Mondo Agricolo n.5

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APERTURA TERREMOTO

Ore 4.04 la terra trema


Il terremoto ha devastato aree agricole importanti ma non ha piegato i produttori. Raccontiamo come si vive l’emergenza

anche un’azione mirata del sistema bancario, perché le imprese che hanno visto andare perduto il loro patrimonio di beni strumentali possano ripartire». Ingenti le conseguenze per il settore agricolo con le Dop (formaggi grana, prosciutti, aceto balsamico, ecc.) colpiti al cuore. I danni sono diffusi ed hanno investito un territorio che conta una superficie agricola di oltre 250 mila ettari, che conta 10 mila aziende di Gaetano Menna di cui 1000 allevamenti e centinaia di strutture di trasformazione. C’è un settore produttivo in ginocchio che deve comunque andare avanti per non sommare danni ai danni, perché gli animali vanno accuditi e re 4.04, del 20 maggio, la le mungiture comunque effettuate, terra trema. Una lunga e perché i prodotti freschi (uova, latte, intensa scossa di terre- ortaggi e frutta) vanno raccolti e inmoto, della forza di po- viati alle reti di vendita, perché le laco inferiore a quella che vorazioni nei campi vanno espletate. il 6 aprile 2009 distrusse Non sempre è possibile, con abitazioL'Aquila, devasta una bella fetta di ni, magazzini, stalle, strutture produttiNord Italia. I simboli impressi nella ve, silos impraticabili. E dentro quei rimemoria di quel sisma che si è abbat- coveri devastati e lesionati, sotto le tuto soprattutto sulle provincie di Fer- macerie, spesso ci sono trattori, macrara, Modena, Bologna, Mantova e Ro- chinari, attrezzi, sotto le macerie, che vigo, sono due: la torre dell’orologio non si possono più utilizzare. di Finale Emilia, letteralmente sbricio- I fondi stanziati per tutti i danni (50 lata con quel frammento di orologio milioni di euro) sono davvero troppo rimasto in piedi e una scalera di stoc- pochi. Il ministero per le Politiche caggio del parmigiano crollata, una agricole li stima in 200 milioni di euro delle tante di 13 magazzini di stoccag- per il solo settore agroalimentare ma, gio distrutti o inagibili. Due simboli di a nostro avviso, potrebbero essere un territorio, di una cultura millenaria, molto più elevati. andata in frantumi in pochi istanti. La sola azienda di Vittorio Lodi a MiraScriviamo a soli tre giorni di distanza bello (Ferrara) stima danni aziendali, dal tragico evento. Nel frattempo si tra costruzioni e macchinari, per 8 mitracciano i primi bilanci: 7 i morti, 58 lioni di euro. «La nostra – ci dice il fii feriti; 39 i comuni più colpiti, soprat- glio del proprietario Paolo - è un’atutto nelle province di Modena e Fer- zienda che produce foraggi disidratati rara, 5.262 le persone evacuate. su una superficie di 1800 ettari.AbbiaIl presidente nazionale di Confagricol- mo visto crollare tre capannoni su tura Mario Guidi al momento del si- quattro che hanno sepolto letteralsma si trovava nelle zone colpite. «E’ mente tutte le attrezzature ed i macstata una tragedia – aveva commenta- chinari, tra cui dieci trattori, una trinto -. Serve un atto di solidarietà nazio- cia semovente, una falciatrice». nale per queste zone così duramente Stefano Stefanini, dell’azienda zooteccolpite e per un’agricoltura che per nica ubicata a San felice sul Panaro questa terra è tra le principali risorse, (Modena) e che porta il nome suo e serve un intervento dello Stato, ad del padre Omero, ci racconta di granesempio con una moratoria fiscale a di sforzi imprenditoriali dell’azienda partire dall’Imu. Sarà importantissima rilevata dal nonno Dante. Sacrifici, pe-

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L’ azienda agricola di Sergio Lenzi. I danni ai fabbricati rurali sono ingenti

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APERTURA TERREMOTO n

CONFAGRICOLTURA ADERISCE ALLA RACCOLTA FONDI DI CARIFE

fuori provincia, però con un aggravio dei costi di trasporto. Confagricoltura aderisce alla raccolta fondi Sergio Lenzi, presidente della Cassa di a sostegno di famiglie e imprese colpite Risparmio di Ferrara (Carife), negli andal terremoto avviata dalla Cassa di ni passati è stato vicepresidente naRisparmio di Ferrara insieme alla zionale di Confagricoltura. Gestisce Fondazione Carife e in coordinamento con le un’azienda nel ferrarese di 140 ettari principali Istituzioni locali. É stato quindi in tre corpi dove produce frutta e ceaperto un conto corrente di solidarietà per reali (coltura intensiva). Nella sua raccogliere i fondi. Il conto corrente è attivo azienda dei suoi fabbricati rurali, cinpresso la sede di Ferrara ed è intestato a que sono stati letteralmente rasi al "Carife aiuti terremoto" ed ha come Iban IT98U0615513000000000037519. suolo ed uno gravemente danneggiaVa indicata come causale del bonifico “Terremoto Emilia 2012”. to. Erano anche ricoveri di trattori, macchine di raccolta, carrello elevatore, macchinari per la lavorazione, tutnalizzazioni, ma anche capacità im- mentazione del bestiame? to è andato distrutto, compreso l’imprenditoriali. In stalla attualmente ci L’azienda Fratelli Belluti di Finale Emi- pianto fotovoltaico installato un anno sono 310 capi iscritti ai libri genealo- lia (Modena) conta 450 ettari a grano, e mezzo fa sul tetto di uno dei fabbrigici, di cui 120 vacche in lattazione mais, pomodori, cipolle, pere. Di otto cati. Il danno stimato è di circa 1 miper il Parmigiano reggiano; un’azienda strutture produttive – ci racconta An- lione e duecentomila euro. «Siamo fortra le prime in Italia per indici genea- drea, uno dei due fratelli - quattro so- temente prostrati ma non vinti – ci dilogici. «Quella notte nell’abitazione no inagibili. «Sono crollati fienili e ca- ce – anche perché l’attività produttiva rurale mio padre stava dormendo al pannoni e sotto le macerie ci sono nel bene e nel male deve proseguire». momento della scossa. Nella stanza da trattori, rimorchi, attrezzi». Ma al di là Lenzi ci racconta anche l’altro volto letto un grosso armadio gli stava ca- dei danni, c’è anche il problema dello del terremoto, quello della solidarietà dendo addosso e il tetto stava ceden- stoccaggio dei cereali. Il centro a cui tra produttori. «Alcuni imprenditori, do. Per un miracolo il mobile in cadu- ci si rivolgeva ha avuto danni e non non avendo più i miei, mi hanno preta si è incastrato nella trave ed ha sor- può assolvere al servizio, altri sono stato i loro macchinari. Un gesto di viretto il solaio. Sì, è andata bene», ci di- nelle stesse condizioni. Tra venti-tren- cinanza che mi riempie di gratitudine. ce Stefano in un soffio. Già, se si può ta giorni si dovrà stoccare il nuovo In questi momenti si scopre la genedire che è andata bene vedere distrut- raccolto, ma dove? Probabilmente rosità, la fratellanza dei colleghi».

Il ministero stima danni per 200 milioni di euro ma forse sono maggiori ta la grande casa di famiglia. Di cinque silos per le materie prime solo uno è rimasto in piedi. Alcune mucche per le ferite avute per la scossa sono cadute e abbiamo dovuto macellarle. C’è anche una curiosità: il latte consegnato il giorno dopo non era della solita qualità, evidentemente per lo stress delle vacche. C’è – aggiunge – un problema di liquidità. L’impianto a cui si consegnava quotidianamente il latte è inagibile e pagava mensilmente il prodotto ricevuto; ora, nell’emergenza, ci si è rivolti ad un altro caseificio che sta facendo del formaggio che poi si provvederà a vendere. Ma nel frattempo come si pagheranno i costi dell’ali8 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012




PRIMO PIANO LAV ORO

Alla scoperta del lavoro “vero” L’occupazione agricola non è solo precaria o saltuaria. Sulle pagine dei giornali arrivano solo gli episodi di lavoro nero. C’è ben altro di Roberto Caponi

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l lavoro agricolo, contrariamente a quanto comunemente si pensa, rappresenta una quota importante del mercato del lavoro italiano e non può essere semplicisticamente etichettato come saltuario o tantomeno precario, giacché esiste una forte componente di occupati a tempo indeterminato ed a tempo determinato stabile e strutturale. L’occupazione agricola dipendente merita quindi la massima considerazione all’interno del contesto economico-sociale del nostro Paese. Purtroppo non è sempre così. Di lavoro agricolo non si parla quasi mai e quando se ne parla, se ne parla esclusivamente con toni critici. Il mondo politico e la stampa affrontano il tema (Rosarno docet) solo per evidenziare fenomeni deprecabili come quelli dei falsi braccianti, del lavoro nero, delle truffe all’INPS, delle evasioni contributive, dello sfruttamento dei clandestini. Come se l’occupazione agricola non avesse una importante componente sana, rappresentata da imprese che rispettano le regole (tante, sicuramente troppe), danno lavoro di qualità e distribuiscono ricchezza ai pro© Marco Carnesecca

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P RIM O P IAN O LAVORO

pri collaboratori (per oltre 8 miliardi di euro l’anno!). Ma i miracoli non durano per sempre. L’occupazione agricola dipendente ha infatti sostanzialmente tenuto anche in un periodo di crisi economica importante quale quella in atto dal 2008, che non ha risparmiato certo le aziende agricole e che si è manifestata anche con un crollo dei prezzi all’origine di molte importanti produzioni. Tuttavia, a partire dal 2011, anche i dati relativi all’occupazione in agricoltura cominciano a registrare una sensibile flessione: meno 4,6 per cento secondo l’Istat. Tendenza che trova sostanziale riscontro nei dati Inps. La crisi economica in atto dunque comincia a far sentire i propri effetti anche sull’occupazione agricola. La conferma arriva anche dal fatto che sempre più spesso le imprese con un rilevante carico di manodopera chiedono informazioni ed assistenza per l’accesso al sistema degli ammortizzatori sociali, ordinari e in deroga. Per fronteggiare la crisi non è suffi12| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2012

ciente rafforzare il sistema degli ammortizzatori sociali, ma sono necessari anche interventi di tipo preventivo che consentano alle aziende di mantenere i livelli occupazionali. In

Occorrono adeguati incentivi per ridurre il costo del lavoro tal senso si stanno orientando gli altri grandi Paesi dell’Unione Europea che stanno adottando provvedimenti straordinari per il contenimento del costo del lavoro. Occorre agire tempestivamente per ridurre, con adeguati incentivi, il costo del lavoro soprattutto nelle aree agricole del centro nord attualmente prive di qualunque forma di agevolazione e che pagano contributi addirittura più elevati di quelli in vigore negli altri settori produttivi come l’artigianato, il commercio, l’industria. Non può essere dimenticato infatti che le aliquote previdenziali agricole ordinarie in vigore in Italia

sono decisamente superiori a quelle in vigore in Portogallo, Olanda, Germania, Spagna, Austria, Danimarca, Gran Bretagna, Irlanda e Grecia. Particolarmente penalizzante per le aziende agricole italiane è il confronto con Spagna, Portogallo e Grecia, trattandosi di Paesi con produzioni concorrenti. Da sottolineare anche la necessità di intervenire sulla semplificazione. Ed infatti, nonostante negli ultimi anni si sia (finalmente) affermata una corrente di pensiero favorevole alla semplificazione amministrativa e legislativa – come dimostrano forum, convegni e seminari sull’argomento promossi anche da Istituzioni pubbliche – continua a perseverare un modus operandi da parte del legislatore e della Pubblica Amministrazione non sempre coerente con tale orientamento. Eppure basterebbe poco. Solo un po’ di coraggio. Confagricoltura da qualche anno chiede ad esempio di consentire ad imprese facenti capo allo stesso gruppo o riconducibili ad uno



PRIMO PIANO LAVORO

Voucher: attenti a non snaturarli La Commissione Lavoro del Senato il 23 maggio ha varato l'emendamento al Ddl Lavoro sull'uso dei voucher in agricoltura. L’approvazione definitiva prima dell’estate di Gaetano Menna

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a Commissione Lavoro del Senato il 23 maggio ha approvato l'emendamento dei relatori al Ddl Lavoro riguardante l'uso dei voucher in agricoltura. Sono stati accolti anche tre emendamenti che recuperano 87 milioni del Fondo per l'occupazione femminile e giovanile, prima usati per coprire altre misure. Al momento in cui scriviamo il provvedimento è all’esame dell’Aula di Palazzo Madama per poi passare alla Camera. L’approvazione definitiva del testo di legge è attesa prima dell’estate. In base al testo approvato, il voucher in agricoltura potrà continuato ad essere usato dalle aziende con un fatturato inferiore ai 7.000 euro purché si tratti di prestatori non iscritti, nell’anno precedente, nell’elenco dei lavoratori agricoli. Sopra questo tetto sarà consentito solo per l'impiego di studenti sotto i 25 anni e per i pensionati (rimangono escluse quindi le casalinghe). Inoltre viene introdotto il valore orario dei voucher che sarà

stabilito periodicamente, dopo il confronto con le parti sociali. L’emendamento rimodulato non ha convinto del tutto Confagricoltura anche se, a suo avviso, sono stati fatti passi avanti. «Si vuole introdurre il buono orario che – ha osservato, in particolare, il presidente della Confagricoltura Mario Guidi - finisce per snaturare la logica dei voucher. Si è sempre sostenuto che il lavoro da effettuare, dietro erogazione dei voucher, deve essere meramente occasionale e molto semplice nella sua gestione. In questo modo si finisce invece per rendere eccessivamente onerosa la prestazione occasionale e di complessa gestione amministrativa». Confagricoltura ha sempre mantenuto una posizione responsabile ed equilibrata nei confronti del lavoro occasionale accessorio ed ha sempre sostenuto che il voucher non deve, in alcun caso, costituire un sistema per aggirare le norme in materia di lavoro su-


bordinato. L’Organizzazione in più occasioni ha ribadito che l’esclusione dai voucher delle aziende con volume d’affari superiore ai 7 mila euro non era accettabile. Infatti, se si restringe drasticamente l’istituto dei voucher, se ne esclude l’utilizzo, per le prestazioni occasionali di tipo acces-

Confagricoltura sui voucher ha sempre mantenuto una posizione equilibrata sorio, da parte delle“vere” imprese agricole. «Abbiamo chiesto di mantenere inalterata la vigente legislazione perché risponde in modo equilibrato e coerente alle attese del settore – ha sottolineato Confagricoltura in una nota stampa diramata il 17 maggio -. Le imprese agricole devono potersi avvalere di limitate categorie di soggetti che

statori di lavoro occasionale già in precedenza occupati come operai agricoli che ne hanno usufruito sono stati solo 7.000 su oltre 1 milione. In pratica si parla del 7 per mille, che non può certo essere considerato un dato allarmante, senza contare che in questa percentuale rientrano ragionevolmente anche addetti che hanno lasciato il lavoro attivo per la pensione. Sempre il 18 Confagricoltura, Coldiretti e Cia hanno annunciato una manifestazione di protesta in piazza delle Cinque Lune a Roma, per il 22 maggio, in occasione della ripresa della discussione sul Ddl al Senato. Le tre Confederazioni hanno quindi ricordato come in questi anni i voucher abbiano contribuito alla trasparenza nel mercato del lavoro, nel rispetto delle caratteristiche e specifiche esigenze delle imprese agricole. Il 21 maggio, la Giunta di Confagricoltura in considerazione dei tragici eventi del week-end causati dal vile attentato all’Istituto “Morvillo Falcone” di Brindisi e dal terremoto in Emilia ha deciso di limitare ad un atto simbolico la partecipazione alla manifestazione. Simbolicamente infatti è intervenuto si trovano al di fuori del mercato del alla manifestazione romana solo il prelavoro e solo per attività stagionali». sidente nazionale di Confagricoltura La Confederazione è quindi ritornata Mario Guidi. sull’argomento il 18 maggio, in una «Non sono in discussione le ragioni nota in cui si prende la più netta di- della manifestazione, che ha come stanza da ogni ipotesi di destruttura- obiettivo il mantenimento dell’attuale zione dei contratti nel settore. normativa sui voucher, ma – ha com«Lo strappo sui voucher è un passo mentato il presidente confederale – che porta ad una contrapposizione ra- di fronte a fatti tanto drammatici che dicale di cui non si sente il bisogno, in hanno profondamente segnato il Paeun momento di forti tensioni sociali. se, abbiamo ritenuto giusto limitarci Questo strumento ha dimostrato di ad una presenza simbolica che conessere un notevole supporto nella lot- fermi le nostre richieste senza enfatizta contro il lavoro nero in agricoltura, zarne i toni». perchè ha dato modo di utilizzare, con «Gli imprenditori agricoli - ha aggiunogni garanzia di trasparenza, manodo- to Guidi - proseguiranno comunque pera occasionale in momenti di mag- con decisione la loro azione di sollecigiore necessità, come quelli di raccol- to su Governo e Parlamento, a difesa ta delle produzioni». di uno strumento che ha contribuito Inoltre Confagricoltura ha richiamato alla trasparenza del mercato del lavol’attenzione sul fatto che dal 2008 (an- ro e che concilia le esigenze di semno di introduzione dei voucher) al plificazione con la possibilità di garan2011, le imprese agricole che hanno tire un sostegno all’occupazione per utilizzato questo strumento sono state le fasce sociali maggiormente provate appena il 3,5% del totale, mentre i pre- dalla crisi». MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 15


PRIMO PIANO LAVORO

ficiente il mercato del lavoro agricolo. Da tempo si avvertiva l’esigenza di favorire la ricerca ed il reclutamento di manodopera altamente qualificata. Le recenti innovazioni legislative (a partire dalla legge Biagi n. 276/2003), al fine di ampliare al massimo le occasioni di collocamento, hanno introdotto nel nostro ordinamento le agenzie di lavoro gestite da privati che possono svolgere quelle attività di servizi per l’impiego in precedenza riservate al monopolio pubblico. Come prevede la legge, l’Agenzia confederale sarà interconnessa alla “Borsa continua nazionale del lavoro” e ciò permetterà lo scambio di dati ed informazioni relativi alla domanda ed al-

Nasce il job center di Confagricoltura In estate lo start up dell’agenzia di intermediazione che fa incontrare domanda ed offerta di occupazione in campagna di Gaetano Menna

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asce l’agenzia di lavoro promossa da Confagricoltura, che svolgerà l’attività di intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro, la ricerca e la selezione del personale, il supporto alla ricollocazione. Ciò al fine di fornire ai propri associati, e non solo, un ulteriore importante servizio. L’obiettivo è anche quello di contribuire a rendere più trasparente ed ef-

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IL PORTALE EUROPEO DELLA MOBILITÀ PROFESSIONALE

Eures (European Employment Services - Servizi europei per l’impiego) è la rete per il lavoro e la formazione in Europa, coordinata dalla Commissione europea. Dal 1993 fornisce gratuitamente servizi a chi cerca o offre lavoro in Europa, nonché a tutti coloro che vogliono avvalersi del principio della libera circolazione delle persone fra i Paesi dell’Unione Europea. E’ formata dai servizi pubblici per l’impiego, a cui partecipano anche i sindacati e le organizzazioni dei datori di lavoro. Attraverso la sua rete di contatti, la sua banca dati e il suo portale Web (http://ec.europa.eu/eures/ ) offre informazioni e consulenza mettendo a disposizione offerte di lavoro e stage in 31 Paesi. 16| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

Un contributo a rendere trasparente ed efficiente il mercato del lavoro l’offerta di lavoro con “Cliclavoro” (sito web www.cliclavoro.gov.it), che è la piattaforma informatica del collocamento pubblico. Cliclavoro è il “luogo di incontro virtuale” per creare un rapporto dinamico tra tutti i soggetti; vuole trasformare il possesso dell’informazione da parte delle istituzioni e degli enti in una risorsa per il sistema nel suo complesso. Queste le attività previste dalla Agenzia del “job center” di Confagricoltura: raccolta delle vacancy (offerte di lavoro) e dei curricula dei potenziali lavoratori; preselezione e costituzione della relativa banca dati; promozione e gestione dell’incontro tra domanda ed offerta di lavoro; effettuazione, su richiesta dei committenti, di tutte le comunicazioni conseguenti alle assunzioni avvenute a seguito dell’attività di intermediazione; orientamento professionale; progettazione ed erogazione di attività formative finalizzate all’inserimento lavorativo. L’organismo confederale ha già ottenuto l’autorizzazione ad operare dal ministero del Lavoro e conta di essere operativo prima dell’estate con l’apertura al pubblico dei primi “sportelli” provinciali.


