Anno 38 - 18 Ottobre 2014 - Numero 42
Settimanale indipendente di informazione
euro 0,50
di Francesco Torchiaro
Il progetto “Free-fly” insegna il rispetto dell’altro. Impariamo a estirpare un fenomeno che fa sempre più male OCCITANI IN CALABRIA
UN PROGETTO AMBIZIOSO
E-BOOK
Ripercorriamo la prima discesa dei Valdesi
I giorni della divisa nel meeting della Polizia locale
L’arte e i bambini al museo
Pol2014 si svolgerà nel centro storico di Cosenza
Viaggio fantastico con Bartolomeo Masterly
di Pietro De Leo
Riferimento al 1561, eccidio degli Ultramontani a Montalto Uffugo
di Anna Cipparrone
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sabato 18 ottobre 2014
Ambizioso ma non impossibile A Cosenza a fine ottobre per informare sulla "città intelligente"
Seconda edizione del Premio
Città amica del camminare La direzione generale per lo sviluppo sostenibile, il clima e l'energia del ministero dell'Ambiente e l'associazione Federtrek Escursionismo e Ambiente hanno promosso la seconda edizione del premio "Città amica del camminare", iniziativa volta a valorizzare i Comuni che hanno realizzato iniziative a favore della mobilità pedonale quale forma di spostamento integrata con sistemi di mobilità sostenibile e intermodale. Tramite il bando sono stati istituiti dei premi, alla cui assegnazione potranno partecipare tutti i Comuni italiani con popolazione pari o superiore a 30.000 abitanti e che nel corso dell'anno 2013 abbiano portato a termine concrete azioni per diffondere la modalità del camminare in città quale alternativa all'uso dell'automobile. Le domande di partecipazione dovranno pervenire entro il 17 dicembre 2014. Le domande che perverranno saranno valutate da una Commissione composta da 3 membri designati dal Ministero, da Federtrek e da un organismo indipendente esterno di comprovata esperienza e competenza. I Premi saranno assegnati nel corso di un evento la cui data e luogo saranno definiti e resi noti successivamente.Fonte: ministero dell'Ambiente.
Bella la città se è Smart Sul progetto lanciato dal Miur “Smart city”, cui ha aderito fra le prime città italiane, l’amministrazione comunale di Cosenza punta moltissimo. Tant’è che per il laboratorio operativo del progetto, l’Urban Lab, il sindaco Mario Occhiuto e l’assessore referente Geppino De Rose hanno messo a disposizione i locali dell’ex stazione di piazza Matteotti, presso il Coni. In quella sede, i vari partner dell’iniziativa denominata Res Novae - reti, edifici, strade, nuovi obiettivi virtuosi per l’ambiente e l’energia- (da Unical a Cnr, Enel, General Electrics e altri stakeholder istituzionali e imprenditoriali) stanno lavorando già da qualche mese alla costruzione concreta della “città intelligente”, obiettivo ambizioso ma tutt’altro che impossibile. I primi risultati e le prospettive di questo impegno saranno ora portati a conoscenza della cittadinanza nel corso di una tre giorni ed una serie di workshop, il primo dei quali rivolto a tutti i cittadini, gli altri a specifiche categorie di cittadini. Il coinvolgimento ampio di residenti e forze vive della città è infatti ritenuto fondamentale per la riuscita di questo progetto, che, con l’ausilio delle nuove tecnologie, si propone di costruire un futuro urbano più a misura d’uomo, attento alle esigenze ambientali e sociali. Si inizia martedì 28 ottobre alle ore 15 con: “Urban Lab CreaCosenza: quale ruolo nella città di domani?”. Presentazione del meta-progetto dell’Urban Lab Crea Cosenza - Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza - Alberto Miglietta, amministratore delegato Coni - Domenico Bufi, project manager Progetto Res Novae - Gabrio Celani, responsabile Urban Lab - Mario Belli, responsabile Progetto Formazione Res Novae - Chair: Milly Tucci, Istituto Piepoli
Il 26 ottobre a Crotone
Il sindaco Mario Occhiuto e l’assessore referente Geppino De Rose hanno messo a disposizione i locali dell’ex stazione di piazza Matteotti presso il Coni Si inizia martedì 28 ottobre
Zumba, se ti passa per la testa A tutti gli appassionati di Zumba Fitness sta per arrivare a Crotone una grandissima manifestazione nata grazie all'amore per Zumba fitness di Maria Gilda Piovaccari (Zin- Istruttrice autorizzata di Zuba) e il senso di Community che con essa si proclama, connubio perfetto per far partire l'organizzazione di un evento cosi importante che vedrà coinvolti molti istruttori e allievi di zumba provenienti da tutta la Calabria. L'appuntamento è per il 26 ottobre alle ore 17,00 presso il Palamilione a Crotone, un "Party in Pink" cosi è stato chiamato l'evento tutto in rosa dedicato a uno dei mali più brutti che colpisce la donna nel corpo e nella mente, il cancro al seno. E' una vera maratona di Zumba fitness che durerà all'incirca 3 ore. Questo evento servirà a raccogliere i fondi per la ricerca contro il cancro al seno, inoltre è stato organizzato a Crotone perché registra il tasso più alto di malati di cancro. Un appuntamento unico, una grande occasione per vedere in pista due Master Class in esibizione e non in competizione. La prima sarà tenuta da decine di Zin provenienti da tutta la Calabria, la seconda sarà la Master Class Concert del Presenter Domenicano Edward Sanchez, noto per la sua canzone la Zumbera, ma soprattutto conosciuto come Zumba Instructor d'Eccellenza. L'evento è rivolto a tutti appassionati e gente comune, chi volesse partecipare dovrà acquistare il biglietto d'ingresso a soli 10 Euro, soldi che andranno a favore della ricerca per combattere il cancro al seno " Associazione mondiale Sysan G. Komen. Da frascineto arriverà la maestra di zumba Rossella Muscolino insegnate di danza classica e moderna nella palestra Shotokan Sport Club di Domenico Francomano a Francavilla Marittima. Carmelita Brunetti
L’incontro è aperto al pubblico.
sabato 18 ottobre 2014
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Un male che si fa fatica a estirpare Il progetto “Free fly” insegna il rispetto dell'altro. Impariamo come si fa
Nessuna sarà più sola hiaro di Francesco Torc
«Chi è nell’errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza» Johann Wolfgang von Goethe La cronaca di ogni giorno ci ricorda che la violenza, in tutte le sue forme, è un male che si fa fatica ad estirpare, nonostante gli sforzi fatti quotidianamente da donne e da uomini di buona volontà che spendono sé stessi nel tentativo di insegnare che il rispetto dell’altro è alla base della vita. Nonostante ciò, la violenza, specie quella compiuta ai danni delle donne e dei minorenni, continua a essere un’emergenza in Italia, e non solo, se è vero che, si leggano le statistiche, ogni anno la violenza di genere è la prima causa di morte per le donne in tutto il mondo; la violenza uccide più degli incidenti stradali, più del cancro e di tutte le altre malattie. Ma cosa fare, concretamente, per invertire questa tendenza? Sicuramente una battaglia culturale, che negli ultimi anni pare essere stata messa nei giusti binari: l’insegnamento nelle scuole, l’apertura di centri d’ascolto, l’introduzione di nuove norme che vogliono proteggere il più debole. Una sensibilizzazione che coinvolge tutti, parte dagli studenti e si rivolge agli uomini; ma non di meno, la battaglia culturale deve coinvolgere anche le “vittime per eccellenza”: le donne. Un universo, quello femminile, che negli ultimi cinquanta anni è stato protagonista di un radicale cambiamento per quanto riguarda il proprio ruolo nella società: da angelo del focolare, madre e moglie subordinata alla volontà del “pater familias’’, a spirito libero, che si autodetermina pretendendo quella parità dei diritti di cui da decenni tanto si parla. Sono in molti a sostenere che tale evoluzione sia alla base dell’esplosione di quello che è stato ormai ribattezzato “femminicidio”, l’uccisione, da parte di un uomo, della partner che ha deciso di lasciarlo, che non ricambia le attenzioni o che ha deciso di non sottostare alle decisioni che le vengono imposte. Un fenomeno, però, che in nessun caso è un fulmine a ciel sereno, ma che rappresenta sempre il tragico epilogo di un percorso di violenza più o meno quotidiana, che ad ogni manifestazione aumenta d’intensità. È proprio per questa ragione che ogni donna, anche per proteggere i propri figli, deve imparare a leggere quei segnali che annunciano la violenza, per disinnescarla. Certo bisogna avere coraggio per “ribellarsi”, ma occorre anche la consapevolezza che le istituzioni siano effettivamente un punto di riferimento che non abbandona, che non lascia da sole. Una convinzione che in molti casi viene meno, dal momento che il “sommerso”, le violenze subite all’interno delle mura di casa, in troppi casi non vengono denunciate. Deve essere quindi questo l’obiettivo immediato di chi ha a cuore il contrasto alla violenza sulle donne e sui minori, di chi continua a credere che un mondo dove non si muoia più di violenza di genere sia possibile. Questo è l’obiettivo del progetto Free-Fly. Una meta da raggiungere con volontari, enti, associazioni e professionisti del settore, perché è necessario il contributo di tutti per rompere l’isolamento.
Nessuna sarà più lasciata da sola... in un opuscolo l’informazione L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, in collaborazione con l’associzione “Archè”, ha promosso una nuova iniziativa di sensibilizzazione ed informazione sulla piaga sociale della violenza di genere, dei maltrattamenti psicologici e/o fisici contro le donne e i minori. Un opuscolo che, grazie alla sua diffusione, vuole essere di aiuto per i soggetti vittime di violenze che non sanno a chi rivolgersi per avere un concreto aiuto immediato. La nostra è una battaglia informativa prima ancora che operativa, perché mira a far sì che ogni donna sul territorio venga a conoscenza dei propri diritti, delle possibilità che le sono offerte in caso divenisse vittima di violenza: un termine onnicomprensivo, con molteplici modalità di attuazione. Abbiamo pensato ad un lavoro divulgativo di questo tipo perché sappiamo bene che la violenza è un fenomeno trasversale, che non risparmia nessuno.
