Mondo Agricolo 5/2020 maggio 2020

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RIPARTIRE DAL CREDITO • TURISMO DI PROSSIMITÀ • NUOVO ECOMMERCE • INDAGINE SU CONSUMI • CHARTER DA MAGHREB OLIVICOLTURA PRECISA • DIFESA SOSTENIBILE • MICRORGANISMI UTILI • FORMAZIONE DIGITALE • ANPA SU ASSISTENZA

La ripartenza La “Fase 2” del Paese e la ripresa economica

#lagricolturanonsiferma Anno LXXI - n. 5 -MAGGIO 2020 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


In un momento in cui ci è stato chiesto di fermarci, c’è chi è dovuto andare ancora più veloce A tutti i protagonisti della filiera agroalimentare: dagli agricoltori, ai fornitori di mezzi tecnici, dai distributori agli impiegati nel settore alimentare, dai trasportatori ai lavoratori della grande distribuzione. A tutte quelle persone che con il loro lavoro e il loro impegno continuano ad alimentare un Paese che non si arrende. Perché hanno radici solide e uno sguardo fiero rivolto al futuro.

A questa Filiera che non si ferma mai tutti noi di Syngenta vogliamo dire

grazie!


L’ E D I T O R I A L E nnn

Il tempo dell’azione

L’

emergenza sanitaria ha richiamato l’attenzione sui settori dell’agricoltura e dell’agroalimentare, che va posto, oggi più che mai, al centro dell’agenda politica di qualsiasi Nazione. Un Paese forte non può non avere un’agricoltura altrettanto forte, in termini di produttività e di competitività. Sappiamo bene quali siano i problemi dell’agricoltura italiana, che non sono stati risolti in passato, per miopia o per sottovalutazione della sua funzione. Ho sempre sollecitato, ancor prima dell’emergenza, la centralità del settore primario. Adesso però è il tempo dell’azione. L’ho detto l’altro giorno al ministro Bellanova, nella video call di Ismea: è arrivato il momento di mettere mano su tutto ciò che servirà realmente a rafforzare il sistema agroalimentare nazionale, proprio nell’ottica di garantire al Paese l’autosufficienza alimentare. Dobbiamo accrescere la produttività, andando a lavorare sulla filiera, puntando sull’innovazione, limitando i gap strutturali. E dobbiamo incidere sulla competitività. Appena il mercato riaprirà a livello globale, dovremo essere subito protagonisti, mantenendo ferme le quote di mercato già acquisite in passato e sforzandoci di accrescerle. C’è bisogno di un puntuale progetto strategico e, in questo quadro, vedo un ruolo cardine per Ismea che, a mio avviso, dovrà diventare una specie di “Mediobanca dell’agroindustria”. Un potente driver finanziario per il rilancio dell’agroalimentare nazionale. Un passaggio fondamentale, nel percorso di rinnovamento/rafforzamento delineato, viene dalla riforma in atto della politica agricola comunitaria. In questi giorni a Bruxelles si sta discutendo sul regime transitorio e c’è una fortissima spinta, da parte di alcuni Paesi della UE, per la convergenza esterna, con l’allineamento verso il medesimo pagamento ad ettaro per Paese. Ma questo sistema economico non è assolutamente sostenibile per il ciclo produttivo nazionale. Abbiamo bisogno, insomma, di un’Europa che sappia guardare pure agli interessi dei Paesi dell’area del Mediterraneo. Sarà decisiva, quindi, un’azione politica determinata a far pesare il ruolo dell’Italia nella definizione delle future politiche europee. Massimiliano Giansanti

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SOMMARIO L’EDITORIALE Il tempo dell’azione Massimiliano Giansanti................. 3

Memoria storica Elisabetta Tufarelli.....................

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INNOVAZIONE NUOVE FRONTIERE Italia 2025 Giulia Avolio............................

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SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE Gli amici del suolo G. M. ....................................

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Coccinella portafortuna Nicola Artoni...........................

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ATTUALITÀ MECCANIZZAZIONE Pneumatico sicuro G. M. ....................................

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APERTURA EUROPA E ITALIA Operazione rilancio G.M. ...... ................................. 6 PRIMO PIANO FASE 2 Vola il lavoro Gaetano Menna.........................

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Ripartire dal credito Gaetano Menna.........................

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Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

Turismo di prossimità Elisabetta Tufarelli.....................

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Obiettivo diversificare Gabriella Bechi.........................

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Dal campo alla telecamera Gabriella Bechi.........................

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Pubblicità

Rubriche Mappamondo Autarchia. . . . . . . . . . . . 32

Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)

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EPS Gestione della fauna.. . . . . . . . . . 46 Organizzazione Meteo Umbria. . . . . 48 Enapra Formazione digitale. . . . . . . . 50

Meno sprechi più qualità Gabriella Bechi.........................

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Nuovi scenari Elisabetta Tufarelli.....................

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Anga Crisi e ripartenza. . . . . . . . . . . . . 52 Centro Studi Imprese. . . . . . . . . . . . . . 56 Over65 Anziani e Internet.. . . . . . . . . . 58


DA NORD A SUD, SENZA INTERRUZIONE, NOI AGRICOLTORI ITALIANI LAVORIAMO PER GARANTIRE CIBO. IL PIU’ BUONO. #noisiamoconfagricoltura #lagricolturanonsiferma


APER T UR A EUROPA E I TALI A

Operazione rilancio Il governo vara un provvedimento ambizioso per contrastare la recessione, sostenere imprese e famiglie. L’impegno per l’agroalimentare

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er contrastare la recessione, sostenere imprese e famiglie, il governo ha varato il DL Rilancio, un provvedimento ambizioso: “vale quanto due manovre”, ha detto il premier Conte. Il webinar con il ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova - promosso da Ismea il 15 maggio - è stato l’occasione per fare il punto sulle novità per il settore agricolo ed agroalimentare. Al dibattito sul web sono intervenuti, con il ministro, il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e gli altri vertici delle associazioni di categoria, del settore agricolo e agroalimentare. “Per molti anni - ha dichiarato il ministro Bellanova - il nostro

settore è stato considerato marginale ma l’emergenza sanitaria ci ha fatto riconsiderare la sua centralità, facendoci ragionare su quanto sia strategico per la nostra vita. Insieme alla filiera sanitaria è stato proprio l’agroalimentare a consentire al Paese di andare avanti nell’emergenza. Allora si deve un grazie agli agricoltori; ai colleghi di governo ho detto però che i ringraziamenti, senza destinazione di risorse, non sono sufficienti”. Non mancano nel DL Rilancio ‘misure orizzontali’ che investono pienamente il settore primario (ad esempio il credito d’imposta per le locazioni agrituristiche, il bonus famiglia, ecc.) ma sono quelle specifiche a fare la differenza. C’è un percorso di finanziamen-


Un miliardo e 150 milioni di euro per l’agroalimentare

Teresa Bellanova

to per l’agroalimentare - ha ricordato Teresa Bellanova - che è partito con la Legge di Bilancio, proseguito con il DL Cura Italia ed ora con quest’ultimo provvedimento che destina al settore 1 miliardo e 150 mln di euro. “Ci metteremo subito all’opera per la ‘finalizzazione chirurgica’ delle risorse previste, in modo da dare risposte - ha aggiunto -. La questione non è portare risorse importanti al settore e poi lasciarle inutilizzate, ma dare risposte concrete alle emergenze reali”. “Le risorse saranno impiegate, tra l’altro, per il florovivaismo e il comparto agrituristico che hanno avuto perdite enormi, ma anche per settori forti, come il vino, per il quale, oltre ai 50 mln destinati con l’accordo con le

Regioni per quanto riguarda la distillazione, abbiamo previsto ulteriori 100 mln di euro per la vendemmia verde, perché non possiamo abbassare la qualità dei nostri prodotti. Dobbiamo intervenire per garantire la sostenibilità economica per quelle filiere di qualità che garantiscono ai nostri prodotti e alla nostra immagine di fare il giro del mondo”. “Per Ismea ci siamo confrontati con i dicasteri Sviluppo economico ed Economia e Finanze,

destinando così 250 mln per rafforzarne il lavoro che sta svolgendo per facilitare l’accesso al credito ed il sostegno alle imprese. Altri 250 mln sono stati destinati al fondo indigenti per dare risposte alle nuove fragilità ed all’incremento della povertà determinato dall’emergenza sanitaria. Un lavoro che faremo con tutto il volontariato e con il coinvolgimento delle Regioni, mirando ad evitare lo spreco nel sistema produttivo”. Si tratta di risorse - ha tenuto a precisare - da utilizzare per acquistare prodotti italiani con denominazioni di origine, quindi carne, frutta, ortaggi e prodotti lattiero caseari penalizzati dalla chiusura del canale Ho.Re.Ca. Sulla valorizzazione della comunicazione dei nostri prodotti il ministero ha attivato il confronto con l’Ice e si è impegnato ad aumentare le risorse per la comunicazione di campagne all’estero. “Anche in questa fase di mercato in cui si è fermi - ha concluso il ministro occorre presidiare i mercati dove si sviluppa la concorrenza sleale, per trovarsi pronti quando sarà possibile esportare le nostre produzioni di qualità”. (G.M.) nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 7


APER T UR A EUROPA E I TALI A

Ursula von der Leyen al Parlamento europeo sul recovery fund. Restano insufficienti le misure previste per l’agricoltura

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ei 70 anni trascorsi dalla dichiarazione Schuman, le crisi e le sfide non sono state estranee all’Europa. Sotto molti punti di vista, da sempre, il motto dell’Europa non è stato soltanto ‘uniti nella diversità’ ma anche ‘uniti nell’avversità’. E oggi, in questo periodo di avversità, e in risposta a questa crisi, l’Europa ha più che mai bisogno di unità, determinazione e ambizione. Ed è in questo spirito che la Commissione sta lavorando a un piano ambizioso di rilancio per l’Europa”. Lo ha detto il 13 maggio la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha illustrato al Parlamento europeo i primi dettagli del recovery fund che finanzierà investimenti pubblici e riforme, puntando su priorità comuni i quali il green deal europeo, la digitalizzazione e la resilienza. “Le nostre economie sono in sospeso - ha proseguito la presidente von der Leyen -. Le catene di approvvigionamento sono state sconvolte e la domanda è crollata. E la verità è che non torneremo alla normalità tanto presto. Le nostre eco-

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Uniti nel nomie e le nostre società ripartiranno lentamente, con cautela e gradualità”. Dunque, oltre al bilancio pluriennale europeo, rafforzato, ci sarà un recovery instrument finanziato con un margine più ampio. Sarà previsto un importo massimo per i prestiti che la Commissione potrà contrarre sui mercati con la garanzia degli Stati membri. Questo recovery fund non andrà solo ai Paesi, ma anche ai privati. Per questo la Commissione metterà più soldi nel programma InvestEu e rafforzerà i programmi che hanno dimostrato la loro utilità durante Ursula von der Leyen


von der Leyen: la crisi è opportunità per costruire un’economia moderna

l’avversità la crisi, quali RescEU e Orizzonte Europa. “Una volta superata la crisi - ha ammonito Ursula von der Leyen nel suo intervento - non dobbiamo ricadere nei vecchi modelli, non dobbiamo avviare la ripresa per ricostruire il modello economico di ieri. Dovremmo, invece, cogliere coraggiosamente l’opportunità per costruire un’economia moderna, sana e pulita, che assicuri il sostentamento della prossima generazione”. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione con cui ha chiesto alla Commissione europea di presentare un piano di emergenza per garantire la continuità dei finanziamenti Ue entro il 15 giugno 2020. C’è il ri-

schio concreto che, a causa della pandemia, il prossimo bilancio dell’Unione europea a lungo termine (2021-2027) non entri in vigore il 1° gennaio del prossimo anno. Si teme insomma che il nuovo quadro finanziario programmatico non sia pronto in tempo a causa dei gravi ritardi accumulati. Il 13 maggio si è tenuto, in videoconferenza, anche il Consiglio dei ministri dell’Agricoltura della UE. Nel recente rapporto sulle prospettive economiche la Commissione ha indicato per l’agricoltura - per fronteggiare l’emergenza Coronavirus - una spesa straordinaria di 80 milioni di euro. In vista del Consiglio agricolo, il presidente Giansanti aveva ribadito l’inadeguatezza dello stanziamento e sollecitato a mobilitare ulteriori risorse finanziarie e ad ampliare la sfera degli interventi di mercato; tra l’altro occorre agire con la massima urgenza per i settori vitivinicolo e delle carni suine. Negli Stati Uniti, solo per il sostegno della filiera dei biocarburanti, è stato varato un intervento superiore a quello complessivo della Ue. E nel Regno Unito non ci saranno limiti di spesa per supportare il reddito dei produttori di latte. In Canada, per compensare i costi per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza sanitaria, gli agricoltori riceveranno un contributo pubblico di 55 milioni di dollari. “Alla luce di questi dati - ha commentato il presidente Giansanti è di tutta evidenza che l’Unione europea deve fare molto di più per sostenere il settore agricolo che, assieme alle altre parti della filiera, garantisce la sicurezza alimentare”. (G.M.) nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 9


PRIMO PI ANO FA SE 2

In arrivo i primi charter di braccianti maghrebini promossi da Confagri L’Aquila. AgriJob ha permesso a lavoratori espulsi da altri settori di superare le difficoltà di Gaetano Menna

Vola il lavoro

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iego Bocchi, 34 anni, residente a Gonzaga (MN) fa l’autista di scuolabus per mestiere ed il viaggiatore-fotoreporter per passione. Il virus ha messo in crisi tutte e due le cose. Con la chiusura degli istituti scolastici per il Covid-19, si è trovato all’improvviso disoccupato e di viaggiare non se ne parla proprio; ora è stato assunto confezionamento in magazzino e di trasporti (avendo la patente per camion) presso l’azienda agricola Francescon, che è leader nella produzione di meloni e angurie. Matteo Margonari, cuoco, con la chiusura dei ristoranti ha perso il lavoro; attualmente è impiegato presso il garden florovivaistico Valle dei Fiori, come autista e factotum. Maicol Bondavalli, un lungo curriculum come barman, a causa del lockdown si è trovato in difficoltà; si occupa, presso l’azienda di Giorgio Boccola, di operazioni di potatura e diradamento nell’impianto aziendale di kiwi. Come Diego, Matteo e Maicol, sono tantissimi in Italia i lavoratori per i quali l’emergenza sanitaria si è trasformata in emergenza occupazionale.


E così già nella “fase 1” dell’emergenza, per molti, l’agricoltura ha fatto da “ammortizzatore sociale”; è divenuta una valvola di sfogo in un momento cruciale del Paese in cui il lavoro è scomparso. Mentre altrove si licenzia, nelle imprese agricole si è alla ricerca di personale. Con la chiusura delle frontiere sono venuti a mancare 250 mila lavoratori stranieri che in questo periodo sono indispensabili nelle campagne italiane. Confagricoltura, prima tra le associazioni imprenditoriali agricole, si è subito attivata per fare incontrare domanda e offerta di lavoro attraverso AgriJob, la piattaforma online - a cui si accede dal portale Internet dell’Organizzazione - che facilita l’incontro tra aziende agricole e lavoratori. Ad oggi sono arrivate oltre 30 mila candidature, da ogni parte d’Italia. Circa l’80% sono cittadini di nazionalità italiana ed il 30% sono di sesso femminile; per la maggior parte si tratta di giovani laureati e laureandi in diverse diIl mondo al contrario (dal Facebook di Diego Bocchi)

Confagri ha subito attivato incontro tra domanda ed offerta di lavoro scipline (anche Scienze agrarie) e disoccupati provenienti soprattutto dal settore HO.RE.CA. Il funzionamento della piattaforma di intermediazione è semplice: il lavoratore compila il modulo che trova cliccando sul banner in homepage sul sito www.confagricoltura.it, indicando la provincia di interesse; la sua candidatura viene smistata automaticamente alla sede territoriale di Confagricoltura, che la prende in carico e la segnala alle imprese che cercano manodopera. Anche le aziende agricole associate possono usare la piattaforma, pubblicando le offerte di lavoro. Però resta vivo il problema della manodopera extracomunitaria specializzata che manca con numeri significativi e per le quali Confagricoltura, da subito, ha sollecitato “corridoi verdi” di accesso. Alla fine, il corridoio l’Organizzazione se lo è fatto da solo. Trenta aziende della Marsica (AQ)

hanno aderito all’iniziativa della Confagricoltura locale per far tornare gli operai bloccati in Marocco per l’emergenza Covid-19 con voli charter, accollandosi le spese del viaggio. La prima tranche di lavoratori extracomunitari, attorno ai 250, stanno per arrivare in Italia, all’aeroporto di Pescara, con due voli da Casablanca. Poi i braccianti sono stati trasferiti in pullman nella Marsica, dove prima di poter lavorare stanno osservando il periodo di quarantena. Spostamenti e domicili sono stati comunicati alle Asl di Pescara (punto di atterraggio) e di Avezzano (competente per i Comuni fucensi), nonché alle due prefetture e al ministero del Lavoro. Un’operazione, quella abruzzese, che si è riuscita ad attuare grazie al via libera del ministero degli Affari esteri ed all’impegno dell’Ambasciata italiana in Marocco per il nulla osta delle autorità locali. nnn

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PRIMO PI ANO FA SE 2

Webinar su strumenti previsti dal decreto ‘Liquidità’ e sulle modalità nell’erogazione

di Gaetano Menna

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a fase 2, in agricoltura, indubbiamente riparte dal credito. Un tema delicato perché riguarda la tenuta del sistema agricolo. Ismea ha voluto approfondire l’argomento in un apposito webinar, ovvero un partecipato seminario interattivo tenuto su Internet, su “Il credito in agricoltura al tempo di Covid-19” che si è svolto l’8 maggio. Sono intervenuti, tra gli altri, il sottosegretario per le Politiche agricole Giuseppe L’Abbate, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ed il direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) Giovanni Sabatini. A fare gli onori di casa il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello, che ha illustrato cosa fa il suo istituto per il credito e quali iniziative stia adottando in questa fase di emergenza. Opera sul credito con due modalità: intanto eroga finanziamenti agevolati direttamente, in particolare a favore dei giovani agricoltori, ma non solo, per l’acquisto di aziende e di terreni ed anche per lo sviluppo di investimenti. Oltre alle erogazioni dirette, l’istituto intende essere un “facilitatore del credito e dei rapporti tra banche e imprese”. Questo avviene in due modi, sia attraverso lo strumento della garanzia e sia come ente che conosce bene il settore e quindi agevola lo svolgimento delle

