Mondo agricolo n. 6/2018

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GIORNATA MONDIALE APE • SLOVENIA SOSTENIBILE • BUYER NORD AMERICA • LA RISCOSSA DEL TABACCO • ACCORDO OLIO SPECIALE TRATTORI • PUGLIA IN PIAZZA • PSR LAZIO • FORMAZIONE FIIAF • CONTOTERZISTI CALABRIA • CAF IMPRESE

Una nuova stagione A Bruxelles, l’11 luglio, l’assemblea generale di Confagricoltura Allarme dazi: Italia agroalimentare schiacciata tra Usa e Unione europea Festa dell’Anga per i 60 anni dell’associazione

Anno LXIX - n. 6 - Giugno 2018 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Art. 1 Comma 1 Aut. C/Rm/18/2012 Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 - Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Sepe - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101



L’ E D I T O R I A L E nnn

Nel cuore dell’Europa

L’

Europa oggi ha la responsabilità di essere forte e coesa. Alla vigilia della negoziazione per la nuova PAC, proprio ora che le tensioni interne alla compagine UE rischiano di incrinarne la compattezza e gli scenari internazionali si fanno maggiormente incerti sul fronte del libero scambio, una visione comune è ora più che mai necessaria. Entreranno in vigore da luglio in Canada e Messico le contromisure sulle importazioni provenienti dagli USA, per via dei dazi straordinari su acciaio e alluminio decisi dagli Stati Uniti e i dazi imposti da Trump alla Cina. Da luglio anche l’UE varerà delle contromisure nei confronti degli USA per alcuni prodotti, come grano, succo d’arancia, riso e mais. Una guerra commerciale su scala mondiale sembra essere alle porte. La Cina ha dichiarato di voler applicare dei dazi anti-dumping sulle importazioni di pollame proveniente dal Brasile e gli Stati Uniti, a loro volta, hanno annunciato nuovi dazi sulle importazioni di olive da tavola dalla Spagna, dazi - questi ultimi - che, se confermati, metterebbero in discussione uno dei modelli su cui poggia la PAC. L’innescarsi di una serie di ritorsioni come quelle annunciate rischia di compromettere l’attività economica a livello mondiale, nonché l’intero sistema del commercio internazionale. L’UE è il primo esportatore al mondo di prodotti agroalimentari; se vogliamo tutelare questo primato, dobbiamo garantire un commercio libero, condizione strategica per il sistema agroalimentare globale, europeo ed italiano. Le tensioni commerciali internazionali mettono inoltre ulteriormente a rischio l’agricoltura italiana che versa già in una situazione delicata per via dei tagli prospettati nel bilancio UE. Ricordiamo che per l’Italia gli USA rappresentano il primo mercato di esportazione fuori dall’UE (con un export di circa 4 miliardi all’anno) e il terzo mercato in assoluto, e da cui peraltro, a nostra volta, importiamo importanti materie prime. Occorre fare, come abbiamo proposto in tutte le sedi istituzionali, una riflessione profonda sulla riforma del sistema multilaterale basato sulla World Trade Organization. Riteniamo infatti che non si debbano limitare gli scambi, piuttosto correggere eventuali errori creati in passato da un’apertura senza regole. Un’Europa che sia un interlocutore coerente, coeso e autorevole, è una condizione politico-economica imprescindibile in questa fase, per essere competitivi nel mercato globale e difendere i nostri interessi. Ed è per questo che abbiamo deciso di tenere la nostra prossima assemblea nazionale l’11 luglio a Bruxelles, nel cuore nevralgico della politica comunitaria, perché la nostra presenza in Europa, come Paese, come sistema economico, come Confagricoltura, resta strategica. Massimiliano Giansanti GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 3


SOMMARIO L’EDITORIALE Nel cuore dell’Europa Massimiliano Giansanti ..................

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APERTURA ITALIA Il governo dei record Gaetano Menna ...........................

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APERTURA EUROPA Appuntamento a Bruxelles Gaetano Menna............................

Mieli d’autore Anna Gagliardi........................... 30

8

Coordinatore responsabile Gaetano Menna

La buona cultura Elisabetta Tufarelli....................... 48

Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini

Abbonamento annuo Testata associata all’USPI

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n.33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

Un lungo cammino insieme G.M......................................... 40 ATTUALITÀ RAPPRESENTANZA Costruire il futuro Claudio Costantino...................... 46

Direttore responsabile Gabriella Bechi

Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it

SPECIALE TRATTORI Obiettivo quarta gamma Claudio Costantino...................... 39

Slovenia sostenibile Costantino Moretti ...................... 10 PRIMO PIANO SINDACATO Giovani, qualità e sostenibilità Elisabetta Tufarelli....................... 14 UNCAI NOTIZIE

Pubblicità

Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Confagricoltura

@Confagricoltura

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EPS Azioni coordinate.. . . . . . . . . . . . . . 37

Missione export Elisabetta Tufarelli ...................... 18 Assieme per l’olio Gabriella Bechi........................... 24 SPECIALE API Giornata mondiale dell’ape Raffaele Cirone........................... 27

Organizzazione Treviso. . . . . . . . . . . . . 52 Enapra Innovazioni digitali. . . . . . . . . . 54 Campi rosa Donnagricoltura.. . . . . . . . 55 Anga Modelli valutazione.. . . . . . . . . . . 56 Over 65 Salute mentale. . . . . . . . . . . . . 58 Agriturismo Borzonasca. . . . . . . . . . . . 60



APER T UR A I TALI A

Il governo dei record Un primato lo stallo di 89 giorni, i cinque mandati esplorativi, quello doppio a Conte. Ora si attendono stabilità, impegno, politiche di rilancio dell’economia e dell’agricoltura di Gaetano Menna

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I

l 65° governo della Repubblica Italiana ha già stabilito un record. Entra nel guinness dei primati per essere nato dopo 89 giorni dalle elezioni del 4 marzo. Anche il numero di incarichi complessivi dati dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per raggiungere un accordo su una possibile squadra di governo è stato un primato assoluto: sono stati ben cinque (Casellati, Fico, due incarichi conferiti a Giuseppe Conte, con in mezzo quello a Carlo Cottarelli). Novità poi l’aver assegnato due volte l’incarico alla stessa persona (con quasi cento ore trascorse dal primo incarico affidato a Conte all’ultimo, arrivato il 31 maggio). Tutto ciò fa comprendere come sia stato tormentata la nascita dell’Esecutivo,

Direttivo confederale ha indicato le priorità per il settore primario con le borse impazzite, lo spread alle stelle. Si tratta di un governo di coalizione nato da un accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega dopo le elezioni politiche italiane del 2018; l’intesa è stata trovata sulla base di un programma comune denominato “Contratto per il governo del cambiamento”. Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, nei tre mesi di impasse, con il rischio fondato che gli elettori ritornassero alle urne addirittura in estate, aveva più volte sollecitato la politica a fare presto e ad avere


la compagine governativa insediata in tempi celeri. Il passare del tempo non faceva bene al Paese, all’economia ed all’agricoltura. Con le successive nome dei sottosegretari Franco Manzato e Alessandra Pesce, e del capo di gabinetto Luigi Fiorentino, si è completata la squadra del ministro Centinaio. Al momento del giuramento al Quirinale del premier e dei ministri, Giansanti ha formulato il buon lavoro al nuovo governo: «L’augurio è che si avvii un nuovo corso che guardi al futuro, all’innovazione ed alla crescita delle imprese; sono fiducioso che il premier Conte ed i ministri designati sapranno fare propri i temi della tutela dell’agricoltura e dell’agroalimentare del Paese. Un particolare incoraggiamento al ministro per le Politiche agricole, sen. Centinaio, alla vigilia di importanti e decisivi appuntamenti, a livello europeo, per il futuro del nostro settore». Quello diffuso da Palazzo della Valle

non è stato un semplice comunicato rituale ma, di fatto, una sorta di lista delle priorità per il settore, formulata dal comitato direttivo confederale: l’annunciata riduzione del budget agricolo europeo; le clausole di salvaguardia ed i trattati internazionali; la riforma di Agea ed i ritardi dei pagamenti; i provvedimenti straordinari per le calamità naturali; l’emergenza Xylella; la revisione della legge 30/91 sulla riproduzione animale; i fondi europei per le assicurazioni agevolate; i danni della fauna selvatica; l’OCM Vino/promozione ed il Comitato vitivinicolo; il tavolo ortofrutticolo; quindi i temi europei della riforma della Pac e della strisciante rinazionalizzazione. Vanno stigmatizzate le misure tendenti a creare tetti di finanziamento alle aziende più efficienti e che danno lavoro. «È l’opposto - ha concluso il presidente confederale - di quello che serve al settore, le imprese vanno aiutate a crescere». nnn

Giuramento del ministro Centinaio

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APERTUR A EUROPA

Appuntamento a Bruxelles Biblioteca Solvay a Bruxelles

Assemblea di Confagricoltura l’11 luglio 2018, nella capitale belga, presso la prestigiosa Biblioteca Solvay di Gaetano Menna

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L’

assemblea generale di Confagricoltura si terrà l’11 luglio a Bruxelles presso la Biblioteca Solvay, che si trova nel Parco Leopold, situato dietro il Parlamento Europeo e il Museo di Scienze Naturali del Belgio. Una sede prestigiosa per l’appuntamento assembleare più importante dei presidenti territoriali dell’Organizzazione che si ritroveranno nella capitale belga per affrontare i temi europei di più viva attualità. È la prima volta che Confagricoltura tiene una sua assemblea al di fuori dei confini nazionali, a testimonianza della forte vocazione europeista dell’Organizzazione e del momento cruciale che si sta vivendo

per il futuro dell’agricoltura, in primo luogo per la riforma della Pac. Con la presentazione delle proposte della Commissione, il 7 giugno a Strasburgo, si è avviato il percorso per la riforma della politica agricola comune post 2020. La Commissione ha previsto una riduzione del bilancio agricolo nell’ordine del 15% in termini reali, rispetto all’attuale dotazione. Ha ipotizzato pure una parziale rinazionalizzazione della Pac ed ha proposto di decurtare i trasferimenti finanziari alle aziende di maggiore dimensione. Vuole modificare la distribuzione dei sostegni diretti, passando da una logica di sviluppo dell’impresa agricola a una politica di sostegno del reddito. Ad avviso della Confederazione


Giansanti: «Europeisti chiediamo una riforma della Pac che dia futuro»

Biblioteca Solvay (esterno)

le proposte - nonostante l’apprezzabile conferma degli incentivi per gli agricoltori più giovani - risultano inadeguate e carenti sotto il profilo del supporto alla crescita economica e all’occupazione. Intanto il 18 giugno, al Consiglio dei ministri agricoli a Strasburgo, è stata presentata una dichiarazione ministeriale dei rappresentanti di Francia, Grecia, Finlandia, Irlanda, Portogallo e Spagna, con cui si è sollecitata l’invarianza della spesa agricola dopo il 2020. Confagricoltura ha subito chiesto all’Italia di unirsi all’iniziativa. «Quella presentata dalla Commissione per la riforma della Pac è una proposta sbagliata sotto il profilo strategico. Abbiamo chiesto al nostro ministro e al Parlamento Europeo di risolvere i problemi di impostazione. Inoltre, pur nell’ambito di una indispensabile semplificazione, la Pac deve restare una politica comune in termini di bilancio e gestione operativa», ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. Per quanto riguarda i piani strategici nazionali, per la Confederazione, è inaccettabile che si mettano in discussione i principi sui quali si basa il mercato unico. Stigmatizzate, infine, le modalità dei trasferimenti diretti che rischiano di essere ulteriormente diminuiti per le imprese di maggiore dimensione, cioè per quelle aziende che assumono ed esportano: «Bisogna fare in modo che la politica agricola comunitaria resti uno strumento di crescita e non si trasformi in un sussidio».«Il divario degli importi erogati nei diversi Stati membri non può essere ridotto - ha concluso Giansanti - perché è motivato dalla diversità dei costi di produzione fissi e variabili. Basti pensare, ad esempio, al costo del lavoro». nnn GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 9


APERTUR A EUROPA

A colloquio con il ministro Dejan Židan. La politica agricola e la salvaguardia dell’habitat di Costantino Moretti

L

o scorso 3 giugno il popolo sloveno è stato chiamato alle urne per rinnovare il Parlamento, anticipatamente seppur di poche settimane rispetto alla scadenza naturale della legislatura. Nel pieno di una campagna elettorale caratterizzata, tra l’altro, anche da dure accuse tra partiti, Dejan Židan, ministro uscente all’Agricoltura, Foreste e Alimentazione (e leader del partito Social Democratico) ha gentilmente acconsentito a rilasciare la seguente intervista a “Mondo Agricolo”. A marzo scorso è stato sottoscritto il disciplinare della doc transfrontaliera sul vino Terrano (Teran) che, una volta approvata, sarà di riferimento tanto per i produttori vitivinicoli italiani, quanto per quelli sloveni. Come giudica questa operazione? Slovenia e Italia concordano che, a causa delle caratteristiche speciali che il vino Teran acquisisce solo sul Carso, solo quello con questa denominazione possa essere prodotto esclusivamente su tale altopiano. Sia i produttori sloveni, sia quelli italiani beneficeranno della protezione transfrontaliera congiunta. Vorrei

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Slovenia soste

Dejan Židan

sottolineare che si tratta di una procedura di protezione innovativa, molto rara nell’Unione europea. Con questa Doc aumenteranno le opportunità per l’integrazione, la promozione

congiunta di Teran e dell’area del Carso, nonché per progetti di sviluppo condivisi del territorio. In Slovenia, uno dei settori di punta è quello della forestazio-


enibile «Con Doc Teran progetti di sviluppo congiunti del territorio»

ne e della produzione di legname. Quali azioni ha posto in essere il suo Paese per regolamentare il settore, anche al fine di non depauperare le risorse naturali?

