Capitolo campione 25 - Greenway (Umanistica SS1)

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ORIENTAMENTO

ITALIA CON REGIONI EUROPA

EMANUELE MELI

ANNA FRANCESCHINI

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

EDUCAZIONE CIVICA

COMPETENZE DI SOSTENIBILITÀ

Greenway

Verso un futuro sostenibile

5 MARI E COSTE

Quanto conosci il paesaggio marino?

1

Questa estate vorresti andare in vacanza al mare. Cercando in rete selezioni due località: quali sono le differenze tra le due coste? Quale località preferiresti per la tua vacanza?

2

Stai guardando un blog che raccoglie foto scattate dal finestrino dell’aereo. Quali elementi del paesaggio marino e costiero riconosci?

● In quali foto riconosci un’isola? In quale un arcipelago?

● Individua nelle foto golfi e promontori.

Marina di Alberese, Maremma toscana
Porto, Corsica

LABORATORIO

3 4

Stai guardando un documentario sulle meduse e il narratore sta spiegando in che modo si spostano. Le meduse si muovono contraendo ritmicamente la parte a forma di campana, chiamata ombrella, oppure si muovono passivamente, lasciandosi trasportare dalle correnti.

● Che cosa sono le correnti e come sono usate dalle meduse?

Una tua amica è in vacanza in Cornovaglia, nel Sud-Ovest dell’Inghilterra. Ti manda due foto del villaggio di Mousehole, una scattata al mattino e una al pomeriggio. Che cosa osservi? Sai spiegare che cosa è successo tra una foto e l’altra?

09:45

16:00

Con la tua famiglia partecipate a un’iniziativa di volontariato per liberare la spiaggia dai rifiuti in plastica. Vorresti convincere un tuo amico a unirsi a voi. Prova a spiegargli perché è un’iniziativa importantissima per salvare l’ambiente marino. 5

LEZIONE 1 Elementi del paesaggio

Il paesaggio costiero

La costa è la linea di contatto tra il mare e la terraferma; può essere bassa e sabbiosa, bassa e rocciosa oppure alta e rocciosa. Le coste basse e sabbiose sono in prevalenza rettilinee e possono presentare delle dune: cordoni o cumuli di sabbia che possono cambiare posizione e forma per l’azione del vento. A volte le coste basse e sabbiose sono coste umide, costituite da lagune, ovvero specchi d’acqua separati dal mare da cordoni di sabbia affioranti. In qualche caso l’acqua della laguna è acqua dolce, in altri ca -

si (più frequenti) è acqua dolce e salata insieme. Le coste alte e rocciose sono formate dai versanti delle catene montuose prossime al mare. La linea di costa è di solito articolata, con insenature che prendono il nome di golfi, se sono ampie e profonde, o di baie. Altri tipi di insenature sono i fiordi, antiche valli strette e lunghe scavate prima dai fiumi, poi modellate dai ghiacciai e infine invase dal mare. In alcuni casi la costa alta e rocciosa è a picco sul mare ma lineare: si parla allora di costa a falesia.

Immagine interattiva

Esplora l’immagine per scoprire il paesaggio marino e costiero.

Golfo
Falesia
Costa bassa e sabbiosa
Promontorio
Baia
Costa alta e rocciosa
Penisola
Capo
Arcipelago
Isola
Laguna

Google EarthTM

La laguna di Grado (nella foto a lato) si trova sul Mar Adriatico settentrionale nel comune di Grado, in Friuli-Venezia Giulia. Geolocalizzala e visualizza le caratteristiche della costa umida lagunare.

La Duna di Pilat (nella foto in basso) è situata sulla costa sud-occidentale della Francia, sull’Oceano

Atlantico; è la duna più alta d’Europa, con un’altezza che varia dai 100 ai 120 metri. Geolocalizzala e visualizza le caratteristiche della costa sabbiosa a dune.

Le parti di territorio che si protendono nel mare si chiamano promontori se brevi (il capo è il nome della punta estrema) oppure penisole se sono più lunghe.

Anche il fondo del mare è fatto di rilievi e valli: quando la cima di una montagna sottomarina è così alta che emerge dall’acqua abbiamo un’isola Diverse isole vicine formano un arcipelago. I passaggi naturali che mettono in comunicazione due mari sono chiamati stretti oppure canali, a seconda della loro ampiezza. L’istmo è la sottile striscia di terra che collega due masse di terre emerse.

• Le coste possono essere basse e rocciose, basse e sabbiose oppure alte e rocciose. Le coste basse e sabbiose possono avere dune o lagune. Le coste alte e rocciose di solito hanno tante insenature (golfi e baie).

• Le parti di territorio che si protendono sul mare si chiamano promontori (più brevi) o penisole (più lunghe). Un gruppo di isole vicine si chiama arcipelago.

CONCETTI DA RICORDARE

LEZIONE 2 I movimenti del mare

██◆ Le onde sono delle oscillazioni verticali

Il mare contribuisce a modellare i paesaggi costieri attraverso i suoi movimenti: le onde, le correnti e le maree.

Se guardiamo il mare abbiamo l’impressione che si muova avanti e indietro, ma è solo un’illusione. In realtà l’acqua resta dov’è e compie semplicemente delle oscillazioni verticali che si chiamano onde e che sono provocate dall’impatto del vento sulla superficie del mare.

cresta

è la parte più alta dell’onda

lunghezza

è la distanza tra due creste

I fondali bassi prossimi alle coste limitano l’oscillazione verso il basso dell’onda, che forma il frangente: la cresta si piega in avanti e si rompe spumeggiando sulla spiaggia.

altezza

è la distanza tra la cresta e il ventre

ventre è la parte più bassa dell’onda

██◆ Le correnti sono dei fiumi sottomarini

Sia in superficie sia in profondità gli oceani e i mari sono attraversati da numerose correnti (calde o fredde), veri e propri fiumi d’acqua sottomarini.

Le correnti dipendono da diversi fattori: possono essere innescate dalle maree o dall’azione combinata di venti e pressione atmosferica, oppure possono essere dovute alle differenze di densità e temperatura dell’acqua in diversi punti del mare.

La corrente calda che più influenza il clima dell’Europa è la Corrente del Golfo, proveniente dal Golfo del Messico.

██◆ Le maree sono oscillazioni del livello dell’acqua

La marea è il movimento di innalzamento e di abbassamento del livello del mare che si alterna ogni sei ore a causa di fattori astronomici (come l’attrazione che Sole e Luna esercitano sulla superficie terrestre). Si chiama alta marea la fase di innalzamento del livello del mare, bassa marea quella di abbassamento; la differenza fra i livelli raggiunti dal mare nelle due fasi è l’ampiezza della marea. Le maree si verificano in tutti gli oceani, nei mari e anche nei laghi più grandi, con ampiezze diverse in base alla forma delle coste: in Europa le maggiori si hanno lungo le coste atlantiche.

Il profilo delle coste non è sempre uguale nel tempo, perché sono in azione due forze opposte che incessantemente lo modificano: l’erosione, causata dai movimenti del mare e da altri fattori, e la sedimentazione di materiali trasportati dai fiumi fino alla loro foce.

EROSIONE

• Se i fondali sono piuttosto profondi, le onde del mare hanno molta forza e battono sulle rocce agendo come una lima. Così erodono la roccia e provocano frane e crolli. Il fenomeno è particolarmente evidente nelle coste a falesia.

• Un’altra forma di erosione è quella causata dalla marea alla foce dei fiumi: se il mare vicino alla costa è abbastanza profondo e l’alta marea è così forte da respingere indietro le acque del fiume, si forma la tipica foce a estuario.

• L’erosione costiera è l’arretramento della linea di costa dovuto a fattori climatici, geologici e umani. Per limitarla si realizzano moli e sbarramenti frangiflutti.

SEDIMENTAZIONE

La situazione opposta all’erosione si verifica quando il mare è poco profondo e la terra che vi si affaccia è pianeggiante. Il mare in questi casi non ha forza sufficiente per disperdere i materiali trasportati alla foce dai corsi d’acqua, che si accumulano e contribuiscono a formare una costa piatta e sabbiosa, spesso orlata da dune. Lungo le coste basse e sabbiose, nei punti in cui sfociano grandi fiumi, i sedimenti trasportati si accumulano, creando la tipica foce a delta

EROS

▲ Costa soggetta all’erosione

Grotte del Bue Marino (40°14'45"N 9°37'24"E), nella Sardegna orientale.

▲ Costa soggetta alla sedimentazione

Spiaggia Is Arenas Biancas (38°57'08"N 8°37'04"E), nella Sardegna sud-occidentale.

CONCETTI DA RICORDARE

DIDATTICA IMMERSIVA

Google

EarthTM

Le coste della Sardegna sono caratterizzate da una grande varietà. Geolocalizza i luoghi delle foto di questa pagina, utilizzando le coordinate delle didascalie.

• I principali movimenti del mare sono: onde (oscillazioni verticali provocate dal vento); correnti (fiumi sottomarini); maree (innalzamenti e abbassamenti del livello del mare).

• Il profilo delle coste è modificato da processi di erosione o sedimentazione

Sardegna intatta

La foto, che mostra uno scorcio dell’isola di San Pietro, nella zona sud-occidentale della Sardegna, offre un esempio tipico di come si presenta la costa in questa parte dell’isola. La schiuma ribollente delle onde fa intuire un vento teso. È uno scenario aspro, ben diverso da quelli della Sardegna turistica.

Ogni volta che vengo qui, nel Sudovest dell’isola, la mia meta è sempre Piscinas. È il mio punto di riferimento geografico della Sardegna intatta, quella quasi priva di turisti, selvaggia […] Prima di tutto il mare, che qui non è quello da cartolina, sia pure meraviglioso. Il mare di Piscinas non sta quasi mai fermo, agitato da onde e correnti in una cornice unica, quella delle dune più alte d’Europa. […] Mi acquatto al riparo delle dune e aspetto. […] A un certo punto appaiono. Qualche volta in piccoli branchi mimetizzati nel sottobosco, ma con le corna ben in evidenza […] Sono i cervi sardi […] Il panorama è dominato dai 784 metri del monte Arcuentu, un’inconfondibile torre di roccia, misteriosa e magica. […] Cammino attraverso le dune morbide di Piscinas e scendo dalla «foresta» (altro che macchia…) mediterranea verso ponente immerso nel forte vento da mare, un vento così costante da rendere selvaggia la spiaggia e, probabilmente, salvaguardarla da tentativi di speculazione. Ogni tanto si intravedono i retaggi della vecchia cultura mineraria, aggrediti dalla sabbia: casotti di stoccaggio del minerale, binari e vagoni della ferrovia a scartamento ridotto, stazioni di rifornimento, pozzi per l’acqua.

La stazione di arrivo del trenino è stata restaurata ed è diventata uno degli hotel più esclusivi d’Italia, dove si mangia sulla sabbia della spiaggia e non c’è Wi-fi, né Tv e neppure aria condizionata.

(Mario Tozzi, L’Italia intatta, Mondadori)

IL TESTO RACCONTA

a. L'autore si sofferma a parlare del vento: perché? Che funzione ha avuto, a suo parere, nella salvaguardia del territorio?

b. La condizione di scenario intatto di questa parte dell’isola è comprovata, oltre che da una fitta vegetazione tipicamente mediterranea, anche dalla fauna: che animali suscitano l’interesse dell’autore?

DALLA LETTURA ALLA SCRITTURA

c. Il testo dice che la stazione del trenino che portava i minerali è stata trasformata in un hotel di lusso. Immagina di aver avuto dai proprietari l’incarico di redigere un dépliant pubblicitario: con quali argomenti cercheresti di attrarre i clienti?

d. E con quali argomenti cercheresti di convincere degli amici a fare con te un trekking in questa zona della Sardegna, invece di passare le vacanze in un villaggio turistico?

Mari e coste d’Italia LEZIONE 3

Coste alte e rocciose

Coste basse e sabbiose

Coste basse e rocciose

Arcipelago della Maddalena Asinara

Isola di San Pietro Isola di Sant’Antioco

Argentario Lampedusa A r c i pel a gotoscano

ORIENTATI SULLA CARTA

Arcipelago campano

RICORDA!

In una carta fisica i toponimi possono essere scritti con colori diversi per facilitare la lettura. In questa carta, sono scritti in blu i toponimi di mari, canali, stretti e golfi; sono scritti in nero i toponimi di isole, arcipelaghi, penisole e promontori.

