
33 minute read
3. Fasi storiche della Medicina tradizionale cinese [pag
In questo antichissimo libro troviamo trattate sia le tecniche di agopuntura e moxibustione sia i principi di dietetica con relativa suddivisione dei vari alimenti.
III. FASI STORICHE DELLA MEDICINA TRADIZIONALE CINESE
Advertisement
La M.T.C. ha conosciuto una evoluzione legata alle fasi storiche del Paese che si identificano con il dominio delle varie dinastie che si sono succedute nel governo di questo immenso Paese. Considereremo naturalmente solo quelle più significative dal punto di vista medico
1. Dinastia Xia e Shang (2100-1100 a.C.) In questa prima fase storica cinese troviamo una “Medicina ancestrale o degli antenati”, in quanto dominata dal culto per gli antenati. Si tratta di una medicina ancora del tutto immersa nello strato magico e sciamanico, che considera le malattie e la loro cura all’interno del rapporto con gli spiriti degli antenati, visti come fonte di ogni bene e di ogni male.
[Sciamano cinese e divinazione dal volo degli uccelli]
La diagnosi avviene mediante divinazione, cioè dall’arte d’indovinare il futuro da segni e simboli esterni (posizione degli astri, volo degli uccelli, eventi atmosferici, ecc.) o da manifestazioni divine (oracoli, sogni, presagi, ecc.). La forma principale di terapia consiste nell'ingraziarsi gli antenati. Le terapie vengono prescritte dagli oracoli e la guarigione – come in ogni cultura arcaica – avviene attraverso un processo rituale che coinvolge il paziente nella sua interezza anche spirituale. Ma è proprio in questa atmosfera dominata dalla divinazione e dal culto dei morti che si svilupp ò una raffinata conoscenza delle piante e dei loro principi attivi, una vera e propria erboristeria a cui nel corso dei secoli sarebbe stata riconosciuta un’importanza sempre crescente.
2. Dinastia Zhou e Periodo delle primavere e degli autunni (1045 a.C. - 476 a.C.) L’epoca successiva secondo gli annali cinesi è caratterizzata dall’avvento della “Medicina demoniaca” e corrisponde al periodo della Dinastia Zhou e a quello delle Primavere e degli Autunni (1045-476 a.C.).
[Demone cinese]
Si tratta ancora di una medicina arcaica, in cui la malattia è quasi sempre vista come l’assalto e la possessione di un demone. La forma principale di diagnosi è la divinazione e la forma di terapia più importante è l'esorcismo dei demoni.


[Maschere rituali e, a destra, da esorcismo]
Medicina scientifica. Nel VI sec. a.C. circa apparve in Cina la figura degli yi, i medici. Originariamente, il termine yi indicava un professionista le cui arti mediche si fondavano tanto su pratiche magico-religiose quanto sull'uso di farmaci o di altre terapie, tuttavia, non più tardi del IV sec. a.C., gli yi o 'medici' si erano differenziati da un punto di vista teorico e sociale dalla figura dello sciamano (wu), il quale basava le sue conoscenze su una religione popolare della quale sappiamo poco. Ciò che distingueva i medici non soltanto dagli sciamani ma anche dai venditori di farmaci, dalle levatrici e da altri le cui conoscenze dipendevano da una trasmissione orale, era soprattutto la tradizione scritta. È probabile che una qualche letteratura medica fosse già in circolazione nel V sec. a.C.

Alla fine di questo periodo compaiono le principali teorie che caratterizzeranno poi la storia della medicina cinese, si inizia a considerare nella diagnosi una più attenta semeiotica del corpo (ad es. il [9]
respiro, l’esame del polso, ecc.); nella terapia si approfondisce l’uso delle piante medicinali e compare l'agopuntura.

In quest’epoca nasce il Taoismo, una ideologia filosofico-religiosa della Cina, che, assieme al Confucianesimo e al Buddismo, ha influenzato tutta la cultura cinese ed è alla base della Medicina Tradizionale Cinese.
Fondatore di questa corrente di pensiero è stato il filosofo cinese Lao Tzu (老子) - trascritto anche come Lao Tse, Lao Tze, Lao Tzi o Lao Zi - ritenuto l'autore del Tao Te Ching (“Libro della Via e della Virtù”), il testo sacro che contiene i precetti del taoismo e che successivamente avrebbe conosciuto dei rifacimenti: esso è riconosciuto come uno dei testi spirituali più significativi della storia umana, carico di concetti etici, teologici, cosmologici ed esoterici. Il Tao Te Ching è il libro più tradotto al mondo, dopo la Bibbia. Il Taoismo è una filosofia naturalistica e a-morale, nel senso che non esiste una morale normativa e i suoi principi sono ispirati ai ritmi e ai cicli della natura; è anche una religione atea, nel senso che non crede nell’esistenza di un dio persona creatore.

Lao Tzu, fra storia e leggenda Lao Tzu 老子,visse nel VI secolo a.C., anche se molti storici collocano
la sua vita nel IV secolo a.C. La sua vita è narrata nell'opera di Sima Qian, ritenuto il più grande storiografo cinese (145-86 a.C.)
[Lao Tzu]
Lao in cinese significa venerabile o vecchio, mentre Ze vuol dire maestro, una sorta di titolo nobiliare. Si dice che fosse alto e avesse orecchie lunghe, fronte spaziosa e labbra carnose.
