Mondo agricolo 12

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ASSEMBLEA CONFAGRI • EVENTO OLIO A PALAZZO DELLA VALLE • COOKING FOR ART MILANO • PROGETTO AQUATEK PER MAIS • ALLARME CLEMENTINE • PRIA AIUTA A CRESCERE • EBAN E LA BILATERALITÀ • ANGA LANCIA “YEAH” •CRESCE IL BIO NEGLI USA



L’ E D I T O R I A L E

L’anno che verrà

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o scenario politico-economico in cui ci muoviamo non tende a migliorare, almeno non nel medio termine, oltre a richiedere consapevolezza, competenza, scelte delicate. La crisi non allenta la sua stretta e la fase di deflazione non si è ancora conclusa. Molti nostri rappresentanti istituzionali attribuiscono parte del problema all'Europa, dai rapporti con la quale, però, non possiamo ovviamente prescindere. Anzi, di questi rapporti dobbiamo capitalizzare al massimo l’incisività e l’utilità. Dobbiamo relazionarci in maniera propositiva in sede europea e con il nuovo commissario Junker, a partire da come sarà progettata la Pac dopo il 2020. Il Governo ha affrontato il cambiamento con dinamismo e cercando di smantellare alcune situazioni critiche cristallizzatesi. Passaggio senza dubbio positivo, ma molto c’è ancora da fare. Ancora in fieri un’importante riforma costituzionale, mentre – proprio in queste ore – stiamo seguendo costantemente l’iter della legge di Stabilità. C’è da lavorare ancora in maniera sostanziale sul fronte delle semplificazioni, su quello della lotta all’evasione, contro la corruzione e molto altro. Per quanto riguarda l’Imu, che il Governo vuole reinserire per le zone montane, ne abbiamo intanto posticipato la scadenza che avrebbe acuito la situazione di sofferenza delle imprese, rimettendo così il tema sul tavolo della discussione. Tavolo in cui continueremo a far sentire, viva, la nostra voce. Avvolta ancora da una coltre nebbiosa da diradare c’è anche la local tax, che potrebbe determinare un ulteriore, significativo, aggravio fiscale per cittadini e imprese, insieme allo spalma incentivi per le rinnovabili. Luci ed ombre, dunque, continuano a caratterizzare il panorama che abbiamo davanti. Continueremo a chiedere al governo di evitare scelte che rischino d’incrinare irrimediabilmente il rapporto Stato/cittadino. Non possiamo permetterci che questo accada. La nostra è una presenza sempre attenta e concreta come interlocutori; il lavoro quotidiano ha dimostrato che facciamo di tutto perché idee e proposte si tramutino in reali opportunità per le imprese, dalla gestione dei Piani di Sviluppo Rurale alla creazione di strumenti per l’internazionalizzazione. Internazionalizzazione che giocherà un ruolo di primo piano nella stagione alle porte: le relazioni che riusciremo ad instaurare e mettere a frutto nel mondo saranno fondamentali, a partire dal trattato in corso con gli Usa (il TTIP), fino a quella grande, unica manifestazione che è Expo 2015, dove saranno presenti proprio le delegazioni di tutto il mondo. Un appuntamento che non si può mancare, per l’Italia e per noi. Un appuntamento per il quale dobbiamo farci trovare pronti. Oggi dobbiamo sostenere con grande forza un processo di ampliamento all'export del nostro mondo. Su questo non si torna indietro: la nostra economia sarà sempre più interconnessa a livello sovranazionale. È un processo irreversibile. Expo 2015 segnerà uno spartiacque; sarà un evento con cui si potranno riconfigurare certi equilibri e determinare fortemente gli scenari economici futuri. Un’occasione in cui promuoveremo un nuovo modello di agricoltura, che coniughi tradizione e innovazione, che renda evidente anche altri aspetti importanti dell’agricoltura, quali la tutela del territorio, la diffusione di pratiche sostenibili, sempre in direzione di una maggiore competitività delle imprese. Non è stata un’annata semplice, ma proprio per questo è necessaria un’azione politica forte. Lo abbiamo detto ai nostri principali interlocutori politici (nella conferenza di Agrinsieme) e lo abbiamo condiviso nuovamente nell’assemblea dello scorso 11 dicembre. C’è da lavorare sulla reputazione del nostro Paese e contestualmente sulla reputazione e sull’attrattività dell’agroalimentare italiano. Nel 2015 proseguirà il nostro impegno nell’ottica di “fare sistema”. E dopo Agrinsieme – che ha indicato un modello innovativo di rappresentanza – avvieremo una collaborazione ancor più sinergica con l’ Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e industriali, che coinvolgerà anche questa rivista. Il presente che stiamo vivendo è stato “progettato” tanto tempo fa, su alcuni fronti senza la dovuta lungimiranza. Per questo occorre intervenire con un corretto approccio che tenga conto degli effetti di lungo periodo delle politiche sulle quali potremo incidere e delle quali ci faremo portatori. Il nostro impegno, oggi, è progettare al meglio il presente di domani. Mario Guidi DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO | 3


SO MMA R I O

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ATTUALITÀ INTERNAZIONALIZZAZIONE Israele-Confagricoltura nel segno dell’innovazione Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38

APERTURA L’ASSEMBLEA Insieme verso il futuro Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

SINDACATO NUOVI SERVIZI Programmare la crescita Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO Mettiamo a tavola il mondo Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

ATTUALITÀ FLOROVIVAISMO Gli alberi con la carta d’identità Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

L’EDITORIALE L’anno che verrà Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Direttore responsabile GABRIELLA BECHI Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it

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4| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

Bellezze in mostra Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 A casa di Leonardo Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18

Rubriche Mappamondo Bio Usa . . . . . . . . . . . . 30 Organizzazione Falsi . . . . . . . . . . . . . 50 Anga Progetto Yeah . . . . . . . . . . . . . . 54

Qualità, benessere e piacere in una goccia d’olio M.M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Incontro stellare Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26

Over60 Assemblea . . . . . . . . . . . . . . . 58 Campi rosa Divario . . . . . . . . . . . . . . 60 Agriturismo Imu . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 Buono a sapersi Barbanera . . . . . . . 64



APERTURA L’ASSEMBLEA

Insieme verso il futuro L’assemblea è stata l’occasioneperfare unbilancio “politico-sindacale” eprogettualesullasituazione inattoesulleattività avviate

di Gaetano Menna 6 | MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

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assemblea di fine anno di Confagricoltura, per l’approvazione del rendiconto, è stata l’occasione per fare un bilancio anche “politico-sindacale” e progettuale sulla situazione in atto e sulle attività avviate. Tra i temi affrontati dal presidente Mario Guidi, nella sua relazione, quello della politica, che non riconosce come dovrebbe, o comun-

que limita, la rappresentanza dei corpi intermedi. Ha sottolineato Guidi: «Non ho nostalgia della concertazione un po’ rituale ed inefficace che i governi passati avevano attivato, ma il problema si pone. O immaginiamo una società del tutto “disintermediata”, oppure va indicata una strada per cui cittadini, famiglie e imprese costruiscano la loro partecipazione alle scelte del Paese in modo convergente, in


cui la sussidiarietà è la capacità degli strati intermedi del Paese di gestire compiti nell'interesse più generale di un territorio, di una Regione, dell'Italia». «Da parte nostra – ha poi osservato il presidente – si è avviato un percorso di rinnovamento della rappresentanza». Lo si è fatto con la costituzione di Agrinsieme, con tre obiettivi prefissati e raggiunti: «Cominciare a costruire una visione comune del futuro dell'agroalimentare; dare un segnale di vitalità e di forza per collocarsi chiaramente nella mappa del rapporto istituzioni/rappresentanza; costruire un più forte sentiment comune di adesione al progetto che si irradiasse anche sul territorio». «Abbiamo davanti a noi una stagione che comunque metterà l'agroalimentare alla ribalta, e Agrinsieme e Confagricoltura ci sono e vogliono esserci con proposte chiare e concrete». Il presidente ha posto in evidenza pure il diverso approccio alle politiche per il settore. «Abbiamo chiesto di fare pulizia delle tante strutture intermedie nate 50/60 anni fa e che oggi assorbono risorse senza dare alle imprese ciò di cui avrebbero necessità per crescere. Insistiamo sul processo di aggregazione delle aziende attraverso l’associazionismo di produttori, la cooperazione ed anche le reti d’impresa settoriali ed intersettoriali. Quest’ultimo è uno strumento che si aggiunge agli altri e che lascia la libertà all'imprenditore di continuare ad avere e gestire individualmente la sua azienda, pur beneficiando della combinazione con altre realtà per le finalità di cui ha bisogno. I prossimi Psr, in molti casi, daranno priorità di finanziamento alle reti». Per quanto riguarda l’attività dell’Organizzazione ha evidenziato come si stiano avviando, o incrementando, una serie di attività per le

le strutture territoriali per essere utilizzate in combinazione con l'uscita dei prossimi Piani di Sviluppo Rurale, per approntare progetti a fianco delle nostre imprese. Anche con l'aiuto progettuale di Pria, la noaziende scaturite dall’impegno pro- stra ultima nata come società (pag. gettuale: assicurazioni, credito, gio- 32, ndr). vani, web, federazioni di prodotto, L’immagine che ha proposto il prereti ed altre sono a disposizione del- sidente, al termine della sua relazio-

Guidi: «La rappresentanza strumento di partecipazione alle scelte del Paese»

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I PROGETTI ECOCLOUD E GAA

Nel corso dell’assemblea si è quindi fatto il punto su alcuni progetti importanti che si stanno portando avanti, come quello della rete confederale di imprese sostenibili EcoCloud; un sistema - è stato detto – aperto ed arricchibile con altre buone pratiche. Lodovico Giustiniani ha parlato dell’esperienza aziendale di Borgoluce, una delle aziende leader nella sostenibilità. Tra gli interventi anche quello di Massimo Ianetta di Enea che è uno degli enti ed organismi del panel degli stakeholder, il cui apporto è richiesto per realizzare la rete EcoCloud. Tra gli stakeholder vi sono pure rappresentanti di: Fao, Mipaaf, Regione Veneto, Università di Milano, Piacenza e Messina, CRA, TICass - Polo Tecnologie innovative per il controllo ambientale e sviluppo sostenibile, Federazione Italiana Dottori in Agraria e Forestali, Cisl, Cittadinanzattiva, Legambiente, Giovani di Confagricoltura, Agrofarma, Monsanto, Barilla, Peroni, esperti di patrimonio rurale e di sicurezza alimentare. In evidenza anche il rinnovamento della società di brokeraggio assicurativo GAA, con l’obiettivo di portare agli associati le migliori soluzioni sul mercato, con l’assistenza centrale che supporta quella sul territorio. In particolare, si è avuto un riscontro molto positivo in alcuni rami specifici quali la grandine; ed è in via di definizione un prodotto “bestiame”. DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |7


APERTURA L’ASSEMBLEA

LE TRE MISSION DI CONFAGRICOLTURA

«Fare pulizia delle pesanti strutture intermedie nate 50/60 anni fa» ne, è quella dell’Arca di Noè, a sottolineare che si è tutti sulla stessa barca, in un mare tempestoso, alla ricerca dell’approdo. Bisogna navigare in acque sconosciute ma con nuova mentalità, non è possibile stare fermi quando non ci sono più certezze, altrimenti si viene travolti. «Il cambiamento – ha detto - è un processo continuo; l'unico che ci consente di lavorare con le idee chiare in un momento storico di grande confusione. L'unico che può offrire all’Organizzazione la capacità di essere protagonista e leader, come ben descrive una delle nostre tre mission».

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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

La presenza all’Esposizione Universale va costruita prima, durante e dopo la kermesse. Già avviata la fase preliminare

di Elisabetta Tufarelli

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on la presentazione in assemblea del programma, sono state sancite le modalità della partecipazione di Confagricoltura a Expo 2015. È quindi iniziata la fase più operativa della nostra presenza sul territorio e a Milano nei mesi di avvicinamento e durante la manifestazione. Moltissime le idee, le informazioni e le iniziative. E per rendere più semplice la consultazione ed avere le notizie a portata di mano, come ha ricordato il direttore generale, Luigi Mastrobuono, sono state raggruppate sulla nostra piattaforma, nel contenitore “tutto su Expo”. L’obiettivo di Confagricoltura è ambizioso: far conoscere al mondo il nostro straordinario paesaggio produttivo, attraverso un prima, un dentro, un fuori e anche un dopo l’Esposizione Universale. Per fare questo le strutture centrali e territoriali sono impegnate a lavorare ‘in sistema’, per dare visibilità

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Mettiamo a tavola il mondo e appeal commerciale alle aziende associate. “Expo anch’io”, il riuscito nome per il progetto confederale, è sinonimo di uno sforzo coeso che, certamente, determinerà e segnerà profondamente lo scenario futuro. La parola d’ordine è mantenere alta l’attenzione. Per presentare il nostro modello di agricoltura. Dai cinque temi principali identificati

(territorio e enogastronomia, donna, tecnologia e sviluppo, internazionalizzazione, cultura e lifestyle), si sviluppano, percorrendo il territorio italiano, i numerosi eventi di avvicinamento. Ma c’è molto di più. Il filo comune è la bellezza, quella che distingue i nostri prodotti e ha reso famose le tre F italiane (Food, Fashion e Furniture) nel mondo.“A Milano – ha spiegato il direttore generale - presenteremo i


prodotti delle nostre aziende come vere e proprie opere d’arte, il cui autore è l’agricoltore. Opere d’arte ‘democratiche’, quindi capaci di arrivare a tutti, in tutto il mondo e in stretta connessione con il territorio, con la nostra tecnologia, con la nostra capacità imprenditoriale, insomma con lo stile italiano”. Sarà, senza dubbio, un anno intenso di attività sul territorio, prima di avvicinamento e poi di svol-

liani. Expo sarà anche - mette in evidenza Mastrobuono - un gigantesco B2B che durerà sei mesi, in cui buyer e importatori avranno la possibilità conoscere il meglio della nostra produzione agroalimentare e il nostro gimento. «Ci saranno occasioni di in- Paese». contri e dibattiti, ma anche di business Il ‘prima’ di Expo è già iniziato con Fie affari. Un incontro “a tutto campo” liere intelligenti dell’Anga, la maratona con la storia, la tradizione, il saper fare delle imprenditrici verso Expo di Cone la bontà dei prodotti alimentari ita- fagricoltura Donna, gli incontri B2B, la

Mastrobuono: «Expo sarà anche un gigantesco B2B che durerà sei mesi»

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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

partecipazione a Cooking for Art, a Roma e a Milano, i convegni che affrontano il tema degli ogm, e proseguirà ‘accompagnando’ le nostre aziende e comunicando ai vari ‘pubblici’ le iniziative di Confagricoltura. Dentro Expo, sei eventi (25 maggio, 26 giugno, 16 luglio, 8 settembre, 24 settembre e 16 ottobre) e, in contemporanea (ma anche post-esposizione), Confagricoltura sarà nel cuore di Milano in una location eccezionale, la casa degli Atellani con il giardino in cui sorgeva la vigna di Leonardo, che coniuga, in perfetta coerenza, arte, bellezza, saper fare e tradizione. L’Expo è infatti una grande occasione di visibilità da cogliere, per dimostrare che l’agricoltura che conta e che produce è quella capace di coniugare, in un rapporto virtuoso, tradizione e innovazione, bellezza e concretezza, sostenibilità e competitività, avanguardia e salvaguardia del territorio. Antonio Boselli, componente della giunta di Confagricoltura e delegato per l’Expo ha illustrato, in generale, il

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Boselli: «Vogliamo che le aziende siano protagoniste attive delle nostre azioni» ’work in progress’, la location, la situazione dei cantieri e come Milano si sta preparando dell'evento. Le immagini proiettate a Palazzo della Valle sono riprese effettuate dai droni, che ogni settimana sorvolano l’area interessata mostrando lo stato dell’arte. «Oggi è una data molto importante – ha ri-

marcato – perché quello che vedete è solo un assaggio di quanto vogliamo trasmettere ai visitatori. Vogliamo che le aziende siano protagoniste attive delle nostre azioni e di Expo. L’idea di avvicinare prodotti agricoli, arte, cultura e stile di vita sarà la modalità con cui attueremo questo riposizionamento della nostra immagine. Bellezza, passione per ciò che si produce e come produrre, qualità e ricchezza del nostro agroalimentare, sono solo alcuni degli ingredienti del nostro messaggio».


