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MIRANO e n i z a g a M
SETTEMBRE 2012
Suppl. a «Guida Casa» - Autorizzazione Tribunale di Venezia N. 1219 del 13/03/1996 - Distribuz. gratuita Direttore responsabile: Laura Colognesi - Coordinatore redazionale: Paolo Leandri - Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)
EDITORIALE
Indice
20 Maggio 2012 - Giornata Ecologica a Mirano
pag. 3
Il programma dell’UDC
pag. 6
Giunta Comunale - Orari di ricevimento
pag. 7
Le ragioni dei comuni che lo Stato dovrebbe ascoltare pag. 8 Intervento dell’Assessore Giuseppe Salviato
pag. 9
La filarmonica di Mirano
pag. 19
TAGLIO ALTO: INSERTO CULTURALE
pag. 21
Cultura a Mirano. Progetti passione idee
pag. 21
Coerenza e principi morali
pag. 22
Mirano oltre
pag. 24
I bambini di Chernobyl ONLUS
pag. 37
Festa dell'agricoltura 2012 a Mirano
pag. 38
Atletica Libertas Mirano
pag. 48
Arriva la TV
pag. 49
Micologia e Dolomiti: due mostre di successo
pag. 50
In ricordo di Carlo Frasson e Sandro Licori
pag. 51
Il ritorno della Messa in latino
pag. 51
Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego
pag. 52
Intervista a Boldrin Luigi, Cav. della Repubblica
pag. 55
L’attenzione per “le persone e la loro vita concreta” al centro del Programma amministrativo 2012-2017 presentato dal nuovo Sindaco di Mirano
I
l Sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello ha formalizzato le “Linee programmatiche” del suo mandato amministrativo 2012-2017: 46 pagine ricche di principi guida ispiratori e di contenuti pratici da attuare dai vari Assessori nei cinque anni di governo. Sono sufficienti alcuni esempi per capire le priorità che la prima cittadina e la sua Giunta intendono perseguire attraverso, come si legge nel documento, una «amministrazione affidabile e sicura»: ridare a Mirano il suo ruolo di territorio strategico valorizzando la sua naturale vocazione turistica e agricola; ridurre il traffico urbano potenziando le piste ciclabili; utilizzare al meglio le risorse ambientali; migliorare la raccolta differenziata dei rifiuti; offrire la necessaria assistenza alle famiglie in difficoltà e alle persone disabili; favorire l’aggregazione giovanile e prevenire le situazioni di disagio; incrementare le iniziative culturali anche attraverso una più razionale programmazione dell’attività teatrale; garantire il necessario sostegno alle attività legate allo sport e al tempo libero. «Alla base degli obiettivi e delle proposte di queste Linee programmatiche – si legge nella premessa del
testo - risiede la convinzione che nell’amministrazione di una città l’elemento ispiratore debba sempre essere il perseguimento del benessere della comunità. Al centro dell’azione amministrativa, come in nuovo umanesimo democratico, devono esserci le persone e la loro vita concreta. (…) L’Amministrazione lavorerà per sviluppare e dare concretezza a ciascuno degli indirizzi individuati con ogni risorsa a disposizione, per quanto è in suo potere». Dichiarazioni di principio impegnative, queste del Sindaco, che sicuramente richiederanno a Lei e alla maggioranza comunale quella attenzione amministrativa che non sempre qualche predecessore ha saputo mettere in atto: a Mirano infatti serve che finalmente diventi prioritario a tutti i livelli il benessere socio-economico dei suoi cittadini, al di là delle logiche partitocratiche. Ed è proprio questo l’aspetto politico che la nostra prima cittadina dovrà saper anteporre a tutti gli altri, per non scadere nel solito “tran tran” di una politica di cui i miranesi hanno già fatto esperienza e di cui fanno volentieri a meno.
io, leggo.
Il responsabile di redazione Paolo Leandri
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20 Maggio 2012 - Giornata Ecologica a Mirano
E’ già trascorso un anno da quando fu organizzata la 1ª Giornata Ecologica per rimuovere principalmente i contenitori di plastica, ma anche altri rifiuti solidi urbani abbandonati nel territorio Miranese. Oggi il Gruppo “Amici Micologi Mirano” lancia un appello a tutte le Associazioni Naturalistiche, Culturali e Sportive, alle Scuole di ogni ordine e grado e a tutti i cittadini affinché aderiscono e
collaborino alla riuscita di questo importante avvenimento. Mirano si anima curando e proteggendolo il suo Ambiente dal quale dipende la salute e la qualità della vita di tutti noi. Il 19 maggio 2013 ritroviamoci e lavoriamo qualche ora tutti assieme, fianco a fianco, per il nostro Comune. Ti aspetto. Paolo Trevisanato tel. 041/430036 3483431191
MIRANO Magazine
SETTEMBRE 2012 Stampa: Centro Servizi Editoriali srl (Grisignano - VI)
IIIª Giornata Ecologica - 19 Maggio 2013 Partecipare per esserci C’era una volta una trasmissione televisiva che ricostruiva alcuni episodi storici e che alla fine della puntata, rivolta agli spettatori, concludeva: “Adesso potrete dire, c’ero anch’io”. Ebbene quella frase, quella impostazione del programma, mi è rimasta impressa nella memoria perché era una trovata intelligente, una maniera di coinvolgere lo spettatore fino quasi a farlo sentire protagonista all’interno della storia raccontata; ma quella era una partecipazione virtuale. Molto meglio se domenica 19 Maggio 2013 parteciperete per davvero in molti alla IIIª Giornata Ecologica per esserci da veri “attori”, per sentirvi tutti protagonisti di un evento che, pur nella sua semplicità di intenti, ha valori profondi di attaccamento alla nostra città. Ripulirla dall’immondizia non è solo un gesto, bensì un segnale vero di appartenenza, di interesse, di partecipazione per poter dire: “C‘ero anch’io”. Personalmente non ho partecipato alle precedenti edizioni delle Giornate Ecologiche, ma molto spesso, chiacchierando con la gente, ho provato quella piccola punta di invidia quando qualcuno mi diceva: “Io c’ero”, e giù racconti su quello che era stato trovato, sulla fatica di aver ripulito un fosso, sui momenti conviviali, sulle quantità di sacchi di immondizia accatastati, ecc.... Ebbene non voglio più provare quell’antipatica sensazione, voglio partecipare, sì PARTECIPARE PER ESSERCI. (a.m.)
Piazzale Pio XII, 1 - 30035 Mirano (Ve) - Tel. 041.430826
Pietre Certificate
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Il negozio di usato firmato e selezionato per bambini
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FINALMENTE E’ ARRIVATO ANCHE A MIRANO “LA BIRBA – USED STUFF FOR KIDS 0-12” Il negozio di usato firmato e selezionato per bambini Il second-hand per bambini è una nuova tendenza che sta entrando sempre più nel quotidiano delle famiglie italiane: un po’ per risparmio, un po’ per moda, un po’ come scelta culturale volta al non-spreco. Ecco allora che è arrivata “La Birba”: il punto d’incontro tra chi vuole vendere e chi vuole comprare. “La Birba – Used Stuff for Kids” è infatti una catena di negozi specializzati nella compravendita di articoli usati firmati e selezionati per bambini. Il coloratissimo negozio di Mirano, in via Colombo 20 – zona parcheggio, aperto lunedì 3 settembre, è il 20° della catena che, a partire dal 1998, nel punto pilota di Modena, si è posta l’obiettivo di diffondere l’idea di un usato pari al nuovo, anzi meglio del nuovo: più ecologico, più economico, più etico, più sano, più intelligente, più alternativo e a km 0. Negozi che si differenziano nettamente dai soliti mercatini, in quanto tutti puntano ad un’accurata selezione
degli articoli in conto-vendita: solo abiti e calzature di marca e recenti, perfettamente puliti; attrezzature e giochi in ordine e a norma. Ogni negozio è organizzato con un sistema di visibilità on-line unico ed efficiente, con una vetrina virtuale sempre aggiornata e spazi dedicati agli “ultimi arrivi” e alle “offerte”: un servizio completo, quindi, sia per il cliente che può utilizzare differenti criteri di ricerca, sia per il fornitore che può verificare in rete, in qualunque momento, la situazione di vendita dei propri oggetti. Un negozio a misura di famiglia! “Siamo convinti che l’acquisto di cose usate per i propri figli sia un modo di consumare diverso ed intelligente, adatto a tutti e alla portata di tutte le tasche, sia per chi vuole vestire firmato (risparmiando!), sia per chi ama cercare e trovare i capi e gli oggetti più originali, come per chi ha voglia di curiosare tra i nuovi arrivi quotidiani, o
anche solo di rilassarsi facendo due chiacchiere, perché anche questo fa parte del nostro modo di lavorare. Certamente, si tratta di una scelta culturale: ogni volta che si acquista qualcosa per i propri bambini, si sa che la si utilizzerà per un periodo limitato… crescendo in fretta, le loro necessità cambiano altrettanto velocemente. Allo stesso tempo lo spazio in casa è poco, non si può tenere tutto, e ci sono davvero tante cose che possono avere ancora un’interessante valore sul mercato: vestiti, giochi, attrezzature come lettini, trio, passeggini, seggioloni... Pensiamo sia una cosa molto utile per le famiglie, ed educativa per i nostri figli. Il vantaggio è doppio: da una parte, per chi acquista, il risparmio e la sicurezza della selezione accurata; dall’altra, per chi vende, la certezza di poter contare su un sistema di vendita affidabile, per risollevare in modo concreto il bilancio delle famiglie con bambini molto piccoli.”
Da Lunedì 3 Settembre saremo a vostra disposizione (su appuntamento) per le valutazioni di: ABBIGLIAMENTO FIRMATO autunno – inverno; ATTREZZATURE VARIE (lettini, passeggini, trio, seggiolini auto, seggioloni, puericultura, accessori prima infanzia…); GIOCHI di marca e a norma. E Domenica 30 Settembre, dalle 16.30, Vi aspettiamo per festeggiare insieme l’inaugurazione del negozio, con giochi, musica, animazione, teatro delle favole e merenda per grandi e piccini. A tutti i bambini verrà regalato un disegno speciale in ricordo della festa. Non mancate, La Birba Vi aspetta! “LA BIRBA – USED STUFF FOR KIDS”, via Colombo 20 – Mirano (zona parcheggio). Tel: 041 5746513. Cell: 331 6079835.
AquaZooMania: un mix perfetto di passione, cortesia e professionalità Gli animali domestici sono ormai diventati parte integrante delle famiglie italiane,con una forte crescita di coloro che decidono di adottare un pet: in testa tra i preferiti troviamo cani e gatti, ma grande diffusione hanno uccellini e pappagallini, pesci, roditori e anche animali esotici. E’ proprio un grande amore per gli animali di ogni specie che conduce il team di AquaZooMania all’apertura del primo negozio a Noale, al fine di offrire a tutti coloro che condividono questa passione la perfetta combinazione tra assortimento, professionalità e cortesia.
Il grande successo ottenuto ha spinto lo staff ad aprire, nel 2011, il secondo punto vendita a Mirano, nella centrale via Gramsci, ottenendo anche questa volta un caloroso riscontro da parte del pubblico. Nel negozio, che offre una gamma completa di prodotti per animali domestici, esotici, uccelli, roditori, rettili e un interessante reparto di acquariologia, è infatti possibile trovare un'ampia scelta di prodotti dei più noti marchi e non solo. La passione, la professionalità e la disponibilità dello staff si fondono per offrire al cliente sempre ottimi
consigli sull’alimentazione più adatta per ogni esigenza, grazie ad un vasto assortimento di mantenimenti e di diete veterinarie, ma anche l’accessoristica più all’avanguardia per rendere ancor più piacevole la convivenza con i gli animali domestici. Tutte le esigenze della clientela sono state esaminate e l’esperienza ha permesso di creare un assortimento in grado di rispondere alle richieste più disparate. L’attenzione ai trend ed alle necessità della clientela è dimostrata anche dalla scelta di operare anche nel canale e-commerce: ad oggi il sito
www.aquazoomaniashop.it serve un bacino di clienti distribuito su tutto il territorio nazionale, con la stessa competenza, professionalità e cortesia che contraddistingue i punti vendita "fisici". Interessante per i lettori è sicuramente la scelta di offrire un prezzo agevolato per le consegne effettuate all'interno della provincia di Venezia. Con soli 2,90€, infatti, è possibile ordinare comodamente da casa i prodotti per l'alimentazione e la cura dei propri animale d'affezione e riceverli in pochissimo tempo direttamente all'indirizzo richiesto.
L’impegno politico della Federazione della Sinistra alla nuova Amministrazione di Mirano Concluso il triennio di malgoverno del centrodestra, abbiamo voltato pagina. Era indispensabile ridare decoro alla politica Miranese: una Amministrazione nuova, aperta ai cittadini, trasparente, efficiente, fatta da donne e uomini onesti, questo serviva a Mirano e i cittadini l'hanno capito, visto che alle elezioni del maggio scorso hanno dato fiducia alla Coalizione di Centro-Sinistra della quale facciamo parte ed hanno eletto quindi Maria Rosa Pavanello Sindaca. Abbiamo duramente lavorato nell'anno passato, prima per far cadere la Giunta Cappelletto e poi per la costruzione di un forte progetto politico che ha trionfato e che saprà dare risposte concrete ai problemi che Mirano dovrà affrontare. Un progetto politico del quale fanno parte PD, Io scelgo Mirano, IDV, UDC e Federazione della Sinistra. Determinante è stato il contributo di ogni singola forza politica e lista civica, senza il quale non sarebbe stato possibile vincere. Purtroppo per 7 voti la Federazione della Sinistra non è riuscita a far eleggere un proprio rappresentante in Consiglio Comunale, ma forte dei propri 499 voti (pari al 4,23%) siamo consapevoli di aver consolidato il lavoro svolto in tutti questi anni, che sia la battaglia contro la centrale a biogas oppure la dura opposizione in Consiglio Comunale contro il precedente Governo di Centro-Destra, e così di rappresentare una parte
importante di cittadini che in noi si riconoscono e hanno avuto fiducia e che solo la “truffa” della legge Calderoli (riduzione del numero dei Consiglieri Comunali uguale riduzione della Democrazia) non ha permesso loro di esser rappresentati. Ci sentiamo tutt'ora parte integrante della coalizione, e daremo ancora il nostro contributo all'Amministrazione Comunale, affinchè Mirano torni ai fasti che merita, convinti della qualità e delle capacità della Sindaca Maria Rosa Pavanello e di tutta la Giunta. Dal nostro canto crediamo che questo percorso intrapreso più di un anno fa, prima con la dura lotta per la caduta della precedente Amministrazione e continuato poi attraverso le Primarie sia comunque solo all'inizio, durerà cinque anni nei quali saranno risolti i danni provocati dal Centro-Destra e dove saranno gettate le basi per un ulteriore proseguimento di questo progetto politico, del quale ribadisco che ci sentiamo parte integrante ed importante e nel quale siamo convinti sarà riconosciuto anche il nostro ruolo e lavoro. Cristian Zara Segretario PRC-FdS Mirano
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Il programma dell’UDC Questo giornale che entra in tutte le case di Mirano, mi offre innanzitutto l’occasione di ringraziare i tantissimi cittadini che con il loro voto hanno dato fiducia all’UDC, a me e a Giorgio Babato, permettendo a lui di diventare consigliere comunale e a me di entrare in Giunta come vicesindaco con due deleghe importanti come le politiche sociali e le attività economiche e produttive (con fiere, mercati, plateatico). A tre mesi dall’insediamento possiamo dire che la Giunta, guidata dal sindaco M. R. Pavanello (che abbiamo fortemente sostenuto) sta lavorando in modo molto coeso e compatto e in grande sintonia sulle linee programmatiche preannunciate in campagna elettorale e riproposte in uno dei primi consigli comunali, nonostante l’enorme scarsità di risorse e i buchi trovati nel bilancio, stiano mettendo a repentaglio la possibilità di abbassare l’IMU. Un primo segnale è stato dato con la cancellazione della bretella di via Battisti, ed ora si procederà col mettere mano a tutta la viabilità per cercare di trovare soluzione ai problemi dei tanti comitati miranesi. Un’attenta analisi della mobilità su via Parauro, via Mariutto, via Dante, via Zinelli, ecc… ci ha fatto rendere conto che la sperimentazione che doveva terminare il 31 Luglio, non è mai stata verificata, perciò l’unico e coerente motivo dello spostamento al 31 Ottobre è la necessità di avere qualche dato significativo alla riapertura delle scuole, e la valutazione più precisa della mobilità su Mirano Nord. Resto fermamente convinta della necessità del ripristino del doppio senso in via Pa-
rauro, strada a due corsie che recentemente è stata allargata anche col consenso della Sovrintendenza, e ritengo assai illogico che su via Zinelli si voglia convogliare tutto il traffico diretto a Nord, visto che su questa via si trovano i due siti più sensibili di Mirano, quali l’ospedale e la casa di riposo Mariutto. Gli altri aspetti su cui l’Amministrazione intende prendere posizione da subito sono l’eliminazione delle aree degradate in centro storico che da troppo tempo deturpano l’ambiente e mettono a repentaglio la salute e la sicurezza dei cittadini. Si farà un programma e si solleciteranno i proprietari a recuperare i Molini di Sotto e il Bacino, l’area dell’ex mobilificio Gatti, l’ex cinema Impero (solo per fare gli esempi più urgenti ed evidenti). Molta attenzione viene posta verso le frazioni con le quali, attraverso assemblee in loco, si intende istituire una continua verifica sull’attività dell’ente comunale. Tralasciando di esaminare nello specifico le deleghe assegnatemi dal Sindaco (cosa che farò successivamente in questo giornale) ritengo ora di dare solo un cenno introduttivo. ATTIVITA’ ECONOMICHE E PRODUTTIVE Mirano non si sottrae alla grave crisi economica che sta mettendo in ginocchio le attività produttive del territorio e anche noi Miranesi stiamo vivendo una fase di recessione che non mostra per ora vie d’uscita; crollano i consumi e in generale la propensione all’acquisto è sempre più cauta. Molti negozi, specie nell’abbigliamento e oggettistica, e molte attività artigianali (edili-
zia, sartoria, ecc..) chiudono i battenti; persino i bar e i ristoranti, sebbene Mirano sia diventato il centro della movida, faticano a tenere il passo. In questa situazione di crisi generale ci piace però ricordare anche che ci sono attività che vanno in controtendenza e risultano solide e in pieno sviluppo. La prima fra tutte è la Gasparini Spa, di cui abbiamo festeggiato recentemente i 60 anni di attività, che progetta e costruisce macchine per la lavorazione della lamiera. Questa bella e moderna azienda, situata in viale Venezia, diretta da Francesco e Filippo Gasparini, dà lavoro a circa 120 persone del miranese ed esporta il 90% della propria produzione in tutto il mondo, rappresentando un fiore all’occhiello per l’imprenditoria e un sicuro vanto per tutti i Miranesi e l’Amministrazione stessa. FIERE E MERCATI Metteremo mano ai regolamenti per definire il mercato del lunedì e daremo nuovo impulso al mercato dell’antiquariato della terza domenica del mese. Stiamo predisponendo tutti gli adempimenti per lo svolgimento della sagra di San Matteo, dopo che hanno avuto svolgimento quelle delle frazioni (colgo l’occasione per ringraziare da queste pagine i comitati dei festeggiamenti che tanto si adoperano per la riuscita delle sagre paesane e un ringraziamento particolare ai vigili urbani per la loro dedizione). Ricordiamo ai Miranesi che con dispiacere, anche quest’anno dovremo rinunciare ai fuochi d’artificio, perché uno spettacolo pirotecnico decoroso non può costare meno di 6-7.000 €. e in questo mo-
mento di grave crisi economica non possiamo permetterci tale spesa a scapito di necessità più urgenti. La fiera presenterà comunque la giostra novità, come da regolamento e cercherà di favorire tutte le fasce d’età con particolare attenzione ai bambini, per i quali anche quest’anno inviteremo i giostrai a praticare il 3x2 nell’ultimo giorno di sagra. Il settore ristorazione sarà concentrato in Viale Rimembranze (i giardini) con il pesce fritto della Miranese Calcio, la polenta e ossetti del Calcio Zianigo e gli ottimi piatti della tradizione veneta della Filarmonica. POLITICHE SOCIALI Riferendomi alle politiche sociali non posso che ribadire che la crisi economica generale si fa sentire ancor di più in questo settore e i numeri degli assistiti e ricorrenti al Servizio sociale sono in continua crescita. Se compito del Comune è la promozione della tutela dei cittadini miranesi che si trovano in situazioni di bisogno, la crisi economica sta evidenziando che sempre più famiglie non riescono a coprire le normali necessità del vivere quotidiano e chi è solo, non è in grado di provvedere autonomamente a se stesso. Aumentano ogni giorno le segnalazioni di famiglie con minori, anziani, disabili e immigrati con problematiche di tipo economico (spiccano la perdita del lavoro, le separazioni, i costi per le cure sanitarie)e mentre qualche anno fa c’era la preminenza di extracomunitari, oggi la situazione sta diventando sempre più critica anche per i nostri cittadini. Da un preciso e ottimo dossier
della dott. Federica Torresan rilevo questi dati del 2011: il comune di Mirano ha speso €.2.735.000,00 circa, pari al 18% del bilancio comunale (inclusi €.650.000,00 per servizi sociali resi dalla Aulss 13), per servizi sociali e gli utenti in carico sono stati 1.092, di cui 746 anziani, 112 disabili, 61 minori e famiglie, 86 adulti, 87 immigrati. Nonostante le richieste siano in aumento nel 2012, Sindaco e Giunta si ripromettono di garantire l’erogazione dei servizi e di mantenerli senza tagliare nulla nel bilancio sociale. In questo senso e per dare un segnale che siamo in questa Amministrazione per lavorare con spirito di servizio, non certo per le “careghe”, ho deciso di ridurre a metà il mio compenso di amministratore (€.750,00 invece che €.1.500,00) e ho deciso di destinare tale cifra ai servizi sociali. Ricordo che ricevo al lunedì dalle ore 10,00 alle 12,00 nella sede centrale del Comune, tel. 041 5798353 e al venerdì dalle ore 9,00 alle 12,00 presso i Servizi Sociali tel.041 5798360.
Annamaria Tomaello Assessora alle Politiche sociali, Attività commerciali ed economiche
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Giunta Comunale - Orari di ricevimento del pubblico SINDACA Maria Rosa Pavanello
VICE SINDACO Annamaria Tomaello
Bilancio, Progetto Innovazione ed efficienza dell’Ente, Progetto speciale sostenibilità, Comunicazione, Gestione opere complementari e di mitigazione del Passante, Politiche per lo sport.
Assessora alle Politiche sociali, Attività commerciali ed economiche.
Lunedì e mercoledì 9.30 – 13.00 e giovedì 15.00 – 17.30 previo appuntamento presso la Segreteria del Sindaco, tel. 041 57 98 353
Vice Sindaco e Attività commerciali ed economiche: lunedì 10.00 – 12.00 previo appuntamento presso la Segreteria del Sindaco, tel. 041 57 98 353 Politiche sociali: venerdì 9.30 – 12.00 previo appuntamento presso lo Sportello Sociale, tel. 041 57 98 364
sede: Municipio, primo piano
sede: Municipio, primo piano rialzato
e-mail: segreteria.sindaco@comune.mirano.ve.it
e-mail: annamaria.tomaello@comune.mirano.ve.it
Federico Vianello
Giuseppe Salviato
Assessore alle Politiche ambientali e politiche della mobilità, Progetto piste ciclabili, Valorizzazione del paesaggio, Parchi e ville.
Assessore alla Pianificazione territoriale, Lavori pubblici, Edilizia privata, Manutenzione del patrimonio.
Sabato 9.00 - 12.00 previo appuntamento presso la Segreteria del Sindaco, tel. 041 57 98 353 sede: Municipio, primo piano ammezzato
Giovedì 15.00 – 17.30 previo appuntamento presso la Segreteria del Sindaco, tel. 041 57 98 353 sede: Municipio, primo piano ammezzato
e-mail: federico.vianello@comune.mirano.ve.it
e-mail: giuseppe.salviato@comune.mirano.ve.it
Lauro Simeoni Assessore alle Politiche per la sicurezza, Protezione civile, Turismo. Venerdì 9.00 - 12.00 previo appuntamento presso l’Ufficio URP, tel. 041 57 98 313
Presidente del Consiglio Comunale Renata Cibin Consigliera delegata alle Politiche culturali ed educative, Promozione del benessere, Politiche paritarie e della cittadinanza delle donne.
