Mirano Magazine Dicembre 2012

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MIRANO Magazine

DICEMBRE 2012

Suppl. a «Guida Casa» - Autorizzazione Tribunale di Venezia N. 1219 del 13/03/1996 - Distribuz. gratuita Direttore responsabile: Laura Colognesi - Coordinatore redazionale: Paolo Leandri - Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

EDITORIALE

Indice

Il bilancio della nuova Amministrazione

pag. 5

Considerazioni dopo le votazioni

pag. 6

2012: un Natale senza luminarie ma in solidarietà

pag. 7

Serate culturali di primavera 2013

pag. 8

Premiazione concorso del CAI Mirano

pag. 9

Il pianista miranese Michelangelo Stregapede

pag. 11

La famiglia Groppello volta pagina

pag. 19

TAGLIO ALTO: INSERTO CULTURALE

pag. 21

La morte della pittura? E’ solo apparente

pag. 21

Terremoto in Emilia, Mirano risponde

pag. 22

Intervista a Tobia Ravà

pag. 24

The Dancers, turbo trio vintage

pag. 33

Chiara Sole Pezzato esordisce con un fantasy

pag. 34

Paolo Favaretto eletto Miranese dell’anno

pag. 38

Maxx Borghi, ricerca di originalità

pag. 41

Francesco Minto, un miranese in nazionale

pag. 48

La delicatezza delle emozioni di Marino Sartori

pag. 49

Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego

pag. 51

Ricordando Mons. Francesco Muriago

pag. 52

Gli auguri della redazione per un Natale e un Nuovo Anno all’insegna della speranza Affezionati lettori, la Redazione esprime a tutti voi i più sentiti auguri per le prossime Festività, anche se queste del 2012 sicuramente le ricorderemo con una certa tristezza. La crisi economica che stiamo attraversando infatti si sta dimostrando sempre più pesante, tanto che già i primi sondaggi di mercato evidenziano come la maggior parte degli italiani trascorrerà il Natale e san Silvestro all’insegna del risparmio, se non addirittura dell’indigenza. Ma proprio questa situazione può favorire alcune riflessioni, lontane sia dal facile moralismo come dal pessimismo che toglie ogni prospettiva, cioè quella di ripensare ad alcuni valori che per vari motivi oggi stiamo perdendo sul modo di considerare la vita. L’occasione ci è data dalla riscoperta del pensiero di un nostro corregionale nato a Pieve di Soligo (TV) e docente universitario di economia politica, Giuseppe Toniolo (1845-1921), beatificato il 29 aprile scorso da Benedetto XVI per aver promosso «la centralità della persona nel mondo del lavoro, l’insopprimibile valore etico dell’economia, la rilevanza antropologica della questione sociale, l’importanza del Vangelo nella costruzione della società» (“Caritas in Veritate”). Lo studioso infatti già nel 2° 1800 criticava la società europea per la sua concezione puramente materialistica della realtà che porta l'uomo a vedere

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nell'economia un interesse solamente produttivo, con l’illusione che sia il benessere in se stesso a procurare la felicità attraverso la logica del guadagno egoistico. Nella sua opera principale “Trattato di economia sociale” evidenzia invece il rischio insito nella ricerca di una ricchezza che non sappia guardare oltre la semplice logica del possesso: infatti, secondo il professore di Treviso è un errore basare l’attività umana sul solo “avere” materiale, perché il nostro modo di comportarci deve saper superare l'utilitarismo individualistico per ispirarsi invece ai principi della giustizia e del diritto. Per Toniolo si tratta perciò di recuperare il valore della dignità umana nei confronti del denaro che deve essere riportato alla sua vera dimensione di mezzo e non di fine, in modo da evitare che l'unica regola sociale sia quella del profitto, con il risultato delle ricorrenti crisi sociali come quella che stiamo attraversando. Questo è anche il senso degli “auguri” che “Mirano Magazine” intende rivolgere ai suoi lettori: auguri cioè all’insegna della speranza per un futuro più a misura d’uomo, in cui la dignità della persona costituisca il parametro per ogni altra valutazione esistenziale. Il responsabile di redazione Paolo Leandri



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“Liquidambar” e “Le avventure di Giovanni” segnano il debutto in libreria della professoressa Monica Veronese Biologa, professoressa di Scienze naturali al liceo scientifico Majorana di Mirano, Monica Francesca Veronese ha fatto il suo debutto in libreria come scrittrice di due piccoli volumi di narrativa editi da Cleup (“Coop. Libraria Editrice Università di Padova”). La scrittrice con «Le avventure di Giovanni», libro per ragazzi, e con i racconti gialli «Liquidambar», offre una raccolta di novelle a sfondo naturalistico, il cui filo conduttore verte sull’inevitabile osmosi tra natura e animo umano, tra tutela dell’ambiente e conoscenza introspettiva dell’indole e del pensiero dell’uomo. Ogni racconto è abbellito da disegni dell’autrice sia fantastici che scientifici, eseguiti con la tecnica dell’acquerello e china e pastello e china. Il 22 dicembre 2011 Monica Francesca Veronese ha presentato i due volumi nella sala parrocchiale della chiesa di San Leopoldo Mandic a Mirano. La serata è stata molto partecipata dalla popolazione miranese, in particolare da colleghi e studenti della professoressa. Nel corso della presentazione sono stati proiettati dei filmati a carattere naturalistico e letti dei brani tratti dai due libri. «Le avventure di Giovanni» (9 euro) narra la storia di Giovanni, un bambino che ama la natura, la osserva e la vive, facendola propria con gli altri. In «Liquidambar» (10 euro), i protagonisti mettono a nudo la propria indole, fatta di debolezze, ossessioni, malinconie e rimpianti ma anche di tenacia, curiosità e talento, riflettendosi e confondendosi nelle caratteristiche delle essenze botaniche che accompagnano l’evoluzione dell’Uomo. Monica Francesca Veronese, che oltre ad esercitare la professione di insegnante, presta consulenze occasionali su tematiche ambientali per enti pubblici e privati, svolge attività di ricerca scientifica collaborando con l'Università degli Studi di Padova e la facoltà di Biotecnologie dell’Università Alma Mater di Bologna, tiene conferenze di didattica delle scienze e su tematiche ambientali per le scuole di Istituti superiori, svolge attività di ricerca scientifica nella propria scuola promuovendo scambi culturali tra scuola e territorio. «Amo molto la montagna – dice l’autrice – dove molti racconti sono ambientati. E per il futuro ho ancora altre storie da pubblicare». I volumi si possono acquistare presso la cartoleria Corò – P.zza A. Moro a Mirano, presso le librerie Cortina, Progetto e Feltrinelli di Padova e sul sito www.cleup.it.

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Il bilancio della nuova Amministrazione In genere le festività di fine anno sono occasione per volgere indietro lo sguardo, osservare la strada percorsa e trarre un primo bilancio. Nel nostro caso – l’operato della neo-nata Amministrazione – il tragitto è per ora breve, ma, allo stesso tempo, ricco di spunti, eventi significativi e prospettive, complesse e difficili quanto stimolanti. In pochi mesi, Mirano ha visto già realizzarsi alcuni degli interventi fissati nelle linee di attuazione del programma. Basti pensare, per esempio, alla riapertura del Centro Pace, fermo per anni che, da ottobre, dopo la cerimonia di intitolazione a Sonja Slavik (Centro per la pace e la legalità Sonja Slavik), è tornato all’attività, ricominciando da dove si era fermato. Un altro settore in cui sono stati fatti significativi passi avanti è quello dell’ambiente: da metà ottobre il sistema a calotta ha raggiunto anche Zianigo, Luneo, via Miranese e Campocroce, segnando un altro passo verso il miglioramento del servizio e la crescita della raccolta differenziata (obiettivo 65% sul totale dei rifiuti entro il 31 dicembre 2012). Il nostro Comune, inoltre, ha aderito al Patto dei Sindaci, che è la principale iniziativa pensata dalla Commissione Europea per coinvolgere direttamente i governi locali e i cittadini nella lotta contro il riscaldamento globale e che prevede redazione e attuazione di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), per ridurre almeno del 20% (rispetto ai livelli del 2005) le emissioni di CO2 nel territorio comunale. Quest’anno autunno il Comune ha anche indetto una gara pubblica per concedere i tetti di ventuno edifici comunali (scuole, ex scuole, palestre, bocciodromo e magazzino comunale) per la realizzazione d’impianti fotovoltaici, generatori di ener-

gia elettrica pulita. Tutte azioni, quelle di questo rapido excursus, che vanno in un’unica, fondamentale direzione: la trasformazione di Mirano in una città sempre più ecosostenibile. Si è agito anche sotto il profilo dell’ordine pubblico: si pensi all’istituzione del servizio di vigilanza per la movida del centro e, più di recente, del servizio di sorveglianza nei principali parcheggi cittadini, nato per arginare il fenomeno dei posteggiatori abusivi. Un intervento, quest’ultimo, che avrà effetti positivi anche sul piano sociale: il lavoro di sorveglianza (e pulizia) dei parcheggi è stato infatti affidato a quattro cittadini miranesi disoccupati. Ciò è stato possibile grazie all’adesione a un progetto regionale che permette all’Amministrazione di convertire in modo produttivo spese assistenziali che avrebbe dovuto sostenere in ogni caso, a prescindere. Ma, come detto, siamo appena all’inizio del percorso e, per forza di cose, lo sguardo corre alla strada che ancora attende più che a quella già calcata. Una via che non si prospetta affatto semplice, per i problemi e le difficoltà che, purtroppo, abbiamo imparato a conoscere in questi anni di crisi economica e per i nuovi problemi che sembrano profilarsi all’orizzonte. Il fronte più complesso in cui siamo impegnati è quello per ottenere i 19 milioni di euro che spettano (da tempo) a Mirano per le opere compensative del Passante autostradale. Soldi che permetterebbero di realizzare numerosi interventi di cui il territorio comunale ha bisogno. Sempre in tema di territorio e viabilità, va ricordata l’impegno profuso dal Comune per sostenere e tutelare i cittadini (in particolare i pendolari che si recano verso Padova) a seguito

dell’imminente aumento dei pedaggi autostradali deciso da Concessioni Autostradali Venete per eliminare il fenomeno “tornello” al casello di Vetrego. L’esempio dei fondi relativi al Passante attesi da anni rende molto bene il problema principale del nostro Comune (e in generale di tutti i comuni) in questo periodo, vale a dire la scarsità di risorse. Siamo tutti a conoscenza dei tagli imposti dal Governo alle amministrazioni locali; tagli che decurtano fortemente le possibilità di organizzazione e spesa dei comuni, costretti a un lavoro formidabile e a scelte dolorose per far quadrare in conti. E la situazione, almeno nel breve periodo, non sembra destinata a migliorare, anzi: di novembre, infatti, è la notizia di nuovi tagli che rischiano di mettere in ginocchio i comuni e contro i quali i sindaci italiani sono scesi in piazza a Milano. Ma l’autocommiserazione non è certo la risposta che vuole dare questa Amministrazione. Vogliamo continuare, come fatto in questi primi mesi, a fare tutto quanto è in nostro potere per guidare al meglio Mirano, provvedendo a ciò di cui la nostra città ha bisogno, rimanendo vicino ai cittadini (in particolare alle persone e alle famiglie più in difficoltà), utilizzando al meglio le risorse disponibili, per cercare di gravare meno possibile sulla cittadinanza o privarla di servizi di qualità. È più che mai un momento in cui tra Amministrazione e cittadinanza è necessario un rapporto stretto e vivo. Le prospettive, fortunatamente, non sono solo negative. Si scorgono anche nuove possibilità e opportunità. Ad esempio, in questi mesi, il nostro territorio è stato interessato dal processo di riorganizzazione delle province e di costituzione della Città Metropolitana: un cambiamento signifi-

Il punto di vista dell’Assessore Zara Cari concittadini di Mirano, innanzitutto è mio dovere presentarmi: sono Cristian Zara, ho 33 anni, e sono il nuovo Assessore del Comune di Mirano, con deleghe alle Politiche per i Giovani, per lo Sport, per la Casa e per il Lavoro. Seppur giovane, vanto una consolidata e approfondita esperienza a livello professionale nel campo del Lavoro: presso il Sindacato Datoriale CNA “Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media Impresa” svolgo il ruolo di vice-responsabile provinciale del servizio di patronato previdenziale ed assistenziale e di consulente in materia di previdenza ed assistenza e rappresento il CNA nella Consulta provinciale per l'immigrazione e nei tavoli per l'immigrazione di Questura e Prefettura, oltre che nei piani di zona dell'Asl 13 (piano disabilità ed immigrazione). Inoltre sono componente dell’Associazione Italiana Arbitri (AIA-FIGC) e faccio parte del direttivo dell’ANPI Mirano. Al riguardo delle deleghe che mi sono state assegnate, per quanto riguarda le politiche giovanili, bisogna innanzi tutto dire che Mirano è una città viva e vitale, e che lo è sicuramente anche grazie ai tanti giovani che risiedono, lavorano e passano molto del loro tempo libero nella nostra città. Mirano vanta una rete di strutture educative e formative ampia e variegata, che va dalla prima infanzia all’università. Ciò comporta la presenza di un numero molto elevato di giovani: una presenza che va valorizzata e tutelata sotto ogni aspetto e con tutti gli strumenti a disposizione. Questa Amministrazione ha il compito di accompagnarli con lungimiranza, partendo dal presupposto che il futuro è dei giovani e che è su di loro che bisogna investire. Proprio per questo le nostre proposte hanno la finalità di potenziare i centri di cultura, come la biblioteca, anche con provvedimenti innovativi (diffusione del wi-fi), age-

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DICEMBRE 2012 Stampa: Centro Servizi Editoriali srl (Grisignano - VI)

volare la presenza di associazioni e cercare di avere con queste un rapporto costruttivo e di collaborazione e, infine, cercare di intervenire nelle situazioni di disagio. Tutto questo nell’ottica di una città nella quale i giovani devono essere protagonisti attivi di un cambiamento che deve avere dimensione sia locale sia globale. Per quanto riguarda la delega alle politiche dello Sport, è intenzione di questa Amministrazione di rilanciare la “Festa dello Sport”, per dare visibilità e valorizzare il lavoro delle società sportive del Comune. La Festa potrebbe diventare annuale evento culmine di un calendario coordinato di eventi sportivi. Abbiamo poi l'impegno di instaurare un più stretto rapporto tra capoluogo e frazioni per l’uso degli impianti, favorendo dunque anche la parte di cittadinanza che non li vede presenti sul proprio territorio, quello di praticare regolare manutenzione alle aree gioco e di incontro dei vari quartieri e quella di promuovere un’azione educativa e di controllo in queste, affinché questi spazi non diventino fonti di criticità. In questo senso, sarà importante istaurare

una proficua collaborazione con i cittadini delle aree interessate e porre delle regole definite per la loro fruizione. Inoltre è impegno dell'Amministrazione Comunale quella di favorire anche lo sport amatoriale. Impegno dell'Amministrazione, nel tema delle politiche abitative, sarà invece quello di aumentare il numero di alloggi da assegnare alle famiglie più in difficoltà nell’affrontare i canoni di locazione di mercato, attraverso l’acquisto di case da parte dell’ATER, sia quelle di edilizia economica rimaste vuote (e di cui è già stata programmata la vendita) sia quelle a libero mercato nuove e invendute. I fondi acquisiti dall’ATER attraverso la vendita di case a Mirano saranno reinvestiti sul territorio stesso, in modo che il patrimonio di edilizia popolare non venga depauperato, bensì incrementato. Impegno dell'Amministrazione, relativamente invece al tema del lavoro, è quello di creare uno sportello che faciliti l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Aiutare la creazione e la ricerca di lavoro “qualificato” nel territorio con appositi momenti di reciproca conoscenza e confronto con codesto

cativo che, nonostante l’indeterminatezza della fase embrionale, speriamo possa dare i frutti sperati in termini di razionalizzazione delle risorse e possibilità di sviluppo. Nello stesso ambito va collocato il lavoro svolto dalla nostra Città per imprimere una definitiva accelerazione all’Unione dei Comuni del Miranese, progetto che porterà importanti e tangibili miglioramenti all’efficienza di servizi, trasporti e risorse del territorio di cui facciamo parte. Inoltre, la fiducia nel futuro, a Mirano, è data anche – e soprattutto – dalla forza e dalla vitalità della sua cittadinanza, dalle significative capacità dei suoi giovani, delle sue attività produttive, dalle potenzialità di un territorio bellissimo e unico. È con questi pensieri positivi e ricchi di aspettativa, dunque, che desidero salutarvi e augurare a tutti e a tutte voi buon Natale e un felice anno nuovo.

Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano

mondo. Ci sarà l'impegno per progetti condivisi con la Cooperazione sociale e l’associazionismo, per favorire l’inserimento in attività di pubblica utilità di coloro che si trovano in situazioni problematiche L’Amministrazione comunale intende infine intervenire con azioni di aiuto che non siano di mera assistenza, ma che abbiano invece tutta la dignità del lavoro e siano di utilità per la comunità. Questi sono una parte degli impegni che come Amministrazione Comunale ci siamo presi, relativamente alle deleghe assegnatemi, fin dalla campagna elettorale, e nostra intenzione è ovviamente quella di portarli positivamente a termine, per il bene del Comune di Mirano e dei cittadini Miranesi.

Cristian Zara Assessore alle politiche per i giovani, per lo sport, per la casa e per il lavoro del Comune di Mirano

C.M.C. Colorificio Castaldello Srl: la difesa delle salute passa anche dalle pareti Il problema della qualità dell'aria è all'ordine del giorno nelle nostre città. Quando si parla di inquinamento atmosferico, il pensiero corre dritto alle strade più trafficate, infestate dai gas di scarico di automobili e mezzi pesanti. Raramente, però, si associa il concetto di inquinamento dell'aria a ciò che respiriamo all'interno delle abitazioni, come se le pareti avessero il potere di filtrare le sostanze dannose per l'organismo o di difenderci dalla proliferazione di muffe e batteri, causa di infezioni e malattie. E' proprio dentro gli edifici, invece, che si rilevano spesso alte concentrazioni di inquinanti e microrganismi dannosi alla salute, complici, ad esempio, la scarsa ventilazione, i sistemi di riscaldamento e l'aria condizionata. Per contribuire a rendere più salubre la vita all'interno delle abitazioni, uffici ed edifici aperti al pubblico, C.M.C. Colorificio Castaldello Srl,

leader sul territorio del miranese per la distribuzione professionale di idropitture e sistemi vernicianti per l'edilizia leggera propone già da qualche anno svariate linee di idropitture per interni che contribuiscono attivamente a migliorare la qualità dell'aria. Sfruttando la nanotecnologia, ad esempio, le idropitture che contengono speciali nanoparticelle sono in grado di innescare reazioni chimiche che purificano l'aria dell'ambiente. Un altro valido sistema che contribuisce a ridurre le sostanze inquinanti nell'aria è dato dalla fotocatalisi, ossia un processo chimico che avviene grazie all'impiego di speciali nanopigmenti di biossido di titanio che, sottoposti all'azione dei raggi solari, scindono le molecole delle sostanze inquinanti, trasformandole in sostanze innocue per la salute. La grande novità di questa nuova tecnologia impiegata nelle idropitture è

quella di attivare il processo di fotocatalisi anche in presenza di luce artificiale. Risulta quindi evidente che la scelta corretta di un buon sistema verniciante per interni migliora sensibilmente la qualità dell'aria e di conseguenza della vita soprattutto in ambienti con presenza di bambini e persone anziane. Una vera e propria rivoluzione nella prevenzione e nella tutela della salute pubblica, resa possibile grazie ad un approccio innovativo ed al valore aggiunto di ricerca, che da sempre contraddistingue i prodotti commercializzati dalla C.M.C. Colorificio Castaldello. Per maggiori informazioni visitate il nostro sito internet www.cmccolor.it accedendo ai link aziendali o ritirate presso nostra sede in Via Meucci, 2 Zona Industriale a Mirano, le brochure informative.


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Considerazioni amministrative e politiche dopo le votazioni In questo primo periodo di amministrazione abbiamo cercato di capire l’orientamento della maggioranza rispetto alle difficoltà di bilancio e alla situazione reale venutasi a determinare dopo circa un anno di commissariamento del Comune. Con sincerità debbo ammettere che c’è sempre stato un dialogo aperto e corretto sia con la Sindaca Pavanello che con gli assessori Salviato e Vianello, nonché con la Presidente del Consiglio Cibin, di volta in volta interpellati per la risoluzione o discussione di tematiche presentatemi dai cittadini. Questo rapporto collaborativo si è manifestato anche con i colleghi Capogruppo Consiliari tanto che, nel caso di interpellare la Giunta sulla fattibilità di inserire nelle opere future una rotatoria in corrispondenza dell’intersezione tra

Via Scaltenigo con Via Caltressa, la richiesta è stata presentata congiuntamente dal sottoscritto Capogruppo del PDL e dal Capogruppo della Lega Nord. Credo che solo in un contesto di rapporti di correttezza istituzionale si possano raggiungere obiettivi comuni negli interessi dei cittadini, e questa “opposizione collaborativa” ha visto confermare nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche importanti interventi che a suo tempo avevo proposto quando ero Assessore come ad esempio l’ampliamento del Cimitero di Scaltenigo e il nuovo parcheggio per il Cimitero di Zianigo nonché la sistemazione del Bocciodromo di Scaltenigo. Mi auguro che tale rapporto continui anche in futuro pur nel rispetto dei ruoli stabiliti dagli elettori. Nelle ultime elezioni ammini-

strative a Mirano il PdL ha perso. È giusto che la disamina sull’ultimo voto sia chiara affinché non ci si nasconda più dietro ad un dito, il dito di coloro che dicono che poteva andare peggio. No, non è così: il peggiore risultato del PdL mai conseguito: una perdita di più del 10% rispetto alle precedenti elezioni. Ma perché è andata così? Sicuramente la tendenza a livello nazionale era negativa e le scelte fatte localmente hanno dato il colpo fatale, peraltro già annunciato visto che più della metà dei tesserati non si sono presentati alla elezione interna per il candidato Sindaco. Per un buon lettore politico il risultato era già stato sancito. Secondo molti va evidenziato che chi non ha votato PdL è stato proprio l’elettorato storico del PdL perché stanco di certe persone, perché stanco anche delle dop-

L’assessore provinciale all’Istruzione Claudio Tessari commenta il successo del salone dell’offerta formativa “Fuori di Banco” che ha coinvolto anche le realtà scolastiche del miranese

“Un aiuto concreto per i nostri studenti” «Una importante iniziativa frutto di un lavoro di squadra tra studenti, insegnanti, famiglie, istituzioni e realtà aziendali del territorio, un aiuto per i nostri ragazzi che hanno necessità di capire e informarsi per decidere il proprio futuro». Così l’assessore provinciale all’Istruzione Claudio Tessari ha commentato il successo della terza edizione del salone dell’offerta formativa “Fuori di Banco” svoltosi al Vega di Porto Marghera dal 27 al 30 novembre e giunto quest’anno alla terza edizione. Confermati i circa 2000 visitatori degli anni scorsi di cui 700 studenti in visita accompagnanti dagli insegnanti e circa 500 famiglie. Molti anche gli studenti e le famiglie provenienti dal miranese. «Questa iniziativa – sottolinea l’assessore Tessari - sta entrando sempre più nel cuore delle persone e delle famiglie. La promuoviamo con convinzione soprattutto perché è un’opportunità per gli studenti delle superiori della provincia di Venezia di conoscere l’offerta formativa riguardante il percorso accademico e per quelli delle medie per poter valutare la scuola in cui si sentono più adatti per proseguire gli studi. In questa terza edizione abbiamo registrato un aumento di presenze di scuole, imprese e associazioni mentre sono state tutte presenti le forze dell’ordine. Si sentiva la necessità nel territorio di avere una proposta come questa e a tutt’oggi possiamo anche noi van-

tare un salone informativo al pari di altre importanti province come Verona e Padova». Fuori di Banco è un’iniziativa promossa oltre che dalla Provincia di Venezia, da Comune di Venezia – Politiche Educative, Ufficio Scolastico Regionale Veneto, Venezia Opportunità, SIVE Formazione - Confindustria Venezia; con il Patrocinio della Regione Veneto, la collaborazione del Parco Scientifico e Tecnologico VEGA e la sponsorizzazione di D&C Design and Consulting, Aastra ed Elinet di Spinea. Sono partner Università Ca’ Foscari di Venezia, IUAV, ESU Venezia, Orienta Venezia e INAIL sede provinciale di Venezia Terraferma. Info su: www.fuoridibanco.it.

pie poltrone. La gente vuole persone che vivono il territorio, che lo conoscono e che siano nel proprio Comune sempre e non divisi tra altri enti anche perché già fare bene una cosa basta ed avanza. L’ostinazione di resistere nel proprio posto, la smania di esserci sempre, di apparire sempre, di esserci non per risolvere i problemi della gente ma per altri interessi, tutti queste sono le cause dell’allontanamento della gente dalla politica anche a Mirano. E poi, invece di fare il mea culpa, tutti restano lì dove sono, indisponenti ed infastiditi se dici che la colpa è solo loro. Secondo molti le soluzioni ci sono e sono elementari: azzeramento totale di tutte le cariche, ineleggibilità per più di due mandati nello stesso ente, emolumenti ridotti e impossibilità di avere doppie cariche. Per finire mi pongo una

domanda: perché alcuni politici anche di Mirano continuano a presentarsi alle elezioni pur sapendo di perdere o avendone quasi la certezza? L’importante è sempre e dire “io comunque ci sono”? O c’è dell’altro? Lucio Dalla Costa Capogruppo PdL nel Comune di Mirano

Consegnate dalla Provincia quattro nuove aule al liceo scientifico “Majorana”

Lo scorso 15 novembre l’assessore provinciale all’istruzione Claudio Tessari ha partecipato alla cerimonia di consegna di quattro nuove aule al liceo scientifico “Majorana” di Mirano. Presenti, tra gli altri, anche l’assessore provinciale all’edilizia scolastica Giacomo Gasparotto, la sindaca Maria Rosa Pavanello e la dirigente scolastica Carla Berto, nonché i rappresentanti dei genitori e gli studenti di alcune classi che si sono trasferiti nelle nuove aule. «Questo ampliamento va anche nella direzione del riordino dell’offerta formativa – ha commentato l’assessore Tessari -. Qui a Mirano il Ponti sarà infatti aggregato al Levi e il Lorenz all’8 Marzo andando a completare un’offerta ampia che per il territorio, le famiglie e le aziende è fondamentale». L’iter dell’intervento era stato iniziato solo otto mesi fa. Le aule sono di circa 66 metri quadri secondo le norme previste, per ospitare il numero massimo di 30-33 persone. Negli ultimi anni il distretto scolastico di Mirano ha vissuto una profonda inversione di tendenza e gli studenti sono aumentati in maniera significativa. A causa della carenza di aule didattiche l’istituto era costretto a sfruttare una serie di ambiti non idonei alla didattica. Il costo di questo intervento è stato di 300 mila euro.

