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numero 49 - Anno 12 Sabato 7 Dicembre 2013
settimanale d’informazione regionale
Voce ai giovani
Elisabetta Gregoraci madrina dell’evento e, al suo fianco l’autore del libro Andrea Guccione
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Dispersione scolastica da pulmino nella Valle del Savuto
Export, l'ultima carta da giocare
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Il legno storto
Forse Renzi cambierà il Pd
Occorrerebbe lasciarlo fare
Roberto D’Alimonte, politologo, editorialista di “Sole24Ore”, convinto tra l’altro che il ritorno al proporzionale, non il Porcellum, è “il male assoluto”, Mezzoeuro cosa che è tutta da vedere, dichiara: «In momenti come questo, Fondato da Franco Martelli cambiamento è una parola magica, Renzi si è dimostrato in grado di Ediratio incarnarla, per questo milioni di persone si dicono disposte a votarlo. Direttore responsabile Domenico Martelli Un anno fa sarebbe stato inimmaginabile Renzi segretario del Pd, ora è Registrazione dato quasi per scontato». E comunque occorrerà attendere, ma non Tribunale di Cosenza n°639 siamo lontani dalla data delle Primarie dell’8 dicembre, quello sarà del 30/09/1999 il momento per stabilire se e in che misura il sindaco di Firenze avrà Redazione e amministrazione conquistato pienamente la leadership: si vedrà oltre tutto se il voto degli via Strada Statale 19 bis, 72 87100 Cosenza esterni non iscritti che ancora vogliono avere fiducia in questa forza Responsabile settore economia politica, contribuirà decisamente e con grandi benefici a dare al Pd Oreste Parise un segretario non troppo gradito ad una fetta “conservatrice” della Progetto e realizzazione grafica nomenclatura attuale, anche preoccupata delle future “selezioni” Maurizio Noto per una qualificazione migliore della rappresentanza. Il suo piano telefono 0984.408063 fax 0984.408063 di cambiamento interno non potrà prendere l’avvio subito né esso e-mail: ediratio@tiscali.it comporta che si usi l’accetta tantomeno col governo Letta cui si darà Stampa sicuramente del tempo per fare quelle cose che non hanno bisogno più Stabilimento tipografico De Rose, Montalto (Cs) della approvazione del Cavaliere e del lascia passare dei vari Brunetta, Diffusione Santanchè ed altri. L’appeal politico di Renzi è senza altro Media Service di Francesco Arcidiaco soddisfacente: ha buone idee, una proposta strategica con solidi punti telefono 0965.644464 fax 0965.630176 di appoggio, un atteggiamento franco ed aperto verso Letta al cui posto Internet relations N2B Rende non aspira a mettersi accelerando il voto elettorale, ottime capacità Iscritto a: comunicative: non si dovrebbe chiedere di più se il Pd ha veramente Unione Stampa Periodica Italiana voglia di darsi una svolta ed andare a governare il Paese. Un pò più reticente appare Renzi nel prospettare i modi in cui procederà a modificare il profilo del Partito, poiché rottamare non basterà, servirà “asfaltare”, servirà soprattutto riportare ad una normalità civile n. 12427 e democratica alcune aree geografiche, in particolare, del suo Partito editore
di Franco Crispini
Ma dove può arrivare l’azione di Renzi per far essere il Pd una forza politica veramente nuova come non è finora riuscita ad essere, ricca di idee, capace di far diventare il suo passato una linfa vitale necessaria a vedere meglio nel suoi presente e nel suo futuro. Purtroppo, da postazioni come quelle dell’estremo Sud (Campania, Calabria) si vede un Pd restio a cambiare i suoi codici etici e politici, dove un elettorato sempre più in via di assottigliarsi è tenuto con pugno di ferro nelle varie zone territoriali da “capibastone” che si accordano o si scontrano secondo i momenti: la entità Partito c’è solo nelle fasi di ebollizione come etichetta per questo o quel clan che vuole usarlo all’esterno. Una ragione in più dunque di creare un fronte esterno di non iscritti che in questo 8 dicembre formino come una squadra di soccorso per dare più forza alla difficile missione di Renzi di “taglia teste” per tutti quelli che pensano di affossarlo anche quando avrà vinto. Se potesse bastare, occorrerebbe davvero esortare quanti hanno, ed hanno sempre avuto, dei punti di vicinanza col Pd e proprio sulle urgenze di cambiamento di un Paese buttato per terra da un rovinoso regime, a partecipare a queste primarie sebbene da esterni, per salvare il Pd da costumi devastanti, da mentalità esaltate, che in alcuni territori maggiormente soggiogati, sono la sua rovina. Si teme che la partecipazione dei non iscritti alle primarie dell’8 possa essere scarsa e questo non può giovare a Renzi che avrebbe il sostegno di una quantità maggiore di iscritti insufficiente tuttavia per muoversi con più agio in una incisiva e capillare ricostruzione del Partito attesa chissà da quanto tempo. Quello che specialmente in territori impervi come molti in Calabria, non agevolerà l’avvicinamento al voto di cittadini esterni che vorrebbero incidere sulle politiche del Pd, è l’intervento sabotatore dei “cuperlisti” ossia di quelli che temono per le proprie carriere. Se però le manovre di dirottamento non riusciranno tutte, è sicuro che a Renzi non mancherà l’appoggio degli esterni che non danno per perso definitivamente un Pd come è nello stato presente.
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Sabato 7 Dicembre 2013
Una Rosy contro le coppole
Conferma il nuovo status dell’Antimafia, itinerante nelle location proprio come deve essere chi va a caccia della preda grossa in trasferta... «Lunedì e martedì saremo a Reggio», promette. E si lascia andare a uno spot spontaneo nei confronti dell’attività stessa della commissione... «Quest’anno compie 50 anni di attività, ha svolto nel tempo e continua a svolgere una funzione di conoscenza, attraverso il potere d’inchiesta di cui dispone». Questa è Rosy Bindi, per chi non l’avesse ancora capito. Un osso duro, anche se gentile, contro l’imboscamento perenne delle carte che contano in Antimafia. Ma presidente Bindi a Reggio non è che sarà solo “vetrina”? «Vuole scherzare? Tutt’altro. E’ la prima volta che la commissione Antimafia inizia il proprio lavoro d’indagine sul campo, a Reggio Calabria e a Milano con due riunioni molto impegnative. Una scelta che testimonia la nostra volontà di conoscere in presa diretta problemi e urgenze di quei territori in cui la sfida contro le mafie è più alta. Lunedì e martedì a Reggio Calabria ascolteremo il ministro della Giustizia e il procuratore nazionale Antimafia, i procuratori della Repubblica di Reggio e Catanzaro ed i prefetti competenti. Ma avremo audizioni anche con sindaci e rappresentanti della società civile, cooperative sociali come quella della Valle del Marro a Polistena, in prima linea nel difesa della legalità e spesso soli a fronteggiare pesanti intimidazioni. La nostra commissione vuole dimostrare una solidarietà e un’attenzione reali, con un lavoro che è fatto di ascolto, comprensione e proposta. Vogliamo capire non solo l’estensione ma anche il livello di penetrazione delle organizzazioni criminali e indagare se e in che modo sta cambiando il rapporto tra ‘ndrangheta e mondo della politica, delle professioni, dell’economia». Non c’è il rischio di partire ogni volta da zero quando si inizia una nuova stagione in Antimafia? «Non si parte da zero e proprio la commissione, che quest’anno compie cinquant’anni di attività, ha già svolto un buon lavoro proprio sulla realtà calabrese. Ma siamo consapevoli che anche lo scenario globalizzato della ‘ndrangheta impone una verifica e una messa a punto delle strategie di contrasto». Mi sta dicendo che quanto fatto fin qui non basta, non è bastato, non serve? «No non dico questo, o non dico totalmente questo. La crisi economica, che nel Mezzogiorno e in Calabria si fa sempre più drammatica, impone un investimento mirato agli aspetti della legalità che rappresenta un presupposto essenziale per la crescita e lo sviluppo. Se non ci si può rassegnare ad una deriva sociale che allarga il divario tra Nord e Sud, occorre affiancare alle risorse per il lavoro, il welfare e la salute una efficace strategia di prevenzione e contrasto dei poteri criminali. Abbiamo una buona legislazione che sta dando ottimi risultati, ma dobbiamo affinare gli strumenti a disposizione e in alcuni casi anche immaginare forti innovazioni». Insomma la ‘ndrangheta va più veloce, è più affinata, più moderna del legislatore... «La politica deve assumersi la responsabilità di rafforzare la democrazia, restituire dignità alle istituzione e credibilità al sistema dei diritti e dei doveri su cui si fonda la cultura e la pratica della legalità. Questo sarà il nostro impegno, nella consapevolezza che il riscatto del Mezzogiorno è dentro la battaglia nazionale contro i poteri criminali. Non servono cose eccezionali. Serve piuttosto rafforzare la presenza e i perimetri dei diritti che troppo spesso si confondono».
Seguiamo i soldi troveremo i mafiosi
Il presidente della commissione nazionale Antimafia Bindi all'Unversità della Calabria per un convegno sulla legge Lazzati «Troppi silenzi tra avvocati, notai, commercialisti e banche». «Il caso Girasole? Dobbiamo capire subito. Certo è che la 'ndrangheta sta cambiando il suo rapporto con la politica» Ma la ‘ndrangheta ha mostrato fin qui di non temere l’applicazione o l’inasprimento delle leggi… «Appunto. Non basta l’approccio legislativo. Oggi serve un sempre maggior impegno di conoscenza perché la ‘ndrangheta non è solo in Calabria, anzi è soprattutto al Nord e soprattutto in altre parti del mondo. Che senso ha fermarsi al contrasto
legislativo quando anche la ‘ndrangheta, forse soprattutto la ‘ndrangheta, è ormai “cittadina” del mondo...». Starà anche spadroneggiando in giro per il mondo la mafia calabrese però anche qui non scherza, ogni giorno e a più livelli. Guardi il caso di Caterina Girasole, sindaco antimafia... «È un fatto grave che va capito e va indagato, perché possono emergerne aspetti inediti dei rapporti tra politica e ‘ndrangheta. Proprio lunedì e martedì saremo a Reggio Calabria, con il procuratore nazionale e il ministro della Giustizia e ascolteremo i procuratori di Reggio e di Catanzaro, perché vogliamo capire». Presidente ma non è che da domani si comincerà a diffidare dei lamenti dei sindaci in trincea fino a lascarli soli contro la ‘ndrangheta? «Sarebbe questo un errore che non possiamo assolutamente permetterci, imperdonabile oltreché controproducente. Non dobbiamo lasciare soli gli amministratori; vanno indagate sicuramente tutte quelle zone cosiddette grigie, nelle quali matura una complicità che non è detto che si traduca in una partecipazione diretta all’associazione mafiosa, ma che crea collaborazioni pericolose». Già, il “grigio”, le collusioni, le zone d’ombra incensurate. È qui la partita? «Faremo un lavoro sulle professioni perché crediamo che tra avvocati, commercialisti, notai e banche ci sono troppi silenzi. Davvero troppi e inquietanti silenzi. Abbiamo capito che se si seguono i soldi si trovano i mafiosi». d.m.
