7 minute read
Appendice: I percorsi dei meridiani principali [pag
3. MERIDIANO DEL MASTRO DEL CUORE (PERICARDIO) Percorso. Il meridiano del pericardio inizia al centro del petto, scorre in profondità del torace, emerge lateralmente al capezzolo. Da qui prosegue scendendo lungo la parte mediale del braccio, passa attraverso la parte centrale del polso, arriva al palmo della mano e termina sulla punta del dito medio.
Advertisement
4. MERIDIANO DEL TRIPLICE RISCALDATORE
Percorso. Parte dal lato ungueale esterno del dito anulare e sale sul dorso della mano tra il 4° e il 5°spazio metacarpale. Prosegue sull'avambraccio nella zona superiore e centrale, fino a raggiungere posteriormente il gomito. Continua sulla faccia posteriore esterna del braccio fino a raggiungere la fossetta posteriore della spalla situata fra l'acromion e il tubercolo maggiore dell'omero. Prosegue all'interno della fossa sopraclaveare fino a raggiungere e a proseguire sul collo attraversando il muscolo sternocleidomastoideo per portarsi dietro la piega mandibolare. Qui risale costeggiando l'orecchio
prima posteriormente e dopo lungo la faccia superiore per terminare lateralmente alla regione sopraciliare.
5. MERIDIANO DELLA MILZA-PANCREAS
Percorso. Nasce nel lato ungueale interno rispetto alla linea mediana del dito alluce e sale sul bordo interno del piede fino alla parte anteriore del malleolo.
Sale sul lato interno della gamba appena oltre la cresta dell’osso tibiale e prosegue a lato interno della rotula. Prosegue quindi sulla coscia sul bordo interno del quadricipite femorale. Attraversa l’inguine e sale lungo l’addome in sede pararettale (circa 4 cm dalla linea mediana). Sul torace continua il suo tragitto descrivendo una curva molto allungata (che passa a circa 2 cm dal capezzolo) che sale fino all’altezza del secondo spazio intercostale esterno al costato; quindi discende lateralmente dove termina sulla linea ascellare media nel sesto spazio intercostale.
6. MERIDIANO DELLO STOMACO
Percorso. Inizia sul margine inferiore dell’orbita, scende quindi perpendicolarmente passando a lato del naso e del margine laterale della bocca. Decorre sulla mandibola fino all’angolo dell’osso. Da qui un ramo ascendente si dirige verso l’alto e raggiunge prima l’articolazione temporo-mandibolare e poi la regione esterna della fronte.
Sempre dall’angolo della mandibola si diparte un secondo ramo che discende sul collo passando a lato della laringe e che decorre orizzontale lungo la clavicola per circa 3 quarti. Da qui il meridiano discende lungo il torace seguendo la linea emiclaveare, passa sul capezzolo e all’altezza della sesta costa il Meridiano si porta verso la linea mediana, prosegue a lato dell’ombelico fino alla sinfisi pubica. Qui il meridiano va verso l’esterno, attraversa l’inguine e scende sulla gamba. Passa sulla faccia anteriore del quadricipite, percorre il bordo laterale della rotula e prosegue sulla regione antero-laterale della gamba e decorre sulla parte esterna della tibia, raggiunge infine la regione dorsale del metatarso tra il 2° e il 3° raggio e termina nel 2° dito.
7. MERIDIANO DEL POLMONE
Percorso. Il ramo principale inizia a livello della cassa toracica, si dirige in basso dove raggiunge l’intestino, grasso, da qui risale, oltrepassa il diaframma e penetra nei polmoni; quindi raggiunge la gola e da qui si dirige verso la spalla da dove emerge; sale fino alla clavicola e scende poi lungo il bordo laterale del braccio e termina all’angolo della base del pollice.
8. MERIDIANO DELL’INTESTINO CRASSO
Il Meridiano dell’intestino crasso origina all’angolo ungueale esterno del secondo dito della mano, risale lungo il bordo esterno del dito e sulla faccia dorsale della mano per proseguire lungo il bordo radiale dell’avambraccio e la regione antero-esterna del braccio, attraversa l’articolazione acromioclavicolare giungendo alla sommità della spalla, poi percorre diagonalmente la parte anteriore del collo e la mascella fino all’altezza del naso, piegando al di sotto per terminare a lato della narice opposta.
09. MERIDIANO DEI RENI
Percorso. Inizia sotto la pianta del piede tra la volta plantare e l’avampiede; sale quindi sul lato interno verso l’astragalo e il tendine d’Achille.
Compie un percorso circolare intorno alla superficie interna del tallone e sale nuovamente passando lungo la linea interna del polpaccio in profondità. Passa sul cavo popliteo, prosegue dritto lungo la coscia dietro gli adduttori e riemerge sull’addome sopra l’osso pubico e sale a circa 0,5 sun rispetto alla linea mediana. Corre sul bordo esterno dell’ombelico e procede sul tronco fino al torace. Qui il meridiano si apre di circa 2 cm a delineare i bordi esterni dello sterno e termina nell’incavo sotto le estremità interne delle clavicole, appena sotto l’articolazione sterno-clavicolare.