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Auguri di Buone Feste


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2012: un Natale senza luminarie ma in solidarietà Anche a Mirano, come in tutti i comuni d’Italia, la morsa della crisi si fa sentire sempre più: cresce l’area del disagiolavoro con un aumento impressionante di precari, part time involontari, cassintegrati, (in particolare donne e giovani e molti cinquantenni); le famiglie in difficoltà aumentano di giorno in giorno e faranno un Natale di rinunce e comunque molto più modesto rispetto al passato. Un’indagine di Confcommercio prevede che il 15% dei nostri cittadini non farà regali e che le tredicesime saranno spese per pagare i mutui e le tasse, in particolare la seconda rata dell’IMU, la pesante novità di quest’anno. Alcune attività commerciali sono costrette a chiudere, ma ricordiamo con piacere l’apertura e facciamo gli auguri al nuovo negozio di generi alimentari a Vetrego. Molte ditte, specie nel settore dell’edilizia e dell’artigianato, sono sempre in forte sofferenza e all’oriz-

zonte per ora non ci sono segnali di uscita dal tunnel della crisi. Il nostro Comune è costretto dalla revisione della spesa (spending review) a tagliare ancora 700 000 euro nel 2013 e come ha più volte detto il nostro Sindaco, di questo passo, si rischierà di non garantire tutti i servizi, anche se è ferma volontà dell’Amministrazione, di non toccare il settore sociale e in particolare i servizi alla persona. Per questi motivi, come assessore alle attività produttive e anche alle politiche sociali, anticipo che sarà un Natale di austerità. Il Comune non spenderà soldi per le luminarie e si affiderà alla generosità delle categorie commerciali per ricreare l’atmosfera natalizia nella nostra bella cittadina. L’unica “spesa” riguarderà gli alberi di Natale nelle piazze Martiri e Moro e nelle frazioni. La Confcommercio-Ascom del Miranese animerà per tutto il mese di Dicembre il centro sto-

rico con vari mercati (mercato della fantasia, shopping italiano, mercato della lavanda di Venzone, ecc..) e in particolare Domenica 23 Dicembre ci sarà “Mirano città delle fiabe”, una grande novità sul tema dello Schiaccianoci con vari punti di animazione (una specie di notte bianca natalizia). L’8 Dicembre ci sarà anche la partenza da via XX Settembre dei “motobabbo”, con la presenza di oltre 200 centauri che, per beneficenza, sfileranno con le loro moto da Mirano a Spinea, poi a Mestre fino a Casa Nazareth (cui doneranno la cifra raccolta). La nostra finalità è di rendere felici i bambini, per questo ringraziamo Ascom per le attività intraprese a favore dei piccoli, e ringraziamo il gestore del cinema-teatro per la proiezione gratuita di Domenica 9 Dicembre al mattino, e sempre per questo motivo abbiamo permesso l’installazione di una giostra per bambini in mezzo

Mirano aderisce a libera la domenica A proposito di grande distribuzione (centri commerciali e ipermercati) vogliamo ricordare che il comune di Mirano aderisce a “Libera la domenica” l’iniziativa promossa da Confesercenti e Conferenza Episcopale italiana contro la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali e, in particolare, l’apertura domenicale dei negozi e supermercati. La protesta si articola attraverso la raccolta di firme che ha lo scopo di sostenere una proposta di legge di iniziativa popolare che permetterà nei prossimi mesi (fino ad Aprile 2013) di sottoscrivere l’appello in tutte le piazze italiane, avendo come obiettivo, tra gli altri, far tornare ai Comuni e alla Regione la competenza di decidere in materia di orari, ecc… ; in questo modo si può tenere conto delle caratteristiche delle realtà locali, e soprattutto del bisogno per lavoratori e lavoratrici di risposo festivo, elemento cardine della vita sociale e famigliare. Come assessore alle attività

commerciali ed economiche mi prodigherò perché sia data la massima pubblicizzazione a questa proposta di legge, fermamente convinta che la nostra società abbia bisogno di un giorno di riposo e di festa (che per tutti e la domenica!) per poter stare insieme e condividere quei valori (solidarietà, famiglia, amicizia) di cui troppo spesso ci riempiamo la bocca e poi con grande facilità calpestiamo, in nome del dio-denaro! Quale valore della famiglia può esserci laddove una coppia non si vede neppure alla domenica per turni di lavoro diversi, o un bambino non può stare con la sua mamma perché fa al commessa al supermercato. Santificare la domenica non è solo un questione religiosa (anche se il messaggio della Chiesa è il più forte e chiaro) ma è prima di tutto una necessità antropologica, sociale; ognuno di noi ha bisogno di un girono di riposo da dedicare ala propria sfera personale, agli affetti, agli amici, ecc… È inutile in questi tempi di

crisi, parlare di solidarietà e condivisione, se poi si è messi nelle condizioni di non poter nemmeno dedicare del tempo ai figli: è una grossa perdita dal punto di vista sociale. Tenere aperti i centri commerciali la domenica, per altro, non porta benefici in termini di ripresa dei consumi e sostegno all’economia: gli acquisti non aumentano, sono solo diluiti in più giorni di apertura, magari si va al centro commerciale la domenica, perché si sta al caldo, fuori dalle intemperie e si vedono tante cose. Non a caso un vecchio proverbio recita “lavori dea festa fora dala finestra” e i proverbi son perle di saggezza! Per firmare contro le aperture domenicali dei negozi chiedete in municipio!!! Annamaria Tomaello Vicesindaco Ass. attività produttive (fiere, mercati, plateatico)

all’ovale di piazza Martiri. Pensiamo sempre che la nostra piazza, ma anche le piazze delle frazioni, siano un grande centro commerciale all’aperto, molto più bello e vivo dei grandi outlet e supermercati dove abitualmente ci si va a chiudere, specie d’inverno, senza possibilità di socializzare, ed allora approfittiamo dei nostri negozi e spendiamo con oculatezza quel poco che possiamo spendere. Non lasciamo che i supermercati diventino i centri di aggregazione alternativi ai nostri centri storici! Ricordiamo che il 16 Dicembre le associazioni di volontariato prepareranno un bel mercatino della solidarietà e un atto di generosità verso chi sta peggio è un bel modo per vivere lo spirito natalizio della comunità. Il Natale di solidarietà sarà reso più evidente da Scout Agesci e il Centro Caritas, che in collaborazione con le Politiche sociali, si attive-

ranno nella prima quindicina di Dicembre per raccogliere alimenti, giochi, materiale didattico per una cinquantina di famiglie miranesi che sono in gravi difficoltà per la crisi. Tutti possono contribuire in qualche modo e ci sarà un po’ di luce anche senza le luminarie! Buon Natale a tutti! Annamaria Tomaello Vicesindaco e Assessore alle attività produttive e alle politiche sociali

Come evitare l’ennesimo aumento della tassa sui rifiuti L'anno che verrà: speranza e certezza di cambiamento. Tutti sperano che il 2013 segni l'inizio della fine della crisi economica. Quando si spera in qualcosa, si attende un evento desiderato, ma che non dipende dalla nostra volontà. Invece è certo che, se nulla si farà, si verificherà un evento inatteso ed indesiderato: l'ennesimo aumento di tassazione: l'aumento della tassa sui rifiuti, previsto in una legge del dicembre 2011, che deriva dall'abrogazione degli attuali sistemi di tassazione e l'istituzione della T.A.R.E.S., con creazione di una nuova tassa per Servizi Comunali Indivisibili. Dal 1° gennaio 2013 la nuova tassazione a Mirano comporterebbe, rispetto al 2012, un esborso di circa il 15% in più per i già magri bilanci familiari ed aziendali! II Comune, titolare della tassa in questione, non ha informato su questo argomento, soprattutto per dire che c'è la possibilità di evitare tutto ciò e che la modalità necessaria è un semplice cambiamento organizzativo rispettando norme attualmente violate e che, paradossalmente, porta a questi risultati: - drastica riduzione degli addebiti a carico dei cittadini/aziende miranesi; - semplificazione della vita dei cittadini; - incentivazione e miglioramento della coscienza ecologica e maggior rispetto dell'ambiente. La manovra di cambiamento si può realizzare facendo ciò che la legge già prevede e che rispetterebbe finalmente anche criteri di logica razionale: la misurazione e l'addebito dei rifiuti realmente prodotti da ciascuno. Comune e Soggetto Gestore del servizio pro-

clamano, da sempre, a parole, l'enorme difficoltà di misurare "all'origine" i rifiuti, ma sistemi di realtà territoriali anche vicine smentiscono tali affermazioni. Anche perché la corretta gestione del servizio del Soggetto Gestore, in termini economici di ottimizzazione delle risorse e dei costi, non può prescindere dalla conoscenza dei dati di produzione globale e particolare di produzione dei rifiuti, cosa che si ottiene solo con la misurazione dei rifiuti prodotti. La "soluzione" risiede nel fatto che, nel rispetto della legge, solo due tipologie di rifiuti urbani vanno effettivamente misurati all'origine : i c.d. rifiuti "umidi" ed il rifiuto urbano "secco indifferenziato" correttamente e propriamente identificato. Tutte le altre tipologie di rifiuti non devono generare costi per raccolta e smaltimento per i cittadini/aziende miranesi, perché già pagati "alla fonte" o perché riutilizzabili, con convenienza economica, come materia prima o fonte energetica. Le due tipologie di rifiuti da addebitare a cittadini ed aziende rappresentano in termini di volume una percentuale nettamente minoritaria nella massa totale dei rifiuti raccolti e smaltiti. E chi effettua il compostaggio domestico vedrà ulteriormente ridotto l'addebito. Per ottenere questo si deve solo agire ed in fretta, anche per dare non una speranza di cambiamento ma un segnale deciso di volontà di cambiare ed un piccolo contributo al superamento della crisi economica. Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle di Mirano

OSTARIA NOVA Auguri di Buone Feste e vi aspettiamo al pranzo di Natale e l’ultimo dell’anno


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Mirano Magazine

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Serate culturali di Primavera 2013 a Mirano Ecco gli appuntamenti culturali programmati dalla Commissione Cultura sezionale per i mesi della primavera 2013 VENERDI’ 25 gennaio 2013 ore 20:45, presso il Teatro di Villa Belvedere di Mirano, una serata dedicata cosa deve essere camminare in completa solitudine per tanti giorni, nel Grande Nord, dove tutto è immutato dalla notte dei tempi, dove non esistono strade, alberghi, elettricità, funivie; dove le poche persone che incontri percorrono la terra con grande rispetto, e i loro occhi raccontano le stesse cose che raccontano i tuoi. È per trovare una risposta a questi interrogativi che a fine giugno del 2008 Mirna Fornasier, bellunese, appassionata di trekking e montagna, parte zaino in spalla alla volta dell’ultima grande area wilderness d’Europa, il Padjelanta National Park, nella Lapponia svedese. In completa solitudine, attraverso i paesaggi mozzafiato e la natura estrema della terra dei Sami, la sua marcia avventurosa per 150 chilometri è raccontata per voce di Miki, l’alter ego dell’autrice, una madre quarantenne alla ricerca della salvezza per suo figlio adolescente, scampato per miracolo ad un incidente d’auto all’uscita di una discoteca. La lezione che Miki trarrà dalla sua esperienza sarà di una potenza inaudita. Con la forza devastante di un ciclone infrangerà in un sol colpo le sue barriere mentali e fisiche costruite nel corso della sua esistenza. Il rispetto e l’ammirazione per la natura non addomesticata, il silenzio della solitudine, l’ascolto del palpito antico della grande Madre Terra, il mettersi alla prova sfidando se stessi, l’abbandonarsi alle sole proprie energie, trasformeranno la marcia di Miki in un cammino dentro la sua anima, nella riscoperta delle primordiali e selvagge origini della vita. VENERDI’ 22 febbraio 2013 ore 20:45, presso il Teatro di Villa Belvedere di Mirano, serata introduttiva al corso naturalistico “I GRANDI FIUMI DEL NORD

EST: geografia, naturalità, uomini e storia”. Proiezione del diapofilm: LE ACQUE DEL VENETO a cura di Maurizio Sartoretto. Sartoretto, fotografo di Castelfranco Veneto, presenterà il suo ultimo libro, realizzato sui principali corsi d’acqua della nostra Regione. Questa serata di fatto introduce il corso naturalistico, oramai arrivato alla quindicesima edizione, che ha come linea conduttrice i principali fiumi di questa parte del nostro territorio. Introdurrà il tutto una conferenza tematica da parte del professori Mauro Varotto dell’Università degli Studi di Padova, Dipartimento di Geografia, attualmente responsabile del Gruppo di lavoro Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale del Club Alpino Italiano. VENERDI’ 22 marzo 2013 ore 20:45, presso il Teatro di Villa Belvedere di Mirano, una serata appassionante ed emozionante grazie alle immagini e alla presenza della guida alpina Giampaolo Calzà El Trota, fotografo ufficiale de La Sportiva e grande scalatore di pareti che lo fanno intimorire e sognare, avventuroso fotografo di sfide di ghiaccio, neve, roccia che immortala nel suo obiettivo mentre danza sul verticale. Una serata che sarà ricca di colori, luci, ombre e sogni regalati da un occhio attento e sensibile alle meraviglie della natura. VENERDI’ 19 aprile 2013 ore 20:45, presso il Teatro di Villa Belvedere di Mirano, serata con la presenza di Alessandro Baù, giovane alpinista di grande capacità. Così la segreteria del Pelmo d’Oro ha accompagnato l’annuncio dell’assegnazione del premio 2012 ad Alessandro Baù, per la sezione alpinismo in attività: “Trentunenne alpinista padovano, Baù ha iniziato la sua attività in montagna in cordata con il padre, dedicandosi quindi al boulder, alle falesie, alle cascate di ghiaccio e allo sci alpinismo. Dal 2010 è membro del Club Alpino Accademico Italiano e negli ultimi anni si è distinto per alcune salite di incredibile difficoltà in Dolomiti dove si è dedicato pure a ripetizioni di vie classiche, alcune percorse in invernale e in solitaria. Il suo particolare attaccamento è rivolto al monte Civetta dove ha aperto e sta aprendo itinerari d’alta difficoltà.” «La montagna è curiosità, le emozioni più intense le trovo sulle grandi pareti dove coniugo la preparazione sportiva con quella mentale, cercando sempre qualcosa di nuovo», così si presenta Alessandro, sfoderando un sorriso accattivante che sprigiona entusiasmo e serenità. VENERDI’ 24 maggio 2013 ore 20:45, presso il Teatro di Villa Belvedere di Mirano, una serata arricchita dalla presenza di Gianfranco Corradini, socio CAI della Sezione di Bassano. Ecco come Gianfranco si presenta: “Mi chiamo Gianfranco Corradini, sono nato a Tassullo (TN) il 30 giugno 1955. Nel 1977 ho avuto un incidente motociclistico nel quale ho perso interamente la gamba sinistra e subito fratture e lesioni agli altri arti. Da molti anni faccio parte del mondo dello sport, da principio come dirigente e poi, con graduale inserimento nella società e l esperienza acquisita, come atleta diversamente abile. Da oltre quindici anni pratico lo sci di fondo, il ciclismo, ma dove ho avuto grandi soddisfazioni è dall’alpinismo, disciplina nella quale ho rag-

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giunto risultati insperati compiendo numerose ascensioni con l’ausilio di protesi o stampelle, nella mia Regione, in Italia e Stati limitrofi raggiungendo diverse cime tra le più alte e impegnative d’Europa. Con una protesi specifica per l’alpinismo ho compiuto diverse ascensioni per le vie nord ( pareti di ghiaccio e neve con pendenze che sfiorano il 70%). Questi traguardi forse considerati impossibili per il mondo dell’handicap sono stati invece raggiunti con grande sacrificio e impegno, impiegando tecnologie innovative e materiale all’avanguardia. Spero che quello che faccio, serva a lanciare messaggi forti per persone in difficoltà affinché riescano a capire che con sacrificio e forza di volontà si possono raggiungere obiettivi insperati, riuscendo cosi a cercare i propri limiti e mettere in evidenza il valore dell’amicizia, infatti con l’aiuto di veri amici che sanno spronarti e aiutarti in momenti di difficoltà, molte cose impossibili diventano possibili”. VENERDI’ 14 giugno 2013 ore 20:45, presso il Teatro di Villa Belvedere di Mirano, una serata dedicata al cinema con la visione del film “Il pianeta con la scomparsa dell’uomo”. Senza voler pensare a catastrofi o pandemie, immaginiamo dunque che gli oltre 6,5 miliardi di persone che popolano la Terra se ne vadano, magari diretti in un’altra galassia. Cosa accadrebbe al nostro pianeta? Lasciata da sola, dicono gli autori della ricerca, la Natura reclamerebbe immediatamente gli spazi che le erano stati sottratti dall’uomo. E mentre i campi ritornerebbero boschi e praterie, l’inquinamento calerebbe e la biodiversità tornerebbe a crescere. “La triste verità”- dice il biologo americano John Orrock – “è che subito dopo la scomparsa degli uomini, l’ambiente inizierebbe a stare molto meglio”. CORSO “LA GRANDE GUERRA IN DOLOMITI” Ha preso avvio lo scorso 26 ottobre il corso “La Grande Guerra in Dolomiti - Storie e Montagna, fortificazioni e opere, documenti, testimonianze, personaggi e racconti di uomini straordinari”, raccontati da Antonella Fornari. La serata introduttiva, aperta al pubblico, ha visto la partecipazione calorosa ed attenta di un numeroso pubblico che ha gremito la sala Teatro di Villa Belvedere. Un successo di affluenza che dimostra l’interesse sempre vivo per i fatti e le persone che hanno contrassegnato la storia del nostro Paese, Il corso proseguirà con altre 4 serate presso la sala di Villa Errera a Mirano. Per informazioni consulta il sito www.caimirano.it CORSO “DA GALILEO AL GPS” Lo scorso 16 ottobre è iniziato il corso di orientamento e cartografia “Da Galileo al GPS, incontri di astronomia e cartografia, utilizzo del GPS nell’outdoor”, una serie di 5 incontri dedicati alla conoscenza dei sistemi di riferimento essenziali per imparare ad orientarsi, in montagna e nella vita. La proposta ha accolto il favore dei Soci Cai e non registrando ben 120 iscritti, un successo che dimostra la qualità dell’offerta formativa e l’interesse sempre vivo per argomenti legati all’ambiente e alla montagna.

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Premiazione concorso “L’equilibrio della Montagna” del CAI, per ricordare Alberto Azzolini Il 17 novembre 2012, nel teatro di Villa Belvedere, si è concluso oltre un anno di attività che il CAI di Mirano ha dedicato alla figura di naturalista di Alberto Azzolini, al quale è intitolata la sezione. Nel corso dell’anno scolastico 2011/2012, numerose iniziative hanno avuto come filo conduttore il suo pensiero, cercando di rendere attuale alla cittadinanza, ed in particolare a ragazzi e studenti, la coscienza civile di cui è stato testimone. Grazie alla collaborazione con le istituzioni scolastiche del territorio ed il Comune di Mirano, un concorso letterario artistico ha coinvolto numerosi ragazzi e studenti, che si sono ritrovati sabato 17 novembre alle ore 17 per la premiazione (con la presenza della sindaca Maria Rosa Pavanello), la visione di alcuni filmati e l’ascolto di musica eseguita dai ragazzi stessi. Un pomeriggio dei ragazzi e per i ragazzi, al quale era invitata la cittadinanza. Uno dei filmati ha mostrato come a settembre, partendo da Cogne in Val d’Aosta, salendo al rifugio Sella, un numeroso gruppo di soci, amici, familiari, con la presenza del presidente Marco Padoan e della Prof.ssa Renata Cibin a rappresentare l’amministrazione e i miranesi tutti, sono giunti nei pressi dei casolari dell’Herbet. Dopo un lungo e bellissimo itinerario di avvicinamento, al cospetto dei ghiacciai, una semplice e

toccante commemorazione si e’ svolta nel luogo dove è collocata, su un grande masso, la lapide che ricorda Alberto Azzolini, con le parole che lui stesso, precursore della coscienza naturalistica, scrisse: “L’equilibrio della natura è un patrimonio che ci appartiene, difenderlo è una questione di civiltà e saggezza”. Su queste parole, in silenzio, tutti hanno meditato, mentre i due più giovani componenti il gruppo, due ragazzi, hanno deposto una corona di alloro, a significare un passaggio di consegne tra generazioni. I familiari presenti, in particolare il fratello Costantino e il cugino Orazio, hanno fatto sentire Alberto intimamente presente. Con commozione hanno indicato il luogo esatto del ritrovamento e tratteggiato il suo carattere: “Dopo la laurea in lingue, Alberto volle continuare a coltivare il rapporto che lo legava all’ambiente e alla natura sin da ragazzo, prima a Roana, sull’altopiano, e poi a Mirano, dove il padre era maestro elementare. Era scout e socio della LIPU: vinse un concorso di guardia parco e fu destinato sul Gran Paradiso. Lo chiamavano “Dottore guardaparco” (era laureato brillantemente in lingue straniere, eppure scelse un lavoro faticoso e non facile) e quando parlava del Gran Paradiso, Alberto lo descriveva proprio come un “paradiso”, intransigente verso le speculazioni edilizie e gli interessi economici. Il 17 novembre del 1981 il corpo di Alberto, 28 anni, veniva ri-

di Mirna Fornasier Lungo il Padjelantaleden, oltre il Circolo Polare Artico. Il viaggio in solitaria di una donna nella wilderness della Lapponia svedese.

NEL SILENZIO DELL’AQUILA racconta l’avventura che Mirna Fornasier, bellunese, intraprende in completa solitudine, zaino in spalla e tenda, nel giugno 2008 attraverso i territori incontaminati della grande area wilderness d’Europa, il Padjelanta National Park, nella Lapponia svedese. È non solo un libro di viaggio e di esplorazione, un diario di esperienze e una registrazione visiva

mt, verso le 8.30’ del mattino. Solo nei momenti di accesso alla cima le nuvole hanno avvolto le cordate, quasi ad imporre di guardare nel profondo del proprio cuore, senza distrazioni. Poco dopo, scendendo, di nuovo il cielo limpido ha regalato la visione spettacolare del ghiacciaio. Presente il direttore della scuola di Alpinismo, I.N.A. Dario De Rossi, il presidente Marco Padoan, numerosi istruttori e tutti i corsisti. Ad Alberto Azzolini, vincitore del premio Airone d’Oro nel 1982, e’ intitolata una scuola elementare di Mirano, e la sezione del CAI di Mirano, nata nel 1986 (già sottosezione nel 1982). Oggi la sezione conta oltre 1000 soci provenienti da tutti i comuni del Miranese e non solo. Si ringrazia per la collaborazione: Scuola Elementare Alberto Azzolini Scuola Media Leonardo da Vinci e Mazzini Liceo Scientifico-Classico-Linguistico Majorana Corner di Mirano Comune di Mirano (VE) Con il contributo della Fondazione Riviera Miranese e il patrocinio della Provincia di Venezia. Sponsor: Libreria Riviera Mira, Libreria Mondadori Mirano In montagna in sicurezza e simpatia: informati su www.caimirano.it

A.P.S.A.M. - Riepilogo attività

Nel silenzio dell’Aquila Cosa deve essere camminare in completa solitudine per tanti giorni? Cosa deve essere farlo lassù, nel Grande Nord, dove tutto è immutato dalla notte dei tempi, dove non esistono strade, alberghi, elettricità, funivie; dove le poche persone che incontri percorrono la terra con grande rispetto, e i loro occhi raccontano le stesse cose che raccontano i tuoi?

trovato in un dirupo, nelle vicinanze dei casolari Herbetet. Le circostanze di quello che venne archiviato come incidente non vennero mai chiarite completamente.” Nel trentennale della scomparsa di Alberto Azzolini, il CAI Mirano ristampa il racconto di Michele Zanetti “La Leggenda di Alberto”. L’attuale presidente, scrive nella prefazione e lo ricorda durante la cerimonia: «Dopo trent’anni l’equilibrio della natura è ancora nei nostri cuori, bene comune da proteggere e preservare. Da contemplare senza lasciare tracce del nostro passaggio. Dopo trent’anni seguiamo le invisibili tracce di Alberto in ogni sentiero, fiore, roccia, parete, uccello o animale, alla ricerca del personale equilibrio. Un privilegio per la nostra sezione essere intitolata ad una persona semplice, che trovò l’equilibrio in un paradiso naturale. Un privilegio per me poterla ricordare, rinnovando in questa ristampa la proposta di riflessione a quanti, in particolare le nuove generazioni, hanno a cuore un patrimonio di valore inestimabile. Un ringraziamento alle persone che contribuiranno a vivere pienamente e diffondere questa “leggenda”». Il CAI Mirano organizza corsi naturalistici e di escursionismo, oltre che più impegnativi corsi di alpinismo, roccia e ghiaccio. In occasione del trentennale, durante l’uscita conclusiva del corso ghiaccio AG1, in luglio, è stata raggiunta la cima del Gran Paradiso a quota 4061

della grandezza e imperiosità di una natura selvaggia, ma soprattutto il resoconto luminoso di una ricerca interiore e di un confronto tra se stessi e la solitudine, nel tentativo di tracciare un bilancio sincero delle proprie capacità. Quando volutamente ci si allontana dall’usuale, come ha fatto l’autrice, resta l’uomo, il suo istinto, i suoi sensi non più intorpiditi, l’arbitrio della propria volontà di là dalla vita moderna comoda e ipertecnologica che noi tutti ormai conduciamo. A dominare è il continuo confronto con la propria audacia. La marcia che la protagonista compie attraverso i paesaggi mozzafiato e i colori vivaci di un paesaggio cangiante e maestoso, regala al lettore il ritratto affascinante del nostro cammino liberatorio dentro l’anima.

Il presidente dell'A.P.S.A.M. (Associazione Anziani di Mirano) sita in via Bastia Fuori, 56/A, nella persona del sig.Vanzan Giovanni, rende noto con un riepilogo quanto è stato svolto fino ad oggi come attività sociale e quanto verrà programmato per il futuro. Sono state realizzate le seguenti iniziative: una gita a Belluno con relativo pranzo all'Antica Postumia di Vedelegao; la festa della donna, Miss “Simpatia"; gara di ballo 11/11/2012, pranzo con gara delle torte con la partecipazione delle Autorità Comunali (Vice Sindaco, Assessori ed alcuni Consiglieri). In previsione futura verrà organizzato: il veglione di capodanno nella nostra sede il 31/12/2012; nel pomeriggio del 1/1/2013 verrà offerto un rinfresco a

tutti i Soci dell'A.P.S.A.M., verrà organizzata la festa della "donna" e della "mamma"; la festa della frittella per il car nevale con ballo mascherato. Il Presidente fa inoltre presente che tutte le domeniche, dalle ore 14,30 alle ore 22.30, si balla al centro e per stare ancora più in compagnia ed in allegria si può cenare. Il presidente Vanzan Giovanni fa inoltre sapere che i soci tesserati del Comune di Mirano sono all'incirca 300, i soci dei Comuni limitrofi 250, ma il numero è destinato a crescere, motivo d'orgoglio questo per il presidente Vanzan G., per il V.P. Polito Egidio, e per tutto il Direttivo. Questo vuol dire che si sta offrendo un supporto grandissimo e disinteressato a tutti, soprattutto a chi è solo ed ha bisogno di un aiuto morale.

Questo viene offerto con tanto amore e con passione in maniera volontaria: in proposito speriamo di trovare qualche altra persona che voglia offrire la sua opera come volontario. Come programma futuro ci sarà in luglio la gita ad Auronzo di Cadore, ed un’altra verrà programmata per il mese di settembre e vi saranno altre feste varie. Da ricordare ancora ai soci il rinnovo della tessera di iscrizione che comincia da "dicembre" fino al prossimo fine febbraio 2013. Il presidente Vanzan Giovanni ringrazia tutto il Direttivo, il V. P. Polito Egidio, il segretario Bertoldo Dino, per la grande collaborazione, ribadendo ancora che quanto viene fatto non è né a scopo di lucro né politico: è fatto solo in modo volontariato e in maniera disinteressata per il

bene del centro A.P.S.A.M. Lavorando in questo modo serio e onesto il centro sta funzionando in maniera più che meravigliosa e splendida. IL PRESIDENTE Vanzan Giovanni L’A.P.S.A.M., nella persona del presidente Vanzan Giovanni, del V.P. Polito Egidio e di tutto il direttivo, porge i più cari auguri per le prossime Festività Natalizie.

