Mirano Magazine Dicembre 2013

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MIRANO Magazine

DICEMBRE 2013

Suppl. a «Guida Casa» - Autorizzazione Tribunale di Venezia N. 1219 del 13/03/1996 - Distribuz. gratuita Direttore responsabile: Laura Colognesi - Coordinatore redazionale: Paolo Leandri - Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)

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Promozioni privilegiate comodamente a casa tua Come sapete Mirano Magazine è un periodico locale che si occupa di attualità, cultura e informazioni generali prevalentemente del territorio miranese, distribuito in forma gratuita tre volte l’anno a 9.000 famiglie di Mirano, in formato cartaceo simile ad un quotidiano. Il portale www.miranomagazine.it rende visibile sul web il lavoro svolto e da la possibilità di accedere alle informazioni anche in tempi successivi. Non è solamente la replica online, ma arricchito di informazioni locali, cronaca, cultura ed eventi in collaborazione con associazioni, comitati e quanti vorranno dar spazio alle notizie. Come promesso pubblichiamo già da questo numero la proposta dei Coupon. Sono inseriti all’interno a partire da pagina 27. Contengono sconti, promozioni, offerte o altri benefits a scadenza. Per favorire l’opportunità e i vantaggi potranno essere liberamente stampati anche dal computer per fare acquisti nelle attività commerciali che li hanno resi disponibili.

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25 novembre 2013 - Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Viabilità Miranese tra utopia e realtà pag. 7

Vi portiamo a conoscenza che la consegna delle Privilege Card Città di Mirano, a tutti i maggiorenni di Mirano, è stata completata ancora nel mese di agosto 2013 a mezzo busta chiusa con lettera di accompagnamento. Ogni card è stata accorpata per nucleo famigliare e la busta inserita nella cassetta delle lettere del capofamiglia. Se per qualche ragione non ne siete venuti in possesso, potete richiederla a mezzo e-mail: miranoalpozzo@gmail.com privilegeclubcard@gmail.com

La Taverna

Mirano Magazine lo leggi anche sul web:

Artigiani e piccole imprese: quale sarà il prossimo futuro? Consegna Privilege Card

Ristorante Pizzeria

La Presidente della Commissione Pari Opportunità Sandra Pegoraro

pag. 21

Teatro di Mirano: in un anno ridotto di oltre due terzi il debito A dicembre si è alzato il sipario sulla nuova stagione teatrale, la prima gestita direttamente dal Comune, che propone un’offerta sempre più completa e variegata, dalla prosa alla rassegna per famiglie, dalle giovani compagnie contemporanee agli spettacoli per le scuole. Si tratta di un nuovo progetto teatrale inserito in un contesto gestionale del Teatro di Mirano rinnovato e decisamente migliorato. Prima di rilanciare la struttura è stato infatti necessario sistemare i conti lasciati in sospeso da chi ci ha preceduto. Nel 2012 abbiamo ereditato una situazione pesante, con due mutui da pagare, uno da 3,6 milioni (il mutuo originario contratto nel 2006 era di 4 milioni) e uno da 659mila euro (contratto nel 2010 per 980mila euro), entrambi garantiti da fidejussione da parte del Comune. Inoltre siamo stati obbligati a liquidare la società “Miranoteatro srl” perché in passivo da oltre due anni e la gestione del teatro ora avviene in forma diretta. Nel giugno scorso abbiamo ridotto di un milione e mezzo di euro il mutuo maggiore ottenendo anche la rinuncia delle banche finanziatrici ad applicare gli interessi di mora (circa 40mila euro) sulle rate scadute e alla penale dovuta per l’estinzione parziale (7.500 euro). Questo stesso mutuo è stato diminuito di altri 700mila euro a fine novembre. In ottobre è stato ridotto di 250mila euro il secondo mutuo e pure qui sono stati abbonati gli interessi per ritardati pagamenti da parte di Miranoteatro srl. L’indebitamento ereditato è stato parzialmente estinto in anticipo utilizzando avanzi di amministrazione dell’anno precedente come consentito dalla legge, che favorisce i Comuni che abbassano l’indebitamento, senza riflessi nel Patto di stabilità. Inoltre, ottimizzando la gestione corrente, sono state pagate le rate scadute e i debiti che Miranoteatro srl aveva verso fornitori vari. Così il Comune, che era garante dei mutui, ha evitato che le banche potessero escutere interamente le somme arretrate dalle casse comunali.

Alle pagine 27-28-29-30

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Merry Christmas and

a Happy New Book

pag. 5

Natale e crisi economica Mirano non si sottrae alla crisi economica che imperversa nel nostro Paese; anche se ci dicono che creatività, intraprendenza, capacità, qualità della manifattura italiana sono al top e il Made in Italy è il brand più conosciuto al mondo dopo la Coca Cola, ciò non toglie che non siamo in grado di far ripartire l’economia. Anche da noi i settori più colpiti sono quelli dell’edilizia (che trascina con sé tutto l’indotto legato alle costruzioni) e quello commerciale, dove per un negozio che apre (quasi sempre un bar!), almeno due sono costretti ad abbassare le serrande. Gli esercenti, se non sono proprietari del locale, non riescono più a pagare l’affitto, non reggono il peso delle troppe tasse, e se l’attività non è a conduzione familiare, non riescono a tenere i dipendenti. Ricordiamo che l’Italia è il paese dove il costo

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EDITORIALE Gli auguri di Buone Feste all’insegna di una società più coesa Non è agevole trovare le parole adatte per fare gli auguri di Natale e di Buon 2014 ai nostri lettori dopo che poche settimane fa la comunità di Mirano è stata interessata da alcuni episodi di vandalismo che hanno colpito profondamente la sensibilità dei cittadini a causa della profanazione di alcuni capitelli votivi e delle rispettive immagini sacre. Semplici bravate, odio religioso, ateismo fanatico, gesti inconsulti, rabbia repressa? Qualunque sia la risposta, c’è comunque una considerazione da cui non si può prescindere: questi fatti denotano chiaramente, se sono stati

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Auguri di Buone Feste dallo staff! Vi ricordiamo i ns. servizi: passaggi di proprietĂ veicoli, trattori, rimorchi - rinnovi patenti - immatricolazioni - collaudi bolli auto di ogni tipo e tanti altri servizi. Vi aspettiamo con simpatia e disponibilitĂ .


dicembre 2013 Editore: Supplemento a “Guida Casa” Registrazione al Tribunale di Venezia N.1219 del 13/03/1996 Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri

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In questo numero di dicembre 2013 Teatro di Mirano

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Natale e crisi economica

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Artigiani e piccole imprese

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Qualità urbanistica e ambientale

pag. 9

Centro Storico o Centri Commerciali pag. 9 Segretario di redazione: Paolo Trevisanato Tel.041/430036 miranomagazineweb@gmail.com Marketing & Comunicazioni: Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com Direzione e Amministrazione: ASD Mirano al Pozzo miranoalpozzo@gmail.com Pubblicità Mirano Magazine: Giorgio Pesce miranomagazineweb@gmail.com Paolo Trevisanato redazione@miranomagazine.it Stampa: Centro Servizi Editoriali S.r.l. Grisignano – Vicenza Periodico Mirano Magazine: Distribuzione Gratuita www.miranomagazine.it www.privilegeclubcard.com www.privilegecardmirano.it

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Teatro di Mirano: in un anno ridotto di oltre due terzi il debito Dalla somma dei due debiti a lungo termine iniziali, pari a 4 milioni e 259mila euro, siamo passati a 1 milione e 126mila euro (considerando anche le ultime rate pagate). In un anno abbiamo ridotto di oltre due terzi il debito ereditato (ovvero del 73%). Abbassando l’entità dei mutui si abbassano gli interessi sul capitale, e quindi la rata da pagare, per la quale si usano fondi di parte corrente, che è attualmente l’ambito dove tutti i bilanci comunali stanno subendo i maggiori tagli; i soldi risparmiati consentono perciò di evitare per i servizi fondamentale dei tagli che altrimenti sarebbero necessari dato che i trasferimenti di risorse dallo Stato sono sempre minori. Nel 2014 contiamo di abbassare ulteriormente il livello di indebitamento.

Ambiente mare

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Ecofamiglia

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Artisti Miranesi

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Viabilità Miranese

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Taglio Alto

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Zanzibar

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Viaggio negli anni sessanta

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La città a teatro

pag. 37

Gli auguri di Buone Feste all’insegna di una società più coesa

Cronache d’arte in villa

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Il ballo country in paradiso

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Chiude il Manhattan

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Filarmonica di Mirano

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Il coro Croda Rossa

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Fiera de l’oca con l’ambuloca

pag. 49

Ass.ne Micologica Bresadola

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Dai Laghi Masuri… a Vetrego

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Sport sicuro

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Maria Rosa Pavanello Sindaco di Mirano

compiuti da compaesani, che il tessuto sociale del nostro territorio sta cambiando radicalmente, con il prevalere della violenza, dell’intolleranza, del fanatismo socio-culturale e religioso che minano alla radice il rispetto reciproco e il confronto civile. Così i valori, compresi quelli riguardanti la fede cristiana, finora tanto cari a tutta la comunità del nostro comprensorio, stanno progressivamente lasciando il posto alla totale indifferenza, nella convinzione che l’unico modo per risolvere i problemi siano manifestazioni eclatanti come quelle messe in atto sotto i portici in via Mariutto con il furto della

statua di Sant’Antonio o i danni al capitello e alla statua della Madonna spezzata in quattro parti e gettata nel fossato all’incrocio tra via Porara e via Porara Gidoni. Certamente questi atti già in sé sono gravi, in quanto offendono la sensibilità di chi considera quelle immagini un punto di riferimento, come la statua di Sant’Antonio venerata in via Mariutto da oltre cent’anni. Ma ancora più preoccupante diventa pensare allo spirito con cui sono stati ideati, perché questo denoterebbe una assoluta insensibilità e una pericolosa mancanza di rispetto nei confronti dei sentimenti e dei valori degli altri. Ma,

arrivati a questo punto, che cosa caratterizzerebbe la nostra comunità di Mirano? Ben vengano allora le tante iniziative promosse nei vari settori del sociale sia dall’Amministrazione comunale, sia dai privati cittadini con lo scopo di rafforzare il senso della coesione tra i Miranesi. Ecco quindi che farci gli auguri per le prossime Festività non diventa una semplice routine di facciata proprio perché può rivestire invece un significato più autentico e sincero attraverso un più sentito spirito di collaborazione e di condivisione tra le diverse realtà sociali del nostro Comune. Paolo Leandri

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NATALE E CRISI ECONOMICA

del lavoro è il più alto e i lavoratori hanno gli stipendi più bassi, e non possiamo dire che la ripresa sia vicina anche se ormai da troppo tempo ci ripetono che siamo all’uscita del tunnel (ora ci dicono che vedremo la luce alla fine del 2014) ma intanto da alcuni anni niente si è diversificato se non le tasse che aumentano, la disoccupazione che aumenta, un milione di giovani che non trovano lavoro (oltre il 40 % è una percentuale che non ha precedenti!). Le grandi aziende del territorio sono tutte in crisi (vedi Aprilia per esempio; una bella eccezione resta la Gasparini Spa di viale Venezia che continua ad aumentare il suo fatturato, a dare lavoro e a mietere successi e premi a livello internazionale). Se noi osserviamo le attività commerciali del nostro Comune rileviamo che molti negozi restano aperti alcuni mesi e poi si dibattono tra una liquidazione, una vendita straordinaria, una chiusura per ristrutturazione e infine un cambio di gestione. Oltre IRPEF, TOSAP, la TARES, tassa sulle immondizie, colpisce pesantemente tutte le attività commerciali, e come avevano dimostrato le proiezioni svolte da nostro Comune l’anno scorso, ci sono aumenti addirittura del 600% per alcune attività (i più colpiti sono i negozi di ortofrutta, le pescherie, le pizzerie e i ristoranti) ma non vanno meglio anche le attività nel set-

tore direzionale. L’Amministrazione, pur con tutta la buona volontà non riesce più a difendere i suoi cittadini, perché i continui cambiamenti dello Stato e i mancati trasferimenti centrali, rischiano di soffocare proprio i Comuni che per non fallire completamente, sono costretti a far pagare ai cittadini, ai quali dovrebbero invece ridurre le tasse. Anche il mercato, sia del centro che delle frazioni, sta risentendo pesantemente della crisi. In questo ultimo anno una quindicina di banchi hanno chiuso l’attività e sono sostituiti da provvisori, ma è sotto gli occhi di tutti la riduzione dei banchi di calzature in piazzale Garibaldi e dell’ortofrutta in viale Rimembranze, solo per fare un esempio. E se nelle frazioni i mercati settimanali continuano a vivere con difficoltà, nella piazza Aldo Moro non si può più parlare di mercato, visto che ci sono solo due banchi (che però lavorano bene!). A fronte di questa situazione critica, continuiamo a nutrire la speranza che la crisi stia per finire e quest’anno a Mirano, la voglia di ripresa si manifesterà con un Natale più ricco e col ritorno delle luminarie nei centri del paese (addobbi con luci a led che consumano pochissimo). Oltre alla giostrina per bambini, in piazzetta Vittorio Emanuele ci sarà la novità della pista del ghiaccio (sintetico, che non inquina e non fa rumore) e i bambini si divertiranno a pat-

tinare come sul ghiaccio vero. Ci saranno l’albero del Comune in piazza Martiri, l’albero dei commercianti vicino alla fontana della Pace e i vari alberi in piazza Aldo Moro e nelle piazze delle frazioni. Il 7, 8 e 15 Dicembre avremo il “mercato della fantasia” e lo “shopping italiano” dell’ASCOM, il 15 saranno affiancati, oltre che dal mercato dell’antiquariato, anche dal Mercatino della solidarietà organizzato dalle associazioni di volontariato (piazza Nella e Paolo Errera). Avremo il grande raduno in piazza Garibaldi dei Moto Babbo che raccoglieranno fondi da portare alla Casa-Nazareth con sede a Chirignago e gli Scout che, in collaborazione con le Politiche sociali del Comune e la Parrocchia, porteranno i doni ai bambini e alle famiglie meno fortunati. Come assessore alle attività produttive sento il dovere di ringraziare l’Ascom – Confcommercio del Miranese per il proficuo lavoro svolto nell’organizzare le varie attività di Dicembre, ma ancor di più sento di dover ringraziare tutti i commercianti che con il loro contributo e fattiva partecipazione, hanno capito che unendo le forze, si fa meglio e di più. Il Comune e i commercianti insieme diventano quest’anno una forza che finalmente sarà competitiva e riuscirà a tenere la gente nelle piazze. Tutti faranno gli acquisti nei negozi della loro città, che, non ci stanchiamo di dirlo, è

un grande centro commerciale a cielo aperto, sano, festoso, divertente, che offre tante novità e non ha nulla da invidiare agli affollati centri commerciali, di sicuro meno salutari. Ritroviamoci tutti in piazza per l’accensione contemporanea degli alberi di Natale e delle luminarie e per cominciare a vivere insieme un Natale vero, di pace e serenità. In una simbolica stretta di mano Buon Natale e auguri di cuore a tutti per un 2014 ricco di salute e lavoro! Annamaria Tomaello Vicesindaco, assessore alle attività produttive ed economiche Politiche sociali

25 NOVEMBRE 2013 GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE La Commissione PP.OO. del Comune di Mirano si è insediata a metà del mese di Gennaio 2013 e subito ha stabilito il programma annuale dedicando particolare attenzione ad alcune tematiche, prima fra tutte “La violenza contro le donne” pensando già a quelle che sarebbero state le iniziative per Novembre. Il 25 di Novembre di ogni anno è stato proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” in ricordo del 25/11/1960 quando tre giovani donne, le sorelle Mirabal, furono brutalmente assassinate per aver tentato di contrastare il regime di Rafael Leònidas Trujillo, dittatore della Repubblica Dominicana. La violenza sulle donne è una piaga che l’umanità non è riuscita a curare nonostante il passare degli anni, i ricambi generazionali e il varo di nuove leggi. Ancora oggi milioni di donne subiscono violenze di ogni tipo non solo in Afganistan o negli altri Paesi Arabi e del Terzo Mondo, dove sono permesse pratiche come le mutilazioni genitali e le lapidazioni, ma anche nei Paesi Occidentali e in Italia. Nel 2012 nel nostro Paese sono state uccise 124 donne. Nel

2013 da gennaio ad oggi si contano 128 femminicidi. Oltre alle donne uccise inoltre vanno contate anche quelle che, pur non avendo perso la vita, sono state maltrattate, picchiate e violentate. Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza domestica. Bisogna sottolineare però e con grande forza che la violenza di genere è un problema degli uomini e non delle donne. Per porre l’attenzione su tutto questo bisogna sensibilizzare uomini, donne e istituzioni. La Commissione PP.OO. del Comune di Mirano insieme alla Commissione PP.OO. del Comune di Spinea già da maggio si erano accordate per stabilire un progetto unitario con eventi ospitati di volta in volta nelle due città. - Sabato 16 novembre - Nella sala del Consiglio Comunale a Spinea si è tenuto un incontro con l’avvocata Manuela Ulivi pres. Della Casa delle donne maltrattate di Milano sul seguente tema: Vent’anni di volontariato alla Casa delle donne maltrattate. Un’esperienza fra relazione e professione: sono cambiate le donne? È migliorata la legge? - Lunedì 18 novembre - Il Teatro di Mirano, in via della Vittoria, ha fatto il

“tutto esaurito” e più di qualcuno in attesa al botteghino non ha trovato posto perché i biglietti erano esauriti già da tre giorni. Lo spettacolo in programma era “Donne senza tempo” messo in scena dall’Associazione “Fuori Quota”. - Domenica 24 novembre – Alle ore 10 nella sala del Consiglio Comunale a Spinea Michela Capone, avvocata, giudice presso il tribunale dei minori di Cagliari, ha presentato il libro “Per sempre Lasciami”. - Domenica 24 novembre - Alle ore 16 nel Teatro Belvedere di Mirano è stata messa in scena una lettura “Donne Perdute” di Daria Martelli (dal carteggio di Lina Merlin). A seguire sono stati presentati il CUG (Comitato Unico di Garanzia del Comune di Mirano), lo Sportello Antiviolenza attivato presso i Servizi Sociali e il Telefono Donna presso la Camera del Lavoro di Mirano. - Lunedì 25 novembre – Alle ore 20,30 nella sala del Consiglio Comunale di Spinea si è parlato di: “Stalking, Femminicidio e Violenza contro le Donne” con Teresa Dal Borgo della Camera del Lavoro di Venezia, Katia Dal Gesso del Telefono Donna e Fernanda Dal Sorbo del Sindacato Lavoratori di Polizia.

- Lunedi 25 novembre sono stati esposti drappi rossi sulle sedi degli edifici pubblici, delle Scuole Superiori e case private coinvolgendo anche gli esercizi pubblici e i negozi di Mirano. Il colore rosso stava a significare il sangue versato dalle donne vittime di violenza. In Collaborazione con la Cooperativa Sociale Iside dal 25 al 29 Novembre c’è stata da parte del Comune di Mirano l’adesione alla campagna “Noino.org, aderisci anche tu” (campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne fatta da uomini) con distribuzione di materiale informativo in banchetti presso le Scuole Superiori e Spazi Comunali.

GLI APPUNTAMENTI NATALIZI DI “GEMERINO” Stanno per arrivare le Festività 2013 e l’ormai famoso “Gemerino” si prepara ad animare il periodo natalizio a Mirano presentandosi vestito prima da Babbo Natale e poi da Befana.

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Ecco alcuni dei suoi appuntamenti: - il 15 e il 16 dicembre sarà in Piazza Martiri a Mirano per raccogliere le lettere con le richieste dei bambini; - il 21, alle 15,30, Babbo Gemerino si esibirà nella palestra di Zianigo per la gioia dei più piccoli; - nella settimana precedente il Natale sarà disponibile per allietare i bambini delle scuole che lo inviteranno; - il 24, alle ore 23, sarà presente a Zianigo a festeggiare la Nascita di Gesù. A Zianigo, in via Varotara, per tutto il pe-

riodo delle Feste non mancherà il consueto albero di Natale alto 15 metri e illuminato da 12mila lampadine colorate.

La Presidente della Commissione Pari Opportunità Sandra Pegoraro


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Lavori Pubblici a Mirano: un anno di transizione in attesa dell’allentamento del “Patto di stabilità” A fine giugno il Consiglio Comunale ha approvato, con largo consenso, il Bilancio per l’anno 2013 ed il Programma annuale 2013 e triennale 2013-2015 delle opere pubbliche. Si è trattato del primo bilancio della nuova Amministrazione eletta nella primavera 2012, considerato che il precedente bilancio era frutto della gestione commissariale. Questo atto di programmazione finanziaria risente in maniera sensibile delle limitazioni di spesa finalizzate al rispetto del “patto di stabilità interno”. Il Comune, pur avendo già da qualche anno programmato, finanziato e progettato numerose opere pubbliche, non è in grado di dar corso ai lavori perché le norme nazionali consentono di spendere (e quindi pagare) annualmente solo importi molto limitati: “abbiamo i soldi ma non possiamo spenderli”. Per avere un’idea dell’impatto sull’operatività in campo lavori pubblici delle norme sempre più stringenti basti segnalare che, se sino all’anno 2008 il Comune di Mirano era in grado di effettuare in un solo anno investimenti per circa 8 milioni di euro, nel 2013 si potranno prevedere pagamenti per un importo annuo inferiore ad € 800.000. Si tratta di una contrazione di circa il 90%. E non va certamente meglio sul fronte del finanziamento di nuove opere. Nel vol-

gere di un lustro anche un’amministrazione che prima, sulla base di entrate e trasferimenti, poteva programmare una sensibile attività di investimenti, e quindi di conseguenti pagamenti, subisce il sostanziale divieto totale di accendere a nuovi mutui. Pertanto l’unica strada da intraprendere per procedere alla realizzazione di nuove opere pubbliche è la preventiva alienazione del patrimonio pubblico; modalità che, complice anche la congiuntura estremamente negativa in campo edilizio, questa Amministrazione non ritiene opportuno percorrere a qualsiasi prezzo, ad eccezione di casi marginali o nell’ipotesi che tali alienazioni possano consentire di perseguire notevoli e riconosciuti vantaggi in campo sociale ed economico. L’attività dell’assessorato affidatomi e dell’intera Amministrazione si concentrerà pertanto nell’analisi ed aggiornamento dei progetti di opere già finanziate e progettate negli anni passati che, fatto salvo poche eccezioni, mantengono inalterate le caratteristiche di utilità e priorità che già erano state a base della loro programmazione. Per comodità si ritiene opportuno rammentare l’elenco di tali opere già progettate e finanziate per un totale di circa 1,8 milioni di euro:

Opera Restauro blocco loculi monumentale cimitero Mirano Capoluogo — € 250.000,00.= Nuovo Percorso Ciclabile Cavin Di Sala – Centro Campocroce — € 618.500,00.= Realizzazione di nuova pista ciclabile tratto s.p. 30 Via Caltana — Opere complementari concernenti “l’impianto di pubblica illuminazione lungo Via Caltana” — € 229.623,00.= Impianto gioco calcio di Mirano Capoluogo: adeguamenti tecnici ai fini del conseguimento del C.V.P.L.P.S. — € 60.000,00.= Installazione di un ascensore e di un servoscala presso la sede municipale — € 154.253,55.= Lavori di ripristino impermeabilizzazione e opere di finitura della tribuna del campo da calcio di Campocroce — € 57.000,00.=

Inoltre l’Amministrazione Comunale ha approvato un programma annuale e triennale delle opere pubbliche (previsto dalla legge) che, per i motivi sopra indicati, risulta sostanzialmente confermato negli ultimi cinque anni. Qualcuno obietterà che si tratta di un bel libro dei sogni ed è in parte vero. Ma è la legge che prevede di allegare al bilancio l’elenco di interventi ed opere che si ritengono necessari per lo sviluppo e la sicurezza del territorio amministrato. Altra

questione è poi la concreta finanziabilità e di conseguenza la realizzabilità di quanto previsto. Si riporta nel seguito la programmazione triennale 2013-2015 dei lavori pubblici, evidenziando che la previsione di spesa complessiva pari ad € 14.348.000 risulta sostenibile condizionatamente ad ipotesi di finanziamento previste in accordi di programma concernenti il Passante Autostradale di Mestre e mediante l’apporto di capitali privati (Tenenza Carabinieri):

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Importo

Manutenzione straordinaria piste e spogliatoi atletica leggera campo sportivo Mirano Capoluogo

460.000,00

Restauro Villa Erizzo ad usi sociali

250.000,00

Completamento e riorganizzazione funzionale area centrale Frazione di Zianigo.

600.000,00

Adeguamento normativo e completamento pattinodromo frazione di Scaltenigo

500.000,00

Manutenzione straordinaria rete secondaria acque bianche Mirano sud-est Realizzazione nuova Caserma per istituenda Tenenza Carabinieri di Mirano - S. Maria di Sala

200.000,00 4.360.000,00

Realizzazione nuovo corpo loculi Cimitero Frazione di Scaltenigo

700.000,00

Nuovo parcheggio Cimitero di Zianigo ed adeguamento della viabilità (via Castelliviero-via desman)

950.000,00

Realizzazione pavimentazione strade comunali o con servitù di pubblico passaggio (Argine Muson, vic. Balzana, Caltressa, Refosso Vallone, Viasana est)

250.000,00

Adeguamento normativo e funzionale campo gioco rugby di Mirano

350.000,00

Adeguamento impianto gioco bocce frazione di Scaltenigo

125.000,00

Rotatorie via Matteotti-via Cavin-via Saragat

500.000,00

Riqualificazione vie Don Orione, Chiesa e Accoppè Fratte Interventi di manutenzione straordinaria plessi scolastici vari Pista ciclabile tra Scaltenigo e Mirano.