PRIMO PIANO LAVORO

soddisfazioni ed una società migliore, lontana dall’attuale degrado in cui versa il Paese a causa del fallimento del comparto industriale. Nikos e Alexandra non sono gli unici greci a tornare alla terra. Come loro, centinaia di giovani e meno giovani hanno investito i pochi risparmi rimasti in piccole imprese agricole ed allevamenti, spesso approfittando di qualche ettaro di terreno ereditato. Una scommessa vincente, dal momento che il comparto agricolo in Grecia è stato il primo a mostrare segnali di ripresa dopo la grave crisi. Oltre un milione e mezzo di greci che vivono nei grandi centri urbani di grave crisi finanziaria, ha rappresentaAtene e Salonicco hanno espresso inAd Atene c’è voglia to un’ancora di salvezza fondamentale teresse a tornare alla campagna, vedi economia “reale”, per risollevare le economie locali e ga- dendo nell'agricoltura un modo di così lontana dall’economia rantire il sostentamento della popola- guadagnarsi da vivere degnamente. A di “carta” che ha generato zione con ampi riscontri positivi sul renderlo noto è stato il vice-ministro fronte occupazionale. greco per lo sviluppo agricolo e aliconseguenze devastanti mentare Yiannis Drivelegas in seguito a un sondaggio condotto dal ministedi Marco Carnesecca Il New York Times racconta ro. Lo Stato ho deciso di dare in locadi due laureati, precari, che zione i terreni demaniali agli agricolhanno deciso di allevare lumache tori (processo iniziato già dal mese di a grave crisi economica inMarzo) , come risulta anche dal sito internazionale che sta miternet dell’agenzia Operkepe deputanando la stabilità dei mer- Un articolo apparso sul New York Ti- ta ai pagamenti, ai controlli e alle inforcati occidentali ha causato mes racconta l’esperienza di due gio- mazioni sui fondi comunitari (praticaun’emergenza occupazio- vani laureati greci tornati alla terra per mente l’equivalente della nostra nale senza precedenti, in sfuggire al lavoro precario ad Atene. Agea). Sono già 4.000 le domande per special modo tra le giovani generazio- Nikos Gavalas e Alexandra Tricha, gio- i contratti di locazione e l’agenzia preni. Il caso della Grecia, dove la crisi si vani agronomi, hanno deciso infatti di vede di affittare 10.000 ettari entro l’eè fatta sentire con effetti più evidenti, allevare lumache commestibili nell’i- state. Per l’occasione il governo greco è emblematico del difficile momento sola di Chios. Un progetto innovativo sta lavorando alla creazione di un reche stiamo vivendo, ma a rischio sono e non privo di difficoltà che li ha visti gistro nazionale, l’obiettivo è quello di tanti altri Paesi dell’area euro e sembra rimboccarsi le maniche e lavorare avere – conti alla madifficile porre una data alla parola ri- sul campo più di quanto no – la reale quanpresa. Queste sono parole che abbia- avrebbero mai immagitità dei terreni di mo ascoltato letto e riletto. Qual è il nato. I due sono conproprietà (oggi stimodo migliore per evitare il collasso? vinti che ci sia molmata in 1,1 milioni Si torna alla terra, il rifugio che garan- to da imparare di ettari), da affittatisce il piatto in tavola e che rappre- dalla tradizione re con contratti a senta l’economia “reale”, lontana dalla rurale della Grecinque anni a un globalizzazione che ha generato la cri- cia, un’esperienprezzo di 5 euro alza secolare capace si economica mondiale. l’anno per 1.000 metri L’agricoltura, come in altri periodi di di restituire maggiori quadrati.

In Grecia si torna alla terra

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A T T U A L I TÀ L A S T O R I A

Ivan, dalla fabbrica ai campi Giovane operaio metalmeccanico in mobilità, a Torino, trova occupazione fissa in un’azienda agricola

operai. E’ il 2010. Siamo in Piemonte, nella provincia di Torino, dove non è ancora terminato il processo di rinnovamento che ha cambiato il volto della prima capitale d’Italia. Il settore dell’automotive di tutta la regione è in ginocchio: chi ha chiuso, chi sta per farlo. Pochi resistono. Anche i grandi di Anna Gagliardi marchi stranieri, capaci di ispirare maggiore fascino e solidità, iniziano a scricchiolare e gli stabilimenti, di conseguenza, a cessare l’attività. La crisi reale che ha colpito la provinvan Ottino ha trentadue anni, cia, in cui il settore auto rappresentadodici dei quali passati in offici- va la principale economia e fonte di ne di grandi marchi automobili- occupazione, obbliga la stessa a reinstici in qualità di operaio metal- ventarsi. Complici le Olimpiadi invermeccanico specializzato. La cri- nali del 2006, Torino ha avviato un si e il fallimento dell’ultima con- cambiamento della propria immagine cessionaria presso cui lavorava lo che l’ha portata a scrollarsi di dosso la hanno portato prima alla cassa inte- patina grigia di cui era avvolta. Ma è un grazione, poi, nel giro di una settima- processo tuttora in corso, piuttosto na, alla mobilità. Con lui altri trecento difficile e con strascichi pesanti.

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E’ in questo contesto che Ivan si ritrova senza lavoro. Forte dei trent’anni non si perde d’animo e inizia a cerca-

«L’agricoltura riesce ad offrire opportunità che altri settori non possono dare»

L’azienda agricola F.lli Villosio a Mazzè ( Torino)

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re occupazione nelle piccole aziende meccaniche della zona, dove però la sua specializzazione non è requisito richiesto, né valore aggiunto. Dopo un mese di incessante ricerca trova un impiego in un’officina per macchine agricole. Ci sta in un anno e ha modo di scoprire, anche se indirettamente, il settore primario.“A dire il vero io sono nato e abito in campagna – precisa - e mio nonno aveva un maneggio, quindi si è trattato di una riscoperta, sotto un altro punto di vista”. Dalle macchine agricole ai campi il


Da sinistra: Sebastiano Villosio e Ivan Ottino in azienda

passo è breve, anche perché Ivan non smette di cercare prospettive di lavoro più stabili. L’occasione concreta gli si presenta grazie al passaparola: lui è di Rondissone. A pochi chilometri, a Mazzè, l’azienda agricola F.lli Villosio cerca personale. Si tratta di una realtà solida: quattro generazioni dedite alla zootecnia da carne, ora con un sistema di qualità certificato: 130 ettari di superficie, un migliaio di bovini di razza francese e garronese, un nuovissimo impianto di biogas. A completare la realtà imprenditoriale dei fratelli Villosio un’altra società impegnata in campo energetico, eolico e idroelettrico in particolare. Ivan non ci pensa due volte: incontra il titolare, Sebastiano, che, sbrigate le

chito il suo background e ritrovato una seria motivazione professionale. “Mi gratifica molto anche l’ottimo rapporto con il titolare – ammette -. Può sembrare un fattore irrilevante, ma non lo è. Io arrivo da una lunga esperienza che non ti consentiva un contatto diretto con il proprietario dell’azienda. Qui è diverso: ognuno di noi ha la possibilità di confrontarsi quotidianamente con il datore di lavoro”. Il tutto è favorito dalla giovane età di Villosio, poco più di quarant’anni, e dall’entusiasmo con cui conduce l’impresa.“Il clima familiare che si è subito instaurato - afferma Ivan - mi permette di lavorare con serenità”. L’avresti detto, qualche anno fa, che ti saresti occupato di agricoltura? “Assolutamente no. Anche perché, quando sei metalmeccanico con un buon grado di specializzazione ti senti immune da eventuali crisi. Invece non è così”. formalità, gli propone un contratto a Che cosa significa per te fare l’agritempo determinato di un anno, pron- coltore oggi? to, allo scadere, a diventare indeter- “Significa riprendere il contatto con la minato. terra, con la nostra terra. In questi pri“Non è vero che non ci sono offerte di mi mesi sono affiancato nelle varie atlavoro – afferma Ivan –. Chi cerca tro- tività, ma poco per volta sono più auva delle soluzioni e l’agricoltura, in tonomo nei lavori nelle stalle, nell’imquesto momento, è in grado di offrire pianto di biogas, nella manutenzione opportunità che altri settori non sono del giardino: l’azienda ha un numero in grado di fornire”. Lo conferma Se- di dipendenti limitato e tutti svolgiabastiano Villosio, che per lungo tempo mo diverse mansioni”. ha cercato anche dei custodi per la “Lo spazio per i giovani in agricoltura “Savonera” (così si chiama la fattoria), c’è – conclude Villosio –. Bisogna però trovando a fatica soltanto una coppia sfatare alcune leggende che talvolta i di moldavi disposta a trasferirsi lì. Gli media sposano, travisando la realtà. italiani contattati hanno sempre rifiu- Il settore è in evoluzione da tempo, gatato. rantisce opportunità reali per chi ha A poco più di sei mesi dal primo gior- voglia di impegnarsi quotidianamente no in azienda, Ivan Ottino è soddisfat- e sfidare il mercato. to: è vero che ha cambiato orario di la- Occorre essere preparati, aggiornarsi, voro, anticipandolo e dilatandolo, ri- e in questo senso i giovani hanno posnunciando magari anche a qualche fi- sibilità di farlo con strumenti moderne settimana di riposo, perché qui è la ni, capaci di migliorare il loro approc natura a dettare i tempi, ma ha arric- cio al lavoro”. MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 19


A T T U A L I TĂ€ S I N D A C A T O

Nel cuore dell’innovazione

Mario Guidi Presidente di Confagricoltura


Il 31 maggio triplice appuntamento a Torrimpietra (Roma): Assemblea, Sessione Academy e Meeting Direttori. Previsto l’intervento del sottosegretario all’ Economia Ceriani di Gaetano Menna

l 31 maggio triplice appuntamento per l’Organizzazione nell’agro romano, presso l’ azienda “La Corte di Arenaro” di Torrimpietra: Assemblea, Sessione Academy e Meeting Direttori, con il titolo comune “Nel cuore dell’innovazione”. «In un’ottica geometrica potremmo dire – ha annotato il presidente di Confagricoltura Mario Guidi – che c’è un’area di intersezione, comune a tutti e tre. E’ il cuore vivo di un progetto di rinnovamento». Il cuore pulsante dell’innovazione è stato rappresentato graficamente da una pianta che cresce rigogliosa nel terreno fertile (dell’intersezione sindacale). Tre anche le grandi tematiche, strettamente connesse tra loro che verranno affrontate e discusse: Sindacato, Rete e Piattaforma Web. Quindi si parlerà di come si rinnova la rappresentanza, come va riorganizzato il sistema confederale, quali sono gli strumenti forniti dal portale Internet, che diventa una vera e propria piattaforma per migliorare la comunicazione, l’interscambio di esperienze, l’efficienza delle strutture. I tre appuntamenti che si intersecano, si ricollegano al Convegno Quadri dello scorso ottobre, per proseguire la riflessione a tutto tondo sull’Organizzazione e si connettono naturalmente a Confagricoltura Academy, momento

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di studio e di progettazione concreta. «L’obiettivo ora – ha commentato Mario Guidi - è di continuare l’approfondimento sui temi delineati e tradurre le idee emerse in operazioni concrete». «Il mondo della rappresentanza – aveva detto il presidente nel suo intervento all’Academy di Taormina il 31 marzo scorso – deve cambiare e Confagricoltura lo sta già facendo. Serve un ruolo dell’associazionismo proattivo più che protettivo». I lavori assembleari si apriranno con la relazione del presidente Guidi che farà il punto sulla situazione economica e politica del Paese e quindi sui problemi settoriali di più viva attualità. Dai dati Istat emerge che, nel primo trimestre 2012, il Pil è diminuito dello 0,8% rispetto agli ultimi tre mesi dell’anno scorso, ma il valore aggiunto dell’agricoltura è cresciuto, confermando la tendenza anticiclica del settore, unico a migliorare nel panorama nazionale. Un significativo recupero che però copre solo in parte le perdite contabilizzate nel tempo. Dopo il forte calo subito intorno al 2005, l’aumento del valore aggiunto in agricoltura del 2011 non ha ancora consentito di compensare il gap accumulato, con una perdita di circa un miliardo e settecento milioni di euro (il 3-4% in meno) rispetto a quattro anni fa. Il presidente confederale in più occasioni ha fatto presente che «l’agricoltura non cresce abbastanza. Un problema che bisogna fronteggiare con politiche mirate a favorire la ripresa ed a migliorare la competitività delle produzioni del settore primario. Non dimentichiamo che il comparto agricolo è troppo soggetto al mercato globale ed alle tensioni dei prezzi delle materie prime e dell’energia, che si riflettono sui costi di produzione». Come fronteggiare la crisi? «L’Unione Europea – ha detto Guidi - ha scelto la strada dell’“austerity economics” con la convinzione che massicci tagli della spesa pubblica produrranno lavoro e crescita anche se si ha già un’alta disoccupazione ed una bassa utilizzazione della capacità produttiva. Ma non se ne esce con i soli tagli, che non MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 21


A T T U A L I TÀ S I N D A C A T O

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LE DELEGHE AI COMPONENTI DI GIUNTA

La Giunta confederale ha assegnato ai propri componenti nuove deleghe coerentemente con gli indirizzi del Convegno Quadri dello scorso ottobre. Rapporti con l’industria:Antonio Piva. L’obiettivo è di consolidare una collaborazione più concreta su iniziative Sala convegni Corte di Arenaro da sviluppare congiuntamente sul piano a Torrimpietra sindacale istituzionale,ma anche economico-progettuale. Reti di impresa: Ezio Veggia. Le aggregazioni sono fondamentali. Vanno approfondite le ipotesi dei contratti di rete come strumenti nuovi di collegamento fra imprese - anche di diversi settori, come quelli industriali, logistici, finanziari, della ricerca, piuttosto che delle tematiche agroenergetiche e ambientali, - ed istituzioni di varia natura. Rapporti con la grande distribuzione: Salvatore Giardina. Anche in virtù delle ultime modifiche legislative, è opportuna una più stretta collaborazione, per realizzare progetti di reciproco interesse, con la distribuzione organizzata. Internazionalizzazione: Giandomenico Consalvo. Occorre mettere in atto un vero piano di azione insieme ad altre categorie, con la nuova Ice e con le realtà correggono gli squilibri e, anzi, magari disponibili, per aumentare il numero delle imprese che avviano rapporti con li accentuano e spingono nella reces- mercati esteri. Sia per la promozione dei nostri prodotti, sia per lo sviluppo di sione». «Serve un processo di crescita investimenti diretti e trasferimenti di know-how. che rimetta al centro le imprese – ha Credito ed Assicurazioni: Massimiliano Giansanti. Va rilanciata l’attività di ribadito il presidente di Confagricol- relazione con gli Istituti di credito e le aziende del settore assicurazione per tura -. Ha ragione il premier Monti monitorare le iniziative già avviate, per svilupparne di nuove anche in proprio. quando, al G8 di Camp David, ha det- Rapporti associativi e cooperazione: Nicola Cilento. Si punta ad avviare to che l'imperativo è creare crescita e iniziative di confronto sui modelli associativi e sulla loro evoluzione, posti di lavoro». rivitalizzando, attraverso le aggregazioni in essere, anche i caratteri Problema grosso è quello dell’export. dell’appartenenza alla strategia di Confagricoltura (attraverso gruppi Si assiste alla ripartenza del made in d’opinione, coinvolgimento nei processi decisionali, etc.) Italy, ma non di quello agricolo. Nel Formazione e lavoro: Marco Pasetto. L’avvio della Academy ha introdotto una primo trimestre dell’anno (rispetto al- logica di apprendimento nel sistema a tutti i livelli. L’obiettivo è la crescita l’analogo periodo 2011) l’export com- organizzativa, attraverso appuntamenti di spessore, ma anche strumenti a plessivo ha registrato un +5,5% men- distanza, segnalazioni, commenti, in un flusso di comunicazione ed esperienze tre quello agricolo un -5,5%. Lo stesso dedicato e che si può avvalere della piattaforma web. La delega comprende dato, ma di segno opposto, con le im- anche le materie relative alle tematiche del lavoro e della previdenza, con i prese agricole che non riescono a pre- conseguenti risvolti sul piano istituzionale e sul piano interno. servare le loro quote di mercato. La Riforma fiscale del settore agricolo: Paolo Leccisi. Si aprirà il tavolo al Sessione Academy di Torrimpietra pre- ministero dell’Economia, sulla base di proposte che il Governo produrrà vede l’incontro con il sottosegretario nell’interesse dello sviluppo aziendale, attraverso meccanismi che aiutino la all’Economia e Finanze Vieri Ceriani patrimonializzazione,il reinvestimento, e senza trascurare diverse e nuove che farà il punto sui provvedimenti modalità fiscali. governativi anticrisi e sull’Imu. Agriturismo e promozione del territorio: Diana Pallini. L’idea di sviluppare «Le imprese devono analizzare in una promozione del territorio nelle sue diverse valenze agricole, turistiche, profondità il proprio modello operati- gastronomiche, naturalistiche, culturali è alla base di un progetto su cui vo, adeguandosi a richieste e attese. radicare una forte linea di comunicazione.E’ inoltre necessario, in questa fase, Confagricoltura ha il compito, il dove- un raccordo con l’associazione Agriturist, dopo il suo Convegno Quadri, con lo re, di assisterle e affiancarle, con nuo- scopo di sviluppare la sinergia con Confagricoltura. vi servizi e strategie per indirizzare il Territorio e Sistema Associativo: Mario Guidi. L’obiettivo è quello di business aziendale». Lo aveva detto il comprendere le novità che si discutono in tema di riassetto delle istituzioni sul presidente Guidi a Taormina; da lì si ri- territorio e di istituzioni centrali, per poterle anticipare e per dare maggiore parte. snellezza ed efficacia organizzativa. 22 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012



