Vacanze in gioco. Narrativa 3

Page 1

Emilio Salgari

Le tigri di Mompracem Illustrazioni di

Marco Bregolato

CON AUDIOLIBRO I CLASSICI


Emilio Salgari

Le tigri di Mompracem Adattamento a cura di Miriam Bodo Illustrazioni di Marco Bregolato Apparato didattico a cura di Chiara Tricella

I CLASSICI


© 2017 by Mondadori Education S.p.A., Milano Tutti i diritti riservati www.mondadorieducation.it Prima edizione: marzo 2017 Edizioni 10 2020

9

8

7 2019

6

5

4

3

2018

2

1

2017

Questo volume è stampato da: L.T.V. - La Tipografica Varese S.p.A. (Varese)

Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/ fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali, Corso di Porta Romana 108, 20122 Milano, e-mail autorizzazioni@clearedi.org e sito web www.clearedi.org.

Coordinamento Redazione Impaginazione Copertina Illustrazioni

Maria Cristina Scalabrini Chiara Tricella Silvia Bianchin Silvia Bianchin Marco Bregolato

Contenuti digitali Audiolibro

Sidecar Studio, Verona

Per eventuali e comunque non volute omissioni e per gli aventi diritto tutelati dalla legge, l’editore dichiara la piena disponibilità. La realizzazione di un libro scolastico è un’attività complessa che comporta controlli di varia natura. Essi riguardano sia la correttezza dei contenuti che la coerenza tra testo, immagini, strumenti di esercitazione e applicazioni digitali. È pertanto possibile che, dopo la pubblicazione, siano riscontrabili errori e imprecisioni. Mondadori Education ringrazia fin da ora chi vorrà segnalarli a: Servizio Clienti Mondadori Education e-mail servizioclienti.edu@mondadorieducation.it numero verde 800 123 931


Emilio Salgari

Le tigri di Mompracem


Capitolo 1 La Tigre della Malesia

Era una notte d’inverno, un uragano violentissimo si era scatenato su Mompracem, un’isola selvaggia, covo di formidabili pirati. Furiosi acquazzoni sferzavano le sue fitte foreste; sugli scogli s’infrangevano enormi onde e il cielo era attraversato dai fulmini. Dalla cima di una rupe a picco sul mare brillavano le luci di una grande capanna e sventolava una bandiera rossa con al centro una testa di tigre. All’interno, la stanza illuminata era tappezzata di pregiati tessuti rossi e il pavimento era ricoperto di tappeti persiani. Un tavolo d’ebano era carico di bottiglie e bicchieri del più raro cristallo. Vasi traboccanti di gioielli, diamanti e pietre preziose scintillavano sugli scaffali. Un uomo giovane, alto, slanciato e muscoloso sedeva in poltrona. I lunghi capelli, neri come la barba, gli ricadevano sulle spalle. Il volto era abbronzato, gli occhi nerissimi e luminosi, la bocca piccola, i denti candidi come perle.

sferzavano: colpivano con violenza. rupe: roccia molto alta.

5


Era Sandokan, il terribile pirata soprannominato Tigre della Malesia, famoso per le sue scorrerie che devastavano i villaggi della costa. Aspettava con impazienza l’arrivo del portoghese Yanez, il fidato amico. Finalmente lo vide entrare avvolto in un mantello inzuppato d’acqua. Era di statura media, robusto, dalla pelle bianchissima e gli occhi grigi. – Yanez! – esclamò gettandogli le braccia al collo. – Sandokan! Fratellino mio! Yanez proveniva da Labuan e portava notizie su Lady Marianna, la fanciulla dai capelli d’oro di cui tutti parlavano. – È una creatura meravigliosa, – disse. – Ma è la nipote di Lord Guillonk, il capitano inglese che ha dato per anni la caccia ai pirati. E tu sai che gli inglesi perderebbero tutte le loro navi pur di annientarti. – È vero, – rispose pensieroso Sandokan. – Sono spietato con i miei nemici perché ho giurato di vendicarmi: essi mi hanno allontanato dal trono e hanno ucciso la mia famiglia. Ma con i deboli sono generoso…

6

scorrerie: attacchi. Lady: titolo dato alle nobili donne inglesi. Lord: titolo dato ai nobili inglesi. annientarti: eliminarti.


– Nessuno può negarlo, – confermò Yanez. – Ma sta’ in guardia, non ti avvicinare a Labuan: gli inglesi non aspettano altro per ucciderti e impadronirsi di Mompracem. Tuttavia una forza irresistibile continuava a spingere Sandokan verso quella terra, e la mattina seguente il pirata scese alla spiaggia dove sorgeva il villaggio dei pirati, deciso a prendere il mare. Indossava una casacca di velluto rosso ricamata e calzoni di seta azzurra. Alla cintura erano appesi una scimitarra e un kriss dall’impugnatura di diamanti e dalla lama avvelenata. Yanez e centinaia di pirati, soprannominati tigrotti, lo attendevano schierati. Davanti alla baia erano ancorati numerosi praho. Sandokan scelse due velieri, affidò al fedele Giro-Batol il comando di uno di essi, salì a bordo dell’altro e ordinò alla ciurma di fare rotta verso Labuan. – Addio, e che la tua buona stella ti protegga, – lo salutò Yanez. – Evviva la Tigre della Malesia! – fecero eco i pirati.

scimitarra: arma con lama curva. kriss: grande pugnale malese. tigrotti: i pirati fedeli a Sandokan. praho: veliero malese da guerra. fare rotta: dirigersi. fecero eco: ripeterono.

7


Capitolo 2 Lo scontro

I due legni veleggiarono verso il mare aperto oscillando sulle onde azzurre. Sandokan, che era ansioso di conoscere la famosa fanciulla, passeggiava da prua a poppa scrutando l’orizzonte. All’alba del giorno successivo, avvistò le coste dell’isola. Nell’isola di Labuan sorgeva Vittoria, la cittadella fortificata che gli inglesi avevano costruito per difendersi dai pirati. Tutto intorno si estendevano fitti boschi popolati da feroci tigri. Per non essere visti dagli inglesi, i due velieri risalirono la foce di un piccolo fiume; Sandokan e il fedele Patan andarono in esplorazione inoltrandosi nella fitta foresta. Camminavano sotto le piante di pepe dai rami carichi di grappoli rossi e sotto gli artocarpus, gli alberi del pane, dove svolazzavano le lucertole volanti. Uno stormo di tucani attaccava a colpi di becco i frutti deliziosi di un enorme durio.

8

legni: usato dall'autore al posto dei velieri. da prua a poppa: dalla parte anteriore alla parte posteriore della nave, da una parte all’altra. durio: albero da frutto tropicale.