TOTALE

Il programma triennale è subordinato ai limiti dei flussi imposti dalla normativa e inoltre è condizionato all’avverarsi delle modalità di finanziamento delle singole opere. Modalità che prevedono un tra-

350.000,00 2.400.000,00

Eliminazione barriere architettoniche (16°, 17° e 18° lotto) Pista ciclabile Mirano -Zianigo (2°stralcio)

1.000.000,00

210.000,00 500.000,00 14.318.000,00

sferimento regionale iniziale pari ad € 6.388.000 connesso agli accordi di programma del Passante e/o da privati, oltre ad € 4.360.000 per trasferimento figurativo di capitali da privati sulla base della

previsione che stabilisce la realizzazione della Tenenza dei Carabinieri mediante finanza di progetto. Oltre agli investimenti in nuove opere pubbliche sopra citati risultano già finanziati nei precedenti esercizi anche interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che, sempre per i limiti imposti dal patto di stabilità interno, non è stato possibile realizzare prima. Tali ma-

nutenzioni sono prioritarie rispetto ai grandi investimenti già accennati. Al netto di pagamenti determinati da spese obbligatorie che si ripetono annualmente, la capacità di spesa nell’ambito dei lavori pubblici ammonterà pertanto a circa € 400.000. Tra gli interventi valutati più urgenti da realizzare tra la fine del 2013 e il 2014 con tali limitati margini di pagamento sarà data priorità ai seguenti:

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO Ristrutturazione scuola materna W. Ferrari per ricavo 4^ sezione

Importo 160.000,00

Interventi di moderazione traffico e manutenzione Via Dante nord

80.000,00

Realizzazione pista ciclabile Via Zinelli

35.000,00

Sistemazione area esterna ed eliminazione barriere architettoniche cimitero Zianigo

40.000,00

Ribitumature strade comunali

64.000,00

Arredo urbano

15.000,00

Attrezzatura protezione civile

11.000,00

Interventi di contenimento energetico edifici comunali

30.000,00

Manutenzione ordinaria e straordinaria impianti sportivi

50.000,00

Interventi in materia di sicurezza idraulica

30.000,00

Interventi conservativi ambientali

15.000,00

Manutenzione attrezzature ludiche parchi

10.000,00

Manutenzione marciapiede/eliminazione barriere architettoniche

30.000,00

Manutenzione cimiteri comunali

15.000,00

TOTALE

In conclusione, e mi riaggancio quindi al titolo, emerge un quadro di elevata incertezza derivante da fattori non dipendenti dalla volontà di questa Amministrazione. Le politiche nazionali in tema di contenimento della spesa, oltre che di riduzione dell’indebitamento, unitamente alla possibilità da parte di altri enti pubblici, territoriali e non, di onorare accordi di programma stipulati con il Comune di Mirano negli anni passati, non consentono di avere certezze sulla fattibilità concreta della programmazione comunale di grande scala analizzata. A parere di chi scrive, la ripresa economica locale e nazionale non potrà prescindere da decisioni politiche forti in campo economico di competenza governativa, che privilegino la possibilità anche degli Enti Locali di ri-

570.000,00

prendere ad investire sul territorio in maniera selettiva, privilegiando opere di grande importanza sociale (scuole, impianti sportivi, ecc.), di sicurezza della circolazione (piste ciclabili, rotatorie, illuminazione), oltre che di reale realizzazione di misure di rispetto ambientale definite dal P.A.E.S.

Giuseppe Salviato Assessore ai Lavori Pubblici


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Artigiani e piccole imprese: quale sarà il prossimo futuro?

La nostra società è in evoluzione perché il mondo produttivo, dei servizi e commerciale, è in evoluzione. In un momento delicato come questo, cosa fare? Con un atteggiamento pessimista o si molla tutto o si attende, mentre con un atteggiamento positivo, si consolida, si ottimizza e si progetta il futuro. Ciò che complica la crisi è la staticità e quindi l’artigiano e la piccola impresa dovranno investire per essere pronti a presentarsi ai mercati. Pronti a farsi conoscere, pronti a far conoscere le proprie professionalità e pronti a far conoscere i propri prodotti. La necessità aguzza l’ingegno, ecco perché oggi come non mai è l’imprenditore che deve cercare il mercato, mentre prima, nell’epoca del consumo di massa, il mercato cercava l’imprenditore. Come sarà il prossimo futuro per le nostre imprese? Secondo diverse indagini emerge una sorpresa: le aziende intervistate stanno riprendendo fiducia sul fatturato nel prossimo biennio. In particolare il 42% prevede un incremento del fatturato e il 12% si aspetta un forte aumento; il 39% prevede che alla fine del 2015 il fatturato sarà lo stesso di oggi ma con meno tasse e quindi maggior guadagno, mentre solo il 7% prospetta un peggioramento. Indubbiamente siamo da sempre “Maestri

del Fare” e abbiamo ancora un buonissimo futuro davanti se non sprechiamo tempo e opportunità. Gestire un negozio, una attività commerciale artigianale o una piccola industria significa mettersi in gioco con la propria personalità. Essere imprenditori è un modo di pensare, è l’arte dell’uomo messa a disposizione di un prodotto, è l’ingegno che usa la macchina e non si fa usare da essa, è l’emergere che unisce sacrificio e ambizione. E’ uno spirito innato che accompagna gli italiani da sempre. Anche se il mondo è basato sui consumi, non bisogna puntare solo alla quantità ma sulla qualità. Innovazione e bellezza, manualità e alta tecnologia accompagnate da creatività sono le nuove frontiere dell’economia fonte di ricerca, sviluppo e quindi lavoro. Questa consapevolezza, anche a fronte di soluzioni per il momento critico attuale, vede artigiani e aziende in discussione sulla nuova rivoluzione industriale: “saper fare il bello e il buono“; il meglio dell’Italia. Un investimento sul ritorno alla manifattura e alla valorizzazione delle piccole attività può garantire un nuovo futuro all’imprenditoria italiana, che deve impegnarsi in prima linea nella promozione della cultura del sapere. Coniugare i saperi antichi con le nuovissime frontiere tra genio, creatività e richieste generali è la ricetta di base con cui il nostro la-

voro può partecipare a risollevare l’economia italiana. Il saper fare unito all’alta qualità di prodotti e servizi sono le chiavi della crescita, quel binomio vincente che fa la differenza in tutte le attività economiche e continua, nonostante tutto, ad essere apprezzato anche all’estero. E’ necessario dunque fondere il lavoro manuale con le nuove tecnologie per produrre l’eccellenza, cercando di rendere “moderni” i vecchi mestieri. Una buona idea in mente ad un imprenditore non è più sufficiente. In un mercato altamente concorrenziale e selettivo, le tendenze moderne sottolineano un affiorare continuo di corporazioni al fine di unire le “forze” per conquistare posizioni sempre più competitive sul mercato. L’idea che sta maturando è quella di promuovere un progetto di “parnership tecnio-commerciale” attivando una sinergia fra le parti impiegando risorse commerciali e tecniche al fine di incrementare il parco clienti e le relative vendite con l’obiettivo di far acquisire ed acquisire una maggior e più sicura quota di mercato. In Italia, anche se in ritardo rispetto al resto dell’Europa, stiamo assistendo alla diffusione di una nuova forma imprenditoriale: le Startup. Creare una Startup significa avere un’idea innovativa, analizzarla e applicarla, sfruttare tutte le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per proporre un nuovo prodotto o un nuovo servizio per avere un profitto economico. Le recenti indagini del mercato mettono in evidenza che nuove idee saggiamente applicate fanno emergere aziende ad alto contenuto tecnologico anche dopo pochi anni dalla nascita. Lavorare in rete e proporre un proprio modo di innovare specifico; è “il fare rete” a distinguere gli artigiani e i piccoli imprenditori legati alla tradizione da quelli proiettati verso il futuro. Un enorme aiuto potrebbe arrivare dalla politica e dalle associazioni di categoria; l’invito sarebbe quello di ampliare le norme agli investimenti che dovrebbero considerare non solo i macchinari in senso stretto, ma anche tutte quelle componenti produttive di alta tecnologia e di conoscenza che fanno funzionare l’azienda. Riqualificare gli spetti organizzativi, di comunicazione e di ge-

stione, senza i quali è impossibile fronteggiare le sfide competitive del mercato. Si deve uscire da una visione in cui le macchine e gli strumenti stanno da una parte e tutto il resto dell’azienda sta dall’altra. Per quanto indispensabile non è sufficiente agevolare le assunzioni; bisogna creare prima i presupposti per assumere. La società moderna accelera le richieste e il modo produttivo è diventato sempre più dinamico, veloce ed esigente, di conseguenza i processi gestionali non sono più quelli di una volta. Gli esempi di successo sono fatti da soluzioni innovative per la progettazione, per la programmazione degli acquisti, per nuovi metodi e tempi di lavorazione e per la logistica, associati alla giusta professionalità. I sistemi informativi aggiornati permettono un salto di qualità non indifferente, la formazione del personale, l’organizzazione delle reti di vendita, sino alle piattaforme di commercio elettronico ecc. sono aspetti vitali per la valorizzazione degli strumenti. Risorse umane e risorse tecniche non più operai e macchine. Per questo non si parla più di informatica nel senso tradizionale, ma di Global Digital Market o Industry. Una fusione di componenti che stanno cambiando il volto di quello che era una volta il settore informatico e delle telecomunicazioni, la relativa organizzazione del lavoro e gli equilibri di mercato e della comunicazione. Le aree a più rapido sviluppo non richiedono solo capacità produttiva e di servizi, ma una profonda capacità manageriale industriale. Si tratta di apparecchiature informatiche, di software e di applicazioni innovative. Si tratta di recuperare velocemente dati e informazioni, saperli elaborare per poter prendere le giuste decisioni. Una capacità che alcuni artigiani e piccole aziende italiane hanno già dimostrato di avere e che altre, con un po’ di coraggio, potrebbero esprimere. Il lavoro crea lavoro e il lavoro crea occupazione, l’occupazione incrementa i consumi. Un concatenamento che difficilmente si può modificare e dove ogni componente deve mettere la sua parte perché il sistema società moderna funzioni. Maurizio Foffano

L’insostituibile presenza dell’Associazione Volontari Ospedalieri Onlus (A.V.O.) nell’assistenza all’ammalato Si è appena concluso il XIX “Corso di formazione ed aggiornamento 2013” indirizzato agli operatori A.V.O., Associazione Volontari Ospedalieri Onlus, sul tema “Il Volontario A.V.O. sull’esempio di Papa Francesco”: un appuntamento per ribadire lo spirito che deve animare un’attività tanto preziosa nei confronti della sofferenza umana. Infatti l’Avo opera dell’Ospedale di Mirano, di Noale e presta la sua opera di consulenza presso l’ospedale Villa Salus di Mestre. Le difficoltà in cui si trovano molte famiglie stanno riducendo il numero dei volontari a fronte di sempre maggiori richieste da parte dei reparti ospedalieri. La

prevalenza dei fattori diagnostici e tecnologici finisce per ridurre lo spazio ai fattori umani e psicologici e i pazienti si ritrovano ben curati, da un punto di vista medico, ma un po’ abbandonati sul piano umano, affettivo e psicologico. Il Direttore Generale dell’ASL 13, nel porgere il saluto all’inizio del nuovo corso ha avuto parole di vero encomio per il servizio che i volontari offrono, gratuitamente, ai degenti ospedalieri. La messe è molta, ma gli operai sono sempre pochi. È questo lo scopo del corso annuale: la ricerca della quantità (numero) e della qualità del servizio. Chi meglio di Papa Francesco poteva offrire spunti di grande

valore umano al volontariato dell’Avo? Il corso non ha assolutamente un indirizzo confessionale: Papa Francesco parla all’uomo, ricerca la dignità della persona, incoraggia il servizio agli ultimi, attraverso i valori universali dell’accettazione, della tolleranza, dell’offerta per ricreare una nuova comunità sociale. Sembra il decalogo del volontario avosino: il corso è una strada ed un invito ad entrare nell’associazione per condividere ed abbracciare questi valori universali. Questi gli argomenti trattati nei qcinque incontri programmati: - Il volontariato A.V.O. al servizio dei poveri

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IL PARTITO DEMOCRATICO, UTILE ALLA SOCIETÀ Questo è il titolo che ho dato al documento programmatico che ha accompagnato la mia elezione a segretario provinciale del partito Democratico di Venezia. Perché il Partito democratico deve essere uno strumento utile alla società? La risposta è semplice e deriva dal fatto che oggi la politica viene percepita dalla maggioranza dei cittadini italiani in modo negativo. I dati della scarsissima affluenza alle urne nelle ultime scadenze elettorali sommata agli elettori che hanno votato scheda bianca o annullato la scheda e tenuto conto di quanti cittadini hanno fatto la scelta di privilegiare movimenti anti sistema sono la più chiara dimostrazione di quale sia il livello di disaffezione verso la politica dei cittadini italiani. Da un lato la crisi economica, la disoccupazione, la difficoltà di arrivare alla fine del mese per molte famiglie e, dall'altro, gli sprechi, le iniquità e le ingiustizie. Tutto ciò ha staccato il Paese reale dalla Politica. Ma della Politica con la “P” maiuscola non si può fare a meno, la Politica è l'unica scienza che riesce a mettere insieme gli interessi contrapposti, tant'è che la Politica va in crisi proprio nel momento in cui non svolge o non riesce a svolgere correttamente il proprio compito. Il crescere delle iniquità, delle clientele, il consolidarsi di nicchie di privilegio è il fallimento della politica che ormai da alcuni decenni non sta più svolgendo la propria mission ossia quello di impedire queste storture e quello di anticipare e programmare il

futuro. In questi ultimi anni abbiamo visto una politica con la “p” minuscola, una politica di corto respiro pronta a rincorrere tutto ciò che poteva portare qualche consenso in più nel sondaggio del giorno dopo, ma incapace di prevedere o programmare il futuro, soprattutto, priva di credibilità e quindi incapace di indirizzare i cittadini verso le scelte più giuste. Ed è proprio da qui che voglio iniziare la mia attività di Segretario provinciale io ritengo che saranno i gesti e i comportamenti di tutti a partire dall'attività di ogni singolo iscritto e di ogni eletto qualsiasi sia il ruolo ricoperto a essere buoni esempi, e questi valgono più di qualsiasi programma. Consapevole di questo, ho pensato che fosse necessario mettere in atto dei comportamenti che in modo immediato trasmettessero l'idea di questo cambiamento a partire proprio dalla segreteria del Partito Democratico di Venezia. Quali sono questi cambiamenti? Innanzitutto la scelta di svolgere il ruolo di segretario provinciale come servizio e non come lavoro: significa che sarà attività di volontariato che non verrà remunerata. La Politica deve riconquistarsi sul campo e con i comportamenti la stima dei cittadini. Il Partito Democratico deve riconnetterai con la società attuando dei comportamenti coerenti con quello che dichiara. Nel caso specifico il PD in parlamento ha votato per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e per coe-

renza è giusto che a partire dalla periferia si dia l'esempio spendendo meno risorse possibili. La Politica deve essere al servizio, deve essere fatta in modo umile e soprattutto deve avere la capacità di saper ascoltare di saper percepire i bisogni e le necessità ma allo stesso tempo deve essere in grado poter ispirare fiducia per poter guidare e dare una visione di futuro ai cittadini. Per spiegare meglio il concetto uso questa metafora: difficilmente utilizziamo le medicine che ci prescrive il medico di cui non abbiamo fiducia e lo stesso vale per “i programmi prescritti” dal politico. Se non ci fidiamo di chi svolge questo ruolo sicuramente non ci fideremo delle promesse, delle proposte e delle soluzioni proposte da quel politico o quel partito. Di conseguenza trai primi obiettivi che mi pongo come segretario provinciale del PD è quello di cercare in tutti i modi di ristabilire il rapporto di fiducia con i cittadini. È questo ciò che intendo quando dico che voglio che il PD si riconnetta con la società, affinché diventi utile alla società stessa. Per questo motivo abbiamo individuato 10 parole che saranno dei modi di fare e delle risorse preziose al fine di riallacciare un rapporto di fiducia tra il Partito Democratico e la società. Le parole sono: Esempio, Generosità, Servizio, Squadra, Trasparenza, Meritocrazia, Giovani, Donne, Circoli, Amministratori Locali. Una combinazione importante di innovazione e tradizione

per ridare speranza e concretezza agli italiani. Non basta infatti proporsi di raggiungere un obiettivo, bisogna, al contrario, realizzare grandi risultati e farli toccare con mano ai cittadini. Ripartire dai principi di fiducia e la speranza e garantire equità, la quale permette di costruire un forte legame tra eticità e diritto. Applicare la legge, una legge equa e giusta in un modo altrettanto equo e giusto. Inoltre si è dibattuto circa altre tematiche di fondamentale importanza al giorno d'oggi: innanzi tutto abbiamo trattato il tema del lavoro e di come dare risposta alla grave crisi occupazionale che sta attanagliando i nostri territori. E in questo contesto abbiamo dibattuto sui temi economici che influenzano direttamente la possibilità di creare lavoro quindi: impresa, istruzione, cultura, sviluppo, ricerca, turismo, agricoltura, pesca, commercio, green economy e smart city. Queste sono i concetti portanti del nostro modo di fare politica. I lavoratori, le categorie economiche, i grandi player insieme alla piccola e media industria diffusa, il mondo del commercio, il mondo agricolo e dell’agroalimentare devono essere i nostri interlocutori primari. È con loro che dobbiamo costituire un luogo permanente di studio, analisi ed elaborazione della nostra proposta politica e amministrativa. Lo spazio metropolitano di Venezia, assolutamente interconnesso con quello di Padova e di Treviso, deve essere basato su un mix di funzioni indu-

striali che spazia dall’artigianato al terziario, dal turismo all’agroalimentare – dove agricoltura e pesca si riprendono lo spazio che meritano – dalla cultura e dalle arti ai trasporti, fino alla dimensione produttiva, tecnologica e manifatturiera. Insieme, uniti sotto lo stesso cuore che batte per degli ideali comuni, ci siamo prefissati questi e molti altri obiettivi, consci di poter realizzare un vero e proprio cambiamento nella vita di tutti i giorni. Per questo motivo voglio concludere con una parola che racchiude tutto il senso del nostro percorso: “Oh issa!”. È necessario infatti indirizzare le forze verso un unico obiettivo e nello stesso momento. Solo in questo modo possiamo vincere le difficili sfide che ci troveremo davanti nei prossimi anni. Il Partito Democratico, utile alla società, si trova a combattere a fianco della società, cercando di renderla nuovamente sovrana.

I grandi centri commerciali nei territori e nelle Città economicamente in crisi Arriva il Natale e le luci nei centri commerciali si accendono a festa. La crisi illumina alcuni aspetti nascosti che ci fanno capire come sono andate le cose in questi ultimi anni; gli amministratori locali del territo-

rio hanno da un lato la morsa del patto di stabilità e dall’altro hanno agevolato e permesso una cementificazione abnorme attivando parallelamente le ZTL (Zona a Traffico Limitato) azzerando parcheggi e servizi che stanno rendendo invivibili i centri delle città. Queste condizioni stanno spingendo i cittadini verso quelle piazze virtuali per incontrare i miraggi delle megastrutture, mente i negozi originali, le attività artigianali e l'iniziativa privata in città muore.

Spesso quando si vuole giustificare l'insediamento di un grande polo commerciale in un territorio, si fa riferimento alla creazione di posti di lavoro, alla modernità e alle opportunità di "sviluppo". In realtà dietro a questo ragionamento si celano numerose falsità abbastanza evidenti. Poche decine di posti di lavoro precari, con contratti a tempo determinato, spesso part-time e con scarse specializzazioni non possano certo rappresentare un'opportunità, soprattutto se si contano i posti di

lavoro persi a causa della chiusura di centinaia di piccole e medie attività ogni anno, incapaci di reggere il confronto. Per quanto riguarda il ruolo di motore dello "sviluppo" delle cattedrali del consumo è veramente curioso come imprenditori e sindaci non facciano mai ricorso alla logica del buonsenso che si proietta al futuro. Non servono, infatti, lauree in economia per rendersi conto che un ipermercato che serve solo a vendere non è paragonabile a uno

stabilimento o ad una impresa che produce merci da vendere altrove. I centri commerciali non producono ricchezza per un territorio, ma a poco a poco la sottraggono, poiché i loro profitti crescono, quanto più aumenta la fetta dei nostri salari dedicata al consumo e ai falsi bisogni. Com'è possibile che un'economia si risollevi se i soldi che entrano sono sempre e solo i nostri, prima o poi si esauriscono inesorabilmente. Giorgio Pesce

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In via di completamento i lavori per migliorare la qualita’ urbanistica e ambientale Come molti cittadini avranno notato, sono ormai in corso da alcune settimane gli attesi lavori nell’area dei Mulini di Sotto. Verranno rimossi i circa 5.000 metri cubi di terra che, depositati nel corso degli anni dal fiume Muson, hanno dato vita a dei cumuli che mettono a rischio la sicurezza idraulica del bacino durante la stagione più piovosa, quando l’acqua, non avendo sufficiente spazio a disposizione, rischia di fuoriuscire. L’opera di scavo, iniziata a fine novembre, dovrebbe concludersi entro il termine dell’anno. L’intervento, che costa circa 300.000 euro, è effettuato dal Genio Civile di Venezia in accordo con il nostro Comune, che lo aveva sollecitato fin dal settembre 2012. Come Amministrazione comunale esprimiamo soddisfazione perché, grazie al positivo rapporto instaurato con questo ente regionale, siamo riusciti a far comprendere la necessità di una radicale manutenzione del bacino per garantire la sicurezza idraulica del centro storico. Il Genio Civile, nonostante l’esiguità dei fondi a disposizione, aveva subito inserito l’intervento nel bilancio 2013 e programmato per questo periodo. Quelli in via Barche non sono gli unici significativi lavori in corso nella nostra Città. Vale la pena ricordare, infatti, i cantieri per la pista ciclabile di via Dante e via Zinelli e

il rifacimento del tetto della scuola materna di via Wolf Ferrari. Anche questi due interventi saranno conclusi per fine 2013. La ciclabile permetterà il collegamento sicuro di Luneo con il centro. In via Dante e nel primo tratto di via Zinelli viene realizzata una vera e propria nuova sede per la pista, mentre il secondo tratto di via Zinelli, dal bivio che porta all’ospedale sino a Luneo, è trasformato in un itinerario ciclopedonale in cui l’accesso in automobile è riservato ai soli residenti, come accade per via Taglio Destro. In programma per via Zinelli anche l’asfaltatura, nel tratto da via Miranese a via don Giacobbe Sartor. Questi lavori vanno a completare quanto già avviato nella zona Nord di Mirano per la moderazione della viabilità a seguito della sperimentazione della circolazione. È in dirittura d’arrivo pure l’intervento per la realizzazione della nuova guaina del tetto della scuola Wolf Ferrari, che, nell’ultimo periodo, era soggetta a infiltrazioni d’acqua. L’opera di ristrutturazione dell’edificio scolastico non si fermerà qui: il prossimo anno, infatti, la parte del complesso un tempo adibita a centro di cottura verrà trasformata in una nuova ala, che ospiterà la quarta sezione della scuola. Questa è la serie d’interventi di fondamen-

tale importanza per la sicurezza e per il miglioramento della vita quotidiana dei cittadini che l’Amministrazione comunale ha potuto finanziare rispettando gli stringenti vincoli imposti dal Patto di Stabilità. Questa norma statale si basa su una formula che lega le entrate e spese correnti a quelle in conto capitale ed è molto penalizzante per i Comuni come Mirano. Qui abbiamo una spesa corrente molto alta per mantenere le strutture comunali (scuole, palestre, ville), i parchi, la rete stradale, il personale e, quindi, il margine per la spesa in conto capitale (cioè per le opere pubbliche) è minore rispetto a quello di altri Comuni vicini di simili dimensioni. Attualmente il limite di spesa per gli investimenti, tra cui quelli per le opere di manutenzione di strade, edifici pubblici, ecc. imposto a Mirano dal Patto è di 400.000 euro annui, un limite assolutamente inadeguato rispetto agli interventi di cui ha bisogno la Città e cui hanno diritto i suoi cittadini. Tale tetto, inoltre, è palesemente inferiore alle possibilità di spesa del nostro Comune nell’era pre-Patto, quando potevano essere messi a bilancio spese per interventi anche nell’ordine dei sette, otto milioni di euro all’anno. Solo l’introduzione dei costi standard po-

trebbe portare a Mirano dei benefici. Nel frattempo, assieme ad altri 378 comuni, la nostra Città ha aderito alla sperimentazione nazionale per l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti strumentali. La sperimentazione sottoporrà la macchina comunale ad un laborioso cambiamento, che porterà a una profonda innovazione nel sistema di bilancio, ma che ci aiuterà, tra le altre cose, a dare sempre più a Mirano le opere di cui necessita e che merita. Gli enti sperimentatori infatti potranno avere dei premi in termini di facilitazioni nel raggiungimento degli obiettivi del Patto di Stabilità interno e di incremento del limite di spesa per gli investimenti (la possibilità di spesa potrebbe essere triplicata, comunque sempre e solo nel caso in cui le risorse economiche da impiegare siano effettivamente disponibili). Inoltre tra le misure premiali c’è anche l’innalzamento sia della spesa per le assunzioni che per il personale a tempo determinato. La distribuzione effettiva del premio a livello di singolo ente si conoscerà solo dall’inizio del prossimo anno. Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano

Centro Storico o Centri Commerciali? Un esodo sociale sul comportamento, sullo stato emotivo e sulla soddisfazione percepita dei consumatori Da circa quindici anni nel Miranese si è assistito ad un evidente mutamento nel sistema commerciale dei centri storici. Una trasformazione indotta dall’apertura ravvicinata di grandi centri commerciali che ha profondamente alterato il sistema competitivo locale. All’inizio è stata la novità, ma successivamente si sono attivate tutte quelle strategie di diretta concorrenza con i negozi tradizionali; offerte e prodotti innovativi, un’ampia varietà di assortimenti, prezzi competitivi, una politica commerciale dinamica e una serie di servizi ad alto valore aggiunto come i parcheggi, l’intrattenimento, il ristoro, la climatizzazione, le stazioni di servizio con i prezzi del carburante vantaggiosi, ecc. Insomma una nuova grande “piazza” in periferia. Con il cambiamento comportamentale, il sistema commerciale cittadino si mostra ancora in ritardo nell’adeguare i contenuti e l’organizzazione dell’offerta al fine di trarre un vantaggio e assistiamo meravigliati ad un ele-

vato tasso di mortalità e a un susseguirsi di cambio di gestione dei negozi che rappresenta la dimostrazione più concreta di tale difficoltà. La dimensione contenuta della città, che permette di avere una percezione molto immediata delle dinamiche locali, ha messo immediatamente in evidenza alle amministrazioni del nostro territorio il malessere. Anche se la sofferenza dei negozianti del centro storico è stata più volte manifestata in maniera pubblica attraverso le associazioni di categoria, le risposte della politica sono sempre deboli e tardive. Non è solo colpa della crisi, le idee ci sono e le proposte di progetto pure. A livello di grandi città, ma è applicabile anche in quelle più piccole, si sta diffondendo in Europa una gestione coordinata e pianificata del sistema di offerta del centro storico, il quale viene visto come un “prodotto complesso” composto da commercio, ristorazione e intrattenimento, il tutto da valorizzare e “vendere” attraverso una strategia unitaria

con forze politiche e associazioni di categoria. Un centro commerciale all’aperto ma molto più ricco di offerte del centro commerciale industrializzato. Un esempio parallelo è la Smart City (città intelligente) un’espressione che indica un ambiente urbano attivo e dinamico che, con i dovuti aggiornamenti, migliora la qualità della vita dei propri cittadini. La città intelligente riesce a conciliare e soddisfare le esigenze dei cittadini, delle attività commerciali, delle imprese e delle istituzioni, grazie anche all'impiego diffuso e innovativo della tecnologia. Non sono sicuramente novità perché si parla in particolare di migliorare i servizi nei campi della comunicazione, della mobilità, dell'ambiente e dell'efficienza energetica. Il cittadino ascoltato dalle istituzioni per nuove necessità e migliorie; non più una città statica, ma che si adegua e si riqualifica in maniera attenta e partecipata. L’idea piace molto e si riscontra sulle caratteristiche di attenzione ai bisogni delle persone di

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50 anni di matrimonio per GEMERINO e MIRELLA 5 ottobre 1963 5 ottobre 2013 Gemerino Umberto Calzavara e Asti Mirella il 5 ottobre 2013 hanno festeggiato i 50 anni di matrimonio uniti alla figlia e nipote.