L’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza insieme alla associazione “Archè” ha promosso una nuova iniziativa di sensibilizzazione e informazione sulla piaga sociale della violenza di genere, dei maltrattamenti psicologici e/o fisici contro le donne e i minori
È un evento traumatico che colpisce donne e minori di ogni età, di ogni ambiente e ceto sociale. Vogliamo che ognuno conosca quanto facciamo ogni giorno per informare in particolare le vittime che è possibile mettere fine a quel processo che annienta il senso di integrità personale, provocando conseguenze psichiche prima ancora che fisiche che nel tempo possono divenire devastanti sino ad annientare completamente una vita. Obiettivo principale dell’iniziativa è contribuire a creare una rete tra tutti i vari soggetti che vengono in contatto con i soggetti-vittime: operatori sanitari, sociali, forze dell’ordine, figure professionali in ambito legale, insegnanti. È possibile scaricare l’opuscolo, già distribuito su tutto il territorio, sul sito www.archecosenza.it e sul sito www.asp.cosenza.it nella versione in formato digitale.
IlFree-Fly progetto è un progetto che vuole essere un punto di riferimento per tutte quelle donne e quei minori, ancora oggi in troppi, soggetti alla violenza di ogni tipo. Il progetto, promosso dall’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, dal Dipartimento di Prevenzione, dall’Uoc Medicina legale Psichiatria forense in collaborazione con l’associzione “Archè”, vuole sensibilizzare ed informare sulla piaga sociale della violenza e/o maltrattamenti psicologici e/o fisici contro donne e minori. Alla base del progetto c’è la consapevolezza del bisogno di aiutare la vittima ad uscire dalla propria drammatica situazione, predisponendo tutte quelle misure di sostegno che le siano utili. Le donne, infatti, sono spesso spinte al silenzio dalla vergogna, ma sopratutto dalla paura di potere “peggiorare le cose”, cadono così in quello stato di isolamento sociale, di depressione e di ansia che le impedisce di autodeterminarsi nei confronti dell’aggressore.
Le violenze e i maltrattamenti Quando si parla di violenza e di maltrattamenti bisogna tenere in forte considerazione che questa si manifesta in differenti forme, tutte ugualmente devastanti. Spesso, la violenza quotidiana cui è sottoposta la vittima diventa addirittura multipla, agendo con effetti ancor più devastanti sulla psicologia e sull’ipersensibilità.
-ÈViolenze psicologiche quella che non lascia lividi sul corpo ma nell’anima, quella che punta ad annientare la vittima come persona, a renderla oggetto indifeso della propria volontà. La violenza psicologica, per sua natura, è quella più difficilmente catalogabile al- continua alla pagina seguente l’interno di uno schema; ciò che sappiamo con certezza però è che essa agisce per gradi: da una violenza minore aumenta di intensità fino a portare al compiersi di un vero e proprio crollo della vittima. Minacce di abbandono, minacce di allontanamento dai
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Un male che si fa fatica a estirpare figli, meccanismi intimidatori e persecutori, aggressioni verbali accompagnate da continue manifestazioni di denigrazione e di vera e propria umiliazione. Ma non è finita qui: infatti rientrano nel campo della violenza psicologica anche il danneggiamento o la distruzione degli oggetti di proprietà della vittima, la minaccia di fare del male ai suoi cari, l’isolamento rispetto alla rete sociale e dal nucleo famigliare d’origine e la costrizione a cedere totalmente la gestione della propria vita.
- Violenze fisiche -
La violenza fisica è quella che, anche solo a partire da un unico schiaffo, può sfociare nella sua estrema conseguenza: il femminicidio. Diverse sono le modalità con cui la violenza viene portata avanti: l’uomo può aggredire la partner colpendola con schiaffi o pugni, con calci, può tirarle i capelli fino a trascinarla, può colpirla con oggetti quali bastoni, cinture o altri oggetti contundenti. Può arrivare a ferirla utilizzando armi da taglio o da fuoco, o può arrecarle ustioni più o meno profonde. In alcuni casi, quando ormai la violenza è pratica quotidiana, il carnefice può impedire che la vittima abbia accesso alle cure mediche del caso, non solo a quelle presso le strutture preposte, ma anche a quelle domestiche.
- Violenze economiche -
In questa tipologia di violenza rientrano tutte quelle pratiche atte a limitare o annullare l’indipendenza economica della propria partner. La minaccia di non contribuire al finanziamento della famiglia, e di garantirne quindi un dignitoso tenore di vita, la costrizione a gestirne le risorse economiche, proprie o relative ai bisogni famigliari, impedirle di ricercare un lavoro, o costringerla a lasciarlo quando ne abbia uno. Tutte situazioni che vanno incontro a una continua privazione economica che porta la donna ad essere anche finanziariamente dipendente dal partner, minando così, oltre l’autostima della vittima, anche la sua capacità di ribellarsi.
Free-Fly è un progetto che vuole essere punto di riferimento per donne e quei minori Obiettivo principale della iniziativa è contribuire a creare una rete tra tutti i vari soggetti che vengono in contatto con i soggetti vittime: operatori sanitari, sociali, forze dell’ordine, figure professionali in ambito legale, insegnanti
- Molestie e violenze sessuali -
Rientra in questa categoria ogni comportamento adottato dall’uomo inteso a sottomettere la partner: dall’insulto o denigrazione verbale fino alla costrizione all’avere rapporti sessuali completi o non. Atteggiamenti sessualmente violenti sono la costrizione ad avere rapporti sessuali dolorosi, la costrizione a visionare materiale pornografico, o la costrizione alla prostituzione forzata.
- Violenze spirituali -
La violenza spirituale racchiude quelle pratiche atte a limitare, o annullare, l’autonomia della partner per tutto quanto concerne la sfera religiosa. Atteggiamenti che offendono il suo credo, o comportamenti che fanno si che la partner non possa ottemperare ai precetti del proprio culto, compresi il tentativo di distruggerne i valori della fede mediante lo schernimento o la denigrazione. Anche queste, pratiche possono, col trascorrere del tempo tendere ad annullare la personalità della vittima.
-LoStalking stalking, riconosciuto dall’ordinamento italiano come reato perseguibile penalmente, è un comportamento persecutorio che racchiude pratiche che prendono il via solitamente al termine della relazione, o in quei casi in cui il sentimento non viene ricambiato. Numerose sono le modalità con cui lo stalker perseguita la vittima: telefonate, a qualsiasi ora del giorno e della notte, dal contenuto offensivo o supplicante quando non addirittura mute, pedinamenti reiterati, intrusioni nella vita lavorativa, presenza costante nei luoghi abitudinari della vittima, utilizzo di figli, amici, parenti, per comunicare, controllare o molestare. Lo stalking è quindi un tentativo di fare vivere la vittima nel terrore e spesso di condizionare la vita.
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Un male che si fa fatica a estirpare
-IlIlmobbing mobbing è la forma di terrore psicologico sul posto di lavoro che viene esercitata attraverso comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti, da parte di colleghi o superiori. La vittima subisce emarginazione, persecuzioni o viene sistematicamente messa in ridicolo di fronte a clienti o superiori. Il Mobbing ha quindi effetti ampiamente distruttivi. In Italia si calcola che più di 1 milione di lavoratori soffrano per Mobbing. La vittima comincia a manifestare dei problemi di salute e questa situazione può protrarsi anche per lungo tempo. Questi primi sintomi riguardano in genere un senso di insicurezza, l’insorgere dell’insonnia e problemi digestivi. La strada per arrivare alla dichiarazione del Mobbing come malattia professionale risarcibile e come pratica criminale punibile penalmente é ancora lunga da percorrere.
IPremesso devastanti effetti delle violenze che, statistiche alla mano, la violenza maggiormente dif-
Gigi per la pet therapy
fusa in Italia è quella domestica, con il più alto tasso di “sommerso”, ogni tipo di comportamento atto a controllare, costringere, punire la donna ha effetti deleteri di tipo psicologico prima ancora che fisico. La donna vittima di violenza viene infatti minata nella sua possibilità di vivere una vita di cui abbia il pieno controllo e di cui riesca a orientare lo sviluppo. La vittima di violenza, quando non denunci e non riesca a ribellarsi al suo carnefice, cade in una sorta di sudditanza psicologica, è confusa, precipita la sua autostima, al punto tale da avere pesantissime ripercussioni nella sfera personale, sociale ed affettiva. Il risultato finale è quello di vedersi privata di ogni tipo di valore, la propria identità è minata e messa a grave rischio, così come anche la propria capacità di proteggere se stessa e gli altri. Tutto ciò può essere anche preludio della più drammatica faccia della medaglia della violenza di genere: il femminicidio, che non è mai conseguenza di un’improvvisa esplosione di violenza, ma l’atto finale di un percorso di sottomissione che può incominciare anche dal gesto apparentemente innocuo. I nostri servizi Il progetto Free-Fly offre accoglienza ed assistenza alle donne, ai giovani ed ai minori gratuitamente, mettendo loro a disposizione tutti quei servizi utili a farli uscire dal tunnel del silenzio. L’accoglienza si tiene presso l’ambulatorio d’ascolto appositamente preposto nel nostro centro, con colloqui preliminari per individuare celermente i bisogni dell’utente e fornire le prime indicazioni utili: percorsi personalizzati di uscita dalla spirale della violenza attraverso colloqui di sostegno psicologico e/o accompagnamento nei gruppi di auto mutuo aiuto. Tra i nostri servizi c’è la possibilità di essere visitate presso l’ambulatorio di medicina legale per violenze fisiche ed abusi sessuali, e l’eventuale ricovero presso i servizi ospedalieri. I soggetti-vittime, laddove necessario, saranno affiancati nella fruizione di servizi sanitari, nel rispetto dell’identità culturale e della libera scelta di ognuno. Il progetto, inoltre, mette nella disponibilità di chi voglia avvalersene di consulenze legali gratuite, grazie alla collaborazione tra la struttura che le accoglie e l’associzione Archè, di supporto al percorso di accoglienza e sostegno. Ai soggetti-vittime sarà offerta l’eventuale attivazione del protocollo con le Forze dell’ordine. La prevenzione primaria In collaborazione con le scuole del territorio cosentino, comuni, magistrati, giornalisti, avvocati e Università maestri di difesa personale saranno istituiti corsi di peer education, alfabetizzazione emotiva e difesa personale per gli studenti delle scuole superiori, corsi di alfabetizzazione emotiva nelle scuole dell’infanzia per i bambini ed i genitori e infine per gli alunni delle scuole elementari e medie corsi di peer education e di alfabetizzazione emotiva. I corsi e i Master rientrano appunto nella prevenzione primaria che è uno degli obiettivi più importante del progetto Free-Fly per la riduzione del danno. Per gli insegnanti A partire da gennaio 2015, saranno istituiti corsi di perfezionamento e Master e corsi di perfezionamento per gli insegnanti, in collaborazione con l’associazione Archè e l’Università nell’ambito dell’alfabetizzazione emotiva, pedagogia delle emozioni. La pet terapy Si tratta di una terapia che integra, rafforza e coadiuva le tradizionali terapie e può essere impiegata su pazienti affetti da differenti patologie. Si potranno raggiungere con l’aiuto di Gigi miglioramenti comportamentali, fisici, cognitivi, psicosociali e psicologici-emotivi. I partners Il progetto Free-Fly, avviato con delibera, n.1992 del 22.07.2013, dall’Asp di Cosenza e coordinato dalla dott.ssa Patrizia Nicotera, è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Prevenzione, l’Uoc Medicina legale - Psichiatria forense, con la partecipazione dell’as-
