Anno 37 - 28 Dicembre 2013 - Numero 52
Settimanale indipendente di informazione
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Vinicio Capossela con la Banda della Posta
Il grande evento dell'ultimo dell'anno organizzato dal Comune. Ecco chi canta, dove si balla, cosa si balla e come ci si arriva. Tutto quello che c’è da sapere per la notte più lunga e più bella
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sabato 28 dicembre 2013
Sulla strada del divertimento per tutti
Vieni a ballare Dall’isola pedonale fino al centro storico, la notte del 31 dicembre all’insegna del divertimento per tutti i gusti e tutte le generazioni Si parte col brindisi di mezzanotte in piazza Kennedy e poi tutti al concerto clou in piazza XV Marzo con Vinicio Capossela e la Banda della Posta
sabato 28 dicembre 2013
Sulla strada del divertimento per tutti
Dall’isola pedonale fino al centro storico, la notte del 31 dicembre la città di Cosenza attende il nuovo anno all’insegna del divertimento, di quello che accontenta tutti i gusti e tutte le generazioni, grazie allo sforzo e all’impegno di due enti, il Comune e la Provincia. Un invito a partecipare ai festeggiamenti di fine anno e a fruire del ricco cartellone di eventi viene rivolto dal sindaco Mario Occhiuto ai cosentini, ma anche a quanti arriveranno in città da tutta la provincia, dal resto della Calabria e da fuori regione. «Siamo certi - sottolinea il sindaco Occhiuto - che il Capodanno cosentino ha tutte le credenziali per accogliere tantissima gente, sia sotto il profilo delle proposte musicali che per quel che riguarda i fattori fortemente attrattivi sui quali abbiamo deciso di puntare. Invitiamo, pertanto, i cittadini e quanti, da ogni dove, arriveranno a
«Siamo certi - sottolinea il sindaco Occhiuto - che il Capodanno cosentino ha tutte le credenziali per accogliere tantissima gente, sia sotto il profilo delle proposte musicali che per quel che riguarda i fattori fortemente attrattivi sui quali abbiamo deciso di puntare»
Cosenza a lasciare le automobili nei parcheggi e ad utilizzare le circolari veloci che funzioneranno ininterrottamente per tutta la notte, gratuitamente, al servizio di tutto il territorio, seguendo i percorsi abituali». «È una vigilia carica di attese - dice l’assessore alla Comunicazione, agli spettacoli e agli eventi Rosaria Succurro. Anche quest’anno è stato compiuto ogni sforzo possibile per assicurare un Capodanno in piazza degno della migliore tradizione, legando la città storica e la Cosenza dell’isola pedonale in una mescolanza di suoni, colori e attrazioni di ogni genere che costituirà un vero e proprio caleidoscopio intergenerazionale, in grado di accontentare tutti i gusti, dalle famiglie, ai giovani, dalla musica dei favolosi Anni ‘70, alle sonorità trascinanti di Vinicio Capossela e della Banda della Posta».
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Sulla strada del divertimento per tutti
Brindisi di mezzanotte… ricordando gli Anni ‘70 La mezzanotte si aspetta in piazza Kennedy, al ritmo delle musiche Anni ‘70. Due gli artisti che ci riportano in quelle atmosfere, l’italianissimo ed eccentrico Ivan Cattaneo che sul finire dei Settanta venne battezzato la nuova star del rock italiano, colui che introdusse le prime scenografie tecnologiche. Tanti i suoi successi che ancora oggi si ballano in versione dance. Rimanda a quegli anni anche l’anglosassone Barry Mason, songwriter di alcune icone musicali, da Tom Jones a Rod Stewart, da Barbara Streisand a The Drifters,e ancora autore di testi per Englebert Humperdink, Charles Aznavour, The Fortunes, Edison Lighthouse, Des O’Connor and Elvis Presley.
sabato 28 dicembre 2013
Sulla strada del divertimento per tutti
A destra, Vinicio Capossela, concerto-evento della serata Sopra, Barry Mason; a sinistra, Ivan Cattaneo Sotto, due luoghi della nottata: piazza Duomo e piazza Kennedy
Sull’isola pedonale la magica atmosfera del circo Contemporaneamente corso Mazzini è animato dal Circo Bianco, che raccoglie tra i migliori artisti circensi sul territorio nazionale. Un mondo fantastico, personaggi inventati, costumi mai visti, musiche e scenografie d’impatto, per attendere il nuovo anno... a bocca aperta. Un mix di fascino e suggestione, grazie a giocolieri e acrobati, ed ‘insoliti’ animali che vestono il ruolo di personaggi fiabeschi, in linea con l’atmosfera che il Circo Bianco vuole creare. Il tutto è supportato da musiche e coreografie, con ballerini professionisti.
...Verso Capossela e la Banda della Posta Tanta musica anche nel centro storico, cominciando da piazza Duomo, ulteriormente impreziosita da installazioni e proiezioni artistiche, dove si propone un dj set rigorosamente Anni ‘70. Concerto clou in Piazza XV Marzo, che vede protagonisti il cantautore Vinicio Capossela e la Banda della Posta. L’esibizione del cantautore irpino è prevista intorno all’una del 1° gennaio, ma a fare da apripista, per creare la giusta atmosfera e scaldare gli animi, è la cantautrice calabrese Giorgia Mollo, appena ventenne, trasferitasi a Londra da qualche anno, da quando, a 18 anni, si diplomò alla londinese Music school.
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Sulla strada del divertimento per tutti
Fortuito quanto fortunato l’incontro a Roma, di ritorno dall’Inghilterra, con il chitarrista Phil Spalding, noto nel panorama internazionale per aver collaborato con Elton John, Robbie Williams e Mick Jagger. Dal sodalizio con Spalding è nato “Georgia’s Dream”, primo progetto discografico di Giorgia Mollo. Dopo aver regalato ai cosentini, in duo con Phil Spalding, alcuni dei brani contenuti nel suo primo album, la cantautrice calabrese lascerà il posto, sul palco di Piazza XV Marzo, a Vinicio Capossela. Il colpo di fulmine tra il cantautore irpino e i compagni di viaggio della Banda della Posta arriva da lontano. La Banda della Posta è infatti nata a Calitri, il piccolo centro della provincia di Avellino, di cui sono originari i genitori di Vinicio Capossela. La fanfara si chiama così perché si ritrova proprio all’ufficio postale del paese, dove, all’arrivo della pensione, suona per festeggiare. Una storia che sembra cucita su misura per lo spirito dello chansonnier, che ci ha visto una versione nostrana del Buena Vista Social Club cubano. Così Capossela ha deciso di calarsi, per la prima volta nella sua vita, nei
panni del produttore artistico, per l’incisione del disco “Primo ballo”. È poi arrivato il tour estivo all’aperto, per far rivivere in tutta Italia l’atmosfera di feste patronali, matrimoni e compleanni d’Irpinia. E ora, il concerto che saluterà a Cosenza l’arrivo del 2014. Un concerto che potrebbe ben considerarsi una suonata tra amici, in cui quello più famoso (Capossela) si mette al servizio degli attempati complici, mantenendo un ruolo di anfitrione, di padrone di casa che dirige da par suo polche e mazurche, valzer e foxtrot, quei balli tipici dell’Italia degli Anni ‘50 e ‘60, in un periodo nel quale lo ‘sposalizio’ è stata la principale occasione di musica e di incontro. Ovviamente, senza rinunciare a riproporre una selezione di suoi brani, ammantati di una nuova veste e accanto ai quali Capossela schiera canzoni di migrazione, lanciate a suo tempo da Salvatore Adamo, Adriano Celentano, da Rocco Granata, nativo di Figline Vegliaturo, interprete e autore delle celeberrima “Marina” ed al quale il Comune di Cosenza dedicherà presto un omaggio, fino ad arrivare al folk di Matteo Salvatore. I magnifici musicisti della Banda della Posta che affiancheranno Capossela nel concerto di Cosenza sono: Giuseppe
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Sulla strada del divertimento per tutti
In alto a sinistra il chitarrista Phil Spalding Qui sopra la cantautrice calabrese Giorgia Mollo “apripista” per la nottata di Vinicio Capossela qui a lato in due sue esibizioni artistiche
Caputo, “Matalena”, al violino, Franco Maffucci, “Parrucca”, chitarra e voce, Giuseppe Galgano, “Tottacreta”, alla fisarmonica, Giovanni Briuolo (chitarra e mandolino), Vincenzo Briuolo (mandolino e fisarmonica), Giovanni Buldo, “Bubù”, al basso, Antonio Daniele (batteria), Crescenzo Martiniello, “Papp’lon” (organo) e Gaetano Tavarone, “Nino”, alle chitarre. Completano il quadro, la chitarra surf di Asso Stefana, in veste di special guest, e ancora Vito “Tuttomusica” e Canio Zarrilli per le fotografie e le proiezioni. Del suono si occuperà Taketo Gohara.
E si torna a casa al ritmo dei balli caraibici Il colpo di coda di questo Capodanno è tutto caraibico. Si torna a casa dunque a ritmo sfrenato, con Cecilia Gayle che, dalle 02.00, intrattiene e coinvolge in piazza Kennedy. La cantante costaricana - famosa particolarmente per il suo ‘Tipitipitero’ - è dagli Anni ‘90 che ci regala tante canzoni tutte da ballare.
Informazioni di servizio Le circolari veloci viaggeranno gratuitamente e ininterrottamente per tutta la notte dell’ultimo dell’anno, seguendo i percorsi consueti che copriranno dunque l’intero territorio. E per chi proprio non potesse fare a meno di prendere l’autovettura, l’amministrazione comunale garantisce parcheggio gratuito in tutte le strisce blu, oltre che nelle seguenti aree sosta situate su via Bendicenti, in prossimità dell’ingresso autostradale di Cosenza sud e a Vaglio Lise. Per chi proprio non vuole o non può muoversi da casa, ci pensa Fabio D’Ippolito, in diretta televisiva su Telitalia Canale 71 e in diretta radiofonica su Antenna Bruzia e Prima Radio, a farci vivere tutti gli eventi del Capodanno cosentino. Ed anche in rete, Pippo Gatto non fa mancare la diretta sulla ‘web tv’ alla quale si accede dalla home page del sito istituzionale www.comune.cosenza.it.
