Mondo Agricolo n.1

Page 1

SIMA, MECCANIZZAZIONE DA OSCAR • SCENARI D’IMPRESA YOUNG • ORGANIZZAZIONE, IL LABORATORIO UMBRIA • EMERGENZA AFLATOSSINE • FRAGOLE DAL MAGHREB • NUOVE TECNICHE PRODUTTIVE • BIO, RITORNO AL FUTURO


È IL MOMENTO

DI OTTENERE LE MASSIME PRESTAZIONI RISPARMIANDO I NUOVI TRATTORI MAXXUM CON MOTORIZZAZIONE TIER 4 I nuovi modelli Case IH Maxxum sono progettati per l’utilizzo nella media come nella grande azienda, fornendo il miglior equilibrio possibile tra potenza, eficienza energetica e versatilità. I modelli Maxxum EP 110, 120 e 130 sono equipaggiati con motori a basso consumo Case IH a 4 cilindri da 4,5 litri, mentre i modelli Maxxum 115, 125 e 140 montano motori a sei cilindri da 6,7 litri. In più, i nuovi modelli sono disponibili in versione Multicontroller, che offre la stessa semplicità di utilizzo dei trattori Puma, Magnum e Quadtrac. www.caseih.com

www.caseih.com




SOMMARIO L’EDITORIALE Agricoltura, sinergie e nuove generazioni Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3

Attualità SINDACATO Uniti si corre Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Direttore responsabile GABRIELLA BECHI Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI

Apertura ELEZIONI Un voto per la normalità Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Testata associata all’USPI

Abbonamento annuo Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Sepe – Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 Pubblicità

Via Monte Rosa, 19 20149 Milano Tel. +39.02.4694949 - 48018114 Fax +39.02.4693172 milano@opsai.com Responsabile Pubblicità e Marketing CLAUDIO PIETRAFORTE

Stampa Tipolitografia EuroInterstampa

http://www.facebook. com/Confagricoltura

http://twitter.com/#!/ confagricoltura

Attualità MECCANIZZAZIONE Sima, tecnologia da oscar Claudio Pietraforte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

Scenari GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA Ripartiamo dalla terra Veronica Mazzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 Guardare lontano Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 L’energia del vulcano Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20 Fantasia senza ostacoli Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Nella vecchia fattoria Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 L’intervista NICOLA MOTOLESE «Costruiamo l’@gricoltura 3.0» Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

Terra a strisce Barbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Attualità VISIONI D’AUTORE Bio: ritorno al futuro Paolo Parisini. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Rubriche Mappamondo Fragole del Maghreb . . 32 Notiziario Energia Allergeni . . . . . . . 47 Organizzazione Laboratorio Umbria. . 52 Over 60 Santori . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56 Campi rosa L’impresa-donna . . . . . . . 58 Patronato Assicurazione sociale . . . . 60 Vino Gewürztraminer . . . . . . . . . . . . . 62 Agriturismo Capire la crisi . . . . . . . . . 64

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 5


IGI IONE 5B R 3 1 A 0 P , 2 SIMA FEBBRAIO AL PADIGL 24-28PETTIAMO VI AS


IL NUOVO STILE DELLA PRODUTTIVITÀ.

Nuova Serie 7 Ridisegna la tua idea di efficienza, potenza ed ergonomia. Nel mondo dell’agricoltura c’è chi coltiva anche la passione per il design. E da questa passione nasce la nuova Serie 7, con potenze dai 224 ai 263 CV: trattori all’avanguardia nello stile, disegnato da Giugiaro Design, ma anche nella produttività. La cabina è un vero e proprio salotto tecnologico che permette di gestire la macchina in modo semplice e con un comfort assoluto, senza rinunciare alla potenza dei motori Euro 4i con tecnologia SCR e al cambio TTV che unisce l’efficacia dei dispositivi meccanici alla fluidità dell’idrostatica. Nuova Serie 7. Quando la bellezza rende al massimo.

Si raccomanda l’utilizzo di lubrificanti e refrigeranti originali. DEUTZ-FAHR LUBRICANTS

DEUTZ-FAHR è un marchio di www.deutz-fahr.com/7series


APERTURA ELEZIONI

Un voto per la normalità

8| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013


Riunione dei dirigenti sull’appuntamento alle urne del 24 e 25 febbraio. Guidi: «Tornare ad una politica orientata alle imprese» di Gaetano Menna

i stanno a cuore le sorti del Paese, dell’agricoltura e delle sue aziende. Per questo chiediamo ai partiti ed alle coalizioni di tornare ad una politica orientata alle imprese, al loro ruolo nel e per il mercato; in maniera che esse possano continuare a garantire in pieno quel contributo sociale che sono capaci di dare e che spesso, a torto, non viene loro riconosciuto». Lo ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi al termine della riunione dei Quadri dirigenti sulle elezioni del 24 e 25 febbraio. «La risposta che la politica deve dare è la governabilità – ha osservato Mario Guidi – In tale ottica sollecitiamo il confronto serrato con tutte le forze politiche in campo e lo vogliamo sui programmi, sui contenuti, sulle azioni da porre in essere per la crescita del Paese». «Alla politica chiediamo sforzi per la ‘normalità’ – ha proseguito il presidente di Confagricoltura - vogliamo un ‘Paese normale’, con centri decisionali ed istituzioni efficienti e non stratificazioni; siamo favorevoli alla riforma del titolo V della Costituzione. Con una riduzione delle provincie con un alleggerimento dei costi della politica e della burocrazia». «Il processo di liberalizzazio-

«C

«Alla politica ribadiamo che lo sviluppo dell’agroalimentare è nodale» ne va accentuato, nell’ottica di mettere al centro l'interesse dei cittadini – consumatori, insieme a quello dei produttori. Occorre favorire la effettiva instaurazione di un regime di concorrenza piena, aperta all'ingresso sul mercato di un più ampio numero possibile di operatori». Nella attuale situazione congiunturale cinque sono le aree che, ad avviso di Confagricoltura, debbono essere intraprese in via prioritaria e con incisività

dall’azione del Parlamento e del Governo: credito; fisco; mercato del lavoro; green economy; conoscenza, ricerca e sviluppo, infrastrutture. «Occorre rivedere la normativa in materia di Imu, con particolare riferimento ai beni strumentali – ha concluso il presidente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli -.Va anche sostenuta l’approvazione della delega fiscale al governo che consenta di intervenire sul sistema tributario per modificare la filosofia di fondo a cui si ispira la attività di prelievo, nonché per offrire un quadro di certezze per gli operatori». Sicuramente la traiettoria da seguire sarà quella di alleggerire la pressione fiscale sul reddito da lavoro e su quello delle imprese. Nel contempo occorre procedere ad un intervento di correzione dell'Irpef, che è diventata sempre più gravosa in termini assoluti e relativi soprattutto per i redditi medi. «Alla politica ribadiamo – ha concluso il presidente Guidi - che lo sviluppo dell’agroalimentare è nodale, contribuisce al superamento della crisi, alla crescita e rafforza l’economia». (G. M.) GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 9


SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

Ripartiamo dalla terra A Napoli dal 31 gennaio al 2 febbraio si tiene il Convegno Quadri dell’Anga. Dibattito su rete, cultura, ricambio, sviluppo, ricerca, innovazione, formazione di Veronica Mazzanti

A

ppuntamento a Napoli per il Convegno Quadri dei Giovani di Confagricoltura, con l’obiettivo di dibattere sulle tematiche d’attualità e presentare proposte per lo sviluppo del settore. Compito dei giovani imprenditori agricoli è certamente quello di guardare avanti, non limitandosi esclusivamente al futuro prossimo, ma andando oltre, perché gli ‘anghini’ hanno la fortuna di avere davanti almeno venti, trent’anni di prospettive di lavoro. Dalla loro hanno intuizione ed entusiasmo che contraddistinguono le nuove generazioni e la capacità connaturata di riuscire ad 10| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

usare i social network, mentre leggono e rispondono alle mail e sono impegnati a lavorare in azienda: gli imprenditori ‘under 40’ portano così l’era 3.0 nei campi. “Terra ripartiamo da qui”: questo il titolo slogan della kermesse che campeggia sul manifesto. Un’immagine efficace e suggestiva quella tratteggiata dal designer Giulio Lippi che sintetizza efficacemente il messaggio: la terra dei campi vista come il codice a barre sulla confezione di un prodotto con le giovani piante che si innalzano, con foglioline verdi. Le varie piantine verdeggianti rappresentano i temi chiave su cui si confrontano i dirigenti: rete, cultura, ricambio, sviluppo, ricerca, innovazione, formazione. Il codice a barre sta ad indicare un’apertura al mercato; occorre dare valore aggiunto al momento produttivo vero e proprio. L’economia riparte dalla terra, dall’agroalimentare come motore di sviluppo dell’economia. L’agricoltura dei giovani di Confagricoltura è fortemente innovativa. Non si limita alla produzione ed assume un ruolo da protagonista nelle filiere agroalimentari. Ma non solo. Produce cibo, ambiente, energia e qualità della vita. Come non mettere in evidenza la gamma vastissima di servizi per

la comunità? Dalle fattorie didattiche all’energia pulita, dall’ippoterapia alle passeggiate, dalla cura dell’ambiente alla riscoperta di antiche varietà, per arrivare all’agricosmetica. Tantissimi sono gli associati che, nonostante la crisi, sono stati capaci di avviare un’impresa agricola o di consolidare, rilanciandola e innovandola, l’azienda di famiglia. Tutti questi neo imprenditori devono, però, continuare a fare scelte importanti per il proprio futuro. L’attività dell’Anga è rivolta a loro. In particolare questo XV Convegno Quadri serve a proseguire, rafforzandolo, il risultato di un percorso formativo già avviato. L’obiettivo è quello di ‘fertilizzare’ sempre più il vivaio di giovani talenti as-


Indagine del Centro Studi Confagri su caratteristiche e ruolo delle imprese

sociati, puntando su una formazione di secondo livello, per dare logica e consequenziale continuità all’attività avviata nel 2012.A Napoli si è deciso di approfondire e sviluppare, nella due giorni a porte chiuse, in particolare quattro temi: ricambio generazionale, agricoltura digitale, formazione-lavoro e reti d’impresa. Nonostante l’appeal del settore e malgrado le numerose iniziative politiche per favorire l’ingresso dei giovani in agricoltura – dal primo insediamento al subentro, dalle misure per i prepensionamenti al ‘pacchetto giovani’ - il ricambio generazionale nell’agricoltura italiana resta ai livelli più bassi d’Europa. La causa? Elevate barriere all’ingresso, eccessiva diffi-

il sistema Italia non si può permettere. Altro importante nodo, dal quale un imprenditore non può prescindere, è lo scollamento tra formazione e lavoro, che cammina in qualche modo, in parallelo, con la disoccupazione giovanile ormai giunta a livelli altissimi. L’Anga ritiene fondamentali le esperienze formative in azienda durante il periodo della scuola e dell’università, attraverso stage e tirocini formativi di gestione manageriale, che dovrebbero diventare obbligatori. Un’impresa e un’Organizzazione professionale moderne, infine, devono saper promuovere e utilizzare le reti d’impresa, forse la principale modalità di riorganizzazione del sistema, per permettere alle piccole e medie aziende di orientarsi verso forme di organizzazione produttiva in network. E’ un’efficace strategia per lo sviluppo delle imprese del nostro settore e un innovativo strumento competitivo che consente di accedere alle conoscenze della rete, realizzare circuiti di condivisione, specializzando così le competenze individuali che si arricchiscono reciprocacoltà per trovare strumenti finanzia- mente. Il risultato? Estendere il prori, volatilità delle politiche, globaliz- prio bacino d’utenza e moltiplicare i zazione senza regole, eccessiva buro- rendimenti delle competenze. In pracratizzazione, creano incertezze per tica un’opportunità per andare oltre chi è giovane e vuole intraprendere. le possibilità della piccola impresa, Della necessità di sviluppare il digita- senza rinunciare al controllo e aple per rinnovare il sistema produttivo portando maggiore efficienza, creatiitaliano l’Anga ha parlato più volte. La vità e flessibilità alla propria azienda. banda larga oggi, in Italia, copre sol- La seconda parte dell’evento, quella tanto in parte il territorio nazionale, pubblica, sarà dedicata al II ‘Forum’, mentre in paesi come la Svizzera ar- nel quale oltre alle proposte elaborariva al 90 per cento e addirittura il te dai giovani dirigenti nei giorni preGiappone e la Corea del Sud corro- cedenti, saranno presentati i risultati no al 100% sulla banda ultralarga. di un’indagine effettuata dal Centro Inoltre esistono forti differenze tra Studi di Confagricoltura sul ruolo e le un’area e l’altra, che allungano le di- caratteristiche delle giovani imprese stanze fra nord e sud del Paese. Il ‘di- associate, una attenta fotografia delle gital divide’ si traduce in punti di Pil nuove realtà imprenditoriali associa perduti e posti di lavoro mancati, che te all’Organizzazione. GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 11


L’ I N T E R V I S TA N I C O L A M O T O L E S E

«Costruiamo l’ @gricoltura 3.0» di Elisabetta Tufarelli

P

Il presidente dell’Anga parla dei progetti presenti e futuri dell’ associazione. «Il nostro impegno per “smontare”i falsi miti e “montare” l’innovazione»

Nicola Motolese Presidente dell’Anga

12 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

residente, siamo alla vigilia del Convegno Quadri a Napoli, ci anticipa obiettivi e progetti?

L’Italia non utilizza una parte importante del suo capitale umano, i giovani. E’ una perdita colossale per la nostra economia e per il futuro del Paese. Proprio i giovani sono una delle risposte più efficaci alle complesse sfide della crisi. E’ da questa considerazione che prende le mosse questo Convegno Quadri dirigenti dell’Anga. Non nasce quindi per caso: è il logico proseguimento di un percorso di formazione e crescita che abbiamo intrapreso a partire dal I Forum di Ri-

mini. Ma non solo. Oltre alle tematiche più ‘calde’ sul tappeto, come le reti d‘impresa, il rapporto formazione/lavoro, il digitale e il ricambio generazionale,affrontate dai gruppi di lavoro ‘interni’, abbiamo organizzato anche la Tavola rotonda “@gricoltura 3.0” che, moderata dal direttore della comunicazione di Confagricoltura, Mario Benedetto, metterà in connessione esperti ed esponenti del mondo delle imprese, per letteralmente ‘smontare’ le inesattezze, gli equivoci e i falsi miti sull’imprenditorialità giovanile, ricomponendoli in modo semplice e realmente praticabile, per


Quali sono i problemi e le prospettive per i giovani imprenditori agricoli italiani?

Per i giovani imprenditori e non solo agricoli ha molto pesato, oltre alla crisi, la mancanza di un quadro stabile e di politiche lungimiranti. Detto questo, se non si nasconde la testa nella terra come gli struzzi, ma si guarda avanti, le prospettive sono buone. E lo sono soprattutto per il nostro settore. L’agricoltura è centrale anche nelle economie avanzate ed ora si sta iniziando a riconoscere questo suo indispensabile ruolo nella produzione di cibo, di ambiente, di energia e di qualità della vita. All’interno del settore, poi, sono proprio le aziende condotte dai giovani quelle che hanno una spiccata capacità imprenditoriale e dimensioni - in termini fisici ed economici maggiori, rispetto alla media. Inoltre sono quelle che puntano di più sull’innovazione, sull'e-commerce, sulle attività connesse, come l’ agriturismo, le fattorie didattiche e sociali, la vendita diretta. I giovani tendono,in qualche modo, a voler chiudere la filiera, non limitandosi alla produzione, ma completando il ciclo con la trasformazione e la commercializzazione, anche con forme innovative di aggregazione. Cosa rappresentano oggi i giovani agricoltori per il settore primario e quale contributo possono dare in termini di innovazione?

