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Pascarella Luigi pag

Quella del Maestro Luigi Pascarella è una storia che inizia molto lontano e si colloca in un quadro di approfondimento che ha visto, nei numeri scorsi di quella collana e nel presente, lo studio di personaggi a lui legati come il figlio Antonio ed il nipote omonimo Luigi, ma anche altri come i Maestri Antonio Grauso, Giuseppe Renga, Stefano D’Angelo, Salvatore Silvestro ed altri Da Luigi Pascarella(2 gennaio 1896 – 17 aprile 1975) nasce una lunga tradizione musicale e bandistica in casa Pascarella a Maddaloni, ed infatti la Famiglia Pascarella è una famiglia di “Musicanti”. I Pascarella sono noti come “I Musicanti”, nomignolo legato alla moglie di Luigi, Luisa Correra, e che tuttora è vivo, passando di generazione. Luigi Pascarella(1), fu avviato al clarinetto prima dal Maestro Gaetano Barbato, direttore della banda civica di Maddaloni verso la fine del ‘800 e la prima decade del 1900, poi dal Prof. Nicola Rotunno che successe al Maestro Barbati nella direzione della banda cittadina(2). Luigi Pascarella nel 1915 entra a far parte della Banda dell’Esercito e raggiunge il grado di caporale, ricoperto allo scoppio della I guerra mondiale il 24 maggio di quello stesso anno(3). Congedato con il grado di Caporal Maggiore Luigi, alla fine della guerra, era passato nella Banda dei Carabinieri di Roma e vestiva la divisa di Carabiniere, quando si innamorò di Luisa Correra (24 maggio 1894 – 17 marzo 1975), la sua futura moglie e madre dei suoi figli. Per lei rinunciò alla divisa, per motivi legislativi legati agli anni di servizio per poter convolare a nozze e per il pericolo di perderla dovendo lei attendere diversi anni. Il matrimonio tra Luigi e Luisa si celebrò il 15 settembre 1921 a Campobasso, dal matrimonio nacquero 4 figli. Il primo nato fu Domenico (Maddaloni 25 novembre 1922 – 7 marzo 1965) che aveva, come racconta il nipote omonimo Luigi Pascarella “junior” “una leggera disabilità soprattutto nel linguaggio che, a quei tempi non era recuperabile, ma manifestava una capacità ritmica eccezionale e accompagnava il padre ed il fratello Antonio nelle esibizioni della banda”. Dopo Domenico abbiamo Antonio (Maddaloni 14 luglio 1925 - 18 giugno 1974) di cui si parla in questa raccolta vol. VI, secondogenito, e quindi Angela (Maddaloni 11 giugno 1928 - Termoli (CB) 10 aprile 1970), sposata con Francesco Cioffi e trasferitasi a Termoli (CB) negli anni ’60. Quarto figlio è Vincenzo (Maddaloni 24 aprile 1932 - Borgaro Torinese (TO) 29 marzo 2016)(4). Luigi Pascarella “senior” dopo il matrimonio, inizia la professione libera bandistica che in quei tempi era abbastanza dura e stagionale, perché gran parte degli impegni erano concentrati tra Pasqua e i primi di Ottobre, da qui la ricerca di un lavoro invernale per la sopravvivenza. E

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lui d’inverno lavorava commentando i film al cinema che allora erano muti(5). Fino al secondo conflitto mondiale la vita anche se dura scorreva bene ma gli anni della guerra furono difficili per tutti come anche la ripresa. Ci racconta il nipote Luigi Pascarella “junior”, che suo nonno si dedicò solo alla banda cittadina perché, nel frattempo, era