La leggenda racconta che la madre rimase incinta mentre, aggrappata a un albero di prugne, contemplava una stella cadente. Lao Tzu nacque dopo una gravidanza durata ben sessantadue anni (per alcune versioni otto, per altre ottanta, o anche 97), sarebbe venuto alla luce come un uomo adulto, con una barba grigia e folta e lobi dell'orecchio di dimensioni notevoli, entrambi simboli che alludono alla saggezza e a una vita veneranda. Particolare ricorrente è che la donna partorì Lao dal cavo ascellare. Secondo altre leggende, Lao Tzu si sarebbe reincarnato numerose volte, e nella sua ultima vita sarebbe vissuto 990 anni, durante i quali avrebbe viaggiato per tutto il mondo per rivelare il Tao. Secondo la biografia raccontata da Sima Qian, egli visse nello stesso periodo di Confucio ( 551 - 479 a.C.): i due si sarebbero incontrati nel Luoyang, nella Biblioteca Imperiale della dinastia Zhou, luogo nel quale Lao Tzu era impiegato in veste di storiografo ed archivista di Stato e dove Confucio si recava periodicamente allo scopo di consultare i libri ivi contenuti. La leggenda narra ancora che Lao Tzu, nauseato dalla corruzione vigente a corte, decise - all'età di ottanta anni - di abbandonare il suo incarico e, cavalcando un bufalo d’acqua, si avventurò a ovest per vivere come un eremita. Alla porta occidentale della città Lao Tzu venne riconosciuto dal guardiano del valico Yinxi, che chiese al maestro di lasciare una traccia scritta della sua saggezza prima di poter abbandonare il Regno, così da metterla a disposizione dell'intero popolo cinese. Fu così che egli dettò il Tao Te Ching, nel quale espose la dottrina del Tao e della sua azione nell’universo. E’ stata la prima e unica opera scritta del filosofo, articolata in 81 capitoli, oltre cinquemila ideogrammi incisi su strisce di bambù. Dopo aver consegnato la sua opera a Yinxi, Lao Tzu ripartì e scomparve senza essere mai più visto. In alcune versioni del racconto, la sentinella fu talmente commossa dopo aver ricevuto il lavoro che si avventurò verso ovest con Lao Tzu divenendone discepolo, per poi non essere mai più rivisto così come il suo Maestro.

Secondo altre interpretazioni, il Maestro avrebbe posto fine al suo peregrinare in India, dove sarebbe divenuto il maestro di Buddha. Rotoli e dipinti descrivono Lao Tzu come un uomo anziano, calvo, con lunga barba bianca. È di solito raffigurato in viaggio insieme al suo bufalo d'acqua.

Il Tao Te Ching E’ considerata un’opera di immenso valore culturale. Copre campi che vanno dalla filosofia, alla spiritualità individuale, alle dinamiche dei rapporti interpersonali. Il libro contiene istruzioni nascoste, ovvero sotto forma di aforismi e metafore, sulla visione spirituale del mondo, la meditazione e la respirazione. Lao Tzu sviluppò il concetto di Tao, solitamente tradotto come la Via, un concetto il cui significato è strettamente collegato all’ordine cosmico dell’universo. Sviluppò anche il concetto di Wu Wei, azione e non azione, movimento e stasi. Questo concetto si fonda su un’antica credenza sciamanica, secondo la quale se si lascia fare alla natura, essa soddisferà l’uomo nelle sue esigenze primarie. Il concetto di Wu Wei viene spesso frainteso e considerato una sorta d’incitamento alla passività e al fatalismo, mentre è semplicemente un invito a vivere un’esistenza autentica in sintonia con la legge del Tao, senza ostacolare cioè in alcun modo il fluire sponta neo degli eventi naturali (tzu jan) e accettando le circostanze, favorevoli o sfavorevoli, che la vita di volta in volta presenta. Lao Tzu sognava una società serena, dove la violenza deve essere rigettata quanto più possibile: anche la guerra, pur vittoriosa, è sempre portatrice di morte piuttosto che di feste e trionfi. Come molti altri filosofi dell’antica Cina, Lao Tzu spiega spesso le sue idee attraverso l’utilizzo di paradossi, analogie, antichi detti, ripetizioni, simmetrie, rime e ritmi. Le scritture a lui attribuite sono ricche e poetiche. Il libro, in prosa ritmata, è però di difficile interpretazione. A ciò si aggiunge il sospetto che le tavolette dalle quali era composto, mal rilegate, si slegassero frequentemente, in modo tale che blocchi di caratteri si mescolassero nel tramandarlo: da qui il sorgere di numerose questioni critiche e interpretative. Il testo permette quindi di affrontare diversi piani di lettura e d'interpretazione.
Riporto alcune frasi provenienti dal Tao Te Ching: o Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla.
o Amare profondamente qualcuno ti dà coraggio. Essere amati profondamente da qualcuno ti dà forza. o Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. o Un vincente trova sempre una strada, un perdente trova sempre una
scusa.
o Tenersi in punta di piedi non è crescere. o Il mondo si conquista senza darsi da fare. Quando invece ti affanni per quacosa, non puoi impadronirti del mondo o Se hai un problema e puoi risolverlo è inutile che tu ti preoccupi, se non puoi risolverlo è altrettanto inutile la tua preoccupazione. o Preoccupati di quello che gli altri pensano e sarai sempre il loro prigioniero. o La felicità è più leggera di una piuma, nessuno sa afferrarla. L’infelicità è più pesante della terra, nessuno sa lasciarla.
