CAMPAGNA SOCIAL COPA • STEAK SOUNDING • OSSERVATORIO DIMORE STORICHE • LAVORO VERO • FILIERA GRANO PASTA EIMA DIGITAL • ECOMONDO • BANDO AGRICOLTURA SOCIALE • VITICOLTURA DI PRECISIONE • SUINI E MAIS • COMMODITY
L’agricoltura non si ferma Eletta la nuova Giunta Il settore primario al servizio del Paese Anno LXXI - n. 11 - NOVEMRE 2020 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
2000-2020
Vent’anni di grandi innovazioni per anticipare le sfide di domani Quest’anno Syngenta celebra vent’anni di successi. Vent’anni che ci hanno visto sempre al fianco degli agricoltori per fornire loro gli strumenti necessari per portare cibo di qualità in quantità sulle tavole e per affrontare i cambiamenti continui e le sfide di ogni giorno. Gli oltre 28.000 dipendenti e ricercatori di Syngenta in tutto il mondo, mentre festeggiano questo importante traguardo, guardano già al futuro, accelerando il passo dell’innovazione per rispondere sempre più velocemente alle necessità dell’agricoltura.
L’ E D I T O R I A L E nnn
Investire sul digitale
S
mart working, webinar, manifestazioni in digitale, come Eima ed Ecomondo - a cui si dà ampio spazio in questo numero di Mondo Agricolo - ma anche didattica e formazione a distanza, piattaforme di incontri B2B, e-commerce, strumenti digitali per garantire salute ai cittadini e nuove forme di dialogo con la Pubblica Amministrazione. L’emergenza sanitaria ha senz’altro reso più visibile quanto l’innovazione aiuti a garantire continuità di servizi e capacità di resilienza. L’accelerazione a cui abbiamo assistito di alcuni processi di digitalizzazione ha offerto soluzioni alternative, capaci di aprire nuove opportunità, includere e semplificare la vita delle persone e promuovere la competitività delle imprese, contribuendo anche a rispondere alle nuove esigenze di sicurezza. La pandemia ci ha mostrato anche quanto sia cruciale per un Paese moderno disporre di una Pubblica Amministrazione efficiente, semplice e trasparente, che non sia un freno, ma un acceleratore dello sviluppo. Strumenti digitali adeguati significano innanzitutto diritti dei cittadini, servizi efficienti e sviluppo sostenibile. Ormai sappiamo tutti che Next Generation Ue - che prevede che il 20% dei fondi vada in investimenti sul digitale - può rappresentare un’occasione storica per riprogettare il sistema Paese, togliendolo dalle sacche degli storici ritardi. E sappiamo anche che siamo tra i Paesi che maggiormente beneficeranno delle risorse europee. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è suddiviso in sei aree d’intervento, di cui la prima riguarda progetti specifici di digitalizzazione, ma in realtà il digitale si spalma trasversalmente su tutte le altre, dalla mobilità all’istruzione e ricerca, alla salute. Per questo è necessario cogliere l’opportunità che ci viene offerta dall’Europa - attraverso progetti di durata pluriennale che devono essere tradotti in realtà - con la consapevolezza che una forte evoluzione del settore del digitale sia in grado di alimentare competitività e produttività, creando crescita stabile e nuova occupazione per il nostro Paese. E, in questo processo, l’agricoltura, la pesca e il settore alimentare in generale non potranno che avere un ruolo strategico in considerazione dell'enorme contributo che questi settori sono in grado di offrire. Massimiliano Giansanti NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 3
SOMMARIO L’EDITORIALE Investire sul digitale Massimiliano Giansanti................. 3
SPECIALE EIMA Agri game Gaetano Menna ........................
32
Viticoltura di precisione Gabriella Bechi .........................
36
ATTUALITÀ SOSTENIBILITÀ Obiettivi sfidanti Claudio Costantino....................
40
SPECIALE ECOMONDO Farming for future Gabriella Bechi.........................
48
ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA Insieme per crescere Elisabetta Tufarelli.....................
50
APERTURA L'INTERVISTA Confagricoltura smart Gabriella Bechi ........................... 6
(Foto di Massimiliano Fusco)
Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna
APERTURA ASSEMBLEA Massima capacità competitiva Elisabetta Tufarelli.....................
10
Presidente Diana Theodoli Pallini
La nuova Giunta.........................
11
Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it
PRIMO PIANO EUROPA Occhio sulla PAC Paola Castello ..........................
13
Abbonamento annuo
Steak sounding Anna Gagliardi.........................
18
PRIMO PIANO ITALIA Cartoline dal Belpaese Anna Gagliardi .........................
20
Editrice Confagri Consult
Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità
Rubriche EPS Danni volatili. . . . . . . . . . . . . . . . . . 53 Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)
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Organizzazione Microfinanza.. . . . . . 54 Enapra Formazione coordinata. . . . . 56
Lavoro vero Gabriella Bechi.........................
22
Il ruolo della qualità .....................
24
FOCUS COMMODITY Cosa bolle in pentola....................
26
Over65 Benefici del magnesio. . . . . . 58 Campi Rosa Assemblea. . . . . . . . . . . . 60 Vino Mito in bottiglia. . . . . . . . . . . . . . . 61 Agriturismo Luminosa armonia.. . . . 62
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APER T UR A L’IN T ERV IS TA
Confagricoltura smart
Il presidente Massimiliano Giansanti sulle sfide future dell’Organizzazione. Cambiamenti sociali, scenari internazionali, Made in Italy, innovazione e digitale
di Gabriella Bechi
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P
residente, ha iniziato il suo trascorso mandato con queste parole chiave: Consapevolezza, Responsabilità, Avanguardia e Orgoglio. Sono parole che in qualche modo hanno esaurito il loro compito o che ancora restano assi portanti della sua presidenza? Sono parole che non si esauriranno mai, perché sono nel Dna di Confagricoltura. La Consapevolezza di essere l’associazione di riferimento dell’impresa agricola, perché da sempre rappresentiamo le aziende più strutturate, capaci di stare sul mercato; la Responsabilità, che è sia quella dell’impresa, sia quella dell’Organizzazione, che deve saper ascoltare, rispondere e garantire gli agricoltori; l’Avanguardia, perché Confagricoltura è sempre stata leader nel sostenere idee innovative e da anni si batte per la scienza e la ricerca nel rispetto dell’etica d’impresa. L’Orgoglio, che è quel sentimento di appar-
tenenza che ci accomuna a tutti i livelli. Sempre nella sua relazione di tre anni fa lei diceva che ci saremmo dovuti confrontare con profondi cambiamenti della società, con incertezze e variabili economiche non facilmente prevedibili. Quali sono stati i più significativi? La forte accelerazione dei processi innovativi, di prodotto e di processo; lo sviluppo di nuove tecnologie, come la precision farming; il ruolo sempre più determinante della digitalizzazione. E poi i nuovi scenari del mercato internazionale, con l’affermazione della bilateralità, il ritorno dei sovranismi, i dazi e le guerre commerciali, la macanza di regole. In una tale situazione il compito più difficile per le imprese agricole è stato di quello di mantenere produttività e competitività, salvaguardando il proprio reddito. A proposito di scenari internazionali, pensa che l’elezione di
Joe Biden, se sarà confermata, alla presidenza degli Stati Uniti d’America porterà a cambiamenti positivi nelle regole del commercio dei prodotti agroalimentari? Se è vero che nel 2050 saremo due miliardi di persone in più e che gli effetti dei cambiamenti climatici non saranno stati ancora debellati, una Food policy mondiale è assolutamente necessaria per evitare sperequazioni imponenti. Sul piano della governance commerciale, servono più che mai regole condivise e per questo la riforma dell’Organizzazione mondiale del commercio è un tassello importante. Mi auguro che Biden dia un una buona spinta in questa direzione, così come penso che non voglia usare il braccio di ferro nelle guerre commerciali. Crede nel rilancio dell’export e nelle potenzialità del Made in Italy? L’italia deve continuare a puntare sull’export, che è stato una
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APER T UR A L’IN T ERV IS TA
«Mi auguro che Biden si impegni per far cessare le guerre commerciali» leva fondamentale per la crescita dell’economia e delle imprese, a cui l’agroalimentare ha dato un contributo importante, ma l’attività di internazionalizzazione va ripensata in una chiave diversa, per consentire al nostro Paese di mantenere le proprie posizioni. Le piattaforme digitali di e-commerce rappresentano i nuovi canali di vendita e l’Italia è ancora molto indietro. Per questo dovremmo sostenere la digitalizzazione delle PMI e cominciare a pensare a una grande “vetrina elettronica” del made in Italy, per evitare che i singoli imprenditori utilizzino i grandi “market place”, sottostando alle condizioni dei proprietari. In Europa dovremmo investire in una grande piattaforma di commercio elettronico che possa competere con quelle americane o cinesi. Sulle potenzialità del Made in Ialy, non ho dubbi. Basti pensare che l’Italian sounding vale da solo 100 miliardi di euro, che potremmo recuperare sostituendolo con i nostri prodotti. Tra i tanti cambiamenti che ci sono stati, nessuno poteva
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prevedere l’arrivo della pandemia Covid 19, di cui, tra l’altro stiamo assistendo alla seconda ondata. Quali sono stati e quali saranno gli effetti sul settore agricolo? Se gli effetti della prima ondata sono stati devastanti per molti comparti, quelli della seconda lo saranno ancora di più. La produzione agricola italiana è fortemente caratterizzata da prodotti “premium”, vino, olio, pesce, ortofrutta, che sono le eccellenze del nostro Made in Italy e che sono le più colpite dalla chiusura o dalle limitazioni di orario del canale Ho.Re.Ca. Se non si troverà presto un vaccino e se non riusciremo a riprenderci quella socialità che tanto ci manca, assisteremo inevitabilmente ad uno spostamento dei consumi verso altri prodotti. È vero che molti nostri imprenditori hanno aguzzato l’ingegno durante la pandemia, implementando l’e-commerce o le vendite a domicilio, ma
la produzione agricola va tutelata nel suo complesso. È vero anche, però, che il Covid ha modificato il rapporto tra agricoltori e cittadini, facendo riscoprire il ruolo del settore primario e l’importanza dell’autosufficienza alimentare. Negli ultimi quattro anni abbiamo avuto nel mondo quattro presidenti, Trump, Bolsonaro, Putin e Xi Jinping, che hanno posto al centro delle politiche dei propri Paesi la sovranità alimentare. Tema a dir poco sottovalutato in Italia. Non voglio parlare di sovranità, ma piuttosto di autosufficienza alimentare. Perché questa sì che è necessaria, e la pandemia lo ha dimostrato. E noi, con una produzione del 75% dei nostri fabbisogni, siamo ben lontani dall’autosufficienza. Che è un obiettivo che possiamo e dobbiamo raggiungere al più presto. Quali sono le sfide più importanti che dovrà affrontare durante questo suo secondo mandato?
«Un grande big data per rafforzare la capacità di assistere i nostri soci»
Sicuramente la riforma della Politica agricola comune, una politica sempre più attaccata da diverse parti, nel tentativo di spostare risorse verso altri capitoli di spesa. Per questo deve rimanere essenziale nella discussione europea, perché se si snatura la Pac, si snatura anche il mercato unico europeo, dove già esistono regole diverse tra i ventisette Paesi, che devono essere armonizzate. Poi c’è il Green New Deal, dove bisogna far comprendere che se si deve garantire cibo a sufficienza ai cittadini europei, la produttività non può andare a discapito della sostenibilità e che la tutela ambientale, a cui gli agricoltori sono i primi ad essere interessati, si vince con l’innovazione, la scienza e la ricerca. E poi c’è la lotta ai cosiddetti cibi sintetici, fatti in laboratorio, per affermare che l’unica vera salubrità è quella dei prodotti della terra. Lei ha fatto dell’innovazione il
dato caratterizzante della sua presidenza. Come procederà la sua azione su questo fronte? Stiamo per lanciare Agri Innovation Hub, la costruzione di un grande big data che rafforzerà la nostra capacità di assistere i nostri soci mettendo loro a disposizione le migliori tecnologie e servizi ad alto valore aggiunto. In questo progetto avremo partner leader nei diversi settori, dall’agricoltura di precisione al digitale, dal market place alla smart farming. Insomma vi state preparando a diventare un sindacato d’impresa “digitale”? L’obiettivo è una Confagricoltura sempre più smart, al servizio delle imprese, che faccia dell’ascolto e della condivisione i punti cardine su cui sviluppare attività di lobby a Roma, nelle Regioni e a Bruxelles. Presidente, possiamo quindi riassumere questa chiacchierata con quelle che sono le
nuove parole d’ordine del suo secondo mandato, Agribusiness, Competitività, Lavoro, Salute e Territorio? Sì. Al centro c’è lo sviluppo dell’Agribusiness, ovvero quell’insieme di attività che vanno dalla produzione primaria, a quella di energie rinnovabili, ai servizi alla persona, come l’agriturismo. Poi c’è il Lavoro, tema sul quale, in quanto prima organizzazione agricola in termini di giornate di lavoro, dovremo intervenire insieme ai sindacati dei lavoratori. L’obiettivo ultimo è l’aumento della Competitività. Senza scordare la Salute, che passa attraverso la produzione di cibi sani e naturali e il mangiare bene, e i Territori, che sono la grande forza trainante del nostro Paese. La riscoperta e la valorizazione delle aree interne e dei borghi, dove tutto ruorta intorno all’agricoltura, in alternativa alla crescita delle città, è la vera nuova grande sfida dell’Italia. Che può diventare un nuovo “Eldorado” basato sulla crescita dell’agribusiness. nnn
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APERTUR A A SSEMBLE A
Massima capacità competitiva Assise per il rinnovo delle cariche. Tre anni di intenso lavoro di Elisabetta Tufarelli
“S
ono stati tre anni intensi di lavoro, l’ultimo fortemente condizionato dal Covid-19, che ci costringe oggi a svolgere la nostra assemblea in modo compatibile con le nuove regole, per poter garantire gli standard di massima sicurezza previsti dalle normative di legge”. L’incipit della relazione di Massimiliano Giansanti, in occasione della tornata elettora-
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le che lo ha riconfermato, per acclamazione, presidente, non poteva esimersi dal citare il Coronavirus, che ha influenzato, e continua a farlo, le nostre vite, da tutti i punti di vista. Distanziamenti assicurati dall’utilizzo di tutte le sale di Palazzo della Valle, disinfettanti e mascherine hanno, in qualche modo, reso unico, indimenticabile e “in presenza diluita” questo momento assembleare. “Certo - ha rimarcato - non è mancata la paura, abbiamo pianto tanti amici che non ci sono più, ma l’agricoltura, semmai ce ne fosse stato bisogno, ha dato dimostrazione di essere fondamentale nel sistema produttivo italiano, di essere il pilastro dell’economia nazionale”. Così come ha voluto sottolineare: “In questo contesto, sicuramente pieno di incertezze, di variabili economiche non prevedibili, di crisi dei sistemi di rappresentanza, che quotidianamente debbono soddisfare esigenze concrete degli associati, ritengo sia emersa con forza Confagricoltura”. Infatti: “L’agricoltura, pur in difficoltà, è stata in grado di esprimere
un’elevata capacità imprenditoriale”. E, a proposito delle sfide che attendono il settore ne ha ricordate alcune che potrebbero avere ripercussioni sul nostro futuro: la revisione della Politica agricola comune, la definizione del Piano Strategico Nazionale, il Recovery Fund, il Green Deal e la contrapposizione al cibo sintetico. Giansanti guarda, soprattutto, a “una Confagricoltura ambiziosa”, punto di riferimento della filiera agroalimentare, che rappresenti le imprese agricole competitive, accompagnandole nella loro crescita. “Il mio impegno sarà totale - ha aggiunto - per contribuire a raggiungere obiettivi di crescita sindacale sempre più ambiziosi. Con l’impegno di tutti saremo in grado di aumentare la capacità di produzione dell’agricoltura italiana, al fine di raggiungere la l’autosufficienza alimentare. Un traguardo ambizioso, ma a portata di mano, per accompagnare le nostre aziende verso la massima capacità competitiva, garantendo la redditività delle imprese agricole e la valorizzazione del Made in Italy”. nnn
La nuova Giunta Eletti i nove componenti dell’Esecutivo di Confagri. Due new entry
I
Brondello, l’umbro Marco Caprai, il veneto Giordano Emo Capodilista, il siciliano Sandro Gambuzza, il lombardo Matteo Lasagna, l’emiliana romagnola Giovanna Parmigiani e il campano Rosario Rago.
nicolo in provincia di Padova. È stato presidente di Anga Padova, presidente di Confagricoltura Padova e presidente del Consorzio Vini Colli Euganei Doc. Attualmente è vicepresidente vicario di Confagricoltura Veneto.
Luca Brondelli di Brondello Conduce un’azienda ad indirizzo cerealicolo, viticolo e agrituristico a Serralunga di Crea nel Monferrato, in provincia di Alessandria. È presidente di Enapra, l’ente di formazione di Confagricoltura e presidente di Confagricoltura Alessandria.
Lamberto Frescobaldi Presidente dell’omonima azienda vitivinicola in Toscana. Dal 2002 presidente della Società Vigneti di Nugola (a Livorno), frutto della joint-venture tra le famiglie Marchi e Frescobaldi. Dal 2005 è amministratore delegato e presidente della “Tenute di CastelGiocondo e di Luce della Vite”, specializzata nella produzione di Brunello di Montalcino. Nel 2007 è stato nominato accademico dei Georgofili; è inoltre vicepresidente di Unione Italiana Vini.
