Mondo Agricolo n. 10/2020 - Ottobre 2020

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ECOMONDO • ARCHITETTURA E NATURA • PRESIDENZIALI USA • PREMIO INNOVAZIONE • EIMA DIGITAL • FOOD&SCIENCE BLOCKCHAIN NELL’AGROALIMENTARE • CAMBIA LA SPESA • CIBO E CITTÀ • STOP MICOTOSSINE • CRESCITA SELVATICI

Nella storia

A Palazzo Colonna le celebrazioni per il Centenario di Confagricoltura

Anno LXXI - n. 10 -OTTOBRE 2020 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


EIMA INTERNATIONAL cambia data e raddoppia The Digital Preview

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The Event 44 a EIMA BolognaFiere 3/7 febbraio 2021

EIMA Digital Preview 11/15 novembre 2020

Il calendario fieristico internazionale, a causa dell’emergenza Covid 19, è stato completamente rivisto e molti eventi sono stati annullati e rinviati. Anche EIMA International ha ridefinito il proprio programma, spostando la 44ma edizione dal novembre 2020 al febbraio 2021. Tuttavia, nei giorni di novembre inizialmente fissati per lo svolgimento dell’EIMA prende vita EIMA Preview, un grande evento on-line che anticipa la kermesse tradizionale e che costituisce il primo esempio al mondo di una rassegna di meccanica agricola interamente accessibile su piattaforma digitale.

Dal 2022 EIMA tornerà al tradizionale appuntamento di novembre

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L’ E D I T O R I A L E nnn

Una storia appena iniziata

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inalmente siamo arrivati al grande giorno. La cerimonia finale delle celebrazioni per i cento anni della nostra Organizzazione. Cento anni da quel lontano 1920 in cui nasceva Confagricoltura. Un evento di dimensioni ridotte, per le restrizioni imposte dalla pandemia, ma solenne, alla presenza delle massime autorità dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui non hanno potuto partecipare tutti gli imprenditori che avrei voluto avere a Roma, ai quali dedico questo ampio reportage di Mondo Agricolo. Il 2020 doveva essere l’anno dedicato a questa ricorrenza, con un fitto programma di inziative diffuse su tutto il territorio nazionale. Siamo riusciti a farne solo una, quella di apertura, “Identità e Futuro”, a fine gennaio, a Villa Blanc. Poi è successo qualcosa che nessuno poteva immaginare. Un virus venuto da lontano ha sconvolto la vita di milioni persone in tutto il mondo e l’Italia è stata tra i Paesi più colpiti, per prima in Europa. L’emergenza sanitaria, le vittime, il lockdown, lo stop a tutte le attività produttive: l’anno del nostro compleanno ha coinciso con uno dei momenti più difficili della storia, dal dopoguerra. Eppure siamo arrivati sino a qui. E questo forse dà ancora più valore a questa ricorrenza. Perché noi agricoltori durante la pandemia abbiamo svolto un ruolo determinante; e tutti ce lo hanno riconosciuto. Abbiamo continuato a lavorare, non senza paura per le nostre famiglie e per i nostri collaboratori; abbiamo garantito cibo e dunque sicurezza sociale, oltre che alimentare. Di questo impegno oggi noi imprenditori di Confagricoltura siamo orgogliosi e questo rafforza il nostro senso di appartenenza alla nostra Oganizzazione e al nostro Paese. Ma non solo. Questo ci dà la forza di guardare al futuro con fiducia, di continuare la nostra storia. Perché dopo cento anni tutti si sono accorti del ruolo centrale del nostro settore, dell’importanza per un Paese dell’autosufficienza alimentare, della necessità di investire in agricoltura. E investire oggi non può che significare intraprendere senza esitazione la strada dell’innovazione, tecnologica e digitale, e della ricerca. Il grande successo del Food & Science Festival di Mantova dimostra che l’innovazione è già tra noi, che c’è voglia di conoscenza, e che la sfida della competitività dell’Agrifood made in Italy può essere vinta, con l’impegno di tutta la filiera e con il sostegno delle Istituzioni. Anche per questo abbiamo voluto lanciare la seconda edizione del Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, l’iniziativa avviata lo scorso anno dalla nostra Organizzazione per valorizzare le più importanti soluzioni tecnologiche, di processo e di prodotto, ed organizzative, intraprese dai nostri agricoltori per migliorare la competitività e la sostenibilità aziendale. Un premio che, quest’anno, a causa delle difficoltà legate alla pandemia, avrà un significato ancora più importante, a testimonianza dell’impegno e del coraggio dei nostri imprenditori. Massimiliano Giansanti OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 3


SOMMARIO L’EDITORIALE Una storia appena iniziata Massimiliano Giansanti................. 3

ATTUALITÀ INNOVAZIONE Acquisizione strategica Gaetano Menna ........................

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PRIMO PIANO CENTENARIO Una giornata da ricordare Elisabetta Tufarelli ...................... 6

ATTUALITÀ MECCANIZZAZIONE Fiera virtuale Gaetano Menna ........................

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Il futuro è ora Gabriella Bechi .........................

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ATTUALITÀ SCIENZA Coltivare conoscenza Nicola Artoni ...........................

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Strategie delle 4G Nicola Artoni ...........................

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ATTUALITÀ ACQUACOLTURA Acqua viva Elisabetta Tufarelli ....................

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Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult

Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

Commozione e determinazione Gabriella Bechi ........................... 8 Terra sorgente vitale Gaetano Menna.........................

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Ritorno al futuro Paola Castello ..........................

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ATTUALITÀ FOOD Cambia la spesa Gabriella Bechi .........................

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ATTUALITÀ SOSTENIBILITÀ Ecomondo 2020 Gaetano Menna ........................

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ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità

Rubriche

Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it

EPS Crescita selvatici. . . . . . . . . . . . . . 52 Campi Rosa Recovery fund. . . . . . . . . 53 Organizzazione Cena con scienza.. . 54

Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it

ATTUALITÀ USA Il voto dei farmers Jordan Nash ............................

Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)

INNOVAZIONE BANDO Vola l’inventiva Paola Castello ..........................

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Enapra Agrifood chain. . . . . . . . . . . . . 56

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Anga Food&science.. . . . . . . . . . . . . . . 58 Over65 Invecchiamento. . . . . . . . . . . . 60

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Agriturismo Archeologia. . . . . . . . . . . 62


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Una giornata da ricordare

Foto di Massimiliano Fusco


A Palazzo Colonna una cerimonia che ha avuto momenti intensi e significativi di Elisabetta Tufarelli

I

n pieno centro storico di Roma, nella splendida cornice di Palazzo Colonna, si sono svolte le celebrazioni di una giornata storica, che ricorre soltanto ogni secolo, i cento anni di Confagricoltura. Un traguardo importante, ma certamente non un punto d’arrivo. L’Organizzazione riparte dalla sua storia centenaria per imboccare la strada verso l’innovazione e la sostenibilità economica,

ambientale e sociale. Una cerimonia che ha avuto momenti intensi, emozionanti e significativi. A partire dall’Inno nazionale che ha segnato l’arrivo del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. A cui, nell’incontro privato che ha preceduto l’inizio ufficiale della ricorrenza, il nostro presidente, Massimiliano Giansanti, ha consegnato una medaglia coniata esclusivamente per l’occasione. La location scelta, la maestosa Galleria Colonna, con lo splendido soffitto affrescato e le pareti colme di statue romane e quadri stupendi è un gioiello poco conosciuto del barocco romano. I quattro imponenti Corazzieri, di scorta al Presidente Mattarella, hanno costituito una presenza prestigiosa per lo svolgimento dell’iniziativa. L’arrivo, per un saluto, della sindaca di Roma, Virginia Raggi, che con la fascia tricolore ha sottolineato l’importanza di ripercorrere insieme la storia di un’associazione che ha Giunta Esecutiva di Confagricoltura

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PRIMO PIANO

Giansanti e Conte

L’Organizzazione riparte dalla storia per imboccare la strada dell’innovazione tutelato e dato voce all’impresa agricola nazionale, dai primi passi fin al riconoscimento assoluto del made in Italy. La presenza del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, che ha ascoltato con attenzione la relazione di Giansanti. Nonostante le restrizioni causate dalla situazione di emergenza legata alla pandemia, e quindi la necessaria celebrazione in forma ristretta, non sono mancati i rappresentanti di tutte le numerose associazioni del sistema di Confagricoltura, insieme ai presidenti e direttori del territorio. Certamente, in questo periodo, l’intero trend della comunicazione e quello della mobilità, sono radicalmente cambiati. Si è smesso di organizzare eventi in presenza con enorme partecipazione. Via allora a quelli da remoto e ai social, che stanno facendo la parte del leone. Le varie fasi che hanno caratterizzato la giornata sono state così rilanciate sul mondo del web: da Facebook a Twitter, da Linkedin a Instagram fino all’ultimo arrivato, l’apposito canale dedicato su YouTube. Una giornata da ricordare, nonostante le difficoltà Giansanti e Raggi

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Un traguardo importante, ma certamente non è un punto d’arrivo connesse ai controlli, al distanziamento sociale e alle mascherine. Tutto è stato un crescendo, perfettamente orchestrato, che è riuscito a coniugare egregiamente i festeggiamenti con le necessità imposte dal distanziamento, fino a delineare gli scenari futuri. Malgrado la pioggia battente che ha accompagnato tutto l’evento, è stato un successo organizzativo, sindacale, politico e di comunicazione. D’altronde, per l’agricoltura, la pioggia è un elemento fondamentale per l’irrigazione dei campi e la crescita dei raccolti. Associata alla fertilità della terra è di vitale importanza per la vita e il fabbisogno quotidiano e assicura prosperità. Un segnale di buon augurio per un futuro florido e rigoglioso per Confagricoltura e per questa sua storia appena iniziata. nnn


2000-2020

Vent’anni di grandi innovazioni per anticipare le sfide di domani Quest’anno Syngenta celebra vent’anni di successi. Vent’anni che ci hanno visto sempre al fianco degli agricoltori per fornire loro gli strumenti necessari per portare cibo di qualità in quantità sulle tavole e per affrontare i cambiamenti continui e le sfide di ogni giorno. Gli oltre 28.000 dipendenti e ricercatori di Syngenta in tutto il mondo, mentre festeggiano questo importante traguardo, guardano già al futuro, accelerando il passo dell’innovazione per rispondere sempre più velocemente alle necessità dell’agricoltura.


Commozione e determinazione Raccogliamo il passato, ma seminiamo il futuro. La relazione di Giansanti di Gabriella Bechi

10 MONDOAGRICOLO AGRICOLO||OTTOBRE OTTOBRE2020 2020 10||MONDO

C’

è orgoglio ed emozione nelle parole del presidente Massimiliano Giansanti appena salito sul palco allestito nella splendida sala di Palazzo Colonna. Orgoglio ed emozione che non nasconde davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ringrazia per aver accolto l’invito a presenziare la cerimonia delle celebrazioni dei 100 anni di Confagricoltura, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli, al sindaco di Roma Capitale Virgi-

nia Raggi ed a tutte le altre autorità convenute. Ma i ringraziamenti vanno anche a tutti gli agricoltori presenti ed a quelli che stanno seguendo in streaming la cerimonia e, soprattutto, a chi lo ha preceduto alla guida dell’Organizzazione (in sala sono presenti Augusto Bocchini e Stefano Wallner) ed a tutti coloro che negli anni hanno dato il proprio contributo alla sua crescita, da quel lontano 1920, in cui nacque la prima Organizzazione degli agricoltori italiani a carattere generale, con una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale. “Una fase difficile, sotto il profilo economico e organizzativo - dice


Il Presidente della Repubblica riceve in dono la moneta celebrativa

Nell’emergenza si è visto che l’Italia ha un solido sistema agroalimentare - durante la quale Confagricoltura fu impegnata nella tutela degli agricoltori e nel tentativo di mantenere l’autonomia sindacale dei datori di lavoro. La missione di allora è quella di oggi: la tutela dell’impresa”. Che il presidente declina in efficienza e competitività; orientamento verso la crescita e le innovazioni tecnologiche; stretto collegamento con le altre parti della filiera agroalimentare,

per cogliere le aspettative della popolazione in Italia e a livello internazionale. Ma anche protezione delle risorse naturali, responsabilità sociale, tutela dei lavoratori, benessere della collettività. Per contribuire al progresso civile, sociale ed economico della comunità nazionale. “Durante la prima guerra mondiale - ricorda Giansanti - le difficoltà furono superate grazie all’impegno rivolto all’aumento della produzione, per rispondere alla domanda dei consumatori. Con lo stesso impegno abbiamo risposto negli ultimi mesi alla sfida posta all’intera filiera agroaliPatuanelli, Giansanti, Conte e Bellanova

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PRIMO PIANO

Giansanti con i past president Bocchini e Wallner

mentare, a causa della pandemia: continuare a produrre, per rifornire i mercati e assicurare cibo agli italiani”. Durante l’emergenza sanitaria il nostro Paese ha dato prova, ancora una volta, delle sue energie morali e civili, ha detto di recente il Presidente della Repubblica. E i fatti hanno dimostrato che l’Italia può fare affidamento su un solido sistema agroalimentare, di cui gli associati a Confagricoltura costituiscono una componente essenziale. Con le loro aziende collaborano oltre 520 mila lavoratori, che sviluppano più di 41 milioni di giornate lavoro. “Adesso è necessario dare supporto a queste imprese - ribadisce Giansanti - per metterle nella condizione di continuare a far crescere competitività e pro12 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2020

duzione. È un impegno difficile. Per questo dobbiamo utilizzare al meglio le risorse importanti messe a disposizione dal governo italiano e dall’Unione europea”. L’ambizione di Confagricoltura va ben oltre il recupero della situazione esistente prima della pandemia. “Dobbiamo cogliere l’occasione per far crescere la produttività che ristagna da oltre un decennio, per rilanciare gli investimenti pubblici, per dare ai cittadini e alle imprese infrastrutture moderne, diffondere la digitalizzazione, a partire dalla pubblica amministrazione, rispondere alle sfide urgenti poste dal cambiamento climatico”. Confagricoltura farà la propria parte, seguendo quelli che sono i principi guida dell’Organizzazione e dei suoi associati, da cento anni a questa parte. “Ancora oggi la forza di un Paese

Ridare dignità alla ricerca scientifica e riconoscere il valore della competenza si misura anche dalla capacità di non dipendere dalle importazioni per l’alimentazione dei propri cittadini - sottolinea il presidente di Confagricoltura -. Un balzo avanti del 25% della produzione lorda vendibile è nelle nostre possibilità. Le imitazioni dei nostri prodotti all’estero, il cosiddetto Italian Sounding, ne sono la prova. Ed è completamente fuori strada chi pensa di risolvere la questione con il cibo prodotto in laboratorio. A questo riguardo, dobbiamo raccogliere l’ammonimento lanciato sulla nostra testata ‘Mondo Agricolo’, nel dicembre 2019, da Monsignor Ravasi, secondo il quale è tempo di un approfondito dibattito sull’etica


delle produzioni”. Per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli la strada è, evidentemente, un’altra: aumentare il tasso di autoapprovvigionamento per assicurare, in ogni circostanza, ai consumatori italiani ed europei i prodotti necessari per una alimentazione sana e con livelli di qualità che non temono confronti su scala mondiale. “È indispensabile, però - prosegue il presidente - ridare piena dignità alla ricerca scientifica e riconoscere il valore della competenza e della professionalità. Coltivare le intelligenze dei molti nostri giovani eccellenti e puntare su di loro è una scelta essenziale per affrontare il futuro e le sfide che ci attendono. La scuola e la formazione continua sono fattori di sviluppo, perché il capitale umano è la prima ricchezza delle nazioni più avanzate”. I tre giovani imprenditori che hanno raccontato la loro storia hanno dato il senso della diversità e della fecondità del ‘capitale umano’ in termini di spirito d’impresa, apertura all’innovazione e sensibilità sociale. E hanno dimostrato che, investendo sui giovani, il nostro Paese si assicura un futuro. “Siamo consapevoli - conclude il presidente - che la valenza del nostro lavoro va al di là del profitto, che pure è fondamentale per garantire la continuità produttiva e l’occupazione. Da un secolo l’impegno costante dei nostri agricoltori è stato quello di rafforzare le imprese e contribuire al continuo miglioramento del sistema economico e della coesione sociale. Come agricoltori sappiamo bene che raccoglieremo domani ciò che abbiamo seminato oggi. Continueremo, perciò, a lavorare con il massimo impegno nelle nostre imprese, nel nostro sindacato e nella società, nell’interesse del futuro della nazione, delle prossime generazioni e nel rispetto dei padri fondatori che ci hanno consentito di arrivare fino a qui”. nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 13


PRIMO PIANO

Il premier Giuseppe Conte presenta le azioni per l’agricoltura del Piano di Ripresa e Resilienza di Gaetano Menna

I

l premier Giuseppe Conte è un appassionato di filosofia (è rimasto vivo alla memoria il suo colloquio appassionato, con il prof. Emanuele Severino, su filosofia e politica, ndr). Ed all’evento per il Centenario di Confagricoltura chiude il suo intervento citando uno dei più influenti filosofi americani, John Dewey: “La terra è la sorgente ultima di qualsiasi alimento dell’uomo”. Il presidente del Consiglio pone in evidenza, con queste parole, il ruolo dell’agricoltura, emerso in tutta la sua importanza nel lockdown. “Grazie al vostro impegno, grazie ai vostri sacrifici - lo ricordava il presidente Giansanti nella sua relazione - i generi alimentari non sono mai mancati sugli scaffali dei negozi e dei supermercati, né sulle tavole di tutti gli italiani”. Ma il suo intervento non è solo una mozione d’affetto. L’agricoltura - Conte lo ricorda con dati alla mano - è stata motore di crescita ancor prima della pandemia. “Fra il 1996 e il 2019, periodo nel quale la produttività del lavoro complessiva in Italia è rimasta sostanzialmente confinata a una crescita media annua dello 0,3%, il solo settore agricolo, in contro-