SPECIALE COME CAMBIA IL LAVORO

Cuccioli agricoli Allevare cani è attività d el settore p rimario. Potreb b e essere un ottimo business, ma difficoltà di ordine burocratico e di concorrenza ne frenano lo sviluppo di Gabriella Bechi

Cavalier king dell’azienda Shadow line, costituita da Veronica Tarozzi nel 2006

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ani invece di mucche, galline, cavalli e altri animali. Un’attività agricola a tutti gli effetti, come stabilisce la legge, purché ci siano alcuni requisiti minimi, che negli ultimi anni si sta sviluppando sempre di più e che potrebbe crescere ancora, offrendo nuove opportunità per il settore. Quello degli animali da affezione è infatti un segmento di mercato che non conosce crisi. In Italia si stimano 7 milioni di cani e 7 milioni e mezzo di gatti che vivono in famiglia. Coccolati e viziati fino all’inverosimile. Toelettature, cibi succulenti, cappottini all’ultima moda, guinzagli colorati, cucce confortevoli, giochini e premietti di ogni tipo. Un vero e proprio business, che è solo una parte dell’indotto che l’allevamento di questi animali genera e che insieme al comparto veterinario, degli addestramenti, dello sport, tocca cifre da capogiro. Solo per i cani si parla di cinque miliardi di euro all’anno. Solo una piccolissima parte di questo enorme giro d’affari rimane all’agricoltura. Si parla di poco più di 1000 imprese agricole, regolarmente iscritte, distribuite in tutta Italia, contro 3.500 allevamenti amatoriali, oltre ad un’infinità di privati che vendono animali. Lavoro agricolo a tutti gli effetti, particolarmente duro, che non conosce orari e giorni di riposo, e che solo una grande passione può sostenere. Come racconta Tania Schiavinato titolare dell’allevamen-

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Pastori svizzeri, allevati da Tania Schiavinato (TO). Utilizzati per i bambini autistici

to “Per un pelo” a Rondissone, vicino a Chivasso, in provincia di Torino. “Ho cominciato per passione – dice – e quando ho raggiunto il numero di animali sufficiente (cinque fattrici e trenta cuccioli) ho comprato il terreno e fatto le pratiche per diventare imprenditore agricolo a titolo principale. Adesso vivo in azienda, con mio marito e mio figlio Noah, che ha sei anni e allevo Pastori Svizzeri, Rottweiler e West Highland White Terrier. Il pastore svizzero mi dà grandi soddisfazioni perché è un cane molto adatto ai bambini handicappati e viene usato in particolare nella terapia degli autistici. Il White Terrier è il cane da compagnia per eccellenza: non perde pelo e va bene anche per chi soffre di allergia, è così allegro e affettuoso che viene definito “cane antistress e anti-


depressione”. Poi c’è il Rottweilwer, fantastico cane da guardia. Nel tempo ho ampliato la mia attività creando un asilo per animali, che si differenzia dal-

Cuccioli Corsi dell’allevamento Vignola dei Conti, a Bologna

vo in Transilvania e che insieme ad Alberto si è trasformata in lavoro.” Ma essere imprenditore agricolo per un allevatore non tutto è rose e fiori. “Siamo sottoposti alle stesse regole, procedure e controlli di natura fiscale e ambientale di chi alleva mucche e maiali – dice Alberto Veronesi, che di battaglie su questo argomento ne ha fatte tante, al ministero per le Politiche agricole e in Regione -. Il nostro è un settore che potrebbe diventare strategico per il comparto agricolo, se solo ci venisse riconosciuta la specificità che merita, se venisse fatta una politica agricola anche per questo tipo di allevamento, se fossimo tutelati in qualche modo dalla concorrenza selvaggia degli allevamenti cosiddetti “amatoriali”. “E’ chiaro – aggiunge – che non si può impedire a una persona che ha un cane di vendere i cuccioli, ma intanto una cosa è un privato che lo fa una volta tanto, un’altra è chi esercita una vera e propria attività commerciale, che non ha obblighi e adempimenti, e spesso non offre sufficienti garanzie di qualità sui cuccioli e in più vende senza Iva, mettendoci completamente fuori mercato. Bisognerebbe almeno

«Siamo sottoposti agli stessi adempimenti e controlli degli allevamenti bovini» la classica pensione per l’ampiezza dei box, le zone gioco e le uscite frequenti e specializzandomi in pet teraphy negli asili.” Alina Burciu e Alberto Veronesi, titolari dell’allevamento Vignola dei Conti a 28 chilometri da Bologna, sono veterani di questa attività. “Siamo imprenditori agricoli dal 1992 – dice la signora Burciu -; abbiamo 20 ettari di terra, 10 di proprietà e 10 in affitto. Centocinquantasei cani,di otto razze diverse; ma siamo specializzati in Bolognesi e Corsi, piccoli cani da compagnia, a pelo lungo o corto, i primi, da guardia e da lavoro i secondi. Una passione che coltivo da quando viveMAGGIO 2012| MONDO AGRICOLO | 25


S P ECI A L E C O M E C A M B I A I L L A V O R O

Stafania Savini con i suoi Fox Terrier. Il suo allevamento è uno dei più famosi al mondo

che per ogni cucciolo venduto venisse devoluto un quid al comune di residenza, che magari potrebbe servire a creare un fondo per le attività sui randagi.” La conferma arriva da Veronica Tarozzi, allevatrice di Cavalier King Charles Spaniel a Castel San Pietro, in provincia di Bologna, diventata imprenditrice agricola dopo una serie di accertamenti nel corso della sua attività amatoriale. “Per fortuna avevamo dei terreni agricoli e abbiamo potuto metterci in regola- spiega -; ho fatto il corso in Regione e con l’aiuto di Confagricoltura sono diventata imprenditrice agricola. Il problema è che il Cavalier King è un cane molto costoso (1.500,00 euro circa) e io devo ven26| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

«Servono regole chiare e certe, che vengano rispettate anche da chi non ha un’attività agricola» derlo maggiorato dell’Iva del 21% e questo mi pone in una situazione di concorrenza molto svantaggiosa, rispetto a chi l’Iva non la applica.”Veronica Tarozzi però non si scoraggia. Il suo amore per questi piccoli animali cresciuto negli anni, dal 1955 quando arrrivò il primo, e che l’ha portata alla decisione di dedicarsi esclusivamente a loro, ha fatto sì che oggi, anche dopo numerosi viaggi in Inghilterra dove il patrimonio genetico del Cavalier è incommensurabile, possegga un team di vere piccole star.“Nel 2006, avendo raggiunto livelli di selezione e qualità difficilmente migliorabili in Italia, ho raccolto l’invito di alcuni allevatori inglesi e sono riuscita a portarmi a casa due magnifici esemplari e a migliorare

i nostri futuri standard.”Oggi i Cavalier vivono liberi in azienda, costantemente monitorati da due veterinari, mentre i cuccioli stanno in una struttura appositamente costruita per loro, riscaldata d’inverno e condizionata d’estate, con annessi due giardini, uno di ghiaia e uno di terreno. “Una vera e propria giungla”. Così definisce il mondo dell’allevamento dei cani Stefania Savini, imprenditrice agricola di Ravenna, titolare di “Star pride” uno dei più famosi allevamenti di Fox Terrier del mondo. Da 20 anni dedita a questa attività e da 6 agricoltore. “Tutto è cominciato con Sara, una Fox Terrier di cui innamorai, che è diventata la madre dei più importanti Fox che hanno segnato l’allevamento italiano. Ad un certo punto la mia attività era cresciuta a tal punto che mi sono voluta mettere in regola – dice - . Così ho comprato 20 ettari di terreno agricolo.” Il Fox Terrier è un cane da caccia (era usato per quella alla volpe) ed è richiesto in tutto il mondo. La signora Savini vende i suoi animali ad allevamenti e privati in Inghilterra,America, Russia e perfino in Australia. “E un lavoro che richiede un coinvolgimento totale. Non ci sono Natale, Pasqua,vacanze. Gli unici viaggi sono quelli per fare le mostre – spiega - e quando non si sta con i cani si deve andare in giro per uffici. Il caos è totale. L’Enci non sa quello che fa il ministero e viceversa. Dettano regole diverse e nessuno è in grado di fornirti una risposta. Spesso le stesse Associazioni di categoria sono in difficoltà. Obblighi infiniti, dal registro di carico e scarico, a quello dei medicinali, fatture, controlli delle Asl; oneri ai quali non vogliamo sottrarci, ma che dovrebbero riguardare tutti coloro che svolgono questa attività. Invece il mercato su internet è pieno di allevamenti che non offrono garanzie e che, ricorrendo a facili stratagemmi (come intestarsi meno di cinque fattrici e le altre intestarle a parenti vari), eludono l’Iva. Abbiamo bisogno di regole chiare e certe, che vengano rispettate da tutti.”



SPECIALE COME CAMBIA IL LAVORO

Le altre bollicine Nelle campagne si produce sempre più birra, grazie al decreto che ricomprende questa attività tra quelle agricole. Per seguire una tendenza, conquistare nuove fasce di mercato, diversificare, senza abbandonare la tradizione di Gabriella Bechi

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ella nostra Penisola la birra si beveva fin dall’epoca degli Etruschi che introdussero la coltivazione dell’orzo, e nessuno ha mai resistito al fascino di questa fresca e spumeggiante bevanda. In Italia la birra, dopo essere stata per secoli relegata a prodotto popolare (gli antichi romani la consideravano una bevanda “pagana e plebea” al confronto del “divino e nobile” vino) ha iniziato la sua scalata sociale ed è diventata oggetto di culto con il diffondersi delle cosiddette birre artigianali, prodotte con materia prima di alta qualità, secondo metodi e lavorazioni tradizionali, in piccole

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quantità e in confezioni assolutamente originali. Oggi non ci sono ristoranti o enoteche di moda che, accanto a prestigiose carte dei vini, non offrano anche selezionate carte di birre artigianali. Così anche il mondo agricolo (giustamente, vista l’origine della materia prima) comincia a guardare con interesse a questo prodotto. Un tradimento delle antiche tradizioni del nostro Paese? Sembrerebbe proprio di no, a sentire il pensiero di tre imprenditori “importanti”, che da sempre operano in nei tre settori leader del made in Italy agroalimentare (vino, olio e pasta) e che da qualche tempo hanno cominciato a produrre anche birra.


Lo stimolo per gli imprenditori arriva dalle nuove generazioni Un grosso incentivo in questa direzione è arrivato dal decreto n. 212 del 5.8.2010 che ha reso la birra prodotto agricolo, facendo rientrare la sua produzione tra le “attività connesse”, che fanno parte del reddito agrario, purché il malto utilizzato provenga almeno per il 51% da orzo coltivato in azienda. Così accanto alle birre artigianali, si stanno sempre più affermando le birre agricole.Tanto che anche Teo Musso, titolare del famoso marchio Baladin, il più affermato in Italia, a cui va il merito di avere lanciato la moda della birra artigianale nel nostro Paese, nel 2011 ha comprato un’azienda agricola in provincia di Cuneo, per coltivare il suo orzo. Agostino Lenci, lucchese, proprietario di un’azienda agricola nella Maremma toscana, dove produce vini, tra cui il noto Morellino, si è lasciato convincere sei anni fa dai suoi giovani figli, Jacopo e Andrea, a cominciare a produrre birra artigianale. “Sono sempre stati grandi appassionati di birra – racconta - e hanno cominciato a studiare sui manuali inglesi le tecniche di birrificazione. Poi si sono verificate alcune favorevoli coincidenze. Si è liberato un edificio di nostra proprietà in cui c’era un ristorante, nel Murianese, zona agricola, irrigata dal Brancoli, dove tradizionalmente si producono pesche, mettendoci a disposizione un’eccezionale acqua di fonte, ingrediente essenziale per fare una buona birra. Il mio fornitore di tini in acciaio vendeva anche impianti per la produzione di birra. Così ho dato mano libera ai miei figli, che si sono messi a lavoro. E In poco tempo è sorto il birrificio.” Scelti il nome, Brùton (così gli antichi cretesi, ottimi produttori, chiamavano la birra), il marchio, la bottiglia, Jacopo e Andrea cominciano

Birre agricole la Bruton di Agostino Lenci, vitivinicoltore e la Mastri Birrai Umbri, di Pompeo Farchioni, olivicoltore

a lavorare personalmente, con l’aiuto di un ingegnere da sempre appassionato di produzione di birra artigianale e presto arrivano le prime bottiglie. L’ azienda, tra le pioniere della commercializzazione di questo prodotto, oggi produce 200.000 bottiglie, oltre ai fusti venduti in selezionati locali della zona, per un totale di 200.000 ettolitri. Sei varietà (Lilith, 10, Momus, Stoner, Brùton di Brùton, Bianca) più una stagionale, St.Renna, ispirata alle birre di Natale della tradizione belga. “Il mio nome, già affermato nel mondo del vino - dice Agostino Lenci - e il fatto di poter contare su una rete di distribuzione consolidata (il 70% dei miei agenti lavora anche la birra) certamente mi hanno aiutato”. Al momento l’azienda acquista malto dall’Inghilterra, dal Belgio e dalla Germania e luppoli dalla Germania, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti. “Non perché siano più buoni - dice – ma perché in questi Paesi c’è una fortissima tradizione nella lavorazione dei MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 29


SPECIALE COME CAMBIA IL LAVORO

cerali per la birra. Potremmo fare prodotti altrettanto validi e da agricoltore sono assolutamente proiettato in questa direzione. Non sono mai stato un cerealicoltore e si tratta di fare anche investimenti importanti, ma il mio obiettivo nel futuro è questo.” E’ stata un’evoluzione naturale della sua attività, invece, produrre birra per Pompeo Farchioni, marchio leader di olio extravergine di oliva e produttore di vino, ma storico cerealicoltore. La famiglia Farchioni, infatti, da oltre sette generazioni è impegnata nell’attività di trasformazione dei prodotti agricoli coltivati in Umbria e questa per Pompeo oggi è diventata una vera e propria “mission”. Un progetto che definisce di “autarchia aperta”, che prevede di utilizzare tutto quello che si produce nell’arco di 20 chilometri, trasformarlo e portarlo in tutto il mondo. “In Umbria – spiega Pompeo – si è sempre fatto dell’ottimo orzo da birra, così due anni fa ho pensato di iniziare a produrre birra artigianale. La mia fa30 | MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2012

miglia è stata il mio mercato test. Mia moglie Tosca, che non beve vino, ama le birre chiare e leggere; i miei tre figli, come tutti i giovani sono abituali con-

Oltre all’orzo, farro, grano e anche lenticchie e cicerchie tipicamente italiani sumatori di questa bevanda. Così abbiamo cominciato a fare prove e sperimentazioni, anche con l’aiuto del Centro di Eccellenza per la ricerca sulla birra (Cerb) dell’Università di Perugia con i nostri cereali e dopo cinque sei mesi è arriva la formula magica: oltre al malto e al luppolo utilizzare, farro, cicerchia e lenticchia, tutto rigorosamente coltivato nella nostra regione. Abbiamo creato una cooperativa agricola, costruito il birrificio, disegnato la bottiglia e iniziato la produzione con il marchio Mastri Birrai Umbri.” Oggi la cooperativa produce 1 milione e mezzo di bottiglie che vengono

commercializzate, sia attraverso la grande distribuzione, sia attraverso il circuito horeca in tutta Italia. Create con il processo di fermentazione e rifermentazione in bottiglia per esaltarne aromi e gusto, le birre dei Mastri Birrai Umbri sono “crude”, non pastorizzate e non filtrate, hanno un corpo morbido e fresco, una facile bevibilità grazie anche al ridotto contenuto di alcol compreso tra il 4,5 e il 6 per cento.Tre le varietà: la Bionda artigianale al farro, la Rossa alla cicerchia, la Scura alla lenticchia. Ventitre anni, figlia d’arte,Teresa Latini (i suoi genitori Carla e Carlo, con il noto marchio “Pasta Latini” da cinque generazioni producono pasta artigianale) dallo scorso settembre produce birra artigianale con il marchio “L’indomabile”. “Un’idea – racconta – che mi è venuta frequentando l’Università a Reggio Emilia dove i ragazzi si fanno la birra in casa, un modo per stare insieme all’insegna della condivisione e dell’ allegria. Sono cresciuta ad Osimo, in mezzo ai grani,e i miei genitori mi





N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

una semplice comunicazione preliminare al Comune per attività in edilizia libera per gli impianti più piccoli (come ad esempio il fotovoltaico che si può installare sulla propria abitazione privata). Per gli impianti non integrati sui tetti o di potenza leggermente superiore (fino a 200 kW elettrici) a quelli domestici è prevista una Procedura abilitativa semplificata (P.A.S.), rilasciata sempre dal Comune, con la concentrazione in un unico atto dei diversi pareri, nulla osta o titoli necessari da parte del Comune, che raccoglie anche gli atti degli altri Enti eventualmente coinvolti. Il termine entro il quale il Comune deve dare risposta è di 30 giorni. Per gli impianti di maggiore potenza esiste invece l'Autorizzazione unica (A.U.), rilasciata dalla Provincia. Uno degli obiettivi delle Linee guida è quello di razionalizzare tutti i procedimenti, in modo da rispettare le diverse tempistiche fissate a livello nazionale. (R. P.)