Marco Caprai È produttore vitivinicolo a Montefalco (Perugia). È stato presidente di Confagricoltura Umbria ed artefice della prima ristrutturazione del sistema di rappresentanza territoriale avviato dalla Confederazione, attraverso l’unione delle diverse associazioni provinciali in un’unica organizzazione umbra.
lavori assembleari sono proseguiti con l’elezione dei nove componenti della Giunta, che affiancheranno per il prossimo quadriennio Massimiliano Giansanti e tra i quali verranno scelti, in occasione di un prossimo comitato direttivo i tre vicepresidenti. Due sono state le new entry: il toscano Lamberto Frescobaldi e il pugliese Filippo Giordano Emo Capodilista Schiavone. Sono stati riconferma- Conduce un’azienda agricola ad ti il piemontese Luca Brondelli Di indirizzo prevalentemente vitivi-
Luca Brondelli di Brondello
Marco Caprai
Sandro Gambuzza Conduce un’azienda agricola ad indirizzo orticolo ed olivicolo in provincia di Ragusa. È stato presidente di Confagricoltura Ragusa e presidente della Camera di Commercio di Ragusa. È presidente di SAC spa (Aeroporto
Giordano Emo Capodilista
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APERTUR A A SSEMBLE A
Lamberto Frescobaldi
Sandro Gambuzza
internazionale di Catania) e con- Piacenza ad indirizzo cerealicolo sigliere della Camera di Commer- e zootecnico (con allevamento cio del Sud Est della Sicilia. di suini e trasformazione della carne) ed un’altra nel Lodigiano Matteo Lasagna ad indirizzo arboreo (pioppi). È Conduce un’azienda agricola ad stata vicepresidente di Confaindirizzo zootecnico a Pegogna- gricoltura Piacenza e presidente ga, in provincia di Mantova, con della Federazione nazionale di allevamento di vacche da latte prodotto di Allevamenti suini. È per la produzione di Parmigia- consigliere del Consorzio dei sano Reggiano. È stato presiden- lumi tipici piacentini. te di Confagricoltura Mantova e di Confagricoltura Lombardia. È Rosario Rago consigliere di Confidi Systema, il Conduce a Battipaglia (Salerno) consorzio fidi della Regione Lom- un’azienda agricola ad indirizzo bardia, creato dalla sinergia tra ortofrutticolo, specializzata nella Confagricoltura, Confindustria e IV gamma, commercializzata con Confartigianato. il proprio marchio. È stato presidente di Confagricoltura Salerno Giovanna Parmigiani e di Confagricoltura Campania Conduce un’azienda agricola a di cui, per entrambe, ricopre at-
Giovanna Parmigiani
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Rosario Rago
Matteo Lasagna
tualmente la vicepresidenza. È vicepresidente del GAL Colline Salernitane, componente della Giunta della Camera di Commercio di Salerno e componente del Consiglio di indirizzo dell’Università degli Studi di Salerno. Filippo Schiavone Conduce un’azienda ad indirizzo cerealicolo in Puglia. Presidente di Confagricoltura Foggia, già vicepresidente dei Giovani Agricoltori Anga e attuale componente del Consiglio di amministrazione di Mutua Fima; è vicepresidente dell’OP COCECA, Organizzazione di produttori cerealicoli e vicepresidente della Camera di Commercio di Foggia. nnn
Filippo Schiavone
PRIMO PI ANO EUROPA
Occhi sulla Pac Incontro di Anga su politica agricola comune e Farm to Fork di Paola Castello
È
stato un momento formativo e di confronto il webinar organizzato dall’Anga “I giovani agricoltori verso la nuova Pac e la Farm to Fork policy”. Il presidente dei Giovani di Confagricoltura, Francesco Mastrandrea, nell’aprire i lavori, ha messo sul tavolo questioni salienti di cui la nuova Pac e la strategia Farm to Fork devono tener conto: sostenibilità sociale e ambientale che non devono mai prescindere da quella economica; digitalizzazione e collegamento alla rete garantito anche nelle zone rurali; accesso al mercato, al credito e alla terra.
Diana Lenzi, rappresentante Anga presso il Ceja (il Consiglio dei Giovani Agricoltori Europei), ha moderato l’incontro, sottolineando uno degli obiettivi: avvicinare il mondo di Bruxelles al tessuto imprenditoriale agricolo. Su questo fronte è intervenuta Marion Picot, policy advisor del Ceja, che ha illustrato i punti chiave del pensiero dei giovani europei, già espresso nel 2017 nel documento “Young Farmers are the Key in the future CAP”: aumentare la consapevolezza sulle tematiche legate al ricambio generazionale; condividere la metodologia del Ceja per portare avanti un messaggio comune come giovani agricoltori; far sì che i giovani abbiano un ruolo importante nei futuri piani strategici della Pac. Marion Picot ha inoltre ricordato come proprio nelle prossime settimane inizierà la fase cruciale dei negoziati. È poi intervenuto il membro del Gabinetto del Commissario UE all’Agricoltura, Roberto Berutti, il quale ha mostrato apprezzamento per il lavoro svolto dal Ceja, invitando i giovani ad essere più presenti a Bruxelles attraverso un’azione di lobby estesa anche verso i gruppi politici minoritari, con un filo
diretto con il Parlamento europeo. “Le strategie Biodiversity e Farm to Fork - ha ricordato Berutti - dovranno essere tradotte in strumenti legislativi e qui c’è ancora spazio per le proposte da parte dei giovani che il Gabinetto del Commissario UE all’Agricoltura è pronto ad accogliere”. L’agritech come opportunità a 360 gradi è stato il cuore dell’intervento di Giulia Pastorella - associated director di “Tech&Trade Weber Shandwick”, network internazionale di comunicazione - che ha sottolineato come questo periodo critico sotto tanti punti di vista possa racchiudere molte occasioni. Basti pensare agli ingenti stanziamenti che l’Europa sta facendo con il Recovery Fund e con il Fondo europeo per lo Sviluppo rurale che sarà anticipato al 2021. “Ora è il momento di investire nell’agritech - ha ribadito Pastorella - superando le resistenze di carattere culturale, ma anche infrastrutturale che ne hanno frenato la crescita”. “Crediamo - ha osservato il presidente Mastrandrea - in un’agricoltura europea con più capacità di autoapprovvigionamento e di aprirsi di più alla ricerca scientifica”. nnn NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 13
PRIMO PI ANO EUROPA
Campagna social Copa e Cogeca avviano un’azione mediatica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della politica agricola europea
di Elisabetta Tufarelli
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È
partita la campagna facebook del Copa-Cogeca a sostegno della Pac. Dopo l’accordo politico raggiunto dal Parlamento europeo - primo passo sulla lunga e complessa strada verso l’intesa finale sulla riforma della politica agricola comune europea - ora iniziano i negoziati di trilogo (fra la Commissione, il Consiglio e i rappresentanti del Parlamento europeo) per arrivare all’accordo. Ma il dado ancora non è tratto e, durante l’iter,
gli attacchi sono all’ordine del giorno. Nonostante l’equilibrio raggiunto assicuri, dal 2023 al 2030, una nuova Pac più sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, il movimento “withdraw the
cap” sta raccogliendo firme per chiedere alla Commissione di ritirare l’attuale proposta per presentarne una in linea con il Green Deal. Da qui è partita l’iniziativa del Copa-Cogeca che, attraverso i diversi volti e coltu-
bisogno di una Pac forte, con meno burocrazia e che dia aiuti concreti agli agricoltori attivi che lavorano per far funzionare la catena alimentare, così importante in questi momenti di emergenza”. La politica agricola rispetta le risorse naturali ed è, nei fatti, certamente una politica ambientale, ma anche e soprattutto - questa la ragione della sua nascita - una politica economica, dalla quale gli
zionale. “La Pac - ricorda Martina Dal Grande, presidente Anga Treviso - deve riuscire ad agevolare
re degli agricoltori europei, sta raccontando l’importanza del settore primario (tra l’altro ampiamente dimostrata durante la pandemia) e quanto impegno mettano gli agricoltori per assicurare cibo buono, di qualità e alla portata di tutti, prestando anche grande attenzione alla sostenibilità ambientale. Per Confagricoltura hanno offerto il loro volto per la campagna social: Luca Brondelli di Brondello, Sandro Gambuzza, Filippo Schiavone, della giunta; Paola Sacco di Confagricoltura Donna e Martina Dal Grande, Francesca Margarito e Flavia Montroni, in rappresentanza dell’Anga. La domanda, molto semplice ed essenziale nella sua sintesi, viene spontanea: la politica agricola comunitaria è ancora importante in Europa? “L’Italia e l’Europa - ha detto Luca Brondelli di Brondello - hanno
agricoltori traggono il proprio reddito. “Agli agricoltori non è possibile - ha sottolineato Sandro Gambuzza - continuare a chiedere di essere sempre più verdi se hanno i conti in rosso”. Gli imprenditori che portano avanti le loro imprese di padre in figlio hanno interesse a mantenere quella sostenibilità capace di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della propria generazione, senza compromettere la possibilità di quelle future di realizzare i propri. “Occorrerà - ha sostenuto Filippo Schiavone - salvaguardare la sostenibilità economica non prescindendo da quella ambientale, che anzi va incentivata ancora”. La politica agricola europea è attenta al sociale, mantenendo vive e popolate le aree rurali. “Il risultato principale che ha ottenuto la Pac dal 1962 - ha ribadito Paola Sacco, vicepresidente di Confagricoltura Donna - è quello di aver fornito cibo sano, buono, sicuro e a prezzi accessibili ai cittadini dell'UE”. Tra i suoi obiettivi più importanti il ricambio genera-
l’ingresso dei giovani in agricoltura”. La presenza degli agricoltori sui territori è fondamentale. “È importante sostenere gli agricoltori che ogni giorno sono impegnati in campo - ricorda la giovane imprenditrice Francesca Margarito - evitando, con la loro presenza il degrado ambientale. La loro assenza ha portato ad un abbandono indissolubile del territorio”. Le fa eco Flavia Montroni, presidente dei Giovani emiliano-romagnoli:” Servono più giovani e meno burocrazia - ha rimarcato - e vanno incentivati gli investimenti per l’innovazione di processo e di prodotto”. In conclusione la campagna del Copa-Cogeca vuole accentuare l’importanza della Pac, essenziale per la sostenibilità delle aree rurali e non solo, perché assicura il reddito agli agricoltori (inferiore di circa il 40% rispetto quello degli altri settori), ma anche il cibo sulle nostre tavole, il futuro delle risorse ambientali, l’occupazione nelle aree rurali, il presidio del territorio. nnn
Video di dirigenti di Giunta, Anga e Confagri Donna
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PRIMO PI ANO EUROPA
Progetti europei di Confagricoltura ed Anga per ricerca su modernizzazione e sostenibilità di Paola Castello
“I
n linea con la strategia e la programmazione europea, Confagricoltura assegna un ruolo centrale all’innovazione tecnologica ed al suo trasferimento in tempi rapidi alle imprese agricole, in quanto elemento chiave per sostenere e promuovere la crescita, lo sviluppo e la competitività delle imprese e dell’intero sistema agroalimentare italiano”. Lo ha detto il delegato per la Ricerca e l’Innovazione di Confagricoltura, Daniele Rossi, nel webinar “Confagricoltura e ANGA: I progetti europei di ricerca ed innovazione sulla sostenibilità”, promosso in occasione di Ecomondo Digi-
tal. Confagricoltura - è stato evidenziato nell’incontro - è partner qualificato di ricerche e studi europei. Cinque in particolare i progetti europei per l’innovazione dei processi e dei prodotti agricoli illustrati nel corso dell’appuntamento, in un’ottica di bioeconomia circolare e in relazione al climate change, al risparmio delle risorse naturali, al recupero dei sottoprodotti e alle energie rinnovabili. I progetti mirano a definire le soluzioni innovative sociali, tecnologiche e organizzative per una migliore catena del valore nei settori lattiero caseario e ortofrutticolo (progetto FAIRCHAIN); la creazione di filiere vegetali sostenibili e competitive nei diversi Paesi europei (progetto CO-FRESH); le strategie e le tecnologie per un’agricoltura europea libera da energia fossile (progetto AgroFossilFree); gli approcci innovativi per valorizzare economicamente e dal punto di vista ambientale i sottopro-
dotti agroalimentari nelle diverse realtà di filiera europee (progetto No Agro Waste NOAW); le future competenze necessarie per la sostenibilità in agricoltura, la bioeconomia e la digitalizzazione (progetto FIelds Erasmus+ Blu Print). “Confagricoltura e noi giovani della Confederazione siamo impegnati attivamente e concretamente per rilanciare la ricerca e lo sviluppo dell’innovazione, per un’agricoltura sempre più sostenibile e pronta a fronteggiare i cambiamenti climatici - ha concluso Francesco Mastrandrea, presidente dell’Anga -. Occorre migliorare le conoscenze di base e stimolare l’innovazione, al fine di ottenere un aumento della produttività agricola, garantendo al contempo un uso sostenibile delle risorse e una riduzione degli impatti ambientali. La nuova politica agricola comune dovrà sostenere tangibilmente gli sforzi che le imprese agricole già stanno facendo”. nnn
Agricoltori innovativi
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PRIMO PI ANO EUROPA
Novità a Bruxelles. Continua la battaglia di Confagricoltura per la trasparenza
di Anna Gagliardi
H
amburger vegano sì, formaggio vegetale no. È quanto ha deciso l’Europarlamento con la votazione di fine ottobre, che da un lato ha bocciato gli emendamenti che avrebbero bloccato l’uso di denominazioni ingannevoli per alimenti di origine vegetale spacciati per salsicce, hamburger o bistecche di carne, e dall’altra ha dato una stretta alla tutela delle denominazioni lattiero casearie, impedendo l’uso di termini evocativi o imitativi. Per quest’ultimo comparto, già da tempo, in tutta Europa è vietato l’uso improprio dei nomi relativi
al latte e ai derivati, come “latte di riso” “burro di soia” e così via. La recente votazione ha stabilito che non si potranno neanche utilizzare espressioni quali “succedaneo del latte”, “tipo yogurt”, “formaggio vegetale”, etc... Si tratta quindi di un ulteriore passo contro il milk sounding, che rafforza le denominazioni del settore a scapito di quei prodotti che ammiccano al consumatore con termini che evocano beni agricoli e agroalimentari di origine animale. Il giro di vite ha fatto insorgere i vegani, che accusano il Parlamento europeo di penalizzare così le aziende operative in questo comparto. Ma non solo, ritengono anche che l’Europarlamento sia confuso circa la linea politica da adottare su tali produzioni di origine vegetale. Il riferimento è proprio alla posizione che l’Aula ha avuto invece rispetto ai prodotti meat sounding, per i quali, con il voto, ha appunto ribadito l’autorizzazione all’utilizzo delle parole hamburger, burger, salsiccia e bistecca. Il contrario cioè di quanto successo per le proposte milk sounding.
In tale contesto, Confagricoltura si è sempre schierata contro ogni tipo di denominazione ingannevole per i consumatori. Già prima del voto aveva esortato gli europarlamentari a confermare l’emendamento originale - fortemente sostenuto dall’Organizzazione ed espresso nel voto di aprile 2019 - e a non accettare compromessi, nell’interesse sia dei consumatori, sia dei produttori del settore zootecnico, portabandiera del Made in Italy agroalimentare nel mondo. La battaglia di Confagricoltura per la trasparenza è condivisa e partecipata anche dal CopaCogeca, impegnato in una campagna di comunicazione europea dal titolo “Ceci n’est pas un steak”. “I consumatori - afferma il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, anche nel suo ruolo di vicepresidente del Copa - hanno
Steak sounding 18 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
Ai consumatori dare informazioni corrette su caratteristiche prodotti il diritto di scegliere i prodotti che desiderano, basando la propria scelta su informazioni affidabili che riflettano correttamente le caratteristiche del prodotto. Spesso, invece, tali informazioni si rivelano ingannevoli”. Oltre a utilizzare questi termini impropri, infatti, alcuni operatori del settore alimentare adottano strategie di marketing che in molti casi inducono in confusione, perché presentano prodotti vegani o vegetariani come del tutto equivalenti a quelli di origine animale. E nei supermercati europei, spesso, queste proposte trovano spazio sugli scaffali a fianco d e i
veri hamburger o bistecche di carne. “Confagricoltura - avverte Giansanti - continuerà la battaglia in tutte le sedi istituzionali per garantire la correttezza delle informazioni e la trasparenza verso il consumatore, nonché per tutelare gli interessi delle imprese del settore zootecnico”. Dal punto di vista procedurale, l’emendamento su cui si è espresso l’Europarlamento dovrà essere oggetto di negoziato con il Consiglio dei ministri europei, nel quadro del trilogo sulla riforma della politica agricola comune. nnn
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PRIMO PI ANO I TALI A
Rapporto dell’Osservatorio del patrimonio culturale privato di Associazione Dimore Storiche. Coivolgimento anche di Confagri
Bruno Visentini, con il coinvolgimento di Confagricoltura e Confedilizia, e grazie al supporto di Banca Consulia, per la stesura del primo Rapporto dell’Osservatorio del patrimonio culturale privato del nostro Paese. Sono 9.400 gli immobili censiti, che attirano 45 milioni di visitatori all’anno. Oltre la metà delle dimore storiche si trova in comuni con meno di 20.000 abitanti e il 29% in quelli con meno di 5.000, situati per lo più nelle aree interne del Paese.
Benché lo studio veda la luce in un anno molto particolare, fortemente condizionato dalla pandemia (gli stessi numeri del Rapporto sono prudenziali), non si è caduti nella mera descrizione degli effetti sul comparto, ma si è lavorato in una prospettiva di crescita, andando a individuare i punti di forza utili alle Istituzioni per definire politiche da adottare per far sì che il patrimonio privato concorra alla ripartenza, in primis, del turismo e dell’artigianato.