Patrizia Nicotera psichiatra forense, responsabile del Centro Ascolto Donna e del progetto Free Fly Uoc Medicina legale Asp Cosenza
sociazione formativa Archè. Free-Fly si avvale della collaborazione del personale specialistico dell’Azienda sanitaria e dell’Azienda ospedaliera di Cosenza e vuole svolgere sul territorio una ampia azione di attività inter-rete con le scuole, le forze dell’ordine, le associazioni a scopi sociali, le curie, la prefettura, la provincia, la regione, i tribunali e le procure, l’università, l’ordine degli avvocati e l’ordine dei medici. A tale scopo il progetto lavora già in regime di convenzione con la Questura di Cosenza, il Comando provinciale dei Carabinieri, le associazioni a scopi sociali e l’Azienda ospedaliera di Cosenza. L’associazione Archè L’associzione formativa Archè è accreditata per la Formazione superiore e per la Formazione continua dalla Regione Calabria. Archè è no profit e il suo team è impegnato da sempre sul fronte della cultura, della conoscenza e dell’approfondimento scientifico. In quest’ottica l’associazione promuove progetti di alta formazione e collabora con importanti enti quali l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza e l’Università della Calabria. Tra le sue attività c’è l’organizzazione e promozione di iniziative che favoriscono la divulgazione delle informazioni utili a combattere la violenza di genere, cercando di insegnare alle donne ed ai giovani come imparare a riconoscere i campanelli d’allarme legati a meccanismi d’aggressività. L’associazione Archè è composta da un folto team di esperti che lavora in sinergia, grazie alla convergenza di tutte le professionalità verso un obiettivo comune: La new A giorni sarà pubblicato il manuale per le forze dell’ordine con la prefazione della dottoressa Chiaravalloti (Presidente del tribunale di Castrovillari), mentre l’introduzione è stata affidata al direttore generale Asp Cosenza, dottor Scarpelli I nostri contatti Free-Fly ha predisposto un punto di ascolto donna, che è possibile contattare attraverso un numero verde e/o una casella di posta elettronica a cui possono rivolgersi tutti i soggetti vittime di violenza o maltrattamenti: Tel. e fax 800 050590 - www.archecosenza.it - www.asp.cosenza.it ascoltodonna@gmail.com La segnalazione importante Ricordiamo che la fruizione per i soggetti-vittime presso tutti i servizi sanitari e’ gratuita ed in anonimato. Le consulenze legali sono soggette al patrocinio gratuito. Le App L’Asp in collaborazione con la ditta Caliò e Fastweb ha istituito un portale intranet ed internet con le App per tutti i giovani per approfondire gli argomenti e le conoscenze sui maltrattamenti e/o violenze psicologiche e/o fisiche e sul cyber bullismo. I ringraziamenti Si ringrazia i tribunali e gli Ordini degli Avvocati e dei Medici per il sostegno morale e l’opera di sensibilizzazione; i Comuni del territorio cosentino che collaborano attivamente ed aderiscono all’opera di divulgazione, sensibilizzazione ed informazione nella lotta alla violenza fisica e psicologica su donne e minori; l’associzione onlus “Unirete”, l’associzione Mongolfiera, il Circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa” per l’attenzione che hanno prestato alle problematiche e la Curia per il sostegno. In Itinere ...le case d’accoglienza e casa rifugio, una possibilità per ricominciare Accoglienza, ascolto, sostegno e supporto di tipo legale: i nostri servizi puntano ad aiutare concretamente e velocemente tutte le donne che ne facciano richiesta. Ma l’impegno del progetto Free-Fly va anche oltre: per i casi in cui vi sia necessità, viene offerto, tramite le associazioni ed i centri antiviolenza privati, il ricovero presso la casa d’accoglienza, in grado di offrire protezione alle vittime ed ai loro figli, nell’ambito di un programma personalizzato di recupero e di inclusione sociale, che assicuri, inoltre, un sostegno per consentire loro di ripristinare la propria autonoma individualità, nel pieno rispetto della riservatezza e dell’anonimato. Inoltre si rimane in attesa di poter istituire una casa rifugio dove sarà garantita la segretezza dell’ubicazione finalizzata alla sicurezza delle soggetti- vittime. Possono usufruire delle case appartamento e rifugio le donne ed i minori, indipendentemente dallo stato giuridico o dalla cittadinanza.
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Un progetto ambizioso
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Un progetto ambizioso Il centro storico di Cosenza accoglie Pol2014 il primo meeting del Sud Italia rivolto alla Polizia locale
Il primo meeting della Polizia locale Sud ha come location il cuore della città dei Bruzi, il centro storico, ed è patrocinato dalla Regione Calabria, dalla Provincia e dal Comune di Cosenza. Una due giorni che vedrà la nostra Polizia locale, retta dal comandante Ugo Dattis, protagonista con momenti conviviali e corsi d’aggiornamento gratuiti suddivisi in sessioni ordinarie e speciali, alle quali interverranno qualificati esperti dei settori: codice della strada, commercio, edilizia, polizia giudiziaria, ambiente, infortunistica stradale, diritto privato, spending review Pubblica amministrazione. Pol2014 è un progetto ambizioso di Beta professional consulting, un’azienda calabrese che nasce dalla fusione con a capo Ottavio Chiappetta.
Giorni in divisa È una società che offre servizi di affiancamento ai comandi di Polizia municipale, fornitura di servizi alle Pubbliche amministrazioni, gestione del servizio idrico presso le utenze comunali. Inoltre, Bp Consulting, opera nel campo del customer care del contribuente, ossia il sollecito dei tributi attraverso la corretta informazione al contribuente. Il programma è vasto e articolato. Prevede due giornate il giovedì 23 e il venerdì 24. A Pol2014 parteciperanno non solo comandanti, ufficiali e agenti di Polizia municipale, amministratori, dirigenti e funzionari degli enti locali che giungeranno nella città di Cosenza da tutto il Sud, ma anche i bambini delle scuole cosentine e le loro famiglie, attraverso momenti ludici e ricreativi. Verranno proposti giochi e attrazioni che responsabilizzino sul senso civico. Si potranno scoprire e godere le bellezze del centro storico fatto di "vinelle", edifici imponenti, e dimore di regnanti.
La mostra delle "Vittime del dovere" Grazie al volere di Luigi Marucci, presidente Ospol (Organizzazione sindacale della Polizia municipale), l’evento sarà una delle tappe della mostra dedicata ai caduti della Polizia locale "Vittime del dovere" per non dimenticare eroi della nostra società. Un lungo cammino quello della polizia locale spesso cosparso di sangue delle decine di caduti per mano della criminalità organizza ma anche dall’indifferenza delle istituzioni e dei governi che si sono succeduti.
La divisa futuristica parte da Cosenza Gli stilisti dell’Accademia della Moda disegneranno e realizzeranno le divise del corpo di Polizia locale, proponendone una visione "futuristica", tra cento anni.
IlPol2014 momento educativo rivolto ai piccoli diventa così momento di formazione, educazione e di aggiornamento professionale garantito, grazie al supporto dei migliori relatori nelle materie di competenza. I bambini delle classi IV e V delle scuole primarie di Cosenza saranno ospiti durante la cerimonia d’inaugurazione di Pol2014, giovedì 23 ottobre, ore 9 presso l’auditorium “Guarasci”; condivideranno le loro riflessioni e porgeranno quesiti agli operatori del Corpo di Polizia locale.
La nostra Polizia locale retta dal comandante Ugo Dattis sarà protagonista con momenti conviviali e corsi d’aggiornamento gratuiti Location il cuore della città dei Bruzi col patrocinio dalla Regione Calabria, della Provincia e del Comune di Cosenza
Parte dei relatori Tra i nomi degli illustri relatori, compaiono il comandante della P.M. di Cosenza, Luigi Greco (comandante P.M. Corigliano Calabro), Alfredo Priolo (segretario generale del Comune di Sinopoli - Rc), Francesco Managò (comandante Polizia municipale Palmi), Antonio Cestone (sostituto procuratore della Repubblica di Cosenza); i relatori e i qualificati esperti dei vari settori raggiungeranno Cosenza da tutta Italia, ovvero da città e province di Bari, Foggia, Potenza, Avellino, Cremona, Venezia, Novara, Torino, Parma. Dalla voce dell’organizzatore Ottavio Chiappetta, amministratore unico della Beta professional consulting: «Organizzare a Cosenza un evento così importante per tutte le realtà che quotidianamente interagiscono con i corpi di Polizia locale, è una significativa opportunità che consente ai rappresentanti della Polizia locale del territorio di dialogare, confrontarsi e aggiornarsi su temi sempre nuovi e utili, legati all’innovazione e al futuro di un settore sempre in continuo mutamento». La comunicazione La comunicazione dell’evento a 360° è stata affidata all’agenzia Vircillo&Succurro, un’importante realtà cosentina che ha curato l’organizzazione di Pol2014, evento nazionale e che ha scelto la città di Cosenza per la sua prima edizione. I partner L’evento, molto importante e unico nel sud Italia, ha già ottenuto il patrocinio da importanti istituzioni, come la Regione Calabria, la Provincia di Cosenza, il Comune di Cosenza, l’ente Parco del Pollino, il Parco nazionale della Sila, oltre che la collaborazione di Anvu (Associazione nazionale dei Vigili urbani), Ancupm (Associazione nazionale comandanti e ufficiali dei Corpi di Polizia municipale) e Assinter Polizia locale (Associazione interregionale della Polizia locale). Per l’iscrizione - L’iscrizione al meeting consente l’accesso al corso d’aggiornamento organizzato. La partecipazione ai corsi e alle sessioni speciali è gratuita; sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Contatti - Segreteria organizzativa: tel. 0984.413787 segreteria@polmeetingsud.it Logistica e relatori: Info@polmeetingsud.it Dove si svolge - L’evento Pol2014 si svolgerà in piazza XV Marzo nel Palazzo della Provincia e nella sala "Guarasci" a ridosso del Liceo classico di Cosenza.
