Mondo Agricolo n.10

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LAVORO AGRICOLO, CONVEGNO A ROMA• IL NODO DELL’EXPORT • ELEZIONI USA ED I FARMER • EXPO 2015: CIBO E FUTURO • LA GREEN ECONOMY RIPARTE DA RIMINI • LA BIENNALE DELLA MELA • L’IMPEGNO DI ASSOFRANTOI



L’ E D I T O R I A L E

Le parole e i fatti

N

on amo i toni alti, semmai, quando c’è bisogno di farsi ascoltare, preferisco quelli decisi. E questo è un momento in cui far arrivare, forte e chiara, la voce degli imprenditori agricoli nelle stanze del Palazzo non è solo necessario ma vitale. Ed è nostro diritto avere risposte altrettanto chiare. Se si è deciso di mettere il sistema agricolo e agroalimentare italiano in liquidazione ce lo devono dire. Non possiamo continuare a sentir parlare delle glorie del cibo Made in Italy, enumerare le centinaia di denominazioni d’eccellenza, enfatizzare il compiacimento di far scuola nel mondo con la dieta mediterranea e poi accorgerci che le stesse persone condannano l’agricoltura, con le uniche decisioni che ci riguardano in un mare di non decisioni, a morire nella propria marginalizzazione. Quello che si va consumando ai nostri danni è una sorta di “golpe” fiscale con cui si cambiano in corsa le regole del gioco e per di più in forma retroattiva. Qui si finge di non capire che è impossibile fare impresa, programmare investimenti e accedere faticosamente al credito, viste tutte le difficoltà della crisi, per poi veder stravolta da un tratto di penna ogni previsione di bilancio. Forse, anestetizzati da certe favolette, ci si dimentica che il sistema agroalimentare nella sua interezza vale il 15% del Pil, vende per 30 miliardi di export l’anno e che l’agricoltura contribuisce massicciamente sia all’economia della nazione, sia a riempire le casse dello Stato. Per noi si scelgono soluzioni punitive. Il combinato disposto di un aumento del 15% di imposizione sui redditi dominicali e di un altro 15% sul reddito agrario, sommato all'aumento dell'Iva, all’Imu e alla serie di incrementi di tasse che abbiamo subìto come tutti gli altri imprenditori significa pagare il triplo di quanto si pagava prima. Ma soprattutto l'abrogazione della norma che concede alle società di persone e di capitali che svolgono esclusivamente attività agricola la facoltà di optare per la determinazione del reddito su base catastale, anziché in base al bilancio è in evidente contrasto con la libertà d’impresa e con gli obiettivi di crescita del settore. Chi può ancora avere la costanza di fare l’imprenditore di fronte all’evidenza che in Italia non si più contare su nulla, nemmeno su un regime fiscale su cui si sono tarate migliaia di aziende e su cui sono stati realizzati miliardi di investimenti? “Pacta servanda sunt”, recita una lapidaria esortazione latina. E i patti sono da rispettare con i fatti, non solo invocando continuamente innovazione e modernizzazione per poi uccidere a sangue freddo il processo di rinnovamento che l’agricoltura ha avviato virtuosamente e faticosamente. Dunque attendiamo una risposta nei fatti, una risposta che cancelli la sensazione di vivere in un Paese nemico delle imprese. Mario Guidi

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SOMMARIO L’EDITORIALE Le parole ei fatti Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Attualità MONDO Elezioni Usa: come voteranno i farmer? Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42 Attualità EVENTI Expò 2015: cibo e futuro Simona Giorcelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Attualità EIMA Riflettori su Eima 2012 Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 53

Direttore responsabile GABRIELLA BECHI Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852329

Apertura EXPORT SuperMax e la lezione tedesca Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Primo piano CONVEGNO Il lavoro agricolo in tempo di crisi R.M.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

mondo.agricolo@confagricoltura.it

L’innovazione trebbia la crisi Barbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56

Testata associata all’USPI

Abbonamento annuo Italia, Euro 27,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Sepe – Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

La semina in un led Barbara Mengozzi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64 Attualità OLIO D’OLIVA Nuove strade per l’extravergine Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70

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Primo piano AGRIBUSINESS Il nodo dell’export Vincenzo Lenucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 20149 Milano Tel. +39.02.4694949 - 48018114 Fax +39.02.4693172 milano@opsai.com

Riso giapponese targato “Made in Italy” Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

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Caviale, Brescia batte Russia e Iran Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

CLAUDIO PIETRAFORTE

Stampa Tipolitografia EuroInterstampa

http://www.facebook. com/Confagricoltura

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Vendita in tv per conquistare il Giappone Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 Tecno-vivaismo per germogli da esportazione Lara Buscato. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

Rubriche Dicono di noi Export . . . . . . . . . . . . . . 37 Mappamondo Usa pomodoro . . . . . . . 38 Notiziario Ambiente Biogas Rovigo . . 49 Organizzazione Incontro PD. . . . . . . . . 77 Anga Incontro con il governo . . . . . . . 81 Campi rosa Rilancio associativo . . . .

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Over 60 Ambulanza Adda . . . . . . . . . . 90 Patronato Enapa a Siracusa . . . . . . . . 91 OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 7


APERTURA EXPORT

SuperMax e la lezione tedesca


La Germania ci batte nelle esportazioni alimentari. Bisogna crescere e non chiudersi nelle nicchie. Parola di Max Giusti di Gaetano Menna

editorialista del Corriere della Sera, Dario Di Vico, getta il sasso nello stagno con un articolo sul quotidiano del 24 settembre: i tedeschi esportano più di noi persino nell'alimentare. «Non bastano i successi cinesi delle vetture Volkswagen a procurarci rimorsi, anche nel food abbiamo fatto meno di quanto avremmo potuto e dovuto – annota il giornalista-. Potrà, infatti, sembrare incredibile che il Paese della pasta, del vino, del prosciutto crudo, del parmigiano, dell'olio d'oliva e di tante altre specialità, sia largamente dietro ai tedeschi nelle vendite all'estero ma è la pura verità». Prosegue Di Vico:« Berlino vende oltrefrontiera il 27,5% della propria produzione e si tratta soprattutto di latte e derivati, carni, cioccolata, the e caffè. Noi riusciamo ad esportare solo il 19% di quanto produciamo e si tratta di una quota inferiore a quella degli altri settori del made in Italy. Secondo il capo-economista di Intesa Sanpaolo Gregorio De Felice è giunto il momento di recuperare terreno e di darci un obiettivo ambizioso: raggiungere la Germania». Il dibattito è aperto e il presidente di “Gambero rosso” il 27 settembre sul Blog di Corriere.it “La nuvola del lavoro” di Dario Di Vico sottolinea come sfugga alla politica la nostra produzione, «che ha spesso solide basi ar-

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APERTURA EXPORT

tigianali ma una scarsa organizzazione industriale e commerciale, quindi il turismo può diventare l’unica via per far conoscere e assaggiare i nostri prodotti all’estero, se incrementato e pianificato, essendo le aziende non solo dell’agroalimentare ma, anche del design, delle manifatture della moda non nelle dimensioni e condizioni di esportare, ma abilissime nel soddisfare le esigenze della clientela affluente mondiale con prodotti di incomparabile valore da consumarsi ed essere acquistati nei nostri meravigliosi borghi e città. Non a caso Gianni Zonin , vignaiolo e banchiere, sostiene che i cinesi berranno più vino italiano se saranno indotti e riusciranno a visitare il nostro Paese». «La qualità va bene ma il vero problema è che mentre la Germania ha capito che i suoi prodotti hanno migliori chance all`estero, noi guardiamo solo al nostro mercato, dove, come noto, i consumi sono in calo». Il giorno dopo appare un’interessante intervista del presidente di Confagricoltura Mario Guidi al Corriere della Sera dal titolo significativo: "I mercati a

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chilometro zero? L'agricoltura cresce solo con l'estero". Guidi si esprime con chiarezza: «E vero che in un mondo globalizzato una nicchia può diventare una cattedrale, ma facciamo attenzione a non concentrarci solo sulle mode». Quali mode? «Quella del chilometro zero, ad esempio. Per carità, va benissimo, suona pure accattivante. Ma resta una nicchia. E invece per conquistare i mercati esteri bisogna aumentare la produzione». Certo il km zero, cioè l`acquisto diretto dal contadino della zona, è nato proprio in quella Germania che ci dà lezioni di export, ma resta comunque, come rimarca il presidente confederale «una nicchia e invece da noi rischia di diventare la regola e quindi una gabbia ». E poi, ammonisce Guidi, «bisogna essere più aggressivi e invece noi siamo troppo corretti, a volte pure fessi». E fa un esempio: «In Italia abbiamo delle pere bellissime ma non le possiamo esportare negli Stati Uniti perché loro fanno ostruzionismo. Ci chiedono continuamente nuovi parametri da rispettare. Prima tre, e noi rispondiamo.

Poi altri ventotto, e noi rispondiamo di nuovo. Stiamo al loro gioco senza nemmeno fare una mossa. Gli Stati Uniti proteggono i loro produttori, noi invece apriamo le porte a tutti. E pensiamo di salvare i nostri agricoltori con il km zero?». Ci mette lo zampino anche Max Giusti il popolare conduttore di "SuperMax" il varietà del mattino di Rai-Radio 2, frizzante, condito di gag, racconti di cronaca alla maniera di Max, tanta musica dal vivo con la SuperMax band. Il 28 settembre commenta l'intervista al presidente Guidi uscita, proprio quel giorno, sul "Corriere della Sera". Nasce così, ad inizio di trasmissione una divertente ed originale segnalazione del pensiero confederale sul tema dell'export che va rilanciato senza soffermarsi solo sulle mode. Il dato di fatto è quello che fornisce Vincenzo Lenucci (v. pag. 14, ndr): i nostri prodotti, in gran parte, non vanno oltre i 150 km dal luogo di produzione. Si chiede Mario Guidi:« Il mondo viaggia a 200 all`ora e noi ci chiudiamo in una stanza?»



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PRIMO PIANO CONVEGNO

il progresso sociale. Il Convegno affronterà, inoltre, anche alla luce della recente riforma del mercato del lavoro, i risvolti delle novità introdotte ed i temi ancora aperti per l’occupazione in agricoltura, in un confronto costruttivo del sistema delle imprese con Governo, Enti Previdenziali e Sindacati dei Lavoratori. Dopo gli interventi introduttivi del direttore generale Luigi Mastrobuono, dei presidente dell’Anga Nicola Motolese, di Confagricoltura Donna Marina Di Muzio, di Confederdia Claudio Paitowsky, ci saranno le relazioni del Centro Studi di Confagricoltura sull’occupazione in agricoltura e del presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. Seguiranno gli interventi dei ministri dello Sviluppo economico Corrado Passera (da confermare, ndr) e della Semplificazione Filippo Patroni Griffi. A seguire una tavola rotonda con i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori, di Confindustria a cui interverrà il presidente di Confagricoltura Mario Guidi. Le conclusioni saranno del ministro del Lavoro Elsa Fornero. Nel pomeriggio sarà celebrato il ventesimo anniversario dell’Enapa, l’Ente di Patronato promosso da Confagricoltura, a cui saranno presenti anche gli ex presidente dell’organismo Arcangelo Mafrici e Angelo Santori. «L’ Enapa – ha ricordato il suo presidente Roberto Poggioni - è capillarmente presente sul territorio con 13 sedi regionali, 87 sedi provinciali, 146 sedi zonali e centinaia di recapiti; può contare su 447 operatori e su circa 200 collaboratori volontari». (R.M.A.)

Il lavoro agricolo in tempo di crisi

Tempio di Adriano a Roma, Piazza di Pietra

Kermesse confederale con i rappresentanti di Governo, Inps, Sindacati, Confindustria. Si celebrerà anche il ventesimo anniversario del Patronato Enapa

“L

avoro, occupazione, produttività. Il ruolo strategico dell’agricoltura per il Paese”: questo il titolo del convegno promosso da Confagricoltura che si svolge a Roma al “Tempio di Adriano” (piazza di Pietra) il 7 novembre dalle ore 9.30. L’occupazione dipendente del settore agricolo rappresenta una quota importante del mercato del lavoro italiano, sia in termini quantitativi, sia qua-

litativi, nonostante la grave crisi economica, come confermano i più recenti indicatori statistici. Confagricoltura vuole dare voce alle decine di migliaia di imprese agricole che operano nel rispetto delle regole ed occupano un rilevante numero di lavoratori dipendenti, per mettere in evidenza i problemi e le criticità che quotidianamente incontrano, confrontandosi con la scarsa flessibilità delle norme, l’eccesso di adempimenti, l’elevata pressione fiscale e contributiva sul lavoro. Le misure sulla crescita e quelle sulla produttività devono riguardare pienamente anche il settore agricolo, rafforzandone il ruolo “centrale” per l’economia, l’occupazione ed

Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

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PRIMO PIANO AGRIBUSINESS

Il nodo dell’export


L’Italia è decima nella classifica dei paesi esportatori. La maggior parte delle merci non va oltre i 150 Km

per i prodotti agroindustriali, come evidenzia Di Vico, ma anche per i prodotti agricoli in senso stretto. Ce lo ha ricordato appunto anche il 'Check up' sull'agroalimentare. Lungi dall’essere un vero leader di mercato, l’Italia nella graduatoria dei Paesi mondiali che esportano beni agroalimentari è solo decima. La precedono, subito dopo gli Usa primi asdi Vincenzo Lenucci soluti, Olanda, Germania, Francia, Brasile, Cina, Spagna, Canada e Belgio (quindi ben cinque altri Paesi dell’Unione Europea a 27). L’export agroalimentare italiano è pari in valore alla metà di quello tedesco ed al 60% dell’export agroalimentare francese e “conta” per il 3,3% degli scambi mondiali complessivi. Istat ha reso note le ci- Certo questa classifica dipende da vafre aggiornate sul com- ri fattori; ad esempio la logistica (i pormercio estero italiano ti del Nord Europa in Olanda, Belgio nell’anno (gli ultimi dati ed anche Germania che veicolano si riferiscono ad agosto) molte merci); ma anche dal fatto che e l’Ismea, già a luglio, ha questi paesi hanno una solida produpubblicato cifre aggiornate nel suo zione superiore al fabbisogno interno “Check up 2012” sulla competitività (l’agroindustria tedesca è la prima in Europa per fatturato; per i prodotti dell’agroalimentare italiano. Parallelamente, a fine settembre, dalla agricoli invece prima è nettamente la prima pagina del principale quotidia- Francia, seguita dalla Germania e poi no nazionale, l’editorialista Dario Di dall’Italia). Vico ha richiamato l’attenzione dei Sono i Paesi con forte autoapprovvilettori sul fatto che, cosa solo appa- gionamento interno ad essere più prerentemente strana, in base ad un rap- senti di noi sul mercato. E non è un caporto di Intesa San Paolo la propen- so che quasi un terzo delle esportasione all’export (il rapporto, cioè, tra zioni agroalimentari italiane sia conciò che si esporta e ciò che si produ- centrato su due comparti (ortofrutta e ce) dell’agroalimentare tedesco è de- vino) per i quali l’Italia ha una producisamente superiore a quella italiana. zione nettamente superiore al fabbiDiverse, infine, le posizioni di rappre- sogno. Poi, certo, incidono anche fatsentanti politici e delle istituzioni sul tori strutturali come la dimensione nostro made in Italy, sulla necessità di medio piccola delle nostre imprese: promuovere le nostre esportazioni, di l’internazionalizzazione richiede invesalvaguardarle dall’italian sounding, di stimenti, anche in analisi di mercato e rilanciarle tramite adeguati investi- strategie di marketing che poi debbomenti delle catene di distribuzione no essere seguite da un’adeguata dimensione produttiva quando esse gemoderna italiane all’estero. Cosa si può dire in proposito e quali nerano la domanda dei consumatori riflessioni fare anche per indirizzare degli altri Paesi. scelte e politiche a riguardo? Intanto L'Italia, da questo canto, purtroppo oggi ha ancora una produzione priverifichiamo alcuni dati di fatto. È indubbio che la quota di fatturato maria ed alimentare deficitaria per dell’agroalimentare italiano destinata quasi tutti i suoi comparti. E quel che all'export sia inferiore a quella degli al- è peggio, ogni tentativo di aumentare tri Paesi nostri competitor. Cosa vera produzione e produttività viene "bol-

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PRIMO PIANO AGRIBUSINESS lato" come un tentativo di intensivizzare ed "industrializzare" i processi ed i prodotti. Una visione poco lungimirante che ovviamente non vede d'accordo Confagricoltura.Anche perché i consumi di agrofarmaci e di fertilizzanti negli ultimi anni sono calati anziché aumentare. C'è poi una scarsa attenzione al settore ed alla sua strategicità. Qualche giorno fa sono stati diffusi dall'Istat i dati sul commercio estero nazionale ed è stato poco messo in rilievo, come ha fatto invece Confagricoltura, che l'export del nostro agroalimentare è cresciuto più del totale delle esportazioni nazionali sia a agosto (con un aumento tendenziale del 10,7% rispetto al +8,4% dell’export nel complesso) sia nel totale dei primi otto mesi del 2012 (+ 6,2% contro + 4,6%). Va meglio anche l’export agricolo che sempre ad agosto è cresciuto, per la prima

16| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

Bisogna fare rete e “fare sistema” per aggredire nuovi mercati volta nell’anno, con un tasso a “due cifre” (+11,4%); anche se, a consuntivo di questi primi otto mesi dell’anno, si registra ancora un calo delle esportazioni agricole del 2% circa che si spera venga recuperato entro la fine dell’anno. Evidentemente c'è un retaggio ancora da superare che porta a trascurare, invece che a valorizzare, un comparto che conta ormai quasi il 10 per cento in valore delle esportazioni complessive del nostro Paese. In ogni caso c'è forse da fare, da parte di tutti, un cambio di passo e di mentalità che porti a superare a fase criti-

ca ed a migliorare ancora di più la situazione. Spesso riscontriamo più tensione e interesse per le filiere corte ed il "km zero", ad esempio, non considerando che certi modelli sono chiaramente incoerenti con l'obiettivo di aumentare la propensione all'export agroalimentare. E senza contare che un vero e proprio problema delle “lunghe tratte” per i trasporti dei prodotti agricoli ed agroalimentari a conti fatti sembra non esistere. Secondo un’analisi di Confagricoltura, la grandissima parte dei prodotti agricoli ed alimentari trasportati sulle strade italiane ed europee si sposta per meno di 150 km. E comunque il trasporto di prodotti agroalimentari rappresenta circa il 14% (in Italia) ed il 19% (in Europa) del totale delle merci trasportate su strada. E’ quindi l’ora piuttosto di fare rete e 'fare sistema', come si usa dire, lavorando assieme - parte agricola, industria di trasformazione e distribuzione - per aggredire nuovi mercati e consolidare le quote di mercato già acquisite. Confagricoltura ha realizzato progetti ed iniziative per l'internazionalizzazione a favore delle sue imprese e sta, di giorno in giorno, affinando e specializzando gli strumenti utilizzati a tale scopo. Perché la sfida di un mondo globale e sempre più competitivo richiede aggiornamento continuo, oltre che determinazione ed obiettivi chiari. E’ questo l'approccio che ispira l’attività sindacale e che, accanto al richiamo per una maggiore aggregazione, dovrebbe ispirare anche le politiche e i provvedimenti dei decision marker per un agroalimentare italiano più forte e più presente sui mercati mondiali.


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PRIMO PIANO AGRIBUSINESS

Riso giapponese targato “Made in Italy” I risicoltori italiani producono la varietà Yume per il mercato europeo, russo e del Golfo di Gabriella Bechi

18 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

i fa a Italia, in un gruppo di aziende risicole delle province di Pavia, Vercelli e Novara, tutto il riso Yume commercializzato dalla multinazionale Japan Food Corporation in Europa in Russia e nei Paesi del Golfo. I giapponesi hanno scelto il nostro Paese per suo microclima, le condizioni dei terreni, ma soprattutto per la profes-

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sionalità e l’esperienza dei nostri imprenditori risicoli, per coltivare il prodotto principe della cucina orientale, sempre più diffusa nel mondo, non potendolo esportare dal proprio Paese. Capofila del progetto Aldo Gregotti, risicoltore di Mortara (PV), titolare dell’azienda La Chiappona, 80 ettari coltivati a riso, di cui 60 oggi di qualità Yume. Con il successo delle cucina orienta-


le, i giapponesi si sono trovati di fronte ad un problema serio, disporre di una quantità sufficiente di riso Yume per rifornire catene di distribuzione, negozi, ristoranti sempre più numerosi in tutto il mondo. Impossibile esportare dal proprio Paese, per un problema di quantità e di prezzo, perché in Giappone quello del riso è imposto dalla Stato. Non rimaneva altro da fare che trovare il luogo giusto per coltivarlo. Così i tecnici della Japan Food Corporation, una delle più potenti multinazionali dell’alimentare nipponico, si sono messi al lavoro e hanno identificato un’area produttiva particolarmente vocata: l’Italia, con la sue forti tradizioni risicole. Da qui il contatto con la Società italiana sementi (Sis), di San Lazzaro di Savena, scelta per selezionare i famosi chicchi da sushi. Era il 2001. Ci sono voluti cinque anni di esperimenti in

Coinvolte 17 aziende risicole per produrre nipponico campi prova per iniziare la coltivazione, anche perché il seme di riso in Giappone è proprietà dello Stato e non si può esportare liberamente. “Sono stato contattato dalla Sis ed ho aderito con entusiasmo al progetto – dice Aldo Gregotti -. Siamo risicoltori da generazioni, di qualità tradizionali, e questa nuova sfida mi intrigava. Presto mi sono innamorato dello Yume, un riso bianchissimo, di una brillantezza eccezionale, che ha bisogno di tecniche di coltivazioni molto diverse dalle nostre, difficile da produrre e riprodurre. Riuscire a farlo sui miei campi era l’obiettivo.” Obiettivo centrato in pieno, grazie al

L’annuale visita del team giapponese alle risaie italiane

clima del nostro Paese, alla tipologia dei terreni, alla professionalità dei nostri risicoltori. Oggi le aziende coinvolte nel progetto sono 17, per un totale di 600 ettari coltivati, nel triangolo Pavia, Vercelli, Novara, per una produzione complessiva di oltre 1000 tonnellate.Tutto il riso viene lavorato in una riseria del Vercellese, la ST, che segue regole di trasformazione rigorosissime imposte dai giapponesi, confezionato sottovuoto in pacchi da un chilo o in sacchetti di carta di riso da cinque chili, e commercializzato dalla multinazionale in tutti in Paesi d’Europa, Italia compresa (Esselunga, negozi e ristoranti OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 19


PRIMO PIANO AGRIBUSINESS

orientali). Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Russia e i Paesi del Golfo i mercati più importanti, ma lo Yume “made in Italy” arriva fino a Singapore e negli Stati Uniti, dove la Ja-

Cena in kimono per festeggiare la collaborazione

20 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

Aldo Gregotti: «Quella della coltivazione Yume è una sfida intrigante»

pan Food Corporation ha in atto un accordo come il nostro con un gruppo di risicoltori della California, che però, non sta dando gli stessi risultati ottimali. Una sorta di internazionalizzazione “a rovescio”, che ha consentito ad alcune aziende italiane di crescere e svilupparsi, di misurarsi con l’innovazione, di aumentare il proprio volume di affari, di arrivare su nuovi mercati. “Una bella esperienza – dice Aldo Gregotti – anche a livello professionale e umano. Dai giapponesi abbiamo molto da imparare. Sono scrupolosi e severi fino all’inverosimile, ma serissimi. Ogni anno vengono in Italia a controllare l’andamento dei raccolti. Ci hanno invitato nel loro Paese più volte per vedere da vicino come si produce e si lavora lo Yume. In più, grazie a precisi contratti di coltivazione, abbiamo la garanzia di collocare il prodotto e la certezza dei pagamenti, nei tempi corretti. E que sto oggi non è poco!”


