Focus Domande & Risposte 71 - giugno 2021

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TE LO DICE MASSIMO LA NUOVA RUBRICA DI MASSIMO CANNOLETTA, IL CAMPIONE DEI QUIZ TV

Mensile - Edicola il 21/05/2021 - Giugno 2021- Belgio € 7,50 / Austria € 9,20 / Canton Ticino chf 10,40 / Francia € 7,00 / Germania € 12,00 / Lussemburgo € 7,50 / Portogallo (cont.) € 7,50 / Spagna € 7,50 / Svizzera chf 10,80 / Usa $ 12,0

DOMANDE E RISPOSTE

COME SI PUÒ “RESUSCITARE” IN UN COMPUTER?

NUOVO!

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domande e risposte

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> Si può comunicare

con chi dorme? > I buchi del tempo esistono davvero? > Un maschio può sentirsi incinto? > Fare sesso in ascensore è vietato? P.I. Sped. in A.P. - D.L. 353/03 art.1, comma 1, Verona CMP

Gli animali hanno problemi di coppia?

LE DONNE GOVERNANO MEGLIO LE CRISI?

AMPIA SEZIONE SUI QUESITI DELLA STORIA > Anche gli antichi riciclavano la spazzatura? > Come è morto Gengis Khan?


N. 71 – Giugno 2021

Shutterstock

Foto copertina: Shutterstock (3) - Shutterstock / Balate Dorin

Animali 6 Tecnologia 12 Natura 42 Economia 46 Cibo 74 Sport 78

POTREMO “RESUSCITARE” IN UN COMPUTER? Ci chiediamo sulla copertina di questo numero di Focus D&R. In un certo senso sarebbe possibile, grazie all’intelligenza artificiale che già ora è in grado di riprodurre un nostro avatar capace di relazionarsi con amici e parenti (a pag. 15). Se questo li farebbe vivere meglio, però, è tutta un’altra questione, e infatti l’inquietante sistema della Microsoft per ora non è stato messo in commercio. Ma questo mese siamo in vena di “domandone”, perciò, dopo aver guardato al futuro per noi più lontano possibile, a pag. 3 trovate: “Qual è stato il più grande e spaventoso spettacolo del mondo?”. E qui vi invitiamo a fare uno sforzo di immaginazione per vedere la Terra ancora incontaminata di 45.000 anni fa, con cieli straordinari percorsi da bagliori, fulmini, saette e magnifiche aurore boreali... Buona lettura! Isabella Cioni

94 Nel sonno si può rispondere a domande complesse?

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COSA SONO I WORMHOLE?

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QUALI SONO I LUOGHI PIÙ INOSPITALI DELLA TERRA?

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SOMMARIO

Quanto era grande un neonato di tirannosauro?

Perché fa bene fare sport con la musica?

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AMNH/D. Finnin b. Illustration by Zhao Chuang; courtesy of PNSO c. AMNH/R. Peterson / © AMNH d. AMNH/R. Peterson / © AMNH

DOMANDE E RISPOSTE

9

83


Qual è il più antico strumento a fiato?

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Che cos’è il “richiamo del vuoto”?

Credit...C. Fritz, Muséum d’Histoire naturelle de Toulouse

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95

Esa

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Perché le tute di SpaceX ricordano... la Marvel?

NEL GERGO TEATRALE CHE COS’È LA TINCA?

CHE COS’È?

Domandona 3 Te lo dice Massimo 38 Focus.it 60

ESISTE UNA “FACCIA DA FLIRT”?

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Mondadori Portfolio

Mondadori Portfolio

Un ruolo che può richiedere anche un notevole impegno di memoria e una presenza prolungata in scena, senza però concedere molta soddisfazione all’attore che la sostiene: quello che si dice una comparsa senza alcuna utilità per la trama ma pensata per far risaltare gli altri attori. Le scene “tinca” sono invece quelle in cui viene raccontato qualcosa che è accaduto fuori dal contesto della scena medesima, con lo scopo di far andare avanti la storia. La definizione trae origine dal fatto che la tinca è un pesce commestibile, ma con più spine che carne, quasi inutile. A.C.

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Alamy/Ipa

Scienza 18 Amore e sesso 24 Storia 28 Salute 52 Società 62 Arte e cultura 68 Universo 84 Psiche 92


PSICHE

S

ì: gli odori possono influire in vari modi sull’umore, sulle prestazioni lavorative e sul comportamento delle persone. Come spiega la psicologa e neuroscienziata cognitiva canadese Rachel Sarah Herz, autrice di numerose ricerche in materia di psicologia olfattiva, gli odori non agiscono su di noi come una droga, ma vengono associati dal nostro cervello a esperienze passate, stimolando così reazioni specifiche. È il processo dell’apprendimento associativo, attraverso il quale un evento o un elemento vengono collegati ad altri in virtù delle situazioni vissute in passato da un individuo, generando così una risposta condizionata dall’evento originale. Un nuovo odore che non possa essere associato a un’esperienza precedente susciterà, invece, una risposta emotiva incondizionata: per esempio, un’esalazione sperimentata nel corso di una procedura chirurgica ospedaliera potrà generare ansia. In seguito, quell’odore diventerà uno stimolo condizionato: sentirlo in futuro indurrà simili stati di ansia. EVOCANO QUANTO GIÀ VISSUTO