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Sabato 7 Dicembre 2013
Prove tecniche di “poltronite” L’unica cosa certa a proposito delle primarie del Pd il giorno dell’Immacolata è che, ai punti, stravincerà la madonna. Non c’è partita, non c’è mai stata. E non perché domenica si faranno più offerte in chiesa che nei gazebo del Pd ma perché, e se ne possono accorgere tutti se solo si guardano attorno con un pizzico di sano realismo, l’entusiasmo non c’è. È andato via, se mai c’è stato. Ora non è dato sapere se è stato più Cuperlo a farlo passare col trascorrere dei giorni. O magari Renzi.
Ma Renzi
farà prigionieri? Di certo non Civati che pare invece sia uno che abbia la lingua facile nell’aizzare le folle. Normale che sia così da che mondo è mondo. Chi è sicuro di perdere ha la scioltezza dentro del calciatore in allenamento che sa di non entrare mai in partita. Fa gol incredibili ma la tuta per giocare non la caccia. Gli viene facile farsi rimpiangere come perdente, ma poi passerà. Altro il discorso di Cuperlo e Renzi. Non perché ognuno dei due può vincere, nel senso che è noto a tutti che Renzi è già segretario da chissà quanto tempo. Ma perché Cuperlo deve tarare la sconfitta, misurarla, dargli una cifra di cambio come s’è fatto con la lira quando è entrato l’euro. Ogni cuperliano, a seconda della sconfitta che ci sarà, deve poi giocarsi una cifra al tavolo del potere di domani. Questioni di decimali, di zeri talvolta. È su questo che i cuperliani si stanno giocando la migliore sconfitta possibile perché per non rischiare l’estinzione (che francamente non rischiano affatto) si sono imbarcati in una conta al miglior perdente piuttosto che dividersi in migliaia un carro (quello di Renzi) di per sé già affollatissimo. Questione di tattica, a volte persino di pretattica. E così si è finiti per rappresentare in giro Cuperlo peggio di quanto non lo meriti. Planando l’intera cordata congressuale nel paradosso mica poi tanto paradosso col passare dei giorni: meglio Cuperlo l’originale dei suoi sostenitori sparsi in giro. Anzi, fosse per Cuperlo in quanto Cuperlo, forse forse... Ma il Pd è una mucca grassa senza latte che lascia intendere chissà quante ciotole ancora e allora ci si posiziona nelle periferie fino alla paranoia. E se a questo si aggiunge che dall’altra parte, dalla parte del “carro del vincitore”, si è così in tanti e speranzosi da segarsi già le gam-
Matteo Renzi
L'esito del congresso non è in discussione e per la verità appassiona poco Chi si accanisce ancora andando a sbattere contro una sconfitta annunciata fa il paio, in termini di miopia, con chi si intesta una vittoria senza aver nemmeno gareggiato La domanda vera è un'altra e non da oggi La farà la "rivoluzione" il sindaco di Firenze? be l’un l’altro prima di cominciare si capisce bene perché domenica, il giorno delle primarie, stravincerà la madonna.
L’entusiasmo non c’è. Non può esserci. Una cordata (cuperliani) sgomita per dividersi una sconfitta da cambiare al tavolo. L’altra (renziani) non si porta dentro l’adrenalina della vittoria ma la paranoia di dover essere in tanti a doverla dividere il giorno dopo. Sommate le due dis-emozioni e viene fuori il congresso che non c’è, almeno nelle periferie del grande impero. Nemmeno un tema che sia uno, uno slancio. Una scazzottata virile sugli argomenti. Niente di niente. Con i seguaci di D’Alema e poi Bersani sotto la maschera gentile di Cuperlo che puntano a far andare meno gente possibile al voto, a meno che non sia con “tessere di fiducia” in tasca. Puntano ad azzoppare la grande vittoria, a smorzare l’entusiasmo del sindaco di Firenze. E con quelli di Renzi che navigano col muso lungo perché l’unica cosa che cercano davvero è il vessillo del proprio circolo sotto casa da esibire. Senza nemmeno informarsi su quello che succede attorno. Un caos in depressione progressiva con il ruolo poi degenerativo dei parlamentari che sanno bene di essere stati eletti con un sistema ormai illegittimo costituzionalmente e forse pure illegale sul piano più “pratico”, conterraneo. Loro più di tutti hanno coscienza del fatto che non torneranno probabilmente mai più in Parlamento e quindi è facile immaginare che razza di congresso si stanno giocando. La miscela di questo scenario, perimetrandola tra il Pollino e lo Stretto, questa è nella sua miserevolezza. Mario Oliverio punta alla segreteria prima e alla presidenza poi, senza più tentennamenti né ambiguità. Si è autocandidato, non ha chiesto permessi né doveva. Vuole una poltrona per poi puntare l’altra. Un po’ come Renzi, pensa tu. Non poteva certo cambiare cordata, Oliverio, ed è rimasto dov’era. Dopo un primo momento in cui s’era persino illuso di contribuire alla vittoria di Cuperlo s’è rassegnato anche lui, come tutti, alla migliore sconfitta possibile prima di trattare. S’è scelto i suoi amici di un tempo, a suo rischio e pericolo e per mille ragioni. E s’è messo dall’altra parte del tavolo Ernesto Magorno e soprattutto Sandro Principe che di recente ha avuto una scazzottata (verbale) con Nicola Adamo (ora uomo di fiducia assoluta di Oliverio) per questioni contabili inerenti le spese del gruppo. Il resto è corollario che gira attorno, più o meno con alterne fortune. Ma questa è la partita a casa nostra. Oliverio e Adamo puntano a essere indispensabili al carro dei vincitori del 9 dicembre e Principe e Magorno, sfruttando il vento, mirano a capovolgere i rapporti di forza di un tempo. Come la giri e la volti la partita è questa e si capisce bene perché domenica a stravincere sarà la madonna. A meno che da lunedì 9 il segretario di Firenze, comunque segretario anche se dovessero andare in pochi a votare, non decida di “fare prigionieri” come ha promesso più volte. A tutte le latitudini. Tra gli avversari ma anche tra i suoi. Se accade questo allora il vero congresso deve ancora cominciare e stavolta non ci sarà nemmeno la madonna a pregare per tutti...
Da sinistra Mario Oliverio, Sandro Principe Nicola Adamo e Ernesto Magorno
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Sabato 7 Dicembre 2013
Si fa presto a dire partito
Da sinistra Giacomo Mancini, Ennio Morrone e Pino Galati Al centro, Jole Santelli
Non lo nominano mai perché adottano la tattica del (finto) gioco di squadra, almeno all’apparenza. Di fatto non ne parlano di lui per non fargli pubblicità indiretta, come si dice in gergo tecnico comunicativo. Ma il poker del venerdì mattina in conferenza stampa a Cosenza formato da Jole Santelli, Giacomo Mancini, Ennio Morrone e Geppino Caputo non poteva che parlare a “nuora perché suocera intenda”. Ovviamente, stiamo parlando di Pino Galati da Lamezia e forse pure da Catanzaro col passare dei giorni. Sarà lui il probabile primo coordinatore regionale della nuova Forza Italia ed è certamente lui, al momento, l’uomo forte di Berlusconi tra le cose conterranee. Non è detto che resterà il più forte, ma al momento è così e deve esserci una ragione se il poker di cui sopra s’è dato appuntamento proprio a Cosenza tra i cosentini. Certo i quattro hanno parlato e anche molto di questioni politiche nazionali, con Jole Santelli a spiegare le ragioni delle sue tardive dimissioni da sottosegretario (arrivate proprio in mattinata). Gli slogan e i proclami azzurri non sono mancati, la verve nemmeno. Sul piano regionale poi Ennio Morrone ha fornito qualche carezza e un paio di sberle a Peppe Scopelliti («Forza Italia deve avere più peso in giunta e nei posti di comando») a differenza di Mancini che per ovvie ragioni s’è mostrato più sicuro a rassicurante sull’argomento, almeno per ora. Ma il “convitato di pietra”, cioè Galati, lì è rimasto, nell’ombra ma presente. «A Forza Italia tocca un compito storico - ha detto tra l’altro Mancini - essere punto di riferimento dei riformatori, dei liberali, di chi vuole davvero il cambiamento e la modernizzazione del Paese». «Le traiettorie che seguiremo - ha spiegato - sono e saranno una politica economica e fiscale volta alla riduzione di tasse e spesa pubblica; la democrazia dell’alternanza e la prospettiva
Galati può attendere A Cosenza, e da Cosenza mostrano i muscoli e fanno squadra Giacomo Mancini, Jole Santelli, Ennio Morrone, Geppino Caputo. Il messaggio è chiaro ai naviganti di Forza Italia: ci siamo pure (anzi forse soprattutto) noi... presidenzialista; la grande riforma liberale e garantista della giustizia, nell’interesse di tutti i cittadini. Ma, prima di tutto - sottolinea - c’è la sfida che ha lanciato Silvio Berlusconi rispetto al rapporto con l’Europa: fine di una politica a trazione tedesca di soli vincoli e di sola austerity, e passaggio alla Bce come prestatrice di ultima istanza». «La nostra ambizione è quella di far diventare Forza Italia il movimento più votato anche in Calabria» ha continuato Giacomo Mancini. «Per questo abbiamo bisogno dell’impegno dei nostri amministratori, ma anche di energie fresche e vol-
ti nuovi. La sfida è quella - ha proseguito Mancini - di far scendere in campo una nuova classe dirigente. Stiamo già registrando tante richieste di dar vita a nuovi Club. Saranno luoghi fisici e virtuali nei quali non si conteranno tessere, ma si elaboreranno idee. Abbiamo praterie davanti a noi ha concluso Mancini - e vorremmo cavalcarle insieme ai fermenti più vivi della nostra società». Tutto politicamente “correct” all’apparenza, ma guai a fidarsi solo della superficie delle mare. Con Jole Santelli ora fuori dal governo e pronta a entrare in trincea nella battaglia azzurra i quattro hanno deciso di giocarsi la partita della cosentinità dopo un avvio azzurro tutto sull’asse LameziaCatanzaro. Stretti tra Galati, Tallini, Sergio Abramo a scendendo poi giù fino a Nino Foti e compagnia il poker di azzurri di Cosenza s’è dato una mossa. Una sveglia. Ci siamo pure, forse soprattutto, noi. Questo il messaggio ai naviganti. In prospettiva giochi importanti, vera e propria redistribuzione del potere che verrà. A cominciare dalle europee, amministrative, regionali e politiche sempre in agguato. Il mondo azzurro di Calabria è in fermento e sta ridisegnando i suoi equilibri che spaziano, nel sottobosco, tra la sanità e la grande distribuzione, l’editoria e i lavori pubblici. Con un presidente di Regione per ora ancora alleato, poi magari solo amico fra un po’ o del tutto avversario tra non molto certezze in giro non ve ne sono. Come un tempo contano cordate giuste, voti e filo da tessere. E coordinatori regionali che non si montino un po’ troppo la testa, specie se da Lamezia e da Catanzaro. Il poker di Cosenza il suo avviso l’ha lanciato.