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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

Bellezze in mostra Ad Expo 2015, un “cubo”, all’ingresso di Palazzo Italia, unirà mercati ed “arte democratica”. Il fascino recondito di un kiwi, una spiga, una foglia o un petalo: i “capolavori” di Confagricoltura di Gabriella Bechi 14| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

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uale espressione artistica è più democratica di un prodotto della natura abilmente e amorevolmente coltivato dalle mani dell’uomo? Un’arancia, un kiwi, una spiga di grano, una foglia di una pianta o un petalo di un fiore sono vere e proprie opere d’arte, che saranno celebrate da Confagricoltura ad Expo 2015. La valorizzazione dello stile italiano, il connubio tra agricoltura, eventi culturali ed artistici come parte di

un unico universo. Questo il messaggio che accompagnerà Confagricoltura verso Expo, l’attraverserà, per diventare un’eredità immateriale e lascito al mondo dell’Esposizione universale in Italia. Per questo è stato studiato, insieme all’agenzia Giò Forma, un concept per raccontare in maniera immediata, con stile e contemporaneità, la presenza di Confagricoltura al piano zero di Palazzo Italia, la “Casa delle identità italiane”. Una delle quattro pareti dell’Edicola – mercati il gran-


de cubo che sarà posto nel cortile del Palazzo, punto di arrivo di tutti i visitatori, ospiterà i capolavori dell’agricoltura italiana. Una serie di filmati, “Spinning beauties” (bellezze in mostra), dedicati ciascuno ad un prodotto della terra, realizzati con riprese ad alta definizione che ingrandiscono, oltre la capacità della vista umana. Solo ingrandendo, infatti, è possibile ammirare la magia presente in semplici e straordinari prodotti della natura, la superficie di un kiwi, l’interno di un’arancia, la per-

di brand del made in Italy. Per questo i prodotti saranno “firmati”, come l’elaborato di un artista o di un artigiano di altissimo livello. Quella nell’Edicola- mercati nel Palazzo Italia è una posizione di granfetta simmetria di una spiga di gra- de visibilità per l’Organizzazione, no. Esaltando il fatto che dietro a un anche perché il cubo, sulle altre tre prodotto della natura c’è anche il la- pareti, ospiterà il collegamento in divoro dell’uomo, dell’agricoltore, retta continuo con tre grandi mercache unisce sapere, innovazione e ca- ti italiani, Piazza campo dei Fiori a pacità imprenditoriale. Caratteristi- Roma, Rialto a Venezia, la Vucciria a che che permettono di assimilare la Palermo, con la possibilità di dialogo produzione agricola italiana ai gran- tra i visitatori di Expo e i frequenta-

Diretta dai mercati, Campo dei Fiori a Roma, Rialto a Venezia, Vucciria a Palermo

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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

I pr odotti agr ic oli ingranditi oltre la capacità della vista umana, si trasformano in vere opere d’arte

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Le “Spinning beauties” diventeranno un’esposizione tematica itinerante

tori di questi luoghi caratteristici e affascinanti, anche quando i mercati chiudono i battenti. Le “Spinning beauties” non staranno però solo nel cortile di Palazzo Italia, ma diventeranno una mostra itinerante, un’esposizione tematica di una serie di pezzi, costituita da un allestimento di teche con piattaforme girevoli su cui saranno esposti i “capolavori”, che potrà viaggiare nel territorio, in occasione di grandi eventi come, ad esempio, il Salone del Mobile, convegni e conferenze, in possibili spazi urbani di grande visibilità. Dal mondo reale si passa a quello virtuale, per dare il via ad una campagna per massimizzare la diffusione dei contenuti di Confagricoltura in internet, sui social network, come, ad esempio,“Fotografa le nostre bellezze”, #spinningbeautiesconfagricoltura.


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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

A casa di Leonardo

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Nella suggestiva location si organizzeranno eventi, serate ed iniziative. Individuato il vitigno di Leonardo da Vinci: è la Malvasia di Candia che sarà ripiantata come era in origine, anche grazie a Confagri di Gabriella Bechi

L’antico vigneto urbano è davvero uno splendido giardino segreto di Milano

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a Vigna di Leonardo sarà la casa di Confagricoltura fuori Expo, nel centro di Milano. Location di grande bellezza e suggestione, grazie allo stretto legame che la unisce ad uno dei più grandi geni che la storia ricordi, Leonardo da Vinci. È qui, infatti, in questa casa, oggi di proprietà della famiglia Atellani, che Leonardo custodiva la sua preziosa vigna. Nato a Vinci, terra di vigneti, Leonardo aveva un intimo e quotidiano rapporto con il vino, come emerge dai suoi codici e dai suoi manoscritti, il cui acquisto veniva regolarmente annotato nella lista della spesa, magari accanto ad un disegno o ad una magica osservazione. Probabilmente fu questa sua passione ad indurre, cinquecento anni orsono, e precisamente il 26 aprile 1499, Ludovico il Moro a firmare un atto di donazione a favore di Leonardo da Vinci

che aveva appena finito di dipingere l’Ultima Cena. Si trattava di una vigna presso Porta Vercellina, il quartiere a pochi passi da Santa Maria delle Grazie, dove Leonardo aveva il suo laboratorio e vicino al luogo in cui l’artista dipinse uno dei suoi massimi capolavori: il Cenacolo. A questa vigna Leonardo resterà sempre legato, seguendone le vicende con sollecitudine, pur nelle continue peregrinazioni degli anni successivi.Testimonianza di questo affetto il lascito, alla sua morte, della vigna ai suoi due più fedeli servitori Gianbattista Villani e il Salaì. Un bene strategico per il Maestro. Rappresentava, infatti, condizione necessaria per ottenere la cittadinanza milanese, un sogno che non si avverò perché pochi mesi dopo la donazione ci fu la caduta del Duca. Misurava 8.320 metri quadri. Il Maestro pensava di costruirvi vicino la sua dimora, dicono alcuni; secondo altri proprio lì lavorò al model-

lo di statua equestre di Francesco Sforza, distrutta dagli arcieri guasconi francesi che poi invasero la città. Questa vigna, nonostante le profonde modificazioni urbanistiche subite dalla centralissima zona, è giunta miracolosamente integra fino ai primi del ‘900, come dimostrano alcune immagini che ne documentano l’esistenza all’interno della Casa degli Atellani. Fu annientata durante la seconda guerra mondiale e da allora non ne restava più alcuna traccia. Oggi il luogo, mutato in uno di quegli splendidi giardini segreti tipici di Milano, costituisce un angolo di natura all’interno della città. E la vigna qualcosa di unico. Nessun’altra moderna metropoli mondiale ha tracce documentate di un vigneto situato nel proprio centro risalente a più di cinquecento anni fa. Nessun’altra città del globo può vantare l’onore di essere storica sede del vigneto di uno fra i più grandi geni mai vissuti. Un tesoro nascosto che inaspettatamente oggi si rivela: il merito va alla Fondazione Portaluppi e agli eredi di Casa degli Atellani di corso Magenta. Come pure ad una task force di stuDICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |19


PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

diosi guidati da Attilio Scienza, massiExpo è occasione unica mo esperto di dna della vite, dalla riper conoscere l’Italia cercatrice Serena Imazio e dall’enologo Luca Maroni. Per voce di Piero Mae le sue meraviglie ranghi, eclettico imprenditore, erede e figlio del compianto banchiere, si annuncia una straordinaria scoperta. parco di Casa degli Atellani è stato in«Per tutti noi è molto emozionante: dividuato il vitigno di Leonardo: è la con gli accurati, lunghissimi rilievi, nel Malvasia di Candia che ripianteremo

come era in origine. Parente di quella di Creta, molto utilizzata nel ‘500», racconta. Al progetto partecipano anche il Comune di Milano, l’Università degli Studi e Confagricoltura. «Expo - dice l’imprenditore - è una occasione unica per conoscere meglio le bellezze della nostra città, anche quelle nascoste, ed in particolare lo stretto legame che con Milano aveva Leonardo da Vinci, cui sarà tra l’altro dedicata a Palazzo Reale la più grande mostra europea mai concepita». In questo spazio Confagricoltura offre la possibilità di organizzare eventi, serate, aperitivi dando anche la possibilità di usufruire degli spazi del negozio di Vigna di Leonardo. Il luogo ideale per lasciare ai visitatori quel messaggio di bellezza, genialità, tradizione ed innovazione che vuole trasmettere l’agricoltura italiana, che raggiunge l’apice della sua espressione nella personalità di Leonardo da Vinci.

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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

Qualità, benessere e piacere in una goccia d’olio

Presentata la produzione olearia delle varie regioni, abbinata ai piatti dello chef Heinz Beck, ricordando come l’extravergine debba avere un posto d’onore sulle nostre tavole

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ualità, benessere e piacere sono stati il filo conduttore della serata organizzata da Confagricoltura a Palazzo della Valle, presentata dal giornalista enogastronomico Luigi Cremona. L’evento, che rientra tra quelli di Confagricoltura di “avvicinamento” ad Expo, ha voluto ricordare ed esaltare uno dei prodotti più identitari del made in Italy

agroalimentare, l’olio extravergine d’oliva. Tre parole per raccontare tutto quello che l’olio extravergine d’oliva rappresenta: “qualità” garantita dalle aziende agricole che, in ogni regione d’Italia, custodiscono la tradizione delle diverse varietà, investono in tecnologia e innovazione, danno lavoro, nel rispetto dell’ambiente e del territorio; “benessere”, frutto delle indiscusse proprietà or-


ganolettiche dell’extravergine, che ne fanno il principe di una alimentazione sana ed equilibrata; “piacere”, dimostrato dalle capacità che questo prodotto ha di esaltare i piatti della cucina del nostro Paese. Per l’occasione, il salone di rappresentanza dello storico palazzo di Confagricoltura è stato attrezzato con stand per far conoscere e degustare gli oli delle variegate realtà territoriali. Si è avuta così l’occasione

Guidi: «Aprirsi all’olivicoltura innovativa ed intensiva, per stare al passo dei concorrenti» di valutare le varie cultivar, assaporarne gusti e profumi, esaltati dalla grande cucina dello chef stellato Heinz Beck, del ristorante la Pergola Hotel Rome Cavalieri. Per l’occasione ha cucinato, direttamente in

sala, assaggi di S’Campo (scampi croccanti su puree di verdure, salsa di pomodoro e granella di patate) e risotto all’acqua di pomodoro con salsa di rucola e tartare di tonno. Naturalmente da abbinare all’extravergine da unire a crudo. «In una goccia di olio sono racchiusi qualità e piacere» ha sostenuto il presidente confederale Mario Guidi che, in particolare, si è soffermato sull’importanza di non rinchiudersi in una tradizione olivicola stantia, che non faccia uso dei nuovi impianti intensivi, perché costituirebbe una battaglia di retroguardia per l’Italia; «Confagricoltura - ha spiegato Guidi - deve promuovere la produzione olivicola con l’obiettivo di far crescere le nostre aziende». Il presidente della Federazione nazionale Olivicoltura di Confagricoltura Donato Rossi, dal canto suo, ha specificato che il comparto olivicolo in Italia è rilevante sia in termini di aziende che di superfici. «Il nostro olio vale tre miliardi di euro. Combattiamo da sempre contro alcune difficoltà strutturali (la scarsa innovazione, la minaccia delle contraffazioni, la difficoltà di aggregare i produttori)». «Dal punto di vista quantitativo è una delle annate peggiori dell’ultimo decennio, ma – ha messo in guardia – quello ottenuto non è un olio di bassa qualità, anzi è un prodotto eccellente. L’olio di quest’anno è poco ma ottimo». Rossi ha quindi chiesto un piano urgente a sostegno del settore, per fronteggiare le criticità e raccogliere le nuove sfide; ed ha sottolineato: «Le aziende olivicole hanno bisoDICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |23


PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

In alto: Lo chef Heinz Beck In basso: Donato Rossi

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Rossi: «Annata di scarsi risultati quantitativi. L’olio ottenuto è davvero poco, però è ottimo»

gno di strumenti adeguati per sostenere gli sforzi commerciali, per alimentare le attività di marketing, per allargare i programmi di internazionalizzazione, soprattutto in connessione con le opportunità di Expo 2015». Ha proseguito: «Noi siamo pronti a fare la nostra parte anche con attività progettuali finalizzate alle politiche di integrazione delle molteplici valenze proprie del mondo olivicolo, da quelle gastronomiche, naturalistiche, culturali, a quelle turistiche». Infine ha valutato con soddisfazione l’entrata in vigore delle disposizioni che impongono nei ristoranti il tappo anti rabbocco. «Anche se la norma presenta alcune ombre, è sicuramente un risultato positivo per la qualificazione del consumo e per dare all’olio di oliva un posto d’onore sulle nostre tavole». Tra gli interventi anche quello di Jordy Mattew, AD di Agromillora, la società di Barcellona che si occupa di vivaismo ed innovazione varietale, fornendo materiali vegetali di elevata qualità genetica e sanitaria al settore agricolo, leader mondiale nei settori degli olivi. «Forniamo – ha spiegato l’AD di Agromillora nuovi impianti olivicoli superintensivi per ottenere un brand competitivo, ma sempre di ottima qualità». Non bisogna dimenticare che l’olio è un salvavita. Ha detto a tal proposito Sara Farnetti, internista e nutrizionista: «L’extravergine è un alimento nutraceutico, un vero e proprio, prezioso, oro verde; va inserito nella dieta per una corretta e sana alimentazione». Anche Beck ha dichiarato la propria attenzione all’olio di oliva; «È un piacere, esalta il sapore – ha sottolineato -. Nel mio ristorante ne utilizzo 20 differenti, a seconda dei piatti». (M. M.)


punto sempre al massimo.

0802-FO-EU-IT – Foto: Watier Visuel – D. Rousselot

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PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

Diego Rigotti chef stellato di Maso Franch ai fornelli

Incontro stellare Cinque grandi chef, “Ambasciatori del gusto di Confagricoltura” a Cooking for Art Milano

di Gabriella Bechi

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opo il successo della partecipazione all’edizione romana, Confagricoltura è stata presente anche a Cooking for Art Milano, l’evento organizzato da Witaly e Luigi Cremona, che ha riscosso grandissimo successo. Per tre giorni negli spazi della “Carrozzeria” e della “Torneria” di Via Tortona 32, il quartiere più trendy di Milano, chef stellati e giovani emergenti, pizzaioli, maestri pasticceri, albergatori di charme si so-

no alternati in spettacolari show cooking. Novanta gli espositori presenti a rappresentare il meglio della produzione agroalimentare del nostro Paese e i Territori, che hanno promosso le loro eccellenze gastronomiche e naturali. E poi il pubblico, che nei tre giorni dell’evento ha visitato “Cooking for Art”: tremila, tra operatori, buyer, giornalisti, appassionati o semplici curiosi, che hanno affollato gli originali spazi di Via Tortona, ex magazzini industriali, trasformati in


un moderno luogo per eventi. Le aziende presenti nello spazio di Confagricoltura hanno proposto a visitatori e operatori del settore i loro prodotti, dall’olio extra vergine d’oliva al vino, dagli ortaggi trasformati, ai legumi, dal riso ai salumi, dai formaggi alle piantine aromatiche. Ma soprattutto hanno avuto l’opportunità di far cucinare e utilizzare i loro prodotti agli chef stellati che hanno partecipato alla manifestazione. Pasquale Palamaro (1 stella Michelin) chef del ristorante Indaco dell’Albergo della Regina Isabella, a Ischia; Giancarlo Perbellini (2 stelle Michelin), chef del ristorante Casa Perbellini a Verona; Silvia Regi Baracchi (1 stella Michelin) chef del Relais Il Falconiere di Cortona, in provincia di Arezzo; Diego Rigotti (1 Stella Michelin) executive chef del Ristorante di Maso French Gourmet e Relais, a Giovo, in provincia di Trento; Fulvio Siccardi executive chef del ristorante dell’Hotel Magna Pars, Da Noi In di Milano. Ognuno degli “Ambasciatori del gusto di Confagricoltura”, per le sue ricette, realizzate davanti al pubblico durante gli show cooking, ha utilizzato le materie prime fornite dalle aziende, scegliendo accuratamente gli oli e i vini da abbinare. E i produttori sono stati chiamati sul palco, mentre gli chef cucinavano, ad illustrare le caratteristiche e la provenienza dei loro prodotti. Il meglio della produzione agricola del nostro Paese, dalle ricercate Denominazioni d’origine ai prodotti innovativi. Tutti contraddistinti dalla filosofia dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, che fa della sostenibilità, della qualità, della ricerca e della capacità di stare sul mercato il punto di forza di un’agricoltura moderna e competitiva.