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Ripartire dal credito

pratiche con il mondo bancario sulle caratteristiche delle imprese. Per l’emergenza l’istituto si è attivato sospendendo i mutui in essere per tutto il 2020, andando oltre le misure del primo decreto Cura Italia. Ha puntato molto sulla rapidità, cercando di rendere operativa immediatamente la garanzia. “Per noi agricoltori - ha detto il presidente Giansanti - è importante avere Ismea al nostro fianco; però va detto che in una fase di crisi di mercato si sta comunque chiedendo agli

L’accesso al capitale va reso più ‘facile’ e meno costoso imprenditori di indebitarsi ulteriormente”. Certamente il mondo dell’impresa sta ricorrendo agli strumenti previsti dal decreto legge ‘Liquidità’ e riscontra ritardi nell’erogazione per le difficoltà interpretative di alcune norme che non sono state ben scritte all’interno del decreto. “L’accesso al capitale va reso


più efficiente, ‘facile’ e quindi meno costoso, basato su un’attenta analisi delle esigenze imprenditoriali”. “Ringrazio Ismea per questo confronto - ha quindi sottolineato Giansanti - abbiamo inoltre la necessità di coinvolgere, nelle azioni indicate, anche le banche, realizzando una piena condivisione di tutte le opportunità, comprese quelle europee del programma InvestEU,

Giansanti, L’Abbate, Borriello e Sabatini

destinato a diventare RecoverEU, con una dotazione finanziaria iniziale di 15 miliardi di euro, che probabilmente raddoppierà. Tenendo presente che la maggior parte degli investimenti della Banca europea per gli investimenti (BEI) è erogata tramite intermediari finanziari nazionali; da qui la grande importanza di lavorare congiun-

tamente con le istituzioni bancarie e gli organismi pubblici come Ismea.” Confagricoltura intende fornire assistenza tecnica non solo alle proprie imprese, per individuare le opportunità economiche, ma anche alle banche, in modo che possano operare con cognizione di causa, in un settore in cui non vi è un sistema di rating e che è soggetto a grande volatilità. Va individuato un percorso parteMAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 13


PRIMO PI ANO FA SE 2

Opportunità programma RecoverEU con dotazione finanziaria raddoppiata

cipato dall’associazione agricola insieme ad ABI, per dare alle imprese la possibilità di far fronte agli impegni assunti verso il sistema bancario. Ad avviso del direttore generale di ABI Sabatini ci sono tre fasi davanti a noi e per ciascuna di esse dovranno essere individuati gli strumenti più adeguati: quella dell’emergenza che stiamo vivendo, dove la priorità è la liquidità; quella del recupero e del ritorno ad una crescita ed alla riduzione

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del debito che si sarà accumulato; quindi la terza fase in cui entreremo nel “nuovo normale”, che sarà sicuramente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto e quindi richiederà anche un adeguamento dei modelli di business. Per quanto riguarda l’obiettivo di fornire liquidità immediata a imprese e famiglie, Sabatini ha sottolineato che, “da parte delle banche c’è la massima consapevolezza che occorra aiutare nella maniera più veloce possibile

AL VIA LA CAMBIALE AGRARIA

Proprio l’8 maggio Ismea ha dato il via alla cambiale agraria e della pesca, con una dotazione complessiva di 30 milioni di euro per credito immediato e a tasso zero. Previsti fino a 30 mila euro in prestito a tasso zero per le imprese. Attraverso lo strumento della cambiale, autorizzato dalla Commissione europea, le imprese che operano nel settore agricolo, dell’agriturismo e della pesca che hanno subito problemi di liquidità aziendale a causa dell’epidemia Covid-19 potranno beneficiare di credito immediato. Il prestito avrà una durata di 5 anni, di cui i primi 2 di preammortamento. L’intervento, grazie all’utilizzo della cambiale agraria, si dovrebbe distinguere da altri strumenti finanziari per la semplicità della procedura e le tempistiche estremamente ridotte, che consentirebbero di poter erogare gli aiuti al massimo entro una settimana dalla richiesta. 14 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

le imprese, perché le difficoltà delle imprese sono le difficoltà delle banche, non domani ma oggi. Nel momento in cui il comparto produttivo entrasse in difficoltà immediatamente si rifletterebbe in gravi difficoltà anche per le banche; quindi l’obiettivo è assolutamente comune. ABI, non appena sono stati adottati i due decreti, quello di marzo e quello di aprile, ha fatto il massimo sforzo per dare informazioni e chiarimenti ai propri associati, emanando oltre 40 circolari, proprio per essere sempre tempestivi su ogni novità, su ogni informazione, su ogni precisazione richiesta”. Il sottosegretario L’Abbate ha dichiarato la massima disponibilità al confronto del suo dicastero e dell’intero governo “perché si possono fare le leggi più belle del mondo, ma se poi si hanno difficoltà ad attuarle, i beneficiari si trovano in grande difficoltà. In questo momento è fondamentale non far mancare liquidità alla imprese”. “Tra l’altro - ha rimarcato - nel prossimo decreto dovrebbero esserci ulteriori misure ed anche la stessa garanzia Ismea dovrebbe essere ampliata per dare la possibilità di avere ulteriore liquidità”. nnn


Turismo di prossimitĂ

Vacanze in campagna ideali nel dopo emergenza

di Elisabetta Tufarelli

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PRIMO PI ANO FA SE 2

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i riparte, ma a piccoli passi, dopo il chiarimento pubblicato sul sito della presidenza del Consiglio dei ministri, nella sezione delle Faq che specifica che “possono proseguire la loro attività”, anche se “esclusivamente per le persone autorizzate a spostarsi secondo le previsioni normative vigenti e sempre nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie e della distanza interpersonale, evitando comunque di causare assembramenti negli spazi comuni o in prossimità degli accessi”. Confagricoltura aveva richiesto questa maggiore apertura, perché è necessario cominciare a guardare al futuro e ricevere lo stesso trattamento riservato alle strutture alberghiere. Certo è solo un inizio, ma importante, perché l’estate 2020 non solo è alle porte, ma sarà senz’altro diversa da tutte le altre. La trascorreremo preferibilmente nel nostro Paese, senza affollamenti e con meno stress: una vacanza insolita, da vivere ‘on the road’ sulle strade poco battute, che ci permetterà di riscoprire le meraviglie del nostro Stivale, fatto di borghi e campagne, in un certo qual modo sottovalutati perché definiti “Italia minore”, ma che ci arricchiranno moltissimo di esperienze e ricordi. “L’agriturismo - ha sottolineato Augusto Congionti, presidente Agriturist - può e deve giocare un ruolo chiave nell’estate della ‘fase 2’. È mutato radicalmente il concetto di turismo, che va ripensato e riorganizzato ad hoc, secondo le nuove esigenze del distanziamento sociale e della vacanza di prossimità. Termini certamente non affascinanti, che detteranno però le regole da osservare per il prossimo futuro”. Non è in discussione l’importanza economica e strategica del turismo per l’Italia e nemmeno la voglia di ripartire per le 24.000 strutture agrituristiche, che danno lavoro a 100 mila addetti e contano 13,4 milioni di presenze e un

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fatturato annuo di 1,4 miliardi di euro. La materia agrituristica è demandata alle Regioni e Agriturist ritiene necessario un coordinamento dell’azione politica, con regole semplici, immediate, meno gravose sul fronte burocratico, che permettano a tutti gli operatori di ripartire, alla stessa velocità e con gli stessi tempi in ogni parte d’Italia. “Le nostre aziende - aggiunge Congionti - hanno tutte una caratteristica unica, coniugata in base alle diverse zone del nostra splendida Italia: in montagna, come al mare o in collina ci

Turismo riorganizzato secondo esigenze di distanziamento sociale sono sempre contatto diretto con la natura, spazi ampi, sistemazioni indipendenti, appartamenti, lontananza dalla folla, dal chiasso, all’insegna del benessere e del buon cibo genuino e locale. Una vacanza che calza a pennello con le nuove esigenze per uscire dall’emergenza Covid-19”. Le preoccupazioni degli opera-


tori agrituristici sono molte. “Per ripartire - ribadisce Congionti - serve liquidità, una linea di finanziamento di facile accesso destinata alle aziende come le nostre. Abbiamo ottenuto il rinvio di tributi e mutui e abbiamo chiesto la sospensione delle tasse locali in particolare di Tari e Imu. Perché calcolare la tassa sui rifiuti per questi mesi di inattività? Le disdette e gli annullamenti a causa del lockdown ci hanno totalmente azzerato i fatturati. Una perdita secca, tra ospitalità, ristorazione e fattorie didattiche

che supera i 900 milioni di euro. Ma come agricoltori non ci siamo mai fermati e laddove è stato possibile abbiamo continuato a lavorare consegnando pasti e prodotti a domicilio”. Dal nome di Agriturist è derivata la parola agriturismo, per riunire e coordinare aziende agricole in un sistema di turismo particolare, non solo capace di trasmettere i valori dell’agricoltura e della natura per tutti, ma anche di valorizzare, salvandoli dall’abbandono, tanti territori, tutelando l’ambiente, promuovendo i pa-

esaggi agricoli italiani insieme ai prodotti tipici e alla storia. “Per l’estate, in alcune località, ci sono pure timidi segnali che potrebbero concretizzarsi in presenze di stranieri - conclude il presidente di Agriturist -. Siamo pronti a ricominciare e a farlo in piena sicurezza. Abbiamo chiesto al ministro Dario Franceschini un pacchetto di interventi mirati proprio per sostenere le attività turistiche e agrituristiche. Ma anche un piano di comunicazione per ricreare l’immagine turistica italiana”. nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PI ANO FA SE 2

Per Confagri Veneto accogliere i bambini in totale sicurezza in fattorie didattiche e agri nidi

Campi

di Paola Castello

C

ome gestire i figli in questo periodo di emergenza in cui molti, con l’inizio della “fase 2”, devono rientrare a lavoro, mentre le scuole restano chiuse? La pandemia e le conseguenti misure di sicurezza hanno tolto alle famiglie anche quel supporto prezioso rappresentato dai nonni, che, in questo momento, nella maggior parte dei casi non possono essere presenti come lo erano prima. C’è una regione che, su questo fronte, si vuole attivare in maniera propositiva. Si tratta del Veneto, che ha mostrato disponibilità all’adozione di soluzioni alternative al problema: tra queste, il ricorso a fattorie didattiche e agri nidi, in quanto strutture che possono ospitare i bambini in tutta sicurezza, almeno per una parte della giornata. Confagricoltura Veneto ha colto subito l’occasione - prospettata appunto dalla Regione - per mobilitarsi e comunicare, con una lettera al governatore Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Manuela Lanzarin, la disponibilità delle proprie aziende.

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Ampi spazi all’aria aperta consentono distanziamento sociale

estivi

Ancora una volta l’agricoltura, il cui impegno non è mai venuto meno, durante tutto il periodo dell’emergenza, è pronta a fornire alle famiglie un sostegno importante. Ampi spazi all’aria aperta, che consentono il distanziamento sociale necessario, personale altamente qualificato, strutture ricettive già predisposte per accogliere bambini e giovanissimi: è un patrimonio prezioso quello che le fattorie didattiche sono pronte a mettere a disposizione. “Il Veneto - ci dice Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Veneto - è già strutturato da tempo in questo senso, con

un’ampia rete di fattorie didattiche, iscritte in un registro regionale, per la gestione e le attività delle quali esiste un tavolo di coordinamento regionale, di cui peraltro Confagricoltura Veneto fa parte”. Sono oltre 80 le fattorie didattiche di quest’area geografica, delle quali 25 nella sola provincia di Padova, 15 a Rovigo e Verona e quasi altrettante a Vicenza e a Treviso: un eccezionale strumento di

welfare su cui la regione Veneto può contare in questa difficile situazione. “Abbiamo dato - sottolinea Giustiniani - la disponibilità di Confagricoltura, e delle imprese che essa rappresenta, ad attuare tutte le politiche e le azioni che potranno essere di supporto. Possiamo offrire, ad esempio, campi estivi didattici, che si affianchino all’offerta scolastica esistente e supportare i genitori nella gestione dei figli. Mettiamo a disposizione i nostri luoghi rurali e la natura che li circonda, per tutta una serie di iniziative”. Si tratta di strutture che rispettano, inoltre, elevati standard qualitativi, garantiti dalla “Carta della qualità delle fattorie didattiche del Veneto”. Ci sono fattorie che hanno già esperienza nell’organizzazione dei centri estivi per bambini e ragazzi, come l’agriturismo biologico “La buona terra”, in provincia di Padova. Già strutturato, adesso si sta organizzando ulteriormente in vista di questa opportunità di riaprire. Metterebbe a disposizione per i bambini un ricco programma di attività, da svolgere in sicurezza e secondo i pro-

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PRIMO PI ANO FA SE 2

Sono oltre ottanta le fattorie didattiche della regione Veneto

Agriturismo Reichsteiner (Treviso)

tocolli che la Regione vorrà indicare. Laboratori di cucina, attività nell’orto, cura degli animali, studio dell’inglese e del dialetto, oltre a tanti altri giochi finalizzati sempre all’apprendimento. In un momento che ha determinato uno stop quasi totale dei percorsi formativi per i più piccoli, attività come quelle che “La buona terra” è pronta a offrire, sono importanti. Ci sono poi aziende agricole che, pur non organizzando veri e propri campi estivi, sarebbero disponibili a ospitare piccoli gruppi di bambini per attività di doposcuola, giochi e studio, come la “Fattoria Didattica Valgrande”, pronta ad aprire ai piccoli i suoi spazi aperti e, in caso di maltempo, le ampie sale di cui dispone. Ci sono infine realtà, come l’“Agriturismo Reichsteiner”, che si sta attrezzando, non solo con Agriturismo La buona terra (Padova) 20 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

gli spazi all’aperto, ma anche ristrutturando alcuni locali coperti. Un’azienda, quella di Reichsteiner, che negli anni passati faceva già dei laboratori con le scuole e, appoggiandosi ad un’associazione locale, ospitava anche dei centri estivi. Strutture accoglienti, grandi e

ben attrezzate, che però - lo dichiarano tutte - dovranno lavorare sicuramente con numeri ridotti rispetto al passato, piccoli gruppi di bambini, in modo da poter gestire tutte le attività in piena sicurezza. “La disponibilità di Confagricoltura Veneto e delle sue aziende c’è - ribadisce Giustiniani - anche nel collaborare con la Regione, per definire protocolli di sicurezza ad hoc, tarati sulla specificità dell’offerta delle fattorie didattiche”. Manca però ancora il via libera dalla Regione Veneto, che, a sua volta, deve raccordarsi con le direttive nazionali. Se questo percorso dovesse concretizzarsi, l’esperienza di questa regione e di Confagricoltura Veneto potrebbe essere presa a modello per realizzare iniziative analoghe anche in altre regioni, dando così un contributo importante al sistema scolastico, alle famiglie e in generale alla ripresa economica del Paese. nnn


Obiettivo diversificare

A “Il Poggio” di San Casciano dei Bagni pronti per ospitalità, accoglienza, equitazione in totale sicurezza di Gabriella Bechi

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PRIMO PI ANO FA SE 2

I

l panorama ineguagliabile che si può godere dalla terrazza di questo agriturismo, spaziando dalla Valle del Rigo, per risalire fino ai profili della Rocca di Radicofani, dell’Amiata e del Monte Cetona, alla Valle dell’Elvella delimitata in prospettiva dal paese di San Casciano dei Bagni, è lo stesso. Ma l’immobilità che lo avvolge in questi giorni di “quarantena” lo rende ancor più affascinante. Siamo nel Senese, a “il Poggio”, tra la Val d’Orcia e la Val di Chiana, sulla collina da cui prende il nome, vicino al borgo medievale di Celle sul Rigo. Nato dall’unione di due aziende di famiglia, condotte in passato in maniera tradizionale, grazie all’impegno di Roberto Gori ed Enrica Bartolini. L’avventura, per i due giovani arrivati da esperienze lavorative completamente diverse, inizia nel 1987, con le prime ristrutturazioni dei fabbricati rurali nel centro aziendale. Negli anni “il Poggio” è cresciuto moltissimo, grazie anche all’impegno dei due figli, Tommaso e Benedetta, che lavorano in azienda, ma ha mantenuto salda l’identità della propria offerta: la familiare accoglienza, propria dell’ospitalità toscana. Nel Casale, che costituisce la struttura centrale della tenuta, si trovano cinque eleganti suite, dotate di ogni confort. Di fronte, deliziosi appartamenti, completamente indipendenti, formano un piccolo Borgo realizzato al posto delle vecchie scuderie. In tutto 60 posti letto. Due le piscine. Nel ristorante, situato al piano terra del Casale, si può degustare, in un’atmosfera naturalmente agreste, ma con servizio sobrio ed accurato, la cucina delle Terre di Siena, interpretata ed elaborata principalmente con i prodotti dell’azienda agricola biologica, che produce olio, vino, ortaggi, carne di maiali di cinta senese

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Per Covid-19 saltate prenotazioni stranieri fissate fino ad ottobre allevati allo stato brado e che lavora, nel proprio laboratorio, salumi, formaggi, zuppe, sottoli e confetture. Prodotti che vengono venduti anche nello spaccio aziendale e nello shop on line. Infine, il centro equestre - affiliato F.I.S.E., con una scuderia di 23 box, 14 cavalli Sella italiani, Arabi e Derivati Arabi, un maneggio in sabbia, percorsi di endurance e di campagna con ostacoli naturali - offre ai cavalieri più esperti la possi-


bilità di praticare l’equitazione di campagna e l’avviamento al completo con varie formule settimanali, come quelle estive dedicate ai ragazzi, e stages di

introduzione o approfondimento alle varie discipline equestri. Come ha vissuto “il Poggio” il lockdown di questi mesi? “Quando ci hanno ordinato la