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Terra sorg tendenza, ha registrato un incremento medio annuo dell’1,5%, confermandosi come uno fra i comparti più dinamici”. Ed allora bisogna cogliere l’occasione del Recovery Fund per aiutare il settore primario a rafforzarsi, a superare i gap, ad essere baluardo per il Paese. “Siamo nella condizione di programmare, con un’attenta strategia, il superamento delle tante criticità che ancora registriamo - osserva Giuseppe Conte -. Il nostro ‘Piano di Ripresa e Resilienza’, che anche il presidente Giansanti ha invocato per superare le criticità, dovrà costituire il motore della crescita, per migliorare,

in particolare nel Mezzogiorno, la dotazione di infrastrutture di trasporto, incrementare le attività di ricerca e sviluppo e di innovazione tecnologica a beneficio del settore agricolo e a tutela del nostro territorio, ridurre il divario digitale che, purtroppo, colpisce soprattutto le aree interne”. Il Piano nazionale dovrà dedicare almeno il 37% del volume delle risorse disponibili a progetti green. “Ne approfitteremo - spiega - per potenziare gli interventi per la prevenzione e il contrasto al dissesto idrogeologico e contenere quei fenomeni di consumo del suolo, come l’erosione da acqua, che nel nostro


“Agricoltura settore primario ed essenziale, motore della crescita, specchio del Paese” muovendo in particolare lo sviluppo del biometano, attraverso la riconversione e il potenziamento degli impianti di digestione anaerobica, e la realizzazione anche di impianti fotovoltaici sui tetti, in particolare, delle strutture produttive agricole e zootecniche. “L’agricoltura - pone in risalto il premier alla platea di Confagricoltura - rappresenta un sodalizio fra innovazione e tradizione, e questo, che è anche lo spirito del nostro Paese, costituisce il segreto del successo italiano nel mondo”. nnn

ente vitale Paese caratterizzano soprattutto i territori più marginali”. Il piano interverrà su foreste, nuove tecnologie in agricoltura, piattaforme digitali. “Vogliamo incentivare l’adozione di tecniche di agricoltura di precisione a controllo digitale, attraverso contratti di sviluppo, partenariati per l’innovazione e altri strumenti di politica industriale, e creare poli tematici di ricerca nel settore agritech, con la cooperazione fruttuosa fra il sistema universitario e quello delle imprese. Una diffusione sempre maggiore di tecnologie ‘intelligenti’ potrà aiutarci a ridurre il divario fra prelievi e risorse idriche, che in Italia è

particolarmente elevato a causa della carenza strutturale di acqua nella fascia mediterranea”. Nel ‘Piano di Ripresa e Resilienza’ - annuncia - si inseriranno pure interventi per favorire l’efficienza energetica in agricoltura e l’utilizzo di una quota sempre maggiore di fonti rinnovabili nel settore, proOTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 15


PRIMO PIANO

Quattro le parole chiave del ministro Teresa Bellanova per filiera della vita: resilienza, rilancio, dialogo, rigenerazione

Nuovo Risorgimento

I

l ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, nella giornata delle celebrazioni del Centenario di Confagricoltura, ha indicato alcune ‘parole chiave’. Resilienza: “L’agroalimentare che definisco ‘la filiera della vita’ in questi mesi non si è mai fermato, garantendo cibo agli italiani anche nei momenti più difficili del lockdown. Un diritto inalienabile quello dell’accesso al cibo che deve essere scritto anche nella nostra Costituzione. E per questo stiamo già lavorando”. Rilancio: “Un anno fa assumevo l’impegno davanti al presidente Mattarella di rimettere al centro del Paese l’agricoltura. Una centralità, quella dell’agricoltura, che dobbiamo essere capaci di riconoscere e riaffermare come snodo rilevantissimo nelle politiche di costruzione del futuro. Obiettivo

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che ha caratterizzato i contenuti della nostra azione esplicata finora, che ha messo a disposizione del settore 2 miliardi e mezzo di euro, al netto delle azioni orizzontali”. Dialogo: “che, con Confagricoltura, come con tutte le associazioni di rappresentanza del settore e l’intera filiera istituzionale, non è mai mancato e che dovrà continuare in modo sempre più costruttivo”. Tre i macro-obiettivi indicati dal ministro nella Strategia per il settore: competitività del sistema alimentare; produzione da fonti rinnovabili e riduzione delle emissioni; lotta alle conseguenze del cambiamento climatico e al dissesto idrogeologico. Ad essi se ne aggiunge un quarto: il rafforzamento della resilienza e vitalità dei territori rurali. Il ministro ha poi osservato che “l’occasione che viene offerta dal Recovery

Fund non può essere sprecata” e che “la riqualificazione dei trasporti, delle comunicazioni e dei servizi, può e deve offrire nuove opportunità di vita e di lavoro ai cittadini, contribuendo a decongestionare i centri urbani”. Per questo il ministro Bellanova ha voluto aggiungere una quarta parola chiave alle tre precedentemente menzionate: rigenerazione, intesa come “rigenerazione del sistema agricolo e alimentare del Paese attraverso il potenziamento delle imprese e delle filiere, l’ammodernamento dei sistemi produttivi, la meccanizzazione per un’accelerazione della transizione verde e digitale del Paese, la riconversione, il ricambio generazionale, l’internazionalizzazione, la sostenibilità, economica ambientale e sociale”. Una svolta che l’agricoltura italiana può e deve fare, con il sostegno dello Stato, certamente, ma anche con i contributi degli agricoltori più lungimiranti e anche dei professionisti di altri settori che, nel percorso della loro vita, hanno scelto di cambiare mestiere e dedicarsi al mondo dell’agricoltura. In chiusura del suo intervento il ministro ha voluto dedicare un abbraccio particolare ad “una signora di 100 anni”, Confagricoltura, a cui ha rivolto gli auguri più sinceri per traguardare i prossimi cento anni con risultati importanti e durevoli. (G. B.) nnn


Il filmato per il Centenario. La storia raccontata in una seduta di laurea particolare

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VEDI IL VIDEO PER IL CENTENARIO

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na vera e propria sceneggiatura, con tanto di regia ed attori, per gli otto, gustosi e interessanti minuti del video realizzato in occasione delle celebrazioni del Centenario da Gian Marco Mori, regista e autore di show televisivi in prima serata, format di intrattenimento e documentari. Il filmato si apre, non a caso, con un’ape che spicca il volo e dopo aver attraversato campi coltivati ed essersi posata su un fiore, entra da una finestra aperta a Palazzo della Valle. È proprio da qui, la sede storica romana dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, che prende il via la narrazione. Si vede una ragazza che sale le scale ed entra in Sala Serpieri, trasformata per l’occasione in un’aula universitaria, dove si svolge la sua seduta di laurea. L’argomento della tesi riguarda proprio i cento anni di Confagricoltura. “È una storia che ha inciso profondamente nell’economia e nella cultura italiana. Che ha dato all’Italia una nuova prospettiva”, introduce così l’argomento uno dei professori. Nei bellissimi occhi verdi della ragazza si ripercorrono suggestive vecchie immagini, mentre lei sottolinea

Ciak, si gira che quello dell’agricoltura è un mondo che nessuno è riuscito a vedere dall’alto con occhi diversi. Parte così la storia dell’agricoltura che s’interseca magistralmente con la crescita di Confagricoltura. “È stata proprio l’innovazione mette in evidenza la studentessa che ha reso possibile l’incontro tra tradizioni secolari, nuove tecnologie e rispetto della terra, innescando la scintilla in grado di illuminare il futuro”. E che il futuro sia già arrivato, nel video, è evidente attraverso le immagini girate. Anche il volo dell’ape, sottolineato più volte nella sceneggiatura, non è stato filmato per caso. Ogni alveare, lo sappiamo, è un sistema perfettamente organizza-

to, talmente perfetto da far invidia alle aziende più efficienti, in cui ciascun componente ha precisi compiti e obiettivi. Questa è Confagricoltura oggi. Un altro filmato, invece, ha accompagnato, in loop, l’ingresso degli ospiti al Centenario nella Galleria di Palazzo Colonna. La cronaca, questa volta, è raccontata attraverso le storie dei presidenti che si sono alternati alla guida dell’Organizzazione. Le video interviste ai componenti della giunta di Confagricoltura, invece, diffuse via FB, Instagram e Twitter completano il girato per l’occasione. Tutti i filmati sono disponibili sul canale YouTube di Confagricoltura. (E. T.) nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PIANO

Tre giovani imprenditori raccontano la loro storia. Amore per la terra, vocazione per l’innovazione di Paola Castello

T

re storie caratterizzate dal ritorno alla terra e al territorio d’origine, dall’innovazione tecnologica e dall’intraprendenza: questi gli aspetti salienti delle tre case history, illustrate al Centenario di Confagricoltura dalla viva voce dei giovani protagonisti. La prima è quella di Luca Travaglini, 35 anni, lombardo, oggi presidente di Planet Farms, azienda alle porte di Milano. Luca, a seguito di alcuni problemi di salute, nel 2012 decide di cambiare vita e di dedicarsi a qualcosa di concreto per il futuro dei suoi figli e delle nuove generazioni. Dopo sei anni di intensa ricerca, nel 2018, dà vita a Planet Farms, azienda innovativa che si avvale di un sistema di coltivazione indoor che permette di controllare perfettamente tutti i parametri fondamentali delle colture. Le

Cambria, Lotti, Giansanti e Travaglini 18 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2020

piante vengono coltivate in ambienti incontaminati e isolati da agenti esterni e in verticale, su più livelli, risparmiando così il 95% di superficie. Grazie ad un monitoraggio costante, inoltre, viene somministrato alle colture solo ciò di cui hanno veramente bisogno: questo consente peraltro un risparmio idrico del 97% rispetto alle coltivazioni tradizionali. Planet Farms risulta essere oggi una delle più avanzate realtà di vertical farm in Italia. Singolare, ma altrettanto paradigmatica, è la storia di Ariane Elizabeth Lotti, tornata in Toscana da New York, per prendere le redini dell’azienda di famiglia, Tenuta San Carlo: 480 ettari nel Parco Regionale della Maremma, con riso e seminativi, un piccolo allevamento di vacche maremmane, un agriturismo e zone di pineta e palude protette. Dopo anni dedicati alla ricerca applicata all’agricoltura e in cerca di


Ritorno al futuro

Volontà di guardare al futuro facendo tesoro del passato nuovi modelli di agricoltura sostenibile, sei anni fa Ariane decide di convertire l’azienda al biologico e di modernizzarla, con investimenti in nuovi macchinari e nell’agricoltura di precisione, creando rapporti di filiera, cercando nuovi mercati, ma soprattutto dando all’azienda un modello di gestione d’impresa innovativo. Il tutto producendo in maniera più sostenibile e con il minor impatto ambientale possibile. Oggi Tenuta San Carlo è la prima azienda toscana a fare riso biologico. L’ultima storia è quella di Francesco Cambria, titolare dell’a-

zienda vitivinicola Cottanera, alle pendici dell’Etna. Verso la fine degli anni ’90 il padre di Francesco decide di sostituire i noccioleti di famiglia con dei vigneti, in una zona singolare, come quella vulcanica. Alla morte del padre, nel 2008, Francesco, avvocato ben avviato in uno studio legale milanese, lascia la toga per tornare in Sicilia e continuare l’attività iniziata dal padre. Coniugando tradizione e innovazione, per una produzione sostenibile che valorizza il territorio, Francesco riesce a fare di Cottanera un presidio vitivinicolo d’avanguardia. “Abbiamo mantenuto un approccio di tutela del territorio, con tecniche di viticoltura che preservano un terreno particolare come quello vulcanico e le strutture uniche dei pietrai (terrazzamenti in pie-

Agricoltura verticale di Planet Farms

tra lavica, ndr)” conclude Cambria. Nel 2019 Francesco riceve il premio come “Miglior Viticoltore dell’anno” dal Gambero Rosso, un riconoscimento per un modo di fare impresa che rappresenta una best practice da replicare anche in altre realtà. Tre storie, tre territori diversi, tre tipologie di azienda, ma con degli elementi comuni: il connubio tra tradizione e innovazione & ricerca, la capacità e la volontà di guardare al futuro facendo tesoro del passato, il legame col proprio territorio. Forti dei cento anni di Confagricoltura alle spalle, i tre giovani imprenditori, Travaglini, Lotti e Cambria, hanno aperto una finestra sull’agricoltura di domani. nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 19


AT T U ALI TÀ F OOD

Cambia la spesa

Giansanti al talk di RCS Barilla. Filiera agroalimentare ha saputo reagire alla repentina modifica dei consumi di Gabriella Bechi

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A

utosufficienza alimentare e ripresa delle esportazioni. Sono queste le due linee direttrici da percorrere per affrontare la ripresa post Covid-19 con una visione strategica condivisa tra tutte le parti della filiera agroalimentare. È il pensiero del presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenuto al consumer talk Retail Food & Business ‘Come cambiano le abitudini dei consumatori, la risposta delle imprese’, organizzato da RCS Academy, in collaborazione con il Corriere della Sera. “Durante l’emergenza sanitaria ha ricordato Giansanti - il setto-

re agroalimentare ha dimostrato una rassicurante solidità in Italia e a livello europeo. I rifornimenti sono stati garantiti e la filiera ha saputo reagire ad una repentina modifica della struttura dei consumi. Il tema della sovranità alimentare è tornato di piena attualità, dimostrando che un eccesso di dipendenza dalle importazioni costituisce una carenza di natura strategica. A nostro avviso, la produzione agricola italiana può aumentare del 25% rispetto agli attuali livelli, per arrivare al 100% di autosufficienza”. Per il presidente di Confagricoltura questo obiettivo può essere raggiunto investendo sull’impresa: “Nuove tecnologie, digi-


vando ad un valore vicino ai 42 miliardi di euro. Ma possiamo fare di più. Basti pensare che un Paese come l’Olanda, che non ha certo le nostre eccellenze alimentari, esporta il doppio di noi. E che il tanto temuto Italian Sounding vale 100 miliardi di euro. A dimostrazione della voglia di Made in Italy e della possibilità per i nostri prodotti di occupare questo spazio di mercato”. Sviluppo infrastrutturale, promozione, accordi commerciali sono le vie indicate dal presidente confederale per accrescere la nostra presenza sul mercato globale.

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Migliorare la capacità di accesso ai mercati attraverso strade, porti e aeroporti talizzazione e ricerca sono gli strumenti oggi a disposizione per uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale”. Ma occorre anche rilanciare l’export. Nel decennio trascorso la crescita dell’industria alimentare è stata trainata dalle esportazioni a fronte della stagnazione della domanda interna. “Da Expo ad oggi - ha detto - l’export agroalimentare ha avuto una crescita esponenziale, arri-

“Dobbiamo migliorare la nostra capacità di accesso ai mercati attraverso strade, porti e aeroporti, che ci vede agli ultimi posti in Europa e in netto svantaggio rispetto ai nostri principali competitor, come Francia e Spagna - ha rimarcato Giansanti -. Investire risorse in una promozione organizzata in maniera efficiente. E, in epoca di bilateralismo, fare accordi commerciali vantaggiosi con altri Paesi. Anche se l’obiettivo finale dovrebbe essere il ritorno di un multilateralismo basato su regole certe e reciproche, in termini di sistemi di produzione, sicurezza alimentare e costo del lavoro”. nnn

ACQUISTI ALIMENTARI NEL POST-COVID 19

L’emergenza sanitaria ha influito sensibilmente sulle abitudini alimentari dei consumatori. Per effetto della chiusura del canale HoReCa e della diffusione del lavoro da casa, il consumo di alcuni prodotti ha fatto registrare aumenti a doppia cifra nel giro di poche settimane. È il caso, ad esempio, di pasta, riso, ortofrutticoli freschi (agrumi in particolare). Per altri prodotti, invece, c’è stata una significativa riduzione degli acquisti, in particolare per vini di maggior pregio e prodotti ortofrutticoli di quarta gamma già pronti per il consumo. Si è registrato anche un sensibile aumento della spesa effettuata online dai consumatori e di conseguenza si sono moltiplicate le iniziative assunte dalle aziende agricole per aprirsi al commercio digitale. La filiera ha saputo reagire egregiamente a queste repentine modifiche della struttura dei consumi, ma ora si deve preparare ad adattarsi ad alcuni cambiamenti che molto probabilmente diverranno strutturali. Lo ‘smart working’, ad esempio, è destinato a consolidarsi, anche quando avremo superato la pandemia, con la conseguente contrazione dei consumi alimentari fuori casa. Ed anche la ristorazione potrebbe avere difficoltà a ritornare sui livelli precedenti all’emergenza sanitaria. Lo stesso dicasi per le vendite online. Di recente, ad esempio, il gruppo Carrefour ha annunciato l’acquisizione di 172 supermercati in Spagna con un impegno finanziario di poco inferiore a 80 milioni di euro ed è stato precisato che le strutture saranno essenzialmente utilizzate come centri di ritiro dei prodotti agroalimentari acquistati online. Sarebbe, dunque, un errore affrontare la ripresa post Covid-19 senza una visione strategica condivisa tra tutte le parti della filiera agroalimentare per quanto riguarda l’evoluzione del mercato interno e delle esportazioni. A differenza di altri Stati membri nostri diretti concorrenti - è il caso di Francia e Spagna - non abbiamo una legislazione specifica per i rapporti interprofessionali. La costituzione di una ‘cabina di regia’ sarebbe particolarmente utile in questa fase, anche in vista della realizzazione dei programmi che saranno finanziati dal ‘Next Generation UE’. (G.B.) OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 21