Lungo il cammino incontrarono un servitore del governatore, e da lui vennero a sapere che Lady Marianna e suo zio abitavano in una villa poco lontano. Non poterono però andare oltre perché un fragoroso colpo di cannone li costrinse a ritornare velocemente verso i praho. Infatti un vascello inglese li aveva avvistati e sbarrava la via d’uscita alle navi davanti alla foce del fiume. Dal ponte nemico si udivano rullare i tamburi per chiamare gli uomini ai posti di combattimento. – A noi due, vascello maledetto! – tuonò Sandokan per nulla intimorito. In quell’istante un uragano di proiettili attraversò l’aria e colpì i praho. Tra i pirati si alzarono urla di rabbia e di dolore. Sandokan chiamò tutti a raccolta per dare battaglia agli inglesi. I due praho, colpiti e sconquassati, imbarcavano già acqua, tuttavia Sandokan, con la scimitarra in pugno, continuava a incitare i suoi uomini. Poi andò ai cannoni e, con un colpo, da vero esperto abbatté l’albero di maestra dell’incrociatore, che fu costretto ad arrestarsi. fragoroso: rumoroso. tuonò: gridò. sconquassati: spaccati. albero di maestra: albero maggiore delle navi a vela. incrociatore: grande nave da guerra.

9


Il praho di Giro-Batol stava per affondare e i pirati approfittarono di quella tregua per trasferire i superstiti sul veliero rimasto. La battaglia riprese, ma Sandokan aveva ormai compreso che non si poteva vincere facilmente un avversario tanto potente; doveva tentare l’abbordaggio. Con una rapida manovra riuscì a cambiare la direzione al praho e, mentre i suoi uomini orientavano le vele, spinse l'imbarcazione contro il vascello nemico. Lo scontro fu violentissimo. – Lanciate i grappini! – tuonò la Tigre. Allora i pirati superstiti, assetati di vendetta, si gettarono all’arrembaggio. Aggrappandosi alle funi raggiunsero i fianchi della nave e si precipitarono sul ponte, dove affrontarono con colpi disperati gli inglesi, stupiti da tanto coraggio. A metà del ponte, però, Sandokan cadde colpito in pieno petto da una palla di carabina; dalla ferita uscivano fiotti di sangue, ma lui si rialzò e con un gran salto si gettò in mare, scomparendo tra le onde.

10

abbordaggio: avvicinamento di due navi nemiche. grappini: piccole ancore. arrembaggio: assalto a una nave. fiotti: getti, zampilli.


Capitolo 3 La Perla di Labuan

Il pirata raccolse tutte le sue forze e si allontanò il più velocemente possibile dal vascello rimanendo quasi del tutto immerso per non farsi scorgere dai nemici, che così lo credettero morto. Intanto era già calata la notte. Quando ormai le forze lo stavano abbandonando, Sandokan urtò contro un rottame del veliero naufragato, lo afferrò saldamente e si lasciò trasportare. All’alba raggiunse una spiaggia, sfinito. Per prima cosa esaminò la ferita; la pallottola fortunatamente non aveva colpito organi vitali. La lavò a un ruscello poco distante e la fasciò con un lembo della camicia. – Guarirò – mormorò, poi si trascinò all’ombra delle gigantesche foglie di una palma e si addormentò. Durante il sonno, la febbre salì alta e il pirata cominciò a delirare. Credeva di vedere nemici dappertutto. Sotto gli alberi, sotto i cespugli, tra le radici che serpeggiavano sul suolo, talvolta gli sembrava di veder volteggiare file di fantasmi e di scheletri danzanti. lembo: bordo. delirare: essere fuori di sé a causa della febbre.

11


Si alzò correndo come un pazzo e si inoltrò nella foresta. Si buttava in mezzo ai cespugli, balzava sopra tronchi agitando il kriss e urlando: – Via di qua! Io non vi temo! Venite ad assalirmi, se osate! Terminò la folle corsa davanti a una palizzata dove cadde a terra svenuto. Si risvegliò in un soffice letto dentro a una stanza ampia ed elegante. – Ma dove sono capitato? – si domandò il pirata stropicciandosi gli occhi per essere sicuro di non sognare. In un angolo della stanza vide un pianoforte, in un altro un cavalletto con sopra un dipinto; su un tavolo era posato un lavoro di ricamo; vicino al letto, su uno sgabello, il suo fedele kriss stava accanto a un libro con un fiore appassito tra le pagine. Sulla copertina vi era impresso un nome a lettere d’oro: Marianna! In quel momento entrò un uomo alto e robusto, dalla barba rossiccia e gli occhi azzurri: – Mi fa piacere vedervi tranquillo – esclamò cordiale. – Avete delirato per tre giorni, ma ora siete in buone mani. Mi chiamo Lord James Guillonk, sono un capitano di vascello di Sua Maestà Britannica. 12

palizzata: steccato, serie di pali conficcati nel terreno uno vicino all’altro. Sua Maestà Britannica: sovrano del Regno Unito.


Sandokan era finito tra i suoi acerrimi nemici! Ma, a quanto pareva, non era stato riconosciuto e, nascondendo la sua sorpresa, rispose: – Vi ringrazio milord per avermi soccorso. – Che cosa vi è accaduto? – chiese Lord James Guillonk, – siete pieno di ferite! – Mi hanno assalito sui miei legni e hanno massacrato i miei marinai, ma non saprei dire chi fossero! – Saranno stati senza dubbio gli uomini della Tigre della Malesia, – disse il Lord. – Dei pirati? – esclamò Sandokan, fingendosi stupito. – Sì, quelli di Mompracem. Uno dei nostri incrociatori li ha distrutti tre giorni fa. Sandokan raccontò che era giunto a riva aggrappato a un rottame. Poi si presentò dicendo di essere un principe malese diretto a Varuni per portare dei doni al sultano di quell’isola. – Sono lieto di avervi mio ospite. Conosco bene il sultano: quando sarete guarito vi andremo insieme, se siete d’accordo. – Sì, milord… – rispose preoccupato Sandokan. Poco dopo nella stanza entrò una fanciulla bionda, snella ed elegante, dalla pelle rosea come un fiore appena sbocciato. Sotto la fronte alta spiccavano splendidi occhi azzurri. acerrimi: accaniti, feroci. milord: signore, usato per indicare un uomo elegante e raffinato.

13


– Principe, vi presento mia nipote Lady Marianna Guillonk, – disse il Lord. Marianna, osservando l’ospite, che restava incantato, aggiunse: – Vi sentite male? – No, no! Lady Marianna! – rispose Sandokan, imbambolato. – Trovate strano il mio nome? Mi sembrate molto sorpreso, – osservò la ragazza sorridendo. Sandokan le confessò di aver sentito molto parlare di lei, la creatura che gli indigeni chiamano la Perla di Labuan! Una fanciulla che sa cavalcare come un’amazzone e cacciare le belve con coraggio… che affascina col suo canto i pescatori delle coste. Ma Marianna era modesta e sorrise divertita a quelle parole perché le sembravano lodi esagerate. Sandokan, invece, capì di esserne già innamorato cotto. 14

amazzone: cavallerizza e guerriera. lodi: complimenti.


Capitolo 4 Guarigione e amore

Marianna era rimasta orfana a undici anni ed era cresciuta con lo zio paterno, Lord Guillonk, il quale, con la sua nave da guerra, per anni aveva dato una feroce caccia ai pirati. Poi, un giorno, Lord James decise di ritirarsi sulla lussureggiante isola di Labuan, in una splendida dimora, costringendo Marianna a crescere in quelle terre selvagge. La ragazzina imparò a coltivare la musica e l’arte, a conoscere e amare la natura che la circondava. Era gentile e generosa verso gli indigeni di quella terra che lo zio odiava perchĂŠ ritenuti discendenti dei pirati. Ma continuò a coltivare la passione per le armi, che le era nata stando a contatto con la vita dura del mare.

dimora: casa signorile.

