Anno 38 - 29 Novembre 2014 - Numero 48
Settimanale indipendente di informazione
euro 0,50
Passi di salute concreta: è arrivato a Catanzaro il primo defibrillatore automatico di strada in colonnina NO AL FEMMINICIDIO
CINEAMATORI, A VOI
CONFINDUSTRIA
Passa da una App la rete al femminile contro il femminicidio
Segni privati ma non troppo Sono i Corti di memoria...
Cento studenti e progetti per orientarsi
Una chiamata al 112 smista la linea ai centri antiviolenza del territorio
Rassegna-concorso dedicata ai video di “famiglia”. È un’iniziativa Ficc
Latuaideadimpresa alla sua 5a edizione
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sabato 29 novembre 2014
Basta femminicidi, basta dolore! Le ali della cultura contro la violenza sulle donne
Che volto ha l’orco? di Lucia De Cicco
«Ritengo sia vergognoso che nel terzo millennio ci sia ancora bisogno di ricordare al mondo che la violenza, e non solo quella sulle donne, sia sempre, e comunque, esecrabile. Chi è reo di crimini efferati come stupri e omicidi, chi ha bisogno di alzare le mani per affermare il proprio io, chi gode nel sottomettere il più debole, chi ama prevaricazione e odore di sangue, non è degno di essere definito “essere umano” e nemmeno di essere paragonato alle bestie che, sovente, in fatto di rispetto per i loro simili e per la natura, hanno molto da insegnarci. Ma tant’è che non ci resta che prendere atto del fatto che è, purtroppo, ancora oggi, necessario urlare contro gli “orchi”. Perciò il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, abbiamo unito le nostre voci per fare arrivare in cielo un unico grido: Basta violenza, basta femminicidi, basta dolore!». Questo scrive la poetessa e scrittrice Eleonora Gitto, una delle protagoniste delle due giornate dedicate alla non violenza alla donna, iniziate con una serata il 22 novembre, dedicata alle donne e al tema, presso il Polivalente di Trebisacce, Cosenza, e dal titolo Caffè letterario. Le ali della cultura contro le violenze. E il 25 novembre con le istallazioni del professore e artista Isidoro Esposito, dedicato alle scuole. Interessante il plurale: contro le violenze, perché la violenza, non ha sesso e tutti ne sono vittima in vario modo, anche se è un dato di fatto innegabile che gli omicidi a sfondo sessuale e di rivalità tra i generi colpiscono maggiormente le donne. Ma che volto ha l’Orco? Nel tempo abbiamo imparato che chiunque può trasformarsi in un orco, perché l’orco ha una sorta di misoginia, paura della donna è il primo sintomo si avverte quando dichiara o sente una sorta di violenza su di sé del comportamento femminile, che nel tempo e tramite la cultura gli è stato tramandato e che non accetta, poiché non lo riconosce normale in una creatura di sesso femminile. In economia, tuttavia, è anche dovuto ai momenti di crisi, per cui si tende a sottomettere o escludere dalla vita economica e sociale le fasce, che sono più deboli e che non producono reddito, i dati statistici, che riporteremo alla fine dell’articolo, indicano che se prima era il nord dell’Italia a essere maggiormente colpito dalla piaga sociale, del femminicidio, oggi il fenomeno è maggiormente diffuso al Sud e di certo la mancanza di lavoro per le donne e le precarie condizioni del lavoro maschile non solo producono il fenomeno, ma contribuiscono a una preoccupazione generalizzata, che non aiuta i rapporti interpersonali tra donna e uomo. Una serata quella del 22 novembre, organizzata dall’Associazione culturale e ricreativa “Picard - Davide Aino”, di L. Fiammetta Aino e Rossella Falabella, in cui è stato presentato, con la presenza dell’autore, il libro, mutuato nel titolo da una celebre canzone di Mia Martini, Gli uomini non cambiano, Ajion editrice, dell’avvocato Antonio Bianchi, a introdurlo il professor Bruno Mandalari, che ha tenuto un interessante excursus sulle origini della violenza, parlando anche del fi-
Presentato a Trebisacce il libro “Gli uomini non cambiano” Ajion editrice di Antonio Bianchi A introdurlo Bruno Mandalari, che ha tenuto un excursus sulle origini della violenza E ancora tanta arte in due giornate antiviolenza Evento organizzato dalla associazione culturale e ricreativa “Picard Davide Aino” di L. Fiammetta Aino e Rossella Falabella
losofo Eraclito secondo il quale: «Se la contesa sparisse dal mondo, il mondo sarebbe già perito». Ha moderato la serata il giornalista Franco Maurella, hanno introdotto l’artista Rosella Falabella, la presidente dell’associazione Picard, Loredana Fiammetta Aino e la grafica della raccolta poetica, realizzata per raccogliere fondi a sostegno dell’associazione, Patrizia Mortati, anch’essa poetessa. I poeti che hanno contribuito alla raccolta: Nuccia Benvenuto, Alessandra Boscolo, Alfredo Bruni, Filomena Costa, Lucia De Cicco, Rosa Falabella, Eleonora Gitto Elena Leica, Patrizia E. Mortati, Emilio V. Panio, Teresa Rosito, anche vincitrice del Federiciano, concorso che si tiene ogni anno nel paese della poesia Rocca Imperiale, Luigi Zangaro. Alla serata erano presenti anche il sindaco della Città, avvocato Franco Mundo. Hanno letto i testi in sala, gli attori e lettori, Andreina Petta, Noemi Bruno, Roberto D’Andrea, Annalisa di Lazzaro anche stilista (che ha declamato una sua poesia). Gli artisti, che hanno esposto le loro opere tutte ispirate alla non violenza contro la donna: Cinzia Aino, Fiammetta Aino, Rita Lucia Trinchi, Maria Grazia Giglio, Mike Pellegrino, dalla Puglia e la moglie artista e poetessa Elena Priore, Serena Oriolo che ha realizzato anche una foto, Maria Giovanna Pisilli, per l’Aism di Trebisacce, anche presente alla serata, Nina Favieri, Vittoria Travagli. A criticare poesie e opere artistiche, il critico d’arte Gianfranco Labrosciano. Il libro dell’avvocato Bianchi parla di storie di donne, diviso in capitoli attraversa la vita di Cappuccetto Rosso, Maddalena, Annamaria, il maestro di Chitarra, poi argomenti come lo Stalking, la speranza, e gli uomini non cambiano, che ripete il titolo del libro, Ancora vivo, la triste storia di un bambino non voluto dal proprio padre. La giornata del 25 novembre dal titolo “Libere di volare senza il gio-
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Basta femminicidi, basta dolore!
Un momento della serata Sotto, la mostra e la raccolta poetica A centro pagina, sotto la foto grande: a sinistra, la presidente dell'associazione Fiammetta Aino; a destra, l’artista più giovane e altri artisti
Questi i dati: 179 le donne uccise in Italia, una vittima ogni due giorni. Un aumento del 14% rispetto al 2012 (Eures II rapporto sul Femminicidio in Italia), aumentano i delitti in ambito familiare +16,2% passando da 105 a 122, così come nei contesti di prossimità, nei rapporti di vicinato, amicizie e lavoro, che passano da quattordici a ventidue casi. La più alta percentuale di donne mai registrata in Italia, pari a 35,7%, 159 donne su 500 morti ammazzati. Il rapporto precisa un consolidamento di femminilizzazione degli omicidi e anche sotto i venticinque anni. Il Sud ha invertito la statistica di femminicidi degli ultimi anni, divenendo un’area ad alto rischio settantacinque vittime e una crescita del 27,1% sull’anno precedente, al Nord le vittime sono scese del 21%, all’Italia centrale si registra un raddoppio delle vittime passate da 22 a 44, le regioni più violente Lazio e Campania, con 20 donne, il più alto numero di femminicidi italiani, seguite da Lombardia con 19 e Puglia 15, ma l’Umbria registra l’indice più alto 12,9 femminicidi per 1milione di donne residenti. Roma è la più violenta città in Italia del 2013. Le opere esposte tutte bellissime rappresentano donne che hanno subito violenza, anche se, soprattutto, nel quadro di Fiammetta Aino non manca la speranza, ci sono tre donne racchiuse in un’esplosione di colori su cui campeggia enorme la frase: Ho scelto. Realizzato in due giorni, rappresenta la donna, che subisce violenza tra le mura domestiche, nella consapevolezza delle sofferenza e nella speranza di realizzare un sogno di libertà.
go del mostro”, altra manifestazione promossa dall’associazione Picard e come la precedente con il patrocinio dell’amministrazione comunale di Trebisacce, e il supporto di due studi medici del dottor Romanelli, veterinario e di odontoprotesi, ha visto la presenza della cittadinanza, si è svolta presso la sede Polivalente e all’aperto, dove erano poste due gabbie una piena di cento colombe, che sono state lasciate libere di volare e un’altra con fiori e cuori, cui era legato un biglietto con i nomi delle vittime, che le artiste dell’associazione, che registra quindici iscritti, in maggioranza donne, hanno gridato verso il cielo, tutte le vittime che nel 2013 sono state davvero troppe.