sede: Municipio, primo piano ammezzato
Pubblica Istruzione: martedì 12.00 – 13.00 previo appuntamento presso il Servizio Pubblica Istruzione, tel. 041 57 98 475 / 041 57 98 484
e-mail: lauro.simeoni@comune.mirano.ve.it
sede: via Bastia Fuori 54/56, primo piano Presidente del Consiglio e altre deleghe: martedì 16.00 – 17.00 previo appuntamento presso la Segreteria del Sindaco tel. 041 57 98 353 sede: Municipio, primo piano e-mail: renata.cibin@comune.mirano.ve.it
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Le ragioni dei comuni che lo Stato dovrebbe ascoltare La crisi economica ha aggravato in questi anni la domanda di aiuto che i cittadini rivolgono ai Comuni, di fatto la prima linea dello Stato nei territori del nostro paese. Ma la capacità degli Enti Locali di dare una risposta efficace a questa richiesta è stata seriamente compromessa dalla combinazione tra il taglio dei trasferimenti statali e i vincoli contabili del Patto di Stabilità. Il maggior rischio politico racchiuso nel momento attuale è la frattura tra Stato e Comuni: si tratta di un pericolo grave per la tenuta sociale e politica del nostro paese. Per scongiurarlo, il Governo deve riflettere sulle ragioni profonde del malessere che agita i nostri Comuni. La prima questione è quella dei trasferimenti statali e basta un dato per coglierne le proporzioni. Nel 2010 lo Stato trasferiva ai Comuni Italiani tredici miliardi e cinquecento milioni di euro, compreso il rimborso ICI sulla prima casa. Nel 2012 si stima che i trasferimenti statali raggiungeranno appena sei miliardi di euro. Una differenza che graverà sui cittadini, in termini di tagli ai servizi e di nuove tasse. La questione del Patto di Stabilità è figlia invece delle regole sempre più irrazionali sedimentatesi negli anni. I Comuni che
avrebbero risorse in cassa devono pagare i fornitori in ritardo per rispettare il vincolo sulle uscite imposto dal Patto. Siamo l’unico paese d’Europa in cui un Sindaco è costretto a chiedere più tasse, a dare meno servizi e a pagare in ritardo i fornitori per rispettare il Patto di Stabilità. Il malessere dei Comuni affonda le sue radici in scelte che in gran parte sono state prese da Governi precedenti a quello attuale. Eppure il disagio nei confronti del Governo si è fatto più forte nei confronti del Governo Monti. I motivi sono semplici. Un tempo gli amministratori di entrambi gli schieramenti difendevano l’azione del Governo di riferimento. Nei confronti di un Governo tecnico, invece, non agisce il vincolo dell’appartenenza politica. La pressione a cui sono sottoposti i Sindaci è diventata tale che la tolleranza nei confronti dell’esecutivo è svanita. I Sindaci non chiedono necessariamente maggiori risorse ma di certo chiedono una maggiore autonomia nelle proprie scelte. È esattamente ciò che gli nega l’attuale Patto di Stabilità. Lo stesso vale per l’introduzione dell’IMU. Costringerà i Comuni a chiedere ai cittadini complessivamente nove miliardi in più, senza nemmeno poter trattenere questo gettito, che viene infatti
trasferito in gran parte allo Stato. In un periodo di sfiducia come quello attuale, i Comuni sono la prima trincea dello Stato nei territori. Ecco perché vanno considerati una risorsa e non un problema. Per rimettere in moto l’Italia, i Comuni devono tornare ad essere il motore. E quindi che fare? I vincoli di bilancio, che sono vincoli nazionali ed europei, lasciano scarsi margini di manovra, eppure qualcosa di utile può e deve essere fatto. A parità di saldi, occorre dare ai Comuni una maggiore autonomia e responsabilizzazione finanziaria. A partire dal prossimo anno, il Governo dovrebbe impegnarsi a lasciare integralmente l’IMU ai Comuni, eliminando i trasferimenti erariali e prevedendo un fondo di riequilibrio orizzontale per evitare squilibri eccessivi. Va soprattutto modificato il Patto di Stabilità, introducendo un meccanismo più meritocratico, che penalizzi i Comuni spendaccioni e indebitati e premi invece quelli virtuosi, superando l’uniformità attuale di trattamento, che penalizza tutti allo stesso modo. Ho presentato, insieme con altri colleghi, due specifiche proposte di legge la prima prevede che l’IMU resti integralmente ai
comuni, mentre la seconda proposta prevede un nuovo modello di patto di stabilità . L’obiettivo che ci siamo posti, formulando le due proposte di legge, è quello di garantire più autonomia ai comuni in cambio di una maggiore responsabilità, garantendo allo stesso tempo gli stessi saldi di bilancio. Lo Stato deve pretendere, da tutti, una maggiore responsabilizzazione, ma allo stesso tempo, in cambio, concedere una maggiore autonomia. È questo il nuovo patto politico che serve tra lo Stato e i Comuni. Se vogliamo che uscire davvero dalla crisi, questa è la strada da percorrere, tutti assieme. Marco Stradiotto, Senatore del Partito Democratico
Oggi più che mai, in questo periodo di crisi, Mirano bisogno di una programmazione efficiente e lungimirante La parola cardine è lungimiranza. Se vogliamo costruire la Mirano di domani, è principalmente al futuro che dobbiamo guardare. Ma dobbiamo guardarvi con attenzione, preparazione, competenza e coscienza. Per programmare al meglio l’azione amministrativa, affinché le scelte fatte oggi siano efficaci nel presente ma conservino la loro utilità negli anni a venire, dobbiamo proiettare il nostro sguardo il più avanti possibile. Lungimiranza, appunto, ‘guardare lontano’. Non è, questa, una mera riflessione lessicale. È lo spirito che anima, da questi primi mesi, le persone – tutte – che lavorano per gettare le fondamenta dell’amministrazione che reggerà la nostra Città per i prossimi cinque anni. È lo spirito che permea le Linee programmatiche per il mandato 2012-2017, il documento in cui abbiamo riassunto i principali obiettivi che Mirano deve raggiungere nell’immediato futuro e gli strumenti che intendiamo impiegare per portare la Città a tali traguardi. Oggi più che mai, in un periodo di crisi (economica, occupazionale, sociale), pressante e aggressiva, si sente il bisogno di una programmazione efficiente, basata su una visione complessiva, in grado di recepire e comprendere le esigenze della popolazione e del territorio,
di capire le istanze del presente come di anticipare le prospettive future, per non ricadere negli errori che di questa crisi sono alla base. Le sfide che attendono Mirano sono, allo stesso tempo, complesse e stimolanti. Interessano il nostro Comune, ma non solo. Sempre di più è necessario creare nuove sinergie con i comuni limitrofi, per costruire un territorio più vivibile e forte. Occorre iniziare a pensare e agire secondo la logica delle reti di governance, in modo da far dialogare attori pubblici e privati con l’obiettivo di un progetto di sviluppo locale condiviso. A disposizione ci sono strumenti innovativi come l’area vasta o le unioni di comuni, che imporranno un nuovo modo di ragionare e governare, in modo da superare la rigida logica dei confini amministrativi e approdare a una strategia complessiva. Inoltre, grande attenzione va posta all’evoluzione della struttura amministrativa del territorio stesso: basti pensare ai recenti cambiamenti innescati dal riassetto delle Province. Un motivo in più, quest’ultimo, per riportare Mirano al suo ruolo naturale di riferimento per il Miranese. Per raccogliere e vincere le sfide dei prossimi anni, la nostra Città dovrà es-
sere in grado di agire con lungimiranza in molti settori. Ad esempio, strettamente legata al futuro, è la questione dell’ambiente. Energia, acqua, verde, rifiuti: in tutti questi ambiti Mirano deve adottare soluzioni d’avanguardia, che siano sostenibili, principalmente dal punto di vista ecologico (ma anche da quello economico). Ecco, allora, che diventano fondamentali concetti come energie rinnovabili, green economy, salvaguardia delle aree verdi, dei corsi e delle riserve d’acqua. La crisi va affrontata in tutte le sue sfaccettature. Da un lato vanno aiutati i lavoratori e le loro famiglie, specie quelle più in difficoltà, per la disoccupazione o per la presenza di altre situazioni critiche; dall’altro occorre un piano di rilancio economico e produttivo del territorio miranese che coinvolga tutti gli attori in gioco. E poi ancora cultura, turismo, immigrazione e integrazione, edilizia e urbanistica, sicurezza, viabilità e mobilità, giovani. Ognuna di queste componenti della vita di Mirano richiede uno sguardo consapevole e preparato verso il futuro, dal quale scaturiscano le soluzioni adeguate. Soluzioni alle quali siamo chiamati a concorrere tutti, perché per una buona amministrazione è fon-
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damentale che proposte e scelte siano fatte tenendo conto delle necessità di ogni elemento della società, guardando alla compatibilità tra bisogni del singolo e quelli della collettività. Per questo la partecipazione sarà uno dei punti fermi di questa Amministrazione: vogliamo ricominciare dall’ascolto della Città in tutte le sue componenti – economiche, sociali, culturali e territoriali – perché al centro dell’azione amministrativa ci devono essere le persone e la loro vita concreta. Maria Rosa Pavanello Sindaca
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Intervento dell’Assessore Giuseppe Salviato I referati che mi sono stati assegnati, ovvero Pianificazione territoriale, Lavori pubblici, Edilizia privata, Manutenzione del patrimonio, sono centrali per la salvaguardia del territorio nella Mirano di domani. Scelte, progetti, realizzazioni saranno effettuati seguendo le linee programmatiche di mandato che questa Amministrazione ha adottato per rendere la città migliore. In campo urbanistico occorre operare con una grande attenzione alla manutenzione e al recupero degli edifici esistenti e alla sicurezza ambientale. Si deve considerare conclusa la fase di consumo del suolo e concentrarsi sulle rilevanti opportunità del riuso, della riqualificazione, della riconversione, del ripristino di zone, aree e quartieri secondo i criteri di qualità formale (estetica), sostenibilità ambientale e sociale (qualità del vivere). I centri storici del capoluogo e delle frazioni vanno attentamente tutelati e valorizzati: nulla andrà trascurato, dagli aspetti estetici degli interventi edilizi all’arredo urbano, alla destinazione d’uso degli edifici, al decoro e all’uso degli spazi pubblici. L’equilibrio urbanistico del territorio negli ultimi anni è stato stravolto da nuove realtà infrastrutturali che pongono l’area del Miranese al centro di un grande movimento di persone e merci. In questo quadro di grande cambiamento si pone la questione del Piano di Assetto del Territorio di Mirano (PAT), che attraverso il coinvol-
gimento delle forze sociali, economiche, associative dovrà delineare le strategie per il futuro urbanistico della città. Sarà aperto un percorso di integrazione del Documento Preliminare, a partire dalle osservazioni presentate dai cittadini e dalle associazioni, per l’individuazione condivisa dei valori del territorio, dei suoi elementi caratteristici e di salvaguardia e degli elementi critici che richiedono interventi di riqualificazione. Il PAT assieme al PI (Piano degli Interventi) costituisce il Piano Regolatore Comunale (PRC). I tratti costitutivi essenziali di questi due strumenti sono: 1. la creazione e il mantenimento di un Quadro Conoscitivo fondato su di un Sistema Informativo Territoriale costantemente aggiornato; 2. la valutazione di sostenibilità delle scelte di piano attraverso le analisi ed i controlli fatti con la VAS (Valutazione Ambientale Strategica); 3. il processo partecipativo. Nel settore delle opere pubbliche, fortemente condizionato dai vincoli statali, verrà predisposto annualmente un piano delle manutenzioni del patrimonio comunale (edifici, strade e aree verdi) che tenga conto delle priorità di intervento. I vincoli imposti dalla legge finanziaria e il rigoroso rispetto del patto di stabilità ci hanno obbligato a posticipare diversi interventi già progettati e finanziati. Finora siamo riusciti a far partire, all’inizio di agosto, i la-
La “ricchezza” umana, culturale e sociale di Mirano per una vita di benessere e democrazia Il benessere non sta tanto nell’avere quanto nell’essere bene, nello star bene, nella buona salute fisica e psichica. Il benessere, inoltre, dipende anche dalle condizioni ambientali, dall’aria che si respira, dagli spazi in cui ci si muove con agio, dal tempo che si può dedicare alle relazioni e all’accrescimento culturale. Mirano è ricca di luoghi adatti a questi bisogni, di associazioni che possono e vogliono collaborare all’offerta formativa e culturale. Si sta bene in una città di cui la gioventù rivendica con orgoglio l’appartenenza, in cui tutte le componenti concorrono per la loro parte, in cui la vecchiaia non è un problema, bensì una risorsa e un serbatoio di memoria ed esperienza. La civile convivenza si deve fondare su un patto tra generazioni, tra generi, tra genti. Anche se correntemente (e correttamente) si parla di Cultura, a livello politico-amministrativo, intendendo l’insieme delle manifestazioni artistiche, musicali, teatrali, prodotte e/o promosse e il patrimonio monumentale e ambientale, quanto finora detto pone in luce la necessità di intendere il termine Cultura anche in senso più ampio, antropologico, aperto alle culture della legalità e dei diritti umani, della solidarietà e del volontariato, della differenza e delle differenze, che sono diventate l’orizzonte contemporaneo. La presenza di tanti giovani nel nostro Comune è linfa vitale. Istruzione e Cultura devono essere quindi concepite come un nesso inscindibile, perché a scuola ci si educa all’interno di una cultura e si produce cultura in un continuo rapporto di scambio che ha, come fulcro, la memoria. La scuola produce saperi che possono e debbono riversarsi all’esterno in un rapporto proficuo con la cittadinanza. Istruzione e Cultura sono diritti di cittadinanza e la loro fruizione è democratica, se a tutti e tutte è data l’opportunità di accedervi. Le politiche scolastiche e culturali di un comune non producono profitti in denaro, ma, di più, garantiscono la qualità della vita e delineano l’orizzonte spirituale della cittadinanza attiva. Tra i principali nodi dell’offerta culturale miranese vi sono il nuovo Teatro e la Biblioteca. Per il primo, l’obiet-
tivo è conciliare il livello qualitativo che Mirano merita con le necessità di contenere i costi e che la struttura sia aperta e al servizio dei cittadini. La Biblioteca va pensata come spazio utile alle esigenze di tutti e di tutte, che inviti a fermarsi, a vivere la cultura, a incontrare. Deve inoltre essere dato valore alle frazioni, che presentano caratteristiche di originalità storica e culturale, con le quali il centro amministrativo deve porsi in rapporto di scambio e collaborazione. Il concetto di pari opportunità, quando non è incrociato con il concetto di differenza, contiene il rischio dell’omologazione. Non basta declinare al femminile ciò che finora è stato maschile: è più opportuno trovare una “misura di donna”, perché guardare al mondo dal punto di vista delle donne vuol dire porre al centro i bisogni e le risorse di tutti. C’è una sapienza della vita quotidiana, di cui le donne sono esperte, che deve entrare autorevolmente nei territori pubblici, nell’amministrazione, nella politica. Dare pieno compimento alla cittadinanza femminile, oltre a garantire i servizi primari e di sostegno pubblico nella cura dei malati, anziani, e disabili, vuol dire anche tener conto delle donne nel redigere il bilancio degli enti pubblici. Il bilancio di genere ha una stretta relazione col bilancio sociale, con cui persegue gli scopi di efficienza, efficacia, trasparenza ed equità. Alla base del bilancio di genere sta la considerazione che esistono differenze tra uomini e donne per quanto riguarda le esigenze, le condizioni, i percorsi, le opportunità di vita, di lavoro, di partecipazione e che, quindi le politiche non siano neutre, rispetto al genere. Solo così le necessità dell’intera collettività saranno prese in considerazione adeguatamente.diventano Stato Federato. Renata Cibin
vori di manutenzione ordinaria delle strade comunali, finanziati con i 350 mila euro stanziati dalla Regione Veneto come prima e finora unica tranche dei 19 milioni di euro previsti per opere compensative al Passante autostradale. Si protrarranno fino al 16 novembre e interesseranno numerose strade di tutto il territorio comunale secondo un progetto realizzato dagli uffici tecnici per mantenere in ordine la rete viaria miranese. Sono già state riasfaltate alcune strade (via Battisti per tutta la sua estensione, alcuni tratti di via Vittoria e via Giudecca, via Bastia Fuori, via Colombo e il parcheggio adiacente ) e l’avanzamento dei lavori dipenderà dalle condizioni meteorologiche. Per quanto riguarda l’edilizia scolastica, è stato rinnovato in tempi strettissimi il vecchio impianto di riscaldamento e acqua sanitaria presso l’ala nord della scuola primaria “A Azzolini” di Mirano. Dopo numerosi interventi di riparazione, si è valutato più conveniente rifare l’impianto idro-termo sanitario. L’Amministrazione comunale ha autorizzato l’intervento urgente e reperito, nonostante i vincoli di bilancio, il finanziamento non previsto di 38.269,88 euro. Giuseppe Salviato Assessore alla Pianificazione territoriale, Lavori pubblici, Edilizia privata, Manutenzione del patrimonio
Nuovo, prevedibile successo di “Mirano Summer Festival” 2012 Ma l’Amministrazione dovrà dare una risposta alle lamentele dei residenti Si è svolto presso gli impianti sportivi dal 6 al 23 luglio il “Mirano Summer Festival” con l’ormai consueto boom di presenze: ad attirare il pubblico hanno contribuito infatti sia la meticolosa organizzazione curata dall’associazione “Volare” diretta dal presidente Paolo Favaretto, sia le occasioni di divertimento, come i concorsi per giovani artisti, le sfilate delle miss, i concerti “seguitissimi” dai fans, i cabaret, senza dimenticare le divertenti attrazioni per i bambini. L’edizione 2011 si era chiusa con il dubbio se la manifestazione si sarebbe tenuta anche quest’anno a causa delle proteste dei residenti disturbati dal volume della musica e delle vivaci performance fino a notte inoltrata: invece un nuovo, prevedibile successo ha riconfermato anche per quest’anno la validità interegionale dell’avvenimento, tanto che per l’edizione 2013 Paolo Favaretto promette grandi novità. Certo le giuste richieste degli abitanti delle vie limitrofe dovranno trovare un’adeguata risposta, che l’Amministrazione comunale dovrà in qualche modo trovare. Le due associazioni locali, “La Colonna – Lesioni Spinali” e “Bambini di Chernobyl” riceveranno in beneficenza una parte del ricavato.
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“4 TU”: un sogno tra note, racconti e ricordi Fortunato Cacco, in arte “4 TU”, è un cantautore che vive e opera nel Veneziano. Nelle sue canzoni e nei suoi racconti presenta la sua visione del mondo con tono disincantato ma sognante, spiritoso e poetico, aggressivo, ma anche profondamente umano. Il tutto è intriso, talvolta, di nostalgia e di una giovanile malinconia. Vorrebbe sognare .... "ma non si può", ed allora fa sognare i suoi versi,
le sue riflessioni, alternando una musica a volte triste e lenta, a volte veloce e ritmata: così le sue parole e i suoi ritmi scritti o narrati entrano in noi per l'immediatezza e l’universalità delle sensazioni narrate o svelate. "4 TU" è un po' Peter Pan, sempre in volo verso mete felici, solo intraviste e parzialmente vissute. E' un po' filosofo, perché ha osservato e lasciato, amaramente, sogni e illusioni volare
lontano, lontano dal suo orizzonte. Scrive, compone, canta con stile immediato e concreto, "senza fronzoli" o ricercatezze. Le parole escono dal suo cuore e dalla sua fantasia (magari di notte " mentre fruga nelle sue tasche") urgenti, di fretta, istintivamente, senza censure, ripensamenti o riletture. La sua pagina facebook conta 30.000 iscritti e su youtube , contando tutti i video con le sue canzoni pre-
senti, ha circa 1.700.000 visualizzazioni. I suoi principali CD sono - Ad est dei miei sogni , 4 TU I monologhi, 4 TU d'estate. I suoi libri: "30 anni e più di adolescenza selvaggia", "22.50 / 8.01 : una notte a frugare nelle mie tasche". E' conosciuto in diverse radio e tv musicali. Per completare la conoscenza della sua biografia e delle sue composizioni, c'è www.4tu.it
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La filarmonica di Mirano - Banda cittadina in tour …. a Mirano Il mese di giugno ha visto la Filarmonica “incontrare” la propria città e i concittadini miranesi dapprima in Via Gramsci con l’esibizione degli allievi della scuola di musica nei saggi di fine anno, e successivamente nella sempre splendida Piazza Martiri in occasione della “Notte Bianca” e del “Festival delle bande”. Un forte segnale di presenza e vitalità da parte di una delle più longeve associazioni miranesi. I saggi musicali del 2 e 3 giugno hanno coinvolto più di 130 ragazzi dei vari corsi, sia singolarmente che con gruppi misti delle varie classi di studio; il saggio da sempre rappresenta un momento formativo importante: una “raccolta” di quanto “seminato” nel corso dell’anno di studio mettendosi alla prova difronte ad un pubblico. L’alto livello raggiunto, grazie all’impegno e alla passione degli insegnanti della scuola di musica “Allegro con Brio”, è stato confermato dalla positiva esperienza che gli stessi allievi hanno potuto vivere partecipando alla “Notte Bianca” di Mirano, svoltasi sabato 9 giugno, una manifestazione di grande successo che ha richiamato più di 50mila presenze. Una prima esperienza positiva e apprezzata dal pubblico: la collocazione non era delle più semplici, proprio in Piazza Martiri, una posizione centralissima e di grande passaggio. Senza problemi di sorta i vari al-
lievi dei corsi strumentali e di canto si sono alternati con esibizioni singole, di gruppo (junior band, jazz band) e assieme ad alcuni elementi della banda cittadina di Mirano (ensemble di ottoni, big-band). A conclusione di questo vero e proprio “Giugno in musica” domenica 24 si è tenuto il “Festival delle bande” con la partecipazione delle bande di Maser, Tessera e naturalmente, Mirano. Il raduno è stato organizzato dalla Filarmonica di Mirano, nel quadro delle manifestazioni proposte dalla Provincia di Venezia per “Venezia Capitale Europea della Cultura 2019”, in concomitanza con i festeggiamenti per il 30° anniversario della ricostituzione della banda cittadina. Nel corso della manifestazione si sono esibiti oltre 180 artisti tra suonatori e majorettes sfilando festosamente per le vie del centro, riprendendo così quella tradizione di “musica in piazza” che la città di Mirano ha avuto modo di conoscere ed apprezzare nel corso dei festival degli anni scorsi. Fin dal mattino le note festose hanno invaso le vie della città: la Banda Cittadina di Mirano, provenendo da Piazzale Colombo e la Banda di Tessera da Piazzale Garibaldi, per incontrarsi poi in Piazza Martiri dove le bande hanno eseguito due brani assieme, dirette alternativamente dal M° Martino Pavan di Tessera e dal direttore della banda
Il coro Croda Rossa: ancora un anno di canti e di nuove soddisfazioni Ripercorriamo rapidamente la storia del Coro, nato nel 1971. Esso si è affermato dentro e fuori la nostra Regione e il nostro Stato; la sua coralità è stata registrata in L P, cassette e C D, con brani popolari antichi e contemporanei, pezzi classici "di montagna", sia ancora con canti natalizi e di varia altra natura e stile. In particolare si vanta di aver "aperto la strada" ad attività di educazione musicale nelle Scuole primarie e secondarie già negli anni '80, di aver valorizzato la coralità infantile e dei giovani, facendoli intervenire in varie Rassegne, di aver cantato in un grande stabilimento di Marghera dove, per l'occasione, era stata temporaneamente sospesa la catena di produzione. Ciò significa che se vi è amore per la musica e sensibilità per il canto popolare, non c'è alcun ostacolo che possa arrestarli. L'impegno nella ricerca, nell'approfondimento e nell'espressione del canto popolare ha sempre caratterizzato l'attività del Coro sotto la guida coinvolgente ed attenta del M° Gianni Ancilotto. Far parte del nostro Coro è importante per tutti e vorremmo che lo fosse anche per qualcuno di voi lettori che, ispirato dai canti nostri e dai cori ospiti alle annuali Rassegne miranesi, si consumasse nel desiderio intenso e travolgente di venire a cantare e a "fare cultura" con noi. O anche solo di assistere alle prove settimanali
di martedì e venerdì - ore 21 - presso la Casa della Musica di Mirano, via Gramsci 106 alla ripresa dell'attività venerdì 7 settembre 2012. E' piacevole commentare il bellissimo ritorno di 5 coristi che già nel passato avevano fatto parte dell'organico del Croda Rossa. Questi si sono inseriti con facilità, hanno "rifatto il debutto" con la nuova camicia ed hanno cantato in ogni esibizione di quest' anno. Va segnalata con piacere la collaborazione col Professor Aldo Celeghin nei suoi due programmi dedicati a "La Guerra sull'Altopiano" e al problema degli "Emigranti". Il nostro Coro fa da colonna sonora nelle varie serate nelle quali si alternano proiezioni di prezioso materiale visivo, letture di brani poetici e giornalistici sui due argomenti così toccanti di recente storia italiana. Nella stessa forma ormai collaudata e gradita al pubblico, a novembre il prof. Celeghin ed il Coro proporranno a Campocroce di Mirano un ricordo di Mons. Bruno Martignon per la sua vicenda nella 2° Guerra Mondiale sul fronte greco. Anche quest'anno il Coro è stato impegnato in concerti e rassegne a Mirano, Spinea, Gardigiano, Lavarone, Auronzo e a Izola (Slovenia). L'attività prevede, da settembre, impegni fino a dicembre a Marghera, Campocroce, Chirignago e Mirano. IL CORO
di Mirano, M° Stefano Corrò. Al termine dei saluti delle autorità, la banda di Tessera si è esibita nel concerto di apertura della manifestazione presentando un repertorio vario, sia classico che moderno. Nel pomeriggio si è esibita la banda di Maser diretta dal M° Michele Morao, sia in sfilata con il gruppo di majorettes che in concerto; sul palco di Piazza Martiri hanno proposto brani musicali di ottimo livello, accompagnati da particolari coreografie e balletti. In serata la banda di Mirano ha concluso l’intensa giornata con il concerto finale, molto seguito dall’affezionato pubblico e dalle numerose persone richiamate in piazza sin dal pomeriggio. La manifestazione è stata realizzata nell’ambito dell’accordo di programma Regione del Veneto –Province del Veneto “RetEventi”, dalla Provincia di Venezia – Assessorato alla cultura, dall’Associazione Musicale Bande Assiemi e Complessi del Veneto “AMBAC” nell’ambito del Progetto “Bande e Cori della Serenissima” e con il patrocinio del Comune di Mirano. Un “Giugno in musica” che la Filarmonica di Mirano ha voluto silenziosamente dedicare al proprio Presidente recentemente scomparso, il dott. Giorgio Tonolo, che avrebbe sicuramente apprezzato questo mese di incontri tra la Filarmonica e la città. (BG)
Prossimi appuntamenti della Filarmonica di Mirano-Banda Cittadina 29/09/2012 Concerto Piazza Aldo Moro, Mirano 22/11/2012 Concerto S. Cecilia, Teatro di Mirano 08/12/2012 Concerto Immacolata, Mirano, Parrocchia S. Leopoldo Mandic 16/12/2012 Concerto Natale, Mirano, Chiesa Padri Giuseppini
Antony, una nuova voce del cantautorato veneto Antonio Rossato in arte “Antony”, nasce il 3 gennaio 1980. All’età di 12 anni il primo approccio con la musica: l’’ascolto quasi casuale dell’album “a kind of magic” dei Queen, è ciò che serve per far scattare la scintilla. Da allora una grande passione per la musica: da allora Antonio comincia a cantare e strimpellare una vecchia chitarra, lasciata in giro per casa da anni. All’età di 17 anni comincia a suonare con le prime band, dedicandosi solo alla chitarra, tralasciando quasi completamente la voce, in quanto convinto la sua strada sia quella del chitarrista. Gli esiti di queste collaborazioni sono tutt’altro che eccezionali: tanta fatica ma i risultati sono pochi. All’età di 25 anni la svolta: ascoltando un vecchio vinile di Tom petty and the heartbreakers alle note di “into the great wide open”, Antonio decide di provare a registrarsi su nastro, riascoltando nasce in lui una forte convinzione: la strada giusta è il canto. Da questo
momento Antonio decide di dedicare la propria attività musicale a cantare e scrivere canzoni, esibendosi in numerosi concerti, sia in veste solista che in collaborazione con altri musicisti. Parole di Antony: “prima consideravo il mio traguardo divenire un cosiddetto “guitar hero”, un grande chitarrista, sognavo i vari Richie Sambora, Joe Perry, Brian May, poi ho capito che non faceva per me, non avrei mai combinato nulla di buono, ho cominciato a vedere le chitarra come uno strumento per trasmettere emozioni, non più
un mezzo per esibizioni di mera tecnica (cosa che del resto non ero mai riuscito a fare, e probabilmente mai sarei riuscito -qui ride divertito-), uno strumento per scrivere canzoni, da cantare e suonare al pubblico, sperando di suscitare qualche emozione, ritengo che l’obiettivo della musica sia proprio quello di arrivare al cuore”. Attualmente Antony continua a scrivere musica e fare concerti senza sosta, con la speranza di riuscire prima o poi ad arrivare al grande pubblico con “la canzone giusta”, ma oltre a questo, essendo artista poliedrico, si dedica anche ad altri mestieri artistici quali il vocalist, altra via per trasmettere emozioni alla gente, il presentatore, la direzione artistica di locali e la scrittura. La sua filosofia di vita del resto è sempre stata “darsi da fare il più possibile, senza mai arrendersi, cercando di farsi trovar pronti se un giorno dovesse arrivare la grande occasione”. Per info: Magic.time@alice.it
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Mirano Magazine
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QUANDO L’USATO DIVENTA CONVENIENTE Come in un periodo di crisi econimica come il nostro, ristrutturare un immobile possa rivelarsi conveniente per il nostro portafogli LE AGEVOLAZIONI FISCALI PER IL RISPARMIO ENERGETICO Introduzione La detrazione fiscale del 55% per interventi di razionalizzazione energetica è stata prorogata al 31 dicembre 2012. Essa rappresenta un insieme di incentivi che il Governo ha messo a disposizione al fine di promuovere l’efficienza energetica e uno sviluppo sempre più sostenibile nel sistema immobiliare italiano. Negli ultimi anni, le disposizioni che regolano la materia delle agevolazioni fiscali per il risparmio energetico sono state più volte modificate. La stessa norma ha disposto, inoltre, che dal 1° gennaio 2013 le agevolazioni sul risparmio energetico saranno sostituite con la detrazione fiscale del 36% prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie che, dal 2012, non avrà più scadenza. In che cosa consiste Coincisamente si tratta del riconoscimento di detrazioni d’imposta nella misura del 55% delle spese sostenute, da ripartire in rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di detrazione, diverso in relazione a ciascuno degli interventi previsti.In ogni caso, come tutte le detrazioni d’imposta, l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In sostanza, la somma eventualmente eccedente non può essere chiesta a rimborso. Parliamo quindi di riduzioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti, quali ad esempio; la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, l’installazione di pannelli solari o la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale. Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici residenziali esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali
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(per l’attività d’impresa o professionale). Non sono agevolabili, quindi, le spese effettuate in corso di costruzione dell’immobile. Chi può ususfruirne Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento. In particolare, sono ammessi all’agevolazione: • le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni; • i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali); • le associazioni tra professionisti; • gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. • i titolari di un diritto reale sull’immobile; • i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali; • gli inquilini; • chi detiene l’immobile in comodato. Non possono usufruire dell’agevolazione le imprese di costruzione, ristrutturazione edilizia e vendita, in caso di spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica su immobili merce. RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: LE AGEVOLAZIONI FISCALI Introduzione Dal 1° gennaio 2012, la detrazione fiscale del 36% sulle ristrutturazioni edilizie non ha più scadenza ed è già operativa anche la detrazione relativa agli interventi di ristrutturazione, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedono, entro sei mesi dalla data di termine dei lavori, alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile. In questi casi, l’acquirente o l’assegnatario della singola unità immobiliare potrà fruire del 36% del valore degli interventi eseguiti. Questo valore si assume in misura pari al 25% del prezzo di vendita o di assegnazione e, comunque, entro l’importo massimo di 48.000
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euro. La detrazione irpef per le spese di ristrutturazione In sintesi è possibile detrarre dall’Irpef una parte degli oneri sostenuti per ristrutturare le abitazioni e le parti comuni degli edifici residenziali situati nel territorio dello Stato. La detrazione è pari al 36% delle somme spese e spetta fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare. Questo importo va suddiviso fra tutti i soggetti, aventi diritto alla detrazione, che hanno sostenuto le spese. Se gli interventi realizzati in ciascun anno consistono nella prosecuzione di lavori iniziati in anni precedenti, per determinare il limite massimo delle spese detraibili si deve tenere conto di quelle sostenute nei medesimi anni: si avrà diritto all’agevolazione solo se la spesa per la quale si è già fruito della relativa detrazione non ha superato il limite complessivo di 48.000 euro. Per gli interventi effettuati sulle parti comuni dell’edificio, il beneficio compete con riferimento all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione del condominio. In tale ipotesi, la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della quota a lui imputabile, a condizione che quest’ultima sia stata effettivamente versata al condominio entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi. Ciascun contribuente ha diritto a detrarre annualmente la quota spettante nei limiti dell’Irpef dovuta per l’anno in questione. Non è ammesso il rimborso di somme eccedenti l’imposta. Quando gli interventi di ristrutturazione sono realizzati su immobili residenziali adibiti promiscuamente all’esercizio di un’attività commerciale, dell’arte o della professione, la detrazione spetta nella misura ridotta del 50%. Chi può fruire della detrazione Possono usufruire della detrazione sulle spese di ristrutturazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato.
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L’agevolazione spetta non solo ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese: • proprietari o nudi proprietari • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie) • locatari o comodatari • soci di cooperative divise e indivise • soci delle società semplici • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce. Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture. In questo caso, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione. Per quali lavori spettano le agevolazioni In particolare, la detrazione riguarda: le spese sostenute per interventi di manutenzione straordinaria, per le opere di restauro e risanamento conservativo e per i lavori di ristrutturazione edilizia effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze; Gli interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi. Gli interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune; I lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi (ad esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione); Gli interventi per la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità; Gli interventi di manutenzione ordinaria sono dunque ammessi all’agevolazione solo se riguardano parti comuni di edifici residenziali.
