Voce ai giovani

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Anno 38 - 8 Febbraio 2014 - Numero 6

Settimanale indipendente di informazione

euro 0,50

di Francesco Fotia

Bando per le agevolazioni fiscali nelle zfu. A Cosenza sportello informativo voluto dall’assessorato alle Attività produttive PILLOLE BUONE

FANGO E RINASCITA

Solidarietà sul banco Carità contro la povertà sanitaria

Pioggia su tanto bagnato ma con l’Unesco alle porte...

Sabato 8 febbraio la XVI Giornata nazionale della Raccolta del farmaco

Tra abusi edilizi in zone a rischio e la Sila che si prepara al grande passo


II

sabato 8 febbraio 2014

Formare tecnici specializzati La Scuola Focus ha promosso un corso qualificante per "Esperto in tecnologie sanitarie (Ets)"

Sanità, arrivano gli esperti La Scuola Focus ha promosso un corso qualificante di 400 ore per “Esperto in tecnologie sanitarie (Ets)”, aperto a giovani diplomati e laureati che vogliono intraprendere un percorso di formazione teorico e applicativo sul campo sanitario, che apre grandi prospettive di inserimento lavorativo, grazie anche all’interesse di un’azienda privata leader in Italia nella gestione dei servizi integrati di apparecchiature elettromedicali, che al termine del corso fornirà ad alcuni giovani ritenuti idonei la possibilità di usufruire di un tirocinio di inserimento al lavoro, per un periodo di sei mesi, eventualmente rinnovabili, con successiva possibilità di assunzione ai sensi della “Legge 28 giugno 2012 n.92”, conosciuta come legge Fornero. La Scuola Focus, ente No Profit, nata per iniziativa dell’Asp di Cosenza e del Centro Sanitario dell’Università della Calabria, ha programmato questo percorso professionalizzante volto a formare i giovani calabresi che, oggigiorno, risentono sempre di più delle gravi difficoltà occupazionali del territorio in cui vivono. Il corso, la cui fase di iscrizione scadrà il 14 febbraio 2014, presso la sede del Centro sanitario dell’Università della Calabria (Cubo 34B - terzo piano), nell’ambito di un apposito incontro organizzato proprio per illustrarne la rilevanza, la valenza e l’impegno del percorso formativo, come la sua programmazione. Ne hanno parlato in particolare: Nicola Buoncristiano, presidente della Scuola Focus; Guido Danieli, direttore del corso e docente d’ingegneria meccanica presso l’Università della Calabria; Roberta Rainò, della D&D Med. Com. L’obiettivo principale del corso qualificante per la figura di esperto in Tecnologie sanitarie è quello di formare tecnici specializzati che siano in grado di conoscere le caratteristiche tecniche e i principi di funzionamento delle apparecchiature elettromedicali di bassa e media tecnologia e che abbiano competenze altamente specialistiche nella gestione, nel collaudo e nelle verifiche di sicurezza elettrica e prove di funzionalità. È stato sottolineato che tra coloro che frequenteranno il corso verranno assegnate 4 borse di studio per la frequentazione gratuita al corso in memoria di esponenti del mondo sanitario attraverso il sorteggio di quattro nominativi da individuare tra coloro i quali presentano domanda di ammissione entro i termini previsti e che risultano in possesso dei requisiti di ammissione. Ai partecipanti al corso, previo superamento dell’esame finale, verranno rilasciati i seguenti attestati qualificanti: esperto in tecnologie sanitarie di 400 ore; manutentore di apparecchiature di bassa e media tecnologia; esecutore di verifiche di sicurezza elettrica; esecutore di verifiche funzionali. La Scuola Focus, inoltre, ha accettato la proposta ricevuta da una Azienda privata, leader nell’ambito della gestione dei servizi integrati di apparecchiature elettromedicali e dispositivi medici in decine di realtà cliniche dislocate sull’intero territorio nazionale, che, riconosciuta la rilevanza e l’importanza del suddetto corso, ha manifestato l’intenzione di selezionare fra i partecipanti al corso un congruo numero di giovani meritevoli al fine di fornire loro la possibilità di integrare le attività di addestramento/formazione sul campo all’interno della stessa Azienda. In particolare, al termine del corso, l’Azienda fornirà ai giovani ritenuti idonei la possibilità di usufruire di un tirocinio di inserimento al lavoro remunerato per un periodo di sei mesi, eventualmente rinnovabili, ai sensi delle “Linee Guida in materia di tirocini ai sensi dell’art. 1, commi 34-36 - Legge 28 giugno 2012 n.92” (Legge Fornero), con successiva possibilità di assunzione. Per gli organizzatori il corso riveste un duplice interesse legato sia all’aspetto formativo quanto al fatto che crea delle reali opportunità d’ingresso nel mondo del lavoro e del sistema produttivo. La domanda di partecipazione alla selezione del corso

Aperto a giovani diplomati e laureati che vogliono intraprendere un percorso formativo teorico e applicativo sul campo sanitario

in questione, che prevede 48 posti, va indirizzata entro e non oltre il 14 febbraio 2014 alla Scuola Focus, con sede in Via Milelli n.19, 87100 Cosenza, redatta su apposito modulo secondo la formula indicata nel bando di selezione consultabile attraverso i siti: www.asp.cosenza.it sezione Focus/ www.unical.it / www.focusformazione.flazio.com. Per ulteriori informazioni si può telefonare ai seguenti numeri: 0984/8933810 - 328/2966666 - 328/6416050. (Si allega foto dell’evento di presentazione). Franco Bartucci

San Diego, riconoscimento a Mariafrancesca Scalise

Come ti disegno il farmaco Unical

La terza edizione del congresso Slas 2014 (Society for Laboratory, Automation and Screening) si è tenuta a San Diego, California. Oltre 5800 partecipanti da 46 diversi paesi hanno preso parte ai lavori del meeting che ha come obiettivo quello di riunire il mondo della ricerca universitaria e industriale nel campo del “Drug Discovery” con lo scopo di individuare linee guida innovative per il design di nuovi farmaci e l’identificazione di target terapeutici. Tra gli abstracts di coloro che hanno partecipato in qualità di studenti, PhD students e Post-docs è stata effettuata una selezione per attribuire 46 “Tony B. Travel Awards”. La dottoressa Mariafrancesca Scalise ha ricevuto tale riconoscimento ed è stata successivamente inserita nella classifica delle migliori 5 comunicazioni orali tenute nell’ambito della “Student Poster competition” con una presentazione dal titolo: “Assay for aminoacid transporters as target of antitumor drugs”.


sabato 8 febbraio 2014

Pillole buone XIV Giornata nazionale di Raccolta del farmaco

Solidarietà sul banco Sabato 8 febbraio si tiene in tutta Italia la XIV Giornata di raccolta del farmaco. Nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa, si potrà acquistare e donare farmaci da automedicazione che verranno destinati alle persone in stato di povertà su tutto il territorio nazionale. La Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco farmaceutico onlus in collaborazione con Federfarma e Cdo Opere sociali e si terrà in oltre 3.400 farmacie distribuite in 95 province e in più di 1.200 comuni. Quest’anno la raccolta si svolgerà per la prima volta anche a Crotone, Arezzo, Caserta, Ragusa, nella provincia autonoma di Bolzano e nella Repubblica di San Marino. Sabato 8 febbraio, nelle farmacie che esporranno la locandina della Giornata di raccolta del farmaco, oltre 14.000 volontari accoglieranno i cittadini che vorranno aderire all’iniziativa. A beneficiare della raccolta saranno le oltre 600.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.506 enti assistenziali convenzionati con la Fondazione Banco farmaceutico in tutta Italia. In 13 anni, durante la Giornata di raccolta del farmaco, sono stati raccolti oltre 3.050.000 farmaci, per un controvalore commerciale superiore ai 20 milioni di euro. La Giornata di Raccolta del farmaco si svolge sotto l’Alto patronato della Presidenza della Repubblica e grazie al sostegno di Anifa (Associazione nazionale delle industrie farmaceutiche dell’automedicazione) e dei farmacisti che aderiscono all’iniziativa. La provincia di Cosenza si presenta al nastro di partenza con 33 farmacie, 15 della cintura urbana ed extraurbana Cosenza-Rende e 18 nei comuni di Altomonte; Acri; Castrovillari; Campora San Giovanni; Cerisano; Corigliano; Figline Vegliaturo; Laurignano; Mangone; Morano; Paola; Rogliano; Spezzano Albanese. In coordinamento con la sede provinciale quest’anno l’iniziativa della giornata di raccolta dei farmaci partirà anche a Lamezia Terme e nella provincia di Crotone. ELENCO FARMACIE: COSENZA: Farmacia BERARDELLI, corso Mazzini; Farmacia CARUSO VIA Montesanto 102; Farmacia DEL VECCHIO Via Pasquale Rossi; Farmacia GIONCHETTI, via Panebianco 472; Farmacia LA ROSA, p.za Europa 10; Farmacia MOLINARO, via Popilia 149; Farmacia POLICICCHIO, via dei Martiri; Farmacia RUSSO v.le Cosmai; Farmacia SANTORO, via Caloprese; Farmacia SERRA Piazza Fera 5/6; Farmacia SESTI OSSEO, via degli Stadi; RENDE: Farmacia EUROPA, via Verdi, (Quattromiglia); Farmacia IORIO,via A. Volta 2; Farmacia STUMPO F.lli Bandiera; Farmacia PELUSO c\da Settimo; ACRI: Farmacia SICILIANO v. Regina Elena 5; ALTOMONTE: Farmacia D’AGOSTINO V. Salvo D’Acquisto 18; CERISANO: Farmacia GIGLIOTTI via Senatore Vaccaro; CORIGLIANO CALABRO: Farmacia DE FLORIO Via Nazionale; LAURIGNANO: Farmacia ROVITO Via Fra’ Benedetto;