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Un po’ per sound, un po’ per flash Una mostra che ritrae importanti artisti del jazz durante recenti performance in rassegne regionali e nazionali
FotoJazzando con Angelo Maggio L’associazione Pro loco di Soveria Mannelli (Cz), affiliata Unpli, nell’ambito dell’attività programmate durante il periodo natalizio ha organizzato, in collaborazione con l’associazione sportiva dilettantistica Fidasc “Palla d’oro” di Soveria Mannelli, l’associazione culturale “Fiore di Lino” di Soveria Mannelli e il Club Lions di Soveria Mannelli, la mostra fotografica dal titolo “Jazzando”. La mostra fotografica si svolgerà dal 29 al 30 dicembre 2013 presso i locali siti in Corso Garibaldi al civico 254, con apertura dalle 17 alle 19 dove saranno allestiti più di 30 pannelli 50 x 70 con le fotografie del maestro Angelo Maggio che ritraggono importanti artisti del jazz durante recenti performance in importanti rassegne regionali e nazionali. «Questa niziativa si inserisce tra le tante iniziative culturali che la Pro loco di Soveria Mannelli ha organizzato per animare la vita culturale di questa città. Siamo sicuri che anche la fotografia, espressione artistica moderna, rappresenti un modo nuovo di fare cultura. In un’era dove le immagini e le informazioni viaggiano alla velocità della luce». Con queste parole il presidente della Pro loco Fulvio Abbruzzese ha voluto salutare la manifestazione. «Noi crediamo che iniziative culturali di rilievo si rendano necessarie per mantenere alto il livello del nostro territorio. La crisi economica non può bloccare anche la cultura, con immensi sforzi e sacrifici cerchiamo di svolgere attività interessanti»: Antonio Ferrante
La Proloco di Soveria Mannelli punta anche sulle espressioni artistiche moderne per fare cultura
segretario del direttivo della Pro loco ha voluto sottolineare l’importanza di lavorare per il territorio. Anche questa manifestazione è stata realizzata attingendo al contributo ordinario erogato dalla Provincia di Catanzaro in favore della Pro loco di Soveria Mannelli. Un particolare ringraziamento per la disponibilità e l’impegno è stato espresso dal presidente Abbruzzese verso la famiglia Capolupo, nonché verso i soci Santina Colosimo, Raffaelina Pane, Mario Velino ed Emanuel Cardamone.
sabato 28 dicembre 2013
“On ice” fino al 7 gennaio Per la prima volta il pattinaggio “gelsato”
A Locri si resta di ghiaccio Prosegue con successo “Locri on Ice”, la manifestazione ideata e promossa dall’amministrazione comunale di Locri per il periodo invernale locrese, che si svolge nella centrale Piazza dei Martiri fino al 7 gennaio 2014 e che raccoglie numerosi eventi all’interno di un unico grande contenitore basato sulla presenza, per la prima volta a Locri, della pista di pattinaggio su ghiaccio. Il primo appuntamento è stato con il ‘Weekend di vino’, dove ben sette aziende vitivinicole locali hanno esposto e fatto provare il proprio vino, il tutto sotto la regia dell’associazione ‘Strada dei vini e dei sapori della Locride’ e dell’Associazione italiana sommelier sezione Locride. Inoltre la presenza delle caldarroste, delle zeppole e dei cannoli con la ricotta hanno completato la parte alimentare. Presente anche l’English centre di Locri e i mercatini, lato villa comunale, curati dall’associazione Anthesterie. La serata è stata animata dalla musica di Nicola Procopio. Nonostante le due serate siano state segnate dall’arrivato del primo freddo, la Piazza dei Martiri è stata gremita dalla gente, sia per via della curiosità di vedere questa nuova msanifestazione, sia per le numerose attrattive presenti. Soprattutto la domenica sera, dove intere famiglie, giovani, e signori di ogni età, l’hanno riempita in ogni spazio, affollando i gazebo delle degustazioni e il mercatino, nonchè tastando la pista di pattinaggio. Quindi un successo la prima due-giorni, in attesa del prossimo weekend, dove saranno ospiti di ‘Locri on Ice’ i rioni della città.
Pro loco di Soveria Mannelli
La vetrina più bella del reame La Pro loco di Soveria Mannelli (Cz) anche quest’anno non ha voluto far mancare il suo impegno in prossimità delle festività natalizie. Il presidente, Fulvio Abbruzzese, con l’aiuto del coordinatore artistico Vincenzo Perri, ha voluto dare un tocco di allegria al Natale soveritano predisponendo l’illuminazione di alcuni alberi di natale per la città. «Abbiamo scelto come luogo significativo del Natale le chiese della nostra città realizzando vicino a questi importanti luoghi di culto alberi di natale. Per noi vuole essere un segno tangibile della presenza della Pro loco sul territorio. Un piccolo gesto che ha reso più disteso il clima natalizio in un periodo di austerità e sacrifici. Grazie anche ad un piccolo contributo ricevuto dalla Provincia di Catanzaro, che vorrei ringraziare nella persona del commissario, Wanda Ferro». Gli alberi di Natale sono stati realizzati davanti alla chiesa di Soveria Mannelli, e alle chiese delle frazioni di San Tommaso, di Colla e di Pirillo: un modo per ricordare a tutti che è Natale. Importante anche la collaborazione con il Comitato "San Tommaso in Festa" con il quale oltre alla realizzazione dell’albero e della natività nell’arena comunale è stato possibile realizzare le illuminazioni per le vie della frazione. «Le iniziative della Pro loco continueranno anche durante tutto il 2014. Stiamo cercando di organizzare, insieme all’Unpli, un ricco programma di eventi per il nuovo anno. Grazie anche all’impegno del nostro socio Domenico Colosimo, eletto nel collegio dei revisori della Unpli Catanzaro, cercheremo di animare sempre di più la vita della nostra città. Non mancherà poi nel prossimo anno un serio impegno per rianimare le attività culturali di Soveria Mannelli».
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Nella gelida capanna... A Placanica realizzazioni per stupire i visitatori
Il presepe nel catojo Proseguirà sino al 6 gennaio l’iniziativa “Presepi&Presepi” nel borgo medievale di Placanica, dove ruderi antichi e vecchi “catoj” ospiteranno una ventina di presepi realizzati da artigiani, artisti e semplici cittadini. «Vedrete cose che voi umani...»: Brigida Maiolo, titolare di un laboratorio artigianale ed esplosiva art director dell’evento, scherza. Ma non troppo: «Vogliamo stupire i visitatori. E non lo faremo solo con le creazioni artistiche, che alla fine sono solo il pretesto per scoprire la bellezza del nostro centro storico e la suggestione delle sue tradizioni». Non mancheranno le sperimentazioni, dal presepe fatto con la pasta e quello realizzato con le pietre, ma largo spazio anche al classico napoletano.
Panettieri dal vivo
I luoghi di Betlemme con contenuti sempre nuovi La manifestazione è entrata di recente a far parte degli Eventi culturali storicizzati della Regione Calabria ed è cresciuta e si arricchita negli anni di elementi e contenuti nuovi. Il riconoscimento, assieme alla numerosissima e sempre crescente affluenza di visitatori, gratifica e ripaga tutta la cittadinanza di Panettieri, impegnata ormai da anni, a diversi livelli, con passione, sforzi, impegno e soprattutto collaborazione, nell’organizzazione e nella realizzazione di quest’evento. Il presepe vivente rievoca gli eventi ed i luoghi della Betlemme che ha visto nascere il Bambin Gesù, con un’ambientazione attenta alla riproduzione storica e, al tempo stesso, rivisitata ed adattata alla tradizione, agli usi ed ai costumi del nostro Piccolo Borgo. Fede e tradizioni dunque che si affiancano e si fondono insieme in uno scenario incantato, creato per trasmettere a tutti un messaggio di pace, amore, speranza e fratellanza, ma anche di cultura e di saperi che non si possono nè si devono dimenticare.
Foto da www.presepeviventedipanettieri.it
sabato 28 dicembre 2013
Nella gelida capanna... A Reggio Calabria iniziative aperte ai bambini e inscenate da volontari
Il presepe da vivere REGGIO CALABRIA - La magia del presepe vivente sta facendo vivere momenti di grande e profonda emozione a San Roberto. Due le rappresentazioni sinora realizzate. La prima, realizzata il 20 di dicembre, ha visto le scuole protagoniste con circa mille visitatori, tutti bambini delle scuole reggine che sono letteralmente impazziti di gioia, ed hanno dimostrato grande interesse insieme ai loro docenti e dirigenti, per questo presepe che, oltre alla sacralità della rappresentazione, trova la sua grande particolarità nel sito ove è realizzato, lungo una gola che partendo da Piazza Roma (Municipio) si insinua tra due monti, tra torrenti, cascate e vegetazione di pregio. Lungo il percorso sono stati ricostruiti tutti i momenti salienti della Natività con mercanti, artigiani, pastori, re, rigorosamente tutti reali che producono e fanno degustare i loro prodotti, formaggi, ricotte, pane e quant’altro. Sino ad arrivare alla grotta del Gesù, situata ai piedi di una cascata naturale che rende l’atmosfera magica ed incantata, con bue asinello che riscaldano il Bambinello e lo proteggono dall’umidità dell’aria. La seconda rappresentazione è andata in scena il 25 dicembre, aperta al pubblico alle 17,30, ha visto oltre millecinquecento visitatori giunti da ogni dove. Per coloro che disconoscevano il sito - ed erano davvero molti - l’emozione è stata doppia. Tutto ciò è stato possibile grazie ai giovani volontari del paese, supportati dall’amministrazione comunale, che attraverso questi percorsi virtuosi intende promuovere il proprio territorio e le proprie peculiarità. I prossimi appuntamenti con il presepe vivente saranno l’1 gennaio, ed il 6 gennaio, che vedrà l’arrivo dei Re Magi. Nel frattempo a San Roberto gli appuntamenti natalizi si susseguono tra serate teatrali, musicali, iniziative nelle piazze e quant’altro, che, nell’ambito dell’ormai tradizionale cartellone natalizio, rendono il paese bello ed accogliente.
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Dove si va e cosa si fa? In tutte le piazze calabresi ci si prepara a festeggiare il 2014
Cosa succede in città Mentre la città di Cosenza, ha ufficializzato l’esibizione di Vinicio Capossela e la Banda della Posta per salutare il nuovo anno, anche nelle altre città calabresi ci si prepara a festeggiare il 2014. Nella vicina Bisignano invece, il Capodanno in piazza sarà all’insegna dell’allegria, con la comicità di Paolo Marra, l’esilarante presenza di Tullio Lenti da Rlb, e ancora diversi personaggi di “Amici” e drag queen. A Lamezia Terme sarà Eugenio Bennato ad esibirsi su Corso Numistrano per festeggiare il nuovo anno con i lametini. Il sindaco Gianni Speranza, dopo aver incontrato la stampa per spiegare il proprio passo indietro sulle dimissioni non più irrevocabili, ha anche annunciato che l’ufficio cultura ha comunicato la firma, prevista per lunedì, del contratto per avere Eugenio Bennato in piazza a Lamezia il 31 notte. A Reggio Calabria invece, il capodanno sarà tutto reggino senza artisti di fama particolari; la location delle iniziative sarà la piazza del Castello Aragonese. Alle 17 inizieranno momenti di musica e gioco per i più piccoli e le danze si apriranno dopo la mezzanotte con diversi momenti di cabaret con l’attore reggino Gennaro Calabrese, musica dance per far ballare i giovani ma anche l’esibizione delle band Vietato Vietare, Le Pop Stars e il dj set di Filippo Lopresti. Nel reggino ancora: a Bova, si esibiranno in piazza Roma gli Skunchiuruti, mentre a Locri in piazza dei Martiri, è previsto il concerto dei Quartaumentata. A Crotone nessuna iniziativa per festeggiare il nuovo anno, ma ci si affiderà solo ai veglioni nelle strutture private, ma anche a Catanzaro, nessuna star di rilievo; solo un programma variegato fatto di arte, spettacolo e concerti in piazza. Per non parlare di Vibo Valentia, comune in stato di dissesto finanziario, che dunque senza soldi da spendere, saluterà il 2014 senza alcun evento.