Il piatto di Diego Rigotti, che ha utilizzato il maiale dell’azienda Parmì

Premiato Vincenzo Maniconi per la ricetta che valorizza i prodotti dell’agricoltura L’appuntamento milanese rientrava tra gli eventi di avvicinamento a Expo 2015, a cui Confagricoltura guarda con grande interesse, come momento di opportunità per presentare al mondo il modello di agricoltura del nostro Paese e a cui l’Organizzazione degli imprenditori agricoli parteciperà con numerosi appuntamenti

dentro e fuori gli spazi espositivi. E non solo a Milano. Nell’ottica di una visione di un’agricoltura che vuole allargare i suoi orizzonti, di aprirsi al mondo, Confagricoltura ha scelto la vetrina di Cooking for Art per presentare i suoi prodotti, oltre che al pubblico, anche agli chef e agli esperti di gastronomia, perché sono questi che, con la loro maestria, sono capaci di valorizzare, esaltando gusti e sapori attra-

Vincenzo Meniconi, sous-chef del Relais Chateaux Villa Crespi, riceve il premio di Confagricoltura

DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |27


PRIMO PIANO EXPO ANCH’IO

Lo spazio di Confagricoltura arredato con cassette di mele e piantine aromatiche

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LO STAND DI CONFAGRI

Queste le aziende presenti nello stand di Confagricoltura: Agricola Veneria, Azienda Benforte, Azienda Brigaldara, Azienda Agricola Cinzia Ceci, Azienda Agricola Eredi Carioni Francesco, Azienda Agricola Falasco, Azienda Agricola Parisini, Azienda Agricola Parmì, La Fiammante/Marco Nicastro, Marina Colonna Società Agricola, Latteria Sociale di Cameri, Planeta, SaMarigosa, Tenuta Sette Ponti e Feudo Maccari, Taurino Donato & Rosaria, Villa Angarano, Azienda Agricola Gerolamo Vigo. 28| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

Show cooking utilizzando le materie prime fornite dalle aziende verso sapienti abbinamenti, i prodotti della terra. Per questo Confagricoltura, nel corso della gara per il “Miglior Chef Emergente del nord d’Italia”, ha consegnato un Premio speciale allo chef che, con la sua la ricetta, aveva meglio saputo valorizzare i prodotti dell’agricoltura. Un attestato e una cesta dei prodotti delle aziende associate presenti all’evento, che è andata a Vincenzo Maniconi, 25 anni, suos chef del ristorante 2 stelle Michelin del Realis & Chateaux Villa Crespi, a Orta di San Giuliano, in provincia di Novara, regno di Antonino Cannavacciuolo.



MAPPAMONDO di Jordan Nash

In Usa il bio fattura 35 milioni di dollari Otto famiglie americane su dieci acquistano prodotti biologici

L’

agroalimentare biologico, in Usa, è quasi triplicato negli ultimi dieci anni e ha raggiunto un giro d’affari di 35 miliardi di dollari. Secondo l'Organic Trade Association, le vendite al dettaglio di prodotti bio negli USA sono cresciute dell'11,5% e si prevede un incremento ancora più elevato, pari al 12%, per il 2014. L'aumento delle vendite ha riguardato soprattutto uova e alimenti freschi, ma ha interessato anche cereali ed alimenti confezionati. Oggi 8 famiglie americane su 10 acquistano prodotti bio. Ciò significa che i punti di

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vendita bio sono entrati a pieno titolo nella cultura alimentare. Ecco perché sempre più catene di supermercati, come Walmart, hanno accolto la nuova sfida e hanno deciso di presentare nuove linee di prodotti certificati a prezzi più bassi, promettendo un risparmio del 25% rispetto ad altre aziende. Whole Foods Market Inc., una delle principali catene di GDO biologici, con oltre 270 supermercati, soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, ritiene che il timbro prodotto biologico aumenti il livello di "integrità" per rivenditori e consumatori. Ha deciso di contrassegnare, entro il 2018, tutti i prodotti Ogm presenti sugli scaffali. Si tratta di una svolta strategica piuttosto importante, che dipende da un brusco rallentamento della crescita del giro d’affari, proprio per l’agguerrita concorrenza di Walmart e Safeway, che hanno ampliato in maniera significativa la loro offerta. Intanto, per il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti è diventato sempre

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CRESCE IN FRANCIA LA SPESA ALIMENTARE

I consumi medi delle famiglie francesi sono superiori del 1 4 % rispetto a quelli dei 2 8 paesi dell'Unione europea. E il consumo pro capite francese è migliore di quello del PIL pro capite, solo del 9 % superiore alla media europea, secondo l’Istituto nazionale di statistica (INSEE),che ha diffuso i dati sui consumi effettivi delle famiglie in Francia, nel 2 0 1 2 . E' soprattutto la spesa alimentare e per bevande non alcoliche a pesare di più: ben il 1 6 % della media UE. Ad essere particolarmente elevati sono i consumi di pesce, latte, formaggio, uova e carne, nonostante i prezzi, in media, siano più elevati in Francia che nel resto dell'Unione europea (+ 9 %).

più difficile monitorare le 25.000 aziende bio. Ci sono 81 ‘agenzie certificate’ accreditate e ben 23 non sono riuscite a far rispettare correttamente i requisiti di certificazione per le aziende agricole, secondo un rapporto interno del Dipartimento di Agricoltura. Il Wall Street Journal, in un’inchiesta, ha rilevato che 38 delle 81 agenzie di certificazione ha fallito, dal 2005, almeno una volta nel sostenere le norme fondamentali del Dipartimento Agricoltura. A parere dell’USDA, che richiede ai certificatori di

rispettare numerosi requisiti, i problemi riscontrati dal Journal riflettono "un processo di accreditamento molto rigoroso che richiede il pieno rispetto e la correzione dei problemi individuati" ed ha aggiunto che i suoi certificatori erano in conformità con il 97% dei regolamenti. I prodotti biologici, negli Usa, possono costare anche il doppio dei prodotti convenzionali, ma i consumatori, escluse le etichette, non hanno modo di valutare ciò che è veramente biologico.


Parigi cambia l’etichettatura della carne Nomi “generici” come arrosto, bistecca, spezzatino e ricette culinarie

I

n Francia cambia l’etichetta della carne, con lo scopo di contrastare il calo dei consumi e rilanciare le vendite. Nei supermercati d’Oltralpe non ci saranno più i nomi dei vari tagli di carne bovina che permettono di distinguere tra quarto anteriore, posteriore, parti del collo, addome e sottospalle. In Francia dagli

scaffali della GDO saranno così eliminati 35 tagli, sostituiti dai nomi ‘generici’ arrosto, bistecca, spezzatino… Resteranno i nomi più conosciuti come controfiletto, filetto, cosciotto, spalla e verrà introdotto un sistema di stelle (da una a tre) per indicare tenerezza della carne. Le nuove etichette daranno anche dei consigli su come cuocere la carne. Con il claim: la carne parlerà finalmente la vostra stessa lingua, si pensa di semplificare e rendere più comprensibili e meno tecniche le etichette, soprattutto per i consumatori più giovani che cucinano meno e non conoscono i piatti tradizionali. La questione e' rilevante per gli alleva-

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IN AUSTRIA CHIUDONO SEI FATTORIE AL GIORNO

La diminuzione di aziende agricole in Austria è costante. Nell’anno in cui il Paese è entrato nell'Unione europea (1995) le aziende agricole erano 239.099, ben il 30 per cento in più rispetto allo scorso anno. Negli ultimi dieci anni le aziende agricole sono diminuite del 13 per cento l’anno. Sono anche cresciute le aziende agricole gestite come attività secondaria, che hanno raggiunto il 55 per cento, mentre solo il 37% è gestito come principale. Anche se l’agricoltura austriaca è caratterizzata dalla presenza di piccole imprese, si conferma la crescita delle dimensioni delle aziende: da 39 ettari del 2003 ai 44,2 del 2013. Diminuisce del 17%, nei dieci anni, il numero dei degli impiegati nel settore.

OMAN PUNTA SU OLIVICOLTURA

Dopo venti anni di ricerca ed esperimenti sull’olio d’oliva l’Oman registra i primi risultati positivi. “Quest'anno, gli olivi di Jabal al-Akhdar hanno dato olio d'oliva in abbondanza”, ha annunciato il ministro dell'Agricoltura e della Pesca del Sultanato dell'Oman. E, poiché i social diventano sempre più importanti, su Youtube è stato caricato pure un video della

raccolta. Il primo ulivo in Oman è stato piantato venti anni fa. In seguito sono state importate dalla Siria altre piante che hanno sofferto il clima secco e caldo. Il ministero dell’Agricoltura non si è fermato e ha investito nella ricerca, mettendo anche un frantoio gratuitamente a disposizione degli agricoltori. I risultati, con l’annuncio del ministro, sembrano essere arrivati.

tori. La grande distribuzione rappresenta l'80% del mercato della carne, valutato 10 miliardi di euro. Gran parte delle vendite (dal 60 al 70%) viene effettuata attraverso la grande distribuzione. Ma non fila tutto liscio come l’olio. Il decreto, pubblicato lo scorso luglio, che ha

reso obbligatoria la nuova etichettatura, ha creato polemiche.“Saranno eliminate le parole che fanno la Francia e i suoi terroir, i pilastri della nostra cultura", si è lamentato il presidente della Confederazione francese delle macellerie, Christian Lann. DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |31


A T T U A L I TÀ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E

Israele-Confagricoltura nel segno dell'innovazione

Pdiglione isaraeliano a Expo 2 0 1 5

Gerusalemme propone i “Campi di domani”, con nuove tecnologie dirette a massimizzare la produzione, ma riducendo l’impatto ambientale

no, l’esposizione "Israele si presenta" dedicata al Padiglione che il Paese effettuerà ad Expo 2015. La serata inaugurale è stata presenziata dall'Ambasciatore in Italia Naor Gilon e da autorevoli rappresentanti della società degli Aeroporti di Roma e del Comune della città. Confagricoltura ha prestato la sua collaborazione alla realizzazio-

di Gaetano Menna

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onfagricoltura guarda con interesse all’agricoltura israeliana ed agli sforzi che in loco si stanno facendo, ad esempio per la razionalizzazione ed il risparmio delle risorse idriche e per la sostenibilità. Si è tenuta recentemente, presso il Terminal 3 dell'Aeroporto di Fiumici-

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Esposizione aFiumicino

ne dell’esposizione confermando, ancora una volta, le ottime relazioni con le Autorità dello Stato di Israele, assieme all'azienda agricola OrtoSole, condotta dal presidente dei Giovani Agricoltori della Confederazione del Lazio, Alessandro Tiozzo. All'interno della mostra all’aeroporto di Fiumicino i visitatori hanno potuto


O scoprire le eccellenze ambientali, tecnologiche e agricole di Israele. Un’anticipazione unica di ciò che Gerusalemme presenterà all’Expo all’insegna dello slogan "Fields of Tomorrow". Ma prima di Expo, appuntamento importante sarà senz’altro quello previsto per il 27-28 gennaio 2015 a Yatir nel deserto del Negev, con "Arava Open Day", la più grande fiera internazionale dell’agricoltura in Israele. La manifestazione si rivolge a tutti gli operatori ed a tutte le istituzioni che operano nel mondo dell'agricoltura, dai produttori ai distributori, dalle aziende specializzate nella fabbricazione di serre e macchinari agricoli, alle grandi multinazionali leader del settore dell'irrigazione. È organizzata presso il Centro di ricerca e sviluppo “Yatir station”, nel cuore della regione agricola più all'avanguardia per quanto riguarda l’uso di nuove tecnologie. La fiera, con il suo carattere professionale ed innovativo, ma allo stesso tempo vibrante e colorato, attrae migliaia di persone, tra residenti e visitatori stranieri. Nelle scorse edizioni più di 200 aziende hanno esposto le loro creazioni innovative esibendo davanti ai visitatori di tutto il mondo le ultime innovazioni agricole israeliane.A proposito di innovazione va sottolineato l’impegno dell’industria israeliana Netafim, leader mondiale con soluzioni innovative per l’irrigazione a goccia e la micro-irrigazione. Punta a valorizzare la produttività sostenibile, tenendo presente acqua, sicurezza alimentare e terreni coltivati. L’irrigazione a goccia permette agli agricoltori di massimizzare la produzione alimentare con il minor impatto ambientale. Netafim ha effettuato installazioni dimostrative sia presso il Parco tecnologico padano di Lodi (una collina coltivata a mais, riso, soia e sorgo) sia presso l’azienda agricola dei Fratelli Mario e Alberto Vigo a Robbiano di Mediglia (v.a lato, ndr) per evidenziare come questa tecnologia renda possibile coltivare cereali, oleaginose e altre colture estensive anche in terreni marginali o finora conside rati inadatti.

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COMBI MAIS IDROTECHNOLOGIES

Sinergia unica di sementi, agrofarmaci e servizi per l’agricoltura

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ra i più importanti cereali al mondo, il mais è una delle principali colture in Italia grazie alle condizioni agronomiche e climatiche del nostro Paese. Syngenta lavora da sempre per offrire sul mercato programmi di gestione colturale innovativi, che integrano i diversi fattori della produzione per generare benefici in termini di resa e qualità dei prodotti agricoli, ottimizzando l’impiego delle risorse con particolare attenzione alla sostenibilità. Combi Mais Idrotechnologies è una delle offerte che, messa a punto da Syngenta e Netafim, con la collaborazione di diversi partner, ha l’obiettivo di produrre 20 T di granella di mais di elevata qualità, utilizzando una metodologia di produzione innovativa e sostenibile, dal punto di vista sociale, ambientale ed economico. Il progetto biennale, composto da un protocollo di produzione in grado di combinare e integrare in modo efficiente genetica, protezione e irrigazione, è partito nel 2014 su 10 ettari e prevede 27 ettari per il 2015 nell’azienda Folli di Mediglia di Mario e Alberto Vigo, in provincia di Milano, che è fortemente specializzata nel mais ed aperta all’innovazione. Nel 2014, l’offerta si è basata sulla semina densa di un ibrido Syngenta di classe 700, 132 giorni - denominato SY BRABUS – che si caratterizza per la granella a frattura vitrea e per il potenziale produttivo ai massimi livelli, particolarmente adatto alle filiere del mais alimentare. La coltivazione è stata protetta con

interventi insetticidi e di diserbo realizzati con agrofarmaci Syngenta. Per ottenere le massime rese, soprattutto alle alte densità, e il massimo risparmio energetico ed idrico, è si è ricorso all’’irrigazione a goccia con ali gocciolanti di Netafim per permettere una somministrazione alla coltura dei nutrienti “on demand”. Inoltre, nel progetto, è stato coinvolto anche un altro partner importante, Unimer, che si occupa dei fertilizzanti ad alta efficienza ottenuti dall'integrazione fra le matrici organiche ad elevato tasso di umidificazione. Il progetto però si caratterizza anche per la sua forte valenza ambientale grazie ad Operation Pollinator, il progetto Syngenta di gestione multifunzionale del territorio che vuole dimostrare come agricoltura intensiva e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere. Combi Mais Idrotecnologies si inserisce perfettamente nei progetti di EXPO 2015 - Nutrire il pianeta, energia per la vita- grazie all’incremento delle rese per ettaro e alla qualità della produzione, senza ricorrere a maggiore utilizzo di mezzi tecnici ma soprattutto perché consente di risparmiare acqua ed energia riducendo l’impatto ambientale della maiscoltura.