RINNOVABILI Rapporto Enea Energia e Ambiente L’Enea ha presentato il “Rapporto Energia e Ambiente”, con il quale intende fornire un punto di riferimento per tutto il settore energetico del Paese, contribuendo alla definizione della politica energetica nazionale attraverso l’elaborazione di analisi e scenari utili per il decisore politico. Dal rapporto emerge come la crescita dei consumi globali di energia sia concentrata da oltre dieci anni nei paesi emergenti come Cina e India. Il petrolio continua ad essere la fonte più utilizzata: nel 2009, ha costituito il 33% della domanda primaria, seguito dal carbone (27,1%) e dal gas (20,9%). Le fonti rinnovabili, con una crescita media annua dell’1,8% dal 1990, sono arrivate a soddisfare il 13%

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dell’offerta primaria di energia. Relativamente ai cambiamenti climatici, il Consiglio Europeo ha adottato per l'UE l’obiettivo di ridurre entro il 2050 le emissioni di gas serra di almeno l’80% rispetto ai livelli del 1990, con due tappe intermedie del 40% entro il 2030 e del 60% entro il 2040. Dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto nel 2005, l’Unione Europea ha registrato un sempre più forte incremento della percentuale di energia prodotta da rinnovabili sui consumi finali lordi, con un impatto significativo sulla riduzione dell’intensità carbonica e sul disaccoppiamento tra crescita economica e “stress” ambientali. Nel 2010 l’UE è arrivata a registrare una quota del 12,4% di energia prodotta da rinnovabili sui consumi finali lordi di energia, giungendo a soddisfare più della metà del target prefissato per il 2020. In tale contesto, la situazione italiana risulta particolarmente critica. Se, infatti, lo sviluppo delle rinnovabili non ha seguito in Italia tendenze troppo dissimili da quelle registrate mediamente in Europa, inclusa la politica degli incentivi, il nostro Paese si è mostrato piuttosto deficitario nell’impegno in ricerca (pubblica) e nella capacità di stimolare e sostenere nuove filiere industriali. Il perseguimento di una politica energetica di sviluppo delle rinnovabili in Italia, dovrà perciò accompagnarsi ad un maggiore slancio della spesa pubblica in ricerca energetica e a politiche industriali volte a orientare la specializzazione produttiva del sistema industriale verso settori a maggiore intensità tecnologica, così come avvenuto nei Paesi europei più avanzati. (A. P.) Connessioni alla rete degli impianti di biometano Così come previsto dal d.lgs. n. 28 del 2011 di recepimento della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, assegnando all'Autorità competenze in tema di connessioni degli impianti di biometano, l’AEEG ha definito i primi orientamenti per la definizione delle condizioni tecniche ed economiche di connessione. Il documento, che rimarrà in consultazione pubblica sul sito dell’Autorità fino alla fine di maggio e che dovrebbe essere approvato entro l’estate, attribuisce al gestore della rete la responsabilità di garantire la sicurezza e l'efficienza tecnica nella gestione. I gestori delle reti di trasporto e distribuzione dovranno quindi definire, in accordo con la regolazione vigente, le misure a garanzia della sicurezza e l'affidabilità, indicare le


specifiche di pressione e qualità del biometano, definire le quantità massime ammissibili, garantire l'adeguata odorizzazione, individuare le localizzazioni dei punti di connessione e realizzare gli impianti, con l'eccezione di quelli realizzati direttamente dal produttore. Le fasi previste per la procedura di connessione saranno: richiesta di connessione da parte del produttore, verifica di fattibilità, individuazione del punto, elaborazione del preventivo di connessione e progettazione esecutiva da parte del gestore e realizzazione della connessione sempre da parte di quest'ultimo a valle dell'accettazione del preventivo. Le infrastrutture saranno quindi realizzate dal gestore di rete e remunerate a tariffa, ma nel corso dell'iter sarà richiesto al produttore di biogas di presentare cauzioni e/o garanzie a copertura dei costi sostenuti dal gestore (verifiche di fattibilità, elaborazione del preventivo e del progetto, realizzazione delle opere, per quest'ultima fase la garanzia dovrà coprire l'intero costo previsto, compresi eventuali rinforzi di rete) e infine di pagare un corrispettivo di connessione. Eventuali incentivazioni per l'accesso e l'uso delle reti, dovranno invece essere definite dal ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con i mi-

nistri dell'Ambiente e delle Politiche Agricole, nel quadro dei provvedimenti attuativi del decreto 28/11. (R. P.)

RIFIUTI Contributo Sistri 2012 Il termine di pagamento del contributo Sistri per il 2012 è stato prorogato dal 30 aprile al 30 novembre 2012 mediante un avviso pubblicato, congiuntamente, dal ministero dell’ Ambiente e dal Sistri. Tale rinvio lascia insoddisfatte le categorie degli operatori che avevano chiesto la sua totale soppressione per quest’anno in ragione del mancato funzionamento del sistema. Il ministero, venendo incontro alle istanze di semplificazione, ha espresso nel contempo l’intenzione di procedere a una seria e profonda revisione dell’intero sistema nel segno di una maggiore snellezza ed efficienza al fine di renderlo facilmente e rapidamente applicabile. (P. M.)


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

SICUREZZA SUL LAVORO Come lavorare negli ambienti confinati La Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha validato una buona prassi finalizzata ad attuare, in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, una procedura di lavoro diretta a eliminare o, dove impossibile, ridurre al minimo i rischi propri di tali attività. Per spazio confinato si intende un qualsiasi ambiente limitato, in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo (ad es. mancanza di ossigeno). La procedura operativa validata dalla prassi, comprensiva della fase di soccorso e di coordinamento con il sistema di emergenza del SSN e dei Vigili del Fuoco, è stata in particolare predisposta per le piccole e medie imprese e i lavoratori autonomi che rappresentano la maggioranza degli operatori che operano in tali ambienti. A corredo della procedura vi sono otto schemi che consentono agli operatori di fare una valutazine dei rischi completa e adeguata sulla base di una check-list distinta per attività generali; esempi di operazioni preliminari; identificazione dei pericoli; esempi di comunicazione; esempi di attività da eseguire nell’ambiente confinato o sospetto di inquinamento. (P. M.) PRODOTTI FITOSANITARI Glufosinate ammonio: revoca della sospensione Con Decreto dirigenziale del Ministero della Salute del 26 aprile 2012 è stata revocata la sospensione cautelativa del prodotto fitosanitario Basta 200, a base di glufosinate ammonio. La revoca è stata concessa grazie anche ad un parere della Commissione europea, secondo cui i criteri di approvazione delle sostanze attive previsti dal Regolamento (CE) n. 1107/2009 non possono essere applicati dagli Stati membri in fase di autorizzazione all’immissione in commercio dei formulati, fase alla quale si devono applicare i principi uniformi. Inoltre, il considerando 10 del Regolamento (CE) n. 1107/2009 indica esplicitamente che per le sostanze attive già approvate, i criteri di approvazione armonizzati dovrebbero essere applicati a livello comunitario all’atto del rinnovo o del riesame dell’approvazione. A seguito della revoca della sospensione, considerando anche il parere positivo della Commissione Consultiva per i prodotti fitosanitari, che ha espresso parere favorevole alle nuove condizioni di impiego individuate sulla base della nuova documentazione tecnica fornita dal produttore dell’agrofarmaco, il 27 aprile il ministero della Salute ha emanato un ulteriore decreto con cui il Basta 200 viene ri-registrato fino al 30 settembre 2017. Tra le principali novità ci sono 36 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

la classificazione del nuovo formulato come Tossico e la possibilità di impiego solo sulle seguenti colture arboree: vite da vino e da tavola , melo, pero, drupacee, kiwi, olivo, nocciolo, noce, agrumi, pioppo. Mentre non è più previsto l'impiego su colture erbacee, ortive, fragola, piccoli frutti, incolti, aree extra-agricole, per disseccamento patata, per preparazione letti di semina, per diserbo piazzole per la raccolta di olivo e nocciolo. (A. P.)

ETICHETTATURA Succhi di frutta senza zuccheri aggiunti Il Consiglio europeo ha formalmente adottato il testo contenente la nuova direttiva per l’etichettatura dei succhi e nettari di frutta alla fine di marzo. La direttiva entrerà in vigore all’inizio del prossimo giugno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e gli Stati Membri avranno 18 mesi di tempo per aggiornare la propria normativa nazionale. Le novità più rilevanti riguardano l’aggiunta di zuccheri. Infatti i succhi di frutta non potranno più essere addizionati con zucchero o altri edulcoranti. Scomparirà dunque la dicitura "senza zuccheri aggiunti" che serviva a riconoscere i succhi composti solo da frutta. Qualche novità è stata adottata per i nettari di frutta, quelli che contengono il 50% di frutta, che possono essere preparati anche con zucchero e acqua. Per evitare confusione e tutelare le persone con problemi di diabete, anche questi prodotti contenenti dolcificanti artificiali non potranno utilizzare in etichetta l’indicazione “senza zuccheri aggiunti”. Le bibite che contengono il 12% di frutta dovranno essere definite “bevande alla frutta”, mentre quelle con un quantitativo inferiore del 12% dovranno essere classificate come “al gusto di frutta”. Obbligatorio indicare nella denominazione commerciale del succo il tipo di frutta contenuto nel prodotto. In tal modo si eviterà che un prodotto composto da una miscela del 90% di pomelo (un agrume cinese) e dal 10% di succo di arancia sia etichettato come succo di arancia (dovrà essere invece essere commercializzato con la denominazione “pomelo e succo di arancia”). Nel caso invece che il succo di frutta sia stato prodotto utilizzando tre o più tipi di frutta, si dovrà mettere in etichetta l’indicazione generica “succo misto”. La nuova direttiva allinea la legislazione europea a quella. (L. T.)


A T T U A L I TÁ M O T O R I Lodovico Bussolati

L’ottica globale premia Same

venture paritetica costituita lo scorso ottobre con la Shandong Changlin Agricultural Equipment Co. Ltd per la produzione e distribuzione di trattori in Cina (investimento totale: 60 milioni di euro), che veL’ ad Bussolati drà a giugno l’avvio incontra la stampa della costruzione del nuovo stabilimento cia Treviglio nese del gruppo. Si punta però anche suldi Claudio Pietraforte l’India, dove Same Deutz-Fahr è presente fin dal 1996 e nel 2011 na veste sempre più in- nel ruolo di primo mercato. I risul- ha prodotto 6.488 trattori (+ ternazionale quella tati in Italia sono stati meno bril- 15,7% rispetto al 2010), e sulla Russfoggiata da Same lanti, ma quello nazionale resta per sia. «Dopo aver consolidato la noDeutz-Fahr durante l’in- il gruppo trevigliese un ambito stra presenza in Asia e nei Paesi contro con la stampa in strategico: «Abbiamo chiuso il d’Oltreoceano in cui già operavacui l’amministratore 2011 con una quota di mercato del mo, siamo pronti per espanderci delegato Lodovico Bussolati ha il- 18,2%, ma già nei primi tre mesi di in nuove aree geografiche come i lustrato tendenze dei mercati e fu- quest’anno siamo riusciti a regi- mercati del Sud Est Asiatico e l’Ature strategie del gruppo di Trevi- strare un buon recupero della no- frica, in particolare la costa occiglio, uno dei leader mondiali nella stra posizione – ha commentato dentale e il Sudafrica, dove possiaproduzione di trattori e macchine Bussolati –. E questo rende accessi- mo sfruttare le sinergie derivanti agricole. bile il traguardo del 20% di quota dalla recente acquisizione del marDecisamente positivo nel com- che il gruppo si è posto come chio Grégoire, già affermato a livelplesso il bilancio del 2011, che si è obiettivo sul mercato italiano, dove lo locale». L’altro orientamento chiuso con un fatturato di 1115 mi- stiamo rilanciando il nostro storico strategico è quello dello sviluppo lioni di euro, in crescita del 30% ri- marchio Same». di nuovi prodotti, ai quali viene despetto al 2010, con una previsione Ma l’aspetto più rilevante, viene stinato ben il 65% dei 236 milioni di giro d’affari in ulteriore aumen- sottolineato, è quello di aver porta- di euro di investimenti stanziati dal to del 6% per il 2012. Particolar- to avanti la propria strategia di in- gruppo di Treviglio nel quinquenmente bene è andata sul fronte de- ternazionalizzazione, operando nio 2011-2015, più del doppio in gli utili: Same Deutz-Fahr nel 2011 per rafforzare la presenza di Same confronto ai cinque anni preceha raggiunto un Ebitda di 84 milio- Deutz-Fahr a livello globale. denti. Cifre importanti in vista di ni di euro, pari al 7,5% del fatturato Da qui i nuovi forti investimenti un completamento e potenzia(rispetto al 4,9% dell’anno prece- nei Paesi emergenti, come la joint mento della gamma. dente), con una stima Qualche anticipazione? di 95 milioni di euro n GRUPPO SAME DEUTZ-FAHR: FATTURATO IN CRESCITA Alla prossima edizione per l’anno in corso. Ridi Eima International sulta in incremento andebutterà la nuova seche l’Ebit, passato dal rie Same di trattori di 2,4% sui ricavi del media potenza e pro2010 al 5,6% (62 miliobabilmente l’Agriteni di euro) e previsto a chnica 2013 terrà a quota 69 milioni di eubattesimo il primo ro nel 2012. Deutz-Fahr da oltre Gran parte (85%) del 400 CV, segnando l’efatturato è rappresensordio del gruppo neltato dalle vendite all’ele altissime potenze. stero, con la Germania

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A T T U A L I TÀ M E D I A Z I O N E

Giustizia senza spada LegalMedia è il nuovo organismo di mediazione della Confagricoltura per mettere d’accordo le parti ed evitare i contenziosi giudiziali di Francesca Tascone

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l fine di offrire ai suoi associati, alle imprese in generale ed ai cittadini un ulteriore servizio, Confagricoltura ha deciso di costituire un proprio organismo di mediazione, LegalMedia (di cui è presidente e legale rappresentante il componente di giunta Massimiliano Giansanti), che opererà su tutto il territorio nazionale con sedi – dove si svolgeranno gli incontri con il mediatore – provinciali e regionali; si avvarrà di me38| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

diatori esperti appartenenti a diversi ambiti professionali ed assicurerà competenza, esperienza, imparzialità. L’istituto della mediazione è disciplinato dal Dlg n. 28/2010 (e dal Dm del ministero della Giustizia 180/2010) ed ha come caratteristica la terzietà ed imparzialità del soggetto cui viene affidata; il mediatore quindi assiste, coadiuva, affianca gli interessati al fine di raggiungere un accordo che eviti l’instaurarsi di un contenzioso giudiziale. Il mediatore non decide chi ha torto e chi ha ragione, non favorisce l’una o l’altra parte, non assume alcun ruolo determinante nella decisione sui contenuti dell’accordo, ma si attiva per l’individuazione di soluzioni soddisfacenti per entrambi. Il Decreto n. 28 individua diversi tipi di mediazione. La più importante da segnalare è quella obbligatoria ed è prevista in caso di controversie in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del dan-

no derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, da responsabilità medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari e finanziari. L’obbligatorietà si traduce nel fatto che chi ha una situazione di contrasto con un altro soggetto non potrà procedere in via giudiziaria se non dopo aver esperito un procedimento di mediazione e cercato quindi, attraverso l’attività del mediatore, di conciliare la lite prima che questa sia decisa in un processo. Il tentativo di mediazione, in sostanza, per le materie suindicate, è condizione di procedibilità della domanda giudiziale e quindi non si può intraprendere una controversia se esso non è stato preventivamente esperito. L’obbligatorietà della mediazione è operativa dal 20 marzo 2011, fatta eccezione per le questioni in materia di condominio e di risarcimento del danno derivante da circolazione di veicoli e natanti per le quali l’obbligatorietà è in vigore dal 20 marzo 2012. La mediazione può essere an-


che volontaria (e quindi demandata dalle parti consensualmente ad un mediatore) su qualunque altra materia concordata e quindi convenuta dalle parti in sede di stipula di un accordo. La mediazione, infine, può essere anche effettuata nel corso di un contenzioso pendente, su invito del giudice. Numerosi i vantaggi e le opportunità. In primo luogo, la rapidità: la durata massima del procedimento non può superare i quattro mesi. Importante è anche l’assoluta informalità che governa gli incontri fra le parti, la loro convocazione e la partecipazione alla ricerca di un accordo, strettamente collegata alla celerità cui è improntato tutto il procedimento. Significativa anche la totale autonomia delle parti di definire i loro rapporti, non solo secondo diritto, ma anche tenendo conto dei rapporti, economici e professionali, fra loro intercorrenti. Assolutamente determinanti i vantaggi di natura economica, stante i costi ridotti del procedimento di mediazione rispetto sia ai costi processuali, che a quelli di un arbitrato. Concorrono alla economicità i vantaggi fiscali previsti dalla legge a favore di coloro che ricorrono alla mediazione: verbale di accordo esente da imposta di registro entro il

Affresco del Palazzo della Ragione a Padova, antica sede dei tribunali cittadini

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MEDIAZIONE E CONTRATTAZIONE AGRARIA

La legge prevede che le norme sulla mediazione obbligatoria non trovino applicazione nella materie per cui la legge già prevede l’esperimento di un tentativo di conciliazione quale condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria. E’ il caso della contrattazione agraria, le cui controversie, affidate alla competenza delle Sezioni specializzate agrarie, sono obbligatoriamente precedute dal tentativo di conciliazione presso l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura competente per territorio. Ne consegue che azioni quali la domanda giudiziaria di risoluzione di un contratto di affitto di fondo rustico e di rilascio dello stesso non soggiacciono all’esperimento preventivo della mediazione. La mediazione nel campo delle controversie agrarie, però, potrà essere prevista, se specificamente indicato dalle parti in fase contrattuale (mediazione volontaria). limite di valore di 50.000 euro (per controversie di valore superiore, l’imposta si paga però sull’importo eccedente), credito d’imposta pari all’indennità corrisposta al mediatore fino alla concorrenza di 500 euro (nel caso di successo della mediazione, altrimenti il credito d’imposta è dimezzato). Ma a chi è affidata la mediazione? Il mediatore è una persona che ha seguito proficuamente una formazione specifica presso enti accreditati, in possesso di un titolo di studio idoneo (diploma di laurea o iscrizione ad un albo) e che ha maturato una esperienza specifica in forma di tirocinio assistito nel corso di specifiche mediazioni. Chiunque sia interessato ad accedere alla mediazione deve formulare apposita istanza ad un organi-

smo di mediazione accreditato presso il ministero della Giustizia, che si avvarrà di propri mediatori con i quali ha convenuto un apposito rapporto professionale. L’organismo, ricevuta la domanda, individua il mediatore che per conoscenze professionali ed esperienza meglio garantisce lo svolgimento della conciliazione. In considerazione degli indubbi vantaggi che la mediazione presenta, l’organismo di mediazione di Confagricoltura potrà rendersi parte attiva nella risoluzione delle problematiche che le imprese (ma anche i cittadini in generale) si trovano ad affrontare, sia nella loro specifica attività professionale, sia nel loro privato. I costi, in coerenza con la spirito che anima la mediazione, saranno estremamente contenuti, dal momento che non si discostano dalle tariffe per spese di mediazione approvate dal ministero della Giustizia. L’organismo di mediazione della Confagricoltura presenterà a breve domanda di accreditamento presso il ministero della Giustizia e conta di poter iniziare ad operare su tutto il territorio nazionale già da questa estate. Per contatti, l’indirizzo è Legalmedia organismo di mediazione srl, Corso Vittorio Emanuele 101, 00186 Roma (messaggi e-mail vanno indirizzati a legalmedia@confagricoltura.it). MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 39