Castrovillari in piazza
Musica popolare dell’Area mediterranea L’amministrazione comunale di Castrovillari, con la collaborazione della municipalizzata “Gas Pollino”, festeggerà con la città il capodanno in piazza Municipio, proponendo un concerto di musica popolare, contaminato dalle cadenze dell’Area mediterranea che sottolineano un patrimonio di sensibilità enorme dei popoli del Sud. A mezzanotte e mezza si esibiranno sul palco i “Tarantanova” e a seguire, sempre in piazza Municipio, gran veglione in compagnia con il deejay Achille Lombardi. Nel corso dell’appuntamento si brinderà al 2014 che entra. L’iniziativa si muove ed è stata decisa sull’onda del successo del concerto di capodanno di l’anno scorso e per far rivivere nuove suggestioni che, il gruppo in programma e le proposte deejay, firmeranno con le loro performance.
sabato 28 dicembre 2013
Dove si va e cosa si fa? Nella notte di San Silvestro rinnovato interesse per zampone e cotechino, prodotti della salumeria "made in Italy"
Si “insaccano” 3 italiani su 4 Con la tendenza al risparmio e ai menu tradizionali, nel cenone di Capodanno è boom per cotechini e zamponi che fanno registrare un aumento negli acquisti del 9 per cento rispetto all’anno scorso per un totale di circa 6,5 milioni di chili serviti in tavola. È quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che sulle tavole di quasi tre italiani su quattro (73 per cento) sarà presente il gustoso insaccato. Il rinnovato interesse per questi pregiati prodotti della salumeria “made in Italy” scaturisce da un ritorno dei piatti della tradizione, ma anche - sottolinea Coldiretti - dalle caratteristiche nutrizionali profondamente cambiate. Rispetto a venti anni fa i due insaccati simbolo del Capodanno hanno infatti oggi il 33 per cento di grassi in meno rispetto a venti anni fa. Durante le festività di fine anno - precisa la Coldiretti - vengono ‘fatti sparire’ dalle tavole circa il 90% del totale della produzione nazionale. La preferenza degli italiani va ai cotechini il cui consumo in quantità è pari ad oltre il doppio di quello degli zamponi. La maggioranza della produzione nazionale - precisa la Coldiretti - è certificata come Cotechino e Zampone di Modena Igp, riconoscibili dal caratteristico logo a cerchi concentrici gialli e blu con stelline dell’Unione Europea, ma si rileva anche una apprezzabile richiesta per cotechini e zamponi artigianali, magari acquistati direttamente dagli allevatori, in azienda, nei mercati o nelle botteghe di Campagna Amica, dove la componente di carne italiana è pari al cento per cento. Insieme a due piatti storici è immancabile la presenza delle lenticchie chiamate a “portar fortuna” anche se - continua la Coldiretti - poche sono realmente italiane come quelle del Castelluccio di Norcia Igp, ma anche quelle inserite nell’elenco delle specialità tradizionali nazionali come le lenticchie di S.Stefano di Sessanio (Abruzzo), di Valle agricola (Campania), di Onano, Rascino e Ventotene (Lazio), Molisane (Molise), di Villalba, Leonforte, Ustica e Pantelleria (Sicilia) o umbre quali ad esempio quelle di Colfiorito. Lo zampone e il cotechino analizzati dopo cottura dimostrano di avere una composizione molto diversa dall’immagine che li vede come prodotti molto grassi: 100 grammi, pari a due fette, contengono 319 calorie, circa quanto un etto di mortadella (307) e meno della stessa quantità di salame (352). Si tratta di alimenti interessanti per l’apporto in proteine di elevata qualità biologica, in vitamine B1 e B2 (tiamina e riboflavina) e in ferro e zinco (oligoelementi per i quali possono verificarsi carenze in caso di alimentazione vegetariana). Inoltre, per quanto riguarda il problema della qualità dei lipidi, che ha a lungo penalizzato ingiustamente questi alimenti, i dati attuali - conclude la Coldiretti - indicano che la composizione in acidi grassi e il rapporto tra le diverse classi di acidi grassi non si discostano da quelle che sono le raccomandazioni nutrizionali.
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Cari concittadini,
sabato 28 dicembre 2013
«Auguro a tutti un 2014 migliore»
è con sentimento misto di gioia, preoccupazione, fiducia, orgoglio che mi rivolgo a voi nell’imminenza del Nuovo Anno. Gioia perché, ancora una volta, condivido con voi tutti questa consuetudine, a cui tengo in maniera particolare e che si è sempre rinnovata ogni anno. Lo scambio degli auguri è, infatti, una pratica antichissima attraverso la quale una comunità ritrova le ragioni del proprio stare insieme ed il senso dell’identità e dell’appartenenza. Preoccupazione, anche, perché la crisi economica ed occupazionale peggiore che sia mai stata affrontata dall’Italia, ormai giunta al sesto anno consecutivo, non sembra fare passi indietro significativi, mentre rimane altissimo, in termini sociali e umani, l’impatto sulle nostre comunità territoriali, i giovani, gli anziani, i disoccupati, i lavoratori precari, le famiglie. Tuttavia, ed è in questo che risiede il sentimento di fiducia, il nostro Paese, la Calabria, il nostro territorio dispongono ancora di uno straordinario capitale su cui fare leva per uscire dalla condizione di difficoltà estrema nella quale la crisi di questi anni ci ha precipitati. Che è il capitale racchiuso nell’energia, nel talento, nella creatività dei nostri giovani. Il capitale che è insito nello straordinario potenziale ambientale, naturale, culturale della nostra terra. Che è compreso nella volontà tenace, nella capacità e nell’impegno di tutti quelli che, ogni giorno, sui luoghi di lavoro, nelle amministrazioni pubbliche, nelle imprese, nelle associazioni si adoperano perché, nonostante le difficoltà, si realizzino condizioni di vita dignitose, si produca ricchezza, si creino quei valori umani e sociali che rendono degna la nostra vita e convinta la nostra aspirazione ad un futuro più giusto e migliore. Io so che ce la faremo. E quel giorno sarà un giorno bellissimo per tutti noi. Consentitemi poi di manifestarvi anche il mio orgoglio e la mia soddisfazione per il cammino che abbiamo insieme percorso in questi lunghi anni. Che sono stati anni di lavoro, passione, impegno, nei quali la Provincia di Cosenza è diventata un punto di riferimento importante per i cittadini, le comunità locali, le associazioni, gli operatori economici. Sempre con l’obiettivo di migliorare le politiche ed i servizi pubblici contenendone i costi, mettendo al centro il cittadino, i suoi diritti, le sue esigenze, i suoi bisogni. Ho avuto l’onore di guidare un’Amministrazione efficiente, dinamica, efficace. Che è stata capace di proporre e realizzare progetti di rilevanza collettiva. Che, al meglio, ha utilizzato le risorse finanziarie ordinarie ed è stata in grado di intercettare e spen-
dere i fondi europei. Che ha puntando sugli investimenti e la crescita senza tralasciare l’equilibrio nella gestione del bilancio dell’Ente. Per questo, credo di poter affermare che in questi anni abbiamo lavorato con grande impegno, raccogliendo risultati non facili e non scontati, soprattutto se si considerano le condizioni generali dell’economia e della finanza pubblica. Abbiamo costruito nuove strade, edifici scolastici, impianti sportivi, mantenendo in condizioni dignitose tutto il patrimonio esistente. Abbiamo realizzato e gestito una rete di servizi innovativi su tutto il territorio nei settori del mercato del lavoro, della formazione, del sociale. Siamo intervenuti, ogni volta, con efficacia nel risolvere criticità in ambiti delicati e complessi come la protezione civile, la tutela ambientale e paesaggistica, la pianificazione territoriale. Abbiamo prodotto politiche pubbliche coinvolgendo partenariati locali, operatori dell’economia e del sociale, associazioni, organizzazioni di categoria, sindacati. Abbiamo promosso e realizzato progetti di rilevante impatto nei settori dello sviluppo locale, della cultura, dell’energia, del lavoro, della formazione, del turismo, dello spettacolo, dello sport. Abbiamo garantito i servizi per le nostre comunità nel campo dei trasporti, del governo territoriale, delle politiche sociali, dell’impiego, della formazione, delle attività venatorie, dell’ambiente. Abbiamo sostenuto, con tutte le nostre forze, le altre istituzioni e, in particolare, i Sindaci nel loro duro impegno quotidiano in favore dei cittadini. Abbiamo cercato, quanto più possibile, di essere e sentirci vicini ai cittadini e alle comunità che abitano ed operano nel vasto territorio della nostra Provincia. Siamo riusciti, credo a stabilire con essi un filo di dialogo, condivisione, comprensione che non si è mai interrotto e di cui avverto un orgoglio ed una soddisfazione particolari. Sono certo che Voi, cari concittadini, avete ogni giorno sperimentato nel concreto l’impegno della Provincia di Cosenza, dell’Amministrazione da me presieduta. Ci ha mossi e ci muove per il futuro una speranza che si fa volontà. Infine: sarei manchevole, se in fondo a questa mia riflessione non lasciassi spazio anche per un sentimento di malinconia considerato che il prossimo sarà l’anno che coinciderà con la fine del mio mandato di governo. Una esperienza ricca, piena, profonda, a testimonianza che la Provincia rimane un’istituzione viva, attiva e presente, per il territorio e per i cittadini. Per questo ritengo sia un grave errore perseguire l’obiettivo dell’abolizione o del loro depotenziamento. Purtroppo, ahinoi, siamo in presenza di un modo di affrontare i problemi, anche quelli seri che meriterebbero un approfondimento adeguato, con superficialità ed un pensiero debole che si affida esclusivamente alla propaganda ed al messaggio mediatico. È il caso di dire che anche una istituzione, come la Provincia, la più antica del Paese è vittima della cultura populista.
Possa il futuro che ci attende rendere ancora più coese le nostre comunità, più saldi i nostri legami, più forti le nostre speranze. Sia, per Voi e per i vostri cari, per tutti, un 2014 migliore.
On. Mario Oliverio Presidente della Provincia di Cosenza
sabato 28 dicembre 2013
Vacanze domestiche Coldiretti: 4 milioni in vacanza, 60% in casa
I viaggi perdono quota Circa 4 milioni gli italiani trascorreranno il Capodanno fuori casa con una riduzione stimata pari all’11 per cento rispetto allo scorso anno. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che, però, ben sei italiani su dieci (60%) alloggerà in case di proprietà o di parenti o amici. Resteranno in Italia l’81 per cento dei vacanzieri; quasi la metà (49 per cento) spenderà meno di 250 euro a persona e il 21 per cento tra i 250 ed i 500 euro a persona. La tendenza - sottolinea la Coldiretti - è per una vacanza breve con il 28 per cento dei vacanzieri che trascorrerà fuori casa meno di tre giorni, mentre il 44 per cento resterà da tre giorni ad una settimana lontano dalle mura domestiche durante le festività di fine anno, secondo l’analisi Coldiretti/Ixe. C’è però anche un 25 per cento di vacanzieri che si può permettere di restare fuori da una settimana a quindici giorni. Le mete preferite - continua la Coldiretti - sono le città d’arte che sono scelte dal 53 per cento degli italiani in vacanza, mentre al secondo posto c’è la montagna con il 33 per cento e a seguire la campagna con ben il 9 per cento a pari merito con il mare, magari in lontani paesi esotici. La scelta della campagna e dell’agriturismo e’ favorita dalla necessità di ottimizzare il tempo disponibile e dalle disponibilità economiche che spingono verso vacanze flessibili e più vicine a casa. Con il Capodanno salgono infatti a quattrocentocinquantamila i vacanzieri che - sottolinea la Coldiretti - hanno prenotato l’agriturismo per le feste di fine anno con una permanenza media ridotta però a due/tre giorni e il boom delle prenotazioni last minute su internet o attraverso applicativi tablet con i quali è ancora possibile trovare occasioni. Rispetto allo scorso anno il 23 per cento degli italiani ha scelto una meta delle vacanze più vicina, il 58 per cento di eguale distanza e solo l’8 per cento più lontana, secondo l’analisi
Coldiretti/Ixè. Il motivo principale - conclude la Coldiretti - è il costo del biglietto aereo, del treno e dei carburanti per il 40 per cento degli italiani, mentre per il 22 per cento la motivazione va ricercata nella minor disponibilità di tempo.