Le foreste - che coprono quasi il 60% del territorio della Slovenia hanno un’eccezionale valore ambientale, biotico e culturale, perciò è comprensibile e necessario che lo Stato protegga questo

tesoro. La gestione delle foreste in Slovenia si svolge in conformità ai principi di sostenibilità, equilibrio ecosistemico, multifunzionalità e necessita di un lavoro pianificato. Sulla base del “Programma forestale nazionale” (NGP) - il documento di base che definisce la politica nazionale per lo sviluppo sostenibile delle aree boscate - abbiamo preparato un programma operativo per l’ attuazione del NGP per il periodo 2017-2021, che definisce le priorità, le misure e i compiti della politica forestale. Per eventi meteorologici estremi (siccità, temporali, gelicidi), frequenti incendi boschivi, proliferazione di scolitidi e impatto negativo della fauna selvatica, la foresta rimane economicamente sottoutilizzata, il che rappresenta uno degli ostacoli per una sua gestione più efficiente. GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 11


APERTUR A EUROPA

«Sostenibilità, equilibrio ecosistemico, per gestire il patrimonio forestale» Al fine di aumentare la competitività dell’intera filiera forestalegno, il governo ha adottato, nel 2012, un piano d’azione, che identifica il legno come materia prima strategica e stabilisce misure per l’intensificazione della gestione forestale, il recupero e lo sviluppo della lavorazione del legno. Lo scorso anno l’ONU ha riconosciuto ufficialmente il 20 maggio quale “Giornata Mondiale delle Api”. Come mai la Slovenia ha ritenuto opportuno attivarsi per promuovere un così importante riconoscimento per l’apicoltura? L’apicoltura è, in Slovenia, un’importante attività agricola con una lunga tradizione. In percentuale, con quasi cinque apicoltori ogni mille abitanti, gli sloveni si collocano in cima alla classifica mondiale. Per proclamare la Giornata mondiale delle Api ci siamo impegnati perché a livello globale è necessario fare di più per proteggere questi preziosi insetti, che sono estremamente importanti per l’esistenza dell’umanità. Come abbiamo più volte rilevato nella campagna pubblicitaria, “non c’è vita senza api”. Considero la proclamazione della “Giornata Mondiale delle Api” un successo eccezionale dello Stato sloveno e, senza esagerare, posso dire che è uno dei più grandi risultati diplomatici, dopo il riconoscimento della Slovenia e la sua inclusione nell’UE e nella Nato. Da alcuni anni in Europa si assiste a un aumento della mortalità delle api mellifere con possibili effetti negativi sull’agricoltura, sulla produzione alimentare, sulla biodiversità, sulla sostenibilità ambientale 12 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

e sugli ecosistemi. Quali azioni la Slovenia ha predisposto per prevenire/contrastare tale fenomeno? In Slovenia siamo consapevoli dell’importanza dell’apicoltura, pertanto abbiamo avviato numerose attività e misure nel campo della protezione delle api e del sostegno al settore, sia a livello nazionale sia a livello europeo. A livello nazionale, finanziamo il servizio pubblico di consulenza in apicoltura, che si occupa della conservazione dell’autoctona “ape carnica”, sensibilizziamo il più ampio pubblico sull’importanza di questi insetti e, in particolare, operiamo nel campo dell’istruzione e della formazione. Finanziamo anche un servizio fitosanitario pubblico per l’apicoltura. La Slovenia è molto sensibile alla questione dei prodotti fitosanitari e ai loro effetti dannosi per le api. Nel 2011, siamo stati tra i primi Stati membri dell’UE a vietare l’uso di neonicotinoidi sul nostro territorio perché nocivi per le api, e la correttezza di questa decisione è stata confermata dal fatto che da allora non

abbiamo più assistito a massicce morie di api. Tutte le misure avviate hanno contribuito a migliorare la situazione nell’apicoltura: negli ultimi sette anni, il numero delle colonie di api è aumentato del 21%, abbiamo un terzo in più di apicoltori e anche l’allevamento delle api regine è aumentato. Con l’istituzione dell’Accademia di apicoltura slovena, vogliamo condividere le conoscenze slovene anche oltre i nostri confini, contribuendo così a migliorare le conoscenze sull’apicoltura e a favorire lo scambio delle buone pratiche in altre parti del mondo. Come un esempio concreto di cooperazione con il resto del mondo, va indicato il progetto avviato in Bangladesh su iniziativa dell’ONG BRAC: l’Istituto Agrario della Slovenia, in collaborazione con l’ONG e esperti provenienti da vari istituti professionali sloveni, aiuterà gli apicoltori in Bangladesh a trasferire conoscenze e tecnologie dell’apicoltura slovena, contribuendo così allo sviluppo di un’agricoltura sostenibile in quel Paese e all’eliminazione della povertà e della fame. nnn


coltiviamo competenze

ENAPRA Ente di Formazione di Confagricoltura www.enapra.it


PRIMO PI ANO SINDAC AT O

Giovani, qualità e sostenibilità Raffaele Maiorano

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Al convegno dei quadri dirigenti di Anga celebrati i 60 anni dell’associazione. La relazione di Raffaele Maiorano di Elisabetta Tufarelli

“I

60 anni di un’Organizzazione vanno celebrati, non perché si vuole guardare indietro, ma proprio perché siamo proiettati avanti. Il ‘chi siamo’ viene dalla nostra storia, dalle nostre radici”. Lo ha detto il presidente dei Giovani di Confagricoltura (Anga) Raffaele Maiorano nella sua ampia relazione di apertura dei lavori del XXVII convegno dei quadri dirigenti, a Palazzo della Valle. Con l’occasione si è fatto il punto, in un’ottica pratica e propositiva, su sfide, scenari e prospettive per il settore. ”60 anni di un’agricoltura giovane, di qualità e sostenibile” questo il titolo che è stato, al tempo stesso, proposta efficace e slogan per i due giorni d’intensi lavori, che hanno coinvolto 200 giovani imprendi-

«Anga ha saputo rispondere agli stimoli e trovare soluzioni»

tori provenienti da tutta Italia in rappresentanza dei 12 mila iscritti. La prima giornata è stata dedicata ai tre gruppi di lavoro: giovani, qualità e sostenibilità (v. pag 56, ndr). Il giorno dopo, in una sala gremita di ex-anghini, l’evento pubblico. “In questi 60 anni - ha ricordato Maiorano - l’agricoltura e gli agricoltori sono cambiati e Anga ha sempre saputo rispondere agli stimoli e trovare soluzioni”. “Negli ultimi anni - ha sottolineato - nonostante le difficoltà, gli agricoltori hanno saputo rispondere agli stimoli che sono arrivati dall’esterno. Alla carenza di terreni abbiamo reagito partecipando alla stesura della legge sulle società di affiancamento, che prevede per un under 40 che vuole fare l’agricoltore, ma non ha la terra, la possibilità rivolgersi a un imprenditore over 65 a cui manca una persona a cui tramandare l’azienda. Abbiamo portato avanti il bando per le terre demaniali dello Stato, spesso abbandonate, che ora, invece, i giovani possono avere in

Maes e Pessonen

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PRIMO PI ANO SINDAC AT O

Past President Motolese, Giacomini, A. Diana, G. Diana, con Maiorano

concessione partecipando ai bandi Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare)”. Maiorano ha anche messo in evidenza l’impegno per favorire il passaggio da agricoltore a imprenditore agricolo “che ha contribuito alla crescita dell’efficienza dell’agricoltura italiana”. Il presidente dell’Anga ha rimarcato come sostenibilità e qualità siano il punto forte dell’a-

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gricoltura italiana: proprio i due temi scelti per il convegno quadri. Non si poteva prescindere dal discutere della Pac, “perché noi lavoriamo - ha osservato sempre Maiorano - anche grazie ai fondi dell’Unione Europea e dobbiamo capire come sfruttare al meglio il mercato comune”. La riforma della Pac vista dalle rappresentanze europee è stata a due voci: quella

Presentato il modello per misurare il livello di sostenibilità aziendale del segretario generale del CopaCogeca (il coordinamento delle organizzazioni agricole e cooperative europee), Pekka Pessonen e quella di Jannes Maes, presidente del Ceja (Consiglio europeo dei giovani agricoltori). La seconda parte è stata riservata alla sostenibilità. Alfredo Diana, storico presidente e fondatore dell’Anga, già ministro dell’Agricoltura, nonché ex presidente di Confagricoltura, ha ricordato la nascita dell’Anga. “L’intuizione che avemmo allora è stata giusta - ha ricordato -. I giovani erano visti con un po’ di paura. All’inizio abbiamo sofferto di un po’ di diffidenza ma, nonostante ciò, abbiamo portato innovazione: i quadri dirigenti di Confagricoltura per la maggior parte sono venuti e vengono dall’Anga, che è stata capace di affermarsi e


A “Natura Crisp” guardano con interesse GDO e buyer

Alfredo Diana

crescere, diventando quella che è oggi: un’associazione che va avanti ed è in grado di affrontare argomenti nuovi”. Flavio Coturni, capo unità analisi e prospettive delle Politiche della direzione generale Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea, ha illustrato il nuovo scenario della Pac. Raffaele Maiorano richiamandosi agli obiettivi SDG (Sustainable Development Goals) per uno sviluppo sostenibile globale entro il 2030, ha presentato il modello per misurare il grado di conformità delle imprese ai 17 parametri di sostenibilità lanciati nel 2015 dalle Nazioni Unite. “Siamo consci della centralità del nostro settore - ha spiegato -. Riuscendo a misurare la conformità (compliance) per l’agrobusiness e ad orientare le attività, non solo miglioreremo la sostenibilità, ma la renderemo un’opportunità di business”. Come ha voluto mettere in evidenza il giornalista

David Parenzo, - conduttore de “la Zanzara”, che ha moderato i lavori della tavola rotonda dedicata a “Misurare la sostenibilità per creare valore” - il dibattito ha dato un contributo importante ad approfondire questi concetti. La consigliera Adriana Apollonio, vice rappresentante permanente italiano presso l’Onu, ha ricordato come la presenza di FAO, IFAD e PAM in territorio italiano, rappresenti un’enorme opportunità per il nostro Paese. Ha anche citato le grandi possibilità per giovani imprenditori che arrivano dall’agricoltura sostenibile, dall’agroecologia, dall’innovazione e dalla tutela del patrimonio agricolo tradizionale. Per Angelo Riccaboni, docente di Economia all’Università di Siena «per attuare l’Agenda 2030 occorre promuovere sistemi agroalimentari sostenibili. Un’evoluzione in questo senso consente, peraltro, alle imprese del settore il raggiun-

Diana: «60 anni fa i giovani assurdamente visti con paura» gimento di livelli reddituali e di competitività più elevati». Andrea Carapellese, esperto internazionale di investimenti, promozione e trasferimento tecnologico presso United Nations Industrial Development Organization, ha evidenziato come UNIDO ITPO Italy, si ponga come interlocutore privilegiato tra le aziende italiane ed i Paesi in via di sviluppo, per supportare partenariati internazionali a beneficio delle comunità locali. Roberto Ridolfi, consulente speciale per le strategie e finanza presso la Fao per conto dell’Ue ha messo in evidenza che la sostenibilità non si inventa in un giorno. «Gli imprenditori, soprattutto giovani - ha osservato - sono gli attori più importanti. Nelle loro mani c’è il futuro dei food systems, della salute e dell’ambiente in cui viviamo. E il quadro degli Sdg’s va trasformato in qualcosa di semplice che tutti possano adottare». Infine il divertente confronto tra il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti e quello dell’Anga, Raffaele Maiorano dal quale è emersa una grande identità di vedute. “Servono imprese - ha concluso Giansanti - moderne e innovative, che investono nella ricerca, si muovono in un’ottica di filiera, rafforzano l’offerta con l’aggregazione, e che possano contare sullo Stato come alleato”. nnn

SDG E FILIERE INTELLIGENTI

I lavori della kermesse di Anga sono stati divisi in due trance: la mattina è stata dedicata all’analisi della qualità. Marc Buckley, Sdg’s Advocate e country manager per il progetto climatico di Al Gore, ha parlato della funzione dell’economia più antica e di maggior successo di tutti i tempi e di cosa significhino gli SDG per l’agricoltura, con esempi e strumenti validi per raggiungere gli obiettivi. Lucio Fumagalli, presidente INSOR (Istituto Nazionale di Sociologia Rurale), e Sara Roversi fondatrice di Future Food Institute, si sono soffermati sulle filiere intelligenti (partendo da un focus storico per poi capire dove ci porteranno i nuovi comparti produttivi). GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PI ANO SINDAC AT O

Missione export

Aziende vitivinicole puntano a rafforzarsi in Nord America. Confagri Promotion ha ospitato i buyer di Messico, Usa e Canada di Elisabetta Tufarelli

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Palazzo della Valle le imprese vitivinicole di Confagricoltura hanno incontrato buyer di Messico, Usa e Canada. “Abbiamo grande interesse - ha spiegato Giandomenico Consalvo, presidente di ‘Confagri Promotion’ - per iniziative come questa, dedicate alle piccole e medie imprese che producono vini di qualità e possono e vogliono crescere”. Dopo le iniziative di marzo a Los Angeles (“Savor Italy 2018”) e a Houston (“Taste of Italy 2018”) l’evento di Roma del 6 e 7 giugno è stato organizzato nell’ambito dell’OCM Vino ed ha coinvolto 26 aziende vitivinicole provenienti da tutt’Italia: 7 della Campania,