15


Era anche una coraggiosa guerriera e non era raro vederla inoltrarsi nella foresta per inseguire una tigre o tuffarsi come una naiade nelle acque limpide del mare malese. Così la fanciulla si era meritata il soprannome di Perla di Labuan che era volato lontano fino a raggiungere il cuore della famosa Tigre della Malesia. Lady Marianna aveva curato amorevolmente l’ospite e anche ora che si era quasi ristabilito amava stare in sua compagnia, chiacchierare piacevolmente con lui o cantare soavemente accompagnandosi con la mandola. In quei momenti Sandokan dimenticava di essere un feroce pirata, dimenticava la sua Mompracem, i suoi praho, il fedele amico Yanez e i suoi tigrotti, che forse lo credevano morto. Desiderava soltanto restare accanto alla ragazza che ormai sapeva di amare. Così, quando dopo quindici giorni fu completamente guarito, invece di ripartire accettò volentieri l’invito di Lord Guillonk a una battuta di caccia alla tigre, per prolungare così la permanenza a Labuan accanto alla sua amata.

16

naiade: ninfa, divinità femminile che abita le acque. soavemente: dolcemente. mandola: strumento musicale a corde.


Capitolo 5 La caccia alla tigre

All’alba del giorno stabilito, Sandokan si unì al gruppo di cacciatori, tra i quali vi era anche Lady Marianna vestita con uno splendido abito azzurro. – Milady! Anche voi a caccia!? – esclamò sorpreso e felice quando la vide. – Sì, principe, sono ansiosa di ammirare il vostro valore – rispose la ragazza. – Con il mio kriss catturerò quella belva per voi! – dichiarò il pirata. Un ufficiale di marina, lì presente, si fece avanti scrutando diffidente il nuovo ospite: – La ucciderò io, invece, con una sola pallottola, e offrirò la pelle a Lady Marianna! – Spero di ucciderla prima di voi, signore – disse Sandokan. – Badate che la tigre è molto grossa e ha potenti artigli! – intervenne Lord Guillonk senza dar peso a quella scaramuccia, quindi accompagnò tutti ai loro cavalli. Al segnale uscirono milady: signora, termine inglese usato per indicare una donna elegante e raffinata. diffidente: sospettoso. scaramuccia: scontro.

17


dal parco preceduti dai battitori con i cani da caccia e si divisero per frugare ogni angolo del bosco. Ben presto uno squillo di tromba annunciò che la tigre era stata scoperta. – Vola, destriero, vola! – mormorò il pirata, attraversando come un lampo la foresta intricata per raggiungere lo stagno dove era stata avvistata la belva. Arrivato lì, smontò da cavallo e proseguì a piedi con il kriss tra i denti e la carabina in pugno. Sentiva il forte odore di selvatico. Camminava guardingo sorvegliando anche i rami alti degli alberi dai quali la tigre avrebbe potuto balzargli addosso. Ma uno sparo echeggiò a poca distanza. Sandokan si precipitò verso quella direzione e in una piccola radura scorse Marianna con la carabina in pugno ancora fumante. – Principe! La tigre mi è sfuggita – disse arrossendo. – Perché avete rischiato tanto? – esclamò il pirata. – Per evitarvi un altro pericolo! – aggiunse la ragazza. A quelle parole Sandokan aprì a Marianna il

18

battitori: persone che durante la caccia fanno uscire gli animali dalle tane. destriero: cavallo di razza. intricata: fitta, intrecciata. guardingo: attento, cauto.


suo cuore di duro pirata e le confessò il suo amore. – Però vi devo avvertire, – le disse infine, – che per ora non posso rivelarvi il mio vero nome. Inutile dire che a Marianna questo non importava perché anche lei sentiva ormai di amare quell'uomo così coraggioso. Di lì a poco echeggiarono altri spari e i due rimontarono in sella. Giunsero a una radura più distante e trovarono l’ufficiale di marina col fucile puntato contro la tigre nascosta tra il fogliame con le fauci spalancate, pronta all’attacco. Il soldato, vedendo sopraggiungere il rivale, sparò precipitosamente, ma il colpo andò a vuoto. Immediatamente la belva si lanciò contro di lui, ma, prima che potesse azzannarlo, Sandokan le fu addosso, la rovesciò al suolo e la trafisse con il kriss. I cacciatori che si erano radunati nel frattempo accolsero il suo coraggio con un urrah fragoroso.

echeggiarono: risuonarono. precipitosamente: in modo affrettato.

19


Capitolo 6 Il tradimento e la fuga

Dopo la caccia, seguì un allegro banchetto dove furono serviti arrosto di tucano, ostriche gigantesche e teneri bambù. Il tutto innaffiato da abbondante vino e liquore. L’ufficiale di marina continuava a scrutare Sandokan cercando di ricordare dove lo avesse già incontrato. A un tratto tutto gli tornò in mente e, preso in disparte Lord Guillonk, gli rivelò che l’ospite era la Tigre della Malesia che lui stesso aveva ferito durante l’assalto all’incrociatore. Il Lord cambiò subito d’umore, congedò gli ospiti e si allontanò dalla villa. Sandokan era troppo felice per preoccuparsi dell’accaduto e si addormentò con il nome di Marianna sulle labbra. Marianna invece aveva capito che lo zio stava tramando qualcosa e, la mattina seguente, andò a cercare Sandokan: – Principe, ditemi, chi siete? Il pirata non poteva più tacere: – Sono la Tigre della Malesia. Alla ragazza sfuggì un grido di terrore. – Non spaventatevi, Marianna, – le disse dolcemente, – è stato il destino che mi ha cambiato in feroce pirata. Anni fa gli inglesi hanno 20

congedò: salutò.


invaso il mio regno uccidendo tutta la mia famiglia e cacciandomi dal trono. Ho giurato di vendicare il mio popolo. Non sono un pirata per avidità, ma se avete ancora timore di me mi allontanerò per sempre. Marianna, invece, gli chiese di portarla lontana da Labuan, dove si sentiva prigioniera. In quel momento Lord James, scuro in volto, entrò e intimò al pirata di andarsene immediatamente. – Sta bene, me ne andrò – rispose Sandokan. E, rivolto a Marianna, aggiunse: – Tornerò con i miei tigrotti e vi porterò con me! Fuori però lo attendevano una sessantina di soldati pronti a fare fuoco! Allora Sandokan, accortosi del tradimento, rientrò rapidamente in casa, afferrò il Lord, lo legò, poi saltò da una finestra e si nascose in una fitta aiuola. I soldati intanto avanzavano furiosi alla ricerca del pirata che, tra il fogliame, era già pronto con la sciabola e il kriss. Quando furono a pochi passi da lui, si rizzò in piedi di scatto e, con un formidabile salto, si lanciò addosso ai nemici spargendo il terrore. Di lì a poco scoppiò il finimondo: urla di furore, scariche di fucili, grida di dolore! avidità: desiderio di ricchezze. scuro in volto: arrabbiato. intimò: ordinò.

