Mirano Magazine Aprile 2014

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APRILE 2014

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Suppl. a «Guida Casa» - Autorizzazione Tribunale di Venezia N. 1219 del 13/03/1996 - Distribuz. gratuita Direttore responsabile: Laura Colognesi - Coordinatore redazionale: Paolo Leandri - Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

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Mirano Magazine lo leggi anche sul web:

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Strade, autostrade, percorsi e pedaggi: il solito caos

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Caro petrolio? ecco la benzina low cost pag. 9

La Piazza delle Idee: il punto di vista della attività commerciali pag. 50

EDITORIALE

IL FUTURO DI MIRANO NELLA “CARTA DEI VALORI” È sicuramente lodevole l’iniziativa riguardante la “Carta dei Valori” che “La Piazza delle Idee”, i rappresentanti delle varie Associazioni locali e diversi cittadini hanno elaborato per indicare quali dovrebbero essere le strutture territoriali future della città di Mirano. Un progetto patrocinato dalla Amministrazione comunale e che ha avuto la preziosa collaborazione degli architetti Lionello Bortolato e Barbara Morolli. Del resto gli interventi che sono pervenuti in redazione e che riportiamo nelle pagine interne concordano in una valutazione sostanzialmente positiva delle scelte indicate per il futuro assetto socio-ambientale del capoluogo. Il documento, leggibile nel sito internet del Comune, è suddiviso in otto aree tematiche: 1. Mirano città sostenibile – 2. Il centro urbano del capoluogo e le Frazioni – 3. Il patrimonio storico - 4. Mobilità lenta – 5. Produzione, agricoltura e servizi di qualità – 6. Polo turismo lento – 7. Parco culturale del Graticolato romano – 8. Osservatorio. Si tratta sicuramente di argomenti molto importanti ed è proprio per questo che meritano alcune considerazioni. Ad esempio, per quanto riguarda “Mirano città sostenibile”, leggendo che «Mirano rappresenta un centro residenziale dalla vivacità sociale intensa e un polo di servizi di qualità» qualche perplessità è d’obbligo: sarebbe sufficiente fare una statistica su quanti negozi hanno chiuso o lo stanno per fare per rendersi conto che qualcosa non funziona. Qualche giorno fa, nella cronaca locale, un giornale titolava: “Giovani coppie, fuga da Mirano” perché acquistare casa è praticamente impossibile. È infatti molto più conveniente spostarsi nelle Frazioni limitrofe, dove ormai per servizi e qualità ambientale la vita non ha nulla da invidiare a quella del Centro storico. È poco convincente allora anche un’altra affermazione contenuta nella “Carta dei Valori”: «Nelle frazioni bisogna evitare l’esodo e l’abbandono di residenti e degli esercizi commerciali di prima necessità». Forse il ragionamento andrebbe capovolto, proprio perché Piazza Martiri sta offrendo sempre meno ai residenti, costretti a spostarsi per trovare quei servizi presenti invece nelle realtà limitrofe: per trovare un negozio di televisori, di alimentari al dettaglio, o di fiori, solo per fare qualche esempio, bisogna per forza lasciare il centro storico. E che ne sarà del poco che ancora resta se la Piazza sarà riservata alla pedonalità senza contemporaneamente pensare a qualcosa di valido che non penalizzi indiscriminatamente la viabilità automobilistica? Sia chiaro, si tratta di osservazioni che nulla vogliono togliere alla validità e all’importanza della “Carta dei Valori”: giustamente nel documento viene fatto rilevare che «l’idea progettuale è nata da un interrogativo molto sentito: dove stiamo andando, verso quale futuro, quali sono le speranze che devono orientarci?» e quindi è fondamentale trovare le idee migliori per favorire la qualità della vita nel territorio comunale. L’importante è che le soluzioni non seguano “logiche” partitiche ed interessi di parte, ma rispondano alle reali esigenze della “res publica”. Paolo Leandri

pag. 6

SALVEZZA CON LARGO ANTICIPO PER IL MIRANO AL POZZO pag. 45

I MIRANESI E LE “CICCHE” pag. 48

GIOVANI TALENTI MUSICALI DI MIRANO pag. 30

IL PREMIO "FUNGO D'ORO" 2014 pag. 3


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aprile 2014 Editore: Supplemento a “Guida Casa” Registrazione al Tribunale di Venezia N.1219 del 13/03/1996 Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri Segretario di redazione: Paolo Trevisanato Tel.041/430036 miranomagazineweb@gmail.com Marketing & Comunicazioni: Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Direzione e Amministrazione: ASD Mirano al Pozzo miranoalpozzo@gmail.com Pubblicità Mirano Magazine: Giorgio Pesce miranomagazineweb@gmail.com Paolo Trevisanato redazione@miranomagazine.it Stampa: Centro Servizi Editoriali S.r.l. Grisignano – Vicenza Periodico Mirano Magazine: Distribuzione Gratuita www.miranomagazine.it www.privilegeclubcard.com www.privilegecardmirano.it

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In questo numero di aprile 2014 Editoriale

pag. 1

Il “Fungo d’oro”

pag. 3

La “Piazza delle Idee”

pagg. 5/6

Mirano e la sua storia

pag. 8

Per una politica della Qualità

pag. 9

Contatto Club

pag. 16

Sei di Mirano se…

pag. 19

La riforma della legge sui parchi

pag. 22

Taglio Alto

pag. 23

Rugby Mirano

pag. 27

Filarmonica di Mirano

pag. 31

Tunisia: non solo mare

pag. 35

Viaggio negli anni sessanta

pag. 35

Ubi Jazz

pag. 36

6° Torneo “Maso”

pag. 37

Amici Micologi

pag. 38

Sport sicuro

pag. 41

Dai Laghi Masuri… a Vetrego

pag. 49

Officine di Mirano

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Attilio Benfatto

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Il coro Croda Rossa

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Onore ai Bersaglieri

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Il "Fungo d'oro" alla salvaguardia della natura e del suo habitat Il prestigioso riconoscimento assegnato dal Gruppo "Amici Micologi Mirano" a chi si è distinto nella protezione e valorizzazione dell'Ambiente naturale. Premiati Gianfranco Visentin e Luigi Scaggiante Sabato 1° marzo, come ormai da 34 anni, è stata una festa per tutti i micologi miranesi al Ristorante "La Cicala" di Cappelletta di Noale: infatti, si è svolta l'annuale cena sociale con circa 120 tra Soci, simpatizzanti e autorità, tra i quali la Vice Sindaca Annamaria Tomaello e il Vice Presidente della Pro Loco di Mirano Silvestro Zecchinato. A fare gli onori di casa il Presidente del Gruppo "Amici Micologi Mirano" Paolo Trevisanato, che ha portato i saluti dell'Assessore alle Attività Produttive della Provincia di Venezia Lucio Gianni, assente per impegni di lavoro. Il Presidente ha illustrato i 34 anni di vita associativa del Gruppo, un traguardo prestigioso per il sodalizio che porta il nome di un grande scienziato, l'Abate Giacomo Bresadola, chiamato "il Prete dei Funghi", colui che ha dato avvio all'opera scientifica e divulgativa della Micologia, non solo nel suo Trentino, ma a livello nazionale e internazionale. Sono 34 anni, dunque, che il Gruppo sostiene nel proprio territorio e nella Regione Veneto una cultura micologica e naturalistica a livello scientifico-amatoriale in diretta prosecuzione del grande Maestro. Ben oltre 200 Mostre Micologiche, 24 Concorsi Grafico-Pittorici e Letterari a premi per le Scuole di ogni ordine e grado delle Province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, con oltre 20 mila allievi e studenti partecipanti, 76 Corsi di Micologia, incontri con le A.S.L. di Mirano, Dolo e Noale, incontri con i Musei di Storia Naturale, diversi incontri ogni anno con le Scuole di ogni

ordine e grado di diverse Province, conferenze e seminari. su temi micologico-naturalistici come "Piante", "Zecche", "Vipere", cicli di lezioni sulle "Erbe" in cucina, nella cosmesi e nella medicina, e molte altre attività. Dal l° marzo di quest'anno è iniziata la 35ª stagione micologica. I prestigiosi riconoscimenti sono stati consegnati a due personalità che si sono distinte per il loro impegno nella diffusione di una coscienza-conoscenza rivolte alla valutazione della Natura e dell'ambiente nazionale: Gianfranco Visentin, segretario Nazionale "A.M.B.", "Associazione Micologica Bresadola", per tutto il Suo prezioso contributo all’“A.M.B.” Nazionale e locale e, Luigi Scaggiante per le presenze e la partecipazione in tutte le attività micologiche e naturalistiche organizzate dal Gruppo. Nella foto la consegna dei Premi: da sx a dx, Luigi Scaggiante, socio del Gruppo, Paolo Trevisanato, Presidente, la Vice Sindaca del Comune di Mirano, Annamaria Tomaello e il Segretario Nazionale dell'A.M.B. Gianfranco Visentin.

Paolo Trevisanato

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L’importante contributo della “Piazza delle Idee” per le tematiche cardine della vita miranese La Piazza delle Idee prosegue il suo percorso di coinvolgimento dei miranesi per il futuro della Città. L’attività dei laboratori di urbanistica partecipata, che da settembre a dicembre hanno riunito i cittadini per raccogliere opinioni e suggerimenti per l’integrazione del Documento Preliminare del Piano di Assetto del Territorio (PAT), ha prodotto la Carta dei Valori, testo di sintesi che raccoglie e riassume quanto analizzato e prodotto nel corso degli incontri, suddividendolo in otto principali campi d’azione: Mirano città sostenibile, Il centro urbano del capoluogo e le frazioni, Il patrimonio storico, Mobilità “lenta” (slow), Produzione, agricoltura e servizi di qualità, Polo turismo “lento” (slow), Parco culturale del graticolato romani, Osservatorio. Ciascuna tematica è affrontata attraverso l’analisi dell’esistente, la definizione degli obiettivi e l’esplicitazione della modalità con cui realizzarli. Nel mese di marzo La Carta dei Valori è stata approvata dalla Giunta comunale e a breve verrà presentata ufficialmente alla cittadinanza. Il testo del documento è già a disposizione dei cittadini: chi desidera consultarlo, può scaricarlo dal sito de La Piazza delle Idee (www.lapiazzadelleidee.comune.mirano.ve.it) oppure tramite la pagina facebook dell’iniziativa. La creazione e lo sviluppo di un progetto con le caratteristiche de La Piazza delle Idee fa di Mirano un comune all’avanguardia per quanto riguarda la possibilità di partecipazione dei cittadini al processo decisionale per il futuro della Città. La rilevanza dell’iniziativa ha fatto sì che La Piazza delle Idee diventasse anche oggetto di studio a livello universitario. Nel mese febbraio, infatti, Manuel Daminato, studente della laurea magistrale in Scienze del Governo e Politiche Pubbliche all’Università di Padova, per l’esame di Scienze dell’Amministrazione ha presentato una tesina dal titolo La partecipazione della cittadinanza nella programmazione del piano di assetto territoriale nella città di Mirano nella quale descrive e analizza l’iniziativa e lo sviluppo del suo percorso sino a dicembre 2013, osservando, tra le altre cose, che l’approccio metodologico de La

Piazza «sembra dunque potersi ricondurre al c.d. modello sociale e segna una fase di un cammino di rinnovata considerazione della dimensione della cittadinanza in termini di accountability e di inclusione nella vita politica della comunità di riferimento». Il testo integrale della tesina è disponibile sul sito web ufficiale de La Piazza. La Piazza delle Idee non si fermerà qui e non si limiterà a occuparsi del Documento Preliminare del PAT. Come annunciato la scorsa estate, si tratta di un progetto pensato per durare a lungo e occuparsi di molte delle tematiche cardine della vita miranese. La Segreteria operativa è già attiva per determinare l’argomento di attività per la prossima edizione. I cittadini potranno esprimere la propria opinione sul tema da affrontare attraverso un apposito questionario. Scaricabile dal sito web o dalla pagina facebook de La Piazza, va riconsegnato alla Segreteria operativa (Municipio, primo piano) o via email a piazzaidee@comune.mirano.ve.it (info 041 578326). In alternativa i cittadini possono ritirare il questionario e ricevere informazioni in occasione dei mercatini dell’antiquariato (e in altre eventuali occasioni pubbliche): in Piazza Martiri sarà presente un apposito gazebo. La Piazza delle Idee ha appena iniziato il suo cammino: più persone si uniranno lungo il cammino, maggiore sarà la possibilità di progettare al meglio il futuro di Mirano. Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano

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Mirano ha una nuova Piazza: LA PIAZZA DELLE IDEE Per garantire la qualità del governo del territorio è indispensabile sviluppare e sostenere quanto più possibile la partecipazione dei cittadini. Proposte e scelte devono essere fatte tenendo conto delle necessità dei diversi elementi della società, guardando alla compatibilità tra bisogni del singolo e della collettività. Per questo crediamo nel metodo partecipativo: la città dev’essere ascoltata in tutte le sue componenti – economiche, sociali, culturali, territoriali – e ciascuno deve poter far sentire la propria voce e dare il proprio contributo al processo di costruzione delle decisioni. Il metodo partecipativo è quindi lo strumento attraverso cui governare la conflittualità, facilitando l’individuazione di obiettivi e mezzi condivisi tra tutti gli attori territoriali, singoli o collettivi, nell’ambito della pianificazione dello sviluppo socioeconomico della città.. Con il 2013 ha preso avvio il progetto “La Piazza delle Idee” processo partecipativo attraverso il quale l'Amministrazione mira a coinvolgere la cittadinanza nella redazione del Piano di Assetto del Territorio. Si tratta di condividere le grandi scelte e le strategie per lo sviluppo sostenibile, individuando le principali funzioni delle diverse parti del territorio comunale e le aree da conservare e valorizzare per il loro valore ambientale, paesaggistico e storico-architettonico. La volontà di includere il maggior numero possibile di cittadine e cittadini si è sostanziata anche nella recente adozione del PAES (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile nella cui elaborazione sono state tenute in considerazione le proposte provenienti da cittadini ed as-

sociazioni di categoria). Anche il “tavolo delle associazioni” su Villa Bianchini costituito già nel 2012 si ispira alla convinzione che l'adozione di politiche partecipative sia necessaria per superare la fase di scollamento e diffidenza verso la politica mediante il costante coinvolgimento di tutta la cittadinanza. La Piazza delle Idee quindi non coincide con l'elaborazione del P.A.T. ma rappresenta un progetto più ampio, di “rigenerazione” di quel “capitale sociale”, rappresentato da persone, associazioni, reti relazionali, che ha in un passato non lontano contraddistinto la nostra Mirano. La strada imboccata non è un percorso affatto facile né privo di costi, quantomeno in termini di risorse umane; ciononostante, la Piazza delle Idee offre ed offrirà sempre più l'occasione alla “società civile” di dare il proprio apporto nella concreta definizione delle politiche cittadine. Dopo quattro mesi di incontri pubblici e laboratori di urbanistica partecipata è nato un documento che raccoglie gli spunti che sono emersi. Intanto, già si pensa a quale sarà il prossimo tema che (in pieno spirito partecipativo) verrà deciso dai cittadini grazie ad un questionario. Si tratta quindi di raccogliere la sfida e mettersi in gioco: ciascuno è chiamato ad apportare il proprio patrimonio di conoscenze e di progettualità. Quindi, vediamoci tutti in Piazza, la Piazza delle Idee. Per saperne di più e scaricare il materiale raccolto finora potete visitare il sito: http://www.lapiazzadelleidee.comune.mirano.ve.it/ Gruppo Consiliare PD


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La crisi economica si abbatte sulle famiglie ma tutti insieme l’affrontiamo Nei programmi di questa Amministrazione e nella mia conduzione dell’assessorato alle politiche sociali, abbiamo sempre ritenuto che al primo posto sia da considerare la famiglia come nucleo fondamentale ed espressione della società; avendo presenti le parole di Papa Giovanni Paolo II “il bene della persona e della società tutta, è strettamente legato alla buona salute della famiglia” abbiamo indirizzato il nostro lavoro soprattutto al sostegno e alla difesa della famiglia, alla sua valorizzazione e promozione, nella pari dignità di tutti i suoi componenti, ma in questi tempi di gravissima congiuntura economica è sempre più difficile espletare questo compito e raggiungere gli obiettivi. Considerato che a Mirano, con i suoi 27.000 abitanti, ci sono 11.220 famiglie e che lo sportello sociale, aperto il lunedì e il giovedì, ha un numero impressionante di accessi (oltre un centinaio alla settimana per un migliaio di famiglie all’anno), ci fa riflettere su come poter affrontare tutte le richieste e soddisfare i bisogni sempre crescenti delle famiglie del nostro territorio comunale. Fino a qualche anno fa gli utenti del servizio erano soprattutto nuclei in grave disagio economico (extracomunitari in prevalenza) o persone anziane con disabilità, e si aggiravano sui 300/400. Ora se osserviamo il 2013, sicuramente possiamo dire che i numeri si sono triplicati, e in questo primo trimestre del 2014 abbiamo speso le cifre che nel bilancio sono di metà anno. Le richieste aumentano e i finanziamenti diminuiscono (specie le risorse statali e regionali), e anche se il Comune mette a disposizione del sociale una parte consistente del proprio bilancio (in questo diamo atto al nostro sindaco che ha sempre avuto la massima attenzione per i servizi sociali ed evitato di operare tagli in questo settore) ciononostante le risorse scarseggiano e anche mantenendo le cifre inalterate, queste non sono più sufficienti per il grande aumento di richieste d’aiuto.

Ogni giorno ci troviamo ad affrontare situazioni difficili di famiglie in cui marito e moglie sono rimasti ambedue senza lavoro (sono in cassa integrazione o a orario ridotto se va bene) hanno due o tre figli in età scolare, hanno un mutuo o un affitto che non riescono più a pagare. Per non parlare delle utenze, luce acqua e gas, e spese mediche… Spiace sempre e ti senti inerme nel vedere persone dignitosissime che chiedono soltato di poter lavorare, che si dichiarano disponibili a tutto pur di ottenere un impiego, per dare dignità alla loro vita e alla loro famiglia. Purtroppo noi non siamo un ufficio di collocamento e non possiamo far altro che rivolgerci alle varie associazioni che collaborano con noi, per dare un sostegno economico indispensabile a fronteggiare specie le situazioni più gravi, al limite della sussistenza. L’altro aspetto veramente pesante per molti nuclei famigliari è l’incapacità di sostenere l’affitto (quasi sempre associato alla disoccupazione) e così mancanza di lavoro e sfratto sono spesso le due piaghe che maggiormente incidono successivamente sulla disgregazione della famiglia. Quando non c’è il benessere famigliare si perde anche la voglia dei legami, della complicità, del dialogo, della solidarietà e dell’accoglienza tra i componenti del nucleo. Fa sorridere quando qualche sondaggista dice che sono in diminuzione le separazioni e i divorzi; forse è vero ma solo nel senso che non c’è più la disponibilità di ricostruirsi una vita fuori casa e mantenere la famiglia d’origine e vivere da soli o con un nuovo compagno diventa un lusso, così spesso le coppie vivono da “separati in casa”, e di ciò risente tutto il contesto famigliare, con conseguenti gravi fratture psicologiche, degli affetti e dei sentimenti. Il Comune non ha abitazioni e la capacità abitativa di case popolari risulta sempre più esigua (l’ Ater sta ponendo in vendita tutto il patrimonio). La Regione, che in appa-

renza sembra sostenere la famiglia, perché sta producendo una serie di bandi che riguardano vari ambiti (disagio economico, affitti, sostegno disabili, ecc…) in realtà produce per il servizio sociale una montagna di lavoro e di incartamenti (compilazione domande, bando, graduatorie, ecc…) e alla fine gli aiuti sono veramente pochi. Un esempio sono i contributi per il sostegno alle famiglie in disagio, 32 000 domande nel Veneto presentate e solo 1 200 finanziate. A Mirano sono state 83 le domande presentate, a fronte delle 7 accolte. In sostanza i bandi che riguardano il sostegno alle famiglie in situazione di difficoltà economica, pur avendo l’obiettivo di promuovere fondi per la concessione di prestiti a tasso zero, per spese sanitarie, canoni d’affitto, ecc. alla fine danno pochi benefici e mettono in condizione il Comune di dover lavorare tantissimo con poco risultato. Molti degli esempi ci permettono di rilevare per certo che famiglie, che qualche tempo fa conducevano una vita medio-borghese, ora sono sprofondate in difficoltà che mai avrebbero pensato di incontrare; la situazione peggiora quando analizziamo situazioni di famiglie di anziani, disabili o con problemi differenti di marginalità; le difficoltà si sommano le une sulle altre e in qualche caso si arriva alla disperazione. Ecco che il servizio sociale (col suo competente e bravissimo staff, guidato dalla dott. Barzan e dal dirigente arch. Bortolato) compie ogni sforzo possibile per dare risposte a tutti i cittadini che vi si rivolgono e cerca in tutti i modi di dare soluzione alle problematiche, anche se non è sempre facile essere esaustivi e fronteggiare tutte le situazioni. Noi tutti, col Sindaco in testa, Giunta e Consiglieri, anche di opposizione, siamo consapevoli e lavoriamo per il superamento di questa crisi e per ridare serenità alle nostre famiglie. Come assessore e vicesindaco, ancora una volta sento il dovere di ringraziare dalle pagine i questo prezioso giornale, tutte le as-

sociazioni di volontariato con il loro presidente dott. Paolo Morlotti, (le Caritas, il gruppo di Ballò, la Croce Rossa, La Colonna, gli Scout, società sportive, la Fondazione Gini, ecc…) per le collaborazioni e il sostegno materiale che continuamente forniscono e mettono in rete con noi, per agevolare la migliore riuscita di tanti progetti. Sempre dalle pagine di questo giornale ritorno a ringraziare i tanti esercenti e commercianti che ci forniscono aiuti di ogni genere, sotto forme diverse, e auspico e invito i tanti Miranesi che hanno la possibilità di offrire qualche lavoro, di chiamare anche il nostro servizio per dare una opportunità, a tante brave persone, spesso capi famiglia, professionalmente molto preparati, che hanno avuto la sfortuna di perdere il lavoro perché la loro azienda è in crisi. Grazie a tutti e i più cari auguri di buona Pasqua. Annamaria Tomaello Vicesindaco Assessore alle politiche sociali Assessore alle attività economiche e commerciali

NO AL CENTRO STORICO CHIUSO, NO AGLI AUSILIARI DEI PARCHEGGI Il punto di vista dei commercianti sulla Piazza delle Idee Siamo perfettamente d'accordo con quanto si evince dal progetto "La Piazza delle Idee", cioè il naturale ruolo sociale delle attività commerciali del centro storico, dato che con la loro presenza nel territorio si evitano la trascuratezza, il degrado, la delinquenza, mentre si creano opportunità di lavoro. Non siamo altrettanto d'accordo sulle proposte che vengono fatte, perché di sicuro non favoriscono i negozi, non tenendo conto delle considerazioni da noi fatte nei vari incontri. Nei quotidiani di recente sono apparse la possibilità di creare una

ZTL (zona a traffico limitato) permanente nel centro storico di Mirano per creare un "salotto buono": su questo abbiamo forti perplessità, in quanto gli esempi negativi che riscontriamo vicino a noi sono molti, come Mestre che, dopo le ZTL nel centro storico, ha visto una forte diminuzione della clientela: dato che questa vuole risparmiare fatica e richiede comodità, la mancanza di parcheggio antistante i negozi la induce a spostarsi verso altri poli commerciali, al di fuori del centro storico, con la conseguente chiusura delle attività e la ben nota situazione di de-

grado (spaccio, accattonaggio, micro criminalità). Un’altra cosa è modificare la viabilità, come avvenuto a Noale: anche solo con la deviazione dei flussi di traffico si sono messe in notevole difficoltà le attività per la mancanza di clientela dovuta alla difficile accessibilità al centro storico. Oltre a questo, nei giornali si è prospettato di implementare i posti auto a pagamento e di darli in gestione ad una cooperativa di ausiliari: dopo le esperienze negative già citate, dove si ostacola il cliente a venire in centro storico, non vorremo che con queste solu-

zioni, e il momento di congiuntura economica che di sicuro non facilità i cambiamenti a breve, Mirano e il suo centro storico, già salotto buono e riferimento per il territorio circostante, vegano citati da altri negozianti come esempio negativo, con la chiusura delle attività commerciale, la perdita di posti di lavoro, ricordando che dietro a ogni vetrina c'è una famiglia che con essa vive e viene messa in difficoltà. La Sindaca di Mirano nell'occasione dell'importante periodo delle festività natalizie ha dato prova di conoscere bene tutte que-

ste tematiche e con la scelta di togliere la ZTL nella domenica prenatalizia in quanto nel centro non c'era alcuna manifestazione, ha favorito l’afflusso del pubblico nei negozi del centro, per cui in quella occasione si è riscontrato un aumento significativo dei clienti. Nel ringraziarla, speriamo che questo sia stato un favorevole precedente da ripetere e che sia in segnale di ascolto delle nostra richieste e considerazioni, in quanto le attività del centro storico svolgono un importante ruolo sociale per tutto il territorio.

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SUPERARE GLI INTERESSI DI UNA POLITICA STEREOTIPATA PER DARE RISPOSTE CONCRETE ALLA NOSTRA GENTE Partecipazione, confronto ed una attenta collaborazione su particolari temi: è questa la linea amministrativa che fino ad oggi ha concretizzato il rapporto con l’attuale Sindaca e l’Amministrazione Comunale avendo come unico obiettivo soddisfare il più possibile le richieste che giungevano dalla nostra gente e che nella maggioranza dei casi riguardavano la sicurezza in generale ed in particolare quella stradale. Tutto questo pur nella consapevolezza delle difficoltà economiche che stiamo vivendo ed in particolare delle difficoltà finanziarie che oramai presentano i bilanci comunali. Nel rispetto dei ruoli caratterizzanti le forze politiche “di maggioranza” e quelle “di opposizione”, perché così

hanno deciso i cittadini al momento del voto, ritengo che nell’attuale contesto economico sia necessario superare gli interessi di una politica stereotipata al fine di dare risposte concrete alla nostra gente. Con questo spirito abbiamo ottenuto, più volte, esaustive risposte su diverse questioni, non ultime le seguenti che mi hanno visto impegnato in prima persona: • il collegamento internet per le nostre scuole realizzato in collaborazione con la Presidente del Consiglio D.ssa Cibin; • la realizzazione di interventi di sicurezza nel centro della frazione di Scaltenigo con l’abbattimento delle barriere architettoniche al semaforo centrale del Paese;

• la conferma di un contributo di €. 50.000 per la copertura e messa in sicurezza del bocciodromo di Scaltenigo, previsto dalla passata amministrazione in cui il sottoscritto era presente e l’aveva sostenuto nelle vesti di Assessore alla Manutenzione; • il finanziamento per l’ampliamento del Cimitero di Scaltenigo e la sistemazione del Cimitero di Ballò; • la realizzazione di nuovi attraversamenti pedonali nell’area centrale di Scaltenigo (Via Ballò, Via Caltana di fronte alla Chiesa e di fronte all’Asilo; • la messa in sicurezza di Via A. Fratte; • l’impegno per la realizzazione di una rotatoria in Via Scaltenigo nell’intersezione con Via Caltressa al fine di

mettere in sicurezza la viabilità dell’intero quartiere sia in uscita che in entrata; • l’impegno per la pista ciclabile di collegamento tra Scaltenigo e Mirano che, a causa dell’alto costo, quasi sicuramente dovrà trovare una collocazione più adeguata; • la conferma dell’impegno con la Provincia di Venezia per la realizzazione della pista ciclabile in Via Caltana che consenta un sicuro collegamento con il centro del paese; • la conferma della realizzazione della pista ciclabile a Campocroce grazie al preciso impegno assunto dell’Assessore Salviato Giuseppe che da diversi anni ne è il primo propositore. L’impegno sinora messo in campo credo sia la testimo-

nianza che i cittadini hanno tutti lo stesso diritto di essere rappresentati anche se non appartenenti a partiti o a comitati vari. Lucio Dalla Costa Capogruppo PDL

PROGETTI IN CANTIERE Crisi e disoccupazione: avviato il “Progetto Lavoro” Nel corso del mese di dicembre 2013 ha preso avvio il «Progetto lavoro»: sette disoccupati miranesi, quattro italiani, tre stranieri, sono stati assunti dalla cooperativa “Consorzio Insieme” per conto del Comune, per svolgere lavori di sorveglianza dei parcheggi e pulizia di piazze e parchi. Il progetto è nato dall’impegno del piano di zona marginalità dell’Ulss 13 e mi ha visto come Assessore competente fin da subito impegnato, al fine di dare risposte concrete ai nostri concittadini che si trovano ad affrontare la crisi e la disoccupazione. Questo progetto, che comprende altri comuni, ha avuto il finanziamento, oltre che dei singoli Comuni, anche della Regione Veneto per circa 342 mila euro, delle Caritas diocesane di Padova e Treviso, territorialmente competenti per i diversi comuni, oltre al contributo della Fondazione Riviera Miranese. Mirano è stato il primo comune a partire: i disoccupati lavoreranno per sei mesi per 16 ore settimanali, da lunedì a venerdì: cinque sor-

veglieranno i parcheggi e due garantiranno la pulizia della piazza, delle vie e dei parchi. È un progetto molto valido, ed è l’unico che ci consente di dare risposta sia alle esigenze di impiego per i sempre più disoccupati e le famiglie in crisi, sia alle richieste sacrosante di decoro e sicurezza della città e dei parcheggi in particolare. Partito il progetto “Gruppi di cammino” Il primo Gruppo di Cammino è partito giovedì 14 novembre 2013 alle ore 9.00. Il ritrovo è stato presso il parcheggio di via Pestrino a Mirano per una camminata di un’ora; ora gl’appuntamenti settimanali sono 3, il martedì e giovedì mattina dalle 9:00 alle 10:00 e il mercoledì pomeriggio dalle 15:00 alle 16:00. “Gruppi di Cammino” è un progetto gratuito di promozione della salute attraverso il cammino promosso dal Comune di Mirano in collaborazione con l’ULSS 13 e con il sostegno di Ass. Cuore Amico Mirano onlus, Auser Mirano, Fiab e Nordic Walking Mirano.

