BILATERALE ITALIA-FRANCIA • NO A TAGLI PREMI PAC • INCONTRO CANADA • NEW FARMER IN TV • RESPIRI DELL’APE NOVITÀ NETAFIM • CILENTO VERDE • PROGETTI AGRISOCIALE • CAROTE PER AVIS • REINWASTE • IMBALLAGGI ATTIVI
Nel cuore della natura Confagricoltura ad Ecomondo: sostenibilità, green, bioeconomia Eima International 2018: macchine e tecnologie per l’agricoltura 4.0 Global Food Forum: 200 stakeholder per Pac veramente europea Organizzazioni europee contro tetti a fondi UE per aziende competitive Anno LXIX - n. 10 - Ottobre 2018 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma 1 Aut. C/Rm/18/2012 Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 - Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Sepe - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
L’ E D I T O R I A L E nnn
Il volto complesso dell’Europa
L’
agricoltura europea è a un punto cruciale: ipotesi di tagli di bilancio a livello europeo, possibili limiti ai fondi comunitari, il nodo della Brexit ancora da sciogliere, le tensioni tra UE e Governo nazionale sulla manovra di bilancio. Tutto questo grava sull’economia globale in generale ed anche sull’agricoltura italiana in particolare. L’Italia è decisa a non accettare riduzioni del bilancio agricolo proposte dalla Commissione UE per i prossimi anni. Anche noi, a tale proposito, abbiamo fatto sentire la nostra voce in tutte le sedi istituzionali, nazionali ed europee, anche con un documento sottoscritto con 13 organizzazioni di altri Paesi membri, ribadendo che non deve essere il mondo agricolo a pagare il costo del recesso del Regno Unito. Abbiamo chiesto tutela delle denominazioni d’origine e indicazioni geografiche italiane e difesa da pratiche restrittive del commercio. Questioni tutt’altro che secondarie per la crescita della nostra agricoltura, tanto più che i prodotti a denominazione rappresentano 1/3 dell’intero settore del food che l’Italia esporta in Gran Bretagna (Paese che rappresenta il quarto mercato di sbocco dell’agroalimentare italiano) e una mancata intesa comporterebbe pesanti perdite economiche (più di 3 mld di euro). Situazione delicata non solo all’interno dell’Europa, ma anche fuori dall’Unione. La guerra dei dazi tra USA, Cina e UE, rischia di avere conseguenze pesantissime per i mercati. Altro tema caldo in questo momento sono gli accordi commerciali di libero scambio (CETA e JEFTA per citare i più attuali), opportunità straordinarie per entrare in certi mercati, ma che - senza garanzie di reciprocità delle regole - possono essere fortemente penalizzanti per i nostri produttori. Quanto alla riforma della PAC, occorre andare verso una politica agricola più semplice ed efficace, a supporto dell’economia agricola e che combini orientamenti europei e flessibilità nazionale, come condiviso al Global Food Forum (a breve presenteremo alle istituzioni europee il documento finale del GFF). Mettere un tetto assoluto ai pagamenti diretti, come invece è stato ipotizzato dalla Commissione UE, sarebbe controproducente e poco strategico. Sostegno alle imprese, un budget dedicato per il periodo di transizione della Brexit e per le crisi di comparto, investimenti in ricerca e innovazione, una visione realmente comune: di questo l’agricoltura ha bisogno. Investire in essa significa investire nella costruzione del “sistema Europa” che vanta le migliori produzioni mondiali, di cui in made in Italy è fiore all’occhiello. Massimiliano Giansanti OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 3
SOMMARIO L’EDITORIALE Il volto complesso dell’Europa Massimiliano Giansanti................. 3 PRIMO PIANO EUROPA Strategia comune Gabriella Bechi............................ 6
Immagine di copertina Alessandra Lazzaro
Direttore responsabile Gabriella Bechi
Workshop Anna Gagliardi..........................
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Bilaterale Italia-Francia Anna Gagliardi..........................
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Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Testata associata all’USPI
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Scrivere il futuro Gabriella Bechi.......................... ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA Cilento green Elisabetta Tufarelli.....................
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SPECIALE EIMA Si accendono i motori Gaetano Menna.........................
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Innovazione sul podio Gaetano Menna.........................
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Il progresso viene dall’India G. M. ....................................
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Forti e leggeri G. M. ....................................
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Irrigare nel mondo Claudi Costantino......................
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ATTUALITÀ SOLIDARIETÀ Carote per l’Avis Elisabetta Tufarelli.....................
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20 UNCAI NOTIZIE
SPECIALE ECOMONDO Agricoltura circolare Gaetano Menna......................... 23
Le news dei contoterzisti.................................. 33
Imballaggi attivi G. M. ..... ...............................
Rubriche
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Mappamondo Finlandia. . . . . . . . . . . . 38 EPS Regime fiscale. . . . . . . . . . . . . . . . 48 Organizzazione Mantova. . . . . . . . . . . 50 Anga Innovazione.. . . . . . . . . . . . . . . . . 53 Enapra Innovation broker. . . . . . . . . . 56 Agriturismo Calabrialcubo. . . . . . . . . 60 Buono a sapersi Genagricola .. . . . . . 64
Confagricoltura
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PRIMO PI ANO EUROPA
A Cascina Erbatici (PV) la terza edizione del “Global Food Forum”, con 200 stakeholders. Giansanti e Yves Madre: «Una Pac veramente europea» di Gabriella Bechi
S
emplificazione, crescita della competitività, ricerca scientifica e innovazione. Sono queste le “chiavi di lettura” che Confagricoltura propone anche per affrontare la prossima riforma della PAC. Con queste parole il presidente Massimiliano Giansanti ha aperto la terza edizione del Global Food Forum (GFF), organizzato da Farm Europe e Confagricoltura, a Cascina Erbatici, in provincia di Pavia, il 17 e 18 settembre. Una due giorni di discussione aperta a cui hanno partecipato oltre duecento stakeholders del sistema agricolo ed agroalimentare europeo, con l’obiettivo di formulare proposte concrete da presentare al Parlamento europeo. Giansanti, che è anche presidente del GFF, ha ricordato che la Commissione europea ha presentato, il 2 maggio scorso, le proposte sul quadro finanziario dell’Unione per il periodo 2021-2027. A prezzi
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Strategia comu costanti, è stata indicata una riduzione degli aiuti diretti di circa 15 punti percentuali. Per i programmi di sviluppo rurale, sempre a prezzi costanti, il taglio proposto supera il 20 per cento. “Quelle di Bruxelles sono proposte per noi inadeguate - ha ribadito il presidente Giansanti -. Non è questo il modo di rilanciare e rafforzare la costruzione europea. Per questo chiediamo di far salire la dimensione del bilancio della
Cascina Erbatici a Pavia
Giansanti: «Prevalga il dialogo multilaterale, basta tensioni commerciali»
une UE sul livello indicato dal Parlamento europeo”. Per far quadrare in qualche modo i conti, la Commissione ha anche proposto di fissare un massimale per l’erogazione degli aiuti diretti alle imprese di maggiore dimensione economica: il cosiddetto “plafonamento”. Oppure, di introdurre un meccanismo di riduzione dei pagamenti in relazione alla superficie aziendale, la “degressività”. Ciò significa ridurre gli
aiuti alle imprese che producono per il mercato, che assumono più manodopera, che sono più aperte alle innovazioni. Per i programmi di sviluppo rurale, invece, è stato proposto di aumentare il tasso di cofinanziamento nazionale. Oltre alle questioni di bilancio e della finalizzazione degli aiuti diretti, Giansanti ha affrontato la questione del nuovo modello di gestione della PAC basato sui piani strategici elaborati dai singoli Stati membri e approvati dalla Commissione. “Da un lato - ha sottolineato il presidente di Confagricoltura - si potrebbe aprire la strada verso una maggiore flessibilità; dall’altro, però, potrebbero determinarsi condizioni di discriminazione tra le imprese in funzione delle scelte nazionali, con il rischio di ostacolare il corretto funzionamento del mercato unico, senza un’effettiva semplificazione”. Giansanti si è quindi soffermato su un altro punto che richiede grande attenzione: quello della “convergenza esterna”, ovvero un nuovo processo di riduzione del divario tra l’importo degli aiuti diretti erogati negli Stati membri proposto dalla Commissione, che per l’Italia significherebbe una riduzione di circa il 4 per cento dei trasferimenti dal bilancio della UE. Questo perché, secondo la Commissione, tutte le imprese agricole, al di là della collocazione sul territorio dell’Unione, sono chiamate a far fronte a rischi identici. La nuova PAC dovrebbe entrare in vigore all’inizio del 2021. I tempi per la conclusione del negoziato sono oggettivamente stretti, tenendo conto delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo fissate nella primavera dell’anno venturo e dell’insediamento della nuova OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 7
PRIMO PI ANO EUROPA
Massimiliano Giansanti
Commissione ad ottobre 2019. “L’agricoltura europea - ha continuato Giansanti - ha bisogno di una politica che sappia indirizzare, che sappia far crescere la competitività delle imprese e far fronte alle nuove sfide, come quelle dei cambiamenti climatici; di una politica agricola più flessibile e semplificata, più vicina agli interessi degli agricoltori”. Una Pac che, come ha detto il presidente di Farm Europe Yves Madre, “deve restare agricola, essere veramente europea a livello economico e ambientale, affrontando in maniera seria i temi dell’innovazione e della ricerca, anche genetica”. Giansanti ha parlato, quindi, delle incertezze politiche nella UE e delle difficoltà a far avanzare un ambizioso programma di riforme: dalla gestione delle frontiere 8 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2018
Yves Madre
esterne al rafforzamento dell’Eurozona. “È necessario - ha detto - poter decidere il futuro delle imprese agricole all’interno di un quadro di riferimento più stabile e affidabile rispetto a quello presente”. Tanto più che a livello internazionale sono in atto tensioni commerciali impensabili fino a poco tempo addietro. E non solo tra Stati Uniti e Cina. “I dazi - ha osservato Giansanti - aprono la strada ad altri dazi e a misure di ritorsione. Il ritorno al protezionismo sarebbe la risposta sbagliata. Per l’Unione Europea e per l’agricoltura italiana.
Madre: «Agricoltura al centro di un’ Europa al servizio di tutti»
Una prolungata guerra commerciale, come evidenziato dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea, ridurrebbe il potenziale di crescita dell’economia su scala mondiale. In secondo luogo inciderebbe sul normale e ordinato andamento dei rapporti di cambio tra le principali valute, con il risultato di alterare artificialmente la competitività delle merci. Infine, potrebbe modificare i consolidati mercati di sbocco”. “Il nostro auspicio - ha concluso il presidente di Confagricoltura è che le tensioni commerciali si esauriscano in tempi brevi. E che torni a prevalere il dialogo multilaterale centrato su un’Organizzazione mondiale del commercio certamente da riformare, come sostiene anche la Commissione Europea”. nnn
PRIMO PI ANO EUROPA
Workshop
Cinque gruppi di lavoro, coordinati da vicepresidenti e membri di giunta di Confagricoltura. Approfonditi budget, resilienza, strategie, Brexit e catena alimentare di Anna Gagliardi
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L
a seconda giornata del Global Food Forum di Confagricoltura e Farm Europe è stata dedicata ai gruppi di lavoro ai quali hanno preso parte anche i vicepresidenti di Confagricoltura Elisabetta Falchi e Matteo Lasagna ed i componenti della Giunta, Luca Brondelli, Giordano Emo Capodilista, Giovanna Parmigiani, Rosario Rago, Diana Theodoli Pallini e Donato Rossi. Cinque i focus dei rispettivi workshop che hanno coinvolto circa duecento esperti tra imprenditori, accademici, economisti e dirigenti di vari Paesi: il budget UE, la resilienza, le strategie del settore agroalimentare, la catena alimentare, la Brexit. I dettagli di quanto emerso saranno presentati entro l’anno ai leader europei. Luc Vernet di Farm Europe e l’europarlamentare francese Jean Arthuis, al termine dei lavori, hanno illustrato alla platea di Mezzana Bigli la sintesi di quanto emerso dai cinque workshop, con una
Ciolos, Cordier e Falchi
premessa: l’agricoltura europea è a un punto cruciale e numerosi sono i fattori determinanti per il suo futuro, a partire dal taglio delle risorse di bilancio e dal rinnovo del Parlamento UE con le elezioni della prossima primavera. Risulta peraltro indispensabile spiegare meglio l’importanza della politica agricola comune ai cittadini, mettendo in luce le garanzie che essa dà alle imprese agricole e all’intera collettività. “Occorre ancora lavorare per arrivare alla definizione di un’opinione pubblica sulla PAC - hanno detto i relatori - e in questo senso il Global Food Forum risponde appieno a questa richiesta”. Il budget - La proposta della Commissione europea di tagliare il bilancio UE limitando le risorse all’1,08% del PIL è stata giudicata inaccettabile. Il Parlamento intende arrivare a un accordo entro la scadenza delle elezioni del pros-
Lavorare per definire un’«opinione pubblica» della politica agricola simo anno, raggiungendo almeno quota 1,3% del PIL, ma occorre accelerare i tempi senza stravolgere gli equilibri. È stato anche evidenziato che la PAC deve rimanere comune, evitando il rischio di una sua rinazionalizzazione, ovvero di un’applicazione troppo diversificata tra gli Stati membri. La resilienza - I pagamenti diretti sono importanti, ma non possono essere l’unico strumento per la gestione dei rischi e delle crisi. Servono mezzi innovativi di assicurazione per affrontare l’instabilità, dai mercati ai cambiamenti climatici, capaci di rispondere alle esigenze che i singoli Stati e gli agricoltori si trovano ad affrontare, tra cui i rischi politici di accordi bilaterali tra Paesi. Nel workshop è stato anche sottolineato che gli strumenti di gestione del rischio e delle crisi sono fondamentali per costruire la resilienza economica delle imprese e delle filiere, pertanto l’1% del budget della PAC proposto e destinato a questo tema è stato giudicato insostenibile. Le strategie - Occorre una strategia europea forte, flessibile, condivisa e unitaria: questo il dogma emerso dal workshop in cui è stato ribadita la necessità di evitare l’ipotesi di 27 strategie nazionali. E’ fondamentale che il processo di decisione collettiva sia nell’in-
teresse dell’agricoltura e dell’ambiente; contemporaneamente le strategie regionali devono essere riportate su un piano più generale, tenendo in considerazione le filiere in ampi contesti. Ormai si opera in un grande scacchiere in cui si muovono diversi percorsi commerciali, tariffari e doganali diversificati, pertanto devono essere elaborati piani di intervento veloci ed efficaci, in grado di tutelare le peculiarità dell’agricoltura europea, che paga lo scompenso dello svantaggio fondiario, ma ha prodotti ad alto valore aggiunto. La catena alimentare - Il workshop ha esaminato la regolamentazione delle pratiche commerciali evidenziando alcune esigenze di miglioramento, quali la definizione di un sistema che preveda, tra le pratiche sleali, il meccanismo di formazione dei prezzi per le vendite sottocosto e che elimini quelle prassi che possono avere un impatto ambientale in termini di spreco alimentare. Occorre stabilire regole precise nelle tempistiche di formazione del prezzo di acquisto, se aumenta o se cala, in modo da garantire al produttore la remunerazione immediata nel momento di prezzi di vendita più Lion, Rousseau e Parmigiani
Zanin, Del Rey e Emo Capodilista
alti, ma anche estendere il campo di applicazione delle nuove regole a tutti gli operatori della filiera, piccole o grandi imprese. È emerso con forza che bisogna creare un collegamento tra politica agricola, politica di bilancio e politica commerciale per sfuggire al pericolo di una concorrenza falsata e perché si applichi davvero il criterio della reciprocità, con parametri comuni per i prodotti di importazione. La Brexit - Sulla Brexit, hanno concordato i partecipanti al Global Food Forum, è quantomai urgente raggiungere un accordo già per il periodo di transizione, essendo l’agricoltura il settore più colpito dall’uscita del Regno Unito dalla UE. L’auspicio è di negoziare una soft Brexit con un periodo di passaggio post 2019 sufficientemente ampio, almeno qualche anno, che consenta agli operatori di organizzare strategie adeguate a gestire i cambiamenti dei nuovi assetti politici e commerciali. Le principali minacce potrebbero derivare proprio dalla mancanza di tempo utile per stabilizzare il nuovo quadro politico e individuare le alternative possibili. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 11
PRIMO PI ANO EUROPA
Bilaterale Italia-Francia Al GFF i ministri Centinaio e Travert per una Pac attenta ad agricoltori e cittadini di Anna Gagliardi
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addove non dialogano Salvini e Macron riescono i ministri Centinaio e Travert, complice l’agricoltura. Al tavolo del Global Food Forum, organizzato da Confagricoltura in collaborazione con Farm Europe a Mezzana Bigli (Pavia), Italia e Francia si sono incontrati con i rispettivi ministri delle Politiche agricole. I due Paesi, che sono tra i principali player mondiali in fatto di produzioni di alta qualità, sono in piena sintonia sull’urgenza di difendere una PAC che rischia di essere sbrindellata dai tagli proposti e sulla necessità di rimettere il settore primario al centro della politica europea. I due dicasteri giocano quindi la stessa partita a sostegno di un
comparto di rilievo per le rispettive economie e colgono l’occasione del Forum per illustrare punto per punto le motivazioni della necessità di mantenere inalterati i finanziamenti europei all’agricoltura. La platea è internazionale e ricettiva, composta da imprenditori e operatori del settore che ascoltano con attenzione e non faticano a sostenere le posizioni dei due ministri. Dopo l’introduzione del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, è Gian Marco Centinaio a prendere la parola: rompe il ghiaccio evidenziando la familiarità con la zona in cui si tiene il Forum e raccontando che suo nonno coltivava la terra a poca distanza da Mezzana Bigli.