Occorre, ricorre nell’opera, il coraggio di spezzare le catene, che le tengono legate a una vita non loro e nel silenzio. Michele Pellegrino, ci ha colpito per la diversità della sua opera in cui non appare solo una donna impaurita ma, anche, l’uomo che da bullo si trasforma in una vera e propria bestia, la sua opera è differente dalle altre esposte perché ci rimanda a un fumetto, con l’augurio che ne possa realizzare un libro per le scuole e per gli appassionati di fumettistica. Poi gli occhi grandi della donna dell’opera di R. Lucia Trinchi che guardano uno stilizzato uomo nero allontanarsi e questa donna è immersa in un mare, di splendide sinfonie colorate, ormai libera. La Giglio ha creato un muro, del silenzio, là dove la donna subisce le maggiori umiliazioni, nella propria casa che dovrebbe proteggerla. Così come è interessante la donna sdraiata nuda al chiaro di luna in un tramonto, poi il simbolo per eccellenza del femminicidio appare in un quadro: le scarpe rosse, in mezzo un cuore che gronda sangue, l’opera Il Silenzio, Donna in ombra, dedicate alle donne costrette in un velo, che ne tarpa le ali e ne imbavaglia la voce, e ne costringe lo sguardo altrove, ma che nello stesso tempo invoglia la donna a voltarsi al proprio futuro con nuova forza, Una donna in bianco e nero nascosta, nel cielo, con il volto, nere le nubi, nere le chiome. Poi ancora una donna Venere come una statua Greca spalanca le braccia come stesse per iniziare una danza, il suo volto a sinistra è proiettato fuori dalle mura domestiche e con il mare dentro. In un’opera una donna seminuda in ginocchio con lo sguardo chino su un vaso di fiori e una trave in mano, intensi colori sul rosso. In ultimo la grafica della raccolta poetica ci narra di un rosa, quello che da bambine c’è dato negli abiti negli oggetti dei nostri giochi, che sfuma in un bianco alla ricerca di quella purezza, che troppe volte è uccisa dal rosso sangue della ferocia maschile, simulato in questi pistilli di fiori che sembrano sangue, schizzi dappertutto, in mezzo ai petali di un fiore, una rosa forse, che è la donna.
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No al femminicidio Lamezia presentata l'app gratuita di Soroptimist contro la violenza sulle donne
Rete al femminile È stata presentata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’app gratuita realizzata dal Soroptimist International d’Italia contro la violenza sulle donne. L’applicazione, denominata Shaw, acronimo di Soroptimist help application women, è il primo passo tecnologico creato appositamente per la tutela delle donne, che consente una chiamata diretta al 112, o al numero 1522 che smista la linea ai centri antiviolenza, attivi nel territorio da cui parte la richiesta d’aiuto. Il nuovo dispositivo è stato presentato nel chiostro di San Domenico di Lamezia Terme dalle socie del Soroptimist cittadino, guidate dalla presidente Giuseppina Mazzocca. Ad illustrare nel dettaglio la nuova app, che è già stata presentata alla Camera dei deputati e che il primo dicembre prossimo sarà illustrata al Parlamento europeo di Bruxelles, è stata la giornalista Luigina Pileggi. L’applicazione è già attiva, scaricabile in pochi secondi e racchiude tutte le informazioni utili per le donne in difficoltà, non solo con l’indicazione dei centri antiviolenza, ma anche fornendo le indicazioni su cosa prevedere la legge e quindi quali sono i diritti a tutela delle donne. «Siamo qui per dire in modo forte e deciso no al femminicidio, no ad ogni forma di violenza fisica e psicologica perpetrata ogni giorno nei confronti delle donne, no alla solitudine a cui sono costrette le donne che subiscono violenza - ha detto Mazzocca - il 25 novembre non deve essere solo di commemorazione, deve rappresentare un momento di sensibilizzazione e di riflessione per capire tutti insieme cosa si può fare per eliminare la violenza contro le donne, cosa si può fare in termini di prevenzione e di intervento immediato. In questa direzione, il Soroptimist ha dato il proprio contributo attraverso la creazione dell’applicazione Shaw. È uno strumento rivolto a tutte le donne, non c’è una fascia di età più adatta; certamente bisogna possedere uno smartphone, ma questo è un mezzo trasversale anche per fasce sociali. L’invito è quello di diffondere questa applicazione il più possibile, di parlarne, di convincere le donne a fare veramente rete. Un uomo violento va emarginato, allontanato, ma va soprattutto spezzato l’isolamento delle donne che sono costrette a subire la presenza della violenza. Bisogna aiutare le donne a chiedere aiuto, a fidarsi le une delle altre». Nel chiostro sono state inoltre esposte le installazioni dell’architetto Carlo Pontoriero, realizzate in mattinata con gli studenti delle scuole lametine ed aventi come filo conduttore le scarpe rosse, emblema internazionale del femminicidio. Il 25 novembre 1960 è il giorno in cui le sorelle Mirabal furono violentate e uccise da uomini dell’esercito dominicano e la data della loro morte è stata proclamata, nel 1999, dalle Nazioni Unite giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Le scarpette rosse, oramai diventate il simbolo di questa giornata, rappresentano le donne assenti perché cancellate dalla violenza. Donne di cui rimangono solo le scarpe. Sono state realizzate anche delle scarpette rosse di cartone, appese ad un albero bianco, dove gli studenti lametini hanno scritto frasi contro la violenza sulle donne. Durante la presentazione dell’app è stato anche proiettato il video realizzato dalla polizia di Stato dal ti-
Il primo passo tecnologico creato appositamente per la tutela delle donne, che consente una chiamata diretta al 112 o al 1522 che smista la linea ai centri antiviolenza, attivi nel territorio da cui parte la richiesta d’aiuto
tolo “Fiori recisi”, alla presenza del dirigente del locale commissariato Antonio Borelli e di diversi altri agenti della polizia Scientifica. Il lavoro filmato, dedicato ad Adele Bruno la ragazza lametina che tre anni fa fu uccisa dal suo fidanzato, contiene anche dei consigli pratici per far fronte alle tante forme di violenze che qualunque donna può incontrare quotidianamente. È stata poi presentata la video installazione realizzata dall’architetto Carlo Pontoriero, sempre contro la violenza sulle donne. Nel chiostro è stata inoltre posizionata una sedia con su il cartello “Posto occupato” che ci ricorda la donna che poteva essere presente all’evento e invece non c’è più perché un marito, un compagno, un fidanzato, un ex ha deciso di porre termine alla sua vita in modo violento. Anche questa iniziativa, quella del Posto Occupato, è portata avanti dal Soroptimist d’Italia in ogni manifestazione, per riflettere sul fenomeno della violenza sulle donne non solo in occasione del 25 novembre ma tutti i giorni.
sabato 29 novembre 2014
Salute concreta Attivato a Catanzaro il primo defibrillatore automatico stradale in colonnina
Un sospiro di sollievo
È da circa un secolo che il Lions clubs international compie attività di servizio, concretizzando il motto dell’associazione stessa “We Serve”. In quest’ottica, la past presidente della zona 23 dei Lions Clubs, distretto 108 YA, Maria Bitonte ed il responsabile circoscrizionale del service “Area Sanità”, Roberto Ceravolo, hanno dimostrato di essere vicino ai bisogni e alle necessità della comunità catanzarese e non solo, attraverso un gesto tangibile: la donazione di un defibrillatore automatico stradale, in colonnina, primo nel capoluogo, attivato venerdì 19 novembre scorso. I due Lions hanno dato, così, prova di essere Lion concreti ed incisivi sul Territorio. Con caparbietà hanno convogliato in un unico e non semplice progetto, le forze di tante persone che, a vario titolo, hanno creduto e contribuito finanziariamente alla realizzazione di un importante strumento salvavita, apprezzato dall’intera città ed, in particolar modo, da tutti coloro che popolano il noto quartiere del capoluogo dove il defibrillatore è stato collocato: i Giardini di San Leonardo. «Giornata storica, dunque, per la comunità catanzarese ha dichiarato la past presidente Maria Bitonte - poiché oltre alla risposta che il defibrillatore in sé potrà dare, per me e Roberto Ceravolo, è stata, sicuramente, un’occasione ghiotta per diffondere la cultura del primo soccorso sanitario, la cultura dell’emergenza. Cultura che sta molto a cuore, anche alla “Live onlus” di Monza, ai Lions Clubs della Zona 23 dell’anno sociale 2013/2014 e a tutti i soggetti componenti l’Istituto Tecnico Industriale “E. Scalfaro” di Catanzaro, i quali con una cospicua Raccolta fondi, hanno dimostrato di possedere quel senso fondamentale, in una società civile, del Bene Comune e di un reale spirito di solidarietà sociale». A fronte di tutto ciò è stato attivato un corso di formazione “certificato”, per un numero congruo di persone che si è offerto, volontariamente, ad intervenire con competenza, all’utilizzo dello strumento salvavita, qualora ce ne fosse bisogno. Le persone “formate” fanno parte del Team dello storico Hotel Guglielmo del quartiere di San Leonardo. Il Corso di formazione è stato tenuto dall’apprezzato medico, Eliseo Ciccone, direttore del Suem, Centrale operativa 118 di Catanzaro.
Collocato nel quartiere di San Leonardo il primo strumento salvavita
La solidarietà è adesso
Servizio civile nazionale La carica dei 5.504 Sono online i bandi per la selezione di 5.504 volontari da impiegare in progetti di Servizio civile nazionale. L’iniziativa rientra nel programma Garanzia Giovani. I volontari saranno inseriti in progetti di Scn nelle Regioni che hanno inserito la misura servizio civile nazionale nel loro Piano di attuazione di Garanzia giovani (Gg). Per partecipare ai progetti, occorre essersi registrati al programma “Iniziativa Occupazione giovani” (Garanzia giovani). Possono inviare la propria candidatura anche i cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia. La domanda va presentata all’ente che realizza il progetto prescelto entro le ore 14 del 15 dicembre 2014. La descrizione dei singoli progetti è disponibile nei siti internet dei vari enti.