Giovedì 7 novembre si era svolto un incontro, al quale erano presenti, oltre al sottoscritto in qualità di Assessore allo Sport, la delegata alla Cultura Renata Cibin, la dott.ssa Silvia Milani e il dott. Andrea Rosso del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS 13, che hanno illustrato i benefici del camminare per la salute e le modalità di svolgimento delle uscite dei Gruppi. Durante l’incontro sono state raccolte le prime adesioni per formare i Gruppi di cammino. Alla base del progetto c’è la consapevolezza che, per mantenersi in buona salute, è necessario fare ogni giorno un po’ di attività fisica. Camminare è un esercizio fisico particolarmente adatto a questo scopo: è alla portata di tutti e non richiede particolare equipaggiamento e strutture sportive. Nel corso dell’incontro è stata illustrata anche la declinazione del progetto “Percorsi della salute” (già presente in alcuni dei comuni di Miranese e Riviera) per il territorio di Mirano. Il progetto punta a favorire e diffondere la cultura del camminare, suggerendo specifici percorsi legati alla zona in cui

si abita: un modo per mantenersi in salute e apprezzare da un punto di vista diverso le bellezze del proprio territorio. Young map: getting to new style Sabato 15 febbraio a Mirano, sono stati consegnati i riconoscimenti dell’iniziativa indetta dal coordinamento delle Politiche giovanili dei Comuni del Miranese. Lo scopo era valorizzare la creatività, l’immaginazione, il talento dei partecipanti, e al tempo stesso offrire ai ragazzi delle opportunità per essere più protagonisti all’interno del territorio. I concorrenti potevano presentare il loro progetto entro metà novembre dello scorso anno sia su carta che in formato digitale per arrivare alla realizzazione di un volantino: su una facciata dovevano rappresentare i servizi e le opportunità a loro offerte all’interno del Miranese, nell’altra le manifestazioni. I premiati sono stati cinque, di cui tre femmine: il primo posto è andato a Ludovica Mantovan di Noale, seguita dalla concittadina Giovanna Mantovan e da Ketty Pavanello di Mirano, mentre al

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quarto posto si è classificato Marco Petretta di Noale e il quinto è andato a Matteo Cassan di Salzano.

Ora il progetto vincitore costituirà la veste grafica della mappa delle opportunità che sarà distribuita nel Miranese da parte del Coordinamento. Cristian Zara Assessore alle politiche per i giovani, lo sport, la casa ed il lavoro Comune di Mirano

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MIRANO E LA SUA STORIA CRONISTORIA CIVICA ORIGINE DEL NOME Secondo il Bonamico, il nome di Mirano deriva da “mira” (specula, osservatorio) ma più propriamente, secondo 1’Agnoletti, l’antico nome “Midranae” (agg. fem. plur. di terrae) ricorda la natura paludosi del suolo. EPOCA ROMANA La via Decumana (oggi Desman) che univa l’Emilia Altinate alla Postumia, la denominazione dei luoghi vicini, le iscrizioni lapidarie dimostrano l’esistenza di Mirano all’epoca romana. Fra l’altro, nel museo della chiesa della B.V. della Salute a Venezia si conserva un’iscrizione lapidaria romana rinvenuta “ad Miranum” che testimonia irrefutabilmente l’esistenza del paese nei primi secoli dell’era cristiana. INVASIONI BARBARICHE Nel 600: durante l’invasione d’Italia ad opera di Alboino, re dei Longobardi, Padova subisce la capitolazione inflitta dal longobardo Agilulfo e deve cedere, fra l’altro, il territorio di Mirano a Treviso che aveva aperto, con Verona e Vicenza, le porte all’invasore. Dopo 1’800: le terre costiere venete si trasformano in teatri di sanguinose lotte, quando Pipino, succeduto a Carlo Magno, muove contro Venezia e anche Mirano viene travolta e incendiata dalle truppe di passaggio. Nell’889: durante la denominazione di Berengario del Friuli gli Ungari invadono il Veneto e occupano fra l’altro Mestre, Mirano, Cavarzere, Chioggia, Fusina ed Eraclea. Nel 972: Ottone I, Imperatore di Germania, regala al Vescovo di Frisinga alcune terre del Miranese. Nel 992: la donazione è riconfermata da Ottone III con l’aggiunta del diritto di macellazione sulle rive del Muson: è nata così la denominazione di Scortegara. Nel 1171: Ansedisio e Guidotto, figli di Rambaldo-Conte di Collalto, vendono le terre dipendenti dalla Signoria di Treviso alla Badia di Sant’Ilario. Nel’1136 lo stesso atto di vendita è confermato dall’imperatore Lotario III con l’aggiunta di Vigonza, Peraga e Mirano. COMUNI ITALIANI Con la tregua di Venezia del 1177 e la pace di Costanza nel 1183 l’Italia è libera dal giogo straniero. Anche Padova, attorno alla quale ruoterà per il futuro la vita e la storia di Mirano, riprende la sua vitalità. Dal 1180 al 1200: i Padovani eressero a Mirano il famoso Castello per difendersi da Ezzelino da Romano. E’ di quest’epoca la descrizione dei fatti narrati dal Tassoni nel suo poema eroicomico “La Secchia ra-

pita” dove al canto 8° ha immortalato nella letteratura i nostri paesi ricordando che i soldati di Mirano e dintorni parteciparono alla guerra fra Modena e Bologna. Nel 1265: il Podestà di Padova Longo prescrive un’ordinanza dove per la costruzione di un ponte sul torrente Tergola viene designato anche Mirano con i paesi d’attorno. Nel 1272: la Repubblica Padovana trasforma Mirano in fortezza e fa obbligo di mantenere il proprio ponte e un presidio di 300 fanti e 200 cavalli. Nel 1320: nella guerra contro gli Scaligeri il Castello di Mirano preso d’assalto dalle truppe di Cangrande, viene raso al suolo. Questo fatto è descritto nel poemetto latino sulla guerra Veneto-Scaligera di Jacopo Piacentini (v. 956). Nel 1325: Padova dona a Filippo da Peraga il territorio di Mirano quale ricompensa per i danni subiti ai suoi possedimenti di Peraga e Vigonza, nonché per i servizi resi alla stessa; e nel medesimo anno viene riedificato il Castello di Mirano. Nel 1331: Veneziani e Fiorentini, alleati contro i Carraresi di Padova, occupano Mirano, smantellando le fortificazioni, ma lasciando in piedi il Castello. Nel 1336: passa di qui Pietro Rosso, Capitano della lega dei Veneziani, nella ritirata subita a Vigonza. Nel 1371: si narra di una colluttazione con fuga di prigionieri quando un veneziano gridò: “Viva San Marco” e un altro “Viva San Giorgio“. Poscia furono qui trasportati animali e prigionieri da Treviso. Nel 1377: Francesco II Carrarese rioccupa Mirano, approfittando delle lotte iniziate dai Veneziani contro i Genovesi. Nel 1383: i Carraresi, volendo riaversi dal colpo subito da Venezia, rafforzano la piazzaforte di Mirano. Più tardi il Malatesta da Pesaro si attenda deliberando di impadronirsi di Padova. Nel 1429: per decreto del 5 giugno il Podestà di Padova vende ai fratelli Bonifacio la vecchia Rocca (Castello) di Mirano e tutti i terreni della sua giurisdizione: per tale acquisto furono pagate L. venete 16.000. Nel 1539: Girolamo da Mirano, nostro concittadino, nella battaglia navale di Venezia contro i Turchi con valore ed eroismo grandissimo respinge i nemici ed ottiene di salvare la nave. Per questo i Veneziani lo fanno Capitano e lo mandano in presidio a Verona e poi a Treviso, dove morì. Nel 1556: secondo il censimento Mirano ha 5.425 abitanti, di cui 1.786 uomini, 783 fanciulli, 2.856 donne e fanciulle. LEGA DI CAMBRAI

Passò più di un secolo e Padova divenne poi oggetto di mire ambiziose da parte di Massimiliano I, Imperatore di Germania. Durante la guerra dei confederati contro Venezia, che passò alla storia col nome di Lega di Cambrai, i Miranesi aiutarono Venezia a riacquistar Padova contro gli imperiali. Dopo anni di alterne vicende si giunse alla pace nel 1517 e Padova continuò a far parte della Repubblica Veneta. Mirano divenne sede di un Vicario nominato dal Consiglio di Padova. Da allora non si registrarono altri fatti degni d’importanza storica. DISTRUZIONE DEFINITIVA DEL CASTELLO La rocca, perduto ogni significato militare, corrosa dal tempo, dopo il 1538 fu completamente distrutta dal cittadino veneto Benedetto Amai. Dal 1600 al 1700 anche Mirano fu teatro di clamorose gesta dei bravi. Il più celebre e temerario dei bravi che agirono in Mirano fu il veneziano Leonardo Pesaro, morto nel 1644. REGNO D’ITALIA Nel 1805: in seguito alla pace di Presburgo, Padova viene riconsegnata alla Francia che la incorona al Regno d’Italia e il 2 settembre Mirano viene unito al Compartimento del Brenta, Cantone di Camposampiero. REGNO LOMBARDO-VENETO Nel 1813: dopo la disfatta di Russia, Padova ritorna all’Austria e Mirano diviene sede di un commissariato distrettuale, comprendente anche i Comuni di S. Maria di Sala e Pianiga. Nel 1853: Mirano viene unita alla provincia di Venezia e quale capoluogo forma un solo distretto col Comune di Noale, Scorzé, S. Maria di Sala, Salzano e Pianiga. Dalla metà dell’800: la situazione geografica di Mirano è assai cambiata. Il canale Musone che l’attraversava è stato ricoperto, cosicché il centro del paese non si trova più in una isola. Anche il Taglio, fatto dalla Serenissima nel 1500 non serve più per i traffici commerciali. L’antica stazione di posta, per il cambio dei cavalli, è stata demolita nel 1963 per far posto alla nuova costruzione della Banca di Novara. UNITÀ D’ITALIA Il 14 luglio 1866 con l’arrivo a Venezia delle truppe italiane guidate dal generale Cialdini, Mirano, liberata dagli Austriaci, passa al Regno Unito d’Italia. Nel 1871: il censimento del Comune di Mirano registra n. 7393, di cui: a Mirano 3366, a Zianigo 1409, a Campocroce 889, a Scaltenigo, Ballò, Vetrego e Cazzago 1729. Sapevano leggere e scrivere 1504, sapevano solo leggere 412; erano analfabeti 5477.

Prima parte (di Paolo Trevisanato)

Provincia di Venezia Abitanti 26.000 - Superficie Kmq 45,66 - Altitudine m. 9 Comuni limitrofi: Spinea, Mira, Pianiga, S. Maria Di Sala, Noale, Salzano, Martellago, Scorzè.

ANTICHE FRAZIONI Bastia Entro, Bastia Fuori, Camenzago, Covetta di Ca’ Castello, Covenzago, Granza Giustiniana, Granza Sagredo, Granza Melina, Granza Pesaro, Granza Ventura, Mercuriago, Viasana, Campocroce, Caorliega, Scaltenigo, Con Bastia Trevisana, Ca’ Cogoli ossia Fornigo, Ballò, Frate, Vetrego, Zianigo con Castel Liviero, Campo Cesarano e Scortegara. IL TRAGHETTO Il traghetto o stazio delle barche da Mirano a Venezia e da Mirano a Padova dipendeva dal Collegio della Milizia del mare ed aveva un gastaldo. Si conserva l’antica matricola dal 1547 al 1646 presso il civico Museo Correr. Le licenze di questo traghetto erano sette e venivano vendute a vitalizio per 75 ducati. STEMMI COMUNALI L’antica bandiera di Mirano era azzurra e portava una testa d’aquila d’argento. Quando nel 1397 l’ultimo dei principi Carraresi passò in rassegna generale la milizia di Padova, il presidio del Castello di Mirano portava la predetta bandiera.(Portenari Angelo: Della felicità di Padova, pag. 158). Passato sotto il dominio della Repubblica Veneta e divenuto sede di una Vicaria dipendente amministrativamente da Padova, Mirano mutava il suo stemma in una croce in campo d’argento con altra piccola croce rossa in campo aureo nel primo quarto. (Toderini: Memoria storica. Milano). Dal 20 ottobre 1846 lo stemma comunale raffigura uno scudo di fondo rosso con croce d’argento ed altra piccola croce d’argento nel primo quarto. Lo scudo viene contornato da una cornice d’oro, lavorata ad arabesco. I significati emblematici attribuiti allo stemma di Mirano sono:

l - Il colore azzurro dell’antica bandiera di Mirano era amato da tutti i veneti e dimostrava fedeltà verso i Carraresi e verso Padova. 2 - L’aquila ricordava il vessillo dei Troiani, che, guidati da Antenore, si vuole abbiano fondato con Padova anche Mirano. 3 - Inoltre la testa dell’aquila venne adottata perché la famiglia di Peraga, fondatrice del Castello, combatté con successo contro Ezzelino e Cangrande della Scala. 4 - Mirano assunse la croce per onorare Padova che porta lo stesso emblema ed era della frazione guelfa contro l’imperatore Massimiliano nella lega di Cambrai. 5 - L’argento indica la lealtà e la concordia di Mirano. 6 - Il rosso indica il sangue sparso dai Miranesi per la libertà. 7 - La piccola croce d’argento posta sul primo quarto significa la stretta unione e dipendenza che Mirano ebbe con Padova. CURIOSITÀ DI FOLCLORE La consorte dell’imperatore di Germania Enrico V aveva nome Berta. I padovani in riconoscenza dei grandi benefici accordati da lei, diedero questo nome al Carroccio. Nel tempo della sua permanenza in Padova, a Berta fu presentata una giovane contadina che, al pari di lei, si chiamava Berta. Questa le regalò una grossa matassa di filo ed essa, per ricambiare regalmente il dono, le regalò tanto terreno intorno alla casa paterna, quanto poteva essere racchiuso dal filo teso, in tutta la sua lunghezza. Da allora si moltiplicarono a dismisura le offerte in simile natura, ma alle nuove donatrici la Sovrana argutamente rispondeva: “Passò il tempo che Berta filava!”, detto proverbiale che ancora si conserva fra le nostre popolazioni. (Mirano-Monografia del Cav. Emilio Bonamico. Padova, Stabil-Tipogr. Luigi Penada 1874, pag. 20).

Trattoria al TiroaSegno Via Belvedere, 27 - MIRANO (VE) - Tel. 041.5791080 - Cell. 333.5284114 MENÙ DI PASQUA 2014 APERITIVO DI BENVENUTO ANTIPASTO SECONDI PIATTI CESTINO DI PASTA FILLO CON RICOTTA, ASPARAGI VERDI, UOVA DI QUAGLIA E FONDUTA

Auguri di Buona Pasqua!

DEGUSTAZIONE DI AGNELLO E LE SUE FRATTAGLIE

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Per una Politica della Qualità, sta cambiando qualcosa? Premesso che la buona politica non può fare a meno dei gestori della burocrazia, la strada delle riforme per essere efficace e pacifica, deve essere condivisa. Il passaggio da un’amministrazione formale, impositiva e autoritaria a una più trasparente e partecipata non è automatico né scontato, ha bisogno di un progetto il cui percorso sia conosciuto e gli obiettivi siano chiari. Le aspettative dei cittadini rispetto alle promesse elettorali si scontano con la mutata realtà, perciò alla “casa del popolo” è richiesto il vero ascolto e l’effettiva comunicazione, la vera trasparenza operativa per ridurre ogni forma di spreco, la vera etica della responsabilità dei dirigenti e dei loro collaboratori. A parole molti sono d’accordo nell’af-

fermare che l’amministrazione deve tendere all’efficienza produttiva e il miglioramento continuo dei servizi offerti, però nella logica del rendere loro conto, pochi sono disposti a metterla pratica, magari utilizzando a pieno le tecnologie informatiche. Per governare bisogna monitorare costantemente le azioni e verificare sistematicamente i risultati conseguiti affinché sia garantito lo standard di qualità, perché non è più sufficiente il mero espletamento di un atto imposto per legge, come la pubblicazione di un atto sul sito del comune. L’azienda-Comune deve avere cultura gestionale e manageriale, deve attuare un sistema di procedure che consentano un livello costante e riproducibile di

Subito protagonisti. Piano operativo 2014 E' iniziato martedì 18 febbraio a Mirano la prima parte del progetto “PIANO OPERATIVO 2014” che Confcommercio del Miranese ha sviluppato in collaborazione con le attività economiche del territorio. L'obiettivo prioritario è quello di offrire nuove occasioni sia di crescita personale che di lavoro alle centinaia di imprenditori che operano in un territorio e in un settore che è diventato sempre più impegnativo. Visto che le parole sono importanti, abbiamo voluto utilizzarle in modo attento fin dalla scelta del titolo: è quindi chiaro che la prima parte “subito protagonisti” richiama ad un'azione di responsabilità immediata, non è più tempo di aspettare, ma bisogna agire! Nella seconda parte “piano operativo” il chiaro riferimento è alla progettazione e alla concretezza, non solo belle parole, ma azioni concrete. Ecco quindi come è strutturato il Piano Operativo presentato, nel mese di Gennaio in tutti i 7 comuni del Miranese: - la prima fase che va da febbraio a fine aprile, è composta da un “Percorso Formativo Pratico”, ovvero di un corso di 27 ore diviso in 4 tematiche: la prima si intitola “essere efficaci in un mondo che cambia” ed ha l'obiettivo di analizzare e cogliere quali possono essere le opportunità portate dal cambiamento; - la seconda “vendere di più con Internet, Facebook, Youtube...” sarà un'analisi dei meccanismi dei social media marketing e come poterli concretamente sfruttare per sviluppare la propria attività; - la terza “la gestione del punto vendita” sottolineerà l'importanza di saper ottimizzare le risorse, limitando gli sprechi; la quarta “fare impresa in un mercato che cambia” ha come obiettivo l'analisi del “nuovo” mercato e di come gestire la vendita con clienti sempre più evoluti. La seconda fase che andrà da aprile a maggio, sarà dedicata al “lancio”, ovvero, partendo

proprio dalla formazione appena terminata, permetterà agli stessi imprenditori di promuovere se stessi attraverso il lancio… delle iniziative ed in particolare delle “Notti Bianche” che grande successo hanno avuto in questi ultimi anni. La terza fase, che andrà da maggio a dicembre, sarà la “realizzazione” degli eventi stessi, ed in particolare delle Notti Bianche (che saranno realizzate solo se ci sarà la partecipazione di almeno il 50% dei negozi o pubblici esercizi di ogni singolo comune). La quarta ed ultima fase sarà sviluppata da maggio a settembre ed è il concorso “Vinci con le Notti nel Miranese”. Visto l'ottimo successo dello scorso anno, si è deciso di aumentare considerevolmente il montepremi che ricordiamo sarà in buoni acquisto da utilizzare nei negozi che hanno aderito, in modo tale da creare un'ulteriore occasione di visita e vendita presso i negozi stessi. Un progetto importante che coinvolge tutti e sette i comuni del Miranese al quale hanno già risposto tantissime attività. Sono ben 106 gli iscritti al “Percorso formativo pratico” divisi in 4 classi (si sta valutando di crearne una quinta, viste le continue richieste di partecipazione), numero che ha stupito favorevolmente i responsabili di Confcommercio: “Non eravamo sicuri di essere riusciti a far capire fino in fondo l'importanza della formazione e del confronto, commenta Ennio Gallo, Presidente mandamentale, ma fortunatamente i commercianti del Miranese hanno colto questa opportunità”. Il percorso che terminerà nel mese di aprile, vede i comune di Martellago e Mirano (con 34 partecipanti) in prima fila, ma sono presenti commercianti anche degli altri 5 comuni. Molteplici gli spunti emersi durante i primi incontri come molteplici ed interessanti sono le idee e i suggerimenti messi a confronto, un patrimonio che verrà sfruttato da Confcommercio per pianificare sempre meglio la propria azione sul territorio.

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Buone Pasqua

qualità dei servizi e dotarsi di un sistema di valutazione correlato all'apprezzamento del servizio da parte del cliente finale. Oggi l’amministrazione è difronte al contenimento della spesa, prima di aumentare le tasse, deve valutare se sia adeguato il costo del servizio in relazione alla qualità dell’erogazione della illuminazione pubblica, trasporti, asili, parcheggi, strade, raccolta rifiuti, pulizia di piazze, strade e marciapiedi, servizi cimiteriali, polizia locale, sportelli di servizio e assistenza agli utenti, uso dei beni pubblici come il teatro e gli impianti sportivi, ecc. Quando si parla di bilancio partecipativo si deve tenere in considerazione che i vincoli di bilancio non consentiranno

ai cittadini riuniti in comitati e associazioni di indirizzare la gestione amministrativa verso nuovi servizi o progettare e scegliere nuove opere, prima di aver analizzato e valutato il costo sociale ed i benefici per la maggior parte della collettività. L’amministrazione ragionieristica dovrà tagliare i servizi, l’amministrazione politica dovrà avere idee, ispirare fiducia e fantasia. Con l’unione dei Comuni, il bilancio partecipativo, il regolamento sui controlli interni, il piano di prevenzione della corruzione e tutto l’impianto normativo si dovrà andare sempre verso “La Politica della Qualità” del Comune di Mirano. Il consigliere Giovanni Boldrin

Strade, autostrade, percorsi e pedaggi: il solito caos Dal primo gennaio sono scattati gli aumenti autostradali e in tutta Italia il più alto riguarda l'A4 nella tratta Mirano-Padova Est che da 0,80 siamo passati a 2,80 euro. Contemporaneamente invece diminuisce andare da Mestre a Padova Est; prima si pagavano 3,30 euro ora solamente, si fa per dire, 2,80 euro, mentre resta gratuita la tratta Mestre-Mirano e viceversa. Con questa manovra è finito l'incubo del famigerato tornello e come riporta il comitato di Vetrego nel giornalino locale: "Sono finalmente cessate le code chilometriche e l’inquinamento che il popolo di Vetrego ha dovuto subire per oltre 4 anni. La nostra gioia però, per tale importante e salutare evento, non può essere completa, poiché ci sono dei paesani pendolari che devono prendere l’autostrada per Padova ogni giorno. Infatti ora devono pagare Euro 1,68 invece di 0,80; importo versato prima della parificazione delle Tariffe. Questi pendolari possono usufruire dello “sconto” del 40%, ovvero pagare € 1,68 invece dei 2,80 che pagano ora i Vetreghesi non pendolari, rivolgendosi alla CAV. (Vedi Sito http://www.cavspa.it.) E’ finito dunque quell’intasamento giornaliero creato dal cosiddetto “Tornello”, ovvero da migliaia e migliaia di veicoli che uscivano dal Casello di Vetrego, facevano il giro sulla Rotonda Est e rientravano subito in autostrada, per risparmiare (giustamente) parecchi soldi, in questo oscuro periodo di crisi nazionale. Queste migliaia di automobilisti, ai quali ora non è più conveniente sfruttare l’anomalo Tornello di Vetrego, cercheranno altre strade. Sicuramente una parte andrà direttamente da Padova a Venezia pagando € 2,80, un’altra parte utilizzerà il Casello di Crea (Spinea-Padova) che costa € 1,60, e infine l’ultima parte utilizzerà le strade provinciali e comunali gratuite. Ora il Comitato si sta attivando per conoscere il motivo per cui non viene applicata una tariffa di € 1,00 (trattabili) a tutti i Residenti del Comprensorio che vanno a Padova utilizzando i due Caselli di Spinea (€

1,60) e Mirano (€ 2,80), considerato che ora la CAV perde tali soldi a causa delle elevate tariffe. E’ inoltre necessario uno sconto maggiore ai pendolari Padova-Venezia, per diminuire il traffico sulle strade locali. Dai giornali sembrerebbe che l’Aiscat abbia deciso di accettare la richiesta del ministro Lupi di applicare uno sconto del 20% ai Pendolari che percorreranno meno di 50 Km e che effettueranno 20 tragitti al mese. Ulteriori speranze sono rivolte all’imminente incontro tra la Commissione urbanistica del Consiglio regionale del Veneto con le 5 Società autostradali locali e l’assessore regionale alle Infrastrutture Renato Chisso." Per la questione del "Tornello" le soluzioni erano molteplici ma si è risolto alla solita maniera, mettendo le mani nelle tasche dei più deboli. Il risultato più evidente è che l'aumento della tariffa ha portato a intasare di traffico tutta l’area attorno a Vetrego e non solo. Le code, i pericoli e i disagi, specie nelle ore di punta, sono evidenti in tutti i punti critici del miranese che stanno facendo infuriare i residenti. Si stanno risvegliando i comitati che porteranno la protesta sui tavoli delle amministrazioni e di chi ha l’obbligo di intervenire. Siamo in balia di una politica debole che sistema da un lato e complica dall’altro, con un atteggiamento miope e poco responsabile. Il solito caos; le soluzioni vanno progettate e condivise. Da anni gli aumenti dei pedaggi finiscono con l’accumulare ingenti flussi di cassa dei concessionari autostradali, che sono investiti in attività finanziarie o vengono utilizzati per nuove partecipazioni societarie anziché essere impiegati in nuovi servizi o nuove opere per gli automobilisti come promesso per giustificare gli aumenti. I concessionari applicano la logica della cruda rendita in contrasto con gli interessi generali del Paese e dei cittadini, continuando a realizzare consistenti extra-profitti, senza aver alcun vincolo di tutela dell’ambiente e di miglioramento del servizio per il bene di tutti.


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LE TENTAZIONI DI “GIOIA” "Gioia", un angolo in cui puoi farti coccolare dalla dolcezza di una crepes farcita con creme, confetture e granelle di ogni tipo. E per chi vuole farsi tentare dal salto, "Gioia" offre anche crepes con salumi, formaggi e verdure, che puoi anche portare a casa per gu-

starle nella tua atmosfera casalinga. Per chi vuole una carezza fredda, ma non troppo, può tuffarsi nella cremosità di un gelato fior di panna soft che potrà diventare ancor più dolce con l'aggiunta di golose creme, salse, frutta e granelle. E per chi vuole peccare, ma non troppo,

può scegliere del delicato yogurt bianco naturale guarnito con frutta, cereali, o ancora con creme e granelle. E ora che il caldo avanza "Gioia" ti rinfresca con una dissetante granita, o con una macedonia di frutta fresca, con un vitaminico frullato o con un goloso frappè.

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classica "pastina" o "vaschetta gelato" ma con un originale monoporzione gelato o un ministecco gelato dalla copertura croccante. Vieni ad abbandonarti ad una di questi piaceri e vedrai che non è poi così difficile regalarsi un attimo di "Gioia".


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CONTATTO CLUB: 20 ANNI DI BALLO E NON SENTIRLI E' opinione comune, per noi europei, come per amici o ballerini professionisti d'oltreoceano, che varcando la soglia del Circolo di Spinea immediatamente ci si senta immersi in una sorta di familiare benessere tanguero. L'accoglienza calorosa di Silvana e Gilberto, fondatori nel 1993 del circolo, l'arredamento che nel corso del tempo ha assunto un'aria "vintage", l'odore di tango che vi si respira, anche quando la milonga non è in corso, è il risultato di un'eccezionale perseveranza dei soci fondatori, amanti del ballo e del tango in particolare. L'architettura della sala, non a caso, è studiata per poter ottenere da qualsiasi angolazione una perfetta visibilità degli ospiti, non a caso al Contatto la "mirada y cabeceo" sono il metodo di invito usuale da anni. Ballare su una pista dove si sono avvicendate due generazioni di milon-

gueros, che ha ospitato decine di artisti provenienti da ogni dove è un'emozione impagabile. Per chi conosce "il circolo", come amano chiamarlo Silvana e Gilberto, è un abbraccio, sì proprio così, la sua conformazione, visto dall'ingresso, visto dal bar, è un anfiteatro, con la consolle del d.j. al centro quasi a simulare la testa di questo gigante che "abbraccia" fisicamente i suoi soci avventori. Da là dipartono due basse balaustre che, seguendo con le file di tavolini, ci stringe in una presa quasi inamovibile. L'abbraccio del Circolo. Il nome del luogo, d'altronde, non è a caso "Contatto". Contatto di persone, di sguardi, di parole nel ballo... nel tango. Ciò lo si fa da ben 21 anni senza mollare la presa, scuola, eventi, grandi maestri, insegnanti, stages, orchestre, compagnie. Amori sono nati e passioni si sono

consumate tra queste quattro mura. Interminabili tandas sono state ballate, hanno perso il cursore del mixer tutti, o quasi, i musicalizadores de tango nazionali ed internazionali ... sempre lì, con Silvana e Gilberto presenti. Entrare in questo locale è come essere a Buenos Aires, con tutto il clima essenziale dell'anima di quel ballo che dal 1993 si esprime immutato nelle sue sale. Infatti quella principale è arricchita alle pareti da murales ispirati al quartiere "la Boca" che creano quel "contatto" visivo con la città patria del tango, oltre alle decine di dediche degli artisti che lo hanno frequentato, con i loro scritti autografati e le affettuose espressioni... Un vero museo !!! Ed al Contatto non solo tango. Il pavimento è stato calpestato da soci che amano le altre discipline di ballo: liscio, salsa, contry e zumba ed a loro sono dedicati specifici giorni settimanali.