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La forza della consapevolezza
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Sabato 7 Dicembre 2013
Un rinascimento per il Sud
Prefazione
La rivoluzione della normalità
I meridionali emigranti appartengono principalmente a due categorie. La prima è quella dei "nostalgici". Basta accennare a una suggestione sulla loro terra d'origine e subito partono con l'esaltazione più focosa su clima, passione, sentimenti, paesaggi, albe, tramonti, monumenti, donne (o uomini), formaggi, salumi, vini e dolci tra i più indigeribili. Sono falsamente docili. Non accettano repliche, se ti capita di sussurrare - che so - "però pure Portofino è bella e il gianduiotto buono", diventi automaticamente uno che sputa nel piatto in cui ha mangiato, uno sporco traditore, uno del Sud che si è venduto al Nord. La seconda categoria è invece definibile con l'epiteto di "sprezzanti". La loro premessa è: "Sono meridionale, quindi non tacciabile di essere razzista". I più simpatici (si fa per dire) teorizzano che il Mezzogiorno andrebbe raso al suolo per farne un enorme parcheggio. I meno diplomatici (sempre per dire) considerano l'eruzione del Vesuvio poca cosa perché rischierebbe di salvare i siciliani, mezza Puglia e un terzo di Calabria; meglio sarebbe utilizzare una bomba termonucleare. In caso di reazione, lo stragista potenziale man tiene la calma, la stessa che si usa davanti ai pazzi: non è vergogna di sé, commisera l'altro. Nostalgici o sprezzanti, fa lo stesso: ho sempre diffidato degli ultrà del pensiero, sono troppo carichi di certezze. È uno scetticismo, il mio, che si manifesta naturale di fronte a qualsiasi argomentatoretifoso. Per questo evito di condividere discorsi sul Meridione: sono solitamente roba da fanatici, raramente trovo qualcuno che non appartenga a una delle due categorie. C'è sempre troppo pathos nel parlare di Sud, troppo estremismo ideologico. Mentre il Mezzogiorno ha soltanto bisogno di una sua normalità, la "normalità creativa". Ecco perché quando Andrea Guccione mi ha chiesto un testo introduttivo per Consuma meridionale ho dubitato. Temevo, in questo caso, di trovarmi dinanzi al solito libello accusatorio verso il Nord e indulgente con il Sud. Invece no, questo libro è sorprendente, a partire dalla compilazione. Centinaia di autori si sono già esercitati sugli stes-
si argomenti, ma sempre, o quasi sempre, esplicitando una interpretazione di parte. Come altri, Guccione parte dalla Storia risorgimentale, passa per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e poi arriva a spiegare la recessione contemporanea. Con il suo stile asciutto, lascia però al lettore la possibilità di ragionare ed elaborare un'idea sua, personale. Per quanto mi riguarda, esco rafforzato nella convinzione che il Meridione abbia pagato pesantemente lo scotto dell'Unità. Ma il Sud è in Italia da più di centocinquanta anni e doveva farsene una ragione, costruirsi il futuro, già a partire da un secolo fa, anzi anche prima, invece di piagnucolare sul maltolto e di pretendere risarcimenti, che sono solo un'elemosina. Così il Mezzogiorno sta sprecando il suo tempo. Dal libro sembra però affacciarsi una nicchia di meridionali "glocal", stufi di stare, come si dice, con il "cappello in mano". Una nicchia pienamente contemporanea, rimasta a Sud però sorda al richiamo di antichi vizi, amante della propria terra ma ricettiva verso la globalizzazione. Guccione ne racconta le storie di successo e di benessere economico, che poi è anche la sua storia. E alla fine, come si addice ai saggi, si spinge a formulare una proposta che spinga il Mezzogiorno, tutto il Mezzogiorno, a mutare pelle, a diventare come la sua nicchia. La chiama "Consuma meridionale", la sua proposta, e parte da un dato incredibile ma vero: il Sud compra dal Nord molto più di quanto il Nord compri dal Sud. Ne consegue che il Pil del Mezzogiorno si gonfierebbe come mai prima se soltanto i meridionali cominciassero ad acquistare ciò che viene prodotto nel loro territorio. I loro prodotti. È una tesi così semplice da risultare rivoluzionaria, perlomeno per il Sud, spesso innamorato dei peggiori incantatori di serpenti, politici e parapolitici. Ed è un progetto, anche, che punta a emancipare il Mezzogiorno, ad autonomizzarlo socialmente prima ancora che economicamente, cestinando per sempre il cappello dell'elemosina. Per riuscire, serve però il sostegno di tutti. O, almeno, dei meridionali più avveduti. Auguri. Carlo Puca
In una kermesse tra mondanità, sapori, eleganza ma anche competenza "sbarca" da Roma il libro di Andrea Guccione "Consuma meridionale" Il messaggio, anche con numeri forti e con tesi inedite per la loro efficacia, è chiaro Un atteggiamento quotidiano e responsabile dei cittadini del Sud alle prese con la loro normalità, con i loro acquisti di beni e servizi può spostare miliardi di euro in direzione del Mezzogiorno Scegliere il made conterraneo vale allora come manovra finanziaria ma anche come gentile rivoluzione culturale delle coscienze. Un piccolo grande gesto e la partita può cambiare per tutti
Trinità dei Monti, gente importante e ben vestita, umanità la più varia armata di curiosità spontanea, bellezze, sapori, intrigante complicità. Andrea Guccione non poteva chiedere di più alla “prima” romana del suo libro “Consuma meridionale”. Il profumo nell’aria che ci fosse qualcosa di buono in pentola c’era tutto e il parterre annunciato degli ospiti solo parzialmente ha reso fino al fischio d’inizio la portata della posta in gioco. Il resto l’hanno fatto la sobrietà ma anche l’efficacia degli interventi, l’eleganza, la irritualità, la bontà dei cibi degustati con il marchio del Mezzogiorno in fronte. Mondanità e sapori a Trinità dei Monti quindi ma anche tanta sostanza. Il tema è di quelli centrali del resto, ineludibili per la contemporaneità e Andrea Guccione ha messo su carta la sua idea che è rivoluzionaria nella sua semplicità e “gentilezza”. Non ci sono rivolte né prigionieri nel rinascimento del cittadino meridionale che disegna Guccione ma un “semplice” e quotidiano gesto di consapevolezza. Che poi vuol dire forza. Se ogni giorno e a parità di condizioni di mercato ogni cittadino meridionale acquista, ove possibile, beni e servizi di produzione conterranea si possono trattenere in loco miliardi di euro (stimati in 15 all’anno se solo ci si attiene alla gestualità statisticamente minima dell’insieme). Una cifra enorme che per solito prende altre strade (il Nord in gran parte ma anche l’estero). Ma anche una cifra stimata fortemente al ribasso. Con un gesto, dietro un gesto di consapevolezza e responsabilità, la via della rivincita economica del Sud ma non è un punto di inizio questo, ci si arriva. E il libro nella sua semplice complessità trova originalità proprio in questo. Il “consuma meridionale” non può diventare un’abitudine passiva, un tic. È il risultato di una mutazione d’at-
teggiamento, una profonda rivoluzione culturale della società intera, presa per singoli e per collettivi. Non c’è “consuma meridionale” se non c’è consapevolezza della posta in gioco per tutti e non c’è “consuma meridionale” se, d’altra parte, non si va a premiare quelle eccellenze sul mercato che meritano di essere premiate. Da qui il nuovo rapporto virtuoso e sinergico tra cittadino-consumatore e impresa eccellente che poi a sua volta s’impegna a “restituire” sul territorio in termini di crescita collettiva l’investimento ricevuto. Cittadini e impresa diventano così una squadra, la partita è la crescita del benessere collettivo del Sud. Ci si arriva al “consuma meridionale” ma non con gli occhi bendati però, gli ostacoli non sono pochi e non sono docili. La rivincita economica ha solo parzialmente il colore degli euro perché nel suo sviluppo circolare e dal basso, nel libro, diventa poi vero e proprio rinascimento del Sud. Rinascimento del cittadino del Sud. Un’istigazione all’orgoglio, un’iniezione di conterraneità. Un incoraggiamento “gentile” e collettivo quindi a Trinità dei Monti tra formaggi,
buon vino, eleganza e complicità. E ospiti d’eccezione a cominciare dalla madrina dell’evento, Elisabetta Gregoraci. Seduti sul salotto a parlare del libro poi, oltre all’autore stesso, lIgnazio Abrignani e Dario Nardella (membri della commissione Attività produttive della Camera), la senatrice Paola Pelino (imprenditore e componente della commissione Attività produttive del Senato), il sottosegretario di Stato Simonetta Giordano, deputazione nazionale e regionale della Calabria. Al vivace dibattito ha preso parte il vicecaporedattore di Panorama Carlo Puca che ha tra l’altro curato la prefazione al libro (che pubblichiamo in pagina), l’amministratore delegato di Harmond & Blaine Domenico Menniti e il presidente di Fare Ambiente Vincenzo Pepe. L’incontro è stato moderato dalla giornalista di “Porta a Porta” (Rai 1) Giancarla Rondinelli. “Consuma meridionale” come un sasso solitario nello stagno della consuetudine? A giudicare dalla “prima” di Trinità dei Monti l’impressione è che siamo solo all’inizio...