AT T U ALI TÀ F OOD

Giansanti al dibattito di Fondazione Barilla e Asvis di Gabriella Bechi

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l rapporto storico tra città e campagne sta cambiando e sempre di più si sta consolidando, grazie a una maggiore consapevolezza dei cittadini del ruolo dell’agricoltura, non solo per gli aspetti legati alla nutrizione, ma anche per quelli che riguardano l’ambiente e il sociale. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo al Festival dell’Agricoltura Sostenibile, nel corso della tavola rotonda “Cibo e città: come accelerare un futuro sosteniblie?”, promosso dalla Fondazione Barilla e Asvis. L’importanza dell’agricoltura per le città è emersa chiaramente durante i momenti più difficili della pandemia. Gli agricoltori, in prima fila per l’emergenza, hanno assicurato ai cittadini il necessario approvvigionamento di cibo, riproponendo all’attenzione pubblica e del mondo politico la questione della sovranità alimentare. “Raggiungere l’autosufficienza alimentare - ha detto Giansanti - è la sfida che il nostro Paese ha davanti a sé. Una sfi-

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da che si può vincere, grazie a investimenti, nuove tecnolgie, anche digitali, una maggiore coesione della filiera, un concreto sostegno da parte delle Istituzioni” . Ma un più stretto rapporto cittàcampagna si muove anche verso altre direzioni. “Contro lo spopolamento delle campagne - ha spiegato il presidente di Confagricoltura - vanno riscoperti e valorizzati le aree interne e i borghi rurali, non solo dal punto di vista turistico, ma anche in una prospettiva futura, legata anche alla sempre maggiore diffusione del lavoro agile, con una nuova integrazione tra metropoli, città e aree interne”. Il contributo dell’agricoltura alla città si dovrà muovere sempre di più anche lungo la direzione ambientale. “Manutenzione e sviluppo delle aree verdi, di parchi e giardini - a cui gli agricoltori possono dare un contributo fondamentale, non solo in termini di fornitura di piante, ma anche di progettazione - migliorano la qualità dell’aria e della vita, permettendo di mitigare l’azione dei cambiamenti climatici. A ciò si aggiunga il ruolo fondamen-

tale del nostro settore nell’efficientamento energetico, nello sviluppo delle energie rinnovabili, in primo luogo del metano agricolo”. Nelle aree urbane e periurbane si sta sviluppando sempre di più il concetto di Smart City. “Sono sempre di più le communities e le iniziative di social networks che nascono per far incontrare domanda e offerta attraverso filiere cortissime e gruppi di acquisto - ha rimarcato Giansanti -. Aumenta l’offerta di nuove soluzioni per il tempo libero e di attività turistiche low cost e si sta affermando sempre più un nuovo modello di welfare nelle aree periurbane. In tale contesto gli orti urbani, che Confagricoltura ha realizzato, insieme all’Università Luiss Guido Carli, in alcune aree degradate delle città, attraverso un progetto di digitalizzazione, sono in grado di apportare numerosi benefici alla collettività. In questi termini l’agricoltura urbana è un elemento importante di resilienza delle città moderne”. nnn

Cibo e città


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AT T U ALI TÀ M AIS

Stop alle Micotossine Nella coltivazione maidicola servono rotazione colturale buone pratiche, tempistica di raccolta, gestione del suolo, ibridi tolleranti. L’impegno attivo del Gruppo KWS

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a domanda principale è: l’agricoltore può influenzare la presenza delle fusariatossine nel mais coltivato nei suoi campi o non è possibile e deve conviverci? La risposta è “sì”, l’agricoltore può, fino a un certo grado, influenzare la presenza delle fusariatossine nel mais. Tale presenza è fortemente determinata da diversi fattori, come le variabili pedoclimatiche, le tecniche colturali e le caratteristiche dell’ibrido di mais. Ci sono fattori che l’uomo non può controllare, come le condizioni meteorologiche, che de-

terminano la specie di fungo predominante nell’ambiente e la concentrazione di micotossine da loro prodotte. O come l’ambiente, che determina la gravità delle infezioni in base alla tipologia del terreno e alla pressione di parassiti e malattie. Ma ci sono anche tanti altri fattori che possono essere influenzati e gestiti dall’uomo per abbassare il rischio delle fusariatossine sul mais, le cosiddette buone pratiche agronomiche. Uno dei principali fattori è la tempistica di raccolta; più il raccolto rimane sul campo maggiore è il rischio di infezione da micotossine. Quindi una stagione


particolarmente sfavorevole da un punto di vista climatico comporta alte condizioni di stress abiotico ed aumenta il rischio di presenza delle fusariatossine sulle cariossidi; in queste condizioni conviene raccogliere la granella il prima possibile e non giocare sul risparmio dei costi di essiccazione lasciando il mais in campo per più tempo. Fondamentale è anche la gestione del suolo. È molto importante interrare i residui colturali, altrimenti le infezioni possono svernare nei residui dell’anno precedente. Un’ulteriore pratica significativa è la rotazione colturale, visto che è stato compro-

tre fanno parte del programma Mycontrol che identifica gli ibriMycontrol (KWS Mycotoxin di più tolleranti alle fusariatossiManagement) massimizza ne e al DON. qualità riducendo perdite Con questa scelta gli agricoltori italiani hanno uno strumento in vato l’effetto negativo delle mo- più contro la lotta alle fusarianosuccessioni sulla presenza di tossine. Fusarium. Inoltre, non sono da sottovaluta- DANNI A PRODUTTORI re i danni meccanici nelle pian- E A TUTTA LA FILIERA te, ovvero tutte le ferite causate Tra le principali fusariatossine ad esempio dagli insetti. Questi che contaminano il mais propermettono al fungo di entrare dotto nella Pianura Padana, le più facilmente nella spiga e di principali sono le fumonisine e svilupparsi con maggiore pre- il deossinivalenolo (DON). La senza. Perciò viene raccoman- loro presenza nella granella di dato fortemente il trattamento mais rappresenta un problema importante per la salute umana contro la piralide. Pur applicando tutte queste ed animale. Un alto contenuto buone pratiche agronomiche, di queste micotossine provoca si è visto che alcune varietà di perdite dal punto di vista quamais sono più suscettibili alle litativo ed economico su tutta la fusariatossine. I studi realizza- filiera cerealicola. Specialmenti dal prof. Roberto Causin del te per l’alimentazione dei suini, Dipartimento di Fitopatologia alti contenuti di fumonisine e dell’Università di Padova, su DON creano molte problematiquesto argomento hanno dimo- che, compromettendo la salubristrato che ci sono alcune varie- tà dell’animale con conseguenti tà di mais KWS che presentano maggiori costi di alimentazione una sanità assoluta nei confronti e sanitari. Il DON in particoladel DON (deossinivalenolo) ed re causa rifiuto parziale o totale alcune hanno anche una buona dell’alimento, più raramente votolleranza per le fumonisine, ri- mito, perdita di peso corporeo e spetto ad altre genetiche coltiva- diarrea. Inoltre, determina un’alterazione del metabolismo prote in Italia. Attualmente in commercio si teico a livello epatico, nei casi trovano le varietà KWS Kerubi- più gravi problemi alla sfera rinnn no, Kelindos e Kebeos. Tutte e produttiva.

Fusarium graminearum

Fusarium verticillioides

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AT T U ALI TÀ S O S T ENIBILI TÀ

Ecomondo 2020

Confagri conferma la presenza in fiera. Stand, due convegni e gli interventi agli Stati Generali della Green Economy di Gaetano Menna

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alla precedente edizione di Ecomondo-Key Energy è passato meno di un anno, ma sembra un secolo. Tra un’edizione e l’altra si è avuto lo tsunami Covid-19, che tra l’altro continua ad imperversare e con cui bisogna fare i conti. Ma la ripresa del Paese e dell’economia parte anche dalla capacità di innovare il sistema fieristico, come sta facendo a Rimini Italian Exhibition Group (IEG). “Abbiamo reagito al massimo delle nostre energie - ha dichiarato Lorenzo Cagnoni, presidente di IEG - ed

eccoci qui, grazie alla fiducia degli espositori e delle aziende che hanno voluto confermare la loro partecipazione; Ecomondo e Key Energy mostreranno quanto il sistema fieristico sia essenziale per il business e per le aziende”. Il salone Ecomondo - Key Energyo 2020 (dal 3 al 6 novembre) sarà profondamente innovativo; in presenza e digitale, accessibile e sicuro, per liberare il potenziale di mercato e di conoscenza che il Green Deal mette al centro delle agende governative in Europa. A confortare anche l’attenzione


Confagri dà appuntamento al padiglione D3 presso lo stand 030 ricevuta da Chengdu International Environmental Protection Expo (CDEPE), la prima fiera green che si è svolta recentemente dal vivo nella Cina Occidentale e che si è avvalsa proprio dell’expertise di Ecomondo. L’edizione di quest’anno di CDEPE è stata valutata, dalle autorità locali, strategica per lo sviluppo dei settori della protezione ambientale e del risparmio energetico ed ha testimoniato la ripresa del business green internazionale in Cina. Il successo della kermesse cinese è stato un test importante. In questi mesi alla Fiera di Rimini si è lavorato su differenti protocolli di sicurezza - dal mon-

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taggio degli stand al catering per rendere sicura l’esperienza anche prima di entrare in fiera. Ecomondo e Key Energy saranno manifestazioni ibride: in presenza e con un canale digitale finalizzato al b2b; sarà pure allestito un set televisivo per la trasmissione in streaming degli appuntamenti. Rispetto al 2019 è stato confermato dagli espositori il 70% degli spazi fieristici occupati l’anno scorso. Un dato che, in un momento come questo, appare davvero straordinario; sono previste 26 sale per Ecomondo e 10 per Key Energy. Hanno un grande valore, pure simbolico, le presenze in fiera della Commissione europea, dei ministeri di riferimento ed anche di Confagricoltura (pad. D3, stand 030). In particolare l’Organizzazione degli imprenditori agricoli ha confermato il suo spazio fieristico, ha promosso due importanti appuntamenti convegnistici e sarà attivamente presente agli Stati Generali della Green Economy, che discuteranno su “Uscire dalla crisi con un Green Deal - Una nuova fase per la green economy in Italia”. La presenza di Confagricoltura a Ecomondo 2020 ed agli Stati generali è significativa. Vuole ribadire che l’agricoltura raccoglie la sfida del Green Deal europeo e ricordare che ha saputo prontamente reagire alla crisi. Il settore primario ha un ruolo centrale anche nel nuovo modello di sviluppo green da definire per il Paese. nnn

HUB DI TRANSIZIONE ENERGETICA

In contemporanea con Ecomondo si hub”, la fiera delle soluzioni e applicagie rinnovabili. La transizione enerle campagne ma anche le città. E Key di questa trasformazione. Il fil rouè ´Dove l´energia incontra il futuro´. Wind, Solar & Storage, Efficiency (geCity, progetto speciale giunto al decimo digitalizzazione, rigenerazione urbana e

svolge Key Energy,”Energy transition zioni di efficienza energetica ed energetica verso le rinnovabili trasforma Energy è protagonista e promotore ge dell´edizione 2020 di Key Energy Quattro i settori della manifestazione: nerazione distribuita) e Sustainable compleanno, le cui linee portanti sono: mobilità sostenibile. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 27


AT T U ALI TÀ S O S T ENIBILI TÀ

Dal campo alla forchetta Convegno a Rimini di Confagricoltura su strategia UE per agroalimentare smart e a basso impatto ambientale

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cittadini europei chiedono azioni concrete per contrastare i cambiamenti climatici ed auspicano che sia l’Europa a indicare il cammino da seguire. Diventare il primo continente a impatto climatico zero costituisce contemporaneamente la sfida e l’opportunità più grandi del nostro tempo. In attuazione del Green New Deal, la normativa europea sancirà per la prima volta l’obiettivo della neutralità climatica dell’UE entro il 2050. Il tema verrà approfondito il 3 novembre (ore 14-17 presso Sala Biobased Industry pad.D1) nell’ambito dell’appuntamento convegnistico dedicato a ”Green New Deal: la strategia ‘farm to fork’ - filiere agroalimentari smart e a basso impatto ambientale”, a cura di Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo, Confagri-

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coltura, Federalimentare e Enea. Anche i settori agricolo ed agroalimentare contribuiranno agli obiettivi della strategia europea ‘Dal produttore al consumatore’ o ‘Farm to Fork’, il piano decennale della Commissione europea che è parte integrante del nuovo Green Deal e che è stato messo a punto per favorire e promuovere la transizione verso un sistema agroalimentare più sostenibile, assicurando prodotti alimentari sani, nutrienti e di alta qualità, realizzati nel rispetto dell’ambiente e seguendo i principi dell’economia circolare. In quest’ottica l’evento vuole mettere in luce le sfide e le potenzialità di applicazione in alcune filiere che saranno trattate come casi studio (pomodoro, birra, farine, quarta gamma). Nell’ambito dell’incontro è fissato l’appuntamento “In mezz’ora con”: interviste a Massimiliano Giansanti (presidente Confagricoltura) ed a Ivano Vacondio (presidente Federalimentare). Ad avviso di Confagricoltura, per attuare la strategia ‘Dal campo alla tavola’, bisogna evitare di mettere mano alle risorse della PAC, le quali risultano già consistentemente ridotte rispetto alla precedente programmazione. È fondamentale una seria e attenta valutazione di impatto delle politiche che la Commissione UE

intende perseguire; in tale ottica va scongiurato il rischio di una diminuzione quantitativa della produzione agricola comunitaria, con conseguenze dannose per i produttori agricoli e le loro cooperative, nonché una possibile contrazione dei consumi su prodotti comunitari ad alto valore aggiunto a vantaggio di produzioni extraeuropee più economiche, ma meno performanti sotto il profilo della salubrità e degli standard ambientali. È pure importante garantire una maggiore uniformità nell’applicazione delle disposizioni previste che, al momento, risultano essere più vincolanti per gli agricoltori che per il resto della filiera, con il concreto rischio di andare ad acuire ulteriormente le asimmetrie contrattuali sulla catena del valore e di scaricare il peso della transizione ecologica sulle spalle dei produttori agricoli. Infine, va sottolineata la necessità di puntare con sempre maggiore decisione sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica, che rappresentano delle leve fondamentali per lo sviluppo del primario e per la promozione di una transizione ecologica; basti pensare, in tal senso, alle numerose applicazioni dell’agricoltura di precisione e alle infinite possibilità offerte dalla cisgenetica. (G. M.) nnn


Gli alberi e l’agricoltura periurbana per la resilienza dei territori e la bioeconomia

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lberi ed ecosistemi forestali stanno acquisendo importanza e risonanza sempre più vaste a livello mondiale, come determinanti sistemi di regolazione del clima e di mitigazione della biosfera, ma anche come elementi indispensabili per restituire resilienza e sostenibilità ai nostri territori sempre più urbanizzati, costituendo così una connessione fondamentale tra i sistemi dell’architettura e quelli della natura. Le foreste, quindi, non svolgono soltanto l’importante funzione di fornire servizi ecologici di fondamentale importanza per la biosfera e la società umana, ma hanno anche un ruolo rilevante per la produzione di risorse naturali rinnovabili per la bioeconomia. Il tema verrà approfondito il 6 novembre (ore 9.30-13 presso Sala Biobased Industry pad. D1) nel convegno “Architettura e natura: bioedilizia, bioeconomia forestale, eco-design”, a cura di Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo, Confagricoltura, AssoCarta e Università della Tuscia. Presidenti di sessione saranno Giuseppe Scarascia Mugnozza, (docente dell’Università della Tuscia) e Giulio Rocca (presidente della Federazione nazionale Risorse boschive e Coltivazioni legnose di Confagricoltura). Verrà posto in evidenza come, per il sistema italiano della filiera foresta-legno-biomasse, caratterizzato da una leadership riconosciuta a livello internazionale, “la

questione ambientale” rappresenti una grande opportunità, soprattutto in virtù delle proprietà uniche del sistema albero-foresta e della materia prima legno, fino alle fibre ed all’attivazione del riciclo della carta. L’intervento dell’architetto Stefano Boeri porta il titolo “L’architettura per le nuove biocities”; ha come tematica fondamentale l’esplorazione dei mutamenti climatici e dell’accelerazione del consumo di suolo, in vista di una nuova alleanza tra la foresta e lo spazio urbano, costellata di progetti di ricerca per un futuro che sia in grado di accogliere gli alberi all’interno dell’architettura e della pianificazione territoriale. La creazione di corridoi ecologici planetari - con il Great Green Wall of Cities -, il disegno di città in grado di sorgere in armonia con la natura ed il mondo vegetale - come la Smart Forest City di Cancun - e la forestazione di città esistenti - mediante piani urbani ideati ad hoc come per Tirana 2030 e San Marino 2030 giardino d’Europa microcosmo della biodiversità - sono tra le grandi sfide portate avanti da Stefano Boeri Architetti. Molto atteso anche l’intervento dell’architetto Enrico Bascherini (Università di Pisa) sull’architet-

tura animale. Le proprietà delle costruzioni animali, improntate ad un alto grado di efficacia bioclimatica ed efficienza energetica, sarebbero in numero elevatissimo. Il sistema di ventilazione delle torri delle termiti rappresenta un metodo ingegnoso della gestione del moto naturale dei flussi d’aria all’interno degli spazi chiusi. Gli standard di precisione degli esagoni dell’alveare sono realizzati con una tolleranza di errore di 0,002 millimetri. La resistenza alla tensione del filo della ragnatela è tre volte maggiore di quella dell’acciaio. Nell’incontro si parlerà anche di agricoltura periurbana, presentando il progetto del Parco commestibile - realizzato in Emilia Romagna, in collaborazione con la Fondazione CRPA Studi Ricerche e Università degli Studi di Parma - dove la multifunzionalità si esprime a 360 gradi, interessando oltre alle variegate produzioni agricole, anche aspetti paesaggistici, ambientali e socio-culturali. In tale contesto anche l’agroforestazione con gelsi, per vedere il ritorno di una specie arborea molto comune in passato, legata alla produzione di seta, che ha rappresentato, a fasi alterne, un’importante attività manifatturiera da rivalutare. (G. M.) nnn

