Focus n.346 - Agosto 20201

Page 1

Mensile: Austria 10,00 € / Belgio 9,60 € / Francia 9,00 € / Germania 11,70 € / Lussemburgo 9,40 € / P.Mon.- Côte d’Azur .-Corsica 9,10 € / Portogallo 8,70 € / Spagna 8,70 € / Svizzera Francese e Tedesca10,90 Chf / Svizzera Italiana 10,70 Chf / USA $ 13,80. Poste Italiane / Spedizione in A.P. D.L. 353-03 art. 1, Comma 1 / Verona CMP

SCOPRIRE E CAPIRE IL MONDO

346

20 LUGLIO 2021 AGOSTO 2021 € 4,90 IN ITALIA

MAGICO CERVELLO È IL PIÙ INDECIFRABILE E IL PIÙ COMPLESSO DEGLI ORGANI UMANI, DA CUI NASCONO IL PENSIERO E LA COSCIENZA. LE SORPRESE CHE CI RISERVA SONO CONTINUE NUMERO DOPPIO CON

DOMANDE&RISPOSTE LABORATORI COME SI MANIPOLANO I VIRUS PIÙ PERICOLOSI

SPAZIO IN QUANTE DIREZIONI SI MUOVE L’UNIVERSO

SPORT L’ALLENAMENTO PERFETTO DEL CAMPIONE OLIMPICO

LA SCIENZA IN PILLOLE

PERCHÉ MENTIAMO? TEST PER MISURARE QUANTO SIAMO BUGIARDI


346 AGOSTO 2021

www.focus.it

Scoprire e capire il mondo PRISMA

10 Come natura insegna 13 Mascherine in numeri 14 5 cose da sapere 16 Facciamo spazio 18 Piccola fisica 22 Prisma sonoro

18

La scienza della tavola da surf

26

Quanti morti causa il riscaldamento globale?

dossier I codici nascosti NOSTRO INCREDIBILE 30 ILCERVELLO

36 IL GIUSTO ALLENA... MENTE

ARRIVARE A IMPARARE 35 PUÒ NUOVI SENSI

38 IL CHIP CHE LEGGE IL PENSIERO

È l’organo più complesso del corpo e sul suo funzionamento c’è ancora molto da scoprire.

Uno scienziato statunitense pensa di usare la plasticità per donare al cervello nuove facoltà.

LABORATORI BUNKER DOVE SI 44 IMANIPOLANO I VIRUS scienza

Dove sono e come funzionano i 59 centri di massima sicurezza in cui si studiano i patogeni più pericolosi per l’umanità.

50 ESPERIMENTI E PROTOCOLLI

53 IL RITORNO DEI DIRIGIBILI

59 IL RITORNO DEI SUPERSONICI

scienza

I livelli di sicurezza dei laboratori bunker e perché non possiamo fare a meno di questi centri.

viaggiare lento

Solcano di nuovo i cieli: per turismo, riprese tv, ricerche scientifiche. E altri sviluppi futuri.

viaggiare veloce

Torna l’idea concreta di collegamenti ultrarapidi attraverso la stratosfera. Ecco perché.

Mangia (bene), ridi, ama... Poche piacevoli abitudini mantengono in forma il cervello. Ma bisogna iniziare da giovani. In arrivo nuove tecnologie “telepatiche”: si connettono al cervello per comandare un computer o muovere un arto robotico.

MULTIMEDIA

Pagine animate

Siamo stati i primi a credere fortemente nella realtà aumentata che ci dava la possibilità di animare le pagine con video, Scopri video, audio, timelapse e tanti modelli 3D e altri contenuti interattivi. Ma il altri contenuti. dilemma è stato: dare la possibilità di fruirne a chi legge la rivista (spesso con difficoltà tecniche) oppure allargare la platea ai milioni di utenti sul sito? Dovendo scegliere, abbiamo pensato alla seconda opzione. Stiamo lavorando per potere esaltare, con nuovi mezzi, i nostri effetti speciali su Focus.it. Vi terremo aggiornati. Intanto, INQUADRA IL QR CODE siccome animare la carta ci diverte, sul magazine ricorreremo al QR Code nelle pagine dove troverete l’icona Focus+. Per fruire di questi contenuti basta inquadrare il QR Code con la fotocamera attiva (se si usa un iPhone o iPad) oppure usando Google Lens o una qualsiasi app per la scansione di QR Code (se si ha uno smartphone oppure un tablet Android). Se invece siete al computer, andate alla pagina del nostro sito, all’indirizzo web segnalato.

In copertina: Foto portante: Shutterstock; Sotto da sinistra: ipa; Nasa, Esa, K. Luhman (Penn State University), and M. Roberto (STScI); Getty Images.

Focus | 3


TE LO DICE MASSIMO LA RUBRICA DI MASSIMO CANNOLETTA, IL CAMPIONE

174 NATURA 176 ECONOMIA 178 SALUTE 182 ACADEMY RAGAZZI 184 SOCIETÀ 186 ARTE E CULTURA

62 SAPER CONVERSARE

68 SE LE ZANZARE NON FOSSERO ESISTITE

74 COME FUNZIONANO LE PERIZIE

comportamento

Parlare e intrattenere fa bene. Ecco alcuni consigli per diventare amabili chiacchieroni.

storia

Forse i dinosauri sarebbero stati più numerosi e oggi non potremmo sorseggiare un gin tonic!

scienza

La funivia caduta, il treno deragliato, l’esplosione, l’incendio doloso. Cercare le cause è un mestiere.