È principalmente attraverso questo meccanismo che gli odori vengono apprezzati o meno, che riescono a ispirarci emozioni e a indurci particolari stati d’animo. I bulbi olfattivi, che recepiscono gli odori e gli aromi in arrivo dalle fosse nasali, sono infatti direttamente collegati all’amigdala e all’ippocampo, le strutture neurali che elaborano le emozioni e l’apprendimento associativo. Le risposte olfattive vengono acquisite soprattutto

durante l’infanzia, legandosi alle nuove esperienze. Ma impariamo a conoscere gli odori già prima di nascere, quando i composti aromatici dell’alimentazione materna vengono assimilati nel liquido amniotico e trasmessi al feto: diversi studi hanno dimostrato che se le donne assumono sostanze aromatizzate, come l’aglio, durante gli ultimi mesi di gravidanza i loro neonati saranno immediatamente in grado di riconoscere quell’odore, e in seguito lo apprezzeranno più di altri bambini integrandolo facilmente nelle proprie abitudini alimentari. Il modo in cui rispondiamo agli odori, in ogni caso, può essere influenzato anche da altri fattori, come il contesto in cui percepiamo un aroma e la classificazione gradevole o sgradevole che assegniamo a quell’odore. LA PUZZA CI RENDE DIFFIDENTI

Il senso dell’olfatto è legato alle nostre memorie ed emozioni. Nel corso dell’evoluzione umana, ci ha aiutato a sopravvivere, segnalandoci istantaneamente la sicurezza o la potenziale pericolosità di una situazione. E gli odori continuano a guidare il nostro comportamento a livello istintivo e inconscio. Esperimenti condotti dagli psicologi dell’Università del Michigan hanno confermato che un odore sgradevole ci può rendere sospettosi, abbassando il livello di fiducia sociale. Tuttavia, la puzza può anche aumentare il senso critico, come ha dimostrato un altro test in cui i soggetti esposti all’odore di pesce hanno saputo valutare meglio di altri la correttezza di determinate informazioni. Uno studio

dell’Università di Stanford, in California, si è invece focalizzato sull’influenza del disgusto sui giudizi morali, evidenziando come i partecipanti a un esperimento esposti a uno spray alla “flatulenza” fossero portati a esprimere opinioni più severe, sulle stesse questioni, rispetto agli altri volontari. I PROFUMI CI FANNO STARE BENE

Numerosi studi hanno poi analizzato le connessioni fra gli odori gradevoli e la propensione all’acquisto dei consumatori: uno di questi, per esempio, condotto da Herz insieme ai colleghi della società chimica e cosmetica giapponese Kao Corporation, ha analizzato il modo in cui il profumo di un prodotto riesca a evocare ricordi emotivi personali, e possa quindi influenzare il richiamo che quel prodotto è in grado di suscitare nei potenziali acquirenti. Dopo aver sottoposto al giudizio dei partecipanti una serie di fragranze per lozioni, i ricercatori hanno scoperto che le preferite erano quelle dall’aroma più piacevole e che riportavano a galla ricordi emotivi personali più forti. È il cosiddetto “effetto memoria proustiano” (dal nome dello scrittore Marcel Proust che per primo lo descrisse), secondo cui i ricordi d’infanzia legati al profumo rimangono inalterati nel corso della vita di una persona, e sono molto potenti nell’indirizzare i suoi comportamenti. Altri studi confermano invece come l’esposizione al profumo di “pulito”, e nello specifico a un detersivo agli agrumi, aumenti la propensione delle persone alla pulizia. Roberto Mammì

GLI ODORI INFLUENZANO IL RICHIAMANO ALLA MEMORIA ESPERIENZE PASSATE E, QUINDI, I SENTIMENTI PROVATI IN QUEL FRANGENTE. ECCO PERCHÉ ALCUNI CI PIACCIONO, MENTRE ALTRI LI ODIAMO.

COMPORT 92 | FocusD&R Giugno 2021


AMENTO?

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CHE BUONO! La psicologia degli odori studia l’influenza di uno specifico odore sul comportamento di una persona.


Salute

NUDI SI S DORME MEGLIO? RIPOSA MENO CHI INDOSSA CAMICIA DA NOTTE A MANICHE LUNGHE E PIGIAMA.

ì. Un’indagine inglese ha valutato quanto i vestiti possano influenzare la qualità del sonno, monitorando per un mese 2.689 volontari abbigliati in vario modo. Il parametro utilizzato per stilare la classifica è stata la quantità di tempo trascorsa nella fase REM, quella in cui si sogna, considerata un buon indicatore della qualità complessiva del sonno. SENZA VELI. I risultati indicano che il modo migliore di dormire è nudi. Chi si abbandona a Morfeo senza vestiti trascorre infatti, in media, il 26,5% del sonno in fase REM. Seguono: pantaloncini e maglietta a maniche corte (26%), solo mutande o boxer (25,5%), e mutande o boxer con maglia a maniche lunghe (25%). La camicia da notte a maniche corte (23,5%) batte quella a maniche lunghe (20%). Mentre il pigiama con i pantaloni lunghi è al fondo della classifica: chi lo indossa trascorre appena il 17,5% del sonno in fase REM. M.Fr.