C’è una bella differenza fra la familiarità del centro storico e l’anonimato del centro commerciale! Pertanto è opportuno riappropriarsi del rapporto fra cittadini e centro storico, sinonimo di affiatamento e sicurezza in tutta tranquillità. Oltre centocinquanta convenzioni attive nel circuito della Privilege Card e più di diciannovemila tessere personali distribuite a Mirano; un lavoro che continuerà ad arricchirsi nei prossimi anni, uno sforzo del gruppo di lavoro per rendere popolare questa classe di elite per far diventare la Privilege Card un mezzo per far riprendere l’economia locale. Fai la spesa sotto casa, la tua Città vive. Le convenzioni, i servizi e le novità possono essere consultate nei siti web www.privilegecardmirano.it, www.privilegeclubcard.com. Inoltre nei siti www.miranomagazine.it e nella home page del comune di mirano www.comune.mirano.ve.it troverete informazioni e notizie utili. Gruppo Coordinamento Privilege Card Maurizio Foffano


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Ambiente mare: prospettive della pesca in Adriatico Analisi di una ricercatrice marina miranese Profondo blu per non dire nero sullo stato della piccola pesca nell’Alto Adriatico. Si tratta di un settore che negli ultimi anni ha visto entrare in difficoltà 400 imprese di pesca che danno lavoro a circa 4.000 persone. In questo senso anche nelle nostre coste si assiste ad un trend negativo, in cui l'aumento dei costi d’impresa, sommati al costo del gasolio e all'impoverimento del mare, hanno messo in ginocchio questo importante settore dell’industria alimentare. La pesca, soprattutto negli ultimi anni, è un’attività soggetta ad un severo monitoraggio poiché sono aumentati gli interventi di tutela dell'ecosistema mondiale. La FAO (Food and Agriculture Organization) stima che il 75% delle popolazioni ittiche del pianeta si trova oltre i limiti di un ragionevole sfruttamento. Considerando i livelli attuali di prelievo, se non si interviene prontamente e con decisione, è stato stimato che entro pochi anni tutte le popolazioni ittiche attualmente sfruttate raggiungeranno uno stato critico preoccupante. L’effetto dell’attività della pesca in un’area si riflette su quello di altre aree poiché i pesci migrano a seconda dei propri cicli biologici. In questo senso è necessario che le misure gestionali siano condivise da tutti i paesi che si affacciano nel bacino Adriatico. Tra le forme gestionali adottate vi sono le regolamentazioni sulla maglia della rete, le taglie minime di sbarcato, l’istituzione di aree marine protette ed il discusso fermo pesca. Tuttavia queste misure spesso risultano essere inefficaci e non in linea con il ciclo biologico di alcune specie. Ad esempio, il periodo del fermo pesca attualmente modulato in 42 giorni (quest’anno dal 22 luglio al 1 settembre) è stato settato sul ciclo biologico della triglia di fango mentre per altre specie non risulterebbe pienamente efficace come tutela degli stadi giovanili. Questo porta ad una diminuzione del pescato e di conseguenza ad un aumento del costo del pesce nei nostri piatti. In questo contesto la marineria di Chioggia, che è la più importante dell’Alto Adriatico, sta subendo anch’essa una riduzione delle catture ittiche con una conseguente diminuzione della flotta e quindi perdita di posti di lavoro. Tutte queste evidenze stanno dando sempre più importanza alla gestione sostenibile della pesca. Negli ultimi anni infatti le politiche europee e nazionali della pesca si sono orientate verso l’adozione di un approccio gestionale che preveda il coinvolgimento diretto degli operatori (pescatori, associazioni, cooperative) per integrare le loro conoscenze ed esigenze nel processo legislativo. Abbiamo la possibilità di cambiare e rimediare? Una concreta possibilità c’è e va ricercata nelle linee e nelle attività che devono rispondere a quella che sarà la pesca del futuro sia dal punto di vista ambientale che ecologico che si impegni a prelevare ogni specie nei giusti periodi e a seconda delle corrette dimensioni. A sostegno di queste considerazioni si muove il progetto di ricerca partecipata finanziato dalla Comunità Europea. L’obiettivo principale è infatti la definizione di un piano di gestione locale per la pesca nella Regione Veneto, elaborato e condiviso da ricercatori e operatori tutti. Le attività di monitoraggio sono realizzate grazie alla collaborazione dei pescatori che partecipano al progetto mettendo a disposizione le loro barche e contribuendo alla pianificazione delle attività e all’interpretazione dei risultati. Il coinvolgimento dei pescatori e la loro sensibilità all’argomento rende possibile evidenziare la specificità della pesca locale integrando l’esperienza e le problematiche di chi in mare ci va ogni giorno, con le conoscenze tecnico-scientifiche. Per una corretta gestione risulta quindi necessario prendere in considerazione aspetti biologici, economici e sociali, utilizzando sia le conoscenze scientifiche che quelle provenienti dall’esperienza dei pescatori che risultano essere i primi conoscitori del mare. In particolare appare evidente che solo un approccio di tipo gestionale partecipato, possa assicurare che le regole promosse per la gestione delle risorse possano essere rispettate ed implementate. Il pesce e il mare sono beni preziosi e come tali vanno tutelati. Monica Mion

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50 strutture entro il 2014 in tutta Italia, questo è l’ obiettivo di Dentalcoop

36 cliniche odontoiatriche in Italia. Per Dentalcoop un biennio da record Continua la crescita a due cifre per il consorzio cooperativo fondato nel 2005, che ha chiuso il 2012 con un fatturato consolidato di 30 milioni di euro. Merito di un modello organizzativo e gestionale innovativo, che consente di offrire prestazioni di eccellenza a prezzi del 30% inferiori al mercato Ancora un anno di forte sviluppo per Dentalcoop, la rete italiana di cliniche odontoiatriche di nuova generazione nata nel 2005 mantenendo un costante ed elevato livello di crescita fino ad oggi, contando 36 unità aperte alla seconda metà del 2013. 500.000 sono le prestazioni erogate nell’anno 2012. Questi numeri fanno del gruppo, la prima realtà nazionale del settore. afferma Paolo Massili, direttore di Dentalcoop contiamo di aprire 15 nuove strutture, entro il 2015 . Saremo in grado di erogare un milione di prestazioni annuali. Il piano di sviluppo porterà alla creazione di molti nuovi posti di lavoro tra odontoiatri, para-

medici e personale amministrativo: «Nei nostri centri – prosegue Massili trovano impiego oltre 400 paramedici, in supporto agli oltre 500 professionisti che prestano la propria attività. Collaboriamo con decine di laboratori odontotecnici rigorosamente italiani, poiché il nostro protocollo, prevede che il materiale protesico debba essere realizzato esclusivamente da laboratori Italiani. UNA RISPOSTA ITALIANA AL TURISMO ODONTOIATRICO Euro 45 per l’igiene dentale, 70 per una otturazione, 395 per una corona ceramica, 575 per un impianto endosseo. «Possiamo fare prezzi così contenuti – spiega Massili – perché abbiamo creato un modello di eccellenza che ci permette di appli-

care una serie di regole di efficienza gestionale alla professione del dentista». «Le cliniche Dentalcoop sono strutture innovative , con grandi superfici , situate fuori dai centri cittadini, facili da raggiungere. I nostri medici possono dedicarsi a tempo pieno al loro lavoro e avvalersi di attrezzature di ultima generazione, affiancati da un team di assistenti di grande professionalità. In questo modo riusciamo ad assicurare cure di eccellenza con prezzi molto contenuti. La nostra crescita ha permesso di arginare l’imponente fenomeno del turismo odontoiatrico: ogni anno sono circa 240.000 gli italiani che varcano i confini per andarsi a curare in Croazia, Romania, Ungheria o Slovenia, per un spesa valutata in 400 milioni di euro».

Dentalcoop, nato nel 2005 in Veneto, gestisce 36 cliniche odontoiatriche di ultima generazione ed è presente in dodici Regioni italiane. Offre tutte le principali prestazioni dentistiche a prezzi del 30-35% inferiori a quelli di mercato. Nel 2012 ha erogato oltre 360mila prestazioni. Ogni clinica cura in media 1.500 persone al mese, con un tasso di soddisfazione del 97% (DATO CHE CERTIFICA L’ALTA QUALITA’). La gestione esclusiva del marchio è affidata a un consorzio. Prevede un rigido disciplinare che regolamenta tutti gli aspetti operativi, qualitativi ed etici delle cliniche Dentalcoop, garantendo così un modello organizzativo efficiente per il paziente e per il professionista. Le cliniche Dentalcoop sono presenti a: Brescia - Cagliari - Caltanissetta - Chioggia - Cremona Darfo Boario Terme - Fontanafredda - Firenze - Grosseto - Jesi - Legnano - Mantova - Martinsicuro - Mirano - Modena Mogliano - Montebelluna - Montecassiano - Occhiobello Padova - Pavia - Perugia - Pietra Ligure - Reggio Emilia - Salerno - San Donà Di Piave - Savona - Schio - Sedico - Spresiano - Torino - Treviso - Udine - Verona - Vigevano Villafranca di Verona www.dentalcoop.it

ECOFAMIGLIA INVESTIRE PER RISPARMIARE

Se prendiamo in esame una recente indagine, in Italia sono attive quasi 20 milioni di caldaie a gas per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria che purtroppo mettono in luce alcune condizioni molto drammatiche. Circa l’80% di queste non è a "norma" e addirittura il 4% è in condizioni potenzialmente pericolose. Inoltre emerge che ne esistono circa 7 milioni senza l’obbligatoria marcatura “CE", indice di sicurezza e di conformità alle normative vigenti. Migliaia di impianti non più adeguati: ecco che serve un intervento straordinario per migliorare la sicurezza e ridurre i consumi. Il nuovo Decreto Legge n. 63/2013 (convertito in Legge n. 90/2013, 3 agosto 2013) ha stabilito che a partire dal 6 giugno 2013 la detrazione fiscale del 50%, prevista per le ristrutturazioni edilizie venga prorogata fino al 31 dicembre 2013 (ripartita in dieci anni), mentre la detrazione del 55% prevista per interventi di riqualificazione energetica, venga innalzata al 65%, a partire dal 6 giugno 2013 e fino al 31 dicembre 2013, per i privati, e il 30 giugno 2014, per i condomini. Partendo da questo fatto la Maniero Elettronica, società attiva nel settore dell’efficienza energetica e leader per l’installazione e manutenzione di impianti per la climatizzazione, sostiene attivamente la campagna lanciata dal Governo che garantisce riduzioni fiscali per chi rinnova, rispettando i nuovi criteri di sostenibilità

che saranno obbligatori in tutta Europa dal 2014 per l’impianto di riscaldamento di casa. Cosa acquistare? Sicuramente l’offerta non manca ma in un ventaglio di soluzioni è importante affidarsi a dei professionisti che valutano tutte quelle condizioni perché l’acquisto diventi un vero e proprio investimento. Non si tratta solo di una caldaia nuova, ma di soluzioni per la climatizzazione e la produzione di acqua calda. Una persona parsimoniosa potrebbe scegliere che la riparazione permetta alla caldaia di ritornare alle sue originarie prestazioni senza dover spendere una somma ingente per sostituirla. Un buon capofamiglia cerca di capire come effettivamente risparmiare. Un investimento intelligente. La scelta in base all’esigenza con il supporto di tecnici specializzati per far risparmiare sui costi di gestione della tua casa o della tua azienda. La Maniero Elettronica ti aiuta a rispettare l’ambiente riducendo i consumi energetici e le emissioni di anidride carbonica del tuo edificio. La loro qualifica ti permetterà di migliorare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione e le prestazioni dell’involucro edilizio. Negli ultimi 10 anni hanno realizzato più di 3000 sistemi per l’efficienza energetica; impianti fotovoltaici, solari termici, pompe di calore, caldaie a condensazione, impianti di climatizzazione e coibentazione di edifici, installati sia a privati che ad aziende. Un servi-

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ARTISTI MIRANESI ALLA RIBALTA Piacevolmente sorpreso, scopro il miranese essere popolato anche da molte personalità di assoluto rilievo, nel campo dell'arte in genere: talenti finissimi che magari incontriamo ogni giorno senza sapere chi sono e cosa fanno. Di seguito mi permetto citarne un paio molto rappresentativi. Carlo Barato, violista del celebre Teatro "Alla Scala" di Milano, una carriera importante ed apprezzata in uno tra i più celebri Teatri d'Italia. Carlo inizia gli studi musiCarlo Barato

cali ad otto anni sotto la guida del M° Francesco Lorito (pure lui miranese doc.) diplomandosi poi al Conservatorio di Padova. Studia poi presso l'accademia W. Stauffer di Cremona. Frequenta i corsi biennali al Conservatorio di Genova tenuti dal M° Giuseppe Gaccetta sulla riscoperta della scuola Paganiniana e si diploma, prima in violino e poi anche in viola, presso il Conservatorio di Milano ottenendo il massimo dei voti e la lode. Vince il primo premio alla Rassegna Nazionale per Violisti "Città di Vittorio Veneto" negli anni 1987 e 1992, collabora con l'orchestra da Camera Italiana con direttore e solista il M° Salvatore Accardo. Nel 1992 vince e occupa il posto di prima viola presso il Teatro Comunale di Treviso. Nel 1995 vince il concorso per il posto di viola di fila presso il Teatro Carlo Felice di Genova e nel 1996 presso il Teatro Filarmonico e dell'Arena di Verona. Suona nell'Orchestra Filarmonica e del Teatro alla Scala dal 1993 al 1997 e nell'Orchestra dell'Arena di Verona dal 1997 al 1999. Nel 1999 vince un posto di viola di fila presso il Teatro alla Scala di Milano. Sempre nel 1999 è Prima Viola presso il Teatro Regio di Torino dopo

aver superato il relativo concorso. Nel febbraio del 2000 rinuncia al Teatro Regio di Torino per tornare a suonare nell'Orchestra Filarmonica e del Teatro alla Scala di Milano. Ha inciso per la casa discografica Dynamic e Tactus, duetti e quartetti di Alessandro Rolla riscuotendo consensi di critica nelle riviste musicali specializzate nazionali ed internazionali. Il pianista Michelangelo Stregapiede invece è un volto già noto, ha già ricevuto l'attenzione di questo giornale stesso attraverso alcune recensioni dedicate in precedenza. L'occasione per segnalare il nuovo sito di rappresentanza del maestro, la sua "vetrina sul mondo" come ama definirla lui stesso: www.pianistmichelangelo.com. Questo spazio multimediale sarà continuamente aggiornato con l'inserimento programmato di materiale audio e video sempre nuovo, tratto da registrazioni live di alcuni concerti. La primavera prossima Michelangelo sarà protagonista al pianoforte di una registrazione video, proporrà al pianoforte un variegato repertorio di musica classica dei più importanti compositori. Questo video girerà poi attraverso emittenti televisive nazionali ed alcuni net-

work internazionali. Un appuntamento assolutamente immancabile per chi lo vorrà "scoprire" ed ascoltare, tra poche settimane Michelangelo è stato invitato a tenere un

Michelangelo Stregapiede concerto a Spinea (in sala Barbazza il 1 gennaio 2014, alle ore 16), concerto in occasione del nuovo anno che tra l'altro vedrà anche la partecipazione di altri affermati artisti di talento del circondario. Il programma dettagliato sarà presente su facebook e altri social network, correlati al sito stesso. Paolo Trevisanato


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Novità per i proprietari di casa

DALL'ACE ALL'APE NUOVI OBBLIGHI PER CHI VENDE O AFFITTA Le ultime disposizioni in materia di prestazione energetica degli edifici sono state definite dal D.L. 63/2013, convertito in Legge 90/2013. Dal 6 giugno 2013 infatti, la legge prevede la sostituzione dell’ACE (Attestato di Certificazione Energetica), già obbligatorio nei rogiti di compravendita, con l’APE; una nuova «targa energetica» che sintetizza le caratteristiche di consumo dell’immobile. Fino all’intervento di questo decreto infatti le nostre norme non erano conformi ai dettami europei; motivo per il quale siamo stati sanzionati. L’Attestato di Prestazione Energetica è quindi un documento molto più articolato dell’Ace, perché tiene conto di caratteristiche termo igrometriche, consumi, produzione di acqua calda, raffrescamento e riscaldamento degli ambienti, tipo di impianto, eventuali sistemi di produzione di energia rinnovabile e dati catastali dell’immobile. Per ora sono ancora utilizzabili, se non ne sono venuti

meno i presupposti, gli Ace prodotti anteriormente al 6 giugno 2013. L’APE non è nato solo per attribuire un “valore ambientale” ad ogni bene patrimoniale, ma soprattutto diventa obbligo allegarlo a tutti i nuovi contratti di compravendita e locazione, così come a qualsiasi altro atto che comporti un trasferimento di proprietà sia a titolo oneroso che gratuito (comodato). Ne consegue atrimenti la nullità dell’accordo, con il rischio di trovarsi in mano “carta straccia”, un contratto d’affitto o un preliminare non validi. Oltre a questo si rischia anche una sanzione amministrativa non inferiore a 300 euro e non superiore a 1.800 euro. In caso di vendita (o locazione) l’attestato dovrà essere consegnato all’acquirente (o conduttuore) al momento della stipula del contratto preliminare. Un accordo tra acquirente e venditore o tra locatore e locatario che evita l’allegazione dell’Attestato di Prestazione

Energetica non è ammissibile ed è illegittimo sulla base del diritto privato. Un contratto che contenga un accordo di tal genere è, pertanto, nullo; non ha mai effetto e non può essere sanato. Analogamente sarà necessario riportare l’indice di prestazione energetica dell’unità immobiliare e la classe energetica corrispondente, quando si tratti di promuovere tramite annunci commerciali di vendita o affitto il proprio immobile. Diversamente «il responsabile dell’annuncio» verrà punito con una salata multa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3mila euro. Per questo fin da quando si decide di vendere o locare un immobile è bene dotarsi dell’attestato. Già addirittura in fase di stima di una prorietà ormai di deve tener conto dei consumi energetici che incidono, e non poco, sul valore dello stesso. Allacciandosi a quanto detto sopra ribadire

singole, due bagni, garage da 25 mq, due ampie terrazze abitabili, garage, Cl A. Euro 340000. Unità 9. Rif 645 MIRANO ZIANIGO, vendesi appartamento pari a nuovo, al piano terra con giardino, composto da soggiorno, cucina abitabile, due camere, due bagni, garage, magazzino. Cl C. Euro 169000. Rif 651 MIRANO prima periferia, vendesi casa singola da restaurare con progetto già approvato e oneri pagati, composta da soggiorno, cucina, quattro ampie camere, tre bagni, garage, giardino privato. Cl A. Euro 195000. Rif 648 MIRANO TEATRO, vendesi appartamento al piano terra con esclusivo giardino di 120 mq composto da soggiorno con angolo cottura, due camere, due bagni, garage singolo Cl D Euro 205000 Rif 510 MIRANO ZONA OSPEDALE, in zona immersa nel verde vendesi ampia villa singola di complessivi 350 mq con possibilità di ampliamento, situata in lotto da 1200 mq, ideale per due nuclei familiari o per chi vuole crearsi un villa signorile villa singola a due passi dal centro. Cl F. Euro 388000. Rif 626 MIRANO ALDO MORO vendesi appartamento ottime condizioni al secondo ed ultimo piano con ascensore composto da soggiorno con angolo cottura, due camere, due bagni, garage. Cl. C. 150.000 Rif. 421 SANTA MARIA DI SALA, VETERNIGO, vendesi porzione di villetta a schiera, composta da soggiorno, cucina abitabile, due camere, un bagno, garage singolo e bel giardino privato di 80 mq. Cl D. Euro 165000. Rif 611

che la pagella energetica è un documento estremamente complesso e nella corsa dei professionisti per accaparrarsi questa fetta di mercato si insinuano documenti non validi o di scarsa qualità. Quindi non sempre la scelta di un professionista più economico comporta un vantaggio, perchè una classe energetica di classe inferiore porta ad un deprezzamento dell’immobile. Sarà l’agenzia a dover verificare, prima di avviare qualsiasi pratica, che l’attestato esibito dal cliente abbia quel contenuto minimo che, in base alla normativa vigente, lo possa qualificare come Ape: deve indicare la classe di prestazione energetica dell’edificio, la data di rilascio (sia l’Ape che i vecchi Ace hanno validità decennale), gli elementi idonei a collegare il certificato all’immobile negoziato (in primo luogo i dati di identificazione catastale), la sottoscrizione del tecnico che lo ha redatto e la sua dichiarazione di indipendenza.

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Viabilità Miranese tra utopia e realtà Anno nuovo tasse nuove! Ormai è prossimo l’aumento della tariffa autostradale da Mirano a Padova da 0,80 a 2,70 euro e il tratto gratuito da Mirano a Mestre. Con queste tariffe e penalizzazioni il traffico locale si riverserà senza ombra di dubbio sulle strade cittadine. In tutta Europa è in atto un processo inverso incentivando l’uso delle strade esterne ai centri abitati con tangenziali e autostrade, favorendo il trasporto e gli spostamenti e tutelando la salute delle persone. A proposito del casello di Vetrego, i famosi 19 milioni di euro stanziati per medicare le ferite del passante, che fine hanno fatto? Quei soldi frutto di contrattazioni per gli sfregi al territorio, i disagi e il peggioramento della qualità della vita che dovevano portare dei sollievi sul piano della viabilità e della vivibilità della Città di Mirano, dove sono? Esiste una semplice proposta dell’utilizzo della Privilege Card come “viacard miranese”. Uno strumento già distribuito agli abitanti di Mirano e che tecnicamente è attivabile con un accordo con chi gestisce l’autostrada. Si tratterebbe di utilizzate la Privilege Card per ottenere degli sconti come rimborso delle difficoltà che sta creando il casello autostradale a Mirano. Più volte è stato sollecitato l’interessamento, ma

dal grande coinvolgimento iniziale a tutt’oggi non si hanno novità. I nostri politici, stringi stringi, non ci stanno dando nessuna risposta, ma presentano semplicemente delle posizioni politiche, delle “volontà”. Volere i 19 milioni di euro dalla Regione è una posizione onorevole, ma in concreto cosa si sta facendo? In concreto come si sta procedendo per la difesa e la salute dei cittadini Miranesi? In concreto cosa si sta progettando per l’eliminazione del traffico pesante e di attraversamento? Forse nel 2014 un probabile acconto, una promessa ai cittadini che ha il sapore amaro di un ulteriore “ste boni che qualcosa riva…”. Il comitato tecnico, composto dagli stessi enti firmatari dell’accordo di programma, quindi Comune, Regione, Provincia e Veneto Strade, ha fatto nascere un nuovo impegno per destinare nel 2014 una parte di fondi per Mirano, almeno la prima parte. In pratica altre promesse perché non si conosce né in quale mese e nemmeno con che destinazione. L’argomento viabilità all’attuale amministrazione forse non interessa più come in campagna elettorale. Probabilmente questi fondi finiranno nelle manutenzioni ordinarie come le asfaltature delle strade, ma non nella viabilità. L’argomento crea sicuramente “acidità” e c’è la netta sensazione che, in que-

sti anni, ci si stia arrendendo e adattando a una realtà che non piace e con la quale dovemmo convivere forzatamente. Questo è il riassunto e le mancate risposte ci lasciano perplessi, condividiamo i dubbi dei comitati che riportiamo in queste poche parole e che temono un degrado del territorio costato tanti sacrifici e che non si terrà conto di quella idea di partecipazione attiva dei cittadini, associazioni e comitati stessi che da sempre animano la vita socio-culturale della città, nella progettazione di opere per migliorare la qualità della vita.

Natale 2013: il saluto dell’assessore provinciale Claudio Tessari

Un augurio di serenità vera Natale all’insegna della solidarietà, nonostante tutto. Quello che ci apprestiamo a vivere ancora una volta deve essere una festa che non dimentica chi ha più bisogno. E’ questo l’augurio che porgo a tutti i cittadini del miranese per questo periodo dell’anno in cui spesso si fanno bilanci e buoni propositi per il nuovo anno. La Provincia di Venezia attraverso l’assessorato che rappresento, è ben felice di collaborare con quella parte viva del territorio che anima la vita sociale con mille attività spesso in maniera completamente gratuita. Una delle tante iniziative che ho

il piacere di ricordare e che assieme ai miei collaboratori abbiamo iniziato otto anni fa quando ero sindaco a Spinea, riguarda la mostra dei “100 presepi”: un motivo di grande orgoglio per la nostra città e i suoi abitanti, un filo conduttore per tutte le iniziative che ad essa si affiancano, per rinnovare il clima natalizio affinché sia veramente festoso e solidale. L’appoggio e la collaborazione della Provincia di Venezia trova spazio perché tutto questo promuove l’incontro, lo stare insieme, l’intrecciarsi di relazioni interpersonali positive. La rappresentazione della nascita di

Dio bambino simbolizza una nuova vita che giunge tra noi per darci la possibilità di rinnovarci in amore, solidarietà e speranza. Vi invito a visitare i presepi, esposti in varie sedi a Spinea, assieme ai vostri cari ed amici. Il presepe ci parla del valore della semplicità e della famiglia, del passato e del presente. Grazie a tutti coloro che hanno lavorato e stanno ancora lavorando per offrire a tutto il territorio questa significativa e importante opportunità. Tra gli altri un grazie particolare lo aggiungo anche all’associazione che edita questa testata a Mirano per la sua preziosa opera di comuni-

Vigo di Cadore L'importanza del Comune, testimoniata dagli edifici storici, dalle opere d'arte e dai documenti antichi conservati nella Biblioteca Storica Cadorina, fanno del paese il cuore culturale dell'Oltrepiave. Nel paese si trovano due straordinari cicli pittorici d'arte medievale, il più antico conservato nella chiesa di Santa Margherita di Salagona, (fine XIII sec.), mentre il più conosciuto si conserva nella chiesa di Sant'Orsola di Vigo (metà XIV sec.). Altre opere d'arte, testimonianza dell'importanza dell'attività artistica del territorio nel corso dei Secoli, si conservano nella chiesa di Sant'Antonio Abate di Laggio, nella chiesa della Difesa, nella parrocchiale di Vigo e nella vicina chiesetta di San Ber-

nardino di Pelos. Rilevante sotto il profilo culturale è la Biblioteca Storica Cadorina, fondata nel 1892 dal prof. Antonio Ronzon studioso di storia locale, la quale conserva pergamene e manoscritti fondamentali per la storia locale. Testimonianza della Prima Guerra Mondiale è il Forte di Monte Tudaio e le postazioni militari della Grande Guerra in Col Cianpon, recentemente recuperate; per gli amanti della natura l'altopiano di Razzo offre la possibilità di un tuffo in un territorio incontaminato, ricco di sorgenti e di verdi pascoli. Questa Località inoltre è particolarmente amata dagli astrofili in quanto non contaminata dall'inquinamento luminoso.

cazione, di divulgazione e di coinvolgimento; a tutti i suoi collaboratori e al mondo economico e produttivo che partecipa con proprie inserzioni per far conoscere a tutti il dinamismo di questa città. Un grazie che estendo anche a tutte le altre associazioni e gruppi sempre molto attivi in questo Comune. L’augurio è che per ognuno il Natale porti serenità vera nelle nostre famiglie e ai nostri cari. Buon Natale a tutti. Claudio Tessari Assessore Istruzione Provincia di Venezia

Da gennaio le iscrizioni al Nido Integrato S. Bernardetta di Scaltenigo Dalla metà di gennaio riaprono le iscrizioni al Nido Integrato “S. Bernardetta” di Scaltenigo per l’anno scolastico 2014-2015. L’offerta è rivolta ai bambini e bambine dai 12 ai 36 mesi. Il Nido Integrato, situato in via Caltana 194, ha ormai una tradizione quasi decennale e può vantare l’Accreditamento dalla Regione Veneto, ottenuto nel 2011 col punteggio massimo di 100/100. Nella stessa struttura è ospitata anche la Scuola dell’Infanzia: principio fondamentale e caratterizzante dell’intera struttura è, infatti, la proposta al bambino e alla famiglia di un percorso educativo unitario, organico e continuo che li accompagni dai 12 mesi ai 6 anni. Infatti, pur mantenendo ognuno la propria

identità, Nido Integrato e Scuola dell’Infanzia partecipano dell’unica gestione, ma soprattutto dell’unico progetto educativo generale. Recentemente i locali sono stati oggetto di una ristrutturazione al fine di rendere ancora più confortevoli, piacevoli e sicure le giornate che i “piccoli” trascorreranno insieme alle educatrici all’insegna di gioco, manualità, musica, nanna, “pappa buona” preparata dalla mensa interna e…tante coccole! Le educatrici attendono genitori (e nonni) per informazioni e iscrizioni ogni giorno dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 9 e dalle 13,30 alle 15. E’ possibile comunque contattarle anche telefonicamente allo 041436052 o via posta elettronica all’indirizzo maternascaltenigo@libero.it.