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Guerra all’orizzonte Lo sgretolamento e la caduta dell’Impero carolingio e la perdita di un’efficiente autorità centrale stimolarono non solo una ripresa dei conflitti dell’aristocrazia ma anche un sopruso sui beni della Chiesa
La pace, un sogno infinito di Pietro De Leo
7. Non c’è pace in Europa nel buio del IX e X secolo. Lo sgretolamento e la caduta dell’Impero carolingio, la perdita di un’efficiente autorità centrale, stimolarono non solo una ripresa dei conflitti dell’aristocrazia, ma anche un sopruso sui beni della Chiesa. Al termine della sua parabola evolutiva, l’autorità regale del principe carolingio si trovò in posizione nettamente subalterna rispetto a quella della Chiesa, così che egli dovette fronteggiare gli attacchi della nobiltà in forte ascesa. In tale situazione l’alto clero cercò da un lato di assicurare la difesa della popolazione disarmata (poveri, ecclesiastici, proprietà della chiesa) mediante l’annuncio della “pace di Dio” e, d’altro canto, di arginare ed eliminare le faide rivoltose, mediante l’invocazione di una ‘tregua di Dio’ (dall’etimo treve=desistere dall’uso delle armi). Nemmeno nella Chiesa rimase concretamente la “pax Christi”. In oriente si avviò, infatti, un detestabile scisma. A provocarlo è il patriarca di Costantinopoli Fozio (820-891), che iniziò a respingere il “filioque” dal Credo e combattere il primato del pontefice Romano. Più volte destituito, venne scomunicato come eretico da papa Giovanni VIII nel 881, e poi definitivamente deposto dall’imperatore Leone II. A Roma, poi, sul soglio di Pietro si alterna una “folla” di papi, manovrati e imposti dalla nobiltà con elezioni assai tormentate. Avvenne così dopo la morte di Benedetto V, quando il 1° ottobre 965 venne eletto Giovanni XIII, sorretto dall’imperatore Ottone I e perciò non gradito ai patrizi romani, che istigando una sommossa popolare riuscirono a cacciarlo da Roma. Giovanni poté fare ritorno solo dopo quasi un anno, nel novembre 966, assieme a Ottone I, con cui lavorò in direzione del riordinamento ecclesiastico, inclusa la creazione dell’Arcivescovato del Magdeburgo. Sviluppò inoltre altri arcivescovati nell’Italia meridionale, riducendo con abile perizia l’influenza dell’Impero Bizantino e della Chiesa Ortodossa d’Oriente e la dominazione longobarda nella penisola. Il giorno di Natale del 967 il papa incoronò Ottone II, figlio di Ottone I, come co-imperatore, e ricevette in cambio l’Esarcato di Ravenna e altri patrimoni minori. Nel 972 Ottone II si unì in matrimonio con la principessa bizantina Teofano, nipote dell’imperatore Giovanni I Zimisce, dalla quale ebbe tre figlie e un erede, Ottone III nato nel 980. L’unione sponsale era parte del tentativo in corso di riconciliare la Chiesa occidentale con quella orientale.
8. “Pactum sanguinis” come scudo di pace Il matrimonio tra il sassone Ottone II e la principessa bizantina Teefano -notano le cronache - fu l’occasione per «...firmare amicitiam foedere nuptiarum». Il rapporto dell’alleanza matrimoniale nella società coeva aveva, alla sua origine, una “pace”, che si inquadra in quelle aspirazioni e tentativi di riconciliazione in un’età violenta. Al termine di un processo di rivalità, a volte di una guerra aperta, tra famiglie, si instaurava e sigillava, infatti, una pace, come osserva Arno Bost in Forme di vita nel Medioevo. Concedere la mano di una donna al lignaggio con cui ci si riconcilia, pone la sposa al centro dell’intesa. A questo pegno, e strumento di concordia, si assegna un ruolo che oltrepassa il suo destino individuale e le sue aspirazioni personali. Una base fondamentale che ben s’ inquadra in quelle aspirazioni e tentativi di pace in un’età vio-
L’alto clero cercò di assicurare la difesa della popolazione disarmata mediante l’annuncio della “pace di Dio” e di arginare le faide rivoltose mediante l’invocazione di una “tregua di Dio” L’idea nacque nel sinodo di Elne nel 1027, fu appoggiata dal concilio di Arles (1041) e ricevette conferma dal Concilio di Costanza nel 1043
lenta, di cui parla Alfonso Marini nel suo omologo saggio. Una prassi ben consolidata che troverà ampio spazio ben oltre il medioevo nelle strategie coniugali dei sovrani cristiani, se si pensa, ad esempio, che già il capetingio Enrico I re di Francia , vedovo di Matilde, il 19 maggio 1051 sposò a Reims in seconde nozze Anna di Kiev, figlia di Jaroslav I il Saggio sovrano del Rus’ di Kiev e di Ingegerd Olofsdotter di Svezia. In tale cornice storica va ricordato il patto di fratellanza di sangue, che siglava, mediante un rito magico-religioso, la pace e la solidarietà fra due o più contraenti , stringendo così un legame pari a quello familiare, impegnandoli al mutuo aiuto e all’obbligo reciproco della vendetta. Propositi e rituale che sarebbero passati poi tra gli affiliati alle cosche delinquenziali, che nulla hanno da spartire con l’autentica amicizia, che unisce non solo esteriormente nella medesima comunità giuridica, ma trova radici robuste in una condivisa eticità, che si dilata sino a diventare comunanza etica di vita, in un sincero e dialettico confronto, sorretto da una profonda pace e serenità.
9. In cerca d’armonia tra morale e politica per la “renovatio imperii” L’anno Mille segnò la svolta definitiva di un periodo, che non si imbatté nella paventata fine del mondo, ma iniziò a respirarsi un’atmosfera diversa. Nel gennaio 1001 il monaco Gerberto d’Aurillac, consigliere dell’imperatore, asceso al trono papale col nome di Silvestro II denuncia la pseudo-donazione di Costantino, inventata nell’VIII secolo al tempo della formazione dello Stato pontificio. Il papa - come mota Massimo Oldoni - non aveva interesse a gestire in prima persona questa falsa donazione, fidandosi molto di più dell’alleanza con Ottone III. Nel suo Epistolario, si colgono chiaramente le logiche che, poi, ispireranno la sua concezione del papato: morale e politica devono armonizzarsi, la politica è fondata sull’onestà e sull’utilità; ciò che è utile non deve scaturire dall’opinione comune, ma dalla propria coscienza e dalla cultura. Il bene pubblico va anteposto al privato; va perseguita la pace tra i Regni; è opportuno circondarsi di pochi e fidati consiglieri; occorre combattere l’anarchia, le passioni, le tirannie nel segno della concordia. Il 23 febbraio del 1002 Ottone III morì e fu sepolto ad Acquisgrana accanto a Carlo Magno. Arduino d’Ivrea non esitò ad autoproclarsi re d’Italia, come fece Enrico II di Baviera dichiarandosi imperatore. Silvestro II non sopravvisse a lungo al suo nume tutelare e si spense il 12 maggio 1003. Nell’epigrafe mortuaria ricordando quegli anni difficili fu scritto:
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Guerra all’orizzonte Progetti in competizione
Latuaideadimpresa® Confindustria Cosenza ritorna sul tema dell’orientamento e ne discute, nella propria sede, con 100 studenti provenienti da 6 istituti di scuole superiori
L’Europa alla morte di Carlo Magno
«Scomparsa la pace, la Chiesa trionfante vacillò, e dimenticò la quiete». Si era ormai avviato un processo essenziale di riforma che rovesciava anche il principio prevalso nei due secoli precedenti, secondo il quale la guerra era ritenuta il momento migliore per dimostrare il proprio valore, mentre la pace era considerata adatta solo ai più deboli. La Chiesa non esitava a ribadire che: «Buona, giusta e normale è la pace: la pace è l’ordine delle cose, la pace è Dio stesso», anche se poi realisticamente ricordava che spesso per realizzare la pace di Dio bisognava lottare, e quindi fare di nuovo la guerra. «Condotta con questa mira, la guerra ridiventa giusta», come sarebbe stata giudicata la riconquista della Terra Santa con le Crociate, quando gli stessi esegeti arabi come Selomoh ben Yishaq detto Rashi (10401105) esaltavano Allah, Dio Signore della guerra. Nota Matthias Mettner ne La comprensione e la politica della pace nel Medioevo, che la teologia medioevale nel suo insieme stima molto la conservazione e la costituzione della pace terrena (pax temporalis), intesa come meta della formazione politica della comunità. Criterio essenziale di distinzione tra pace vera e pace falsa (vera pax, mala, falsa pax), all’interno di una convivenza è il rapporto tra pax et iustitia (giustizia, diritto). Solo la pax iusta, come contenuto concreto del bonum commune, rende possibile securitas (sicurezza), tranquillitas (tranquillità) e unitas (unità). Ma il giusto ordine della pace di una convivenza politica necessita di una giurisprudenza funzionale ed efficiente, che in caso di contenzioso sia in grado di dire che cosa è giusto e di rendere esecutivo il giudizio. Ma dal momento che in ambito universale (inter civitates) manca questa forma di giurisdizione con la relativa forza sanzionante, la teologia si concentra sulla formazione della teoria della guerra giusta (bellum iustum) la quale, per ristabilire il giusto ordine della pace, conferisce all’autorità costituita (legitima potestas) dati orientativi per un agire socialmente responsabile, in particolare la difesa secondo i precetti evangelici dei poveri e dei deboli contro le crescenti violenze ed esazioni dell’aristocrazia feudale, purtroppo spesso contigua alle gerarchia ecclesiastiche. Compito presto demandato ai cavalieri, avviati in un cammino di sacralizzazione a difesa della chiesa dei poveri, che comportava una decisa lotta contro i perturbatori della pace e gli eretici, oltre che la liberazione del Santo Sepolcro, emblema del cristianesimo. Si cercò allora di stabilire dei periodi in cui ogni guerra doveva cessare e si diede a essi il nome di “tregua di Dio”. L’idea nacque nel sinodo di Elne nel 1027, fu appoggiata dal concilio di Arles (1041) e ricevette conferma dal Concilio di Costanza nel 1043. continua...