A T T U A L I TÀ F O O D

Una serata stile Modena Cena a Palazzo della Valle con le eccellenze e le tradizioni di un grande territorio agricolo. Eugenia Bergamaschi: «Orgogliosa della mia terra» di Silvia Saracino

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ll'imbrunire di un tiepido pomeriggio romano, Palazzo della Valle si è illuminato lo scorso 16 maggio per accogliere gli oltre cento invitati alla cena di gala organizzata da Confagricoltura Modena con tutti i prodotti tipici del territorio. Da alcuni anni l'associazione, con la collaborazione della Camera di Commercio, organizza l'evento “Sapori di Modena” per fare marketing territoriale delle proprie eccellenze: Aceto balsamico, Parmigiano Reggiano, prosciutto crudo, Lambruschi, ma anche pere, ciliegie, amarene. Per portare a Roma davvero tutta la tipicità modenese, Confagricoltura si è avvalsa della collaborazione di un maestro nell'arte della ristorazione,

Vinicio Sighinolfi titolare del ristorante “Vinicio” di Modena, presidente onorario del consorzio Modena a Tavola. Vinicio ha portato nella Capitale uno dei migliori chef sulla piazza, Giampaolo Ferraguti Cassoli e il suo staff di cuochi professionisti, che hanno preparato la cena supportati da un catering romano. Hanno partecipato i produttori di tutte le eccellenze locali: Anselmo Chiarli e Pier Paolo Pezzuoli con i loro Lambruschi, Alberto Mario Levi jr, presidente del Consorzio amarene brusche di Modena, l'allevatore di suini Andrea Cavazzuti, il produttore di pere Giorgio Tusini, Mario Gambigliani Zoccoli presidente del Consorzio produttori antiche acetaie per l'Aceto balsamico tradizionale di Modena, Marco Marchetti titolare dell'azienda agrico-


la Ovomontano e Aldemiro Bertolini presidente della sezione modenese del Consorzio Parmigiano Reggiano. A fare gli onori di casa il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi, Eugenia Bergamaschi e Pierluigi Bolognesi, rispettivamente presidente e direttore di Confagricoltura Modena. Sono intervenuti alla cena: il ministro delle politiche Agricole Mario Catania, il sottosegretario all’ Economia Vieri Ceriani, il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri, il leader dell’Api Francesco Rutelli, i presidenti delle commissioni Agricoltura di Senato e Camera Paolo Scarpa Bonazza e Paolo Russo, la capogruppo del Pd in commissione Agricoltura del Senato Leana Pignedoli. Oltre ai parlamentari modenesi, Isabella Bertolini, Giuliano Barbolini, Manuela Ghizzoni, Carlo Giovanardi, Mariangela Bastico. Per Confindustria ha partecipato il vice presidente nazionale Gaetano Maccaferri. Presenti anche numerosi giornalisti, tra cui il vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Macaluso, il caporedattore economia del Tg5 Giuseppe De Filippi, Alessandro di Pietro e Bruno Gambacorta, conduttori di “Occhio

alla spesa” di Rai1 e “Eat Parade”, la rubrica gastronomica del Tg2. Nel cortile d'onore di Palazzo della Valle, con una splendida Ferrari 550 Maranello parcheggiata al centro, gli ospiti hanno gustato l'aperitivo a base di prodotti tipici: una selezione di salumi, gnocco fritto e tigelle, il tutto annaffiato con Rosè Brut de Noir Spumante da uva Grasparossa. Momento clou l'apertura della forma di Parmigiano 24 mesi del caseificio Nuova Martiniana di Baggiovara, eseguita da un 'battitore' e raccontata da

Eugenia Bergamaschi e Mario Guidi

Tra gli ospiti il ministro Catania e il sottosegretario all’ Economia Vieri Ceriani

presenti. A seguire la cena di gala nel Palazzo per circa novanta persone, con un menù tradizionale: i tortellini di Castelfranco Emilia hanno abbandonato il brodo per immergersi in Claudio Guidetti segretario del Con- una crema di Parmigiano Reggiano, sorzio Parmigiano Reggiano per la se- più adatta alla stagione. La classica fazione di Modena. La forma è come raona era accompagnata da asparagi, una scatola rimasta chiusa per due e per finire, torta Barozzi, crostata di anni - ha spiegato davanti a ospiti amarene brusche di Modena con estasiati - nessuno sa cosa contiene, concassea di fragole, gelato alla crema quando si apre è un momento ma, amaretti e ciliegie. magico. Il Parmigiano ha sprigionato Tutto rigorosamente made in Modetutto il suo profumo ed è stato distri- na e annaffiato da Lambruschi locali buito con qualche goccia di aceto di Sorbara e Castelvetro: un trionfo. balsamico tradizionale tra gli ospiti

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AT T U A L I T À F O O D

«Se vogliamo lavorare per l’Italia dobbiamo uscire dall’Italia»

Dodici mila buyers al Cibus a Parma. Focus sui mercati promettenti come l’India. Obiettivo: conquistare la grande distribuzione estera di Gaetano Menna

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l made in Italy nel mondo ha l’aspetto dolce e leggiadro di Carolina Kostner, campionessa mondiale di pattinaggio, madrina di “Cibus” a Parma. L’ambasciatrice dell’eccellenza sportiva ha inaugurato la prestigiosa vetrina dell’agroalimentare, che ha accolto un gran numero di operatori e di buyers provenienti da tutto il mondo (sono stati 12 mila, di cui 1300 direttamente selezionati e ospitati da Fiere di Parma). All’inaugurazione di Cibus erano presenti il ministro per le Politiche agricole Catania, il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo De Castro, il presidente di Federalimentare Ferrua Magliani. E’ in-

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tervenuto anche il presidente di Confagricoltura Guidi. «Se vogliamo lavorare per l’Italia dobbiamo essere in grado di uscire dall’Italia - ha detto Mario Guidi -.Va sviluppato al meglio un sistema agroalimentare che già oggi è il primo del mondo. Questo accadrà se riporteremo la produzione al centro dell’agricoltura e svilupperemo piene sinergie con l’industria alimentare». Vanno approfondite, come si è fatto in fiera, i nuovi mercati, come quello del-

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l’India dove c’è una fascia media di consumatori benestanti di circa 300 milioni di persone, che sta iniziando a gustare i prodotti italiani. Per aumentare l’export dei prodotti alimentari è prioritario il coinvolgimento della grande distribuzione estera. Il messaggio è arrivato dal convegno “Cibus Global Award”, che ha presentato il primo studio quali-quantitativo mai realizzato sulla presenza del food made in Italy sugli scaffali dei supermercati all’estero, da cui emerge che cresce esponenzialmente l’interesse da parte delle catene internazionali per l’offerta dell’industria italiana. Confagricoltura, a proposito di made in Italy di successo, in occasione del Cibus ha posto in evidenza un dato: i prodotti della salumeria italiana sui mercati esteri, hanno raggiunto la cifra record di 1 miliardo e 40 milioni di euro (+7%) per un totale di 138.000 tonnellate (+11%). E’ la dimostrazione concreta, che la filiera suinicola è pienamente all’altezza di fronteggiare e vincere la sempre più agguerrita con correnza internazionale.

IL SUINO NERO IN SCENA A PARMA

La Cinta Senese ha ottenuto definitivamente la Dop. L’annuncio del riconoscimento e la presentazione dell’attività del Consorzio è avvenuta in una conferenza stampa al Cibus. «Negli anni ‘50 – ha ricordato il presidente del Consorzio Andrea Pannocchieschi d’Elci - la maggior parte delle famiglie contadine toscane allevava questo suino, ma l’introduzione delle razze bianche ne ha frenato lo sviluppo fino a portarlo, nei primi anni ’80, sulla soglia dell’estinzione. Grazie al prezioso intervento di allevatori e trasformatori locali, del Consorzio di Tutela e del sostegno fattivo delle Istituzioni Pubbliche, della Regione Toscana e della Provincia di Siena, nonché di una puntuale attività di ricerca condotta dall’Università di Firenze, ad oggi gli animali macellati all’interno del circuito DOP sono circa 3500». L’etichetta consortile viene riportata in tutti i trasformati ed è accompagnata dalla dicitura “prodotto ottenuto da carni di Cinta Senese”.



A T T U A L I TÀ S A L U T E

Una ricerca dell’universita’ di Firenze indica nuove proprietà dell’extravergine d’oliva utili per contrastare le neoplasie di Gabriella Bechi

Olio, un salvavita per le cellule

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e è vero che lo scopo primario della dieta è fornire elementi sufficienti a soddisfare le esigenze nutrizionali della persona, sono sempre di più le prove scientifiche a sostegno dell’ipotesi che alcuni alimenti e componenti alimentari abbiano effetti benefici, fisiologici e psicologici, che vanno oltre l’apporto dei nutrienti di base. Uno di questi è l’olio extra vergine di oliva, che rappresenterebbe un’ottima fonte di sostanze biologicamente attive capaci di svolgere un’azione protettiva nei confronti dello sviluppo di neoplasie. E’ quanto emerge da una ricerca condotta dalla professoressa Maria Luisa Brandi, direttore della Struttura Organizzativa Dipartimentale (SOD) di Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi di Firenze, con la dottoressa Barbara Pampaloni, Specialista in Scienza dell’Alimentazione, il Dr. Carmelo Mavilia Biologo Molecolare del Dipartimento Medicina Interna dell’Università di Firenze ed in collaborazione con la Prof.ssa Annalisa Romani del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Firenze, sugli “Effetti biologici di estratti di olio extravergine di oliva su cellule di cancro al colon”. Sempre più patologie, oggi, vengono collegate ad uno scorretto regime alimentare, talvolta in modo tale che non è più possibile porre rimedio e ripristinare lo stato di salute iniziale.La ricerca si è dunque


incentrata sull’identificazione di componenti alimentari biologicamente attivi, potenzialmente in grado di ottimizzare il benessere fisico e mentale e di ridurre anche il rischio di contrarre malattie. Uno dei modelli alimentari ad oggi considerato maggiormente efficace nella prevenzione delle patologie è quello della Dieta Mediterranea, che nel 2010 è stata proclamata “Patrimonio culturale dell'umanità”. La Dieta Mediterranea è caratterizzata dalla presenza di frutta, verdura, vino, legumi e cereali ed in particolare si contraddistingue per l’alta percentuale di acidi grassi monoinsaturi assunti principalmente sotto forma di olio d’oliva e da una bassa percentuale di acidi grassi saturi prevalentemente di natura animale. Numerosi studi scientifici condotti negli ultimi 50 anni hanno associato la Dieta Mediterranea ad una minore incidenza di diverse gravi malattie tipiche del mondo occidentale, come le malattie cardiovascolari e diversi tipi di tumori. È stato, inoltre, osservato che il consumo abituale di olio extravergine d’oliva riduce i livelli di colesterolo ed in particolare di quella frazione del colesterolo considerata la più nociva (LDL), contribuendo cosi a diminuire di circa il 30% il rischio di infarto cardiaco e a ridurre la pressione arteriosa. “La presenza nell’olio extravergine d’oliva di sostanze chimiche biologicamente attive, cioè capaci di svolgere un ruolo protettivo sull’organismo – sostiene la professoressa Brandi - potrebbe spiegare il legame tra la dieta mediterranea e la riduzione del rischio di alcuni tumori come ad esempio quelli al seno o del colon.” La ricerca dell’Università di Firenze è partita dall’analisi delle sostanze chimiche biologicamente attive di maggior interesse presenti nell’olio di oliva, a cominciare dai polifenoli, composti ben noti per le loro

letteratura, nei laboratori di Biologia Cellulare della SOD di Malattie del Metabolismo Minerale e Osseo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi di Firenze (resp. Prof.ssa Maria Luisa Brandi), due estratti d’olio extravergine d’oliva sono stati testati su una linea cellulare di cancro del colon per verificare la loro potenziale attività anticarcinogenica. I risultati ottenuti mostrano che gli estratti di olio extravergine d’oliva producono una significativa diminuproprietà antiossidanti, ma i cui po- zione nel numero di cellule tumorali. tenziali effetti benefici sulla salute Ulteriori esperimenti hanno conferumana non si limiterebbero all’azione mato che questo potere inibitorio poantiossidante. Sono state, quindi, stu- trebbe essere dovuto alle capacità diate numerose ed interessanti attività estrogeniche dei composti presenti biologiche che potrebbero rivelare negli estratti; infatti è stato possibile nuovi ruoli di tali composti nella pre- mettere in evidenza anche una forte venzione di alcune malattie.“I compo- interazione di questi composti con i sti fenolici presenti nell’olio d’oliva – recettori per gli ormoni estrogenici presenti su tali cellule. Sulle cellule trattate con i due estratti Gli estratti di olio di olio extravergine d’oliva è stata efextravergine riducono fettuata anche un’analisi per valutare l’espressione dei geni coinvolti nel le cellule tumorali meccanismo della progressione del cancro del colon. Grazie ad una tecspiega la professoressa Brandi - sono nica molto sofisticata (DNA Microarin grado, per esempio, di aumentare la ray) è stato possibile mettere in evisintesi di ossido nitrico, molecola con denza come alcuni dei geni implicati forte potere battericida, favorendo co- nello sviluppo del tumore del colon sì i processi della risposta immunitaria vengano regolati dalla presenza delle da parte dell’organismo. Inoltre, a mol- sostanze biologicamente attive preti polifenoli, tra cui quelli presenti an- senti negli oli extravergini di oliva stuche nell’olio extravergine d’oliva, so- diati. Gli estratti, infatti, si sono dimono state attribuite funzioni di tipo strati in grado di regolare in maniera estrogenico. positiva quei geni che proteggono la L'interesse che in questi anni si è an- mucosa del colon ed in maniera negadato concentrando sulle capacità si- tiva quelli implicati nella tumorigenemil-estrogeniche di tali molecole ve- si del cancro. Da questo studio arriva, getali, deriva dai risultati di studi epi- quindi, un’ulteriore conferma delle demiologici sulla dieta e sulle patolo- proprietà dell’olio extravergine di gie tipiche del mondo occidentale, oliva e dell’importanza di mantenere che includono i tumori ormono-di- corrette abitudini alimentari, basate pendenti, quali cancro della mammel- sul modello della Dieta Mediterranea la, carcinoma prostatico e cancro del di cui questo prodotto è elemento colon.” Alla luce di quanto riportato in fondamentale. MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 45


A T T U A L I TÀ S A L U T E

Pomodoro, elisir di lunga vita

Il Cnr studia le qualità terapeutiche dell’oro rosso. Il suo consumo riduce il rischio di tumori e malattie cardiovascolari

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n questi ultimi anni il pomodoro ha guadagnato lo status di ‘cibo funzionale’, vista l’associazione sempre più frequente stabilita tra il suo consumo e il ridotto rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari e tumori. I pomodori coltivati biologicamente, in particolare, instaurano insieme ai loro microfunghi, una benefica associazione radicale permanente, paragonabile dal punto di vista funzionale al nostro microbioma intestinale. Lo afferma uno studio condotto da biologi, microbiologi e medici dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibba-Cnr) e

dell’Università di Pisa, pubblicato sul ‘British Journal of Nutrition’ della Cambridge University Press. “I frutti di pomodoro sono una riserva naturale di molecole come acido ascorbico, vitamina E, flavonoidi, composti fenolici e carotenoidi, tra cui il licopene che, oltre a esercitare una forte attività antiossidante, può modulare le vie metaboliche ormonali e del sistema immunitario”, conferma Manuela Giovannetti dell’Università di Pisa, che ha coordinato il lavoro. “Il valore nutrizionale e nutraceutico del pomodoro però è molto influenzato dalle condizioni di coltivazione, in quanto il contenuto di fitochimici può aumentare se la pianta cresce unitamente ai suoi simbionti naturali: microfunghi benefici che vi-


ne sono stati proposti “come agenti farmacologici promettenti nella prevenzione del cancro, a causa dei loro effetti antiproliferativi e della loro azione inibitoria sui recettori degli estrogeni umani”, conclude Giovannetti.“In particolare, i composti antiestrogenici possono agire come antagonisti dei processi estrogeno-dipendenti nei tessuti target, contrastando la crescita dei tipi di cancro estrogeno-correlati. I risultati dello studio suggeriscono che Il valore nutrizionale l’assunzione di cibi funzionali, come i pomodori coltivati con i loro sime nutraceutico del pomodoro bionti naturali, potrebbe agire positiè influenzato dalle condizioni vamente nei confronti degli effetti di coltivazione esercitati da molti contaminanti ambientali e industriali a cui gli esseri estrogenico dei frutti, con una forte umani sono esposti attraverso la cainibizione del recettore E2 umano”. tena alimentare”. Recentemente i polifenoli e il licopeR. M. A

idealit.com

vono nelle radici, assorbono nutrienti dal suolo e li trasportano alle cellule vegetali, appartenenti al gruppo dei Glomeromycota”. “La simbiosi micorrizica influenza positivamente la crescita e il contenuto in sostanze minerali delle piante di pomodoro e ne aumenta il valore nutrizionale e nutraceutico”, aggiunge Cristiana Sbrana dell’Ibba-Cnr. “I frutti prodotti da piante micorrizate contengono concentrazioni più elevate di calcio (15%), potassio (11%), fosforo (60%) e zinco (28%) e le modificazioni del metabolismo secondario del pomodoro producono aumenti del 18,5% del livello di licopene. I risultati dello studio evidenziano altresì che gli estratti di pomodoro provenienti da piante micorrizate, che non avevano effetti genotossici, mostrano un alto potere anti-

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A T T U A L I TÀ T U R C HI A

Il vivaismo italiano fa pace con la Turchia Missione ad Istanbul per sbloccare l’export di piante made in Italy bloccate alla dogana di Elisabetta Tufarelli

“L

e piante e gli arbusti ornamentali italiani venivano sistematicamente bloccati alla frontiera turca, impedendo di fatto le esportazioni in un importante mercato che è in crescita costante,per questo abbiamo effettuato una serie di incontri ad Istanbul, per sbloccare il nostro export ”. Lo ha detto il presidente della sezione economica florovivaistica di

48| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

Confagricoltura, Francesco Mati, di ritorno dalla missione, promossa dall’Organizzazione, con l’obiettivo di riallacciare i rapporti commerciali con il Paese. L’export di piante e prodotti della floricoltura in Turchia è salito del 60% negli ultimi tre anni e rappresenta, soprattutto in questa prolungata fase di crisi economica, un importante mercato di sbocco da non perdere. I nostri scambi, nel 2009, erano pari a 8.140.349 milioni di euro, ma sono arrivati a 13.561.256 nel 2011. Nella delegazione di Confagricoltura anche Vannino Vannucci, presidente del distretto florovivaistico pistoiese e Maurizio De Santis, direttore fitosanitario del ministero delle Politiche agricole. “Siamo riusciti a chiarire, grazie al supporto tecnico del ministero, i motivi che hanno portato all’intensificazione dei controlli sulle merci italiane che portavano a lunghe giacenze e ritardi nelle consegne – spiega Vannucci -. Verrà creata una commissione che servirà a fare chiarezza sulle metodologie di laboratorio e l’interpretazione dei risultati, ma occorrerà anche monitorare con attenzione l’effettivo im-

Nella foto Abies Nor dmanniana, in basso Pic ea Pungens: sono due specie arboree bloccate alle frontiere turche

patto dell’apertura turca, avendo massima cura e rispetto delle norme nelle spedizioni”. Confagricoltura ha così costruito le basi per risolvere, finalmente, le problematiche legate agli scambi commerciali con la Turchia. Toccherà ora alle aziende vivaistiche fare la massima attenzione sulle merci e sulla relativa documentazione. Il blocco delle esportazioni, a parere dei rappresentanti delle dogane turche, è stato effettuato, infatti, per evidenti discrepanze sulle bolle di carico e sui certificati della merce in entrata. Occorrerà, dunque, la massima cura nel carico delle merci sui camion, evitando assolutamente le specie non presenti nel certificati fitosanitari. La Turchia, accogliendo le nostre istanze ha chiesto di farci portavoce in Europa, per aprire le frontiere ad alcune colture turche attualmente vietate, come prunus, vitis e pinus.