All’affezzionata clientela

Lucio e Silvia augurano BUON NATALE


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Approvato dal Consiglio comunale di A.I.P.D. Associazione Italiana Mirano il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il risparmio energetico Persone Down ONLUS L'Associazione Italiana Persone Down ONLUS - sezione VeneziaMestre – è un'associazione senza fini di lucro costituita principalmente da persone con la sindrome di Down e dalle loro famiglie. La sezione di Venezia Mestre è la 25ª tra le 45 attualmente presenti in Italia; E' nata nel 1999 ed opera in coordinamento ed in accordo con le finalità statutarie ed operative dell'AIPD Nazionale. Negli anni, grazie ad una moderna politica di inclusione e conseguentemente ad una adeguata possibilità di accedere ai servizi educativi e di partecipazione sociale, le persone con SD hanno dimostrato di saper e voler fare tante cose. Grazie alle moderne tecniche di diagnosi e di cura anche l'aspettativa di vita negli ultimi anni è cresciuta. L'AIPD crede fermamente nella possibilità e nel diritto per le persone con SD di vivere una vita il più soddisfacente possibile, anche nell'ottica di un inserimento lavorativo e nell'avviamento di esperienze di vita indipendente dalle famiglie di origine. Scopi principali della nostra associazione sono: fornire un supporto alle famiglie, promuovere un vero inserimento sociale, scolastico e lavorativo delle persone con sindrome di Down e favorirne la crescita verso una vita indipendente attraverso percorsi di educazione all’autonomia, week-end e di settimane durante le quali i giovani e gli adulti con sindrome di Down hanno la possibilità di sperimentarsi, con la supervisione di educatori, nella gestione di un appartamento, con tutte le azioni che questo comporta (quali pulizie, acquisti, cucinare,…), e nell’organizzazione dei tempi nel rispetto degli interessi e necessità di ognuno. Per informazioni: Tel. 0413969197 Fax 0412682126 E-mail: aipdvenezia@virgilio.it Conto corrente postale 43069335 Banca Prossima IBAN IT36 M033 5901 6001 0000 0006 881 Per 5xmille Codice Fiscale 94045330274 AIPD ONLUS Venezia-Mestre. A.I.P.D. Associazione Italiana Persone Down ONLUS Sezione Venezia-Mestre Via Dello Squero,10 30172 Mestre (VE) Web www.aipdveneziamestre.it

Il Comune di Mirano ha finalmente il proprio Paes, il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile. Il 14 novembre scorso, infatti, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità il documento del Piano, che, il giorno seguente, è stato consegnato al CoMO (Covenant of Mayors Office, l’ufficio europeo responsabile del coordinamento del Patto dei Sindaci), per essere analizzato e approvato. Il Piano è frutto del percorso promosso dall’Amministrazione comunale (con il sostegno della Provincia di Venezia e la consulenza di Divisione Energia srl), che, partito a maggio, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti ed esperti dei settori abitativo, energetico e ambientale. Quella abitativo-residenziale è infatti l’area su cui si è ritenuto più utile intervenire direttamente con il Paes, dato che essa produce la maggior parte dei consumi energetici e delle emissioni della nostra Città. Emissioni che, sommata ogni categoria (riscaldamento ed elettricità abitazioni, trasporti, terziario), ammontano a circa 125.000 tonnellate all’anno. L’obiettivo 20-20-20 (-20% di emissioni inquinanti, +20% di efficienza energetica e uso energia fonti rinnovabili entro il 2020), che abbiamo assunto attraverso l’adesione al Patto dei Sindaci, ci impone di ridurle significativamente. Il calcolo per definire l’ammontare esatto delle emissioni da elimi-

nare deve essere fatto rapportando la quantità di emissioni da cancellare alla popolazione di Mirano stimata per il 2020. Il risultato di questo bilanciamento ci dice che entro quella data dovremmo arrivare a una riduzione di circa 18.500 tonnellate annue. Il Paes di Mirano è un documento di 380 pagine, sottoscritto da tutti i partecipanti, in cui sono contenute le azioni da compiere per permettere alla nostra Città di raggiungere l’obiettivo. È possibile scaricare il documento dalla pagina web dedicata al Paes di Mirano (http://www.comune.mirano.ve.it/vivere/ambiente/p aes/home.htm), accessibile direttamente dall’homepage del sito istituzionale del Comune di Mirano. Il Paes di Mirano contiene sia gli impegni assunti direttamente dall’Amministrazione per ridurre consumi e, quindi, emissioni del Comune, sia le opportunità d’intervento a disposizione dei cittadini per diminuire consumi e impatto ambientale della propria abitazione. Per quanto riguarda l’Amministrazione, molti interventi sono già stati realizzati: installazione di regolatori di flusso per l’illuminazione pubblica, che, stabilizzando la tensione, permettono una maggior durata e miglior resa delle lampade; due impianti fotovoltaici sui tetti delle scuole Azzolini e Pellico; sostituzione delle normali luci votive dei cimiteri con altre a led;

sostituzione delle lampade dei semafori con nuove al led. Per l’efficientamento energetico delle abitazioni è previsto un percorso che parte da un audit energetico che permetta di individuare gli adeguati interventi da eseguire. Dopodiché si potrà procedere a lavori come installazione di pannelli fotovoltaici, sostituzione della vecchia caldaia con una a condensazione, isolamento dell’edificio (cappotto), sostituzione serramenti. Si tratta di interventi costosi, per i quali l’Amministrazione comunale vuole dare tutto il supporto possibile. Per questo è stato creato lo Sportello Energia (attivo a breve), che costituirà un punto di riferimento per chi vuole intraprendere il percorso per rendere più efficiente la propria casa, ed è stato stipulato un accordo con sei istituti bancari del territorio, che hanno creato appositi prodotti per finanziare a condizioni più favorevoli per chi vorrà intervenire sulla casa. I dettagli sono sulla già citata pagina web del Paes. Al di là del risultato positivo dal punto di vista tecnico, ritengo che quella del Paes sia stata anche un’ottima esperienza di partecipazione. Partecipazione che non si fermerà qui: da qui al 2020 c’è molta strada da fare e c’è ancora bisogno dell’aiuto di tutti. Federico Vianello Assessore alle Politiche Ambientali

Se son 10 cresceranno: festa dei dieci anni della Biblioteca in corte Errera e di Bibliovacanze Venerdì 17 settembre 2013 la Biblioteca comunale di Mirano ha festeggiato i dieci anni di attività nella sede di Villa Errera. In precedenza la biblioteca, istituita nel 1973, ha avuto sede al pianoterra del Municipio cittadino fino al 1980, quando è stata trasferita presso la seicentesca Villa Giustinian Morosini “XXV Aprile”, all’interno del parco comunale in via Mariutto. L’ultimo trasferimento, nel settembre 2003, nella restaurata barchessa di Villa Errera.

L’evento ha coinciso con la conclusione di “Bibliovacanze”, il consueto appuntamento con le attività per bambini e ragazzi del periodo estivo. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 16.30, si sono susseguiti: lo spettacolo “C’era una volta il Raccontastorie” di e con Carlo Corsini e Maga Camaja, la premiazione dei vincitori di “Bibliovacanze”, una merenda offerta dall’associazione “Villaggio solidale”, gli interventi della Presidente del Consiglio Comunale con delega alle Politiche Culturali

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Renata Cibin e della Sindaca Maria Rosa Pavanello, e infine l’esibizione dell’artista Oreste Sabbadin. A festeggiare con la Biblioteca eranno presenti, con dei gazebi informativi, le associazioni che in questi anni hanno sempre seguito e supportato con interesse e serietà il nostro percorso culturale: Agorà, Arcam, Centro per la pace e la legalità “Sonja Slavik”, i partner del Villaggio Solidale, Leggidonna, Musa.

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ORARIO: martedì e giovedì 9.00-13.00 15.00-19.30 mercoledì e venerdì 8.30-19.30 sabato 8.00-17.00

Si riceve per appuntamento Mirano Via Gramsci, 23 Tel. 041.5700632


inserto culturale di letteratura, arte, cinema, teatro, fotografia, musica

Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in senso specifico o, meglio, classista – è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso. Pier Paolo Pasolini Lettere luterane

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DIALETTO. UNA LINGUA CONTESA TRA GIARDINIERI E BOTANICI di Paolo Gallina Alla libreria Mondadori di Mirano, tra scaffali e pile di libri abbiamo incontrato Gianna Marcato, docente di “Dialettologia italiana” all’Università di Padova. Una questione quella del dialetto che anima il dibattito tra i linguisti, ma anche tra la gente comune, divisa tra il preservare o il rinnegare le proprie origini, la propria lingua. A Gianna Marcato, che ha affrontato la questione della lingua in territorio veneto, mettendo in risalto il valore culturale dei dialetti, abbiamo chiesto un parere sullo stato attuale del dialetto. “La polemica che spesso contrappone la lingua al dialetto, talvolta anche con una connotazione politica, non ha ragione di esistere. Infatti io mi occupo di dialettologia italiana intesa come studio funzionale alla conoscenza dell’italiano che è fatto da lingua unitaria più dialetti in continuo rapporto tra di loro e non in contrapposizione. Nel 2004 è uscito il mio libro: Parlar veneto. Istruzioni per l’uso, che non è un testo destinato agli specialisti, ma è nato con intenti divulgativi. Già il titolo vuole essere una risposta all’accesa polemica tra lingua e dialetto. Dialetto è l’etichetta di cui ci serviamo, ma, se uno vuole, può chiamarla lingua, visto che per noi linguisti ogni varietà di lingua dalla più grande alla più piccola ha pari dignità culturale. La differenza è tra lingue codificate come l’italiano e lingue solo orali come il dialetto, che sono in balia di chi le trasmette e anche di chi decide di non trasmetterle più. Certo, il dialetto può essere scritto, però mantiene una diversità che deriva dal suo essere fin dalle origini una lingua non codificata, che si è sviluppata affidandosi all’oralità con regole trasmesse da piccoli nuclei di parlanti, magari isolati che ne hanno determinato un’ampia varietà. Per esempio tra noi e le campagne si riscontrano varietà lessicali come piter/pitaro forner/fornaro. Ci tengo molto ad affermare che il dialetto è una varietà non codificata, perché trovo insensata l’idea di una lingua veneta codificata nella quale, proprio per le varietà di cui parlavo, nessuno si riconoscerebbe.”

Redazione: Paolo Gallina, Gabriele Pipia Progetto grafico: Giacomo Gallina Hanno

collaborato:

Francesca

Giubilei,

Alessandro Girtanner, Filippo Rossi. Contatti:

paologallina@gmail.com

Mi pare che la questione dialetto/lingua sia incentrata sulla dicotomia oralità/scrittura; si pone quindi un problema relativo all’uso del dialetto in ambito letterario. In questo momento storico cosa si sta osservando a questo proposito? “Dal 1995 organizzo annualmente a Sappada degli incontri di studio internazionali su temi riguardanti i dialetti e le lingue delle minoranze e proprio nell’ultimo incontro, ma anche in uno recente a Cagliari ci siamo occupati di questo fenomeno. In questo momento sembra che il dialetto, forse perché è in crisi come parlata, venga utilizzato da alcuni scrittori in funzione letteraria in particolare in Sicilia e Sardegna. Noi veneti abbiamo avuto il grande Zanzotto che proprio quando ha raggiunto l’apice del riconoscimento europeo si è messo a scrivere versi in dialetto. Lui spiegava così la sua scelta: “Ti sfido con una varietà linguistica che ti è oscura, ma al tempo stesso ti do una chiave per entrare in una cultura, in un paesaggio”. Meneghello invece insiste sul fatto che con il dialetto si possono fare innesti, quelli che lui chiamava trapianti, cioè servirsi di una varietà di lingua per arricchirne un’altra e questa, secondo me, è la funzione dello scrivere in dialetto.” In certi parlanti dialettofoni si avverte quasi un’ostentazione nell’uso del dialetto, magari ricorrendo a termini in disuso, come si volesse con questo “comportamento” linguistico affermare le proprie radici. Non crede che questo atteggiamento conservatore sia velleitario nei confronti dei rapidi mutamenti a cui oggi il dialetto è sottoposto? “Bisogna stare molto attenti sulla questione delle radici. Con i miei studenti mi diverto dicendo loro di alzarsi in piedi e di verificare che sotto i loro piedi non ci sono radici, non sono alberi. Insistere sul dialetto come radice significa affermare un’idea di identità chiusa, immutabile a cui andrebbe contrapposta un’idea di identità aperta dove ogni esperienza che faccio mi aiuta a formare la mia identità e arricchirla.” Ho visto che anche lei è intervenuta su “Il Gazzettino” nella querelle del restauro dei nizioleti. Di questa polemica mi ha colpito la virulenza, ma anche la partecipazione e la passione. L’impressione è che per i veneziani il legame con i propri luoghi sia molto profondo, che i nomi di calli e campi risuonino vibranti e non ammettano profana-

zioni. Che ne pensa? “C’è chi fa una critica di ordine politico, perché sente offesa la lingua veneta che non c’è; poi c’è chi invece ha manifestato un approccio affettivo alla questione. Mi permetta una citazione. I linguisti sono partiti da questo presupposto: “I filologi sono i giardinieri, noi siamo i botanici! Per il giardiniere conta il fiore ed estirpa tutte le erbacce che interferiscono nella sua crescita, per il linguista è importante anche la più piccola infiorescenza. E naturalmente la polemica era contro una lingua trasmessa solo per iscritto. La polemica è nata in chi vive il dialetto come una proprietà personale ed era abituato ai nizioleti che facevano parte come un’icona di quella Venezia. Come un’esperienza rassicurante che ti deriva dal passare davanti a qualcosa di conosciuto, familiare a cui sei legato affettivamente. Agganciarsi alla filologia per correggere la tradizione ha generato dispetto. Il parlante non può legarsi alla normatività della scrittura. Secondo me ancora una volta è stato trascurato ciò che i dialettologi dicono da decenni e cioè che bisogna guardare a queste forme di dialetto come a una cultura orale.” Oggi si discute molto sullo stato della lingua italiana, sul suo progressivo impoverimento, complice anche la comunicazione in rete, che prevede

Il dialetto […] resta carico della vertigine del passato, dei megasecoli in cui si è stesa, infiltrata, suddivisa, ricomposta, in cui è morta e risorta «la» lingua […] entro una violentissima deriva che fa tremare di inquietudine perché vi si tocca, con la lingua (nelle sue due accezioni) il nostro non sapere di dove la lingua venga […] Il dialetto è sentito come veniente di là dove non è scrittura. (Andrea Zanzotto, Filò) contrazioni e acronimi. Forse neppure il dialetto gode di ottima salute, cosa percepisce dal suo specifico osservatorio? “Il dialetto vive se le generazioni che devono trasmetterlo decidono di farlo. Alcuni dicono che il dialetto è stato salvato negli anni settanta proprio da chi sapeva bene l’italiano. Perché la vergogna e il disagio di dover interloquire in un mondo nuovo con una varietà di lingua che si sapeva disprezzata ha fatto sì che solo chi aveva acquisito una certa sicurezza linguistica potesse azzardarsi a parlarlo. Il dialetto è ancora molto parlato in diverse zone, ma prendendo elementi e regole dell’italiano. C’è un concetto molto importante che mi preme affermare ed è quello dell’eteronomia Non è necessario che io mi senta autonomo perché uso una varietà dialettale. Io posso usare il dialetto e sentirlo come mia lingua e sentire come mia lingua anche l’italiano. Quando due varietà sono vissute come eteronome io accetto che passino regole e forme dell’una nelcontinua a pag 3

Merry Christmas and

a Happy New Book


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Ke reader

D come Design

di Alessandro Girtanner

di Francesca Giubilei

Io odio l'e-reader. Credo che l'e-reader sarà l'oggetto che determinerà il crollo del sistema economico mondiale. Esagero? Seguitemi. Intanto l'e-reader è un oggetto orrendo, una specie di cornicetta piatta e piccola. Provate a pensarlo senza il sistema operativo. Comprereste un oggetto così? No, vero? Ma al di là della bruttezza, è socialmente pericoloso. Continuiamo a immaginare: tutti comprano e-book, quindi fine delle librerie, migliaia di librai disoccupati. E fin qui si può sopportare. Ma continuiamo ad immaginare: a casa non avete più libri di carta, tutta la vostra biblioteca personale sta in quell'oggetto nero, che ve ne fate della libreria vuota? Dunque non comprate più librerie, e l’Ikea fallisce. Eh già, perché è noto che l'Ikea basa il 95 % del suo fatturato sulle Billy, il resto del fatturato sono le polpette svedesi. Dunque Ikea fallisce, nel mondo centinaia di migliaia di disoccupati, che non comprano più niente, nemmeno quello che voi, fruitori di e-book, vendete. Crisi totale, fine del sistema, bye-bye. (per i meno svegli, questo è un paradosso) Contraddittorio: gli e-book costano poco. Già, ma anche qui fermiamoci a riflettere. Intanto costano tantissimo in proporzione ai libri di carta. Un e-book è un file, il suo costo è quello di un dattilografo per un paio d'ore di lavoro, poi il file rivenduto migliaia di volte è senza costi, ma voi lo pagate un'infinità rispetto al suo reale valore. Il libro invece ha un costo reale, tangibile, dato dalla carta, la stampa, le foto, la distribuzione, la vendita. Il libro è unico, è vostro. E poi, avete letto le condizioni di acquisto? Per esempio, se scaricate file musicali da iTunes, non comprate il file, ma solo il diritto di ascolto. Non è vostro! Non lo potete regalare, né prestare. Grazie a quel genio di Steve Jobs, uomo sopravvalutato come mai nessuno, un maniaco copione, che non ha inventato niente, ma è riuscito a farsi passare per un guru, un esempio del peggior capitalismo americano e globale. Nemmeno la famosa frase “siate affamati, siate folli” è sua. Ma allora voi direte: l'elettronica, il digitale, ci hanno semplificato la vita! Davvero, mi chiedo? Siamo sicuri che invece non ci abbia semplificato i piaceri della vita? Parliamo di musica, per esempio. Ascolto un brano che mi piace. Lo voglio acquistare (acquistare i diritti di ascolto). Uso Sha-

zam per sapere cos'è, vado su iTunes, digito il nome dell'autore, pago, scarico nel mio iPod. Perfetto, ora ho un nuovo file musicale tra i centomila che ho scaricato. Poi forse lo ascolterò. Il piacere dov'è? Pensiamo invece a quando la musica era analogica. Mi piaceva un brano. Partivo in auto o in tram e andavo nel mio negozio di musica preferito, e intanto mi godevo il viaggio. Arrivato al negozio mi godevo la scelta tra i vari dischi, magari facevo quattro chiacchere con altri clienti, oppure mi innamoravo della ragazza alla cassa, pagavo un oggetto reale, che tra l'altro era anche un bell'oggetto, grande, colorato, con i testi delle canzoni e le foto degli artisti. A casa mettevo il vinile sul giradischi, mi accomodavo sul divano e mi godevo un'ora di musica, magari invitavo anche degli amici ad ascoltarlo. Un semplice acquisto si trasformava in un'esperienza, tra l'altro ripetibile. Adesso trovatemi voi un negozio di dischi. Altri esempi? Le cartoline, non ne spediamo più. Adesso si mandano foto su facebook, ehi sono qui, arrivato a Dubai, il mare delle Maldive, le postiamo a tutti, anche a chi non gliene frega niente. Invece la cartolina era anch'essa un'esperienza gratificante. Bisognava selezionare le persone a cui mandarla, avere il loro indirizzo, compilarle e cercare i francobolli ma soprattutto scrivere qualche frase. E non era bello riceverle? Potrei andare avanti per pagine e pagine. Anche la storia del costo, il basso costo, l'economicità, è falsa e ridicola. Dobbiamo imparare a pagare le cose per il loro giusto valore, perché così le cose “avranno un vero valore”. Ne possiamo comprare meno, se non possiamo permettercele, possiamo fare musina, sennò saremo complici dello sfruttamento delle persone. Non ci credete? Bene, allora sapete perché pagate cosi poco i vostri ebook? Perché Amazon sfrutta la disperazione della gente. In Germania Amazon è sotto accusa per aver istituito dei veri e propri lager, sfruttando disperati spagnoli, italiani e dell'est Europa, pagandoli pochissimo, senza diritti sindacali, facendoli vivere in baracche fatiscenti, guardati a vista da vigilantes reclutati tra i neonazisti. Bello vero? Così potete comprare i vostri ebook, la vostra musica, a prezzi stracciati. Intanto una buona notizia. In Inghilterra il mercato dei vinili sta ripartendo.

Credo, che il modo più corretto per proiettare in un futuro prossimo l’avvenire dell’Italia, in termini di produzione industriale, sia anche quello di ripensare alla posizione del nostro Paese rispetto alla “cultura del design”. Per fare ciò occorre capire le origini storiche, sociali e imprenditoriali di questo fenomeno artistico-artigianale e industriale (tecnicamente definito good design), che ha caratterizzato, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra, il nord dell’Italia e Milano in particolare. L’area lombarda ha storicamente avuto una vocazione commerciale, improntata alla trasformazione delle materie prime destinate in particolare al consumo domestico e voluttuario, dalla quale è derivato, già a partire dal XIV secolo, un complesso e vivace laboratorio artigianale, caratterizzato da continue istanze innovative, evoluzione delle tecniche di progettazione e lavorazione, alto grado di specializzazione e flessibilità per mercati esigenti e di nicchia. La specificità italiana, che sostanzialmente differenzia la produzione del nostro design industriale da quello di tutti gli altri Paesi, è stata, e probabilmente è tuttora, la forte impronta artigianale data al prodotto. Ciò ha sempre avvicinato il “made in Italy” più all’opera d’arte che all’oggetto industriale. Questa particolare cultura del progetto messa al servizio di una altrettanto anomala realtà industriale locale è stata in grado di rispondere, a partire dal primo dopoguerra, ma soprattutto dagli anni Cinquanta in poi, ad una latente domanda di “modernità” che si è diffusa tardivamente nel territorio italiano. L’obiettivo strategico di intellettuali, architetti e designer fu quello di tra-

ghettare un Paese essenzialmente contadino, distrutto nei suoi asset produttivi e strategici dagli attacchi bellici, verso l’epoca contemporanea, stimolandone la rinascita economica (alcuni esempi: una nota azienda produttrice di mobili in legno, nata da una costola della grande industria della trasformazione della gomma, la Pirelli; lo sviluppo di uffici strategici della Montecatini, motore fondamentale della ricerca industriale nel campo della chimica, da cui dipenderà il successo della lavorazione delle materie plastiche, elemento propulsivo del successo del design italiano dalla metà degli anni Sessanta). Il successo di questo modello produt-

tivo è stato, all’epoca, il risultato di una apertura culturale in grado di accogliere tutte le energie più vive sia nei campi creativi e intellettuali sia nei campi imprenditoriali e commerciali, ma soprattutto è stata la capacità di fare incrociare queste energie in imprese che per la loro coraggiosa sperimentazione possono essere ricordate come dei veri e propri laboratori di ricerca per l’innovazione. Come non credere in questi prodromi e sperare che anche oggi si riesca a ri-innescare un simile virtuoso volano? Tra gli anni Cinquanta e Settanta la forza di questo modello, come già sottolineato poco sopra, è stata la sua struttura anomala: realtà eterogenee; distribuzione territoriale disomogenea e disorganica, idee innovative e spregiudicate, assenza totale di centri formativi per l’industrial design. Oggi occorrerebbe ripensare tutto questo alla luce di una nuova fase creativa e produttiva, perché nonostante il declino economico e industriale in cui versa l’Italia, il design italiano è ancora un faro per molti progettisti e consumatori stranieri. In questo senso, è evidente che gli elementi primari da preservare e rigenerare dovrebbero essere e rimanere da una parte la libera ricerca creativa e dall’altra uno spirito imprenditoriale illuminato, che, tenga insieme una sorta di laboratorio sperimentale scaturito da un artigianato evoluto insieme a una visione dinamica e coraggiosa rivolta più allo scenario sociale che al mercato come pura espressione del consumo. Eventi da non perdere TRIENNALE DI MILANO La Triennale di Milano, sorge a Monza nel 1923 come la 1° Biennale delle arti decorative. Nata come panoramica delle arti decorative e industriali moderne, con l’intento di stimolare il rapporto tra industria, settori produttivi, arti applicate, la Triennale di Milano si è ben presto rivelata specchio della cultura artistica e architettonica in Italia e una delle maggiori sedi di confronto fra le tendenze emergenti. Oggi è l’istituzione italiana per l’architettura, le arti decorative e visive, il design, la moda e la produzione audiovisiva; è un centro di produzione culturale che organizza convegni, rassegne cinematografiche, esposizione itineranti e mostre. www.triennale.it OPEN DESIGN ITALIA Evento dedicato ad design autoprodotto, che punta sul networking fra progettisti e realtà produttive. Open Design Italia nasce nel 2010 da un progetto a cura degli architetti Elena Santi e Laura Succini, con la consulenza scientifica di Valentina Croci, con l’obiettivo di promuovere l’autoproduzione, accorciando sempre di più le distanze tra atto creativo e attività produttiva. www.opendesignitalia.net


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IL RAGAZZO CHE HA VOLUTO VIVERE DUE VOLTE di Paolo Gallina “No, non è un’autobiografia!” Paolo Pietrobon ci tiene ad affermare che il suo libro Latteria popolare San Polo 414, Rialto “Do passi zo dal ponte…”non è la solita operazione nostalgica volta a recuperare i ricordi di un’infanzia felice. È invece una paziente, ostinata ricostruzione di una Venezia ormai perduta, tra gli anni ’50 e ’60, quando usciti dalla guerra si avanzava a grandi passi verso il boom economico. Un lavoro che è durato tre anni e mezzo durante i quali l’autore si è scrupolosamente documentato con acribia filologica per restituire un affresco di una città policroma e autentica. Quello di Pietrobon è uno sguardo mutevole e polivalente, passa dallo sguardo affettuoso verso la propria famiglia, a quello severo e rigoroso dello storico, a quello indagatore del sociologo in un continuo intreccio di temi, ricordi e testimonianze. Nel 2009 era già uscito La casa dei nonni, un’operazione simile a Latteria dove veniva restituita la realtà contadina dell’area veneziana e trevigiana nel primo e secondo dopoguerra. Una realtà destinata rapidamente a soccombere con l’affermarsi delle economie industriali e l’esodo dei “lavoratori della terra” verso le barene inglobate nelle casse di colmata di Porto Marghera. In quel libro “la casa dei nonni” diventa monumento, testimonianza di una cultura fatta di fatica e sacrificio, ma anche di grande solidarietà e ricchezza umana. Ricorda l’autore: ”C’erano questi usci della casa di campagna, così scorticati dal tempo, arsi dalle intemperie, con queste venature straordinarie socchiusi per l’ora mata, quella del pisolino dopo pranzo, con dentro una frescura quieta… e tu aprivi il battente, e quando entravi in quel silenzio, in quella penombra strapiena di suggestioni, ti sembrava di entrare in un mondo magico…” Potremmo dire che “La casa dei

nonni” e la “Latteria Popolare” sono per Pietrobon le due postazioni, le due casematte dove ha consolidato la sua identità, osservatori privilegiati di una realtà in rapido mutamento. La casa dei nonni teatro di un’infanzia e adolescenza in stretta rapporto con la campagna e la latteria a Rialto, cuore commerciale e relazionale della città, crocevia di personaggi e merci. A proposito del percorso formativo e identitario dell’autore Renata

Paolo Pietrobon è nato a Mirano nel 1945. Laureato in Lettere classiche nel 1971, dal 1972 ha unito all’attività di insegnante quella sindacale, politica e amministrativa. Ha pubblicato la raccolta di poesie Mi guardo dentro, mi guardo attorno (2004) La casa dei nonni (2009) dal quale è stato tratto nel 2013 lo spettacolo teatrale Armonia del mondo rurale. Le opere e i giorni.