Dono-simbolo: a Travert due eccellenze made in Italy da difendere nel mondo
Centinaio, Giansanti e Travert
Passa quindi ad affrontare i temi caldi della discussione facendo una premessa che riguarda la politica interna: la crescita del nostro Paese, secondo l’esponente leghista, passa attraverso la vitalità dei territori rurali e la capacità del settore primario di dialogare costantemente con il turismo, di cui ora detiene le deleghe. Per dare questo slancio occorrono, secondo Centinaio, alcuni interventi interni, a iniziare da “una profonda semplificazione sulla quale il governo sta lavorando molto - ci
tiene a precisare - cercando di ridurre il peso della burocrazia. È inammissibile che un’azienda spenda migliaia di euro all’anno soltanto per oneri burocratici”. Sulla politica agricola comune e i tagli proposti, Centinaio è fermo: “Non accettiamo questa soluzione: noi abbiamo già dato - ribadisce alla platea riprendendo la posizione che aveva già sostenuto all’assemblea di Confagricoltura a luglio a Bruxelles -. L’Europa deve essere capace di tutelare le nostre peculiarità, perché queste sono punti di forza. L’Italia, ma non è la sola, produce un’agricoltura di qualità che si basa anche sulla varietà dei territori e dei prodotti, e nella diversità sta la bellezza: dobbiamo cercare di puntare ancora di più su ricerca, modernizzazione e investimenti per stare al passo con i competitor mondiali, ma la PAC rimane fondamentale per mettere in atto tutto questo”. Il ministro mette in luce le affinità con i cugini d’Oltralpe anche in ambito turistico: “Agricoltura e turismo si rivolgono ai cittadini che non conoscono questo mondo e, visti i risultati positivi che stiamo avendo, pensiamo di essere sulla strada giusta”. Gli fa eco l’omologo francese Stéfane Travert, non senza un po’ di grandeur: “Il settore primario da solo rappresenta il 3% del PIL della Francia e circa la metà del territorio nazionale, svolgendo quindi un ruolo importantissimo per l’economia e per il paesaggio. La PAC - afferma - è necessaria per evitare
l’abbandono delle zone rurali, che avrebbe conseguenze disastrose per tutta la popolazione, ma al tempo stesso - aggiunge Travert - deve tutelare maggiormente dai rischi, essere più dinamica e reattiva. Per ottenere dei risultati concreti occorre una profonda semplificazione dei meccanismi, in modo da essere davvero fruibile e capace di creare valore economico”. I due ministri hanno una visione comune anche sul fatto che per affrontare le sfide di oggi la politica agricola europea debba essere in grado di assicurare ai consumatori prodotti sani e agli agricoltori un reddito dignitoso: “Tagliare la PAC - aggiunge Centinaio - potrebbe essere un boomerang anche per le conseguenze sull’occupazione in un periodo di difficoltà generale”. Gli interventi al Global Food Forum si svolgono in un’atmosfera cordiale che ha caratterizzato la bilaterale e gli altri incontri. Al termine dei discorsi ufficiali è il ministro italiano con il presidente di Confagricoltura Giansanti a celebrare l’incontro, regalando al ministro francese una forma di Grana Padano e del riso, due eccellenze del territorio simbolo del migliore Made in Italy da difendere in Europa e nel mondo. nnn
Consegna forma Grana Padano a ministro Travert OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 13
PRIMO PI ANO EUROPA
Scrivere il futuro Massimiliano Giansanti
Il presidente Giansanti chiude il GFF con precise proposte per una Politica agricola comune incisiva di Gabriella Bechi
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ostenere la trasformazione dell’agricoltura e delle zone rurali per affrontare le nuove sfide economiche, ambientali e climatiche che attendono l’Unione Europea. Rispondere agli imperativi della sicurezza e della sovranità alimentare per l’UE e i suoi cittadini. Contribuire all’equilibrio dei mercati agricoli e agroalimentari a livello globale. Sono queste le aspettative più forti degli agricoltori europei, emerse nel corso della due giorni di dibattito sulle prospettive della futura politica agricola comune al “Global Food Forum” (GFF), organizzato da Farm Europe e Confagricoltura a Mezza-
na Bigli, in provincia di Pavia. Quanto è risultato nelle sessioni e nei workshop sarà riportato in un circostanziato documento che sarà presentato al Parlamento europeo. “ll futuro deve prevedere una PAC veramente comune - ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, chiudendo i lavori del GFF - che sia l’espressione concreta della volontà di assicurare un futuro europeo all’agricoltura, nonostante le spinte ‘centrifughe’ e il ritorno dei nazionalismi. Una Pac più coerente, più semplice e più efficace, credibile anche agli occhi dei consumatori, di facile applicazione e che sia strumento a suppor-
L’on. Lara Comi
to dell’economia agricola verso la transizione ad una performance economica ed ambientale”. Per raggiungere questi obiettivi, considerando le proposte iniziali della Commissione, i partecipanti al GFF hanno proposto ai
legislatori europei di prendere in considerazione alcune azioni fondamentali: - definire a livello europeo un livello di base per la nuova condizionalità a carico di ciascun agricoltore, con la possibilità per gli Stati membri e gli agricoltori di proporre misure equivalenti che possano essere riconosciute come più appropriate e dello stesso effetto; - prevedere negli atti di base una quota minima nei budget nazionali del primo pilastro da dedicare al pagamento disaccoppiato di base per gli agricoltori; - stabilire le misure degli “eco-schemi” nel primo pilastro per la transizione ecologica dell’agricoltura europea, solo a condizione che abbiano un impatto positivo sia sull’ambiente che sull’economia dei settori; - sviluppare strategie settoriali nel quadro dei programmi operativi delle OP, utilizzando opportunamente anche gli aiuti accoppiati; - dedicare risorse sufficienti del 2° pilastro alle misure a favore dell’ambiente e delle regioni svantaggiate. Altre risorse dovrebbero finanziare le misure economiche a doppia performance (formazione, consulenza, investimenti); - istituire un fondo europeo pluriennale di
«Istituire fondo europeo pluriennale di gestione delle crisi in agricoltura» gestione delle crisi in agricoltura, che sappia dare una risposta credibile, reattiva e immediata in caso di gravi crisi; - garantire una base giuridica unica, equa e proporzionale per l’ammissibilità agli aiuti di tutti gli agricoltori europei; nonché per l’applicazione dei controlli e delle sanzioni previste nei 27 diversi piani strategici nazionali. Ciò deve essere previsto nei regolamenti di base al fine di rispettare la coerenza d’azione di una politica agricola veramente comune. L’auspicio dei partecipanti, quindi, è stato quello di poter salutare, in occasione del Global Food Forum 2019, l’avvento di una Pac ridisegnata finalmente a misura degli agricoltori. Agricoltori che devono essere considerati come imprese, il cui ruolo è insostituibile ai fini dell’approvvigionamento di cibo sicuro e di qualità, della tutela dell’ambiente e della lotta al cambiamento climatico. nnn
Eurodeputato Dantin, direttore generale ministero dell’Agricoltura spagnolo Moraleda, segretario di Stato ministero dell’Agricoltura Repubblica Ceca Sir, direttore generale ministero dell’Agricoltura portoghese Diniz
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PRIMO PI ANO EUROPA
Non bloccare la competitività Confagri e tredici Organizzazioni europee contestano tetti e riduzioni sui contributi UE per le aziende più strutturate
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onfagricoltura si è fatta promotrice di un documento comune - sottoscritto da 14 organizzazioni agricole di 10 Paesi europei - con cui si sollecitano le autorità UE a non prevedere tetti ai pagamenti diretti della Pac post 2020. Il documento è stato inviato a eurodeputati, stakeholders e decisori dei vari Paesi membri e della UE, per sensibilizzarli sull’argomento. Si contesta la proposta della Com-
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missione europea di introdurre la riduzione graduale dei pagamenti diretti che superano i 60mila euro con un tetto massimo fissato obbligatoriamente a 100mila euro. Quelle del ‘capping’ (il tetto ai pagamenti) e della regressività (la riduzione percentuale) sono si legge nel documento congiunto delle 14 Organizzazioni - «proposte discriminatorie per le imprese agricole di molti Stati membri, che sono responsabili di una quota significativa della produzione agroalimentare dell’UE e che si impegnano a fondo per affrontare le questioni ambientali e climatiche». Confagricoltura ricorda che anche nella dichiarazione congiunta dei ministri dell’Agricoltura di Francia e Germania sulla riforma della Pac si sottolinea che “il plafonamento e la degressività devono restare facoltativi per gli Stati membri”. Il documento delle organizzazioni agricole europee pone in evidenza che il sostegno al reddito «è volto a compensare gli agricoltori dell’UE per i loro costi di produ-
zione più elevati a causa degli alti standard europei in materia di ambiente, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare, benessere degli animali. Gli agricoltori forniscono beni pubblici sotto forma di standard produttivi elevati, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda. Mettere un tetto assoluto ai pagamenti diretti significa ignorare questa realtà, discriminando di fatto le grandi aziende agricole». «In alcuni Stati membri, minaccerebbe il raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici dell’UE in quanto gli agricoltori sarebbero spinti ad aumentare la produzione di colture a seminativo (per cercare di compensare il minor sostegno al reddito)». «Potrebbe aumentare il numero degli “agricoltori in poltrona”, il che contrasterebbe con le finalità stesse della Pac e del plafonamento dei pagamenti diretti». Confagricoltura e le altre Organizzazioni partner sono convinte che - approvando proposte così limitative - si «produrranno effetti controproducenti per l’innovazione e gli investimenti, limitando l’espansione, lo sviluppo di quegli investimenti che nel settore agroalimentare hanno un impatto positivo sull’ambiente. Le grandi aziende agricole sono, infatti, le più motivate e hanno capitali da investire nelle nuove tecnologie e in agricoltura di precisione». L’unico risultato che si otterrà è quello di «condurre alla frammentazione le aziende agricole, con effetti negativi sull’occupazione». Infine le Organizzazioni firmatarie sottolineano che non è corretto affermare che l’80% del budget dei pagamenti diretti è destinato al 20% dei beneficiari. Non si tiene conto che quel 20% (agricoltori che ricevono più di 5.000 euro) genera oltre l’80% della produzione agricola e bovina dell’UE, gestisce oltre l’80% delle superfici oggetto dell’attività agricola e impiega praticamente tutta la forza lavoro che opera nel settore. (M. M.) nnn
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Il ministro canadese MacAulay riceve Il componente di giunta Emo Capodilista. L’accordo bilaterale con l’Unione europea
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iordano Emo Capodilista, componente della giunta di Confagricoltura con delega alle materie internazionali, è stato ricevuto dal ministro dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare del Canada, Lawrence MacAulay, e dall’ambasciatrice del Canada in Italia, Alexandra Bugailiskis, nella sede dell’Ambasciata a Roma. “È utile ed opportuno continuare a lavorare assieme come facciamo da tempo a favore delle imprese italiane e canadesi”, ha detto il ministro MacAulay. Ad un anno dall’entrata in vigore, il rappresentante del governo canadese ed Emo Capodilista hanno tracciato un bilancio positivo del Ceta, l’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea ed il Canada, sottolineando l’opportunità, sempre aperta, di poter approfondire eventuali problematiche e trovare assieme le soluzioni più favorevoli. Infatti i dati sulle esportazioni agroalimentari comunitarie verso il Canada diffusi dalla Commis-
Export a Montreal sione europea, certificano per l’Italia +7,4%. “Confagricoltura crede molto nell’accordo con il Canada e nella regolamentazione del mercato tramite gli accordi di libero scambio, che naturalmente devono svilupparsi rispettando gli interessi delle parti in modo reciproco”, ha sostenuto Emo Capodilista che, a tale proposito, ha tenuto a mettere in luce il ruolo positivo dell’Ambasciata e le ottime relazioni intrattenute con gli imprenditori agricoli italiani
tramite la Confederazione, ringraziando per questo l’ambasciatrice Bugailiskis ed il consigliere per l’Agricoltura Jennifer Fellow. Alla riunione ha partecipato anche Cam Dahl dell’associazione di produttori Cereal Canada, con il quale il rappresentante di Confagricoltura ha approfondito il settore cerealicolo, concordando sull’opportunità di promuovere, nei prossimi mesi in Italia, un incontro con gli operatori della filiera. (M.M.) nnn
MINISTRO NEOZELANDESE A PALAZZO DELLA VALLE
Recentemente il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il componente di giunta Giordano Emo Capodilista hanno ricevuto, a Palazzo della Valle, il ministro dell’Agricoltura della Nuova Zelanda Hon Damien O’Connor, accompagnato dall’ambasciatore Patrick John Rata. Al centro dell’incontro i rapporti di collaborazione tra i due Paesi. “La sfida della globalizzazione si può vincere solo in un mercato in cui lo scambio delle merci sia il più aperto possibile, ma garantito da regole certe”. Su questo punto c’è stata ampia convergenza di opinione tra il presidente Giansanti ed il ministro O’Connor. Grande attenzione per i negoziati tra l’Unione Europea e la Nuova Zelanda e tra l’Unione Europea e l’Australia che si sono aperti nel giugno scorso con l’obiettivo commerciale della UE di abbattere le barriere, tariffarie e non tariffarie, ed eliminare gli ostacoli agli scambi commerciali. OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 17
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Un anno dopo I premiati 2017 del concorso sull’agricoltura sociale di Confagri e Onlus Senior, a Palazzo della Valle, hanno illustrato i progetti realizzati. Gli interventi del sottosegretario Mipaaft Pesce e di Giansanti di Gabriella Bechi
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n’ape che gira tra i mercati di Roma vendendo gli ortaggi coltivati da una cooperativa che sostiene giovani adulti autistici; un laboratorio per la produzione di oli essenziali di piante aromatiche che impiega, a Foggia, persone con disagio sociale o disabilità; l’inserimento di ragazzi fragili nell’apicoltura e nell’equitazione, a Pollenza, in un’area duramente colpita dal terremoto. Sono questi gli esiti dei progetti vincitori dell’edizione 2017 del bando ”Coltiviamo agricoltura sociale”, indetto da Confagricoltura e Onlus SeniorL’Età della Saggezza, con Intesa Sanpaolo e la partecipazione attiva della Rete Fattorie Sociali, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata. A ognuno dei vincitori, la cooperativa Giuseppe Garibaldi di Roma, l’azienda agri-
Premiati con sottosegretario Pesce Giansanti, Santori e Di Stefano (foto di Paolo Fois)
cola Vivaio Villanova di Foggia e l’azienda agricola sociale Capone di Macerata è andato un assegno di 40 mila euro con il quale è stato realizzato il progetto, oltre ad una borsa di studio per la frequenza del Master in Agricoltura Sociale (MAS) che è alla terza edizione presso l’Università di Roma Tor Vergata. I risultati dei progetti sono stati presentati a Roma nella sede di Confagricoltura, alla presenza del presidente Massimiliano Giansanti e del sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari, forestali e del Turismo Alessandra Pesce. “L’agricoltura - ha detto il presidente Giansanti - è il contatto tra uomo e natura. E allora chi meglio dell’agricoltore può
Pesce: «Agricoltura sociale emblema di attività integra, non sfruttatrice e generosa» dar valore al sociale? È bello fare del bene, rendersi utile agli altri. L’agricoltura sociale declina i temi dell’inclusione, dell’aiuto, della vicinanza e della solidarietà”. “Il Gruppo Intesa Sanpaolo - ha dichiarato il direttore regionale Lazio-Sardegna-Sicilia, Pierluigi Monceri - per tradizione è sempre stato vicino all’agricoltura, considerandolo un settore vitale dell’economia. Guardiamo con interesse alle iniziative agricole nel sociale e le favoriamo attraverso ‘Banca Prossima’, una banca pensata per partecipare alla crescita dell’economia del bene comune”. “L’agricoltura sociale è l’emblema di un’agricoltura integra, non sfruttatrice ma generosa, in prima fila per la collettività”, ha concluso il sottosegretario Pesce, sottolineando il proprio impegno per dare attuazione ai decreti della legge 141. «E quest’anno si replica con altri 120 mila euro, messi a disposizione da Confagricoltura e Onlus Senior-L’Età della Saggezza - ha sottolineato il suo segretario nazionale Angelo Santori - insieme ai partner, che premieranno i tre migliori progetti presentati da imprenditori agricoli singoli o associati e cooperative sociali e che dovranno riguardare minori e giovani in situazione di disagio, anziani, disabili, immigrati che godono dello stato di rifugiato e richiedenti asilo». Oltre al premio in denaro, anche quest’anno saranno destinate ai vincitori otto borse di studio per partecipare al Master in Agricoltura Sociale presso l’Università di Roma Tor Vergata, «perché - ha evidenziato il prof. Andrea De Dominicis - si punta molto sulla formazione per accompagnare le aziende associate nel percorso di acquisizione delle competenze necessarie per chi si occupa di agricoltura sociale». nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 19
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Cilento green
Presentato a Palazzo della Valle il progetto Clean Way con percorsi virtuosi Bandiera Blu e Spighe Verdi per rilanciare il territorio di Elisabetta Tufarelli
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envenuti in Cilento, là dove ben tredici Comuni tra Bandiere blu e Spighe verdi si impegnano per la sostenibilità. Così si è aperta a Roma, a Palazzo della Valle, la tavola rotonda “I Comuni Bandiera Blu e Spighe Verdi del Cilento fanno sistema”, a conclusione della seconda edizione di JTI Clean Way, il viaggio a tappe all’insegna della sostenibilità ambientale promosso da FEE Italia (Foundation for Environmental Education), moderata da Simona Branchetti di Mediaset TG5. L’evento romano - organizzato da Confagricoltura, FEE Italia e JTI (Japan Tobacco International) e patrocinato dal ministero dell’Ambiente ha messo in evidenza la diffusione di best practice per una gestione
sostenibile, indirizzate verso criteri di massima attenzione all’ambiente. Queste le località del Cilento, certificate nel 2018, per aver valorizzato e investito in sostenibilità nella gestione del proprio territorio: Capaccio-Paestum, Agropoli, Castellabate, Montecorice, San Mauro Cilento, Pollica (Acciaroli), Casal Velino, Ascea, Pisciotta, Centola-Palinuro, Ispani, Vibonati e Sapri. Il progetto “Clean Way 2018” ha l’obiettivo di mettere in connessione i comuni insigniti in modo da valorizzare le azioni green a livello locale. «Spighe Verdi - ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - è un efficace strumento di valorizzazione
del nostro patrimonio rurale ed è senz’altro positiva, stimolante ed efficace la sua sinergia con Bandiera Blu. Alle spalle del mare pulito e dei comuni costieri ci sono soprattutto realtà rurali, borghi e piccole città, che hanno messo in atto strategie comuni d’intervento, capaci di giovare all’ambiente e alla qualità della vita, con l’agricoltura che, indubbiamente, svolge un ruolo di primo piano; ruolo ancor più efficace, pure in un’ottica turistica, agrituristica ed occupazionale, se le aziende agricole e le Istituzioni locali condividono gli obiettivi della conservazione del paesaggio e della valorizzazione delle produzioni tipiche locali. Non è un caso che, tra le Spighe Verdi, figurino molte località, come quelle del Cilento, celebri anche per le eccellenze enogastronomiche». D’altronde Confagricoltura, già con il suo progetto Ecocloud, ha dimostrato come le aziende agricole possano attuare pratiche sostenibili che coinvolgano e migliorino tutta l’azienda nei suoi aspetti ambientali, economici e sociali. “La bellezza e la ricchezza del territorio - ha spiegato Claudio Mazza, presidente di FEE Italia - sono sicuramente un ottimo punto di partenza, ma non bastano a rendere i comuni luoghi sostenibili, e oggi è questo che richiede il mercato del turismo. Di qui la scommessa che da trenta anni Bandiera Blu e ora Spighe Verdi hanno lanciato alle
Serata di Confagri, FEE Italia, Japan Tobacco International amministrazioni locali: lavorare quotidianamente a un percorso di crescita e miglioramento costanti. Il caso del Cilento è emblematico; i Comuni, al di là delle bellezze naturali, hanno puntato sulla gestione sostenibile dei propri territori, ma oggi hanno bisogno di compiere un salto: fare sistema. Partendo dagli impegni e dagli obiettivi condivisi, dalle pratiche virtuose messe in campo grazie ai percorsi Bandiera Blu e Spighe Verdi, creare reti, sviluppare progetti, rilanciare unitariamente il proprio territorio”. “In questa edizione di cui il Cilento è protagonista - ha osservato il sottosegretario all’Ambiente Salvatore Micillo - il ricordo va sicuramente al sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso in un attentato, che tanto ha dato al proprio territorio e a tutta l’Italia. L’obiettivo è continuare il suo lavoro, combattere le speculazioni edilizie, gli abusi, le discariche a cielo aperto, i disastri ambientali. Nell’assegnazione delle certificazioni, anzi, bisognerebbe assegnare punteggi più alti
a quei Comuni che non commettono reati ambientali”. “Ripartire dall’ambiente - ha concluso Micillo - è fondamentale: l’ambiente crea economia, sviluppo, produce occupazione. Educhiamo i nostri bambini all’eco-sostenibilità”. Particolarmente apprezzato il filmato dell’eco-tour, a bordo dell’auto ecologica di JTI Clean Way, che ha fatto tappa in Cilento, nei territori green premiati, e che fornisce un ulteriore suggestivo stimolo anche attraverso le immagini, sulla necessità di fare sistema, diventando un modello di sinergia. «Il successo della seconda edizione di questo progetto - ha rimarcato Gian Luigi Cervesato, presidente e amministratore delegato di Japan Tobacco International Italia - ci sta molto a cuore, perché trova fondamento nei nostri valori aziendali. Da sempre, infatti, JTI realizza campagne di comunicazione a livello nazionale e locale, promuovendo comportamenti responsabili da parte dei cittadini, volte a sensibilizzarli al rispetto dell’ambiente. Il nostro impegno parte dalla convinzione che dalla diffusione e dall’adozione di buone pratiche di sostenibilità ambientale dipenderà buona parte del futuro del nostro territorio». nnn
IN VISIONE SUL WEB
Nell’area di “Mondo Agricolo” su www.confagricoltura.tv è visibile il filmato di JTI Clean Way
da sin.: Cervesato, Mazza, Micillo e Giansanti OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 21
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Il direttore generale di Confagricoltura Franco Postorino al convegno per gli 80 anni di Edagricole
Programma per le filiere
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dagricole (asse importante del “Gruppo Tecniche Nuove”) ha festeggiato, a Roma a palazzo Santa Chiara, gli 80 anni di attività con un grande evento su “La filiera agroalimentare al centro della nuova strategia per il made in Italy”. Tra gli interventi anche quelli del ministro per le Politiche agricole Centinaio, del sottosegretario Pesce, del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Gallinella, dell’eurodeputato De Castro. A fare gli onori di casa il presidente del Gruppo Tecniche Nuove Ivo A. Nardella e il direttore di Edagricole Eugenio Occhialini. “Bisogna superare le contrapposizioni nell’ambito della filiera agroalimentare; non si costruisce se si è in lotta. L’obiettivo comune è produrre ricchezza”. Lo ha detto il direttore generale di
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Confagricoltura Francesco Postorino, intervenendo (nell’ambito dell’evento romano) al dibattito sul nuovo modello di filiera per sostenere i processi di internazionalizzazione. “L’obiettivo - ha aggiunto il direttore generale di Confagricoltura - è quello di una filiera coesa, che non tira una coperta troppo corta da una parte o dall’altra, che vede gli altri rappresentanti della filiera ‘partner’ e non ‘competitor’. I veri competitor sono le realtà estere organizzate, che fanno sistema e sottraggono quote di mercato al made in Italy”. “Dialoghiamo con tutti, ricerchiamo patti di filiera e intese sinergiche per valorizzare produzioni agroalimentari cento per cento made in Italy - ha osservato Postorino -. Serve un cambiamento di mentalità ed un programma condiviso a valenza pluriennale per la crescita e per il migliora-
mento delle posizioni sui mercati delle filiere nel loro insieme”. “Uniti - ha evidenziato il direttore generale di Confagricoltura - dobbiamo lavorare per scongiurare gli effetti delle guerre commerciali in atto tra Usa e Cina, che riducono la crescita economica e il potenziale aumento delle esportazioni. Le conseguenze potrebbero diventare pesanti se le tensioni durassero a lungo e rischierebbero di impattare sull’affermazione nel mondo del made in Italy agroalimentare”. Da ultimo gli ‘auguri’ di Postorino a Edagricole: “Il Gruppo - con le sue testate, in primo luogo ‘Terra e Vita’ - ha raccontato la storia dell’agricoltura, i suoi progressi, la sua centralità per il Paese. Una voce libera e autorevole, con forti radici nel passato, ma decisamente proiettata nel futuro, a descrivere il nuovo volto smart e digital dell’agricoltura”. (G. M.) nnn
SPECIALE ECOMONDO
Agricoltura circolare OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 23
SPECIALE ECOMONDO
Lo stand di Confagri a Rimini punto nodale per approfondire l’impegno delle aziende per lo sviluppo sostenibile di Gaetano Menna
L’
edizione 2018 della manifestazione EcomondoKey Energy, alla Fiera di Rimini, sarà l’occasione importante per porre sotto i riflettori attività strategiche per l’ambiente, l’economia e l’occupazione. Ecomondo è senz’altro la fiera leader della green e circular economy nell’area euro-mediterranea; un evento internazionale con un format innovativo che unisce, in un’unica piattaforma, tutti i settori dell’economia circolare: dal recupero di materia ed energia, allo sviluppo sostenibile. Key Energy (“Energy transition hub”) è la fiera delle soluzioni e delle applicazioni di efficienza energetica ed energie rinnovabili. Inoltre propone, dal 2009, un modello ideale di “Città Sostenibile”, all’interno di uno spazio espositivo che mostra modelli di urbanizzazione, soluzioni tecnologiche, progetti, piani di mobilità, che consentono di migliorare la vita dei cittadini e favorire lo sviluppo dei territorio in chiave sostenibile. Come consuetudine in fiera c’è lo stand di Confagricoltura (Stand 030, Pad. D3), che vuole essere la casa della sostenibilità, dell’innovazione e della ricerca. Lo spazio fieristico della Confederazione è momento catalizzatore e vetrina.