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Alemno la bombola si accende
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Sabato 7 Dicembre 2013
Protocollo d'intesa per dare una risposta al credit crunch Per le imprese calabresi in grande affanno in arrivo dieci milioni messi a disposizione da Fincalabra e quaranta dalle Bcc del territorio per allargare i cordoni della borsa e per aiutare la regione a superare questo momento di grave crisi economica
Umberto De Rose e Nicola Paldino
«L’accordo con il Sistema Bcc - ha detto, da parte sua, il presidente Umberto De Rose - completa una attività che Fincalabra aveva avviato già da qualche tempo, investendo soggetti extraregionali e nazionali. Siamo convinti che la vicinanza delle Bcc al territorio, la loro conoscenza approfondita delle aziende calabresi e della realtà in cui vivono, sia un acceleratore potente per stimolare il credito alle piccole e medie imprese. Con questo accordo, diamo ulteriore concretezza alle direttive dell’Ente Regione che ci chiede di operare per evitare l’ormai famigerato credit crunch». Fincalabra avrà il compito di raccogliere le richieste delle imprese e fungere da crivello, con una prima scremature delle domande servendosi della sua lunga esperienza nel sistema imprenditoriale della regione. Essa provvederà a smistarle alla Bcc competente per territorio con un parere non vincolante, che ha come unico scopo quello di fornire alla banca che valuterà in maniera autonoma e insindacabile, un ausilio concreto per una conoscenza più approfondita degli operatori e delle operazioni di cui si chiede la copertura finanziaria. «L’accordo-quadro viene sottoscritto dalla federazione delle Bcc e da Fincalabra - ha detto il direttore generale della Federazione, Pasquale Giustiniani - ma estende i suoi effetti sulle Bcc calabresi, sul sistema dei Confidi e sulle Associazioni di categoria. Proprio queste ultime, in effetti, potranno essere la prima scintilla di una vera e propria filiera calabrese: le Associazioni di categoria potranno proporre a Fincalabra il finanziamento di un proprio associato. La finanziaria regionale, dopo aver effettuato una pre-istruttoria, deciderà se trasmettere la richiesta di finanziamento alla Bcc competente. In caso positivo, la Bcc, dopo aver espletato tutti i passaggi relativi alla propria istruttoria bancaria, potrà erogare un finanziamento ordinario fino a 250.000,00 euro. Unionfidi potrà intervenire garantendo il credito fino ad un massimo dell’80%».
Boccata di ossigeno di Oreste Parise
La Federazione Calabrese delle Bcc e Fincalabra hanno sottoscritto un accordo-quadro che ha la finalità di rendere disponibili per le Pmi 40 milioni di euro. Nella conferenza stampa organizzata nelle sede della Federazione Regionale, il Presidente Nicola Paldino ha illustrato con grande enfasi la nuova opportunità offerte alle aziende calabrese per aiutarle a superare questa interminabile congiuntura sfavorevole. Le Bcc sono delle piccole banche se confrontate con i colossi finanziari che si sono creati, ma si sono assunte il compito di stare al fianco delle imprese, confrontarsi con le loro esigenze e superare i limiti imposti dalla rigida procedura di valutazione del merito creditizio. Un procedimento rischioso poiché si sono assunte, e continuano a farlo nonostante il grave stato di crisi, l’onere di sostenere le imprese in difficoltà facendo affidamento sulla diretta conoscenza degli imprenditori, sulla loro capacità produttiva e organizzativa dimostrata nel lungo rapporto diretto che essi hanno mantenuto con le banche locali. In questo sono favorite dalla facoltà loro concessa di operare svincolate dall’obbligo dei rating da applicare in maniera rigorosa e pedissequa posta a carico delle banche di maggiore dimensione. Questa maggiore flessibilità ha consentito di evitare la diffusione del morbo economico che ha costretto molte imprese a chiudere i battenti. Il comportamento delle Bcc ha però provocato un pericoloso aumento del rischio creditizio che si riverbera nell’esaurimento delle capacità operative delle banche, che non hanno più liquidità per procedere a nuove operazioni. Il tasso di attività, dato dal rapporto tra impieghi e depositi
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L’Unionfidi, rappresentato dal suo direttore generale Giuseppe Zappa, si è dichiarata disponibile a offrire la sua conoscenza del mondo imprenditoriale calabrese per favorire l’incontro tra domanda ed offerta del credito, fornire un parere e una valutazione non vincolante affiancandosi a quella di Fincalabra. Essa si riserva la facoltà di concedere la propria garanzia per facilitare gli interventi e aumentare l’efficacia del plafond attraverso il meccanismo moltiplicatore previsto nelle convenzioni operative dei confidi.
è pericolosamente vicino alla parità, che indica la destinazione del risparmio verso la concessione creditizia non lasciando alcun margine di liquidità per la gestione corrente. Nello stesso tempo, come effetto congiunto, si è prodotto un andamento incrementale degli incagli e delle sofferenze. Il particolare momento vissuto dalle imprese richiede una politica coraggiosa e una gestione flessibile dell’attività creditizia, poiché bisogna aiutare le aziende a superare le attuali difficoltà e facilitare gli investimenti necessari per trovarsi pronte a cogliere le opportunità offerte dalla ripresa segnalata dal governo e dalle principali agenzie economiche internazionali. Questa esigenza è stata avvertita anche dalla po-
litica, che ha deciso di agire servendosi della sua finanziaria, Fincalabra guidata da Umberto De Rose, a cui è stata fornita una dotazione finanziaria destinate alla concessione creditizia delle imprese in difficoltà che abbiano tuttavia le potenzialità per superare la crisi e trovarsi pronte a cogliere le opportunità offerte dalla ripresa.
fino ad una erogazione massima di 40 milioni di euro in favore delle aziende che occupano fino a 249 persone e con un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro. Inoltre registriamo anche la disponibilità di UnionFidi Calabria, che interverrà nel progetto rendendo adeguate garanzie in favore delle Pmi che saranno finanziate».
«Con questo accordo-quadro il Sistema Bcc continua ad assicurare sostegno al territorio - ha detto Nicola Paldino nel comunicato stampa diramato a seguito della riunione per la firma del protocollo - la finanziaria regionale si impegna a costituire depositi in denaro per complessivi 10 milioni di euro e le Bcc che aderiranno all’iniziativa, da parte loro, si impegnano a quadruplicare la cifra
Il deposito della somma presso le casse delle Bcc servirà ad aumentare la raccolta di questi istituti e ampliare il plafond disponibile per il credito fino alla somma totale di 40 milioni di euro. Si tratta di un fondo rotativo che, considerato il tetto posto consente di potere aiutare da un minimo di 160 imprese (qualora ognuna di esse richiedesse il massimo consentito) fino a 800 aziende per ope-
razioni medie di 50.000 euro. In questo momento di paralisi dell’attività creditizia si tratta di una boccata di ossigeno che potrebbe dare uno shock positivo alla ripresa economica. Il presidente della Fincalabra, Umberto De Rose, ha illustrato il senso e gli obiettivi dell’accordo firmato con la Federazione delle Bcc, in nome e per conto di ciascuna di esse operante sul territorio. Si tratta della prima volta che questo avviene, poiché in precedenza si è sempre preferito dare maggiore spazio ai grandi istituti di credito, nella convinzione che esse avessero l’organizzazione, la dotazione finanziaria, la competenza tecnica, la struttura territoriale estera per dare un apporto significativo alle aziende del territorio.
«Contiamo molto sulla radicata conoscenza che le Bcc hanno della realtà in cui operano - ha detto il presidente De Rose - ed è per questo che annunciamo sin d’ora che siamo disponibili ad aumentare il nostro apporto prima che il plafond messo a disposizione sia esaurito. In questo modo intendiamo costruire un processo virtuoso destinato a non far mancare il credito alle Pmi calabresi». Questo sembra essere l’inizio di un proficuo rapporto tra le Bcc e la Fincalabra che potrebbe portare a risultati molto significativi. Non si intende perdere tempo considerata l’eccezionalità del momento. Nella stessa sera vi è stato un primo incontro tra il presidente di Fincalabra, Umberto De Rose, e tutti i direttori delle Bcc della regione. Una occasione per costruire un ponte tra il mondo delle imprese e la cittadella bancaria, fin qui considerata una struttura fortificata insensibile ai richiami e ai bisogni della società. o.p.
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Le eccellenze per sperare
Le eccellenze per sperare
Conclusa la nuova edizione del Bando biennale del Programma promosso da O.N.Da che premia i 230 ospedali a misura di donna Massimo punteggio ottenuto dall’Irccs Roma, 3 dicembre 2013 - Presenza di specialità cliniche dedicate alle principali patologie di interesse femminile e appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici: sono questi i criteri di valutazione che consentono agli ospedali di ottenere uno, due o tre “Bollini rosa”, il riconoscimento che l’Osservatorio Nazionale sulla salute della donna (O.N.Da) attribuisce alle strutture attente alla salute femminile. Quest’anno sono 230 gli ospedali premiati, di cui 65 con il massimo riconoscimento: 3 bollini. Già da anni l’Irccs Neuromed era nel network degli ospedali a misura di donna con due bollini ed oggi, nel corso della premiazione svoltasi presso la sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha conquistato il terzo bollino, il massimo punteggio possibile.