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PRIMO PIANO AGRIBUSINESS

Caviale, Brescia batte Russia e Iran L’Agroittica Lombarda alleva con successo lo storione del Pacifico. Produce 24 tonnellate di “oro nero” soprattutto per l’estero, dai Paesi arabi al Giappone di Gabriella Bechi

22| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

l più grande allevamento di storioni del mondo, leader nella produzione di caviale, è un’azienda bresciana, l’Agroittica Lombarda. Qui si producono ogni anno 24 tonnellate di uova nere, di cui 20 vanno all’estero, il doppio dell’export combinato dei due Paesi leader nella produzione di caviale, Russia e Iran. Una serie di circostanze favorevoli e l’ingegno di alcuni imprenditori illuminati del bresciano hanno fatto il miracolo. Produrre caviale “made in Italy”. Erano gli anni ’70 e il gruppo Ravagnan, insieme a quello Feralpi, stava costruendo un’ acciaieria a Calvisano. Sotto la piccola cittadina lombarda scorre un fiume e l’acqua creava grossi problemi nell’esecuzione dei lavori. Mettendo a frutto l’esperienza fatta su un piccolo allevamento di pesce di proprietà, a Comacchio, i soci decisero di sperimentare un allevamento di anguille, sfruttando l’acqua del suolo e il calore del circuito di raffreddamento dell’acciaieria. Il risultato fu perfetto. L’habitat, frutto della geniale combinazione, era ottimale per alcune per alcune specie ittiche pregiate, prima fra tutte l’anguilla. Inizia così la storia di Agroittica Lombarda, che oggi è una società per azioni,esempio di acquacoltura all’avanguardia, riconosciuto a livello mondiale.

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Il successo dell’azienda arriva con l’incontro di Gino Ravagnan con il professore russo Serge Doroshov, biologo marino all’Università di Davis in California. Fu lo scienziato a consigliare di introdurre nell’allevamento di Calvisano una precisa varietà di storione tipica del Pacifico. Di lì a breve l’accordo con l’Università statunitense per la consulenza tecnico scientifica e l’importazione di larve White Stugeon, lo storione bianco, un pesce dalle carni bianchissime che in libertà può vivere fino a cento anni, raggiungere i 400 chili di peso e misurare fino a sei metri di lunghezza. Dopo un’at-


tenta selezione genetica, venne sviluppata la tecnica di riproduzione degli storioni che, inizialmente. venivano usati per la loro carne. Negli anni ’90 l’azienda cominciò ad estrarre le uova dagli storioni femmine e a commercializzare il caviale. “Lo storione è un animale preistorico – spiega il presidente di Agroittica Lombarda, Giovanni Pasini – esiste da 250 milioni di anni, ma è molto sensibile all’inquinamento che, insieme alla pesca selvaggia per estrarre le preziose uova, ne ha praticamente provocato l’estinzione. Basti pensare che nel 1978 vivevano nel Pacifico 140 milio-

Punti di forza sono acque sorgive,biosostenibilità, impegno artigianale ni di esemplari, che nel 2001 si erano ridotti a 300. È per questo che nel 1998 lo storione è stato inserito nella lista delle specie minacciate e in via di estinzione dalla Convenzione di Washington. Noi, con la nostra tecnica di riproduzione in cattività, stiamo contribuendo alla sopravvivenza di questa specie.” Un fatto questo che rende molto orgogliosa l’azienda, che ha ottenuto la

Impressionante la lunghezza dello Storione. In libertà può misurare anche 6 metri

certificazione “Fiend of the Sea”, l’associazione che promuove la pesca sostenibile. Una sostenibilità virtuosa che si è tradotta in business.A Calvisano si producono ogni anno 24 tonnellate di caviale, di 20 vanno all’estero, soprattutto in Francia, Regno Unito, Paesi arabi, Stati Uniti, Giappone e Turchia, oltre che, in esclusiva, sui voli delle Compagnie aeree Lufthansa e Singapore Airline, per un fatturato di OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 23


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oltre 10 milioni di euro l’anno. “Per affermarci nel mondo, abbiamo puntato prima di tutto sul nostro marchio, perché il caviale non è un prodotto tipico italiano – precisa il presidente di Agroittica – ma il “made in Italy” ci ha comunque aiutato, perché è una garanzia di qualità; è un biglietto da visita, in grado di aprire le porte più difficili.” Un successo crescente, dovuto in parte alla chiusura delle frontiere di Russia ed Iran, che non possono più esportare caviale, ma soprattutto all’altissimo livello di qualità raggiunto. “Le tecniche di allevamento – dice Pasini -, quelle di estrazione e lavorazione delle uova, ancora assolutamente artigianali, le condizioni igienico sanitarie, ci consentono di ottenere un prodotto fresco, non pastorizzato, che mantiene intat24 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

che nei blend test ci pone ai vertici delle classifiche, anche nel confronto con celeberrimi caviali selvatici”. Quattro i tipi di caviale commercializzati: il classico Calvisius, il primo immesso sul mercato, che si ottiene dalte tutte le sue caratteristiche organo- lo storione bianco; il Caviar de Venise lettiche. Le nostre acque sorgive, inol- dalle uova piccole e consistenti e satre, dove vivono gli storioni, danno al porite, frutto del recupero del caviale caviale un retrogusto straordinario, veneziano; l’Oscietra Royal e l’Oscietra Classic, che vengono dallo storione russo. Per un prezzo che va dai 2.000 ai 5.000 euro al chilogrammo. Completano la produzione, storione, salmone, pescespada, trota e tonno. Per lo più affumicati, lavorati con tradizionali tecniche di rifilatura e salatura a secco, con essenze pregiate, secondo antiche ricette. Sono venduti per lo più in Italia e rappresentato una parte importante del business aziendale.

Successo crescente nel mondo per l’alto livello di qualità


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Oleificio Fontanasalsa a Trapani, segnalato alla Biennale internazionale di architettura di Venezia. Ăˆ stato progettato da Rosario Cusenza e Maria Salvo

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Maria Caterina Burgarella punta sull’export. Metà della produzione olearia va all’estero, dall’Europa agli Usa, al mercato nipponico di Elisabetta Tufarelli

n passo più avanti. Questo potrebbe essere lo slogan dell’azienda agricola Fontanasalsa. L’imprenditrice che la conduce, Maria Caterina Burgarella, Marika per gli amici, ha lasciato la professione di medico a Roma per dedicarsi completamente alla produzione del suo ‘oro giallo’ di qualità altissima. “Non è stata una scelta avventata, ma una decisione maturata – spiega l’imprenditrice di Confagricoltura -. Non potevo condurre l’impresa a distanza, non avrebbe avuto senso. Dovevo ritornare nei miei luoghi e l’ho fatto”. E ha lavorato duramente, insistendo, investendo, ricercando con caparbietà e costanza ‘il meglio’ ed è stata premiata. Il suo pro-

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dotto viene commercializzato con successo in tutto il mondo, a breve anche on line, è stata tra le prime a proporre, col sistema delle televendite, il suo olio ai consumatori giapponesi. Ha avuto la grande soddisfazione di vedere il suo monocultivar “Biancolilla”, selezionato da Richard Geoffroy, chef de Cave della casa francese Moët et Chandon, il prestigioso marchio di bollicine francesi, che lo ha inserito tra i prodotti di eccellenza del mondo da abbinare al Dom Perignon. Anche Il Financial Times lo ha citato come “olio di straordinaria finezza”. E il Times, in un servizio dedicato all’agriturismo, ha apprezzato e consigliato le degustazioni guidate di vini e olio extravergine di oliva dell’azienda Fontanasalsa. Ma non solo. Il suo oleificio, realizzato dagli architetti Rosario Cusenza e Maria Salvo, è stato scelto tra i magnifici esempi dell’architettura verde che modella la campagna, in esposizione fino al 25 novembre, alla prestigiosa Mostra inter-

Maria Caterina Burgarella

nazionale dell’Architettura di Venezia. Questo impegno a tutto tondo che, in qualche modo, supera e distanzia l’esercizio classico della professione agricola, denota la forte determinazione di Marika Burgarella, che è riuscita nell’obiettivo di specializzare i 60 ettari di oliveto e la sua azienda, Fontanasalsa. L’imprenditrice segue personalmente, giorno dopo giorno, e con grande attenzione, la nascita del suo ‘oro giallo’: “Il difficile ed emozionante percorso che porta prima alla selezione degli ulivi migliori, poi alla loro cura, nel rispetto della natura, ed infine alla raccolta delle olive – spiega -, ci permette di produrre, attraverso i sistemi di estrazione che abbiamo via via adeguato nel tempo, un ottimo olio dal fruttato intenso e profumato di erbe e di zagara”. Gli oliveti circondano completamente, quasi incorniciandolo, il frantoio aziendale (certificato ISO 9001 e ISO 14001, OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 27


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Burgarella: il mondo come casa ma non trascuro il mercato interno

fornendo così il suo contributo non solo alla qualità di estrazione, ma anche alla riduzione dell'impatto sull'ambiente), che è dotato anche di impianto di imbottigliamento. Il packaging è semplice ed elegante, nei diversi formati (da 100, 250, 500 e 750 cc). Tutta la produzione aziendale è imbottigliata all'origine e curata direttamente dalla titolare, che ha scelto di privilegiare la qualità in ogni fase: dalla spremitura delle olive nel frantoio 28 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

coltivata prevalentemente la Cerasuola di Paceco, che dà un olio a bassissima acidità, dal gusto rotondo ed omogeneo con punte di sapore di erbe, pomodoro e limone. Negli uliveti aziendali è presente anche la Nocellara del Belice, la principale artefice del successo ottenuto dagli oli di qualità fuori dalla Sicilia. Un’oliva a doppia attitudine che viene utilizzata per le olive da mensa e per l’olio.“La mia prossima scommessa commerciale parte però da Biancolilla, una classica varietà di olive della nostra zona, che ha caratteristiche organolettiche molto diverse, a causa della notevole variabilità genetica - sottolinea Marika Burgarella –. E’ proprio la sua versatilità e l’armonia delle sensazioni olfattive di mandorla, accompagnate da carciofo o pomodoro, dolce, piccante e amaro, di leggera intensità, che merita di più: è questa la mia prossima sfida di cui, ovviamente non posso svelare la ricetta e che presenterò prestissimo”. Insomma, una donna impegnata a 360 gradi nel promuovere non solo il suo prodotto, ma anche nel dare impulso alla cultura dell’olio e dell’olivo, delle tradizioni del legame con il patrimonio paesaggistico e gastronomico, con lo sguardo costantemente proiettato al futuro.“Produrre è una cosa, vendere è un’altra e bisogna anticipare e aumentare gli spazi di mercato – dice con orgoglio -. L’export ha sempre assorbito più della metà della mia produzione, in Europa in particolare, aziendale, che avviene entro poche Francia, Germania, Austria e Svezia olore dalla raccolta, all’imbottigliamen- tre agli Stati Uniti e al Giappone, ma da to, che si effettua negli stessi locali. pochi anni, e con grande soddisfazioL’azienda Fontanasalsa gode di una ne, sono tornata vendere ‘in casa’”. posizione centrale invidiabile in una Fontanasalsa, oltre all’olio extravergidelle zone più suggestive della Sicilia, ne d’oliva, produce anche ottimi vini: vicina sia a Erice sia a Trapani.A pochi Rosso di Neli, Bianco di Neli e Aureliachilometri dalla Riserva naturale dello no. In azienda, infine, è possibile anStagnone, e dall'isola di Mozia, a breve che soggiornare in un tipico baglio ridistanza da Segesta e non lontana da strutturato, la tipica fattoria siciliana S.Vito lo Capo e dalla Riserva naturale fortificata che racchiude al suo interdello Zingaro. E’ proprio qui che viene no un ampio cortile.



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Tecno-vivaismo per germogli da esportazione È a Treviso l’azienda leader delle piantine giovani distribuite sul mercato nazionale ed europeo di Lara Buscato

40 mila mq di serre nel trevigiano

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iorgio e Paolo Gazzola sono l'anima imprenditoriale del “Gruppo Padana ortofloricoltura”, una realtà agricola che ha avuto un'espansione a dir poco miracolosa negli ultimi dieci anni e che, nei prossimi cinque, si prepara a triplicare il fatturato. Nel lavoro quotidiano i due fratelli sono coadiuvati da Fabrizio Maset, da 20 anni progettista e direttore dei lavori di tutte le serre, e da Claudio Vazzola, agronomo forestale responsabile delle coltivazioni del Gruppo Padana. «Il core business aziendale – ci dicono i due titolari - è la produzione e la commercializzazione di giovani piantine di qualità destinate ad essere vendute ai vivai. Fino a trent’anni fa l'agricoltore comprava il seme e provvedeva a metterlo a dimora; dagli anni '70 sono cambiate le cose. Grazie ad una nuova tecnica di produzione, l’azienda si è specializzata nel far germogliare le piante e, ora, vende 150 milioni di giovani piantine ricavate o da seme o da talea in gran parte dell'Europa e non solo».

G

L’attività inizia nel 1988 con due giovanissimi imprenditori di 26 e 27 anni, partiti da una piccola realtà che contava due sole serre, facenti parte dell'azienda agricola del padre Albino. «Da giovani pieni di speranze quali eravamo – raccontano Giorgio e Paolo - pensavamo che la vita fosse una scommessa sul futuro e così, armati di entusiasmo e tanta voglia di fare, abbiamo creduto nella tecnologia offerta, da un'azienda olandese e abbiamo iniziato ad investire tempo e risorse in questa avventura, serra dopo serra». Dopo solo due anni la superficie del-


le serre era raddoppiata arrivando a 40.000 mq., in quegli anni è stato dato un forte impulso innovativo all’azienda, che ha portato alla creazione di sistemi di automazione con tecnologie all'avanguardia. «Grazie ad una tecnica tedesca abbiamo installato – spiegano gli imprenditori - due stazioni meteorologiche che hanno permesso di ottenere il pieno controllo delle serre, dal punto di vista climatico. Per far crescere le piantine era necessario monitorare costantemente la qualità della luce, la temperatura, l'umidità, gli eventi atmosferici esterni. Ciò ci ha consentito di crea-

Un catalogo con 1200 varietà grazie ai progressi di ricerca e innovazione re, attraverso l'adattamento continuo delle variabili, il clima perfetto per la crescita di ogni tipo di pianta. E tenendo conto che a catalogo vi sono 1200 piantine, con diverse stagionalità, si può intuire l'importanza di questa tecnologia». «Gli investimenti più importanti realizzati negli anni per la crescita dell’azienda sono stati indirizzati in pri-

mo luogo – proseguono - nella ricerca della squadra dei collaboratori. Le persone che si prendono cura delle piante sono fondamentali per il benessere stesso della pianta. In secondo luogo nelle idee. Stimolati anche dai responsabili aziendali, abbiamo attivato collaborazioni importanti con l'Università di Bologna e di Padova che, fin dall’inizio, hanno creduto in alcune nuove tecniche di coltivazione implementate in azienda. Questo ha portato ad un confronto continuo con alcuni Atenei, in particolare con quello dell’Università di Padova che, hanno iniziato ad avvaOTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 31


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Giorgio e Paolo Gazzola titolari del Gruppo Padana ortofloricoltura

lersi dell’esperienza del Gruppo Padana e del lavoro svolto sul campo per i loro studi. L’azienda ha creduto fortemente nell’innovazione che poteva essere sviluppata in questo campo». I nuovi progetti nascono da un lavoro di squadra nel quale gli imprenditori hanno raccolto alcune necessità per rendere più funzionale l’arrivo del prodotto sul mercato. «Il primo grande investimento è stato quello dei contenitori “Star Tray” e “Star Pot”, che premiano la coltivazione, perché migliorano la vita della pianta, realizzati a seguito di numerose prove e studi elaborati all’interno dell’azienda. Hanno vantaggi sia per la logistica sia per la spedizione, in quanto sono più facili da maneggiare e migliorano la capacità di sovrapposizione nei pallet. Con questa innovazione viene movimentato il triplo delle piantine rispetto a prima.Tutta la linea produttiva è stata adattata ai nuovi contenitori ecologici, realizzati in polipropilene riciclabile e riutilizzabili per 10 anni circa. La diretta conseguenza per il cliente è la certezza che gli verranno consegnate giovani piante di qualità perché, proprio grazie al contenitore 32| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

brevettato dal Gruppo Padana, restano sane anche durante il trasporto». La seconda grande sfida è legata alla drastica diminuzione di fitofarmaci avviata 8 anni fa (- 60% rispetto al 2004), e alla messa in atto della lotta biologica integrata. Ma il vero obiettivo per l’azienda è la riduzione completa, nel giro di qualche anno, dell'uso di fitofarmaci, per giungere così ad un impatto ambientale pari a 0 e all’ambiziosa finalità di proteggere nel contempo il personale e l'ambiente. La riduzione del 60% di fitofarmaci è stata ottenuta utilizzando alternative biologiche, inoculando funghi e batteri utili alla difesa delle piante, nelle piante stesse e nel terriccio. E ponendo un'attenzione fondamentale alla pulizia degli

no più forti, più resistenti, più rigogliose e crescono più velocemente. L’ azienda è costituita da 280 ettari di superficie agricola, di cui 47 dedicati all’ortofloricoltura, con 174.000 mq di serre coperte in vetro, 52.000 mq di serre coperte in film plastico, 30.000 mq di strutture agricole accessorie, un vivaio attrezzato esterno di circa 34.000 mq, per un totale di 2000 diverse varietà di piante. Centocinquanta milioni le piantine giovani vendute e si pensa di arrivare a 500 milioni nel 2015. Importante anche l’impegno occupazionale: con 200 dipendenti, 50 agenti per un mercato che comprende Italia, Austria, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Slovenia, Croazia, Romania, Grecia, Serbia, Bosnia, Russia. In campo vi sono altre nuove sfide, come quella di abbattere i costi energetici (per avere un’idea il consumo Contenitori brevettati orario di gas metano è pari a quello rendono più funzionali di mille abitazioni) e la realizzazione logistica e spedizioni del nuovo centro logistico per il carico-scarico di 10 automezzi. La necessità di operare in ambiente protetto e ambienti e del personale, arrivando, controllato, per mantenere le piante in alcuni casi, a creare ambienti steri- costantemente alle stesse condizioni li, dove all'interno si vedono persone climatiche, ha posto le condizioni in tenuta da chirurgo con camice, per realizzare un nuovo impianto foguanti e zoccoli. Gli effetti positivi so- tovoltaico da 3,5 MWp, oltre a quello no concreti, in quanto le piantine so- esistente a Gaiarine, per una potenza di 1,6 MWp. A seguito dell’acquisizione della ex Resteya, leader negli anni ’80 a livello europeo nella produzione delle giovani piante, gli impianti a fotovoltaico sono, dunque, divenuti due. L’utilizzo delle fonti rinnovabili per l’approvvigionamento di energia è nelle corde dei Fratelli Gazzola che, nel tempo, hanno dotato l’azienda di irrigazione automatica, con un pozzo di approvvigionamento e centrale di trattamento dell’acqua, e di una grande centrale termica a biocombustile. «Stiamo lavorando – concludono i fratelli Gazzola - per arrivare ad un’integrazione completa tra azienda agricola ed ambiente esterno, che ci permetta di continuare ad innovare e ad evolvere».



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Scommessa Mozambico Aviam avvia la partnership con le aziende agricole per un progetto di internazionalizzazione in Africa

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a più tempo e da più parti l’Africa è indicata quale nuova opportunità d’investimento per le imprese. Molti sono i settori su cui puntare – dalle energie rinnovabili all’agricoltura, dal turismo alle costruzioni – così come molti sono i Paesi e le aziende che hanno saputo cogliere le numerose possibilità offerte da un continente che, negli ultimi anni, ha mantenuto ritmi di crescita costante.