78 CAPRICCI DI MARE

84 VEDO NERO

natura

Ammirate le coloratissime teche dei ricci di mare.

86 CHE CI FACCIO QUI

93 QUANTO SI ALLENA UN CAMPIONE sport

Ecco la preparazione atletica che c’è dietro dieci discipline olimpiche.

RUBRICHE

6 L’oblò 52 Focus Live 128 Tipi italiani 136 Academy 139 MyFocus 144 Cartellone 150 Giochi

INDICE PAGINE ANIMALI 158 • TECNOLOGIA 162 • SCIENZA 164 • AMORE E SESSO 166 • STORIA 168 • TE LO DICE MASSIMO 172 • NATURA 174 • ECONOMIA 176 • SALUTE 178 • SOCIETÀ 184 • ARTE E CULTURA 186 • CIBO 188 • SPORT 190 • UNIVERSO 196 • PSICHE199

188 CIBO 190 SPORT 196 UNIVERSO 198 PSICHE

98 LA CORSA DELLA VITA corpo umano

Al via sono 250 milioni, all’arrivo uno solo: non c’è competizione più serrata di quella tra gli spermatozoi.

scenari

In un libro, Telmo Pievani e Mauro Varotto ipotizzano la futura geografia della Penisola, se il clima rimarrà così surriscaldato.

108 PERCHÉ MENTIAMO?

comportamento

Lo facciamo tutti, ma, su tutte le frottole raccontate, la gran parte vengono dette da pochi superbugiardi.

114 ISTRUTTORE DI VOLO

ispirazioni

Abbiamo messo a confronto uno scoiattolo volante e la tuta alare che a esso si è ispirata.

120 COME SI MUOVE L’UNIVERSO

animali

Balene che sbagliano oceano, uccelli che migrano in direzione errata. Anche gli animali si “perdono”.

Anche per le giraffe gli amici sono importanti?

104 L’ITALIA FINIRÀ COSÌ?

cifrario economico I numeri della produzione, dell’uso e dell’impatto sull’ambiente del petrolio.

> Da dove vengono i nomi delle città? Gli esseri umani > A che velocità hanno una stagione degli amori? corre Flash? > Come curavano la sterilità nell’antica Roma?

INSE O SPECRT IALE!

Shutterstock

158 ANIMALI 162 TECNOLOGIA 164 SCIENZA 166 AMORE E SESSO 168 STORIA 172 TE LO DICE...

Perché i satelliti sembrano avvolti nella carta stagnola?

PERCHÉ È MEGLIO MANGIARE CIBI DI STAGIONE?

Mondadori Portfolio (2)

D&R Speciale

Nasa

DEI QUIZ TV

DOMANDE E RISPOSTE

spazio

Dove vanno le stelle? E le galassie? Nulla è fermo, anche se spesso non ce ne rendiamo conto.

STA IL PIANETA? 130 COME CHIEDETELO AL GIARDINO

intervista

Il riscaldamento della Terra impone di ripensare anche i giardini e le piante che li compongono. Parola di Alberto Pejrone, un architetto che ne ha progettati in tutto il mondo.

145

La mostra che ti manda nello spazio

4 | Focus

Ci trovi anche su:


comportamento

Saper conv P

Parlare e intrattenere fa bene. Anche se a molti viene difficile. Ecco alcuni consigli per diventare amabili chiacchieroni. di Massimo Manzo

uò succedere di essere invitati a una festa, ma di non conoscere quasi nessuno a parte il padrone di casa. Tutt’attorno, gli invitati chiacchierano amabilmente, e ci si sente in imbarazzo. Se vi è capitato di trovarvi in questa poco piacevole situazione, siete in buona compagnia. Per molte persone, soprattutto i più timidi, socializzare con gli sconosciuti può diventare un’impresa quasi impossibile, specie dopo il lungo periodo nel quale abbiamo dovuto limitare al massimo i contatti interpersonali a causa della pandemia di Covid-19. In realtà, però, padroneggiare l’arte della conversazione non è poi così difficile, e può rivelarsi un grande vantaggio. Ma come fare per diventare degli amabili chiacchieroni? BENESSERE IN AUMENTO «A prima vista la chiacchierata informale, detta “small talk”, potrebbe sembrare un’attività superflua, ma è invece essenziale per cementare il senso di appartenenza a un gruppo sociale», spiega lo psicologo Maurizio Brasini, fondatore dello studio di Psicologia e Psicoterapia Psiconet di Roma. «Secondo alcuni studiosi evoluzionisti, la conversazione frivola deriverebbe direttamente dall’attività di “grooming” con cui i gruppi di primati si spulciavano a vicenda, comportamento da cui nacque la comunicazione e, in seguito, il linguaggio». Una azione che serviva proprio a cementare i legami sociali e a cercare alleati tra i membri del gruppo. Discorsi evolutivi a parte, sull’argomento la scienza parla chiaro: lo small talk aumenta il benessere, l’autostima e il buon umore. In uno studio pubblicato nel 2013 sulla rivista Social Psychological and Personality Science, i ricercatori della British Columbia University di Vancouver (Canada) hanno reclutato alcune persone in procinto di entrare in un bar, or-