Nel lockdown si punta su delivery, shop online e vendita diretta chiusura avevamo prenotazioni per l’agriturismo già fino ad ottobre, soprattutto di stranieri, prevalentemente americani. Poi sono cominciate e piovere le disdette - spiega Enrica Bartolini -. E naturalmente abbiamo dovuto chiudere anche il ristorante e il maneggio. Intan-

to l’attività in campagna doveva andare avanti, gli animali dovevano mangiare… e così ci siamo dati da fare sfruttando l’attività di delivery che avevamo iniziato da un po’ di tempo. Il nostro shop on line, grazie alla rapidità delle consegne e a sconti speciali per questo periodo, ha cominciato a funzionare bene e ora consegnamo pacchi con i nostri prodotti in tutta Italia. Contemporaneamente abbiamo continuato a vendere attraverso il nostro spaccio a persone del posto”. Come immagina la ripresa? “Dovremo rivedere un po’ tutto, a cominciare dall’offerta agrituristica. Non credo che gli stranieri, che erano il nostro punto di forza, torneranno presto. Ma siamo convinti che arriveranno gli italiani, che sapranno apprezzare la qualità della nostra struttura. Credo che abbiamo tutte le carte in regole: spazi, aria pulita, appartamenti indipendenti con cucina per le famiglie, prodotti naturali, buon cibo, un patrimonio culturale ineguagliabile nelle immediate vicinanze”. E il centro equestre? “Penso che non ci sia uno sport come l’equitazione in grado di offrire così alte garanzie di sicurezza necessarie in questo periodo, sia per quanto riguarda le passeggiate, sia per la scuola di equitazione. Perciò spero di ripartire anche con i ragazzi, con corsi giornalieri, magari per offrire un contributo alle famiglie che in questo momento hanno difficoltà nelle gestione dei figli. Più complesso invece è ricominciare con i soggiorni settimanali, perché è difficile controllare i ragazzi al termine delle lezioni, a meno che ci si organizzi per gruppi di tre quattro, con un adulto che se ne assuma la responsabilità”. Insomma al Poggio non ci si è mai fermati e si prepara la ripartenza. nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 23


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Crescita dell’ecommerce nel periodo di quarantena. L’ultima novità dalla Cina è il live stream

di Gabriella Bechi

Dal campo alla telecame

L

e misure imposte per arginare il diffondersi dell’epidemia da Coronavirus stanno cambiando profondamente le nostre abitudini, anche d’acquisto. Quarantene forzate, smart working, le apprensioni relative alla salute, ma anche la necessità di soddisfare consumi domestici aumentati, date le disposizioni di evitare luoghi pubblici affollati, inclusi bar e ristoranti, hanno dato una nuova spinta all’ecommerce. Un’indagine Nielsen sulle vendite online dei prodotti di largo consumo, ad esempio, testimonia un aumento dall’ultima settimana di febbraio fino alla prima di marzo di oltre l’80% rispetto allo scorso anno, con un incremento di 30 punti percentuale se riferite al periodo che ha preceduto l’esplosione dell’emergenza legata al COVID-19. La spesa online ha fatto registrare un balzo del 162% solo nella terza settimana di lockdown. Un fenomeno che ha riguardato soprattutto i prodotti alimentari, come confermano i dati di Ismea, secondo cui nel secondo mese di lockdown si è registrato un incremento delle consegne a domicilio (+160%), con un limite di crescita che è stato imposto non dalla ef-

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fettiva domanda, ben più alta, ma dalla capacità di soddisfarla. Molte aziende agricole, in tutta Italia, negli ultimi mesi si sono organizzate in tale senso, alcune incrementando canali di vendita già in essere (e tutte hanno avuto sensibili aumenti delle richieste), altre reinventandosi un’attività e scoprendo un mondo nuovo, molto interessante, a cui probabilmente non rinunceranno anche quando l’emergenza sarà alle spalle. Secondo l’Osservatorio Multica-

Il 75% di chi ha comprato online nell’ultimo mese non lo aveva fatto prima nalità della School of Management del Politecnico di Milano, prima dell’emergenza otto italiani su dieci erano già multicanale (43,9 milioni per l’esattezza) e il 53% di questi usava servizi di e-commerce (27,8 milioni). L’ultimo mese e mezzo ha visto poi esplodere al rialzo questa cresci-


ra

ta come conseguenza diretta del lockdown, accelerando di fatto, da un lato, la domanda di servizi online e, dall’altro, l’offerta da parte di aziende che hanno trovato nell’e-commerce una efficace via d’uscita dalla chiusura dei propri negozi e punti vendita fisici. E’ stata di fatto la necessità, dettata da un violento e repentino cambiamento dello scenario di mercato, a rompere ogni indugio anche in tutti coloro che ci stavano pensando da tempo, ma non avevano ancora fatto i passi

necessari. Ma cosa succederà finita l’emergenza? Secondo le informazioni della società di tecnologia e consulenza Minsait, di Indra, raccolte nell’insight “L’impatto del Covid-19 sull’ e-commerce dopo il Covid-19”, si apriranno nuove opportunità per settori che, al fine di non danneggiare i loro canali di distribuzione tradizionali, sinora non avevano sfruttato tutte le potenzialità delle vendite online. Nell’attuale contesto, questi settori devono

rafforzare i loro canali digitali, per rispondere alle nuove abitudini di acquisto che stanno emergendo ed essere più vicini ai propri clienti. La crisi sanitaria ha già generato, infatti, “blue oceans”, aree di mercato inesplorate che nelle ultime settimane hanno segnato dati di crescita tra l’80% ed il 200%. Il settore del consumo di massa, tra cui ipermercati e supermercati, che finora rappresentava una bassa percentuale delle vendite online in Italia, ha già superato MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 25


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Cina: filmati su smartphone

In Cina si contano oltre 255 milioni di utenti web rurali tutte le stime per il 2020. Lo stesso vale in generale per il settore food & beverage. Per cogliere al meglio tutte le opportunità nel nuovo scenario, le società di questi settori dovranno: attivare piattaforme di e-commerce agili e versatili per gestire promozioni personalizzate; creare canali di distribuzione propri, controllati e scalabili a seconda della domanda; implementare modelli logistici per la distribuzione locale; rafforzare ed espandere i modelli di servizio e di fornitura. Ma c’è un altro dato da evidenziare: secondo una ricerca Netcomm, il 75% di chi ha comprato online nell’ultimo mese non lo aveva mai fatto prima. Motivo per cui si può dire apertamente che il bacino d’utenza si è allargato in maniera notevole e, in un periodo storico che di opportunità ne offre poche, l’e-commerce può trovare spazi concreti. È verosimile immaginare, infatti, che alcune delle abitudini di consumo che si stanno consolidando 26 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

in queste settimane rimarranno anche in futuro, evitando di vanificare quindi tutti gli sforzi che le imprese stanno sostenendo oggi, per digitalizzarsi e offrire servizi online. In questo modo la transizione, dovuta ad un momento di necessità e ad un cambio di approccio, domani - quando tutto sarà finito - potrebbe diventare semplicemente la nuova normalità. Un esempio ci viene dalla Cina, dove molti agricoltori hanno scelto di puntare sul commercio elettronico in streaming per aumentare i canali di vendita dei prodotti agricoli, pubblicizzan-

doli su TikTok, noto localmente come Douyin, o stabilendosi su Taobao Live, l’unità di live stream del colosso cinese del commercio elettronico Alibaba, con la possibilità di connettersi direttamente con i consumatori e integrare la produzione e il marketing in modo efficiente. La popolarità del livestream nelle aree rurali risiede nel rapido sviluppo delle tecnologie digitali e nel crescente tasso di penetrazione di Internet nei villaggi cinesi. Secondo un rapporto pubblicato dal China Internet Network Information Center, a marzo, il numero di netizen (persona che partecipa attivamente alla vita di Internet) rurali ha toccato 255 milioni, con un incremento di oltre 33 milioni rispetto all’anno 2018, pari al 28,2% del totale dei netizen in Cina. Nel frattempo, secondo una linea guida pubblicata dal ministero dell’Agricoltura e degli Affari rurali della Cina, il tasso di penetrazione di Internet nelle aree rurali passerà dal 38,4% nel 2018 al 70% entro il 2025. E in Italia? Sul fronte del digital divide siamo ancora molto indietro. E per sviluppare l’e-commerce, che come sembra diventerà una consuetudine d’acquisto, dovremo recuperare in fretta. nnn


Meno sprechi più qualità Indagine sui consumi di cibo durante il lockdown

M

eno spreco di alimenti e più attenzione alla qualità. Il Rapporto #iorestoacasa 2020 dell’Osservatorio Waste Watcher, di Last Minute Market / Swg, indaga come è cambiato il rapporto con il cibo durante le settimane di lockdown. L’indagine Waste Watcher, diffusa dalla campagna Spreco Zero, è stata condotta dal 29 aprile al 5 maggio su 1200 soggetti secondo un campione statistico per sesso, età, macroaree di residenza, ampiezza del comune di residenza. “Il primo dato rilevante è legato allo spreco del cibo - spiega il fondatore della campagna Spreco Zero Andrea Segrè - perché in quarantena l’acquisto di generi alimentari è decisamente aumentato: 1 italiano su 3 ha fatto la spesa più frequentemente e sempre 1 italiano su 3 ha acquistato maggiore quantità di cibo rispetto al passato. Ma più ancora della quantità, cresce la qualità del cibo acquistato in lockdown per il 34% degli italiani”. Sul piano della tipologia di alimenti, gli intervistati sembrano dividersi equamente

fra cibi freschi e cibi confezionati. Proprio queste scelte di acquisto si sono tradotte in una maggiore attenzione alla gestione del cibo comprato. “È stimata infatti in 430 grammi la quantità del cibo sprecato a casa settimanalmente - annuncia Segrè - un dato coerente con il trend registrato dal rapporto Waste Watcher 2020 (diffuso in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco, 5 febbraio), quando il calo di spreco era stato di circa il 25% in meno rispetto al 2019”. Monitorando lo spreco di una sola giornata, nulla finisce nella pattumiera per 6 italiani su 10 (61%). Ma cosa abbiamo sprecato, soprattutto, in periodo di quarantena? In termini di frequenza, verdura e frutta restano in testa alla ‘hit’ degli sprechi, seguite da pasta e riso cotto, prodotti in scatola, carne e pane. In termini di quantità, invece, è soprattutto il pane a pesare con 40g in media per porzione gettata, seguono i legumi (37 g), prodotti in scatola (34 g) e quindi frutta e verdura (32 g e 31 g). Scarso, secondo l’indagine, l’utilizzo da parte degli italiani del food delivery: quasi 1 italiano su 2 (48%) dichiara a priori di non volerlo praticare e per chi invece prevede la possibilità di farsi recapitare a casa del cibo

pronto la periodicità è estremamente diradata, meno di una volta a settimana per 1 italiano su 3 e da 1 a 6 volte per 1 italiano su 5 (20%). Grande attenzione alla cucina nelle settimane di lockdown: se 1 italiano su 3 dichiara di aver dedicato alla preparazione del cibo lo stesso timing cui era abituato, ben 7 italiani su 10 si sono cimentati ai fornelli con frequenza più rilevante rispetto a prima, e ben 4 su 10 lo hanno fatto con rilevanza estremamente superiore rispetto al passato. Sul fronte degli acquisti, meno di 1 italiano su 5 (18%) si è affidato agli acquisti on line, per 3 italiani su 4 (76%) la meta di riferimento resta il supermercato e per 4 italiani su 10 i negozi al dettaglio; se praticabile, il mercato rionale per 1 intervistato su 10. Per i pochi che scelgono l’acquisto online, sono i grandi e-commerce a fare la parte del leone per ben 1 italiano su 2 (50%), mentre per altri 4 acquirenti on line su 10 la scelta ricade sullo stesso supermercato, tramite consegna (44%), 1 su 4 sceglie produttori locali (24%). Nella parte a valle della filiera del cibo ci sono i rifiuti: e gli italiani in lockdown hanno prestato grande attenzione a non farsi sommergere da quel che resta del cibo. Per 1 italiano su 2 (50%) la quantità di rifiuti è rimasta la stessa del periodo ante-quarantena. Per 1 italiano su 5 (19%) la quantità è scesa (fra i 300 e i 500 grammi in oltre 6 casi su 10), e per 1 intervistato su 4 (26%) la quantità è aumentata (fra 300 e 500 grammi settimanali in 1 caso su 2). (Adnkronos) nnn

Spesa nel lockdown. Design Marlo Monteagudo (Joystick Interactive, NYC) MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 27


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Nuovi scenari

L’impresa familiare di Vittorio Galasso, nell’agro romano, alle prese con i cambiamenti per la pandemia di Elisabetta Tufarelli

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“D

a quasi nove anni mi occupo, insieme a mia moglie Wieslawa, dell’azienda orticola e, in piccola parte, floricola. Sono un agricoltore di ritorno, nel senso che ho lavorato in un’azienda agricola, da perito agrario, dai 16 ai 22 anni. Poi mi sono dedicato ad altre attività, dal seguire una squadra femminile di pallavolo di serie A, che mi ha portato a trasferirmi a Genova e ad aprire, in seguito, una serie di ristoranti in franchising in tutt’Italia, a diventare pilota collaudatore. Infine sono rientrato per gestire questa azienda, che mio padre aveva acquistato tanti anni fa per investimento”. Si presenta così Vittorio Galasso che apre le porte della sua azienda familiare

a Corcolle in pieno Agro Romano. Di famiglia abruzzese, originario di Francavilla, l’imprenditore si è specializzato nella produzione di mais dolce, zucchine, broccoli, cavolfiori, verze, cicorie, biete e fave, che commercializza nel suo punto vendita e attraverso un banco nei mercati generali di Roma. “Mentre i danni causati dal Covid-19 - mette in evidenza - li vedremo nei prossimi mesi, ci sono alcune scelte, non sempre comprensibili, che li causano subito. Come quella dei mercati generali che, dallo scorso anno, accettano merce esclusivamente in cassette nuove. Comprarle costa di più, poi occorre pressarle - per fortuna ho acquistato una pressa - smaltirle e trasportarle. Un costo che, comunque, incide per il 30%. Mi chiedo: in un mondo


Tre nuove assunzioni di lavoratori provenienti da altri settori produttivi partire dalla mancanza di manodopera che, in certi momenti, ci ha portato all’affanno. Poi sono aumentate le spese, tra le altre anche il noleggio di due furgoni per effettuare le consegne a domicilio, una novità essenziale che ho dovuto immettere, in tempo di Coronavirus, per non perdere la clientela abituale”. L’imprenditore si avvale di 9 collaboratori e ne ha assunti altri 3: un ragazzo extracomunitario, un giovane albanese che viene dall’edilizia e un cinquantaduenne italiano che, dopo la chiusura della sua ditta di magliette pubblicitarie, è incaricato proprio delle consegne. Vittorio Galasso ha tre figli, Matteo che aveva voluto costituire insieme a lui l’azienda, ma ora si è trasferito in Danimarca; Giorgio che studia ingegneria gestionale e Marco, rien-

trato ad ottobre da Dubai, dove faceva l’assistente di volo e ora è occupato a tempo pieno in azienda. “Non sono sicuro - ammette - di aver fatto bene a mantenere i consueti piani di semine. Me lo dirà il tempo. Sono preoccupato per il mais dolce: 12 ettari di una produzione che viene consumata prevalentemente nelle feste di paese e al mare. D’altro canto ne siamo tra i maggiori produttori e scegliere diversamente avrebbe potuto pregiudicare il mercato futuro”. Quali sono i suoi prossimi progetti? “Certamente incrementare le serre, perché le avversità atmosferiche mi creano ogni anno problemi: dalle bombe d’acqua alla siccità, sono le coltivazioni a pieno campo ad essere le più esposte. Ho seminato il mais dolce e sto trapiantando le zucchine e la mancanza di pioggia è un problema. Pensi che ho dovuto irrigare a più riprese le fave, messe a dimora ad ottobre, poi è arrivata a marzo la gelata e mi ha distrutto il 50% del raccolto. Infine - conclude l’imprenditore - mi auguro che sconfiggeremo il Coronavirus e riusciremo ad abbattere anche la burocrazia, il virus italiano più antico e radicato, che per risolvere un problema ne crea almeno altri due o tre”. nnn

La famiglia Galasso

che lotta contro la plastica questa nuova regola era proprio necessaria?”. L’azienda, di 24 ettari, è prevalentemente coltivata a pieno campo, tranne una serra dedicata alla produzione di primule, pansé e gerani. La nostra attività - spiega - come tutta l’agricoltura non si è fermata mai e, contrariamente ad altri settori, il mio fatturato non ne ha risentito. I problemi ci sono stati e continuano ad esserci, a MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 29


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Angelo Santori di Anpa: ripensare l’assistenza sanitaria per gli anziani

devastato dalla seconda guerra mondiale. Per questo motivo va ripensata radicalmente l’assistenza agli anziani”. A preoccupare, oltre la questione sanitaria, c’è l’isolamento sociale per evitare il contagio, che può accentuare i problemi psichici degli anziani e avere un effetto negativo sul loro stato mentale. Per chi vive da solo può essere difficile fare la spesa, ritirare i farmaci ed altri prodotti essenziali. Ma non solo. “Nell’occhio del ciclone - ribadisce Santori - è l’intero universo

degli anziani. Per questo motivo come Cupla, il coordinamento nazionale del Comitato Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo, che riunisce le principali associazioni di agricoltori, artigiani e commercianti, ci siamo attivati per divulgare ai nostri associati pensionati la corretta informazione su come contrastare la malattia. Negli ultimi anni la sanità pubblica e la medicina territoriale sono state, in molte regioni, trascurate e depotenziate. L’esperienza del Covid-19

L’

Italia sta continuando a pagare un tributo altissimo alla pandemia del Coronavirus. Il nostro è un Paese che vanta un tasso di longevità importante, grazie alla genetica, all’alimentazione, agli stili di vita e alla sanità. “I nostri anziani ci hanno tramandato le tradizioni, la cultura e la lingua e, ancora oggi, con il loro aiuto ed il loro patrimonio di conoscenze, ci aiutano a rendere migliore la nostra vita - sottolinea il segretario dell’Associazione Nazionale Pensionati Agricoli (Anpa) di Confagricoltura, Angelo Santori -. Ogni anziano che muore è paragonabile ad una biblioteca che brucia, ad un pezzo della nostra storia che se ne va. E il Covid-19 colpisce purtroppo pensionati ed anziani: gli over 70 anni rappresentano oltre l’80% dei deceduti”. Eppure proprio gli anziani, soprattutto in questo ultimo periodo, sono stati gli ammortizzatori sociali del nostro Paese, contribuendo al bilancio familiare, alla cura dei nipoti. “Sono anche, soprattutto nel nostro mondo agricolo - continua Santori - dei collaboratori preziosi nel lavoro per i loro figli. Senza dimenticare che ci hanno permesso la ripartenza di un Paese