1. Che cosa indicano i colori giallo, rosso e verde sulla carta? I tre tipi di coste (basse e sabbiose, basse e rocciose, alte e rocciose)

2. Sul Mar Adriatico le coste sono soprattutto basse e sabbiose, basse e rocciose o alte e rocciose? Basse e sabbiose

3. Quale tipo di costa è presente in Liguria? Alta e rocciosa

4. Qual è l’isola italiana che si trova più a sud? Lampedusa

Golfo di Venezia Golfo di Trieste
Golfo di Genova Golfo di La Spezia
Golfo di Napoli
Golfo di Policastro Golfo di Salerno
Monte Conero Gargano
asalentina
Capo d’Otranto Penisola sorrentina
Isola d’Elba
Isole Eolie
Pantelleria
Golfo di Taranto
Mar Ligure
Isole Egadi
Isole Pelagie
Isole Tremiti
Isole Ponziane

◆ Tanti mari e varietà di coste

La maggior parte del territorio italiano occupa una penisola, protesa al centro del Mar Mediterraneo, e due grandi isole, la Sicilia e la Sardegna. Lungo le coste italiane il Mediterraneo prende nomi diversi: a est vi è il Mar Adriatico (il meno profondo del Mediterraneo), a sud il Mar Ionio (il più profondo), a ovest il Mar Tirreno e il Mar Ligure. Il Canale di Otranto mette in comunicazione l’Adriatico con lo Ionio, il Canale di Sicilia collega il Mediterraneo orientale con quello occidentale. La penisola e la Sicilia sono separate dallo Stretto di Messina.

Le coste dell’Adriatico sono in prevalenza basse e sabbiose con una fascia di lagune tra il Golfo di Trieste e il delta del Po. Le coste del Mar Ligure sono perlopiù alte e rocciose. Il Tirreno e lo Ionio presentano una grande varietà di coste, alte e rocciose o basse e sabbiose. In Sardegna ci sono tratti di costa a falesia e anche tratti di coste basse e rocciose.

██

◆ Il profilo delle coste

Con circa 7600 chilometri di coste l’Italia è tra i primi Paesi europei per sviluppo costiero. Le coste italiane sono molto articolate, con golfi, promontori (per esempio l’Argentario sul Tirreno, il Monte Conero e il Gargano sull’Adriatico) e penisole (per esempio la Penisola sorrentina sul Tirreno e la Penisola salentina tra l’Adriatico e lo Ionio). ██

◆ Le isole

Oltre a Sicilia e Sardegna, nei mari italiani vi sono circa 400 piccole isole, in parte raggruppate in arcipelaghi. La maggior parte si trova nel Mar Tirreno, che ha un fondale particolarmente montuoso: da nord a sud incontriamo l’Arcipelago toscano che comprende l’Isola d’Elba (la terza per estensione dopo Sicilia e Sardegna), le Isole Ponziane di fronte al Lazio, l’Arcipelago campano con Ischia, Procida e Capri. Nel Mar Adriatico si trovano le Isole Tremiti, a nord del Gargano. Attorno alla Sardegna vi sono a nord l’Arcipelago della Maddalena e l’Isola dell’Asinara, a sud le isole di San Pietro e di Sant’Antioco. Attorno alla Sicilia vi sono le Isole Eolie, le Egadi, le Pelagie con Lampedusa e Pantelleria.

◀ Elenca sul quaderno le regioni italiane bagnate dal mare e per ciascuna scrivi i tipi di coste presenti. Aiutati con la carta politica d’Italia che trovi su HUB Maps.

◀ Cerchia sulla carta i golfi. Scrivili sul quaderno, suddividendoli in base al mare su cui si affacciano.

▶ Il punto più orientale d’Italia Capo d’Otranto nella Penisola salentina.

• L’Italia è composta da una penisola e da numerose isole. Sicilia e Sardegna sono le più grandi. È bagnata dal Mar Adriatico a est, dal Mar Ionio a sud e dal Mar Tirreno e dal Mar Ligure a ovest.

• In Italia ci sono sia coste basse e sabbiose (sull’Adriatico e su tratti del Tirreno e dello Ionio), sia coste alte e rocciose (sul Mar Ligure e su tratti del Tirreno e dello Ionio).

TORNA SULLA CARTA

Mari e coste d’Europa LEZIONE 4

Coste alte e rocciose

Coste basse e sabbiose

Coste basse e rocciose

ORIENTATI SULLA CARTA

1. Quale penisola si affaccia sull’Oceano Atlantico e sul Mar Mediterraneo? La Penisola iberica

2. Le coste della Penisola scandinava sono rocciose o sabbiose? Rocciose

3. Indica sulla carta alcuni tratti di costa molto articolata.

██◆ La regione mediterranea

L’Europa è una penisola, bagnata a sud dal Mar Mediterraneo, a ovest dall’Oceano Atlantico e a nord dal Mar Glaciale Artico. Per i suoi mari e la conformazione delle coste, si può quindi dividere in tre regioni marittime: mediterranea, atlantica e artica.

PENISOLE E MARI

La regione mediterranea è caratterizzata da grandi penisole:

• tra il Mediterraneo e l’Atlantico si protende la Penisola iberica, alla cui estremità si trova lo Stretto di Gibilterra;

• al centro si trova la Penisola italiana;

• a est la Penisola balcanica e la Penisola anatolica (asiatica).

In Europa vi sono anche alcuni mari interni, ovvero quasi completamente circondati da terre: il Mar di Marmara, al quale si accede dal Mar Egeo attraverso lo Stretto dei Dardanelli; da qui, attraverso il Bosforo si accede al Mar Nero; infine, a nord-est del Mar Nero c’è il Mar d’Azov. Diverso è il caso del Mar Caspio, ancora più a est, che è un mare chiuso

ISOLE

• Il Mediterraneo occidentale ospita due grandi isole, la Corsica e la Sardegna, e alcuni arcipelaghi, tra cui le Baleari. Al centro del Mediterraneo troviamo la Sicilia e Malta, mentre a est, nel Mar Egeo, si succedono quattro grandi arcipelaghi: le Sporadi settentrionali, le Sporadi meridionali, il Dodecaneso e le Cicladi. Più a sud vi sono le due grandi isole di Creta e Cipro (asiatica).

• Nel Mediterraneo centro-orientale vi è un gran numero di vulcani (alcuni spenti, altri ancora attivi) nella fascia che va dalla Penisola anatolica fino alle Isole Egadi, di fronte alla costa occidentale della Sicilia. Proprio in Sicilia c’è l’Etna, uno dei vulcani attivi della Terra.

FOCI E LAGUNE

Nel Mediterraneo e nei mari interni della regione sfociano molti fiumi europei. I più grandi hanno foce a delta: sono l’Ebro in Spagna, il Rodano in Francia, il Po in Italia e il Danubio in Romania. Il territorio dei delta è quasi sempre costituito da lagune.

COSTE

• Nella regione mediterranea vi sono coste basse e sabbiose su lunghi tratti della Penisola iberica e italiana, su una parte del Mar Nero e sul Mar d’Azov.

• Le coste alte e rocciose sono prevalenti nella Penisola balcanica. In alcuni tratti della Sardegna e della Corsica si trovano coste a falesia e in Croazia le coste a valloni, costituite da isole di forma allungata parallele alla linea di costa, separate tra loro da un gran numero di minuscoli stretti.

Google MapsTM

L’isola di Curzola si trova nel Mar Adriatico, vicino alla costa della Croazia.

Geolocalizzala con le coordinate

42°56'N 16°54'E e individua gli elementi tipici della costa a valloni.

◀ Individua sulla carta le isole del Mediterraneo nominate nel testo. Usa la carta politica su HUB Maps per capire a quale Stato appartengono.

◀ Cerchia sulla carta i fiumi nominati nel testo. Individua il tipo di costa in prossimità della foce di ogni fiume.

TORNA SULLA CARTA

██◆ La regione atlantica

PENISOLE E ISOLE

Individua sulla carta ▶ della pagina precedente le principali isole dell’Arcipelago britannico e alcune isole minori.

Nell’Atlantico settentrionale si protendono la Penisola scandinava e quella danese, che separano il Mar Baltico (interno e semichiuso) dal Mar di Norvegia (aperto sull’oceano) e dal Mare del Nord (che arriva alle coste orientali della Gran Bretagna). Procedendo lungo la costa verso sud troviamo la Penisola bretone e il vasto Golfo di Biscaglia. Il Canale della Manica separa il continente dall’Arcipelago britannico, il più grande della regione atlantica. Esso comprende Gran Bretagna e Irlanda, la prima e la terza isola d’Europa per estensione.

FOCI

I fiumi che sfociano nell’Atlantico hanno quasi tutti foci a estuario, tranne il Reno, che sfocia a delta estuariale: un grande delta le cui ramificazioni si aprono a imbuto come estuari.

Le coste della regione atlantica

Firths

I fiordi scozzesi si chiamano firths.

Falesie

Lungo il Canale della Manica si alternano coste sabbiose e linerari e tratti a falesia (soprattutto in Gran Bretagna).

Fiordi

Nella regione atlantica sono molto frastagliate le coste norvegesi, incise dai fiordi

Rías

Nel Nord della Penisola iberica, in Galizia, si trovano le rías, rientranze a forma d’imbuto perpendicolari alla costa, modellate dalle acque del mare, penetrate in valli scavate anticamente dai fiumi nella roccia.

Dune

Buona parte delle coste del Portogallo e della Francia sono sabbiose con sistemi di dune

Depressioni

Nei Paesi Bassi la fascia costiera è piatta e in alcuni punti il terreno è persino sotto il livello del mare (si parla di depressione) ed esposto così al rischio di inondazioni.

La regione artica

Le coste della regione artica si affacciano sul Mar Glaciale Artico, all’estremo nord del continente. Ne fanno parte tre mari semichiusi: il Mar Bianco, il Mar di Barents e il Mar di Kara (a nord-est del Mar di Barents). A causa delle bassissime temperature, per buona parte dell’anno questi mari sono coperti dai ghiacci, che rendono inaccessibili i fiordi della parte settentrionale della Penisola scandinava. Procedendo ancora verso est, si trovano coste basse, che diventano paludose nella brevissima estate, quando il ghiaccio fonde. A ovest, in mezzo all’oceano al largo delle coste norvegesi, si trova l’Islanda, la seconda isola più grande d’Europa.

Esplora il territorio caratterizzato da un’intensa attività vulcanica e visualizza la costa formata da distese di lava. DIDATTICA

Google MapsTM

Geolocalizza la penisola di Reykjanes, in Islanda, con le coordinate 63°52'12"N 22°33'30"W.

CONCETTI DA RICORDARE

• L’Europa è una penisola, bagnata a sud dal Mar Mediterraneo, a ovest dall’Oceano Atlantico e a nord dal Mar Glaciale Artico.

• Nella regione mediterranea ci sono la Penisola iberica, italiana e balcanica. Le isole più grandi sono la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.

• Nella regione atlantica ci sono la Penisola scandinava e danese e l’Arcipelago britannico, con la Gran Bretagna e l’Irlanda (la prima e la terza isola più grandi d’Europa).

• Nella regione artica si trova l’Islanda (la seconda isola più grande d’Europa).

◀ Falesie sulla Manica Le falesie di Étretat, in Normandia (Francia).

EDUCAZIONE CIVICA LABORATORIO

Il saccheggio dei mari

Le risorse che i mari ci offrono non sono infinite: dagli anni Settanta, con la diffusione della pesca industriale e lo sfruttamento sconsiderato risorse ittiche (cioè l’insieme dei pesci) è cominciato un processo di svuotamento in diversi mari del mondo, come il Mediterraneo. È quella che gli esperti chiamano sovrapesca. Il problema della sovrapesca è legato, tra gli altri fattori, a tecniche non sostenibili come la pesca a strascico, che graffia il fondale marino, danneggia gli organismi che ci vivono e saccheggia indistintamente tutto ciò che trova.

• COSA FARE PER EVITARE IL PEGGIO?

Leggi il testo e rispondi alle domande.

La comunità internazionale ha varato una serie di misure per cercare di controbilanciare il fenomeno del saccheggio irresponsabile del mare. Tra queste, la principale è stata l’introduzione – per molte specie ittiche – di quote massime di pescato, cioè di una quantità massima di pesci che si possono pescare in un determinato periodo dell’anno.

La comunità internazionale è intervenuta anche sugli strumenti utilizzati, fissando le dimensioni minime delle maglie delle reti da pesca – per evitare che queste imprigionino, oltre ai pesci da vendere sul mercato, anche il novellame (prezioso per ripopolare i quantitativi di pesci) – e limitando l’utilizzo di reti nocive, in particolare quelle a strascico e quelle da traino, per evitare la cattura di pesci che non hanno valore commerciale ma che sono indispensabili per l’equilibrio dell’ecosistema e delle specie protette (cetacei, tartarughe marine e mammiferi).

(Fonte: Treccani, Enciclopedia dei ragazzi)

a. Quali provvedimenti ha preso la comunità internazionale per limitare i danni della sovrapesca?

b. Quali sono i tipi di pesca più dannosi per l’ambiente ma rino?

L’inquinamento marino da plastica

L'inquinamento marino da plastica è una delle minacce ambientali più gravi: tonnellate di plastica galleggianti formano intere isole di spazzatura e le invisibili microplastiche, frammenti di plastica di pochi millimetri, sono presenti ovunque.