A pochi giorni di distanza dall’iniziativa denominata “Orientagiovani”, che ha fatto registrare la partecipazione di 550 alunni, Confindustria Cosenza ritorna sul tema dell’orientamento e ne discute, nella propria sede, con 100 studenti provenienti da 6 istituti di scuola superiori per la presentazione ufficiale della quinta edizione de “Latuaideadimpresa®”. Si tratta del concorso nazionale di Sistemi Formativi Confindustria, patrocinato dal Ministero Istruzione, Uninversità e Ricerca, che coinvolge la Calabria, grazie al coordinamento e l’impegno di Confindustria Cosenza, che si avvale delle partnership di Ubi Banca Carime, Amarelli Fabbrica di Liquirizia, Bosco Liquori, Cadis e Fondazione Carical. La gara si realizza attraverso la competizione tra veri e propri progetti d’impresa ideati dai ragazzi e votati da una giuria di imprenditori. Nell’introdurre i lavori, il numero uno degli Industriali cosentini Natale Mazzuca ha posto l’accento sulla cultura del merito che deve interessare tutti i settori. «Nessuno ci regala qualcosa, ad ogni livello. Siamo tutti precari, dagli imprenditori ai dirigenti ma ciò che nessuno potrà toglierci è la dignità e la conoscenza che abbiamo maturato sui libri e sul campo. Creiamo imprese perchè sono realtà aperte, sviluppano competenze e danno lavoro». Ha coordinato i lavori della mattinata il direttore Rosario Branda che si è soffermato sugli obiettivi del progetto: diffondere cultura imprenditoriale e competenze manageriali attraverso i linguaggi, le logiche e gli strumenti più familiari all’universo giovanile: il web ed i social network. Il funzionamento del concorso, che vede in gara sei Istituti di scuola superiore nel Cosentino con altri 68 in tutta Italia, è stato illustrato dalla responsabile del progetto Monica Perri che ha anticipato che la cerimonia di premiazione finale si svolgerà in Expo a Milano a giugno 2015. Molto interessante è stato il confronto diretto che il direttore generale di Ubi Banca Carime Raffaele Avantaggiato ha avuto con i ragazzi. Partendo dall’illustrazione dei contenuti e criteri per una corretta compilazione del business plan, si è ragionato di economia finanziaria. «Abbiamo bisogno come il pane di cultura imprenditoriale - ha precisato Avantaggiato - in tanti aspetti della nostra vita". Rivolgendosi ai ragazzi ha aggiunto "rischiate, abbiate il coraggio di partire e di ritornare ma costruite esperienze importanti e legami forti. Costruitevi il futuro». La presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Marella Burza e l’industriale Domenico Maradei hanno suggerito agli studenti che si cimenteranno nell’ideazione di progetti d’impresa di pensare a qualcosa che dia risposte ai bisogni della gente ed al mercato, di adattarsi ai tempi, che sia sostenibile, che venga comunicato con i linguaggi giusti per ottenere risultati in linea con le aspettative. Il progetto latuaideadimpresa® consiste in una gara tra le idee imprenditoriali degli studenti delle scuole secondarie che si avvale del supporto tecnico della piattaforma web www.latuaideadimpresa.it, uno spazio on line che coinvolge studenti, insegnanti ed imprenditori in una vera e propria rete nazionale tra scuola e impresa. Nelle passate edizioni grandi soddisfazioni sono state registrate per il territorio grazie a due vittorie consecutive del concorso da parte di Istituti della provincia ed a numerosi premi conseguiti. Le scuole coinvolte per l’edizione 2014/2015 sono l’Istituto di Istruzione Superiore di Amantea, l’Ipss “Da Vinci” - Itas “Nitti” di Cosenza, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Pezzullo” di Cosenza, l’Istituto d’Istruzione Superiore “Mancini” di Cosenza, il Liceo Scientifico “Scorza” di Cosenza, Ipseoa “San Francesco” di Paola.
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sabato 29 novembre 2014
Amore concreto "Nella memoria di Giovanni Paolo II" domenica 30 novembre su Rai Uno
L’attenzione è sui giovani L'evento, ideato da Domenico Gareri, è stato promosso dalla Life Communication in collaborazione col dipartimento della Giustizia minorile del ministero della Giustizia Andrà in onda domenica 30 novembre su Rai Uno, alle ore 00.30, il programma "Nella Memoria di Giovanni Paolo II", realizzato presso l'Istituto penale per minorenni di Napoli-Nisida dalla produzione calabrese firmata "Life Communication". La manifestazione è stata promossa con l'obiettivo di ricordare l'opera del Santo Papa Giovani Paolo II ed attualizzarne con gesti concreti gli insegnamenti. Nella decima edizione il format ha dedicato particolare attenzione ai giovani detenuti di Nisida con l'intento di favorire il pieno riscatto e reinserimento lavorativo degli stessi provenienti dal circuito penale. L'evento dallo scorso anno si svolge all'interno degli Istituti penali minorili nell'ambito del Protocollo d'intesa siglato con il ministero della Giustizia - dipartimento della Giustizia minorile e si è avvalso del patrocinio della Conferenza episcopale italiana - ufficio delle Comunicazioni sociali, dell'arcidiocesi di Napoli, dalla diocesi di Pozzuoli, della Regione Campania, del Comune di Napoli, delle Camere di Commercio di Napoli e di Catanzaro. Ideato da Domenico Gareri, autore e conduttore televisivo, "Nella Memoria di Giovanni Paolo II" ha inteso promuovere, ricordando la figura e l'opera di uno dei Pontefici più amati nella storia della Chiesa, un momento di incontro e di confronto dal profondo significato sociale, culturale ed evangelico volto ad abbattere il muro del pregiudizio e ad offrire una seconda opportunità ai giovani detenuti. E proprio a questi ultimi si è voluto offrire un concreto gesto di vicinanza attraverso la donazione di due opportunità lavorative grazie all'impegno della segreteria nazionale del progetto Policoro, promosso dalla Cei, e della cooperativa sociale "Il germoglio" della diocesi di Sant'Angelo dei Lombardi e alla sensibilità dell'associazione Giffas Onlus. Nel corso della serata, condotta da Domenico Gareri e dall'attrice Tosca D'Aquino, le borse di studio sono state ricevute idealmente dal Sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Maria Ferri, e dal Capo Dipartimento per la Giustizia minorile, Annamaria Palma Guarnier, in sinergia con il mondo della chiesa, rappresentato dal vescovo di Pozzuoli, S.E. Mons. Gennaro Pascarella, e le istituzioni locali con il presidente della X Municipalità del Comune di Napoli, Giorgio De Francesco. La trasmissione si è avvalsa anche della partecipazione di personaggi noti del mondo della cultura e dello spettacolo. Dopo la testiGareri, D’Alessio e D’Aquino Sopra, De Francesco, Gareri, Ferri, Guarnier, Pascarella e D’Aquino
L’evento dallo scorso anno si svolge all’interno degli Istituti penali minorili nell’ambito del Protocollo d’intesa siglato con il Ministero della Giustizia Dipartimento della Giustizia minorile
monianza offerta nella scorsa edizione dall'attore Beppe Fiorello ai giovani detenuti di Palermo - per i quali ciò che ha rappresentato l'evento si è tradotto in risultati positivi illustrati dal direttore dell'istituto "Malaspina", Michelangelo Capitano - quest'anno la manifestazione è stata arricchita dalla presenza di un artista napoletano doc come Gigi D'Alessio che è stato insignito del premio "Nella memoria di Giovanni Paolo II", realizzato dal maestro orafo Michele Affidato, per la sensibilità da sempre dimostrata nel campo del sociale. Nel corso della manifestazione hanno offerto la propria testimonianza, intervenendo in video, anche l'Arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, il cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, che fu segretario di Giovanni Paolo II, e i giornalisti Massimo Bernardini, autore del programma Tv Talk su Rai Tre, e Domenico Iannacone, conduttore de "I dieci comandamenti" sempre sulla terza rete nazionale. Presente all'evento anche don Antonio Tarzia, direttore del mensile Jesus edito dal gruppo San Paolo, che ha donato i Vangeli e i testi sacri ai ragazzi dell'Istituto in collaborazione con l'Associazione dei Bibliotecari Ecclesiastici Italiani e l'associazione Cassiodoro. Il vaticanista Rai, Enzo Romeo, nel ricordare la figura del santo Papa, ha, inoltre, letto un estratto della lettera inviata da Andrea Bocelli ai ragazzi protagonisti dell'evento. Ulteriori riconoscimenti sono stati consegnati anche agli "artisti speciali" del Giffas Onlus, realtà operante a Napoli da diversi anni in attività di riabilitazione psico-motoria, e all'Associazione italiana maestri cattolici e alla Comunità di S. Egidio per l'impegno profuso all'insegna dei valori della pace e della solidarietà. Grazie al programma trasmesso su Rai Uno, sarà possibile, inoltre, ammirare le performance offerte dalle aggregazioni sociali e dei gruppi artistici che sono stati ospitati a Napoli in collaborazione con l'AIG (Associazione Italiana Alberghi per la Gioventù): l'Ars Canto "G.Verdi" - coro di voci bianche giovanile del teatro Regio di Parma -, l'Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello e il Coro dell'Unione Italiana dei Ciechi di Catanzaro. Le sigle sono state dirette dal maestro Giovanni Calabrò e realizzate dal Centro Studi Artedanza. "Grazie all'attenzione riconfermata, dopo lo scorso anno, dai professionisti del servizio pubblico - ha affermato Domenico Gareri sarà possibile lanciare, attraverso il servizio pubblico, rappresentato ai livelli più alti dalla rete ammiraglia, un messaggio di speranza per chi è impegnato a vivere un percorso di rieducazione e di riscatto sociale. Un impegno, questo, che vede unite le diverse voci della società civile, del mondo delle istituzioni laiche e religiose e dell'associazionismo in un percorso dal notevole significato sociale ed evangelico. Questo ha insegnato il Santo Papa con la parola e la testimonianza - ha concluso Gareri - che ognuno di noi, nessuno escluso, ha il dovere di non far disperdere". Per ulteriori informazioni sull'evento è possibile visitare il sito internet www.sclifecommunication.it o telefonare al numero 0961-468131.