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Memoria


Ogni anziano che muore è un pezzo di storia che se ne va ci dimostra la fondamentale importanza del ruolo dei medici di famiglia e della presenza dei presidi medici anche nei piccoli comuni. È stata trascurata la prevenzione attraverso le strutture pubbliche, che rappresentano un baluardo per la salvaguardia della salute degli italiani”. In un co-

municato L’Anpa e le altre associazioni invitano, per la ‘fase 2”, a considerare gli anziani al pari degli altri cittadini, non dei soggetti da mettere in segregazione. “Il nostro appello - mette in evidenza il segretario generale ANPA - è quello di agire tempestivamente in tutto il territorio nazionale effettuando tamponi agli operatori sanitari e agli ospiti delle case di riposo, delle residenze per disabili e alle persone asintomatiche. Chiediamo soprattutto di coinvolgere le Organizzazioni degli an-

ziani e i loro Coordinamenti, per mettere a disposizione le nostre conoscenze dirette”. L’associazione pensionati di Confagricoltura in questa emergenza si è attivata su vari fronti. In particolare, insieme a Confagricoltura attraverso la Onlus - “Senior - L’età della saggezza”, ha promosso numerose iniziative di solidarietà per proteggere coloro che, in questo momento, stanno svolgendo un lavoro straordinario negli ospedali. Si è attivata, insieme alle sedi provinciali dell’Organizzazione, per sostenere gli ospedali con donazioni e apparecchiature, attraverso raccolte fondi. “In un momento critico come questo - conclude Santori - il mondo agricolo mostra in maniera ancora più evidente il suo vero volto, quello di chi non si arrende, di chi sa essere generoso nei confronti dei bisognosi e riconoscente a coloro che, con grande senso civico e generosità, stanno lottando per il bene comune”. (E.T.) nnn

Angelo Santori

storica MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 31


M APPAMONDO

di Jordan Nash

La Francia punta sull’autarchia

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l Covid-19, con il rallentamento delle esportazioni, ha spinto i francesi verso una sorta di autosufficienza alimentare. Se l’export agricolo del Paese, negli ultimi 10 anni, ha subito un rallentamento, è scomparsa la grande paura di trovarsi il piatto vuoto, cosa che sottolinea, ai loro occhi, l’importanza dell’agricol-

tura. “Ciò che la pandemia ha rivelato - ha sottolineato il presidente Emmanuel Macron - è che ci sono beni e servizi che devono essere collocati al di fuori delle leggi del mercato. Delegare ad altri il nostro cibo è pazzesco”. Christiane Lambert, presidente della FNSEA, vuole crederci. “Dovremo parlare crudo

se vogliamo riguadagnare la sovranità alimentare. E questo sarà possibile facendo affidamento sul supporto della Nazione, non con le persone che attaccano e distruggono le fattorie. Un’allusione diretta all’ondata di ostilità e violenza che gli agricoltori hanno sopportato per mesi. “I leader agricoli accetta-

no di lavorare nel rispetto dell’ambiente”, afferma Dominique Chargé, presidente della Cooperazione agricola. Ma non trascurando la posta in gioco. “Dobbiamo uscire dalla trascrizione eccessiva delle direttive europee. È un importante fattore di distorsione per i nostri vicini e un forte ostacolo alla competitività”.

GRAN BRETAGNA: DISOCCUPATI NELLE CAMPAGNE

CHIAMATA NEI CAMPI IN CANADA

“Il governo britannico vuole te!”: con questo slogan il governo del Regno Unito cerca di invogliare i diversi milioni di lavoratori inglesi licenziati o rimasti al momento senza occupazione a lavorare nei campi. Così, per curare le ferite causate dalla pandemia, serve uno sforzo a livello nazionale perché - è stato sottolineato - non si può dimenticare da dove proviene il cibo. Così ora ingegneri edili, chef e camerieri di ristoranti sono invitati - mantenendo rigorosamente il distanziamento sociale - a raccogliere lattuga e piccoli frutti o a caricare scatole di prodotti freschi nei magazzini frigoriferi. Un esercito di ben 55 mila persone ha espresso interesse per i lavori agricoli, anche se non sono molti quelli che possono essere adibiti ad attività specialistiche.

La chiamata ai campi è stata accolta di buon grado anche in Quebec. Sono in 2.300 gli abitanti che hanno chiesto di dare una mano agli agricoltori da quando il governo canadese ha annunciato che ha stanziato 45 milioni di dollari per pagare bonus di 100 dollari a settimana a coloro che andranno a lavorare nelle aziende agricole. Sorpreso il presidente dell’Unione dei produttori agricoli (UPA), Marcel Groleau, che dubitava del reale interesse per l’attività lavorativa nei campi, con un salario minimo. Però, in soli quattro giorni, emploiagricole.com - la piattaforma online sulla quale le persone possono iscriversi per andare al lavoro - ha ricevuto 71mila visitatori. Il ritorno alla terra dei Québécois è stato necessario perché è complicato l’arrivo dei lavoratori da Messico e Guatemala.

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La grande crisi dei farmers statunitensi

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oiché la pandemia di Coronavirus ha interrotto le catene di approvvigionamento in tutto il Paese, gli agricoltori americani sono stati costretti a distruggere i loro raccolti, a scaricare latte e a gettare i prodotti deperibili, che non possono essere immagazzinati. Uno scenario da incubo

vede protagonisti i produttori di latte che, alle prese con prezzi bassi e un improvviso calo della domanda, sono stati costretti - secondo le stime di “Dairy Farmers of America”, la più grande cooperativa lattiero-casearia degli Usa - a scaricare ogni giorno fino a 3,7 milioni di galloni di

VA BENE AGROALIMENTARE DEL MAROCCO

latte. Ed è crisi nera negli allevamenti avicoli. A determinare il crollo improvviso della domanda è stata la chiusura da un giorno all’altro degli sbocchi costituiti da ristoranti, mense ed altri grandi consumatori. L’amministrazione Trump ha promesso agli agricoltori 19 miliardi di

dollari in sussidi, tra aiuti diretti e acquisti all’intervento. Per il problema della manodopera le Organizzazioni agricole sono sicure che, nonostante le restrizioni annunciate sull’immigrazione in generale, il presidente non ostacolerà il programma di visti per i braccianti agricoli.

CRESCE EXPORT TUNISINO

Nello stato di emergenza sanitaria decretato in diversi Paesi per combattere il Covid-19, in Marocco, grazie a una forte mobilitazione di tutte le parti interessate, sono stati mantenuti, nell’agroalimentare, gli equilibri della catena del valore, dalla produzione all’immissione sul mercato dei prodotti; in particolare nei mercati di esportazione, che sono cresciuti del 3 per cento. Nella ridefinizione dell’agricoltura che si profila dopo l’emergenza, il Paese In Tunisia sono diminuite, a causa del Coronaviè ottimista anche perché - si sottolinea - il primo rus, le esportazioni agricole passando da 11.846,4 bene è la salute e, di conseguenza, il buon cibo. milioni di dinari a 10.514,9, tranne l’alimentare. Ne dà notizia l’Osservatorio nazionale dell’agricoltura. In particolare, le esportazioni alimentari hanno registrato un aumento del 10,3%, rappresentando il 14,1% delle esportazioni totali. In testa l’export di olio d’oliva - che, rispetto al febbraio dello scorso anno, è aumentato in valore del 28% - e dei pomodori. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 33


INNO VA Z IONE NUOV E FR ON T IER E

Italia 2025

La strategia per l’evoluzione tecnologica e la trasformazione digitale del Paese di Giulia Avolio

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talia 2025, la Strategia per l’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale, è stata presentata dal ministro per l’Innovazione e la Digitalizzazione (MID) Paola Pisano. Tocca il tema dello sviluppo inclusivo e sostenibile dell’innovazione e del digitale nel sistema-Paese prendendo spunto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e identificando tre sfide: la società digitale, attraverso il motore della digitalizzazione, mettendo persone e imprese al centro di servizi efficienti e facili da usare; il Paese innovativo, favorendo progettazione e applicazione di nuove tecnologie nel tessuto produttivo e a sostegno delle filiere tradizionali del nostro Paese; lo sviluppo sostenibile e inclusivo, attraverso un’innovazione etica, responsabile e non discriminatoria, al servizio delle persone, delle comunità e dei territori, nel rispetto della sostenibilità ambientale. Le sfide si articolano in obiettivi specifici, concretizzati a loro volta in 20 azioni coordinate tra ministeri, tavoli di co-

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L’agricoltura andrà pienamente coinvolta nella digitalizzazione ordinamento con i territori, gli enti, le agenzie centrali, locali e i soggetti privati: identità e domicilio digitale dei cittadini, turismo del futuro, piattaforme e hub tecnologici, iniziative per giovani e anziani, e altre ancora. In particolare, l’azione n. 20 - Repubblica digitale, ha l’obiettivo di combattere il digital divide ed educare alle tecnologie del futuro (aerospazio, robotica, 5G, IoT, cyber security, intelligenza artificiale, etc) dando vita ad una formazione collettiva. Infine, un’ultima azione, la n. 21, è stata aperta pubblicamente fino al 30 aprile alle proposte di chiunque volesse intervenire. La strategia, oggigiorno, risulta quanto mai attuale: la recente emergenza generata dalla diffusione del Covid-19 e le norme di precauzione legate al distanziamento sociale hanno velocemente e drasticamente reso necessario un impegno ancora più forte, concreto ed imminente verso la digitalizzazione dell’intera società e soprattutto di alcuni settori prioritari, come la sanità e l’agricoltura. Nonostante ciò, l’agricoltura rimane a latere di questo percorso, malgrado il suo ruolo strategico nel sistema nazionale da un punto di vista economico, sociale ed ambientale, in rapporto al sistema urbano ed alle zone interne. Ruolo ancora più importante nel momento di crisi che stiamo vivendo, con le imprese agricole che non si sono mai fermate per assicurare cibo e ma-

terie prime all’industria agroalimentare. La strategia è ampiamente condivisibile, nonché indispensabile nel settore agricolo e agroalimentare: formazione, hub, infrastrutture, R&I, inclusione sociale, digital divide sono temi centrali della discussione che ormai da tempo investe l’innovazione e la digitalizzazione dell’agricoltura italiana, conciliando tradizione e innovazione, specificità del contesto italiano e trend globali dell’innovazione tecnologica. Una discussione stimolante che, coinvolgendo temi quali, ad esempio, agricoltura di precisione, sicurezza e qualità dei prodotti, bioeconomia circolare, filiere sostenibili, permetterà di costruire un sistema alimentare inclusivo, efficiente, sostenibile, nutriente e sano. Soprattutto, in vista del futuro panorama in cui l’agricoltura dovrà sfamare la popolazione mondiale attesa per il 2050 in un orizzonte di risorse sempre più scarse, quindi raddoppiando l’attuale produzione senza recare danni al pianeta. Le potenzialità dell’innovazione e, in particolare, del digitale in agricoltura sono molte e impat-

tano notevolmente sulla sostenibilità ambientale ed economica dell’attività agricola, delle aziende e del settore in generale, nonché sulla qualità del prodotto. Non è un’utopia: realtà (anche molto) innovative esistono, funzionano bene e sono il nostro orgoglio. Ma sono ancora troppo poche a causa delle forti specificità che caratterizzano questo settore e dei numerosi ostacoli che impediscono la diffusione dell’innovazione e del digitale. Per permettere a tutti i nostri agricoltori di iniziare la trasformazione digitale, risulta prioritario un impegno più dichiarato, condiviso ed integrato con l’intero Paese e con ogni settore economico, che parta dalle nuove reti infrastrutturali e dalle competenze necessarie a consentirne la diffusione. Questo è un impegno quotidiano da perseguire per dare risposte concrete ai bisogni dell’agricoltura e dell’intera società, evitando di fornire immagini, ideali e slogan che rassicurano l’opinione pubblica ma che, in fondo, sono fine a se stessi. nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 35


INNO VA Z IONE SM AR T L AND

Olivicoltura di precisione

Start up in collaborazione con imprese ha predisposto stazioni meteo per trattamenti mirati tra ulivi e vigne di Paola Castello

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roteggere gli uliveti, ma anche i vigneti; aumentarne la produttività, riducendo i costi di produzione, attraverso l’agricoltura di precisione: questo il servizio offerto da “Elaisian”, la startup di due giovani imprenditori, Damiano Angelici e Giovanni Di Mambro. Della provincia di Rieti il primo e romano l’altro, laureati entrambi in Economia, hanno dato vita nel 2016 ad una realtà innovativa e di successo. Come tutte le innovazioni, che scaturiscono dalla volontà/necessità di trovare soluzioni a problemi molto concreti, anche l’idea da cui nasce “Elaisian” prende spunto dalle difficoltà che aziende olivicole, come quella della famiglia Angelici (l’azienda agricola Sopranzi nella Sabina), hanno riscontrato nel fronteggiare i cambiamenti climatici e le conseguenze che ne derivano. Da qui i due giovani fondatori decidono di mettere a punto un sistema di rilevazione che analizza il singolo campo, con un livello di precisione, quindi, elevatissimo. “Le apparecchiature adottate dalla startup - ci racconta Giovanni Di Mambro - rilevano il microclima di ogni parcella, consentendo di avere una serie di informazioni dettagliate, fon-

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Ridurre costi, ottimizzare produzioni, efficientare processi

damentali per efficientare ed ottimizzare la coltivazione e l’intero processo produttivo in generale”. Dopo una sperimentazione di un anno, in cui vengono coinvolte una decina di imprese agricole di diverse zone d’Italia, Elaisian parte a tutti gli effetti. Il servizio che la startup realizza consiste nell’installazione di stazioni meteo, che raccolgono dati climatologici, quali pioggia, grado di umidità, temperatura, punto di rugiada e altre sostanze presenti nel terreno, che vengono trasmessi in tempo reale ad una piattaforma web che - attraverso una serie di algoritmi - li elabora. In base all’analisi di queste informazioni, il produttore riceve alert e report con indicazioni precise su quando e come fare i diversi interventi (irrigazione, distribuzione di fertilizzanti o di eventuali fitofarmaci, nel caso in cui il sistema rilevi l’insorgenza di agenti patogeni). La piattaforma è in grado di riconoscere eventuali minacce in fase molto precoce, così come carenze nutrizionali del terreno, nonché stress delle piante. “In questo modo - spiega Di Mambro - i coltivatori hanno un monitoraggio costante dello stato dell’uliveto/ vigneto e possono intervenire tempestivamente e secondo le reali necessità del terreno, risparmiando così su trattamenti e prodotti, dando solo le giuste

dosi di fertilizzanti, acqua o fitofarmaci, laddove servono”. Un sistema di rilevazione tanto sofisticato, quanto facile da usare. Di Mambro ci tiene a precisare come non sia necessario fare una formazione particolare ai clienti, sia perché loro stessi hanno accesso diretto alla piattaforma web con tutti i dati, sia perché ricevono dei report puntuali tramite app, email e sms con le indicazioni finali su come gestire il terreno ed eventuali alert specifici, in caso di criticità particolari. Elaisian si rivolge quindi a tutti i target possibili, dai giovani imprenditori “ipertecnologici”, ad una fascia intermedia, per età e conoscenze tecnologiche, fino ad arrivare a imprenditori di vecchia generazione che non hanno molta dimestichezza con il digitale. La startup dei due ragazzi, sebbene abbia alle spalle pochi anni di “anzianità”, ha già conosciuto una notevole espansione nei mercati internazionali: oltre alla Spagna, ha più di 350 aziende clienti in Grecia, Cile, Uruguay e Stati Uniti, con una sede centrale a Roma ed una seconda a Madrid. Una realtà, quella di Elaisian, il cui talento è stato riconosciuto in molte occasioni e in diversi contesti. Citiamo, tra i tanti ri-

conoscimenti, solo i due più recenti: il premio all’”Innovazione aziendale” conferito a gennaio all’ “Agroexpo Feria Internacional”, in Spagna, per il contributo all’innovazione nello sviluppo di sistemi agricoli di precisione; l’essere stati inseriti da Forbes Italia nella classifica dei migliori 100 giovani under 30 di Italia, per la categoria “Manufacturing & Industry”. Un storia di innovazione e di successo, una tecnologia che consente di ridurre costi, ottimizzare produzioni, efficientare processi, con un minor impatto ambientale e tutto a costi assolutamente sostenibili. Quale ostacolo ci può essere quindi nei confronti di un’innovazione del genere? Di Mambro ritiene che l’unico ostacolo sia di carattere culturale: purtroppo persiste in alcuni una sorta di pregiudizio. “Gli stessi agronomi - ci racconta - categoria con cui lavoriamo tanto, a volte temono che la tecnologia possa toglier loro spazio e funzioni; un timore del tutto infondato, perché anche il loro lavoro trae beneficio e vantaggi dall’agricoltura di precisione. L’ a g r i c o l t u r a 4.0 e il digitale - l’emerg e n z a Coronavirus lo ha reso ancora più evidente sono il futuro e questa è la direzione verso cui stiamo andando”. nnn

Giovanni di Mambro e Damiano Angelici MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 37


SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE

Fondamentale lo studio della microbiologia applicata ai processi agricoli

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a ricerca scientifica attribuisce un ruolo fondamentale alla microbiologia applicata ai processi agricoli, ovvero all’utilizzo dei microrganismi in grado di abitare il suolo, proteggerlo e fortificarlo dagli attacchi di funghi e batteri patogeni per le coltivazioni. Per semplicità, gli organismi del suolo sono suddivisi in gruppi che includono comunemente la macrofauna (ad esempio lombrichi e termiti), la mesofauna (tra cui microartropodi quali gli acari), la microfauna (che comprende nematodi e protozoi) e la microflora (eubatteri, archaea, funghi ed alghe). Oggi il concetto di suolo viene reinterpretato in una rinnovata, migliore e adeguata definizione, considerandolo come organismo vivente al pari della pianta da esso ospitata; una nuova visione che apre a nuove tecnologie in grado di tutelarlo e preservarlo. Esso infatti non è più considerato come collettore passivo di sostanze, ma come un sistema interconnesso all’interno del quale la comunicazione e lo scambio di sostanze tra pianta e microrganismi contribuiscono ad agire sul biocontrollo o sulla biostimolazione. Addirittura ci sono batteri del suolo che si nutrono di contami-