Sabato 8 febbraio “Carità in opera contro la povertà sanitaria”

MANGONE: Farmacia SPOSATO, via Piano Lago; MORANO CALABRO: Farmacia DONADIO via Maddalena 7; PAOLA: Farmacia SGANGA, Corso Roma. Farmacia ARRIGUCCI via Nazionale 80; CASTROVILLARI: Farmacia BLANDI Via Padre Pio Da Pietralcina, Farmacia CATERINI FILPO Corso Garibaldi; Farmacia D’ATRI via Roma 27 Farmacia GIANNONI, v.Roma 85; FIGLINE VEGLIATURO: Farmacia TALARICO via Roma 18\20; ROGLIANO: Farmacia FUOCO Viale Antonio Guarasci SPEZZANO ALBANESE: Farmacia MORTATI via Nazionale 206; Farmacia DIODATI Via Nazionale 211; CAMPORA SAN GIOVANNI; Farmacia DE GRAZIA e figli, via Gladioli. In coordinamento con la nostra sede provinciale quest’anno l’iniziativa della giornata di raccolta dei farmaci partirà anche a Lamezia Terme: Farmacia INTERNAZIONALE, Via Marconi e nella Provincia di Crotone, Farmacia RAJANI 8, Via Pellico (San Mauro Marchesato). ENTI ASSISTENZIALI: Centro Di Solidarietà Il Delfino; Fondazione Casa San Francesco d’Assisi; Ente Parrocchia Santa Teresa Del B.G; Ist. Ed. Femminile S. Maria Delle Vergini; Croce Bianca Cosenza;Cooperativa Sociale La Terra; Associazione Sud Italia Trapiantati; A.M.I.C.O. Volontario; Istituto Figlie S. Maria Divina Provvidenza; Associazione Stella Cometa; Associazione Comunità Regina Pacis; Istituto Suore Minime della Passione, Santa Teresa del B.G; Istituto Suore Minime della Passione S. Rita; Casa di Riposo San Giuseppe, Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori; Parrocchia San Francesco Nuovo; Auser Territoriale; Movimento per la cooperazione internazionale (MOCI); Charitas Parrocchiale S.Aniello; CROCE ROSSA ITALIANA Cosenza.; A.C.L.I; Gruppo Parrocchiale Loreto; U.N.I.T.A.L.S.I (Lamezia Terme); A.D.A (Lamezia Terme);;Antheas San Paolo (Crotone); Sportello Immigrati (Crotone).Ente Parrocchia San Girolamo (Castrovillari); Ente Parrocchia San Giacomo Apostolo (Altomonte). FIERA IN MENSA; Associazione Marinella Bruno (Morano). In questo particolare momento della nostra vita la crisi economica, colpendo molte persone, sta mettendo a dura prova la stabilità della famiglia e della società, portando al rischio di chiudersi di fronte alle difficoltà. Un gesto di carità cristiana come quello proposto dal Banco Farmaceutico, piccolo quanto si vuole ma reale, ridesta la speranza, getta le basi per ricostruire, per ripartire. “Non si può amare veramente gli altri se non si ama se stessi” (G. Vittadini).

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sabato 8 febbraio 2014

Tana libera tutti Al via il bando per usufruire delle agevolazioni fiscali nelle zfu

Zona franca,

il Fisco non sbanca... di Francesco Fotia

Mario Occhiuto sindaco di Cosenza

Finalmente una buona notizia per gli imprenditori calabresi: da questa settimana è possibile presentare la domanda per godere dei benefici fiscali e delle esenzioni contributive previste per le aziende che rientrano all’interno della zone franche urbane individuate dalle amministrazioni comunali. Una Zona franca urbana (zfu) è un’area infra-comunale all’interno della quale le aziende godono di particolari vantaggi fiscali. La zfu nasce dall’esperienza delle Zones franches urbaines francesi, un esperimento risalente al 1996 e che negli anni ha registrato grande successo, con l’attivazione in oltre cento quartieri transalpini che, da aree svantaggiate, si sono trasformati in poli attrattivi per gli investimenti con conseguenti importanti ricadute sull’economia locale. La “zona” non può superare le trentamila unità residenti pur avendo una dimensione minima prestabilita. Il provvedimento, disciplinando i criteri selettivi per l’individuazione delle aree che possano beneficiarne, punta così a rivitalizzare alcuni punti della città, cercando di favorire l’ingresso nel mondo di lavoro di uomini e donne residenti nelle zone cittadine con il più alto numero di disoccupati e anticipatamente uscite dal percorso formativo scolastico. Per la sola Calabria sono stati stanziati all’incirca 55 milioni di euro, suddivisi nei territori rientranti nei comuni di Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Corigliano Calabro, Lamezia Terme e Rossano. Ne è felice Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza: «Sono state ideate nuove iniziative ha affermato - per incentivare i privati ad investire e a localizzare le attività nella zona antica della città. Le agevolazioni fiscali e contributive previste per la Zona franca urbana proiettano il nostro centro storico in una dimensione del tutto nuova, che apre inediti scenari di sviluppo. Tutto ciò - ha proseguito - si aggiunge a quanto già realizzato, ed in corso di realizzazione, ovvero i lavori per la riqualificazione degli immobili pubblici e degli spazi liberi aperti oltre alle tante attività pensate dall’amministrazione per aumentare l’attrattività. Penso ai temporary store, ai bus ScopriCosenza, al Lungofiume Boulevard, alle illuminazioni artistiche e altro ancora. Accanto alla città sostenibile - sottolinea il primo cittadino cosentino - nella quale implementare buone pratiche urbane e migliorare i processi di formazione della coscienza civica, la città che abbiamo in mente è anche trendy, una sorta di fabbrica creativa che funga da forte elemento attrattore di flussi turistici. Il nostro centro storico rappresenta quindi - conclude - non solo un patrimonio del passato e della nostra storia, ma anche una risorsa preziosa per il futuro». Entusiasta per i grandi vantaggi di cui certamente beneficeranno i territori anche Nicola Mayerà, assessore alla Crescita economica urbana del Comune di Cosenza: «Le agevolazioni fiscali previste

Attivato a Cosenza lo sportello informativo voluto dall’assessorato alle Attività produttive

avranno una ricaduta indiretta sulla crescita socio-economica della città antica di Cosenza (zfu), agendo come un attrattore di investimenti economici e migliorando l’immagine dell’area. Si sta lavorando assiduamente per rivitalizzare i locali e gli spazi all’aperto del centro storico, che da sempre ospitano eventi, festival, spettacoli. Con i temporary store trasformati ormai in start up è in aumento una nuova domanda e attrazione di “turismo d’affari” alla scoperta di nuovi brand, nuovi brevetti e talenti. L’amministrazione lavora con un obiettivo prioritario: un miglioramento della “qualità della vita”

Il Duomo di Cosenza, simbolo della città vecchia Sopra, piazzetta Toscano


sabato 8 febbraio 2014

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Tana libera tutti

Le imprese idonee e i vantaggi fiscali, nel dettaglio

per residenti e di tutti i concittadini di Cosenza. La Zona franca urbana è un intervento che coniugherà la tanto attesa crescita con il progetto di riqualificazione del centro storico. La zfu speriamo possa rappresentare un incentivo all’investimento per i nostri imprenditori, perché la defiscalizzazione porta sempre all’emersione del lavoro e alla creazione di nuovi posti e di nuovo autoimpiego, nell’ottica di rivitalizzare le zone interessate con l’apertura di nuovi esercizi commerciali: fattori imprescindibili per un miglioramento della vita non solo dei residenti nei quartieri che rientrano nella zfu, ma dell’intera città».