• IL PROBLEMA IN 5 NUMERI

Leggi il testo e rispondi alle domande.

Ecco cinque numeri per inquadrare il problema dell’inquinamento da plastica.

11 milioni di tonnellate Quanta plastica finisce negli oceani in un anno. Se allarghiamo il discorso a fiumi e laghi la stima sale a 19-23 milioni di tonnellate. Il dato potrebbe triplicare entro il 2040.

50% Riciclo e riuso. Ogni anno l’umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali progettate per essere utilizzate una sola volta. Meno del 10% viene riciclata.

4500 miliardi Secondo l’ultimo rapporto di Unep (Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) il passaggio a un’economia circolare comporterebbe risparmi diretti e indiretti intorno a 4500 miliardi di dollari e un aumento netto di 700.000 posti di lavoro entro il 2040.

4000 tonnellate Secondo un report del WWF l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Un esempio? In Italia ogni anno gettiamo 4000 tonnellate di plastica solo con il consumo degli spazzolini da denti.

80% Otto turisti su dieci visitano le zone costiere e aggiungono rifiuti ai milioni di tonnellate di plastica che entrano negli oceani ogni anno.

(Fonte: Il Sole 24 ORE, 2023)

a. L’articolo propone cinque numeri per affrontare cinque aspetti diversi dell’inquinamento legato alla plastica: a cosa si riferisce la percentuale del 50%?

b. A cosa si riferisce il numero «4000 tonnellate»?

c. Quanto pesa la plastica che finisce negli oceani in un anno?

GREENComp

Pensiero sistemico Leggi il testo seguente, relativo all'isola di plastica italiana. Poi, con i compagni e le compagne, elencate gli oggetti di plastica che usate quotidianamente e, insieme, scrivete un elenco di almeno 7 comportamenti che vi permetterebbero di utilizzare meno plastica e quindi di immetterne meno nell'ambiente.

L’isola di plastica italiana si trova al largo dell’Arcipelago toscano. La concentrazione dei rifiuti di plastica è maggiore e ciclica fra l’Isola d’Elba e la Corsica, soprattutto nei fondali. La sua formazione deriva da cumuli di bottiglie, flaconi, sacchetti, cannucce, contenitori per alimenti, posate, bicchieri monouso, polistirolo e oggetti per la pesca dispersi sulla superficie del mare. Una vera e propria discarica a cielo aperto alimentata dai rifiuti provenienti dall’Arno, dal Tevere e dal Sarno. […] “La via d’uscita dalla nostra crisi della plastica è che i Paesi accettino un trattato legalmente vincolante a livello globale che affronti tutte le fasi del ciclo di vita della plastica e che ci metta sulla strada per porre fine all’inquinamento marino da plastica entro il 2030” – ha sottolineato Ghislaine Llewellyn, vice capo degli oceani, WWF. Il Mar Mediterraneo raggiunge un triste primato: nelle sue acque si trova la più alta concentrazione di microplastiche mai misurata nei fondali marini: 1,9 milioni di frammenti per metro quadrato.

(Fonte: La Redazione, 2023)

AUDIO SINTESI MULTILINGUE

● Che cos’è la costa?

La costa è la linea di terra che separa il mare dalla terraferma. Esistono due tipi di coste: le coste alte e le coste basse.

• Le coste alte sono formate da montagne o colline che arrivano fino al mare. Sono rocciose e spesso presentano golfi, baie e fiordi.

• Le coste basse possono essere sia rocciose sia sabbiose, cioè fatte di sabbia trasportata dai fiumi e che si è accumulata nel tempo.

● Quali sono i movimenti del mare?

Il mare è soggetto a tre tipi di movimento: le onde, le correnti e le maree

• Le onde si formano quando il vento muove la superficie dell’acqua La parte più alta dell’onda si chiama cresta.

• Le correnti (calde o fredde) sono fiumi d’acqua sottomarini.

• La marea è il fenomeno che avviene quando il livello del mare si innalza (alta marea) o si abbassa (bassa marea) a causa dell’attrazione esercitata dalla Luna e dal Sole. A volte la differenza tra alta e bassa marea è notevole, come vedi in queste foto scattate a Mont Saint-Michel, nel Nord della Francia.

● Come cambiano le coste?

Nel tempo, le coste vengono modificate da due fenomeni: l’erosione e la sedimentazione.

• Erosione: avviene quando le onde, la marea e il vento distruggono a poco a poco le rocce, provocando frane e crolli.

• Sedimentazione: i fiumi portano sulla costa vari detriti, che il mare non riesce a disperdere. I detriti si accumulano formando una costa piatta e sabbiosa.

Alta marea Bassa marea

● Quali sono i tipi di costa e i mari in Italia?

L’Italia è in gran parte una penisola nel Mar Mediterraneo, a cui si aggiungono la Sicilia e la Sardegna. Il Mar Mediterraneo qui prende nomi diversi: Mar Adriatico, Mar Ionio, Mar Tirreno e Mar Ligure. Le coste sono sia alte e rocciose sia basse e sabbiose.

● Quali sono i tipi di costa e i principali mari in Europa?

L’Europa è una grandissima penisola bagnata a nord dal Mar Glaciale Artico, a ovest dall’Oceano Atlantico e a sud dal Mar Mediterraneo.

• Mar Mediterraneo

È collegato all’Oceano Atlantico tramite lo Stretto di Gibilterra. Le coste sono sia alte sia basse.

• Mare del Nord

Le coste sono in parte basse e sabbiose. Lungo il Canale della Manica, però, ci sono alte scogliere chiamate falesie.

• Mar di Norvegia

Nelle coste della Norvegia, alte e rocciose, si aprono profondissime insenature chiamate fiordi.

• Mar Baltico

È un mare interno e semichiuso. Le sue acque in inverno gelano a causa delle basse temperature.

ALTA E ROCCIOSA

con fiordi e falesie

LA COSTA

ONDE

Oscillazioni verticali provocate dall’impatto del vento sulla superficie dell’acqua.

BASSA E SABBIOSA

con dune e paludi

I MARI

E ROCCIOSA

sono interessati da diversi movimenti

CORRENTI

Fiumi sottomarini, possono essere calde o fredde.

Innalzamento e abbassamento del livello del mare, anche molto evidente.

MAREA
BASSA
MAPPA MODIFICABILE

INSIEME È FACILE

LA COSTA

1. Completa il testo con i termini indicati:

fiordi • falesie • dune • linea

La costa è la linea di contatto tra la terraferma e il mare; lungo la costa alta e rocciosa si possono trovare diverse formazioni, come le falesie o i fiordi , che sono delle rientranze scavate nella roccia. Lungo la costa bassa e sabbiosa si possono invece trovare le dune , che sono grandi cumuli di sabbia.

I MARI

2. Collega i termini alle definizioni corrispondenti.

a. Corrente

b. Marea

c. Onda

3. Osserva la carta e svogli gli esercizi.

a. Cerchia sulla carta il punto in cui il Mar Mediterraneo prende il nome di Mar Adriatico.

b. Le isole più grandi del Mar Mediterraneo si trovano in acque italiane: quali sono? Sicilia e Sardegna

c. Quali mari bagnano la Penisola scandinava?

A Mar di Norvegia, Mare del Nord e Mar Baltico

B  Mar Baltico e Mar Nero

d. Quale stretto separa il Mar Mediterraneo dall’Oceano Atlantico?

A  Stretto di Messina

B  Stretto di Gibilterra

1. Oscillazione verticale della superficie dell’acqua causata dal vento

2. Fiume sottomarino, caldo o freddo

3. Variazione periodica del livello del mare causata dall’attrazione della Luna e del Sole

Islanda

OCEANO ATLANTICO

Arcipelago britannico

Canale della Manica

Mar Glaciale Artico

Mar di Norvegia

Penisola scandinava

Penisola iberica

Stretto di Gibilterra

Mar Mediterraneo Mare del Nord

Mar Nero Mar Baltico

Penisola italiana

VERIFICA FINALE

Verifica le conoscenze

▶ TEST RAPIDO

1. Scrivi accanto a ogni definizione la parola corretta.

a. Insieme di isole: arcipelago

b. Antica valle stretta e lunga scavata dai ghiacciai e invasa dal mare: fiordo .

c. Mucchi di sabbia che cambiano posizione e forma per l’azione del vento: dune .

d. Forma di costa alta, con pareti rocciose quasi dritte, a strapiombo sul mare: costa a falesia .

e. Zona d’acqua separata dal mare da mucchi di sabbia: laguna .

2. Associa ogni elemento delle coste italiane al mare in cui si trova.

Golfo di Genova

Isole Ponziane

Promontorio del Gargano

Golfo di Taranto

Pantelleria

Golfo di Venezia

Mar Ionio

Mar Adriatico

Mar Tirreno

Canale di Sicilia

Mar Ligure

Mar Adriatico

3. Consulta una carta politica dell’Italia (puoi trovarla su HUB Maps) e rispondi alle domande.

a. Quali sono le regioni italiane che non hanno uno sbocco sul mare?

Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Umbria

b. Quali sono le regioni costiere, cioè che si affacciano sul mare?

Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna

c. L’Italia presenta più regioni interne o costiere?

Costiere

d. Quali sono le regioni bagnate dal Mar Adriatico? Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Marche , Molise, Abruzzo, Puglia

Ripassa con il VIDEO

Verifica con HUB TEST

4. Scegli il completamento corretto.

a. Tra il Mediterraneo e l’Atlantico si protende la Penisola iberica, alla cui estremità si trova lo Stretto dei Dardanelli lo Stretto di Gibilterra

b. Al centro dell’Europa si trova la Penisola italiana la Penisola balcanica

c. Il Mar Caspio è un mare aperto sull’oceano chiuso

d. In Europa le coste della regione artica si affacciano sul Mar Baltico sul Mar Glaciale Artico

e. La Penisola scandinava è bagnata dal Mar Baltico, dal Mar di Norvegia e dal Mare del Nord dal Mar Bianco

f. Nel Mediterraneo occidentale si trovano due grandi isole:

la Sicilia e Creta

la Sardegna e la Corsica

▶ AD ALTA VOCE

5. L’Islanda è un’isola in continua trasformazione: alcuni fenomeni modificano la morfologia del territorio e ridisegnano le coste. Utilizzando il web esegui una ricerca sull’argomento “cause dei cambiamenti geologici in Islanda”. Registra un audio mentre esponi a voce alta i contenuti della tua ricerca.

▶ SUL TUO QUADERNO

6. Nella tabella sono riportati i chilometri di costa di cinque regioni italiane. Disegna sul tuo quaderno un grafico a barre che rappresenti questi dati.

Verifica per la classe con Moduli Google

Verifica le competenze

▶ LEGGERE E INTERPRETARE I TESTI

7. Leggi il testo e rispondi alle domande.

La Bandiera Blu, istituita nel 1987, viene assegnata ogni anno in 49 Paesi alle località turistiche balneari che rispettano al meglio i criteri relativi alla gestione sostenibile del territorio.

Il programma internazionale Bandiera Blu riconosce la qualità ambientale delle località il cui mare è stato classificato come “eccellente” per almeno quattro anni, in base alle analisi condotte dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (Arpa).

Tuttavia, la pulizia del mare rappresenta solo il primo criterio per ottenere la Bandiera Blu. Il programma include ben 32 criteri di valutazione, costantemente rivisti e aggiornati, che devono essere soddisfatti. In altre parole, la Bandiera Blu viene concessa in riconoscimento di un impegno generale per la tutela dell’ambiente, che comprende la presenza e l’effica-

a. Che cos’è la Bandiera Blu e quando venne istituita??

b. Quali sono i parametri fondamentali per ottenerla?

Le migliori spiagge per la tua estate

cia dei sistemi di depurazione, la percentuale di allacci fognari, la gestione dei rifiuti, l’accessibilità e inclusività (tutt’oggi visti come parametri fondamentali).

Inoltre, vi sono criteri come la sicurezza dei bagnanti, l’arredo urbano e la mobilità eco-sostenibile, l’educazione ambientale delle comunità locali, la valorizzazione della natura e le iniziative che migliorano la fruizione della città in estate.

Infine, è importante enfatizzare la trasparenza e l’adeguata certificazione del lavoro degli enti pubblici e dei privati che operano nel turismo balneare.

c. Quali sono, secondo te, i criteri di valutazione più importanti per ottenere la Bandiera Blu?

▶ COMPITO DI REALTÀ

8. Il mare è sempre stato un soggetto pittorico molto amato dagli artisti di ogni epoca. Qui di seguito trovi due opere d’arte: prova a descriverle indicando quali elementi del paesaggio marino sono raffigurati in ciascuna. Scegli un pittore fra Hokusai e Monet e fai una breve ricerca sul web per scoprire che rapporto aveva con il mare.