Architettura e natura OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 29


AT T U ALI TÀ U S A

Trump vs Biden. L’impegno per l’agricoltura dei due candidati alla Casa Bianca

Il voto dei

di Jordan Nash

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l prossimo 3 novembre verrà eletto il 59° Presidente degli Stati Uniti. Saranno elezioni indubbiamente influenzate dalla pandemia, che sta ricoprendo anche un ruolo chiave nella sfida tra i due candidati: Donald Trump, repubblicano, in attesa di riconferma, e Joe Biden, democratico, già vicepresidente Usa con Obama. Lo scontro è anche sulla politica agricola: quale sarà il candidato migliore per gli imprenditori agricoli americani? L’American Farm Bureau Federation (AFBF) ha chiesto ai due avversari di rispondere ad un questionario sui temi che interessano gli agricoltori, gli allevatori e le comunità rurali americane. “Le opinioni dei nostri associati sono diverse quanto quello che coltiviamo - ha messo in evidenza il presidente AFBF, Zippy Duvall - ma condividiamo lo stesso obiettivo e sceglieremo chi aiuterà l’America a crescere. Siamo in un momento cruciale per l’agricoltura e, mentre affrontiamo le sfide di una pandemia globale, si combattono guerre commerciali ed i mercati sono depressi”. Trump si concentra in gran parte sui risultati del primo

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mandato. Come si ricorda, gran parte dei suoi elettori erano stati proprio gli agricoltori e il mondo rurale. Si è soffermato sull’approccio scientifico per i futuri regolamenti, impegnandosi ad affrontare il “rural urban divide” e ha sottolineato il sostegno ai programmi di conservazione volontaria. Per Biden al primo posto ci sono la sostenibilità ambientale e il miglioramento del benessere delle comunità rurali. Si affiderà a esperti e scienziati per elaborare politiche e regolamenti, e lavorerà con gli agricoltori per raggiun-

gere l’obiettivo zero emissioni. Al di là dei dibattiti televisivi, come saranno ulteriori quattro anni sotto la presidenza Trump e come, invece, cambierebbero le cose se ad essere eletto


farmers

fosse Biden? Dando uno sguardo ai siti dei due candidati salta all’occhio la semplicità del messaggio dell’attuale presidente, che sottolinea le azioni portate a compimento dopo lo

Trump si impegna per rural urban divide, Biden per sostenibilità

slogan: “Renderemo di nuovo forte, orgogliosa e sicura l’America. E faremo di nuovo grande l’America!”. Più difficile la ricerca del programma per l’agricoltura sul sito dello sfidante, ma una volta trovato, descrive dettagliatamente la sua azione per le aree rurali. Quali le differenze più evidenti tra “il programma Trump” e il “Piano Biden”? Vediamo, per sommi capi, le due posizioni. Per lo sfidante è fondamentale “rivitalizzare radicalmente le economie rurali”, rafforzando il settore agricolo attraverso una politica commerciale

che funzioni per gli agricoltori americani. È poi importante sostenere i primi insediamenti, così come promuovere lo sviluppo di sistemi alimentari regionali. Reinvestirà nella ricerca agricola delle Università con sovvenzioni fondiarie in modo che il sistema pubblico e non le aziende private, detengano i brevetti per il progresso dell’agricoltura. Molta l’attenzione all’ambiente, al biologico, ai carburanti di origine agricola, all’energia eolica e solare. Biden promette 20 miliardi di dollari per le infrastrutture rurali a banda larga, triplicando i finanziamenti per espandere l’accesso a Internet nelle zone rurali. Trump indica, soprattutto, quello che è stato già fatto durante il suo primo mandato. Per il Coronavirus si va dall’ulteriore miliardo di dollari per aiutare gli agricoltori ai 46 milioni di dollari per migliorare le strutture comunitarie critiche a beneficio di 363.000 residenti rurali. Poi: 5 milioni di scatole di cibo, 1 miliardo di dollari di garanzie sui prestiti ecc. L’USDA ha annunciato un’iniziativa per utilizzare la ricerca e l’innovazione al fine di aumentare la produttività agricola del 40%, in adempimento alla promessa del presidente Trump di difendere gli agricoltori. Senza contare i 28 miliardi di dollari in aiuti per gli agricoltori che sono stati sottoposti a pratiche commerciali sleali. Sui rispettivi siti sono elencate, in particolare, le cose da fare per Biden, quello che è stato già fatto per Trump. Retorica ed emozioni a parte, gli agricoltori americani valuteranno le politiche e le azioni prospettate e voteranno di conseguenza. nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 31


M APPAMONDO

di Jordan Nash

Svezia scommette sulla viticoltura

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ino coltivato e prodotto in Svezia? Gli agricoltori locali ci scommettono e non solo grazie ai cambiamenti climatici. Sono già più di 60 i viticoltori professionisti su di una superficie totale che supera di poco i 125 ettari. D’altronde i climatologi avevano profetizzato che, nel 2050, la mappa

globale del vino sarebbe stata sconvolta radicalmente, a tutto vantaggio dei Paesi nordici, trasformando così il problema ambientale di tutti in un beneficio economico di pochi. I pionieri hanno piantato viti già nei primi anni ’90. Da allora tutta la penisola Scandinava è stata interessata da questa rivoluzione

colturale. In Danimarca ci sono più di novanta vigneti, mentre in Norvegia sono quasi una ventina. E pensare che, solo una decina di anni fa, visto il clima ostile, lo sviluppo della viticoltura era considerato una vera e propria “mission impossible”. Anche se la produzione del “vino nordico” è ancora esi-

gua, si punta su vitigni che richiedono meno calore. Come il Solaris, un ibrido tedesco a bacca bianca, che sembra adattarsi bene al clima avaro di sole e vanta un periodo di maturazione breve. Un domani non troppo lontano si potrebbe addirittura arrivare ai 10 mila ettari di vigneto.

IN PORTOGALLO VINO BIO NELLE ANFORE

USA: SPAZIO AI GIOVANI AGRICOLTORI

In Portogallo due viticoltori dell’Alto Alentejo hanno puntato sulla riscoperta delle antiche tradizioni, riportando il vino naturale e biologico alle proprie origini. Usano esclusivamente uve autoctone e privilegiano le talhas, enormi anfore di terracotta per la fermentazione dell'uva, utilizzate dalla popolazione locale da 2.000 anni, nelle quali fermentano insieme le diverse varietà raccolte con la "miscelazione sul campo". La loro Reserva, di tre varietà di uva, è il primo vino naturale certificato Doc Alentejo; producono anche nove vini biologici e vegani a Herdade dos Outeiros Altos.

Anche negli Stati Uniti, con la pandemia, è cresciuta la voglia d’impegnarsi in agricoltura. Secondo l’ultimo censimento che risale al 2017, gli agricoltori, gli allevatori e i produttori sono 3,4 milioni e gli under 35 rappresentano solamente il 9%. In media, i più anziani risiedono negli stati del Sud e i più giovani in quelli del Midwest. Gli agricoltori con almeno 10 anni di esperienza rappresentano il 27% del totale. È evidente la necessità di aprire la strada per diventare agricoltori alle future generazioni e, negli Usa, il sostegno attivo arriva dall’USDA Farm Service Agency.

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A Londra preoccupa post Brexit

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a Camera dei Lord ha recentemente votato due emendamenti al disegno di legge sull’agricoltura. Il primo sugli alimenti importati, che devono soddisfare gli standard nazionali, il secondo per rafforzare il ruolo della Commissione per il Commercio e l’Agricoltura. Il presidente della

NFU, Minette Batters, ha preso posizione dopo la pubblicazione del “Reasonable Worst Case Scenario” (che delinea la pianificazione del governo per una potenziale interruzione del trasporto merci tra la Gran Bretagna e l’UE dal 1° gennaio). In particolare ha chiesto un accordo per evitare dazi e per

affrontare le questioni relative all'attrito al confine. In pratica il governo deve fare di più per gli operatori britannici coinvolti nel commercio con l’Unione Europea, garantendo che siano adeguatamente preparati per la fine della transizione. “L’Europa è il mercato più importante per le nostre esportazio-

ni agroalimentari. Siamo molto preoccupati - ha rimarcato - per come funzionerà il commercio transfrontaliero alla fine del periodo di transizione. Temiamo che i nostri prodotti freschi e deperibili vengano lasciati a marcire sui camion in code lunghe miglia, in attesa di poter attraversare la Manica”.

IN TUNISIA, MANGIMI DAGLI INSETTI

PROGETTO DI RIPRESA FRANCESE

In Tunisia, nonostante sia agli albori, l’agritech ha una grande importanza per l’agricoltura. La startup franco-tunisina NextProtein, che produce proteine per mangimi dalle larve di mosca, è riuscita a raccogliere fondi per più di 11,8 milioni di dollari. Finora si contano una dozzina di startup attive. In un Paese in cui l’agricoltura rappresenta tra il 9 e l’11% del Pil e quasi il 15% dell’occupazione, la modernizzazione del settore è diventata una necessità. Tanto più che la crisi sanitaria ha riportato l’agroalimentare al centro dell’economia tunisina, molto prima del turismo, che sta affrontando una nuova crisi con il Covid-19.

Lo scorso settembre il premier francese Jean Castex ha presentato il piano “France Relance”, un progetto di ripresa incentrato sulla ricostruzione economica, sociale ed ecologica del Paese. Il piano “permette di liberare le energie della nazione per riconnettersi alla crescita”. A tal fine sono stati stanziati in totale 100 miliardi di euro. Di questa cifra 1,2 miliardi di euro dovrebbero andare ai settori agricolo e agroalimentare per raggiungere tre obiettivi: rafforzare la sovranità alimentare francese, accelerare la transizione agroecologica e adattare l’agricoltura e la silvicoltura ai cambiamenti climatici. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 33


S C AT T I F O T O G R A F I C I A L L E C E L E B R A Z I O N I D E L C E N T E N A R I O di Massimiliano Fusco

Foto Nello schermo la foto di Alfonso Gaetani, storico presidente di Confagricoltura

L’evento celebrativo a Palazzo Colonna per ricordare un secolo di agricoltura Il presidente Giansanti: sono i principi che, da sempre,

Massimiliano Giansanti accoglie Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il presidente del Consiglio Conte, la sindaca di Roma Raggi e Giansanti

Il presidente ed il vicepresidente di Confagricoltura, Giansanti e Lasagna, con la ministra Bellanova

Massimiliano Giansanti ed il direttore generale Francesco Postorino

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reportage alla presenza del Capo dello Stato e di storia italiana. “Impresa, lavoro, ricerca e crescita ci guidano verso il futuro”.

Conte ammira la Cappella di Palazzo Colonna

Il presidente della Fai Cirone dona al premier il distintivo della Federazione Apicoltori

Conte, Giansanti e Postorino

Una storia appena iniziata…

OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 35


INNO VA Z IONE B ANDO

Confagricoltura lancia la seconda edizione del Premio per l’innovazione in agricoltura di Paola Castello

I

nnovazione di prodotto, organizzativa o di processo: il premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, ideato e realizzato da Confagricoltura, prende in considerazione tutte le declinazioni e applicazioni dell’innovazione nel settore primario, senza tralasciarne alcuna. La Confederazione lancia adesso la seconda edizione del Premio, dopo il successo della prima, culminata con la cerimonia di premiazione alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il Premio è nato con l’idea di costruire un momento celebrativo e di riflessione che mostri concretamente quanto il settore primario sia già ricco di innovazione, mettendo in luce l’ampia e articolata varietà di soluzioni tecnologiche già poste in essere negli ultimi anni o in corso di sviluppo da parte delle aziende agricole italiane. Nel dare rilievo al tema dell’innovazione, è emersa, inoltre, l’esigenza di valorizzare il ruolo degli imprenditori agricoli, in quanto vero motore dello sviluppo, non solo aziendale, ma anche territoriale. Ruolo che, in questo tempo di pandemia, è emerso con ancora maggiore evidenza.

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Vola l’inven

L’Art Park La Court di Michele Chiarlo a Castelnuovo Calcea (Asti) propone land art tra i vigneti. (1° nella categoria “Smart land, smart city“del Premio Innovazione 2019)

Nella prima edizione sono state tredici le aziende agricole premiate, in tre categorie distinte: “Nuove frontiere” per tutte le innovazioni di tipo prettamente tecnologico; “Reti, filiere e consorzi d’impresa” per quelle sviluppate in collaborazione con altri soggetti, partner di filiera, di rete o altro; “Smart land & smart city” per le innovazioni con dirette ricadute nel rapporto tra agricoltura e territorio. Svariati gli

ambiti, svariate anche le tipologie, il tutto in stretta relazione col territorio in cui le imprese operano, queste le caratteristiche delle innovazioni già vincitrici. Quest’anno non sono previste delle categorie distinte, ma alla luce delle nuove esigenze legate all’emergenza Covid-19, sarà data sicuramente maggiore attenzione ad alcuni aspetti strategici per il settore, tra cui la digitalizzazione e le innovazioni


tiva

g

sviluppate dalle imprese agricole nelle aree interne del Paese. La pandemia infatti ha portato ad una forte accelerazione di tutto ciò che riguarda il digitale e l’Information Technology, facendone rivalutare - semmai ce ne fosse bisogno - il ruolo e l’importanza. Ad essere premiate saranno le aziende agricole, in forma singola e associata, che hanno introdotto, negli ultimi tre anni, innovazioni che contribuiscono al miglioramento della competitività e della sostenibilità. “L’innovazione oggi più che mai svolge un ruolo chiave per l’agricoltura. Per questo - ha detto il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - vogliamo premiare quelle aziende che, avendo investito in modernizzazione e tecnologie d’avanguardia, rappresentano delle eccellenze in questo campo”. nnn

CANDIDATURE FINO AL 23 OTTOBRE 2020

Le domande di partecipazione potranno essere presentate fino al 23 ottobre 2020 e saranno selezionate da una giuria composta da autorevoli rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico. La premiazione avrà luogo durante uno specifico evento celebrativo. Il bando ed il regolamento sono disponibili nella sezione “Premio innovazione” del sito di Confagricoltura (www.confagricoltura.it/ita/attivita/premio-innovazione). Per comunicazioni, chiarimenti o informazioni scrivere alla Segreteria TecnicoOrganizzativa al seguente indirizzo e-mail: premioinnovazione@confagricoltura.it. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 37


AT T U ALI TÀ INNOVA ZIONE

Valagro entra in Syngenta Group. La sinergia porta il gruppo ad essere leader mondiale nel settore dei Biologicals. Intervista a Riccardo Vanelli e Giuseppe Natale

Acquisizione

di Gaetano Menna

S

yngenta Crop Protection ha acquisito al 100% la proprietà e gli asset di Valagro, gruppo pioniere nella ricerca, produzione e commercializzazione di biostimolanti e specialità nutrizionali per le colture. L’investimento posiziona Syngenta Group come una delle principali aziende globali in un mercato in rapida crescita come quello dei Biologicals. Valagro continuerà ad operare come brand indipendente all’interno del più generale business di Syngenta Crop Protection. L’azienda abruzzese, fondata nel 1980, attualmente ha 13 filiali in tutto il mondo e impiega più di 700 persone. Oltre al sito produttivo di Atessa, Valagro ha lo stabilimento di Grabi Chemical a Cremona, uno in Brasile, 2 in India e 2 stabilimenti in Norvegia; ha inoltre annunciato la costruzione di un nuovo sito produttivo negli USA, mercato in cui è presente stabilmente dal 2000. Un’acquisizione strategica che valorizza anche le capacità inno-

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vative del nostro Paese. Ne abbiamo parlato - in un’intervista a distanza attraverso la piattaforma Zoom - con Riccardo Vanelli, AD di Syngenta Italia e Giuseppe Natale, CEO di Valagro. “Syngenta - ci ha detto Vanelli - guarda con grande interesse al settore dei Biologicals, di cui Valagro è stata pioniere nella sua quarantennale attività. È un settore su cui stiamo già intervenendo con interesse e con efficacia, pensiamo ad esempio al nostro fertillizzante biostimolante Hicure. L’acquisizione di Valagro consolida a livello mondiale la strategia di Syngenta Group in un settore che riteniamo sia de-