di Anna Gagliardi
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CONSULTA IL RAPPORTO DELL’OSSERVATORIO
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ille, masserie, castelli, rocche, ma anche parchi, giardini e tenute agricole rappresentano le migliori cartoline dell’Italia: non a caso, nell’era dei social, basti vedere quanti di questi beni siano protagonisti su Instagram, dove abbondano luoghi che, in qualche modo, ci hanno rapito il cuore. Sono il valore aggiunto di un’Italia che talvolta dimentichiamo di avere e di vivere, di cui siamo orgogliosi, ma che non sappiamo promuovere, vittime di un campanilismo che ci porta ad accontentarci, anziché primeggiare. Valorizzare questo patrimonio storico, artistico e paesaggistico dovrebbe essere invece stimolo di crescita economica e culturale a vantaggio dei territori e di tutta la cittadinanza. In quest’ottica ha lavorato l’Associazione Dimore Storiche Italiane (ADSI) e la Fondazione 20 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
Cartoline d
Approfondire la connessione diretta tra una gestione efficiente degli immobili storici e lo sviluppo economico delle loro aree di riferimento, nonché il positivo impatto che esse hanno sull’ambiente circostante, è quindi uno degli obiettivi primari dello studio. Anche perché, se i borghi con le dimore si spopolano, ne risente non soltanto il bene storico, ma l’intero tessuto sociale, che rischia il degrado. Il Rapporto dedica pertanto una parte agli investimenti necessari
per la manutenzione di tale patrimonio e alle attuali carenze normative e fiscali, suggerendo qualche proposta: una revisione organica delle norme in essere per il settore; una reale semplificazione, anche amministrativa, abbinata a una politica di incentivo fiscale per lo sviluppo dei territori interessati; una maggiore tutela e valorizzazione anche attraverso le strategie di programmazione dei fondi di investimento europei; agevolazioni fiscali specifiche per
al Belpaese Migliorare la capacità di accesso ai mercati attraverso strade, porti e aeroporti
Giansanti: “Il rilancio parte dai piccoli borghi e dalle aree interne” il restauro dei beni culturali. “Il lavoro dell’Osservatorio è prezioso, in particolare in questo momento in cui è necessario un nuovo paradigma che metta al centro i piccoli borghi e le aree interne per il rilancio del Paese - evidenzia il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. La pandemia ha mostrato la debolezza delle grandi città a vantaggio di queste realtà e zone da cui oggi può partire il rilancio del Paese. Numerose aziende agricole sono poi il fulcro di tali aree: promuoverne il contesto e la relativa produzione enogastronomica è uno degli obiettivi dell’accordo in essere tra Confagricoltura e ADSI”. Il Rapporto dell’Osservatorio impone anche una riflessione sulla sostenibilità economica dell’agricoltura delle aree interne: senza marginalità economica, le zone rurali rischiano di svuotarsi, perdendo quel vantaggio in termini di multifunzionalità garantita proprio dagli operatori del settore. “Degli investimenti ulteriori che si potrebbero fare - dichiara Giacomo di Thiene, presidente nazionale dell’ADSI - beneficerebbero i territori in cui si trovano le ville, i palazzi, i castelli, soprattutto i piccoli borghi: secondo le stime più prudenziali, ogni euro investito nelle dimore storiche determina benefici almeno doppi per l’economia dei luoghi in cui sorgono. L’indotto si riverserebbe davvero su moltissime filiere, creando un effetto dirompente e, nel lungo termine, quello sviluppo sostenibile che molti, oggi, indicano come la strada da seguire”. nnn
Nell’espositore le “cartoline” di alcune delle più suggestive dimore storiche private NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 21
PRIMO PI ANO I TALI A
Incontro sul caporalato organizzato dal Cnel
di Gabriella Bechi
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l caporalato si sconfigge come Stato, insieme, sindacati dei lavoratori, associazioni dei datori di lavoro, Istituzioni e ministeri competenti”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel corso del webinar “Misure di contrasto al caporalato” organizzato dal CNEL, che, nello spirito della sua missione, ha riunito in una tavola rotonda tutti i soggetti in qualche modo coinvolti in questo fenomeno. “La nostra Associazione - ha detto Giansanti - non si è mai sottratta al confronto su temi scottanti quali caporalato, lavoro nero, lavoro fittizio, sfruttamento e si è sempre battuta per cercare di contrastare questi deprecabili fenomeni. Lo dimostrano i numerosi avvisi comuni firmati con i rappresentanti dei lavoratori e i contribuiti forniti alle politiche e alle procedure per il controllo dell'immigrazione. Si è, inoltre, dotata di un codice etico che impone agli associati il rispetto delle norme sul lavoro, pena l’esclusione dalla base associativa”. Il presidente ha voluto rimarcare quanto l’agricoltura sia un settore vitale, innovativo e con grandi potenzialità di crescita, che offre occupazione sempre più stabile e 22 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
Lavoro di qualità e come anche nel periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 abbia svolto un ruolo strategico, assicurando l’approvvigionamento alimentare del Paese e mantenendo pressoché inalterati i livelli occupazionali. “Per questo - ha detto - non bisogna generalizzare e non gettare discredito sulle decine di migliaia di imprese agricole che operano in modo trasparente, ricorrono al contratto collettivo del lavoro e creano occupazione e ricchezza, con ricadute economiche positive anche a livello internazionale”. A proposito della legge n. 199/2016 per il contrasto al caporalato ed allo sfruttamento del lavoro, Confagricoltura ne ha sempre condiviso gli obiettivi, pur chiedendo alcuni aggiustamenti nella parte in cui modifica l’art. 603 bis del codice penale,
Giansanti: «Battaglia contro il caporalato si vince insieme» introducendo indici di sfruttamento troppo generici, che lasciano eccessivo margine di discrezionalità agli organi di vigilanza ed alla magistratura. “In pratica - ha spiegato Giansanti si rischia di trattare con lo stesso rigore punitivo chi, con violenza e minaccia, sfrutta i lavoratori e li sottopone a trattamenti degradanti e disumani e i datori di lavoro che assumono e assicurano regolarmente i propri dipendenti ed occasionalmente incorrono in violazioni lievi e meramente formali della normativa legale e contrattuale”. I gravi fenomeni del caporalato
vero e dello sfruttamento vanno perseguiti aspramente anche attraverso una migliore attività di intelligence da parte degli organi di vigilanza nella selezione delle aziende da ispezionare, cercando di concentrare l’attenzione su quelle imprese che operano in modo completamente o parzial-
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mente sommerso, a volte contigue alla criminalità organizzata. “L’attività di vigilanza e quella repressiva - ha concluso il presidente Giansanti - non sono sufficienti per risolvere il problema. È necessario agire sulle cause profonde e antiche che favoriscono il caporalato e lo
sfruttamento del lavoro in agricoltura, come la carenza di un valido servizio di collocamento pubblico, l’inadeguatezza del sistema dei trasporti, la mancanza di una efficace politica in tema di alloggi da destinare ai lavoratori. Criticità che, in questo periodo di emergenza sanitaria, si sono ulteriormente aggravate. Se lo Stato e le amministrazioni locali non interverranno per migliorare questi servizi, sarà difficile contrastare efficacemente questo deprecabile fenomeno. Su questo argomento le imprese sono pronte a fare la loro parte, sempre con la consapevolezza che questa battaglia si vince insieme”. nnn
ACQUISTI ALIMENTARI NEL POST-COVID 19
Fra le soluzioni digitali innovative per la tracciabilità alimentare offerte sul mercato italiano si assiste al boom della blockchain, la cui presenza è più che raddoppiata in un anno e che caratterizza il 43% delle soluzioni disponibili, seguita da QR Code (41%), mobile app (36%), data analytics (34%), e Internet of Things (30%). Lo ha sottolineato Luca Brondelli di Brondello, componente della giunta confederale, intervenendo al meeting on-line su “Blockchain e Digital Transformation: le sfide del settore AgriFood” nel contesto degli Stati Generali del Mondo del Lavoro. “Siamo impegnati a diffondere la conoscenza della blockchain tra le imprese agricole, con l’obiettivo di rendere le produzioni più trasparenti nei confronti dei consumatori finali e i processi di filiera più efficienti, valorizzando la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale”. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 23
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Il ruolo della qualità Tavola rotonda su DOP e IGP all’assemblea di Origin Italia
“S
e aumentare la produzione nazionale per raggiungere l’autosufficienza alimentare è la prossima sfida del nostro Paese, come ha ampiamente dimostrato la pandemia provocata dal Convid 19, i consorzi di tutela dovranno avere un ruolo sempre più strategico”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo alla tavola rotonda “Il ruolo di DOP e IGP per il rilancio del settore agroalimentare”, organizzata da Origin Italia per coinvolgere tutti gli sta24 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
keholder del settore, nell’ambito della propria assemblea. Giansanti ha ricordato che il patrimonio DOP e IGP italiano ha superato nel 2019 i 16 miliardi di euro, in crescita del 6%. Nello stesso anno erano presenti 824 prodotti DOP, IGP, STG, ovvero più di quarto di tutti quelli registrati nel mondo. Circa l’80% del valore della produzione delle DOP IGP STG del settore food è in capo a quatto denominazioni: Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele, Parmigiano Reggiano e Grana Padano. In Europa esistono poco più di 3000 prodotti tra food e wine certificati come indicazioni geografiche; la Francia è il secondo Paese per numero di prodotti con 686 e la Spagna è terza con 336. Il comparto delle IG italiane è particolarmente importante per l’export, che nel 2019, per la prima volta, ha superato il valore di 9 miliardi di euro, mantenendo stabile la quota del 21% di tutto l’agroalimentare italiano. Il contributo maggiore all’export è fornito dal comparto dei vini, con un valore di 5,4 miliardi. Per quanto riguarda l’impatto territoriale, tutte le province italiane hanno una ricaduta economica drivata dalle
filiere IG agroalimentari e vitivinicole, sebbene le prime quattro regioni per impatto economico si trovino nel Nord Italia. “Se questi sono i numeri - ha detto Giansanti - è chiaro che aumentare la produzione agricola nazionale significhi puntare proprio sulle indicazioni geografiche, per crescere sul mercato interno e occupare nuovi spazi a livello internazionale. Quegli spazi occupati, ad esempio, dall’italian sounding, che da solo vale 100 miliardi di euro”. Per il presidente di Confagricoltura è necessario, dunque, rafforzare il ruolo di promozione, tutela e informazione dei consorzi, che dovranno essere sempre più ancorati al territorio e alla produzione agricola, in primo luogo per contrastare le grandi lobby che in Europa si stanno muovendo a favore del cosiddetto cibo sintetico. Da qui l’invito di Giansanti a fare squadra per difendere e rafforzare l’agricoltura italiana, la sua qualità, la sua salubrità e la sua varietà. Senza dimenticare il ruolo che essa svolge per l’ambiente, il territorio e la collettività. Per il futuro dell’agroalimentare e di tutto il Paese. (G. B.) nnn
Bando 2020
A dicembre la consegna dei premi “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, promosso da Confagricoltura, Onlus Senior e Reale Foundation
I
n epoca di zone rosse, arancioni e gialle e purtroppo di notizie negative a causa dell’emergenza pandemica, fa piacere dare una notizia positiva, bella, di solidarietà concreta, che riguarda un settore, come quello agricolo, che si
impegna attivamente nel sociale e per la collettività. Stiamo parlando del bando “Coltiviamo Agricoltura Sociale 2020”, organizzato da Confagricoltura e Onlus Senior - L’Età della Saggezza, Reale Foundation (Reale Mutua), in collaborazione con Rete Fattorie Sociali e Università di Roma Tor Vergata, con l’obiettivo di incentivare l’agricoltura sociale, favorendo e accompagnando lo sviluppo di attività imprenditoriali in grado di coniugare sostenibilità e innovazione. Fino alla mezzanotte del 26 novembre è possibile votare online i progetti più innovativi che partecipano al concorso, che è giunto alla sua quinta edizione e che prevede tre premi in denaro (ognuno da 40 mila Euro per un totale di 120 mila); poiché l’agricoltura ha bisogno di imprenditori sempre più specializzati e preparati, oltre al premio in denaro, saranno destinate ai vincitori tre borse di studio per partecipare al ‘Master di Agricoltura Sociale’ presso l’Università di Roma Tor Vergata. Sono 45 i progetti presentati in tutta Italia e molteplici le realtà prese in esame, che spaziano dall’inserimento di persone con disabilità, all’educazione ambientale e alimentare, fino alla salvaguardia della biodiversità. I progetti sono stati inseriti, in or-
dine alfabetico e corredati da un breve abstract e foto, sulla piattaforma internet dedicata www. coltiviamoagricolturasociale.it e sono stati sottoposti al voto del pubblico. Per dare la preferenza, in questi ultimi giorni, occorre registrarsi sulla piattaforma nella pagina iniziale, cliccare su “iscriviti”, compilare la griglia e inviare. Arriva quindi un link di verifica che, con un semplice clic, vi riporta in “home”. Qui, nella sezione “accedi” occorre confermare mail e password. A questo punto si può votare il progetto prescelto. Le prime trenta proposte che avranno ottenuto il maggior gradimento passeranno al vaglio di una commissione di esperti per la selezione definitiva. A dicembre si conosceranno i tre progetti vincitori, che dovranno essere realizzati entro fine ottobre 2021. L’importo dei premi sarà erogato in tre tranche; buona parte sarà messa a disposizione subito per consentire alle iniziative una rapida operatività. Con questo riconoscimento, Confagricoltura, Onlus Senior-l’Età della Saggezza e Reale Mutua confermano anche quest’anno l’impegno verso un moderno modello di agricoltura, attento agli aspetti economici e produttivi, ma anche a quelli salutistici, ambientali, energetici, sostenibili e sociali. nnn NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 25
FOCUS COMMODIT Y
Cosa bolle in pentola
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Filiera grano duro - pasta punta su premialità per approvvigionamento di qualità e per rilanciare i contratti di filiera
A
partire dalla campagna 2019 è stato ideato FRUCLASS, un sistema innovativo di trasmissione e analisi dei dati dei conferimenti di grano duro proveniente da diversi
areali produttivi, proposto per le campagne 2019-2020-2021. È stato realizzato dall’Università della Tuscia su impulso delle associazioni firmatarie del protocollo d’intesa “Filiera grano duro-pasta di qualità”, tra cui c’è Confagricoltura. Nella seconda annata il sistema è stato validato su vasta scala, mappando quasi 160 mila tonnellate di grano duro, stoccato in più di 40 centri, dislocati in 19 diverse provincie italiane. I dati della campagna granaria - fruibili online da tutti gli iscritti alla piattaforma web “http://granoduropasta.unitus.it” - definiscono lo spaccato in tempo reale della produzione nazionale, con la classificazione qualitativa (basata su criteri e valori uniformi) per riconoscere e premiare i produttori che tutelano e garantiscono l’approvvigionamento di materia prima nazionale di qualità. Il
FRUCLASS, nuovo sistema per analisi conferimenti grano grano entra a far parte dell’area della qualità, e quindi della premialità ad essa connessa prevista da contratti di filiera, quando il conferimento presenta valori di Grado Proteico (GP) del 13% o superiore e Peso Specifico (PS) pari ad almeno 78 Kg/hl. Nella conferenza stampa della filiera grano-pasta sono stati presentati i risultati del secondo anno di sperimentazione. Promotrici le associazioni della filiera grano-pasta: Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, COMPAG, Copagri, ITALMOPA - Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food. Dall’analisi, realizzata grazie al si-
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FOCUS COMMODIT Y
stema FRUCLASS, è emerso che oltre il 70% del grano conferito da coloro che aderiscono a contratti di filiera rientra nei parametri dell’area della qualità individuata. Nonostante i fattori ambientali avversi, che in alcuni casi hanno contribuito a ridurre la disponibilità di grano con parametri qualitativi adatti a soddisfare le premialità richieste, le produzioni interessate dai contratti di filiera sono riuscite a far fronte a queste riduzioni in maniera più consistente e strutturata. Guardando ai numeri dei conferimenti dell’annata agraria 2019/20, per i quali è possibile verificare il legame con un contratto di filiera, infatti, si evince come il 76% del grano duro rientri nell’area della qualità, a fronte del 42% del grano duro non commercializzato nell’ambito di contratti di filiera. I rappresentanti delle associazioni firmatarie hanno evidenziato come questo risultato dia forza agli intenti del Protocollo d’intesa e sia volto a definire modelli contrattuali innovativi. Tra le scelte condivise c’è quella di im-
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Sviluppare varietà che si adattino agli areali italiani plementare ulteriormente i dati raccolti, così da individuare parametri ancora più uniformi e andare a demarcare due classi qualitative per le quali corrispondere distinte premialità. “La pandemia del Coronavirus - ha detto il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella - ha confermato la strategicità della filiera grano-pasta che, a fronte di flessioni anche significative fatte registrare da altri comparti, ha saputo reggere l’urto della crisi, confermando inoltre una progressione a doppia cifra dell’export. Tali risultati ci confermano una volta di più la necessità di puntare sulla qualità, sulla tracciabilità, sulla filiera e sull’importanza di utilizzare strumenti per conoscere tutti i dati del settore produttivo cerealicolo; il sistema FRUCLASS è sicuramente da
prendere in considerazione in questa direzione”. L’on. Gallinella ha quindi annunciato la proposta di legge del M5S per tracciare le produzioni cerealicole e la reale capacità stoccata di cereali in Italia, con un sistema similare a quello del registro telematico per il settore vitivinicolo. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nel suo intervento, ha sottolineato il collegamento tra produttività e competitività per il settore agricolo, ma anche per l’industria agroalimentare che trasforma il prodotto. “Non parliamo di autarchia, ma di autosufficienza sì”. “L’obiettivo deve essere, con un lavoro di squadra di tutta la filiera, di incrementare sensibilmente la produzione nazionale di semola di frumento duro - ha spiegato -. Stiamo lavorando perché si diano ai produttori prospettive e certezze attraverso i contratti di filiera, ma anche sviluppando varietà che si adattino agli areali italiani e che consentano incrementi dei raccolti quali-quantitativi”.(G. M.) nnn
Analisi Areté sui trend delle materie prime agricole. In rialzo anche nel 2021
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el 2020, il Covid-19 (ma non solo) ha inciso sulla domanda e sull’offerta di commodity agroindustriali alimentando la volatilità dei prezzi. Se ne è parlato a “Commodity Agricole 2021”, l’evento organizzato da Unione Italiana Food ed Areté (società di ricerca e analisi specializzata nei settori dell’agricoltura, del food e dei mercati connessi). Fenomeni atmosferici avversi hanno fortemente impattato sul comparto cereali. Il dipartimento dell’Agricoltura americano (USDA) ha recentemente rivisto a ribasso gli stock e le produzioni USA di mais, imprimendo volatilità rialzista ai prezzi. Rialzi che si sono trasmessi anche al mercato del frumento, già segnato dalle difficoltà produttive e/o dalla carenza di stock nei principali Paesi esportatori (Europa, USA, Canada
Volatilità dei prezzi
e Russia). Il frumento tenero, sul mercato finanziario europeo, ha registrato un aumento di prezzo di circa il 30% rispetto ai minimi della scorsa campagna. Ancora più evidente l’aumento di prezzo del frumento duro, con il prodotto nazionale ai livelli più alti dal 2015. Sui prezzi europei dello zucchero pesa ancora l’accumulo di stock durante il lockdown; tuttavia, la ripartenza dei prezzi internazionali, una produzione europea compromessa dalla diffusione del virus del giallume grave della bietola ed un rinnovato fabbisogno europeo di import, lasciano presagire poco spazio per ulteriori cali. Crollo dei prezzi, a causa del lokdown per le materie prime legate agli “energetici” (oli vegetali, mais, zucchero) e per quelli dipendenti dal settore Ho.re.ca e dell’intrattenimento (latte e derivati, cacao). Aumento
invece dei prezzi delle materie prime di cui si è fatto “stoccaggio casalingo” nel lockdown (uova, frumento). Nella seconda parte dell’anno il comparto semi e oli vegetali, tra giugno e ottobre, è tornato ai livelli di prezzo di inizio anno, in alcuni casi superandoli. Produzioni limitate dalla carenza di manodopera straniera e condizioni meteo avverse hanno portato gli stock dei principali Paesi produttori a livelli non sufficienti ad assorbire il ritorno della domanda cinese e indiana. Gli incentivi allo stoccaggio privato della Commissione europea per burro, polveri e formaggio, hanno contribuito a risollevare il mercato di latte e derivati dai minimi toccati tra aprile e maggio. I futuri acquisti di nocciole e di uva passa annunciati dal TMO turco e di mandorle di USDA hanno mantenuto elevati i prezzi delle nocciole e dell’uva passa e limitato il tracollo dei prezzi della mandorla. L’accordo commerciale tra USA e Cina ha impattato soprattutto sulla soia e sui suoi derivati. Gli effetti delle dinamiche descritte e il tuttora elevato livello di incertezza, ad avviso di Areté, influenzeranno anche il 2021.(C.C.) nnn NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 29
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Fondamentale la scelta della varietà da coltivare. L’esperienza di KWS per l’allevamento
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l mais è fondamentale nella dieta dei suini in tutte le fasi della loro vita, specialmente nei capi grassi che arrivano a consumarne un 50-60% nella razione, e senza dubbio non esistono altri alimenti con proprietà nutritive paragonabili a quelle del mais. Può essere usato sotto forma di granella, poi frantumato in farina o in pellet se integrato in un mangime, in una dieta cosiddetta a secco con acqua a parte. In alternativa si può optare per una miscela bagnata, cioè una miscela di acqua e mangime per aumentarne l’appetibilità. Un’altra possibilità ancora è l’uso di pastone di mais, che permette di contenere i costi e au- scuole di pensiero: perché la prima mentare l’ingestione di alimento. è di più facile assimilazione, ma tendenzialmente è meno sana; la CHE COSA INTERESSA seconda invece è meno assimilabiAGLI ALLEVATORI le, può provocare ulcere intestinali Molto ricorrente è il tema della sa- e dev’essere gestita correttamente. nità del mais. Tutti gli allevatori si È comunque una scelta secondaria ricordano bene i problemi legati visto che la precedenza va alla saad annate passate, ovvero alle dif- nità del mais e in quest’ottica KWS ficoltà legate al DON e fusariosi, Italia dedica particolare attenzione e sanno bene che alti quantitativi alla selezione di verità resistenti ai di micotossine provocano inappe- patogeni fungini. tenza, quindi incrementi minori con conseguenti maggiori costi di QUAL È L'IBRIDO ADATTO alimentazione e medicinali. E in A FARE UN PASTONE DI MAIS alcuni casi è stato necessario so- SPECIFICO PER I SUINI? stituire il mais con grano, altri sot- Per quanto riguarda la scelta di un toprodotti o mais estero. Il proble- ibrido da pastone è fondamentale ma si accentua nelle scrofaie, con che abbia una spiga ben sviluppaaumenti di mortalità dei suinetti ta, non è fondamentale invece la e problematiche di fertilità nelle taglia della pianta. Per quello che scrofe, dove il danno economico concerne le caratteristiche alimenè ancora maggiore. Altro tema fre- tari di una varietà da destinare ad quente è la tipologia di granella: un pastone di mais per i suini è farinosa o vitrea. Qui ci sono varie importante in primis che sia sana,
Suini e mais
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Pastone per i suini: fondamentale il tema della sanità del mais vale a dire priva di micotossine. Nelle ultime annate abbiamo dovuto convivere con il Deossinivalenolo, le Fumonisine, le Aflatossine e lo Zearalenone; le prime due sono le più dannose per questi animali. Il secondo importante aspetto è avere una tipologia di mais che presenti una cariosside con il pericarpo (“parte corticale”) sottile. Se questa parte è sottile significa che è superiore la frazione farinosa, la quale è maggiormente assimilabile dai suini che la sfruttano meglio per le loro funzioni vitali, specialmente nella fase dell’ingrasso. Un altro punto da tenere in forte considerazione è la percentuale di amido. Si pre-
di quintali di prodotto. Il pastone può essere stoccato in trincea, la tecnica ottimale è rivestire i muretti con uno o più teli di nylon (o materiale di altro genere), collocare il prodotto con accortezza e comprimerlo uniformemente, tenendo sempre presente che trincee troppo larghe o alte sono difficilmente gestibili. Un’altra tecnica di conservazione molto in uso è l’utilizzazione dei silos verticali (Samarani o Harvestore) nei quali viene introdotto il mais macinato tramite un condotto che lo porta nella parte superiore e per caduta arriva sul fondo dove viene livellato da un compattatore. PREGI DEL PASTONE: DAVVERO È PIÙ BUONO? Il pastone risulta un alimento molto economico perché è un prodotto altamente energetico, non ha necessità di essiccazione ed ha un’appetibilità assolutamente superiore rispetto alla granella secca. Anche in trincea le fermentazioni acide risultano molto favorevoli ai monogastrici che, oltre a favorire la flora intestinale, bloccano eventuali batteri dannosi (es. coli). Tutto questo, come precedentemente detto, è valevole se il prodotto è raccolto all’umidità corretta: dalla fase di raccolta a quella di macinazione e poi di compattazione in trincea deve trascorrere il più breve tempo possibile, onde evitare ossidazioni. Anche in trincea la pressatura e poi la copertura devono essere ben eseguite, infine deve essere anche corretta la gestione del fronte in base alla grandezza della trincea, lo stesso vale per chi lavora con i silos verticali.