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Aviam Lda – società nata dall’incontro tra imprenditori italiani, belgi e mozambicani – ha scelto di scommettere sul Mozambico, una delle economie emergenti più dinamiche dell’Africa, con tassi di crescita elevati supportati da una situazione di buona stabilità politica. Sin dal 2008 e in anticipo rispetto a molti,Aviam ha voluto puntare su una coltura energetica che, se oggi è ormai conosciuta da addetti ai lavori e non, quattro anni fa era da considerarsi al-


tamente innovativa, concentrando i propri sforzi nell’implementazione e nello sviluppo di una filiera completa per la coltivazione di Jatropha Curcas e per la produzione di biocombustibile derivante da olio vegetale. Un progetto messo in pratica grazie alla concessione del DUAT (Direito de Uso e Aproveitamento de Terra-Diritto all’Uso e allo Sfruttamento della Terra) da parte del governo mozambicano: attualmente Aviam è in possesso di un permesso della durata di 50 anni (rinnovabili allo scadere dei termini) su 10.000 ettari di terreno utilizzabili a scopo agricolo, cui vanno ad aggiungersi ulteriori 5.000 ettari da destinare all’outgrowing della popolazione locale. Per la coltivazione della Jatropha Curcas Aviam ha scelto un’area d’intervento a elevata capacità logistica: piantagioni e vivai si trovano all’interno della Zona Economica Speciale di Nacala, a circa 20 km dalla cittadina di Nacala-a-Velha e a circa 35 km dal porto industriale di Nacala-Porto, il più importante della regione, e dal futuro aeroporto internazionale di Nacala, la cui apertura è prevista a dicembre del prossimo anno. La ricerca del territorio ha richiesto parecchie settimane: oltre all’accesso a trasporti e infrastrutture, la zona ha dovuto dimostrarsi in grado di soddisfare i numerosi prerequisiti imposti da Aviam, dalla facilità di collegamento alla rete stradale sino all’idoneità delle caratteristiche geoclimatiche della regione all’impianto di un’attività di tipo agricolo. Ricevuti i permessi e individuata l’area d’interveto, la società si è quindi dedicata per quattro anni alla coltivazione e alla ricerca, stringendo inoltre nel 2011 un’alleanza con importanti consulenti internazionali nel settore della Jatropha Curcas allo scopo di individuare le condizioni più

Obiettivo della società è ora quello di utilizzare lo stesso terreno per coltivazioni food, estremamente favorite dalle caratteristiche climatiche e dal regime di precipitazioni della regione. Resta comunque l’impegno di Aviam nei confronti della comunità locale. Sono previste future estensioni della piantagione Pianta di e l'istituzione di accorJatropha Curcas di che consentiranno ai lavoratori locali di proseguire autonomamente la coltivaSostegno alla comunità zione di Jatropha curcas. Come già accennato, ulteriori 5.000 ettari di locale che dalla Jatropha terreno verranno assegnati in outricava sapone growing ai contadini del posto, mentre il progetto Redução da pobreza adatte al proliferare della pianta e al- na Comunidade de Micolene (Nacala l’ottenimento di maggiori quantità di a Velha) com o uso sustentável da Jaolio vegetale. tropha – che partirà a breve grazie alNell’ultimo periodo, tuttavia, le con- la collaborazione con il CEPAGRI dizioni che regolamentano l’esporta- (Centro de Promoção da Agricultura) zione dal Mozambico di olio con de- – permetterà agli abitanti del villagstinazione biodiesel sono mutate, al gio di utilizzare l’olio di Jatropha per punto da indurre Aviam ad avviare illuminare le abitazioni e cucinare e una seconda fase del proprio proget- per ricavare un sapone da rivendere to e a convertire la propria produzio- autonomamente nei mercati locali. ne, indirizzandola all’agroalimentare. (R.M.A.)

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DALL’OLIO VEGETALE AL FOOD

Aviam, che ha in concessione un terreno di 10.000 ettari, si è rivolta a Confagricoltura al fine di entrare in contatto con aziende agricole interessate a diventare partner in questo investimento. Il terreno si trova nella regione di Nampula, a circa 20 km dalla città di Nacala-a- Velha, a sua volta a circa 35 km dall’importante porto industriale di Nacala-Porto e risulta avere ottime caratteristiche per la coltivazione di grano, girasole, soia e fagioli. Da considerare, inoltre, che, oltre alle opportunità offerte dall’esportazione sul mercato mondiale, gli investitori troverebbero concrete possibilità di sbocco sul mercato mozambicano, che attualmente importa dal Sud Africa la maggior parte del suo fabbisogno alimentare, con costi molto elevati. Gli interessati possono rivolgersi a Mauro Palladino all’indirizzo mauropalladino@avia.it o alla Direzione Economica – Progetti Internazionali di Confagricoltura. OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 35


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di Veronica Mazzanti

«Km Zero? Meglio l’export» Guidi ai media: Occorre uscire dalla nicchia e conquistare i mercati esteri

“È

vero che in un mondo globalizzato una nicchia può diventare una cattedrale, ma facciamo attenzione a non concentrarci solo sulle mode. Quella del chilometro zero va benissimo, suona pure accattivante. Ma resta una nicchia. E invece per conquistare i mercati esteri bisogna aumentare la produzione”. Per il presidente di Confagricoltura, intervistato dal Corriere della Sera, sul sorpasso della Germania nell’export agroalimentare: “Per competere guardiamo al modello di Berlino”. IL SOLE 24ORE: Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, interviene sulla legge di stabilità che ha cancellato la possibilità, per le s.r.l. che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la tassazione su base catastale: “ Il governo condanna il settore agricolo al nanismo. Per l’agricoltura solo tasse. A quando le misure per lo sviluppo?” CORRIERE DELLA SERA: L’intervista al presidente di Confagricoltura, Mario

Guidi sulla legge di stabilità e il suo impatto sul settore: “Ci condanna a rimanere piccoli”. RAITG1: Nell’approfondimento del telegiornale il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi è intervenuto sulla tassazione sui redditi del settore agricolo, sulla volatilità dei prezzi delle commodity e sui numeri dell’export dell’agroalimentare italiano. RADIODUE SUPER MAX: “La divertente trasmissione condotta dal popolare showman Max Giusti ha lungamente commentato le dichiarazioni di Mario Guidi nell’intervista al Corriere della Sera”, approvando, sottolineandoli con scherzosa simpatia, i concetti espressi dal presidente di Confagricoltura. (È possibile ascoltare la trasmissione sul sito confederale). RAI RADIOUNO: Nella trasmissione ‘La terra dal campo alla tavola’, il presidente di Confagricoltura ha sottolineato con forza l’importanza del settore ortofrutticolo nazionale. IL SOLE 24 ORE: Il test sulla qualità degli oli mette a rischio gli extravergine “made in Italy”di maggior pregio. Un vero e proprio allarme è stato lanciato dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi: “Prima di fissare un nuovo limite è necessaria una riflessione più approfondita”. RAI RADIOUNO:

L’articolo su Corriere della Sera del 28 settembre

L’economia in tasca prima di tutto. L’export agroalimentare ha superato quello dell’auto, ma la Germania vende all’estero più del nostro Paese. Per Mario Guidi, presidente di Confagricoltura l’Italia si concentra ancora troppo sul mercato interno, mentre altri Paesi hanno già capito che quello interno è troppo piccolo e puntano sull’internazionalizzazione. ITALIA OGGI: Il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, interviene sull’olio extravergine d’oliva, in particolare,sullo specifico aspetto degli alchilesteri. PUBBLICO: Agricoltori dimenticati e mai convocati a Palazzo Chigi. Parla Mario Guidi, presidente di Confa-

gricoltura: “L’export agroalimentare vale 10 miliardi di euro, un quarto del totale delle esportazioni nazionali”. AVVENIRE: In occasione dell’inaugurazione del nuovo stabilimento Barilla, il presidente Mario Guidi applaude “al rafforzamento del comparto agroalimentare che rappresenta già il 16% del Pil del Paese”. GAZZETTA DI PARMA: Nuovo stabilimento Barilla. Il presidente di Confagricoltura si augura “Una nuova stagione di rapporti nell’ambito della filiera agroindustriale che riconosca il giusto peso e la giusta remunerazione alla componente agricola, che già fornisce il 70% dei sui prodotti all’industria”. OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 37


MAPPAMONDO di Elisabetta Tufarelli

Usa, guerra del pomodoro LA FRANCIA DIFENDE I SUOI ‘CHATEAU’

Gli agricoltori della Florida chiedono che sia rivisto l'accordo con il Messico

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irca la metà dei pomodori consumati negli Stati Uniti viene dal Messico, ma d’ora in poi, forse, non sarà più così. Da tempo gli agricoltori della Florida facevano pressione per rescindere un accordo, siglato nel 1996, che, sinora, aveva permesso di mantenere così basso il prezzo dei pomodori messicani, da rendere difficile la concorrenza con il prodotto nazionale, proveniente in particolare dalla Florida. Il Dipartimento del commercio statunitense ha reso noto che sta valutando la probabile revoca di quest’accordo. Il Messico, dal canto suo, ha minacciato rappresaglie commerciali su altri settori. Ha anche accusato l'amministrazione Obama di usare la revoca dell’accordo con l’obiettivo di accattivarsi l’elettorato di questo Stato, molto importante dal punto di vista politico, in vista delle elezioni

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presidenziali di novembre. Dal 1995 ad oggi, le vendite di pomodori made in Florida (il più grande produttore a stelle e strisce, seguito dalla California) si sono praticamente dimezzate, scendendo a 200 milioni di dollari l'anno, contro gli oltre 500 milioni prima dell’accordo. Contemporaneamente, nel 2011, il valore delle esportazioni di prodotti ortofrutticoli dal Messico verso gli Usa, è stato di 8,5 miliardi di dollari. I produttori di pomodoro della Florida attendono la decisione del Dipartimento del commercio. Ma c’è grande fermento e paura di rappresaglie commerciali da parte di altri settori, suinicolo in testa, per il quale è stata calcolata - qualora scoppiasse una guerra commerciale e il Paese sudamericano decidesse di imporre dazi analoghi a quelli praticati al tempo del precedente scontro commerciale - una perdita di circa14 dollari a capo.

La Francia difende con forza i propri ‘Chateau’ e scongiura, almeno per ora, l’invasione di vini ‘Chateau’ prodotti negli Usa. A metà settembre, la Federazione dei vini di Bordeaux (FGVB) aveva duramente attaccato la Commissione, accusandola di cercare di "vendere la menzione ‘Chateau’ agli americani, creando una distorsione della concorrenza nei confronti del vino francese, con un effetto fuorviante per i consumatori".

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Ferma la presa di posizione del ministro, Stéphane Le Foll che ha chiesto e ottenuto, dal comitato di gestione per il vino Ue, di ritardare la votazione, per permettere alla Francia di presentare delle proposte alternative. Secondo fonti diplomatiche, la decisione finale farà parte di più ampi negoziati su un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. Nel 2011, l'UE ha esportato negli Usa 2,2 miliardi di euro di vino.

CINA: LA FRUTTA PARLA CILENO

Le esportazioni cilene di frutta verso la Cina sono molto cresciute. Nel 2011, le spedizioni hanno registrato una crescita del 35%, per un valore complessivo di 438 milioni di dollari, secondo il ministero dell'Agricoltura cileno. Nel 2011, il 75% delle importazioni di ciliege della Cina proveniva dal Cile e il Paese sudamericano è stato il principale fornitore del Dragone per prugne secche (72%). Il Cile ha la leadership nell’import di uva da tavola (58%) e mele (54%). La Cina sta subentrando agli Stati Uniti come principale mercato d'esportazione della frutta cilena. In generale, gli scambi bilaterali tra il Cile e la Cina sono passati dai 24,700 milioni di dollari del 2010, ai 29,000 dollari del 2011. Nel primo semestre del 2012, gli scambi commerciali tra la Cina e il Cile hanno registrato una ulteriore crescita del 14,8%, per un valore di 14,700 milioni di dollari.


La siccità avanza in Asia n

IN CALO I RACCOLTI DI FRUMENTO IN AUSTRALIA

La produzione australiana di frumento dovrebbe registrare, quest'anno, una contrazione di circa il 24 per cento. A parere dell'Australian Bureau of Agricultural and Resource Economics and Science (ABARES), nel 2012-13, la produzione sarà in netto calo rispetto a quella record dello scorso anno. I raccolti invernali, dovrebbero diminuire rispetto allo scorso anno, ma comunque risultare in crescita rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Nonostante il calo dei raccolti, non dovrebbero esserci problemi per l’export, grazie alla produzione comunque maggiore, degli ultimi anni. Dovrebbe aumentare del 5%, nel 2012-13, la produzione complessiva di colture estive .

Ricerca inglese sui cambiamenti climatici. C'è il rischio di crisi alimentare

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ntro 10 anni gran parte dell’Asia rischia una crisi alimentare per la siccità. I Paesi in pericolo sono Cina, Pakistan e Turchia, ma desta preoccupazione anche l'India

per l’enorme popolazione. A lanciare l’allarme è uno studio dell’Università di Leeds, pubblicato dal Centre for Low Carbon Futures. Secondo la ricerca inglese, nel prossimo decennio, le ondate di siccità sottrarranno dai campi il doppio dell’umidità rispetto al periodo tra il 1990 e il 2005. Preoccupa i ricercatori, inparticolare, l’impatto sulla Cina, sul Pakistan e sulla Turchia, Paesi forti produttori di


MAPPAMONDO

grano e di mais. “I risultati del nostro lavoro ci hanno sorpreso – ha detto il dottor Lawrence Jackson, coautore del rapporto -. Ci siamo accorti che l’aumento del rischio di gravi siccità è così imminente (soli10 anni) ed è necessario correre ai ripari, perché si tratta di una reale minaccia di crisi alimentare nell’area, che potrebbe ripercuotersi a livello mondiale”. Il rapporto sostiene che saranno la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, insieme all’aumento della produzione agricola, le carte vincenti

per contribuire a ridurre le perdite di raccolto future durante gli anni di siccità. La ricerca indica che la Cina è in grado di adattarsi a questi cambiamenti e a gestire la minaccia alla sicurezza alimentare, mentre desta preoccupazione la capacità di fronteggiare l’emergenza climatica dell’India (secondo produttore mondiale di grano e settimo di mais). Lo studio indica la necessità di azioni consapevoli e tempestive da parte della politica, insieme alla volontà locale di modificare le pratiche agricole, investendo in nuove tecnologie.

SIRIA: PRODUZIONE RECORD DI AGRUMI

La Siria produrrà circa un milione di tonnellate di agrumi. Secondo fonti ufficiali del Paese medio orientale, un quarto degli agrumi verrà esportato. Il locale ministro dell'Agricoltura e della Riforma agraria, Subhi Abdullah, ha parlato di una produzione di 897.000 tonnellate. Di questo volume complessivo, nel 2012, verranno esportate tra le 200.000 e le 240.000 tonnellate, in maggior parte destinate al mercato iraniano. Incontrando i funzionari dei locali ministeri dell'Agricoltura, dell'Economia e del Commercio estero, Abdullah ha esaminato diversi

modi per commercializzare gli agrumi. Occorre, a parere del ministro, ricercare nuovi mercati esteri e trovare alternative per la trasformazione; è anche importante incoraggiare gli agricoltori a vendere il prodotto senza rimetterci, tenendo conto del costo elevato di produzione.


A T T U A L I TÀ M O N D O

Pannocchie secche e nuovi equilibri Siccità, carestie, primavere arabe. Occorre una nuova politica mondiale dei cereali

rono delle decisioni politiche a livello internazionale. Resta il fatto che questa siccità con il corollario di aumento dei prezzi è solo un allarme per il futuro. Alcune aree del mondo si stanno infatti avviando verso carenze alimentari mortali. Nei nove Paesi del Sahel, ad esempio, nonostante gli aumenti delle produzioni agricole, la popolaServono aumenti produttivi, di Antonio Piccinini zione è cresciuta da 58 a 78 milioni di stoccaggio e aiuti persone rendendo deficitario in moai Paesi bisognosi do impressionante il bilancio alimenue mondi si sono scontare di questi Paesi. E certo che nelle trati. Uno legato all’agririvolte dei Paesi arabi, non siano estracoltura, alla produzione usato come carburante. È emerso per- nei gli aumenti dei prezzi mondiali dei di mais, l’altro al mondo tanto la contraddizione dell’opportu- cereali. Occorre una nuova politica industriale e ambientali- nità dell’uso di materie, destinate alla mondiale di aiuti alimentari, non solo sta: la produzione di bio- alimentazione umana, per la produ- d’emergenza, ma strutturale, basata su alcool. I due mondi sembravano vive- zione di biocombustibili. L’aumento aiuti verso le aree deficitarie, l’incentire con reciproco vantaggio. Ma l’idil- del costo internazionale del petrolio vazione delle produzioni. Gli impegni lio si è rotto. È bastata una straordina- ha reso vantaggiosa, ad ora, la trasfor- del G20 agricolo, il consesso dei miniria siccità negli Stati Centrali degli Sta- mazione dei cereali in carburanti. La stri agricoli dei principali Paesi, sono ti Uniti, che fa ricordare la “dust bowl” grande siccità e le carestie in Africa ancora poco concreti. Una politica di di Steinbeck. Questa siccità ha causa- hanno cambiato l’ottica del problema. maggiori produzioni, di stoccaggio to la brusca riduzione della produzio- In un mondo, dove ottocento milioni dei prodotti e di aiuti ai Paesi bisone di mais di quasi il cinquanta per di individui sono al di sotto della so- gnosi, come nel secondo dopoguerra, cento, nell’area più produttiva del glia della carestia e della fame, occor- sono ormai indispensabili. mondo. Il prezzo del mais al Chicago Board of Trade, è di conseguenza quasi raddoppiato, da 3,66 $ per bushel, a 7,36 $ per bushel. Il mais non è però solo un alimento, ma da qualche anno è diventato la componente base per la produzione di etanolo o bio-alcool,

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A T T U A L I TÀ E V E N T I

Expo 2015: cibo e futuro Il delegato confederale Antonio Boselli agli incontri preparatori della kermesse mondiale di Simona Giorcelli

xpo Milano 2015, che si svolgerà dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, avrà come tema “Nutrire in Pianeta,

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energia per la vita” e sarà un’opportunità strategica di business per le aziende di diversi settori produttivi e una occasione per dimostrare di “essere sistema”. Si prevede la partecipazione di 20 milioni di visitatori stranieri (30%) e 1,1 milioni quadrati di esposizione (80 spazi espositivi per i Paesi partecipanti (al momento 106 quelli che hanno aderito) e le

Antonio Boselli

organizzazioni internazionali, 6 padiglioni tecnici, 9 cluster, teatro e performing arts centers. Oltre 2.000 saranno gli eventi previsti per i sei mesi, nel sito espositivo e nel territorio circostante e in tutta Italia. Un grande tema che sarà la una grande sfida per il mondo: ogni persona sulla terra dovrebbe avere accesso a cibo sano sicuro ed in misura adeguata. La giunta di Confagricoltura ha delegato a rappresentare la Confederazione in sede Expo,Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Milano/Lodi/Monza e Brianza. Il delegato confederale ha già incontrato i rappresentanti della Società Expo ed ha partecipato alla seconda edizione dell’International Participants Meeting (IPM) che ha l’obiettivo di mettere in condivisione i Paesi che parteciperanno all’evento. Durante i lavori, che si sono svolti a Milano, erano presenti Formigoni, commissario generale di Expo, Pisapia, commissario straordinario del Governo italiano e Sala, amministratore delegato di Expo 2015, oltre al segretario generale del Bureau International dex Expositions Gonzalez Loscertales e il vice direttore delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, Juneja. Il tema dell’Expo è il rapporto tra l’uomo e la natura, tra il cibo e la vita dell’uomo, un tema trasversale, che coinvolge molte dimensioni della vita umana: il food, l’agricoltura, la sicurezza alimentare, l’acqua, l’energia, la green economy, l’ambiente, la mobilità, la sostenibilità, la ricerca, l’innovazione e tante altre dimensioni ancora. L’ambizione di Expo Milano 2015 è quella di affrontare in modo nuovo e autorevole alcune delle grandi e decisive sfide che sempre più orientano le agende politiche a tutti i livelli. OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO |43


A T T U A L I TÀ M O N D O

Elezioni Usa: come voteranno i farmer? Obama Vs Romney. Gli agricoltori USA ancora indecisi. Intanto il “Farm Bill” ed il “Programma Latte” non sono stati rinnovati di Elisabetta Tufarelli

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agricoltura e il suo indotto negli Stati Uniti, danno lavoro a 22 milioni di persone. Il 6 novembre alle prossime elezioni americane come sarà orientato il voto degli agricoltori americani? Tra Obama e Romney, quale programma agricolo vincerà nella sfida presidenziale? Le elezioni di quest’anno, per la prima volta dal 1949, ci saranno senza che sia stato approvato un nuovo Farm Bill. Questo pacchetto di misure legislative che definisce, ogni cinque anni, la politica agricola americana si può, in qualche modo, paragonare alla Politica agricola comune europea, infatti, è scaduto il 30 settembre e non è stato approvato, come del resto avevamo anticipato proprio su queste pagine nel numero di luglio/agosto, perché non è sembrato opportuno procedere a forti tagli di budget, proprio in un anno elettorale. La prossima data utile per l’approvazione, sarà la sessione successiva alle elezioni, prevista per il 13 novembre. A parere degli esperti, il finanziamento governativo è assicurato fino a marzo

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Mitt Romney e Barack Obama

2013 sulla gran parte delle politiche agricole e di quelle della nutrizione (i food stamp da soli contano il 75% del bilancio del Farm Bill) compresa l'assicurazione del raccolto, la più grande "rete di sicurezza", sfruttata moltissimo dagli agricoltori in quest’anno la siccità. Non è così, invece, per i produttori di latte. Infatti, contemporaneamente al Farm Bill, è scaduto anche il Milk Income Loss Contract Program, che compensa i produttori, quando i prezzi del latte scendono sotto il livello prefissato. L’ impatto sarà fortissimo proprio a novembre, perché questo ‘pagamento supplementare’ viene effettuato 30 giorni dopo la consegna del latte e l’ultimo


“Vedo l'America come una superpotenza energetica, che aumenta rapidamente la propria produzione e la propria partnership con i nostri alleati, Canada e Messico, per raggiungere l'indipendenza energetica del continente entro il 2020”, ha sostenuto Romney. Per quanto riguarda la politica agricola, Obama comprende la necessità di una solida rete di sicurezza per le aziende agricole.“Ecco perché ho aumentato la disponibilità dell’assicurazione del raccolto e di assistenza all'emergenza, per aiutare più di 590.000 agricoltori e allevatori a mantenere le loro aziende in attività dopo i disastri naturali e la perdita delle colture- ha sostenuto -. La mia amministrazione ha ampliato il credito agrario per aiutare più di 100.000 agricoltori in difficoltà durante la crisi finanziaria e sta espandendo l'accesso a prestiti a basso interesse, incoraggiando le imprese di assicurazione a prorogare i termini di pagamento. Romney supporta il passaggio di un disegno di legge agricola forte: “Per fornire gli opportuni strumenti di gestione dei rischi e che lavorerà per agricoltori e allevatori in tutto il Paese." Ha ricordato che il suo compagno di corsa, Paul Ryan, ha votato un disegno di legge votato per il sollievo dalla siccità, che il Senato non ha approvato”. Gli agricoltori voteranno Obama perassegno è stato quello del 30 ottobre. ché rafforzerà l'America rurale punEntrambi i candidati tando su prodotti che il mondo vuoIl presidente Barack Obama e il canhanno approfondito le comprare e ripristinando i valori didato repubblicano Mitt Romney della classe media. "Io sono l'unico hanno spiegato le loro posizioni suli temi agroambientali candidato impegnato a rafforzare la l’agricoltura all'American Farm Burete di sicurezza agricola, assicurare reau Federation. Entrambi i candidati hanno ap- soddisfare circa l'8 per cento delle la crescita economica rurale e sosteprofondito le loro idee in materia di nostre esigenze, aiutandoci a aumen- nere gli investimenti agricoli in enerenergia, di normative ambientali e di tare la nostra indipendenza energeti- gia pulita. lavoro agricolo. ca e portandola al livello più alto de- Gli agricoltori eleggeranno Romney “Le nostre comunità rurali, gli agri- gli ultimi 20 anni. La nuova norma perché solleverà gli agricoltori dalle coltori e gli allevatori possono au- Renewable Fuel Standard (RFS) ha pesanti normative ambientali, spinmentare la nostra indipendenza ener- contribuito a promuovere la produ- gerà su una politica energetica cogetica e aumentare la transizione ver- zione di biodiesel che, nel 2011, è ar- mune sviluppata in casa, darà una so un’economia basata sull’energia rivata a quasi 1 miliardo di galloni, maggiore attenzione all'apertura di nuovi mercati, e varerà una politica fipulita” ha detto Obama. L'anno scor- creando 39.000 posti di lavoro. so, l'America rurale ha prodotto ab- Anche Romney sostiene la RFS e le scale pro-crescita, che incoraggi gli bastanza combustibili rinnovabili per altre energie di derivazione agricola. investimenti. OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 45