Riccardo Vanelli

stinato a raddoppiare nei prossimi cinque anni”. “Valagro - ha evidenziato Natale - è nata dall’intuizione che ci fosse un gap tra mondo della difesa, dove c’erano sempre innovazioni, e quello della nutrizione delle piante. In questi anni siamo pro-


Laboratorio di Valagro

strategica

Giuseppe Natale

gressivamente cresciuti, grazie alla professionalità, all’esperienza, alla ricerca, alle nostre capacità, con filiali in tutto il mondo. Ma la competizione globale per i Biologicals - in particolare biostimolanti, biocontrollo e biofertilizzanti - è tanta e servono grandi

sforzi per essere leader in un settore in rapida evoluzione. A questo punto ci siamo resi conto che avevamo bisogno di rafforzare la nostra dimensione operativa e la nostra capacità di investimento. Syngenta Crop Protection ci è sembrato l’operatore del settore che meglio potesse sostenere la nostra evoluzione”. “Il punto di contatto fondamentale per noi è stato - ha spiegato Vanelli - l’approccio scientifico ed altamente tecnologico che Valagro ha dalla sua origine e che Syngenta ha accresciuto negli anni progressivamente, grazie anche ad investimenti significativi in ricerca e sviluppo. È importante dire che noi inve-

Vanelli: «Punto di contatto l’approccio scientifico ed altamente tecnologico» stiamo circa il 10% del fatturato annuo in ricerca e sviluppo, abbiamo più di 5 mila collaboratori nei vari centri scientifici in tutto il mondo e l’affinità con Valagro passa attraverso questo fil rouge legato alla scienza, che è anche funzionale per la sostenibilità in agricoltura. Attraverso l’innovazione si può perseguire la sostenibilità. Questo sicuramente è il background che ha portato ad avvicinare le due aziende. Un matrimonio designato”. “Ora che facciamo parte di un’azienda dotata di risorse e ambizioni come Syngenta Crop Protection, disponiamo - ha osservato dal canto suo il CEO di Valagro - di nuove stimolanti opportunità per la nostra innovazione. La nostra non è stata una cessione per dismettere, ma per crescere”. “Siamo convinti che Valagro - ha concluso Riccardo Vanelli - sarà un partner strategico e di valore per costruire quel futuro sostenibile che Syngenta va disegnando attraverso il Good Growth Plan, il rinnovato programma di sviluppo sostenibile, con i suoi obiettivi sfidanti. Abbiamo ora la possibilità di fornire agli agricoltori più opzioni complementari sul versante dei prodotti e delle tecnologie, affinché possano prendersi cura delle proprie colture in maniera efficace e sostenibile, gestire la resistenza, migliorare la qualità del suolo, ridurre la quantità di residui nelle colture e far fronte alle richieste dei consumatori”. nnn OTTOBRE 2020| MONDO AGRICOLO | 39


AT T UALI TÀ MECC ANIZZ A ZIONE

A novembre Eima Digital Preview. Esposizione e convegni in un mondo alternativo di Gaetano Menna

L’

emergenza sanitaria ha accelerato un progetto che si aveva già in animo, quello di EDP - Eima Digital Preview, ora in programma su piattaforma digitale dall’11 al 15 novembre prossimi, mentre l’esposizione tradizionale di Eima International, con la presenza delle macchine, è programmata dal 3 al 7 febbraio 2021 a Bologna. Lo ha annunciato Alessandro Malavolti, presidente di Federunacoma, l’associazione italiana dei costruttori che organizza Eima, nel corso di una conferenza stampa, fisica ed in streaming, a cui hanno partecipato giornalisti da tutto il mondo. Simona Rapastella, direttore generale dell’associazione, ha illustrato il progetto della fiera virtuale. “Si tratta - ha spiegato - di una piattaforma digitale che non vuole assolutamente essere la riproposizione reale della fiera. L’esperienza digitale che si propone è un altro prodotto, un’altra dimensione: è un altro ‘viaggio’”. Si ‘viaggerà’ quindi virtualmente in un universo di prodotti, di servizi, con una capacità nuova di promozione delle aziende. La piattaforma è tridimensionale e fantasy, per cui quella che si proporrà è una visita fieristica vera e propria. Però non si avrà mai la sensazione di guardare semplicemen-

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Fiera virtuale Fiera te qualcosa di statico. Nella fiera virtuale si entrerà, si camminerà, si visiteranno stand, si avranno incontri, si ascolteranno dibattiti, si vedranno le macchine alla prova. La fiera nella realizzazione digitale avrà duemila espositori in spazi allestiti con prodotti informatici e con una qualità anche promozionale ed estetica davvero suggestiva. Si potrà entrare in questi spazi, interloquire live con i rappresentanti delle aziende, informarsi sulle novità di prodotto o al-

tro, nonché confrontarsi anche con tutta quella parte scientifica di contenuto che è sempre stata il fiore all’occhiello di Eima. Sono previsti webinar, seminari informativi, anticipazioni di pro-


dotto ed appuntamenti a livello internazionale. Per gli organizzatori l’aspetto internazionalizzazione rimane di fondamentale importanza anche all’interno della piattaforma digitale, per cui gli espositori potranno svolgere

le realizzazione all’interno di una fiera tradizionalmente intesa. All’accesso ci si registrerà e quindi ci si troverà davanti a tre porte, che saranno gli snodi principali di tutto questo grande progetto. Dalle tre porte si accederà a quelli che gli organizzatori hanno definito “pianeti merceologici” (prodotti), area team, agorà. I pianeti rappresenteranno i 14 settori di specializzazione di Eima, con tutti gli stand delle aziende. La seconda novità che si vuole esaltare è quella del team. Nella piattaforma ci saranno gli avatar di persone

virtuale

incontri BtoB con gli operatori economici mondiali che sono stati selezionati con la collaborazione di ICE. Si sono volute concepire pure cose attrattive che sarebbero state di diffici-

reali, disponibili h24 per il supporto. Quindi l’agorà, la piazza internazionale della meccanizzazione agricola, che ha veramente l’ambizione di essere tale. Nei 14 settori di specializzazione ci saranno le aziende, con i loro prodotti, la loro capacità di una nuova promozione. I pianeti

La Preview è un ponte verso l’edizione 2021 di Eima, in grado di attivare il business saranno immersi tutti in un’ambientazione. E così i trattori saranno all’opera, ad esempio, in un campo di grano, cosa che in una fiera tradizionalmente intesa è impossibile da rendere, ma che è possibile invece realizzare all’interno di un mondo virtuale. La navigazione all’interno di tutta la piattaforma sarà agevolata e quindi sarà facile trovare quello che interessa (con la possibilità di ricerche per nome di azienda, per prodotto, per settore merceologico). Ogni azienda espositrice avrà una bolla di accesso, un desk, un avatar che si muoverà e che inviterà all’ingresso. Gli spazi espositivi saranno diversi per dimensioni, per design, per architettura e qualità informatica. Ogni espositore potrà personalizzare parti o elementi del proprio stand virtuale (colore delle pareti, intensità delle luci, motivi di stile, brand aziendali). La piattaforma sarà ‘viva’ e non si avrà mai la sensazione di annoiarsi. Previste poi formule emozionali visive che richiameranno l’attenzione, come pop up di musica che magari inviteranno a seguire in quel momento un appuntamento importante che sta iniziando all’interno dell’agorà. “EDP - ha evidenziato Simona Rapastella - è un’esperienza fieristica completamente nuova, estremamente avveniristica, originale, immersiva. In questo momento nel panorama fieristico internazionale è un unicum”. “Non è la riproposizione virtuale di Eima International che siamo abituati a vivere. Quella - ha ribadito - c’è, con tutta la sua forza, e non potrà mai essere sostituita da un prodotto digitale. Semmai il prodotto digitale aggiunge un valore; offre uno strumento promozionale nuovo alle imprese ed a tutti gli stakeholder”. nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 41


AT T UALI TÀ MECC ANIZZ A ZIONE

Il futuro è ora

Partnership Confagri e TopCon. Marco Miserocchi traccia il bilancio di due anni di lavoro per precision farming di Gabriella Bechi

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E

ra l’8 novembre 2018 e a Bologna, nei padiglioni di Eima International, Confagricoltura e TopCon Agriculture siglarono un accordo di partnership con l’obiettivo di favorire l'adozione e la diffusione dell’agricoltura di precisione. Il primo atto concreto, per il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, per mettere in pratica il concetto di innovazione portato avanti da anni, che avrebbe permesso agli agricoltori associati di avere accesso alle più recenti tecnologie innovative digitali e di precision farming, nonché di sviluppare soluzioni avanzate per supportare l’intero processo decisionale.

A distanza di due anni TopCon Agriculture parteciperà all’edizione digitale di Eima International - dal 12 al 15 novembre, preparandosi per quella in presenza spostata a febbraio 2021 - per presentare l’ampia gamma di soluzioni di agricoltura di precisione. In questo periodo sono state molte le iniziative intraprese con Confagricoltura, utilizzando un gruppo di aziende agricole tecnologicamente evolute, per dimostrare la validità delle tecnologie TopCon Agriculture per le mille sfaccettature dell’agricoltura italiana: dallo sviluppo di progetti di ricerca comuni nell’ambito del digital farming, all’informazione e alla formazione degli imprendi-


Miserocchi: “Se non si cambiano i processi non muteranno i risultati”

tori e dei tecnici, effettuata con il supporto di Enapra. Chiediamo a Marco Miserocchi, Country Manager Agricoltura Italia di TopCon, che ha seguito in prima persona la generazione dell’accordo, di tracciare un bilancio di questi due anni di lavoro. “Quella dell’agricoltura di precisione è una strada ormai tracciata, come sa bene il presidente Giansanti. Innovazione, efficienza e digitalizzazione sono le condizioni necessarie per garantire un futuro competitivo e sosteni-

bile al settore. Ed in tale contesto c’è la necessità, per le principali colture ed aree geografiche del Paese, di applicare soluzioni tec-

nologiche basate sulle reali esigenze degli imprenditori agricoli. Le tecnologie applicate all’agricoltura hanno largamente dimostrato gli effetti positivi apportati alla sostenibilità economica, ambientale e sociale: dall’aumento della produttività al miglioramento della qualità dei prodotti; dal contenimento dei costi alla riduzione dell’impatto ambientale, a condizioni di lavoro più confortevoli. L’impegno di TopCon Agriculture è quello di fornire all’agricoltore soluzioni e tecnologie innovative, che si sviluppano in continuo, di pari passo con le esigenze della moderna agricoltura, basate fondamentalmente sull’acquisizione e sull’utilizzo di informazioni, dati facili da usare in grado di migliorare il processo decisionale, l’efficienza dei mezzi e la redditività aziendale”. In quali comparti si è maggiormente sviluppata l’agricoltura di precisione? “Inizialmente nella cerealicoltura, data l’alta competitività nelle commodities, in cerca di soluzioni che permettessero di mantenere la redditività, riducendo i costi ed aumentando la produttività. L’interesse si è poi allargato al comparto orticolo-industriale (pomodori, cipolle, patate) con

Confagricoltura e TopCon Agriculture a Eima 2018 OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 43


AT T UALI TÀ MECC ANIZZ A ZIONE

Training confederale 2019

Aumentare la redditività dell’azienda agricola con tecnologia accessibile

l’obiettivo di migliorare la qualità attraverso una gestione più oculata dei mezzi tecnici. E poi, ancora all’olivicoltura (anche in seguito alla diffusione della Xylella), per migliorare la nostra competitività, e alla viticoltura in cerca di soluzioni tecnologiche in grado di standardizzare la qualità delle grandi eccellenze italiane. Ritengo che, a breve, utilizzeremo tecnologie di agricoltura di precisione in ogni fase del ciclo produttivo ed in ogni coltura”.

Marco Miserocchi

g

In questo percorso di diffusione delle nuove tecnologie di precisione l’Italia come si è comportata? “L’Italia è arrivata per ultima, non per mancanza di competenze, ma per problemi legati alla frammentazione aziendale. Basti pensare che due anni fa meno dell’1% della superficie coltivata era gestita con queste soluzioni. Ma le potenzialità di crescita c’erano tutte. Nel 2017 TopCon (Public Company giapponese quotata in borsa) ha trasferito la sua sede mondiale in Italia (a Torino), dove già possedeva un importante centro ricerche, a Concordia (MO). Una scelta strategica, unica nel mondo del precision farming, determinata dalla volontà di concentrare l’attenzione sulle specifiche esigenze dell’agricoltura italiana ed europea. Una scelta che non ci ha deluso: l’Italia ha dimostrato di voler investire ed anche su livelli qualitativi molto elevati”. Le recenti misure adottate dal governo riguardanti agricoltura 4.0 sono importanti?

“Importantissime. Queste misure, arrivate anche grazie alla battaglia portata avanti da Confagricoltura, sono finalmente mirate a supportare gli investimenti in agricoltura. Questo strumento finanziario ha incoraggiato molti imprenditori agricoli ad adottare le nuove tecnologie, rivedendo spesso il loro processo produttivo e valorizzando le risorse più giovani dell’azienda”. Insomma, è la morte del trattore tradizionale? “Non la morte, ma il rinnovamento con macchine più performanti, collegate ad attrezzi più precisi ed automatizzati, con operazioni colturali monitorate e prodotti tracciati. Se non cambiamo nulla nei nostri processi produttivi non cambierà nulla nei risultati, soprattutto economici. E questo comporterà inevitabilmente dei cambiamenti anche nel modo di fare agricoltura. Ritengo sia già cominciata una fase di selezione naturale. Aumenterà la superficie media aziendale e strategica sarà la partnership con il contoterzista, anche lui chiamato a completare servizi sempre più mirati (distribuzione dei mezzi tecnici a dosaggio variabile) con la fornitura di mappe produttive e dati. Insomma, la rivoluzione è iniziata anche in Italia. nnn

TAP - TOPCON AGRICULTURE PLATFORM

TopCon è una multinazionale giapponese che opera in diversi segmenti di business, dall’oftalmologia, all’ingegneria civile fino all’agricoltura di precisione. Nel 2016 TopCon ha insediato in Italia, presso la sede mondiale TopCon Agriculture di Torino, un ufficio di circa 60 persone dedicato allo sviluppo delle nuove tecnologie digitali per l’agricoltura, dalla telematica alla creazione di sistemi di supporto, alle decisioni basate sull’intelligenza artificiale. L’Italia è stata ritenuta la sede migliore, sia per esigenze e maturità di mercato, sia per il suo know-how tecnologico, per fornire il giusto ambiente per lo sviluppo di nuovi servizi digitali legati all’agricoltura, che saranno poi esportati in tutto il mondo. La divisione europea di agricoltura di precisione è guidata da Albert Zahalka, presidente TopCon per l’Europa. 44 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2020


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AT T UALI TÀ S CIENZ A

Grande successo di Food&Science Festival a Mantova. Sold out gli oltre cento appuntamenti in programma

di Nicola Artoni

P

roprio come il tema centrale della quarta edizione, la Metamorfosi del Food&Science Festival promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da FRAME-Divagazioni scientifiche e organizzato da Mantova Agricola - è perfettamente riuscita, permettendo alla manifestazione di non rinunciare neanche quest’anno a un palinsesto di appuntamenti in presenza, aumentando inoltre la propria offerta attraverso incontri, laboratori e workshop in streaming e online. Dal 2 al 4 ottobre, per le vie e le piazze di Mantova, sui social e sul sito del Festival, grandi protagonisti sono stati i legami tra scienza e alimentazione, ricerca, attualità, tecnologia e innovazione sul tema della produzione e del consumo di cibo. “L’Italia agricola non ha futuro senza la scienza e la ricerca”, ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo all’inaugurazione. Presente anche il vicepresidente confederale Matteo Lasagna che ha partecipato alla tavola rotonda di apertura su innovazione, sostenibilità e cambiamenti climatici che - ha ricordato - provocano desertificazione, la comparsa di nuo-

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vi parassiti provenienti da altre parti del mondo, eventi atmosferici eccezionali. Malgrado ciò l’agricoltura dell’UE ha aumentato la propria produttività complessiva del 25% dal 1990 ad oggi e nello stesso periodo le emissioni di gas a effetto serra sono state ridotte del 20%. “Organizzare l’edizione 2020 del Festival è stato un atto di coraggio e responsabilità verso un pubblico sempre affezionato e di volta in volta crescente - ha commentato il presidente Alberto Cortesi - e i nostri sforzi sono stati ripagati: nel giro di un’ora dall’apertura delle prenotazioni, tutti gli eventi sono subito andati esauriti, prenotati tra

Cortesi: «L’edizione 2020 del Festival un atto di coraggio e responsabilità» l’altro da un pubblico composto soprattutto da giovani. Questo è un fattore significativo che testimonia l’interesse trasversale che un programma articolato e completo come il nostro ha suscitato». Soddisfazione anche per il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi: “Aver ospitato a Mantova, per il quarto anno consecutivo, il Food&Science Festival e averlo fatto in un anno così difficile, è il segno di come una città e le sue realtà più vive