Possono presentare l’istanza di agevolazione le piccole e le micro imprese Hanno tempo fino al 28 aprile per la presentazione compilando e inviando la domanda per via telematica tramite il portale del Ministero

Le aziende che risulteranno idonee a usufruire dei benefici della zfu vedranno sensibilmente abbassato il carico delle imposte dirette statali, regionali e dell’Imu, nonché delle tasse previdenziali. «Possono presentare l’istanza di agevolazione - spiega l’assessore - le piccole e le micro imprese. Rientrano nel primo caso, quindi, quelle che, avendo in organico un numero massimo di 50 persone alle proprie dipendenze, presentino un fatturato, o totale del bilancio annuale, che non superi i dieci milioni di euro. Nel secondo caso rientrano le imprese con organico inferiore a dieci persone e con un fatturato, o totale di bilancio annuale, non superiore ai due milioni di euro. Si intende - sottolinea Mayerà - che le aziende debbano essere regolarmente iscritte al Registro delle Imprese alla data di presentazione della richiesta, e che svolgano la propria attività prevalentemente all’interno della zfu. A tal proposito - prosegue - occorre ricordare che per ufficio o locale si intende la sede legale, amministrativa, produttiva o qualsiasi altra sede secondaria o unità locale dell’impresa. Per le attività che risultassero idonee a beneficiare della zfu è prevista l’esenzione dell’Irap fino a 300.000 euro del valore della produzione netta, l’esenzione dell’imposta municipale propria per i primi quattro anni a decorrere dal periodo di imposta di accoglimento della istanza, l’esenzione delle imposte sui reddito fino a 100.000 euro per ciascun anno di imposta, per un periodo di V anni al 100% e va diminuendo dal 60% al 20% fino al quattordiciesimo anno. Le aziende - continua l’assessore - saranno esonerate dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente con percentuali fino al cento per cento per i primi cinque anni e fino a 200.000 euro per ogni singolo beneficiario, con la regola del deminimis». Le aziende hanno tempo fino al 28 aprile per presentare la propria istanza, compilando e inviando la domanda per via telematica tramite il portale del Ministero. Per fare fronte alle numerose richieste dei cittadini intanto, l’assessorato alla Crescita economica urbana di Cosenza, proprio nella persona di Nicola Mayerà, ha deciso di attivare uno sportello informativo allo scopo di fugare ogni, comprensibile, dubbio. «Daremo assistenza tecnica - assicura lo stesso assessore - gratuitamente, per rendere più semplice l’accesso alle agevolazioni previste per la zfu. L’iniziativa si sposa proprio con l’invito che abbiamo voluto rivolgere a tutti gli imprenditori, e i cittadini, che fossero interessati a ricevere informazioni anche alle misure di Invitalia per l’autoimpiego e autoimprenditorialità. Daremo informazioni anche per tutto quanto concerne le azioni per la qualificazione, il potenziamento e l’innovazione dei sistemi di ospitalità delle destinazioni turistiche, e la concessione di un credito di imposta per la creazione del lavoro stabile». La sede dello sportello è stata allocata presso gli uffici dell’assessorato alla Crescita urbana al terzo piano di palazzo dei Bruzi, ed è aperta al pubblico martedì, dalle 09:00 alle 12:30 e giovedì dalle 16:00 alle 19:00.

Nicola Mayerà assessore alla Crescita economica urbana


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sabato 8 febbraio 2014

Fango su fango Esposto-denuncia per gravi abusi edilizi in aree a rischio alluvione

La pioggia su tanto bagnato Wwf , Legambiente e Libera si sono mobilitate per attivare possibili meccanismi di prevenzione su una particolare situazione riguardante il territorio di Corigliano Calabro

Ogni anno, in seguito alla stagione delle piogge, vaste aree del territorio calabrese sono soggette a frane, smottamenti e alluvioni che destano preoccupazione e che devono indurre a riflessioni approfondite e serie. Il rischio idrogeologico connesso alla particolare orografia del territorio regionale è fortemente alimentato dagli scriteriati interventi dell’uomo quali la cementificazione selvaggia, l’abusivismo edilizio, la cattiva gestione delle aste fluviali, l’abbandono incontrollato di rifiuti. Sembra che la storia passata e recente dei disastri che ha subito la regione non sia servita da lezione, mentre risulta sempre più urgente programmare una diversa gestione del territorio, ad iniziare dal rispetto rigoroso delle leggi in materia di tutela dell’ambiente e di controllo del territorio. In quest’ottica, le associazioni Wwf Calabria, Legambiente Calabria e Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie Calabria, hanno presentato nei giorni scorsi un esposto denuncia alle Autorità competenti per porre attenzione investigativa e per attivare possibili meccanismi di prevenzione su una particolare situazione riguardante il territorio di Corigliano Calabro. In questo contesto, ogni anno, puntualmente, a seguito di eventi piovosi anche non eccezionali, una vasta area del territorio di Corigliano Calabro è soggetta ad alluvioni causate da torrenti che aumentano sensibilmente la loro portata ed esondano - soprattutto nelle zone di foce - allagando diversi edifici e mettendo a serio rischio la vita di migliaia di persone. Queste condizioni si sono riproposte anche lo scorso novembre quando queste zone - come hanno riportato ampiamente le testate giornalistiche locali e nazionali - sono state sommerse da metri d’acqua e dove solo la casualità ha fatto sì che non ci siano state vittime. In particolare, si tratta di zone che vengono definite dal Pai Calabria (Norme di attuazione e misure di salvaguardia -Nams- della Autorità di Bacino della Regione Calabria) in gran parte come zone a “rischio R4” (rischio molto alto) e, in minor misura, come zone a “rischio R3” (rischio alto). Zone nelle quali, come recita l’art. 21 delle Norme di Attuazione e Misuredi Salvaguardia (Nams),”edificare è vietato dalla legge”, oltre a sottolineare che le zone “R4”, sono settori a rischio da alluvione dove “esistono condizioni che determinano la perdita di vite umane o lesioni gravi alle persone; gravi danni agli edifici e alle infrastrutture, gravi danni alle attività socio-economiche”. Le associazioni segnalano altresì la discrasia tra l’entrata in vigore del Pai Calabria, nel 2001, e gli interventi edificatori - si tratta di ben 207 edifici - nelle zone R3 ed R4 avvenuti negli anni successivi e molti ancora in via di ultimazione, come dimostrano immagini satellitari. Tali condizioni, quindi, costituiscono grave pericolo per la pubblica incolumità e violano tutti i disposti normativi vigenti per la riduzione e prevenzione del rischio idrogeologico. Le associazioni chiedono quindi di verificare e accertare quanto esposto, di rintracciarne le responsabilità civili e penali, e di procedere, data la grave emergenza di questi giorni, alle eventuali misure cautelari per l’incolumità pubblica. Wwf Calabria, Legambiente Calabria e Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie Calabria intendono quindi mettere in luce, anche nel dibattito pubblico regionale, l’importanza di affrontare le tematiche dell’ambiente e del territorio con particolare riferimento ai reati ambientali. È necessario, si ribadisce, mettere al centro del dibattito pubblico l’incolumità e la sicurezza dell’ambiente come risorsa pubblica da salvaguardare e tutelare, attivando meccanismi di denuncia e proposta su tutto ciò che sono le tematiche relative agli atti amministrativi precedenti le edificazioni, alla prevenzione necessaria di situazioni che possono portare all’emergenza, e più in generale dei reati ambientali. Argomenti in cui nei prossimi mesi le associazioni si impegneranno in maniera ancora più continua e concreta. Wwf Calabria Legambiente Calabria Libera, associazioni, nomi enumeri contro le mafie Calabria