▲ Hokusai, La grande onda di Kanagawa, 1830-1831
▲ Claude Monet, Mare agitato a Étretat, 1902

ORIENTAMENTO

IL MONDO E I CONTINENTI

EMANUELE MELI

ANNA FRANCESCHINI

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

EDUCAZIONE CIVICA

COMPETENZE DI SOSTENIBILITÀ

Verso un futuro sostenibile

1

Le attività umane e i cambiamenti climatici

L’avanzata dei deserti

Secondo le Nazioni Unite la desertificazione è il « degrado delle terre nelle aree aride, semi-aride e sub-umide secche, attribuibile a varie cause, fra le quali variazioni climatiche e attività umane».

«Degrado» significa che le terre non sono più produttive e non si possono coltivare, le piante e gli animali scompaiono e l’ambiente si trasforma in deserto. Si tratta di un processo irreversibile che interessa tutti i continenti. L’aumento della popolazione, delle aree abitate, coltivate e industriali aggrava il fenomeno.

1. Qual è la percentuale di superficie occupata dalle aree iper-aride (cioè dai deserti)?

6,4%

2. Osserva la carta: quale tendenza puoi riscontrare in Asia?

Un’ampia fascia di territorio che va da est a ovest si sta progressivamente trasformando da zona umida in zona secca

3. Dove si concentrano le aree iper-aride, semiaride e aride nel continente africano?

Nella zona settentrionale e meridionale

4. Quali aree d’Italia stanno diventando sempre più aride?

L’Italia meridionale e le isole

5. Quali Stati dell’America centro-settentrionale sono maggiormente colpiti dal problema della desertificazione?

Stati Uniti e Messico

Aree fredde

Aree iper-aride (deserti)

Aree semi-aride

Aree aride

Aree sub-umide secche

Aree umide / con vegetazione

SULLA CARTA

LABORATORIO AGENDA 2030

APPROFONDISCI

Guarda il video “I cambiamenti climatici”.

Le cause dei cambiamenti climatici

Le variazioni del clima

I cambiamenti climatici hanno influenzato profondamente la storia dell’umanità nel corso dei secoli. In passato nel nostro pianeta si sono alternati periodi di riscaldamento e di raffreddamento, che hanno determinato l’abbondanza o la scarsità dei raccolti, la migrazione di interi popoli e lo sviluppo e la decadenza di alcune civiltà. Tra le molte cause all’origine dei mutamenti climatici vi sono le variazioni dell’orbita del pianeta, i «capricci» dell’attività solare, le alterazioni dell’atmosfera terrestre o le colossali attività dei vulcani (i cui fumi e le cui polveri, diffusi nell’atmosfera, possono ostacolare il passaggio dei raggi solari).

Se dunque i cambiamenti climatici hanno sempre fatto parte della storia della Terra, perché oggi ce ne preoccupiamo tanto? Il fatto è che dalla metà del XIX secolo la temperatura media del pianeta ha cominciato ad aumentare a una velocità impressionante. Secondo gli scienziati, infatti, dal 1880 a oggi la temperatura media della Terra è cresciuta di circa 1 °C, un valore apparentemente basso, ma sufficiente per causare enormi danni. Questo periodo è coinciso con la nascita dell’industria moderna: un elemento in più per pensare che questo rapido aumento di temperatura sia stato causato non da fenomeni naturali, ma dall’azione umana.

I combustibili fossili

L’avvento della moderna industria è stato possibile grazie all’utilizzo dei combustibili fossili. Si tratta di materie prime di origine minerale come il carbone, il petrolio e il gas naturale, utilizzate per generare energia elettrica, far funzionare le fabbriche, riscaldare le case e muovere mezzi di trasporto (camion, auto, aerei ecc.) indispensabili per il trasferimento delle merci e lo spostamento degli esseri umani.

I combustibili fossili, seppur necessari, presentano però molti problemi.

• In primo luogo, la loro disponibilità è limitata. I giacimenti sono presenti solo in alcune aree del pianeta e, per rigenerarsi, hanno bisogno di un tempo lunghissimo: si creano, infatti, con il lento deposito nel sottosuolo di enormi masse di materiale organico (resti di animali e vegetali), che si accumulano, si compattano e infine si trasformano in molecole ricche di energia. Affinché questa trasformazione si compia sono necessari milioni di anni. Per questa ragione sono considerati fonti di energia non rinnovabili.

• In secondo luogo, quando i combustibili vengono bruciati, rilasciano gas e sostanze inquinanti nell’atmosfera, che causano un aggravamento del fenomeno dell’effetto serra.

Aumento delle temperature negli ultimi 150 anni

Temperatura media della super cie della Terra

Aumento della temperatura rispetto al livello preindustriale

CHE COS’È L’EFFETTO SERRA?

Un fenomeno che permette la vita

In realtà, l’effetto serra è un fenomeno naturale senza il quale la vita sulla Terra sarebbe impossibile. Quando le rocce, i mari e l’aria si riscaldano per i raggi solari, diffondono parte di questo calore nell’atmosfera. Qui una parte di esso viene assorbita dal vapore acqueo e da altri gas normalmente rilasciati dal pianeta con l’evaporazione dell’acqua, le eruzioni vulcaniche o gli incendi di origine non umana. Questo calore viene quindi riflesso sulla superficie terrestre, producendo un effetto simile a quello che si verifica in una serra agricola, dove il calore non si disperde, ma viene trattenuto per creare un ambiente favorevole alla crescita delle piante. In altre parole, nell’atmosfera si crea una «cappa» capace di contenere la dispersione del calore. Senza questo fenomeno, la temperatura media sulla Terra si aggirerebbe attorno ai -18 °C anziché i 15 °C che abbiamo, rendendo la vita impossibile.

La serra agricola

Oltre a proteggere le piante dalle avversità climatiche, la serra trattiene il calore dei raggi solari per una coltivazione ottimale.

Effetto serra

I raggi del Sole attraversano l’atmosfera

L’energia solare è assorbita dalla superficie terrestre che si riscalda...

Una piccola parte della radiazione solare è riflessa dall’atmosfera e dalla superficie terrestre

I raggi infrarossi sono in parte dispersi nello spazio, in parte vengono trattenuti dai gas serra e riflessi verso il basso riscaldando ulteriormente l’atmosfera e la superficie terrestre

... ed è trasformata in calore che sotto forma di radiazioni infrarosse viene emesso nuovamente verso l’atmosfera

SOLE
ATMOSFERA
STRATO DI GAS SERRA

Il riscaldamento globale

L’utilizzo dei combustibili fossili per la produzione di energia ha fatto aumentare a dismisura la quantità di gas rilasciati nell’atmosfera, accentuando l’effetto serra e il calore rimandato indietro sulla Terra. Il risultato è il cosiddetto «riscaldamento globale» (in inglese global warming), un fenomeno che rischia di avere effetti disastrosi: secondo gli scienziati, se non diminuiamo le emissioni di gas che alterano il clima, entro il 2100 la temperatura media del pianeta potrebbe aumentare tra i 2 e i 6 °C, rendendo la Terra un posto inospitale sia per gli esseri umani sia per molte specie animali.

L’industria e i gas serra

Le industrie sono responsabili di una parte cospicua delle emissioni di gas serra nell’atmosfera; ecco perché la transizione verso fonti energetiche rinnovabili risulta così importante.

LE GIORNATE MONDIALI

Le foreste

Boschi e foreste svolgono una funzione importantissima contro i cambiamenti climatici. Per esempio, sapevi che grazie all’ombra delle loro foglie possono rendere più fresco l’ambiente, fino ad abbassare la temperatura dell’aria anche di 3,5 °C? Ciononostante, la deforestazione prosegue a un ritmo preoccupante: ogni anno vengono distrutti oltre 12 milioni di ettari di foresta, un fenomeno che causa fino al 20% delle emissioni globali di gas serra. Per proteggere boschi e foreste e accrescere la consapevolezza sull’importanza degli alberi, il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale delle foreste.

GREENComp

Futuri sostenibili

Cercate sul sito del WWF il report che spiega la relazione tra deforestazione e cambiamenti climatici (https://q3.hubscuola.it/ i3qe). Dividetevi in gruppi: ogni gruppo leggerà un capitolo e ne preparerà un riassunto per il resto della classe.

Realizzate poi insieme un cartellone per mettere in evidenza il problema e le possibili soluzioni. Inventate uno slogan che piaccia a tutta la classe e che sarà il titolo del vostro elaborato.

S’Ozzastru, l’albero più vecchio d’Italia

Ha più di 4000 anni e si trova a Santo Baltolu, a Luras, in provincia di Sassari. È un esemplare di olivo e, nonostante l’età, gode di ottima salute. Cerca sul Catalogo degli Alberi monumentali e secolari d’Italia gli alberi che si possono trovare nella tua regione (https://q3.hubscuola.it/eub5).

Agricoltura, allevamento e deforestazione

I gas serra vengono prodotti soprattutto bruciando i combustibili per alimentare l’ industria , il sistema dei trasporti e il riscaldamento domestico, ma ci sono anche altre attività umane che contribuiscono in misura importante alle emissioni di gas serra:

• l’agricoltura è responsabile di moltissime emissioni di anidride carbonica (CO2) attraverso l’uso delle macchine agricole, l’aratura del terreno e l’impiego di fertilizzanti chimici;

• gli allevamenti intensivi sono tra i principali responsabili delle emissioni di metano (che deriva dalla digestione degli animali) e di altri gas serra come per esempio l’anidride carbonica e il protossido di azoto;

• la deforestazione influisce in maniera significativa sull’aumento dell’ anidride carbonica nell’atmosfera. Le piante e gli alberi, infatti, contribuiscono a catturare l’anidride carbonica attraverso il processo di fotosintesi, ma quando vengono tagliati o incendiati, per fare spazio ai pascoli, alle piantagioni o alle miniere, l’anidride carbonica che hanno impiegato anni ad assorbire viene immessa nuovamente nell’atmosfera in maniera quasi istantanea.

In altre parole, tutte le attività umane hanno un forte impatto sugli equilibri del pianeta. Il concetto di impronta ambientale (o impronta ecologica) sta a indicare proprio questo: la misura in cui un determinato prodotto o processo intacca l’ambiente, consumando risorse e producendo gas serra. Il calcolo di tale impronta è dunque molto importante per quantificare il livello di sostenibilità.

Incidenza di vari settori sull’e etto serra

Gli effetti dei cambiamenti climatici

Lo scioglimento dei ghiacciai

Uno tra gli effetti più noti dei cambiamenti climatici è la fusione dei ghiacci, un fenomeno che non riguarda soltanto i Poli ma interessa i ghiacciai di tutto il pianeta, dalle Alpi all’Himalaya, dalla Svizzera al Perù.

Gli effetti dello scioglimento dei ghiacci sulla fauna

L’aumento della temperatura fa sciogliere i ghiacci, spezzandoli in blocchi più piccoli. Gli orsi bianchi che vivono in questi ambienti faticano dunque a spostarsi per cacciare e procacciarsi il cibo.

I ghiacciai dell’Hindukush, nella catena montuosa dell’Himalaya (chiamati anche il «Terzo Polo della Terra», perché dopo i Poli racchiudono la maggior parte delle riserve di ghiaccio del pianeta), potrebbero ridursi di un terzo entro il 2100, portandosi via l’acqua dolce su cui conta un quinto della popolazione mondiale. In Siberia, lo scioglimento del permafrost (il suolo perennemente congelato) provoca l’emissione di grandi quantità di gas e rende instabile il terreno. Nel giugno 2019, la Groenlandia ha visto il termometro toccare i 15 °C: in alcuni giorni, il 45% della sua superficie ghiacciata era ridotto a piscine, con una perdita giornaliera anche di due miliardi di tonnellate di ghiaccio, riversate nell’Atlantico sotto forma di acqua dolce.

I ghiacciai dell’Hindukush.

L’innalzamento del livello del mare

L’acqua dolce prodotta dalla fusione dei ghiacciai si riversa nei mari e negli oceani, innalzandone il livello. Si calcola che negli ultimi cento anni questo aumento sia compreso tra i 10 e i 20 centimetri.

L’aumento del livello dei mari minaccia molte comunità costiere e gli arcipelaghi con le coste più basse: anche un innalzamento di pochi centimetri, infatti, può causare inondazioni, erodere il suolo o contaminarlo con il sale (rendendolo così improduttivo).

Il permafrost

Tra le conseguenze dello scioglimento del permafrost c’è lo «scongelamento» dei fossili di animali preistorici, tra cui i mammut, così come di virus scomparsi da decine di migliaia di anni.

L’aumento del livello dei mari

Nel Kiribati, nell’Oceano Pacifico, il fenomeno delle inondazioni per l’alta marea è in aumento.