Coltivare


possano, lavorando insieme, superare ogni ostacolo. Le difficoltà incontrate ci hanno sicuramente trasformati, rendendoci più consapevoli di ciò che siamo e possiamo fare, come singoli e comunità, quando siamo determinati nella

realizzazione del bene comune. Il Festival, che ha attratto e coinvolto tante professionalità e pubblico, ne è una dimostrazione e la città di Mantova tutta ha motivo di esserne orgogliosa”. Un rinnovato palinsesto di oltre

conoscenza

cento appuntamenti in presenza e online con 89 ospiti, visibili sui social del Festival, come spazio di confronto sui grandi mutamenti che attraversano il nostro tempo e che mai come in questo periodo abbiamo avvertito tanto intensamente. Instagram in particolare, social frequentato soprattutto dai più giovani, ha registrato in soli 7 giorni oltre 303 mila impression, arrivando a raggiungere più di 22 mila 500 utenti e aumentando costantemente i propri follower. Così, le voci di alcuni tra i protagonisti più autorevoli del panorama scientifico nazionale e internazionale hanno raccontato la Metamorfosi da prospettive ampie e originali. Tra questi, Charles Spence, docente di Psicologia Sperimentale e direttore del Crossmodal Research Laboratory di Oxford, Mauro Mandrioli, professore associato di genetica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, il professore di Genetica all’Università di Udine Michele Morgante, il Premio Nobel per la Pace Riccardo Valentini, la semiologa Simona Stano, vincitrice di una Marie Curie Global Fellowship, Agnese Codignola, giornalista e divulgatrice scientifica, Lucilla Titta, ricercatrice e nutrizionista, coordinatrice del progetto SmartFood allo IEO di Milano, il chimico e divulgatore scientifico Dario Bressanini e molti altri ancora, in una tre giorni all’insegna della divulgazione scientifica e dell’aggiornamento professionale. E nonostante l’impossibilità di accogliere il grande numero di alunni che in questi anni ha animato le strade di Mantova durante il Festival, non sono mancate attività online pensate espressamente per questa particolare edizione, tra webinar, workshop di formazione per docenti e laboratori ‘espresso’. nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 47


AT T U ALI TÀ S CIENZ A

Strategia delle Con de Vries e Mastrandrea al Food&Science Festival si riflette sulla sostenibilità ambientale di Nicola Artoni

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A

umentare la produzione alimentare riducendo l’impatto sull’ambiente. Quella che può sembrare un’antinomia, oltre che una questione di complessa risoluzione, è stata al centro del dibattito che ha animato il Food&Science Festival, su “La chimica della sostenibilità ambientale”, con l’esperto di chimica del suolo Wim de Vries (in collegamento streaming) e il presidente nazionale dei Giovani di Confagricoltura - Anga Francesco Mastrandrea. Introdotti da Andrea Carlini, presidente dei Giovani di Confagricoltura Mantova, gli ospiti hanno riflettuto sulle possibilità e sulle implicazioni derivate dall’applicazione

dei fertilizzanti, abbracciando il discorso legato alla progressiva riduzione della dispersione di fosforo e azoto. Wim de Vries insegna analisi sistemica ambientale presso l’Università di Wageningen dei Paesi Bassi, specializzata in studi agrari (e ricerche nell’annesso Istituto scientifico). Lo studioso dedica gran parte delle sue ricerche all’azoto, ma si occupa anche dell’impatto dei nutrienti e dei metalli in generale sulla qualità dell’aria, delle acque e del suolo e della produttività e biodiversità di terreni agricoli e forestali. Vanta un’esperienza decennale nel campo della chimica del suolo in relazione all’inquinamento atmosferico e alla gestione ed ecolo-


Giusta quantità, giusta tempistica, giusto posto e giusti fertilizzanti

4G

gia degli ecosistemi forestali. Nel corso degli anni ha lavorato anche sulla chimica dell’atmosfera e sull’acidificazione ed eutrofizzazione di aree forestali. Ha pubblicato più di 500 articoli scientifici, report e studi. “La dispersione è un problema molto noto alla commissione europea - ha esordito il professor de Vries -. Uno studio che ho personalmente condotto ha evidenziato come questa sia estremamente poco uniforme nei Paesi dell’Unione e che le misure che verranno adottate determineranno le modalità di coltivazione e produzione del prossimo nostro futuro”. Preoccupante nei Paesi Bassi, ma rilevante in molti Paesi europei, la questione è uno dei nodi del Green New Deal, il quale pone come obiettivo una riduzione del 50%. Come raggiungerla? Il suggerimento di de Vries, rivolto agli addetti ai lavori, arriva proprio durante l’incontro di Mantova. Sua la strategia delle 4 R (da Right, in inglese), sostituibile in italiano come “delle 4 G”: giusta quantità, giusta tempistica,

giusto posto e giusti fertilizzanti. Gli agricoltori possono, e devono, intervenire in questo processo limitando la dispersione di azoto senza diminuire la propria produzione e quindi i guadagni, ma è necessario ridurre gli sprechi, limitare i consumi, adottare un migliore e più efficiente ciclo dei rifiuti che non utilizzi solo il concime, ma anche il compostaggio. Innovazione necessaria e con un approccio diversificato, come ricorda il presidente Francesco Mastrandrea, mettendo al centro del proprio intervento l’esigenza di un patto condiviso tra professionisti e lavoratori del settore primario e Istituzioni. “La sostenibilità ambientale, come quella economica, non è sostituibile. Vorremmo però che i regolatori europei facessero in modo che gli agricoltori non dovessero accettarla obtorto collo, ma come obiettivo finale di un percorso condiviso. Per questo, lavorare con ricerca e Istituzioni è per noi fondamentale”. Un’ennesima dimostrazione di come i temi che da sempre il Food&Science Festival porta al centro del dibattito, i legami tra scienza, produzione e consumo alimentare, siano determinanti per il raggiungimento di un futuro verde sempre più vicino e attuabile. nnn

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AT T U A L I TÀ A C Q U A C O LT U R A

Nel cuneese impegno dell’impresa familiare Canale Cavour nella piscicoltura sostenibile di Elisabetta Tufarelli

Acqua viva

I

n Piemonte incontriamo l’imprenditore familiare Lucio Fariano, che conduce tre impianti di acquacoltura all’avanguardia nel cuneese e nel torinese. “La nostra - spiega - è un’attività di famiglia. L’ha iniziata mio padre Carlo Alberto. Ci occupiamo di agricoltura da tre generazioni su circa 35 ettari, 100 giornate piemontesi, ma il nostro core business è l’allevamento delle trote”. L’azienda conta tre strutture (di cui la principale a Centallo, CN), due delle quali alimentate da acqua sorgiva e l’altra da un torrente. “Sono tutte situate nel raggio di una quarantina di chilometri. L’acqua sorgiva è l’ideale per i pesci - sottolinea - perché ha una temperatura costante, che varia tra i 10 e i 13 gradi, ed è perfetta per specie d’acqua fredda, come le trote”. Nell’azienda agricola Canale Cavour se ne allevano tre specie. La trota Iridea, la più conosciuta in Italia, con carni apprezzate e di ottima qualità, il Salmerino e la Fario, destinata in maggior parte alla pesca sportiva. “La Fario mediterranea, in particolare, è un ceppo autoctono che abbiamo recuperato e su cui abbiamo compiuto, in collaborazione con l’Univer-

50 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2020

sità di Berna, studi genetici”. L’impresa ha grande attenzione per l’ambiente e utilizza l’energia prodotta da pannelli fotovoltaici, proprio per ridurre al minimo le ricadute su di esso. Ma non solo. Uno dei vantaggi di questo pesce è la sostenibilità del suo allevamento, che ha un impatto inferiore rispetto a quello di molte altre specie. La trota, inoltre, fa bene alla salute per le sue qualità nutrizionali e la sua digeribilità, che la rendono adatta anche alle fasce più sensibili dei consumatori. È poco costosa ed è positiva anche per il portafoglio. “Controllo continuamente il livello di ossigeno, proprio per assicurare ai nostri clienti pesci sani e di ottima qualità. Il benessere

Attenzione all’ambiente e utilizzo dell’energia di pannelli fotovoltaici e la salute delle nostre trote mi sta molto a cuore e seguo con attenzione tutte le fasi di allevamento”. In azienda si pratica il cosiddetto ciclo completo: dalle uova agli avannotti, alle trotelle, per gli altri operatori della filiera, fino agli adulti. “Consegniamo - precisa Lucio Fariano - trote vive, in tutto il Nord Italia, con i nostri automezzi dedicati ed appositamente attrezzati. Gli addetti sono esperti formati in maniera specifica per garantire il benessere durante


il trasporto e la consegna nelle migliori condizioni. Il nostro compito di allevatori, infatti, non finisce con la produzione, ma ci preoccupiamo anche che le trote arrivino a destinazione nelle migliori condizioni pos-

sibili”. I clienti principali sono gli impianti di pesca sportiva, i grossisti e gli altri allevatori, che acquistano principalmente avannotti. “Con la pandemia e i conseguenti due mesi di fermo abbiamo avuto grossi problemi.

La pesca sportiva aveva chiuso completamente, così come l’Ho. Re.Ca. che, però, non serviamo direttamente. Adesso finalmente s’inizia a lavorare bene, anche se ci sono ancora alcune trote vecchie, che ci ricordano il lockdown. Pensiamo, però, di ritornare alla situazione precovid già questo mese”. Tra i progetti futuri di Lucio Fariano la selezione genetica di ceppi di trote resistenti alle malattie e una ristrutturazione dell’allevamento con maggiore attenzione all’automatizzazione di alcuni processi. “Con i lavori strutturali - conclude - stiamo terminando e contiamo di entrare in piena attività anche con tutte le nuove attrezzature nel 2021”. nnn OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 51


EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli

DIBATTITO SU CRESCITA INDISCRIMINATA DEI SELVATICI

Serve equilibrio Qualche riflessione - prendendo spunto da recenti articoli di Luigi Boitani e di Giuliano Milana apparsi rispettivamente su “La Repubblica” e su “Riserva di caccia” - sul delicato argomento della crescita indiscriminata di selvatici che da sempre è oggetto di forte contrapposizione tra cacciatori, ambientalisti ed agricoltori. Partiamo dal titolo dell’articolo di Repubblica del prof. Boitani,“Troppi animali si fa presto a dirlo”, per il quale - ha sottolineato Milana - un lettore disattento potrebbe essere indotto ad un’errata interpretazione dei concetti espressi, allorché prendesse in considerazione solo l’affermazione parziale secondo cui “il numero normale è da rapportarsi ai danni che l’uomo è disposto a sopportare”. Deve essere chiaro che, per calcolare il numero normale di ani-

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mali insistenti su un determinato territorio, non vanno considerate solo le interferenze negative che questi provocano sulle attività antropiche, ma anche i problemi che l’eccessiva pressione esercita sulle altre specie selvatiche, siano esse fauna o flora. L’equilibrio degli ecosistemi si basa sul corretto bilanciamento del rapporto tra le diverse componenti selvatiche presenti in uno specifico territorio e la sua alterazione comporta, per esse, danni e mutazioni spesso irreparabili. Nel bosco l’eccessiva presenza della fauna selvatica consuma tutta la nuova produzione vegetale; così inevitabilmente si ha la perdita irreparabile di alcune tipologie di essenze naturali, con conseguenti effetti deleteri su tutte le delicate componenti dell’ecosistema (insetti, mammiferi, uccelli, vegetazione, suolo).

L’eccessiva presenza di popolazioni animali rappresenta quindi, non solo nell’immediato, un elemento di alterazione delle caratteristiche naturali dei luoghi, ma ancor più per il futuro, di quello che questi stessi luoghi saranno nel breve volgere di pochi anni. Occorre sostituire il concetto - che fino ad oggi ha s guidato ogni scelta - di “protezione integrale” con quello corretto di “gestione”. Serve gestione sia della fauna, sia della flora, in modo da assicurare il mantenimento di un corretto equilibrio tra le varie specie ed i diversi territori su cui insistono; con la consapevolezza che, quando è necessario, occorre eradicare le specie alloctone la cui presenza rappresenta un elemento disturbatore e compromettente della situazione naturale, oltre che delle attività antropiche.


CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

ODDI BAGLIONI SU RECOVERY FUND

W LA SICILIANITÀ

Next women

La ‘Next Generation EU’, meglio conosciuta da noi come Recovery Fund, riserva ben 209 miliardi di euro al nostro Paese. “Come imprenditrici - rimarca Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna - contiamo che queste risorse vengano utilizzate effettivamente per la crescita dell’Italia, con un’attenzione al settore primario che, proprio nell’emergenza, ha mostrato la sua importanza strategica per il Paese. Lo ha ribadito con forza anche il nostro presidente Giansanti in occasione dei 100 anni di Confagricoltura, insistendo sul programmarne l’uso con la massima efficacia”. Per Oddi Baglioni è

essenziale anche cogliere quest’occasione per dare finalmente vita ad un progetto di rappresentanza paritario, che risponda alla composizione della società e, soprattutto, affronti le grandi questioni irrisolte, che toccano tutte le donne: dall’insufficienza del welfare sociale, al gender gap, fino alla mancanza di infrastrutture, anche digitali”. “Chiediamo - conclude - che questi annosi problemi siano finalmente risolti con politiche strutturali e integrate: d’altronde in questo modo non si disperdono mezzi, ma si fa un investimento sicuro, per ricavare sui territori, già a medio termine, un effetto moltiplicatore delle risorse impiegate”.

#iomangioebevosiciliano è la campagna di sensibilizzazione finalizzata a promuovere e sostenere la filiera agroalimentare dell’Isola. La sostiene con impegno anche Licia Guccione, vicepresidente di Confagricoltura Donna Sicilia e imprenditrice agricola a Mazzarino, in provincia di Caltanissetta. L’imprenditrice è una convinta fautrice della necessità di dare visibilità al lavoro e ai prodotti agricoli, attraverso la creazione una rete di contatti anche intersettoriali, capaci di valorizzare l’impegno e il ruolo femminile nel primario. Dopo un’esperienza nel settore alberghiero, come general manager, ha preso le redini dell’azienda di famiglia, interamente votata alle coltivazioni biologiche.

IMPRENDITRICI AGRICOLE A TUTTO CAMPO, anche nel mondo del credito. Raffaella Cavicchi, che conduce direttamente la sua azienda agricola ed è anche vicepresidente regionale di Confagricoltura Donna Emilia Romagna, dopo la recentissima nomina a presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, è stata anche designata, proprio dall’Associazione regionale dell’Emilia Romagna, quale componente del consiglio nazionale Acri, l’organizzazione che rappresenta e riunisce ben 83 Fondazioni di origine bancaria, 11 Società bancarie (Casse Spa e Banche del Monte Spa), 8 Associazioni territoriali di Fondazioni. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 53


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO FEDERFONDIARIA PRESIDENTE D’ONORE

Giuseppe Visconti è presidente d’Onore della Federazione Nazionale della Proprietà Fondiaria. Un riconoscimento che arriva dall’impegno profuso per decenni al vertice, ma anche per l’importante ruolo svolto a livello europeo nella rappresentanza della Proprietà Fondiaria italiana. Il neo presidente ha subito evidenziato che il diritto di proprietà della terra e l’esercizio dell’attività agricola, ai tempi del Covid, non corrispondono più agli schemi abituali. “La figura del proprietario e dell’imprenditore - ha aggiunto - diviene centrale non solo per la sicurezza alimentare, che rimane essenziale, ma come elemento cruciale della catena che porta alla sicurezza ambientale e al contrasto del cambiamento climatico”. “Per la proprietà della terra - ha concluso Visconti - ed i suoi gestori si aprono opportunità e sfide che vanno al di là di quanto fino ad oggi conosciuto: si tratterà di dare risposte anche alle nuove esigenze indotte dalla modifica degli stili di vita che si sta profilando”. 54 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2020

di Alessandra Porro

“A CENA CON LA SCIENZA” A PIACENZA

Pandemia e pandemonio

È positivo il bilancio dell’edizione 2020 di “A cena con la Scienza”. Due gli incontri di divulgazione scientifica promossi da Agriturist e Confagricoltura Piacenza, dedicati al tema “Dalla pandemia al pandemonio?”. Il primo, intitolato “Andrà tutto bene?” si è tenuto presso l’agriturismo Civardi Racemus. Nell’emergenza - si è ricordato - sono emersi generosità, abnegazione, gesti eroici; ma poi sono riaffiorati i vizi nazionali ed i problemi irrisolti. La domanda da farsi è: saremo capaci di cogliere l’occasione di rinnovamento del Paese che si prospetta? Relatore è stato il direttore generale dell’Istituto Bruno Leoni e docente di Storia delle Dottrine politiche alla IULM, Alberto Mingardi. Il secondo appuntamento, presso l’azienda agrituristica Battibue, si è focalizzato invece su “I cattivi scienziati: la pandemia della malascienza”. La relazione è stata di Enrico Bucci - docente alla Temple University di Filadelfia, specializzato nell’analisi dei dati scientifici - che ha pubblicato recentemente un libro su

questo argomento (add Editore, luglio 2020). Si è focalizzato sull’impegno portato avanti per lo smascheramento dei “cattivi scienziati” attraverso sofisticati strumenti informatici. Ne ha fatto un lavoro e una missione. Molte le domande nel dibattito che ha seguito la relazione, a testimonianza della difficoltà di ciascuno nel farsi un’opinione su quanto legge (a chi credere?) e della necessità di rivedere i criteri di valutazione della ricerca scientifica. A noi tutti - ha detto il relatore - spetta il compito di difendere il valore e la bellezza di uno strumento culturale, la scienza, che non ha eguali e che rappresenta uno dei fondamenti del nostro vivere odierno”. “Quanto descritto da Bucci - ha commentato il presidente di Confagricoltura Piacenza Filippo Gasparini - è l’ennesimo segnale di una crisi morale della nostra società: della cattiva scienza l’agricoltura è purtroppo una vittima privilegiata”. Michele Lodigiani, ideatore ed organizzatore dell’iniziativa, ha dato appuntamento a tutti per il 2021.