Altroconsumo: no regali alla Siae
Via al riciclo di regali
Da gennaio tecnologia più cara
Quando Babbo Natale non indovina
Ignorati i consumatori, solo quattro amici al bar hanno deciso per tutti
Al via la difficile opera del riciclo dei regali per più di un italiano su tre (33 per cento) che non ha remore a privarsi degli oggetti indesiderati trovati sotto l'albero di Natale. E' quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe' dalla quale si evidenzia però anche la presenza di uno zoccolo duro di italiani (53 per cento) che dichiara di non aver mai riciclato i regali e che mai lo farà. La tendenza a riciclare i regali si diffonde, ma nell'89 per cento dei casi sottolinea Coldiretti - avverrà a favore di parenti e amici che possono apprezzare l'oggetto ricevuto in dono. Preferiscono invece la beneficenza il 27 per cento degli italiani che riciclano il regalo di Natale mentre il 15 per cento preferisce restituirlo al negozio cambiandolo o chiedendo un buono.
Un balzello di 3 e 4 euro sul prezzo di smartphone, tablet e computer: in gran segreto sta per passare l’innalzamento di oltre il 300% della tassa sui dispositivi tecnologici destinato a ingrossare le casse della Siae è questa la notizia appresa da Pietro Vitelli responsabile Altroconsumo Regione Calabria. «Il decreto del ministro Bray che aggiorna il precedente decreto Bondi e che sarà approvato entro fine anno con applicazione già da gennaio 2014 prevede infatti significativi aumenti su dispositivi elettronici, che sia un computer, una smart tv, uno smartphone o un tablet. Alcuni esempi: un tablet costerà 3,10 euro in più, mentre smartphone e computer avranno aumenti superiori ai 4 euro. La nostra associazione - prosegue Pietro Vitelli - lancia una petizione per bloccare l’istituzione di questa tassa iniqua. Col decreto si pensa di risarcire la Siae (e gli autori e gli editori che rappresenta) per i mancati introiti derivanti dalle copie private di canzoni, film e quanto coperto da diritto d’autore. Copie private in genere conservate nelle memorie di massa (hard disk, chiavette, cd vergini) e nei dispositivi in grado di immagazzinare dati: da qui l’idea di mettere la tassa. È l’equo compenso, soldi che la Siae dovrebbe ridistribuire a autori e editori e che vanno soprattutto agli artisti più noti e importanti. Per Altroconsumo, conclude Pietro Vitelli, è una tassa iniqua: chi acquista musica e film legalmente da piattaforme online paga già i diritti d’autore per poterne fruire e fare copie su un certo numero di supporti: è profondamente ingiusto che paghi una tassa anche su questi stessi supporti, trovandosi così a pagare due volte».
Molto diffusa tra i più giovani è la tendenza a riciclare i regali su internet. I prodotti con il minor tasso di "riciclo" sono quelli dell'enogastronomia per i quali - sostiene Coldiretti - si trova sempre l'occasione di consumo mentre più a rischio sono i capi di abbigliamento, i prodotti per la casa o quelli tecnologici che sono molto gettonati tra gli acquisti di Natale. Quest'anno - continua la Coldiretti - sono aumentati del 2 per cento gli italiani che intendono riciclare i regali di Natale anche per effetto della crisi. Per il Natale le famiglie italiane hanno speso per regali in media 171 euro, con un calo del 5 per cento rispetto allo scorso anno, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Deloitte.
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sabato 28 dicembre 2013
Suonando qua e là Al Teatro Rendano di Cosenza l’Orchestra Accademica Sinfonica della ‘Chernivtsy philharmonic Society’
Concerto ucraino tanto per cominciare Sarà l’Orchestra Accademica Sinfonica della ‘Chernivtsy philharmonic Society’, diretta da Yosyp Sozansky, ad animare il Concerto di Capodanno del 2 gennaio 2014 al Teatro ‘Rendano’ di Cosenza, secondo appuntamento del Festival Internazionale della Musica, diretto da Maria Letizia Mayerà, promosso dalla Siams (Agenzia Internazionale Arte Musica e Spettacolo) e patrocinato dal Comune di Cosenza e dalla Regione Calabria. L’Orchestra Accademica Sinfonica della ‘Chernivtsy philharmonic Society’è una formazione ucraina, attiva dal 1992 e che ha raccolto, in giro per il mondo, lusinghieri apprezzamenti dalla critica specializzata, ma anche dai più prestigiosi festival musicali ai quali ha partecipato nel corso della sua più che ventennale attività. Numerosi i progetti artistici che è riuscita ad esportare all’estero ottenendo un buon successo di pubblico. Dal 2008 si fregia del titolo di ‘Academic Symphony Orchestra’. Tra le sue incisioni più significative, un cd dal titolo ‘Mozart and Salieri’. Particolarmente accattivante si presenta il programma del concerto del 2 gennaio al ‘Rendano’ che ha per titolo ‘Famiglia Strauss’, con un chiaro riferimento a quello che è il repertorio tradizionale di ogni concerto di Capodanno. Il direttore artistico del Festival Internazionale della Musica Siams, Maria Letizia Mayerà, ha voluto affiancare al sangue viennese, tipico delle musiche di Johann Strauss (tra queste le celeberrime ‘Sul bel Danubio blu’ e ‘Tritsch-tratsch polka’) anche brani tratti dal ‘Nabucco’ e da ‘Giovanna d’Arco’ di Giuseppe Verdi per omaggiare il compositore di Busseto di cui, nel 2013, è stato celebrato il bicentenario della nascita. La scelta la spiega la stessa Maria Letizia Mayerà: «È ormai divenuto usuale, anche nei concerti di Capodanno di grandi istituzioni culturali, come il Teatro ‘La Fenice’ di Venezia, inserire nel programma pagine musicali di Verdi, Rossini e degli altri padri nobili della musica classica del nostro Paese. Ho ritenuto di chiedere all’Orchestra che suonerà il 2 gennaio a Cosenza di fare altrettanto, certa di incontrare il favore del nostro pubblico al quale farà piacere ascoltare Strauss, ma anche lasciarsi trasportare dalle memorabili pagine musicali del genio di Busseto». Nell’ultima parte del concerto saranno eseguite, inoltre, di Tchajkovskij, le danze da ‘Lo schiaccianoci’, da ‘Il lago dei cigni’ e da ‘La bella addormentata’, le danze ungheresi di Brahms e il can can da ‘Orfeo all’Inferno’di Offenbach. Ovviamente, non mancherà, tra i bis programmati, l’attesissima ‘Radetzky March’, che il pubblico dei concerti di Capodanno suole accompagnare con il battimani ricevendo indicazioni in tal senso direttamente dal direttore d’orchestra. Sul podio del ‘Rendano’, a dirigere l’Ochestra sarà Yosyp Sozansky. Ucraino di Lviv, Sozansky ha studiato direzione d’orchestra presso il Conservatorio "Rimskij-Korsakov" di San Pietroburgo con il maestro Mariss Jansons. Si è esibito nei teatri di tutto il mondo, realizzando, con l’Orchestra Sinfonica, numerose registrazioni in studio, sia di musica contemporanea che di musica classica. Yosyp Sozansky ha ottenuto significativi riconoscimenti da parte dell'Unione dei Compositori Russi ed il ‘Golden Muse 2003’. Al termine del concerto del ‘Rendano’, gli spettatori potranno partecipare ad un brindisi augurale, insieme agli orchestrali e al direttore d’orchestra, per festeggiare il 2014, alzando i calici di un ottimo vino calabrese, il ‘160 anni’, un gaglioppo della storica cantina ‘Ippolito’ di Cirò, fondata nel 1845 e quindi la più antica delle cantine attualmente esistenti in Calabria. Per il concerto del 2 gennaio sono ancora disponibili in prevendita le ultime scorte di biglietti presso l’agenzia ‘InPrimafila’ di Viale degli Alimena (Info :3483672611 - 0984795699). Anche in occasione del concerto di Capodanno, il Festival Internazionale della Siams coniugherà la musica con la solidarietà. Parte dell’incasso del concerto sarà, infatti, devoluta al reparto di oncoematologia pediatrica dell’Ospedale dell’Annunziata.
La carica dei sessanta giovani
L’Orchestra sinfonica giovanile a spasso per la Calabria Con il concerto di Santo Stefano, svoltosi nel duomo di Gioia Tauro giovedì 26 dicembre, si è conclusa la prima parte della tournée natalizia dell’Orchestra Sinfonica Giovanile della Calabria, ensemble strumentale nato all’interno dell’associazione “Musica Insieme” di Gioia Tauro, ente presieduto dalla prof.ssa Caterina Genovese. I circa sessanta giovani musicisti provenienti da diverse province della nostra regione si sono esibiti nel Duomo di Rosarno (sabato 07 dicembre), al teatro dell’Università della Calabria (Rende, sabato 14 dicembre), presso la Chiesa del Ss. Rosario di Paola (sabato 21 dicembre), a Catanzaro (domenica 22 dicembre) presso la Basilica dell’Immacolata per concludere, appunto, questa prima trance di eventi nella città della piana nella festività liturgica di S. Stefano. Nel corso degli eventi, l’orchestra, diretta dal maestro Ferruccio Messinese, ha proposto numerosi brani, composizioni di Beethoven, Mozart, Bach, Vivaldi, Marcello, Jenkins, Franck, Saint-Saëns, Mascagni e tradizionali natalizi. Notevole è risultato l’impatto con il pubblico che, in tutti gli eventi, non ha mancato di sottolineare le esecuzione con apprezzamenti e positivi commenti. Nel corso degli eventi, a far compagnia al-
sabato 28 dicembre 2013
Suonando qua e là Appuntamento imperdibile e insolito a Reggio Calabria con l’Orchestra sinfonica del Teatro Cilea
E al Politeama si “soffia” nelle zampogne
l’ensemble gioiese, sono state anche numerose formazioni corali: Coro Polifonico dell’Università della Calabria, Coro Ss. Trinità di Catanzaro con il soprano Giovanna Massara, Coro Polifonico Symphonia Istituto Musicale ‘S. Guzzi’ e Coro Gaudium et Spes, formazione corale quest’ultima nata anch’essa all’interno dell’Associazione Musica Insieme. I prossimi eventi vedranno il gruppo esibirsi in altri centri della regione: giovedì 2 gennaio 2014, infatti, l’orchestra sarà di scena a Cittanova (Rc), mentre domenica 5 gennaio si esibirà a Girifalco. Chiuderà questo piccolo tour il tradizionale Concerto dell’Epifania che avrà luogo lunedì 6 gennaio nel centro di Rizziconi (Rc). Soddisfazione hanno espresso i vertici dell’Associazione, esternando parole di ringraziamento per coloro che collaborano affinché tutto ciò sia possibile, dai professori responsabili di sezione (Caterina Genovese - violini e viole, Stefania Prota - violoncelli, Salvatore Schipilliti - contrabbassi, Giuseppe Mimmo Rotella - oboi, Vincenzo Virgillo - Clarinetti, Raffaele Procopio - trombe, Antonio Baccaglini - corni, Eleonora Genovesi e Bartolomeo Piromalli - coro) ai docenti collaboratori (Antonio Mungo - fagotto, Emmanuele Saccà - fagotto, Andrea Lombardo - tromba, Giovambattista Loberto - clarinetto, Daniele Laro - contrabbasso), ai genitori, all’amministrazione comunale di Gioia Tauro guidata dal sindaco Renato Bellofiore ed a tutti coloro che si adoperano negli allestimenti dei vari eventi.