La desertificazione e i fenomeni estremi

L’aumento della temperatura media della Terra registrato nell’ultimo secolo e mezzo sta rendendo sempre più numerose le regioni del mondo esposte al pericolo di desertificazione e sempre più alto il rischio di carestie

Inoltre, fenomeni meteorologici estremi (come uragani, piogge devastanti, inondazioni ecc.) sembrano diventare sempre più frequenti e distruttivi , soprattutto in alcune parti del mondo, mettendo in pericolo la vita di milioni di persone e spingendone altre a lasciare le proprie case alla ricerca di luoghi più ospitali e sicuri (profughi ambientali).

La perdita di biodiversità

Gli effetti dei cambiamenti climatici rendono alcune regioni del mondo sempre più inospitali non solo per gli esseri umani, ma anche per le specie animali e vegetali. Tutto ciò comporta un’enorme perdita di biodiversità, cioè della varietà di organismi viventi (piante, animali e microrganismi) e degli ecosistemi (ossia delle comunità di creature) terrestri, acquatici e marini di cui questi organismi sono parte integrante. Nei mari del Sud l’aumento della temperatura dell’acqua sta minacciando la sopravvivenza della Grande Barriera Corallina, una muraglia naturale lunga circa 2000 chilometri, che si trova al largo della costa nord-orientale australiana. È interamente fatta di coralli, scheletri calcarei dentro i quali si trovano microscopici polipi che vivono in simbiosi con le alghe di cui si nutrono. Il suo ecosistema accoglie migliaia di specie diverse di pesci e offre ospitalità a uccelli, mammiferi e serpenti.

Siccità e carestie
L’aumento della temperatura, associato a periodi prolungati di siccità, colpisce duramente le coltivazioni umane.
La Grande Barriera Corallina Nonostante faccia parte di un parco naturale protetto e dei Patrimoni dell’UNESCO, si trova in serio pericolo a causa dei cambiamenti climatici.

QUANTE E QUALI SONO LE SPECIE A RISCHIO?

Nel 2023 le specie animali in pericolo di estinzione

erano oltre 44mila, quasi 2mila in più rispetto all’anno precedente. A minacciarle sono le attività umane e i danni causati ai loro habitat dai cambiamenti climatici.

DIGIT

• Nelle foto puoi osservare alcuni animali a rischio. Prova a fare delle ipotesi su dove vivono e su quali sono le minacce alla loro sopravvivenza, poi verificale consultando il sito del WWF (https://q3.hubscuola.it/hlhe).

• Puoi completare questa attività utilizzando ThingLink per creare un’infografica virtuale. Scarica un planisfero e posiziona le immagini degli animali nelle aree che hai individuato, corredale di una scheda per descriverli e indicare i pericoli che corrono.

La lotta ai cambiamenti climatici

La comunità internazionale davanti ai cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici sono già in atto e quindi è impossibile fermarli del tutto. Tuttavia, è ancora possibile rallentarli e renderne gli effetti meno distruttivi per l’essere umano e per l’ambiente. Per questo, nel 1992 l’ONU ha promosso una Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), cioè un trattato internazionale che punta a limitare le emissioni di gas serra per contenere il riscaldamento globale. Che cosa c’è da fare? Che cosa è stato fatto? Quali impegni è necessario prendere per il futuro? È a queste domande che cercano di rispondere gli Stati firmatari dell’UNFCCC nelle cosiddette «Conferenze delle parti» (COP), riunioni periodiche in cui gli Stati firmatari della Convenzione fanno il punto della situazione.

Gli «Accordi di Parigi» e gli obiettivi comuni

Un risultato particolarmente importante è stato raggiunto nella ventunesima riunione (COP21), che si è svolta tra novembre e dicembre 2015 in Francia. Qui si sono stipulati i cosiddetti «Accordi di Parigi», con cui si è stabilito, come obiettivo comune a lungo termine, di «tenere l’incremento della temperatura media mondiale ben sotto i 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e fare sforzi per limitare l’incremento della temperatura a 1,5 °C, riconoscendo che ciò ridurrebbe significativamente i rischi e gli impatti del cambiamento climatico». Per fare questo sarà necessario ridurre la quantità di gas serra e utilizzare quanto più possibile energie rinnovabili. A oggi il trattato è stato firmato da 195 Stati. Negli anni sono stati proposti anche altri programmi per contrastare la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico.

La COP28
Ha ribadito la necessità di attuare un impegno concreto per ridurre gli effetti dei cambiamenti climatici.

Agenda 2030: agire per il clima

Per rafforzare l’impegno a favore del clima, l’ONU ha inserito la lotta ai cambiamenti climatici anche nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

L’obiettivo 13, infatti, prevede di rafforzare a tutti i livelli la lotta ai cambiamenti climatici, puntando in particolare sulla capacità degli Stati di adottare energie rinnovabili, abbattere le emissioni di gas serra, reagire ai futuri disastri naturali legati al clima e sensibilizzare le proprie popolazioni sui rischi del cambiamento climatico.

Un’attenzione particolare è rivolta ai Paesi in via di sviluppo: l’ONU prevede infatti che ogni anno gli

Stati ricchi stanzino diversi miliardi di dollari per aiutare quelli più poveri a prevenire e fronteggiare gli effetti dei cambiamenti climatici.

VIDEO Obiettivo 13 Agire per il clima

L’energia del vento

La Danimarca ha il primato in Europa per la produzione di energia eolica. Numerosi sono gli impianti off-shore, collocati al largo nel Mare del Nord.

Le alternative ai combustibili fossili

Per frenare i cambiamenti climatici sarà fondamentale smettere di utilizzare i combustibili fossili e sostituirli con fonti di energia rinnovabili Queste, infatti, non sono soggette a esaurimento perché sfruttano fenomeni naturali e comportano una minore emissione di gas serra. Sono esempi di energia rinnovabile:

• l’energia solare, che deriva dal calore del Sole;

• l’energia eolica, generata con la forza del vento;

• l’energia idroelettrica, che deriva dalle correnti dei corsi d’acqua;

• l’energia geotermica, che sfrutta il calore presente nel sottosuolo.

Le fonti rinnovabili sono impiegate in vari settori, dalla produzione di energia elettrica al riscaldamento , dai trasporti all’ agricoltura . Anche sulla spinta degli «Accordi di Parigi», Stati come Svezia, Danimarca e Germania hanno compiuto grandi passi in avanti in questa direzione, puntando in particolare sul solare e sull’eolico.

L’energia del Sole

La centrale a energia solare termodinamica di Crescent Dunes, in Nevada (Stati Uniti), produce energia 24 ore su 24: una miriade di specchi riflette la luce del Sole verso la torre centrale, dove il calore viene immagazzinato e rilasciato all’occorrenza per generare energia elettrica.

Città green

Un modo per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, soprattutto nelle città invase dal cemento, è sfruttare tutte le superfici disponibili – anche le facciate dei palazzi – per far crescere le piante.

Il problema dell’energia nucleare

Un discorso a parte merita l’energia nucleare, da molti indicata come una possibile alternativa ai combustibili fossili perché produce una quantità limitata di gas serra. Ciononostante, l’energia nucleare non può essere considerata una fonte rinnovabile: per ottenerla, infatti, si utilizza l’uranio 235, un minerale soggetto a esaurimento, proprio come il carbone e il gas.

Un altro problema dell’energia nucleare è rappresentato dalle scorie radioattive: si tratta di residui prodotti durante lo sfruttamento dell’uranio che sono estremamente pericolosi sia per l’ambiente sia per la salute umana e il cui smaltimento è praticamente impossibile. Per perdere la loro radioattività, infatti, queste scorie hanno bisogno di migliaia di anni.

Vi è infine il nodo della sicurezza delle centrali nucleari perché, come già successo in passato, un’incidente presso queste strutture può portare a conseguenze disastrose.

L’incidente nucleare di Fukushima

Nel 2011, la centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, è stata protagonista di un gravissimo incidente causato da un maremoto. Nel 2023, l’acqua usata per raffreddare i reattori della centrale è stata riversata negli oceani, causando molte proteste internazionali.

FRIDAYS FOR FUTURE

Nel 2018 è nato Fridays for Future, un movimento contro i cambiamenti climatici. Esso ha avuto inizio in Svezia con lo sciopero della studentessa Greta Thunberg e ha poi coinvolto ragazzi e ragazze di tutto il mondo.

Che cosa puoi fare tu per contrastare il cambiamento climatico?

Ecco alcune buone abitudini che puoi seguire sin da subito per ridurre le tue emissioni di gas serra.

1

Mangia meno carne.

4

In inverno, usa il riscaldamento con moderazione.

2

Evita di viaggiare in aereo, se non è necessario.

5

Se non li utilizzi, non lasciare accesi luce ed elettrodomestici.

3

Spostati a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.

DIGIT

LAVORO DI GRUPPO

Fate una ricerca per ricostruire la vicenda di Greta e la nascita di Fridays for Future, poi riflettete insieme su queste domande:

a. perché l’iniziativa di Greta è riuscita a coinvolgere ragazzi e ragazze di tutto il mondo?

b. Partecipereste o avete già partecipato a una manifestazione contro i cambiamenti climatici? Perché?

MAPPA ATTIVA • TEMA 1

MAPPA MODIFICABILE SINTESI MULTILINGUE

CAMBIAMENTI CLIMATICI

LE CAUSE L’INDUSTRIA MODERNA

CAMBIAMENTI CLIMATICI

Negli ultimi 150 anni nasce e si sviluppa che usa molto i che fanno aumentare l’ che alza la determinando i

TEMPERATURA DEL PIANETA

LE CONSEGUENZE

EVENTI METEOROLOGICI ESTREMI EMIGRAZIONE (PROFUGHI AMBIENTALI)

1992: CONVENZIONE QUADRO CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI (UNFCCC)

CONFERENZE DELLE PARTI (COP)

COMBUSTIBILI FOSSILI

EFFETTO SERRA

RISCALDAMENTO GLOBALE E AUMENTO DELLE TEMPERATURE

sono causano

SCIOGLIMENTO DEI GHIACCI

INNALZAMENTO DEI LIVELLI DEGLI OCEANI

PERDITA

DI BIODIVERSITÀ

LA LOTTA

INARIDIMENTO DEL SUOLO

CARESTIE DESERTIFICAZIONE

2015: ACCORDI DI PARIGI (COP21)

Obiettivo: ridurre le emissioni e mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2°°°° ˚°C

È

LE CAUSE

1. Vero o falso?

a. I cambiamenti climatici hanno sempre fatto parte della storia della Terra. V F

b. L’industria moderna è nata e si è sviluppata solo negli ultimi 20 anni. V F

c. L’uso dei combustibili fossili ha aumentato l’effetto serra. V F

LE CONSEGUENZE

2. Scegli il completamento corretto.

a. Gli eventi meteorologici estremi causano: l’emigrazione la desertificazione

b. L’aumento del livello degli oceani è causato: dalla diminuzione delle piogge dallo scioglimento dei ghiacciai

c. La desertificazione è causata: dall’inaridimento del suolo dalla pioggia abbondante

3. Osserva l’immagine sulla deforestazione, che favorisce il prosciugamento delle acque, poi rispondi alla domanda.

a. Secondo te, la deforestazione è una causa o una conseguenza del cambiamento climatico? Causa

LA LOTTA

4. Leggi la mappa e rispondi alle domande.

a. Che cosa significa COP? Conferenze delle parti

b. Che cosa è successo nel 1992? È stata emanata la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici

c. Che cosa è successo nel 2015? Si è svolta la COP21

d. Qual è l’obiettivo degli Accordi di Parigi? Ridurre le emissioni e mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C

VERIFICA FINALE

Verifica le conoscenze

TEST RAPIDO

1. Indica per ciascuna affermazione se è vera (V) o falsa (F). Correggi quelle false sul quaderno.

a. In passato, i cambiamenti climatici hanno influenzato la storia dell’umanità. V F

b. Le variazioni del clima non hanno effetti sulle coltivazioni. V F

c. Le variazioni dell’orbita del pianeta influenzano i mutamenti climatici. V F

d. Dal 1880 a oggi la temperatura media della Terra è diminuita di circa 1 °C. V F

e. Il rapido aumento della temperatura dalla metà del XIX secolo è stato causato principalmente dall’azione umana. V F

f. I combustibili fossili sono considerati fonti di energia rinnovabili. V F

g. L’uso dei combustibili fossili ha aumentato l’effetto serra e il riscaldamento globale. V F

2. Indica se i seguenti fenomeni sono cause oppure conseguenze dell’effetto serra e del riscaldamento globale.

a. Allevamenti intensivi causa

b. Deforestazione causa

c. Desertificazione conseguenza

d. Fenomeni meteorologici estremi conseguenza

e. Fusione dei ghiacci conseguenza

f. Impiego di fertilizzanti chimici causa

g. Innalzamento del livello del mare conseguenza

h. Perdita della biodiversità conseguenza

i. Produzione industriale causa

j. Agricoltura intensiva causa

3. Rispondi alle domande scegliendo l’opzione corretta tra quelle indicate.

1. Qual è l’obiettivo principale degli Accordi di Parigi riguardo all’incremento della temperatura media mondiale?

a. Mantenerlo ben sopra i 2 °C.

b. Mantenerlo ben sotto i 2 °C rispetto ai livelli preindustriali.

c. Aumentare la temperatura di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali.