“CALUMA EL VACHE” DI CONFAGRI CUNEO

Festa del rientro

Un segno di vicinanza al mondo dell’agricoltura di montagna e, in generale, alle importanti economie che le Terre Alte cuneesi sono in grado di generare. È questo lo spirito con cui si è svolto “Caluma el Vache”, evento organizzato da Confagricoltura Cuneo, giunto alla sua terza edizione, che si è tenuto il 30 settembre a Prazzo, in concomitanza con la discesa a valle dei capi dell’azienda di Andrea Lando. All’evento, nel rispetto delle misure anti Covid, hanno partecipato i rappresentanti della Confagricoltura provinciale, guidati dal presidente Enrico Allasia e dal direttore Roberto Abellonio, l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi, il consigliere regionale Paolo Demarchi e il presidente dell’ATL del Cuneese Mauro Bernardi. “Abbiamo optato per una versione ‘smart’ dell’evento che, rispetto agli scorsi anni, non ha visto la partecipazione di appassionati e curiosi che assistevano al rientro dei capi a valle, approfittandone per trascorrere qualche

ora di convivialità in un clima di festa - ha dichiarato il presidente Enrico Allasia -. Non abbiamo, tuttavia, voluto rinunciare a questo appuntamento, trasformandolo, eccezionalmente, in un simbolo di resistenza di tutto il settore agricolo al particolare momento vissuto dal nostro Paese e da tutto il mondo”. In una stagione che da un punto di vista climatico non ha riservato particolari problemi, tra gli allevatori desta sempre maggiore preoccupazione la presenza in aumento dei lupi, con casi sempre più frequenti di attacchi alle mandrie e alle greggi. “Su questo fronte continuiamo a lanciare appelli alle Istituzioni, e anno dopo anno il problema si aggrava con numeri di lupi in costante crescita, decisamente fuori controllo, e perdite ingenti per gli allevatori in termini di danni diretti e indiretti (costi e mancata produzione). Servono interventi urgenti e concreti, altrimenti ad estinguersi saranno gli allevatori”, ha concluso Enrico Allasia.

LA SPEZIA LA SCOMPARSA DI OLDOINI

Il Covid–19 si è portato via Renato Oldoini. Nato a La Spezia 80 anni fa, una laurea in scienze agrarie e forestali, Oldoini è stato la storia ‘con la S maiuscola’ di Confagricoltura in quel della Spezia e della Liguria. Presidente di Confagricoltura La Spezia dal 2005, e poi vicepresidente della Confagricoltura regionale dal 2009, per poi divenirne presidente. Consigliere della Fondazione Carispe dal 2001, ha fatto parte dei consigli di amministrazione di società ed enti pubblici e privati, nonché revisore dei conti in società, enti, consorzi e cooperative, dalla USL 19 alla Camera di Commercio della Spezia, e poi nei comuni di Levanto e Riomaggiore, fino alla Cooperativa Cinque Terre. Una vita spesa appieno, fino in fondo, fino all’ultimo. Ci lascia un grande amico - chiunque di noi in Confagricoltura potrebbe sottoscriverlo -. Una figura che ha guidato la nostra comunità. La voglia di affrontare le nuove sfide che la vita gli proponeva ogni giorno era il suo credo. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 55


FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

BLOCKCHAIN NELL’AGROALIMENTARE

Agrifood chain Il settore agricolo da tempo è coinvolto nei processi di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti e di certificazione della qualità. Con la blockchain si possono rendere questi processi ancor più trasparenti, condivisi e credibili, se si estendono a tutta la filiera dell’agrifood. Lo ha detto Luca Brondelli di Brondello - presidente di Enapra e componente della giunta di Confagricoltura - intervenendo, in streaming, all’evento su ‘agroalimentare e blockchain’ organizzato da OGR - Officine Grandi Riparazioni di Torino, in partnership con Associazione Italia4Blockchain e Intesa (Gruppo IBM). Confagricoltura - ha ricordato Brondelli di Brondello - è attivamente impegnata su questo fronte. È partner dell’Osservatorio

Smart Agrifood del Politecnico di Milano; tra l’altro è presente in survey board di Carrefour. È impegnata poi, con Enapra, nella formazione degli imprenditori ed anche nella divulgazione del-

Parola chiave del mese: Blockchain Il Bitcoin è soltanto una delle innumerevoli applicazioni della tecnologia blockchain. A oggi, il Bitcoin è senza dubbio il progetto più popolare, ma la tecnologia alla base di esso va ben oltre il concetto di una semplice valuta digitale. Per essere chiari, si può dire che la blockchain sta al Bitcoin come Internet sta a Google. La blockchain si può descrivere come un network che combina un numero molto grande di macchine, ognuna delle quali segue una serie di semplici regole matematiche. La decentralizzazione è un aspetto chiave di questo modello, dal momento che qualsiasi tentativo di centralizzazione introdurrebbe una debolezza nel sistema esponendo un potenziale punto di fallimento o di controllo. Non esiste una singola autorità. Tutti possono unirsi alla rete (aperta) e non c’è possibilità di essere esclusi (resistenza alla censura). Una blockchain aperta non discrimina in base a origine, destinazione o contenuto (neutrale). Ogni nodo ha uguali diritti e responsabilità. Ognuno ha la possibilità di esplorare e verificare (Dal volume “Blockchain, tecnologia e applicazioni per il business” di Chiap, Ranalli e Bianchi - Hoepli Editore).

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le opportunità di finanziamento in essere. Man mano che la tecnologia blockchain continua a maturare, le sue applicazioni stanno crescendo in un’ampia gamma di settori. Nel corso del dibattito è emerso come la blockchain applicata al settore alimentare introduca molti vantaggi, come garantire la freschezza degli alimenti, tenendo sotto controllo pure i tempi di stoccaggio, ed eliminare le possibilità di frodi ed errori. Ha un ruolo importante per la tracciabilità e la trasparenza e, di conseguenza, per la tutela e la valorizzazione del Made in Italy, e pure per la riduzione degli sprechi alimentari; e inoltre dovrebbe consolidare le relazioni di filiera. Nel webinar si è quindi evidenziato come IBM Food Trust si stia concentrando proprio sull’imple-


FORMAZIONE

mentazione della blockchain, promuovendo iniziative che si rivelano molto importanti per i clienti dell’agrifood e che contribuiscono a far avanzare la tecnologia. La blockchain può essere pure un’arma per favorire l’export. Va evidenziato il caso di CHO - temibile concorrente tunisino nel campo olivicolo - che sta utilizzando IBM Blockchain per tracciare l’extravergine a marchio ‘Terra Delyssa’, nell’oliveto, nel frantoio e nelle strutture in cui l’olio viene filtrato, imbottigliato, distribuito e commercializzato. Il QR Code in etichetta descrive dettagliatamente ogni fase del viaggio del prodotto fino al consumatore; permette persino di visualizzare le immagini delle piante da cui sono state raccolte le olive. “Non possiamo farci trovare impreparati - ha detto Brondelli di Brondello -. Tra i cardini

dell’ecosistema della innovazione, anche in senso digitale, c’è la creazione delle competenze”. La carenza di formazione è stata individuata tra le principali cause ostative allo sviluppo dell’innovazione. Enapra realizza centinaia di piani formativi per le aziende dell’agrifood incentrati nella implementazione delle competenze dei collaboratori delle aziende per i sistemi digitali. La riorganizzazione in senso digitale passa attraverso la costruzione di competenze idonee a gestire la raccolta e la interpretazione dei dati come supporto alle decisioni. Tantissime poi le collaborazioni di Enapra, che dispone anche di una piattaforma digitale per la diffusione dei contenuti #CondividiamoCompetenze con mille operatori e oltre cento video pillole formative: quelle con Osservatorio Smart Agrifood e con Università, centri di ricerca, Nomisma, Intesa Sanpaolo Formazione, società di consulenza e formazione. Brondelli di Brondello ha quindi ricordato il progetto ‘Agritech Innovation Hub’ - grazie alla partnership di Tim e Confagricoltura

- per rispondere alle esigenze reali dei produttori; ovvero costruire una piattaforma partecipata da tutti i soggetti della filiera finalizzata a garantire strumenti per la produzione, gestione, organizzazione dei dati, sia per il supporto alle decisioni, sia per l’implementazione di strumenti trasparenti di tracciabilità. Compresi quelli della blockchain che saranno sviluppati nelle filiere dove sono presenti le imprese associate a Confagricoltura. Con la blockchain, insomma, si hanno gli strumenti per decentrare la ‘catena della fiducia’ (che con essa è a prova di manomissione); valorizzando così tutti gli sforzi che si pongono in essere nei vari step. “Con la consapevolezza che il prodotto agrifood è ormai un tutt’uno tra prodotto e servizio”. Infine il presidente di Enapra ha ammonito: “Nella supply chain (catena di distribuzione) occorre dare efficienza, ma anche equilibrio finanziario ai vari anelli della filiera; in primo luogo valorizzando quello agricolo, con la consapevolezza che è fondamentale nell’intero processo produttivo. La qualità parte dai campi”.

Luca Brondelli di Brondello

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a cura di Paola Castello

Giovani di Confagricoltura

L’ANGA A “FOOD & SCIENCE” SU RICERCA E SOSTENIBILITÀ

Contro la disinformazione Siamo reduci dai tre giorni del “Food & Science Festival di Mantova”, in cui i Giovani di Confagricoltura hanno avuto un ruolo importante, anche in qualità di componenti del comitato tecnico scientifico e organizzativo. L’evento ha - tra gli altri - l’obiettivo di far conoscere e rendere fruibili anche ai non addetti ai lavori, le tematiche principali, persino quelle più tecniche, del settore primario; il tutto attraverso la lente di ingrandimento della scienza. Ricerca, innovazione e sostenibilità, temi a noi cari, sono stati al centro dei numerosi momenti di confronto. L’Anga ha incentrato i tre eventi, in cui è stata direttamente presente, sul mondo dell’allevamento e sulla sostenibilità collegata ad esso. Abbiamo scelto questo comparto perché è quello che più spesso è oggetto di disinformazione e per il quale dilagano fake news che ne danneggiano pesantemente l’immagine. È importante che i consumatori, e l’opinione pubblica in generale, sappiano che il mondo dell’allevamento in Italia è invece uno tra i più moderni e sostenibili e che, rispetto alle realtà degli altri colleghi europei, vede gli imprenditori mettere in campo pratiche sostenibili e procedure per il benessere animale e la sicurezza dei consumatori che non hanno eguali nel resto d’Europa. Nei vari appuntamenti del festival i nostri imprenditori si sono confrontati su questi temi con docenti provenienti da tutta Europa, con visite anche ad alcune stalle, per mostrare dal vivo i frutti delle politiche attuate negli ultimi anni dagli allevatori. Altro tema affrontato da me personalmente al festival è stato quello de “La chimica della sostenibilità ambientale”, che ha dato il titolo al convegno in cui mi sono confrontato con il Prof. de Vries di Wageningen, in particolare sulla problematica delle emissioni di azoto e fosforo negli Mastrandrea e Giansanti allevamenti, questione che è uno dei nodi del Green New Deal e su cui gravano disinformazione e pregiudizi. (v. pag 46, ndr). Ricerca, innovazione e sostenibilità sono per noi principi guida, che necessitano però di investimenti, senza i quali rischiano di restare lettera morta. Questi devono essere veicolati e incentivati attraverso le politiche economiche e finanziarie per gli anni a venire (PAC, Next Generation, etc.). A partire dal Farm to Fork, strategia perfettibile, in cui i termini “giovane” e “investimenti” sono pericolosamente assenti (al contrario di “tagli” o “imposizioni lineari”). Dobbiamo lavorare insieme, imprenditori e Istituzioni, per permettere, e permetterci, che l’agricoltura riparta con uno slancio che potrà accompagnare le aziende sia al superamento della crisi pandemica, sia ad un futuro agroalimentare solido e fortemente europeo.

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Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga


ANGA VENETO

BIOECONOMIA

Piergiovanni Ferrarese, già presidente dei Giovani di Verona e vicepresidente regionale, è stato eletto presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga Veneto. Ventinove anni, della provincia veronese, nonostante la giovane età, Ferrarese ha già maturato una significativa esperienza sindacale tra le fila dell’Anga. Iscrittosi all’associazione di Verona a sedici anni, Piergiovanni ne diviene presto vicepresidente e successivamente presidente, carica che ricopre tuttora. Ha poi fatto parte del comitato di presidenza nazionale, per l’area Nord, sotto la presidenza Anga di Maiorano. Nel frattempo, dopo il diploma conseguito all’Istituto Tecnico Agrario Itas M. A. Bentegodi di Verona, si laurea in Giurisprudenza a Bologna, con una tesi sulle reti d’impresa, realizzata studiando proprio alcune case history di Confagricoltura. Ferrarese ha sempre affiancato all’impegno sindacale anche il lavoro nelle aziende di famiglia, quella vitivinicola di Villa Spinosa e l’altra lattiero-casearia e cerealicola. Per tre anni ha anche lavorato alla direzione commerciale di Veronafiere Spa. Assume con entusiasmo l’incarico di presidente dei Giovani in una regione, il Veneto appunto, in cui l’Anga è da sempre molto attiva e propositiva. Ad affiancarlo saranno Serena Sartori, presidente di Anga Vicenza, e Claudio Previatello presidente di Anga Rovigo.

“Cambiamenti climatici, aumento della popolazione, consumo del suolo, perdita di biodiversità: sono tra le principali sfide che l’agricoltura è chiamata ad affrontare. La bioeconomia, che si basa su un utilizzo sostenibile delle risorse naturali rinnovabili, è una delle chiavi per vincerle, riconciliando economia, ambiente e società”. Lo ha sottolineato Giovanni Gioia, presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga Sicilia e delegato dei Giovani nella Federazione nazionale di prodotto (FNP) sulla Bioeconomia di Confagricoltura. Titolare dell’azienda cerealicola e vitivinicola di famiglia, Kibbò, Giovanni ci parla del lavoro che i giovani stanno portando avanti per la promozione dell’economia circolare. Riduzione delle emissioni, diffusione del biogas e del biometano, biodigestori, agrofotovoltaico, produzione di colture vantaggiose per l’ambiente, quali la canapa, sono alcuni dei temi su cui i Giovani di Confagricoltura e la Confederazione si stanno confrontando, all’interno della FNP, per portare sui tavoli istituzionali proposte concrete. La sfida di oggi è senza dubbio quella di rendere sempre più compiuto il modello di economia circolare, riducendo sprechi e ottimizzando la produzione in modo che gli scarti si trasformino in risorse, le criticità in opportunità. “Credo che una delle migliori sintesi tra riconversione di scarti in risorse e abbattimento delle emissioni dell’agricoltura, e non solo, sia investire sempre più sulla biodigestione anaerobica - aggiunge Gioia -. L’Italia può vantare grandi competenze, ma abbiamo ancora buoni margini di progresso, soprattutto al CentroSud”. Da anni Confagricoltura e Consorzio Italiano Biogas sono in stretta collaborazione per dare slancio a quella che è una delle risorse energetiche rinnovabili più interessanti Giovanni Gioia per il nostro Paese.

Giovani di Confagricoltura

Eletto Ferrarese

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OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

S,invecchia meglio

Gli ottantenni di oggi stanno molto molto meglio rispetto a quelli di 30 anni fa e vivono generalmente una vita più lunga e più sana rispetto alla generazione precedente. Lo rileva una recente ricerca finlandese, condotta su 500 anziani di entrambi i sessi. Lo studio ha mostrato che, replicando in modo esatto i test proposti 28 anni prima, ha riscontrato, complessivamente, un netto miglioramento delle capacità cognitive e muscolari. Gli over 75 anni di oggi mostrano, infatti, anche una reattività notevolmente superiore rispetto ai coetanei del passato, una maggiore forza fisica e una migliore

PIÙ SENIO CHE JUNIOR

capacità di deambulazione. Contestualmente l’aspettativa di vita è passata dai circa 52 anni degli anni ‘70 ai quasi 80 odierni. Certamente, come riconoscono gli stessi ricercatori, nel frattempo c’è stato un netto miglioramento dei servizi pubblici, si adotta un metodo di vita più sano e più pulito ed esiste una maggiore consapevolezza dei benefici derivanti dall’attività motoria. Ma a parere della professoressa Taina Rantanen, dell’Università finlandese di Jyväskylä, il valore dello studio risiede nei risultati per cui: “L’attuale comprensione dell’età avanzata è diventata obsoleta”.

Sulla Terra vivono più over 60 che bambini con meno di cinque anni. Gli anziani possono svolgere attività nel campo dell’istruzione, continuare a lavorare o perseguire i propri hobby, ma tutto dipende dalla salute e dalle disponibilità finanziarie. Nel 2018, nel mondo, si contavano 125 milioni di ultraottantenni, ma entro il 2050, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, in Cina vi saranno circa 120 milioni di persone di questa fascia di età e l’80% vivrà in paesi a reddito medio-basso. L’invecchiamento della popolazione suscita negli economisti il timore di una stagnazione economica, poiché cala il numero di nuovi lavoratori in grado di dare impulso alla produzione. Ma, all’aumentare della percentuale di anziani, alcuni settori sono destinati a prosperare come la sanità e la finanza, comparti con maggiori opportunità d’investimento in un’economia ‘d’argento‘ ”.