Cibin nella prefazione a Latteria scrive: “E così tra religione e laicismo, dolorosi distacchi ideologici, adesione a sindacato e partito, si matura quell’homo politicus, che conosciamo e apprezziamo, senza che egli smarrisca l’eredità valoriale degli avi: la fierezza del lavoro, la dignità della povertà, l’onestà dei proletari sinceri, l’amore per gli ultimi, i nodi della sua tessitura umana che gli dettano pagine empatiche e pietose, sostenute da un’inesausta aspirazione alla piena cittadinanza di tutti, di tutte.” Il libro è arricchito da tre capitoli “autonomi” detti intermezzi e dedicati all’arte vetraria (Pallino) all’isola della Giudecca (Zuèca), alla vicenda storica e politica dei portuali e della loro compagnia (Portuali). Per il capitolo sulla Giudecca l’autore ci ha svelato la sua fonte storica. “Io non sono nato a Venezia, ci sono cresciuto, sono un rialtino, un piccolo borghese veneziano, non sono cresciuto in un quartiere popolare come era, e forse ancora è, la Giudecca. Laura, mia moglie è della Giudecca ed è lei che mi ha raccontato un po’ di storie. Poi ho trovato

un suo vecchio libro, uno dei pochi che girava per casa sua, scritto negli anni trenta da Sicinio Bonfanti, ricchissimo di documenti e notizie sulla Giudecca”. Pur nella sua articolata e dettagliata documentazione il libro mantiene una sua circolarità, ciclicità. Un anello narrativo formidabile sigillato nell’incipit e nell’explicit dalle due figure parentali primarie: la madre e il padre. Il libro si apre infatti con il ricordo della madre che faceva il bagno nella tinozza nell’angusta stanzetta, mal riscaldata con l’autore bambino messo nel letto con la testa rivolta verso il muro per non vedere la nudità materna. E si chiude sul letto di morte con un abbraccio estremo del padre al figlio. Una sintesi perfetta del ciclo della vita. Ed è alla fine che Paolo Pietrobon si svela, ci dice qual è il senso profondo del suo scrivere: “Sono un ragazzo che si è divertito tantissimo perché scrivendo mi sono ricostruito la vita per viverla due volte”. Paolo Pietrobon, Latteria popolare San Polo 414, Rialto “Do passi zo dal ponte…”, Cleup, Padova, 2004.

continua dalla prima pagina:

DIALETTO... l’altra e viceversa.” E Mirano è ancora una comunità diffusamente dialettofona o fenomeni sociali come l’immigrazione e le nuove generazioni hanno prodotto mutamenti significativi nei parlanti? “Mirano ha nascosta al suo interno la vecchia Mirano in cui la dialettofonia è molto diffusa. Con una differenza, che adesso non si sente più, ma che era il suo marchio distintivo: dialetto di campagna e dialetto del centro, uno più padovano l’altro più veneziano. A Mirano siamo ormai in presenza di un trilinguismo che è stato osservato anche nel trevigiano. Abbiamo tanti immigrati che hanno evidentemente una varietà di lingue, arabe, africane rumene, anche se spesso nei giovani, che frequentano ambienti dialettofoni, senti la spia della dialettalità. Da constatare che tra i giovani si riscontrano delle differenze di autopercezione, non parlerei di classe, perché ormai il concetto di classe è superato. C’è chi ha maturato una cultura di disprezzo, di fuga e disdegna parlare dialetto, ma a Mirano è anche diffuso un codice misto dove si passa dalla lingua al dialetto, magari per marcare un momento scherzoso o per mettere in risalto qualcosa. Dove si fa un totale bagno linguistico nel dialetto è alla festa dell’agricoltura, mentre in piazza, vicino alla fontana, senti perlopiù parlare italiano. Mirano insomma ha tante micro comunità linguistiche che non sono tra loro connesse.”

LA TIGRE DI CREMONA DOMATA DALLA MATITA DI CAVAZZANO di Gabriele Pipia L’accostamento è molto suggestivo. Mettete assieme una delle voci più celebri della canzone italiana e la prestigiosa matita del disegnatore Disney per eccellenza: il risultato è un mix artistico di altissimo livello, un fantastico progetto che ha già catturato l’attenzione degli appassionati. Mina e Giorgio Cavazzano, la Tigre di Cremona e il Maestro di Mirano: saranno loro i protagonisti del Christmas Song Book tradizionale appuntamento discografico natalizio. Il disco conterrà dodici grandi classici natalizi reinterpretati in modo morbido ed elegante

dalla grande cantante, che per l’occasione diventerà “Mina Uack”. La copertina del disco la vedrà infatti ritratta con tutti i principali personaggi Disney. E a chi poteva essere affidato questo compito se non allo stile inconfondibile di Cavazzano? “Mina è una grandissima appassionata di Topolino, lo legge sempre ed è stata a lungo una fedele abbonata. Mi onora il fatto che sia stata lei per-

sonalmente a volere me come disegnatore – racconta il fumettista miranese -. L’idea è partita dal mio amico Vincenzo Mollica, che da molto tempo mi suggeriva di rendere omaggio alla grande cantante facendola diventare un personaggio Disney. Massimiliano Pani ci ha messo in contatto e a luglio ho fatto una sorta di provino: è andato bene e ho iniziato subito a lavorarci. Per ora con Mina ci ho parlato solo per telefono, conoscerla di persona sarebbe un enorme piacere”. Al progetto hanno collaborato Walt Disney e la redazione di “Topolino”, al cd sarà affiancato un libretto con una ricerca storica canzone per canzone e illustrazioni inedite per ogni brano. Ma non è tutto: in questo inedito “Box De Luxe”, grande come un vero e proprio volume da collezione, ci saranno pure cinque storie Disney dedicate al Natale, un vinile e le tavole di Giorgio Cavazzano in formato da collezione. Parallelamente Cavazzano ha disegnato pure una storia da 35 pagine che uscirà nel numero natalizio di Topolino. “Ad agosto a Mirano c’erano 35 gradi – ricorda e io intanto mi tuffavo con entusiasmo in quelle tavole con la neve e con Babbo Natale. Vedere il prodotto finito sarà una bellissima soddisfazione”.


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L’ANELLO DEL NIBELUNGO: LA VISIONE FILOSOFICA DEL MONDO ALLA FINE DEL 1800 di Filippo Rossi Nel pieno della rivoluzione in Germania il giovane e turbolento Richard Wagner scrive manifesti, traccia programmi, agita, fa discorsi, viaggia ma soprattutto pensa e scrive versi. Progetta un dramma su Federico Barbarossa, un altro su Gesù di Nazareth, e sia l’uno che l’altro tema lo portano ai Nibelunghi. Wagner scrive dapprima lo schema in prosa, e poi l’intera stesura di un’ “opera eroica”, intitolata La morte di Sigfrido. L’epilogo della storia funge da punto di partenza. Un giorno esso diventerà Il crepuscolo degli dei. Lo spirito del musicista però non può ignorare le vampe di rivolta: nel 1849, durante la sollevazione di Dresda, si unisce al partito degli insorti e infine, quando tutto è perduto, mette al sicuro la famiglia e si rifugia in Svizzera, a Zurigo, con l’aiuto di un vero amico, Franz Liszt (che diventerà suo suocero), e di un passaporto falso. Laggiù, perseguitato da un mandato di cattura valido per tutti gli stati tedeschi, trascorrerà nove anni di esilio. Si sente in dovere di riversare su carta il torrente delle proprie visioni artistiche, di dar loro un ordine ed un fondamento; così tra il 1850 e il 1851 compone il suo capolavoro teorico Opera e Dramma. Ancora nel 1851 completa il finale della Morte di Sigfrido con il suo antefatto: La giovinezza di Sigfrido, (rimaneggerà questo lavoro altre due volte, e un giorno lo intitolerà semplicemente Sigfrido). L’anno dopo (1852) è completata la versificazione della Walchiria e dell’Oro del Reno, ponendo così fine, almeno nell’essenziale, al lavoro di composizione poetica dell’Anello dei Nibelunghi (Der Ring des Nibelungen) la colossale opera del compositore tedesco divisa in un prologo e tre giornate che rappresenta il passaggio fondamentale tra il romanticismo e il decadentismo in tutte le sue forme artistiche e letterarie e che ha nel Crepuscolo degli dei la fine che segna un nuovo inizio. Ma mentre la stesura dei versi era stata condotta partendo dal finale per arrivare all’esordio, a partire dal 1853 la sua messa in musica procederà regolarmente dall’inizio (Oro del Reno) alla fine (Crepuscolo). Il drammaturgo Wagner conosceva la storia della tragedia. Egli per rappresentare in immagini la fine del mondo pervaso dal peccato, dalla sete di potere, dall’inganno e dalla speranza di una mistica redenzione per l’uomo, cercò e trovò l’unica fase mitica della storia che gli andasse a genio: il ciclo degli eroi e degli dei germanici. Da questo egli trasse soltanto la materia, l’ambiente, i personaggi, le gesta, gli avvenimenti e i nomi. Creò di conseguenza un mito tutto suo partendo dall’origine del mondo e della vita

nello stato di innocenza primitiva per arrivare alla rovinosa fine degli dei a causa del peccato originale che inquina tutta la vicenda: il ratto dell’oro dal fiume Reno da parte del nano nibelungo Alberich. Questi, maledicendo l’amore, si farà forgiare da suo fratello Mime l’anello in grado di dare la potenza e il dominio sul mondo a chi lo indosserà. Si innesca un meccanismo di rabbia, invidia e corsa all’inganno per arrivare al potere; dei, eroi e uomini cadono sotto il peso di questa enorme colpa che nemmeno l’amore, in quanto inquinato dalla maledizione, riesce a contrastare. Sono creature partecipi sia dei lati fulgidi che di quelli oscuri

ninna nanna del mondo”, 136 battute quali nessuno aveva mai udito prima: la primitiva armonia delle origini riprodotta in un placido moto cullante. Dopo un anno preciso, nel settembre 1854, la composizione dell’”Oro del Reno”, era terminata. Sempre all’estate del ’54 è databile l’inizio del lavoro di composizione della Walchiria; quest’opera a sua volta fu compiuta nella primavera del 1856. Sul finire dell’estate dello stesso anno il compositore affrontò la partitura del Sigfrido che, tuttavia, interruppe al secondo atto nell’agosto del 1857. Prima che la riprendesse per portarla a termine trascorsero ben dodici anni. Che cosa era accaduto? Una nuova

dell’umanità vivente, che errando cercano e cercando errano, che sotto le spoglie di nani, giganti, dei e semidei sono proiezioni delle potenzialità umane di bene e di male, di naufragio e di successo. Le fonti usate da Wagner sono le molteplici versioni del ciclo nibelungico. Il più noto, il Nibelungenlied composto nella regione del Danubio intorno al 1200, non gli sembrava francamente abbastanza arcaico, poiché recava chiare tracce di uno spirito cortese e cavalleresco, così egli si riallacciò al filo della tradizione più nordica di questo antico materiale, in primo luogo all’epos divino ed eroico dell’Edda, nonché alla prosa della Saga dei Welsunghi. Questa impresa creativa avrebbe richiesto un po’ di tempo; sarebbero occorsi (pensava il poeta-musicista) “almeno tre anni interi di impegno”. Alla fine di anni gliene occorsero 26, dei quali più di 21 dedicati al lavoro di composizione musicale. A voler credere al racconto de “La mia vita”, l’autobiografia di Wagner, bisognerebbe ringraziare per l’ispirazione acustica iniziale uno stato tra la veglia e il sogno indotto dal mal di mare e dalla stanchezza durante un riposo sul sofà in uno degli alberghi toccati nel corso di un viaggio in Italia. Ciò sarebbe accaduto a La Spezia il 5 settembre 1853; lo sciabordio dell’acqua con la sua musica naturale formava l’accordo arpeggiato in mi bemolle maggiore e cantava “la

eccelsa fase compositiva lo avvolse con il compimento del Tristano e Isotta e con l’altra opera ad essa complementare: I maestri cantori di Norimberga. L’impulso era dovuto all’incontro con l’opera di Schopenhauer (Il mondo come volontà e rappresentazione) che ipnotizzò Wagner a tal punto da esigere un’immediata sublimazione artistica che lo trattenne dal compimento del disegno del Ring fino al momento in cui, grazie al sostegno di Cosima von Bulow (la figlia di Franz Liszt che divenne la sua seconda moglie) e di re Luigi II di Baviera, non avesse raggiunto la sicurezza materiale e la pace interiore. Il Sigfrido è terminato nel febbraio del 1871 ed inoltre, in parallelo a questa fatica, è già nata una parte del Crepuscolo degli dei. In calce all’ultima pagina della partitura dell’”Opera immortale” si può leggere la seguente annotazione: “Terminata alla Wahnfried il 21 novembre 1874. Non aggiungo altro!! R.W.” La prima esecuzione dell’intero ciclo dell’Anello ebbe luogo davanti ad una folla ammirata nell’agosto 1876, in occasione della stagione inaugurale del festival di Bayreuth nel teatro destinato alle sole rappresentazione delle opere wagneriane. Tuttavia in precedenza Re Luigi, valendosi dell’arbitrio signorile che si era guadagnato a furia di sussidi elargiti a Wagner, aveva già fatto rappresentare a Monaco L’Oro del Reno e La Walchiria (rispettivamente nel 1869 e nel

1870), nonostante la disperazione e le impotenti proteste del compositore sdegnato. Per ascoltare questo immenso capolavoro propongo la nuova versione diretta da Christian Thielemann registrata a Vienna nel 2012 e pubblicata a giugno dalla Deutsche Grammophon in occasione del bicentenario della nascita di questo controverso ma assolutamente geniale e insuperabile musicista (…e non solo…). Il direttore si muove da par suo in un territorio che conosce fin troppo bene e che ha come punto di riferimento la grande tradizione tedesca di Furthvengler e Karajan coadiuvato dai Wiener Philharmoniker in pieno stato di grazia. Memorabile il finale del Crepuscolo. Dopo venti ore di musica il tema conclusivo, che i critici e gli storici della musica (non il compositore) hanno denominato della “Redenzione d’amore” arriva magicamente a dissolvere le fiamme che avvolgono l’olocausto di Brunnhilde distruggendo la reggia dei Ghibicunghi sulla Terra e la dimora degli dei, il Walhalla lasciando uomini e donne al colmo dell’angoscia, inerti e impotenti, a guardare il bagliore del fuoco che sale nel cielo. La musica sottolinea la fine della distruzione e l’inizio di qualcosa di nuovo ma indefinito con una delicatezza quasi ipnotica, una dolcezza che Thielemann dirige ed interpreta da par suo sottolineando questo aspetto speranzoso voluto dal compositore perché forse, per l’uomo, una via d’uscita redentiva può esistere. E’ davvero l’amore? Il finale è molto enigmatico e una vera risposta non c’è. Forse sta proprio qui la grandezza dei veri artisti: creare enigmi e non risolverli perché la soluzione ognuno deve trovarla dentro di sé. In questo caso grazie ad una musica semplicemente magnifica che accompagna una trama purtroppo ancora di strettissima attualità. Se molti intellettuali all’epoca di Wagner capirono la visione politica e sociale che il compositore trasportò nel Ring noi ora non possiamo che prenderne atto. Ma la redenzione esiste, anche se prima deve passare necessariamente attraverso il sacrificio della fine perché solo così ci potrà essere un nuovo inizio.


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ZANZIBAR

Accarezzata dai monsoni, cullata dalle maree, l’isola di Zanzibar, a poche miglia dalla costa africana mescola una natura esuberante al ricordo del fastoso passato. Un viaggio tra spiagge incontaminate, palazzi antichi nascosti nella foresta tropicale, piantagioni di manghi e jojoba, piccoli mercati di pescatori. E un mare ricco di storia dove il vento gonfia le vele dei “dhow” e le donne raccolgono alghe e crostacei. E’ un’isola magica che incantò anche David Livingstone, il prete esploratore che vi soggiornò a lungo prima di farsi sommergere dalle grandi e allora inesplorate distese dell’Africa. Scrisse: “E’ il primo luogo che ho conosciuto in Africa prima di intraprendere il mio viag-

gio all’interno. E’ un luogo di illusioni dove nulla è come sembra. Io sono in paradiso”. E’ vero: quest’isola africana graffiata d’Asia a 40 chilometri dalla terraferma, prima che luogo reale è immagine della mente, una fantasia da modellare a piacere. Già il nome Zanzibar, favorisce questa trasposizione nell’immaginario, come Macao, Samarcanda, Maracaibo. Nomi che vivono nella memoria, inafferrabili e leggendari. Tagliata fuori dalle rotte dei viaggiatori fino ad una decina d’anni fa, Zanzibar ha conservato tutti i pregi di un’isola tropicale. Tranquilla e tradizionale, è ancora abitata da contadini, commercianti e pescatori locali. La fortuna dell’isola sono i

villaggi-vacanze che ingoiano nel tutto compreso migliaia di occidentali dal giorno dell’ arrivo a quello della partenza. Così si può andare per ore da nord a sud passando per paesini di legno colorato e foreste di palme senza incontrare visi bianchi, rivenditori di Malboro, Coca Cola e finti manufatti tribali. L’isola ,inoltre, ha ancora vasti tratti di costa che hanno conservato il loro aspetto primordiale: larghe spiagge con donne e bambini impegnati nella raccolta di alghe e frutti di mare, maree lunghe chilometri che disegnano baie di mangrovie e palme, piccoli mercati dove i pescatori dei “ dhow” vendono tonni e razze. Visi arabi e africani, profumo di spezie, scialli che avvolgono le donne in nuvole leggere di colori, umidità di foreste lontane, vecchie navi arenate cui ogni giorno un’impetuosa marea di quattro metri toglie la dignità mostrandone la ruggine, scuole coraniche, anziani seduti sui gradini che sorseggiano tè, artigiani e antiquari sono immagini acquerellate di Zanzibar. Affascinante e misteriosa, antica e moderna, reale ed immaginaria. Nei nuovi resort il massimo del lusso e del confort ma

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la vera anima di questa perla sull’oceano Indiano si svela negli hotel vecchi ristrutturati come il Palazzo, un po’ bordello, un po’ harem o forse stazione di posta di ricchi mercanti del Golfo, che Tom Green,il ballerino texano della Carrà negli anni Ottanta, ha trasformato in albergo l’Emerson’s and Green Hotel. Piastrelle arabe, ampie camere con zanzariere e letti decorati, grandi ventilatori e finestre di legno intagliato che si affacciano su Stone Town, la capitale. Sul tetto una grande terrazza intagliata nel duro e nero legno delle foreste africane. La vista è spettacolare. Lo sguardo, da qui, vola sospeso dal mare alla giungla, dalla città alle isolette lontane che sembrano scolpite nella luce radente dell’imbrunire, perfette e senza sbavature. E come in una giostra circolare ruotano attorno a questa altana i simboli della tolleranza religiosa dell’isola: minareti musulmani, campanili anglicani e cattolici, coloratissimi pinnacoli di templi indù, chiese ismailite. Muezzin, gong, campane e tintinnii lontani, suoni e invocazioni con cui i diversi credi chiamano alla preghiera, formano un concerto unico e

ininterrotto. Tutto questo crea sulla città un alone di positività anzi un Kharma positivo. Quindi non solo spiagge con sabbia borotalco e acque turchesi, frutta esotica e tintarella ma anche storia, cultura, tradizioni, testimonianze e ritmi che si ripetono da anni come il vento che ripete il gesto antico di gonfiare la tela bianca del dhow, la tipica imbarcazione di questo lembo di Tanzania.

Rudy De Pol

“UNA MADRE, IL CORPO E L’ANIMA”

Una raccolta di poesie che invitano a pensare e a sentirci più umani, superando il nostro “pezzetto di cielo” a volte incupito. Adelina Voltolina, nata a Chioggia (VE) nel 1944, ma miranese per adozione dal 1970, ha pubblicato nel mese di agosto 2013, per Aletti Editore, collana “Gli Emersi – Poesia”, il libro “Una madre, il corpo e l’anima” che raccoglie le più significative poesie scritte dall’autrice. Sposata, madre di tre figli e nonna di

quattro nipoti, pittrice autodidatta, autrice di numerose poesie e racconti, si è distinta in diversi concorsi letterari a carattere nazionale, in cui è stata segnalata con vari riconoscimenti. Cristallina è la spontaneità che caratterizza questa raccolta di poesie. Poesie queste che evocano e suscitano in noi i più profondi sentimenti, che ci portano per mano a scrutare la nostra vita, ma che, soprattutto, ci rispecchiano in una dimensione uni-

versale, dove il sacro e il quotidiano si mescolano, si compenetrano come i due estremi della stessa realtà per alimentare il nostro cuore. Come l’ombra offre rifugio dalla calura estiva, come l’acqua disseta e ristora dalle fatiche, così noi, leggendo queste fugaci righe, troviamo ricovero e sosta dalla frenesia dei nostri giorni; vinti, quindi, ci lasciamo inconsapevolmente avvolgere e proteggere da questi semplici, ma quanto mai efficaci, messaggi di

pace, accoglienza e speranza per comprendere, alla fine, che siamo tutti uguali nelle nostre umane fragilità e che non dobbiamo guardare incupiti il nostro pezzetto di cielo, ma dobbiamo, estatici, ammirarne la sua interezza e universalità. La grande carica emotiva, la passione per la natura, l’amore per la famiglia, la devozione mariana e la viva, ma non scontata religiosità, rieccheggiano, come un’eco, nelle stanze dei sentimenti di Adelina Vol-

tolina. Chiunque, leggendo queste pagine, può lasciarsi coinvolgere in una dimensione onirica, ma quanto mai reale, dove le sensazioni, i ricordi, i sensi si trasfigurano nell’incanto di trovarli quanto mai propri. Il libro è disponibile presso la cartolibreria Corò di Mirano in piazza Aldo Moro e anche in versione e-book a €5,49 al sito: http://www.alettieditore.it/emersi/2013/voltolina.html# sthash.XO981oNe.dpuf Monica Francesca Veronese


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Continua il nostro viaggio negli anni sessanta

Ho scritto t’amo sulla sabbia …. E il vento a poco a poco se l’è portato via con sé … Questi erano i dolci versi di una bellissima canzone del 1967, cantata dal duo Franco I e Franco IV, che ripropongo alla memoria di chi visse in prima persona le emozioni musicali di quel fecondo decennio canoro. La musica leggera, importante forma di hobby e svago per i giovani della mia generazione, raggiunge il suo massimo successo per tutto il decennio 1960 – 1970 per cedere poi gradualmente il passo prima alle musiche più ritmate tradotte in ballo con lo shake, che all’origine aveva ben precise regole di comportamento, poi con la disco music (quella del film “ La febbre del sabato sera”, per intenderci) che rende libero e senza regole qualsiasi movimento del corpo. Chi scrive non è mai stato intenditore e appassionato di musica. Ma non occorre essere specialisti per capire come gli odierni media che si occupano di spettacolo ci obbligano a vivere e sentire canzoni dal testo delirante, eseguite da cantanti vestiti in modo stravagante, effeminati, volgari, violenti. Allora risentiamo con nostalgia i motivi musicali della nostra prima giovinezza.