Gli “Assaggiatori di aceto” è un soggetto tradizionale nella pittura religiosa cinese. La composizione allegorica mostra i tre fondatori delle principali tradizioni religiose e filosofiche della Cina: Confucianesimo, Buddhismo e Taoismo.
I tre anziani stanno immergendo le dita in un vaso colmo di aceto, assaggiandolo: Confucio reagisce con un'espressione aspra, Buddha con un'espressione amara, Lao Tzu con una dolce. L'espressione di ogni uomo rappresenta l'atteggiamento predominante della sua filosofia.
[Lao Tzu, Budda e Confucio]
Il confucianesimo, maggiormente interessato al mondo esterno ed alla dimensione politica, considera l'aceto come "vino inquinato" e quindi vede la vita come aspra, bisognosa di regole per corre ggere la degenerazione delle persone. Il buddhismo vede invece la vita come amara, dominata dal dolore e dalla sofferenza. Infine il taoismo considera la vita come fondamentalmente buona nel suo stato naturale. L'espressione di Lao Tzu è dolce e beata per via di come gli insegnamenti taoisti vedono il mondo: ogni cosa esistente in natura è intrinsecamente buona finché rimane fedele alla propria natura. Questa prospettiva consente a Lao Tzu di provare il sapore dell'aceto senza giudicarlo.
3. Periodo dei Regni combattenti (476 a.C. - 221 a.C.). Tra il 476 e il 221 a. C. la Cina attraversò un’epoca turbolenta e feconda, il periodo degli Stati Guerrieri (o dei Regni Combattenti): è nel corso di questi due secoli e mezzo, infatti, che si sviluppò il pensiero
filosofico-medico classico in una forma già piuttosto matura. Il ruolo del medico e dello sciamano si
separano. Compaiono le teorie che resteranno per sempre a fondamento della medicina tradizionale cinese, anche se verranno codificate soprattutto nel periodo successivo, quello della Dinastia Han. In questa epoca degli Stati Guerrieri si consolidano ufficialmente le cosiddette Sei Scuole, ovvero i principali indirizzi del pensiero cinese: la scuola taoista (ispirata agli insegnamenti di Lao Tzu e dei suoi discepoli), la scuola naturalista o yin-yang, la scuola confuciana, la scuola moista (nata dal pensiero di Mo Ti, V-IV sec. a. C.), la scuola legalista e quella dei nomi o delle denominazioni. In questo periodo emergono tutte le teorie principali della medicina cinese: lo Yin-Yang, il Wu-hsing (5 fasi), i 5 sapori, i 5 colori, il sistema delle corrispondenze, il Qi, la diagnosi del polso, i canali o meridiani, i punti di agopuntura. Durante questo periodo emergono due grandi figure di medici. La prima è quella di Zhuangzǐ (莊周), il termine zǐ (子), significa "maestro", quindi il nome con cui è
conosciuto significa maestro Zhuāng. E’ il massimo esponente del Taoismo dopo Lao Tzu. Zhuāngzǐ fu un maestro dalle vastissime conoscenza e un dotto letterato con doti non comuni. Non volle intraprendere qualsiasi carriera mondana e scelse di vivere da eremita, procurandosi da vivere intrecciando sandali di fibre vegetali.
[Zhuāngzǐ]
Il suo testo Zhuāngzǐ (莊子) prende il nome dal suo autore. Per trasmettere i suoi concetti, Zhuāngzǐ, utilizzava spesso degli aneddoti simili a storielle, affinché il messaggio fosse recepito meglio dall'ascoltatore. Zhuāngzǐ pensava infatti che se avesse parlato direttamente delle sue idee gli studenti non le avrebbero mai accettate perché generalmente nessuno vuole sentirsi dare dei consigli su come vivere la propria vita. Un suo racconto molto significativo si trova nel capitolo Sull'Organizzazione delle Cose: una notte Zhuāngzǐ sognò di essere una farfalla che volava leggera e spensierata; dopo essersi svegliato era confuso, si domandò come potesse determinare se egli era veramente Zhuāngzǐ che aveva appena finito di sognare di essere una farfalla o se era una farfalla che aveva appena iniziato a sognare di essere Zhuāngzǐ. Ciò suggerisce molte domande sulla filosofia della mente, del linguaggio e sulla gnoseologia. Zhuāngzǐ, mentre sognava, per la proprietà della condensazione, si vedeva farfalla, ma allo stesso tempo era anche essere umano. L'episodio ci fa pensare che esiste una dimensione dove gli opposti sembrano non esserci ed i contorni non sono nitidi.

La seconda importante figura di questo periodo è quella di Bian Que, in cinese 扁䳍 (407 a.C. - 310
a.C.), una delle personalità più importanti nella storia e nello sviluppo della medicina cinese.
[Bian Que]
Il suo vero nome era Qin Yueten, ma le sue capacità mediche erano così incredibili che gli fu dato il nome del leggendario dottore Bian Que, vissuto ai tempi dell’imperatore giallo Huang Ti. Il nome Bian Que era originariamente usato per riferirsi a un magico uccello cinese che possedeva poteri magici nel curare le malattie umane.