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inserto culturale di letteratura, arte, cinema, teatro, fotografia, musica
Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura – in senso specifico o, meglio, classista – è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso. Pier Paolo Pasolini Lettere luterane
N. 2
Di cosa parliamo quando parliamo di cultura?
CULTURA A MIRANO PROGETTI PASSIONE IDEE
Di cosa parliamo quando parliamo di cultura? Ce lo siamo chiesti quando abbiamo pensato a questa rivista per Mirano. Viviamo in una città che esprime una molteplicità di iniziative culturali e numerose eccellenze nei vari ambiti artistici. Ci è venuto spontaneo pensare a uno strumento di servizio per i diversi operatori culturali del territorio, per portare a conoscenza della popolazione: attività, personaggi, istituzioni. La cultura però non è soltanto manifestazione di saperi, espressione artistica. C'è una concezione antropologica e sociologica della cultura che investe non solo il sapere, ma anche la morale, il costume, la tradizione propria di quel territorio e di quella comunità. Se etimologicamente cultura deriva dal latino colere "coltivare", significa che ognuno di noi ha sedimentato dentro di sé un patrimonio di esperienze condivise che ne costituiscono il profilo identitario, che va riconosciuto, preservato e per l'appunto coltivato. In questa concezione della cultura si afferma un tratto conservativo, una rivendicazione di identità da affermare con convinzione e orgoglio. La sagra di S. Matteo, la festa dell'Agricoltura, la festa dell'oca sono momenti in cui la cittadinanza "ricorda" le proprie origini e la propria vocazione di comune agricolo. È una cultura che passa attraverso una rete di relazioni tra i componenti stessi della comunità fatta di ricordi, personaggi, eventi. Una rete che accomuna in termini spirituali, materiali ed emozionali. Importante è che questa cultura sia dinamica, interagisca con le altre, si faccia contaminare, che restino sempre aperti i canali della comunicazione, dello scambio e del confronto in un modello di società aperta e solidale. Questa vocazione della città di Mirano a essere teatro di incontro culturale la ritroviamo nella intervista alla responsabile della Cultura nella nuova amministrazione. Confidiamo che gli impegni, i progetti e l'entusiasmo espressi da Renata Cibin verso questo nuovo e prestigioso incarico consentano a Mirano di riaffermare il proprio ruolo di eccellenza nel panorama culturale del nostro territorio. Paolo Gallina
Intervista a Renata Cibin
Redazione: Paolo Gallina, Gabriele Pipia Progetto grafico: Giacomo Gallina Hanno collaborato: Alessandro Girtanner, Francesca Giubilei, Filippo Rossi. Contatti:
paologallina@gmail.com gabriele.pipia@yahoo.it
di Gabriele Pipia Molto conosciuta a Mirano per le sue attività culturali e per l’esperienza pluridecennale come docente di lettere al liceo classico “Corner”, Renata Cibin è attualmente Presidente del Consiglio Comunale e consigliera delegata a Cultura, Istruzione e Pari Opportunità. La delega alla Cultura è certamente un incarico prestigioso, ma anche una grande responsabilità. Come vive questo impegno? Appunto come una grande responsabilità sia per il momento storico che stiamo vivendo, con tagli generalizzati in tutti i settori, sia perché Mirano è una città con una grande tradizione culturale. Poiché ho la delega anche all’Istruzione, è chiaro che ad essa si destineranno i finanziamenti necessari ed ineludibili. Se però si considera che tra scuola e cultura c’è scambio e non separazione e che a Mirano c’è un polo studentesco tra i più importanti della Provincia, si può pensare che qui troveremo le risorse umane, cioè idee, progetti e passioni per alimentare le attività del Comune. Lei ha partecipato alla Giunta Marchiori nel 1994, ed è tornata attivamente in Municipio da pochi mesi: a distanza di quasi quindici anni, quali sono le differenze più significative che ha notato nel panorama culturale miranese? Quali sono le grandi potenzialità e quali invece le criticità sulle quali intervenire? Questi stacchi o distacchi sono molto utili per impedire l’autoreferenzialità dell’amministrare e per mantenere uno sguardo aperto sulla realtà. Tuttavia, per evitare giudizi saccenti e senza chiamare in causa le persone, mi pare di poter sintetizzare così: allora c’erano più risorse finanziarie e non avevamo un teatro così costoso e difficile da gestire. Molto veniva prodotto dalle varie associazioni e c’era un clima di entusiasmo e progettualità che negli ultimi anni mi sembra si sia perduto. Credo sia necessario ritrovare condivisione.
Già si è avuto un esempio virtuoso col calendario estivo delle manifestazioni: Banda, Mirano oltre, Ubi-jazz e Summer Festival ci hanno consentito di organizzare manifestazioni che il Comune da solo non avrebbe potuto sostenere. Abbiamo concesso gli spazi, i tecnici, con la collaborazione degli Uffici preposti. Lei opera da anni nell’ambito teatrale. Che idea si è fatta della situazione del nostro Teatro? Cosa andrebbe fatto secondo lei per valorizzare concretamente una struttura tanto importante e altrettanto costosa? È e resterà un impegno economico pesante per la cittadinanza anche se l’esecutivo procederà alla liquidazione della società Miranoteatro e alla rinegoziazione del debito. E’ una struttura molto costosa, finora poco utilizzata, eccetto che per il cinema, per la quale occorre un progetto culturale complessivo e una gestione economica ed ammini-
,, Qui a Mirano troveremo le risorse umane, cioè idee, progetti passioni per alimentare le attività del Comune
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Il Teatro dovrebbe essere sentito come il centro culturale vitale della città in grado di attrarre ampi strati di popolazione
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io, leggo.
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FAFULLIA IL PERCHÉ DI UN NEOLOGISMO di Gutemberg Joseph Ratzinger, in arte Benedetto XVI, dal pratone dell’aeroporto di Bresso, davanti ad un milione di accorsi ed alle telecamere di mezzo mondo, ribadisce che: “Chiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l’uomo e la donna.” Dapprincipio volevo commentare l’ennesima boutade del papa in tono ironico, magari ricordandogli le origini della parola famiglia, che nasce dal latino familia e significava gruppo di schiavi patrimonio del capo della gens e che era divertente che lui si appropriasse della parola e ne accampasse diritti di significato. Volevo ricordargli che anche il tycoon Rupert Murdoch, proprietario di mezzo mondo televisivo, aveva avuto la pretesa di essere il proprietario della parola SKY e che nessuno poteva più usarla. Un tribunale gli ha riso dietro. Volevo suggerire a “Sua Santità” che se voleva accampare diritti sul significato di una parola che se ne inventasse una lui, così poteva farci quello che voleva. Volevo dargli un suggerimento. Poteva inventare la parola “fafullia”, che suona bene, ricorda un po’ farfalla e assomiglia anche alla parola famiglia. Ecco allora che ci sta dire urbi et orbi che per i soci del club di Dio “Chiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la fafullia, fondata sul matrimonio tra un uomo di sicuro e certificato sesso maschile e una donna di altrettanto sicuro e certificato sesso femminile.” La fafullia adesso può assumere tutti i significati che vuoi tu, papa. Puoi aggiungere quello che ti pare, puoi stampare magliette, cappellini, portachiavi, candeline votive, insomma farne tutto il mercato e merchandising che tu sai fare meglio di me. Insomma, questo era il taglio che volevo dare inizialmente a queste righe. Poi però ho riflettuto e ho pensato che negli ultimi anni troppo spesso abbiamo ironizzato su pensieri parole ed opere di preti, politici, leghe e movimenti, troppo spesso abbiamo scherzato su “a mia insaputa”, bunga-bunga, sperperi di denaro, ruberie, immigrati, povertà. Ci siamo divertiti a commentare invece che arrabbiarci. Abbiamo sorriso invece di scendere in piazza, e questi personaggi ne hanno approfittato per continuare a fare il loro comodo, trascinando dietro tutta la società. Allora ho pensato che questa “querelle papale” sulla famiglia mi faceva proprio incazzare, che quello che penso realmente è che questo papa e questa chiesa sono arrivati ad un punto di arroganza morale intol-
lerabile, per me, distanti anni luce dalla società, dai propri fedeli e anche dalle parole di Gesù che dovrebbero guidare la loro mente e i loro comportamenti. Ma come ti permetti, sant’uomo, di dire che la famiglia è solo quella che nasce dal matrimonio? Non è forse una famiglia quella di due persone che, amandosi, hanno avuto dei figli? Questa non è una famiglia? Io direi che è più famiglia questa della tua. Come osi far circolare queste tesi fondamentaliste, a rischio di portare sofferenza verso i bambini che non sono nati “dentro un matrimonio”, che potrebbero chiedersi se la loro famiglia è meno vera delle altre. Sai cosa penso? Che la famiglia nasce e vive di valori veri, non certo del tuo spettacolare matrimonio. Valori come il rispetto, la solidarietà, la visione del futuro insieme, l’onestà, la condivisione, l’amore. Su queste solide basi nasce una famiglia in ogni angolo del mondo, tra atei e tra cristiani, tra buddisti e mussulmani, tra ogni uomo e donna e tra ogni uomo e uomo e donna e donna. Il matrimonio serve solo a te e forse alle tue casse affamate, e così si spiega magari anche la tua apertura verso quelli che un tempo erano i paria della Chiesa, i divorziati, che “condividono gli insegnamenti della Chiesa ma che sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e separazione”. E certo, mica possiamo perdere altri clienti! E adesso ti faccio vedere, caro papa, fin dove hanno fatto breccia le tue parole. Questo è un AVVISO* di una parrocchia uscito pochi giorni dopo la tua omelia. “La situazione “irregolare” dei conviventi. A scanso di equivoci o di bizzarre interpretazioni si rende noto che non è accettabile e giustificata sotto il profilo morale ed evangelico la convivenza tra due non sposati. E’ una situazione riprovevole, grave e di peccato e come tale esclude il penitente dall’Assoluzione sacramentale e dalla recezione dell’Eucarestia”. (*Avviso della Parrocchia di Ballò del 16 giugno 2012). Non è accettabile e giustificata la convivenza! E’ una situazione riprovevole, grave e di peccato tale da non poter essere perdonata e da non permettere la recezione dell’eucarestia? Ma di che stiamo parlando? Ma come vi permettete di “rendere noto” che la convivenza non è accettabile sotto il profilo morale. E sotto il profilo morale però sono accettabili gli abusi sui bambini perpetrati dai molti dei tuoi affiliati? Sono morali i comportamenti che ogni giorno vediamo sgorgare dalle sacre porte del tuo stato? Le falsità, i compromessi, l’ingerenza?
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COERENZA E PRINCIPI MORALI In un epoca in cui la tradizione è messa in pericolo da mode, costumi e comportamenti la Chiesa è chiamata a testimoniare con coerenza i propri principi morali di Francesco Boato * Una cosa che mi ha sempre stupito e inquietato è rappresentata da quei casi in cui qualcuno di noi, vuoi a causa di preconcetti ideologici, vuoi per un vero e proprio odio verso coloro che la pensano in modo diverso, tende a scagliarsi con violenza verbale e con modi bruschi e talora offensivi verso chi difende pubblicamente opinioni che non collimano con le nostre. E’ il caso della tanto vituperata istituzione del Papato, il quale, in forza del suo mandato che risale all’origine apostolica della Chiesa, non fa altro che esprimere alcuni dettami morali che, basati sulla tradizione vetero-testamentaria e sulle lettere paoline, sono stati successivamente sviluppati in modo organico dai padri e dottori della Chiesa, dal magistero dei pontefici e dei concili, dai grandi mistici, pensatori e teologi cattolici. Si tratta di principi morali che la Chiesa ritiene ispirati alla legge naturale e che, pertanto, non si prestano ad essere cambiati in base alle mode o agli usi e costumi propri di ciascuna epoca e società. Alla Chiesa Cattolica tutto si può obiettare, tranne che essa non rimanga coerente con i principi che ha sempre professato e che i fedeli cattolici sono tenuti ad osservare. Ricordiamocelo, però: solo i cattolici! Tutti gli altri, i non credenti e gli appartenenti alle altre confessioni religiose non sono obbligati a conformarsi a quanto insegna la Chiesa. Pertanto, continuare a gridare “Al lupo! Al lupo!” quando Papa, vescovi e sacerdoti a buon diritto manifestano pubblicamente l’insegna-mento della Chiesa è del tutto scorretto oltre che fuorviante. Anche sulla questione del matrimonio la Chiesa si limita ad esporre quelle che sono sempre state le proprie leggi e non si capisce per quale motivo non possa avere il diritto di farlo. Chi non è d’accordo è liberissimo di comportarsi secondo la propria coscienza, ma a patto che egli non pretenda di “mantenere lo stesso piede in due
scarpe “. Deve fare la propria scelta, in tutta libertà ma anche in piena coerenza. Stupisce, pertanto, quando non credenti, atei, agnostici o esponenti di religioni diverse da quella cattolica pretendono di insegnare al Papa il suo mestiere e alla Chiesa di dire o non dire ciò che essa debba o non debba fare. Sempre riguardo al matrimonio la Chiesa ritiene valida la sola unione religiosa, che può essere stipulata una sola volta nella vita tranne il caso in cui venga ritenuta nulla dai competenti organi ecclesiastici. Chi è cattolico conosce queste regole e ad esse è tenuto ad attenersi. Ognuno poi è libero di fare ciò che vuole, ma senza pretendere che la Chiesa debba per forza assecondare i suoi comportamenti. Non è ammesso a ricevere la Comunione a chi vive in una situazione morale che la Chiesa denuncia come irregolare, ad esempio colui che ha relazioni sessuali al di fuori del matrimonio religioso (senza alcuna distinzione se di tipo etero od omosessuale, sono comunque considerate illegittime): chi è divorziato ma vive castamente può tranquillamente continuare a ricevere i sacramenti. In ogni caso, in foro interno, ciascuno di noi, poi, è libero di agire sulla base della propria personale coscienza: la Chiesa ha sempre insegnato che il giudice finale e unico è Dio. Questo, dunque, è ciò che la Chiesa cattolica insegna e certamente non sono i rarissimi casi di immoralità o di pedofilia di qualche suo esponente (peraltro molto più numerosi nel clero non cattolico e all’interno di istituzioni laiche) a rendere meno degni di rispetto e di spessore i principi comportamentali a cui i cattolici sono invitati a rimanere fedeli, specialmente in un epoca di caos, di confusione e di disordine etico e morale in cui ci troviamo a vivere di questi tempi. * Portavoce del gruppo Per la Messa in latino a Mirano
33a MOSTRA MICOLOGICA 13-14 ottobre 2012
Barchessa di Villa Giustinian Morosini (ex XXV Aprile) Inaugurazione sabato 13 ottobre alle ore 11.00 Esposizione di funghi commestibili e velenosi, Vipere e ofidi Esposizione di Piante Aromatiche Officinali e Piccoli Frutti della ditta “Floricoltura Orticoltura IOP IVO” di Pordenone MOSTRA IN RICORDO DELL’ING. GIORGIO TONOLO Orario di apertura: Sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 Domenica dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
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strativa efficiente e trasparente. Io spero possa essere affidata, ne vedremo le modalità, a giovani competenti. Il teatro, oltre che sede delle arti sceniche, artistiche e musicali, può, certo, diventare un centro congressi se diventa competitivo con altre strutture vicine e può aiutarci ad acquisire risorse. Io credo che dovrebbe essere sentito come il centro culturale vitale della città, in grado di attrarre strati ampi di popolazione di età diverse. Un luogo insomma in cui fare formazione permanente, che non è necessariamente noiosa. Non dimentichiamo, a lato, l’offerta interessante per costi e gestione del teatro di Villa Belvedere che è stato, dall’amministrazione precedente, messo a norma. Un altro problema spesso dibattuto è quello della salvaguardia del nostro patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Di Villa Bianchini si è parlato moltissimo, come potrebbe essere valorizzata e recuperata la villa e l’affresco del Tiepolo situato al suo interno? Sta portando avanti qualche studio più approfondito? Sì. Siamo fortunatamente comproprietari, tutti noi, di un patrimonio di stupendo valore storico ed estetico. Bisognerebbe far conoscere questo patrimonio fin dall’asilo in modo da trasmettere alle nuove generazioni questa fierezza e questa responsabilità. Per Villa Bianchini si sta procedendo al recupero dapprima del parco poi della villa. Gli assessori all’ambiente e all’urbanistica ci stanno lavorando. Siamo stati contattati dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) per aprire un nostro bene nella prossima giornata nazionale ed abbiamo convenuto che sarà Villa Bianchini la scoperta della primavera 2013. Sappiamo che tutti i Comuni versano in difficili situazioni economiche e quindi i margini di manovra sono molto ristretti, ma comunque cosa può concretamente fare una
3 consigliera con delega alla Cultura per migliorare e valorizzare le varie espressioni presenti nel territorio? Come ho già detto, chiamare a raccolta le associazioni, cercare sostegno pubblico e privato, e chiedere fin da queste pagine concorso di idee, È inoltre necessaria la motivazione del personale del comune affinché le professionalità e la fierezza di vivere in una così bella città suppliscano alla mancanza di fondi. Non voglio sembrare pauperistica ma ho imparato a scuola che si fanno cose egregie anche senza soldi e rimango convinta che la crisi storica in cui siamo immersi sia un’opportunità per cambiare stile di vita e gusto estetico. “Mirano Città d’Arte”: che idea si è fatta di questo titolo e quali vantaggi potrebbe portare a lungo termine questo riconoscimento? Perché non resti vuota definizione, bisogna puntare sul turismo culturale non disgiunto dalla valorizzazione della nostra terra, i suoi prodotti, la sua vocazione ad essere centro di servizi. Sarebbe il modo per creare lavoro giovanile qualificato. Mirano è già “Terra dei Tiepolo” ma è anche Città medaglia d’argento al valore civile. Ci sono storia e memoria da conservare e tramandare. La vivacità serale di alcune manifestazioni ha chiamato a raccolta moltissime persone ma ha pure fatto alzare la voce ai residenti che si lamentano per la confusione. Grandi eventi e quiete pubblica sono davvero inconciliabili? Penso che il fastidio generato da schiamazzi e motori sia di gran lunga peggiore di quello prodotto dalla Musica anche rock!Abbiamo fatto controllare i decibel. Abbiamo pattuito che le manifestazioni finissero ad un’ora ragionevole, comunque entro la mezzanotte,ed abbiamo vegliato, anche personalmente, che ciò accadesse. Qualche intemperanza può capitare e gli stessi organizzatori hanno
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fatto il possibile per contenerla. Tuttavia sarebbe un vero peccato che la maleducazione di pochi appannasse il divertimento legittimo di ampi strati di popolazione diversa per età, provenienza, sesso. E se anche si trattasse di favorire i giovani, di fare un mese a loro gusto, con la loro musica, non potremmo pensare, come adulti, che è una buona alternativa alla movida? Sono moltissime le manifestazioni che ogni anno riempiono il calendario culturale miranese. C’è un’iniziativa particolare che non è ancora stata fatta ma che le piacerebbe proporre? Sì. Vorrei portare nel nostro teatro l’AICC, Associazione italiana di Cultura Classica, nelle persone della delegazione di Venezia, che hanno riempito i teatri del Veneto con i loro “Classici contro”. Conferenze, letture e recitazioni il cui scopo è recuperare le nostre radici perché i classici sono contro la rassegnazione, la depressione, l’indifferenza, il disimpegno. Essi ci guidano a pensare e ad agire, ad essere compiutamente cittadini.
,, Siamo comproprietari tutti noi di un patrimonio di stupendo valore storico e estetico. Bisognerebbe far conoscere questo patrimonio fin dall’asilo in modo da trasmettere alle nuove generazioni fierezza e responsabilità
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,, Mirano è già “Terra del Tiepolo”, ma è anche Città Medaglia d’Argento al Valore Civile. Ci sono Storia e Memoria da conservare e tramandare
Il Presidente del Consiglio Comunale Renata Cibin
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2 GUYS IN VENICE di Gabriele Pipia Mirano negli anni ha espresso artisti di ottimi livello nel campo del teatro, della fotografia, della pittura, del fumetto e di moltissime altre discipline. Ora, grazie a due giovani artisti, si sta facendo conoscere anche nel mondo della musica elettronica. E il successo è di livello internazionale. Il merito è di Nicola Zanetti e Carlo Cerclin Re, rispettivamente 27 e 25 anni, nati e cresciuti a Mirano, la cui musica ora risuona nelle principali città europee e statunitensi. La loro scalata è davvero vertiginosa: merita, dunque, di essere raccontata. Nicola e Carlo hanno iniziato a suonare per gioco e per passione, animando le feste degli amici, e sono arrivati dove nemmeno loro pensavano, speravano e puntavano. Prima hanno sedotto una grande casa discografica italiana, poi hanno suonato davanti a migliaia di persone in occasione di im-
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MIRANO OLTRE di Alessandro Girtanner*
nel nuovo mondo e il successo è immediato: i due miranesi vengono ascoltati ed apprezzati da talent scout e dj di caratura mondiale. Sono stati invitati a suonare in occasioni di festival e rassegne a Graz, Amburgo, Milano e in molte altre città italiane. Negli ultimi mesi molti loro brani sono stati suonati dai migliori dj mondiali e riproposti da Radio Bbc1, la principale radio britannica che fa sempre registrare ascolti da record. Ma dall’Europa ai mitici “States” il passo è stato più breve del previsto: Hugo Boss ha scelto un loro recente brano (“Beard and Butter”, che conta migliaia di visualizzazioni su Youtube) come colonna sonora di un video promozionale girato nel prestigioso negozio di New York. Ma Carlo e Nicola non si siedono sugli allori, sanno che questa è l’età giusta per tirare al massimo il motore e sono già al lavoro per
Con lo straripante blues di Andy J. Forrest e della sua band si è conclusa la 4 edizione della nostra rassegna “Mirano Oltre – libri e musica 2012”. Mai come quest’anno tutto è andato bene. Negli anni passati abbiamo dovuto lottare, proprio lottare, contro molte avversità, dalla poca considerazione da parte delle istituzioni, alla burocrazia, al meteo e alle piccole e grandi cattiverie di chi voleva far pesare il proprio, anche piccolo, potere. Quest’anno invece tutti, ma proprio tutti, hanno partecipato con generosità alla buona riuscita della manifestazione, dal Comune, al pubblico, straordinario per competenza, passione ed educazione, agli artisti. Gli spettacoli di quest’anno sono stati tutti eccellenti. Abbiamo iniziato nella fantastica cornice del campiello del campanile del Duomo con una certezza, Pietro Tonolo e con un grande scrittore Roberto Ferrucci. Roberto era emozionato, non aveva mai fatto dei reading di fronte a tanto pubblico, eppure la sua voce è uscita calda ed emozionate. Anche Fulvio Ervas mi ha detto di aver tremato davanti al pubblico di calle Ghirardi, mentre Irio de Paula mostrava la tranquillità dei suoi mille concerti. Pensavo che lo spettacolo più “difficile” da seguire sarebbe stato quello di Licia Maglietta e Angela Annese. Recitare la Szymborska col sottofondo “piano-solo” di Chopin poteva essere magari troppo “colto” per tutti noi del pubblico, ma quando hai doti di attrice così e mani da
Licia Maglietta pianista così la serata diventa magica. Dunque un grande grazie a tutti, alla nuova amministrazione comunale che ci ha sostenuti e ha reso facile il lavoro dei funzionari del comune, grazie a loro ed ai ragazzi della manutenzione (provate voi a lavorare sempre con 35 gradi di solleone), grazie al pubblico. Questa edizione era dedicata a Giuliano Benetti, da poco mancato, ideatore e sponsor di Mirano Oltre, mi dispiace che non ci sia stato proprio nell’edizione migliore della sua rassegna. Un personale grazie ai “ragazzi irresistibili” dell’Associazione Caligola, Claudio e Raffaello. Per il futuro di “Mirano Oltre”, con Emanuela e Marcello Benetti abbiamo parlato di tanti progetti, alcuni anche folli come una sorta di gemellaggio jazz/blues Mirano-New Orleans. Chissà cosa ne verrà fuori. * Titolare Libreria Mondadori Mirano
Carlo Cerclin Re e Nicola Zanetti portanti eventi all’estero e infine hanno collaborato con brand di fama mondiale come Sony, Bmw, Hugo Boss e Bulgari, girando l’Italia e facendo più di una tappa europea. Appassionati di musica fin da ragazzini, Carlo è cresciuto suonando al pianoforte, Nicola alla batteria. Ma il loro repertorio è vastissimo e grazie alle grandi qualità sono arrivati alla ribalta, trasformando la passione in mestiere. Lavorano assieme dal 2004, e hanno deciso di unirsi con il nome di “2 Guys in Venice”, due ragazzi a Venezia. Le loro personalità si mescolano dando vita ad un mix vincente: più timido e riflessivo Carlo, energico ed esuberante Nicola. Suonano “Electro House”, musica elettronica prodotta principalmente a computer e destinata alle discoteche. La “Nano rec”, casa discografica del noto Dj veneziano Spiller, nel 2010 decide di puntare su di loro. Firmano un primo contratto, entrano in punta di piedi
produrre il nuovo disco. “Dai nostri studi di Mirano”, spiegano sorridendo. Perché in realtà un vero e proprio studio comune non ce l’hanno: “Il 90% del processo di creazione viene fatto in collegamento Skype, ognuno a casa sua e poi ci troviamo assieme per concludere il brano. E’ bello pensare che la nostra musica viene creata a casa nostra a Mirano e poi suonata davanti a migliaia di persone a New York, Las Vegas o Parigi” racconta Carlo. Un’immagine affascinante, che rende l’idea di quanta strada abbiano fatto. Abituati ai grandi palcoscenici, non hanno però dimenticato il posto in cui sono cresciuti: nel periodo estivo hanno suonato allo “Zen Cafè” di Piazza Martiri organizzando “Quel fantastico giovedì”, un appuntamento fisso che ha animato l’estate miranese mescolando spritz e musica di ottima qualità. La stessa che capita di sentire a Londra e New York.
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Nel cuore di Mirano, in via Castellantico 25, quasi all’ombra del campanile, si apre il porticato della storica “Taverna”, edificio che fin dalla facciata evoca l’atmosfera accogliente, l’aria “di casa”, che si respirerà all’interno. In realtà è un edificio la cui storia è segnata da un’ intrigante vicenda (leggenda o verità?), a lungo rievocata da un nome che forse oggi nessuno ricorda. Tavoli di legno robusto, tovaglie immacolate, vitrages alle finestre danno un tocco di intimità al locale, rievocando l’atmosfera rilassante delle antiche trattorie, in cui, attenti ad ogni dettaglio, troneggiavano i gestori, veri e propri “padroni di casa” pronti ad accogliere gli “avventori” (come si diceva con parola antica!), per farli sentire ospiti graditi. E infatti al bancone, adiacente alla cassa, troneggia la presenza signorile e discreta di Franco, sempre affabile e cortese nel suggerire ai clienti l’angolo della sala in cui accomodarsi, in attesa di gustare i molti manicaretti proposti dal menù. Di Graziana, la moglie, appare talvolta, e subito discretamente scompare, l’accattivante sorriso. Così come discreta e riservata è la presenza di Giulia, la giovane figlia. Sembra proprio avere la stoffa del gestore, malgrado la giovanissima età che lo costringe suo malgrado a restare dietro le quinte lottando con i compiti scolastici, l’intraprendente Leonardo, il figlio minore. Dopo avervi fatto accomodare al tavolo, subito appariranno, armati di taccuino elettronico, Claudio o Manuela, a cui affidarsi per la scelta del menù. Se vi toccherà Claudio, apprezzerete la distaccata riservatezza, tipica del maître di qualità, con la quale saprà guidare le vostre scelte, interpretare i vostri desideri culinari, assecondare le vostre golosità. Se vi si accosterà Manuela, gusterete il calore di un entusiasmo che non potrà fare a meno di coinvolgervi, di una affettuosa cordialità che, assieme ai suggerimenti ed alle spiegazioni relative al menù – o alle no-
vità presenti in cucina- , vi regalerà amicizia. E, assieme ad un fresco boccale di birra, sempre ideale per accompagnare la pizza, o ad un buon bicchiere di vino locale, rilassandovi in attesa della vostra portata, gusterete il felice intreccio di elementi veneti ed elementi partenopei che caratterizzano il locale. Non solo nell’elenco dei piatti, nella sfilata dei dolci schierati in bell’ordine nelle apposite vetrinette, nella tavolozza di antipasti e nella multicolori composizioni di frutta che fanno mostra di sé all’inizio della sala, ma anche nei mattoni a vista delle ancora rustiche pareti cui si alternano chiazze di scene agresti di gusto napoletano, nelle suppellettili, nel panorama che, in una delle sale, quasi continuando un colorato affresco di Stefania, l’artista della famiglia, si apre su uno dei parchi delle tante ville venete che rendono così bella Mirano. E, in effetti, chi più di Franco, che a Mirano opera da tempo immemorabile contribuendo al buon nome del paese, può essere considerato cittadino miranese? E in chi più che in Franco, che ha saputo portare nella nostra terra la ricchezza di una cultura solare, si può riconoscere il calore della costiera campana? E intanto, finché vi guardate attorno, saranno arrivati, portati da uno staff di gentili veloci ragazze, i sontuosi antipasti di pesce, o le sobrie ed eleganti insalate… calamarate, sarde in saór, fritture, grigliate, scaloppe… pizze e schiacciate di tutti i tipi, e sarà il tempo di mangiare con gusto. Vi accompagnerà e farà da sottofondo alla vostra conversazione il brusio di altre conversazioni, in un luogo in cui coppie di innamorati, compagnie di giovani, raduni familiari plurigenerazionali, ritrovi di amiche, si intrecciano, trovando un loro spazio ideale. E, se i bimbi vorranno, potranno divertirsi a guardare i pesci di un piccolo acquario far capolino tra le rocce, finché gli adulti assaporeranno il “caffè speciale” proposto dalla casa.