Trattoria al TiroaSegno Via Belvedere, 27 - MIRANO (VE) - Tel. 041.5791080 - Cell. 333.5284114 I piatti della tradizione al Ristorante "TIROASEGNO“

Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

Uno dei principali protagonisti del pranzo di Natale è sicuramente il cappone, un gallo castrato, fatto ingrassare e macellato quando ha raggiunto i 6 mesi di vita. Si può gustare in diversi modi; arrosto, bollito, in umido. Noi del ristorante “Tiroasegno”, per non perdere la tradizione, lo proponiamo lessato con il ripieno, anche perché permette di preparare in ottimo brodo in cui cuocere i cappelletti o essere usato come base per il risotto. Per preparare un buon ripieno si utilizzano il cuore, il fegato e il ventriglio del cappone macinato con l'aggiunta di pane grattugiato, uovo, prezzemolo, aglio, sale, pepe: il tutto viene cotto all'interno del cappone. Al Ristorante Tiroasegno durante il periodo natalizio potrete trovare piatti della tradizione e dell’innovazione usando comunque sempre i prodotti di stagione. Auguriamo a tutti Voi di trascorrere un sereno Natale. Claudio e Mariarosa



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Quando e come nacque la "Bottega d'Arte" a Mirano

Risale al lontano 1968 l'idea di avventurarci in questa esperienza. Anche allora come oggi, le possibilità di lavoro erano abbastanza precarie. Ci voleva coraggio, creatività, fantasia ed anche un po' di incoscienza per creare un'attività che mancava nel tessuto miranese. Così Paola, Mirco e il valido apporto dell'amico Antonio Politi, (che però ci lasciò presto perché impegnato nel sindacato in quanto sociologo) avemmo l'ambizione di creare la "Bottega d'Arte e di Cultura", perché così l'avevamo pensata. Con i pochi mezzi a disposizione, creammo un piccolo negozio in via XX Settembre, inserendo, in un arredamento molto semplice ma accogliente, alcuni oggetti di artigianato scelti con gusto e, accanto a questi, riviste di cultura e libri con argomenti prevalentemente a sfondo sociale, data la sensibilità che si stava creando intorno a queste tematiche e in cui noi credevamo. Le vendite purtroppo in questo settore erano minime, perciò decidemmo di iniziare a lavorare di più con l'arte e, accanto all'artigianato, inserimmo colori, pennelli, tele, dipinti, stampe e le relative cornici per le quali mettemmo a disposizione, come a tutt'oggi, il nostro buon gusto, la nostra fantasia e la

nostra voglia di sperimentare. Ed ecco arrivare sempre di più gli artisti, i pittori e anche tanti altri clienti interessati ad arredare con dipinti, stampe e specchi le pareti delle loro case. Così iniziò a prendere sempre più forma quel mini negozio in via XX Settembre, giudicato da molti particolarmente originale per l'allestimento sempre colorato e vario, per le vetrine sempre accattivanti e per la passione che in tutto ciò mettevamo. Da questa bottega che, mano a mano che il tempo passava iniziava a diventare sempre più piccola, una buona occasione ci ha portati a trasferirci nell'attuale via Barche, di fronte ai caratteristici mulini di sotto, dove per lo spazio più ampio (anche se ora pure questo si sta rivelando piccolo, data la richiesta di tantissime marche e articoli) abbiamo promosso per parecchi anni mostre di pittura con vari artisti. Abbiamo ampliato gli articoli delle belle arti e inserito tutta una miriade di prodotti riguardanti il vasto mondo della creatività continuamente teso ad una evoluzione sempre più seguita perché affascinante (e perché realizzata attraverso i nostri sempre più frequentati corsi). Con questo impegno e questa passione, abbiamo raggiunto quarantaquattro anni di presenza sul mercato. Anni intensi di idee, di proposte, anni spesso molto difficili e molto duri, come quelli che stiamo vivendo in questo delicato momento, ma anni sempre affascinanti, per quanto si può dare e ricevere attraverso l'arte. E' un campo di risorse inesauribili che ti mette a contatto con una clientela sensibile, aperta alla ricerca del bello, clientela attenta e attiva che si lascia coinvolgere e che ci. coinvolge con e verso sempre nuove richieste, idee e proposte che ci arricchiscono e ci fanno crescere insieme. Crediamo che questo sia lo spirito che ci ha accompagnati e stimolati per rendere sempre più interessante per noi e per gli altri un percorso di lavoro che è continuamente in movimento e sempre proiettato verso nuovi obiettivi e verso nuove sfide. Pensiamo di poter dire che assieme a due meravigliose creature che la vita ci ha dato, Michela e Stefano (e che con passione e nuove idee si stanno impegnando pure loro nel continuare a rinvigorire questa affascinante esperienza) anche tale attività è stata ed è diventata sempre di più una nostra creatura. Grazie a tutti gli amici perché per noi i clienti sono anche "Amici". Venite a trovarci, vi aspettiamo!!! Siamo in via Barche, 118 a Mirano - tel. 041 433484 Bottegadarte.mirano@libero.it - www.bottegaarte.it - Facebook: bottega d'arte

I Beatles, Gershwin e l'Orchestra Brenta nei successi del pianista miranese Michelangelo Stregapede Dopo i vari concerti e spettacoli tenuti anche nel miranese, il pianista Michelangelo Stregapede (già protagonista insieme al suo trio della “notte bianca” di Mirano in una precedente edizione e di un altro concerto dedicato al mondo del Tango Argentino in piazza Martiri) ha dimostrato il suo raffinatissimo talento suonando sia in Italia che all’estero. Dalle serate dedicate alle musiche da film, omaggio al celeberrimo compositore Ennio Morricone nella città di Grado (spettacoli che hanno raccolto una platea di migliaia di persone e dal quale di recente è uscito anche un cd), il programma è stato poi richiesto e proposto anche ad Abano terme e all’isola di Pellestrina, registrando sempre il tutto esaurito. Il musicista miranese, ormai forte di una grande esperienza e della piena maturità artistica, è stato successivamente protagonista di una serie di concerti che lo hanno visto impegnato in uno spettacolo dedicato alle canzoni dei Beatles, dall’inedito e particolarissimo organico: due pianoforti, quartetto d’archi, basso, batteria e voce. Il successo di questo spettacolo è stato accolto dal pubblico presente con tal entusiasmo e partecipazione che numerose repliche si sono poi succedute portando il nostro Michelangelo ad esibirsi anche al Teatro

Miela di Trieste. Tale consenso, ci confida Stregapede, è dovuto grazie anche ai preziosi arrangiamenti e alla sapiente scelta dei brani e concertazione dell’insieme, destinato ad avere un seguito anche in cd. Successivamente, lo scorso agosto, il pianista miranese ha compiuto una tournèe di concerti nel Paese del Sol Levante, protagonista al pianoforte del temibile e difficilissimo terzo concerto di Sergej Rachmaninoff, compositore a lui particolarmente congeniale. Le metropoli toccate e le prestigiose orchestre che hanno accompagnato l’evento sono state seguite da un trionfale successo, acclamato dalla stampa nipponica come uno dei migliori pianisti d’Europa: citiamo Tokyo, Kyoto, Suzuka, Hamamatsu e Yokohama. Al suo rientro Stregapede è stato ancora protagonista di altri magici concerti, questa volta dal repertorio completamente diverso, interpretando la famosa “Rapsodia in blu” del compositore americano George Gershwin e avviando così una collaborazione con l’orchestra Brenta dei comuni di Cadoneghe e Vigonza (orchestra di fiati composta da musicisti giovanissimi di grande talento di età compresa tra i 12 e i 22 anni). Il programma proposto nei vari concerti comprendeva un reperto-

rio variegato, dai ritmi incalzanti, intitolato appunto “il Classico nel Jazz”. I vari brani e autori proposti, oltre al già citato George Gershwin, sono dei più grandi e famosi compositori Americani come Leonard Bernstein e Benny Goodman. Questo programma ha reso gli appuntamenti davvero unici offrendo alla rispettiva cittadinanza e pubblico presente un grande spettacolo e un contributo significativo alla città della speranza, al quale i fondi raccolti nel concerto al Teatro Verdi di Padova sono stati devoluti. Nello spettacolo Stregapede è stato affiancato, oltre dall’Orchestra Brenta guidata dalla sapiente direzione del M° Daniele Trincanato, dalla straordinaria partecipazione del grande trombettista Jazz Marco Tamburini ed è stato poi proposto anche nell’interland padovano, prima all’auditorium “Ramin” di Cadoneghe, successivamente al Teatro Comunale di Vigonza e poi, nel mese di Dicembre, all’auditorium “Altaforum” di Campodarsego. La collaborazione tra l’Orchestra Brenta e Stregapede continua e per il 2013 ci sono già in cantiere altri importanti progetti che restituiranno a queste due significative realtà locali presenti nel nostro territorio, la possibilità di farsi apprezzare anche nei luoghi d’origine.

Molti contenuti digitali audio e video dei sopracitati concerti saranno presto visibili nella nuova piattaforma multimediale del Maestro Michelangelo Stregapede e nel canale YouTube a lui dedicato. Che possiamo dire, speriamo di averli presto ospiti anche qui nel miranese e comunque ne apprezziamo il talento, il sacrificio e la tenacia per questa difficile carriera. Per chi volesse seguire le date dei concerti dell’Orchestra Brenta di Cadoneghe e Vigonza, gli appuntamenti sono consultabili nel relativo sito internet: www.orchestrabrenta.org. (Nella foto, Michelangelo Stregapede con l’Orschestra Brenta al Verdi di Padova).



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Mirano Magazine

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Di generazione in generazione l'arte della buona tavola: la famiglia Groppello volta pagina

In quest’angolo di Mirano il tempo sembra essersi fermato. La storica Trattoria" Al Castello " ha rifocillato nel passare degli anni con immutata cordialità e cortesia i numerosi paesani e “foresti” che vi entravano, sicuri di trovare sempre buone pietanze della cucina casalinga e ottime bevande. Quando a Mirano c’erano solo poche osterie e le strade erano imbiancate dalla polvere, la Trattoria " Al Castello" era il punto di ritrovo preferito dove gli amici, tra un cicchetto e qualche ombra di buon vino, trascorrevano il tempo giocando a carte, a bocce e a "borea" riparati all'ombra del vecchio glicine che faceva da pergolato. Fin dalle origini, che risalgono alla fine dell’800, la gestione è stata curata dalla famiglia Groppello (i clienti coi capelli bianchi li ricordano ancora come “i Rupeo”...) che

nel passaggio delle generazioni ha saputo tramandare la passione per la buona tavola e l’atmosfera di casa che da sempre ha contraddistinto questo posto. Nel tempo sono stati molti i miranesi che hanno scelto la Trattoria " Al Castello " per festeggiare le loro ricorrenze o per trascorrere semplicemente qualche serata in allegra compagnia, perché, se negli anni sono cambiati radicalmente le abitudini e gli stili di vita, non è però venuta meno la voglia di ritrovarsi e di stare insieme. Negli ultimi tempi era il ritrovo prima di andare in discoteca a far le ore piccole, una volta invece si ballava nel cortile adiacente all’osteria accompagnati dalle note di una fisarmonica, ma chi è passato almeno una volta da queste parti non ha più dimenticato l’aria familiare e la calda accoglienza che i Groppello hanno riservato a tutti quelli che facevano tappa dalle loro parti. Dallo scorso settembre, anche per questi instancabili cultori dell’arte culinaria e dell’ospitalità è giunto il momento di godersi il meritato riposo. A breve passeranno il testimone ad una nuova gestione che prenderà il loro posto nella conduzione dello storico locale mantenendo la tradizione per la cucina Veneta. Come spesso capita in queste occasioni si ripensa alle soddisfazioni che ha regalato quest' esperienza e ai tanti ricordi che passano alla mente. E’ sfogliando le pagine di un album che raccontano più

Il 25° anniversario dell’ARCAM E’ arrivato velocemente il 2012, un anno particolarmente importante per l’ARCAM, (Associazione Ricreativa Culturale Ambientalista), attiva dal 1987 nel Comune di Mirano. Il 2012 rappresenta un traguardo molto significativo: venticinque anni di impegno sociale portato avanti con grande entusiasmo nell’ambito sia locale che regionale. In 25 anni sono migliaia i soci che hanno partecipato alle numerose iniziative di alto profilo che via via, nel corso degli anni, sono state proposte in un contesto di continuità. L’associazione è stata costituita il 24 ottobre 1987 da un gruppo di cittadini di Mirano che sentivano la necessità di promuovere, nella nostra cittadina e particolarmente nel quartiere Aldo Moro, momenti di aggregazione e di sensibilizzazione verso le problematiche di natura sociale ed ambientale. A quel punto fu importante trovare un luogo dove operare e per questo si sono prodigati per dar vita ad un Centro Civico. L’importante traguardo fu raggiunto nel 1992 con l’edificazione, da parte dell’amministrazione comunale, del Centro Civico di Via Paganini a Mirano, che fu dato in gestione all’ARCAM. L’edificio venne successivamente intitolato ad Aldo

Masenello - uno dei soci fondatori dell’ARCAM, prematuramente scomparso - che tanto si dedicò alla sua realizzazione e alla valorizzazione e animazione dell’allora giovane quartiere “Aldo Moro”. Attualmente il nucleo “operativo” dell’ARCAM, è costituito da un gruppo affiatato di volontari molto attivi, coordinati dalla presidente Maria Grazia Brusegan, che giorno dopo giorno, anno dopo anno, tra mille inconvenienti e difficoltà, ma anche tante soddisfazioni, con costanza e dedizione, continuano a realizzare e a proporre un nutrito programma di attività rivolte a tutte le fasce d’età, che abbraccia numerosi ambiti disciplinari (vocazione che sta nel nome stesso dell’associazione). Gli obiettivi dell’associazione sono dettati da una precisa filosofia di pensiero condivisa sia dai componenti del direttivo che da chi vi aderisce e toccano, senza discriminazione, vari ambiti sociali e culturali e sono tesi anche a favorire lo “stare - vivere insieme”. Condivisione di tempi e di interessi, finalizzata al miglioramento del proprio benessere personale e culturale, per aumentare i propri saperi, le conoscenze e il mantenimento delle tradizioni legate al territorio e ad altre culture, al ri-

spetto dell’ambiente, alla solidarietà e al sostegno di progetti umanitari e sociali. Tutto questo tenendo ben presente la centralità dell’individuo e delle sue necessità, che sappiamo essere, soprattutto in questi anni, sempre più complesse e variegate. Desiderio si stare assieme, di imparare e di prendersi cura di se e degli altri. Il programma è nutrito e risponde a molte interessi e necessità. Molto frequentati sono i corsi di ginnastica dolce, condotti con grande professionalità da Matteo Faggian e anche il ballo, con i quattro passi in allegria a tempo di musica, assieme al vulcanico Gabriele Caldato. Nella sfera dell’arte, da più di un decennio l’ARCAM propone corsi di disegno ed acquerello condotti da Roberto Mazzetto, nello stesso ambito ci sono i seminari di calligrafia, che Nadia Giusto inserisce già da qualche anno nel complesso palinsesto annuale dell’ARCAM. Anche le iniziative a dedicate ai bambini sono molteplici, come il Laboratorio Creativo a cura di Cristina Rampin e Luciana Annunziata, o Giocare con l’arte, i laboratori di acquerello, ceramica e cucito creativo acondotti da Stefania Debole e Maria Luna Gambato. Sempre nella sfera “piccoli”, per il sostegno alla ge-

di un secolo di vita che la famiglia Groppello desidera ringraziare tutta la gentile clientela per l’affetto e l’amicizia dimostrata in tutti questi anni di attività. Con la certezza che l’immancabile sorriso che è sempre stato di casa "Al Castello" porterà il buonumore a chi, anche per un solo momento, si ricorderà di quest’antica trattoria di Mirano.

nitorialità, c’è la psicologa Elena Cristofoli che si adopera gratuitamente per consigliate e aiutare genitori in difficoltà, nel superamento di situazioni critiche che si incontrano durante il percorso educativo dei propri figli. Passando agli adulti, la gamma delle proposte aumenta. Abbiamo incontri di storia con Lino Gatto e Giramondo, a cura di Maria Grazia Brusegan. Un’altra importante iniziativa di cui è promotrice Maria Grazia, è Vivere l’Ambiente, giunta al 17 anno. Un fiore all’occhiello dell’ARCAM è rappresentato da Arti e Mestieri, con i corsi, quasi ventennali, di ricamo e merletto, attività che sono da considerare vere e proprie forme d’arte. I laboratori di ricamo classico sono realizzati da Fausta Santoni. I preziosi punti del merletto sono insegnati da Giuliana Sinigaglia, maestra merlettaia. Nella carrellata di attività citiamo anche i corsi di fotografia tenuti da Tommaso Saccarola e, infine, gli annuali corsi di ceramica. Tante attività, tante belle cose fatte sono state mostrate nella mostra collettiva biennale dal titolo “Per filo e per segno”, che si è svolta come di consueto in occasione della Fiera di San Matteo, a Mirano in Villa Belvedere. La mostra del 25° per noi è stata un momento particolarmente significativo, anche perché ha riscosso

una notevole partecipazione di pubblico e molti apprezzamenti anche da parte delle autorità intervenute, a testimonianza dell’interesse che questo appuntamento suscita nei cittadini di Mirano e dintorni. Infine vogliamo citare Luigi Lazzaro che, all’interno dell’ARCAM, svolge un fondamentale ed lavoro portando avanti settimanalmente il non facile compito di organizzare la nostra segreteria. Il nuovo programma delle attività per l’anno sociale 2012-2013 è disponibile in sede a Mirano, Via Paganini 2b presso Centro Civico “Aldo Masenello“ - orari di segreteria : lunedì dalle 9.00 alle 11.00 ed il giovedì dalle 17.30 alle 19.00 - telefono 041 5701662, email info@arcam-mirano.it. sito web www.arcam-mirano.it, Nadia Giusto e Maria Grazia Brusegan


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Mirano Magazine

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Alberto Scantamburlo della Immobiliare La Miranese, tra i primi ad attivarsi per una pratica che abbatte i tempi di vendita

CASA VECCHIA NON SI VENDE? APPARTAMENTI ARREDATI AD ARTE PER TENTARE I CLIENTI

La luce è adeguata? I colori accoppiati senza sbavature? L’arredamento valorizza lo spazio intorno? È il mondo degli “Home Stager” i maestri nel sistemare le case per venderle e affittarle velocemente. Pareti rinfrescate con tonalità moderne, tende levate per lasciar spazio alla luce, poltrone spostate per creare un senso di ampiezza. E ancora, particolari aggiunti o tolti dai tavolini, dalle mensole, dai pavimenti, per mostrare un locale funzionale e accogliente. Una pratica che aumenta la possibilità di vendita.“Home Staging”,

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pratica da poco sbarcata in Italia direttamente dagli States che, grazie a trasmissioni televisive che appassionano il pubblico, sta avendo successo e un ruolo importante per provare a rilanciare il mercato immobiliare, una realtà che si sta via via consolidando anche da noi visto che in media servivano novanta giorni per vendere un immobile ora ne servono il doppio. Gli esperti di psicologia hanno dimostrato che le persone reagiscono in base alle emozioni esperite e che formulano la loro propensione all’acquisto di un immobile nei primi 60/90 secondi del sopralluogo, talvolta addirittura prima di aver varcato la soglia. Le chances di fare una prima impressione positiva si giocano quindi in un lampo ed a nulla varranno eventuali parole di imbonimento da parte vostra o del vostro consulente nel caso di una valutazione negativa. Quindi si prova a dare nuova vita ai locali messi in vendita ma trascurati in attesa di compratori da mesi. I clienti che si sono affidati a noi hanno potuto constatare come il livello di attenzione per il loro immobile sia a dir poco raddoppiato. Grazie all’ home staging ed a foto accurate con inquadratura, luce e prospettiva corrette, l’utilizzo di software per il loro miglioramento attraverso un’accurata pubblicizzazione nei migliori siti internet e riviste i risultati sono

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Due immagini di “prima” e “dopo” l’intervento di Home Staging. Home staging tradotto significa “presentazione della casa”: si tratta della pratica per vendere e affittare immobili in tempi minori, minimizzandone i difetti ed estraendone le potenzialità.

sempre positivi. Gli acquirenti sono diventati sempre più selettivi, l’home staging è diventato una scelta quasi obbligata quando si vende o si affitta un immobile. La tendenza è quella di cercare immobili usati, che spesso si trovano bistratti e in stati di incuria, tutto ciò rende gli immobili poco allettanti. È importante sapersi differenziare e trovare soluzioni efficaci, la risposta a tutto questo risiede proprio nell’ home staging. Le poche regole basilari da seguire per rendere più accattivante l’appartamento sono: pulizia, orine, e fuori i cattivi odori. Sembrerà incredibile ma molti non rispettano queste semplici in-

MIRANO centro, vendesi porzione di rustico dalle generose dimensioni di 300 mq. con progetto approvato per il restauro, possibilità di dividerlo in due unità abitative, giardino di 300 mq. Cl. G. € 299.000 Rif. 443 MIRANO periferia. Vendesi casa singola ideale per due nuclei familiari ,composta da: ingresso, soggiorno, cucina abitabile, tre ampie camere, due bagni, poggiolo, garage doppio e scoperto privato. Cl. G. Euro 210.000. Rif. 448 MIRANO centro ottima porzione di casa al primo ed ultimo piano composta da cucina soggiorno due camere due bagni finestrati scoperto con 3 posti auto possibilità terza camera. Cl. G. Euro 195000. Rif 467 MIRANO TEATRO, vendesi appartamento al piano terra con esclusivo giardino di 120 mq composto da soggiorno con angolo cottura, due camere, due bagni, garage singolo Cl D € 230000 Rif 510 MIRANO OSPEDALE, vendesi particolare blocchetto terra-cielo di 200 mq piano terra più primo interamente e finemente restaurato con giardino privato e magazzino. Info in Ufficio Rif 502

dicazioni. Ecco concludendo alcuni consigli pratici in caso di vendita, gli errori da non commettere sono: 1) sovrastimare un immobile, 2) scegliere un professionista sbagliato, 3) vendere direttamente da soli, 4) proporre l’immobile prima di averlo “staged”, sistemato, 5) non sistemare l’immobile, 6) non individuare il giusto target di compratore, 7) sottovalutare l’aspetto esterno dell’immobile, 8) non riordinare. La missione è valorizzare le abitazioni con interventi economici, di buon gusto e apprezzati dal maggior numero di persone possibile. L’obiettivo finale è colpire il potenziale cliente.

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Teatro di Mirano Su il sipario Il budget è più che dimezzato, ma quella miranese sarà in ogni caso una stagione teatrale di alto livello. Il cartellone è partito lo scorso 20 novembre e si concluderà il 26 marzo. Gli spettacoli in programma saranno sette, due in meno dell’anno scorso. Il sipario si è alzato con “L’infinito” del premio Strega Tiziano Scarpa, messo in scena da Arturo Cirillo. Il secondo appuntamento è in programma il 17 dicembre: sarà la volta della Compagnia “Amor Vacui” con “This is the only level” che vedrà in scena Andrea Bellaciccio, Eleonora Panizzo e Andrea Tonin. Il giorno seguente sul palco della grande “vela” di via Vittoria salirà invece un nome noto come Giulio Casale, che già in passato conquistò il pubblico miranese, con il suo “La febbre”. Si passa poi al 6 febbraio con uno degli appuntamenti più attesi dal grande pubblico: a Mirano si esibiranno Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro per rappresentare “Open day”. L’anno scorso i volti-copertina furono Antonio Albanese e Natalino Balasso, quest’anno sarà probabilmente la Finocchiaro a svolgere un’importante funzione attrattiva per il pubblico. Il 22 febbraio toccherà ad un’altra attrice conosciuta, Sabrina Impacciatore, che metterà in scena “È stato così” di Natalia Ginzburg. Il 13 marzo Sandro Lombardi, Elena Ghiaurov e Iaia Forte porteranno sul palco un adattamento teatrale dell’opera di Marcel Proust “Un amore di Swann”. L’ultimo appuntamento si terrà il 26 marzo, quando Carlo Cecchi, Angelica Ippolito e Antonio Truppo saranno in scena con “Serata a Colono” di Elsa Morante. “L’anno scorso tra spettacoli teatrali, cinematografici e altri appuntamenti in queste sale sono entrate oltre 60mila persone. È una struttura con un peso e un ruolo importante, la cultura costa ma è fondamentale” ha sottolineato il direttore artistico Mario Esposito. La stagione di quest’anno è partita pur tra molte difficoltà, eppure il Comune conta di poter chiamare a raccolta anche in questa stagione migliaia di spettatori. “E’ il miglior teatro della zona, una struttura cara economicamente che per i cittadini deve diventare cara affettivamente” ha spiegato Renata Cibin, consigliera con delega alla Cultura. Il prezzo di un biglietto intero è di 18 euro, ma sono previste molte riduzioni per giovani e anziani. Gabriele Pipia

Angela Finocchiaro protagonista della stagione teatrale a Mirano

Redazione: Paolo Gallina, Gabriele Pipia Progetto grafico: Giacomo Gallina Hanno collaborato: Stefano Borgarelli, Caterina Borgato, Francesca Giubilei, Filippo Rossi. Contatti:

paologallina@gmail.com gabriele.pipia@yahoo.it

Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in senso specifico o, meglio, classista – è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso. Pier Paolo Pasolini Lettere luterane

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LA MORTE DELLA PITTURA? È SOLO MORTE APPARENTE Intervista al maestro Gianfranco Quaresimin di Paolo Gallina L’associazione Lorenzo Lotto ha ormai oltre trent’anni di attività; cosa ha significato per Mirano questa qualificata presenza nel panorama culturale cittadino? E perché la Lotto nasce proprio a Mirano alla fine degli anni settanta? Non spetta a me, ma ad un osservatore esterno, rispondere alla prima parte della domanda. Per la seconda è utile ricordare che, pur iniziata dalla volontà di conoscere e di provare la storia e l’esercizio delle discipline appartenenti alle Arti Figurative, da parte di un ristretto gruppo di persone frequentanti la galleria d’Arte Riviere, l’organizzazione in Associazione si concretizzò quando il Comune di Mirano mise a disposizione alcuni locali. L’interesse si inseriva nel quadro generale della politica di decentramento culturale messa in atto a quel tempo dal Comune di Venezia, mentre quello di Mirano rispondeva brillantemente concedendo spazi e fondi per la logistica a numerosi gruppi di associazionismo spontaneo. Entrammo a far parte del Centro Iniziativa Culturale e oggi siamo l’ultimo gruppo, ancora esistente, di quella democratica esperienza. In questi anni come sono stati i rapporti con le amministrazioni che si sono via via succedute alla guida del Comune? E con la popolazione? La Lorenzo Lotto ha saputo interagire con le istituzioni e con la comunità in una sorta di sinergia di intenti? Rapporti alterni. Di avvicinamento concreto e fattivo (con l’apporto fondamentale specialmente della giunta Fardin) con iniziative atte a divulgare una conoscenza diretta del fare pittura e di collaborazione con scuole ed altre associazioni nell’opera di decorazione murale e di educazione ludico – pedagogica, seguiti da periodi di distacco, di maggiore autonomia ma anche di isolamento. Da ricordare inoltre i seminari di Storia dell’Arte, gli incontri con gli artisti,le visite a mostre e a musei, le mostre collettive e didattiche,

le programmazioni di cicli di film inerenti all’arte, alla memoria e alle istanze della pace, aperte al pubblico cittadino e soprattutto l’ideazione e l’organizzazione delle Biennali dell’Incisione con ospiti stranieri e del Premio Tiepolo per gli allievi di grafica incisoria di tutte le Accademie d’Arte italiane, di cui si conserva tuttora memoria a livello nazionale. Nella parete di fondo della sala consiliare capeggia un murale eseguito dagli allievi dei corsi di pittura, raffigurante la piazza di Mirano. Si notano lì rappresentati quegli elementi identitari propri di una comunità; si legge il tentativo di affermare, riconoscere e preservare le origini e la propria cultura. Ci sembra che questa donazione da parte dell’Associazione alla comunità miranese costituisca un proficuo gesto, un intento di accomunare spiritualmente e culturalmente sotto l’egida dell’Arte. Pensa che anche questa possa

essere una funzione dell’Arte nella società? Elemento costituente della nostra associazione è stato quello di unire l’istanza popolare al diritto di esprimersi con l’ausilio di un’assistenza tecnico – specialistica, cioè l’accesso ad un’area di esercizio dove oltre alla ricerca di una propria identità espressiva fosse data la possibilità di affermare inoltre un bisogno d’identità socio culturale (vedi murale della Sala Consiliare) nella memoria zavattiniana di un tale diritto e nell’opportunità di ricercare la definizione figurativa di un genius loci appartenente ai luoghi della propria vita quotidiana. In tanti anni di attività nella sua scuola saranno passati molti allievi. Nelle note di presentazione scrivete che i corsi hanno “lo scopo di una alfabetizzazione artistica, sono una opportunità di apprendimento delle nozioni di base e di perfezionamento”, insomma un tentativo molto “democontinua a pag 3