Neuromed Tre bollini e tanto rosa «Un riconoscimento che gratifica l’operato quotidiano dei sanitari e del personale amministrativo, che dedicano sempre grande attenzione alla medicina di genere e a tutti i bisogni del paziente, non solo quelli strettamente clinici e assistenziali» ha dichiarato Edoardo Romoli, direttore sanitario dell’Istituto Neuromed. Tra le novità di questa edizione, contribuenti alla valutazione per l’ottenimento dei bollini, la Neurologia è stata integrata con una sezione dedicata alla Sclerosi multipla, patologia cronica ad elevato impatto invalidante tipicamente declinata al femminile e di cui l’Irccs Neuromed si occupa da anni anche attraverso un Centro dedicato ad alta specializzazione. Nel sito www.bollinirosa.it, riservato all’iniziativa e alle attività correlate, sono consultabili le schede di tutti gli ospedali premiati con i relativi servizi, suddivisi per regione, e con la possibilità per l’utenza di esprimere il proprio parere sulla base dell’esperienza personale. Grazie ad un accordo con Federfarma, anche quest’anno le 17 mila farmacie italiane aiuteranno la popolazione femminile a trovare “l’ospedale amico delle donne” più vicino a loro.
«Con 230 ospedali premiati, di cui 65 con il massimo punteggio possibile - spiega la Presidente di
O.N.Da, Francesca Merzagora - possiamo dire di aver raggiunto qualche risultato interessante: da un lato, aver creato un oggettivo ed utile strumento di valutazione di strutture ospedaliere con reparti e servizi a ‘misura di donna’, dall’altro aver avviato e perseguito negli anni un costante proces-
so di sensibilizzazione della sanità italiana al genere femminile nel suo complesso: servizi, attenzioni, cure, aiuto, rispetto. Il riscontro positivo da parte delle utenti e la collaborazione sinergica con le strutture ospedaliere rappresentano per O.N.Da il principale stimolo per portare avanti e continuare a migliorare il Programma Bollini Rosa, nonostante l’attuale difficile scenario della sanità italiana». «Il Programma “Bollini rosa” afferma Alberto Costa, direttore della Scuola europea di Oncologia e vicepresidente di O.N.Da - unisce all’obiettivo di fornire informazioni trasparenti sulle strutture eccellenti presenti sul territorio, l’intento, come già avviene in tutto il mondo, di passare da una ‘medicina prescrittiva’, in cui è il medico a dire che cosa fare, a una ‘medicina partecipata’, in cui è la persona a decidere a chi e dove rivolgersi, esercitando il proprio diritto alla libertà di scelta e di informazione».
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Fuori è meglio
Export l’ultima carta Si è tenuto ieri, venerdì 6 dicembre nella sala della Giunta della Camera di Commercio di Cosenza una conferenza stampa indetta dal presidente Giuseppe Gaglioti per un consuntivo dell’attività svolta dall’ente camerale per l’internazionalizzazione delle imprese calabresi, alla presenza dell’assessore regionale con specifica delega al settore Luigi Fedele. Nel saluto dell’esponente politico regionale egli ha voluto sottolineare l’impegno della giunta per fornire alle imprese le risorse e l’assistenza necessaria per poter aggredire i mercati internazionali. Il governatore Giuseppe Scopelliti ha immediatamente disposto la creazione di un apposito assessorato considerando strategico lo sforzo delle aziende di superare la loro tradizionale difficoltà a collocare i propri prodotti. L’aspetto commerciale è da sempre lo scoglio contro cui si sono frantumati gli sforzi di creazione di un sistema produttivo efficiente. La regione ha colto con particolare favore la politica messa in atto dalla Camera di Commercio di Cosenza, che sotto la direzione del presidente Gaglioti ha svolto una intensa attività promozionale, eliminando gli sprechi e focalizzando l’attenzione sui singoli mercati, per cogliere le opportunità offerte. Il presidente Gaglioti, nel suo intervento, si è soffermato a illustrare quali sono stati i criteri che hanno caratterizzato l’azione dell’ente camerale. Si è proceduto con una indagine svolta presso gli stessi operatori per individuare i paesi che presentavano maggiore interesse, e i servizi o prodotti maggiormente richiesti. Si è poi proceduto alla scelta delle imprese calabrese che presentavano i migliori requisiti in termini di organizzazione aziendale, qualità del prodotto e capacità relazionale. Gli sforzi si sono concentrati nei settori enogastronomici, del turismo e dell’high tech, organizzando una serie di eventi aventi lo scopo di creare rapporti b2b (business to business) che mettessero in relazione le imprese calabresi con quelle estere interessate ai prodotti e servizi offerti. Le attività organizzate sono state molteplici dalle fiere sul territorio nazionale e su estero, missioni estere con la presenza delle imprese più significative dei settori; attività di incoming per accogliere gli operatori esteri e illustrare loro le opportunità e le occasioni che sono disponibile nella regione, workshop ed attività formative rivolte direttamente agli operatori per fornire gli strumenti necessari, di carattere commerciale e finanziario per affrontare le realtà estere, attività diretta di interscambio. I mercati più interessanti dove è stato possibile individuare interlocutori attenti e disponibili a entrare in contatto con il mondo calabrese sono stati il Canada, gli Usa e la Spagna, e in particolare la Camera di Commercio di Montreal, quella di Los Angeles e di Madrid. In continuità con quanto già realizzato la Camera di Commercio di Cosenza e la Regione Calabria saranno presenti in Canada nella città di Montreal nel presente mese di dicembre al fine di promuovere la realtà turistica ed enogastronomica del territorio.
Pino Gaglioti e Luigi Fedele
Pino Gaglioti e Luigi Fedele alla Camera di commercio di Cosenza. Insieme per l’internazionalizzazione delle imprese In particolare nel corrente mese l’ente camerale ha organizzato una missione che coinvolge le imprese del settore high tech che si recheranno in Canada, Si tratta di aziende che hanno avuto un apprezzamento da parte delle aziende partner per l’alta qualità dei loro prodotti e la capacità tecnica degli addetti. Esse fanno parte dell’elenco delle imprese coinvolte nel progetto “Cosenza High Tech” internalizzazione in Canada per la filiera Ict: Altilia srl, Scai Lab srl, Sensylab srl, Eco4cloud srl. Si tratta di aziende che operano nel settore dell’informatica che sono state già messe in contatto con le aziende canadesi che si sono dichiarate interessate ai prodotti e ai servizi offerti, in particolare nel software, gestione e controllo di reti, risparmio energico, gestione dei call center. Per una settimana esse si incontreranno con le quattro imprese canadesi che hanno accettato di avviare questo rapporto di collaborazione. Sono tra le più quotate a livello internazionale (Astaldi, Macaer, Ets e Bracco). Avranno a disposizione quattro giorni di incontri b2b per valutare le reciproche opportunità e sottoscrivere accordi di collaborazione “over the ocean”. Al gruppo si assoceranno quattro i giovani laureati in materie scientifiche all’Università della Calabria (Diego Serra, Luigina Muto, Pietro Grandinetti e Lappano Ettore) selezionati da una apposita commissione e dalle stesse imprese che riceveranno una borsa di studio per una esperien-
za di formazione e lavoro in aziende canadesi. Si tenta così di favorire la specializzazione e l’alta formazione delle giovani menti della nostra regione mediante un periodo di lavoro in imprese del settore high tech canadesi, con l’auspicio che tornino e creino impresa e occupazione. Il bando sarà riaperto nel 2014 con altre figure professionale settore economico diverso. «Non possiamo più continuare con operazioni spot, che sono delle vere e proprie apparizioni che non lasciano traccia, ma dobbiamo inaugurare un sistema che assicuri continuità e consenta alle imprese di intrecciare una rete di rapporti che gli assicuri il progressivo incremento delle relazioni», ha affermato Pino Gaglioti. Per questo è necessario disporre di un armamentario culturale, e allo scopo in data 11 dicembre si terrà un workshop di presentazione della “Destinazione Calabria” diretto ad agenzie di viaggio e media del settore. L’evento si inserisce in un percorso avviato da tempo dall’ente regionale attraverso la selezione di un tour operator partner del progetto, la realizzazione di una missione esplorativa e la definizione e la promozione dei primi pacchetti turistici nel corso della manifestazione annuale Sitv (Salone del turismo e dei viaggi). La presentazione turistica sarà poi arricchita, grazie alla collaborazione avviata tra Regione Calabria e Camera di Commercio di Cosenza, dalla realizzazione di uno showcooking destinato agli esperti del settore e dedicato alle produzioni enogastronomiche di qualità della provincia di Cosenza. L’obiettivo dell’evento è sviluppare l’utilizzo dei prodotti già posizionati nel mercato grazie alle precedenti progettualità e favorire l’inserimento di nuove imprese e nuove produzioni richieste proprio dal mercato canadese portate avanti con successo dalla Regione Calabria e dalla Camera Bruzia. o.p.
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Mercoledì 4 a Roma
È l’ora di calare gli assi sul tavolo
Mercoledì 4 a Roma l’imprenditore e presidente dell’associazione Assud Andrea Guccione presenta il suo libro “Consuma meridionale”. C’è molta curiosità e c’è un gran fermento attorno a quella che si prefigura già da ora come un’operazione d’impatto anche provocatorio che finirà per incidere e non poco all’interno del dibattito sul Mezzogiorno. S’è creato cioè quel clima tipico che difficilmente poi delude le attese. Si parla di numeri importanti, inediti, con formule choc all’interno del libro. Analisi del momento attuale del Sud ma anche un colpo d’ala, geniale, virile, sorprendente per molti aspetti. La grande reazione, con numeri alla mano a forma di euro, analizzata nella prospettiva del vivere quotidiano. “Consuma meridionale” di Andrea Guccione ha tutta l’aria di essere un volume sul “rinascimento” dell’uomo del Sud. Un uomo nuovo con radici antiche. Consapevole della propria forza. Maturo. Mercoledì 4 a Roma, da Roma, ne sapremo di più...