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Confagri agli Stati Generali della Green Economy per indicare priorità Tra le novità di quest’anno la presenza della Federazione degli Apicoltori Italiani che portano nello stand le api (che si possono vedere all’opera in un’apposita e suggestiva teca) ed i “respiri dell’alveare” (v. pagina 26). L’ape è emblema e sentinella dell’ambiente ed è giusto e doveroso che sia “mascotte” e presenza viva e vitale in una fiera dedicata a green e sostenibilità. Molti gli appuntamenti convegnistici, di confronto e dibattito che si svolgono in fiera. A partire dagli Stati Generali della Green Economy a cui partecipano 66 organizzazioni di imprese della green economy in Italia, tra cui Confagricoltura. In particolare si presenta la “Relazione 2018 sullo Stato del-
Economia Circolare ed Agrifood: business e opportunità per la filiera la Green Economy in Italia e le priorità per la XVIII legislatura”. Molteplici le sessioni tematiche di approfondimento e discussione in cui è parte attiva anche Confagricoltura. Tra i convegni spicca poi quello di mercoledì 7 novembre - dalle ore 9.30 presso la Sala Mimosa - su “Economia circolare ed Agrifood: nuovi modelli di business, opportunità per gli attori della filiera, riduzione e valorizzazione degli scarti agroalimentari”. È organizzato da Confagricoltura, Federalimentare, il Cluster Agrifood e Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo. L’evento, in continuità con i temi portati avanti dalla Confederazione negli ultimi anni, si pone - con
riferimento alla filiera agricola ed agroalimentare - l’obiettivo di approfondire l’applicazione dell’economia circolare: lo sviluppo di nuovi modelli di business in una logica di filiera, con particolare riferimento alle attività di prevenzione come la valorizzazione dei sottoprodotti e la lotta allo spreco alimentare. Sempre il 7 novembre - dalle ore 14 presso la Sala Biobased Industry - l’incontro organizzato dalla “Filiera Legno” (Confagricoltura, UNITUS, CTS Ecomondo, P.E.F.C. ITALIA, Assocarta, Federlegno Arredo). Tema dell’incontro: “Dal legno alla tavola: il ruolo del legno e derivati nella sostenibilità delle filiere agroalimentari (produzione forestale, filiere orticole, packaging, food contact, certificazione sostenibile, tracciabilità)”. L’obiettivo del convegno (v. pag. 28) è di mettere in evidenza, nella filiera agroalimentare, le potenzialità del legno trasformato in prodotti per gli imballaggi in rete e packaging, come fibre, tessuti e materiali per la legatura delle colture, per la copertura (pacciamanti o protettivi), in sostituzione degli attuali materiali di origine fossile. Infatti le fibre del legno, se opportunamente trattate, sia in purezza, sia con altre fibre o materiali, possono dar luogo a prodotti performanti, concretamente utilizzabili nel settore agricolo e nel settore di imballaggio e trasformazione, completamente biodegradabili. Da segnalare anche l’incontro di presentazione di Reinwaste (v. pag. 27), che si tiene il 6 novembre dalle ore 14.30 nella sala Biobased Industry. L’evento è l’occasione per promuovere il progetto europeo a cui partecipa anche Confagricoltura-Sepe, insieme agli altri partner italiani (Federalimentare servizi e Aster), dedicato ad individuare e testare soluzioni innovative per ridurre i rifiuti inorganici, principalmente plastiche, nelle aziende del settore agricolo e zootecnico; insieme agli altri partner italiani ci si occupa pure del settore lattierocaseario. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 25
SPECIALE ECOMONDO
FAI porta allo stand confederale l’apiterapia. L’aria dell’alveare è ricca di elementi benefici per la salute di Raffaele Cirone
È
impressa nella nostra memoria la percezione dei profumi che nel corso dell’infanzia abbiamo scoperto per la prima volta e archiviato con un “mi
piace”. Che fosse cantina, frantoio, granaio o forno: ognuno la sua esperienza sensoriale, che poi ti accompagna per una vita e ti fa sentire fortunato per aver trascritta nella tua memoria di bordo questa sensazione che percepisci come preziosa anche da adulto. Se vieni dal mondo delle api è così che scopri il respiro dell’alveare, una sensazione che sperimenta solo chi ha avuto la fortuna, di star dietro ad un apicoltore: tra le sue mani si dischiude un alveare e in te bimbo si impressiona il profumo che emana questa brulicante città delle api. Per capire devi vedere dopo aver guardato: ci sono favi di cera, migliaia di operaie che vanno e vengono; e poi ci sono scorte di miele (carboidrati), polline (proteine), propoli (disinfettante), pappa reale (cibo regale), veleno (azione difensiva) e feromoni (comunicazione chimica). A mescolare tutto questo ci pensano le api: spetta a loro il compito di creare correnti circolari che senza sosta, in una specie di condizionatore, consente di tene-
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I respiri dell’ape re dentro l’alveare una temperatura costante. La termoregolazione, grazie alle ventilatrici, mette in circolo e ricircolo, dentro quel mezzo metro cubo di stalla che è l’alveare, l’aria cui le stesse api per prime attingono. Ogni famiglia ha la sua, ognuna ha un profumo diverso e questo “marchio” viene riconosciuto, distinto, usato per evitare che le api di una casa finiscano per sbaglio nell’abitazione accanto. Al resto ha pensato l’uomo, che nel vedere tutto questo ha ideato un aspiratore che l’aria delle api la mette a nostra disposizione per farne un benefico aerosol. Lo sanno bene i figli asmatici degli
apicoltori, i loro amici più fiduciosi, che non esitavano ai tempi dei nostri nonni ad assumere questa ventata di salute. Una novità che oggi, prima che tutto venga scompaginato dai droni, la FAI-Federazione Apicoltori Italiani propone al grande pubblico come biglietto da visita per incontrare il mondo delle api: senza esser punti, semplicemente annusando quello che è il respiro dell’ape. Prego, calzare il boccaglio, si parte: scoprirete un mondo e capirete perché dell’ape tutto va difeso. E’ il nostro cibo, l’ortofrutta e le sementi, la nostra aria, la bio-economia persino! nnn
Installazione dell’artista Pablo Dilet all’isola di Favignana
Un mare di plastica Confagricoltura ha aderito al progetto pilota Reinwaste per ridurre i rifiuti inorganici dell’agrifood di Paola Castello
L’
80% dei rifiuti trovati in mare arriva dalla terraferma e rappresenta una minaccia per la biodiversità globale oltre che per la salute degli esseri umani. Si tratta soprattutto di materiali non organici, come pellicole, nylon, imballaggi agrochimici e alimentari, ancora purtroppo scarsamente riciclati. Se non si interviene nell’immediato, entro il 2050 i nostri mari conterranno più plastica che pesci. Sulla scia di questa urgenza Confagricoltura, da sempre attenta alla tutela dell’ambiente e ad uno sviluppo sostenibile, ha aderito attraverso la sua casa editrice SEPE a Reinwaste (REmanufacture the food supply chain by testing INnovative solutions for zero inorganic WASTE), un progetto di ricerca e sviluppo tecnologico che ha come obiettivo la riduzione dei rifiuti inorganici del settore agrifood finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del programma Interreg Med. Numerosi i partner europei (Spagna, Francia e Bosnia). Per l’Italia, oltre a Confagricoltura partecipano Federalimentare e Aster.
Il progetto verrò presentato a Rimini, in un convegno, organizzato in collaborazione con Ecomondo, che si terrà il 6 novembre alle ore 14.30 presso la Sala BioBased. Reinwaste, concepito come progetto pilota e che avrà durata di 30 mesi, vuole supportare in particolare le aziende agroalimentari delle regioni del Mediterraneo impegnate nel percorso di riduzione dei rifiuti inorganici per essere più competitive e sostenibili. Potenziare il network di competenze tra gli Stati dell’area mediterranea; selezionare e testare le migliori soluzioni innovative disponibili per prevenire i rifiuti inorganici; favorire il trasferimento dell’innovazione alle PMI e facilitare la cooperazione, lo scambio di esperienze e il supporto reciproco tra gli imprenditori: questo è quanto vogliono realizzare Confagricoltura e gli altri partner, attraverso Reinwaste, avvalendosi di esperti e di centri di ricerca e innovazione. Si partirà con comparti e aree geografiche specifiche, in particolare con l’ortofrutta in Andalusia (Spagna), il lattiero caseario in Emilia Romagna (Italia), la carne bovina in Provenza - Alpi - Costa Azzurra (Francia). Inoltre, la regione Sarajevo Est (Bosnia-Erzegovina) parteciperà alle attività relative alla fase di trasferimento dell’innovazione. Nell’ambito del progetto sono già usciti, sotto l’egida di Confagricoltura, due bandi per la selezione ed il coinvolgimento di 15 imprese agricole (lattiero-casearie) emiliano-romagnole e di un ente di ricerca da individuare, che intendono approfondire le strategie per ridurre i rifiuti inorganici. Confagricoltura, tra le altre cose, contribuirà all’analisi ed identificazione delle esigenze del settore nella riduzione dei rifiuti inorganici; all’individuazione delle soluzioni innovative disponibili, nonché alla divulgazione dei risultati via via raggiunti. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 27
SPECIALE ECOMONDO
Imballaggi attivi
La filiera legno e cellulosa si interroga a Rimini sul packaging sostenibile proveniente da foreste certificate
L
a filiera del legno torna a confrontarsi ad Ecomondo. Lo fa il 7 novembre alle ore 14, presso la sala Biobased sul tema “Dal legno alla tavola: il ruolo del legno e derivati nella sostenibilità delle filiere agroalimentari”. Si parlerà di produzione forestale, filiere orticole, packaging, food contact, certificazione sostenibile, tracciabilità. A promuovere il convegno sono Confagricoltura, Ecomondo, Università della Tuscia e PEFC Italia. PEFC Italia è l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione PEFC (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), cioè il programma di valutazione degli schemi di certificazione forestale. Al convegno, per la Confederazione, interverrà Enrico Allasia, presidente Confagricoltura Piemonte e componente della Federazione Risorse boschive e coltivazioni legnose. L’obiettivo del convegno è di
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inquadrare il tema dell’uso di prodotti a base ligno-cellulosica nelle varie fasi di trasformazione del cibo. Nello specifico metterà in evidenza le potenzialità del legno trasformato per gli imballaggi, ma pure per la legatura delle colture, per la copertura (pacciamanti o protettivi), in sostituzione degli attuali materiali di origine fossile. Infatti le fibre del legno, se opportunamente trattate, possono dar luogo a prodotti performanti, concretamente utilizzabili nel settore agricolo e di quello di imballaggio e trasformazione, nonché completamente biodegradabili. Nel convegno si parlerà anche degli imballaggi di legno provenienti - nell’ottica della sostenibilità - da foreste certificate. Per “certificazione della gestione forestale” si intende una procedura di verifica rico-
Sostenibilità non si ferma al prodotto, ma riguarda anche i contenitori nosciuta e collaudata che conduca all’emissione, da parte di un organismo indipendente (il PEFC), di un certificato che attesti che le forme di gestione boschiva rispondono ai requisiti di “sostenibilità”. Ma non solo il legno, anche la filiera della cellulosa si rinnova. Nel convegno si parlerà, ad esempio, della cassetta in cartone ondulato Bestack, il packaging per frutta e verdura amico dell’ambiente, naturale e 100% riciclabile. Nell’aspetto sembra una cassetta qualunque ma - grazie all’ innovativo brevetto messo a punto con l’Università di Bologna - è uno strumento intelli-
gente contro lo spreco alimentare, consentendo di ridurlo in modo significativo. Infatti, grazie all’aggiunta nel cartone di oli essenziali naturali ad azione antimicrobica, permette di prolungare la shelf life della frutta, riducendo in modo significativo gli scarti. Gli imballaggi sostenibili e “attivi” interessano molto i produttori ortofrutticoli, come sottolineerà Fabrizio Lobene - presidente Confagricoltura L’Aquila e socio di OPOA-Marsia, nata quest’anno dalla fusione di due organizzazioni di produttori ortofrutticoli del Fucino. Piace la coerenza “prodotto-imballaggio” in grado di far emergere, anche nel packaging, l’impegno delle aziende agricole e di chi trasporta e gestisce i prodotti lungo la filiera, fornendo un importante valore aggiunto. (G. M.) nnn
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SPECIALE ECOMONDO
Il fiore buono L’impresa familiare floricola Cavalieri e Papaianni è attenta all’ambiente. Pratiche colturali sostenibili e lotta biologica di Elisabetta Tufarelli
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“C
oltivare un mondo migliore” questo lo slogan dell’impresa familiare floricola Cavalieri e Papaianni che, dalla punta dello stivale, è riuscita a guadagnare posizioni importanti di mercato in Europa. L’azienda, che produce crisantemi, rose e kalanchoe a Bisignano (Cosenza), è nata nel 1973 grazie all’intuizione del perito agrario Renato Papaianni che, ritornando dall’Olanda, prese in affitto le prime serre. Oggi due dei tre figli di Renato, Antonio e Simona, si occupano a tempo pieno dell’azienda. Antonio, agronomo,
è responsabile della produzione, mentre Simona segue la parte amministrativa e gestionale, con suo marito Francesco Iantorno. “Da oltre dieci anni pratichiamo la lotta biologica”, ci racconta con orgoglio Francesco. “Una scelta colturale che non è stata semplice - precisa Antonio - ma il nostro impegno sta dando i suoi frutti: ora i nostri prodotti sono molto competitivi sui mercati internazionali. La protezione biologica delle colture siamo convinti sia il futuro e continuiamo ad investire in questo senso”. In effetti diventa sempre più complicata per le colture floricole la difesa dai patogeni, per lo spostamento
Il lancio di insetti utili per la gestione integrata delle specie nocive ne integrata delle specie nocive. Abbiamo deciso di abbandonare i fitofarmaci di sintesi, a favore degli insetti ausiliari Koppert”. L’impresa familiare associata a Confagricoltura oggi produce 50 milioni di steli di crisantemi, su 28 ettari, e due milioni di vasetti di rose su un ettaro. Tutte le colture sono coltivate in serra. “Monitorare i livelli della coltivazione - ricorda Antonio - e delle infestazioni, così come discutere le questioni con i consulenti richiede tempo e denaro. Ma ora stiamo raccogliendo i risultati e possiamo iniziare a penetrare in nuovi mercati”. Gli effetti della protezione biologica sono visibili subito dopo l’inizio di una nuova coltura: “I fiori - sottolinea Francesco - hanno colori più vivaci e migliora anche il colore delle foglie, il che è molto importante per il nostro mercato. In pratica le piante sono meno stressate”. L’azienda ha instaurato un rapporto estremamente positivo di collaborazione con Koppert. “Tutto in azienda deve
essere perfetto - osserva Antonio -. I risultati che otteniamo con la protezione biologica delle colture, la qualità dei nostri prodotti e la soddisfazione dei nostri clienti ci mostrano che questo è l’approccio giusto”. L’azienda Cavalieri e Papaianni impiega quasi 200 persone. “Attualmente la nostra produzione - ricorda Francesco - è commercializzata per il 70% in Italia e per il 30% all’estero, prevalentemente in Olanda il vero hub commerciale florovivaistico europeo. Inoltre, il crisantemo non è più un fiore ‘commemorativo’, ma si vende tutto l’anno, anche se il periodo ‘di punta’, oltre ad ottobre novembre, è quello pasquale”. Prospettive future? “Stiamo investendo in nuove serre - conclude Antonio - tecnologicamente più avanzate, con sistemi d’illuminazione a led e strutture totalmente sigillate rispetto all’ambiente esterno e più pulite di una sala chirurgica per essere sempre più competitivi sui mercati europei”. nnn
di popolazioni di insetti ed acari non indigeni grazie alla tropicalizzazione del clima. “Tutto è iniziato - spiega Antonio - quando abbiamo cominciato a riscontrare l’effetto moderato delle sostanze chimiche contro l’acaro e i tripidi. Il controllo delle colture era diventato complicato e, per risolvere il problema, abbiamo iniziato a sperimentare la lotta biologica. I primi risultati che abbiamo ottenuto sono stati incoraggianti: solo dopo qualche settimana avevamo acquisito conoscenze sufficienti per essere in grado di pianificare correttamente come introdurre gli acari utili predatori e continuare con la gestioOTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 31
SPECIALE ECOMONDO
On the road A Rimini “New farmers”, coinvolge gli studenti sui temi agricoli. Il programma di TV2000 ha toccato tutte le regioni di Paola Castello
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ew farmers. The CAP and the challenges of European agriculture” è il nome del progetto europeo finanziato dalla DG Agriculture and Rural Development della Commissione europea, che ha come obiettivo portare all’attenzione del grande pubblico i temi dell’agricoltura di oggi, attraverso le storie di imprenditori ed aziende agroalimentari del nostro territorio. Fin dalla prima edizione del 2016 Confagricoltura è lead partner del progetto, che prevede la realizzazione di un programma televisivo in onda su TV2000 (10 puntate il primo anno e 12 puntate nelle edizioni successive). Nelle precedenti edizioni la trasmissione, condotta da Francesca Magnoni, ha toccato tutte le regioni d’Italia, da Bolzano a Palermo, da Cuneo a Cosenza, concentrandosi su diversi temi: specificità dei prodotti e loro legame con il territorio d’appartenenza,