IN ITALIA SONO 14 MILIONI gli over65, di cui 7 milioni hanno più di 75 anni e sono più a rischio di malattie neurodegenerative, decadimento cognitivo e infezioni. I ricercatori dell’Associazione Brain and Malnutrition (B&M), in collaborazione con l’Osservatorio Grana Padano, hanno verificato il livello di nutrizione, in particolare di vitamina D, in un gruppo di anziani affetti da Parkinson. È stato riscontrato uno stato di carenza nel 65,6% dei pazienti, mentre nel 26,6% sono stati trovati livelli insufficienti. La diminuzione della vitamina D sono correlati da una malattia più grave, sintomi clinici peggiori e maggiore compromissione delle funzioni. 60 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2020


Alzheimer e menopausa

ACQUA E CERVELLO

Bere poca acqua rende nervosi e “restringe il cervello”. Oltre l’80% del nostro cervello ne è composto e una perdita anche piccola lo fa ridurre di volume. Attenzione soprattutto se si è anziani. In un adulto l’acqua è pari a ben più della metà del suo peso. Inoltre i nostri pensieri si nutrono d’acqua. La memoria, l’attenzione, l’energia, la calma: vanno tutte innaffiate. Basta una privazione appena dell’1-2% delle riserve corporee per diventare irritabili, agitati. Il gruppo di esperti scientifici dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha raccomandato la quantità di acqua necessaria per godere di buona salute. In condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica, gli anziani devono bere almeno 2 litri al giorno se femmine e 2,5 se maschi.

Le donne sono più colpite dall'Alzheimer anche a causa della menopausa. Per allenare il cervello alle fluttuazioni degli estrogeni, che hanno un effetto negativo sull’ippocampo, la parte del cervello deputata alla trasformazione della memoria da breve a lungo termine e all’orientamento nello spazio, è utile praticare l'orienteering. Lo spiega uno studio condotto dal Cnr-Ibbc insieme alla Fondazione Telethon. La perdita di memoria e di capacità di orientamento nello spazio sono due dei primi e maggiori sintomi dell’Alzheimer. Oltre alla socializzazione e al brain training, sono consigliati anche esercizi di

orienteering, uno sport diffuso in alcuni Paesi esteri che consiste nel seguire un percorso, dotati di mappa, per arrivare ad una meta predefinita. Come ogni attività all’aria aperta aumenta il senso di benessere, migliora la circolazione sanguigna e l’ossigenazione, riduce la massa grassa e abbassa le infiammazioni. In particolare, però, è capace di rallentare il processo di invecchiamento cellulare perché stimola l’ippocampo, l’unica area cerebrale nella quale si possono produrre nuovi neuroni anche in età adulta, cosa che non accade se, invece, per orientarsi ci si affida da un gps, facendo rimanere a riposo l’ippocampo.

CERCARE LE PEPITE: una volta c’era zio Paperone. con il suo setaccio; oggi sempre più persone infatti hanno scelto come hobby le ricerche con il metal detector. La ragione non è tanto la prospettiva di arricchirsi, quando il gusto di cercare qualcosa. Ma anche la gioia, per gli amanti del settore, di trovare oggetti antichi, con una storia da raccontare. Così è sempre più frequente vedere anche anziani cercatori nei campi, giardini e nei parchi. È un hobby che richiede poco sforzo fisico: si passa molto tempo fermi sul posto e ci si muove lentamente. Ed è un’attività che può essere fatta in compagnia. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 61


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

TENUTA VALVIOLA AMITERNUM A PRETURO (AQ)

Archeologia e turismo

“C

on il lockdown avevo proprio deciso di chiudere. Fioccavano solo disdette e mi avevano messo paura: ho investito tanto nella mia impresa, ho anche un mutuo da pagare. Ho pensato di aver sbagliato tutte le mie scelte di vita e che il mio sogno di costruire un’azienda agrituristica si fosse infranto contro il muro della pandemia”. Ci accoglie così Ferdinando Toscano, nel suo agriturismo “Tenuta Valviola Amiternum” a Preturo, una manciata di chilometri da L’Aquila ed a brevissima distanza dalle rovine della zona archeologica di Amiternum, l’antica città fondata dalla tribù dei Sabini. Il nome della tenuta è un omaggio all’antica città italica ed ai suoi figli, Valerio e Viola. In una zona bellissima, profondamente immersa nella natura, l’agriturismo coniuga perfettamente la cultura con l’ambiente; il paesaggio con l’agricoltura e l’archeologia con il turismo. Un

luogo da scoprire e da esplorare, ma decisamente ancora pieno di potenzialità. E poi che è successo? “C’è stata una fase in cui ero spaventato, mi sembrava di vivere un incubo guardando al futuro che vedevo nerissimo. Pensavo costantemente: e se per l’estate non arriva nessuno che faccio? Sa - spiega - io lavoro anche con l’estero e venivano turisti, per la maggior parte cicloturisti (tedeschi, belgi, svizzeri e austriaci) che apprezzano i nostri luoghi e i nostri percorsi. Con la fine del periodo d’isolamento la musica per fortuna è radicalmente cambiata e ho cominciato ad avere un vero e proprio boom di richieste”. L’estate 2020, in generale, sarà ricordata come la stagione della riscoperta dei piccoli borghi e delle aree meno battute lontano dal caos e dalla folla, una nuova frontiera del turismo, quello esperenziale e sostenibile. E l’Abruzzo, in questo senso è un candidato d’eccellenza.

Anfiteatro romano di Amiternum

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Quando ha deciso d’impegnarsi in agricoltura? “Quando ero ragazzo racconta - mi sono reso conto che non avevo voglia d’intraprendere la classica professione. Ho sempre


amato la natura e la campagna sottolinea - passioni che, da sole, non sono certamente sufficienti. Così ho vagliato varie opzioni, mi sono consultato e guardato in giro ed oggi sono qui. Non è stato tutto facile, pensi che ho iniziato un anno prima del terremoto, ma nonostante ciò ho continuato a mandare avanti il mio progetto. La mia azienda è di diciotto ettari e produco grano ed orzo e c’è un orto destinato al consumo familiare. L’agriturismo è il mio sogno diventato realtà”. Il casale, che risale alla fine dell’ottocento, è affascinante e ristrutturato con attenzione e passione. Al suo interno ci sono sette camere dedicate agli ospiti; all’esterno due bungalow in legno.

“Sono contento di essere riuscito a recuperare vecchie pietre ed a inserirle nella struttura. Vivendo in quest’area - mette in evidenza ho imparato due cose: l’importanza della sostenibilità ambientale e della sicurezza a livello sismico”. TENUTA VALVIOLA AMITERNUM

Via Amiternina Sud, 99 Preturo AQ cell: 3205656502 email: valviola.amiternum@gmail.com

Oltre di una prima colazione abbondante, gli ospiti possono usufruire si un’area parcheggio gratuita e della connessione wifi. Completano l’offerta un parco giochi per bambini, un’area barbecue e sale riunioni. Sono ammessi gli animali domestici. Progetti futuri? “Ne ho tantissimi, che sono stati rallentati dal Covid. Vorrei aprire una fattoria didattica ed un’area degustazione per i meravigliosi prodotti tipici della mia zona. Mi piace, per questo splendido territorio, pensare ad una crescita sostenibile e l’agricoltura può trainare lo sviluppo dell’economia locale. Infine - conclude Ferdinando Toscano - penso anche alla ristorazione, ma intendo procedere con i piedi di piombo”. OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 63


VINO

di Anna Gagliardi

BIANC ‘D BIANC DI AZIENDA GIULIO COCCHI

Orgogliosamente piemontese

N

è “Blanc de Blancs”, ma “Bianc ‘d Bianc”, orgogliosamente piemontese, icona del successo dell’Alta Langa, grazie al lavoro svolto con serietà e tenacia da Cocchi, storica maison astigiana. Fondata ad Asti nel 1891, è di proprietà della famiglia Bava dagli anni Settanta ed è tra le case vinicole di riferimento del Piemonte per la produzione di aperitivi e spumanti Alta Langa docg. I Bava possiedono vigneti nell’Astigiano e nelle Langhe; hanno rinnovato da tempo la produzione della Cocchi, gettando le basi per lo status di culto che il brand ha ormai conquistato. L’azienda esporta in tutti i continenti, ma mantiene il proprio carattere e la propria dimensione boutique, impiegando solo tecniche produttive tradizionali e ingredienti naturali nella produzione dei suoi spumanti e aperitivi. Alta Langa sono le bollicine brut

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docg piemontesi che recentemente la rivista inglese Decanter ha incoronato come “il migliore spumante metodo classico d’Italia”. “Bianc ‘d Bianc” è una delle quattro etichette di Cocchi dedicate alla denominazione: la cuvée è composta da uve 100% Chardonnay, biotipi ‘precoci di Borgogna’ coltivate in vigne dalla terra bianca marnoso-calcarea che rendono il vino sapido e longevo. Cocchi è stata la prima azienda a produrre un Alta Langa da solo Chardonnay. La docg, infatti, prevede la vinificazione anche di Pinot Noir, in purezza o in unione allo Chardonnay, sempre della stessa annata. Da disciplinare l’Alta Langa, bianco o rosé, brut o pas dosé, è infatti millesimato e con almeno 30 mesi di affinamento sui lieviti.

Per chi ama la raffinatezza degli spumanti italiani, l’esperienza sensoriale con il Bianc ‘d Bianc raggiunge livelli di seduzione rari: fine e rigoroso, in bocca si presenta sapido, lungo, avvolgente, capace di esaltare le prerogative delle bollicine di alta gamma. Si abbina elegantemente alla cucina piemontese e non solo: in questa stagione si sposa con i piatti con il tartufo bianco, ma anche i flan di verdure, per spaziare ad altre proposte della gastronomia tricolore, dai fritti più delicati, fino ai piatti con il Parmigiano Reggiano e tutto il pesce. I piemontesi lo ordinano sovente anche come aperitivo nei bar più prestigiosi, ma si sa, l’happy hour in Piemonte è un rito che merita sempre di essere celebrato nel migliore dei modi, anche in epoca Covid. Le cifre relative alla produzione di tutta la docg Alta Langa sono ancora volutamente ridotte: due milioni di bottiglie la scorsa vendemmia. Giulio Bava, titolare di Cocchi insieme alla famiglia, è presidente del Consorzio Alta Langa e artefice dell’escalation dello spumante piemontese: “È un vino - precisa - che non permette numeri giganti: tutto parte dal vigneto, ad un’altitudine non inferiore a 250 metri. Dai 40 ettari originari provenienti dalla sperimentazione, si sono aggiunti nel tempo nuovi impianti, sempre nelle province di Alessandria, Asti e Cuneo, per un totale, oggi, di 314 ettari vitati. Il potenziale è di tre milioni di bottiglie tra tutti gli oltre cento produttori del Consorzio”.


DA BARDON A SAN MARZANO OLIVETO (ASTI)

Identità ed atmosfera

P

er chi transita tra Monferrato e Langhe e vuole conoscere la cucina piemontese, quella vera, senza stravaganti interpretazioni e con il giusto rapporto qualità-prezzo, la tappa d’obbligo è Da Bardon, a San Marzano Oliveto, nel Sud dell’Astigiano. Il ristorante è un’istituzione per i piemontesi e anche per gli stranieri, sempre numerosi nella zona che abbraccia colline, vigne e piccoli borghi, dove l’uva Barbera dà il meglio di sé. Bardon è un’istituzione per vari motivi: innanzitutto per la lunga storia, oltre cento anni e diverse generazioni dedicate alla ristorazione. Poi il locale, architettonicamente parlando, è una cascina piemontese, ed è rimasta tale nel tempo, senza cedere a mode e tentazioni che avrebbero tolto identità e atmosfera. La proposta gastronomica è un trionfo di tradizione che esalta antiche ricette, materie prime di alta qualità e il lavoro di sapienti mani in cucina. E infine, ma non ultima, la carta dei vini: una “Bibbia” che spazia da quelli di pronta beva a gioielli, italiani e stranieri, per occasioni speciali, con oltre 1600 etichette. La cantina è frutto di decenni di selezione che rende omaggio ai piatti in un connubio perfetto di sapori. Il nome “Bardon” del ristorante deriva dal cognome dei proprietari, la famiglia Bardone, che porta avanti la cultura del cibo simbolo di questa porzione di territorio. Citiamo qui i piatti più famosi:

agnolotti al plin - il “plin” è il pizzicotto che viene dato, uno ad uno, ai piccoli ravioli fatti a mano -, tagliolini freschi all’uovo conditi con sugo di carne o ai funghi, porcini fritti (da urlo), vitello tonnato all’antica ricetta senza maionese, carne cruda di Fassone battuta al coltello, stinco al forno, il celeberrimo stracotto di bue grasso al Barbera, la finanziera, la trippa e il sontuoso bollito misto servito al carrello con le salse (un rito che richiama intenditori da tutto il mondo). Ma tranquillizziamo i vegetariani, che possono avere un menu dedicato con le verdure della zona servite in un carosello di proposte altrettanto stimolanti. Numerosi i formaggi, come d’obbligo nella regione con più Dop d’Italia. TAGLIOLINI CON TARTUFO BIANCO

Con l’Alta Langa Bianc ‘d Bianc di Giulio Cocchi si consigliano i tagliolini all’uovo con tartufo bianco.

Non sono da meno i dolci, rigorosamente subalpini: il “bunet” al cioccolato (definirlo budino non rende onore, ma dà l’idea del dolce), le pere al vino cotte al forno, il mattone di Canelli, la torta di mele, dove le mele sono quelle tipiche riconosciute di San Marzano Oliveto. Impossibile declinare qui l’intero menu. Tutto è tradizione, ma niente è banale. È questa la forza di Bardon. E in periodo autunnale la cucina rende omaggio al re tartufo, il Tuber Magnatum Pico che da solo obbliga i clienti alla prenotazione con largo anticipo. Le sale sono ampie e accoglienti: pur mantenendo lo stile rustico, sono eleganti e appropriate per accontentare chi sceglie la tradizione senza rinunciare al servizio curato nei dettagli. D’estate c’è anche un déhor. Regione Valle Asinari, 25, 14050 San Marzano Oliveto, AT OTTOBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

NUOVO VINILE BIANCO

Bobby Solo in blues

"M

i fa piacere di avere un seguito di 50enni e 40enni ai quali i nonni hanno tramandato le mie canzoni melodiche, ma, da Pesci ascendente Pesci, non posso che esplorare pianeti musicali sempre nuovi”. Bobby Solo torna con quattro chicche blues raccolte in uno splendido vinile bianco 12" a 45 giri (edizione limitata) oltre che in CD digipack. Pubblica “Good in blues vol.1” e lo fa con una delle più prestigiose label di rock progressive (AMS di Mattia Scheller). Il volume primo - a cui seguirà un Sempre in viaggio secondo, già in cantiere - è un Alla ricerca di nuovi pianeti musicali

IL CD DI EMILIANO MAZZONI

Rannicchiato nell’Io

I

l cantautore modenese Emiliano Mazzoni, nel suo CD omonimo (Private Stanze - New Model Label), propone in copertina un uomo rannicchiato nel suo Io. I testi sono introspettivi, ma anche attenti all’ambiente circostante, pennellate descrittive e immaginifiche. Colpiscono la sua voce profonda e chiara, la scrittura colta. La sua è narrativa d’autore in note, con ballate che ruotano attorno ai temi del sonno, del ricordo, della paura, dell’inafferrabilità del tempo, della natura che comanda tutto. L’album richiede un ascolto attento, una sintonia con l’artista, un lasciarsi andare al flusso percettivo, all’onda emozionale. Immagini a tratti felliniane, che fanno pensare a film come “8 e mezzo” e “Amarcord” con il passaggio del transatlantico Rex (canta Mazzoni: “Eri come una nave carica, quei mercantili che da piccolo guardavi dalla spiaggia cambiare posizione, trasformando una geometria in tanti puntini”). Brani liberatori, con la voglia di uscire dalla propria monade, con l’immaginazione che fa volare oltre.

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EP di quattro brani di cui tre rappresentano un sentito tributo al leggendario Tony Joe White, a cui si aggiunge una suggestiva cover di “Why Me Lord” di Kris Kristofferson. Un lavoro realizzato in vecchio stile, con basso, batteria, chitarra e la voce registrati in presa diretta; lo spirito live emerge dai solchi di questa release, che rivela un Bobby Solo appassionato e competente, voglioso di esplorare nuove atmosfere. Il brano “As The Crow Flies” (di cui gli appassionati ricorderanno la rilettura, tra gli altri, del chitarrista Rory Gallagher) è uscito anche come singolo; Bobby lo propone in una versione particolare, impreziosita dalla sezione fiati e dall’inconfondibile voce calda e profonda.

Desdemona Si intitola “Desdemona” di Rossometile, che colpisce già dalla cover, con l’illustrazione fantasy del polacco Andrearczyk. Il quartetto ha una sua originalità nel panorama metal. Contraddistinguono e caratterizzano la band la propensione per il Belcanto, una certa vena melodica e narrativa, i testi in italiano, la ricchezza delle sonorità, che vanno dal metal all’etnopop. Agli strumenti classici del power trio si uniscono cornamusa, ghironda, bouzouki e corni. Davvero particolare la vocalità di Ilaria Bernardini, che spazia dalla lirica al metal, dalla polifonia al prog, arrivando fino al kulning (il suono prodotto con la voce ed utilizzato in antichità nei Paesi scandinavi per richiamare il bestiame). I testi affrontano le tematiche del distacco, della separazione, del trapasso ma, pur immergendosi in atmosfere cupe e gotiche, mantengono sempre una arale del brano “Storie d’amore e peste”, che prende spunto dal romanzo medievale “Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse.



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