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Ospedali “spoke”, sospese le sedute delle sale operatorie
Un commissario risani i “flop” Il consigliere regionale Pd Carlo Guccione continua a denunciare con forza una situazione sanitaria che fa registrare livelli di eccezionale gravità in tutta la regione Nell’ospedale “spoke” di Paola-Cetraro le sedute delle sale operatorie sono sospese e attualmente viene garantita solo l’urgenza. Anche nell’ospedale “spoke” di Castrovillari le sedute operatorie pomeridiane sono sospese. Mancano i medici e gli anestesisti. Con la riduzione del 30% dei turni aggiuntivi per il 2013, il Governo ha imposto, con il silenzio complice di Scopelliti, tagli che hanno fatto sprofondare la sanità calabrese in una situazione di gravissima emergenza. L’ulteriore riduzione del 50% dei turni aggiuntivi dal 1 gennaio 2014, in conseguenza della quale un medico che ha effettuato il turno di notte in ospedale e che avrebbe diritto ad un giorno di ri-
poso, è costretto ad accollarsi anche un turno pomeridiano per garantire il funzionamento del reparto provocherà ulteriori effetti devastanti. Le sedute operatorie programmate, infatti, si ridurranno della metà e uno dei tre ospedali “spoke” della provincia di Cosenza sarà costretto a chiudere, perché non in grado di assicurare il funzionamento dei reparti e del Pronto soccorso. Ormai la situazione si è talmente aggravata che rischiamo di non scandalizzarci più nemmeno di fronte allo stato gravissimo della sanità calabrese e all’aumento progressivo dei livelli di rischio, ma tutto ciò non può non interessare tut-
te le autorità competenti che, a vario titolo, hanno i mezzi e le competenze per tutelare il diritto alla salute dei cittadini. Non è più tollerabile che, dopo oltre tre anni di commissariamento della sanità calabrese, il “presidente-commissario” Giuseppe Scopelliti non sia stato in grado di far approvare, a tutt’oggi, dal Tavolo Massicci il Piano operativo 2013-2015, che egli stesso ha dovuto predisporre a seguito del mancato raggiungimento, per proprie responsabilità, degli obiettivi previsti dal Piano di Rientro dal debito sanitario. Nell’ultima riunione del Tavolo Massicci, infatti, il Piano è stato di nuovo rimandato al mittente, perché giudicato inadeguato ed insufficiente a far uscire la Calabria e la sanità calabrese da una situazione che mette quotidianamente a repentaglio la vita dei cittadini. È trascorso inutilmente oltre un anno e ancora non si è approdati a nulla, mentre i calabresi continuano a pagare le tasse più alte d’Italia ed a subire, da oltre tre anni e fino al 2015, il blocco del turn-over per ripianare i conti e i debiti che Scopelliti non è riuscito a ripianare, rischiando ogni giorno la propria vita. Il governo nazionale non può più continuare a lasciare la Calabria in questo stato di cose! Il Presidente Letta e i suoi ministri, davanti ai reiterati flop di Scopelliti, hanno tutte le motivazioni di legge per revocare quest’ultimo dall’incarico di commissario. Cosa si attende ad intervenire? Si aspetta, forse, che la situazione sanitaria calabrese degeneri fino ad un punto di non ritorno e diventi una vera e propria emergenza nazionale? Carlo Guccione consigliere regionale Pd
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Guai ad arrendersi alla disoccupazione
Guai ad arrendersi alla disoccupazione
Si legge “modello Dote” si traduce “benefici”
Aumentare la rete per ridurre l’irregolarità Istituzione Fondo di garanzia per l’inserimento lavorativo di giovani laureati in Calabria
Benedetto Di Iacovo
a far parte del bilancio dello Stato e della stessa Regione ed possano essere indirizzate a sostegno di bisogni primari per i lavoratori calabresi e per il Paese stesso. Solo riportando a livelli fisiologici il tasso di lavoro irregolare sarà possibile creare condizioni positive al tema ed al dibattito sulla quantità e sulla qualità del lavoro, sul rapporto tra stabilità di esso e la flessibilità, sulla necessità di incentivare le imprese a creare posti di lavoro stabili, di utilizzare, ma non di abusare, di tipologie di lavoro non standard che, pur essendo forme “regolari”, cioè non illegittime, di lavoro, non sempre, corrispondono alle regole.
delle politiche di intervento regionale, la valorizzazione del patrimonio informativo esistente per individuare condizioni di rischio e target sociali verso cui orientare gli interventi di politica attiva;
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Il progetto si prefigge di raggiungere un triplice obiettivo:
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1 ridurre il tasso di irregolarità nei diversi com-
Il raggiungimento di tali obiettivi richiede l’implementazione di azioni mirate, quali: promozione di buone prassi e consulenza alle imprese in area di irregolarità, da parte degli Agenti per l’emersione; sostegno alle politiche di accompagnamento e stabilizzazione dei posti di lavoro presenti nelle aziende che si andranno ad individuare ed ai quali saranno assegnati gli Agenti per l’emersione, previa apposita e mirata formazione; sviluppo di attività di cooperazione e scambio tra imprese; la modulazione delle politiche preventive tese alla regolarità e stabilizzazione dei rapporti di lavoro (integrando i diversi strumenti di politica attiva) in funzione delle diverse intensità e caratteristiche locali del fenomeno, favorendo altresì la cooperazione e l’interazione tra le imprese, i diversi attori istituzionali e i soggetti sociali (associazioni datoriali e sindacali) impegnati nelle politiche di emersione a livello locale; azioni di sistema per rendere più efficaci le azioni dei servizi pubblici per l’impiego (Centri per l’impiego), attraverso la realizzazione di politiche di contrasto del lavoro irregolare; azioni di comunicazione mirate, attraverso la realizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione per specifici target di riferimento, con l’intento di far conoscere alle imprese, in via preventiva, le sconvenienze ed i costi delle sanzioni derivanti da situazioni di irregolarità ed illegalità nei rapporti di lavoro. E il primo e fondamentale punto di forza di questo progetto è quello di porsi come obiettivo principale quello di contribuire all’emersione delle imprese e dei lavoratori andando a ricostituire situazioni di legalità e di regolarità nei rapporti di lavoro.
Il progetto “Lavori regolari - Rete regionale per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale Istituzione Fondo di Garanzia per l’inserimento lavorativo”, è promosso dalla Regione Calabria e finanziato mediante il Dipartimento 10 Lavoro con fondi del Por Calabria Fse 2007-2013. L’intervento ha come finalità: Ridurre il tasso di irregolarità nei diversi comparti produttivi, attraverso una forte integrazione delle politiche di intervento regionale, la valorizzazione del patrimonio informativo esistente per individuare condizioni di rischio e target sociali verso cui orientare gli interventi di politica attiva; Formare degli Agenti di sviluppo per l’emersione inserendoli nel contesto lavorativo mediante appositi incentivi; Realizzare entrate erariali dirette per la Regione Calabria, derivanti dalle attività di contrasto al sommerso.
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I destinatari del Progetto “Lavori regolari” sono: Laureati e Imprese. Con apposito bando pubblico sono stati individuati 200 Agenti per l’emersione, giovani laureati disoccupatiè una figura professionale capace di promuovere e sostenere i processi di emersione e di sviluppo locale. Con le competenze specifiche acquisite e l’esperienza maturata nell’ambito dei percorsi di accompagnamento ed assistenza al sistema privato e pubblico (percorso integrato) avrà il compito di: diffondere la cultura della regolarità e accompagnare i processi di emersione del lavoro non regolare; sostenere le imprese ed i datori di lavoro interessati a processi di innovazione e/o aggregazione (creazione di reti d’impresa); garantire servizi reali di consulenza finalizzata ad avviare processi di emersione e regolarità; garantire una puntuale informazione circa le opportunità e gli incentivi esistenti su scala regionale nazionale ed europea e favorire l’accesso al credito bancario mediante consorzi fidi o fondi di garanzia già esistenti; agevolare il dialogo e migliorare il rapporto tra il mondo delle imprese e la P.A.; agevolare il dialogo, la collaborazione e la condivisione di strategia tra imprese e associazioni datoriali per incrementare i rapporti commerciali e l’incontro tra domanda ed offerta (link di processo); sostenere la cooperazione tra imprese attraverso l’innesco di meccanismi di collaborazione. Il tema del contrasto al lavoro irregolare non è solo una fondamentale questione etica e morale ma anche il modo per far si che tante risorse tornino
parti produttivi attraverso una forte integrazione
Il progetto step by step 1 Pubblicazione dell’Avviso per la selezione di 200 giovani laureati (Agenti); 2 Selezione dei beneficiari della Dote effettuata da un’apposita Commissione; 3 Pubblicazione della manifestazione d’interesse rivolta alle imprese o datori di lavoro che intendono aderire al progetto e quindi all’assunzione dei beneficiari della Dote; 4 Avvio del percorso rivolto ai selezionati, della durata di 24 mesi. Nello specifico tale percorso si struttura in formazione laboratoriale ovvero in una formazione iniziale in cui si assumono le competenze di base, in una formazione sul campo in cui si consolidano le competenze acquisite presso le imprese o datori di lavoro (si conta di coinvolgere circa 15.000 imprese), nonché promuovere la legalità presso gli istituti scolastici (almeno 200) e in un orientamento, in cui, sulla base delle capacità del disoccupato, viene fatta una valutazione da parte del Dipartimento 10, della Commissione regionale per l’emersione del lavoro non regolare e del soggetto in house al fine di condurlo dell’autoimpiego o dell’assunzione presso le imprese. 5 Al termine della valutazione, il disoccupato o agente possono avvalersi di incentivi regionali per l’avvio di una propria attività o essere assunto presso l’impresa.
Prima Fase: cosa prevede 1) la concessione di un voucher nella fase di realizzazione del percorso integrato (15.400,00 euro complessivi per 12 mensilità a 200 giovani laureati); 2) l’implementazione di attività formative, consistenti in moduli di tipo seminariali. Seconda Fase: scelta dell’autoimpiego o dell’assunzione. 3) Avvio dell’attività di lavoro autonomo del giovane, con concessione di pacchetto incentivi quali: - Massimo 20.000 euro per l’autoimpiego; - Garanzia bancaria pari all’80%, per finanziamento max di 25.000 euro sottoforma di microcredito; - 100% degli interessi passivi maturati in relazione al microcredito concesso; 4) Assunzione del giovane agente presso i datori di lavoro - individuati attraverso la procedura di evidenza pubblica - con la possibilità per l’impresa di ottenere un bonus sottoforma di integra-
zione salariale, per un importo pari al 50% del costo lordo annuo, per due anni; Ovvero: 5) Assunzione del giovane presso i datori di lavoro individuati con la possibilità per l’impresa di ottenere i seguenti un bonus sottoforma di: - Integrazione salariale, per un importo pari al 40% del costo lordo annuo, per due anni; - Concessione di Garanzia bancaria pari al 80% della linea di finanziamento (microcredito) richiesta - non superiore a 25.000 euro - per favorire l’accesso al credito, al fine di sostenere l’inserimento lavorativo delle categorie in condizioni di svantaggio. - Erogazione di un contributo in conto interesse, nella misura del 100% degli interessi passivi maturati in relazione al prestito concesso presso l’istituto di credito convenzionato. - Per i datori di lavoro gli incentivi sono ammissibili e cumulabili anche con altri già in essere, a concorrenza dei limiti prescritti dalla normativa vigente.
