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ebes era figlio del re Khafra e della regina Meresankh. Per il suo undicesimo compleanno suo padre gli regalò un levriero nero, che chiamò Nero. Il giorno dopo Nebes accompagnò suo padre ai cantieri di costruzione della piramide. Mentre stavano passeggiando con Nero, Khafra disse a Nebes che doveva lasciare gli studi al Tempio per iniziare quelli alla scuola militare. Ad un tratto, però, Nero scomparve e quando Nebes lo raggiunse vide un leoncino ferito. Nebes convinse Khafra a portare il leoncino a palazzo per farlo assistere dai dottori. Ma, a palazzo, solo Nebes fu in grado di curarlo. Dopo averlo guarito, il ragazzo fece uno strano sogno. Quando si svegliò, si fece portare subito ai cantieri dove c’era Khafra e gli disegnò ciò che aveva sognato: la Sfinge. Il re, allora, disse a Nebes che avrebbe potuto proseguire i suoi studi al Tempio e così Nebes partì. Un anno più tardi Nebes fu chiamato all’improvviso a palazzo per cercare di guarire suo padre. Nebes, con l’aiuto degli dei, riuscì a guarire Khafra, poi tornò di nuovo al tempio e finì i suoi studi. Dieci anni più tardi fu chiamato di nuovo a palazzo da Khafra e insieme andarono a vedere la Sfinge ormai terminata... la Sfinge che Nebes aveva sognato dieci anni prima.
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Ciao io sono Wiki, una lavagna davvero incredibile: trascorri la tua estate con me alla scoperta delle storie più belle. Wiki va in vacanza con i personaggi delle storie più belle e li fa conoscere ai bambini: il piccolo principe, Tom Sawyer, Alice, Moscardo, Capitan Nemo, il principe Nebes, i Ragazzi della via Pal, il fantasma di Canterville.
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el 1886 diverse navi si imbatterono in un misterioso mostro dei mari. Una nave speciale, con a bordo alcuni esperti, salpò per trovare e identificare il mostro. A bordo, tra gli altri, c’erano il professor Aronnax, il suo amico Conseil e Ned Land, un bravissimo fiociniere. Dopo molti mesi di navigazione la nave incrociò il mostro e si gettò all’inseguimento. Il mostro dei mari, però, speronò la nave e Aronnax, Conseil e Ned Lend furono scaraventati in mare. Riuscirono a salvarsi aggrappandosi a una specie di isola galleggiante: il mostro! Ma il mostro altro non era che una nave sottomarina: il Nautilus, guidata da Capitan Nemo, e i tre esperti furono subito fatti prigionieri. Aronnax, Conseil e Ned Land, a bordo del Nautilus, vissero incredibili avventure. Ma volevano ritornare liberi e così scapparono su un canotto. Durante il loro tentativo di fuga sia il Nautilus sia il canotto furono risucchiati all’improvviso da un terribile vortice. Inspiegabilmente solo i tre a bordo del canotto riuscirono a salvarsi e si ritrovarono in Norvegia. Nessuno, invece, sa che cosa sia successo al Nautilus e a Capitan Nemo.
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Capitan Nemo di Jules Verne, 1879
Questo volume sprovvisto del talloncino a fronte (o opportunamente punzonato o altrimenti contrassegnato) è da considerarsi copia saggio-campione gratuito, fuori commercio (vendita e altri atti di disposizione vietati art. 17, c. 2 L. di 633/1941). Esente da I.V.A. (D.P.R. 26.10.1972, n. 633, art. 2, lett. d).
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n pilota d’aerei precipitò nel deserto del Sahara. Quando si svegliò, vide davanti a sé un bambino che gli chiese di disegnargli una pecora. Il pilota fece diversi disegni che al bambino non piacquero. Solo quando disegnò una cassetta e disse al bambino che la pecora che lui voleva era lì dentro, il bambino fu soddisfatto. Il bambino iniziò a raccontare al pilota la sua storia e gli spiegò che era il principe di un piccolo pianeta: l’asteroide B 612. Gli disse che aveva lasciato la sua stella per fare un viaggio tra gli asteroidi e che poi si era diretto verso la Terra. Sulla Terra, dopo aver camminato a lungo, trovò un giardino con cinquemila rose uguali al fiore che viveva sulla sua stella. Rimase deluso perché era sempre stato convinto che il suo fiore fosse unico nell’universo. Subito dopo incontrò una volpe che gli chiese di essere addomesticata e, grazie all’animale, il bambino capì molte cose sull’amicizia e sul suo fiore. Poco dopo il piccolo principe partì per far ritorno sul suo pianeta. Il pilota da quel giorno quando guardava la notte stellata pensava sempre al suo piccolo amico e alla sua stella.
Tom Sawyer di Mark Twain, 1876
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om Sawyer era un ragazzo molto vivace che abitava con sua zia Polly. Combinava un sacco di guai, ma riusciva sempre a cavarsela. Il suo grande compagno di avventure si chiamava Huck. Una notte Tom e Huck vissero una terribile avventura: erano andati a fare un giro al cimitero quando videro un uomo commettere un orrendo misfatto. Per fortuna l’uomo non li scoprì. Un’altra volta Tom e i suoi amici scapparono di casa e raggiunsero un’isoletta sul fiume per giocare ai pirati. Di notte un terribile uragano li sorprese, ma i ragazzi riuscirono a mettersi in salvo. Quando tornarono dall’isola ci fu il processo per scoprire il responsabile del misfatto al cimitero. Inizialmente fu accusato un uomo innocente, ma grazie a Tom si trovò il vero colpevole: Joe l’indiano. Un giorno Tom entrò in una grotta insieme a Becky, una bambina che frequentava la sua scuola. Purtroppo, però, si smarrirono e Tom trovò la strada per l’uscita solo due giorni dopo. Mentre Tom cercava la via d’uscita scoprì il tesoro che aveva nascosto Joe l’indiano. Tom, in seguito, tornò nella grotta con Huck per recuperare il tesoro che permise ai due ragazzi di diventare molto ricchi.
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