Musiche dolci e soavi, dove prevalevano sempre i temi dell’amore, del cuore, dei sentimenti romantici, della nostalgia, della patria. Ovviamente c’erano le eccezioni (Morandi, contro la guerra in Vietnam, Celentano contro la speculazione del cemento, i Giganti con i temi del pacifismo), ma queste sapevano trasferirsi dalle sale da ballo alle piazze assurgendo a simboli di protesta mondiale. Perdevano, in altre parole, il valore di musica intimistica per trasformarsi in slogan di piazza. Sul palcoscenico e sotto i riflettori della Tv in bianco e nero i protagonisti si muovevano con eleganza e garbo, attenti più alla musica che al desiderio di essere loro stessi spettacolo. La recente trasmissione televisiva Teche teche tè, che trasmette spezzoni musicali degli anni sessanta, ci regala immagini di cantanti educati, con look, sia maschili che femminili, all’insegna della sobrietà. Certo, anche negli anni 60 registravamo scene di isterismo durante i concerti dei vari Beatles, Rolling Stones, Paul Anka, i Giganti, Mal, Equipe 84, Pink Floyd, i Rock, i Nomadi. Ma il tutto si riduceva al godimento della vista del proprio idolo, l’autografo, un oggetto di

ricordo. Altri e più spinti episodi rappresentavano una trascurabile minoranza statistica, che non caratterizzava il comportamento giovanile di allora. Possiamo quindi dire che la musicalità di cinquanta anni fa, globalmente considerata, fu espressione all’insegna del bello, in un contesto scenografico caratterizzato da una pudicizia e correttezza di costumi accettati come normalissimi valori. Inoltre negli anni sessanta si crea un curioso effetto musicale di imitazione. Il cinema si appropria del successo delle canzoni o dell’epoca e le trasforma in pellicole dallo stesso titolo (ricordate i film La fisarmonica, In ginocchio da te, Non son degno di te, con Gianni Morandi, oppure la trilogia di pellicole sapore di mare?) Gli stessi motivi di successo vengono riprodotti dal vivo attraverso complessi amatoriali che si esibivano nelle sale da ballo delle periferie. Solo ed esclusivamente al sabato ed alla domenica. La diffusione della musica leggera avveniva attraverso un doppio circuito. Quello privato e commerciale con il disco a 45 o 33 giri (che costava rispettivamente 800 e 1.300 lire), e quello pubblico, alimentato dai vari gruppi musicali che nascevano e si scioglievano con estrema rapidità. Non solo e non tanto perché le imitazioni non potevano reggere ai gusti del popolo ballerino, quanto per il fatto che mai come negli anni sessanta la musica non dava da vivere. La musica come hobby non poteva alimentarsi e durare nel tempo con la forza della sola passione, individuale o di gruppo. Oggi la musica prodotta e venduta nei vari locali è totalmente cambiata. Dobbiamo allora chiederci se anche la musica rifletta l’evoluzione ideologica di un’epoca. Se oggi, anno di grazia 2013, la trasgressione è regola, il romanticismo superato e la bellezza fattore soggettivo che non accetta regole, una buona musica nata per cullare la speranza dell’amore, il rispetto della donna, i buoni sentimenti, com’era quella degli anni sessanta, sarebbe improponibile. Quelle vecchie canzoni sopravvivono solo nei circuiti più maturi, anagraficamente parlando, minimali della nostra società, nelle sagre popolari o nelle feste private ed a soggetto. Non a caso, nel veneziano e nel trevigiano si esibiscono con notevole e intramontabile successo i d’Istinti Beat, un complesso musicale sorto più di quarant’anni fa, che ha impostato tutta la sua produzione artistica sul revival degli anni sessanta e settanta. E cosa sono le sale dedicate agli anni sessanta, ormai presenti in tutti i locali d’Italia, se non il disperato desiderio di far rivivere le bellissime musiche di allora? A noi, generazione ultrasessantenne, ri-

mane il dolce ricordo di una stagione irripetibile, mentre facciamo rivivere nei nostri cuori le insuperabili esecuzioni di Mina, Lucio Battisti, Lucio Dalla, Gianni Pettenati, Gigliola Cinguetti, Dino, Rocky Roberts, Little Tony, che nessun arrangiamento moderno potrà mai eguagliare “Applausi” e “ Una chitarra cento illusioni”, indimenticabili successi del 1968, rispettivamente dei Camaleonti e di Mino Reitano valgono da sole l’intera produzione musicale dei vari Jovanotti, Vasco Rossi od Eros Ramazzotti. Cantanti che critico non per la loro arte o non arte, ma per il fatto che non sanno parlare al cuore ed ai sentimenti della mia generazione. E di quella che verrà. Oscar De Gaspari


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LA CITTÀ A TEATRO È stato scelto un titolo bene augurante per la nuova stagione teatrale che unisce 4 proposte diversificate per tema e per pubblico. Perché il rapporto tra la città (polis) e il teatro ha una lunga storia. Sarebbe impossibile immaginare la democrazia ateniese del V secolo a. C senza lo scambio vivificante con il contemporaneo teatro, sia tragico che comico, vero e proprio corso di formazione politica ed etica. Sebbene le donne, come gli stranieri e gli schiavi, vi fossero escluse, il loro ‘fantasma’ occupava la scena attraverso l’azione dei miti il cui complesso ha sempre alimentato l’immaginario e la letteratura dei greci, come pure di molte altre civiltà antiche. Perché il teatro (da un verbo che significa vedere, assistere ad uno spettacolo) nasce nei tempi delle origini come atto di culto collettivo per poi divenire laico mantenendosi tuttavia popolare, radicato nella memoria e nella celebrazione, fungendo sia da agone politico sia da rito purificatore. Attraverso la catarsi, cioè la purificazione da sentimenti oppressivi, i partecipanti approdavano ad una superiore consapevolezza. Insieme. E alcuni governanti illuminati ne avevano disposto la fruizione gratuita. Che cosa è rimasto oggi? Molto: il particolare rapporto di complicità tra attori e pubblico, che permette l’immedesimazione e quindi l’empatia; la partecipazione corale, dall’una e dall’altra parte; la condivisione di un’esperienza estetica profonda e ricorrente, come avviene per la lettura che, tuttavia, si compie per lo più in solitudine. Certo, rispetto ad altri mezzi spettacolari recenti, come il cinema e la televisione, il teatro può sembrare impegnativo: richiede concentrazione, ascolto e silenzio; non indulge ad effetti speciali; ha un ritmo lento se paragonato alla frenesia quotidiana. In cambio allena alla riflessione, all’esercizio critico, presupposti di una cittadinanza attiva. Ed è bene allenarsi fin dall’infanzia a diventare spettatori consapevoli, magari andando a teatro la domenica con le famiglie. Inoltre la pratica di laboratori teatrali nelle scuole tutte, dalle primarie alle superiori ci ha indotto ad offrire 5 mattine a teatro, in orario scolastico, per tutti gli ordini di scuola. Ed è presente anche una rassegna di compagnie italiane di giovani per un pubblico giovane, dove

l’attualità dei temi, espressi nel linguaggio a loro proprio, può offrire altra occasione di stare insieme, qualche venerdì sera, presso il Teatro Belvedere. Ancora oggi in molti paesi dell’Est Europeo l’andare a teatro è una’abitudine alimentata in tutte le fasce d’età, a prezzi estremamente contenuti. E, pur nell’assenza di molti altri agi, i teatri, le sale di concerto, l’opera sono affollati tutte le sere. Va ricordato che nei teatri si fa anche musica e che, in origine, musica, danza, azione e testo rappresentavano un unico genere come nel melodramma. Il teatro del 900, intendendo con questo termine, stavolta, anche la produzione cioè la drammaturgia, ci ha abituati ad una varietà di modi e di luoghi per cui non si fa teatro solo al chiuso di un edificio allo scopo deputato, ma all’aperto, nei parchi, come all’origine, oppure in luoghi altri che sanno della fatica, del lavoro, dell’impegno. In questo ambito la manifestazione ‘Paesaggio con uomini’, la rete di 13 comuni del nostro territorio, ha portato anche a Mirano, da alcuni anni, la testimonianza di altro teatro anticonvenzionale e originale. Da non dimenticare, poi, il teatro amatoriale, quello di chi ama il teatro senza farne una professione, con l’intento di conservare la memoria di testi meno frequentati e spesso usando i dialetti, quei codici comunicativi, così espressivi e vitali da oltrepassare secoli e confini sociali. C’è dunque offerta per ogni pubblico e ciò che appare gratificante è coltivare, nello scambio di idee e di giudizio, quella misura del vivere che chiamiamo umana. Renata Cibin presidente del Consiglio Comunale, delegata all’Istruzione, Cultura, Benessere, Pari Opportunità, Cittadinanza delle Donne

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CALENDARIO RASSEGNA DI PROSA “La Città a Teatro” nel Teatro di Mirano Venerdì 6 dicembre 2013 ore 20.45 Paolo Rossi L' AMORE E' UN CANE BLU Lunedì 23 dicembre 2013 ore 20.45 Beppe Fiorello PENSO CHE UN SOGNO COSI' Martedì 14 gennaio 2014 ore 20.45 Manuela Mandracchia Luciano Roman HEDDA GABLER

Umanesimo Latino Spa SIOR TITA PARON Giovedì 6 marzo 2014 ore 20.45 Compagnia “Familie Flöz” HOTEL PARADISO Giovedì 27 marzo 2014 ore 20.45 La Piccionaia – I Carrara SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

Giovedì 10 aprile 2014 ore 20.45 Sabato 15 febbraio 2014 ore 20.45 Compagnia Atir Teatro Stabile del Veneto – Teatri e YERMA Abbonamento a 7 spettacoli: INTERO € 100,00 / RIDOTTO € 85,00 (riduzioni: Over 65, under 26, cral aziendali, dipendenti del Comune di Mirano). Biglietti: intero €18,00 / ridotto €15,00 / studenti €10,00 / Gat Card-Prof Card 2,50 / Ridotto gruppi di studenti solo prevendita € 8,00 (min. 3 pax). Per i diversamente abili anche l’accompagnatore avrà diritto al biglietto ridotto.

POP UP – LA SCENA EMERGENTE RASSEGNA DEDICATA ALLE GIOVANI COMPAGNIE ITALIANE AL TEATRINO BELVEDERE Francesca Botti 22 dicembre 2013 – ore 21.00 ELECTROSHOW Marco D’Agostin PER NON SVEGLIARE I DRAGHI ADDORMENTATI 21 marzo 2014 – ore 21.00 Farmacia Zoè RELIGIONS 17 gennaio 2014 – ore 21.00 Marta Dalla Via 11 aprile 2014 – ore 21.00 LA CINGHIALA di jesolo Valerio Malorni L’UOMO DEL DILUVIO 7 febbraio 2014 – ore 21.00 Biglietti: intero €8,00 / ridotto under 26 €6,00. Abbonamento 5 spettacoli: unico €30,00 / Ridotto speciale per solo per abbonati alle rassegne prosa o famiglie €25,00

“DOMENICA A TEATRO” 2013 / 2014 RASSEGNA POMERIDIANA DI TEATRO PER FAMIGLIE Domenica 1 dicembre 2013 ore 15.30 La Piccionaia – I Carrara IL GATTO CON GLI STIVALI

Domenica 23 febbraio 2014 ore 15.30 Teatro Necessario CLOWN IN LIBERTÀ

Domenica 2 febbraio 2014 ore 15.30 Teatro dell'archivolto UNA GIORNATA CON GIULIO CONIGLIO

Domenica 9 marzo 2014 ore 15.30 Teatro Giocovita IL PICCOLO ASMODEO

Abbonamenti 4 spettacoli: intero €22,00 / ridotto ragazzi (under 14) €18,00 Biglietti: unico €6,00 / secondo figlio ridotto €4,00 Biglietteria presso il Teatro di Mirano : martedì, giovedì e venerdì: 15.00-18.30 oppure su www.vivaticket.it by Charta con diritto di prevendita. La sera di spettacolo la biglietteria apre alle 19.45. INFORMAZIONI: Ufficio Teatro, tel. 0414355536 - info@miranoteatro.it, www.miranoteatro.it, www.arteven.it

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GIORNATE E CRONACHE D'ARTE CONTEMPORANEA IN VILLA A MIRANO Il 20 ottobre Mirano ha riaperto le porte ella sua splendida villa Giustinian-Morosini per ospitare le opere di quattro artisti contemporanei che, con il loro lavoro, vivono il secolare racconto della tradizione pittorica veneziana. Esponevano per la prima volta insieme tre "maestri" affermati che possono vantare decenni di attività al cavalletto, centinaia di tele e sculture, innumerevoli mostre, concorsi e premi: Guglielmo Barbetti di Mirano, Gianni Libralesso di Salzano e Mario Maccatrozzo di Noale. Li accompagnava la giovane Giovanna Zabeo, miranese, allieva di Barbetti da più di dieci anni. I quattro pittori, amici da tempo, fanno parte dello storico Gruppo Artistico Forma&Colore di Mira dove hanno potuto spesso confrontarsi e lavorare insieme; proprio da questa frequentazione è maturato il progetto di una mostra che potesse approfondire i rapporti e l'articolazione stilistica di personalità che, pur così diverse negli esiti formali e coloristici, si muovono tutte nell'ambito figurativo. Vernice delle grandi occasioni alla presenza del Vicesindaco Annamaria Tomaello, dell'Assessore alla Cultura Renata Cibin e dell'Assessore all'Ambiente Federico Vianello. In una villa gremita, la dott.ssa Patrizia Fiasconaro ha presentato la rassegna, accompagnando i visitatori con l'analisi critica del percorso espositivo. Nel salone centrale a piano terra sono state sistemate le opere di Gianni Libralesso, una serie di paesaggi - quasi i fotogrammi di un unico piano-sequenza da Asolo alla barena - operaie al lavoro, suonatori in maschera, alcune sculture. Chiave di lettura fon-

damentale la sintesi impossibile tra istante e divenire: Libralesso esplora a fondo una poetica della percezione fatta di pennellate veloci, fluide e delicate, dettate alla mano dall'urgenza di cristallizzare la sensazione di un momento, sensazione che deve però arrendersi al flusso inarrestabile delle impressioni. Visioni in struggente sospensione, vibranti e trattenute, alberi appena sfiorati dalla brezza, case, montagne, innamorati che camminano nella pioggia: l'artista ci regala le sue suggestioni, condannate dal passare del tempo. Nella sala affianco, Gugliemo Barbetti ha meravigliato i visitatori con una incredibile selezione di pezzi che ripercorrevano tutta la sua carriera, dagli anni '50 ad oggi. La mano dell'artista si rivela sempre per il disegno rigoroso, la potenza del colore e la sintassi inconfondibile: venezie tagliate dalla luce, case di campagna, nature morte, distese di tetti, Cristi, ombrelli. Notevolissimi gli interni, quasi sempre dedicati al "suo" studio di pittore: nella contemplazione dello spazio consacrato alla creazione artistica Barbetti proietta il suo microcosmo della memoria, affollato di oggetti-simbolo, simulacri di ricordi, affetti, sofferenze. Al primo piano, nel grande salone centrale, Mario Maccatrozzo ha esposto paesaggi, interni e un grande bronzo, Monumento all'Emigrante, parte di un apparato scultoreo donato dal Comune di Salzano alla cittadina di Mar del Plata in Argentina. La caratteristica pennellata irruenta e istintiva dell'artista sprigiona un'energia incontenibile che disintegra le rigidezze formali del disegno, esplodendo in tutto il suo dinamismo

nell'utilizzo di una tavolozza assolutamente unica: Maccatrozzo saccheggia senza alcun timore i toni più chiari dei gialli, degli azzurri e soprattutto dei verdi, arrivando a colori quasi acidi, psicadelici. Nella stanza vicina, a conclusione della mostra, Giovanna Zabeo offriva ai visitatori il risultato di una complessa fase di sperimentazione tecnica, formale e tematica. La giovane artista ha sospeso a fili che tagliavano l'ambiente da una parte all'altra, una trentina di tele che raffigurano diversi oggetti appesi ad asciugare ai fili del bucato (vestiti, scarpe, strumenti); si è creato così un cortocircuito tra soggetto e installazione che ha costretto gli spettatori a muoversi tra le opere per scoprirle, spostandole e toccandole. Le tele appese nascondevano, inquadravano e mettevano in relazione tra loro i quadri sulle pareti: da una parte

le finestre, visioni dall'esterno che attraversano lo spazio di piani sovrapposti e trasparenti per arrivare al dentro della casa, metafora dell'intimo e del vero; dall'altra una serie di donne sorprese nell'incertezza delle più travolgenti e nevrotiche emozioni femminili. La giovane autrice ha proposto infine una serie di lavori in cui, sfogando tutta l'esuberanza dei "suoi" colori, decontestualizza l'oggettosimbolo e rende la scarpa di moda archetipo di se stesso, un contenitore del nulla bellissimo ma vuoto, inarrivabile e inutile. La mostra ha registrato una straordinaria partecipazione di pubblico per tutte le due settimane in cui è rimasta aperta. Riporto il ringraziamento sentito da parte degli artisti a tutti coloro che l'hanno visitata e all'Amministrazione Comunale di Mirano per l'interessamento e la disponibilità che hanno reso possibile l'evento.

L’istituto “G. Ponti” di Mirano festeggia i 50 anni di attività Una scuola per la formazione di manodopera qualificata consona alle esigenze dell’odierna realtà produttiva tecnologica L’Istituto Professionale statale “G. Ponti” di Mirano festeggia nel dicembre 2013 i 50 anni di fondazione e di attività didattica. Nata per volontà dei Senatori Pezzuto e Ponti, che avevano capito l’importanza dell’istruzione professionale per la realtà economica veneta, questa Scuola Superiore ha svolto un ruolo fondamentale per la formazione dei giovani da inserire nel mondo del lavoro: con le sedi di Mirano, Noale e Cavarzere l’Istituto è arrivato ad avere fino a 1050 alunni, 150 insegnanti e 51 addetti del personale ATA. Nella premessa dell’atto di fondazione si legge infatti come fosse necessaria la formazione di manodopera qualificata per risolvere il problema della disoccupazione presente nella provincia di Venezia: «L’Istituto Professionale di Mirano dovrebbe articolarsi in scuole e sezioni in relazione alle particolari richieste di manodopera specializzata delle industrie di Marghera, (…) tenendo conto delle possibili richieste future e dello sviluppo industriale della

zona di Mestre». Così il Preside dott. Ing. Luigi Orlando in pochi anni ha fatto dell’Istituto Ponti una scuola fornitissima di tutti i macchinari necessari, andando personalmente a Roma con l’auto, accompagnato dall’autista della scuola, e ritornando con tutti i finanziamenti necessari. I ragazzi usufruivano di tutto il materiale necessario, dai libri, agli abbonamenti e al buono mensa. «All’inizio dell’anno scolastico - precisa Paola Pegoraro addetta alla segreteria ininterrottamente per 40 anni, dal 1965 al 2005 - prendevo le misure degli studenti per preparargli camice, tuta, divisa ginnica, ecc.”. «Ricordo, continua la sig.ra Paola, autentica “decana” dell’Istituto, una classe di 16 alunni Elettricisti in B.T. assunti tutti all’Enel». A scuola si organizzavano inoltre corsi e tornei di scacchi, corsi di ballo, teatro, tornei di atletica e calcio. Veniva realizzato anche il giornalino scolastico e i soldi raccolti nella “cassa scolastica” servivano per aiutare gli studenti più bisognosi.

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Attualmente però l’Istituto sta attraversando un periodo di diminuzione delle iscrizioni, a causa anche della riforma scolastica che non ha saputo dare la giusta importanza alla Scuola Professionale, ed è stato accorpato all’ITIS “P. Levi” di Mirano. Al di là di questo, comunque, la qualità professionale che il Ponti può garantire agli allievi è consona alle esigenze dell’odierna realtà produttiva tecnologica grazie alla presenza nei suoi laboratori degli ultimi programmi informatizzati di didattica. Da non dimenticare, infine, che gli studenti, dopo il quinto anno, conseguito il diploma di stato, possono accedere agli studi universitari. La ricorrenza del 50° “compleanno” è stata festeggiata sabato 7 dicembre 2013 con la partecipazione del personale in servizio, degli studenti e delle tante persone che, con un po’ di nostalgia, hanno rivissuto la loro esperienza nell’Istituto. Il personale scolastico dell’IPSIA “G. Ponti”

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IL BALLO COUNTRY IN PARADISO Cos'è, forse un nuovo modo per avvicinare i fedeli? Assolutamente no, nulla a che vedere con i santi, per carità. Il ballo country a cui ci riferiamo è molto più terreno e umano; ma allora cosa c'entra il paradiso? C'entra eccome perché da mercoledì 2 ottobre presso il Ristorante Pizzeria "19 Al Paradiso" di Mirano, in via Luneo, sono iniziati i corsi di ballo country con l' insegnante Sonia, il Gruppo Country Wings e The Flying D J. L'iniziativa delle serate dedicate al ballo country è dell'Associazione Amicizia e Cultura. "Dopo alcune ricerche e sperimentazioni, finalmente ab-

Buone Feste a tutti

biamo trovato il locale che fa al caso nostro" dice Nicoletta Lazzaro, presidente dell'Associazione Amicizia e Cultura. "La sala che il ristorante ha messo a nostra esclusiva disposizione è ideale per un corso di ballo: è spaziosa, non si sgomita e non ci si pesta i piedi!" I corsi di ballo country si svolgono tutti i mercoledì sera dalle ore 20.45 circa poi; finita la lezione, ripasso delle coreografie precedenti e via libera ai soci più bravi che desiderano fare quattro salti "western". In attesa di entrare in pista, o tra un ballo e l'altro

i soci e i corsisti possono gustare ottime pizze o i piatti preparati dallo chef a prezzi contenuti. Per esempio la "formula mercoledì country" comprende una pizza, oppure un primo o un secondo e una bevanda con soli 15 euro. Per chi viene a cena è necessaria la prenotazione. "Ciò che contraddistingue il ballo country - continua Nicoletta Lazzaro - è che, a differenza di altre discipline, non è assolutamente necessario avere il proprio o la propria partner perché la maggior parte dei balli sono di gruppo. Ci sono ovviamente anche balli di coppia, ma questo non costituisce certamente un problema. Nei nostri corsi la prima lezione è gratuita". Quindi, finalmente anche Mirano ha il suo locale dedicato al ballo country e chi volesse avere maggiori dettagli visiti il sito www.amiciziaecultura.it oppure telefoni in segreteria al numero 3294645326: verranno fornite tutte le informazioni necessarie, anche in relazione alle altre molteplici ed interessanti iniziative culturali e ricreative dell'Associazione stessa. E poi, per concludere, è risaputo che in Paradiso ci vanno i migliori. Enrico Borella

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UN “MISTER” PER IL POZZO

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irano Al Pozzo ha un ‘nuovo’ mister, Renzo Calzavara, che già da diversi anni siede sulla panchina della squadra miranese, ha conseguito il patentino di allenatore di Calcio a 5 e a tutti gli effetti può definirsi il ‘nuovo’ mister del Mirano Al Pozzo C5. La promozione in serie C2, conseguita meritatamente nello scorso campionato, ha messo subito i dirigenti del Mirano di fronte a diverse scelte, tra cui quella di dotarsi di un allenatore patentato, per la nuova norma adottata dalla FIGC. Dal campionato 2013-2014, infatti, tutte le squadre che militano nei campionati regionali di Calcio a 5, devono essere allenate da iscritti all’albo degli allenatori. Le compagini che sono state promosse dai campionati provinciali, potevano avvalersi del proprio allenatore non patentato, se costui si fosse iscritto al primo corso disponibile in regione. Renzo ha dato da subito la propria disponibilità a partecipare al corso, per continuare con il Mirano quanto di buono già dimostrato in questi anni. Il corso si è svolto nell’arco di 3 settimane, a cavallo tra Ottobre e Novembre, in quel di Bassano del Grappa. Le lezioni si sono svolte dal Lunedì al Venerdì dalle 17 alle 22 e al Sabato mattina dalle 8 alle 13. L’impegno, quindi, era notevole, sia dal punto di vista lavorativo che familiare, ma nono-

stante la distanza il nostro mister ha partecipato con entusiasmo e competenza, riuscendo a conseguire l’agognato traguardo senza grossi patemi. La squadra, purtroppo, ha risentito negativamente dell’assenza del proprio allenatore, ma siamo tutti consapevoli che questo traguardo gioverà a Renzo e a tutto il Mirano Al Pozzo. Dopo un buon inizio di campionato, infatti, la compa-

gine miranese ha conseguito diversi pareggi rocamboleschi all’ultimo minuto ed alcune sconfitte di misura, che relegano il Mirano nelle zone basse della classifica, anche se fuori dalla zona play out. Il mese di Dicembre è decisivo per il proseguo del campionato, con 2 sfide salvezza e con la prima di ritorno contro il forte Murazze da Porto Viro, già il 20 Dicembre, sperando di recuperare i nume-

rosi infortunati che hanno limitato le scelte del mister Calzavara in questi primi mesi. Resta poi aperta l’annosa questione dei nuovi spogliatoi della palestra del Liceo Scientifico. Dopo essere stati convocati dalla preside dell’istituto, nei primi giorni di Ottobre, le società sportive che utilizzano tale struttura pensavano di aver finalmente risolto le continue sovrapposizioni nei vecchi spogliatoi, ma subito dopo aver ricevuto le chiavi di ingresso, la Provincia di Venezia ha inviato una comunicazione alle stesse società di non utilizzare la struttura fino a nuova comunicazione, perché non ancora a norma. Sembra l’ennesimo pasticcio all’italiana, ed in effetti, gli spogliatoi possono essere utilizzati dagli studenti, ma non dalle società, senza spiegazioni in merito da parte degli enti competenti. La segreteria della scuola ed il Comune di Mirano si nascondono dietro la decisione della Provincia, la quale asserisce di non poter dare ancora il nulla osta. Continueremo a sollecitare tutti gli organi competenti, per fare in modo che la collettività possa finalmente utilizzare una struttura studiata assieme alla palestra, ma che dopo 4 anni e mille promesse, ancora non si riesce a sfruttare. Il Presidente Federico Favaretto


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Mirano: Manifestazione a sostegno dei due fucilieri di Marina organizzata dall'A.N.M.I. con le altre Associazioni d'Arma

È soprattutto in questi momenti di crisi che ci chiediamo il significato dei monumenti commemorativi situati nelle piazze e negli angoli suggestivi dei nostri paesi: un motivo c'è ed oggi è molto più chiaro. Ricordiamo, anche a chi ha la memoria corta, che la nostra libertà è frutto di tante lotte e battaglie per difendere giusti ideali per i quali molte persone hanno pagato col sacrificio della vita. Siamo qui davanti al “Monumento al Marinaio”, un monumento che mancava a Mirano e che venne

inaugurato il 16 aprile 1989 dal Presidente Vittorio Simeoni – ex marò del Battaglione San Marco. L'A.N.M.I. stessa chiese al Comune la concessione di uno spazio da dedicare allo scopo, tanto che subito dopo fu ideato e fatto materialmente dai Soci del Gruppo. Grazie a questo monumento oggi ci raccogliamo uniti per sollecitare la cittadinanza, le istituzioni nazionali e comunitarie a non dimenticare i due Marò. In questo stesso giorno, 23 novembre 2013, la Presidenza Nazionale dell'A.N.M.I. organizza a Roma una manifestazione nazionale a sostegno dei due fucilieri di Marina - Latorre e Girone - per richiamare l'attenzione su questa vicenda. La stessa Presidenza Nazionale chiede ai singoli Gruppi di organizzare singole manifestazioni: noi siamo qui e ci siamo in un presidio, per solidarizzare con le famiglie e per dimostrare che a Mirano come a Roma, siamo loro vicini - al loro fianco - e che da oltre 20 mesi attendono giustizia per la sola colpa di servire la Patria e di aver garantito la libertà di commercio e di navigazione alle navi italiane in spazi marittimi internazionali a rischio di pirateria. Auspichiamo una pronta risoluzione che veda fi-

nalmente il ritorno a casa dei due marò. Ricordiamo che la penosa vicenda si trascina da troppo tempo e questi sono trattenuti ingiustamente in quanto il fatto avvenne in acque internazionali. Se poi l'Italia intrattiene rapporti commerciali con un paese ad economia emergente, questo non deve essere anteposto ai principi di giustizia. Ecco perché oggi a Mirano, come a Roma, sollecitiamo le istituzioni a non dimenticare chi serve la nostra bandiera nell'ambito dell'alleanza atlantica e qui chiediamo che vengano rispettati i principi del diritto internazionale. Ringrazio della partecipazione l'Associazione Nazionale Marinai d'Italia, l'Associazione Nazionale Bersaglieri, l'Associazione Nazionale Paracadutisti d'Italia, l'Associazione Lagunari Truppe Anfibie, le diverse Associazione Nazionale Combattenti e Reduci del miranese, l'Associazione Arma Aereonautica, l'Associazione dei Carristi, l'Associazione Nazionale Alpini. Oggi, possiamo dire tutti insieme “siamo tutti marò”. Assessore alla Sicurezza Lauro Simeoni

Lo storico Manhattan chiude a Mirano con una super svendita Resterà aperto il negozio di Spinea" Ve lo ricordate il marchio “Gente de Ibiza”? Preistoria? Non esattamente. Giusto una ventina d’anni fa. Lo trovavate al Manhattan, più che un negozio un’istituzione, che dopo quasi 20 anni di onorata attività chiude il negozio di Mirano, mantenendo soltanto quello di Spinea, in via Roma 154. Aperto nel febbraio 1995 dai due titolari, Luigi “Gigi” Grondini e Pietro Battaggia, il Manhattan Moda Giovane di via Mariutto cessa l’attività con una svendita totale fino al 24 dicembre. Jeanseria dalla nascita, ha vestito molti dei ragazzi, e degli ex ragazzi, del Miranese e non solo, con i classici brand della bottega: se “Gente de Ibiza” aveva fatto acquisire al negozio una clientela giovane e dinamica, Gas

Jeans, Onyx, Wrangler, Lee, Roy Rogers, Marlboro Classics, avevano consacrato il Manhattan, primo della zona a riempire i suoi scaffali con questi importanti marchi. Magari qualcuno si ricorderà quando a varcarne le porte ci furono Alex Del Piero e Roby Baggio, o quando Renzo Arbore cercò da vestire suscitando lo stupore di Gigi e Cinzia. “Chiudiamo per ridurre un po’ gli impegni” racconta Luigi Grondini. “Non siamo più giovanissimi e ci alterneremo con Pietro a Spinea. Un po’ a testa, giusto per dare spazio alle nostre passioni e a goderci un po’ di più il tempo libero. Ovviamente aspettiamo i nostri clienti affezionati a Spinea, dove potranno continuare gli acquisti”. I modaioli possono stare tranquilli!