recupero di produzioni tradizionali, innovazione tecnologica e digitale applicata all’agricoltura, ma anche specializzazione in produzioni di nicchia o insolite per il territorio in cui vengono realizzate e storie di imprenditori che hanno fatto scelte controcorrente, lasciando professioni ben avviate per dedicarsi all’impresa agricola di famiglia. Ogni puntata ha messo a fuoco la storia di un protagonista, un imprenditore agricolo socio di Confagricoltura che, con passione, fatica ed un sempre più ricco bagaglio di conoscenze, competenze e tecnologie avanzate, porta avanti la sua attività, con una profonda consapevolezza del proprio ruolo per l’economia e la società europea. Ogni appuntamento, dedicato ad uno specifico settore agricolo, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del sostegno dell’Unione Europea all’agricoltura e allo sviluppo rurale. Il programma - come nelle precedenti, anche nell’edizione che andrà in onda prossimamente - dedica uno spazio agli interventi dei referenti territoriali di Confagricoltura delle varie province e regioni, che illustrano la situazione dell’agricoltura di ogni territorio che viene visitato, sottolineandone luci ed ombre, punti di forza ed elementi di criticità. Il progetto, che sarà presentato ad Ecomondo, nell’ambito delle iniziative che Confagricoltura organizza in fiera (dal 6 al 9 novembre prossimi), continua, inoltre, a dedicare una particolare attenzione ai giovani. Nell’edizione 2017, infatti, la produzione televisiva ha incontrato gli studenti di istituti agrari nelle varie parti d’Italia. E anche la nuova prevede sia incontri con studenti, sia il coinvolgimento - nell’ideazione delle puntate - di docenti e direttori didattici degli istituti agrari, in modo da affrontare la narrazione televisiva nel modo più accattivante per un pubblico giovane che un domani potrebbe intraprendere un lavoro proprio nel settore agroalimentare. nnn
L’A P E R T UR A
Eima, appuntamento con il cambiamento
Conoscere e vivere la trasformazione dell’agromeccanica e del contoterzismo. Stand UNCAI in fiera (al padiglione 33 Ter)
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al 7 all’11 novembre 2018 torna a Bologna EIMA International, l’Esposizione Internazionale di Macchine per l’Agricoltura e il Giardinaggio. Una rassegna che appassiona i contoterzisti di oggi e di domani e che consente di viaggiare con gli occhi e con il pensiero verso i confini della tecnologia al servizio dell’agricoltura. Grazie alla Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura - FederUnacoma, organizzatrice dell’evento insieme con BolognaFiere, i contoterzisti avranno a loro disposizione un loro spazio, lo Stand A32 nel Padiglione 33 Ter, situato all’ingresso “Costituzione” del quartiere fieristico, e numerosi ingressi. Tra le novità di questa edizione
c’è il settore “Digital”, dedicato all’elettronica avanzata. Nello stesso padiglione di Uncai saranno in vetrina sistemi di guida satellitare, apparati GPS, computer di bordo, sistemi ISOBUS, centraline meteo, droni, sensori e software di ultima generazione: tecnologie mature e affidabili con lo scopo di rendere sempre più scientifico e sicuro il lavoro sui campi. Nell’agenda di EIMA International si segnalano la Premiazione Tractor of the Year e l’incontro Unacma “Il fenomeno dei furti di macchine agricole” (entrambi il 7 novembre alle 14.30), l’incontro promosso da L’Informatore Agrario “Quando l’agricoltura 4.0 aumenta la redditività” (7 novembre alle 15.30), la presentazione del “Progetto Sicurezza” FederUnacoma (8 no-
UNCAI L’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale imprenditori che lavorano per conto terzi nel settore agricolo e industriale. Presidente: Aproniano Tassinari www.contoterzisti.it
vembre alle 10), il convegno “Dati & Agricoltura” organizzato da Image Line (8 novembre alle 14.15), il convegno “La mietitrebbia: una regina dei campi tra passato, presente e futuro”, promosso dall’Archivio Storico Pietro Laverda ed Edizioni L’Informatore Agrario (8 novembre alle 16), XXVIII Meeting Club of Bologna (10 novembre alle 9), l’incontro “Agricoltura, alimentazione e salute: Territorio e meccanizzazione agricola” promosso dall’Accademia Nazionale di Agricoltura (10 novembre alle 11). Sono eventi dedicati all’innovazione in agricoltura. Ma il vero cambiamento è il futuro, una cosa bellissima perché quasi mai o solo in parte assomiglia a quello previsto o provocato da chi ha interessi nel settore. Il cambiamento è una materia viva, fluida che porta per strade inaspettate a luoghi sconosciuti. A noi è dato il privilegio di vivere il nostro, impariamo a conoscerlo. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | I
Cenacchi, La Gamba e Pavan
Non c’è bieticoltura senza contoterzisti
In occasione della giornata “Porte Aperte” dello zuccherificio di Pontelongo, abbiamo incontrato tre contoterzisti padovani e il direttore generale di Coprob Stefano Dozio
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ccorre dirlo subito. La campagna bieticola 2018 non è andata bene. Abbiamo sentito tre contoterzisti, Graziano Stievano, Renzo Giorio e Giovanni Bobice, che hanno seminato e cavato bietole da Vicenza a Venezia per un migliaio di ettari. “Una delle peggiori”, è il loro modo di descrivere l’annata 2018: “L’anno prossimo speriamo di confermare almeno la metà dei clienti del 2018,impegnandoci a cercarne altri. Anche nel 2017 i risultati non sono stati del tutto positivi ma comunque discreti”. Ci sono state zone dove la barbabietola ha raggiunto appena 11 gradi di polarizzazione degli zuccheri. In altre si è arrivati a 14,5°, comunque non molti. Tare elevate (mediamente dell’11% con punte
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anche del 40%) e produzione non elevata (700 t/ha). Anche la campagna è durata meno nel solito, chiusa i primi giorni di ottobre anziché a fine mese come accade di solito. “La bieticoltura costa molto, mediamente 1900 euro all’ettaro e quest’anno purtroppo qualcuno ci ha rimesso di tasca propria.” Che qualcosa stesse andando per il verso sbagliato si era già capito durante le semine, caratterizzate da eccessive piogge. Poi, in giugno, c’è stata un’ondata di caldo mentre le piante stavano ancora maturando. A fronte di tutto ciò rimane l’impegno di Coprob, l’unico produttore cooperativo di zucchero in Italia con 5.500 aziende agricole associate. Per andare a regime gli stabilimenti di Pontelongo (Pado-
va) e Minerbio (Bologna) “hanno bisogno ogni anno di 16.000 ettari coltivati a bietole in Emilia Romagna e 14.000 in Veneto”, spiega Massimiliano Cenacchi, responsabile dell’area agricola di Coprob. E così, a Pontelongo, in occasione della Giornata dello Stabilimento Aperto del 27 settembre, le barbabietole viaggiavano sui nastri trasportatori al ritmo di 1.100 ton all’ora (16.000 ton al giorno). Una meraviglia! Il direttore generale di Coprob Stefano Dozio vede il bicchiere mezzo pieno: “Non possiamo archiviare l’annata tra quelle andate benissimo. Ma questo fa parte dell’agribusiness e deve stimolare a lavorare ancora di più. Gli impianti hanno risposto molto bene, non ci sono stati ritardi e lavoriamo in un bacino sano con im-
prenditori agricoli e contoterzisti in grado di produrre barbabietole di alta qualità”. Non ci si può fermare alle piogge e al sole. Le leve per convincere agricoltori e contoterzisti che vale la pena continuare a produrre l’unico zucchero 100% italiano si chiamano bieticoltura 4.0, multi-filiera, zucchero biologico, attenzione delle istituzioni, rischio di impresa. RISCHIO DI IMPRESA In tutte le commodity l’andamento dei prezzi e delle produzioni oscilla anno dopo anno. Non è gestibile. Per questo eliminare una coltura significa aumentare i rischi di impresa. Inoltre nella rotazione tutte le colture hanno una loro importanza. Seguire il prezzo significa cedere alla speculazione. PREMIO ACCOPPIATO Quest’anno le Istituzioni hanno supportato una filiera complessa com’è quella dello zucchero italiano, dimostrando di comprendere il momento delicato che attraversa il settore, dopo la fine delle quote fissate dall’Unione europea. Risultato è stato l’aumento da 443,7 a 600 euro all’ettaro del pagamento accoppiato a partire dal 2019. Occorre però fare di più: “Le eccedenza di produzioni in Francia e in Germania hanno creato dei disequilibri, riversati
Stefano Dozio
in Italia che è importatrice per il 70%. Lo zucchero europeo vale oggi 350 euro a tonnellata, noi vorremmo venderlo a 500 euro a tonnellata per stare in economia”, spiega Cenacchi. “Coprob restituisce 200 milioni di euro al territorio, 100 in Veneto e 100 in Emilia Romagna, dà lavoro a 500 persone, 1000 famiglie. In Italia lo zucchero non è una semplice commodity mondiale, è una community”.
ZUCCHERO BIO Dopo lo zucchero grezzo di barbabietola, brevetto tutto italiano lanciato in gennaio, è in arrivo lo zucchero bio. Colossi come Barilla e Ferrero sono interessati. Ecco così che, dopo gli incoraggianti test di quest’anno su 130 ettari, nel 2019 gli ettari bio diventeranno 1300, e saranno messi a disposizione da nuovi soci Coprob già esperti nel biologico grazie a Federbio. La produzione di saccarosio biologico si riduce del 20% rispetto al convenzionale, ma il prezzo della bietola biologica per il 2019 sarà di 80 euro (invece di 60 euro) base 16° di polarizzazione e questo prezzo applicato alle aziende che hanno prodotto bietola bio nel 2018 determina una PLV (produzione lorda vendibile) di 3000 euro/ha, con punte di 3600 euro/ha per le aziende agricole più virtuose.
MULTIFILIERA Per aumentare la resa produttiva della bietola è necessaria un corretto avvicendamento colturale seguendo un criterio agronomico. Occorre, in altri termini, inserire l’azienda agricola all’interno di un approccio multifiliera, nel quale vengono contrattualizzate tutte le produzioni inserite all’interno di idonee rotazioni, in modo da dare la possibilità all’azienda agricola di assicurare la CONTOTERZISMO vendita di tutte le colture in ro- È l’anello essenziale della filiera. tazione. Dove non c’è contoterzismo non c’è bieticoltura. “Anche quest’anBIETICOLTURA 4.0 no Coporb ha dato un contributo Analisi della soluzione circolante, importante, investendo quasi un precision farming, semine pre- milione di euro a favore dei contococi, salvaguardia della struttura terzisti che rinnovano le macchine. del terreno, concimazione mira- La nostra è l’unica filiera che aiuta ta per mantenere una fisiologia in modo corposo i contoterzisti”, equilibrata, irrigazione vista non sottolinea Sandro Capelli di Cocome “soccorso”. È la bieticoltu- prob. Inoltre “molte aziende agrira 4.0, sensoristica e information cole piccole stanno scomparendo technology per anticipare i pro- e il contoterzismo è essenziale per blemi. L’ultima evoluzione è l’in- la gestione di questi terreni, tanto frarosso in campo che scanneriz- che spesso è il primo interlocutore za dal satellite 440 aziende. di Coprob”. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | III
Siglato il contratto di lavoro delle imprese agromeccaniche lombarde Accordo raggiunto tra Flima Uncai, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil: aumentano gli stagionali e il monte ore individuale, arriva l’Ente Bilaterale Lombardo per la sicurezza e la formazione
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l 20 settembre scorso la Federazione lombarda Imprese di Meccanizzazione Agricola (Flima Uncai) e Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uila hanno firmato il Contratto Integrativo Territoriale (CIT) di lavoro dei dipendenti delle imprese agromeccaniche della Lombardia. L’accordo, oltre a integrare il contratto nazionale prevedendo, per esempio, un adeguamento salariale di 10 euro al 3° livello e un aumento del premio di continuità professionale, contiene alcuni aspetti che intendono rispondere alla richiesta di stabilizzazione che arriva sia dagli imprenditori agromeccanici sia dagli operatori, come “la possibilità di costituire un monte ore individuale maggiore e quella di assumere più lavoratori stagionali rispetto a quanto indicato nel contratto nazionale”, illustra Fabrizio Canesi segretario di Flima Uncai e delegato per i conto-
Fabrizio Canesi
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terzisti, insieme a Giovanni Luigi Noè e Giuliano Oldani, rispettivamente vicepresidente dell’associazione di Pavia e presidente di quella di Milano- Lodi - Como - Varese. Inoltre, attraverso il contratto territoriale, Flima Uncai, Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uila hanno in programma di fornire un concreto contributo alla promozione della cultura di prevenzione: “Abbiamo concordato la costituzione di un Ente bilaterale lombardo del comparto agromeccanico per l’attuazione di vari compiti, fra i quali l’adozione di misure di sicurezza sul lavoro, la formazione continua e l’apprendistato”, prosegue Canesi. “Le imprese agromeccaniche sono aziende multifunzionali indispensabili nella filiera agricola. A tutti i livelli è fondamentale comprendere quanto l’applicazione di norme di sicurezza sia direttamente correlata alla salute degli operatori e indirettamente alla sicurezza alimentare dei beni prodotti. Per questo Uncai è da anni impegnata a promuovere iniziative e progetti focalizzati su formazione e informazione, sensibilizzazione e impiego sicuro di mezzi meccanici, tecnici e agronomici, sulla base di un approccio di agricoltura responsabile. In questo senso, l’Ente bilaterale lombardo rappresenta uno strumento efficace e coerente con il nostro impegno a garantire un comparto sicuro per mezzo della formazione di professionisti nel settore agromeccanico”. nnn
Sconti su veicoli FCA per i soci UNCAI
L’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali UNCAI ha stipulato, in data 1 ottobre, una convenzione per l’acquisto di autovetture con il Gruppo FCA, comprendente i marchi: Fiat, Abarth, Lancia, Alfa Romeo, Jeep e Fiat Professional. La convenzione prevede un importante quadro sconti per tutte le imprese associate a UNCAI. Per usufruire degli sconti la persona interessata dovrà, all’atto della prenotazione del veicolo (firma contratto), consegnare lettera in originale di UNCAI comprovante l’associazione. Inoltre occorre essere in possesso di partita I.V.A. attiva. L’iniziativa commerciale a favore degli imprenditori associati a UNCAI non è cumulabile con altre promozioni. L’accordo scadrà il prossimo gennaio ma UNCAI è già al lavoro affinché sia rinnovato per il prossimo anno. Con la convenzione UNCAI si impegna a sviluppare, in collaborazione con FCA Italy, iniziative rivolte agli iscritti.
M APPAMONDO
di Jordan Nash
Progetto finlandese su fruttosio del legno ad altre materie prime lignocellulosiche, quelle a base di legno hanno il maggior potenziale per riuscire a sostituire i composti derivati fossili nell’industria chimica. “I ricercatori hanno impiegato soluzioni enzimatiche per sostituire il rogetto europeo finlandese per pro- fruttosio a base di amido muovere il passag- con quello derivato dal gio dalle industrie basate legno e hanno preparato l’intera catena del valore sui fossili alla bioeconoper lanciare il prodotto mia. Per rispondere alla sul mercato”, ha afferdomanda crescente di sostanze, materiali e com- mato il coordinatore del bustibili ‘biobased’, come progetto ReTAPP, Matti Heikkilä. La creazione di alternative sostenibili e rinnovabili, una possibile catene di valore competitive basate su materie risorsa è il fruttosio del legno destinato alla pro- prime lignocellulosiche non solo garantirà un’abduzione di bioplastiche. bondante materia prima La biomassa lignocellulosica, infatti, è la risorsa alternativa industriale, ma rafforzerà anche la rinnovabile più abbondante al mondo e dispo- posizione competitiva di prodotti chimici e matenibile tutto l’anno e non ha bisogno di spazio pre- riali biobased rispetto alle zioso nei campi. Rispetto loro controparti fossili.
La biomassa lignocellulosica per la produzione di bioplastiche e materiali biobased
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IN GERMANIA E FRANCIA CRESCE IL LATTE BIO
La produzione di latte è in aumento a livello mondiale e per quello bio è un vero e proprio boom. Pur rimanendo una produzione di nicchia, c’è una crescita sostenuta nei consumi. Germania e Francia sono i primi due Paesi dell’Ue per quantità di latte prodotto e l’incremento del bio, nei primi sette mesi del 2018, è stato rispettivamente del 25,8% e del 39,8%. La tendenza dei consumi di latte e prodotti biologici è in aumento in tutti i Paesi a reddito pro capite medio più elevato e, secondo quanto riporta un sondaggio commissionato da Arla Foods (la cooperativa internazionale danese), negli Emirati Arabi Uniti il 38% dei consumatori ha acquistato negli ultimi dodici mesi più prodotti biologici rispetto all’anno precedente. FRANCIA CONTRO INQUINAMENTO DELL’ARIA
Quindici città francesi sono impegnate contro l’inquinamento atmosferico. La Francia è in ritardo rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea, ma ora rafforzerà le “zone a bassa emissione”. I rappresentanti eletti di tredici città si sono impegnati solennemente a istituire, entro la fine del 2020, zone a bassa emissione (ZFE), limitando, a determinate condizioni, la circolazione
dei veicoli più inquinanti. Quando gli agglomerati di Valence e della Valle dell’Arve (Alta Savoia) oltre a Parigi e Grenoble, dove questo dispositivo è già in atto - avranno risposto al bando, tutti i territori indicati dalla Commissione Europea saranno coinvolti. Si tratta di 23 milioni di abitanti, che rappresentano oltre un terzo della popolazione francese.