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nanti. E così, ad esempio Azospirillum lipoferum, Enterobacter cloacae, Pseudomonas putida e P. fluorescens - opportunamente introdotti a integrazione delle popolazioni esistenti (bioaugmentation) - hanno la capacità di decontaminare i suoli da inquinanti organici tossici, quali gli idrocarburi policiclici aromatici (PHAs), gli idrocarburi del petrolio (TPHs) o il tricloroetilene. “Ormai è noto come i microrganismi siano i dominatori assoluti del biota terrestre - ha detto Vincenzo Michele Sellitto, esperto in campo nazionale ed internazionale in ‘Suolo e Tecnologie per lo sviluppo e l’innovazione sostenibile in agricoltura’ -. Basti pensare che ci sono più microrganismi in terra che stelle

Inoculi microbici con microrganismi benefici per suolo e piante nel cielo e che nel nostro corpo abbiamo più batteri che cellule umane”. Sellitto è il curatore e coordinatore dell’interessante volume ‘I microrganismi utili in agricoltura’. L’obiettivo del testo, che nasce dalla collaborazione di docenti e ricercatori, è proprio quello di cominciare a fare il punto della situazione in un ambito che vede, da una parte una forte componente scientifica e, dall’altra, il mondo dell’impresa e dell’agricoltura pratica, che necessitano e già


Gli amici del suolo applicano questa nuova filosofia. Si indagano così gli inoculi microbici che contengono microrganismi benefici da applicare al suolo o alla pianta al fine di migliorare la produttività e la salute delle colture. Possono essere un’alternativa affidabile all’uso di composti chimici, fungendo da biofertilizzanti, bioerbicidi, biopesticidi e agenti di biocontrollo; una soluzione economica e più sostenibile dal punto di vista ambientale rispetto all’uso dei prodotti chimici di sintesi. I microrganismi utilizzati nelle formulazioni sono di origine ambientale, opportunamente selezionati, per i quali sono state individuate specifiche potenzialità benefiche. Sul mercato sono già presenti oggi numerosi prodot-

ti commerciali utilizzati nei vari protocolli di difesa e nutrizione su diverse colture. Tutto ciò si traduce in un basso impatto ambientale. È nel

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“suolo fertile” di scoperte ed innovazione scientifica che si scrive il futuro delle scienze agrarie e della nutrizione umana. (G. M.) nnn

I MICRORGANISMI UTILI IN AGRICOLTURA

Nel volume “I microrganismi utili in agricoltura”, a cura di Vincenzo Michele Sellitto, (New Business Media 2020, pp. 320, euro 36.50), si approfondiscono temi come la rizosfera, il microbioma del suolo e la biodiversità, con un approccio moderno e supportato dalle più recenti ricerche scientifiche; trattati dai vari coautori più di trecento microrganismi diversi. Sono fornite anche informazioni sull’effetto biostimolante dei microrganismi e dei loro rapporti simbiotici ed edofitici con le colture agrarie e vengono evidenziati i temi legati alla produzione dei metaboliti secondari in agricoltura e all’uso di questi nel post raccolta. Oltre alla parte tecnico-scientifica, il volume raccoglie le linee guida essenziali sulla legislazione e sulle nuove modalità di definizione dei prodotti a base di microrganismi. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 39


SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE

Spinta al nuovo nel vigneto In commercio l’innovativo fungicida microbico di Syngenta, ideale per biologico e difesa integrata di Alessandra Porro

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e si vuole favorire il progresso del settore primario, se si vuole davvero cambiare l’agricoltura, bisogna evolversi; o meglio, bisogna dare una sterzata al rinnovamento, recependo le richieste che vengono dalle campagne e dalla società. Un percorso di

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crescita portato avanti con coerenza da Syngenta, all’insegna dell’impegno “Accelerare l’innovazione in un mondo che cambia”. “Due anni fa - spiega Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia - abbiamo lanciato una vasta indagine a livello globale, interrogando i principali stakeholder su cosa fosse necessario per costruire un modello di agricoltura sostenibile per il futuro. Abbiamo raccolto così tutte le indicazioni e i suggerimenti ricevuti e li abbiamo sintetizzati in una nuova strategia di accelerazione dell’innovazione. Dalla consultazione è emerso chiaramente che tra le principali necessità degli agricoltori, oltre che alle alte rese e alla qualità e abbondanza dei raccolti, c’è quella della massima riduzione dei residui e della tutela della biodiversità per andare incontro alle mutate esigenze dei consumatori. Recependo le indicazioni

Efficace per le colture, sostenibile per l’ambiente e sicuro per l’utilizzatore dei portatori d’interesse abbiamo assunto degli impegni, chiari e puntuali”. Ad esempio, da tempo, all’interno di Syngenta, opera uno specifico team R&D dedicato all’individuazione e allo sviluppo di agenti di origine naturale da impiegare su larga scala per la protezione delle colture. L’obiettivo è differenziare in modo significativo lo sviluppo degli agrofarmaci di sintesi, con un approccio del tutto differente dal passato per tecniche e metodiche. L’ultima novità viene dalla collaborazione di Syngenta, con Novozymes, leader mondiale nelle soluzioni biologiche; a fine aprile i due partner hanno annunciato l’avvio della fase di commercializ-


zazione di TAEGRO®. Il prodotto è davvero innovativo e si rivela l’anello mancante nel programma di difesa sostenibile, adatto tanto per la strategia di difesa integrata, quanto per le coltivazioni di tipo biologico. Di fatto, una soluzione efficace per le colture, sostenibile per l’ambiente e sicura per l’utilizzatore. TAEGRO® è un nuovo fungicida biologico, di origine naturale - a

base di Bacillus amyloliquefaciens ceppo FZB24, un microrganismo ubiquitario appartenente al regno dei batteri, originariamente isolato dal suolo. Ad ampio spettro di azione, il prodotto è indicato per la protezione di vite e colture orticole come il pomodoro, da botrite, oidio, bremia e sclerotinia sia all’interno di programmi di difesa integrata, sia in

agricoltura biologica. Syngenta e Novozymes hanno iniziato a collaborare su questa soluzione già nel 2012 e oggi, dopo anni di ricerca, finalmente il prodotto viene messo in commercio. Hanno ricevuto l’approvazione del fungicida in Italia, ma anche in Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Honduras, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia e Spagna. Nei prossimi mesi sono previste numerose altre approg INIBIRE NATURALMENTE SVILUPPO PATOGENI vazioni nell’Unione Europea e in TAEGRO® inibisce direttamente i patogeni tramite la America Latina, che consentiranproduzione di oltre quindici sostanze ad azione biono di allargare ulteriormente la cida o fungistatica. Il microrganismo compete per commercializzazione. la colonizzazione del substrato e stimola in modo L’idea di lanciare un prodotto naturale i meccanismi di autodifesa interna della come questo rappresenta proprio pianta. Si applica per via fogliare in fase preventiva il senso dell’approccio che Syne, grazie alla sua formulazione e alle sue bassi dosi di genta ha verso l’innovazione. Una impiego, è facile da usare e non imbratta la vegetaspinta al nuovo che è sempre stata zione. La sua origine biologica e il ridotto intervallo il motore del suo agire, ma che, da di sicurezza rendono TAEGRO® uno strumento particolarmente valido per otti- qualche anno, ha assunto una conmizzare i programmi di protezione integrata rivolti a produzioni di qualità, in notazione ancora più forte e un linea con le richieste delle filiere vitivinicola e agroalimentare. passo ancora più veloce. nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 41


SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE

Nel mantovano Sabrina Rivetti, dalla matematica all’ortofrutta. Coleotteri come antiparassitari naturali di Nicola Artoni

Coccinella

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ai libri di matematica alla coltivazione di frutta e verdura il passo è stato davvero breve. «Non avrei mai pensato di intraprendere questa strada, ma la necessità del momento ha voluto così e ora sono totalmente innamorata della mia professione». Parola di Sabrina Rivetti, titolare dell’azienda agricola Ca’ Baldesa di Casalmaggiore (a cavallo fra le provincie di Mantova e Cremona), 35 ettari di superficie destinati alla coltivazione di frutta (fragole e angurie) e verdura (zucche, meloni, zucchine, peperoni, carciofi, melanzane, fagiolini, cetrioli e pomodori). La storia di Sabrina è di quelle tutte da raccontare: «Sono laureata in matematica (110 e lode all’Università di Trieste, ndr) e ho anche svolto un dottorato di ricerca in “Environmental and industrial fluid mechanics”, per cui la strada che avevo deciso di intraprendere era totalmente diversa. Per motivi di necessità familiare però ho dovuto prendere in mano le redini dell’azienda (fondata nel 1924, ndr) a partire dal 2010, quando ancora stavo studiando. Per quattro anni, con il preziosissimo aiuto della mia famiglia, dei dipendenti

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e dei professori, ho portato avanti le due cose in parallelo. Dal 2014 poi, terminato il dottorato, mi sono buttata anima e corpo nella mia azienda. Dopo quattro giorni avevamo aperto il primo punto vendita». Sì perché la Ca’ Baldesa che Sabrina ha preso in mano nel 2014 era diversa dall’azienda che è ora: «Eravamo più piccoli spiega - e avevamo solo angurie e meloni, oltre alle estensive come

Per meloni e angurie pacciamatura totale per limitare i diserbi barbabietole e mais. Ho tolto del tutto queste ultime, concentrandomi sulla produzione ortofrutticola e investendo nei macchinari più adatti». Oltre a meloni e angurie, allora, ecco l’inserimento


portafortuna

delle prime produzioni di zucche: «Cercavo di allungare la stagione, in modo da poter avere un nucleo di personale il più fisso possibile. Poi via via sono arrivati anche tutti gli altri prodotti». Ca’ Baldesa presta molta attenzione ai temi della sostenibilità in generale. In particolare nella fase di vendita, ha abolito totalmente la plastica sin dal 2016. Per i packaging aziendali viene usata solo la

carta. Per angurie e meloni ci sono appositi imballaggi in plastica a rendere (solo per l’ingrosso), che vengono poi riportati in azienda, disinfettati e riutilizzati. A livello di trattamenti, la scelta aziendale di privilegiare la serra al pieno campo, consente di abbatterli notevolmente. Per le colture in pieno campo (meloni e angurie) viene usata una pacciamatura totale per limitare i diserbi.

Impegno anche per la difesa sostenibie, utilizzando anche insetti utili, come le coccinelle, che sono dei veri e propri antiparassitari naturali; sono entomofaghi, grandi divoratori di afidi e pidocchi, e perciò vengono utilizzati in azienda per ristabilire l’equilibrio naturale degli ecosistemi. Si è ampliato anche il canale distributivo aziendale, che ora opera su tre differenti livelli. Meloni MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 43


SPECIALE DIFESA SOSTENIBILE

Sabrina Rivetti

lisci e angurie, con il marchio dell’Op Bristol (di cui il papà di Sabrina è stato socio fondatore), arrivano sui canali della grande distribuzione, raggiungendo gli scaffali di Esselunga, Coop e Metro. Ma i prodotti di Ca’ Baldesa sono anche nei principali mercati ortofrutticoli generali del nord Italia (Piacenza, Vicenza, Bologna, Milano e Parma), a disposizione dei rivenditori al dettaglio. Infine il punto vendita aziendale: «Un’idea nata tra il 2012 e il 2013 - dice Sabrina -

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ma operativa dalla fine di aprile 2014, non appena ho terminato i miei studi. Abbiamo realizzato un piazzale di 100 metri quadri, con accesso separato rispetto all’azienda. Abbiamo una clientela ormai fissa e una buona gamma di prodotti, tutti esclusivamente coltivati da noi. Vendiamo solo quello che produciamo, non acquistiamo da fuori». Negli ultimi anni, grazie alla collabora-

GDO, mercati generali vendita diretta ed ora pure l’e-commerce

zione con un laboratorio di trasformazione del modenese, vengono realizzati anche confetture, succhi di frutta e creme spalmabili (con carciofi, fragole e zucche). Tra poco più di un mese sarà attivo anche l’e-commerce, con consegne in tutta Italia: «L’emergenza Coronavirus non ci ha danneggiato più di tanto a livello di manodopera fortunatamente. In estate raggiungiamo punte di 14-15 dipendenti, ma sono tutti del nucleo storico, residenti in Italia da anni. Di certo il lavoro agricolo si è molto evoluto negli anni, oggigiorno serve molta specializzazione». nnn


AT T UALI TÀ MECC ANIZZ A ZIONE

Pneumatico sicuro All’opera gli stabilimenti indiani di BKT e attiva anche la distribuzione

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l mondo nel pneumatico. È il simbolo - significativo per un gruppo vocato all’internazionalizzazione - che accoglie allo stabilimento indiano a Bhuj di BKT, i cui cancelli sono stati finalmente riaperti. Infatti, dagli ultimi giorni di aprile è gradualmente ripartita la produzione di pneumatici BKT a Bhuj e negli altri stabilimenti indiani, a seguito dell’approvazione dei governi locali degli Stati in cui sono ubicati gli impianti. Il gruppo, specializzato in pneumatici off-highway, ha pronta-

mente ricominciato gli approvvigionamenti e le spedizioni sia al settore dei primi equipaggiamenti, sia a quello dei ricambi. Tuttavia per BKT la priorità indiscussa è sempre stata la sicurezza dei propri dipendenti. Per questo motivo ha dotato gli stabilimenti produttivi di numerosi strumenti: il distanziamento tra i dipendenti, anche ad opera di alcuni dispositivi e strutture di separazione dei reparti e delle postazioni; la riorganizzazione dei turni, per consentire il distanziamento; la costruzione di alloggi per i dipendenti, che così possono evitare l’utilizzo dei mezzi di trasporto; l’installazione di misuratori della temperatura corporea; l’istituzione della visita medica per tutti i lavoratori a inizio turno, con un medico sempre presente in ogni stabilimento. Per l’imprescindibile salvaguardia della salute dei propri dipendenti, BKT ha istituito una task force che si è da subito attivata per studiare e realizzare il piano operativo, ovvero lo “Standard Operating Procedure” (SOP), approvato dal governo indiano e dai governi locali.

Grazie a questa attività e al team della catena di approvvigionamento (supply chain) che è rimasto in costante contatto con i fornitori di materie prime, la produzione è potuta ripartire senza perdere un solo istante. L’headquarter di Mumbai - da quando il governo indiano ha adottato il lockdown - anche nella prima fase della ripartenza ha continuato ad operare in smart working, rendendo pienamente operativi i servizi di customer service e supporto alle vendite. Stessa modalità anche per BKT Europe e per i suoi servizi di logistica, assistenza tecnica, marketing, customer service e supporto alle vendite. La sede di Seregno (MB) non ha subìto rallentamenti ed è rimasta in costante contatto con i clienti di primo equipaggiamento europei, gestendo ogni caso con la massima puntualità possibile. “Questa situazione - ha detto Lucia Salmaso, ceo di BKT Europe - ci ha messo alla prova, ma la resilienza è sempre stato uno dei valori fondanti della nostra azienda. Per questo guardiamo al futuro con forza e profondo senso di responsabilità”. (G.M.) nnn MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 45


EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli

IL MONDO AGRICOLO VA COINVOLTO NELLA GESTIONE DELLA FAUNA

Assieme per il territorio Nemmeno il Covid 19 - con le limitazioni imposte negli ultimi mesi a seguito del lockdown decretato dalla Presidenza del Consiglio a seguito dell’esplosione della pandemia e delle criticità che hanno colpito anche il settore venatorio - sembra essere stato motivazione sufficiente a convincere l’orizzonte delle associazioni venatorie, riconosciute a livello nazionale e presenti nella cabina di regia, dell’importanza di dare sostanza ad un tavolo di concertazione in cui definire scelte di politica gestionale univoche e condivise, in grado anche di consolidare una vera rappresentanza unitaria del mondo che ruota intorno all’attività venatoria. A leggere gli avvenimenti degli ultimi mesi e degli incontri della cabina di regia, la possibilità di consolidare una vera e forte rappresentanza difatti ancora lontana dal concretizzarsi. Eppure, proprio in momenti come quello che stiamo vivendo, caratterizzati da un profondo rimescolamento delle abitudini quotidiane e delle “certezze”, non solo si può, ma si deve impostare un nuovo approccio per superare le annose e spesso rinviate problematiche. Troppi gli attori che sembrano non voler comprendere come sia ormai finito un mondo e se ne sia aperto un altro dai confini ancora incerti. La rappresentanza venatoria, fino ad ora legata per la maggior parte delle associazioni quasi unicamente al tesseramento - che con il passare degli anni, come ben sappiamo, ha visto inesorabilmente contrarsi i numeri una volta imponenti, per il 46 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

progressivo calare dei cacciatori - deve rendersi conto che cambiano anche l’attenzione ed il peso politico. Non potrà esistere in futuro un dibattito sulla gestione venatoria dei territori che sia esclusivo appannaggio del mondo venatorio e di quello ambientalistico. Andranno coinvolti a pieno titolo e fin dall’inizio gli agricoltori, ponendo come una delle esigenze prioritarie da perseguire, la tutela gli interessi del comparto produttivo primario. L’Italia è il nostro territorio e il territorio è la nostra passione. Il rispetto della sua integrità e delle attività imprenditoriali che vi si esercitano dovranno d’ora in poi - anche grazie al profondo mutamento della sensibilità collettiva indotto dall’attuale pandemia - essere oggetto di fondamentale attenzione da parte di chi ha interesse a continuare a svolgere l’attività venatoria. Senza la salvaguardia degli spazi naturali e degli interessi degli agricoltori - che sulla gestione armonica di tali spazi e dei territori costruiscono la ragion d’essere della propria attività - non potrà esserci in futuro alcuna gestione venatoria della fauna. Oggi più di ieri la gestione della fauna non è una disciplina avulsa dalle realtà territoriali, ma va radicata nei diversi ambiti spaziali e va pensata e costruita per risolvere e non per creare ulteriori problemi all’attività delle imprese agricole. Per questo siamo sempre più convinti dell’importanza di arrivare a formulare scelte unitarie, frutto di un lavoro di sintesi maturato intorno al tavolo delle associazioni

venatorie riconosciute. A livello nazionale, ed a cascata a livello territoriale, serve una voce unica. Il mondo dell’agricoltura e quello della caccia devono prendere coscienza che solo così ci potrà finalmente essere la presa in considerazione delle istanze di mondi diversi, ma complementari. Ricordiamo che le strutture associative del settore venatorio hanno trovato, nel frangente dell’attuale l’emergenza sanitaria, unità


d’intenti, con la messa in campo di attività di volontariato e di supporto a sostegno delle strutture sanitarie. E l’Ente Produttori Selvaggina (EPS) ha deciso di devolvere una parte dei premi assicurativi annuali raccolti tra i propri aderenti in favore delle attività realizzate dalla Croce Rossa Italiana. Quella stessa unità di intenti va trovata ora per portare all’attenzione dell’Esecutivo, al pari di ogni altra filiera produttiva nazionale, le propo-

ste di interventi mirati di cui il comparto necessita per non soccombere a seguito del lockdown che ha imposto il blocco di tutte le attività gestionali e produttive. Particolare richiamo ed attenzione merita la necessità di ottenere univoci indicazioni a livello nazionale sul proseguimento nei mesi a venire dell’attività venatoria; sulla realizzazione e sulla prosecuzione delle attività gestionali per il contenimento ed il controllo della fauna selvatica

anche quando finalizzate ad evitare, o quantomeno a contenere, ulteriori gravi danni sia alla popolazione, sia alle produzioni agricole; sulle iniziative adottate e da adottare per supportare le strutture imprenditoriali pubbliche o private operanti nella gestione dei territori e della fauna, quali le aziende faunistico venatorie, le aziende agroturistico venatorie, le aree d’addestramento cani, i centri di produzione di selvaggina. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 47


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO PIEMONTE PRESIDENTE UNIONCAMERE

Gian Paolo Coscia è stato eletto presidente di Unioncamere Piemonte. “L’elezione premia - ha commentato il presidente di Confagricoltura Giansanti - le sue grandi qualità professionali e organizzative”. Coscia è presidente della Camera di Commercio di Alessandria. È stato presidente di Confagri Alessandria (2004-2013) e di Confagricoltura Piemonte (2011-2017).