62 | Focus

dinando ad alcuni di scambiare qualche parola con il barista e ad altri di ordinare un caffè senza interagire ulteriormente. Ebbene, il primo gruppo ha riferito di aver lasciato la caffetteria con un umore migliore, sentendosi un po’ più in sintonia con la propria comunità. Non bastasse, i risultati dello studio suggeriscono che sebbene molti individui siano spesso riluttanti a iniziare una banale conversazione con un estraneo, il risultato finale della loro interazione li rende quasi sempre soddisfatti, a prescindere dalle differenze caratteriali tra introversi ed estroversi. TENTAR NON NUOCE I benefici psicologici della socializzazione sono quindi indubbi, ma superare l’iniziale imbarazzo non è sempre una passeggiata. «Va detto: la figuraccia non è mai esclusa del tutto. Ma bisogna esporsi e uscire dalla propria “confort zone”, dato che i benefici sono di solito maggiori dei rischi», continua l’esperto. «È uno dei pilastri della terapia cognitiva: se ci si fa bloccare dall’eccessiva timidezza si può infatti cadere nel cosiddetto “self reinforcing loneliness loop”, un circolo vizioso che potrebbe finire per isolarci sempre di più». Tornando quindi all’esempio della festa, se dovessimo decidere di non partecipare, fermati dal fatto di non conoscere nessuno, non solo saremmo esclusi dall’evento, ma anche dalle discussioni successive che lo rievocano, finendo due volte nell’angolo. Se invece ci decidessimo ad accettare l’ipotetico invito, la preoccupazione dei più introversi sarebbe quella di ricevere bruschi rifiuti da parte di potenziali interlocutori. Anche in questo caso, però, si tratta di un blocco psicologico privo di ragioni reali. A dimostrarlo è stata, tra le altre, una ricerca pubblicata sul Journal of Experimental Psychology, in cui gli studiosi dell’Università di Chicago hanno analizzato i comportamenti sociali dei pendolari ne-


CINQUE 1 Via la paura. CONSIGLI PER Non bisogna farsi TRASFORMARSI dominare dalla IN OTTIMI timidezza, ma cercare di “PARLATORI” essere sciolti e rilassati quando si socializza.

ersare 2

3 Informarsi. Essere informati sugli ultimi eventi di attualità, anche superficialmente, può fornire un utile “arsenale” per ampliare il dialogo.

2 Essere curiosi. La curiosità è il motore di ogni conversazione che si rispetti: usandola si riesce a stimolare l’interesse degli interlocutori.

4 Allenarsi. Avere più interazioni sociali in ambienti diversi è un ottimo metodo per affinare le proprie qualità ed essere più sicuri di sé.

Shutterstock (2)

5 Ascoltare. Bisogna osservare le reazioni dell’interlocutore in modo da notare se sembra interessato al tema o se preferisce cambiare argomento. E adeguarsi.

3


Getty Images (2)

E TU, ATTACCHI BOTTONE? Il dizionario Zanichelli definisce così l’espressione “attaccare bottone”: “obbligare qualcuno ad ascoltare un discorso lungo e noioso; cominciare a parlargli, tentare un approccio”. Si pensa che questo modo di dire, che in passato significava anche “parlar male di qualcuno”, derivi dall’abitudine dei sarti di mantenere immobili i clienti mentre attaccavano un bottone all’abito, bloccandoli in una posizione fastidiosa. Sempre con un’accezione negativa, c’è chi sostiene che la sua nascita sia più curiosa e abbia origine nel mondo della medicina, quando per cauterizzare le ferite vi si applicava un utensile incandescente simile a un bottone, causando un breve ma intenso dolore.

gli affollati mezzi pubblici cittadini. Malgrado la maggior parte delle persone pensasse di essere percepita come uno scocciatore se iniziava un dialogo con uno sconosciuto, si è dovuta ricredere una volta rotto il ghiaccio, notando che i compagni di viaggio erano quasi sempre ben disposti a conversare. ESSERE CURIOSI Ma come si fa, in concreto, a imbastire una piacevole conversazione? A detta degli esperti, il segreto sta nello stimolare l’interesse del potenziale interlocutore. «L’elemento cruciale che ci consente di avvicinarci al prossimo è una sincera curiosità nei suoi confronti», conferma Brasini. «Chi è animato da un’attitudine giocosa e da un pizzico di gusto per l’avventura è infatti spesso in grado di entrare immediatamente in sintonia con gli altri». Sarà dunque il genuino interesse a spingerci a un gradevole scambio di battute, facendoci partire col piede giusto. In generale, per ottenere tale risultato bisognerebbe evitare esclamazioni scontate (il classico “Come va?”), che si risolvono spesso in un “vicolo cieco” (“Bene grazie”), invitando invece l’interlocutore a condividere una sua opinione. Prendendo parte a manifestazioni come mostre o concerti, per esempio, un buon approccio è quello di comunicare le nostre impressioni sull’artista o sull’opera, contando sul fatto che anche l’altra persona potrebbe essere interessata al tema. Per metterla a proprio agio, potremmo persino azzardare qualche innocuo complimento, purché sia sincero e non inopportuno. L’importante è rimanere autentici e non avere paura di osare o di confrontarsi con persone all’apparenza molto diverse. EMPATICI Una volta “messa in moto” la chiacchierata, mantenerla in vita non è sempre facile. Il rischio è quello di riempire i momenti morti con discorsi “a senso unico”, che potrebbero allontanare il nostro interlocutore e farci apparire noiosi. Sciolto il velo di timidezza, bisogna anche mantenere un minimo di discrezione: svelare troppi particolari su noi stessi potrebbe far sentire a disagio chi abbiamo davanti. «Molto spesso ciò ci impedisce di mostrare empatia nei confronti degli altri», aggiunge Brasini. «Esistono però metodi, utilizzati per esempio dai venditori professionisti, per produrre artificialmente la sensazione di sintonia, modulando il tono della voce e replicando i movimenti dell’altro. Ma bisognerebbe essere davvero molto abili. Per 64 | Focus

IERI E OGGI Le regole della conversazione non sono mai cambiate. Dai tempi di Auguste Renoir (in alto, La colazione dei canottieri, 1881) fino alle feste tra adolescenti di oggi (sopra).

