MIRANO Magazine
SETTEMBRE 2015
Suppl. a «Guida Casa» - Autorizzazione Tribunale di Venezia N. 1219 del 13/03/1996 - Distribuz. gratuita Direttore responsabile: Laura Colognesi - Coordinatore redazionale: Paolo Leandri - Segretario di redazione: PAOLO TREVISANATO - tel. 041.430036 Associazione ricreativa senza scopo di lucro “Mirano al Pozzo” - Via Giudecca, 26/6 - 30035 Mirano (Ve)
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pag. 49
pag. 27
EDITORIALE
LA “BUONA SCUOLA” DI MIRANO Settembre: inizia un nuovo anno scolastico ricco di novità e di aspettative, soprattutto dopo la Riforma voluta dal governo Renzi e approvata dal Parlamento il 9 luglio scorso. L’intero documento è consultabile nella Gazzetta Ufficiale n. 162 del 15 luglio 2015, oltre che in diversi siti web che riportano commenti e valutazioni di esperti e non pro e contro: tutti molto interessanti, ma che non rientrano, per ora, nell’interesse immediato di questo numero di “Mirano Magazine”, in quanto, al di là dei risultati della “Buona scuola” valutabili solo tra qualche mese, il nostro giornale vuole offrire ai suoi lettori una panoramica, per quanto possibile esaustiva, di quella che è oggi la realtà scolastica nel nostro Comune. Il punto sulla situazione è presentato nei diversi articoli all’interno del giornale dalla prof.ssa Renata Cibin, delegata all’Istruzione e alla Cultura, e da altri docenti che illustrano la didattica, i progetti, gli obiettivi del mondo scolastico, miranese mettendo in evidenza come, al di là delle inevitabili difficoltà, intoppi, risorse a volte insufficienti, ciò che veramente conta sono l’interesse, l’entusiasmo, la passione, con cui alunni e docenti si impegnano per integrare la cultura con il loro vissuto personale, con il mondo circostante e con i grandi problemi dell’umanità. Nel suo primo intervento intitolato “La buona scuola” la prof.ssa Cibin dà una panoramica sulla realtà scolastica del Miranese, elencando i diversi tipi di Istituto che operano nel territorio, sia pubblici che privati e osserva: «Nel disagio, che si protrae da anni, in cui versa la scuola in Italia, cui non giovano né la ‘cattiva stampa’ né l’atteggiamento critico di chi pensa di poterne (s)parlare solo in quanto fruitore di servizi, vale la pena, invece, di mettere in luce quanto di buono e utile in essa si compie, giorno
dopo giorno, senza proclami né pubblicità, ad opera di coloro che vi lavorano». Seguono quindi le presentazioni dei progetti dei vari Istituti, a cui va doverosamente aggiunto il programma pluriannuale “Un mondo migliore nasce a scuola” del Cesvitem che da anni si prodiga per l’istruzione dei ragazzi del Terzo Mondo. Si tratta di esperienze molto importanti nella formazione degli studenti per la loro concreta ricaduta a livello personale e pratico-sociale, come, ad esempio, il progetto “Tiepolo minore” (Majorana-Corner) teso ad approfondire la conoscenza della nostra “Terra dei Tiepolo; quello dell’impianto fotovoltaico trifase di 7200 W (IIS Ponti-Levi) che rende autosufficiente per gli usi elettrici una parte delle officine; oppure «La “buona scuola”: si può fare … con i bachi da seta» (8 marzo – Lorenz) che ha fatto riscoprire un’antica tradizione della nostra agricoltura e che sta riproponendosi all’attenzione di alcuni imprenditori di Treviso e di Venezia. Sono solo alcuni esempi tra quelli riportati nei vari articoli delle pagine interne, che i nostri lettori potranno esaminare e valutare; e che confermano le osservazioni della prof.ssa Cibin: «Le politiche scolastiche e culturali di un comune non producono profitti in denaro ma, di più, garantiscono la qualità della vita e delineano l’orizzonte spirituale della cittadinanza attiva», che, a Mirano, dimostra di avere attenzione e sensibilità rivolte verso realtà meno fortunate della nostra, come quelle dei Paesi in via di sviluppo di cui si fa portavoce il Cesvitem attraverso la realizzazione di progetti mirati. Buon anno scolastico 2015-16 da parte della Redazione di “Mirano Magazine”. Paolo Leandri
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ISTITUTI SCOLASTICI DI MIRANO pag. 10
SUMMER FESTIVAL pag. 29
GRUPPO AMICI MICOLOGI MIRANO pag. 48
GORNIK MIRANO LA TV COREANA A MIRANO pag. 51
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settembre 2015
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settembre 2015 Editore: Supplemento a “Guida Casa” Registrazione al Tribunale di Venezia N.1219 del 13/03/1996
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In questo numero di settembre 2015 Editoriale
pag. 1
Chiusura chirurgia
pag. 5
Babato, “metropolitano” eletto
pag. 6
Servizi sociali
pag. 8
La buona scuola
pag. 10
Le letture anni ‘60
pag. 21
Cesvitem
pag. 22
Marketing & Comunicazioni: Giorgio Pesce miranoalpozzo@gmail.com
Oxford School
pag. 22
Giornata Ecologica
pag. 23
Direzione e Amministrazione: ASD Mirano al Pozzo miranoalpozzo@gmail.com
A Mostacciona
pag. 24
Tango argentino
pag. 33
Il Tirolo
pag. 34
Viva la banda!
pag. 34
Coro Croda Rossa
pag. 35
Officine della scherma
pag. 38
Mirano Al Pozzo
pag. 45
Stampa: Centro Servizi Editoriali S.r.l. Grisignano – Vicenza
Mirano Nuoto
pag. 47
Volontariato
pag. 48
Periodico Mirano Magazine: Distribuzione Gratuita
Minibasket Mirano
pag. 49
Dai Laghi Masuri… a Vetrego
pag. 51
TV coreana
pag. 51
Ricordo di Renzo Milan
pag. 52
Direttore responsabile: Laura Colognesi Coordinatore redazionale: Paolo Leandri Segretario di redazione: Paolo Trevisanato Tel.041/430036 miranomagazineweb@gmail.com
Pubblicità Mirano Magazine: Giorgio Pesce miranomagazineweb@gmail.com Paolo Trevisanato redazione@miranomagazine.it
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C'È PIÙ AMORE IN CENTRO! Notti Colorate nella Terra dei Tiepolo
Eventi per rilanciare il commercio nei centri storici e campagne di sensibilizzazione sugli acquisti “sotto casa”, questo è il mix che Confcommercio del Miranese sta offrendo durante il periodo estivo a quanti (e finora sono tanti) decidono di passare una serata nei nostri centri storici. Ecco quindi che le ormai famose “Notti nel Miranese” o, come rinominate quest'anno, le “Notti Colorate nella Terra dei Tiepolo” diventano occasione, oltre che di svago, anche per sensibilizzare ed informare la gente su quanto sia utile per loro stessi fare gli acquisti “sotto casa”. Uno studio infatti di Confcommercio ha evidenziato 10 buoni motivi che vanno a favore dei consumatori finali: 1. Risparmi acquistando la giusta quantità: è dimostrato che nei negozi di vicinato si acquista solo la quantità necessaria (senza sprechi), i prodotti sfusi hanno prezzi più convenienti di quelli preconfezionati. Al di là delle offerte dei volantini, mediamente il costo dei prodotti negli ipermercati è più alto; 2. Sostieni l’economia e l’occupazione: sostegno all'economia ed all'occupazione in quanto il personale è assunto come dipendente a tempo indeterminato; 3. Rispetti l’ambiente nei negozi a km 0: raggiungendo a km zero i negozi sotto casa non produci gas inquinanti; 4. Acquista in centro, è ecologico:
acquistando le giuste quantità si riducono i rifiuti; 5. Trovi un servizio personalizzato e di qualità: il negoziante “sotto casa” conosce molto bene il prodotto che vende (è lui stesso ad ordinarlo) ed anche il cliente, che spesso è anche il vicino di casa, è quindi in grado di fornire consigli utili e personalizzati; 6. Aumenti la sicurezza nei quartieri: la presenza delle attività commerciali garantisce un presidio continuo nel territorio e le vetrine illuminate danno più tranquillità nelle ore serali; 7. Sostieni il tuo territorio: i negozianti sono sempre i primi a sostenere le iniziative delle piccole realtà sportive e sociali del paese (Parrocchie, Associazioni...); 8. Il centro è un luogo di relazione: nei negozi di quartiere si creano e si sviluppano relazioni umane e personali, si possono fare “quattro chiacchiere”, ascoltare consigli e scambiare esperienze; 9. È a misura di famiglia: avere sempre a disposizione, sotto casa, il negozio dove acquistare quotidianamente ciò che serve, fa risparmiare tempo da dedicare a sé e alla famiglia, riscoprendo la domenica come giornata da dedicare ai propri interessi e al relax; 10. Acquista sotto casa è utile e conviene: la presenza dei negozi di vicinato garantisce servizi importanti specialmente per le persone più in difficoltà (ad esempio anziani o chi non ha l'auto) che, al
contrario, si troverebbero costretti ad essere accompagnati per l'acquisto di prodotti essenziali. A queste argomentazioni vanno aggiunti i dati raccolti proprio durante gli eventi appena trascorsi attraverso delle interviste effettuate dal personale incaricato da Confcommercio del Miranese. Alla domanda: “Dove preferisce fare i suoi acquisti” il 50,7% del campione ha risposto che predilige rivolgersi ai negozi della propria città, mentre il 62,50% ha dichiarato che la scelta del negozio presso cui effettuare i propri acquisti è dettata dalla qualità del prodotto, dalla competenza, cortesia e gentilezza del venditore. Solo il 27% degli intervistati sceglie esclusivamente in base al prezzo. Ancora amati quindi i negozi delle nostre città dove qualità e competenza fanno la differenza.
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Intervento sulla chiusura di Cardiochirurgia
Il timore che il reparto di Cardiochirurgia di Mirano – un reparto che dal luglio 1996, quando fu aperto, ha svolto oltre 4 mila interventi (attualmente ha tre cardiochirurghi, con circa 80 interventi per ogni primo operatore, 160 a cardiochirurgo) – potesse essere chiuso era presente sin dal 2013, anno di approvazione delle nuove schede ospedaliere da parte della Regione, che in esse aveva espresso l’intenzione di trasferirlo a Mestre. Io, nel mio ruolo di sindaca, l’Amministrazione di Mirano e la Conferenza dei Sindaci in questi anni abbiamo contrastato in ogni sede e con ogni mezzo a disposizione tale volontà di chiusura da parte della Regione. Ma a fine agosto, purtroppo, il timore si è concretizzato, in maniera improvvisa e differente da quanto era stato promesso: il reparto chiuderà al termine della consueta pausa estiva e non, come era in preventivo, a fine anno. Inoltre, in contemporanea è giunta la notizia dell’indicazione da parte della Regione di aprire una terza sala operatoria cardiochirurgica all’Angelo di Mestre che potrebbe pregiudicare anche l’attività dell’Emodinamica miranese. È importante ripercorrere nel dettaglio quanto è accaduto negli ultimi mesi. Il 6 agosto scorso il Consiglio comunale era stato riunito d’urgenza proprio perché, in corrispondenza del periodo estivo, la direzione dell’Asl 13 ha inviato, al personale infermieristico e a due importanti medici del reparto, delle comunicazioni che
lasciavano presagire che, al termine della pausa, la cardiochirurgia non avrebbe più operato. Su mandato del Consiglio comunale (delibera n. 53 del 6 agosto), avevo scritto immediatamente alla Conferenza dei Sindaci e al Direttore generale Gino Gumirato, per chiedere un incontro urgente con l’Assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, il Segretario regionale della Sanità Domenico Mantoan e il Direttore generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben. La finalità era quella di riprendere il progetto organizzativo originario della costituzione del dipartimento interaziendale di Cardiochirurgia tra Asl 12 e 13, guidato dall’Asl mestrina, che si esamina dal mese di dicembre 2014. Esso prevede l’esecuzione dei circa 900 interventi annui distribuiti su due sale operatorie dell’ospedale “All’Angelo” di Mestre (per le urgenze/emergenze) e una dell’ospedale di Mirano (per le operazioni programmate), fornendo altresì il supporto necessario all’attività di emodinamica per l’area vasta provinciale. Il modello di riferimento che la Conferenza dei Sindaci ha indicato è simile a quello già in vigore per il dipartimento di otorinolaringoiatria. Modello che nel luglio scorso, insieme al Presidente della Conferenza dei Sindaci Silvano Checchin, ho richiesto al Segretario regionale Mantoan, il quale aveva garantito che, pur non essendoci ancora gli atti, la proposta era condivisa e si stava lavorando in questo senso.
Sull’argomento, come anticipato, su discute fin dal 2013, quando la Regione approvò le schede ospedaliere che stabilivano che l'attività di cardiochirurgia sarebbe stata svolta dall’ospedale di Mestre e quella di Mirano sarebbe stata ad esaurimento. Subito la Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13, preso atto che non era prevista la continuazione di questo servizio di eccellenza, aveva chiesto di lasciare la cardiochirurgia a Mirano come succursale di quella dell'ospedale di Mestre, non in grado di assorbire tutte le esigenze del territorio provinciale. Il solo reparto di Mestre, infatti, non sarebbe stato in grado di coprire il numero di interventi, circa 300, che ad oggi eroga annualmente la cardiochirurgia di Mirano. Inoltre, aveva fatto presente che, senza la Cardiochirurgia, non sarebbero sussistite le condizioni di sicurezza per i casi d'intervento di Emodinamica. Nel frattempo la direzione dell'Asl 13, che deve attuare i programmi regionali, ha approvato un piano in cui stabilisce che l'attività di cardiochirurgia di Mirano cesserà entro il 31 dicembre 2015 e la funzione verrà svolta solo dall'Asl 12 di Mestre. Di fatto la cessazione è stata anticipata all’1 settembre e, al momento, avviene al di fuori di un piano organizzativo che garantisca la continuità del servizio nella fase di transizione in modo da assicurare la prosecuzione delle prestazioni ai cittadini dell’area metropolitana. Va anche rimarcato che una terza sala
operatoria cardiochirurgica a Mestre rappresenta una evidente diseconomia che va a gravare sul bilancio già in rosso profondo dell’Asl 12 ed è uno spreco di risorse, essendo già disponibile a Mirano con tutte le relative attrezzature e operante da oltre 18 anni. Inoltre, ciò renderebbe difficile garantire nei fatti anche l’attività di Emodinamica di Mirano, che è un hub h24 della rete regionale Infarto e ha prestazioni da vera eccellenza della sanità veneta. Il mantenimento dell’operatività della sala operatoria cardiochirurgica dedicata a Mirano, sia pur diretta in Dipartimento dalla Cardiochirurgia mestrina, rappresenterebbe la soluzione operativa ottimale e più economica. Se poi la Regione decidesse di ridurre da 5 a 4 le Cardiochirurgie nel Veneto, in considerazione della grande crescita dell’attività delle Emodinamiche che sottraggono parte del lavoro alle Cardiochirurgie, la Cardiochirurgia di Mestre si troverebbe addirittura a rischio di soppressione. Come sindaca di Mirano ho sempre chiesto e continuerò a chiedere alla Regione di prestare attenzione alle richieste del territorio e alle risposte da dare ai suoi cittadini. L’obiettivo, di Mirano come della Conferenza dei Sindaci, è sempre quello, fondamentale: non permettere che i cittadini vedano diminuiti i servizi legati alla salute. Maria Rosa Pavanello Sindaca di Mirano
Associazione Anziani di Mirano Il presidente Giovanni Vanzan da nove anni è alla guida dell’Associazione Anziani di Mirano, fondata dal sig. Giulio Bertoldo, il cui figlio Lino funge da segretario. In tutti questi anni tante cose sono cambiate, come l’attrezzatura rinnovata del Centro, la ventilazione rinfrescante e tante altre manutenzioni. Molto viva è anche l’attività dell’Associazione, che ogni anno propone agli iscritti feste organizzate con balli e pranzi, gite nelle più rinomate località del Veneto, festa degli anziani, del
papà, della mamma e di Pasqua, oltre ai cenoni di Natale e di Capodanno. Il Centro Anziani rappresenta quindi un punto di riferimento per i 900 iscritti miranesi e per gli oltre 200 provenienti dai comuni limitrofi. Un sincero ringraziamento dunque per quanto realizzato al presidente Giovanni Vanzan (nella foto), al direttivo e all’amministrazione comunale di Mirano, che con il suo aiuto rende possibile agli anziani di trascorrere alcuni momenti di divertimento e di serenità.
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settembre 2015
GIORGIO BABATO ELETTO NEL CONSIGLIO METROPOLITANO
Dalle ceneri della vecchia Provincia di Venezia nasce la Città metropolitana, la Grande Venezia, e domenica 9 Agosto si è votato per il primo consiglio metropolitano che è l’organo permanente della Città metropolitana e che ha come sindaco metropolitano lo stesso sindaco
di Venezia, il dott. Luigi Brugnaro. Ha vinto il Centrodestra con la lista “Le città di Venezia” che ha conquistato ben 11 posti dei 18 disponibili nel consiglio. Il Centrosinistra con la sua lista “Insieme per la città metropolitana” ha ottenuto 6 consiglieri, uno è andato al movimento 5 Stelle. È con grande soddisfazione che il gruppo UDC di Mirano ha accolto e applaudito l’elezione del dott. Giorgio Babato nel consiglio metropolitano. “È una grande opportunità e una risorsa per il nostro territorio” ha affermato subito la vicesindaco Annamaria Tomaello “ e ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato per portare a casa questo risultato. Giorgio Babato è una persona molto preparata, integerrima, attenta ai bisogni dei cittadini e svol-
gerà il suo compito a garanzia del territorio. Aveva già lavorato alla stesura dello statuto regionale, è quindi anche competente in quello che sarà il primo e fondamentale impegno dei consiglieri metropolitani: la stesura e l’approvazione dello statuto entro la fine dell’anno. A chi solleva la questione che il sott. Babato è consigliere comunale a Mirano in una maggioranza di Centrosinistra ed è stato eletto nel consiglio metropolitano in una lista di Centrodestra, rispondiamo che il livore di chi non ottiene risultati, in un modo o nell’altro, salta sempre fuori, ma grave è che questi personaggetti non abbiano capito niente di città metropolitana e a loro diciamo che da destra o da sinistra, l’aspetto più importante è lavorare di comune accordo per il bene del territorio!
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L’EX DISCARICA DI CA' PERALE DIVENTA UN'AREA NATURALE Una conversione a 180 gradi: da discarica ad area verde, elemento di qualificazione del paesaggio. Questo ormai è il prossimo futuro di Ca' Perale, discarica intercomunale in funzione fino al 1996. Un progetto di ricomposizione ambientale redatto da Veritas, accogliendo anche le proposte esposte in un processo partecipato voluto dall'amministrazione comunale. Ormai i lavori sono di fatto ultimati e attorno al sito è stato realizzato l'impianto di specie arboree ed arbustive che in pochi anni costituirà una densa fascia boscata,
attorno ad un’ampia superficie a prato, con funzioni di sito di rifugio per insetti, uccelli e altri animali. L'intervento di Veritas ha usufruito di un finanziamento regionale di 4,9 milioni di euro e ha consentito la messa in sicurezza di un sito dove in passato sono state stoccate circa 400.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani. Il cantiere per la riqualificazione ambientale è stato aperto a metà 2012. L’area è stata dapprima sottoposta alla sigillatura e al confinamento perimetrale per aumentare il livello di
sicurezza dell’impianto e prevenire infiltrazioni ed erosioni. Successivamente è stata ricoperta da strati isolanti di bentonite e terreno vegetale su cui è stata seminata l’erba e sono stati messi a dimora arbusti e alberature. Si tratta complessivamente di circa 6 ettari di ambiente di grande valenza naturalistica a compensazione dell’impatto ambientale che la zona di Ca' Perale ha subito per molti anni. Sarà soprattutto un sito di rifugio per la fauna, raccogliendo in questa affermazione le aspettative
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dei cittadini residenti nella zona e di quanti, cittadini e associazioni, hanno contribuito al processo partecipato. Sarà un importante polmone verde che contrasterà l’inquinamento atmosferico del vicino Passante autostradale. Dunque, come hanno espresso concordemente i cittadini, non un parco urbano, ma un'area naturale dove peraltro non saranno necessari in futuro costosi interventi di manutenzione del verde. Federico Vianello Assessore alle Politiche Ambientali
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SERVIZI TERRITORIALI E SICUREZZA SOCIALE PER UNA MIGLIORE QUALITÀ DELLA VITA L’opportunità di informazione che ci viene offerta oggi attraverso queste pagine, vede al primo posto la risoluzione del problema “UFFICIO POSTALE DI SCALTENIGO”. Lunedì 20 luglio, infatti, l’Ufficio è stato riaperto al pubblico dopo la parziale chiusura del 2011 che, in ogni caso, non prevedeva più servizi postali per il privato cittadino ma solo per le imprese. Lo scopo che allora ci eravamo prefissati, cioè quello di tenere “una porta aperta” e non subire la chiusura definitiva dell’ufficio come già verificatosi in altri paesi della stessa entità di Scaltenigo, ha consentito oggi di riaprire lo stesso nella sua funzione originaria mettendo a disposizione dei cittadini tutti i servizi postali necessari quotidianamente ad un paese di 3086 abitanti. Questo è stato possibile soltanto dopo una lunga e difficile trattativa portata avanti con i vertici di Poste Italiane a cui anche la Sindaca ha contribuito in maniera determinante.