A T T U A L I TÀ F I E R A R I M I N I

La Green economy riparte da Rimini A Ecomondo-Key Energy Stati Generali per definire la piattaforma programmatica

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ell’anno della Conferenza mondiale delle Nazioni Unite, Rio+ 20, a Rimini presso la Fiera Ecomondo-Key Energy (il 7 ed 8 novembre 2012) si terranno gli Stati Generali della Green Economy, promossi da un Comitato organizzatore composto da 39 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy italiana in collaborazione con il ministero dell’Ambiente. I lavori preparatori, iniziati nel mese di maggio, hanno portato all’elaborazione di una piattaforma programmatica frutto di un processo aperto e partecipativo, che ha visto il coinvolgimento di centinaia di esperti e rappresentanti

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del mondo delle imprese, delle forze politiche e della società civile. Si è lavorato in otto gruppi di lavoro, dedicati ai settori ritenuti più importanti per lo sviluppo della green economy in Italia, che hanno organizzato momenti di incontro e di confronto per elaborare proposte e realizzare idee: “Filiere agricole di qualità ecologica”, “Ecoinnovazione”, “Ecoefficienza, e rinnovabilità dei materiali e del riciclo dei rifiuti”,“Efficienza e del risparmio energetico”,“Fonti energetiche rinnovabili”, “Servizi ambientali”, “Mobilità sostenibile”, e “Finanza e di un credito sostenibile per la green economy”. A Rimini sarà quindi presentato l’organico "Programma per lo sviluppo della green economy", quale contributo per far uscire l’Italia dalla crisi e per raggiungere gli obiettivi principali che gli Stati Generali intendono rea-

lizzare. Nell’occasione dell'evento verrà anche presentato un Rapporto sulla Green Economy, realizzato dalla "Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile", in collaborazione con l’Enea. Per Confagricoltura, ai lavori degli Stati Generali interverrà il presidente Mario Guidi. L'Organizzazione inoltre sarà presente a "Key Energy" con un proprio stand (ubicato presso l’Area

Tre seminari di Confagri su piccoli impianti biogas credito e irrigazione 108 padiglione D 5) che sarà un punto di riferimento per gli operatori. Iniziativa di rilievo è il convegno, promosso da Confagricoltura, sul ruolo e sulle opportunità dell’agroenergia; l’appuntamento è il 9 novembre alle ore 14 presso la Sala Mimosa di RiminiFiera. Nel convegno verrà messo in rilievo il ruolo di un’agricoltura pluriattiva, che integra e diversifica, con la produzione di energia, il proprio reddito e che può continuare a fornire il potenziale multifunzionale di tutela del paesaggio e dell’ambiente; si ribadirà che le filiere agro energetiche, alimentate da materie prime nazionali, aumentano il grado di autosufficienza energetica del Paese. (G.M.)

Ingresso principale di Rimini Fiera

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N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A R U B R I C A

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RINNOVABILI A Rovigo sul biogas Confagricoltura Rovigo ha presentato l’alternativa biogas come soluzione fronteggiare la crisi e creare un reddito agricolo aggiuntivo. Ha organizzato un incontro di approfondimento con gli agricoltori sulle tecnologie e sulle risorse, con lo studio di ingegneria Sigma Engineering di Rovigo, la società italo-tedesca BIO4GAS ITALIA di Modena (leader europeo negli impianti di mini-biogas da i 20kW ai 100kW), e la banca BCC del Polesine. È stato presentato il sistema BERT-biogas 20KW che funziona con liquami bovini, suini e di scarti di produzione. Questa tecnologia, sviluppata all’Università di Innsbruck, non presenta alcun mescolatore interno al digestore e utilizza, per il proprio funzionamento, solo un 3% dell’energia elettrica prodotta dal cogeneratore, contro circa il 20% delle tecnologie attualmente sul mercato. Un risparmio che si traduce in maggior energia immessa in rete, maggiori ricavi e un pareggio dell’investimento tra i 3 ed i 5 anni. Inoltre, la particolare geometria del fermentatore, unico e a doppia camera concentrica, minimizza gli spazi d’ingombro e ne permette il totale interramento. Dal punto di vista normativo è stato presentato il decreto legge 06/07/2012 sugli incentivi per la produzione di energia elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili. La BCC del Polesine è, infine, intervenuta sulla sostenibilità economica e il finanziamento degli investimenti. (E. T.) Rapporto del Gestore dei Servizi Energetici Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha pubblicato il Rapporto Statistico degli impianti a fonti rinnovabili del 2011 contenente l'evoluzione delle fonti rinnovabili in Italia alla fine del 2011 e che fornisce le informazioni su consistenza, potenza installata e produzione elettrica, generata a livello nazionale, regionale e provinciale. Il Rapporto evidenzia come la crescita annua degli impianti alimentati da fonti rinnovabili continua a mantenersi a livelli molto elevati. In particolare, negli

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T E R R I T O R I O

ultimi sei anni il numero di impianti è sempre raddoppiato rispetto all'anno precedente raggiungendo nel 2011 una consistenza pari a 335.151 impianti con una potenza installata pari a 41.399 MW, oltre il doppio dei 18.335 MW del 2000. Il motivo della crescita sta nell'installazione di nuovi parchi eolici, impianti alimentati con bioenergie e soprattutto ai fotovoltaici che nel 2011 hanno registrato un incremento eccezionale. In totale, la produzione di energia rinnovabile ha raggiunto gli 82.961 GWh, l'8% in più rispetto al 2010. Per quanto riguarda, in particolare, il settore delle bioenergie, il Rapporto evidenzia che gli impianti più numerosi sono quelli alimentati con i biogas (65%), seguiti da quelli a bioliquidi (22%) e infine da quelli a biomasse (13%). In termini di potenza, invece, dei 2.825 MW il 46% è riferito a impianti che bruciano biomasse, il 27% utilizza bioliquidi e il restante 27% è alimentato da biogas. La numerosità degli impianti è aumentata dell’81%, soprattutto per i molti piccoli impianti a biogas, mentre la potenza cresce del 20% (+474 MW) sia per gli impianti a bioliquidi che per gli impianti a biogas. Nel 2011 la potenza degli impianti alimentati con le bioenergie rappresenta il 7% di quella relativa all’intero parco impianti rinnovabile. Tra il 2000 e il 2011 la numerosità degli impianti è aumenOTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO |49


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

tata secondo un tasso medio annuo pari al 19%, mentre per la potenza si è registrato un aumento medio del 14%. Il parco degli impianti alimentati con bioenergie è stato caratterizzato da una crescita continua e sostenuta durante tutto il periodo. Particolarmente interessanti gli ultimi tre anni: il 2009 per lo straordinario incremento di potenza (circa 500 MW aggiuntivi); il 2010, grazie al censimento di molti piccoli impianti, per la consistenza che è aumentata di oltre 260 impianti; il 2011 per il forte incremento sia nel numero (+544 impianti) che nella potenza degli impianti (+474 MW). Nel 2011 la produzione da biomasse è aumentata del 10% circa, passando da 4.308 GWh a 4.730 GWh. Dallo sfruttamento dei biogas sono stati generati nel 2011 3.405 GWh, il 66% in più rispetto al 2010. La differenza è dovuta soprattutto agli impianti alimentati con prodotti derivati da attività agricole e forestali, che passano da una produzione di 390 GWh a 1.453 GWh. La produzione da bioliquidi invece è scesa rispetto all’anno precedente del 12% soprattutto a causa degli alti prezzi del combustibile da utilizzare. La produzione da bioenergie rappresenta il 13% degli 82.961 GWh della produzione nazionale da fonti rinnovabili. Nel 2011 l'Italia ha così superato l'obiettivo nel settore elettrico del 19,6% indicato nel Piano di Azione Nazionale, raggiungendo il 23,5%. L'obiettivo al 2020 del 26,4%, come indicato nella prima anticipazione della Strategia Energetica Nazionale (SEN), dovrà essere rivisto al rialzo tenuto conto soprattutto della significativa crescita del fotovoltaico. (R. P.) Elettricità da rinnovabili: la Regione Sicilia Sul Supplemento della Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n. 34 del 17 agosto 2012 è stato pubblicato il Decreto Presidenziale 18 luglio 2012, n. 48 recante " Regolamento recante norme di attuazione dell’art. 105, comma 5, della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11". Il Decreto presidenziale sancisce l’immediata applicazione nel territorio della Regione siciliana delle disposizioni di cui al decreto ministeriale 10 settembre 2010 recante “Linee guida per il procedimento di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 per l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di impianti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili nonché linee guida tecniche per gli impianti stessi”. Al fine di accelerare l’iter autorizzativo della costruzione ed esercizio degli impianti alimentati da fonti rinnovabili viene istituita apposita commissione composta dai dirigenti generali dei Dipartimenti regionali dell’energia, dei beni culturali e dell’identità siciliana, dell’ambiente, delle infrastrutture, della mobilità e dei trasporti, degli interventi infrastrutturali per l’agricoltura, dell’urbanistica, del Comandante del Corpo forestale, coordinata dal dirigente generale del Dipartimento dell’energia. La costruzione e l’esercizio degli impianti alimentati da 50 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

fonti rinnovabili di potenza nominale fino a 1 MW e delle opere connesse, ubicati: in aree destinate ad uso agricolo ovvero in aree non industriali; in aree destinate all’estrazione di materiali lapidei; in aree destinate al trattamento e smaltimento dei rifiuti; all’interno di impianti destinati alla produzione di energia elettrica da fonte convenzionale, per i quali necessita il recupero ambientale; sono assoggettati alla procedura abilitativa semplificata ad esclusione degli impianti ricadenti in: a) aree sottoposte a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; b) aree appartenenti a parchi e riserve nazionali o regionali; c) aree appartenenti a territori di più comuni. Sono esclusi gli impianti eolici con potenza superiore a 60 kW. Il regime della comunicazione relativa alle attività in edilizia libera viene esteso ai progetti di impianti alimentati da fonti rinnovabili con potenza nominale fino a 50 KW, con esclusione degli impianti eolici con potenza superiore a 20 kW, nonché agli impianti fotovoltaici di qualsivoglia potenza da realizzare sugli edifici, fatta salva la disciplina in materia di valutazione di impatto ambientale e di tutela delle risorse idriche. Sono assoggettati a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) la costruzione e l’esercizio degli impianti fotovoltaici collocati a terra ubicati in zone industriali di potenza nominale fino a 1 MWe.

ATTUALITÀ EFSA su mais ogm L’EFSA si è pronunciata sul famoso studio del prof. Serallini sulla pericolosità dell’uso di un mais geneticamente modificato NK603 e di un erbicida contenente glifosato per la sicurezza alimentare. L'Autorità europea è giunta a questa conclusione dopo un attento esame della pubblicazione, sostenendo che non ha una qualità scientifica tale da essere considerata valido ai fini di una valutazione del rischio.In particolare l’EFSA ha trovato inadeguati il disegno dello studio, la descrizione dei risultati e la loro analisi. Tali carenze comportano che l'EFSA, allo stato attuale, non è in grado di ritenere le conclusioni degli autori scientificamente fondate. I numerosi problemi riscontrati nella progettazione e nella metodologia dello studio, così come descritti nello studio, implicano l’impossibilità di trarre conclusioni circa l’insorgenza di tumori nei ratti oggetto dell’esperimento. Per poter comprendere appieno lo studio, l'Autorità europea ha poi invitato gli autori a mettere a disposizione alcuni importanti dati supplementari. (L. T.)


AGROFARMACI Rapporto 2011 sulla distribuzione dei fitosanitari L’Istat ha pubblicato il rapporto 2011 sulla distribuzione dei prodotti fitosanitari per uso agricolo. La quantità dei prodotti fitosanitari distribuiti nella protezione delle coltivazioni agricole risulta complessivamente in calo dell’1% nel 2011, rispetto all’anno precedente e del 3,6% nel decennio 2001-2011. Un moderato incremento riguarda soltanto i fungicidi e i prodotti vari (rispettivamente +3,2% e +4,8%), mentre gli insetticidi si riducono del 2,1% e gli erbicidi del 14,4%. Diminuisce dell’1,3% anche la quantità di principi attivi contenuti nei preparati distribuiti per uso agricolo, di cui i fungicidi rappresentano il 61% del totale, gli insetticidi e gli acaricidi il 10,7%, gli erbicidi l’11,9%, i vari il 15,9% e i biologici lo 0,5%. Si riduce anche la quantità dei principi attivi consentiti in agricoltura biologica e contenuti nei prodotti fitosanitari (-8,4% rispetto al 2010).Questa tendenza alla diminuzione è in linea con le indicazioni espresse dalle politiche agro-ambientali comunitarie e nazionali, che mirano ad un minor utilizzo di mezzi tecnici chimici impiegati nelle coltivazioni agricole. Resta comunque da considerare che il ricorso a prodotti fitosanitari dipende anche dalle condizioni meteorologiche verificatesi nel corso degli anni, e dai piani colturali adottati dagli agri-

coltori. Dall’analisi dei dati emerge, inoltre, come nel 2011 il 50,9% dei prodotti fitosanitari sia stato distribuito nelle regioni settentrionali, il 12% in quelle centrali e il 37,1% nel Mezzogiorno. (A. P.) CAMBIAMENTI CLIMATICI Agricoltori europei sull’effetto serra Il Copa-Cogeca ha presentato la propria posizione alla proposta della Commissione europea per una decisione in merito ai piani d'azione e alle norme di contabilizzazione delle emissioni e degli assorbimenti di gas a effetto serra derivanti da attività di uso del suo-


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

lo, cambiamenti di uso del suolo e silvicoltura (LULUCF). Grazie al loro notevole contributo alla bioeconomia, l'agricoltura e la silvicoltura svolgono un ruolo centrale per far fronte alle sfide di oggi e di domani. Infatti, l'agricoltura e la silvicoltura sono gli unici settori economici che posso sequestrare in maniera naturale il carbonio nei suoli e nelle biomasse durante il processo di produzione. L'Unione europea dovrebbe cercare il modo di ridurre le emissioni consentendo allo stesso tempo il proseguimento dell'uso di terre altamente produttive. L'unica strada percorribile per gli agricoltori, le cooperative e i silvicoltori europei consiste in un approccio basato su un uso efficiente delle risorse naturali e incentrato sulla futura sfida dell'aumento della domanda di derrate alimentari e fonti rinnovabili. Il Copa-Cogeca vedrebbe con favore una proposta della Commissione volta a migliorare il monitoraggio e la comunicazione in materia di bilancio del carbonio nel settore LULUCF al fine di sostenere un quadro di contabilizzazione per le attività dell'agricoltura e della silvicoltura. Tuttavia, questo non deve essere vincolante, né deve andare oltre gli accordi internazionali o mirare a fissare obiettivi in una data successiva. La proposta dovrebbe servire principalmente a riconoscere il loro ruolo multifunzionale di tali settori e a mostrare che il loro potenziale può es-

sere limitato da condizioni e perturbazioni naturali, rischi di saturazione e flussi complessi. (A. P.) LEGISLAZIONE Semplificazione burocratica per il bio Dal 1 ottobre è in vigore il D.M. n. 2049/2012 che ha istituito il Sistema informativo del Biologico (SIB) per la gestione informatizzata dei procedimenti amministrativi relativi alla notifica d’attività con metodo biologico. Il nuovo sistema è diretto ad una maggiore semplificazione. Ha poi l’obiettivo di rendere maggiormente efficiente ed efficace l’attività di vigilanza. Gli operatori devono notificare l’inizio della propria attività nonché le variazioni successive alla notifica tramite il SIB. Attraverso l'utilizzo del sistema, le informazioni dichiarate nelle notifiche sono allineate con il fascicolo aziendale (come previsto dall’art. 4 del D.M.), risultando così di più facile applicazione per le aziende agricole, che ne sono già in possesso. Gli operatori, per la redazione della Notifica tramite il SIB, potranno avvalersi: dei Centri di Assistenza Agricola o degli altri soggetti autorizzati, cui è stato conferito il mandato per l'aggiornamento dei Fascicoli Aziendali; dei servizi di soggetti che svolgono attività di assistenza tecnica, che con apposita delega, potranno legittimamente inserire nel SIB la notifica in nome e per conto degli operatori stessi. (L. T.)


SPECIALE EIMA

Riflettori su Eima 2012 Diminuiscono in Italia le venditedi trattori, macchinari e attrezzature, anche se ci sono segnali di ripresa. I costruttori puntano ora alla conquista di nuovi mercati esteri

li effetti della crisi si fanno sentire e costringono le imprese agricole, ma anche quelle degli altri settori come il movimento terra, ad una sensibile riduzione degli investimenti in macchinari e attrezzature. E allora, sotto il profilo delle vendite, il trattore corre all’estero, ma è in frenata nel nostro Paese (anche se non mancano i segnali di una possibile ripresa del mercato). Questa la situazione mentre si accendono i riflettore sull’ “Ei-

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ma International 2012” che si svolge dal 7 all’11 novembre alla Fiera di Bologna (a cui sarà presente anche “Mondo Agricolo” con lo stand D1 presso il padiglione 36). La kermesse coinvolge l’intero universo della meccanizzazione agricola con 1.750 industrie espositrici; sono attesi 180 mila operatori da ogni parte del mondo. Previsti contestualmente quattro importanti saloni collaterali: “Eima Green” (salone delle macchine e attrezzature per il giardinaggio), “Eima OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO |53


SPECIALE EIMA

Componenti” (specializzato per l’appunto nella componentistica), “Eima Energy” (dedicato all’agroenergia) ed “Eima Mia” (sulla multifunzionalità) «Eima è direttamente promossa e organizzata da FederUnacoma – spiega il suo presidente Massimo Goldoni – e consente di monitorare l’andamento del mercato a livello globale». FederUnacoma, l’associazione dei costruttori aderente alla Confindustria, ha fornito i dati dell’andamento delle vendite delle macchine agricole, elaborati sulla base delle registrazioni fornite dal ministero dei Trasporti. Nel periodo gennaio-settembre risultano in calo le trattrici (-17,4%), le mietitrebbiatrici (-7,4%), le trattrici con pianale di carico transporters (-24%) e i rimorchi (-11,3%). Le previsioni sono per un totale di immatricolazioni, a fine anno, non superiore

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“Mondo Agricolo” è presente in fiera allo stand D1 nel padiglione 36 alle 20.000 mila unità. Esaminando la situazione delle singole regioni, risultano in linea con il dato medio nazionale il Lazio e il Piemonte, mentre passivi più consistenti si registrano in Emilia Romagna (-29,9%), in Lombardia (-24,7%) e in Puglia (-38,5%). Situazioni migliori si trovano in altre regioni del Paese, talvolta anche sulla spinta di strumenti d’incentivazione attivati a livello locale. «La presenza di incentivi costituisce un supporto importante in un momento come questo – commenta il Presidente di FederUnacoma – e trovo inaccettabile che i fondi assegnati alle Regioni per

i Piani di Sviluppo Rurale non vengano utilizzati». «Abbiamo − prosegue Goldoni − una percentuale di impiego di questi fondi, che prevedono voci specifiche per l’acquisto di mezzi meccanici, di poco superiore al 40% medio e rischiamo di perdere definitivamente le quote non spese per il meccanismo del disimpegno automatico». Lo scenario negativo delle venditeche caratterizza il mercato italiano è in parte compensato, per le industrie costruttrici, dal positivo andamento delle esportazioni, che segnano nel primo semestre dell’anno - secondo i dati Istat sul commercio estero – una crescita in valore dell’11,5% per le trattrici (826 milioni di euro) e una crescita del 9,4% per le altre tipologie di macchine (1,5 miliardi di euro). (G. M.)