Tanto in ogni senso. Dal momento che sistematicamente si è lasciato da parte il settore primario, relegandolo in un ruolo, malgrado il nome, decisamente secondario, se si vuole sopravvivere e crescere, lo spazio e le opportunità si moltiplicano e letteralmente s’inventano. Mi spiego. Non abbiamo avuto la possibilità di diventare come i bizantini che hanno fatto crollare l’impero romano, ma ci siamo dovuti letteralmente arrabattare prima

L’Italia non utilizza una parte importante del suo capitale umano, i giovani. E’ una perdita colossale per la nostra economia e per il futuro del Paese. Proprio i giovani sono una delle risposte più efficaci alle complesse sfide della crisi

proporre un vero supporto per la crescita e lo sviluppo della nuova imprenditoria nazionale.

l’individualismo che ha caratterizzato il nostro settore, in squadra, in rete e per sopravvivere, poi eventualmente in sistema. Insieme ad una parte forper crescere ed occupare spazi che, si- temente significativa del mondo imstematicamente, ci venivano sottratti. prenditoriale giovanile (ConfartigiaIn cinque anni abbiamo avuto 4 mini- nato, Confcommercio, Confagricolstri dell’agricoltura e nel frattempo si tura, Confapi e Cna), attraverso il Coè sviluppata una crisi economica sen- nagi, continuiamo ad unificare strateza precedenti. Ovviamente il futuro gie e progettualità per confrontarci dell’Agricoltura, senza giovani, è fortemente a rischio. Il VI censimento Istat dell'agricoltura rileva, rispetto al 2000, un calo del 32,2 per cento del numero di aziende agricole e zootecniche. Ma nel contempo, si rafforza la quota di capi azienda con meno di 30 anni e con meno di 45 anni. Il segnale, incoraggiante, dimostra la necessità di puntare sul rafforzamento delle politiche che favoriscono il ricambio generazionale. E l’Anga, insieme a Confagricoltura, ha avviato un proprio progetto organizzativo in tal senso. Negli ultimi dieci anni c’è stata un’evoluzione forte nel panorama agrario, certamente determinato dalle dinamiche di mercato, ma anche perché l’imprenditore agricolo non è più rimasto chiuso nei confini aziendali, ma è diventato un protagonista capace di sviluppare nuove competenze e di lavorare, mettendo da parte GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 13


L’ I N T E R V I S TA N I C O L A M O T O L E S E

con la politica. Siamo consapevoli che essere riusciti ad integrare storie e patrimoni di diverse categorie economiche, ci consente di concentrarci e dare forza a temi trasversali comuni come la ‘questione giovanile’, l’occupazione, lo sviluppo, la diffusione della cultura imprenditoriale,l’accesso al credito e la lotta alla burocrazia”.

Con il mondo imprenditoriale giovanile (Confartigianato, Confcommercio, Confapi, Cna) unifichiamo strategie e progettualità per confrontarci a tutto campo con la politica per dare futuro e solidità alle imprese young

I giovani potrebbero essere la chiave di volta della nuova Pac?

Ritengo più esatto dire che la nuova Pac dovrebbe essere la chiave di volta per i giovani, per la nascita e la permanenza delle giovani imprese. Come giovani di Confagricoltura chiediamo una politica che assecondi la crescita delle imprese, anche in termini di competitività. All’agricoltura L’occupazione in agricoltura ‘tiee all’Italia serve una Pac che punti sune’, ma i giovani imprenditori in gli strumenti di mercato come le ascampagna sono ancora pochi? sicurazioni e le reti di sicurezza, che L' occupazione in agricoltura regge tro il 6,9 della Francia e 7,4 della Ger- sostenga fortemente i giovani nella abbastanza bene e ci sono svariate mania. Quindi il nostro è un settore fase di start up, che sia da calmiere possibilità di occupazione nel setto- che vorrei definire ad alto indice di per la volatilità dei prezzi, e che sia inre. Il dato oramai molto preoccu- occupazione, non solo come lavora- dirizzata a chi dall’agricoltura non pante per non dire allarmante, e' la tori dipendenti. Lo spazio ci sarebbe, trae una rendita, bensì un profitto. disoccupazione giovanile, che ha ma serve che il legislatore, iniziando Probabilmente avremo a disposizioraggiunto il 37%, e che in alcune aree dalla riforma della Pac in atto, avvii, ne un anno di lavoro intenso. Serve del Paese sfiora il 50%. Questa e' una quanto prima, un processo normati- una struttura pubblica sempre più efdelle emergenze che chiediamo al vo di rilancio dell’agricoltura che ficiente e, a fianco degli imprenditonuovo governo di affrontare durante comprenda – in questi due sensi – ri, una ulteriore razionalizzazione toi primi 100 giorni dall'insediamento. misure incentivanti per i giovani che tale delle scarse risorse, una ricerca I giovani imprenditori in agricoltura intendono insediarsi nel settore ed capace di tradursi in tempi più brevi sono ancora pochi, appena il 3% con- avviare un’attività d’impresa. in applicazioni pratiche.

14 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013



SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

Guardare lontano Confagricoltura avvia una serie di progetti strategici tra cui uno dedicato al ricambio generazionale di Elisabetta Tufarelli

16| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

T

ra i progetti di Confagricoltura, che segnano una svolta storica e coraggiosa dell’Organizzazione verso il cambiamento di strategia ed organizzativo, non poteva mancare uno dedicato ai giovani. In agricoltura gli ‘under 40’, sono centrali. Uno strumento utile proprio in

un’ottica propositiva e di sviluppo del sistema economico nazionale, dove il nostro settore ha un ruolo - è il caso di sottolinearlo ‘primario’, per mettere fine alla crisi e dare una forte spinta alla crescita dell’Italia. La lungimiranza di aver scelto di muoversi, e di averlo fatto prima che le esigenze esterne lo imponessero, indirizzando me-

todi, tecniche e piani – con l’impresa costantemente al centro del sistema – alla capacità di guardare al futuro, alla promozione della spinta imprenditoriale, all’efficacia del sistema, all’abilità di ideare e cogliere nuove opportunità, procedendo con metodo e per progetti, vede pienamente coinvolti e consapevoli i giovani imprenditori agricoli. Il vicepresidente del-


Obiettivo il rilancio dell’imprenditorialità giovanile l’Anga, Enrico Pizzolo, è stato chiamato da Confagricoltura ad assumere il ruolo ‘project leader’ del progetto rivolto al ricambio generazionale. Gli obiettivi sono, oltre all’ammodernamento e al rafforzamento dell’Anga all’interno del sistema associativo confederale, il rilancio della realtà imprenditoriale agricola giovanile come forza propulsiva del sistema. Ciò significa anche impegnarsi giorno per giorno per favorire la riflessione, il dibattito e la crescita imprenditoriale e sindacale di quanti più giovani possibile”, dando ai giovani l'occasione di essere attori e non semplici spettatori. L’Anga sottolinea come anni di politiche per il ricambio generazionale in agricoltura non siano state capaci di frenare l’invecchiamento del settore immettendo nuove forze. Attualmente solo il 3% delle imprese agricole ha un titolare con meno di 35 anni, ep-

pure sono proprio le aziende condotte da giovani quelle che hanno maggiore capacità di far impresa, sono più grandi in termini fisici e registrano maggiori ‘performance’ in termini economici. Qualcosa evidentemente non quadra e i giovani di Confagricoltura chiedono: “Cosa avrebbero potuto fare i giovani agricoltori se ci fossero state reali e concrete politiche per la loro crescita?”. E’ proprio da qui che nasce il progetto. Il metodo di lavoro è fondato sul networking, sulla condivisione della conoscenza e sui nuovi strumenti di comunicazione. Attraverso il pieno coinvolgimento delle strutture di Confagricoltura regionali e provinciali, l’Anga s’impegnerà per l’integrazione e la crescita di nuovi dirigenti sindacali, puntando ad aumentare il numero delle imprese giovani nel tessuto associativo. Lo scopo è quello di creare un sistema virtuoso, capace di apportare innovazione e progettualità e che caratterizzi la struttura giovanile come valore aggiunto per le im prese associate.

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 17




SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

L’energia del vulcano La forza sprigionata dall’Etna si riflette nello spirito imprenditoriale del Gruppo Faro con una crescita in 40 anni a sei zeri. L’ultima generazione di Michele e Mario spinge su export e innovazione di Gabriella Bechi

L

a grande intuizione di un padre, la grinta e l’entusiamo di due giovani figli, progetti condivisi, il lavoro di squadra di una famiglia. E’ questa la formula magica che in solo quarant’anni ha portato il gruppo Faro al vertice europeo nella produzione di piante mediterranee. Seicento ettari di vivai, più di 800 specie, 5.000 varietà esportate in 35 Paesi del mondo, un’azienda vitivinicola, un agriturismo di charme, 200 collaboratori, un fatturato annuo di 22 milioni di euro. Tutto nasce dallo spirito imprenditoriale di Venerando Faro, catanese, commerciante di piante di agrumi in una zona interamente dedicata a questa coltivazione, la cui produzione

20| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

negli anni ‘70 cominciava a entrare in crisi. Se le arance non si vendevano più, le piante però crescevano splendidamente, grazie a un microclima formidabile. E non solo quelle di agrumi. Seguendo questa idea, Venerando acquistò i primi 500 metri quadri di terra nel comune di Giarre-Riposto, tra l’Etna e il mare, per avviare un’azienda vivaistica, puntando subito non tanto sugli agrumi, ma soprattutto sulle specie mediterranee. In questo fu un vero precursore di un’attività che in questa zona oggi sta praticamente sostituendo l’agrumicoltura. Oggi la Piante Faro è leader in Europa per la produzione e la commercializzazione di piante mediterranee,subtropicali e per climi aridi, che in questo angolo di terra bagnato dal mare e protetto dal vulcano, crescono a condizioni vantaggiose e con risultati qualitativi superiori a tutto il resto d’Europa. Mirto, lentisco e tutte le specie della macchia mediterranea, dalle più conosciute alle più rare, palme e più di 20 varietà di agrumi ornamentali, in oltre cento misure. A questo successo hanno contribuito la passione per la terra e la voglia di continuare dei due giovani figli di Venerando, Michele e Mario, agronomo il primo, laureato in economia e commercio il secondo. “Non abbiamo mai pensato neppure per un momento di fare altro nella nostra vita – ci dice Mario, 35 anni, socio dell’Anga di Catania e responsabile della Federazione nazionale per il flo-

Eugenia Etna Fire L’ultima varietà sperimentata e brevettata, presentata alla Fiera di Essen

rovivaismo per l’associazione -. Siamo cresciuti in azienda e nostro padre ha avuto il merito di farci credere in questo lavoro e soprattutto di averci dato la possibilità di esprimerci, portando il nostro contributo di idee.” Non si è tirato indietro papà Venerando quando i due fratelli decidono, sei anni fa, di affiancare all’attività vivaistica quella vitivinicola, comprando un’azienda sull’Etna, a Passopisciaro, quota 600 metri. La grande fama oggi raggiunta dai vini che si producono sulle pendici del vulcano, quasi fino al-


la vetta, nei terreni lavici, era appena agli inizi, e cominciava a diffondersi grazie anche agli ingenti investimenti che in questa terra stavano facendo nomi importanti dell’enologia del nostro Paese. Una piccola azienda “Pietradolce”, gioiello di Michele Faro, 37 anni, che, avvalendosi della prestigiosa consulenza dell’enologo Carlo Ferrini, in poco tempo, con il suo Archineri Etna Doc rosso (Nerello Mascarese) e bianco (Caricante), ha avuto subito importanti riconoscimenti dal pubblico e dalla critica. Venticinque-

mila bottiglie vendute nel circuito alto Ho.re.ca e all’estero, America, Canada, Giappone in primis. I giovani sono coraggiosi, si sa. Così cinque anni fa, nel segno della diversificazione, prende corpo l’idea di creare un agriturismo. Viene ristrutturato un vecchio casale all’interno del vivaio e nasce “Donna Carmela Resort”. Sedici camere, una diversa dall’altra, di cui dodici suite, e una dependance incastonata tra piante e fiori, elegantemente arredate nei minimi dettagli, permettono di soddi-

sfare le richieste dei clienti più esigenti, prevalentemente stranieri. Un ristorante raffinato, aperto al pubblico tutti i giorni, dove il giovane chef Giuseppe Puglisi, 26 anni, esprime la sua creatività in una cucina che si basa su ricette dell’antica tradizione siciliana, utilizzando prodotti sempre freschi che provengono dall’azienda. La madre di Mario e Michele, Carmela, segue in prima persona l’agriturismo, con il tocco e l’eleganza di una perfetta padrona di casa. Ma la vera forza dei fratelli Faro si è GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 21


SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

espressa nel vivaismo. Innovare nel segno della tradizione. Nuovi investimenti, nuove varietà, nuovi mercati, impulso all’export. Cura per l’ambiente, che nel 2008 ha permesso all’azienda di ottenere la qualifica MPS, certificazione riconosciuta a livello mondiale, che misura l’impatto ambientale delle attività produttive attraverso un monitoraggio costante e rigoroso dei consumi, e che ha come prossimo obiettivo di abbattere in dieci anni il 40 per cento dei consumi di acqua ed energia elettrica, utilizzando le più moderne tecniche di irrigazione e realizzando impianti fotovoltaici. “Oltre alla produzione in pieno campo – spiega Mario Faro - abbiamo realizzato 30 ettari di nuove serre e 5 ettari di ombrai, per soddisfare le richieste della grande distribuzione organizzata che chiede standard qualitativi elevatissimi, e una serra di un ettaro alta 11metri, una delle più grandi d’Europa, per offrire ai nostri clienti esemplari maestosi e perfetti. Abbiamo investito moltissimo in ricerca e lavorato su nuove varietà. L’ultima nata è l’Eugenia Etna Fire,

Vigneti ad alta quota L’azienda “Pietradolce”e sulle pendici dell’Etna

22| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Gruppo di Famiglia quello aziendale è un grande lavoro di squadra

pianta sempreverde della famiglia delle mirtacee, selezionata dopo quattro anni ricerche ai piedi dell’Etna, che si distingue per il colore rosso particolarmente intenso, brevettata. E’ stata presentata a livello mondiale il 23 gennaio alla fiera di Essen

in Germania, la più importante manifestazione internazionale dedicata al florovivaismo. Contemporaneamente abbiamo cercato nuovi mercati, soprattutto fuori dalla Ue e oggi esportiamo in 38 Paesi del mondo, fino in estremo oriente e tutto il nord Africa. Recentemente abbiamo fatto contratti anche in Iraq.” Tra i clienti l’architetto Massimiliano Fuxas per la sua residenza estiva a Pantelleria, il Museo del Louvre di Parigi, El Gadir, Giorgio Armani,l’hotel Hilton Portomaso a Malta, la Residenza H.M. King Abdullah II Amman in Giordania. L’ultima idea dei vulcanici fratelli Faro è il Serra Congressi “Radice Pura”, un centro congressi capace di ospitare più di 1500 persone, che ha l’ambizione di diventare un vero e proprio polo culturale per lo sviluppo del vivaismo, con annesse un’azienda florovivaistica, un campo sperimentale, una banca del seme e del germoplasma, che ha l’obiettivo di salvaguardare le specie autoctone siciliane. Un bell’esempio di come i giovani affrontano la crisi “ senza la pretesa di crescere come una volta, ma mantenendo le posizioni, consolidando e cercando nuove strade”, dice Mario.



SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

Fantasia senza ostacoli

24| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013


Luca Bini nel Chiantishire gestisce una realtà multifunzionale. Dal centro ippico alle lepri, dal vino alle minilattine di olio, dalla piantagione di gelsi al sapone naturale di Elisabetta Tufarelli

nel segno della più classica tradizione toscana, rispettando storia e memoria e offre ai clienti dell’agriturimo un'ottima base, in un’atmosfera semplice ed elegante, per esplorare Firenze e i dintorni. Tutto l’assetto dell’impresa agricola è organizzato con l’obiettivo di arrivare ad un’azienda modello per la meccanizzazione e la conservazione del territorio. La mano ferma dell’ingegnere che ‘tiene

e con un bassissimo tenore di acidità”. L'olio prodotto dall’azienda viene uca Bini, ingegnere elettrocommercializzato in contenitori etinico, dopo un paio di anni chettati secondo la normativa, in tagli d’attività professionale ha da 250 ml, 500 ml, 750 ml e 1 ,3 ,5 lideciso di diventare imtri. Ma non solo. E’ anche diventato un prenditore agricolo e lo ha le redini’ si sente in ogni scelta. I vi- vero e proprio gadget per i turisti che, fatto insediandosi, ventiset- gneti sono stati reimpiantati e gli oli- confezionato in minilattine da 100 tenne, a “La Capannaccia”, un’azienda veti, dove si coltivano le ‘classiche’ va- cc,viene venduto nelle gastronomie e agricola sulle colline a sud ovest di Fi- rietà toscane da olio, come frantoio, nei negozi di souvenir di Firenze e Verenze, in pieno Chiantishire.“E’ grazie leccino e morellino, sono stati orga- nezia. “A la Capannaccia quel che vora mio nonno che ho potuto cimentar- nizzati più razionalmente.“La raccolta resti c’è già”, questo potrebbe lo slomi in agricoltura: sono partito, nel delle olive avviene esclusivamente a gan ispirato dalla filosofia aziendale. 2006, da una grande casa colonica e mano e le conferiamo al frantoio in Luca Bini, negli anni a seguire, ha poi una decina d’ettari di terra, senza con- giornata – spiega Luca Bini-. Il proces- sviluppato il comparto cavalli, dappritributi, nemmeno il primo insedia- so di spremitura avviene, rigorosa- ma con la realizzazione di recinti nelmento, perché quando ho iniziato i mente, a freddo e il brevissimo tempo l’area prima destinata a seminativo, bandi erano appena stati chiusi”, rac- che trascorre tra la raccolta e la spre- poi creando un vero e proprio “penconta il giovane imprenditore. Così mitura permette al nostro olio di otte- sionato” per cavalli sportivi a fine carquello stesso anno ha rilevato il fran- nere un gusto fruttato, con un retro- riera. Infine, ha modificato il tutto toio, che ha poi completamente rin- gusto piacevolmente piccante-amaro evolvendolo e trasformandolo in un novato l’anno seguente, con allevamento che, dal 2012, un impianto all’avanguardia è diventato un centro ippiche lavora senza l’ausilio del co indirizzato alla disciplina Luca Bini «L’ o lio viene imbottigliato separatore finale. ”La mia del salto ostacoli. “Siamo afin molteplici formati azienda è oggi una realtà in filiati Fise (Federazione itaanche in confezioni-gadget» crescita, completamente liana sport equestri) e insemultifunzionale–sottolinea-. gniamo ad andare a cavallo, Dopo la ‘dotazione’ iniziale sui nostri pony shetland, ai ho affittato prima quattro etbambini a partire dai quattari e poi altri dieci al bordo tro anni”. L’azienda di Luca del fiume, che sono destinaBini, che è anche responsati alla produzione di avena, bile Anga nella Federazione orzo e fieno per i cavalli”.A nazionale di prodotto equi‘la Capannaccia’ la parola ni di Confagricoltura, offre d’ordine è chiudere la filiera anche una piacevole sistein modo sostenibile. Così il mazione per cavalli e cavacasale è stato ristrutturato lieri, ben inserita nei per-

L

«La Capannaccia è una realtà in crescita multifunzionale a 360°»

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 25


SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

corsi di equiturismo e in posizione ideale – dista soli sei chilometri da Firenze - per chi è in viaggio con i cavalli. A ‘la Capannaccia’ c’è una stazione di monta artificiale e si dà assistenza per il parto alle cavalle. Tra le attività più curiose che vengono organizzate dall’azienda c’è la produzione di un sapone naturale all’olio d’oliva, prodotto in modo assolutamente tradizionale.“Delle nostre olive Sapone naturale all’olio d’oliva un prodotto rispettoso della natura e della pelle

26| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

penso si debba utilizzare tutto – mette in evidenza il giovane imprenditore - e così, con l’aiuto di mia madre farmacista, partendo dall’esigenza aziendale di smaltire le fondate del nostro olio extravergine d’oliva, mi è venuta l’idea di produrre sapone. Abbiamo creato un prodotto assolutamente rispettoso della natura e della pelle”. La produzione è puramente artigianale e il sapone viene commercializzato in azienda, presso il punto vendita della cantina sociale Castelli del Grevepesa ed utilizzato all’interno dell’agriturismo. La prossima sfida che si è fissata Luca Bini è quella di reintrodurre la coltivazione del gelso finalizzata all’allevamento del baco da seta. La Toscana, in particolare Firenze, è stata già nel Trecento particolarmente famosa nell’arte della seta, che fu l'origine della ricchezza e l'importanza di molte famiglie nobili fiorentine. Quella dell’allevamento del baco da seta era un’attività un tempo molto diffusa nelle campagne, ma dal secondo dopoguerra è stata abbandonata. Così, per non dimenticare un mestie-

re tipico delle famiglie contadine, che potrebbe rappresentare un’opportunità di sicuro avvenire per il settore, il progetto prevede di giungere a chiudere la filiera della seta dal baco al filo. “Partendo dalla tradizione familiare, il mio bisnonno aveva una filanda, ho iniziato a incrementare la piantagione di gelsi – spiega Luca Bini -. E’ questa una coltura arborea adatta alla riforestazione, in particolare per i terreni marginali e collinari, grazie anche all’alto grado di rusticità della specie, perchè l’impianto dei gelsi favorisce anche il ritardo nell’erosione del suolo”. I prossimi programmi riguardano l’installazione di un impianto a singas per utilizzare i residui del frantoio e gli scarti delle potature e un fitodepuratore per il frantoio, che permetterà lo smaltimento delle acque di vegetazione. Completa l’attività dell’azienda agricola un piccolo e originale allevamento di lepri con un alto livello di selvaticità, preambientate a terra subito dopo lo svezzamento, che servono al ripopolamento delle riserve di caccia.



SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

Nella vecchia fattoria Lavinia Tavazzani, socia dell’Anga di Pavia, punta su didattica e agro-sociale per avvicinare i più piccoli al “mondo onirico” della campagna di Gabriella Bechi

28| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

C

hi di noi, a patto che abbia almeno raggiunto l’età adulta, non ricorda il fascino della fattoria, i giochi che da bambini riempivano le nostre giornate, tra mucche e galline di plastica, casette e attrezzi, i versi degli animali che le nostre mamme ci insegnavano a ripetere? Era un mondo lontano, ma al tempo stesso allegro e rassicurante, che ci divertiva e ci face-

va stare bene. Lo stesso effetto benefico il contatto con l’agricoltura provoca nei bambini di oggi e ancora di più in quelli con problemi particolari. Lo crede fermamente Lavinia Tavazzani, 25 anni, giovane ‘anghina’ di Pavia che, affiancata dalla madre Luciana, nel 2006 ha deciso di diversificare l’attività dell’azienda di famiglia ad indirizzo prevalentemente cerealicolo, condotta dal padre Cesare, creando una fattoria didattica


riconosciuta dalla Regione Lombardia, con l’obiettivo di diventare presto anche una fattoria sociale. Siamo in una tipica cascina lombarda a corte chiusa, a due passi dal verde lussureggiante dell’Oasi della Vernavola, la Cascina Colombara. di proprietà dell’IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia, di cui la famiglia Tavazzani è affittuaria dal 1959, è un unico complesso rurale a quadrilatero che ci riporta all’idea di un piccolo villaggio, all’interno del quale avevano luogo tutte le attività connesse al mondo agricolo. Attorno all’edificio si respirare un’atmosfera storica poiché, proprio nei terreni adiacenti, e che ora ospitano una parte dell’Oasi e un prato marcitorio realizzato dalla famiglia Tavazzani, in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Pavia, ha avuto luogo la celebre Battaglia di Pavia del 24 febbraio del 1525. “La nostra è una piccola azienda tipica di questa zona – dice Lavinia –dove si coltivano cereali, in prevalenza riso. Una volta avevamo anche la stalla, ma poi l’abbiamo chiusa. Io sono cresciuta qui, in mezzo alla terra e agli animali. Sono stata felice da bambina. Per questo, a 17 anni, ho chiesto ai miei di intraprendere la strada della fattoria didattica.” “Da circa vent’anni - continua la giovane imprenditrice – mio padre collezionava attrezzi e oggetti del mondo rurale risalenti a circa due secoli fa. Così abbiamo deciso di riorganizzarli all’interno dei locali originali, riproponendo ambientazioni tipiche, come la rimessa delle carrozze, la lavanderia, il dormitorio delle mondine, i locali utilizzati dal casaro per la caseificazione, il granaio con all’interno gli strumenti dedicati al taglio e all’essicazione dei cereali, la casa del contadino e infine la stalla di circa 80 metri di lunghezza e con un suggestivo doppio colonnato di granito e soffitti a volte a crociera, risalente al secolo XVI, che ospita gli oggetti degli antichi mestieri, gli attrezzi agricoli e gli animali della fattoria”. Numerosi sono i percorsi offerti agli

naggi extraterrestri, sanno perfettamente cos’è un computer o un cellulare, ma non hanno mai visto una mucca o un maiale. Qui nella nostra azienda abbiamo ricreato la vera “vecchia fattoria”, con il bue, la mucca, il utenti, a partire dai bambini della cavallo, il cane, la gallina.Venti animali scuola di infanzia fino agli adulti, da che possono vedere al lavoro, con i quelli relativi alla coltivazione del riso quali possono giocare o addirittura fae della marcita, (una prateria stabile ir- re alcune cose, come spazzolare i rigua che permette di aumentare il pony. Poi ci sono le attività dell’orto e numero dei raccolti di erba fresca) al- le visite alla risaia.Anche gli insegnanl’orto e al frutteto, dal percorso bota- ti, devo dire, sono molto motivati. L’unico, a quello etologico degli animali, nico mio timore è che la crisi e le semfino alla conoscenza della cultura con- pre maggiori ristrettezze economiche tadina attraverso la visita alla raccolta anche delle scuole, disincentivino museale. “Ogni anno – racconta Lavi- questa attività, che invece è molto imna Tavazzani – ospitiamo circa 1500 portante, per una crescita sana ed bambini, oltre alle gite organizzate. I ri- equilibrata dei bambini.” sultati sono fantastici. Tutti i bambini, Da due anni Lavinia, che si è laureata anche i più scettici e distanti, non re- nel corso di studi in “Evoluzione del sistono al fascino degli animali. Spesso Comportamento Animale e Umano” conoscono animali esotici, o perso- presso l’Università degli studi di Tori-

«La multifunzionalità ha bisogno di idee nuove. Così si cresce»

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 29


SCENARI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA

È bello rifare il verso degli animali come nella canzone

Il bell’anatroccolo Il mondo animale è tutto da scoprire per i bimbi

30| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

no e che attualmente frequenta un master di primo livello in “Interventi educativi e riabilitativi assistiti con gli animali” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha inoltre rivolto la propria offerta didattica anche a utenti affetti da handicap fisici e psichici, con i quali vengono realizzati progetti che ne facilitano il contatto con il mondo rurale e animale, incrementandone così l’autonomia e l’autostima personali e offrendo loro l’opportunità di trovare presso la cascina un ambiente protetto, ma al contempo ricco di stimoli che ne consentano una crescita personale a livello educativo e di socializzazione. È un esempio il progetto attivato con il Servizio Formazione all’Autonomia del Comune di Pavia, che vede ragazzi

diversamente abili impegnati nel restauro conservativo, nella catalogazione di alcuni oggetti della raccolta museale e nella successiva pubblicazione di un opuscolo che ne attesti l’operato.“Lavorare con questi ragazzi – spiega Lavinia – mi da una soddisfazione enorme. I progressi sono tangibili ed immediati. Per ora abbiamo un accordo con una cooperativa sociale, un centro comunale ed un istituto religioso, che mandano da noi i ragazzi con i loro accompagnatori. Ma il mio obiettivo è diventare anche una fattoria sociale e stiamo cercando di risolvere le difficoltà burocratiche che si stanno presentando ogni giorno.” Numerose sono ancora le sfide lavorative che Lavinia si propone di affrontare. “Potrei fare di più. I giovani, nel nostro settore, possono fare di più. Portando in agricoltura il contributo di idee nuove. Io credo nella multifunzionalitàe al suo ruolo all’interno dell’impresa agricola nella società moderna, ma tante sono le stra de da percorrere.”



MAPPAMONDO di Elisabetta Tufarelli

Allerta per le fragole del Maghreb I produttori spagnoli temono l’invasione di frutta per l’intesa dell’Ue con il Marocco

ccordi UEMarocco, la prossima allerta è per le fragole. Dopo il pomodoro, ora a preoccupare gli agricoltori spagnoli sono le fragole. Dal prossimo aprile, infatti, sarebbero pronte ad oltrepassare il confine europeo 3.000 tonnellate di fragole

A

esenti da dazi doganali e 1.000 tonnellate con una riduzione sulle tariffe del 50%. Lo riferisce Freshuelva, l'Associazione dei Produttori e Importatori di Fragole di Huelva (Spagna), che sottolinea la propria contrarietà al protocollo agricolo dell'accordo di collaborazione tra l'Unione Europea e il

ANALISI FRANCESI SUI REDDITI

Il 2012 e' stato un "anno eccezionale" per i cerealicoltori francesi il cui reddito medio dovrebbe toccare i 72.000 euro, un record. Mentre per gli allevatori di bovini da carne sarà poco più di 15.000 euro. È stata la siccità negli Stati Uniti e in Russia, in particolare, che ha provocato l'impennata dei prezzi dei cereali (+18%) e delle oleaginose (+12%), che ha trascinato il reddito medio lordo dei produttori di cereali e oleo-proteaginose (colza, girasole. Picco storico anche per i produttori di barbabietole e patate, che dovrebbero raggiungere gli 32| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

80.000 euro. Se si è alzato il reddito medio di tutta la categoria, il divario all’interno del mondo agricolo aumenta. Per i produttori di latte -10%, per gli allevatori di ovini e caprini 20%, mentre l'aumento del prezzo dei suini dovrebbe permettere ai suinicoltori di guadagnare il 30%. L'impennata dei prezzi delle uova (+43%) ha portato il reddito della categoria a 40.500 euro. Per i viticoltori anche se il prezzo del vino sembra aumentare, i loro redditi dovrebbero scendere a 22.800 euro, contro i 46.500 euro del 2011.

Marocco. Fermamente criticato anche dalla Federazione Spagnola delle Associazioni di Produttori e Esportatori Ortofrutticoli (Fepex), che ha richiesto alla Commissione Europea di effettuare controlli alimentari più rigidi alla dogana. Come si ricorderà, l'accordo di libero scambio permette al Marocco di avere una corsia preferenziale nelle esportazioni di pomodori, zucchine, cetrioli, aglio, clementine e fragole. Inoltre, estende il periodo di esportazione, permettendo alla merce di entrare nell'EU durante periodi particolarmente

n

sensibili per i prodotti locali. Il direttore di Freshuelva ricorda che proprio ad aprile comincia la stagione delle fragole francesi e probabilmente quelle marocchine saranno vendute "ad un prezzo minore rispetto a quelle prodotte a Huelva, dato che i costi di produzione in Marocco sono molto inferiori." Nonostante questa situazione, i coltivatori di fragole vanno incontro al 2013 con grandi speranze "perché le condizioni climatiche sono favorevoli ed è previsto che la campagna di coltivazione termini bene."

PATTERSON NON DIGERISCE LA PAC

Owen Patterson, ministro dell’Agricoltura della Gran Bretagna, in occasione di una recente conferenza a Oxford, ha sollecitato una riforma della Pac “che vada nella direzione della fine degli aiuti diretti”. Il ministro cerca di costruire alleanze ed è consapevole che probabilmente non riuscirà a centrare questo obiettivo. "È evidente che il primo pilastro continuerà, ma il rigore e il tasso di debito spingeranno i cittadini europei non voler pagare due volte per il loro cibo”. Patterson ha confermato che “a remunerare l’agricoltore deve essere esclusivamente il mercato” e "il denaro pubblico avrà sempre un ruolo per il lavoro svolto per l'ambiente o per i beni pubblici, per i quali non esiste mercato”.


Il Dragone mangiacarne Cresce l’import cinese di carne. Ne approfittano Australia, Canada Uruguay e Francia a Cina costretta a rivolgersi al mercato mondiale delle carni bovine.Il consumo di carne bovina in Cina non può essere soddisfatto dalla produzione nazionale.Questa è la causa principale,secondo uno

L

studio (Idele-Cina n.4), dell'impennata dei prezzi delle carni bovine.Di fronte al calo della produzione,il governo cinese si trasforma in importatore. La carne, ancora lontano dall’essere un bene consumato dai cinesi,ha

compiuto notevoli progressi,e la produzione dal 1985 è aumentata dal 3% al 7%; ma nell’ultimo periodo questa tendenza sembra essere finita. Le opportunità di lavoro e i salari più alti attirano le popolazioni agricole nelle città.E in questo contesto di rallentamento della produzione,i prezzi al dettaglio sono aumentati. Ad esempio,un chilo di carne di manzo costa il doppio di uno di carne di maiale e dal 2000 il prezzo delle carni bovine è triplicato,creando nuove

opportunità per gli esportatori. Nel mese di ottobre e novembre 2012, 30.000 tonnellate di carni bovine sono state importate dall'Australia. E anche l’Uruguay e il Canada stanno cogliendo questa opportunità. L'Ue è ancora bloccata da un embargo per la BSE e la Francia è in procinto di raggiungere un accordo con il Giappone,notoriamente molto esigente dal punto di vista sanitario. Ma il mercato cinese resta una priorità nella strategia di esportazione francese.