Anche parlare con uno sconosciuto funziona: aumenta l’autostima e il senso di appartenenza alla propria comunità


PALESTRA DI VITA “Allenarsi” a conversare non è solo un modo di passare piacevoli momenti di compagnia nel tempo libero, ma può anche migliorare le prestazioni professionali. È questo il risultato di uno studio dell’Università del Michigan, che ha analizzato i benefici cognitivi dello small talk sul luogo di lavoro. A un primo gruppo di partecipanti è stato chiesto di dedicare dieci minuti del proprio tempo a chiacchierare amichevolmente con i colleghi per conoscerli meglio, mentre un secondo gruppo si è concentrato su “dialoghi competitivi”, ovvero su discussioni esclusivamente basate sugli obiettivi lavorativi. Successivamente, entrambi gli insiemi sono stati sottoposti ad alcuni test cognitivi. Il risultato? I ricercatori hanno notato che chi si era impegnato in chiacchiere frivole otteneva risultati significativamente migliori, in particolare nell’area del cervello deputata al “funzionamento esecutivo”, che controlla la concentrazione, la pianificazione e la definizione delle priorità. Insomma, saper conversare è ben più che un semplice passatempo. Provare per credere.

Uno studio dimostra che chi sa conversare con i colleghi di argomenti frivoli poi rende meglio sul lavoro Getty Images

questo, essere spontanei è decisamente meglio: le persone in genere percepiscono la falsità». Al fine di evitare imbarazzanti monologhi, gli esperti ritengono che ascoltare sia importante tanto quanto parlare. Per capire se la conversazione sta ingranando bene, per esempio, occorre “drizzare le antenne” e osservare le reazioni dell’interlocutore. Al riguardo, la psicologa Susan Krauss Whitbourne, dell’Università del Massachusetts (Usa), consiglia di controllare i segnali non verbali, come la postura, il contatto visivo e i movimenti delle mani, tutti indizi che possono farci capire se l’argomento suscita autentico interesse. Se l’interlocutore dà segno di voler “scappare” o di non gradire l’argomento significa che qualcosa non funziona. Nel caso ci accorgessimo di questo, basterà cambiare registro. Non tutti sono disposti a discutere di politica, religione o sesso con uno sconosciuto al primo incontro, meglio temi più frivoli. . UTILE “ARSENALE” Uno degli elementi fondamentali che accomuna i conversatori più abili sta proprio nella capacità di dialogare con chiunque trovandosi sempre a proprio agio, spaziando con estrema naturalezza da una materia all’altra. Secondo Whitbourne, «Avere familiarità con gli eventi di attualità è il modo migliore di possedere abbastanza temi da sollevare in qualsiasi conversazione, ma gli argomenti non devono essere troppo impegnativi». Rimanere informati sugli ultimi avvenimenti, dalla cronaca alla moda, passando per lo sport, ci permetterà dunque di avere un “arsenale” di riserva a cui attingere per trovare spunti di discussione e individuare eventuali passioni in comune. Non è quindi necessario essere esperti su tutto per scambiare due chiacchiere, ma una conoscenza superficiale di molti temi è spesso più che sufficiente. In fondo, l’arte della conversazione è un po’ come lo sport: nessuno primeggia senza mettersi alla prova. Secondo gli esperti, cercare di avere interazioni in ambienti diversi è poi un ottimo metodo per affinare le proprie qualità, ponendo le domande giuste e soprattutto acquisendo la necessaria sicurezza di sé.

COMARI Un gruppo di signore fotografate a Venezia, intente a tessere buoni rapporti di vicinato, che si formano proprio attraverso conversazioni e pettegolezzi su fatti e persone conosciute.

66 | Focus


scenari

Città sommerse e pianure mangiate dal mare. In un libro, Telmo Pievani e Mauro Varotto ipotizzano la futura geografia della Penisola, se il clima sulla Terra rimarrà così surriscaldato.

L’Italia finirà così? di Sabina Berra mappe di Francesco Ferrarese

R

oma sarà una città tropicale. Pistoia si affaccerà sulla nuova Laguna fiorentina. Pisa, Lucca e Livorno saranno scomparse. Venezia si troverà sotto circa 50 metri d’acqua. Come Ferrara e Ravenna. Verona sarà un porto e Bologna una città di palafitte, come Firenze. La Sicilia apparirà come un deserto roccioso simile a quello tunisino… Accadrà in un fantascientifico futuro a causa del riscaldamento globale, che (se non si interverrà) porterà la fusione completa delle calotte glaciali e l’innalzamento del livello dei mari di 65 metri. Un cataclisma immaginato dal filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani e dal geografo Mauro Varotto, nel libro Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro (Aboca Edizioni): un tour nell’Italia del 2786, mille anni dopo l’inizio del celebre viaggio compiuto da Goethe. Al racconto “distopico”, si accompagnano le mappe del cartografo Francesco Ferrarese. ASCOLTARE LA SCIENZA Insomma, il mare si mangerà circa un quinto di superficie del Paese. Ma potrebbe davvero accadere? Certo. Già in passato i cambiamenti hanno caratterizzato la storia del Pianeta e dell’I104 | Focus