Appuntamento conclusivo dell’Horcynus Festival invernale con il Concerto di Capodanno mercoledì 1 gennaio alle ore 17.00. Al Teatro Politeama Siracusa di Reggio Calabria l’Orchestra sinfonica del Teatro Cilea, diretta dal maestro Gian Rosario Presutti, insieme al musicista Giancarlo Parisi regalerà al pubblico un concerto unico nel suo genere, per zampogna ‘a paro’cromatica e orchestra (Allegro Balletto). Un appuntamento imperdibile per accogliere, nel segno della musica, ancora una volta al confine tra modernità e tradizione, il 2014. E nel solco delle finalità sociali che da oltre un decennio persegue la Fondazione Horcynus Orca, il 31 dicembre l’anteprima del concerto sarà dedicata alle associazioni di volontariato attive nell’area dello Stretto, invitate ad assistere alle prove generali. La prima parte del concerto sarà dedicata all’incontro tra le sonorità dell’orchestra e della zampogna ‘a paro’ cromatica. La particolarità di questa esecuzione consiste anzitutto nell’uso in veste solista del più importante aerofono pastorale dell’area calabro-sicula: una zampogna ‘a paro’ arricchita da chiavi che permettono di modulare il suono in diverse tonalità, attraverso svariati passaggi cromatici. Intorno a questo particolare strumento, ideato e suonato da Giancarlo Parisi, si sviluppa una composizione che contiene molteplici richiami a frammenti della tradizione popolare italiana e siciliana, sfruttando l’originale sovrapposizione timbrica e stilistica che si produce nell’incontro con l’orchestra classica euro-occidentale. La scrittura è stata concepita tenendo presente le lezioni di quei compositori del Novecento che hanno prestato maggiore attenzione all’intreccio dei linguaggi musicali colti, etnici e folklorici. Il risultato di questo insolito connubio tende a suscitare un senso di sorpresa percettiva, innescando una dimensione sonora ancestrale che non rinuncia a essere testimonianza vitale di una sperimentazione contemporanea. Nel dettaglio, il programma prevede una prima parte in cui si esibiranno l’Orchestra del Cilea e Giancarlo Parisi, con l’esecuzione del ‘Concerto N° 1 per Zampogna a paro cromatica e orchestra’, composto dal maestro Parisi ed eseguito in anteprima nel 2011 a Corleone con l’orchestra del Conservatorio V. Bellini di Palermo sotto la direzione del maestro Carmelo Caruso. A seguire, saranno eseguiti due movimenti, le Danze ungheresi n. 1 e n. 5 di J. Brahms. Mentre nella seconda parte, l’Orchestra sinfonica del Teatro Cilea eseguirà i tradizionali valzer di Capodanno: Il Bel Danubio Blu e il Valzer dell’Imperatore di J. Strauss, Pizzicato polka, Tritsch tratsch polka e Can Can di J. Offenbach. Giancarlo Parisi è un musicista polistrumentista messinese. Dopo aver lavorato a lungo come autore ed esecutore di musiche per il teatro e aver vinto insieme a Giovanni Sollima parecchie rassegne di musica jazz in Italia e all’estero, entra a far parte della Premiata Forneria Marconi. «Questo concerto mette a confronto due stili rituali della musica contemporanea» sottolinea il direttore artistico della sezione Musica Nomade dell’Horcynus Festival, Giacomo Farina. «Quello mitteleuropeo del valzer degli autori di fine Ottocento e inizio Novecento e quello della musica da ballo pastorale mediterranea , restituendo dignità a entrambi gli stili, ma soprattutto alla zampogna, nobile e complicato strumento popolare che dimostra ancora di possedere capacità innovative ed espressive moderne. Il giusto epilogo per un Festival che ha attraversato tutti i confini possibili tra Oriente e Occidente e tra culture musicali e artistiche apparentemente distanti». I prossimi appuntamenti dell’Orchestra del Cilea al Teatro Siracusa sono: l’1 marzo (ore 21.00) con il Concerto Il Maestro di Cappella di Domenico Cimarosa; il 6 aprile (ore 18.00) con il Concerto Il Violino e L’Opera. Fantasie e parafrasi d’opera con musiche di Alard, Verdi, Sinegelèe, violino solista e direttore maestro Luigi De Filippi; il 18 maggio (ore 18.00) con il Concerto sinfonico, solisti Maestro Pietro Bonfilio (pianoforte) e Maestro Davide Alogna (violino).
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Un appuntamento cruciale Il nuovo anno che sta per nascere contiene una mix di speranze e l’angoscia per un futuro che si presenta ancora incerto. Forse per la prima volta vi è una profonda inquietudine sui destini della più importante e significativa costruzione politica del secondo dopoguerra. Siamo arrivati a costruire una Unione Europea, a un passo dalla costruzione di una realtà politica sintesi delle più significative civiltà che hanno costruito il mondo moderno e poi ci siamo bloccati. Come se fossimo arrivati al ciglio di un baratro e dietro di noi la strada fosse franata alle nostre spalle. Ci troviamo così paralizzati dalla paura di procedere con un salto nel vuoto guardando al futuro e l’angoscia e l’impossibilità di un ritorno indietro. Tanto gli innamorati europeisti, quanto i nemici dichiarati dall’Unione si trova in un cul-de-sac, e non sanno prendere alcuna decisione. A complicare la partita vi è una strana tendenza che porta l’idea dell’Europa verso l’Est, dove prima della caduta del muro erano barriccati i nostri “nemici”. In Ucraina si combatte una dura battaglia in nome dell’Europa, la Slovenia prima e oggi la Lituania si vestono a festa per celebrare il loro ingresso nell’Unione Monetaria mentre in Occidente lo spirito europeista frana fino a livelli pericolosamente bassi persino nei paesi fondatori, come l’Italia, che è sempre stato un baluardo a difesa della cittadella europea e non solo per aver dato i natali ad Altiero Spinelli, il primo utopista che ha chiaramente prefigurato la nascita degli Stati Uniti d’Europa, ma perché la partecipazione all’avventura europea ci ha consentito di percorrere una lunga strada di sviluppo, ci ha fatto abbandonare lo stato di miseria in cui eravamo assuefatti a vivere fin a quel momento. Nonostante a crisi, l’Italia resta pur sempre una delle principali potenze industriali del mondo. Un esito non certo scontato guardando alla situazione in cui versava alla fine del conflitto. Anche in Francia, in Germania, il sentimento si affievolisce e rispuntano i vecchi egoismi nazionalisti, dimenticando i grandi progressi che hanno consentito alla Francia di riacquistare il ruolo di prestigio nella politica internazionale e alla Germania di digerire il rospo dell’Est, che rappresentava una pesante zavorra che impediva la crescita del Paese. Il sentimento anti europeo è stato alimentato dalla crisi, poiché la maggiora parte degli analisti ne attribuiscono la causa nell’ordina monetario che si è stato creato con l’euro. Che fare? Continuare lungo il cammino dell’integrazione o riprendere una salita solitaria con il ritorno a una moneta debole e malaticcia soggetta a qualsiasi mutamento dello scenario politico-economico. La risposta dovrebbe essere semplice. L’euro è sopravvalutato, la Cina sta progressivamente e con grande velocità creando una nuova zona monetaria asiatica che rapidamente potrebbe arrivare a superare il sistema monetario europeo e anche gli altri paesi Brics si stanno ponendo il problema di rafforzare le proprie monete dopo aver rafforzato le proprie economie.
Nella prossima primavera si terranno le consultazioni per il rinnovo del Parlamento europeo Finora è stato l’appuntamento dei trombati della politica nazionale Oggi può essere un turning point tanto della più lunga e devastante crisi che per le contorsioni che sta vivendo la politica nazionale. Ma uno dei “nostri” conterranei riuscirà a farsi eleggere? O la Calabria resterà fuori da Bruxelles? In un domani non lontano lo stesso euro potrebbe essere travolto da imponenti schiacciasassi e non risultare sufficiente a mantenere un suo equilibrio nel sistema monetario internazionale. Il ritorno alle monete nazionali è una follia, non tanto per l’impossibilità tecnica di frantumare l’euro nei suoi elementi costitutivi, ma soprattutto perché le monete Pigs sarebbe travolte sotto il peso monetario dei nuovi paesi in via di sviluppo. L’unica risposta seria alle difficoltà dell’Italia è il ritorno allo spirito europeista, riacquisire prestigio e autorevolezza nel cammino di integrazione che deve essere necessariamente ripreso per dare all’Europa la capacità di competere a livello mondiale, tanto a livello monetario che riacquisendo la sua capacità innovativa, il ruolo di preminenza nel campo scientifico e culturale.
Non bisogna dimenticare che gran parte del progresso è frutto dell’ingegno e dell’intraprendenza del genio europeo. Lo sviluppo di paesi come il Giappone ieri, e la Cina oggi, è il risultato di uno sfruttamento di tecniche e scoperte che hanno una chiara origine europeo e in questo campo le capacità di competere dell’Europa permangono molto elevate. L’opinione di chi ha frequenti contatti con il resto dell’Europa è che la crisi è ormai alle spalle in paesi come la Francia o la Germania. Le difficoltà maggiori le stanno attraversando proprio l’Italia e in una certa misura la Spagna, soprattutto per l’incapacità di apportare quelle correzioni necessarie ad eliminare i vincoli alla crescita. Alle nostre latitudini non è ancora del tutto evidente che questa volta è proprio il Nord, la parte più ricca e produttiva del Paese, a soffrire per i morsi della crisi e questo per motivi evidenti. Intanto, il nostro sistema industriale era già quasi inesistente per cui abbiamo perso il nulla, in secondo luogo anche l’occupazione ha avuto da sempre un carattere precario e approssimativo, senza regole e senza controllo per cui in fondo, la nostra precarietà è la nostra ordinarietà mentre nel Nord molte famiglie comincia a dover fare i conti con la difficoltà materiale di poter affrontare le spese più ordinarie di sopravvivenza, dopo aver dovuto rinunciare a molte di quelle superflue. Nel bene e nel male la politica europea è diventata il regolatore della nostra quotidianità e dobbiamo per la prima volta assumere la consapevolezza che la partita fondamentale si gioca in campi lontani. Se il nostro futuro dipende da quanto succede nei palazzi dell’Unione, l’appuntamento primaverile per il rinnovo del Parlamento diventa un passaggio cruciale e un test di credibilità del Paese.
sabato 28 dicembre 2013
Mario Pirillo, Aldo Patriciello e Giacomo Mancini Sullo sfondo il Parlamento europeo
ge la regole della lotta all’ultimo sangue tra i capi tribù per stabilire le posizioni di comando. L’esito delle elezioni avrà un impatto decisivo sugli equilibri tra i vari partiti e all’interno di essi, poiché l’appuntamento di primavera costituisce una sorte di consultazione primaria sull’equilibrio triangolare e la definizione all’interno di ciascun cateto delle personalità dominanti.