A T T U A L I TĂ€ S I N D A C A T O

Uniti si corre


Nasce Agrinsieme il coordinamento tra Confagricoltura, Cia, Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare di Gabriella Bechi

L’

anno nuovo si è aperto con un progetto positivo, un progetto su cui lavorare. E per la prima volta insieme. E’ con questi buoni auspici che il 9 gennaio ha visto la luce “Agrinsieme”, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane (che a sua volta ricomprende Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). Un colosso di 740.000 aziende agricole, 5.100 cooperative, 1.200.000 associati per un fatturato di 34,2 miliardi di euro, che rappresenta il 30% del valore dell’agroalimentare italiano. Un vero e proprio salto di qualità nel modo di fare rappresentanza del mondo agricolo che per troppo tempo si è mosso in maniera estemporanea, spesso dicendo le stesse cose, salendo le stesse scale, ma ognuno per proprio conto. Un modo nuovo e moderno per rispondere ad un’agricoltura che cambia e per contare di più sullo scacchiere politico ed economico del nostro Paese ed anche in Europa. Il modello organizzativo è quello del Copa-Cogeca, il momento di raccordo europeo tra tutte le sigle del settore agricolo e cooperativo dei Paesi membri, che è interlocutore unitario della Commissione e del Parlamento della Ue. Uno strumento snello ed efficienGENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 35


A T T U A L I TÀ S I N D A C A T O

te che consentirà di riunire gli sforzi fatti finora singolarmente, proponendosi come interlocutore unico di fronte alle Istituzioni e al mondo della politica. Ma non solo. Agrinsieme sarà la cornice e lo strumento per condividere progetti, per diffondere strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. “Un percorso naturale - ha detto il presidente Guidi nel corso della conferenza stampa che ha seguito la riunione dei consigli direttivi delle cinque organizzazioni durante la quale è stato sottoscritto l’accordo – che si è costruito nel tempo, a livello nazionale con moltissime iniziative in comune, ma anche a livello territoriale, dove le nostre due organizzazioni e il mondo della cooperazione, che già aveva sentito l’esigenza di aggregarsi, hanno spesso costruito solide alleanze.Agrinsieme è il risultato di questa linea di collaborazione e sinergia, senza intrusioni, né esclusioni. E, comunque, non è un contenitore chiuso.” “Il nostro è un coordinamento per obiettivi comuni. Senza assorbire né sigle, né nomi. Storie e patrimoni di valori non vengono annullati, ma piuttosto esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro” – ha detto il presidente della Cia Giuseppe Politi, che per il primo anno è stato nominato coordinatore dell’alleanza. Agrinsieme rappresenta, pertanto, un reale valore aggiunto rispetto a quan36 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Guidi: «Un percorso naturale costruito nel tempo con iniziative in comune» to le organizzazioni hanno realizzato e continueranno a realizzare autonomamente”. Per Maurizio Gardini, presidente di Fedagri-Concooperative e dell’Allenza delle Cooperative si tratta di “un completamento del processo già avviato nel mondo della cooperazione, che consente di dare un immagine più moderna dell’agricoltura italiana, valorizzandone tutte le specificità. Un’agricoltura che vuole essere protagonista.” Proprio perché Agrinsieme nasce da un percorso iniziato e ben diffuso sul territorio, come hanno dimostrato le testimonianze dei dirigenti di tutta Italia intervenuti alla riunione (per Confagricoltura, il vicepre-

n

sidente Marco Pasetto, il presidente di Fedelombarda Franco Bettoni e il presidente di Fedrcalabria Alberto Statti), la strategia sindacale coordinata di Agrinsieme avrà una ricaduta anche sulle politiche locali e settoriali, dal momento che si realizzeranno coordinamenti territoriali e per singole filiere produttive. E se l’obiettivo di Agrinsieme è mettere l’agroalimentare al centro dell’agenda del prossimo governo, il primo passo del nuovo coordinamento sarà un calendario di incontri con i leader politici in vista delle prossime elezioni e la stesura di documenti comuni per portare avanti le istanze agricole.“Credo che sia molto importante poter parlare lo stesso linguaggio e far sentire un’unica voce ai futuri governi, ha sottolineato Giovanni Lippi, presidente di Legacoop agroalimentare.“Ci candidiamo a fare proposte alla politica e da oggi saranno proposte comuni; basta con le frammentazioni”, ha aggiunto Giampaolo Buonfiglio, presidente di AgciAgrital. E sull’agenda Monti, che prevede un capitolo agricolo, il presidente Guidi ha osservato che“lo stesso Monti ha detto che è migliorabile e noi intendiamo migliorarla”. Grande interesse ha suscitato la nascita del nuovo coordinamento tra i sindacati dei lavoratori agricoli. Stefano Mantegazza, segretario generale della Uila-Uil dà il benvenuto ad Agrinsieme:“Subito confronto per valorizzare il lavoro agricolo”. Augusto Cianfoni, segretario generale della Fai-Cisl:”Siamo soddisfatti e

INDISPENSABILE UN MINISTERO DELL’AGROALIMENTARE

Per i valori economici, produttivi e sociali che l’agricoltura rappresenta non è più sufficiente un ministero delle Politiche agricole. Nell’attuale difficile situazione e davanti alle prossime decisive sfide, a cominciare dalla Politica agricola comune, è sempre più indispensabile un ministero per lo Sviluppo dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare, in modo da favorire la crescita e la competitività delle imprese. È questa una delle richieste contenute nel documento di proposte per nuove strategie di sviluppo agricolo e agroalimentare, da sottoporre all’attenzione dei candidati premier alle prossime elezioni politiche e ai segretari dei partiti, elaborato da Agrinsieme.


Agrinsieme rappresenta il 30% del valore dell’agroalimentare favorevoli a tutto ciò che può contrastare la debolezza del sistema agroalimentare”. La Flai-Cgil auspica che “il nuovo soggetto possa prefigurare nuovi orizzonti anche sul versante delle relazioni sindacali e della contrattazione collettiva”. LE PRIORITA’ DELLA COALIZIONE Le necessità del settore, le analisi condotte sulla situazione economica delle imprese e delle filiere e l’esperienza maturata in diverse iniziative ed elaborazioni comuni tra le Organizzazioni (Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Italiane), hanno permesso di evidenziare alcune tematiche politiche prioritarie che costituiscono un primo programma di lavoro. 1. Rafforzamento dell’impresa Favorire l’aggregazione delle imprese agricole in strutture economiche fortemente orientate al mercato interno e, sempre più, a quello internazionale. Saranno intrapresi programmi e progetti concreti, a livello nazionale e sul territorio, che impegnino unitariamente le organizzazioni socie ad analizzare le diverse opportunità, anche attraverso le strutture economiche esistenti, per politiche di filiera e di regolazione dei mercati fondati su rinnovati organismi interprofessionali. Rafforzare efficaci relazioni con l’industria agroalimentare e la grande distribuzione organizzata anche attraverso reti di impresa; rilanciare la ricerca e le politiche di supporto al trasferimento dell’innovazione; sostenere efficacemente il ricambio generazionale, anche attraverso la condivisione di percorsi di formazione mirati all’impresa e al mercato, e la promozione di una legislazione di supporto; definire strumenti per il credito nell’ambito di relazioni con il mondo bancario che valorizzino le imprese agricole nel quadro del settore agroalimentare, attraverso

politiche innovative sugli strumenti assicurativi e sui fondi mutualistici, anche sulla base della nuova Pac. 2. Semplificazione burocratica Riordino degli Enti e delle tecnostrutture operative nel settore agricolo ed agroalimentare; semplificazione del meccanismo AGEA e revisione del sistema SIN; unificazione di competenze, sia in ambito nazionale, sia regionale per ridurre gli interlocutori amministrativi delle imprese agricole. 3. Corretta gestione delle risorse naturali (suolo ed acqua) Riassetto territoriale e salvaguardia del paesaggio agrario, per coniugare produttività e sostenibilità, e valorizzare il ruolo delle aziende agricole, anche nel campo dei servizi eco-ambientali; sviluppo delle“agroenergie rinnovabili” (biomasse) e delle nuove opportunità della “chimica verde”, con logiche di integrazione rispetto alle prioritarie finalità alimentari dell’agricoltura. 4. Quadro normativo di riferimento La legislazione relativa al sistema agricolo è in continua evoluzione. Ciò richiede un’attenzione ed una azione

decisa per creare l’infrastruttura giuridica necessaria allo sviluppo delle imprese del settore.A livello europeo, per la nuova PAC, si continueranno a condividere obiettivi di riforma coerenti con il modello produttivo delineato dall’accordo; a livello nazionale si perseguirà un miglioramento del sistema delle regole sul lavoro, fiscali e societarie, sulla sicurezza e sulla regolamentazione dei prodotti; a livello regionale si opererà per ricondurre ad un indirizzo unitario le differenze normative territoriali,quando ingiustificate. Agrinsieme lavorerà contemporaneamente per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il programma economico in corso di stesura a iniziare dai settori dei cereali, del pomodoro, degli agrumi, della zootecnia, partirà su diverse aree territoriali ed anche sulla base della progettazione che le stesse imprese stanno prefigurando attraverso iniziative di rete e di aggregazione. GENNAIO 2013 | MONDO AGRICOLO | 37


A T T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

Sima, tecnologia da oscar Presso la fiera di Parigi, dal 24 al 28 febbraio, la grande vetrina delle macchine agricole del futuro. Assegnati gli “Innovation Awards” di Claudio Pietraforte

38| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

È

un Sima in grande spolvero quello che sta per aprire i battenti, dal 24 al 28 febbraio prossimi, presso il quartiere fieristico di Parigi-Nord Villepinte. Arrivato alla 75esima edizione, il Salone mondiale della meccanizzazione agricola e dell’allevamento professionale (dal 1995 a cadenza biennale) accentua la propria caratura internazionale e, guardando ad un’agricoltura efficiente e sostenibile, si propone come rassegna universale di tutte le tipolo-

gie di attività agricole, indipendentemente dal Paese, dalle metodiche colturali e dalle dimensioni aziendali. Nel frattempo, incassata l’adesione di 1.350 ditte espositrici di oltre 40 Paesi (in rappresentanza di 1.670 marche e con moltissime anteprime di prodotto), il salone registra una presenza di nuovi espositori stranieri in aumento del 29% rispetto al precedente appuntamento di due anni fa – anche le aziende italiane partecipanti, un’ottantina, sono in crescita di 19 punti percentuali sulla passata edizione – e la


felice congiuntura fa presagire un incremento, si ipotizza un 25%, del numero di visitatori in arrivo da tutto il mondo (furono oltre 210 mila, provenienti da 123 Paesi, nel 2011). «In un contesto economico particolarmente favorevole e alla luce delle continue trasformazioni che lo rendono una manifestazione sempre più in grado di rispondere ai bisogni degli agricoltori e allevatori, il Sima-Simagena 2013 promette di essere al contempo un salone business to business ed un evento di riferimento per l’intero mondo agricolo», ha sottolineato lo scorso dicembre Martine Dégremont, direttore del Salone, durante la conferenza stampa di presentazione della rassegna tenuta a Milano. Ed in effetti i grandi numeri della kermesse parigina sono in perfetta sintonia con un mercato nazionale delle macchine agricole oggi quanto mai fiorente. Dopo l’exploit del 2011 (+32,4% delle vendite), in ambito francese – in base ai dati diffusi lo scorso ottobre dall’Axema (l’associazione dei costruttori transalpini) – si parla per l’anno appena conclusosi di una ulteriore crescita nell’ordine del 18%, che porterà il fatturato del comparto a quota 5,43 miliardi di euro (valore superiore del 20% a quello messo a segno nel 2008, anno record per l’industria della meccanizzazione agricola).

Belair robot di alimentazione adattabile

Ricca rassegna espositiva incontri professionali e BtoB, eventi In termini di produzione, nel primo semestre del 2012 sono stati raggiunti i 2,39 miliardi di euro (+22,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), mentre l’export, sempre nel primo semestre 2012, ha toccato la cifra record di 1,71 miliardi di euro (+15,8%). Emblematici i dati relativi ai

trattori: oltre 26 mila unità immatricolate nella prima metà del 2012, con un incremento del 16% in confronto ai primi sei mesi del 2011, e previsioni per l’intero anno di un volume di vendite pari a 41.500 macchine (ovvero in ascesa di quasi il 10%). E, se il marcato aumento dei prezzi dei cereali e le innovazioni sviluppate dai costruttori, in linea con le più attuali esigenze degli utilizzatori, hanno conferito l’anno scorso nuova spinta al mercato d’Oltralpe, c’è ottimismo anche per quanto riguarda il domani, sulla scorta del dato di fatto che in Francia devono ancora essere coperti più di 5000 posti di lavoro nel settore della meccanizzazione agricola, con riferimento a

New Holland pressa dal design innovativo che offre una maggiore sicurezza senza strumento dedicato

GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |39


A T T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

produzione e vendita, come pure a ricerca e sviluppo. Tradizionalmente grande vetrina delle macchine agricole del futuro, anche quest’anno la manifestazione francese ha voluto dare il dovuto risalto alle innovazioni più interessanti. Scegliendo tra le oltre trecento novità annunciate in fiera, una giuria di esperti internazionali ha premiato con i Sima Innovation Awards 19 prodotti: tre medaglie d’oro (due per Claas e una per John Deere), quattro d’argento e dodici nomination. Un palmarès che ha messo in luce, tra le principali tendenze innovative, l’integrazione sempre più avanzata dell’informatica nei macchinari per l’agricoltura, il miglioramento dell’efficienza tecnica, economica e ambientale delle attrezzature, abbinata alla loro semplicità d’uso ed, infine, l’assimilazione dei requisiti di sicurezza nel “restyling” delle macchine (esistenti e nuove). Rivoluzionaria, nel primo ambito, l’applicazione terminale universale Isobus per tablet di Claas: un terminale di controllo del trattore che il conducente porta ovunque con sé, per lavorare sulla macchina come per guardare le foto preferi-

Jeantil mangiatoia a nastro automatizzata

40| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

te. Medaglia a John Deere, invece, per il suo trattore policarburante pulito “multifuel”, con motore Euro 4 che consente di impiegare in un unico serbatoio, puri o miscelati, diversi tipi di combustibile di origine minerale o vegetale (per essere commercializzato in Europa, peraltro, questo motore dovrà aspettare che il legislatore superi l’obbligo nei test di omologazione del diesel non stradale Gnr). Accanto alla ricca rassegna espositiva – con superfici riservate anche ad energie rinnovabili, irrigazione, manutenzione di aree rurali e forestali, pratiche di agricoltura conservativa – il Si-

L’innovazione punta su informatica, efficienza, semplicità e sicurezza ma 2013 darà spazio ad una serie di incontri professionali per stringere contatti e fare il punto sulla specifica situazione di mercato di Paesi dalle stimolanti prospettive. Al centro dell’attenzione ci saranno l’Algeria, con la sua agricoltura in fase di rapida modernizzazione, la Cina, mercato gigantesco in crescita ma connotato da for-

n

MONDO AGRICOLO A PARIGI

A Parigi, al Sima- Simagena, sarà presente anche “Mondo Agricolo” con questo numero, che verrà distribuito agli operatori. In occasione della kermesse parigina, copie della rivista poi potranno essere ritirate dagli interessati presso il “Bureau international du presse”. Molte le novità internazionali, ma anche made in Italy, che saranno proposte dagli espositori al salone parigino che il magazine seguirà con i propri inviati.

te complessità, ed il vasto Kazakistan, dove il governo ha assegnato allo sviluppo agricolo priorità assoluta. Ma i cinque giorni della manifestazione saranno costellati anche da un fitto calendario di eventi ed attività destinati ad espositori e visitatori: incontri internazionali (come quelli organizzati dal Climmar, il Centro di collegamento tra commercianti di macchine agricole e riparatori, che vedranno la presenza dell’associazione italiana Unacma), open show, conferenze e workshop pratici dedicati, tra l’altro, allo sviluppo sostenibile, alle professioni e al ruolo delle donne in agricoltura. Appuntamento internazionale della filiera bovina e settore come sempre importantissimo per il salone francese, il Simagena presenterà quest’anno, oltre a 400 capi da latte e da carne, aste e open show, parecchie rilevanti novità, a partire dall’apposito polo dedicato alla genetica e alla genomica, dove verranno illustrate le ultime ricerche sul sequenziamento del genoma bovino, e dalla realizzazione di un catalogo riservato agli allevatori.