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M A P P A M O N DO di Elisabetta Tufarelli

L’ Argentina chiude le frontiere al prosciutto made in Italy KIWI ITALIANO ALLA CONQUISTA DELLA COREA DEL SUD

Un danno gravissimo per un prodotto che punta essenzialmente sull’export Guillermo Moreno

I

l giro di vite della politica protezionistica del governo di Buenos Aires ha investito anche l'import di prodotti suinicoli. Stop all'ingresso di prosciutti e salumi provenienti da Italia, Spagna e Brasile, a causa di un accordo sottoscritto dal segretario del Commercio interno Guillermo Moreno con i produttori nazionali di carne suina che dovranno aumentare l'offerta nazionale. Una nuova misura che punta a proteggere il prodotto interno argentino ed a frenare l'uscita di valuta dal Paese. L'ambasciata italiana a Buenos Aires ha già protestato e la Commissione europea sta valutando se sussistono gli estremi di una violazione degli accordi internazionali sul libero scambio. A parere

di Confagricoltura: «L’ atteggiamento protezionista del Paese sudamericano è ingiustificabile, in netto contrasto con quanto previsto dalle regole internazionali. Chiediamo adeguate contromisure dell’Unione Europea e del governo italiano ed interventi decisi del WTO». Le misure argentine, andranno ad incidere su almeno 200 tonnellate di prosciutti italiani con gravi danni per l’intera filiera suinicola nazionale. In totale, nel 2011 i salumi esportati in Argentina sono stati 264 tonnellate. Una doccia fredda su un settore che realizza prodotti di rinomata ed elevata qualità, per il quale l’export è uno degli elementi fondamentali per la tenuta economica.

50 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

L'aperturadelle frontiere della Corea del Sud ai kiwi italiani è un importante passo avanti per l'export agroalimentare italiano”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania annunciando la decisione delle autorità fitosanitarie coreane di autorizzare l'ingresso di kiwi provenienti dall'Italia nel mercato nazionale, arrivata dopo un processo avviato nel 2 0 0 5 . La produzione italiana di kiwi ha grandi spazi di crescita sul mercato coreano, poiché la produzione del Paese asiatico copre solo il 3 0 % del fabbisogno nazio-

n

nale. La Corea, anche se lontanissima, è un mercato interessante per l’offerta italiana. La produzione locale è di circa 1 1 9 0 ettari. Tutta la produzione coreana viene destinata al mercato interno a cui si aggiunge una discreta quota di import proveniente dall’Emisfero Sud, in particolare dalla Nuova Zelanda, seguita a notevole distanza dal Cile. Per l’export italiano è una grossa opportunità soprattutto perché riuscirà a coprire la stagionalità opposta dei concorrenti, collocandosi in un mercato praticamente senza competitor.

VINO: CINA FRA I PRIMI CINQUE “BIG SPENDER”

Solo cinque anni fa la Cina era al 2 0 mo posto tra i paesi importatori di vino, ora si è piazzata fra i primi cinque "big spender". Usa e Regno Unito sono da sempre i maggiori importatori di vino, ma ora è il dragone che si affaccia prepotentemente sulla scena internazionale. Lo mostra un'analisi Ismea, basata sui dati Gti. La potenza orientale ha speso per le importazioni di vino, nel 2 0 1 1 , oltre un miliardo di euro, dietro Usa, Regno Unito, Germania e Canada. La domanda di Pechino, cresce a ritmi esponenziali, con un incremento (nel 2 0 1 1 ) del 7 2 % in valore, che, in solo anno, le ha fatto guadagnare quattro posizioni nella classifica mondiale dei paesi importatori, anteponendola al Giappone, al Belgio, alla Svizzera e ai Paesi Bassi. A guadagnarne è stata soprattutto la Francia che ha raggiunto, lo scorso anno, la metà della quota di mercato in valore, grazie all’export che ha sfiorato il raddoppio in termini monetari, rispetto al 2 0 1 0 . Sarebbe Pechino la città dove si concentra principalmente la domanda di vino. A seguire l’Italia che, nel 2 0 1 1 , ha registrato un aumento del fatturato quasi del 1 0 0 %.



ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO RAGUSA, CONFERMATO SANDRO GAMBUZZA

Rinnovo delle cariche per Confagricoltura Ragusa: per acclamazione l’assemblea degli associati ha confermato alla guida dell’associazione provinciale degli imprenditori agricoli Sandro Maria Gambuzza. Sono stati confermati anche i due vicepresidenti Ignazio Nicastro e Carmelo Calabrese, che affiancheranno il presidente Gambuzza per il prossimo triennio.

MARCHESINI AL VALPOLICELLA

di Elisabetta Tufarelli

IMPRESE FAMILIARI

Poggioni sul patentino A partire dal 2013, nell’accordo StatoRegioni del 22.2.12 in attuazione dell’art. 73.5 del d.lgs. 81/08, si prevede che, per guidare i più comuni mezzi agricoli, non sarà più sufficiente la patente, ma sarà obbligatoria una specifica abilitazione alla guida. “É una disposizione inutile e penalizzante per la maggior parte delle imprese agricole - dice Roberto Poggioni, presidente delle imprese familiari di Confagricoltura - . Infatti, gli autonomi, oltre all’esperienza pluriennale, hanno maturato, nell’esercizio della propria attività, un alto grado di professionalità e senso di responsabilità, che meritano considerazione”. Poggioni ha scritto al presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, per invitarlo a rivedere questo accordo. “Sottoporsi a corsi formativi, d’aggiornamento e a esercitazioni pratiche è un inutile aggravio di tempo per chi è quotidianamente in esercizio con i più comuni mezzi agricoli. Perché non chiedere allora, come per la patente di guida, una semplice visita medica?” I lavoratori dipendenti sono in massima

parte stagionali e la Federazione delle imprese familiari sottolinea al presidente Errani la necessità di una preventiva qualificazione e abilitazione, prima dell’assunzione, senza che questi costi gravino sull’azienda, di piccole dimensioni e oberata da nuovi adempimenti e spese. Non va sottovalutato nemmeno il rischio, per la manodopera stagionale, di formare sempre nuovi lavoratori, in ragione proprio della tipologia rapporto di lavoro. Le imprese familiari di Confagricoltura sono sensibili al tema della sicurezza sul lavoro e della prevenzione in agricoltura e ritengono necessario contrastare ogni forma di illegalità e di pericolosità al fine di ridurre il tasso d’infortuni del settore. “Ma c’è ancora possibilità di individuare una soluzione normativa più adeguata che semplifichi la materia, prevedendo per i lavoratori autonomi agricoli con esperienza l’esenzione dai corsi d’aggiornamento e per i dipendenti, stagionali e a tempo determinato, una qualifica abilitativa antecedente all’esercizio della mansione”, conclude il presidente Poggioni.

Carciofo, prezzi a picco FOGGIA

Cristian Marchesini è il nuovo presidente del Consorzio della Valpolicella. Marchesini appartiene a una delle famiglie storiche della Valpolicella classica, dove gestisce 50 ettari a vigneto dell'azienda di familiare. E’ stato presidente della sezione veronese dell’Anga. Per Confagricoltura e' responsabile regionale delle produzioni vitivinicole. Dal 2006 siede nel cda del Consorzio Tutela Vini Valpolicella e dal 2011 ricopre la carica di vice presidente con delega ai rapporti istituzionali. 52| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

Confagricoltura Foggia è preoccupata per la crisi di mercato che ha investito il settore produttivo del carciofo. Nell’ultimo periodo si è registrato un significativo crollo dei prezzi del prodotto in campo e, successivamente, il completo blocco delle vendite, che non rendono remunerativa la coltivazione. La produzione è concentrata prevalentemente nell’area tra Foggia, Carapelle e Ortanova sino a giungere a S. Ferdinando e Trinitapoli. E’ quello in essere il periodo di maggior produzione, dove le aziende possono contare su un’implementazione del reddito.

Da un’indagine condotta da Confagricoltura Foggia si è giunti alla conclusione che i prezzi dall’inizio della campagna agraria hanno subito una flessione del -20% rispetto all’anno precedente sino a toccare il -46.4%, prima del blocco definitivo. Anche le altre produzioni orticole risentono di una flessione del -25,8%, specialmente le coltivazioni di patate e cipolle nelle Zone di Zapponeta, Manfredonia e Margherita. Confagricoltura Foggia ha scritto all’assessorato: “É necessario individuare misure capaci di ridare impulso al mercato per la ripresa delle vendite dei prodotti”.


CONFAGRI - CNR

Biomasse in Partnership La crisi si supera anche puntando sull’innovazione. Se poi questo cambiamento va verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica può essere una strada interessante per le imprese agricole. Così ha preso il via un accordo nazionale mirato a rendere le unità abitative e le aziende agricole autosufficienti dal punto di vista energetico, termico ed elettrico. Confagricoltura è la sede scelta per la partnership con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per il lancio di questo progetto per lo sviluppo della filiera dell’energia da biomassa. L’intesa tra il Cnr e l’associazione Ats (a cui partecipano, oltre l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, l’Istituto di biometereologia, (Ibimet-Cnr), la Fondazione

per il clima e la sostenibilità (Fcs), il Centro interdipartimentale di bioclimatologia (Cibic) – Università di Firenze), ha l’obiettivo di realizzare ricerche a supporto dello sviluppo di filiere agro energetiche in Italia. Fondamentale è soprattutto la divulgazione per trasferire i risultati delle ricerche e l’esperienza maturata dai partner agli operatori del settore. Oltre all’organizzazione di seminari e workshop mirati, è prevista la realizzazione di uno spazio web e di booklet esplicativi. A questo scopo Confagricoltura, attraverso l’Enapra, ha realizzato tre incontri formativi per i tecnici territoriali che hanno messo in evidenza i vantaggi di optare per una scelta di green energy nelle aziende agricole.

PIACENZA, A CENA CON LA SCIENZA “La capacità di produrre cibo si sta riducendo”. Lo ha detto Caterina Batello, team leader della Divisione produzione e protezione vegetale della FAO, ospite nell’agriturismo “La Vigna” di Vigolzone, per la terza edizione di “A Cena con la Scienza”, l’iniziativa di Confagricoltura Piacenza. Batello ha spiegato i cambiamenti in corso: dallo spreco in occidente, alle perdite lungo la catena produttiva nei Paesi meno avanzati. La popolazione terrestre negli ultimi 40 anni è più che raddoppiata. Cosa può fare l’agricoltura? Confagricoltura Piacenza s’interrogherà su come aggiungere 2 miliardi di posti a tavola.


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO FERRARA MENÒ ECCELLENTI La Confagricoltura di Ferrara e l’ Ascom hanno realizzato un progetto per valorizzare l’ospitalità ferrarese. Così nei ristoranti locali i menu saranno attenti alle produzioni agricole tipiche: “L’agroalimentare è il fiore all’occhiello del made in Italy ed è ambasciatore della cultu ra,de l l a storia e della qualità che distinguono le nostre produzioni agricole. Abbiamo aziende eccellenti che vanno promosse e tutelate adeguatamente - osserva Confagricoltura Ferrara - . I ristoratori che hanno aderito al progetto hanno stipulato accordi molto stretti con i produttori, che prevedono anche l’allestimento di punti informativi/espositivi sui prodotti”. Sono 17 le eccellenze ferraresi, apprezzate e conosciute in tutta Italia ed all’estero, dalla pera abate, al riso del delta, dalla zucca, all’aglio di voghiera, all ' asp arago. E’ stato posto in primo piano che, nel ferrarese, il 40% delle imprese opera nel settore agroalimentare ed è importante, per l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, favorire una sempre maggiore integrazione tra la rete commerciale e le imprese agricole. Una nuova via del gusto targata Ferrara per promuovere l’enogastronomia, mettendo in evidenza e qualificando i legami culturali ed economici tra tradizioni e consumi alimentari, produzioni tipiche e contesti territoriali. 54| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

NAPOLI

Mercatino tipico Confagricoltura di Napoli organizza, con successo, i “mercatini dei prodotti tipici" nelle più importanti piazze cittadine e della provincia. “La nostra iniziativa vede la partecipazione di tanti associati di tutta la Campania - dice Francesco Fiore, direttore di Confagricoltura Napoli -. Attualmente abbiamo una trentina di gazebo, ma il nostro obiettivo è quello almeno di raddoppiarli”. Dopo il boom di visitatori alla Villa comunale di Napoli, cresce il successo dei gazebo targati Confagricoltura e i mercatini domenicali diventano esperienze gastronomiche itineranti: dai Campi Flegrei a Bagnoli, da Portici a San Giorgio a Cremano. Questa iniziativa permette di far conoscere al pubblico le migliori produzioni delle aziende associate di tutta la regione e da Napoli si è allargata in tutte le province. Nel periodo estivo i mercatini andranno anche “in vacanza”, recandosi nelle più belle località della costiera: da Amalfi a Sorrento. “Certamente non possiamo risolvere così i problemi di mercato, ma offriamo ai nostri associati

anche questa ulteriore opportunità di commercializzazione – precisa Fiore -. Abbiamo in programma di portare le nostre eccellenze in altre regioni per permettere ad un sempre maggior numero di consumatori di apprezzarle e stiamo studiando altre sinergie commerciali”. L’iniziativa, a parere di Confagricoltura Napoli, ha anche l'obiettivo di promuovere e far conoscere l’Organizzazione, di aiutare i consumatori a combattere la crisi, offrendo prodotti a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato, contrastando così gli aumenti degli alimentari. Grazie a quest’ iniziativa, le torzelle o fagioli a formella, le pregiate varietà di caciocavallo, la mozzarella di bufala casertana e salernitana, i salumi prodotti con carne di maialino nero e dell’alto beneventano, l’olio di oliva della penisola sorrentina e delle colline salernitane, ma anche cereali, legumi, frutta fresca rigorosamente di stagione e secca, miele, sottoli, e vino, tutti provenienti da aziende agricole “a filiera corta”, sono diventati più facili da trovare.


A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O V A N I A G R I C O LT O R I

Più reti d’impresa per gli under 40 FAVORIRE L’AGGREGAZIONE E L’ACCORPAMENTO FONDIARIO

N

el primo trimestre di quest’anno l’agricoltura è stato poi, primeggiano in Europa per voglia e capacità di intral’unico settore che ha potuto vantare una crescita prendere e l’agricoltura potrebbe costituire uno sbocco imdel valore aggiunto. Certamente, questo risultato è portante dal punto di vista imprenditoriale (meno del 4% stato raggiunto grazie anche al ruolo anticiclico che il set- ha un conduttore under 35) e occupazionale (conta un “fattore continua ad avere e proprio in virtù di questo, nei mo- turato” di circa 48 miliardi di euro, più di 1 milione di ocmenti più bui dell’economia, si distingue tra gli altri per cupati e insieme ai comparti collegati al settore, rappresenperformance positive. Ciò non toglie che non si può sotto- ta circa 16% del Pil nazionale). Certamente vanno operate valutare l’altra faccia della medaglia, anche perché ha il suo scelte precise di campo per favorire e accelerare l’aggregazione e l’accorpamento fonnotevole peso: la mancata diario, ma anche per procrescita del settore che non I L C O M M E N T O muovere “reti di imprese” ha permesso di recuperare Questa volta vorrei cantare fuori costituite a maggioranza da il gap che è stato accumuladal numerosissimo coro di chi “under 40”. Se l’innovazioto. Il problema è che l’agriinneggia alla vita in campagna ne permette di incrementacoltura non si sviluppa come rimedio principe alla crisi. re le fonti di reddito, riduquanto potrebbe e dovrebQuella dell’imprenditore agricolo è cendo, di conseguenza, i cobe. Se, in tempi di crisi, negli una professione bella, interessante, sti di produzione occorre altri paesi si assiste ad un rima anche difficile e lo stereotipo sperimentare nuove opportorno alla terra, in Italia digiornalistico del ‘ritorno alla tunità. L’affitto dei terreni venta meno praticabile percampagna’ non può essere, evidentemente, l’unica demaniali (e le agevolazioni ché mancano ancora le consoluzione ai problemi economici del Paese. Ciò non toglie per l’acquisto), le s.r.l semdizioni reali per far insediare che l’agricoltura è un settore la cui importanza non può più plificate, la vendita itinerani giovani. essere sottovalutata. Può assorbire ancora giovani e deve, te sono solo alcune occasioEppure scegliere la campaperò, certamente favorire la permanenza e la crescita di ni che potrebbero rivelarsi gna potrebbe essere una soquelli che ci sono già. E in questo la nostra associazione, interessanti. Il decreto semluzione vera, che contribui“fatta da agricoltori per gli agricoltori”, come ha scritto la plificazioni, infine, dovrebrebbe a dare certezza e futunostra Francesca Picasso, ha il compito fondamentale di be consentire, negli intendiro a molti giovani. C’è pure crescere dialetticamente e numericamente, per essere menti del Governo, di snello spazio a patto che si scelsempre più radicata sul territorio e far sentire forte la voce lire una pesante burocrazia, ga di promuovere concretadegli imprenditori agricoli veri. accelerando i tempi per l’emente lo start-up delle Nicola Motolese rogazione di contributi e aziende, anche stimolando Presidente Nazionale Anga semplificando il sistema dei la solidarietà intergeneraziocontrolli. nale e sostenendo l’assunElisabetta Tufarelli zione dei giovani. Gli italiani, MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 5 5


Dirigenti Anga a Maccarese VISITA STUDIO

Visita studio dei dirigenti dell’Anga, in occasione del Consiglio nazionale e dell’Assemblea, all’azienda agricola Maccarese. Per estensione, con i suoi ben 3.200 ettari, l’impresa, di proprietà del Gruppo Benetton, è il più grande allevamento nazionale di vacche da latte ed è la realtà agricola più importante d’Italia. Il patrimonio zootecnico è di 3 .3 0 0 b ovini. La stalla produce 32.000 litri di latte al giorno, soddisfacendo il 10% circa del consumo giornaliero dei romani. L'Azienda alleva anche vitelloni da carne, avendo ottenuto da due centri esterni, C.S.Q.A. e Agroqualità, la certificazione della filiera e del prodotto carne di vitellone “Naturalmente Qualità”. I dirigenti dell’Anga sono stati accolti dall’amministratore delegato Silvio Salera e dal direttore generale Claudio Destro. «L’azienda Maccarese - hanno spiegato - produce annualmente La delegazione dei dirigenti dell’Anga nella visita degli impianti dell’azienda del Gruppo Benetton

300.000 chilogrammi di carne, tutta proveniente da vitelloni maschi di razza Frisona nati ed allevati in azienda, che viene venduta nelle macellerie convenzionate e in una catena della grande distribuzione organizzata (GDO). Abbiamo avviato una nuova iniziativa, un nuovo allevamento a Maccarese Sud per la produzione di carne di vitellone meticci, una produzione altamente garantita che si fregerà del marchio “Carne dell’agro romano” e sarà veicolata commercialmente in un altro circuito della GDO». Particolarmente interessante per i giovani imprenditori è stata la visita agli impianti di biogas dell’azienda Maccarese, il primo operativo e il secondo presto in funzione. Le deiezioni degli animali, insieme ad altro materiale biologico, vengono assorbite e scomposte. Si ricava gas biologico, che produce corrente e liquame inodore da utilizzare come fertilizzante agricolo naturale. «É stata una visita che ci ha permesso di conoscere da vicino una realtà dinamica che punta all’eccellenza e all’efficienza in agricoltura», spiega Motolese.