Merry Christmas and

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TERREMOTO IN EMILIA AL MINISTRO PROFUMO BASTA LA PAROLA: SENSÈ MIRANO RISPONDE di Gabriele Pipia di Stefano Borgarelli Mirano tende una mano alle vittime del terremoto dello scorso maggio. Sono moltissime le iniziative organizzate con lo scopo di raccogliere fondi per le vittime dei territori emiliani e mantovani. Il primo a mobilitarsi è stato Andrea Bernardinello, un giovane miranese che ha creato il gruppo “Cavalieri per l’Emilia” trasformando la sua festa di addio al celibato in una missione di solidarietà per i terremotati. La proposta ha raccolto oltre cinquanta adesioni e il gruppo è partito per l’Emilia in piena estate, in accordo con la Protezione Civile. Lo stesso gruppo ha poi versato un contributo di qualche centinaia di euro al Comune di Concordia sulla Secchia. Ammonta invece a 1065 euro il totale delle offerte benefiche raccolte a giugno in occasione del concerto del coro “Croda Rossa”. L’evento era inserito nel contesto della

iniziativa è stata promossa dagli studenti degli istituti superiori “Majorana-Corner”, “Primo Lievi” e “8 Marzo”. La raccolta fondi è stata promossa poche settimane fa, con l’obbiettivo di consegnare i soldi raccolti al Comune di Finale Emilia, per contribuire alla ricostruzione degli edifici scolastici. Nel corso della presentazione del progetto, i primi di novembre, sono intervenuti alcuni gruppi scout del Miranese che nei mesi scorsi sono stati nelle zone terremotate per prestare servizio di assistenza. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è quella dell’associazione “Incontri culinari culturali tra regioni” diretta da Francesco Fusco, il titolare della trattoria “19 al Paradiso” di Luneo. Nel corso della giornata dedicata alla premiazione di Paolo Favaretto come “Miranese dell’anno 2012”, lo scorso 3 novembre, un’atten-

Incontro tra il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello e il sindaco di Pieve di Coriano rassegna “Mirano Musica 2012” e ha visto circa 400 persone riempire il teatro di Mirano. Il consiglio comunale ha invece donato 1800 euro al Comune di Pieve di Coriano, un piccolo centro di mille abitanti in provincia di Mantova. I consiglieri miranesi, assieme a sindaco e assessori, hanno deciso di devolvere le indennità pari alle prime tre sedute del consiglio. Anche l’associazione “Nordic Walking Mirano” si è impegnata in questo senso, organizzando una camminata solidale in cui sono stati raccolti circa 400 euro. L’iniziativa si chiamava proprio “Camminare per ripartire”. Un’altra

zione particolare è stata dedicata a sindaco e parroco di Pieve di Coriano. Una delegazione di cittadini ha visitato le bellezze artistiche e paesaggistiche di Mirano e poi ha portato la propria testimonianza sulla tragedia del sisma, corredata da una mostra fotografica. L’evento si intitolava “Il parmigiano incontra la soppressa” proprio per sancire un ideale gemellaggio tra i due territori. Nel corso della manifestazione era possibile acquistare prodotti tipici derivanti dai caseifici della zona danneggiati. In tutto sono stati raccolti oltre duemila euro.

Che l’aria stesse cambiando, lo si era capito subito. Il tempo dei mantra imparaticci della Ministra Gelmini – dettati nella logica dei tagli lineari e appresi al dicastero dell’economia - era finito. L’aria nuova veniva dall’Oriente. Prese a effondersi nello studio televisivo di 8 e mezzo (un voto inferiore l’avrebbe accettato, il neoministro?), e di lì nell’ètere, appena quest’ultimo pronunciò - con quasi impercettibile smorfia sul volto un po’ sghembo, forse per innata modestia l’esotica formula: ‘’Sensè Profumo’’ (provinciali come siamo, non possiamo che trascrivere il suono alla bell’e meglio). Spiegava a Lilli, la conduttrice, vistosamente inadeguata, come lo chiamino così nei suoi frequenti viaggi in Giappone, dov’è di casa. Da quelle parti, sensè vuol dire grosso modo maestro (il Ministro è un Molto Onorevole Docente) ‘’Sensè Profumo’’... Il Maestro Ministro assicurava davanti alle telecamere (sempre con la smorfia sghemba - per modestia: ripensandoci, ne siamo certi), che sentirsi appellare così (lì, nel lontano Oriente), provoca immancabilmente una sferzata d’autostima. Qualità quest’ultima irrimediabilmente perduta dal ceto insegnante nostrano, tragicamente a corto di dopamina (anche perché si viaggia pochino, diciamo la verità). Per porre rimedio, Sensè Profumo deve aver pensato che 18 ore in cattedra sono davvero niente, per i prof nostrani di mezza età. Che gliene mancano almeno altre sei di ore per avvertire profumo di sensé nelle aule sdirupate, dove siedono su seggiole senza braccioli, democraticamente uguali a quelle dei loro studenti. Dietro cattedre che hanno almeno mezzo secolo, come loro. Deve aver giustamente pensato, il Ministro, che la correzione di montagne di compiti a casa si fa in un batter d’occhio – che ci vuole? Che le lezioni si preparano soltanto nel primo anno d’insegnamento, poi non lo si fa più – repetita iuvant, si sa. Che l’aggiornamento nelle diverse materie si compie nel sonno. Che in classi di trenta alunni, sempre più frequenti, non vola mai una mosca. Che i problemi dei pochissimi studenti che li manifestano, nel profitto e nel comportamento, non destano affatto preoccupazione perché destinati a sparire naturalmente, come l’acne. Che i colloqui

difficili con i genitori di ragazzi difficili (quando oltre ai secondi, non siano difficili anche i primi), sono facili. Sensè Profumo deve aver intuito che per rimotivare i prof ( i Professori con la P stanno al governo) del suo demotivato paese d’adozione (l’Italia), ci vorrebbero il canto dell’inno aziendale, oltre al suono della campanella, e una sana ginnastica collettiva prima dell’inizio del lavoro, come usano laggiù, nel Sol Levante. Senza spirito di corpo - ne è giustamente convinto, il Molto Onorevole Ministro Maestro non possiamo sperare di diffondere i valori, la missione, il credo, le politiche generali dell’azienda-scuola. Sotto le 24 ore, insomma, niente autostima. Zero dopamina. Condizione umiliante. Da harakiri. Per parte nostra ci permettiamo solo, umilmente, di far presente a questo rigenerante Ministro, obbediente solo a se stesso (in quanto Maestro), non certo all’imperativo dei tagli lineari imposti da piani più alti del suo (ma ce ne possono essere?), che lo stesso sistema di produzione della fabbrica Toyota – il cui modello soppiantò il precedente fordismo - è descritto da alcuni esperti come un modo di produrre ragionevole, che ha tra i suoi fini (sia pur secondari) il rispetto per l’uomo, una risorsa da coltivare quando il sistema voglia conseguire i suoi obiettivi. Ma ancora umilmente, dobbiamo riconoscere che la nostra familiarità con il Sol Levante è infinitamente inferiore a quella del Molto Onorevole Ministro Maestro – nonché Professore - Sensè Profumo. Va da sé, viceversa, che dimorando nella Terradella-sera (l’Occidente), noi umili prof si sia, perlopiù, in-sensè. L’Associazione Spazio Arti Figurative Lorenzo Lotto nasce nel 1979 sotto la direzione dell’attuale Presidente Prof. Gianfranco Quaresimin. È patrocinata dal Comune di Mirano. Tiene corsi volti all’apprendimento delle tecniche libere legate alle arti figurative (disegno, incisioni, pittura), seminari di Storia dell’Arte, serate culturali, cineforum, mostre, visite guidate. L’associazione ha sede a Mirano al primo piano della barchessa di Villa Errera.

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cratico” di fruizione dell’arte, lo sforzo di raggiungere la platea più ampia, l’obiettivo di diffondere pervasivamente la sensibilità artistica. Ma in questa lodevole alfabetizzazione artistica c’è qualche allievo che si è emancipato dall’approccio didattico pedagogico e ha saputo sviluppare una cifra espressiva originale e autonoma? Questo laboratori dovrebbero avere, come costitutiva, la finalità di permettere a qualsiasi persona, incline e sensibile, di accedere ai mezzi espressivi propri delle Arti figurative in alternativa ai normali percorsi istituzionali. In realtà diversi allievi hanno trovato modo di prepararsi per poi iscriversi all’Accademia come è accaduto che alcuni si rivolgessero ai nostri laboratori, già diplomati, in Belle Arti, per compensare lacune specifiche riguardanti l’apprendimento di linguaggi complessi come la pittura e l’incisione. Chi ha frequentato i laboratori ha avuto almeno due opportunità di emancipazione artistica. Alcuni hanno allargato la propria conoscenza e cultura sperimentando un insieme di pratiche disciplinari e acquisendo il privilegio dell’amateur, come di chi scrive versi, scatta fotografie, canta o suona uno strumento con la dovuta competenza. Altri hanno avuto a disposizione

3 mezzi e suggerimenti per intraprendere un cammino di realizzazione che li portasse a comunicare attraverso le proprie creazioni con il vasto mondo dell’arte. Ovviamente di numero inferiore rispetto ai primi, questi si sono affermati in varie diramazioni a dimostrazione di una personalità creativa a cui io ho dato solo gli strumenti e il luogo per scoprirsi. Già nel nome dell’Associazione “Spazio Arti Figurative” si rintraccia una precisa scelta per l’arte figurativa. Non ritiene ormai superata la rigida dicotomia tra figurativo e astrattismo che ha così contrassegnato gli esiti estetici del secolo precedente? E quale posto può ancora avere la pittura in una società sovraffollata di strumenti di comunicazione/espressione sempre più tecnologici e sofisticati e in cui la rappresentazione del reale e la riproducibilità dell’opera d’arte stessa ha raggiunto limiti impensabili? Per Arti Figurative o arti plastiche più in generale s’intende la formazione dal nulla dello spazio bidimensionale (support-surface) dove l’immagine si realizza manualmente - perché non c’è Arte senza Technè, essendo arte e mestiere sinonimi - e dove il mondo nella sua reificazione oggettuale viene escluso, seppur compreso e investito da essa. Il readymade ha rappresentato una soglia che non abbiamo superato senza sentirci en-

LA SCUOLA SUI DIRITTI UMANI di Gabriele Pipia Il Liceo “Majorana-Corner” e l’istituto Itis “Primo Levi” anche quest’anno ripropongono alcuni interessanti progetti didattici legati al tema dei diritti umani. Il principale sarà “Auschwitz tra storia e memoria”, giunto ormai al settimo anno e cresciuto costantemente fino a contare ben 183 studenti, compresi alcuni del vicino istituto “8 marzo”. La visita al campo di concentramento polacco si è svolta dal 6 al 10 novembre: vi hanno partecipato pure una trentina di adulti coordinati dall’associazione “Esodo” e il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello. Coordinatori del pro-

getto i docenti Argentino Cagnin, Giovanna Baghin e Piera Calzavara. In occasione della Settimana delle Memoria gli studenti prepareranno degli elaborati da esporre pubblicamente riportando ciò che hanno visto e provato in questa toccante esperienza. Sono previsti pure laboratori di storia locale, documentazioni video e incontri sul tema della violazione dei diritti umani. Ad aprile invece le scuole organizzeranno un grande Expo nel centro storico di Mirano, che si chiama proprio “Piazza Martiri”, per far conoscere alla cittadinanza questi progetti.

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trare in un altro universo linguistico parallelo, quello delle “arti visive” in genere. Quindi il problema posto nella domanda dovrebbe concentrarsi su un giudizio di obsolescenza o vitalità della pittura nella cui traccia ci siamo immessi e tuttora permaniamo. Si parla infatti da tempo dell’esaurimento della pittura o addirittura della sua estinzione, ma troppe cose sono state dichiarate decedute in un brevissimo scorcio di tempo storico per non sospettare che si tratti solo di morti apparenti. Certo, un pensiero ansioso di appartenere alla contemporaneità tenderebbe con leggerezza a trancher un filo rosso che unisce il far pittura ed incisione oggi ad un percorso millenario. che non può non venir considerato come una essenziale e necessaria attività del pensiero visivo e tattile dall’infanzia alla maturità. Io ritengo che la pittura oggi viva una sua singolare fase carsica ricca ancora di potenziale appeal con le sue caratteristiche di persistenza e stratificazione simbolica e materiale. Naturalmente la distinzione tra modi figurativi e astratti, in questo contesto, viene a cessare ridefinendosi nel connubio di segno e icona sin dai tempi della Bauhaus quando Klee scriveva ed insegnava Teoria della Forma e della Figurazione come base generale della pittura astratta. (Soltanto nell’iter didattico la figurazione realistica rimane componente inscindibile per ciò che riguarda la fase iniziale della formazione di qualsiasi linguaggio pittorico e plastico). In conclusione, ritornando allo specifico del nostro laboratorio, ritengo

che tale luogo sia stato necessario ed utile al fine di presentare, illustrare e preservare un patrimonio culturale soggetto alla distrazione di massa in un periodo di crisi morale e culturale. Attraverso i seminari di Storia dell’Arte aperti alla cittadinanza ci si è impegnati a riportare, nel modo più onesto e scrupoloso possibile, le idee altrui, di oggi e di altri tempi, ovvero la molteplicità possibile dei modi (fonti inesauribili per la riflessione di ogni artista) con cui l’uomo, con gli strumenti dell’arte può tentare di interpretare la realtà e di scoprirsi di fronte a se stesso, agli altri e al mondo. Cercando di comunicare attraverso un linguaggio chiaro e accessibile, doveroso moralmente per ogni intellettuale, perché, come afferma Popper, la mancanza di chiarezza è un peccato e la pretenziosità un crimine. Gianfranco Quaresimin nasce a Burano nel 1945, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove insegna dal 1986 Tecniche dell’Incisione e dal 2004 Storia della Grafica d’Arte e del Disegno. Ha soggiornato in Cecoslovacchia, dove ha tenuto nel 1970 - 1971 l’insegnamento di Figura e Composizione alla Facoltà Pedagogica di Nitra. Dai viaggi di studio nella penisola balcanica, in Grecia, e Turchia è nata la mostra Dioniso, emblema della sua ricerca artistica imperniata sul rapporto tra libertà e violenza e condotta sempre tra incisione e pittura, entrambe caratterizzate espressivamente da un disegno di tipo gestuale e da un intenso chiaroscuro. In Italia ha preso parte alla vita culturale della Fondazione Bevilacqua La Masa dove, più volte segnalato con riconoscimenti e premi, ha ottenuto una residenza d’artista. Nel 1974 ha ottenuto a Torino il premio Bolaffi per la grafica. Negli anni 1977-81 ha partecipato alla battaglia sindacale per la difesa dei diritti sociali e professionali dei giovani artisti. Dal 1976 è legato al movimento dell’Associazione Incisori Veneti alla cui attività partecipa con particolare impegno. Ha fatto parte del comitato scientifico delle Biennali dell’Incisione Contempo-ranea di Biella, Bassano e Mirano, dove ha fondato e coordina il laboratorio di Arti Figurative “Lorenzo Lotto”.

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L’ OPERA D’ARTE? UN COCKTAIL BEN SHAKERATO Intervista a Tobia Ravà di Francesca Giubilei Perché hai iniziato a fare l’artista? Credo che non ci sia un “perché”, è una cosa che uno ha dentro e che deve esplodere o che cresce lentamente, già da piccolo disegnavo aerei e automobili, poi in prima media mi facevo da me le strisce dei Peanuts, finivo le strips di Snoopy come volevo io. Che significato ha il linguaggio nel tuo lavoro? Dal 1996 in poi lavoro con la ghematrià, il rapporto numero lettera che esiste a priori in ogni lettera ebraica e quindi ogni parola ha anche un valore numerico che utilizzo come segno stesso dell’immagine che voglio comporre. Il fatto poi di essermi laureato in semiologia delle arti con Umberto Eco e Omar Calabrese mi ha portato a costruire i dipinti su piani di lettura diversi. Qual è il tuo rapporto con la matematica e le scienze? Lavorando con i numeri viene naturale avere un approccio scientifico oltre che umanistico – spirituale al proprio lavoro d’artista e la ghematrià si presta anche ad operazioni matematiche. Una parola ha il suo valore numerico e la si può per esempio elevare a potenza o estrarne la radice quadrata, si possono sommare dei concetti ed avere sempre dei risultati pertinenti che poi si possono visualizzare pittoricamente. Opere così ottenute oltre ad avere una lettura immediata data dall’immagine figurativa sono costruite in modo da avere un percorso concettuale che le supporta che non è necessario dover analizzare, ma per me è importante che ci sia e che volendo può essere ricostruito e compreso. Perché la ghematrià, cioè il legame tra parole e loro significato e la corrispondenza numerica delle lettere che le compongono? Non credo che le tue origini ebraiche siano sufficienti a spiegare questa scelta estetico/espressiva. Tu cosa pensi? Certo è che mio padre e mio nonno paterno erano ingegneri edili; una famiglia quella dei Ravà, veneziana dal primo ottocento, di origine ebraica mantovana (mio trisnonno Moise è stato ferito nel 1848 nella battaglia di Forte Marghera contro gli austriaci). La famiglia di mia madre Geschmay invece è di origine ebraico tedesca, pur essendo sefardita, di tradizione tessile

Tobia Ravà, Infinito a Cannaregio, 2012 industriale da parte del nonno materno non faccia mal di pancia. In realtà l’ape medica scientifica da parte della proccio talmudico all’opera d’arte nonna. Ambedue le famiglie decisa- porta a lavorare con codici espressivi mente laiche ma consce di far parte del diversificati, l’importante è saperli shapopolo ebraico. Tutti e quattro i nonni kerare in modo che il risultato sia omodi mia madre sono morti in campo di geneo e non parattattico, cioè che non concentramento, tre a Terezin (There- accada che il tutto sia disomogeneo, sienstadt) e una ad Auschwitz. Da mio sennò il lavoro è un’accozzaglia e non padre probabilmente ho ereditato il un’opera d’arte. Questo è il rischio per rapporto con la matematica e da mia molti sedicenti artisti. L’approccio emmadre quello con la letteratura mitte- patico al lavoro di un artista è sempre leuropea. Tuttavia anche l’aver fatto il quello determinante, il fruitore deve liceo scientifico, l’ufficiale di comple- sentirsi cresciuto dopo aver guardato mento in artiglieria dove facevo calcoli l’opera di un artista, di aver ricevuto balistici e l’aver fatto alcuni esami di qualche cosa di forte! Economia Aziendale a Ca’ Foscari Ci descrivi il tuo ultimo lavoro? prima di passare al DAMS di Bologna Quest’inverno 2012 – 2013 avrò in ha sicuramente influito. La mia tesi di corso una mostra molto particolare, laurea sull’“interdetto visivo nell’arte che si terrà presso la sede di un imporebraica” mi ha poi riportato all’inte- tante antiquario del Principato di Moresse per la cultura ebraica. Fu poi lo naco la Galleria Ribolzi il direttore stesso Umberto Eco a stimolarmi nello della quale, di origini ticinesi, spesso ama fare sortite nell’arte contemporastudio della kabbalah luriana. La tua opera ha piani di lettura di- nea. Ha deciso quindi di mettere a conversi, attraverso i quali può essere fronto i miei lavori su Venezia con le compresa a molteplici livelli. Credi opere veneziane di artisti del passato che per apprezzare un’opera d’arte come Francesco e Giacomo Guardi, il sia sempre indispensabile cono- Maitre de Langmatt, Francesco Tironi scerne e ri-conoscerne i codici ed i più recenti Filippo de Pisis e Giorgio de Chirico. Un incontro estremaespressivi? No, ci sono livelli d’impatto diversi, mente impegnativo ma molto l’opera d’arte per me deve essere come stimolante. L’ultima opera consegnata un buon cocktail, è importante che sia per questa mostra è appunto anche l’ulefficace, piacevole e digeribile, non è timo dipinto fatto: Il titolo è Infinito a così importante saper analizzare tutte Cannaregio e rappresenta una veduta le parti che la compongano, basta che dal Ponte delle Guglie del Canale di

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Cannaregio, costruita con i numeri e concetti relativi all’immagine che poi si sviluppa fino al Ponte dei Tre Archi e relativa al Ghetto di Venezia al quale si accede appunto dalla Fondamenta Cannaregio, visibile nel dipinto. Al centro del canale un motoscafo dell’ACTV naviga verso la laguna ma sulle rive non ci sono persone (forse è l’alba) e nemmeno le fermate dei vaporetti. Il cielo, l’acqua, la terra sono costruiti con concetti legati alla parola (en – sof ) = infinito e alle parole con lo stesso valore numerico, l’acqua del canale diventa cielo, i palazzi sull’acqua sono costruiti con la stessa materia del cielo, all’infinito, e forse anche dentro di noi Quali sono i concetti/parole che ricorrono con più frequenza nelle tue opere? Sono moltissime ma alcune tra le più frequenti sono i quattro elementi: maim = acqua 90; adamà = terra 50; avir = aria 216; esch = fuoco 301. Shaddai che vuol dire Onnipotente 314 che è uno dei nomi divini ma anche il valore di Pi Greco. La parola emet verità 441 alla quale se si sottrae l’alef 1(presenza divina) rimane 440 met che vuol dire morto, 441 è poi il valore numerico (ghematrià) di tevà scenì la “seconda natura” delle cose, che vuol dire appunto che la verità è la seconda natura, cioè è “vero” non ciò che ci appare a prima vista ma ciò che si trova sotto l’apparenza delle cose e che quindi va approfondito e svelato o, empaticamente intuito, attraverso la visione di un’opera d’arte. Tobia Ravà nasce a Padova nel 1959. Lavora tra Venezia e Mirano, dove attualmente vive. Ha frequentato la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia e Urbino e si è laureato in Semiologia delle Arti. Ha iniziato a dipingere nel 1971, le sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Dopo aver sperimentato svariati percorsi creativi, dal 1998 la sua ricerca artistica si è orientata verso l’utilizzo simbolico di lettere e numeri, che l’artista utilizza come elementi linguistici per creare una texture pittorica dai complessi significati filosofici, scientifici e dalla cultura mistica ebraica. Nel 2004 fonda PaRDes, laboratorio di ricerca per l’arte contemporanea con sede a Mirano, dove vengono ospitati artisti internazionali e organizzate mostre d’arte ed eventi culturali che sviluppano riflessioni sul rapporto tra l’uomo e la natura, l’arte e la scienza.

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MONTESSORI A VILLA MOROSINI LIBROperLIBRO di Paolo Gallina Si è lasciata ispirare dalla letteratura Elisa Montessori per i suoi lavori esposti nella Barchessa di Villa Morosini. La Mostra “LIBROperLIBRO” presenta: inchiostri, matite, pastelli, tempere custoditi nelle pagine di libri. Preziosi documenti che evocano molteplici suggestioni. Non semplici illustrazioni di testi, ma una produzione artistica che dialoga con la parola scritta; traccia percorsi inediti; suggerisce nuove dimensioni. Elisa Montessori non coglie dalla letteratura l’invito a descrivere ciò che è scritto a inverare la parola, ma piuttosto ne ricava un fantastico impulso a creare, come se la parola letta desse avvio a un pensiero che ne genera un altro e un altro ancora, formidabile motivo di ispirazione e di vis creativa. In mostra ci sono sessanta libri unici, opere realizzate con pastelli, tempere e tecniche miste. I riferimenti letterari sono per lo più rivolti a poetesse e scrittrici: Simone Weil, Emily Dickinson, Patrizia Valduga, Dorothy Parker. Scrive Vittoria Surian, curatrice della mostra, che per Elena Montessori la poesia è nutrimento quotidiano e ne sono testimonianza i numerosi omaggi che negli anni

la Montessori ha dedicato a Francis Ponge, Sylvia Plath, Saint John Perse, Margareth Atwood, Attilio Bertolucci, Ingeborg Bachmann. È la Montessori stessa che ci suggerisce il segreto della sua arte: “Succede che leggendo un testo affiori qualcosa che chiamerei ispirazione; una parola, un aggettivo allacciano una catena interrotta dal pensiero. La lettura sollecita emozioni: noi abbiamo mille vite, quelle dei libri che abbiamo letto”. La mostra, presso la Barchessa Giustinian Morosini “XXV Aprile” a Mirano resta aperta fino al 16 dicembre: il venerdì con orario 14.00-17.30; il sabato 10.00-12.30, 14.00-17.30 e la domenica 10.00-17.30.

LA COREA È VICINA Quaranta docenti coreani in visita all’ITIS Primo Levi di Mirano di Gabriele Pipia Il “Primo Levi” fa scuola. Non solo a Mirano, non solo in Italia. L’istituto di via Matteotti nelle scorse settimane ha ricevuto una visita molto particolare e altrettanto gradita: quella di quaranta docenti coreani. Quando è arrivata questa insolita richiesta, inizialmente si è pensato ad uno scherzo. E invece era tutto vero. Il Ministero dell’Istruzione coreano ha intrapreso in collaborazione con la prestigiosa Chungnam National University un progetto che prevede delle visite-studio ai principali istituti tecnici italiani. In questo elenco è stato inserito pure il “Primo Levi” di Mirano, che negli ultimi anni si è fatto conoscere a livello nazionale per vari progetti legati soprattutto al tema del risparmio energetico e allo sviluppo di fonti rinnovabili. I professori coreani hanno visitato

aule, laboratori e metodi di insegnamento miranesi, motivo di grande soddisfazione per i docenti locali. Al “Primo Levi” hanno tanti motivi per essere orgogliosi: un anno fa l’istituto è stato premiato al Ministero dell’Istruzione con il quarto premio del concorso “Progetta l’energia” bandito dal Consorzio CEV. La scuola si è fatta conoscere nel panorama tecnico-industriale nazionale soprattutto grazie al progetto “Casa dell’energia”, un edificio-laboratorio che sarà realizzato nei prossimi mesi nella cittadella scolastica, dotato di tecnologie all’avanguardia in materia di bassi consumi energetici. Diventerà un centro di formazione sulle energie rinnovabili e un’esposizione permanente delle tecnologie più avanzate.