S I N D A C AT O N U O V I S E R V I Z I

Programmare la crescita

PRIA è la nuova società di Confagricoltura e Euris che supporta le aziende nelle scelte strategiche, nell’innovazione, e nella partecipazione ai bandi europei di Gabriella Bechi

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avorire il dialogo del mondo agricolo con quello industriale; instaurare un maggiore collegamento con la ricerca; inserire le aziende agricole nell’ampio spettro dei programmi dell’Unione Europea. Sono questi motivi alla base della nascita di “PRIA”, Progetti di Ricerca e Innovazione in Agricoltura, la società frutto di una partnership tra Confagricoltura e Euris, struttura che ha maturato un’esperienza trentennale nel campo della consulenza a imprese, associazioni di categoria e istituzioni pubbliche nella partecipazione ai programmi dell’Unione europea, dello Stato italiano e delle Regioni. Alla base della sua costituzione un cambiamento profondo dello scenario in cui si muove l’agricoltura europea, nella consapevolezza del suo ruolo fondamentale nell’approvvigionamento di

cibo, nella tutela dell’ambiente e del territorio, nella produzione di energia, nella difesa della biodiversità. Ruolo che tira in ballo inevitabilmente la ricerca scientifica, l’innovazione, lo sviluppo di tecnologie all’avanguardia. E che, soprattutto, comporta uno stretto collegamento dell’agricoltura con l’industria, non solo con quella agroalimentare, ma anche con la chimica, l’energetica e la meccanica. Inserirsi in questo contesto e approfittare delle opportunità che l’Unione Europea offre in questo momento è il servizio che PRIA offre alle aziende agricole. Come? “Il nostro obiettivo – spiega l’amministratore delegato Ruggero Targhetta è creare un maggiore collegamento del mondo agricolo con quello industriale e con quello della ricerca scientifica, attraverso la partecipazione a progetti di sviluppo e innovazione, che permettano alle imprese agricole di essere maggiormente competitive.”


Diventa fondamentale sapersi orientare negli investimenti

Non solo Psr, dunque, ma anche Fears, Pei, Fers, Fse, Orizon, Eurostars, Life+, Programmi di cooperazione europei. “Non si tratta semplicemente di assistere le aziende nella partecipazione ad un bando – continua Targhetta - ma di offrire loro un servizio più completo orientandone le scelte strategiche. Con la nuova programmazione europea saranno centinaia i bandi a disposizione e diventerà fondamentale sapersi orientare in modo tale da prendere decisioni di investimenti coerenti e funzionali alle politiche europee. Solo così si potranno ottimizzare i risultati dal punto di vista finanziario, ma non

solo. L’obiettivo finale è aumentare la competitività e la propria quota di valore aggiunto sul mercato” . Le iniziative alle quali sarà rivolta principalmente l’attività di PRIA sono finalizzate a creare filiere sostenibili, ovvero catene di approvvigionamento alimentare sicure e basate su un uso più efficiente delle risorse; migliorare la conoscenza di base e stimolare l’innovazione al fine di ottenere un aumento della produttività agricola, garantendo al contempo un uso sostenibili delle risorse e una riduzione degli impatti ambientali; favorire il passaggio ad un’economia a bassa emissione di carbonio, in cui le industrie sia-

no in grado di utilizzare in modo efficiente le biomasse, in particolare i sottoprodotti, provenienti dall’agricoltura. Tanti e diversificati i servizi che Pria offre, dalla partecipazione ai bandi per l’accesso alle agevolazioni previste dalla programmazione europea, al supporto alla definizione di programmi di sviluppo pluriennali nell’ambito di filiere, distretti, gruppi di azione locale e reti d’imprese, fino all’elaborazione di studi, ricerche, analisi, corsi di formazione in materia economica e finanziaria inerenti le politiche e i programmi dell’Unione europea. Ma anche analisi degli scenari macroeconomici riguardanti l’aggregazione della produzione agricola o della domanda di fattori di produzione, inserimento delle imprese dell’agro network nei programmi di ricerca, sviluppo e innovazione; formazione e internazionalizzazione; definizione di modelli di collaborazione economica tra imprese, anche di settori diversi; diversificando anche la produzione al fine di aprire nuovi mercati. “Pria si inserisce in pieno – spiega il suo presidente Sergio Ricotta – nel nuovo corso intrapreso da Confagricoltura, con i suoi 18 progetti in stato di avanzamento, per offrire alle imprese un servizio a 360°, nell’ottica di una profonda revisione del sistema associazionistico. Fondamentale ora sarà il ruolo delle Federazioni regionali che dovranno fare da capofila a livello territoriale, creando il necessario collegamento con le Unioni provinciali e, dunque, con le imprese”. DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |35


A T T U A L I TÀ F L O R O V I V A I S M O

Gli alberi con la carta d’identità

36| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014


“Idea Verde”: Luigi Pagliani, nel suo vivaio specializzato e certificato ISO 9 0 0 1 , produce piante di alto fusto che arricchiscono il paesaggio di Elisabetta Tufarelli

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ono un agricoltore di prima generazione. Dopo la laurea in agraria, nel 1992, sono diventato vivaista. L’azienda, che conduco in società con mia moglie, è nata proprio quell’anno, in parte sui terreni di mio suocero”. Questa la presentazione di Luigi Pagliani del suo vivaio specializzato, in particolare, nella produzione di cipressi e lecci, situato nella piana tra Perugia e San Martino in Campo. “Idea Verde”, questo il nome dell’impresa certificata ISO 90012000, che si estende su 27 ettari tra coltivazioni in piena terra, serre fredde, serre calde, ombrai e piazzali per piante in vaso. “Il 75% della nostra produzione – racconta - è di cipressi neri e lecci, ma produciamo anche molte altre essenze come querce, viburni, pini neri, corbezzoli, caki e lauri del Portogallo. Oltre che all’ingrosso, vendiamo anche al dettaglio. Mia moglie Maria Grazia si occupa, in particolare, del garden: il nostro ‘plant center’ che, su una superficie di 15.000 metri quadrati, offre agli appassionati di giardinaggio una scelta ampia e in grado di soddisfare tutti i gusti”. In effetti la serra, rigorosamente di vetro, accoglie piante DICEMBRE 2014|MONDO AGRICOLO|37


A T T U A L I TÀ F L O R O V I V A I S M O

grasse rare o addirittura sconosciute di varie dimensioni. Non solo piante da appartamento, ma anche agrumi allevati in forma libera, a cerchio e spalliera in tutte le taglie.All’esterno è un tripudio tra arbusti ornamentali, rose, erbacee perenni ed aromatiche e tantissime piante fiorite che danno un tocco di colore ed allegria in ogni stagione. Ma il vero punto di forza è la produzione di cipressi neri: un ‘parco alberi’ di 65.000 piante. La pianta. L’albero della vita - così lo chiamano i giapponesi - arriva dall’Asia minore e si è pienamente adattato nel nostro Paese, tanto da diventare, al pari dell’ulivo, parte integrante della nostra cultura e dei nostri paesaggi.“Noi offriamo cipressi ‘con la carta d’identità’, cioè resistenti alle malattie. Siamo convinti che il futuro di questa specie sia legato alla differenziazione varietale. Il nostro prodotto – spiega –

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Un’azienda vocata all’export. Solo il 5% dei cipressi resta in Italia è di prima scelta, differenziato per clone, in cui le caratteristiche genetiche e produttive vengono garantite da un rigido disciplinare di qualità”. In particolare “Idea verde” punta su tre nuovi cloni di cipresso: Sancorey, più colon-

nare che piramidale; Obelisco, a fronda fine e fitta e Totem che, grazie alla ridottissima fioritura, è la specie più indicata in caso di allergie. La crisi si sente anche in questo comparto, anche perché l’impresa, praticamente da sempre, punta sull’export. “In Italia – mette in evidenza l’imprenditore – resta, mediamente soltanto il 5% dei cipressi che produciamo. Gran parte è destinati a Francia e Spagna.A volte li esportiamo direttamente, altre attraverso grossisti di Pistoia”. Luigi Pagliani si sente un agricoltore a pieno titolo e sottolinea che il vivaismo italiano è un ambasciatore, al pari dei prodotti Dop e Igp, del nostro made in Italy.“L’export italiano del nostro settore – conclude l’imprenditore di Confagricoltura - rappresenta ben il 40% della produzione dell’Unione europea e il 6% della produzione agricola nazionale”.


The Good Growth Plan

Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura. Come unico Gruppo mondiale interamente dedicato all’agricoltura siamo consapevoli che in futuro una delle maggiori sfide per il nostro pianeta sarà soddisfare in modo sostenibile il fabbisogno alimentare di una popolazione in rapida crescita a fronte di risorse naturali sempre più scarse. Nei prossimi cinquant’anni il mondo dovrà produrre una quantità di cibo superiore a quella prodotta negli ultimi diecimila anni, mentre l’erosione dei suoli causata dai cambiamenti climatici e dall’urbanizzazione ridurrà progressivamente i terreni coltivabili. In Syngenta crediamo sia assolutamente necessario promuovere un cambiamento radicale nella produzione agricola, indirizzandola sui binari di una intensificazione colturale sostenibile, mettendo al centro della nostra azione l’imperativo categorico del “produrre di più con meno risorse”. Da qui nasce The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura - un programma lanciato globalmente da Syngenta il 19 settembre 2013 che rappresenta il nostro impegno per la sicurezza alimentare e la sostenibilità del pianeta. The Good Growth Plan consiste in un piano di azioni concrete e misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere e che l’aumento della produzione agricola può avvenire in modo sostenibile, senza spreco di risorse.

The Good Growth Plan contribuisce a cambiare il modo di fare agricoltura e fissa 6 impegni da raggiungere entro il 2020:

1

Aumentare la produttività media delle colture del 20% senza utilizzare più risorse naturali e mezzi tecnici per l’agricoltura

2

Migliorare la fertilità di 10 milioni di ettari di terreno agricolo a rischio degrado

3

Arricchire la biodiversità di 5 milioni di ettari di terreno agricolo

4

Aumentare la produttività agricola del 50% di 20 milioni di piccoli produttori, in particolare nei paesi in via di sviluppo

5

Formare 20 milioni di agricoltori sulla sicurezza sul lavoro, in particolare nei paesi in via di sviluppo

6

Garantire condizioni di lavoro eque in tutta la nostra rete di fornitori.

Un pianeta. Sei impegni. Scopri di più su www.goodgrowthplan.com

Anche noi, come Syngenta in Italia, siamo chiamati a dare il nostro contributo al sistema agricolo nazionale valorizzando la tipicità delle nostre produzioni e ponendoci al fianco di tutti gli operatori che ogni giorno lavorano per esportare nel mondo la qualità dei prodotti agroalimentari “Made in Italy”. Per far ciò, includeremo questi impegni concreti nelle nostre attività che, a partire dal 1° gennaio 2014, saranno ancor più connesse ed integrate grazie alla fusione societaria dei due rami d’Azienda Syngenta Crop Protection S.p.A. e Syngenta Seeds S.p.A. in un unico soggetto che assumerà la denominazione di Syngenta Italia S.p.A. La nascita di Syngenta Italia S.p.A. è molto di più di un semplice cambiamento legale e societario. Questo nuovo assetto racchiude in sé lo spirito d’innovazione che da sempre caratterizza la nostra Azienda come leader nel settore dell’Agribusiness e, grazie all’unicità nell’agire scaturito da questa nuova struttura, faciliterà il lavoro che siamo chiamati a svolgere per tradurre The Good Growth Plan in realtà.

t Sementi t Agrofarmaci t Insetti ausiliari t Servizi ad alto valore aggiunto t Programmi di Agricoltura Responsabile

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ZOOTECNIA STORIE DI IMPRESE FAMILIARI

«I miei bovini felici e senza stress» Pierangelo Cumino, nel torinese, è attento al benessere animale di frisone e razza piemontese: stabulazione libera e spazzolamento prima della mungitura

di Anna Gagliardi

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on oltre 150 bovini l’azienda di Pierangelo Cumino, a Riva presso Chieri, è un riferimento importante per la zootecnia torinese. La maggior parte dei capi è costituito da vacche (di razza Frisona) per la produzione di latte di alta qualità, ma l’allevamento è anche sede di generazione di embrioni destinati alla riproduzione della razza bovina piemontese in Argentina, dove Cumino è socio di un’azienda zootecnica di circa 700 capi. La generazione di embrioni, con una decina di bovini femmine dedicate, è realizzata insieme all’Anaborapi (Associazione degli Allevatori della Razza Bovina Piemontese). C’è poi un’ulteriore parte di attività di allevamento di vitelli di razza piemontese venduti ad

altre imprese agricole del Torinese. «Tutti i capi allevati in azienda insistono su tipologie di stabulazioni libere attente ad offrire un alto livello di benessere degli animali - sottolinea Cumino . Sono impegnato da molto tempo in questa direzione, utilizzando gli strumenti del PSR e abbinandoli alla ricerca dei migliori standard qualitativi per il mio allevamento. I bovini che potrebbero trovarsi in situazioni di stress, come ad esempio il caldo estivo, trovano conforto tramite alcune tecniche avviate nella struttura». «Un esempio aggiunge - è il nuovo impianto di raffrescamento particolarmente all’avanguardia che riesce a dare sollievo alle vacche e tenere lontano le mosche nella stagione più calda. Da tempo, inoltre, nella stalla è attivo un sistema di spaz-


zolamento che permette ai bovini di essere massaggiati lateralmente, sul dorso, tutte le volte che lo desiderano. Con un semplice gesto degli animali, infatti, la macchina si avvia e loro godono dei benefici del massaggio. Questo, soprattutto nell’attesa della mungitura, garantisce elevati livelli di benessere e tranquillità ai capi». La passione per la zootecnia arriva da lontano: il padre di Pierangelo aveva un’azienda zootecnica da carne, sempre a Riva presso Chieri, attiva fino al 1967. Cumino si è dedicato prima agli studi, quindi si è specializzato in America, negli Stati Uniti, per poi avviare l’allevamento nel 1985. Oggi, a 57 anni, è presidente regionale dell’Impresa Familiare Coltivatrice e della Sezione Latte in Piemonte, dopo

te della produzione cerealicola e la totalità della produzione foraggiera derivante dai prati viene reimpiegata per soddisfare il fabbisogno zootecnico, così come i sottoprodotti dei cereali (paglie), utilizzati come Pierangelo lettiera. Il futuro si proCumino spetta agricolo, non solo per la convinzione e l’impegno del titolare: «Mio figlio AlesAllevatori si nasce, è nel dna sandro - ci dice infine Cumino - studia economia aziendale e presto effetIl figlio Edoardo da piccolo tuerà l’insediamento con il prossimo “giocava” ad allevare galline Piano di Sviluppo Rurale. L’altro mio figlio, Edoardo che è più piccolo, è un un lungo impegno prima nell’Anga e, grande appassionato di animali e già tuttora, in Confagricoltura Torino. da bambino, per gioco, ma in modo seLa sua azienda coltiva anche 85 ettari rio e costante, ha iniziato ad allevare di terreno a cereali e foraggio: gran par- polli e galline!».