TOSCANA DANNI UNGULATI

“I germogli di vite, pasto prelibato degli ungulati che stanno distruggendo indisturbati le colture”. È l’allarme di Confagricoltura Toscana che chiede alla Regione un’azione urgente per il contenimento della fauna selvatica e la modifica dell’ordinanza regionale che consente la caccia di selezione solo a polizia provinciale e guardie venatorie volontarie. 48 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

di Alessandra Porro

CONFAGRI UMBRIA PER L’INNOVAZIONE

Meteo intelligente

Confagricoltura Umbria promuove il progetto Smartmeteo, realizzato nell’ambito delle misure del PSR, per innovazione e cooperazione che si sviluppano su quattro filiere produttive: vite, olivo, cereali a paglia e tabacco. I partner coinvolti, tra cui l’Università degli studi di Perugia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, hanno consentito di realizzare un applicativo web sviluppato su piattaforma cloud e con interfaccia GIS per la consultazione dei dati agrometeorologici regionali. “Questa novità, che va a potenziare da un punto di vista tecnologico la rete di monitoraggio tecnico già implementata sul territorio regionale - spiega il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi - rende fruibili attraverso il sito www.smartmeteo.it, i dati di un centinaio di stazioni meteo dislocate sul territorio regionale, previsioni meteo e bollettini fitosanitari”. Da un lato l’applicazione supporta le imprese agricole che possono essere informate tempestivamente sugli aspetti meteo, fenologici e fitosanitari per indirizzare in modo razionale trattamenti

agronomici. Dall’altro, la mole di informazioni gestite è tale da consentire la costituzione di un data set disponibile per studi e approfondimenti sulla climatologia regionale. Per capire la portata dell’iniziativa basta vedere qualche numero. Solo per il settore viticolo sono stati interessati nel 2019 circa 250 ettari vitati, ai quali corrisponde una superficie complessiva su scala aziendale di quasi 2.500 ettari, che rappresenta all’incirca il 20% dell’intera superficie vitata regionale. Oltre alle aziende coinvolte, più di 40, hanno beneficiato delle analisi svolte anche altre imprese viticole appartenenti ai Consorzi di tutela di Montefalco, Orvieto e Torgiano o ricomprese negli altri ambiti territoriali vocati alla viticoltura, quelli del Trasimeno, Perugino e Ternano. Con questo sistema è stato possibile contenere i danni da peronospora su grappolo a livelli trascurabili. Quest’approccio ha definitivamente consolidato che migliorare le performance ambientali di un’impresa può ridurre i costi di gestione, salvaguardando qualità e quantità delle produzioni.


CONFAGRI PUGLIA E BASILICATA A DIFESA DENOMINAZIONE

Guerra del Primitivo

Confagricoltura Puglia e Confagricoltura Basilicata sono tornate su quella che è stata definita dai media la ‘Guerra del Primitivo’, sollevata in relazione alla decisione della Regione siciliana di autorizzare nell’Isola la coltivazione dello storico vitigno, che ha subito avuto molteplici critiche. “Sono giunte le rassicurazioni della ministra Bellanova, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, di parlamentari e di consiglieri regionali che ci confortano - dicono i presidenti regionali Luca Lazzàro (Puglia) e Francesco Paolo Battifarano (Basilicata) -. È un segnale forte di vicinanza al mondo dell’agricoltura e dell’enologia. Quando per primi, come organizzazioni di categoria, abbiamo denunciato il problema e le gravi conseguenze ci attendavamo una convergenza politica e associativa, che per fortuna è arrivata. Alla risposta del mondo politico regionale e all’importante presa di posizione della ministra Bellanova si sono uniti il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria doc e docg, il Consorzio del

Salice Salentino doc, il Consorzio del Primitivo di Gioia del Colle doc, Consorzio Matera Doc, il Consorzio di Brindisi e Squinzano doc, il Consorzio dei vini doc e docg Castel del Monte, l’Associazione Le Donne del Vino (delegazione regionale), il Consorzio Movimento Turismo del Vino, Assoenologi. “L’enogastronomia italiana è amata in tutto il mondo perché ogni regione ha la sua tipicità, la sua tradizione - spiegano ancora i due presidenti regionali di Confagricoltura -. Se tutti producessero tutto sarebbe la fine di una peculiarità quasi esclusiva del nostro Paese nel panorama mondiale”. “Auspichiamo ora una veloce riapertura in sicurezza del circuito Ho.Re.Ca. (hotel, ristoranti e catering) - concludono Confagricoltura Puglia e Basilicata - e che questa attenzione verso il Primitivo prosegua con la tutela e con la valorizzazione di tutte le eccellenze enogastronomiche della Puglia e della Basilicata: è impensabile difendere le tipicità regionali e non investire risorse per farle conoscere e apprezzare in tutto il mondo”.

BASILICATA FONDI PER LA DIGA

I vertici di Confagricoltura Basilicata hanno espresso grande soddisfazione per quanto messo in campo dalla giunta regionale della Lucania per lo sblocco dei fondi destinati alla diga di Monte Cotugno. “Occorre ora velocizzare le procedure burocratiche per fare in modo che, in un periodo così buio determinato dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e dalla grave scarsità di risorsa idrica, si possa generare un faro per il futuro delle imprese agricole che hanno impostato le proprie attività di pregio con la certezza della risorsa idrica delle dighe lucane”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Basilicata, Francesco Paolo Battifarano. La diga in efficienza fornirà maggiore tranquillità alle aziende agricole e alle popolazioni del Metapontino. L’agricoltura non si è mai fermata per poter garantire sulle tavole degli italiani prodotti made in Basilicata sani e sicuri, simbolo di genuinità e professionalità delle aziende agricole lucane”, ha concluso Battifarano. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 49


FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

APPRENDIMENTO NELL’EPOCA DELL’EMERGENZA SANITARIA

Formazione digitale agricolo, l’impatto più forte a cui abbiamo assistito è stato il blocco di tutte le attività formative tradizionali in presenza. I provvedimenti normativi adottati dal governo centrale e dalle Regioni e

Quante cose non avevamo visto prima d’ora? Con la diffusione dell’epidemia da Covid-19 tutto è cambiato. E per noi, che ci occupiamo di formazione continua e specialistica nel settore

Province autonome per il contrasto del contagio da Coronavirus e le conseguenti misure in materia di distanziamento sociale hanno di fatto comportato l’improvvisa interruzione di tut-

Parola chiave del mese: e-learning Per E-learning si intende una specifica ed “evoluta” forma di formazione a distanza (FAD) consistente in un modello di formazione in remoto caratterizzato da forme di interattività a distanza tra i discenti e i docenti e/o gli e-tutor e/o altri discenti, sia in modalità sincrona che asincrona. Attraverso piattaforme ad hoc, le tecnologie e-learning consentono il monitoraggio quali-quantitativo delle modalità di utilizzo, la possibilità di un reale supporto all’apprendimento, la verifica dei risultati di apprendimento raggiunti, nonché la creazione di gruppi didattici strutturati (“aule virtuali telematiche”, “webinar”), o semistrutturati (forum tematici, chat di assistenza).

50 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

te le attività caratteristiche degli enti e delle agenzie formative pubbliche e/o private che operano nel nostro Paese per lo sviluppo delle risorse umane. Eppure, in un momento così difficile connotato da straordinarie difficoltà ed incertezze, le nostre imprese hanno continuato ad esprimere un forte e diffuso bisogno formativo. Una straordinaria risposta a questa esigenza è venuta dalla digitalizzazione. In due mesi abbiamo assistito, in tutti i campi produttivi compreso quello agricolo, ad una diffusione delle formazione a distanza, che ha colmato un gap enorme e di anni in materia di elearning.“La formazione digitale e le moderne tecnologie che consentono aule virtuali, webinar, formazione sincrona e asincrona e altre forme di apprendimento da remoto - ha dichiarato Luca Brondelli di Brondello, presidente Enapra - hanno rivelato tutte le loro potenzialità di continuità e aggregazione (virtuale) in un contesto di isolamento sociale. L’agricoltura non si è mai fermata, nonostante l’emergenza sanitaria, e grazie alla piattaforma di e-learning in uso di Enapra, proprio in questo periodo di lockdown, abbiamo continuato a sostenere con appositi programmi formativi il lavoro degli imprenditori agricoli, degli addetti del settore e dei dipen-


FORMAZIONE

denti delle nostre sedi territoriali. E c’è anche da sottolineare - ha proseguito Brondelli - un altro dato importante. La forte propensione da parte dei nostri imprenditori all’uso della tecnologia nel campo della formazione, che abbiamo registrato dalle numerose iscrizioni al programma #condividiamocompetenze (pillole didattiche da fruire in ambiente web ndr), crea le condizioni per un cambio di paradigma destinato a perdurare oltre l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo”. Un incoraggiamento all’utilizzo più massiccio della metodologia di apprendimento a distanza è venuto anche dal legislatore, nazionale e territoriale che, limitatamente al periodo di emergenza epidemiologica, ha notevolmente am-

pliato, in deroga alla normativa vigente, l’ambito di applicazione dei corsi on line, estendendolo alla formazione obbligatoria per l’accesso alle professioni e/o alle attività economiche e/o professionali. Una deroga che in alcuni territori regionali è arrivata ad interessare anche la formazione obbligatoria in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Insomma si aprono nuovi scenari per chi fa formazione e per chi vuole o ha bisogno di usufruirne per valorizzare le proprie competenze e conoscenze. Per colmare i gap infrastrutturali tecnologici, che pure ci sono e non si possono sottacere, e per arrivare ad avere una disciplina normativa a maglie più larghe sulla formazione digitale, il lavoro da fare

è ancora molto. Tuttavia è innegabile che stiamo vivendo in un periodo a più alto tasso di innovazione, in cui le moderne tecnologie informatiche ci offrono opportunità mai viste prima, che sarebbe un peccato non cogliere. Come Enapra stiamo lavorando già da tempo a questa sfida. Stiamo trasferendo sulla nostra piattaforma anche corsi obbligatori di aggiornamento professionale, cominciando da quelli per gli operatori dei centri di assistenza fiscale (CAF) e a breve avremo disponibili i corsi periodici per gli operatori di patronato. Non mancheremo, inoltre, di dare ulteriore spazio alla formazione a distanza anche nell’ambito della formazione continua rivolta alle imprese associate.

NASCE #CONDIVIDIAMOCOMPETENZE

UN PROGRAMMA DI FORMAZIONE A DISTANZA PER SOSTENERE L’AGRICOLTURA ITALIANA www.enapra.it

#noisiamoconfagricoltura MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 51


IL PUNTO

Eroi del quotidiano

Giovani di Confagricoltura a cura di Paola Castello

CRISI E RIPARTENZA

Ripartenza: questa è la parola d’ordine adesso. In sicurezza naturalmente, ma occorre ripartire, con una visione a lungo termine ed una strategia nazionale che accompagni l’agricoltura. Il ruolo chiave, ora riconosciuto più che mai da parte del mondo politico, economico e sociale, al settore agroalimentare e l’interessamento al mondo agricolo di molti giovani, sia dal punto di vista imprenditoriale, sia di servizio, ci mette davanti una sfida che noi siamo pronti ad intraprendere: da una parte lavorare per riprenderci gli spazi dovuti e dall’altra puntare a rendere il nostro comparto sempre più innovativo, dal punto di vista sia dei processi che dei prodotti. Davanti ad un consumatore sempre più consapevole, l’agricoltore deve avere la capacità, nonché il dovere, di adattarsi velocemente anche alle sue nuove esigenze. Dobbiamo pertanto puntare al meglio, per un’agricoltura italiana sempre più all’avanguardia, che sia il fiore all’occhiello di un Italia che riparte alla grande. Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga

52 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

L’Anga fa il punto sull’emergenza pandemica, sottolineando come gli agricoltori non si siano mai fermati durante tutto questo periodo, garantendo che il cibo arrivasse sulle tavole degli italiani. Un lavoro incessante, intenso, svolto spesso in condizioni difficili, ma che gli imprenditori agricoli hanno continuato a fare con orgoglio e senso di responsabilità, perché il ruolo che hanno all’interno del “sistema paese” è fondamentale, anche per la tenuta degli equilibri della società tutta. Il Covid-19 ha messo in risalto l’importanza della filiera agroalimentare, alla quale non sempre in passato è stato riconosciuto il ruolo che merita. Gli imprenditori agricoli proseguono quindi il loro impegno, cambiando anche alcune modalità di lavoro, adeguandosi alle nuove abitudini dei consumatori e alle circostanze dovute alla pandemia. L’emergenza e il cambio di prospettiva in alcuni casi per gli agricoltori, “innovatori per tradizione”, non hanno fatto altro che accelerare certi cambiamenti, verso cui ci si cominciava comunque a dirigere. Come, ad esempio, le vendite online e una maggiore attenzione alla tracciabilità del cibo che si consuma. In questo senso, i giovani di Confagricoltura, così come anche i senior dell’Organizzazione, hanno assecondato un cambiamento, di cui si erano già fatti promotori da tempo. Così succede che in Sicilia si vendano agrumi online, attraverso portali dedicati e con un mix di tecnologia digitale e logistica capace di garantire la consegna a casa in tre giorni. I giovani agricoltori Maremmani si sono messi in rete per consegnare i propri prodotti a casa dei propri concittadini e stessa cosa stanno facendo in Umbria con un paniere molto ampio. Sono solo alcuni esempi, ma l’impegno è in tutta Italia e per tutti i beni (latte, ortofrutta, ecc.), che consumiamo normalmente. Un compito gravoso quello del settore primario, ma anche un ruolo di assoluto rilievo, su cui la pandemia ha puntato i riflettori e di cui occorrerà tener conto. Questa - ad avviso dell’Anga - dovrà essere una delle eredità di questa emergenza, da non sprecare. Per la creazione di una filiera regolata che distribuisce i pesi in maniera equa e che sia in grado di essere competitiva. Tutto parte dagli agricoltori, che non sono eroi, ma parte di un settore che da qui in avanti abbiamo l’obbligo di reputare come fondamentale e vitale.


SITUAZIONE DELLE IMPRESE GIOVANI

AGRITURISMO

L’emergenza che stiamo vivendo non ha impedito lo svolgimento di un appuntamento importante per l’Organizzazione dei Giovani di Confagricoltura - Anga: il 7 maggio scorso si è tenuto, in videoconferenza, il consiglio nazionale dei Giovani di Confagricoltura. Presieduto dal presidente Francesco Mastrandrea, il consiglio ha fatto il punto sulla situazione delle imprese agricole dei giovani nell’attuale stato emergenziale. I vari presidenti regionali e delegati delle Federazioni nazionali di prodotto hanno illustrato le situazioni dei vari comparti, regione per regione. Una tale ricognizione, fatta nel corso di questi mesi, di cui durante il consiglio si sono condivisi gli esiti, servirà a mettere a punto un documento di posizione che i Giovani di Confagricoltura condivideranno coi seniores della Confederazione, per delineare insieme la strategia di rilancio dell’agricoltura italiana. Un momento dell’incontro è stato dedicato ai recenti provvedimenti del governo, ritenuti - dal consiglio troppo poco attenti alle imprese giovani. All’ordine del giorno del consiglio anche il lavoro di Anga contro le fake news. L’Organizzazione dei Giovani sta siglando accordi con alcune testate impegnate sul facts checking e sul contrasto alla disinformazione.