4 della Toscana, 2 ciascuna per Veneto, Lazio, Piemonte, Friuli e Marche, 1 per Umbria, Abruzzo, Sardegna, Lombardia, Emilia Romagna. “I nostri vini - ha ricordato Consalvo - oltre ad essere il prodotto agroalimentare più venduto, simbolo della qualità del ‘made in Italy’, sono capaci di aprirsi a nuovi mercati Questi appuntamenti d’affari sono nati proprio per offrire alle nostre aziende nuove opportunità di business”. E gli incontri tra i compratori stranieri e le aziende partecipanti alla kermesse confederale sono risultati molto interessanti. “I messicani - ha spiegato il buyer e sommelier Vincente Mendoza - preferiscono i rossi. Io cerco varietà autoctone e locali


Per il Canada, l’Italia è il terzo maggiore fornitore di vino, dopo Stati Uniti e Francia buyer - ha detto -. È la prima volta che partecipiamo a questa iniziativa. Produciamo quattro vini bianchi: Friulano, Pinot grigio, Sauvignon e una Malvasia istriana, e due vini rossi: Merlot e Cabernet franc e G&P, vino spumante brut; in questa occasione puntiamo molto sui vini autoctoni come il Friulano”. È d’accordo Piervittorio Leopardi Dittajuti, dell’azienda marchigiana “Conte Leopardi”. “Sono molto interessato - ha rilevato - a questa iniziativa che apre, in particolare, ai mercati Usa e del Quebec. Presento qui “Calcare” Marche Sauvignon IGT, un bianco di grande struttura e ben equilibrato nei profumi, nel gusto e nella persistenza; Rose del Coppo, un rosè dal piacevole aroma fruttato; Villa Marina, un Rosso Conero strutturato e molto equilibrato con aromi eleganti e, infine, un Casirano, riserva raffinata dagli aromi eleganti e persistenti, che è stato servito alla colazione con i buyer”. Gli Stati Uniti sono, senza dubbio, il Paese con cui l’Italia vanta storicamente il suo maggioche possano incontrare, affinandolo, il gusto dei miei clienti per il vino. Questa è la mia filosofia: tutti conoscono le varietà più note, mentre pochi, ad esempio, i vini campani, siciliani e sardi. Questo incontro che avete progettato così bene è fondamentale per noi perché ci permette di istaurare contatti personali e spero duraturi; il consumo del vino da noi è aumentato moltissimo negli ultimi anni”. Le degustazioni hanno permesso ad ogni azienda di incontrare per 30 minuti ognuno dei buyer presenti. Petra Lind, dell’azienda agricola Zorzon a Brazzano di Cormons (Go) ha apprezzato l’iniziativa: “Perfetta l’organizzazione, la comunicazione e la scelta dei GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 19


PRIMO PI ANO SINDAC AT O

Consalvo: «Puntiamo su appuntamenti d’affari nell’ottica del business»

re sbocco commerciale che, negli ultimi anni, si è ulteriormente rafforzato. Gli americani hanno buona cultura del vino e consumi in crescita costante, grazie all’ampiezza della popolazione e all’elevato potere di acquisto dei consumatori. “Ho apprezzato la vostra formula - ha osservato Giuseppe Carraturo, importatore e distributore, nello stato di Washington, di ‘Fine alcohol beverages’ per Viwines - perché è personalizzata, equilibrata ed efficace. Ho molto gradito l’offerta di vini particolari e non di gusto comune. Sono stato piacevolmente sorpreso dalla qualità, dalla pulizia e dall’eleganza dei vini laziali”. Un nuovo modo di lavorare insieme lo ha sperimentato per l’occasione un gruppo di cinque viticoltori avellinesi (Sertura, Case d’Alto, Stefania Barbot, Fiorentino e Cennerazzo), 20 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

che si sono riuniti per presentare ai buyer “Irpinia wine experience”. Si tratta di aziende artigianali, molte delle quali convertite al biologico. “Esprimiamo una zona di eccellenza - hanno messo in evidenza - con produzioni magnifiche e di qualità, che nulla hanno da invidiare ai grandi vini italiani ed esteri. Abbiamo bisogno di allargare il mercato. La nostra area

di produzione è a 5/600 metri di altitudine ed è ricca di biodiversità: orti, frutteti, noccioleti, olio. Un aspetto questo che fa bene al nostro vino”. In Canada il consumo di bottiglie tricolore continua a crescere, tanto che l’Italia è diventata il terzo maggiore fornitore di vino, dopo USA e Francia. Il 41% del vino italiano è diretto in Quebec (in valore 189 milioni di dollari). “Lavoro per il Monopolio - ha precisato Emmanuel Beaucousin di Bon Jus di Montreal - e seguo la domanda e i desideri della clientela. I vostri vini sono molto venduti da noi, ma quelli di alcune regioni come il Friuli, finora non vengono distribuiti. Ho trovato molto interessanti anche i vini piemontesi e sardi. Ho apprezzato moltissimo la vostra formula, dove ho avuto modo di approfondire e conoscere, al contrario di quanto avviene in certe manifestazioni che purtroppo diventano solamente immensi aperitivi, dove s’incontra tutto il mondo, ma non si fanno affari”. Gli eventi organizzati da Confagricoltura continuano: appuntamento ad ottobre a Boston per il B2B con operatori USA e, a dicembre, sempre a Roma B2B con i buyer di Stati Uniti e Canada. nnn

VINO SOTTO IL SOMBRERO

Il Messico è il secondo mercato per il vino italiano nel Sud America. Continua a vivere una fase di forte crescita: negli ultimi 10 anni le importazioni sono praticamente triplicate, con un +8/10% di incremento annuo sul consumo di vino. Nel 2016 ha importato dal nostro Paese 11,5 milioni di litri; oltre il 60% dei vini spumanti proviene proprio dall’Italia. Il 75% del vino si consuma a Città del Messico, Monterrey, Guadalajara, Queretaro, Cancun e Playa del Carmen.


PRIMO PI ANO SINDAC AT O

La riscossa del tabacco Tavola rotonda di Confagricoltura e Bat Italia su un comparto che si è rinnovato profondamente e non merita scelte europee di declino di Gaetano Menna

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PRIMO PI ANO SINDAC AT O

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Conzonato e Giansanti

a produzione nazionale di tabacco ha dovuto attivare un profondo processo di ristrutturazione per tornare competitiva sul mercato globale. Questo senza poter contare su sostegni comunitari e incontrando non poche difficoltà. Il risultato, a posteriori, è stato però di successo. Si tratta adesso di operare per garantire sostenibilità alla filiera nel medio-lungo termine. Lo si è sottolineato nel corso della tavola rotonda “Sostenibilità della filiera tabacco” promossa - a Roma, a Palazzo della Valle - da Confagricoltura e British American Tobacco Italia (BAT Italia), una delle principali aziende internazionali nel settore del tabacco. Quella del tabacco è una filiera complessa, ma ben strutturata. Le imprese si sono aggregate in organizzazioni di produttori, contrattano i diversi quantitativi con i trasformatori, i quali a loro volta vendono il tabacco lavorato alle manifatture, per poi avviare la lunga catena di distribuzione che porta fino al rivenditore finale. I lavori della tavola rotonda moderati dal direttore de “L’informatore Agrario” Antonio Bo-

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Conzonato: «Pianificare misure fiscali e qualità produttiva» schetti - si sono aperti con l’analisi del settore curata dal responsabile Agricoltura e Industria alimentare di Nomisma Denis Pantini, da cui emerge come l’Italia rappresenti l’1% della produzione mondiale di tabacco, pari a 5,8 milioni di tonnellate, che si sta spostando sempre più in Africa (+57% nel periodo 2006-2016) e in Asia (+8%), mentre in Europa nello stesso decennio è scesa del 33%. La produzione made in Italy si concentra nel 2017 su oltre 16mila ettari in 20 province (principalmente Verona, Arezzo, Perugia, Benevento e Caserta) rispetto ai circa 26mila ettari in 31 province di dieci anni prima. Da sottolineare che il gettito fiscale è arrivato a 14 miliardi di euro, tra accise e Iva. «Per il settore del tabacco - ha detto l’esperto di politiche comunitarie ed ex ministro per le Politiche Agricole Mario Catania - è arrivato il momento di riaprire a Bruxelles la partita, ma serve convinzione politica e sono certo che il nuovo

ministro Centinaio abbia a cuore la conservazione e lo sviluppo di una coltura ad alto tasso di impiego di lavoratori. Va perciò costituito il gruppo “Amici del Tabacco” una lobby che coinvolga sia ministeriali sia produttori di tutti i Paesi interessati per evitare di andare in ordine sparso». Domenico Cardinali (presidente di APTI, l’associazione professionale trasformatori di tabacco) ha invitato, tra l’altro, a «spingere l’acceleratore sull’interprofessione. Serve un’attività di trasformazione moderna ed efficiente con una logistica innovativa». «Non è sbagliato che la fiscalità aumenti, ma per continuare a investire in Italia chiediamo una pianificazione corretta delle misure fiscali e qualità produttiva. Se ci sono questi due elementi, l’Italia è un Paese dove cresceranno gli acquisti Bat». Lo ha detto l’AD di British American Tobacco Italia Andrea Conzonato, che ha poi annunciato come si voglia dare «un ulteriore concreto segnale di sostegno, raddoppiando gli acquisti di Burley; è una richiesta che ci è arrivata direttamente dai produttori, gli attori più importanti della filiera. Nella


A “Natura Crisp” guardano con interesse GDO e buyer

Mario Catania

nostra visione, si tratta del punto di partenza di una riflessione più profonda sulle prospettive del settore in Italia». «La sostenibilità è uno dei pilastri della strategia aziendale di British American Tobacco - ha proseguito Conzonato -. Abbiamo investito più di 2.5 i miliardi di dollari, a partire dal 2012, in prodotti di nuova generazione a rischio potenzialmente ridotto, grazie ad una intensa attività di ricerca scientifica e tecnologica. Ogni anno investiamo in tutto il mondo più di 60 milioni di dollari in attività a sostegno dei coltivatori del tabacco e ci impegniamo co-

Giansanti: «Un asse tra i Paesi produttori di tabacco in Europa» stantemente a raggiungere ambiziosi obiettivi a tutela dell’ambiente: nel 2017, -47% di emissioni di CO2, -33% di acqua utilizzata e -68% di rifiuti prodotti». «O la coltivazione viene sostenuta o si finiranno per adottare scelte di declino - ha osservato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. La filiera del tabacco è una delle poche che crea valore e introiti fiscali

BRITISH AMERICAN TOBACCO ITALIA

British American Tobacco Italia S.p.A (BAT Italia) tra il 2011 e il 2017 ha acquistato tabacco italiano per circa 150 milioni di euro. Nel solo 2017 ha stanziato 20 milioni per l’acquisto di tabacco di elevata qualità proveniente soprattutto dal Veneto e dalla Campania. Ha avviato nel quinquennio 2015-2020 un piano d’investimenti da 1 miliardo di euro. In Italia è presente con 9 marchi internazionali (tra cui Rothmans, Lucky Strike, Vogue, Dunhill, Kent) e nazionali (tra cui MS), con la linea di prodotti da vaping Vype (che include ePen, Pebble, eBox eTank) e ad aprile, nella città di Torino, ha lanciato il suo nuovo e innovativo prodotto a tabacco riscaldato, GLO™. Nel 2018 ha ottenuto, per il settimo anno consecutivo, la certificazione “Top Employer Italia” e quella Europe, riconosciuta alle multinazionali certificate in almeno 5 Paesi europei.

per le casse dello Stato. È una coltura alternativa a quella del grano e altrettanto fondamentale e tradizionale al Centro Sud. Tuttavia va supportata perché ci troviamo davanti ad un quadro internazionale che conta numerosi Paesi concorrenti (India, Brasile, Africa australe), dove i costi di produzione e del lavoro, non sono comparabili con quelli europei. Ci impegneremo perché l’Italia continui ad essere, in termini quantitativi e qualitativi, leader in Europa nella produzione». Giansanti ha quindi evidenziato come le imprese tabacchicole siano innovative e all’avanguardia e, certamente, tra le prime ad avvalersi di digitalizzazione ed informatizzazione. Anche grazie alla precision farming ed all’innovazione digitale, sono già molto avanti nel processo di sostenibilità ma, come per tutti gli altri attori della filiera, per fare investimenti devono avere garanzie di lungo termine. La decisione di BAT di incrementare l’acquisto di tabacco italiano Burley va proprio in questa direzione: valorizzare il prodotto, offrire nuove opportunità e contribuire alla sostenibilità della filiera». nnn GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 23


PRIMO PI ANO SINDAC AT O

Firmato a Roma accordo tra Deoleo e Confagricoltura per l’innovazione nel settore oleario di Gabriella Bechi

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rasformare le criticità in opportunità. È con questo ambizioso obiettivo che il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti e il presidente della Deoleo Spa Pierluigi Tosato hanno sottoscritto un “protocollo d’intesa”. Un documento che è la premessa per avviare interventi diretti all’incremento dei mercati di sbocco per le produzioni olearie, con un contestuale miglioramento sia della produzione, sia della produttività a livello agricolo italiano. Ma si cercherà anche di implementare alcune caratteristiche qualitative dell’olio di oliva extravergine e la sostenibilità della sua produzione, con l’aiuto di specifici gruppi di lavoro organizzati per macroaree di azione concreta. In base all’accordo Deoleo - che con i suoi brand (tra cui Carapelli, Bertolli e Sasso) è al primo posto nel settore olio di oliva in Italia, Spagna e Stati Uniti (fonte dati: Nielsen, dicembre 2017), con un valore netto delle vendite di 692 milioni di euro ed un volume di vendite di oltre 170 milioni di litri di olio - si impegna ad acquistare un rilevante