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cando. A questo proposito ricordiamo che, per scelta aziendale, nei negozi non sono presenti cani e gatti per la vendita: l’amore per gli animali che accomuna tutto lo staff, infatti, è alla base della decisione di consegnare direttamente il cucciolo alla famiglia che decide di adottarlo, senza imporgli un periodo di transizione che potrebbe essere traumatico per l’animale, che ha già dovuto affrontare il distacco dalla madre e dal resto della cucciolata. Ricordiamo inoltre l’interessante servizio di AquaZooMania che, attraverso il negozio e-commerce www.aquazoomaniashop.it, offre un prezzo agevolato per le consegne effettuate all'interno della provincia di Venezia. Con soli 2,90€, infatti, è possibile ordinare comodamente da casa i prodotti per l'alimentazione e la cura dei propri animali e riceverli in pochissimo tempo direttamente all'indirizzo richiesto.

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La scuola di musica “Allegro con Brio” nel corso del 2013 Un 2013 impegnativo, sotto il profilo dello studio, ma anche ricco di soddisfazioni per la scuola di musica “Allegro con Brio”. A cominciare… dalla chiusura! Una chiusura in grande stile con i saggi di fine anno scolastico 2012/2013 avvenuta a giugno (sabato 1 e domenica 2) nella bellissima cornice del Teatro di Villa Belvedere. Del resto i numeri lo confermano: 2 giorni di musica, 72 esibizioni, 126 musicisti, 33 diversi strumenti musicali utilizzati. Numeri che danno l’idea della grande mole di lavoro svolto da organizzatori, tecnici e insegnanti, ma alla fine lo spettacolo offerto si è dimostrato all’altezza delle aspettative; merito dei bravi allievi che hanno fornito a pubblico, genitori e amici non solo un «saggio» delle capacità raggiunte dopo un anno di studio, ma anche un vero e proprio spettacolo con esibizioni di gruppo. La collaborazione tra le varie classi ha infatti permesso esibizioni di ottimo livello da parte di vere e proprie “band” in stile moderno, “big-band” e “brass-band” di sapore «jazzistico» e di altri gruppi orientati al genere classico. Il saggio musicale per alcuni può rappresentare una delle poche occasioni per poter assistere dal vivo all’esibizione di così tanti strumenti musicali diversi, ci si augura che tale manifestazione sia anche servita a diffondere un po’ di curiosità e conoscenza musicale in questa società che di musica ne ha sempre più bisogno. E la musica (fortunatamente) continua….

Per un anno scolastico che finisce, uno nuovo ricomincia con rinnovato entusiasmo e partecipazione. Sono infatti iniziati il 1° ottobre i corsi musicali per l’anno scolastico 2013/2014. L’attività formativa vede coinvolti più di 100 allievi distribuiti tra i diversi corsi di indirizzo musicale (strumentale e di canto) con l’obiettivo di conseguire, in modo graduale, una completa padronanza dello strumento prescelto per poi continuare a suonare da professionista o anche solo per soddisfazione personale. La scuola di musica, infatti, dà la possibilità di coltivare la propria passione nei “gruppi di musica d’insieme” ma anche entrando nell’organico della Banda di Mirano che propone ogni anno un’intensa e gratificante attività di esibizioni pubbliche (concerti e sfilate). Per informazioni: segreteria della Filarmonica presso la Casa della Musica in Via Gramsci 106 a Mirano (martedì e giovedì 9.00/12.00 - tel. 041432596). Sito internet www.filarmonicadimirano.com

Saggio musicale - esibizione di gruppo

Filarmonica di Mirano Vivace centro musicale della citta’ Casa della Musica. Non poteva esserci denominazione più azzeccata per la sede della Filarmonica visto il fermento musicale di quest’ ultimo periodo e il conseguente interesse dimostrato dalla città di Mirano. La struttura ospita, oltre alla storica Banda Cittadina che nel 2015 festeggerà i 160 anni dalla sua nascita, anche la scuola di musica “Allegro con Brio”, attiva da oltre 25 anni; una scuola che oltre ai tradizionali corsi per strumenti a fiato tipicamente bandistici ha aggiunto via via nuove proposte formative quali propedeutica musicale per bambini (da 4 a 7 anni), teoria e solfeggio, canto moderno e lirico, corsi di chitarra classica e basso elettrico, gruppi giovanili di musica d’insieme (come ad esempio la Junior Band), coinvolgendo complessivamente 150 tra giovani studenti e suonatori della Banda. Questo fermento musicale ha ispirato altre iniziative come la costituzione del quintetto “I Filarmonici”, formato da insegnanti della Filarmonica e dell’ “Ensemble di archi e clarinetti”, diretto da un nostro valente maestro e composto da ragazzi provenienti dalle scuole medie; queste formazioni si sono esibite a Mirano, nel teatro di Villa Belvedere, in occasione dei saggi di fine anno, con una straordinaria partecipazione di pubblico e grande soddisfazione per tutti i partecipanti. Una vivacità musicale, quella della Filar-

monica, che ha influenzato positivamente le esibizioni effettuate nel corso del 2013: gli appuntamenti proposti sono stati molto diversi tra loro sia per genere musicale che per ambientazione e il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa attitudine “camaleontica” ripagando ampiamente gli sforzi profusi. Da segnalare, infine, che presso la Casa della Musica trovano sede anche lo storico coro miranese “Croda Rossa”, il coro giovanile “Allegro con Brio” e altre formazioni di musica etnica e popolare. Un’ideale “Casa” dove ogni stanza permette di respirare un diverso tipo di “Musica”, al servizio della città e all’insegna di un volontariato “culturale” che anima gruppo dirigente e soci tutti. Ulteriori informazioni nel sito internet (con un’aggiornata veste grafica): www.filarmonicadimirano.com

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Il coro Croda Rossa Guardare indietro all'attività di un anno fa sempre riflettere. A volte sembra sia passato un tempo infinito e le cose sembrano lontanissime, a volte sembra di averle vissute qualche giorno prima. Diventa quindi un'attività salutare riesaminare il periodo trascorso e riportare alla memoria i momenti vissuti. Cominciando questa passeggiata nel passato di quest'anno, mi accorgo che nella mia mente i tempi del Coro si sono sgranati con un ritmo mutevole e con un'impressione diversa per chi l'ha vissuto. La continuità e l'assiduità delle prove hanno fatto da filo conduttore per tutto l'anno come momenti di studio e confronto in cui il maestro e i coristi si sono applicati per capire e perfezionare le esecuzioni. Ecco, assieme al Coro "La Cordata" di Mestre, abbiamo cantato la montagna nella chiesa del Cristo Lavoratore a Marghera. Era novembre dell'anno scorso e il ricordo di questo concerto sfuma un poco nella mente. Evento memorabile invece quello del 17 novembre a Campocroce, dove in una serata di nebbia fitta, organizzata in memoria di don Bruno Martignon, abbiamo cantato, e ci siamo commossi, come sottofondo della presentazione del prof. Aldo Celeghin che raccontava gli eroismi e i sacrifici dei nostri alpini della Julia durante la sanguinosa e drammatica ritirata dalla Grecia verso l'Albania; canti, il cui significato ci pareva lontano, son diventati improvvisamente attuali di fronte alla drammaticità delle foto e del racconto. Cercheremo di ripetere questo evento nel prossimo anno in occasione del centennale della prima guerra mondiale, anche se l'evento riguarda la seconda guerra mondiale; tutte le guerre sono uguali da questo punto di vista: un disastro per la società, una tragedia per gli uomini, una sconfitta per tutti. A dicembre abbiamo cantato il Natale a Chirignago nella chiesa parrocchiale da soli e a Mirano nel Duomo assieme ad un preparato e brillante coro di signore, "L'eco del fiume" di Bottrighe (Rovigo); il dopo coro si è svolto con l'allegria e la festosità adatte alla tradizionale ricorrenza. Altro appuntamento usuale quello con la messa di mezzanotte della vigilia presso la Chiesa dei Giuseppini durante la quale le nostre voci hanno commentato il rito con la consueta passione. L'anno nuovo si è aperto, come di consueto, con la visita canora alla "Casa L. Mariutto". L'appuntamento si ripete ormai da più di 40 anni nel pomeriggio dell'Epifania e ci commuove sempre per la felicità e l'allegria, che condividiamo con gli ospiti della casa. Un piccolo concerto di canti popolari e una lezione/dimostrazione di come si prepara un canto, di come si differenziano le voci, di come in pratica il coro prova ha animato un simpatico pomeriggio presso la sede dell'Associazione Culturale Agorà di Mirano.

Quest'anno la tradizionale rassegna di cori a Mirano si è svolta nella sala polivalente San Leopoldo Mandic, teatro di tante altre rassegne, con la partecipazione di un pubblico caldo ed affettuoso che ha goduto delle canzoni della tradizione trentina del Coro Val Lubie di Varena (TN) e si è divertito ai canti e alle parodie del "Coro Ermes Grion" di Monfalcone. Anche quest'anno in quattro serate tra febbraio ed aprile sono state presentate, raccontate ed ascoltate nelle loro parti più significative quattro opere del grande repertorio lirico internazionale. Queste serate hanno lo scopo di aiutare la comprensione della lirica e del melodramma a chi si vuole avvicinare, magari con poca esperienza, alla meraviglia di quest'arte a cui l'Italia ha dato tanto e che rappresenta la somma di genialità diverse confluenti. La storia, il racconto, la musica, la teatralità, l'interpretazione, la vocalità vengono raccontate ed esemplificate in un paio d'ore di musica e presentazione. Quest'anno abbiamo presentato Puccini (Tosca e il Trittico), Bizet (Carmen) e Rossini (Il barbiere di Siviglia). Insomma un anno più o meno come gli altri tra concerti, rassegne e interventi di sfondo, eventi che si sono inframmezzati a momenti conviviali di compleanni e festeggiamenti di nostri amici e coristi ed anche a qualche tristezza come il saluto che abbiamo dato per l'ultima volta con commozione a marzo al nostro amico e basso Renzo Fiorese. Son passate le vacanze e a settembre ci siamo trovati impegnatissimi a prepararci per i nuovi appuntamenti. Ai primi di ottobre abbiamo collaborato con MusicoTeatro, un'altra organizzazione del Miranese che si occupa di musica animata dai maestri Rosetta Pizzo e Francesco Signor. Grazie alla perfetta organizzazione ne è scaturita una performance varia e articolata con danze, canti e letture, che ha divertito il pubblico e noi sul palcoscenico. La cosa ci è piaciuta così tanto che il 5 dicembre abbiamo replicato la collaborazione in un altro spettacolo dal titolo "Ti parlerò d'amore". Abbiamo riproposto a Zero Branco "La grande Guerra sull'altopiano" ricerca documentata e raccontata dal Prof. Aldo Celeghin sulle tragedie della prima guerra mondiale e a Noale la ricerca sull'emigrazione veneta in Sud America, sempre preparata dal prof. Celeghin. Abbiamo ancora diversi eventi che ci attendono prima della fine dell'anno: la rassegna di canti natalizi nel Duomo di Mirano, la messa di mezzanotte della vigilia, un altro concerto a Camponogra. E poi ... e poi il coro ricomincerà a preparare il nuovo anno con la solita e carissima a tutti noi visita in Casa Mariutto. Il coro sarà pronto ad altre cose, a nuove canzoni e nuove forme di spettacolo, perché è questa continua avventura di sensazioni e sfide che tiene in vita il coro e lo alimenta continuamente.


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Fiera de l'oca 2013 a Mirano con l’assistenza sanitaria dell’“ambuloca” Che “La Fiera de l’oca” ai primi di novembre a Mirano, oltre ad un appuntamento ormai storico, costituisca anche un’occasione di vivace contrasto tra opinioni diverse fra l’Associazione degli animalisti e i sostenitori della tradizione, è un dato di fatto che si ripete da tempo, tanto che l’anno scorso è stata “sacrificata” la corsa dei pennuti in via Luneo. Quest’anno invece si è arrivati ad un compromesso: la gara si può fare, ma nell’assoluto rispetto di alcune regole, come il divieto di usare la “viscia”, il ba-

stoncino per guidare l’oca, la presenza di apposite gabbie dotate di ogni comfort per l’animale, la riduzione della lunghezza del percorso. A completamento di questi provvedimenti, qualcuno, per burla, ha predisposto anche la presenza, in caso di urgente necessità, di un’ambulanza, subito ribattezzata “ambuloca”. Così, con il parere favorevole del Comune e dell’Asl 13, la gara ha avuto luogo domenica 10 novembre alle ore 10,19 ed ha visto la vittoria di “Via col vento”, l’oca del miranese Enrico Lucato. Contemporaneamente, presso il ristorante “19 al Paradiso” venivano offerte succulente degustazioni a base d’oca, innaffiate da altrettanto buon vino. Nel frattempo, in Piazza Martiri, ad iniziare da sabato pomeriggio 9 novembre e per tutto il giorno successivo, si è svolta la “Fiera de l’oca in Piazza”, promossa dalla Pro Loco di Mirano con il

patrocinio di Regione, Provincia di Venezia e Comune di Mirano: due giorni di divertimento per bambini e adulti, con una novità: la Fiera occuperà tutta piazza Martiri negli anni dispari, mentre negli anni pari sarà affiancata al “Zogo de l’oca in piazza”, una competizione a punti che vede in lizza le frazioni del Comune di Mirano e il Centro storico. Quest’anno, dunque, si è iniziato con l’“Ocaria”, il mercatino dedicato alla regina della festa esteso in tutta Piazza Martiri con le sue innumerevoli bancarelle fornite dei più svariati prodotti in vendita, mentre gli spettacoli di strada offrivano ai visitatori rappresentazioni teatrali dei burattini, saltimbanco, musici, giocolieri, artisti di strada. Non poteva mancare il luna park dei bambini, ricco di prove di abilità per sfidarsi e divertirsi tra amici. Altre attrazioni riguardavano il “Zogo de l'oca per i bambini” con il lancio dei

dadi, gli imbonitori che decantavano i loro miracolosi medicamenti, l’immancabile Osteria dell'Oca con sosta obbligatoria per un panino caldo alla salsiccia d'oca e, per gli adulti, un buon bicchiere di vino. Per gli appassionati di musica c’era l’imbarazzo della scelta tra filastrocche, ballate, ed esibizioni della Banda comunale. Alle 18,30 di domenica il momento clou della festa, con l’elezione di “Miss Oca”, che ha visto come vincitrice Lina da Mirano. Paolo Leandri

IL TUTTO O IL NIENTE - IL NIENTE O IL TUTTO

Questo libro può essere considerato il testamento spirituale della sig.ra Maria Morganti, raccontato attraverso le commosse e vivide parole del suo più stretto collaboratore, Luciano Gasparini, che vi ha trasfuso i suoi preziosi insegnamenti e descritto con profonda passione, le ricerche e le scoperte effettuate insieme a questa grande, ma umile, maestra dell'intelligibile. Leggendolo dunque si comprenderà che questa opera è il più vivido ed oggettivo ri-

cordo dei meravigliosi messaggi che entità, e creature celesti, e soprannaturali, hanno affidato a questa persona, che sapeva leggere nel cuore e nell'animo degli uomini, ed interpretare i segreti sussurri della natura, della Terra e del Cosmo. Maria Morganti, fondatrice dell'Associazione Culturale «La Corona», bioterapeuta, è stata apprezzata per le sue incredibili ed avveniristiche anticipazioni riguardo scoperte mediche, accadimenti mondiali ed esiti di famose missioni scientifiche;ricordiamo, tra tante, le previsioni dell'esistenza di acqua su Marte,e quelle su alluvioni e tsunami in seguito verificatisi. Inoltre, questa «Anima Lucente» si è anche applicata, costantemente, nello sviluppare tecniche meditative e corsi didattici che consentissero di tessere un percorso interiore atto a riequilibrare l'essere umano ed a condurlo verso una più profonda

consapevolezza di Sè. Tutto questo affinchè fosse in grado di cogliere la preziosa armonia del creato, e potesse trovare risposta al suo incessante anelito di conoscenza della motivazione intrinseca alla propria esistenza. Fondamentali sono state le sue guide spirituali, ed in questo libro, troviamo racconti ed anedotti sulla Vita di Gesù, (dettatigli medianicamente), estrapolati dal contesto storico del passato, e di conseguenza sempre attuali ed edificanti. Maria Morganti con questo libro ci ha dunque lasciato delle rivelazioni ineludibili sul destino dell'umanità, che sono molto più di una raccolta di saggi ammonimenti scaturiti da un passato ormai non più indecifrabile verso un futuro ormai tragicamente imminente, ma piuttosto una affettuosa e preziosa guida a recepire e coltivare l'Amore trascendente, di cui è pervaso

Chiude a Mirano uno storico negozio PINO ), ha deciso di godersi un meritato riposo assieme alla moglie Daniela. Chiude, quindi, dopo ben 67 anni di attività, questa storica orologeria-oreficeria. Con l'occasione i coniugi Pino e Daniela ringraziano affettuosamente tutti i loro affezionati clienti. Apriva, in Piazza a Mirano, nel 1947 l'orologeria-oreficeria del sig. Pietro Ronchin. Nel 1957 il negozio veniva ampliato con l'acquisizione di quello a fianco; ed è qui che nel 1963 iniziarono a lavorare i giovanissimi figli Costantino e Giuseppe, che vi rimasero fino al 1970. Fu allora che il padre si ritirò e lasciò l'attività al figlio Giuseppe, che ridimensionò il negozio trasferendosi in quello attuale, più vecchio e più piccolo. Oggi, dopo quasi 50 anni di lavoro, arrivato all'età della pensione, Giuseppe (conosciuto da tutti come

l'uomo e quel Tutto Infinito da cui anch'esso prende origine... L’autore

Luciano

Gasparini

è

nato a Mirano, in provincia di Venezia, dove attualmente risiede. Studioso di Simbologia Cerchiana, Cerchi sul Grano (Crop Circles). Primo ricercatore al mondo in grado di sviluppare, mediante l’aiuto di Entità di Luce, un vero e proprio PSC (Prontuario Simbolico Cerchiano), ossia una nuova chiave di lettura, non per regola di assoluta verità, ma per propria singolarità, che offre una precisa ed esaustiva metodologia per la decodifica di que-

sto meraviglioso e sacro linguaggio del Cielo. Maestro di Taekwon-do ITF sviluppa da anni, grazie alla conoscenza di questa particolare ‘arte’, metodi di concentrazione meditativa. Possiede la qualifica di Bioterapeuta, attestato conseguito all’Istituto Scientifico di Ricerca e Applicazione Energia Bio-Radiante di Milano, fondato dal Prof. Arnaldo Zanatta. Presidente della ONLUS “Una Nuova Speranza” in memoria della Contattata Maria Morganti.


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ASSOCIAZIONE MICOLOGICA BRESADOLA Gruppo "AMICI MICOLOGI MIRANO" Le attività del 2013 Quest'anno micologico sicuramente è stato segnato da disattese speranze; "ha buttato proprio male" in barba a tutte le supposizioni, analisi, critiche, di chi si considera esperto. La montagna, comunque, ai più tenaci raccoglitori, ha elargito inaspettate soddisfazioni, dovute sia alla non copiosità di specie commestibili, sia alla comparsa di specie rare. La carenza di funghi, comunque, non ha frenato il nostro entusiasmo. Abbiamo cercato di realizzare al meglio gli appuntamenti del programma, rispettando gli obiettivi espressi dallo statuto. Promuovere la conoscenza dei funghi, favorire e stimolare lo studio, che hanno trovato realizzazione:

- nelle 9 rassegne micologiche, - negli incontri settimanali. Nella prima parte dell'anno, gli incontri, alcuni coadiuvati anche da esperti provenienti da altri Gruppi micologici o realtà, sono stati finalizzati a soddisfare la conoscenza biologiascientifica dei funghi, mentre nella seconda parte si è proceduto alla conoscenza dal vero con i funghi precedentemente raccolti. Orientativamente si sono spiegate molte specie fungine per serata, qualche fiore e piante selvatiche. Le specie esposte nelle rassegne sono state incluse in elenchi che sono a disposizioni dei Soci, con la finalità di supporto alla comprensione e alla memorizzazione dei nomi scientifici, spesso di diffi-

cile interiorizzazione. - Nei tre corsi di micologia per principianti attuati in 8 serate. - Nei vari incontri su "Erbe" nella "Medicina, Cosmesi e Cucina". Favorire la formazione ecologica tesa al rispetto dell'Ambiente; ha trovato realizzazione: - in tre uscite didattiche, una a Cà Roman, una sui Colli Euganei, l'altra a Borca di Cadore (BL), guidate dal Ns. Comitato di Studio. Diffondere i propri valori e la propria esperienza fra i giovani, con particolare attenzione al mondo della Scuola; ha trovato realizzazione: - 6 incontri con alcune classi della Scuola Primaria e secondaria del Comprensorio del Mi-

ranese. Infine, ma non per questo meno importanti, ci sono stati momenti di festa e convivialità; ricordo la serata con l'assegnazione del Premio "Il Fungo d'oro", l'uscita didattica a Cà Roman, sui Colli Euganei, la chiusura dell'attività sociale di fine anno con la gare delle torte e gli auguri di buone feste con i Soci. Tutto ciò è stato possibile realizzarli grazie sia all'impegno del Consiglio Direttivo e del Gruppo Studio, sia, soprattutto, grazie alla presenza dei Soci che hanno gratificato il nostro lavoro. IL PRESIDENTE Paolo Trevisanato

I FUNGHI NEL PIATTO Involtini ai porcini (Boletus reticulatus - B. edulis - B. aereus)

Ingredienti per 6 persone: 2 Cucchiai di funghi secchi o adeguata quantità di funghi freschi 800 gr di fesa di vitello a fettine sottili 2 Manciate di mollica di pane 2 Uova Prezzemolo tritato Un bicchiere di vino bianco 2 Cucchiai d'olio 2 Cucchiai di burro Latte Maggiorana 1 Spicchio d'aglio Sale e pepe. Procedimento: Insaporire i funghi, ammollati o affettati, con olio e aglio; in una ciotola mettere la mollica di pane imbevuta di latte e poi strizzata, la maggiorana, i funghi, le uova e il prezzemolo; salare, pepare ed amalgamare bene il tutto. Sistemare un po' del composto su ogni fetta di carne, arrotolarla su se stessa e fermarla con uno stuzzicadenti. Far rosolare gli involtini nel burro a fiamma vivace, versare il vino, salare e pepare e far cuocere a recipiente coperto per 10 minuti.