21


Sandokan sfuggì miracolosamente ai nemici, saltò in groppa a un cavallo e si allontanò rapidamente nella foresta. Si inoltrò nella fitta vegetazione e dopo ore di cammino trovò un corso d’acqua che fortunatamente avrebbe fatto smarrire le sue tracce, così vi camminò per un tratto. Poi salì in cima a un albero a riposare. Di lì a una mezz’ora due soldati andarono a sedersi proprio sotto quell’albero e cominciarono a parlare. Sandokan venne quindi a sapere che avevano messo una taglia di cinquanta sterline sulla sua testa e che le ricerche si concentravano verso la costa. Quando i due si furono allontanati, Sandokan scese dall’albero e prese la direzione opposta.

22

taglia: ricompensa in denaro per chi fa catturare un ricercato.


Capitolo 7 Giro-Batol

La foresta echeggiava delle grida degli animali mentre Sandokan camminava inquieto da molte ore. Pensava a Marianna, rimasta nelle mani di quello zio senza scrupoli; voleva raggiungere al più presto la sua Mompracem per ritornare con i suoi fedeli tigrotti a riprenderla. A notte inoltrata si sdraiò su un fascio d’erbe e si addormentò. Un colpo di fucile, sparato a breve distanza, lo svegliò quando il sole era già alto. – Che mi abbiano scoperto? – mormorò il pirata scivolando silenziosamente tra i cespugli. Spostò con precauzione le foglie e guardò. Un uomo basso e robusto, dalla pelle bruna, attraversava a gran corsa una radura inoltrandosi nella folta macchia di banani con in mano un grosso bastone e un kriss. Sandokan in un primo tempo pensò che fosse un cacciatore sulle tracce di una babirussa, ma quando l’uomo si voltò, lo riconobbe: – Giro-Batol! – esclamò esultante. – Ti credevo morto! babirussa: maiale selvatico con zanne molto lunghe, aguzze e rivolte verso l’alto.

23


Invece anche Giro-Batol era riuscito a mettersi in salvo aggrappato a un rottame: era guarito grazie alle cure di un indigeno e ora viveva in una piccola capanna; aveva già pronta un’imbarcazione, scavata nel tronco di un albero, per tornare al più presto verso Mompracem. Così, con l’allegria nel cuore, i due pirati si avviarono al rifugio. La capanna di Giro-Batol sorgeva tra due enormi pombo. Era una catapecchia bassa e stretta col tetto ricoperto di foglie di banano e le pareti di rami intrecciati. All’interno c’erano un letto di foglie secche e due sassi che servivano da focolare. Vi era però abbondanza di viveri e perfino una fiaschetta di ottimo liquore! I due banchettarono pieni di speranza, progettando la partenza. – Questa notte? – chiese il malese. – Sì, appena la luna sarà tramontata, – rispose Sandokan – ma ora riposiamo e attendiamo l’arrivo della sera. Giro-Batol si sdraiò e cominciò a russare. Sandokan invece non chiuse occhio. Pensava a Marianna, a quanto la ragazza fosse in pena per lui e forse in pericolo. Durante il pasto aveva parlato di Marianna al compagno e della sua 24

pombo: termine usato dall’autore per indicare il pompelmo.


intenzione di ricominciare una nuova vita con la fanciulla che amava. Al calar delle tenebre i due si allontanarono dal loro rifugio. La notte, buia come inchiostro, era favorevole alla fuga. – La canoa è a dieci minuti di strada, – annunciò il malese. – Non manca nulla, ho intrecciato perfino una piccola vela! Presto udirono il fragore delle onde e raggiunsero l’imbarcazione nascosta tra i rami. Era una barcaccia molto semplice e ci voleva molto coraggio a sfidare il mare su quel legno. Ma l’esperienza dei due pirati poteva bastare.

fragore: rumore.

25


Capitolo 8 A Mompracem

Il vento era favorevole e navigarono per tutta la notte senza incontrare ostacoli. Sandokan continuava a guardare verso Labuan con le mani al petto, come per calmare un grande dolore. Giro-Batol lo osservava incredulo, quasi non lo riconosceva più; pensava che gli inglesi lo avessero stregato, tanto gli sembrava cambiato. La feroce Tigre della Malesia ora restava assorta nei suoi pensieri e rifiutava perfino il cibo! Avvistarono Mompracem solo al cadere del nuovo giorno, dopo aver molto penato per non naufragare con la canoa che, colpita dalle onde, imbarcava acqua a tutto andare. Quando furono a riva, Sandokan ringraziò Giro-Batol e a grandi passi si avviò alla sua capanna sulla rupe. Arrivato in cima, sbirciò dalla finestra e vide Yanez pensieroso seduto al tavolo. Da giorni il portoghese non aveva notizie dell’amico e perfino la nave inviata alla sua ricerca non era ancora ritornata. 26

assorta: concentrata. a tutto andare: velocemente, in modo abbondante.


Il pirata aprì la porta piano piano senza farsi sentire, poi esclamò: – Ebbene, fratello, hai dimenticato la Tigre della Malesia? Yanez gli corse incontro facendogli mille domande. – Io ti credevo morto! Dove sei stato? Che cosa ti è accaduto? Sandokan raccontò per filo e per segno: – I nostri praho sono stati attaccati, ho perso tutti i miei uomini e sono anche stato ferito… Descrisse i pericoli corsi, ma anche la dolcezza dei momenti trascorsi lontani da Mompracem: gli parlò della Perla di Labuan e dell’amore che ardeva come un vulcano nel suo cuore. – Ah, cosa mi racconti! – disse infine Yanez, in tono di rimprovero. – Dimentica quella donna! Che cosa diranno i tuoi tigrotti quando sapranno che la Tigre è innamorata? Ritorna quello che eri: la Tigre con il cuore duro e inflessibile. A quelle parole Sandokan, che si aspettava un consiglio e non un rimprovero, esclamò deluso e amareggiato: – Allora addio, Yanez, abbandonerò per sempre Mompracem. Prendi pure tu il mio posto. E si avviò alla porta senza altro indugio. per filo e per segno: nei minimi particolari. inflessibile: rigido, rigoroso. senza altro indugio: subito.

27


– Fermati, amico mio! – esclamo Yanez. – Ho voluto solo metterti alla prova. Ma ho compreso quanto sia forte l’amore per quella fanciulla, e ti prometto che faremo tutto il possibile perché tu possa riabbracciarla. Sarai sempre la Tigre della Malesia anche se la sposerai. Riposa tranquillo per questa notte, penserò a tutto io. La mattina seguente, Sandokan indossò ricche vesti ornate di oro e di perle, un turbante con un enorme zaffiro, scelse un kriss e una scimitarra nuovi e uscì. Dall’alto della rupe vide tre praho già pronti a prendere il largo, mentre una moltitudine di pirati era occupata a caricare scorte e munizioni. Yanez senza perder tempo aveva già organizzato la spedizione verso Labuan! Quando scese dalla rupe, i suoi tigrotti gli corsero incontro gridando: – Viva la Tigre! Viva il nostro capitano!