Arrivati all’obiettivo tanto atteso da tutto il paese, dobbiamo ora fare in modo che i servizi postali offerti nel nuovo Ufficio di Scaltenigo vengano usufruiti da più gente possibile, altrimenti il lavoro fatto con la dirigenza di Poste Italiane potrebbe essere stato inutile. Durante l’inaugurazione abbiamo avuto conferma che la Direzione Provinciale di Poste Italiane sarà attenta all’evolversi della situazione nel ns. Ufficio Postale affinché il personale sia disponibile e attento alle esigenze della popolazione. Altro problema importante in questi giorni è quello della sicurezza del territorio. Nei prossimi mesi, infatti, chiederemo con forza l’impegno dell’Amministrazione Comunale sulla sicurezza e sul controllo del territorio anche in considerazione dei nuovi sviluppi che hanno subito i Comandi di Polizia Municipale. La neo-nata Unione dei Comuni, che ha visto
quale prima azione l’accorpamento sotto un’unica regia dei corpi della Polizia Municipale dei 6 Comuni (Mirano, S. Maria di Sala, Noale, Salzano, Spinea e Martellago), dovrà dare risposte chiare e inequivocabili relativamente al controllo del territorio che dovrà necessariamente essere svolto in sinergia con i Carabinieri, la Polizia di Stato e la Guardia di Finanza. I recenti fatti accaduti nella frazione di Vetrego sono un segnale preoccupante e il Comitato di Vetrego, che tanto si impegna per la vivibilità del paese e della sicurezza dei suoi abitanti, dev’essere preso come esempio: se ogni cittadino concede un po’ di impegno e di attenzione a quello che succede intorno a noi, sarà più difficile per i malavitosi commettere reati e passare inosservati. Su questo fronte confermo sin d’ora che in qualità di componente del Comitato Tecnico Polizia Municipale ANCI Veneto, il mio impegno sarà co-
stante e attento affinché il nostro territorio sia più sicuro, verificando le nuove esperienze fino ad oggi attuate negli altri Comuni del Veneto dove la collaborazione tra le varie forze di Polizia ha già dato ottimi risultati. Lucio Dalla Costa Capogruppo PDL Consiglio Comunale di Mirano
SERVIZI SOCIALI APERTI ALLE NUOVE OPPORTUNITÀ Prima di dare il mio voto di approvazione del bilancio comunale, ho provato a ragionare sui contenuti politici per dare un senso di appartenenza al patto di alleanza cui faccio parte, perché l’azione non sia una mera alzata di mano per l’espletamento di adempimento ammnistrativo. Non ho potuto fare a meno di considerare che l’apparato burocratico e la politica romana dovrebbero avere il coraggio di portare avanti scelte sperimentali e innovative al di là dalle convenienze elettoralistiche. Stiamo assistendo a un federalismo di facciata. L’amministrazione degli enti locali sta patendo le pene dell’inferno, si dovrebbe avere il coraggio di fare politiche espansive e non conservative. A Mirano, anche se molti non hanno occhi per vedere, l’insieme dei servizi, che nonostante tutto è stato garantito, si deve aprire alle strade sulle nuove opportunità della Città Metropolitana, dell’Unione dei Comuni, vincendo le contradizioni politiche dell’appartenenza. Ho provato a ragionare sul come si può contribuire a contrastare l’impoverimento delle casse locali dovuto alle necessità della finanza centrale formulando alcune ipotesi:
- trattenimento di una quota percentuale dell'Iva nel territoro: questo porterebbe liquidità, meno trasferimento di tributi alla burocrazia centrale, con la conseguenza di aggiungere potere di produrre più beni e servizi; - creazione di reti e circuiti locali tra imprese e pubblica amministrazione, per eliminare trasferimenti di danaro a saldo e credito attraverso la compensazione. Si otterrebbe la conseguente diminuzione del versamento dell’avanzato nelle casse centrali; - creazione di sistemi di finanziamento. Invece di prelevare soldi dalle banche, i Comuni potrebbero emettere obbligazioni sociali, i cui benefici andrebbero alla comunità locale e non alle banche. Una nuova finanza locale che dà alla collettività stimoli di partecipazione alla vita associativa e non speculativa. Un patto tra galantuomini dove abita civiltà e non ostilità. Le banche negoziano armi, prodotti tossici, la collettività non ne ha bisogno; - attivazione di una carta di servizio del bene pubblico, una ricaricabile unica per autobus, taxi, treno, linee acquee, piscine, esercizi pubblici, teatro, cinema, servizi alla persona, ser-
vizi per il turista. Potrebbe essere un incentivo al turismo dell’area metropolitana e la volta buona che qualche turista in più si fermi nella Terra dei Tiepolo per conoscere il Decumano; - riqualificazione del personale impiegato per intercettare le risorse comunitarie e promuovere l’idea che siamo tutti sulla stessa barca: o ci salviamo tutti o tutti soccomberemo. Per rinascere e rigenerarsi bisogna scommettere sulle persone, la loro intraprendenza e buona volontà; deve essere concessa tutta la fiducia necessaria ed essere sostenute. E’ una scommessa sul futuro a cui non si può rinunciare; - realizzazione di una compagnia “metropolitana” di assicurazioni RCA, in questo modo arriverebbero soldi liquidi quotidianamente attraverso un servizio tangibile. Per ottenere fiducia, l’amministrazione pubblica deve dimostrare serietà e affidabilità; - creazione di condizioni perché non siano “punitivi” i lasciti testamentari alle amministrazioni locali; - attivazione di un servizio di controllo interno, un monitoraggio continuo, che misuri l’efficienza, l’efficacia e le non conformità, per
trovare le soluzioni migliori di gestione: in pratica, un audit per formulare il bilancio, per conoscere in tempo reale se anche l’abbonamento ad una rivista vale la pena o meno rinnovarlo; - fare in modo che le società partecipate siano gestite come aziende sul mercato del business e non come serbatoio di voti. Giovanni Boldrin Capogruppo IDV in Consiglio Comunale
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PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO E OPERE PUBBLICHE La redazione del Piano delle acque del Comune di Mirano, previsto dall'art. 15 delle Norme Tecniche di Attuazione del PTCP (Piano territoriale di coordinamento provinciale), sta procedendo spedita ed è giunta alla fase più importante, quella della partecipazione della cittadinanza. Il Piano, adottato con deliberazione di Giunta n° 89 del 28.05.2015, è già stato posto in visione al pubblico in municipio e presso la Provincia di Venezia; gli atti sono tuttora consultabili nel sito comunale nella sezione Amministrazione trasparente > Pianificazione e governo del territorio > Piano delle acque e presso il Servizio Pianificazione Territoriale PAT, Beni Ambientali e SIT. Si tratta in sostanza di un piano per la conoscenza approfondita della rete idraulica comunale
(principale e secondaria, sia pubblica che privata), che si articola nel rilievo dei corsi d'acqua e delle criticità riscontrate, nell'indicazione delle possibili soluzioni alle criticità riscontrate tramite opportuni interventi, nel preventivo sommario di spesa di tali interventi e nell'individuazione di un grado di priorità all'esecuzione degli interventi stessi, oltre a indicazioni per la corretta manutenzione e gestione della rete idraulica minore. La progettazione è stata realizzata dall’ing. Lino Pollastri di MATE Veneto Progetti soc. coop. Il 4 agosto scorso in sala consiliare si è svolto il primo incontro di presentazione del Piano. Con la Sindaca, l’Assessore Federico Vianello, il progettista, il dirigente comunale e un tecnico del Consorzio di Bonifica Acque
Risorgive abbiamo illustrato il lavoro e i rilievi effettuati, per permettere ai cittadini di presentare eventuali osservazioni. Altri incontri più specifici sono stati organizzati a settembre nelle frazioni. Visto il periodo di ferie in cui è venuta a cadere la fase delle osservazioni, come Amministrazione comunale abbiamo deciso di prorogare i termini oltre la scadenza del 24 agosto 2015 in modo da poter favorire il più possibile la partecipazione dei cittadini. Per quanto riguarda le opere pubbliche vorrei dare due buone notizie, senza soffermarmi sulle ormai note le limitazioni di spesa imposte agli enti locali. A seguito del guasto del sistema di movimentazione delle paratoie principali sui Molini di Sotto, accaduto nel dicembre
scorso, è stato sostituito l'intero meccanismo che da meccanico è diventato oleodinamico. Dal punto di vista del funzionamento non è cambiato nulla ma si è guadagnato in rapidità e robustezza. I costi: l’intervento sulla parte meccanica, effettuato dall’impresa Mancini, è costato € 34.892,00; quello sulla parte elettrica, svolto dall’impresa Luciano Cajani, è costato € 4.331,00. Un’altra nota positiva riguarda la scuola elementare “Azzolini”. Fra settembre e ottobre del 2014 l’ufficio tecnico comunale aveva sostituito la caldaia tradizionale, danneggiata, con quattro modulari di tipo a condensazione di potenza complessiva inferiore all'esistente. Confrontando i consumi delle stagioni 2013/14 e 2014/15 abbiamo constatato un risparmio nei consumi di gas del 12,9%
per un importo di circa 2.300 euro. L'appalto era costato € 54.879,50 ed era stato eseguito dalla ditta FBF srl di Santa Maria di Sala.
Giuseppe Salviato Assessore alla Pianificazione territoriale, Lavori pubblici, Edilizia privata, Manutenzione del patrimonio
INCONTRO RAVVICINATO CON GIANDOMENICO TIEPOLO Da qualche tempo l’etichetta “terra dei Tiepolo” caratterizza il miranese, ma chissà quanti residenti in questa terra conoscono le opere di questa famiglia di pittori così importanti nello scenario veneziano, italiano ed europeo del Settecento che avevano scelto di vivere nella campagna di Zianigo? Il progetto “Tiepolo minore”, come è stato battezzato nel P.O.F. d’Istituto, vuol essere l’occasione di un approfondimento di questo argomento per alcuni studenti dei licei “Majorana – Corner”, tradotto in un evento divulgativo rivolto alla cittadinanza organizzato dagli ideatori del progetto. La sera di venerdì 12 giugno scorso c’è stato un primo assaggio pubblico dell’iniziativa nella barchessa di villa Morosini nel parco di Mirano. Gli “incontri ravvicinati” di conoscenza e successivo approfondimento tenuti nel corso dell’anno scolastico dal prof. Toni Andreetta, dalla prof.ssa Marcato e dal prof. Billo dell’Università di Padova sono diventati una “intervista impossibile” a Giandomenico Tiepolo, messa in scena con la partecipazione
di alcuni e alcune studenti dei licei classico e scientifico di Mirano, una delle quali nel ruolo dell’intervistatrice, gli altri e le altre in quello dei Pulcinelli, protagonisti originali e un po’ bizzarri di tanta arte di Giandomenico. A concludere, buffet con gnocchi di diversi colori: il cibo sognato da Pulcinella per un’abbuffata senza fine. La scelta di puntare i riflettori sulla figura di Giandomenico, figlio del ben più famoso Giambattista e tradizionalmente, ma in modo discutibile, considerato “minore”, è dovuta alla sua sorprendente modernità: figlio d’arte, fedele durante una lunga carriera alla pittura sontuosa e celebrativa del padre e al mondo fantastico da lui immortalato per la committenza nobiliare, non appena se ne sono verificate le possibilità ha dato immagine a una realtà completamente diversa, quasi beffarda, nei confronti delle invenzioni paterne e di tanta altra pittura della grande tradizione italiana, culminata a Venezia nel Settecento e di cui Giambattista è stato l’ultimo grande espo-
nente a livello internazionale. Giandomenico ha còlto l’aria nuova che nella seconda metà del Settecento e sempre più impetuosamente verso la fine di quel secolo, sconvolgeva gli assetti economici, sociali, politici, culturali, ponendo le basi della modernità di cui noi siamo eredi. Mentre le rivoluzioni spazzavano via il vecchio mondo aristocratico, Giandomenico dipingeva proprio nella villa di famiglia di Zianigo “Il mondo novo”, scena realistica di vita contemporanea allusiva alle aspettative e ai timori del rivolgimento epocale che si stava verificando. Negli ultimi anni della sua vita infatti avrebbe visto la fine della Repubblica di Venezia e le travolgenti campagne napoleoniche, che avrebbero irreversibilmente cambiato la faccia dell’Europa. Nella sua casa di Zianigo dipingeva anche una serie di scene con i Pulcinelli protagonisti: rappresentanti dell’umanità un po’ smarrita nel passaggio dalla società feudale a quella moderna, ma anche furbescamente pronti ad adattarsi per soprav-
vivere. Negli affreschi come nelle incisioni di Giandomenico i Pulcinelli spesso fanno comicamente il verso alla nobiltà in piena decadenza, imitandone goffamente usi e consuetudini; la differenza sta nel loro bagaglio di esperienze millenarie di popolani abituati a “vederne di tutti i colori” e a reagire con l’infallibile istinto di sopravvivenza a qualsiasi rivolgimento. Il gruppo molto ristretto di studenti dei licei giunto un po’ rocambolescamente e meritoriamente alla fine di questo percorso di approfondimento, stretto fra mille altre attività scolastiche precedentemente intraprese e fra le forche caudine delle ultime verifiche scritte e orali, ha toccato con mano come dietro a un’opera d’arte (in questo caso gli affreschi della villa Tiepolo di Zianigo ora conservati a Ca’ Rezzonico) ci sia un mondo da scoprire, il più delle volte insospettato e insospettabile! E’ sperabile che future repliche dell’intervista impossibile consentano la stessa scoperta a un numero crescente di miranesi e non, soprattutto giovani.
LO SPETTACOLO DELL’ADOLESCENZA IN UN PERCORSO A SPIRALE TRA I GIOVANI E LA LETTERATURA L’8 e il 9 giugno presso il teatro “Sandro Pertini” di Santa Maria di Sala si è concluso con la messa in scena ‘Lo spettacolo dell’adolescenza’ il progetto di Laboratorio Teatrale, avviato per iniziativa di tre docenti lo scorso 22 dicembre all’ IIS “8 marzo-Lorenz”. L’attività, che ha coinvolto quattro classi, è stata motivata dal desiderio di favorire un approccio esperienziale al testo letterario, attraverso la lettura espressiva, la riscrittura e la rielaborazione. Dialogando con il testo, individualmente e nel gruppo di lavoro, se ne penetra il senso e lo si riscrive dentro la propria vita. Quando poi lo si propone
sulla scena, incarnando storie e personaggi della letteratura, attraverso l’esercizio consapevole della parola e del contatto fisico con l’altro, se ne sviluppa e moltiplica il significato. Sulla trama costituta dal racconto “Radiopanico” di C. Lucarelli si sono intrecciati testi e incontrati personaggi tratti da opere di autori diversi: alle domande che l’errabondo pastore di Leopardi rivolge alla luna risponde l’amaro e sarcastico adolescente tratteggiato da Oriana Fallaci, ai sogni di gloria di Paco, l’ingenuo cameriere proposto da Hemingway, si contrappongono il formidabile coraggio e la struggente nostalgia che
ispirano le parole di Malala. Nella fatica dell’impegno e nella soddisfazione dei risultati, i ragazzi hanno vissuto l’esperienza di come la letteratura abbia a che fare con le loro vite e possa, effettivamente, operarvi una trasformazione. Il progetto conferma e amplia l’attenzione dell’Istituto “8 marzo-Lorenz” verso l’educazione globale, integrata e partecipativa, testimoniata in più direzioni (Energy for Africa, E-twinning, Scambi Interculturali, Accordo di cooperazione internazionale con l’Istituto Farroupilha-Brasile, Soggiorni linguistici all’estero). L’intuizione ha promosso una proficua sinergia di con-
tributi: Fondazione Riviera Miranese e Comune di Mirano hanno sostenuto con il loro impegno economico il progetto dell’Istituto; il Comune di Santa Maria di Sala ha messo a disposizione lo spazio per la messa in scena. Marta Dalla Via, autrice, attrice e regista ha animato e condotto il laboratorio in un percorso durato 7 mesi, con la collaborazione di Susi Danesin. Le spiazzanti incursioni nei testi letterari proposte in due incontri da Tiziano Scarpa, romanziere e drammaturgo, hanno contribuito a dare nuovo respiro alle attività. L’associazione culturale Echidna ha accompagnato la realizzazione del pro-
getto, curando in particolare la comunicazione e l’organizzazione dello spettacolo conclusivo, mediando e favorendo l’incontro fra le diverse esigenze delle numerose parti coinvolte. L’esperienza, elemento di novità e di vitalità per la scuola e per il territorio, merita di essere valorizzata e proseguita, anche perché ha confermato l’importanza dell’interazione tra ruoli, competenze e finalità delle diverse istituzioni per la promozione dei giovani come risorsa per l’intera comunità civile. Patrizia Ceola, Sara Fedalto, Daniela Ruffato
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LA BUONA SCUOLA Nel disagio, che si protrae da anni, in cui versa la scuola in Italia, cui non giovano né la ‘cattiva stampa’ né l’atteggiamento critico di chi pensa di poterne (s)parlare solo in quanto fruitore di servizi, vale la pena, invece, di mettere in luce quanto di buono e utile in essa si compie, giorno dopo giorno, senza proclami né pubblicità, ad opera di coloro che vi lavorano. Vale dire, innanzi tutto, che nell’istruzione (in-struere: costruire dal di dentro) si gioca il futuro delle nostre società e che nella scuola non si offrono servizi a utenti o clienti ma si preparano le nuove generazioni. Cioè nella scuola si produce cultura. I comuni hanno il compito di sostenere il diritto all’istruzione (art. 34 della Costituzione) sia curando gli spazi fisici e la loro idoneità (Ufficio lavori pubblici), sia assicurando tutti i servizi collegati alla scuola come refezione, trasporto, contributi per le attività integrative ed i progetti Pof (Ufficio istruzione), sia collaborando in attività culturali, teatrali, musicali, artistiche e sportive (biblioteca, Ufficio cultura e sport). L’impegno del Comune si esplica, quindi, sugli asili nido e su tutti i gradi della scuola dell’obbligo; gli Istituti superiori, invece, sono ricaduti finora nella gestione della Provincia anche se non sono mancate collaborazioni reciproche su pro-
getti di pubblico interesse. Il personale docente e ausiliario della scuola dell’obbligo e delle materne statali dipende, a sua volta, dallo Stato (MIUR) e tale rapporto trova mediazione negli uffici provinciale e regionale. Un’ultima ristrutturazione organizzativa del 2012 ha costituito gli Istituti comprensivi, cioè la riunione di tutte le scuole dell’obbligo e materne sotto un’unica direzione e segreteria, divise per ambito territoriale. Così, a Mirano, il Cavin di Sala fa da spartiacque tra le scuole a sud e a nord: al I circolo si è unita la scuola Media L. Da Vinci (con le due sedi di Mirano e di Scaltenigo ) formando l’Istituto comprensivo ‘Giovanni Gabrieli’, dove il nome del musicista veneziano del ‘500 indica la vocazione musicale del complesso scolastico. Esso comprende, oltre alla media, le elementari o primarie Alighieri, Carducci, Manzoni, Pellico e le materne statali Wolf-Ferrari e di via Meneghetti, per un totale di 1112 alunni/e (dati riferiti all’ultimo anno scolastico). L’Istituto Comprensivo Mirano 2 comprende la scuola media Mazzini, le elementari Petrarca, Azzolini e Alfieri, le materne Saggiotti e Zanetti Meneghini di Zianigo per un totale di 1146 alunne/i. La materna Zanetti Meneghini di Mirano è gestita da un c.d.a ma riceve un contributo annuo dall’am-
ministrazione così come le altre scuole materne delle frazioni a conduzione parrocchiale, dette paritarie. Ai rapporti con queste scuole dell’infanzia è preposta una Commissione Paritetica composta dei rappresentanti di ogni scuola e da 2 componenti del consiglio comunale, 1 di minoranza e 1 di maggioranza. Si riconosce, cioè, il ruolo fondamentale di educazione dell’infanzia laddove non vi sono Materne statali. In esse, la qualità dell’offerta formativa, molto elevata, si arricchisce spesso di un anno tra nido e materna (n. 3 nidi integrati). A questo panorama vanno aggiunti un Asilo Nido comunale, l’Aquilone, che accoglie i bimbi dai 3 mesi ai 3 anni e l’Asilo Interaziendale Zanetti Meneghini per i figli dei dipendenti del Comune, dell’Ulss e del Mariutto e della Fondazione Zanetti Meneghini. Esistono a Mirano anche due nidi privati e un nido in famiglia. Fin qui l’ambito su cui si esplica il ruolo del Comune con risorse umane e finanziarie. Ma, a Mirano, vi è anche uno dei poli di Istruzione secondaria più numeroso della provincia di Venezia: tre Istituti Statali, Otto Marzo-Lorenz, Levi-Ponti e i Licei classico linguistico scientifico Majorana-Corner e due Istituti professionali Regionali: Enaip e Engim per un totale di 4613 studenti, di cui solo il 18,53% è miranese. Quindi, nel nostro co-
mune confluisce gioventù del territorio circostante, dai comuni dell’Unione, dalla Riviera fino a sconfinare nelle province vicine. L’autonomia scolastica riconosce la scuola come autonormata e produttrice di saperi che possono e debbono riversarsi all’esterno in un rapporto proficuo con la cittadinanza. Istruzione e cultura sono diritti di cittadinanza e la loro fruizione è democratica se a tutti e tutte è data l’opportunità di accedervi. Le politiche scolastiche e culturali di un comune non producono profitti in denaro ma, di più, garantiscono la qualità della vita e delineano l’orizzonte spirituale della cittadinanza attiva. Ne sono esempio i progetti dei tre istituti superiori di seguito presentati. Renata Cibin, Delegata all’Istruzione e Cultura
LA “BUONA SCUOLA”: SI PUÒ FARE…CON I BACHI DA SETA! È iniziata quasi per caso un’esperienza che si è concretizzata in questi giorni all’Istituto “8 Marzo- Lorenz”, sezione Lorenz. Il ritrovamento di alcuni documenti in una vecchia soffitta, attestanti la pratica dell’allevamento del baco da seta nella frazione di Maerne di Martellago negli anni ’50, ha innescato il desiderio di scoprire questo misterioso mondo che tanta parte del tempo e delle fatiche dei nostri nonni ha richiesto e occupato. Così è cominciata l’avventura tentando di aprire uno squarcio sul nostro “passato prossimo” per scoprire una realtà complessa e al tempo stesso pervasiva di tutta la realtà contadina del XIX e XX secolo. A gennaio del 2015 le classi seconde delle sezioni Professio-
nale e Tecnico “Lorenz” sono state accompagnate dai docenti di italiano e storia in visita d’istruzione al Museo della Bachicoltura di Vittorio Veneto per comprendere la storia dell’allevamento dei filugelli dalla loro incubazione alla produzione della seta nelle filande locali. Il passaggio successivo è stato quello di confrontarsi con un’opera letteraria che attirasse la curiosità degli allievi, i quali, a casa e in classe, sono stati invitati ad accostarsi al testo "Seta" di Alessandro Baricco varcando le soglie di un mondo a loro sconosciuto e che tuttavia è stato in grado di trasmettere valori intramontabili quali la fedeltà nell’amore coniugale, il viaggio come metafora della vita, l’impegno e il servizio del singolo all’interno
di una comunità. A questo punto è stato ripercorso storicamente il lungo viaggio dei bachi da seta, dal lontano Oriente fino alle nostre campagne e ai nostri contadini, che secondo uno stimato agronomo martellacense, Agostino Fapanni, sono stati invitati ad allevare il prezioso animale e a coltivare il cibo di cui esso si nutre (il gelso) da Caterina Cornaro (1454-1510), nobile veneziana e donna illuminata che diffuse nel territorio veneto la bachicoltura. Il campo di indagine si è poi esteso a molti poeti, illustri e anonimi, che nel corso dei secoli hanno composto testi in prosa e in poesia sul baco da seta e sull’albero sapientissimo, (epiteto col quale Plinio il Vecchio definì il gelso): da Ovidio a Tolstoj, da Pascoli a D’An-
nunzio, da Govoni a Baricco. Uno sforzo quasi titanico, infine, è stato compiuto nell’ultima parte dell’anno scolastico per raccogliere i frutti di questo paziente lavoro di “tessitura”, dopo aver seminato nell’arco di una lunga gestazione (nove mesi!) curiosità, stimoli, conoscenze e aver profuso impegno fattivo e costante, tra docenti e discenti, al fine di portare a compimento ciò che si delineava inizialmente come un semplice abbozzo di ricerca. L’esperienza si è arricchita della collaborazione del collezionista sig. Angelo Pavanello, che ha generosamente fornito per l’allestimento della mostra stampe antiche (sec. XVIII e XIX), immagini sacre e manoscritti riconducibili ai temi trattati. Un doveroso ringraziamento
va a tutti gli allievi che hanno lavorato intensamente al progetto, ai docenti che hanno realizzato l’allevamento del baco da seta presso l’Azienda dell’Istituto, a chi ha trasportato e collocato nei locali della scuola gli strumenti della bachicoltura, vestigia di un mondo ormai scomparso. Ora proprio questo mondo sembra rinascere per volontà e lungimiranza di alcuni imprenditori delle province di Treviso e Venezia che intravedono nella bachicoltura una nuova opportunità di guadagno per le nostre terre. Nella scuola e nella vita è necessario rimettersi in gioco sempre, cambiare pelle come accade ai piccoli bachi e lavorare instancabilmente progettando nuovi percorsi per il futuro.