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Assieme per l’olio Tosato e Giansanti

quantitativo di olio d’oliva dalle aziende di Confagricoltura, che sarà commercializzato esclusivamente come 100% italiano. “Stiamo lavorando per nuovi rapporti di filiera, puntando sulla condivisione degli obiettivi, in un’ottica interprofessionale - sottolinea Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura -. Bisogna agire assieme con politiche di aggregazione ed integrazione a livello di comparto agricolo ed industriale, rafforzando l’export e rilanciando i consumi. Bisogna passare dalla competizione sui prodotti, alla

competizione sulla soddisfazione dei bisogni del cliente.” “Il nostro comune impegno sarà promuovere la produzione e la filiera dell’olio di oliva extravergine nazionale attraverso azioni che puntino ad un aumento della produzione, della produttività, della qualità e della sostenibilità evidenzia Pierluigi Tosato, presidente Deoleo - a condizioni mutualmente vantaggiose per tutti gli operatori della filiera”. Secondo il presidente di Confagricoltura, in questi anni, l’olio d’oliva italiano si è illuso della possibilità di vivere ritagliandosi


«Sinergie per aumentare produttività, qualità e sostenibilità» delle nicchie, adagiandosi sulle grandi tradizioni e su una qualità del prodotto che i mercati internazionali non hanno mai messo in discussione. “Questo atteggiamento però - aggiunge Giansanti - ha portato a un forte ridimensionamento della produzione italiana. Dobbiamo reagire. La strada è quella di aggredire i mercati internazionali e in particolare quelli che garantiscono un maggior valore aggiunto, come quello Usa, ma anche quelli dell’Estremo oriente. Per farlo dobbiamo però poter contare su una grande forza commerciale come quella rappresentata da Deoleo, azienda di proprietà straniera, ma con salde radici in Italia dove detiene importanti siti produttivi”. Le sinergie potranno essere numerose, come evidenziato dal protocollo, ad iniziare dalle azioni che porteranno ad un au-

mento quantitativo e qualitativo dell’olio evo italiano. “La produzione dell’olio di oliva destinato ad extravergine in Italia è notoriamente insufficiente a soddisfare il fabbisogno dell’industria di trasformazione e del consumo - si legge nel documento d’intesa fra Deoleo e Confagricoltura -. È ancora troppo bassa la percentuale di conferimento di materia prima in strutture aggregate che possano vantaggiosamente favorire una ordinata commercializzazione del prodotto; anche promuovendo il nostro olio su promettenti mercati esteri”. Dall’Italia al globo, i mercati di maggiore interesse sono, per esempio, Stati Uniti e Giappone e, tra i Paesi emergenti, c’è la Cina, con i loro consumatori di target medio alto. “Questo accordo, al quale ne seguiranno altri - dice ancora Giansanti - rappresenta il nostro contributo al rilancio dell’olivicoltura italiana. Infatti oltre all’aspetto di migliorare la commercializzazione, soprattutto all’estero, dell’extravergine italiano prenderà in considerazio-

ne anche strategie di rilancio della produzione. Dobbiamo rispondere in maniera forte all’offensiva spagnola e riconquistare una centralità anche sul piano dei volumi produttivi. Per far questo dobbiamo valutare, a partire dalle aree che già sono alle prese con una riconversione produttiva come quelle colpite dal flagello della Xylella fino ad altre zone danneggiate dalle recenti gelate, le modalità di una ristrutturazione del potenziale produttivo che possa rilanciare anche l’offerta di olio made in Italy. A breve presenteremo questo nostro progetto anche al nuovo ministro Centinaio nell’ottica delle strategie di rilancio da adottare per giungere a un vero e proprio rinascimento della filiera olivicola italiana”. In Italia il comparto olio di oliva confezionato crea, ogni anno, un surplus di bilancia commerciale di circa 114 miliardi di euro. Tra aziende ed indotto (packaging, macchinari, logistica), in Italia sono oltre 10mila i dipendenti del settore oleicolo. nnn

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PRIMO PI ANO SINDAC AT O

Puglia in piazza

Imponente manifestazione di Agrinsieme regionale per risposte mancate della politica su Xylella, Psr, calamità naturali di Ilaria Ficarella 26 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

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ille agricoltori in piazza, per affrontare faccia a faccia la Regione Puglia e dirle tutto quello che non va. A Montegrosso, frazione di Andria, il confronto fra gli imprenditori, i lavoratori e la politica è stato vero e senza sconti. “Perché così doveva essere, senza timore reverenziale nei confronti di chicchessia - dice Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - La nostra è una regione vitale, al punto che le

domande sulle misure del Piano di sviluppo rurale (Psr) esondano la portata dei fondi a disposizione. Ma non possiamo essere lasciati soli ad affrontare calamità di tutti i tipi”. Sotto la bandiera di Agrinsieme (per le province di Bari, Bat e Foggia) gli imprenditori, affiancati dai lavoratori, il 4 giugno, hanno sottoposto all’assessore regionale all’Agricoltura Leonardo Di Gioia un elenco nutrito di problematiche. A partire dalla questione Xylella. “La batteriosi che ha colpito il Sud della regione sta progressivamente avanzando e gli interventi finora attuati non hanno sortito effetti, se non quello di complicare il quadro burocratico - spiega il presidente di Confagricoltura Puglia -. Quello che noi chiediamo è che tutte le istituzioni coinvolte, Regione, ministero, Commissione europea, piuttosto che giocare a scarica barile, comincino a collaborare lealmente per trovare insieme una soluzione”. Al grido di “Ora basta”, gli agricoltori hanno chiesto interventi urgenti anche per la declaratoria dello stato di calamità conseguente alle gelate della scorsa primavera. “Registriamo forti criticità - spiegano i vertici di Confagricoltura Le piante sono state danneggiate, alcune in modo irreparabile. Il rischio è che per la prossima campagna, specie olivicola, il frutto sia scarsissimo. Con conseguenti complicazioni del quadro occupazionale”. L’assessore regionale ha assicurato che la verifica sui danni è in via di conclusione e che a breve si potrà arrivare a una decisione. Molto sentito il tema del Psr e delle risorse a disposizione. Agrinsieme chiede a gran voce la rimodulazione di alcune misure con conseguente riallocazione delle risorse. Fortissima la polemica sui ritardi nella liquidazione delle domande, giustificata dal mal funzionamento del Sin. L’assessore regionale ha chiesto pazienza anche in funzione del lavoro sostitutivo che la Regione sta svolgendo attraverso una task force nominata proprio per sciogliere questo nodo. nnn


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Giornata mondiale dell’ape

Finalmente l’Onu ha accolto la richiesta degli Apicoltori di celebrare in tutto il globo l’insetto impollinatore. Evento nazionale 2018 condiviso da Fai e Confagri di Raffaele Cirone Presidente della FAI - Federazione Apicoltori Italiani

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SPECIALE API

Autorià e relatori al Convegno di Migliarino (Fe)

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nche la piccola ape si è conquistata un posto nella storia. È servita un’azione durata anni, per far sì che l’idea promossa dagli apicoltori della Slovenia trovasse convinto supporto anche da parte dell’Italia che ha sostenuto l’iniziativa attraverso la FAI-Federazione Apicoltori Italiani e l’ApimondiaFederazione Internazionale delle Associazioni di Apicoltura, il cui segretariato generale ha sede a Roma, proprio a Palazzo della Valle. Si è arrivati così al pronunciamento dell’Assemblea Generale dell’Onu, di quella che il 20 maggio 2018 è stata celebrata come la prima “Giornata mondiale dell’ape”: tutti ora sanno, non solo chi l’alleva, che l’ape mellifera è una cosa seria! La FAI-Federazione Apicoltori Italiani, con una comprensibile soddisfazione, raccoglie così i 28 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

frutti di una storica e costruttiva amicizia tra l’Italia e la Slovenia delle Api: due comunità i cui rappresentanti e protagonisti hanno sempre e strettamente collaborato nelle sedi internazionali. Il 20 maggio è stato così l’occasione per riflettere su due principali aspetti: l’utilità di questo insetto impollinatore senza il quale non vi sarebbe cibo sulle nostre tavole; ma anche la necessità che questo indispensabile tassello della biodiversità venga tutelato e salvaguardato ogni giorno: l’ape italiana (Apis mellifera ligustica Spinola 1806) - per cui la FAI-Federazione Apicoltori Italiani si è battuta storicamente - è un patrimonio dell’umanità, capillarmente diffuso su tutti i Continenti, e come tale va da tutti riconosciuto. Va anche sottolineato che in questa Giornata Mondiale dell’Ape, finalmente gli apicoltori si sono accorti che il loro lavoro, ormai

Cirone: «Giusto ricordare ruolo dell’ape. Senza di essa niente cibo sulle tavole» tradotto in enorme sacrificio, è comunque considerato da tutti con grande e crescente ammirazione. Ciò che colpisce è che questa impennata di interesse per l’ape non si è tradotta in una altrettanta e corale manifestazione di entusiasmo proprio da parte del mondo apistico. Ed è comprensibile: l’ONU, collocando le celebrazioni a maggio, ha scelto un momento in cui in gran parte dei Paesi europei si deve correre dietro alle api che sono nel momento di massimo sviluppo e quindi di produzione del miele; con tutte le incombenze che pesano sulle spalle di chi l’apicoltura la conduce con indirizzo imprenditoriale ed economico.


A Ferrara 20 maggio giornata di convivialità popolare di agricoltura e apicoltura E quindi a celebrare l’evento della Giornata Mondiale delle Api ci hanno pensato le Organizzazioni più sensibili e doverosamente impegnate sul fronte istituzionale. È andata così in Slovenia, il Paese promotore dell’iniziativa, dove si sono ritrovate 21 delegazioni, con altrettanti ministri dell’Agricoltura o loro Ambasciatori. È qui che anche Apimondia, la Federazione internazionale, si è profusa in una storica celebrazione: è stato scoperto un monumento alle api, si sono fatte utili riflessioni su come esse siano fondamentali per un Pianeta in affanno e per un’agricoltura alla ricerca di nuovi indirizzi improntati alla sostenibilità. L’Italia non poteva essere da meno e la Giornata Mondiale

dell’Ape, quest’anno la FAI-Federazione Apicoltori Italiani e Confagricoltura l’hanno persino condivisa. Abbiamo preso parte così, di buon grado, alla sola occasione istituzionale offerta dal piccolo ma grazioso comprensorio dei Comuni di Migliarino e Fiscaglia, alle porte di Ferrara, veri e propri gioielli della nostra Bella Italia. Una collaudata Fiera dei Fiori, dopo 18 edizioni, è stata per la prima volta gemellata con il Miele e le Api, fino a fare del 20 maggio un momento di convivialità popolare, d’integrazione tra agricoltura e apicoltura, di partecipazione attiva della società civile che ha scelto di dare anche all’apicoltura ogni evidenza e riconoscenza. Confagricoltura si è prodigata, nel garantire la migliore realizzazione dell’evento, organizzando un convegno sull’importanza delle api per l’ecosistema. Convegno i cui lavori sono stati aperti da Sabina Mucchi, sindaco di

Fiscaglia, la cui casa comunale, ha ricordato ai presenti, ha già ospitato l’arrivo di uno sciame di api poi recuperato degli apicoltori del posto! Pier Carlo Scaramagli, presidente di Confagricoltura Ferrara ha parlato del delicato equilibrio e della stretta connessione tra agricoltura e apicoltura auspicando che si parta proprio da qui per instaurare una proficua e duratura collaborazione. Sono seguiti gli interventi di Carla Corazza del Museo di Storia Naturale di Ferrara che ha parlato delle differenziazioni genetiche delle popolazioni di api; Edgardo Canducci, infine, dell’Università degli Studi di Ferrara ha approfondito i molteplici aspetti nutrizionali del miele per la salute dell’uomo. L’abbiamo celebrata così la nostra Giornata mondiale dell’Ape, raccontando la nostra passione a chi di api non parla tutti i giorni, ma tutti i giorni è disposto a sentir parlare noi apicoltori. nnn

Autorità e delegazioni internazionali presenti alla manifestazione in Slovenia

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SPECIALE API

Mieli d’autore

Andrea Bianco esporta pregevoli nettari negli Usa. Ambasciatore delle api in Giappone di Anna Gagliardi 30 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

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egustare miele è un rito, come accade per il vino. Se poi consideriamo che l’Italia ha un patrimonio ineguagliabile di biodiversità e che il nostro Paese vanta, unico al mondo, un albo di degustatori professionisti di miele, ne consegue che l’apicoltura è un universo in buona parte ancora inesplorato. Eppure molte realtà imprenditoriali del Nord e

del Sud Italia hanno sviluppato ricerca e innovazione diventando eccellenze riconosciute anche all’estero. È il caso dell’azienda Mario Bianco, di Caluso, piccolo comune della provincia di Torino celebre per la docg Erbaluce. L’azienda porta il nome del fondatore, scomparso nel 2000, docente di enologia all’istituto superiore calusiese, vitivinicoltore come tanti nel Canavese (il territorio in