28


Parevano impazziti di gioia, alcuni addirittura piangevano. Altri urlavano per la sete di vendetta per i loro compagni uccisi dagli inglesi. Proprio allora era anche ritornato il praho inviato per la missione di ricerca a Labuan e trasportava un prigioniero. Era un caporale al servizio di Lord Guillonk. – La tua vita dipende dalle tue risposte – gli disse Sandokan, il quale voleva avere notizie fresche di Lady Marianna. Il caporale riferì che l’agguato alla villa e la caccia alla Tigre della Malesia erano stati preparati da Lord Guillonk in persona con l’aiuto del baronetto Rosenthal, al quale il Lord aveva promesso la nipote in moglie! A quella notizia Sandokan, sconvolto, urlò come una belva ferita. Scelse novanta tigrotti tra i più coraggiosi e affidò il comando di Mompracem a Giro-Batol, poi prese Yanez con sé e partì.

sete di vendetta: desiderio intenso di vendetta. baronetto: titolo nobiliare.

29


Capitolo 9 La spedizione

Dopo alcune ore di navigazione scoppiò una violenta tempesta. Per prudenza Yanez consigliò all’amico di cercare un riparo per le navi in un’insenatura, ma la Tigre rimaneva ferma al timone ed era impossibile fermarla: voleva raggiungere Labuan il più presto possibile. Quando avvistarono le coste dell’isola, le terribili condizioni del mare non permettevano di approdare, ma Sandokan, che non voleva rimandare lo sbarco, si fece calare in mare su una scialuppa insieme all’amico Yanez. La piccola imbarcazione ondeggiava paurosamente; sospinta dalle ondate saliva in cresta ai cavalloni, poi precipitava rischiando ogni volta di venire travolta e sommersa. – Sono cose da pazzi! All’inferno tutti gli innamorati! – gridava Yanez spaventato. – Resisti! – lo incoraggiava Sandokan. Fortunatamente la furia del mare li fece arenare su una spiaggia priva di scogli. Attesero che la bufera cessasse, poi si inoltrarono nella foresta in direzione della villa dove viveva Lord Guillonk. Non c’era più tempo da perdere e 30

sospinta: spinta. arenare: incagliarsi nella sabbia.


dovevano raggiungere la ragazza prima che lo zio la allontanasse per sempre. Ma gli alberi che la tempesta aveva abbattuto ostacolavano il cammino e il groviglio delle liane li faceva inciampare costringendoli ad aprirsi la strada a colpi di kriss. Sandokan saltava con slanci da leone ogni ostacolo che gli sbarrava la via. – Aspettami! Mi farai scoppiare! – gli diceva ansimando il compagno. – Alla villa! Alla villa! – rispondeva il pirata. – Auff! La villa non scappa, non sono mica un cavallo! – si lamentava l’altro. La villa e il parco circostante, però, erano ben sorvegliati dai soldati e non c’era modo di avvicinarsi senza correre pericolo. I due pirati si rifugiarono in un chiosco dove Marianna si recava di solito per leggere, cantare o ricamare; nel cestino da lavoro lasciarono un messaggio scritto su un foglietto.

31


Poi ritornarono alla baia inquieti per la sorte dei loro compagni. Si domandavano se i praho avessero resistito alla tempesta e se qualcuno, prima o poi, li avrebbe riportati a Mompracem. Nonostante queste preoccupazioni, non si persero d’animo e si procurarono un’abbondante colazione a base di ostriche giganti, crostacei, banane e pombi squisiti, poi attesero l’oscurità. A notte fonda penetrarono nel parco strisciando fra i cespugli fino al palazzo. Yanez imbavagliò un soldato di guardia che si era appisolato, mentre Sandokan andava sotto le finestre della ragazza: le trovò però sbarrate da robuste inferriate. Con un ruggito di rabbia, lanciò allora un sassolino contro il vetro di una finestra. Subito questa si aprì e comparve Lady Marianna col viso rigato di lacrime. Il pirata allora balzò sul pergolato ai piedi della finestra e si aggrappò alle inferriate che la tenevano prigioniera quindi la consolò con parole dolci e le promise che presto l’avrebbe liberata. – Fuggi, prima che ti sorprendano e ti uccidano! – gli diceva Marianna temendo il peggio. Ma il pirata non si decideva a lasciarla.

32

pergolato: sostegno per piante rampicanti a forma di arco o tettoia.


A un tratto, dall’interno echeggiò un urlo feroce: – Miserabile! Sei tornato? Lord Guillonk era entrato improvvisamente nella stanza afferrando per un braccio la nipote. – Salvati! – gridò Marianna prima che lo zio la trascinasse via. Sandokan con un gran salto si precipitò nel giardino, ma alcuni soldati lo colpirono con una scarica di fucili, e una pallottola gli passò attraverso il turbante. – Vieni! Testardo imprudente! – gridò Yanez mentre scaricava la carabina contro i militari. E, correndo attraverso il parco, i due fecero perdere le loro tracce.

33


Capitolo 10 Due pirati in una stufa

I soldati si lanciarono alla ricerca dei fuggitivi battendo il parco palmo a palmo. Ora c’era una taglia di mille sterline per chi avesse catturato la Tigre della Malesia, e la bella somma faceva gola a tutti. Sandokan e Yanez, che si trovavano ancora nel parco, si nascosero nella serra dove videro un’enorme stufa capace di contenere più persone. Quello sembrò loro il rifugio più adatto; entrarono quindi nella stufa e, tra fuliggine e starnuti, restarono in attesa che le acque si calmassero. Di lì a poco invece entrarono alcuni soldati in perlustrazione. – Che quel dannato pirata abbia preso il volo? – disse un soldato. – Oh! Quell’uomo è capace di tutto, – rispose un altro. – L’ho visto una sola volta e mi è bastato. Sembrava una vera tigre: pensate che ha avuto il coraggio di scagliarsi contro cinquanta uomini senza che nessuno potesse nemmeno ferirlo.

34

palmo a palmo: pezzo per pezzo. faceva gola: era desiderata. le acque si calmassero: le cose tornassero tranquille. perlustrazione: controllo, sopralluogo.


I militari, non trovando alcuna traccia dei fuggitivi, si stavano già dirigendo verso l’uscita, quando uno di loro vide la stufa. Indugiò un po’ davanti allo sportello consultandosi con i compagni, poi lo aprì! Sandokan, con la mano già sul grilletto della carabina, gettò una manciata di fuliggine sul viso del militare. – Al diavolo! – esclamò quello. – Che stupida idea guardare dentro la stufa! – e con i compagni si allontanò. Passato il pericolo, i due pirati tirarono un sospiro di sollievo e balzarono fuori muovendosi di vaso in vaso per non lasciare tracce. Era venuta loro una gran fame e corsero a fare provviste verso un gruppo di banani. Sandokan lanciò uno sguardo alla villa e, dalla finestra illuminata, intravide Marianna. «Ah, se potessi rapirla questa notte stessa!», pensò sconsolato. Ma sapeva che non era ancora il momento adatto. Scavalcò la recinzione e con il compagno attese l’alba e prese la via dei boschi. La vegetazione era così fitta da impedire perfino ai raggi del sole di penetrare ed era quasi impossibile attraversare la foresta. – Imiteremo le scimmie, – disse la Tigre della Malesia. – In questo modo confonderemo i anche i nostri inseguitori.