Il Parco nazionale della Sila e l’Università della Calabria insieme per presentare, nella sala stampa dell’aula magna, il rapporto di ricerca curato dal Consorzio universitario di Economia industriale e manageriale (Cueim), elaborato per la candidatura di riconoscimento dell’Unesco dello stesso Parco nazionale della Sila quale patrimonio dell’umanità. Un lavoro interamente pubblicato dalla rivista Sinergie, edita dal Cueim, con il titolo “I territori classificati dall’Unesco: vantaggi, potenzialità e percorsi per il Parco nazionale della Sila”, del quale fa parte come socio fondatore la stessa Università della Calabria. E’ stata una buona occasione, introdotta dal presidente del Parco, Sonia Ferrari, per registrare le adesioni ed il sostegno delle istituzioni a favore delle aspirazioni del Parco nazionale della Sila ad ottenere il riconoscimento da parte dell’Unesco che lo proietterebbe nei circuiti internazionali ai fini di una conoscenza diffusa ed attrazione turistica. In tal senso si sono espressi gli assessori regionali: Giacomo Mancini (Bilancio e Programmazione) e Francesco Pugliano (Politiche dell’Ambiente), nonché il presidente dell’Amministrazione Provinciale di Cosenza, Mario Oliverio, e l’assessore alle politiche europee e ai rapporti con l’Università del Comune di Cosenza, Geppino De Rose, che hanno sottolineato i benefici derivanti all’intera regione da tale importante e straordinario riconoscimento, qualora arrivasse e la fiducia è tanta, da condividere e partecipare ad ogni cittadino. «L’analisi preliminare delle caratteristiche del Parco - ha detto la presidente Sonia Ferrari - conferma che la Sila può intraprendere con successo il percorso per il riconoscimento nella Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera, poiché comprende sistemi ecologici rappresentativi del Mediterraneo ed è un’area significativa per la conservazione della diversità biologica. Le dimensioni del sito appaiono adeguate anche in confronto con altre “biosfere” e, in caso di designazione, diventerebbe una tra le più grandi Riserve di Biosfera del bacino del Mediterraneo, almeno avuto riguardo alle aree core e buffer,che possono essere ricomprese all’interno dei perimetri dell’area protetta e nei territori dei Comuni limitrofi». Parole e contenuti perfettamente condivisi dal presidente del Cueim, Gaetano Golinelli, che ha parlato dell’ottimo rapporto di collaborazione registrato tra le due istituzioni nella circostanza della stesura del dossier con il supporto dei ricercatori dell’Università della Calabria. «Il riconoscimento di un sito nel sistema Unesco - ha sottolineato il presidente Golinelli - muta la cornice di riferimento di un’area protetta, ed allarga il posizionamento dal sistema nazionale complessivo di aree protette a piattaforme di rilevanza regionale e mondiale. Fare sistema attorno a modelli globali di eccellenza implica non solo l’emersione dal contesto nazionale e la possibilità di intercettare occasioni di sviluppo, ma anche realizzare una efficace governante territoriale, sensibile alle istanze locali ed inserita in un contesto di sviluppo dinamico nell’ambito di un disegno di sostenibilità». L’iter burocratico della pratica per il riconoscimento dell’Unesco ed i contenuti storici ed ambientali del Parco sono stati illustrati dal direttore del Parco nazionale della Sila, Michele Laudati, ri-


sabato 8 febbraio 2014

Un percorso importante Per la candidatura di riconoscimento della Sila quale Patrimonio dell’umanità

Obiettivo Unesco

cordandone il notevole valore del patrimonio geologico a livello mondiale, che sarà oggetto di una accurata relazione ad opera del professor Gian Battista Vai, dell’Università di Bologna, utile a proporre successivamente il Parco per la candidatura “Geoarco”. «In ultima analisi - ha sottolineato il direttore Laudati - gli eventuali riconoscimenti Unesco (Patrimonio, Geoparco e Riserva MaB) e la Carta Europea del Turismo Sostenibile (Cets), potrebbero garantire, definitivamente, un salto di qualità al territorio del Parco ed ai comuni della Riserva MaB, generando positive ricadute in termini sociali ed economici per le collettività locali e per l’economia dell’intera regione». Lo sguardo d’insieme delle varie classificazioni Unesco è stato oggetto dell’intervento del responsabile della divisione energia ambiente del Cueim, Stefano Banini, che ha spiegato l’iter per lo svolgimento dell’indagine sulla base di strumenti internazionali di classificazione a favore del Parco nazionale della Sila, tenendo in considerazione i relativi documenti attuativi. Un contributo altamente culturale e sociale sul valore del patrimonio boschivo è stato portato dal prof. Orazio Ciancio, presidente dell’Accademia italiana di scienze forestali; mentre nella seconda parte del convegno dedicato alle testimonianze dirette degli operatori locali e conoscitori del territorio pertinente al Parco nazionale della Sila si sono registrati degli interessanti interventi ad opera del Sindaco di Zagarise e coordinatore “Aggregazione dei Borghi del Parco nazionale della Sila”, Pietro Raimondo, che con parole chiare ha spiegato che l’inserimento nel Programma MaB non deve passare assolutamente in secondo piano. «Tutto dipende da noi e dalla nostra vera intenzione di capitalizzare quello che naturalmente possediamo per fare turismo vero, agricoltura vera, riscoprire l’artigianato e quindi generare economia, ricchezze reali e speranze concrete per i nostri figli». «Eppure - ha detto il sindaco di Spezzano Piccolo, Beatrice Valente - le potenzialità dell’altopiano silano sono infinite: turistiche, scientifiche, rurali, economiche, culturali. Basta solo lavorare con rigore e serietà per trasformare un angolo di paradiso in un territorio che non solo può mantenere la sua identità ma che può realizzare anche le aspettative delle popolazioni locali, trasformandosi in un laboratorio di idee e di opportunità».

Il Parco nazionale della Sila e l’Università della Calabria insieme per presentare il rapporto di ricerca curato dal Consorzio universitario di Economia industriale e manageriale

Della tutela del territorio ne ha parlato Giovanni Soda, dirigente del settore programmazione ed internazionalizzazione della Provincia di Cosenza; mentre Pietro Brandmayr, ordinario di zoologia all’Università della Calabria, si è soffermato sugli aspetti faunistici della Sila che godono di una notevole attenzione da parte dell’ambiente scientifico nazionale. «Malgrado l’assenza di un progetto integrato, la biodiversità faunistica della Sila - ha affermato Brandmayr - risulta meglio indagata di quella dei massicci della Penisola Balcanica, se non altro per l’esistenza dell’Università della Calabria e l’attività più trentennale del personale del dipartimento di ecologia». Il convegno si è avviato verso la conclusione con una relazione scientifica ad opera di Gian Battista Vai, ordinario di Geologia presso l’Università di Bologna, e le conclusioni del rettore dell’Università della Calabria, Gino Mirocle Crisci. Al centro della discussione viene collocata l’evoluzione geologica del nostro Paese ed in particolare quella del territorio calabrese con al centro l’area silana sottoposta a studi e ricerche internazionali di alto valore scientifico che concorrerà certamente al riconoscimento dell’Unesco quale patrimonio dell’umanità. Una relazione molto interessante attraverso la quale il professor Battista Vai mette in luce gli aspetti geologici e storici dei monti della Sila che registra aspetti di sollevamento e che, comunque, presenta dei valori universali per lo studio della crosta terrestre profonda. «È l’unico sito della terra dove si può fare - ha sottolineato - un viaggio dalla base alla sommità della intera crosta, da Curinga a Capo Stilo. La Sila e le Serre si trovano in una posizione unica al mondo, fra l’oceano più antico (Ionio) e il più recente (Tirreno). La Calabria-Sila è l’esempio più documentato al mondo di blocco crostale formatosi in Europa a far parte delle Alpi e migrato per quasi 700 km per sovrapporsi agli Appennini. Tutto ciò in una piccola bellissima area del pianeta, baciata da natura e storia, facile da raggiungere e amabile da visitare». Questo consentirà di avviare una campagna d’informazione e conoscenza - è stato l’impegno assunto dal rettore Crisci, nel suo intervento di conclusione - estesa all’intera popolazione calabrese, che deve sapere ed amare questi luoghi. Franco Bartucci