sabato 29 novembre 2014
Un nuovo modo di pensare la pittura In Talent Garden Cosenza per promuovere arte, territorio e design
Lo stile degli spazi Talent garden
Il design che innova l’arte Cosenza chiude il mese degli appuntamenti di novembre con un’importante anteprima nazionale : la collezione di Design creata da Luigia Granata. L’ evento propone un nuovo modo di pensare all’arte della pittura trasformandola in fashion style. Luigia Granata, maestra d’arte, illustratrice, designer mosaicista ed esponente della Giovane figurazione italiana, ha recentemente avviato la trasposizione della sua arte pittorica nella moda dando vita ad una serie di creazioni che presenterà in anteprima nazionale in Talent garden Cosenza all’interno di uno scenario arricchito dalla presenza di Carmelita Brunetti, critica d’arte, è sua la teorizzazione del Narcisism Art, e dalle perfomance teatrali di Francesco Lappano, autore e performer, il cui racconto “Selene ed Endimione” verrà presentato in anteprima unito al ciclo di quadri, firmati dalla pittrice. “Arte a passeggio”, così Luigia Granata definisce la sua collezione in una recente intervista sulla celebre “Juliet”, rivista dedicata all’arte e al design che si affaccia alla ribalta delle passerelle e delle grandi gallerie del mondo. Ma non è la prima volta che Luigia Granata calca la scena internazionale, la sua arte è apprezzata in diversi Paesi d’Europa e soprattutto a New York. Ed è proprio nella grande mela che l’artista cosentina ha già fatto sfilare i propri accessori ricchi di colore, tutti realizzati su seta e pelle da artigiani locali e, dunque, rigorosamente made in Italy. Con questo importante evento, Talent Garden Cosenza apre ai talenti che operano nel settore del design e della “Digital art” valorizzandone il lavoro e offrendo l’opportunità di crescere in un ambiente stimolante e dalle numerose interazioni quale è il primo spazio di coworking calabrese. Tale spazio dal design innovativo e non convenzionale, è stato recentemente definito tra i più belli in Europa dal blog Tasc.it nella sezione dedicata all’arte. Domenica 30 novembre a partire dalle 17:30, “Dalla carta alla seta” - il Design che innova l’arte, in Talent Garden Cosenza.
Domenica 30 novembre a partire dalle 17:30 si passa “Dalla carta alla seta”
Reggio, Museo diocesano
Viaggio nel presepe Dalla collezione Ninì Sapone Fino al 6 gennaio 2015 è allestita nel portico del Museo diocesano "Mons. Aurelio Sorrentino" la Mostra "Viaggio nel Presepe. Dalla Collezione Ninì Sapone", percorso espositivo che propone il tema iconografico della Natività di Gesù attraverso pregevoli testimonianze di arte presepiale, realizzate in materie e tecniche diverse e provenienti dalle varie regioni d’Italia e del mondo.La Mostra espone una piccola selezione di opere appartenenti alla Collezione di Presepi "Ninì Sapone" donata al Museo diocesano nel 2012 dai figli di Ninì, tra i maestri dell’arte presepiale in Italia: la collezione integrale, nucleo essenziale del Museo del Presepio di via Filippini, fondato nel 1997 assieme a Maria Sorgonà, sono state esposte per due anni consecutivi, con straordinario successo di visite, presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose, in un’ala del Seminario, assieme allo straordinario Presepe meccanizzato, autentico capolavoro del maestro. In attesa di riallestire la Sezione completa in una nuova e definitiva sede, la Mostra, temporaneamente ospitata nel portico del Museo diocesano, ha l’intento di dare un seguito concreto all’opera di divulgazione dell’arte presepiale promossa da Ninì Sapone. Tra le opere esposte risaltano: le statuine in ceramica dei fratelli Allegra di Reggio Calabria e quelle in terracotta di Giuseppe Pesa di Seminara; i manufatti in terracotta e tela, ispirati al Settecento siciliano, opera di Giulietta Cavallo; altri in cartapesta di scuola siciliana del maestro Antonino Indovina datati al 1860 circa; i gruppi ispirati al Settecento napoletano opera del maestro Antonio Greco di Castellamare di Stabia e Antonio Malacario di Boscotrecase; quelli in cartapesta di scuola leccese di Marco Epicochi; le pregevoli creazioni di Alberto Finizio ed una, in particolare, di Adelma Rita Giani; i presepi liguri in ceramica policroma verniciata a fuoco opera di Delia Zucchi e, ancora, le composizioni lignee di Karl e Heinrich Demetz di Ortisei in Val Gardena. Ad essi si aggiunge una piccola sezione dedicata ai Presepi dal mondo, con manufatti in materiali e tecniche diversi, provenienti da Europa, Africa, Asia e Americhe. L’allestimento espositivo si deve agli architetti Laura Beltrano e Tonino Sinacori. La Mostra, visitabile nei giorni di apertura del Museo (martedì, mercoledì, venerdì e sabato h 9-13), effettuerà aperture straordinarie in giorni e orari diversi per gruppi su prenotazione.
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sabato 29 novembre 2014
La commedia
E tutti risero felici e contenti...
Domenica 30 novembre a Morano Calabro è ospite la Compagnia "Teatro Mio" di Vico Equense
Domenica 30 novembre alle 18,30 nuovo appuntamento teatrale all’auditorium comunale con la commedia E tutti risero felici e contenti della Compagnia di prosa e musica “Teatro Mio” di Vico Equense (Napoli). Lo spettacolo, scritto e diretto da Bruno Alvino, è inserito nel cartellone della XIV Stagione di TeatroMusica, diretta artisticamente da Franco Guaragna, e organizzata dalla compagnia teatrale L’Allegra Ribalta, in collaborazione con l’assessorato alla cultura del comune, l’orchestra di fiati di Morano, la Federazione Italiana Teatro Amatori, la Regione e la Provincia di Cosenza, il Parco Nazionale del Pollino. I fatti della commedia si svolgono nella Pensione Serrapica, meglio conosciuta come Pensione Squisitezza, dove albergano, tranquillamente, alcuni personaggi decisamente particolari: un anziano dottore in pensione, un’infermiera ed un millantato ingegnere Enrico Fabbrocino. Per motivi diversi abitano a pensione completa nella Pensioncina di paese gestita da Odilia Serrapica e da suo marito Demetrio Fumo. Egidio Serrapica, soprannominato Egidio Squisitezza, pur convivendo insieme alla sorella e al cognato, non svolge nessun compito nella gestione della Pensione che ha lasciato completamente ai congiunti dato il suo carattere estremamente stravagante e originale, scegliendo di godersi la sua pensione anticipata. A completare il quadro vi è Eufemia, figlia di Odilia e Demetrio, disperatamente innamorata di Enrico. La vita tranquilla del piccolo albergo viene sconvolta dall’arrivo di un personaggio a dir poco sorprendente: un italo americano che essendo stato rapinato, a suo dire di, auto, soldi, carte e telefono, chiede una stanza per la notte. Non sa però, che alcuni degli abitanti della Pensione hanno uno “scheletro nell’armadio” e quando Eufemia trafelata arriva e racconta di aver ascoltato involontariamente una telefonata nella quale si diceva che qualcuno cercava “un imbroglione” a Pensione Squisitezza, sale alta la tensione fino al punto di progettare l’omicidio di Charlie, l’italoamericano, il quale secondo alcuni è sicuramente un agente segreto inviato a scovare “l’imbroglione”. «Ancora una volta mi trovo a dirigere una mia commedia. - dice Bruno Alvino - Ancora una volta mi trovo a mettere d’accordo l’autore e il regista. Come sempre ho accontentato il regista, e l’autore a malincuore ha accettato. I personaggi che nascono nel silenzio di
Lo spettacolo scritto e diretto da Bruno Alvino è inserito nel cartellone della XIV Stagione di TeatroMusica, diretta artisticamente da Franco Guaragna e organizzata dalla compagnia teatrale L’Allegra ribalta
una stanza, davanti ad un computer, figli di mille e mille dubbi, ripensamenti, finalmente si liberano e diventano quello che l’attore legge in essi. La commedia, prende corpo, vive e trova il ritmo, come sempre serrato che non lascia spazio a sbavature, fila decisa ed essenziale. Il regista se ne innamora e trova altre letture dell’opera che sta mettendo in scena, dimentica di esserne il padre e la conduce con nuova ispirazione, senza mai perdere però di vista l’idea, la genesi, il pensiero dell’autore». Ricordiamo che la Compagnia “Teatro Mio” di Vico Equense è stata già apprezzata nelle precedenti rassegne di TeatroMusica con altri lavori di Bruno Alvino come Condominio palazzo Tamburrino ed È tutta colpa di zia Amelia.