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33a MOSTRA MICOLOGICA 13-14 ottobre 2012 Barchessa di Villa Giustinian Morosini (ex XXV Aprile) Inaugurazione sabato 13 ottobre alle ore 11.00 Esposizione di funghi commestibili e velenosi, Vipere e ofidi Esposizione di Piante Aromatiche Officinali e Piccoli Frutti della ditta “Floricoltura Orticoltura IOP IVO” di Pordenone MOSTRA IN RICORDO DELL’ING. GIORGIO TONOLO Orario di apertura: Sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 Domenica dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
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LABORATORIO TEATRALE presso i Licei di Mirano Perché ci piace il teatro? Il teatro nasce dal rito, in ambito sacro, in tutte le civiltà che lo praticano: dimensione “altra” rispetto al qui-e-ora, offerta da chi la interpreta alla comunità che vi assiste perché tutta sperimenti un sentire condiviso; dimensione che poi si apre a infinite possibilità di vita diversa che si rinnovano miracolosamente ogni volta che un corpo in carne ed ossa dà vita sul palcoscenico a un’entità prima inesistente, che sia seme, albero, animale, nuvola o essere umano…o divinità. Teatro quindi come utopia momentaneamente realizzata, dimensione sospesa dove tutto può essere, magia, miracolo. Esiste in virtù di corpi vivi e vegeti che si trasformano in ciò che non sono ordinariamente…o forse in ciò che sono davvero, aldilà delle apparenze e delle convenzioni sociali. E’ finzione, quindi, ma non falsità: finzione nel senso etimologico del termine: qualcosa di “fatto artificialmente”, plasmato trasformando elementi di partenza diversi…ma profondamente vero: perché personaggi o “entità” che lo agiscono non sono proiezioni immateriali, ma corpi concreti, di carne e sangue e voce, che si espongono allo sguardo altrui, al giudizio altrui, persino all’aggressività altrui. Corpi - e cioè persone- che si mettono in gioco (a rischio della vita hanno detto e scritto i più grandi artisti del teatro del Novecento), forti di un magnetismo che il cerchio magico della scena favorisce sempre ma non garantisce mai del tutto; corpi e voci che esplorano le loro potenzialità innumerevoli, quasi avanguardia di quanti altri vorranno viverle a loro volta. Corpi e persone che mentre “fingono” sono autentici e veri, animati da emo-
zioni e sentimenti intensi a volte più che nella vita quotidiana, che però bisogna “usare” con sapiente autocontrollo. Per chi l’ha toccata con mano questa paradossale verità/finzione sprigiona un fascino irresistibile… forse per la libertà ugualmente paradossale che vi si sperimenta, come quella del gioco: libertà di essere altro da sé, ma entro regole necessarie, eludendo le quali non si dà più il miracolo e che, accettate, diventano una forma di autodisciplina. Il teatro è spazio di allenamento a questa libertà, inscindibilmente unita all’ascolto, alla sincronia, alla solidarietà, alla comunione persino con chi lo stesso spazio condivide; possibile elemento fondante della comunità sociale; e infatti in Grecia era indispensabile rito civile, oltre che religioso, della polis…..come altre volte, spesso, nella storia, è stato ed è luogo di discussione e confronto e provocazione sui grandi temi etici, civili e politici.
È divertente partecipare al Laboratorio teatrale? Il gruppo del Laboratorio teatrale nasce e muore ogni anno per rinascere e rimorire l’anno dopo in un ciclo di rigenerazione che è anche di continua
33a MOSTRA MICOLOGICA 13-14 ottobre 2012
Barchessa di Villa Giustinian Morosini (ex XXV Aprile) Inaugurazione sabato 13 ottobre alle ore 11.00
Esposizione di funghi commestibili e velenosi, Vipere e ofidi Esposizione di Piante Aromatiche Officinali e Piccoli Frutti della ditta “Floricoltura Orticoltura IOP IVO” di Pordenone MOSTRA IN RICORDO DELL’ING. GIORGIO TONOLO Orario di apertura: Sabato dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 20.00 Domenica dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.30
trasformazione: ogni anno nuove e nuovi studenti si inseriscono mentre altri/e se ne vanno e solo una parte, talora esigua, resta, garantendo assieme a noi tre docenti la continuità. Questa è la sfida: ricreare ogni volta l’amalgama e la “professionalità” necessari per allestire uno spettacolo. Premesso l’affiatamento tra le docenti, elemento preesistente assolutamente indispensabile, innanzitutto occorre far nascere un rapporto di fiducia tra studenti che spesso non si conoscono a priori fra di loro, ma anche tra studenti e docenti, fiducia che si costruisce non sul puro e semplice divertimento, ma sull’accettazione di una gerarchia e di una divisione dei compiti, sul riconoscimento delle reciproche competenze, su rapporti di tutoraggio e di affidamento, sull’assunzione delle proprie responsabilità, sul rispetto delle “regole del gioco” all’interno delle quali prende corpo il senso dello “stare insieme” per collaborare alla nascita di un prodotto collettivo. La rete di relazioni che si instaura deve funzionare “in orizzontale” e “in verticale”: non siamo professionisti e pertanto ognuna/o di noi ha bisogno di percepire la forza del gruppo come potente sostegno; ma nello stesso tempo è necessario che ognuno/a assuma le proprie responsabilità e svolga al meglio il suo personale compito per ispirare fiducia agli altri e alle altre. E’ ovvio che in un gruppo disomogeneo come il nostro, con alunni/e diversi per età, per sesso, provenienti dai tre indirizzi del nostro Liceo, le responsabilità non possono essere equamente ripartite: anzianità, esperienze pregresse, serietà e costanza nella presenza e nell’impegno sono i criteri fondamentali su cui si fonda la gerarchia tra studenti, atta a sviluppare un atteggiamento di tutoraggio nei più “anziani” e di costruttiva emulazione nei “nuovi”, piuttosto che una sterile competitività. Chiaro quindi che un’attività che da fuori potrebbe essere scambiata per un divertente momento di libera espressione creativa si rivela invece un lavoro di rigorosa disciplina prima imposta, e poi, lentamente, autogestita: alla fine del percorso annuale le/gli studenti del Laboratorio teatrale sono in grado non solo di “autogestirsi” nel corso dello spettacolo, nel senso che, da soli, sanno quando entrare, quando uscire, quando e come muoversi o immobilizzarsi in scena, quando intervenire come singoli o all’unisono con gli altri e le altre, ma sanno anche esercitare l’autocontrollo dietro le quinte, praticando una rigorosa autodisciplina all’ascolto e al silenzio. Dov’è il divertimento in tutto questo? Il divertimento, in ultima analisi, nasce dalla scoperta che lavorare nel rispetto delle regole funziona, dalla consapevolezza di aver portato a termine il proprio compito come singolo/a e come gruppo, all’interno di un’attività strutturata e solidale in cui tutti e tutte hanno lavorato per tutti con lo scopo comune di produrre, per il piacere altrui, un lavoro fondato sull’impegno e sacrificio individuale e collettivo. E’ la gioia derivante dall’aver fatto un bel dono. Il premio più grande? Un pubblico attento, partecipe, appagato, contento di essere venuto a vederci. Teatro come rapsodia La compagine eterogenea delle e dei frequentanti ha suggerito, nel tempo, scelte di testi e allestimenti non tradizionali né convenzionali. I testi classici dell’inizio, tragedie (Troadi, Medea, Baccanti) e commedie (Uccelli, Nuvole) che presentano, oltre al coro fondativo del teatro greco, parti di protagonisti anche molto lunghe e complesse e di difficile gestione da parte di neofiti, hanno lasciato spazio ad allestimenti corali sia
per la nutrita presenza in scena di giovani sia per la cucitura di testi antichi e moderni sul filo di una idea o di una suggestione o forse anche calchi di percorsi didattici veri e propri. Sono nati così “Memoria” nel 2001 (orazione civile per il giorno della Memoria celebrato il 27 gennaio di ogni anno) che partendo dalle Supplici di Eschilo, disegna una storia di violenze culminate nella Shoah; “Noi sappiam parlar d’amore”, che ripercorre la poesia erotica dalle origini greche (Saffo) attraverso Catullo e la prima lirica italiana, fino ai versi di E. Dickinson e Neruda per citare i più noti; “Humana Scientia” dedicato ai fondamenti antichi della scienza moderna e tributo a E. Majorana che ha dato il nome al nostro Liceo Scientifico; “Ragione e Sentimento”, una antologia goldoniana in lingua e in dialetto. Spesso queste nostre “rapsodie” hanno avuto il segno consapevole della commemorazione: il centenario di Majorana, il tricentenario di Goldoni, perché crediamo nella conservazione della memoria attiva e fecondante, non nelle sterili cerimonie. Un interesse particolare abbiamo posto all’utilizzo delle lingue originali, classiche e contemporanee, studiate nei nostri indirizzi, per apprezzare anche la musica delle parole, perché il nostro laboratorio di dizione e recitazione punta non solo alla chiarezza comunicativa ma alla riconquista della unicità della voce e delle sue possibilità strumentali. A questa ricerca sonora è stato, in particolare, dedicato l’ultimo allestimento: “Natura”, dove il senso panico è stato reso attraverso rumori, bisbigli, battiti, echi prodotti da 24 giovani corpi sempre in scena con la loro fisicità. La “rapsodia” anche in questo caso risulta da testi poetici e prosaici, filosofici o narrativi, alternando ipotesi sull’origine alla contemplazione idillica della natura. Ma poiché lo studio dell’antico è, per noi, specchio interrogante e inquietante del presente, abbiamo voluto dar voce anche alla nostra visione della questione ambientale, vissuta non solo come riduzione e spreco delle risorse ma come possibile perdita delle coordinate etiche ed estetiche della condizione umana. Sollecitate anche da altri progetti interni alla scuola o da richieste avanzate da associazioni esterne a riallestire nel tempo “Memoria”, piegandolo via via ad urgenze politiche (nel senso originario del termine) diverse, quest’anno lo spettacolo, in formazione ridotta e ogni volta modificata, ma non per questo meno in-
tensa, ha avuto 7 repliche: in collaborazione con l’UDI (Unione Donne Italiane), è stato rappresentato a Mirano e a Padova; con Emergency a Mirano e Spinea; con l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) a Mira; con il Liceo Galilei a Dolo e con il Collegio Navale Morosini a Venezia. Il che testimonia il nostro impegno non solo didattico e pedagogico ma anche antropologico: contribuire alla formazione di una cittadinanza consapevole e responsabile. Così torniamo all’origine: alla sacralità di un rito che si fa sempre più umano, laico. Maria Letizia Angelini Karine Baldan Renata Cibin
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LE VILLE ED I PARCHI PUBBLICI DI MIRANO UN PATRIMONIO DA PROTEGGERE Per chi frequenta regolarmente Mirano, perché ci vive o perché nella nostra Città lavora, la presenza delle ville e dei parchi comunali aperti a tutti i cittadini è una realtà ben nota e la loro frequentazione rientra, più o meno, nelle abitudini di vita. Pochi però si rendono conto che, se Mirano ed i suoi cittadini dispongono di questi preziosi beni, se possono passeggiare nei parchi, sedersi nelle panchine, visitare le rovine del “Castelletto”, assistere ad uno spettacolo nel Teatro di Villa Belvedere, non è dovuto al caso, ma è il risultato del coraggioso programma di governo della città realizzata negli anni settanta dall’allora Amministrazione comunale. Un progetto dal chiaro contenuto anticipatore, frutto di una cultura ed una politica urbanistica che impegnava il governo comunale in una esemplare valorizzazione dei beni storici ed ambientali della città. Quella Amministrazione infatti, con un forte impegno economico, mise a disposizione dei cittadini di Mirano per un uso pubblico e sociale Villa Belvedere e Villa Morosini acquistandole direttamente, Villa Bianchini e Villa Tessier facendole acquistare al Mariutto. Oltre ad aprire al pubblico i parchi, questi edifici furono adibiti a scuole, biblioteca, teatro, uffici comunali. Sono passati molti anni da quel periodo così importante per Mirano e dobbiamo purtroppo constatare che le Amministrazioni Comunali che si sono succedute nel governo cittadino dagli anni ottanta ad oggi, indipendentemente dal loro colore politico, non hanno saputo o piuttosto voluto proseguire quel progetto e si sono disinteressate di questo importante patrimonio storico. Di questo disinteresse Villa Bianchini è la manifestazione più evidente. Una pregevole villa veneta del seicento, impreziosita da un affresco di Giovanbattista Tiepolo, ed il suo parco, si trovano oggi in una situazione di degrado ed abbandono pur essendo stati nella disponibilità della Amministrazione comunale di Mirano dal 1973 e di proprietà della stessa dal maggio 2008. Dopo essere stata dal 1977 alla fine degli anni 90 sede di una scuola materna, di una sezione di scuola elementare e dell’istituto agrario, è stata abbandonata senza alcuna manutenzione e cura in un rimpallo di responsabilità fra il Comune e l’ente Mariutto. Se qualcuno si aspettava un diverso atteggiamento da parte dell’amministra-
zione comunale dopo il suo acquisto nel 2008, su sollecitazione dei Miranesi, si è dovuto ricredere. In questi 4 anni non è stato fatto nessun intervento per la sua protezione. Non solo villa Bianchini però, ma anche le altre ville e parchi storici versano in un pericoloso stato di abbandono e trascuratezza. Villa Morosini presenta evidenti segni di degrado e rimane un vuoto contenitore senza alcuna funzione pubblica dopo essere stata adibita per molti anni a biblioteca pubblica. Un intervento di manutenzione per 250.000 euro è da anni inserito nel piano triennale delle opere pubbliche ma viene rinviato di anno in anno. Anche Villa Belvedere, dopo aver ospitato istituti scolastici superiori e succes-
parte delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute al governo di Mirano della importanza e della funzione di questo PATRIMONIO DELLA COLLETTIVITA’. Un Patrimonio perché questi edifici sono una preziosa testimonianza di un periodo storico ed artistico che ha caratterizzato lo sviluppo sociale ed anche economico del territorio di Mirano. Della Collettività perché appartengono a tutti i cittadini di Mirano che oltre a godere della loro fruizione devono condividerne il progetto e la gestione . E non ci possono essere giustificazioni di ordine economico perché, se si fossero effettuate le manutenzioni ordinarie e straordinarie quando era necessario, si sarebbero evitati i gravi danni attuali e i maggiori costi oggi necessari per la loro
sivamente gli uffici tecnici comunali, si presenta oggi come un vuoto contenitore utilizzato in piccola parte come sede per Associazioni. Unico intervento in questo edificio è stata la messa a norma del teatro che è nuovamente a disposizione di associazioni ed enti per incontri, spettacoli ed altro. Solo i parchi storici continuano per fortuna ad essere accessibili e fruibili grazie anche all’impegno ed alla professionalità dei pochi addetti. Da anni però non viene realizzato alcun intervento di cura e ripristino dell’importante e delicato impianto arboreo ma ci si limita alla ordinaria manutenzione ed agli interventi di emergenza in caso di situazioni critiche per la incolumità dei visitatori. Questo triste stato in cui versano le ville e giardini storici comunali è chiaramente il risultato della mancata coscienza da
manutenzione. Le risorse economiche, anche nella situazione di difficoltà in cui oggi versa il Comune, possono essere reperite ma prioritariamente siamo convinti che sia necessaria la definizione quanto prima di un progetto generale che definisca le linee guida per la salvaguardia e la utilizzazione per usi pubblici e sociali del patrimonio storico ambientale del Comune di Mirano coinvolgendo gli Enti competenti, le Associazioni, i Cittadini. Sono questi ultimi infatti che, se ritengono importante per loro ed i loro figli poter godere anche in futuro di questi beni che appartengono a tutta la collettività, devono impegnarsi per richiamare fortemente l’Amministrazione comunale su questo tema. ITALIA NOSTRA Gruppo Mirano
LETTERE Patrimonio Artistico e Culturale Bene comune come l’acqua Su “La Repubblica” di venerdì 13 luglio ho letto con interesse le considerazioni del prof. Francesco De Sanctis, (neo Presidente del Consiglio Superiore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali) relative alla necessità che i cittadini si responsabilizzino “di fronte a questa ricchezza che non si può intendere in senso capitalistico”, e che beni artistici e culturali, nonché il paesaggio che li include debbano essere considerati “bene comune come l’acqua”. Insegno Storia dell’Arte nel liceo classico di Mirano e non posso a questo punto che chiedermi perché quanti condividono queste convinzioni non promuovano una battaglia per la diffusione della storia dell’arte nella nostra scuola superiore e un suo rilancio all’università. Ricordo che la storia dell’arte si insegna nei licei scientifici, artistici e musicali, sociopeda-gocici, mentre negli altri indirizzi delle scuole superiori è inesistente. Per quanto riguarda l’università, in modo esauriente e accorato testimonia il suo progressivo esautoramento il prof. Tomaso Montanari nel suo prezioso libretto A cosa serve Michelangelo. Come si può pensare a una cittadinanza consapevole di essere “comproprietaria” (secondo lo spirito costituzionale) e responsabile di una simile ricchezza se non la conosce o la conosce superficialmente, preferendo al godimento del nostro straordinario patrimonio artistico e culturale il divertimento a Gardaland? Come si può pensare a un protagonismo diffuso nella promozione dell’articolo 9 della nostra Costituzione di fronte al trionfo dell’ignoranza che diventa necessariamente complice dei tanti scempi ormai ampiamente documentati da illustri e appassionati studiosi non solo italiani? E come si può accettare lo spreco di intelligenza e passione culturale e civile prodotto dall’espulsione dalla scuola di tanti colleghi e colleghe precari eppure preparati e amanti della loro materia d’insegnamento e del loro Paese? Maria Letizia Angelini Mirano
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UN GIARDINO PER IL REFRIGERIO DELLO SPIRITO di Francesca Giubilei Pardes in antico farsi significa “frutteto” o “giardino”, da cui, poi, in senso lato, si è mutuato il termine “paradiso”. PaRDéS-Laboratorio di ricerca d’arte contemporanea rappresenta lo spazio fisico e mentale, il luogo ideale, simbolico e interiore per una riflessione sull’uomo e la natura, l’equilibrio tra passato e contemporaneità e la conoscenza della realtà attraverso l’articolata rappresentazione artistica. Tutte le mostre organizzate nel giardino e negli spazi interni della Barchessa di Villa Donà delle Rose, al civico 42 di via Miranese a Mirano, dall’Associazione Concerto d’Arte Contemporanea, cercano di interrogare gli artisti e i visitatori sul rapporto dell’uomo con l’ambiente, sia esso percepito e descritto in modo romantico e metaforico o analizzato e studiato scientificamente. L’intenzione di tutte le mostre qui organizzate a partire dal 2005 è di andare oltre la bellezza e piacevolezza del mondo vegetale e animale per comunicarne invece la spiritualità, la pulsione vitale, quale risorsa per il benessere individuale e collettivo. L’opera d’arte così come ogni situazione della vita può essere letta e interpretata in molteplici modi. Le quattro consonanti di PaRDéS, secondo l’antica lingua e cultura ebraica, stanno a rappresentare i quattro livelli di interpretazione. Ogni cosa può essere letta in riferimento al suo Peshàt, ovvero il suo ovvio e diretto significato, oppure secondo il Rèmez, un’allusione all’allegoria filosofica o morale; o ancora secondo il Deràsh, ovvero l’interpretazione, o in riferimento a Sod, il significato esoterico o qabbalistico. Questo aspetto del pensiero ebraico ha contribuito a suggerire un approccio diverso, più articolato e pluridire-
zionale nella proposta delle mostre e degli eventi che in questo Giardino si organizzano. Attualmente e fino all’11 novembre è in corso la mostra "RELATIVITY. Relative and Relations". L’esposizione, con gli eventi ad essa correlati, riguarda i molteplici significati ed implicazioni legati al concetto di relatività. La curatrice Maria Luisa Trevisan ha invitato gli artisti ad interpretare il tema scelto, spingendoli a sviluppare le numerose interconnessioni che l’argomento può suggerire. A partire dalla teoria sulla relatività di Einstein con la quale venne messo in crisi il concetto di tempo assoluto, e di conseguenza l’idea di spazio, cadde un intero sistema di riferimento sia scientifico sia umanistico. In ambito psicanalitico la percezione soggettiva dell’individuo sovrastò e annullò la visione assolutista e univoca della realtà, in ambito filosofico e letterario l’interiorità, l’unicità e soggettività dell’esistenza divennero centrali, in campo artistico il pittore e lo scultore iniziarono a rappresentare la loro personale visione della realtà, come percepita dalla sensibilità e dal vissuto individuale. Smise insomma di esistere una verità riconosciuta da tutti e il relativo, quindi anche l’indeterminato, divenne il pensiero dominante per i moderni così come lo è ancora anche per i contemporanei. info: PaRDeS - Laboratorio di Ricerca D’Arte Contemporanea, Concerto d’Arte Contemporanea Via Miranese 42 – 30035 Mirano (VE) TEL / FAX +39 0415728366 Ingresso gratuito. Visite e incontri su prenotazione da mercoledì a domenica dalle 15 alle 19 Pausa estiva dal 16 luglio al 15 settembre
È NATA UNA STELLA Giulia Semenzato, venticinquenne miranese con un talento canoro fuori dal comune, si è imposta al concorso di canto lirico “Toti Dal Monte” di Treviso, uno dei più prestigiosi del panorama internazionale. Ogni candidato presenta alla commissione tre arie da opere liriche a propria scelta che dovrà cantare durante le eliminatorie e, una volta superate le prime selezioni, si deve dimostrare di conoscere a memoria l'intero ruolo dell'opera a concorso per cui ci si presenta. Giulia ha dunque superato durissime selezioni prima di trionfare interpretando il ruolo di Elisetta (Soprano) nell’opera “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa. Il premio consiste nel poter prender parte come protagonista in al-
cuni spettacoli previsti durante la stagione autunnale nei teatri di Treviso, Rovigo e Ferrara. “Era il mio primo concorso lirico, non avrei mai immaginato di arrivare in finale. E’ stata una settimana di tensione e adrenalina ma il risultato ha ripagato ogni stanchezza. Non vedo l’ora di riprendere a lavorare” ha raccontato Giulia, che alle spalle ha anni e anni di studio in scuole prestigiose come il conservatorio veneziano “Benedetto Marcello”. “Nonostante l’importanza della posta in palio non si respirava per nulla un clima competitivo ma anzi ci si dava man forte soprattutto nelle fasi finali” conclude Giulia, pronta a tuffarsi in una nuova stagione ricca di stimoli e prospettive.
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UNA SCRITTRICE A SALZANO di Gabriele Pipia Prima qualche storia scritta per gioco, poi un romanzo pubblicato, poi un altro e negli ultimi mesi: presentazioni nelle librerie, riconoscimenti pubblici. Alice Sperini, ventottenne di Salzano, è entrata quasi per caso nel mondo delle letteratura e, affascinata, ora non vuole più uscirne. Farsi largo nel panorama editoriale dei nostri giorni non è impresa semplice in un mercato spesso asfittico, sempre più legato a logiche commerciali e al dominio delle grandi case editrici. Quanti scrittori negli ultimi anni hanno dovuto abbandonare i propri sogni e le proprie ambizioni, pur avendo grandi doti narrative e di creatività? Tantissimi. C’è chi però non si dà per vinto e continua a mettersi in gioco con grande passione. È il caso di Alice, che con grande determinazione è riuscita ad imporsi in ambito locale, ottenendo riconoscimenti dalla critica e un buon numero di copie vendute. Anche Salzano, dunque, ha la sua scrittrice. Affascinata dai grandi temi sociali, Alice ama raccontare storie di vita quotidiana in cui ogni lettore si può riconoscere. Utilizza un linguaggio semplice e un ritmo narrativo vivace e coinvolgente. Sposata e madre di un bambino piccolo, Alice si è innamorata della scrittura giovanissima. Come per molti, la sua prima vetrina è stata il
giornalino della scuola. L’Istituto Superiore “Gritti” di Mestre, nel suo caso. Ancor prima di finire il percorso didattico si è misurata per la prima volta in un concorso letterario, quello dell’Ente Unitario del Segretariato Italiano. A Pesaro si classifica quarta su oltre 4500 partecipanti, ma allora pensare ad una carriera letteraria era utopia. Come nelle favole, la svolta è arrivata all’improvviso, mentre cominciava a fare altri progetti. Alla tele-
aspettative. Pochi mesi dopo arriva la risposta positiva: il suo primo romanzo può andare in stampa. Si intitola Ascoltando la sua voce e parla di una bambina che incontra il passato della sua famiglia attraverso i racconti del nonno, di origini americane, ma immigrato in Italia negli anni Sessanta, proprio mentre molti italiani facevano il percorso inverso. Dalla Seconda Guerra Mondiale a un profondo legame d’amicizia, da un folgorante innamoramento al bullismo, sono i temi sociali affrontati nel libro. Un vero e proprio viaggio dall’America all’Italia, dal 1950 ai primi anni Novanta, coltivando sogni e paure. Dopo il buon successo della sua opera prima Alice ci riprova. Il secondo romanzo Ignazio, uscito a fine luglio, è la storia di un assicuratore che a causa di molte avversità diventa un clochard. Due ragazzi dal cuore grande e un poliziotto fanno di tutto per aiutarlo, dando vita ad una vicenda imprevedibile e ricca di umanità. “Ma nel cassetto ho pronti almeno altri dieci manoscritti” spiega Alice. Molti aspiranti scrittori potrebbero prendere esempio dalla sua determinazione.
Alice Sperini visione, vede un annuncio pubblicitario di una casa editrice romana a caccia di autori brillanti ed emergenti. Alice decide di buttarsi nella nuova avventura. Invia il suo manoscritto in fretta e furia, carica di
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LA MUSICA DELL’AUTUNNO Richard Strauss e il suo testamento spirituale di Filippo Rossi Caldo d’agosto, voglia di evasione (per chi se la può permettere), preoccupazioni ed ansie. L’unica cosa certa è che settembre è dietro l’angolo e con esso l’arrivo dell’autunno con i suoi magnifici colori. Per molti compositori questa stagione è stata fonte di ispirazione per scrivere alcune delle loro pagine più intime, attraverso le quali manifestare i pensieri più reconditi e gli stati d’animo più profondi. Autunno: stagione cara ai grandi romantici e ai grandi poeti. Uno di essi è Richard Strauss (1864-1949), assieme a Gustav Mahler il più grande compositore a cavallo tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900. A differenza di Mahler, però, la sua vita fu più longeva e meno tormentata in quanto, a differenza del suo illustre contemporaneo, egli era tedesco purosangue e il fenomeno dell’antisemitismo non ebbe a toccarlo (semmai gli si rimprovera un certo qualsivoglia legame con il nazionalsocialismo che gli garantì protezione). Ebbe l’opportunità di sperimentare con successo e maestria ardimentosa le mirabolanti impennate sonore del “poema sinfonico” (che nell’immaginario dei romantici doveva sostituire la sinfonia concepita in epoca classica) attraverso il quale si confrontò ad esempio con lo “Zaratustrha” di Nietzsche regalando ai posteri quanto di più spaziale musicalmente si potesse realizzare, tanto che il regista americano Stanley Kubrick ne utilizzò l’incipit per il suo film “2001: Odissea nello Spazio”. Seppe trasportare in musica un altro personaggio tanto caro ai suoi predecessori, “Don Giovanni” e con esso tutta la passione ambigua e la forza quasi orgiastica che deborda in sonorità pazzesche provocate da una compagine or-
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chestrale gigantesca. Il tutto condito da difficoltà tecniche mai sperimentate fino a prima se non da un altro Richard: Wagner, dopo il quale la musica colta non sarebbe stata mai più la stessa. Strauss, da fedele discepolo wagneriano, ne raccolse l’eredità schierandosi apertamente dalla parte del compositore dei “Nibelunghi” a differenza di quanto fece Brahms che decise di ergersi a guardiano fedele della tradizione classica post romantica. Un collegamento tra Strauss e Wagner è il poema sinfonico “Ein Heldenleben”: una vita d’eroe! E per i musicisti tardo romantici la figura dell’eroe viandante alla ricerca della “Verità metafisica“ si trova molto di frequente! A dire il vero l’eroe per antonomasia è Siegfried che Richard Wagner descrive come colui che “non conosce il terrore”, l’eroe puro e immacolato che, venuto a contatto con il mondo e la malvagità di coloro che lo popolano, non saprà mitigare la sua apollinea ingenuità e finirà con il pagare con la morte. Anche Gustav Mahler prima di cambiare il programma della sua prima sinfonia, detta “Il Titano”, si ispirò ad un libro di Jean Paul e diede inizio alla peregrinazione del suo eroe alla ricerca del significato dell’essere e dell’esistere tormentato da atroci dubbi, gioie e sofferenze fino a trovare la luce suprema nel paradiso. L’origine di “Una vita d’eroe” invece non è letteraria bensì autobiografica. Richard Strauss, sentendosi anch’egli un eroe, si descrive in questo straordinario poema sinfonico, completato nel 1898, nel quale racconta in musica tutte le vicissitudini della sua vita: sua moglie, i suoi tediosi e fastidiosi critici, le sue precedenti composizioni. E’ un eroe tuttofare. Per que-
APPUNTAMENTI Autunno miranese L’autunno miranese presenta un calendario fittissimo di manifestazioni. Nel mese di settembre ci saranno la Grande Festa del Vino il 9 settembre e la tradizionale Fiera di San Matteo dal 14 al 18. Sabato 29 e domenica 30 settembre A piedi in centro; domenica 7 ottobre Mirano città solidale con una mostra sul volontariato; domenica 14 ottobre la manifestazione podistica Mirano città verde; sabato 27 ottobre classica “Castagnata” in Piazzetta Aldo Moro. Domenica 4 novembre Festa delle Forze Armate e commemorazione dei caduti nelle guerre in Piazza Martiri. Il week-end del 10-11 novembre l’atteso Zogo dell’Oca; domenica 2 dicembre Le fantasie di Natale con vari mercatini natalizi; sabato 8 e domenica 9 Festa del cioccolato e la domenica successiva Shopping italiano con bancarelle in piazza. A questi eventi si aggiunge come sempre il mercatino dell’anti-quariato ogni terza domenica del mese e i numerosi appuntamenti di Mirano Musica 2012, con concerti di vario tipo ogni settimana. L’elenco completo delle manifestazioni è pubblicato sul sito internet del Comune.