Negli Usa si punta sul “cibo dell’umore” SICCITÀ NEL SUD DELL’AUSTRALIA
Previsioni e tendenze di Forbes: cosa si aspettano i consumatori dall’agricoltura moderna
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orbes, la rivista statunitense di L’Australia è flagellata dalla pienamente calcolate. Aueconomia e finansiccità. In particolare nel mentare con interventi di za, punto di riferimento Sud, si è vissuto il seconingegneria genetica i livelli della business commudo autunno più secco di di un enzima che in alcune nity mondiale anche per sempre, a quanto riporta piante - tra cui il mais - è quanto riguarda il lifel’istituto meteorologico centrale per l’efficienza nazionale. Le perdite che della fotosintesi, permette style elenca le principali il clima arido e gli incendi ottenere un incremento tendenze per i prossimi di hanno provocato al del 15 per cento delle rese anni. Riportiamo alcune settore agricolo del Paese agricole anche in condizio- di quelle che riguardadevono ancora essere ni di relativa siccità. no il food. Le cosiddette fattorie verticali e l’agricoltura urbana stanno USA: PRODUTTORI GIOISCONO PER DAZI ALLA CINA diventando sempre più Dazi Usa alla Cina, c’è mainstream. La Silicon chi ne gioisce. Come Ken Valley è sempre più Christopher, che gestisce, interessata al cibo. La beinsieme alla sua famiglia, vanda completa Soylent, Christopher Ranch in Cal’hamburger vegano lifornia. “Per decenni - ha Impossible Burger e le affermato - gli esportatori app come Winc saranno cinesi hanno invaso il mercato statunitense con aglio a basso costo e spesso illegalmente scaricato, e questa ta- sulla bocca di tutti. Vegariffa contribuirà a pareggiare i conti per chi lo produce”, nomics: il cibo vegano in Uk e in molte città Usa Anche se, in generale, le aziende agricole o alimentari è già standard, al punto statunitensi non elogiano le tariffe più alte per le merci che non viene commercinesi, i Christopher hanno visto aumentare le vendite cializzato come vegano, dal 5% al 10%. Secondo il Dipartimento del commercio ma si rivolge a tutti i degli Stati Uniti, gli esportatori di aglio cinesi hanno consumatori attenti alla eluso oltre 600 milioni di dollari di dazi fatturati, ma salute e all’eco-compatinon riscossi.
bilità. Il cibo dell’umore: molti consumatori stanno iniziando ad apprezzare l’impatto che il cibo può avere sul loro temperamento e sulla salute mentale. Si aspettano sempre più che i brand forniscano prodotti che non solo abbiano buon sapore, ma anche un elemento di positività. Cibo progettato partendo dagli algoritmi: l’algebra sarà applicata al cibo e nasceranno app per il riconoscimento dei piatti. Nuove esperienze culinarie: il cibo verrà visto come intrattenimento, esperienza culturale e forma di socializzazione. Infine, sempre secondo Forbes, per i consumatori di oggi attenti al benessere, il cibo sta diventando un nuovo trattamento di prevenzione sanitaria. Prescrivere cibo creerà nuove opportunità per la salute. OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 39
FOCUS EIMA
Eima 2018 negli innovativi padiglioni della Fiera di Bologna caratterizzati da vetrate e comfort. Sei saloni tematici e quattordici settori specializzati di Gaetano Menna
Si accendono i motori
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d accogliere l’edizione 2018 di Eima - la rassegna mondiale della meccanica agricola organizzata da FederUnacoma - ci sono i padiglioni della Fiera di Bologna 28, 29, 30 e hall 29-30 interamente ricostruiti, che esprimono una visione architettonica nuova e funzionale. I nuovi padiglioni - che si distinguono per le superfici vetrate e per le soluzioni costruttive d’avanguardia - offrono ai visitatori un colpo d’occhio suggestivo, oltre che un livello di comfort molto elevato. In essi sono collocati principalmente i settori delle macchine per la raccolta e per lo stoccaggio dei prodotti, e le macchine per gli allevamenti e la protezione delle colture. L’Eima di quest’anno è più accogliente per i visitatori, più razionale nella sua logistica, con soluzioni decorative che caratterizzano i sei saloni tematici. Il salone “Green”, dedicato alle macchine e alle attrezzature per il giardinaggio, ha un rivestimento esterno colorato in verde
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che lo rende immediatamente riconoscibile. Un rivestimento color arancio caratterizza il salone di “Eima Componenti” destinato alle parti meccaniche, ai ricambi e agli accessori; il colore rosso viene a connotare lo spazio “M.i.A” riservato alla multifunzionalità; il giallo delinea l’area “Energy” delle tecnologie per la gestione delle biomasse per la produzione di bioenergia; e infine l’azzurro contrassegna il salone “Idrotech” che costituisce una delle novità di questa edizione. L’area “Digital”
- specificamente dedicata all’elettronica avanzata - è situata presso l’ingresso “Costituzione” del quartiere fieristico. Al di là dell’impatto estetico delle nuove strutture, Eima 2018 si annuncia attraente per l’ampiezza di gamme e modelli (oltre mille voci merceologiche), la qualità delle innovazioni tecnologiche (28 “Novità Tecniche” e 45 “Segnalazioni Tecniche” premiate nel concorso ufficiale FederUnacoma) e l’imponente numero di industrie espositrici (1.950). Le tecnologie pre-
Ampie gamme e modelli di macchine ed interessanti innovazioni tecnologiche sentate sono collocate all’interno di 14 settori di specializzazione e di sei saloni tematici. Il settore della componentistica è quello che raccoglie il maggior numero di imprese espositrici (ben 990), seguito da quello del garden e cura del verde, che conta oltre 300 aziende; ma molto rilevante è anche la presenza di aziende espositrici nel nuovo salone Idrotech, dedicato interamente alle tecnologie per l’irrigazione e per la gestione dell’acqua che, alla sua prima edizione, registra 250 espositori. I dati statistici evidenziano una crescita degli espositori esteri, che raggiungono quota 610, in rappresentanza di 49 Paesi. Molte le industrie costruttrici provenienti dall’Europa (69 dalla Germania, 49 dalla Francia, 66 dalla Spagna), ma anche da Paesi di altri continenti quali Stati Uniti (27 industrie), India (27), Cina (141) con una vastissima offerta di prodotti a copertura di oltre mille voci merceologiche. È atteso una vasto pubblico di operatori economici, di agricoltori e di tecnici delle meccanizzazione. Gli organizzatori ritengono possa essere migliorato il risultato record del 2016, di 285 mila visitatori provenienti da 150 Paesi. nnn
IMMATRICOLAZIONI IN CALO NEL PRIMO SEMESTRE
Nel primo semestre 2018 il mercato delle macchine agricole si presenta in calo per tutte le principali tipologie. I dati sulle immatricolazioni - elaborati da FederUnacoma sulla base delle registrazioni fornite dal ministero dei Trasporti - indicano un passivo nelle vendite di trattrici pari al 5,6%, un calo ancora più marcato per le trattrici con pianale di carico (-12,1%) e una flessione per quanto riguarda rimorchi (-2,4%) e sollevatori telescopici (-1,7%). L’unica tipologia in controtendenza, in questo novero di mezzi agricoli muniti di targa e quindi soggetti ad immatricolazione, è quella delle mietitrebbiatrici, che nel semestre segna + 7%. Questo andamento negativo – secondo la Federazione dei costruttori - è da mettere in relazione con i vistosi incrementi che hanno caratterizzato il 2017. L’impennata delle registrazioni avutasi lo scorso anno - dovuta alla necessità di immatricolare le macchine ancora invendute, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme per i mezzi meccanici (“Mother Regulation”) - ha infatti rappresentato una forzatura rispetto alle normali dinamiche commerciali. OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 41
FOCUS EIMA
Innovazione sul podio
L’ibrido Carraro
Premiate a Bologna le “Novità tecniche” già fruibili dagli operatori di Gaetano Menna
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l concorso dell’Eima dedicato alle nuove innovazioni, mette in vetrina apparecchiature voluminose come trattrici, macchine operatrici o attrezzature, e prodotti compatti e a volte molto piccoli come i componenti e i dispositivi elettronici e digitali. Non si tratta di prototipi o soluzioni futuribili, ma novità già introdotte nella produzione di serie e che, proprio per questo, suscitano molto interesse fra gli agricoltori. Sono 28 le “Novità tecniche” propriamente dette, vale a dire i disposi-
tivi che si impongono per lo spiccato carattere innovativo; e sono 45 le “Segnalazioni tecniche”, ovvero quelle soluzioni che si sono comunque distinte per efficienza e capacità di migliorare le performance dei mezzi meccanici per l’agricoltura. Sono stati assegnati anche i “Premi Blu”, destinati a quelle tecnologie che si contraddistinguono per le caratteristiche di eco-compatibilità e sostenibilità ambientale. Analizziamo alcune delle innovazioni realizzate. Doppio riconoscimento è andato alla trattrice agricola ibrida di Carraro (Agricube), un veicolo concept altamente innovativo e unico nel settore dei trattori specializzati: premio per la “Novità Tecnica”
Trattrice di Carraro monta due motori, diesel ed elettrico e “Premio Blu” per l’attenzione all’ambiente. La novità consiste nel montare il motore diesel e il motore elettrico. Grazie a questa architettura propulsiva l’utente può scegliere se procedere in modalità pura elettrica (ad esempio all’interno di serre o stalle) o in modalità solo diesel (ad esempio su strada), oppure se sfruttare tutta la potenza dei due motori integrati in modalità ibrida (ad esempio nel caso di trasporto con traino o di lavorazioni pesanti). Doppio premio (Novità e Blu) anche per la potatrice trincia-caricatrice CPL-TC di Rinieri; è una macchina per la pre-potatura dei vigneti, dotata di un sistema per la trinciatura dei residui ed il convogliamento verso il rimorchio. La soluzione permette di integrare in
Macchina cingolata MDB
una sola macchina due funzionalità normalmente realizzate da macchine separate. Premiato poi il progetto di guida assistita di Argo Tractors per il Landini REX 4. La trattrice per frutteto è stata dotata di un innovativo sistema ibrido di guida assistita che, attraverso soluzioni meccatroniche all’avanguardia, facilita l’operatore in tutte le manovre in campo e su strada. Grazie a questa tecnologia l’addetto può concentrarsi sulle operazioni delle attrezzature nei filari, delegando alla centralina del trattore la gestione della guida. Vincitore anche il sistema di guida radiocomandato di Energreeen per robot trincia erba, basato su tecnologia D-GPS. Il costo del dispositivo di posizionamento è stato contenuto in modo da renderlo effettivamente fruibile sul mercato per questa tipologia di macchine. Sul podio la macchina
Robot-Guida Energreen
cingolata LV 1400 dell’abruzzese MDB; è controllata con radiocomando e dotata di cabina elevabile per l’operatore; può montare una trinciatrice in posizione frontale e, con la cabina in posizione elevata, un braccio laterale porta attrezzi in posizione ventrale. La realizzazione riunisce soluzioni tecniche diverse per aumentare la modularità, la polifunzionalità ed il comfort dell’operatore. Premiati anche i sistemi TIM (Tractor Implement Management) di John Deere e Same Deut- Fahr: si tratta di kit che permettono ad attrezzature ISOBUS di controllare una trattrice dotata di guida automatica. New Holland ha visto apprezzato il suo “Sistema IntelliSense” che imposta automaticamente i diversi moduli di una mietitrebbia assiale (velocità di avanzamento e carico motore, trebbiatura, separazione e pulizia), ottimizzando l’uso della macchina. Tra le “Segnalazioni 2018” in evidenza Kuhn AXIS 40.2 H EMC con SpeedServo, spandiconcime con controllo attivo dell’apertura delle bocchette di spargimento; la particolarità sta nella rapidità di regolazione della distribuzione. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 43
FOCUS EIMA
Automated Concept Tractor (Escorts)
Il progresso viene dall’India Escorts Group ha presentato due trattori innovativi: il primo senza conducente ed il secondo elettrico, entrambi equipaggiati con pneumatici BKT di Gaetano Menna
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È
made in India il nuovo trattore a guida autonoma. L”Automated Concept Tractor” è realizzato da Escorts Group, il principale gruppo ingegneristico indiano, marchio già conosciuto per i trattori Farmtrac e Powertrac. È stato presentato
in occasione dell’“Escorts Exclusive 2018”, l’evento annuale che coinvolge dealer, partner tecnologici, fornitori e clienti, insieme ai mass media. Escorts, per la sua realizzazione ha collaborato con veri giganti della tecnologia, quali Microsoft, Reliance Jio, Trimble, Samvardhana Motherson Group, Wabco, Bosch e Avl. Partner pronti a contribuire allo sviluppo di una gamma innovativa di macchine agricole, dotata di trasmissioni elettriche, applicazioni autonome, gestione remota dei veicoli, del suolo e della coltura, tutto basato su dati e applicazioni ricevute da sensori. A fianco di questi colossi anche Balkrishna Industries Ltd. (BKT), player mondiale degli pneumatici, anch’esso con casa madre in India, che equipaggia questi trattori con pneumatici radiali Agrimax. Di recente Escorts ha lanciato pure il trattore elettrico compatto con batteria agli ioni di litio: Farmtrac 26 E, che dovrebbe entrare in piena produzione l’anno prossimo. Con un’autonomia lavorativa di sei ore, ha il suo punto di forza nell’assenza di gas di scarico e di emissioni sonore e pertanto è particolarmente adatto a lavorare in spazi chiusi come stalle e serre; ovviamente è completamente equipaggiato BKT. Due trattori, quelli Escorts, in viaggio verso il futuro e che fa dell’India la protagonista dell’agroinnovazione. nnn
A TUTTO CALCIO: “PABLITO” ROSSI ALL’EIMA
Si intensifica l’attenzione di BKT per il calcio. Prima ha “firmato” la Serie B, che adesso si chiama “Serie BKT”. Poi ha siglato un accordo con la Ligue de Football Professionnel e per le prossime sei stagioni sarà il title sponsor della competizione “Coupe de la Ligue BKT”. Ambasciatore a Bologna del football targato BKT è l’ex calciatore Paolo Rossi. Una vera leggenda con ben sei reti al Mondiale del 1982, vinto dall’Italia grazie alle sue prodezze in maglia azzurra. Il 9 novembre “Pablito” sarà presente allo stand di BKT all’Eima (padiglione 36, corsia A, stand 10) per incontrare i fan e scattare selfie.
Forti e leggeri Gruppo Merlo propone i nuovi telescopici Medium Duty
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l Gruppo Merlo è stato il primo a lanciare una gamma di telescopici dedicata all’agricoltura, nel 1996. Oggi presenta la nuova generazione Multifarmer “Medium Duty” forte dell’esperienza accumulata in oltre 50 anni di attività nel settore agro meccanico (il Gruppo è attivo dal 1964). Questi telescopici uniscono maneggevolezza, economicità di esercizio e prestazioni al top della categoria. Sono ideali per chi desidera una macchina versatile, pensata per essere il tuttofare in azienda,
sfruttando sia il braccio telescopico (altezze operative di 7 o 9 metri), la presa di forza meccanica, il gancio di traino (con portata fino a 20 t) e l’attacco a tre punti posteriore categoria II (da 4.000 kg di capacità di sollevamento). I modelli impiegano di serie il sistema EPD Eco-PowerDrive, che assicura una riduzione dei consumi e una ridotta emissione sonora. Inoltre, il sistema EPD consente di scegliere tra tre differenti modalità di lavoro: carico gravoso, controllo velocità e joystick autoaccelerante. Il sistema di livellamento del telaio, integrato al suo interno, permette la correzione in base alle pendenze del terreno per un lavoro in piena sicurezza. Tutti i modelli sono dotati di pompa a cilindrata variabile con distributore Load Sensing e controllo Flow-sharing. Queste soluzioni consentono l’esecuzione di movimenti multipli del braccio con elevata precisione, risparmio energetico, riduzione dei consumi.
I modelli della serie Mutlifarmer Medium Duty CS sono equipaggiati con la cabina sospesa, una tecnologia brevettata da Merlo. I modelli Multifarmer Medium Duty CS-CVT sono dotati sia della cabina sospesa CS sia del cambio a variazione continua CVTronic bevrettato dal Gruppo Merlo. Il cambio a variazione continua CVTronic permette che il trasporto su strada diventi più rapido e confortevole grazie alla progressione in continuo da 0 a 40 km/ora. Il CVTronic, in abbinamento al sistema EPD Eco Power Drive, assicura la massima efficienza in termini di prestazioni e di consumi. Merlo produce internamente i bracci dei propri sollevatori telescopici ed ha sviluppato tecnologie uniche per renderli forti e leggeri, per proteggere i meccanismi di movimentazione da urti casuali e per permettere ai suoi clienti di posizionare il carico nella maniera più precisa possibile. (G. M.) nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 45
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Irrigare nel mondo
Netafim, global player della gestione idrica, presenta a Bologna nuove soluzioni all’insegna dell’innovazione, anche digitale di Claudio Costantino
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etafim - azienda nata in Israele più di 50 anni fa e che ha inventato l’irrigazione a goccia porta avanti la ricerca e lo sviluppo costante di nuove tecnologie irrigue applicate all’agricoltura professionale. Un’attività incessante di supporto alla ricerca nel settore dell’irrigazione su coltivazioni arboree, ortive, colture protette. Sarà presente alla 43ma edizione di Eima International con il proprio spazio (padiglione Idrotech, 21/B37) dove presenterà diverse innovazioni per l’irrigazione localizzata e l’agricoltura digitale. Ricco il calendario di eventi,
Progetto con CRPA per concimare il mais solo con il digestato all’interno del proprio stand, per promuovere innovative soluzioni di irrigazione. Tra quelle proposte da Netafim in fiera spicca “Streamline X”, l’ala gocciolante leggera più resistente al mondo, con strisce di rinforzo, che fungono da barriera tra il terreno e il tubo, rendendo l’installazione e il recupero più facile che mai. Le strisce esterne proteggono il tubo dai possibili danni in fase di posa e di recupero e lo riparano dai tagli accidentali e dalle perdite durante tutta la stagione, risparmiando costi di manutenzione e prevenendo danni al raccolto. Le strisce di rinforzo interne valorizzano la qualità del gocciolatore, che garantisce un’uniformità ottimale e resistenza all’occlusione. Tutti questi aspetti saranno esposti durante l’evento di lancio della mattina dell’8 novembre. Le soluzioni Netafim sono sempre realizzate nel rispetto dei parametri di sostenibilità ambientale ed economica. In quest’ottica, il progetto “100% digestato” - digestato liquido, proveniente dal processo di produzione bioenergetica dal biogas in fertirrigazione - realizzato con il Centro Ricerche Produzione Animale (CRPA) di Reggio Emilia. Dopo diversi anni di studio si è realizzato il sistema per iniettare il digestato in ala gocciolante superando molteplici difficoltà tecniche e nel ri-
spetto dei parametri ambientali, supportando al 100% la concimazione del mais con il solo uso di digestato. Nel corso dell’evento della mattina del 9 novembre si illustreranno i vantaggi di questa tecnica: valorizzazione della matrice organica ad alto potere fertilizzante già presente in azienda; risparmio sull’acquisto di ulteriori fertilizzanti; distribuzione con coltura in atto lungo tutto il calendario di sviluppo del mais; nessun odore o inquinamento delle falde; efficienza idrica ed energetica. Focus quindi sull’irrigazione di precisione, nel pomeriggio di mercoledì 7 novembre dove sarà presentato “Netbeat”. Si tratta di una piattaforma digitale innovativa che riunisce i benefici dei sistemi di supporto alle decisioni (DSS) con il monitoraggio in tempo reale, l’analisi intelligente e il controllo dell’irrigazione. Fa uso di dati raccolti da sensori di campo elaborati da un potente “cervello” dotato di modelli colturali dinamici per definire irrigazione e fertirrigazione. La tecnologia cloud consente l’integrazione di dati di terze parti e l’accesso remoto, il supporto e gli aggiornamenti in tempo reale. Netbeat si propone come sistema semplice e intuitivo e dotato di un’interfaccia user friendly gestibile da qualsiasi dispositivo mobile. Un impegno costante nella ricerca, 50 anni di storia, solidi valori etici, leadership di mercato e l’attenzione alla sostenibilità: questa è Netafim che si presenta in Eima svelando l’irrigazione del futuro. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 47
EPS Ente Protezione Selvaggina di Landolfo di Napoli
AGENZIA ENTRATE SUL REGIME FISCALE DA APPLICARE
Attività faunistico-venatoria su fondo agricolo Secondo un recente parere dell’Agenzia delle Entrate sull’applicabilità dell’articolo 56 del Testo Unico delle imposte sui redditi (TUIR) può essere considerato forfettario il reddito derivante dalla fornitura di servizi faunistico-venatori. Difatti la risoluzione dell’Agenzia n. 73/E (pubblicata lo scorso 28 settembre) consente di considerare, nel verificarsi di specifiche situazioni, attività agricola “connessa” la fornitura di servizi faunistici venatori da parte dell’imprenditore agricolo e, di conseguenza, applicabile, ai redditi derivanti dagli stessi, il regime agevolato ai fini delle imposte. La risoluzione individua quale sia il trattamento fiscale da applicare all’imprenditore agricolo, persona fisica o società semplice, in relazione al reddito derivante dall’esercizio sul fondo dell’attività faunistico venatoria il cui esercizio sia stato “autorizzato dall’autorità territoriale competente” (articolo 16 della legge quadro sulla caccia n. 157/1992). Si ricorda in particolare che sono aziende faunistico-venatorie: quelle non aventi fini di lucro, istituite per 48 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2018
prevalenti finalità naturalistiche e faunistiche; quelle che svolgono attività rispondenti a programmi di conservazione e di ripristino ambientale; e, infine, le aziende agri-turistico-venatorie, istituite “ai fini di impresa agricola”. Con la nuova risoluzione viene chiarito che la tipologia di attività per la quale è applicabile il trattamento agevolato consiste sostanzialmente nell’effettuazione - con l’impiego di mezzi e attrezzature agricoli ed occupando lavoratori assunti con “contratti agricoli” - delle seguenti lavorazioni: allevamento di selvaggina alimentata con mangimi ottenuti dai terreni di cui dispone l’azienda; concessione dell’esercizio dell’attività venatoria a terzi, dietro pagamento di un corrispettivo; realizzazione di interventi agro-forestali volti a mantenere e ricostituire l’habitat. Appare opportuno richiamare l’attenzione sulla qualificazione di “attività connesse” per quelle di fornitura servizi per l’esercizio dell’attività faunistico venatoria, che, secondo le vigenti norme, devono possedere requisiti soggettivi ed oggettivi. Soggettivo: l’imprenditore che svolge tali attività deve essere lo stesso soggetto che esercita la coltivazione del fondo o del bosco ovvero l’allevamento di animali. Oggettivo: l’imprenditore deve utilizzare “prevalentemente” attrezzature o risorse dell’azienda “normalmente” impiegate nell’attività agricola principale. Ne consegue pertanto che per poter rientrare fra le attività connesse la fornitura di servizi da parte dell’imprenditore agricolo non
deve assumere per dimensione, organizzazione di capitali e risorse umane, la connotazione di attività principale; ciò vuol dire che le attrezzature agricole, così come le altre risorse dell’azienda, non devono essere impiegate nell’attività connessa (nello specifico faunistico venatoria) in misura prevalente rispetto all’utilizzo per la coltivazione del fondo, del bosco o dell’ allevamento. In particolare, per fruire del regime forfettario di imposizione è necessario che, per la fornitura di servizi, vengano prevalentemente utilizzate attrezzature o risorse normalmente impiegate nell’attività principale rispetto a quelle che sono impiegate solo per la fornitura di servizi. In sostanza - al fine di valutare se sussista il requisito “della prevalenza”, anche alla luce di quanto chiarito dall’Agenzia delle Entrate con la precedente circolare 44/E del 15 novembre 2004 va adottato un criterio basato sul confronto tra il fatturato realizzato con l’impiego di attrezzature o risorse aziendali. Il requisito della “prevalenza” è quindi rispettato quando il fatturato derivante dall’impiego da attrezzature o risorse normalmente impiegate nell’attività agricola principale è superiore al fatturato ottenuto attraverso l’utilizzo delle altre attrezzature o risorse. Diversamente - qualora nel caso concreto non risulti rispettato il requisito della “prevalenza” - i redditi derivanti dalla fornitura di servizi faunistico venatori non potranno che concorrere a formare il reddito d’impresa in base alle modalità ed ai criteri ordinari.