sabato 29 novembre 2014
XI
Cineamatori, a voi Rassegna-concorso dedicata ai video "di famiglia"
Corti di memoria Segni privati (ma non troppo) Giunge alla III edizione “Corti di memoria. Segni privati (ma non troppo)”, la rassegna-concorso dedicata ai video “di famiglia” ideata e promossa dalla Federazione italiana dei circoli del cinema Centro regionale della Calabria, in collaborazione con il dipartimento di Studi umanistici dell’Università della Calabria. L’iniziativa, nata con l’obiettivo di valorizzare i cosiddetti filmini di famiglia, è rivolta a tutti i cineamatori che, negli anni scorsi, hanno fissato su pellicola - seppur in maniera ludica - i ricordi familiari per serbarne la memoria o per trasmettere un lascito a figli e nipoti. Messa in mano a dei dilettanti, la cinepresa registra dei risultati discontinui: questa incertezza è un elemento di interesse aggiuntivo; negli home movies riprese dal grande fascino e inquadrature tecnicamente imperfette si (con)fondono a tal punto da rendere addirittura complesso scindere le une dalle altre. Sebbene ogni pellicola amatoriale sia girata dalla famiglia per la famiglia, essa si presenta al contempo come testimonianza dell’identità sociale di appartenenza. Per partecipare al concorso bisognerà compilare la richiesta d’iscrizione al concorso (scaricabile sul sito www.ficc.it o richiesta alla mail centroregionale.calabria@ficc.it) che dovrà accompagnare 5 copie del video (della durata massima di 20 minuti) esclusivamente su supporto dvd (indipendentemente dal formato originale) e in formato mpg o Avi. L’intero plico dovrà essere recapitato, o consegnato a mano, entro le ore 13:00 di giovedì 11 dicembre 2014, al seguente indirizzo: Concorso “Corti di memoria” C/O ex Dipartimento di Filosofia, cubo 18C, VI piano, Campus di Arcavacata, 87036 Rende (CS). La partecipazione al concorso è gratuita. Una giuria d’esperti sceglierà i video ritenuti, a suo insindacabile giudizio, idonei a partecipare alla fase finale della manifestazione che si svolgerà mercoledì 17 dicembre alle ore 15:00 all’interno del Campus di Arcavacata presso la sala stampa dell’Aula Magna. In questa occasione una serie di video finalisti verrà proiettata pubblicamente. Tra questi la giuria premierà le tre opere che mostreranno la migliore commistione tra gli aspetti privati raccontati e le esperienze e i valori sociali rievocati, con particolare riferimento alle minoranze etnico-linguistiche. In quest’ultimo caso i corti potranno essere incentrati sia sulle culture proprie delle minoranze locali territorialmente consolidate (grecaniche, albanesi, occitane, valdesi, ecc.) sia sulle tradizioni, gli usi e i costumi dei popoli di più recente immigrazione nel nostro Paese. Al primo, secondo e terzo classificato sarà consegnato il Premio “Corti di memoria 2014”. Ai primi tre classificati sarà inoltre offerta la circuitazione presso i circoli Ficc. Per ulteriori informazioni: centroregionale.calabria@ficc.it Info centroregionale.calabria@ficc.it http://www.ficc.it (Centro regionale della Calabria) Seguici su Facebook: “Corti di Memoria”
Ficc Federazione italiana dei circoli del cinema Centro regionale della Calabria con la collaborazione dell’Unical Dipartimento di Studi umanistici Al teatro “Tieri” di Cosenza
Suoni e rumori Arriva alla finalissima il contest promosso da Suoni & Rumori. Sul palcoscenico del Cinema/Teatro Aroldo Tieri, i 36 finalisti del concorso verranno valutati in due step. Il primo momento di selezioni, ovvero la semifinale si svolgerà il 28 e il 29 novembre. La giuria esaminatrice sarà composta da Diego Calvetti (autore e compositore Warner), Verdiana Zangaro (finalista Amici 2013) e Daniele Moraca (cantautore). Le due giornate delle semifinali verranno arricchite da interventi e workshop a cura dei tre giurati e saranno a ingresso libero. Alla finalissima che si svolgerà invece il 30 novembre arriveranno 15 talenti, che si sfideranno sul palcoscenico del Cine/Teatro Aroldo Tieri, alla conquista di una produzione discografica e la possibilità di firmare con Warner Chappell. La giuria questa volta sarà composta interamente dal team Warner Chappell: Marco Ragusa (direttore artistico Warner), Marco Ciappelli (autore e compositore Warner) e Diego Calvetti. Ad affiancare il voto della giuria di qualità ci sarà anche quello del pubblico, che potrà esprimere le proprie preferenze per gli artisti. Verrà decretato un vincitore per la categoria ‘Interpreti’ e uno per la categoria ‘Inediti’. Il vincitore assoluto infine del Suoni & Rumori Festival potrà essere scelto da entrambe le categorie e si aggiudicherà il primo premio, vincendo la produzione del proprio brano al platinum Studio di Diego Calvetti e del videoclip dello stesso singolo da parte della Daisy Production. Ospiti musicali della serata finale saranno la cantante di origini rossanese Verdiana e lo storico cantautore cosentino Daniele Moraca.
XII
sabato 29 novembre 2014
Al Centro visite del Parco Pollino
Rassegna espositiva, bi-personale degli artisti
Naturart Natale 2014 Domenica 21 dicembre, in vista delle festività natalizie, alle ore 17,00 si inaugurerà presso il Centro Visite del Parco del Pollino di Frascineto, in provincia di Cosenza, la rassegna espositiva “Naturart - Natale 2014” ideata dalla storica e critica d’arte Carmelita Brunetti, direttrice responsabile della rivista Arte contemporanea News, e organizzata dall’amministrazione comunale di Frascineto, guidata dal Sindaco Angelo Catapano, amante dell’arte. Le opere saranno esposte al piano terra del Centro, al secondo piano c’è il Museo delle Bambole. L’esposizione accoglie una ventina di opere di diverse misure degli artisti Nicola Martino e Gianmarco Pulimeni. I dipinti di entrambi gli artisti si caratterizzano per la loro singolarità nell’interpretare un tipo di figurativo innovativo, con echi metafisici e lirico melanconico nelle opere “Le mie Venezie” di Gianmarco Pulimeni e nelle opere dedicate a Gioacchino da Fiore di Nicola Martino, artista che interpreta in chiave contemporanea e contemplativa il pensiero di Gioacchino Da Fiore. L’opera di Martino celebra la filosofia di Gioacchino Da Fiore e nello stesso tempo presenta una dimensione temporale in sospensione fra passato e presente. Il passato è celebrato con le gesta del santo e rivissuto attraverso i ritratti di alcuni cittadini di Celico, città natìa di Gioacchino. Una parte della collezione gioacchiniana successivamente sarà esposta in un percorso itinerante in altre città italiane. Le opere di Pulimeni, artista membro del “Movimento - In-Fluxus” presieduto dal Maestro Gino Mascerelli, dopo il successo espositivo al “Fuori salone” milanese, e a Taormina con la personale curata da Maria Teresa Papale, conquistano il mercato attuale nazionale per quel carattere provocatorio e ironico su cui si basa tutta la scena narrativa della sua recente produzione. Gli interni di camere di alberghi di Pulimeni sono vedute metafisiche e dal gusto pop nel busto di manichino dipinto con immagini “cult” del cinema, in contrapposizione ai volti del nuovo potere politico e religioso. Pulimeni, scrive nuove pagine di storia sociale attraverso l’arte visiva. La rassegna si apre a un momento di profonda riflessione sul valore del potere spirituale in contrapposizione al potere politico mondiale. All’inaugurazione saranno presente Pappaterra, presidente del Parco del Pollino, il sindaco Catapano e gli artisti per dare importanza a un evento che vuole essere da volano per altre rassegne espositive di grande risonanza. La collettiva è stata pensata per attirare i visitatori in un’area molto bella come questa di Frascineto, cittadina arbereche, che gode di bellezze naturali da far pensare alle dolomiti. L’arte e la bellezza della natura allieta gli animi della gente e sicuramente questa bi-personale renderà più gradevole il soggiorno in questo luogo ricco di storia e cultura. Nel presentare la mostra, Brunetti spiegherà come l’arte sia non solo un’espressione di creatività, ma una bella occasione per scoprire nuovi talenti e aprire dibattiti su che cos’è la creatività. Nella stessa serata ad arricchire la rassegna d’arte sarà la presentazione, sempre a cura della critica d’arte del romanzo Ai confini della pubertà (Edizioni Student Ville, 2012) dell’autore Franco Dionesalvi, scrittore, ideatore e direttore del festival Invasioni di Cosenza. Un evento che vuole portare il pubblico ad ammirare l’opera e magari a mettersi in discussione e scoprire nuovi mondi interiori grazie anche alla lettura di alcune pagine del libro. La serata sarà allietata da un concerto di chitarra classica del Maestro Orlando Marco Pellicori, del Conservatorio Stanislao Giacomoantonio di Cosenza, giovane musicista che si è già esibito con successo in diverse location. Patrocini della manifestazione: Patrocinio del Comune di Frascineto Patrocinio Parco Nazionale del Pollino Patrocinio del Circolo della Stampa La mostra resterà aperta dal 21 dicembre 2014 al 6 Gennaio 2015. Per info: e-mail: carmelita.arte@tiscali.it.