THE DANCERS TURBO TRIO VINTAGE di Paolo Gallina

Redazione Nello scorso numero di questo giornale, questo inserto culturale “Taglio Alto” ha ospitato due articoli a tema religioso. Entrambi si focalizzavano sul significato della parola “famiglia”, sostenendo due posizioni contrapposte. Il primo, firmato da un cittadino miranese con lo pseudonimo Guttenberg, utilizzava un tono sarcastico e a tratti irriverente nei confronti di Papa Benedetto XVI; il secondo, scritto dal portavoce del gruppo “Per la messa in latino a Mirano” Francesco Boato, rispondeva con toni più pacati difendendo i dogmi ecclesiastici. Abbiamo voluto proporre i due articoli, uno accanto all’altro e con il medesimo spazio; ci è sembrato così di rispettare una sostanziale par condicio. Dopo la pubblicazione ci sono però pervenute alcune lamentele per il tono eccessivamente polemico usato nel primo articolo, molto distante dal linguaggio che contraddistingue da anni il giornale “Mirano Magazine” che gentilmente ospita questo nostro inserto. Teniamo dunque a precisare che la volontà di inserire quei due articoli contrapposti, compreso dunque quello oggetto di critica, sia stata solo ed esclusivamente di chi redige l’inserto “Taglio Alto”, senza alcuna responsabilità da parte della direzione e del responsabile di redazione del “Mirano Magazine”. La redazione di Taglio Alto

BEAUTY WAY WELLNESS PHILOSOPHY L’inverno è il periodo dell anno in cui la pelle subisce più stress a causa delle fredde temperature che irritano sensibilmente molte parti del nostro corpo, soprattutto le mani ed il viso. Si ha spesso la sensazione di avere la pelle tirata e secca a causa anche della mancanza di umidità. Nei casi peggiori la pelle ruvida tende a screpolarsi e tagliarsi soprattutto sulle punte delle dita. Beauty way con il suo staff qualificato ha studiato un trattamento altamente ristrutturante ed idratante da effettuare contemporaneamente sia per le mani che per il viso che prevede una delicata pulizia della zona da trattare con un delicato gommate che riattiva circolazione e che elimina le cellule morte. Si procede con un impacco con sostanze funzionali che nutrono la pelle, ricche di vitamine ed acido jaluronico ed argan, per poi completare con un massaggio idratante ed energizzante. Tra tanti trattamenti che beauty way propone vi consiglio un trat-

tamento viso/corpo che troverete in promozione fino a fine gennaio ritagliando il tagliandino e prenotando tempestivamente ai nostri numeri telefonici. Il trattamento è assolutamente innovativo e rivoluzionario perché integra due diverse tecnologie: l’azione di micro gommate che stimola la rigenerazione cutanea ed il massaggio ossigenante che riattiva la circolazione e promuove la veicolazione dei preparati attivi specifici, ogni crema che poi verrà applicata sarà assorbita dalla pelle con più rapidità nutrendo molto i tessuti. La pelle così risulterà immediatamente più luminosa, tonica e vellutata. E’ un trattamento ideale per molteplici inestetismi quali cicatrici post chirurgiche, acne, esiti cicatriziali, invecchiamento cutaneo, iper pigmentazioni, smagliature soprattutto post gravidanza. Chiama e prenota per tempo al numero di telefono 041.5489991 (Mirano) e 0422.485089 (Zero Branco).

Matteo Quintino (voce/chitarra), Nicolò De Angelis (basso/cori), Jule Fonda (batteria/cori) sono il “turbo trio” veneziano dei The Dancers, una band vintage, autentici integralisti del suono analogico. Definiti come “i cugini incazzati” dei Mojomatics, i tre veneziani svolgono un’intensa attività live in tutto il centro nord e all’estero esibendosi con lo spirito del passato, quando sul palco una garage-band sudava anche l’anima. Fanno un prodotto che è una miscela di garage/punk in chiave moderna, abbracciando la vecchia scuola del rock and roll. La band pubblica a luglio del 2011 l’omonimo EP d’esordio in formato 7″ per l’etichetta punk Green Records. In occasione del “Record store day 2012” pubblicano On the road un EP autoprodotto e registrato interamente in analogico, limitato in sole 100 copie che vanno esaurite in 48 ore. A settembre esce The box altro EP che conferma le idee già chiare del trio. Qui da buona tradizione nessun pezzo supera i tre minuti e il tutto è miscelato ad hoc tra sonorità vintage e attuali, meno di dieci minuti dove emerge l’energia del garage, la brevità dei Ramones e lo stile di un film poliziesco. In anteprima per XL di Repubblica a ferragosto esce il video del singolo omonimo The Box (https://vimeo.com/47665242)

I The Dancers hanno anche uno studio di registrazione completamente analogico chiamato “brick studio” dove producono e registrano tutti i loro brani, ovviamente senza l’aiuto di nessun computer. Pubblicano tutta la loro musica in formato vinile, in vari colori ed edizioni limitate. Dice Nicolò: “Deriva tutto dalla passione per la purezza e l’integrità che avevano le band di un tempo, quando si passavano ore in sala prove o a microfonare una chitarra, mentre adesso basta metterci un microfono davanti e poi il computer fa tutto. Credo basti rifarsi alle origini. Se il suono è un fenomeno fisico e viene trasmesso su una piattaforma fisica e magnetica, come potrà mai essere così reale quando a trascriverlo è una sequenza di numeri, ovvero un computer?” La band, continua il tour per tutta la penisola e all’estero (a gennaio saranno a Belgrado, Zurigo, Zagabria), seguite le date su: thedancersmusic.com/shows/


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I GUARDIANI DEL VENTO

NORDIC WALKING

La diciannovenne Chiara Sole Pezzato esordisce con un fantasy

LA RIVOLUZIONE CHE CAMMINA di Caterina Borgato

di Gabriele Pipia

Da semplice tema in classe a romanzo di 250 pagine che sta raccogliendo molti consensi. È la storia del manoscritto sviluppato negli anni dalla diciannovenne Chiara Sole Pezzato, che, modifica dopo modifica, ha continuato ad inseguire il suo sogno fino ad ottenere la pubblicazione da parte della BookSprint Edizioni. Chiara che è nata a Dolo e vive a Vetrego ha scritto e riscritto oltre venti volte I guardiani del vento. Si tratta di un romanzo fantasy destinato soprattutto a giovani lettori. In questi anni, quando sembrava che il sogno fosse destinato a rimanere tale, ci sono stati momenti di sconforto, ma Chiara ha passione, determinazione e tanto entusiasmo. “Fin da bambina, quando ero all’asilo, scrivevo piccoli racconti inventandomi mille storie diverse e poi con il passare degli anni ho sempre coltivato questa passione” racconta. Una mattina, in terza media, è scattata l’idea. “Invece di scrivere il solito tema provai a scrivere una

vera storia piena di intrecci e lunga una ventina di pagine: il professore rimase a bocca aperta – ricorda -. Da lì ho iniziato a sviluppare la storia, costringevo le mie amiche a rileggerlo continuamente e ho sempre continuato a credere in me stessa sapendo che, prima o poi, quel tema sarebbe diventato un libro”. Nel frattempo Chiara si è iscritta all’istituto alberghiero di Dolo ma non ha mai lasciato quel racconto. E la scorsa estate, quasi per caso, è arrivata la grande occasione: “In internet ho trovato l’annuncio di una casa editrice che valutava i manoscritti di autori emergenti, ho provato ad inviarlo e quando mi hanno comunicato che l’avrebbero pubblicato ero al settimo cielo. Anni prima avevo scritto ad altre case editrici senza mai ottenere risposta. Ma non mi perdevo d’animo: prendevo il manoscritto e tentavo di migliorarlo”. La prima presentazione, pochi mesi fa alla libreria Mondadori di Piazza Martiri, ha raccolto molti consensi. Il libro è stato pure inserito nella libreria on-line del Corriere della Sera. “Ai miei coetanei che sognano di pubblicare un libro suggerisco di non smettere mai di credere in sé stessi, prendendo ogni critica in modo costruttivo”, spiega Chiara. Il nuovo romanzo è già in cantiere.

LETTERE Vedo la vostra iniziativa per promuovere la cultura a Mirano tramite le pagine della rivista e non posso non applaudire e complimentarmi. Penso che in un momento come questo si sente forte un'esigenza di recupero e di difesa dei fondamenti culturali della nostra comunità. Torquato G. Tasso - Mirano

Se, come scrive Paolo Rumiz, “camminare è un atto rivoluzionario”, la pratica del nordic walking è l’esempio che esistono momenti di profonda trasformazione delle abitudini e delle esigenze della gente. È sorprendente quante persone, in poco tempo, abbiano deciso di “mettersi in cammino” per recuperare il modo di camminare naturale usando un paio di bastoncini. Il nordic walking ha come fondamentale obiettivo la corretta postura del corpo in avanzamento; il ritmo passo, cuore, respiro, pensiero lo rende un’attività fisica adatta a chiunque decida di iniziare a “mettersi in moto” anche senza una preventiva preparazione fisica, perché tutto il corpo è coinvolto nell’avanzamento (il 90% della muscolatura è attiva durante la camminata), ma senza carico per le articolazioni che, con la pratica costante, diventano più flessibili e mobili. Anche coordinazione motoria, tonificazione muscolare, circolazione sanguigna e capacità aerobica migliorano

in modo significativo. Il nordic walking diventa così un ottimo allenamento cardiocircolatorio e aiuta, nel lungo periodo, a ridurre le patologie legate a cause cardiovascolari. Un incremento del consumo calorico pari a circa il 45% in più della camminata senza bastoncini lo trasforma in un eccellente e sano modo per perdere peso. Può essere praticato ovunque e con qualsiasi condizione atmosferica, da soli o in gruppo. È cosa nota che svolgere regolarmente attività fisica all’aria aperta migliora l’umore e riduce i fattori di stress. Infine il nordic walking può diventare anche un vero allenamento finalizzato alla preparazione atletica per tutti gli sportivi, con sessioni mirate al potenziamento muscolare alternate a sessioni di tecnica di camminata. A Mirano i corsi e le camminate di gruppo con istruttore si svolgono nella campagna che circonda il fiume Muson, dove, in ogni stagione, è ancora possibile godere della bellezza della natura in cambiamento.

SCUOLA DI NORDIC WALKING MIRANO: Parco di villa Belvedere NOALE: Parco della Rocca dei Tempesta SCORZÈ: Parco di villa Soranzo MESTRE: Parco San Giuliano.

Chiara Sole Pezzato, I guardiani del vento, Book Sprint Edizioni, 2012, €. 19,20

Per informazioni: 041 978274 e 331 5055916

ERBORISTERIA CASTELLANA L’altro modo di stare... bene

Borgo Pieve, 53 31033 Castelfranco Veneto (TV)

Chiuso per turno: LUNEDÌ Tel. e Fax: 0423 722432


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Il racconto I

Il racconto II

IN CERCHIO

POMERIGGIO

di Giulia Roncato Ho preso un bambino per mano, e gli ho detto: “fammi vedere come giochi”. Lui ha iniziato a correre in cerchio, e teneva le braccia aperte, distese, a fare l’aeroplano. Poi si è fermato e mi ha sorriso. L’ho preso per mano e gli ho detto: “sei mio figlio”, e lui mi ha abbracciata e ha fatto schioccare un bacio sulla mia guancia. Ci siamo seduti sull’erba e abbiamo mangiato un panino con il cioccolato, che avevo preparato a casa. Non sapevo con chi l’avrei mangiato; poi ho trovato quel bambino e allora ho deciso di mangiarlo con lui, gli è piaciuto, e mi ha detto: “grazie”. Quando abbiamo finito, lui ha insistito dicendomi: “giochiamo!” e allora ho disteso le braccia, a fare l’aeroplano, correvo in cerchio e gli sorridevo, e lui faceva lo stesso. Mi ha chiesto: “sei la mia mamma?” e gli ho risposto che se voleva che così fosse lo sarei stata, e gli ho ripetuto: “tu sei mio figlio”, e lui sorridendo mi ha detto: “va bene”, e abbiamo continuato a giocare. “Perché corri in cerchio, quando giochi?” Lui mi ha preso per mano e mi ha detto: “ancora, facciamolo ancora”, e di nuovo ha corso in cerchio, e così io ho fatto, e poi voleva mangiare un panino. “Ne avevo solo due” gli ho detto, e non mi ha più sorriso; si è messo in un angolo e ha pianto. Ho cercato di avvicinarmi, ma lui si scostava, e mi guardava arrabbiato, e poi triste. “Perché non hai fatto altri panini?” “Perché non sapevo che avresti avuto tanta fame”. “Però non sapevi che mi avresti incontrato, e due panini li hai fatti lo stesso”. Ho pensato che aveva ragione; mi sono seduta vicino a lui e ho pianto, e ora sapevo che avrei dovuto fare più panini. Gli ho chiesto: “come fai ad avere ancora fame?”, ma lui mi ha guardata corrucciato, si è alzato e si è messo a correre in cerchio, con le braccia distese, a fare l’aeroplano, ed è tornato a sorridere, ma non come prima, quando avevo i panini.

di Giulia Roncato “Scusa”, gli ho detto, e lui continuava a correre, e ho corso anch’io dietro di lui, e ne è stato contento. “Vedi,” mi ha detto quando si è fermato, “adesso vorrei un panino al cioccolato, ma non ho fame”. “E perché lo vorresti?” gli ho chiesto, e gli occhi mi si stavano offuscando di lacrime. “Perché mi hai abituato così, e ora che non c’è il panino non so se posso ancora essere tuo figlio”. “Hai ragione, e io non so se posso ancora essere la tua mamma”. Allora ci siamo salutati, e lui è andato via, correndo in linea retta, mentre io lo guardavo che se ne andava. Quella mattina sono uscita, e non sapevo chi avrei trovato; poi ho incontrato quel bambino, e ho voluto essere sua madre, e lui ha voluto essere mio figlio. Ma forse non potevo ancora farlo, e questo me l’ha insegnato lui, perché è difficile fare la madre, e quando è corso via ho capito che avrei dovuto imparare ancora, e che lui non poteva essere mio figlio. Perché un figlio lo abitui ad essere figlio, e se gli porti un panino, lui se ne aspetta degli altri, e io quella mattina non li ho preparati. Correvo in cerchio con lui, lui mi seguiva, io lo seguivo; poi se n’è andato, correndo in linea retta, e io ho pensato: “Forse imparerò a fare la madre”. E lì da sola mi sono messa a correre in cerchio, ma non aveva più senso; allora mi sono fermata, e ho guardato attorno se c’erano altri bambini; ma il figlio di quel giorno ormai era andato, e non avrei visto correre qualcuno in cerchio fino al giorno dopo. “Un figlio corre in cerchio perché torna sempre da te, ma tu devi saper fare la madre, altrimenti lui se ne va”, ho pensato, e mi si è stretto il cuore. Quella sera il mio pensiero volava al bambino che aveva voluto essere mio figlio, perché io avevo voluto essere sua madre; e pensavo anche che l’indomani mi sarei svegliata presto, molto presto, e avrei preparato tanti panini.

Giulia Roncato, 20 anni, vive a Salzano. Dopo essersi diplomata al liceo classico Elena Corner di Mirano, si è iscritta al corso di laurea in Lettere Moderne dell’Università di Padova. Grande appassionata di letteratura, scrive racconti per passione.

“Ho deciso che partirò.” “Vuoi andartene?” “Ho solo detto che partirò.” “A volte penso anch’io che vorrei andar via.” “Lo pensi o lo vuoi?” “Devo capirlo.” “Non lo so nemmeno io. Ci prendiamo un gelato?” Prendemmo la via che portava al centro, uno di fianco all’altro, ammutoliti dai nostri pensieri. È bello quando succede, perché se sei asociale e l’altro non lo è, lui se ne accorge. Presi una pallina al limone, lui al pistacchio. Poi ci sedemmo l’uno di fianco all’altro, su una panchina, e lui tirò fuori il pacchetto di sigarette. “Ne vuoi una?” “Sto mangiando il gelato.” Il gelato era buono, anche lui sembrò apprezzarlo, dopo essersi dimenticato di avere un gelato in mano, e l’aver pensato di accendersi una sigaretta. “Sa di fumo”, mi disse sorridendo. Io non lo trovai divertente, e il gusto del limone mi sembrava l’unica attrattiva. “Ma cosa ci facevi tu in giro?” mi chiese. “Facevo un giro.” “Ah, già. Facevo un giro anch’io.” Davanti a noi una vecchia vestita di stracci, era seduta con la schiena appoggiata a un muretto, aveva gli occhi chiusi, rivolti verso l’alto. Davanti stava una piccola ciotola, e dentro c’era qualche centesimo. Lui si alzò, le andò vicino, e lanciò nella ciotola una moneta. “Mi fa pena”, mi disse, e al posto della faccia aveva una maschera rattristata. Gli occhi della vecchia erano chiusi, sembravano sigillati, ma pareva che stesse guardando un punto fisso nel cielo. “Sta dormendo”, suggerì lui, e aveva quasi finito il suo gelato al pistacchio. Io guardavo la vecchia, e la vecchia guardava il cielo. Lui guardava le vesti della vecchia, e gli faceva pena. “Forse a lei piace così” dissi. “Cosa?” “Forse lei passa il suo tempo così.”

Si mise a ridere, e mi guardò con compassione. Allora gli dissi: “Credi che dovrei fare come lei?” Lui mi disse: “Andiamo”, e aveva finito il suo gelato. Mi rimaneva ancora un pezzo di cono, e quando ci alzammo me lo ficcai tutto in bocca, ma un dolore allo stomaco mi pervase, e gli chiesi di fermarsi. “Stai bene?” “Il gelato non mi piace più.” Decisi che non ne avrei più comprati, perché se faccio una cosa, devo avere tempo. Ma con lui non ce n’era, e allora non avrei più mangiato gelati. Anche quando lui non ci sarebbe stato, per abituarmi. Andandocene, mi voltai a guardare la vecchia, e stava ancora guardando il cielo ad occhi chiusi. “Cosa fai ora?” gli chiesi, e non volevo che mi rispondesse, perché con lui il gelato non era buono, ma non volevo rimanere solo. “Non lo so, penso di partire.” “Te ne vai subito?” “Ho solo detto che penso di partire.” “Prima hai detto che saresti partito.” “Il gelato era buono.” “No, a me non piace più.” Ci salutammo con un cenno, lui mi disse “Arrivederci”, e glielo dissi anch’io, e nessuno sapeva quando sarebbe stato. Presi la strada del ritorno. Decisi di farla a piedi, tutta, senza autobus, senza tram, e scoprii che camminare mi piaceva. A volte una giornata è una fortuna, se non mangi un gelato. La vecchia stava ancora guardando il cielo, e aveva gli occhi chiusi, quando tornai l’indomani, e lui non c’era. Non potevo nemmeno prendere un gelato, perché con lui non c’era tempo, e allora non ne mangiavo più. Mi sedetti sulla panchina, e guardai la vecchia, e ogni persona che lanciava una monetina nella ciotola era lui, e mi dissi: “Gli fa pena”. Lui non c’era però. Forse era partito davvero, ma il gelato era buono, aveva detto. Se solo mi piacesse ancora mangiarlo... Chiusi gli occhi, e guardai il cielo: ed era ampio e disteso, come doveva vederlo la vecchia.

All’affezzionata clientela

Lucio e Silvia augurano BUON NATALE


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L’OTTAVA SINFONIA DI MAHLER QUANDO LA MUSICA DIVENTA PARADISO di Filippo Rossi La personalità complessa di Gustav Mahler (1860 – 1911), il più grande sinfonista (anche se la sua vera professione fu quella di direttore d’orchestra) a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, è stata analizzata e raccontata da numerosi storici della musica, soprattutto grazie alle testimonianze di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e attraverso le epistole che egli scriveva alla moglie e ai pochi amici fidati dei quali si circondava. Proprio grazie alle sue lettere si è potuto comprendere, nella seconda metà del ‘900, la difficoltà del suo linguaggio musicale, linguaggio non fine a se stesso, ma portatore di pensieri e stati d’animo che il più delle volte sfiorano, fino quasi a toccarlo, il trascendentale e il metafisico in un percorso tortuoso che sfida l’ascol-tatore a comprenderlo proponendo una continua serie di enigmi che altro non sono che la metafora della vita e di quello che ci aspetta dopo la sua conclusione. Tutto questo sono le sue nove sinfonie (nove come quelle di Ludwig van Beethoven, nove come quelle di Schubert, nove come quelle di Bruckner), musica che deve essere vissuta come un rito, un lungo viaggio attraverso i misteri terreni ed escatologici da vivere quasi come una liberazione dai tormenti quotidiani. L’anelare al sublime, al celestiale, al paradiso dopo la sofferenza su questa terra. Frequente nella musica di Mahler la ricerca spasmodica del suono della natura il “naturlaut”, forza primigenia e creatrice da cui tutto inizia grazie all’utilizzo dei legni per la descrizione del canto degli uccelli o degli ottoni per sottolineare il tellurico risveglio all’arrivo dell’estate (nella terza sinfonia usa simbolicamente la forza creatrice del

dio Pan), frequente è l’uso dei campanacci delle mucche di montagna, luoghi ai lui cari nei quali si recava d’estate quando la sua attività di direttore musicale dell’Opera di Stato di Vienna era sospesa per le vacanze e poteva trovare il tempo per comporre nel silenzio delle piccole baite di montagna. L’ultima sua residenza estiva fu Toblach (Dobbiaco) dove con Alma soggiornò tre estati, dal 1908 al 1910, luogo nel quale videro la luce i due capolavori che rappresentano il distacco ormai prossimo e non rinviabile a causa di un cuore gravemente malato: Das lied von der Erde (Il canto della terra) e la Sinfonia numero 9 commiato dalla vita da parte del compositore che ci lascia sgomenti di fronte ad una musica che si auto dissolve, che spira lentamente per lasciare spazio solo ed esclusivamente al silenzio. Vessillo e testimonianza di un’arte cupa e densa di presagi che sfoceranno di lì a poco nello scoppio della prima guerra mondiale La sinfonia numero 8, sinfonia dei mille in quanto l’esecuzione prevede una compagine orchestrale gigantesca, doppio coro e coro di voci bianche (quindi all’incirca mille persone), è divisa in due parti e non nei canonici movimenti. Con Mahler la forma classica non esiste più e i tempi si dilatano, la dimensione è senza tempo e l’ascoltatore deve essere rapito dalla musica che in questo caso, come lo stesso Mahler scrive, sembra essergli dettata dallo Spirito Creatore. In uno stato di esaltazione (siamo nell’estate del 1906), nasce una composizione sconvolgente che lega l’inno medievale di Rubano Mauro Veni Creator Spiritus con la scena finale del Faust II di Goethe che completa la seconda

parte dell’imponente lavoro. Si tratta di due testi apparentemente incompatibili e lontani un millennio nel tempo ma in realtà legati da precisi luoghi teologici come il concetto di “grazia”, l’aspirazione all’amore e l’idea di una illuminazione divina che si manifesta nell’esaltazione nel caso dell’Inno e nella riflessione nella scena finale del Faust condensate da una profonda unità spirituale che si costruisce fra le due parti attraverso mezzi puramente musicali come l’uso dei Leitmotive di wagneriana memoria. La sinfonia si conclude con il coro mistico “Tutto l’Effimero è solo un Simbolo”, una sorta di pagina immobile, la cui preparazione ci porta a sonorità ultraterrene in una atmosfera rarefatta; Mahler pensava ad un “risuonare e vibrare dell’universo” per descrivere il Paradiso immaginato in modi estetico-formali da Goethe e per affermare, con l’apoteosi sonora gigantesca che conclude il lavoro, l’idea dell’amore come spirito generatore e creatore. Segnalo un DVD uscito da poco edito dalla Deutsche Grammophon nel quale la Sinfonia numero 8 è eseguita dall’orchestra venezuelana Simòn Bolìvar sotto la direzione di Gustavo Dudamel. Non lo segnalo a caso in quanto questa compagine è frutto di un sistema voluto e attuato a partire dal 1975 dall’ex Ministro della Cultura Josè Antonio Abreu, musicista, attivista, politico, educatore e accademico venezuelano. Si tratta di un innovativo e collaudato metodo di insegnamento della musica ai giovani attraverso il quale essa assume il significato di via primaria per la promozione sociale e intellettuale dell’individuo. Il Sistema, che recente-mente è gestito dal Ministero

PAESAGGIO CON UOMINI I nomi non sono ancora stati svelati, ma c’è già grande attesa per l’avvio della rassegna artistica “Paesaggio con Uomini”, che anche quest’anno coinvolgerà praticamente tutti i Comuni del Miranese e della Riviera del Brenta portando pubblico e artisti in luoghi tradizionalmente non dedicati al teatro come fabbriche, uffici, laboratori artigianali, mezzi di trasporto e perfino un golf club. Un’anticipazione c’è stata domenica 11 novembre a Spinea, quando sul palco del “Bersaglieri” è salita l’attrice vicentina Giuliana Musso per mettere in scena La fabbrica dei preti. La rassegna mescolerà musica, danza e

teatro: ci saranno vari attori di primo piano (l’anno scorso alla fabbrica Gasparini di Mirano si esibì Alessandro Bergonzoni) ma pure molti giovani artisti emergenti, soprattutto veneti. I comuni interessati saranno quelli di Campagna Lupia, Campolongo, Dolo, Fiesso, Fossò, Martellago, Mirano, Noale, Pianiga, Santa Maria di Sala, Scorzè, Spinea e Salzano. La rassegna, promossa da Regione e Fondazione Riviera-Miranese, rientra nel filone di programmazioni culturali condivise chiamato “A>utopie” e si chiuderà con uno spettacolo-viaggio che toccherà molti Comuni. (gab.pip.)

della Famiglia, Sport e Salute (e non quello della Cultura), ha come scopo primario la salvaguardia e la protezione dei giovani attraverso l’impegno e lo studio della musica, prevenendo e correggendo comportamenti asociali e criminali. Sono numerosi i sostegni, anche economici, che vengono assegnati a questa importante, oserei scrivere fondamentale, opportunità che viene offerta ai ragazzi venezuelani in modo particolare a quelli più sfortunati, i quali, nel corso degli anni sono diventati degli eccellenti professori d’orchestra invadendo le più importanti orchestre europee occupando ruoli di rilievo nei Wiener Philharmoniker, nei Berliner, negli Stati Uniti. Non a caso i più grandi direttori d’orchestra del mondo, Claudio Abbado, Simon Rattle, Daniel Barenboim per citarne alcuni, sono tra i collaboratori principali del sistema sia come insegnanti sia come direttori. In Italia tutto questo è “fantascienza”. Da sempre. La visione di questo DVD dovrebbe essere di esempio per i nostri amministratori nazionali: quelli attuali e soprattutto quelli che verranno.

APPUNTAMENTI MUSICALI Sarà un dicembre ricco di appuntamenti musicali per il Comune di Mirano. Si parte sabato 1 con il Concerto di Natale dell’Associazione Culturale “Guido Cingano Ensemble” alla chiesa dei Padri Giuseppini del Murialdo di Mirano. L’8 dicembre la Filarmonica di Mirano-Banda Cittadina diretta dal maestro Stefano Corrò si esibirà alla sala polivalente della parrocchia San Leopoldo Mandic: l’appuntamento è fissato per le 16.30. Poi una raffica di Concerti di Natale: sabato 15 alle 20.45 sarà la volta del Coro Croda Rossa al Duomo San Michele Arcangelo, il giorno dopo alle 16.30 la banda cittadina si esibirà alla Chiesa dei Padri Giuseppini. Ultimo appuntamento, sempre molto partecipato, quello di giovedì 20 dicembre alle ore 20.45: sul palco del teatro di via Vittoria si esibiranno gli studenti della scuola media “Leonardo da Vinci”.