talia, a seguito di mutamenti geologici e climatici. Per esempio, nel Pliocene, tra i 5 e i 2,5 milioni di anni fa, la nostra penisola aveva una struttura ancora più ridotta rispetto a quella immaginata dagli autori del libro. Al Nord non c’era la Pianura Padana. E il resto della penisola era un’esile dorsale montuosa. “È un fenomeno già accaduto quindi, anche se con una evoluzione lenta, nell’arco di decine di migliaia di anni: qualcosa di ben diverso dalla rapida mutazione prevista dai modelli climatici che esaminano quanto potrebbe accadere da qui a fine secolo, e cioè nell’arco di appena un centinaio di anni”, scrivono gli autori. IL FATTORE TEMPO Perché c’è una importante differenza: milioni di anni fa l’uomo non c’era. E ora nell’Antropocene, l’era in cui l’uomo sta avendo un impatto globale sul Pianeta, le trasformazioni sono molto rapide e hanno un impatto decisivo su di noi. “L’incremento atteso su scala globale di circa un metro del livello dei mari entro il 2100 modificherà la morfologia del territorio italiano con una previsione di allagamento di oltre 5.000 km² di pianura costiera”, continuano gli autori. “Quelle che ci attendono sarebbero dunque trasformazioni di portata e rapidità che nessuna generazione umana ha mai vissuto prima d’ora”.


Mappe di Francesco Ferrarese – Museo di Geografia dell’Università di Padova

STIVALE? L’Italia immaginaria del 2786, con la Pianura Padana sommersa e coste molto diverse da oggi.


LE PALAFITTE A FIRENZE Lucca e Pisa scompariranno nell’Arcipelago dell’Arno. Pistoia resterà affacciata sulla Laguna Fiorentina. E Firenze sarà sostenuta da un sistema di palafitte, come l’antica Venezia. A fianco dell’Elba (“fratturata” in un arcipelago) sarà sorta un’altra isola, quella di Populonia. IL MARE A ROMA Il Tirreno avrà cambiato le coste dalla Maremma in giù. Nasceranno l’Isola di Santo Stefano, le isole del Leccio e il Golfo di Saturnia. Roma sarà incastonata tra il Mare del Lazio e il Mare Tiburtino, con ampie parti sommerse e di fronte la Baia di Tivoli. Latina scomparirà sotto il mare.

Una “fantaipotesi”, ma basata su una situazione reale. Il livello medio degli oceani sta infatti aumentando a ritmi rapidi: è salito di 3,4 mm all’anno soltanto negli ultimi due decenni 106 | Focus


RIVIERA EMILIANA Ferrara, Rimini e Ravenna saranno sommerse. Parma e Bologna si ergeranno su palafitte. In Veneto spunterà dalle acque l’Arcipelago Euganeo. Venezia, Padova, Rovigo e altre città venete saranno sotto circa 50 metri d’acqua. I LIDI DI LODI Lodi diventerà un porto sulla Riviera Lombarda, di fronte alla Riviera Emiliana, dopo che il Mare Adriatico avrà sommerso gran parte della Pianura Padana arrivando fino a Pavia. Che invece sarà diventata un porto sulla foce del Ticino, verso il Canale Padano.

DUE ITALIE A CONFRONTO Il protagonista del libro è Milordo, che nel 2786 viaggia per lo Stivale, come aveva fatto mille anni prima Johann Wolfgang von Goethe, che raccontò il suo Grand Tour in Viaggio in Italia.

Focus | 107


TE LO DICE MASSIMO LA RUBRICA DI MASSIMO CANNOLETTA, IL CAMPIONE

Perché i satelliti sembrano avvolti nella carta stagnola?

PERCHÉ È MEGLIO MANGIARE CIBI DI STAGIONE?

Anche per le giraffe gli amici sono importanti?

INDICE PAGINE

Shutterstock

> Da dove vengono i nomi delle città? Gli esseri umani > A che velocità hanno una stagione degli amori? corre Flash? > Come curavano la sterilità nell’antica Roma?

INSER SPECI TO ALE!

Mondadori Portfolio (2)

DOMANDE E RISPOSTE

Nasa

DEI QUIZ TV

ANIMALI 158 • TECNOLOGIA 162 • SCIENZA 164 • AMORE E SESSO 166 • STORIA 168 • TE LO DICE MASSIMO 172 • NATURA 174 • ECONOMIA 176 • SALUTE 178 • SOCIETÀ 184 • ARTE E CULTURA 186 • CIBO 188 • SPORT 190 • UNIVERSO 196 • PSICHE199


SCIENZA

Shutterstock

SMARTPHONE Con le nuove tecnologie di cui oggi disponiamo, possiamo aiutare la scienza.

CHE COS’È LA “CITIZEN SCIENCE”?

S

i tratta di un’attività scientifica “partecipata” che può essere compiuta da chiunque, a prescindere dal proprio curriculum scolastico o accademico. Per portare avanti le loro ricerche, gli studiosi hanno infatti bisogno di una grande quantità di dati e informazioni, che spesso non riescono a raccogliere da soli. Attraverso appositi progetti si rivolgono così alle persone comuni chiedendo la loro collaborazione, come avviene per le campagne di volontariato. Uno degli scopi principali è coinvolgere il grande pubblico nella ricerca. CENSIMENTO. Le origini della citizen science, o “scienza dei cittadini”, risalgono al 1900, quando negli Usa la National Audubon Society promosse una campagna per censire le popolazioni di volatili. Dal 14 dicembre al 5 gennaio di ogni anno, gli appassionati di ornitologia si riunivano sotto la guida di un esperto, in gruppi e partecipavano al censimento osservando e classificando le varie specie. La campagna ancora oggi è uno degli