La situazione degli agriturismi è davvero difficile in questo momento. Ne abbiamo parlato con Camilla Bergogni, presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga Siena, titolare lei stessa di un’azienda agrituristica, “La Ripolina”, situata a 25 chilometri da Siena, vicino a Montalcino, terra del Brunello. “Il settore - ci racconta la Borgogni - è tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus”.Un comparto, quello agrituristico toscano, che vive molto di turismo proveniente dall’estero, che quindi versa in un’incertezza ancora maggiore rispetto a circuiti che invece poggiano il loro business sul turismo interno. “Al momento purtroppo la situazione è di fermo totale. Gli agriturismi, con i loro ampi spazi all’aperto, con strutture che consentono il distanziamento sociale, ingressi separati e, spesso - come nel caso della “Ripolina” - appartamenti singoli, separati gli uni dagli altri, possono garantire comunque ospitalità in piena sicurezza. Mancano però delle linee guida precise, che possano consentire una riapertura”. Si tratta di strutture che possono essere utilizzate in sicurezza, ma che sono ancora in attesa di indicazioni precise dal governo. “Le aziende agrituristiche sono pronte a fare anche eventuali adeguamenti - aggiunge la presidente di Anga Siena - per rispettare la sicurezza e la salute degli ospiti, come ad esempio, sfruttare le zone verdi per pic-nic, al posto delle zone comuni per la ristorazione, oppure ancora tenendo chiuse le camere e lasciando aperti solo gli appartamenti (per quelle strutture che ne hanno), anche se questo comporta la perdita di molti aspetti di condivisione e convivialità che sono un valore aggiunto delle vacanze in agriturismo.” Gli imprenditori agrituristici contano i danni, ma soprattutto guardano al futuro e chiedono di riprendere l’attività al più presto“. Per questo è necessario un coordinamento dell’azione politica, con regole semplici, immediate e chiare - conclude Borgogni - che servano anche a rassicurare gli ospiti”.

Giovani di Confagricoltura

Consiglio in videoconferenza

MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 53


Giovani di Confagricoltura

INVITO AL “R-INNOVAMENTO”

Campagna associativa Prende il via la nuova, stimolante, campagna associativa dei Giovani di Confagricoltura - Anga. Si lancia così il messaggio per coinvolgere le nuove leve imprenditoriali e lo si fa in un momento particolare del Paese, con l’emergenza pandemica che deve spingere a distanziarsi sì, ma uniti. Come sempre la campagna associativa è affidata alle pagine delle testate sindacali, a partire da “Mondo Agricolo”, ma anche e soprattutto ai social media. Dal punto di vista grafico il messaggio è efficace, tutto puntato sulla spiga che, nel nuovo corso è subentrato all’atomo di vecchia memoria, proprio per evidenziare il collegamento sempre più stringente con la casa madre. Non ci sono fronzoli nella promotion, perché i riflettori sono tutti per la parola/slogan scelta con molta sagacia: “R-INNOVATI”. In questo semplice termine c’è tutto l’universo dell’Associazione. Il messaggio lanciato dai Giovani può essere declinato in più modi, come in un gioco di parole. “Rinnovàti”, come solo i giovani imprenditori agricoli sanno essere, soprattutto quelli dell’Anga, con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Ma è anche un invito ad innovare, se letto come “Rinnòvati!”. E associarsi all’Anga equivale a compiere già il primo passo in questa direzione. A ben riflettere il “r-innovamento” è anche il passaggio del testimone, il ricambio generazionale in azienda; in quest’ottica l’Anga è sempre stata propositiva, sollecitando la necessità di svecchiare il primario, di inserire nuove energie, di modernizzare. L’Associazione, infatti, da sempre attenta all’innovazione, la promuove, la realizza e crea le occasioni per incrementarla e diffonderla ulteriormente, sia nelle proprie aziende, dando agli associati le opportunità e il supporto necessario per fare innovazione, sia diffondendo la “cultura dell’innovazione”, con attività di formazione, partnership con enti di ricerca, atenei, aziende leader nel campo dell’agricoltura 4.0 e startup innovative. I Giovani di Confagricoltura mettono i loro soci nelle condizioni di percorrere la strada del futuro, quella di un’agricoltura giovane e innovativa, sostenibile e dinamica, che utilizza saperi diversi per produrre meglio, di più e con meno risorse. Miglioramento genetico, agricoltura di precisione, diversificazione delle produzioni, gestione manageriale delle imprese: Anga è anche tutto questo! “Innovativi da sempre”, così dice la campagna e così si definiscono i Giovani di Confagricoltura, che la volontà di innovare ce l’hanno nel DNA, essendo parte di una realtà dinamica, all’avanguardia, dove si lavora in team, con entusiasmo e desiderio di condivisione, per realizzare l’agricoltura di domani.

54 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020



CENTRO STUDI

di Riccardo Calabrese e Giorgio Lo Surdo

DATI INFOCAMERE ED EUROSTAT SULLE IMPRESE

Fotografia del sistema agricolo

I

l numero delle imprese agricole (agricoltura, silvicoltura, acquacoltura e pesca, di cui la pesca rappresenta numericamente meno dello 0,1%) l’anno scorso ha segnato, rispetto al 2018, una riduzione del 1,2%, passando da circa 750 mila a 741 mila. È quanto risulta dalle iscrizioni al “Registro delle Imprese” di Unioncamere, relativamente alle aziende agricole che producono per il mercato e/o esercitano attività connesse con l’attività agricola (vendita diretta dei prodotti propri, agriturismo ecc.). Più delle imprese agricole, in percentuale, sono diminuite le imprese manifatturiere (-1,4%) e del commercio (-1,3%). Sono invece cresciute maggiormente le imprese innovative non riconducibili ai settori economici principali (+10,4%) e comunque in misura superiore al 2% le imprese dei settori dell’istruzione (+2,7%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore, del noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese, delle attività professionali, scientifiche e tecniche,

g

della sanità e assistenza sociale (+2,5%). Nel 2019 le imprese agricole hanno rappresentato il 12% del totale, che rispetto al 2018 è cresciuto dello 0,4%, avvicinandosi al numero di 6,1 milioni. Negli ultimi cinque anni (20152019) le imprese agricole sono diminuite del 2,4%, e la riduzione registrata nel 2019 (-1,2%) è la più alta del periodo. Le imprese agricole a conduzione giovanile (età fino a 35 anni), per effetto degli incentivi governativi per l’insediamento dei giovani imprenditori, hanno registrato nell’ultimo quin-

quennio un incremento del 15,2%; ma nel 2019 il settore ha segnato una flessione dello 0,9%. Le imprese agricole a conduzione femminile sono diminuite nel quinquennio più della generalità delle imprese agricole (-3,6% rispetto a -2,4%) con, nel 2019, -1,7% rispetto al -1,2% complessivo. La contrazione continua e crescente del numero delle imprese agricole si inquadra nelle caratteristiche del sistema agricolo italiano che presenta notevoli peculiarità rispetto a quelli dei principali paesi agricoli dell’Unione Europea.

Valore della produzione del settore agricolo nei principali Paesi agricoli UE (milioni di euro)

g

2010

2015

2018

2019

UE

68.125

417.358

434.416

443.834

Francia

49.839

75.213

77.186

75.420

Germania

48.160

52.497

52.731

57.005

Italia

40.371

55.959

56.906

56.579

Spagna

23.746

45.642

52.158

50.638

Regno Unito

25.475

32789

29.698

31.026

Paesi Bassi

291.866

26.933

28.153

28.635

Fonte: laborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Eurostat

SAU e numero di aziende agricole nei principali Paesi agricoli UE (2016)

Totale Variazione % su precedente - di cui giovanili (<35) Variazione % su precedente % giovanili (<35) su totale - di cui femminili Variazione % su precedente % femminili su totale

2015

2016

2017

2018

2019

VAR% 2015-2019

758.953

756.457

753.833

750.115

740.990

-2,37%

-

-0,33%

-0,35%

-0,49%

-1,22%

-2,37%

49.543

52.388

55.331

57.621

57.083

-

-

+5,74%

+5,62%

+4,14%

-0,93%

+15,22%

6,5%

6,9%

7,3%

7,7%

7,7%

-

218.365

217.361

216.009

214.052

210.402

-

-

-0,46%

-0,62%

-0,90%

-1,70%

-3,65%

28,8%

28,7%

28,7%

28,5%

28,4%

-

Fonte: laborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Infocamere

56 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

-


I dati Eurostat più aggiornati (2016) sulla struttura delle aziende agricole evidenziano come l’Italia disponga della Superficie Agricola Utilizzata più contenuta

g

(12.598 mila ettari), dopo i Paesi Bassi, sulla quale opera un numero elevatissimo di aziende agricole (1.145 mila), con una superficie media per azienda di 11 ettari. Per

Numero di imprese Italia per settore di attività 2019

2018

VAR. %

% 2019

Commercio

1.510.992

Costruzioni

827.297

1.531.602

-1,34%

24,8%

830.531

-0,39%

13,6%

Agricoltura, silvicoltura pesca Attività manifatturiere

740.990

750.115

-1,22%

12,2%

556.188

564.233

-1,42%

9,1%

Attività dei servizi alloggio e ristorazione

457.385

451.408

+1,32%

7,5%

Altri

421.639

381.768

+10,44%

6,9%

Attività immobiliari

291.866

288.622

+1,12%

4,8%

Altre attività di servizi

247.507

244.157

+1,37%

4,1%

Attività professionali, scientifiche e tecniche

217.468

212.154

+2,50%

3,6%

Noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese

206.494

201.369

+2,54%

3,4%

Trasporto e magazzinaggio

167.638

168.671

-0,61%

2,7%

Servizi di informazione e comunicazione

138.605

137.328

+0,93%

2,3%

Attività finanziarie e assicurative

126.919

125.844

+0,85%

2,1%

Attività artistiche, sportive, di intrattenimento

78.260

77.024

+1,60%

1,3%

Sanità e assistenza sociale

44.368

43.283

+2,51%

0,7%

Istruzione

31.683

30.863

+2,66%

0,5%

Fornitura di energia elettrica, gas, vapore

12.980

12.657

+2,55%

0,2%

Fornitura di acqua; reti fognarie Totale UE

11.673

11.695

-0,19%

0,2%

6.091.971

6.065.342

0,44%

100%

Fonte: laborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Infocamere

quest’ultimo indicatore, che dà misura della possibilità di realizzare economie di scala, immediatamente davanti a noi c’è la Spagna con più del doppio (25 ettari), poi Francia e Germania con più di cinque volte (60 ettari) e il Regno Unito con 90 ettari. La dimensione media UE è di 16,6 ettari per azienda agricola. Nonostante questo, per il valore complessivo della produzione del settore agricolo, l’Italia è al terzo posto dopo Francia e Germania e al primo posto per il Valore Aggiunto (differenza fra valore della produzione e costo della produzione), che tuttavia, ripartendosi su un elevatissimo numero di unità di lavoro (ULA - Unità dei Lavoro Annue), vede il nostro Paese al sesto posto per remunerazione del lavoro agricolo. Ora bisogna vedere cosa accadrà quest’anno con tutto il sistema imprenditoriale, compreso quello agricolo, alle prese con le conseguenze della crisi epidemica - che avrà, inevitabilmente, grandi ripercussioni anche economiche e sociali - e con la ripartenza. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 57


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Pane, amore e internet

Il distanziamento sociale, negli over 65, rischia di causare solitudine ed isolamento, che possono essere combattuti colmando il divario digitale. In questa emergenza sanitaria l’utilizzo di strumenti tecnologici è stato fondamentale per attività semplici come mettersi in contatto con un proprio caro, fare la spesa, poter pranzare in compagnia virtuale dei propri familiari ed amici. Nella ripartenza occorrerà intervenire per colmare il gap digitale. È partito in Umbria, ma ora non ha limiti territoriali #EmerGemma, che mette a disposizione degli anziani pillole

digitali (dirette Facebook martedì e giovedì alle 16.00 www.facebook. com/gemmaprogetto). In Emilia Romagna “Pane e Internet” è un progetto, finanziato dalla Regione, per sviluppare le competenze digitali. ISF - Informatici Senza Frontiere, l’associazione senza fini di lucro per ridurre il digital divide, ha messo a punto l’iniziativa “SOS Videochiamate”, mini-guide per l’utilizzo delle più comuni applicazioni e un gruppo di volontari offre anche uno sportello di assistenza via telefono e via e-mail per gli utenti che hanno dubbi, domande e difficoltà nell’uso delle app.

VIDEOCONSULTI

L’emergenza causata dal Covid-19 ha accelerato il passaggio al digitale in molti comparti, compreso quello sanitario. Da una ricerca svolta da Dottori. it - sito e app leader in Italia per la prenotazione di visite specialistiche - è emerso che nella fetta più anziana degli utenti che hanno risposto alla ricerca, la percentuale di chi userebbe il videoconsulto in modo abituale è del 41,5%. Il 56,7 degli over 65 ha detto di sentirsi meno in imbarazzo davanti a una videocamera che in studio. Però quasi il 60% del totale degli intervistati teme che si tratti di visite mediche meno approfondite rispetto a quelle realizzate in studio.

L’IGIENE ORALE è importante per gli anziani: i ricercatori della University of Connecticut, negli Usa, hanno effettuato una ricerca sugli over 65 rivelando che oltre il 64% di questa fascia di popolazione presenta una grave infezione delle gengive, che distrugge l’osso che sostiene i denti: la parandontite. Questa condizione, a sua volta, aumenta il rischio di malattie cardiovascolari e diabete. In chi ne soffre c’è anche la possibilità che i batteri presenti nel cavo orale diffondano infezioni in altre parti del corpo, in particolare alle protesi degli arti e delle valvole cardiache. I ricercatori consigliano di cambiare lo spazzolini da denti ogni 3 mesi e di sottoporsi a pulizia professionale dei denti almeno due volte l’anno. 58 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020


ASSUMERE PROTEINE

Secondo i più recenti dati Istat, la popolazione anziana in Italia sta crescendo esponenzialmente. Orientando meglio le scelte alimentari si possono però gettare le basi per una longevità “in salute”. L’invecchiamento tende a generare delle modifiche parafisiologiche nel corpo umano, con forte riduzione della massa muscolare ed aumento del tessuto adiposo. Il segreto contro la perdita di massa e forza muscolare (sarcopenia) è assumere proteine. Si alla carne, specialmente bianca, fonte di proteine nobili, e ad altri alimenti proteici come pesce, uova, legumi e frutta secca.

Bevete acqua! E il cervello vi ringrazia

Oltre l’80% del nostro cervello è composto di acqua e una perdita anche piccola lo fa ridurre di volume. Occorre fare attenzione soprattutto se si è anziani. La memoria, l’attenzione, l’energia, la calma vanno tutte alimentate ad acqua: basta una privazione appena dell’1-2% delle riserve corporee per diventare irritabili e agitati. Nel cervello risiede il centro che governa il nostro bisogno d’acqua, ma è un meccanismo ritardato, per questo bisognerebbe anticipare la sensazione di bocca secca, che è il primo sintomo della sete e bere ad intervalli regolari. Negli an-

ziani, la sensibilità diminuisce e il rischio di bere troppo poco si eleva ulteriormente, tanto che dagli studi emerge come oltre il 20% degli over 65 sia disidratato. Insomma quando si ha sete è già tardi. Buona regola è prepararsi 4 bottigliette d’acqua da consumare durante la giornata. Per gli anziani, la quota raccomandata è di almeno 6-8 bicchieri al giorno di liquidi, tra acqua e altre bevande (non zuccherate o alcoliche). Ma occhio a tè e caffè, perché sono molto diuretici. Attenzione: la quantità di acqua necessaria cresce con il clima caldo-umido.

SI PUÒ “RINGIOVANIRE” in modo naturale, bandendo fumo e alcol, facendo sport e seguendo una corretta alimentazione. Bere tanta acqua lontano dai pasti idrata la pelle e la mantiene lucida, bella e pulita. Un frullato di frutta fresca al giorno apporta fibre, vitamine, sali, antiossidanti è un cocktail fantastico per sangue, cuore, reni, fegato e cervello. Tè verde e curcuma aiutano a combattere i radicali liberi, che altrimenti ostruirebbero le arterie e favoriscono le capacità mnemoniche e intellettive. Assumere vitamina D, prendendo il sole rinforza ossa e muscoli; attenzione però alle ore più calde della giornata. Riposare bene ogni notte almeno 6-8 ore, permette di dimostrare meno anni e allontana l’angoscia e l’ansia, che portano il corpo a invecchiare precocemente. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 59


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

MASSERIA DEL CROCIFISSO A POLIGNANO A MARE (BA)

Devozione e tradizione

L

a Masseria del Crocifisso è prontissima a riaprire, con tutte le precauzioni per clienti e dipendenti, e ricorda che a settembre c’è la Sagra del Crocifisso, chiamata così in onore dal Crocifisso ligneo seicentesco sull’altare della chiesetta interna. La speranza è che la processione possa farsi anche quest’anno perché è un momento di condivisione e di spiritualità che molti hanno nel cuore. Questa struttura si trova ad una manciata di chilometri dalla “Perla dell’Adriatico”, la rinomata Polignano a Mare, in una strada che potrebbe essere della Toscana, per la ricchezza di pini e dei cipressi che la costeggiano. Arrivati alla Masseria però si percepisce immediatamente

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l’atmosfera sud est della Puglia. È una tipica e suggestiva costruzione del XVII secolo, perfettamente restaurata e recuperata dal proprietario, Benedetto De Bellis, che nel 2009 l’ha aperta ad agriturismo di qualità. La masseria è contornata dall’azienda agricola, con 18 ettari dedicati ad oliveto e mandorleto; vi si produce anche grano e colture orticole, come insalate, melanzane, pomodori e peperoni per il ristorante interno ricavato nelle antiche stalle. “Quest’anno ero molto soddisfatto; tra prenotazioni per l’agriturismo e cerimonie avevamo il pienone - spiega De Bellis - poi è arrivata la pandemia ed il Covid-19 ha azzerato tutto il lavoro e le speranze in un attimo”. La Puglia è diventata una

meta abituale e trendy del turismo e non era facile trovare posto nelle 6 camere matrimoniali della struttura: vere e proprie suite arredate con gusto, con una vista spettacolare sulla campagna circostante. La location permette, infatti, di visitare facilmente le località più belle della zona, che si tratti della Valle d’Itria o delle Grotte di Castellana, oppure delle città di Ostuni e Cisternino, ma anche di esplorare le meravigliose coste. L’agriturismo offre anche una splendida piscina, un ristorante che serve una cucina saporita e genuina, basata sulla tradizione locale. Oltre agli ortaggi, all’olio extra vergine ed alle farine ricavate dal grano di produzione aziendale, c’è forte atten-


zione alla qualità dei prodotti per il ristorante. La carne viene acquistata da allevamenti della zona, così come i formaggi e i dolci, preparati in casa. Tra i punti di forza della Masseria c’è proprio anche la cucina, che rivisita le ricette tradizionali introducendo un pizzico di modernità. Il ristorante, aperto a tutti su prenotazione nel week end, offre menu rigorosamente preparati con prodotti di stagione. Tra le specialità segnaliamo il capocollo con i fichi, le splendide ricottine di capra, le orecchiette con cime di rape e farinella di Putignano e il risotto con purè di fave fresche e Canestrato di Puglia Dop. Gli ospiti possono anche acquistare l’olio extravergine d’oliva e le marmellate

prodotti in azienda. La masseria ha vicino un bosco centenario, meta di splendide passeggiate, e mette a disposizione degli ospiti delle biciclette per esplorare i dintorni o arrivare al centro abitato di Polignano a Mare, MASSERIA DEL CROCIFISSO