Il famoso storico cinese Si Maqian ha scritto la biografia di Bian Que in cui discute molte storie legate allo straordinario medico di quando ha effettuato cure mediche quasi miracolose e persino riportato in vita i morti. Per questo motivo, è stato definito il “dottore dei miracoli”. Trattava ricchi e poveri in egual modo ed era considerato un uomo molto giusto e di grande umiltà. La sua comprensione della medicina di quell’epoca non era seconda a nessuno. Bian Que ha scritto il libro Bian Que Neijing (“Il classico interno di Bian Que”), uno dei libri cardini della medicina cinese, nel quale vengono completate le lacune presenti nel Canone di Medicina. Tuttora i metodi da lui descritti come le “Quattro fasi” rimangono una base importante per le diagnosi nella medicina tradizionale cinese: Osservare - Ascoltare e
annusare - Chiedere – Palpare. Sosteneva che un medico con la presa del polso dovrebbe essere in grado di diagnosticare una malattia esclusivamente dalle condizioni del polso e dalle sue caratteristiche. Si presume che Bian Que potrebbe essere stato uno dei primi medici ad avere formulato la teoria della circolazione, avrebbe infatti detto: “Il sangue e l’energia vitale (Qi) si muovono nel corpo attraverso i canali”.
Attorno alla figura di questo medico fiorirono molte leggende. Secondo una di queste, una divinità (sotto forma di vecchio) gli donò la chiaroveggenza: quando Bian Que lavorava come assistente in un ostello che si occupava della nobiltà, incontrò un vecchio che, grato per le attenzioni e la cortesia di Bian Que, gli diede un pacchetto di medicine e gli comandò di farlo bollire in acqua. Dopo aver assunto questo medicinale, Bian Que acquisì la capacità di vedere attraverso il corpo umano (tipo raggi X), divenendo quindi un eccellente medico grazie a questa abilità acquisita. I racconti affermano che era un medico esperto di molte discipline.

Una famosa leggenda narra che Bian Que visitò il re Huan del Catai: gli disse che aveva una malattia, presente solo nella sua pelle e lo avvertì che la sua malattia era solo all’inizio e che, se non si fosse curato, l’avrebbe certamente portato a morte. Il re (che in quel momento non avvertiva alcun sintomo) lo cacciò via pensando che il medico stava solo cercando di trarre profitto dalle paure degli altri. Bian Que visitò il nobile molte volte in seguito, dicendogli ogni volta come la malattia peggiorasse progressivamente, diffondendosi ogni volta in più del suo corpo, dalla sua pelle al suo sangue e ai suoi organi. Il re non volle accettare alcuna cura e in breve tempo si aggravò; in ultimo, chiese, disperato, al medico di dargli un rimedio per guarire. Bian Que andò a trovare il suo malato, lo guardò da lontano e uscì dal palazzo. Quando un servitore del re gli chiese perché avesse fatto questo, lui rispose che la malattia era nel midollo ed era incurabile.
さQuando una malattia colpisce la superficie del corpo, una lozione o un impacco caldo può curarla; quaミdo uミa マalattia IolpisIe i マusIoli, l’uso di aghi può curarla; quando una malattia colpisce lo Stomaco e gli intestini un decotto può curarla; ma quando una malattia colpisce il midollo, ミoミ v’è più ミulla da faヴe e Hisogミa lasIiaヴe le Iose iミ マaミo al fatoざ.
Ergo: curarsi in tempo. Il re morì in breve tempo. Un'altra leggenda affermava che una volta, mentre visitava lo stato di Guo, Bian Que vide persone in lutto per le strade. Dopo aver chiesto che cosa fosse successo, gli risposero che l'erede del signore era morto e il signore era in lutto. Bian Que decise di andare a palazzo per indagare sulle circostanze della morte. Dopo aver saputo di come "il principe" fosse morto, concluse che il principe non era realmente morto, ma era piuttosto in uno stato simile al coma. Appoggiò un unico ago per agopuntura nel punto Baihui sulla testa, e il principe riprese subito conoscenza. Gli somministrò quindi una medicina con delle erbe bollite ed il principe si sedette subito sul letto. Bian Que prescrisse quindi altre medicine a base di erbe, ed il principe guarì completamente entro venti giorni. Un’altra leggenda racconta che Bian Que eseguì un doppio trapianto di cuore, in anestesia. Due pazienti avevano, l’uno un deficit di "potere mentale" rispetto all’altro, il secondo rispetto all’altro un deficit di "forza di volontà". Bian Que suggerì di scambiare i cuori dei due per raggiungere l'equilibrio: i pazienti accettano la procedura.
さTu, Kung Fu, sei intelligente ma la tua energia è debole; hai molte buone idee ma manchi di decisione; mentre tu, Tzu Yin, hai poca intelligenza ma hai una forte volontà, manchi di giudizio e tendi a prendere decisioni affrettate. Il solo metodo per guarire è di scambiarvi i cuori: poi, tutto diverrà perfettoざ.
Egli diede quindi agli uomini un vino inebriante che li faceva "fingere la morte" per tre giorni; mentre erano sotto gli effetti anestetici di questo intruglio, Bian Que scambiò i due cuori. Dopo aver anestetizzato i due con un vino medicato, il medico aprì il torace e scambiò i loro cuori. Indi suturò le ferite e, con un’altra pozione, riportò alla coscienza i due 'trapiantati'. Quando essi tornarono a casa “guariti”, le rispettive mogli fecero fatica a riconoscerli, tanto i loro caratteri erano cambiati. Allarmate, si precipitarono dal medico per chiedere spiegazioni. Le cronache non riportano come andò a finire.... Al di là della leggenda, questo episodio prova ancora una volta due fatti importanti: diversamente dai medici occidentali di quel periodo, per i quali la sede dei sentimenti e dei comportamenti umani era l’intestino, per gli antichi medici Cinesi essa era il cuore (che fosse in realtà il cervello fu intuito sono molto più tardi). Inoltre, già quei medici avevano nozione che i fattori psicosomatici possono seriamente intervenire nella genesi di molte malattie. Tanta saggezza e bravura non giovarono tuttavia a Bian Que: ancora in perfetta salute, pur quasi ormai alla soglia dei cento anni, fu assassinato da un sicario prezzolato dal vecchio medico capo di Corte, Li Hsi, accecato dall’invidia e dalla gelosia.