AT T U ALI TÀ S OLID AR IE TÀ
Carote per l’Avis Nella Marsica l’impegno dell’azienda orticola di De Vincentis per donazione del sangue e lotta al tumore di Elisabetta Tufarelli
A
San Benedetto dei Marsi, situato nella conca racchiusa tra i monti, nella Piana del Fucino conosciuta anche come l’altopiano del beta carotene, grazie alla forte produzione di ortaggi, tra cui proprio le carote, le prime a fregiarsi del riconoscimento Igp europeo - si è recentemente tenuta “Io sono ancora qua, in passerella contro il cancro”, una manifestazio-
ne per raccogliere fondi per la ricerca nella prevenzione delle malattie oncologiche. Parafrasando la canzone di Vasco Rossi, nella splendida cornice dell’anfiteatro romano di Marruvium, sono convenute personalità del mondo della politica e della medicina oncologica. In passerella numerose persone hanno testimoniato la loro difficile esperienza personale. Oltre a raccontare la sua storia di paziente guarito, l’imprenditore associato a Confagricoltura L’Aquila, Giammarco De Vincentis, particolarmente attivo nel sociale, ha offerto all’Avis 2.000 vassoi da un chilo di carote Igp del Fucino. Un’offerta sana e saporita, che ha permesso di destinare ulteriori soldi alla ricerca. D’altronde le proprietà del betacarotene sono note: contrasta i danni dei radicali liberi, protegge l’apparato cardiovascolare, è antinfiammatorio e antinvecchiamento e rinforza il sistema immunitario al punto da neutralizzare l’azione degli agenti inquinanti. L’areale di produzione, la Piana del Fucino, si estende per 14 mila ettari, ad un’altitudine tra i 650 e i 680 metri, ed è a forte vocazio-
ne agricola, grazie ad una varietà climatica fatta da inverni rigidi e piovosi ed estati con temperature alte e un elevato livello di umidità, e alle speciali caratteristiche del terreno, particolarmente ricco di sostanze organiche. La Società agricola Orto.Be.Mar, dei De Vincentis, oltre all’attività produttiva, provvede al confezionamento e alla commercializzazione dei prodotti orticoli ed è tra i primissimi produttori della carota IGP e di radicchio. Come molte imprese, rappresenta la continuità di una tradizione familiare, iniziata circa 50 anni fa da Colvinio De Vincentis e poi passata ai figli Giammarco e Quinto, e si contraddistingue oggi per l’attenzione alla compatibilità ambientale di tutte le attività, dal campo alla lavorazione finale. L’impresa ha scelto di formalizzare e rendere pubblico questo suo impegno pubblicizzando, sul proprio sito, la policy aziendale: ogni decisione, come l’adozione di nuove tecnologie, l’uso di fertilizzanti e di fitofarmaci, la scelta dei fornitori viene presa dopo aver considerato gli aspetti ambientali che possono essere coinvolti. nnn OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 49
ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO CUNEO FIERA NAZIONALE DEL MARRONE
Confagricoltura Cuneo e le aziende associate sono state protagoniste alla Fiera Nazionale del Marrone, una delle più importanti rassegne enogastronomiche d’Italia, vetrina delle eccellenze e delle antiche tradizioni del territorio, nella centrale piazza Galimberti. È stata una due giorni (19 e 20 ottobre) che ha permesso un confronto importante con i produttori, non solo del territorio cuneese, e che ha offerto l’opportunità di degustare numerose eccellenze enogastronomiche. Diversi eventi sono stati organizzati nello stand istituzionale. A partire da “Scopriamo la castagna”: un laboratorio ludicoeducativo con i ragazzi della scuola primaria di Vignolo per conoscere la pianta (l’origine del castagno, le parti di cui è composto e il suo utilizzo nella storia e nel presente) e il frutto (i vari tipi di castagne e le loro proprietà alimentari). Grande successo anche per il cooking show con Aurora ed Alessandro, autori del blog Cooker Girl: al centro delle loro ricette, per l’occasione, la castagna ed i suoi numerosi abbinamenti culinari. 50 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2018
di Elisabetta Tufarelli
CONFAGRI MANTOVA FA IL PUNTO SU SETTORE
Campagna cerealicola
Non smette di investire sulla cerealicoltura Confagricoltura Mantova, che ha presentato le nuove opportunità per la campagna di raccolta 2019, con le semine 2018 ormai prossime alla partenza: «Numerose le novità che abbiamo illustrato - ha spiegato Roberto Begnoni, presidente della sezione provinciale che riunisce i cerealicoltori - tutte all’insegna di una maggiore attenzione alla redditività per le aziende e alla sostenibilità ambientale e economica». In primo luogo, dunque, per il grano tenero, la filiera MantoGrano che, in questo 2018, ha toccato quota 600 ettari seminati. La grande novità per il 2019 sarà l’introduzione della varietà Mixitaly, che affiancherà il Bisanzio, dando così ai produttori un ventaglio di possibilità colturali più ampio e diversificato. Da tener presente il premio per i produttori. Per ottenerlo vi sono alcune specifiche tecniche da rispettare: peso specifico 78/hl, umidità 13 e proteine all’11%. Tre i centri di raccolta convenzionati, vale a dire Albaverde di Quistello, Agricastello di Castel d’Ario e lo stesso Mulino Magri di Marmirolo, partner della filiera con il sindacato panificatori. «Se il grano non dovesse raggiungere gli standard qualitativi richie-
sti - ha osservato Begnoni - verrà ritirato ugualmente, pagato però in base alle quotazioni, senza premio aggiuntivo». E all’orizzonte c’è anche la possibilità, se l’accordo con il gruppo Manara Sementi andrà in porto, di creare a Mantova anche il seme del Bisanzio, in modo da chiudere la filiera MantoGrano. Per il grano tenero presentata anche la proposta avanzata da Mulino Bianco per il grano sostenibile, con l’obbligo di destinare il 3% della superficie a una fascia fiorita che attiri insetti benevoli (coccinelle, api) e il divieto di usare insetticidi in fase di spigatura (ammessi solo quelli naturali come il piretro). Per quanto riguarda il grano duro, è stato presentato un progetto in partnership con Barilla e l’Op Italia Cereali. In fase di definizione poi anche un accordo per il grano duro con la De Cecco. Nell’occasione dell’incontro è stata presentata la nuova copertura assicurativa studiata dal consorzio Agridifesa Italia, che punta alla creazione di pacchetti ad hoc (con tariffe agevolate) per i cerealicoltori, per danni da calamità atmosferiche (grandine, vento, eccesso di pioggia) e derivanti dall’andamento dei mercati. Info: tecnico@confagricolturamantova.it
CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA BRESCIA
La nuova Pac
Gli scenari post 2020 sono stati al centro del convegno di Confagricoltura Brescia. Se la nuova Pac dovesse divenire realtà, le aziende agricole lombarde sarebbero fortemente penalizzate.“La fase di profondo cambiamento del settore agricolo non va subita - ha detto Giovanni Garbelli, vicepresidente di Confagricoltura Brescia e Lombardia, aprendo i lavori - bensì indirizzata verso i bisogni delle nostre aziende”. Tra i possibili scenari, oltre al taglio complessivo del budget per l’agricoltura, l’ulteriore livellamento dei titoli Pac, la “rinazionalizzazione” dei fondi, il tetto agli aiuti e la cosiddetta “degressività”, ossia la riduzione del valore dei diritti già da 60mila euro. “Ipotesi - ha aggiunto Garbelli - che minano il nostro concetto di impresa agricola basata su modelli intensivi, con grandi investimenti di capitali per superficie”. La responsabile dell’Ufficio di Confagricoltura a Bruxelles, Cristina Tinelli, ha approfondito le proposte legislative della Commissione europea per la Pac 2021-2027 e delineato le strategie dell’Organizzazione. Le modifiche alla Pac comporterebbero tagli complessivi pari a 22 milioni di euro all’anno. Un quadro preoccupante, evidenziato dalle simulazioni d’impatto realizzate da Antonio Civini e Diego Bal-
duzzi. Per lo sviluppo rurale, serve intervenire per concentrare i fondi esclusivamente sulle imprese agricole. Prendendo atto dei limiti del “greening”, Confagricoltura chiede misure agro-ambientali capaci di supportare le imprese nella sfida al cambiamento climatico, a partire dall’utilizzo delle risorse idriche e dal problema delle emissioni inquinanti. Serve il riequilibrio della catena del valore nelle filiere, per contrastare le pratiche sleali garantendo maggiore competitività alle imprese. “Sono al fianco di Confagricoltura e della Regione Lombardia in questa lotta per la nuova Pac - ha affermato l’europarlamentare Lara Comi il cui esito dipenderà anche dalle mosse economiche del nostro governo. Ho incontrato il commissario Phil Hogan, insieme al governatore lombardo Attilio Fontana e all’assessore Fabio Rolfi. Sono certa che potremo fare la differenza nei negoziati”. L’onorevole bresciano al P.E Oscar Lancini, si è impegnato per un maggiore dialogo tra Istituzioni e Organizzazioni sindacali. Dopo il saluto di Claudia Carzeri, Federica Epis e Francesca Ceruti, in rappresentanza della Regione Lombardia, l’intervento in video conferenza di Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo.
CALABRIA CITTÀ DELLA NOCCIOLA
In molti non sanno che nello straordinario patrimonio agricolo della Calabria ci sono anche le nocciole. Un prodotto con un trend di crescita che, negli ultimi cinquanta anni, ha portato al raddoppio della produzione. Confagricoltura Calabria sta dedicando al settore coricolo una straordinaria attenzione, anche condividendo il Progetto Nocciola Italia, della Ferrero, con l’obiettivo di sostenerne lo sviluppo coinvolgendo tutti gli attori del comparto. È in quest’ottica che il Consorzio per la tutela e la valorizzazione della Nocciola di Calabria, che associa 50 produttori, ha partecipato alla “Città della Nocciola”, a Castellero d’Asti, con l’obiettivo di consolidare, in quantità e qualità, la produzione regionale all’interno del piano coricolo nazionale. Confagricoltura Calabria, nell’esprimere pieno e convinto sostegno alle attività intraprese finora dal Consorzio, si adopererà nelle sedi istituzionali per consentire, attraverso questa coltura, il recupero produttivo di contesti agricoli abbandonati. OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 51
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
A MILANO CONFAGRI DONNA E DONNE IN CAMPO CIA
La Fattoria nel Castello acquistare i prodotti delle campagne, ma anche per soddisfare le proprie curiosità parlando con chi il cibo lo crea, acquisendo informazioni sulla qualità, la tradizione e la stagionalità dei prodotti dell’agro-alimentare e sul ruolo che l’agricoltura svolge All’edizione 2018 de “La Fattoria per l’ambiente e per il territorio. nel Castello”, l’evento che si tiene Un vero e proprio avvicinamento a Milano nella piazza del Castello della campagna alla città. Dal miele Sforzesco, organizzato da Confagri- ai formaggi, dalle marmellate ai coltura Donna Lombardia e Donne salumi, dalla frutta al vino, le eccelin Campo CIA Lombardia con il lenze gastronomiche della regione patrocinio del Comune di Milano sono andate a ruba. Grande suce di Banco Bpm, hanno partecicesso per le attività dedicate ai più pato 65 aziende agricole in rosa. piccini: giochi, laboratori creativi Imprese al femminile protagoniste e “merende guidate” a cura delle dell’evento, che hanno presentato fattorie didattiche lombarde e, per i prodotti tipici lombardi. È stata gli adulti, degustazioni condotte da l’occasione, per tanti cittadini, per esperti del food. GENDER GAP INDEX, in soli tre anni, l’Italia è passata dal 41° all’82° posto nella classifica mondiale. La differenza tra uomini e donne su “partecipazione e opportunità economiche”, porta poi l’Italia in coda alla classifica: al 118esimo posto su 144 nazioni. “È una brutta notizia – sottolinea la presidente di Confagricoltura Donna, Gabriella Poli -. Le italiane hanno anche titoli di studio elevati, ma per loro è sempre più difficile trovare lavoro e chi ce l’ha o ha una libera attività, fa fatica a conciliare vita familiare e lavorativa. Mancano strutture, infrastrutture e servizi di sostituzione, come praticamente da sempre abbiamo denunciato”. Gli indicatori sulla salute, purtroppo, parlano chiaro: il divario tra uomini e donne, in Italia, secondo il Wef, è in caduta libera. Siamo terzultimi in Europa (dopo di noi Cipro e Malta) e preceduti da Grecia, Lussemburgo e Austria. Ben distanti dai modelli dei Paesi nordici, ma anche dalla Francia, all’11esimo posto, e dalla Germania, al 12esimo. 52 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2018
RACE FOR THE CURE BOLOGNA
Cresce di numero e si diversifica la squadra di Confagricoltura Donna Emilia Romagna alla manifestazione di solidarietà “Race for The Cure”, targata Komen Italia, l’associazione impegnata nella lotta ai tumori del seno. Circa una trentina di imprenditrici hanno preso parte alla tradizionale corsa lungo le strade della città di Bologna.“Sono particolarmente orgogliosa della partecipazione di quest’anno, che ha raccolto adesioni dalle associate di Confagricoltura Donna non solo bolognesi (Imola, Ferrara, Ravenna) e dei loro familiari, amici e simpatizzanti. Anche la nostra coach Roberta Bortolucci era iscritta al team e ci ha accompagnato fino alla partenza”, ha raccontato la presidente di Confagricoltura Donna regionale, Rosanna Scipioni. Lo stand di Confagricoltura Donna, allestito con appositi cartelloni incentrati sulla corretta educazione alimentare e reso fruibile tutta la mattina, è stato ampiamente frequentato dai visitatori. La bandiera di Confagricoltura Donna, portata dalla capitana della squadra Rosanna Scipioni, ha sventolato per la città, accompagnata dall’entusiasmo dei partecipanti, consapevoli di prender parte a una manifestazione di solidarietà non nuova per l’Associazione. (Alessandra Porro)
L’Anga si rafforza: cresce sul territorio con dirigenti motivati SI PUNTA SULL’INNOVAZIONE. PARTNERSHIP CON TIMAC AGRO ITALIA, SMAU, SEEDS AND CHIPS
I
giovani di Confagricoltura stanno facendo molti pas- diplomati hanno lasciato il Paese. Numeri rilevanti, si avanti nella direzione della crescita e dello svilup- che purtroppo ci mettono all’ottavo posto nel mondo, po. Dal punto di vista organizzativo, l’impatto reale dopo il Messico e prima di Vietnam e Afghanistan. Ed sul territorio è stato importante: sono state create nuo- essere imprenditori giovani non è più facile. È vero ve sezioni provinciali e c’è stato un grande ricambio che in agricoltura c’è uno stretto legame tra attività di generazionale. “C’è ampia impresa e “familiarità” con partecipazione e grande il settore, ma è vero anche IL C O M M E N T O voglia di fare - ha sottoliche le potenzialità per le Non sono certamente neato il presidente Raffa‘new entry’ ci sarebbero, tempi facili per noi gioele Maiorano -. Insieme perché l’agricoltura, oggi vani. Volendo essere ottial comitato di presidenza più di ieri, offre ancora misti direi che c’è ampio abbiamo coinvolto quanto molte opportunità. E l’Anspazio di miglioramento. più possibile i rappresenga s’impegna per coglierle Ma, forse, alla base di tuttanti territoriali in tutte le tutte. “In questo senso - ha to c’è che bisogna convinfasi di attività, stimolanrimarcato il presidente dei cersi che chi è giovane doli a pensare e ad offrigiovani di Confagricoltura oggi è il presente. Forse è re il loro contributo e le - con la partnership Timac stato questo l’errore di fondo: aver considerato i loro proposte per la creAgro Italia, del gruppo giovani sempre come coloro che domani faranscita dell’Anga. Insieme a Roullier, che mette al cenno, avranno, potranno…. È giunto il momento di questo approccio abbiatro della sua attività l’infare una conversione ad U su due aspetti in parmo puntato molto sulla novazione, e quella con ticolare: la questione giovani e l’agricoltura, due formazione personale e Smau, la principale fiera temi strettamente connessi allo sviluppo del Paprofessionale. Oggi l’Anga italiana dedicata alle tecese. L’agricoltura andrebbe, finalmente, considerata la chiave di volta dello sviluppo nazionale: può contare, e continuerà nologie dell’informazione offre molte opportunità e potrebbe contribuire, a poter fare affidamento, e della comunicazione. con scelte giuste in tema di politica nazionale ed su un gruppo dirigente Resta anche la consolidaeuropea, a rimettere in moto il circolo virtuoso motivato a raggiungere i ta presenza della nostra tra lavoro, occupazione e produttività. Serve, in risultati che abbiamo fisassociazione a Seeds and questo senso, decidere per una politica di svisato, insieme, nel nostro Chips, l’evento di riferiluppo integrata, fondata sull’imprenditorialità, programma”. D’altronde mento, a livello mondiala sostenibilità, l’innovazione e l’internazionalizessere giovani non è facile, nel campo della Food zazione. le in Italia. Lo dimostrano Innovation, che si terrà a Raffaele Maiorano le cifre dell’emigrazioMilano nel maggio prosPresidente Nazionale Anga ne: 285.000 ‘under 35’, la simo”. maggior parte laureati e Elisabetta Tufarelli OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 53
REGGIO CALABRIA
MEETING DIRIGENTI DEL MERIDIONE
Accordo con Leo Club
InterSud a Lecce
Siglato un protocollo d’Intesa tra il presidente provinciale dei giovani di Confagricoltura di Reggio Calabria, Francesco Pasquale Cordopatri e il Distretto Lions/Leo 108 con il presidente distrettuale Pasquale Carbone e i responsabili del progetto “Leo 4 Green” (che è stato il volano di unione tra le due realtà) Rosario Milicia e Dario Autiero. Il documento punta ad una azione mirata per valorizzare i giovani, l’ambiente e il territorio. Questa collaborazione ha già promosso iniziative come il calendario fotografico sulle eccellenze agricole territoriali, il cui ricavato è stato devoluto in beneficienza; il progetto legato alla valorizzazione dell’olivo bianco con la donazione alla Chiesa di alcuni alberi; la stampa di brochure informative. Il progetto culminerà con un “Giardino della Biodiversità” e un evento a tema. L’obiettivo più importante del protocollo sottoscritto è la nascita di un Gruppo di Acquisto Solidale (GAS), fondato sui principi della qualità, della salubrità e dell’identità dei prodotti agricoli, che può diventare un importantissimo veicolo per le aziende associate.