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L’ innovazione trebbia la crisi


Nonostante il contesto negativo i costruttori investono in nuovi modelli per migliorare il lavoro degli operatori e la produttività, senza perdere di vista la sostenibilità di Barbara Mengozzi

oiché gli ultimi tre mesi dell’anno non potranno apportare modifiche sostanziali all’attuale trend del mercato italiano si può fin da ora affermare che il 2012 rappresenta la quarta stagione consecutiva con un bilancio in rosso per le vendite di mietitrebbie. Dopo il calo del 7,2% registrato lo scorso anno (411 mietitrebbie immatricolate contro le 443 del 2010), nel periodo gennaio-settembre 2012 si è assistito ad un’ulteriore flessione del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nella passata stagione ad accusare il colpo sono state soprattutto le autolivellanti, scese dal 28% al 22% del mercato, a fronte di una sostanziale tenuta delle convenzionali (4548% del totale Italia) e di una crescita delle tipologie assiali e ibride, stimate intorno al 30%. Nonostante il contesto negativo, che non rispecchia però l’andamento del mercato dell’Europa continentale, dove, abbondantemente superata la fase recessiva, si registrano significativi incrementi delle vendite, le ditte costruttrici sono sempre più impegnate nella messa a punto di nuovi modelli, caratterizzati spesso da significative innovazioni tecnologiche rivolte a migliorare la produttività e il

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SPECIALE EIMA

New Holland CR9090 monta cingoli in gomma SmartTrax. In basso: comfort in cabina

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lavoro dell’operatore senza perdere di vista la sostenibilità ambientale. Costituisce un esempio in tal senso il nuovo sistema SmartTrax sviluppato da New Holland per la nuova gamma di mietitrebbie CR, equipaggiata con

l’esclusivo apparato trebbiante a due rotori Twin Rotor e giunta alla nona generazione. Si tratta per l’esattezza di cingoli in gomma dalla struttura triangolare, capaci di garantire una migliore trazione ed un impatto sul terreno ridotto del 57% rispetto alle macchine gommate, conservando però le doti di manovrabilità che caratterizzano le mietitrebbie con pneumatici. Le ruote motrici su cui ingranano i tasselli interni del cingolo sono separate da quelle di tensionamento migliorando l’affidabilità del sistema e riducendo le perdite dovute allo slittamento. Mentre a migliorare le prestazioni su strada e in campo provvede un sistema antivibrazioni a tre rulli centrali indipendenti. I cingoli sono disponibili in due diverse misure: 610 mm conforme al limite di larghezza consentito per il traffico su strada, e 760 mm, ideale per le condizioni di lavoro più


Deutz-Fahr 6095 HTS Monta propulsore Deutz TCD L6 emissionato Tier 4 interim da 7,8 litri. I suoi consumi sono tra i più bassi

Nel 2011 sono scese le vendite delle autolivellanti. Crescono assiali e ibride

estreme. La nuova gamma CR sviluppa una potenza massima compresa tra 449 e 571 cv. Il consumo di combustibile è stato significativamente ridotto di oltre il 10%, grazie sia alla tecnologia Scr EcoBlue, sia alla ridotta velocità del motore. Meritano una segnalazione anche il serbatoio della granella più capiente (si va dai 9.500 litri della CR8070 ai 12.500 della CR9090, la coclea di scarico più ampia, per migliorare la produttività e ridurre al minimo i tempi di fermo macchina, ed il nuovo monitor IntelliView IV. Importanti novità anche per le mietitrebbie serie 60 di Deutz-Fahr che montano ora propulsori Deutz TCD

L6 emissionati Tier 4 interim da 6,1 e 7,8 litri, con potenze a partire da 230 cv fino a 395 cv e consumi dichiarati tra i più bassi della categoria. La capacità del serbatoio carburante è stata aumentata a 750 litri, garantendo un’autonomia del 35% superiore rispetto ai modelli precedenti. Per le 6090, 6090 HTS e 6095 HTS (non Balance) è stata introdotta una nuova estensione del serbatoio granella che, grazie all’ottimizzazione dei volumi, permette di aumentare la capacità della tramoggia fino a 9.500 litri di prodotto. In evidenza la vaschetta parasassi completamente ridisegnata, per facilitare l’accessibilità al piano preparatore e la manutenzione, il

potenziamento del sistema di controllo della performance dei crivelli che garantisce una maggiore sensibilità nel valutare eventuali perdite di granella, il nuovo sistema di convogliamento della pula e la possibilità di installare fino a tre videcamere (sul tubo di scarico, posteriore e sul gancio di traino) che trasmettono le immagini sul nuovo monitor da 7 pollici. L’Eima 2012 segnerà il debutto della serie M400 versione 2013 di Laverda, mietitrebbie provviste di una cabina all’avanguardia per le quali c’è grande attesa da parte del pubblico italiano. Sotto i riflettori fieristici vedremo, per finire, anche l’ultima evoluzione della gamma Lexion della tedesca Claas che abbina a potenze e rese aumentate il primo sistema di regolazione completamente automatica delle impostazioni di trebbiatura.

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SPECIALE EIMA

Same festeggia i 70 anni con Virtus Festa di compleanno in grande stile per il gruppo di Treviglio con il lancio di 30 nuovi prodotti in tre anni, a partire da un innovativo trattore di Claudio Pietraforte

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a celebrazione di un glorioso passato che riassume la storia stessa dell’agricoltura italiana, con l’occhio rivolto ad un futuro sempre più nel segno dell’innovazione e dell’internazionalizzazione. Same, fra i più importanti produttori di trattori europei, ha festeggiato così, lo scorso 12 ottobre, i suoi primi 70 anni. Una cerimonia in grande stile, organizzata presso la propria sede di Treviglio, alla quale hanno partecipato oltre 500 ospiti nazionali ed internazionali. Le strategie per continuare a crescere

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in un mercato ormai a due velocità (alla stagnazione delle vendite in Italia e nell’area mediterranea si contrappongono i positivi trend dei principali Paesi continentali) sono state delineate negli interventi dei vicepresidenti Aldo e Francesco Carozza e dell’amministratore delegato Lodovico Bussolati. Nell’arco dei prossimi tre anni il gruppo di Treviglio immetterà sul mercato trenta prodotti completamente nuovi per concezione, all’interno di un piano di investimenti 20112015 da 242 milioni di euro, un importo più che doppio rispetto a quello stabilito per il quinquennio precedente. È prevista tra l’altro la discesa in campo nelle altissime potenze, annunciata già all’Agritechnica dello scorso anno, con il lancio di modelli che raggiungeranno i 440 cavalli: un


decisivo salto in avanti visto che la gamma attuale si ferma a 270 cavalli. Sta per nascere anche una nuova famiglia di motori, i TerraPower, interamente pensati a Treviglio, espressamente destinati al comparto agricolo ed impiegabili su diverse fasce di potenza. Parallelamente al rafforzamento della rete distributiva e all’apertura di nuovi mercati si procederà poi ad una differenziazione sempre piÚ marcata dei tre marchi, fino ad arrivare alla realizzazione di gamme dedicate e diversificate per ciascun brand. Tra passato e futuro anche la tavola rotonda alla quale hanno partecipato il presidente di Same Deutz-Fahr Vittorio Carozza e la moglie Luisella Cassani, figlia del fondatore, Marco Vitale, economista e membro del Consiglio di amministrazione di Sdf, Giorgetto

canico 10Av+10 Rm (5 marce per due gamme) fino al cambio 60Av+60 Rm Overspeed (5 marce per 4 gamme e Powershift a tre stadi) che permette di raggiungere i 40 chilometri orari a regime economico del motore o, nei Giugiaro, presidente di Italdesign, e Paesi in cui le normative lo consenPiero Antinori, produttore di vino di tono, i 50 chilometri orari. Sollevatofama mondiale e importante cliente re posteriore a controllo elettronico del Gruppo. con capacitĂ massima di sollevamenAl centro della serata la presentazione to di 4.650 chili, estensibile a richiedel nuovo trattore Virtus, un modello sta a 6.600 chili grazie a martinetti comprendente tre tipologie di pro- supplementari. Di particolare appeal dotti che vanno dai 99 ai 122 cavalli. il look, evidenziato dalla nuova cabiSotto al cofano troviamo un motore na Classe E firmata Giugiaro Design, Deutz da 3,6 litri, 4 cilindri common con comandi di semplice utilizzo grarail a controllo elettronico, emissiona- zie alla logica color line. Disponibile to Tier 4 interim grazie al sistema di ri- una versione a due ruote motrici con circolo dei gas di scarico esterno e freni ed assale a larghezza registrabiraffreddato a liquido. Quattro opzioni le che ben si presta alle lavorazioni per la trasmissione: dal cambio mec- interfilari.

Nuova famiglia di motori TerraPower interamente pensati a Treviglio

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A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

TESSARI ENERGIA SI CONFERMA LEADER NEL BIOGAS Impianti “su misura” dalle elevate prestazioni

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essari rappresenta da decenni un marchio di primo piano nel settore dell’energia, sinonimo di prodotti connotati da elevate caratteristiche di qualità e affidabilità. Orientamento alla ricerca e all’innovazione, professionalità e forte know-how sono alla base della solida reputazione goduta dalla società veneta, fin dagli anni ’50 specializzata nella costruzione di gruppi elettrogeni per ospedali e attività commerciali e già nel decennio successivo rivolta all’esplorazione delle tecnologie relative al biogas, fonte rinnovabile per eccellenza: i primi impianti realizzati in Italia, infatti, montavano motori dell’azienda Tessari, in pole position a livello europeo nella trasformazione dei motori da ciclo Diesel (con tradizionale alimentazione a gasolio) a ciclo Otto (con alimentazione a gas metano). In linea con una simile filosofia, la storia più recente vede la Tessari Energia spa impegnata a tutto tondo sul ver-

sante delle energie alternative tramite investimenti mirati nel campo della cogenerazione, così da proporre i propri sistemi per autoproduzione combinata di energia elettrica e termica dotati di motori alimentati (oltre che a gas metano) a biogas derivante da deiezioni animali, discariche, fanghi di depurazione o biomasse di natura organica. Per garantire alti standard di rendimento e sicurezza in questo particolare settore ricco di sfide che richiede profonde competenze, Te s s a r i i m -

piega motorizzazioni Man – brand leader riconosciuto nell’ambito dei motori con alimentazione a gas metano/biogas su gamme di potenza medio-piccole – con cui è stato instaurato un proficuo rapporto di collaborazione che le permette di offrire il servizio ufficiale di officina autorizzata Man, assicurando ricambi originali Man e tutta la perizia del proprio personale formato presso la casa madre. La produzione di cogeneratori alimentati a biogas prevede macchine con potenza massima unitaria di 400 kWe e, per precisa scelta aziendale, le soluzioni messe a disposizione del mercato seguono il principio della modularità: vedi, ad esempio, l’installazione di una centrale da 1 MWe formata da tre unità da 340 kWe, frazionamento che consente una continuità di funzionamento dell’impianto anche in caso di fermo tecnico di un cogeneratore. Si tratta in

ogni caso, sia in versione aperta sia in container, di impianti all’avanguardia per progettazione e per qualità dei componenti, testati e di assoluta efficienza, con rendimenti, riferiti al recupero termico da acqua e fumi, che si attestano su un valore dell’85-86%. Grazie all’incentivazione statale per l’autoproduzione da cogenerazione, anche tenendo conto dell’attuale momento di incertezza in tale ambito, è in aumento nel comparto agricolo la richiesta di impianti a biogas che, oltre a dare un contributo alla salvaguardia dell’ambiente, permettono ad agricoltori e allevatori di diventare imprenditori energetici. A questo target di clientela la Tessari Energia, forte della sua lunga esperienza e di una grande flessibilità operativa, è oggi in grado di fornire impianti “su misura”, concepiti e realizzati in funzione delle specifiche necessità di ogni impresa agricola. Di altissimo livello, infine, risulta il puntuale servizio di assistenza postvendita offerto dall’azienda padovana, con programmi di manutenzione indirizzati alle peculiari esigenze dell’utenza svolti da personale altamente qualificato. Un’assistenza resa ulteriormente efficace dall’introduzione di un servizio web di monitoraggio remoto, con gestione personalizzabile in accordo con il singolo conduttore di impianto.


SPECIALE EIMA

La semina in un led Offerta ampia di seminatrici innovative, flessibili combinate. Sempre più importante l’elettronica di Barbara Mengozzi

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rescono le larghezze di lavoro, la propensione agli acquisti di macchine combinate, in grado di incrementare la produttività, e l’interesse per l’agricoltura conservativa, che si traduce in elementi di semina capaci di lavorare in presenza di residui vegetali o addirittura su terreno non lavorato. Sono questi, a grandi linee, i principali trend che caratterizzano il mercato italiano delle seminatrici, sulla scia di quanto sta avvenendo già da qualche tempo all’estero, dove i nostri costruttori rea-

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lizzano in genere la maggior parte del loro fatturato. La richiesta di seminatrici con larghezze di lavoro che permettano di risparmiare tempo, carburante e manodopera si ricollega, da un lato, al prevalere in questo settore delle imprese agromeccaniche per la fornitura di servizi, dall’altro all’esigenza sempre maggiore di tempestività nell’esecuzione delle operazioni di semina, da ascrivere ai sostanziali cambiamenti climatici dell’ultimo decennio. Procede in questa direzione anche il business del biogas, che orienta le scelte


verso macchine atte a garantire gli standard di produttività ed efficienza richiesti dalla produzione di biomasse per l’alimentazione di questa tipologia di impianti. Il tutto ovviamente nei limiti imposti dalle dimensioni delle aziende agricole italiane, che mal si coniugano con le larghezze di lavoro predominanti nelle aree estensive dell’Europa dell’Est e nella stessa Germania. Anche l’incremento delle vendite di attrezzature combinate per la lavorazione e la semina è spesso finalizzato ad aumentare le rese, grazie ad una velocità di lavoro quasi doppia rispetto alle macchine tradizionali, a fronte però di un investimento iniziale più elevato e di costi di esercizio maggiori dovuti tra l’altro alla necessità di potenze più elevate. Da segnalare, infine, la sempre maggiore attenzione riservata, per effetto

anche delle misure ad hoc presenti nei Psr, alle seminatrici per la non lavorazione, quelle, per intenderci, che effettuano soltanto una minima preparazione del terreno in corrispondenza delle file da seminare, abbattendo i costi e garantendo significativi risparmi energetici, unitamente al controllo dei fenomeni erosivi, e alle seminatrici per la semina diretta, che attuano in una sola passata, oltre alla semina, anche una minima lavorazione del terreno lungo tutto il fronte di lavoro, generalmente con utensili passivi. Vista la centralità della seminatrice nel parco macchine, sia delle singole aziende, sia dei contoterzisti, abbiamo a che fare con un’offerta da parte delle ditte costruttrici ampia e diversificata dove l’innovazione tecnologica si fa sentire. Un’elevata precisione di semina su terreni non lavorati, abbinata ad una significativa flessibilità di utilizzo e adattabilità alle differenti condizioni di lavoro è garantita dalla seminatrice pneumatica trainata SD Liner 3000 di Kuhn, disponibile nelle versioni a 18 e 20 file, che ha il suo punto di forza nel sistema a triplo disco (un disco di apertura di grande diametro prepara il terreno seguito dall’assolcatore a doppio disco che deposita il seme). Grande versatilità

Con il triplo disco oltre a seminare, si prepara il terreno anche per la Maxima 2 TI (telescopica regolabile), seminatrice pneumatica monogerme a 6 file concepita per gli agricoltori che desiderano seminare vari tipi di colture con un’unica macchina. La sigla finale fa riferimento ad un particolare telaio telescopico orientabile brevettato Kuhn, la cui distanza interfila può essere modificata in tempi rapidi mediante comando idraulico direttamente dalla cabina del trattore. Un ruolo sempre più importante ai fini di una gestione ottimizzata della semina è affidato all’elettronica, che può regolare non soltanto il dosaggio del seme, ma anche i diversi elementi della seminatrice, fino ad arrivare ad una semina effettuata in base alla mappatura. Appositi monitor sono in grado di segnalare ogni irregolarità di semina per singola fila mediante display o led rossi con associato allarme acustico o display grafici. Visualizzano, inoltre, i dati semina, quali area lavorata, velocità di semina, distanza di semina, quantità di semi per ettaro ed altri pa rametri.

La Maxima 2TI di Khun per seminare vari tipi di colture con un’unica macchina

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A T T U A L I TÀ O R T O F R U T T A

La biennale della mela A Interpoma anche l’Apple World Report e visite specializzate

orna dal 15 al 17 novembre l’ottava edizione dell’“Interpoma”, la biennale della mela, la fiera internazionale specializzata per la produzione, conservazione e commercializzazione di questo frutto. Per tre giorni, nei padiglioni di Fiera Bolzano, va in scena un appuntamen-

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to unico nel suo genere, interamente dedicato al comparto melicolo. Un’occasione per gli operatori professionali di misurare lo stato della produzione e dei mercati e aggiornarsi sulle novità più interessanti riguardanti uno dei prodotti principali del mercato ortofrutticolo. Non a caso la kermesse si tiene a Bolzano, che detiene il 12% del mercato europeo e il 50% del mercato italiano delle mele, una quantità pari a 950 mila tonnellate, la metà delle quali destinata ai mercati dell’Europa centrale ed orientale; il maggiore importatore è la Germania con un terzo della quantità raccolta. Numerose le opportunità commerciali, derivanti dalla presenza di centinaia di espositori e migliaia di visitatori. Basti pensare che nella precedente edizione, tenutasi nel 2010, sono state ben 354 le aziende presenti, provenienti da 18 nazioni. Oltre 14.200 i visitatori, da 58 paesi diversi, con un aumento del 22% rispetto al 2008. Fiera Bolzano ha previsto pure due esclusive visite di gruppo a moderni impianti melicoli e a cooperative frutticole altoatesine che si effettueranno sotto la guida di esperti del settore. Le due iniziative, si terranno in lingua inglese, italiana e tedesca, in collaborazione con il Consorzio Mela Alto Adige e con la Fiera di Bolzano. Momento clou della fiera, il congresso “La mela nel mondo”, un confronto tra i maggiori esperti internazionali, che faranno un’analisi globale della produzione e del consumo di questo frutto eccezionale. La prima sessione congressuale si svolgerà il 15 novembre ed è incentrata sui temi della coltivazione e della commercializzazione della mela. Il convegno si aprirà con l’Apple World Report 2012, a cura dello statunitense Desmond O’Rourke, della Belrose Inc. L’intervento fornirà un quadro generale sulle tendenze della produzione e della vendita di mele nel mondo. Seguirà una tavola rotonda dedicata all’analisi della situazione economica delle aziende produttrici. (R.M.A.) OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO |67


A T T U A L I TÀ L A T T E

Formaggi da record

prodotto in Italia è, infatti, destinato alla produzione di formaggi e oltre la metà a quelli DOP: un processo che coinvolge 32 mila aziende agricole e 1.700 imprese di trasformazione. Il trend dell’export lattiero-caseario, nonostante il perdurare della crisi, continua ad essere positivo nel 2012, anche se in modo più moderato rispetto al 2011, quando ha raggiunto un volume di oltre 282 mila tonnellate di formaggi e latticini, per un valol latte e i formaggi italiani sono, re di 2 miliardi di euro, trainato socon 24,2 miliardi di euro ai primi prattutto dal Parmigiano Reggiano e posti della classifica dell’agroali- Grana Padano, con più di 69 mila tonmentare Made in Italy, seguiti dal nellate. dolciario, dal vino e dai salumi. Le quotazioni per il Grana Padano ed L’Italia è anche leader nella UE il latte crudo spot nazionale (rilevato per la produzione certificata di for- sulla piazza di Lodi a valori superiori a maggi DOP, con oltre 450.000 tonnel- 40,70 centesimi litro), sono sostanziallate, distanziando ampiamente gli altri mente stazionarie, ma si sono registraprincipali produttori europei, come ti lievi incrementi, soprattutto sulle Francia (200.000 tonnellate) e Grecia piazze emiliane, per il Parmigiano Reg(100.000 tonnellate). Sono record giano 2011. Per quanto riguarda gli alproduttivi a cui contribuisce piena- tri prodotti caseari il periodo è caratmente il mondo agricolo, con 4,7 mi- terizzato da una sostanziale stabilità, liardi di materia prima (14,8 miliardi con l’eccezione delle materie grasse, vanno all’industria), di cui l’88% di che hanno mantenuto l’andamento produzione nazionale. L’80% del latte dinamico delle ultime settimane. Per

Quelli del settore Lattiero caseario sono numeri importanti, che devono tradursi in un prezzo equo ai produttori

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Confagricoltura questi numeri importanti devono tradursi in un prezzo equo del latte pagato ai produttori dall’industria di trasformazione, che da troppo tempo è al di sotto dei costi di produzione, impedendo alle aziende una gestione economica della loro attività. Occorre dare la possibilità ai produttori di latte di stare economicamente sul mercato, facendo sì che venga riconosciuto un prezzo remunerativo dall’industria di trasformazione. Per garantire e non mettere a rischio la tenuta del settore lattiero caseario, permettendo agli allevatori italiani di continuare a contribuire allo sviluppo del valore di questo comparto, che crea lavoro e ricchezza per il nostro Paese. Confagricoltura ribadisce la necessità di riconoscere, anche attraverso una diffusa applicazione delle innovazioni introdotte dal Pacchetto latte UE e nel rispetto delle disposizioni normative adottate dall’art 62 del DL sviluppo, ai vari momenti della filiera certezze di pagamento e una corretta valorizzazione e remunerazione delle attività. (R.M.A.)


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A T T U A L I TÀ O L I O D ’ O L I V A

Nuove strade per l’extravergine Assofrantoi punta su qualità, ricerca applicata, nutraceutica di Gaetano Menna

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ssofrantoi vuole cogliere le occasioni offerte da questo momento di crisi e tramutarle in opportunità di rinnovamento del settore per guardare al futuro con occhi nuovi. La crisi non deve portare alla resa, ma essere uno stimolo per crescere imprenditorialmente, per individuare nuove strade ed opportunità. Proprio in momenti come questo, occorre puntare su qualità e

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ricerca applicata». Ce lo sottolinea Pier Luigi Silvestri, presidente dell’ “Associazione frantoi oleari italiani” e vicepresidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti. L’associazione è una realtà giovane del panorama organizzativo del settore oleario. Nata a fine gennaio di quest’anno ma già attivamente impegnata per il rilancio del settore. Conta – come ci ricorda Silvestri – 195 frantoi associati nel Centro-Sud, gestendo un quantitativo di olio d’oliva


«Il frantoio - dice Silvestri – è anello di congiunzione della filiera»

L'olivo etrusco Una delle piante della Necropoli di Tarquinia

di circa 35 mila tonnellate. L’organigramma della struttura prevede alla base una rete di tecnici che operano sul territorio. La rete risponde ad un Consiglio di Amministrazione snello, composto da Vincenzo Marchioni, Paolo Mariani, Antonio Ragusto, Pietro Pipitore. Al vertice il presidente Silvestri. La sede nazionale è a Roma, a Corso Vittorio Emanuele II n. 101 a ricordare lo stretto collegamento dell’associazione dei frantoiani con le aziende associate a Confagricoltura. «L’obiettivo principale di Assofrantoi – ci spiega il suo presidente – è quello di promuovere l’olio extravergine di olio di oliva di qualità italiano, di farne conoscere le peculiarità organolettiche, salutistiche e nutraceutiche ai consumatori, che spesso ignorano quale siano le caratteristiche di pregio di tale prodotto e soprattutto quale sia il lavoro e la dedizione per arrivare ad un prodotto di alta qualità». «Il frantoio, come ho evidenziato in un recente convegno a Bari – prosegue Sivestri – è l’anello di congiunzione della filiera».

Nel marzo scorso, il ministero delle Politiche ha approvato il progetto dell’associazione per il miglioramento della qualità degli oli di oliva. Le azioni

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previste puntano in differenti direzioni e mirano a raggiungere una vasta gamma di obiettivi, che spaziano dalla realizzazione dell’Osservatorio Internazionale dell’olio d’oliva, all’assistenza diretta alle aziende per il miglioramento della qualità della produzione olivicola e olearia, agli aspetti ambientali; con un occhio attento alle opportunità economiche, valorizzando i residui della produzione con tecniche di processo innovative. Tra le iniziative c’è anche quella dell’utilizzo di enzimi per il trattamento delle acque di vegetazione in Sicilia, di tappi antiriempimento per migliorare le potenzialità di commercializzazione in Puglia e Campania. Sempre in Puglia e Campania sono previsti anche cinque corsi triennali per assaggiatori, con l’obiettivo di coinvolgere, oltre gli “addetti ai lavori”, anche i ristoratori, i cuochi, gli albergatori, i consumatori ed i turisti.