PAVIA

Stefano Lamberti

Stefano Lamberti è stato confermato alla presidenza dell’Anga Pavia per il prossimo triennio. I vice-presidenti sono Giovanni Bosia e Nicola Radice Fossati. Oltre agli appuntamenti istituzionali sono stati già programmati incontri con le altre associazioni giovanili: l'evento "Tutti in cascina per i bimbi di Chernobyl", un incontro con l'Ente nazionale Risi e con il Consorzio di Bonifica ed irrigazione Naviglio Olona e un incontro con Monte dei Paschi di Siena.

PADOVA

Chiara Sattin

Chiara Sattin, imprenditrice di 35 anni di Monselice, è il nuovo presidente della sezione provinciale Anga di Padova. Chiara è laureata in Economia del Turismo e da oltre dieci anni lavora all’interno dell’azienda di famiglia, un allevamento di tacchini attivo fin dagli anni Settanta. La affiancheranno, per il prossimo triennio, due vicepresidenti: Andrea Ramazzotto e d E lena Tecchio. MAGGIO 2012 | MONDO AGRICOLO | 57


ENNA

Valeria Di Mulo

A Enna é stata eletta presidente l’agronomo Valeria Di Mulo. La neo presidente è imprenditrice agricola professionale e dal 2005 gestisce la propria azienda cerealicola, producendo anche funghi in serra. La affiancherà nel suo mandato come vicepresidente l’imprenditore agricolo Marcello Milazzotto di Nissoria.

SAVONA

Luca Viglino

Luca Viglino, floricoltore e silvicoltore è stato eletto presidente Anga della sezione di Savona per il prossimo triennio. Viglino conduce direttamente due aziende, una ad Albenga con serre in cui coltiva margherite, gerani e ciclamini, oltre ad aromatiche e colture floricole in pieno campo, l’altra a Calizzano dedicata prevalentemente alla silvicoltura. È affiancato dal vicepresidente Alessandro Cataldi, vivaista e silvicoltore a Calizzano. 58 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

Analisi a tutto tondo sull’Imu: «Un onere insopportabile» SASSARI-OLBIA/TEMPIO

“L'agricoltura vive una fase di crisi e occorre cambiare l'approccio del Paese che deve orientarsi verso idee giovani per innovare e crescere – dice Ugo Bagedda, presidente dell’Anga di Sardegna. Gli imprenditori "under 40" sono consapevoli dei sacrifici richiesti per risanare la peggior crisi economica degli ultimi cinquant'anni e chiedono maggiore equità e stabilità per favorire la crescita”. Così i giovani di Confagricoltura hanno messo sotto la lente d’ingrandimento gli aspetti applicativi dell' Imu in agricoltura. Un’imposta controversa. Il governo aveva calcolato un introito di 200 milioni di euro, per Confagricoltura, invece, con le aliquote previste l’incasso arriverebbe al miliardo di euro: a luglio la sentenza definitiva dopo i conteggi delle amministrazioni pubbliche.“Una fiscalità tanto onerosa per tutti – sottolinea Stefano Taras, presidente Sassari Olbia Tempio -e ancora di più per le giovani imprese che hanno investito e sono più fragili dal punto di vista economico”. In particolare in Sardegna le difficoltà maggiori si registrano per la misura 112 (primo insediamento, con lungaggini ingiustificate per l’istituzione delle domande).

Al convegno, gli esperti (Mena Maio di Confagricoltura, Roberto Furesi e Pietro Pulina del Dipartimento di Scienze della natura e del territorio, Umberto Oppus Anci Sardegna), hanno calcolato l’impatto dell’imposta nel settore agricolo sui comuni dell’isola. Secondo alcune simulazioni effettuate su aziende piccole, medie e grandi, l'imposta incide con maggiori costi dall'uno e mezzo, al tre e mezzo percento. I costi più rilevanti le aziende agricole li devono sopportare in burocrazia. Per adeguarsi alle nuove norme, infatti, tutti i fabbricati rurali, anche se abbandonati o fatiscenti, devono essere accatastati e mettersi in regola costa da 1500 euro in su. Nel suo intervento conclusivo, la presidente regionale di Confagricoltura Elisabetta Falchi ha denunciato i continui aumenti dei prezzi del carburante. «Dall'inizio dell'anno ci sono stati aumenti del 30% sul prezzo del carburante. Attraverso le accise, quindi, l'imposizione è già aumentata. L'Imu rappresenta l'ennesima imposta che le aziende agricole non sono in grado di sopportare», conclude il presidente di Federsardegna, Elisabetta Falchi.


A Brindisi olivicoltura innovativa PUGLIA

“L’innovazione in olivicoltura è un’esigenza per l’intera filiera: dobbiamo continuare ad investire ed innovare proprio in un momento di crisi economica senza precedenti come quello che stiamo attraversando. E’ nostro dovere intraprendere tutte le strade possibili per garantirci un futuro lavorativo per i prossimi trent’ anni”. Lo dice Rocco Caliandro presidente di Anga Brindisi e gli fa eco il presidente

regionale, Giuditta Cantoro: “La Puglia è una terra fortemente vocata per l’olivicoltura. Uscire dal tunnel della crisi è possibile anche conoscendo le ultime novità che interessano il settore e mettendo in atto tutte le tecniche innovative possibili per una gestione più razionale ed economica dei propri olivi”.Q u e sti, in sintesi i motivi che hanno spinto i giovani della Confagricoltura brindisina ad organizzare un seminario con Oleopuglia e in collaborazione con Bayer CropScience. I professori Angelo Caliandro e Franco Nigro, dell’Università degli Studi di Bari, si sono soffermati sulle problematiche della concimazione e della irrigazione, spiegando le novità sulla protezione dell’olivo dalle malattie fungine della

chioma. Giuseppe Cortese, di Bayer Cropscience, ha presentato “Flint Max: l’innovazione che mancava in olivicoltura”, mentre Francesco Lefons di Confagri Consul ha illustrato i principi su cui deve basarsi un piano per la Sicurezza nel Lavoro (D.Lgs 81/2008) in un’azienda olivicola. “La grande partecipazione riscontrata al seminario evidenzia il forte interesse per la coltura olivicola e per l’acquisizione delle ultime tecniche ed adempimenti da parte degli olivicoltori; i numerosi giovani presenti danno sicurezza per il futuro dell’olivicoltura brindisina. Siamo felici di aver ottenuto questa adesione; abbiamo accolto con soddisfazione le esigenze che sono emerse e siamo già al lavoro per programmare altre iniziative”, afferma il presidente dell’Anga Brindisi Rocco Caliandro, lui stesso giovane olivicoltore.



OVER 60

di Elisabetta Tufarelli

Manovra shock per i pensionati

“Non ci sottraiamo ai sacrifici, siamo consapevoli che il Paese no n può uscire dalla crisi senza l’impegno di tutti. Ma ciascuno deve fare la propria parte”. Lo ha detto all’assemblea del Comitato Unitario Nazionale dei Pensionati dei Lavoratori Autonomi (Cupla), il presidente Bruno Allegretti. Sulla manovra del Governo Monti il Cupla (al quale aderiscono le associazioni e i sindacati dei pensionati di Confartigianato, Cna, Casartigiani, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcommercio e Confesercenti), evidenzia la carenza di equità nella ripartizione dei sacrifici, a cui noi pensionati non vogliamo sottrarci . Ma è necessario – continua Allegretti - che questi sforzi siano conformati ai criteri della sostenibilità e della ripartizione in funzione delle capacità contributive, sia che esse siano note al fisco, sia, a maggiore ragione, che siano occultate con l’evasione e/o l’elusione fiscale”. In particolare, i pensionati sono chiamati a sopportare carichi assai rilevanti e talvolta insostenibili per il risanamento del Paese. Oltre alla sospensione per due anni della rivalutazione automatica delle pensioni al di sopra dei 1.400 euro e alle norme eccessivamente penalizzanti che riguardano i futuri pensionati, occorre anche mettere in conto la nuova imposta sulla casa, 60| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012

che non salva nemmeno quelli con i redditi più bassi, né chi ha particolari problemi di salute o di handicap. Poi pesano enormemente le nuove tasse o le maggiorazioni delle imposizioni fiscali che colpiscono in modo più accentuato i bilanci familiari e le categorie meno abbienti. E infine c’è il problema della contrazione delle assistenze, a causa dei tagli, di questi ultimi anni, delle risorse destinate al welfare locale. Il Cupla propone, oltre al recupero dell’evasione fiscale, che potrebbe fruttare come una finanziaria ogni anno, di prendere nuove risorse dalla razionalizzazione della spesa pubblica in vari settori. Nella sanità si dovrebbe operare nella prevenzione, nella lotta agli sprechi, territorializzando i servizi, sostenendo i centri di eccellenza, monitorando e centralizzando gli acquisti. La riorganizzazione, la semplificazione, l’informatizzazione, gli accorpamenti di enti, l’eliminazione degli sprechi, la gestione razionale del personale porterebbero forti risparmi. Nei servizi il Cupla suggerisce la riorganizzazione e la sburocratizzazione. Nella gestione del patrimonio pubblico va promossa la correttezza nella gestione e nel rapporto economico con quanti ne usufruiscono. Vanno poi messi in vendita caserme ed altri beni demaniali di scarsa utilità pubblica.

IL MINISTRO per la Cooperazione internazionale e l'integrazione, Andrea Riccardi ha inaugurato ufficialmente, in occasione del convegno: “Sfide demografiche e solidarietà tra le generazioni” del Dipartimento per le politiche della famiglia, l'Anno europeo per l'invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni. Invecchiare attivamente, in buona salute, partecipando alla vita della collettività e realizzandosi nel lavoro è possibile e permette di utilizzare l'enorme potenziale di esperienza e di vita vissuta di chi ha i capelli grigi. Per il 2012, tre sono i settori su cui puntare: occupazione, partecipazione alla vita sociale e autonomia. É importante incoraggiare gli anziani a rimanere nel mondo del lavoro, ma anche creare opportunità e condizioni che consentano loro di fare volontariato o di occuparsi della famiglia, evitando il rischio di sentirsi isolati e rimanere soli, che è il timore maggiore di chi non è più giovane. In base alle statistiche Eurostat, l'età media dell'Unione europea è di 39,8 anni, ma entro il 2060 si alzerà a 47,2 e la popolazione degli over 65 aumenterà del 30 % nell'Ue, contro il 16% del 2010. Nei prossimi anni la popolazione europea degli anziani crescerà di 2 milioni l'anno. Entro il 2060 si prevede che il rapporto fra le persone in età lavorativa e quelle over 65 anni diventerà 2 a 1.


FMI sui costi della previdenza

Il Fondo monetario internazionale è preoccupato per l’allungamento delle aspettative di vita e quindi dell'età pensionabile. In un rapporto diffuso ad aprile, un intero capitolo è dedicato al “Longevity risk” e l’FMI lancia l’allarme sulla sostenibilità della previdenza nel lungo periodo, considerato che i parametri demografici parlano di un progressivo invecchiamento della popolazione nelle economie occidentali avanzate. Secondo gli esperti dell’organizzazione internazionale, in passato, ad essere abbondantemente sottovalutato da tutti i sistemi previdenziali è stato proprio il longevity risk, perché è stato calcolato sulla base di previsioni di crescita dell’età media pessimistiche e inesatte. A parere del Fondo monetario internazionale, questo dato di per sé non sarebbe una novità, ma preoccupa il fatto che tutti i sistemi previdenziali moderni sono stati ideati proprio sulla base di previsioni inesatte di crescita dell’età media. Allora chi pagherà il maggior carico del sistema previdenziale? Per scongiurare la probabile implosione dei diversi sistemi di welfare internazionale, l’FMI suggerisce possibili soluzioni: innalzare l’età pensionabile, come ha già fatto l’Italia, aumentare i contributi pensionistici, stimolare prodotti finanziari (fondi pensione, assicurazioni) che tengano conto dell’aumento delle aspettative di vita,

effettuare un efficace bilanciamento del longevity risk fra settore pubblico e privato. Per l’FMI occorrerebbe trasferire questo rischio dai fondi pensione ai mercati finanziari, più idonei appunto per questo tipo di rischio. Poiché pochi governi hanno adeguatamente riconosciuto il rischio collegato alla longevità e le Nazioni Unite stimano, già con un ricambio del 60%, il raddoppio delle spese aggregate (passando dal 5,3 all'11,1% del Pil delle economie avanzate e dal 2,3 al 5,9% del Pil di quelle emergenti), gli esperti del Fondo monetario hanno calcolato che, se l'aspettativa di vita media crescesse di tre anni più di quanto atteso ora entro il 2050, i costi potrebbero aumentare tra il 65 e l’87% in Giappone, tra il 55-74% in Germania, del 50% negli Stati Uniti, per arrivare ai valori intorno al 30% di Polonia e Italia.

LA CORTE DI GIUSTIZIA POPOLARE per il diritto alla salute è il nuovo organismo nazionale a tutela degli anziani. Si avvarrà di 3.600 medici, 400 avvocati esperti in diritto sanitario, 20 magistrati e numerosi economisti sanitari. La Corte di giustizia popolare per la salute sarà suddivisa a livello territoriale e sarà ripartita in 12 aree tematiche. Cercherà di risolvere e superare tutte quelle situazioni che impediscono di esercitare il diritto alla salute, come l’accesso ai farmaci innovativi o biologici, ai medical device, le liste di attesa per la diagnosi e le cure in oncologia. Un organismo a tutela del servizio della salute, soprattutto per i cittadini dai capelli bianchi.

IL NUMERO degli “over 65” in Italia supera i dodici milioni, cifra record nel mondo per indice di vecchiaia. I dati emergono da un’analisi in occasione dell’Anno Europeo dell’Invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni. Per ogni 1 0 0 giovani al di sotto dei 15 anni, nel nostro Paese, ci sono 133 persone al di sopra dei 65 anni. L'80% degli anziani è composto da "attivi", capaci di trasferire alle loro famiglie risorse per 82 miliardi di euro annui. Ufficialmente sono meno di centomila quelli con badanti. Ma la crescita del livello di invecchiamento della popolazione costituisce un potenziale di domanda di strutture residenziali in crescita costante. Il totale dei posti letto nelle strutture residenziali o semi-residenziali sfiora i 265mila nelle circa cinquemila strutture italiane. Un’indagine ha recentemente rivelato che i tempi medi per l’ingresso sono abbastanza lunghi, variando dai tre ai sei mesi con costi piuttosto alti (da 1.100 a 1.4 0 0 euro mensili). E con l’aumento della popolazione anziana nel nostro Paese occorre necessariamente mettere in piedi ulteriori case di riposo, residenze sanitarie assistenziali, comunità alloggio, centri residenziali, case albergo e case famiglia. MAGGIO 2012| MONDO AGRICOLO |61


FORMAZIONE di Luca Sonaglia

ENAPRA E CO.AGR.ENERGY

Tecnici a scuola di agroenergie Il Co.Agr.Energy, consorzio per lo sviluppo delle agroenergie, promosso da Confagricoltura e presieduto da Ezio Veggia, ha attivato un progetto nazionale per incentivare gli investimenti delle imprese agricole nelle principali filiere agroenergetiche (biogas, combustione e gassificazione). Tra i suoi scopi c’ è anche quello della formazione e dell’assistenza tecnica alle aziende che vogliono investire o che abbiano già investito nelle agroenergie. In tale ottica si è svolto a Roma un corso di formazione, organizzato da Enapra per Co.Agr.Energy, che ha visto coinvolti diversi funzionari e direttori della rete confederale su tutto il territorio italiano. Le tre edizioni previste del corso hanno permesso ai destinatari di approfondire molti dei temi legati alle agroenergie insieme a docenti qualificati provenienti dal mondo della ricerca e da quello delle migliori aziende del settore. Lorella Rossi ha tenuto una lezione di quattro ore sugli aspetti tecnologici e normativi della trasformazione mediante digestione anaerobica di biomasse e gas naturale

per la produzione di energia elettrica. Stirpe, Guercio e Pignatelli di Itabia hanno curato i temi legati alla produzione di energia elettrica da biomasse solide e da oli vegetali, trattando temi specifici sulle questioni tecnologiche e normative. D’Amore ha affrontato invece la questione della filiera dei biocarburanti, evidenziando

Rinnovabili: interventi sul territorio Confagricoltura, direttamente o attraverso propri organismi collegati, ha avviato una serie di interventi formativi sul territorio nazionale destinati ai tecnici che sono coinvolti nella promozione delle filiere delle energie da fonti rinnovabili. Le filiere toccate sono tutte quelle principali presenti in Italia: dalle biomasse, con particolare riferimento al biogas, al fotovoltaico ed all’eolico. I corsi mirano ad una formazione/divulgazione a tutto tondo sulle opportunità derivanti dalla scelta delle rinnovabili per le aziende agricole. Vengono affrontati anche gli argomenti attinenti alla legislazione specifica di inquadramento del settore nonché di concessione degli incentivi per lo sviluppo delle energie da fonti rinnovabili. Non mancano, inoltre, riferimenti alla progettazione ed alle operazioni per la realizzazione di investimenti aziendali nel campo delle energie da fonti rinnovabili, con focus sulle principali problematiche che è possibile dover affrontare. 62| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2012

quali sono le opportunità ed i vantaggi per il settore agricolo. La seconda giornata di corso ha visto susseguirsi Bruno e Totaro di Aper che hanno parlato della produzione di calore in caldaie e stufe con l’impiego di biomasse solide e Campiotti dell’Enea, che ha invece trattato il tema del teleriscaldamento da biomasse. L’ultimo giorno invece è stato dedicato ad alcuni temi trasversali alla produzione di agroenergia: Zampolli, funzionario di Confagricoltura Mantova, ha fatto un’esauriente panoramica sui servizi esistenti rivolti alle imprese agro energetiche descrivendo gli aspetti procedurali legati all’Agenzia delle entrate e a quella delle Dogane, nonché alla gestione commerciale (G.S.E.) dell’energia; Caputo invece ha approfondito le specificità della gestione fiscale e infine Torregiani e Castello hanno tenuto una breve lezione sulle questioni base legate all’utilizzo del web e alle comunità professionali come strumenti innovativi anche per il settore delle agroenergie.