Via del Commercio, 34/b - Spinea (VE) - www.ilcontattoclub.it

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MENÙ DI PASQUA Millefoglie di mais mantecato, con gamberi in glassa di aceto balsamico. Spiedino di gamberoni all’arancia su carpaccio di piovra e fiocchi di patate. Tagliolini con polpa di Granseola. Risotto con scampi e asparagi. Sorbetto. Timballo di orata con taggiasche e ciliegini del piennolo. Gamberoni saporiti al“Martell” con scamorza affumicata. Misticanza di insalate. Patate al forno. Pastiera di Pasqua alla crema Chantilly. Acqua “Panna” e “S.Pellegrino”, vini (bianco, rosso, prosecco). Caffè e limoncello di Amalfi.

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MAC CONSULTING GROUP SFIDA LA CRISI È difficile trovare oggi un’azienda che, non solo non risente della crisi che sta paralizzando l’imprenditoria, ma ha un bilancio in attivo, continua ad ampliare la propria attività, non licenzia ma assume personale. Si tratta della “Mac Consulting Group” di Antonio Claudio Marinato, con sede a Mirano in Via

Gramsci 58. «Ho iniziato dieci anni fa, nel 2004 partendo dal nulla, precisa il titolare, affrontando con tenacia le inevitabili difficoltà e lavorando sempre con tanto entusiasmo». Un esempio quindi per tanti giovani che non hanno il coraggio di rischiare mettendosi in gioco con intelligenza e re-

Il titolare Claudio Antonio Marinato

sponsabilità per concretizzare idee innovative da proporre al mercato. «Ma, assicura Antonio Claudio, alla fine le soddisfazioni ripagano dei sacrifici fatti». La “Mac Consulting Group” si è sempre occupata, a partire dalla sua fondazione, di sicurezza sul lavoro e antincendio; poi, nel 2007, la vincita del Primo Premio “Nuova Imprenditoria” assegnato dalla Camera di Commercio di Venezia ha spinto il giovane imprenditore al salto di qualità, diversificando la sua attività in quattro nuovi settori: a Santa Maria di Sala si trova il Music Club “Napoleon” mentre a Marino si trovano le sedi della “Mac It” che opera nel campo della vendita e dell’assistenza di computer fornendo anche consulenza informatica mirata ad aziende e privati, il centro per estetica e benessere “Vanity” e il negozio di abbigliamento con vendita dell’usato “Vintage”.

«L’ultima, per ora, nuova sfida precisa, l'Amministratore delegato Marco Bonato, è stata l’acquisto de “L’Amante”, situata sempre in via Gramsci: un accogliente “ristorantino”, come lo ama definire, che ha come specialità la degustazione di fritture di pesce fatte secondo la tradizione veneziana. Il locale, completamente ristrutturato, offre un ambiente che si propone ai clienti con piatti di qualità ad un prezzo competitivo uniti ad un clima di intima serenità e di calda accoglienza. Attualmente il gruppo occupa più di 50 collaboratori che operano in cinque sedi: Venezia, Milano, Udine, Ferrara e Perugia. «Garantire l’adeguato riconoscimento economico alle persone che mi affiancano nel lavoro e contribuiscono alla crescita della “Mac Consulting”, precisa il titolare, è una costante priorità delle mie occupazioni. Condividiamo

L'amministratore delegato Marco Bonato

tutto, problemi e successi, in un ambiente cordiale e di sincera amicizia che ci aiuta a lavorare con serenità». Per il prossimo futuro Antonio Claudio Marinato ha in programma di ampliare la propria clientela facendo conoscere sempre di più la qualità e la convenienza dei servizi offerti dalla ditta principale e dalle sue associate. Paolo Leandri

Il fenomeno del gruppo “Sei di Mirano se…” su Facebook

E’ da qualche settimana che nel “social network” Facebook è comparso un gruppo chiamato “Sei di Mirano se…” composto da più di 1120 persone che ogni giorno si ritrovano e passano qualche ora in allegra compagnia. Si condividono emozioni tra persone che hanno spesso vissuto vicine, a volte senza saperlo o si sono “sfiorate” nella casualità della vita miranese. Ci sono tanti miranesi emigrati in altre città vicine, a volte in altre regioni o addirittura all’estero. E’ un appuntamento divenuto quasi quotidiano, ove ognuno al termine della propria giornata lavorativa si ritrova a “chiacchierare” via web e spesso si sorprende anche per cose apparentemente banali. Si alternano

immagini degli oggetti più conosciuti e non solo, foto e video dell’amata città di Mirano di ieri e di oggi, foto di gruppo di scolaresche con indimenticabili maestri o professori, testimonianze di amicizie ritrovate o perdute, foto personali ma anche struggenti dei propri genitori, che ora non ci sono più. I dialoghi, semplici e a volte scanzonati, sono a volte nel dialetto veneto, quasi a voler marcare o ricreare un’origine comune e cercare quella confidenza tra i componenti di una “compagnia” di concittadini. Vengono espressi desideri, nostalgie, sogni, piaceri, amicizie. Qualcuno provoca e critica perché non si riconosce o vorrebbe cambiare, ma alla fine prevale la

spontaneità di un gruppo di “vecchi amici o conoscenti”, che ha condiviso sapori, immagini, rumori, profumi, musiche, a volte paure, ma soprattutto semplici gioie. Qualcuno magari rimane indifferente o, timido, preferisce non partecipare, ma comunque curiosa tra i post e salta fuori non appena si “toccano” i suoi ricordi. Qualcuno è pure invidioso di chi scrive, magari perché lo conosce solo di vista e cambia volutamente discorso o lo ignora. Anche questo fa parte della vita miranese… Non si fa politica. Non è la sede per farlo, ma si suggerisce comunque qualche idea e qualche spunto, nel caso vi fosse in “discreto ascolto” qualcuno vicino a chi gestisce il bene comune, allo scopo di contribuire a migliorare la nostra Mirano. Tra i numerosi amici del gruppo ne spiccano alcuni, per il loro trascinante entusiasmo e la presenza costante. C’è Roberto V., infaticabile e pacato animatore del gruppo, che con paziente energia, stimola tutti i partecipanti ad esprimere i propri ricordi. C’è Eleonora F., una delle persone che ha conosciuto e vissuto da vicino ad alcune personalità miranesi. C’è Paride M., con la sua raccolta di tipiche e a volte inedite foto storiche di Mirano e tanti altri ancora. Per concludere, questo eterogeneo gruppo di Facebook evidenzia meritoriamente, con affascinanti e diverse sfumature, un concetto fondamentale: il comune amore per la propria città. Sandro Baldan

La tecnologia, un nuovo mondo di memoria e di memorie digitali Oramai la maggior parte delle persone, o per attività lavorative o per semplici esigenze o passioni personali, conserva su supporti magnetici i propri ricordi e le informazioni che riceve o comunica. Stiamo parlando di foto, filmati, documenti e tutto ciò con cui quotidianamente veniamo a contatto: si tratta di dispositivi che la moderna tecnologia ci mette a disposizione a partire dagli smatphone, tablet, notebook, PC, ecc. Le attuali metodologie di comunicazione permettono scambi sempre più intensi e sempre più a largo raggio. Il mondo dei telefonini, della messaggistica, il fenomeno dei social network, di internet, lo scambio di informazioni, di documenti con la posta elettronica e comunque la scrittura e le registrazioni nei personal computer o nei server preposti, è affascinate ed è alla portata di tutti. Il dialogo amichevole con la tecnologia, la comodità e la semplicità di recuperare files musicali, films, foto, filmati, dati e documenti di ogni genere, che non abbiamo più il coraggio di eliminare, fa sì che abbiamo bisogno di spazi sempre più grandi nei nostri dispositivi, cioè di un nuovo mondo di memoria e di memorie digitali. Statisticamente, oggi, il volume di dati au-

menta del 10% ogni anno. Gestire tutto questo richiede attenzione da un lato e sistemi capaci di gestire grandi spazi dall’altro. Con l'incremento costante dei dati, crescono parallelamente i costi, che diventano ancora maggiori se le informazioni non sono gestite correttamente e se non sono applicate le attenzioni di base sulle regole della sicurezza. A livello personale pochi mettono in sicurezza quanto raccolto nel tempo e le problematiche emergono in caso di guasto o di semplice errore. A livello professionale in tutte le attività, il fattore “tempo” sta diventando sempre più importante. Velocità nello sviluppo dei progetti, velocità nelle risposte, velocità nella produzione e nelle consegne e nei servizi sono fattori che oggi creano la differenza. Da ciò si può comprendere come la relazione tra informazione e attività sia incentrata sul fattore tempo e debba necessariamente diventare sempre più veloce, precisa e completa. Sempre di più si prende coscienza che l’informazione in senso generale associata alla professionalità e alla conoscenza (Know How) presenti in un’Azienda è fondamen-

tale. Possedere informazioni significa avere un potere di contatto, di risposta, di offerta e il loro valore non è più trascurabile. Oggi più che mai si sta verificando il fenomeno commerciale dove l’informazione si acquista e il prezzo è proporzionale al tempo di soluzione dell’esigenza o della problematica. Parallelamente alla questione Privacy, l’informazione è un “Bene Aziendale” che deve essere protetto. La ricerca ha messo in evidenza come l'errore umano sia alla base di quasi il 50% di tutte le problematiche della gestione dei dati. L'analisi ha attribuito gli errori a un'insufficiente conoscenza delle norme e della tecnologia, a una formazione non adeguata o al mancato rispetto delle procedure di salvataggio. Non è però questo l'unico problema che l’impresa si trova ad affrontare. Per il rischio della perdita dei dati un altro 25% è da attribuirsi a un sistema informatico non aggiornato o addirittura obsoleto e l’altro 25% a un sistema troppo esposto e non protetto da intrusioni indesiderate e potenzialmente dannose. Veneto Tecnologia si propone di rispondere alle moderne esigenze che richiedono una

soluzione a largo spettro sia per organizzare, sia per eventualmente recuperare anche grandi volumi di dati persi. Con la prevenzione, attivabile con un sistema proattivo del monitoraggio unito alla possibilità di controllare i dati in movimento all'interno e all'esterno dell'azienda, e un’adeguata formazione, tutti gli utilizzatori che preferiscono una combinazione di sistemi sicuri ad alte prestazioni possono stare tranquilli. Noi della Tecnosoft siamo associati a Veneto Tecnologia.


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Vendita immobiliare e tasse: tutto su imposta registro, Iva e bollo Che cosa cambia da quest'anno per la tassazione degli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti reali immobiliari? Lo spiega l’Agenzia delle entrate con la circolare n. 2/E. Le modifiche alla tassazione applicabile ai fini dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale, agli atti di trasferimento o di costituzione a titolo oneroso di diritti reali immobiliari, come la compravendita immobiliare, sono argomento della circolare esplicativa dell’Agenzia delle entrate, la n. 2/E del 21 febbraio 2014. La circolare ricorda come la legge di stabilità 2014 abbia introdotto, a decorrere dal 1° gennaio 2014, rilevanti novità nel regime impositivo applicabile, ai fini delle imposte indirette, agli atti, a titolo oneroso, traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari. È stato riformulato infatti l’articolo 1 della Tariffa, Parte prima, allegata al TUR che individua le aliquote di imposta applicabili per gli atti, a titolo oneroso, traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento. Imposta registro Attualmente per effetto di tali modifiche sono previste tre aliquote per l’imposta di registro per gli atti di trasferimento di diritto reale immobiliare. Tali aliquote sono nella misura rispettivamente del: • 9% per gli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà di beni immobili in genere e atti traslativi o costitutivi di diritti reali immobiliari di godimento, compresi la rinuncia pura e semplice agli stessi, i provvedimenti di espropriazione per pubblica utilità e i trasferimenti coattivi • 2% per i trasferimenti che hanno per oggetto case di abitazione, ad eccezione di quelle di categoria catastale A1, A8 e A9, ove ricorrano le condizioni di cui alla nota II-bi

• 12% per i trasferimenti che hanno per oggetto terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale Precisa l’Agenzia che in relazione a tali trasferimenti, per i quali trova applicazione l’imposta proporzionale di registro del 2, del 9 e del 12%, l’imposta dovuta non può essere inferiore a 1.000 euro. Inoltre tali atti e tutte le formalità direttamente conseguenti posti in essere per effettuare gli adempimenti presso il catasto ed i registri immobiliari sono esenti dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie e sono soggetti a ciascuna delle imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 50 euro. L’Agenzia, al fine di spiegare meglio la nuova tassazione, riporta una tabella che sintetizza la tassazione applicabile ai trasferimenti di fabbricati abitativi, sulla base della normativa in vigore fino al 31 dicembre 2013 e di quella applicabile a partire dal 1° gennaio 2014 (vedi sotto). Tabella 1

La nuova disciplina che prevede l’applicazione dell’imposta di registro almeno nella misura minima di euro 1.000, nell’applicazione delle imposte ipotecaria e catastale nella misura di euro 50 ciascuna e nell’assorbimento dell’imposta di bollo, dei tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie, trova applicazione anche per gli atti immobiliari soggetti ad Iva, in regime di

esenzione, per i quali l’imposta di registro si applica in misura proporzionale, così come previsto all’articolo 40 del TUR, il quale prevede un principio di alternatività IVA/Registro, secondo cui per gli atti relativi a cessioni di beni e prestazioni di servizi, soggetti all’Imposta sul valore aggiunto, l’imposta di registro si applica in misura fissa. IVA La circolare dell’Agenzia si sofferma anche ad analizzare la nuova tassazione in tema di IVA gravante sul settore immobiliare che ha introdotto un generalizzato regime di esenzione dall’imposta sul valore aggiunto, con alcune eccezioni, per i trasferimenti di fabbricati. La disciplina attuale prevede infatti che i trasferimenti di fabbricati sono soggetti a imposta di registro nella misura proporzionale del 9 o del 2%, e queste aliquote trovano applicazione anche con riferimento alle ipotesi di cessioni di immobili esenti da IVA. Anche in questi casi inoltre si prevede che l’imposta non possa essere inferiore a 1000 euro. Analogamente, le imposte ipotecaria e catastale sono dovute nella misura fissa ciascuna di 50 euro. Nella sua circolare, l’Agenzia riporta anche una tabella che sintetizza la tassazione applicabile ai trasferimenti di fabbricati abitativi, esenti da Iva, sulla base della normativa in vigore fino al 31 dicembre 2013 e di quella applicabile a partire dal 1° gennaio 2014 e che riportiamo di seguito.

Bollo, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie L’Agenzia ricorda anche che a partire dal 1° gennaio 2014 si prevede l’esenzione dall’imposta di bollo, dai tributi speciali catastali e dalle tasse ipotecarie per gli atti per i quali trova applicazione l’articolo 1 della Tariffa, parte prima, allegata al TUR. Analoga misura di favore è prevista per tutti gli atti e le formalità direttamente conseguenti ai predetti atti di trasferimento o di costituzione di diritti reali immobiliari di godimento, posti in essere per effettuare i relativi adempimenti presso il catasto ed i registri immobiliari. In relazione a tali atti trova comunque applicazione l’imposta di registro, ove dovuta. Con particolare riferimento alle imposte ipotecaria e catastale, si precisa, che la misura fissa di euro 50 è applicabile solo in relazione agli atti assoggettati all’imposta di registro di cui all’articolo 1 della Tariffa, nonché in relazione agli atti e alle formalità direttamente conseguenti posti in essere per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari.

Tabella 2

Alberto Scantamburlo

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La sfida di Renzi si chiama rilancio delle Autonomie Locali “Non sottovalutiamo il referendum e le istanze separatiste, ma rispondiamo subito con Federalismo Costi e fabbisogni Standard per ricucire il Paese” In questi anni il Sistema delle Autonomie Locali, in particolar modo i Comuni, è stato costretto a caricare sulle proprie spalle buona parte del peso della crisi economica che ha investito, anche, il nostro Paese. Oggi è assolutamente necessario ed urgente invertire la rotta se non vogliamo che tutto il “Sistema Paese” subisca un contraccolpo che, considerate le condizioni in cui versiamo, potrebbe essere pressoché impossibile da assorbire. Per rilanciare il ruolo dell’Italia - anche in chiave internazionale ed in vista del Semestre di Presidenza dell’UE che si aprirà il prossimo luglio – è indispensabile mettere benzina nel motore del nostro Paese: i Comuni devono essere messi nelle condizioni di creare le condizioni di rilancio dei propri territori, non può più essere il tempo di tagli indiscriminati in nome di un pur necessario rigore finanziario. Le Autonomie Locali, infatti, non sono soltanto il “Fronte” dello Stato nei territori, i soggetti ai quali i cittadini si rivolgono per trovare risposte ai problemi quotidiani, ma rappresentano, anche e soprattutto, gli inneschi dei sistemi territoriali, i registi dello sviluppo, i luoghi della crescita. Il referendum separatista promosso da alcune formazioni politiche venete ha attirato nelle scorse settimane l’attenzione di molti osservatori ed analisti e tutti sono arrivati alla conclusione che quei segnali non devono essere sottovalutati.

La prospettiva di una secessione, di un’indipendenza regionale, è certamente controproducente per il Veneto stesso oltre che visionaria dal punto di vista politico ed istituzionale. Il Veneto da solo, infatti, non sarebbe in grado, per quanto forte sia, di sostenere le enormi sfide anche internazionali che la globalizzazione, quotidianamente, ci pone di fronte. Nonostante i non certificati strumenti con i quali quest’adesione è stata raccolta, il segnale giunto, anche oltre il numero reale dei votanti, non può essere sottovalutato. E per non sottovalutarlo dobbiamo immediatamente prendere atto di due ordini di ragioni, che sono assolutamente amministrative, e agire di conseguenza: la prima è che il nostro Paese è in assoluto ritardo con la riforma in senso Federale dello Stato, la seconda è che la mancata applicazione dei cosiddetti “Costi e Fabbisogni Standard” sta mortificando le nostre Autonomi Locali. Da oltre vent’anni nel nostro Paese c’è chi politicamente si nutre di chiacchiere sul Federalismo, confondendolo con bizzarre richieste di autonomia o secessione o fuga dai doveri di uno Stato Unitario. Tutta questa propaganda non ha fatto altro che rallentare, in modo drammatico, un passaggio istituzionale indispensabile per un Paese moderno che ha, oltretutto, assoluta necessità di ripensare e rilanciare il proprio ruolo.

In tutto questo tempo abbiamo perso delle enormi occasioni, abbiamo mortificato il ruolo degli Enti Locali, abbiamo negato opportunità e, addirittura, varato leggi e provvedimenti che si muovevano in direzione opposta rispetto alla necessità federalista che vive l’Italia. Sono state prodotte sperequazioni, provvedimenti “una tantum”, varie leggine “salva qualcosa o qualcuno”, il tutto reso ancora più difficile da un meccanismo di patto di stabilità interno, scelto dallo Stato centrale, che solo nel nostro Paese mortifica le autonomie (i Comuni Francesi e Tedeschi non sono soggetti a meccanismi assurdi come quelli imposti ai nostri comuni). Non si è mai presa realmente in mano la situazione e, intanto, le nostre amministrazioni locali non potevano più garantire completamente quei servizi che, fino a qualche anno prima, erano considerati scontanti se non basilari, non hanno potuto pagare le imprese che avevano svolto lavori per la Pubblica Amministrazione, non sono più riuscite, soprattutto in un contesto di crisi che moltiplica le emergenze sociali, a rispondere nel migliore dei modi. D’altro canto c’è da mettere in pratica i cosiddetti “Costi e Fabbisogni Standard”. Il nostro è un Paese di enormi differenze che, insieme, danno vita ad “un unicum” non replicabile e, se pienamente valorizzato, vincente. Ma ci sono differenze che il nostro Sistema non può più per-

mettersi di mantenere e, tra queste, quello dei costi della pubblica amministrazione. Tempi, procedure, numero di personale impiegato e budget necessario devono assolutamente essere uniformati per evitare sprechi e correggere storture del sistema. Soprattutto in ambito sanitario, tanto per rendere immediatamente chiaro il concetto, esistono delle differenze economiche enormi anche da ospedale ad ospedale per erogare la stessa prestazione. O, per fare un altro esempio, la differenza di pianta organica, ovvero di quantità di personale impiegato, tra Enti Pubblici che svolgono le stesse funzioni e che hanno competenza su territori simili. Oppure ancora rispetto i tempi di attesa per l’erogazione stessa di un servizio pubblico tra un Comune ed un altro di analogo. Se non mettiamo a frutto il lavoro fatto per la definizione dei costi e dei fabbisogni standard ai quali, a mio avviso, dovremmo aggiungerne uno di simile sui tempi di risposta, il nostro continuerà ad essere un Paese diviso nei fatti, con buona pace dei Venetisti che sbandierano i numeri di chi vuole la secessione che, di fatto, spesso c’è già e non se ne sono ancora accorti.

che non è divisione, ma moltiplicazione delle risorse, dia ossigeno agli Enti Locali e li misuri attraverso i Fabbisogni e i Costi Standard. Considerata la sua esperienza di Sindaco e prima di Presidente di Provincia sono certo che comprenderà come presentarsi alla guida del Semestre di Presidenza dell’UE con questi passi concreti già compiuti ci potrà rendere autorevoli per chiedere una reale revisione dei meccanismi che regolano il Patto di Stabilità. Un Patto di Stabilità che dovrebbe essere in grado di garantire, oltre al giusto rigore dei conti pubblici, la costruzione di politiche comuni di crescita e sviluppo per dar vita, finalmente, ad un’Europa degli Stati e delle Genti e non soltanto dei flussi economici. Marco Stradiotto Segretario Provinciale PD Venezia

La sfida che il Premier Renzi, dunque, dovrebbe affrontare con assoluta determinazione e da subito è proprio questa: ricucia il Paese rendendolo uguale attraverso il vero federalismo

SCALTENIGO FESTEGGIA I 450 ANNI DEL SUO CAMPANILE «Alto e slanciato. Ma non è un giovanotto, bensì un … elegante signore di 450 anni. Ha infatti questa bella età il campanile di Scaltenigo, praticamente ultimato nel 1563, come appare dai documenti». Inizia così la recente pubblicazione di Alda Michieletto Gasparini che si intitola, appunto, “Il campanile di Scaltenigo 1563 – 2013. La storia, il restauro”. La professoressa è ormai un’esperta della storia della frazione di Mirano, avendo al suo attivo altri tre lavori, da cui traspare un profondo amore per la vita, le tradizioni e l’ambiente del suo paese. Ha sottolineato infatti come parlare del “campanile” significhi occuparsi della storia di Scaltenigo, proprio perché il ritmo della giornata e dell’esistenza delle persone è scandito dal suono delle campane, soprattutto nei momenti più significativi, come il battesimo, il matrimonio e la morte. Purtroppo molte di queste tradizioni, soprattutto quelle legate alla realtà contadina, scrive la professoressa, «vanno scomparendo, insieme ad alcuni riti

POESIE

GUGLIE ALPINE Corolle di monti guglie biancheggianti pronte ad accogliere prime e ultime l'abbraccio del sole. Spazi d’immenso s'aprono intorno nel concavo di vallate. Concerto festoso di nidi e sussurro di rondini a volo

- ad esempio le rogazioni – o ad alcune forme di religiosità come quella di (…) innalzare speciali preghiere nell’imminenza dei temporali, mentre dal campanile un particolare scampanio “rompeva l’aria” e teneva lontana – così si diceva – la grandine». Aspetto, questo, richiamato anche dal parroco don Marino Zaratin, che ha detto di aver notato, durante il recente restauro, la nostalgia sul volto dei parrocchiani per la mancanza del suono delle campane, a significare che il campanile è ancora un punto fermo, un faro, che mette in comunicazione con Dio. Ha ringraziato quindi l’Amministrazione comunale, la Banca di Credito Santo Stefano di Martellago e la cittadinanza per i generosi contributi economici erogati. Anche la sindaca di Mirano Maria Rosa Pavanello ha ribadito come il rievocare le nostre tradizioni sia particolarmente significativo per i giovani, affinché non perdano il senso dell’appartenenza alla loro co-

munità: il futuro è più ricco di prospettive se si mantiene il ricordo della propria provenienza. A sua volta il prof. Giuliano Simionato, originario di Scaltenigo e appassionato studioso di culture locali, ha sintetizzato gli aspetti più importanti della ricerca della prof.ssa Michieletto: la prima costruzione del campanile, i diversi interventi di manutenzione, l’ultimo dei quali terminato nel 2012, le difficoltà economiche, ma anche l’orgoglio del paese per quel “giovanotto” che dal 1563 continua a sfidare intemperie e terremoti senza alterare la propria solidità strutturale, come hanno sottolineato gli architetti che hanno lavorato al restauro: Cerocchi, Andrich, Merlo e Bottura. A far gli onori di casa l’ing. prof. Giuseppe Simion, che ha presentato il programma della manifestazione, arricchita dalla voce del soprano Martina Trevisan e dalla bella esibizione del coro “S. Chiara”.

Riflessi rosati rischiarano tra pini e abeti silenti sentieri. Immersi nel verde accanto a ceppi muscosi, carpofori graziosi di funghi. Salite d'incanto con aria sottile, frizzante d'azzurro verso l'Infinito.

ETERNITÀ

Giancarlo Mezzopan Gruppo Poeti città di Chioggia

Paolo Leandri

Tu, di là che dormi dopo una giornata così così, io qui con nostra figlia a sbocconcellare croissants alla crema in tacito accordo: un pezzo a lei, uno a me. Dietro, alle mie spalle, il giardino dell’Eden.

È un momento di pura eternità tanto perfetto che sembra rubato all’Essere. Penso: se mettendo insieme momento di eternità su momento di eternità, si può sperare, di arrivare ad inventare un’eternità qui sulla terra.

Adriana Zennaro


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La canzone veneziana sbarca nelle scuole elementari di Zianigo, Veternigo, Stiligliano e Santangelo Grazie all'esperienza di Mario Barbiero che da più di vent'anni si esibisce in gondola con la sua fisarmonica, da tre anni il nostro Gruppo si dedica nelle suddette scuole elementari ad insegnare ai bambini Canzoni veneziane e non: POPE EL GONDOLIER, VENEZIA NO CIAO VENEZIA, DO BASI DE FOGO, EL FRESCHETO, GONDOLÌ GONDOLÀ, MARIETA MONTA IN GONDOEA e altre canzoni in dialetto Veneto come ME COMPARE GIACO-

METO, POENTA E BACAEÀ, LA CHIARA STELLA, QUEL MAZZOLIN DI FIORI, LA VALSUGANA, fino a cantare PIAZZA GRANDE e VOLARE. Con le classi IV e V abbiamo fatto un percorso di studio del canto cominciando dal Gregoriano fino ad arrivare ai canti Veneti. Il progetto s'intitola: “AMARE LA MUSICA PARTENDO DAL CANTO”. Ilario Barbiero è anche cofondatore dell'Orchestra "L'Estro Armonico”.