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sabato 8 febbraio 2014

Ce la cantiamo e ce la suoniamo

Una shortlist per Calabriasona

Al via gli “Stati generali della musica popolare calabrese” per promuovere gli artisti anche oltre i confini regionali Una shortlist di musicisti calabresi per Calabriasona, il circuito di eventi di musica popolare calabrese nato nel 2013. Diciotto i festival che ne hanno già fatto parte, quarantadue serate, novantadue concerti e decine di migliaia di spettatori nelle piazze più belle ed importanti della Calabria. Ora Calabriasona avvia la realizzazione di una “shortlist”, con i principali artisti della musica popolare calabrese, per ampliare la partecipazione agli eventi del festival, in Calabria e fuori. L’iniziativa è stata presentata ufficialmente il mese scorso al Medimex, il Salone delle innovazioni musicali che si è tenuto nell’ambito della Fiera del Levante di Bari. L’idea è di raccogliere informazioni dettagliate sui principali interpreti (artisti e band) del fenomeno che sta crescendo a macchia d’olio in Calabria e che vede sempre più legata l’immagine positiva della Calabria alla sua musica popolare. «Questa shortlist può essere considerata come una sorta di Stati generali della musica popolare calabrese» spiega l’ideatore e responsabile di Calabriasona, Massimo Bonelli, manager della Compagnia Nuove Indye, casa discografica che, assieme a Video Calabria 8 e Progetto 5, è l’organizzatore del circuito di eventi e promotore della nascita della shortlist. «Attorno a Calabriasona, oltre a festival ed eventi, si muovono in sinergia tutti i maggiori artisti ed interpreti della musica popolare calabrese - continua Bonelli - Ed è proprio con loro che oggi ha senso creare una rete che sia in grado di amplificare il lavoro che si sta realizzando. Assieme agli artisti, veri artefici del successo che sta vivendo la world music calabrese, possiamo e dobbiamo trasmettere al pubblico nazionale - e non solo - quanto di buono sta accadendo in Calabria in questi anni dal punto di vista musicale». La Shortlist di Calabriasona (che è possibile scaricare dal link: www.cnilive.it/files/Iscrizione_Calabriasona2014.pdf ) sarà aperta fino al 28 febbraio 2014. Tutti gli artisti che vi aderiranno, verranno inseriti nel Cast Ufficiale Calabriasona 2014, saranno presenti in una apposita pagina Artisti sul sito www.calabriasona.it e, soprattutto, saranno coinvolti nelle iniziative promozionali che il circuito Calabriasona attiverà nel corso dell’anno. «L’adesione è ovviamente gratuita e, dal punto di vista della visibilità e della comunicazione, non può che portare vantaggi agli artisti che aderiranno» conclude Bonelli. Al momento, hanno già aderito, tra gli altri, i Taranproject di Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea, i Quartaumentata, il Parto delle Nuvole Pesanti, Francesco Loccisano, le Muse del Mediterraneo, gli Astiokena, i Musicanti del Vento, Domenico Sisto & Omc, Biagio Accardi.

L’iniziativa è stata presentata ufficialmente il mese scorso al Medimex il Salone delle innovazioni musicali che si è tenuto nell’ambito della Fiera del Levante di Bari

Parco Alt Art

C’è un’arte che non si mette da parte L’associazione culturale Alt Art e Calabriasona con l’obiettivo comune di salvaguardare la bellezza delle tradizioni popolari calabresi e diffonderne l’energia e la forza comunicativa presentano una serie di appuntamenti dedicati alle danze, alla musica e dalla letteratura calabrese. La scelta di operare all’interno del Parco d’arte Alt Art nasce dal posizionamento dello stesso che, alle porte dell’Università della Calabria (Arcavacata di Rende), si presenta come possibile crocevia delle tradizioni che giungono in Calabria dal Mediterraneo all’Est Europa grazie alla presenza degli studenti stranieri presenti all’interno dello stesso Ateneo. Iniziato con lo showcase del nuovo album di Mimmo Cavallaro e proseguendo con i corsi di pizzica e tarantella, di tamburello e organetto, il percorso ha visto la presentazione il 7 febbraio del progetto artistico “Antonio Grosso e Le Muse del Mediterraneo” prima del loro importante tour in Australia. Una formazione insolita per un gruppo di musica etnica, formato - infatti - oltre che dal campione di organetto Antonio Grosso, anche da 5 ragazze musiciste, cantanti e ballerine che si relazionano al pubblico con i più classici strumenti della tradizione musicale calabrese e non solo. Antonio Grosso da vita a questo gruppo che si concentra nello studio della Pizzica salentina e della Tarantella calabrese, spaziando tra generi ed esperienze, raccolgono a piene mani quelli che sono i ritmi e le sonorità del sud attraversando quelle salentine, napoletane e anche romane partendo da quelle calabresi. Musica e danza proposti e vissuti - quindi - come voce del territorio, un modo per avvicinare con rispetto luoghi e comunità che credono e si ritrovano nel ballo; questo l’obiettivo con cui nasce il connubio tra le tre realtà artistiche che in sinergia lavorano per la diffusione ed il rispetto delle tradizioni, necessarie per confrontarsi su territorio europeo. associazione culturale Alt-Art creazioni in corso associazionealtart@gmail.com, tel: 349.6478956 - 392.6739680 Facebook: Associazione Alt Art. Creazioni in corso


sabato 8 febbraio 2014

Una mano in più Incontro tra il rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci e il Circolo della stampa “Maria Rosaria Sessa”

Sinergia per la crescita civile Dinamici. Sinergici. Con ruoli certamente diversi, ma ugualmente impegnati nella crescita civile e culturale della regione. Sono le caratteristiche e gli obiettivi che l’Università della Calabria e il Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa”, rappresentati rispettivamente dal rettore, Gino Mirocle Crisci, e dal presidente, Gregorio Corigliano, hanno messo a confronto nel corso di un incontro cordiale e proficuo, svoltosi nella nuova sede del Rettorato di Arcavacata e destinato a favorire la collaborazione tra le due realtà nel prossimo futuro. Corigliano, accompagnato per la particolare occasione dal vice presidente Franco Rosito, e dai componenti del direttivo Emily Casciaro, Franco Mollo, Franco Lorenzo e Franco Bartucci, ha espresso apprezzamento per <il lavoro, certamente non facile, ma animato da intenzioni lodevoli>, che il rettore Crisci sta portando avanti. <Siamo favorevolmente impressionati - ha detto tra l’altro il presidente del Circolo della stampa “Sessa” - dal modo come ha deciso di affrontare i problemi dell’Unical e dalla Sua ferma volontà di guardare non tanto e non solo agli aspetti positivi che la più grande Università della Calabria indubbiamente può vantare, ma alle criticità dell’ateneo, puntando a rilanciarne il ruolo nella regione e fuori di essa. È uno sforzo - ha concluso Corigliano - che apprezziamo e che ci porta ad assicurare, per quanto possibile, la nostra collaborazione e il nostro convinto sostegno all’Unical in questa particolare fase della sua storia>. Il rettore Crisci, dal canto suo, ha ringraziato il Circolo della Stampa “Sessa” per il lavoro che svolge e per lo spirito ideale che ne anima l’attività, auspicando che <dell’esperienza e della competenza espresse al proprio interno dai numerosi giornalisti e operatori dell’informazione che ne fanno parte, possano avvantaggiarsi gli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale in Comunicazione e Dams e magistrale in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media e in Teoria della Comunicazione e Comunicazione Pubblica>. Crisci, inoltre, ha posto l’accento sulla <portata della sfida che attende l’Unical nei prossimi anni e rispetto alla quale l’Ateneo, se dispone di buoni fondamentali, non può rinunciare a risolvere questioni di natura organizzativa che potrebbero minarne la presenza e la credibilità sul territorio. È un compito difficile e impegnativo - ha concluso il rettore dell’Università della Calabria - al quale ci siamo prontamente dedicati e a cui assicureremo ogni energia per il futuro>.