Alice Sperini, Ignazio Gruppo Albatros Il Filo, 2012 €. 12,90 sto motivo “Ein Heldenleben” è stato spesso accusato di essere l’autoesaltazione di un borghese che si dà le arie di un eroe. La verità è che l’eroe si fa largo e poggia su robuste fondamenta e non si lascia distogliere dalla sua tranquillità interiore che culmina, nella conclusione solenne della partitura, nel motivo della natura di “Così parlò Zaratustra”, simbolo del luogo nel quale l’eroe potrà trovare la sua vera dimensione nella pace e nel raccoglimento. Ma il raccoglimento e l’addio alla musica e alla vita, Richard Strauss lo consegna all’umanità nel 1948, nella sua residenza di Garmish Partnenkirken, con la sua ultima grande composizione. Si tratta dei “Vier letze lieder”, i quattro ultimi canti per voce femminile e orchestra su testi di Hermann Hesse (tre) e Joseph von Eichendorff, vero e proprio testamento spirituale del compositore. Grande orchestra, sonorità però contenute, espressività a livelli sublimi, il Paradiso sulla terra, la nostalgia e il dolore per il distacco unito alla consapevolezza di esprimere con questo grande abbraccio malinconico le sue grandi tematiche artistiche che, grazie alla musica dei “letze lieder” si trasfigurano in un’immagine di bellezza classica e decadente allo stesso tempo. Essi rappresentano Settembre
www.comune.mirano.ve.it
l’estremo inno alla notte creato da un compositore romantico e, come il “Tristan und Isolde” di Wagner, la luce purpurea del crepuscolo che la voce emana dall’ultimo canto definisce il suono della più commovente elegia funebre dedicata allo spettro della grande musica occidentale e alla tradizione vocale-orchestrale a partire dalla seconda metà del XIX secolo e, allo stesso tempo, illumina un capolavoro fuori dal tempo. Eccellente l’esecuzione di Christian Thielemann, direttore esperto di questo repertorio e uno tra i più quotati in assoluto, in una registrazione DECCA del 2008 che lo vede alla guida dei Munchner Philharmoniker assieme alla voce solista di Renéè Fleming grande interprete della liederistica straussiana ed erede di Kiri Te Kanawa. Per non perdere mai la spiritualità che è dentro ciascuno di noi vi riporto il testo del secondo lied lasciandovi immaginare, previa riflessione, come, grazie alla musica, Richard Strauss abbia saputo trasportare le innumerevoli immagini che possono solcare la mente del lettore prima e dell’ascoltatore dopo e trasportarlo in una dimensione senza tempo nella quale regna la pace. Più musica (vera). Più cultura. Più benessere.
(Hermann Hesse)
Il giardino è intristito, fredda cala la pioggia sui fiori. L’estate rabbrividisce silenziosa Ormai prossima alla fine. Foglie dorate gocciolano giù L’una dopo l’altra dall’alto albero di acacia. L’estate sorride stupita e stanca Nel declinante sogno del giardino. Si sofferma a lungo tra le rose, desidera ardentemente la pace. Lentamente chiude i suoi (grandi) Occhi affaticati.
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I Bambini di Chernobyl ONLUS Via Caorliega, 57 30035 Mirano (VE)
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associata al Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl Il 26 aprile 1986, l’esplosione di un reattore della centrale di Chernobyl, in Ucraina, è un fatto ormai lontano nel tempo, e l’interesse nostro non sono i chiarimenti tecnici sulle barre di uranio e il loro raffreddamento, non le spiegazioni di fisica sulla reazione atomica: oggi il disastro è raccontato non dalle scienze naturali, ma dalle scienze umane, dalla storia dell’uomo, dalla sociologia, dall’antropologia del rischio, ma specialmente dalla saggezza popolare e dagli occhi dei bambini. Chernobyl è stata una tragedia, ma è stata anche, per migliaia e migliaia di persone in Europa, ed in particolare in Italia, l’occasione per un incredibile “miracolo” che se, pur affievolito, dura ancora oggi, a distanza di 25 anni. Mentre si chiariva che l’effetto dell’immissione nell’atmosfera di una quantità di radiazioni pari a centinaia di Hiroshima e Nagasaki esponeva al rischio nucleare soprattutto i bambini delle zone contaminate, la notizia, subito diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che se si voleva aiutare quei bambini bisognava portarli via almeno per un qualche periodo, suscitò, appena le frontiere dell’Ucraina e della Bielorussia iniziarono ad aprirsi, la generosità di famiglie – raccolte in associazioni - disposte ad accogliere bambini sconosciuti, di un’altra lingua, probabilmente di un’altra religione, di altre tradizioni. E’ nata così nel 1997 l’Associazione Bambini di Chernobyl di Mirano, dall’iniziativa di un gruppo di persone e di famiglie per accogliere i bambini colpiti dalla tragedia, diventando una Onlus nel 2008. L’Associazione nel suo
cammino si è adoperata non solo per l’accoglienza dei bambini presso le famiglie, ma anche alla realizzazione di convogli umanitari e progetti sanitari. Dopo aver organizzato per molti anni l’accoglienza di bambini provenienti dalle zone contaminate presso le famiglie, negli ultimi anni l’Associazione ha indirizzato il suo impegno verso un’accoglienza in struttura per vari aspetti innovativa ed ambiziosa. Con l’aiuto dei soci volontari, di benefattori e di enti pubblici l’Associazione riesce da alcuni anni ad allestire una struttura (in genere una scuola) nel periodo estivo, ed è stato così anche quest’anno. Infatti si è concluso il 18 agosto il periodo di accoglienza
2012. Erano 10 bambini ucraini provenienti dall’orfanatrofio della città ucraina di Chernovtsy. Il progetto di accoglienza è stato il frutto di un accordo di collaborazione con la Karitas Bukovina di Chernovtsy e l’Associazione iniziato da un carico umanitario consegnato a maggio 2010. E’ stato un progetto tutto particolare, elaborato e sottoposto alla approvazione delle Autorità ucraine per portare il più ampio beneficio sanitario e culturale ai giovani ospiti. Il programma di accoglienza, distribuito su 20 giorni, ha previsto uscite presso le spiagge di Chioggia, Caorle ed Eraclea ed escursioni sulle montagne bellunesi. La conoscenza del territorio è stata arricchita con uscite mirate alle città storiche di Padova, Venezia, e Feltre. L’Associazione guarda ormai al progetto del prossimo anno e vorrebbe inserire una novità, il coinvolgimento di famiglie nell’ospitalità durante il fine settimana. Sarebbe una vera innovazione che il gruppo di bambini trascorra la permanenza in Italia sia presso una struttura attrezzata che presso famiglie di soci volontari. Per la realizzazione di questo progetto l’Associazione è impegnata a cercare famiglie giovani e generose ad impegnarsi per alcuni fine settimana estivi ad accogliere un bambino ucraino orfano tra le loro mura; sarebbe una esperienza unica per tutti ma specialmente per il piccolo ospite che andrebbe ad assaporare un clima famigliare a lui del tutto sconosciuto. Il Presidente Roberto Salviato
A.DI.MI. L’associazione diabetici del miranese fa il punto della situazione Grosse novità si profilano all’orizzonte per i diabetici in cura presso il CAD di Mirano. Che siano positive o negative dipende dal modo con cui la dirigenza dell’ASL 13 intende affrontarle. Se la logica sarà quella del risparmio saranno guai per tutti, se invece si adotterà il criterio della sinergia tra gli operatori in forza all’ASL 13 congiunta al rispetto delle Leggi attualmente in vigore a favore dei diabetici (volute guarda caso caparbiamente dalle associazioni diabetici del Veneto fra loro congiunte!) gli effetti negativi dell’attuale crisi finanziaria italiana potranno essere attenuati almeno in campo sanitario. L’ADIMI risulta sì vigile, ma spesso inascoltata dalla dirigenza dell’ASL 13 ed è per questo che combattiamo il loro mutismo istituzionale con l’unica arma che possiamo adoperare: la massima trasparenza nella comunicazione dei fatti istituzionali di cui i diabetici possono essere vittime o beneficiari. Ma andiamo per ordine! Eventi indubbiamente positivi sono: 1. Il progetto obiettivo di durata triennale “Prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito” approvato dalla Giunta Regionale in data 17.11.2009 con atto n° 3485 e finalizzato al miglioramento dell’assistenza ai diabetici. Due anni di tempo per operare a regime! Con delibera n° 541 del 2.8.2010 il nostro Direttore Generale dott. A. Orsini approvava il piano di azioni, ma malgrado la nostra richiesta di conoscerne anticipatamente i contenuti (il nostro punto di vista avrebbe potuto portare a qualche miglioria!) non ci è mai stato inoltrato ufficialmente. Infatti: si costituisce solo formalmente in data 11.2.2010 “un gruppo di lavoro con l’obiettivo di predisporre il piano aziendale”, ma esso non ha mai discusso il suddetto piano e costituisce un falso affermare che il gruppo “ha predisposto il progetto inviato”. La commissione è stata sì insediata, ma non ha mai discusso su nulla! E’ un guscio vuoto che ai dirigenti di questa ASL 13 non interessa far funzionare! In ogni caso nel piano approvato solo da chi l’ha firmato vi è una “chicca” che inchioda alle loro responsabi-
lità i firmatari. Infatti, si delibera “di dare atto che il progetto gestione integrata del paziente diabetico trasmesso alla Regione verrà avviato dopo l’approvazione e il totale finanziamento da parte della Regione del Veneto”, ma si dà il caso che la deliberazione della Giunta Regionale n° 951 del 5.7. 2011 con cui all’ASL 13 venivano finalmente assegnati € 267.049,00, esplicitamente finalizzati al progetto diabete, è stata ignorata dalla dirigenza sanitaria, che ha speso tale somma in altro modo, sicuramente non per i diabetici. E’ per questa ragione che il piano del 2010 è ancora “al palo”. Nel numero di Aprile 2012 della Voce dell’ADIMI abbiamo esposto le ragioni della nostra indignazione per il mancato impiego di tale finanziamento pro diabetici: un vuoto di memoria dei nostri dirigenti firmatari o la precisa intenzione di attingere a dei finanziamenti per far cassa? Ribadiamo con forza che quei soldi devono essere spesi per realizzare parte degli obiettivi indicati nel piano a favore dei diabetici! Se non lo si è fatto prima (nel 2011) lo si faccia oggi (2012) per allora. E per i successivi finanziamenti si faccia attenzione a non ripetere lo stesso “errore”! 2. L’approvazione della legge Regionale n° 24 11.11.2011 (“Norme per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete mellito nell’età adulta e pediatrica”), che rappresenta un fiore all’occhiello per la nostra Regione ed addirittura un punto di riferimento a livello nazionale. Tale legge tra i suoi obiettivi (art.2.o) ha il riconoscimento del ruolo di collaborazione svolto dalle associazioni diabetici con il sistema regionale ed affida ad esse (art. 9) un ruolo attivo di collaborazione con le ASL attraverso i CAD e i Medici di Medicina Generale. Infine (art. 12.2) la legge regionale ribadisce le competenze della Commissione per le attività sul diabete (di cui l’ADIMI fa parte!) per promuovere, esaminare e proporre il piano delle attività sul diabete: il Direttore Sanitario dott. Fabbri si ostina impunemente a non convocarla in aperta violazione delle norme di legge e ciò danneggia l’ADIMI (anzi meglio i diabe-
tici!) che non può esprimere nell’idonea sede istituzionale le proprie idee sul Piano Sanitario Locale. A chi giova tutto ciò? Noi non intendiamo abdicare all’esercizio del nostro ruolo “politico” (ovviamente in senso generale) di controllo dell’operato della dirigenza ASL; siamo solo volontari che in questa vicenda hanno il merito di lavorare senza alcun interesse personale da difendere in quanto tuteliamo semplicemente, ma con orgoglio, i diritti (sanciti dalle Leggi regionali e nazionali) dei diabetici tutti senza ricevere ricchi emolumenti, premi di produzione o quant’altro. In data 1.6.2012 l’ADIMI ha inviato ai responsabili dell’ASL 13 e per conoscenza ai responsabili della Regione una lettera di protesta con allegata copia della voce dell’ADIMI Aprile 2012, chiedendo un colloquio con il direttore generale dott. A. Orsini; in risposta è arrivata una e-mail da parte della dott.ssa Manuela Baccarin (Direttore Amministrativo), che in riferimento alle note inviate informava che avrebbe gradito un incontro, avvenuto in data 13.6.2012, per affrontare assieme la questione posta. Approfittando del sereno clima di scambio di informazioni dovuto alla squisita gentilezza e alla capacità argomentativa della dott.ssa Baccarin, abbiamo ritenuto opportuno affrontare il problema della richiesta di rinnovo della convenzione (in scadenza al 31.12.2012) effettuata dall’ADIMI in data 22.5.2012 (vedi testo sul sito www.adimi.it). In tale richiesta l’ADIMI ha formulato una proposta “anomala” rispetto a quelle relative agli anni precedenti: non più un finanziamento triennale fisso in base al quale realizzare un progetto educativo all’interno del CAD, ma un auto-finanziamento legato alle risorse economiche fatte risparmiare all’ASL 13 (nella misura richiesta del 50 %) con la distribuzione diretta dei presidi diagnostici da parte dei responsabili ADIMI. Il successivo reinvestimento delle risorse economiche ricevute sarebbe avvenuto sulla base di una programmazione preventivamente concordata con il responsabile dell’Unità Operativa prevista dall’art. 5.1 della L. n°
24 11.11.2011. La dott.ssa Baccarin, dopo un rilievo tecnico sull’impossibilità amministrativa di legare la media dei risparmi ottenuti nel triennio 2010-2012 al finanziamento in quota fissa del triennio successivo 20132015, ha riconosciuto l’originalità della proposta che, se realizzata all’interno dello stesso anno finanziario con modalità tecniche da concordare, potrebbe essere in linea di principio accettata da un punto di vista amministrativo, perché oggettivamente porta ad un risparmio per le casse dell’ASL 13. In conclusione, l’apertura da parte del Direttore Amministrativo, fatto salvo il consenso del Direttore Generale, apre un interessante spiraglio nella collaborazione dell’ADIMI con l’Azienda Sanitaria per il prossimo triennio, interrompe il clima di ostilità addensatosi nei confronti della dirigenza dell’ASL 13 e blocca (in attesa degli sviluppi positivi che la riunione con la dott.ssa Baccarin ha posto in prospettiva) la nostra ipotesi di sospendere a settembre sia la distribuzione dei presidi diagnostici che l’attività motoria presso la palestra dell’O.C. Mirano in collaborazione con la Medicina dello Sport di Noale. L’ADIMI per statuto ha l’obbligo di collaborare con le istituzioni e nei suoi 18 anni di esistenza lo ha sempre fatto; quindi coglie lo spiraglio aperto con senso di responsabilità, ma con la cautela che nasce dall’esperienza che in passato l’ha vista spiazzata dal cambio dei referenti istituzionali. Auguriamo, pertanto, la ripresa dei colloqui a settembre su tutte le questioni poste, anticipando che entro la fine dell’anno l’ADIMI vuole organizzare un Convegno sul tema: “Stato di attuazione nell’ASL 13 della Legge Regionale n° 24/2011: “Norme per la prevenzione, la diagnosi e la cura del diabete mellito nell’età adulta e pediatrica”. Sede: C/O Servizio Diabetologico O.C.: via Luigi Mariutto 13 - 30035 Mirano (VE) ONLUS:" VE0208" Recapito tel. 041/5794660 C/C Postale A.DI.MI:. n°17754300 C.F. : 90042480278 Sito: www.adimi.org e-mail: info@adimi.org
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settembre 2012
Festa dell'agricoltura 2012 a Mirano Divenuto “maggiorenne”, l’appuntamento anche quest’anno non ha tradito le aspettative dei numerosi visitatori provenienti da tutto il Veneto
Si è svolta presso la zona Impianti Sportivi di Mirano da venerdì 24 agosto a lunedì 3 settembre 2012 la 19ª edizione della Festa dell’agricoltura, organizzata dal Gruppo Imprenditori del Miranese “La Campagna ti è amica”, con la collaborazione di Coldiretti Venezia, Venezia Opportunità e Banca Santo Stefano e il patrocinio di Regione Veneto, Provincia di Venezia e Comune di Mirano. La manifestazione, dedicata all’antica professione di saper lavorare la terra per trarne
frutto e sostentamento, si è svolta come ogni anno. Una manifestazione, ha detto Il Presidente Andrea Frasson, divenuta ormai “maggiorenne”, che anche quest’anno non ha tradito le aspettative dei numerosi visitatori provenienti da tutto il Veneto, grazie anche al lavoro dei circa 200 volontari e alla partecipazione di una quarantina di aziende del territorio che hanno collaborato per organizzare al meglio una delle manifestazioni più significative del settore. «È questo lo scopo di questa manifestazione, ha sottolineato ancora il presidente Frasson,: far conoscere a quanti non ne hanno mai avuto l’occasione, cosa significhi prestarsi al lavoro dei campi, all’allevamento degli animali, alla lavorazione dei prodotti, con la certezza che sempre più giovani si presteranno all’agricoltura». Così la “Festa dell’Agricoltura” 2012 è stata l’occasione per avvicinare a questo settore anche i più piccoli, coinvolti attraverso varie attività pratico-educative come “spesa della verdura al mercato”, “piantiamo le piantine”, “dalla farina al pane” , la “poppata dei vitellini”: vere e proprie lezioni per preparare i consumatori di domani. Per gli adulti invece si è trattato di vere e proprie gare come la mungitura o l’esibizione in varie abilità, tra cui la dimostrazione di aratura con trattori d’epoca, il tiro alla slitta e la cottura
della carne alla griglia. Il tutto accompagnato da stand gastronomico, punti di ristoro, buona musica, balli e divertenti, rappresentazioni teatrali. Domenica 26 agosto c’è stata l’inaugurazione della “Festa” con il saluto delle autorità, tra cui la sindaca di Mirano Maria Rosa Pavanello e il senatore Marco Stradiotto, che hanno sottolineato come l’agricoltura rappresenti le nostre radici culturali ed economiche, per cui è un segno promettente il fatto che, nonostante la crisi in atto dell’intera economia mon-
diale, possiamo assistere in campo occupazionale al “ritorno alla terra” da parte di chi, soprattutto i giovani, vede nelle colture e nell’allevamento nuove possibilità di crescita che altri settori non sembrano poter garantire. Ed è anche per questo che sono stati premiati gli studenti neo diplomati dell’Istituto di Agraria “Lorenz” di Mirano come riconoscimento del loro prossimo inserimento in questo settore.
I rimedi naturali per la depressione DEPRESSIONE, come stabilito dall’Associazione Psichiatrica Americana nel suo “Manuale Statistico e Diagnostico” (DSM IV), è diagnosticata in base a 9 principali criteri: 1) Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno; 2) marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno; 3) significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento dì peso, oppure diminuzione o aumento dell’appetito; 4) insonnia o ipersonnia; 5) agitazione o rallentamento psicomotorio; 6) faticabilità o mancanza di energia; 7) sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi od inappropriati; 8) ridotta capacità di pensare o di concentrarsi, o indecisione; 9) pensieri ricorrenti di morte, ricorrente ideazione suicidaria. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti. La presenza di 5 di questi sintomi indica definitivamente DEPRESSIONE. L’individuo con 4 è probabilmente depresso. In accordo con la DSM IV questi sintomi devono essere presenti per almeno un mese. Se la depressione è conseguente ad una perdita o ad eventi esistenziali avversi (lutto, separazione, crack finanziario, ecc...) si parla di DEPRESSIONE REATTIVA, che in molti casi non necessita di terapia medica. HYPERICUM PERFORATUM (Erba di San Giovanni) PRINCIPALI INDICAZIONI:
- depressione; - ansietà: - disturbi del sonno; - apatia. I principi attivi sono raccolti sulle sommità fiorite (fiori e foglie). L’uso principale di questa pianta è rivolto al trattamento delle sindromi depressive. Il dosaggio dell’Iperico è basato sulla contemporanea presenza di IPERICINA ed IPERFORINA. Le raccomandazioni standard nella depressione lieve o moderata come estratto secco vanno da 500 a 1050 mg al giorno. La pianta deve essere evitata nel disturbo bipolare e nell’ipertensione. E’ necessario consultare il medico quando si assumono contemporaneamente altri farmaci. GRIFFONIA SIMPLICIFOLIA La Griffonia Simplicifolia è una pianta legnosa appartenente alla famiglia delle leguminose, diffusa nelle aree tropicali umide dell’Africa. I suoi semi contengono 5-idrossi - triptofano (5-HTTP), un derivato dell’amminoacido triptofano, naturale precursore della serotonina: contrasta depressione ed ansia senza effetti collaterali e senza dare assuefazione. Dai dati pubblicati in letteratura è possibile concludere che i precursori della serotonina permettono di ottenere risposte cliniche significative in soggetti con disturbi dell’umore o depressione lieve. Il 5-HTP attraversa agevolmente la barriera ematoencefalica e una volta raggiunte le cellule del sistema nervoso centrale viene da esse catturato e modificato chimicamente, trasformandosi in serotonina.
Gli studenti dell’Istituto Agrario premiati alla “Festa dell’agricoltura” di Mirano Questi i nominativi degli alunni dell’Istituto agrario “Konrad Lorenz” premiati con borse di studio intitolate ai Signori Mandato, Milan e Zara, rappresentanti della Coldiretti: Giacomo Merlo che all’esame di Stato ha conseguito punti 91/100, Manuel Secci con punteggio di 87/100 e Marco Simionato, con punti 90/100. A tutti i 42 allievi diplomatisi quest’anno è stato comunque consegnato un attestato, a ricordo del percorso scolastico di cinque anni, conclusosi positivamente con il conseguimento del diploma. Inoltre, per la “Festa dell’Agricoltura” l’Istituto Professionale e Tecnico Agrario “Konrad Lorenz” di Mirano è stato invitato a partecipare con un proprio stand, dove sono state esposte alcune peculiari attività didattiche nel territorio, due delle quali sono in corso anche durante il periodo estivo: la coltivazione ecosostenibile del radicchio rosso di Treviso, con uno specifico programma pluriennale di sperimentazione, coordinato dall’Università di Padova, e gli stage per gli alunni di classi 2ª, 3ª e 4ª in numerose aziende agrarie e agroalimentari della zona. Paolo Leandri
LUIGI BALDAN, ex Internato Militare nei lager nazisti, socio ad honorem dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - ANPI Miranese Il giorno 27 gennaio 2012 “Giornata della Memoria”, il novantacinquenne miranese, cav. Luigi Baldan, ex Internato Militare nei campi di lavoro nazisti, conosciuto nel territorio miranese, e non solo, per il suo libro di memorie “Lotta per sopravvivere – La mia resistenza non armata contro il nazifascismo”, ha ricevuto, dopo la visione al pubblico del video a lui dedicato presente su Youtube “Il cuore mi diceva aiutale se puoi”, realizzato dagli alunni del Liceo Scientifico di Catania, la tessera “ad honorem” da parte dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia sez. di Mirano. All’incontro, tenutosi nella sala conferenze della Barchessa di Villa Errera, erano presenti il rappresentante dell’ANPI Miranese, Bruno Tonolo, nonché in veste di cittadini sensibili all’argomento, l’attuale sindaca del Comune di Mirano Maria Rosa Pavanello, l’attuale assessore Lauro Simeoni e l’ex consigliere comunale Luigi Gasparini. Il suddetto libro di memorie, che narra i due anni di prigionia nei lager nazisti dalla cattura di Luigi nel 1943 da parte dei nazisti mentre si trovava militare a Sebenico in Dalmazia sino alla sua fuga e nel 1945, è consultabile nella biblioteca comunale di Mirano, nonché reperibile tramite il figlio Sandro Baldan (0414760249).