A T T U A L I TÀ P R O D O T T I

Allarme clementine, si p roduce sottocosto È crisi profonda per temperature fuori stagione, invasione di prodotto spagnolo in cerca di sbocchi dopo l’embargo russo e prezzi in caduta

di Elisabetta Tufarelli

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onfagricoltura lancia un vero e proprio allarme per il tipico agrume invernale, particolarmente apprezzato dagli italiani durante le feste natalizie. Le cause? Almeno tre, che rischiano di mettere in ginocchio i produttori italiani, sparsi tra Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata: temperature fuori stagione, l’invasione dei prodotti spagnoli in cerca di nuovi sbocchi dopo l’embargo russo e i prezzi in caduta. «Il mercato delle clementine – spiega Nicola Cilento, presidente della cooperativa ortofrutticola calabrese Coab e componente della giunta di Confagricoltura – risente innanzitutto del clima. Fino al primo dicembre sono stati registrati anche 24 gradi e questi agrumi hanno

bisogno di temperature tra i 4 e i 15 gradi. Ciò ha generato problemi di marcescenza, che rendono difficile il trasporto sulle lunghe percorrenze». L’embargo russo e il conseguente arresto di questo mercato ha determinato una maggiore aggressività dei competitor, Spagna in primis. Colpita in uno dei suoi mercati principali, quello di Mosca con cui è collegaa via treno in sole 72 ore, ha letteralmente inondato il nostro Paese. «Occorre riconoscere – mette in evidenza Cilento – che i nostri principali concorrenti hanno puntato molto sull’agricoltura, sviluppandola fino a farla diventare un traino per l’economia. A questo si aggiunge una maggiore capacità organizzativa e di penetrazione sui mercati, che unita ad attenzione ed espe-


co: Germania Austria, Polonia e gli altri Paesi europei». Giorgio Salimbeni, presidente della Federazione nazionale agrumicola di Confagricoltura è anche presidente del Consorzio di Tutela delle Clementine di Calabria Igp. «Punto moltissimo – rileva - sulla promozione del prodotto e del territorio.Va sempre messo in evidenza come le clementine di Calabria Igp abbiano trovato proprio in questa regione, per le condizioni pedoclimatiche, il loro habitat ideale e quindi riescano ad esprimere al meglio le loro caratteristiche. Non tutti sanno che oltre ad essere dolci, prive di semi e facili da sbucciare, sono ad alta capacità nutrizionale: in poche calorie ci sono più di 150 sostanze protettrici dell’organismo. Ne bastano due o tre per fornire un apporto di vitamina C pari al fabbisogno giornaliero». E così è iniziata, con l’obiettivo di aprire nuovi mercati, una campagna promozionale in grande stile. L’emittente televisiva di Stato francese, France 2, ha sottolineato, proprio partendo dalle clementine, che la Calabria produce eccellenze, prime fra tutte questo agrume che – oltre ad essere simbolo dell’anti violenza di genere – è un frutto eccezionale e saporito, il miglior ambasciatore di un Sud diver-

Cilento: «Confidiamo in migliori risultati per la seconda ondata di raccolto. Promotion all’estero» so dagli stereotipi. Anche una troupe Rai ha girato uno “speciale”, dagli agrumeti alla lavorazione, fino al confezionamento, in cui si racconta la storia di questo eccezionale prodotto, anche attraverso le ricette appositamente create dallo chef Vissani. Poi ci sono le distribuzioni di clementine ai passeggeri delle navi da crociera e interventi su Sky Tg 24. Questo solo per iniziare. «Promuovere il nostro territorio e il nostro sistema virtuoso – conclude Salimbeni – è fondamentale. Le misure europee, conti alla mano, non sono sufficienti a riassorbire i danni che ci ha causato l’embargo russo e noi facciamo gli imprenditori e dobbiamo vendere». Gli fa eco Nicola Cilento: «Su questo non c’è dubbio e dobbiamo continuare ad organizzarci sempre meglio, superando individualismi. Per evitare – rimarca – che si ripeta quanto già accaduto con la frutta estiva, quando un mix di fattori ed una gestione lenta e tardiva hanno compromesso un’intera campagna. Chiediamo quindi di riattivare, per il 2015, le misure di sostegno eccezionali».

rienza nel confezionamento, ai rapporti commerciali, alla ricerca di varietà tardive e precoci, ha contribuito al successo dell’agrume . Ma non riusciamo a spiegarci come riescano a proporre prezzi così bassi, dal momento che ci sono dei costi di logistica e di produzione dai quali non si può prescindere; costi che, in una logica di mercato comune, dovrebbero essere uguali ai nostri ». Tutto nero per questi deliziosi frutti invernali? «Confidiamo – continua il componente di giunta confederale in migliori risultati, grazie finalmente all’abbassamento delle temperature, per la seconda ondata di raccolto. Circa il 60% di prodotto è ancora sulle piante e con questo vogliamo arrivare ai nostri tradizionali mercati di sbocDICEMBRE 2014|MONDO AGRICOLO|43


A T T U A L I TÀ P R O D O T T I

Più mais e meno acqu a Per la coltivazione maidicola il progetto di Monsanto prevede più efficienti sistemi di irrigazione e di fertirrigazione, in combinazione con la genetica sementiera di Clau dio Pietraforte 44| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

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elle campagne da una parte c’è l’esigenza di produrre di più per la richiesta crescente a livello globale, anche per l’aumento della popolazione mondiale, di cibo; da un’altra parte si avverte il bisogno di produrre riducendo l’impatto ambientale, con un uso accorto delle risorse naturali, in primis di quella idrica. Le due necessità (più cibo e più rispetto dell’ambiente) non sono in contrasto tra di loro. Possono e devono essere coniugate assieme ed è questa la

scommessa da vincere per l’agricoltura 2.0. In quest’ottica nasce, grazie ad una partnership pubblico-privato, il progetto AquaTEK, sviluppato da Monsanto per la coltivazione maidicola. È promosso da Dekalb, in collaborazione con Netafim Italia e si avvale del supporto tecnico-scientifico dell’Università di Milano. Oggi il 75% della superficie totale coltivata a mais è irrigata ed i metodi più utilizzati sono l’irrigazione per scorrimento e l’irrigazione per aspersione: nel primo caso si utilizzano volumi elevati di acqua e il livello di ef-


ficienza irrigua (kg mais/mq acqua) è molto basso; nel secondo caso migliora il livello di efficienza irrigua ma il dispendio energetico si mantiene alto. Entrambe le soluzioni mostrano performance di efficienza – irrigua, produttiva, energetica, economica - nettamente inferiori all’irrigazione a goccia. E va evidenziato che i costi per l’irrigazione in maiscoltura oscillano in media tra i 200 e i 400 euro ad ettaro, equivalenti al 15-25% circa di tutti i costi produttivi. Il progetto messo a punto prevede più efficienti sistemi di irrigazione e di fertirrigazione in combinazione con la migliore genetica sementiera. Con due obiettivi: ridurre del 30% il consumo di acqua e garantire una resa di 200 quintali ad ettaro. In tale ottica vengono usati tre strumenti: sonde per misurare in tempo reale il contenuto dell’acqua nel suolo; formazione diretta degli agricoltori; servizio online per monitorare lo stato del terreno e le sue dinamiche idriche. Grazie alla microirrigazione, quantificando la giusta dose di acqua necessaria, si riesce a far crescere le piante di mais più sane e, al contempo, consentire agli agricoltori di risparmiare. Il progetto si rivolge sia a quelle aree in cui la scarsa disponibilità di acqua rende difficoltosa la coltivazione del mais, con particolare focus sulla produzione non irrigua, sia alle zone in cui la presenza della risorsa è abbondante. Nel primo caso la gestione mirata degli interventi irrigui permette di migliorare sensibilmente la redditività della coltura. Nel secondo caso una corretta program-

Gli obiettivi: ridurre del 30% il consumo di acqua, garantire rese di 200 q/ha mazione degli interventi consente di massimizzare il profitto dell’agricoltore e di contenere i costi.

Molte le opportunità che si profilano: la possibilità di fertirrigare dall’inizio alla fine del ciclo colturale del mais; la possibilità di intervenire in modo tempestivo, in quanto basta semplicemente aprire e chiudere l’impianto, a differenza del rotolone dove l’impegno in termini di tempo e di fatica è assai superiore; la possibilità di correggere eventuali carenze di elementi nutritivi che si manifestano e di utilizzare questo sistema nelle zone sensibili ai nitrati. Inoltre il lavoro e l’impiego della manodopera sono concentrati solo all’inizio e alla fine della stagione, per la messa in posa e la rimozione dell’impianto a goccia, mentre durante tutta la stagione il lavoro è pressoché inesistente. Infine, il costo del gasolio, voce molto importante nel bilancio economico, che è di gran lunga inferiore. «Ai maiscoltori – dicono in Monsanto - sono dedicati tutti i nostri sforzi per offrire gli strumenti idonei per produrre di più, meglio e con meno di spendio di risorse».

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A T T U A L I TÀ T E R R I T O R I O

Il castello di messer Tulipano

Il maniero di Pralormo consente di immergersi nel verde a pochi chilometri dalla città. Confagri Torino partecipa ogni anno, con le proprie aziende, alla kermesse floricola e organizza eventi di Anna Gagliardi 46|MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

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ralormo è un comune di circa duemila abitanti in provincia di Torino, al confine con il Roero e a poca distanza da Asti e Alba. Deve la sua fama prevalentemente al castello dei conti Beraudo di Pralormo che hanno saputo esaltare nel tempo il forte legame tra storia, agricoltura e paesaggio. La tenuta oggi è dei conti Filippo e Consolata. L’impianto del parco del maniero di Pralormo risale al 1840, quando il conte Carlo Beraudo di Pralormo, ambasciatore e ministro degli Interni di re Carlo Alberto affidò al tedesco Xavier

Kurten, paesaggista di corte, la creazione di un parco all'inglese, rispecchiando la nuova cultura e il gusto europei nei quali il romanticismo era fenomeno dominante e il gusto per l'arte dei giardini sua diretta manifestazione. A Kurten, già dalla sua prima venuta in Italia chiamato dai Savoia, si deve l’introduzione in Piemonte del giardino romantico all’inglese. A Pralormo il suo intervento fu imponente: stilò un elenco delle essenze da piantare, documento autografo tuttora conservato dai conti, e contrappose alla mole del castello l'altezza di cedri, querce, tigli e splendidi olmi (pur-


cie di uccelli lungo tutto l’anno. L’impegno dei titolari nella manutenzione della tenuta è costante: nuovi alberi vengono continuamente piantati per garantire il rinnovamento del parco; le canalizzazioni sotterranee in terracotta sono conservate per alimentare il sistema di raccolta delle acque piovane per l’irrigazione, e gli eventi aperti al pubblico sono sempre progettati nell’ottica del rispetto del contesto ambientale. La manifestazione più celebre è “Messer Tulipano”, che in primavera (nel 2015 sarà dal 4 aprile al 3 maggio) propone la fioritura scalata di migliaia di tulipani rinnovati nel piantamento e nei colori, selezionati ogni anno da Consolata Pralormo. Le aiuole dell’evento botanico annuale sono “appoggiate” sui prati e il loro disegno segue l’andamento dei sentieri tra gli alberi secolari, proprio nel rispetto della storia paesaggistica e architettonica del sito. Durante Messer Tulipano si alternano laboratori e allestimenti stimolati dalla fantasia della contessa. E la visita al maniero permette non solo di scoprire antiche stanze, cucine e cantine, ma anche documenti originali della storia legata a Carlo Alberto e alla dinastia dei Beraudo di Pralormo.Confagricoltura Torino partecipa ogni anno con le proprie aziende a Messer Tulipano e organizza saltuariamente alcuni eventi lungo l’anno: l’ultimo lo scorso ottobre, dedicato agli antichi menu e alle ricette

Per il futuro, il progetto di aprire al pubblico i sentieri della tenuta agricola di corte. Sono state allestite tavole secondo i dettami di un tempo e sono state esposte le minute di nobili banchetti attingendo dal copioso archivio dei conti Beraudo. La serata ha poi proposto una cena con piatti legati alla tradizione del territorio e alla cucina di un tempo, arricchita da aneddoti e curiosità. L’azienda agricola circostante si estende su una superficie di circa 40 ettari: se una volta i terreni ospitavano vigneti e frutteti, oggi l’indirizzo è prettamente cerealicolo. Le coltivazioni sono la naturale estensione del giardino e del parco e formano una tavolozza paesaggistica nel cuore del Piemonte. Esiste anche un lago, creato nel 1820 per l’irrigazione e per l’allevamento di carpe e tinche (qui la tinca è “gobba dorata del pianalto di Poirino” ed è una dop), ormai naturalizzate. Uno sguardo al futuro mette al centro proprio la vocazione agricola del castello:“L’idea - annuncia Consolata Pralormo - è di recuperare gli antichi sentieri della tenuta per aprirli al pubblico, offrendo la possibilità di osservare il cambio delle stagioni immergendosi in un paesaggio straordinario a pochi chilometri dalla città”.

troppo ora perduti per la recente epidemia). Non si fermò alla gradevolezza dell’orizzonte immediato, ma, al contrario, approfittando dello sfondo naturale delle Alpi, progettò scorci fra gli alberi che permettevano di ammirare il paesaggio durante le passeggiate nel parco. Oggi questi effetti scenografici fanno parte del cosiddetto "percorso di delizie nel giardino", dove ci si può stupire ancora per i colori, i suoni e gli angoli pittoreschi, grazie alla varietà di piante che non solo affrescano il paesaggio in tutte le stagioni, ma che sono anche in grado di attirare varie speDICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |47


A T T U A L I TÀ L A V O R O

R is critta la bilateralità Per la manodopera occupata nelle aziende agricole in luogo della pluralità di organismi operanti, è stato previsto un unico ente a livello nazionale, a sigla “EBAN”

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diventato operativo, a decorrere dai contributi relativi alla manodopera occupata nelle aziende agricole nel primo trimestre 2014 (che si sono erogati entro il 16 settembre scorso), il nuovo sistema di contribuzione della bilateralità nazionale, delineato dal CCNL per gli operai agricoli e florovivaisti del 2010. I contributi ora vanno erogati all’EBAN (Ente bilaterale agricolo nazionale) con cui l’Inps ha sottoscritto un’apposita convenzione (circolare Inps 10 ottobre 2014, n. 124) per il versamento tramite modello F24. Le rappresentanze di datori e lavoratori hanno riscritto la bilateralità, nell’ottica di razionalizzare e semplificare. In sostanza, il nuovo sistema, in luogo di una pluralità di organismi operanti a livello nazionale e territoriale, prevede un unico ente a livello nazionale (EBAN) e la possibilità a li-

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vello territoriale di costituire un unico ente bilaterale agricolo territoriale (ex casse extra legem) per ciascuna provincia. A EBAN sono state assegnate numerose funzioni, alcune delle quali già svolte da preesistenti organismi bilaterali nazionali, quali l’Osservatorio nazionale, Agriform, la Commissione nazionale paritetica per le pari opportunità, il Comitato paritetico nazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro, il FISLAF. L’ente è deputato a: assicurare prestazioni sanitarie integrati-

ve dell’assistenza fornita dal Servizio Sanitario Nazionale (già affidate al FISLAF), attraverso la costituzione di un apposito fondo nazionale di assistenza sanitaria integrativa per i lavoratori agricoli e florovivaisti - denominato FISA; svolgere altre attività in materia di welfare, mercato del lavoro, formazione, sicurezza. La trasformazione della bilateralità è stata effettuata in modo tale da mantenere inalterato il gettito complessivo e, quindi, la pressione contributiva sulle aziende; anzi in alcuni casi il prelievo potrebbe avere delle riduzioni. Dal canto loro gli Enti bilaterali territoriali potranno organizzare e gestire sul territorio attività e/o servizi in tema di welfare e di integrazione al reddito, nonché esercitare altre funzioni ritenute opportune per il miglioramento delle relazioni sindacali ed il sostegno alla contrattazione. A completare il quadro degli enti della bilateralità c’è il For.agri che è il fondo paritetico nazionale interprofessionale per la formazione continua in agricoltura. (M. M.)

ENTI E FONDI IN AGRICOLTURA AGRIFONDO Fondo Pensione Complementare a Capitalizzazione Finalità: previdenza complementare Beneficiari: dipendenti delle aziende agricole EBAN Ente Bilaterale Agricolo Nazionale Finalità: politiche agricole, mercato del lavoro, relazioni bilaterali, pari opportunità Beneficiari: operai agricoli e florovivaisti EBAT Enti Bilaterali Agricoli Territoriali (Ex Casse extra legem) Finalità definite nei contratti provinciali ENPAIA Ente Nazionale di Previdenza Addetti e Impiegati in Agricoltura Finalità: previdenza complementare, accantonamento TFR, assicurazione infortuni Beneficiari: impiegati e dirigenti dipendenti di aziende agricole FISA Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa Finalità: prestazioni integrative sanitarie Beneficiari: dipendenti a tempo determinato ed indeterminato e familiari a carico FOR.AGRI Fondo Paritetico Nazionale interprofessionale per la Formazione Continua in Agricoltura Beneficiari: dipendenti di aziende agricole



ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

LIGURIA: EXTRAVERGINE TRACCIATO

di Elisabetta Tufarelli

ANALISI DEL FENOMENO, FORMAZIONE E VIGILANZA

In Veneto Protocollo d’intesa per la lotta alla contraffazione

Confagricoltura Liguria ha varato un interessante progetto chiamato “Traccia”, perché si sofferma sulla tracciabilità e rintracciabilità in olivicoltura. Si propone di informare, attraverso un ciclo di dodici incontri, le imprese sulle norme in materia di tracciabilità e rintracciabilità in olivicoltura, sulla compilazione e tenuta dei registri degli oli, sull'etichettatura.