Il comandante Ugo Dattis A sinistra, il palazzo della Provincia di Cosenza
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Occitani in Calabria
La prima discesa dei Valdesi Imprescindibile riferimento all'eccidio degli Ultramontani consumato in Calabria nel contado di Montalto Uffugo nel 1561 di Pietro De Leo
Particolare attenzione è stata riservata dalla storiografia alla presenza dei Valdesi in Italia con imprescindibile riferimento, per quanto riguarda il Mezzogiorno, all’eccidio degli Ultramontani consumato in Calabria nel contado di Montalto Uffugo nel 1561. A ridestare l’attenzione su i Tre anni decisivi di storia Valdese: missioni, repressione e tolleranza nelle valli Piemontesi dal 1559 al 1561, fu nel 1958 Raffaele De Simone, che proseguiva il solco tracciato da Pio Paschini. Contributi che analizzano quel repentino quanto inevitabile cambio di rotta determinato dai seguaci del lionese Pietro Valdo, quando nel 1532 a Chanforan, in Val d’Angrogna, i capi famiglia valdesi decisero un forte legame con la corrente calvinista e presbiteriana, pesantemente sanzionata dalla Chiesa. Fermando l’attenzione sulle prime discese in Calabria dei Valdesi, che gli eruditi locali collocano dopo la deposizione di Federico II nel concilio di Lione del 1245, tra i punti ancora da approfondire emergono: i percorsi che essi seguirono; i luoghi da loro scelti; i notabili ai quali si riferirono, le condizioni di vita in cui operarono, tra la fine del sec. XV e la seconda metà del sec. XVI. Una prima chiave di lettura per i percorsi è fornita da Édouard Pommier, il quale tracciando l’itinerario religioso di un monaco del XVI secolo, delineò il viaggio compiuto in Italia e in Oriente da Giovanni Laureto di Buongiorno, un giovane nato a Cava dei Tirreni (Sa), intorno al 1535 entrato a far parte dell’ordine Olivetano a Napoli nel monastero di S. Maria per poi aderire ramingo ai simpatizzanti della riforma e successivamente pentirsi. La sua prima appartenenza agli Olivetani suggerisce di ripercorrere con Il Mercurio olivetano, ovvero la Guida per le strade dell’Italia edito nel 1628 da D. Secondo Lancellotti, quelle rotte di viaggio che dalla Toscana raggiungevano Roma e si dirigevano - via mare - “per lo Regno di Napoli”, compresa la Sicilia, dove sono annotate le tipicità dei vari luoghi e la distanza tra di loro. Itinerari che ricalcano percorsi antichi: dall’Itinerarium Antonini a quello denominato Ad sepulcrum Domini, assai diffusi nel basso medioevo, quando nel territorio calabro-lucano si diffusero fraticelli e gioachimiti, che facevano capo ad Angelo Clareno, condannati come eretici (1323) e poi puniti dall’Inquisizione. Angelo Clareno ricorda in una lettera del 1317, che era stato in Sicilia due anni prima e di lì era passato in Calabria, subendo diversi mali, nonostante che re Roberto d’Angiò († 1343) fosse suo simpatizzante, e la regina Sancia d’Aragona, aperta fautrice. Dopo la peste del 1348, molti fraticelli superstiti si ritirarono sulle colline calabresi, presto raggiunti da un gruppo di confratelli francesi, scacciati da Evreux, che trovarono accoglienza nella regione. Il loro trasferimento in Calabria segnò l’inizio di un’attività di proselitismo, che Innocenzo VI cercò invano di reprimere, inviando nel Regno diversi inquisitori. Il Clareno tra il 1335 e il 1336 si era rifugiato in un eremo della Basilicata per sfuggire all’inquisizione insieme con un gruppo di i fidati discepoli, tra i quali si ritenere che ci fosse anche il cosentino Telesforo di Cosenza il quale dichiarandosi apertamente «povero ed eremita», si riconosceva in quei religiosi spirituali e zelanti. Prima di lui, tra la fine del sec.XIII e gli inizi del secolo XIV, molti fraticelli umbri, marchigiani e toscani avevano raggiunto la Calabria Citra, favoriti non solo dalla naturale asperità del terreno e dal clima di misticismo che vi regnava, ma sopratutto per la protezione loro accordata dai sovrani angioini. Una seconda migrazione di fraticelli dalla Sicilia alla Calabria era avvenuta nel 1317 alla guida di Enrico da Ceva, mentre un flusso più cospicuo si riversò nel 1343 da Napoli e dalle province settentrionali del Regno alla morte di re Roberto d’Angiò, loro dichiarato protettore. Rimasero di fatto inefficaci le censure che Benedetto XII prima e Innocenzo VI poi comminarono a giochimiti e fraticelli, accusati di eresia, e il loro deferimento al Tribunale dell’inquisizione. E fu pro-
A ridestare l'attenzione su i tre anni decisivi di Storia valdese: “missioni, repressione e tolleranza nelle valli piemontesi dal 1559 al 1561” fu nel 1958 Raffaele De Simone che proseguiva il solco tracciato da Pio Paschini
prio l’aspra diffidenza verso tali movimenti che impedì che non avesse seguito l’istanza per la canonizzazione Gioacchino da Fiore promossa nel 1346. Lo stesso pontefice ingiunse a Giovanna I, regina di Napoli, di aiutare gli inquisitori incaricati a sterminare le sette pauperistiche, attive in tutto il Regno nel fare proseliti, in quel delicato frangente quando il papato, aveva trasferito ad Avignone la sua sede. Sintomatico è quanto avvenne quando Innocenzo VI, venuto a conoscenza che i fraticelli discepoli del Clareno divulgavano le loro credenze, li fece tradurre prigionieri in Francia: tra di essi i calabresi Giovanni di Castiglione e Giovanni dì Arquata, i quali provocatoriamente in giudizio dichiararono che la Regola dei Minori è immutabile come il Vangelo e che lo stesso Giovanni XXII si era macchiato d’eresia, introducendo pesanti contrapposizioni sul Soglio di Pietro tra papi ed antipapi, prologo di quella fase che sarebbe stata poi dichiarata “scisma d’Occidente”. Una guerra aperta, perciò, che Urbano V cercò di contrastare a tutto campo, promuovendo l’apertura dei conventi francescani in tre approdi strategici delle coste calabresi: il primo, Cirò, sullo Jonio; gli altri due Borrello nel contado di Tropea e San Lucido sul Tirreno. Pesante era allora la situazione sociale ed economica in cui versava il Regno di Napoli nel sec.XIV e le ripercussioni che produsse sulla cristianità e sulle singole chiese, il conflitto tra le due obbedienze: la romana e l’avignonese. Una lotta strisciante che indusse lo scompiglio tra i fedeli, i quali non sapendo più come orientarsi, brancolavano, stanchi e depressi e si stabilivano spesso in luoghi negletti. I romitori di S. Michele e di S.ta Maria d’Aspro nei pressi di Marsico Nuovo, feudo dei Sanseverino nell’Appennino calabro-lucano ricordano la non lontana Grotta del Romito presso Papasidero, l’eremo di Mendicino, la Madonna delle Grotte a Bombile di Ardore e tanti altri che confermano la presenza di molti solitari. Mentre i cenobi calabro-greci erano ormai in assoluta decadenza, e i frati mendicanti dilagavano in tutto il territorio, in un contesto sociale e religioso assai degradato in cui lo Scisma d’Occidente era foriero di lotte furibonde diffuse in tutte le diocesi, Francesco di Paola in spirito di penitenza e ispirandosi alla Charitas evangelica avviava, non senza intoppi, l’Ordine Minimi, che avrebbe presto avuto notevole rilievo , anche in Francia dove papa Sisto IV lo fece trasferire nel 1483 per assecondare le richieste di Luigi XI, gravemente ammalato. Il territorio oggi detto “occitano” nell’Appennino paolano faceva parte della contea di Montalto Uffugo che allora comprendeva anche Paola, Fuscaldo e San Vincenzo La Costa. Una cittadina ben ramificata, con una comunità ebraica, sistemata fuori le mura e diretta da un protho, punto di riferimento per i pellegrini, come si legge in una delle lettere di Francesco di Paola al mecenate montaltese Simone Alimena, alto funzionario regio. È ormai acclarato che le migrazioni di nuclei contadini occitani furono incoraggiate da Carlo d’Angiò il quale voleva favorire, ma con debiti accorgimenti, la colonizzazione delle aree interne spopolate del regno, con l’arrivo di nuovi artigiani e coltivatori dal Sud della Francia. La Calabria era allora descritta alla stregua d’una terra promessa, buona a produrre grano, vino olio e castagne, anche se ricorrenti e pesanti erano le incursioni saracene, preludio della conquista e dell’eccidio di Otranto nel 1480. Per un lungo periodo queste comunità, dedite al lavoro dei campi e all’artigianato (in particolare alla concia delle pelli e alla tessitura della seta) nonostante gli anatemi ricorrenti, convissero con le autorità civili e religiose locali, praticando una qualche forma di sincretismo, che non impediva loro di partecipare alla liturgia cattolica, e realizzando talora una specie di mimetismo. Un segnale d’altri tempi, che forse riaffiora ai nostri giorni.