A T T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

Terra a strisce Nuove strategie operative. Con lo strip tillage il campo si lavora a file alternate di Barbara Mengozzi

42| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

agricoltore e l’allevatore vanno sempre di fretta, ma se non si fermeranno oggi a riflettere, il mercato fermerà la loro azienda per sempre, domani. Nasce da questa considerazione, tanto amara quanto veritiera, il volume “La nuova agricoltura”, a cura di Roberto Bartolini, edito da Edagricole e realizzato grazie al contributo redazionale di molti autori che nel corso degli ultimi due anni hanno pubblicato articoli e lavori sperimentali a supporto delle innovazioni tecnologiche ed agrotecniche messe a disposizione degli imprendi-

L’

tori agricoli. Per “Nuova agricoltura” si intende dunque quell’insieme di novità che, applicate ai diversi livelli del processo globale di strategia operativa dell’azienda agricola – dalla lavorazione del terreno alla raccolta, passando per la scelta appropriata delle sementi, la concimazione, la difesa e la distribuzione dell’acqua – possono garantire un incremento della competitività, che è poi la conditio sine qua non per restare sul mercato e sopravvivere alla nuova Pac. Il principale pregio che va riconosciuto a quest’opera, volutamente ristretta ai cereali, è la concretezza, riscontrabile non solo a livello di linguaggio ma anche attraverso il


l’ambiente è lo strip till, efficace compromesso tra minima lavorazione e sodo, che prevede la lavorazione in banda dell’area interessata alla semina, da effettuarsi in un tempo antecedente alla deposizione del seme, mentre tra banda e banda il terreno viene lasciato a sodo, cioè con la presenza dei residui colturali in superficie. La banda lavorata non deve avere dimensioni superiori a 10-15 cm di larghezza e 15 cm di profondità e per eseguire questa specifica lavorazione le case costruttrici hanno realizzato delle attrezzature apposite, diversamente concepite per quel che riguarda la successione degli organi lavoranti e tutte ottimizzate dall’impiego dei sistemi automatici di guida, poiché il percorso delle bande lavorate deve essere perfettamente diritto e lo stesso dicasi per la semina successiva, che deve centrare con esattezza la banda di terreno lavorato. Un intero capitolo del volume è dedicato poi ai nuovi sistemi di semina per il mais, a cominciare da quello a file binate distribuite a quinconce, reso possibile dalla comparsa sul mercato di al-

La nuova agricoltura percorsi agronomici sostenibili per i cereali

racconto di singole esperienze aziendali sostenute da cifre e bilanci. Uno dei temi esaminati nei dettagli è quello della gestione virtuosa del terreno, problematica all’ordine del giorno anche in vista degli obiettivi indicati dalle nuove politiche comunitarie che puntano ad un aumento della fertilità dei suoli, al contenimento delle perdite di carbonio organico, alla riduzione dell’erosione superficiale e via dicendo. Non si stratta solo di sostituire la tradizionale aratura a 45-60 cm di profondità con tecniche di lavorazioni conservative, come la minima lavorazione e la semina su sodo, ma anche di evitare il compattamento

del terreno mettendo in campo attrezzature che riducano il numero di passaggi ed utilizzino pneumatici di larga sezione e a bassa pressione.Tra le varie soluzioni prospettate figura l’adozione del traffico controllato costituito da corsie di transito, dove non si effettua la semina, che vengono destinate esclusivamente alla movimentazione delle attrezzature. L’assenza di zone compattate permette un aumento della produzione che compensa la mancata produzione nelle corsie. Un’altra promettente innovazione che ben si inserisce nella direzione indicata dalla nuova Pac di aumentare la produttività con minori impatti sulGENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |43


A T T U A L I TÀ M E C C A N I Z Z A Z I O N E

cune nuove seminatrici costruite per questo specifico utilizzo. Lo schema di semina prevede una distanza tra le bine, cioè tra le due file seminate vicine, da 20 a 22 cm, con una interfila, tra bina e bina, dai 55 ai 53 cm. Inoltre, nell’ambito della bina, i semi non vengono deposti in parallelo ma sfalsati per evitare fenomeni di competizione e garantire un aumento di produzione. Un’altra tecnica di semina del mais, già adottata da numerose aziende agricole, è quella con interfila a 45 cm, in luogo dei 75 tradizionali, che porta, dati alla mano, ad un aumento produttivo medio del 15-17%. “Sotto osservazione” anche alcuni sistemi colturali, sempre riferiti al mais, come la pacciamatura biodegradabile, che ha tra i principali effetti l’accorciamento del ciclo colturale. Altrettanto determinante, al fine di mantenere rese unitarie economicamente sostenibili, risulta un corretta 44| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

Manichette interrate per distribuire acqua con la subirrigazione concimazione per quel che riguarda sia la scelta dei prodotti, tra i quali i fertilizzanti “speciali” come il 3,4 DMPP (inibitore della nitrificazione), l’NBPT (inibitore dell’ureasi), la metilenurea (azoto a lento rilascio) ecc., sia le attrezzature di distribuzione. A tal proposito nuovi scenari si aprono con l’adozione dei sistemi di precisione che consentono di evitare sovrapposizioni o fallanze nella distribuzione e di effettuare una distribuzione variabile del concime in funzione delle esigenze del terreno e della coltura. Scelte oculate vanno fatte anche sul fronte della difesa della pianta, passando dall’uso di seme conciato alla programmazione, ogni anno, di trattamenti

fungicidi (indispensabili per il mais il diserbo in pre-emergenza e il trattamento contro la piralide per i quali i conti economici giustificano senz’altro la spesa) affrontando i necessari investimenti in barre irroratrici a manica d’aria, ugelli antideriva e a controllo elettronico della distribuzione, così da prevenire possibili fenomeni di inquinamento dell’ambiente. Un aspetto quest’ultimo generalmente trascurato, tant’è vero che in Italia operano circa 700 mila irroratrici con un’età media di 12-15 anni e solo l’1,5% di questo ampio parco macchine è soggetto a controlli funzionali periodici. In merito, infine, alla distribuzione dell’acqua, la tecnica del futuro dovrebbe essere la subirrigazione con manichetta interrata e l’acqua che raggiunge gli apparati radicali per risalita capillare verso la superficie del suolo, un sistema tra l’altro che ben si concilia con sodo e minima lavorazione.



SE LORO RIPOSANO TRANQUILLE, HAI PIÙ TEMPO PER TE E PER CHI AMI.

GF

S y st e

FATTORI SISTEMI E STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO

m

BENESSERE ANIMALE, DURATA NEL TEMPO E FACILI INTERVENTI DI PULIZIA E MANUTENZIONE 3HU O·DOOHYDPHQWR ERYLQL )$7725, SURGXFH YDVFKH GL SULPD UDFFROWD H FRQYRJOLR OLTXDPH PXUL SRUWDJULJOLDWR FXFFHWWH GL ULSRVR PDQJLDWRLH H JULJOLDWL ULFRQRVFLXWL SHU HVVHUH TXDOLWDWLYDPHQWH VXSHULRUL 1HO FRUVR GHJOL DQQL L QRVWUL SURGRWWL LGHDWL VXO SULQFLSLR GHOOD FRQGL]LRQDOLWj VRQR VWDWL SHUIH]LRQDWL LQ WHUPLQL GL IRURPHWULD SRUWDWD H ULÀQLWXUD /D FXUD GHOOH IHVVXUH H OH FDUDWWHULVWLFKH GHO FDOFHVWUX]]R KDQQR SRUWDWR )$7725, DG LQWURGXUUH VXO PHUFDWR XQ SURGRWWR FRQFRUUHQ]LDOH D OLYHOOR HXURSHR FATTORI s.r.l. 6HGH OHJDOH HG DPPLQLVWUDWLYD 0217,&+,$5, %UHVFLD ‡ 9LD ) &DYDOORWWL 7HO ‡ )D[ ‡ ZZZ JIIDWWRUL LW ‡ LQIR#JIIDWWRUL LW


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A R U B R I C A

A

ATTUALITÀ Vino: allergeni in etichetta In base alle disposizioni del regolamento UE n. 1266/2010 (direttiva 2007/68/CE) i vini prodotti e/o imbottigliati a partire dall’1 luglio 2012 devono riportare in etichetta l’eventuale presenza di allergeni ancora residui nel prodotto. I vini che contengono residui di derivati da latte e/o uova (in quantità superiore a 0,25mg/l) come conseguenza delle operazioni di chiarificazione devono esplicitare sull’etichetta, oltre alla frase "contiene solfiti" anche le altre diciture sui derivati del latte e delle uova come ad esempio: "contiene uovo", "contiene proteine dell’uovo", "contiene lisozima da uovo od ovoalbumina"; "contiene latte", "contiene derivati del latte", "contiene caseina del latte". La normativa è frutto di un lavoro scientifico che ha consentito, in passato, di escludere con certezza l’allergenicità di alcuni distillati realizzati a partire da materie prime allergeniche (come il grano o frutti secchi con guscio). L’Autorità europea

C U R A

D E L L’ A R E A

A M B I E N T E

E

T E R R I T O R I O

per la sicurezza alimentare (Efsa), sulla base della documentazione scientifica e delle ricerche disponibili, non ha potuto, ad oggi, escludere con certezza la presenza nel vino di residui di albumine e caseine in grado di provocare reazioni avverse, pur deboli, in soggetti allergici a latte e uova. La Commissione europea di conseguenza ha adottato un approccio prudenziale e al contempo pragmatico. (R.M.A.) Riso: uso d’emergenza di chlorantraniliprole e triciclazolo La Commissione consultiva dei prodotti fitosanitari, istituita presso il ministero della salute, ha approvato l’uso in deroga per il 2013, ai sensi dell’art. 53 del reg. CE 1107/2009, per due importanti sostanze attive nella coltura del riso: il chlorantraniliprole per la lotta al punteruolo acquatico e il triciclazolo per il brusone del riso. Se il brusone rappresenta la più grave patologia del riso a livello mondiale, il punteruolo acquatico (Lissorhoptrus oryzophilus Kuschel) è un coleot-

tero curculionideo eririnide, originario del continente americano che dal 2004 si è insediato anche in Italia. L'adulto di L. oryzophilus è polifago e si può trovare su riso e su altre monocotiledoni spontanee ed infestanti. Le piante colpite presentano sviluppo ridotto, scarso accestimento e minor peso specifico della granella. A volte sono facilmente sradicate dalla turbolenza dell'acqua. In caso di forti infestazioni la perdita di produzione può raggiungere il 30%. In merito all’uso in deroga concesso per il chlorantraniliprole, peraltro, va rilevato come la decisione

2012/191/UE abbia autorizzato gli stati Membri a prorogare le autorizzazioni provvisorie per i prodotti fitosanitari contenenti tale sostanza attiva fino al 31 maggio 2014. In Europa si coltivano circa 500.000 ettari, con una produzione di circa 3 milioni di tonnellate e l’Italia, con i suoi 260.000 ettari di risaia è il primo produttore dell’UE. L’assenza di questi strumenti di difesa renderebbe di fatto impossibile praticare un’adeguata strategia di lotta contro le infestanti e le malattie fungine del riso. Va considerato anche il fatto che le zone coltivate a riso sono spesGENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |47


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

so tutelate per il loro patrimonio naturalistico e nessun’altra coltura può essere realizzata in tali aree. Inoltre, il riso ha un rilevante impatto sulla qualità delle acque e contribuisce a contrastare la salinizzazione dei terreni ed alla difesa della biodiversità locale. (A. P.)

FITOSANITARI Chiusa la consultazione per il PAN Il 15 gennaio 2013 si è conclusa la fase di consultazione con le parti interessate sulla Bozza di Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), predisposta dai ministeri dell’Ambiente, delle Politiche agricole e dal ministero della Salute). Anche Confagricoltura, dopo un approfondito confronto con il territorio, ha presentato le proprie valutazioni sul PAN. Nel ribadire la condivisione sugli obiettivi strategici del Piano, Confagricoltura sottolinea che occorrono profonde modifiche al documento predisposto dai ministeri per renderlo effettivamente 48 | MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

attuabile, evitando inutili ulteriori vincoli amministrativi ed eccessivi costi che le nuove prescrizioni impongono agli agricoltori. Per tale motivo occorre dare concretezza a quanto indicato dalla direttiva europea: la strategia sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari deve garantire, oltre il minor rischio per la salute umana e per l’ambiente, anche la sostenibilità economica e la qualità delle produzioni. Entrando più nello specifico, in primo luogo, desta preoccupazione il fatto che non ci sia alcun cenno alle risorse finanziarie messe a disposizione. Inoltre, rimangono ancora forti perplessità in particolare sull’impostazione della formazione, sull’organizzazione dei controlli periodici sulle attrezzature per i trattamenti che riguarderanno più di 600.000 macchine, sull’applicazione del Piano nelle aree natura 2000, sull’implementazione della produzione integrata, dove si pongono le basi per l’introduzione di forti limitazioni, dal momento che l’approccio ri-

mane ancora quello di limitare a priori l’uso degli agrofarmaci. Per questi motivi Confagricoltura chiede che: il PAN e i conseguenti atti applicativi fissino adempimenti che siano i più semplici e meno vincolanti ed onerosi possibili per le imprese; l’obbligo di rispetto della direttiva “uso sostenibile” sia stralciato dagli impegni di condizionalità previsti dalla proposta di riforma della Pac; si consideri che l’eventuale fissazione di standard molto elevati, ad esempio per la difesa integrata (obbligatoria a partire dal 1° gennaio 2014), può costituire un ostacolo alle attuali ed alle future misure agroambientali che gli Stati membri (per l’Italia le Regioni) possono programmare nell’ambito del “secondo pilastro” della Pac. Anche in seguito all’attuazione della riforma della PAC, sarà indispensabile utilizzare adeguatamente lo strumento della consulenza aziendale per informare gli agricoltori e collaborare concretamente con essi nella messa a punto delle misure richieste. Un ambito, questo, dove pure le organizzazioni agricole sono pronte a garantire il loro contributo a tutela e nell’interesse delle imprese associate e dove sarà necessaria la collaborazione di chi programmerà le misure di sviluppo rurale a prevedere interventi in tal senso. (A. P.)

RINNOVABILI Coordinamento Free alle forze politiche “Free - Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica”, raccoglie più di venti Associazioni del settore, tra cui Confagricoltura – Agroenergia. Il Coordinamento, nato lo scorso dicembre, ha lo scopo di promuovere lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica nel quadro di un modello economico sostenibile, avviando un’azione sinergica delle Associazioni e degli Enti che ne fanno parte, anche nei confronti di tutte le Istituzioni. Il 17 gennaio ha inviato il position paper alle forze politiche che parteciperanno alle elezioni tenendo conto anche delle osservazioni di Confagricoltura-Agroenergia. Pone alcune domande ai responsabili del settore energetico dei vari partiti anche in merito alla strategia energetica nazionale (SEN) messa a punto dal Governo. Tra i vari argomenti affrontati anche questioni che interessano direttamente il settore agricolo e cioè lo sviluppo delle agroenergie (biomasse, biogas, biometano). Il documento offre degli spunti di riflessione inoltre su ricerca e innovazione, efficienza energetica, certificati bianchi, semplificazione dei


procedimenti autorizzativi e delle procedure di accesso agli incentivi, scambio sul posto, estensione del meccanismo fino a 1 MW, problema del bilanciamento delle produzioni energetiche non programmabili. (A.P.)