A giudicare dalle prime impressioni,
Abbiamo quindi bisogno di una rappresentanza di grande qualità e competenza che sappiamo contrattare le nostre ragioni con i partner europei. Non possiamo permetterci il lusso di mandare a Bruxelles gli “avanzi” della politica esigibile come il buon Trematerra o il Pirillo che in due non conoscono più di tre parole di una qualsiasi lingua europea che non sia il calabrese. Aspettando magari Giacomo Mancini (si candiderà? Verrà eletto? Li ha almeno 100mila voti perché tanti ne servono?). Lui forse un po’ di inglese lo conosce anche se non basta di questi tempi a prendere un volo dignitoso verso l’Europa. La partita europea non può giocarsi con i trombati, gli scontenti o servire da palliativo per i delusi e coloro che si sono venduti l’anima, la tradizione, la storia e cultura per la propria sopravvivenza. Si deve porre grande attenzione a proporre candidature di grande prestigio poiché in questo turno la Calabria rischia davvero di rimanere priva di qualsiasi rappresentanza. Forse non saprebbe neanche un dramma visto lo scarso risultato, l’infimo prestigio, lo scarso contributo tanto politico che economiche dei nostri rappresentanti finora. Tuttavia il riscatto delle regione passa anche se non soprattutto dalla sua capacità di dotarsi di una classe dirigente capace e competente,da una rappresentanza autorevole e credibile, una governance dotata di carisma e autorevolezza. Il gioco si fa molto duro poiché in un collegio così vasto come quello meridionale che comprende l’intero territorio continentale dell’ex Regno delle Due Sicilie vi è l’esigenza di prendere un numero di voti personali che supera le centomila unità. Vi sono rappresentanti campani o pugliesi che per la loro ascendenza, prestigio e potere sono in grado di essere presenti in tutte le regioni fa-
centi parti del collegio. Personaggi come Aldo Patriciello ha raccolto nella scorsa tornate elettorale europea circa centocinquantamila preferenze (20mila solo in Calabria) ed è stato molto presente ed attivo nella politica europea. La maggior parte dei nostri gladiatori sembrano dei parvenu privi della necessaria cultura politica ed esperienza internazionale da farli subito apparire come degli inguaribili provincialotti nell’arena europea. Si potrà sostenere che questa è una condizione sempre esistita e non ha impedito che la Calabria sia sempre riuscita a imporre un proprio candidato. Questo potrebbe anche ripetersi la prossima volta, ma bisogna considerare il ruolo di centralità assunto dal dibattito europeo, l’interesse che riveste anche per decifrare le tendenze del quadro politico nazionale. L’appuntamento europeo acquista un significato e una importanza fondamentale perché resta l’unico momento di reale confronto delle capacità individuali, di misurare il gradimento delle proposte politiche e la tenuta del sistema tripolare che si è venuto a creare nell’ultima consultazione politica. Le ultime elezioni amministrative, dal Friuli alla Basilicata, hanno messo in chiara evidenza la disaffezione degli elettori nei confronti delle proposte politiche messe in campo dai partiti, frutti di accordi al vertice, di una sapiente collocazione delle pedine nella scacchiera del sudoku. L’astensionismo ha superato il cinquanta per cento, e nonostante ciò, le schede bianche e nulle sono state molto numerose. La possibilità di poter esprimere due preferenze sarà un incentivo molto forte per la partecipazione al voto, poiché vi è una ampia e diffusa insofferenza nei confronti di una classe dirigente che si è trasformato in una satrapia orientale, dove vi-
in Calabria più che delle esplosioni laviche liberatorie, sembra che siano deiezioni di ruderi antichi sopravvissuti a tutte le sconfitte, tanto a destra che a sinistra. Il rinnovamento del PD e della destra nelle sue molteplici espressioni è da incubi, poiché gli zombie sono fuoriusciti nuovamente dai loro sepolcri. La tentazione di riproporre i piccoli uomini della politica nostrana riciclati nel nome e negli schieramenti ma saldamente ancorati alle consumate pratiche clientelari è molto forte. È arrivato il momento che anche i pentastellati fuoriescano dal recinto empireo dei meetup e si confrontino con il paese reale. Finora hanno potuto agire a volto scoperto nascondendosi dietro il muro delle liste bloccati. Le elezioni europee, con le diaboliche preferenze tanto aborrite da tutti in nome di un rinnovamento della politica e un contenimento dei costi, richiede un confronto vero e personale che lascia trasparire anche tratti di personalità e elementi di competenza che potrebbero riservare sgradite sorprese. Non sarebbe strano scoprire, che gli zombie hanno risorse dialettiche, esperienze e competenze da competere adeguatamente con le nuove proposte. Il disastro della nostra Regione è sotto l’occhio di tutti, e in ogni relazione sulla congiuntura da chiunque effettuata (Camera di Commercio, Bcc Mediocrati, Banca d’Italia, Svimez e via dicendo) non si fa che ripetere all’infinito, la nenia funebre delle prefiche al funerale del Mezzogiorno. L’ultima indagine sulla qualità della vita diffusa solo qualche giorno fa, colloca all’ultimo posto Crotone, una città nel cui sottosuolo non si ritrovano più i resti della splendida città magnogreca, ma i resti tossici della Pertusola. Questa stessa classe politica che ha consentito nel passato a una azienda statale di inquinare uno dei territori più belli e fertili d’Italia, si prepara a gestire il nuovo che avanza impetuoso. La formazione del nuovo Parlamento europeo può costituire una occasione per discutere finalmente dell’Europa, del destino dell’euro, ma anche dell’utilizzo di quelle risorse che costituiscono un perpetuo scandalo per l’incapacità di utilizzarle adeguatamente per il rilancio della regione. Ogni volta si attribuisce la responsabilità alle procedure, alla burocrazia comunitaria, alla bizantinità della burocrazia dimenticando che altrove, leggi Spagna, Irlanda, hanno dimostrato che un confronto con la burocrazia può consentire di apportare gli aggiustamenti necessari per un loro utilizzo proficuo. La maggiore responsabilità ricade non solo sulla rappresentanza politica, ma sulla governance regionale, poiché nella maggioranza dei posti di responsabilità siedono persone prive della competenza e della professionalità necessaria per poter gestire funzioni delicate e complesse. La loro selezione non è frutto di una valutazione dei loro meriti e capacità, ma affidata al metodo Dudù, che ha conquistato il cuore del suo padrone con l’assoluta dedizione e fedeltà alla causa. o.p.
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Sotto sotto, ce la possiamo fare Punti di forza del Progetto "Lavori regolari in Calabria”, Rete regionale per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale - istituzione Fondo Garanzia per l’inserimento lavorativo
Azioni di sistema contro il sommerso
Il tema del contrasto al lavoro irregolare non è solo una fondamentale questione etica e morale ma anche il modo per far si che tante risorse tornino a far parte del bilancio dello Stato e della stessa Regione e possano essere indirizzate a sostegno di bisogni primari per i lavoratori calabresi e per il Paese stesso. Solo riportando a livelli fisiologici il tasso di lavoro irregolare sarà possibile creare condizioni positive al tema ed al dibattito sulla quantità e sulla qualità del lavoro, sul rapporto tra stabilità di esso e la flessibilità, sulla necessità di incentivare le imprese a creare posti di lavoro stabili, di utilizzare, ma non di abusare, di tipologie di lavoro non standard che, pur essendo forme “regolari”, cioè non illegittime, di lavoro, non sempre, corrispondono alle regole. Il progetto si prefigge di raggiungere un triplice obiettivo: 1) ridurre il tasso di irregolarità nei diversi comparti produttivi attraverso una forte integrazione delle politiche di intervento regionale, la valorizzazione del patrimonio informativo esistente per individuare condizioni di rischio e target sociali verso cui orientare gli interventi di politica attiva; 2) Formare degli Agenti di sviluppo per l’emersione inserendoli nel contesto lavorativo mediante appositi incentivi. 3) Realizzare entrate erariali dirette per la Regione Calabria, derivanti dalle attività di contrasto al sommerso. Il raggiungimento di tali obiettivi richiede l’implementazione di azioni mirate, quali: promozione di buone prassi; sostegno alle politiche di accompagnamento e stabilizzazione; sviluppo di attività di cooperazione e scambio; modulazione delle politiche preventive (integrando i diversi strumenti di politica attiva) in funzione delle diverse intensità e caratteristiche locali del fenomeno, favorendo altresì la cooperazione e l’interazione tra i diversi attori istituzionali e i soggetti sociali impegnati nelle politiche di emersione a livello locale; azioni di sistema per rendere più efficaci le azioni dei servizi pubblici per l’impiego, attraverso la realizzazione di politiche di contrasto del lavoro irregolare; azioni di comunicazione attraverso la realizzazione di campagne informative e di sensibilizzazione per specifici target di riferimento. E il primo e fondamentale punto di forza di questo progetto è quello di porsi come obiettivo principale quello di contribuire all’emersione delle imprese e dei lavoratori andando a ricostituire situazioni di legalità. Il secondo punto di forza del progetto è quello di creare una forza lavoro qualificata che, attraverso l’attività formativa, prenda conoscenza del territorio e con il nuovo sapere esperenziale offra, a diversi livelli, una mano “amica” a chi versa in condizioni di irregolarità. Un ulteriore punto forza di questo progetto è poi la circostanza che tra i progetti che utilizzano il Fondo Sociale Europeo è quello che è più orientato alla creazione di posti lavoro. L’ultimo punto di forza è legato, poi, all’aumento del gettito regionale che deriva dall’emersione dei lavoratori.
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a. integrazione salariale, per un importo pari al 40% del costo lordo annuo, per due anni; b. concessione di Garanzia bancaria pari al 80% della linea di finanziamento (microcredito) richiesta e comunque non superiore a euro 25.000,00, per favorire l’accesso al credito, al fine di sostenere l’inserimento lavorativo delle categorie in condizioni di svantaggio. c. erogazione di un contributo in conto interesse, nella misura del 100% degli interessi passivi maturati in relazione al prestito concesso presso l’istituto di credito convenzionato. d. Per le/i imprese/datori di lavoro, in ogni caso gli incentivi di cui ai precedenti punti, sono ammissibili e cumulabili anche con altri già in essere, a concorrenza dei limiti prescritti dalla normativa vigente.
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La lotta al sommerso non è solo uno strumento per restituire diritti al lavoratori/cittadini e per ristabilire condizioni di legalità, è un investimento conveniente, anche, in termini di gettito per le casse regionali!