4. Dinastia Han (206 a.C. - 220 d.C.) E’ sotto la Dinastia Han (206 a.C.220 d.C.) che la medicina cinese prende la sua forma classica nell’elaborazione dei metodi terapeutici, nell’insegnamento orale e nella codificazione scritta. A questo periodo va attribuita la stesura più “moderna” dello Huang Ti Neijing (Canone di Medicina interna dell’Imperatore Giallo), del quale abbiamo prima già parlato. È diviso in due tomi, lo Huangdi Neijing Suwen (le "Domande semplici"), abbreviato come Suwen 素問, e lo Huangdi Neijing Lingshu (Il "Perno spirituale") abbreviato come Lingshu 靈樞. Ogni tomo è, a sua volta, diviso in ottantuno capitoli; la trattazione è dialogica e discorsiva, caratterizzata dal confronto tra il leggendario imperatore Huang Di e sei dei suoi leggendari ministri imperiali (tra i quali il suo primo ministro Ch’i Po).

[Huang Ti e Ch’i Po]
Nel Suwen il Maestro celeste Qi Bo risponde alle domande di Huang Di. Nel rispondere alle domande, Qi Bo affronta temi che spaziano dalla filosofia, all’etica, alla medicina. Quest’ultima è trattata sui suoi vari aspetti teorici e pratici (principi cosmologici, diagnosi, terapie, in particolare l’agopuntura, di cui qui si ha la prima esposizione autorevole): non deve stupirci questa commistione in quanto la medicina nella Cina antica non era altro che una parte della filosofia e della religione, che proponevano l'unione dell’uomo con la natura e con l'intero universo. Nel Lingshu (靈樞) si parla della relazione fondamentale dell'uomo con il Cielo, tramite gli Spiriti, si dice cioè che le attività terrene sono sempre basate su influssi celesti. Si potrebbe parlare di un trattato di [17]
psicologia cinese, se non fosse che la categoria della psiche non è presente nel mondo cinese (ne l senso che una divisione tra psiche e soma non viene presentata). Il tutto viene esposto secondo la dottrina dello yin e dello yang e delle cinque fasi wuxing (五行). Quest’opera, in virtù del suo valore storico-culturale e medico, è comparabile al Corpus Hippocraticum greco, alle opere di Claudio Galeno ed alla trattazione di medicina medievale di ispirazione islamica (Averroè, Avicenna) ed europea. Su di esso è fondata la maggior parte della letteratura medica cinese ed è considerato così importante da medici e ricercatori che anche oggi, tremila anni dopo la sua compilazione, è ancora ritenuto della massima autorità. Figura importante di questo periodo Han è Zhang Zhongjing (150219 d.C.) il più importante medico cinese della tradizione farmaceutica ed erboristica dell’antica Cina.
[Zhang Zhongjing ]
All'età di circa 50 anni fu testimone di una massiccia epidemia di peste e decise che avrebbe dedicato il resto della sua vita alla ricerca di una
cura. Non trovò una cura per la peste, ma il libro risultante Shang Han Za Bing Lun (Trattato sulle malattie febbrili e altre malattie, o Trattato sulle malattie febbrili causate dal raffreddore) divenne una pietra angolare della medicina cinese ed è ancora disponibile oggi in cinese e nella traduzione inglese. Il numero di formule per il trattamento è relativamente modesto con poco più di un centinaio, ma il lavoro ha costituito la base per centinaia di commenti ed edizioni più accurate. La sua sezione sulla ginecologia è tra le più importanti e alcuni rimedi contro l'infertilità e l'aborto spontaneo sono ancora attuali.
Il testo originale del maestro venne diviso in seguito in due trattati: il Trattato delle Malattie Febbrili in cui sono contenute 113 ricette e la Sinossi delle Prescrizioni del Cofanetto d'Oro, in cui vi sono 262 ricette.
Altra figura medica importante della dinastia Han è stato Hua Tuo (140 d.C. ca. – 208 d.C. ca). Fu il primo chirurgo cinese famoso. Sviluppò l’uso della anestesia durante gli interventi chirurgici: antichi testi sostengono che Hua Tuo riuscisse ad eseguire una anestesia totale combinando del
vino con un decotto di erbe
chiamato máfèisàn (letteralmente "decotto di cannabis"). Promosse la conoscenza della anatomia, a quei tempi limitata in Cina.

La morte di Hua Tuo, segnò la decadenza della chirurgia cinese. Il Confucianesimo, infatti, predicando l'integrità del corpo che non doveva essere sottoposto a nessun tipo di mutilazione, arrestò definitivamente ogni progresso in campo chirurgico. Poiché la pratica della chirurgia richiedeva tagli e asportazioni delle parti malate ed era una pratica invasiva, infatti, fu proibito esercitarla, così come fu proibito la dissezione dei cadaveri per lo studio dell'anatomia. Ad oggi il ricordo di Hua Tuo è soprattutto legato ad alcuni punti di agopuntura che egli utilizzò per curare moltissime patologie e che chiamò Jiaji per via della loro posizione anatomica (Jia= allineamento; Ji= spine) e che oggi ricordati come punti Huatuojaji. Nell’uso delle erbe medicinali, preferì metodi semplici, usando un piccolo numero di formule, che includevano solo poche erbe medicinali. Fu anche famoso per le sue conoscenze della moxibustione . Praticava il Qi Gong e sviluppò lo Wu Qin Xi ("esercizio o giocondei cinque animali") studiando e insegnando i movimenti della tigre, del cervo, dell'orso, della scimmia e della gru, una pratica in uso anche oggi.