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L’I.I.S. “P. LEVI - G. PONTI” attraverso i suoi progetti Il Piano dell’Offerta Formativa dell’IIS LEVI-PONTI si è fortemente orientato verso la Sostenibilità: la scuola si è dotata un impianto fotovoltaico trifase da 7200 W, diciotto pannelli da 0.7 mq, cinquantaquattro pannelli in tutto per un totale di trentotto mq, rendendo così autosufficiente per gli usi elettrici una parte delle officine; abbiamo lavorato su progetti che hanno fatto conoscere un’innovativa tecnologia sulla quale università e imprese si stanno misurando da qualche tempo: la cella di Graetzel, un modo per convertire l’energia solare in energia elettrica a partire da vetri termici, biossido di titano e antocianine di origine naturale. I nostri ragazzi hanno fatto funzionare piccoli utilizzatori elettrici mediante celle che utilizzano antocianine derivati frutti di bosco o melograni. Si è costruito un kit che permette di far lavorare una classe di scuola media in modo da far costruire, in due ore, a diversi gruppi di studenti, delle celle funzionanti. Nell’ ISTITUTO è in fase di costruzione la CASA DELL’ENERGIA un innovativo edificio ad altissima efficienza energetica, contenente tutte le migliori tecnologie, consolidate o sperimentali, in materia di risparmio energetico, efficienza energetica, impiantistica solare fotovoltaica e termica e domotica. Partendo dall’analisi dei cambiamenti climatici in atto conseguenti l’uso insostenibile delle fonti energetiche fossili, propone un percorso critico di approfondimento sulle possibili alternative culturali e tecnologiche all’uso di gas, petrolio e carbone. Diverse esperienze con semplici apparecchiature permettono agli studenti di comprendere come avvengono le conversioni da una forma di energia a un’altra e come quasi tutta l’energia della terra derivi dal sole, sia che si tratti di “energia fossile” trattenuta nei legami chimici dei combustibili fossili, sia che si considerino forme di energia come quella luminosa dei raggi solari o come quelle assunte dall’ energia
cinetica del vento, dell’acqua dei fiumi o delle onde. Anni di attività da parte di docenti e studenti dell’Istituto Levi-Ponti hanno permesso di maturare la convinzione che la scuola può svolgere un ruolo di primo piano nell’educazione allo sviluppo sostenibile e nella conversione dell’economia verso scenari innovativi, portatori di posti di lavoro durevoli per i giovani, in linea con i nuovi orizzonti tecnologici che l’Europa sta delineando con determinazione. In linea con questi obiettivi ecco una breve presentazione di progetti realizzati. L’istituto “P.Levi-G.Ponti” nell’anno scolastico 2014/2015 è stato impegnato nella realizzazione di un progetto ERASMUS PLUS KA2 di partenariato strategico tra scuole dal titolo “schools promoting ReNEWable Energy". Al progetto hanno partecipato le scuole “MARTIN LUTHER SHULE di MARBURG in Germania, “ISTITUT CAN JOFRESA” di TERRASSA in Spagna, “IES FEDERICO MAYOR ZARAGOZA” di SIVIGLIA in Spagna e “ISOV DINCKOK TEKNIK VE ENDUSTRI MESLEK LISESI” di ISTANBUL in Turchia. PROGETTO BELLAMAR ADOTTA UNA SORGENTE La collaborazione tra il Consorzio Bonifica Acque Risorgive di Venezia, il gruppo Speleologico San Marco di Venezia e i docenti e gli studenti dell'Indirizzo Chimico dell’istituto Levi-Ponti di Mirano ha permesso di realizzare, negli anni scolastici 2013/2014 e 2014/2015 il progetto di cooperazione internazionale Proyecto Bellamar: Adotta una sorgente, per la salvaguardia di un’area umida tropicale e un’area carsica della provincia di Matanzas a Cuba. 12 studenti dell’IIS LEVI PONTI si sono recati a Cuba presso l’istituto partner e hanno realizzato importanti esperienze didattiche nel monitoraggio delle acque. Nella prima fase del progetto, grazie alla
collaborazione con il Consorzio Acque Risorgive, si è realizzato tra il 2012 e il 2014 il monitoraggio delle acque dell'Oasi di Salzano (VE) tramite il processo di fitodepurazione, che ha permesso di mettere a punto le metodologie poi esportate nello scambio internazionale. Tale collaborazione è continuata anche nell'a.s.20142015 con il monitoraggio del processo di fitodepurazione con fasce tampone arboree nel sito di Scandolara nel comune di Scorzè. Il progetto ha avuto il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, della Regione Veneto, della Provincia di Venezia e del comune di Mirano. Questo progetto ha vinto il premio "Label 2014 L'Europa cambia la scuola" “ENERGIA PER L’AFRICA” “Energia per l’Africa”, così si chiama il progetto che le sei classi quinte, due per ognuno dei tre Istituti che compongono la Cittadella Scolastica di Mirano hanno sviluppato nel corso dell’anno scolastico. Progetto che ha avuto come punto d’arrivo attraverso la raccolta di fondi, l’acquisto di un impianto fotovoltaico da inviare in Africa all’Università di Labè in Guinea Conacry, dove gli studenti per molti mesi all’anno devono studiare senza energia elettrica. L’iniziativa ha indirettamente coinvolto a partire dalla scuola tutto il territorio del miranese, studenti, genitori, amministrazioni comunali, associazioni. E’ stata una scommessa ed una rivoluzione per il nostro mondo scolastico di provincia. LAVORARE INSIEME: per un obiettivo comune, ciascuno portando la propria esperienza e le proprie competenze disciplinari. Il percorso durato tutto l’anno scolastico, ha permesso agli studenti e ai loro insegnanti di misurarsi con le materie curriculari, con i programmi per prepararsi alla maturità con una modalità nuova , un obiettivo concreto misurabile:
• Majorana-Corner con le sue discipline umanistiche e linguistiche ha permesso di arrivare a conoscere la realtà dove l’impianto verrà inviato: L’Università di Labè in Guinea Conacry dove gli studenti per molti mesi all’anno devono studiare senza energia elettrica. Ulteriore compito è stato quello di preparare le condizioni per sottoscrivere un gemellaggio tra i due Istituti scolastici: • 8 Marzo-Lorenz hanno steso un Business Plan preventivo per la realizzazione di tutte le fasi del progetto, legate ai costi (10.000 euro). Compito molto delicato e molto importante. Hanno inoltre sperimentato nuovi percorsi per la raccolta di fondi one-line attraverso la formula del Crowdfunding. Esperimento riuscito. • Levi-Ponti con la scommessa di individuare e acquistare dopo le dovute analisi, i vari componenti dell’impianto ad isola: i pannelli fotovoltaici, l’inverter, le batterie, il gruppo elettrgeno. Il tutto condito con la fantasia per riuscire a raccogliere euro dopo euro i soldi che sono serviti a realizzare il progetto. LAVORARE INSIEME: con l’associazione Guineani in Italia che da subito ci ha stimolati e ben indirizzati a continuare il lavoro. Con l’Associazione dei Comuni del miranese, nelle figure degli assessori alle Politiche Giovanili che sono stati nostri compagni di viaggio. Con le ACLI associazione presente e attiva nel nostro territorio che ha supportato la parte economica coordinando la raccolta di fondi e l’acquisto del materiale. Con Mamadou Diallo giovane guineano che è stato il motore e l’anima del progetto con i suoi ideali alti e le sue competenze elettroniche. LAVORARE INSIEME: è stato il motore vincente e significativo che ha permesso di sensibilizzare i nostri ragazzi alla grande tragedia che è l’immigrazione e il dramma dei profughi che scuote le coscienze e chiede atti coraggiosi.
PREMIAZIONE DEGLI STUDENTI DELL’ISTITUTO AGRARIO “8 MARZO - LORENZ” ALLA “FESTA DELL'AGRICOLTURA” DI MIRANO Domenica 30 agosto alle ore 12.00, in concomitanza con la cerimonia di inaugurazione della tradizionale “Festa dell'Agricoltura” di Mirano, sono stati premiati con borse di studio messe a disposizione dalla Coldiretti 4 allievi dell'Istituto Agrario “8 Marzo - Lorenz”, diplomatisi
quest'anno con il punteggio di 100/100. In tale occasione, è stato anche consegnato un attestato di merito a tutti gli altri allievi del “Lorenz” diplomatisi quest'anno, a ricordo del percorso scolastico quinquennale conclusosi positivamente.
Il “Lorenz” collabora alla “Festa dell'Agricoltura”, allestendo anche uno specifico stand, dove sono esposti, in particolare, gli ordinamenti di studio, sia dell'indirizzo Professionale che dell'indirizzo Tecnico Agrario, previsti dal Piano per l'Offerta Formativa e altre specifiche infor-
mazioni in merito alle peculiari attività didattiche che il “Lorenz” sta svolgendo nel territorio. Va infine ricordato che sono numerosi gli studenti del “Lorenz” che anche quest'anno hanno partecipato come volontari allo staff operativo della “Festa dell'Agricoltura”.
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Continua il nostro viaggio negli anni sessanta
Le letture
La mia generazione si è formata su Emilio Salgari e con i fumetti. I classici della letteratura per ragazzi (Verne, Dickens, Melville, Molnar) erano letti con entusiasmo ma non raggiungevano il pathos dell’avventura che sapevano offrire Sandokan o Tremal-Naik, i thugs, il Corsaro Nero o l’intrepida e vendicativa indiana Minnehaha. Tutti personaggi usciti dalla fervida fantasia dello scrittore veronese. È probabile che la mancanza della televisione e di altre forme di gioco e sport, finanziariamente onerose, creassero le condizioni necessarie per far sì che, in casa, il tempo libero venisse dedicato quasi esclusivamente alla lettura e rilettura di libri e giornaletti che facevano uscire il ragazzo dalle difficili condizioni di vita di tutti i giorni per accedere alla dimensione del fantastico. Così si leggevano avidamente i fumetti, oggi quasi tutti scomparsi. Dominavano in edicola Il Monello, l’Intrepido, gli Albi del-
settimanali e i racconti pubblicati avevano la formula del “continua” che invogliava l’acquisto del numero successivo se non si voleva perdere il filo conduttore della narrazione. È in questi fumetti, in special modo nel Monello e nell’Intrepido, settimanali che seguivo avidamente spendendo ben 60 lire, i racconti erano belli, con una trama complessa e ben congegnata, stupendamente disegnati nelle loro esatte prospettive e, ovviamente, senza alcuna concessione al sesso o alla violenza. Racconti ambientati nel Far West, nell’India sotto la dominazione inglese, nell’America moderna e avventurosa. Oppure il racconto era comico e avventuroso, ambientato in località di fantasia (Narciso putiferio e la sua agenzia riparatorti). Il Monello vantava personaggi come Rocky Rider, il principe Nizar di Suratnam, John Graham con capitan Conterios e Rosaria, Cuoricino e Superbone. Mentre
l’Intrepido, Nembo Kid, Capitan Miki, Kinowa, il Grande Bleck, un Ragazzo nel far West, Agente segreto X 9, Mandrake, Soldino, Tiramolla, Nonna Abelarda, Topolino, Tex, il piccolo ranger. Ma cosa avevano di speciale questi fumetti per conservare tanta vitalità commerciale e consenso? Molti erano
l’Intrepido, quasi specularmente e con le medesime ambientazioni geografico-temporali, metteva in scena Buffalo Bill, Liberty Kid, il Principe del Sogno, con Chiomadoro, Mayr e Kamboh, Pedrito el drito, Roland Eagle. Gli albi a strisce dal costo di 20 lire erano invece monopolio di capitan Miki, con Salasso e Doppio Rhum,
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Il grande Bleck con Roddy e il prof. Occultis, Kinowa, Un ragazzo nel far west. Solo la semplice rievocazione di questi personaggi mi suscita emozione che spero possa essere condivisa anche per altri coetanei che possono aver sfogliato quegli albi ricordando i particolari che sto descrivendo. Ripeto, anche la costruzione del racconto, di solito articolata in 30 o 50 puntate, era quanto mai intelligente. Trionfavano il bene e la giustizia e non mancavano atti unilaterali di amore dei protagonisti verso il prossimo e la società, antica o moderna, in cui questi eroi vivevano eternamente. Il giornalino costava mediamente trenta lire, ma il tasso di lettura era altissimo. Non solo per le considerevoli vendite, ma anche per la stessa circolazione indotta
sce comunque la possibilità di estraniarsi dal mondo reale. Ma, a parità di motivazioni, vale a dire la fuga, temporanea e fantasiosa nel sogno, negli anni sessanta noi lettori di fumetti ci rifugiavamo in una dimensione fantastica che conservava comunque i principi della realtà. Fosse quella del passato o di attualità. Oggi i nostri figli si trastullano in una dimensione dominata da mostri e situazioni irreali, come ci ha ben abituati la saga di Harry Potter e la letteratura fantasy. Allora si utilizzava il valore educativo anche nel sogno. Oggi lo si nega: vince e domina la situazione il più forte, il più furbo, il più crudele. Oggi, dei tanti fumetti degli anni cinquanta, sopravvive il solo Tex, l’indomabile ranger. Non più letto da adolescenti
conseguentemente a scambio nel mercato dei fumetti tra ragazzi. Una specie di moneta per successive permute. Le figurine si scambiavano con giornalini. I debiti e pegni si saldavano con fumetti. Il prestito in conto lettura si regolarizzava con uno stick (gelato-ghiacciolo). A metà anni sessanta la fumettistica cambia decisamente. Mentre le testate che ho citato iniziano il loro lento e graduale declino alimentato anche dal cambio della veste grafica, l’introduzione della musica leggera tra le tematiche dell’attualità ed il racconto completo (interpretato dai vari Ghibli, Lone Wolf, i Due dell’Apocalisse, i Laramy della Valle), sul mercato arrivano nuovi personaggi. Nel 1962 appare Diabolik, un sanguinario ed intelligentissimo criminale. Il successo decretato al nuovo albo da noi ragazzi desiderosi di trasgressione verso l’autorità di genitori, Chiesa, Scuola, morale, è immediato. Del terribile uomo in calzamaglia nera con occhi magnetici seguiranno tanti tentativi di imitazione. Ecco Kriminal, Sadik, Satanik, Demoniak, Spettrus, Killing, Raptus. Che non reggono all’usura del tempo non avendo né la genuinità del prototipo, né la possibilità di rivedere e migliorare i contenuti imitativi del ladro e assassino di Clerville combattuto dall’ispettore Ginko. Solo violenza e sesso. Spariranno nel giro di pochi anni. Con qualche rimpianto per noi ragazzi incuriositi dalle situazioni erotiche che questi idioti personaggi creavano ad arte ma che sapevano nel contempo eccitare la fantasia di adolescenti ancora chiusi all’esperienza del sesso. Negli anni settanta arriva poi un altro genere di fumetto demenziale. Quello piccante ed osé, sulla falsariga del successo cinematografico delle diverse infermiere, dottoresse, cameriere, soldatesse interpretate sullo schermo da Carmen Villani, Edvige Fenech, Lilli Carati, Sylva Kristel, Nadia Cassini, Gloria Guida. I titoli? Lando, Jacula, Messalina, Angelica, Isabella. Nemmeno questo genere avrà vita lunga. Verrà spazzato via da quella liberalizzazione di pensiero e libertà di sesso che negli anni ottanta raggiungerà il picco massimo per poi declinare sotto quell’overdose di libertà che caratterizza i nostri anni duemila. Osserviamo oggi l’edicola. Dylan Dog, Manga, Julia, Naruto, Lazzarus, Nathan Never vengono avidamente letti in quanto rappresentano forse il disagio giovanile nel nostro tempo, la possibilità di ripiegare in un mondo fantastico dell’assurdo, dell’horror, del sesso estremo che garanti-
ma da maturi nonni. La spiegazione? Tex è paragonabile ad un film che, per sua stessa definizione, permette l’evasione fantastica. Che però è un’evasione intelligente, basata su ideologie razionali, valori e soggetti e soggetti che potrebbero anche essere di attualità. Quale consiglio offrire in questo cuscinetto generazionale che possa sollecitare l’amore per una lettura intelligente in grado di inserire sullo stesso piano fumetti e narrativa classica? Risposta difficile che giro diplomaticamente all’ambiente scolastico. È quella la sede più deputata per dare consigli ai ragazzi su cosa scegliere, come leggere, quali risultati attendersi dalla lettura. Sapendo selezionare la buona lettura da quella cattiva, anche il fumetto intelligente potrebbe essere rivalutato. Abbandonando l’investigatore dell’occulto Dylan Dog e concentrando ammirazione per il soldato Nemecek protagonista con il capitano Boca de “I ragazzi della via Pal”, il ragazzo potrà consolidare le basi per saggistica e narrativa, non più di avventura ma di altro genere. Alimentando una passione che dovrà conservare per tutta la vita, essendo la studio-lettura ben più importante di qualsiasi impegno finalizzato al solo miglioramento della vita professionale. Addio per sempre a Rocky Rider, sceriffo di Torville ed alla Metropolis di Nembo Kid. Mi auguro di cuore che le nuove generazioni di disegnatori, fumettisti e soggettisti sappiano trovare degni sostituti di questi grandi eroi di sessant’anni fa.
Oscar de Gaspari (continua) Nel prossimo numero: la politica
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CESVITEM: UN MONDO MIGLIORE NASCE A SCUOLA Sviluppiamo l’educazione, educhiamo allo sviluppo. Non è un semplice gioco di parole. È l’estrema sintesi dell’impegno che il Cesvitem porta avanti dal 1987 a favore dei popoli del Sud del mondo. “Il nostro impegno cammina su due gambe - spiega Simone Naletto, presidente dell’ong miranese -. Da un lato, in Africa e in Sudamerica, c’è il costante lavoro per la promozione del diritto all’istruzione, sintetizzato appunto nello slogan “sviluppiamo l’educazione”. È un passaggio fondamentale per offrire a tutti le stesse possibilità, per dare ai bambini di oggi gli strumenti per fare le proprie scelte e diventare parte integrante e attiva della società e del mondo. Per questo il diritto all’educazione non deve essere considerato solo un diritto soggettivo della persona, ma anche un investimento centrale per l’autosviluppo dei popoli: la mancanza di educazione priva non solo una persona del suo potenziale, ma l’intera società delle fondamenta del proprio sviluppo”. Una filosofia di base che, in quasi trent’anni di attività, si è concretizzata in decine di progetti, tutti volti a favorire il percorso scolastico di bambini e ragazzi: dalla distribuzione di materiale didattico alla costruzione di scuole, passando per progetti a favore delle famiglie per combattere la piaga dei minori troppo poveri perfino per iscriversi a scuola. “Il fiore all’occhiello, da questo punto di vista, restano i progetti di sostegno a distanza, tramite cui oltre 10 mila beneficiari hanno avuto la possibilità di andare a scuola. C’è chi è arrivato solo al diploma di scuola primaria, traguardo comunque non scontato in molte aree del Sud del mondo, e chi è arrivato addirittura fino alla laurea”. La prima è stata Cesaltina, laureatasi in Chimica all’Universidade Pedagógica di Maputo,
in Mozambico. Poi è stata la volta di Roosvelt e della sua laurea in Economia Aziendale all’Universidad Cesar Vallejo di Trujillo, in Perù. Sempre “peruviana” è stata la terza laurea, quella di Katharine in Fisica all’Universidad Nacional de Trujillo. E infine ecco Jorge, che ha ripercorso (stessa facoltà e stessa università) la strada di Roosvelt, portando a quattro il numero dei beneficiari dei progetti di sostegno a distanza del Cesvitem a raggiungere questo importante traguardo. E nei prossimi anni almeno un’altra decina di ragazze e ragazzi, tra Perù e Mozambico, potrebbe seguire la stessa strada. “Si tratta davvero di un’enorme soddisfazione - sottolinea Naletto -, in particolare per un’associazione come la nostra che da sempre punta sulla promozione del diritto all’istruzione come chiave per la costruzione di un mondo migliore. È la dimostrazione che stiamo lavorando nella giusta direzione: anche bambini nati e cresciuti in condizioni difficili, se aiutati in modo corretto, possono farsi strada nella vita. Certamente si tratta di un’ulteriore sfida, in particolare dal punto di vista economico: a seconda della facoltà, il costo annuale di una borsa di studio può variare da 6-700 fino a 1.500 euro”. Per questo, dal 2014, il Cesvitem ha lanciato il Fondo Borse Futuro, per raccogliere anche piccole donazioni una tantum per sostenere i nostri studenti universitari. “Ringraziamo di cuore tutti i padrini che stanno sostenendo questi ragazzi, ma lanciamo anche un appello a tutti gli amici del Cesvitem. Non occorre per forza arrivare a coprire un’intera borsa, bastano anche piccoli contributi, che sommati alle donazioni di altri sostenitori, ci aiuteranno a festeggiare presto nuovi laureati”. Ma, come detto, il Cesvitem cammina
anche su un'altra gamba: “educhiamo allo sviluppo”, perché nel tentativo di promuovere il benessere del Sud del mondo, il nostro ruolo non può limitarsi all’assistenzialismo e al sostegno economico. “Il modello su cui abbiamo fondato il nostro benessere sta mostrando tutti i suoi limiti, ambientali e di giustizia. Per questo proponiamo di andare incontro ai popoli del Sud, abbracciare nuovi modelli e stili di vita, creare assieme un nuovo equilibrio e una nuova idea di sviluppo “sobrio” che permetta la costruzione di un mondo migliore e, soprattutto, giusto”. Vanno in questa direzione, in particolare, le attività promosse ogni anno dal Cesvitem nelle scuole italiane, dalle primarie alle superiori. Decine di incontri per rafforzare la conoscenza e il rispetto tra popoli, per promuovere una nuova idea di sviluppo orientata verso la sobrietà e la giustizia, per promuovere una presa di
coscienza del potere insito nei nostri gesti quotidiani e della responsabilità. In questi mesi spicca il progetto “Finestre sul mondo”, rivolto alle scuole superiori, che punta a favorire nei ragazzi una maggior consapevolezza sul legame tra sottosviluppo e flussi migratori. “Grazie a questo progetto abbiamo la possibilità di portare direttamente nelle classi immigrati e profughi, facendoli interagire con gli studenti, dando vita a incontri spesso emozionanti che dicono più di mille articoli di giornale”. Perché un futuro migliore si costruisce sui banchi di scuola, nel Sud come nel Nord del mondo. Per informazioni su tutte le attività del Cesvitem, compreso i progetti “Borse Futuro” e “Finestre sul mondo” (che riprenderà con il prossimo anno scolastico) è possibile contattare la segreteria del Cesvitem (tel. 041 5700843, e-mail info@cesvitem.org) o consultare il sito www.cesvitem.org.