Terroir del miele con trecento alveari nelle vallate alpine punto da arrivare al traguardo di 600 alveari di proprietà e ad essere il primo miele italiano 100% venduto nella GDO, all’Auchan, al debutto nel nostro Paese, proprio a Torino”. Per Bianco questa è soltanto una delle tante soddisfazioni e degli altrettanti riconoscimenti ottenuti e mai esibiti, facendo fede al tipico comportamento del piemontese che tende a non mettersi in mostra. “Nel 2000 gli scambi internazionali non erano ancora così sviluppati - dice Andrea -. Ci concentrammo pertanto sulla grande distribuzione che all’epoca, per il nostro comparto, garantiva ancora standard di qualità uniformi e abbastanza elevati. Poi sono arrivati i prodotti extra UE e il mosaico si è modificato, per tutti”. Il grande salto risale al 2004, quando la Queen Bee Garden di Tokio fece uno scouting per avere in Giappone miele italiano di altissima gamma. Delle trenta aziende selezionate ne rimasero due, una era Bianco, e per cinque anni le due finaliste furono messe alla prova fornendo i propri prodotti che dovevano garantire

livelli costanti di qualità, caratteristiche organolettiche e bontà: ça va sans dire che fu scelto proprio il suo miele. Nel 2009 l’azienda piemontese ebbe pertanto l’esclusiva nel lanciare il miele italiano sul mercato giapponese. “Ma avevamo ancora da imparare - spiega Andrea -. In seguito a vari viaggi e confronti abbiamo capito che dovevamo cambiare qualcosa per dare valore al nostro prodotto di fascia alta: dovevamo fare percepire, a chi non conosceva ancora il nostro miele, che si trattava di un prodotto raro, in certi casi unico”. Nacquero così nel 2012 “I mieli d’autore” con il marchio MB (Mario Bianco), una grafica quasi zen, vetro liscio, packaging essenziale. “Ma non solo - aggiunge - dovevamo reinventarci come immagine anche per il mercato italiano, trasmettendo eleganza e presentando il prodotto in modo innovativo, con assaggi guidati, suscitando interesse nel potenziale consumatore”. In un comparto in cui è difficilissimo mantenere quantitativi costanti di produzione da un anno all’altro, per fattori dipendenti principalmente dal clima, l’azienda produce in media 200 quintali di miele all’anno: circa un terzo sono i “mieli d’autore”. Gran parte della produzione va all’estero e il 30% esclusivamente in Giappone.

cui si trova Caluso) e apicoltore per hobby, da più generazioni. Negli anni Ottanta Mario Bianco decise di cambiare e diventare apicoltore professionista. “La svolta - racconta Andrea Bianco, 43 anni, oggi titolare dell’impresa - avvenne quando papà instaurò una proficua collaborazione con la cooperativa di Zafferana Etnea, una delle più celebri città italiane del miele. L’attività crebbe al GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 31


SPECIALE API

A Caluso, oltre ad Andrea, c’è mamma Graziella e due dipendenti. Gli alveari, circa trecento, sono nelle vallate alpine, in particolare nella Val di Lanzo, in Valchiusella, a Ceresole e in Valle Sacra: qui viene praticato il nomadismo e ogni miele viene identificato con la sua zona di produzione. Esattamente come per il terroir del vino. E il Piemonte, anche per il comparto apistico, è una delle regioni più floride grazie alla grande varietà di flora e al microclima che danno origine ad un ampio spettro di produzione di miele. Nel corso degli anni l’azienda ha mantenuto il rapporto con la grande distribuzione e oggi è presente con la linea classica sugli scaffali di altre catene commerciali internazionali e nazionali. 32 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

Dall’altra parte del mondo, invece, Bianco esporta negli Stati Uniti da quasi vent’anni e nel 2016 ha avviato un progetto per avvicinare il consumatore all’assaggio corretto di miele: “How to become honey tester” è una sorta di guida che intende educare il pubblico a un approccio nuovo verso il prodotto e a riconoscere i mieli di qualità. E c’è ancora un aneddoto: qualche anno fa il suo miele è stato provato e apprezzato nientepopodimeno che dall’attrice americana Gwyneth Paltrow, la quale, entusiasta, lo ha recensito (e consigliato) sul suo blog “Goop” come “one of the world’s best honeys with amazing flavor”. Sta di fatto che a Caluso sono arriva-

Prodotti di fascia alta: già il vasetto fa percepire l’altissima qualità te richieste di miele da ogni parte del mondo, onestamente difficili da esaudire… Andrea preferisce glissare sull’argomento, ma questo gli dà spunto per una riflessione finale: “Il nostro comparto è ancora percepito dai più, spesso anche dal legislatore, come attività marginale dell’agricoltura, ma i fatti dimostrano il contrario: ci sono i piccoli apicoltori e ci sono grosse realtà molto innovative. Abbiamo grandi potenzialità e altrettanti limiti riconducibili sostanzialmente a una scarsa capacità di collaborazione, non tanto a livello gestionale, quanto promozionale. Anche qui da noi - conclude - si potrebbero fare sforzi per far crescere il nostro prodotto sui mercati internazionali attraverso politiche di promozione del settore strutturate e con obiettivi chiari”. nnn


L’A P E R T UR A

Togliamo insieme l’agricoltura dall’empasse

L’

Gli auguri di Uncai al ministro dell’agricoltura Gian Marco Centinaio. Le attese dei Contoterzisti

augurio è che l’esperienza politica spesa a Pavia a livello locale suggerisca al neo ministro Gian Marco Centinaio di iniziare la sua riflessione sull’agricoltura italiana proprio dai territori, dalle imprese e dalla gente. Su queste basi Uncai conta di attivare un’importante collaborazione che porti all’ulteriore sviluppo del settore primario e al riconoscimento concreto, fin qui mancato, del primato storico dei Contoterzisti agromeccanici per un’agricoltura moderna, in grado di garantire efficacia ed efficienza in campo, oltre a sostenibilità economica, sociale e ambientale. I Contoterzisti Uncai chiedono al ministro Centinaio un incontro per avviare una collaborazione tra ministero e una realtà, quella agromeccanica, che conta 10 mila imprese sul territorio nazioGian Marco Centinaio nale. “L’agri-

coltura è chiamata a superare lo stato di empasse nel quale versa. Il settore è caratterizzato da un approccio disorganico, determinato dalla progressiva stratificazione di meccanismi normativi privi di disegno unitario, le cui origini sono da ricercare nelle pieghe della politica”, illustra il presidente di Uncai Aproniano Tassinari. “L’auspicio è che la priorità del ministro sia la razionalizzazione del comparto e delle risorse, attraverso il riconoscimento dei meriti dell’attività agromeccanica e di incentivi ai servizi conto terzi”. CONTOTERZISTI IN ACCADEMIA Il 7 giugno l’Accademia Nazionale di Agricoltura ha ospitato il Consiglio dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali - Uncai. “È stato un onore e un privilegio condividere per un giorno la Sala Consigliare con una istituzione ricca di storia e di meriti”, è il ringraziamento del presidente dei Contoterzisti e accademico Aproniano Tassinari. “Ci auguriamo che in un futuro molto prossimo gli agromeccanici possano entrare a far parte della storia dell’Accademia Nazionale di Agricoltura con progetti condi-

UNCAI L’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici ed Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorio nazionale imprenditori che lavorano per conto terzi nel settore agricolo e industriale. Presidente: Aproniano Tassinari www.contoterzisti.it

visi in favore del contoterzismo e dell’agricoltura italiana, oggi più che mai bisognosa di lasciarsi guidare dalla sapienza di vedute delle accademie italiane”. L’incontro ha approfondito gli aspetti normativi che sottendono all’assegnazione del gasolio agricolo ed è stata tracciata una road map che porterà nel giro di pochi mesi all’apertura di nuove sedi territoriali con l’affiliazione di imprese conto terzi ancora orfane di una rappresentanza professionale. nnn

GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | I


Parola d’ordine “innovazione” Mais viola, Camelina Sativa, droni, minima lavorazione: cosa può fare di diverso un contoterzista. La trasformazione del Casalasco di Rossano Remagni Buoli

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uanto costa una botte del diserbo a rateo variabile? E una seminatrice di precisione? Quanto allestire un drone? E la guida satellitare con precisione centimetrica? “In tutto si può arrivare a 250.000 euro. Oggi con queste tecnologie in tutte le aziende avremmo il mondo in mano, passeremmo da un’agricoltura tradizionale a una sostenibile, ugualmente efficace e produttiva, ma più rispettosa dell’ambiente. Ma costano e non sempre si riesce a sfruttarle al punto da rientrare dall’investimento”. Parola di Rossano Remagni Buoli, vice presidente dei Contoterzisti di Cremona. Imprenditore agromeccanico attivo nel Casalasco, tra Cremona e Mantova, l’innovazione ha cercato di metterla un po’

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dappertutto in azienda: in campo con macchine intelligenti in grado di gestire la variabilità dei terreni, in ufficio con un software per gestire tutto in un clic, in cielo con un drone attrezzato per la lotta integrata alla piralide del mais. “Ci sono molti modi per portare l’innovazione in campo. Penso anche alla minima lavorazione e a nuovi prodotti. Per esempio, quest’anno abbiamo iniziato una collaborazione sperimentale per la coltivazione di una varietà innovativa di mais dal colore viola, il mais Moradyn®, e di Camelina Sativa”. I costi d’affitto onerosi spingono un modello di contoterzismo chiavi in mano: “Un agricoltore con 40-50 ettari di terreno ha più convenienza a dare in gestione pluriennale le sue superfici a un bravo agromec-

canico che garantirà un parco macchine completo e moderno, costi certi e la professionalità di un consulente sugli affari della terra, dalla scelta del seme allo stoccaggio del raccolto fino alla prima trasformazione”. Un’economicità nei costi di gestione che rappresenta un vantaggio concreto per l’impresa agricola, ma anche una protezione del suolo, una difesa dell’ambiente e una tutela del paesaggio. Perché il mais viola? “La proposta mi è arrivata quasi per caso da Flanat Research Italia, una società specializzata nella ricerca di principi attivi e nutrienti da scarti agro-alimentari che collabora con diverse Università in Lombardia e grazie ai contributi all’innovazione POR-FESR di Re-


gione Lombardia ha iniziato un percorso di ricerca sul mais. Cercavano un agricoltore o un contoterzista con una mietitrebbia che raccogliesse anche il tutolo del mais. In tutta la Lombardia sono l’unico ad averla. Poi mi hanno detto che volevano che coltivassi la loro varietà sperimentale”. Cosa se ne fanno del tutolo e perché il mais doveva essere viola? “Sotto c’è l’idea della bio-economia circolare e quindi di valorizzare anche gli scarti vegetali di una pianta. Nel caso del mais Moradyn® il colore viola/nero è dovuto all’alta presenza di antociani, pigmenti presenti in natura che danno il colore blu/viola a molte piante. Gli antociani sono presenti sia nella granella che nel tutolo, ma è da quest’ultimo che si possono estrarre in quantità maggiore. In particolare uno di questi antociani è in grado di rallentare l’assorbimento degli zuccheri nell’intestino e per questo può essere utilizzato per produrre integratori alimentari a bianca, ma sono convinto che la supporto delle terapie per chi sof- cucina italiana saprà farne buon uso. Il mais viola sta crescendo fre di diabete tipo-2”. bene e se le cose vanno come deE cosa ve ne farete della granella vono andare, nel 2019 sarà possibile iniziare una produzione più viola? “Con quella che non verrà usata consistente. Ma i costi devono esper l’estrazione si vedrà di fare fa- sere sostenibili”. rina da polenta. Una polenta viola, dolce, ma senza zuccheri. Non E come procede con la Camelina sarà la classica polenta gialla o Sativa? “Bene. In luglio si avranno i primi risultati. La Camelina Sativa, nota anche come falso lino, è una pianta simile alla colza, il suo olio (i semi ne contengono fino al 43%) è molto leggero e ricco di omega 3 vegetali, molto importanti per la salute dell’uomo. Negli Stati Uniti la pianta viene usata per produrre biodiesel per aviogetti. Il progetto prevede lo sviluppo di nutrienti ricchi di omega 3 per la produzione di integratori alimentari”.