Hua Tuo ebbe rapporti difficili con i grandi del suo tempo, fra cui Cao Cao, signore della Cina settentrionale che Hua Tuo aveva in cura per le sue frequenti e forti cefalee, il quale condannò a morte Hua Tuo perché si era sentito offeso dal suo rifiuto di diventare suo esclusivo medico personale. Cao Cao qualche anno più tardi si pentì amaramente di questa decisione quando suo figlio si ammalò e morì perché a corte non vi era alcun medico in grado di curarlo. Si narra che Hua Tuo, con il nome di Yuan Hua, scrisse numerosi resoconti dettagliati delle sue operazioni chirurgiche. Con l'approssimarsi della sua esecuzione Hua Tuo tentò di affidare i suoi manoscritti al suo carceriere, il quale temendo di incorrere in un castigo di Cao Cao rifiutò l'incarico. Questi manoscritti furono quindi consegnati a sua moglie, la quale, inconsapevole del valore degli scritti del marito, li gettò nel fuoco. Nessuna di queste testimonianze quindi, purtroppo, è giunta fino a noi, cosicché i suoi insegnamenti rimangono ad oggi ancora ampiamente sconosciuti; tutto ciò che sappiamo di lui e delle sue operazioni è raccontato nel Romanzo dei Tre Regni e in alcune opere trascritte da un suo allievo, Wu Pu.

Altri libri che appartengono al periodo di questa dinastia sono: 1. Lo Shen Nong Ben Cao [Le erbe] (300 a. C.-100 d. C.), una summa della conoscenza farmacologica del tempo. In esso sono descritte in dettaglio 365 tipi di piante medicinali e vengono anche introdotti i principi di "Jun, Chen, Zuo e Shi" (Imperatore, Ministro, Assistente e Guida) per classificare il differente compito di ogni sostanza nell'ambito di una prescrizione. Il testo parla del trattamento di varie malattie, elenca combinazioni di piante e controindicazioni, menziona i 5 sapori e le 4 energie, descrive preparazioni galeniche, parla di dosaggi, delle modalità e tempo di somministrazione; infine consiglia l'uso di piante calde per problemi freddi e di piante fredde per problemi caldi. 2. Il Ma Wang Dui [Prescrizioni per i cinquantadue malesseri] (ca. 100 a. C.). E’ un altro importante testo di fitoterapia. Descrive 247 piante, le preparazioni galeniche, l'uso empirico delle piante stesse. 5. Dinastia dei tre Regni (220-265 d.C.) Huang Fumi (215-282 d.C.) fu l'autore di un altro libro importante: A-B Classico della Agopuntura e della Moxibustione. Questo libro consta di 12 volumi, con 128 capitoli. Nel suo ambito si trovano concetti come visceri, organi, meridiani, collaterali, agopunti, diagnosi, patogenesi, tecniche di manipolazione degli aghi, e viene compilato un elenco di 349 punti con le relative localizzazioni, indicazioni e controindicazioni.
[Huang Fumi]
6. Dinastia Sui (618-907 d.C.) Nell'anno 610 il Maestro Chao Yuanfang presiedette alla stesura del Grande Trattato sulle cause e i sintomi delle malattie. E' composto da 50 volumi (rotoli), e contiene la descrizione di 1700 sindromi che spaziano dai campi della medicina interna alla chirurgia, ginecologia, pediatria e alla patologia dei 5 organi di senso. In esso sono contenuti concetti importanti, tra cui il fatto che certe infestazioni di parassiti derivano dall'alimentazione, e che la teniasi deriva dal consumo di carne cruda. Sono poi descritte operazioni come l'anastomosi intestinale, l'aborto terapeutico e l'estrazione dentaria.
[Chao Yuanfang]
I metodi terapeutici proposti non sono le medicine tradizionali o l'agopuntura della medicina cinese, ma terapie basate su pratiche come la dieta o il Dao Yin.
7. Dinastia T’ang (618-907 d.C.) Quattro secoli più tardi, nell’epoca T’ang (618-907 d.C.), il Buddismo arrivò in Cina ed influenzò la medicina cinese. Vennero fondate scuole di medicina cinese, la fitoterapia viene sistematizzata, e viene codificata la prima Farmacopea Ufficiale, anche se non legalmente vincolante. Sotto le dinastie T’ang e Sui si ebbe l'unificazione della Cina e un fiorire di interscambi e attività commerciali. Le conoscenze mediche delle singole zone divennero omogenee e nel 657 il medico Su Jing fu incaricato dall'imperatore di coordinare un gruppo di 20 medici nella ricompilazione del testo Materia Medica Cinese. Due anni dopo, un nuovo testo vide la luce: “Nuova Revisione della Materia Medica della Dinastia Tang”, chiamato anche Materia Medica Tang. Fu il primo testo di farmacologia del mondo promulgato da una autorità statale. E' composto di 54 volumi ed è scomponibile in 3 parti: materia medica, illustrazione delle piante e spiegazione delle illust razioni. Vengono trattate 850 sostanze medicinali
Uno dei più grandi medici ed erboristi dell’antica Cina nell'epoca T’ang fu Sun Simiao (孫思邈), (581 - 682 d.C.), vissuto 101 anni (per alcuni visse fino a 114 anni). Sun Si Miao, il re della Medicina Cinese, è stato al tempo stesso il medico personale di diversi imperatori cinesi, un esponente dell'Accademia imperiale di medicina e il medico compassionevole che curava le masse indigenti e i malati di lebbra. È considerato uno dei "santi" della medicina cine se e i suoi insegnamenti sono fondamentali sia nel campo dell'erboristeria che in quello dell'agopuntura. Vissuto fra il VI e il VII secolo d.C., nell'epoca d'oro dell'espansione politica e culturale cinese, avvenuta durante la dinastia Tang, egli segna l'avvento di una pratica medica fondata sulla comprensione dei princìpi e dei metodi e non sull'impiego di ricette precostituite, centrata interamente sulle esigenze del malato e sullo sviluppo delle capacità terapeutiche del medico, chiamato a una crescita personale continua non solo professionale, ma prima ancora, e soprattutto, umana.