LA CARTA D’IDENTITÀ DELL’OLIO

Assofrantoi, con la collaborazione fattiva con gli istituti di ricerca nazionali (CNRIPCF di Pisa), sta studiando un sistema innovativo di valorizzazione, promozione e controllo di autenticità e qualità specifiche per i frantoi, attraverso la calorimetria. Con questa tecnica si è riusciti a creare una carta d'identità per l'olio extra vergine di oliva, con proprietà e finalità del tutto simili al documento che identifica le persone fisiche. Attraverso una serie di riscaldamenti e raffreddamenti si produce una curva caratteriPier Luigi Silvestri stica e specifica che “fotografa” in modo presidente di Assofrantoi univoco e inalterabile il campione analizzato. Associando questa fotografia alle informazioni di produzione e di origine, il documento permette di riconoscere senza margine di errore l'olio, con le sue qualità e provenienza geografica, attestando la conformità all'originale lungo tutta la filiera di lavorazione, dall'imbottigliamento alla distribuzione. Ogni modifica della composizione chimica provoca immancabilmente un cambiamento della “fotografia” calorimetrica, per cui qualunque caso di tentata contraffazione - apposizione sul prodotto di un'etichetta falsa, sostituzione o adulterazione del prodotto stesso - è facilmente rilevabile. OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 71



A T T U A L I TÀ O L I O D ’ O L I V A

modori, patate, susine, mandorle, proprio tutto. Dietro ogni raccolto c’è sempre un agricoltore, o comunque un imprenditore agricolo, pronto a fare la sua parte. Solo la raccolta dell’uva, tuttavia, è stata nobilitata, ormai da secoli, attraverso il ricorso a un termine specifico, molto appropriato: vendemmia. Dal latino vin-démia, ovvero vinum, vino, uva, e démia, da dèmere, vale a dire: prendere, togliere, levare via. La vendemmia, dunque, non è altro che la raccolta ranquilli, siamo in buone dell’uva, tolta alla pianta per ricavarci mani. Ogni anno come al il vino. C’è soltanto una parola allo solito affidiamo a olivi- scopo di nobilitare un gesto antico e coltori e frantoiani le un’operazione ripetuta puntuale nei sorti dell’olio che verrà. secoli ogni anno. Così, per non esseIn questo 2012 che vol- re da meno rispetto al vino, è bene ge ormai al termine, la macchina ope- che anche l’olio acquisisca un lessico rativa è già in moto. È iniziata ufficial- più aderente al proprio ruolo di ricomente l’olivagione. Sì, proprio così, nosciuto primo piano. Anche perché ho scritto “olivagione”, e non invece la raccolta delle olive dà luogo an“raccolta delle olive”, come in molti ch’essa a un prodotto altrettanto noancora insistono, sbagliando. D’altra bile, e dall’alto valore simbolico, qual parte, tutto in natura si raccoglie: po- è appunto l’olio da olive. Non ha più

La “vendemmia” dell’olio Non è più tempo di parlare di generica “raccolta delle olive” ma di “olivagione”. La rivoluzione parte dal lessico di Luigi Caricato

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OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 73


A T T U A L I TÀ O L I O D ’ O L I V A

senso di conseguenza insistere sull’espressione, poco caratterizzante, di “raccolta delle olive”. Meglio dunque adottare un’unica parola, olivagione, per non ricorrere più, banalmente, a un’espressione senza valore e fin troppo abusata. Sarebbe anzi utile riportare la parola olivagione anche nel linguaggio comune, non soltanto in quello tecnico; e per farlo occorre ricorrere a ogni mezzo utile. In etichetta, per esempio: olivagione 2012, anziché campagna olearia, o altre formule di scarso impatto. Olivagione, per dare così dignità e prestigio a un’operazione colturale che an-

Non c’è un solo “oro giallo”. Emerge l’Italia dei mille oli

tori un quadro d’insieme, con una mappa sensoriale degli oli italiani, regione per regione. Un buon auspicio per comprendere la complessa e variegata espressione con cui si presentano gli oli ricavati dalle olive. Non c’è un olio, ma tanti, differenti oli. Quest’anno, nel complesso, si prospetta un’annata poco generosa. Ad avere messo in difficoltà le piante sono state in un primo tempo le gelate invernali, in seguito la perdurante siccità estiva. Ci sarà meno olio, ma la qualità per fortuna è salva. Almeno così sembra, ai primi assaggi effettuati.

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L’oleologo Luigi Caricato A gennaio esce il suo nuovo libro “Libero olio in libero Stato” (Zona Franca 2013)

MAPPA SENSORIALE DEGLI OLI ITALIANI

Abruzzo: sentori vegetali di carciofo, morbidezza e rotondità, amaro e piccante ben dosati, note di frutta secca ed erbe di campo. Calabria: sentori di carciofo e mandorla, gusto vegetale e note amare e piccandrebbe tra l’altro riconsiderata, anche ti armoniche, erba di campo e mandorla. nelle sue dinamiche sociali, riportan- Campania: sentori erbacei, amaro e piccante armonici, gusto vegetale di cardo per esempio la gente nei frantoi, ciofo, sentori di mandorla e mela. così come accadeva un tempo, con- Emilia Romagna: fruttato erbaceo dalle note floreali, buona fluidità al palato sioderati come l’agorà, la piazza co- e punte amare e piccanti ben dosate, gusto vegetale di carciofo e toni mandormune in cui gustare l’olio nuovo e lati. chiacchierare. Nei luoghi di produ- FriuliV.G.: fruttato erbaceo, di buona fluidità e gusto vegetale, con amaro e zione, gli oliveti e il frantoio, andreb- piccante netti e ben dosati, richiami a erbe di campo e mela. bero accolti i turisti del gusto, soprat- Lazio: fruttato erbaceo con rimandi al carciofo, gusto vegetale fine e armonitutti quelli provenienti dall’estero, di- co, con sentori di frutta bianca e mandorla. sposti a partecipare anche attiva- Liguria: fruttato vegetale con richiami a carciofo e mandorla, morbido e fine, mente alle operazioni di raccolta e con sensazione dolce iniziale, sentori di erbe di campo, mela matura e pinolo. molitura delle olive. Portare il consu- Lombardia: sentori erbacei con richiami alla mela, gusto fine e vegetale di carmatore in campagna, tra gli olivi, la- ciofo, morbido e armonico, con richiami alla mandorla e lieve punta piccante scia un segno profondo in chi poi ac- in chiusura. quisterà l’olio. Ne farà percepire il va- Marche: sentori erbacei con rimandi a carciofo e cardo, gusto vegetale, con nolore, anche perché l’olivagione ha il te di frutta bianca e mandorla, lieve punta piccante ed erba di campo. suo fascino, ma anche il suo lato di fa- Molise: fruttato erbaceo, buona fluidità e armonia, dolce al primo impatto, tica, che fa comprendere come il con rimandi a erba di campo e mandorla, piccante lieve. prezzo di un extra vergine sia più che Puglia: sentori erbacei, gusto vegetale di carciofo e mandorla, amaro e piccanadeguato al valore di una materia pri- te netti e ben dosati, erba di campo in chiusura. ma così preziosa sul piano nutrizio- Sardegna: sentori erbacei con eleganti note di mela, buona fluidità e morbinale, salutistico e anche sensoriale. dezza al palato, gusto vegetale e toni floreali. Qualcuno in verità sta già impegnan- Sicilia: sentori di pomodoro ed erbe di campo, gusto vegetale, morbidezza, dosi in questo lavoro di accoglienza equilibrio, sentori di frutta bianca. di turisti della ruralità e del gusto. Sa- Toscana: fruttato erbaceo dai sentori di carciofo e cardo, buona fluidità e amarebbe opportuno organizzarsi me- ro e piccante netti e ben dosati, con lievi note astringenti. glio e dare il via a un appuntamento Trentino A.A.: fruttato erbaceo con richiami alla mela, gusto fine e vegetale di fisso, aprontando qualcosa di più carciofo, morbido e armonico, toni mandorlati e lieve punta piccante. strutturato. Intanto, mentre si sta pro- Umbria: color verde smeraldo dalle sfumature dorate, dal fruttato erbaceo e cedendo con l’olivagione 2012, per gusto sapido dai netti rimandi al carciofo e al cardo. rendere omaggio all’olio che verrà, Veneto: sentori erbacei e richiami a mela e mandorla, gusto fine e vegetale di ho ritenuto opportuno offrire ai let- carciofo, morbidezza e armonia, erbe aromatiche e lieve punta piccante. 74 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012


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ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

di Elisabetta Tufarelli

CILENTO ALL’INCONTRO DEL PD A LAMEZIA TERME

«La politica metta al centro le imprese»

Nicola Cilento componente della giunta di Confagricoltura

Quanto la politica italiana, quanto il PD che si candida a governare il Paese, hanno intenzione di puntare sul settore agroalimentare? Lo ha chiesto Nicola Cilento, componente della giunta esecutiva nazionale di Confagricoltura, intervenendo agli Stati Generali del PD per il Mezzogiorno, che si sono tenuti a Lamezia Terme alla presenza del segretario nazionale Pierluigi Bersani. Durante la due giorni calabrese sono stati lanciati messaggi a tutto campo sulle grandi questioni nazionali ed è stato confermato l’impegno del partito a riportare le aree del Sud Italia al centro dell’attenzione di governo. Occorre, a parere del dirigente dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, dare la giusta attenzione al settore primario che, soprattutto nella crisi, può avere un ruolo attivo come volano per la ripresa dell’economia italiana. “L’agricoltura, rappresenta a livello nazionale meno del 2 per cento del Pil, che in Calabria, però, sale al 4 per cento – ha precisato il componente di giunta dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli -. Nonostante questo, però, ha una fondamentale importanza in termini di occupazione, bilancia commerciale e gestione del territorio e merita concreta attenzione politica”.

Cilento, dopo aver apprezzato il documento “Italia. Bene comune”, ha voluto precisare che, visto anche il calo dei consumi interni, occorre tendere sempre di più all'internazionalizzazione, una strada diventata obbligata per le imprese. “Il settore primario è un comparto strategico e proprio per questo ci permetterà di uscire da questa difficile fase, a patto però, che venga messo nelle condizioni di poterlo fare – ha evidenzato il dirigente di Confagricoltura –. Sono tre i passi importanti da compiere al più presto: l’agricoltura non può essere trascurata dalle misure che vengono varate per la crescita del Paese, va ridotto il costo del lavoro e occorre anche semplificare gli adempimenti burocratici”. Nicola Cilento ha ricordato che il primo ottobre è entrato in vigore l’accordo bilaterale tra l’Unione europea e il Marocco, avversato da Confagricoltura e passato, nonostante il voto contrario della sinistra europea. “Per non pregiudicare le produzioni del Mezzogiorno è diventato urgente e necessario sostenere il criterio di “reciprocità” di regole – puntualizza -. Vanno controllate all’ingresso le produzioni, in particolare di pomodori, agrumi e olio d’oliva, che devono avere gli stessi requisiti di qualità e salubrità richieste dall’Ue per i prodotti europei; così come è sostanziale sostenere lo stesso criterio di reciprocità anche con gli Usa, ad esempio per quanto riguarda le barriere non tariffarie per pere, mele e clementine”. Nicola Cilento ha concluso: “Nonostante l’importante contributo del settore all’occupazione (oltre un milione di persone) e all’export (15,2 miliardi del wine & food, contro i 13,2 dell’auto), non ci si può concentrare esclusivamente su altri comparti, pur importanti, tralasciando quelli fondamentali come il nostro, che, per sua natura, non può delocalizzare e continua a svolgere anche la sua preziosa funzione di tutela del territorio”.

PIEMONTE LEGGE REGIONALE

Le “Nuove disposizioni in materia di agriturismo e di attività connesse all’agricoltura” emanate dalla regione, piacciono, nell’impianto generale, a Confagricoltura e a Agriturist Piemonte. “L’obbligo di utilizzare prodotti agricoli della stessa azienda e di altre della regione – rimarca il presidente Gian Paolo Coscia-, contribuirà a promuovere i nostri prodotti”. Confagricoltura auspica che l’iter di approvazione sia snello.

A REGGIO EMILIA LORENZO MELIOLI

Lorenzo Melioli è stato confermato, alla presidenza di Confagricoltura Reggio Emilia. “Rafforzeremo il nostro ruolo di riferimento per gli imprenditori agricoli - ha detto - . Aiuteremo le giovani generazioni, che vedono in questo comparto strategico per il territorio, un’occasione di vita e di lavoro, oltre che di soddisfazione”. Importante l’impegno per garantire bacini idrici congrui alle esigenze del settore. OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO |77


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO FERRARA SCATTI D’AUTORE

Confagricoltura Ferrara, nell’ambito delle manifestazioni in occasione della XXIXa Settimana Estense, ha promosso il concorso fotografico: “La Ferrara agricola nell’obiettivo”, giunto alla sua tredicesima edizione. Elisa Rubinato di Codigoro si è aggiudicata il primo premio con l’opera “Nell’arco”. Il secondo riconoscimento è andato a Giuseppe Ghidoni, con l’opera “L’infinito”; il terzo posto è stato conquistato da Stefania Graziani di Codigoro con la fotografia “Campi in emergenza”. La giuria era composta da: Nicola Gherardi e Tiziano Artioli, rispettivamente presidente e direttore di Confagricoltura Ferrara; Paola Pedroni, presidente Agriturist Ferrara; Piercarlo Scaramagli, membro di giunta di Confagricoltura Ferrara; Lino Ghidoni, esperto di fotografia; Luca Giovanni Lionello, dirigente d’azienda. Le opere fotografiche risultate vincitrici del concorso e quelle selezionate dalla giuria, per la qualità delle opere e per l’attinenza al tema proposto dalla gara fotografica, saranno messe in mostra, a cura di Agriturist Ferrara, dal 5 novembre prossimo al 6 gennaio 2012, presso l’azienda agrituristica “Ai Due Laghi del Verginese” a Gambulaga (Fe). 78| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

CONVEGNO DI CONFAGRICOLTURA BRESCIA

7 mila emendamenti, PAC a rischio Forte perplessità sulla proposta Ciolos per la nuova Pac e per i settemila emendamenti che mettono a rischio l’avvio della nuova riforma. L’incontro con il prorettore dell’Università degli Studi di Milano, Dario Casati, con l’europarlamentare Carlo Fidanza (membro della Commissione Agricoltura dell’UE) e con il presidente Franco Bettoni dell’Upa di Brescia e di Federlombarda è stato l’occasione per un serrato dibattito. La posta in palio è altissima: 100 milioni di contributi annui per la provincia di Brescia e 500 milioni per l’intera Lombardia. “Il primo aspetto critico riguarda i criteri per la ripartizione delle risorse tra i diversi Paesi membri – ha detto Franco Bettoni -. La proposta Ciolos si basa sul criterio della superficie, che non considera le differenti condizioni economiche e sociali in cui la pratica agricola viene esercitata nei diversi Stati dell’Ue. Per la nostra agricoltura che, a fronte di una superficie agricola limitata, è vocata a produzioni di qualità ed elevato valore aggiunto, sarebbe certamente penalizzante”. Non poteva mancare un capitolo dedicato alle quote latte. Un tema scottante: “Non dobbiamo scandalizzarci per un ripensamento sul regime delle quote latte – ha sottolineato Bettoni -. In molti Stati europei, soprattutto dell’Est, l’aumento della produzione lattiera supera anche la percen-

tuale a due cifre e gli stessi Paesi membri possono immettere sul mercato latte a un prezzo inferiore ai 30 centesimi al litro, perché hanno costi di produzione nettamente inferiori ai nostri. Così, nel giro di pochi anni, le nostre imprese non saranno più in grado di fronteggiare la concorrenza. Occorre introdurre un meccanismo di gabbie protettive”. Per Casati alcuni importanti nodi sono affrontati in modo inadeguato. Per esempio le sfide poste da ben tre crisi agricole in cinque anni e le prospettive incerte del rapporto domanda/offerta di alimenti sono, in qualche modo, state accantonate e, comunque messe fuori dalla nuova Pac. Il meccanismo del greening, infine, è capace di scontentare agricoltori e ambientalisti. Un impianto che complica inutilmente la gestione agricola dei terreni e, soprattutto, appare tecnicamente inapplicabile. L’europarlamentare Fidanza ha rimarcato la difficoltà di affrontare la revisione della Pac partendo da una proposta, quella del Commissario Ciolos, che si fonda su una contraddizione: di fronte a un mondo che chiede più cibo, l’Europa risponde con maggiori limiti alla produttività. “Saremo determinati a ridiscutere tutto l’impianto della riforma – ha detto - nel caso di una sensibile riduzione della dotazione finanziaria per il comparto agricolo.


PERINELLI SULLA CRISI DELLA REGIONE LAZIO

«Elezioni subito, per la stabilità» Crisi della Regione Lazio: il ministro Paolo degli interni CanPerinelli cellieri assicura che le elezioni regionali saranno indette entro 90 giorni dalla data delle dimissioni del presidente della Regione Renata Polverini. Ma c’è anche chi avanza la possibilità di arrivare a febbraio.Il presidente di Confagricoltura Lazio Paolo Perinelli sollecita però che le elezioni si tengano il prima possibile:“Il mondo agricolo laziale ha bisogno di stabilità e politiche di sviluppo; un periodo di stallo, come quello che si

va delineando – osserva - danneggia gravemente ed ulteriormente le imprese”. “L’attuale situazione politica regionale si inserisce – prosegue Perinelli - in un contesto già fortemente provato da una crisi generale della nostra economia che non accenna ad arrestarsi”. “Va aggiunto – rileva il presidente di Confagricoltura Lazio - che proprio in questi mesi è in discussione il futuro dell’intero settore agricolo essendo in corso la riprogrammazione agricola comunitaria”. C’è poi il problema degli atti incompiuti. “Tra l’altro – ricorda perinelli - era attesa la legge regionale sulla filiera corta, all’esame della Commissione Agricoltura, a cui tenevamo molto, perché è uno strumento per favorire l’economia locale, il territorio e le sinergie di filiera”.

FROSINONE ASSAGGIATORI OLIO

A Frosinone Confagricoltura organizza il corso per assaggiatori di olio vergine di oliva. Il programma unisce lezioni con esercitazioni pratiche d’assaggio, per formare la figura professionale di giudice di analisi sensoriale di olio vergine d’oliva. Al termine un attestato di partecipazione e per chi supera le prove, l’idoneità fisiologica all’assaggio. Info: Piazza 335 1021289


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A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O V A N I A G R I C O LT O R I

Il rilancio delle imprese parte dai giovani L’ANGA HA INCONTRATO I MINISTRI PASSERA E PROFUMO

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i sono alcuni fatti inconfutabili. Primo fra tutti la lun- saggi, la conservazione del suolo, la gestione dei bacini idriga fase di crisi economica nazionale ed internazio- ci, il sequestro di anidride carbonica, la produzione di enernale che stiamo attraversando e che si ripercuote gia rinnovabile, pulita e la protezione della biodiversità. Le sulle persone, sulle imprese e sulle prospettive. Gli im- aziende guidate da giovani, pur una netta minoranza, diprenditori, in particolare i giovani che hanno una più lun- mostrano una vitalità superiore alle altre e sono più granga vita lavorativa sono di fronte ad un bivio: possono fer- di e più specializzate rispetto a quelle degli imprenditori marsi e ‘tirare i remi in barca’, chiudendosi a riccio nella più anziani. È un concetto acquisito dalle nuove generasperanza di poter resistere a questo momento critico, op- zioni che il "fare impresa" deve accompagnarsi a una serie pure possono scegliere di di elementi concreti come reagire cercando di oriental’individuazione di sbocchi I L C O M M E N T O re la propria impresa verso di mercato, il marketing e la L’istruzione oggi non risponde una nuova linea imprendicomunicazione, la ricerca e più alle richieste del mercato del toriale. Ma avanzando con lo sviluppo, l’utilizzo di teclavoro. Questo problema, che si attenzione, studiando le nologie all’avanguardia, le aggrava ancor di più con la crisi, mosse da compiere e prereti tra imprese, l’etica e il ha un’unica soluzione: integrarsi parando una strada per lo territorio. Ma servono struper ridurre il grave scollamento sviluppo che parta dai punmenti che accompagnino tra formazione e tessuto imprenditoriale italiano. ti di forza e cerchi di supecrescita e sviluppo, così coServe una scuola aperta e al passo con i tempi, capace rare gli ostacoli. Ci sono delme è necessario programdi preparare una nuova classe imprenditoriale le situazioni acquisite su cui mare azioni e risorse. È per e di lavoratori, in grado di produrre valore per se stessi puntare per il rilancio. L’aquesto che l’Anga ha ine per il territorio. L’Anga ha chiesto ai ministri gricoltura ha, a differenza contrato i ministri dello Svidell’istruzione e dello sviluppo economico degli altri comparti econoluppo economico, Corrado di istituzionalizzare un rapporto costante tra scuole mici, la specialità di essere Passera e dell’Istruzione e imprese. Ma anche di rilanciare il tessuto economico un settore centrale nella videll’Università e della Riimprenditoriale puntando sulle politiche di contesto ta e nello sviluppo del moncerca, Francesco Profumo mettendo in primo piano la tutela, sia del territorio, do. È “un affare di tutti” pere proseguirà nella sua aziosia della concorrenza sia della qualità. Serve intervenire ché produce cibo e benesne di lobby con i decision sul ricambio generazionale, sul credito, sere per l’intera collettività, maker. Ma soprattutto quesull’innovazione tecnologica e sulla diffusione rappresenta un patrimonio sto è il motivo per cui è stadella banda larga nei territori rurali. culturale inestimabile ed ta avviata un’azione semNicola Motolese esplica importanti contribupre più sinergica e condiviPresidente Nazionale Anga ti non monetizzabili, tra cui sa con Confagricoltura. Elisabetta Tufarelli la tutela degli habitat e dei paeOTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 81


VERONA

La scuola per l’imprenditoria

Al via, a Verona, la quinta edizione della “Scuola per l'imprenditoria”, promossa dai giovani imprenditori delle principali associazioni datoriali, tra cui l’Anga. Il progetto, intende far crescere la professionalità e la cultura d'impresa, creando sinergie tra i diversi soggetti coinvolti per costruire un cammino di sviluppo del sistema economico della provincia. Alla scuola, che offre due programmi didattici, parteciperanno un centinaio di imprenditori. Il primo modulo offrirà un focus sulla leadership, approfondirà la gestione dei collaboratori e del tempo, oltre ad effettuare un'analisi relazionale e una lettura del comportamento. Il secondo percorso, rivolto a chi ha già partecipato, tratterà temi più approfonditi come i principi di macroeconomia, il controllo della gestione, il web marketing e la pianificazione strategica e definizione degli scenari futuri. “Il nostro progetto, attraverso il coinvolgimento diretto dei principali protagonisti dell'economia della nostra provincia, è riuscito a creare un metodo vincente nel diffondere la cultura d'impresa” – spiega il presidente dei giovani della Confagricoltura veronese Riccardo Artegiani -.Il compito di noi imprenditori è proprio questo: fare in modo che, con la nostra azienda, possa crescere anche il nostro territorio”. 82 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE2012