2 Formare “Agenti di sviluppo del lavoro e del-
l’economia regolare” (di seguito Agenti per l’emersione) per il contrasto all’economia sommersa ed al lavoro irregolare, inserendoli nel contesto lavorativo mediante appositi incentivi.
3 Realizzare entrate erariali dirette per la Regione
Calabria, derivanti dalle attività di contrasto al sommerso.
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Tale processo di induzione al cambiamento e conseguente accompagnamento al lavoro regolare è indubbiamente la risposta più complessa ed articolata alle politiche dell’emersione, che tra le finalità del progetto assume un ruolo prioritario ed innovativo, attraverso la contestuale formazione degli Agenti per l’emersione che al termine del percorso formativo potranno accedere alle agevolazioni del cosiddetto “autoimpiego” o essere assunti dai datori di lavoro che usufruiranno di un aiuto all’assunzione, come integrazione salariale. Il secondo punto di forza del progetto è quello di creare una forza lavoro qualificata che, attraverso l’attività formativa, attraverso lo strumento della formazione continua e l’uso dei Fondi Paritetici Interprofessionali, prenda conoscenza del territorio e con il nuovo sapere esperenziale offra, a diversi livelli, imprenditoriali e sindacali, una mano “amica” a chi versa in condizioni di irregolarità. La nuova e qualificata figura professionale (Agente per l’emersione e lo sviluppo locale - Tutor di impresa) resterà a carico del progetto per i primi dodici mesi e successivamente verrà immessa nel mercato del lavoro e sostenuta con idonei incentivi occupazionali e di conseguenza si tradurrà nella creazione nuova occupazione. Non andrà, quindi, ad aumentare il già rilevante bacino di precariato queste unità, attraverso un processo seletti-
vo e meritocratico, con l’ausilio di appositi incentivi, come già evidenziato, potranno accedere alle agevolazioni del cosiddetto “Autoimpiego” o essere assunti dai datori di lavoro che usufruiranno di un aiuto all’assunzione, come integrazione salariale. I 200 nuovi posti di lavoro creati attraverso l’inserimento lavorativo degli Agenti per l’emersione - Tutor di impresa, è un ulteriore punto di forza del progetto. Va in tal senso evidenziato il basso investimento per posto di lavoro creato che nel caso del progetto “Lavori regolari in Calabria” è bassissimo. Un ulteriore punto forza di questo progetto è poi la circostanza che tra i progetti che utilizzano il Fondo Sociale europeo è quello che investe meno in formazione e più in creazione di posti lavoro. La formazione costituisce meno del 10% del budget del progetto e in questo senso il progetto si configura come fortemente orientato alla creazione di posti di lavoro. Il progetto si caratterizza, poi, per l’innovatività dell’impianto che unisce politiche di emersione e politiche di sviluppo locale e dell’occupazione giovanile. L’ultimo punto di forza è legato, poi, all’aumento del gettito erariale per la stessa Regione Calabria che deriva proprio dal numero dei lavoratori emersi, atteso che ogni unità emersa produce entrate erariali dirette per la Regione pari a 1.300,00 eu-
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Punti fissi per ristabilire le regole e stimolare lo sviluppo
Freno all’emigrazione e slancio alla produttività Parlare di economia sommersa, lavoro nero e irregolare in una regione debole come la Calabria è esercizio frequente quanto agevole per qualsiasi istituto di statistica. La Regione Calabria, è consapevole di questa criticità, una delle tante che pesano sulle regioni meridionali. Per questa ragione la Regione ha messo in campo una serie di azioni volte a incoraggiare l’emersione del lavoro nero ed irregolare, prima fra tutte, nel 2012, una legge ad hoc - la prima in Italia - varata all’unanimità dal Consiglio regionale. Prima ancora, nel 2011, matura l’idea di sperimentare un’azione di sistema che potesse coinvolgere direttamente imprese e giovani laureati disoccupati per un triplice obiettivo di fondo: impedire che i talenti calabresi emigrino altrove in assenza di prospettive, rendere competitive le aziende presenti nell’apparato produttivo calabrese e favorire la regolarità oltre alle azioni di contrasto in essere. Un progetto sperimentale denominato “Lavori Regolari - Rete regionale per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale. Istituzione Fondo di Garanzia per l’inserimento lavorativo”. Intervento - fortemente voluto dal governatore Giuseppe Scopelliti - finanziato dalla Regione Calabria, con fondi del Por Calabria-Fse 20072013, mediante il dipartimento 10 Lavoro diretto dall’avvocato Bruno Calvetta, che ha come supporto operativo la Fondazione Field e la Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro non regolare che questo progetto lo ha sviluppato. La Regione ha affidato al Presidente della Commissione, Benedetto Di Iacovo, il compito di coordinarlo con il supporto scientifico di Domenico Marino, docente di economia all’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Entrambi sono coadiuvati da una rete costituita da agenti, docenti, tutor, esperti e collaboratori. ro per ogni unità dipendente e di 2.350,00 per ogni unità indipendente. Il Progetto quindi si configura dal punto di vista del gettito fiscale a livello regionale, come un investimento per la Regione Calabria che così riesce, grazie alle entrate erariali dirette (addizionali regionali Irpef + quota Iva + Irap + Addizionali comunali Irpef) che derivano dalle emersioni di unità lavorative presso le imprese irregolari, a recuperare un quantitativo di risorse economiche superiori a quelle investite nell’arco della durata del presente Progetto e ad assicurarsi per il futuro entrate erariali dirette a livello regionale per effetto delle politiche di contrasto al sommerso, portate avanti dal Dipartimento lavoro e dalla preposta Commissione regionale per l’Emersione. Le azioni e le politiche di contrasto al sommerso, come si evince non sono solo degli strumenti per ristabilire condizioni di legalità e di restituzione dei diritti ai cittadini/lavoratori calabresi, ma è un investimento conveniente, anche, in termini di gettito erariale per le casse regionali! La manifestazione di interesse è ancora aperta e le imprese che aderiranno fino al 31 dicembre c.a. potranno ricevere incentivi per 24 mesi consecutivi se assumono i giovani precedentemente formati con il progetto. L’importo complessivo degli incentivi è pari al 50% del costo totale del giovane assunto per 24 mesi.
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Mezzoeuro
Sabato 7 Dicembre 2013
Rubrica a cura dell’Ente di Patronato e di Assistenza sociale Epas-Fna (Federazione nazionale agricoltura)
IN COLLABORAZIONE CON
SEDI ZONALI ALTOMONTE FRANCAVILLA MARITTIMA PRAIA A MARE SCALEA
C.DA PANTALEO, 7/A VIA MAZZINI, 64 VIA TRIESTE, 20 VIA FIUME LAO, 253
0981/946193 0981/992322 0985/777812 0985/90394
SEDI COMUNALI ACRI ALTOMONTE BELVEDERE MARITTIMO CASTROVILLARI CERCHIARA DI CALABRIA CETRARO COSENZA FAGNANO CASTELLO GRISOLIA LAUROPOLI DI CASSANO IONIO MALVITO MOTTAFOLLONE PAOLA SAN MARCO ARGENTANO SCALO SAN SOSTI SANTA MARIA DEL CEDRO SARACENA SARTANO DI TORANO CASTELLO SPEZZANO ALBANESE TERRANOVA DA SIBARI TREBISACCE VILLAPIANA LIDO VILLAPIANA LIDO
VIA DUGLIA, 486 VIA SAN FRANCESCO, 62 VIA GIOVANNI GROSSI, 33 C/O STUDIO LEGALE CORDASCO VIALE PADRE F. RUSSO CONTRADA PIANA VIA G. DE GIACOMO, 4 VIA DE RADA, 24 VIA SAN SEBASTIANO CORR. BELLUSCI ANGELO PIAZZA CAPOLANZA, 8 CONTRADA VADITARI CORR. BORRELLI ANTONIETTA VIA NAZIONALE, 134 C/O CEDEFIN VIA ALCIDE DE GASPERI C/O STUDIO PERRONE-NOVELLO VIA PIANO DELLA FIERA, 14 VIA SAN MICHELE, 10 PIAZZA XX SETTEMBRE, 21 CORSO UMBERTO I PIAZZA DELLA REPUBBLICA, 49 CORSO MARGHERITA, 365 VIA PARIGI, 16 VIA DELLE AZALEE C/O STUDIO MELITO VIA DELLE ROSE, 28 C/O TEAM SERVICE
333/9833586 0981/948202 0985/84661 0981/483366
0982/999654 349/5842008 346/8569600 347/9433893 0981/70014 349/5438714 0982/621429 346/8569600 0981/60118 0985/5486 340/9692335 0984/521251 345/1337465 0981/956320 0981/51662 0981/56414 0981/56423
Giovedì 19 dicembre ore 14:30 presso la sede di Altomonte
Vuoi aprire una sede nel tuo Comune? Corso di formazione su “Invalidità civile” Contattaci! Sarà presente il Presidente nazionale dell’Unic-Fna, Mario Smurra
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Mezzoeuro
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Il monitoraggio è vitale
Il monitoraggio è vitale zati al miglioramento delle condizioni idrauliche, di regimazione dei corsi d’acqua e della rete idrografica minore presenti sul territorio comunale, i cui benefici si rifletteranno sull’assetto idrogeologico del territorio. Le tipologie di intervento dovranno riguardare l’intera rete idrografica, attraverso la pulitura e la sagomatura dei corsi d’acqua, piccoli interventi correttivi dell’alveo, realizzazione di opere di stabilizzazione (brigliette, gabbioni e viminate).