Verifica con HUB TEST

2. Quale delle seguenti non è considerata una fonte di energia rinnovabile?

a. Energia solare.

b. Energia eolica.

c. Energia nucleare.

3. Quale organizzazione ha promosso la Convenzione quadro sui cambiamenti climatici (UNFCCC)?

a. UNESCO.

b. ONU.

c. NATO.

4. In quale anno sono stati stipulati gli Accordi di Parigi?

a. 1992.

b. 2001.

c. 2015.

AD ALTA VOCE

4. Spiega il significato della parola «biodiversità» ed esponi le possibili conseguenze della sua diminuzione. Segui le domande-guida.

• Perché ritieni che la biodiversità sia importante per il nostro pianeta?

• Come pensi che la perdita della biodiversità possa influenzare la tua vita quotidiana?

• Cosa credi di poter fare in prima persona per aiutare a preservare la biodiversità?

SUL TUO QUADERNO

5. Come abbiamo detto, l’energia nucleare rappresenta una risorsa, ma anche un possibile rischio. Che cosa pensi dell’energia nucleare? Scrivi un breve testo in cui esponi la tua posizione rispondendo alle domande.

• Quali sono, secondo te, i principali vantaggi e svantaggi rispetto alle energie rinnovabili come il solare o l’eolico? E rispetto a fonti non rinnovabili come carbone e petrolio?

• Hai mai sentito parlare di incidenti nucleari come quello di Chernobyl o Fukushima? Che cosa possiamo imparare da questi eventi?

• Ti preoccupa il problema dello smaltimento dei rifiuti radioattivi? Che cosa pensi che dovrebbe essere fatto per gestire questo problema?

Verifica le competenze

COMPITO DI REALTÀ

6. Realizza un’indagine sulla conoscenza del riscaldamento globale.

• Obiettivo

Sensibilizzare e informare sull’importanza di combattere il riscaldamento globale e promuovere azioni concrete per ridurre la nostra impronta ambientale.

• Fasi del compito

1. In gruppo, raccogliete informazioni sul riscaldamento globale, includendo cause, effetti e soluzioni proposte. Successivamente, cercate anche le fake news più diffuse al riguardo e informatevi in merito alla loro infondatezza.

2. Costruite con Moduli Google un sondaggio rivolto agli adulti, in modo da fotografare il loro punto di vista e il loro grado di conoscenza del fenomeno. Seguite la traccia proposta di seguito.

a. Secondo gli scienziati, qual è la principale causa del riscaldamento globale?

Attività vulcaniche.

Emissioni di gas serra.

b. Qual è uno degli effetti del riscaldamento globale sugli ecosistemi marini?

Aumento della biodiversità.

Acidificazione degli oceani.

Riduzione delle tempeste tropicali.

c. Qual è l’obiettivo principale che è stato stabilito con gli Accordi di Parigi?

Aumentare le emissioni di gas serra.

Limitare l’incremento della temperatura globale a meno di 2 °C rispetto ai livelli preindustriali.

d. Quali sono i principali settori che contribuiscono alle emissioni globali di gas serra?

Agricoltura e trasporti.

Energia nucleare e industria cinematografica.

Settore della moda e del turismo.

3. Avete riscontrato un buon grado di consapevolezza del fenomeno, oppure avete riconosciuto qualche fake news?

• Prodotto finale

Realizzate un’infografica per illustrare le risposte raccolte nel sondaggio. Se disponibile, pubblicate l’infografica sul giornalino della scuola, oppure chiedete il permesso di stamparla e diffonderla all’interno del vostro Istituto scolastico.

VERSO L’ORIENTAMENTO

7. Osserva il seguente grafico, riguardante la variazione (in °C) della temperatura media annua della superficie terrestre, poi rispondi alle domande.

Riscaldamento globale: 1,5 gradi in più nel 2030?

Fonte: ISPI, 4 novembre 2021

a. A quanti anni corrispondono i quadretti sull’asse delle ascisse (orizzontale)? A quanti gradi sull’asse delle ordinate (verticale)?

A 10 anni e a 0,2 °C

b. In quale decennio si è registrata la maggior variazione della temperatura? 2010-2020

c. Qual è la tendenza generale dal 1920 in avanti? La temperatura varia sempre meno fino al 1940 circa, poi riprende a variare sempre di più al di sopra degli 0 °C

d. Quali previsioni pensi di poter fare sulla base di questo grafico? Rispondi oralmente. Risposta libera

Rifletti

Sono numerose le professioni legate all’ambiente e allo sviluppo sostenibile: ingegnere civile, costruttore e installatore di serramenti, climatologo, geometra, addetto alla manutenzione degli edifici, architetto, tecnico della logistica ecc.

a. Sapresti elencarne altre?

b. Conosci qualcuno che svolge delle professioni nell’ambito dello sviluppo sostenibile?

c. L’argomento trattato nell’Unità ha risvegliato il tuo interesse per questo settore?

ASIA ORIENTALE

Un territorio diviso in tre

La regione orientale si estende dal centro dell’Asia fino alle coste dell’Oceano Pacifico. Il territorio di questa regione può essere diviso in tre parti: un’ area continentale (che comprende Cina e Mongolia), un’area peninsulare (costituita da Corea del Nord e Corea del Sud) e un’area insulare (rappresentata da Giappone e Taiwan).

Una regione molto popolosa

L’Asia orientale è una delle regioni più popolate al mondo. La Cina è il secondo Paese al mondo per numero di abitanti. La crescita della popolazione urbana ha dato vita a un gran numero di metropoli come Tokyo e Yokohama in Giappone, Shanghai e Pechino in Cina.

Le tigri asiatiche

L’economia di quest’area è trainata da Cina e Giappone , ma la regione ospita anche le cosiddette « tigri asiatiche ». Taiwan, Corea del Sud, Hong Kong e Singapore sono così chiamati per il rapido sviluppo economico

Tokyo (Giappone) 2

DIDATTICA IMMERSIVA

Google EarthTM Scopri la regione con l’itinerario interattivo

PERSONALIZZA

CON IL TUO LIBRO

TEMA 3 Crescita demografica e sviluppo urbano

TEMA 5 Globalizzazione ed economia circolare

CON ALTRE DISCIPLINE

FUMETTI E ANIME I Pokémon sono creature fantastiche create nel 1996 da un informatico giapponese che si ispirò alla passione dei bambini giapponesi per il collezionismo di insetti.

Le creature sono poi diventate protagoniste della omonima serie anime.

ARTE Conosci

La grande onda di Kanagawa di Hokusai?

Cerca notizie su quest’opera, considerata uno dei pezzi più iconici dell’arte asiatica, e sul suo artista.

Shanghai (Cina) 3

Atlante strumenti Carta pp. 18-19

CINA

Territorio e ambienti

La Valle del Jiuzhaigou È una riserva naturale e un Patrimonio dell’UNESCO che si trova nella provincia dello Sichuan. Ospita laghi, cascate e foreste, nelle quali vivono alcuni animali originari di questa regione della Cina, come il rinopiteco dorato e il panda gigante.

Un Paese vastissimo

La Cina è il terzo Paese al mondo per estensione dopo la Russia e il Canada. Considerando climi e ambienti si può dividere il territorio in due parti.

CINA ORIENTALE La Cina orientale si affaccia sull’Oceano Pacifico, estendendosi tra la Russia e la Mongolia a nord e la Penisola indocinese a sud. Il clima umido e temperato, soprattutto vicino alle coste, favorisce lo sviluppo della macchia sempreverde. Il territorio può essere suddiviso in tre regioni:

• il Nord-Est, un tempo chiamato Manciuria, è bagnato dal Mar Giallo; nell’interno prevalgono le montagne, a est si estende una fertile pianura. Il clima temperato favorisce lo sviluppo di foreste di latifoglie;

• il Centro, detto anche «Cina propria», comprende i bacini dei principali f iumi cinesi, lo Huang He («Fiume Giallo») e il Chang Jiang («Fiume Azzurro»), che hanno creato vaste e fertili pianure alluvionali, intensamente coltivate (soprattutto a riso e grano);

• il Sud, dove le praterie si alternano a foreste di latifoglie. Qui il clima è in generale mite e diviene tropicale nelle estremità meridionali (penisola di Leizhou e isola di Hainan).

Viaggio in Cina

CINA OCCIDENTALE La Cina occidentale, detta anche «Cina esterna», è occupata a nord dai deserti freddi del Gobi e del Takla Makan e a sud dall’altopiano del Tibet, un sistema di catene montuose intervallate da vasti altopiani. Disposti a semicerchio, diversi imponenti sistemi montuosi (Thian Shan, Karakoram, Himalaya) dividono la Cina dai Paesi vicini. Il mare è lontano e i monsoni giungono deboli: il clima è arido freddo, con vaste steppe e deserti di rocce.

VIDEO

RUSSIA

1. In Cina è presente la vetta più alta della Terra, il monte Everest: cerchialo sulla carta. Si trova al confine con quale Stato? Nepal

2. Osserva la carta: indica il nome di almeno un lago della Cina occidentale e uno della Cina orientale. Lago Lop, lago Qinghai; lago Dongting, lago Poyang

SUPERFICIE 9.572.900 kmq

POPOLAZIONE 1.425.178.783 ab.

DENSITÀ 149 ab./kmq

CAPITALE Pechino

GOVERNO Repubblica popolare

RELIGIONE Atei/non religiosi (52,2%), religioni popolari cinesi (21,9%), buddisti (18,2%), cristiani (5,1%), musulmani (1,8%)

LINGUA

Cinese (ufficiale), coreano, dialetti tibetani, kazaco, mongolo, uiguro

MONETA

Yuan renminbi

PIL/AB.

12.814 $ annui

ISU

75° posto su 193

• In base al clima e agli ambienti il territorio della Cina si divide in due: orientale e occidentale.

• La Cina orientale si può dividere in tre regioni: il Nord-Est (o Manciuria), il Centro (la «Cina propria») e il Sud. In questa parte della Cina il clima è umido e temperato e si trovano pianure fertili e foreste.

• Nella Cina occidentale (o «Cina esterna») ci sono deserti freddi e catene montuose

CONCETTI DA RICORDARE
SULLA CARTA

Ieri e oggi CINA

Le origini dell’Impero cinese

La Cina è una delle più antiche civiltà del mondo: il suo territorio era già abitato intorno al 6000 a.C. Per moltissimo tempo il Paese rimase frammentato in tanti regni in lotta tra loro, ma nel 221 a.C. Qin Shi Huangdi diventò imperatore e unificò queste terre: da allora, e per i successivi due millenni, la Cina è stata un unico vastissimo impero.

L’invasione mongola e la dinastia Ming

Nel XIII secolo, per la prima volta nella sua storia, la Cina subì un’invasione straniera: si trattava dei Mongoli di Gengis Khan, che sottomisero gran parte del territorio cinese e crearono un nuovo impero in contatto commerciale con l’Europa. Nel 1368 il malcontento della popolazione sfociò in una sommossa popolare contro gli invasori. Tornò così al potere una dinastia imperiale cinese, i Ming, sostituiti poi nel 1644 dall’ultima dinastia imperiale, i Qing, che portarono l’Impero cinese alla sua massima estensione territoriale. In questo periodo aumentò la popolazione e progredì la produzione agricola.

L’influenza europea e la nascita della repubblica

Nell’Ottocento alcuni Paesi europei cercarono di spartirsi le immense ricchezze cinesi. Il protagonista di questi eventi fu il Regno Unito, che iniziò ad adottare politiche di penetrazione militare, culturale e soprattutto commerciale sulla Cina. I cinesi si ribellarono all’oppressione degli occidentali attraverso rivolte e conflitti, tra cui le cosiddette «guerre dell’oppio» (nell’Ottocento) e la «rivolta dei boxer» (agli inizi del Novecento). Gli europei reagirono con durezza, schierando l’esercito contro la popolazione.

In seguito allo scoppio di varie proteste locali, nel 1911 l’antico Impero cinese venne abbattuto da una rivoluzione democratica guidata da Sun Yatsen: la Cina diventò così una repubblica

I LUOGHI della STORIA

Piazza Tienanmen

Piazza Tienanmen si trova nel centro di Pechino, vicino alla Città proibita. Fu costruita nel XV secolo e in seguito venne ampliata e rinnovata fino ad assumere il suo aspetto attuale.

Oggi è considerata uno dei luoghi simbolici della Cina: fu proprio a Piazza Tienanmen che, nel 1949, Mao Zedong proclamò la Repubblica popolare cinese.