La produzione del riso minacciata dal consumo di suolo TAVOLA ROTONDA DEI GIOVANI DI PAVIA

XXIV Giornata sul riso a Sant’Alessio con Vialone (PV). Protagonisti il riso e la voglia di certezze dalla politica. I Giovani di Confagricoltura Pavia, in collaborazione con la sede regionale, hanno organizzato due importanti appuntamenti di attualità. Il convegno:“Il futuro del mondo risicolo in provincia di Pavia” e la tavola rotonda: “Le proposte dei giovani imprenditori agricoli alle istituzioni”. Pavia è la prima provincia per produzione di riso in Europa, ma la minaccia del consumo del suolo per l'insediamento di nuovi canali di viabilità e per la diffusione di aree protette in zone produttive potrebbero compromettere questa leadership. “Occorre fare battaglia per una politica agricola comune che sottolinei l’importanza del riso, con un nuovo approccio culturale, capace di valorizzare la produzione”. Ha detto il presidente di Confagricoltura Pavia, Walter Cibrario. Per l'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, Giulio De Capitani, emerge con forza la necessità di fare sistema e cercare nell'aggregazione la strada per rilanciare il settore. Il presidente di Confa-

gricoltura Lombardia, Francesco Bettoni, ha rimarcato che, per il 2012, è previsto un forte calo delle superficie italiana investita a riso che interessa soprattutto la Lombardia. Fabio Garavelli per il Ceja, Matteo Brunelli, vice presidente nazionale, Francesca Picasso,presidente regionale e Stefano Lamberti, presidente Anga Pavia hanno ampiamente dibattuto, con i rappresentanti delle istituzioni. Il confronto è stato concentrato sopratutto sulla necessità di trovare sinergie tra istituzioni e imprenditori per rendere sempre più competitivo il settore. Occorrono, per il presidente Anga Pavia, anche sinergie con gli altri comparti produttivi. "I Giovani di Confagricoltura - ha dichiarato la presidente Francesca Picasso - stanno partecipando e dando il proprio contributo, attraverso tutti i canali possibili, alla stesura della nuova PAC e dei nuovi PSR, perchè siano il più possibile vicini alle esigenze delle imprese giovani che sono il futuro dell'agricoltura". Il presidente dell’Anga di Pavia Stefano Lamberti


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Workshop sul vino

Un film sull’attività di Benedetta

Workshop dell’Anga Calabria: "Il vino: apprezziamolo con gusto e consapevolezza, per far conoscere l'uva e il vino, dalla raccolta, all'utilizzo a tavola, puntando sul marketing e sul peso del prodotto nella bilancia commerciale. Il programma è partito a Cirò, presso la cantina Caparra&Siciliani e presso le cantine Ippolito. I partecipanti hanno potuto cimentarsi in una prova di vendemmia in campo. Il presidente dell'Ais Calabria, Gennaro Convertini, ha parlato del Gaglioppo, il vitigno rosso autoctono calabrese, soffermandosi, in particolare, su alcune etichette prodotte dai giovani imprenditori associati. A Reggio Calabria l’appuntamento “Vino diVino” è stato nell'azienda vitivinicola “Cantine Zagarella”. Sono state affrontate due tematiche, la prima legata direttamente alla vinificazione e la seconda ha messo a confronto sindacato, istituzioni - ha partecipato anche il presidente della regione Calabria, Giuseppe Scopelliti - professionisti ed imprenditori del settore. A Cosenza, protagonista è stata l’etichetta, osservata dai produttori e dai consumatori. Si è infatti approfondita la normativa vigente e, passando per l'inbound marketing, si è capito come costruire una campagna pubblicitaria efficace. Prossimamente il "Vino e la buona tavola" a Vibo Valentia e la "Festa del novello" a Catanzaro.

Il ministro delle Politiche agricole, Mario Catania, con “‘Nuovi fattori di successo’, l’iniziativa che punta ad individuare le buone pratiche nello sviluppo rurale realizzate da giovani agricoltori, ha premiato i giovani di Confagricoltura: Benedetta Rospigliosi, Carlo Attanasio (Le) e Emanuele Pisaroni (Pc). Tra i dodici premiati, i primi tre classificati hanno "vinto" anche un film, che racconta la loro storia imprenditoriale. Così Benedetta Rospigliosi con la sua ‘ Cascina Barosi’, una bella e tipica fattoria cremonese situata nel lungo la strada per Soresina, sono diventati i protagonisti di un progetto di promozione delle giovani eccellenze italiane del settore primario. Il giovane regista Paolo Casalis, anche lui selezionato grazie al coinvolgimento delle più importanti scuole di cinema italiane, ha realizzato: “La fattoria degli animali”, il film/documentario che verrà distribuito nel circuito dei festival cinematografici. L’obiettivo è quello di diffondere e far conoscere, non solo al ristretto pubblico degli addetti ai lavori, il volto nuovo dell’agricoltura italiana. Ma quali sono “I nuovi fattori di successo” che contraddistinguono l’azienda di Benedetta Rospigliosi? Cascina Barosi, è un’azienda zootecnica in provincia di Cremona, con 400 capi di razza Frisona, di cui 200 vacche che producono latte conferito alla Latteria Soresina. La giovane imprenditrice, 38 anni, una laurea in economia e Commercio e un passato di analista finanziario, ha immesso in azienda, dal suo entusiastico insediamento, diverse innovazioni tutte improntate alla sostenibilità delle produzioni. Ed ecco l'impianto per la co-

CALABRIA

84 | MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

I NUOVI FATTORI DI SUCCESSO

Benedetta Rospigliosi, la giovane imprenditrice premiata dal ministro Catania

generazione da biogas da 250 Kw (prodotti a partire da liquami e letame provenienti dall'allevamento con l'aggiunta di biomasse) che fornirà energia alla rete, mentre il solare termico e il fotovoltaico collocato sui tetti serviranno esclusivamente all’impresa. I pannelli solari forniscono il calore necessario alle operazioni di mungitura, quelli fotovoltaici contribuiscono a ridurre i consumi elettrici con l’obiettivo di coprire totalmente i fabbisogni aziendali. Anche le sue stalle sono un esempio di tecnologia all'avanguardia, dai macchinari per smaltire i reflui zootecnici, al sistema di illuminazione e alla ventilazione. La grande novità, però, è la Fattoria didattica."Le idee di investimento c'erano già, ed erano tantissime - afferma la giovane imprenditrice associata a Confagricoltura -. Ma essere riuscita ad usufruire di incentivi, grazie ai finanziamenti del programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia, mi ha permesso, in soli 5 anni, di apportare tutte queste novità”. L’imprenditrice, grazie alla tecnologia, è in grado anche di ‘controllare ‘ a distanza il digestore del biogas verificando direttamente le miscelazioni e lo stato sul suo ipad.


Le stelle del biologico CONCORSO DI MIPAAF-ISMEA

Entra nel firmamento e fai risplendere il biologico italiano! Questo l’accattivante slogan per promuovere il concorso “Le stelle del biologico”. Promosso dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nell'ambito del Programma di Azione Nazionale per l'Agricoltura Biologica e i Prodotti Biologici, in collaborazione con l'Ismea, Il contest è dedicato alle "aziende agricole bio" che si sono distinte nelle azioni di comunicazione. Lo scopo del concorso è proprio quello di selezionare le iniziative di comunicazione più efficaci per la promozione del prodotto bio italiano e in grado di contribuire al cambiamento culturale dei consumi, della produzione e, indirettamente, anche delle politiche territoriali. Possono par-

tecipare al concorso gli operatori del settore, sia in forma singola, sia in forma associata, iscritti alla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura ed in regola con gli obblighi contributivi, previdenziali e assistenziali. Verranno premiati i più meritevoli delle seguenti sei categorie di comunicazione: Stampa, TV, Radio, Web, Packaging ed Allestimenti (i partecipanti possono concorrere per una o più categorie). Le migliori iniziative di comunicazione sul biologico conquisteranno la Stella Bio, di cui potranno fregiarsi per un anno. La partecipazione è gratuita e ci si può iscrivere fino al 1 dicembre. (http://lestelledelbio.ismea.it)

RINNOVO CARICHE

Cristian Aldrovandi all’Anga Modena

Cristian Aldrovandi, 31 anni, è stato riconfermato alla presidenza di Modena. Titolare di una azienda agricola a Castelfranco Emilia dove coltiva pere e seminativi, Cristian è affiancato dai vicepresidenti Rossella Bonora, 24 anni, che collabora nell’ azienda di famiglia di circa 20 ettari, dove si producono pere e Stefano Marchetti, 23 anni, titolare di un allevamento di 60mila galline ovaiole.



CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

Il “potere” delle donne

Prima riunione del Consiglio direttivo di Confagricoltura Donna. La presidente nazionale, Marina Di Muzio ha aggiornato sulle più recenti iniziative dell’associazione. Il convegno, nella sede del Parlamento europeo: "Il potere delle donne nell'impresa, nella PA, nell'economia" ha toccato un importante aspetto, spesso sottovalutato. “Il potere è un concetto che noi donne adoperiamo ancora con una certa difficoltà – ha detto Di Muzio – Eppure potere significa anche assumersi le proprie responsabilità e mettere a frutto le proprie competenze e noi imprenditrici possiamo e dobbiamo farlo senza timore, per contribuire a rilanciare il nostro settore”. La presidente nazionale ha anche ricordato l’incontro di Bologna, cofinanziato dalla Unione europea e dalla Turchia, con una delegazione di imprenditori

agricoli e funzionari turchi, dove si è soffermata sui punti di forza e le criticità delle donne che lavorano. La vice presidente Gabriella Poli ha ricordato l’iniziativa della “Maratona”, che riesce a dare al pubblico di settore, ma anche ai consumatori, la possibilità di conoscere le realtà imprenditoriali condotte da imprenditrici che hanno investito in innovazione per rendere la propria azienda sempre più competitiva e qualitativa. La vicepresidente Paola Granata ha annunciato la partenza del prossimo progetto che vedrà presto collegate ‘in rete’ le imprenditrici calabresi. Quasi a sorpresa, l’ingresso del presidente Mario Guidi e del direttore generale Luigi Mastrobuono che, con il loro intervento, hanno voluto testimoniare l’interesse che l’associazione riveste all’interno dell’Organizzazione. Tra gli appuntamenti importanti anche quello di Confagricoltura Donna Piemonte al Salone del Gusto di Torino per parlare del legame tra donne e agricoltura e il convegno sulla dieta mediterranea in collaborazione con la Provincia di Roma.

ESORDIO positivo per la ‘Maratona delle imprenditrici verso Expo 2015’ promossa da Confagricoltura Donna Lombardia. La presidente Gabriella Poli, ha dato il via alla manifestazione a cui è intervenuta anche la presidente di Confagricoltura Donna Piemonte, Maria Teresa Melchior, accompagnata dalla consigliera di Asti Nicoletta Candelo. Il progetto si struttura in visite ad aziende agricole condotte da imprenditrici con l’obiettivo di far conoscere le eccellenze imprenditoriali non solo agli addetti ai lavori, ma anche al largo pubblico di Expo 2015. Si visiterà un’azienda al mese fino al 2015, quando verrà realizzato il percorso guidato per i visitatori dell’esposizione mondiale. Prima tappa a Cascina Le Preseglie (agriturismo e azienda vitivinicola). L’azienda, con la vendemmia del 2010, ha inserito, nel processo di vinificazione, il lavaggio delle uve prima della pressatura. Il principio è semplice: l’uva, raccolta a mano, viene sanificata e mandata in pressa. I principi del benessere, focus dell’azienda agrituristica, hanno così spazio anche in cantina. Prossima visita all’azienda agricola “Tenuta San Giovanni” di Cristiana Sartori, in provincia di Pavia, per assistere alla trebbiatura del riso.

Di Muzio E Guidi

RILANCIO ASSOCIATIVO

Anche in Confagricoltura, prima con la nascita e ora anche con il riconoscimento ufficiale della nostra associazione, si è voluto, in qualche modo, sottolineare il lungo cammino compiuto dalle donne anche nel settore primario e all’interno dell’Organizzazione. Certamente, le difficoltà e le responsabilità di un imprenditore non hanno ‘differenze di genere’. Ma non si può sicuramente negare che le donne hanno qualche complicazione in più, soprattutto quando si tratta di riuscire a conciliare i tempi tra famiglia e impresa. Confagricoltura Donna si propone di favorire un approccio meno timido e più ‘amico delle donne’ in tutte le attività di impresa e di rappresentanza. L’unione fa la forza e insieme possiamo fare molto. Unisciti a noi. Scrivici a: confagricolturadonna@ confagricoltura.it Marina Di Muzio

OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 87


O V E R 60

di Elisabetta Tufarelli

Invecchiando nel XXI secolo Tra meno di 40 anni, sul pianeta, ci saranno più anziani che bambini. Gli over 60 italiani rappresenteranno il 38,4% della popolazione mentre, a livello mondiale gli ultrasessantenni saranno il 30%. Lo indica il rapporto delle Nazioni Unite: “Ageing in the Twenty-First Century”, presentato in occasione della Giornata internazionale dell'anziano. Secondo gli esperti del Fondo della Popolazione delle Nazioni Unite (Unfpa) l'invecchiamento della popolazione mondiale, provocato dall'allungamento della vita, è un fenomeno che non si può più ignorare, per le sue ripercussioni dal punto di vista della salute pubblica e anche dell'economia. In un recente incontro presso l’Università Milano Bicocca, ci si è interrogati su come promuovere l’invecchiamento attivo, per migliorare la qualità della vita delle persone anziane. Secondo i dati diffusi, già nel 2040, il 32,6% della popolazione italiana avrà più di 65 anni, e il 10,4% più di 80. È quindi prioritario creare città e centri a misura di anziano, capaci di accogliere una popolazione che invecchia sempre di più. Occorrerà saper affrontare due questioni principali: la demenza senile e la mobilità, attraverso un processo di ottimizzazione delle opportunità di cura, partecipazione e

sicurezza e bisognerà essere capaci di accogliere una popolazione sempre più anziana. Ma rimane ancora molto da fare. “Proprio nell’anno europeo dedicato all’invecchiamento attivo e alla solidarietà intergenerazionale, la politica non può più ignorare le esigenze di chi non è più giovane – dice Bruno Allegretti, presidente del sindacato pensionati e del Cupla -. Occorre tener conto delle necessità dei pensionati del lavoro autonomo e, in particolar modo, delle persone anziane non autosufficienti, alle quali vanno garantite le prestazioni socioassistenziali. La gente ha il diritto fondamentale di invecchiare con dignità e le città, ma anche i piccoli centri, dovranno essere capaci di accogliere una popolazione che invecchia”. Il sindacato pensionati di Confagricoltura è attivo sul territorio per difendere i diritti e gli interessi materiali e morali degli associati pensionati coltivatori diretti, imprenditori agricoli a titolo principale. Gli over 60 di Confagricoltura sottolineano i ‘diritti’ principali degli anziani: prevenzione, vaccinazioni, visite, diagnosi e cure in tempi ragionevoli, ambienti sanitari sicuri, accesso ai farmaci essenziali del SSN a quelli bio similari ed equivalenti, alle cure personalizzate, che si riassumono nel diritto L’ambulanza donata dall’ADDA ONLUS, ente promosso dal Sindacato Pensionati di Confagricoltura ad una associazione ad una vita dignitosa di volontariato di Pontremoli (Massa Carrara). per tutti.

Ambulanza ADDA a Pontremoli

88| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

CHE COSA RENDE contenti gli over 60? Ce lo dice una ricerca effettuata dall’Istituto francese di Studi Demografici. La prima risposta è la salute, la seconda è vivere in coppia, perché “più rilassante”. Il 41% degli europei che vive in coppia, infatti, si dichiara soddisfatto rispetto ad un 33% che vive da solo. Per gli italiani la soddisfazione della vita scende a livelli bassissimi con un modesto 6/5% quando si è da soli. Ai vertici della classifica europea i danesi, che si definiscono, per il 67% ‘estremamente soddisfatti’. Al secondo posto gli olandesi 58%), seguono i Belgi (40%), che superano di poco la media europea (39%). Molto meno soddisfatti della propria condizione di vita sono i francesi (17%) e ancor meno gli italiani, che raggiungono il 16 per cento. I fattori che aumentano il benessere degli over 60 sono, oltre la vita di coppia, disporre di un buon reddito, di una propria casa e l’essere indipendenti. Le donne ci aggiungono anche il vivere in un ambiente dotato di negozi e mezzi di trasporto, insieme alle attività per il tempo libero. Chi vive da solo, in particolare gli uomini, tende a preferire i rapporti con i propri figli. Per tutti è vitale avere del tempo libero da sfruttare come si vuole.


Lavoratori anziani sul web Nel mondo del lavoro, aumenterà significativamente la percentuale di anziani. Per questo è nato un nuovo servizio web a loro destinato, con lo scopo di migliorare le loro condizioni di lavoro e mantenere la loro capacità nel corso del tempo. È un'iniziativa dell'Agenzia europea per la salute e sicurezza sul lavoro (EU-OSHA) che, in occasione dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, ha presentato un nuovo servizio web per i lavoratori in età avanzata, disponibile al link http://osha.europa.eu/it/ priority_groups/ageingworkers. Qui è possibile reperire statistiche, informazioni utili ed esempi pratici di strumenti per migliorare le condizioni di lavoro dei meno giovani. La tutela della salute e della sicurezza rappresenta uno degli elementi chia-

ve nella possibile estensione dell'età lavorativa anche in Italia. Per l’80% degli italiani, infatti, secondo i risultati del secondo sondaggio d'opinione europeo sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, le buone pratiche in questa direzione sono fondamentali nell'aiutare le persone a lavorare.

LA MATEMATICA, palestra della mente, cresce e invecchia con noi. Come succede per i muscoli, la capacità di manipolare i numeri raggiunge il massimo intorno ai 30 anni di età, poi comincia a calare lentamente. Ma, attraverso un buon allenamento, è possibile mantenere intatta, nonostante gli anni che avanzano, l'agilità nelle operazioni. Una vera e propria ‘palestra per la mente’ che, salvando i neuroni, potrebbe avere un effetto contenitivo sui costi sociali legati l’invecchiamento. Il cervello è una macchina complessa che va tenuta in forma. Lo ha detto il neuroscienziato giapponese Ryuta Kawashima dell' ateneo di Tokyo, inventore del videogioco 'Brain Training'.

A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

CONVEGNO ZOOTECNICO DI ECOLAB

L

La prevenzione delle infezioni del piede

’allevatore è costantemente impegnato nella ricerca di un risultato economico che premi i suoi sforzi e giustifichi i suoi investimenti e per raggiungere questo obiettivo non può prescindere da un controllo accurato dei costi. Indubbiamente, un allevamento non sano, non curato, ha un costo non più accettabile per l’azienda moderna. Questo, in sintesi, il messaggio lanciato da Ecolab nel convegno “La prevenzione delle infezioni del piede”, svoltosi il 28 settembre alla presenta di un folto pubblico di allevatori. In particolare il dott. Alberto Brizzi, medico veterinario, ha rimarcato come una stalla con dei problemi - e la zoppia è la seconda causa di perdita nella produzione di latte, dopo la mastite - abbia delle conseguenze sulla redditività aziendale. Le vacche con problemi di

zoppia mangiano meno, producono meno latte, hanno maggiori problemi riproduttivi, sono più esposte al rischio mastite, aumentano i costi veterinari e il lavoro in azienda e possono contagiare gli animali sani. Quindi è importante riconoscere le malattie, attuare un’accurata prevenzione o, se del caso, intervenire rapidamente: una bovina fresca, se zoppa e curata con successo, può crescere la sua produzione anche da 30 a 40 kh di latte al giorno in meno di una settimana. Il Dott. Davide Borella, application manager della divisione F&B di Ecolab, ha fornito nella propria relazione strumenti pratici per calcolare il rapporto costo/beneficio relativo all’adozione di un valido programma per la prevenzione delle infezioni del piede. I ba-

gni podali, se effettuati con una corretta frequenza e con un prodotto idoneo, minimizzano il problema ed evitano la diffusione delle infezioni. Il settore Agricoltura della Divisione Food & Beverage di Ecolab sostiene da sempre le aziende agricole nei programmi relativi al benessere animale e alla produzione di un latte di qualità, poiché sono i pre-requisiti per la produzione di alimenti salubri e sicuri.


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PATRONATO di Veronica Mazzanti

Nuovo sportello Enapa

È stato inaugurato, a fine settembre, il nuovo sportello Enapa a Rosolini, in provincia di Siracusa. “Sono i numeri che ci hanno spinto ad aprire questo ‘punto di patronato’, è proprio qui, infatti, che è presente il 20% degli addetti al settore agricolo della provincia e Rosolini rappresenta ben il 35% del Pil provinciale – ha detto il presidente di Confagricoltura Siracusa Massimo Franco –. Le aziende, gli operatori e i lavoratori di questo comune meritano tutta la nostra attenzione e il nostro supporto per evitare che si creino, ad esempio, contenziosi con l’Inps. Intendiamo facilitare, con questo nuovo sportello, tutti quelli che hanno bisogno di assistenza e consulenza offrendogli un

interlocutore a portata di mano sul territorio”. Negli anni scorsi esisteva un ufficio polifunzionale a Rosolini, ma la nuova sede che ospita il patronato è stata ampliata e rivitalizzata, per offrire un efficiente punto di ascolto e di soluzione ai problemi e ai quesiti sociali e previdenziali. Per il presidente nazionale Enapa, Roberto Poggioni: “Il nostro impegno è sulla formazione e l’informazione, agli agricoltori, ma anche a tutti i cittadini che possono rivolgersi al nostro patronato con la certezza di interagire con personale qualificato e formato professionalmente in grado di affrontare le diverse problematiche sociali e previdenziali fornendo risposte efficaci e precise”.