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Moderna Gioco danza Classica Hip Hop Direzione Artistica: GERMANA INSEGNANTE MODERNA: Inizia lo studio della danza classica giovanissima con i metodi R.A.D. e Vaganova. Da adolescente studia tecniche di contemporanea - modern jazz - funky - flamenco con i migliori maestri della scuola di Bob Fosse. Viaggia come coreografa all’estero e continua a studiare danza a Milano e Roma. Impara afro danza - tip tap - musical - cabaret - pilates - training autogeno, partecipa a numerosi spettacoli come coreografa. Da molti anni assieme allo studio insegna con passione. INSEGNANTE CLASSICA: Inizia lo studio della danza classica all’età di 7 anni, seguendo il metodo Vaganova e Royal Academy of Dance di Londra con la quale si diploma come ballerina classica. Partecipa a numerosi spettacoli, concorsi e rassegne come ballerina. Dal 2007 inizia l’insegnamento dei corsi di propedeutica per i più piccoli, bambini e ragazzi. INSEGNANTE HIP-HOP: Da giovanissima studia tecnica jazz Betsy Haug alla Brodway Dance Center di New York. Possiede innumerevoli certificazioni per l’insegnamento di varie discipline sportive: dallo step al walking. Insegna hip hop in Italia da 20 anni e ha qualifiche: reebok city istructor, hip hop New funk generation, “ReB” style della cruisin 1 e 2 livello e mc hip hop schoolcruisin art’s dance music culture. Info e iscrizioni presso la Fenice: Via Galileo Galilei, 22 - Mirano lunedì, mercoledì, venerdì dalle 16,30 alle 19,00 - tel. 041 5728324
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Le Mura di Cittadella nella visione di Marco Tagliaro È visitabile a Cittadella presso il Palazzo Pretorio dal 2 al 30 settembre la mostra del pittore miranese Marco Tagliaro dedicata a “Le Mura di Cittadella. Disegni, acquarelli, e incisioni dal 2010 al 2012”. Scrive Eugenio Manzato nel bel volume dedicato alla manifestazione: «Marco Tagliano è nato a Mirano nel 1942: negli anni della sua infanzia e della prima giovinezza la cittadina era in armonico equilibrio tra struttura urbana e campagna, e il futuro artista frequentava i filò serali nelle case contadine, acquisendo viva sensibilità per una vita impostata su ritmi naturali che sarebbe
rimasta un aspetto fondamentale della sua personalità umana e artistica. Anche il lavoro su Cittadella, la bella serie di vedute delle sue mura, risponde a questa esigenza di felice integrazione fra architettura ed elementi naturali, esigenza costante nel suo lungo percorso artistico (…)». Tuttavia Marco avverte in se stesso anche un’altra necessità: quella di «dipingere un “paesaggio ideale”, a cui ancorarsi per una esperienza profonda di studio, di prospettiva aerea, di forme naturali carpite dal vero: si avvia pertanto nell’entroterra veneto, oltre Treviso, verso le colline, e nel 1966 scopre Combai, piccolo borgo ancora agreste e arcaico (…).» Quello che il pittore Tagliaro ricerca e trasmette nei sui quadri infatti è il senso della vita semplice, la dimensione “umana” dell’esistenza, il gusto per le cose della quotidianità immerse nel trascorrere dei ritmi lenti della natura, scanditi dall’umile ma prezioso lavoro della gente, come nel suo primo lavoro “Valsana”: «non stupisce pertanto che Tagliaro abbia impiegato quattro anni per il secondo dipinto di lunga elaborazione - La raccolta delle mele - e ben dieci anni nell’elaborazione di un dipinto ambientato nell’isola (Alicudi): Il mare di spalle. Come
per Valsana, il lavoro sulla tavola è preceduto e alternato da disegni a matita e da acquarelli utili allo studio della composizione e dei suoi particolari (…)». Una visione ed un rapporto con la realtà che in Marco si sono rafforzati con Cittadella, tanto da fargli pensare come primo titolo della Mostra “Mura e natura”, poi cambiato in “Le Mura di Cittadella”. Così, «sollecitato a venirvi e a lavorare dall’amico, nonché concittadino miranese, Sandro Artusi, vi ha preso dimora per lunghi periodi così che l’intera città è diventata la sua “stazione”. Nei mesi del 2011 e di quest’anno, durante i quali ha lavorato a tradurre in pittura le antiche mura, è diventato abituale vederlo accampato su una larga porzione di marciapiede, seduto allo sgabello davanti al cavalletto, con la fida scorta di mele nello zaino e borracce d’acqua, nonché bisacce varie dal contenuto misterioso, salutato con vivace cordialità dai passanti (…)». Quella delle “Mura” è stata una scelta “obbligata” in quanto simbolo di Cittadella non tanto per l’imponenza della loro struttura, ma per il significato che esse assumono allo sguardo del pittore: «ecco allora che le mura di Cittadella perdono, nelle vedute di Tagliaro, la connotazione bellica e difensiva, se ne addolciscono i contorni nello stemperarsi delle linee architettoniche; l’artista ne coglie il disfacimento degli spigoli, il diroccamento dei merli, la progressiva integrazione con elementi di natura». È per questo che Tagliaro non concorda con il fatto che esse “vengano troppo restaurate”, proprio perché verrebbe meno l’aspetto più caro a Marco: la loro simbiosi con la vita della città. Conclude infatti la sua presentazione Eugenio Manzato: «in fin dei conti i terrapieni hanno accolto le sue corse mattutine, i bambini vi si ritrovano a giocare, e i camminamenti son divenuti percorsi turistici. Cittadella, città. murata, fortezza inespugnabile, può essere, nella visione poetica dell’artista, un’oasi di naturale tranquillità». Venerdì 14 settembre alle ore 18.00 presso il Palazzo Pretorio si terrà l’incontro con l’autore. Per informazioni e visite con il pittore: 3408628567 (adattamento a cura di Paolo Leandri)
via barche, 5 - 30035 mirano ve t./f. +39 041 431193 - donnashoes@libero.it IL TÈ VERDE, UN ELISIR DI LUNGA VITA Che il tè verde fosse un toccasana, un elisir di lunga vita, gli Orientali lo dicevano da secoli. Poi la ricerca medica occidentale ha iniziato a studiarlo, facendo grandi scoperte sulle proprietà che contiene. Il tè nasce da un'unica pianta e cioè dalle foglie della Camelia sinensis. Quando sentiamo parlare di tè Ceylon oppure di tè Jasmin o Darjeeling, cambia solo il luogo di produzione o raccolto; nemmeno il tè nero e il tè verde vengono da piante diverse: la differenza sta nel fatto che nel tè verde non avviene la fermentazione. Grazie a questa lavorazione le foglie hanno una maggiore quantità in polifenoli i componenti più attivi, mentre diminuisce il con-
tenuto di teina, il che va benissimo. Il tè verde è un buon alleato per il nostro muscolo più importante, il cuore: contiene numerosi flavonoidi, sostanze antiossidanti che ci proteggono dall'infarto; non solo, ma contiene anche trigliceridi, ottimi nel prevenire il colesterolo. Gli antiossidanti presenti nel tè verde, in questo caso le catechine, combattono anche i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento dell'organismo e della pelle in particolare. Per chi ha ritenzione idrica, è un ottimo drenante e si colloca molto bene nelle diete dimagranti, aumenta la termogenesi, il nostro corpo produce più calore e perciò
brucia più grassi. Per mantenere inalterati i principi attivi però bisogna saperlo preparare correttamente: versare 2 cucchiaini di tè verde sul fondo di una tazza e riempirla con una piccola parte di acqua fredda in modo tale che le foglie si idratino; poco dopo versare sopra acqua calda, lasciare riposare cinque minuti e poi filtrare. Si può aggiungere zucchero, limone, ma non latte perché il contenuto in caseina altera i polifenoli. Tra i migliori tè verde vi ricordo il Gundpowder, il Bancha, ed infine il più pregiato il Pai Mu Tan, tè dell'Imperatore. Erborista: Livio Casagrande
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MIRANO “AL POZZO”: PUNTIAMO ALLA C2
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a stagione agonistica 2012/2013 prenderà il via ufficialmente Venerdì 14 Settembre, per il Mirano ‘Al Pozzo’ Calcio a 5, con la prima partita ufficiale nella Coppa Veneto di categoria. Anche quest’anno, infatti, la compagine miranese parteciperà per il ventiduesimo anno consecutivo ad un campionato FIGC di Calcio a 5, continuando una storia di passione e sportività che è un esempio per tutto l’ambiente del Futsal Veneto. Il campionato FIGC di serie D, girone G, di Calcio a 5, organizzato dalla Delegazione provinciale di Venezia inizierà ufficialmente in data 28 Settembre e si concluderà verso la fine di Aprile, quando si proclamerà la vincitrice del girone, con la conseguente promozione nel campionato Regionale di serie C2. ‘Il Mirano si è attrezzato per puntare al salto di categoria.’ afferma il Presidente Favaretto Federico ‘Mai come quest’anno, infatti, gli innesti di nuovi giocatori e la riduzione della rosa hanno portato in dote al confermatissimo mister Renzo Calzavara e al suo vice e tattico Luciano Ervaz, un gruppo di atleti competitivi e motivati. In accordo con il gruppo dirigenziale, al termine della passata stagione ci siamo preposti di sfoltire la rosa di giocatori della scorsa annata, mantenendo un gruppo storico e competitivo a cui abbiamo cercato di inserire giocatori di qualità ed affidabilità. Con l’aiuto del nuovo direttore sportivo Perissinotto Mauro e di una new entry nella ‘famiglia’ del Pozzo Massimo De Silvestro siamo riusciti a portare a Mirano il fenomeno Furio Scaramuzza, giocatore di esperienza con qualità di categoria superiore, la saracinesca Mauro Serena, il fortissimo Jacopo Casarin, il
figliol prodigo Alessandro ‘Magia’ Stefani e il baby (anche se non di statura) Giovanni Polo. Al momento stiamo ancora cercando un laterale, per completare una rosa che difficilmente troveremo nei campi di gioco della serie D. Oltre alle novità di
quest’anno, infatti, siamo riusciti a trattenere l’oggetto dei desideri di molte società del veneziano Gianluca Masiero e motivare ancora di più i forti giocatori dello scorso anno che hanno contribuito a migliorare sempre di più il gioco e la competitività di questa squadra. Agli ordini dell’inossidabile capitano Simone ‘Peppo’ Peplis sono rimasti Andrea Strano, Enrico Sisti, Mattia Favaretto, Lorenzo Libralesso, Daniele Marcon, Andrea Pilon e Andrea Dazzara. Credo quindi che ci divertiremo a vedere le partite del Mirano ‘al Pozzo’ quest’anno, anche se per vincere non basta giocatori di qualità, ma bisogna formare un gruppo coeso e ben motivato per raggiungere quel traguardo che la nostra società insegue da alcuni anni, e che ci riporterebbe ad una categoria più consona alla nostra storia e alla nostra voglia di vincere. La società rimane solida e motivata grazie al gruppo dirigente che si avvale della fattiva collaborazione del vulcanico Vice Presidente Pesce Giorgio, del segretario Simonato Cesarino e dei consiglieri Chinellato Matteo, Perissinotto Walter, Stefani Alberto oltre al già citato d.s. Perissinotto Mauro. Invito tutti gli appassionati a venire a tifare per il Mirano ‘Al Pozzo’, c/o la Palestra annessa al Liceo Scientifico ‘E. Majorana’ il Venerdì sera alle 21.30 a cominciare da Venerdì 28 Settembre quando si svolgerà la partita Mirano ‘Al Pozzo’ – Virtus Campodarsego, per vivere assieme questa appassionante annata sportiva.’ Il Presidente Favaretto Federico
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Olindo Malvisi: primigenie forme del mondo C'è in Olindo Malvisi, a monte del suo lavoro di pittore e di scultore, il riferimento attento alle avanguardie, intese però sempre come momenti di ricerca e di progetto (…) Dietro l'ultima produzione di Malvisi ci sono (infatti), da una parte, le successioni dinamiche del futurismo e, dall'altra, (una) certa radicalizzazione delle luci (attraverso le) trame cromatiche. Siamo in quella, zona astratta dell'arte figurativa che "dissuggella gli occhi sull'invisibile", (…) preparata in Malvisi da esperienze cronologicamente antecedenti, come grovigli figurali in giallo, come la linea materica delle figure femminili (…) e come gli stessi riquadri intercambiabili dei paesaggi. Ma con un salto
netto di proiezione e di composizione, che dischiude quella che si sta delineando come la maturità espressiva dell'artista. Le nuove tele di Malvisi compongono, in squarci e lacerazioni, parti e frammenti quasi al microscopio elettronico: porzioni più o meno ingrandite, dai contorni evidenziati, dai colori marcati e riportati prevalentemente alla gamma dell'iride (rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco, violetto), con lunghezza d'onda sempre più breve. Si tratta, in genere, di frazioni minori su parti maggiori: a ridosso, in contrapposizione, di sbieco, per traverso, a fianco, in torsione; con i contorni ritoccati a più riprese e lavorati fino a portarli a rilievo. Con i
singoli elementi sia giustapposti autonomamente sia amalgamati matericamente, in una composizione di forze sempre estremamente dinamica. Queste tele hanno un centro, una specie di foro risucchiante, un "buco nero" verso il quale tutte le parti della superficie pittorica tendono precipitosamente. A segnare tale epicentro/baricentro, sono insieme i segni e il colore. E il centro è il punto di esplosione degli elementi, proiettati intorno, verso i margini della composizione. Non sarà difficile cogliere in queste strutture archetipiche le due mete, nascita e morte, della ciclica vicenda del cosmo; e, nello sviluppo delle parti, gli infiniti mondi possibili, le infinite copie minime di tutto il reale
(un reale in movimento, cioè in metamorfosi). Non sarà difficile scoprire, nel più profondo (l'inquietudine è la matrice della vocazione di Malvisi), le eterne tappe della breve vita dell'uomo: il dramma dell'autocoscienza, dell'io persona di fronte all'altro-infinito; le interne pulsioni, le oscure angosce, le nevrosi, di cui appunto le composizioni di Malvisi sono le radiografie. (Così) la gestualità recuperata delle figure a tutto corpo (maschili e femminili) si evidenzia massimamente nella raffigurazione emblematica di una certa arcana "maternità", più volte interpretata da Malvisi come traccia possente del binomio felicità/strazio della vita, segno eloquente (e, artisticamente molto stimolante)
dell'epifania misteriosa dell'uomo. Paolo Ruffilli (cfr. catalogo)
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Pneumatici invernali, Catene da neve, Altri dispositivi: cosa scelgo? Caratteristiche, norme e vantaggi Quando l’inverno è alle porte è buona norma dotare la propria automobile di pneumatici invernali, a prescindere dalle condizioni meteorologiche. Anche perché l’articolo 6 del Codice della Strada rende possibile per le amministrazioni locali introdurne l’obbligo sulle strade di propria competenza. E’ certamente un passo avanti per la sicurezza stradale ma, come spesso accade, ci sono alcuni aspetti che le norme non chiariscono. Cerchiamo dunque di spiegare i vantaggi reali delle gomme invernali, analizzando tutti gli aspetti pratici - quando montarli, quanto costano, come si riconoscono - per capire come e quando è utile acquistarli e dunque guidare sicuri guida a prescindere dagli obblighi del Codice della Strada. GLI PNEUMATICI INVERNALI Bisogna innanzitutto sfatare un luogo comune: gli pneumatici invernali - anche detti lamellari, da neve o termici - non servono solo quando si viaggia su strade innevate. Questo tipo di pneumatico, grazie alle proprietà della mescola a base di silice, alla struttura specifica e al disegno del battistrada caratterizzato da incavi più profondi e dalle “lamelle”, migliora sensibilmente l’aderenza dei veicolo ogni qualvolta la temperatura ambientale scende al di sotto dei 7° C ed indipendentemente dalle condizioni del fondo stradale. Nei mesi più freddi dell’anno gli pneumatici invernali garantiscono pertanto una maggiore aderenza, a prescindere dalla presenza di neve o ghiaccio sull’asfalto. Rispetto ad un pneumatico estivo, gli spazi di frenata si riducono del 20% se l’asfalto è asciutto, del 30 quando è bagnato e fino al 50% quando è ricoperto di neve. Come si riconoscono - Gli pneumatici invernali si riconoscono dal fiocco di neve incastonato in una montagna stilizzata sulla spalla, ovvero sul fianco esterno dello pneumatico dove sono riportati le varie caratteristiche dello stesso. Diffidate da chi prova a spacciarvi per “invernale” uno pneumatico privo di questo simbolo. Le M+S non sono vere invernali - Un errore frequente è quello di confondere le gomme M+S (o “MS”, “M/S”, “M-S”, “M&S”) per degli pneumatici invernali. Tali coperture, montate spesso sui SUV e crossover degli ultimi anni, sono in grado di offrire prestazioni migliori su fondi viscidi rispetto a gomme tradizionali, ma non sono paragonabili a delle coperture invernali per il livello di aderenza garantito su strada. La contraddizione è normativa: l’attuale Codice della Strada equipara infatti le M+S alle invernali. Chi monta quindi delle M+S è esonerato dagli eventuali obblighi di viaggiare con catene a bordo piuttosto che di montare degli pneumatici invernali. Sappiate però che ai fini della vostra sicurezza non sono affatto la stesso cosa. Quanto costano - Una gomma invernale costa in media un 20% in più rispetto ad un pneumatico estivo di pari misura e caratteristiche (a ridosso dell’inverno i prezzi
poi possono lievitare ulteriormente o comunque si riduce la scontistica). Il costo varia da marchio a marchio, ma vi consigliamo di non economizzare mai troppo perché il prezzo è direttamente proporzionale alle qualità tecniche delle gomma e quindi alla sicurezza di guida. I costi nascosti - Nel budget bisogna considerare due ulteriori voci di costo: il montaggio, l’eventuale costo di un altro set di cerchi e, se non avete spazio in cantina, lo stoccaggio delle gomme non in uso. Il costo del montaggio sarà più o meno elevato a seconda che abbiate un secondo set di cerchi a disposizione. Cambiare le gomme sullo stesso cerchio è infatti un’operazione più lunga e richiede la successiva operazione convergenza ed equilibratura dello pneumatico. Si può pagare qualcosa in più per il deposito di pneumatici particolarmente grossi, come quelli dei SUV sportivi. Con le invernali consumate meno le estive - Nell’analisi di questi costi, ricordatevi che acquistando ed utilizzando degli pneumatici invernali aumenterete almeno del 40% la vita utile del treno di gomme estive. LE CATENE Per il Codice l’alternativa all’uso delle gomme termiche sarebbe quello di viaggiare con le catene da neve a bordo. L’equiparazione normativa non ha molto senso, perché le catene sono dei dispositivi d’emergenza, da montare (con tutti i disagi connessi) solo nel caso in cui vi sia un certo strato di neve o ghiaccio sulla sede stradale, perché altrimenti i danneggiano facilmente. E poi le catene costringono ad andature inferiori ai 50 km/h. Lo dice il Codice ma anche il buonsenso, perché nel caso si sganciassero, anche parzialmente, potrebbero danneggiare gravemente la meccanica della vostra auto e le auto che vi seguono. Diversi tipi - Le catene si applicano sulle ruote motrici, quindi su una 4x4 vanno montate su tutte le ruote. Ne esistono diverse tipologie: a “rombo” (ottima tenuta e facilità di montaggio), a “Y”(costano poco e sono abbastanza efficaci), a scala (stanno scomparendo, perché per montarle bisogna spostare la macchina). Spesso non si possono montare - Il problema è che su molte vetture moderne caratterizzate da grandi cerchi in lega, le catene non si possono utilizzare. Parliamo delle automobili cosiddette “non catenabili” per via dello spazio ridotto tra la gomma e passaruota. Per capire se il Costruttore della vostra auto ammette l’uso delle catene dovete controllare il libretto di circolazione. Per le vetture non catenabili l’alternativa alle gomme invernali sono i cosiddetti ragni, che assolvono alla stessa funzione delle catene. Sono molto facili da montare perché normalmente si ancorano al mozzo della ruota. Quanto costano - Il range di prezzi per un set di catene è piuttosto ampio e va dai 30 a 150 euro a seconda dei marchi e delle tipologie che abbiamo descritto. Il mercato
Cesvitem Onlus: 11 milioni di tappi per il diritto all'acqua Ce.Svi.Te.M. La nostra sede "invasa" dai sacchi di tappi: undici milioni di tappi per il diritto all'acqua. La raccolta tappi solidale promossa dal Cesvitem taglia un traguardo dal valore non solo simbolico. In due anni con questa semplice iniziativa abbiamo portato l'acqua a dieci famiglie keniane. Quota 10 milioni ce la siamo, letteralmente, bevuta. Con l’ultimo carico, la raccolta tappi solidale promossa dal Cesvitem ha varcato un traguardo simbolico che la dice lunga sulla riuscita di questa iniziativa. Nelle scorse settimane abbiamo infatti consegnato ad una ditta specializzata nel riciclaggio di materie plastiche altri 2.035 chilogrammi di materiale. In totale, da quando abbiamo lanciato la campagna nel 2010, fanno oltre 16 mila chilogrammi, pari a qualcosa come 11,2 milioni di tappi. “Siamo sorpresi anche noi - commenta il presidente del Cesvitem Simone Naletto - di come la raccolta si sia estesa a macchia d’olio, coinvolgendo decine di realtà e migliaia di persone. In prima battuta avevamo coinvolto le scuole primarie di Mirano, con l’intento di unire l’educazione ambientale con la solidarietà. Nel giro di nemmeno due anni, grazie al passaparola, si sono aggiunti tantissimi altri istituti scolastici, esercizi commerciali, associazioni e privati cittadini”. Il crescendo in effetti è notevole: 3.675 chilogrammi raccolti nel 2010, 7.200 nel
2011, 5.295 solo nel primo semestre 2012. Ma la cosa più importante è che da questa raccolta sono stati ricavati 2.910 euro: una cifra sufficiente a portare l’acqua a 10 famiglie povere attraverso il “Mutitu Water Project”, il grande acquedotto nel cuore del Kenya che stiamo accompagnando da quasi quindici anni. “Ci piace pensare che le persone che partecipano alla raccolta pensino, ogni volta che mettono da parte un tappo, alle famiglie povere in attesa di collegare le loro abitazioni alle linee del Mutitu. Un gesto che a noi non costa nulla può regalare una vita migliore a centinaia di persone”. Partecipare alla raccolta tappi, per chi è residente a Mirano o nelle zone limitrofe, è semplicissimo: basta utilizzare gli appositi bottiglioni sparsi in tante scuole, bar e negozi, oppure portare quanto raccolto direttamente alla sede del Cesvitem. Chi volesse fare un passo in più può organizzare una raccolta nel proprio condominio, o sul proprio posto di lavoro, sensibilizzando parenti, amici e colleghi. Basta contattare la nostra segreteria per ricevere uno o più bottiglioni, nonché il materiale informativo sulle modalità della raccolta e sul “Mutitu Water Project”. Semplice. Proprio come stappare una bottiglia.
mette oggi a disposizione molti prodotti “made in China” a prezzo stracciato, ma trattandosi di un accessorio sottoposto a forti stress meccanici e dal quale può dipendere l’uscita o meno da una situazione difficile meglio seguire il detto “chi più spende meno spende”. L’importante è che siano omologate e che sulle catene stesse e sulla confezione siano riportate le sigle CUNA NC 178-01 oppure ON - V 5117. Decisamente superiore il prezzo dei ragni: fino a 500 euro. GLI ALTRI EQUIPAGGIAMENTI Esistono altri equipaggiamenti che assolvono in parte la funzione degli pneumatici invernali o delle catene. Molti lettori avranno sentito parlare delle cosiddette “calze” o “autosock”, ovvero delle reti in materiale elastico con cui si rivestono le ruote motrici. Sono facili da installare, efficaci per far guadagnare trazione all’auto in caso di neve, ma non sono riconosciute dal Codice della Strada e quindi si possono usare solo in caso di emergenza. Anche perché a contatto con l’asfalto si lacerano in fretta. Un altro dispositivo non omologato sono le catene spray o liquide, delle composizioni chimiche di consistenza schiumosa o collosa da applicare sul battistrada. Costano molto poco, ma si dissolvono dopo poco chilometri e non sono comunque riconosciute dal Codice della Strada. COSA DICE LA LEGGE La normativa del Codice della Strada sul tema degli pneumatici invernali e, più in generale, sugli equipaggiamenti che migliorano l’aderenza del veicolo su fondi a scarsa aderenza, è molto vaga e lacunosa. Gli articoli 6 e 7 si limitano a prevedere l’obbligatorietà di “mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla marcia su neve o su ghiaccio” quando lo stabiliscono le autorità e/o gli enti proprietari delle strade. L’obbligo di pneumatici invernali o catene deve essere segnalato tramite l’apposito segnale su sfondo blu (il disegno della gomma catenata), mentre l’obbligo di catene a bordo o gomme invernali montate, va segnalato mediante un altro cartello. In caso di violazione, si incorre in una sanzione pecuniaria di 78 euro. Se si prosegue il viaggio nonostante una precedente intimazione a mettersi in regola è prevista una seconda multa da 78 euro e la decurtazione di 3 punti della patente. In condizioni estreme le forze dell’ordine potrebbero impedervi di proseguire la marcia.
Le novità al “Majorana-Corner” e l’impegno della Provincia di Venezia per le scuole
L’Assessore provinciale Claudio Tessari: «Priorità agli ambienti, alla tecnologia e alla formazione» A fine novembre la nuova edizione di “Fuori di banco” il salone dell’offerta formativa dedicato a studenti, famiglie e insegnanti Quattro nuove aule, agibili dall’anno scolastico 2012/13 al "Majorana-Corner", il grande istituto superiore della cittadella scolastica di Mirano che, con gli indirizzi scientifico, classico e linguistico, ospita 1500 studenti: è questo l’intervento principale attuato dalla Provincia che comprende la realizzazione di quattro nuove aule che mancavano rispetto al numero delle classi, e gli spogliatoi per la palestra. Procedono inoltre i lavori di cablaggio dell’intero edificio, con finanziamenti propri della scuola, per collegare in rete tutte le aule scolastiche e i laboratori. Sarà presto allestito anche il nuovo laboratorio di informatica che prevede 32 postazioni in rete e saranno acquistate altre lavagne multimediali “Lim” che possono collegarsi alla rete. Attualmente ce ne sono già una decina. «L’impegno della Provincia prosegue per rendere sempre migliori le nostre scuole superiori anche dal punto di vista degli ambienti» puntualizza l’assessore provinciale all’Istruzione Claudio Tessari. «Oggi viviamo un momento di crisi dalla quale stiamo facendo di tutto per cercare di uscire e una delle vie prioritarie è dare l’opportunità ai nostri ragazzi di studiare al
meglio, perché dalla loro formazione e preparazione dipenderà anche il futuro della nostra società. Un aiuto a capire meglio le proprie aspirazioni – prosegue l’assessore Tessari – arriverà, per chi si appresta a terminare la scuola dell’obbligo, con la nuova edizione, la terza, di “Fuori di Banco”, il salone dell’offerta formativa dedicato a studenti, famiglie e insegnanti che stiamo preparando e che terremo come di consueto alla fine di novembre al Parco scientifico tecnologico Vega di Marghera. “Fuori di banco” proporrà uno spazio-aperto per le comunità scolastiche: un luogo d’incontro per insegnanti, studenti, genitori, istituzioni e operatori dove poter raccontare le proprie esperienze, confrontarsi ed attivare sinergie per nuovi progetti didattici ed educativi. «Lo scorso anno abbiamo registrato oltre tremila presenze. L’anno scolastico è iniziato – conclude l’assessore Tessari – e la scuola, nonostante molti problemi, vede ancora una volta insegnanti appassionati del proprio lavoro e studenti convinti che lo studio sia una cosa importante per avere successo nella vita. E’ con loro che siamo disposti a continuare a spendere le nostre migliori energie».
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ATLETICA LIBERTAS MIRANO Continuano i risultati di rilievo Gli atleti miranesi dell’ASD Libertas Mirano, nonostante le perduranti condizioni degradate della pista di atletica in cui si allenano, hanno confermato l’ottima condizione atletica nelle varie competizioni sportive a cui hanno partecipato. A titolo esemplificativo citiamo alcuni risultati di rilievo raggiunti, così come forniti dalla direzione sportiva: - Claudia Gatto, 15’’88 nei 100 mt ostacoli, ha partecipato ai campionati italiani di Misano Adriatico, classificandosi al 18° posto; - Matteo Calce, 52’’55 nei 400 mt piani; - Mattia Roverato, 9’’66 negli 80 mt e 39’’02 nei 300 mt.; - Laura Marchiante, 45’’42 nei 300 mt; - Debora Foffano, 10’’80 negli 80 mt e 45’’02 nei 300 mt; - Giada Bonaldo, Anna Montin, Debora Foffano, Laura Marchiante, 54’’00 nella staffetta 4x100 cat. cadette; - Francesco Pinton, 2’51 nei 1000 mt.: - Emanuele Pinton , 2’00’’03 negli 800 mt e 4’07 nei 1500 mt. (risultato minimo per partecipare ai campionati italiani); - Sara De Marchi, 1’52’’ nei 600 mt, 3’29’’ nei 1000 mt; - Estifanos Bortolozzo, 3’14’’ nei 1000 mt e 1’42’’ nei 600 mt.; - Laura Baldan, Giorgia Bigari, Sara De Marchi, 9° posto campionati regionali, staffetta 3x800 cat. ragazze; - Estifanos Bortolozzo, Alex Molnar, Zorzato Andrea, 9° posto campionati regionali, staffetta 3x800 cat. ragazzi; - Stefano Campagnaro, 55 mt vortex, 2° classificato al Trofeo delle province – Belluno; - Giulia Carraro, 8’88’’ 60 mt, classificata 5^ campionati regionali; - Giulia Carraro, Camilla Gasparini, Beatrice Pavanello, Veronica Niero, 1ª classificate staffetta 4x100, ragazze,
Trofeo Amico Sport a S. Maria di Sala (VE). Sono stati inoltre convocati dalla FIDAL Venezia al Trofeo per rappresentative provinciali tenutosi a Belluno: Stefano Campagnaro (lancio del peso), Estifanos Bortolozzo (staffetta3x800 ragazzi), Sara De Marchi (staffetta 3x800 ragazze), Giulia Carraro (staffetta 4x100). Tutti gli atleti dell’ASD Libertas Mirano meritano un plauso per l’impegno e la costanza dimostrata e per aver saputo raggiungere sia in campo sportivo che scolastico ottimi risultati. Gli iscritti all’associazione sportiva miranese risultano 140, gli atleti partecipanti a competizioni circa 80, con 5 tecnici quali allenatori coordinati dal direttore sportivo prof. Luciano Bonaldi nonché la presidenza del sig. Matteo Gallo. Nel giugno 2012 è stata organizzata dall’ASD Atletica Libertas Mirano l’annuale “Festa dello sport” che ha visto la partecipazione di circa 200 ragazze/i alla manifestazione tenutasi nella pista di atletica. Prossimi appuntamenti per gli atleti miranesi saranno i campionati regionali delle categorie cadetti, allievi e assoluti e il 1° settembre a Noale (VE) per poter essere inclusi nella rappresentativa provinciale di Venezia partecipante al Trofeo Internazionale di Majano del Friuli. A metà dicembre l’ASD Atletica Libertas Mirano organizzerà l’annuale campionato provinciale di cross - corsa campestre nel contesto del Parco Rabin sito in via A. Moro a Mirano. Si coglie, infine, l’occasione per ringraziare l’Amministrazione Comunale di Mirano per le recenti opere di
Inizio attività Pallacanestro Mirano Centro Minibasket Mirano La nuova stagione sportiva vedrà la Pallacanestro Mirano impegnata in tutti i trofei dedicati ai bambini e alle bambine del Minibasket, i campionati giovanili, sia maschili che femminili, i campionati senior con la fantastica promozione in Serie “C” Regionale Maschile e l’ammissione per meriti sportivi della Prima Squadra Femminile in Serie “B” Regionale, i Gruppi Amatoriali Campioni e Vicecampioni nel Torneo 20112012 ed il gruppo amatori senior over 36 anni. Punto di forza e fondamenta della società è sicuramente il Centro Minibasket Mirano, con gli 8 gruppi minibasket, di cui 2 femminili, e oltre 150 iscritti rappresenta una delle realtà più importanti del veneziano. In tutti questi anni il centro ha visto tantissimi atleti iniziare la propria carriera cestistica a Mirano e per alcuni la possibilità di affermarsi giocando in società di
prestigio ad alti livelli: ricordiamo nel Maschile Alberto Pedenzini classe 1997 Campione d’Italia Under 15 Maschile con la maglia dell’Umana Reyer Venezia Mestre e nel Femminile Marta Lorenzin e Giorgia Callegari classe 1996 Vicecampioni d’Europa con la Nazionale Under 16 Italiana. Da lunedì 10 settembre ripartono i Corsi di Minibasket per tutti i bambini/e nati negli anni 2001/02/03/04/05/06/07 e i Corsi di Avviamento al basket per tutte i ragazzi/e nati/e dal 1994 al 2000. I corsi tenuti da Istruttori Federali si svolgeranno presso la Palestra “A. Azzolini“ (Via Villafranca, 20) e la Palestra “P. Levi“ (Via Rosselli, 20). Per informazioni e iscrizioni potete contattare la segreteria, presso la Palestra “A. Azzolini” allo 041.5700673, il Lunedì 19.30 – 21.00 e il Giovedì 18.00 – 19.30, le istruttrici, Stefania Squizzato 333.3759416,
Donata Tosato 339.4740604, Barbara Raccanelli 328.1212148 e Maria Luisa Vanin 338.8648926; oppure visitare il sito www.pallacanestromirano.it o inviare una mail all’indirizzo pallacanestromirano@alice.it. Naturalmente vi aspettiamo numerosi, quest’anno più che mai, per vivere insieme una nuova, divertente ed entusiasmante stagione con il gioco più bello del mondo. A.S.D. Pallacanestro Mirano A.S.D. Centro Minibasket Mirano
La formazione degli Aquilotti 2002 che nella passata stagione ha vinto tutte le gare disputate.
manutenzione del verde effettuata ai lati della pista di atletica. Sandro Baldan – socio ASD Atletica Libertas Mirano
La rappresentativa giovanile dell’ASD Atletica Libertas Mirano a Feltre (BL) 29 aprile 2012 al Trofeo regionale per staffette.