164 | Focus

eventi più popolari per i birdwatcher. Nel 1989, l’espressione citizen science apparve per la prima volta sulla MIT Technology Review, sempre per merito della Audubon Society. L’organizzazione volle coinvolgere 225 volontari sparsi in tutto il Paese, al fine di creare una mappa che rilevasse i livelli di pioggia acida. I partecipanti dovevano raccogliere campioni di gocce piovane e inviarli alla Audubon, che li avrebbe poi analizzati e pubblicato i dati. NUOVE TECNOLOGIE. Con la diffusione di Internet e delle nuove tecnologie digitali, primo fra tutti il sistema Gps, il fenomeno della citizen science ha aumentato a dismisura la sua popolarità. Per prendervi parte di solito basta usare un banalissimo smartphone e seguire le istruzioni dei coordinatori. I progetti di citizen science coprono infatti una varietà innumerevole di aree, dall’astronomia alla sismologia, dal monitoraggio dell’inquinamento acustico alla diffusione di malattie infettive. Uno degli esperimen-

PER CENTRARE MOLTI OBBIETTIVI DELLA RICERCA, PIÙ SIAMO MEGLIO È.

ti più curiosi si chiama SETI@home ed è stato avviato nel 1999 dal prestigioso Space Sciences Laboratory dell’Università di Berkeley, in California. Lo scopo? Scovare trasmissioni radio provenienti da intelligenze extraterrestri. SUPERCALCOLO. Per partecipare all’iniziativa, sospesa nel 2020, bastava scaricare un software di calcolo che sfruttava la memoria inutilizzata del nostro computer, senza intaccarne il normale funzionamento. Avvalendosi delle memorie dei pc messi a disposizione dal pubblico, gli esperti riuscivano a moltiplicare la capacità di calcolo e di osservazione collettiva. SETI@home ha visto la partecipazione di più di cinque milioni di volontari, guadagnandosi il titolo di calcolo più grande della storia nel Guinness dei Primati. Malgrado l’impegno, però, gli alieni non si sono ancora fatti sentire. Massimo Manzo


AMORE E SESSO

GLI UMANI HANNO UNA STAGIONE DEGLI AMORI? L

a risposta non è semplice. Potremmo avere qualcosa che le si avvicina, ma al riguardo esistono diverse teorie, a volte in contrasto fra loro. Una delle nostre principali prerogative è la libertà di accoppiarci e avere figli indipendentemente dalle stagioni. Tuttavia, si potrebbero individuare delle tendenze a concepire di più in certi periodi. L’INFLUENZA SOCIALE. Secondo i risultati di uno studio del 2001, realizzato da ricercatori dell’University College e della School of Economics di Londra, la stagionalità delle nascite è fortemente influenzata dalle caratteristiche sociodemografiche. Analizzando i dati individuali di tutte le nascite registrate nella Repubblica Ceca fra il 1989 e il 1992, Martin Bobak e Arjan Gjonca hanno messo in relazione il mese di nascita con le specifiche socio-demografiche della madre; i risultati hanno evidenziato che le nascite da madri di età compresa fra 25 e 34 anni, con una maggiore istruzio-

ALL’OPERA Il mare invoglia, ma potrebbe esserci un picco delle attività amorose anche a Natale.

ne e sposate, erano caratterizzate da una stagionalità più spiccata, in particolare fra marzo e maggio. Al contrario, la tendenza a una concentrazione delle nascite non si riscontrava per le madri al di fuori della fascia d’età 25-34, non sposate e con una bassa istruzione. L’IMPULSO BIOLOGICO. Altri studi sostengono che la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno sono i periodi dell’anno in cui lo sperma gode di migliore salute: contrariamente a quanto succede da agosto a ottobre, è più probabile che gli uomini abbiano una conta spermatica alta, ossia una maggiore concentrazione di spermatozoi sani. Di conseguenza, la posizione geografica e i relativo clima avrebbero un ruolo nello stabilire un’eventuale “stagione degli amori”. Diverse ricerche dimostrano che negli Stati Uniti, ad esempio, la maggior parte delle nascite avviene fra l’estate e l’inizio dell’autunno; settembre sarebbe il mese più gettonato per venire al mondo, indicando così in dicembre il mese preferito dagli americani per l’accoppiamento. Secondo uno studio dell’Università di Harvard, questo può dipendere dai cambiamenti stagionali che influiscono sulla

fertilità, e che corrispondono alle feste natalizie. A partire dal solstizio d’inverno le giornate si allungano: dunque, da dicembre a giugno l’organismo è spinto a crescere, perché la luce stimola l’epifisi che a sua volta contrasta gli effetti della melatonina, l’ormone che, oltre a facilitare il sonno, blocca gli ormoni sessuali. Contrastando l’azione della melatonina, si ha quindi più facilità di concepimento. PSICOLOGIA. Alcuni esperti danno rilievo ai fattori emotivi: le maggiori nascite in estate dipenderebbero dal maggior numero di “coccole” in inverno; quando le temperature calano, le persone escono meno e i rapporti sessuali diventano più probabili. A maggior ragione a Natale, quando si ha più tempo per stare a letto. Il freddo potrebbe portarci a cercare il calore fisico di un partner: desiderio che secondo una ricerca sarebbe più forte per le donne, il cui corpo è “progettato” per mantenere caldi gli organi riproduttivi, lasciando mani e piedi più freddi. Tuttavia, altri studi sostengono che il picco di accoppiamenti in realtà si verifica due volte l’anno, a dicembre e a inizio estate: lo dicono le vendite dei preservativi. Roberto Mammì

Shutterstock

A DIFFERENZA DEGLI ANIMALI, NOI NON ABBIAMO PERIODI DEFINITI PER IL SESSO. MA CI SONO DELLE NOVITÀ IN MATERIA...