10. MERIDIANO DELLA VESCICA URINARIA
Percorso. Inizia sull’angolo interno dell’occhio, passa lungo il lato posteriore della testa fino alla base del collo, da qui le due linee del meridiano si dividono in due diramazioni formando 4 linee che scendono lungo la schiena, le due diramazioni si riuniscono nel mezzo della piega del cavo popliteo dietro il ginocchio da dove il meridiano, scendendo lungo il lato posteriore della gamba, passa inferiormente al malleolo esterno del piede e termina sull’angolo esterno della base dell’ultimo dito del piede.
11. MERIDIANO DEL FEGATO
Il ramo principale inizia dal margine ungueale laterale interno dell'alluce, transita anteriormente al malleolo interno e si dirige in alto, lungo la gamba, il ginocchio la coscia sino ad arrivare all'inguine, quindi scende nella regione pubica e circonda i genitali. Da lì prosegue nell’addome flettendo bruscamente all'esterno sino alla regione ipocondriaca.
12. MERIDIANO DELLA VESCICA BILIARE
Percorso. Il meridiano della vescica biliare inizia sull’angolo esterno dell’occhio, segue dietro l’orecchio fino sotto il cranio, sale poi lungo il lato posteriore della testa ed arriva sulla fronte. Da qui scende lungo il lato posteriore della testa fino al punto fra l’ultima vertebra cervicale e la prima toracica, passa sopra le spalle e scende lungo la parte laterale della cassa toracica e dell’addome,
scorre poi nella pelvi e scende lungo il lato esterno della gamba passando anteriormente al malleolo laterale terminando sull’angolo esterno dell’unghia del quarto dito del piede.
CAP. VIII - L’ALIMENTAZIONE
Nella vasta produzione letteraria dell’antica Cina vi è un libro (Huainanzi - Libro del principe di Huainan, II sec. a.C.) composto da 21 capitoli in cui sono trattati vari argomenti di stampo taoista e tra questi vi è la narrazione del mito di due imperatori a cui viene attribuita l’origine della Medicina Cinese: l’Imperatore Giallo Huang Di e l’Imperatore Rosso Shen Nong, quest’ultimo soprannominato anche il Divino Agricoltore poiché a lui si attribuì l’invenzione dell’aratro e dell’arte della coltivazione.
さGli antichi abitanti della Cina si nutrivano di carne e bevevano sangue, raccoglievano a caso i frutti della terra. Non avendo nessuna conoscenza di ciò che fosse commestibile mangiavano di tutto e facilmente si
iミtossiIavaミo. “heミ Noミg iミsegミò loヴo l’aヴte della Ioltivazioミe dei Iiミケue Ieヴeali, iミsegミò a distiミgueヴe i
IiHi più adatti peヴ l’aliマeミtazioミe e selezioミò sapori e proprietà dei cento rimedi per curare il suo popoloざ.
I. CONCETTI GENERALI
Nel pensiero taoista e nella medicina tradizionale cinese, il cibo è una delle chiavi fondamentali per il mantenimento o il ripristino della salute. Nelle corti imperiali dell'antica Cina il dietologo era di importanza inferiore solo al medico ed era tenuto nella massima considerazione; la dietetica era presente nei testi classici di medicina tradizionale cinese, a cominciare dal caposaldo Huang Di Nei Jing. La M.T.C. considera gli alimenti in modo diverso da quella occidentale. In Occidente si analizza e classifica un alimento in base alle sue proprietà chimiche, fisiche e organolettiche; nel preparare una dieta si valuta la sua composizione nutrizionale (carboidrati, proteine, grassi, fibre), la presenza o meno di una determinata vitamina, il suo potere calorico. Nella tradizione cinese l’alimento è invece visto nella sua globalità e in base al suo funzionamento energetico: nella dietetica cinese - anche se è più corretto parlare di condotta alimentare - c’è infatti un’accurata scelta dei cibi a seconda delle loro proprietà, delle azioni e delle energie sull’intero organismo, non è quindi un regime prescritto in seguito a determinate patologie.
II. I VARI FATTORI DEL CIBO
In Cina si ritiene che gli tutti gli alimenti abbiano: o una componente Yin/Yang o una natura (fredda, fresca, neutra, tiepida, calda) o un sapore (amaro, salato, acido, dolce e piccante) o la capacità di dare direzione all’energia (ascendere e discendere, emergere o interiorizzare) o un impatto determinato su uno o più Organi Un esempio, il limone: o Yin
o natura fresca
o sapore acido o movimento dell’energia nei Meridiani destinatari: Stomaco e Fegato o rigenera i liquidi e tonifica lo Yin, allevia la sete, rimuove la stasi catarrale