[Sun Simiao]
L’approccio di Sun Simiao era basato sulla virtù per nutrire la mente e il corpo. Scrisse: «Senza virtù, anche se uno prende preziose pozioni ed elisir d’oro, non riesce a prolungare la propria vita». In altre parole, se la propria virtù è scarsa, non si può né raggiungere la longevità né prolungare la propria vita, anche con la migliore medicina; se la propria virtù è nobile e perfetta, non è necessario pregare per essere benedetti e vivere più a lungo. Sun Simiao è stato un modello per le generazioni future per comprendere le tradizioni morali della Cina. Si racconta che fosse indifferente alla fama e alla fortuna e che non avesse alcun interesse a servire gli imperatori, preferendo invece rendere disponibile la sua antica cura al grande pubblico.
Quando l’imperatore Taizong della Dinastia Tang salì al trono, emanò un ordine imperiale, invitando Sun a palazzo. L’imperatore rimase molto colpito dallo spirito e dall’aspetto divino di Sun e gli volle conferire un titolo nobiliare, ma Sun rifiutò fermamente, desiderando coltivare se stesso e aiutare le persone. Sun Simiao praticò la medicina nella Cina centrale per più di 20 anni. Abitò in una casa in un piccolo villaggio di montagna e tenne una piccola scrivania vicino alla porta. Seduto dietro di essa, con di fronte il paziente, si prendeva cura di lui il più possibile. Sun addebitava solo una piccola tassa per le medicine, appena sufficiente per coprire il cos to. Quando incontrava un paziente povero non prendeva soldi, dato che considerava il suo lavoro un atto di beneficenza. Sun non solo insisteva per far pagare ai pazienti poco o nulla, ma era anche attento a trattare la sua professione con la dovuta solennità. Criticava i medici che chiacchieravano e ridevano di fronte ai loro pazienti, poiché era lesivo dei loro sentimenti. Sun Simiao trascorse la sua vita coltivando la virtù come base per alleviare la sofferenza dei vivi.
A Sun venne attribuito il titolo di Re della Medicina cinese per i suoi significativi contributi alla stessa oltre che per l'estrema cura dei pazienti. A parte le leggende che sono fiorite intorno alla sua figura per la imponente levatura scientifica e culturale, ci ha lasciato due importanti testi: Prescrizioni da Cento Pezzi d'Oro per le Emergenze e il Supplemento alle Prescrizioni Essenziali da Cento Pezzi d'Oro. Nel primo, diviso in 30 volumi, troviamo 5300 ricette, nell'ultimo 2571. Diceva: «La vita umana è della massima importanza e vale mille monete d’oro. Una ricetta per salvare una vita è come una virtù.» Pertanto, mise la parola «mille ori» su tutti i suoi libri. Diede l’esempio coltivando la sua virtù. Per consentire alle persone di curarsi gratuitamente, incise su tavolette di pietra le prescrizioni per le malattie comuni e le pose a lato della sua residenza.

Nei suoi libri possiamo trovare trattazioni estese dell'agopuntura e della moxibustione, di fitoterapia, prevenzione e tecniche per conservare la salute. Egli indicò il collegamento tra il gozzo e la vita nelle isolate valli montane. Contro il gozzo prescrisse alghe, fucus (pianta) e tiroide di pecora. I suoi testi contengono anche molte indicazioni su igiene, ginnastica, dieta. Gli viene anche riconosciuta la stesura del testo noto come "Sull'assoluta sincerità del grande medico", frequentemente definito come il Giuramento di Ippocrate cinese: “Un grande medico non deve fare attenzione allo stato, alla ricchezza o all'età, nemmeno deve considerare se la persona sia attraen te o meno, che sia amico o nemico, che sia Cinese o straniero o, infine, che sia colto o ignorante. Egli dovrebbe sempre agire e comportarsi come se si trattasse di parenti stretti.” [22]
Sempre di questo periodo, ricordiamo il trattato I segreti medici di un ufficiale di Wang Tao, composto di 40 volumi con 6000 formule.
8. Dinastia Song (960-1279 d.C.) Viene pubblicato uno dei trattati più completi sulla fitoterapia, lo Zhen Zhu Nang [“La borsetta delle perle”] di Zhang Yuan Su. Contiene per la prima volta lo schema teorico completo della fitoterapia: 4 energie, 5 sapori, yin-yang, 5 fasi, movimenti delle piante ascendenti e discendenti, meridiani di entrata, tonificazione o sedazione.