Nicola Martino “Omaggio a Gioacchino Da Fiore” e Gianmarco Pulimeni con “Le mie Venezie” Critico d’arte Carmelita Brunetti
Cosenza, 7 dicembre
Calabria Autentica taglia il nastro Giorno 7 dicembre 2014 alle ore 18 verrà inaugurata la nuova sede associativa dell’associazione culturale Cosenza Autentica, sita su corso Bernardino Telesio n. 207 - Cosenza. L’associazione rappresenta nello scenario culturale calabrese una giovane realtà, nella quale si rivaluta il patrimonio storico del territorio attraverso una serie di progetti promossi dall’ente no profit. La sede sarà anche un punto di riferimento per i “Cinque sensi di marcia”, evento mensile promosso dall’assessorato alla Comunicazione e Marketing territoriale guidato da Rosaria Succurro: le foto prodotte dai collaboratori dell’associazione saranno messe a disposizione dei cittadini per far rivivere i vari percorsi in digitale. L’offerta culturale dell’associazione è piuttosto ricca e varia: concerti di musica leggera, estemporanee di pittura, concerti di musica antica e classica, collettive d’arte, mostre fotografiche, stage, corsi formativi, seminari, convegni e molto altro al fine di promuovere la cultura nelle sue molteplici sfumature.
sabato 29 novembre 2014
Storia e dintorni Alias Felicino, spinto dal successo nell'arte pittorica, ha lanciato lo sguardo nel Vallone di Rovito dove, la mattina del 25 luglio 1844, si consumò il sacrificio dei Fratelli Bandiera
Francesco De Rose e i colori della natura lo di Vincenzo Napolil
L’episodio storico è da lui rievocato per far sentire una voce solenne e un anelito di libertà e per fare un omaggio alla città di Cosenza che ne ha ospitato una mostra e l’ha applaudito
Nelle foto: Paesaggio silano e Natura morta
Francesco De Rose, alias Felicino, spinto dal successo nell’arte pittorica, ha lanciato lo sguardo nel Vallone di Rovito, dove, la mattina del 25 luglio 1844, si consumò il sacrificio dei Fratelli Bandiera. L’episodio storico è da lui rievocato per far sentire una voce solenne e un anelito di libertà e per fare un omaggio alla città di Cosenza, che ne ha ospitata una mostra e calorosamente l’ha applaudito. Nel quadro sui Fratelli Bandiera spiccano i martiri che gridarono “Viva l’Italia”, assistiti dal sacerdote De Rose, e il castello normannosvevo sullo sfondo. Nell’opera s’individua l’espressione di una violenza raccapricciante. È vero: non c’è l’identità magica che caratterizza la tecnica ritrattistica, ma c’è tanta voglia di lavorare, di mettersi in gioco, di migliorarsi, profondendo grazia di atteggiamenti e di particolari descrittivi. Non è soltanto il messaggio patriottico che rivive nei quadri di Francesco De Rose, che vuole dare la testimonianza della sua bravura nel trattare, nella patria di Bernardino Telesio, che studiò la Natura iuxta propria principia, il soggetto naturalistico, con un pennello veloce e con sincera vena poetica. In questo campo, da cui la pittura contemporanea, specie d’avanguardia, prende un distacco ironico, egli rivela doti d’enorme freschezza: i colori vivaci e il disegno accattivante danno l’impressione di una pittura non avulsa da spirito d’osservazione, ma piegata sulla realtà dell’ambiente e sugli stati d’animo della persona. Il colore, a mano a mano che il linguaggio narrativo diventa più concreto ed efficace, si fa più delicato e leggero. Dalla montagna della Sila, con i suoi scagliosi pini e le sue bianche nevi, all’illustrazione di scene quotidiane, il pittore filtra la visione paesaggistica attraverso il prisma delle sensazioni e dei ricordi personali, accentuando l’intimità degli scorci tranquilli e facendo entrare tutta la vita, specie quella umile e sana, nelle sue tele piacevoli e incisive, evocative e inondate di luce e di fantasia. In modo chiaro e convincente, Francesco Filicino De Rose dipinge ciò che vede e ciò che lo impressiona, quindi non dipinge angeli, né astrazioni. La diretta conoscenza dei luoghi che ritrae si trasforma in certezza d’amore e in favolosa espressione di candore, che si colloca all’opposto d’ogni dramma attuale, perché egli è un artista ispirato, luminoso, dinamico, garbato, di un’interiorità semplice, priva di larve, resa nella singolarità dello stile armonioso. Ugo Campisani notava che Francesco De Rose, pittore, ceramista e intagliatore, ha avuto come maestri Silvio e Michelangelo De Maddis ed ha restaurato opere importanti, a intaglio ligneo, dei secoli passati: l’altare della chiesa di San Giovanni Battista in Lappano, dove egli risiede con la famiglia, il tronetto nella chiesa di Mormammo, il portale del convento della Vergini in Cosenza. Campisani da artista e critico d’arte, apprezzava l’attività di Francesco Filicino De Rose, «per la sua schiettezza istintiva e agile, ricca di sentimento e di passione come tutte le cose belle, che profumano la vita e le danno un senso inebriante proprio del creato in mezzo a cui viviamo la nostra vicenda umana». Francesco De Rose tiene alta la nota paesaggistica sul pentagramma d’indubbia qualità pittorica, sia per la grazia nella forma, priva d’ogni accentuazione retorica, sia per la visione sottile e dilettevole. La sua attenzione, sempre umanamente partecipe agli aspetti e alle bellezze della terra di Calabria, fa di lui un aedo, che porta al vertice la tendenza a immagini riposanti, ariose, succosamente popolari.
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sabato 29 novembre 2014
Pillole di fede Prima lectio divina di don Iuliano al Terzo ordine dei carmelitani di Sambiase
Presentazione di benvenuto a don Iuliano da parte del presidente del Toc Rosetta Pullia
Le vie di internet sono infinite di Lucia De Cicco
Primo incontro ufficiale del Terzo ordine dei carmelitani con il sacerdote della parrocchia Madonna del Carmine di Sambiase Lamezia Terme, insediatosi il 9 novembre scorso, don Gigi Iuliano. Ha salutato una per una, le terziare e i terziari, che hanno registrato nell’Ordine una nuova arrivata dalla provincia di Catanzaro, Mariangela Cristofaro, che tramite il web e precisamente tramite facebook, che in questo caso è servito a cause giuste, con l’intervento di Ida Ruberto, di Sambiase, è arrivata fino al Toc. Se le vie del Signore sono infinite, dobbiamo aggiungere, oggi, anche quelle di internet. Il testo di benvenuto della presidente Rosetta Pullia: «Benvenuto nella nostra comunità don Gigi Iuliano, il nostro Ordine è lieto di accoglierla non solo come parroco ma anche come guida spirituale. Il nostro Ordine fu fondato da don Bruno Bernardi nel 1950, ma le prime vestizioni furono nel 1965. Don Bruno teneva moltissimo al Terz’Ordine e aveva anche una propria sorella, in esso. Il Terzo ordine di Sambiase è costituito da 84 membri, la più anziana è prossima ai 100 anni, la più giovane ne ha 32. È costituito anche da uomini tre e due professi temporanei e un novizio. La nostra fraternità ha accolto persone che volevano avvicinarsi all’Ordine da fuori diocesi, una delle quali proviene dall’hinterland cosentino dalle Serre Cosentine e un altro dalla Valle del Savuto. Per altri quarantaquattro anni, dopo don Bruno è stato seguito da don Pasquale Luzzo, vicario generale della diocesi lametina, che però ci ha lasciati da poco più di un anno, presenza fondamentale per la nostra parrocchia e per la crescita dell’Ordine, ha incontrato il Toc, purtroppo per l’ultima volta nel marzo 2013 e ricordiamo le sue parole con affetto sull’importanza del Credere: “Credere è affidarsi aprire il cuore per accogliere”. E ciò rivolgiamo una lettura a lei per accoglierci, e ci affidiamo proprio a lei, che è il terzo parroco in 75 anni di storia della nostra parrocchia (...) A mandare avanti il Terzo ordine è la presenza silenziosa delle più anziane, che mi hanno trattata da subito come loro presidente ponendo in me totale fiducia anche se più giovane. Entrare nel Toc fino a pochi anni fa era solo un dato prettamente di devozione, ma negli ultimi anni chi entra cerca di fare un cammino formativo per conoscere capire e scoprire la spiritualità carmelitana e il suo carisma. Il nostro augurio è di compiere un bel cammino assieme aiutandoci a vicenda e con la preghiera».