sabato 18 ottobre 2014
Terza edizione
Leggere&Scrivere lente sulla realtà
La manifestazione è in programma dal 21 al 26 ottobre
Oltre 100 incontri, 150 ospiti, spazio bimbi, mostre, workshop, degustazioni enogastronomiche. Dal 21 al 26 ottobre la Calabria diventa vetrina di cultura: al via la terza edizione del Tropea Festival, Leggere&Scrivere. Tropea Festival, Leggere&Scrivere si conferma anche quest’anno una lente di ingrandimento per conoscere più da vicino la realtà, mescolando opinioni, linguaggi, esperienze. E la lente di ingrandimento non può non osservare la Calabria: quanto di vivo e di nuovo scorre in questa regione dal punto di vista culturale. Le sezioni “Calabria, fabbrica di cultura” e “Una regione per leggere” rappresentano l’angolo visuale attraverso cui raccontare una terra in fermento tra ieri, oggi e domani. Il Tropea Festival, Leggere&Scrivere, com’è sua natura, ama allargare gli orizzonti e cercare quelle contaminazioni che rappresentano la via per aprire nuove frontiere culturali. Ritorna quest’anno CartaCanta, la sezione dedicata al rapporto tra musica e parole. Sul palco diverse generazioni della canzone rock e d’autore, da Eugenio Finardi e Tullio De Piscopo ai Perturbazione. Novità 2014, NutriMenti, la sezione dedicata alla cultura del cibo. Spiega Maria Teresa Marzano, direttrice artistica del Festival: «Abbiamo pensato di dedicare una nuova sezione del festival al cibo ipotizzando inedite chiavi di lettura nei legami intessuti da alimentazione, antropologia e filosofia, rivolti alla comprensione della società contemporanea». Un modo, inoltre - non dimentichiamoci che siamo in Calabria, ex Magna Graecia - per avvicinarsi al Mediterraneo e alle sue tradizioni attraverso la tavola, i piatti classici e le nuove declinazioni. NutriMenti viaggia attraverso diversi mondi del pianeta cucina, esplorando gusti e tendenze in compagnia di personaggi d’eccezione. È il caso dello chef Alessandro Borghese. Sei giorni, quindi, di appuntamenti da non perdere. Esprime soddisfazione Gilberto Floriani, direttore del Sistema bibliotecario vibonese, soggetto capofila del Festival nonché una delle realtà culturali più innovative della Calabria e del Sud Italia. «Abbiamo lavorato sodo durante l’anno - sottolinea Floriani - per fare del Tropea Festival Leggere&Scrivere un luogo capace di elevarsi a 360 gradi, una particolare agorà dove incontrarsi per condividere esperienze ed emozioni". Gli fa eco Mario Caligiuri, assessore regionale alla cultura: "Esiste una Calabria che funziona e che innova, a partire dall’inscindibile legame fra cultura, biblioteca e territorio. Tutti uniti nel valore fondamentale della lettura».
La Calabria crocevia di parole, idee, emozioni, musica e sapori Palcoscenico d’eccezione: Palazzo Gagliardi, nel cuore antico di Vibo Valentia
Un’occhiata, infine, al calendario per scoprire i numerosi gli ospiti. Tra questi: il teologo Vito Mancuso che terrà un lectio magistralis intitolata Sulla via dell’amore e il filosofo Remo Bodei che parlerà del tema “Immaginare altre vite”. Scorrendo la lista, ecco ancora: Gioacchino Criaco, autore del libro Anime Nere; Giordano Bruno Guerri, Lidia Ravera, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Moresco vincitore VIII edizione Premio Tropea nel luglio scorso. Non potevano mancare scrittori e intellettuali calabresi come Vito Teti, Mimmo Gangemi, Carmine Abate. Gangemi proporrà la riscrittura rinnovata del suo romanzo d’esordio del 1995 dal titolo Il Prezzo della carne (Rubbettino, 2014). Abate presenterà in anteprima nazionale la nuova edizione de La Festa del ritorno (Mondadori, 2014), Quest’anno il Festival amplia lo sguardo sul noir: spicca la presenza tra gli ospiti di Petros Markaris. Lo scrittore greco parlerà del suo Paese e della crisi che lo ha colpito attraverso le parole i pensieri del commissario Kostas Karistos, il Montalbano greco. Di detective, thriller e indagini si dibatterà, inoltre, con: Piera Carlomagno, Gianmauro Costa, Roberto Riccardi, Paolo Foschi, Bruno Morchio, Lorenzo Beccati, Luca Poldelmengo, Arianna Destito e Assunta Morrone. Anche l’attualità è di scena: Lucio Caracciolo illustrerà la situazione in Medioriente dove incombe la minaccia Isis e discuterà dei suoi effetti sull’Italia. Fabio Nicolucci affronterà il tema controverso dei rapporti della sinistra con Israele. Walter Veltroni presenterà al Festival C’era una volta Berlinguer il docufilm sul segretario del Pci: una riflessione storia di questo leader carismatico e sulla sua eredità politico e storica. Una riflessione che Veltroni condividerà in sala con Bianca Berlinguer. La lista delle presenze è ancora lunga. Ricordiamo: l’attore Luca Barbareschi, il giornalista musicale Ezio Guaitamacchi, il musicologo Stefano Zenni, l’economista Paolo Savona, il presidente del Cnr Luigi Nicolais. La manifestazione offre anche l’opportunità di conoscere l’arte e la storia della Calabria. In programma numerose iniziative -soprattutto dedicate al mondo della scuola - che svolgeranno a Tropea, Serra San Bruno e Soriano: i territori del Festival. Segnaliamo le visite guidate al Museo diocesano di Tropea, al Museo dei Marmi di Soriano, al Museo della Certosa di Serra San Bruno e al Museo Archeologico di Vibo Valentia, e altri siti culturali e archeologici. (vedi di seguito il calendario). Il programma completo su: tropeafestival.it
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sabato 20 settembre 2014
Museum Children e-book Viaggio fantastico nei musei e nelle città d'arte con Bartolomeo Masterly
L’arte e i bambini Il patrimonio museale italiano è la più preziosa riserva di conoscenza del mondo: la storia dell’arte italiana, la profonda stratificazione archeologica, il numero infinito di città d’arte, i monumenti, l’edilizia fortificata, i Musei fanno dell’Italia il principale patrimonio dell’umanità, costituendo la nostra maggiore risorsa economica e culturale. In che termini i bambini si pongono di fronte a questa sublime ricchezza? In che modo i genitori e gli insegnanti riescono a fissare nelle giovani menti dei loro bambini i concetti e le opere esperite durante la visita al Museo o nella città d’arte? I primi passi del bambino nel mondo dell’arte costituiscono un’esperienza magica per cui l’opera deve ridimensionarsi ed entrare a far parte del vissuto del bambino, delle sue conoscenze, deve trasformarsi in qualcosa che il bambino sia in grado di associarvi con la sua fantasia. Quante volte, invece, la visita al Museo resta un episodio isolato nella mente dei piccoli se non lo si rinnova a casa nei momenti di discussione, approfondimento e gioco! L’idea del team di professionisti che propone il Museum children e-book (Anna Cipparrone storico dell’arte -ideatrice e responsabile scientifico-, Pasquale Biafora ingegnere informatico, Raffaella Bilotta media educator, Rosa Francesca Romano illustratrice, Lisa Maguire madrelingua inglese e traduttrice, Carmela Bruno neuropsichiatria infantile) è che il bambino debba concludere la visita al Museo e alla città d’arte con il tangibile possesso delle immagini che ha visto. E se alcuni musei vendono nei propri bookshop interessanti libri d’arte a portata di bimbo, non tutte le famiglie sono disposte ad investire in tal senso. Le nostre parole d’ordine sono accessibilità, cultura e tecnologia. È innegabile che i bambini di oggi destinino parte del loro tempo a giocare o semplicemente “toccare” e “scorrere” tablet e smartphone. Noi vogliamo che questa abitudine si sposi con la conoscenza, con la comprensione del vasto e variegato patrimonio museale e culturale italiano nella speranza di accrescere non solo il senso di appartenenza e identità di ciascuno ma, soprattutto, al fine di rendere il bene culturale oggetto quotidiano di discussione, di osservazione, di gioco e di crescita intellettuale. Saranno presenti il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, l’assessore del Comune di Cosenza Rosaria Succurro, la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria, la Soprintendenza archeologica della Calabria, la direttrice del Museo dei Brettii e degli Enotri, l’Università della Calabria, dipartimento studi umanistici, le direzioni dei Musei calabresi, le istituzioni scolastiche della regione, Fondazioni e l’ufficio scolastico provinciale di Cosenza. Si invita la cittadinanza a partecipare. Mostreremo alcune parti del volume sul Museo dei Brettii e degli Enotri, alcuni lavori avviati per i Musei nazionali archeologici e per i Musei storico-artistici; è poi previsto un break aperitivo, l’esposizione dei bozzetti originali e saranno infine presentati i gadgets del Viaggio fantastico nei musei e nelle città d’arte. Tutti i riferimenti del progetto sono disponibili sul sito www.museumebook.it e sulla pagina Facebook Museum children ebook che vi invitiamo a condividere. Per informazioni o per invitare Bartolomeo Masterly a visitare un museo e a raccontarne meraviglie ai bambini, per ricevere gli ebook a scuola corredati da seminari sul patrimonio museale, incontri sul disegno e l’illustrazione e momenti didattico-ludici, si può scrivere a info@museumebook.it o annacipparrone@hotmail.it Anna Cipparrone Storico dell’Arte Ideatrice e curatrice del progetto Silanet Solutions Partner digitale
Presentazione del Progetto venerdi 7 novembre alle ore 10 presso il Museo archeologico dei Brettii e degli Enotri di Cosenza
A Macchia di Spezzano Piccolo è già ora...
Presepe vivente per chi ha conosciuto Dio Dopo il grande successo riscontrato lo scorso anno con il presepe vivente “Il sogno di Maria”, scritto e diretto dal regista siciliano Rocco Chinnici, svoltosi a Macchia di Spezzano Piccolo (Cs), successo avvalorato dalle circa 4.000 visite, seguito da altrettanti sentimenti di soddisfazione, commozione, felicità , stupore …..e confermato dall’inaspettata vittoria del concorso nazionale “Praesepium Italiae” 20° edizione 2013/2014 bandito dall’associazione - opera internazionale Praesepium - Amici del presepio - con sede in Sicilia a Geraci Siculo (Pa), ritorna in splendida forma nella nostra provincia, nuovamente a Macchia di Spezzano Piccolo, carico più che mai il maestro Chinnici. Forte dell’ultimo premio nazionale vinto, (ora per il nostro caro amico sono ben 4 i migliori presepi viventi d’Italia vinti) Chinnici giunge dalla sua Sicilia per illustrare a tutti noi, a tutti voi, il nuovo presepe vivente 2014 “Ho conosciuto Dio” che metterà in scena nel piccolo borgo presilano. Si coglie l’occasione per invitare tutti gli interessati, i curiosi, a prendere parte all’incontro che si terrà domenica 19 ottobre alle ore 17:30 presso la sala consiliare della Comunità montana silana, sita in Macchia di Spezzano Piccolo, per ascoltare quale sarà il motore propulsore del nuovo presepe vivente, quali saranno le nuove sorprese, quali saranno le scene che ci faranno vibrare l’anima e, se sarà di vostro gradimento, ingaggiare nuovi personaggi, nuove comparse, nuovi figuranti da includere in questo progetto che già lo scorso anno ha riunito la Presila intera e la provincia cosentina coinvolgendo persone di decine di comuni.