feriscono granelle con alto contenuto di amido, perché rispetto ad un mais normale sviluppano più energia. Non ci dobbiamo dimenticare che i suini necessitano di ibridi con basse quantità di acido linoleico ed oleico, perché questi acidi grassi a lunga catena provocano la formazione di un grasso di deposito nei prosciutti che porta ad un innalzamento della quantità di iodio e conseguente irrancidimento. Le tecniche agronomiche sono le stesse necessarie a produrre granella o insilato: semina, concimazione, diserbo, irrigazione, monitoraggio diabrotica e piralide e trattamento se necessario. In realtà esistono due tipologie di pastone: il pastone integrale e il pastone granella. Lo stoccaggio è fondamentale: se non è ben fatto MYCONTROL: si rischia di alterare le proprietà UNA SOLUZIONE VINCENTE nutritive e qualitative di migliaia Nell’ambito del progetto Mycon-
trol svolto presso il dipartimento TeSAF dell’Università di Padova e in collaborazione con KWS, negli ultimi anni sono state effettuate analisi con l’intento di individuare varietà di mais caratterizzate da un inferiore colonizzazione e accumulo di micotossine nella granella a maturazione. Talune varietà coltivate in località con differenti profili pedoclimatici hanno dimostrato di risentire in maniera significativa dei diversi ambienti. D’altra parte, altre varietà risultavano costantemente meno colonizzate da patogeni e meno contaminate da micotossine, quali Kebeos, Kelinods e KWS Kerubino. Partendo da questi dati è pertanto plausibile sostenere che non esistono ibridi che vanno bene in ogni condizione e che ogni agricoltore andrebbe adeguatamente informato sul comportamento e le necessità del mais che andrà a coltivare. Se la scelta ricadesse su una varietà compatibile con il microclima del proprio territorio e le pratiche agronomiche normalmente svolte, l’agricoltore sarebbe certo di poter sfruttare appieno le potenzialità della coltura, sia in termini di resa, sia di difesa dai patogeni. nnn Kebeos è un concentrato di energia nel silomais e pastone, con ottima tolleranza alle malattie della spiga (DON tollerante)
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SPECIALE EIMA
Agri game 32 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
Eima Digital Preview, prima mostra virtuale dedicata alla meccanizzazione di Gaetano Menna
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ntriamo nell’agorà, la piazza principale della polis virtuale, dove si tiene l’inaugurazione di Eima Digital Preview (EDP), la prima mostra virtuale dedicata alle tecnologie per l’agricoltura. Sul proscenio di una sorta di teatro all’aperto (nel suggestivo mix scenico tra arena antica e mondo nuovo) sono seduti Alessandro Malavolti e Simona Rapastella, presidente e direttore generale di FederUnacoma, l’associazione italiana dei costruttori che organizza Eima. Personaggi reali in un habitat fantasy, con pubblico di avatar (ma dietro i pc ci sono molte centinaia di visitatori convenuti). Non appare, ma c’è un incredibile lavoro ‘dietro le quinte’, che permette di realizzare gli interventi live nell’ambiente da videogioco (e le foto del backstage che troviamo in sala stampa (virtuale anch’essa) lo dimostrano. Grande successo per Eima Digital che registra numeri importanti: oltre 1.100 aziende partecipanti; 120 tra webinar, convegni online, approfondimenti tematici; oltre 60 giornalisti italiani ed esteri accreditati. E ancora: 37 delegazioni estere in rappresentanza delle diverse realtà agricole del Pianeta e un fitto programma di incontri B2B in videoconferenza. In totale si sono contati oltre 59 mila accessi, con circa 10 mila utenti collegati per gli eventi e le attività seminariali. “EDP - ha
EDP si rivela efficace “preview” fantasy del salone vero e proprio spiegato Rapastella nell’arena - è una piattaforma interamente ed esclusivamente progettata per l’evento fieristico della meccanica agricola -. Un quartiere virtuale in 3D dove i visitatori hanno potuto compiere azioni specifiche, muovendosi negli spazi tridimensionali degli stand secondo modalità intuitive e accattivanti. Una piattaforma immersiva in un vero universo - dedicato alla meccanizzazione agricola formato da 15 pianeti che hanno ospitato gli allestimenti digitali delle aziende (14 categorie merceologiche più uno dedicato agli altri attori della filiera agromeccanica), un’area live (l’agorà) e una sezione dedicata agli uffici amministrativi di FederUnacoma. Una cosa hanno tenuto a sottolineare i vertici: EDP non è Eima International. Le due fiere hanno specificità diverse e proprio per questo possono integrarsi: il digitale offrirà soluzioni tecnologiche sempre più flessibili, disponibili in ogni momento dell’anno per meeting, iniziative di comunicazione e attività di business, mentre lo spazio fisico del quartiere fieristico di Bologna continuerà ad offrire un’esperienza sensoriale che rimane unica e insostituibile.
In evidenza sui ‘pianeti’, Internet of things, robotizzazione, sistemi di guida autonoma, che stanno determinando un cambiamento rivoluzionario nel modo di fare agricoltura, con la diffusione di lavorazioni ‘su misura’ tese ad incrementare i rendimenti e ad ottimizzare i processi colturali. Tra le soluzioni innovative che l’agricoltura 4.0 mette a disposizione degli agricoltori sono sempre più presenti i droni, utili per il monitoraggio del territorio e per creare quelle mappe di prescrizione sulla cui base vengono condotte lavorazioni on demand. In tema di agricoltura 4.0 - è emerso - l’UE è chiamata a dare un contributo strategico per promuovere le attività di ricerca e la successiva applicazione delle nuove tecnologie. Agricoltura virtuale e agricoltura 4.0, fantasia e realtà che si uniscono, si sommano. Eima International si farà attendere ancora, per colpa della pandemia. Dovremo aspettare per vedere di persona nuove macchine e confrontarci con le case produttrici ed i concessionari. Su questi quindici pianeti e nell’agorà, abbiamo trovato però il modo di approfondire, di prepararci. In fondo non è male l’idea di vedere questo appuntamento virtuale come una “preview” del salone vero e proprio. Dai ‘pianeti’ a Bologna: un percorso a tappe verso la conoscenza. nnn
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SPECIALE EIMA
Buongiorno avatar Stand confederale nel “Pianeta 15” con alter ego, videoproiezioni e pubblicazioni
di Gaetano Menna
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onfagricoltura ha realizzato sulla piattaforma EDP di Eima Digital Preview un proprio stand virtuale nel “Pianeta 15”. Nello spazio fieristico, ad accogliere i visitatori, un avatar. Alle pareti stand, loghi, scritte e poster confederali; in distribuzione copie dell’ultimo numero di Mondo Agricolo e pubblicazioni (digitali). La kermesse è stata un modo in-
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novativo di dialogare e coinvolgere. Una bella operazione immersiva - confortata da messaggi di visitatori e comunicazioni in chat - in una fiera futuribile, che guarda al domani ma che non vuole essere un surrogato di quella attuale. L’Organizzazione è stata presente attivamente anche sulla piattaforma di Ecomondo Digital (come raccontiamo su questo stesso numero, ndr). Ma EDP è tutta un’altra esperienza, anche perché non è stata frutto di improvvisazione dettata dall’emergenza. È un progetto che Federunacoma già aveva in animo di realizzare e che l’emergenza sanitaria ed il distanziamento hanno solo accelerato nella concretizzazione. Dalle tre porte virtuali di accesso abbiamo girato in lungo ed in largo nei pianeti; più volte ci siamo affacciati nell’agorà per partecipare agli incontri convegnistici e dibattiti; abbiamo assistito anche alle prove in campo delle macchine, perché il bello della fiera fantasy è che non ci sono limiti e, dall’ambiente chiuso, si passa alla campagna, permettendo quindi di osservare all’opera i macchinari (quelli veri).
Nel corso di Eima Digital Preview si è pure alzato il sipario sulle tecnologie vincitrici del concorso “Novità Tecniche” 2020/21, prestigioso riconoscimento concesso da una giuria di esperti che premia le soluzioni più avanzate proposte dalle industrie espositrici di EIMA International. Quest’anno il concorso ha previsto due tornate. La prima, in occasione di
Ad EIMA presentate e premiate quarantatre innovazioni tecniche
EDP, ha visto la premiazione di ben 43 modelli: 15 come “Novità Tecniche” propriamente dette, vale a dire soluzioni che si impongono per lo spiccato carattere
innovativo, 28 come “Segnalazioni Tecniche”, ovvero macchine e dispostivi che si sono comunque distinti per efficienza e capacità di migliorare le performance dei mezzi meccanici per l’agricoltura; la seconda tornata si terrà in occasione della rassegna fisica di EIMA International, nel corso del 2021. La prima parte del concorso ha visto in primo piano in particolare tecnologie dell’agricoltura 4.0 e quelle finalizzate ad incrementare la sostenibilità ambientale dei macchinari agricoli. Molte delle soluzioni proposte dalle aziende erano infatti focalizzate sulla riduzione delle emissioni inquinanti, sullo sviluppo di nuovi materiali eco-compatibili, sull’automazione, sulla robotizzazione e sui sistemi di lavorazione on demand; tecnologie di ultima generazione che,
sempre più diffuse nel settore primario, sono già alla portata di aziende agricole e contoterzisti. Molte le innovazioni premiate che ci hanno colpito: dal sollevatore telescopico elettrico a “zero emissioni”, al bracciolo di bioplastica, alla trattrice ad avanzamento autonomo con intelligenza artificiale, fino al dispositivo di visione multispettrale che rileva in tempo reale le necessità delle piante in termini di azoto, regolatori di crescita e defoliante. In evidenza pure la prima macchina per la raccolta dei meloni (in pratica le persone staccano i meloni dalla pianta e li depositano in file sul terreno, la macchina, poi, è in grado di raccoglierli e convogliarli in un contenitore). Presentata anche la macchina specifica per la raccolta di foglie di vite rosse, innestata frontalmente alla trattrice. Finora la raccolta veniva svolta manualmente; le foglie rosse contengono antociani che vengono usati per prodotti farmaceutici e cosmetici. nnn
Macchina agevolatrice per raccolta di meloni Ream Agri Raccoglitrice automatica di foglie di vite ALS 2020 di Tecnovict
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SPECIALE EIMA
Nelle Tenute di Gretole e Santedame di Ruffino interventi agronomici mirati e differenziati. Topcon partner tecnologico
Viticoltura di precisione
di Gabriella Bechi
L’
agricoltura di precisione entra nel vigneto con l’obiettivo di stabilizzare la produzione, migliorare la qualità e contribuire in maniera determinante allo sviluppo della sostenibilità. E i risultati sono sorprendenti. Ne è convinto Luca Cavallaro, Estate Manager delle Tenute
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di Gretole e Santedame, a Castellina in Chianti, di proprietà del Gruppo Ruffino, storico marchio vinicolo che dal 2011 fa parte di Constellation Brands, realtà americana leader di mercato nel settore beer, wine & spirits. Dottor Cavallaro, quando e perché vi siete avvicinati all’agricoltura di precisione? La tutela dell’ambiente e della sua biodiversità attraverso l’uso di pratiche sostenibili nel vigneto e nella gestione della cantina sono sempre stati elementi imprescindibili per Ruffino. Per questo nel 2011 ci siamo avvicinati, con interesse, all’agricoltura di precisione, con l’obiettivo di caratterizzare la variabilità dei vigneti, il vigore, la produzione e la qualità
delle uve, elaborando un metodo di gestione sito-specifica del vigneto per aumentare la qualità e la quantità delle uve destinate a produrre il nostro top wine, Riserva Ducale Oro Gran Selezione. Così abbiamo acquisito, inizialmente attraverso volo aereo, e successivamente da drone e satellite, le mappe di vigore dei vigneti delle tenute del Chianti Classico. Questo ci ha permesso di gestire i diversi vigneti con interventi agronomici mirati e differenziati in funzione della vigoria, delle condizioni pedologiche e microclimatiche; inoltre, di gestire la variabilità dei vigneti attraverso concimazioni differenziate con macchine spandiconcime a rateo variabile, riducendo in modo significativo l’utilizzo di fertilizzanti. A partire dal 2014 il progetto si è ulteriormente evoluto trovando una nuova applicazione nella vendemmia. Gli strumenti della viticoltura di precisione sono diventati un importante supporto all’ottimizzazione delle scelte vendemmiali, al controllo di lotti di uve di qualità omogenea, permettendoci di avvalerci di una strategia di vendemmia selettiva. Abbiamo introdotto in azienda una macchina semovente in grado di utilizzare mappe di prescrizione e - allestita come vendemmiatrice - raccogliere le uve in modo selettivo-automatizzato muovendosi direttamente lungo il filare, consentendo di inviare separatamente in cantina uve di due di-
Topcon determinante nel fornire giusti strumenti ed applicazioni versi livelli di qualità destinati a vinificazioni differenziate e diversi obiettivi enologici. Quali difficoltà avete riscontrato all’inizio? La tecnologia in quel momento non era matura e le difficoltà maggiori consistevano nel far dialogare tra loro le diverse applicazioni. In questo l’incontro con Topcon Agricoltura è stato determinante, perché ci ha fornito le applicazioni e gli strumenti giusti per razionalizzare il sistema, dandoci anche tutto il necessario supporto tecnico. Poi c’è stato l’aspetto organizzativo e di formazione del personale, che ha comportato profonde modifiche nelle competenze e di conseguenza la necessità di una capillare attività di formazione. Anche in questa fase l’assistenza dei tecnici di Topcon è stata preziosa. Quali attrezzature avete oggi in azienda? Disponiamo di 2 monitor Topcon X25, dotati di sistemi e cablag-
gio Isobus, 2 antenne GPS che utilizziamo per la gestione e il controllo di 2 concimatori a rateo variabile e un atomizzatore per la distribuzione degli spray antiparassitari. Abbiamo, inoltre, in acquisto un ulteriore monitor X25 comprensivo di Kit agricoltura 4.0 con modem bidirezionale e accesso alla piattaforma TAP PRO, che monteremo su una macchina semovente attrezzata per eseguire trattamenti antiparassitari. Quali sono i maggiori benefici che avete ottenuto con l’agricoltura di precisione? Un miglioramento della produttività, innanzitutto. Poi un sensibile risparmio nei costi di concimazione. Grazie ad un attento monitoraggio dei vigneti e l’utilizzo di modelli previsionali DSS (sistemi di supporto alle decisioni) che raccolgono, organizzano e interpretano le informazioni meteo e ambientali del vigneto è stato, inoltre, possibile ottimizzare i trattamenti fitosanitari con un considerevole risparmio di fitofarmaci e acqua. Ma il beneficio maggiore è stato l’incremento qualitativo delle nostre uve, che era l’obiettivo principale del
nostro piano, che si è tradotto in un miglioramento della qualità dei nostri vini e, dunque, in riconoscimenti, maggiori azioni di comunicazioni e acquisizione di nuovi spazi di mercato. Quanto è diffusa oggi l’agricoltura di precisione nella viticoltura? E quali sono gli ostacoli al suo sviluppo? Ancora troppo poco e le difficoltà legate alla sua diffusione sono diverse, di carattere strutturale e culturale. Gioca un ruolo importante la dimensione delle aziende vinicole e la loro diversificazione all’interno del territorio italiano, anche se credo che la tecnologia sia pronta per essere applicata anche ad aziende di medio-piccole dimensioni. Poi ci sono la complessità del sistema e la barriera degli investimenti, che sono elevati, e che può essere superata solo con il sostegno delle Istituzioni. Infine, ma questo è mio personale pensiero, c’è un retaggio culturale che vede le nuove tecnologie contrapposte alla tradizione, intesa come valore aggiunto. Per questo credo sia fondamentale affidarsi ad un partner tecnologico del calibro di Topcon Agricoltura. nnn NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 37
SPECIALE EIMA
Gruppo enoico Ruffino per agricoltura 4.0, tutela ambientale e consumo moderato di vino di Gabriella Bechi
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a storia di Ruffino inizia nel 1877 quando i due cugini Ilario e Leopoldo cominciarono a produrre vini toscani di qualità capaci di raccontare l’Italia nel mondo, avvicinando enoappassionati di ogni nazionalità alle sue tradizioni enogastronomiche e al suo stile di vita. Nell’arco di più di 140 anni, Ruffino è sempre stata protagonista del panorama enoico, mirando al rinnovamento continuo senza perdere di vista la tradizione e prefiggendosi come obiettivo la qualità del prodotto e l’espressione del suo terri-
torio di origine, il Chianti. Grandi classici toscani, come Chianti Classico Riserva Ducale Oro e Brunello di Montalcino Greppone Mazzi, sono da sempre il cuore identitario della produzione Ruffino. In parallelo, la voglia di confrontarsi sempre con nuove sfide ha portato Ruffino alla creazione di imponenti Supertuscan, fra cui il pluripremiato Modus, e all’acquisizione di due tenute integralmente a gestione biologica in Veneto, dove Ruffino conduce la sua produzione di Prosecco. Composta da un cuore produttivo a Pontassieve e da sei tenute in Toscana e due in Veneto, Ruffino oggi è una realtà profondamente radicata nel suo storico territorio e al contempo aperta alle complesse sfide del mercato globale: presenti in quasi 90 Paesi, i vini Ruffino costituiscono un segno forte di italianità e buon gusto. La tutela dell’ambiente e della sua biodiversità attraverso l’uso di pratiche sostenibili in vigneto e nella gestione della cantina sono ormai elementi imprescindibili per Ruffino: nel 2021 il 40,7% dei vigneti di proprietà sarà a conduzione biologica e numerose sono le pratiche ormai consolidate volte a ridurre l’impatto ambientale dell’azienda, come l’utilizzo dell’agricoltura di precisione (vedi pag. 36, ndr). A tale riguardo Ruffino è parte attiva nel progetto “Kattivo”, un gruppo operativo
finanziato dalla Regione Toscana attraverso la misura 16.1 del PSR, a cui partecipano Agricola San Felice, Università di Firenze-DAGRI e Crea per la viticoltura, che ha come obiettivo lo sviluppo di un kit tecnologico in grado di trasformare atomizzatori di tipo tradizionale in macchine a rateo variabile per la distribuzione di fitofarmaci nelle quantità effettivamente necessarie. Con l’obiettivo di ridurre i consumi di acqua e l’utilizzo di prodotto fitosanitari e al tempo stesso di limitare l’impatto economico di acquisto di nuove macchine modificando quelle già presenti in azienda. Avvicinarsi sempre di più all’agricoltura 4.0 in un concetto integrato di smart farming che ruoti intorno al principio della sostenibilità, ambientale, sociale ed economica, è la filosofia che guida il gruppo. Già da qualche anno l’azienda ha sentito la necessità di misurarsi su un livello di responsabilità più elevato e così è stato ideato “Ruffino Cares”, dal verbo inglese “to care”, che significa prendersi cura, impegnarsi in qualcosa di positivo. Il programma unisce tutte le iniziative di sostenibilità ambientale e i progetti che l’azienda dedica alla responsabilità sociale d’impresa, come l’educazione al consumo responsabile del vino, l’impegno verso gli altri e lo “women empowerment”. nnn
(K)attivo e responsabile 38 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
AT T U ALI TÀ S O S T ENIBILI TÀ
Premio a OP Francescon dal presidente Mattarella per il sostegno alla ricerca contro il cancro di Nicola Artoni
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iù forte della pandemia e del lockdown forzato degli scorsi mesi, l’Op Francescon ha deciso di sostenere attivamente la ricerca contro il cancro, schierandosi a fianco dell’Airc (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) e donandole 110.000 euro, raccolti grazie a una campagna di vendita solidale effettuata nel corso dei mesi estivi da poco trascorsi. Tutto ciò è valso all’azienda il riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, al Quirinale, ha consegnato al titolare Bruno Francescon uno dei premi de “I giorni della ricerca”, volti per l’appunto a celebrare le realtà che hanno sostenuto con più impegno l’associazione. Tutto è nato quando Airc e Op Francescon sono entrati in contatto, e subito è scattata l’intesa: «Da molto tempo ormai - spiega
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Al Quirinale