SE DICIOTTO ORE VI SEMBRAN POCHE Con la legge di stabilità il governo aveva l'intenzione di aumentare l’orario di lavoro agli insegnanti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Con un aumento di sei ore settimanali il governo era sicuro di avere il consenso dei tanti cittadini convinti che i docenti italiani lavorino meno dei loro colleghi europei. È questo un luogo comune e, come tutti i luoghi comuni, un po’ banale, ma soprattutto errato. Innanzitutto perché

sarebbe importante ci fosse la consapevolezza che oltre l’aspetto quantitativo (il numero di ore di didattica in classe) è molto importante la qualità dell’insegnamento, il rapporto che si instaura tra docente e allievo. I dati Ocse dell’ultimo decennio indicano che le ore annue d’insegnamento dei docenti italiani sono fondamentalmente nel range della media europea e mondiale. Infine bisogna ricordare che l’orario di lavoro dell’insegnante ital-

iano, non calcolato dall’Ocse, comprende: 40+40 ore annue per le attività collegiali; un numero cospicuo (con l’aumento delle classi e degli alunni in ogni classe continuamente in aumento) di ore funzionali all’insegnamento che comprendono: preparazione delle lezioni e delle esercitazioni, correzioni degli elaborati, rapporti individuali con le famiglie; formazione e aggiornamento (anche quello sulla sicurezza); scrutini ed esami.


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Mirano Magazine

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È in arrivo la nuova “Privilege Card” con ulteriori vantaggi per i cittadini di Mirano Il progetto della nuova Privilege Card sta prendendo forma, nel 2013 la carta-vantaggi destinata a tutti i cittadini miranesi sarà nuovamente stampata e distribuita, con una rinnovata veste grafica e tante altre novità. L’obbiettivo dei promotori, infatti, è quello di ampliare il progetto utilizzando questa carta per ulteriori servizi come la connessione Wi-Fi gratuita o la possibilità di godere di riduzioni nella tariffa autostradale Mirano-Padova. Al momento sono solo desideri, idee, ipotesi. Per renderle concrete serve la collaborazione di istituzioni, cittadini e commercianti. L’associazione sportiva “Mirano Al Pozzo” pensa in grande e continua a credere in un progetto che potrebbe essere unico in Italia, diventando presto un esempio per molte altre realtà del comprensorio. Nata nel 1996 per iniziativa di Giorgio Pesce, la Privilege Card coinvolse subito una cinquantina di commer-

cianti. Nel 2002, grazie alla partnership con la compagnia petrolifera OMV, il progetto fece un importante salto di qualità divenendo carta-vantaggi e carta di fidelizzazione, arricchita di banda magnetica e codice identificativo. L’ultimo balzo in avanti nel 2009, grazie alla collaborazione della Confcommercio Ascom del Miranese, con l’obbiettivo di valorizzare le attività commerciali locali e promuovere “la spesa sotto casa”. La Privilege Card, distribuita gratuitamente in tutte le famiglie, scadrà il 31 dicembre 2012. E’ tempo, dunque, di pensare alla nuova edizione: il progetto prevede la stampa di circa 40mila card “Città di Mirano”, con banda magnetica ed eventualmente codice a barre. L’obbiettivo è quello di consacrarla come se fosse la “Carta Venezia” dei Miranesi, ma con molti servizi in più. Un aspetto che sta a cuore dei promotori è quello delle ta-

riffe autostradali. Nelle ultime settimane la società autostradale Cav ha fatto sapere al Comune di Mirano che intende aumentare a partire da gennaio la tariffa della tratta Mirano-Padova, portandola da 70 centesimi a cifre molto più consistenti, forse addirittura 2.70 euro. Un vero e proprio salasso a cui la società “Mirano Al Pozzo” si oppone fermamente. Il direttivo della società ritiene che i residenti miranesi debbano godere di una riduzione della tariffa, e la Privilege Card sarebbe lo strumento adatto: basterebbe che il sistema operativo del casello memorizzasse il codice di riconoscimento e ogni volta che sarà inserita la tessera sarà applicata pure la tariffa per i miranesi. L’idea è piaciuta a molti cittadini e sarà dunque portata avanti. Ma non è tutto: un’altra nostra idea è quella di installare in alcuni punti strategici della città dei “totem informativi”, ovvero delle colonnine in acciaio e vetro attive

24 ore su 24 dove i cittadini possano reperire qualunque tipo di informazione utile sul territorio, come per esempio gli orari degli sportelli comunali e le farmacie di turno. “Questa carta favorisce i cittadini ma tutela anche le piccole attività commerciali – spiega Pesce -. Potrebbe essere utilizzata in molti modi e diventare un esempio unico in Italia, ha un potenziale inespresso su cui lavorare”. La Privilege Card richiederebbe all’amministrazione solo minimi investimenti (la produzione sarebbe a carico dei partner commerciali), può diffondere i servizi informativi tra i cittadini e sarebbe uno strumento rapido, comodo e facile da utilizzare. “Il progetto porterà benefici a tutte le parti coinvolte – spiegano i promotori -, in termini commerciali ma pure in termini di ritorno d’immagine e di maggior efficienza dei servizi rivolti al cittadino.

AZIENDE, CONSUMATORI E PARTNER UNITI CONTRO LA CRISI PER AVERE PIU’ POTERE DI ACQUISTO

COME? PRIVILEGE CARD E’ IL SISTEMA CHE ACCOMUNA VARI SERVIZI ED INTEGRA UNA GRANDE QUANTITA’ DI VANTAGGI, ATTRAVERSO CONVENZIONI D’ACQUISTO, DI PRESTAZIONE O DI SCONTO STUPULATE CON FORNITORI DI RILEVANZA PRIMARIA IN GRADO DI GARANTIRE I RISPETTIVI IMPEGNI, GRATUITI OD A CONDIZIONI IRRANGIUNGIBILI PER IL SINGOLO.


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Mirano Magazine

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Paolo Favaretto, eletto “Miranese dell’anno 2012”, promette un “Summer Festival” 2013 di un intero mese

Paolo Favaretto è stato eletto «Miranese dell'anno 2012» durante la manifestazione organizzata dall'associazione “Incontri culturali culinari tra regioni" presieduta dal gestore della trattoria "19 al Paradiso" Vincenzo Fusco. Titolare della “Carrozzeria Moderna” di Santa Maria di Sala, 50anni, a Mirano Paolo Favaretto è da anni impegnato nel sociale

in attività che ne evidenziano il carattere di attenzione e di disponibilità verso gli altri: a Natale si prodiga nella distribuzione di panettoni alle persone bisognose, collabora al “Zogo de l'oca” come capitano della squadra di Scaltenigo, organizza la sagra paesana di fine giugno, fa parte del direttivo della Festa dell'agricoltura, è pre-

sidente dell'associazione “Volare” che dal 2007 promuove il “Mirano Summer Festival”, l’appuntamento estivo che ultimamente fa della nostra città la sede delle finali regionali di Miss Italia e delle selezioni del Grande Fratello, richiamando visitatori da tutta Italia. È comprensibile quindi il vero e proprio plebiscito con cui il 3 novembre scorso Paolo è stato eletto “Miranese dell’anno”, nomina che quest’anno è venuta non più da una ristretta giuria di personalità famose, ma attraverso un voto espresso da tutti i cittadini tramite posta elettronica. Ringraziando per le tantissime preferenze ottenute, durante la premiazione il festeggiato ha annunciato che il prossimo Summer Festival 2013 durerà un intero mese: quattro settimane interamente dedicate alle sfilate di moda, agli spettacoli di vario genere e alla musica, con la solita particolare attenzione ai nuovi gruppi emergenti. Durante la manifestazione è av-

Il restauro di Palazzo Rodella In Piazza Martiri si stanno ultimando i lavori di restauro di una delle più belle Palazzine del '700 Stile Veneziano (Palazzo Rodella) completando l'arrichimento del Centro Storico. Il restauro, eseguito con grande maestria

dal direttore dei lavori, Arch. Luciano Bressan, dall'impresa costruzioni Angelo Pegoraro e dall'attento e metodico (bravissimo) restauratore Lorenzo Barato di Mirano, merita il plauso dei Miranesi. (Foto Pino Raciti)

Associazione Micologica Bresadola Gruppo "Amici Midologi Mirano" Prendiamo spunto del periodico "Mirano Magazine" che esce in questo periodo festivo e gioioso di fine anno per esprimere i nostri migliori auguri di Buone Feste e dare un caloroso arrivederci all'anno prossimo. Nonostante la stagione micologica alternata da periodi avari di funghi e altri da abbondanti raccolte, abbiamo attraversato un anno sociale ricco di avvenimenti positivi che andavano a gratificare il morale e l'impegno degli organizzatori del Gruppo. Iniziato il nostro programma sociale "alla grande" con il corso di Micologia e il ciclo di lezioni su "Erbe", nei primi mesi dell'anno, che hanno riscosso lusinghieri apprezzamenti per l’impeccabile organizzazione e gli argomenti trattati più che mai attuali, si possono citare le 7 Rassegne Micologiche, i Corsi di Micologia, la riuscita gita a Borca di Cadore, ecc.. A fare da corollario finale ad una stagione sempre in

crescendo, la 33ª Mostra Micologica del 13/14 ottobre è stata una vera apoteosi. Con le 300 specie di funghi esposti, collocati in un ambiente abbellito con gusto e raffinatezza, altrettanto ottima la Mostra filatelica sui funghi di tutto il mondo, che le ha rese garbatamente piacevoli, la costante e numerosa presenza di visitatori che hanno fatto da spola per tutto il periodo della Mostra, a detta dei più, la migliore rassegna Micologica fin d'ora allestita. Da parte dei componenti il Consiglio Direttivo e del Comitato di Studio, che si sono prodigati alle varie attività, vada un sentito grazie a tutti coloro (Soci e non Soci) che hanno fornito la loro preziosa collaborazione. Con un caloroso arrivederci all'anno prossimo, giunga a tutti di cuore, un augurio di BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO

venuto il gemellaggio con Pieve di Coriano, uno dei Comuni del mantovano più colpiti dal terremoto del maggio scorso: il paese era rappresentato dal sindaco, dal parroco e una delegazione di cittadini che sono stati graditi ospiti della comunità di Mirano. Paolo Leandri

Riconoscimento di “Locale storico” al caffè “Re d’Italia” a Mirano Da punto di ritrovo in “Piazza Martiri”, a “Locale storico”: è il riconoscimento attribuito dalla Regione al caffè “Re d’Italia” di Mirano, che entra così nell’elenco dei locali più prestigiosi e antichi a livello nazionale.Quello di “Locale storico” è un titolo ampiamente meritato, perché di storia miranese, e non solo, il “Re d’Italia” ne ha vissuta parecchia, da fine Ottocento, quando è stato fondato, ai giorni nostri, gestito da Giuseppe Cavallari e Gilda Casarin fino al 1933, poi dal figlio Mario e, dagli anni Ottanta, da Giorgio, nipote di Giuseppe e figlio di Mario: una vera e propria dinastia, dunque, che ha saputo mantenerne inalterata la vocazione di ritrovo per i residenti e di ristoro per chi, con il tram, arrivava da fuori. Giorgio ha provveduto anche a restaurare l’ambiente conservando però i più significativi pezzi dell’arredamento originario. Qui si davano appuntamento anche i nobili veneziani che accedevano al locale attraverso un ingresso riservato. Nel bar si poteva leggere il giornale, giocare a biliardo, discutere di politica, commentare gli avvenimenti più interessanti e, dal 1955 guardare anche la televisione. Attualmente il locale, collocato nel centro storico, vicino al Comune, è gestito da Luca Campigotto, impegnato a mantenere inalterata questa tradizione, che continua a farne un punto di richiamo per i residenti e i turisti che si fermano a visitare la città. La targa di cui la Regione veneta ha insignito il caffè “Re d’Italia” rappresenta quindi un giusto apprezzamento che gratifica certamente il bar e la sua gestione, ma anche tutti i miranesi. Paolo Leandri


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FULVIA, GRAZIELLA, FABIANA E PAOLO VI AUGURANO UN NATALE SERENO E VI ASPETTANO NEL 2013 CON MOLTE GUSTOSE NOVITÀ Parcheggi in via Mariutto In occasione della nuova asfaltatura della sede stradale, il Comitato Portici di Via Mariutto ha chiesto ed ottenuto dal Comune di discutere le modalità di realizzazione della segnaletica orizzontale e l'utilizzo delle aree di parcheggio. Per tale motivo la realizzazione della segnaletica è stata sospesa in attesa che i residenti potessero discuterne e, successivamente, sottoporre al Comune le proposte avanzate. Una prima assemblea si è svolta presso il Bar Olimpia, il cui titolare ne è stato promotore. Successivamente le proposte emerse sono state inoltrate ai tecnici del Comune che, in seguito, hanno ricevuto una delegazione del Comitato per concertare le modalità dell'intervento. La discussione ha consentito di pianificare interventi condivisi e voluti da entrambe le parti. In particolare sono stati decisi i seguenti interventi: modifica del periodo di sosta con disco orario, abbassandolo da un'ora a trenta minuti per facilitare e promuovere una maggior rotazione nell'utilizzo degli stessi; liberalizzazione della sosta dalle ore 12:30 alle 15:00 per favorire la pausa pranzo dei residenti e delle e attività di ristorazione; ridimensionamento della sede

stradale creando una fascia di asseverazione adiacente ai parcheggi, consentendo una manovra più sicura in uscita dagli stessi ed, al contempo, per indurre una riduzione della velocità; realizzazione di un'area a 30 Km/ora su tutta l'area; l'aumento dei posti auto migliorandone la fruibilità; riorganizzazione delle zone di carico e scarico ottimizzandone l'utilizzo da parte di tutti gli operatore commerciali; miglioramento delle aree di parcheggio riservare ai disabili, compresi quelli adiacenti all'entrata dell'ospedale e promuovendo una azione di utilizzo corretto. Un aspetto importante è stato la presa di coscienza da parte di tutti i cittadini, privati e commercianti che vivono e operano nell'area di via Mariutto, del fatto che per primi si devono impegnare a rispettare e a far rispettare le regole sull'utilizzo delle aree di sosta in quanto solo cosi facendo si può garantire una continua rotazione degli spazi fornendo la possibilità a tutti i cittadini di frequentare agevolmente la zona dei portici di via Mariutto. E questo potrà solo favorire la vivibilità e la crescita commerciale dell'area. Da ultimo, ma non meno importante, è stata la

disponibilità e volontà espressa dal Comandante della Polizia Municipale di effettuare i necessari controlli, preventivi e sanzionatori, affinché le nuove regole vengano rispettate. Il Comitato desidera sottolineare come sia stato possibile instaurare un dialogo proficuo con l'Amministrazione Comunale, dialogo che si è svolto in modo civile e produttivo poiché da ambo le parti si è compreso come il modo migliore per affrontare i problemi sia quello di lasciare da parte ogni pregiudizio e preconcetto, concentrandosi su dati oggettivi e su scopi raggiungibili. Nel ringraziare gli Amministratori e i tutti i cittadini che si sono messi a disposizione della collettività, sacrificando un po' di interesse personale a favore di un bene comune, crediamo di poter affermare che queste modalità risoluzione dei problemi possano essere d'esempio per risolvere anche altre situazioni future. Siamo convinti che con un po' di buona volontà da parte di tutti si tornerà a vivere in armonia col vicino di casa, ormai diventato compagno di vita, e con tutte le persone. Buone Feste a tutti lettori. C.P.V.M


Franco Cavaliere e famiglia Vi augurano Buone Feste

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Maxx Borghi, ricerca di originalità tra musica e parole Oggi nel giro musicale italiano, sia in quello underground dei music pubs, ma anche in quello televisivo, purtroppo funziona così: se si vuole suonare in modo continuativo o farsi notare anche a discreti livelli, ci si deve adattare nel tributare artisti non necessariamente passati a miglior vita, anzi per la maggior parte ancora vivi e in buona salute ed attività! Ciò è dettato, purtroppo, da esigenze commerciali, infatti la maggior parte dei locali che “credono” nella musica dal vivo sono poco propensi nel rischiare delle serate flop invitando gruppi o cantautori che propongano musica inedita, così come per amor di audience in televisione spopolano i talent shows. Quindi non si può dar completamente torto a chi gestisce o programma gli spettacoli poiché, alla fine, è questa la richiesta della maggior parte del pubblico che si muove di notte alla ricerca di musica dal vivo, o che sta incollato alla tv. Mancanza di cultura? Forse, ma probabilmente anche assenza di idee valide e creative… Quindi per assurdo molti musicisti di notevole bravura, pur di sbarcare il lunario si adattano a questa moda, spesso portando in giro spettacoliimitazione migliori, musicalmente parlando, degli originali. In questo guazzabuglio moderno, coadiuvato da un modo sempre più insulso e superficiale di esprimersi attraverso i social networks, ci sono e resistono comunque artisti che continuano, contro tutto e tutti, a darsi da fare, a credere che forse nella incondizionata e vera creatività prima o poi nasca la possibilità di un’altra via da percorrere. Troppo vecchi o troppo avanti? Di sicuro, adesso, anacronistici. Così, tra il serio ed il faceto, dice di sentirsi Maxx Borghi, cantante, cantautore e musicante che nonostante i molti live in giro per i locali proprio con una nota tribute band, i Viaggio Antonacci, raffinato ed abile tributo al grande Biagio, continua imperterrito a comporre e pubblicare opere proprie, sempre alla scoperta di particolari testi e nuove sonorità. Tanto che, tra i vari progetti in corso, sta prendendo forma anche una storia ispirata proprio ad alcune sue can-

zoni inedite: grazie alla collaborazione con lo scrittore italo-spagnolo e amico d’infanzia Manolo Boléte, sarà pronto per l’inizio del prossimo anno un romanzo che tenterà di ampliare attraverso una storia di fantasia i concetti espressi dai brani scritti da Maxx, canzoni che faranno parte di un concept album ancora in cantiere ma anch’esso di prossima pubblicazione. Il sogno e l’auspicio è quello di risvegliare l’interesse per le cose nuove, riportare l’attenzione verso tutti quegli artisti che come lui hanno ancora molto da dire, al di là delle mere dimostrazioni di tecnica e bravura canora e musicale. E si sa che non c’è momento giusto o sbagliato per diffondere le idee buone, soprattutto in questi tempi di disaffezione verso le cose di reale valore. Possiamo ascoltare alcune delle sue canzoni all’indirizzo internet http://soundcloud.com/maxx-borghi e seguirlo o contattarlo tramite http://twitter.com/maxxborghi . E nella speranza che soprattutto i giovani musicisti che oggi si formano sia nelle scuole che per le strade trovino nel loro futuro lo stimolo volare con la propria fantasia, invertendo così questa brutta tendenza alla scopiazzatura e al conformismo, attendiamo l’uscita delle prossime novità di questo eclettico autore che nonostante sostenga spesso, sminuendosi in modo autoironico, di sentirsi ormai sul sunset boulevard del suo percorso artistico, continua ad inventare e sperimentare! A. B.

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BUONE FESTE



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OBIETTIVO PROMOZIONE PER IL MIRANO ‘AL POZZO’

I

l campionato FIGC di serie D di Calcio a 5, girone G organizzato dalla Delegazione provinciale di Venezia vede quest’anno tra i sicuri protagonisti la compagine veneziana del Mirano ‘Al Pozzo’. Al termine del girone di andata il Mirano Al Pozzo si trova nelle primissime posizioni in classifica ed ha raggiunto la finale di coppa Veneto di categoria del proprio girone, che si terrà a Meolo Mercoledì 19 Dicembre alle 21.45. ‘Ci siamo attrezzati, infatti, non solo per ben figurare ma soprattutto per puntare alla promozione in C2, categoria che da troppi anni stiamo cercando di raggiungere, senza aver mai avuto la concreta possibilità di riuscirci’ commenta il Presidente Favaretto Federico ‘Quest’anno, invece, sembra ci siano tutti i presupposti per riportare la squadra miranese nel panorama regionale del Calcio a 5. La squadra è stata rinforzata in tutti i reparti, ed abbiamo messo a disposizione del mister Calzavara un gruppo di giocatori interscambiabili e motivati che stanno portando ottimi risultati sul campo. Tra questi spiccano per tecnica e giocate Masiero Gianluca e Scaramazza Furio, che abbinano alla concretezza sotto porta un modo di giocare spregiudicato e spettacolare. Ad esaltare le doti del duo sopraccitato contribuisce sempre il gioco di tutta la squadra, che risulta sempre ben disposta in campo e pronta a giocarsi la vittoria in tutte le partite. Capitan Peplis ed il vice Strano dopo anni che tiravano la cosid-

detta ‘carretta’, possono finalmente giocare con più serenità ed entusiasmo, perché le vittorie nello sport sono sempre ben accette. Meritano poi una menzione particolare Mazzoli Delfo che si è unito al gruppo a campionato iniziato, e che da subito ha dimostrato le sue capacità e la sua serietà e Polo Giovanni, che abbiamo potuto tesserare solo ai primi di Dicembre, ma che ha sempre continuato ad allenarsi nei mesi precedenti, per farsi trovare pronto alla prima occasione ufficiale.’ ‘L’obiettivo che mi è stato chiesto dalla società è ambizioso ma alla nostra portata’ afferma il mister Calzavara Renzo ‘la squadra è ben motivata ed affiatata ora. Abbiamo cambiato 7 giocatori dalla scorsa annata, quindi il lavoro principale

è stato quello di amalgamare il gruppo e capire come variare il tipo di gioco in funzione delle caratteristiche dei giocatori. Ho la fortuna di avere un gruppo eccezionale che le vittorie hanno sicuramente contribuito a saldare. Ma di certo non ci fermiamo, non abbiamo ancora vinto niente e la squadra è in continua evoluzione, per prepararsi al meglio nella seconda metà del campionato ad affrontare con la giusta abnegazione e volontà le sfide che ci aspettano.’ Da Dicembre, poi, ha iniziato l’attività agonistica il gruppo femminile di calcio a 5 del Mirano Al Pozzo, che partecipa da quest’anno al campionato di Calcio a 5 femminile CSI Venezia. La squadra è allenata da Dazzara Andrea, giocatore del

Mirano, che si è messo a disposizione di questo bel gruppo di giocatrici, le quali cercano di portare anche in ambito femminile la voglia di divertirsi e di vincere del Mirano Al Pozzo. Le partite casalinghe delle due squadre vengono giocate presso la Palestra Corner-Majorana di via Rosselli, al Venerdì ore 21.30 per la squadra maschile e al Sabato ore 15.30 per la compagine femminile, vi aspettiamo numerosi e auguriamo un sereno Natale ed un 2013 pieno di belle sorprese a tutti i nostri sostenitori ed amici. Il Presidente Favaretto Federico


Auguri di Buon Natale! In particolare a tutti coloro che hanno trovato presso il nostro laboratorio un aiuto per viverlo meglio

Via Gramsci, 76 - 30035 MIRANO - Tel. 041 5700930 - Fax 041 5704063 E-mail: infomedisan@tin.it - Orari: 9.00 - 12.30 / 15.30 - 19.30



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Aria nuova per il “Punto Medico” e “Fisioelle”!

In questi giorni sta iniziando la fusione di due importanti centri, medico e paramedico, di Mirano. Il Natale dovrebbe riuscire a far decollare questo progetto importante e indispensabile. Alla base di questa unione l’incontro delle titolari dei rispettivi centri, la Signora Chety Pierotti e la Dottoressa Laura Crivellari, due donne che con coraggio, in questi periodi di crisi, hanno deciso di unire le forze, per dare alla Cittadinanza Miranese un servizio nell’ambito sanitario

più completo ed agevole. Nonché la volontà di erogare prestazioni professionali e sanitarie di medicina plurispecialistica e fisioterapica, completa. L’idea è di far confluire le caratteristiche dei due centri, Medicina Plurispecialistica e Fisioterapica, potenziando le stesse, con più Professionisti che possano interagire tra loro e nei casi previsti cercare di lavorare in equipe. Sappiamo quanto sia importante la visione d’insieme del paziente e quanto sia difficile in una medicina così specialistica ma così settoriale lavorare nella globalità della persona. Uno degli obiettivi sarà appunto quello di interagire e creare un programma terapeutico adeguato. La sede sarà l’attuale Punto Medico, in via della Vittoria, 88/11, ma integrato di nuovi spazi, in modo da permettere l’ampliamento delle attività proposte e ai Professionisti di avere ciascuno il proprio luogo dove svolgere l’attività in totale autonomia e rispetto della privacy. Altra novità è il Medico di riferimento, il cosiddetto Direttore Sanitario, il Dr. Londei, affermato professionista nell’ambito ortopedico, il quale ha accettato con entusiasmo la proposta delle due Signore e si è reso disponibile alla direzione, portando con sé un grande bagaglio di conoscenza, ma anche di entusiasmo ed umanità. Vengono confermati quasi tutti i Medici presenti che hanno deciso di continuare la

collaborazione per una nuova aria di rinnovamento e nuove proposte. Le specialità presenti attualmente sono: Ortopedia, Traumatologia, Fisiatria, Endocrinologia, Malattie nervose, Otorinolaringoiatria, Dermatologia, Psicologia, Medicina, Chirurgia, Chirurgia Vascolare, Chirurgia Plastica, Cardiologia, Ostetricia, Ginecologia, Oculistica, Urologia, Dietologia, Reumatologia, Anestesia e Rianimazione, Gastroenterologia, Radiologia e Medicina del Lavoro. Si sta lavorando per acquisire altri Medici per le specialità già presenti, ma con indirizzi ben specifici ed affiancare specialità nuove allo studio come la Neurologia e Neurochirurgia, in modo tale che la persona che si rivolge al centro possa trovare soluzione alle proprie problematiche. Sarà rinforzata la squadra di Fisioterapia, affiancando al massoterapista Luca Presti i fisioterapisti D.ssa Laura Crivellari e Dr.