Il chiostro all’interno del Museo dei Bretti e degli Enotri
Francesco Rovito
sabato 18 ottobre 2014
Giornata del contenporaneo Amaci, l'Associazione dei musei arte contemporanea italiana ha organizzato una giornata dedicata alla pittura, alla musica e alla poesia
Le mille facce dell’arte Amaci (associazione dei musei arte contemporanea italiana) in occasione della decima Giornata del contemporaneo ha organizzato, in collaborazione della responsabile Ucai di Corigliano Calabro, signora Credidio e la partecipazione di un membro della deputazione di Storia patria, Mario Vicino, con l’amministrazione comunale, il sindaco e l’assessorato alla Cultura dottoressa Loricchio, una giornata dedicata alla pittura, alla musica e alla poesia. Tra artisti noti e meno noti, poeti pluripremiati fuori regione, il professore Tarantino, e la ecclettica poetessa, già autrice di vari testi di liriche e haiku, Maria Romeo, che ha sbalordito in modo positivo il pubblico con una poesia, che con “mi piace” e “non mi piace” dito alto e verso, una serie di note marche di consumo, quasi una danza nella modernità poetica e di un nuovo linguaggio della lirica ispirata dalle moderne muse; ma anche l’emergente poeta Franco Fucile, il già noto Francesco Aversente, la giornalista Lucia De Cicco, che ha destato interesse per il suo svolazzare di foglie autunnali su cui era impressa una poesia, che contemporaneamente si classificava tra i finalisti, a Camigliatello Silano, nella stessa giornata, nel II Memorial G. Granata, organizzato dalla figlia Lugia. L’esposizione è stata allestita presso Palazzo Marchianò, nel centro storico della città, dove era presente nel pubblico anche il sindaco Cesare Marini e il sindaco di San Cosimo Albanese. I nomi: Biffi, Grasso, Torchia, Loricchio, Spina, Ferrari, Rumanò, Prezio, Groccia, Casai, Paese, Pignataro, Guarino, S. Donadio, Liberati, Braile, Barilari, Pugliese, P. Spina, Chiappetta, Angiuoni, Oliva. Insomma una sobria serata di musica anche con il giovanissimo Donadio, figlio del poeta Stanislao, al pianoforte e accompagnamento musicale per i poeti. Gli artisti e i poeti hanno realizzato una serata di qualità, anche se molti pittori hanno iniziato da poco a dipingere e così anche molti volti nuovi per la poesia. Ma l’arte, ricordiamolo, non è solo un mondo per pochi: se così fosse non avrebbe nemmeno il senso di definirsi dono ciò che si esprime. Esso fa parte della serie di quei peccati, che gridano vendetta al cospetto di Dio. Quindi, essi sono in noi fin dall’inizio, e chi nega a un artista o poeta o pittore la libera espressione, di certo dovrà vedersela con un mondo che deriva sempre di più verso l’esclusione. È un fatto economico l’escludere, cerchiamo con forza di non farlo entrare anche nella cultura, che deve sempre essere libera espressione dello spirito umano e diritto per ogni creatura. Grande applauso, quindi, alla signora Credidio, che offre sempre spunti e possibilità a tutti, stando attenta al mondo che la circonda, che esclude; mentre lei include, affinché il pensiero possa essere libero e mai negato in nessun essere umano, qualunque sia la sua natura dal cupo alla luce, dal forte al fragile, ricordando, per esempio, che Caravaggio, personalità non facile e luttuosa del suo passato, segna ancora oggi il passo tra i più grandi artisti mai esistiti al mondo, ciò grazie alla Chiesa cattolica, così come legata al credo cattolico è l’associazione Ucai (Unione artisti cattolici italiani).
Il maestro Oliva con una visitatrice Sopra, un gruppo di artisti
Master di I livello in Analisi e Teoria musicale
Le note dell’Unical Una sobria serata di musica anche col giovanissimo Donadio figlio del poeta Stanislao, al pianoforte che ha fatto da accompagnamento musicale per i poeti, che hanno declamato, in una cornice, calda e sotto lo sguardo attento dell'eroe nazionale arberesche, Scanderberg
Promosso dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria in collaborazione con il Gruppo Analisi e Teoria Musicale (Bologna) e con Fondazione Istituto Liszt Onlus (Bologna), Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Lettimi” (Rimini), Conservatorio Statale di Musica di Latina, Fondazione Isabella Scelsi di Roma, Università degli Studi di Roma La Sapienza (prima edizione, A.A. 2014-2015; direttore del Master: Egidio Pozzi) Il Master ha l’obiettivo di introdurre lo storico e il musicologo, lo studente, l’interprete e il didatta ai diversi ambiti della ricerca musicologica di carattere teorico-analitico sviluppando specifiche conoscenze e abilità, fornendo gli strumenti necessari alla realizzazione di esperienze teorico-analitiche approfondite e attivando le competenze per l’elaborazione di testi e articoli qualificati. Nella specializzazione di profili professionali collocabili nella ricerca storico-musicologica, nella scuola e nei settori dell’interpretazione e della composizione musicale, gli obiettivi del Master comprendono: · lo studio degli aspetti storici e storiografici che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo della disciplina teorico-analitica; · l’approfondimento di conoscenze teorico-pratiche relative alla concezione formale e alla scrittura armonico-contrappuntistica modale e tonale; · lo studio delle principali metodologie analitiche utilizzate nella musica colta occidentale e presenti nella letteratura musicologica internazionale sia dal punto di vista teorico sia attraverso esercitazioni pratiche, stage e seminari; · lo sviluppo delle conoscenze e l’approfondimento degli studi sul rapporto tra analisi musicale, prassi esecutive e interpretazione musicale; · lo studio delle metodologie analitiche sviluppate in repertori specifici, quali le avanguardie e la sperimentazione musicale del Novecento, le tradizioni etniche, il jazz, la musica afroamericana e la popular music; · una introduzione ad alcuni settori specifici della ricerca teorico-analitica quali la semiotica, l’ermeneutica, i cultural studies, le teorie percettive e cognitive, nonché l’indagine sui repertori collegati alle nuove tecnologie informatiche. Attività formativa - Il piano di studi del Master prevede 1500 ore di attività formativa e di studio individuale, che consentono l’acquisizione di 60 Cfu. Le attività formative saranno svolte da professori e ricercatori universitari di ruolo, italiani e stranieri, da docenti degli Istituti di Alta formazione artistica, musicale e coreutica (Afam) e da esperti esterni specialisti negli insegnamenti previsti nel piano di studio. I docenti degli Istituti Afam e gli esperti esterni saranno indicati dal Gruppo di Analisi e teoria musicale (Gatm). Tutti gli insegnamenti afferiscono al Ssd L-Art/07 ad eccezione degli insegnamenti 7 e 8 che afferiscono al Ssd L-Art/08. Domanda di ammissione, selezione dei candidati e numero di candidati ammessi La domanda di ammissione dovrà essere compilata esclusivamente attraverso il sito web http://www.segreterie.unical.it entro e non oltre il 23 ottobre 2014 e consegnata presso la segreteria del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, Arcavacata di Rende, via P. Bucci, cubo 28/b, entro le ore 12.00 del 24 ottobre 2014. Il candidato può inviare tutta la documentazione via email, riservandosi di produrla in originale appena possibile, oppure tramite raccomandata.
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sabato 18 ottobre 2014
Nulla lasciato al caso Praia a Mare dalla parte di vegetariani e vegani, l'accoglienza del futuro
Il turismo che non trascura niente Ufficialmente il prossimo 30 ottobre, alle ore 18, presso la sala consiliare del Comune, il progetto “Vegan friends”
Convegno con elezione all’Unical
Buone e cattive pratiche nel turismo Una interessante opportunità di confronto e di analisi, alla presenza di alcuni dei maggiori esperti del settore. Ma anche l’elezione di Tullio Romita, docente di Sociologia del turismo dell’Unical, a presidente dell’associazione Mediterranea di Sociologia del Turismo per il triennio 2014-2017. È la sintesi dell’VIII edizione del convegno internazionale dell’associazione Mediterranea di Sociologia del turismo, tenutasi presso l’Aula Magna dell’Unical. Il convegno, che ha avuto quale titolo “Turismo e qualità della vita. Cibo, territorio, identità, buone e cattive pratiche”, e a cui hanno portato il loro saluto il rettore Gino Mirocle Crisci e il direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali Pietro Fantozzi, è stato organizzato dall’associazione Mediterranea di Sociologia del turismo e dal dipartimento di Scienze politiche e sociali, con il patrocinio della Sezione Sociologi del Territorio dell’Ais (Associazione italiana sociologia). Al convegno, che rappresenta un irrinunciabile appuntamento di caratura internazionale per gli studiosi del fenomeno turistico, hanno partecipato oltre sessanta docenti ed esperti provenienti da università e centri di ricerca dell’area del Mediterraneo, ai quali in conclusione è stata offerta una visita guidata al comune di San Marco Argentano. Durante il convegno, come si diceva, l’assemblea dei soci ha eletto all’unanimità presidente Tullio Romita e componente del consiglio direttivo Gilda Catalano.