I prossimi appuntamenti dell’Istituto Agrario “Konrad Lorenz” Fra le attività didattiche svolte dall'Istituto Professionale e Tecnico Agrario “Konrad Lorenz” di Mirano, in collaborazione con vari enti e soggetti nel territorio, figura anche la partecipazione alle due più importanti Mostre locali dei Fiori, quella di Noale il 13/4/2014 e quella di Mirano il 25/4/2014. Per quanto concerne la Mostra dei Fiori di Noale, la classe 3ªA dell'indirizzo Professionale Agrario allestirà un giardino effimero, con la collaborazione

della Pro Loco comunale, in un'area di circa 30 mq in piazza Castello. Un'opera più impegnativa sarà realizzata dalla classe 4ªA dell'indirizzo Professionale Agrario, in occasione della Mostra dei Fiori di Mirano: lo spazio espositivo nell'ovale centrale di piazza Martiri sarà infatti di gran lunga più ampio, cioè circa 150 mq. Questo giardino effimero richiederà due intere giornate di lavoro da parte degli allievi della classe coin-

volta, guidati dai docenti e con il supporto professionale dei tecnici dell’azienda agraria didattica dell’Istituto, sulla base del progetto precedentemente elaborato nel corso di alcune ore di lezione nell'ambito delle discipline dell'Area di Indirizzo. Alcuni dei materiali necessari per realizzare il giardino a Mirano sono forniti dalla Pro Loco comunale e dall'azienda florovivaistica di Zianigo dell'agrotecnico Emilio Fusati, ex allievo del “Lorenz”. Il 25 aprile, accanto al giardino, vi sarà anche un punto vendita di geranei, surfinie, pansè, piante aromatiche e piantine orticole, precedentemente coltivate dagli stessi allievi nel corso delle esercitazioni pratiche nell'azienda agraria didattica del “Lorenz”. Le attività legate alle Mostre dei Fiori sono particolarmente gratificanti per gli allievi e consentono di rendere più finalizzata verso obiettivi concreti la loro formazione tecnico – professionale, grazie anche alle sinergie e collaborazioni fra il “Lorenz” e soggetti e Istituzioni Locali. Massimo Andriolli

RIFORMA DELLA LEGGE SUI PARCHI - ATTACCO ALLA NATURA Caccia nei parchi, silenzio-assenso sulle nuove opere di trasformazione del territorio, tassa sugli impatti ambientali, gestione dei parchi in mano ai Comuni, interessi privati delle imprese agricole nei consigli direttivi, così il Senato prepara l’attacco alla Natura d’Italia. La Commissione Ambiente del Senato ha completato la discussione sulle proposte di Legge per la modifica della normativa-quadro sulle aree naturali protette, la Legge 394 del 1991, definendo il testo unico che andrà all’approvazione definitiva. Le maggiori Associazioni ambientaliste, CTS, FAI, Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness, Pronatura, Touring Club Italiano e WWF Italia lanciano l’allarme per un autentico ed inaccettabile attacco alla natura. La proposta di legge prevede l’introduzione del silenzio-assenso per il nullaosta rilasciato dagli Enti Parco, la caccia nei parchi mascherata da controllo faunistico per tutte le specie, royalty per le opere ad elevato impatto ambientale, aumento del potere dei Comuni nella gestione dei parchi e nuove categorie di parchi per soddisfare solo gli interessi di alcuni territori. Le 8 maggiori Associazioni ambientaliste si appellano ai Senatori chiedendo di fermare questo colpo di mano che rischia di trasformare la Legge quadro sulle aree naturali protette in uno strumento per sferrare un attacco mortale al patrimonio naturale del nostro Paese. Questa proposta di riforma della Commissione Ambiente del Senato non è solo inopportuna ma è pericolosa per le sorti della natura italiana. Le Associazioni ambientaliste chiedono per questo l’eliminazione dal testo uni-

ficato che sarà portato in aula per l’approvazione definitiva delle modifiche ritenute lesive dei principi e finalità della Legge quadro approvata nel 1991 e rivolgono un appello ai Senatori della tredicesima Commissione affinché sia fermata questa sciagurata riforma. Le Associazioni ambientaliste, CTS, FAI, Italia Nostra, LIPU, Mountain Wilderness, Pronatura, Touring Club Italiano e WWF Italia chiedono al Parlamento di favorire le condizioni per un ampio confronto con tutte le parti interessate sul rilancio del ruolo dei parchi e delle riserve naturali per garantire una efficace conservazione del patrimonio naturale del Paese e si adopereranno nei prossimi giorni per far meglio comprendere al Senato la necessità di fermare questa riforma. COSA PREVEDE LA RIFORMA DELLA LEGGE 394/1991 PROPOSTA DALLA COMMISSIONE AMBIENTE DEL SENATO Ecco le principali proposte di modifica della Legge-quadro sulle aree naturali protette che preparano il nuovo attacco alla Natura d’Italia: 1. CONTROLLO DELLA FAUNA SELVATICA NELLE AREE NATURALI PROTETTE Le Associazioni evidenziano i rischi di pericolosi effetti collaterali delle modifiche proposte alla Legge-quadro sui parchi sulla normativa nazionale sulla caccia (la Legge n.157/92): con artifizi giuridici si vuole legittimare l’ingresso dei cacciatori nei parchi per la gestione della fauna selvatica. 2. SILENZIO-ASSENSO SUL NULLA OSTA DEGLI ENTI-PARCO La proposta di modifica prevede la so-

stituzione dell’art. 13 della Legge-quadro introducendo nella procedura del nulla osta, rilasciato dagli Enti Parco sulle nuove opere e progetti all’interno dell’area protetta, il silenzio assenso dopo60 giorni. 3. GESTIONEDEI PARCHI IN MANO AI COMUNI La proposta di riforma del Senato prevede nella procedura di approvazione del Piano del Parco, il principale strumento di gestione dell’area naturale protetta, l’obbligo dell’intesa con i Comuni: si consegna definitivamente in questo modo la gestione dei Parchi nelle mani dei Comuni. 4. FINANZIAMENTODEI PARCHI ATTRAVERSO ROYALTY Contestato dalle Associazioni ambientaliste il meccanismo di pagamento di royalty agli Enti Parco da parte di titolari di attività economiche ad elevato impatto ambientale operanti o possibili all’interno delle aree naturali protette e nelle aree contigue. Il rischio di gravi condizionamenti dell’operato degli Enti Parco è senza dubbio elevato se dovesse essere confermato l’approccio previsto dalla proposta del Senato. 5. COMPOSIZIONE DEI CONSIGLI DIRETTIVI Dopo l’approvazione del DPR n.78 del 2013 che ha rivisto la composizione dei Consigli direttivi dei Parchi nazionali, portando da 12 a 8 i componenti e modificando i soggetti coinvolti, si ritiene inopportuno intervenire di nuovo con l’inserimento di un rappresentante delle Associazioni di categoria degli agricoltori, senza rivedere la composizione ed il ruolo della Comunità del Parco. Nell’organo di governo dei parchi nazionali

devono sempre prevalere gli interessi pubblici generali rispetto a pur legittimi interessi particolari e di settore. 6. NASCONO I PARCHI GEOLOGICI SOLO A VANTAGGIO DI ALCUNI TERRITORI Viene introdotta nella Legge quadro la categoria dei Parchi geologici nazionali, categoria non prevista dalla classificazione internazionale dell’IUCN, per finanziare la fallimentare esperienza dei parchi geominerari. Il condivisibile obiettivo del recupero delle miniere e cave abbandonate non può essere spacciato per conservazione della natura favorendo la nascita di Parchi nazionali speciali con una ridotta tutela del patrimonio naturale (nei parchi geologici sarebbe ad esempio consentita la caccia). 7. IL RUOLO DELLA FEDERPARCHI Le proposte di Legge dei Senatori attribuirebbero a Federparchi il ruolo esclusivo di rappresentanza degli Enti gestori delle aree naturali protette, sebbene Federparchi sia un’Associazione di categoria che non riunisce tutti i soggetti che hanno oggi la responsabilità della gestione delle aree naturali protette. Si costituirebbe per legge una sorta di monopolio della rappresentanzad egli Enti gestori dei Parchi e Riserve naturali del nostro Paese che davvero non pare giustificato e corretto. La richiesta delle 8 maggiori Associazioni ambientaliste è di stralciare questi punti dal testo che il Senato dovrà approvare nelle prossime settimane, favorendo un percorso diverso e mirato al rilancio delle aree protette e della loro missione. Andrea De Angelis


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inserto culturale di letteratura, arte, cinema, teatro, fotografia, musica

Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in senso specifico o, meglio, classista – è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso. Pier Paolo Pasolini Lettere luterane

N. 6

UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA… MA TRE MOSTRE FOTOGRAFICHE FANNO TENDENZA di Francesca Giubilei Il vento deve essere cambiato… A Venezia in questo periodo sono in corso varie mostre fotografiche; occasione imperdibile e inusuale, per gli amanti di quella che forse è considerata la più bistrattata e meno glamour delle arti contemporanee. Alla Casa dei Tre Oci, alla Giudecca, magnifico esempio di palazzo neogotico, progettata dall’artista Mario De Maria nel 1913, ci sono le grandi foto in bianco e nero del progetto GENESI di Sebastião Salgado, il più importante fotografo documentarista del nostro tempo. La mostra, che raccoglie una selezione di oltre 240 scatti realizzati nei suoi viaggi tra il 2003 e il 2011, è lo sguardo appassionato di questo artista sul pianeta terra, colto nelle sue parti più autentiche, incontaminate e primitive. Nelle foto di Salgado, così in Africa, come in Oceania o al Polo Nord, si percepisce un equilibrio, tra la natura e l’uomo, equilibrio ormai scomparso nella nostra società. Guardando queste magnifiche immagini a volte si distingue a fatica l’essere umano dall’animale, tanto profonda è l’integrazione e l’armonia che si coglie nella loro vicinanza e co-abitazione nello stesso ambiente naturale. L’uomo contemporaneo ha perso il contatto con la Terra e quindi con se stesso. L’evoluzione e la storia hanno contribuito all’affermazione della sua posizione come essere dominante. Oggi però questo squilibrio è diventato inso-

Julia Margaret Cameron

Redazione: Paolo Gallina, Gabriele Pipia Progetto grafico: Giacomo Gallina Hanno

collaborato:

Francesca

Giubilei,

Alessandro Girtanner, Filippo Rossi. Contatti:

paologallina@gmail.com

stenibile e la mostra si prefigge l’obiettivo della sensibilizzazione e della denuncia. La bellezza dei paesaggi desertici, delle colonie di leoni marini, della ricchezza vegetale della foresta pluviale stridono con il grido d’allarme del fotografo e del suo progetto di salvaguardia delle ormai rare e remote aree selvagge e totalmente incontaminate del nostro Pianeta. Sempre di paesaggi, ma questa volta antropizzati, si occupa Franco Fontana; fotografo modenese che, a partire dagli anni Settanta, racconta l’Italia del Sud, ancora contadina, attraverso le campiture di colore dei campi arati, delle colture intensive, dei litorali ancora poco affollati dal turismo di massa. Ma è l’uomo con le sue attività che interessa Fontana. Ecco perché tra gli anni Ottanta e Novanta concentra la sua produzione sulle architetture urbane, gli asfalti, le piscine e poi finalmente l’uomo, una presenza costante, ma sfuggente. L’inserimento della figura umana negli ambienti è infatti cauto e misurato. Nell’intermezzo c’è l’ombra, che per un certo periodo è il soggetto prediletto dal fotografo. L’ombra, una traccia flebile ed evanescente nel paesaggio, consente di descrivere la presenza di qualcosa, o meglio ancora di qualcuno, pur nella sua assenza. Assenza, così come Colore e Mutamento, è un’altra parola ricorrente nel vocabolario stilistico, oltre che linguistico di Franco Fontana. Nelle sue fotografie c’è assenza di prospettiva e profondità, assenza di proporzioni reali, assenza di contesto. Le opere sono composizioni geometriche, costruzioni visive, combinazioni coloristiche con nessun obiettivo descrittivo, ma piuttosto con una necessità di costruzione e decostruzione, per la comprensione del visibile. La figura umana è invece al centro delle tre mostre fotografiche proposte dal Museo Fortuny. La donna, spesso soggetto fotografico, questa volta sta dietro l’obiettivo. Al piano terra le Amazzoni della collezione privata di Mario Trevisan, sono circa 35 fotografe che a partire dalla fine dell’Ottocento, con Julia Margaret Cameron, fino ai giorni nostri, con Nan Goldin, Cindy Sherman, Leni Riefenstahl per citarne solo alcune, presentano la poesia del mezzo fotografico. Si spazia dalle foto di regime degli anni ’20’30, alla ricerca sul corpo, il suo disfacimento e ossessione per giungere alle sperimentazioni ed esasperazioni dei soggetti e del mezzo espressivo stesso. Dora Maar è invece la protagonista della mostra al primo piano, prima antologia a

Sebastião Salgado

lei dedicata in Italia. Conosciuta per essere stata l’amante e musa di Picasso, questa donna è stata anche e soprattutto una straordinaria artista e intellettuale. Le opere esposte sono oltre cento, ma le più interessanti e sorprendenti sono quelle della serie surrealista, in cui si sbizzarrisce con il fotomontaggio e il collage. L’ironia e la sensibilità, soprattutto nel ritrarre la quotidianità e i soggetti ai margini della società, ne connotano il lavoro, rendendolo unico e originale. Infine all’ultimo piano cinque grandi tele di Anne-Karin Furunes, giovane artista norvegese, che dopo aver frequentato lo studio di Mariano Fortuny e la sua collezione privata di fotografie ha deciso di ridare vita ad alcuni dei volti rinchiusi nei cassetti, dipingendoli in grandissimo formato su pannelli forati dai quali filtra la luce.

io, leggo.

GENESI Sebastião Salgado 1 febbraio-11 maggio 2014 Casa dei Tre Oci, Giudecca FULL COLOR Franco Fontana 15 febbraio - 18 maggio Palazzo Cavalli Franchetti-Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti PRIMAVERA A PALAZZO FORTUNY Le Amazzoni della Fotografia, Dora Maar Nonostante Picasso, Shadow 8 marzo-14 luglio 2014 Palazzo Fortuny


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ITALIA PAESE DI EROI NAVIGATORI SANTI… E DI SCRITTORI

Zapatos Rojos

di Alessandro Girtanner

Il progetto “Zapatos Rojos” di Elina Chauvet, assume la forma di un’installazione composta da decine di paia di scarpe rosse da donna per dire BASTA alla violenza di genere. La prima installazione è stata realizzata dall’artista con 33 paia di scarpe nel 2009 a Ciudad Juarez, in Messico, dove centinaia di donne vengono quotidianamente rapite, stuprate e assassinate nella totale impunità e indifferenza da parte delle autorità e del Governo. Ogni paio di scarpe rosse rappresenta una donna e la traccia di una violenza subita. Il 9 marzo a Noale il progetto è stato riproposto. Le scarpe rosse sono state sistemate lungo un percorso nel centro storico di Noale - creando una marcia metaforica, un corteo con l’intento di testimoniare solidarietà con tutte le donne vittime di violenze fisiche e psicologiche. Zapatos Rojos è stata una chiamata rivolta a tutti i cittadini, infatti le scarpe sono state raccolte e dipinte in ogni singolo comune aderente all'iniziativa. Tutti i cittadini hanno contribuito in modo di-

Gli italiani sono un popolo di scrittori. Tutti hanno qualcosa da raccontare. Ed è vero. Sicuramente in ogni vita, in ogni esperienza, c’è qualche episodio interessante che può colpire l’immaginazione dei lettori. Non serve essere famosi, o essere stati protagonisti di gesti eclatanti. Anche una piccola storia d’amore, un’avventura in vacanza o una partita di pallone possono essere raccontati. Certo è paradossale che nel nostro paese quasi il 70% delle persone non legge nemmeno un libro all’anno. Allora viene da chiedersi come fanno quelli che non leggono mai niente a dedicarsi alla scrittura? Non hanno riferimenti storici, culturali, stilistici, eppure scrivono romanzi, novelle, poesie. Conoscevo una persona che si vantava di aver letto un solo libro nella sua vita (Fantozzi) e sosteneva di non voler leggere altro sennò sarebbe stato condizionato nella scrittura. Comunque tutti quelli che scrivono qualcosa vogliono essere pubblicati, sia i bravi sia i “meno bravi”. Allora vorremo dare qualche consiglio a questi aspiranti scrittori. Per prima cosa sarebbe utile conoscere la differenza tra editore e “stampatore”. L’editore, sia il grande editore, come Mondadori, o Rizzoli, o Feltrinelli, sia il piccolo editore locale, ottimi esempi delle nostre parti sono, per esempio, Helvetia o Santi Quaranta, investe sul libro e sul suo autore. Cioè, una volta che ha deciso di pubblicare un libro, fatto un conto economico di quante copie prevede di vendere, a che prezzo e quanto guadagnerà, paga la pubblicazione, la distribuzione e la promozione e l’autore non deve sborsare niente. L’autore guadagnerà una percentuale sulle vendite. Gli altri, anche se si fanno chiamare editori, quelli che chiedono all’autore dei soldi per pubblicare un libro, sono stampatori. Potete andare dal vostro tipografo di fiducia che è la stessa cosa. Questi “editori-stampatori” vi racconteran-no con grande enfasi della loro distribuzione capillare, della promozione che sono in grado di fare, degli eventi che potrebbero organizzare per voi. Spesso a fronte di un ulteriore pagamento. Ma alla fine sono interessati sono alle migliaia di euro che sborserete per autopubblicarvi. Da qui l’iter, per gli autori autopubblicati, è sempre lo stesso. Cercheranno di vendere ai parenti, agli amici, affitteranno sale per presentare il libro. Faticheranno per cercare di rientrare dei costi. Dopo un certo tempo, sfiniti, smetteranno di portare in giro il libro e le copie invendute finiranno al macero. Dunque, se vi pubblica un editore serio, che non vi chiede soldi ed investe sul vostro lavoro, bene. Altrimenti lasciate perdere. Tra l’altro i lettori più attenti capiscono subito che vi siete autopubblicati, e questo, ai loro occhi, è squalificante. Allora cosa fare, dopo che le fatiche letterarie sono finite? Io direi che si potrebbero seguire due strade “classiche” e una “moderna”. La prima strada, quello che personalmente consiglio sempre, è inviare il manoscritto alle agenzie letterarie. Queste di solito chiedono dei soldi, non molti, per leggere il manoscritto e valutarlo. Il vostro libro verrà dunque letto, per intero, da un editor professionista. Se il libro è buono ve lo dirà, cosi come vi dirà se è pessimo. Fidatevi in entrambi i casi. Nel primo caso la stessa agenzia letteraria potrebbe anche chiedervi di rappresentarvi presso gli editori con i quali lavora. È il loro mestiere. Con le dovute informazioni di serietà, il mio consiglio è di ac-

cettare. Non esiste la certezza che il loro lavoro vada a buon fine, ma le possibilità sono alte. Non vi chiederanno soldi, ma solo una percentuale sulla vostra eventuale percentuale di vendita. Una agenzia molto seria la potete trovare qui: www.agenzialetterariainternazionale.com Il costo per la valutazione del vostro libro è di circa 300 euro. La seconda strada è inviare il manoscritto direttamente agli editori, quelli veri s’intende. Un po’ di dritte. La prima: inviate il manoscritto insieme ad un breve curriculum e una sintesi dell’argomento trattato nel libro, oltre ad un cd con la versione elettronica. Ricordatevi che quasi sempre i manoscritti non vi verranno restituiti. Sappiate scegliere gli editori a cui inviare un manoscritto. Ci sono editori che pubblicano tutto, dai romanzi, ai saggi, alle guide turistiche ed altri che si occupano solo di un settore. Per esempio, se inviate un romanzo al Mulino, o ad Apogeo, che pubblicano quasi esclusivamente saggi, non verrete presi in considerazione. Quasi tutti gli editori seri non cestineranno il vostro lavoro senza prima averlo letto. Magari leggeranno l’incipit e poche pagine, ma comunque lo leggeranno. Ci vorrà del tempo, hanno migliaia di scritti come il vostro sulla scrivania. Dopo vi invieranno una lettera. Nel 99% per cento dei casi si tratterà di un cortese rifiuto. E nel 99% dei casi avranno ragione di rifiutarvi, anche se gentilmente. Il vostro lavoro non è all’altezza della pubblicazione. Anche qui, fidatevi. Se invece avete scritto un buon romanzo, o qualsiasi atra cosa, vi contatteranno. Da lì al contratto di pubblicazione ne passa, e potrebbe anche non arrivare mai il vostro momento. Ma sperate in bene e magari sarete il prossimo Stephen King o la prossima Rowling. Se vi rifiutano tutti gli editori, non insistete sul quel lavoro. Scrivete qualcos’altro. Un pittore non dipinge un solo quadro, così uno scrittore non dovrebbe scrivere un solo romanzo. Andrea De Carlo ci diceva che solo col suo quarto romanzo ha trovato un editore. E rileggendo ora i 3 romanzi precedenti rifiutati, si è reso conto che non valessero la pubblicazione. Ed ora la strada “moderna”. Allora, avete provato con le agenzie letterarie ed è andata male. Gli stampatori li avete snobbati (bravi!). Gli editori vi hanno mandato tante belle letterine di rifiuto. Ach! Ma voi pensate ancora di aver scritto il “grande romanzo americano”. Bene, pubblicatelo come E-book. Basta trasformare il vostro foglio Word in PDf ed è fatta, senza costi!. Poi inseritelo sui portali di vendita online (Amazon su tutti). Ora promuovetelo, attraverso i social network, facebook per esempio. Se il libro interessa inizierà il passaparola, incomincerà a vendere e voi, a fronte di un misero investimento, incomincerete anche a guadagnare. Se le vendite online saranno importanti, qualche editore cartaceo non mancherà di contattarvi. Forse ce la farete. Ve lo auguro. Ed ora la cattiva notizia finale. Di norma i diritti sulla vendita di un libro si aggirano tra il 5 e il 10%. Avete pubblicato il vostro libro cartaceo e ha venduto bene, diciamo 1000 copie. Il costo di copertina è, per esempio, di 15 euro. La vostra percentuale vi farà portare a casa circa 1000/1500 euro. Tutto qui? Già, tutto qui. Dunque scrivete per passione, non per diventare ricchi e famosi. Se scriverete per passione per prima cosa vi divertirete, e poi, se sarete bravi e anche un po’ fortunati, chissà… Ma prima, leggete!

retto alla realizzazione dell'opera, portando delle scarpe usate da donna di qualsiasi colore. A Mirano le scarpe sono state poi dipinte di rosso l’otto marzo in piazza Martiri. L’evento è stato promosso dall'Assessorato alle pari opportunità del Comune di Noale, unitamente alla Commissione Intercomunale per le pari opportunità composta dagli omologhi Assessorati dei Comuni di Martellago Salzano, Spinea, Mirano, Santa Maria di Sala e Scorzè. "Questi sette comuni hanno unito le forze per coordinare la propria attività e promuovere politiche più incisive contro la violenza di genere. Oltre a organizzare dibattiti e incontri sul tema abbiamo partecipato a un bando regionale per attivare uno sportello antiviolenza. L'iniziativa Scarpe rosse si inserisce in questo contesto come momento pubblico di condivisione del nostro impegno contro la violenza alle donne” ha dichiarato l'assessore Michela Barin, Presidente della Commissione Intercomunale per le Pari Opportunità.

UBI JAZZ winter season Il bello aiuta a crescere Torna Ubi Jazz, un itinerario di circa venticinque appuntamenti fatto di musica e cultura che da marzo a maggio animerà il territorio miranese (Mirano, Santa Maria di Sala, Spinea, Scorzè, Martellago e Noale). Il sottotitolo Il bello aiuta a crescere segnala che anche quest’anno la rassegna mette al centro i bambini, la scuola, la formazione. Particolare attenzione nella programmazione e nelle modalità di accesso ai concerti, che prevedono ingresso gratuito per i bambini e prezzo ridotto per gli accompagnatori. La rassegna è iniziata domenica 2 marzo a Santa Maria di Sala con la musica dei Magnetic Sound Machine, La sala ovale della villa è stata adibita a Jazz Club, un luogo di ritrovo per ascoltare musica dal vivo. La suggestiva location di Villa Farsetti è stata successivamente animata da iZeta Trio con un originale progetto che collega la musica classica al jazz. Il 13 marzo è stato il turno del Tamburini–Onorati duo, che con il loro “Colours” intendono esplorare le contaminazioni tra linguaggio jazzistico e musica contemporanea. Infine si è esibito il nuovo trio di Roberto Gatto: il Gatto–Rubino–Conte Trio, composto da alcuni tra i più importanti

esponenti del jazz italiano. È stato dato inoltre spazio a una serie di “concerti didattici” pensati per avvicinare i giovani al mondo della musica e del jazz. L’evento clou della rassegna è rappresentato dall’esibizione di Rossana Casale il 31 marzo al Teatro di Mirano. Assieme al suo quartetto e con il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber, dedicherà una serata al teatro canzone del “Signor G”. Al Teatro Elios di Scorzè andrà in scena il concerto della Fisorchestra diretta dal Maestro Mirko Satto (12/04), mentre la Chiesetta SS. Salvatore di Martellago ospiterà uno straordinario duo di virtuosi dei rispettivi strumenti, pianoforte e fisarmonica: Rita Marcotulli e Luciano Biondini (13/04). A Spinea tre giornate consecutive di jazz: l’oratorio Santa Maria Assunta ospiterà un concerto tenuto dalle giovani promesse musicali del Miranese (8/05) e un evento di pianoforte a 4 mani con voce recitante di Marcuglia, Carraro e Stevanato (9/05). Infine la Biblioteca Comunale ospiterà la seconda edizione di JJU Session (10/05), sinergia culturale fra tre storiche associazioni del territorio: Jam, Jazz Non Stop e Ubi Jazz


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RUGBY MIRANO: PERFETTO INIZIO 2014 Non poteva iniziare meglio il 2014 per il Rugby Mirano: 5 partite giocate, 5 vittorie (4 con bonus mete conquistato), 140 punti fatti e solo 53 subiti. Se consideriamo poi che le prime due gare vinte sono arrivate contro Casale, una delle pretendenti ai due posti play off, e Mestre, sempre sentito derby tra giocatori e tifosi, non possiamo che ben sperare per il proseguo della stagione. La squadra, nonostante qualche difficoltà in alcuni momenti di gioco, sembra dimostrare sicurezza e affiatamento. Il cecchino Pavin ha una media realizzativa di tutto rispetto, quasi a ricordare quella dell'epoca Orquera; il reparto dei trequarti, nonostante la giovane età, riesce sempre a costruire buone azioni di gioco improntate soprattutto sulla corsa e sulla velocità, mentre là davanti nel pacchetto di mischia, considerando i problemi di numero di questo inverno, le cose sembrano per ora andare al meglio. Il capitano storico Tonellotto ha dovuto momentaneamente abbandonare il campo a causa di un intervento alla spalla, ma confida di rientrare per il termine della stagione. A sostituirlo è stato ingaggiato il giovane pilone di nazionalità romena, proveniente dalle giovanili del Bucarest rugby, Bogdan Pirvu, che resterà a Mirano almeno fino al termine della stagione. La classifica, dopo la gara vinta contro Cus Pa-

dova, parla chiaro: quattro sono le pretendenti per due posti ai play-off. Casale primo a 57 punti, Mirano secondo a 56 punti, terzo Tarvisium a 54 e quarto Paese a 53. Mirano e Casale però, a differenza delle altre due, devono ancora osservare il turno di riposo. Mentre stiamo scrivendo, il XV bianconero allenato dal duo Brizzante-Volpato, si sta preparando al meglio per le due gare più importanti della stagione: il 23 marzo trasferta a Paese (andata persa malamente 33-9 in casa), mentre una settimana dopo al Comunale di Mirano arriva il Tarvisium, la terribile formazione trevigiana che all'andata ha rifilato un 41-27. In questa occasione ci sarà bisogno di tutto il pubblico bianconero per supportare la squadra in un momento così cruciale della stagione. Fino ad oggi non è mai mancato, anzi rispetto agli ultimi anni, sembra essere più numeroso e caloroso. Molte sono anche le iniziative che la società organizza durante la domenica per attrarre sempre di più famiglie e giovani rugbisti. Per i più piccoli a lato della tribuna è stato predisposto un parco giochi con animazione durante le gare, mentre i più grandi possono gustare una buona birra insieme ad una grigliata preparata dalla formazione degli old "Armata Branca leon". Da novembre poi partecipano alle gare casalinghe le "Teals", cheer-

leader che con le loro coreografie intrattengono il pubblico prima, durante e dopo le partite. Sono un gruppo di 16 ragazze, con sede a Mestre, che principalmente si esibiscono per la squadra degli Islanders Venezia di football americano, altra realtà sportiva sbarcata da quest'anno a Mirano per disputare le partite in casa. Soddisfazioni arrivano anche dalle giovanili miranesi: l'under 18 di coach Prosdocimi viaggia a ritmi altissimi confermandosi di settimana in settimana prima in classifica, puntando a mantenere la prima posizione del girone fino al termine del campionato. Le vittorie per ora sono 11 su 11, play-off conquistati matematicamente, e sogno nel cassetto di arrivare al campionato élite. Belle notizie anche dal minirugby, quest'anno composto addirittura da una formazione under 6. Domenica 23 febbraio tutto il Junior rugby Mirano è stato ospite dalla Benetton rugby per colorare con le bandiere l'ingresso in campo dei Leoni biancoverdi in una gara di campionato. Nella pausa tra il primo e il secondo tempo, i piccoli miranesi, si sono scatenati in un mini-torneo al centro del campo, ricevendo applausi e saluti da tutti gli spettatori presenti. Andrea Tomaello


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STILE UOMO | Dante e Mirco Tel. 041 5700811 UN SALONE “STILE UOMO” ALL’AVANGUARDIA Dante e Mirco Simionato hanno aperto il 7 Gennaio 2014 un salone dedicato al settore maschile (STILE UOMO), a Mirano, in Via Belvedere n°3, di fronte al duomo. In primo luogo viene messa a disposizione dell’affezionata clientela la professionalità acquisita in tanti anni di mestiere. L’ambiente è nuovo, moderno, strutturato per accogliere i clienti con gentilezza e cordialità. Dante metterà a disposizione del figlio Mirco la sua consolidata esperienza sia di mestiere che di gestione, creando i presupposti per un futuro duraturo del nuovo salone. Sempre attenti ai cambiamenti richiesti dalla professione e dalle nuove esigenze della clientela, Dante e Mirco frequentano continuamente corsi di aggiornamento al fine di rispondere alle nuove, future sfide.