Ma la storia di Piazza Tienanmen non finisce qui. In seguito alla proclamazione della repubblica, il Paese assunse una struttura economica di tipo socialista: le industrie vennero nazionalizzate e le immense estensioni di terre in mano ai latifondisti vennero redistribuite tra i contadini. La popolazione, però, non godeva né di pieni diritti politici né di libertà religiosa.

Per questo motivo, nel 1989 migliaia di giovani, soprattutto studenti universitari, si riversarono nelle strade per chiedere una maggiore democrazia e libertà di espressione. Nella capitale, gli studenti iniziarono uno sciopero della fame e occuparono la piazza. Il governo rispose con una brutale repressione: la piazza venne sgomberata con la forza, i soldati spararono sulla folla e provocarono circa 1300 morti.

Il Novecento: la Repubblica popolare cinese

Il potere rimase però ai « signori della guerra », dei governatori locali che vennero sconfitti alla fine degli anni Venti dalle armate nazionaliste di Chiang Kai-shek.

Negli anni Trenta scoppiò una guerra civile e si andò rafforzando l’influenza dei comunisti guidati da Mao Zedong. Nel 1949 i comunisti sconfissero i nazionalisti e proclamarono la Repubblica popolare cinese, governata da un unico partito, il Partito comunista cinese, che guida la Cina ancora oggi. L’organo supremo del potere statale è l’Assemblea nazionale del popolo, che elegge il presidente della Repubblica. Nel 2018 è stato abolito il limite di due mandati per questa carica, di fatto rendendo possibile ricoprirla a vita.

La Grande Muraglia

Fu costruita da Qin Shi Huangdi per difendersi dai Mongoli.

Le proteste di Hong Kong

Dal 2013 il presidente della Repubblica popolare cinese è Xi Jinping . Sotto la sua guida, il Paese alterna fasi di tensione a fasi di distensione nei rapporti con le potenze occidentali Il governo controlla gran parte dei contenuti che circolano in Rete. In Cina, infatti, ancora oggi i cittadini non godono di pieni diritti individuali. Negli ultimi anni l’eredità delle proteste di piazza Tienanmen è stata raccolta dalla popolazione di Hong Kong. Per 150 anni essa è stata parte dell’Impero britannico. Tornata alla Cina nel 1997, gode di un regime amministrativo più democratico, che i giovani di Hong Kong temono di perdere poiché con la presidenza di Xi Jinping sono state limitate alcune libertà. Nel 2019 e nel 2020 la città è stata protagonista di manifestazioni, scioperi e proteste da parte di centinaia di migliaia di persone, che tuttavia hanno incontrato una risposta sempre più violenta da parte delle istituzioni cinesi.

Documentati

Il 1989 è un anno importante nella storia della Cina, ed è anche la data della caduta del Muro di Berlino. Entrambe le circostanze videro come protagonisti movimenti di protesta di massa che rivendicavano un allentamento delle regole imposte dalle istituzioni. Approfondisci questo argomento e condividi i risultati della tua ricerca con il resto della classe.

L’Opera di Pechino È una forma teatrale della tradizione cinese risalente alla fine del Settecento. Mescola recitazione, musica, canto e danza ed è nota per la raffinatezza dei costumi e la difficoltà di esecuzione.

Popolazione e città

Una popolazione numerosa e omogenea

La Cina è il secondo Paese al mondo per numero di abitanti. La popolazione, concentrata nella parte orientale del Paese, è piuttosto omogenea dal punto di vista etnico: il 91,1% dei cinesi è di etnia han; il resto è suddiviso in 56 minoranze stanziate nelle aree periferiche. Circa 50 milioni di cinesi vivono all’estero, soprattutto in Asia, in Europa e nel Nord America. La popolazione cinese è in maggioranza atea, ma sono diffusi i culti tradizionali, il cristianesimo, il buddismo e l’islam. Molto presente è il confucianesimo, che non è una religione ma una «filosofia di vita».

Sempre più abitanti nelle città

Negli ultimi due decenni l’inurbamento si è intensificato e oggi il 64,7% della popolazione vive nelle città. Le città cinesi hanno cambiato aspetto per far posto a decine di milioni di contadini che hanno abbandonato le campagne, attratti dalle nuove opportunità di lavoro offerte dall’industria.

• Pechino (Beijing), la capitale, è situata ai margini settentrionali della pianura alluvionale dello Huang He, al centro di un’area metropolitana di oltre 20 milioni di abitanti. Di origini antichissime, fu distrutta da Gengis Khan nel 1215 e ricostruita pochi decenni dopo da Qubilay Khan. Tutti i palazzi imperiali si trovano nella «Città proibita», visitata da milioni di turisti ogni anno. Oggi Pechino è una città modernissima, ricca di grattacieli, insediamenti industriali e attività commerciali.

• Shanghai è il cuore economico della Cina. Con un’area metropolitana di quasi 25 milioni di abitanti, è più popolosa di Pechino. La città, situata in prossimità dell’estuario del fiume Chang Jiang, sul Mar Cinese Orientale, è da sempre il più grande porto della Cina e un grande centro commerciale.

LINGUA E CULTURA

Kung fu

Combattimento, disciplina e controllo emotivo sono alcuni degli elementi fondamentali del Kung fu, l’ dalle origini millenarie che unisce movimenti fisici ad aspetti più spirituali e comprende a seconda dell’origine geografica. Il Kung fu è un simbolo della cultura cinese grazie ai numerosi film dedicati a quest’arte, come Dalla Cina con furore e Kung Fu Panda

Hong Kong

È una città moderna e uno dei più importanti centri economici e finanziari della Cina.

Qui il governo ha promosso lo sviluppo delle attività industriali, attirando gli investimenti di numerose multinazionali europee e americane. Shanghai concentra un grande potenziale manifatturiero e l’area metropolitana, con i suoi grattacieli e strutture all’avanguardia, è l’immagine stessa del nuovo sviluppo economico del Paese.

• Canton (Guangzhou) è situata in una delle aree più ricche della Cina. Città costiera fornita di un porto, un tempo ingresso nell’Impero per i mercanti occidentali, è ancora oggi uno dei più prosperosi centri del commercio mondiale.

• Hong Kong (Xianggang) si affaccia sul Mar Cinese Meridionale. Un tempo colonia britannica, è tornata alla Cina nel 1997, ma gode di una certa autonomia amministrativa. È uno dei principali centri economici del Paese ed è sede di una borsa f inanziaria tra le più importanti al mondo.

• Chongqing si trova nella Cina centrale, lungo il corso del fiume Chang Jiang. La città ospita il più importante porto commerciale dell’entroterra ed è diventata anche un polo industriale. Negli ultimi due decenni ha vissuto una rapida espansione e oggi la sua area metropolitana accoglie circa 32 milioni di persone.

• La Cina è il secondo Paese più popoloso al mondo. La maggior parte dei cinesi è di etnia han

• Molte persone vivono nelle campagne, ma la maggior parte vive in città.

• Le città più importanti sono: Pechino, la capitale, Shanghai, Canton, Hong Kong e Chongqing.

IERI e OGGI

La questione del Tibet

Il Tibet, a maggioranza buddista , è una regione autonoma cinese. Per il Dalai Lama, la più alta autorità spirituale tibetana, è un Paese indipendente, invaso e occupato militarmente dalla Cina fin dagli anni Cinquanta del Novecento; la Cina, invece, difende il proprio controllo sul Paese facendolo risalire a secoli fa. Nel 1951 grazie all’ONU si arrivò a un accordo, secondo il quale la Cina stabiliva che il Paese era parte integrante della Repubblica popolare cinese, ma godeva di una speciale autonomia. Nel 1961 l’ONU approvò una risoluzione favorevole al principio dell’autodeterminazione per il popolo tibetano, che però non ebbe alcun effetto. Nei decenni successivi seguirono numerose rivolte dei tibetani contro la dura politica cinese e le sue conseguenze sul piano dei diritti umani: il Dalai Lama attribuisce al governo cinese la morte di oltre un milione di tibetani, ma Pechino smentisce, sottolineando invece i miglioramenti apportati al territorio in campo sanitario, economico e culturale.

CONCETTI DA RICORDARE

Una giungla di grattacieli

Al di là del fiume Huangpu, che attraversa tutta la città di Shanghai, emerge lo skyline di alcuni edifici modernissimi del distretto di Pudong, dove si trova anche l’omonimo aeroporto internazionale. Da qui lo scrittore parte per iniziare un lungo viaggio attraverso la Cina.

Il treno a lievitazione magnetica scivola via da Pudong, il nuovo sfavillante aeroporto di Shanghai, diretto verso il centro della città, e in due minuti raggiunge la velocità di 450 chilometri orari. Il tragitto del maglev1, una trentina di chilometri, finisce quasi prima di cominciare.

Il treno rallenta in prossimità della stazione d’arrivo, non lontana dalla giungla di grattacieli che forma il centro di Shanghai. Guardo l’orologio.

“Non male” dico all’elegante bigliettaia in piedi accanto al portello. “Otto minuti”.

“Sette minuti e venti secondi” mi corregge lei senza sorridere. Le strade fuori dal terminal sono una cacofonia di suoni e movimento. Trascorro la mia prima sera a Shanghai sulla terrazza di un ristorante che si chiama New Heights, Nuove Altezze. Si trova in cima a uno dei tanti edifici ristrutturati di recente sul lungofiume. Ospita un’imponente boutique di Armani, una galleria d’arte, una spa Evian e quattro ristoranti alla moda, incluso il New Heights.

Dalla sua terrazza si vede l’autostrada a dieci corsie del Bund2 e, al di là del fiume Huangpu, lo straordinario e recentissimo distretto di Pudong. I notiziari dicono che la Cina soffre di una grave carenza di elettricità, ma non si direbbe vedendo lo sfavillio di potenza elettrica che circola in questa nottata estiva.

Seduti tra tanti uomini d’affari stranieri, i ricchi cinesi che cenano al New Heights sono la nuova élite. Cinesi alla moda, ricchi, moderni. Dall’inchino a terra al saluto col bacio a mezz’aria3 in meno di un secolo.

(R. Gifford, Cina. Viaggio nell’impero del futuro, trad. di M. Morzenti, Neri Pozza Editore)

1. maglev: treno a lievitazione magnetica.

2. Bund: viale lungo la riva sinistra del fiume Huangpu.

3. Dall’inchino a terra al saluto col bacio a mezz’aria: in Cina il saluto tradizionale prevedeva un inchino; il bacio, invece, corrisponde maggiormente al modo di salutare occidentale.

IL TESTO RACCONTA

a. Non appena sbarcato all’aeroporto di Pudong, l’autore ha modo di verificare l’eccellenza della tecnologia cinese. Perché?

b. Il testo fornisce, anche indirettamente, moltissime informazioni sulla Cina di oggi. Per esempio, che cosa si può intuire dalla presenza di un’autostrada a dieci corsie? E dal fatto che nell’edificio dove sta pranzando l’autore ci sia, tra l’altro, una boutique di Armani?

DALLA LETTURA ALLA SCRITTURA

c. Utilizzando le informazioni che trovi nel testo scrivi una didascalia della foto; se vuoi puoi aiutarti anche con una ricerca in Rete.

CINA Economia

La seconda potenza economica mondiale

Oggi la Cina è la seconda potenza economica mondiale dopo gli Stati Uniti, ma f ino a trent’anni fa era un Paese in via di sviluppo. Il sistema economico comunista non lasciava spazi all’iniziativa privata e impediva l’ingresso di capitali esteri e la modernizzazione del sistema produttivo. Particolarmente arretrate erano l’agricoltura, che a fatica riusciva a garantire la sussistenza all’immensa e numerosa popolazione cinese, e l’industria, che produceva essenzialmente per il mercato interno.

L’IMMAGINE RACCONTA

Il porto di Shanghai

Il porto di Shanghai è il porto fluviale più grande del mondo e dal 2010 detiene il primato di porto container più trafficato in assoluto: nel 2023 ha gestito oltre 49 milioni di TEU (Twenty Equivalent Unit, cioè «unità equivalente a venti piedi»).

Le esportazioni principali riguardano i manufatti, tra cui materiale elettrico ed elettronico. La movimentazione è sempre più automatizzata e veloce grazie a gru di ultima generazione e autocarri robotizzati comandati a distanza per lo smistamento delle merci.

STEAM • Tecnologia

• Un TEU corrisponde a 20 piedi di lunghezza, 8 di larghezza e 8,5 di altezza. Converti queste misure in metri e calcola il volume di un container.

• Il traffico navale nel porto di Shanghai provoca un importante inquinamento dell’aria e dell’acqua. Fai una ricerca su Internet per scoprire quali iniziative sono in corso per ridurre il suo impatto ambientale.