Incontro cordiale e proficuo svoltosi nella nuova sede del Rettorato di Arcavacata

Maria Rosaria Sessa

e destinato a favorire la collaborazione tra le due realtà nel prossimo futuro

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sabato 8 febbraio 2014

Corsie da restaurare Nell’aula Caldora dell’Università della Calabria, la manifestazione di chiusura del progetto di formazione “HealthsoaLearning: Standard e tecnologie a supporto delle architetture di servizi per la sanità”

Il futuro della salute

S’è svolta, nell’aula Caldora dell’Università della Calabria, la manifestazione di chiusura del progetto di formazione denominato “HealthsoaLearning: Standard e Tecnologie a supporto delle Architetture di Servizi per la Sanità”, nell’ambito del progetto “Pon01_02934 - Healthsoaf: Framework di Architettura di servizi per la sanità”, cofinanziato dal Miur. L’iniziativa, realizzata di concerto da Tebaid “Consorzio per le tecnologie biomediche avanzate” (responsabile Giuseppe Chidichimo) e dal laboratorio di Ingegneria delle decisioni per i servizi sanitari, Dimeg, Università della Calabria (responsabile Domenico Conforti), ha formato delle innovative figure professionali per l’efficientamento, la gestione ed il controllo dei sistemi sanitari. In particolare sono stati formati 23 corsisti distinti i due diversi profili: 10 “Technical Expert” (Sara Bloise, Barbara Corasaniti, Elisa Coscarella, Ida Costabile, Francesca Di Mare, Andrea Gnisci, Mariarosaria Marino, Alessandra Mauro, Balduino Scarfone), e 13 “End User” (Alessandra Francesca Andrieri, Anna Cordò, Francesco Gaudio, Valeria Lupinacci, Laura Mannella, Antonio Marsico, Emilia Raimondo, Francesca Serpe, Amalia Spatafora, Nadia Tramonti, Claudia Veneziano, Alessandra Verardi, Emanuela Vercillo). «Il bagaglio di competenze acquisite durante l’intervento di forma-

«Il bagaglio di competenze acquisite durante l’intervento di formazione ha spiegato il professor Giuseppe Chidichimo sono uno strumento essenziale per una gestione più moderna del sistema sanitario»

zione - ha spiegato nel corso della manifestazione il professor Giuseppe Chidichimo - sono uno strumento essenziale per un gestione più moderna del sistema-sanitario. L’iniziativa risponde, inoltre, ad una esigenza non più procrastinabile da parte del Servizio Sanitario, di mantenere e migliorare la propria capacità di prestazioni e di servizio attraverso un uso intelligente delle nuove tecnologie». Il concetto è stato ribadito dal prof. Domenico Conforti che, in particolare, ha posto l’accento sul contesto scientifico-tecnologico entro il quale il progetto formativo ha realizzato la ricerca delle modalità più efficaci per realizzare un vero “salto quantico” nell’applicazione ai sistemi sanitari delle più innovative tecnologie della informazione e della scienza delle decisioni. Alla manifestazione di chiusura di healthsoalearning hanno inoltre, partecipato l’ingegner Caliani della Regione Toscana “La sanità elettronica in Italia ed Europa: Stato dell’arte e sviluppi futuri”; il dottor Zito della Regione Calabria “I servizi sanitari in Calabria: uscire dalla crisi con nuove iniziative”; la dottoressa Raffone e Piana di Almaviva e Guerri di Dedalus “La sanità elettronica: il ruolo strategico di Almaviva e Dedalus”. La cerimonia s’è conclusa con il conferimento degli attestati agli allievi del corso di formazione.


sabato 8 febbraio 2014

XI

Invenzioni in vetrina Un approccio telesiano di Leonardo da Vinci svelato nelle sue "Macchine interattive"

Leonardo, un genio per tutti di Luci De Cicco

Leonardo Da Vinci è sicuramente il più grande genio di tutti i tempi, lo sappiamo, un personaggio poliedrico che si trova nella sua opera anche in mostra presso il museo del Bretti e degli Enotri di Cosenza con alcune macchine da egli progettate. Una presentazione per opera del Forum telesiano, con cinque incontri con le “Macchine interattive” del grande genio “Leonardo da Vinci. Il genio e le invenzioni”. Già in conferenza stampa tenutasi un mese fa, che ha aperto il 12 gennaio scorso la mostra, è venuta fuori una descrizione di un qualcosa di veramente unico ed eccezionale per alcuni aspetti moderno a considerare l’opera per il periodo in cui visse il grande “artista”. Tra gli organizzatori dell’evento Gabriele Montera, presidente del Forum telesiano, Maria Grazia Innecco, coordinatrice del progetto, Exadream Milano, Marilena Cerzoso la direttrice del Museo dei Bretti e degli Enotri e Adele Filice. Queste macchine rimarranno esposte fino a maggio, per permettere a tutti, soprattutto alle scuole del territorio, di poterle visitare. Abbiamo raccolto l’importante testimonianza al riguardo del direttore del Forum telesiano, Gabriele Montera, medico appassionato della figura di Leonardo, che ci ha fatto notare che la mostra vuole essere un punto di partenza piuttosto che di arrivo, ché possa radicare un’esperienza nel territorio che duri nel tempo e diventi una presenza che permetta di organizzare altri eventi richiamando studiosi per potersi confrontare su questo modo nuovo di guardare alle cose che ci circondano, dando alla città bruzia la possibilità di recupero della sua dimensione storica. Gabriele Montera, lei in una sua intervista ha rilasciato una splendida dichiarazione sul parallelismo tra Leonardo e il nostro filosofo Bernardino Telesio. Perché questo confronto? Il parallelismo nasce dal fatto che ambedue hanno rotto con la supremazia aristotelica e scolastica per intravvedere una maniera nuova del pensiero. Il cosiddetto Pensiero libero, che è determinato dal Rinascimento e da quegli effetti positivi che la storia testimonia abbia esso stesso regalato nell’epoca di riferimento. Il Rinascimento tuttavia, dobbiamo dire, è ancora come rimasto allo stato embrionale. Ancora oggi viviamo un pensiero rinascimentale, ma con una visione grigia e limitata da aspetti su cui incidono anche condizioni economiche, che ci stanno stritolando. Qual è il messaggio leonardesco? Il messaggio di Leonardo è quello che condivide con Telesio nello studio della natura come modello della nostra vita e della stessa organizzazione sociale. Dunque, recuperare questi importanti principi significa cominciare ad intravvedere un nuovo mondo più equilibrato e in sintonia con le leggi della natura. Lei è autore di un testo, Il calice svelato, riferibile al Cenacolo di Leonardo da Vinci in cui appare un calice che non è visibile nel dipinto se non a un attento osservatore... Diciamo che Leonardo mi ha sempre appassionato. Cosa che nel tempo mi ha attratto sempre maggiormente. Nelle opere di Leonardo sono espressi tanti significati nascosti. Ed ecco che un’attenta lettura potrebbe ancora riservarci tante sorprese molto interessanti non fini a se stesse, ma che esprimono riferimenti precisi alla nostra vita e che ci in-

Personaggio poliedrico in mostra presso il Museo dei Bretti e degli Enotri di Cosenza Tra gli organizzatori dell’evento Gabriele Montera, presidente del Forum telesiano

Gabriele Montera presidente del Forum telesiano Sotto, una delle macchine di Leonardo

vitano a guardare con un occhio più profondo alla nostra realtà. Il calice in realtà è come se fosse una metafora per la nostra esistenza, perché osservare una forma che appare all’improvviso, almeno per la mia esperienza, su un dipinto, tante volte osservato e che non è scollegato da altri elementi, emerge appunto da queste diverse attenzioni che poniamo a tutto ciò e che nell’opera di Leonardo in modo nuovo agisce in modo neoplatonico, secondo il quale tende a fare emergere in noi quanto più è celato. Il calice diventa così metafora di quanto c’è in noi stessi, basta guardare con un occhio diverso e così verranno fuori quelle conoscenze e verità che sono dentro di noi. La figura di Leonardo nel tempo ha fatto tanto discutere e affascinato. Dai suoi studi cosa emerge? Per me lo studio su Leonardo non è stato accademico e scolastico, ma un adeguamento al suo modo di sentire e percepire, intuizione e conoscenze anche mediate. Studiare Leonardo significa compenetrarsi in lui e ricercare similitudini approcciandosi con un animo diverso e che permette di scoprire nuove terre senza muoversi da dove ci si trova, parafrasando un poco ciò che diceva Proust. Ecco che allora entrare nella dimensione di Leonardo significa slacciarsi da partecipazioni a mondi accademici e istituzionali. Leonardo non era un accademico, così come ritornando a Telesio era sganciato, come il nostro filosofo, dal mondo accademico, per cui innovatori e sul filo del rogo e dell’eresia. In virtù della loro personalità forte con la stessa forza con cui hanno espresso il loro pensiero, sono riusciti a esprimersi e concludere la loro esistenza in modo naturale. Le “Macchine di Leonardo” resteranno esposte fino al 10 maggio un periodo lungo per una mostra... Il periodo è dovuto al fatto di favorire le scuole di tutta la Regione di partecipare all’evento, offrire da questo avvenimento ai giovani una possibilità di usufruire del messaggio suggestivo che proviene dalla figura di Leonardo e coltivare un eventuale interesse verso di essa. Per la città rappresenta di certo una grande attrazione, che può dare peso e significato maggiore alla funzione di città d’arte e al pensiero riformatore del Rinascimento cosentino. Quali sorprese o nuove scoperte potrebbe aggiungere ancora, a sé, la figura di Leonardo? Dal punto di vista storico Leonardo è molto conosciuto ed è stato sviscerato sotto tanti aspetti. Dallo studio su Leonardo potrebbe emergere il mistero celato nella profondità del suo pensiero, che può incominciare a manifestarsi nel momento in cui cominceremo a guardarlo con un occhio più attento. Approccio questo che deve essere applicato, perché valido a qualsiasi approccio alla conoscenza. Per consentirci una nuova visione alle cose che ci circondano.