ALESSANDRIA CONTRATTI DI RETE

Convegno di Confagricoltura Alessandria sulle reti d’impresa, «un’opportunità concreta e percorribile con successo dalle aziende agricole, per crescere». Lo ha sottolineato il presidente Luca Brondelli di Brondello. «Il contratto delle reti d’impresa, fortemente sostenuto dalla nostra associazione, può essere estremamente utile sul piano del recupero di competitività», ha aggiunto il direttore Valter Parodi. 50| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2014

Il Protocollo d’intesa per la lotta alla contraffazione e alla pericolosità dei prodotti, promosso dall’assessore regionale del Veneto, Elena Donazzan, è stato sottoscritto dal vicepresidente della Confagricoltura regionale, Giordano Emo Capodilista. Il problema della contraffazione è particolarmente sentito dalle aziende agricole e occorre una sempre maggiore informazione per riuscire a combatterlo. L’accordo siglato si offre come un valido mezzo per affrontare questa grave e complessa realtà di natura economica e sociale, che ha diffusione nazionale e internazionale, rispondendo così alla urgente esigenza generatasi a tutti i livelli. In questo modo - come sottolinea Confagricoltura Veneto - si vuole assicurare crescente efficacia nel sostenere la concorrenza fra imprese e nella protezione dei livelli occupazionali, della salvaguardia della

salute e a presidio della sicurezza dei consumatori. Gli interventi previsti dal Protocollo riguardano l’analisi del fenomeno e delle normative, la formazione delle imprese e dei lavoratori, l’informazione dei consumatori, ma anche i controlli e la vigilanza. Hanno aderito tutti all’iniziativa avviata d’intesa dall’assessorato al Lavoro della Regione e da Unioncamere Veneto per affrontare il problema della contraffazione e dell’abusivismo, fenomeno che rappresenta un grave danno per l’economia reale e le imprese, quindi per crescita e sviluppo. Il sì è venuto dalle Prefetture, dalle Province, dai Comuni capoluogo di Provincia, dalla Agenzia delle Dogane, dalle ASL, dalle Università, dall’INPS, dalle Associazioni di categoria, dai Sindacati dei lavoratori e da altri soggetti ancora, a dimostrazione di quanto sia oggi sentito questo problema.



ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO

LIGURIA, RENATO OLDOINI ELETTO PRESIDENTE

ANALISI DEL FENOMENO, FORMAZIONE E VIGILANZA

Collaborazione tra Equitalia e Confagricoltura Abruzzo

L’assemblea di Confagricoltura Liguria ha eletto Renato Oldoini alla presidenza regionale per il prossimo triennio. Alla vicepresidenza sono stati chiamati Sandra Santamaria, presidente di Imperia e Massimo Rebella, presidente di Savona. Oldoini è già stato vicepresidente regionale, nonché della Confagricoltura di La Spezia.

CATANZARO AL VERTICE WALTER PLACIDA

Walter Placida è stato eletto alla guida di Confagricoltura Catanzaro. Lo affiancano, per il prossimo triennio, due vicepresidenti, Antonio Ventura e Francesco Paparo, e otto consiglieri, Rocco Mazza, Massimiliano Serianni, Rocco Pietro Bongrazone, Alberto Statti, Eugenio Motta, Raffaele Stanizzi e Antonio Nicotera. Più rete e più donne attivamente impegnate nel sindacato: questi i primi impegni di Placida, per un'agricoltura trainante e competitiva. 52| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2014

Fisco: parte la collaborazione tra Equitalia e Confagricoltura Abruzzo. Equitalia Centro apre un una corsia preferenziale per dialogare con l’Organizzazione degli imprenditori agricoli. L’accordo prevede l’attivazione dello sportello telematico dedicato, un canale diretto che permette di migliorare e semplificare i rapporti con i contribuenti e con le realtà imprenditoriali del territorio. Gli incaricati presenti presso le sedi provinciali di Confagricoltura a Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo potranno accedere allo sportello telematico direttamente dal sito, nella pagina dedicata a “Associazioni e Ordini”. «Il protocollo di intesa firmato con Equitalia Centro – ha spiegato Concezio Gasbarro, presidente di Confagricoltura Abruzzo – va nella giusta direzione per il miglioramento dei processi di comunicazione e di partecipazione con la Pubblica Amministrazione. Infatti è soltanto attraverso la condivisione di nuovi modelli organizzativi necessari per arricchire e migliorare i processi

amministrativi, che è possibile migliorare la tempestività di servizio». Entrando nel Form riservato ai consulenti, sarà possibile riceve assistenza o fissare un appuntamento per le situazioni più complesse e delicate. Inoltre i delegati di Confagricoltura, semplicemente e con pochi click, potranno accedere su incarico dell’interessato, all’estratto conto online per una verifica complessiva della sua situazione debitoria.«Con la firma della convenzione – ha dichiarato Gianluigi Giuliano, direttore regionale Abruzzo di Equitalia Centro - abbiamo voluto aprire un nuovo canale di dialogo diretto con le piccole e medie imprese del mondo agricolo abruzzese. L’accordo, che si inserisce nel percorso di collaborazione e ascolto intrapreso da Equitalia, permetterà agli iscritti di Confagricoltura Abruzzo di ricevere consulenza e assistenza ad hoc. Inoltre saranno organizzati incontri tematici, che consentiranno di agevolare la circolarità delle informazioni inerenti le attività di riscossione»


NELL’ AGRO ROMANO TAVOLO VERDE PER LA PAC

Massimiliano Giansanti

Seminario informativo sull’applicazione della Riforma PAC 2014 – 2020 organizzato da Confagricoltura Roma, con il patrocinio del Comune di Tivoli, della IX e della X Comunità Montana dell’Aniene, con l’obiettivo di costituire un tavolo verde con le istituzioni locali per favorire il percorso verso lo sviluppo agricolo dell'area. Le 200 imprese del territorio est della provincia romana, presenti all’iniziativa, hanno manifestato notevole interesse per i lavori, che hanno chiarito gli aspetti organizzativi del sistema Pac e come beneficiare dei nuovi contributi comunitari previsti. “Il Tavolo Verde – ha detto il presidente di Confagricoltura Roma, Massimiliano Giansanti - è una grande opportunità per il territorio della Valle dell’Aniene, a cui occorrono risorse e prospettive di sviluppo. Confagricoltura Roma vuole investire in un’area dove le realtà aziendali devono essere meglio tutelate e supportate dal punto di vista strutturale e commerciale. La nuova apertura dell’Ufficio zona di Tivoli e di altre sedi testimoniano, infatti, l’ottica di sviluppo organizzativo capillare della nostra Organizzazione.Valutiamo, perciò, importante per il sistema agricolo di questa area un’apertura che vada oltre i confini territoriali dei singoli comuni, per rafforzare le esigenze della categoria con l’ausilio delle Istituzioni locali attraverso la necessaria sinergia e il dichiarato impegno per assumere le iniziative più opportune verso il percorso di sviluppo agricolo del territorio”.

800 81 40 71

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L’Anga lancia “Yeah”, il progetto sul ricambio generazionale ASSEMBLEA DI FINE ANNO DELL'ANGA. IL BILANCIO DI MAIORANO. SGUARDO AL FUTURO DELL'ASSOCIAZIONE

L’

Assemblea di fine anno, come di consueto, è mo- sempre più vicini alle nostre imprese e ai nostri associati mento di bilanci, non solo economici, ma anche – ha continuato Maiorano – con Francesca, Piergiovanni, di resoconti su ciò che è stato fatto e di quello Ugo, Cristian, Filippo e Giovanni stiamo muovendoci sul che resta da fare. Questo 2014 è certamente stato un an- territorio per conoscere, capire e soprattutto ascoltare i no intenso, pieno di obiettivi raggiunti e di cambiamenti. nostri associati, stimolandoli a partecipare alle nostre iniA partire dall’ufficio di Roma.“La nostra associazione – ha ziative. E’ in quest’ottica che abbiamo deciso di mandare detto Raffaele Maiorano – non intende fermarsi, anzi. Ci periodicamente una mail direttamente ai nostri iscritti, impegniamo insieme per uno strumento semplice, I L C O M M E N T O crescere da ogni punto di immediato per sentirci e vista: imprenditoriale, sinfarli sentire un tutt’uno Tutti i nostri associati sono persone, dacale, formativo e far crecon l’organizzazione”. L’asnon aziende. Ci tengo moltissimo a scere con noi l’associaziosociazione ha continuato specificarlo e metterlo in evidenza in ne”. Tanta la carne sul fuol'azione propositiva e conogni occasione. I “giovani, mica co. A partire da “Yeah”, il sapevole a livello nazionale piccoli” di Confagricoltura sono il progetto di Confagricoltue territoriale. “Lo abbiamo capitale umano dell’organizzazione ra sul ricambio generaziodetto tante volte: nonotutta. La qualità di nuova generazione nale che – con le due tapstante l’interesse per i gioc’è e va accompagnata nella crescita. Per questo motivo pe del Road Show – ha vani per il settore agricolo, l’Anga, insieme a Confagricoltura, ha messo in campo una messo a segno due succesche cresce in maniera coserie di iniziative per rendere evidente quanto si che hanno avvicinato stante – ha concluso Maiol’appartenenza all’associazione possa giovare in termini di crescita personale e imprenditoriale. Inoltre, si tratta di tanti nuovi giovani all’assorano - gli ostacoli all’inoccasioni per creare reti di impresa, uno degli strumenti ciazione. Ed è solo l’inizio. gresso di nuove leve sono aggregativi adottati dai giovani di Anga e promossi Si è continuato anche a lacomunque alti, dall’accesso dall’Organizzazione. Sappiamo anche che non è possibile vorare all’interno, con l’oalla terra a quello al crediinnovare senza conoscere quanto reso disponibile in biettivo di ottimizzare temto. Il nostro ‘core business’ termini di tecnologie e tecniche colturali e abbiamo iniziato pi e risorse, per continuare è proprio quello di rendere il percorso di accompagnamento ad Expo con il progetto a sviluppare un modello di concretamente possibile e Filiere intelligenti. Continueremo, per il 2015, a sviluppare rappresentanza innovatisostenibile, anche sotto l’aquesti temi per far crescere il nostro capitale umano. vo, capace di incoraggiare spetto economico, l’inIl presidente dell’Anga modi moderni di fare imgresso di nuove leve nel Raffaele Maiorano presa e di attrarre tante nostro settore”. nuove leve. “Per essere Elisabetta Tufarelli

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MIPAAF

Formazione in Texas

Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, per favorire gli scambi di esperienza e l’internazionalizzazione delle imprese agricole giovanili, seleziona 8 giovani agricoltori titolari di aziende agricole, individuate dall’art. 2 della legge 441/98, a cui è data la possibilità di partecipare ad un programma di formazione e scambio di esperienze con altri imprenditori nello Stato americano del Texas. Il programma, definito dal ministro, prevede visite-studio presso aziende agricole operanti nei settori dell’allevamento (bovino, ovino ed equino), della produzione del mais, della frutta con e senza guscio, degli ortaggi e nel settore vivaistico ed incontri con istituzioni texane operanti nel settore agricolo e della ricerca. Le candidature dovranno pervenire al Ministero entro e non oltre le ore 14.00 del 30 gennaio 2015. Quella prevista è senz’altro un’opportunità di formazione da non perdere per conoscere altre realtà produttive, individuare ‘best practice’ realizzate altrove e condividere conoscenze e metodologie. 56 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2014

DIBATTITO AD ALBA SU “#FILIEREINTELLIGENTI”

Precision farming e uso sostenibile delle risorse

“Agricoltura di precisione e uso sostenibile delle risorse”, il tema discusso ad Alba, all’Istituto Tecnico Agrario Umberto I, ha mirato ad analizzare i processi per aumentare l’efficienza della gestione agraria e dell’intera filiera agroalimentare. Inserito nel percorso di avvicinamento ad Expo #filiereintelligenti il progetto vede dialogare insieme Anga-Giovani di Confagricoltura, Giovani di Federalimentare e Cnr, in partnership con il MIUR, rappresentato dalla Rete degli Istituti Agrari (Renisa) e degli Istituti Alberghieri (Renaia). “L’obiettivo di un bravo imprenditore – ha messo in evidenza Raffaele Maiorano – è quello di riuscire a rendere efficiente il proprio lavoro. L’agricoltura di precisione, laddove è possibile, offre vantaggi di ordine economico, di sostenibilità, di ridotto impatto ambientale. Riuscire ad utilizzare macchine dotate di “sistemi intelligenti”, in grado di dosare i fattori produttivi come fertilizzanti e antiparassitari, secondo le reali necessità dell’appezzamento e le diverse zone di impatto, è la concreta dimostrazione della necessità di un dialogo sempre più proficuo tra agricoltura e scienza”. “Queste metodologie innovative – ha osservato Francesco Divella, presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare – comprendono la capacità di valutare

le caratteristiche agro-ambientali e di variare gli input in vista di un obiettivo che non guarda soltanto alla massimizzazione della resa, ma a un ritorno economico complessivo ottenuto grazie alla riduzione degli sprechi e in un’ottica ecosostenibile, come testimoniato dall’esperienza del Gruppo Ferrero. Si tratta di una scelta che si ripercuote positivamente su tutti gli attori della filiera, impattando in maniera significativa anche sull’industria di trasformazione, che utilizza il 72% delle materie prime agricole nazionali”. “Il tema dell’agricoltura di precisione – ha dichiarato Alessandro Matese del CNR – è tra quelli che la ricerca sta affrontando per migliorare la gestione delle produzioni agricole. Nata negli Stati Uniti, sta diventando sempre di più un modello da adattare anche in regioni, come quelle europee, che presentano alcune criticità, sia per la varietà del territorio, sia per le dimensioni a volte molto ridotte delle superfici coltivate”. “Il delicato momento che stiamo attraversando rende necessarie occasioni di incontro della Rete Renisa per una riflessione comune su come sostenere azioni efficaci a favore di importanti settori dell’economia del nostro Paese”, ha concluso Patrizia Marini, presidente della Rete Nazionale degli Istituti Agrari (Renisa).


BANDO DI CONCORSO SULLE BUONE PRATICHE AGRICOLE

Investire sui nuovi fattori di successo Innovazione, impatto sull'attrazione del territorio, sensibilità nei confronti dell'ambiente, tutela e valorizzazione delle risorse umane impiegate e rendimento globale saranno alla base dell'analisi per la definizione delle buone pratiche per la quarta edizione del concorso "Nuovi Fattori di Successo": selezione delle aziende agricole, indetto dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2007/2013. Il ministero continua ad investire sui giovani talenti imprenditoriali delle aziende agricole under 40 sul territorio nazionale. I giovani imprenditori agricoli che intendono partecipare dovranno registrarsi, entro la data di scadenza del concorso, nell'apposita sezione

"Nuovi fattori di successo 2014-IV edizione" del sito web della Rete Rurale Nazionale (www.reterurale.it/nuovifattori2014) e compilare il formulario on line in ogni sua parte. La domanda di partecipazione al bando di concorso dovrà obbligatoriamente essere presentata dal titolare dell'azienda agricola. Sarà necessario anche scaricare i moduli di partecipazione (mod. A e mod. B allegati al bando di concorso).

Dopo averli compilati per intero e firmati, occorrerà farli pervenire, allegando anche una copia del proprio documento di identità, all'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) entro e non oltre le ore 12 del 30 gennaio 2015. Farà fede il timbro di accettazione dell'Ismea. L’invio potrà avvenire, a scelta del candidato, via e-mail all'indirizzo: buoneprassigiovani@is-mea.it, a mezzo posta raccomandata con ricevuta di ritorno oppure consegnato a mano. Lindirizzo è: Concorso Nuovi fattori di successo 2014 - Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) - Via Nomentana, 183 - 00161 Roma. Richieste di chiarimenti sul bando potranno essere inviate all'indirizzo email: buoneprassigiovani@ismea.it

A T T U A L I T À DA L L E I M P R E S E

IBRIDI RESISTENTI AI FUNGHI TOSSIGENI

La genetica KWS per ottenere mais sano

er il mais le temperature medioalte ed i livelli altissimi di umidità relativa che persistono nei mesi estivi nei nostri areali, favoriscono lo sviluppo del Fusarium verticillioides (produttore di Fumonisine); nel 2014 invece, le temperature medie sono state più basse e quindi il Fusarium verticillioides non ha trovato le condizioni ideali al proprio sviluppo. Al contrario, invece, il Fusarium graminearum (produttore di DON) ha avuto tutte le condizioni favorevoli. In Piemonte e Friuli ma anche in Veneto e Lombardia, gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con il fungo “rosso” dal colore caratteristico della muffa che si sviluppa sulla spiga (v.foto). Vi sono due tipologie di danno: in primo luogo perdita di produzione per ettaro. In secondo luogo,

P

quando la granella arriva in essiccatoio e viene analizzata, viene penalizzata se eccede i limiti di legge per l’utilizzo umano oppure i limiti consigliati per l’alimentazione animale. Oggi gli agricoltori hanno la possibilità di poter scegliere gli ibridi di mais in base alla tolleranza genetica nei confronti di questi funghi. La maggior parte degli operatori del settore si sono resi conto che esistono genotipi di mais particolarmente sensibili a questi patogeni, mentre altri risultano essere particolarmente “puliti”. La genetica KWS si è dimostrata resistente a queste

problematiche permettendo alla maggior parte degli agricoltori che hanno utilizzato mais KWS, di consegnare la granella senza problemi. Questo grazie alla coltivazione d’ibridi medio-tardivi tra i quali il Kerbanis, Korimbos, Kermess, Kobras e Klaxon, ma anche grazie ad un nuovo sistema di coltivare il mais che prevede l’utilizzo di ibridi precocissimi (Classe FAO 200) i quali hanno presentato valori, che ne hanno permesso l’utilizzo per l’alimentazione umana (Ronaldinio, Ricardinio e altri), caratteristica ap prezzata dai molini.