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Ai vaccini reagiscono meglio gli uomini o le donne?

56 | FocusD&R Giugno 2021

Nei giorni che seguono l’inoculazione, gli effetti collaterali colpiscono di più le donne. Si è verificato in passato, con diversi vaccini, e accade oggi con quelli contro la Covid-19. Uno studio del CDC di Atlanta condotto sui primi 13,8 milioni di vaccinati negli Usa ha confermato che le donne sono più soggette a effetti collaterali, inclusi quelli più seri, anche se il rapporto fra i rischi e i benefici resta largamente favorevole alla vaccinazione. I motivi del fenomeno non sono chiari, ma potrebbero avere a che fare con le differenze nel sistema immunitario nei due sessi. Il testosterone, il principale ormone sessuale maschile, sembra infatti avere un effetto immunosoppressore: non è un caso che fra gli uomini il vaccino contro l’influenza risulti meno protettivo. Le reazioni più intense alla vaccinazione nelle donne, insomma, possono creare qualche fastidio nei giorni che seguono l’inoculazione, ma indicano una protezione più efficace contro la malattia che si vuole prevenire. M.Fr.

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IN LIBERTÀ. Abbandonarsi tra le braccia di Morfeo senza veli fa dormire meglio.


Perché alcune persone svengono quando sentono un dolore acuto? Non si tratta di un fenomeno emotivo, ma di una reazione automatica del sistema nervoso neurovegetativo, che è fuori dal nostro controllo volontario. In sostanza, quando alcuni di noi provano un dolore secco o un forte stress svengono perché in loro scatta la stimolazione del nervo vago, che dal cervello si dirama nel collo, nel torace e nell’intestino. Tutto inizia con una improvvisa riduzione del

battito cardiaco, accompagnata da un calo della pressione. Nel momento in cui diminuisce anche l’afflusso di sangue al cervello arriva il mancamento. Ma la ripresa è veloce: si tratta di pochi istanti di “assenza”. È una specie di tattica del corpo, quasi una manovra difensiva, in particolare del muscolo cardiaco. In effetti, il cosiddetto riflesso vaso-vagale non è un prodotto della nostra evoluzione, ma

la sua origine si perde nella notte dei tempi ed è comune a tutte le specie di vertebrati. La letteratura e i film lo hanno trattato come un problema femminile, ma in realtà si tratta di una reazione che appartiene alle donne quanto agli uomini. Un caso classico? Quando esisteva ancora la leva militare, molti ragazzi svenivano al momento di sottoporsi a un’iniezione vaccinale in mezzo al petto. I.M

Anche l’uomo può sperimentare i sintomi della gravidanza?

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È la cosiddetta sindrome di Couvade (dal francese couver, ossia “covare”, “allevare”), rara condizione psicosomatica in cui l’uomo, prossimo alla paternità, manifesta sintomi sofferti dalla partner incinta, come aumento di peso, nausea, stanchezza, irritabilità e persino un’ipersecrezione di prolattina, con conseguente diminuzione dei livelli di testosterone. Questa condizione è stata descritta per la prima volta nel 1965 dallo psichiatra W.H. Trethowan ed è inizialmente stata interpretata come la manifestazione di uno stato nevrotico. Oggi, però, si tende a credere che la Couvade sia dovuta a un’eccessiva empatia del futuro padre o a una forma di gelosia inconscia nei confronti della compagna (o del bambino), anche se molti parlano semplicemente di ansia da paternità. Quali che siano le cause, il periodo più delicato è in genere il primo trimestre di gravidanza, ma verso l’ottavo-nono mese potrebbe verificarsi una recrudescenza della sintomatologia, che sparisce comunque dopo il parto. F.C.

Chi ha i denti storti è più smemorato?

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Arnold Schwarzenegger incinto e Danny DeVito nel film Junior, del 1994.

Così pare. Stando a una ricerca pubblicata sulla rivista Scientific reports, l’asimmetria di denti o mandibole faciliterebbe l’insorgere di patologie che comportano deficit cognitivi, per esempio la demenza. Nel dettaglio, gli studiosi ritengono che da tale asimmetria scaturirebbero vari effetti collaterali in grado di modificare i geni legati alla memoria, indebolendola sensibilmente. Lo studio è stato condotto, tra gli altri, da alcuni ricercatori dell’Università di Pisa. Questi hanno selezionato volontari con leggere asimmetrie muscolari della mandibola, che tuttavia non presentavano fastidi quando la muovevano. A loro sono stati applicati bite su misura, realizzati per correggere il difetto. Il risultato? Dopo aver subito la correzione, le persone hanno sostenuto prove che misuravano le loro abilità visive e spaziali. Attenzione e funzioni cognitive erano migliorate. M.M.

Giugno 2021 FocusD&R | 57


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