XII

sabato 8 febbraio 2014

Giovani a teatro Dopo il Rendano, ora le rappresentazioni per le scuole, coinvolte nel "Premio Gioacchino da Fiore"

La Confessione Un grande successo per La Confessione di Adriana Toman, opera teatrale che narra l’incontro tra Gioacchino da Fiore e l’Imperatrice Costanza d’Altavilla, andata in scena un gremito Teatro Rendano di Cosenza per la prima delle quattro rappresentazioni dedicate agli studenti degli istituti superiori: 2.500 dalle 20 scuole che hanno aderito. Straordinaria la risposta, attenta, partecipe, anche da parte di questo pubblico più giovane, cui la Provincia - che ha sostenuto la realizzazione teatrale nel quadro delle iniziative di valorizzazione dell’abate calabrese - ha voluto rivolgere il “Premio Gioacchino da Fiore”; gli studenti si esprimeranno sulla sua opera, sul suo pensiero attraverso elaborati che potranno spaziare nelle cinque sezioni previste dal bando: letteraria; musicale; figurativa; audiovisiva; gastronomica per gli Alberghieri. La premiazione è già stata fissata per il prossimo 31 marzo. Un coinvolgimento diretto per gli studenti- come spiegato dall’assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano -, voluto per favorire la conoscenza di questa grande figura della storia del pensiero spirituale, capace di influenze profonde, oggetto di studi internazionali ma ancora non di divulgazione diffusa. In questa direzione va anche la messa in scena del lavoro scritto da Adriana Toman, che firma una regia cui va il merito di coinvolgere emotivamente. La Confessione mette in scena in maniera intensa il ritrovarsi di due persone che hanno percorsi di vita eccezionali; porta nella storia, quella di grandi e complessi avvenimenti di un lungo periodo tormentato. Da un lato, dunque, l’Imperatrice Costanza, che nel divenire dell’opera si spoglia

Evento voluto dalla Provincia di Cosenza per favorire la conoscenza dell’opera e del pensiero dell’abate calabrese

Orgoglio al cubo

Rimuseum lascia senza fiato Luigi Corteggi, il famoso “Cortez” di tanti fumetti di successo, incantato dal museo dell’ambiente dell’Unical «È la prima volta che vengo in Calabria e la mia impressione è decisamente positiva. Non immaginavo di trovarmi di fronte a strutture di questo livello, che non mi risulta esistano in altre parti d’Italia, nè allo sforzo lodevole, che qui viene compiuto, di inculcare nei ragazzi un pezzo di cultura, quella del rispetto e della tutela per l’ambiente, fondamentale per contare su cittadini e amministratori all’altezza della situazione»: sono le parole - come ha precisato ripetutamente “sincere e sentite” - che Luigi Corteggi, il famoso “Cortez” di tanti fumetti di successo, ha pronunciato dopo aver visitato la sede del “Rimuseum”, il museo dell’ambiente dell’Università della Calabria. Corteggi, che era accompagnato da Maria Grazia Cianciulli, dirigente dell’Istituto magistrale statale, liceo “Tommaso Campanella” di Belvedere Marittimo, è stato accolto dal rettore, Gino Mirocle Crisci, e dalla dirigente della struttura, Vittoria Carnevale. All’illustre ospite è stato presentato il percorso didattico-educativo di Rimuseum, che è stato visitato lo scorso anno da 7.500 studenti delle scuo-

Luigi Cortez Corteggi omaggia il “Rimuseum” con un bozzetto “istantaneo” di Tex Willer

le primarie e secondarie della Calabria, e il programma delle principali iniziative previste per il 2014. Cortez si è fermato a parlare con i presenti e ha mostrato grande disponibilità di fronte alle richieste di un disegno dei protagonisti, Tex Willer in testa,


sabato 8 febbraio 2014

Giovani a teatro dell’altero distacco che il suo ruolo impone per mostrarsi donna sofferente, il cui stesso corpo via via è piegato dal dolore: il dolore di tutte le donne che nel corso della storia hanno subito violenze, che hanno pagato il prezzo altissimo dell’impossibilità delle scelte riguardo la propria vita. Strappata ad una esistenza di fede e preghiera in convento, prescelta quale strumento di alleanze tra Stati, per procreare, in età matura e divenire madre di Federico II, Costanza che chiede di potersi confessare, per condividere il suo gravoso carico e quindi di comprenderne il senso. Dall’altro, Gioacchino da Fiore, mistico, esegeta, profeta, teologo, uomo in ricerca costante di orizzonti nuovi e fecondi che nel parlare all’Imperatrice parla, di fatto, a tutti gli uomini. A quelli di un tempo lontano, ma anche a quelli del presente, accomunati, questi, da contraddizioni, ma comunque aperti alla speranza. Nei ruoli, Alessandra Chiarello, che riesce con padronanza e contemporanea delicatezza a restituire una notevole figura femminile e un magistrale Marco Silani, per cui è stato scritto il personaggio, che comunica tutta la forza, l’incredibile ricchezza di Gioacchino da Fiore e il suo messaggio. Un pensiero che travalica i confini religiosi e si impone a tracciare il sentiero per gli uomini e le donne di buona volontà, ovunque essi siano. Sul palco ancora un bravissimo Giovanni Turco che è Nadir, uomo di fiducia dell’Imperatrice, sorta di coreuta che introduce alla narrazione, conduce nella ricostruzione del piano storico, ne sottolinea passaggi. Alle coreografie di Daniele Nocera e Melania Piro è affidata l’interpretazione dei sentimenti più profondi di Costanza; nella danza, l’introspezione del personaggio è resa con sottile efficacia. Tecnologia, infine, per le luci, e nell’ambientazione scenica che crea spazi virtuali che avvolgono tutto il teatro, proiettando lo stesso pubblico a volte tra lo stormire delle fronde dei boschi silani, a volte nel cosmo, tra nebulose e costellazioni.

che l’hanno fatto conoscere in tutto il mondo. E proprio una simpatica immagine del famoso ranger, che porta sulla spalla un sacco di rifiuti da conferire in discarica, Corteggi ha consegnato al rettore Crisci e alla direttrice Carnevale, a ricordo della sua visita al Rimuseum.

XIII


XIV

sabato 8 febbraio 2014

Pillole di fede Della beata Maria Cristina di Savoia

La politica della carità di Lucia De Cicco

Maria Cristina di Savoia Sopra, i reali di Casa Savoia e i Borbone alla funzione di beatificazione

Beatificata la Reginella Santa, così è conosciuta Maria Cristina di Savoia, lo scorso 25 gennaio. Una cerimonia tenutasi a Napoli nella basilica di Santa Chiara, che custodisce le spoglie mortali di questa regina morta di parto giovanissima, ma che come afferma Angela Gatto, consigliera nazionale dell’associazione “Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia”, con un grande dono, quello della carità verso gli ultimi e i dimenticati, nata nobile non si è scordata mai dei “miserabili”, i poveri e disadattati della sua società. La cerimonia, presieduta dal cardinale Crescenzo Sepe, era affollata da più di 2mila persone, che hanno partecipato nella Basilica a una funzione sobria ma elegante per la Regina Santa, regina del Regno delle due Sicilie, sarda e moglie di Ferdinando II di Borbone, nonché madre di Francesco II, che non conobbe mai, ma che fu educato secondo il credo cattolico della stessa. Da oggi la beata Cristina di Savoia rende più esemplare ciò che ogni convegno di cultura cerca di portare avanti secondo la cristianità, ma nello spirito della cultura aperta a tutti così che anche l’uomo della strada possa usufruirne; questo almeno lo spirito che da sempre contraddistingue (ormai ne decorre il cinquantesimo anno) del “Convegno di cultura Maria Cristina di Savoia” cosentino, guidato dalla poetessa Angela Gatto. Posizione privilegiata la sua nella terza fila riservata al Consiglio nazionale del Convegno di cultura e che vede la presidente Angela Gatto membro attivo dello stesso. Un posto da cui ha potuto assistere alla funzione presieduta anche dal prefetto per la Congregazione della causa dei santi, Angelo Amato e partecipata da esponenti della casa Savoia e dei Borboni. La Regina Santa, Maria Cristina, fu un’immagine di donna forte pur se nella sua breve vita; agì con determinazione nel suo ruolo facendo leva sui sentimenti più profondi del cattolicesimo, fino addirittura a determinare nel marito una grande decisione, quella di abolire la pena di morte per i condannati. Il primo tratto distintivo della beatitudine di Maria Cristina di Savoia fu proprio quando nella fa-