OVER 60

di Elisabetta Tufarelli

Assemblea dei senior di Confagricoltura su problemi terza età Il prossimo 1 5 gennaio, a Roma, si terrà l’assemblea per il rinnovo delle cariche nazionali del Sindacato dei pensionati di Confagricoltura, un’occasione per scambiarsi opinioni sul ruolo della terza età in generale e in agricoltura in particolare. “L’assemblea generale – ha osservato il presidente dei senior di Confagricoltura Bruno Allegretti - è importante perché è l’occasione migliore per condividere le linee e dibattere sui problemi che ci interessano, a partire dalle risposte alla sfida lanciata dall'Europa per il 2 0 2 0 , quella di prolungare e migliorare la vita in salute degli anziani. Ma non solo. È un momento formale ed istituzionale fondamentale, perché fornisce opportunità di dialogo e partecipazione dai quali emergeranno sicuramente spunti interessanti per il futuro del nostro Sindacato”. L’ Italia

è terra di pensionati, con oltre il 2 2 % dei cittadini che superano i 6 5 anni. Quelli dell’agricoltura hanno gli stessi problemi di quelli degli altri settori, ma i loro assegni mensili sono mediamente esigui, soprattutto se rapportati al costo della vita. “Il nostro Sindacato - ha sottolineato B runo A llegretti il segretario generale e vicepresidente vicario degli over ’6 0 dell’Organizzazione, Angelo Santori - rappresenta 1 5 0 mila pensionati e dobbiamo la nostra leadership all'importante bagaglio di valori ed esperienze che da sempre le persone anziane mettono a disposizione della società e dei più giovani, soprattutto all'interno di un'agricoltura che cambiacosìrapidamente e della quale sono e saranno sempre una parte fondamentale e insostituibile".

LE CAPACITÀ COGNITIVE dipendono da una buona vista? Sembrerebbe di sì. Lo suggerisce uno studio secondo cui gli anziani che mantengono la capacità di riconoscere velocemente immagini semplici, come delle figure geometriche, sono anche quelli dotati delle migliori capacità di ragionamento complesso. In altre parole, gli anziani che sanno rielaborare meglio le informazioni visive mantengono migliori capacità di ragionamento. E tra i vari fattori associati al declino cognitivo non ci sono solo le malattie neurodegenerative, ma anche la diminuzione delle capacità di interpretare le informazioni visive. Lo dimostrano esperimenti condotti all'Università di Edimburgo, che hanno rilevato che quando diminuisce la capacità del cervello di prendere decisioni corrette basandosi su brevi stimoli visivi diminuisce anche l'intelligenza. 5 8 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2014

GLI ANZIANI E LE BANCHE Gli anziani – in Italia sono uno su cinque – nonostante detengano la gran parte del patrimonio immobiliare e finanziario nazionale e in questi tempi di crisi sostengano le famiglie, per gli istituti bancari non sono stati considerati per molto tempo un mercato affidabile. Da noi una normativa complessa (e poco conveniente) non ha mai fatto decollare il prestito ipotecario vitalizio, al contrario di quanto avviene in USA con il ‘reverse mortgage’ e in Gran Bretagna con l’ ‘equity release’. E’ un mercato quasi vergine, considerando che rappresenta solo il 2,8% dei mutui ipotecari e appena il 3,7% dei prestiti contratti in Italia. Ora anche nel nostro Paese qualcosa si comincia a muovere, dando l’opportunità di convertire in liquidità l’immobile che si possiede senza perderne la proprietà. Sarà necessario, però, semplificare la normativa rendendola più garantista e diminuire i tassi.


Gli italiani si interrogano su longevità e propensione all'invecchiamento

Vivere fino a 1 0 0 anni? Sì certamente, ma solamente se si è in compagnia e in discreta salute. L'analisi, presentata in occasione del Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e geriatria (Sigg), ha coinvolto 2 mila connazionali, metà dei quali tra i 45 e i 55 anni e l'altra metà di età superiore ai 75 anni. L’obiettivo della ricerca è stato quello di capire l’atteggiamento degli italiani nei confronti della longevità e della propensione all'invecchiamento. Dallo studio emerge che il 75 per cento degli individui spera di raggiungere un traguardo tra i 90 e i 104 anni, e solo un italiano su dieci si accontenterebbe, invece, di vivere fino agli 8 5 -8 9 anni. Fa riflettere che il 1 3 % creda che addirittura sarebbe giusto poter vivere almeno 1 1 0 anni. Ma ci sono comunque dei ‘paletti’ che gli italiani pongono:lalongevità è desiderabile a patto di non dover affrontare la solitudine, di essere in buona salute e di avere una famiglia

su cui fare affidamento. L'assenza della “pillola miracolosa di Matusalemme” è molto sentita dai nostri connazionali. L’assumerebbe ben l'8 6 % degli over 70 e l'80% dei più

giovani pur di vivere più a lungo. L'opinione degli italiani varia, però, secondo l’età. La solitudine fa più paura della non autosufficienza. I più giovani sarebbero disposti a fare i conti con la solitudine in 1 caso su 3, mentre solo 1 su 5 rinuncerebbe alla propria indipendenza economica. Solo 1 anziano su 3 potrebbe riuscire a vivere in solitudine e 1 su 2 sarebbe anche disposto a rinunciare ad essere economicamente indipendente. Più pragmatici gli americani. In una analoga indagine è emerso che preferiscono vivere qualche anno in meno ma in autonomia e in salute.

L E P R O IEZIO NI EUROSTAT EVIDENZIANO che nel 2050 il 28,6% della popolazione europea, quasi un cittadino su tre, avrà più di 65 anni. L'Italia è il paese più anziano del mondo insieme al Giappone. In Toscana, ad esempio, gli over 65 sono già più di 870 mila, pari al 24% della popolazione. Ad Udine gli ultrasessantacinquenni sono oltre il doppio degli under 14. Genova, poi, è la città più vecchia d’Italia, seguita da Trieste. Il problema è serio e incide anche sulle politiche di invecchiamento attivo. L'Ue ha dato linee d’indirizzo sull'Health Ageing, per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone anziane, la sostenibilità e l'efficienza dei sistemi sociosanitari ed assistenziali nel lungo periodo. Se le persone invecchiassero in buona salute, le spese potrebbero non crescere altrettanto rapidamente. A che età si diventa anziani oggi? Un tempo la linea di confine era intorno ai 65 anni, ma oggi, grazie all'allungamento della vita, la definizione di anziano arriva quasi dieci anni dopo. Tanto più che in Europa si viene considerati giovani fino ai quaranta anni. DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |5 9


CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

Fondamentale il ruolo delle donne in agricoltura

Marina Di Muzio

“Per avere una visione globale sulla situazione delle donne italiane non si può ignorare quella delle donne in agricoltura. Nel nostro Paese 230.000 aziende, pari al 15,9% del totale, sono a conduzione femminile. Imprese che muovono un giro d’affari di 60 miliardi di euro all’anno”. Lo ha sottolineato Marina Di Muzio in occasione degli Stati generali delle donne in Italia. Expo 2015 – ha osservato la presidente di Confagricoltura donna - è il luogo ideale per parlare di donne e del loro fondamentale ruolo nell'alimentazione e nella nutrizione”. Infatti, l’agricoltura al femminile rappresenta numeri importanti, che crescono ancora se consideriamo che più del 90% delle aziende agricole italiane è a conduzione familiare. L’esposizione universale sarà dedicata proprio ai temi del cibo e della nutrizione. Una grande opportunità, che abbiamo colto organizzando la nostra Maratona delle imprenditrici, con l’obiettivo di partire proprio da Expo per dimostrare che l’Italia è capace di essere un Paese per le donne”. Nella crescita del comparto agricolo e del sistema Italia, sono le donne 60| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2014

il valore aggiunto. “E’ una presenza purtroppo quasi silente ma determinante – ha ricordato la presidente che si è rimboccata le maniche e in assenza quasi totale di misure di conciliazione ha creato aziende (nonostante le difficoltà come l'accesso al credito) e curato le famiglie”. “Si sente forte la necessità – ha concluso la presidente di Confagricoltura Donna - di avere leggi e misure a sostegno dell'imprenditoria femminile agricola. Occorrono strutture sanitarie, sportive, scolastiche, asili, la banda larga, ma anche misure sul credito. Le aree rurali sono state troppo spesso escluse dai progetti di crescita del Paese ed ora bisogna cambiare registro”.

FIUME DI SINERGIE AL FEMMINILE Più di 200 tra imprenditrici, artigiane, docenti universitarie, libere professioniste, politiche, cittadine provenienti da tutte le regioni italiane si sono ritrovate a Roma in occasione degli Stati generali. Un fiume di sinergie al femminile per confrontarsi in vista di Expo e della Conferenza Mondiale delle donne “Pechino vent'anni d op o", in fas e di programmazione a Milano dal 26 al 28 settembre 2015. La proposta scaturita è: “Non più conciliazione, ma affermazione dei propri diritti”. Le donne, nella crisi, possono dare il loro contributo e si sono unite trasversalmente per offrire soluzioni e presentare progetti. Lo scopo degli Stati Generali è quello di un confronto spontaneo, aperto al pubblico, che, partito da Roma, si ripeterà in tutte le Regioni italiane. “Uno scambio di best practices su differenti temi con raccolta e pubblicazione on line per tutto il 2015, per dare spazio alla componente femminile.

A BRUXELLES una Tavola rotonda della commissione femminile del Copa ha esaminato la situazione attuale delle donne nelle zone rurali. Un confronto tra le rappresentanti degli Stati membri e le istituzioni europee per analizzare opportunità in modo da poter predisporre le Raccomandazioni Ue e gli incentivi concreti. La maggior parte delle aziende è familiare, condotta da coppie, nelle quali il marito ricopre il ruolo di proprietario e gestore dell’azienda agricola e la donna è spesso quello di moglie che assiste il marito. Le donne che non sono agricoltrici si trovano ad affrontare problemi di altra natura, da distinguere e trattare separatamente. Nonostante il contributo apportato dalle donne rurali alla produzione agricola e zootecnica e alla diversificazione sia ben noto, a volte queste hanno un accesso limitato o inesistente ai fattori di produzione. Secondo le statistiche, il 30% delle aziende agricole dell’Unione europea è, di fatto, gestito da donne. Per sottolineare e dare impulso al ruolo femminile ad Expo, è intervenuta Marina Di Muzio che, dopo aver presentato la maratona delle imprenditrici, ha proposto alla Commissione femminile del Copa di presentare, durante l’Esposizione, un report sulla condizione delle donne europee in agricoltura.


AGRITURISMO di Veronica Mazzanti

AGRITURIST SOSTIENE E FA PROPRIE LE RICHIESTE DI CONFAGRICOLTURA

La battaglia dell’Imu agricola La questioneImu impatta anche sugli agriturismi che, per essere tali, devono innanzitutto essere aziende agricole. Questo è il motivo che ha spinto il presidente di Agriturist, Cosimo Melacca, a sostenere e fare propria la richiesta avanPresep e d i sab zata da Confagricola Rimini tura e Agrinsieme di aprire un tavolo tecnico tra le organizzazioni agricole, professionali e cooperative, allo scopo di trovare una soluzione equilibrata al problema. Ad avviso di Agriturist in Italia è necessario iniziare a ragionare seriamente per la crescita. “Si tratta di un provvedimento iniquo sul quale occorre intervenire con misure correttive o alternative. Per dare valore aggiunto alle imprese – ha continuato Melacca – occorre snellire la burocrazia che, insieme alla crisi, rischia di mettere in ginocchio tante aziende agrituristiche che già operano in un contesto complesso e alle prese con oneri produttivi e contribuitivi crescenti e penalizzanti”. Per l’associazione agrituristica di Confagricoltura è troppo comodo limitarsi a parlare di ritorno alle campagne e troppo facile ricordarsi dell’agricoltura e dell’abbandono delle terre solo quando si verificano alluvioni, frane e disastri ambientali. “E’ necessario – ha messo in evidenza il presidente di Agriturist –facilitare, invece, la ricettività e l’accoglienza nelle strutture, supera-

b ia

re il digital divide, semplificare gli iter burocratici. E soprattutto serve un sistema di imposizione fiscale semplice, equo e che consideri le particolarità dei settori”.

Gli imprenditori agrituristici non vogliono sottrarsi al proprio dovere, ma ribadiscono l’assurdità di basare il calcolo su parametri come l’altezza sul livello del mare dei comuni, calcolata per giunta in base all’ubicazione della casa comunale. “Per le nostre imprese agricole e agrituristiche – conclude Melacca – che presidiano e tutelano il territorio, sarebbe impensabile colpire addirittura i beni strumentali, come già si paventa per il prossimo anno”.

Convenzione con Fiat 500 Club Italia Convenzione tra Agriturist e i soci del Fiat 500 Club Italia, la più grande associazione di modello al mondo. Grazie a questo accordo i 21.000 soci iscritti al club usufruiranno, per tutto il 2015, di uno sconto del 10% nelle strutture associate che aderiscono La 500 al cinema all'iniziativa. La Fiat 500 è stata e continua con Aldo, Giovanni e Giacomo ad essere un vero e proprio fenomeno di costume e raccoglie tantissimi ‘aficionados’. Il club organizza molte attività e numerosi raduni su tutto il territorio nazionale e Agriturist, attraverso questa convenzione, si propone di allargare anche a questo interessante segmento di ‘viaggiatori particolari’ l’offerta di accoglienza offrendo loro di diventare ‘soci aderenti Agriturist’. Fiat 500 Club Italia, secondo gli accordi, potrà utilizzare il marchio Agriturist sul proprio sito, sui social network, sulla Newsletter e sulla rivista sociale 4 Piccole ruote. Agriturist potrà fare analoghe forme di promozione sul proprio portale. Per info: agriturist@confagricoltura.it, www.facebook.com/AgrituristOfficial, www.agriturist.it

DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |6 1


VINO

di Gabriella Bechi

IL GRUPPO BERLUCCHI

L’anima della festa e il piacere quotidiano Se la Franciacorta è oggi una delle Franciacorta” riconosce, con oasi più titolate della qualità enolo- malcelato orgoglio, di avere gica italiana, molto del merito va a molti figli in questo territorio: i Franco Ziliani, che cinquant’anni fa, vignaioli e gli imprenditori che giovane ed entusiasta enologo con volontà e comunione d’inappena diplomato alla Scuola enotenti hanno trasformato la logica di Alba e consulente per Franciacorta nel regno delle alcune cantine del territorio, scorse “bollicine”. in Guido Berlucchi la figura ideale I vigneti Berlucchi in Franper l’avventura di gusto che avviò la ciacorta coprono circa sei“rivoluzione” enologica di questa cento ettari, quasi un quarzona. In quell’incontro fortunato to della superficie vitata con una personalità così raffinata e della Denominazione d’Olungimirante come Guidi Berlucrigine Controllata e Garanchi, Ziliani vide la possibilità di tita. Dal 2013 l’azienda ha dare corpo al suo sogno, creare iniziato il triennale percormetodo classico in Franciacorta. “E so di conversione all’agrise facessimo anche uno spumante coltura biologica, supporalla maniera dei francesi?”, gli disse. tata dalle innovazioni delNel 1961, dopo alcuni infruttuosi l’agricoltura di precisione, che tentativi, Ziliani sigillò tremila bot- permette di stabilire il miglior tiglie di Pinot di Franciacorta: il momento per iniziare la vendemvino si rivelò ottimo all’assaggio, e questo lo convinse a bissare l’anno seguenArturo, Paolo, te imbottigliando anche Cristina e Franco Max Rosé, metodo classiZiliani co creato ad hoc per un amico di Berlucchi, il raffinato Max Imbert, e primo spumante rosé d’Italia. Oggi Berlucchi è lo spumante italiano per antonomasia, vino della festa e del piacere quotidiano, del brindisi e del “tutto pasto”. Franco Ziliani ha condotto l’azienda nel nuovo Millennio, confermando un successo lungo cinquant’anni. Il futuro della Berlucchi è ora nelle mani dei suoi figli, Cristina, Arturo e Paolo, ma l’ottantaduenne “pioniere della 6 2 |MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

mia, raccogliendo uve “croccanti”, con livelli analitici ottimali. A Guido Berlucchi, discendente della nobile famiglia Lana de’ Terzi e al Palazzo dove viveva è dedicata la linea top degli spumanti dell’azienda: Palazzo Lana, disponibile nella versione Brut, Satèn e Extreme. Rari per qualità e quantità, sono uniti dal filo rosso dell’eleganza, della completezza e dell’assenza di eccessi. Tra questi abbiamo scelto il Satèn 2006, 100% da uve Chardonnay, fermentate in barriques di rovere, cui segue l’affinamento per otto mesi a contatto con i lieviti. La cuvée viene preparata nella primavera successiva alla vendemmia, esclusivamente con il 100% dei vini dell’annata, scelti tra le migliori selezioni. Messo in bottiglia con sciroppo di tiraggio a 20g/l di zuccheri e lieviti selezionati viene affinato per almeno sei anni. Di colore giallo paglierino intenso, con lievi sfumature dorate, ha un profumo cremoso, con evidenti note floreali che si intrecciano a ricordi di pasticceria, burro e miele d’acacia. Al palato la setosità floreale si lega a sensazioni di frutta matura, lieviti e pan brioche, sostenute da grande sapidità. Adatto sia per un aperitivo, sia per accompagnare una cena, è perfetto per un brindisi nelle feste di fine anno!