A chi piacciono le donne magre e gli uomini muscolosi?

Si tratta di un gruppo di persone che promuove esperienze erotiche e sensoriali con gli elementi del mondo naturale. Un ecosessuale può “fare sesso” con la natura in svariati modi, per esempio sfregandosi nudo sul terriccio o sulla sabbia, accoppiandosi con gli alberi o masturbandosi sotto una cascata. Con tali atti, riconducibili all’alveo del feticismo, gli ecosessuali provano autentici orgasmi, come se stessero avendo un rapporto con una persona. Le ideatrici della stravagante comunità sono due donne statunitensi, Beth Stephens e Annie Sprinkle, che nel 2011 hanno pubblicato un Manifesto ecosessuale in cui spiegano gli obiettivi del loro movimento. All’articolo 2 si legge: “Siamo acquofili, terrafili, fuocofili e aerofili [...] Facciamo l’amore con la Terra attraverso i nostri sensi [...] siamo degli eco-zozzoni a tutti gli effetti”. Secondo alcuni, in tutto il mondo ci sarebbero oltre 100mila persone che si dichiarano ecosessuali. M.M.

Cos’è il paradosso di Salomone? Il fenomeno per cui se si è coinvolti in un problema non si riesce a essere obiettivi come quando si giudicano situazioni analoghe che riguardano altri. Due ricercatori delle Università del Michigan e di Waterloo (Canada) lo hanno studiato nel rapporto di coppia, chiamandolo così perché il re d’Israele, famoso per la sua saggezza, era bravo nel decidere per gli altri ma era in difficoltà quando doveva scegliere come affrontare una questione in cui era coinvolto. Come ci si aspettava, chi ha giudicato situazioni che non lo riguardavano direttamente ha ottenuto punteggi più alti al test. I risultati suggeriscono che per affrontare in modo obiettivo un conflitto sarebbe utile provare a vederlo dall’esterno. Vale per tutte le età: gli scienziati hanno riscontrato che le persone mature (dai 60 agli 80 anni) cadono nel paradosso di Salomone come le più giovani (quelle dai 20 ai 40). Z.Z.

Shutterstock

Shutterstock

CHI SONO GLI “ECOSESSUALI”?

Shutterstock

A

pochi. Non è poi così vero, infatti, che a lui piace la donna magra e a lei il maschio tutto muscoli. A questa conclusione è arrivato uno studio dell’Università di Saint Andrews, in Scozia, che si prefiggeva di verificare se gli uomini e le donne conoscono davvero le preferenze del sesso opposto. SORPRESA. Per l’esperimento, i ricercatori hanno chiamato 146 uomini e donne eterosessuali di età tra 18 e 31 anni. Utilizzando modelli di corpi in 3D, è stato loro chiesto di scegliere l’aspetto fisico ideale per loro stessi; quello di un partner per una relazione breve e quello per una più lunga; quello che ritenevano fosse più apprezzato dal sesso opposto (ancora per un rapporto breve o più lungo). Risultato: gli uomini hanno sopravvalutato l’aspetto muscoloso nelle preferenze delle donne, e quest’ultime hanno sopravvalutato la ricerca della magrezza nel corpo femminile. Inoltre, le percezioni errate erano più marcate quando si pensava a relazioni più brevi. F.S.

Focus | 167


10

L’accelerazione di gravità, su Marte, è circa tre volte più bassa che sulla Terra (cosa che rende l’atmosfera, costituita al 95% da anidride carbonica, estremamente rarefatta). Ha un valore medio di 3,72 m/s2, contro i 9,81 m/s2 del nostro Pianeta.

DUE LUNE Attorno a Marte orbitano due satelliti naturali di forma irregolare, Phobos e Deimos, di dimensioni molto piccole. Il primo ha infatti un diametro medio di circa 22 km e l’altro di 12 km (il diametro della nostra Luna è di 3.476 km).

9

MISSIONI SU MISSIONI I primi

tentativi di esplorazione di Marte, con veicoli automatici in grado di registrare immagini, iniziarono nel 1960 con le sonde sovietiche della serie “Mars”. Nel 1964 arrivarono gli Usa, con le Mariner 3 e 4. Da allora, il pianeta rosso è stato oggetto di ben 49 missioni totali.

8

SOPRANNOME MERITATO

Marte deve il proprio nome alla versione romana di Ares, dio della guerra dell’Olimpo, mentre il soprannome di “pianeta rosso” deriva dal fatto che la sua superficie è in gran parte coperta da ossido ferrico, la cui colorazione è per l’appunto rossastra.

7

BASSA GRAVITÀ

10 COSE TEMPERATURE RIGIDE Rispetto alla

OSSERVAZIONE SEICENTESCA

Marte è noto da sempre, essendo ben visibile anche a occhio nudo. La prima osservazione telescopica di Marte risale al 1610, da parte di Galileo Galilei. Le due lune del pianeta furono invece scoperte nel 1877 dall’astronomo americano Asaph Hall.

Terra, le temperature su Marte sono assai più basse. Le minime, ai poli in inverno, raggiungono infatti i -140 °C (le massime, in estate all’equatore, superano di poco i 20 °C). La temperatura media è di circa 63 °C sotto lo zero.

2

MONTAGNA GIGANTE Sul suolo

di Marte svetta la montagna più grande del Sistema solare: il monte Olimpo (Olympus Mons), alto circa 26.000 metri rispetto alla pianura circostante, ossia quasi tre volte l’Everest. Il diametro alla base supera i 600 km.