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GIOVANI TALENTI MUSICALI DI MIRANO Quando ho fondato questo giornale avevo in mente offrire un personale contributo: valorizzare l'impegno di tutti noi nella società rendendola migliore. Dedico volentieri spazio alla Cultura in tutte le sue forme espressive, poiché l'arte rappresenta nella mia visione la bellezza in assoluto e tutti noi possiamo riconoscerla, viverla ed arricchirci in essa. La musica a mio avviso è probabilmente la più vicina ai nostri cuori e alla nostra essenza, destando forti emozioni e facendoci sognare. Desidero presentare tre giovani talenti musicali residenti nella nostra solare cittadina, perché li incontriamo spesso e probabilmente molti di noi non sanno ne chi sono ne cosa stanno sacrificando offrendoci il meglio di loro stessi, contribuendo così a migliorare la nostra vita e la nostra società. Questi giovani sono esempio, dimostrano che tutti noi desideriamo e contribuiamo a creare un mondo migliore, un universo migliore oserei dire, giorno dopo giorno attraverso le nostre passioni. Offrono la parte più grande della loro individualità attraverso grandissimi sacrifici, anni di studio e rinunce. Il comune di Mirano ha già in programma una rassegna di concerti (Mirano Musica), che permetterà a questi nostri talenti presenti nel territorio di esibirsi e farsi apprezzare anche in patria. Questo senza nulla togliere ai tanti altri musicisti del circondario e in generale, ma iniziando a mettere in luce anche chi vive nel territorio, a valorizzare quindi ciò che abbiamo già a portata di mano. Chiunque volesse contribuire a sostenere questo calendario di iniziative culturali, potrà rivolgersi alla segreteria dell'ufficio Cultura del Comune. Mi pregio presentarvi: Giulia Semenzato, cantante; Pietro Semenzato, pianista; Carlotta Rossi, violinista.

Giulia Semenzato: ha iniziato gli studi musicali all'età di 7 anni, per proseguire più tardi presso il Conservatorio "B.Marcello" di Venezia dove si è diplomata col massimo dei voti nel 2011 sotto la guida di S. Stella. Ha seguito master di perfezionamento, attualmente è allieva di Rosa Dominguez presso la Schola Cantorum di Basilea. Parallelamente ha studiato canto jazz con F.Bertazzo Hart, L. Longo, A. London. Come vincitrice del Concorso internazionale "Toti dal Monte" 2012 ha debuttato nel ruolo di Elisetta nell'opera "Matrimonio Segreto" di D. Cimarosa presso i Teatri di Treviso, Ferrara e Rovigo, Lucca e Ravenna. Ha frequentato l'"Acadèmie du chant" del Festival Aixen-provence 2013 (Francia). E' stata vincitrice del premio Farinelli come miglior interprete barocco presso il concorso lirico "Città di Bologna" 2013. Attiva anche in ambito concertistico, ha recentemente interpretato il Gloria di Vivaldi affianco a Sara Mingardo presso la Cattedrale di Ferrara (Maggio 2013). Tra i prossimi impegni interpreterà Elena in "Elena" di F. Cavalli per la tournee europea della produzione del Festival Aix-en-Provence; di nuovo con l'orchestra JPDV di Dresda nel Juditha Triumphans di Vivaldi a Vicenza, Dresda e Berlino in autunno 2014. E' laureata in Scienze Giuridiche presso l'università di Giurisprudenza di Udine.

I S T I T U T O

D I

Pietro Semenzato: è nato nel 1992, diplomando in Pianoforte al Conservatorio di Venezia sotto la guida di Anna Barutti. Frequenta inoltre l'ultimo anno di Direzione d'Orchestra con Michael Summers. Da anni si esibisce in vari teatri e sale da concerto come solista, in formazioni di musica da camera e con orchestra. Ha partecipato a vari concorsi pianistici nazionali classificandosi tra i primi posti e ha seguito diversi corsi di perfezionamento per il pianoforte, per la 'Liederistica' e per la Direzione d'orchestra. Nel 2011 è stato pianista per la 'Biennale Teatro' e nel 2012 ha interpretato il ruolo di Francesco Pasinetti al Teatro "Malibran" di Venezia nell'opera "Sette canzoni" di Malipiero. Nel 2012 ha composto "Il falso tradimento" un dramma lirico per solisti, mimi e piccola orchestra su libretto proprio. Nel 2013 è stato Maestro collaboratore per l'opera "La Cambiale di Matrimonio" di G. Rossini al Teatro Malibran. Ha suonato come pianista con l'orchestra da camera del "Benedetto Marcello". Dal 2010 dirige la corale del duomo di Mirano, sua città natale. Da novembre 2013 ha aderito come pianista all'associazione "Spirito Nuovo" che unisce musica colta ad architettura per la quale si esibisce nei più bei palazzi della città lagunare. A febbraio 2014 ha fatto da assistente nell'opera "Il Barbiere di Siviglia" presso il Teatro La Fenice di Venezia. A fine Marzo dirigerà la sua seconda opera da camera "Il musicista invidioso".

B E L L E Z Z A

Carlotta Rossi: è nata in provincia di Venezia nel 1989, ha iniziato a studiare Violino all'età di 11 anni ed è entrata al Conservatorio "B. Marcello" di Venezia a 14 anni sotto la guida del M° Stefano Zanchetta. Ha ottenuto il diploma di maturità scientifica nel 2008 (100/100). Nel maggio 2009 è stata selezionata all'audizione "Solista e Orchestra" portando il concerto in La maggiore di W. A. Mozart, per suonare con l'orchestra del Conservatorio di Venezia. Nel giugno 2009 ha partecipato al "Festival dei Due Mondi" di Spoleto. Suona con varie orchestre tra cui l'"Orchestra Regionale dei Conservatori del Veneto" in cui ha collaborato con il M° Eliahu Inbal; l'orchestra "J Futura" di Trento con la quale ha collaborato con solisti come Giovanni Sollima, Paolo Fresu, Louis Bacalov e Anna Kravtchenko; l'"Offerta Musicale" di Venezia; l'"Orchestra delle Venezie" diretta dal M° Giovanni Angeleri. Si è diplomata presso il Conservatorio "B. Marcello" di Venezia nel settembre 2009 e nel 2010 ha ottenuto una borsa di studio dalla Fondazione "Lions Club" di Venezia come miglior studente neodiplomato. Nel Novembre 2012 si è laureata presso l'Università "Ca' Foscari" di Venezia in Informatica. Dal 2009 al 2013 si è perfezionata con il M° Carlo Lazari e da ottobre 2013 studia presso la Hochschule für Musik di Trossingen (Germania), sotto la guida della giovane violinista Martina Trumpp. Paolo Trevisanato

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Filarmonica di Mirano – Banda Cittadina dal 1855…ancora tanta la “voglia” di musica! Nonostante l’avvicinarsi del 160° compleanno e dopo un entusiasmante 2013, caratterizzato dall’intensa attività musicale e dal grande apprezzamento dimostrato dal pubblico, la Filarmonica di Mirano non dà segni di stanchezza… anzi è già al lavoro da alcuni mesi per la preparazione di un 2014, se possibile, ancora più coinvolgente e ricco di novità. Gli effetti positivi dell’insediamento nella nuova "Casa della Musica" sono ormai un fatto certo; in questo ultimo triennio, infatti, l'attività si è ulteriormente consolidata e "raffinata" grazie al miglioramento delle condizioni di studio e delle opportunità di progettazione degli eventi. Inoltre, l’'importante sinergia tra la scuola di musica e la Banda, nonché la promozione di immagine dovuta alle esibizioni pubbliche, hanno permesso costanti ricambi e innesti di suonatori, fatto questo molto importante per riuscire a proporre un repertorio sempre all'altezza delle aspettative. E la stessa tendenza

viene confermata anche per il 2014: al Concerto di Primavera che si terrà presso il Teatro di Mirano il 24 aprile alle ore 20.45, parteciperanno anche 10 allievi della scuola di musica della Filarmonica. Come da tradizione, un vero e proprio “battesimo del fuoco” visto l’ambiente e le impegnative esecuzioni, ma gli “anziani” del gruppo sapranno aiutare i debuttanti per la buona riuscita della serata trasformando la tensione in divertimento. Da sempre la Banda ha rappresentato un positivo esempio di proficua convivenza tra persone appartenenti a generazioni diverse, con impegni quotidiani ed esigenze differenti; è la musica a fare da collante, a elevare gli spiriti e a divenire un obiettivo comune. Ogni singola esibizione nasce dalla collaborazione e dal contributo di tanti diversi componenti (maestro, suonatori, assistenti, organizzatori). La musica stessa, proposta in occasione di un concerto o di una sfilata, è frutto della fusione di diversi stru-

menti musicali, suonati però da persone, ognuna con propri sentimenti e sensibilità; ecco quindi che l'armonia musicale diventa espressione dell'armonia di un gruppo che negli ultimi anni è riuscito a svolgere circa 25 manifestazioni l’anno (tra concerti e sfilate) con più di 160 ore di prove collettive. Ma la Filarmonica non si culla sugli allori… la voglia di musica è sempre viva e presente: già sono state delineate le linee guida per le attività musicali e associative del 2014. Innanzitutto è stato rinnovato il sito internet dell’associazione sia dal punto di vista grafico che di reperibilità delle informazioni con l’obiettivo di renderlo un vero e proprio strumento di informazione e gestione organizzativa per i soci, nonché un'utile vetrina per coloro che vorranno conoscere meglio questa storica realtà miranese o continuare a seguirla, con foto, video e calendario delle manifestazioni.

Dal punto di vista musicale, poi, la Banda di Mirano oltre a ripescare alcuni brani nel vasto repertorio swing, latino, classico e di colonne sonore, proporrà al proprio pubblico alcuni nuovi autori, forse meno noti, ma di grande livello musicale, in omaggio al ruolo storico delle bande circa la diffusione della musica “colta” anche al di fuori degli elitari teatri di un tempo. Ecco quindi che nel programma musicale sono stati inseriti autori del calibro di Dimitri Shostakovich, tra i più importanti compositori di scuola russa e, più in generale, della musica del Novecento, Gustav Holst, altrettanto celebre compositore inglese e Leonard Bernstein compositore, pianista e direttore d'orchestra statunitense. Ulteriori informazioni relative alle manifestazioni musicali della Filarmonica sono reperibili presso il sito www.filarmonicadimirano.com nelle sezioni “prossimi appuntamenti” e “notizie in evidenza” dell’home page.

Principali appuntamenti della Filarmonica di Mirano 24/04/2014 Concerto di Primavera Teatro Nuovo, Mirano 25/05/2014 Concerto in Piazza Piazza Martiri, Mirano 31/05/2014 Saggio Scuola di Musica Teatro di Villa Belvedere, Mirano 29/06/2014 Concerto in Piazza – Casa della Musica, Mirano 27/07/2014 Concerto d'Estate - Corte Villa Errera, Mirano 20/11/2014 Concerto di S. Cecilia Teatro Nuovo, Mirano 08/12/2014 Concerto dell'Immacolata - Sala San Leopoldo Mandic, Mirano 18/12/2014 Concerto di Fine Anno Teatro Nuovo, Mirano

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Dante

Mirano, entrata da via Villafranca difronte alle scuole A. Azzolini

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PRIMO ANNIVERSARIO (6 MAGGIO) Pizzeria & ristorante al naso di dante. Per festeggiare quest’anno passato, molto intenso e ricco di emozioni il Naso di Dante propone per tutto il mese di maggio (week end esclusi) super offerte per pizzate di fine anno scolastico e di attività sportive. PER INFORMAZIONI: TEL.0415703560

LE NOSTRE SERATE A TEMA

MENU’ DI PASQUA 20/04/14 • Aperitivo analcolico con cicchetto in piedi • Polenta con formaggio, sopressa con filetto “de casada” e zucchine fritte

SERATA PAZZA • Antipasto con verdure in pinzimonio e bruschetta con pomodoro fresco • Piatto “PAZZO” con: Calzoncino al forno Calzoncino fritto napoletano Pizza margherita mignon Girella farcita Gnocco fritto • Dessert la nostra pizza dolce Con bibita media e caffè 15 €

SERATA PARTENOPEA • Antipasto mediterraneo • Pizza alta napoletana con gusti a scelta • Sorbetto • Torta caprese • Caffè Prezzo PER 4 PERSONE: 50 EURO!!!!!!!! Bibite escluse

• Crespelle taleggio e funghi • Ravioli di magro con crema di asparagi e ricotta affumicata • Sgroppino al limone • Capretto a “km 0” alle erbe di campagna con patate e piselli • Dolce della casa (zuppa inglese) Vino, acqua e caffè. 30.00€ a persona

DALLA REDZIONE DI “MIRANO MAGAZINE” I PIÙ SENTITI AUGURI DI “BUONA PASQUA” AI LETTORI E AGLI INSERZIONISTI La Redazione di “Mirano Magazine” con gli auguri di “Buona Pasqua” desidera manifestare agli inserzionisti pubblicitari e ai lettori il più sincero “grazie”. Grazie innanzitutto a voi, inserzionisti, per il prezioso aiuto che date per la pubblicazione di questo giornale: senza il vostro contributo sarebbe stato impossibile continuare ad entrare nelle case dei nostri concittadini per ben 25 anni consecutivi. La vostra attiva collaborazione infatti ci ha consentito di superare le immancabili difficoltà di percorso, ma è stata proprio la fiducia che ci avete costantemente dimostrato a far sì che le uscite di “Mirano” e di “Mirano Magazine” poi, siano state sempre regolari,

tranne in due circostanze assolutamente non dipendenti dalla Redazione. Siamo consapevoli delle preoccupazioni che la crisi economica che vi sta procurando, ma proprio per questo il nostro apprezzamento per la vostra pubblicità sulle pagine del giornale è ancora più sincero. Un sentito ringraziamento va anche a voi lettori di “Mirano Magazine”. Dalle notizie che ci arrivano, sappiamo che lo accogliete nelle vostre famiglie con vivo interesse: del resto questa è l’unica pubblicazione miranese doc. Lo scopo del giornale infatti è quello di raccontare la vita del Comune in tutte le sue manifestazioni: politiche, sociali, culturali, economiche, associative, sportive,

ecc., dando spazio a quanti desiderano far conoscere le proprie attività e le proprie iniziative. Il tutto riferito con obiettività, cercando di evidenziare, certamente le problematiche del nostro

territorio, ma dando anche il giusto rilievo agli aspetti positivi, e ce ne sono tanti, che contraddistinguono i cittadini miranesi. Ancora, quindi, un “grazie” di cuore assieme ad un

rinnovato augurio di “Buona Pasqua” da parte di tutta la Redazione di “Mirano Magazine”. Il responsabile Paolo Leandri


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LA CASA DELLE MUSE di Paolo Gallina Entri nella “Casa delle Muse” e avverti subito di stare in un luogo unico. La sala quadrata della Barchessa Giustinian Morosini di Mirano ti accoglie con un florilegio di opere esposte sulla parete di fronte all’ingresso. Non puoi sottrarti all’ostensione di quelle opere che sembrano tutte tessere di un grande mosaico. Sono opere al femminile che costituiscono un unicum museale che il Comune di Mirano ha voluto creare per dare asilo alla presenza femminile nelle Arti, raccogliendo i lavori di artiste dal primo Novecento ad oggi. Il termine museo deriva dal greco antico mouseion ovvero “Casa delle Muse”, le figlie di Zeus e Mnemosine, protettrici delle Arti e della Scienza. Nella magica cornice del Parco Belvedere questa enclave al femminile suscita una sensazione di protezione, di rifugio, di un’interiorità che si svela. Perché se ti avvicini alle opere esposte cessi di percepirle come tessere di un mosaico, le isoli e allora ognuna di esse è capace di offrirti suggestioni e forti emozioni. Vittoria Surian, che del progetto è animatrice e insostituibile elemento propulsore, ha fatto suo il motto di Simone Weil “Il bello è l’unico criterio di

valore universale della vita umana.” E forte di questa convinzione si è ripromessa di custodire con rispetto questo patrimonio, per la conoscenza delle future generazioni, un luogo di raccolta lasciti e donazioni, un centro di scambi creativi, un’onda espansiva di pensieri e azioni. Domenica 16 marzo si è inaugurata la mostra Venezia Salva. Omaggio a Simone Weil. Una mostra presentata per la prima volta nell’estate del 2009 a Venezia ai Magazzini del Sale in occasione del centenario della nascita di Simone Weil. La mostra è stata riproposta a Palermo nel gennaio di quest’anno e adesso trova posto, verrebbe da dire trova il suo posto naturale, nella Casa delle Muse a Mirano. Vincolate solo dalla forma del libro d’artista ciascuna delle artiste ha declinato il tema, derivante dal testo Venezia Salva della Weil, seconda la propria sensibilità e la propria cifra stilistica. Elisa Montessori, le cui opere (60 libri d’artista) abbiamo ammirato in occasione di una recente personale sempre in Barchessa, ha realizzato un libro di 106 pagine con tecnica mista (china, acquerello, tempera, acrilico, pennello) riscrivendo l’intero

testo di Simone Weil. Maria Lai ha realizzato un libro in velluto rosso con pagine la cui scrittura è costituita dal tessuto connettivo di un filo rosso che sembra scivolare dalle pagine in grovigli sanguinanti. Un racconto duro a libro aperto, ma che trova la quiete quando lo si chiude e ci si consola con la sua morbidezza. Marilena Sassi in un libro a pagine continue che si spiegano fotografa una Venezia riflessa nell’acqua, e poi mette in scena una performance dove la mano della violenza sradica la vita e cerca di uccidere il cuore della città. Cloti Ricciardi realizza un libro con fogli di alluminio in cui disegna sette mappe con smalto blu e foglia d’oro. Gabriella Benedini copia a mano gli appunti di Ve-

nezia salva, gli appallottola e li sigilla in una teca di plexiglass e poi trenta pagine di immagini di bellezza, di trasparenze e di combustioni. Paola Gandolfi emozionata dal concetto di corpo come confine, come limite, di cui la Weil parla nei suoi libri, inventa un libro corpo-pelle con un materiale di resina che al tatto sembra vera pelle. Insomma ogni opera è modellata, dipinta, incollata, cucita con materiali vari, eterogenei, ogni artista ha cercato e trovato una chiave d’accesso personale, ha stabilito con il pensiero di Simone Weil un personale esclusivo spazio di intimità. L'esposizione sarà aperta anche per tutto il mese di aprile: l'orario è venerdì, sabato e domenica dalle 15.30 alle 17.30.

LA COMPAGNIA delle SMIRNE Fondata nel 2007 da tre insegnanti del liceo classico di Mirano La Compagnia delle Smirne con la sua attività teatrale ha voluto affermare il valore formativo e la funzione civile che il Teatro tutt’ora svolge in un’epoca in cui la relazione tra rappresentazione e spettatore diventa sempre più distante, mediata e virtuale. A teatro invece il rapporto diretto e privilegiato tra attore e pubblico determina tra i due soggetti una corrente emotiva, coinvolgente, passionale. Il primo allestimento messo in scena è stato L'impresario delle Smirne di Goldoni da cui la Compagnia ha

preso il nome, a seguire Suocera di Terenzio e Quelle preziose donne sapienti, frutto della contaminazione di tre diverse commedie di Molière. Tutte rappresentazioni di testi relativamente poco conosciuti nel nostro territorio, imperniati su questi filoni tematici: i rapporti fra i generi, il ruolo delle donne nella società e la riflessione sul teatro e i meccanismi dello spettacolo. Il 20 dicembre scorso al Teatro di Villa Belvedere è andato in scena Mogli, mariti e marionette, frutto di una contaminazione fra tre diverse opere di Giacinto Gallina: Dopo la commedia, Esmeralda, Fora dal

mondo. (Lo spettacolo è previsto in replica il prossimo 5 luglio al Teatro all’aperto di Campocroce di Mirano). Gallina è un autore veneto che ha continuato e coltivato il teatro di Goldoni, ritenendolo esemplare, ma portandovi i toni decadenti del secondo ottocento. Nei suoi lavori troviamo relazioni parentali, familiari, coniugali. La figura femminile, da sempre al centro dell’interesse della Compagnia è vista nelle sue diverse età: donna matura, giovane, anziana, ognuna con la propria peculiarità. In Mogli, mariti e marionette c’è

un altro tema caro alle Smirne: il teatro nel teatro. L’ex attrice, un tempo rivale della giovane moglie, ora è un impresaria che gestisce un teatro di marionette e che considera il mondo con occhi ormai disincantati. In scena si respira un’aria crepuscolare e si avverte qualche accenno ibseniano nella rivolta sottile e tagliente delle donne che, altolocate e acculturate o popolane e pragmatiche, condividono una saggezza muliebre che spesso rasenta l’opportunismo. Inoltre, come Goldoni, Gallina usa la lingua e il dialetto con felice alternanza e ne fa oggetto di dibattito ideologico. Oltre agli allestimenti teatrali la Compagnia ha realizzato numerose letture sceniche, spesso in collaborazione con diverse associazioni, fra le quali “Moderata Fonte”, “Leggidonna”, “Botteghe del Commercio Equo e Solidale”, “Emergency”, “Libera”. Tra gli ultimi reading: Donne perdute, adattamento teatrale di lettere dalle case chiuse di Daria Martelli e il 10 marzo scorso nell’ambito di “Un mondo per la pace” Letture intorno alla pace di donne del mondo pacifista di Comiso.


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SERGEJ RACHMANINOV L’ULTIMO DEI ROMANTICI GRIMAUD E ABBADO ESEGUONO MAGISTRALMENTE IL SECONDO CONCERTO PER PIANOFORTE di Filippo Rossi

Sergej Vasil'evič Rachmaninov (1873–1943) è balzato alla ribalta nel 1996 grazie al film Shine pellicola che narrava la vita del pianista virtuoso David Helfgott ossessionato dalla allucinante e vertiginosa difficoltà del terzo concerto del compositore russo: il Rach 3. Il terzo concerto è molto probabilmente il più difficile e trascendentale dei quattro composti da Rachmaninov, ma nella registrazione che propongo di ascoltare e vedere (DVD Deutsche Grammophon del 2009) la pianista francese Hèléne Grimaud ci invita a seguirla nei sentieri altrettanto sinuosi del secondo, il più celebre, in do minore. Entrambe le partiture (secondo e terzo) presentano un grado di difficoltà elevatissimo per il solista e questo non ci potrà stupire se è vero che Rachmaninov fu considerato come uno dei più grandi, e forse il più completo, dei pianisti che mai siano esistiti. Egli stesso ci ha lasciato numerose testimonianze delle sue performance pianistiche, anche eseguendo musiche di altri compositori, accompagnato dalla Philadelphia Orchestra diretta da Eugene Ormandy. In questo DVD invece è

Sergej Rachmaninov

presente l’Orchestra del Festival di Lucerna guidata da uno dei più grandi direttori d’orchestra e uomini di cultura che abbiano calcato i palcoscenici di tutti il mondo dando lustro e prestigio all’Italia: Claudio Abbado. Quest’ultimo è stato direttore del festival svizzero fino all’estate 2013 ricostituendo l’orchestra fondata da Arturo Toscanini a due passi dal lago Tribschen, a Lucerna appunto, dove Wagner visse per anni scontando il suo esilio. Il concerto in do minore, completato nel 1901, fu il frutto di una terapia psichiatrica cui Sergej Vasil'evič si sottopose all’inizio del 1900 per curare una drammatica agrafia. Egli inoltre soffriva frequentemente anche di crisi depressive, che spesso curava rifugiandosi in campagna in compagnia della moglie e facendosi curare dal suo ipnologo Nicolai Dahl. Il terzo concerto ad esempio nacque in occasione di un felice periodo nel quale il pianista, invitato a comporre una nuova partitura per l’Orchestra Sinfonica di New York, si rilassò cercando l’ispirazione attraverso il lavoro

agreste, mungendo le mucche e rovistando il fieno nella tranquillità della sua dacia. Il secondo concerto egli lo dedicò proprio al suo ipnologo e, come dai

Puccini e lo stesso Rachmaninov non sarebbe stata come oggi la conosciamo. Grande impulso viene proprio dal musicista russo, cittadino statunitense e residente a Be-

Il maestro Claudio Abbado

più è stato sottolineato, qualche cosa di ipnotico nella partitura è sicuramente avvertibile. La fantasia del compositore presenta una suadente vena melodica vagamente narcotica, coinvolgente già dagli accordi del pianoforte solo che introducono il celeberrimo tema del primo movimento. Ancora più sdolcinato è l’“Adagio sostenuto”, simile quasi ad una colonna sonora. E’ musica da sentire e da “vedere”. La fantasia dell’ascoltatore non può rimanere inerte, prima di lasciare spazio al grandioso e orientaleggiante movimento conclusivo, l’Allegro scherzando. E’ noto a tutti il solerte, spesso confuso e distorto, uso cinematografico dell’universo sonoro che compone il mondo rachmaninoviano – l’incontro più fruttuoso a questo proposito fu quello dello stesso Concerto n. 2 con la pellicola Breve incontro (1945) di David Lean – che portò alla realizzazione di trascrizioni in forma leggera dei singoli movimenti della medesima partitura, selezionate con particolare cura anche dal pubblico più affezionato ai juke-box. Ma è innegabile che la storia della letteratura di colonne sonore senza musicisti come Mahler, Strauss,

verly Hills negli ultimi due anni della sua vita, il quale si permise il lusso di regalare alla capitale del cinema il modello sonoro da accompagnare ai suoi sogni in celluloide. L’esecuzione di Hèléne Grimaud è al livello di quelle conosciutissime di Vladimir Ashkenazi. Alla fine non si può non balzare in piedi ed acclamare in un applauso solista ed orchestra, ancor più apprezzabili proprio perché l’esecuzione del secondo concerto è registrata dal vivo all’interno dell’Auditorium di Lucerna nell’estate del 2008. Da ascoltare per far riemergere la capacità, che ciascuno di noi possiede, di stupirsi ed emozionarsi per la bellezza di questa musica e per la direzione sublime, attraverso un gesto che sembra un invito del più grande direttore d’orchestra italiano recentemente scomparso: Claudio Abbado.


