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II. L’orologio dei meridiani [pag

Ogni meridiano quindi, per le due ore che gli competono, risulta in un pieno di energia, mentre vive un minimo energetico esattamente 12 ore dopo. Il Ciclo Circadiano parte alle 3 di mattina con il Polmone, alternando organo, viscere, viscere, organo e così via di due ore in due ore.

Questa è la sequenza delle massime energie: Polmone 3:00-5:00; Intestino Crasso 5:00-7:00; Stomaco 7:00-9:00; Milza 9:00-11:00; Cuore 11:00-13:00; Intestino Tenue 13:00-15:00; Vescica 15:00-17:00; Rene 17:00-19:00; Mastro del Cuore (Pericardio) 19:00-21:00; Triplice Focolare 21:00-23:00; Vescicola Biliare 23:00-1:00; Fegato: 1:00-3:00.

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Questa conoscenza è importante per valutare eventuali squilibri che si presentano in un particolare momento della giornata (di massima energia o di minima energia): ci può essere un collegamento ad un organo o viscere particolare. Se si verificano disturbi in un orario particolare, ci può essere un legame con un determinato organo: ad esempio un attacco d’asma potrebbe essere più acuto dalle tre alle cinque, orario di sensibilità del polmone.

III. GLI SCAVI DI MAWANGDUI

Fino al 1970 si pensava che fossero stati scoperti prima i punti di Agopuntura e poi dal loro collegamento fossero stati individuati i percorsi dei Meridiani.

Successivamente, tra il 1971e il 1973, furono portate alla luce a Mawangdui, cittadina al centro della Cina, tre tombe di una famiglia nobile molto vicina alla Corte risalenti alla dinastia Han

(II secolo a.C.). Durante gli scavi furono rinvenuti tre sarcofagi, con i resti rispettivamente di Li Cang, Marchese di Dai, della moglie Xin Zhui e di uno dei figli, probabilmente Li Xi, nonché un totale di circa tremila reperti di straordinaria fattura e

perfettamente conservati (periodo 168 a.C. subito dopo l’unificazione della Cina nel 221 a. C.). Le tre tombe sono note come Tombe della dinastia Han di Mawangdui, Changsha. Il ritrovamento è stato definito come una delle maggiori scoperte archeologiche cinesi del XX secolo e paragonato, per importanza scientifica e storica, alla tomba di Tutankhamon. Ogni corpo si trovava all'interno di una bara inserita dentro due sarcofagi, uno dentro l’altro, originariamente sigillati e interrati alla profondità di circa una ventina di metri, protetti da una struttura in legno e ricoperti da quintali di carbone vegetale e argilla pressata e infine da tonnellate di terreno. Una delle tre tombe era ancora sigillata e una volta aperta ha rivelato al suo interno il corpo mummificato di una donna immerso in un liquido di conservazione (di cui non si è ancora riusciti a capire la composizione) che ne ha mantenuto i tessuti perfettamente conservati dopo più di duemila e duecento anni dalla morte. La donna è conosciuta come Marchesa Dai.

La pelle della defunta è ancora morbida, le gambe e le braccia si possono piegare, e gli organi interni non hanno subito deterioramenti nel tempo. Addirittura si è potuto capire il gruppo sanguigno di Xin Zhui, A positivo; ha ancora i capelli e le ciglia e il suo volto ha potuto essere verosimilmente ricostruito.

L’ottima conservazione della mummia ha portato a stabilire con più precisione di altre, di che cosa soffrisse Xin Zhui: mal di schiena, ipertensione, arteriosclerosi, di calcoli biliari, diabete – col tempo era anche diventata sovrappeso -, di diverse malattie del fegato e il cuore, a lungo andare, era in cattivo stato. Il fatto poi di fare poco moto, aggravava la situazione Insomma, nonostante avesse vissuto una vita particolarmente agita grazie al suo rango, ciò non le evitò di morire a soli 50 anni. Sembra che il decesso fosse dovuto a un problema alimentare: nel suo intestino, nello stomaco e nell’esofago furono trovati ben 138 semi di melone. Si deduce quindi che la nobildonna sia morta in estate, periodo in cui crescono i meloni, e dopo averne mangiata una grande quantità. Morì di indigestione? La tomba del figlio (età presunta circa 30 anni) era quella più importante per i ritrovamenti relativi alla medicina. Tra gli oggetti rinvenuti una grande quantità di listelli di bambù e di seta recanti su di esse dei testi manoscritti, l'equivalente degli odierni libri. Alcuni di questi reperti risalivano a quarant'a nni prima della sepoltura e altri erano copie di testi ancora più antichi risalenti agli anni 300 a.C. già noti agli studiosi. Tra essi la copia più antica del Daodejing («Libro della Via e della Virtù») di Lao Tzu e una copia dell’I Ching («Il libro di Mutamenti»).

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