35


Aggrappati ai rampicanti, Yanez e Sandokan salivano e scendevano con balzi agili facendo fuggire tra gridi e schiamazzi le colombe coronate e i tucani dal becco enorme e dalle piume azzurre e rosse. Le scimmie, indispettite per quell’intrusione, li bersagliavano con frutti e rami che avevano a portata di mano. Dopo un bel tratto i due uomini raggiunsero una zona attraversata da un torrentello e si calarono per percorrerlo fino alla foce. Di lì a poco udirono dei fruscii sospetti; qualcuno si stava avvicinando: chi poteva essere? Con un ruggito possente, si parò loro davanti un orang-utan dall’aspetto feroce. – In guardia, Yanez! – gridò Sandokan. – Guarda là! – lo avvertì Yanez, indicando un grosso ramo, – una pantera! La temibile pantera e il colossale orang-utan stavano proprio di fronte ai due pirati, ma pareva che non avessero intenzione di occuparsi di loro. Infatti si dirigevano l’uno contro l’altra come per misurare le loro forze. L’orang-utan cominciò a percuotersi il petto con spaventosi ululati, poi afferrò il ramo sul quale stava rannicchiata l’avversaria e lo scosse con tale potenza da farla scivolare in acqua. 36

orang-utan: orango, grande scimmia.


La pantera con un balzo riconquistò il ramo e da lì si avventò sullo scimmione piantandogli gli artigli nel petto.

I due lottarono ferocemente, ma la pantera ebbe la peggio: l’orang-utan la afferrò per la coda e la lanciò contro il tronco di un enorme durio. Poi andò al ruscello a lavarsi le ferite. Scampato il pericolo, i due pirati ripartirono. Durante il cammino incontrarono i fedeli tigrotti che avevano ancorato il praho alla foce del fiume e stavano andando in loro soccorso. Dunque la salvezza era vicina, ma prima dovevano liberare Lady Marianna!

37


Stabilirono quindi che, con una scusa, avrebbero fatto allontanare dalla villa Lord Guillonk con la Lady e gli avrebbero teso un agguato nella foresta. – Stiamo attenti, – disse Sandokan a Yanez, – quell’uomo potrebbe anche uccidere Marianna piuttosto che lasciarla a me! Un altro dei tigrotti intanto li aveva raggiunti tutto agitato portando un messaggio che aveva intercettato catturando un soldato per strada: proveniva da una lettera del baronetto Rosenthal indirizzata a Lord Guillonk. Il messaggio avvertiva Lord Guillonk che i pirati stavano per sbarcare a Labuan… e si concludeva con mille saluti alla cara Marianna e il giuramento di eterno amore! – Dannato maledetto! – esclamò il pirata ingelosito. Il timore di non rivedere più Lady Marianna lo rendeva furioso. Ma Yanez lo tranquillizzò: – Ecco invece l’occasione che ci serviva: indosserò la divisa di questo soldato e porterò io il messaggio al Lord. Gli consiglierò di rifugiarsi al più presto a Vittoria con la Lady; io mi unirò agli altri soldati. Quando passeremo di qua voi assalirete la scorta, mentre io porterò al sicuro sul praho Marianna. Poi indossò la divisa del soldato catturato e si avviò verso la villa. 38

intercettato: ottenuto. scorta: guardie.


Capitolo 11 Yanez alla villa

– Porto un messaggio da parte del baronetto Rosenthal, – disse calmo e deciso Yanez quando fu davanti a Lord Guillonk. – La Tigre della Malesia è circondata dalle nostre truppe nella baia del sud. Dovete abbandonare subito la villa e mettervi al sicuro a Vittoria. – Perché mai? Se la Tigre sta per essere sconfitta! – esclamò dubbioso il Lord. – Voi sapete che razza di uomo è la Tigre della Malesia, – aggiunse Yanez – con lui ci sono ottanta tigrotti e il baronetto è preoccupato per la sua futura sposa! – Già, già… – mormorò tra sé il Lord. – Seguirò il suo consiglio. Yanez finse di avere anche un messaggio privato per Lady Marianna da parte del baronetto. Quando fu sicuro di non essere ascoltato da orecchie indiscrete, le rivelò il piano, assicurandole che presto avrebbe riabbracciato Sandokan. – Ah, mio buon amico, – disse la ragazza felice. – Vi sarò riconoscente per tutta la vita. 39


Poi si vestì con un grazioso cappellino adorno di piume e raggiunse lo zio che, armato di sciabola e carabina, era pronto per partire con venti uomini di scorta. Il Lord controllava minaccioso la nipote per timore che potesse fuggire. Si capiva che avrebbe potuto anche ucciderla piuttosto che lasciarla nelle mani dell’odiata Tigre della Malesia, ma Yanez vegliava su di lei. Quando giunsero nel punto prestabilito, Yanez sfoderò la sciabola e disse: – Arrendetevi, signore, i miei amici vi circondano! – Ah! Traditore! – urlò il Lord gettandosi su Marianna pazzo di furore.

40

adorno: decorato. vegliava: si prendeva cura.


Ma Yanez afferrò prontamente la ragazza e, stringendola a sé, cercò di farsi largo tra i soldati. Dopo un breve inseguimento il pirata depose al sicuro Lady Marianna, che nel frattempo era svenuta per il terrore, e affrontò il Lord. Dietro di loro era scoppiato il finimondo. I tigrotti si erano lanciati all’attacco. Sandokan, con la scimitarra in pugno, cercava di oltrepassare la scorta armata fino ai denti per portare aiuto a Yanez. – Resisti amico! – gli urlava mentre lanciava fendenti a destra e a manca. – Aiuto, Sandokan! – gridò Yanez, che in quel momento era stato disarmato accanto alla ragazza ancora svenuta. Tutto oramai sembrava perduto. – Ammazzala! – comandò il Lord a un soldato lì vicino. Ma la Tigre li aveva raggiunti e allontanò i nemici a colpi di scimitarra. Poi strinse a sé Marianna e uscì dalla mischia.

farsi largo: aprirsi una strada. armata fino ai denti: ben armata. fendenti: colpi di sciabola. mischia: rissa.

41


Capitolo 12 Ritorno a Mompracem

I pirati, ormai vittoriosi, avevano raggiunto il veliero che li attendeva alla foce del fiume e ora veleggiavano verso Mompracem. La notte era magnifica, con la luna piena che splendeva in un cielo senza nuvole. A poppa Yanez stava al timone, taciturno e pensieroso. A prua Sandokan stringeva tra le braccia Marianna parlandole dolcemente del futuro: – L’avvenire che ci aspetta sarà molto diverso dal passato. Metterò da parte ogni intenzione di vendetta. Andremo lontani, in una dolce isola dove non sentiremo più il ruggito dei cannoni e vivremo felici.

42

poppa: parte posteriore di un’imbarcazione. prua: parte anteriore di un’imbarcazione.