Bruno Francescon - puntiamo con convinzione sulla responsabilità sociale d’impresa, per cui entrare in contatto è stato facile e, soprattutto, reciproco. Airc infatti cercava un partner per le sue campagne di raccolta fondi anche per i mesi estivi, dato che d’inverno promuovono l’arancia solidale. Ecco allora che hanno scelto il melone, prodotto sano e naturale». E la voglia di fare del bene è stata anche più forte del Covid-19, che lo scorso agosto ha colpito l’azienda: «In piena promozione del melone soli-
dale, abbiamo avuto un piccolo focolaio all’interno della nostra azienda. Tutto ciò ad ogni modo non ci ha fatto venir meno rispetto all’impegno preso, e abbiamo portato a termine la campagna, raccogliendo oltre 100.000 euro, subito devoluti ad Airc». Un’operazione che merita tanti grazie: «In primis ai nostri dipendenti, che hanno subito ripreso il proprio lavoro, e poi all’Ats, ad Alberto Righi e all’assessore regionale Fabio Rolfi, che ci hanno permesso di proseguire l’attività in piena sicurezza». nnn
LEADER NELLA PRODUZIONE DI MELONI
Prima di diventare leader di mercato nella produzione di meloni, Francescon non era altro che il nome di un giovane imprenditore che, nel 1968, decise di destinare ad esclusiva coltivazione di melone tutto il suo piccolo appezzamento di terra. Antonio Francescon, allora, non poteva sapere quanta importanza avrebbe avuto quella decisione. Da quell’anno, infatti, la produzione non si è più fermata, anzi è cresciuta in modo inarrestabile. Da azienda a OP: nel 1998 l’avvio della partnership con l’azienda siciliana Lo Giudice per allargare il calendario di commercializzazione del melone, estendendolo di oltre un mese e mezzo. Oggi OP Francescon è una realtà leader, attiva da più di 50 anni, che conta 2300 ettari coltivati (in Italia e all’estero), 30 milioni di meloni e 4 milioni di angurie prodotti. NOVEMBRE 2020| MONDO AGRICOLO | 39
AT T U ALI TÀ S O S T ENIBILI TÀ
Obiettivi sfidanti
Syngenta ha presentato a Mantova gli impegni per sostenere il made in Italy contenuti nel nuovo The Good Growth Plan di Claudio Costantino
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“S
yngenta Italia anche questa volta, vuole contribuire in maniera sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di The Good Growth Plan, il piano lanciato a livello globale per il prossimo quinquennio. Ci siamo posti dei traguardi ancora più sfidanti per supportare gli agricoltori nell’affrontare gli impegni sempre più stringenti che si trovano davanti”. Questo è quanto dichiarato da Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia, nell’importante evento realizzato al Food & Science Festival - di cui l'azienda è partner ufficiale per il quarto anno consecutivo - su “Agricoltura, sostenibilità e cambiamenti climatici: l’evoluzione del The Good Growth Plan”.
“The Good Growth Plan è un percorso intrapreso nel 2013 per dimostrare come un’agricoltura efficiente e sostenibile possano esistere - ha osservato Riccardo Vanelli -. Per questo, in linea con i Sustainable Development Goals dell’ONU per il 2030, ci siamo dati degli obiettivi che abbiamo pienamente raggiunto e, in alcuni casi, superato. Ora, con la sua evoluzione, intendiamo aumentare la portata del nostro impegno ed anche in Italia vogliamo alzare l’asticella, per far fare all’agricoltura un salto in termini di sostenibilità, innovazione, qualità, ed anche quantità, nel pieno rispetto dell’ambiente”. “L’agricoltura ha un ruolo centrale nel Green Deal europeo e quindi, nel momento in cui si parla di sviluppo di un’agricoltura sostenibile, è importante che
Dibattito qualificato su agricoltura e sostenibilità si guardi con fiducia all’Europa”, ha sottolineato - nell’evento Syngenta a Mantova - l’on. Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, in relazione alla nuova politica europea ed alla strategia Farm to Fork. A seguire, la tavola rotonda, moderata dalla divulgatrice scientifica Beatrice Mautino, che ha visto la partecipazione di Matteo Lasagna, vicepresiden-
te nazionale di Confagricoltura, prof. Angelo Moretto, Università di Padova, on. Giuseppe L’Abbate, sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, on. Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Giorgio Santambrogio, amministratore delegato VéGé Italia. I partecipanti si sono confrontati sul tema dei residui negli alimenti e sugli errori interpretativi e comunicativi che spesso accompagnano un argomento così importante per l’intera filiera agroalimentare e per i consumatori, sottolineando la centralità di qualità, salubrità e sicurezza alimentare dei prodotti italiani. Piero Mastroberardino, presidente dell’omonima cantina, in un intervento video, ha voluto evidenziare la sua esperienza, aderendo al programma Grape Quality Agreement. “In azienda - ha osservato Mastroberardino - ci siamo necessariamente confrontati con vari protocolli sostenibili per valutarne la reale efficacia. Tra questi, abbiamo analizzato con molta attenzione il protocollo ‘residuo zero’, reputandolo interessante a patto che si ponga attenzione alla definizione di ‘zero’”. nnn Riccardo Vanelli, amministratore delegato Syngenta Italia
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I PROGETTI ITALIANI DI SYNGENTA ITALIA
In Italia, il The Good Growth Plan si comporrà di alcuni progetti con forte vocazione locale. Un ruolo chiave è svolto sicuramente dalla genetica attraverso la quale, ad esempio, nel settore delle orticole è possibile garantire non solo rese maggiori e di alta qualità, ma anche andare incontro alle rinnovate esigenze dei consumatori e della filiera in termini di shelf life, proprietà nutrizionali e attenzione agli sprechi. Un altro esempio concreto, già attivo in Italia con ampia diffusione, è il progetto Grape Quality Agreement, dedicato al settore vitivinicolo. GQA è il programma che aiuta l’agricoltore a coniugare produzioni di alta qualità con i requisiti sempre più stringenti del mercato in termini di tutela della salute, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale; tutto ciò attraverso la combinazione di difesa della biodiversità con il programma Operation Pollinator, la gestione razionale delle risorse idriche con Heliosec© e l’utilizzo delle più avanzate tecnologie di agricoltura digitale finalizzate al controllo dei residui in base alle normative vigenti nei mercati di destinazione del vino prodotto, grazie alla piattaforma Emat©. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 41
M APPAMONDO
di Jordan Nash
I farmers a Biden
L'
elezione di Biden solleva nuovi interrogativi negli agricoltori americani. Ci saranno norme ambientali più severe e quali restrizioni? Lo staff del neo presidente lascia intendere che la politica agricola a stelle e strisce punterà a stabilizzare l’agricoltura nazionale e ad aprire nuovi merca-
ti. Il presidente della National Farmers Union rimarca come gli agricoltori siano alle prese con grandi preoccupazioni: oltre la pandemia, i prezzi bassi delle materie prime e le interruzioni del commercio. Tra i maggiori problemi che hanno investito il settore anche gli effetti del cambiamento clima-
tico e la necessità di rafforzare il comparto. L’ex presidente ha sostenuto gli agricoltori con iniezioni di denaro che li ha aiutati a mantenere i bilanci. Ora occorre, però, mettere mano ad un piano strategico che affronti con metodo le difficoltà del mondo agricolo, attualmente non in gran forma. Il timore
degli imprenditori agricoli è che l’amministrazione democratica conduca i negoziati in modo meno combattivo. Al settore servono sbocchi di mercato il timore è che, invece, venga data priorità alle iniziative verdi, che si traducono in burocrazia e implicazioni legali per le aziende agricole.
CARO TERRENI IN GERMANIA
MAROCCO: BOOM AGRUMETI
In Germania, in particolare nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia, negli ultimi vent’anni, i prezzi dei terreni sono praticamente raddoppiati e l’aumento si riflette sulle compravendite, che languono. Fattore fondamentale di produzione per gli agricoltori il ‘bene terra’ quota, mediamente, 55.000 euro. Il picco maggiore si è rilevato nel distretto di Muenster, dove l’aumento ha sfiorato il 170%. I terreni migliori, come riporta Agrapress nella rassegna della stampa estera, si trovano tra Colonia e Aquisgrana e nel distretto di Borken si è arrivati fino ai 94.000 euro per ettaro.
Annata eccezionale per gli agrumeti marocchini, che vedono la loro produzione in forte aumento più 77%, rispetto alla scorsa campagna. Sono entrati in piena produzione i giovani frutteti e, grazie ai contributi statali, è stata sviluppata l’irrigazione. Nella regione di Rabat-Salé-Kénitra, durante questa campagna, si prevede di raggiungere le 600mila tonnellate, su un'area produttiva di 23.700 ettari. Apprezzate, ricche di succo e gustose sono le varietà Salustiana e Maroc Late per le arance e Berkane e Nadorcott per i mandarini, commercializzati a prezzi decisamente inferiori degli agrumi spagnoli.
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Giovani agricoltori francesi
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ongresso a porte chiuse a causa della pandemia, per i giovani agricoltori francesi. A La Baule, nella Loira Atlantica, il presidente Samuel Vandaele, in occasione della tre giorni che lo ha riconfermato al vertice degli “under 35” d’Oltralpe, ha sottolineato come il ‘piano di ripresa’
nazionale comprenda misure dedicate in particolare proprio ai giovani agricoltori. Tra le numerose sfide da affrontare quella del ricambio generazionale. Entro il 2026, infatti, saranno 215.000 i conduttori di aziende agricole che andranno in pensione ed è evidente, ha sottolineato Vandaele, la necessità di puntare
sui trasferimenti delle imprese e sui nuovi insediamenti. Il presidente dei giovani agricoltori ha chiesto al ministro dell’Agricoltura, collegato all’evento da remoto, un impegno in tal senso, per attivare strumenti in grado di promuovere il rinnovamento, diventato cruciale, del settore, utilizzando anche la riforma
della Pac. Il ministro, dal canto suo, ha ricordato l'importanza della sovranità alimentare francese, che va rafforzata a breve e lungo termine con misure dedicate. Molto importante per i giovani imprenditori francesi anche intervenire sulla gestione dei rischi e sul fondiario poiché manca una legge in materia.
CRESCE EXPORT EGIZIANO
AGRICOLTURA VERTICALE IN ISRAELE
Risultati estremamente positivi, nonostante il Covid, per l’export agroalimentare egiziano. Negli ultimi dieci mesi ha superato i 4,5 milioni di tonnellate e si prevede un’ulteriore impennata che porterà, per la fine dell’anno, ad un bilancio record. Molti i fattori che hanno concorso a questo successo. Fondamentale è stato aver scommesso sul settore agricolo, rinnovandolo e rivitalizzandolo attraverso l’impegno dello stato e dalle società di investimento agricolo. Il Paese ha puntato sulla produzione e sulla crescita dell’agricoltura e sugli indubbi vantaggi che possiede, rispetto ai competitor.
La Start-up israeliana “Vertical Field” risponde alla richiesta di cibo locale fresco nei contesti urbani proponendo serre portatili, strutture della grandezza tra i sei e i dodici metri, da utilizzare per l’agricoltura verticale. Secondo l’azienda queste soluzioni sono particolarmente utili nei “deserti alimentari urbani” dove, troppo spesso, manca lo spazio disponibile per la coltivazione. Si può fare agricoltura anche all’interno delle grandi città, con meno rifiuti e riducendo fino al 90% l’acqua necessaria, grazie all’utilizzo di tecnologia idroponica, expertise agricolo e “smart design”. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 43
SPECIALE ECOMONDO
Confagricoltura attiva nell’edizione digitale della fiera dedicata ad ambiente ed economia circolare
Sviluppo green
E
comondo-Key Energy è una manifestazione in cui Confagricoltura è sempre stata presente con un proprio stand fieristico ed appuntamenti convegnistici, a sottolineare l’importanza che viene prestata dall’Organizzazione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità. Quest’anno, per certi versi, l’appuntamento era ancora più importante, per le decisioni che si dovranno assumere a livello europeo su Recovery Fund, Green Deal, Farm To Fork, riforma della Pac. Tra i temi in evidenza poi lo sviluppo del biometano e dell’agrofotovoltaico; quindi le risposte da dare ai cambiamenti climatici ed al consumo del suolo. Come è noto, per l’emergenza pandemica, la kermesse è stata trasferita su piattaforma digitale (divenendo “Ecomondo Digital Edition”). Confagricoltura ha partecipato attivamente con specifici webinar di cui diamo notizia in questo numero (pagg. 16, 4547, ndr). Importanti anche i
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contributi in altri contesti. Giovanna Parmigiani, componente della giunta confederale - intervenendo al webinar su Suolo produttivo e salute - ha ribadito il ruolo chiave che svolge l’impresa agricola sana, vitale e produttiva nella gestione del suolo, in un contesto pesantemente influenzato dai cambiamenti climatici. “Il suolo - ha osservato - è una risorsa preziosa di fatto non rinnovabile. Meno superfici dedicate all’agricoltura si traducono in meno fertilità dei terreni, in meno cibo; tutto ciò a fronte di una popolazione mondiale in aumento che richiede, al contrario, maggiori derrate alimentari”. Cristina Tinelli, responsabile della ufficio di Bruxelles di Confagricoltura, ha partecipato agli Stati generali della Green Economy (sessione su opportunità del green deal). “La strategia Farm to Fork deve portarci verso l’agricoltura del futuro e non nel passato - ha spiegato -. Il settore primario dovrà affrontare sfide
impegnative legate a efficienza, sostenibilità, resilienza e digitalizzazione. Con una popolazione mondiale crescente servono nuove tecnologie per produrre in modo sostenibile”. Quindi ha posto in evidenza come la strategia Farm To Fork si inserisca in un percorso già avviato da tempo dagli imprenditori agricoli, per cogliere le sfide della sostenibilità e della mitigazione dei cambiamenti climatici. Infine ha ricordato il progetto di riforma della Pac, che dovrà essere più ambiziosa sotto il profilo ambientale, ma senza compromettere la capacità produttiva dell’agricoltura. Produzione agricola e fotovoltaico sono compatibili? “Certamente sì - ha risposto Roberta Papili, dell’area Sviluppo sostenibile e Innovazione, intervenendo al convegno del Coordinamento Free (a cui partecipa anche Confagricoltura).- Occorre garantire massima diffusione degli impianti fotovoltaici su coperture di edifici e fabbricati rurali, ma pure dare una nuova spinta a soluzioni agrofotovoltaiche innovative, nelle quali c’è forte interazione tra la produzione agricola e quella energetica. Con i dovuti accorgimenti, un nuovo sviluppo è possibile e vantaggioso”. (G. M.) nnn
Confagricoltura e Federalimentare su Farm to Fork: “Pronti a fare la nostra parte per diventare modello di sostenibilità”
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iventare il primo continente a impatto climatico zero assicurando prodotti alimentari sani, nutrienti e di alta qualità, nel rispetto dell’ambiente e in linea con i principi dell’economia circolare. È questo l’ambizioso obiettivo che l’Unione europea intende raggiungere e che vede tra i protagonisti di questa “impresa” anche tutta la filiera agroalimentare italiana. Ecco il tema dell’evento, “Green new deal: la strategia ‘farm to fork’ - filiere agroalimentari smart e a basso impatto ambientale” promosso da Confagricoltura e Federalimentare, nell’ambito di Ecomondo Digital. Nel webinar è stato ribadito come agricoltura e industria giochino un ruolo centrale nella sfida europea della neutralità climatica entro il 2050: attraverso la strategia Farm to Fork, infatti, le due filiere dovranno continuare a produrre cibo sano e di alta qualità, rispettando l’ambiente e i principi dell’economia circolare. Una sfida accettata da subito dalla filiera agroalimentare consapevole dell’importanza del suo ruolo. Le due associazioni pertanto hanno posto in evidenza come, nel contesto dell’emergenza sanitaria in atto, il sistema agroa-
La nuova tavola limentare sia stato considerato attività essenziale anche dalla Commissione europea. “Il cibo ha una valenza pubblica che non può essere sottovalutata e limitata”. I casi studio presentati nel corso del webinar su alcune filiere - lattiero casearia (Brazzale SpA), pomodoro (Ort. Soc. Agr. Gandini Antonio S.S.), molitoria (Molino Dallagiovanna Srl) e birra (Cerealinnova) - hanno testimoniato l’impegno dell’agricoltura e del settore agroalimentare nello sviluppo sostenibile. I risultati raggiunti in questo campo sono molti, soprattutto sul piano della qualità dei prodotti e della sostenibilità ambientale. Ad avviso di Confagricoltura e Federalimentare un piano serio di investimenti nella ricerca, nello sviluppo, nella digitalizzazione e nell’innovazione del mondo agroalimentare, a fronte delle sfide lanciate dalla strategia Farm to fork, è imprescindibile. Vanno sostenuti gli sforzi delle imprese agricole e agroalimentari; altrettanto im-
prescindibile è la tutela delle eccellenze Made in Italy, anche in riferimento alla difficile situazione che tutto il mondo sta vivendo. “Occorre coniugare e raccordare gli interventi messi a disposizione dall’Unione europea, definendo un piano organico di riforme ed interventi settoriali, per rafforzare la nostra economia ed il sistema Paese - ha osservato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Le proposte della Commissione sulla strategia Farm to Fork devono essere in grado di dare risposte ai nuovi fabbisogni della società, che sono da una parte maggiore produttività e dall’altra maggiore sostenibilità ambientale; senza però penalizzare il potenziale produttivo dell’agricoltura e del sistema agroalimentare europeo, evitando di aumentare le importazioni da Paesi Terzi che applicano regole diverse e meno rigorose. Per tali motivi occorre che si dia attuazione ad un vero e proprio Piano strategico per l’agricoltura italiana”. (G. M.) nnn
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SPECIALE ECOMONDO
Occorre consapevolezza del ruolo strategico della filiera foresta-legno
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l ‘progresso’, nel dopoguerra e negli anni del boom economico, è stato segnato dalla contrapposizione tra città e natura. Ora è giunto il momento di rinsaldare questo legame e di portare la natura in città. Lo ha sottolineato Confagricoltura che, nell’ambito di Ecomondo Digital, ha tenuto con Università della Tuscia, Assocarta e Comitato tecnico scientifico di Ecomondo un webinar su “Architettura e Natura: bioedilizia, bioeconomia forestale, eco-design”. “La sfida - ha detto Giulio Rocca, presidente della Federazione nazionale di prodotto Risorse boschive di Confagricoltura - è quella di favorire in futuro una maggiore consapevolezza del ruolo strategico della silvicoltura, a partire dalla gestione attiva dei boschi, considerati finalmente come risorsa essenziale per la collettività ed anche rilevanti economicamente per le filiere agroforestali”. “Vanno colte le opportunità che arrivano per il sistema italiano dalla filiera foresta-legno-biomassa”, ha osservato il prof. Giuseppe Scarascia Mugnozza dell’Università degli studi della Tuscia, che ha coordinato i lavori del webinar. Gli alberi - è emerso nell’incontro - sono sempre più protagonisti all’interno delle città metropolitane, per migliorare la qualità della vita e il benessere dei citta-
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Architettura e natura dini. Parliamo di piante arboree impiegate non solo e non tanto come arredo urbano, ma come moltiplicatori di biodiversità e come importanti sistemi di regolazione del clima e di mitigazione della biosfera. Ad avviso di Confagricoltura va favorita quella che è una vera e propria rivoluzione verde, con lo sviluppo delle foreste urbane e periurbane, che diventano boschi verticali nelle più recenti evoluzioni architettoniche. Non la casetta sugli alberi, ma una vera e propria casa di alberi. Piante non come semplici ornamenti, ma prime inquiline delle abitazioni, ecosistema vivente. Non solo gli alberi, ma tutta la filiera foresta-legno ha un ruolo rilevante per la produzione di risorse naturali rinnovabili. “Dobbiamo riscoprire il legno ed i suoi impieghi per mobili, carta, cartone, ma anche a fini energetici ha sottolineato il rappresentante di Confagricoltura -. E va esaltato il ruolo che ha nella bioedilizia, con soluzioni che integrano design, sostenibilità e tecnologia per adeguare le abitazioni e gli spazi all’aperto alle nuove esigenze di multifunzionalità. A ciò occorre aggiungere anche l’importante filiera del riciclo di legno, carta e imballaggi, nell’ottica della bioeconomia forestale”.