The Oxford School of English Fondata nel 1961, The Oxford School of English Srl, è un’azienda cha da più di 50 anni si occupa dell’insegnamento della lingua e della cultura inglese nel nord Italia. In un mondo sempre più globale dove la conoscenza dell’inglese è un requisito fondamentale per accedere al mondo del lavoro, The Oxford School of English è considerato un centro di eccellenza sia per la qualità dell’insegnamento che per le possibilità offerte dall’istituto di ricevere certificati ufficiali europei e americani della conoscenza della lingua. Il Direttore dell’azienda è Philip Panter, professore inglese laureato alla Cambridge University e con 40 anni di esperienza di insegnamento della lingua inglese agli stranieri. Tutti gli insegnanti sono laureati, madrelingua, con certificazione Celta-TEFL (Teaching English as a Foreign Language) e accuratamente selezionati. I metodi di insegnamento, utilizzati nelle 16 sedi dell’azienda, sono i più avanzati del settore ed i testi d’insegnamento sono aggiornati annualmente per garantire agli studenti non solo una solida conoscenza della grammatica, ma anche del linguaggio e della cultura in ambito anglofoni, settori in constante mutamento. The Oxford School of English offre corsi di General English a studenti di tutte le età, dal livello A1 al livello C2, con programmi standard, sia annuali che
intensivi, oppure specializzati (Business English, inglese per il turismo, letteratura inglese e inglese medico). L’azienda offre inoltre corsi aziendali su misura per le diverse esigenze professionali, corsi individuali, corsi di conversazione e corsi specializzati per ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori. Tutti i nostri corsi sono validi come credito formativo. The Oxford School of English prepara per i principali esami internazionali di lingua inglese, richiesti per l’accesso a università straniere e sempre più di frequente ricercarti nel mondo aziendale. L’istituto riconosciuto con Decreto del Ministero della Pubblica Istruzione, è centro autorizzato dall’Università di Cambridge per la preparazione agli esami KET, PET, FCE, CAE, CPE e BEC e agli esami IELTS e TOEFL. Inoltre, l’azienda mantiene uno stretto rapporto di collaborazione con l’istituto universitario Ca’ Foscari di Venezia, il quale riconosce gli esami OXSET, esami interni del gruppo Oxford, come esami abilitanti all’accesso ai corsi di laurea di tutte le facoltà. Per i più piccoli, le scuole del gruppo Oxford School of English offrono corsi estivi — English summer camps — tenuti da personale madrelingua, specializzato. La scuola di Mirano, in particolare, organizza un Summer Camp in cui ai bambini vengono insegnati i rudimenti della tecnica performativa, av-
valendosi di insegnanti con pluriennale esperienza nell’ambito teatrale. Alla fine del Camp i bambini si cimentano in uno spettacolo tenuto in lingua, imparando così in modo dinamico e divertente. The Oxford School of English offre, infine, servizi di traduzione e interpretariato, consulenza gratuita inerente a soggiorni studio presso prestigiose Università straniere, in Irlanda, Scozia ed Inghilterra, consulenza e formazione per docenti italiani di materie altre, applicando la metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning). Per queste ragioni The Oxford School of English si è guadagnata negli anni l’ottima reputazione di cui gode, rimanendo un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono imparare seriamente la lingua e la cultura inglese in Italia. Visitate il sito: http://www.oxfordschool.com/
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5ªGIORNATA ECOLOGICA A MIRANO Domenica 31 maggio si è svolta la 5ª giornata ecologica a Mirano, organizzata dal Gruppo "Amici Micologi Mirano, avvenimento che si ripeterà ogni anno in questo periodo. Il Gruppo "A.M.M.", lancia un forte appello a tutte le Associazioni e Gruppi Culturali e Sportivi, alle Scuole di ogni or dine e grado e a tutti i cittadini affinché aderiscano e collaborino alla riuscita di questo importante avvenimento ormai annuale. Alcuni componenti il Ns. Gruppo si sono dedicati alla raccolta delle bottiglie di plastica e vetro, in diverse vie e fossati del territorio Miranese. Risultato: 20 sacchi di plastica grandi, con centinaia e centinaia di bottiglie (di plastica e vetro) raccolti in poche ore, solo in una piccola parte di Mirano. La nostra città si ama curando e proteggendo il suo ambiente dal quale dipende la salute e la qua-
lità della vita di tutti noi. Ma che cos'è la giornata ecologica? E' un momento di aggregazione collettiva per ripulire quelle zone del territorio che, con il passare degli anni, si sono lentamente riempite di rifiuti di vario genere come lattine, bottiglie di plastica, sacchetti di polietilene, avanzi di ogni tipo che la maleducazione e l'incuria di cittadini, dimenticando ogni regola del vivere civile, distribuiscono a piene mani nella più serena tranquillità, "tanto c’è chi pulisce", "tanto cosa vuoi che faccia una lattina in più o in meno!": questi, generalmente, sono i pensieri inconsci che passano fugacemente nelle menti delle persone che si compor tano in questo modo. Ora è il momento di porre fine a questo degrado ambientale così dannoso e inammissibile in una comunità civile come Mirano.
Ringraziamo l'Ufficio Ambiente del Comune di Mirano e la V.E.R.I.T.A.S., per la disponibilità e materiale concesso e tutti i partecipanti all’iniziativa. Il Presidente Paolo Trevisanato
Polisportiva “Città di Mirano” Caro Lettore, da poco più di due mesi abbiamo deciso di dar vita e forma ai nostri sogni, ovvero di entrare a far parte attivamente del mondo sportivo con tutti le innumerevoli e molteplici sfaccettature sociali e culturali che tali avventure comportano. Con il mese di luglio abbiamo infatti costituito la Polisportiva "Città di Mirano", una realtà che a piccoli passi si pone come obiettivo quello di costruire e mantenere nel tempo appoggi, sinergie e collaborazioni sportive ma non solo, anche con tutte le associazioni socio culturali del Comune che avessero interesse a farlo. In un periodo dove le sponsorizzazioni scarseggiano e le Istituzioni devono sottostare ogni giorno di più a vincoli di spesa, riteniamo fondamentale creare delle interazioni con chi già da anni è presente sul territorio; da queste considerazioni abbiamo sviluppato fin da subito, in ambito calcistico, dei proficui dialoghi con la Polisportiva San Pio X° e con l'USD
Zianigo che hanno portato alla nascita di un Settore Giovanile di quasi settanta ragazzi e all'iscrizione una squadra al Campionato Provinciale di Terza Categoria. Calcio quindi ma non solo... sono sul tavolo idee di cooperazione su svariati aspetti con realtà comunali di baseball, pallamano, pallavolo e calcio a cinque. L'obiettivo è quello nel prossimo triennio di ramificare e sviluppare tali intese in più settori possibili. Presenteremo a breve alle Istituzioni una serie di incontri finalizzati alla conoscenza e all'approfondimento di aspetti fiscali burocratici nel mondo sportivo al quale inviteremo tutte le Associazioni e, più in genere, cercheremo di creare entro la fine della stagione 2015/2016 una serie di piccoli eventi per farci conoscere; tali eventi verranno poi ripetuti e consolidati negli anni portandoci al primo step di crescita stabilito nel nostro progetto, che è posto a tre anni.
L'avventura sarà lunga e faticosa e sappiamo di non essere nè i più bravi nè tantomeno i più intelligenti..... sappiamo anche però di aver formato un gruppo giovane (tutti i dirigenti della Polisportiva sono under 40) e voglioso di far le cose in un certo modo: moderno, innovativo e in prospettiva. Sicuramente "non piaceremo a tutti" come del resto altrettanto sicuramente qualche "errore di gioventù" verrà commesso, però siamo consapevoli di dove vogliamo arrivare e abbiamo la convinzione che ci arriveremo. Siamo disponibili a qualsiasi tipo di confronto e di dialogo finalizzato ad una crescita dell'intero movimento sportivo, come del resto siamo disponibili ad abbracciare qualsiasi persona che creda e sposi la nostra filosofia. Porgiamo i nostri più calorosi saluti dandoci appuntamento ai primi bilanci di fine anno. Team "Polisportiva Città di Mirano"
CLASSIFICA DEI BORGHI FELICI D'ITALIA: ANCHE QUEST'ANNO MIRANO È TRA I PRIMI CENTO “Il Sole 24 Ore” e Centro Studi Sintesi hanno pubblicato la classifica 2015 dei Borghi Felici d’Italia, vale a dire la graduatoria che ordina i comuni tra i 5.000 e i 50.000 abitanti che in assoluto godono della miglior qualità della vita nel nostro Paese. Mirano non solo conferma la presenza nei primi 100 migliori comuni, ma addirittura migliora la propria posizione rispetto al 2014, salendo dall’85° al 77° posto. Per formulare la classifica, il Centro Studi Sintesi prima ha selezionato un numero ristretto di comuni (158) che rispettasse i parametri di accesso, poi, tra questi, ha stilato una graduatoria sulla base di indicatori specifici, come la qualità dell’ambiente, le condizioni di vita materiali, i rapporti sociali, la sicurezza, ecc. Interessante, dunque, osservare in quali settori Mi-
rano abbia fatto i maggiori passi avanti, quelli che le hanno permesso di salire ulteriormente questa classifica. Nell’importante categoria delle condizioni di vita materiali (vale a dire quella che contiene, tra le altre cose, il benessere economico dei residenti) Mirano è salita dal 68° al 65° posto. I miglioramenti più sensibili si sono avuti nelle categorie Ambiente (dall’83° al 61° posto) e nella Sicurezza (dal 27° al 15°). «La conferma di Mirano in questa classifica – ha osservato la Sindaca Maria Rosa Pavanello – è una testimonianza in più dell’ottima qualità della vita della nostra città, aspetto che le è storicamente riconosciuto. Il fatto, poi, che sia salita di posizione può essere visto come un bel riconoscimento per il
lavoro che come Amministrazione abbiamo fatto in questi anni e uno sprone a fare ancora meglio in quelli a venire. C’è da essere particolarmente soddisfatti per le ottime performance nella Sicurezza (da sottolineare che siamo il 15° comune più sicuro d’Italia) e nell’Ambiente. Non ci fermeremo qui, continuiamo a lavorare per rendere migliore il territorio miranese: ad esempio, nel 2016 partiranno i lavori per sistemare villa XXV aprile e il suo parco, possibili grazie a fondi comunali e a quelli ottenuti dalla Regione (340.000 euro) nell’ambito del progetto Ipa». (Dal sito del Comune di Mirano - Notizia del 18.08.2015)
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L’OSTERIA “A MOSTACCIONA” Il centro estetico Fior di loto a Marghera, all’altezza del civico 38 di via Trieste, promette e realizza il desiderio di bellezza che alberga in ciascuno di noi. Ma settant’anni fa, ben altri servizi, comunque destinati alla persona, si esercitavano in quello stesso edificio. Infatti, fin dal 1946 era stata aperta un’osteria con annesso campo di bocce. Per quei tempi, siffatti locali rappresentavano lo svago, dopo una giornata di duro lavoro manuale, delle classi meno abbienti che non potevano permettersi costosi divertimenti alternativi. Anche se l’osteria era vista da sempre come luogo di perdizione, il vizio del bere, il gioco, il turpiloquio, le bestemmie, gli atteggiamenti volgari, caratterizzavano comunque negativamente il locale sia per la vigile comunità religiosa come per la più borghese società civile. Un bravo giovane non doveva frequentare quelle bettole. Ma quei brutti locali rappresentavano pur sempre il momento in cui lo sfruttamento del sistema produttivo sull’operaio-contadino conosceva un attimo di sosta. Unico ambiente dove si poteva esprimere una libera opinione, al di fuori del coro imposto dalla cultura dominante, prima fascista, ora moderata e democratica, ma sempre autoritaria. L’osteria rappresentava anche un riferimento culturale. A cominciare dalla celeberrima manzoniana “Alla luna Piena” dove Renzo si ubriaca e spiffera tutto allo spione gendarme con la complicità dell’astuto oste. Al cinema, dove il Marchese del Grillo dell’omonimo film con Alberto Sordi, proprio nell’osteria si spoglia dei panni del nobile per indossare quello del popolano ubriacone, furbo e violento, a lui ben più congeniale. Segno che l’antenato di bar, pub e pizzerie, aveva attraversato la millenaria storia dell’uomo e del suo tempo libero. Non senza un certo favorevole ammiccamento sociale. La Mostacciona, osteria della quale ci stiamo occupando, occupava il piano terra e retro di un edificio di via Trieste a Marghera. Vendeva fino sfuso e da asporto, liquori e qualcosa da mangiare che stimolava comunque il beveraggio, fine istituzionale del locale. Era tappa obbligata per i lavoratori che tornando dalle fabbriche di porto Marghera e dintorni trovavano nel bicchiere di vino un momento di convivialità e ristoro prima di riprende il lungo percorso in bicicletta che li separava dai paesini di residenza dell’entroterra veneziano, Chirignago, Spinea, Mirano, Salzano, Zianigo, Oriago, Mira. Primo gestore dell’osteria, a partire dal 1946, era un donnone che superava abbondantemente il quintale. Pur avendo la certezza che fosse una donna, aveva poco di femminile. Due enormi baffi le spuntavano sotto il naso confondendosi, ma non più di tanto, con una fitta peluria che le incorniciava il viso. E che poteva essere scambiata per la barba di un uomo. Al punto che per unanime testimonianza, la signora diligentemente si radeva ogni mattina entrando in conflitto con il marito per via dell’uso delle comuni lamette. Di faccia pulita e rubiconda (forse per abbinare i colori della sua persona al vino che vendeva, o più verosimilmente in conseguenza delle tante “ombrette” che beveva in compagnia dei clienti, per stimolare in loro la domanda di quelle successive) vestiva sempre di nero. Indossava preferibilmente – tipico per l’epoca – un enorme grembiulone tutto nero con tre capienti tasche. Le prime due erano destinate alla cassa mobile, la terza, abitualmente piena di caramelle e pesciolini di liquirizia, serviva per il resto. Una forma di baratto che avrebbe anticipato di qualche decennio la carenza di spiccioli (minassegni del 1974 e gettoni telefonici negli anni ottanta). Il donnone si chiamava Emilia Zago. All’epoca poteva avere quarant’anni e per tutti era la mostacciona per via dei folti baffi che lei stessa aveva accettato e che benevolmente trascurava. Al punto che l’osteria si identificava con Lei. Ma non solo. Anche la stessa borgata aveva assunto il so-
prannome attribuito a quel simpatico connubio tra maschio e femmina rappresentato dalla padrona dell’osteria. *** Qualche tempo fa – scrivo queste note a giugno 2015 - presi l’autobus a Mestre e poco prima del capolinea chiesi al maturo autista, di indicarmi in tempo utile quando fossi arrivato alla località “Mostacciona”. Con serietà professionale il conducente mi fece scendere esattamente all’altezza di un negozio di estetica, non senza avermi avvertito a voce che eravamo arrivati in località mostacciona. Si era espresso con la stessa disinvoltura con la quale un suo collega di Treviso avrebbe indicato la località Monigo, uno di Padova il quartiere Arcella, un altro di Vicenza, la borgata Santa Lucia. *** La mostacciona dirigeva la sua osteria con la fermezza di un sergente di caserma. Permetteva il gioco delle carte e delle bocce ma non l’azzardo. Lasciava che i clienti si ubriacassero tranquillamente purché non recassero disturbo agli altri avventori. E in ogni caso ci pensava lei e solo lei a cacciare fuori chi avesse esagerato con il bicchiere. Ma aveva anche un cuore d’oro. Faceva credito a tutti e teneva sotto il bancone dalla mescita uno sgualcito e sozzo quaderno, tutto imbrattato di macchie nere, dove annotava per ogni pagina i debitori più incalliti e recidivi. Quando le cifre, sempre ben incolonnate, arrivavano al fondo della paginetta, non esistevano riporti contabili, e per il debitore suonava l’ora del pagamento. Ma per chi voleva imbrogliarla, la mostacciona era implacabile. Se ne accorsero a proprie spese due disgraziati qualsiasi, che in un sabato di un anno non ben precisato, avevano progettato di scroccare cena e pernottamento alla locanda dell’Emilia. Riferirono dunque le testimonianze orali che quella sera due avventori, all’apparenza squattrinati, fecero il loro ingresso in osteria chiedendo quanto di meglio si poteva avere per cena, con possibilità di pernottare per la notte. Furono serviti a puntino e dopo aver abbondantemente bevuto e giocato a carte, chiesero una stanza che avesse le finestre sul retro, non prima di aver assicurato all’esterno le loro importanti biciclette con un complicato nodo in fil di ferro. Attesero le due di notte e quando tutti i giocatori di bocce se ne furono andati, si prepararono ad attuare la beffa ai danni della mostacciona. Cioè andarsene senza aver pagato il conto. Lasciando un biglietto di scherno per la padrona, addirittura in versi. “All’illustre baffona Che ci servì vino e faraona Le furbe volpi dai modi suadenti L’Emilia salutan riconoscenti” Si calarono dalla grondaia con l’aiuto di una robusta corda e guadagnarono rapidamente la rete di confine che separava il tratto terminale del campo di bocce dalle altre proprietà private. Stavano per scavalcarla agilmente quando all’improvviso, dal dietro, furono bloccati alle caviglie da due mani che potevano benissimo essere scambiate per la bocca di un inferocito cane da guardia. Era la mostacciona, che in campana da sempre, aveva arpionato i ladruncoli che, seppur uomini robusti, ben poco poterono fare per liberarsi dalla stretta dell’oste e dalla sua forza fisica, moltiplicata dalla rabbia provata per il confermato tentativo di raggiro. Una volta all’interno dell’osteria, lontano da occhi indiscreti di qualche improbabile nottambulo, l’Emilia appioppò due severi ceffoni a entrambi, tanto per presentare le proprie credenziali ai malcapitati e inviare il chiaro messaggio che era lei a condurre il gioco e decidere le punizioni. Senza tenere in alcuna considerazione eventuali parole di scuse a discolpa. E la punizione fioccò, tanto micidiale quanto opportuna. Per un mese i due disgraziati dovettero presentarsi dopo cena all’osteria, lavorare in cucina e svolgere tutte le più
odiose incombenze di pulizia, facilmente intuibili in un locale di ristorazione come era un’osteria di quei tempi. E con obbligo di esibire sul petto di ciascuno, i poetici versi che di ironico non avevano più nulla se non la prova evidente di quanto grulli si fossero dimostrati i due protagonisti. A garanzia che dopo la prima serata di corvè i furbacchioni non se la sarebbero data a gambe, la Mostacciona aveva messo sotto chiave le loro biciclette. E in quei tempi essere senza mezzo significava non poter lavorare né muoversi, né avere alcuna vita di relazione. Così i due malcapitati lavorarono gratis sotto l’occhio vigile della padrona, sbeffeggiati da tutti i clienti ai quali, con molta discrezione, la mostacciona aveva fatto conoscere la storia della mancata truffa ai suoi danni. Ma come aveva fatto la mostacciona a scoprire l’inganno? Molto semplicemente, con l’occhio esperto dell’oste aveva subito capito che i due non erano portatori di ricchezza da sperperare in un’osteria. Di più erano arrivati in bicicletta e quindi un pernottamento per coprire una distanza da casa facilmente superabile a colpi di pedale, non stava in piedi. Infine l’aver chiesto la camera dalla quale poter scappare, insalutati ospiti, era ulteriore motivo di sospetto. Per il resto la forza dell’oste e la sua sicurezza erano tali da non richiedere il ricorso ai carabinieri. Così anche in quella circostanza e senza volerlo, la mostacciona diede il suo contributo alla consolidata fama di furbizia e scaltrezza da sempre appannaggio degli osti. Emilia non era soltanto furbizia e scaltrezza al servizio dell’incasso giornaliero. Pur con modi burberi era molto comprensiva con la clientela che si ubriacava. Non era raro vederla uscire dall’osteria con l’avventore completamente ubriaco, tenerlo sotto braccio, aiutarlo a salire sulla bicicletta faticosamente identificata. Una volta messo in equilibrio, la buona donna imprimeva al binomio uomociclo una accelerazione così forte da consentire al devoto amante di Bacco di arrivare a casa sua o giù di lì, sano e salvo e comunque con pochissimi danni alla salute. Ovviamente in collaborazione con l’Angelo Custode, da sempre protettore degli ubriaconi. Il suo nobile gesto era perfettamente paragonabile a quell’attrazione delle sagre che consisteva nel far fare diversi giri a un carrello, obbligato a percorrere un circuito ellittico tante volte quanto lo permetteva la forza del giocatore. La Mostacciona diresse l’osteria fino al 1957, poi cedette la licenza e di lei si perse ogni traccia. Anziani testimoni furono concordi nel dichiarare che si ritirò in un rustico di campagna nella zona di Spinea, poi a Mestre dove morì il 13 dicembre del 1966 all’età di 63 anni. Ottenendo dal destino un bel dono. A tanto chiasso e alla baldoria di osteria che pervasero gli anni della sua tarda vita professionale, subentrarono l’isolamento, il silenzio e la pace nel breve crepuscolo della sua esistenza. L’osteria le sopravvisse per altri 18 anni fino a scomparire del tutto nel 1975. Inghiottita, per la regola del contrappasso, da ben altre attività. Oggi la località Mostacciona, come ricordato, sopravvive solo nel ricordo degli anziani: fatalmente il tempo che scorre e l’esigenza di esprimersi con più eleganza hanno rapidamente steso l’oblio su ogni cosa, soprattutto su questa singolare definizione di quartiere. E di come l’Emiliamostacciona avesse saputo gestire il locale si è persa completamente la memoria. Da parte mia non posso chiudere questa breve nota senza chiaramente evidenziare con orgoglio che anch’io ho avuto modo di entrare nell’osteria di via Trieste a Marghera. E di ricordare, tra una bestemmia e un’imprecazione, l’insolito, innaturale e inconsueto ordine impartito dalla Mostacciona di portare un’aranciata a un annoiato bimbo che attendeva il ritorno dal lavoro di papà Mario. Oscar de Gaspari
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Charles Baudelaire: “Chi non beve vino ha qualcosa da nascondere” Con veste rinnovata e lo stesso spirito di molti anni di attività, la nuova sede dell’Enoteca ai Gemelli apre le porte e bottiglie per il tuo piacere di stare a tavola. E non parliamo di vino e champagne, ma anche di ottimi distillati, birre artigianali italiane e tedesche, olii extravergini selezionati, sughi, aceti balsamici, confetture insolite, pasta di Gragnano e altre rare golosità. Per gli amanti dell’enologia “fai da te” l’enoteca riserva un apposito spazio per la vendita di vini sfusi alla spina o in bag in box con proposte di vini bianchi e rosati da destinare alla tavola quotidiana o all’imbottigliamento. Inedite selezioni che verranno dedicate a tutti coloro che vorranno soddisfare la voglia di godere dei buoni prodotti che l’Italia e la vita ci sanno ancora offrire. L’Enoteca ai Gemelli si trova nelle vicinanze del centro storico di Mirano in Via Villafranca, 26
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Shaula Italia protagonista al III Trofeo Principato di Monaco Special Edition “Vele d’Epoca in Laguna”
A fine Giugno si è svolto a Venezia il III Trofeo Principato di Monaco, pre-
stigiosa manifestazione velica con barche d’epoca. Un evento suggestivo alla
quale hanno preso parte ben 17 barche costruite tra il 1950 e il 1975 così seducenti per la storia e la tradizione di cui sono portatrici, inserite in uno scenario unico come solo Venezia sa offrire. Protagonista assoluto per la categoria spirit of tradition, ovvero quelle barche costruite in tempi recenti ma su progetti del passato, ha vinto Shaula Italia di Emanuela Aggio. Questa vittoria ha per molti versi un doppio valore: il prestigio della competizione sportiva ma soprattutto il ricordo del “Comandante” Giuliano Benetti che ci ha lasciato da pochi anni. Quella sulla quale noi, che siamo il resto dell’equipaggio, continuiamo a navigare è la sua barca, un guscio in apparenza piccolo e fragile, ma preparato meticolosamente per affrontare ogni mare. E’ lui, il Comandante, ad essersene preso cura e ad averci istruito su come governarla. Ed è stato sempre lui ad
avere tracciato attentamente la rotta, dopo avere analizzato le condizioni meteorologiche ed avere individuato pericoli e ridossi. “ E’ giunta l’ora del cambio di guardia. Dopo una lunga navigazione il Comandante cede la barra e va a riposare”. Chi al timone, chi alle manovre, continuiamo dunque ad accumulare miglia senza cambi di rotta, preparati a godere del soffio dei venti favorevoli o a cazzare le scotte qualora questi dovessero spirare in direzione contraria. La tua barca è al sicuro e proseguirà senza indugiare il suo lungo viaggio tra le onde. Buon vento. Comandante. Giorgio Pesce
Un anniversario di matrimonio è la celebrazione di amore, fiducia, collaborazione, tolleranza e tenacia. Il giorno 08 OTTOBRE 2015 Angelo Scantamburlo e Emma Zara festeggiano il loro 55° Anniversario di matrimonio ancora uniti. Auguri con affetto da parte dei figli, generi e nipoti.