3

PRESENZA DI ACQUA (E DI VITA?) La scoperta di ematite,

minerale la cui formazione è connessa alla presenza di acqua, ha fatto ipotizzare che su Marte ci fossero un tempo grandi distese di acqua liquida. Confermate anche da strutture geologiche che ricordano letti e delta di fiumi.

GIORNI NORMALI, ANNI RADDOPPIATI

TEMPESTE DI SABBIA E NEVICATE Il suolo di

Marte abbonda di sabbia ed è spesso battuto da forti venti; così è facile che si scatenino violente tempeste di sabbia. Oltre a ciò, sono state registrate occasionalmente delle nevicate, sia di ghiaccio d’acqua sia di ghiaccio di anidride carbonica.

6

DA SAPERE SU

MARTE GEMELLO DELLA TERRA? NON TANTO. SCOPRITE CON NOI LE DIFFERENZE E LE SIMILITUDINI TRA I DUE PIANETI.

196 | Focus

D

4

Le giornate, su Marte, durano grossomodo come sulla Terra, ovvero 24 ore, 37 minuti e 23 secondi. L’anno marziano, invece, a causa della maggiore distanza del pianeta dal Sole rispetto a quella della Terra, è quasi il doppio del nostro: circa 687 giorni terrestri.

5

Disegni di Katia Belli

1

UNIVERSO

a qualche tempo si fa un gran parlare di Marte, additato come luogo di una futura colonizzazione umana e oggetto di numerose missioni scientifiche, le ultime delle quali hanno visto atterrarvi il rover americano Perseverance (febbraio 2021) e quello cinese Zhurong (maggio 2021). Qui sopra, dieci curiosità sul celebre “pianeta rosso”, protagonista anche di molteplici film .

Matteo Liberti


Vladimir Vustyansky

Perché sono avvolti da una pellicola protettiva multistrato detta Mli (Multi Layer Insulation), costituita da diversi fogli sottili isolanti. In questo modo si raggiungono due scopi: si evitano le perdite di calore dall’interno del satellite e si proteggono i componenti elettronici dagli sbalzi della temperatura nello spazio, tra Sole e ombra, che possono essere di centinaia di gradi. Il materiale è riflettente, perché l’unico modo in cui il calore si propaga nello spazio è per irraggiamento; così da un lato si evita che il calore prodotto dai componenti elettronici del satellite si disperda nello spazio e dall’altro si riflette la radiazione solare quando colpisce il satellite, abbassando la temperatura. L’aspetto di “carta da cioccolatini” è dovuto al fatto che lo strato più esterno è realizzato con Kapton, uno speciale polimero sviluppato dalla DuPont alla fine degli anni ’60 che ha un colore dorato, depositato sopra a Mylar alluminizzato, un materiale usato anche come isolante nelle tute spaziali che si presenta argentato, con strati intermedi di materiali poco conduttivi come seta, nylon o reti di fibra di vetro. D.V.

Come si costruisce un radiotelescopio sulla Luna? Un modo astuto sarebbe quello di sfruttare la forma concava di uno dei suoi crateri. È questa l’idea ipotizzata da un gruppo di scienziati della Nasa con il loro Lunar Crater Radio Telescope. Il cratere perfetto, ancora da individuare, dovrebbe avere un diametro di 3-5 km, e trovarsi sul lato nascosto della Luna; in questo modo lo strumento sarebbe protetto, dalla Luna stessa, dalle interferenze radio prodotte sulla Terra. Inoltre il mega radiotelescopio potrebbe lavorare a frequenze (tra 6 e 30 MHz) che non raggiungono la superficie terrestre a causa dello schermo prodotto dalla nostra atmosfera. Per tramutare un cratere in un radiotelescopio occorre costruire una maglia di cavi metallici concentrici e radiali, allo scopo di formare una calotta sferica, e poi sospendere un ricevitore al centro di essa reggendolo con altri due cavi incrociati, tesi sopra il cratere. Il trucco di sfruttare una conca naturale non è nuovo: i due radiotelescopi più grandi sono basati sullo stesso principio, anche se a una scala minore: parliamo del cinese Fast a Guizhou, che ha un diametro di 500 metri, e dello strumento di Arecibo (Porto Rico) di 300 m, oggi non più in uso. S.V.

Qual è la temperatura dell’universo? L’universo è vasto e variegato. Ci sono luoghi, come il cuore delle stelle, dove la temperatura è stabilmente superiore ai 10 milioni di gradi. E ce ne sono altri molto più freddi, come i pianeti più esterni del Sistema solare: alla sommità delle nubi di Nettuno, per esempio, la temperatura è di -218 °C. La Terra, con la sua temperatura media in superficie di circa 15 °C, è un ambiente particolarmente mite e adatto alla vita, ma molto raro. In gran parte, l’universo è infatti freddo e buio; tanto che la sua temperatura media è di -270,42 °C, cioè appena 2,73 gradi sopra lo zero assoluto. Per misurarla, gli scienziati si basano sull’osservazione della radiazione cosmica di fondo: un background di microonde che è quanto resta oggi della luce che permeava il cosmo poche centinaia di migliaia di anni dopo il Big Bang. Nel corso dei miliardi di anni, espandendosi, l’universo si è raffreddato; e con lui si è raffreddata anche la radiazione che lo attraversa. Fino ad arrivare al valore attuale. A.P.

ESO/Y. Beletsky

Nasa

Perché i satelliti sembrano avvolti dalla carta stagnola?


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.