IL CNEL (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) disegna il profilo dei lavoratori italiani dopo la riforma delle pensioni varata dal Governo Monti. Sarebbero ben 830.000, un vero e proprio esercito formato dai ‘baby boomers’ nazionali, lavoratori che, secondo le stime dell’Organismo di consulenza delle Camere e del Governo, sarebbero dovuti andare in pensione nel 2020 e, invece, per effetto della manovra ‘Salva Italia’ saranno ancora in attività. Il CNEL stima un aumento dell’offerta di lavoro che, da ora al 2020, per essere assimilata, richiederà una crescita dell’economia pari almeno all’1,5% annuo. Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, nel suo rapporto, conferma la necessità di una riforma delle pensioni. Il costante invecchiamento della popolazione italiana portava, infatti, come logica conseguenza ad un aumento della spesa pensionistica che avrebbe inevitabilmente portato al collasso le casse dello Stato. Proprio grazie alla riforma sarà possibile ottenere risparmi significativi e si potranno incrementare le entrate, grazie all’ effetto dei maggiori contributi versati da ogni lavoratore nel corso della propria allungata carriera.

AUMENTA L’ETÀ PER LA PENSIONE

La ‘Manovra Salva Italia’ ha profondamente modificato l’intero complesso normativo previdenziale. In particolare, sono stati elevati i requisiti per andare in pensione di vecchiaia, è stato eliminato il pensionamento per anzianità e sono state abrogate le finestre, estendendo il sistema di calcolo contributivo per tutti. L’Enapa, con le sue 244 sedi e i 410 recapiti, offre una consulenza professionale mirata ad ogni esigenza contributiva e previdenziale. “Il nostro patronato nasce venti anni fa con l’obiettivo principale di fornire assistenza e consulenza agli agricoltori - ha detto il coordinatore nazionale, Roberto Caponi-. Oggi sono soprattutto i cittadini che si rivolgono con fiducia ai nostri operatori dimostrando, nei fatti, quanto il ruolo del nostro Patronato sia sempre più funzionale e complementare per Confagricoltura”. Recarsi all’Enapa significa avere risposte chiare e concrete sul riconoscimento delle prestazioni sociali. Dalle pensioni (vecchiaia, invalidità, anzianità, inabilità, sociale, ai superstiti) alle ricostituzioni, maggiorazioni e supplementi di pensione (per infortuni e malattie professionali compreso il riconoscimento degli eventi contestati dall'INAIL, indennità per inabilità temporanea, valutazione di postumi permanenti), la richiesta per il riconoscimento di rendite erogate dal Servizio Sanitario Nazionale comprese quelle di carattere socio-assistenziale; sociali acquisite o da acquisire nell’ambito dell’Unione Europea e di altre nazioni, oltre che per l’accertamento e il recupero di periodi assicurativi maturati all'estero. Per informazioni sulla sede più vicina www.enapa.it OTTOBRE 2012 |MONDO AGRICOLO|91


FORMAZIONE di Roberto Bianchi

IL CATALOGO DEI CORSI SUL SITO ENAPRA

La formazione è online Diversi vantaggi derivano anche dalla notevole riduzione di costi che la formazione a distanza comporta, in termini di diminuzione di spese di viaggio, per la remunerazione dei docenti, per i materiali, oltre alla riduzione dei tempi di formazione e dei conseguenti costi di aggiornamento del personale. Un altro fondamentale punto di forza è la grande flessibilità

nei tempi di apprendimento. C’è la possibilità di personalizzare il percorso formativo programmandolo in base agli impegni personali e lavorativi. Si possono valutare le competenze e individuare gli obiettivi specifici da raggiungere, in base alla situazione effettiva di chi deve essere formato. In questo modo il partecipante è guidato nella frequenza di livelli appropriati e via via crescenti. I percorsi prevedono, inoltre, prove di valutazione utili a verificare i propri progressi e certificare la formazione seguita. Tutto questo senza diminuire la qualità della formazione.

Il portale Enapra (www.enapra.eu) sta potenziando il catalogo dei corsi online su tematiche legate all’impresa (sicurezza, privacy, D.Lgs. 231), alle lingue (inglese, francese e spagnolo) e all’informatica Pacchetti di e-learning (pacchetto office). Per la facilità di utilizzo, per la flessibilità Per venire incontro alle diverse esigenze, dell’impegno richiesto, Enapra ha previsto vari “pacchetti”: Corso base: iscrizione singola per per la possibilità che offre dipendente/associato a scelta tra i di non spostarsi, percorsi a catalogo on-line. C’è la per l’accessibilità dei possibilità di una interessante scontistica costi, la formazione a in caso di acquisto di interi curricula distanza (FAD) è una formativi (es. pacchetto office) o numeri delle nuove frontiere che consistenti di licenze per diversi la rivoluzione digitale ha dipendenti/associati. aperto anche in questo Abbonamento premium: acquisto di minimo 100 licenze (corso base) con settore. servizio di tutoraggio di contenuto e tecnico, per il sostegno alla È possibile seguire un formulazione di un piano di studi efficace e coerente con le proprie corso on line da qualsiasi disponibilità di tempo. luogo, a qualsiasi ora, Abbonamento plus: consente di disporre di un canale personalizzato sulla durante il lavoro piattaforma, nel quale caricare corsi diversi dall’offerta di Enapra; con la o nel tempo libero: basta possibilità, per aziende/dipendenti specifici, di gestire più utenti; creando, se avere a disposizione lo si desidera, piattaforme personalizzate a livello aziendale. un computer e una Sul sito www.enapra.eu è disponibile il catalogo on-line dei corsi. connessione ad internet. Per avere maggiori informazioni consultare il sito dell’Enapra, dove è I corsi base hanno un visualizzabile il catalogo online dei corsi, oppure contattare il Servizio costo compreso dai 49 formazione e-learning: 045.8628852-862, dal lunedì al venerdì, ore 08.00agli 80 euro per 13.00, 14.00-16.00, chiedendo di Silvia Bovolin o Elisa Scanzi. partecipante. 92| MONDO AGRICOLO| OTTOBRE 2012


O S S E R V A T O R I O

L’ANGA FORMA I QUADRI

SYNGENTA ACADEMY Offerta formativa certificata per gli operatori professionali

S Grande attenzione alla formazione dei giovani imprenditori agricoli dirigenti di organizzazione. L'ENAPRA- ente di formazione di Confagricoltura - ha progettato un interessante percorso formativo rivolto ai dirigenti sindacali confederali delle varie sedi centrali, regionali e provinciali. Grande partecipazione per i primi due moduli formativi che hanno coinvolto i componenti del Comitato di presidenza, i presidenti regionali, provinciali, i rappresentati dell'Anga nelle Federazioni nazionali di prodotti e del Ceja nonché i soci che ricoprono un ruolo dirigenziale a qualsiasi livello nazionale, regionale e provinciale. Alle due edizioni è sempre stato presente anche il presidente nazionale Nicola Motolese. Il percorso formativo ha permesso ai giovani partecipanti di alternare i classici momenti d’aula, alla simulazione di situazioni e di confronto attivo. In particolare ci si è soffermati sui principi, sui valori e sul senso di appartenenza a Confagricoltura, anche attraverso un confronto libero e aperto sulla struttura statutaria ed organizzativa, sullo scenario generale dell'agricoltura italiana, sull'identikit dell'associato e sulle caratteristiche dei competitor dell'ANGA e Confagricoltura in termini di rappresentatività e diffusione territoriale. La terza del corso edizione è prevista per il prossimo luglio. (E.T.)

yngenta, conscia dell’importanza della formazione, ha da tempo deciso di investire direttamente in questa attività, la Syngenta Academy che, grazie al supporto di personale interno, si occupa di offrire agli addetti ai lavori e ai futuri operatori del settore un corso certificato da enti accreditati . Ogni anno vengono formati su tutto il territorio nazionale più di 2.000 professionisti del settore, tra cui tecnici, distributori, agricoltori, contoterzisti, consulenti, studenti di istituti agrari e futuri formatori. Il corso Syngenta tratta argomenti richiesti dalla direttiva 128/2009/Ce sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, quali: la normativa, la contraffazione, i rischi potenziali associati all’uso improprio degli agrofarmaci, i metodi per salvaguardare l’ambiente, nonché la salvaguardia della salute degli operatori stessi, prendendo in considerazione l’intero ciclo di vita dell’agrofarmaco. La finalità della formazione di Syngenta, svolta da personale altamente qualificato, è quella di migliorare e diffondere l’uso sicuro e responsabile

degli agrofarmaci, offrendo uno strumento pratico e concreto in grado di affiancare l’operatore nelle attività e nelle scelte quotidiane e di generare valore aggiunto per tutti gli stakeholders, integrando la dimensione sociale, ambientale ed economica. L’attività formativa comprende una prima parte svolta in aula, caratterizzata da una spiccata interattività tra docente e partecipanti grazie all’utilizzo di video e strumenti informatici innovativi e da una seconda parte, sul campo, che permette di affrontare aspetti più pratici come la taratura delle irroratrici e la verifica della qualità di distribuzione degli agro farmaci sulla coltura. Al termine del corso sono previsti una verifica del livello di conoscenza dei partecipanti e un questionario di gradimento, fondamentale per assicurare un miglioramento continuo del servizio formativo.



VINO di Barbara Mengozzi

ALTAVIA

La riscoperta del Rossese di Dolceacqua Il Rossese di Dolceacqua, dall’autoctono vitigno tipico del Ponente Ligure e prima Doc della regione, sta vivendo un felice momento di riscoperta. Merito dell’intelligente cambio di rotta, in vigna e in cantina, che è riuscito a realizzare rossi sapidi, grintosi e, nelle migliori espressioni, longevi, trattando sapientemente l’uva Rossese coltivata nell’entroterra di Imperia ma con proprio habitat di elezione in Val Nervia, attorno a quell’incantevole borgo medievale che è Dolceacqua: peculiare paesaggio dove tutto, tra ardite colline, terrazzamenti e muretti a secco di sostegno, parla di una viticoltura faticosa, praticamente una sfida quotidiana che può essere vinta solo con la tenacia e con l’amore per una terra così bella e difficile. Ai nuovi traguardi di qualità e immagine raggiunti da questo campione dell’enologia ligure sta senz’altro contribuendo la passione e l’amor di territorio della famiglia Formentini che in società con

Gianni Arlotti, ha dato vita all’azienda Altavia, dotata di 5 ettari vitati in località Arcagna, acclarato cuore del Dolceacqua Doc. Vigne insediate a 400 metri di altezza su suoli che alternano marne e sedimenti sabbiosi, ricchi di sostanze minerali (flysch tipici della Liguria dell’estremo ponente), in condizioni pedoclimatiche che richiamano la blasonata Côtes du Rhône. E vigne che hanno risposto a mirate scelte di qualità in campo e attento lavoro in cantina – affidati alle cure del noto enologo e agronomo Federico Curtaz – regalando vini molto personali, dal Vermentino al Syrah, aderenti al terroir senza disdegnare un tocco internazionale, mai banali. Punta di diamante della cantina, la cui produzione non va al di là delle 40mila bottiglie annue, il Dolceacqua Superiore, Rossese in purezza raccolto in fitti vigneti allevati ad alberello dalle rese limitate, maturato per nove mesi in botte di rovere e altrettanti in acciaio, affinato per un anno in vetro.

Polpette di agnello esaltate da Bacco In abbinamento al Dolceacqua di Altavia la chef ha scelto, tra le sue ricette, le polpettine di agnello alle albicocche con riso pilaf speziato. «Quella di agnello è la carne più legata al territorio ligure e la presenza di albicocche nell’impasto delle polpette contribuisce a valorizzarne il sapore dolce, esaltato anche dall’accostamnto con il riso alle spezie, un classico dei paesi maghrebini», spiega Marina Perna. «Si tratta di un piatto dai torni sostanzialmente rustici che trova un ottimo partner, per contrasto, in un vino ben definito, armonico e dalle nuances eleganti come il Rossese dell’azienda Altavia – commenta Daniele Mari, sommelier della Regola –. Un vino che presenta profumi di anguria, lievi dapprima e in esplosione dal terzo anno in poi, ben intonati con la dolcezza dell’albicocca presente nella ricetta».

Un vino rosso rubino che combina tradizione e modernità, elegante e intenso nei suoi profumi evocativi della macchia mediterranea, fresco al palato con buon nerbo, bel connubio di gusto e piacevolezza. Perfetto per accompagnare pesci grassi e piatti del territorio, ora si può sorseggiare anche a bordo piscina dell’agriturismo dell’azienda recentemente inaugurato: due bellissimi casali in pietra immersi in un uliveto collocato TraVigne, ubicazione alla quale la struttura deve il suo nome, e con uno sguardo sul mare. MARINA PERNA, DAL MARE ALLA CUCINA

È il viaggio il tema dominante nella vita della genovese Marina Perna, chef di talento con vent’anni alle spalle di esperienze marinare, prima sulle grandi navi e poi come capitano di lungo corso sulle barche a vela, che l’hanno portata a solcare gli oceani, dall’Indiano al Caribe. Oggi, dopo la scelta di tornare sulla terra ferma, il suo regno è l’elegante ristorante La Regola, con déhors affacciato su una graziosa piazzetta romana a due passi da Campo de’ Fiori e Trastevere e location su due piani: atmosfera d’antan nella sala arredata con mobili inglesi e scozzesi di fine ‘800 e intimità e suggestione nella grotta inferiore d’epoca tardo-antica. E poi focaccia di Recco, trenette al pesto, pansoti di borragine al sugo di noci, coniglio con le olive o disossato su farinata di ceci, millefoglie di spigola e carciofi, zabaione allo Sciacchetrà a incarnare i sapori della tradizionale cucina ligure. Non solo tradizione, ma anche innovazione con piatti creativi e abbinamenti inediti in perfetto stile fusion di sapori mediterranei e aromi esotici, tocco originale di chi ha solcato le acque, e il gusto, di tanti paesi bagnati dal mare. OTTOBRE 2012| MONDO AGRICOLO | 95



BUONO A SAPERSI...

IL NUOVO DISCO DEGLI OSANNA ESCE IN CD, VINILE E BOTTIGLIA

Il vino rock da collezione ovità in campo eno-musicale: è uscito “Rosso Rock” (Afrakà Records, Maracash), il nuovo album della band di culto del rock progressive, Osanna, che è stato realizzato in cd, in vinile e… in bottiglia. E’ stato prodotto, infatti, anche un vino celebrativo, a tiratura limitata, che farà gola agli appassionati dell’enologia e del rock progressive: è prodotto in sole 1333 bottiglie tutte numerate e firmate a mano da Lino Vairetti, front man della band. Gli Osanna hanno voluto dedicare un tributo ad un loro album storico, “Preludio, Tema, Variazioni e Canzona” a quarant’anni di distanza dalla sua uscita; fu nel 1972, la colonna sonora del film cult noirpoliziottesco “Milano Calibro 9”; le musiche erano state scritte da Luis Enriquez Bacalov (il compositore premio Oscar per le musiche de “Il Postino”) ma poi vivacemente arricchite dalle “variazioni” (ovvero le improvvisazioni jazz rock) degli Osanna. La colonna sonora, che celebrò l’incontro tra rock e classica, tra band e grande orchestra, 40 anni dopo quel disco, è stata riproposta dal vivo in due concerti memorabili in Giappone - a novembre dell’anno scorso a Kawasaki - dove il gruppo, guidato da Lino Vairetti lo ha risuonato dal vivo assieme ad una magnifica

N

orchestra d’archi . Non a caso l’evento è avvenuto in Giappone; c’è da sottolineare che nel paese del Sol Levante sono innamorati del progressive italiano degli anni ’70 ed hanno contribuito non poco, in questi anni, alla sua riscoperta e ritorno in auge, così come delle sonorità vintage e dei vinili. La registrazione è stata realizzata rigorosamente in diretta in stereofonia e pubblicata senza alcuna modifica o editing. La band ritornata in Italia ha poi arricchito il nuovo album con tre suggestivi brani registrati in studio, questa volta con un ensemble d’archi napoletano. Si tratta di “Fiume”, rilettura di brano molto bello del loro 33 giri “Landscape of Life” del 1973, e di due particolarissimi inediti, “’O Culore ‘e Napule” (una tarantella rock che rende omaggio alla città partenopea e che richiama alla mente un altro album storico del gruppo, “Palepoli”) e la title track che è un’intensa canzone in cui c’è un omaggio a Peter Hammill, leader dei Van Der Graaf Generator con una citazione tratta dal suo brano “The Light Continent”. Suggestiva l’ambientazione del videoclip di questo brano, girato nel sito archeologico “Piscina Mirabilis” di Bacoli (Napoli). Il vino “Osanna Rosso

Rock” è un bland esclusivo di Aglianico, Primitivo, Pallagrello Nero (Campania Rosso IGP), realizzato dalle aziende vinicole casertane aderenti al Consorzio “Terra Campaniae”: Cantine Rao (vigne della zona Caiazzo), Regina Viarum (filari a Falerno del Massico) e Tenuta San Biagio (vigneti Doc della zona Galluccio. Ha una gradazione di 13,5 ed è contraddistinto da un bel colore rosso rubino intenso. Al naso si distinguono sentori di spezie che aprono a note di frutti rossi, viola e frutti di bosco. I tannini sono decisi ed eleganti e conferiscono al vino una notevole matericità; l'acidità è importante e gli conferisce una giusta freschezza. Tutto ciò è armonizzato da una notevole struttura. A tavola si abbina splendidamente con primi piatti strutturati o con carni rosse alla brace. Per apprezzarne appieno tutte le qualità olfattive e di gusto, si consiglia di servirlo ad una temperatura tra i 18 e 20 gradi centigradi, dopo averlo stappato e fatto decantare per almeno un’ora. Gaetano Menna OTTOBRE 2012 | MONDO AGRICOLO | 97


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

IL NUOVO CD DI JAMESE SENESE

LA VITALITA’ DI UNA STAGIONE

Il sax nero si scopre rock romantico

I colori e l’energia degli anni Ottanta

«Il mio sax porta le cicatrici della gioia e del dolore della vita», dice il sassofonista af ro-p ar tenop e o James Senese tra i più amati protagonisti del film e del concerto “Passione”, il viaggio nella mu s i c a napoletana tra passato e attualità nato da un’idea di John Turturro. Senese pubblica ora il suo nono disco da solista: “È Fernuto ‘o Tiempo” (Arealive). La voce calda e roca, il dialetto napoletano di sempre (tranne che nella canzone “Possibile Impossibile”) e una svolta decisa in chiave romantico-nostalgica che sviscera i sentimenti in profondità, sinceramente, senza ipocrisie o maschere. Un disco che, a nostro avviso, si ricollega più alla stagione degli Showmen, che a quella di Napoli Centrale;che predilige più il suono della sezione fiati che quello del sax solista. Con lui alcuni musicisti di valore come Gigi de Rienzo al basso,

Ernesto Vitolo alle tastiere, Ciccio Merolla alle percussioni. «Ho composto questo disco in un momento particolare della mia vita, in cui ho avvertito l’urgenza di parlare d e i s e nt i m e nt i , dell’amore – annota l’artista nel booklet -. Non solo l’amore passionale ma anche quello per un’idea o per la vita. Ho fatto tanti dischi ma qui mi sono impadronito della mia anima senza accettare compromessi di nessun genere». Non mancano i momenti incalzanti e ritmati, tra passione e tensione: la title track che ci ricorda il tempo che scorre inesorabile. Pregnanti anche “’A Vita è ‘na giostra” e soprattutto il brano che chiude il cd “Je me chiamme Carmeniello” ricco di feeling. In evidenza pure una particolare versione rhythm & blues della canzone di Renato Canzone “A Pansè”, contrappuntata dalle percussioni e dall’inconfondibile sax.

Viaggio in duo tra Buenos Aires e Chopin Il pianista Mariano Bellopede e il flautista Carmine Marigliano propongono un “Viaggioinduo”, come è denominato il sodalizio,. Pubblicano ora il loro secondo album “Secondo noi” (Polosud/Aicha); il cd è un variegato itinerario strumentale (l’unica canzone, “De Mar”, è affidata alla sensuale voce di Lalla Esposito); i brani sono loro composizioni (ad eccezione di “Maracatu” del compositore brasiliano Egberto Gismondi). 10 tracce di grande intensità e varietà, con vivaci passeggiate a Buenos Aires (“El Pocho”, “Circosud”), momenti sentimentali (“Chopin e la luna”, “Di notte di fronte allo stretto”), danze multietniche (“Melting Pot”, “Five Cents”); frenesia e virtuosismo (“The Room”). In chiusura una traccia live, “My Empire”, già presente nel primo compact, a dimostrare la loro bravura in palcoscenico. 98| MONDO AGRICOLO | OTTOBRE 2012

Gli anni ’80 musicalmente sono stati definiti più distruttivi che creativi; l’epoca della dance, del punk, della new wave e la fine di quella stagione stimolante ed iperattiva dei ’60 e ’70. “Welcome back to the Eighties Colours” (Psich-Out Records) è un’antologia che ci fa ricredere su quell’epoca, riportandone alla memoria la sua vitalità nascosta. L’idea del disco è di Lodovico Ellena, scrittore e musicista, leader degli Effervescent Elephants (band psichedelica di culto negli ’80) ed è nata dalla lettura del libro di Roberto Calabrò – giornalista de L’Espresso e Repubblica - a cui ci si è ispirati, anche nel titolo della compilation (“Eighties Colours” pubblicato da Coniglio Editore due anni fa). Il libro faceva il punto sugli anni, tra il 1985-1990, alternativi, in cui band ed artisti rivitalizzarono garage, beat e psichedelia Un lustro dimenticato, come scrisse Calabrò, “inghiottito nel buco nero”. Quel libro, come annota ora Calabrò sul booklet del cd, ha avuto l’effetto di risvegliare il fuoco che covava sotto la cenere. Quasi 30 anni dopo band che si erano sciolte hanno riannodato i fili con il passato. Il presente disco, come annota Calabrò «non è una semplice rilettura nostalgica del passato ma la fotografia di cosa ancora oggi sta accadendo». Fu una scena vitale e l’hanno dimostrato, ad esempio gli Effervescent Elephants che hanno inciso recentemente un album con Claudio Rocchi (il cantautore psichedelico per eccellenza dei ’70) e qui propongono un brano nato da quella collaborazione, all’insegna dell’improvvisazione, dell’energia collaborativa; e poi c’è Dario Antonetti, leader dei Kryptasthesie, con quel progetto folle che porta avanti da dieci anni, del tributo a Syd Barret. E ancora i Sick Rose, la più importante garage band italiana. Scrive Ellena nelle note di copertina: «Confesso che negli ’80 quando si parlava di scena psichedelica italiana ero piuttosto scettico, forse perché ritenevo quella realtà troppo enfatizzata dalla stampa; il tempo mi ha smentito. Quella scena era vera e solida e questo cd ne è la miglior prova possibile».


Una nuova dimensione nella distribuzione dei fertilizzanti AXIS 30.1: massima omogeneità e precisione nella CONCIMAZIONE.

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