All’«InterSud» di Lecce, 40 rappresentanti Anga delle Regioni meridionali hanno fatto il punto sulle attività e progettato gli impegni futuri. «Fare parte dell’associazione - ha messo in evidenza il vicepresidente nazionale di area, Emanuele Savona, introducendo i lavori - è una grande opportunità per i giovani imprenditori, perché è un’occasione per fare rete e massa critica, confrontandosi sulle diverse problematiche che investono le aziende agricole e i mercati di riferimento. Formarsi per conoscere e capire i nuovi scenari è fondamentale per un’impresa che vuole crescere». L’evento, attraverso la formula dei gruppi di lavoro, ha prodotto documenti e stabilito il programma futuro, con l’obiettivo di creare nuove occasioni per gli associati e consolidare i legami tra iscritti. Dopo i saluti di Maurizio Cezzi, presidente provinciale di Confagricoltura e di Giangiacomo Arditi, presidente Anga Lecce, Donato Chieffo, membro del comitato di presidenza di Anga, ha aggiornato i presenti sulle iniziative nazionali, e sulla situazione territoriale. Grande attenzione per i nuovi corsi nutrizionali, in collaborazione con Timac Agro Italia, per le agevolazioni finanziarie a favore delle aziende agricole e le opportunità attraverso il portale «Bpp Mall», offerte dalla Banca popolare pugliese. Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio economico, ha presentato lo studio sulle «Superfici e produzioni agricole nel Mezzogiorno: analisi statistica e
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dinamica di breve-medio periodo. Carlo Guarini, imprenditore vitivinicolo, dell’azienda agricola Duca Carlo Guarini di Scorrano e vicepresidente Anga Lecce, ha messo in evidenza, in un puntuale ed esauriente intervento, come, nonostante i dati negativi, l’uva da vino stia trainando in maniera cospicua la crescita del Mezzogiorno. «La produzione di uva da vino - ha detto - ha puntato, negli ultimi anni, più sulla qualità che sulla quantità e le ultime due annate sono state particolarmente pesanti, in termini di produttività». I territori di Lecce e Brindisi sono stati i più penalizzati per le condizioni climatiche: «Nel 2017 - ha spiegato - abbiamo subito la siccità, e il quantitativo ha avuto una battuta d’arresto. Quest’anno a creare problemi è il clima tropicale e molto umido». La notizia positiva è che le eccellenze su cui si è puntato, associate a un’ottima strategia di marketing, hanno ottenuto risultati sul piano dell’export. Stesso riscontro positivo sul pomodoro locale: «Ce lo richiedono anche gli stranieri. Mentre per le olive - ha concluso - c’è poco da commentare. Il problema è la Xylella». L’interregionale è terminato con una visita alla città barocca.
ANGA BRESCIA FA 60
Dibattito sugli scenari Grande dibattito sugli scenari del lavoro, sull’agricoltura e i giovani in occasione della festa per celebrare i sessant’anni organizzata dall’Anga di Brescia. Un afflusso grandioso: oltre seicento persone e le testimonianze dei past president (Giuseppe Caletti, Antonio Zampedri, Maurizio Ruggeri, Sergio Visini, Luigi Barbieri, Giovanni Garbelli ed Andrea Peri). «Tutto il nostro lavoro non avrebbe senso se non pensassimo alle nuove generazioni: il futuro del comparto è nelle vostre mani». Con queste parole il presidente di Confagricoltura Brescia, Francesco Martinoni, ha salutato i giovani imprenditori. «Questo
anniversario rappresenta un punto d’arrivo, ma anche un nuovo inizio - ha detto il presidente provinciale Anga Giovanni Grazioli -. Vogliamo guardare al passato per costruire un futuro pieno di iniziative. Per farlo occorrono strumenti adeguati: non possiamo essere lasciati soli». Grazioli ha sottolineato che serve spazio per un’agricoltura in grado di competere con le imprese straniere, attraverso l’apertura alla ricerca, alla tecnologia, alla scienza e al mercato. È importante che le Istituzioni locali dedichino particolare attenzione
alle giovani generazioni, con formule di sostegno premianti per le aziende con maggiori prospettive di sviluppo. A proposito del ritorno alla terra, Alessandro Marinoni, presidente di Anga Lombardia, ha detto «Si parla tanto di questo fenomeno e l’importante è che chi torna non venga fatto scappare. Iniziamo a parlare di giovani, non come futuro, ma come presente, da accompagnare nel quotidiano per farli crescere».
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FORMAZIONE
ENAPRA PER LO SVILUPPO DELL’INNOVAZIONE E DELLA DIGITALIZZAZIONE
Formare innovation broker
Enapra, rispondendo alle esigenze di specifici e articolati progetti della Confagricoltura, ha messo in campo una serie di iniziative finalizzate alla formazione e all’informazione sui temi legati all’agricoltura 4.0 È del tutto evidente che si è di fronte alla quarta rivoluzione industriale e, anche in agricoltura, lo sviluppo delle tecnologie digitali rappresenta una fondamentale occasione di sviluppo e, contemporaneamente, se non si coglieranno le opportunità, una causa reale di arretramento. “È necessario - osserva Luca Brondelli di Brondello, presidente di Enapra - sostenere le aziende nel loro processo di crescita e sviluppo rafforzando il processo di informazione, promozione, validazione e valorizzazione dello sviluppo dell’innovazione, ed in particolare della digitalizzazione. Ecco perché in questi anni abbiamo definito numerose attività formative per le aziende, permettendo alle stesse di conoscere, valutare e implementare, le innovazioni più significative per la propria filiera di appartenenza”. In quest’ottica e in stretto coordi56 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2018
namento con Confagricoltura, attraverso l’Area Ambiente e Sviluppo Sostenibile, l’Enapra ha avviato importanti collaborazioni con: Intesa San Paolo Formazione con la quale è stato messo punto un catalogo di offerte formative dal titolo SKILLS4AGRI, presentato a Torino qualche mese fa e che ha visto iscriversi oltre 400 aziende in varie edizioni di corsi, su tutto il territorio nazionale; Wine Monitor - Nomisma con la quale è stata realizzata una ricerca sui fabbisogni di innovazione e formazione delle aziende vitivinicole; Osservatorio
Smart AgriFood del Politecnico di Milano al quale ha aderito come partner delle ricerche nell’ambito dell’agricoltura 4.0. Insieme all’Osservatorio ha promosso tre corsi di Open Innovation che, per i temi svolti, hanno registrato numerose presenze. Le iniziative formative 4.0 messe in campo finora - e in continua evoluzione - si rivolgono ai dipendenti delle aziende agricole e sono fortemente orientate all’applicazione delle innovazioni digitali come agricoltura di precisione, gestione dei dati e argomenti analoghi. Alcuni di questi corsi sono già stati avviati nelle province di Ferrara e Foggia trovando copertura finanziaria negli avvisi pubblici del Foragri. Al contempo si stanno valutando apposite iniziative per i tecnici delle sedi territoriali: tra le ipotesi discusse vi è quella di formare una nuova figura professionale, denominata Innovation Broker, che sia funzionale a supportare, guidare e promuovere il trasferimento delle innovazioni verso le imprese agricole.
Parola chiave del mese: agricoltura 4.0 Con il termine “industria 4.0”si indica una tendenza dell’automazione industriale che integra alcune nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro e aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti. In quest’ottica, per il settore primario, si parla di “agricoltura 4.0”. È un’evoluzione tecnologica e digitale che permette di affinare ulteriormente le attività di agricoltura di precisione (precision farming) per la gestione ottimale dell’azienda agricola, grazie all’utilizzo intelligente dei dati.
FORMAZIONE
IL BISOGNO DI INNOVAZIONE DELLE AZIENDE
Questionario online In evidenza l’interessante attività di ricerca avviata nell’ambito del partenariato con l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano; si tratta di un questionario on line “Agricoltura 4.0: consapevolezza e stato di adozione in Italia”, che intende approfondire il fenomeno della digitalizzazione nella produzione primaria (dal campo alla gestione dell’impresa). L’obiettivo è comprendere come l’innovazione digitale possa rispondere concretamente ai fabbisogni degli agricoltori, migliorando l’efficienza, la produttività e la qualità delle produzioni.
L’iniziativa riveste un rilevante ruolo strategico in quanto permette di far emergere, presso le imprese associate, i fabbisogni di innovazione e di formazione necessari a far fronte alle continue sfide che il mercato pone, dal punto di vista produttivo e gestionale. Da queste informazioni si potranno trarre proposte concrete per lo sviluppo delle tecnologie e per la formazione necessaria. Il questionario è disponibile all’indirizzo:
it.surveymonkey.com/r/confagricoltura. Al termine dell’analisi, Confagricoltura e Enapra, con la collaborazione dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, presenteranno - nel corso di un convegno - a Roma, i risultati della ricerca.
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OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
Convegno in Emilia Romagna della Regione Emilia Romagna, Elisabetta Gualmini, parlando a una sala stracolma, a Bologna, al convegno sulla Terza età promosso dall’Anpa-associazione nazionale pensionati agricoltori di Confagricoltura Emilia Romagna. «Va sottolineato il ruolo insostituibile degli agricoltori anziani attivi nella conduzione delle aziende come fattore di sviluppo e di coesione sociale», ha aggiunto la presidente regionale di Confagricoltura, Eugenia Bergamaschi. «Difficoltà cre«Migliorare la qualità dell’invec- scenti preoccupano i meno giochiamento è il nostro obiettivo. vani: i servizi socio-sanitari e le Nella nostra regione ci sono lunghe liste d’attesa, l’impoveri1.700 centenari, a cui non sem- mento, il problema della casa e pre corrispondono buone conl’incubo dei furti e delle truffe» dizioni di salute: l’8% non vede ha ricordato il presidente regiobene e solo la metà porta gli nale Anpa, Carlo Sivieri. All’inocchiali; l’11% soffre di perdita contro hanno partecipato anche dell’udito, ma solo pochi utiRodolfo Garbellini, presidente lizzano l’apparecchio acustico. nazionale Anpa Confagricoltura; Vivere a lungo spesso non è si- Salvatore Cavini, Cupla Emilianonimo di buona qualità di vita, Romagna, con le conclusioni per questo la sfida della longe- di Angelo Santori, segretario vità è soprattutto qualitativa». Lo nazionale Anpa Confagricoltura. ha ricordato la vicepresidente (Barbara Bertuzzi) LE MEZZE STAGIONI della vita: prima c’erano l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta e la vecchiaia. Ora, nel terzo millennio, sono state introdotte nuove ripartizioni: i giovani (21-25 anni), i giovani adulti (26-34), gli adulti (35-54) e i tardo-adulti (55-64); infine si parte dai giovani anziani (65-75), gli anziani veri e propri (76-84) e i grandi anziani (85 e oltre). Le fasce d’età per il momento si sono fermate a nove, ma ci potrebbero essere variazioni poiché in futuro si parla di un limite biologico di 120 anni, con 40 anni di vita in più rispetto all’attuale vita media. 58 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2018
ANZIANI E CELLULARI
Internet sempre attiva per condividere all’istante le proprie esperienze. La “silver generation” è inseparabile dallo smartphone e ha la connessione Facebook, Twitter e Instagram. Lo rileva la ricerca ‘’Smart ageing” promossa da Amplifon e condotta da Ipsos sul rapporto che gli over 55 di diversi Paesi del mondo hanno con la tecnologia (sono state interpellate 6.000 persone in Italia, Australia, Francia, Germania e Usa). In particolare, i senior italiani hanno il proprio smartphone (76%) sempre a portata di mano e primeggiano per l’uso dei social network (il 76% ha almeno un account). Gli over 55 italiani ne riconoscono il valore più dei senior stranieri: per l’83% permette di fare cose che prima non si riuscivano a fare (la percentuale scende al 79% in Francia fino a raggiungere il 69% in Germania), per il 78% semplifica la vita e per il 35% migliora la propria salute.
Raduno piemontese dei pensionati LONGEVITÀ OCCUPAZIONALE
La maggiore longevità nel settore occupazionale costituirebbe un dividendo, non un onere. Secondo quanto emerge la ricerca dell’International longevity center del Regno Unito, che ha coinvolto 35 Paesi utilizzando i dati raccolti dall’OCSE, chi invecchia in buona salute sarebbe addirittura più produttivo rispetto ai colleghi più giovani. Con l’aumento dell’età media e dell’aspettativa di vita in salute dei lavoratori si accrescerebbe anche la loro efficienza sul lavoro. Un aumento in termini di produttività oraria che si tradurrebbe in un beneficio economico per tutta la comunità. Il fattore più potente attraverso il quale l’aspettativa di vita può generare un aumento della produzione è l’istruzione: vivere di più aumenta il rendimento degli investimenti fatti per la propria formazione.