Beatificata la Reginella Santa, così è conosciuta Maria Cristina di Savoia, il 25 gennaio Cerimonia a Napoli nella basilica di Santa Chiara, che custodisce le spoglie mortali di questa donna morta di parto giovanissima

miglia dei Minimi, che dovevano ruotare attorno alla basilica napoletana, ci si accorse di queste virtù della Regina; e fu proprio padre Bernardo Maria Clausi che per primo in lei riconobbe la santità. Sono state tante le aderenti calabresi a partecipare: il gruppo più nutrito quello di Lamezia Terme. Da Cosenza anche un gruppo di aderenti: sono partite in venti e nonostante le precarie condizioni atmosferiche, si sono mosse sotto il colore “blu Savoia” delle sciarpe, che sono andate a unirsi a quelle di tutta Italia. Il racconto della presidente Angela Gatto si fa a tratti entusiasmante e a tratti commovente per l’importante evento che contraddistingue quest’associazione. Nella causa di postulazione negli atti processuali del 1836 è riportata la notizia che il consorte della Regina Maria Cristina, accortosi che le terapie post parto non sortivano alcuno effetto andò a chiedere l’intervento del padre Bernardo, che ancora prima di incontrare la regina già sapeva della sua morte e della sua santità. Abbiamo chiesto alla presidente di Cosenza Angela Gatto quali sono state le sensazioni che l’hanno attraversata durante il rito celebrativo: «Mi ha colpita la sobrietà con cui si è svolto il rito e la pienezza di sensazioni che hanno lasciato in tutte noi un intreccio di sentimenti forti e grandi. Tutti i Convegni di cultura siamo stati concordi nell’approvare la beatificazione di questa giovane regina, che ha saputo nonostante la sua fresca età dedicarsi al suo popolo ma anche al suo regno con grande dedizione. In termini moderni la possiamo definire una manager, che ha lavorato per creare una coscienza nuova nella gente e nel sua corte anche nell’ambito dell’approccio al lavoro, soprattutto, di carattere artigianale come le seterie, la lavorazione dei coralli e per tutto ciò che riguarda l’amore per Cristo. Da poco è uscito un testo di Luciano Regolo, nuovo direttore del quotidiano L’Ora della Calabria, che la definisce la Regina che amò Cristo, una grande fede in lei che ci ha trasmesso e non solo in questo opportuno e necessario evento di beatificazione». Appunto per questo il Convegno di cultura di Cosenza si sta sempre di più orientando verso attività che coniughino le varie anime che erano proprie di questa beata, tenendo alto il senso che la stessa ha dato alla vita, che deve essere una missione, imitando della beata il sistema valoriale. Maria Cristina nella sua vita di corte aderì al credo cristiano in tutto mettendo a dura prova le finanze del Regno pur di adottare la politica della carità. I suoi, afferma Angela Gatto, sono doni di Dio: l’amore verso il prossimo, il senso della carità, che si mostrano anche nei reali e che le hanno dato il titolo di regina santa connotandola per quel suo modo di porsi al sofferente e all’altro, nel vivere per l’altro e che coniugava con una grande bellezza, cultura e aspetto di dignità regale, oltre all’azione per il migliorarsi di una società orientata al lavoro e alla creatività.


sabato 8 febbraio 2014

Il presente che prende dal passato A Rossano l'onorevole Cananzi rilancia l'esempio di Alcide De Gasperi

L’impegno cattolico contro la crisi I princìpi cattolici, che fondano sul bene comune, possono essere il cemento dell’unità europea, dalla quale deve ripartire anche la rinascita dell’Italia. La grave crisi che stiamo attraversando in questo particolare momento storico, non è solo economica e non riguarda soltanto i cittadini. Siamo di fronte ad una crisi etica e morale che ha coinvolto a pieno la politica e dalla quale si può uscire fondando solo sui reali valori di una democrazia matura, che coniughi i principi della dottrina sociale della Chiesa con la concreta prassi politica. Perché la politica, così come affermava Paolo VI, è la più alta forma di carità. È quanto scaturito dalla lezione magistrale dell’onorevole Raffaele Cananzi, nel corso del convegno “Alcide de Gasperi: Vita, valori, politica”, organizzato dall’Azione cattolica, in preparazione alla XV Assemblea diocesana tenutasi il 1° febbraio, presso l’Istituto “Madre Isabella De Rosis” di contrada Frasso, Rossano. Affascinante percorso attraverso la storia dell’Europa unita, dai suoi primordi fino ai giorni nostri, ripercorrendo proprio i passi di uno dei suoi padri fondatori, Alcide De Gapseri. La visione degasperiana dell’Europa - ha ricordato l’onorevole Cananzi - è chiara e totalizzante. Che mette al primo posto la necessità di trasmettere gli insegnamenti evangelici della Chiesa nella prassi politica e democratica. Questo, attraverso un confronto schietto e concreto, tra i vari popoli, uniti nel superare nazionalismi e protezionismi. Perché il “tutto” Europa è deve essere superiore alla stessa Patria. De Gasperi aveva capito per primo la necessità di confrontarsi con i tempi nuovi, ma soprattutto aveva ben chiara l’esigenza di aprire un dialogo tra cattolici e laici. Non è difficile accorgersi - ha ribadito ancora il già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri - che le tendenze prevalenti nell’Unione europea sono oggi ben diverse da quelle sperate. L’Unione Europea ha ben poco a che fare con i suoi popoli, dominata com’è da economisti, programmatori, burocrati e tecnocrati. Nata per seppellire i regimi autoritari, manca quasi del tutto di democrazia e gli accordi vengono assunti fra i governi, senza tener conto della volontà dei cittadini. Ecco perché non c’è da meravigliarsi se oggi, in un momento di crisi epocale e totale, si levano di continuo moti antieuropeisti. Da qui l’invito di Cananzi, mutuato dalle parole di Papa Benedetto XVI, affinché la nuova generazione dei cattolici si dedichi fattivamente alla politica riportan-

Affascinante percorso attraverso la storia dell’Europa unita ripercorrendo proprio i passi di uno dei suoi padri fondatori La visione degasperiana dell’Europa è chiara e totalizzante Mette al primo posto la necessità di trasmettere gli insegnamenti della Chiesa nella prassi politica e democratica

do al centro della vita democratica dell’Europa i valori della carità e dell’impegno sociale. - Invito, questo, rilanciato anche dall’amministratore diocesano dell’arcidiocesi Rossano-Cariati, monsignor Antonio De Simone. Questo momento storico - ha detto - ci pone dinanzi ad una società liquida, senza alcuna concretezza, che si sta tramutando in una preoccupante deriva etica e sociale. E alla Chiesa, oggi, è affidata l’importante missione di tenere ben saldi, a partire dalle fondamenta, i valori del cattolicesimo. Ritrovarsi attorno alla figura di De Gasperi - ha aggiunto il presidente dell’Azione cattolica diocesana, Antonio Romano - serve anche a restituire alla gente punti di riferimento forti, in un periodo in cui gli intrighi dei palazzi della politica ci restituiscono solo incertezze e paure sul futuro. I cattolici, dunque, non possono restare alla porta, devono portare il loro contributo, in termini di idee ed azioni, per superare, uniti, questo grave momento di difficoltà. All’evento, le cui conclusioni sono state affidate al delegato regionale Azione cattolica Carmine Gelonese, sono intervenuti, inoltre, il segretario dalla Consulta delle aggregazioni laicali diocesana Igino Romano, don Giovanni Sommario, assistente generale Azione cattolica diocesana, numerosi rappresentanti delle forze laicali del comprensorio ed una folta rappresentanza di sindaci ed ex amministratori del territorio, di diversa estrazione politica, che hanno portato la loro testimonianza costruttiva al termine del convegno. © Fonte Cmp agency Rossano

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