OGM Dati EFSA online La critica che maggiormente viene fatta ad EFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) sulla bontà dei suoi pareri scientifici è quella di non essere indipendente. In particolar modo per le decisioni che prende in materia di OGM. L’EFSA ha già attuato diverse misure per assicurare l’indipendenza e la trasparenza delle valutazioni scientifiche quali linee guida sulle procedure di valutazione del rischio, la possibilità data ad osservatori esterni di partecipare alle riunioni dei propri comitati scientifici e dei gruppi di esperti per promuovere una migliore comprensione di come essa conduce il processo di valutazione del rischio. Dato il livello di interesse del pubblico in materia, l’EFSA ha deciso di rendere noti dal 14 gennaio, sul proprio sito web, tutti i dati sul mais geneticamente modificato (GM) NK603. Quindi, qualunque cittadino, o membro di una comunità scientifica, potrà esaminare e utilizzare i dati completi impiegati per la valutazione del rischio (dati che venivano già messi a disposizione dall’Agenzia su richiesta). (L.T.)

bkt-tires.com

La scelta di valore

per i tuoi bisogni crescenti

PNEUMATICI NEUMAT ATICI A AGRICOLTURA GRICOLT LTURA

Molto olto più dii una risposta tecnologica alle a esigenze specifiche moderna: sigenze spec cifiche dell’agricoltura moder na: un n progetto o innovativo che evolve le prestazioni in efficienza operativa, n termini di ef ficienza operati va, sicurezza icurezza e comfort. co omfort. Ill valore de della concentrato ella ricerca BKT è concentra ato in resistente n Agrimax. Nella struttura, più resisten nte per esaltare Nella e le performance a lungo. Ne ella mescola, per ridurre l pe er allungarne ll l vita la i e ridu id rre costi di ese esercizio. battistrada, rcizio. Nel disegno battistra da, sviluppato per p tracciare inediti standard di comfort e gu guidabilità, uidabilità, anche su strada. Pneumatici BKT:: risposte Agricoltura BKT rispo oste innovative, complete nnovative, iin n una gamma tra le più comple ete e competitive e sul mercato.

Visita V isita B BKT KT a all S SIMA IMA - P Parigi arigi

2 24-28 4--28 F Febbraio, ebbraio, S Stand tand 6 6A-113 A-113


A T T U A L I TÀ V I S I O N I D ’ A U T O R E

Bio: ritorno al futuro La ricerca è fondamentale per un settore attento a territorio e biodiversità che guarda avanti di Paolo Parisini

on sono certo il primo ad affermare che in questi momenti di crisi si debba investire ancor più in ricerca in tutti i settori produttivi, e che un settore primario quale l’agricoltu-

N

50| MONDO AGRICOLO|GENNAIO 2013

ra abbia ancor più bisogno di ricerca, anche in funzione dei ritardi accumulati nel recente passato. E’ un piacere vedere come una organizzazione professionale quale Confagricoltura abbia dedicato e stia dedicando molte forze per stimolare a tutti i livelli la ricerca nel settore agricolo. Personalmente conduco nell’ Appennino tosco-emiliano una azienda in cui si pratica agricoltura biologica. Con queste mie righe vorrei sfatare la credenza che vuole che l’agricoltura biologica rappresenti un ritorno al passato basato sull’uso di metodi di coltivazione arcaici e desueti, nella convinzione che solo così si possano rispettare l’ambiente e il territorio. Proprio nel rispetto dell’ambiente, fare agricoltura vuole dire in ogni caso

operare in modo da ottenere, per unità di superficie, la produzione quantitativa e qualitativa migliore. I principi base dell’agricoltura biologica si possono molto sinteticamente riassumere nel divieto più assoluto dell’uso di prodotti chimici a qualunque livello, nella rotazione delle colture e nel massimo rispetto del benessere degli animali allevati; applicare questi principi non vuole dire certo praticare un’agricoltura povera e con basse produzioni, siano esse vegetali o animali, ma riuscire ad operare avendo conoscenze approfondite delle peculiarità del territorio in cui si opera e della biodiversità in senso lato, biodiversità che spesso si è venuta a creare proprio come conseguenza delle diverse peculiarità delle


aree territoriali. Già forse da questa premessa si può facilmente intuire come, al pari dell’agricoltura convenzionale, quella biologica abbia fortissima necessità di ricerca applicata e finalizzata negli innumerevoli settori di ricerca che contraddistinguono i due regni (vegetale e animale). Ad oggi alcune aziende agricole biologiche hanno dovuto studiare e sperimentare, con le loro poche risorse e conoscenze, come indirizzare le produzioni in funzione anche della diversa domanda che il consumatore formula proprio a questi tipi di produzione. La biodiversità, ad esempio, non deve essere vista solo come qualcosa che si deve conservare, ma come una preziosa disponibilità che, se studiata e sperimentata nei diversi territori può dare risultati veramente eccezionali ed inaspettati. L’agricoltura biologica ha poi forte bi-

Fortissima necessità di ricerca applicata e finalizzata sogno di studi per combattere con metodi naturali tutte quelle avversità (malattie, parassiti. Infestanti, etc..) che normalmente vengono debellate con l’uso di prodotti chimici. L’agricoltura biologica trova la sua principale diffusione in zone appenniniche e qualche volta anche marginali; e questo fa si che la conseguente presenza dell’uomo prevenga il dissesto idrogeologico che ritroviamo frequentemente nei terreni abbandonati di collina o di montagna. Ma proprio dovendo operare in terreni difficili sarebbe necessaria una ricerca dedicata a questi territori. La problematica della situazione attuale, che vede aumentare in Italia la domanda di prodotti biologici a fronte di

n

PAOLO PARISINI

Il prof. Paolo Parisini già docente universitario (titolare della cattedra di “Produzioni Animali”), tra l’altro è coautore de "Il Manuale del Biologico" (Edagricole, 2012). Gestisce a Loiano (Bologna) l’azienda biologica “Antigola” che produce legumi (ceci, piselli, lenticchie) e cereali (farro, frumento, orzo, mais, miglio). E’ componente della Federazione Nazionale di Prodotto Agricoltura Biologica di Confagricoltura.

una, seppur piccola, diminuzione dei terreni coltivati con tale metodo, è oggetto di studio, e forse la scarsità di ricerca può esserne una causa.


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

di Elisabetta Tufarelli

IMPORTANTE RIASSETTO ORGANIZZATIVO

Il “laboratorio Umbria”

Assemblea di Confagricoltura Perugia: al tavolo i vertici dell’Organizzazione regionale con il presidente Guidi

L’Umbria si rivela oggi un vero e proprio “laboratorio organizzativo”, che dà un nuovo volto alla Confagricoltura regionale e nazionale. Dopo quelli di Terni e di Orvieto, anche gli agricoltori di Perugia hanno deliberato la costituzione di un’unica organizzazione in Umbria. Lo hanno deciso in un’assemblea straordinaria a cui è intervenuto anche il presidente nazionale Mario Guidi. «L’esperienza che state realizzando è la concretizzazione di una scelta fatta a livello nazionale da Confagricoltura - ha detto -. È stato realizzato un modello che auspichiamo si possa replicare anche in altre realtà». «Molteplici sono stati i motivi che ci hanno incoraggiato su questa strada di aggregazione – ha sottolineato Marco Caprai presidente di Confagricoltura Perugia – quello della razionalizzazione del sistema Confagricoltura in Umbria, sollecitato come metodo a livello nazionale, ma anche quello di anticipare le scelte di riordino amministrativo, che ineludibilmente il governo e le amministrazioni regionali saranno portate a fare. Non potevamo 52| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

chiedere alla politica quanto non avevamo fatto in casa nostra; con la riorganizzazione che ci stiamo dando vogliamo dire alla politica che deve cambiare, che il Paese non può più permettersi di allungare ulteriormente i tempi delle scelte». Sulla stessa lunghezza d’onda i

n

presidenti dell’Organizzazione regionale Fabio Rossi, di Terni Rufo Ruffo, di Ovieto Roberto Poggioni. Confagricoltura in Umbria ha voluto dare l’esempio, con lo scopo di rafforzare la rappresentanza e la presenza sul territorio regionale: rappresentanza sindacale, crescita e qualificazione dei servizi alle imprese (servizi tradizionali ma anche innovativi). L’assemblea è stata inoltre l’occasione per un approfondimento sulle principali problematiche dell’economia agricola, sia a livello nazionale, sia regionale. È emersa da parte di tutti la necessità di riportare l’agricoltura e l’agroalimentare al centro delle politiche economiche del Paese e della regione.

ORVIETO SAGGIO STORICO

Si intitola “L’Unione Agricoltori di Orvieto dentro la storia” il libro pubblicato dall’Organizzazione orvietana e curato da Franco e Francesca Pietrantozzi. In circa 200 pagine si focalizza l’attenzione sulla nascita dell’Associazione (avvenuta il 25 ottobre 1944) e sui primi quindici anni di attività nel dopoguerra. Anni difficilissimi - in cui l’Associazione è stata una presenza indispensabile - che gli autori hanno ricostruito accuratamente attraverso i verbali dell’epoca del Consiglio Direttivo della Confagricoltura orvietana. Il libro vuole testimoniare come l’Unione Agricoltori, da sempre, sia stata strettamente collegata all’economia locale, al territorio di appartenenza, alla comunità, alla città. Annota il presidente Roberto Poggioni: «Scorrendo i verbali si entra davvero “dentro la storia” dell’Associazione e degli agricoltori di Orvieto. Il testo pone in risalto come l’attaccamento ed il radicamento nel territorio siano un tratto incancellabile della nostra storia, anche se abbiamo imboccato la strada dell’efficienza e non del campanilismo».


NICOLA CILENTO E L’AGRUMICOLTURA IN CALABRIA

FOGGIA, AIUTI PER LA SICCITÀ

«L’arancia alla ricerca di riscossa»

“Gli agricoltori devono imparare a fare gli imprenditori per continuare a vivere con il lavoro dei campi, e soprattutto capire che il vicino può essere un alleato e non un rivale. La sfida è più culturale che agronomica”. Lo ha detto Nicola Cilento, componente della giunta nazionale di Confagricoltura, valutando la situazione dell’agrumicoltura calabrese. “Quest’anno – afferma Cilento la produzione di agrumi in Calabria si stima in circa 2,5 milioni di quintali di clementine e circa 1 milione di quintali di arance navelina, di cui il 70% prodotto nella Piana di Sibari, a cui va aggiunto circa 1 milione di altre arance tipo biondo, coltivate soprattutto nella piana di Gioia Tauro. I prezzi si aggirano su 0,25/0,30 €/Kg per le clementine e 0,15/0,20 €/Kg per le arance naveline. Insoddisfacenti rispetto a 20 anni fa, quando le clementine si vendevano a 0,40/0,50 €/Kg ed i costi di produzione erano la metà degli attuali. Ma allora sul mercato c’erano solo le nostre, ora arrivano un po’ da tutto il Mediterraneo, Spagna in testa, che produce dieci volte l’Italia e ha saputo conquistare il primato in Europa con prezzi più vantaggiosi, organizzando meglio la filiera e investendo su varietà precoci e tardive per allungare la campagna di commercializzazione”. La perdita di competitività dei nostri prodotti sul mercato ha molte cause, ma l’aggregazione del prodotto è la

‘conditio sine qua non’ per provare a vincere la sfida del mercato. “In Calabria solo il 15/20 % della produzione – mette in evidenza - è aggregata in cooperative; il resto è ancora alla mercé di commercianti locali che, oltretutto, rischiano anche loro di restare schiacciati dall’incapacità di innovarsi e di fare rete nel sistema globale. Occorre anche fare i conti con il cambiamento climatico che, come nell’annata in corso, sta sconvolgendo stagioni e processi produttivi, mettendo in serio pericolo le produzioni mediterranee”. Fa ben sperare il fatto che il settore agricolo è parte determinante della cosiddetta ‘economia reale’. Dobbiamo prendere atto – osserva che non viene riconosciuta al settore alcuna centralità nell’agenda politica del governo nazionale o regionale: quest’ultimo riesce a stento a consentire che siano utilizzati dalle imprese i fondi comunitari destinati all’agricoltura”. Quali le prospettive? Gli imprenditori agricoli, per Cilento, dovrebbero comprendere che non basta più produrre eccellenze, ma che bisogna anche imparare a vendere, mettendo da parte l’individualismo. “Solo concentrando prodotto ed energie, guardando al mercato, occupando spazi nella filiera agroalimentare ed interpretando le dinamiche di un mondo che cambia – conclude il Componente di Giunta -, si potrà vincere la sfida che ci attende». Serve anche stimolare il sistema del credito a dare fiducia al settore, sensibilizzare il mondo della distribuzione e dei consumatori sul fatto che mangiare italiano fa bene alla salute e conviene al sistema Paese, riconoscendo il ruolo che gli agricoltori svolgono quotidianamente.

Il ministro Catania ha firmato il decreto per l'erogazione di aiuti, con il Fondo di solidarietà nazionale, per i terreni in Capitanata colpiti dalla siccità dell'estate 2012. Confagricoltura Foggia plaude alla decisione e ricorda di aver subito evidenziato alle autorità competenti la gravità dell’evento calamitoso. L’organizzazione si augura che al più presto vengano attuati tutti i provvedimenti per favorire la crescita economica.

MODENA, DANNI BUROCRATICI

Dopo avere ripetutamente richiesto all'Inps il rinvio del pagamento dei contributi per le imprese colpite dal sisma, è arrivato uno slittamento di soli tre giorni. Il giorno dopo, quando molte aziende avevano già pagato, una raccomandata concedeva 30 giorni di proroga. «E’ questa un’ulteriore conferma dei danni della burocrazia», dice il presidente di Confagricoltura Modena, Eugenia Bergamaschi. GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO |53


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO CHIETI ELETTO LOVATO

DIBATTITO DELL’UNIONE AGRICOLTORI DI BRESCIA

Mannheimer in videoconferenza: “Gli Ogm non fanno più paura”

Numerosi gli ospiti intervenuti all’assemblea per la nomina del Consiglio Direttivo di Chieti, tra cui l'assessore all'Agricoltura Mauro Febbo ed il presidente della commissione Agricoltura della Regione Antonio Prospero. Nominato presidente Mauro Lovato, titolare di una azienda viticola ed agrituristica. Nel suo mandato lo affiancano i vicepresidenti Angelica Bianco, Nicolino D'Onofrio e Diodato Menè.

MANTOVA INCONTRO DOP

L’ appuntamento annuale dei produttori di Confagricoltura Mantova, con i presidenti dei consorzi di tutela di Parmigiano Reggiano e Grana Padano, è l’occasione per fare il punto sulla situazione di mercato, sul pacchetto latte e sulle iniziative in programma. «Se siamo qui – ha detto il presidente dell’Organizzazione Matteo Lasagna – è perché Mantova rappresenta entrambe le eccellenze con 1.100 allevamenti di vacche da latte». 54| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

Renato Mannheimer

In occasione di «Brixia Expo», Confagricoltura di Brescia rilancia il dibattito sugli Organismi geneticamente modificati (Ogm). Nonostante la chiusura ancora totale delle istituzioni, sul tema si sono espressi a favore personalità di grande spessore scientifico come Silvio Garattini, Umberto Veronesi, Renato Dulbecco, Carlo Rubbia, Margherita Hack e il premio Nobel, recentemente scomparsa, Rita Levi Montalcini. Un’indagine Ispo, presentata in videoconferenza da Renato Mannheimer, dimostra che, in Italia, c’è il segnale di un nuovo atteggiamento nei confronti di questo tema: il 52% dei consumatori si dice interessato ad acquistare materie prime provenienti da Ogm,anche se c’è ancora poca conoscenza sulla normativa italiana. Circa la metà degli italiani conosce con precisione il significato della sigla Ogm, ma ben il 42% degli intervistati ritiene, erroneamente, che, nel nostro Paese, sia possibile coltivarli. I dati diffusi dall’Unione agricoltori di Brescia parlano di una perdita di reddito del comparto agricolo, per il mancato utilizzo di Ogm, stimabile in 500 milioni di euro l’anno che, moltiplicati per i 15 anni di divieto, sono 7,5 miliardi di euro. Secondo il presidente dell'Upa,

Francesco Martinoni, le innovazioni genetiche consentirebbero di ridurre i costi, incrementare la produzione e la qualità dei prodotti, con ricadute positive sul piano ambientale. Il presidente degli imprenditori agricoli bresciani intravede i segnali di un nuovo atteggiamento in materia, cui fa da contraltare la chiusura ancora totale delle istituzioni. «Mentre 1'81% della soia e il 30% del mais prodotti nel mondo sono Ogm, in Italia siamo ancora al punto di partenza - ha detto Francesco Martinoni -. Purtroppo non c'è il coraggio di fare scelte precise, domina la demagogia. Basta ricordare che da noi ne è permesso l'utilizzo per l'alimentazione, sia umana che animale, mentre si continua a vietarne la coltivazione: non sono stati provati rischi per la salute e per l'ambiente». I vantaggi di un'intelligente applicazione della genomica in agricoltura sono stati rimarcati dal professor Antonio Michele Stanca, ricercatore e leader di Unasa, l'Unione delle Accademie per le Scienze agrarie. “Lo studio della struttura dei genomi vegetali è stato capace di mettere in moto – ha spiegato – un processo di ricerca inarrestabile per l’aumento delle produzioni agricole e per il loro miglioramento qualitativo”.