Nella sessione dedicata ai progetti emergenti, tante le soluzioni innovative che nascono dalla risorsa bosco, presentate da ricercatori e startupper: dalla cassa acustica di design realizzata con gli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia, alla progettazione di un parco metropolitano nel comune di Genova basato su soluzioni che prendono spunto dalla natura, all’utilizzo dei residui forestali. Confagricoltura ha apprezzato l’iniziativa - annunciata dal direttore generale dell’Economia montana e delle foreste del Mipaaf Alessandra Stefani - di avviare con il Mise un cluster legno nazionale che ponga i proprietari boschivi in rete con accordi di foresta. Condivisa anche la proposta ministeriale, connessa al Recovery Fund, di un progetto forestale di miglioramento, collegato al sistema idrico ed alle iniziative di prevenzione del dissesto idrogeologico. Quella della foreste-legno è una filiera moderna ed innovativa che - ha ricordato Confagricoltura - conta circa 80mila imprese, per oltre 500mila unità lavorative occupate ed un saldo commerciale positivo di più di 40 miliardi di euro. Ed è il secondo settore produttivo dell’industria manifatturiera italiana.(G. M.) nnn
Associazione Giovani su agroenergia. L’intervento di Mastrandrea
Opportunità energetiche
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e agroenergie sono un’attività economica in grado di produrre reddito ed occupazione, ma svolgono anche un’importante funzione in termini ambientali e nel mantenimento del tessuto agricolo sul territorio. Inoltre, permettono di aumentare il grado di autoapprovvigionamento energetico del Paese”. Lo ha detto il presidente di AngaGiovani Agricoltori di Confagricoltura Francesco Mastrandrea, nel corso del webinar “Energia e Agricoltura: un binomio che diventa possibile”. Il dibattito è stato organizzato dai Giovani di Confagricoltura in collaborazione con Moroni & Partners (del Gruppo Kiwa Italia), in occasione di Ecomondo Digital. Nell’incontro è emerso chiaramente come sia sempre più
importante una forte interazione tra la produzione agricola e quella energetica, per lavorare con unione d’intenti al raggiungimento degli obiettivi ambiziosi fissati dal Piano Energia e Clima (PNIEC), riconoscendo all’agricoltura il ruolo centrale che le compete. “Gli impegni che abbiamo preso a livello europeo per il PNIEC - ha detto Mauro Moroni, CEO della Moroni & Partners - passano per una installazione massiccia di fonti rinnovabili che, oltre che su tetti e superfici industriali, coinvolgerà in modo sostanziale anche i terreni agricoli. Il convegno è stata un’ottima occasione di confronto tra i principali esponenti del mondo agricolo e di quello industriale, che sempre più dovranno trovare soluzioni sostenibili di collaborazione”. Ad intervenire al webinar sono stati anche il presidente di Italia Solare, Paolo Rocco Vi-
scontini e Pietro Pacchione, vicepresidente di Elettricità Futura, che hanno sottolineato entrambi la necessità di un’accelerazione nelle installazioni, magari con un coinvolgimento più diretto delle Regioni, ricordando come il nostro Paese sia indietro rispetto agli obiettivi previsti dal PNIEC. Hanno, inoltre, ricordato quanto sia importante snellire e semplificare gli iter autorizzativi per le installazioni, garantendo tempi rapidi e certi. L’agrofotovoltaico non tanto come un obbligo da ottemperare, quanto come opportunità, sia per gli imprenditori agricoli, sia per gli operatori del settore energia: questo è stato il file rouge di tutti gli interventi al webinar. “Si prospetta una vera rivoluzione - ha concluso Mastrandrea - per il settore agricolo, che punta sul potenziamento del fotovoltaico, purché sia inserito in progetti economici, agroenergetici e di sviluppo più ampi, specifici per i diversi contesti rurali”. nnn NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 47
SPECIALE ECOMONDO
Lancio del nuovo progetto CIB per integrare produzione di biogas e biometano con attività agricole tradizionali di Gabriella Bechi
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ieno apprezzamento è stato espresso dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in occasione del lancio del progetto del Consorzio Italiano Biogas (CIB) “Farming for Future”, per la conversione agroecologica dell’agricoltura italiana stimolata dalla diffusione del biogas agricolo, in accordo con gli obiettivi del Green Deal e le relative strategie di settore (Farm to Fork e Biodiversità).
Farming Un progetto nato per dimostrare come sia possibile per l’agricoltura ridurre notevolmente le proprie emissioni, senza rinunciare alle produzioni alimentari di qualità che contraddistinguono il nostro Paese, grazie all’integrazione della produzione di energia da biogas e biometano con le attività agricole tradizionali. Un ulteriore effetto positivo del progetto è il ripristino della fertilità dei suoli, grazie all’incremento della loro dotazione di sostanza organica stabile, fondamentale per contrastare desertificazione e abbandono delle aree rurali. Una genesi che viene da lonta-
Gattoni: digestione anaerobica alla base del rinnovamento no quella di “Farming For Future” come spiega il presidente CIB Piero Gattoni: “Il percorso è nato dieci anni fa, con l’inserimento della digestione anaerobica (processo biologico che in assenza di ossigeno trasforma la sostanza organica in biogas energia rinnovabile - costituito in massima parte da metano e anidride carbonica) nelle aziende agricole. Avevamo iniziato per produrre energie rinnovabili e stavamo rivoluzionando il nostro modo di fare agricoltura. Le aziende sono diventate un laboratorio a cielo aperto. Abbiamo cominciato a fare fertilizzazione organica con il digestato, l’intensificazione sostenibile delle colture, e abbiamo capito che stava nascendo un grande impulso di innovazione”. Giansanti e Gattoni
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Giansanti: aziende agricole strategiche per decarbonizzazione
for future “La digestione anaerobica per la produzione di biogas e biometano - ha proseguito Gattoni - è lo strumento giusto per supportare la trasformazione agroecologica dell’agricoltura italiana, per renderla più competitiva e apprezzata dai consumatori”. Il settore agricolo - ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - è consapevole del ruolo centrale che può avere l’impresa agricola sana, vitale e produttiva nella mitigazione del cambiamento climatico, ma questo dovrà prevedere necessariamente soluzioni innovative e smart. Ciò significa agricoltura di precisione, ma anche intensificazione sostenibile delle produzioni, biotecnologie,
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produzione di energia rinnovabile (biogas, biomasse, fotovoltaico), fertilizzanti organici prodotti in ambito agricolo (digestato). “Le aziende agricole e forestali ha rimarcato il presidente confederale - possono avere un ruolo strategico nella decarbonizzazione del settore energetico, attraverso la produzione rinnovabile di energia termica, elettrica e biocarburanti, ma anche favorendo un incremento della capacità di assorbimento della CO2 nei suoli agricoli e nelle foreste attraverso l’ulteriore sviluppo di filiere agroenergetiche basate sull’uso di biomasse agricole e forestali, partecipando così al processo di crescita delle bioeconomia e dell’economia circolare e portan-
do nuove opportunità di reddito nelle aree interne del Paese, dove la disponibilità di biomasse è ampia, ma scarsamente valorizzata”. Per questo Giansanti ritiene che occorra accompagnare le aziende agricole in una ulteriore fase di sviluppo, che tenga conto della tipologia degli impianti a biogas in esercizio, dell’ampio potenziale di produzione di biogas da matrici agricole, delle opportunità di mantenere l’attuale livello di produzione elettrica da biogas, nonché di supportare la crescita del biometano da destinare ai trasporti ed alla rete del gas naturale. Ugualmente importante sarà sviluppare ulteriormente il fotovoltaico in agricoltura, che può rappresentare un elemento di crescita, sia economica sia ambientale, non solo per il settore agricolo, ma anche per l’industria, per i territori e le comunità locali. La copertura fotovoltaica degli edifici rurali, con particolare riferimento agli edifici strumentali all’attività agricola, è il primo punto su cui lavorare per favorire una più ampia diffusione degli impianti in ambito agricolo. “L’agricoltura italiana è matura e pronta - ha concluso il presidente Giansanti - per contribuire, attraverso lo sviluppo delle agroenergie, alla crescita e allo sviluppo sostenibile del nostro Paese ed ha tutte le carte in regola per diventare leader in Europa nella transizione agroecologica”. nnn
DIECI AZIONI PER COLTIVARE IL FUTURO
Secondo le proiezioni del CIB al 2030 l’agricoltura italiana, attraverso lo sviluppo del biometano prodotto secondo i principi del Biogasfattobene® e l’adozione delle soluzioni e delle tecniche che compongono le dieci azioni del progetto (otto strettamente connesse all’agricoltura e ai suoi investimenti e due di pertinenza dell’industria, quella del gas in primis), potrà passare da un’emissione complessiva di circa 38.400kt di CO2eq nel 2018 a 26.000kt, riducendo il proprio impatto del 32%. Potrà, inoltre, contribuire alla riduzione delle emissioni nazionali complessive di circa 19.000kt di CO2eq annue, grazie al mancato utilizzo di fonti energetiche fossili. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 49
AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A
Nell’agro romano l’impresa dei fratelli Alimonti. Per rafforzarsi promuove l’unione strategica tra aziende bio della Valle dell’Aniene di Elisabetta Tufarelli
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ettiamo insieme un’impresa di famiglia e la Valle dell’Aniene e otteniamo un mix vincente: quello dell’azienda “La Fenice”, che coltiva ortaggi biologici in pieno campo, in tutte le stagioni. Ma non solo. Lo fa in questa valle, unica, amata da imperatori romani, artisti, poeti, celebrata da Goethe, attraversata dal Cammino di San Benedetto, ricca di acque, eremi, borghi e rocche sui colli. I magnifici quattro che mandano avanti, con passione e soddisfazione, questa impresa agricola sono Emanuela Appodia con suo marito Marco Alimonti e la sorella di Marco, Emma, con suo marito Emanuele Meloni. Questa è una delle più antiche realtà agricole della zona. “L’azienda della famiglia di mio marito - spiega con orgoglio Emanuela - ha più di cento anni ed era specializzata nella coltivazione di pioppi, per la produzione di legno, a cui mio suocero Alberto, mancato una decina di anni fa, era molto affezionato. Ora abbiamo meno terra, ma abbiamo voluto mantenere, su sette dei dieci ettari totali, il pioppeto, mentre sul resto ci siamo specia-
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Insieme per crescere
lizzati negli ortaggi, nei frutti di bosco e nel recupero dei legumi autoctoni antichi come, ad esempio, il fagiolo Cioncone e la Fagiolina Arsolana, un ecotipo di fagiolo recuperato proprio grazie all'impegno della nostra famiglia in collaborazione con il CNR”. I quattro imprenditori si sono divisi i compiti ed ognuno di loro si occupa di un singolo aspetto. “Nel 2018 - precisa Emanuela abbiamo anche aperto un laboratorio dove vengono trasformati gli ortaggi in sottoli, creme e marmellate salate, passate di pomodori. Dalla frutta ricaviamo succhi, marmellate e gelatine. Tutto questo lo gestisce Emma. Marco (laureato in Agraria), grazie anche all’esperienza pratica acquisita lavorando con suo padre, si dedica esclusivamente alla parte agronomica, mentre le produzioni sul campo le cura direttamente Emanuele. Io mi occupo dell’amministrazione e dei rapporti con il pubblico”. L’inventiva e la voglia di crescere è prerogativa di questa famiglia che mette in pratica sempre iniziative nuove. “Siamo troppo piccoli in un mondo
Associazione Terrenove riunisce trenta aziende biologiche troppo grande - mette in evidenza Emanuela - e per questa ragione abbiamo deciso di fare rete con altri imprenditori della zona. È nata così “Terrenove”, l’associazione presieduta da Emanuela, che riunisce una trentina di agricoltori biologici, o in conversione bio, di cui la metà donne, con l’obiettivo, ognuno utilizzando le proprie competenze, di rilanciare l’agricoltura e, insieme a questa,
le tradizioni della Valle dell’Aniene. Siamo convinti che proprio dall’agricoltura, combinando radici e futuro, possa nascere e consolidarsi uno sviluppo autentico e reale per la nostra comunità”. Un gruppo che lavora in piena armonia sul suo stupendo territorio affinché il settore primario diventi il motore di questa Valle. E poi? “Facciamo produzioni sostenibili e siamo impegnati a recuperare la biodiversità vegetale. Attraverso, certamente, l’utilizzo delle buone pratiche, ma siamo convinti anche che un occhio deve essere attento e puntato all’innovazione, fondamentale per il nostro comparto”. La zona è bellissima, un vero polmone verde che vanta due riserve naturali: il Parco dei Monti Simbruini e quello dei Monti Lucretili. “Queste terre conclude l’imprenditrice - hanno una tradizione millenaria. Il nostro impegno e il nostro obiettivo, considerato che siamo a poche decine di chilometri da Roma, è quello di diventare una meta e una risorsa anche per le aree limitrofe e, perché no, anche per la Capitale”. nnn
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AT T U A L I TÀ R A P P R E S E N TA N Z A
Libro di Magnani sul Centenario di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini
di Gaetano Menna
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etizia Magnani, responsabile dell’ufficio stampa di Forlì, è anche una studiosa, specializzata in analisi delle fonti documentarie e giornalismo investigativo. Mette a frutto passione e competenza per far giungere in libreria il corposo volume “100 anni di Confagricoltura di Forlì-Cesena e di Rimini” (Panozzo Editore, luglio 2020, 298 pp., 20 euro) che è - come recita il sottotitolo - “storia di impresa, innovazione e territorio”. “È un libro, questo, che traguarda il secolo della nostra storia e che apre agli scenari futuri per la nostra Organizzazione”, scrive nella nota di apertura il presidente dell’Interprovinciale Carlo Carli. “Il 2020 aggiunge - è gravido di novità e di problemi. D’altra parte, leggendo queste pagine si nota come per il nostro mondo, l’agricoltura, opportunità e problemi non siano mai venuti meno. È questo, anche, che ha spinto i
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da sin.: Carli (presidente), Zambianchi (presidente Camera di Commercio), Casadei (presidente onorario) e Canali (past president)
Impresa e territorio
nostri nonni a mettersi assieme, cento anni fa, per affrontare, con coraggio e intelligenza, le questioni importanti di allora”. Ha ragione il prof. Ettore Casadei, presidente onorario dell’Organizzazione (e coordinatore del Comitato per il Centenario dell’Interprovinciale) - nella densa prefazione su ‘Impresa e innovazione’ - che invita gli agricoltori associati a “riflettere sulla storia percorsa, traendo da essa gli opportuni approfondimenti sulla propria identità, sull’azione da svolgere al presente e sulla propria missione futura”. L’autrice sottolinea l’importanza dell’agricoltore che produce un bene primario come il cibo ed è custode del territorio. Rimarca pure la ‘complessità’ del primario e fa una ricognizione sulla sua normativa. Quindi si sofferma sulla necessità e sulla vocazione all’innovazione “non astrattamente considerata, ma compatibile con la ragionevole convivenza fra uomo e natura”. Nella narrazione di Magnani emergono in pieno i tratti fondanti dell’Organizzazione, come la difesa dell’impresa, la vocazione europeista, l’ambiente (di cui gli
agricoltori sono stati, sono e saranno custodi, testimoni e difensori). L’autrice pone in evidenza alcune parole chiave che contraddistinguono la lunga storia ed il futuro di Confagricoltura: innovazione, Europa, ambiente, ma anche Romagna, senso di appartenenza, orgoglio e coraggio. Quello che colpisce il lettore è il narrare la storia generale (del Paese e dell’Organizzazione) partendo dalle piccole-grandi storie dei singoli. Il testo diventa così un volume corale. Si tratteggiano personaggi che hanno fatto grande l’Organizzazione, uno tra tutti il compianto Augusto Calzolari (che fu anche vicepresidente nazionale). Si ricordano dirigenti, direttori, soci, ma anche dipendenti senior come Giovanni Filanti (già codirettore), Alberto Dina, Miria Zampigna e Paola Sintoni (arrivata nel 1969, ha dato il suo contributo per ben metà dei cento anni di vita dell’Organizzazione). Impegno di lungo corso anche per il direttore in carica Marco Baldacci, nell’Organizzazione dal 1987. Canterebbe Francesco De Gregori: “La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso”. nnn
EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli
DENUNCE PER I DANNI DI UCCELLI E PICCIONI
Fermare i volatili Ad oggi, mentre i danni alle produzioni agricole continuano, cosi come i problemi per l’incolumità delle persone - si ricordi cosa hanno procurato, di recente, alcuni cinghiali vaganti su una sede autostradale - ancora si attende la proposta normativa promessa per affrontare e risolvere la questione dei danni da fauna selvatica. Negli ultimi tempi, anche a seguito dell’allargamento del panorama dei danni, l’argomento è diventato oggetto di numerose prese di posizione da parte di Confagricoltura, anche sul territorio. Confagricoltura Piemonte, in particolare, ha evidenziato come, in aggiunta ai danni causati dagli ungolati ed in particolare dai cinghiali, siano sempre più rilevanti quelli procurati alle coltivazioni dagli uccelli. La denuncia di Confagricoltura Piemonte sottolinea come le coltivazioni autunno/vernine, quali grano e orzo, siano ‘oggetto d’attenzione’ da parte dei volatili che, anche in presenza di terreno rullato e compattato, scavano per prelevare il seme, producendo vaste e ripetute fallanze che “fanno
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ipotizzare future forti perdite di raccolto”. Anche dalla Toscana, soprattutto in Maremma, si sono evidenziate perdite delle semine a causa dei piccioni. Confagricoltura Piemonte ha scritto alla Regione e ai servizi provinciali per la tutela della fauna selvatica, chiedendo l’attivazione di un piano di controllo dei piccioni inselvatichiti, sia per limitare i danni in questa fase e in prospettiva in quella delle semine delle colture sarchiate primaverili e delle successive epoche di maturazione, anche per eliminare possibili veicoli di diffusio-
WEBINAR SU PSA A GIORNATA SUINICOLTURA
La Peste suina africana non solo si sta avvicinando minacciosamente al nostro Paese, ma rappresenta un pericolo di dimensioni enormi soprattutto da un punto di vista economico. Di questo, degli scenari europei e internazionali, delle prospettive attese dalla ricerca scientifica per la scoperta di un vaccino e delle eventuali ripercussioni economiche che si potrebbero manifestare nel malaugurato caso in cui la malattia colpisse anche gli allevamenti suinicoli italiani, si parlerà il 2 dicembre, durante la sesta edizione della Giornata della Suinicoltura (www.giornatadellasuinicoltura.it) che, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, si terrà in web conference.