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TUNISIA NON SOLO MARE

Benvenuti in Tunisia, un Paese vicino, dall'atmosfera esotica, che non finisce mai di sorprendere. Non una, ma tante vacanze diverse. Più di 1300 km di costa, con 300 giorni di sole all'anno e tre millenni di storia. Il fascino delle oasi ai bordi del deserto e delle escursioni a dorso di dromedario. L'emozione dei rally sahariani. Il relax della talassoterapia. Il piacere del golf, delle immersioni subacquee, del windsurf. E ancora, una grande tradizione gastronomica e la calorosa accoglienza della gente. La sua capitale, Tunisi, è una città europea la cui impronta francese è inconfondibile. Si sviluppa attorno ad Avenue Bourgiba,

un grande viale alberato costellato di dozzine di caffè. In questa zona la grande maggioranza degli edifici sono stati costruiti durante il periodo del protettorato francese. Non è difficile notare lo stile liberty, come ad esempio nel Teatro municipale. La parte della città che meno ha risentito degli influssi delle dominazioni è la Medina che dal 1979 è stata inserita dall’Unesco nell’elenco dei beni culturali dell’Umanità. I suoi vicoli sono rimasti conservati e sono un meraviglioso gioco policromo di oggetti e venditori che inebriano e seducono i visitatori. Luogo privilegiato per lo scambio e la creazione artigianale, la Medina di Tunisi è un’esperienza da vivere ed è meraviglioso lasciarsi trasportare dagli odori, profumi, suoni nell’inestricabile labirinto delle sue viuzze, vicoli e stradine coperte da volte a botte e piene di mercanzia di ogni genere. Dentro la medina, comunque, non ci sono solo i souk, ma ben 700 monumenti storici: moschee, scuole coraniche, mausolei, cappelle islamiche, palazzi nobiliari e musei. Spostandosi verso la costa mediterranea tra distese di ulivi, esplosioni di boungaville e sprazzi di mare az-

zurro si possono ammirare i resti di architetture fenice e romane di Cartagine che stimolano la curiosità per l’importanza degli eventi storici che evocano. I Romani l’avevano rasa al suolo, ma la Nuova Città punica della regina Didone è sopravvissuta grazie alle leggende. Poco distante sorge il villaggio meglio conservato di tutto il litorale mediterraneo, Sidi-Bou-Said. Con le sue case bianche e porte azzurre, l’aria profumata di mimosa e gelsomino, angoli suggestivi e magiche atmosfere, incanta chiunque ne faccia la sua conoscenza. Poeti, scrittori, pittori e chansonnier internazionali hanno decantato la sua bellezza. Così Paul Klee commentava la sua esperienza dopo un

Continua il nostro viaggio negli anni sessanta

La Naja

Anno 1969. Appuntamento con la naja. In quei decenni il servizio militare rappresentava lo spartiacque tra la vita adolescenziale che volge al termine e la piena maturità. Intesa come ingresso ufficiale e definitivo nella vita adulta e professionale. Non temo di essere smentito se affermo che allora il servizio militare veniva atteso e vissuto con un certo entusiasmo. Chi veniva riformato nella famosa tre giorni di visite mediche era apertamente disprezzato. Chi non è buono per il re, non è buono per la regina, si pensava senza tanti pregiudizi. Molti fattori concorrevano a far sì che la naja non fosse vista come inutile perdita di tempo o peggio, ritardo per una futura carriera di lavoro. Anzitutto una certa ideologia riferita alla patria ed alla sua difesa permeava e di molto la cultura degli anni cinquanta e sessanta. Non era ancora evidente il concetto di guerra informatica che di fatto svuota di significato la cultura bellica basata sulle offensive nazionali, i confini da difendere, l’esercito, le battaglie. Di conseguenza l’addestramento si basava sulla resistenza fisica del soldato, l’obbedienza cieca e incondizionata, l’uso del fucile e della baionetta, la guerriglia, il travestimento mimetico con la natura, lo studio del terreno. L’ideologia politica prevalente era quella di destra. Doveva prevalere la forza, l’intelligenza, l’astuzia. Nel soldato non doveva esserci posto per la pace, la pietà, il perdono, la fratellanza tra popoli, nazioni, etnie. Il nazionalismo era valore sovrano. Il clima politico complesso di quegli

anni (l’apertura a sinistra, l’autunno caldo, rivolte studentesche, strage di Piazza Fontana) favoriva nelle caserme il consolidarsi di tale ideologia di destra, alimentata dal basso profilo scolastico di ragazzi chiamati alle armi a venti anni ma con alle spalle già otto o nove anni di lavoro molto spesso non regolarizzato. Quindi la cartolina “precetto” verde scuro veniva accolta con un certo piacere. E se evasa, era la più naturale certificazione di qualifica dello status di adulto. Ma la naja rappresentava anche per tanti ragazzi la possibilità di fare un primo, importante viaggio in treno. E per pochi fortunati, in nave o aereo. Le Forze Armate si esprimevano con l’esercito (che esigeva 15 mesi di leva), marina (24 mesi), aviazione (12 mesi). Gli scaglioni di leva avevano cadenza quadrimestrali: febbraio, giugno, ottobre. In conseguenza di aggregazioni giovanili molto eterogenee, si venivano a mescolare culture, lingue e dialetti estremamente variegati e per questo perfettamente idonei a confrontare ed integrare mentalità regionali molto diverse tra loro. Certo, quindici mesi in grigioverde erano lunghi da passare lontano da casa e dalla morosa, come recitava la celebratissima, triste e popolare canzone: “A casa si va e non si torna più. Si chiava la ragazza che hai lasciato tu. Burbetta sparati se hai tre mesi, tra poco all’alba sarem borghesi” Ma si aveva la consapevolezza che si stava investendo sul proprio futuro. Vantare di essere militesenti era un ottimo biglietto da visita per ottenere un

suo viaggio in Tunisia e una sosta a Sidi- Bou –Said: “Il colore mi ha trovato. La mia caccia è finita. Mi ha trovato, e per sempre. Io e il colore siamo una cosa sola. Sono un pittore”. Altra zona ricca di fascino è la penisola di Cap Bon dove oltre a Nabeul, famosa per le sue ceramiche, splende la rinomata Hammamet, circondata da stupende colline ricoperte da una vegetazione rigogliosa, spiagge, baie e villaggi resort da sogno. E un gioioso e caotico folklore si manifesta per le strade della sua medina tra vecchie mura e coloratissimi “souq”. È un paradiso per chi si vuol divertire fino a tarda notte con balli e musica nei tanti locali e pub. Ma la Tunisia, oltre alle sue località balneari, è uno scrigno di preziose bellezze naturali e culturali: il deserto del Sahara, i miraggi del lago salato Chott el Jerid, le oasi di Tozeur, Nefta, Douz e quelle di montagna, i villaggi trogloditi di Matmata, l’anfiteatro di El Jem, vestigia romane e i sublimi mosaici custoditi al Museo del Bardo. È un Paese che non finisce mai di stupire, un Paese che possiede molto più del

buon posto di lavoro a tempo indeterminato. Come anche la certificazione più naturale di godere ottima salute. La naja degli anni sessanta rappresentava anche il primo approccio verso il sesso. Sesso mercenario, ovviamente. La marchetta oscillava sulle 1000 lire di allora (circa 20 euro di oggi) ed il rapporto era consumato senza complicazioni etiche o religiose. Per questo, spontaneo e genuino. Giovanni Milianti, pastore sardo semianalfabeta doveva scopare dalle due alle tre volte la settimana, salvo poi chiedermi di scrivere per lui, alla fidanzata, infuocate lettere d’amore. Alla mia domanda se mai avvertiva contraddizione in tale comportamento, mi rispondeva che il sesso era una cosa, i sentimenti un’altra. Ed entrambi possono, anzi devono, vivere separati. Regola che valeva solo per lui ovviamente. La sua ragazza doveva attenderlo a casa illibata e desiderosa di mettere su una famiglia dove lui avrebbe lavorato e comandato. Lei obbedito e fatto figli. In armonia con le migliori regole non scritte ma scolpite nel marmo delle migliori tradizioni dell’isola. Altro campione indiscusso di sesso era il napoletano Antonio Esposito. Che si vantava di esser uno stallone di prima qualità essendo stato iniziato agli amori mercenari fin dall’età di tredici anni. Tutte le sere in camerata, prima del contro appello, teneva cattedra in fatto di donne, amore, sesso, erotismo, corna. E tutte le mattine, se non subiva la rivista cingoli la sera prima (una’ampia passata di lucido per scarpe sui piedi se durante la giornata si aveva fatto qualche sgarbo a qualcuno), per dimostrare che la lezione cattedratica non era stata un’espressione di spavalderia per calmierare i morsi della nostalgia di casa, sfilava nudo tra i letti a castello, sostenendo sull’oggetto della sua virilità, ricordato con rimpianto da chissà quante napoletane, due grossi anfibi, scarponi da marcia, annodati assieme. Quasi una dimostrazione che per lui il bromuro non faceva alcun effetto nonostante la dose massiccia con la quale veniva propinato nel rancio della sera. In diverse occasioni di quel freddo febbraio 1969 ebbi modo di notarlo, diligentemente in fila, mentre attendeva il suo turno con la bella di notte. Ritornato in quella zona, lo rivedevo pressappoco nella stessa posizione scoprendo successivamente che per lui quello era il terzo giro consecutivo. Come al mattino, quando faceva tripla colazione. Ovviamente la naja non era solo sesso. Ma anche disciplina, senso del rispetto della gerarchia, capacità di obbedienza.

cielo luminoso, dell’acqua smeraldina e delle spiagge bianche. Ha radici profonde e una storia millenaria, usanze e tradizioni della cultura maghrebina che vanno in scena in spettacolari Festival, una cucina ricca di specialità e un popolo simpatico e molto ospitale. Rudy De Pol

E spesso si imparava o si perfezionava il mestiere d’origine. E si girava il mondo. Oggi il servizio militare non esiste più. E ne sono dispiaciuto. Non perché in esso vedevo la difesa della patria. Ma per un motivo più squisitamente sociale. Durante la naja si aggregavano tante giovinezze. Si amalgamavano altrettante culture. Si imparava ad esercitare il reciproco rispetto. Esisteva la furbizia, espressa in modo intelligente e senza danno per gli altri. L’esaltazione della forza viva e prorompente di una giovinezza che non veniva sprecata in droga e internet. Il senso dell’amicizia veniva affinato dalle comuni difficoltà economiche. Ed ancora, il bello di un vivere aggregato che non conosceva barriere sociali o culturali ma solo i rischi ed i limiti che ognuno di noi sa di possedere. Addio naja. Per me, oggi sessantacinquenne, sei stata il più bel periodo della mia giovinezza. Mi hai rubato 15 mesi di vita. Mi hai fatto fare assurdi passi del giaguaro per imitare un’imboscata al nemico. Ho marciato sotto il sole e la pioggia. Ho lavato innumerevoli gavette quando venivo punito. Ho fatto la branda e l’ho pretesa in nome di un vassallaggio inferiore/superiore che si tramandava da decenni. Ho compiuto, sotto il comando dell’esercito, le più assurde cose. Dove finisce libertà e logica, inizia la naja, era un antico detto polare. Verissimo. Ma da allora la mia generazione, classe 1949, non si è smarrita tra le futilità del consumismo, soldi facili, permissivismo familiare. Realtà oggi che ingoia e distrugge infiniti giovani e giovanissimi. Privati per legge da qualcuno in grado di riportarli sulla migliore strada che porta spesso ad essere cittadini modello. Oscar de Gaspari


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Ubi Jazz winter season 8ª edizione Il bello aiuta a crescere 2 Marzo – 10 Maggio 2014 Torna la versione invernale (anche se quest’anno siamo già in profumo di primavera) di Ubi Jazz, un itinerario di circa 25 appuntamenti fatto di musica e cultura che per più di due mesi (da marzo a maggio) animerà il territorio del miranese (Mirano, Santa Maria di Sala, Spinea, Scorzè, Martellago e Noale). La rassegna è organizzata dal Circolo 1554 e Confesercenti del Miranese, con il patrocinio e il contributo di Fondazione Riviera Miranese e i Comuni di Martellago, Mirano, Noale, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea. Anche quest’anno la rassegna ruoterà attorno al filo conduttore dettato dal

sottotiolo “Il bello aiuta a crescere”: dopo il successo degli anni precedenti non potevamo infatti che confermare questo format, che mette al centro i bambini, la scuola, la formazione, l’invito a ricercare il bello e a riconoscerne la valenza educativa e culturale. Particolare attenzione sarà dedicata al mondo dei bambini, sia nella programmazione (con eventi pensati appositamente per i più piccoli), sia nelle modalità di accesso ai concerti, che prevedono ingresso gratuito per i bambini e prezzo ridotto per gli accompagnatori (attraverso la formula Ubi Family). Anche quest’anno, inoltre, la testimonial della rassegna Rossana Casale incontrerà i bambini prima del suo concerto, seguendo le tracce di Stefano Bollani, Paolo Fresu/Omar Sosa e Rita Marcotulli, testimonial rispettivamente nel 2011, 2012 e 2013. La rassegna è iniziata domenica 2 marzo a Santa Maria di Sala con la musica dei Magnetic Sound Machine, confermando Villa Farsetti come location di riferimento di tutta la rassegna, come già avvenuto nel 2013. La sala ovale della villa sarà adibita a Jazz Club, un luogo di ritrovo per ascoltare musica dal vivo e dove sarà presente anche un punto di ristoro. Con l’occasione sarà anche presentato il cd Ubi Jazz 2013, che raccoglie il meglio dei concerti dell’anno scorso. La suggestiva location di Villa Farsetti sarà successivamente animata da iZeta Trio (7/03), con un originale progetto

che collega la musica classica ai classici del jazz. Il 13 marzo è statoil turno del Tamburini – Onorati duo che, con il loro “Colours”, intendono esplorare le contaminazioni tra linguaggio jazzistico e musica contemporanea. Infine si è esibito il nuovo trio di Roberto Gatto, il Gatto – Rubino – Conte Trio (19/03), composto da alcuni tra i più importanti esponenti del jazz italiano. Una novità all’interno della rassegna è l’idea di dar spazio a una serie di “concerti didattici” pensati e dedicati ai giovani per avvicinarli al mondo della musica e del jazz in particolare, che saranno tenuti da alcune delle più importanti scuole di musica del territorio: il Liceo Musicale Giorgione, la Scuola T. Monk e la Scuola La Semicroma. Ai concerti didattici sono state dedicate quattro domeniche pomeriggio (9, 16, 23 e 30 marzo), sempre nel Jazz Club di Villa Farsetti. All’interno della Villa, inoltre, hanno trovato spazio contaminazioni musicali prettamente dedicate ai giovani grazie a collaborazioni con la storica associazione Rospi in Libertà e con il nuovo collettivo Farsetti Live (1, 14, 15, 22, 28, 29 marzo). Noale, invece, ha ospitato in occasione del tradizionale mercatino dei trovarobe una scoppiettante marching band veneziana sullo stile funk, i Funkasin (9/03). L’evento clou della rassegna è stato rappresentato dall’esibizione di Rossana Casale al Teatro di Mirano

(31/03) che, assieme al suo quartetto e con il patrocinio della Fondazione Giorgio Gaber, ha dedicato una serata al teatro canzone del “signor G” e alla sua visione controversa dell’amore. Il concerto è stato anticipato dall’incontro pomeridiano gratuito tra l’artista e i ragazzi delle scuole del Miranese. Al Teatro Elios di Scorzè andrà in scena il concerto della Fisorchestra diretta dal Maestro Mirko Satto (12/04), mentre la Chiesetta SS. Salvatore di Martellago ospiterà uno straordinario duo di virtuosi dei rispettivi strumenti, pianoforte e fisarmonica: Rita Marcotulli e Luciano Biondini (13/04). A Spinea tre giornate consecutive di jazz: l’oratorio Santa Maria Assunta ospiterà un concerto tenuto dalle giovani promesse musicali del Miranese (8/05) e un evento di pianoforte a 4 mani con voce recitante di Marcuglia, Carraro e Stevanato (9/05). Infine la Biblioteca Comunale ospiterà la seconda edizione di JJU Session (10/05), occasione di sinergia culturale grazie alla collaborazione fra tre storiche associazioni del territorio (Jam, Jazz Non Stop e Ubi Jazz) e con il patrocinio ed il prezioso supporto di Fondazione Riviera Miranese. Un’edizione di Ubi Jazz che serve anche a lanciare un appello, quello di puntare sulla formazione di nuove generazioni di artisti anche - e a maggior ragione - in un momento di crisi, in cui la politica lascia sempre meno spazio e risorse alla cultura.

Biblioteca di Mirano riaperta grazie a 300 firme Quando ormai piu` di due mesi fa la giunta presieduta dal Sindaco Maria Rosa Pavanello ha preso la decisione di immolare la biblioteca sull’altare del bilancio ci siamo chiesti se stavamo sognando o se davvero era possibile che dei professionisti della politica potessero commettere errori tanto evidenti: coloro che in campagna elettorale avevano promesso piu` attenzione verso la cultura - a cui quei barbari dei leghisti, rappresentati dal Vicesindaco Semenzato, avevano preferito l’attenzione verso la sicurezza e il decoro - stavano davvero chiudendo la biblioteca fregandosene delle promesse fatte, oppure pensando che i miranesi avessero la memoria

corta, o che non se ne accorgessero! Visto che né il presidente del consiglio nella persona di Renata Cibin, né il giovane consigliere capogruppo del primo partito di Mirano, Dora Bovo, hanno mosso un dito nonostante le centinaia di preferenze prese non piu ` tardi di un anno fa e mezzo proprio promettendo mari e monti a giovani studenti miranesi, abbiamo pensato che forse, per quanto fossimo solo due poveri leghisti che non erano arrivati neanche a prendere cento voti in due, fosse il caso di muoversi. In un mese abbiamo raccolto quasi 300 firme contro la decisione di chiudere la biblioteca, raccogliendo adesioni da parte di moltissimi gio-

vani, professori, anziani che non hanno mai, né forse voteranno mai per noi, ma che ringraziamo per non aver avuto pregiudizi verso di noi e per aver sostenuto la nostra iniziativa che ha portato alla riapertura secondo l’orario canonico della biblioteca. Ci dispiace per i giovani del Partito Democratico che si erano adoperati per preparare un sondaggio in cui si chiedeva in quale giorno i giovani di Mirano volessero che la biblioteca rimanesse chiusa... la risposta e` NESSUNO né oggi né mai, ma non era una delle alternative del questionario! Cogliamo l’occasione e lo spazio che ci e` stato dedicato per ringraziare il Sindaco che ha ascol-

tato le necessita` di tanti giovani e speriamo che prenda in considerazione la nostra proposta di aprire la biblioteca con orario continuato nei mesi di maggiore frequentazione che coincidono con gli esami di maturita` e con quelli universitari. Noi resteremo vigili e disponibili al confronto e a dare una mano se ci verra` chiesto, ma anche come in questo caso - se non ci fosse chiesto, e continueremo ad essere la voce dei tanti giovani di Mirano mal rappresentati dagli altri partiti politici della citta`. Andrea Tomaello - Riccardo Maretto Lega Nord Mirano


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UN TORNEO DI CALCIO E SOLIDARIETÀ

6° MEMORIAL “ENRICO MASO”

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Circolo Auser “I Tiepolo” MIRANO (VE) Via Belvedere, 6 Lunedì - Mercoledì - Venerdì ore 9.30-12.00

Circolo Auser A.P.S. Montessori CHIRIGNAGO (VE) Rio Cimetto, 32 Tel.-Fax 041.5441577 Dal lunedì al venerdì

I direttivi dei Circoli Auser “I Tiepolo” e “Montessori” presentano il nuovo programma peri il 2014, ringraziando tutti gli iscritti e associati che hanno partecipato alle iniziative culturali programmate nel 2013. Particolare risalto è stato dato ai convegni medici con relatori di alto profilo professionale.

Si svolgerà sabato 19 Aprile 2014 a partire dalle ore 14.30 fino alle ore 17.00 circa, l’annuale torneo quadrangolare di calcio "6° Memorial Enrico Maso", categoria Esordienti a 11, presso gli impianti sportivi di via Matteotti a Mirano. Hanno dato la loro adesione, dimostrando una sensibilità all'evento, le società sportive calcio A.s.d. Calcio Spinea, A.s.d. Gambarare Mira, U.s.d. Miranese e Polisportiva S. Pio X Mirano. Nelle diverse edizioni della manifestazione sportiva, la prima svolta nel dicembre 2008 tra gli ex compagni di scuola, calcio e amici di Enrico, hanno partecipato numerose squadre calcistiche venete, categoria Esordienti: Cittadella, Udinese, Vicenza, Robeganese Fulgor Salzano, S. Marco Stigliano, S. Pio x Mirano, Borbiago, USD Miranese, Rio San Martino. Grazie alla generosità dei partecipanti, in tutte queste edizioni sono stati raccolti complessivamente più di 7.000,00 euro. Il torneo organizzato dalla società sportiva USD Miranese, patrocinato dal Comune di Mirano, in collaborazione con i genitori di Enrico, ha un duplice scopo: ricordare il giovane atleta scomparso nel 2008 all'età di 12 anni a causa di un linfoma, e raccogliere fondi da destinare alla Fondazione “Città della Speranza”

di Padova per sostenere la ricerca e le cure nel campo dell'oncoematologia infantile. La Fondazione Città della Speranza, nata nel 1994, per opera di alcuni imprenditori locali, di cittadini vari e volontari, ha avuto sin dall’inizio tra i suoi obiettivi la realizzazione della nuova clinica di Oncoematologia Pediatrica e il sostegno della ricerca sulle neoplasie infantili. Nel 1996 è stato realizzato, presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale di Padova, un nuovo reparto per la cura delle leucemie infantili, mentre nel 1998 sono stati realizzati il nuovo Day Hospital e i Laboratori di ricerca, nel 2002 il nuovo Pronto Soccorso Pediatrico. L’8 giugno 2012, è stata inaugurata la torre, opera nata con il contributo non solo di donazioni private ma anche di varie istituzioni pubbliche (Comune Padova, Provincia di Padova e Regione del Veneto), che ospiterà i laboratori dell’Istituto di ricerca Pediatrica Città della Speranza, quale più grande centro di ricerca europeo sulle malattie infantili. Come ogni anno, durante le partite della manifestazione, sarà possibile fare una donazione a favore della Fondazione Città della Speranza. Sandro Baldan

TESSERA AUSER 2014 € 12,00 La tessera Auser dà diritto: entrata gratuita al Museo Ca’ d’Oro di Venezia; sconto sul biglietto d’ingresso per assistere alle prove generali degli spettacoli al Teatro Goldoni di Venezia e al Teatro Toniolo di Mestre; sconto sui biglietti d’ingresso per gli spettacoli della Stagione teatrale del Teatro di Mirano; sconto sul biglietto d’ingresso per l’Arena di Verona; sconto del 5% sui prodotti acquistati nell’Erboristeria Miranese di Mirano; sconto del 5% sui prodotti acquistati presso lo Studio Ottico FMC di Mirano. Ricordiamo ai nostri iscritti di rinnovare la tessera per il 2014. ATTIVITÀ IN PROGRAMMA Febbraio Domenica 23 - CARNEVALE CASTELNUOVO DI SOTTO Marzo Sabato 8 e Domenica 9 FESTA DELLA DONNA - RIMINI Giovedì 20 - Gita a MILANO Aprile da Sabato 5 a Giovedì 10 - Tour del BELGIO Strasburgo e Colmar -Visita al Parlamento Europeo Domenica 27 Aprile Gita a BERGAMO e LAGO D’ISEO Maggio Venerdì 23 - Gita a FIRENZE Crociera da definirsi Maggio/Giugno da Sabato 24 Maggio a Domenica 1 Giugno Tour UZBEKISTAN... la terra di Tamerlano Giugno/Luglio da Venerdì 13 a Venerdì 27 Giugno e da Venerdì 27 Giugno a Venerdì 11 Luglio RIMINI - soggiorni climatici Luglio Sabato 19 -ARENA DI VERONA “Un ballo in maschera” (prenotazioni entro 15 giugno) Agosto Sabato 16 - ARENA DI VERONA “Aida” (prenotazioni entro 15 giugno) Sabato 30 e Domenica 31 - Gita a TORINO Agosto/Settembre da Sabato 23 Agosto a Sabato 6 Settembre LEVICO TERME - soggiorno termale Settembre Domenica 21 - FIERA DI PRIMIERO Transumanza Settembre/Ottobre da Sabato 27 Settembre a Sabato 11 Ottobre ISCHIA - soggiorno termale Ottobre Domenica 5 - Gita a PARMA Novembre Grande Festa dell’AUSER Dicembre Mercatini di Candelara (2 gg. da definirsi) Mercoledì 31 - Gran Cenone di Capodanno Per le uscite in giornata RIDUZIONI con la tessera AUSER Programmi dettagliati, informazioni ed iscrizioni presso: Circolo Auser “I Tiepolo” MIRANO (VE) Via Belvedere, 6 Alvio Salviato cel. 335.7549788 - Luisa Bottazzo cel. 347.2351780 Renzo Busolin cel. 333.5433385 Circolo Auser Montessori CHIRIGNAGO (VE) Rio Cimetto, 32 - Tel.-Fax 041.5441577 Agenzia Viaggi Marlene Travel MIRANO (VE) Via Barche, 4 - Tel. 041.5701000 (settore gruppi)

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GRUPPO AMICI MICOLOGI MIRANO - PROGRAMMA ANNO SOCIALE 2014 SE AMI LA NATURA Rispetta il bosco senza lasciare segni del tuo passaggio. Raccogli solofunghi interi e in buono stato di conservazione: lascia che quelli maturi completino il ciclo biologico nel loro ambiente naturale. Trasporta i funghi in contenitori rigidi ed aerati; solo gli esemplari più pregiati, ben conosciuti ed in ottimo stato sono adatti per uso di cucina e vanno cotti il più presto possibile. Rivolgiti agli esperti sanitari per controllare i funghi raccolti finché non sarai in grado di riconoscerli o, meglio ancora, frequenta gli incontri ed i corsi di micologia presso i numerosi Gruppi A.M.B., dove apprenderai “pericoli e delizie dei funghi”. Rispetta le norme che regolamentano la raccolta dei funghi. Non rompere o calpestare i funghi che non conosci: provochi un danno al bosco e dimostri cattiva educazione. Non raccogliere funghi troppo piccoli e immaturi: è una vera “strage degli innocenti”! Non raccogliere mai a scopo culinario funghi che non conosci con certezza: è meglio lasciarli nel bosco che rischiare lavande gastriche o, peggio ancora, seri avvelenamenti. Non fidarti dei praticoni che dicono di “sapere tutto sui funghi; purtroppo ci sono ancora molti casi di avvelenamento anche mortali. Non si può rischiare la vita per ignoranza, leggerezza, cattivi consigli. A tutti gli appassionati diciamo: “VENITE A TROVARCI” e concludiamo con la massima fondamentale del buon micologo: “NEL DUBBIO ASTIENITI!”

PROGRAMMA 2014 APRILE 6 dom. Escursione Micologico-Naturalistica Colli Euganei “RoccaPendici” - Teolo 7 lun. “Stranezze e bellezze in micologia” - rel. A. Camoli 10 giov. “Pratica di buona cucina” - rel. prof.ssa A. Giacomin 14 lun. “Boschi e Funghi della Val Fiorentina” - rel. S. Pizzardo 24 giov. “Erbe e piante selvatiche” “Tesori naturalistici dei Colli Euganei”- rel. G. Cusin 28 lun. “Orchidee spontanee” - rel. prof.ssa D. Bonaldo MAGGIO 5 lun. “Dalla Nina con le erbe” 8 giov. Erbe e piante selvatiche: i rimedi naturali per l’apparato respiratorio”- rel. dott. D. Dainese 12 lun. “Aphyllophorali” 18 dom. 4ª Giornata Ecologica a Mirano 19 lun. “Gasteromiceti” 25 dom. Escursione litorali Ferraresi (Pinete) 26 lun. “Leucosporei - Rodosporei” GIUGNO 9 lun. “I funghi nella storia, nel mito e nella stregoneria” - rel. G. Costiniti 16 lun. “Jantinosporei - Melanoocrasporei” 22 dom. Censimento funghi: Oasi WWF - Cave di Noale e Bosco del Parauro - Mirano 23 lun. “I pericoli del bosco” - rel. P. Trevisanato LUGLIO-AGOSTO 14-15 “25ª Rassegna Micologica” - Auronzo di Cadore (BL) SETTEMBRE 1 lun. Funghi dal vero 8 lun. Flora e fauna di pianura reL. G. Ceccato

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14 dom. Escursione Micologica a Pian di Coltura - Lentiai (BL) 15 lun. Funghi dal vero 22 lun. Genere: “Cortinarius” - rel. E. Campo 24-28 Comitato Scientifico Nazionale A.M.B. - S. Pellegrino 28 dom. Escursione micologica a Borca di Cadore (BL) 29 lun. Funghi dal vero OTTOBRE 4-5 Rassegna Micologica - Stra (VE) 6 lun. Funghi dal vero 13-14 “35ª Rassegna Micologica” Mirano (VE) 18-19 Rassegna Micologica (sede da confermare) 20 lun. Funghi dal vero 27 lun. Funghi dal vero NOVEMBRE Nel mese di novembre Comitato Scientifico Nazionale A.M.B. a Grosseto 3 lun. Castagnata in sede 10 lun. Funghi dal vero 17 lun. “Flora e fauna di montagna” - rel. G. Ceccato 24 lun. Rarità del 2014 - sede DICEMBRE 1 lun. Quiz micologico 11 giov. Compilazione schede 15 lun. Assemblea generale soci Gara delle torte - Chiusura attività 2014 Il 2° e 4° giovedì del mese serate culturali e riunione del C.S. Escursioni mensili con visite guidate al “Bosco del Parauro - Mirano” e “Oasi del WWF Cave di Noale” programmate. Chiunque può partecipare alle riunioni settimanali - Ingresso libero. Molte altre attività (gite micologiche, escursioni didattiche, corsi di micologia e altro) verranno divulgate tramite posta.

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Il gruppo declina ogni responsabilità per incidenti e/o altro che dovessero verificarsi durante lo svolgimento di manifestazioni promosse dallo stesso. Diventare soci del Gruppo Micologico “Bresadola” è facile: basta versare la quota di iscrizione per l’anno in corso di € 22,00, e si avrà così diritto alla tessera, al bollettino micologico da Trento ed alla partecipazione a tutte le iniziative del Gruppo (incontri, mostre, gite, cena sociale, ecc.). La sede del gruppo è aperta a tutti gli interessati ogni lunedì sera dalle ore 20.30 in poi. FINALITÀ a) promuovere una cultura ecologica, intesa sia come conoscenza delle problematiche relative alla tutela e al miglioramento degli ecosistemi naturali, sia come promozione dei comportamenti relativi; b) promuovere lo studio dei funghi e dei problemi connessi alla micologia, con tutte le iniziative atte a raggiungere lo scopo; c) promuovere sul piano locale e nazionale la razionalizzazione e L’ammodernamento della normativa relativa alla raccolta e allo studio dei funghi, con particolare riferimento alla tutela dell’ambiente e alla ricerca scientifica; d) raccogliere materiale didattico, bibliografico e scientifico relativo alla micologia e alle scienze affini per metterlo a disposizione dei Soci; e) collaborare e promuovere iniziative comuni con Enti, Istituzioni e Associazioni che perseguono finalità analoghe; f) promuovere l’educazione sanitaria relativa alla micologia; g) promuovere con ogni opportuna iniziativa una coscienza ecologica e micologica presso i giovani e nelle scuole.