Verrà presentato ufficialmente il prossimo 30 ottobre, alle ore 18, presso la sala consiliare del Comune di Praia a Mare, il progetto "Vegan Friends". Praia sarà la prima città in Italia in grado di garantire un'offerta turistica completa per vegetariani e vegani. Non solo le attività ricettive come ristoranti e alberghi hanno aderito al progetto, ma anche tante attività commerciali come negozi di generi alimentari, di abbigliamento, di calzature, palestre, parafarmacie ecc. Nulla è stato lasciato al caso, tutto è stato studiato per rendere Praia a Mare una cittadina dove vegetariani e vegani possano trovare ciò che gli occorre, durante il loro soggiorno. Nel corso del convegno dal titolo "Progetto Vegan Friends: accoglienza turistica del futuro", verrà presentata nei dettagli l'iniziativa. La serata si aprirà con i saluti del sindaco Antonio Praticò. Il consigliere con delega alle Attività produttive Antonino De Lorenzo, parlerà delle varie fasi organizzative del progetto. Giuseppe Conte, dell'Istituto professionale alberghiero di Praia a Mare, spiegherà come saranno strutturati i corsi di formazione destinati alle attività ricettive. Si passerà quindi alla seconda fase del convegno, dove Raffaele Sibilio, docente di Sociologia del turismo presso l'Università Federico II di Napoli, parlerà dell'importanza dell'iniziativa da un punto di vista turistico, con dati e statistiche alla mano. La terza parte del convegno sarà di natura scientifica. Vasco Merciadri, medico chirurgo specializzato in igiene e medicina preventiva, omeopata e membro del comitato scientifico di associazione Vegani italiani Onlus, tratterà il tema: "Prevenzione e terapia delle malattie cronico-degenerative. Il ruolo dell'alimentazione vegana". Seguirà l'intervento del dott. Carmelo Di Perna, Medico Specialista Ambulatoriale in Scienza dell'Alimentazione Asp Cosenza. Vegan Friends è un progetto realizzato dal Comune di Praia a Mare, che nasce da un'idea del consigliere Antonino De Lorenzo con l'intento di intercettare nuove tipologie di turismo. L'iniziativa è stata patrocinata da AssoVegan (Associazione Vegani Italiani) e da VeganOK che metterà a disposizione gratuitamente il proprio marchio per le attività ricettive e commerciali che aderiranno al progetto. L'Accademia italiana Shiatsu Do parteciperà al progetto attraverso la divulgazione dell'iniziativa e la partecipazione agli eventi con attività inerenti alla pratica Shiatsu. Ciò permetterà di garantire un'offerta completa, che potrà prevedere anche dei pacchetti benessere.
sabato 18 ottobre 2014
Lampadine accese Cos'è e a cosa serve l'Intelligenza artificiale
Meglio sapere che avere “Me mir t’dish se t’kèsh” (meglio sapere che avere). È all’insegna di questa antica massima arbershe che nel Comune di Frascineto viene promosso un programma di seminari divulgativi su tematiche di interesse generale, i cui relatori sono individuati tra personalità di spicco della società civile e del mondo accademico. Per inaugurare l’inizio del terzo anno di attività, il coordinatore del programma, Tommaso Ferrari, ha puntato sull’affascinante mondo dell’intelligenza artificiale, invitando a relazionare il professor Gianluigi Greco dell’Università della Calabria. Greco, docente di informatica presso il dipartimento di Matematica e Informatica, è infatti riconosciuto a livello internazionale come uno dei massimi esperti del settore, tanto da aver conquistato l’edizione 2014 del Kurt Goedel Research Prize (il più prestigioso riconoscimento internazionale conferito a giovani ricercatori nelle aree della logica e dell’informatica). Dopo l’introduzione Giuseppe Pellicano, rivolgendosi ad un’attenta platea di oltre 150 partecipanti tra cui rappresentanti e dirigenti scolastici di ben otto istituti del comprensorio, il professor Greco ha illustrato i concetti base dell’intelligenza artificiale con un excursus storico che, partendo dagli albori dei calcolatori elettronici, ha delineato i principali contributi scientifici dei decenni successivi, fino ad arrivare alle più recenti applicazioni su scala industriale. Molte le domande che hanno incalzato il relatore e che hanno protratto i lavori per oltre due ore. Notevole, soprattutto, la curiosità manifestata verso le sfide culturali e tecnologiche che sono ancora aperte nell’ambito dell’informatica e dell’intelligenza artificiale. A tal riguardo, Greco ha ricordato che l’Università della Calabria offre la possibilità di approfondire queste affascinanti tematiche con il Corso di Laurea in Informatica, il cui eccellente livello qualitativo è testimoniato sia dai numerosi riconoscimenti scientifici conseguiti dai docenti sia dalle lusinghiere statistiche occupazionali che vedono i giovani laureati in informatica collocarsi con estrema facilità nel mondo del lavoro. A conclusione dell’evento e nel solco della tradizione di Frascineto, la consegna di un pane e di un vino al relatore quale simbolico segno di riconoscimento per la disponibilità e l’attenzione manifestata verso l’iniziativa. Una bella giornata, dunque, all’insegna della divulgazione scientifica e di una Università della Calabria sempre più attenta a creare sinergie con il territorio, con le scuole, e con la società civile.
Successo a Frascineto per la conferenza del professor Gianluigi Greco della Università della Calabria
Gianluigi Greco
Master all’Unical per tutelare i documenti digitali
Arriva il “Conservatore” Un master di primo livello per conservatore dei documenti digitali finalizzato a formare una nuova figura professionale: un manager della “catena documentale” responsabile dell’organizzazione e della gestione di processi sicuri per la tutela e la conservazione di documenti digitali; più in generale, di risorse digitali nelle organizzazioni pubbliche e private. Insomma, un professionista capace di garantire, nel tempo, attraverso procedure efficaci e sicure, il mantenimento, la possibilità di uso e il valore probatorio di tale materiale. L’iniziativa, promossa dal dipartimento di Lingue e Scienze dell’educazione, è diretta dalla professoressa Anna Rovella. Il master, come si diceva, crea una nuova figura professionale obbligatoria per la pubblica amministrazione e per i soggetti privati che operano come Conservatori accreditati, con competenze ad alto contenuto di innovatività. Un profilo espressamente previsto dall’art. 44, comma 1-bis, d.lg. n. 82/2005. Tale figura è anche presente nella Cp Istat tra gli esempi di professioni correlate alla gestione dei documenti e delle informazioni con la codifica (2.5.4.5.1.). Gli sbocchi professionali sono individuati nei seguenti settori: servizi di gestione documentale delle pubbliche amministrazioni; archivi; biblioteche; musei; centri di documentazione; digital libraries; digital curation center; servizi di open government; soggetti pubblici o privati operanti come conservatori accreditati; valorizzazione e promozione dei contenuti del patrimonio culturale; knowledge management. Il corso inizierà il 20 novembre 2014 (con interruzione dall’1 al 31 agosto) e si concluderà entro dicembre 2015. Le domande di ammissione al corso, da effettuarsi con procedura on line disponibile all’indirizzo http://www.segreterie.unical.it, devono essere inoltrate entro e non oltre il 30 ottobre 2014. Ai fini della selezione è altresì necessario l’invio di dettagliato curriculum vitae e dichiarazione di eventuali altri titoli. Tali allegati alla domanda, compilati su apposita modulistica disponibile agli indirizzi www.unical.it/lise e www.labdoc.it, devono pervenire entro e non oltre le ore 17.00 di martedì 30 ottobre 2014 (non fa fede il timbro postale) presso l’Università della Calabria, Dipartimento di Lingue e Scienze dell’educazione, via P. Bucci - 87036 Rende (Cs), Cubo 20/B, 4° piano. Gli uffici resteranno aperti dal lunedì al giovedì dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.00 e il venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00.
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sabato 18 ottobre 2014
Pillole di fede Nel centro storico cerisanese
Il piccolo museo su don Ciccio Fusaro di Lucia De Cicco
Entrare in una bottega di un sarto di provincia, Cerisano, Cosenza che ti accoglie in giacca e cravatta, con modi e grazia signorile, sorprende per l’umiltà e la tranquillità dello sguardo e del suo sorriso, Domenico Santelli. Lui non è un semplice sarto, ha nella sua bottega un vero e proprio museo, che ricalca le orme di un sacerdote vicino alla gente, don Francesco (detto Ciccio) Fusaro. La memoria di questo sacerdote è viva ancora tra la gente del centro delle Serre cosentine, ché non solo era capace di stringere dei rapporti forti con i sacerdoti dei paesi limitrofi, come Mendicino, ma con tutti: legami nella città, ma anche con le amministrazioni comunali e con la politica, s’interessava di ogni aspetto della comunità, dal 1953 al 1973, anno della sua morte (morì nel sonno alla vigilia di un viaggio che lo avrebbe portato a una conferenza importante accompagnato dal sacerdote di Mendicino, padre Pio, che dovette prendere atto della sua dipartita). Un uomo attivo, don Ciccio, che si prodigò affinché la strada provinciale passasse per il paese, affinché non rimanesse isolato dal centro di Cosenza e potesse raggiungere di là dalle montagne il più vicino mare; creò un cinema e dette la gestione proprio al Signor Santelli, il cinema rimase attivo fino al 1983. Mi accompagna da questo elegante signore la nipote dello stesso, Mariagrazia Santelli, altrettanto elegante e statutaria creatura. Una bottega artigiana tenuta benissimo, tutto in ordine, neppure un granello di polvere, nonostante la porta rimanga sempre aperta. Di là nel vicolo la mostra fotografica con le immagini del prete, che era in grado di dare regole come un padre e di essere accogliente come una madre. Portamento imponente sia in altezza sia in peso, dalle foto che campeggiano entro e fuori dalla bottega artigiana del signor Santelli, emerge uno sguardo dolce e nello stesso tempo sicuro ed energico. Passare a un nuovo sacerdote dopo la sua morte non fu facile, lasciava un’eredità davvero molto grande, tanti i libri che aveva studiato, ma niente denaro: il tutto lo donava alla gente e viveva di povertà. Amante del bello, la sua vita la dedicò anche alle rappresentazioni sacre della natività, in una registrazione di cui riporto qualche stralcio più avanti, si comprende la sua grande cultura, che cercava di trasmettere a una popolazione, che nel tempo ha saputo comprendere e conservare il ricordo di queste parole. Scrittore anche di testi poetici, ne ricordiamo qualcuno: Impeti dal profondo edito dalla Pellegrini editrice, è un piccolo libretto di sessanta pagine in cui non mancano chiari riferimenti alla vita politica, come nella poesia Tu, il riferimento chiaro è alla lotta politica, un Tu non meglio specificato e che potrebbe riguardare tanto gli schiavi del potere, quanto coloro che lo contestavano, stiamo parlando di una pubblicazione del luglio del 1971. Poi Creature di polvere divina, la copertina è stilizzata con l’immagine di quattro donne, questo testo è del 1962, in cui nella prefazione di Fulvio Provasi e sempre edito dalla Pellegrini editrice di Cosenza, si legge di un mondo quello di Fusaro, che potrebbe essere nella prosa il mondo di un qualsiasi cittadino, fatti che possono capitare, in quell’epoca sopra detta a chiunque, afferma Provasi. In questo testo lo spunto romantico non manca, sono affetti e bontà. A volte, spunti romantici, ma di un romanticismo dimenticato, scrive Provasi, che mira a quello slancio fraterno ancora importante oggi come ieri e forse come lo sarà ancora domani. Questo testo è una raccolta di racconti, in cui vi sono “grida” di donne come Dalla morta un’onda di calore; Nella madre l’ombra che sale; Il grido della mia bambina. Sette racconti in totale. Nella bottega sartoriale anche un disco 33 giri in vinile con il messaggio del sacerdote Fusaro Regina delle vette. Domenico Santelli ha studiato anche presso il convento dei frati francescani a Pietrafitta, Cosenza, già a dodici anni e rimase nella scuola fino ai quindici anni. Ma, si accorse che non era tuttavia la sua di strada, anche se sulla porta vi è la foto di lui dodicenne con il saio francescano. Santelli, prima di iniziare l’intervista ci fa ascoltare al-