LE FASI Strumenti e opportunità Articolazione della Dote La Dote, assegnata al giovane selezionato con procedura di evidenza pubblica, finanzia: FASE I 1. la concessione di un voucher nella fase di realizzazione del percorso integrato (euro 15.400 complessivi per 12 mensilità a 200 giovani laureati); 2. l’implementazione di attività formative, consistenti in moduli di tipo seminariale; FASE II 3. l’avvio dell’attività di lavoro autonomo del giovane, con la concessione di un pacchetto integrato di incentivi che comprende: max euro 20.000 per l’autoimprenditorialità; Garanzia bancaria pari al 80%, per un finanziamento max di euro 25.000 sotto forma di microcredito; 100% degli interessi passivi maturati in relazione al microcredito concesso; ovvero: 4. assunzione del giovane presso le/i imprese/datori di lavoro che verranno individuati con procedura di evidenza pubblica con la possibilità per le/i imprese/datori di lavoro di ottenere un bonus sottoforma di integrazione salariale per un importo pari al 50% del costo lordo annuo, per 2 anni; ovvero: 5. assunzione del giovane presso le/i imprese/datori di lavoro che verranno individuati con procedura di evidenza pubblica con la possibilità per le/i imprese/datori di lavoro di ottenere i seguenti un bonus sottoforma di:
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Coerenza programmatica L’intervento è coerente con il POR Calabria FSE 2007-2013, ed in particolare con i seguenti Assi/Obiettivi Operativi: ASSE II - OCCUPABILITÀ: Obiettivo Specifico Comune E: Attuare politiche del lavoro attive e preventive, con particolare attenzione all’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro, all’invecchiamento attivo, al lavoro autonomo ed all’avvio di imprese. Obiettivo Operativo E.1 “Rafforzare l’inserimento/reinserimento lavorativo dei lavoratori adulti, dei disoccupati di lunga durata e dei bacini di precariato occupazionale attraverso percorsi integrati ed incentivi”. Obiettivo Operativo E.3 Sostenere la creazione di impresa e di forme di lavoro autonomo. ASSE III - INCLUSIONE SOCIALE Obiettivo Specifico Comune G:Sviluppare percorsi d’integrazione e migliorare il (re)inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati, per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro. Obiettivo operativo G.1 “Sviluppare l’inserimento lavorativo delle categorie in condizioni di svantaggio occupazionale e di marginalità sociale, rafforzando la cultura delle pari opportunità per prevenire e combattere ogni forma di discriminazione nella società e nei posti di lavoro”.
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ALLEGATO 1: Requisiti per accedere ai bonus di cui alla DOTE per le imprese/datori di lavoro (Integrazione salariale - Garanzia Bancaria attraverso l’accesso al Fondo di Garanzia per favorire l’accesso al credito, al fine di sostenere l’inserimento lavorativo delle categorie in condizioni di svantaggio - contributo in conto interesse, nella misura del 100% degli interessi passivi maturati in relazione al prestito concesso) Le/i imprese/datori di lavoro, alla data di presentazione della richiesta di utilizzo accesso ai benefici, dovranno avere i seguenti requisiti: - essere “esistenti” e cioè avere approvato almeno un bilancio o presentato una dichiarazione annuale dei redditi e/o documenti equivalenti, evidenziando un valore dei ricavi da vendite e/o prestazioni di servizi maggiore di zero. - avere Unità produttiva/e o sede operativa nel territorio della Regione, comunque risultanti da apposita certificazione;
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Sotto sotto, ce la possiamo fare - non trovarsi in stato di scioglimento o liquidazione e non essendo sottoposti a procedure di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione controllata; - essere in regola con gli adempimenti e i versamenti contributivi, assicurativi e previdenziali previsti dalla legge; - essere in regola con gli adempimenti di cui alla L. 68/1999; - essere in regola con le normative vigenti in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori; - non trovarsi in una delle condizioni di “difficoltà” previste dagli Orientamenti Comunitari per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà (GUCE C 244/2 del 1.10.2004), o, se PMI, di non trovarsi in una delle situazioni descritte dall’art. 1, comma 7, del Regolamento 800/2008; - non svolgere una delle attività rientranti nei commi 2 e 3, art. 1 del Regolamento 800/2008, escluse dal campo di applicazione del medesimo Regolamento; - non essere incorsi, negli ultimi dieci anni, in irregolarità definitivamente accertate dalle autorità competenti, nella gestione di interventi che abbiano beneficiato di finanziamenti pubblici; - non intercorrano tra il titolare/legale rappresentante ed io soggetto da assumere legami di parentela/affinità/coniugio entro il 3° grado. Inoltre, sono esclusi dai benefici relativi al Fondo Garanzia per favorire l’accesso al credito, al fine di sostenere l’inserimento lavorativo delle categorie in condizioni di svantaggio, le/i imprese/datori di lavoro che: - abbiano effettuato riduzioni di personale nei 12 mesi precedenti la data della domanda, fatti salvi i casi in cui si siano resi vacanti posti di lavoro in seguito a dimissioni volontarie, invalidità, pensionamento per raggiunti limiti d’età, riduzione volontaria dell’orario di lavoro o licenziamento per giusta causa e non in seguito a licenziamenti per riduzione del personale; - non applichino le condizioni del contratto collettivo nazionale di lavoro o, in sua assenza, degli accordi locali tra le rappresentanze sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori; - instaurino rapporti di lavoro, nel trasferimento di azienda e di cessione di ramo d’azienda, con lavoratori assunti a tempo indeterminato presso la stessa azienda o ramo d’azienda; - non abbiano ottemperato agli obblighi previsti dalle convenzioni, negli ultimi dieci anni, stipulate con la Regione per progetti cofinanziati dal FSE, con particolare riferimento alla consegna delle informazioni amministrativo - contabili relative alla certificazione della spesa, alla vigilanza e al controllo dell’intervento; - abbiano subito, sia come persone giuridica, sia come amministratore condanne definitive o passate in giudicato per inadempienze, illeciti o irregolarità connesse all’utilizzo di finanziamenti pubblici; - abbiano subito, sia come persone giuridica, sia come amministratore condanne definitive o passate in giudicato per inadempienze, illeciti o irregolarità relativamente a rapporti contrattuali con la Regione; - siano destinatari di un ordine di recupero pendente a seguito di una precedente decisione della Commissione che dichiara un aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune, ivi compresi i casi previsti dal D.P.C.M. 23 maggio 2007. L’impresa/datore di lavoro è obbligato alla restituzione del relativo aiuto (integrazione salariale, garanzia concessa dal Fondo di Garanzia e contributo in conto interessi), nel caso di licenziamento del/i soggetto/i assunto/i oggetto di agevolazione: - entro 36 mesi dalla data di assunzione: per l’impresa/datore di lavoro che ha scelto di ottenere il
Commissione regionale della Calabria per l’Emersione del lavoro non regolare Mission La Commissione Regionale della Calabria per l’Emersione del Lavoro non Regolare - Organo della Regione Calabria, equiparata di recente alle strutture speciali della Regione Calabria con apposita deliberazione della G.R., istituita a suo tempo con deliberazione della Giunta regionale n. 1138 del 28.12.2000 in applicazione dell’art.78, comma 4 della legge 448/98. La stessa si occupa di analisi del sommerso e di promozione di intese ed iniziative per l’emersione, ed opera direttamente sul territorio, dando vita ad una vera e propria struttura di implementazione delle politiche per l’emersione. È organo collegiale, composto da rappresentanti di parte pubblica e istituzionale e di parte datoriale, di categoria e sindacale, cui il quarto comma dell’art. 78 demanda "compiti di analisi del lavoro irregolare a livello territoriale, di promozione di collaborazioni ed intese istituzionali, infine, di assistenza alle imprese, finalizzata in particolare all’accesso al credito agevolato, alla formazione ovvero alla predisposizione di aree attrezzate, anche con il supporto di un tutore". La Commissione Regionale della Calabria per l’Emersione del Lavoro non Regolare, ai sensi della Legge regionale n. 13 del 19 aprile 2012, determina le condizioni per avviare processi di emersione e la scomparsa delle forme di lavoro irregolare e redige annualmente l’atto di indirizzo, di programmazione e di previsione finanziaria, approvato con delibera della Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente. Essa svolge studi ed analisi sulle problematiche del lavoro sommerso, del lavoro irregolare, della qualità del lavoro e sulle dinamiche economiche che hanno riflessi sul mercato del lavoro, anche attraverso campagne mirate di comunicazione istituzionale e di sensibilizzazione territoriale; redige annualmente il rapporto sull’economia sommersa ed il lavoro non regolare in Calabria; gestisce ed aggiorna periodicamente la banca dati della Centrale di Allarme Emersione (CAE), di cui all’articolo 5 della citata legge; garantisce il coordinamento ed il raccordo interistituzionale con tutti gli enti preposti alle politiche di contrasto al lavoro sommerso ed irregolare; collabora con l’Autorità di Gestione nella definizione dei bandi e delle misure che riguardano direttamente l’emersione del lavoro irregolare e la promozione della sicurezza e qualità del lavoro; sottoscrive appositi protocolli con la Stazione Unica Appaltante (SUA) per garantire il rispetto delle procedure previste dalla legge regionale 7 dicembre 2007, n. 26 (Istituzione dell’autorità regionale denominata "Stazione Unica Appaltante" e disciplina della trasparenza in materia di appalti pubblici di lavori, servizi e forniture); promuove azioni di accompagnamento alle imprese sul versante della regolarità, qualità e legalità nel mercato del lavoro; promuove iniziative di coordinamento nelle attività di vigilanza in materia di lavoro svolta dagli Enti locali e dalle aziende sanitarie. Presso la sede operativa della Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro non regolare è istituita altresì la Centrale di Allarme Emersione (CAE), una banca dati nella quale vengono registrate le imprese alle quali sono state accertate in via definitiva infrazioni in materia di lavoro sommerso e non regolare e in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro; è ivi costituita, inoltre, la Cabina di concertazione per il coordinamento delle politiche ispettive, di controllo e di contrasto, composta dagli enti di vigilanza e previdenziali, dalle associazioni datoriali, dalle organizzazioni sindacali e dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI). I compiti, le attività e le modalità di funzionamento della Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro non regolare, sono disciplinati da apposito regolamento approvato dalla Giunta regionale sentita la Commissione. Fino all’emanazione del nuovo regolamento resta in vigore il regolamento regionale 23 settembre 2009, n. 14 (Regolamento per il funzionamento della Commissione regionale della Calabria per l’emersione del lavoro non regolare). La Commissione regionale per l’Emersione del Lavoro non regolare supporta inoltre tecnicamente la Giunta regionale nella definizione annuale degli obiettivi specifici, degli interventi prioritari e delle risorse per sostenere i processi di emersione del lavoro non regolare e partecipa di diritto a tutti i tavoli di partneriato istituzionale nell’ambito della Programmazione, regionale, nazionale, comunitaria. La Commissione regionale Emersione, è presieduta da Benedetto Di Iacovo ed è composta da: REGIONE CALABRIA; CGIL, CISL, UIL, UGL regionali; CONFINDUSTRIA; COLDIRETTI; CONFRAGRICOLTURA; CONFARTIGIANATO, UNIONCAMERE CALABRIA; INPS, INAL, D.R.L. regionali; SISTEMA UNIVERSITARIO.
solo bonus sottoforma di integrazione salariale, per un importo pari al 50% del costo lordo annuo, per due anni, fino ad un massimo di euro 15.000,00 annui - entro la data dell’ultima rata del finanziamento: nel caso in cui l’impresa/datore di lavoro che ha scelto l’integrazione salariale, per un importo pari al 40% del costo lordo annuo, per due anni, fino ad un massimo di euro 12.000,00 annui oltre alla concessione di Garanzia di cu al Fondo di Garanzia ed all’ erogazione di un contributo in conto interesse, nella misura del 100% degli interessi passivi maturati in relazione al prestito concesso. L’impresa/datore di lavoro potrà mantenere il/i bonus a seguito dell’assunzione di un altro lavoratore, entro massimo 90 gg dalla data interruzione del rapporto di lavoro, che abbia pari requisiti, a concorrenza di impegno al mantenimento dello stesso inquadramento occupazionale e temporale, nel caso di:
licenziamento motivato da giusta causa o da ·applicazione di procedure di licenziamenti collettivi in coerenza con la normativa vigente; dimissioni volontarie del lavoratore oggetto di agevolazione.