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COMPLETATA LA SECONDA FASE DEL PROGETTO “SPORT SICURO” E’ stata completata, con l’installazione della strumentazione nei nove impianti sportivi di Mirano, la seconda fase del progetto “Sport Sicuro – trattamento precoce dell’arresto cardiaco negli ambienti sportivi” promosso dal Comune di Mirano, dall’Azienda ULSS 13 e dall’Associazione Cuore Amico Mirano. Gli impianti sportivi coinvolti sono: palestra “Azzolini”, palestra di Campocroce, palestra “Leonardo da Vinci”; piscina comunale, stadio del Rugby, stadio Calcio e Atletica di Mirano, campi base di via Matteotti, tennis club Mirano, impianto polifunzionale di Scaltenigo. A breve sarà coinvolta anche la cittadella scolastica di via Matteotti. In ciascun impianto è stato predisposto un piano per l’emergenza cardiovascolare, comprendente anche l’installazione di un Defibrillatore semi Automatico Esterno (DAE) e della relativa cartellonistica informativa. Questa fase segue la prima che ha visto la formazione di un centinaio di allenatori, istruttori e presidenti di società sportive (che) sono stati addestrati al pronto intervento e, avendo superato l’esame, hanno ottenuto la relativa certificazione. Il progetto “Sport Sicuro” mira a realizzare la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione

precoce durante l’arresto cardiaco, prima dell’arrivo del 118, nei luoghi dove vengono svolte attività sportive a qualunque titolo. (…) Un intervento immediato, infatti, può risultare decisivo nei tanti casi di emergenza sanitaria collegati alla pratica sportiva, primi tra tutti l’arresto cardiaco e la conseguente morte improvvisa. Si concretizza così quanto delineato dal decreto Balduzzi del 24 aprile 2013 (…).«Questa è la prima esperienza veneta ad adeguarsi al decreto – spiega l'Assessore alle politiche per lo sport Cristian Zara - e ad attivare un piano per la gestione delle emergenze cardiovascolari negli ambienti sportivi (…). A nome dell’Amministrazione comunale ringrazio l’Azienda ULSS 13 nelle figure del dott. Gino Gumirato, della dott.ssa Donatella Noventa, i responsabili scientifici del progetto dott. Franco Giada e dott. Roberto Marra, il dott. Pietro Pacelli e l’Associazione Cuore Amico con il presidente Nicolò Cammarata che ha contribuito attivamente allo sviluppo del progetto, coinvolgendo il proprio comitato scientifico e facendosi carico della spesa relativa all’acquisto dei defibrillatori». (Notizia del 7.03.2014 del sito comunale www.comune.mirano.ve.it)

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RICICLO, RIUSO… SOLIDARIETÀ! È nato “Di mano in mano”, il bazar dell’usato del Cesvitem: un modo nuovo per essere protagonisti del nostro impegno Il sogno di un mondo migliore nasce anche dai piccoli gesti di tutti i giorni. Come mettere da parte un tappo di plastica, senza gettarlo nei rifiuti. O donare un vestito ancora nuovo ma che non usiamo più. O fare un salto ad un bazar solidale alla ricerca di oggetti e capi d’abbigliamento. Parte da queste basi Erre Solidale, la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi lanciata dal Cesvitem a fine 2013. Erre come riciclo, erre come riuso. L’idea di partenza, infatti, è che tanti oggetti della nostra vita quotidiana possono avere una seconda vita. E che da questa seconda vita possa nascere, o meglio rinascere, un sostegno effettivo ai popoli del Sud del mondo. Insomma, un “no” allo spreco e un “sì” alla solidarietà. Di mano in mano La campagna Erre Solidale si concretizza in due importanti azioni. Una, tutta nuova, è il bazar solidale “Di mano in mano”, che poco prima dello scorso Natale ha aperto i battenti in via Mariutto 68 a Mirano. Uno spazio articolato in quattro settori, dove è possibile trovare abbigliamento e oggetti di tutti i tipi, nuovi e usati, frutto di donazioni da parte di privati e aziende: casalinghi, tessuti e complementi d’arredo; giocattoli e articoli regalo; borse e valigeria, quadri e tanto altro. Grazie all’impegno di un gruppo di volontarie, il bazar è aperto tre giorni alla settimana (lunedì, mercoledì e sabato), con orario 9.30-12.30 e 15.30-19.00. “È un’iniziativa in cui crediamo molto - spiega il presidente del Cesvitem Simone Naletto - e che settimana dopo settimana, grazie al passaparola, sta coinvolgendo un numero sempre crescente di persone. D’altronde ci sono davvero tanti modi per collaborare o semplicemente entrare in contatto con il bazar. C’è chi è in cerca di oggetti originali o di capi d’abbigliamento usati ma in buono stato. C’è chi vuole liberarsi l’armadio o il magazzino e ci dona del materiale da esporre. Un circolo virtuoso che fa ben sperare per il futuro”. Vestiti e oggetti, usati e nuovi, possono essere consegnati, puliti e in buono stato, direttamente al bazar nei giorni e negli orari di apertura. “Un grazie particolare lo vogliamo esprimere al gruppo di volontarie che con noi ha scommesso su questo progetto, mettendo gratuitamente a disposizione il proprio tempo per garantire l’apertura regolare del bazar. Anzi, lanciamo un appello a chiunque abiti a Mirano o zone limitrofe ed abbia un po’ di tempo da dedicare ad una buona causa: anche questo può essere un modo per costruire un futuro migliore per il Sud del mondo”. Un altro appello lo rivolgiamo a proprietari di ditte o esercizi commerciali che vogliano liberarsi di fondi di magazzino: essendo il Cesvitem riconosciuto come onlus, donandoli al bazar è possibile beneficiare dei vantaggi fiscali previsti dalla legge.

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Continuano i nostri appuntamenti settimanali anche nel periodo primaveril-estivo:

Dall’acqua all’acqua La seconda gamba di Erre Solidale è la raccolta tappi “Dall’acqua all’acqua”, già in corso dal 2010 e che coinvolge ormai centinaia di famiglie, scuole, esercizi commerciali ed associazioni. Da questo punto di vista il 2013 è stato l’ennesimo anno record, con 9.935 chilogrammi di materiale raccolto. D’altronde, da quando è partita l’iniziativa si è assistito ad un continuo crescendo: dai 3.675 chili di tappi raccolti nel 2010 siamo passati a 7.200 nel 2011, 8.655 nel 2012 e, appunto, 9.935 nel 2013. Complessivamente dal 2010 la raccolta è arrivata a quasi 30 mila chilogrammi (esattamente 29.465, pari a ben 20,6 milioni di tappi), che rivenduti alla ditta di riciclaggio Imball Nord hanno fruttato 5.303 euro di ricavato: una cifra sufficiente a portare l’acqua a 20 famiglie attraverso il Mutitu Water Project, il grande acquedotto nel cuore del Kenya che da oltre quindici anni è uno dei fiori all’occhiello dell’impegno del Cesvitem nel Sud del mondo. D’altronde lo slogan della campagna è “Stappa in Italia, bevono in Kenya”: un’affermazione che pian piano sta diventando realtà. Una nuova idea di sviluppo “Al di là di tutti questi numeri - conclude Simone Naletto - ci piace pensare che la campagna Erre Solidale abbia anche un valore culturale in termini di educazione allo sviluppo, come dimostrano le decine di incontri sul diritto all’acqua che teniamo ogni anno nelle scuole che partecipano alla raccolta tappi”. D’altronde, prosegue Naletto riprendendo alcuni passaggi chiave della mission del Cesvitem, “nella promozione dell’autosviluppo del Sud del mondo noi abitanti del Nord non possiamo limitarci all’assistenzialismo e al sostegno economico. Il successo di tali processi dipende da un cambiamento forte della concezione di sviluppo: il modello su cui abbiamo fondato il nostro benessere sta mostrando tutti i suoi limiti, ambientali e di giustizia. Per questo proponiamo di andare incontro ai popoli del Sud, abbracciare nuovi modelli e stili di vita, creare assieme un nuovo equilibrio e una nuova idea di sviluppo “sobrio” che permetta la costruzione di un mondo davvero più giusto per tutti i suoi abitanti”.

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SALVEZZA CON LARGO ANTICIPO PER IL MIRANO AL POZZO

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l Mirano Al Pozzo raggiunge con largo anticipo l’obiettivo di inizio stagione, conquistando la matematica permanenza nella Serie C2 di calcio a 5, con 4 giornate di anticipo, battendo la formazione Estense del Redentore per 10-6. Le incognite di inizio stagione, legate al salto di categoria, conseguito dopo la splendida vittoria dello scorso campionato, si erano acuite, dopo gli infortuni nella prima parte di stagione di Masiero e Strano, che avevano tolto alla formazione miranese due colonne portanti degli ultimi anni. Ma l’intelaiatura costruita dal Mister Calzavara ha retto al difficile periodo iniziale e quando i nuovi innesti hanno cominciato a rodare, la posizione in classifica del Mirano ha assunto connotati più stabili, tanto che nella seconda parte del campionato era stata avvicinata la zona play off. «Abbiamo da subito cercato di rinforzare una rosa già ben collaudata, per far fronte ad un campionato di livello, come quello che ci aspettava, afferma il Presidente Favaretto, cercando dei giocatori di esperienza e giovani di qualità, visti i regolamenti federali». Sono approdati così a Mirano, Mas-

simo Pelloi dai Diavoli, Andrea Rossi dal Moniego ed i giovani Sebastiano Romano e Edoardo Fracchiolla dalla Fenice di Mestre. Da subito il compito del mister è stato quello di inserire i nuovi arrivati, nel gioco collaudato del Mirano, sfruttando le caratteristiche di ognuno, ma la partecipazione obbligatoria di Renzo al corso allenatori di

Bassano, hanno rallentato per un mese il lavoro di aggregazione e di evoluzione del gioco, ma appena ci siamo reintegrati, i risultati sono stati più che soddisfacenti. «Abbiamo dovuto affrontare varie difficoltà organizzative (avendo avuto la disponibilità dei nuovi spogliatoi solo a metà stagione), e di organico, aggiunge il Presidente,

convocando più volte i giovani Mattia Favaretto e Lorenzo Libralesso, per avere nella lista della partita sempre il numero di under obbligatori, ma l’unità di intenti tra dirigenza, staff tecnico e giocatori ci ha permesso di raggiungere la salvezza senza grossi patemi». Le scelte effettuate negli ultimi due anni hanno portato così ad avere un gruppo di giocatori molto tecnici e dal carattere forte, tanto che la coesione del gruppo è stata molto difficile, «ma il tempo ci ha dato ragione, conclude Favaretto, e tutti hanno capito lo spirito che unisce questa splendida società, tra le più longeve del calcio a 5 Veneto. Ringrazio i vari Stefani, Serena, Scaramuzza, Casarin, Marcon, Polo, Sisti, De Silvestro e capitan Peplis per le belle prestazioni offerte, il Mister Calzavara per il gran lavoro svolto ed i dirigenti Pesce, Simonato, Perissinotto, Coletto e Stefani per la fattiva collaborazione, con i quali da subito cominceremo a programmare la prossima stagione, per offrire al pubblico miranese e al panorama del Calcio a 5 un Mirano Al Pozzo sempre vincente e coeso». Il Presidente Federico Favaretto


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Per il benessere dei nostri animali a chi è meglio rivolgersi, Grandi Catene e Centri Commerciali oppure da un Negozio Specializzato? Il mondo del commercio al dettaglio sta vivendo da alcuni anni un'intensa fase di cambiamento. Ne è la prova la grande proliferazione di centri commerciali e catene distributive che si stanno diffondendo ovunque in Italia e all'estero. Certamente la presenza capillare nel territorio ci spinge spesso a preferire questi nuovi punti vendita rispetto ai vecchi negozi di vicinato; spesso, inoltre, l'offerta di prodotti a basso costo rappresenta un elemento fondamentale nella scelta circa il luogo per effettuare i nostri acquisti. Anche nel settore dell'alimentazione e degli accessori per gli animali si è ultimamente registrato un importante incremento di offerta, con l'apertura di punti vendita di svariate tipologie. Ciò sicuramente è dovuto alla cresciuta attenzione verso il benessere delle varie specie, che rappresentano oggi degli elementi della famiglia a tutti gli effetti. Nella ricerca dei prodotti più adeguati per la cura e l'alimentazione dei nostri piccoli amici, quali devono essere i punti chiave per la selezione del punto vendita a cui affidarsi? Tre sono i principali fattori: assortimento, professionalità e convenienza. Al fine di rispondere adeguatamente alle più disparate necessità che possono presentarsi nella cura dei nostri pet è fondamentale rivolgersi ad un punto vendita che possa offrirci un adeguato assortimento in termini di prodotti ed accessori. Un'ampia scelta di alimenti per il mantenimento delle varie specie animali, nonché l'offerta dei prodotti oggetto di prescrizioni veterinarie per le patologie di cui potrebbero soffrire i nostri amici, sono un indicatore dell'affidabilità del negozio a cui ci stiamo rivolgendo. Completa il tutto la presenza di prodotti complementari per la cura ed il benessere, importantissimi per godere pienamente dei momento trascorsi con i propri animali e per garantire loro un alta qualità di vita.

Tutto ciò, però, non può prescindere da un elevato livello di professionalità da parte di chi ci segue nella scelta di quello di cui hanno bisogno i nostri amici. Destreggiarsi tra marchi per l'alimentazione, integratori e tipologie di accessori non è certo facile: una forte conoscenza dei prodotti offerti e la capacità di individuare il più adatto ad ogni esigenza è una qualità fondamentale nella scelta del punto vendita a cui rivolgersi per i propri acquisti. Completa il tutto l'offerta di un ottimo rapporto qualità-prezzo, divenuto sempre più fondamentale nel momento di congiuntura economica che stiamo vivendo. Non solamente le grandi catene possono offrirci prodotti convenienti: i piccoli negozi possono individuare le migliori combinazioni tra questo due elementi, consigliandoci la risposta più adeguata alle esigenze dei nostri animali ad un prezzo corretto. Le Piccole Catene di negozi per animali possono garantire alla propria clientela il giusto mix di caratteristiche per rispondere al meglio a tutte le richieste, offrendo nello stesso tempo assortimento, professionalità e convenienza. Le economie di scala che si creano nella gestione di più punti vendita contemporaneamente, in grado di garantire allo stesso tempo assortimento e convenienza, non sono l’unico elemento di forza di queste realtà. La dimensione contenuta consente infatti di combinare a questi due importanti fattori la capacità di ascoltare e consigliare il cliente con l’attenzione che solo i negozi di vicinato possono offrire. La decisione di rivolgerci a questa tipologia di offerta rappresenta quindi la scelta ottimale se vogliamo garantire ai nostri amici animali i prodotti più adeguati per la loro cura ed il loro benessere.

Avete deciso di adottare un animale o volete maggiori consigli sulla cura del vostro piccolo amico? Venite da AquaZooMania! AquaZooMania è una Piccola Catena presente in provincia di Venezia con tre negozi, a Mirano in via Gramsci n. 29, a Noale in via Tempesta n. 59 ed a Scorzè in via Padova n. 20. La passione, la professionalità e la disponibilità dello staff si fondono per offrire al cliente sempre ottimi consigli per quanto riguarda l’adozione di animali e l’alimentazione più adatta per ogni esigenza, grazie ad un vasto assortimento di mantenimenti e di diete veterinarie, ma anche l’accessoristica più all’avanguardia per rendere piacevolissima la convivenza coni vostri piccoli amici.

Nei negozi AquaZooMania potrete trovare animali come roditori, uccellini e pappagallini, pesci e tartarughe, sempre molto curati e pronti per entrare a far parte della vostra famiglia. Il personale dei punti vendita si distingue per competenza e professionalità ed è sempre disponibile per darvi tutte le informazioni necessarie per scegliere gli alimenti e gli accessori più adatti al vostro piccolo amico. E per offrirvi un’opportunità in più di risparmio, basta che informiate il nostro personale del fatto che avete letto la nostra presentazione su Mirano

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Anziani e sanità di fronte all’aumento delle aspettative di vita Dopo i 65 anni l’esistenza umana si definisce potenzialmente in età geriatria, ma con aspetti sicuramente diversi e diversificati nella popolazione ultra-sessantacinquenne: accanto alla definizione old-OLD e young-OLD (vecchio-vecchio e giovane-vecchio), l’aumento della vita media e dell’aspettativa di vita hanno condotto a definire 3 nuove categorie: OLD-Young, OLD-Medium (adulto), OLD-Old . È quindi opportuno tenere conto di queste differenze nella vita quotidiana e soprattutto durante la gestione delle persone anziane a domicilio o in Istituti, per programmare controlli sanitari efficaci, norme alimentari, attività di socializzazione e di recupero. Spesso l’istituzionalizzazione dell’anziano (cioè la sua collocazione presso una struttura assistita) viene vissuta, per la persona, come un abbandono e dal familiare che si allontana, con un senso di colpa opprimente. Non deve essere così! Al di là dei molteplici motivi che hanno indicato questa soluzione e sui quali opportunamente non entriamo, deve essere rivalutata la necessità per il proprio familiare anziano di cure integrate farmaco-

logiche, fisioterapiche, preventive e diagnostico-terapeutiche, per conservare una cognitività adeguata ( “la testa buona”) e soprattutto una capacità di socializzazione ancora valida e produttiva. Diverse sono le possibilità e le opzioni di Assistenza Istituzionale: - Ospedale (indirizzo internistico) - Ospedale (struttura geriatrica) - Ospedale con assetto di lungo-degenza - Residenza Sanitaria Assistita - Casa di Riposo Per quanto attiene alle ultime due opzioni, che presentano caratteristiche a più lungo respiro, è fondamentale segnalare che il cambiamento di luoghi, di abitudini, di automatismi può, da un lato, alterare un orientamento spazio-temporale già precario, ma dall’altro, superato il periodo di ambientamento ed adattamento della crisi, intesa come passaggio, permette all’anziano, con limitazioni marcate dell’autosufficienza di reagire, di migliorare le proprie cognitività, la propria salute mentale e di socializzare nuovamente con diversi soggetti, non solo “colleghi “, ma personale OTA, animatori, infermieri professionali e medici specialisti nonché dirigenti.

Sappiamo quanto sia importante il legame con la propria casa, espressione delle radici di una vita di lavoro, di affetti e di rapporti familiari, ma se questa deve diventare una situazione opprimente che lascia il malato abbandonato al proprio handicap o in balia di personale assistenziale non adeguatamente formato, con abitudini alimentari diverse, senza quel calore umano che l’anziano, giustamente, richiede ... ecco allora che la Residenza Sanitaria Assistita - dove

la sintesi tra componente sanitaria debitamente preparata e una componente sociale esperta e sensibile alle molteplici esigenze dell’anziano, sublima il proprio interesse per la componente umana, in queste condizioni in cui i disturbi affettivi sono di grande rilevanza e ricaduta - diviene non più una ipotesi sofferta, ma una scelta elettiva conveniente e consapevole per tutta la famiglia. Dott. Pietro Berti Ip. Monia Bollini

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I MIRANESI E LE “CICCHE” La fanno veramente da padrone. Sono presenti ovunque e, grazie al possesso per usucapione del suolo pubblico, neanche le guardie municipali possono permettersi, ancorché ne avessero voglia, di estrometterle. In virtù di tale privilegio, a differenza dei comuni mortali, non sono costrette ad andare in televisione per conquistare spazio e visibilità, anzi, con il contributo dei fumatori incalliti, di quelli di ritorno, degli intermittenti e di coloro “che solo per una volta”, il loro numero è destinato ad aumentare. Sono fondamentalmente antirazziste, straordinariamente socievoli e amanti della compagnia promiscua, infatti non disdegnano affatto di mescolarsi con altro pattume che il personale della nettezza urbana non raccoglie. Sanno bene, le furbastre, che gran parte del genere umano, senza il ciucciotto destinato ad esaurirsi in uno sbruffo di fumo, non potrà mai affrontare con successo gli affanni del vivere quotidiano. Non conoscendo l’ansia di esaurirsi con l’ultima boccata, godono vita lunga e festosamente associativa. Peccato, però, che, a causa dell’introduzione del filtro, siano andate perdute le cicche che, nei bei tempi andati, costituivano una risorsa economica, quando i “raccatta cicche”, dopo averle smembrate, accumulavano sulle bancarelle improvvisate tabacco gagliardo da vendere a prezzi stracciati. Allora sì che le strade erano pulite! Per chi non se ne fosse accorto, anche a Mirano le cicche la fanno da padrone. Qualcuno, interessato alla pulizia della città, avrà notato che sono posizionate ovunque, ma amano affollarsi in siti preferenziali, quali le aree di sosta delle macchine, all’esterno degli uffici, dei negozi, dei bar, nei parchi, vicino alle panchine, fra le commessure dei lastricati, nei portafiori disposti per abbellire Mirano,… e, soprattutto, in Via Gramsci. Ebbene, sì: amano ardentemente Via Gramsci. Sarà perché ci abito e quindi il mio occhio si fa sospettoso

quando vedo qualcuno con la sigaretta fra le dita o colto nell’attimo di aprire la portiera della macchina, ma ho la netta sensazione che qui si trovi il loro quartiere generale. Si badi bene, i seminatori di cicche non sono mica tutti individui dissennati, maleducati e privi di coscienza civica. Ci sono anche persone perbene che amano l’ordine, la pulizia (a casa propria) e che provano un sano risentimento se vedono un nullafacente abbandonare nei pressi di una panchina del parco una lattina vuota e qualche sacchetto di plastica. A questo proposito, un conoscente, sapendo della mia passione per l’ambiente, mi ferma per strada e si lagna per la scarsa cura che anche questa nuova amministrazione ha della città. Si accalora ed è a tal segno compreso nella parte di cittadino probo che l’immancabile sigaretta, fra una tirata nevrotica e l’altra, in un attimo diventa cicca. Una rapida occhiata di rimpianto a ciò che rimane dell’amato “stizzo”, ed ecco, il gesto liberatorio: la cicca carambola e atterra sull’aiuola già stracolma, fra gli applausi di consorelle festanti. Il pros-

simo acquazzone la condurrà, lungo interminabili meandri sotterranei, nel mare aperto. Al conoscente di cui sopra, per un riprovevole eccesso di educazione, non dico niente, tuttavia il lampo ironico del mio sguardo è immediatamente colto. Il suo imbarazzo si tramuta in atteggiamento di sfida a cui segue l’ovvia giustificazione; “Ma sì, lo fanno tutti”. L’amico ha ragione, tuttavia, vedere la pagliuzza nell’altrui occhio, senza rilevare il bruscolino che irrita il proprio, è cosa che riguarda l’umanità (anche le persone perbene), ma questa semplificazione dei nostri “peccatucci”, oltre a disporci ad accettare senza ribellarci la presenza delle cicche, è propedeutica alla rassegnazione o alla cultura dell’indifferenza nei confronti di situazioni di ben più grave portata. A Mirano, i contenitori pubblici del pattume sono aumentati ed è verosimile che siano costati non poco denaro alle casse comunali. Chiunque può notare che sono ben visibili nei punti della città ritenuti strategici, però ho la sensazione che l’apposito contenitore delle

cicche sia utilizzato solo se il fumatore ci sbatte sopra il naso: pochi metri oltre ed è sempre la sede stradale e il marciapiede a fare le spese della mancanza di rispetto per l’ambiente urbano di molti miranesi. Rilevo che il malcostume di spargere immondizia richiede uno spreco di denaro pubblico a danno di chi, pagando la tassa rifiuti, fra l’altro alquanto esosa, si preoccupa di non sporcare. Sarebbe possibile, anche per i cittadini maleducati e prepotenti, tenere pulito un luogo, basterebbe fare un minimo sforzo per non insozzarlo: facile, vero? Ora, un’amministrazione che si impegni per migliorare il decoro dell’ambiente urbano, ovviamente non solo per quanto riguarda le cicche, deve fare i conti con questa numerosa schiera dei suoi amministrati, irriducibili nemici di alcune regole fondamentali per la convivenza. Non sono sufficienti, quindi, contenitori, cestini ed altri provvedimenti pur necessari e, probabilmente, anche le multe non sortirebbero effetto giacché le guardie municipali non sono lo spirito santo. L’impegno del Comune dovrebbe essere proteso nel senso di educare coloro che non vogliono essere educati perché ritengono sia loro diritto comportarsi senza rispettare le regole condivise e la sensibilità degli altri. E’ anche su questo terreno che si misura la credibilità dei governanti. Insomma, sono ancora una volta a sollecitare una scelta educativa incisiva, forse di non immediata soluzione, che non può essere lasciata all’iniziativa dei singoli. Diamond sostiene che la soluzione di certi problemi ambientali in una società complessa come è la nostra, richiede “interventi decisionali di tipo “top-down”. Grazie alla strategia di imporre provvedimenti “dall’alto verso il basso”, è possibile dettare il migliore percorso da seguire per evitare l’ulteriore degrado, quando la popolazione si dimostra incapace di fare fronte agli errori che commette. Giovanni Talamini

DA EUROPA SERVIZI ALL'ASSOCIAZIONE "I FIORELLINI" UN MEZZO ATTREZZATO PER ANZIANI E DISABILI L'iniziativa è patrocinata dal comune di Mirano ed è resa possibile grazie all'intervento degli imprenditori locali. L’interessante iniziativa di mobilità gratuita in corso di realizzazione a Mirano mette in sinergia pubblico e privato a favore delle persone meno fortunate. Grazie a questo progetto infatti l’Associazione Volontari Inserimento Disabili “I Fiorellini” Onlus di Mirano potrà ricevere in comodato gratuito un veicolo attrezzato, che verrà utilizzato per il trasporto di cittadini diversamente abili, anziani e persone con ridotta capacità motoria. L’iniziativa, promossa dalla società EUROPA SERVIZI Spa, a cui il Comune ha conferito il proprio Patrocinio, prevede la possibilità di avere ìn dotazione, con la formula del comodato

d’uso gratuito, un mezzo adibito al trasporto di persone con handicap e/o con problemi di deambulazione. Il mezzo è un Fiat Doblò, con caratteristiche tecniche che lo rendono idoneo a trasportare 4 passeggeri oltre all’autista (passo lungo e tetto alto), completamente attrezzato per questa tipologia di trasporti, con elevatore omologato a norma dì legge per il trasporto di sedia a rotelle. Il finanziamento del progetto e la conseguente attivazione del servizio avviene grazie alla possibilità data agli imprenditori di Mirano di affittare superfici sulla carrozzeria del veicolo in cui inserire la de-

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nominazione della propria attività. Si tratta di una promozione del marchio aziendale che si arricchisce di un particolare valore aggiunto, in quanto le aziende sensibili possono promuovere il proprio marchio e i propri dati contribuendo al tempo stesso ad un’azione di solidarietà nell’ambito della propria comunità, abbinando la propria immagine ad un’iniziativa concreta, particolarmente visibile e di notevole interesse sociale. Europa Servizi si occupa della gestione del progetto: dalla sensibilizzazione delle attività che rendono possibile il finanziamento del progetto di mobilità gratuita, alla for-

nitura del mezzo. L’Associazione “I Fiorellini” Onlus usufruirà di un servizio gratuito ed esonerato da qualsiasi onere estraneo alla semplice conduzione e al rifornimento del mezzo. Questo interessante progetto sociale crea ricchezza morale nei soggetti coinvolti nel suo sviluppo, soddisfacendo le esigenze di bilancio delle pubbliche amministrazioni e quelle dei cittadini in difficoltà. Le attività economiche che fossero interessate ad aderire a tale progetto possono contattare direttamente il numero verde gratuito istituito appositamente per questa iniziativa: 800 236 482


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Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego Ultima puntata

Dopo aver descritto, seppure a grandi linee, la storia di Vetrego, alcune considerazioni è d’uopo siano fatte. Notiamo con piacere che da tempo è sorto in paese un Comitato che si dedica esclusivamente e con estrema scrupolosità alle ben note vicende cui Vetrego è stata nell’occhio del ciclone (passante, rotatorie, ferrovia, casello autostradale e quant’altro). Tutta la nostra solidarietà a quanti si prestano affinché vengano rispettate le più elementari necessità e vengano messe in atto opere “visibili “per il benessere di questa “martoriata” frazione. Potremmo fare i nomi di codesti volenterosi, ma da tempo sono conosciuti da tutti ed il loro operato ha la più completa approvazione. Un “grazie” quindi per quello che possono fare e che faranno. Il nostro più alto senso di gratitudine si deve “in primis” a don Pietro Mozzato, le cui preziose ricerche e interessanti narrazioni ci hanno permesso di renderci edotti sulle vicende di Vetrego. Alcune citazioni di merito, e qui torniamo a parlare di sport, sono dovute al presidente Redy Scattolin, uomo certamente di “peso”, col quale è difficile non andare d’accordo, qualsiasi sia l’argomento oggetto della discussione. Dei suoi collaboratori non si può dire che bene: segretario, consiglieri, cuochi e personale addetto. Due parole le spendiamo per la solare e vivace Katia che, purtroppo, ci vizia e ci segue scrupolosamente. Infine la luce si accende sul popolarissimo Vlady. Acqua calda, lampioni, spogliatoi: tutto è nelle sue mani. Conosce a memoria i fili d’erba del campo di calcio di Vetrego, grande e vecchio conoscitore di giocatori ed allenatori della zona. Da anni, assieme al suo staff, organizza un grande torneo giovanile interregionale. Anche quest’anno la competizione inizierà subito dopo le festività pasquali e durerà oltre un mese. Ritorniamo infine a parlare del Gornik. Da un po’ di tempo siamo privi del nostro portiere titolare Michele che ha deciso di prendere un po’ d’aria giocando più avanti (…lavoro ed età). Lo chiamano anche numero uno, estremo difensore, guardapali, ma il portiere potrebbe benissimo essere definito “martire”. E’ un solitario, condannato a guardare la partita da lontano. Senza muoversi dalla porta attende in solitudine, fra i pali, la sua “fucilazione”. Prima vestiva di nero come l’arbitro, ora entrambi non sono più mascherati da “corvi” e il portiere consola la sua solitudine con la fantasia dei colori. Lui non segna i gol. Sta lì per impedire che vengano fatti. Porta sulle spalle il numero uno. Primo nel guadagnare? No, primo a pagare. Il portiere ha sempre colpa. Quando un giocatore qualsiasi commette un fallo da rigore, il castigato è lui: lo lasciano là, abbandonato davanti al suo “carnefice” rigorista, nell’immensità della porta vuota. Gli altri giocatori possono sbagliare anche in maniera plateale una o più volte, lui no. La gente non perdona il portiere. E’ uscito a vuoto? Ha fatto una papera? Gli è sfuggito il

pallone? Le mani di acciaio sono diventate di burro? Povero portiere! Perché tutto questo eloquio sul portiere? Perché in effetti la nostra squadra necessita di almeno due (ripetiamo due) giocatori in questo ruolo. Quindi: “AAA - Portiere cercasi”. Il nostro portiere/pensionato potrà elargire e condividere la sua esperienza e i suoi consigli. A breve ci attendono impegni agonistici notevoli, non ultimo il famosissimo Torneo dell’Amicizia a Vetrego, ma anche alcuni incontri internazionali con squadre di paesi dell’Est europeo. Ed è per questo che, spassionatamente, a tutta la rosa consigliamo qualche attenzione agli sforzi fisici, traendo profitto dall’esperienza del primario medico che fortunatamente milita nella nostra squadra. Un veloce check-up non inficia la voglia di correre e l’integrità fisica; quest’ultima messa a dura prova non solo dal famoso “terzo tempo”, ma anche dal “quarto” e anche “quinto tempo” (vero Paolone….?)! Tra tutte queste notizie abbastanza frivole purtroppo dobbiamo anche annunciarne una triste. Infatti, è scomparso immaturamente un nostro grande tifoso di Novara, Mariano Raineri. Sapeva tutto sulla nostra squadra polacca e quando eravamo in vacanza assieme, girava impettito con la maglia del Gornik, di cui sapeva anche qualche parola dell’inno ufficiale. A lui il nostro mesto ricordo. E’ inoltre doveroso ricordare che a fine aprile verrà consacrato Santo il protettore della nostra squadra: Giovanni Paolo II. Sua Santità infatti da giovane lavorò come minatore, titolare di quel famoso “DNA polacco” che contraddistingue tutti i giocatori Gornik. Chiudiamo, visto l’incombere delle feste pasquali, esprimendo un augurio di pace e serenità a tutti i giocatori, collaboratori e tutti familiari e i simpatizzanti. Grazie e viva il Gornik F.C. Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.