Rossano Remagni Buoli

Ne esce un modello di agricoltura fuori dai canoni consolidati, che cerca di proporsi a tutto il comprensorio del Casalasco

come un modello vincente… “L’agricoltura lentamente si sta ridisegnando. Cambia il clima, cambia la Pac, cambiano i prezzi dei prodotti agricoli, cambia il piano delle coltivazioni, cambia il nostro lavoro e cambia la società. In tutto questo, per tornare a fare reddito, è essenziale cercare strade alternative e sganciarsi dai modelli tradizionali. Le aziende agricole e agromeccaniche devono imparare a crescere in ettari e in tecnologie. Occorre essere tutti più strutturati e fidarsi l’uno dell’altro”. Oltre ai costi quali sono gli ostacoli? “In questa fase di prezzi bassi e investimenti gravosi, serve una pianificazione razionale delle attività di impresa. Ma neppure questa rimuove gli ostacoli. L’agricoltura 4.0 favorisce i nativi digitali, ma vedo poca passione. Occorre che le nuove leve amino i campi e l’agricoltura più degli smartphone, proprio come la amiamo noi e prima di noi i nostri padri”. nnn GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | III


Nasce Contoterzisti Basilicata Joint venture tra Confagri Lucania e Uncai, leva per promuovere innovazione e cultura manageriale

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asce a Potenza la prima associazione lucana di Contoterzisti. Aderente a Uncai, “Contoterzisti Basilicata” ed ha sede negli uffici della Confagricoltura lucana. Assume la carica di presidente Francesco Paolo Battifarano, alla guida anche di Confagricoltura Basilicata. I contoterzisti agromeccanici della regione Basilicata hanno finalmente una loro rappresentanza che ne tutela la professionalità sul mercato e a livello istituzionale. “La joint venture tra Confagricoltura Basilicata e Contoterzisti rappresenta una grande opportunità. L’intenzione è favorire lo sviluppo imprenditoriale dei contoterzisti nella nostra regione affinché possano proporsi agli agricoltori come risorse affidabili e in grado di garantire sostenibilità economica. A un’azienda agricola, infatti, costa meno esternalizzare alcune lavorazioni anziché dotarsi di mezzi agricoli che non riuscirà a ripagarsi con le poche ore d’uso. Inoltre, gli agromeccanici hanno la possibilità di specializzarsi con macchine innovative e usarle al meglio delle loro potenzialità. Un’agricoltura di qualità, più efficiente, sicura e competitiva richiede alcune scelte obbligate e il contoterzismo è una di queste, una innovazione chiara e netta. Con la speranza che si affermi anche in Basilicata”, ha dichiarato Francesco Paolo Battifarano. “Attraverso Contoterzisti Basilicata e la joint venture con Confagricoltura - è quindi intervenuto il presidente dei Contoterzisti Uncai Aproniano Tassinari - intendiamo assicurare alle imprese agromecca-

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Battifarano e Tassinnari

niche lucane il sostegno e la rappresentanza che meritano. Inoltre, puntiamo a sviluppare quell’imprenditorialità e quell’aggregazione nel settore agricolo necessarie

ad affrontare la sfida di un’agricoltura che deve diventare ancora più sostenibile per l’ambiente e per le aziende stesse. In questo senso la gestione partecipata e condivisa con Confagricoltura delle problematiche dell’agricoltura del territorio può diventare la leva per promuovere l’innovazione e la cultura manageriale tra agricoltori e agromeccanici lucani e far fronte e gestire le sempre più impegnative sfide del mercato”. nnn

Unima Forlì entra in Uncai

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na nuova bandierina per noi. Unima Forlì sceglie di aderire a livello nazionale ai Contoterzisti Uncai. Una scelta dettata dall’amicizia e dalla necessità di risposte concrete alle numerosi questioni che l’agricoltura deve affrontare. “Con i suoi Massimo Bagnolini trenta associati Unima Forlì è fiera di collaborare con l’Unione nazionale Contoterzisti - sottolinea il presidente dell’associazione forlivese Massimo Bagnolini -. L’economia di scala necessaria a rendere remunerativo il settore primario italiano è resa possibile dall’imprenditore agromeccanico e dalla sua capacità di fare di conto. Spinti da questa convinzione, abbiamo deciso di aderire a Uncai e portare il nostro contributo di concretezza anche a livello nazionale. Oltre a condividere gli obiettivi e gli strumenti per rendere più solido il settore agricolo e agromeccanico, la nostra decisione nasce anche dall’amicizia e dalla stima che da anni ci lega al presidente dei Contoterzisti Aproniano Tassinari.” Soddisfazione anche da parte di quest’ultimo: “È stato un corteggiamento serrato, motivato dall’amicizia che da anni mi lega a diversi imprenditori di questa generosa terra. L’adesione di un’associazione dal forte impatto simbolico quale Unima Forlì è un ulteriore passo avanti di Uncai ed esprime la nostra volontà di porre le basi di una stabile coesione associativa attorno a un progetto credibile di agricoltura che ha urgenza di un contoterzismo moderno, che garantisca sostenibilità, sicurezza e competitività al comparto”. nnn


EPS Ente Protezione Selvaggina

di Landolfo Di Napoli

OCCORRE COLLABORAZIONE TRA AGRICOLTORI, AMBIENTALISTI E CACCIATORI

Azioni coordinate Evitare il ricorso alla difesa fai da te, quindi in molti casi al bracconaggio, individuando gli strumenti a disposizione della comunità e dei soggetti che vivono ed operano sul territorio, per risolvere il problema di una programmata e condivisa gestione della fauna selvatica. È con questo obiettivo che dovrebbe nascere una fattiva collaborazione tra i soggetti interessati, agricoltori, ambientalisti, cacciatori. Occorre prendere tutti atto - in particolar modo la classe politica - della necessità, non più procrastinabile, di riaprire al più presto un tavolo parlamentare dove affrontare la revisione della legge 157/91 ed il tema mai compiutamente definito degli interventi per il contenimento selettivo della fauna in eccesso. Quello che il mondo agricolo chiede non è l’eradicazione dai territori vocati di specifiche tipologie di fauna selvatica, ma la messa in campo di azioni coordinate per una loro corretta gestione, anche e soprattutto nelle aree storicamente non vocate, senza dimenticare che tale azione è necessaria per realizzare e perseguire un effettiva tutela delle attività produttive. Se la fauna è, come afferma la legge 157/91, proprietà dello Stato, lo Stato ne è responsabile e di conseguenza deve preoccuparsi di evitare che questa procuri danni e, ove non ci riesca, deve risarcirli nel loro intero l’ammontare. Le imprese agricole, che per continuare a lavorare devono produrre, non possono essere lasciate in balìa del nulla o del fai da te di

fronte all’invadenza di una fauna selvatica in crescita incontrollata ed esponenziale. È necessario che lo Stato si attrezzi per intervenire subito per porre un freno alle deprecabili azioni di bracconaggio, ma anche e soprattutto per evitare nuovi abbandoni delle aree interne e della montagna, che potrebbero trasformarsi in un ingestibile polmone di irraggiamento di una fauna che sarà sempre più competitiva ed aggressiva a causa dell’esasperata soprapopolazione. Si investa dunque per migliorare le condizioni produttive delle aziende agricole abbandonando la logica del rimborso/aiuto parziale, per passare a quella del risarcimento integrale ed al sostegno della prevenzione. Non bisogna poi dimenticare che occorre arginare e contrastare un ulteriore problema d’interesse diffuso relativo alla sicurezza della popolazione. Tra i danni, troppo sottovalutati, provocati dalla eccessiva pressione della fauna selvatica vi è quello del-

la trasmissione di malattie enzootiche e non solo, con il conseguente esponenziale aumento dei rischi per la produzione alimentare. A tal proposito appare opportuno richiamare l’attenzione sul fatto che finalmente, su iniziativa di Confagricoltura, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), ossia l’organismo che fornisce consulenze scientifiche indipendenti sui rischi connessi all’alimentazione, ha deciso di porre l’argomento al gruppo degli stakholder “Rischi alimentari emergenti” . È ormai chiaro, ma anche provato da evidenze scientifiche, che lo sviluppo a dismisura della fauna selvatica non solo è in grado d’infliggere danni sempre più rilevanti alle attività produttive agro-alimentari e zootecniche, ma anche di minare la sanità umana ed animale, nonché di produrre profonde dissimmetrie nella composizione delle comunità animali, con conseguenti estesi e gravi riflessi ecologici, in termini di biodiversità, sia animale, sia vegetale. 37 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018


SPECI ALE T R AT T ORI

Il tuttofare in azienda Nuova famiglia di sollevatori telescopici di Merlo, robusti, compatti e versatili

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rrivano sul mercato i nuovi modelli di sollevatori telescopici del Gruppo Merlo, molto versatili, pensati per essere il tuttofare in azienda, sfruttando sia il braccio telescopico (altezze operative di 7 o 9 metri), sia la presa di for38 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

za meccanica, il gancio di traino (con portata fino a 20 tonnellate) e l’attacco a tre punti posteriore categoria II (da 4.000 kg di capacità di sollevamento). Si tratta della nuova famiglia di sollevatori Multifarmer Medium Duty di Merlo che affianca la gamma dei fratelli maggiori Multifarmer Heavy Duty 40.7 e 40.9, già apprezzata dagli agricoltori. I nuovi modelli sono proposti in tre versioni: Standard, CS con cabina sospesa e CS-CVT con cabina sospesa CS e cambio a variazione continua CVTronic. Ideali anche per gli allevamenti: con il braccio si può effettuare la pulizia della stalle, movimentare il materiale e caricare i carri miscelatori. Il gancio di traino consen-

te di portare rimorchi o pianali, mentre la presa di forza aziona botti per liquami, spandiletame, imballatrici, fasciatori e, insieme al sollevatore posteriore, offre la possibilità di utilizzare attrezzature per la lavorazione del terreno. Hanno dimensioni compatte e quindi sono utili per aziende vitivinicole e florovivaistiche, potendo operare anche in spazi ristretti come capannoni, serre o vigneti. Nelle stagione invernale, poi, la gamma Multifarmer rappresenta una soluzione ottimale per la pulizia e lo sgombero della neve potendo essere equipaggiata con lama frontale e contemporaneamente con spandisale posteriore. I nuovi Multifarmer impiegano di serie innovative soluzioni tecnologiche come il sistema di controllo elettronico della trasmissione EPD EcoPowerDrive, che assicura una notevole riduzione dei consumi e delle emissioni sonore. Inoltre il sistema EPD consente di scegliere fra tre differenti modalità di lavoro: carico gravoso, controllo velocità e joystick autoaccelerante. Il sistema integrato di livellamento del telaio permette la correzione in base alle pendenze del terreno per un lavoro in piena sicurezza. Il cambio a variazione continua CVTronic - che caratterizza insieme alla cabina sospesa le versioni CS-CVT - è un brevetto del gruppo Merlo e prevede la progressione in continuo da 0 a 40 chilometri orari. Il CVTronic, in abbinamento al sistema EPD, assicura la massima efficienza in termini di prestazioni e di consumi. La cabina sospesa - prerogativa dei modelli della serie Mutlifarmer Medium Duty in versione CS - costituisce un’altra tecnologia brevettata dal Gruppo Merlo che assicura all’utente il massimo comfort di guida anche a piena velocità e su strade dissestate. Sulla gamma Medium Duty grazie al nuovo design del cofano motore e alla posizione di ancoraggio ribassata del braccio, si è migliorata ulteriormente la visibilità. (M. M.)


Obiettivo quarta gamma Caffini ha presentato nuove soluzioni per la protezione delle colture di Claudio Costantino

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affini spa è la storica azienda specializzata nella produzione di macchine per la protezione delle colture. È molto stimata anche a livello internazionale perché investe nella produzione e nello sviluppo di nuove soluzioni e tecnologie che agevolino il lavoro dell’agricoltore moderno, con un’attenzione particolare alla sicurezza e alla salvaguardia dell’ambiente. In quest’ottica ora l’azienda veronese ha presentato “SprayVeg”, innovativo polverizzatore progettato per le colture orticole della quarta gamma. È utilizzato per lavorazioni in serra e in campo aperto su 4 baule,

con barra idraulica asimmetrica di 7,2 - 7,5 - 8 metri e capacità di 300 e 400 l. Pur essendo realizzato con materiali ad alta resistenza, gode di estrema leggerezza per permetterne l’uso con trattori leggeri di potenza limitata, al fine non danneggiare le corsie di transito tra le baule. È dotata di cisterna lava impianto per la pulizia di tutto il circuito, pompa, distributore, tubi, ugelli a fine lavoro. Fa parte dell’equipaggiamento di serie pure la cisterna lavamani. GrassKiller, invece, è la diserbatrice ad acqua fredda per la distruzione delle erbe infestanti nelle aree interfilari di vigneti e frutteti. Il sistema funziona grazie ad una pompa a 1000 bar che consente non solo la distruzione dell’infestante che emerge dal terreno, ma anche dell’apparato radicale, sminuzzando le radici delle malerbe fino a qualche centimetro di profondità, senza l’utilizzo del diserbo chimico. Progettato espressamente per la lavorazione sottochioma nei vigneti e nei frutteti è stato testato per due stagioni presso un’azienda vitivinicola in Valpolicella, dimostrando la grande efficacia con due soli passaggi tra l’altro senza

intaccare la corteccia. Il terreno rimane lavorato con un aspetto simile a quello lasciato da una zappa e questo rallenta il dilavamento in collina. La macchina, azionata dalla presa di forza è alimentata da un serbatoio con capacità di 1.000,1.500 e 2.000 litri. La testata rientrante in presenza della pianta è del tipo flottante con regolazione idraulica e permette di operare anche in pendenza. Di recente Caffini ha presentato la versione Twin, dotando la macchina di un sistema diserbante composto di 2 testate, montate sull’attacco frontale del trattore. Le due testate lavorano contemporaneamente su due lati del filare, dimezzando così i tempi di lavoro. Grasskiller Twin si adatta alla larghezza dei filari mediante regolazione idraulica direttamente dalla cabina. Ogni testata presenta un tastatore idraulico indipendente, con regolazione della sensibilità per poter lavorare sia in presenza di piante molto giovani che con pendenze a ritocchino. Il nuovo rotore a profilo lobato copia perfettamente il tronco della pianta ed evita lo strisciamento delle testate contro le stesse. nnn GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 39


SPECI ALE T R AT T ORI

Un lungo cammino insieme BKT a “The Tire Cologne” ha stupito con giganteschi veicoli in plexiglass su cui ha montato pneumatici di ultima generazione

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fine maggio-inizio di giugno tutta l’industria mondiale degli pneumatici si è riunita a Colonia per l’edizione 2018 di “The Tire Cologne”. Una presenza particolarmente significativa, e di sicuro impatto, è stata quella di BKT che ha portato, nel suo spazio fieristico tedesco, un gigantesco dumper di circa 65 quintali e un trattore dal peso di 1.500 kg, entrambi in plexiglass trasparente; tutto ciò all’insegna del messaggio della campagna pubblicitaria 2018 per gli pneumatici agricoli: “A long way together”. Già, un lungo cammino insieme: è uno slogan indovinato che sottolinea la durata degli pneumatici della multinazionale indiana. Ma è pure una frase ad effetto che ricorda la lunga, pluriennale collaborazione tra casa costruttrice - tra i major player a livello mondiale nel settore degli pneumatici Off-Highway