AMO OPERA RESTAURANT

Cenare al lume di candela nel museo dell’Arena di Verona Nel cuore di Verona, a due passi da piazza delle Erbe, nel prestigioso Palazzo Forti, sede di AMO Arena Museo Opera, il Museo della Fondazione Arena di Verona dedicato alla creatività operistica italiana, c’è un posto unico per la sua eleganza. E’ il ristorante Amo Opera. Recentemente rilevato da Massimo Gianolli, che tra le sue attività ha anche quella di produttore vitivinicolo (azienda La Collina dei Ciliegi), Amo Opera è uno dei luoghi più affascinanti per trascorrere una romantica serata. L’ambiente è elegante, caratterizzato da un banco bar per raffinati aperitivi, una sala da 40 coperti, e un dehors/fumoir nella romantica Corte Gino Bogoni. Sono inoltre a disposizione dei clienti una suggestiva corte interna al museo – il cortile principale di Palazzo Forti - e sale di varie dimensioni per organizzare convegni, banchetti e matrimoni. Amo è il posto ideale per cene dopo opera o dopo teatro o per pranzi e cene dopo visite esclusive al museo. Alta qualità, servizio eccellente, atmosfera di classe: un luogo in cui la tradizione enogastronomica italiana calca il palcoscenico da protagonista, grazie allo chef Vincenzo Buonocore, giovane promessa della cucina italiana, capace di coniugare la tipicità del territorio veronese con piatti della tradizione regionale italiana. Originario di Maiori, nella costiera amalfitana, a soli 35 anni vanta una lunga esperienza, da Palazzo Sasso a Ravello, alla scuola di cucina Alma di Gualtiero Marchesi, fino allo stellato Schoneck ,

in Alto Adige, per approdare dopo manzo brasata con riduzione di un’esperienza nel ristorante di fami- Amarone; la Cassata rivisitata; le glia a Castel San Pietro a Bologna, Pere Volpine con gelato alla pera e ad Amo Opera. Una cucina sempli- Porto, e in occasione delle feste, i ce la sua, poco lavorata, basata su classici di Natale, dal Panettone al materie prime frePandoro accompaschissime, dove i gnati da salsa ai frutSARDA IN SAOR piatti della tradizioti di bosco o crema ne veneta risentono al tiramisù. delle influenze di Nella carta dei vini quella di mare tipica brillano quelli dell’adella costiera amalzienda padrona di fitana. Come la casa, La Collina dei Pasta mista, con ciliegi, incastonati in favette, cicoria e una più ampia gamfrutti di mare; la ma di etichette rigoCon Palazzo Lama di Berlucchi, Pezzogna con salsa rosamente italiane Vincenzo Buonocore propone la “Sarda in Saor” con verdure croccanti; all’arancia; la Coda selezionate da Luca un piatto difficile da abbinare per la di rospo con acqua Gardini, sommelier presenza dell’aceto, che dimostra la di carciofi e carciofi campione del monversatilità di questo spumante. saltati; la Guancia di do 2010. DICEMBRE 2014| MONDO AGRICOLO |63


BUONO A SAPERSI...

SI RINNOVA L’APPUNTAMENTO CON L’ALMANACCO DI BARBANERA

L’indovino di Foligno: «Guardare al futuro con ottimismo»

A

rriva in edicola ed in libreria “Almanacco Barbanera 2015” (Editoriale Campi, 224 pagine,8 euro), alla 253° edizione (la prima fu nel 1762), rinnovato nella grafica, con le suggestive illustrazioni affidate a Monica Zani. Sottotitolo, come sempre, benaugurante: «Un anno di felicità». Anno dopo anno l’astronomo, astrologo e filosofo di Foligno Barbanera, nei colloqui con il fido discepolo Silvano, ha raccontato l’evoluzione del Paese e del mondo, prevedendo come sarà il futuro. Oggi l’Almanacco è realizzato in una “factory” culturale ed agricola ubicata nella campagna umbra, a Spello; la location è un bachificio del Settecento, tra gelsi, un frutteto di archeologia arborea e produzioni biologiche; con una propensione a unire tradizione ed innovazione, cosa che ha sempre caratterizzato questo Almanacco. Il volume ed il calendario dunque nascono nutriti dalla terra e dal cielo, con saperi antichi e sempre nuovi. Ad amare questa pubblicazione ci sono stati molti personaggi illustri, tra cui Gabriele D’Annunzio che lo definì «il fiore dei Tempi e la saggezza delle Nazioni». A distanza di oltre due secoli, il pensiero, i consigli, l'ottimismo di Barbanera, si 64| MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2014

ritrovano nelle pagine e nell'inconfondibile atmosfera delle sue edizioni. Nel tempo i lettori sono cambiati, si sono urbanizzati, vivono esigenze, luoghi e ritmi diversi. Eppure Barbanera continua ad affascinare con le sue considerazioni, le previsioni, l'amore per il mondo e per la natura. Con una filosofia che ricerca la qualità della vita, che tende all'armonia tra l'uomo e la natura, a scoprire il lato migliore di ogni situazione e a comprendere che la felicità va costruita giorno per giorno. L’Almanacco è un volume ricco di notizie su coltivazione, alimentazione, salute, bellezza, astronomia. Toccando di volta in volta tematiche che attengono alla casa, all’orto, al giardino,al benessere, al tempo libero, a grandi e piccini. Il cibo – coltivato, raccolto, cucinato, gustato – è l’altro grande tema affrontato, che

si confronta con le istanze di Expo 2015. Nel testo si susseguono ricette, rimedi, suggerimenti pure su come risparmiare e come riciclare. In tale ottica è interessante e originale la rubrica sull’antispreco che, con approccio creativo e sostenibile, punta sul “fai da te”; per guardare con occhi nuovi oggetti che sapranno rivelare una seconda vita e dare un tocco personale e “virtuoso” alla casa, al giardino, a se stessi. Molte le novità come le pagine dedicate alla biodiversità;in evidenza anche il traguardo dei 2 5 anni del Bosco Barbanera, luogo a sostegno di iniziative ambientali,sociali ed umanitarie. Nel colloquio dell’edizione attuale Barbanera risponde alle inquietudini di Silvano, che poi sono quelle di tutti noi, sulle difficoltà dei tempi attuali e della crisi socio-economica, sostenendo: «Ti dico, come al solito, che molto dipende da noi. Per il resto un anno è soltanto un’altra giravolta della Terra intorno al Sole». Silvano ha nostalgia per i tempi passati, ma Barbanera non ci sta: «Tu preferisti tornare indietro? Se sì allora smettila di tempestarmi di sms, Silvano. Butta via il 3D, l’Hd, le app, l’iPod, l’iPad, l’iPhone, il navigatore satellitare». E, nel volume, si parla di tradizione ma anche di nuove frontiere, nuovi stili di vita, fra strategie collettive e individuali. Quindi l’indovino di Foligno ci regala una perla della sua infinita saggezza: «Il passato può insegnarci molto ma il nostro obiettivo è il futuro». (M.M.)


EXCURSUS A TUTTO TONDO SUL VINO

Piace l’eno-teatro tra poesia, storia e chimica

“E

yes wine shot” – che, nella denominazione, fa volutamente il verso al titolo del noto film di Kubrick “Eyes wide shut” – è un originale spettacolo/degustazione che sta andando in scena, a Roma, tutti i fine settimana, nel bistrot del Teatro Vascello e che vede come protagonisti Giuseppe Gandini e Gianantonio Martinoni. Un excursus a tutto tondo, unico nel suo genere, sul vino: poesia, storia, chimica. Si rivolge certamente ai cultori del vino ma anche a coloro che vogliono approfondire il mondo dell’enologia e, nel completo disimpegno, passare una piacevole e divertente serata. Questo spettacolo, prima di approdare al Teatro Vascello, è stato già presentato con ottimo successo e gradimento presso il teatro Sala Estense di Ferrara, ma anche in location particolari come ristoranti, enoteche, gallerie d’arte. I due spumeggianti comici ferraresi ripercorrono al Teatro Vascello – per il divertimento degli spettatori/avventori, seduti ai tavolini del bistrot, dove degustano ottimi calici di vino astigiano, gentilmente offerti - la storia dell’enologia, dalle origini neolitiche all’oggi, epoca di consolidate passioni enologiche ed

anche, a volte, di “eno-mania”. Si inizia cantando “Barbera e champagne” di Gaber: il brindisi con il vino del popolano e lo champagne del borghese, accumunati dalle delusioni amorose. Si recita poi la suggestiva ’“Ode al vino” di Pablo Neruda (vino «non sei mai presente in una sola coppa / in un canto, in un uomo / sei corale, gregario, / e, quanto meno, scambievole» ). Ma si racconta anche – perché no? - il processo di vinificazione. Quindi i due attori, guide enologiche alla mano, prendono garbatamente in giro il linguaggio degli addetti ai lavori, con una rilettura

ironica dei vari modi di scrivere sul vino. Lo sfottò prosegue con un delizioso siparietto su un avventore un po’ sprovveduto che entra in una enoteca super-specializzata. Insomma si mettono alla berlina, con ironia, il lessico specialistico degli “esperti”, a volte favolistico nel descrivere sensazioni olfattive e degustative del nettare di Bacco. Gandini e Martinoni vivono a Roma da più di venti anni. Si conoscono dalla prima media e dichiarano di essere ottimi bevitori, anche se non particolarmente esperti. Entrambi lavorano come professionisti al cinema, in televisione ed in teatro: “Eyes wine shot” ha permesso loro di tornare a recitare insieme dopo ben quindici anni. Un evento, anche questo, su cui brindare! Canzoni, letture, sketch, battute… lo spettacolo è esilarante e coinvolgente. Cinquanta minuti di puro divertimento (che è pure il tempo giusto per una degustazione) con un racconto serrato su «tutto quello che avreste voluto sapere sul vino e non avete mai osato chiedere». Soprattutto si ride, ma si impara anche e ci si emoziona. Tutto ciò per dire, e sorseggiare, che il vino è vita(lità). Claudio Costantino DICEMBRE 2014|MONDO AGRICOLO|65


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

“EXTRA” DEI TÊTES DE BOIS DEDICATO A LÉO FERRÉ

Canzoni di parole, carne e volo A vent’anni dalla scomparsa di Léo Ferré torna ad ascoltarsi il suono del suo pianoforte della casa in Castellina in Chianti; è un’emozione ascoltarne le note che emergono limpide tra gli strumenti e gli arrangiamenti rockeggianti, di “Extra” (Ala Bianca /Parco della Musica Records), prezioso disco della band romana Têtes de Bois (TdB), interamente dedicato al grande cantautore monegasco. Il disco è stato presentato in un suggestivo concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 20 dicembre scorso. L’universo musicale di Ferré è sempre stata una passione di Andrea Satta, il vocalist dei TdB; passione che ha trasmesso a tutta la band che già gli ha dedicato un

omaggio nel 2002 (con il CD “Ferré, l’amore e la rivolta”). Ora fa ancor più suo il lascito del cantautore, metabolizzandolo, traducendolo, addirittura arricchendolo. Nasce così la canzone “Tango”, che apre il CD, con il testo di una poesia di Ferré musicata proprio dalla band (un tango elettrico ed anarchico); e poi “Eautontimorumenos” (versi di Baudelaire, musica di Ferré, mai incisa dal cantautore). Ferré riletto e reinventato, Ferré che musica Rimbaud, Baudelaire e Verlaine, Ferré tradotto da Enrico Medail, Ferré tradotto da Giuseppe

Gennari e TdB, Ferré cantato con “Luci della Centrale Elettrica”. In chiusura la versione live de “Il tuo stile” (registrato all’Auditorium Parco della Musica) con Francesco Di Giacomo, il compianto vocalist del Banco del Mutuo Soccorso a cui è dedicato il CD. In questo album c’è da perdersi nelle suggestioni musicali e letterarie di Ferré, di amore che «brilla come una spigola viva nella morsa del pugno», di dolore che è «lo specchio nero dove la strega si rimina». Immagini vive, canzoni fatte di parole, carne e volo.

L’affascinante pazzia di cantare in siciliano e dhivei Si intitola “ Pazzu ” il disco del cantautore Giancarlo Guerrier i (distr. Artist First); è una pazzia ragionata e voluta quella di confezionare a Milano un disco in siciliano, con alcuni richiami al dhivei (idioma dell’arcipelago maldiviano dove l’artista ha vissuto) nel brano “La musica è putenti”. Il CD contiene canzoni scritte da Giancarlo, da solo o con due altri sensibili folk singer,

Mario Incudine e Kaballà. Brani tutti da scoprire come la bellissima “Tri kiova” (tre chiodi), che parla della terra e della gente isolana. Ci sono anche due versioni di

ROCK ACUSTICO, VINTAGE E INTERNAZIONALE

Mike 3rd esplora il suono del legno e degli uomini Mike 3rd con “In The Woods” (MaRaCash Records) propone un sofisticato rock acustico dal respiro internazionale, registrato in analogico. Dell’album è prevista pure - in versione limitata, artigianale e numerata a mano – la versione in Vinile 180 grammi con copertina in legno di ciliegio. Completamente privo di strumenti elettrici è – dice l’artista veneto - «il suono del legno e degli uomini, è raffinata ricerca. Un'esplorazione sull’essere musicista, sulla natura delle vibrazioni che corde, pelli e bicchieri di cristallo propagano attraverso l’aria ». Un disco palpitante, fatto 66| MONDO AGRICOLO|DICEMBRE 2014

“Agata”, il celebre brano di Nino Ferrer proposto sia in italiano sia in siciliano. “Super otto”, cantato in italiano, è uno spaccato generazionale dei nati a cavallo tra gli anni 1970/80; ricordi speranze e sogni di una persona che, giunta alla soglia dei 40 anni, si guarda indietro e si accorge che nel Belpaese non è cambiato quasi niente da allora.

Legno di ciliegio Rock songs da rivestire e far fiorire

di sensazioni, di calore vintage; si susseguono rock songs introspettive che toccano soul, blues, folk e jazz. Peculiarità del CD è il suo essere “a geometria variabile”: in ogni brano c’è un diverso team di musicisti a seconda dell'atmosfera e dell'intensità del momento. Si alternano tre batteristi dalla forte personalità, giganti internazionali come Pat Mastelotto e Benny Greb e la giovane promessa Alberto Stocco. Insieme a loro una squadra di lusso: Scott Steen, Kicco Montefiori, Roberta Canzian, Alessandro Arcuri, Giulio Campagnolo, Sofia Borgo.


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