Quarti di finale dei play off della serie “C” Pallacanestro femminile Si sono disputate di ritorno dei quarti di finale dei play off della serie “C” femminile per la corrente stagione. Per quanto riguarda la compagine della Pallacanestro Mirano la vittoria in gara 2 con il netto punteggio di 48 – 62 non sminuisce il valore della squadra avversaria dimostratasi tenace e combattiva. Il San Marco Bassano uscito sconfitto dopo un tempo supplementare in gara 1 , ha dato tutto nella gara casalinga per impattare la serie ma ha dovuto arrendersi alle determinatissime ragazze miranesi. Una difesa arcigna e organizzata sommata ad un attacco preciso e a molta voglia di vincere sono la felice combinazione di questa squadra che il presidente Polo ha allestito per ben figurare in questa stagione. La supremazia delle squadre della provincia si completa con il passaggio del turno della Mestrina della Serenissima e della Virtus Venezia. Per quanto riguarda le prime due il pronostico è stato rispettato in pieno, mentre la Virtus ha fornito una piccola sorpresa eliminando senza incertezze le Lupe di San Martino di Lupari. Il prossimo fine settimana vedrà gara 1 delle semifinali con Mestrina – Mirano e Serenissima – Virtus . Saranno partite combattute nel pieno spirito dei play off dove queste quattro formazioni si giocheranno l’accesso a una finale che nobiliterebbe una intera stagione.
4. ANGELA NIERO 1979 pivot (capitana) 180 cm 5. ALICE ROCCHI 1993 guardia-ala 178 cm 7. MARTINA CERA 1992 guardia-play 170 cm 8. FRANCESCA DE ROSSI 1984 guardia 168 cm 9. ELISABETTA ROSA 1980 guardia 172 cm 10. GIULIA SCATTOLIN 1989 ala-pivot 178 cm 11. CAMILLA AMETRANO 1988 playmaker 165 cm 12. ERIKA VISENTINI 1994 ala-pivot 180 cm 13. MARZIA SCATTO 1995 playmaker 165 cm 14. MARZIA RIGATO 1973 pivot 180 cm 15. VALENTINA NIERO 1982 ala-pivot 180 cm 18. GIORGIA PEDENZINI 1992 ala - pivot 178 cm 19. ALESSANDRA RAMPIN 1992 guardia-play 170 cm 20. SOFIA LIVIO 1993 guardia 172 cm ALLENATORE: TONIOLO SIMONE ASSISTANT: RENZO BOATO DIRIGENTE RESPONSABILE: DIEGO DA RE DIRIGENTI ADDETTI AGLI ARBITRI: CLAUDIO CALZAVARA PREPARATORE ATLETICO:Prof. LUIGI VAVASORI MEDICO: Dott. ANDREA CONTI
Anche quest’anno la Polisportiva San Pio X di Mirano riparte alla grande!
Dopo un’annata vissuta all’insegna dei grandi numeri, tra successi e fatiche, la stagione si è conclusa con le nostre 5 squadre di calcio impegnate in vari tornei e kermesse nel mese di maggio. Ricordiamo solo alcune di queste, come il torneo “Enrico Maso” allo stadio di Mirano (4° posto) e il torneo di Mellaredo (4° posto ai rigori) per gli esordienti, la kermesse a Stigliano (2° posto) e a Mestre per i pulcini nati nel 2002, i tornei di Salzano e di Gazzera per i ragazzi del 2001 e del 2003, ed infine i tornei di Vetrego e Noale per i nostri Piccoli Amici (nati 2004-2005-2006). L’unica nota negativa dell’anno è stata la pioggia (forse l’unica, vista l’estate torrida!) che è caduta il 13 maggio durante il 9° MEMORIAL GIGI BOLDRIN, dedicato alla categoria pulcini e piccoli amici. Pur avendo costretto a ridurre al minimo le partite del torneo mattutino dei pulcini 2001, la pioggia non ha fermato i pulcini 2002, che sono riusciti a giocare tutte le partite programmate (4 partite ogni squadra) ed in generale lo spirito gioioso di questa tradizionale festa-evento, svoltasi come sempre
nella “casa” della Polisportiva, il Patronato S. Pio X. La partecipazione di ben 12 squadre non ha spaventato gli organizzatori che, all’interno della palestra, hanno allestito i tavoli ed il pranzo per tutti i commensali. Come ha ricordato in quel giorno il Presidente della Polisportiva S. Pio X Andrea Falasco, “ringraziamo anche quest’anno tutti i volontari che rispondono sempre all’appello per questa grande festa; sono molto orgoglioso di essere il presidente di una società che, nonostante i mille impegni, trova sempre il modo e le energie per organizzare questo evento, che vede oggi impegnati a giocare quasi 140 giovani calciatori e più di 300 persone presenti a tifare per i propri bambini e a mangiare con noi. Ringrazio personalmente anche tutte le società e gli atleti che, nonostante la pioggia e le previsioni dei giorni precedenti all’evento, non si sono scoraggiate e sono venute comunque a questa festa : Miranese, Robeganese, Edo Mestre RSM, Gazzera, Moniego, Mellaredo, San Marco Stigliano, oltre ai nostri piccoli atleti”. L’ultimo importante appuntamento della stagione è stata la festa organizzata ad inizio giugno dall’associazione “Branco de Porsei” a Campocroce: atleti e famiglie della nostra Polisportiva hanno partecipato ad una sfida amichevole di calcetto ed alla lotteria di beneficenza per raccogliere fondi per il Centro Giovanile Don Bosco a Goma (Congo). Come non ricordare poi l’attività di basket del nostro gruppo di disabili, che da più di 15 anni ogni mercoledì si ritrova nella palestra del Patronato S. Pio X e, sotto la guida dei tecnici (ed amici), si prepara per gli appuntamenti sportivi della stagione, talvolta spostandosi anche in città distanti (Gorizia, Paese, Trento) ma sempre animati da allegria e grande motivazione. Il primo torneo stagionale si è svolto in casa l’8 dicembre 2011 (palestra Villafranca) con la partecipazione di 5 squadre, ma soprattutto di un osservatore speciale come Alberto Causin, capitano della
Umana Reyer Basket Mestre (serie A) ed il general manager Federico Casarin. Dopo numerosi appuntamenti, l’ultima fatica sportiva per questi ragazzi è stata la finale a Rovigo al torneo regionale degli Special Olympics, arrivando secondi per il secondo anno consecutivo. A nome del direttivo della società parla il Responsabile del settore calcio Riccardo Bellò: “Siamo convinti che il cammino fatto fin qui sia di ottima qualità: in questi anni numerosi nostri mister sono stati contattati da altre società limitrofe per le loro ottime qualità di tecnici. Dall’allenatore dei piccoli amici fino all’allenatore degli esordienti, a quello dei portieri, tutti danno il loro fondamentale contributo tecnico alla nostra società ed il loro rimanere con noi dimostra la bontà del lavoro che stiamo effettuando. Le richieste che hanno ricevuto ci inorgogliscono e ci fanno capire che la qualità in Polisportiva non manca!”. Insomma, neanche il tempo di ricordare il finale di stagione che è già arrivata l’ora di ricominciare e tutti i circa 70 giovani calciatori sono pronti per correre e divertirsi assieme. L’anno sportivo è ricominciato con gli allenamenti il 28 agosto, i primi impegni calcistici sono programmati per metà settembre con qualche amichevole e poi da ottobre cominceranno i campionati. Non è esclusa inoltre anche la seconda edizione del Torneo di Natale che l’anno scorso si è svolto negli impianti del Tennis Club di Mirano: 13 le squadre che nei 4 sabati di gennaio si sono sfidate per vincere l’ambito premio poi andato alla società Marco Polo di Venezia. Le segretarie e il direttivo non vedono l’ora di ricominciare come, ed anzi meglio, dell’anno appena trascorso ed invitano tutti i bambini delle annate dal 2007 al 2000 a venire a giocare in Patronato S. Pio X, dove un pallone ed un sorriso non mancano mai!
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Arriva la TV L’apparecchio Tv ci arriva in casa non prima del 1965. Ed è festa in famiglia in quanto ci si libera della schiavitù creata, obtorto collo, con il vicino di casa che più fortunato o più ricco, o più lungimirante, già disponeva del televisore e ci ospitava condizionando la sua e altrui libertà. Quando non si poteva frequentare il bar più vicino a casa dotato di Tv. In quegli stessi anni prendono avvio anche gli elettrodomestici più familiari ed appare il telefono a muro, nero, e con il disco numerato, spesso in versione duplex con l’abitazione del vicino. Mentre stranamente, l’esigenza del riscaldamento alternativo alla stufa a carbone o kerosene, stenta a prendere corposa coscienza quale primaria esigenza per una migliore qualità della vita.
Ma l’avvento della Tv di massa non altera le abitudini sociali dell’epoca. I programmi non erano trasmessi 24 ore su 24 come adesso, ma avevano un inizio ed una fine (il filo intrecciato che scendeva da un cielo nuvoloso), e questo consentiva all’utente di disporre di un maggior tempo da dedicare ad altri interessi, sia di cinema come di lettura. Soprattutto alle relazioni interpersonali che permettevano la formazione ed affermazione di idee proprie o mutuate da altri autorevoli pareri in tema di politica, sport, cultura. In tal senso la mia generazione è stata fortunata. Ha conosciuto la storica e bella Tv e quindi ha tutti i titoli per rigettare quella attuale , infarcita di volgarità, idiozie intellettuali, violenza. Certo, la Tv degli anni sessanta era monopolizzata dalla DC che assurgeva a censore alterando e presentando le notizie pro domo sua. La sinistra era il trinariciuto nemico di tutto. Della libertà, della fede, del progresso. Ma pensandoci bene, quali garanzie abbiamo oggi per affermare che i media sono veritieri, razionalmente obiettivi e buoni educatori di massa rispetto a cinquanta anni fa? Dicevo programmi ben confezionati per una diversa utenza. C’era la Tv dei ragazzi (ricordate i telefilm con Rin Tin Tin, Penna di Falco, l’indianino Pow Wow, gli storici cartoni animati di Braccobaldo show, Alvin, topo cat, svicolone), il telegiornale che finiva sempre con lo sport in generale, i grandi documentari, il calcio settimanale della domenica. Trasmesso verso le 19 di sera con il primo o secondo tempo di una partita di calcio del campionato di serie A. Allora non c’era la moviola e le sofisticate tecniche televisive per risolvere dubbi o polemiche legate a quell’azione oppure al gol annullato o al rigore negato. Di conseguenza c’era una settimana da spendere in chiacchiere al bar sport per chiarire questa o quella ingiustizia calcistica. Gli eroi del pallone si chiamavano Sivori, Jair da Costa, Anzolin, Stacchini, Hambrin, David, Mora, Sani, Picchi, Corso. Atleti veri, non macchine da
milioni di euro pro capite come quelli di oggi. E la pubblicità? Era bellissima quella codificata dal carosello, collocata su momenti televisivi che non davano disturbo alle trasmissioni di prima serata. Ma sul carosello dobbiamo fare una tappa obbligata. Trasmesso dal 1957 al 1977, alle venti e cinquanta di ogni sera, pubblicizzava il prodotto con cento secondi di inedito programma. Che poteva essere una canzone, una scenetta comica, un cartone animato, seguita da trentacinque secondi di velocissima pubblicità del prodotto che finalmente si scopriva cos’era. Potremmo qui ricordare tanti prodotti abbinati a scene e personaggi che hanno fatto epoca, ma saremmo irrispettosi per i molti spettacolini obliati che meriterebbero di essere rivisitati, tanto erano belli e simpaticissimi. Ricordiamo Carosello nella sua complessità così come è stato definito in tempi recenti: una piccola soap opera. Oggi la pubblicità è così martellante che viene subita come fastidioso dazio da pagare per poter assistere al programma scelto. Ma allora era accettata come gradevole attesa prima di accedere ai più impegnativi programmi. Per il varietà del sabato sera, unico nel suo genere, che non ammetteva rivali nel settore, utile strumento di aggiornamento ed integrazione alle produzioni del grande schermo. E l’appuntamento con il cinema della Tv, al lunedì, era, per gli appassionati del settore, utile strumento di aggiornamento ed integrazione alle produzioni del grande schermo. In altre parole per voler esprimere un concetto che vuole abbracciare tutta la produzione Tv degli anni sessanta, il desiderio e l’attesa periodica di seguire i programmi Tv rendevano lo stesso prodotto televisivo più interessante. Di conseguenza lo si gustava con il piacere di chi desidera un dono che finalmente si ottiene. Tutti i programmi erano ben definiti per natura, durata, periodicità. Al lunedì e martedì c’era il film. Mercoledì era serata tipicamente politico-culturale. Tribune elettorali e
l’approdo programma soporifero della tarda serata chiudevano le trasmissioni Ecco il giovedì, con le puntate dei vari telefilm (Sheridan, Laura Storm, Il commissario Maigret, Lucy ed io). Mentre il venerdì non rappresentava un importante appuntamento televisivo, almeno inteso come consenso di massa al video. La serata televisiva non esisteva. Tutti al bar con la morosa ad evasione a completamento di una dura giornata di lavoro. Al sabato appuntamento con il varietà. Apparivano le provocanti ballerine e soubrettes che si chiamavano sorelle Kessler, Marisa del Frate, Delia Scala, Margaret Lee, Lola Falana, Isabella Biagini, Minnie Minoprio Gloria Paul. E finalmente la domenica con lo sceneggiato a puntate (Una Tragedia Americana, Il mulino sul Po, I promessi sposi, Le terre del Sacramento, Demetrio Pianelli, Le mie prigioni, I racconti del maresciallo, Anna Karenina) Oggi questa televisione appartiene alla preistoria. Ma personalmente la rimpiango perché non era invadente e lasciava più spazio ai giornali. Che sono e rappresentano la vera informazione. Un messaggio che resta e che si può rielaborare attraverso la lettura che per definizione è il miglior stimolo per il proprio miglioramento intellettuale. Cosa che non si può dire del messaggio televisivo
Oscar de Gaspari (continua)
Grande festa a Mirano per il 30° anniversario della ricostruzione della banda cittadina Si è svolto in Piazza Martiri a Mirano il 24 giugno scorso il “Raduno Bandistico” in occasione del 30° Anniversario della ricostruzione della Banda Cittadina di Mirano. Sono intervenute le Bande Musicali di Tessera, di Maser e di Mirano con il seguente programma: Banda Musicale di Tessera C. C. R. T: direttore: M° Martino Pavan La Banda Musicale di Tessera risale al 1923 quando alcuni suonatori con la passione per la musica, sotto il nome di “Circolo Ciclistico Musicale di Tessera” iniziarono ad esibirsi in sella a numerose biciclette d‘epoca. In questo periodo il gruppo poteva contare su una ventina di elementi. Attualmente la `Banda di Tessera” è una formazione musicale che all’interno dell’Associazione C. C R T. promuove e gestisce in forma autonoma tutta l’attività musicale attivando anche una scuola di musica aperta ai giovani e a tutti i cittadini. Direttore artistico è il Maestro Martino Pavan che con grande passione e impegno dirige il complesso musicale che può contare su un organico di 40 suonatori. PROGRAMMA: Ernani Summertime Abba on Broadway Free world fantasy Cantanapoli vari Conquest of Paradise Vangelis Zeromania Arsenal La vita è bella Jesus Christ Superstar
Corpo Bandistico Parrocchiale e Majorettes di Maser direttore: M° Michele Morao Con la denominazione di “Compagnia Filarmonica” nasce nell’anno 1925. La sua fondazione, voluta dal parroco di allora don Pietro Serafin, fu subito sostenuta con entusiasmo da gruppi di paesani amanti della musica e dalle altre associazioni culturali della parrocchia. Con la presidenza di Betto Liberale, (Presidente dal 1953 al 2005) viene costituito nel 1979 anche il gruppo delle Majorettes portando così la formazione musicale complessivamente a oltre 100 artisti. PROGRAMMA: Albula Zapfenstreich. Arsenal Entry of the Glad America Express Oberto, Conte di San Bonifacio Supernomadi Angels Celebration Ultimo dei Mohicani Pirati dei Caraibi
Banda Cittadina di Mirano direttore: M° Stefano Corrò Nel 1855, formata per volontà di un gruppo di suonatori e di alcune personalità dell’epoca, appartenenti al ceto degli artisti con la denominazione “Società Filarmonica di Mirano” “approvata dall’ossequio Dispaccio del 17 Aprile 1855 dell’Eccelsa Imperiale Regia Luogotenenza” del Governo Austriaco nasce la Banda Musicale di Mirano. Oltre un secolo e mezzo quindi di vita che vede la Banda attraversare significativi momenti di storia come l’Unità d’Italia, le due guerre mondiali, il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica. Ricostruito nel 1982, il gruppo può così festeggiare quest’anno i 30 anni di ininterrotta attività. La direzione artistica dal 1992 è affidata al M° Stefano Corrò che ha ottenuto lusinghieri riconoscimenti anche a livello internazionale. Attualmente la Banda Musicale, tra suonatori, collaboratori e allievi è composta da 240 iscritti. PROGRAMMA: Marching through the movies Giovanna D’Arco - Sinfonia (Allegro) Concert march from 1.941 Kiki Blues Moondance Louis Armstrong Legend Gershwin in concert Bill Conti’s famous TV themes Soul Bossanova Hootenanny
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Micologia e Dolomiti: due mostre di successo a Santo Stefano di Cadore
settembre 2012 ISPETTORATO MICOLOGICO Azienda U.L.S.S. N. 13 Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione I compiti dell’ispettorato Micologico sono: --vigilanza e controllo nella fase di vendita dei funghi epigei | freschi; --consulenza e perizia a privati cittadini raccoglitori di funghi per uso esclusivamente privato; --rilascio delle certificazioni sanitarie a grossisti e rivenditori per la vendita dei funghi al dettaglio riportante le specie commestibili; --supporto ai medici ospedalieri nella diagnosi di presunta intossicazione da consumo di funghi. La disciplina per la raccolta dei funghi epigei freschi e conservati è regolamentata dalla Legge n° 352/93 e dalla Legge Regionale n° 23/96. ATTENZIONE I funghi posti in commercio devono presentare il certificato sanitario apposto nel contenitore di vendita rilasciato dall’Azienda ULSS di competenza che attesta la commestibilità dei funghi.
Da sx: Renzo Pomarè, Antonio Baggio, Davide Girotto, Paolo Trevisanato, Sindaco Alessandra Buzzo, Luciano Boscolo Pelo, Gabriela Rocco, Marinella Baggio, Sonia Solagna, Mario Fait
Grande risonanza e partecipazione di visitatori alla 9ª edizione della Mostra Micologica che si è svolta c/o ex Scuole Medie di S. Stefano di Cadore (BL) nei giorni 3/4/5 - 10/11 e 17/18 agosto u.s., in concomitanza con la Mostra di illustrazioni
contenute nel libro "Fiabe e Leggende delle Dolomiti" edito come supplemento del Gazzettino e realizzato dagli allievi della Scuola internazionale di illustrazione per l’infanzia fondata dal maestro della Repubblica Ceca Stepan Zavriel, con la
guida della docente Linda WolfsGruber. Alla manifestazione hanno aderito l’Associazione "Arte Comelico Ladino" e il Gruppo "Amici Micologi Mirano", con il Patrocinio del Comune di S. Stefano di Cadore e con il vivo interessamento del
Parroco di S. Stefano. Merito della riuscita manifestazione va anche allo sponsor Davide Girotto - titolare dell'Agenzia "Studio Comelico Immobiliare" di S. Stefano di Cadore Paolo Trevisanato
RICORDA Quando entri nel bosco ricordati che sei un ospite della natura perciò non danneggiare l’ambiente. - Quando “vai per funghi” informati su leggi e regolamenti locali e cerca di utilizzare sempre l’equipaggiamento adatto, munisciti di un bastone e di un coltello, indossa indumenti idonei per non esporre parti del corpo, cammina dove puoi vedere chiaramente ciò che calpesti (esistono pericoli come zecche, vipere, ecc..). -Al regno dei funghi appartengono migliaia di specie, non pensare quindi di poterli conoscere tutti. - E’ buona norma tenere separate le specie fungine raccolte. - Raccogli i funghi freschi non troppo maturi, non ammuffiti, fradici o fermentati; integri in ogni loro parte, senza strapparli o privarli di parti necessarie per la corretta identificazione. - Riponi e trasporta i funghi in contenitori rigidi e forati (cestini o analoghi contenitori). - Non esistono mezzi per stabilire se un fungo è commestibile o tossico. L’argento, l’aglio, il prezzemolo, le lumache non danno alcuna indicazione, ma provocano ogni anno intossicazioni gravi in quei raccoglitori che si fidano delle leggende popolari. I FUNGHI NON DEVONO ESSERE RACCOLTI: In aree sospette d’esposizione a fonti d’inquinamento chimico o microbiologico (discariche di rifiuti, cumuli di macerie, sponde di corsi d’acqua inquinata, parchi e giardinetti cittadini, vicinanze di aeroporti, autostrade o strade ad intenso traffico, stabilimenti industriali, forni inceneritori, cimiteri, centrali elettriche, frutteti e/o colture trattate con presidi sanitari COME COMPORTARSI IN CASO DI SOSPETTO AVVELENAMENTO? L’intossicazione da funghi si può manifestare in vari modi secondo le specie responsabili; esiste una sindrome a breve incubazione (minuti od ore) e a lunga incubazione (alcuni giorni) a seconda del tempo che passa dall’ingestione dei funghi ed il manifestarsi dei primi sintomi. Se si avvertono, a distanza da un pasto a base di funghi, alcuni sintomi di sospetto avvelenamento quali nausea, dolori addominali, vomito, diarrea, mal di testa, convulsioni, bisogna avviarsi al più vicino Pronto Soccorso E’ utile far pervenire alla struttura ospedaliera, con la collaborazione dei familiari dell’intossicato, nel più breve tempo possibile ogni elemento utile all’identificazione dei funghi consumati: - residui dei funghi utilizzati, avanzi dei funghi consumati cotti, crudi o conservati (sott’ olio, essiccati, congelati), eventuali frammenti di funghi emessi con vomito spontaneo; - persone o nominativi di persone che possono fornire indicazioni sul raccoglitore o sul luogo di raccolta
I funghi a tavola Per gustare meglio questi doni che la natura ci offre, la consapevolezza di ciò che si mangia è altrettanto importante della sapienza del cuoco. Beh che dire, quando l’Assessore Scaboro, due anni fa, ci propose l’iniziativa “Per Funghi in Agriturismo”, più d’uno tra noi rimase perplesso; una ragione della nostra attività di Gruppi Micologici, infatti , è quella di far comprendere la differenza tra micologi e micofagi. Poi ci siamo convinti che anche l’occasione di avvicinare un pubblico attratto dai “piaceri” della tavola poteva essere utile per far passare, in un contesto conviviale e senza pedanterie, il nostro fondamentale messaggio. I funghi sono un elemento del più complessivo equilibrio ecologico, imparando a conoscerli si impara, anche, a esplorare con occhio più attento l’ambiente e da questa conoscenza nasce il rispetto, nasce il senso di responsabilità nell’uso dei beni naturali. Ed è questo, a ben vedere, il compito che noi, Gruppi Micologici, ci assegniamo: partire dallo studio dei funghi per far crescere, soprattutto nei giovani, una più matura coscienza ambientale: non a caso una parte rilevante delle nostre attività si rivolge alle scuole e, direi che nella stessa direzione si sviluppano i corsi di micologia, che forniscono gli elementi base per la conoscenza di un mondo affascinante, ma anche non privo di pericoli. A chi vuol conoscere i funghi si raccomanda, innanzitutto, umiltà; non pretendere, con la lettura di un libro, con un paio di lezioni o se-
guendo un amico in qualche uscita in bosco che si crede più esperto, di raccogliere e consumare ogni specie di fungo; è invece necessario frequentare dei Corsi, studiare e fare molte esperienze con esperti “veri”, cominciare a raccogliere solo poche specie e solo quando si è assolutamente sicuri di conoscerle perfettamente. Vorremmo dire, in conclusione, che anche per gustare meglio questi doni che la natura ci offre, la consapevolezza di ciò che si mangia è altrettanto importante della sapienza del cuoco; ci piacerebbe che il primo, necessariamente superficiale, incontro con la Micologia, in occasione di una gradevole serata in Agriturismo, potesse far nascere, nei commensali il desiderio di saperne di più; per chi maturasse tale desiderio.... siamo qua: i Gruppi Micologici della Provincia di Venezia sono sempre lieti di accogliere nuovi appassionati. Grazie e buona serata a tutti dai gruppi: AMICI MICOLOGI MIRANO GRUPPO B: LETTO MESTRE GRUPPO CARPINETUM MESTRE GRUPPO VACCARI CHIOGGIA GRUPPO “A.M.B.” CHIOGGIA-SOTTOMARINA GRUPPO MICOOGICO CULTURALE SANDONATESE
PERCHÉ RISCHIARE?’ Ogni cittadino che desidera far analizzare i funghi raccolti, può recarsi presso le sedi dell’Ispettorato Micologico. L’esame di commestibilità, per altro gratuito, viene eseguito da esperti micologi, tutti i giorni nei mesi di settembre, ottobre e novembre nelle sedi e con gli orari indicati. Negli altri periodi dell’anno è opportuno fissare un appuntamento previa telefonata. I funghi sottoposti a visita devono essere: --Riposti, trasportati e presentati alla visita in contenitori rigidi e forati (cestini o analoghi contenitori); --Ben separati qualora ci siano più specie fungine da controllare; --Freschi (non congelati o scongelati, non essiccati, non diversamente conservati); --Interi (non recisi o tagliati, non spezzettati, non lavati, non raschiati o comunque privi di parti essenziali al riconoscimento); --Sani e in buono stato di conservazione (non eccessivamente tarlati, non ammuffiti, non fermentati, non fradici, non eccessivamente maturi); - Puliti da terriccio, foglie o altri corpi estranei. RACCOGLI SOLAMENTE I FUNGHI CHE CONOSCI BENE: LA VITA E’ TUA Rivolgiti a: Azienda ULSS n.13 Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione Ispettorato Micologico per una valutazione del tuo raccolto. DOLO - Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione Via XXIX Aprile 2 Giorni: dal lunedì al venerdì Orario: 8,00 - 9,30 Telefono: 041.5133.341- 041.5133.951 NOALE - Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene degli alimenti e della nutrizione Largo S. Giorgio 3 Giorni: dal lunedì al venerdì Orario: 8,00 - 9,30 e 13,00 -14,00 Telefono: 041.5896.777 - 041.5896.751 041.5896.754 Per ulteriori informazioni o per contattarci siamo presenti in Internet al sito: www.ulss13mirano.ven.it
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In ricordo di Carlo Frasson e Sandro Licori Il 9 giugno 2012 il sig. Antonio Frasson, fratello di Carlo, si è fatto carico di accompagnarci a Collescipoli per mostrarci cosa ha fatto in questo piccolo Borgo per ricordare le “vittime” della Meloria. In questa circostanza abbiamo conosciuto la sig.ra Antonietta Basilio (presidente della Proloco) alla quale abbiamo espresso la nostra ammirazione per l’impegno dedicato al Viale della Meloria. Con l’occasione abbiamo invitato la presidente alla “Festa dell’oca” che si terrà a Mirano nel mese di Novembre. Sono ormai trascorsi 41 anni dalla tragedia della Meloria in Provincia di Livorno dove, in un incidente
aereo, sono morti 46 paracadutisti e 6 membri dell’equipaggio inglese di Gesso 4 l’Hercules C-130. Tra di essi c’erano due giovani di Mirano, il caporale Carlo Frasson e il caporal maggiore Sandro Licori, ai quali ora è intitolata la sezione Miranese della Associazione Nazionale paracadutisti d’Italia. I due giovani di Mirano sono, pure, ricordàti con una targa in marmo, sempre a Mirano, presso la piazzetta di Calle Ghirardi. Questa tragedia non è ricordata solo a Mirano, ma almeno in altre tre località d’Italia: a Livorno, a Breganze (VI) e a Collescipoli (TR). A Collescipoli, un piccolo Borgo
medioevale arroccato su di un colle in provincia di Terni, è stato intitolato un viale al sacrificio dei militari paracadutisti morti, piantando un albero per ogni caduto, reso visibile dalle sue foto. Nel viale è stato eretto un monumento con i resti dell’aereo caduto. Questa visita è stata un’occasione per rinnovare il ricordo di una pagina della storia di Mirano. La vita di una cittadina, come Mirano, deve tenere sempre presente alle generazioni future il ricordo dei concittadini che, per vari motivi, si sono resi benemeriti, soprattutto se ciò è avvenuto con il sacrificio della propria vita. Paolo Trevisanato
Significativa accoglienza per il “ritorno” della Messa in latino L'ultimo concilio indetto dalla Chiesa cattolica, il Vaticano II, auspicando un aggiornamento della liturgia, aveva tuttavia raccomandato che la lingua latina e il canto gregoriano venissero conservati nella messa e negli altri riti. Nè aveva mai parlato di "ribaltare" gli altari girandoli verso l'assemblea o aveva fatto cenno ad altre innovazioni particolarmente "ardite". In realtà, la riforma liturgica adottata negli anni successivi su approvazione di Papa Paolo VI andò ben al di là di quanto auspicato dall'assise conciliare. La messa "nuova" introdotta nel 1970 e attualmente in uso, che fu il prodotto del lavoro della celebre commissione presieduta da mons. Annibale Bugnini, comportò una vera e propria rivoluzione, una modifica sostanziale nel modo di celebrare la messa, fino ad allora rimasto in buona parte invariato almeno dall'epoca di San Gregorio Magno e che il Concilio di Trento si era limitato a codificare e a rendere uniforme in tutto l'Occidente. La messa che noi oggi conosciamo, infatti, celebrata nelle lingue nazionali (che sostituirono il latino) da un sacerdote
non più rivolto simbolicamente verso l'Altissimo (rappresentato dalla croce presente al centro dell'altare e dal tradizionale orientamento verso verso est, luogo cosmico del sole nascente e, quindi, del "Cristo che viene"), bensì verso l'assemblea dei fedeli, fortemente ridimensionata nei riti, nelle formule e nel richiamo alla verticalità e al mistero, ha indubbiamente perduto parte di quell'ineffabile senso del sacro e di quell'accentuata deferenza verso l'Onnipotente che caratterizzano, invece, il vecchio rito. Infatti, la messa attuale tende ad accentuare soprattutto la dimensione comunitaria e assembleare del "pasto fraterno", dando meno risalto all'azione sacrificale e al rendimento di grazie, di lode e di onore a Dio. Papa Benedetto XVI, già da teologo e da cardinale, sosteneva che il "crollo della liturgia" seguito al Concilio Vaticano II e alle riforme che ad esso si richiamarono fosse stato e sia tuttora la causa principale della profonda crisi di identità che la Chiesa cattolica si trova oggi a vivere. Una Chiesa fortemente permeata di sociologismo e di antropocentrismo, ma spesso dimentica di Dio. Il crollo della
Esterino Martin Lo Sport Miranese lo ricorda con simpatia ad un anno dalla sua scomparsa La Miranese calcio ricorda con affetto e grande stima Esterino Martin, classe 1933, morto un anno fa presso la Casa di riposo Luigi Mariutto di Mirano. Esterino infatti è stato una delle colonne del calcio miranese sia nel decennio della sua più proficua attività agonistica, fino a fine anni ’70, sia successivamente, all’interno dell’ambiente calcistico, allenando il settore giovanile della Miranese, sempre apprezzato per il suo modo di proporsi e di dare consigli tecnici ai giovani. Esterino è nato a Mirano, dove la sua famiglia risiedeva da diversi anni e divideva le sue giornate tra il lavoro in fabbrica a Marghera e l’impegno sportivo. Sposato con Maria Antonietta Bonaldi, ha avuto due figli, Marco e Roberto.