- e gli imprenditori agricoli. I veicoli in plexiglass indubbiamente sono stati il polo d’attrazione dello stand di BKT, di oltre 500 mq. Una cornice di grande effetto per dare ulteriore valore all’esposizione di una selezione del top di gamma degli pneumatici destinati ad ogni comparto, dall’agricolo e agro-industriale al movimento terra, OTR, industriale e costruzioni, ambiti in cui l’azienda opera con successo e riconosciuta competenza. A equipaggiare l’inedito dumper in scala 1:1, sei pneumatici EARTHMAX SR 45 M, nella misura 24.00 R 35, soluzioni particolarmente progettate per dumper rigidi, dotate di struttura All Steel della carcassa, di battistrada con classe di profondità E-4 e studiate con una mescola cut resistant. Doti importanti che assicurano eccellente trazione e resistenza anche per operazioni di trasporto su lunghe distanze e nelle condizioni più avverse. Insieme a que-


sto gigantesco veicolo, in mostra anche il trattore trasparente, realizzato con 1.500 kg di plexiglass, equipaggiato con uno pneumatico altamente innovativo; si tratta di AGRIMAX V-FLECTO nelle due misure VF 710/60 R 42 NRO e VF 600/60 R 30 NRO, il mix vincente di tecnologia che migliora le prestazioni dei trattori di nuova generazione su ogni tipologia di campo. Le sue peculiarità, uniche e distintive, lo rendono la risposta perfetta per l’agricoltura moderna: ridotta compattazione del suolo, minori costi operativi, duplice uso sia su campo che su strada senza richiedere variazioni nella pressione di gonfiaggio e maggiore capacità di carico (+40%) alla stessa

Cornice di grande effetto per dare ulteriore valore al top di gamma pressione di uno pneumatico standard di uguale misura. Uno pneumatico unico nel suo genere, che eccelle per prestazioni e affidabilità. Nello stand a rappresentare la gamma di pneumatici agricoli anche il modello di punta della scuderia BKT, AGRIMAX FORCE, esposto nella misura IF 900/60 R 42. Dotato di tecnologia IF, rivisitata da BKT, questo pneumatico radiale permette ai trattori di elevata potenza di godere di un’impronta a terra molto ampia, con una distribuzione uniforme dei carichi

e, allo stesso tempo, consente di ridurre la compattazione del suolo. Sempre della gamma AGRIMAX, si affianca AGRIMAX TERIS, presente nella versione 800/65 R 32, progettato specificamente per mietitrebbie a elevata potenza e macchine spargitrici; ottime doti di galleggiamento, trazione e stabilità eccezionali sono i must di questo pneumatico radiale che assicura la migliore protezione del terreno e le massime performance di raccolto, sopportando carichi elevati. Dedicato ai mezzi di movimentazione agro-industriali, come terne, pale compatte e sollevatori telescopici, è, invece, CON STAR, in fiera nella misura 400/70 - 24. Questa soluzione vanta una grande stabilità verticale e laterale, qualità preziosa per le operazioni di sollevamento. Gli ampi ramponi consentono di sostenere pesi importanti, aumentando l’area di contatto con la superficie. Nota di merito anche per il suo ciclo di vita prolungato, grazie all’utilizzo della particolare mescola che contrasta i rischi di tagli e danneggiamenti tipici di queste lavorazioni. (G. M.)

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SPECI ALE T R AT T ORI

Trattore stretto SDF propone specializzati di nuova generazione per lavorare agevolmente tra filari, piante da frutta e in spazi ridotti

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trattori specializzati SAME Frutteto CVT S sono dotati dei moderni e efficienti propulsori FARMotion a 3 o 4 cilindri, caratterizzati da prestazioni e consumi specifici al top della categoria (la versione più potente eroga 113 CV a soli 2.200 giri/min). I modelli CVT si distinguono per la nuova trasmissione a variazione continua, nonché per cabine ancora più confortevoli, dove spicca la presenza dell’inedito bracciolo MaxCom; si tratta di una consolle di controllo con joystick, con cui è possibile configurare a piacimento le funzioni idrauliche e controllare in modo semplice, comodo e intuitivo anche le attrezzature più complesse. Una soluzione unica, integrata con il sedile dell’operatore,

con tutte le funzioni a portata di mano e che, grazie alla regolazione in lunghezza, permette di lavorare sempre stando seduti sulla poltroncina di guida con il gomito appoggiato su un comodo cuscino. Inoltre, le comode leve “fingertip”, disposte in linea, permettono di controllare distributori addizionali ed i sollevatori posteriore e anteriore. Tutti i comandi sono stati studiati per il più elevato livello ergonomico, con la piena adozione dell’ormai nota e intuitiva “logica colori” di casa SAME. Per condurre il trattore non servono più frizione, cambio, acceleratore e freni; in molte operazioni è sufficiente impostare la velocità desiderata e usare l’acceleratore per raggiungerla. Motore e trasmissione poi si


sincronizzano automaticamente per trovare il punto di massima efficienza in funzione dei carichi. In alternativa, si può usare la funzione “cruise”: basta premere un pulsante per memorizzare e richiamare una velocità di lavoro. Tramite un potenziometro dedicato, l’operatore può selezionare molte modalità di gestione del motore, comprese tra la “Eco” (che minimizza i

consumi) e la “Power” (che massimizza le prestazioni). I profili del telaio arrotondati conferiscono alla cabina un design moderno dalle linee morbide e snelle, ideali per offrire ampia visibilità e, allo stesso tempo, rispettare la vegetazione nei passaggi tra i filari più stretti. In evidenza i nuovi “Hydro Silent-Block”: 4 speciali sospen-

OTTO SITI PRODUTTIVI PER SDF

SDF, con sede centrale in Italia a Treviglio (BG), è uno dei principali produttori mondiali di trattori, macchine da raccolta e motori diesel. Distribuisce i propri prodotti con i marchi SAME, DEUTZ-FAHR, Lamborghini Trattori, Hürlimann, Grégoire. La gamma di trattori copre una fascia di potenza da 25 a 336 CV e la gamma delle macchine da raccolta arriva fino a 395 CV. SDF conta 8 siti produttivi, 13 filiali commerciali, 2 joint venture, 155 importatori e oltre 3.100 concessionari, occupando più di 4.200 dipendenti nel mondo. Nel 2017 SDF ha registrato un fatturato di 1325 milioni di euro e un EBITDA del 7,9%.

Joystick, leve fingertip, e potenziometro dedicato per gestire il motore sioni con fluido idraulico integrato, che isolano la cabina dal corpo trattore e che concorrono ad assicurare un livello di comfort eccezionale, riducendo rumore e vibrazioni nell’abitacolo. La struttura “tutto vetro”, con parabrezza monolitico e senza montante centrale, garantisce una visibilità anteriore ottimale in tutte le direzioni, mentre l’estensione verso l’alto permette di avere sotto controllo anche le alte attrezzature frontali che scavallano i filari. Il software di controllo dell’ActiveDrive include di serie le funzioni “Anti-dive” e “Anti-rolling”, con la prima che aumenta la sicurezza in frenata (poiché contrasta l’“affossamento” dell’avantreno), mentre la seconda adatta automaticamente la rigidezza del sistema in funzione della sterzata e della velocità di percorrenza (contenendo in tal modo il rollio). Anche l’impianto idraulico offre diverse opzioni, per adattarsi a ogni condizione operativa, attuale e futura. Tutti i componenti accessori al motore (radiatori, ventole, tubazioni, filtri, ecc.) già in fase di progettazione sono stati pensati per contenere al meglio gli ingombri, ma al contempo per assicurare la massima funzionalità anche nella manutenzione ordinaria e straordinaria, come ad esempio il filtro dell’aria PowerCore a doppio stadio, completato da un eiettore di polveri, e il nuovo gruppo radiatori (fluido motore, olio e intercooler) molto facile e rapido da pulire, anche in campo. Il serbatoio del gasolio da 85 litri ha una capacità sufficiente a garantire anche al modello più prestante una lunga autonomia di lavoro. (G. M.) GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 43


AT T U ALI TÀ S O S T ENIBILI TÀ

Risicoltura di precisione

Nel vercellese, l’azienda agricola Palestro è antesignana dell’innovazione di Elisabetta Tufarelli

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ncontriamo Roberto Sarasso ad Olcenengo (Vc) dove conduce la tenuta Palestro: 250 ettari a riso. A lui e a Giuseppe Sarasso, esperto nell’elaborazione dei dati relativi all’agricoltura di precisione il merito di aver trasformato l’impresa in un esempio di “precision farming”. “Siamo dei veri antesignani. La nostra avventura è iniziata nel 1998, con l’acquisto di una nuova mietitrebbiatrice dotata di quantimetro, per la misurazione istantanea delle rese e, nello stesso anno, abbiamo acquisito anche il primo sistema di guida parallela satellitare. Più tardi, nel 2005, l’acquisto di uno spandiconcime Bogballe M2W, dotato di pesa elettronica e predisposto per la fertilizzazione a dose variabile, con l’utilizzo di mappe di prescrizione”. Ormai qui, in pieno triangolo d’oro dove si produce

Bogballe per concimazione mirata

più della metà del riso italiano, il futuro è già presente: droni, satelliti, Gps, mappe di vegetazione, prescrizione e produzione. “L’agricoltura di precisione - spiega l’imprenditore associato alla Fiaaf - ci mette a disposizione strumenti sempre più precisi ed efficaci per valutare, in modo oggettivo e georeferenziato, le nostre scelte durante la stagione di coltivazione, grazie alla massa di dati a disposizione (Big Data). A noi sta interpretarli ed elaborarli correttamente, in modo da concretizzare la sostenibilità economica, ambientale e sociale”. “Abbiamo impiegato due anni nel tentativo di far dialogare il sistema RDS con lo spandiconcime Bogballe, per iniziare ad utilizzare mappe di fertilizzazione a dose variabile. Grazie poi alla collaborazione con la ditta Arvatec di Rescaldina (MI), all’acquisto del sof-


Big data, droni, satelliti, Gps, mappe referenziate, sensori e guida satellitare

tware Farmworks ed al nuovo sistema di guida satellitare Arvanav 2, dal 2008, utilizziamo mappe di prescrizione per la fertilizzazione”. L’innovazione, in azienda, non si è fermata qui. “Con la partecipazione al progetto Astris, finanziato da Unioncamere e in collaborazione con l’Accademia di Agricoltura di Torino e l’Università degli studi di Torino, si è subito evidenziato il problema delle letture di vigore, non corrette in presenza di forte rugiada mattutina, a causa dell’effetto di rifrazione che limita l’utilizzo dei sensori ottici in risaia nelle prime ore della giornata. Sono state così eseguite sperimentazioni su come orientare i sensori per avere delle letture corrette”. Negli ultimi anni l’azienda si è dotata anche di un secondo sistema di guida automatica a controllo satellitare e di trattri-

ci con guida automatica idraulica, per ottimizzare i tempi di lavorazione evitando errori o sovrapposizioni durante le lavorazioni, le fertilizzazioni e la protezione delle colture. “Nella coltivazione del nostro riso - spiega Sarasso - per le lavorazioni del terreno adoperiamo tecniche di agricoltura conservativa, abbinate alla pratica del sovescio, effettuate con l’ausilio della guida automatica parallela a controllo satellitare, ottimizzando così tempi di lavoro e consumi di carburante. Quando possibile, utilizziamo anche una livellatrice a controllo satellitare di precisione (RTK)”. Le fertilizzazioni azotate sono effettuate con uno spandiconcime pilotato da mappe di fertilizzazione georeferenziate, specifiche per ogni appezzamento. In azienda praticamente tutto è automatico: dalle macchine operatrici sui campi, allo spargimento dei fertilizzanti; anche il controllo del flusso e del relativo dosag-

gio. “L’utilizzo dei sensori - precisa - è diventato ormai indispensabile per la fertilizzazione di copertura nel mese di luglio, quando le piante di riso differenziano l’abbozzo della pannocchia all’inizio della fase di levata. L’esperienza acquisita e i dati rilevati ci permettono di associare ad ogni valore di vigore un corrispondente quantitativo di fertilizzante azotato”. Anche nella fase di raccolta i dati vengono rilevati dai sistemi automatici (GPS, sensori di flusso, sistemi di pesatura automatica e di valutazione dell’umidità del prodotto). “Il ruolo dell’operatore professionale - rimarca - è essenziale, perché evidenzia le anomalie non rilevabili in automatico, come la presenza di infestanti, diradamenti o malattie fungine. La mappa di raccolta è l’elemento indispensabile per poter valutare quanto le proprie scelte siano state corrette nel periodo di coltivazione”. Prossima sfida? “Ottenere mappe di fertilizzazione personalizzate per ogni singolo campo. Finora è stato impossibile per l’incomunicabilità dei dati satellitari con i software che gestiscono i sistemi di elaborazione dei dati dell’agricoltura di precisione”. nnn

Drone Mavtech con sensore OptiRX

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AT T U ALI TÀ S O S T ENIBILI TÀ

Costruire il futuro Syngenta si conferma al fianco del “Food&Science Festival” di Mantova. Innovazione e sostenibilità danno volto alla nuova agricoltura di Claudio Costantino