GUIDI ALL’INCONTRO DI CONFAGRI VENETO E VERONA

Aflatossine,emergenza di “serie A” «Il caldo della scorsa estate, associato alle piogge successive, ha favorito lo sviluppo nel mais delle muffe che producono aflatossine. Un danno enorme per i produttori, che attendono da troppo tempo le soluzioni al problema». Lo ha detto il presidente Guidi, intervenendo a Cerea all’incontro organizzato da Confagricoltura Veneto e Verona dedicato a questo argomento. Un incontro davvero partecipato con la necessità di individuare una sala più capiente data l’affluenza (anche di non soci). Segno che il tema è scottante e che le attese sono tante. «Una raccomandazione è d’obbligo - ha aggiunto Guidi -. Non c’è nessun pericolo per la salute di persone e bestiame. Il mais contaminato è stato stoccato e non immesso al consumo. Ma i produttori devono avere risposte chiare. Se il mais

non può essere venduto, bisogna dir loro cosa farne. Solo pochi giorni fa il ministero della Salute ha emanato le procedure operative per la prevenzione e la gestione dell’emergenza ma, purtroppo, dobbiamo constatare che non sono stati risolti i problemi per quanto riguarda la gestione del mais stoccato, mentre risultano particolarmente onerose le disposizioni sull’autocontrollo della produzione di latte». «Gli agricoltori – ha osservato il presidente di Confagricoltura - sono stanchi di essere considerati sempre e comunque figli di un dio minore. Per carità, è indispensabile garantire i consumatori e

la salute con controlli sul latte e nelle stalle. Però non ci si può limitare solo a compiti ispettivi. Va messa in atto una serie di provvedimenti che permettano ai produttori di attrezzarsi per affrontare l’emergenza; come si è fatto negli Stati Uniti dove, ad esempio, sono state ricalibrate le soglie in funzione del tipo di allevamento, laddove le normali procedure di detossificazione non siano sufficienti, in alternativa alla distruzione del mais o al suo utilizzo per la produzione di biogas». «I maiscoltori sono giustamente esasperati – ha concluso Guidi -. Non è possibile che le emergenze che li riguardano siano sempre e solo di serie B».


OVER 60

di Elisabetta Tufarelli

Solidarietà inter-generazionale Quattrocento pensionati piemontesi hanno partecipato all’incontro regionale degli ‘over 60’ di Confagricoltura, che si è tenuto presso il ristorante “Cascina Speranza” di Riva presso Chieri, organizzato dal Sindacato provinciale pensionati di Torino. E’stata confermata, anche quest’anno, la grande attenzione degli agricoltori con i capelli bianchi per la nostra Organizzazione. La riunione è stata preceduta dalla Santa Messa celebrata ai Becchi di Castelnuovo Don Bosco; poi al Ristorante Cascina Speranza di Riva presso Chieri il saluto delle autorità e il pranzo degli auguri di Natale. I numerosi partecipanti sono stati accolti dal presidente provinciale del Sindacato Pensionati Guido Detragiache, dal vicepresidente Upa Torino Ernesto Balma e dal direttore di Confagricoltura Torino Ercole Zuccaro, che hanno voluto testimoniare l’importanza dell’occasione che permette di condividere le linee di

Angelo Santori vicepresidente nazionale del Sindacato Pensionati

Confagricoltura all’interno del Sindacato Pensionati e, al tempo stesso, di approfondire le tematiche che interessano da vicino i pensionati e tutti coloro che vivono di agricoltura. Il vicepresidente vicario e segretario nazionale del Sindacato, onorevole Angelo Santori,

IN TUTTO IL MONDO due persone al secondo festeggiano 60 anni e una persona su nove è over 60. In dieci anni gli anziani raddoppieranno e saranno uno su cinque entro il 2050 e ci saranno più anziani che ragazzi sotto i 15 anni. Già nel 2000 gli anziani erano più dei bambini con meno di 5 anni, ma nel 2050 saranno due miliardi, pari al 22% della popolazione. E nel 2050 per la prima volta ci saranno più persone anziane che ragazzi sotto i 15 anni. Sono alcuni dei dati di un Rapporto dell’Unpfa, il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione, sull’invecchiamento nel XXI secolo, realizzato insieme a HelpAge International e presentato a Roma, presso la Comunità di Sant’Egidio. Il rapporto invita i governi a non ignorare il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e le sfide che esso comporta, perché questo cambiamento demografico offre opportunità che sono ampie, come il contributo che può offrire alla società una popolazione anziana socialmente e economicamente attiva, in buone condizioni economiche e di salute. Aumenta anche l’aspettativa di vita: tra il 2010 e il 2015 è di 78 anni nei Paesi sviluppati e di 68 in quelli in via di sviluppo, ma i bambini nati tra il 2045 e il 2050 avranno un’ aspettativa di vita di 83 anni nei Paesi sviluppati e di 74 in quelli in via di sviluppo. Attualmente, solo il Giappone ha una popolazione anziana superiore al 30% del totale, ma entro il 2050, ben 64 Paesi raggiungeranno queste percentuali. 56| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

si è soffermato sulle più importanti questioni economiche e sindacali sul tappeto e, in particolare, sulla previdenza e sull’assistenza socio-sanitaria. “In Italia, con la crisi si sono ulteriormente aggravate le difficoltà dei sistemi pensionistici e di welfare - ha detto – e c’è stata una diminuzione del 30% del potere d’acquisto delle pensioni, con la conseguente erosione dei redditi”. Santori ha anche sottolineato l’importanza del Sindacato pensionati, che difende gli interessi materiali e morali degli associati attraverso iniziative di studio, documentazione, contrattazione e organizzazione, allo scopo di ottenere il pieno riconoscimento dei diritti dei pensionati: “Nell’Anno europeo della solidarietà tra le generazioni gli ‘over 65’ e i più anziani esposti a maggiore rischio di malattia - ha detto devono essere messi in condizione di sostenere le spese per mantenere un buono stato di salute e continuare a condurre una vita dignitosa, evitando di essere penalizzarti dopo una vita dedicata al lavoro. Il nostro sindacato si fa portavoce di queste istanze e si conferma una componente dinamica e innovativa nell’ambito dell’Organizzazione centrale e territoriale, una componente importante che, solo in Piemonte raccoglie 12.200 aderenti e 160.000 a livello nazionale”. Il presidente di Enapa, il patronato di Confagricoltura, Roberto Poggioni, ha messo in evidenza le giuste rivendicazioni degli anziani: “I pensionati dell’agricoltura hanno gli stessi problemi di quelli degli altri settori, aggravati dal fatto di poter contare su assegni mensili notevolmente ridotti, tanto più se rapportati all’attuale costo della vita. Serve attenzione: chi ha dedicato una vita al lavoro non può essere penalizzato”.


Tutto pronto per il “Soggiorno Pensionati” Al via la 34° edizione del Soggiorno pensionati di Confagricoltura che, quest’anno, si terrà all’Hotel Commodore di Montegrotto Terme, in due tranche: 15-23 febbraio e 26 febbraio-6marzo. L’iniziativa, che si svolge fin dal 1978, è particolarmente apprezzata dagli associati che intervengono numerosi: nel 2013 si arriverà al migliaio di presenti. «Il Soggiorno è un’occasione di incontro e di dialogo in compagnia degli amici agricoltori provenienti da tutta Italia, ma è anche un modo per approfondire temi economici, agricoli e pensionistici delle associazioni sindacali ed il rapporto con le Istituzioni”. Lo sottolinea Angelo Santori, vicepresidente vicario e segretario nazionale del Sindacato, che aggiunge:”Nella società attuale, è necessario imparare a valorizzare gli anziani,

una risorsa importante. Se con l’età si appare più fragili, è pur vero che, al contrario, si è più forti di una lunga esperienza che può essere trasmessa arricchendo la comunità sociale”. Per il soggiorno pensionati tutto viene curato minuziosamente, a partire dalla scelta dell’hotel Commodore, situato in una verde cornice ai piedi dei Colli Euganei e con un’ubicazione strategica per visitare gli splendidi dintorni. La struttura dispone anche di piscine con idromassaggi, un moderno Centro Benessere "Spa Commodore", una moderna Beauty Farm, un'attrezzata zona fitness, ampi giardini e spazi verdi. Per ogni turno del soggiorno saranno effettuate delle escursioni

con bus gran turismo e guide turistiche. C’è anche la possibilità di partecipare alle numerose escursioni organizzate a Ferrara, Mantova, Verona, Venezia e Padova con la visita a Palazzo Ducale. Inoltre, in hotel, sono previste serate danzanti accompagnate da orchestra e cantanti, animazione e premi per i vincitori delle gare: ballo, briscola e canora.


CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

Politica al femminile

Nonostante le forti difficoltà delle donne ad accedere al mercato del lavoro e malgrado gli effetti della crisi economica, l’Italia ha il primato in Europa per numero di imprenditrici e di lavoratrici autonome e resta praticamente in pari (-0,04%) il saldo tra aperture e chiusure di imprese “rosa” (-0,67% quello degli uomini). Questa leadership europea viene confermata anche dal peso che l’imprenditoria femminile ha sul totale delle donne occupate: in Italia questa quota è del 16,2%, di gran lunga superiore al 10,2% della media dell’area euro. La tenacia nelle avversità è una caratteristica delle donne e le imprenditrici italiane, alle prese con una crisi che non sembra attenuarsi, ne sono una ulteriore riprova. L'Osservatorio dell'imprenditoria femminile di Unioncamere segnala una sostanziale tenuta nella dinamica

anagrafica delle imprese a guida femminile: tra settembre 2011 e settembre 2012 – periodo durante il quale il numero delle imprese italiane si è complessivamente ridotto di 29.911 imprese – il numero delle imprese “rosa” ha fatto registrare una lievissima riduzione (593 unità in meno), attestandosi al valore di 1.435.123 (pari al 23,5% di tutte le imprese italiane). In questo quadro - complessivamente caratterizzato quindi da una sostanziale stabilità dell’imprenditoria femminile va segnalata la vitalità di alcune regioni, dove il confronto nei dodici mesi presi in esame evidenzia una crescita apprezzabile in termini assoluti delle imprese in rosa: segnatamente il Lazio (+1.149), la Sicilia (+873), la Toscana (+512) e la Lombardia (+342). Sono le forme giuridiche collettive quelle che contribuiscono maggiormente alla tenuta, laddove le imprese individuali – le più semplici e più numerose in assoluto – mostrano un lieve cedimento (3.697 unità, pari ad una riduzione dello 0,43% nel periodo considerato). In particolare, le Società di capitale (+5.394 il saldo dei dodici mesi, pari ad una crescita del 2,56%) si confermano lo strumento più attrattivo per le donne che scelgono di fare impresa.

L’INIZIATIVA è di “GIO” (Osservatorio interuniversitario di studi di Genere, Parità, Pari Opportunità costituito fra le Università di Roma La Sapienza, Roma Tre e Tor Vergata) e l’obiettivo è di far emergere le donne meritevoli e le loro competenze, attraverso l’autocandidatura a ricoprire incarichi e posizioni in via di rinnovo oppure vacanti, a seguito delle naturali scadenze. Raccogliendo e rilanciando quanto previsto dalla legge Golfo-Mosca numero 120/2011 detta anche sulle ‘Quote Rosa’, e cioè che gli organi sociali delle società quotate dovranno essere rinnovati riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri alle donne, GIO intende supportare l’obiettivo della legge. L’Osservatorio, ha l’obbiettivo principale di proseguire un confronto a più voci all’interno degli Atenei romani in relazione agli studi e alle ricerche sulle problematiche di genere, su parità e pari opportunità, pensiero femminile e storia delle donne, presenza e rappresentanza femminile nella società al fine di arricchire il dibattito in corso, favorire la conoscenza dei risultati raggiunti, contribuire ad una maggiore diffusione e comunicazione delle iniziative intraprese nei diversi contesti universitari e istituzionali, anche attraverso la promozione di incontri, seminari e convegni a livello nazionale, europeo e internazionale. (info www.genderunivobs.it/) 58| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013

L’IMPRESA-DONNA È ANTICRISI

Marina Di Muzio

Noi donne di Confagricoltura vogliamo credere in un 2013 migliore. Bisogna puntare forte i piedi per terra e chi, meglio di noi può farlo? Il nostro settore ‘tiene’ dal punto di vista occupazionale e ha grandi potenzialità di sviluppo. Sul fronte ‘di genere’, le premesse, almeno dal punto di vista della presenza femminile nelle liste delle candidature alle prossime elezioni sono buone: il PD punta a farne arrivare in Parlamento il 40% e gli altri schieramenti non sono da meno. Dopo quello della politica o, magari, contemporaneamente serve l’impegno dell’economia. L’imprenditoria femminile pur in sofferenza, reagisce alla crisi meglio, ma secondo una ricerca sulla condizione economica delle donne in Italia, nel 2012 permanevano tutte le discriminazioni strutturali che condizionano la vita femminile. A partire dall’accesso al credito e al lavoro. Confagricoltura Donna s’impegnerà anche su questi temi.


Cultirapid NG Compact

All’interno della panoramica di macchine operatrici disponibili per la semplificazione della lavorazione del terreno, le attrezzature combinate rivestono un ruolo molto interessante. La combinazione di diversi utensili di lavorazione, permette non solo di integrare diversi effetti di disturbo a carico del profilo del terreno lavorato, ma offre al contempo una maggior versatilità della macchina, il cui utilizzo può essere adattato alle diverse condizioni aziendali. Questo è il nuovo scenario ma/ag.

Il top della minima lavorazione frutto di oltre 35 anni di esperienza nelle lavorazioni alternative 26011 Casalbuttano (Cremona) - ITALIA www.ma-ag.com - info@ma-ag.com Sede legale e produttiva: Via Giovanni Paolo II, 12 Tel. +39 0374 363119 - Fax +39 0374 360406 Sede amministrativa: Via Bergamo, 7/b Tel. +39 0374 362680 - Fax +39 0374 362280




VINO di Barbara Mengozzi

NUSSBAUMER

“1500”

Gewürztraminer a “5 stelle”

Immersione totale di benessere

62 | MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013

una sontuosa gamma di vini dell’Alto Adige di alta identità e costante livello qualitativo, connotati da eleganza e belle sinfonie olfattive, celebrati e premiati in tutto il mondo. Ed una autentica esplosione di profumi suadenti e di sensazioni al palato si sprigiona dal vino clou di Cantina Tramin, il Nussbaumer – unanimemente annoverato tra i migliori Gewürztraminer d’Italia – frutto di una rigorosa selezione delle uve provenienti dall’omonimo maso, uno dei più antichi di Termeno: vigne preziose a circa 400 metri di altezza, ventilate dalle brezze del Lago di Garda, soggette a forti escursioni termiche e impiantate su terreni calcarei e porfirei, così da regalare al vino ricchezza di aromi, spessore, sapidità. Dopo le esperte cure in vigna e la raccolta dei grappoli in piccoli recipienti, in cantina vige il diktat dell’assenza di forzature e dello scrupolo nel preservare in ogni fase l’inconfondibile bagaglio del vitigno Gewürztraminer (vedi il nuovo centro di torchiatura che sfrutta la forza di gravità per rispettare appieno la materia prima). Corposo e godibilissimo, il Nussbaumer, dal colore giallo-paglierino intenso, seduce il naso con i classici sentori di rosa canina ai quali si mescolano note di garofani, frutti tropicali maturi, cannella. In bocca è pieno e morbido, sintesi perfetta di calore fruttato e nerbo acido. Ottimo con crostacei, paté di fois gras, formaggi stagionati, sorprendente con la cucina asiatica, splendido come vino da meditazione.