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A Mirano è stato riaperto il Ristorante Pizzeria "Ai Molini". I titolari Paolo e Giovanna, dalla loro affermata professionalità, hanno ripreso la conduzione del locale. Sicuramente ritornerà ad essere apprezzata e gustata la tradizionale loro buona cucina.
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SUMMER FESTIVAL, UN SUCCESSO “METROPOLITANO” Un altro grande successo di pubblico, un mix perfetto di musica, intrattenimento e solidarietà. Anche l’edizione 2015 del Mirano Summer Festival è andata in archivio, ora la macchina organizzativa dell’associazione “Volare” si è già messa in moto per il prossimo anno, quando la manifestazione spegnerà la bellezza di dieci candeline. Intanto il presidente Paolo Favaretto e i suoi collaboratori non possono che essere soddisfatti: ventiquattro serate, tutte con il bel tempo, tutte con il pienone. Dopo il calo dell’anno scorso (quasi il 50% in meno di presenze) dettato soprattutto dal maltempo, quest’anno il Summer è tornato a ripopolarsi chiamando a raccolta oltre 80mila persone provenienti non solo dal comprensorio del Miranese ma anche dal Padovano, dalla Riviera del Brenta e dall’hinterland mestrino. Il Summer si sta dunque consacrando come un vero e proprio “evento metropolitano”? La definizione piace eccome allo stesso Favaretto, che non a caso durante una delle due serata dedicate alle vittime del tornado ha
ospitato pure il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Sono tanti i fattori del successo: anzitutto la formula più corta rispetto agli anni scorsi, che ha concentrato il pubblico in meno serate. Poi, appunto, il meteo, con giornate calde e afose dal primo all’ultimo giorno che hanno portato le famiglie a cercare una tregua serale nell’unico posto sempre aperto in città. Infine l’effetto traino della solidarietà, che dopo il tornado dell’8 luglio in Riviera del Brenta ha dato una sorta di nuova missione. L’associazione ha dedicato alle popolazioni colpite dalla tromba d’aria in Riviera del Brenta (tra cui alcuni volontari dell’organizzazione) l’intero incasso di una serata (12.240 euro) più altri fondi raccolti durante le serate successive e nell’epilogo finale con il “concertone” pro-Riviera che ha portato sul palco una trentina di artisti tra cui Skardy e i Jalisse. Complessivamente il Mirano Summer Festival ha destinato ai Comuni vittima del tornado circa 28 mila euro. “La soddisfazione c’è tutta - spiega il pa-
tron Favaretto - e al di là dei numeri lo abbiamo sentito ogni sera, direttamente dalla gente, che ha ringraziato per la proposta, a costo zero per i giovani e per le famiglie che restano in città. Ogni anno ci rendiamo sempre più conto di quanto la gente voglia il Summer Festival”. E il prossimo anno cosa accadrà? Favaretto conferma la volontà di esserci e di rimanere a Mirano, ma dove? Il Comune ha acquisito da Cav la gestione del parco di via Porara accanto al Passante, l’associazione Volare ci pensa seriamente e tutto sarà valutato nei prossimi mesi. L’unica cosa certa è che Favaretto vuol regalare ai miranesi una decima edizione davvero scoppiettante, magari grazie anche all’interessante e prestigiosa collaborazione con Gardaland.
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Piazza Aldo Moro, 44 - 30035 MIRANO (VE) - Tel. e Fax 041.5701517 Istituto di Bellezza di Martina Raciti: 10 anni di impegno e di soddisfazioni 10 anni d'amore per la vostra persona, 10 sono gli anni trascorsi assieme. Era il 1990 quando finii le scuole dell'obbligo e con molta determinazione decisi di intraprendere la strada per la cura e il benessere della persona. Appoggiata dai miei genitori portai a termine la scuola a indirizzo estetico. Con molti sacrifici iniziai a lavorare in diverse location, raccogliendo cosĂŹ diverse metodologie di lavoro per poi farne delle mie proprie. Negli anni presi delle specializzazioni facendo dei corsi di aggiornamento. A un certo punto decisi che ero pronta a fare il salto! Nel 2005 aprii il mio Istituto di Bellezza ed eccomi qui oggi a festeggiare 10 anni con le mie collaboratrici che ringrazio e con tutti voi che mi avete dato fiducia. Un abbraccio, Martina Raciti
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Il Tango Argentino patrimonio mondiale dell'umanità “Tango Argentino”: basta la parola e già si scatenano nella mente di tutti immagini di passione e sensualità. Il tango è veramente una storia d'amore che dura tre minuti tra due sconosciuti. E' un linguaggio fatto di gesti e non di parole conosciuto in tutto il mondo. Negli ultimi anni sentiamo note di tango ovunque perché è diventato anche una moda, sta influenzando i musicisti moderni, e gli autori pubblicitari, ma da sempre è stato un veicolo d'espressione di molte forme d'arte, cinema, teatro, musica, danza classica. Il tango argentino si balla solo nelle milongas, luoghi di culto per i tangueros, presenti numerosissime nel nostro territorio tra Padova, Venezia e Treviso, ma anche in tutta Italia e in tutto il mondo. L'Italia dopo l'Argentina e la Germania è lo stato con più milongas. Le scuole sono numerosissime, il popolo tanguero è un mondo parallelo che conta migliaia di persone. Il tango è un ballo tra i più difficili: infatti serve parecchio tempo per impararlo, ma è senza dubbio il più affascinante. E' nato in Argentina presso il Rio de la Plata. All'inizio si ballava tra uomini poiché il gran numero di emigranti soprattutto europei era per la maggior parte di sesso maschile, mentre le prime donne che lo ballavano erano prostitute: da qui forse l'idea di qualcosa di un po' piccante. Successivamente è stato anche messo al bando, ma poi negli anni è tornato a vivere con
forza dirompente, evolvendosi ed espatriando in tutto il mondo. Quest'anno poi, in occasione del compleanno di Papa Francesco è stata organizzata una super milonga in Piazza San Pietro (da lui stesso autorizzata) a cui hanno partecipato ballerini giunti per l’occasione dal tutto il mondo. Dopo questa dimostrazione anche il più bigotto non avrà più nulla da dire contro questo meraviglioso ballo. Guardare una coppia che balla il tango non lascia indifferenti; anche l'occhio più inesperto coglie la magia di un abbraccio talmente intimo da creare un certo turbamento nel trasporsi per un attimo con la fantasia nei due ballerini. I volti che si toccano, i respiri che si fondono, le gambe che si intrecciano, lei con gli occhi chiusi e lui che pensa a tutto, anche a proteggerla. Un momento magico che lascia col fiato sospeso lo spettatore. Ballare il tango serve anche a tenersi in forma fisicamente, ma anche e soprattutto psicologicamente. E' fuori discussione che l'attività fisica sia salutare a tutte le età, ma non è automatico pensare che il tango argentino per come è strutturato possa interagire anche sulla sfera psicologica. Lo scorso anno, all’ospedale Sant'Andrea di Roma, in occasione del master in psico-oncologia per medici, psicologi e studenti, si è parlato proprio del ballo argentino come terapia di supporto ai malati di cancro e altre patologie, parkinsoniani e cardio-
EVOLUTION CENTRO FITNESS “Evolution” è il nome del nuovo centro fitness del miranese; il nome Evolution è, non a caso, la motivazione che rispecchia l'evoluzione del mondo fitness, con attrezzature nuove e all'avanguardia e totalmente americane. Il 1° settembre 2015, Evolution ha compiuto il suo primo anno di attività; e in questo anno molti sono stati i servizi forniti: corsi di ogni tipo e per tutte le età ed esigenze, come Walking, Spinning, Spinbike, Pilates, Posturale, Total Body, Cardioboxe, Power Yoga, Kick Boxing, Corsi di Tonificazione e Aerobica, Servizi di Pancafit e Personal Trainer Individuali. Lo staff tecnico, diretto dal Sig.
Cimarosti A. e Berto A., è qualificato e molto disponibile per ogni tipo di necessità. Anni di esperienze e di qualifiche di maestro di B. B., Fitness e Personal Trainer, hanno permesso a Cimarosti Alessandro di essere scelto come preparatore fisico del Rugby di Mirano, dando così la possibilità sia alla prima squadra che all'under 18, e successivamente anche alla squadra femminile, di poter usufruire della nuova struttura per allenamenti mirati a migliorare la performance atletica durante tutto il campionato stagionale. Evolution promette continuità e novità, ottimizzando al meglio tutti i servizi offerti a tutti i sui tesserati.
patici. Ma la peculiarità di questa danza è ben conosciuta da tutti i suoi appassionati, che vuoi per un motivo o per l'altro, una volta avvicinatisi a questa disciplina non possono più allontanarsene. Il tango dunque è terapia a tutti gli effetti. Richiede molto: tempo, impegno anche economico, dedizione, concentrazione, memoria e fatica, ma restituisce ancora di più: piacere, gioia, benessere fisico, equilibrio, sicurezza e autostima. Ecco perché in momenti un po' difficili della vita, quando le sicurezze vacillano, e la solitudine aleggia, questa attività può rivelarsi davvero terapeutica. Per ballare il tango non serve essere belli, magri, giovani e atletici. Le doti fondamentali sono un animo sensibile, amore per il prossimo e sicuramente molta volontà e tenacia. Ma anche voglia di metttere in discussione tutto, abitudini e comportamenti. Abbracciare stretto un estraneo per tutti noi è una cosa strana, quasi contro natura, nella routine quotidiana a volte è faticoso anche solo dare una stretta di mano, o guardarsi negli occhi.... L'ABBRACCIO, nel tango, è quasi tutto. Un ostacolo non da poco! Poi c’è anche la tecnica, moltissima. Ma rimescolando le carte delle convenzioni non ragionate, nasce una consapevolezza nuova da cui partire per uno studio approfondito, su se stessi, sugli altri e sulla vita. Ecco perché il tango è anche terapia, ecco perché potrebbe es-
sere di aiuto a molti. Il tango Argentino è a Mirano dal 2007, con l'associazione sportiva “Asì se baila el tango” di Laura Perale in Via Gramsci 106. L'associazione si impegna, oltre che a diffondere questo PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITÀ (dichiarato dall'Unesco nel 2010) ad organizzare gruppi per le uscite serali, serate a tema, saggi e spettacoli che ripropone nelle piazze, creando un forte legame tra i partecipanti , che si animano di grande entusiasmo e collaborazione. A settembre i nuovi corsi.
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TIROLO: LUNGO LA VIA DEL SALE
Eleganti palazzi ne testimoniano il glorioso passato. Nel Medioevo Hall in Tirol era diventata il centro economico più importante del Tirolo grazie all’estrazione del sale. Già allora la città era un crocevia importante per il commercio sul fiume Inn, tanto che nel 1303 ad Hall fu conferito il diritto civico. Il suo nome deriva da Halle, che significa città di uomini che operano nelle saline. Tra il 1244 e il 1967 questo prezioso bene veniva trasportato in lunghe condutture di legno dalla valle di
Hall alla città. Da settembre 2015 un percorso ripercorre le tappe della famosa Via del Sale: 12 postazioni presentano storie sulla sua estrazione e relativi documenti con immagini degli ultimi secoli. Un sentiero, lungo 7 chilometri che, dall’ingresso della valle di Hall, conduce alla galleria König-Max-Stollen, costruita dai minatori nel 1492 e così battezzata in onore dell’imperatore Massimiliano I. Il sentiero porta alla cappella, ai capanni per le provviste, al bacino di raccolta dell’ac-
qua e al ripido Bettelwurfeck. Le postazioni raccontano storie finora poco note, come quella dell’Herrenhaus, la casa dei signori, dove alloggiavano gli alti funzionari del sale ai tempi dell’attività di estrazione. Il sentiero lungo la Via del sale è adatto a tutta la famiglia, ma chi si trova in vacanza con i bambini ad Hall Wattens non può mancare una visita al Bosco delle sfere, un parco didattico a cielo aperto di 7.000 metri quadrati. Attrazione principale la Kugelbahn, la pista
da biglie in legno più grande al mondo, che si snoda per oltre 500 metri a diverse altitudini facendosi strada fra pini, abeti bianchi e rossi di alta montagna. Un vero e proprio laboratorio didattico nella natura, dove i bambini possono apprendere attraverso workshop open air le leggi della natura e della fisica. L’ente turistico di Hall Wattens mette a disposizione di tutti gli ospiti un “kit del perfetto fisico”: piano inclinato, forza di gravità e attrito non saranno più un segreto per i piccoli esploratori del Bosco delle Sfere. Per gli sportivi che amano tenersi in forma divertendosi, il 27 settembre 2015 c’è la Corsa sulle torri. Una corsa di 486 metri, su 2 torri, attraverso 1 tunnel e 590 scalini, quelli della famosa Torre della Zecca di Hall - il simbolo della città - e quelli della torre di fronte, il Medienturm. Vince chi realizza il tempo migliore. In occasione del 120° anniversario della fondazione della storica azienda Swarovski e del ventennale della loro inaugurazione, i Mondi di Cristallo Swarovski hanno deciso di rinnovarsi con cinque Camere delle Meraviglie
riallestite da artisti e designer straordinari e un nuovo giardino con installazioni artistiche veramente uniche. Il gioiello più importante e significativo del grande giardino è la Nuvola di Cristallo: un ipnotico capolavoro mistico, grande 1400 metri quadri e costituito da oltre 800.000 cristalli Swarovski inseriti a mano, che fluttua su una nera vasca a specchio. Info: www.swarovski.com/kristallwelten www.hall-wattens.at
Rudy De Pol
VIVA LA BANDA! 160 anni di storia e di musica La Banda di Mirano è nata nel 1855 con la “Società Filarmonica di Mirano”, un’associazione musicale certificata con dispaccio della “Eccelsa Imperiale Luogotenenza” del Governo austriaco che contava un organico iniziale di quaranta suonatori. La formazione bandistica si proponeva, come testimoniato da documenti dell’epoca, di “animare e allietare con la musica le feste popolari, religiose e civili”. Tra i primi documenti fotografici una foto del 1906 con un gruppo di una trentina di suonatori, tutti di Mirano e una foto del 1911 della “Fanfara militare” con alcuni suonatori miranesi tra i quali si riconosce Ettore Nassuato, classe 1889, suonatore di sax nato e vissuto a Mirano in via Bastia Entro. Quest’anno la nostra associazione può festeggiare il 160° anno di fondazione. Un lungo periodo che a cavallo di tre secoli
di storia ha visto la Banda testimone di importanti avvenimenti sociali e politici (Unità d’Italia, conflitti mondiali, Monarchia, Repubblica) che hanno direttamente influito sulla vita della Banda stessa, facendo registrare sospensioni e lunghe interruzioni delle attività fino ad arrivare anche allo scioglimento in corrispondenza delle due grandi guerre. Con la fine dell’ultimo conflitto mondiale, tra gli anni ‘60 e ‘70 è iniziato un faticoso percorso che, grazie al grande impegno di alcune personalità dell’amministrazione comunale e delle associazioni combattentistiche, ha portato alla ricostituzione del corpo bandistico. La svolta è avvenuta intorno agli anni ottanta con la firma dell’atto costitutivo della nuova Banda Cittadina e che ha visto firmatari alcuni suonatori, il Comune di Mirano e le Associazioni di Combattenti e
Reduci. Oggi la Filarmonica di Mirano (denominazione adottata nel 2005) corona felicemente oltre trent’anni di ininterrotta attività dalla sua ricostituzione; nella nuova sede, la “Casa della Musica”, la Filarmonica con i suoi organismi direttivi gestisce la Banda con un organico di 60 suonatori effettivi, la Scuola di Musica con 8 corsi musicali e 120 allievi, i gruppi d’assieme e la Junior Band. Da segnalare come l’intensa attività musicale degli ultimi anni abbia in particolare favorito la formazione e lo sviluppo di diversi gruppi giovanili (il coro “Allegro con Brio”, l’Orchestra Giovanile, il gruppo “I filarmonici”, il gruppo di archi e fiati) che trovano nella Filarmonica e nella “Casa della Musica” un sicuro punto di riferimento e di aggregazione culturale e musicale. Risultati questi che rappresen-
RIEPILOGO ATTIVITÀ DEGLI ULTIMI ANNI 2014 2013 2012 2011 CONCERTI 8 12 8 9 SFILATE 13 13 15 18 PROVE SERALI 84 81 82 87 ALTRE ATTIVITÀ (in giorni) 8 9 12 9 tano un degno traguardo il cui merito va condiviso con tutte quelle persone che nonostante le difficoltà incontrate da quel lontano 1855, con la loro passione e determinazione hanno messo a
*Salumi *Formaggi *Pizza
disposizione dei giovani del 2000 un grande patrimonio. A loro passa il testimone con l’augurio che possano portare avanti questa importante attività con passione e dedizione.
*Pane *Pasticceria *Vino sfuso ed in bottiglia
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2015: UN ANNO COL CORO CRODA ROSSA piano di Asiago. Dal 2006 ad oggi abbiamo ripetuto questo spettacolo di memorie e meditazioni più di 15 volte di cui quattro in questa parte di anno. La rifaremo ancora almeno due volte di cui una a Stra a novembre, e tutte le volte che la riproponiamo ci troviamo impressionati e dolenti a vedere quelle immagini e a cantare le semplici melodie che esprimono il dolore, la frustrazione, la disperazione e la nostalgia delle povere persone mandate a morire senza una vera ragione, ma solo per giochi di potere. Sulla base di questo tipo di spettacolo, stiamo preparando una cosa nuova sui volti e le persone della montagna nel mondo e Con giugno l'attività del coro rallenta. La fine del mese di maggio ci ha visti impegnatissimi nella tradizionale rassegna primaverile. Anche quest'anno tutto s'è svolto secondo consuetudine, con ampia e calorosa partecipazione di pubblico e con le esibizioni nostra e dei cori ospiti, Voci delle Dolomiti di Longarone e il coro CAI di Bologna, all'altezza delle aspettative. Dopo 39 edizioni la macchina organizzativa è ben oliata e tutto s'è svolto nel migliore dei modi, dalla presentazione della serata, condotta con humor e stile dal nostro dott. Giorgio Berton, alle installazioni del palco, al dopo coro, comodo e di qualità. Il tutto seguito dall'infaticabile segretario Giacomo Casali che ha gestito le pratiche d'uso e curato le relazioni sociali, e dal motore infaticabile delle scelte artistiche, il nostro direttore Gianni Ancillotto. Ma tutto il coro si è mosso come un'unica persona per l'obbiettivo comune: da tutti quelli che hanno procurato i numerosi
che dedicheremo al Nepal per non dimenticare le disgrazie di questo meraviglioso popolo e paese. Il 9 agosto siamo sul passo S. Pellegrino a commemorare i momenti della Grande Guerra, con una cerimonia per i caduti che su quelle montagne hanno sparso il loro giovane sangue. Il 2015 si chiuderà come da tradizione a Natale con la rassegna nel duomo di Mirano. Per il coro è stato un anno di grande impegno: un anno in cui è riuscito ancora una volta a mostrare vitalità e capacità innovative tenute assieme dalla grande passione che una trentina di persone infonde nella passione del canto e della musica.
sponsor che con la loro generosità ci consentono di finanziare le nostre attività, a quelli che si sono prodigati per attrezzare il palco, a chi si è occupato della pubblicità, locandine e foglietti di sala, permettendo di contenere i costi. Quest'anno poi siamo riusciti a completare alcune attrezzature importanti, quali lo schermo per le proiezioni, realizzato con l'aiuto di molti per quanto riguarda la statica, e per la cortesia della sorella del nostro vicepresidente signora Gabriella che ha voluto cucire il telo. Il 2015 è il centenario dell'anno di entrata in guerra dell'Italia e l'inizio per noi di quella che verrà chiamata la Grande Guerra. Dal 2006 abbiamo portato in giro per la nostra regione una performance, realizzata dal prof. Aldo Celeghin, comprendente letture di testi, proiezione di foto e documenti d'epoca, accompagnata in sottofondo da canzoni di quei tempi, su un episodio non secondario: quello della guerra sull'alto-
Nel cuore di Mirano, in via Castellantico 25, quasi all’ombra del campanile, si apre il porticato della storica “Taverna”, edificio che fin dalla facciata evoca l’atmosfera accogliente, l’aria “di casa”, che si respirerà all’interno. In realtà è un edificio la cui storia è segnata da un’ intrigante vicenda (leggenda o verità?), a lungo rievocata da un nome che forse oggi nessuno ricorda. Tavoli di legno robusto, tovaglie immacolate, vitrages alle finestre danno un tocco di intimità al locale, rievocando l’atmosfera rilassante delle antiche trattorie, in cui, attenti ad ogni dettaglio, troneggiavano i gestori, veri e propri “padroni di casa” pronti ad accogliere gli “avventori” (come si diceva con parola antica!), per farli sentire ospiti graditi. E infatti al bancone, adiacente alla cassa, troneggia la presenza signorile e discreta di Franco, sempre affabile e cortese nel suggerire ai clienti l’angolo della sala in cui accomodarsi, in attesa di gustare i molti manicaretti proposti dal menù. Di Graziana, la moglie, appare talvolta, e subito discretamente scompare, l’accattivante sorriso. Così come discreta e riservata è la presenza di Giulia, la giovane figlia. Sembra proprio avere la stoffa del gestore, malgrado la giovanissima età che lo costringe suo malgrado a restare dietro le quinte lottando con i compiti scolastici, l’intraprendente Leonardo, il figlio minore. Dopo avervi fatto accomodare al tavolo, subito appariranno, armati di taccuino elettronico, Claudio o Manuela, a cui affidarsi per la scelta del menù. Se vi toccherà Claudio, apprezzerete la distaccata riservatezza, tipica del maître di qualità, con la quale saprà guidare le vostre scelte, interpretare i vostri desideri culinari, assecondare le vostre golosità. Se vi si accosterà Manuela, gusterete il calore di un entusiasmo che non potrà fare a meno di coinvolgervi, di una affettuosa cordialità che, assieme ai suggerimenti ed alle spiegazioni relative al menù – o alle no-
vità presenti in cucina- , vi regalerà amicizia. E, assieme ad un fresco boccale di birra, sempre ideale per accompagnare la pizza, o ad un buon bicchiere di vino locale, rilassandovi in attesa della vostra portata, gusterete il felice intreccio di elementi veneti ed elementi partenopei che caratterizzano il locale. Non solo nell’elenco dei piatti, nella sfilata dei dolci schierati in bell’ordine nelle apposite vetrinette, nella tavolozza di antipasti e nella multicolori composizioni di frutta che fanno mostra di sé all’inizio della sala, ma anche nei mattoni a vista delle ancora rustiche pareti cui si alternano chiazze di scene agresti di gusto napoletano, nelle suppellettili, nel panorama che, in una delle sale, quasi continuando un colorato affresco di Stefania, l’artista della famiglia, si apre su uno dei parchi delle tante ville venete che rendono così bella Mirano. E, in effetti, chi più di Franco, che a Mirano opera da tempo immemorabile contribuendo al buon nome del paese, può essere considerato cittadino miranese? E in chi più che in Franco, che ha saputo portare nella nostra terra la ricchezza di una cultura solare, si può riconoscere il calore della costiera campana? E intanto, finché vi guardate attorno, saranno arrivati, portati da uno staff di gentili veloci ragazze, i sontuosi antipasti di pesce, o le sobrie ed eleganti insalate… calamarate, sarde in saór, fritture, grigliate, scaloppe… pizze e schiacciate di tutti i tipi, e sarà il tempo di mangiare con gusto. Vi accompagnerà e farà da sottofondo alla vostra conversazione il brusio di altre conversazioni, in un luogo in cui coppie di innamorati, compagnie di giovani, raduni familiari plurigenerazionali, ritrovi di amiche, si intrecciano, trovando un loro spazio ideale. E, se i bimbi vorranno, potranno divertirsi a guardare i pesci di un piccolo acquario far capolino tra le rocce, finché gli adulti assaporeranno il “caffè speciale” proposto dalla casa.