Un atelier pubblico di pittura allo spazio arti figurative “Lorenzo Lotto”

L’Associazione Lorenzo Lotto è attiva dal 1° marzo 1980 in ambito artistico e culturale con regolari corsi di formazione, aggiornamento e perfezionamento, seminari, convegni ed esposizioni d’arte. Patrocinata dal Comune di Mirano, dal quale ha ricevuto in concessione l’uso di un locale all’interno della Barchessa di Villa Errera, lato ovest, l’Associazione è un Ente senza scopo di lucro che si propone di favorire e studiare tematiche legate alle arti figurative e a discipline culturali affini, rivolgendosi a coloro che sono interessati all’apprendimento delle tecniche e dei linguaggi di tali arti e a chiunque volesse dotarsi di nozioni e professionalità specifiche per la messa in pratica di eventuali scelte amatoriali o

professionali. I corsi, rivolti ai suoi iscritti, sono orientati a favorire contatti e confronti con le migliori espressioni dell’arte figurativa contemporanea, attraverso un insegnamento adeguato alla pluralità dei linguaggi visivi del tempo attuale. In risposta all’uso straordinariamente diffuso di espressioni e di stili diversi, simultanei ed interagenti, in un momento in cui l’immagine sembra predominare su ogni altra forma di comunicazione, è richiesta la formazione di tali centri operativi liberi da pregiudizi stilistici e aperti alle esperienze più recenti del linguaggio plastico. Soprattutto per una carenza, nell’attuale panorama formativo riguardante l’immagine, di corsi di apprendimento di base

e perfezionamento dei termini e degli sviluppi del linguaggio artistico per una possibile fruizione rivolta ai soggetti impossibilitati di frequentare i normali percorsi accademici. È ormai ben conosciuta dal pubblico miranese la “Lotto”, per i suoi interventi specifici nel territorio e nella città, come il sostegno e la partecipazione all’ideazione delle quattro Biennali Internazionali dell’Incisione, i numerosi seminari sulla Storia dell’Arte e, con la sezione di “Linguaggi paralleli”, approfonditi interventi sulla Storia del cinema e l’organizzazione di rassegne di film collegati alle arti figurative o di capolavori del cinema della Resistenza e della Pace . Inoltre indirizzandosi al vasto pubblico in occasione di incontri di contatto diretto con varie prassi del colore e della pittura creativa, ha eseguito vari interventi pubblici di laboratori aperti ad uso comune e libero in diversi parchi e piazze del territorio e con specifici interventi di stimolazione verso bambini, adolescenti e disabili. Ancora si ricorderanno le molte esposizioni di opere d’arte figurativa eseguite con il contributo degli artisti formatisi al proprio interno nel sostegno a importanti mostre di scambio con la facoltà di Belles Artes di Madrid, con l’organizzazione espositiva Art Space di Longborough (UK) e con il pre-

mio di pittura all’acquerello in collaborazione con la marca Lukas di Dusseldorf, oltre che di mostre sulla didattica e relativi materiali riguardanti la tecnica dell’affresco e delle arti applicate, con il corollario, infine, di esecuzioni di murales, a tutt’oggi presenti nelle sedi dell’Istituto 8 Marzo e nella sala exconsigliare del Comune di Mirano. Nell’attualità presente, a fronte di una virulenta propagazione dei linguaggi multivisivi impliciti nella diffusione del dominante concetto di contemporaneo, l’attività dell’Associazione si è di più rivolta alla valorizzazione,conservazione e memoria dei linguaggi specifici basati sulla manualità del fare artistico e sull’insegnamento di prassi maggiormente vicine ad attività definite di arti e mestieri quali preziosa eredità del secolo scorso di cui in ambito di imperversante virtualità sentiamo doveroso mantener vivo ricordo e fattivo contatto emozionale e fisico, oltre che intellettuale, ovviamente per nature a ciò inclini e ai fini di una cultura media di ampio raggio informativo comprendente passato, presente e futuro. L’attività associativa riprenderà dopo la pausa estiva con lo svolgimento, da ottobre a giugno dei normali corsi di disegno, pittura, incisione e tecniche pittoriche varie con i preparativi di una mostra “Acquaearia”

come risultato delle esperienze effettuate nell’anno in corso, uno stage sull’Incisione su vetro e il seminario “ Naturalismo, Verismo e Realismo” di giugno 2014 con conferenza, proiezioni e film. Come appuntamento di norma statutaria, all’inizio della pausa estiva 2014 è prevista, a corollario del seminario sopraddetto, una visita guidata a partecipazione libera e aperta a tutti, ad una mostra, ad un Museo o ad un evento di fama artistica internazionale. Il primo incontro inaugurale della stagione 2013-14 si terrà presso la Sede dell’Associazione venerdì 27 settembre c.a. alle ore21, con l’Assemblea generale dei Soci dove verranno, nei particolari, presentati i progetti di lavoro e il calendario delle iniziative ad un pubblico al quale possono far parte tutte le persone interessate alla materia della presentazione. Incontro che si concluderà con la proiezione di materiali didattici e documentari illustrativi dello spirito volontario che ha sempre animato l’adesione fattiva dei suoi partecipanti riuniti con entusiasmo in questa sorta di atelier aperto impegnandosi, con intelligenza e strumenti idonei, nella comprensione e interpretazione di se stessi e dello spirito del proprio tempo. Il presidente dell’Associazione Prof. Gianfranco Quaresimin

SPECIALITÀ TIPICHE PUGLIESI E SALENTINE Ristorante accogliente a gestione familiare, Ristobar Aurora è il posto ideale per pranzi di lavoro, eventi e piccole cerimonie o serate in compagnia di amici. Il locale offre un accurato servizio bar & restaurant durante tutto il giorno con menù alla carta. A tutte le ore si possono gustare panini e tramezzini sfiziosi, ma a pranzo e a cena la cucina propone il meglio delle specialità pugliesi e non solo.

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Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego Quarta puntata supplementare Riceviamo e volentieri pubblichiamo le passioni, gli stati d’animo e i sentimenti del reverendo don Pietro Mozzato, da oltre quarant’anno parroco di Vetrego che esordisce con “Vetrego: la vita è una sfida, affrontala.” E poi continua: “Finché c’è un campanile che segna le ore e suona nei momenti solenni del nascere, del morire, dei matrimoni e delle feste, questa frazione, pur piccola, è sempre un paese…un bel paese! Finché c’è una chiesa ed una scuola materna che riempie la piazza delle grida gioiose dei bambini, finché c’è un complesso sportivo d’avanguardia colmo di giovani (e non più giovani), possiamo ben dire che siamo vivi. Un Patronato che fa rifiorire la vecchia chiesa e si apre alla gioventù, un volontariato eccellente che opera in tutti i campi del vivere civile, culturale e religioso… c’è proprio da dire che siamo fieri! Parlando di Vetrego, non si dirà mai più ‘O che me bruso o che me nego…’ ma si dirà invece ‘Tiro

dritto e non mi piego!’. Anche qui la crisi ha colpito duro facendo cessare o trasferire una ventina di attività pubbliche o private (perfino le Suore Francescane dell’Asilo). E oltre ai problemi economici dobbiamo aggiungere quelli stradali: sette tunnel, tre rotatorie immense, due cavalcavia, due autostrade parallele (Passante e Serenissima), due caselli autostradali, quattro linee ferroviarie (TAV), stazione ferroviaria, una circonvallazione piena di zig-zag…” Infine don Pietro conclude così: “Siamo orgogliosi di ospitare il gruppo amatoriale Gornik FC che qui passa serate serene, giocando partite gioiose e concludendo con cene canore: allegria e sport, ginnastica ed amicizia. Ed al mio amato paese dico: ‘Vivat, crescat, floreat’ (possa vivere, crescere e fiorire!).” Questo per concludere il lungo discorso su Vetrego, sulle sue origini, la sua storia e la sua attuale dimensione. E visto che per parecchie puntate abbiamo nominato anche i Laghi Ma-

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suri, diamone una collocazione e parliamone un po’… Si tratta di oltre duemila laghi localizzati nella parte nord-orientale della Polonia, sulla destra del grande fiume Vistola ed a nord di Varsavia. Questa zona divenne importante soprattutto nella prima guerra mondiale, perché in quest’area si arenò la grande armata tedesca; infatti con la seconda battaglia dei Laghi Masuri si esaurì l’offensiva tedesca verso Nord e la Russia che aveva subito forti perdite era riuscita ad impedire che l’esercito tedesco penetrasse a fondo nel proprio territorio. Si tratta di una zona prettamente agricola e la più fertile di tutta la Polonia. Da non confondere con la zona delle propaggini dei Monti Carpazi e dei Monti Sudeti a Sud Ovest, superficie quest’ultima ricchissima di miniere di carbone. Tutto questo discorso per ricollegarsi alla denominazione della nostra squadra “Gornik” per l’appunto, che vuol dire “minatore polacco”. E noi ci vantiamo di fare riferimento ai minatori, tanto più che il grande Papa Giovanni Paolo II (che verrà dichiarato santo nel 2014) in gioventù svolse l’umile e faticoso lavoro del minatore. Un punto di orgoglio in più per la nostra equipe che ha fatto del DNA polacco una base indiscutibile ed inoppugnabile, fiera di chiamarsi Gornik da oltre 35 anni, tanti anni quanti Giovanni Paolo II è stato eletto Papa. Com’è arcinoto la nostra compagine si trova a

Vetrego, ospite del parroco don Pietro, al quale saremo eternamente grati. Così come a nome di tutti i componenti della squadra, come presidente, non mi stancherò mai di ringraziare anche i valenti collaboratori e tutto l’entourage del Calcio Vetrego. Grazie e viva il Gornik FC! Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.

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Mirano

Gelateria

Eclissi

Via XX Settembre,17

Mirano

Abbigliamento

Coccolateria

Via Bastia Fuori,1

Mirano

Gelateria

Eventi

Via Calle Ghirardi,25

Mirano

Abbigliamento

Gelateria Michela

Via Calle Ghirardi, 14

Mirano

Gelateria

Gold

Via Bastia Fuori, 28

Mirano

Abbigliamento

MAC IT

Via Gramsci, 58

Mirano

Informatica

Interno Undici

Via Calle Ghirardi,11

Mirano

Abbigliamento

Rossi & Previati Sas

Via Cavin di Sala,47

Mirano

Informatica

Just Kids

Via della Vittoria, 80/A

Mirano

Abbigliamento

Tecnosoft

Via Belzoni,3

Mirano

Informatica

La Birba

Via Colombo, 20

Mirano

Abbigliamento

Bottega delle Carni di Favaretto Moreno

Via Paganini,11

Mirano

Macelleria

La Mamola

Via della Vittoria,7

Mirano

Abbigliamento

Macelleria Mion Mario

Via Barche,18

Mirano

Macelleria

Le Garbin di Causin Marina

Via XX Settembre,10

Mirano

Abbigliamento

Macelleria Trevisan Fabiano

Via Caltana,138

Scaltenigo

Macelleria

Martin's Fashion mode

Via Barche,33

Mirano

Abbigliamento

Creation.For.One Snc

Via XX Settembre,24

Mirano

Oreficeria

Marfin

Via Calle Ghirardi, 29

Mirano

Abbigliamento

Guidoboni Gioielli

Via Castellantico,5

Mirano

Oreficeria

Merceria Zambon

Via Caltana,117

Scaltenigo

Abbigliamento

Roncato Gioielli

Via Barche,2

Mirano

Oreficeria

Mercerie Luciano

Via Tiepolo,1

S.M.di Sala

Abbigliamento

La Frutteria Sas di Favaretto Monica

Via Gramsci,57

Mirano

Ortofrutta

Merceria

Via Batia Fuori, 37

Mirano

Abbigliamento

Simionato Lino

Via Mariutto, 62

Mirano

Ortofrutta

Mion Boutique

Via Barche,58

Mirano

Abbigliamento

Frutticola M.E.L.U.

Via Barche, 76

Mirano

Ortofrutta

Rosa & Rosa

Via XX Settembre,64

Mirano

Abbigliamento

Centro Ottico

Via Bastia Fuori,2

Mirano

Ottica

Temporary Shop

Via XX Settembre,11

Mirano

Abbigliamento

Ottica Bonato

Via della Vittoria,8

Mirano

Ottica

Valentini Gianni

Via Barche,35

Mirano

Abbigliamento

Ottica Giacomin

Via Gramsci,11

Mirano

Ottica

Vintage

Via Gramsci, 58

Mirano

Abbigliamento

Studio Ottico Associato FMC Srl

Via Calle Ghirardi,4

Mirano

Ottica

Immobiliare Casa Mirano

Via Castellantico,41

Mirano

Agenzia Immobliare

Get a Look

Via della Resistenza,33

Dolo

Fotografia

La Miranese

Via Castellantico, 21

Mirano

Agenzia Immobliare

Profumeria Silvy

Via XX Settembre,6

Mirano

Profumeria

Consulenza Viaggi Vacanze

Via Bastia Fuori,26,1

Mirano

Agenzia Viaggi

Pizza Flash

Via Aldo Moro,2/b

Mirano

Pizzeria da asporto

Ribon Viaggi e Turismo

Piazza Martiri,5

Mirano

Agenzia Viaggi

Le Vip Pizza Express

Via Aldo Moro, 96

Mirano

Pizzeria da asporto

Relais Leon d'Oro

Via Canonici,3

Mirano

Albergo

Pizzeria Al Naso di Dante

Via Belluno,36

Mirano

Ristorante

Relais Villa Bastia

Via Bastia Entro,42

Mirano

Albergo

Ai Molini Mirano

Via Belvedere, 14

Mirano

Ristorante

Locanda "dalla Lina"

Via Vetrego,105

Mirano

Albergo

Al.Ma.Lù Pizzeria Cichetteria

Via Gramsci, 68

Mirano

Ristorante

Gastronomia Elite

Via XX Settembre,29

Mirano

Alimentari/Gastronomie

Enoteca Osteria Oca Bianca

Via Taglio Sinistro,36

Mirano

Ristorante

Pane e Salame

Via Vetrego, 101

Mirano

Alimentari/Gastronomie

Castellantico 21 enoteca - osteria

Via Castellantico, 21/8

Mirano

Ristorante

Valentino Gastronomie/Alimentari

Via Matteotti,42

Mirano

Alimentari/Gastronomie

La Terra di mezzo

Via della Vittoria,114

Mirano

Ristorante

Sale e Pepe

Via della Costituzione

Spinea

Alimentari/Gastronomie

Ristorante-Pizzeria Ostaria Nova

Via Cavin di Sala,12

Mirano

Ristorante

Arredamenti Nirvana

Via Gramsci,19

Mirano

Arredamenti

Ristorante Gondola Brusada

Via Canonici,3

Mirano

Ristorante

GM Salotti

Via Caltana,125/a

Mirano

Arredamenti

Ristorante-Pizzeria La Taverna

Via Castellantico,25

Mirano

Ristorante

Il Ponte Antiquariato

Via Calle Ghirardi,5

Mirano

Arredamenti

Ristorante Enoteca da Flavio e Fabrizio

Via della Vittoria,75

Mirano

Ristorante

Mobilificio Corò

Via Caltana,129

Marano di Mira

Arredamenti

Ristorante-Birreria-Pizzeria Pedavena

Piazza Martiri, 37

Mirano

Ristorante

Al 47 Cose per Caso

Via Mariutto

Mirano

Articoli da regalo

Ristobar

Via Aldo Moro, 31

Mirano

Ristorante

L'Arcobaleno

Via Barche,138

Mirano

Articoli da regalo

Ristomusic Jasi

Via della Vittoria, 59

Mirano

Ristorante

Manie

Via Calle Ghirardi, 13

Mirano

Articoli da regalo

Trattoria al Castello

Via G.F.Kennedy,5

Mirano

Ristorante

Trumò

Via della Vittoria, 11

Mirano

Articoli da regalo

Trattoria 19 Al Paradiso

Via Luneo, 37

Mirano

Ristorante

Autoriparazioni Minto Massimo

Via Scaltenigo,75/b

Mirano

Assistenza auto

Osteria dalla Lina

Via Vetrego,105

Mirano

Ristorante

Carrozzeria Pesce

Via Cavin di Sala,233

Mirano

Assistenza auto

Osteria dai Consorti

Via Vittoria,86

Mirano

Ristorante

Officine Ruffatto

Via Galileo Galilei

Mirano

Assistenza auto

SKK Mirano

Via Mascagni, 2/A

Mirano

Ristorante

Elettrauto Buzzo Michele

Via Saragat, 12/D/2

Mirano

Assistenza auto

La Sanitaria Naturale

Via Mariutto,44

Mirano

Sanitaria

Fabretti Ricami auto

Via della Vittoria, 90/b

Mirano

Assistenza auto

A.E.M. Impianti

Via Gramsci,45/C

Mirano

Servizi per la casa

Garage Moderno

Via della Vittoria,97

Mirano

Assistenza auto

C.M.C. Colorificio Castaldello s.r.l.

Via Meucci, 2

Mirano

Servizi per la casa

Ricambi Milan Alessandro

Via Scortegara,169

Mirano

Assistenza auto

Drogheria Bianchi

Via Castellantico, 14/B

Mirano

Servizi per la casa

Pasini Gomme

Via Saragat, 12/D

Mirano

Assistenza auto

Isolpareti Snc

Via Pacinotti,7

Mirano

Servizi per la casa

Stefar

Via Cavin di Sala, 74

Mirano

Assistenza auto

Ink3Mirano

Via Battisti, 53

Mirano

Servizi per la casa

Venice Park Service

Via Orlanda,216

Tessera

Assistenza auto

Linova Impianti Srl

Via Scaltenigo,89

Mirano

Servizi per la casa

Ascom del Miranese

Via Firenze,12

Mirano

Associazione di categoria

Maniero Elettronica

Via Serenissima,7

Vigonovo

Servizi per la casa

P.F.M.

Via della Vittoria,19/1

Mirano

Agenzia pratiche auto

Prodet

Via Barche,47

Mirano

Servizi per la casa

Autoscuole Miranesi

Via Gramsci,45/b

Mirano

Autoscuola

Pulisecco Cristina

Via Scortegara, 108/b

Mirano

Servizi per la casa

Casa Cais

Via Villafranca,30

Mirano

Aziende Vinicole

RTB di Boriero Tiziano

Via E.Fermi,7

Mirano

Servizi per la casa

Bar Barche

Via Barche,52

Mirano

Bar

Saving Elettronica

Via Gramsci,40

Mirano

Servizi per la casa

Bar DIBI

Via Barche,13

Mirano

Bar

Videolab

Via C.Battisti,61

Mirano

Servizi per la casa

Caffè Re d'Italia

Piazza Martiri,4

Mirano

Bar

Volpato Ceramiche

Via Saragat,21

Mirano

Servizi per la casa

Ristobar

Via Aldo Moro, 31

Mirano

Bar

Zamengo Climatizzazione

Viale Treviso,14/A

Mirano

Servizi per la casa

Altero Calzature Snc

Via Gramsci,51/53

Mirano

Calzature

Zanella Casalinghi

Via Gramsci,12

Mirano

Servizi per la casa

Barizza Sport

Via della Vittoria, 82

Mirano

Calzature

Zanella Elettrodomestici

Via Gramsci,10

Mirano

Servizi per la casa

Deco di Michelan Nadia

Via Bastia Fuori,28

Mirano

Calzature

L'Angolo delle Feste

Via Scortegara, 150/D

Mirano

Tempo Libero

Donna Calzature

Via Barche,5

Mirano

Calzature

Tabaccheria Centro Vittoria

Via della Vittoria,86

Mirano

Cartoleria/Tabaccheria

L'Angolo Calzature

Via Castellantico,14/a

Mirano

Calzature

Tabaccheria Bianchi

Via Castellantico, 14/B

Mirano

Cartoleria/Tabaccheria

Maramao

Via XX Settembre,47

Mirano

Calzature

Tabaccheria n°20

Via Bastia Fuori, 13

Mirano

Cartoleria/Tabaccheria

Papyruss Calzature

Via Castellantico,35

Mirano

Calzature

Tabaccheria XX Settembre

Via XX Settembre, 14

Mirano

Cartoleria/Tabaccheria

Vescovo Calzature

Piazza Martiri,32

Mirano

Calzature

Moby Clik

Via Barche, 15/L

Mirano

Cartoleria/Tabaccheria

Cicli Zampieri

Via Cavin di Sala,15

Mirano

Cicli e Moto

Ambulatorio Veterinario Miranese

Via C.Battisti, 41

Mirano

Veterinaria


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Cosa vuol dire M+S e cosa è lo Snow Flake Il marcaggio Mud+Snow (M+S) indica che gl’intagli del battistrada sono sufficientemente profondi perché ogni corpo fluido possa defluire liberamente evitando fenomeni quali l’acquaplaning.

Gli pneumatici invernali o termici si distinguono per due fattori tecnici: battistrada adatto a fondi innevati (M+S) e mescole studiate per avere maggiore tenuta (SnowFlake). 1. Il battistrada adatto a fondi innevati o bagnati (definito con il marcaggio M+S).

Difatti, nel caso in cui lo pneumatico non fosse in grado di scaricare l’acqua o la neve, questi creerebbero una superfice tra i tasselli che fa perdere il contatto con l’asfalto e di conseguenza fa pattinare lo pneumatico con una notevole riduzione della sicurezza. Inoltre vengono inserite delle lamelle, ovvero dei piccoli intagli all’interno del battistrada la cui funzione è quella di “aggrapparsi” all’asfalto bagnato o

innevato migliorando la tenuta sull’asfalto. 2. Le mescole studiate per avere maggior tenuta con le basse temperature (definito con lo SnowFlake). Non meno importanti sono le mescole utilizzate su questi pneumatici che lavorano sul loro rendimento al di sotto dei 7°. Gli pneumatici invernali hanno delle componenti chimiche tali per cui gli agenti hanno un rendimento superiore alle basse temperature aumentando la resistenza al pattinamento e quindi migliorando il grip. A livello legale, uno pneumatico invernale deve obbligatoriamente presentare il marcaggio M+S e non lo snowflake anche se a livello pratico, quest’ultimo, è fondamentale. Infatti

tutte le case fabbricanti usano questa tecnologia sugli pneumatici termici. La sicurezza sui fondi asciutti è quindi definita in misura maggiore dal lavoro delle mescole coadiuvata poi dalla forma del battistrada nelle condizioni più impegnative con neve e acqua.

Sport Sicuro – Trattamento precoce dell’arresto cardiaco negli ambienti sportivi È partito nel Comune di Mirano il progetto “Sport Sicuro – trattamento precoce dell’arresto cardiaco negli ambienti sportivi”. Il progetto “Sport Sicuro” mira a realizzare la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione precoce durante l’arresto cardiaco, prima dell’arrivo del 118, nei luoghi dove vengono svolte attività sportive a qualunque titolo, grazie all’installazione di defibrillatori e allo specifico addestramento del personale laico delle società sportive. Un intervento immediato, infatti, può risultare decisivo nei tanti casi di emergenza sanitaria collegati alla pratica sportiva, primi tra tutti l’arresto cardiaco e la conseguente morte improvvisa. Si concretizza così quanto delineato dal decreto Balduzzi del 24 aprile 2013 “Disciplina della certificazione dell’attività sportiva non agonistica e amatoriale e linee guida sulla dotazione e l’utilizzo di defibrillatori semiautomatici e di eventuali altri dispositivi salvavita”. Questa è la prima esperienza veneta ad adeguarsi al decreto e ad attivare un piano per la gestione delle emergenze cardiovascolari negli ambienti sportivi. Per avviare la creazione della cultura del primo soccorso fra tutti gli operatori dello sport, il 28 settembre scorso il Centro di Forma-

zione IRC (Italian Resuscitation Council) di Mirano Emergenza, facente capo al Dipartimento di Emergenza-Urgenza dell’ULSS 13, ha tenuto un primo corso di BLS-D (basic life support – defibrillation) al quale ne sono già seguiti altri due il 17 novembre, per allenatori, istruttori e presidenti di società sportive, al fine del loro addestramento e certificazione. Il progetto è stato organizzato dal Comune di Mirano, dall’Azienda ULSS 13 e dall’Associazione Cuore Amico Mirano onlus. Il Comune di Mirano, attraverso la mia persona nella qualità di Assessore alle politiche per i giovani, per lo sport, per la casa e per il lavoro ed il Responsabile dell’Ufficio Attività culturali, turistiche e sportive Dott. Fabio Levorato, ha coordinato le varie fasi organizzative del progetto. L’Azienda ULSS 13 ha partecipato con i medici del Dipartimento di Fisiopatologia Cardiovascolare e del Dipartimento Emergenza-Urgenza, i quali sono stati coinvolti in attività di organizzazione, formazione e monitoraggio del progetto. L’Associazione Cuore Amico Mirano, da sempre impegnata nel campo della prevenzione cardiovascolare primaria e secondaria, su proposta del Comune di Mirano, ha aderito all’idea di met-

tere in sicurezza chi pratica sport; essa ha contribuito attivamente allo sviluppo del progetto, coinvolgendo il proprio comitato scientifico e facendosi carico della spesa relativa all’acquisto dei defibrillatori. Il progetto è stato presentato alla cittadinanza domenica 20 ottobre 2013 presso il Teatro Villa Belvedere di Mirano; L’incontro proposto è voluto essere l’occasione per presentare alla popolazione un esempio di stretta sinergia tra cittadini ed istituzioni ed un esempio di efficace modello di interazione ospedale-territorio, al fine di garantire la salute di tutti i cittadini. Sono intervenuti alla presentazione, oltre al sottoscritto in qualità di responsabile organizzativo del progetto, anche Maria Rosa Pavanello, Sindaca di Mirano, il Dott. Gino Gumirato, Direttore Generale dell’Azienda Ulss 13, la Dott.ssa Donatella Noventa, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina dello Sport dell’Azienda Ulss 13, i responsabili scientifici del progetto Dott. Franco Giada del Dipartimento di Fisiopatologia Cardiovascolare ed il Dott. Roberto Marra del Dipartimento Emergenza e Urgenza dell’ULSS 13, Federico Polo, Presidente dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Pallacanestro Mirano (in

rappresentanza delle Società Sportive Miranesi) e Nicolò Cammarata, Presidente Associazione Cuore Amico Mirano onlus. Partecipano al progetto le seguenti Associazioni Sportive Dilettantistiche del territorio comunale: Pallacanestro Mirano, CAI Mirano, Polisportiva Antares Campocroce, Miranese Volley, Officina della Scherma, Mirano Nuoto, Rugby Mirano 1957, Miranese Calcio, Atletica Libertas Mirano, Tennis Club Mirano, Gruppo Sportivo Scaltenigo Pattinaggio, Vetrego Calcio, Campocroce Calcio. E’ stato pertanto implementato un piano per l’emergenza cardiovascolare, comprendente l’utilizzo di un Defibrillatore semi Automatico Esterno (DAE), negli impianti sportivi di afferenza delle suddette Associazioni Sportive: palestra “Azzolini”, palestra di Campocroce, palestra “Leonardo da Vinci”; piscina comunale, stadio del Rugby, stadio Calcio e Atletica di Mirano, campi base di via Matteotti, tennis club Mirano, bocciodromo di Mirano, impianto polifunzionale di Scaltenigo. Sabato 26 ottobre poi, presso l’Auditorium dell’Opera Immacolata Concezione a Padova, si è tenuto il forum “Sport e Salute”, terzo appuntamento del progetto “Il ruolo dello sport veneto nel panorama nazionale”, sviluppato da

CONI CR Veneto e Regione del Veneto. Tra i vari argomenti in programma, veniva affrontato anche il tema della rianimazione cardiopolmonare e della defibrillazione precoce nell’attività sportiva, trattate dal recente decreto Balduzzi, e proprio in quest’ottica è rientrata la partecipazione al forum di una delegazione rappresentativa del “Progetto Sport Sicuro”. Il sottoscritto Assessore allo Sport assieme al dottor Franco Giada (responsabile scientifico del Progetto assieme al dottor Roberto Marra) abbiamo illustrato l’esperienza di questo Progetto, fortemente voluto da Amministrazione comunale, Azienda Sanitaria Ulss 13 e Associazione “Cuore Amico” Mirano onlus.

Cristian Zara Assessore alle politiche per i giovani, lo sport, la casa ed il lavoro Comune di Mirano

Bando di concorso per l’assegnazione in locazione semplice degli alloggi di edilizia residenziale pubblica anno 2013 Lunedì 28 ottobre 2013 è stato pubblicato nell’Albo Pretorio comunale e negli appositi spazi pubblici il bando di concorso per l’assegnazione in locazione semplice degli alloggi di edilizia residenziale pubblica del Comune di Mirano anno 2013. A tal proposito il Comune di Mirano, con Deliberazione

di Consiglio Comunale n. 60 del 26 settembre 2013, esecutiva ai sensi di legge, avvalendosi della facoltà concessa dall’articolo 7, comma 1, lettera a), punto 10 della Legge Regione Veneto 2 Aprile 1996, n. 10, ha stabilito di attribuire un ulteriore punteggio rispetto a quanto previsto dalla Legge

Regionale vigente, in rapporto alle particolari situazioni di necessità presenti nel territorio comunale, ed in risposta alle sollecitazioni ed esigenze evidenziate dalla cittadinanza tutta. La domanda di alloggio doveva pervenire allo Sportello Sociale o al Multisportello del

Comune di Mirano entro e non oltre le ore 12.00 di mercoledì 27 novembre 2013, ed a tal proposito siamo ad evidenziare come il Servizio Interventi Sociali e Settore Casa del Comune di Mirano abbia fornito un grande servizio di assistenza nell’informazione e alla compilazione.

RIPARAZIONE E RIAVVOLGIMENTO MOTORI ELETTRICI ELETTROPOMPE UTENSILI ELETTRICI COMPRESSORI D’ARIA SALDATRICI


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