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Tutti i giorni intercorrenti, tra la data di licenziamento/dimissioni del giovane per il quale, l’impresa/datore di lavoro ha ricevuto gli incentivi, e la data di assunzione per la sostituzione con un altro soggetto che abbia i pari requisiti, inquadramento occupazionale e temporale, saranno sottratti dalla data che scandisce l’arco temporale minimo per il mantenimento del livello occupazionale. I giorni nei quali l’azienda ha avuto la vacatio, dovranno, pena il decadimento dei presupposti e la restituzione totale del relativo aiuto, essere contabilizzati al fine ottenere il definitivo riconoscimento degli incentivi.
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La chiamata...
Galantino al Soglio di Pietro Papa Francesco ha nominato segretario generale della Conferenza episcopale italiana ad interim il vescovo di Cassano allo Jonio. L’annuncio ufficiale è giunto contemporaneamente, nella cattedra di Cassano e in Vaticano, con la lettura del decreto pontificio e di una lettera con la quale il Papa si è rivolto direttamente alla comunità diocesiana come a «chiedere il permesso», ha scritto nella missiva, di poter usufruire dell’impegno del suo Pastore nell’importante ruolo al servizio della Chiesa italiana La nomina di un nuovo segretario generale della Cei, afferma padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, «si è resa urgente per il funzionamento ordinario della segreteria generale e per tutta una serie di adempimenti che ne richiedono la presenza». La nomina è ad interim: monsignor Galantino, continua padre Lombardi, «ha tutte le facoltà del segretario generale, ma per ora non è stato stabilito quanto durerà il suo mandato. Monsignor Galantino dovrà trasferirsi a Roma per buona parte della settimana, ma al momento rimane vescovo di Cassano allo Jonio». Monsignor Galantino prende dunque il posto di monsignor Mariano Crociata, che ha mantenuto l’incarico dal 2008 fino allo scorso novembre quando fu nominato vescovo di Latina. Arriva quindi da Cassano Ionio, la più piccola diocesi calabrese, il nuovo segretario generale della Cei. La nomina con decreto è datata 28 dicembre. L’annuncio ufficiale è giunto contemporaneamente, nella cattedra di Cassano e in Vaticano, con la lettura del decreto pontificio e di una lettera con la quale il Papa si è rivolto direttamente alla comunità diocesiana come a «chiedere il permesso», ha scritto nella missiva, di poter usufruire dell’impegno del suo Pastore nell’importante ruolo al servizio della Chiesa italiana. Monsignor Galantino comunque ha chiesto e ottenuto da Bergoglio di restare alla guida della Diocesi calabrese di cui è a capo dal marzo 2012. Monsignor Galantino, pugliese di Cerignola (Foggia), 65 anni compiuti il 16 agosto, è stato consacrato vescovo dal cardinale Bagnasco il 25 febbraio 2012. Il suo incarico è “ad interim” in attesa forse del nuovo statuto della Cei. Sacerdote dal 1972, Galantino è stato docente di teologia dogmatica alla Pontificia facoltà dell’Italia Meridionale, a Napoli, e ha diretto l’ufficio Cei per l’insegnamento della teologia.
Monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo metropolita di CosenzaBisignano, presidente della Conferenza episcopale calabra a nome dei confratelli vescovi e dei fedeli della regione ha voluto immediatamente formulare al presule gli auguri per un fecondo servizio nella Cei e alle Chiese che sono in Italia. «Apprendiamo con gioia della nomina di monsignor Nunzio Galantino e siamo grati al Santo Padre Francesco che ha guardato con un occhio di grande benevolenza alla nostra terra calabra. La sua delicata lettera alla diocesi mostra quanto il Papa pone attenzione alle chiese locali. Qui in Calabria monsignor Galantino svolge il suo ministero episcopale con zelo di pasto-
Monsignor Nunzio Galantino e Papa Francesco
re appassionato e con grande dedizione. A nome dell’episcopato calabro e dei fedeli della regione esprimo l’augurio per un fecondo ministero a servizio della Conferenza episcopale italiana».
La nomina del segretario generale ad interim della Cei «è un segno ulteriore dell’attenzione e della cura del Santo Padre per la Chiesa che è in Italia». Così il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco commenta la nomina di monsignor Galantino a segretario generale. «Sono particolarmente grato a Papa Francesco per aver designato monsignor Nunzio Galantino a colmare il vuoto creatosi dopo l’elezione di monsignor Crociata a vescovo di Latina». Il cardinale Bagnasco afferma anche di aver conosciuto personalmente il nuovo segretario generale «per la sua lunga esperienza in qualità di responsabile del Servizio Nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose della Cei e, prima ancora, per la sua intensa attività accademica e il generoso impegno di pastore, sempre presente sulle frontiere dell’educazione e del riscatto sociale». «Ho avuto pure la gioia di consacrarlo vescovo di Cassano allo Jonio nel 2012», aggiunge sottolineando: «Sono certo che darà un contributo qualificato al servizio dei vescovi italiani nel quotidiano impegno per l’evangelizzazione». «Sono davvero lieto che monsignor Galantino nel suo nuovo e impegnativo servizio possa aiutare a far crescere la collegialità dei vescovi italiani, promuovendo la missione di educare alla vita buona del Vangelo». È quanto scrive monsignor Mariano Crociata, vescovo di Latina, in occasione della nomina del nuovo Segretario generale ad interim della Cei, monsignor Nunzio Galantino, vescovo di Cassano allo Jonio. Monsignor Crociata, nel messaggio augurale al suo successore esprime «gioia» e «sincere congratulazioni». «Negli anni della mia permanenza a Roma - continua - ho avuto modo di apprezzarne la sensibilità culturale e l’affidabilità ecclesiale, il rigore del pensiero e la concretezza dell’agire».
La lettera alla Diocesi di Cassano allo Jonio, nella quale Papa Francesco «chiede perdono» per aver ‘sottratto’ il suo vescovo «è un fatto inedito che ci riempie di gioia». È il commento di monsignor Nunzio Galantino, neo segretario generale ad interim della Cei. In una intervista pubblicata sul sito della Diocesi di Cassano, monsignor Galantino sottolinea quanto sia «davvero bella» la lettera del Pontefice, «carica di affetto verso la Chiesa di Cassano - dice - e verso di me» e riguardo al «chiedere permesso e perdono» precisa: «Si vede che è un uomo che ha vissuto e continua a vivere relazioni intense con le persone». «Penso che Papa Francesco conosca la sofferenza che si può provare quando si sono intessute delle belle e leali relazioni tra persone», aggiunge monsignor Galantino. «Un parroco, un vescovo o qualsiasi altro - continua -, se sono persone normali tendono a creare legami. E non basta un trasferimento per annullarli. Se certi legami si interrompono è perché non erano intensi. E solo chi non ha mai vissuto relazioni belle e costruttive, dentro e fuori della Chiesa, può ignorare quanta sofferenza possano comportare relazioni interrotte. Finché avrò le energie e finché potrò contare sull’aiuto di chi mi circonda, io sarò qui». Per il neo segretario generale ad interim della Cei sarà inoltre «una bella emozione» lavorare al fianco del cardinale Angelo Bagnasco che presiedette la celebrazione della sua ordinazione episcopale. E su monsignor Crociata conclude: «Spero di avere la stessa intelligenza e la stessa mitezza con la quale ha reso il suo servizio come segretario generale".
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Rubrica a cura dell’Ente di Patronato e di Assistenza sociale Epas-Fna (Federazione nazionale agricoltura)
Ad Altomonte giovedì 19 dicembre si è tenuto un corso di formazione sulla “Invalidità civile”, organizzato dall’Epas, l’ente di patronato della Federazione nazionale Agricoltura, con l’intenzione di formare i propri operatori sul territorio sulla tematica sempre più complessa che riguarda le invalidità civili, le domande, la documentazione, i requisiti, la predisposizione delle pratiche; ma anche le visite, il contenzioso, le lungaggini burocratiche, la vertenzialità che bisogna produrre con molte sedi per evitare che si ripetano i tanti casi di riconoscimento con ritardi enormi o, addirittura, post mortem.
Validità
Buono il successo dell’iniziativa Epas-Fna riguardante il corso di formazione tenutosi il 19 dicembre
all’invalidità civile Proprio per affrontare queste problematiche con più efficienza e professionalità, che sono diventati oramai le caratteristiche che fanno crescere la Fna e il patronato Epas, la Federazione nazionale ha fondato l’associazione Unic (Unione nazionale invalidi civili), di cui è presidente nazionale Mario Smurra, che ha presenziato e concluso i lavori del Corso. La relazione introduttiva è stata affidata all’esperto in materia previdenziale e assistenziale e responsabile territoriale della Fna Franco Pignataro, che ha illustrato tutti gli aspetti della materia in questione, rispondendo, insieme agli altri relatori, alle tante domande e quesiti che hanno posto i responsabili e operatori di tutto il territorio. Al corso hanno partecipato il responsabile territoriale Snap Franco De Rosa e Leo Cazzolato, responsabile del Tirreno cosentino del patronato Epas per il gruppo “Acquario”, nome che si è dato il gruppo che fa capo alla sede territoriale di Altomonte e che è in crescita organizzativa continua. I due dirigenti hanno relazionato sui vari aspetti tecnici della problematica in questione e di altre materie previdenziali delle quali si dovranno occupare gli uffici nelle prossime settimane. La Fna territoriale, anche con questo evento, ha voluto proseguire nel progetto della qualificazione del proprio personale per rispondere meglio e con grande professionalità alla domanda sempre più articolata che viene dall’utenza, dai propri assistiti. E la consapevolezza della validità di questo progetto si è evidenziata con la presenza massiccia al corso di tutte le strutture interessate (Spezzano Albanese, Paola, Grisolia, Mottafollone, Villapiana, San Marco Argentano Stazione, Sartano di Torano, Francavilla Marittima, Praia a mare, Ufficio legale di Castrovillari, Trebisacce, Altomonte, Terranova da Sibari, Saracena, Cosenza, Lauropoli di Cassano, Cetraro, San Sosti, Fagnano Castello, San Marco Argentano, Scalea, Santa Maria del Cedro, Firmo, Acri, Università degli Studi della CalabriaArcavacata). Ed è stata sottolineata con forza nelle conclusioni ai lavori dal Presidente Mario Smurra, quando ha apprezzato il lavoro che si sta facendo, la qualità del corso di formazione e i risultati entusiasmanti che ha raggiunto tutto lo staff del gruppo. Alla fine dei lavori, essendo nelle prossimità delle festività natalizie, c’è stato lo scambio di auguri tra tutti gli addetti ai lavori. Fna - Federazione nazionale Agricoltura sede territoriale di Altomonte Gruppo “Acquario”