Franco Cavaliere e famiglia Vi aspettano con le loro specialità!
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MUSICA E RICERCA: Un CD con inediti del ‘700 veneziano E’ disponibile in vendita on line da Maggio 2015 e in distribuzione mondiale da Giugno 2015 il CD ALLE FIGLIE DEL CORO, Female chorus in baroque Venice, edizioni Brilliant Classic 95159. Il CD, prodotto dalla prestigiosa etichetta danese, è stato realizzato dal coro femminile Harmònia di Marghera (Ve), diretto da Nicola Ardolino con la collaborazione dell’orchestra barocca “I Musicali affetti” di Vicenza, soliste Paola Crema soprano e Maria Zalloni mezzosoprano. La direzione dell’ensemble è stata affidata al nostro concittadino Michele Peguri. Il CD è un importante riconoscimento internazionale di un lavoro di ricerca avviato dal 2010 su un importante capitolo della storia musicale del ‘700 veneziano. Tramite un’attività d’indagine condotta nelle biblioteche europee (British Library-Londra, Osterreicher Nationalbibliothek-Vienna, Stadtbibliothek-Berlino, e altre) sono stati recuperati e trascritti da Michele Peguri e Nicola Ardolino numerosi manoscritti che hanno la peculiarità di essere destinati a un organico vocale alquanto singolare per l’epoca: coro femminile con accompagnamento orchestrale. Tra questi spiccano le composizioni di una particolare scuola che anche a Venezia s’impone come innovativa. È la scuola napoletana capitanata dal più grande dei suoi esponenti: Nicola Antonio Porpora. Questi, oggi assai poco conosciuto anche dal pubblico più colto, è un astro che attraversò la prima metà del ‘700. Acclamato a Napoli, Vienna, Londra, Venezia, possiamo considerarlo il padre del melodramma. È maestro di Pietro Metastasio, poeta e li-
brettista sommo, nonché del celebre Farinelli e di molti altri cantanti di successo. A Vienna lo stesso F. J. Haydn gli fu discepolo. A Venezia fu assunto in tre occasioni come direttore di coro e maestro di canto, prima presso l’Ospedale degli Incurabili, quindi presso la Pietà e l’Ospedale dei Derelitti/Ospedaletto, lasciando in quest’ultimo un segno indelebile del suo passaggio. Le putte da lui preparate erano note in tutta Europa e i concerti da esse allestiti erano di grande richiamo sia nella città che tra i famosi “turisti” dell’epoca. Un ulteriore motivo d’interesse è che il progetto di ricerca, il primo così sistematico, si svolge proprio vicino ai luoghi d’origine di queste composizioni: i cosiddetti Ospedali Maggiori di Venezia, istituti di assistenza della Serenissima che rappresentarono, con la loro attività di formazione musicale, l’avvio dei moderni conservatori di musica. Diverse opere composte per gli Ospedali Veneziani di Vivaldi, Galuppi e Pergolesi e altri sono già state eseguite dal coro femminile Harmònia. La registrazione incentrata come già detto su Nicola Porpora (1686-1768) presenta uno spaccato rappresentativo dell’arte di questo compositore. Oltre ai salmi per coro femminile e orchestra, Confitebor, Nunc Dimittis, Credidi propter, Qui habitat in auditorium e Domine probasti me, quasi tutti inediti e in prima registrazione mondiale, si possono ascoltare un mottetto per voce sola e basso continuo, Vigilate oculi mei, e uno stupendo duetto, il Crimen Adae quantum constant, tratto dai “Sei duetti latini sulla passione di Nostro Signore Gesù Cristo”. Tecnico di sala di registrazione è il miranese Stefano Volpato. Lo staff del progetto ha già definito nuove scadenze sia concertistiche sia di registrazione che potrete conoscere in tempo reale tramite le pagine web. Per un assaggio musicale e info cliccate sui link. http://www.brilliantclassics.com/articles/p/porpora-alle-figlie-del-coro/ https://www.youtube.com/watch?v= Wqjd7Wfbo5A https://www.facebook.com/pages/All e-figlie-del-coro/627367384046613 https://allefigliedelcoro.wordpress.com http://nuke.laboratorioharmonia.it/H ome/tabid/466/Default.aspx
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1855-2015: 160º DI FONDAZIONE DELLA FILARMONICA la nostra Scuola di musica Un po’ di storia La scuola di musica della Filarmonica, ha iniziato la sua attività intorno agli anni ottanta. Scopo primario era quello di migliorare la preparazione musicale dei suonatori della Banda, che da semplici amatori, avevano imparato a suonare come si dice “ad orecchio”, senza conoscere bene le note musicali o leggere uno spartito. Con il passare degli anni, grazie anche alle migliorate condizioni economiche e culturali della nostra popolazione, la scuola allargava la sua azione di promozione musicale e formativa anche ai giovani, proponendo l’insegnamento degli strumenti a fiato e delle percussioni. In questo periodo, per favorire la frequenza alla scuola anche ai giovani meno abbienti, alcuni strumenti venivano dati in uso gratuito. Intorno agli anni novanta, pur in una situazione di forte precarietà di locali per l’insegnamento, (l’associazione infatti non disponeva ancora di una propria sede e per l’insegnamento utilizzava la sala prove della Banda presso l’istituto delle canossiane e altri locali di fortuna con piccoli spazi o locali adibiti a magazzino), i corsi musicali facevano registrare un continuo aumento delle iscrizioni fino ad arrivare ad una cinquantina di allievi. Nel periodo 2001-2008, grazie alla concessione di tre aule presso la scuola elementare Francesco Petrarca, si avviavano corsi regolari di orientamento musicale di tipo bandistico avvalendosi anche della nuova Legge Regionale nr. 13/95. Iniziava così un nuovo periodo con l’avvio anche di corsi per i bambini (Propedeutica musicale) e di Teoria e solfeggio per i suonatori della Banda e per tutti gli allievi dei corsi musicali. L’anno della definitiva svolta arriva con l’inaugurazione della nuova sede (anno 2009) presso la Casa della Musica in via Gramsci. La Filarmonica realizza così il sogno di tante generazioni: una propria sede con appropriate aule di studio per i corsi musicali e sale prove per la Banda e altri gruppi musicali. Nell’anno del 160° di Fondazione della Filarmonica, piace sottolineare che gli allievi iscritti per l’anno scolastico 2014-2015 risultano 134 suddivisi nei corsi specificati nella tabella qui sotto:
CORSI
ALLIEVI
INSEGNANTI
Propedeutica musicale
12
Chiara Narduzzi (per bambini 4/7 anni)
Teoria e solfeggio
7
Chiara Narduzzi - Luigi Michieletto
Pianoforte
18
Orietta Bonaldo - Stefano Corrò
Flauto
6
Giuliana Cravin
Ottoni
5
Stefano Corrò
Clarinetto
6
Massimiliano Barzon
Sax
8
Massimiliano Barzon
Percussioni
14
Lorena Donè
Chitarra
38
Carlo Zundo (acustica - elettrica - basso)
Canto
20
Sara Pegoraro
I corsi musicali si articolano in otto mesi da Ottobre a Maggio. Alla fine degli studi il programma didattico prevede: Esami di fine anno scolastico Tutti gli allievi delle classi 1ª e 2ª sostengano una prova d’esame con valutazione del profitto. Gli allievi del 3° anno sostengono l’esame finale del triennio con rilascio dell’Attestato di frequenza. Saggi delle classi di strumento Tutti gli allievi dei corsi effettuano un piccolo Saggio di fine anno alla presenza dei genitori che possono così valutare i progressi nello studio dei propri figli e il grado di preparazione conseguito. Saggio della scuola di musica Gli allievi con maggiore preparazione acquisita, quelli del 3° anno e gli allievi dei corsi di specializzazione, partecipano al Saggio Pubblico al quale sono invitati le famiglie, le autorità cittadine e delle scuole del territorio. La manifestazione, come da tradizione, si svolge presso il Saggio 2015 - Insegnanti con la Delegata alla Cultura del Comune di Mirano, Teatro di Villa Belvedere. il Presidente e il Vice Presidente della Filarmonica.
TRADIZIONE E GENUINITÀ ALL’OSTERIA BALLARIN Non c’è nessuno a Miano che non conosca e apprezzi il menù dell’osteria Ballarin in Via Porara, 2: piatti semplici ma saporiti e genuini, con l'impiego quasi esclusivo dei prodotti stagionali del territorio. Cortesia e professionalità caratterizzano la famiglia che gestisce il locale, con Andrea ai fornelli e sua moglie Marina in sala e al bar, con il prezioso aiuto della mamma Maria e del papà Emilio nel consigliare i vini e nel proporre la degustazione dell’ampia offerta di cicheti. Il servizio di pranzo e cena è svolto in due ampie sale, arredate con mobili antichi e paioli di rame appesi ai muri: si può iniziare con soppressa fatta in casa e polenta, frittate con le morchelle, o misto marinato e sarde in saor. Quindi si passa ai primi che consentono di scegliere tra: tagliatelle con il ragù d’anatra, gnocchi con pancetta e funghi, risotto a la sbiraglia (fegatini e frammenti di carne di gallina), o con verdure di stagione e spaghettini alla busera. I secondi non sono da meno: trippa alla parmigiana, coniglio, oca arrosto con ripieno, o
baccalà nelle versioni mantecato, in umido e alla vicentina. Per finire, il dessert: panna cotta, crema catalana o crostata ai frutti di bosco. Per quanto riguarda i vini non c’è che l’imbarazzo della scelta: oltre a quelli sfusi, si può scegliere tra numerose etichette, prevalentemente regionali, servite anche a bicchiere. Ma l’osteria Ballarin è anche luogo di incontro per serate conviviali a tema, come ad esempio quelle dedicate ai funghi in ottobre e alla “festa dell’oca” in novembre o per una chiacchierata tra amici davanti a un bel piatto assortito di cicheti. È giustamente meritata quindi la popolarità di cui gode il locale, la più vecchia osteria di Mirano, che ha iniziato la sua attività nel secolo scorso come fiaschetteria, usufruendo di alcuni spazi del dismesso albergo Erico vicino centro storico. Per ulteriori informazioni, telefonare allo 041 431500. Paolo Leandri
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Il Garden Center come mezzo di aggregazione sociale e valorizzazione del territorio: l’esempio della Gardin Piante.
La Gardin Piante nasce a Villanova di Camposampiero alla fine degli anni ’60, da Remo Gardin e Paola Orbolato, come impresa a conduzione famigliare di commercializzazione e produzione di piante. Nel 1986 viene aperto il Garden Center a Caselle di Santa Maria di Sala, con un ampio vivaio adiacente. Dal 2011 l’impresa ha subìto una delicata fase di ricambio generazionale; con la scomparsa di Remo questa viene gestita dai figli che con coraggio e sguardo
di sfida, avvalendosi anche del supporto di un coach aziendale e collaboratori esterni, affrontano uno dei momenti più critici dell’economia italiana. Oggi Monica, Mirco, Elena Gardin e Matteo Bano portano avanti questa attività e stanno trasformando il Garden in un fulcro di iniziative, idee e progetti, convinti che l'impegno imprenditoriale non possa prescindere dall'impegno sociale e debba tradursi in iniziative concrete.
Prima in Veneto, nel 2012 l’azienda accoglie una nuova sfida impegnandosi nel sociale partecipando attivamente alla Campagna di Noino.org-, Uomini contro la Violenza sulle Donne. La casa Sicura del Centro Anti-Violenza di Mestre è stata accolta positivamente e ha apportato risultati notevoli . La Gardin Piante si impegna anche nella valorizzazione del territorio e della biodiversità ambientale. E questo grazie all’applicazione della lotta biologica sia in vivaio sia nelle opere a verde. L’inserimento di insetti predatori naturali e l’uso di batteri hanno dato una svolta nel tradizionale sistema manutentivo degli spazi verdi con la conseguente riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci. Inoltre l’impiego di funghi simbionti e di fertilizzanti naturali ha trovato una risposta positiva sia nell’applicazione per il verde sia sportivo sia privato ed è ad oggi una realtà in forte espansione. Visti gli ottimi esiti, l’azienda deciso di trasmettere la cura e l’attenzione per l’ambiente a partire
dai più piccoli, dal 2013 hanno preso vita”I Laboratori Verdi” nelle scuole elementari presenti sul territorio coinvolgendo un migliaio circa di studenti. Inoltre il Garden ha scelto, da alcuni anni, di celebrare la Giornata della Terra, che si tiene intorno al 22 aprile, dedicando dei laboratori per bambini e ragazzi al fine di sensibilizzarli alle tematiche del rispetto ambientale. Anche il Natale in Garden si tinge di verde. Nel periodo natalizio Gardin Piante diventa un concentrato di attività e di laboratori rivolti ai bambini, e corsi dedicati agli adulti sull’addobbo
e sulla decorazione delle case con materiali interamente naturali e sostenibili. E non solo.... Gardin Piante mette in connessione esperti ed appassionati organizzando corsi dedicati al tappeto erboso e alle orchidee. Data la grande affluenza e partecipazione questi vengono suddivisi in vari livelli e ripetuti più volte nel corso dell’anno. Per il futuro l’azienda si propone di incrementare il proprio impegno nel sociale ed ambientale, donando alla propria clientela costante aggiornamento, empatia, rispetto, originalità ed entusiasmo, da un cuore verde …. all' altro.
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CAPITELLO S. ANTONIO In occasione della Festa di S. Antonio il 13 giugno scorso è stato benedetto dal parroco di Mirano Mons. Lino Regazzo, alla presenza di un folto gruppo di intervenuti, il capitello dedicato al Santo in via Olmo a Mirano. Il capitello, risalente al 1800, era stato rovinato due anni fa a causa di un incidente stradale e ora, grazie all’intervento gratuito di Eugenio e Giuseppe Frasson, è stato ristrutturato e riconsegnato
alla devozione dei fedeli. S. Antonio infatti è molto venerato nel nostro territorio, dove sorgono diversi capitelli in suo onore, accuditi con cura e abbelliti con fiori di stagione dalle famiglie limitrofe che in diverse ricorrenze si radunano in preghiera per chiedere al Santo protezione e aiuto. Nelle due foto: il capitello di via Olmo prima e dopo la ristrutturazione. Paolo Trevisanato
SUCCESSI E PROSPETTIVE DELL’OFFICINA DELLA SCHERMA
L’Officina della Scherma si appresta a iniziare l’ottavo anno di attività. Nella sala di Scaltenigo tutto è pronto per confermare quanto di buono fatto finora dal Maestro Vittorio Carrara e dal suo staff, e per dedicarsi a nuovi progetti rivolti anche alle scuole e al contesto sociale. L’Officina si conferma infatti tra le realtà più interessanti in una disciplina, la scherma, che a livello italiano è la più medagliata alle Olimpiadi, e sempre in questo contesto è seconda solo all’atletica leggera statunitense. Uno sport che ha saputo sommare un record dopo l’altro, diventando un punto di riferimento nel nostro Paese grazie soprattutto a una storia che fonda le sue radici nei secoli passati. Da sala mono arma (la sciabola), l’Officina anche nell’ultima stagione è riuscita a conseguire importanti risultati grazie al lavoro del Maestro Vittorio Carrara, la vera anima di questa sala schermistica. «Sicuramente siamo di fronte a un bilancio positivo, per ciò che riguarda l’ultima stagione sportiva», commenta lo stesso fondatore
dell’Officina della Scherma. «Un settimo anno di attività che direi essersi chiuso in maniera decisamente buona. Abbiamo vinto un titolo mondiale master con Claudia Bandieri e avuto la conferma della crescita dei nostri giovani. Beatrice Dalla Vecchia ha raggiunto la prima medaglia continentale a livello giovanile e si propone il prossimo anno come numero 1 della categoria Cadetti. E per lei non va dimenticato il sesto posto al Mondiale di Tashkent». Conti alla mano l’Officina nell’ultima stagione ha vinto 48 medaglie: 16 ori, 13 argenti e 19 bronzi tra prove regionali, interregionali, italiane e internazionali. Nel mezzo non va dimenticato il titolo iridato Maestri conquistato proprio dallo stesso Carrara, e poi le brillanti prestazioni di Oliver Emmerich, Paolo Busi e Rosangela Topatigh a livello Master, la crescita di Giorgia Pavanello e i risultati del settore giovanile con i “meccanici” più piccoli impegnati nelle prove Gpg (Giovanissimi). «Una parola va dedicata anche a Nicola D’Ambra, argento agli assoluti di Torino e attuale numero 2 d’Italia nella sciabola paralimpica, un atleta che merita maggiore considerazione per il lavoro che sta facendo», sottolinea Carrara. «In quest’ambito attendiamo anche il rientro di Stefano Salmaso. Una parola la vorrei spendere poi per Claudia Bandieri, perché con il titolo iridato Master ha chiuso il fatidico cerchio e coronato il sogno della medaglia iridata, arrivando così a vincere tutto il possibile in questa categoria, dimostrando che l’impegno e il lavoro alla fine pagano sempre». Gli obiettivi della prossima stagione per l’Officina sono le conferme della squadra maschile (serie B) e la scalata alla serie A/1 femminile, dopo aver salutato quest’anno il rientro dell’ex iridata Alessia Tognolli accanto a Beatrice Dalla Vecchia, Giorgia Pavanello ed Emma Quercioli, tre ragazze di categoria Cadetti che la stessa Tognolli ha contribuito a far crescere nella sua collaborazione con la sala di Scaltenigo. E poi ci saranno i mondiali Master di Limoges (Francia) a fine ottobre con già convocati Carrara, Bandieri e Topatigh, e tutte le consuete gare nazionali e internazionali senior e giovanili. «L’obiettivo rimane la qualità nell’arma della sciabola, puntando sul lavoro e sui risultati, cosa che finora non ci ha mai tolto la soddisfazione di arrivare davanti a grandi società in gare di livello
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individuale», conclude Vittorio Carrara. L’appuntamento è quindi per tutti il 2 settembre, giorno di riapertura delle attività della sala di Scaltenigo. Verranno riproposti i corsi per i bambini più piccoli, quelli per gli adulti e naturalmente ci sarà ampio spazio per la scherma in carrozzina. Verrà lanciato un nuovo corso per adulti principianti, e proseguirà il lavoro delle categorie agonistiche. «L’Officina vuole essere una presenza costante sul territorio», conclude il Maestro Carrara. «Non a caso da anni siamo sempre presenti alla Festa dello Sport di Mirano e proseguiamo l’attività promozionale nelle scuole locali. Dopo varie esperienze in alcuni istituti primari del territorio, l’Officina è pronta a intraprendere nuove esperienze nell’ambito scolastico, con progetti dedicati alla promozione della disciplina dai primi rudimenti a una forma più specifica. Il tutto legato al progetto che la Federscherma porta avanti con la Kinder, sponsor che fornisce il materiale dedicato ai giovani. Inoltre, si sta progettando un corso molto specifico, con la collaborazione del Comune di Mirano e del Centro di Medicina Sportiva di Noale. Questo sarà rivolto alle donne che sono state sottoposte a interventi di mastectomia, introducendo la scherma come fattore riabilitativo, sulla base di una esperienza che da tanti anni ha preso piede in Francia. Abbiamo acquisito tutto il materiale per portare avanti questa iniziativa, i cui dettagli sono in fase definizione in queste settimane».
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IL QUADRIFOGLIO VEGANO Il Quadrifoglio ristorante completamente vegano nato dall'idea di Mara, la chef vegana, che stanca delle solite proposte dei ristoranti (insalatone e verdure alla griglia) ha voluto creare un locale a misura di vegano, abbinato alla tradizionale cucina italiana. Insomma, un vegano all'italiana. I piatti sono colorati e ricchi di sapori esaltati da erbe aromatiche e spezie, senza ren-
derlo troppo speziato, ma rispettando il gusto naturale di verdure e legumi. I prodotti sono fatti in casa dalla base: seitan, tofu, mopur, mozzarella di riso, dolci. Tutti gli ingredienti sono a km 0, biologici e del mercato equo, qualità con la q maiuscola, porzioni importanti e prezzi contenuti sono la base del successo del Quadrifoglio. Le birre sono artigianali ed il vino fornito da
una piccola azienda vinicola artigianale, anche il pane è fatto da un forno artigianale appositamente per il ristorante. La scelta del menù è ampia, antipasto misto, 7/8 primi, 7/8 secondi ed una decina di dolci, accontentando anche la clientela più esigente. Su prenotazione menù per intolleranze. Insomma "vegano", ma per tutti i gusti!!