Domenico Santelli proprietario della bottega che è diventata un vero e proprio museo che ricalca le orme di un sacerdote vicino alla gente cuni nastri registrati con la voce del sacerdote don Ciccio Fusaro (ricordiamo che la scuola di primo grado secondaria di Cerisano è dedicata proprio alla figura del sacerdote). Riportiamo alcune parole che abbiamo ascoltato sul presepio di don Ciccio Fusaro: «Il presepio ha un nome magico: “Gesù incontro di anime” da sempre, da millenni gli uomini anelano ad un incontro. Quale? E con chi? Fiumane di popoli, sciamano sulle vie di tutti i continenti pe incontrarlo. Molte, le volte, in cui si è risolto in uno scontro. Qui, nel Natale del mondo, attorno al presepe e/o albero di Natale vivono. C’è il presepio qui, il presepio di Cerisano. Davanti ai vostri occhi. Anime con il carico di sogni, della curiosità e della sete delle cose belle. Molte cose e cui molti anelano, qui ci incontriamo, ma con i nostri problemi, ci incontriamo, ma quest’incontro deve essere con qualcuno, più grande, bello, santo, forte più di noi. Incontro suggestivo e vero per sentirci fratelli. Più che le parole ecco ai vostri occhi, il primo quadro, la notte scura, dopo la notte l’alba. È nato Gesù! Gesù dominatore della terra, Gesù figlio di Dio, Redentore del mondo, Santificatore delle anime, Gesù figlio fatto uomo nel grembo di Maria, Maestro buono, lo sposo delle anime, Gesù dei poveri, dei poveri di Spirito, Gesù delle folle. Ed eccolo davanti a voi sorridente e sublime. La grotta: incontro d’amore nella bellezza delle cose di Dio. Gesù incontro, di anime nell’amore vero, sublime, grande. Gesù è incontro di anime nella speranza di là dei dolori, delle lotte, angosce. Gesù incontro, di anime dal profondo non dall’esterno. La luce dell’intelletto, dell’anima del cuore, anelito dell’umanità, dei popoli. Parlò alle coscienze delle moltitudini e nessun tiranno può giungere a distruggere questa presenza di Gesù nella coscienza dei popoli. Tutto è scuro in un attimo di silenzio. Gesù incontro, di anime nel dolore. Nel dolore dell’anima, nel dolore del corpo. Ecco le croci, dritte nel sangue, nella carne e nella mente, nel cielo e sulla terra, come l’Amore. L’Amore è scritto nel cielo e sulla terra, dritto in noi e Gesù non è sfuggito a questa legge. È il Dio dell’Amore ed è l’Uomo dei dolori (...) Tutti i popoli un giorno dovranno incontrarsi con Gesù, centro del cielo e della terra, figlio di Dio, per Lui sono state create tutte le cose.
sabato 18 ottobre 2014
Pillole di fede Per me è stato un padre, se avevo bisogno delle scarpe, me le comperava e anche il vestiario, ma non solo a me. Si mangiava spesso a casa sua ed eravamo noi giovani coinvolti nel fare il presepio (attività per cui Cerisano ricordiamo fino agli anni settanta eccelleva nella tradizione). Il cinema fu una grande cosa che fece e, anche un circolo culturale, insegnò la cura del proprio corpo anche alle donne, per esempio loro erano solite pettinarsi avanti gli uscì, con garbo don Ciccio entrò nella loro mentalità facendo comprendere che alcune cure potevano essere fatte anche in casa e presentarsi fuori già aggiustate. Il presepio di cui ancora oggi Cerisano conserva tradizione e artigianato... Diciamo che don Ciccio aveva l’idea di come dovesse venire. Io aggiustavo le scenografie, per lui così imponente nel fisico era poco agevole entrare in una struttura come quella del presepe artistico a dimensioni quasi reali. Una delle rappresentazioni più importanti del presepe è (ci indica una foto appesa all’entrata) fu quella con le Regioni Italiane. L’ultimo presepio ideato da lui è del 1971 dal titolo: “Gesù incontro, di anime” di cui conservo le registrazioni su nastro e cd della sua voce che narra la rappresentazione statica del presepio.
Domenico Santelli tra le opere del “suo” museo
Noi siamo parte di questa immensa fiumana di Popoli, rilegati a lui al suo sorriso, al suo destino nel dolore e nella luce. Barlume di cose lontane nel mistico ritmo del cuore che batte (...) abbandono della vita di ieri al mistico canto del tempo futuro, canto di divina bellezza(...)il tempo delle tenebre del mondo, l’umanità piangeva il suo immenso dolore, nel pianto vi era un’attesa stupenda. L’attesa, le folle e la promessa lontana vivevano, aspettavano e speravano una Notte stupenda, calma e solenne. Le stelle fermavano lo sguardo! Notte di preghiera, del cuore dell’uomo, Gesù, il figlio di Dio, l’atteso da tutte le genti» (don Francesco Fusaro). Signor Santelli, che persona era don Ciccio Fusaro? Io ritornai da Pietrafitta, quando lui divenne sacerdote di Cerisano. E mi cresimò in seguito. Mi legai tantissimo a questo personaggio. Era un sacerdote aperto e disponibile con tutti. Lui andava incontro alla gente e non il contrario. Se succedeva qualcosa in una famiglia don Ciccio Fusaro si presentava in quella famiglia per aiutare. Addirittura, capitava che la povertà facesse anche delle vittime tra chi non possedeva casa e, a volte, si ritrovavano per strada anche dopo tre giorni. Lui li vestiva elevandoli con dignità, mentre tutti ne erano inorriditi, lui aveva questo grande senso della misericordia cristiana. Le foto appese dentro e fuori che ritraggono il sacerdote sono tantissime, ma c’è anche qualche dipinto fatto proprio bene come quello dell’artista PItrelli, un altro dipinto che lo ritrae è della signora Franca Trombino, parente di uno dei sacerdoti che è passato nella città negli ultimi anni. Vi è anche un bambinello del 1951 di 50 cm circa di lunghezza, ci sono coppe, che Fusaro vinse nelle gare dei presepi e che la famiglia gentilmente mi ha lasciate, perché sapevano il forte legame che esisteva tra don Ciccio e me e con la certezza che ne avrei conservato il ricordo. La sua devozione a questa imponente figura di prete, che ancora oggi pare nessun sacerdote riesca a far scomparire dalla mente dei più anziani e che è portata avanti anche nelle generazioni future, com’è nata?
La sua passione per la sartoria, sappiamo che Cerisano è un paese di sarti... Inizia all’età di sei anni. Mia madre mi mandò a frequentare una bottega artigiana di sartoria. Perché tutti si doveva imparare un mestiere fin da piccoli. La mattina a scuola e il pomeriggio si svolgeva un’attività. Ho sempre fatto questo lavoro, la mia sartoria si trovava sotto la casa parrocchiale prima, poi dovetti trasferirmi, perché con l’arrivo di don Gabriele Vencia, i locali servivano ad altro. Poi, sono diventato dipendente comunale per vent’anni, come operaio addetto alla rete stradale e poi passai come custode del cimitero. Sono emigrato per tre anni anche in Germania, nel mio trascorso lavorativo e al mio ritorno chiesi a don Ciccio Fusaro se mi potessi occupare io del cinema della cittadina. Mi diede libertà di gestirlo con i proventi che ne derivavano, salvo un tot destinato alla parrocchia e le sue esigenze. Se dovesse dare un aggettivo a questa figura importante di sacerdote... Era tutto: sacerdote, politico, cittadino comune...tutto ciò che è cresciuto in questo paese, è stata per volontà di don Ciccio, che ha fatto in modo che si potesse realizzare. Come la strada 113 che parte da Cerisano, e ci collega a Fiume Freddo Bruzio, poi la strada che ci collega a Marano Principato, così il paese si è aperto. Da sei anni, ora chiusa per dissesto idrogeologico, quella che ci collegava a Fiumefreddo. L’idea di fare una mostra che ormai è qui da molto tempo come le è venuta in mente? L’idea mi è venuta per i cent’anni della sua nascita nel 2009 e l’idea iniziale che io proposi all’Amministrazione comunale, era quella di spostarla nell’atrio della Casa delle Culture, solo che è luogo poco ordinato e tutelato per cui ho preferito lasciarla nel vicolo dove lavoro e di cui mi prendo cura quotidianamente. Le fotocopie fatte dalle foto originali cominciano a sbiadirsi con il passare del tempo, tra pioggia e sole. L’idea era comunque quella di lasciarla alla curiosità della gente, del passante, perché una mostra messa all’interno difficilmente attrae se non si è appassionati, ma il cittadino comune passando deve avere la possibilità di vedere e incuriosirsi a scoprire chi era questo sacerdote. Le foto sono tutte dell’archivio personale di don Ciccio Fusaro e partono dall’anno 1936, 1 ottobre, fino al 1973, 21 marzo (giorno di primavera e giornata della poesia). A quarant’anni dalla sua morte un sarto e poeta di Cerisano gli ha dedicato una poesia, Domenico Greco, che sto facendo plastificare e per poi porre sulla sua tomba, di cui mi prendo cura da quando morì, il titolo: “Triste primavera”. Uomo politico... Sì, affermava il valore della politica e del suo ruolo nella società, interagendo per il bene della comunità con vari nomi dell’epoca, soprattutto, legati alla Dc e ai Liberali. Lasciamo la bottega ancora con tante cose da dire, come il sogno di una statua da porre della Vergine sul mondo da parte di Fusaro, che però non fece in tempo, e ancora i ritratti di famiglia personali del Santelli e il regalo lavorato all’uncinetto dalle suore della Città del Sacro cuore del Verbo incarnato. E poi la croce di ferro, che fece porre su monte Cocuzzo... e tante troppe cose da scoprire foto entro foto, ricordi entro ricordi appesi nel piccolo museo di arte sacra.
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