Negli ultimi anni le cose sono cambiate: i prodotti cinesi hanno invaso i mercati di tutto il mondo e anche le aziende cinesi stanno investendo all’estero. A loro volta, molte imprese straniere hanno aperto fabbriche in Cina, attirate dal basso costo della manodopera locale e dallo sterminato mercato interno cinese.

La crescita dell’economia è molto elevata, tuttavia la ricchezza è divisa in modo diseguale: il numero dei ricchi sta crescendo, ma una larga fascia di popolazione, soprattutto nelle campagne, vive in condizioni di povertà.

DIDATTICA IMMERSIVA

Immagine interattiva

Esplora Shanghai per scoprire l’Oriental Pearl Tower, la torre chiamata «la Perla d’Oriente».

Un’agricoltura moderna

L’agricoltura cinese è stata a lungo guidata dallo Stato attraverso le comuni, fondate sulla proprietà collettiva della terra. Questo modello organizzativo ha frenato per anni la modernizzazione delle tecniche di coltivazione. Oggi si va diffondendo l’iniziativa privata e l’agricoltura è più produttiva, soprattutto nelle pianure orientali, dove sono state fatte opere di irrigazione, come le grandi dighe. Anche se nelle aree interne più remote, a Occidente, l’agricoltura è spesso praticata ancora con tecniche tradizionali, la Cina figura tra i primi produttori mondiali di riso, cereali, patate, tè, tabacco, frutta, agrumi, cotone, mais, banane e legname. L’allevamento (suini e pollame) è intensivo

Un forte sviluppo industriale

La Cina è ai primi posti nel mondo per disponibilità di materie prime: metano, ferro, tungsteno, zolfo, stagno, alluminio, oltre a immensi giacimenti di carbone e petrolio. Nella prima fase dell’industrializzazione (dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta del secolo scorso) è stata sviluppata l’ industria pesante: grandi acciaierie, fabbriche metallurgiche e chimiche sono sorte nella Cina orientale. Oggi queste aziende sono state ammodernate e potenziate e la Cina esporta acciaio e altri metalli lavorati. Nella fase successiva ha preso piede l’industria leggera, che attira investimenti stranieri: tessile, alimentare, elettrodomestici, informatica e molti prodotti di consumo. Il Paese sta promuovendo lo sviluppo dell’industria aerospaziale.

CONCETTI DA RICORDARE

• La Cina è la seconda potenza economica mondiale. La crescita economica è elevata, ma la ricchezza è distribuita in modo diseguale

• In alcune zone l’agricoltura è ancora tradizionale, ma nel resto del territorio è stata modernizzata. I prodotti principali sono riso, cereali, tè, frutta, agrumi e cotone.

La crescita delle esportazioni

Nonostante l’industria abbia giocato un ruolo chiave nello sviluppo economico del Paese, il terziario è diventato oggi il settore più importante. Le esportazioni sono in crescita: la Cina è tra i primi esportatori mondiali per macchinari ed elettrodomestici, macchine per ufficio, computer, filati e tessuti, abbigliamento, giocattoli e articoli sportivi. Sono in forte sviluppo le banche e le assicurazioni. Il turismo attira sempre più visitatori, anche grazie al patrimonio storico del Paese (la Cina è lo Stato che ospita più siti dell’UNESCO, dopo l’Italia).

La vasta rete dei trasporti è in via di ampliamento e ammodernamento ; di particolare rilievo è lo sviluppo dei treni ad alta velocità.

Fuori dalle aree urbane l’amministrazione pubblica, l’istruzione di base e la sanità sono ancora inefficienti.

• La Cina possiede grandi quantità di materie prime che hanno favorito lo sviluppo industriale.

• I settori principali sono: tessile, alimentare, informatico e degli elettrodomestici

• Nel terziario sono importanti le esportazioni, le banche e il turismo. La rete dei trasporti è moderna.

Risaie Patrimonio dell’UNESCO
Le risaie a terrazze della regione dello Yuanyang.

MAPPA ATTIVA • CINA

MAPPA MODIFICABILE SINTESI MULTILINGUE

TERRITORIO

si divide in

CINA OCCIDENTALE

O «CINA ESTERNA»

DESERTI FREDDI:

Gobi e Takla Makan

CATENE

MONTUOSE: Thian Shan, Karakoram, Himalaya

POPOLAZIONE

E CITTÀ

IL SECONDO PAESE PER NUMERO DI ABITANTI che vivono

SOPRATTUTTO IN CITTÀ

IN MEGACITTÀ

Pechino (capitale), Shanghai, Canton, Hong Kong, Chongqing

SETTORE PRIMARIO

AGRICOLTURA: sia tradizionale che modernizzata

ALLEVAMENTO: intensivo

ECONOMIA

CINA ORIENTALE

NORD

Manciuria

Fiume Giallo e Fiume Azzurro

SUD CENTRO

SETTORE TERZIARIO

ESPORTAZIONI, FINANZA E TURISMO: in crescita

RETE DI TRASPORTI: moderna

SETTORE SECONDARIO

INDUSTRIA PESANTE: favorita dalla presenza di molte materie prime INDUSTRIA LEGGERA: investimenti stranieri

RUSSIA
Deserto del Gobi
Deserto del Takla Makan
Pechino

INSIEME È FACILE

TERRITORIO

1. Vero o falso?

a. La Cina si affaccia a est sull’Oceano Indiano. V F

b. L’Altopiano del Tibet si trova a sud-ovest. V F

c. L’Himalaya è una delle principali catene montuose. V F

2. Trova sulla carta il deserto del Gobi e il Fiume Giallo, poi scegli il completamento corretto.

a. Il deserto del Gobi è un: deserto freddo deserto caldo

b. Il Fiume Giallo si trova nel: nord centro

POPOLAZIONE E CITTÀ

3. Osserva la carta e scegli la risposta corretta.

a. Dove abita la maggior parte della popolazione cinese?

Nelle città, nella parte più orientale del Paese

Nelle campagne

Yining

Densità media della popolazione (ab./kmq)

oltre 200 da 100 a 200 da 50 a 100 da 25 a 50 meno di 25 principali città e agglomerati urbani

ECONOMIA

Lhasa

Shenyang

Pechino

Zhengzhou

Shanghai Wuhan

Chongqing

• La Cina è la seconda potenza economica più importante al mondo.

4. Completa lo schema inserendo le parole seguenti: industriale � rete di trasporti � materie prime

Il Paese è ricco di materie prime

Questo aspetto favorisce lo sviluppo industriale

Insieme alla efficiente rete di trasporti

Canton
Hong Kong

VERIFICA INTERMEDIA

CINA

LAVORA SULLA CARTA

1. Completa la carta muta inserendo i numeri corrispondenti ai luoghi elencati. Vai a p. 56 dell’Atlante

1. Altopiano del Tibet

2. Hong Kong

3. Pechino

4. Catena dell’Himalaya

5. Fiume Chang Jiang

6. Shanghai

7. Fiume Huang He

8. Deserto del Gobi

9. Catena del Karakoram

10. Catena del Thian Shan

Ora rispondi alla seguente domanda: quali elementi geografici del precedente elenco fanno parte della cosiddetta «Cina esterna»?

Deserto del Gobi, altopiano del Tibet, catene dell’Himalaya, del Karakoram, del Thian Shan

TEST RAPIDO

2. Leggi il brano che descrive la storia recente della Cina e sottolinea i termini corretti.

Il potere in Cina rimase ai signori della guerra fino alla fine degli anni Venti / Trenta, quando furono sconfitti dalle forze nazionaliste di Chiang Kai-shek / Mao Zedong. Negli anni Trenta scoppiò una guerra civile e i comunisti guidati da Chiang Kai-shek / Mao Zedong acquisirono maggiore influenza. Nel 1949, i comunisti / nazionalisti vinsero e proclamarono la Repubblica popolare cinese, instaurando un regime a partito unico. Nel 1979 / 1989, migliaia di giovani, specialmente studenti, manifestarono per una maggiore democrazia e libertà di espressione, occupando Piazza Pyongyang / Tienanmen a Pechino. La repressione governativa fu pacifica / violenta

La popolazione di Hong Kong / Shanghai, tra il 2019 e il 2020, ha manifestato contro il governo cinese per timore di perdere il regime amministrativo più democratico / più nazionalista di cui gode, ma le manifestazioni sono state represse violentemente.

3. Completa le frasi scegliendo l’opzione corretta tra quelle indicate.

1. La popolazione cinese si concentra principalmente nella parte:

a. occidentale del Paese.

b. orientale del Paese.

c. settentrionale del Paese.

d. meridionale del Paese.

Ripassa con il VIDEO

2. Sul totale della popolazione cinese l’etnia han corrisponde al:

a. 63%.

b. 75,5%. c. 85,5%. d. 91,1%.

3. All’estero vivono:

a. circa 30 milioni di cinesi.

b. circa 40 milioni di cinesi.

c. circa 50 milioni di cinesi.

d. circa 60 milioni di cinesi.

4. Il confucianesimo, in Cina, è considerato:

a. una religione.

b. un culto tradizionale.

c. una filosofia di vita.

d. una forma di buddismo.

AD ALTA VOCE

4. Shanghai è una delle 100 città cinesi che superano il milione di abitanti considerando l’area metropolitana. Si tratta di un vero gigante al confronto con la città più popolosa d’Europa, Mosca, e la città più popolosa d’Italia, Roma.

Parti da questo grafico e spiega il fenomeno dell’inurbamento in Cina. Aggiungi anche un breve discorso su Shanghai, cuore economico del Paese.

MOSCA

18.000.000 abitanti

17.000.000 abitanti (area metropolitana)

ROMA

4.200.000 abitanti

4.300.000 abitanti (area metropolitana)

SUL TUO QUADERNO

SHANGHAI

25.000.000 abitanti

27.000.000 abitanti (area metropolitana)

5. Utilizzando le informazioni su territorio e ambienti della Cina presenti in questo capitolo e confrontandoli con la carta tematica riguardante le fasce climatiche e i climi dell’Asia di p. 139, realizza sul quaderno una tabella che indichi la localizzazione, le caratteristiche e il clima delle varie regioni della Cina.

LA MIA RICERCA MIA RICERCA

Segui il percorso e le attività seguenti per studiare la Cina attraverso le tue ricerche.

Territorio e ambienti

Realizza una galleria fotografica per Cina orientale e Cina occidentale, evidenziando le caratteristiche peculiari (monti, fiumi, pianure, deserti, clima ecc.) di ciascuna regione.

Popolazione e città

Per diversi decenni, in ambito demografico, la Cina ha portato avanti la politica del figlio unico. Cerca informazioni su:

• descrizione del fenomeno;

• conseguenze di questa politica;

• attuale situazione.

Presenta il tuo lavoro in un testo di 30 righe.

Jing-Jin-Ji è una megalopoli da 130 milioni di abitanti che integra Pechino (Jing), Tianjin (Jin) e lo Hebei (Ji). Individuala sulla carta geografica, successivamente descrivine estensione, numero di abitanti nelle singole città, distretti e collegamenti (ferroviari, stradali, aeroportuali). Infine, rifletti a partire da queste domande: quali potrebbero essere i problemi di questa megalopoli? Quali le conseguenze per l’ambiente? E per la vita quotidiana delle persone? Presenta il tuo lavoro utilizzando carte geografiche e fotografie.

Economia

La Cina è uno dei più grandi produttori mondiali di merci di vario genere, ma produce anche moltissima merce contraffatta, un fatto che ha gravi conseguenze non solo sull’economia degli altri Paesi, ma anche sulla salute dei consumatori.

Leggi l’articolo e guarda il video Merce contraffatta: così la Cina ci inganna su giocattoli, elettronica, cibo e abbigliamento di Milena Gabanelli e Simona Ravizza (https://q3.hubscuola.it/6m01 ), che riflette sul fenomeno della contraffazione cinese, che riguarda non solo oggetti, ma anche prodotti alimentari e farmaci.

Realizza poi una presentazione di 5/6 slide in cui mostri quali sono i prodotti più frequentemente contraffatti e come riconoscerli.

PERSONALIZZA

la

STEAM La maggior parte degli smartphone viene prodotta in Cina. Ciascuno di essi contiene diverse materie prime, in particolare le cosiddette «terre rare». Cerca quali sono i minerali che vengono utilizzati nella produzione degli smartphone.

FILM Mulan, sia nella versione animata (1998) sia nella versione live action (2020), è il racconto di una leggendaria eroina cinese che si fece portatrice dei valori di lealtà, coraggio, sincerità e devozione per la famiglia, tanto da essere ammirata da molti, nonostante avesse nascosto la propria identità.

LIBRO Per scoprire alcuni aspetti della cultura e delle tradizioni cinesi puoi leggere Cinamania di Giulia Ziggiotti (2020): una “guida turistica” non convenzionale, che ti accompagnerà in un viaggio di carta nei luoghi, nelle festività, nelle ricette e persino nella lingua cinese!

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