Foto del luglio 1972 a Puccianiello. Terzo da destra in prima fila è il M° Antonio Pascarella (figlio), in seconda fila, dietro di lui a destra, il M° Luigi Pa- stato assunto come maschera scarella e, in terza fila, si vede la testa tra i due, con gli occhiali, Luigi Pasca- presso il Cinema Alambra dirella “junior” (nipote) Maddaloni ed ancora verso il 1954 entrò nella Esattoria Comunale di Maddaloni dove rimase fino alla pensione nel 1962 circa. Lasciò l’attività bandistica intorno al 1965 per sopraggiunti limiti di età e problemi di salute(6). Nel 1971 riceve l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Vittorio Veneto. Va detto comunque che l’anno nero della famiglia Pascarella fu il 1974, quando a giugno scomparve il figlio Maestro Antonio, per una grave malattia. Luigi e Luisa, i coniugi Pascarella, non riuscirono a superare la dipartita del terzo figlio per malattia, quello che per loro era stato in un certo qual modo il “primogenito”, quello che abitava con loro e li aiutava in tutte le loro esigenze. Dopo nove mesi dalla scomparsa del figlio muore la moglie Luisa il 17 marzo 1975 e dopo un mese il 17 aprile 1975 anche Luigi, prostrato dal dolore per la perdita della compagna di tutta una vita.

(1) Per un approfondimento si veda: Michele Schioppa, “Maddaloni, la musica bandistica nell’espressione del Maestro Antonio Pascarella e della sua famiglia” in L’Eco di Caserta del 26 aprile 2017 e Michele Schioppa, “Maddaloni, la tradizione musicale bandistica rivive nel Maestro Luigi (Giggino) Pascarella” in L’Eco di Caserta del 25 aprile 2016. (2) Queste notizie le troviamo nella pubblicazione del compianto Francesco d’Orologio “Aspetti della Vita Amministrativa di Maddaloni Tratti dalle Delibere Comunali dal 1900 al 1950”, Maddaloni 2007. In questa di rilievo è il capitolo nono “Vigili urbani, Guardie campestri e Banda musicale” ed ancora il Regolamento provvisorio per la Banda musicale (Approvato il 13 maggio 1899), e quindi il Regolamento per la scuola musicale di Maddaloni e banda annessa (Approvato il 28 giugno 1915). In un estratto importante dello studio di d’Orologio è quello della delibera del 27 aprile 1914 a pag.111 si riportano anche i suoi compagni di Banda cittadina. (3) Inizialmente va detto che la banda non veniva impiegata in azioni belliche ma solo di rappresentanza, con la disfatta di Caporetto, il 24 ottobre 1917, tutti i militari verranno impegnati in prima linea e tra di essi anche i musicanti che non avevano avuto nessun formazione bellica. Luigi, andò in prima linee, e poiché aveva il grado di caporale, si trovò addirittura a comandare un plotone che di notte fece alcune sortite presso gli avamposti austriaci. Interessanti aneddoti famigliari arricchiscono l’esperienza di quegli anni. Si veda ulteriormente su questo aspetto Vedasi Michele Schioppa, “Maddaloni, la musica bandistica nell’espressione del Maestro Antonio Pascarella e della sua famiglia” in L’Eco di Caserta del 26 aprile 2017. (4) Circa Vincenzo, ricorda Luigi “junior” “all’inizio cominciò a studiare il clarinetto e mia nonna diceva che ogni volta che prendeva lo strumento suonava una canzone allora in voga, “La figlia di Pepe”, per attirare l’attenzione di una ragazza del quartiere che si chiamava appunto Pepe. Poiché non era molto attirato dal clarinetto al quale il padre e il fratello maggiore volevano avviarlo, in seguito divenne percussionista e suonò nella banda cittadina ed in quelle limitrofe. Nel 1970 si trasferì a Borgaro Torinese dove entrò a far parte della banda cittadina ed ha suonato fino a poco prima della scomparsa avvenuta nel 2016 e fondò l’associazione «Amici campani»”. (5) Luigi cercò, tra le altre cose, di avviare una attività di commercio, aiutato dal cognato, ma la vita del commerciante non era fatta per lui, solo musica ed è in questi anni che, insieme a Michele Murante, il Lupo, gira con moltissime bande per i paesini della Campania. (6) Infatti, Il problema che lo vede “frenare” il suo desiderio di suonare è soprattutto legato i denti che sono completamente caduti e, non volendo usare la dentiera che a quei tempi non era molto stabile non poteva continuare. Va detto che negli ultimi anni ricopriva le gengive completamente sprovviste di denti con dei pezzi di cartone che doveva sostituire più volte nel corso delle suonate perché si inumidivano e si scioglievano. Michele Schioppa

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