Str. Prov.le Polignano a Mare-Castellana Km.4 Polignano a Mare (Ba) Tel./Fax 080806226 - Cell. 3356844815 Email: info@masseriadelcrocifisso.it www.masseriadelcrocifisso.it

distante solo 4 chilometri. “Lo scorso anno - racconta De Bellis - una signora tedesca ha preso una bicicletta e non tornava più. È finalmente arrivata in tarda serata e felicissima: era arrivata fino ad Ostuni, che dista più di 50 chilometri”. “Mentre aspetto la ripartenza - sottolinea l’imprenditore di Agriturist - mi occupo dell’azienda agricola e faccio anche un po’ di conti. Fino a giugno ho avuto solo disdette, tengono ancora agosto e settembre. Più della metà dei miei clienti sono stranieri: tedeschi, francesi, olandesi belgi, canadesi e americani. Il resto viene dal nord Italia. Spero diano presto il via a tutti gli spostamenti. Noi qui siamo preparati ad accoglierli”. MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 61


CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

MARATONA SU AGROALIMENTARE

RIUNIONE ONLINE

Creatività femminile

Il 4 maggio c’è stata, su facebook, una maratona online sulla sostenibilità e sulla creatività dell’agroalimentare. In totale otto ore di collegamento aperto dalle note di “Viva l’Italia”, la famosa canzone di Francesco De Gregori che inneggia a ’’l’Italia che lavora, l’Italia che resiste”, mai tanto vero come in questa fase difficile. L’evento, ideato da Roberto Quatraccioni di Tatics, ha visto protagonista l’eccellenza dell’agro alimentare, sono state scelte 19 aziende lungo lo Stivale, e l’agricoltura ha fatto, giustamente, la parte del leone. Non potevano

certo mancare le imprenditrici di Confagricoltura Donna. Così Alessandra Oddi Baglioni, Maria Pia Piricò, Marina Di Muzio, Maria Grazia Maccherani e Michela Marenco hanno presentato le loro eccellenze, insieme all’amore e all’impegno per il proprio lavoro, sempre contraddistinto dalla continua ricerca di qualità e di innovazione, in gestioni imprenditoriali che affondano profondamente le proprie radici nella famiglia. Certo la crisi c’è e si sente, ma queste donne - Marina con il parmigiano e il pecorino da Parma e Roma, Alessandra con il farro umbro del Faldo del Picchirillo, Maria Grazia con il vivaio, Maria Pia con il miele siciliano di Kibbò e Michela Marenco - con i suoi vini sono riuscite a mettere in evidenza la forza dell’imprenditoria agricola e di quella femminile che confermano il detto: il primo atto agricolo è mangiare.

PIATTAFORMA DI MENTORING VIRTUALE per aiutare le donne imprenditrici europee, che attualmente si trovano ad affrontare le sfide professionali dovute al Covid-19. L’hanno creata CaixaBank e l’organizzazione internazionale Vital Voices. Mentoring è una metodologia di formazione che fa riferimento a una relazione tra una donna con più esperienza (mentor) ed una con meno esperienza (mentee). Alla nuova piattaforma hanno aderito moltissime dirigenti di grandi aziende, pronte a travasare le esperienze acquisite. Questo progetto, attualmente lanciato in Spagna e Regno Unito, si espanderà in altri paesi europei. Info sul sito www.vitalvoicesmentoring.com. 62 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020

Riunione online di Confagricoltura Donna per fare il punto sulla situazione in atto per l’emergenza Coronavirus. Se il lockdown è stato difficile, la ripartenza, per le donne e le imprenditrici, non è certo più facile. “Un terzo delle imprese agricole - ha sottolineato la presidente Alessandra Oddi Baglioni - è in mani femminili. Donne che non si sono mai fermate e hanno continuato a lavorare durante la quarantena, assumendosi anche tutti i carichi familiari”. “Nella ripartenza si sente la mancanza di adeguati provvedimenti che permettano alle donne di conciliare vita e lavoro. E così le donne, in questa situazione critica, rischiano di tornare indietro, di compromettere quanto hanno faticosamente realizzato, mettendo le donne di fronte alla scelta di dover lasciare il proprio lavoro o di chiudere la propria impresa. Nel contesto rurale è evidente come la situazione sia ancora più esasperata, senza contare i problemi connessi al digital divide”.


BUONO A SAPERSI

FOTO DI PAOLO FOIS DELLA ROMA DEL LOCKDOWN

Solitaria bellezza Dopo quel giorno Paolo ha girato per altre strade e piazze del centro storico, da Campo dei Fiori al Pantheon a Castel S. Angelo; dal ghetto fino a Trastevere, e con la macchina fotografica ha immortalato le meraviglie della Città Eterna. Immagini che rimarranno per sempre scolpite nella memoria e nelle pagine della storia, ma che racchiudono anche i sentimenti e le emozioni di chi le ha scattate: la solitudine, la paura, la rabbia e anche il dolore, e che molti di noi hanno provato in questi lunghi mesi. opo due settimane di ri, persone a passeggio. Eppure Fotografie sulle quali Paolo, lockdown, chiuso in casa erano passati solo quattordici almeno per ora, non ha progetcon l’unica compagnia giorni. Tutto era meravigliosati. Di certo non le venderà. Ma dei miei gatti, ho sentito il biso- mente bello e altrettanto inquie- continuerà a condividerle con gno di uscire, per fare due passi, tante. Così ho tirato fuori dalla gli amici, come ha fatto finora, e mi sono diretto verso piazza tasca il telefonino e ho fatto tre come messaggio di amore, soliNavona, con un miscuglio di sen- scatti. Tornato a casa ho guardato darietà e speranza. Dedicandole sazioni nella testa e nel cuore: le foto e ho pensato ‘pazzesco!’. in particolare a Giuseppe, che paura, angoscia, stupore…”. Le ho sviluppate in bianco e il Coronavirus ha sottratto alla Inizia così il racconto di Paolo nero perché quello era ‘l’umore’ certezza dei suoi affetti. Fois, fotografo professionista, i della piazza”. Gabriella Bechi cui scatti di una Roma mai vista e che ci auguriamo di non rivedere mai, riportiamo in questa pagina. Scatti che testimoniano bellezza e solitudine e che ci fanno capire la fragilità dell’essere umano e riflettere sul senso della vita. “Erano le cinque del pomeriggio e nella piazza non c’era nessuno, neppure la macchina della polizia. Un’ immagine distante anni luce da quella che ero abituato a vedere, con bar affollati, vendito-

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BUONO A SAPERSI

GUIDA PER ENTRARE NEL MONDO DEL LAVORO

Per laureati in Scienze agrarie

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n questo periodo di crisi legata alla pandemia, le difficoltà sul fronte dell’occupazione sono senza dubbio aumentate. Segnaliamo un libro che, sebbene risalga al periodo preemergenza, è davvero utile per chi cerca lavoro con una laurea in Agraria. “Lavorare dopo la laurea in Scienze agrarie, alimentari e forestali” di Antonio Sortino, edito da Edagricole, è una guida preziosa per trovare lavoro nei diversi ambiti del settore agroalimentare. Indirizzato soprattutto a laureati in Scienze agrarie, in realtà contiene informazioni utili ed esaustive anche per chi proviene da altri corsi di studio. La prima parte è dedicata a tutte le azioni preliminari alla ricerca del lavoro: come redigere un curriculum efficace, come scrivere una buona lettera di presentazione e come affrontare un colloquio di lavoro. Si danno suggerimenti anche per la pubblicazione della tesi di laurea,

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cosa che valorizza il curriculum di un candidato. Segue poi un capitolo dedicato ai tirocini, strumento prezioso per il primo ingresso nel modo del lavoro e per maturare una prima specializzazione. Viene approfondito anche il tema della formazione postlauream: master, corsi di specializzazione, dottorati di ricerca; si trovano indicazioni utili su tutti i vari percorsi e sui relativi sbocchi professionali. Dalla ricerca, al settore della qualità, dalle biotecnologie, alla green economy, le strade che si aprono sono numerose. Tutto sta nell’obiettivo che ci si è prefissati: da lì gli step da compiere. Molte le indicazioni su dove cercare lavoro, fisicamente e sul web: centri per l’impiego, centri “Informagiovani”, agenzie interinali, siti e

riviste specializzate, nonché fonti autorevoli per concorsi pubblici, come la Gazzetta Ufficiale. L’autore inoltre non è falsamente ottimista, non nasconde le oggettive difficoltà di oggi (fortemente aggravate peraltro dall’emergenza legata al COVID-19). Consapevole di tutto questo, nelle conclusioni affronta anche il tema dei vari sussidi che può recepire chi è temporaneamente senza occupazione (NASpi, reddito di cittadinanza, ecc.). Un testo, quello di Sortino, concreto e che ha il merito di non tralasciare alcun aspetto della ricerca, né alcun possibile sbocco, fornendo spesso spunti e idee tutt’altro che scontati, e per questo ancora più preziosi. Paola Castello

DISEGNARE IL DISTANZIAMENTO SOCIALE

Le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna “Global Call Out to Creatives!”; un invito a tutti i creativi del mondo, per progettare una serie di visual per aiutare a contrastare la diffusione del Coronavirus. Il distanziamento sociale, da necessità, diventerà abitudine: questo il messaggio di Studio Mathery nel significativo design che è il suo contributo alla campagna dell’Onu (divulgata sulla piattaforma Unsplash.com). Mathery è una coppia creativa italiana (Erika Zorzi e Matteo Sangalli), con base a New York (Brooklyn), che si occupa di art direction, fotografia, film, scenografia ed exhibition design (che è quella parte del design che più delle altre si avvicina all’architettura). “Il nostro lavoro - dicono i due creativi - capovolge la vita di tutti i giorni per formare mondi ironici e linguistici di ironia e direzione artistica mozzafiato”. 64 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2020


NUMISMATICA CELEBRA L’ENOGASTRONOMIA

Moneta per pizza e mozzarella

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oniate due monete da collezione per Napoli dal Poligrafico e Zecca dello Stato. La prima celebra pizza e mozzarella, uno dei prodotti italiani più amati nel mondo ed apre un nuovo filone numismatico sull’enogastronomia, con l’intento di proseguire nei prossimi anni in un giro della penisola attraverso le specialità regionali. È una moneta in cupronichel dal valore nominale di 5 euro, emessa il 21 aprile dal ministero dell’Economia e delle Finanze, appartenente alla Serie “Cultura Enogastronomica Italiana - Pizza

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e Mozzarella” della Collezione Numismatica 2020. La moneta in versione Fior di Conio con elementi colorati, è stata realizzata dall’artista incisore Maria Carmela Colaneri e prodotta presso le Officine della Zecca dello Stato. Sul dritto, la composizione di elementi rappresentativi della Campania: Pulcinella, la pizza e una veduta del Golfo di Napoli. La scritta “Repubblica italiana” è inserita in un cartiglio con decori tipici campani; in basso a sinistra, la scritta “Campania”; a destra, il nome dell’autore “Colaneri”. Sul rovescio, in una

cornucopia, sono raccolti gli ingredienti della pizza, uno tra i prodotti gastronomici italiani più conosciuti nel mondo. Nella composizione sono raffigurati la bocca di un forno e un particolare del bassorilievo del Corteo Bacchico (Museo Archeologico Nazionale di Napoli). In alto nel giro, la scritta “Sapori d’Italia”; nel campo di destra, l’anno di emissione “2020”; nel campo di sinistra, “5 euro” e “R”, identificativo della Zecca di Roma. La moneta da collezione con una tiratura di 8000 pezzi è in vendita online nello shop del Poligrafico a 25 euro (www.shop.ipzs. it).La seconda moneta, sempre dal valore nominale di 5 euro, è stata prevista nella collezione numismatica “Grandi artisti italiani” per celebrare Eduardo de Filippo ed è uscita l’11 maggio, in occasione dei 120 anni della sua nascita (24 maggio 1900). La tiratura è di 7 mila pezzi.

LOCKDOWN IL GIORNO DOPO

Il Sole 24 Ore ha raccolto in un instant book una serie di articoli significativi di economisti, professori, esperti sulla situazione attuale. Si intitola “#Lockdown il giorno dopo. Ricostruire l’Europa, l’economia, la finanza”. La lettura d’insieme degli articoli rappresenta un’occasione formidabile di approfondimento per riflettere sulle scelte necessarie per uscire dall’emergenza e sui modelli da seguire. Il primo capitolo è dedicato all’Europa e al Mondo, a come è stato travolto il modello della globalizzazione e come sono state messe in discussione le catene tradizionali di creazione del valore, che sembravano consolidate. Come ha sottolineato Marco Onado, «purtroppo l’impatto sul sistema produttivo è tremendo e per evitare una massiccia perdita di posti di lavoro e di capacità produttiva delle istituzioni da adattare alla nuova realtà bisogna mettere l’economia in terapia intensiva. Questo richiede uno sforzo finanziario senza precedenti, da economia di guerra». MAGGIO 2020 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

“FALSOPIANO” DI SERGIO COSSU

Emozioni notturne

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l pianista Sergio Cossu ha all’attivo un’intensa carriera artistica, eppure al lavoro solista è giunto solo ora, con l’imperdibile “Falsopiano” (Blu Serge); un album di piano solo raffinato, elegante, intenso e passionale, davvero un fluire di emozioni. Ex tastierista dei popolarissimi Matia Bazar (1984-1999), compositore di successo (per Matia Bazar, Miguel Bosé, ecc.), discografico (fondatore della label Blu Serge, che ha all’attivo 60 dischi di jazz e classica), molte collaborazioSerendipity ni anche in campo jazz, rock e Fare per caso inattese progressive (tra l’altro ha suona- e felici scoperte

LA ZATTERA DI GATOS DO MAR

Malattia del viaggiatore

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e nel lockdown vi siete sentiti come animali in gabbia; se non riuscite a stare fermi e avete l’irrefrenabile desiderio di esplorare il mondo, potreste essere affetti dalla sindrome di wanderlust, ovvero la malattia del viaggiatore; il termine wanderlust è di origini tedesche e significa letteralmente “desiderio di vagabondare”. Ammalati sono senz’altro i Gatos Do Mar (la cantante Annalisa Madonna, l’arpista Gianluca Rovinello, il percussionista Pasquale Benincasa) che pubblicano il suggestivo e raffinato - anche nel packaging - “La sindrome di wanderlust” (Radici Music). Tre gatti su una zattera con la passione per la musica brasiliana ed il blues; vanno dove li conduce la corrente, in territori sonori differenti, dal jazz al folk, dalla canzone d’autore alla bossa nova ed al fado. Attraversando, tra l’altro, Sicilia, Sud America ed Africa. In evidenza l’aspetto lirico dei testi con l’utilizzo di lingue e dialetti differenti. C’è nel gruppo una fame di novità e diversità che non sappiamo se è patologica, ma sicuramente è coinvolgente.

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to con Museo Rosenbach nel CD “Exit” con l’ex compagno dei Matia Bazar, il compianto batterista Giancarlo Golzi). Il falsopiano è l’ingannevole terreno pianeggiante che, in realtà, nasconde dislivelli che non ci aspettiamo. Così le sue composizioni possono sembrare semplici e lineari mentre spesso, al contrario, nascondono movimenti interni e stranezze, soprattutto armoniche. Hanno una vena narrativa e cinematografica e nascono da creative improvvisazioni notturne; sgorgano a volte dal nulla, oppure rielaborando un tema nascosto da qualche parte nella memoria. In chiusura la title track che ha un finale un po’ in sospeso, lasciando intuire (e sperare) che ci sarà un seguito.

Calci del mulo Il mulo è un ibrido sterile. Anche il gruppo Marongiu & I Sporcaccioni tira sonori calci da far invidia all’animale da soma, lo fa però con grande fertilità. Benvenuti nella Bisiacaria, il territorio della provincia di Gorizia compreso tra il Carso, l’Isonzo e la costa adriatica. Il quintetto guidato da Claudio Marongiu pubblica il suo terzo disco, “Mulo de Paese” (Boogie Records) che è davvero originale, sul sentiero del rock-blues unito al dialetto bisiaco; ed è anche il più “maturo” - si fa per dire - della band, anche grazie alla mano esperta del produttore (il chitarrista Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio) ed a validi compagni d’avventura come Franco Beat e Joe Perrino dei The Mellowtones, che valorizzano e arricchiscono il suono della valida band. Sonorità forti e contradditorie, da vero mulo testardo, partendo dagli AC/ DC e arrivando… agli Skiantos. Le canzoni proposte sono apparentemente demenziali e sgangherate, in realtà efficaci nel fotografare la vita di provincia.



TOGETHER.

Anche in queste circostanze eccezionali, BKT è sempre al fianco degli agricoltori che, con passione e responsabilità, continuano senza sosta il proprio lavoro nei campi. Grazie a loro, le aziende della filiera agroalimentare sono in grado di proseguire la propria attività, consentendo a tutte le famiglie di avere in tavola i frutti della terra. Insieme, non ci fermiamo mai.

IMPORTATORE PER L’ITALIA

Via di Castelpulci, 12/C 50018 Scandicci (FI) Tel: 055/73751 Fax: 055/7375232 agricoltura@univergomma.it www.univergomma.it


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