Abbandonarsi al piacere della tavola respirando nel silenzio l’aria tersa delle cime innevate e il profumo dei larici, con vista a perdita d’occhio sullo spettacolo delle Dolomiti. Non è un sogno. Basta arrivare a pochi chilometri da Bolzano, in quel di Lana, e in una manciata di minuti raggiungere a 1.500 metri di altezza, rigorosamente solo con la funivia, il lussuoso Vigilius Mountain Resort, realizzato su progetto dell’architetto Matteo Thun (lo stesso che ha firmato le bellissime terme della vicina Merano) con materiali locali e sostenibili, come il legno e l’argilla, e secondo principi assolutamente ecologici, coniugando semplicità, design e comfort. Un fantastico hotel a 5 stelle che offre un centro benessere e tante proposte gourmet nella tradizionale “Stube Ida” dedicata alle specialità altoatesine e, soprattutto, nel più internazionale “1500”, ristorante di alta classe premiato per il migliore ambiente nell’edizione 2012 della guida Gault Millau Südtirol, la “bibbia” gastronomica austriaca. Un ristorante che spicca per location,

La scenografica sede della Cantina Tramin dell’architetto Werner Tscholl

©Florian Andergassen

Bianco aromatico per eccellenza e impareggiabile protagonista dell’“happy hour” nei winebar, il profumato Gewürztraminer si sta conquistando in Italia e all’estero platee sempre più vaste di appassionati e neofiti. È un suo estimatore anche uno chef di fama internazionale come Heinz Beck, decorato con tre stelle Michelin, che lo definisce vino a tutto pasto dal gusto delizioso. Vellutato e inebriante per le sue tipiche note di petali di rosa e speziate, questo capolavoro dell’enologia altoatesina trova culla e roccaforte nelle nobili vigne collinari intorno a Termeno (in tedesco Tramin), straordinario mosaico di suoli e microclimi dove tra sole e frescura, con il favore della mineralità del terreno, tutto concorre al raggiungimento dei massimi risultati. Ai doni elargiti dalla natura si aggiunge il valore della mano sapiente del produttore, come nel caso della Cantina Tramin, fondata nel 1898, attualmente formata da 290 viticoltori che insieme possiedono 245 ettari di vigneti e dal 2010 dotata di scenografica sede, progettata dall’architetto Werner Tscholl, a dominare il suggestivo profilo vitato di Termeno. Grande tradizione, dunque, coniugata alla vivace carica innovativa e alla tensione alla qualità assoluta che negli ultimi decenni pervadono l’azienda, grazie alle scelte di Willi Stürz, il valente enologo e direttore tecnico di Cantina Tramin, determinato ad esprimere al meglio le virtù del terroir dosando attentamente rispetto per la terra e tecnologia. Di qui la crescita esponenziale della cantina, ormai sinonimo di


eleganza essenziale, servizio, ricca cantina e, principalmente, per uno chef del calibro di Mauro Buffo: passione, tecnica al servizio del gusto, solida esperienza acquisita in luoghi cult della ristorazione (da Gualtiero Marchesi al mitico El Bulli in Costa Brava, dal padovano tre stelle Michelin Le Calandre fino a Manhattan). Così, in raro equilibrio tra invenzione e misura, tradizione e fantasia, ma sempre nel pieno rispetto delle materie prime, Mauro delizia gli ospiti del 1500 con la sua cucina giocata sulla leggerezza e sulla profondità dei sapori, dai grandi classici ai piatti più creativi. Vedi, per dirne alcuni, la tartara di Grigia Alpina con verdure dell’orto, salsa bernese ed emulsione al curry, i tortellacci di grano saraceno con ricotta affumicata e albicocche, la lombatina di cervo con purea di scorzanera, insalatina, marmellata di mirtilli e rafano, la guancia di

Virgilus Mountain Resort a 1500 metri, si raggiunge solo con la funivia

maialino da latte con quinoa e taccole, raviolo di pancetta e fagioli. In abbinamento con il seducente Gewürztraminer Nussbaumer lo Chef suggerisce un dessert “da favola”.

Cremoso alle nocciole con pan di spagna aereo al lebchuken, sorbetto alle pere e grappa e toffee salato, nocciole sabbiate e yogurt naturale


AGRITURISMO di Giorgio Lo Surdo

RIFLESSIONI SULLA SITUAZIONE ATTUALE DELL’AGRITURISMO

Capire la crisi per migliorare il futuro impresa, anche associandosi con altre, può fare “qualcosa” per migliorare la qualità della propria offerta e della propria visibilità sul mercato attraverso internet. D’altra parte le risposte governative (se mai arriveranno!), soprattutto in questo momento di grave difficoltà finanziaria, non possono certamente fare miracoli. Da questo deriva un’altra stortura: l’idea astratta che l’impresa è “buona e brava” in quanto tale, perché produce e dà lavoro. Non è esattamente così e gli stessi imprenditori se ne rendono conto. Soprattutto per quanto riguarda la promozione, ci sono imprese virtuose e altre pigre, alcune ben organizzate e altre no, imprenditori che all’agriturismo si dedicano con forte impegno, oppure che lo praticano “distrattamente” come attività “a tempo perso”. Il censimento dell’agricoltura, ad esempio, ha evidenziato che le imprese agricole hanno un tasso di

informatizzazione del 3,3%: in particolare per l’agriturismo, che si vende soprattutto tramite internet. Questo dato richiede attenta riflessione. E chi dice che va tutto bene, ha la grave responsabilità di trascurare questo problema, che ormai va ben oltre le diatribe nazionali per proiettarsi sulla concorrenza internazionale, che delle nostre alchimie comunicazionali interne poco si occupa. L’agriturismo ha straordinarie opportunità per far prevalere i propri “contenuti” sulle penalizzazioni che arrivano dalla crisi. Ma questi contenuti hanno bisogno di una comunicazione più efficace, più diffusa, più ricca di stimoli emozionali. Il turismo va sostenuto con messaggi che suscitino nei possibili ospiti fantasia, liberazione dagli affanni quotidiani, benessere. Questo, soprattutto l’agriturismo, deve imparare a comunicarlo meglio, anche perché l’offerta continua a crescere, mentre la domanda (soprattutto interna) tende a contrarsi.

Le valutazioni sull’andamento dell’agriturismo nel 2012 hanno messo in evidenza tutte le fragilità e le storture del modo di “pensare”, da parte di alcuni “addetti ai lavori”, la crisi economico-finanziaria in atto, e quindi di affrontarla. La prima stortura sta nel non dare alle imprese consapevolezza della situazione: alcuni tendono a minimizzarla, addirittura a capovolgerla, annunciando, con fantasiosi comunicati stampa, crescite inesistenti, come se la crisi fosse “colpa” dell’agriturismo e non fosse il caso di ammetterlo. La crisi non è dell’agriturismo, è generale. E non c’è nulla da ammettere. Occorre, piuttosto, guardare con attenzione ai fenomeni che ha innescato, unica soluzione per “Le prossime elezioni - ha dichiarato Vittoria trovare vie di uscita settoriali, che Brancaccio, presidente di Agriturist - saranno pure sono possibili, e suggerirle cruciali per la ripresa del turismo: ai programmi alle imprese, che avvertono la dei partiti chiediamo impegni precisi. La crisi in prima persona e hanno responsabilità del settore va affidata a persone di bisogno di porvi rimedio. provata esperienza, nel quadro di un ripristinato La seconda stortura sta ministero del Turismo e di un coordinamento forte nell’immaginare che le soluzioni fra Stato e Regioni. L’Italia ha le carte in regola per alla crisi debba trovarle solo, o recuperare il 20% di domanda turistica soprat-tutto, il governo. Non vi è internazionale perduto negli ultimi dieci anni, ma non sono più consentite dubbio sul fatto che il turismo improvvisazioni, incarichi clientelari e rivendicazioni localistiche. L’agricoltura, italiano è da sempre orfano di ben oltre l’agriturismo, può dare un contributo importante alla conservazione politiche organiche di sostegno, dei paesaggi e alla qualità dell’offerta enogastronomica”. che vanno dunque sollecitate con forza. Ma è certo che ogni

Brancaccio: «Decisive le prossime elezioni»

64| MONDO AGRICOLO |GENNAIO 2013


BUONO A SAPERSI...

IL MARKETING PER IL TURISMO RURALE

Comunicare la vacanza è un investimento sistemi di “vendita” del turismo sono di fronte ad una vera e propria rivoluzione, legata soprattutto alla diffusione di internet. Gli operatori devono adeguarsi al nuovo, aggiornarsi, individuare nuove strategie di comunicazione. Il volume “Il marketing delle nuove vacanze” (Agra Editrice, ottobre 2012, 116 pp, 18 euro) di Giorgio Lo Surdo spiega efficacemente le principali novità e dà suggerimenti per mettere in condizione chi gestisce un’azienda turistico-ricettiva di migliorare la propria strategia promozionale. Lo Surdo, che si occupa da 35 anni di turismo rurale ed è direttore nazionale di Agriturist, ha una solida esperienza di studio, assistenza e formazione professionale in materia. Il libro nasce da una serie di appunti scaturiti da tanti incontri con operatori dell’ospitalità, attivi soprattutto in località rurali. Esamina il mercato delle vacanze e le principali motivazioni “tematiche” del turismo (culturale, ecologico, enogastronomico, escursionistico,

I

Il giro delle Marche in 8 giorni Due viandanti alla scoperta della loro regione, raccontano le loro esperienze “avventurose”. Nasce così il libro di Paolo Merlini e Maurizio Silvestri “Un altro viaggio nelle Marche” (Èxòrma, 2012, pp. 160, 13,50 euro). Un libro di “antiviaggio” con le foto d’autore di Mario Dondero - in luoghi volutamente inusuali e lontani dal turismo di massa, raggiunti senz’auto, con i mezzi alternativi della “bassa velocità”, cioè i regionali lenti come bradipi, le corriere, i minibus di montagna. Si scoprono così odori e sapori, i frutti della terra, i cibi del buon ristoro… G. M.

sportivo, economico, di relax, religioso, archeologico, dell’arte minore, ecc.); focalizza l’attenzione soprattutto sul cosiddetto “turismo minore”, sulle “nuove vacanze” , quelle distanti dalle mete culturali e balneari più famose e consolidate, ma che valorizzano le tante risorse territoriali spesso trascurate.

Un’utile guida per migliorare la strategia di promozione anche in aree meno note Ragiona quindi sulle caratteristiche e sul buon uso dei diversi mezzi di comunicazione che un operatore turistico ha a disposizione per farsi conoscere; in primis il sito web, ma anche i social network, i social shopping, le guide cartacee, i cofanetti-regalo, le fiere e borse turistiche, ecc. La comunicazione spesso viene trascurata dagli operatori, per mancanza di tempo o magari di risorse finanziarie. Niente di più sbagliato, avverte l’autore. «Il tempo per una buona promozione va trovato; su di essa si deve investire, perché altrimenti tutto l’impegno ed il denaro che si è speso per organizzare l’accoglienza rischia di finire con le spalle al muro: sempre più economie, sempre meno ospiti e infine la rinuncia a proseguire». Il business del turismo tiene, nonostante tutto. «L’Italia, in particolare quella del turismo “minore”, ha – annota Lo Surdo risorse per attrarre nuovi visitatori, che deve meglio far conoscere. E ogni operatore turistico, per piccolo che sia, può trarre beneficio da questo prezioso patrimonio comune». G. M. GENNAIO 2013| MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

L’ALBUM POSTUMO DI ERNESTO DE PASCALE

CD-DVD DI PINO DANIELE

Canzoni acustiche e ispirate mentre la città dorme

Concerto evento a luglio, tra radici e nuovi linguaggi

Sette canzoni, pensate, cantate e suonate, nella notte feconda di creatività, mentre la città dorme. Nasce così “Seven Songs While The City is Sleeping”, l’album postumo di Ernesto De Pascale, noto critico musicale fiorentino, conduttore radiofonico e produttore, ma anche artista, prematuramente scomparso due anni fa. Il disco viene ora alla luce grazie ai suoi amici e collaboratori più stretti, quel team con cui portava avanti le tante iniziative de Il Popolo del Blues, l’etichetta che prendeva il nome da una sua nota trasmissione radiofonica. A partire dalle registrazioni pianoforte e voce, De Pascale ha poi iniziato a coinvolgere amici e musicisti per aggiungere i loro contributi alle canzoni, nell'intento di costruire un album dalle atmosfere volutamente acustiche. Era riuscito a completare solo due brani, gli altri lo hanno fatto Guido Melis (già responsabile della

Pino Daniele stile militare, con cappellino e tuta mimetica, è un “soldato del rock”, di quel neapolitan power che si affermò negli anni Settanta. Oggi quel “movimento musicale” lo vuole ricordare ed esaltare e lo farà il 12 luglio in un concerto-evento che si terrà a Napoli in piazza del Plebiscito, luogo simbolo della città partenopea per la musica napoletana, ma anche italiana ed internazionale. Il nuovo grande appuntamento live “Napule è – Tutta n’ata storia” si terrà a cinque anni di distanza dallo storico concerto in cui il grande cantautore e chitarrista festeggiò i trent’anni di carriera. Per ricordare l’evento di allora e per «scaldare gli animi» in vista della nuova kermesse a fine gennaio è arrivato nei negozi un cofanetto contenente CD e DVD dello storico concerto del 20008 che si intitola “Vai Mò – Live in Napoli” (Blue Drag/Sony Music, 2013). Evento e cofanetto arrivano dopo cinque concerti sold out al Palapartenope di Napoli (con 20 mila biglietti venduti). Per il nuovo appuntamento sono già in prevendita i biglietti (online su www.go2.it) . Parlavamo di “neapolitan power”: Pino ha già chiamato a raccolta gli amici di sempre che quel movimento alimentarono all’epoca. Tutti insieme, ancora una volta, «una volta nuova», nello storico e magico scenario di Piazza del Plebiscito, con grandi big della musica italiana (non ci sarà Eric Clapton con cui però Pino realizzerà un evento l’anno prossimo). “Durante il concerto del 2008 – racconta Daniele - si è venuta a creare un'atmosfera di festa. Abbiamo voluto conservare nella memoria questo nuovo modo di far musica, quel modo di stare insieme divertendoci, uniti dal cuore, l'anima e i sentimenti. A luglio riproporremo questa formula ma, guardando al mio repertorio, sperimenterò di più. Offriremo quasi 40 anni di musica partenopea, tra radici e nuovi linguaggi". Saliranno sul palco 25 ospiti tra musicisti e interpreti, italiani e internazionali». Il live sarà trasmesso in prima serata tv e realizzato in collaborazione con Ballandi Entertainment.

parte tecnica degli ultimi lavori musicali di De Pascale) e Giulia Nuti (violinista, che prosegue l’impegno de il Popolo del Blues) raccogliendo e montando i contributi originariamente previsti. Tra gli ospiti presenti, il pianista newyorkese Kenny White, che ha scritto l’arrangiamento per archi , il contrabbassista Lorenzo Feliciati, il coro Vocintransito, il sassofonista Dario Cecchini , i chitarristi Marco Lamioni, Nicola Demontis e Paolo Giorgi; special guest dagli Stati Uniti il trombettista Fabio Morgera. Fondamentale l'apporto di Giovanni De Liguori, produttore esecutivo dell'album, di Michele Manzotti e Fabrizio Berti. Il ricavato delle vendite dell'album da parte del Popolo del Blues sarà devoluto ad attività volte a promuovere l'arte e la musica tra i giovani, tematica verso la quale Ernesto De Pascale era particolarmente sensibile.

Cenerentola, danza sufi e spari alla fiaba Favola onirica, visionaria e dissacratoria quella di "Cenerentola la parte mancante", proposta all'Auditorium Parco della Musica di Roma. E' opera del vocalist storico del Banco del Mutuo Soccorso Francesco Di Giacomo, del video artista Fabio Massimo Iaquone e del musicista Paolo Sentinelli. Uno spettacolo di "digital video theatre" che virtualizza e ridisegna lo spazio scenico. Cenerentola si presenta come una danzatrice sufi, che rotea nell'immobilità. Poi la scopa diviene un fucile puntato alla tempia della fiaba. Abituiamoci da subito ad una Cenerentola-altra, meno arrendevole e più libertaria che, al principe azzurro, preferisce il vampiro. Nelle proiezioni non i simpatici topini disneyani ma giganteschi ratti, elaborati elettronicamente. Di Giacomo, in scena, è una sorta di anti-grillo parlante che intervalla alla narrazione, suggestive canzoni. Emerge la melodia dal caos emozionale.

66| MONDO AGRICOLO | GENNAIO 2013




Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.