Il suo commento ha ripercorso la tristezza del vivere umano di passaggio e peregrino sulla terra Anche nei testi sacri c’è una Genesi che comincia con un peccato di sfiducia e si conclude con un fratricidio per arrivare all’Apocalisse
La sua lectio divina ha ripercorso la tristezza del vivere umano di passaggio e peregrino sulla terra, anche nei testi sacri c’è una Genesi che comincia con un peccato di sfiducia, un tradimento e si conclude con un fratricidio per arrivare all’Apocalisse. Ecco che la pace acquista un grande valore e non deve essere solo un momento liturgico, ma la pace deve essere anche un quotidiano incontro, con l’altro, dice don Gigi, tanti gli aneddoti raccontati attraverso la vita di San Filippo Neri sul tema e la bellezza della vita cristiana. La preghiera deve essere il centro della giornata di un terziario, almeno un certo impegno fisso che testimoni questo passaggio a vita nuova, con Dio, la comunità e la fraternità. Preghiera, tuttavia, è anche l’impegno quotidiano nella propria casa e nella comunità, che si deve vivere assolvendo le mansioni e il lavoro che ci è dato. Esperienza quotidiana della vita è una grande condizione di solitudine, e allora la preghiera diventa un’arma efficace alla non distrazione verso la stessa e il lavoro. San Francesco D’Assisi diceva: «Per amore del Tuo amore» anche se sono stanco e vorrei riposarmi. Il Paradiso è volersi bene gli uni gli altri, dice don Iuliano, e amare Dio e al centro troviamo la Madonna, tramite questa donna siamo stati salvati e così la Chiesa. L’amore ci avvicina agli altri per come loro sono e non come noi li vorremmo, fragili malati e brontoloni, quando uno invecchia c’è questo rischio, diventa esigente, scontento di tutto e ciò non va bene se non lo comprendiamo con la misericordia. San Filippo Neri diceva: «Signore mettimi una mano sulla testa, perché se mi togli la mano dalla testa non so che, combino!». Si deve essere anima zelante di cuore e di mente e condividere l’amore di Dio e ringraziare perché abbiamo ricevuto senza alcun merito, perché tutto ci è donato gratis. La fede deve renderci giovani, afferma don Gigi, con amore, preghiera e servizio e, soprattutto, il parlare bene del nostro prossimo, se non si può parlare bene del nostro prossimo si deve tacere sempre. Altro passo importante su cui ha posto l’accento don Gigi Iuliano è stata la doppia anima che il Terz’Ordine deve avere, Marta e Maria prendendo ad esempio, contemplazione e azione, un cuore, che ascolta Dio e il fare, quindi, il servizio. Il mondo Carmelitano ha un simbolo importante, conclude don Iuliano, che è lo Scapolare Mariano e ciò rappresenta la vita nuova, il battesimo, e così la vestizione, la domenica in Albis in cui i Cristiani indossavano gli abiti puri, rinati alla vita nuova e ciò implica uno sforzo di comprensione anche verso chi non ci ama e andare incontro ai fratelli più lontani.
sabato 29 novembre 2014
Entriamo nello spirito natalizio L'associazione socioculturale "Il Grillo parlante" in collaborazione con l'amministrazione comunale di Roggiano Gravina, provincia di Cosenza, presenta il primo concorso...
Presepi in gara
Ti racconto il Natale...
Il fine è quello di promuovere nel territorio l’arte presepiale, far riscoprire soprattutto ai giovani la tradizione di costruire il Presepe ed invitare tutti a vivere con più partecipazione lo spirito delle festività natalizie. REGOLAMENTO Art. 1 La gara è aperta a persone singole o gruppi, si può partecipare con un massimo di tre creazioni. Art. 2 La partecipazione prevede una quota di euro 3,00. Art. 3 I presepi possono avere qualsiasi misura ma non saranno valutati per le dimensioni. Art. 4 I presepi possono essere realizzati artigianalmente con qualsiasi tecnica e materiale. Art. 5 l presepi possono essere dotati di impianto elettrico. Art . 6 Per essere ammesso alla gara il concorrente dovrà presentare domanda d’iscrizione che dovrà pervenire entro il 15 dicembre 2014, entro le ore 19.00. Art . 7 La commissione sarà formata da cittadini ed esperti. Il giudizio è insindacabile. Art . 8 La commissione farà visita lungo corso Umberto e compilerà una scheda valutativa. Art. 9 I giorni per la visita dei presepi sono previsti per domenica 21 e Lunedì 22 dicembre 2014 in corso Umberto a Roggiano Gravina. Art. 10 Ogni presepe avrà un identificativo al fine di facilitare le operazioni di valutazione della giuria. Art. 11 Saranno previste una commissione esaminatrice e una giuria popolare. Il giudizio della Commissione è insindacabile. Art. 12 La premiazione avrà luogo il 22 dicembre 2014 in corso Umberto. Art. 13 Al primo classificato sarà assegnato un premio. Tutti i concorrenti riceveranno un attestato di partecipazione Art. 14 La partecipazione alla gara implica l’accettazione di tutte le norme contenute nel seguente bando. Art.15 Ogni partecipante dovrà provvedere ad eventuali piani di appoggio su cui esporre e sarà nel contempo responsabile del proprio lavoro. Per info. Telefonare al numero 340.4139831 Sede dove far pervenire le domande d’iscrizione: Associazione Il Grillo Parlante - Via Pirandello,15 - 87017 Roggiano Gravina (Cs) oppure via email moniavolio@libero.it Domanda iscrizione 1° Concorso di Presepi 21 e 22 dicembre 2014 Nome: Cognome: Recapito Telefonico: Altri Contatti: Breve descrizione dell’opera: Identificativo numero: Firma per accettazione regolamento e per le norme in materia di privacy
Il “Grillo parlante” suona anche l’organetto L’associazione socioculturale “Il Grillo parlante”, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Roggiano Gravina, presenta il 1° Concorso di organetto, che si terrà in Corso Umberto a partire dalle ore 19.00 giorno 22 dicembre 2014, all’interno dell’evento “Ti racconto... Il Natale” - II edizione. Regolamento: 1.Vi potranno partecipare concorrenti con organetti diatonici di qualsiasi tipo. 2.L’iscrizione dovrà pervenire entro il 15 dicembre alle ore 19.00. 3.Ogni concorrente dovrà eseguire 2 brani a libera scelta della durata complessiva inferiore a 5 minuti. 4.Al termine di ogni esecuzione la giuria esprimerà la propria valutazione. Il giudizio della giuria sarà inappellabile e insindacabile. Inoltre i giurati avranno la facoltà di chiedere eventuali riascolti, di deliberare classifiche ex-equo e di non assegnare premi qualora non vengano riscontrati i requisiti indispensabili. 5.Sarà premiato il 1° classificato con trofeo e tutti i partecipanti con Attestato di partecipazione. 6. Il contributo per sostenere l’evento è di euro 3,00. Programma provvisorio Domenica 21 dicembre 10.30 Apertura mercatino di Natale e mostra di presepi 11.30 Benedizione 14.30 Riapertura 15.00 Animazione 18.30 Ti canto... Il Natale (partecipazione di bambini) 20.30 Serata di festa e stand gastronomici Lunedì 22 dicembre ore 15.00 Apertura mercatino di Natale e mostra di presepi ore 16.00 Babbo Natale ore 19.00 Gara di organetto ore 20.00 Tombolata e premiazione concorso presepi In serata falò, stand gastronomici e altro.
Crosia in festa
Mercatini natalizi Programmazione socio-culturale invernale. L’amministrazione comunale è impegnata nella fase finale di pianificazione delle manifestazioni e degli eventi, in vista delle festività natalizie. Tradizione, promozione del centro storico e rivitalizzazione delle attività commerciali e sociali, alla base del cartellone che sarà presentato ufficialmente nei prossimi giorni. Tornano i tradizionali “Mercatini di Natale”, da lunedì 8 a martedì 16 dicembre, con una novità: una sezione dedicata alla valorizzazione dell’ingegno e del talento dei cittadini e delle scuole. «Un’importante novità - dichiara l’assessore alla Cultura e Pubblica istruzione Graziella Guido - che ha l’obiettivo di promuovere i talenti del nostro territorio. Nella nostra cittadina ci sono tantissime persone dotate di ingegno e creatività che avranno, così, la possibilità di esporre e commercializzare prodotti dell’ingegno legati al tema del Natale. Pensiamo che i mercatini siano anche un importante momento di aggregazione e un’ottima vetrina per far conoscere al territorio i talenti di cui sono portatori i nostri giovani studenti. Pertanto, abbiamo voluto rivolgere loro questo particolare invito a par-
tecipare con manifestazioni che percorrano varie forme creative: dalla musica all’arte, dal canto alla pittura. L’auspicio è che ci siano tante adesioni, a conferma di una comunità attiva, che vuole produrre, creare e condividere». Nell’avviso rivolto ai cittadini, l’amministrazione comunale precisa che i partecipanti dovranno munirsi di gazebo e di tutte le suppellettili necessarie, mentre il Comune fornirà il suolo in maniera gratuita. I gazebo saranno posizionati tra le casette che venderanno articoli natalizi, e, pertanto, i prodotti dovranno avere il requisito dell’artigianalità e dell’unicità. Per quanto riguarda la comunicazione inoltrata alle scuole, si sottolinea che le manifestazioni non inserite in scaletta per motivi organizzativi, potranno svolgersi, previo consenso delle scuole stesse, nel successivo periodo natalizio. Si precisa, inoltre, che per le esibizioni musicali, il Comune fornirà gratuitamente palco e service mentre, per le altre attività, quali mostra pittorica, fotografica o presentazione di altri lavori artigianali, il Comune concederà gratuitamente il suolo pubblico. Considerato l’approssimarsi delle manifestazioni, l’Esecutivo ha fissato il termine di adesione all’iniziativa, entro e non oltre l’inizio della prima settimana di dicembre. © Fonte Cmp agency
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