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25 ANNI DI FUTSAL, PASSIONE E AMICIZIA
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h già! Con l’avvio di questa ennesima stagione agonistica, il Mirano Al Pozzo si appresta ad affrontare un altro difficile campionato di Calcio a 5 serie C2, che culminerà con i festeggiamenti per i 25 anni di attività. E’ infatti nel 1991 che viene fondata l’AC Mirano Al Pozzo, da un gruppo di amici denominata ‘compagnia del Pozzo’ della piazza Martiri a Mirano. Da allora è stata costante la partecipazione a dei campionati FIGC di calcio a 5, con la crescita costante del movimento e dell’organizzazione della società. Negli ultimi anni, complice la crisi di sponsorizzazioni e di atleti dediti a questo bellissimo sport, le compagini venete di calcio a 5 si sono via via fuse tra loro o hanno cessato l’attività, ma la forza del direttivo che coordina il Mirano Al Pozzo, è riuscito in questi difficili momenti a formare sempre gruppi di atleti, allenatori e dirigenti ben coesi e pieni di un coinvolgente entusiasmo agonistico che ha portato ad ottimi risultati negli ultimi anni, culminati con il piazzamento al terzo posto nel campionato 2014/2015 di serie C2, ed il relativo accesso ai play off promozione. Futsal (acronimo di futebol de salao o futbol de salon, termine per definire
uno sport come il calcio che si gioca in una struttura coperta) è uno sport che appassiona e unisce, e per praticarlo servono meno persone e strutture più piccole rispetto al calcio, pertanto nell’ultimo decennio sono sorti innumerevoli centri sportivi dediti a questo sport, ma per partecipare ad un vero campionato FIGC serve una struttura adeguata e a Mirano abbiamo avuto la pazienza e la costanza di far realizzare un complesso all’interno del Liceo Majorana-Corner, ideale per giocare, ma purtroppo con il limite di non avere strutture ricettive per i tanti appassionati che vorrebbero seguire la squadra. La passione per questo sport e l’amicizia tra i vari affiliati a questa società, poi, regnano sovrani dentro e fuori dal campo del Mirano, tanto che chi entra a farne parte rimane per sempre con il ‘Pozzo’ nel cuore. La stagione, che si appresta a partire, vedrà il Mirano Al Pozzo confrontarsi con compagini veneziane, padovane e rodigine nel girone B del campionato FIGC di calcio a 5 serie C2, con l’obiettivo di ben figurare e migliorare quanto fatto nella scorsa competizione. A guidare la squadra ci sarà ancora il confermatissimo Giuliano Vio, che verrà supportato in panchina dal d.s. Renzo Calzavara ed in campo dal
capitano Furio Scaramuzza. A questo trio il compito di amalgamare prima possibile tutti i nuovi arrivati e ridare le giuste motivazioni ai confermati atleti della scorsa stagione, quali Casarin, Feltrin, Fiorese, Gambillara, Pasqualetto, Peloi e ai bomber Masiero e Rinaldini. Anche quest’anno c’è stata qualche esclusione dolorosa, per motivi di lavoro o personali, ma sempre con l’impegno a rimanere nella famiglia del Pozzo, nella quale entreranno a far parte i portieri Giopatto Mario, Trentinaglia Matteo ed il baby Beggiora Jody (quest’ultimo di ritorno da un prestito), e i giocatori Celeste Angelo, Donè Alberto, Griggio Mattia, Salviato Alessio, Vio Michele ed il bomber Naccari Daniele, con qualche altro possibile innesto prima dell’inizio del campionato, pronto a sposare la nostra filosofia di gioco e di squadra. L’inizio del campionato è fissato per Venerdì 25 Settembre, e grazie anche al contributo di Dentalcoop di Mirano, di Gieffe Meccanica S.r.l., della Pizzeria Taverna “Da Franco” e da qualche altra realtà, riusciremo a deliziare i nostri tifosi e ricreare lo spirito che per 25 anni portiamo nei parquet di tutto il Veneto. Il Presidente Federico Favaretto
Via Argine San Marco, 9 30027 San Donà di Piave (Ve) Tel. +39.0421.336931 Fax +39.0421.1880129 info@gieffemeccanica.it www.gieffemeccanica.it
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MATERASSO IN LATTICE O MATERASSO MEMORY FOAM? “Il tuo materasso ha smesso di volerti sorreggere e hai deciso di cambiarlo? Niente paura, stai per entrare nella giungla delle tipologie di materassi che il mercato propone. Il rischio è che, a fine giornata, sarai probabilmente più confuso di prima.” In questo articolo andremo a chiarire le peculiarità di due materiali che spesso vengono confusi nel campo del materasso: il MEMORY ed il LATTICE. La caratteristica comune è che entrambi sono la materia prima di un materasso senza molle, che si adatta alla forma del corpo al fine di distribuire punti di pressione e sostenere correttamente la colonna vertebrale. Ma allora quali sono le reali differenze tra questi due materiali? All'apparenza una lastra di materasso in memory foam e una lastra di materasso in lattice potrebbero sembrare simili ma in realtà il primo è sintetico e il secondo è prevalentemente naturale. I Materassi Memory Foam Il Memory Foam è un particolare poliuretano producibile in migliaia di esemplari diversi l'uno dall'altro. E' un po' come dire "vino"... Esiste un memory più o meno rigido, più o meno accogliente, più o meno duraturo, più o meno traspirante. L'esser un materiale sintetico gioca a suo favore rendendolo antiacaro ed antibatterico e gli
conferisce un peso minimo per un materasso. La sotto-distinzione da fare è tra memory e schiumato. Sono entrambi poliuretani ma il primo è termosensibile, ovvero sensibile a calore e pressione, mentre il secondo no. Solitamente il memory compone la parte superiore del materasso (accoglimento) e lo schiumato la parte inferiore (sostegno). Ecco le principali caratteristiche del materasso in memory foam: - asseconda le forme del corpo - conferisce un' immediata sensazione di comodità e benessere - antidecubito: evita la formazione di punti di pressione - previene le patologie della colonna vertebrale e delle articolazioni -contiene schiume sintetiche atossiche ha una struttura a cellula molto aperta quindi ultratraspirante, dove l'aria è libera di fluire e l'umidità viene espulsa con facilità crea un microclima equilibrato, ostile alla polvere e agli acari I Materassi in Lattice Anche nel caso dei materassi in lattice si può associare l'esempio del vino. Un materasso in lattice si può definire naturale se composto almeno dall'85% di lattice naturale. Solo così può riportare l'indicazione “origine naturale”. Se il memory è termosensi-
bile e tende ad accogliere, il lattice viene pre-differenziato a zone (foro più grande o più piccolo per renderlo più debole o più restistente) e tende a respingere! Il lattice è un materiale che per conservare inalterate le sue proprietà ha bisogno di una manutenzione costante. Si consiglia di sfoderarlo e fargli prendere aria almeno una volta ogni 10 giorni, per favorire l'evaporazione dell'umidità e prevenire l'insorgere di muffe. Si può inoltre ruotare il materasso testa-piedi e sotto-sopra almeno 1 volta al mese, per favorire l'areazione dello stesso e dell'imbottitura. Ecco le principali caratteristiche del materasso in lattice: - traspirabilità: la struttura a microcelle comunicanti come in una fitta rete di canali consente all'aria di circolare liberamente; - igiene: il lattice ha proprietà battericida, germicida, funghicida, che determinano l'assoluta igiene e l'anellergicità; - elasticità: il lattice può subire grandissime deformazioni senza arrivare a rottura. Ha la capacità di recuperare la forma originaria quasi istantaneamente quando il carico viene eliminato. Ringraziamo il nostro tecnico del Centro del materasso Marco Faccilongo
per le importanti informazioni sopracitate e ricordiamo che tutti i nostri prodotti sono composti da materie prime di prima qualità e manifattura italiana. Essendo produttori di materassi dal 1984 ci teniamo alla salute dei nostri clienti. Tutti i nostri prodotti sono certificati OEKO-TEX classe1, certificazione di utilizzo di sostanze assolutamente non tossiche! Nel prossimo articolo parleremo di..curiosità su come scegliere il peso e i punti di calore del piumino!
Marco Piccoli
I PROFICUI TRENT'ANNI DI ATTIVITÀ DELLA “MIRANO NUOTO” Il mondo del nuoto miranese festeggia il traguardo dei trent’anni di attività caratterizzati da quei valori umani e agonistici che solo la passione, l’entusiasmo e lo spirito di sacrificio consentono di ottenere. Ne sono convinti il presidente Giuseppe Borgato ed il direttore tecnico Fabio Rebesco che attraverso questo sport sono convinti di preparare i giovani atleti non solo all’attività agonistica, ma soprattutto ad affrontare con sensibilità le sfide che la vita riserva. La società “Mirano Nuoto” opera dal 1985 grazie anche alla lungimiranza dell’allora Amministrazione comunale che già trent’anni fa aveva capito quali sarebbero stati i benefici per l’intera cittadinanza. A dirigerla furono chiamate persone con esperienza nel settore come, appunto, Giuseppe Borgato ex dirigente alla Serenissima, Fabio Rebesco ex atleta e allenatore alla Mestrina e alla Serenissima.
I successi sono maturati nel tempo, grazie anche all’attenta gestione del vivaio, conseguendo risultati nazionali e internazionali, come nel caso del 16enne mistista miranese Giovanni Barison, che ha conquistato con la Nazionale Giovanile al “4 Nazioni Giovanile di Lignano” il titolo italiano nei 400 misti e ha ottenuto il nuovo primato nazionale della specialità che durava da 7 anni. Ma le sue prospettive non si fermano qua, in quanto l'atleta è arrivato secondo nei 1500 stile libero e sa farsi valere anche nei 200 dorso. Un ragazzo che, comunque, non si monta la testa: lo sport è importante, sottolinea, senza però perdere di vista lo studio, che intende concludere con la laurea. Giovanni Barison comunque non è il solo a tener alto il livello agonistico della “Mirano Nuoto”, come dimostrano i risultati conseguiti da Edoardo Longhin, convocato con la rappresentativa veneta al Trofeo di Pescara e
quelli dei Meeting Regionali Giovanili riservati alle fasce A e B e svoltisi in luglio rispettivamente a Padova e a Verona. Tra i ragazzi della fascia A si è distinto Omar Comin vincitore dei 200 farfalla e secondo nei 100, lo stesso risultato ottenuto da Alessandra Noventa nei 200 farfalla; nella fascia B si sono imposti Greta Corò, oro nei 100 farfalla e argento nei 50, Alvise Bottacin argento nei 200 rana, Angela Povelato ed Elena Chinellato, bronzo rispettivamente nei 200 stile libero e rana. La società “Mirano Nuoto” rappresenta dunque una realtà sportiva dalle ottime prospettive non solo a livello locale e regionale, ma nazionale, grazie anche al costante lavoro degli allenatori Roberto Furgeri, Paolo Veclani e Massimo Bellemo e di quanti vi dedicano con passione le loro energie e il loro entusiasmo. Paolo Leandri
GRANDI SODDISFAZIONI PER IL TEAM VENETO AI CAMPIONATI ITALIANI DI CORSA SU STRADA 4 titoli italiani a cui vanno aggiunte tre medaglie d'argento e quattro di bronzo sono le splendide e meritate vittorie ottenute dagli atleti veneti ai Campionati italiani di corsa su strada a Terni. Questi in sintesi i risultati. Ottima la prova del campione del mondo junior Daniel Niero (Scaltenigo) che nel suo esordio come senior si è aggiudicato il titolo dei 20.000 mt a eliminazione, ottenendo anche l'argento nei 10.000 mt a punti. Per non parlare dei 100 mt crono juniores, con i veneti a meritarsi l’intero podio: oro al padovano Enrico Rossetto, argento a Enrico Favaretto di Spinea e bronzo a Giacomo Serena di Marghera che si è ripetuto nei 500 mt sprint. Bene anche il settore femminile: primo posto nei 100 mt a cronometro per la plu-
ricampionessa del mondo Erika Zanetti (Scaltenigo) anche se poi, ostacolata da Giulia Lollobrigida, si è dovuta rassegnare del bronzo nello sprint. Oro anche per Asia Libralesso (Spinea) nei 300 mt sprint allieve. Nei 20.000 mt a eliminazione junior il titolo è andato a Veronica Luciani (Spinea), mentre la sua compagna di squadra Laura Lorenzato si è classificata al terzo posto. Altri risultati positivi sono stati ottenuti dal Gruppo sportivo Scaltenigo con le medaglie d'argento nelle staffette americane senior e con il secondo posto nella classifica generale per club. Con queste lusinghiere prestazioni il team veneto si appresta ora a disputare in settembre i campionati italiani su pista che si svolgeranno proprio a Scaltenigo.
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36a MOSTRA MICOLOGICA Manifestazione dell’A.M.B. Federazione Gruppi Veneti Evento organizzato in collaborazione con il Comune “Se ami la Natura vieni a conoscerla attraverso la Micologia” Vieni a trovarci tutti i lunedì sera - in sede - dalle ore 20.30 in poi. La nostra attività avrà inizio il 26 gennaio p.v., con il 36° Corso di Micologia.
Sala Consiliare “Madre Teresa di Calcutta” Corte di Villa Errera - Via Bastia Fuori - Mirano Dal 10/10 all’11/10/2015 Ingresso Libero
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VOLONTARIATO
In un panorama sociale in rapido mutamento, anche il volontariato è chiamato al cambiamento. Difatti, la consapevolezza circa i mutati assetti della finanza pubblica e l’importanza di risvegliare comunque il senso di responsabilità sociale nei cittadini e nelle imprese si accompagna alla convinzione che il mondo del volontariato rappresenti una risorsa importante per sostenere la coesione sociale e lo sviluppo della comunità locale. Direttamente a questo, ne consegue la necessità e l’impegno di tutti per esplorare nuove vie per continuare a garantire al volontariato il sostegno necessario a raggiungere i propri fini. E la nostra Consulta dell’Assistenza e Sanità, organo consultivo e propositivo del Comune di Mirano, è attiva proprio in questo, ancora di più in questo periodo, con il desiderio e la volontà di tessere una rete di relazioni, in sinergia con l’Amministrazione e a servizio delle Associazioni e della cittadinanza: attraverso lo sviluppo di una cittadinanza attiva e responsabile vuole precisamente favorire la crescita sociale e culturale dei cittadini, ponendo particolare attenzione alle fasce sociali più deboli e svantaggiate, ispirandosi sempre ai principi sanciti dalla Costituzione e ai valori morali e civili di solidarietà, di collaborazione e di volontariato.
Per il vasto numero di Associazioni qui iscritte (ben 45), la Consulta al suo interno si è organizzata in tre aree di lavoro (sociale, solidale e sanitaria) per meglio progettare il proprio “essere e fare” nel territorio miranese. Nei mesi prima dell’estate, in particolare, notevoli sono state le iniziative da sottolineare delle suddette: la nascita del Circolo NOI Mirano che crede nel Patronato e nel suo spirito aggregativo e solidale, come strumento utile a svolgere un servizio di formazione integrale rivolto soprattutto alle giovani generazioni, ma non solo; il Cesvitem con il suo “Aspettando l’Expo”: una settimana di appuntamenti che ha voluto promuovere una riflessione sui temi dell’esposizione universale, a partire dal diritto al cibo e all’acqua; il gruppo Agesci, sempre attento alla fascia adolescente-giovanile, con una interessante “Carta del Coraggio”; le ACLI con un’interessante scuola di formazione all’impegno sociale e politico che ha visto un notevole interesse e partecipazione anche delle giovani generazioni; il Centro Tutela Diritti del Malato e la Fenice DCA Miranese, entrambe associazioni dell’ambito sanitario attente a difendere e preservare cittadini in diffi-
L'AGENZIA CHE FA CONSULENZA Lo STUDIO P.F.M. - Agenzia pratiche Auto in Mirano - è ormai da oltre 15 anni nel settore automobilistico con la loro Professionalità con la P maiuscola e Consulenza con la C maiuscola. Entri nell'ufficio situato in via Della Vittoria 19, e ti immergi in un ambiente accogliente, trovi sorrisi, cortesia e disponibilità. Ti sembra di essere già un cliente da anni. Pierina la titolare, Mauro e Sara i collaboratori sono lì per ascoltare e consigliarti a svolgere la tua pratica nel miglior modo possibile. Parlando con loro ci hanno dato delle indicazioni per gli automobilisti. Eccole: Ricordarsi di controllare la scadenza della
propria Patente (se hai paura di dimenticarti passa da loro che ti inseriscono nel proprio archivio, così non ci pensi più!) Se scaduta si incorre in sanzioni amministrative ed al ritiro della patente stessa. Ricordarsi, una volta pagato il "bollo" del veicolo, di conservare le ricevute del pagamento, controllare sempre che i dati siano esatti così si evita l'arrivo di accertamenti da parte della Regione Veneto. Ricordarsi che c'è la possibilità nell'acquistare un veicolo di fare una Visura PRA, questo ti permette di verificare se il veicolo desiderato non è vincolato da fermi amministrativi, ipoteche o altro. Ricordarsi queste 10 regole per tutelarsi nella vendita dell'auto.
coltà; l’AVIS, che recentemente ha visto nascere un proprio gruppo giovani che si contraddistingue con la sua grande vitalità e voglia di spendersi per avvicinare soprattutto questa fascia d’età al dono del sangue; l’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) che pochi mesi fa ha festeggiato i suoi vent’anni nel territorio e sempre presente con cura e dedizione all’interno del nostro ospedale allo scopo di favorire una maggiore umanizzazione delle corsie. Queste solo alcune delle innumerevoli attività delle Associazioni qui iscritte: infatti molto altro nello specifico è presente nel sito internet di questo organo comunale che invito a visitare e promuovere: “consultaassistenzaesanità.comune.mirano.ve.it”. Fare volontariato significa mettere a disposizione il proprio tempo, dedicare la propria attenzione al prossimo, attraverso gesti di riconoscimento assoluto della dignità umana e di profondo consolidamento della comunità a cui si appartiene. Il volontariato opera normalmente nell’anonimato, dietro le quinte, a volte nell’indifferenza di chi, al contrario, concentra le proprie attenzioni su sé stesso, distratto da una società basata su uno scambio per interesse. E proprio da qui, pensiero condiviso con la Vicesindaca e assessore 1) Vendere il proprio veicolo significa sottoscrivere una "dichiarazione di vendita" con autenticazione della propria firma. 2) La "dichiarazione di vendita" è contenuta nel retro del Certificato di Proprietà (CDP) e deve contenere tutti i dati del compratore, per cui non sottoscrivere mai nulla in bianco. 3) La sottoscrizione su un documento diverso dal Certificato di Proprietà si giustifica se si è in possesso del vecchio Foglio Complementare. Anche in questo caso il documento dove si firma deve contenere tutti i dati necessari. 4) Sottoscrivere la dichiarazione di vendita a favore di chi realmente acquista il veicolo. 5) Non consegnare l'originale della carta di circolazione del veicolo venduto senza aver sottoscritto 1' atto di vendita. 6) Garantirsi di apporre la sottoscrizione della vendita DAVANTI a una persona abilitata dalla legge ad autenticare la firma ed esclusivamente negli uffici di tali soggetti (agenzie o comuni)
alle politiche sociali dott. sa Annamaria Tomaello, con cui si collabora a stretto contatto, insieme all’ufficio del sociale, è doveroso prestare attenzione, sostenere e incentivare questo mondo del no profit: non per risaltare personalmente chi lo pratica, ma per dimostrare a tutti l’importanza del donare, del condividere, del sentirsi parte attiva della comunità in cui si vive. Un ringraziamento speciale a tutte le Associazioni e a tutti i volontari (in particolare a chi da anni si spende e si investe, vere colonne portanti) che dimostrano di amare il nostro territorio e le persone che ne fanno parte concretizzando la solidarietà tra i cittadini e tra le diverse generazioni. Un volontariato sempre più partecipe e protagonista, consapevole del proprio ruolo, capace di coordinarsi e fare rete, per rispondere ai bisogni delle persone, ma anche per contare e partecipare alle scelte pubbliche: questo il mio augurio all’inizio di un nuovo anno di attività insieme! “Qualsiasi cosa facciamo è una goccia nell’oceano, ma se non la facciamo quella goccia mancherà per sempre” (M.T.) dott. Morlotti Paolo Presidente Consulta Assistenza e Sanità del Comune di Mirano
7) Pretendere una fotocopia della vendita sottoscritta completa della autentica della propria firma 8) L'autentica conferisce " data certa" alla cessione, ai fini di liberarsi da ogni responsabilità. 9) Sottoscrivere in condizioni diverse da quelle descritte (esempio nell'autosalone o locali diversi anziché presso Sportello Telematico dell'Automobilista pubblico/privato o presso un Ufficio Comunale) NON è un'agevolazione, NON è semplificare la pratica, NON è "stia tranquillo, che si può fare", MA una violazione di Legge, incorrendo ad un Illecito Penale. 10) Trascorsi 60 giorni dalla sottoscrizione della dichiarazione di vendita (che va trascritta al PRA) verificare l'avvenuta regolare annotazione del passaggio di proprietà. Per altre informazioni vi consigliamo di andarli a trovare, avrete modo di constatare di persona.