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Bilancio di metà anno per le officine di Mirano Un parziale bilancio sicuramente positivo per i nostri sciabolatori che hanno consolidato in tutte le categorie la posizione che in pochi anni si sono conquistati nel panorama schermistico nazionale. Dalla scherma in piedi a quella praticata in carrozzina la nostra attenzione alla parte tecnica si è fatta apprezzare sulle pedane nazionali e non solo, con il quarto titolo mondiale master del nostro maestro Vittorio Carrara è infatti iniziata nel migliore dei modi questa stagione, proseguita poi con la conferma delle doti e delle capacità della nostra Beatrice Dalla Vecchia, capace di imporsi già dal primo anno nella categoria maggiore con un crescendo che la pone sicuramente per il prossimo anno come una delle migliori promesse della sciabola italiana. Nella scherma in carrozzina è oramai stabile la presenza nella compagine azzurra di Nicola D’Ambra seguito da vicino da Stefano Salmaso, presenza fissa sui podi delle gare del circuito italiano paralimpico. Ma tutto il gruppo cresce insieme, con

i nuovi inserimenti dei giovani che hanno iniziato il loro percorso a settembre insieme ai principianti di tutte le età che trovano nel motto “ la scherma per tutti, a tutte le età” soddisfazione e divertimento nella crescita sportiva e culturale che è alla base della nostra disciplina. Si è nel frattempo consolidata anche la presenza nella sala attigua del centro civico di Scaltenigo del nostro gruppo “ Officina della Danza”. La scuola diretta e voluta dall’insegnante Patrizia Savoldi si sta meritatamente imponendo nel territorio Miranese come una tra le migliori e la frequenza e la qualità lo stanno chiaramente dimostrando. Numerosi gli attestati e gli apprezzamenti raccolti dalle allieve della scuola nei più importanti concorsi italiani, tra gli ultimi quello di Firenze nella manifestazione "danza in fiera" dove vincono 2 borse di studio per lo spring stage di ateneo della danza e una borsa per l'intensive summer school. In questo momento in preparazione la possibile partecipazione al MAB di Milano.


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CARO – PETROLIO? ECCO LA BENZINA LOW COST Le Stazioni di servizio San Marco Petroli di Mirano vendono carburanti a prezzo ribassato come i distributori senza logo, le cosiddette “pompe bianche” In questi mesi in cui la febbre da prezzo dei carburanti continua a salire e i “totem” dei principali distributori italiani sembrano impazziti, tanto cambiano rapidamente le tariffe riportate, con la benzina e il gasolio che toccano ogni giorno nuovi record storici, siamo andati a conoscere da vicino il fenomeno alternativo delle cosiddette “pompe bianche”. Si tratta di distributori “low cost” che forse al momento ancora non impensieriscono seriamente le multinazionali regine del mercato, ma che con il passare del tempo rappresenteranno una realtà sempre più diffusa e in grado di attirare un numero sempre maggiore di nuovi clienti. Il fenomeno, tutto italiano, è sorto inizialmente in alcune realtà locali, ma ormai riguarda l’intera penisola. Si tratta per lo più di piccoli imprenditori che gestiscono uno o due impianti nel loro territorio. La conduzione autonoma dell’impianto permette una gestione più semplice, soprattutto perché non sono presenti i costi legati alle grandi campagne di promozione che vengono puntualmente sostenuti dalle compagnie tradizionali. Abbiamo perciò rivolto alcune domande a Giorgio Pesce, re-

sponsabile commerciale della F.lli Vianello Srl, proprietaria di alcuni impianti SMP (San Marco Petroli) presenti nella

Provincia di Venezia sul fenomeno delle pompe bianche e come l’utente possa risparmiare sul prezzo della benzina, dato che i rincari sono diventati oramai di ordinaria amministrazione e incidono sempre più sul bilancio familiare. Le pompe bianche come fanno a tenere il prezzo basso? “Hanno costi inferiori: campagne promozionali, investimenti, ricerca, logistica, manutenzione, controllo della qualità del prodotto, certificazioni ISO, pubblicità radio – televisione giornalistica, personale che praticamente scompare dal piazzale (rimane solo uno che figura da custode) visto che i clienti sono obbligati a far benzina da soli utilizzando il servizio self – service 24 h e quant’altro. Tutte queste voci, alla fine, incidono notevolmente sul prezzo finale al consumatore”. Ci sono dei centri commerciali, come ad esempio Auchan, Carrefour, Conad dove sono presenti delle stazioni di servizio che portano il logo della catena delle grande distribuzione, il prezzo del carburante è ancora più basso ”Vendono il carburante senza margine e, a volte, perdendoci pure perché il carburante diventa un articolo civetta e riversano logicamente questa perdita (o mancato guadagno) sul prezzo di vendita delle migliaia di articoli presenti sugli scaffali dei supermercati. Chi di noi è in grado di verificare se acqua, pasta, olio, biscotti, barattolame, frutta e verdura e altre migliaia di prodotti rincarano, anche di qualche centesimo o millesimo? Cosicché, sulla vendita di quantità notevoli, recuperano le perdite subite dalla vendita dei carburanti ed aumentano vertiginosamente il volume d’affari. Non dimentichiamoci inoltre che, nel nostro Paese, un’esigenza primaria dell’automobilista rimane il servizio che naturalmente comporta dei

costi aggiuntivi ma che non esiste nei punti vendita dei centri commerciali”. Quale accorgimento avete adottato per tenere a freno l’aumento dei prezzi della benzina mantenendo però il logo della Compagnia petrolifera? “E’ diventato sempre più difficile essere competitivi con l’aumento delle pompe bianche rimanendo con l’insegna della Compagnia petrolifera. L’utente oramai è un acuto osservatore ed è in grado di verificare giornalmente qual è la stazione di servizio che lungo il suo percorso propone il prezzo più basso. La F.lli Vianello Srl va controcorrente: innanzitutto ha preferito che il servizio del gestore sia fondamentale per la clientela per ga-

rantire assistenza e professionalità e, soprattutto, per contrastare l’aggressione del prezzo di vendita del carburante, crede fortemente sulla fidelizzazione del cliente. Non dimentichiamoci inoltre che, nel nostro Paese, un’esigenza primaria dell’automobilista rimane il servizio che comporta dei costi aggiuntivi ma che non esiste nei punti vendita dei centri commerciali. Abbiamo messo a disposizione ai ns. clienti un nuovo strumento che mira al risparmio: la Vianello Card. La Vianello Card è nata per agevolare il pagamento dei rifornimenti consentendo al titolare della card di pagare il rifornimento di carburante a fine mese senza spese aggiuntive come fosse una bolletta. La Card viene rilasciata unita-

mente ad un codice Pin personalizzato per poter effettuare il rifornimento attraverso il selfservice 24 h su 24 h presso la stazione abilitata. Quale riscontro avete ottenuto con questa carta fedeltà? La Vianello Card ha permesso a molte aziende locali di evitare le uscite di cassa immediatamente riducendo i rischi di rapina agli automobilisti o al personale e garantire un controllo maggiore sui rifornimenti effettuati dal personale. Anche con il privato abbiamo raggiunto buoni risultati tenendo conto che ogni componente di un nucleo famigliare può ricevere una card abbinata all’auto da lui o lei utilizzata e pagare i rifornimenti con un unico conto mensile.

È PRIMAVERA, A MIRANO È FIORITO UN PAPAVE® Un giovane designer miranese ha aperto il suo atelier in via Mariutto a Mirano. Là, dove una volta c’era la jeanseria Manhattan adesso c’è un negozio tutto nuovo. Nuovo nelle idee, nell’allestimento, nella merce che vende. Gran parte degli articoli che si possono trovare nell’atelier sono ideati e disegnati da Giacomo Gallina. Lo puoi trovare in negozio, ti spiegherà la filosofia che sottende la sua produzione marchiata PAPAVE®.

Ma PAPAVE® non è solo un marchio di abbigliamento, è un’idea per il futuro. Un futuro a basso impatto ambientale. A partire dalle materie prime, da cui si ricavano i tessuti, sino allo smaltimento dei prodotti, PAPAVE® garantisce un’elevata sostenibilità. Questi obiettivi sono raggiungibili grazie all’utilizzo di tessuti ricavati dalla canapa che, a differenza del cotone, non ha bisogno di pesticidi durante la coltivazione. Ogni capo è ideato

e realizzato in Italia, anzi nel territorio miranese, quindi a chilometri zero. Anche i muri del negozio sono intonacati con fibre di canapa e canapolo impastate con la calce. PAPAVE® produce anche borse fatte artigianalmente prestando grande attenzione nella scelta dei materiali con l’uso di pellami riciclati e il reimpiego di resistenti tessuti militari. La fattura artigianale e l’impiego di piccole pezze di pelle rende ogni borsa un pezzo unico,

assolutamente originale. Innovazione, creatività, sostenibilità sono le parole d’ordine di que-

sta iniziativa che è rivolta ai giovani che sognano un futuro più originale e meno omologato.


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ATTILIO BENFATTO: UN CAMPIONE SU STRADA E SU PISTA Attilio Benfatto (Caselle, 10 marzo 1943) è un ex ciclista su strada e pista italiano. È lui stesso a raccontare il suo amore per il ciclismo, da quando, a 14 anni, andava a lavorare a Mestre: «Quaranta chilometri fra andata e ritorno, sempre in bicicletta, quante volte sfido vento e pioggia, ma quasi ci provo gusto pensando alle imprese di Baldini, il mio idolo». Ma sempre a Mestre, nel 1959, da esordiente ha anche un grave incidente: una caduta con commozione cerebrale e 8 giorni di coma. È ancora Attilio a ricordare: «Non do segni di risveglio, i miei genitori sono disperati, finché il dr. Domeneghini viene in ospedale, discute con i medici, affronta la situazione, mi sveglio». La ripresa è sorprendente: ad Adria vince con un distacco di tre minuti su tutti. Seguono tre anni da allievo con 12 vittorie, tra le

quali la “Coppa Adriana". Professionista dal 1966 al 1977, ha esordito dedicandosi sia alla strada che alla pista, ottenendo buoni risultati a livello nazionale e diventando campione italiano nell'inseguimento a squadre. Ha avuto più convocazioni a livello dilettantistico, e nel 1966 ha firmato un contratto con la squadra Salamini Luxor, nell'attesa dell'arrivo di Vittorio Adorni. Due sole vittorie su strada da professionista, ma vittorie di peso, al Giro d'Italia, vittorie che bastano a rendere splendida un'intera carriera. Se poi analizziamo tutto il curriculum di Attilio Benfatto, troviamo ben sette maglie tricolore, diverse maglie azzurre e un podio iridato. Fra le sue cinquanta vittorie, l'ex campione veneziano non esita a definire "del cuore" quella costruita nel centro di Milano, in vista del

Vigorelli, nell'ultima tappa del Giro d'Italia 1969. Le sue qualità lo fecero notare allo stesso Adorni, che lo inserì nella Scic. Nel 1970 ha partecipato anche al Tour de France, ma nel 1971 decise di ritornare al ciclismo su pista, per dedicarsi al mezzofondo. Quindi, nel 1972, ritornò alla vittoria al Giro d'Italia, aggiudicandosi la tappa di Reggio Calabria. Nel mezzofondo ottenne grandi risultati sia a livello nazionale che mondiale: nel 1974 vinse la medaglia di bronzo a Montréal. Lasciato il ciclismo su strada, continuò a correre su pista, ma un infortunio nel 1976 lo convinse ad abbandonare la carriera. Oggi è un tecnico a livello giovanile, senza comunque trascurare gli impegni famigliari: sposato dal 1969 con Francesca, ha due figli, Raoul e Martina e due splendidi nipotini.

Onore ai nostri Bersaglieri deceduti Due nostri amici Bersaglieri, Gianpaolo Agostini e Franco Favaretto, ci hanno lasciato recentemente, ma il loro caro ricordo riempie il vuoto lasciato nel nostro animo. Il Bersagliere Gianpaolo Agostini, nato a Mirano il 30/05/1939, Bersagliere dell'8° Reggimento, in data 05/01/2014 ha terminato la sua Corsa. Nell'anno 1963 fu tra i primi iscritti alla Sezione Bersaglieri, maturando un’anzianità di ben50 anni. Che il Silenzio suonato alle sue Esequie lo raggiunga lassù nel Paradiso Cremisi insieme al cordoglio dei famigliari e della Sezione Bersaglieri di Mirano.

Il Bersagliere Franco Favaretto, nato a Mirano il 06/05/1949, Bersagliere del I Reggimento, in data 25/0 /2014 è chiamato al quel destino al quale nessuno di noi può sfuggire. Persona molto conosciuta per la sua professionalità di barbiere. Iscritto nell'anno 2005 alla Sezione Bersaglieri di Mirano. Il Silenzio suonato alle sue Esequie lo raggiunga lassù nel Paradiso Cremisi insieme al cordoglio dei suoi Cari e della Sezione Bersaglieri di Mirano. Il Presidente Luigino Vecchiato

Auguri di Buona Pasqua dalla sezione Bersaglieri di Mirano

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE ANZIANI MIRANO - APSAM Di questo andiamo molto orgogliosi. Inoltre tutti i martedì del mese dalle ore 15 alle 16,30 si gioca a carte, a tombola, a dama, etc.: per questo si auspica al più presto un miglioramento della sala-ritrovo da parte del Consiglio Comunale. È presente anche la Croce Rossa per eseguire esami medici a chi ne fa richiesta. Il 3/5/2014 è in programma una gita a Chioggia con pranzo. Intratterrà la giornata il DJ Dario. Il Presidente Giovanni Vanzan

Il 25/5/2014 decade tutto il direttivo APSAM, ma l’attuale Presidente Giovanni Vanzan comunica che il Direttivo tuttora in carica riconfermerà il precedente organico direttivo in carica: Giovanni Vanzan come presidente, Mario Gambaro e Attilio Stevanato come vicepresidenti. A tutt’oggi gli iscritti sono circa 500 e si considerano un gruppo affiatato: in sede (Barchessa di Villa Errera, Via Bastia Fuori56/a) ogni domenica si balla, si scambiano opinioni e si offre un pasto caldo a chi è solo.

Collaborare cantando

I ricordi di Mario Volpato, presidente della Sezione Carristi di Mirano Sono nato a Mirano il 25/3/1929. Mi sono iscritto alla Sezione Carristi di Treviso nell 1954, quando non esistevano ancora le tessere, poi sono passato ufficialmente alla Nuova sezione di Mestre (VE). Nel 1963, con il sig. Callegari e con il benestare del Presidente regionale Gen. Alvise Brunetti, ho formato la nuova sezione di Mirano (VE) in qualità di vice Presidente. Nel mese di agosto dello stesso anno, a causa di una malattia del Pres. Callegari, assunsi la carica di Vice Facente fino alla sua morte. Nel 1968, fatte le elezioni, sono stato eletto Presidente di sezione e sono stato in carica fino il 13/2/2013. Il Gen. Brunetti mi propose alla Presidenza Nazionale per la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana, che mi fu concessa il 27/12/1969 dal Presidente Saragat e controfirmata dall’Onorevole Rumor. A metà dicembre 2013 ricevetti una telefonata da un funzionario del Comune di Treviso con cui mi veniva comunicata la consegna di una Targa come “cittadino onorario” per essere stato il primo carrista non trevigiano iscritto alla Sezione Carristi di Treviso e per essere stato presidente per 50 anni della Sezione di Mirano. Date le mie condizioni di salute che non mi consentivano di muovermi, fu la Commissione che venne a farmi visita e ne fu molto grato: era sabato 28 dicembre e, assieme al Presidente della Sezione Carristi di Treviso, c’erano un capitano in rappresentanza della Compagnia “Ariete”, un funzionario del Comune di Treviso, il presidente della sezione di Mirano e i due Vice-presidenti.

Ho conosciuto Francesco Signor e sua moglie, Rosetta Pizzo, una sera di settembre dell'anno scorso. Dovrei dire però il maestro soprano Rosetta Pizzo ed il maestro basso Francesco Signor, perché entrambi sono cantanti lirici e perché entrambi gestiscono una scuola di canto che si chiama “MusicoTeatro”. Sono arrivato un pomeriggio con Gianni, il nostro maestro e Giorgio, il nostro ex vicepresidente nel grande studio di Francesco, pieno zeppo di dischi, nastri, spartiti e libri ed ho ascoltato per un'ora parlare di progetti, di musica, di canto, di storie di personaggi illustri della lirica … e son rimasto incantato dal fascino del mondo di cui Francesco raccontava. Son tornato altre volte a Scaltenigo per parlare con loro e una sera ho assistito alle prove del gruppo con questi giovani cantanti che provavano e si divertivano mentre Francesco accompagnava al piano e Rosetta suggeriva e girava gli spartiti: non abbiamo potuto fare a meno, Gianni ed io, di unirci nel canto, quando era possibile, senza disturbare i solisti. Ho conosciuto questa realtà perché l'anno scorso abbiamo cominciato a lavorare assieme. Non è stato difficile sposare la cultura musicale classica con quella popolare: entrambe esprimono e illustrano sentimenti e vicende umane, con linguaggi diversi ma con lo stesso alfabeto, quello della musica. L'anno scorso abbiamo realizzato as-

sieme due spettacoli: un tour musicale nelle regioni italiane e una raccolta di pensieri sull'amore. Parlo di spettacoli e non di concerti perché la sapienza teatrale di Francesco e Rosetta fanno sì che si mescolino ai canti, letture di brani di prosa e poesia, balletti e danza di sala, in modo da realizzare un flusso continuo di suoni e immagini che avvince il pubblico e diverte noi che siamo coinvolti. Ma è anche bello vedere come questi professionisti organizzano l'evento, partendo dall'idea. Misurano gli spazi, il tempo, attrezzano, strumentano e provano le sequenze degli interventi, si arrabbiano e rassicurano. Si tratta di un'esperienza nuova ed appagante per il Coro. Al pubblico siamo piaciuti insieme e noi riteniamo che collaborare significa scambiare idee e pensiero, il che comporta un arricchimento per tutti. Così, anche quest'anno parteciperemo a due spettacoli con loro, nella seconda parte dell'anno, con un evento che riguarda la donna … “Donne, donne eterni dei ...” ed uno che alternerà la giocosità e lo scherzo alla nostalgia e il ricordo. E la collaborazione continuerà. Il coro quest'anno, proprio per la sua particolarità, è tutto proiettato alla commemorazione del centenario della Grande Guerra. Replicheremo diverse volte la performance di immagini, canti e letture (curati dal prof. A. Celeghin) relative alla Guerra sull'altopiano di Asiago, la

cui tragedia può assurgere a simbolo dell'orrendo olocausto dettato dalla stupidità e ferocia umana, dando così un contributo al ricordo di quei fatti terribili per non dimenticare. Il programma è fitto nei prossimi mesi: saremo il 22 marzo a Zianigo, il 22 aprile presso l'auditorio dei Licei di Mirano, il 3 maggio a Nervesa della Battaglia, per la Guerra sull'altopiano. A Martellago saremo l'11 maggio, dove durante la mattinata interverremo con programmi di canti della prima guerra mondiale durante le visite guidate nella manifestazione “La Castellana”. Poi il 24 maggio avremo la nostra solita “Rassegna primaverile” nella sala Mandic a Mirano. Nella seconda parte dell'anno, il 20 settembre, saremo a Monfalcone e il 9 ottobre e l’11 dicembre canteremo con “Musico Teatro” e poi il 20 dicembre la tradizionale “Rassegna di canti di Natale” nel duomo di Mirano. E continuano ad arrivare richieste di interventi fuori regione. Stiamo vivendo una bella stagione piena di esperienze, di vitalità e di armonia: il coro prova, si impegna e canta. E chissà che altri, vedendo quello che facciamo, vogliano venire ad aiutarci e vivere con noi questi momenti intensi facendo la cosa che più ci piace: cantare. Marco Lavazza Presidente del Coro Croda Rossa di Mirano

SPECIALITÀ TIPICHE PUGLIESI E SALENTINE Ristorante accogliente a gestione familiare, Ristobar Aurora è il posto ideale per pranzi di lavoro, eventi e piccole cerimonie o serate in compagnia di amici. Il locale offre un accurato servizio bar & restaurant durante tutto il giorno con menù alla carta. A tutte le ore si possono gustare panini e tramezzini sfiziosi, ma a pranzo e a cena la cucina propone il meglio delle specialità pugliesi e non solo.

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attraverso un processo di reazione e vulcanizzazione con formazione di una schiuma densa ed elastica, a struttura cellulare, che arresta l’infiltrazione e sigilla ermeticamente la fessura iniettata; • È compatibile con tutti i supporti: calcestruzzo, pietre naturali, acciaio, laminati e materiali da iniezione di natura poliuretanica, eventualmente preesistenti; • È caratterizzata da un brevissimo tempo di reazione con l’acqua di circa 30” che può essere accelerato, ove necessario, sino a 15”, aumentando il dosaggio del componente B. Il fenomeno delle infiltrazioni

d’acqua è un problema molto frequente nei tunnel in fase di costruzione e in quelli già operativi da anni. L’iniezione di resine idroreattive è una tecnica di risanamento che consente di risolvere la questione in modo estremamente rapido e, soprattutto, senza dover ricorrere a demolizioni invasive o ad interventi con mezzi ingombranti. L’agilità e l’immediatezza di questo tipo di soluzione sono i punti di forza della ‘Stevanato’ che opera tempestivamente con attrezzature poco ingombranti, in maniera localizzata e senza provocare disagevoli interruzioni al

servizio. Particolarmente indicata per: • Il riempimento di grandi cavità, mediante iniezione di resine altamente espansive. • L’impermeabilizzazione di venute d’acqua anche con forte pressione. • L’impermeabilizzazione dei conci con trasudazioni. • L’incollaggio strutturale dei conci lesionati. • La chiodatura radiale dei conci. 1. Esecuzione dei fori e posa dei packer d’iniezione; diametro, lunghezza e tipologia variano a seconda del materiale dal quale fuoriesce l’acqua.

2. Iniezione delle resine; in questa fase si arresta il flusso d’acqua e, grazie alla pressione con cui si inietta il materiale, si sigillano anche lesioni più profonde. Si verifica immediatamente la riuscita del lavoro. 3. Iniezione di chiusura, operazione analoga alla precedente, ma con materiali diversi. Si effettua sugli stessi packer utilizzati in precedenza. 4. A distanza di qualche giorno, per permettere alle resine una completa reazione, i packer vengono rimossi. 5. Sigillatura dei fori di iniezione ed eventuale rasatura della superficie.

Il mercato delle auto usate resiste

ONGARATO MOTORS: 10° anniversario Renzo Ongarato: “Il cliente al centro di tutto” Quando si parla di mercato auto in Italia non si capisce più niente. Il nostro paese, un tempo regno dell’automobile, oggi perennemente choccato per il drammatico calo nelle vendite di auto nuove e usate, stenta a riprendersi. Troppe tasse e assicurazioni alle stelle sono soltanto due dei driver di questa spaventosa decrescita. Non tutti però sono d’accordo sul fatto che il momento sia così tragico: a seconda del punto di osservazione, par di capire, il mercato automobilistico, pur continuando a risentire della crisi, assume connotati diversi. Guardando per esempio ai dati che emergono dalla stipula delle assicurazioni auto, la situazione non appare così irreparabile. La buona notizia è che il mercato dell’usato sta tenendo. Stando ai

Renzo Ongarato

dati dell’Aci, il 2013 si è chiuso con un + 0,5% che fa ben sperare per il 2014. Tuttavia, i numeri sono ancora bassi per cantare vittoria. Con pochi soldi nel portafoglio, gli italiani cercano di spendere meno e meglio e così anche l’acquisto è diventato più razionale. Non c’è più spazio per sognare, anche quando si sceglie la “seconda mano”. I primi a esserne accorti sono i concessionari, che ne elencano tutti i segnali: in questo settore l’acquisto è determinato dal budget a disposizione e molto spesso funziona grazie ai pagamenti rateali e finanziamenti. In più, sei volte su dieci avviene dando indietro la propria auto che, nel 20% dei casi, è da buttare. «Rimangono ancora troppo alti i costi del passaggio di proprietà, che peraltro non sono calibrati sulla base del tipo di vettura acquistata», sottolinea Renzo Ongarato, titolare della Ongarato Motors. La Ongarato Motors quest’anno compie 10 anni e nonostante la crisi la vostra azienda rimane tra le leader del settore. Com’è possibile? Qualche consiglio per i giovani? Premetto che sono nel settore auto dal 1992, e da subito ho trovato questo lavoro molto gratificante, diventando poi una

passione. Passione che poi si è sempre accompagnata in una continua ricerca ed evoluzione dell’automotive. Da quando ho aperto a Mirano, ho puntato subito sulla professionalità dei venditori, trasformandoli in consulenti vendita. La differenza è fondamentale perché un consulente preparato cerca di capire le esigenze del cliente e trovare l’occasione giusta per lui. Il nostro obiettivo è di far sentire il cliente in un ambiente familiare e a proprio agio, dove può trovare tutti i servizi legati all’automotive. Quindi finanziamenti senza anticipo a tassi agevolati, polizze assicurative di ultima generazione, garanzie aggiuntive, carrozzeria, officina, noleggio, e molto altro. Mettendo sempre per prima cosa la soddisfazione del cliente, anche nei momenti più difficili di mercato le soddisfazioni non mancano, grazie al passaparola che rimane la migliore pubblicità. A tutti i giovani consiglio di avere dei sogni ed inseguirli, essere determinati ed imparare una professione . Cosa ne pensa per il futuro dell’automotive ? Il mercato anche quest’anno non è previsto in aumento, e di conseguenza altre

concessionarie medio /grandi sono destinate a chiudere per i costi di gestione troppo elevati. E proprio internet sta dando nuovi spunti al settore: che ne pensa? Considerato da tutti come un’opportunità, da una parte, consente ai potenziali clienti di informarsi e confrontare i prezzi in pochi click e, dall’altra, alle concessionarie di allargare il loro bacino di vendita. Ma non è tutto oro quello che luccica. Se tutti sono a caccia dell’affare, ben pochi lo trovano. E il rischio di incappare in una fregatura è sempre dietro l’angolo, dalla manomissione del contachilometri alle truffe su web. Secondo l’Unione nazionale consumatori, proprio perché non si fidano, gli italiani sono i meno propensi in Europa ad acquistare un’auto usata e il 60% delle volte si accordano tra privati. Una formula che permette di risparmiare anche fino a mille euro per un’auto di medie dimensioni, ma che non prevede alcun tipo di tutela per il compratore. Al contrario, acquistando da un professionista si gode della garanzia che copre eventualmente difetti per almeno un anno. Giorgio Pesce

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Le risorse della Sanità sono sempre più limitate e questo può mettere a rischio il servizio sia nella qualità sia nella quantità. L’associazione di volontariato CTDM di Mirano è a disposizione della popolazione e può dare una mano gratuitamente nella difesa del diritto alla Salute. Si possono effettuare segnalazioni alle Autorità competenti per indurle a

rimuovere le cause del disservizio ed eventualmente fornire un aiuto per i casi di richiesta di risarcimento dei danni subiti fornendo assistenza legale e medicolegale. Si riceve ogni martedì dalle 16,00 alle 17,30 presso l’ufficio del vecchio padiglione di Neurologia dell’Ospedale di Mirano in via L. Mariutto, 13. Tel. 041 5795703, e-mail ctdm.mirano@libero.it.


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PASQUA 2014 Domenica 20 Aprile

Lunedì 21 Aprile

Aperto fino alle ore 12:30

Aperto fino alle ore 12:30

Menù di carne

Menù di pesce

Insalata di asparagelle con julienne di carciofi in olio e limone su cestino croccante di grana

Flan di crema di scampi e ricotta al profumo di menta su salsa di crostacei

Crespelle gratinate con crema di asparagi e Montasio Dop

Gnocchetti di patate al ragù di capasanta e vellutata di porro

Capretto arrosto alla contadina e *costicine di agnello alla griglia

Pesce spada alla palermitana con pomodori pachino, rondelle di olive e capperi

Gratè di patate al parmigiano e cipolle, melanzane, peperoni alla catalana

Pomodori, zucchine e melanzane gratinati alla buongustaia

Menù completo: € 15,00 a persona

Menù completo: € 20,00 a persona

Vino consigliato: Refosco “Bellia”

Vino consigliato: Pinot grigio “Bellia”

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