Durante la dinastia Song il governo fondò il Dipartimento Medico Imperiale che fu l'istituzione ufficiale per formare i futuri medici. Nel 1026 Wang Weiyi creò due figure di bronzo a grandezza naturale a scopo didattico. Le figure presentavano i 12 meridiani e 354 punti. Le figure erano cave e i punti erano rappresentati come fori. Al momento dell'esame esse venivano rivestite di cera e
riempite d'acqua. Al candidato veniva chiesto di infiggere gli aghi in certi punti. Il buon esito del test era testimoniato dall'uscita dell'acqua dai punti individuati. Nel 1057 venne costituito anche il "Dipartimento per la Correzione dei libri di Medicina", allo scopo di correggere, aggiornare e coordinare le conoscenze mediche nei testi antichi e più recenti. Rividero la luce, aggiornati e corretti, i maggiori testi della Medicina Cinese.
9. Dinastie Jin (115-1234 d.C.) e Yuan (1279-1368 d.C.) Durante il periodo di queste due dinastie si vide il fiorire di diverse scuole mediche, ciascuna peculiare per aspetti caratteristici: 1. La Scuola del Caldo e del Freddo, fondata da Liu Wansu (1120 - 1200) che interpretava i vari segni e sintomi delle malattie con i concetti di Calore e di Freddo. Le malattie "shang han" (che significa malattia febbrile) venivano trattate con medicinali dalla capacità di ridurre e disperdere il calore. 2. La Scuola dell'Attacco e della Purgazione fondata da Zhang Congzheng (1156 - 1228) che sosteneva che le malattie erano causate dall'entrata di fattori patogeni esogeni nel corpo e che le cure dovevano consistere nello scacciare i fattori esogeni mediante la sudorazione, il vomito e la purgazione. 3. La Scuola del Nutrimento della Terra fondata da Li Dongyuan (1180 - 1251), basata sul principio che il danno alla milza e allo stomaco è la causa di moltissime malattie. Ne consegue che il principio fondamentale del trattamento delle malattie consiste nel rinvigorire la milza e lo stomaco. Il nome di questa scuola si deve al fatto che la milza, secondo la Medicina Cinese, appartiene alla Terra.

4. La Scuola del Nutrimento dell'Essenza, fondata da Zhu Zhenheng (1281 - 1358). Il pensiero di questa scuola si può riassumere nel concetto che lo Yang é sempre in eccesso, mentre lo Yin sempre in deficit. La terapia consiste quindi nel nutrire l'essenza ed eliminare il Fuoco mediante la purgazione. N.B. Ricordiamo che intorno al 1000 in Cina si cominciò a effettuare la vaccinazione antivaiolosa.
10. Dinastia Ming (1368-1644 d.C.) In quest’epoca emerge un altro grandissimo Maestro della Medicina cinese Li Shizhen (1518-1593), chiamato anche Bīnhúshānrén nei suoi ultimi anni, considerato il più grande naturalista della Cina.
[Li Shizhen]
Li Shizhen era molto interessato alla corretta
classificazione dei componenti della natura. Il suo maggior contributo alla medicina furono i 40 anni passati sul progetto di passare al setaccio il vasto assortimento degli impieghi tradizionali delle erbe medicinali e annotarne le informazioni che riteneva fossero un attendibile riflesso della realtà
Il suo libro, il Pen T’sao Kang Mu [Bencao Gang Mu; 1596], è stato usato come farmacopea, ma era anche un trattato di botanica, zoologia, mineralogia e metallurgia. Il libro fu ristampato a più riprese ed esistono ancora cinque edizioni di quella originale. Questo testo comprende 1.892 farmaci e più di 10.000 ricette.

Dal 1600 sino al 1800 fiorì la Scuola delle Malattie febbrili ed epidemiche. Il caposcuola fu Wu Youxing, che pensò che la patogenesi di una malattia non fosse riconducibile al freddo o al caldo, o al calore estivo o all'umidità ma a fattori patogeni presenti nell'aria chiamati fattori patogeni epidemici. Egli pensava che questi fattori patogeni epidemici entravano nel corpo attraverso la bocca e il naso. La gente poteva cadere vittima di queste malattie anche se possedeva una forte energia interna. Inoltre si pensava fino a quel momento che i fattori patogeni potessero penetrare nel corpo solo attraverso la superficie cutanea. E' una interessante anticipazione della scoperta dei batteri e dei virus.
10. Dinastia Qing (1644-1911 d.C.) Un famoso medico fu Wang Qingren (1768 - 1831) che scrisse il testo Correzione degli errori dei testi di medicina sulla base delle proprie esperienze desunte da esami autoptici e dalla pratica personale. In questo testo viene enfatizzata l'importanza dell'autopsia e viene trattata la teoria della stasi del sangue, delle malattie da essa causate e dei metodi di trattamento per questo tipo di patologia.
[Wang Qingren]
Wang Qingren precisò la conoscenza delle malattie da caldo, che ora vengono studiate in modo diverso rispetto alle teorie tradizionali: egli affermò che sono causate da un tipo di fattore patogeno perverso molto forte ed infettivo che entra dalla bocca e dal naso. Il trattamento principale è la dispersione con piante fredde.
Dal 1840 assistiamo all’introduzione della medicina occidentale e alla graduale perdita di importanza di quella cinese. Al giorno d'oggi, rielaborata e aggiornata, la medicina tradizionale viene insegnata nelle università cinesi e praticata negli ospedali accanto alla medicina convenzionale.