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CAMPIONATO ITALIANO DI PATTINAGGIO CORSA SU PISTA 3/5 SETTEMBRE A SCALTENIGO - MIRANO Il 3, 4 e 5 settembre 2015 Mirano ospita il Campionato italiano F.I.H.P di pattinaggio corsa su pista nel Pattinodromo di Scaltenigo, da poco completamente rinnovato. L’evento, che è motivo di grande orgoglio per la Città, è stato presentato in Municipio lunedì 27 luglio, alla presenza, oltre che del sottoscritto, della Sindaca Maria Rosa Pavanello, dei dirigenti della società GSS Scaltenigo e dei rappresentanti della F.I.H.P e del CONI, oltre che del Vice Presidente del Consiglio regionale del Veneto Bruno Pigozzo. Graditissimi ospiti sono stati i quattro atleti della società miranese che hanno trionfato al Campionato europeo di pattinaggio di Innsbruck: Daniel Niero (4 ori e 3 argenti), Erika Zanetti (2 ori, 2 argenti, 1 bronzo), Veronica Luciani (4 ori, 1 argento, 1 bronzo) e l’esordiente Laura Lorenzato (1 oro). Nell’autunno del 2014, nonostante i vincoli del patto di stabilità, siamo
riusciti a riqualificare e mettere a norma la pista con il contributo della società sportiva GSS Scaltenigo, che dagli anni ’80 ha in gestione il pattinodromo. E’ rinato così un impianto sportivo all’avanguardia, che già nel 1996 ospitò il campionato mondiale e nel 2004 quello italiano. Con la determina n. 716 del 01/10/2014 ad oggetto “LAVORI DI RIQUALIFICAZIONE E MESSA A NORMA DEL PATTINODROMO COMUNALE - 1° LOTTO: PISTA – APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO E DETERMINAZIONE A CONTRARRE”, garantendo 130.000 euro di finanziamento per l’adeguamento della struttura sportiva comunale, abbiamo voluto dare come Amministrazione dei segnali forti a tutto il mondo dello sport Miranese, anche in questo periodo di grosse difficoltà economiche, a testimonianza dell'impegno che tutti mettiamo a sostegno dell'attività
sportiva, che per noi ha forte importanza e significativi risvolti anche a livello sociale. Abbiamo scelto di dare questo segnale partendo da una storica società del nostro territorio, tra le più titolate in Italia e al mondo, quale è il GSS Scaltenigo. Abbiamo fatto tutto il possibile per garantire un impianto all’altezza, come faremo tutto il possibile in futuro per sostenere anche le altre società e gli altri sport della nostra Città. L’impianto ha così ottenuto l’assegnazione del Campionato italiano delle categorie Seniores, Juniores, Allievi e Ragazzi della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio. Il nostro Pattinodromo ha inoltre così ripreso ad essere, avendo caratteristiche tecniche di altissimo livello, uno dei migliori impianti riconosciuti a livello internazionale; In particolare è dotato di curve paraboliche che, diversamente da quelle dei nuovi impianti a pen-
denza constante, permettono gare molto spettacolari. Sono 700 gli atleti iscritti nelle quattro categorie - tra cui alcuni grandi campioni - e altrettanti saranno gli accompagnatori. Il programma delle tre giornate è molto denso, con inizio alle 8.30 e premiazioni fino alle 22.00. E’ prevista una diretta di Rai Sport 1 giovedì 3 settembre dalle 18.00 alle 20.00 mentre tutta la manifestazione sarà collegata in diretta streaming. Nuovo impianto e Atleti Miranesi ai massimi livelli: direi che ci sono tutte le componenti per vedere un grande campionato...Ovviamente Vi aspettiamo tutti a Scaltenigo a tifare per i nostri ragazzi!!! Cristian Zara Assessore alle politiche per i giovani, lo sport, la casa ed il lavoro – Comune di Mirano
INIZIO ATTIVITÀ 2015-2016 DEL CENTRO MINIBASKET MIRANO La nuova stagione sportiva vedrà Il Centro Minibasket Mirano e la Pallacanestro Mirano impegnati in tutti i trofei dedicati ai bambini e alle bambine dal Minibasket(per bimbi e bimbe dai 5 agli 11 anni), i campionati giovanili, sia maschili che femminili, i campionati senior la Serie “C” Regionale Maschile e la Serie “C” Regionale Femminile, i Gruppi Amatoriali ed il Gruppo Amatori Senior over 36 anni. Punto di forza e fondamenta della società è sicuramente il Centro Minibasket Mirano, con gli 8 gruppi minibasket, di cui 2 femminili, e oltre 180 iscritti rappresenta una delle realtà più importanti del territorio non solo Veneziano ma anche Veneto. In tutti questi anni il centro ha visto tantissimi atleti iniziare la propria carriera cestistica a Mirano e per alcuni la possibilità di affermarsi giocando in società di prestigio ad alti livelli, ricordiamo nel Maschile Alberto Pedenzini classe 1997 Campione d’Italia Under 15 Maschile e Vice Campione d’Italia quest’anno con la maglia dell’Umana Reyer Vene-
zia Mestre e nel Femminile Marta Lorenzin e Giorgia Callegari classe 1996 Vicecampioni d’Europa con la Nazionale Under 16 Italiana. Da questo anno poi la Federazione Italiana Pallacanestro-Settore Giovanile-Minibasket e Scuola ha attribuito, grazie ad una serie di parametri di qualità tra cui la preparazione e la formazione degli Istruttori e dei Dirigenti del Centro, la partecipazione attiva a tutte le iniziative proposte dal Settore Minibasket Provinciale e Regionale, la collaborazione con le Scuole Primarie, le qualifiche di SCUOLA FEDERALE MINIBASKET (solo un centinaio di Centri nel Triveneto) e di CENTRO SCOLASTICO FEDERALE (solo una decina di Centri nel Triveneto). Da Lunedì 7 Settembre 2015 ripartono i Corsi di Minibasket per tutti i bambini/e nati negli anni 2004/05/06/07/08/09/10 e i Corsi di Avviamento al basket per tutte i ragazzi/e nati/e dal 1996 al 2003. I corsi tenuti da Istruttori Federali si svolgeranno presso la Palestra “A. Azzolini“ (Via
Villafranca, 20) e la Palestra “P.Levi“ (Via Rosselli, 20). Per informazioni e iscrizioni potete contattare la segreteria, presso la Palestra “A. Azzolini“ allo 041.5700673, il Lunedì 19.30 – 21.00 e il Giovedì 18.00 – 19.30 o chiamare la Responsabile Marialuisa Vanin 338.8648926, visitare il sito www.pallacanestromirano.it , inviare una mail all’indirizzo pallacanestromirano@alice.it, oppure venirci a trovare durante la Fiera
di San Matteo da Sabato 19 a Martedì 22 Settembre, sull’Ovale della Piazza allestiremo un Gazebo per dare a tutti Informazioni sui nostri Corsi dai 6 ai 90 anni…. Naturalmente vi aspettiamo numerosi, quest’anno più che mai, per vivere insieme una nuova, divertente ed entusiasmante stagione con il gioco più bello del mondo. A.S.D. Pallacanestro Mirano – A.S.D. Centro Minibasket Mirano nuova
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ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA ARCADIA
L' associazione sportiva dilettantistica Arcadia, avvalendosi di istruttori e insegnanti qualificati e/o laureati in scienze motorie, si occupa di ginnastica proponendo corsi per bambini/e a partire dai 4 anni di età. Lo scopo di tali attività è di favorire sia lo sviluppo corporeo attraverso l'uso dello spazio e degli oggetti, che lo sviluppo emotivo-intellettivo facendo interagire i bambini tra loro attraverso il movimento e il gioco. Dal 1° OTTOBRE 2015 l'a.s.d. Arcadia propone i seguenti corsi: CORSO DI PSICOMOTRICITÀ per lo sviluppo dei
processi evolutivi dell'infanzia, del coordinamento ed equilibrio. CORSO DI GINNASTICA ARTISTICA per sviluppare e incrementare, con il gioco e divertimento capacità motorie quali forza, velocità, coordinazione, mobilità articolare, equilibrio. Il corso prevede anche esercizi di gruppo, a corpo libero su base musicale e/o con l'uso di grandi attrezzi come il mini-trampolino elastico e la trave di equilibrio. Arcadia propone inoltre corsi per il benessere psicofisico degli adulti: CORSO DI GINNASTICA DOLCE per rendere la muscolatura e le articolazioni più sciolte attraverso esercizi di medio-intensità, CORSO TOTAL BODY per la tonificazione del corpo attraverso esercizi di medio-alta intensità con l'uso di attrezzi quali funi, step e pesetti. CORSO DI YOGA per sciogliere le articolazioni, rafforzare schiena e rilassare il sistema nervoso attraverso movimento e respiro. Arcadia partecipa al “Progetto scuola-sport” organizzato dal comune di Mirano diffondendo le proprie attività nelle scuole elementari affiancando gli
insegnanti elementari in palestra durante le ore di educazione motoria previste. LEZIONI GRATUITE di prova GIOVEDI' 24 e MARTEDI' 29 settembre 2015 di Ginnastica Artistica, Yoga e Total Body. INFO: Annamaria Branca cell. 3469458138 mail annamariabranca@libero.it ISCRIZIONI: dal 23 settembre 2015 tutti i giorni escluso sabato dalle ore 17:00 alle ore 19:00 presso la sede dei Padri Giuseppini di Mirano. SEDE: presso la palestra dei Padri Giuseppini di Mirano in via del Murialdo,1 (a circa 500m dall'entrata vecchia dell'ospedale).
RIVOLUZIONE NEL DIRETTIVO DELLA POL. SAN PIO X La Polisportiva San Pio X ha salutato la stagione 2014/2015 dalla suggestiva cornice dello stadio “Silvio Appiani” di Padova dove il suo settore giovanile ha affrontato in amichevole i coetanei Biancoscudati, una bellissima esperienza di cui i giovani calciatori della società miranese si ricorderà per molto tempo. Per dare continuità al clima di festa e gioia che dal 1998 caratterizza la società con sede nel Patronato di Mirano, la Polisportiva San Pio X ha partecipato attivamente alla XVᵃ Festa dello Sport. Decine e decine di piccole promesse hanno giocato in un campo di erba sintetica allestito nella splendida Piazza Martiri di Mirano, animando così per un intero pomeriggio il centro cittadino che per l’occasione si è colorato di giallo e verde. Al termine degli incontri di gioco riservati ai ragazzi, anche un curioso mini torneo tra i ge-
nitori e gli allenatori presenti. Finale di giornata con un ricco buffet per tutti, preparato della “Salumeria da Valentino” di Via Matteotti a Mirano e del bar “Al Campanile”. Salutata l’annata con queste due coinvolgenti iniziative, la nuova stagione 2015/2016 si apre con una Polisportiva San Pio X che cambia volto con un importante passaggio di consegne: dopo infatti 9 anni di presidenza e altrettanti da dirigente, Andrea Falasco lascia il posto di presidente ad Andrea Tomaello, 25 anni, di Mirano. Il 3 luglio c'è stato il passaggio ufficiale con il rinnovamento dello stesso direttivo. Entrano insieme al nuovo presidente altri cinque giovani: Mattia Milan, Eddy Pattarello, Enrico Bonaldo, Mattia Bolzonella e Piero Trocciola. Completano l'organico Riccardo Bellò e Sabrina Borgato, colonne portanti della società che garantiscono così la continuità di
valori e la giusta dose di esperienza necessaria per la nuova stagione. La Polisportiva San Pio X, nata nel 1998 a seguito dello scioglimento dell' US Acli, svolge la sua principale attività calcistica presso il Patronato di Mirano, ma si appoggia anche alle strutture di Zianigo e Mirano. Nell'ultimo anno sono state 7 le squadre totali iscritte ai campionati FIGC: dai primi calci (6 anni) ai giovanissimi (15 anni) per un totale di 98 tesserati. Alle squadre del settore giovanile calcistico, si aggiunge la squadra di pallacanestro dei disabili, guidata da Tiziano Baggio. “Lascio questo incarico con nostalgia, ho partecipato alla fondazione e 9 anni da presidente sono molti, qualcosa mi mancherà della Polisportiva” ha dichiarato durante il suo discorso d’addio il presidente uscente Andrea Falasco, mentre Andrea Tomaello conclude: “Un grosso ringraziamento al presidente uscente per
averci lasciato una società in ottima salute e con molti tesserati, il nostro compito non sarà facile, ci sono sempre meno bambini che giocano a calcio o che abitano nel centro storico di Mirano, ma insieme a tutto il direttivo e a tutto il gruppo di volontari cercheremo ogni giorno di fare del nostro meglio per i giovani atleti e per la lunga durata della società”. Piccola curiosità: Andrea Tomaello e Piero Trocciola del direttivo erano tesserati come calciatori quando Andrea Falasco era già dirigente della società, se questo non è essere predestinati …
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Dai Laghi Masuri (Polonia)… a Vetrego
Mangiare e bere da Gino…dove (non) occorre il palato sopraffino!
Puntata post-ferie
Ed eccoci di nuovo all’appuntamento culinario propostoci dal nostro caro “chef” Gino (per la privacy…) Mettersi ai fornelli per preparare pranzo e cena è un appuntamento quotidiano, uno dei momenti più importanti della giornata. Cucinare infatti non è solo un’esigenza, ma anche un modo per prendersi cura di sé, scegliendo gli alimenti più adatti al proprio stile di vita, oltre che un’occasione per divertirsi inventando abbinamenti insoliti e originali. Questa volta lo “Chef de noantri” propone:
In quest’ultimo periodo il paese di Vetrego è balzato troppo spesso agli onori (sigh!) della cronaca quotidiana. Dopo l’arcinoto deterioramento territoriale del paese, si sono verificati episodi di devastazioni senza senso, razzie e vandalismi gratuiti, depositi di materiali potenzialmente pericolosi ed addirittura furti di prodotti dell’agricoltura negli orti e nei campi. Sono problemi che il battagliero segretario del comitato “pro Vetrego” porta avanti da parecchio tempo nella speranza di trovare qualche rimedio da parte delle autorità competenti. La ricerca di soluzioni presenta certamente alcune difficoltà e non solo dal lato economico, ma si spera che la situazione migliori anche ricordando le parole del caro don Pietro Mozzato: “Vetrego, alzo la testa e non mi piego!”. Dopo queste doverose osservazioni, si torna a parlare del valoroso squadrone del Gornik F.C. che anche nella stagione 2015-2016 calcherà il verde campo parrocchiale di Vetrego. L’anno calcistico testé terminato si è concluso con la vittoria della nostra squadra polacca nel consueto e rinomato “Trofeo dell’Amicizia”, organizzato splendidamente dall’anfitrione Vlady e dai suoi soci e
svoltosi lo scorso 2 giugno in un’assolata giornata di festa per calciatori e famiglie a cui sono accorsi numerosi bambini ai quali è stato regalato un simpatico ricordo. Ma il nuovo anno calcistico è già ormai alle porte ed il nostro mister (signor G.) appare più agguerrito che mai. Con l’arrivo di qualche nuovo innesto è previsto un altro anno di successi e soprattutto di bel gioco. Anche quest’anno è previsto il ritiro pre-campionato in una nota località del Graticolato Romano, con i previsti primi, secondi, terzi e anche quarti tempi… Porgiamo, inoltre, i nostri migliori auguri all’ASD Vetrego che dopo un memorabile spareggio è riuscita a rimanere in seconda categoria. E comunque in ogni caso sempre e ovunque “Evviva il Gornik F.C.”
Silvano Bertoldo Presidente Gornik F.C.
Spaghetti con cozze, colatura di alici e burrata Ingredienti per 6 persone 500 g di spaghetti di Gragnano 1,5 kg di cozze 3 cucchiai di colatura di alici di Cetara Burrata (fuori frigo un’ora prima) Rosmarino 2-3 spicchi d’aglio 1 bicchiere di vino bianco secco olio extra vergine di oliva
parte per decorare. Aggiungere la colatura di alici e lasciare insaporire. In una pentola di acqua bollente non salata lessare gli spaghetti. Toglierli molto al dente e terminare la cottura nella padella con l’acqua delle cozze aggiungendo, se necessario, un po’ di acqua di cottura della pasta. Servire gli spaghetti a nido con sopra un abbondante cucchiaio di burrata e guarnire con le cozze con il guscio e con un rametto di rosmarino fresco. In alternativa lo chef consiglia anche linguine o paccheri di Gragnano. Non cercate il locale dove questa ricetta viene proposta, in quanto…non esiste. E’ solo frutto di quella mente diabolica dello “chef” polacco Gino. In effetti sembra una ricetta un po’ sfiziosa e tutto sommato molto semplice e facile da applicare. Arrivederci alla prossima portata e buon appetito da…GINO, con la collaborazione di Silvano Bertoldo. Gino Camporese
Procedimento: Con l’aiuto di una paglietta, pulire bene le cozze, togliere la barba e sciacquarle. In una padella capiente aggiungere olio, gli spicchi d’aglio e 2-3 rametti di rosmarino. Far aprire le cozze; sfumare con il vino e terminare la cottura. Togliere l’aglio, il rosmarino e i gusci delle cozze, tenendone qualcuno da
“LA TELEVISIONE COREANA A MIRANO” Nei primi giorni di giugno i Miranesi più attenti si saranno accorti che le strade di Mirano sono state oggetto di una piccola invasione asiatica. Una troupe di oltre quaranta persone del canale coreano JTBC è venuta in Italia a girare alcune puntate del reality show “Where is my friend’s home” dedicate ad Alberto Mondi, il 31enne miranese divenuto nei mesi scorsi una celebrità televisiva, grazie alla partecipazione al programma di grande successo “Non-summit”, un talk-show che tratta i vari aspetti della vita e cultura coreana attraverso gli occhi di alcuni ragazzi stranieri che vivono e lavorano in Corea. Le riprese televisive hanno cercato di ripercorrere le esperienze più significative della vita “italiana” di Alberto. Così dopo essere passati dalla Toscana (Montepulciano, Pienza e Saturnia), Alberto e gli altri protagonisti della trasmissione sono arrivati a Venezia, città dei suoi studi universitari, e poi in quel di Mirano dove abitano ancora i genitori e i fratelli. Al fine di far comprendere al pubblico coreano, la quotidianità del paese, sono state organizzate alcune riprese presso negozi e locali pubblici (con il divertente incontro di Alberto con gli “storici” amici della piazza), nonché presso la casa dei nonni (a Spinea) e ovviamente presso la casa della famiglia Mondi, in via Don Minzoni dove i protagonisti hanno anche trascorso una notte a dormire. Da segnalare la partita di calcio organizzata il secondo giorno di presenza nel Miranese. Una simpatica e amichevole sfida 5 contro 5 sul campo situato a Zianigo vicino a Villa Bianchini in cui si sono cimentati i 7 protagonisti della trasmissione (appartenenti a 7 nazionalità diverse) oltre a Giorgio, Stefano e Riccardo, rispettivamente padre e fratelli di Alberto. Arbitro “improvvisato” Silvano Bertoldo, il Presidente del Gornik FC, la nota squadra amatoriale di calcio, che ha anche gentilmente prestato le divise per una delle due squadre. Gustosi gli episodi creati all’interno della partita, con belle giocate che si sono alternate a svarioni ed errori clamorosi dovuti al fatto che non tutti i partecipanti avevano precedenti calcistici... Tutti i protagonisti si sono trasferiti per una breve ripresa a Bassano del Grappa per poi riprendere la via della Corea del Sud. Dalle riprese effettuate in quei giorni sono state ricavate ben 5 puntate dello show trasmesso in prima serata del sabato sera coreano. I successivi episodi sono stati girati in Canada, Australia e Francia.
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In ricordo di Renzo Milan
UN UOMO INNAMORATO DELLA “SANA” POLITICA Sono dieci anni che il nostro concittadino Renzo Milan ci ha lasciato, ma il ricordo del suo valore umano e politico resta indimenticabile: una vita breve, la sua, terminata a 61 anni, ma ricca di ideali, di impegno e di onestà per fare di Mirano una città sempre migliore. Iscritto fin da giovanissimo all’ex partito della Democrazia cristiana, è stato consigliere comunale dal 1970 al '75, ricoprendo la carica di capogruppo consigliare Dc dal '75 all'80, anno in cui fu eletto sindaco di Mirano fino al 1989. Coinvolto nelle indagini della Magistratura legate al «Mariutto» e a
un’operazione immobiliare in via Granisci, si dimise da Primo cittadino, ma ritornò all’attività politica pienamente assolto, siedendo nuovamente in consiglio comunale dal 1990 al 1995. Dal 1998 al 2003 fu capogruppo della lista "Unione Democratica per la Repubblica - Mirano Viva". Per 8 anni ha fatto parte anche del consiglio del Consorzio Sinistra Medio Brenta. Ma ormai la malattia gli rendeva sempre più difficile portare a termine i suoi impegni di uomo politico. Renzo è mancato all’affetto della moglie Ersilia Niero e delle figlie Lina, Marta, Elisabetta il 20 giugno 2005, dopo aver as-
P.le San Lorenzo Giustiniani 6 30174 MESTRE VE C.F. 94017350276 Tel 3403770688 mail silvia.tonolo@libero.it L’A.Ma.R.V. Onlus, associazione malati reumatici del Veneto nata a Venezia nel 1991 e di cui sono Presidente dall’aprile del 2012, ha fatto passi da gigante in questi ultimi 3 anni aprendo sezioni in tutto il Veneto: a tutt’oggi ne contiamo dieci con sede regionale di Mestre. Abbiamo inaugurato recentemente le sezioni di San Donà, dell’Alto Vicentino, di Padova e di Rovigo, oltre a quelle che da sempre lavorano sul territorio come Montebelluna, Treviso, Verona, Vicenza e Belluno. L’obiettivo primario di A.Ma.R.V. è quello di sostenere e supportare il paziente, perché l’approccio e la diagnosi di una patologia reumatica quasi sempre sono di difficile comprensione da parte del malato. I dubbi, le paure, la propria vita, l’intimità, la famiglia e il lavoro vengono messe in discussione. Ci si pone domande come: Riuscirò a lavorare ancora? - Potrò aver figli? - I miei familiari comprenderanno il mio disagio? Queste sono poche, ma significative domande che solitamente il malato reuma-
tico si pone quando scopre di avere una malattia cronica che gli modifica e gli scombina i piani del suo futuro, ma che gli cambia radicalmente anche il presente. Noi di A.Ma.R.V. crediamo che la diagnosi precoce e le terapie adeguate debbano essere il punto di partenza e il punto di arrivo per malattie importanti come artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondilite anchilosante, ma anche di LES piuttosto che gotta, e spesso vengono sottovalutate e non curate adeguatamente. Pazienti che fanno i conti con un elevato impatto sociale ed economico: dolore, rigidità articolare, assenza dal lavoro, decadimento della qualità di vita, invalidità. Le malattie infatti si accompagnano ad importante morbilità e comportano progressiva disabilità e riduzione dell’aspettativa di vita. Se non adeguatamente trattate, hanno un decorso cronico a impronta invalidante: per esempio dopo 10 anni di artrite reumatoide oltre il 25% dei pazienti non è più in condizione di svolgere le abituali
sistito dalla sua stanza da letto al matrimonio di Lina, la sua primogenita, celebrato dal parroco don Piero Mozzato nel giardino di casa a Vetrego. L’Amministrazione comunale gli ha dedicato la “Casa della Musica”, l’edificio color rosso costruito alla fine di via Gramsci e adibito all’attività delle varie Associazioni musicali di Mirano. Così lo ricorda l’amico Piero Malvestio: «Renzo, uomo buono, onesto e generoso. Uomo giusto nel senso evangelico del termine, ha dedicato la parte più importante della sua vita agli altri, nell'impegno pubblico, attraverso una politica rivolta al bene comune. La mansioni lavorative, con un conseguente rilevante calo della produttività, 1 su 4 infatti è costretto ad abbandonare il lavoro a causa della patologia. Nonostante ciò, le malattie reumatiche sono spesso sottovalutate perché caratterizzate da sintomi iniziali che possono essere confusi con quelli di altre patologie e, per i pazienti già diagnosticati, la malattia non è sempre gestita in modo ottimale a causa di carenze comunicative (medico-paziente) e organizzative (accesso alle strutture e distribuzione del farmaco). Nella nostra ULSS 13, purtroppo, nonostante ci siano 2 ambulatori appoggiati alla Medicina Interna a Dolo e a Mirano, che operano con pochissime ore a disposizione dei pazienti, non esiste una programmazione sul lungo termine per dare delle risposte vere a livello territoriale ai malati che spesso devono recarsi a Padova per le cure con farmaci biotecnologici, che a tutt’oggi costituiscono uno strumento essenziale per il controllo e il miglioramento dei sintomi delle malattie reumatiche. Le patologie reumatiche, poco conosciute e spesso messe in secondo piano, sono causa di inabilità temporanea e permanente al lavoro, e molte persone sono costrette ad abbandonare prematuramente il posto di lavoro o vedere compromessa la propria attività lavorativa a
sua vita si è compiuta davanti agli occhi di tutti, nell'impegno profuso come dirigente locale, provinciale e regionale della Democrazia Cristiana, di cui era "innamorato". Sono sicuro che Renzo - se fosse ancora qui - starebbe lottando, con la consueta determinazione, nel perseguimento di un rinnovamento etico- politico radicale. Per rivitalizzare le istituzioni, per adeguarle alle trasformazioni della società civile e alle esigenze di una governabilità efficiente e stabile, perché queste sono sempre state le sue missioni». (Gazzettino) Paolo Trevisanato causa del proprio stato di salute. È importante che le istituzioni siano sensibili verso queste patologie e che in collaborazione con le Associazioni si riescano a trovare le soluzioni migliori per la gestione del percorso diagnostico terapeutico per ottimizzare l’allocazione delle risorse e facilitare l’accesso alle cure. Contattaci, non esitare!! E se puoi aiutarci dona il tuo 5 x mille al codice fiscale 94017350276 A.Ma.R.V. Onlus. Sostienici facendo anche un piccolo versamento sul nostro conto corrente bancario IT25C0572861800723570191724 o sul nostro conto corrente postale 12618302. Grazie e a presto! La presidente A.Ma.R.V. Silvia Tonolo
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