Si giurarono eterno amore e il pirata, davanti a tutta la ciurma, sollevò Marianna tra le braccia e annunciò: – Tigrotti, ecco la mia futura moglie! – seguito da un coro di evviva. Il giorno seguente, una sorpresa poco piacevole li attendeva a Mompracem. Il praho, spinto da un buon vento, era arrivato alla baia davanti al villaggio dei pirati; dall’alto della rupe sventolava la bandiera della pirateria, ma da alcuni indizi Sandokan intuì che durante la sua assenza qualcosa era accaduto. I praho ancorati nella baia erano pochissimi, molte capanne del villaggio apparivano bruciate e i bastioni di protezione erano danneggiati dalle cannonate. – Ah, il nemico ha assalito il mio covo! – È vero – mormorò Yanez.

43


– I miei compatrioti hanno approfittato della tua assenza, – concluse Marianna con dispiacere. Fortunatamente gli inglesi non erano riuciti a impossessarsi dell’isola, grazie al valore di GiroBatol che l’aveva difesa con i tigrotti rimasti, a prezzo di enormi sacrifici. Ma il pericolo non era cessato: ora che Marianna era lì dovevano attendersi un nuovo e più duro attacco. La sera stessa, dopo lo sbarco, Sandokan convocò i pirati per comunicare le sue decisioni. Si presentò ai suoi uomini con un abito di raso rosso e il turbante verde ornato di un pennacchio decorato di brillanti. Marianna indossava un vestito di velluto nero trapuntato d’argento; sul suo capo risplendeva un diadema di brillanti e portava bracciali di perle. I tigrotti lanciarono grida di ammirazione nel vederla tanto bella. Poi ascoltarono la Tigre. – Miei fedeli tigrotti, – disse, – fino a ora ho lottato contro chi assassinò la mia famiglia e mi sottrasse il regno, ma ho deciso di vivere lontano da qui con questa donna che amo e diventerà mia moglie. Per i pirati quell’annuncio fu una notizia inaspettata. Rimasero senza parole, e quei volti duri si rigarono di lacrime. 44

pennacchio: ciuffo di penne. diadema: cerchietto, coroncina.


Capitolo 13 Il bombardamento di Mompracem

Ben presto, come previsto, le vedette annunciarono che navi nemiche erano in avvicinamento. Bisognava preparare la difesa. I pirati rinforzarono i bastioni, alzarono barricate, scavarono fossati e piantarono sul fondo punte di ferro avvelenate, prepararono le munizioni e affilarono le armi. Infine caricarono tutto il tesoro accumulato sui praho pronti per una eventuale fuga. Intanto di fronte a Mompracem si era schierata un’intera flotta composta da navi inglesi, olandesi e spagnole, con almeno centocinquanta cannoni e millecinquecento uomini. – Tigri di Mompracem, – gridò Sandokan da dietro un cannone, – il nemico è forte, ma noi siamo più valorosi. Difendete la Perla di Labuan! In quel momento un colpo di cannone esplose abbattendo la bandiera della pirateria. Poi la battaglia infuriò per mare e per terra. I pirati rispondevano con ammirabile coraggio alle potenti cannonate nemiche mandando a picco parecchie navi. Ma, quando la vittoria sembrava ormai vicina, arrivarono altre navi.

45


Per Mompracem non c’era più speranza e Sandokan ordinò la ritirata. I pirati superstiti raggiunsero i praho e con il cuore colmo di tristezza salparono, mentre i vincitori, appena sbarcati, incendiavano il villaggio. Una corvetta e una cannoniera, però, si erano già gettate al loro inseguimento e, quando li raggiunsero, Sandokan ordinò l’assalto. Gridò a Marianna di non aver paura e si arrampicò fulmineo sul ponte nemico, seguito dai suoi uomini. Subito, davanti a lui, si parò un ufficiale: era il baronetto Rosenthal in persona! – Dov’è Marianna? – chiese furioso. – Eccola! – rispose Sandokan, colpendolo. Nello stesso momento un colpo di scure lo fece stramazzare a terra.

46

corvetta: piccola nave usata come scorta. cannoniera: nave da guerra armata di soli cannoni. fulmineo: velocissimo. scure: arma da taglio. stramazzare: cadere di colpo.


Capitolo 14 Prigionieri

Sandokan riprese i sensi in catene, a bordo della nave inglese. Con lui c’era un uomo alto, dalla pelle dorata, con le gambe e le braccia abbellite da anelli. Era Juioko, il comandante di uno dei praho colati a picco dopo l’urto con le due imbarcazioni. Anch’egli era in catene. Juioko gli disse che Marianna era sulla loro stessa nave, che li stava riportando a Labuan. Tutti gli altri erano morti! La cattiva sorte sembrava accanirsi sulla Tigre della Malesia, proprio ora che voleva mettere da parte odio e violenza per vivere in pace con Marianna. Ma il pirata non si diede per vinto e attese che un ufficiale si avvicinasse, poi gli parlò. Disse che aveva con sé un potente veleno e voleva porre fine alla sua vita piuttosto che finire nelle mani di Lord Guillonk. Ma, prima di morire, desiderava rivedere un’ultima volta Lady Marianna. In realtà Sandokan aveva con sé un sonnifero che provocava solamente un sonno profondo per sei ore. L’ufficiale, pur essendogli nemico, aveva molto rispetto per il coraggio di quell’uomo, e così fece condurre Marianna sul ponte della nave.

47


Quando furono soli, Sandokan le spiegò il piano: Juioko e lui avrebbero ingerito il sonnifero e tutti li avrebbero creduti morti; pochi secondi prima del risveglio, lei avrebbe dovuto farli gettare in mare, perché si usa così seppellire le salme sulle navi. Quindi i pirati ingoiarono le pillole e stramazzarono a terra come morti. I finti cadaveri vennero sistemati su tavole di legno e Marianna li sorvegliava. Un minuto prima dello scadere delle sei ore, la ragazza disse all’ufficiale che poteva lasciarli andare al loro destino. Così i corpi furono fatti scivolare tra le onde. Appena toccata l’acqua, i due pirati ripresero i sensi e raggiunsero i salvagente che Marianna aveva gettato loro di nascosto. Si trovavano in mezzo al vasto mare della Malesia con la speranza che Yanez andasse in loro soccorso. Ma una nuova prova li attendeva. Infatti un pericoloso pesce martello, goloso di carne umana, stava andando loro incontro sollevando ondate d’acqua con la possente coda e mostrando i denti acuminati.

48

acuminati: affilati.


A un tratto fece un balzo gigantesco e si avventò contro Sandokan, che era il più vicino. Il pirata si immerse e afferrò l’animale per una delle pinne dorsali, poi con un potente colpo di pugnale gli squarciò il ventre. Mentre le acque tornavano calme, ecco giungere l’aiuto tanto sperato: all’orizzonte erano comparse le vele di alcuni praho che Yanez aveva radunati. Ben presto i due naufraghi furono tratti in salvo. – Ah, mio povero fratello! Credevo di non rivederti più! – esclamò Yanez abbracciando l’amico. – Vieni, devo mostrarti qualcosa, – aggiunse porgendogli una cassetta di metallo che avevano recuperato poco prima in mare. La cassetta conteneva un biglietto.

Sandokan si precipitò sul ponte e tuonò: – Tigri di Mompracem! Abbiamo dei nemici da sterminare e la nostra regina da salvare. Tutti alle Tre Isole!