ISTITUTO PRANIC HEALING ITALIA Associazione Culturale - Gruppo di Martellago PRESENTA: CONOSCERE IMPARARE GUARIRE Il Pranic Healing, (pranoterapia), Arte e Scienza della Guarigione Pranica, ideato da Master Choa Kok Sui, nasce dalla fusione di tecniche orientali antichissime e da decenni di studi e ricerche cliniche sulle tecniche che utilizzano il “Prana” e la Meditazione come strumento per il benessere fisico, emozionale e mentale. Il Pranic Healing contiene gli strumenti per poter percepire il livello e la qualità dell’energia del corpo, degli organi e degli aspetti emotivi e mentali dell’individuo. I disturbi fisici e psicologici si manifestano come alterazioni del corpo energetico. Con il Pranic Healing si è in grado di correggere questi squilibri, rimuovendo le energie distoniche applicando l’energia della frequenza adeguata, potenziando la forza vitale del corpo e ripristinando la salute e l’armonia. E’ inoltre un valido strumento di prevenzione per ogni tipo di disturbo. Si può praticare su se stessi o su altre persone con ottimi risultati. Lo scopo primario è: RECUPERARE, PRESERVARE, CONSOLIDARE lo stato di salute. Vi invitiamo venerdì 7 dicembre, alle ore 20.45 alla Conferenza di presentazione, sul tema: CONOSCERE - IMPARARE - GUARIRE con il Pranic Healing e il Super Brain Yoga. In

questa serata esperienziale, conoscerete l’anatomia sottile e imparerete a percepire le aure del corpo attraverso le mani. Imparerete ad attivare i chakra delle mani, a sentire l’energia pranica, a rimuovere le energie congeste e a “pulire” le aure. CONOSCERE il Super Brain Yoga: questo è un esercizio che può essere facilmente appreso e praticato da persone di tutte le età senza necessità di un precedente background in materia di yoga. Praticando quotidianamente il Super Brain Yoga Brain Yoga, potrete stimolare e aumentare la memoria, la concentrazione, l’attenzione e il sistema cerebrale. 2° appuntamento, venerdì 21 dicembre, alle ore 20.45 con la Meditazione sui Cuori Gemelli per la Pace e la pace interiore, gratuita e aperta a tutti. E’ gradita la prenotazione. Seguirà una bicchierata augurale. Sede presso il Centro Civico di Maerne - in via Guardi 2. Per informazioni: Emma tel. 345.220.00.81 www.emmarebeschini.it Facebook: pranic healing gruppo Martellago www.iphitalia.com

Luca Tonon, per cui sarà disponibile una risposta immediata delle problematiche risolvibili manualmente, quindi dal massaggio all’osteopatia, alla rieducazione e alla riabilitazione. Interessante è l’inizio di una collaborazione più stretta con i Medici di base. Sono stati allacciati molteplici contatti, per cercare di organizzare una stretta interazione tra Medici e il Punto Medico, sempre alla ricerca di un’ottimizzazione del servizio per la persona che si trova in difficoltà. Inoltre non è escluso che sia l’avvio per il riconoscimento della convenzione, da parte della Regione, almeno per alcune terapie. Le premesse sembrano ottime e le idee di queste due donne che provengono da ambiti professionale diversi, sono molteplici, ma estremamente razionali e comunque orientate verso lo scopo finale: creazione di un team di professionisti in grado di lavorare in equipe, per dare soluzioni concrete ed economicamente possibili alla persone, in modo tale che queste non siano costrette a vagare o a elemosinare risposte per le loro patologie. Ulteriore obbiettivo è di prendere contatti con le associazioni Sportive di Mirano e dintorni, per poter dare un servizio alla varie patologie sportive andando incontro anche economicamente alle società e al singolo atleta.

ASSOCIAZIONE VOLONTARI OSPEDALIERI A.V.O. L’Avo ha un nuovo presidente: Giorgio Zillio prende il posto di Cinzia Marella, che dopo due mandati ha passato il testimone, pur restando nel consiglio direttivo in qualità di tesoriera. Nel mese di novembre è stato tenuto il XVIII° Corso di formazione ed aggiornamento, per vecchi e nuovi volontari dell’ospedale di Mirano, di Noale e di Villa Salus di Mestre. L’argomento centrale del corso ha riguardato le “Le motivazioni del volontario”, con l’intervento delle psicologhe dott.sse Lucia Bazzo e Marzia Sarto, mentre la chiusura del corso è stata impreziosita dalla relazione dell’arciprete di Mirano monsignor Lino Regazzo. Anche quest’anno l’Avo augurerà il buon 2013 con la compagnia teatrale “La formigheta”, a Spinea il 20 dicembre. Che significato ha il volontariato nel nostro tempo? Nell’era delle grandi povertà di ritorno, dei bisogni non soddisfatti dalle autorità preposte, neppure gli ospedali godono buona salute. Oltre alla carenza dei servizi, all’allungamento delle liste di attesa, al ritardo delle risposte, spesso nelle corsie ospedaliere, pur all’altezza del punto di vista diagnostico e terapeutico, non riescono a dare ai malati conforto psicologico, aiuto alla persona, umanità della cura. Il volontario ospedaliero si mette in gioco, si offre per dare solidarietà, amicizia, empatia. E’ una scommessa forte per persone generose dal cuore nobile. Purtroppo i volontari sono sempre in minoranza rispetto alle aspettative dei malati e alle richieste dei reparti ospedalieri. V. B.


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FRANCESCO MINTO, UN MIRANESE IN NAZIONALE Un'esordio cosi, neanche il suo più strano e fantasioso sogno riusciva ad immaginarlo. Mettiamo le scaramanzie a parte, sabato 17 novembre a Roma non poteva che essere una fresca giornata di sole. Ore 15 del pomeriggio, stadio Olimpico, 70 mila tifosi sugli spalti (più di un Lazio-Roma o ItaliaFrancia della settimana prima), lo speaker annuncia il 15 azzurro. Maglia numero 5, seconda linea, Francesca Minto. Mintooo??!! chi è miranese ma non mastica rugby si sarà domandato se questo cognome “xe nostràn”. In tempi poi di bombardamenti mediatici dei vari Balotelli, Ogbonna, El Shaarawy, un cognome così familiare con una maglia azzurra ci fa crescere molta curiosità attorno al match che sta per disputare. Ebbene si, le domande che magari alcuni di voi si sono poste, sono positive, è proprio un ragazzo di Mirano, classe 87 che per la prima volta indossa da titolare la maglia azzurra del rugby. Un esordio non proprio facile, visto che oltre alla cornice di pubblico già descritta, il nostro concittadino si trova di fronte i campioni del mondo della Nuova Zelanda, gli All Blacks. Per quest'ultimi non servono presentazioni, il loro blasone e la loro forza è conosciuta in tutto il mondo, la loro Haka prepartita è un misto fra storia, cultura e tradizione, è un simbolo del rugby. Quanto emozionato eri, insomma mica un'esordio qualunque? L'emozione si è fatta sentire, anche tanto, sin dal primo giorno che ho saputo dell'esordio, poi l'ingresso in campo, l'inno e sopratutto l'Haka..al fischio iniziale però non ho più pensato, anche perchè gli avversari non te lo concedono mica, era un'amichevole si ma fidatevi che hanno giocato al 110% senza regalarci nulla, concentrandomi ho cercato di fare meglio che potevo. Te l'aspettavi di giocare? Sinceramente no, pensavo che il coach Brunel confermasse la formazione che una set-

timana prima a Brescia aveva battuto Tonga, non ci avevo neanche mai pensato, poi mercoledì sera l'annuncio e la sorpresa. Di Francesco Minto apprezziamo l'onesta e l'umiltà di un giocatore che dopo Italia Nuova Zelanda si è conquistato la riconferma da titolare per l'ultimo dei tre test match amichevoli contro l'Australia a Firenze una settimana dopo. Si tra l'altro parliamo di Australia, seconda nella classifica mondiale della nazionali della palla ovale... un'altra ottima partita. Mancano cinque minuti alla fine della gara, quando il telecronista di La7 annuncia che il “man of the match” (premio assegnato alla fine di ogni gara internazionale di rugby) è Francesco Minto. Niente male alla seconda partita da titolare conquistare un riconoscimento così importante, ma nell'intervista a caldo hai dichiarato che nonostante tutto, ti sei piaciuto di più contro la Nuova Zelanda, come mai? La partita con la Nuova Zelanda è stata una festa, sebbene abbiamo perso 42-10 c'era la consapevolezza di aver lottato, dato tutto, aver fatto divertire il pubblico, insomma gli All Blacks erano davvero forti, imbattibili. Con l'Australia, abbiamo buttato via un tempo dove siamo andati sotto 6-22, mentre nel secondo, dopo una bella svegliata del coach abbiamo giocato bene, fino ad arrivare al 19-22 conclusivo, senza contare il calcio a un minuto dal termine finito fuori dai pali che ci avrebbe dato un pareggio meritato. A fine partita c'era molta rabbia per come è stato lasciato il primo tempo agli avversari e c'era la consapevolezza che questa volta ce la potevamo fare a superare i wallabies australiani. A sbagliare il calcio a un minuto dalla fine è stato Luciano Orquera, ottima anche la sua prestazione, che nella stagione 2002\2003 giocava nel Mirano. Te lo ricordavi con la maglia bianconera? Si, io ero piccolo, ero in under 16, e lui al

Pattinaggio corsa a Scaltenigo Si chiude il 2012 con grandi risultati sul piano sportivo per un’Associazione ed una squadra di pattinatori in grande crescita. Ottimi risultati sono stati ottenuti nel campionato italiano a Pescara, nel campionato italiano su pista a San Giorgio delle Pertiche e in quello italiano su strada a Montereale Valcellina. Sono arrivati 3 titoli nazio-

nale assoluti, 4 medaglie d’argento e 4 medaglie di bronzo con molti piazzamenti tra il 4° e il 6° posto. La squadra del G.s.s. è finita al 5* e al 6° posto a livello nazionale fra 120 partecipanti nei due campionati assoluti. Alle finale dei circuiti nazionali del Grand Prix Giovani a Cremona, il G.s.s. ha portato ben 13 atleti, cioè la rap-

presentanza più numerosa del Triveneto: Nicolò Greguoldo, Michele Sabbadin, Matteo Quintavalle, Daniele Zambon, Paolo Lorenzato, Anna Boesso, Laura Lorenzato, Reitia Zanoni fra gli allievi, Filippo Bacchin e Lorenzo Gambaro fra i ragazzi, Yineth Rodriguez ed Elia Fasolo tra gli esordienti e Chiara Fracasso tra i giovanissimi. Buoni risultati per Daniel Niero, Paolo e Laura Lorenzato nel circuito europeo. Particolarmente soddisfatta l’equipe dei tecnici, guidata da Francesco Dal Corso, con la collaborazione di Giovanni Conte, Catia Spinelli e Elisa Giacomin, che, tra l’altro, ha visto coronato il sogno di poter disporre per gli allenamenti di una attrezzatissima palestra. Ci sono le premesse per un’ancor migliore stagione 2013.

22° Memorial Fabrizio Ghedin Domenica 2 dicembre si è svolta la "mitica" gara di Pesca alla trota in memoria del nostro amico Fabrizio, gara impostata sull'amicizia, lo stare insieme, l'aiuto sociale, scelte, volute dall'inizio dalla famiglia Ghedin e da tutti i suoi amici, un giorno di divertimento e di competizione amichevole. La gara si è svolta presso i laghi Sherwood a Salzano

in via Frusta con inizio alle ore 8,00. La gara vera si è disputata in 5 turni fino alle ore 10.30, dopodiché c’è stato il turno “matto” (senza regole) con gara alla trota più grossa, mentre nel frattempo si dava luogo al rinfresco e alla pesatura della gara ufficiale. Le esche consentite erano solo naturali (larve, caimani, vermi, scardole) e per l'occasione erano state

immesse nel lago 230kg. di trote iridea. Premi a tutti i partecipanti, con il costo per ogni pescatore di 25 euro. La premiazione è avvenuta presso la fioreria Rossana, in via Luigi Mariutto. Per chi lo desiderava, dopo la visita al cimitero, c’era la possibilità presso il Quadrifoglio in piazza Aldo Moro del consueto pranzo in allegria con un ricco menù.

pomeriggio si allenava nei calci. Parlando con Luciano si ricorda ancora molto bene di Mirano, nonostante avesse 22 anni quando ha giocato qua, si ricorda dell'ambiente e di Luigi Natali, che già all'epoca diceva sarebbe stato da nazionale. Per capire che giocatore era Orquera, scorrendo il libro “Una piazza ovale” si nota come sia stato il recordman di punti in un solo campionato. Realizzò a Mirano in una stagione ben 7 mete, 71 calci di punizione, 70 trasformazioni e 3 drop per un totale di 397 punti. Risulta essere il quarto miglior marcatore della storia del Mirano per calci piazzati e trasformazioni. Te che ricordo hai del Rugby Mirano? Ricordi belli, bellissimi e non lontani. Infine ho lasciato Mirano per Parma a 19 anni. Ricordo ancora tutti i compagni di squadra, i dirigenti e i terzi tempi nella “baracca”, club house della società. A Mirano ho ricoperto anche vari ruoli, in prima squadra ho spesso giocato centro, mentre a Parma e Treviso (dove gioca ora) ho fatto la seconda o terza linea. Attualmente la terza linea è anche il ruolo che preferisco di più, ma mi va bene giocare in seconda.

di Mirano, fangoso con le buche, all'Olimpico? insomma, non cambia molto, basta avere la passione, la voglia, certo è che se dovessi decidere fra i due l'Olimpico avrebbe la meglio..speriamo che il Comune si adoperi a realizzare un bel campo a Mirano.

Oltre alle naturali doti tecniche, cosa ci vuole per arrivare dove sei arrivato te, partendo dal basso, ovvero dalle giovanili della società del paese? Passione, prima cosa, senza quella non si và da nessuna parte, sacrificio, spesso andavo ad allenamento in bici con il freddo e la pioggia, ma non mi pesava. Conta molto la voglia di continuare in uno sport, a 16\17 anni per molti c'è un bivio: continuare a giocare o mollare tutto, io ho deciso di continuare, anche perchè avevamo un gruppo fantastico, un gruppo di amici prima che una squadra, quello è stato fondamentale.

Intanto quando ci siamo sentiti con Francesco, due giorni dopo la gara con l'Australia aveva già fatto ritorno a Treviso, messo da parte le emozioni con gli All Blacks e l'Austraia, si stava già preparando ad affrontare il sabato successivo la gara di campionato con la Benetton Tv. Ringraziandolo per il tempo dedicatoci, non ci resta che augurare a lui, nostro concittadino miranese, un in bocca al lupo per la sua carriera, sia con la Benetton Treviso che con la nazionale, sperando magari un giorno verso fine carriera di rivederlo con la maglia bianconera....

Certo non è facile passare dal campo “B”

Andrea Tomaello

“Babbo” Gemerino Si avvicina il Natale 2012 e Gemerino si prepara ad allietare le feste natalizie vestito da Babbo Natale in Bicicletta tutta illuminata Ecco il suo programma Domenica 9 Dicembre Ore 14,30 Mirano in Piazza Martiri per raccogliere le letterine dei bambini richiedenti i doni per il Natale che poi ritroveranno sotto l’albero la notte di Natale. Babbo Natale gradisce trovare una tazzina di brulé per scaldarsi Dal giorno 12 Dicembre la via Varotara a Zianigo sarà illuminata con l’albero di Natale alto 14 metri addobbato di 18.000 lampadine colorate con il fusto dell’albero attorcigliato da cordoni di luci ad arcobaleno. Da molte parti vengono a vederlo e fotografarlo.

tale ) Ore 15,00 a Mirano. Al ritorno per le vie di Zianigo Ore 23,30 in Piazza a Zianigo per allietare la nascita del Bambin Gesù suonando con le zampogne le pastorelle natalizie

Gemerino è il terzo Babbo natale nel mondo • Il primo, San Nicola, significa “colui che vince”: nato nel 300’ (NaviMari-terra) • Il secondo, Santa Claus, nato nel 1930 (Slitta-Monti-Rovaniemi) • Il terzo, Gemerino, nel 2000 (va in Bici-Pianura-Zianigo) Colui che gira con la bicicletta tutta addobbata di stelle luminose sulla schiena porta una pesante gerla con l’albero di Natale tutto illuminato mentre sul davanti porta le tradizionali zampogne per suonare pastorelle Sabato 15 Dicembre natalizie. Il Babbo Natale è colui che Ore 15,30 Babbo Natale sarà in pale- dona senza ricevere stra di Zianigo per far divertire i fiorellini e i loro accompagnatori. Dal giorno 2 Gennaio 2013 Gemerino indosserà la veste della Befana Domenica 16 dicembre percorrendo le stesse vie di Babbo Ore 14 all’Agriturismo di Giorgio Natale Ribon in Via Sana per poi proseguire La Befana è il quarto Re Magio che per Mirano Piazza Martiri. Al ritorno non è arrivato a Betlemme per porper le vie di Zianigo tare i doni al Bambin Gesù Durante la settimana sarà negli asili, Lunedì 3 gennaio alle ore 10,30 a Miscuole, palestre e case di riposo. rano e alla sera per le vie di Zianigo Lunedi 17 dicembre Ore 10,30 a Mirano verrà ripreso da Il 6 gennaio Gemerino sarà all’Istidue emittenti televisive: Rete Veneto tuto Berna di vai Bissuola a Mestre e Tele-Venezia per partecipare come concorrente di I giorni 21,22 e 23 dicembre sarà nei Mr Babbi Natale e Miss Befane orgavari paesi vicini a Mirano nizzato dalla C.O.I.S.P Sindacato della Polizia del Veneto con le masLunedi 24 dicembre (la vigilia di Na- sime Autorità del Veneto.


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Luigi Rizzo, "pittore delle sue terre" Non sono un critico d’arte e nemmeno un esperto dell’espressione pittorica in tutte le sue variegate forme, ma l’arte in genere mi piace e, nel corso dei tempo, ho avuto modo di apprezzare le opere di alcuni artisti dei miranese ed in particolar modo di Luigi Rizzo. L’ho conosciuto come pittore, quasi per caso, qualche anno fa quando ho visto alcune sue opere esposte in un “bacaro”, alla stregua di come hanno fatto molti illustri “veneziani” nel corso dei secoli nella meravigliosa cornice della magica città lagunare ed il pensiero mi corre ai più noti ed a me cari Novati, Cherubini, Scarpa Croce, Seibezzi, Cavallet, Dalla Zorza e molti altri ancora. Quello che mi ha colpito in primo luogo dell’opera di Luigi Rizzo è stata la semplicità di espressione dei sentimenti e di quello che lui con pochi tocchi di pennello sulla tela o sulla tavoletta è riuscito a far sì che diventasse perenne memoria di un

tempo non solo passato, ma anche presente e futuribile. Ritengo che Luigi sia un “pittore delle sue terre”: profondamente ancorato ad una tradizione ed una cultura, vive nel suo spirito di uomo genuino che proviene dalla terra, nato in una terra che ama nella sua più radicale forma, quasi un amore viscerale che lo obbliga dì continuo a “fermare” nella pittura gli sguardi quotidiani posati su di un paesaggio che di giorno in giorno cambia aspetto, ricevendone emozioni e sensazioni sempre diverse. Ne deriva in maniera del tutto naturale, quindi, che questo artista con la sua innata sensibilità riesca a cogliere al meglio questi momenti “fermandoli” sulla tela con i suoi personalissimi blu, marroni e verdi che credo gli ricordino la giovinezza nella sua Zianigo, ed è per questo che lo si potrebbe anche definire un “pittore di una realtà memore”. Ho avuto poi modo di conoscerlo

personalmente e pian piano di potergli diventare amico, accorgendomi subito che quanto avevo intuito in un primo momento era vero: profondità d’animo e sensibilità fanno di lui un artista sincero, genuino e puro che, non solo nelle sue manifestazioni impressioniste dà forza e vigore alla sua arte, ma anche nelle sue composizioni astratte che da qualche tempo sta maturando, cercando così di trovare strade nuove per placare la sua anima insofferente di artista in continua evoluzione, alternando momenti di quiete - paesaggi e nature morte a momenti sanguigni di profonde e chiare intuizioni astratte. E proprio nelle composizioni astratte si ritrova nuovamente il Rizzo “di terra”, con quei colori così personali, soprattutto quei marroni di creta terricola che fanno ancora riferimento e fortemente richiamano la natura e la campagna miranese che tanto gli sono care e familiari. Nella sua forte espressione cromatica

approfondisce la realtà catturata con lo sguardo, senza sbavature sentimentali, solamente con spontaneità ed affetto per tutto ciò che lo circonda e questo solo per ringraziare madre natura di quello che gli fa godere ed amare da sempre.

Mondonovo: un teatro per comunicare contenuti sociali, culturali, politici e tecnici

L’associazione Culturale Mondonovo di Spinea, in occasione delle feste per Natale organizza, in collaborazione con il Museo della Centuriazione Romana di Borgoricco, tre pomeriggi: sabato 1, sabato 8 e sabato 15 dicembre 2012 dedicati alle favole più famose. Davanti ad un pubblico di grandi e piccini si materializzeranno Cappuccetto Rosso, La Bella e la Bestia; Alice nel paese delle meraviglie e tanti, tanti altri personaggi fantastici (per informazioni dettagliate oppure ufficio cultura Comune di Borgoricco 048.9337930). Mondonovo Teatro nasce a Spinea nel 2004 dopo un laboratorio sulle arti performative, organizzato dalla Polisportiva Aurora, condotto da Marzia Bonaldo laureata con lode al Dams di Bologna. Dal 2006 la compagnia è diventata associazione

culturale iscritta alla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) e in questi anni sono stati prodotti e rappresentati spettacoli diversi come: “Filò“, “L’isola disabitata”, “Parole d’acqua e di terra”, “Cima nella neve”, “Di fiume in fiume”, “Hansel, Gretel e la strega Pagnutella”, “Il mare va in vacanza”, “Città sulle barricate”, “Ci vuole cuore per fare gli Italiani”, “Libere”, “Sogno di una notte di mezza estate”. Fin dalla sua fondazione l’Associazione Mondonovo collabora con varie istituzioni pubbliche e private per la realizzazione di progetti specifici a carattere culturale e formativo come “Giovani e Adulti contro la Violenza” che sarà presentato alla fine dell’anno nella manifestazione Fuori di Banco dalla Provincia di Venezia Assessorato all’Istruzione. Organizza inoltre animazioni che si strutturano scenicamente intorno alle peculiarità storiche, linguistiche e morfologiche dei luoghi prescelti per la rappresentazione portando la poetica e la metodologia del teatro fuori dai teatri. Alcuni esempi: Forte Carpenedo Mestre, Villa Foscarini-Rossi Stra, Villa Emo Vedelago, Villa Badoer Fattoretto Dolo, Museo del Risorgimento e della Resistenza Vicenza, Terme di Comano Trento. Tali iniziative nascono con lo scopo specifico di trasformare, amplificare e moltiplicare le destinazioni d’uso di tali luoghi, nel rispetto delle loro caratteristiche. L’Associazione Culturale Mondonovo caratterizza il proprio lavoro agendo anche al di fuori degli spazi

La delicatezza delle emozioni di Marino Sartori Marino Sartori è nato a Monselice nel 1965. Diplomato all'Istituto Alberghiero Pietro d'Abano, di se stesso dice: «Mi sono sempre messo in gioco sia sul lavoro che nel privato. Ho iniziato a dipingere grazie a un associazione dove si tengono corsi di vario genere: la “fucina delle idee” di Abano Terme».Ha esposto una mostra al Palazzo della Gioventù di Pozzonovo (Pd), dove ha venduto le sue opere. Scrive di lui il critico dott. Musto: «Si ha l'impressione di assistere ad una rappresentazione della realtà leggermente abbozzata e sognante che lascia allo spettatore la libertà di immaginare i pensieri e le emozioni dell'artista. Marino Sartori non dipinge ma trasferisce sulla carta la delicatezza delle sue emozioni unita alla fermezza di un tratto ribelle denso e sognante.Non ci sono regole predefinite né spazi o geometrie, ma solo vortici di colori, a volte accennati, che evocano la melanconia di un animo sognante.Sui volti, nelle figure si staglia sempre una sorta di immotilità, quasi la fotografia di un istante colto e riproposto con tratto leggero e delicato».

omologati dei teatri. Ciò che viene normalmente da noi proposto non è un evento esterno trasferito in contesto insolito, ma il territorio stesso in cui si agisce, con la sua comunità, la sua storia e le sue caratteristiche, utilizzando il linguaggio specifico e le professionalità del teatro. Il teatro diventa in modo scoperto uno dei linguaggi possibili per comunicare contenuti sociali, culturali, politici e tecnici. Il pubblico coinvolto varia a seconda dei progetti e dei contesti e nella maggior parte dei casi si tratta di persone che non hanno relazioni professionali con il settore teatrale e che raramente frequentano le sedi tradizionali di rappresentazione. Come le scuole, i nuclei famigliari, gli anziani, i disabili, i giovani.

LE MANIFESTAZIONI DELLA CONFCOMMERCIO MIRANESE PER IL NATALE 16 DICEMBRE “SHOPPING ITALIANO” Per l’occasione, è prevista la chiusura di Via Barche fino all’incrocio con Via Macello dalle ore 06,00 alle ore 24,00; - l’occupazione di suolo pubblico sarà di mq 400 di cui 358 del settore non alimentare e 42 del settore alimentare. 23 DICEMBRE “MIRANO CITTÀ DELLE FIABE”: La possibilità di allacci elettrici (ove previsti) in piazza Martiri, Via Barche e Via XX Settembre. In attesa della convocazione di una conferenza dei servizi per coordinare al meglio le iniziative, porgiamo cordiali saluti.