Alla Tenuta Il Cerello di Chivasso 400 pensionati piemontesi hanno partecipato al raduno annuale ANPA, durante il quale è avvenuta la consegna di 20.500 euro alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro. È il contributo raccolto dalla Onlus Senior - L’età della saggezza sul territorio piemontese consegnato alla presidente della Fondazione per la ricerca sul cancro, Allegra Agnelli, che ha ringraziato Confagricoltura e ricordato come la Fondazione viva di queste donazioni. Il segretario nazionale ANPA Angelo Santori ha illustrato l’impegno della Onlus, che con il 5 per mille ha finanziato numerosi interventi di welfare in tutta Italia. È stata poi la volta del presidente ANPA Piemonte Ernesto Balma, del componente della giunta confederale Luca Brondelli di Brondello e del direttore di ConfagriTorino Ercole Zuccaro, che hanno preceduto il convegno con il diabetologo Claudio Amè,
il preparatore atletico Marco Sant e lo psicologo Fabrizio Pace. Gli esperti si sono soffermati sull’importanza di un tenore di vita sano ed equilibrato dal punto di vista medico, sportivo e psicologico, riscuotendo grande attenzione da parte del pubblico. Sono quindi state assegnate due targhe: a Guido Detragia, past president ANPA Torino, e a Livio Primo, per decenni tecnico di Confagricoltura in forza a Chivasso, ora neo pensionato. (Anna Gagliardi)
LA PERCEZIONE DELLA PAURA: i meccanismi di reazione vengono alterati con l’invecchiamento e gli anziani tendono ad aver paura anche in contesti che altre fasce di età considerano sicuri. Il risultato è emerso da uno studio sperimentale dell’Università di Bologna sui meccanismi che legano l’invecchiamento alla percezione della paura. “I ricordi di esperienze traumatiche non vengono mai rimossi definitivamente dal nostro cervello: per questo, stimoli ed eventi collegati a situazioni di pericolo vissute in passato possono, in alcune circostanze, attivare allarmi e paure”, ha spiegato Giuseppe di Pellegrino, che ha guidato lo studio. OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 59
AGRITURISMO
di Anna Gagliardi
CALABRIALCUBO A NOCERA TERINESE (CATANZARO)
Vacanza sostenibile
S
i chiama Calabrialcubo perché racchiude la nuova idea di Calabria che comprende agricoltura, alta cucina e passione. Tre elementi che costituiscono la filosofia dell’agriturismo di Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro, nato nel 2010 per volontà del titolare Marco Ferrini, marchigiano di nascita, calabrese da parte di mamma. È qui che Ferrini si trasferisce oltre dieci anni fa per dedicarsi dapprima all’azienda agricola Fangiano, di proprietà della famiglia materna da diverso tempo, e poi, insieme ai collaboratori, per avviare una serie di attività multifunzionali all’impresa che rendono oggi l’in-
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tero progetto praticamente unico. Ci troviamo nel cuore della Calabria, in posizione collinare a pochi chilometri dal mare Tirreno, a 30 km dall’aeroporto di Lamezia Terme e a 10 km dall’uscita di Falerna dell’autostrada A3. L’azienda si estende su circa 50 ettari ed è specializzata nella produzione di olio extravergine di oliva biologico, al quale si aggiunge anche la coltivazione di ortaggi, essenze aromatiche, agrumi, luppolo, avocado e un allevamento di bovini da carne. L’agriturismo Calabrialcubo annovera l’attività di ristorazione, che nel tempo ha saputo conquistare risultati di rilievo nel panorama
regionale, e di ospitalità in camere e appartamenti per un massimo di una trentina di persone. La struttura non è in un corpo unico: l’ospitalità è diffusa e viene garantita in due edifici distanti un chilometro e mezzo. In una zona trovano spazio il centro aziendale, il frantoio, l’attività di trasformazione e gli appartamenti, nell’altra il ristorante, il punto vendita e le camere. C’è anche un’area wellness con idromassaggio, sauna e una piscina riscaldata che ha la possibilità di essere rivestita con una copertura mobile in grado di allungare il piacere di un bagno anche nella stagione autunnale (l’agriturismo rimane chiuso soltanto a gennaio e febbraio). C’è poi una sala conferenze da 60 posti per meeting aziendali. Da qualche tempo, inoltre, l’azienda include anche il birrificio artigianale ‘A Magara, letteralmente “la strega”, prendendo spunto dalla leggenda che narra che poco distante dall’agriturismo
vivessero le streghe del paese. L’azienda è fattoria didattica in cui si racconta l’agricoltura attuale e quella di un tempo: il complesso didattico comprende un mulino elettrico degli anni ‘30/40, uno storico mulino ad acqua, oltre agli spazi per la didattica e la mensa e un piacevole percorso botanico. Si può anche visitare il Mulino Ventura, opificio che provvede alla molitura dei cereali con oltre cinquecento anni di storia. La proposta di soggiorni per i clienti si arricchisce anche di degustazioni, corsi di yoga a diretto contatto con la natura e massaggi (su richiesta). Il tutto è a regime con un’attenzione particolare alla sostenibilità. Spiega Ferrini: “Da subito ci siamo impegnati ad eliminare gli sprechi e a valorizzare i prodotti di scarto delle lavorazioni agricole, producendo cippato ad uso energetico, mentre nella lavorazione delle olive separiamo il nocciolino dalla sansa vergine, utilizzata in campo
come ammendante. Con le caldaie a cippato riusciamo a coprire il fabbisogno energetico delle strutture, mentre con i tre impianti fotovoltaici sui tetti copriamo il nostro consumo di energia”. Calabrialcubo è celebre soprattutto per la cucina, che si basa sulla proposta di piatti a base di prodotti aziendali: la carne di manzo dell’allevamento e lavorata in loco, gli ortaggi esaltati dall’olio, il pane, la pasta fresca di produzione propria. Oggi la proposta gastronomica è particolarmente variegata AGRITURISMO CALABRIALCUBO
Contrada Pietra di Grotta Nocera Terinese (Catanzaro) cell: 329.2733721 - 345.8924367 email: calabrialcubo@fangiano.it www.fangiano.it
e curata dallo chef Francesco De Luca, che interpreta la filosofia aziendale di coniugare la tradizione e i sapori del territorio con un’attenzione riservata alla mise en place, agli accostamenti, in una sorta di esaltazione del gusto per il palato e per gli occhi in chiave moderna. Tra le coltivazioni si è accennato prima al luppolo, che viene seminato per poi essere utilizzato nella realizzazione della birra artigianale, tutta di produzione propria. Il birrificio è l’ultima espressione in ordine cronologico della multifunzionalità dell’azienda agricola ed è già sinonimo di successo, sia per l’attenzione generale che attualmente viene dedicata al mondo della birra, in particolare quella artigianale, sia per gli eventi organizzati nell’agriturismo che hanno saputo attirare un pubblico numeroso, complici la bontà del prodotto e la bellezza del luogo che esalta la campagna e la convivialità. OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 61
VINO
di Gabriella Bechi
RELIO RIVE DI GUIA DI BISOL
Ambasciatore del Prosecco Superiore
U
na ripida collina stilizzata e un tocco di “verde” aziendale su cui capeggia in grande evidenza la data 1542, anno in cui un antico documento testimonia la presenza dei Bisol come viticoltori nella zona, precisamente nella località Santo Stefano. Si presenta così la revisione dell’immagine del marchio e del logo dell’azienda Bisol Desiderio e figli, un nome che ha fatto la storia del Prosecco. Cinque secoli di storia, un racconto familiare che si snoda lungo 21 generazioni con l’innato amore per la terra di elezione del Prosecco Superiore: l’area di Conegliano Valdobbiadene. Una terra tanto generosa quanto difficile da lavorare, per la conformazione delle sue colline: terreni scoscesi, su cui si aggrappano vigneti che ancora oggi costringono gli uomini a praticare una viticoltura eroica, dove ogni gesto è compiuto rigorosamente a mano. Proprio su queste ripide colline, dove il vitigno Glera ha
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trovato il suo habitat ideale, sono venti i poderi coltivati direttamente da Bisol, tra cui, fiore all’occhiello, quello sulla sommità della collina Cartizze. Un restyling che non è soltanto tale, ma che ha l’obiettivo di marcare ulteriormente la distinzione tra Prosecco Doc e Prosecco Superiore. “Con il nuovo marchio - spiega Gianluca Bisol, presidente della Bisol Desiderio e Figli - confermiamo la volontà di diventare sempre di più ambasciatori di questo meraviglioso territorio. Una sfida lungimirante, che con il prezioso contributo della famiglia Lunelli, vuole raggiungere traguardi ancor più ambiziosi. Nel mondo, purtroppo, la peculiarità della Docg non è riconosciuta e sono pochi i marchi ben identificati e richiesti dai consumatori. Un Prosecco percepito come generico porta la compe-
tizione solo sul prezzo. E questo mette a rischio la qualità. Noi invece la vogliamo valorizzare e lavoreremo per costruire la consapevolezza dell’esistenza della Docg”. La linea Bisol - così come la Jeio, con due etichette più giovani e conviviali, che rappresentano il lato informale e festaiolo del Prosecco, in versione dry ed extra brut - è fatta solo di Prosecco Superiore Docg e ciascuna etichetta ha una sua identità che è espressione di un particolare terroir e di una specifica composizione del terreno. Una gamma che comprende tre etichette, Crede, Molera e Cartizze, a cui recentemente se ne sono aggiunte altre due, presentate allo scorso Vinitaly, chiamate Rive, che sta indicare i terreni più ripidi: il Relio Rive di Guia, che vuole essere il vertice della produzione per omaggiare Aurelio Bisol, chiamato affettuosamene “Relio”, e il Rive di Campea, che nasce dal più grande vigneto di proprietà, otto ettari nell’omonima frazione. Proveniente da uve dei migliori vigneti aziendali, a cui i terreni conferiscono un’inconfondibile acidità e una buona mineralità, il Relio Rive di Guia è un capolavoro di equilbrio. Colore giallo paglierino con leggeri riflessi verdognoli, perlage ricco e persistente. Al naso è intenso, avvolgente e vivace. Le note fruttate e floreali si fondono con armonia ed elegante finezza. In bocca, morbidezza, sapidità e acidità, assieme, ne esaltano l’eleganza.
RISTORANTE “VENISSA” NELL’ISOLA MAZZORBO (VE)
Sapori tra i filari
L
asciamo Venezia, con i suoi vicoli brulicanti di turisti, il brusio che si diffonde tra i canali per salire su un un motoscafo che ci porterà a Mazzorbo, un’isola fortificata nella parte più autentica della laguna di Venezia, collegata con un ponte di legno a Burano. Il viaggio in laguna al tramonto è una esperienza inimmaginabile: il mare è una tavola su cu il motoscafo vola veloce, tra lo stridio degli uccelli. Una dopo l’altra appaiono le isole, piccole o grandi, spesso fortificate, abbandonate o parzialmente vissute, simbolo di un’agricoltura del passato, dove pesca, coltivazione di ortaggi e vigne rappresentavano il fulcro di un’economia vitale. Autentico clos adibito alla viticoltura da tempi non sospetti, con il suo sistema intelligente di drenaggio in peschiera, oggi a Mazzorbo sorge Venissa, azienda agricola recuperata dalla famiglia Bisol e wine resort di lusso che vale davvero una sosta con il suo ristorante stellato (una stella Michelin dal 2012) e con l’Osteria contemporanea per chi cerca un’alternativa più informale. “Un tempo a Venezia c’erano filari persino in Piazza San Marco. Fu la marea alta quasi due metri e lunga 22 ore del 1966 a segnare l’abbandono della viticoltura”, racconta con trasporto Matteo Bisol, alla guida del complesso ristorativo. “Poi un giorno mio padre Gianluca si è messo alla ricerca del vitigno autoctono della laguna, la Dorona, della famiglia della garganega e dei trebbiani, ma più resistente all’acqua salata, l’ha trovata e ripiantata a Venissa.”
All’interno della tenuta gli anziani di Mazzorbo curano gli “orti salsi” con le tecniche tradizionali: carciofi, “bisi” (piselli), pomodori gialli, melanzane, cipolle. Diverse le erbe e i fiori, dalla salicornia al sambuco. E poi la tradizionale pesca portata avanti dai pescatori di Burano, ricca di specie locali, dalle moeche alle granceole, alle sei specie dei cefali. Ingredienti fondamentali della cucina del ristorante, dove oggi si esprime Francesco Brutto, talento della generazione under 30, geniale chef di Undicesimo Vineria a Treviso, passato per gli insegnamenti di Antonia Klugmann sempre al Venissa e di Piergiorgio Parini. Miglior Chef Emergente del Nord 2016 nel concorso ideato da Luigi Cremona. Con lui, resident chef, c’è Chiara Pavan, 33 anni, giovane cuoca, che ha conosciuto la cucina mentre studiava lettere e filosofia a Parigi e che ha poi deciso di frequentare Alma e specializzarsi con Valeria Piccini da Caino a Montemerano in Toscana e poi due anni con Anna Matscher al Zum Löwen di Tesimo in Alto Adige. Premiata dalla Guida dell’Espresso 2018 come migliore cuoca dell’anno. Una cucina, la loro, molto legata alla laguna, scandita da una ricerca minuziosa e approfondita degli ingredienti del territorio, con grande capacità di improvvisazione e la centralità del vegetale, che sia un’erba o un ortaggio stagionale, da cui prende forma il piatto
attraverso l’associazione (ma non sempre) con l’elemento proteico. Una cucina veneziana nel prodotto, ma che non disdegna contaminazioni orientali. La carta cambia almeno una volta al mese. Tre i menù proposti, oltre alla carta: il 5 portate, il 7 e il “carta bianca” da 9. Tra gli antipasti, Granciporro, porro, guacamole, coriandolo; tra i primi, Riso, grani del paradiso, calamaro, erbe limonate e Ravioli di bietola, burro di artemisia, pinoli, erbe della laguna; tra i secondi, Anguilla affumicata, tartufo, porcini e alloro e Piccione, rapa rossa, kombucha e acetosella. E per finire, Crepe suzette di erbe. Venissa: Fondamenta di Santa Caterina, 3 Mazzorbo (VE) COZZ A RIPIEN A DI R ADICE DI PREZZEMOLO E S ALICORNI A
Con il Prosecco Superiore Docg Relio Rive di Guia Francesco Brutto consiglia “Cozza ripiena di radice di prezzemolo e salicornia” (foto di Lido Vannucchi)
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BUONO A SAPERSI
GENAGRICOLA PER SOGGETTI SVANTAGGIATI
Vigneti sociali
G
enagricola, holding agroalimentare di Generali Italia e maggior azienda agricola italiana con i suoi 15mila ettari coltivati, da tempo ha adottato un modello gestionale attento ad alcuni valori sensibili, sia per il mondo dell’agricoltura, sia per il contesto sociale attuale. I driver del modello e i valori strategici si possono declinare come: sostenibilità, sicurezza (sul lavoro) e sociale. Per ciò che concerne l’attenzione agli aspetti sociali della propria attività, Genagricola ritiene che l’attività economica - e quella agricola in particolare - debbano tenere conto del contesto sociale in cui si instaurano, in particolar modo mettendo le proprie esperienze al servizio di chi ha l’esigenza di trovare una dimensione attiva all’interno del mondo del lavoro. Dopo l’esperienza al fianco di San Patrignano, Genagricola
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ha scelto come partner la cooperativa agricola Capodarco, fondata da Don Franco Monterubbianesi oltre 50 anni fa, per lanciare un nuovo progetto di collaborazione volto all’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti svantaggiati. Le due società hanno deciso di collaborare, stipulando un accordo pluriennale per il supporto da parte di Genagricola all’attività vitivinicola della cooperativa. L’accordo prevede che Genagricola metta a disposizione di Capodarco una superficie a vigneto di 3 ettari all’interno della propria azienda Presciano, a Lanuvio, nel Lazio, dalla conduzione della quale Capodarco ricaverà le uve per produrre uno dei suoi vini. Ancora, alcuni dei lavoratori della cooperativa verranno formati all’interno di alcune aziende vitivinicole di Genagricola, per acquisire competenze tecniche relative agli aspetti produttivi di
Giancarlo Fancel
vini di pregio. Infine, la collaborazione comprenderà anche una consulenza rispetto a soluzioni tecniche/tecnologiche relative alla produzione vitivinicola. “Questa collaborazione permetterà a Genagricola di operare con un interlocutore autorevole ed esperto nell’affrontare il delicato tema dell’inserimento sociale di persone svantaggiate e di rendere efficace, fin da subito, l’impegno dell’azienda a favore di chi, per vari motivi, si trova in una posizione di disagio e di emarginazione”, ha commentato Giancarlo Fancel, presidente di Genagricola. “Oltre al valore legato all’occupazione - ha aggiunto - siamo convinti che l’attività agricola sia particolarmente formativa e gratificante e che permetta alle persone di operare secondo ritmi naturali ma categorici, in funzione delle esigenze produttive e delle condizioni ambientali: un’opportunità di entrare in contatto con una dimensione non solo occupazionale, ma anche naturale e esperienziale di grande valore formativo”. Gabriella Bechi
PIG ROCK BAND ALLA SCOPERTA DELL’AMERICA
Tre porcellini in tournée
L’
autore svizzero Davide Curci e l’illustratore bretone Ronan Badel aggiornano la fiaba dei tre porcellini. Pubblicano ora “I Bacon Brothers. Ritorno in America” (Edizioni Curci, 2018, 38 pp., 14,90 euro). L’editore ha una ricca collana di libri per bambini e ragazzi con l’encomiabile obiettivo di educarli alla lettura ed alla musica. Volumi illustrati di favole e racconti che escono dalla tradizione e che propongono nuovi stimoli per i piccoli Millennials. E così, in questa storia, i tre porcellini (Smokey, Angus e Pinky) sono musicisti e suonano la chitarra, il contrabbasso e la batteria; insieme, hanno dato vita a una rock band di grande successo. C’è pure Wolfowicz (Wolf per gli amici), che non è il lupo cattivo della fiaba tradizionale, ma il simpatico impresario del gruppo. La vicenda prende il via quando
la mitica band si è ormai sciolta da vent’anni, la sua fama è in declino ed i tre musicisti si sono pigramente ritirati a vita privata. Ma, all’improvviso, una loro vecchia canzone diventa virale su Internet e l’intraprendente agente Wolf li convince a riunirsi e organizza così un fantastico tour su e giù per gli Stati Uniti. Il libro è il racconto illustrato del viaggio dei “Bacon Brothers” (nome che riecheggia quello dei Blues Brothers) da New York a Washington, da Miami a New Orleans, da Nashville a Indianapolis, da Denver al Grand Canyon, da Las Vegas a Los Angeles. E così la band - e con loro i piccoli lettori - si lanciano in un’appassionante e divertente avventura, in un albo che cattura dalla prima all’ultima tavola. Tanti gli incontri: con lo chef Antonino Purosuino, la gallerista Piggy Guggenheim, il rapper Young Cotechino ed il campione
FIABE PER BAMBINI MUSICOFILI
All’insegna dello slogan, «Un bambino che ama la musica sarà un adulto più felice», Curci Young ha già pubblicato molti libri musicali per ragazzi. Come quelli vintage che raccontano le fiabe di Jimi Hendix (“La notte in cui inventarono il rock”) e di Robert Johnson (“Il re del blues”). Un’intera collana si intitola “Le fiabe del jazz”. Le favole sono dedicate a mitici musicisti come John Coltrane, Thelonious Monk, Duke Ellington, Miles Davis, Louis Armstrong. Molto bella la collana “Magia dell’Opera”, con dieci libri che avvicinano i piccoli al mondo della lirica (tra cui Barbiere di Siviglia, Carmen, Traviata, Don Giovanni, Falstaff, Pagliacci, Tosca). C’è anche un eroe musicale nostrano, per una favola tutta italiana: è Giorgio Gaber (“LuiGino”).
di football Roy Porchetta… C’è anche un brano musicale originale, scaricabile in mp3 dal sito della casa editrice, con tipiche atmosfere country-rock. La particolarità di questo libro è che - nonostante aggiorni la fiaba, ed utilizzi il raccordo book & Internet (per il sound) - è molto vintage nel tratto grafico. Pensiamo alla vecchia Cadillac decappottabile della copertina. La lettura è l’occasione proprio per conoscere meglio gli Stati Uniti. La favola sollecita la curiosità e stimola la fantasia dei bambini con note country. È senz’altro un volume che farà piacere anche ai nonni che, sfogliandolo con i nipotini, potranno raccontare un’epoca, Woodstock ed il sogno americano. Intanto i Bacon Brothers già pensano al prossimo tour, che sarà in Russia. L’avventura on the road continua. Gaetano Menna OTTOBRE 2018 | MONDO AGRICOLO | 65
CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
IL RITORNO DI RENZO ZENOBI
Fiori a testa in giù on ho mai parlato d’amore, ho «N solo cantato la mia vita; il fatto è che la mia vita è stata tutto un amore dopo un amore». Si apre così “Ho solo cantato” il primo splendido singolo del nuovo CD di Renzo Zenobi, “Volando” (M.P. & Records), in vendita dal 26 ottobre. Canta poi il coraggio di vivere e l’andarsene piano (“Provo a dormire e ti penso”) e gli occhi di tutti i ricordi (“Gli occhi”). Ripropone “Aviatore” (con il suggestivo piano di Arturo Stalteri). Zenobi, 70 anni, è uno dei più bei segreti (e rimpianti) della canzone d’autore italiana. Uno dei più validi cantautori che ha vissuto in pieno la stagione del Folkstudio e delle sinergie, ma che ha pubblicato solo una manciata
Gli occhi dei ricordi Ci specchiamo nella musica
di dischi (solo 3 negli ultimi 35 anni), però uno più bello dell’altro. Giunge ora questo album in cui vola, letteralmente, sull’aliante. Ad accompagnarlo infatti c’è il l’energico trio di rock progressive “Aliante”. Tredici canzoni - dal sound potente e canto inconfondibile che sono variegati e colorati fiori, ma a testa in giù. Un album che ha voluto testardamente il produttore-discografico Vannuccio Zanella, con gli artisti della sua scuderia che si sono messi completamente a disposizione perché il Maestro realizzasse un nuovo grande capolavoro. Intimistico, profondo, vento caldo e libero.
IL CD DI ROSALIA DE SOUZA
La circolarità del tempo
Poetica bossa nova
È stato definito “audace” il secondo album di Camilla Battaglia, classe 1990, “EMIT: RotatoR TeneT” (Dodicilune). Disco coraggioso già con i due palindromi e il tempo declinato all’inverso nel titolo. E colto, con citazioni letterarie e filosofiche (le poesie di Sylvia Plath, Heidegger, Nietzsche, la meccanica senza tempo del fisico Carlo Rovelli). Quello realizzato, con validi jazzisti, è un vero e proprio concept album attraverso il quale l’artista si interroga sullo scorrere del tempo, proiettandosi in realtà discontinue, che convivono in epoche e spazi diversi. Una proposta musicale molto curata, in cui si perde la percezione comune del tempo, scandita da prima, ora, dopo. Il titolo del disco definisce la natura stessa dell’album che inizia, finisce e ricomincia di nuovo, a sottolineare la circolarità temporale (i due palindromi significano “rotatorio” e “principio-origine”). Ma è soprattutto l’atmosfera, l’uso della voce a colpire l’ascoltatore. Otto brani con la voce strumento che “suona” free jazz.
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osalia De Souza, cantante di Rio De Janeiro, trapiantata da molti anni in Italia, pubblica “Tempo” (NAU Records). Album che si muove tra bossa nova e jazz. «Il suo è un ritorno all’origine e all’originalità della musica brasiliana; un vero e proprio concept album realizzato senza filtri e votato alla purezza del suono e dell’interpretazione artistica; elementi che hanno reso la De Souza, nel corso della sua lunga carriera, un’icona di stile e di originalità. Il CD contiene undici brani suonati da grandi jazzisti italiani che hanno saputo tratteggiare con accuratezza l’universo di Rosalia. Canta di essere in pace con se stessi e con il mondo, una pace che definisce tropicale (“Tropical”). Fa emergere la consapevolezza che dipingiamo la nostra vita su un quadro (“A Tela”). «La mia bossa dice - si distingue per l’interpretazione poetica». Si alternano così energia e lirismo, passando da momenti effervescenti e coinvolgenti ad altri molto più intimi. In evidenza l’omaggio a Chico Buarque con la particolare e personalissima rilettura di “O que será”.
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