ne di patologie interspecifiche che possono interessare l’uomo e gli animali. Riteniamo indispensabile, vista la gravità degli attacchi e l’abnorme proliferazione dei volatili, che si attuino interventi localizzati selettivi, volti a risolvere il problema arrecando il minor disturbo possibile al resto della fauna selvatica presente sul territorio. Danni similari, anche in passato, sono stati più volte denunciati con riferimento agli uliveti, a causa della massiccia presenza di storni che, quando attaccano le drupe in maturazione, non lasciano scampo al raccolto. Problemi anche a causa di gabbiani e cormorani, i cui attacchi agli allevamenti ittici lasciano drammatici segni. È quindi indispensabile e non più rinviabile l’attivazione di piani di controllo della fauna selvatica, sia per limitare i danni alle produzioni agricole e alla popolazione, sia per ridurre - se non eliminare - possibili veicoli di diffusione di patologie che interessano specifiche specie. Si pensi ad esempio al problema posto dalla Peste Suina Africana (PSA), di viva attualità. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 53
ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO SARDEGNA CONSORZIO PECORINO
L’assemblea dei soci del Consorzio di tutela del Pecorino Romano ha eletto il nuovo consiglio d’amministrazione. Tra i componenti, una new entry: Giannetto Arru Bartoli, imprenditore agricolo, direttore di Confagricoltura Sassari-Olbia-Tempio e titolare di un’azienda agrozootecnica a Pozzomaggiore, in cui alleva 500 ovini di razza sarda, 30 bovini da carne e coltiva foraggere e cereali. Primo obiettivo, per Giannetto Arru Bartoli, lavorare senza lasciare indietro nessuno, dando voce anche a quelle piccole realtà cooperative che pure sono elemento importante per il settore caseario sardo. “Fondamentale sarà proseguire l’impegno per la tutela sindacale ed economica dell’intera filiera produttiva - ha detto Arru Bartoli - proteggere il Pecorino Romano Dop dalle contraffazioni, difendere gli interessi delle imprese e continuare ad investire in promozione e valorizzazione di questo prodotto verso i mercati internazionali. Il nostro compito è anche promuoverne l’immagine in Italia e nel Mondo.” 54 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
di Alessandra Porro
CONFAGRI FROSINONE E ENTE MICROCREDITO
Impegno per microfinanza
È stato sottoscritto nella sede di Confagricoltura Frosinone, a porte chiuse, nel rispetto delle norme anti Covid-19, il Protocollo d’Intesa tra Confagricoltura Frosinone e l’Ente nazionale per il Microcredito, per dare nuove prospettive di crescita al settore agricolo del territorio, di antica tradizione rurale. Il microcredito rappresenta oggi un importante strumento di inclusione e di sviluppo a sostegno dell’economia locale, oltre che un efficace mezzo per promuovere ed incentivare l’imprenditorialità delle piccole e medie imprese del settore, incrementandone così l’economia, l’occupazione e la sostenibilità economica. Un’opportunità che Confagricoltura Frosinone ha voluto mettere a disposizione delle imprese agricole associate in un momento di forte crisi economica, accentuata anche dalle drammatiche conseguenze della pandemia, che ha penalizzato duramente alcuni comparti del settore. “Portiamo lo strumento della microfinanza all’interno del settore agricolo - ha sottolineato il
presidente di Confagricoltura Frosinone, Vincenzo del Greco Spezza - che nella nostra provincia rappresenta una fetta importante di economia. Il territorio desidera avere risposte e a gran voce chiede di essere rappresentato da un ente che possa dare certezze per un accesso sicuro al credito per le imprese. Con questo protocollo abbiamo voluto creare un braccio operativo all’interno della microfinanza, punto fondamentale di inclusione e sviluppo”. L’obiettivo è dare un nuovo impulso attraverso la promozione di nuove opportunità di sostegno economico grazie al microcredito agricolo e iniziative di tutoring a microimprese e professionisti che rientrano nei parametri individuati dall’art. 111 TUB; promuovere le opportunità di finanziamento per imprenditori tra i 18 e i 29 anni attraverso la ‘Garanzia Giovani’; realizzare attività di studio e ricerca; favorire l’educazione finanziaria, lo sviluppo della cultura imprenditoriale, dei principi solidali e dell’etica del profitto.
WEBINAR CONFAGRICOLTURA PIEMONTE
Robot nel vigneto
Confagricoltura Piemonte segue con interesse e collabora con l’Università di Torino alla realizzazione del Progetto Horizon BACCHUS per una piattaforma robotizzata per l’ispezione attiva e la raccolta del prodotto nelle aree viticole. In un meeting online, un qualificato gruppo di produttori e tecnici vitivinicoli di Confagricoltura Piemonte ha discusso - sotto la guida dei professori Remigio Berruto e Mario Tamagnone del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Torino - sulle prospettive dell’introduzione della robotica nella produzione di uva, che potenzialmente potrebbe migliorare sensibilmente le condizioni di lavoro degli imprenditori e degli operai agricoli. I sistemi intelligenti, infatti, stanno diventando la soluzione per indirizzare le produzioni verso l'agricoltura di precisione. “La georeferenziazione dei vigneti - ha dichiarato Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte - con la possibilità di effettuare ispezio-
ni agrometeorologiche e anche visive sullo stato di salute delle coltivazioni e la raccolta intelligente e dunque non solo meccanizzata, ma automatizzata e selettiva in particolare, possono già, per alcuni aspetti, fornire un notevole miglioramento al prodotto raccolto”. Il progetto ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei robot per contenere la diffusione delle malattie con minori trattamenti, controllare lo sviluppo dei funghi (in collaborazione con l’azienda norvegese Saga Robotics), e meccanicamente, quello delle infestanti, selezionare e diradare i grappoli in vendemmia prelevando solo il prodotto con un certo grado di maturazione. Il sistema previsto sarà dimostrato e valutato nell’ambiente di vigneto ispezionando diversi tipi di vite e vendemmiando grappoli d'uva di diverse varietà. Confagricoltura sta lavorando con l’Università di Torino per presentare e valutare l’applicazione in Piemonte già nel prossimo anno.
CAMPANIA FILIERA FORESTA-LEGNO
La trasformazione del bosco di castagno in castagneto da frutto non sarà più oggetto di interventi compensativi a carico del castanicoltore che potrà così intervenire senza oneri aggiuntivi per tutelare la produzione. È quanto contenuto nel decreto attuativo del Mipaaf del 7/10/2020, pubblicato in GU n. 256/2020, con cui si è provveduto all’“adozione delle linee guida relative alla definizione dei criteri minimi nazionali per l'esonero dagli interventi compensativi conseguenti alla trasformazione del bosco”. Si è giunti alla definizione delle linee guida dopo un percorso condiviso al Tavolo di Filiera Foresta-Legno, a cui ha partecipato anche Confagricoltura Campania. In particolare viene accolta la richiesta di esonerare dalle compensazioni quelle relative alla conversione di boschi di castagno in castagneti da frutto, con l’obbligo di ritorno alla destinazione originaria nel caso in cui cessi l’attività di coltura castanicola prima che siano decorsi almeno dieci anni dall’inizio dell’attività. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 55
FORMAZIONE
di Antonella Torzillo
PROGETTO EUROPEO “PLANET” SI AVVIA A CONCLUSIONE
Formazione coordinata sulla sostenibilità Confagricoltura, attraverso le sue articolazioni, è partner di molti programmi europei ed Enapra fornisce la sua collaborazione ad alcuni di essi. In questa occasione parliamo di Planet, mentre precedentemente abbiamo raccontato di Sagri Project da poco concluso (www.sagriproject.eu). A quasi 36 mesi dal kick off meeting, Planet, il progetto europeo Erasmus+ (www.erasmus-planet. eu) partner Confagricoltura - con la collaborazione di Enapra ed il coordinamento del Disafa dell’Università di Torino - si avvicina
alla conclusione. La partnership (tra Italia, Austria, Paesi Bassi e Francia) si prefigurava come obiettivo l’accrescimento delle competenze degli agricoltori associati e di coloro che operano nel settore, attraverso lo sviluppo di nuovi programmi di formazione sulla gestione sostenibile delle energie rinnovabili, capaci di integrare in modo pratico gli ultimi sviluppi della ricerca applicata all'agricoltura. I discenti sono stati preparati dall’Università di Torino nelle sedi dei partner Vet (Vocational educa-
Parola chiave del mese: Erasmus+ L,obiettivo del progetto Erasmus Plus (Planet, “Plan for Agriculture reNewable Energy Training”) è quello di fornire una formazione innovativa agli agricoltori che possiedono o che vogliono investire in impianti a fonti di energia rinnovabile (FER). L’obiettivo della formazione è fornire competenze pratiche e informatiche per un ambiente di lavoro legato alla gestione quotidiana dell'impianto. Il corso sarà disponibile anche per consulenti e studenti come formazione professionale iniziale.
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tion trainer - formazione professionale continua), per l’Italia Infor Elea. Confagricoltura ha rivestito un doppio ruolo, di esperto in formazione e di mediatore tecnico scientifico con il mondo agricolo, curando non soltanto la divulgazione del progetto, ma coadiuvando nell’organizzazione delle aule virtuali e in presenza sui sei moduli chiave di Planet. Le tematiche trattate hanno riguardato l’uso agricolo delle energie rinnovabili, quali il fotovoltaico, il biogas, la biomassa, il solare termico e gli strumenti accessori sulla scelta e la manutenzione dell’impianto migliore per il tipo di azienda e la morfologia del territorio. L’attività di formazione sui contenuti del programma Planet si è svolta in modo articolato, avendo riguardo alle particolarità del sistema organizzativo di Confagricoltura, soprattutto cercando di raggiungere il massimo degli obiettivi di condivisione di temi decisivi per lo sviluppo sostenibile della nostra agricoltura. Pertanto si sono volute inserire le attività di formazione all’interno di percorsi già avviati, al fine di potenziare gli effetti di sviluppo delle competenze. La definizione del pacchetto formativo è partita dall’individuazione, mediante colloqui con rappresentanti di aziende associate a Confagricoltura, delle lacune formative che il progetto intendeva colmare. Questi colloqui sono avvenuti presso la sede di Confa-
FORMAZIONE
gricoltura di Torino a metà dello scorso anno. Solo dopo aver raccolto i risultati di questa indagine anche negli altri Paesi partner, si è condivisa l’implementazione del materiale formativo. In una terza fase, quella pre-formativa, il materiale è stato organizzato su una piattaforma di e-learning e posto al vaglio di alcuni tester. Sebbene nel comparto agroalimentare venga preferita la formazione frontale in aula, più apprezzata e accessibile, le contingenze della pandemia globale Covid-19 hanno messo a dura prova l’effettiva fruibilità dei corsi in presenza. Ciò nonostante, la formazione dei 25 discenti per Paese è stata portata a termine con successo, proprio grazie alla piattaforma internet agile e fruibile da chiunque. Le iniziative portate avanti dal progetto Planet, in particolar modo quelle riferite ai temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale, hanno consentito un approfondimento tematico utile a calibrare anche i prossimi interventi formativi, che proseguiranno ben oltre la fine del progetto. Con questo spirito, una serie di incontri virtuali di approfondimento sono stati già programmati nei prossimi mesi, a partire dall’inizio del 2021. Purtroppo la conferenza finale che si sarebbe dovuta tenere in Francia non avrà luogo. Il progetto Erasmus+ Planet continuerà sulla piattaforma e-learning dedicata (www. erasmus-planet.eu) anche oltre la naturale scadenza del progetto, per offrire gratuitamente a chi fosse interessato tutto il materiale di studio e approfondimento relativo ai temi affrontati gravitanti intorno alle energie rinnovabili in agricoltura. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 57
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
I benefici del magnesio
Il magnesio è un toccasana per la salute. È un alleato dei muscoli, fondamentale per la produzione di energia, contrasta i crampi e migliora il tono dell'umore. Si tratta di uno ione che aiuta le reazioni enzimatiche. Importantissimo per chi pratica sport, è anche essenziale per il funzionamento del nostro organismo. Il magnesio interviene in più di 300 funzioni cellulari del nostro corpo ed è a capo di numerosi processi: funzionamento degli organi, difese immunitarie e fissazione dei minerali. Una sua carenza può portare ad un abbassamento del tono dell’umore. Aiuta ad au-
mentare i livelli di serotonina e normalizza l’attività dell’ipotalamo, che influisce sulla secrezione dell’adrenalina; diversi studi hanno anche evidenziato una insufficienza di magnesio in pazienti con maggiore depressione. Fondamentale, per la salute, farne scorta. Si raccomanda di scegliere cibo che lo contiene, come legumi, frutta secca, semi di sesamo e di girasole, cereali integrali, verdure a foglia verde, prezzemolo, avocado, banane e cacao (cioccolato fondente almeno al 70 per cento), associandolo ai latticini, per assorbirlo meglio, attraverso la vitamina D.
CACHI E CASTAGNE
Sulla tavola, a novembre, fanno capolino cachi e castagne. Sono prelibatezze “energetiche” utilissime ad affrontare le giornate più difficili. Ricchi di vitamina C, betacarotene, potassio, magnesio e fosforo, i cachi sono frutti ad elevato contenuto calorico, sconsigliati a chi è diabetico o obeso. Ottima fonte di energia per anziani e per ogni età. Grazie al contenuto di antiossidanti, hanno azione protettiva sul fegato. Le castagne, frutti autunnale per eccellenza, sono estremamente versatili in cucina. Hanno un notevole apporto calorico e sono ricche di vitamine, in particolare di quella A e infatti sono un’ottima fonte di acido folico.
SOFFRE DI IPERTENSIONE il 50% degli italiani over 65, senza saperlo. Occorre effettuare controlli, semplicemente misurando la pressione, per evitare danni. Lo sostiene la World Hypertension League, che ha scelto la giornata mondiale contro l’ipertensione per lanciare quest’appello. Tenere a bada la pressione può evitare patologie cardio cerebro vascolari e renali, di cui l'ipertensione arteriosa è la causa principale. Tra i sintomi che fanno sospettare un rialzo della pressione ci sono mal di testa, sensazione di instabilità, ronzio, rossore in volto e palpitazioni. Per prevenire l'ipertensione arteriosa è fondamentale non fumare, alimentarsi utilizzando poco sale, mantenere sotto controllo il proprio peso e fare regolare attività fisica. 58 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
I CARCIOFI
I carciofi sono un depurante e un disintossicante naturale del fegato, della colecisti, del sangue e dei reni. Vantano proprietà rimineralizzanti, epatoprotettrici, depurative e antiossidanti. Sono ricchi di vitamina C, vitamine del gruppo B, ferro e rame; contengono inoltre discrete quantità di flavonoidi, tra i quali la cinarina, che spicca per la sua utilità per il benessere del fegato. Poiché la vitamina C con la cottura si perde, per assorbire meglio il ferro contenuto in questi preziosi alimenti è utile condirli con il limone, naturalmente ricco di acido ascorbico, elemento fondamentale per assorbire il minerale.
2020, l’anno dei senior
Nel 2020, per la prima volta nella storia, gli over 60 hanno superato per numero i bambini sotto i 5 anni. L’Italia invecchia: gli ultra64enni, oggi, rappresentano circa il 21% della popolazione, circa 14 milioni. Ma, nel 2036, saranno il 29% di quella complessiva, arrivando al 35,1% nel 2050, superando la media europea che dovrebbe fermarsi al 29,8%. L’onda lunga degli anziani e di una società sempre più grigia impatta sulla rete assistenziale pubblica, sulle pensioni, sulla spesa sanitaria. Se la pandemia richiede altri sacrifici a sostegno di questa fetta di popolazione, va pure considerato il contri-
buto che essa dà alle famiglie nella quotidianità e quello, con i risparmi, per mitigare il disagio finanziario, partecipando attivamente all’economia del Paese. Gli anziani sono diventati una forma di “stato sociale parallelo” integrando i budget familiari, dandosi da fare con i figli e la cucina. Ma sono in grado anche di rivitalizzare i consumi, quanto a capacità di spesa e tempo libero. In Italia un over 65 su 3 è una risorsa per i propri familiari o per la società. Il 19% si prende cura dei congiunti, il 14% aiuta familiari o amici con cui non vive e il 5% partecipa ad attività di volontariato.