Manifestazione natalizia sponsorizzata dalla Confesercenti
Sabato 7 Dicembre 2013
Tredici borghi tredici sapori tredici fonti di luce
Dovranno essere impiegati materiali ecologici rispetto ai tradizionali sistemi che prevedono l’impiego del calcestruzzo, per un assetto stabile e definitivo del territorio, in quanto finalizzate alla salvaguardia ed alla compatibilità ambientale nell’ottica della prevenzione del rischio idrogeologico che sempre incombe minaccioso sul territorio allorché si verificano avversità climatiche non facilmente governabili. Le opere di difesa dei corsi d’acqua incentrate su tecniche di ingegneria naturalistica e di sostenibilità ambientale per la riqualificazione paesaggistica ed ecologica per assicurare la stabilità fisica del territorio, soprattutto di quelle aree in avanzato stato di erosione.
Ripristino siepi
Elementi naturali da proteggere. Elementare di Giovanni Perri*
Il territorio agro-forestale della Calabria, in sinergia con le misure previste dall’Ue, necessita di molta attenzione per la tutela e valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche, affinché acquisti un ulteriore ragguardevole rilievo ambientale. Per tali ragioni non vanno assolutamente trascurate la cura e la manutenzione degli elementi naturali più significativi che caratterizzano il paesaggio quali appunto le siepi, alberate, boschetti, i corsi d’acqua ed i versanti collinari. Per abbellire sempre di più il contesto agro-forestale, la cura e la manutenzione del paesaggio rurale diventano significativi per cui non bisogna mai trascurare gli interventi di monitoraggio e manutenzione in sinergia, peraltro, con le linee e gli obiettivi prioritari contemplati dalla passata e prossima programmazione comunitaria del Psr per il settennio 2014-2020. D’altronde anche il codice dei beni culturali, in sintonia con i principi della Convenzione europea ratificata nel 2004, ribadisce la priorità della pianificazione come strumento di tutela e di disciplina del territorio in materia di beni paesaggistici ed ambientali. Da sottolineare infine che detti obiettivi specifici del Psr, si intrecciano e sono strettamente collegati con i bisogni e le necessità di tutela delle risorse naturalistiche ed ambientali del territorio calabrese. Nell’attuazione della pianificazione urbanistica e territoriale, in primis del Psc (Piani strutturali comunali), detti interventi devono essere attuati in modo intelligente e virtuoso, in quanto finalizzati alla tutela e conservazione delle caratteristiche
Riqualificazione fluviale dei corsi d'acqua strategie ambientali e pianificazione del territorio Cura e manutenzione del paesaggio rurale del paesaggio agro-forestale mediante la tutela, protezione e valorizzazione degli elementi naturali e paesaggistici che configurano la complessità naturalistica del territorio. È dunque evidente che gli impegni degli agricoltori e degli imprenditori in tale direzione assumono notevole importanza per il mantenimento e la manutenzione di siepi arbustive o siepi alberate, gruppi arborei (boschetti) o filari di alberi in sinergia con le direttive politiche ed ambientali dell’Unione europea. Non vanno mai trascurati gli interventi di riqualificazione ecologica e di abbellimento del paesaggio, il che si persegue con l’introduzione e la conservazione di tipologie progettuali vegetazionali a struttura complessa con l’utilizzo prevalente di elementi di ingegneria naturalistica, finalizzati ad incrementare la biodiversità territoriale. Partendo da tali indicazioni ed ai fini conservativi e migliorativi è opportuno che vengano attuate le sotto elencate azioni e misure manutentorie.
Interventi sul paesaggio
Nel corso delle autorizzazioni rilasciate dai Comuni alle aziende per la realizzazione di determinate opere di miglioramento fondiario devono essere previsti interventi riguardanti la tutela del paesaggio, al fine di dare valore e significato di concretezza operativa alla pianificazione come strumento di tutela e di disciplina del territorio. Del resto non avrebbe senso parlare di bellezze paesaggistiche ed ambientali senza specificare le regole e le normative che, anche gli agricoltori, devono osservare onde operare nella direzione giusta per un miglioramento generale della qualità della vita nelle aree rurali.
Pulizia e recupero ambientale dei corsi d’acqua
La sistemazione dei corsi d’acqua deve essere effettuata con opere di ingegneria naturalistica, incentrate nell’ottica della tutela ambientale e della conservazione delle risorse naturali presenti nel territorio comunale. Dovranno essere privilegiate le opere di difesa idraulico-agrarie e pratiche agronomiche antierosive, quali il mantenimento della velocità di allontanamento delle acque piovane e quindi del relativo trasporto del materiale terroso da monte verso valle. Gli interventi, pertanto, dovranno essere finaliz-
È importante il ripristino ed impianto di siepi, filari di alberi non produttivi, boschetti, ai bordi degli appezzamenti per svolgere le funzioni connettive e di collegamento tra zone coltivate, per incrementare il livello di complessità degli agroecosistemi, a beneficio dell’entomofauna utile o dell’avifauna, il cui ruolo è insostituibile nella lotta biologica ai fitofagi. Per una razionale manutenzione delle siepi è necessario che vengano eseguite razionali interventi di manutenzione, al fine creare fasce inerbite di rispetto di idonea larghezza, utilizzando possibilmente piante autoctone, con opportuni interventi periodici di sfalciatura della vegetazione e l’assoluto divieto dell’impiego di fitofarmaci.
Manutenzione annuale dei boschetti
Per una razionale manutenzione annuale dei boschetti è necessario che vengano svolte le necessarie pratiche colturali per l’eliminazione della vegetazione spontanea infestante formatasi nel corso dell’anno, l’eventuale difesa fitosanitaria soltanto mediante l’impiego di prodotti ammessi dal Regolamento CE 2092/91, il mantenimento di una fascia di rispetto di cinque metri lungo il perimetro del bosco attraverso interventi di falciatura e trinciatura della vegetazione con divieto di utilizzo di concimi e fitofarmaci.
Ripristino muretti
Ripristino di muretti a secco e terrazzamenti collinari e montani, realizzati con materiali possibilmente reperiti sul posto, dando assoluta priorità a quelli che meglio rispondono a tutelare e valorizzare al meglio il territorio.
Bruciatura stoppie
Divieto bruciatura in campagna delle stoppie, sterpaglie e paglie, nonché della vegetazione presente al termine dei cicli produttivi di prati naturali e artificiali, anche al fine di prevenire i numerosi incendi che nei periodi aridi e siccitosi potrebbero diventare focolai per gli incendi stagionali. * dottore agronomo
Nel montaggio le città di Diamante e Rocca Imperiale
Si svolge nella Calabria Citra, promossa da Confesercenti provinciale di Cosenza, la rassegna itinerante a titolo “I 13 di Santa Lucia nel Caravanserraglio del Pollino” . Emozionante, suggestiva, divertente, colorata, partecipata, la Rassegna attraversa 13 meravigliosi borghi calabresi, dallo Tirreno allo Ionio, partendo da Diamante il 13 dicembre e concludendosi a Trebisacce il 6 gennaio. Il Circuito interessa i Comuni di Belvedere Marittimo, Maierà, Sangineto e Paola, nel Tirreno, Cassano dello Jonio, Villapiana, Amendolara, Nocara, Roseto Capo Spulico, Rocca Imperiale, nello Ionio, Castrovillari, cuore del Pollino. L’iniziativa, nata da un idea lanciata nell’ambito del PISL Ottoborghi Costa dei Cedri, è stato valorizzato dalla Confesercenti Provinciale di Cosenza che ha impegnato l’architetto Ersilia Magorno quale responsabile del progetto. Questo piano di lavoro ha l’ambizione di consolidarsi nel tempo, nel cuore e nell’azione del popolo calabrese, trasformandosi in una “festa di luce” corale, condivisa dal mondo religioso, dagli operatori turistici, dalle scuole, dalle associazioni culturali, da artigiani ed artisti. Confesercenti ne curerà tutti gli aspetti operativi/promozionali, selezionando, in questo primo anno, i 13 eventi da valorizzare nell’ottica di incoraggiare - insieme agli operatori economici - la fruizione turistica, lo sviluppo commerciale, le produzioni d’eccellenza dell’Area. In particolare la filiera del “gusto” associata all’accoglienza ed all’ospitalità. «I 13 di Santa Lucia nel Caravanserraglio del Pollino», ribadisce il presidente di Confesercenti, Vincenzo Farina, è una festa in parte laica, in parte religiosa, accompagnata da scambi di doni e proposte gastronomiche che si legano alla tradizione squisitamente calabrese. Una festa come quelle celebrate in tutto il mondo, dalla Svezia alla Finlandia, alla Danimarca alla Polonia all’Italia, patria della Santa, replicabile negli anni, quale attrattore turistico delle marinerie del Pollino, potendo offrire, a partire dal prossimo anno, anche una vasta gamma di “proposte” collegate all’ospitalità diffusa. Una festa “in rete”, che colorerà i borghi dell’entroterra e delle marinerie che costituiscono le porte di mare del Parco Nazionale del Pollino; che favorirà lo scambio di conoscenze ed esperienze della più antica delle tradizioni (quella del Natale), in un clima familiare, dove le attività commerciali, i ristorantini in centro storico, le botteghe degli artigiani, le enoteche, le locande faranno da “padroni”, ed i centri storici, il mare, i lungo fiume, i castelli, conventi e santuari, le chiese e le cappelle, faranno da splendido contesto. Una festa che, nel Caravanserraglio del Pollino si trasforma in una proposta turistico/commerciale in grado di far godere tutti e cinque i sensi: ascoltare le musiche della tradizione, vedere i musei diffusi sul territori, ma anche le fantastiche vetrine che propongono i cofanetti a tema “i 13 di Santa Lucia”, annusare e gustare le prelibatezze che anticipano il Santo Natale, toccare con mano le produzioni artigianali, ammirare, guardando, gli eventi di strada che rimandano alla straordinaria storia della Nascita di Gesù. 13 sapori, 13 straordinari luoghi da vivere e scoprire, 13 eventi e mercatini della tradizione, 13 cofanetti per far doni a Natale. L’Evento, sotto forma di rassegna itinerante, si svolge nel periodo 13 dicembre 2013 - 6 gennaio 2014, partendo da Diamante, porta di mare Tirrenica del Pollino e concludendosi nella porta di mare Jonica, a Trebisacce.
Dal Tirreno allo Ionio alla ricerca di atmosfere spirituali e manifestazioni culturali per dare un caravanserraglio di emozioni e occasioni di svago
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