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Un’opera di pietà Cristiana La comunità di Campocroce ha ricordato Don Bruno Martignon, Cappellano Militare del Battaglione Cividale in Albania e Grecia dal 1939-1941 e, nel dopoguerra cappellano dell’Aeronautica e della Marina. All’origine di una giornata a suo ricordo, c’è il ritrovamento del suo diario di guerra, pubblicato a Udine nel 2000 e quello di padre Generoso di Ponte Decimo, pubblicato nel febbraio 2011 a Genova. Don Bruno è nato a Campocroce di Mirano nel 1906. Dopo aver frequentato le scuole elementari, nel 1919 è entrato in seminario a Treviso ed ha compiuto tutti gli studi fino all’ordinazione sacerdotale, ricevuta da vescovo Mons. A. G. Longhin, il 5 luglio 1931. Ha esercitato per alcuni anni il ministero pastorale in vari paesi della diocesi: San Martino di Lupari, collegio Pio X, Santa Bona, Santa Maria di Sala, Galiera Veneta, Patronato di Castelfranco e, come cappellano militare, ha seguito i nostri giovani soldati in Libia e in Africa Orientale dal 1935-1937. Nel giugno 1939, è assegnato come cappellano militare al Battaglione Cividale dell’8° Regg. Alpino della Julia. Per più di due anni ha accompagnato con occhio fraterno i suoi alpini, condividendo con loro tutte le sofferenze e i rischi in Albania e Grecia, partecipando a tutti i disagi e ai pericoli indescrivibili della guerra. Era legato ai suoi alpini in modo particolare, li chiamava figli delle nostre montagne, o figli delle nostre campagne o figli della mia patria, tutti titoli ugualmente onorevoli. Per questi figli autentici e generosi, contadini o montanari per nascita, ha celebrato la Santa Messa, ha amministrato i sacramenti, in particolare: la confessione, la comunione e l’estrema unzione, dando a tutti aiuto e conforto morale. Gioiva vederli allontanarsi dopo la confessione, rianimati e fiduciosi dell’aiuto di Dio. Terminata la guerra di Grecia, il 4 Maggio 1941, Don Bruno e Padre Generoso, ricevettero l’incarico di ritornare sul Golico per ritrovare, riconoscere e seppellire i soldati Italiani, morti durante i furiosi combattimenti e dispersi su quelle montagne, durante l’invasione e la tumultuosa ritirata del novembre precedente. Dopo aver visitato le salme per rilevare anche

il minimo segno di identificazione e scavato una fossa, la tumulavano sul posto cercando di dare loro una dignitosa sepoltura. Si preoccuparono inoltre che le tombe potessero essere sempre ritrovate in modo da rendere possibile eventuale esumazione e l’identificazione degli ignoti. Nello svolgere questo loro doveroso incarico, riportarono i luoghi di sepoltura dei caduti (circa 250) su alcune mappe e la loro accuratezza, è stata appurata da un gruppo di volontari alpini (di Genova, Brescia, Treviso, Udine), che hanno effettuato un sopraluogo in quelle regioni nell’Aprile 2011. I resti dei nostri soldati giacciono dimenticati ancora in quei luoghi, sotto pochi centimetri di terra. Il fatto è stato portato a conoscenza all’”Onor Caduti”, ente preposto al loro recupero. A noi rimane solo il rammarico che l’uscita di questi diari sia avvenuta a cosi tanti anni dalla fine di quell’assurda guerra. Una loro pubblicazione più vicina a

tale evento, avrebbe forse potuto portare al recupero dei poveri caduti e riconsegnarli a tutte quelle madri, spose, fratelli, che nel frattempo hanno chiuso per sempre gli occhi, senza una minima notizia sui loro cari dispersi. Per questa opera di pietà cristiana, la comunità di Campocroce ha ricordato Don Bruno assieme ai parenti, autorità comunali e a tutte le Associazioni Combattentistiche presenti sul territorio, con due commemorazioni: Sabato 17 Novembre alle ore 20.30 in chiesa, è stato presentato Don Bruno attraverso le immagini e la storia della Campagna di Grecia, da Guido Aviani Fulvio di Udine, autore del volume “I fantasmi della Vojussa”, dove ha pubblicato per intero il Diario di guerra di Don Bruno. Durante la serata coordinata dal professor Aldo Celeghin, sono stati letti alcuni brani del suo diario ed il Coro “Croda Rossa” ha allietato la serata con brani pertinenti gli Alpini e la Campagna di Grecia, alla presenza della rappresentanza dell’Amministrazione Comunale. Domenica 18 Novembre alle ore 10.00, si è svolta la cerimonia nella Piazza di fronte alla Chiesa con la partecipazione del vicesindaco Sig.ra Anna Maria Tommaello e delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma di Mirano. Dopo l’Alzabandiera il corteo, preceduto dalla Filarmonica di Mirano, ha proseguito lungo Via Chiesa fino al cimitero, ed è poi ritornato in Chiesa percorrendo il Viale alla memoria per la Santa Messa delle ore 10.30, celebrata da Mons. Pietro Vangelista, già vicario generale dell’Ordinariato Militare d’Italia. Dopo la Santa Messa vi è stata la deposizione della corona di alloro al monumento ai Caduti ed è stata inaugurata una targa in memoria di Don Bruno, morto la sera del 6 maggio 1974 a Mirano, nella Chiesetta degli Alpini “Madonna Assunta” in Via Canaceo. Ad entrambe le cerimonie c’è stata una grande partecipazione. Irene Cacco

Fede e parrocchia negli anni sessanta La religione, la chiesa, il prete, la Parrocchia, erano negli anni sessanta, valori molto importanti. Probabile retaggio della cultura fascista, dove il prete, assieme al podestà e al medico-farmacista rappresentavano quelle cellule base di potere titolate a dare e ricevere consenso all’autorevole regime. Ora, negli anni sessanta la religiosità non si esprime più con la violenza del dogma mista ad autoritarismo comportamentale. Conserva invece queste caratteristiche nel suo corpus ideologico, rendendosi meno veemente nella sua propaganda dal pulpito. Nella società agricolo – operaia del tempo la fede in Dio era decisamente superiore a quella attuale e trovava dunque legittimazione non solo nella tradizione ma anche nella carenza di informazione tra la stessa popolazione di paese o borgata. La Tv non è ancora quel formidabile mezzo di comunicazione che oggi conosciamo, ed i giornali non hanno ancora ampia diffusione. Solo quelli di partito venivano venduti porta a porta dallo strillone altamente ideologicizzato. Di conseguenza un autorevole commento alle notizie che comunque arrivavano sulla piazza del paese veniva lasciato al parroco nel suo doppio canale di comunicazione: ufficiale la domenica dal pulpito, e privatamente quando frequentava e visitava le famiglie dei propri parrocchiani. Il curato svolgeva dunque una poliedrica funzione per il paese. E’ curatore di anime nella sua veste ufficiale di Pastore di Dio. E’ psicologo quando interviene su problemi caratteriali dei propri fedeli. E’ sociologo quando si attiva per trovare lavoro ai giovani. E’ politico quando fa da collegamento tra campagna elettorale ed elettori. E’ avvocato

quando si rende portavoce presso il sindaco di ingiustizie più o meno di gruppo. E’ sportivo quando riunisce e soddisfa in Parrocchia la domanda agonistica che gli perviene dalla base adolescente del paese. E’ consulente matrimoniale per le famiglie in crisi. Insomma, il più importante punto di riferimento per l’intera collettività. Certo, lo svolgere di tante e variegate mansioni necessitava di adeguate informazioni. Il parroco si serviva allora di confidenti presenti in ogni via o quartiere che avevano il compito di tratteggiare uno spaccato della realtà sociale ed economica di ogni famiglia residente. Non si trattava di delazioni come diremmo oggi, ma di legittimi aggiornamenti parrocchiali destinati comunque ad un fine positivo perché il prete rappresentava fede, legge, amore, aiuto. E per tale fine, tutto si subordinava. Anche la privacy, come diremmo oggi. Prepariamoci allora ad assistere alla Santa Messa di Mirano domenica 10/1/1960. Vestiti con l’abito buono (quello della festa, appunto) uomini e donne entravano in chiesa ma dovevano rimanere rigorosamente separati. Uomini e ragazzi a sinistra. Donne a destra. Che dovevano essere sobriamente vestite e portare il velo in testa. Tutta la Santa Messa poi era ben diversa da quella attuale non solo perché espressa in latino ma per tutto un cerimoniale dove il protagonista assoluto della messa era il Parroco officiante: ai fedeli non era riservato alcun ruolo partecipativo. Si faceva la Comunione solo dopo essersi rigorosamente confessati, spesso il giorno prima, assolta la penitenza che consisteva nella recita mentale di Tre Pater, Ave, Gloria: a digiuno fin dal risveglio. Il dopo messa seguiva un copione ri-

tuale. Donne e bambini filavano subito a casa. I capifamiglia si attardavano in piazza per scambiare quattro chiacchiere con altri parrocchiani ed acquistare qualche dolcetto per il pranzo domenicale. A Catene di Chirignago c’era il negozio della Netamesa (gestito dalla Annetta, una minuta donna, appunto mezza Annetta) che vendeva dolciumi, frutta, materiale di rammendo e cucito, semplici giocattoli come da tradizione merceologica di allora dove un negozio vendeva di tutto. Indimenticabile il suo slogan commerciale usato per pubblicizzare i suoi dolcetti “Ti no te se cosa che xe bon ,beo!” Ma chissà quanti analoghi negozietti erano sparsi in tutto il Miranese. Mi auguro che qualche lettore possa inventariare nella sua memoria l’equivalente della mia dolcissima Netamesa. Alla vita religiosa non partecipava chi, militando politicamente a sinistra, di

fatto si auto dichiarava ateo e quindi assumeva una posizione contrapposta rispetto ai valori della Parrocchia. Certo, la Chiesa interferiva nella libertà individuale, nel libero arbitrio. Ma oggi, scomparso questo ruolo-guida del Parroco che uso si è fatto di tanta libertà? Se per una volta mi è concesso prendere posizione, ebbene la mia simpatia va al caro vecchio prete di una volta, vero educatore rispetto ai laici imbonitori di coscienze dell’oggi. Ambigui personaggi lautamente pagati che troviamo in televisione e sui giornali, ovunque si offra loro una possibilità di sentenziare su fatti sociali. Allora, anche se negli anni sessanta venivano praticate ideologie religiose obsolete e non allineate al vivere di quegli anni, oggi abbiamo avuto tutto il tempo, da adulti, di renderle più moderne, integrarle o respingerle. Ci siamo riusciti? Ne dubito. Oscar de Gaspari


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VETREGO: Parla don Pietro Mozzato “La migliore scuola materna”

Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego Prima puntata supplementare Nelle puntate precedenti è stata ampiamente descritta la storia di Vetrego, dalle probabili origini sino ai tempi attuali. Tutte le notizie riportate sono state saggiamente raccolte e repertate dal reverendo parroco don Pietro Mozzato a cui mi sono permesso di rivolgere qualche domanda. “Alla fine di quest’anno cosa vorrebbe dire ai suoi amati vetreghesi?”. Risponde don Pietro: ”Abbiamo festeggiato, quest’anno, i cent’anni dalla elezione a parrocchia autonoma. Nel 1912 ottenemmo il distacco dalla parrocchia di Ballò di cui fin dal 1647 eravamo una curaria dipendente. La gente sente fortemente l’identità culturale della borgata e ripete sorridendo ‘son di Vetrego, o che me bruso o che me nègo’ che adesso va corretta così: ’Son di Vetrego, alzo la testa e non mi piego’. Qui la gente si vuole bene, si conoscono tutti (sfido io sono in 1400) e quando c’è un funerale, ogni famiglia sente l’obbligo morale di mandare almeno un rappresentante per casa a portare la solidarietà di tutta la famiglia. Io, parroco, mi sento stimato e trattato con rispetto e tanta cordialità da tutti, credenti e non. Entro in ogni casa e sono accolto con benevolenza, a braccia aperte. Qui tutti (o quasi) sono proprietari della loro casa, curata con venerazione e dignità. Posso sentirmi fortunato della stima, superiore ad ogni mio merito, e ringrazio di cuore del sorriso con cui mi salutano tutti, in modo particolare i bambini che già da lontano al vedermi alzano il braccino e mi chiamano. Certo che la crisi si sente, ma abituati come sono alla vita sobria e operosa, con la rete delle famiglie parentali che si stringono ad aiutare chi si trova nel bisogno, riescono a sopravvivere e sanno accontentarsi di qualsiasi lavoro. C’è anche qualche famiglia di extracomunitari o di nomadi che fa la processione alla casa del parroco per cercare un pacco

di viveri, o addirittura per attaccarsi al rubinetto per rifornirsi dell’acqua, giacché non sono forniti dalla rete.” Altra domanda per don Pietro: “Si ricorda del primo giorno della sua venuta a Vetrego?”. “Era il 1971. Una folla oceanica di gente in piazza, il saluto del sindaco dott. Tonolo, cordialissimo, il sorriso di Renzo Milan che fu poi sindaco per 10 anni a Mirano, ed il mio primo discorso al popolo: ‘Sono stato nel nostro camposanto, non vi ho trovato nessun parroco mio predecessore ivi sepolto. Se ne sono andati via tutti. Io resterò con voi sempre, da vivo e da morto’. Hanno battuto le mani per cinque minuti. Dopo 42 anni sono ancora qui. Parola è parola.” Altre domande ed altre risposte nelle prossime puntate. Anche da queste parole si possono comprendere la grande generosità e l’altruismo del Parroco a cui tutti noi giocatori della mitica squadra di calcio del Gornik siamo grati anche per la cortese concessione degli impianti sportivi. In questa squadra dal dna rigorosamente polacco certi elementi si distinguono per le loro particolari caratteristiche. Citiamone qualcuno a caso. Mirco Chinellato, buon giocatore di calcio, ma che non riesce mai a centrare il bicchiere con la pallina di mollica di pane; Roberto Mion, stantuffo inesauribile col pallone, ma anche con il blaterare in campo. Due parole per Gino Camporese che da Padova porta la sua grinta ed il suo amore per

i bagigi (noccioline americane); da rilevare lo stile gessato-inglese di Filippo Gasparini, poeta del centrocampo che fa pari con la grinta e la visione di gioco di Maurizio Rossato (vecchio volpone dei campi verdi). Sottolineo inoltre la forza e duttilità di Giorgio Pesce: giocatore, dirigente e top player adatto per qualsiasi evenienza. Altri giocatori li citeremo nelle prossime puntate. Visto poi che è Natale e ci sentiamo tutti un po’ più buoni, invio un saluto caro anche ai numerosi tifosi che abbiamo sparsi per tutta Italia ed in particolare i signori Maria Carla e Mariano Raineri di Novara, Rosetta ed Alessandro di Marghera, i signori Angela ed Augusto di San Marino, a tutto lo staff del bagno 105/A di Rimini, ai signori Gargiulo di Napoli e Lo Cascio di Palermo. Un saluto ed un augurio a tutti i familiari del Gornik, che sia un anno ricco di salute e fortuna. Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.

Primo premio nazionale tra tutte le scuole d’Italia 2012 per il miglior manifesto lanciato dalla Federazione Ciclistica Italiana dal titolo “Bimbinbici”. “Erano tre premi: uno per le materne, uno per le elementari, uno per le medie. Per le scuole materne abbiamo vinto noi. Ci siamo sentiti ‘la miglior scuola materna d’Italia’. La sindaca Maria Rosa Pavanello ha avuto la soddisfazione di venire a Vetrego domenica 14 ottobre ultimo scorso a premiare personalmente, con un dono particolare ad ogni bambino, per un lavoro collettivo: un pannello di 4 metri quadrati, realizzato in gruppo, che illustra la borgata, le sue strade, il centro e i capitelli di ogni contrada, con una miriade di bimbi che percorrono le strade del paese, immerso nel verde. Una pittura naif di grande effetto: il risultato di uno staff di insegnanti di tutto rispetto. E non è la prima volta che Vetrego sale sul palco. Nel 2004 l’allora Presidente della Regione Galan, nell’anfiteatro do Gardaland, ci consegnò il primo premio regionale per il miglior progetto educativo per le scuole materne del Veneto. E a dimostrare che non era stato un

caso, nel successivo 2006, per la seconda volta, lo stesso Presidente, nella stessa coreografia, ci diede il primo premio regionale per il miglior progetto educativo per le scuole materne (pubbliche e private). Per questo la nostra scuola materna gode di un grande prestigio, perché il vino della botte piccola, spesso, è più buono di quella grande. In questo piccolo paese, la frazione più piccola di Mirano ha la scuola materna più numerosa; vengono dai paesi vicini, anche dai comuni limitrofi. Sfido io! Qui si fanno inglese, nuoto, palestra, qui il pulmino viene a prendere i ragazzi in casa, qui la cucina prepara i cibi freschi e profumati, spesso migliori di quelli preconfezionati dalle cooperative di cui si servono altre scuole. Si possono lasciare i bambini molto prima del classico orario mattutino, per poi riprenderli quando i loro genitori tornano dal lavoro. Posso infine dire con una punta di giusto vanto che sono veramente orgoglioso di questa scuola materna”. Complimenti! Don Pietro Mozzato Parroco di Vetrego

Giornata di “Scuola Aperta” alla Scuola Materna di Scaltenigo

Tanti auguri, nonna Amabile Amabile Gallo compirà 100 anni il 18 dicembre. Quarta di undici fratelli e madre di quattro figli, ha avuto una vita molto intensa, temprata dalle due guerre mondiali. Da giovanissima ha lavorato in Sicilia al servizio di una nobile famiglia e ha superato sempre con il sorriso le prove più dure della vita. Oggi è ancora al centro della sua grande famiglia che la festeggerà per il raggiungimento di questo speciale traguardo. Tanti auguri, nonna Amabile!

In ricordo dell’amico Alessandro Coi Il Gruppo “Amici Micologi Mirano” intende ricordare con affetto e stima Alessandro Coi (Franco), morto alcuni mesi fa. Alessandro (Franco) è stato per tanti anni gestore, assieme alla famiglia, della Sua “Trattoria da Coi” a Zianigo di Mirano. Il Gruppo “Amici Micologi Mirano”, esprime alla moglie “Nina” e ai suoi figli, i profondi sentimenti di cordoglio per la perdita dell’amico Franco. IL PRESIDENTE -Paolo Trevisanato-

In ricordo di Gianni Zara

Sono armai cinque anni che Gianni Zara ha lasciato i suoi cari, ma la maglie Angelina, assieme alla sorella, lo ricorda con questa frase che ne riassume il carattere di persona buona e amata da tutti: «Il dono della tua bontà, onestà, rettitudine è quello che rimarrà in noi».

La Scuola dell’Infanzia e Nido Integrato “Santa Bernardetta” di Scaltenigo comunica che nella giornata di domenica 13 gennaio 2013, dalle ore 9 alle ore 12, sarà possibile per tutti gli interessati visitare i locali della scuola, in via Caltana 94, e conoscere le insegnanti e la loro proposta educativa.


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Mirano Magazine

dicembre 2012

ADOZIONE DI UN ANIMALE: ISTRUZIONI PER L’USO Il Natale si avvicina e certamente moltissimi stanno valutando la possibilità di far felici i propri cari regalando un animale da compagnia. Le virtù della convivenza con questi piccoli amici sono ben note, ma è importante ricordare che la scelta del regalo o dell’adozione deve essere analizzata in modo approfondito, al fine di poter godere pienamente della convivenza con il proprio animale. Vediamo alcuni dei passaggi più importanti per una scelta consapevole. L’individuazione della specie più adatta La prima domanda a cui è necessario rispondere è sicuramente quanto tempo vogliamo e possiamo dedicare al nostro piccolo amico. Ognuno di noi ha un animale preferito, ma è fondamentale riconoscere se si è realmente in grado di far fronte alle sue esigenze. La selezione della specie maggiormente adatta allo stile di vita della famiglia è un passaggio fondamentale per garantire il benessere e la serenità di entrambe le parti. Oltre a cani e gatti, le specie preferite dagli italiani, non dobbiamo dimenticare che tantissimi piccoli amici possono farci conoscere le gioie della loro presenza richiedendo un minor numero di cure giornaliere: solo a titolo esemplificativo ricordiamo coniglietti e altri piccoli roditori, uccellini e pappagallini, ma anche tartarughe, pesci e animali esotici. In questo importante passaggio, i professionisti del settore possono aiutarvi a raccogliere le informazioni necessarie per la vostra scelta e indirizzarvi verso l’animale più adatto a voi. L’acquisto e l’adozione Dopo aver scelto quale sarà il piccolo amico che entrerà a far parte della nostra famiglia, è necessario scegliere in modo attento come procedere all’adozione. Se la scelta è caduta su cani e gatti, potremo decidere se rivolgerci ad un canile, un gattile o alle bacheche delle cucciolate per l’adozione, oppure se informarci presso un professionista per l’acquisto di un esemplare di razza. In quest’ultimo caso è estremamente importante individuare la persona giusta. Non acquistiamo animali da chi non ci assicura la valutazione della salute degli esemplari prima della vendita e soprattutto richiediamo che la consegna avvenga poco dopo il distacco dal resto della cucciolata. Sempre più spesso si vedono cani e gatti in teche per l’esposizione, in condizioni di cura e igiene precarie, lasciati soli durante la notte e nei week end: la scelta di adottare uno di questi animali alimenta un mercato che rispetta solamente le logiche del guadagno, dimenticando l’importanza del benessere dei cuccioli nei primi mesi di vita, che sono fondamentali per una convivenza serena e la formazione di un carattere equilibrato. Chiediamo informazioni circa le

cure ricevute dall’animale sin dalla nascita e non accettiamo di adottare esemplari con meno di tre mesi di età. Per quanto riguarda i cuccioli di altre specie, possiamo agevolmente rivolgerci ai negozi che si occupano della vendita di animali, che ospitano alcune delle specie più comuni. Informiamoci sulla loro provenienza ed osserviamo le condizioni di cura, ponendo particolare attenzione alla pulizia: spesso un buon indice, oltre alla valutazione visiva, è la mancanza di forti e cattivi odori, che non rientrino nella normalità per le specie animali in questione. L’inserimento all’interno della famiglia L’arrivo a casa e i primi giorni di convivenza sono fondamentali per indirizzare il rapporto che andrà ad instaurarsi con l’animale: l’inserimento rappresenta, infatti, una sorta di imprinting, che fornisce al cucciolo gli strumenti per capire le routine e anche le regole della casa. Soprattutto per quanto riguarda cani e gatti, evitiamo di fare delle concessioni iniziali se non vogliamo che queste vengano date per scontate: solo a titolo di esempio,se non vogliamo che il cucciolo dorma nella nostra camera o che salga sul divano, non permettiamolo sin da subito. Nell’immediato è necessario individuare il veterinario che ci supporterà d’ora in avanti ed informarsi circa eventuali vaccinazioni obbligatorie o consigliate e le relative tempistiche. Questa figura, insieme a quella del negoziante di fiducia, è importante anche per aiutarci e supportarci in tutti gli aspetti legati alla convivenza con l’animale. La cura dell’animale Le esigenze di cura dell’esemplare che abbiamo deciso di adottare, già valutate in precedenza, differiscono molto da una specie all’altra. Lasciamo che il negoziante ed il veterinario ci trasmettano la loro esperienza e le loro conoscenze, indirizzandoci verso le routine di cura più adatte. Facciamo particolare attenzione alla scelta del tipo di alimentazione che andremo ad offrire al nostro amico, ricordandoci che ogni specie ha le proprie esigenze biologiche: solo selezionando accuratamente la tipologia di cibo potremo garantire la salute del nostro animale. Informiamoci anche delle necessità di igiene e pulizia del nostro amico: lettiere, detergenti adatti al ph della sua cute, antiparassitari saranno gli strumenti giusti per farlo star bene. Un ultimo consiglio… Godiamoci i nostri amici animali… e imponiamoci di essere un po’ indulgenti verso gli eventuali piccoli guai che possono combinare! Perché in fondo solo se decidiamo di lasciarci travolgere dalla loro carica di energia e vitalità potranno trasmetterci la serenità che un dolce amico animale ci può dare!!!

Avete deciso di adottare un animale o volete maggiori consigli sulla cura del vostro piccolo amico? Venite da AquaZooMania! AquaZooMania è una realtà presente nel territorio del Miranese con due negozi, a Noale in Via Tempesta 59 e a Mirano in Via Gramsci, 29/a. La passione, la professionalità e la disponibilità dello staff si fondono per offrire al cliente sempre ottimi consigli per quanto riguarda l’adozione di animali e l’alimentazione più adatta per ogni esigenza, grazie ad un vasto assortimento di mantenimenti e di diete veterinarie, ma anche l’accessoristica più all’avanguardia per rendere piacevolissima la convivenza coni vostri piccoli amici. Nei negozi AquaZooMania potrete trovare animali

come roditori, uccellini e pappagallini, pesci, tartarughe ad altri rettili, sempre molto curati e pronti per entrare a far parte della vostra famiglia. Il personale dei punti vendita è disponibile per darvi tutte le informazioni necessarie per scegliere la specie più adatta a voi e per trovare il cucciolo che state cercando. A questo proposito ricordiamo che, per scelta aziendale, nei negozi non sono presenti cani e gatti per la vendita: l’amore per gli animali che accomuna tutto lo staff, infatti, è alla base della decisione di consegnare direttamente il cucciolo alla famiglia che decide di adottarlo, senza imporgli un

Ricordando Mons. Francesco Muriago nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa Martedì 30 ottobre scorso i Miranesi hanno voluto ricordare il cinquantesimo anniversario della scomparsa di mons. Francesco Muriago, memori della sua opera pastorale e della sua dedizione al bene della comunità. Mons. Muriago è nato a Castelcúcco nel 1888, è stato ordinato sacerdote nel 1912 e durante la grande guerra del 15-18 è stato maggiore degli arditi. Dal 1925 per 30anni è stato arciprete della nostra parrocchia, adoperandosi, oltre al suo apostolato, per il restauro della chiesa e dell’organo. Ha ricoperto anche incarichi di prestigio come quello di esperto in diritto canonico. Tra le tante opere portate a termine, certamente una delle più significative è stata la costruzione del Patronato S. Pio X, segno della sua particolare attenzione per il mondo giovanile. Così lo descriveva “La vita del popolo” nel 1982, nel ventesimo della sua scomparsa: «Chi l’ha conosciuto personalmente, ne conserva un’immagine vivissima e largamente positiva: un uomo intelligente, di vasta cultura e di impareggiabile saggezza, amante dell’essenziale, terso e trasparente come il cielo della sua Pedemontana, asciutto e di poche parole come

la sua gente del Grappa, ma in compenso fedele alle promesse, preciso e puntuale agli impegni, schietto e cordiale con tutti, generoso e intrepido nell’adempimento del dovere». In quell’occasione anche mons. Conte ha ricordato la “forte personalità del suo predecessore”, come si può ricavare dalla lettura dei suoi gli appunti per i catechismi domenicali: schematici, chiari, stilati in modo da consentirgli di “pesare il tempo e lo spazio da dare alla conversazione”. Mons. Muriago era però soprattutto un uomo di preghiera e di fede profonda. Ha detto al riguardo ancora mons. Conte: «Mons. Muriago concluse la sua testimonianza di prete nel ritiro di una vita privata dove, con la sofferenza, solo la preghiera rimase il suo impegno e il ministero scelto dalla provvidenza perché compisse con l’ulteriore testimonianza l’opera di apostolo che lo aveva coinvolto per tutta la vita». Era giusto quindi che i miranesi rinnovassero ancora nell’ottobre scorso la loro stima e la loro gratitudine per questo grande pastore di anime, la cui salma riposa nel cimitero di Castelcucco. Paolo Leandri

periodo di transizione che potrebbe essere traumatico per l’animale, che ha già dovuto affrontare il distacco dalla madre e dal resto della cucciolata. Ricordiamo inoltre l’interessante servizio di AquaZooMania che, attraverso il negozio e-commerce www.aquazoomaniashop.it, offre un prezzo agevolato per le consegne effettuate all'interno della provincia di Venezia. Con soli 2,90€, infatti, è possibile ordinare comodamente da casa i prodotti per l'alimentazione e la cura dei propri animali e riceverli in pochissimo tempo direttamente all'indirizzo richiesto.


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Natale 2012

Men di Carne

Vigilia di Natale 2012

Insalata di Grana, noci e radicchio di Chioggia con manzo fumè della valtellina su letto di rucola

Carpaccio di pesce spada, tonno e salmone affumicato su letto di rucola con crostini speziati

Coppetta di burrata salentina con olive taggiasche

Men di Pesce

Gnocchetti di patate con pasta di salsiccia croccante e Amarone delle cantine Montresor

Cubetti di polenta gialla fritta con baccalà mantecato al profumo di aglio e prezzemolo

Rotolo di coniglio disossato e ripieno alla pancetta croccante

Capesante alla provenzale con pomodoro fresco ed erbe aromatiche

Cappone arrosto alle erbe aromatiche

Pasticcio gratinato con crema di scampi e zucchine al timo

Patate al rosmarino e spicchi di carciofo al profumo di menta

Filetto di scorfano alla siciliana con capperi di Pantelleria, foglie di origano e rondelle di olive verdi e nere

Menù completo: € 35,00

Menù completo: € 25,00

Natale 2012

Men di Pesce

Medaglione di aragosta su giardinetto di verdure

Capodanno 2013

Coppetta di insalata di mare con seppioline, calamari, gamberetti e verdure fresche in pinzimonio

Carpaccio di scamorza affumicata al profumo di finocchio selvatico su letto di insalatine croccanti

Gnocchetti di patate con ragù di granseola

Men di Carne

Capodanno 2013 Men di Pesce

Scaloppa di salmone norvegese al forno in salsa di limone Tropicale di gamberi con ananas e kiwi Insalata russa alle mele Golden

Strudel di zucchine e Asiago dop Torta salata con zucca e salvia

Trancio di pesce spada con burro all’alloro e Montasio dop in salsa di limone

Pasticcio gratinato con radicchio di Treviso

Filetto di branzino lardellato su letto di cipolla rossa di Tropea brasata

Gnocchi di patate al ragù di filetto di rombo con pomodori freschi e zucchine

Cannelloni con robiola, pecorino dolce e julienne di verdurine

Patate alla crema di Parmigiano e radicchio di Treviso alla griglia

Filetto di coda di rospo al cartoccio in salsa di Prosecco

Girello di vitello alle erbe aromatiche e speck dell’Alto Adige

Menù completo: € 35,00

Lasagnette delicate ai frutti di mare con seppie, calamari, cozze, vongole e gamberetti

Trancio di pesce spada alla liparese con pecorino dolce

Bocconcini di capriolo in salmì con polenta taragna

Crema di sedano e fagiolini

Flan di patate e spinaci

Menù completo: € 40,00

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