SILVER ECONOMY qual è il suo valore economico? La ricchezza media degli over 65 italiani, secondo un report di Confindustria, è stimata in 232mila euro procapite, contro i 110mila degli under 35. Il consumo medio annuo è di 15,7 mila euro per ciascun over 65, rispetto ai 12,5 mila euro di chi a meno di 35 anni. Anche il reddito medio è superiore: 20mila euro rispetto ai 16mila euro dei più giovani. Il loro contributo ai consumi è piuttosto elevato: lo studio lo calcola attorno ai 200 miliardi di euro, pari a circa un quinto del totale di quanto spendono le famiglie nel nostro Paese. La maggior parte della spesa, secondo i dati Censis, è dedicata alla casa (79%), seguita dall’alimentazione (33%) e dai trasporti (11,6%). Una novità, rispetto a una decina di anni fa, è però rappresentata dai consumi per la tecnologia: quasi il 30% utilizza internet, che rappresenta il 4% delle uscite per gli over 65. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 59
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
ASSEMBLEA ONLINE DI CONFAGRI DONNA
Ripartenza al femminile
“In tempi di pandemia cambiano tutte le consuetudini, compresa la nostra assemblea, in remoto, a cui vi do il benvenuto. Sono fasi difficili per l’economia e per l’agricoltura. Occorre, pur con tante difficoltà oggettive, andare avanti con le nostre imprese. Certo servono strumenti ad hoc, nazionali ed europei illustrati dalle nostre ospiti con cui ci confronteremo”. Lo ha detto la presidente di Confagricoltura Donna aprendo i lavori on-line dell’incontro. Si è parlato di Pac con Cristina Tinelli, responsabile di Confagricoltura Bruxelles; la direttrice di “Donna in Affari”, Daniela Molina si è soffermata sul ruolo dell’informa-
zione, sottolineando l’importanza di una testata dedicata all’imprenditoria femminile. Dopo l’intervento di Raffaella Cavicchi, presidente della fondazione Caricento e imprenditrice agricola, Beatrice Pernarella d’Invitalia ha illustrato gli strumenti che mette a disposizione l’agenzia per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile. Linda Laura Sabbadini, direttore centrale Istat, Chair women20 e componente del comitato Colao, ha approfondito il Recovery Fund. “Per dare una spinta concreta alla ripartenza e alla crescita - ha concluso Oddi Baglioni - è indispensabile colmare un divario ancora esistente, quello di genere”.
PARITÀ DI GENERE
La strategia per la parità di genere 2020-2025 è intesa a rispettare l’impegno della Commissione di Ursula von der Leyen a favore di un’Unione dell’uguaglianza. Il Copa e la Cogeca accolgono con favore la strategia della Commissione europea in merito, che apre la strada a soluzioni per affrontare le sfide e gli ostacoli che impediscono ancora oggi di colmare questo divario. Attraverso un Commissario dedicato, l’UE ha l’opportunità di far crescere la consapevolezza, costruire capacità e fornire azioni robuste volte a migliorare la parità di genere in tutti gli Stati membri. Per Lotta Folkesson, presidente del Comitato delle donne del Copa Cogeca, il potenziale delle donne rurali e delle agricoltrici rimane ancora inutilizzato e può contribuire allo sviluppo di intere comunità mantenendo la vitalità delle zone rurali.
PER CONFAGRICOLTURA DONNA le risorse del Recovery Fund vanno utilizzate anche per azioni mirate a supportare le imprese femminili, che in Italia sono ancora troppo poche: arrivano solo al 20%. E quelle agricole sfiorano il 30%. Occorre perciò rafforzare la partecipazione femminile, incentivando la creazione di micro e piccole imprese e sostenendone la competitività e l’accesso al credito. Alcune ricerche internazionali rivelano che le startup fondate anche da donne hanno maggiore probabilità di ricevere investimenti rispetto a quelle costituite da soli uomini; altri studi sostengono che le donne sono più adatte a individuare i bisogni del mercato e a coglierne le opportunità. 60 | MONDO AGRICOLO | NOVEMBRE 2020
VINO
di Gabriella Bechi
GIULIO FERRARI COLLEZIONE 2001
Il mito in bottiglia potessero esprimere una straordina- massimo la vocazione del vigneto ria longevità, acquisendo nel tempo di Maso Pianizza alla creazione di complessità, senza nulla perdere in grandi riserve. freschezza e finezza. La degustazione del Giulio Ferrari La sfida con il tempo avviata nel Collezione 2001 evidenzia un profilo 1972 da Mauro Lunelli è stata olfattivo incredibilmente complesso, resa più estrema dal che spazia dagli aromi salini alla Giulio Ferrari frutta a polpa gialla, come la pesca Collezione, la e l’ananas, a ricordi di caramella prima e unica d’orzo, fino a tocchi delicatamente bollicina in speziati di zenzero e cardamomo, Italia affinata se lasciato più a lungo nel calice. In sui lieviti per bocca, l’ingresso racchiude la dinaalmeno 18 anni, la micità, l’energia e la ricchezza delle cui prima edizione sue bollicine e nel sorso impressiona risale alla vendemmia per profondità e spessore; il finale in1995. Il 2001 rappresen- credibilmente persistente regala una ta, dopo il 1997, la terza classe ed eleganza impareggiabili. ede la luce annata giudicata in grado di Il Giulio Ferrari Collezione è stato dopo 19 anni dalla esprimersi al meglio con un prodotto in soli 2001 esemplari vendemmia il nuovo Giulio invecchiamento così lungo. numerati dedicati alle migliori enoFerrari Collezione, l’annata 2001, Il 2001 è stato un anno caratterizteche e alla migliore ristorazione, e il rinnovando la sfida con il tempo zato da un andamento regolare con suo acquisto dà l’accesso all’esclusivo delle bollicine Trentodoc e portan- una buona insolazione ed elevate Club dei Collezionisti Giulio Ferrari, do il “mito oltre il mito”. escursioni termiche durante l’estate. che offre ai soci una serie di espeIl Giulio Ferrari Collezione esprime La maturazione graduale delle rienze e privilegi speciali. Per la prila continua ricerca dell’eccellenza uve ha permesso di individuare il ma volta con l’annata 2001, il Giulio insita in ogni scelta di Casa Ferrari. momento ottimale per la raccolta Ferrari Collezione sarà disponibile È uno Chardonnay in purezza, che di ogni partita, enfatizzando al anche in formato magnum. nasce da un vigneto unico quale quello di Maso Pianizza, posto in alta quota e interamente circondato da boschi. Maso Pianizza è simbolo di quella viticoltura di montagna di cui Giulio Ferrari intuì, oltre un secolo fa, il potenziale per la creazione di Metodo Classico di grande eleganza. Fu poi Mauro Lunelli, con la creazione del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, a dimostrare come Alessandro, Camilla, Matteo e Marcello Lunelli le bollicine di montagna Trentodoc
V
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AGRITURISMO
di Elisabetta Tufarelli
VACANZE ALL’INSEGNA DELLA FILOSOFIA ORIENTALE
Luminosa armonia
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ugli Appennini liguri, in alta Valle Sturla, continua a crescere un progetto modernissimo, ma perfettamente amalgamato con il recupero dell’ambiente e delle tradizioni. L’azienda agricola Anidagri è un agriturismo, ma anche molto di più. “Una prima idea - spiega Teresa Cuzzolin - ci è venuta nel 2004. Siamo nati in Toscana come associazione sportiva dilettantistica, però non ci bastava, volevamo far crescere ed evolvere il nostro progetto: ci serviva un luogo adatto per riuscire a sviluppare l’attività di formazione alla persona, sia dal punto di vista fisico, sia emozionale. Ed abbiamo trovato questo posto, di cui ci siamo innamorati”.
Tutto è iniziato qui. Oggi Anidagri è un’azienda che utilizza le tecniche di agricoltura biologica più innovative: dalla permacultura, agli orti sinergici, all’agricoltura naturale dell’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka. “Siamo sempre stati appassionati - sottolinea - dalle discipline orientali. Abbiamo recuperato il nostro vecchio mulino, prima demolendolo e poi ricostruendolo totalmente seguendo le tecniche del feng shui (alla ricerca dell’armonia e dell’energia della natura). Abbiamo messo in piedi un progetto articolato capace di integrare le persone con il territorio, la formazione, la conoscenza naturalistica e l’educazione ambientale”. Oltre all’azienda agricola e agrituristica, c’è il centro Anidra, ospitato nell’antico casale ristrutturato, dove l’offerta è ampia: corsi di yoga, tai chi, formazione manageriale, counceling. È sede del programma Erasmus che, attraverso l’Università popolare Anidra, consente ai giovani di tutto il mondo di entrare in contatto con questa realtà, acquisendo conoscenze che spaziano in diversi campi, ma che hanno come denominatore comune la natura. L’azienda agricola è costituita da 25 ettari, di cui 10 coltivati e 15 a bosco, mentre l’agriturismo ha tre camere ed un appartamento per un totale di 14 posti letto. Completa l’offerta l’eco-villaggio fatto di capanne alpine in legno e l’ecocampeggio glamping, con tende già montate, nell’ampio bosco. Anidagri
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ha sposato la nuova frontiera del turismo green che unisce il glamour con il camping, con l’obiettivo di proporre agli ospiti l’esperienza di vivere la natura immergendosi nei paesaggi incontaminati, senza rinunciare al comfort. “La nostra realtà - ribadisce Teresa - è un progetto multiforme fatto di persone, attività e iniziative di formazione ed educazione ambientale, con l’obiettivo della conoscenza naturalistica approfondita del territorio. La nostra proposta ricettiva ha a cuore il benessere per corpo, mente e spirito. I nostri prodotti vengono utilizzati prevalentemente per l’autoconsumo, ma organizziamo anche degustazioni e li vendiamo nella nostra bottega”. Un vero e proprio
laboratorio della natura a soli 30 minuti da Chiavari, poco più da Rapallo e Santa Margherita Ligure e ad un’ora da Portofino, dalle Cinque Terre e da Genova. “Trasformiamo sottolinea - in sciroppi la lavanda, il sambuco in bacche e fiore, le violetAGRITURISMO ANIDAGRI
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te, il ribes rosso e nero. Particolare è il nostro sciroppo di rose, una delle tipicità più antiche della Liguria, in particolare la Gallica, usato per bevande corroboranti e curative. Poi marmellate di castagne e rosa canina. Mentre in estate mele, pere e ciliegie diventano mousse e composte. Recuperiamo anche varietà antiche come l’origano Cornaguglia, varietà spontanea, ma che abbiamo messo a sistema in collaborazione con la Regione, di cui ora abbiamo 18.000 piante”. Progetti futuri? “Vogliamo proseguire il nostro impegno per la riqualificazione del territorio circostante. Pensiamo di acquistare un piccolo borgo abbandonato per farlo diventare una città studio”. NOVEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 63
BUONO A SAPERSI
COVID 19 E GLI “AFFETTI” COLLATERALI
Emozioni virali
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bbiamo ascoltato le voci di tutti. Abbiamo ascoltato le voci di chi: è solo in Cina, è solo un’influenza, tanto muoiono solo i vecchi, sì ma è meglio stare a casa. Abbiamo sentito le voci di chi: non ce lo dicono, il 5G… Abbiamo sentito le voci di chi: nuove ondate, vecchie ondate, nuovo picco, vecchie statistiche. Abbiamo sentito le voci di chi: la mascherina fa male, io non copro il naso, io ancora non esco di casa che non mi fido. Abbiamo sentito le voci di molti, ma non di tutti. Non abbiamo ancora sentito le voci di quelli che nell’epidemia c’erano davvero. Di coloro che si sono trovati a gestire qualcosa che non conoscevano, e hanno provato a farlo nel modo migliore che potessero. Che nei loro limiti umani ci sono riu-
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sciti. Credo che questo libro significhi questo: ascoltare la voce di chi era lì, ha preso decisioni, si è infettato per sostenere un paziente, ha visto e sentito il virus sotto pelle, ha avuto paura, ma in qualche modo è sopravvissuto a tutto questo. E lo vuole raccontare. Le “emozioni virali” sono le emozioni di quegli “affetti collaterali” che il virus ha contribuito a creare». A parlare un medico al fronte, che lotta contro il Covid-19, che ha imbracciato la penna per far sentire la voce di quei sanitari, dichiarati eroi ma spesso lasciati solo. Il volume “Emozioni Virali” (PSE - Pensiero Scientifico Editore), a cura del medico igienista Luisa Sodano raccoglie 37 racconti di sanitari. Tutto nasce da un gruppo Facebook per soli medici, al quale durante il lockdown si sono iscritti oltre centomila sanitari, in cerca di aiuto professionale, psicologico e pratico. Fra tanti post tecnici, non sono mancati gli sfoghi di chi ha visto ammalarsi o morire pazienti, familiari e colleghi, tanto che Luisa Sodano, ha lanciato l’idea di
realizzare un libro emozionale basato sui racconti del vissuto dei medici. I racconti sono ambientati soprattutto nelle zone e nei “fronti” più colpiti, come la Lombardia e la medicina di base, e spiegano anche come la “fase 1” sia stata vissuta da tutti i sanitari italiani con angoscia e rischi crescenti, ma pure con spirito di condivisione. La postfazione è del medico scrittore per eccellenza, Andrea Vitali. Fra gli autori ci sono medici e pediatri di base, ospedalieri, ricercatori, liberi professionisti, medici militari, neolaureati e specializzandi che, nel loro insieme, fanno capire da un lato le tragedie, dall’altro i miracoli di autorganizzazione e di resilienza, avvenuti in Italia. E con il libro - avendo devoluto i diritti d’autore alle famiglie dei medici deceduti nella pandemia - potranno aiutare a risolvere qualche problema e ad onorare le vittime. (G.M.)
FESTIVAL ARTISTICO SULLE RIVE DEL VELINO
River art senza panico
A
Rieti grande successo della prima edizione del (RI)verART #20: NO P NIC!, festival lungo le rive del fiume Velino. Fiume ed arte, per sconfiggere il panico di questo periodo di emergenza pandemica. Le opere d’arte sono state esposte tra Ponte Romano e Ponte Pietrolucci al centro della città. L’idea è stata quella di fruire dell’habitat in modo diverso e coinvolgente. In quest’ottica appuntamenti di grande caratura, ed anche aree pedonali, luoghi ricreativi, street art ed iniziative multidisciplinari. Il festival è stata una vera novità per Rieti, con molteplici iniziative che hanno spaziato dall’arte alla musica, ricordando lo sport. L’evento è stato ideato dall’artista Alessandro Cavoli, direttore artistico del Teatro Rigodon-Fab Lab Turano del comune di Rocca Sinibalda (RI). Gli eventi sono dedicati ai campionati europei
di atletica leggera under 18 che avrebbero dovuto tenersi a Rieti la scorsa estate e sono stati rinviati al 2021. Novità in campo internazionale è data dalla presenza di installazioni che utilizzano il fiume come supporto espositivo, con ponti accessibili ai visitatori. L’ideazione è dello stesso Cavoli, che da anni realizza opere in spazi urbani ed extraurbani, in ambienti interni ed esterni, in collaborazione con musei, enti pubblici e privati. Si è realizzato così un museo galleggiante con installazioni visuali (la prima ispirata all’opera “I corridori” di Robert Dealaunay, la seconda al quadro “Ritmo di Sonia” di Terk Delaunay, la terza “Il Saltatore con l’Asta” di Gerardo Dottori) ed una sonora (che trasforma un mulino ad
acqua in miniatura, in carillon con le note dell’Inno alla Gioia di Beethoven). Le installazioni visuali e sonore hanno voluto spingere verso una fruizione del tutto innovativa dell’opera d’arte attraverso l’utilizzo della corrente del fiume. Il Velino - spiegano gli organizzatori della rassegna - da soggetto passivo, contemplativo, fotografico, diviene soggetto attivo, narrante, ritrovando, seppur variata, la sua funzione primaria di centro vitale della città. Con le installazioni, l’osservatore viene proiettato in un’atmosfera sorprendente, generata da una visione mobile di un soggetto pittorico, leggermente alterata dal flusso del fiume, dal dinamismo variabile della corrente dell’acqua.
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CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
SUITE DI ODERIGI LUSI
Stanza dei burattini
I
l maestro campano Oderigi Lusi approda al vinile con “La stanza dei burattini” (Collettivo NovAntiqua), prezioso album di tradizione pianistica (lato A del 33 giri) e di musica orchestrale (lato B) che esce a un anno di distanza dal premiato “Il nuvolo innamorato”. Lusi ha scritto le musiche e le ha eseguite al pianoforte. Ha un collaudato rapporto con l’orchestra Pergolesi che ha suonato la nuova suite e con il maestro Giulio Marazia che l’ha Musica colta orchestrata e diretta. Il vinile è Continua varietà di tessuti davvero il supporto congeniale armonici e dinamiche
IL CD DI CHIARA PASTÒ
L’altra ragazza
I
l titolo “The other girl” (Velut Luna) del CD della vocalist veneta Chiara Pastò, è spartiacque. L’altra ragazza non vuole scorciatoie, non cerca talent; sa di avere una voce potente che è un dono naturale, affinato poi con canto, studio e profonda applicazione. Solido, ricco e variegato il sound, con musicisti di grande valore come il quartetto vocale Baraonna ed anche l’orchestra d’archi. Brani originali di nove autori che creano un’atmosfera particolare, spaziando dalla ballad alla grande tradizione americana degli anni 50-60, da Sinatra a Fitzgerald, ai ritmi latini. C’è anche “Lontano Lontano”, omaggio a Tenco, con l’introduzione a voce nuda. Nella title track, di cui è coautrice, canta (in inglese): “Mi lasci qui, dentro il mio fuoco, vuoi bruciare con me? No, hai troppa paura di essere bruciato”. Invece non possiamo che farci avvolgere dal sacro fuoco di un’artista che non cerca fama effimera.
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per questo progetto di musica colta, antica e moderna, semplice e complessa allo stesso tempo. Scrive composizioni che hanno umori, colori, sfaccettature sonore che sono riflessi degli stati d’animo. Ci sono nei brani, gioia e dolore, spiritualità e corposità, consonanza e dissonanza. L’artista ci introduce nella stanza dei burattini, che è metafora della vita. Lì si guarda il mondo con gli occhi di un bambino e con il disincanto di Mangiafuoco. La composizione “Sogno e son mosso”, a nostro avviso, è un vero capolavoro, ariosa, fuori dal tempo e trascendente; con la visione onirica del burattino che, mosso da fili invisibili, danza in un luogo ricco di magia.
In viaggio Odla sembra aver trovato la dimensione più congeniale, che è quella della canzone d’autore. “Oltre il cielo alberato” (Snowdonia) è un concept album sul viaggio, inteso come metafora della vita, aspirazione al cambiamento, anche se si tiene a sottolineare come ogni canzone abbia una sua costruzione individuale ed emozionale. Il CD è il racconto di un bambino, Hassan, che fugge dalla guerra alla ricerca di una possibile salvezza altrove. Ben presto però la dimensione della storia, dello spazio e del tempo, introdotta dalla vicenda del bambino nei primi brani, tende a svanire e a confondersi, svelando i veri protagonisti delle canzoni che sono la fuga e l’accettazione, la crudeltà e la bellezza, gli smarrimenti e le piccole conquiste. Il brano conclusivo è dedicato a San Giuseppe da Copertino che, andando in estasi, si alzava in volo. Protettore di chi vuole ali per librarsi al di sopra dell’oppressione.
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