49


Capitolo 15 L’ultima battaglia della Tigre

I praho fecero rotta verso le Tre Isole. Per ingannare gli inglesi, abbassarono la bandiera della pirateria e innalzarono quella di un loro alleato, il sultano del Varuni; Yanez si travestì da ufficiale del sultano, mentre Sandokan si nascose, pronto all’attacco. Navigarono col vento a favore e, quando furono alle Tre Isole, si affiancarono all’incrociatore ancorato lì di fronte. Gettarono anche loro l’ancora e misero fuori i parabordi per accostarsi all’imbarcazione inglese. – Chi è là? – chiese una sentinella. – Notizie importanti da Vittoria. Devo consegnare una lettera a Lady Marianna da parte di suo zio, – rispose prontamente Yanez mentre saliva sulla nave inglese. Il falso ufficiale fu condotto nella cabina di Marianna. Immediatamente si barricò dentro, gridando a gran voce il segnale stabilito per l’attacco. I tigrotti andarono all’assalto e sul ponte dell’incrociatore ingaggiarono una feroce battaglia. 50

parabordi: cilindri che proteggono i fianchi delle imbarcazioni dagli urti. si barricò: si chiuse dentro per difendersi.


Urla terribili accompagnavano gli spari e, su tutto, si udiva la voce potente di Sandokan che incitava i suoi senza dar tregua, mentre gli inglesi urlavano: – Tradimento! Tradimento! In breve tempo tutto il vascello venne invaso dal fumo e dalle fiamme. Yanez abbatté la barricata e condusse Marianna sul ponte principale del vascello. La battaglia stava ormai per finire e gli ultimi inglesi, sconfitti, cercavano scampo in mare. Sandokan rovesciò con forza gli uomini che lo circondavano e si precipitò a riabbracciare Marianna. Tutti tirarono un sospiro di sollievo e ritornarono a bordo dei praho. Ma alle loro spalle stava sopraggiungendo un brigantino. Lord Guillonk in persona lo comandava urlando: – Fuoco! Fuoco su quei miserabili! – Mio zio! – balbettò Marianna terrorizzata. – Tuoni e fulmini, è lui! – esclamò Yanez.

incitava: incoraggiava. brigantino: piccolo veliero.

51


Sandokan andò al cannone di poppa con la miccia in mano, prese la mira, poi esplose un colpo formidabile. Per il brigantino non ci fu scampo e colò a picco. Il pirata aveva combattuto la sua ultima battaglia ed era pronto a cominciare una nuova vita, come aveva promesso alla Perla di Labuan. Si voltò verso il fedele amico e disse: – Yanez! La nuova rotta è per l’isola di Giava! La Tigre della Malesia è morta per sempre!

52


Qualcosa in più Emilio Salgari è uno dei più grandi scrittori d’avventura. Nacque a Verona nel 1862 da una famiglia di commercianti; non diventò mai un viaggiatore di mare come aveva sognato, ma un bravo giornalista e scrittore. Scrisse moltissimi racconti e più di 80 romanzi. Le tigri di Mompracem apparve per la prima volta a puntate su una rivista di Verona, nel 1833, con il titolo La tigre della Malesia; poi nel 1900 apparve il volume intero con il titolo Il ciclo di Sandokan. Nel 1970 venne realizzato il film e più tardi lo sceneggiato televisivo Sandokan. • Ma dove si trova la Malesia? Osserva la carta e lo scoprirai!

53


Il mondo di Sandokan

1 Collega ogni luogo alla sua definizione. Mompracem

dimora di Lord Guillonk

Isola di Giava

cittadella fortificata

Vittoria

isola dei pirati

Labuan

luogo dove si ritirano Sandokan e Marianna

2 Com’è la bandiera dei pirati di Sandokan? Indica con una X. c È rossa, con un leone al centro. c È rossa, con una testa di tigre al centro. c È rossa, con una testa di puma al centro.

54

c È gialla, con una testa di tigre al centro.


3 Chi aiuta Sandokan? E chi vuole fargli del male? Colora di verde gli aiutanti. Colora di rosso i nemici. Yanez

tigrotti

Lord Guillonk

Giro-Batol Marianna

baronetto Rosenthal

4 Qual è il tuo personaggio preferito? Indicalo con uno J. Quale personaggio ti sta proprio antipatico? Indicalo con uno L.

K K K

il baronetto Rosenthal Giro-Batol

Lord James Guillonk

K K K

Yanez

Marianna

Sandokan 55


5 Qual è il soprannome di Sandokan? E quello di Marianna? Collegali con una freccia. La Perla di Labuan

La Tigre della Malesia

Sandokan

Marianna

Il Pirata della Malesia

La Perla della Malesia

6 Perché Sandokan era diventato un pirata? Indica con una X la risposta giusta.

c Perché voleva arricchirsi. c Perché voleva vendicarsi. c Perché amava l’avventura. c Perché era figlio di un famoso pirata.

7 Come descriveresti Sandokan? Indica con una X gli aggettivi che ti sembrano più adatti.

56

c cattivo c innamorato c forte c sensibile c generoso

c vendicativo c solo c fedele c coraggioso c avaro


8 Come descriveresti Marianna? Indica con una X le caratteristiche che ti sembrano piĂš adatte.

c intelligente c gentile c paurosa c generosa c bella

c coraggiosa c stupida c brutta c antipatica c avida

9 Che cosa chiede Marianna a Sandokan quando scopre che è lui la famosa Tigre di Mompracem?

c Di andarsene. c Di portarla via da Labuan. c Di farla tornare in Inghilterra.

10 Colora solo le avventure di Sandokan. Lo scontro con i vascelli inglesi

La caccia alla volpe La caccia al bufalo

Il bombardamento a Mompracem

La caccia alla tigre

57


11 Sandokan come riesce a fuggire dalla nave inglese? Indica con una X la risposta giusta.

c Grazie all’aiuto di Lord Guillonk. c Prende un sonnifero e si finge morto. c Riesce a liberarsi da solo dalle catene.

12 Una volta fuggito dalla nave inglese Sandokan deve affrontare un terribile nemico. Quale?

c Una pantera. c Un orang-utan. c Un pesce martello.

13 Chi trae in salvo Sandokan e Juioko?

58

c Marianna. c Un praho comandato da Yanez. c Giro-Batol.


14 Perché alla fine della storia si dice che “la Tigre della Malesia è morta per sempre”? Indica con una X la spiegazione che ti sembra più corretta.

c Perché Sandokan è stato ferito a morte

durante il combattimento. c Perché Sandokan non vuole più fare il pirata. c Perché è stata uccisa l’ultima tigre della Malesia. 15 Sandokan vive tantissime avventure. E a te quale avventura piacerebbe vivere? Raccontala brevemente. ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................ ........................................

59


Indice

5 8 11 15 17 20 23 26 30 34 39 42 45

60

Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo Capitolo

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13

47 50

La Tigre della Malesia Lo scontro La Perla di Labuan Guarigione e amore La caccia alla tigre Il tradimento e la fuga Giro-Batol A Mompracem La spedizione Due pirati in una stufa Yanez alla villa Ritorno a Mompracem Il bombardamento di Mompracem Capitolo 14 Prigionieri Capitolo 15 L’ultima battaglia dellaTigre

53 54

Qualcosa in piĂš Il mondo di Sandokan


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.