pratica religiosa e delle vocazioni sarebbe nient'altro che la conseguenza di questo spirito secolare che si è introdotto nella Chiesa anche a causa di una liturgia un pò appiattita, suscettibile di molti abusi liturgici, probabilmente poco propensa ad affascinare i giovani, a spingerli verso l'assoluto e verso scelte radicali di vita. Questi sono i motivi principali, anche se non gli unici, che hanno indotto Joseph Ratzinger, divenuto ormai papa, ad individuare nel ritorno in auge della messa tradizionale e nella sua auspicata diffusione nelle parrocchie e negli ordini religiosi uno strumento importante per contribuire a ristabilire un giusto primato di Dio nella Chiesa. Oggi ,qualunque sacerdote è libero di celebrare la messa della tradizione: quella stessa messa, non dovremmo mai dimenticarlo, che ha forgiato nella fede quasi tutti i santi e i beati che conosciamo e che veneriamo, alcuni dei quali, come San Pio da Pietrelcina, non vollero mai celebrare nel nuovo rito. Questa messa, pur con i suoi millecinquecento anni di storia e di tradizione alle spalle, non rappresenta affatto un ri-
Ciao Giorgio!
torno nostalgico al passato ma costituisce, per chi la chiede, una modalità di preghiera solenne, maestosa e universale che la Chiesa rivolge al Creatore secondo una tradizione immemorabile e, al contempo, sempre nuova e attuale. L'interesse per la tradizione e la sua riscoperta da parte di schiere di giovani in tutto il mondo (i blog e i siti legati alla tradizione cattolica sono numerosissimi, mentre anche le congregazioni religiose e sacerdotali legate al vecchio rito della messa sono ovunque traboccanti di vocazioni) dimostrano che Papa Benedetto XVI ha avuto una grande intuizione e che la Chiesa cattolica può tornare a sperare in un futuro promettente.
Ricordo di un Amico: Emiro Italo
Giorgio, infaticabile nel suo lavoro, ha mantenuto per tanti e lunghi anni la responsabilità dell’Azienda, da Lui creata, stimato da tutti i Miranesi e non, per la serietà e professionalità delle Sue azioni. E questo fino ad un anno fa, quando la malattia gli rese impossibile una presenza costante sul lavoro. Noi del Gruppo “Amici Micologi Mirano”, amici tutti di Giorgio, lo ricorderemo sempre non solo per il grande contributo dato al Gruppo, ma soprattutto per la Sua gentilezza e affabile cortesia, e per la competenza delle Sue affermazioni. Caro Giorgio, hai fatto cose ecclatanti e hai lasciato il segno del Tuo passaggio terreno come uomo, come marito e come amico sincero di tutti. Ciao, Amico Giorgio
Una frase ricorrente, sicuramente ricca di significato, dice “La morte fa parte della vita”. Nelle riunioni del lunedì sera, per lo studio dei funghi, da anni eri sempre presente. Assistevi alle lezioni con l’animo sereno e gaio, sempre pronto a dire la tua battuta spiritosa, ravvivando piacevolmente la serata. Da qualche tempo la sedia è vuota. Noi Ti ricordiamo cosi Ciao Italo
IL PRESIDENTE Paolo Trevisanato
IL PRESIDENTE Paolo Trevisanato
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A GRANDE SQUADRA GRANDE PRESIDENTE (proverbio dei Laghi Masuri)
Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego Sesta ed ultima puntata Dopo aver tratteggiato nelle puntate precedenti la storia di Vetrego con i suoi eventi principali, parliamo della Vetrego sportiva: un argomento molto sentito in questo piccolo paese. Infatti essendo, un tempo, la maggior parte della popolazione di estrazione contadina, dopo aver lavorato e sudato per quasi tutta la settimana, si sentiva il bisogno di una partita a carte all’osteria la domenica e nelle lunghe sere d’inverno. In alternativa c’erano una partita a bocce o i birilli (la borèa). Gli unici impianti sportivi erano presso la trattoria della Pesa e da Rossi dove era sorta la vera “boreara” per il gioco dei “soni”, i birilli, e delle “bae”. Si giocava a piedi scalzi e, purtroppo, anche a soldi, tanto che qualcuno, si racconta, si fosse giocato anche qualche giovenca che aveva in stalla. Altri tempi certamente, ma qualcosa di simile lo troviamo anche nell’attualità dei nostri giorni… Per inciso, non ci stancheremo mai di ripetere, che queste notizie sono avallate dalle scrupolose ricerche effettuate dall’attuale parroco di Vetrego, don Pietro Mozzato. Quest’ultimo ricorda che anche il ciclismo ebbe un periodo d’oro grazie a Silvio Tomaello, grande sportivotifoso della bicicletta. Nessuno poteva comperarsi una bici da corsa a Vetrego, prima della seconda guerra mondiale, e quindi si correva con la bici normale. Nonostante ciò, nel
difendere i colori della maglia per la gloria e l’onore del paese. Piano piano si passò da un campo in terra battuta con ghiaia fine, micidiale per le ginocchia dei ragazzi, ad un bel tappeto di erba medica appena sfalciata. Ma nel febbraio 1971 arrivò don Pietro Mozzato, cominciò a fondare la società di calcio col compianto Renzo Milan (ex sindaco di Mirano), si tolse la tonaca ed indossò la tuta. Fu richiuso il fossato, costruita la recinzione e predisposta tutta l’attrezzatura per un semplice ma moderno campo da calcio. Iniziarono le iscrizioni alla Federazione Italiana Gioco Calcio con la squadra dilettanti, poi vennero gli juniores, gli allievi e i pulcini. Fu anche acquistato un appezzamento di terreno per la costruzione del nuovo campo comunale, ma un intralcio politico-burocratico ha
1962 nacque una corsa ciclistica per ragazzi fino ai 16 anni. Si correva il 2 giugno, festa della Repubblica, giorno di vacanza e riposo per i lavoratori. La cosa, iniziata timidamente, prese piede e si affermò talmente da diventare un appuntamento annuale attesissimo in paese, tanto che la sagra del paese, il 7 ottobre, Madonna del Rosario, perse importanza e la festa più sentita in paese divenne quella del 2 giugno. Le cose cominciarono a complicarsi quando si fece avanti la Federazione ciclistica nazionale che pretese regolamenti, assicurazioni, tesseramenti, cauzioni, esborso di cifre rilevanti, insostenibili per un piccolo paese. Fu così che l’ultima gara si svolse nel 1976 e da allora resta un nostalgico ricordo per un momento di gloria ormai passato. Ma lo sport per eccellenza è il calcio. Si cominciò coi ragazzi, poi si allestirono le squadre per il campionato, pronte a
fermato tutto. E intanto il paese sta ancora aspettando e sperando… Fortunatamente il calcio a Vetrego riesce ugualmente a vivere ed è fiorente grazie all’impegno di solerti volontari e degli amici-amatori “polacchi”. Tornando a parlare dei nostri “minatori polacchi” e dei laghi Masuri, ci preme ricordare un episodio verificatosi alcuni anni fa in quel di Budapest (Ungheria). Si era andati a festeggiare in un noto ristorante sul “bel Danubio blu”. Probabilmente si era ecceduto nel mangiare e, soprattutto, nel bere, come ben sappiamo fare noi italiani. Tant’è che alla fine ci venne presentato un conto con diversi zeri alla fine. Tutti noi rimanemmo allibiti ed il nostro buon Giancarlo Tonolo (quello che “sgranocchiava” un po’ di tedesco-inglese) alzò un po’ la voce, ahinoi, con scarsi risultati. Intervenne allora il signor
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Bindoni (già allora “Mister quota”) che in venetopadovano fece intervenire la Polizia Turistica, la quale strizzando l’occhiolino ai proprietari, fece defalcare dal conto la bellezza di quasi mille marchi: si trattava di un chiaro errore di somma. Con le scuse del proprietario ed un invito a tornare ci furono donate tre bottiglie di un brandy locale, che ancora vengono conservate in bacheca. Si era attorno al 2000 e la nostra squadra denominata Gornik Fc Mirano e godeva già di una discreta nomea nei paesi dell’Est, tanto da essere invitati ad un prestigioso torneo amatoriale organizzato dal grande ex-calciatore Puskas (ex della grande Ungheria e del Real Madrid). Tornando ai nostri giorni; si è concluso l’anno calcistico 2011-2012 e uomo dell’anno della nostra squadra è stato eletto per acclamazione il dottor Fernando Bozza (insieme alla signora Pierpaola), premiati con un oggetto di rara e raffinatissima qualità: un cavatappi d’argento. Una citazione a parte è doverosa per la signora Iolanda alla quale tutti noi vogliamo un gran bene e che ci ha letteralmente presi per la “gola”. Per concludere vorremmo nominare altri componenti della nostra equipe, non citti nelle puntate precedenti: Baschiera Enrico (ex-assessore), Mion Roberto (“becher”), Buso Ivano, Sorato Stefano, Semenzato Pietro, Fincato Carlo (“zio Mario”), Trevisan Daniele (“Lillo”), Vecchiato Cirillo, Zannier Antonio, Montin Michele, Lazzari Alberto (chitarrista), Calzavara Leonardo (auguri), Bozza Luciano e Andrea, Simionato Federico, Meligrana Giuseppe ed il “tenore” Francesco. Un grazie particolare agli amici di Vetrego: Barbara e Marco, al Presidente e al “factotum” Bollato Wlady. Arrivederci e grazie. Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.
Aeroporto di Londra. Una coppietta di sposini in viaggio di nozze è appena giunta dall’Italia. In mezzo al caos dell’enorme aeroporto, la sposina si guarda intorno spaesata ed intimorita “Silvano dice adesso cosa facciamo, dove andiamo, non sappiamo una parola di Inglese!” Al che il maritino risponde: “Rina, non preoccuparti, io con l’inglese mi arrangio più che bene!” Visto un facchino, il marito lo apostrofa decisamente: “Do you speak english?” “Yes, sir”. “Paisà, portame a valigia!” – Così il problema della valigia è risolto! Tutti avrete riconosciuto nel marito poliglotta il Presidentissimo dei Gornik Silvano Bertoldo e nella bella mogliettina timorosa la Presidentissima Rina Mondi, nota per essere la sorella di Giorgio Mondi, conosciuto per essere il fratello di Rina Mondi. Queste abilità del Presidentissimo, di districarsi e destreggiarsi nelle situazioni più pericolose (come quella sopra citata), lo porterà anni più tardi a diventare il Presidentissimo della squadra di calcio dei Gornik, famigerati calciatori provenienti dai Laghi Masuri. Questa abilità lo ha aiutato a battere la concorrenza di altri agguerriti aspiranti a detta carica, quali “sguansega” “el mato tognon” e diversi altri. Nato sulle “rive ganche de la Luseur”, Silvano Bertoldo presenta tutte le caratteristiche di genialità, arguzia ed estro artistico, che sono proprie degli abitanti della “rive gauche”. E’ ancora vivo il ricordo di una sua esibizione all’Auditorium A di Campocroce dove, cantando “spazzacamino”, fece piangere tutto il pubblico presente. Mesi dopo, si venne a sapere che le lacrime degli spettatori erano state provocate dal fumo uscito dalla stufa a legna usata per riscaldare il prestigioso Auditorim A. Oltre a queste sue doti canore, è da ricordare la sua istrionica abilità nel presentare le opere teatrali messe in scena dal celeberrimo regista Gianni Titolo, coadiuvato dal geniale scenografo Mirco Chinellato (conosciuto anche come Chinellato Mirco), il quale sempre con lo stesso tavolo e le stesse quattro sedie riesce a creare degli scenari suggestivi ed indimenticabili. Silvano Bertoldo è il vero Presidentissimo. Con mano ferma (e talvolta severa) egli dirige i riottosi calciatori polacchi che formano la sua squadra. Doverosamente bisogna ricor-
dare che egli è aiutato nella parte amministrativa dal segretario Claudio Bindoni (universalmente conosciuto come Binda). Detto segretario è famoso più che altro per far parte assieme al celeberrimo Gianni Titolo del famigerato “Tandem di Via Parauro”. Silvano Bertoldo è molto amato dai suoi giocatori. Ogni volta che si siede a tavola in mezzo a loro, è immediatamente bersagliato da un nutrito lancio di tappi di bottiglia, pezzi di pane, qualche fetta di polenta, ecc.. Non di rado, qualcuno gli leva la sedia quando sta per accomodarsi, facendolo così rovinare in mezzo a posate, piatti e bicchieri. Capirete che i rozzi minatori polacchi (Gornik infatti significa minatori) in questo modo vogliono esternargli il loro affetto, che altrimenti non saprebbero esprimere a parole, vista la loro innata timidezza. Come tutti i Presidenti, anche il presidentissimo Silvano Bertoldo naturalmente ha il suo pupillo. Questo pupillo è il gioiellino dei Gornik; l’eclettico e funambolico “Basco”, conosciuto anche come Baschiera Enrico. Dotato di gran classe e di un tiro micidiale, Basco ha infatti innumerevoli autogol al suo attivo. Altro prediletto del Presidentissimo è Filippo Gasparini, detto Kaiser Franz, per il suo modo di giocare alla Bechenbauer. Abbiamo recentemente saputo che in Germania, Bechenbauer è soprannominato Kaiser Filippo, per il suo modo di giocare alla Gasparini. Silvano Bertoldo è il Presidente per antonomasia: sempre presente quando si tratta di fare bisboccia, la sua presenza dà il tocco di stile e di raffinatezza a tutte le riunioni conviviali dei Gornik. La preziosa salute del Presidentissimo è costantemente ed attentamente controllata dal medico sociale della squadra, il prestigioso Fernando Bozza, eclettico ala dei Gornik. Ma, non solo Fernando si interessa alla salute del Presidentissimo, ma anche tutti i giocatori. Numerose volte infatti, nel cuore della notte, uno o l’altro dei Gornik telefonano alla moglie del Presidentissimo, la gentile Signora Rina, informandosi se Silvano ha preso tutte le pillole e le pastiglie a lui prescritte. Ogni volta la Signora Rina ringrazia questi ignoti con parole dolci e cariche di riconoscenza. Si è fatto tardi. Già da un pezzo il campanile ha suonato la mezzanotte. Tutto tace. Mirano dorme. Buona notte, Presidente!
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Il parere del dott. Vianello Ogni città è un’entità intimamente connessa con il territorio circostante, che va protetto e valorizzato. Tutela e sviluppo devono essere sia orientate alla situazione presente sia in grado di consegnare alle generazioni future, integro e produttivo, il patrimonio ambientale della città. Questi devono essere nostri obiettivi per Mirano. Per raggiungerli, occorre sempre tenere a mente che l’ambiente della città in cui viviamo è il sistema ecologico di cui facciamo parte, ma da cui, anche, dipendiamo in maniera imprescindibile. Guardare al futuro significa entrare nell’ottica del concetto di smart city (‘città intelligente’): una Mirano più verde ed ecosostenibile. Occorre una rivoluzione nel modo di pensare il nostro rapporto con l’ambiente, dalle scelte dell’Amministrazione ai comportamenti quotidiani dei cittadini; una rivoluzione i cui cardini sono concetti come energie rinnovabili, riciclo dei rifiuti, salvaguardia del verde. Bisogna favorire tra i cittadini abitudini per ridurre i consumi maggiormente inquinanti. L’impegno è quello di raggiungere in tempi brevi gli obiettivi europei di quantità pro capite di rifiuti prodotti e di percentuali di riciclo per ogni frazione differenziata. Bisogna dedicare grande attenzione al risparmio energetico, a cominciare dagli edifici pubblici, e alla risorsa acqua. L’ambiente deve essere il cen-
tro e la verifica dell’azione amministrativa. Un esempio concreto di questo mutamento di prospettiva è rappresentato dal progetto che il Comune sta portando avanti con Veritas per la sostituzione dei vecchi cassonetti per la raccolta del rifiuto secco con quelli nuovi muniti di calotta e chiave elettronica. Il primo anno di sperimentazione dei nuovi contenitori (installati a luglio 2011 a Vetrego, Ballò e Scaltenigo) ha prodotto ottimi risultati. La quantità di rifiuto secco conferita è diminuita del 9,4% rispetto all’anno precedente, a vantaggio del riciclo. Infatti, il dato più significativo riguarda la raccolta differenziata: coinvolgendo appena il 24% della popolazione, durante questo primo anno, è aumentata dell’8,5%, giungendo al 54,9% in tutto il Comune. Un dato molto positivo, che avvia con ottimismo Mirano verso l’obiettivo europeo del 70% e permette un significativo risparmio economico. La strada è quella giusta. Per questo è fondamentale proseguire col progetto: a ottobre i nuovi cassonetti saranno attivi a Campocroce, Zianigo, Luneo e nelle zone di Mirano oltre il Taglio (verso Mira e Spinea). A settembre i cittadini interessati, tramite lettera individuale, saranno invitati a partecipare alle serate informative in programma alla fine di questo mese e inizio ottobre.
Altro fondamentale passo sulla strada per una Mirano più verde è costituito dal progetto per messa in sicurezza, ripristino e compensazione ambientale dell’exdiscarica di Ca’ Perale. L’intervento, della durata di 14 mesi, sarà interamente finanziato dalla Regione e verrà portato avanti con la collaborazione dei tecnici Veritas. Attraverso strati isolanti di bentonite e terreno vegetale, si procederà alla sigillatura e al confinamento perimetrale del sito. L’operazione sarà completata da azioni di forestazione e riqualificazione ambientale. Aspetto importante di questo progetto è la possibilità data ai cittadini di partecipare al suo miglioramento attraverso contributi e suggerimenti, da inviare entro il 30 settembre 2012 attraverso il modello reperibile al link www.comune.mirano.ve.it/infocitta/MostraNotizia.php?tab=news&pag=1&ID=3229. A questo stesso indirizzo si potranno trovare informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori. In prima persona garantirò che tutte le osservazioni siano tenute in conto e che vengano rielaborate in una relazione di proposta complessiva da consegnare ai tecnici Veritas. Il futuro ecosostenibile di Mirano è una priorità, un obiettivo che non può aspettare, per il quale occorre iniziare a lavorare da subito; un obiettivo che richiede la partecipazione e l’impegno di tutti noi cittadini. Federico Vianello
Intervento dell'assesore Lauro Simeoni L’Italia dei Valori irrompe nella politica miranese con un Assessore – Lauro Simeoni ed un Consigliere – Giovanni Boldrin questo è l’esito dell’aumento esponenziale del consenso elettorale conquistato che con quasi mille voti rappresentano un raddoppio del consenso a confronto delle precedenti elezioni del 2008. Determinante è stata la discesa in campo di Lauro Simeoni, indicato dal partito in data 11 gennaio 2012 a misurarsi alle primarie di febbraio, data dalla quale ha lavorato per aumentare il consenso in soli tre mesi del 600 %. Questo risultato è stato ottenuto dal lavoro di una squadra coesa e totalmente nuova – presenza femminile al 50 % – che è stata costantemente presente in tutto il territorio, da Mirano alle frazioni di Ballò, Campocroce, Scaltenigo, Vetrego e Zianigo, nessuna esclusa; hanno saputo raccogliere le istanze più varie conquistando nel contempo, la necessaria e crescente fiducia delle persone. Poi, come promesso, sull’onda dell’ottimo risultato elettorale, domenica 24 giugno 2012 presso Villa Errerà è nato il Circolo di Mirano di l.d.V. che ha visto eletta Maria Bruschi, l’obiettivo è il radicamento nel territorio col proposito di por-
tare nuove idee ed elementi di discussione alla politica. Ora, come promesso in campagna elettorale, la massima attenzione va al bilancio comunale con l’obbiettivo primario di ottimizzare le sempre più scarse risorse disponibili evitando grandi proclami e cercando di dare soluzioni e risposte nell’ottica di migliorare la complessiva vivibilità della nostra comunità. Ecco che anche la gestione del Teatro di Mirano deve essere ben analizzata : si deve partire dal dato inconfutabile e cioè che la nuova Amministrazione ha avuto la sgradita eredità di un mutuo impagato da ben due anni e mezzo; ciò farebbe tremare i polsi a qualsiasi essere umano ina la fiducia delegataci dai miranesi impone scelte oculate; in primis spiegare perché questi dati economici negativi obbligano a decidere poi le addizionali comunali o le aliquote IMU più pesanti per tutti. Sarebbero sicuramente state più leggiere se non dovessimo fare i conti anche con il Festival della formazione a cui si aggiunge la gravosa spesa sopportata per pagare la figura del Direttore generale istituita dalla precedente amministrazione, ora abolita. Già queste
due voci sono pari quasi alle rate non pagate. Tanto per essere chiari e comprenderne la dimensione. Affrontando ulteriori problemi irrisolti parliamo di viabilità del quadrante nord che interessa via Dante, Villafranca, Miranese , Zinelli e Parauro : la soluzione si avrà entro ottobre prossimo con l’esito dell’analisi dei flussi di traffico disposti nell’ultima decade di settembre; parliamo quindi di traffico reale, post-ferie, a cui si aggiunge il traffico derivante dall’apertura delle scuole; quindi dati aggiornati che porteranno a scelte sicuramente condivise dalla maggioranza dei cittadini. Movida: dopo cinque anni di proteste dei residenti finalmente ha visto la luce un primo provvedimento . Si tratta di un accordo tra Comune, residenti ed esercenti scaturito da diversi incontri con le parti interessate, presente l’assessore alle Politiche della sicurezza Lauro Simeoni dove questa Amministrazione non ha scelto – come altre – la strada delle Ordinanze che, anche se severe, sono risultate poco efficaci; noi abbiamo inteso perseguire con fermezza la strada del dialogo con l’assunzione di impegni concreti sui
temi caldi quali rumore, pulizia della piazza e limitazione degli orari per la musica; il tutto accompagnato da un servizio di vigilanza di quattro persone che presteranno servizio dalle ore 22 alle ore 4. E’ lasciata anche la porta aperta per eventuali correzioni e miglioramenti all’attuale accordo che tra l’altro prevede misure sanzionatone per chi non rispetta l’intesa raggiunta. Ancora il nostro manifesto elettorale prevedeva, e noi lavoreremo per questo, di adottare una Convenzione tra il nostro Comune ed il Tribunale di Venezia per applicare alle persone, generalmente quei giovani reduci della movida e beccate dalle forze del Tordi ne a guidare l’auto sotto l’effetto di bevande alcooliche o degli stupefacenti e destinatari di sanzioni pecuniarie e amministrative molto pesanti ( multe salatissime e confisca dell’auto ) che in virtù della convenzione verrebbero commutate in lavoro di Pubblica Utilità a favore del Comune senza oneri per la collettività che potrebbe così disporre di ulteriori persone da impiegare, in maniera gratuita, in settori decisi daU’Amministrazione stessa: dall’assistenza sociale prestata alle categorie più svantaggiate, alla
manutenzione e al decoro del patrimonio pubblico – compresi ville , parchi e giardini. E’ un’occasione per l’amministrazione di attivare servizi in un periodo di grave carenza di risorse (maliziane. L’ impegno dell’ l.d.V. comunque rimane quello di avvicinare i cittadini alla nostra politica locale confrontandoci e risolvendo anche i bisogni più semplici con tatti concreti. E’ tramontata l’era del pifferaio magico! Noi siamo abituati a stare con i piedi per terra! Lauro Simeoni Italia dei Valori di Mirano Assessore alle Polìtiche della sicurezza, Turismo, Protezione civile
Intervista a Boldrin Luigi, Cavaliere della Repubblica Come ha ricevuto la notizia? Una mattina presto nel caldo mese di agosto è venuto a trovarmi a casa un amico carissimo e mentre si parlava del più e del meno, nel vederlo maneggiare in modo alquanto strano un foglio di carta, gli ho chiesto cosa fosse e lui con fare inusualmente impegnato e nobile nei miei confronti, in posa stranamente ufficiale, mi ha consegnato un documento col quale veniva comunicato al senatore Marco Stradiotto che da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri mi era stata conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica, il 2 giugno di quest’anno. Noi Boldrin non siamo nuovi a queste cose, mio fratello Paolo ha ricevuto quest’onorificenza qualche anno fa, forse hanno riconosciuto che nella nostra “grande famiglia” il bene del prossimo è una condizione essenziale per la realizzazione della persona umana. Cosa le ha fatto pensare questa onorifi-
cenza? Che a mia insaputa il dott. Giorgio Berton ha iniziato l’iter burocratico non da ieri e che ha addirittura interessato un Senatore della repubblica per portare avanti questa iniziativa, dire grazie pubblicamente a queste persone è poco, ma loro sanno quanto io li stimi. Cosa ricorda con maggior piacere del suo operato? Una tra le tante è quando sono stato eletto all’unanimità Presidente del Consiglio di Istituto della sede staccata di Mirano dei Geometri, avevo il dovere di contribuire a far valere i diritti dell’autonomia della nostra area miranese rispetto a Mestre e creare le basi per il nascente distretto scolastico. E’ stata una pagina di storia che ho condiviso con molti giovani studenti di allora. Erano anni di dure battaglie. Ricordo che gli studenti del Massari di Mestre avevano un giovane Gianfranco Bettin lea-
der indiscusso del movimento studentesco, anche se a Mirano non mancavano certo altrettanti giovani promettenti o professori come V. Guanci, D. Prono che tanto hanno fatto. Ricordo anche quando, sulla spiaggia del Lido di Venezia, vendendo lontano dalla riva qualcosa muoversi nell’acqua, ho fatto una nuotata infernale per soccorrere un bambino sul punto di annegare. Il ringraziamento sincero dei genitori, l’esultazione dei bagnati sono stati poca cosa quando ho visto il volto fiero dei miei cari. In quella occasione ero ospite dei miei cugini veneziani tra cui Angelo, che sarebbe divenuto assessore all’verde pubblico del comune di Venezia e Preside del Massari , e Gianni professore all’università di Padova. Ricordo le cene fatte a casa mia quando l’ADP fu vincente alle elezioni col giovane G. Fardin e quando G.B. Carlassara fu eletto senatore, … mi piacerebbe evocare le vicende della divisione tra Ospedale ci-
vile e Asilo Mariutto, ma sono fatti di un tempo, celati nei cuori di chi li ha vissuti e preferisco condividerli con mia moglie Lidia. Ora c’è poco tempo e bisogna fare qualcosa e guardare avanti.
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