AGRITURISMO di Giorgio Lo Surdo

CONTROLLI

DATI SULL’AFFLUENZA

Piace agli stranieri la vacanza in fattoria

Fiamme Gialle: blitz il primo maggio

Secondo una elaborazione di Agriturist su dati della Banca d’Italia e dell’Istat, i pernottamenti dei turisti stranieri, dal 2007 al 2011, sono sensibilmente diminuiti in alberghi (-2,4%), case private

nostro agriturismo sono i tedeschi (308 mila), gli olandesi (70 mila), i francesi (59 mila), gli statunitensi (48 mila), gli svizzeri (44 mila) e gli inglesi (42 mila). Agriturist stima che almeno un terzo dei

In occasione del ponte del Primo Maggio, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno eseguito, in tutta Italia, controlli nelle aziende agrituristiche. L’operazione, denominata “Ponte”, ha interessato anche bed and breakfast, resort e centri benessere,

(-12,3%), ostelli della gioventù (- 48,5%) e navi da crociera (-28,4%); stabili i campeggi; in aumento i pernottamenti nelle comunità (+11%) e, soprattutto, negli agriturismi (+ 25%). Un successo dell’agriturismo particolarmente significativo se si considera che l’ospitalità nelle aziende agricole è scarsamente promossa dall’Enit e poco trattata dalle agenzie di viaggio. Gli stranieri la conoscono soprattutto attraverso il passa-parola, la stampa e Internet; il viaggio se lo organizzano da soli, consultando il web e stabilendo poi il contatto diretto con l’azienda agricola prescelta, oppure prenotando tramite i grandi portali delle agenzie on-line. Il sito internet di Agriturist, www.agriturist.it, ha registrato, nel 2011, oltre 220 mila visite alle presentazioni delle aziende agrituristiche associate, provenienti dall’estero. Secondo i più recenti rilevamenti dell’Istat (2010), grandi appassionati del

visitatori sia già stato, negli anni precedenti, ospite di un agriturismo e che il 15% frequenti lo stesso agriturismo da due o più anni. Le regioni preferite sono Toscana, Lombardia, Sicilia, Veneto e Sardegna. Le province: Siena, Firenze, Napoli, Udine e Catania. La durata media del soggiorno è di 4-5 giorni. L’agriturismo piace agli stranieri soprattutto per gli edifici caratteristici dove sono alloggiati, per la tavola tradizionale e genuina, per l’atmosfera riposante e la bellezza del paesaggio, per l’accoglienza cordiale e non formale dell’agricoltore, per le escursioni a piedi, a cavallo o in bicicletta e le visite ai paesi vicini. Comunque, la maggior parte degli ospiti stranieri è pienamente soddisfatta di trascorrere gran parte del proprio tempo nell’azienda agrituristica, o nelle immediate vicinanze. Dedicano più tempo a gite programmate verso mete culturali più distanti coloro che arrivano dai Paesi più lontani.

con la contestazione di 1.690 irregolarità su 6.000 controlli (28%). Sono state effettuate circa cento ispezioni rivolte come annunciato dalla stessa Agenzia ad aziende che “dichiarano di svolgere una attività agrituristica e presentano anomalie fiscali molto significative”. Le infrazioni più frequenti rilevate dalla Guardia di Finanza hanno riguardato i contratti di lavoro del personale dipendente e la mancata emissione delle ricevute fiscali. Controlli sono stati effettuati anche sulla affissione dei prezzi negli alloggi, sulla comunicazione degli ospiti alla Questura, sulla documentazione del movimento degli ospiti a fini statistici. C’è la necessità di contrastare con maggiore efficacia l’abusivismo turistico, molto diffuso anche in campagna. Secondo una recente indagine di Federalberghi Umbria, almeno un 20% di imprese turistiche opererebbe senza alcuna autorizzazione, non pagando le tasse, non assolvendo agli obblighi previden-ziali, non curandosi degli adempimenti di sicurezza previsti dalla legge. MAGGIO 2012| MONDO AGRICOLO |63


VINO di Barbara Mengozzi

CAMARATO

Il cru degli antichi romani

L’ABBINAMENTO

La Pizzaiola de “Il Buco” di Sorrento

Il gusto attuale dista anni luce versioni classiche ma anche in preda quello del vino celebrato ziosi cru, come il Camarato, frutto di da Virgilio e Orazio ma il luogo anni ed anni di accurata selezione, di produzione è rimasto immuta- ottenuto dalle uve Aglianico (80%) e to: l’Ager Falernus, alle pendici Piedirosso (20%) raccolte nell’omodel monte Massico, in quella nimo vigneto, uno dei più vecchi e che gli antichi Romani avemeglio esposti delle tenute collinari, Reinterpretare la cucina campana e vano denominato Campania alle falde del vulcano spento di Roci suoi inimitabili ingredienti alla Felix. Un eccezionale requisi- camonfina. ricerca di nuove emozioni gustative to che fa del Falerno il primo Vino di marcata identità e tipicità, ma anche sfatare un luogo comune vino di terroir e il primo cru prodotto solo nelle annate migliori, che ritiene impossibile la liaison dell’antichità. Eppure questo viene fatto maturare per un anno in vino-carciofi. È nato così l’abbinaprodotto tanto decantato barriques di rovere pregiato ed affimento tra La Pizzaiola e il sarebbe andato irrimediabilnato poi in bottiglia per altri 12-18 Camarato. Il piatto, che rende la mente perduto se l’azienda mesi. Lo caratterizzano un bel colore misura dell’estro creativo di Andrea Villa Matilde non avesse con- cupo e profondo e profumi intensi e Napolitano, sous chef del dotto negli anni ‘60 una brilpersistenti, dominati da sentori di suggestivo e pluristellato ristorante lante ed accurata operazione di frutti di bosco che si mescolano a il Buco di Sorrento, mette insieme “archeologia enologica” finalizzata al note di liquirizia, vaniglia e cacao. un filetto di maiale, salsa inglese recupero dei vitigni che anticamente In bocca emergono una personalità all’aglio dolce, composta di pomovenivano impiegati per la produziocomplessa ed una struttura impodorini del Piennolo, aria di origano ne del Falerno: l’Aglianico nente contrassegnate però da elee carciofi croccanti. Il corpo pieno e la struttura robusta del Camarato, e il Piedirosso tra le varietà a bacca ganza e morbidezza. Capace di ci spiega Napolitano, riescono a rossa e la Falanghina tra quelle emozionare, al pari del suo illustre pulire magnificamente la bocca a bacca bianca. progenitore, porta con sé il valore Oggi Villa Matilde, con 120 ettari aggiunto di un ottimo rapporto qua- dalle sensazioni di grassosità espresse dal cibo. di vigneto in produzione ed lità/prezzo. oltre mezzo secolo di storia “COOKING FOR WINE”: IL SUD HA IL SUO MIGLIOR CHEF EMERGENTE che l’ha resa protagonista del n Napoli. Dodicesima edizione del rinascimento vitivinicolo delCooking for Wine, kermesse ideata la Campania, si presenta dal giornalista engastronomico Luigi come realtà diffusa su tutto il Cremona ed organizzata da Witaly, territorio regionale (alle che è tornata a popolare i panoramici tenute storiche di San Castrespazi del Royal Circolo Canottieri se e Parco Nuovo in provinSavoia con il Premio Miglior Chef cia di Caserta, si sono affianEmergente del Sud Italia. L’evento ha cate negli anni quelle in Irpivisto sfidarsi le giovani promesse nia e nel Beneventano) ma, della ristorazione mediterranea di nonostante le nuove vigne e i domani declinata in quattro regioni: sempre nuovi progetti, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. il Falerno è e rimarrà il vino Tante le ricette, tanti i colori divenuti sapore attentamente valutati da un’esperta giuria di simbolo dell’azienda, ancora giornalisti del settore. Un evento arricchito da gustose iniziative tra cui “Napoli contro orgogliosamente a gestione Tutti”, “Pizza Cheap&Chic” e “Le donne del Vino della Campania”. Ma il vero protagonista familiare. Gli attuali titolari, è stato Andrea Napolitano, 25 anni, del ristorante “Il Buco” di Sorrento, che trionfa con la Maria Ida e Salvatore Aval- sua “Trippa alla genovese” e la sua “Pizzaiola”, quest’ultima suggerita in abbinamento lone, lo propongono nelle con il “Camarato” di Villa Matilde. S.DB 64 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012


BUONO A SAPERSI...

STORIA TRAGICOMICA DI AMORE PER LA TERRA

Giovani 007 in camice e la Spectre dei campi

N

ell’infausto elenco delle azioni terroristiche un pericolo è rappresentato dall’agrobioterrorismo che consiste nell’uso volontario e deliberato di agenti fitopatogeni (funghi microscopici e batteri) per colpire frumento, riso o altre importanti colture alimentari. Le malattie che possono portare all’annientamento di interi raccolti producono enormi danni economici ad un Paese, basti pensare alle epidemie di peronospora delle patate, in Irlanda nel 1845-46, e di elmintosporiosi del riso, in Bengala nel 1953. Possono oggi i parassiti delle piante essere usati come armi biologiche per distruggere intere coltivazioni? E’ a questa domanda che il libro “La guerra invisibile” (Edizioni Lineadaria, pagg 240, 14 euro) di Elena Accati e Mariapia Simonetti vuole rispondere rivolgendosi ai ragazzi, perché per le generazioni più giovani spesso l’agricoltura rappresenta un mondo quasi sconosciuto e non tenuto nella considerazione che meriterebbe. Assistiamo così a trasformazioni di Puccinia graminis (fungo agente della ruggine del frumento) e di Penicillium expansum (fungo patogeno che produce una micotossina micidiale, la terribile patulina). Queste modificazioni molecolari avvengono ad opera di tre brillanti biotecnologi in un immaginario laboratorio sotterraneo, super attrezzato , un mausoleo ottagonale in marmo nero protetto da pioppi, tassi e cipressi , sorvegliato da guardie armate e da un ferocissimo cane. In questo scenario si incrociano le vicissitudini dei soci della

Cooperativa Pane Nero che adotta metodi biologici di coltivazione e ha come capisaldi la filosofia delle “cinque R”: Ridurre, Riciclare, Risparmiare, Riutilizzare, Riparare. Con una fattoria didattica che organizza laboratori originali su temi differenti come “Compostiamoci bene”, “In giro per il mondo per curare le piante”, “Anche le piante si possono ammalare”, “Una medicina per le mie piante”, “Da grande voglio fare il medico delle piante”, “Anche i parassiti viaggiano”. Nella lotta tra il male ed il bene compare, in favore del secondo, la bella figura di un docente di biotecnologie fitopatologiche, un ricercatore molto noto per avere individuato la causa di una delle epidemie trasmesse attraverso il cibo che a inizio millennio aveva tenuto per qualche settimana il mondo intero con il fiato sospeso e ora dirige un laboratorio chiamato BAT (Bioagroterrorismo) dove lavorano molti giovani anche stranieri. Sarà lui con il suo gruppo a comprendere ben presto che le infestazioni di ruggine del frumento e le contaminazioni di succhi e polpa di mela e di pera non hanno nulla di naturale e che qualcuno deve averle provocate intenzionalmente: è un attacco da guerra biologica. Lo studioso e i suoi collaboratori individueranno un gene capace di resistere al ceppo manipolato dell’agente della ruggine che dovranno inserire nel nucleo delle piante di frumento per renderle resistenti. I risultati delle ricerche verranno pubblicati su Nature, la rivista scientifica più quotata nel mondo, e varranno ai ricercatori il premio Wolf una specie di Nobel

per l’agricoltura. Il racconto vuole sottolineare come l’agricoltura - pur essendo un settore economico assai importante perché fornisce cibo ed energia, tutela le risorse naturali, difende il territorio dal dissesto e mantiene la biodiversità - sia spesso oggetto di attenzione superficiale. La superficie agricola si riduce progressivamente e il paesaggio rurale è visto sovente come un affresco, una sorta di sfondo lungo le autostrade. Inoltre la popolazione urbana detiene solidamente il potere economico e politico e determina anche le scelte del territorio non urbano, mentre occorrerebbe che sempre più cibo, paesaggio e pratiche agricole trovassero un equilibrio tra sostenibilità e bellezza. Quella raccontata nel libro è una storia con un ingranaggio narrativo denso e incalzante di stile giallo, tenuto teso dalla suspense, scritto in modo brioso e divertente, ma corretto dal punto di vista scientifico, ricco di colpi di scena che sottolineano le vicende coinvolgenti di molti personaggi, per lo più ragazzi e ragazze, che si muovono in un contesto completamente agricolo scoprendo l’amore, il calore dell’amicizia e la complessità del mondo . Il volume è illustrato dalla sapiente matita di Anna Curti e si avvale di una presentazione del presidente di Confagricoltura, Mario Guidi. V. COR. MAGGIO 2012| MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

N U OVO D ISCO D EG LI U T

TRIBUTO D’AUTORE

L’anima prog dei New Trolls

Pink Floyd show tra mucche leggendarie e maiali volanti

Sono tornati a Roma gli UT-Uno Tempore (L’anima prog dei New Trolls), una delle costole della celebre formazione genovese, guidata dai componenti storici Gianni Belleno alla batteria e Maurizio Salvi alle tastiere. La “costola”, che aveva esordito con un minishow alla Prog Exhibition 2011, l’11 maggio è tornata a suonare a Roma (in località Morena, Ciampino per la precisione) alla Stazione Birra, uno dei principali palchi della Capitale ed aree limitrofe. Una performance al ritorno dal trionfale tour a Tokyo a fine aprile. Intanto è stato pubblicato il CD degli UT “Live in Milano” (Aereostella); si ascolta il quintetto con l’apporto dei nuovi innesti estremamente validi. Sorprende la voce del nuovo vocalist-bassista Fabri Kiareli con una timbrica molto vicina a quella di Nico di Palo. Completano la formazione Andrea Perozzi alle tastiere e Claudio Cinquegrana alle

chitarre. Il disco live ripropone, con grande energia, praticamente tutto l’album cult del 1972 (UT per l’appunto) ad eccezione della ballata folk “Storia di una foglia”; vi sono poi alcuni altri tratti dal precedente 33 giri dei New Trolls, sempre del 1972, ”Searching for a land”. Tutti brani, in questi anni, praticamente accantonati nelle esibizioni live di New Trolls e vari progetti paralleli. Ma non è un caso che il sottotitolo della band di Belleno-Salvi sia “L’anima prog dei New Trolls”. I New Trolls hanno avuto davvero tante anime, qui si scandaglia quella più rock e immaginifica. A chiusura del disco l’omaggio al compositore Luis Bacalov con l’esecuzione dell’Allegro del Concerto Grosso n. 1 (grande successo N.T.). E, a Stazione Bi r r a , l’om a g g i o s i è d i l at at o ricomprendendo l’intera suite del Concerto grosso (1 e 2).

“Atom hearth mother” è uno dei dischi più amati dei Pink Floyd, con in copertina le mucche nella campagna inglese; vacche frisone entrate anche loro nella storia del rock. Il 18 maggio nel prestigioso Teatro Olimpico di Roma, che ha registrato il tutto esaurito, si è tenuto un grandioso “Pink Floyd Show”, in cui il sound della mitica band inglese è stata supportata da un contorno visuale di grande impatto. In evidenza il gruppo “Pink Floyd Legend” che ha la formazione di base, come gli originali, composta da quattro elementi, ognuno dei quali ricopre il ruolo del proprio corrispettivo. La band romana ha unito alla riproposizione impeccabile del repertorio floydiano anche la cura maniacale per l’aspetto spettacolare, grazie all’utilizzo di retroproiezioni su schermo circolare, laser show, costumi e straordinari effetti speciali tra i quali spicca l’ enorme maiale gonfiabile che si è librato in aria durante i brani tratti dall’album dei Pink Floyd “Animals”. Il momento più atteso è stato quello dell’esecuzione integrale della suite “Atom Heart Mother”. Per eseguirla, alla band si sono uniti l’ensemble di fiati Ottonidautore, il violoncellista Dante Cianferra, e due cori, Thesaurus e Mavra, con circa 60 voci. La direzione d’orchestra è stata di Piero Gallo. La parte corale In edicola tutte le settimane, fino al prossimo 17 ed orchestrale della suite luglio, c’è l’appuntamento con Peter Gabriel. “Tv pinkfloydiana fu composta e Sorrisi e Canzoni” e “Corriere della Sera”, dopo il diretta dal compositore Ron grande successo con la collezione dedicata a Geesin, che ha ora fornito tutti gli album dei Genesis, stanno proponendo personalmente tutto il ora (in vendita abbinata al quotidiano o al materiale musicale originale al settimanale) la raccolta completa di tutti gli Maestro Gallo. Già fissato un album di Peter Gabriel, uno dei giganti del rock nuovo atteso appuntamento – mondiale, nel suo percorso da solista dopo i fasti che si annuncia ancor più con i Genesis. La collezione racchiude gli album arricchito – per il 19 gennaio da studio rimasterizzati, le grandi colonne sonore e i migliori dvd live. E’ stato 2013 all’Auditorium della pubblicato anche un pregevole pocket-book inedito con un’intervista esclusiva Conciliazione a Roma (fin da e il racconto del suo percorso musicale. Per info e arretrati si può consultare il ora sono aperte le sito web mondadoriperte.it prevendite).

Appuntamento con Peter Gabriel

66| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2012




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