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egli ultimi anni l’agricoltura italiana ha subito profondi cambiamenti e deve affrontare nuove sfide per aumentare la produttività (più cibo per una popolazione mondiale in rapida crescita) ma anche per incrementare la sostenibilità. Per un’alimentazione sicura, sana e sostenibile, l’adattamento ai cambiamenti climatici, la sostenibilità ambientale, la circolarità e l’efficienza delle risorse, sono indispensabili ricerca e innovazione. Lo si è ribadito, da diverse angolazioni, negli appuntamenti che Syngenta ha promosso a Mantova al “Food&Science Festival”, la rassegna realizzata da Confagricoltura Mantova. Syngenta è uno dei principali attori dell’agroindustria mondiale ed è da sempre impegnata nello sviluppo di un’agricoltura sostenibile. Nel 2013 ha lanciato a livel-

lo mondiale “The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura”, un piano completo e ambizioso, da realizzare entro il 2020, con il proposito di guidare il radicale cambiamento della produttività agricola mondiale in modo sostenibile; aiutando gli agricoltori a produrre di più usando meno risorse, salvaguardando in questo modo l’ambiente. Ciò è possibile grazie alla ricerca scientifica, che permette di sviluppare il potenziale delle piante al servizio della vita: “Bringing plant potential to life”. Mauro Coatti, Technical Support Head Italy di Syngenta, è stato tra i protagonisti di “Open Innovation per creare valore e competere sul mercato,” l’evento organizzato in collaborazione con Confagricoltura/Enapra, Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e Banca Intesa


Solo attraverso la ricerca è possibile affrontare le sfide del cambiamento

San Paolo per sottolineare come innovazione e tecnologia abbiano cambiato il modo di fare agricoltura. Coatti, in particolare - partendo dall’impegno di Syngenta di proporre sempre soluzioni innovative e concrete agli imprenditori agricoli - ha presentato i passi avanti nella strada della digital agricolture, grazie all’uso delle tecnologie messe a punto per cia-

scuna delle filiere in cui la società è impegnata. “Di che agricoltura abbiamo bisogno?”: questo il tema-interrogativo del talk-show (ironico, ma scientificamente puntuale) del giornalista e divulgatore scientifico Antonio Pascale, svolto al Teatro Bibiena e che ha coinvolto protagonisti del mondo agroalimentare per approfondire alcune delle tematiche che tanto preoccupano i consumatori di oggi. Nel panel “L’agricoltura mi nutre o mi avvelena?”, Donatello Sandroni, ecotossicologo e giornalista, e Giorgio Donegani, tecnologo alimentare, esperto di nutrizione ed educazione alimentare, hanno cercato di indagare le ragioni per cui i consumatori siano spaventati da un’agricoltura che in definitiva è molto più sicura del passato. Successivamente, Pascale ha coinvolto Michele Morgante, genetista dell’Università degli studi di Udine, e Marco Trevisan, preside della Facoltà di Scienze agrarie dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza, nel panel “Agricoltura: Scienza o Magia?”, per raccontare l’evoluzione dell’agricoltura e, come solo attraverso l’innovazione, che da sempre la caratterizza, sia possibile affrontare le sfide del cambiamento che le politiche agrosostenibili richiedono. In evidenza l’evento “Mais in

Italy: un percorso di rilancio della filiera del mais basata su produttività, sostenibilità e innovazione”, con cui Syngenta ha coinvolto più di 70 ospiti tra stakeholder istituzionali, associati di Confagricoltura e giornalisti. L’apertura dei lavori è stata affidata a Riccardo Vanelli, CU Head di Syngenta Italia, che, dopo i saluti iniziali, ha chiamato sul palco Cesare Soldi, presidente di Assomais, per un intervento dedicato all’analisi del contesto macro-economico della filiera, realizzata dall’Osservatorio di Confagricoltura. Successivamente Francesco Scrano, Marketing Head Syngenta, e Luca Serrati, Technical Support Manager Syngenta, hanno presentato un approfondimento sul progetto “Mais in Italy”, a cui è seguita la chiusura affidata a Riccardo Taverna, Sustainability & CSR Director Aida Partners Syngenta, che ha presentato una panoramica sulla visione futura nell’ambito della bioeconomia nei settori food, feed, energy e biobased industry. Sono intervenuti anche Ruggero Invernizzi, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Lombardia, e la deputata Anna Lisa Baroni, che hanno voluto sottolineare la necessità che anche la parte politica dia il suo contributo. Inoltre durante i tre giorni della manifestazione, nelle piazze principali di Mantova e nei luoghi più belli dedicati al Festival, sono state allestite alcune composizioni di Petunia da talea bianca di Syngenta che ha rallegrato e colorato in modo elegante la città. nnn

PROTOCOLLO SUL MAIS CONFAGRI-SYNGENTA

Per rafforzare ulteriormente la partnership, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, Riccardo Vanelli e Luigi Radaelli per Syngenta, hanno sottoscritto un protocollo d’Intesa volto a promuovere la diffusione e l’implementazione del programma sviluppato da Syngenta per la valorizzazione del mais (v. Mondo Agricolo n. 5, ndr). Con “Mais in Italy” si diffonde e promuove un modo nuovo di coltivare, basato su quattro sfide: l’uso efficiente dell’acqua; l’incremento della produttività della stalla; la gestione delle micotossine; l’utilizzo sostenibile degli agro farmaci. È stato identificato da Confagricoltura come uno strumento estremamente efficace per raggiungere una serie di obiettivi volti al miglioramento della filiera maidicola. GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 47


AT T U ALI TÀ R AP P R E SEN TANZ A

La buona cultu

Carlo Lasagna parla del progetto di Fiiaf, con Enapra, per la formazione e l’innovazione delle PMI agricole di Elisabetta Tufarelli

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T

ra le imprese agricole italiane quasi il 90%, secondo il Centro studi di Confagricoltura, è a conduzione familiare. La Fiiaf - l’associazione che riunisce le imprese familiari associate all’Organizzazione degli imprenditori agricoli - ne riunisce più di 150 mila. Incontriamo il suo presidente, Carlo Lasagna, imprenditore a San Benedetto del Po, in piena Pianura Padana, produttore di mais, grano tenero e duro, soia ed erba medica, che lavora in stretta sinergia con gli altri attori della filiera: allevatori di suini, soprattutto quello pesante tipico della zona, di vacche da latte per la produzione di Parmigiano Reggiano e con i distributori.

Imprese familiari gestite con piglio imprenditoriale vogliono progredire Presidente siete convinti sostenitori dell’innovazione come motore di sviluppo. Ci spiega il vostro slogan: dall’impresa familiare alla famiglia delle imprese? L’obiettivo primario è la competitività delle aziende nel mercato. In quest’ottica il nostro consiglio nazionale ha scelto di puntare, in particolare, su due assi: progetti di formazione e aggregazione di prodotto e produttori; processi d’innovazione a supporto dello sviluppo delle imprese agricole. In pratica proponiamo di creare una nuova cultura d’impresa. De-


Due assi di sviluppo: formazione e aggregazione di prodotto e produttori vento conclusivo “Open innovation per creare valore e competere sul mercato”, si è tenuto a Roma ed ha affrontato i temi dell’innovazione e delle nuove tecnologie a servizio dello sviluppo aziendale. Vorrei sottolineare l’importante contributo dei dirigenti e delle strutture di Padova e Salerno, nonché di quella nazionale, a cui sono grato per aver contribuito all’ottima riuscita degli eventi. I processi di aggregazione, gli accordi di filiera e l’accesso alle tecnologie innovative saranno volano di sviluppo per tutte le imprese agricole.

tura

sidero sottolineare che aggregare il prodotto non significa sminuire la propria identità aziendale ma, al contrario, rafforzarla e valorizzarla nel progetto comune di mercato. Attraverso questo percorso siamo convinti che si potrà dare nuovo valore aggiunto e conquistare nuovi ambiti commerciali.

Carlo Lasagna

Ci illustra, in dettaglio, il vostro progetto? Insieme ad Enapra - che desidero ringraziare per la fattiva collaborazione insieme all’area legale, quella economica e all’area Sviluppo sostenibile e innovazione di Confagricoltura - abbiamo dato il via ai corsi di formazione che si sono articolati in due incontri: a Montegrotto (Padova) per il centro nord e a Salerno per il centro sud. L’e-

Quali saranno le vostre prossime iniziative? È evidente che le aziende agricole sono elemento fondamentale per la salvaguardia del territorio e la sostenibilità. La maggior parte degli ambienti ‘naturali’, infatti, sono il prodotto dell’azione dell’uomo e, in particolare, dell’agricoltura. Come Fiiaf proseguiremo su questa strada con l’obiettivo di dare vita ad una nuova famiglia di imprese capace, in un progetto condiviso, attraverso appunto l’aggregazione e l’innovazione, di poter acquisire competitività e valorizzazione complessiva. Il 2018 è l’anno del cibo, occasione anche per promuovere le nostre eccellenze senza dimenticare che il successo del ‘made in Italy’ inizia proprio dall’attività di noi agricoltori, come dire che la buona tavola parte sempre dalla buona campagna. Le imprese familiari garantiscono la vitalità dei nostri territori, sono gestite con piglio imprenditoriale e hanno volontà di crescere, di essere competitive e di produrre reddito. Più dell’80% è interessato fare ricerca e quasi il 90% utilizza la rete Internet per le proprie attività ed i sistemi informatici nella gestione aziendale. Direi proprio che se lo meritano. nnn GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 49


AT T U ALI TÀ R AP R E SEN TANZ A

Attività di controllo Caf Imprese Confagricoltura, società di servizi del gruppo confederale di Tiziana Di Gangi Irene Gangarossa

I

l “CAF Imprese Confagricoltura” (Centro di Assistenza Fiscale per le Imprese) svolge attività di assistenza fiscale sull’intero territorio nazionale, tramite apposite società di servizi costituite dalle organizzazioni territoriali della Confagricoltura, in base ad una convenzione che regola i rapporti e le modalità operative che devono essere adottate. È stato costituito il 23 marzo del 2000 tra la Confederazione e la Fiiaf (Federazione dell’impresa familiare). L’ente, tra le sue attività primarie, ha quella di controllo, attraverso l’apposizione del “visto di conformità”. Con esso si attesta all’amministrazione finanziaria che la contabilità è formalmente corret-

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ta e che i dati esposti nella dichiarazione dei redditi sono stati controllati. Nello specifico provvede all’apposizione del visto di conformità della compensazione orizzontale dei crediti per importi superiori a 5.000 euro. Mentre le compensazioni orizzontali si riferiscono all’utilizzo di un credito a copertura di un debito di natura diversa (per esempio un credito IRAP che viene impiegato a copertura di un debito IRPEF); le “compensazioni verticali”, consentono di recuperare crediti sorti in periodi precedenti con debiti della stessa imposta, ed in questo caso l’importo del credito utilizzato sarà irrilevante ai fini della verifica della soglia dei 5.000 euro. È bene puntualizzare che le disposizioni in materia di “visto”, riguardano l’utilizzo in compensazione orizzontale, oltre 5.000 euro, dei crediti relativi a: imposte sui redditi e relative addizionali; ritenute alla fonte; imposte sostitutive di quelle sul reddito; imposta regionale sulle attività produttive. Non riguardano, invece, i crediti di natura diversa anche se scaturiti da redditi, quali

possono essere eventuali crediti di gestione Inps Commercianti, piuttosto che Artigiani o Gestione Separata. I RAF (Responsabili per l’Assistenza Fiscale), sono tenuti ad espletare tutti i controlli ed i riscontri propedeutici al fine del rilascio dei visti di conformità e ad esperire tutte le formalità ed i controlli previsti dai documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate. «In base alle apposite convenzioni con le società di servizi, l’ente - pone in evidenza il presidente di Caf Imprese Confagricoltura, Massimo Franco - effettua tutti i controlli e le verifiche per assicurare il corretto svolgimento dell’attività di assistenza fiscale delegata e per vigilare sull’attività di gestione amministrativa, logistica ed informatica delle società. Tutte le attività svolte sono effettuate utilizzando procedure informatiche capaci di ridurre notevolmente la possibilità di errori degli operatori e garantendo la riservatezza dei dati personali». (Per contatti: 06.6852-452/335/340 cafimprese@confagricoltura.it). nnn


Onorati, Ricotta e Virgili

Burocrazia, poca concretezza emergenze croniche: Confagricoltura Lazio sollecita un nuovo corso politico

Disincagliare il PSR

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iù che un convegno, l’incontro a Palazzo della Valle promosso da Confagricoltura Lazio, è stato un confronto con l’assessore regionale Enrica Onorati ed il presidente della commissione consiliare Agricoltura e Ambiente Valerio Novelli, a due mesi dall’insediamento della giunta e del consiglio della Regione. Sono intervenuti anche i consiglieri regionali Silvia Blasi, Valentina Grippo, Emiliano Minnucci, Eugenio Patanè e, per il Coordinamento Parchi del Lazio, Luigi Tamborrino. In apertura il presidente di Federlazio Sergio Ricotta ha ricordato i problemi sul tappeto a cominciare dalla gestione drammatica del PSR 2014/20 di cui non è ancora stato licenziato un

bando (tranne quelli sui Gal e sui Giovani, quest’ultimo però non ancora finanziato) e non ci sono graduatorie. Gestione fin troppo ambiziosa, quella del PSR laziale, che ha previsto 63 misure, quindi riducendo i budget per ciascun capitolo di spesa e con un macroscopico ingolfamento di burocrazia; in Veneto ad esempio si sono definite la metà delle misure. «Il Veneto ha, rispetto al Lazio, circa il 50% in più delle risorse da allocare - ha sottolineato Ricotta - . Però si è stati capaci di fare azione di governo, di fare scelte programmatiche. Il Lazio ha peccato anche in concretezza». Per la misura 4.1 - quella che interessa maggiormente perché riguarda gli investimenti aziendali - se tutto va bene se ne parlerà a fine

anno. E così c’è il rischio tangibile di dover restituire risorse importanti all’Unione europea. Intanto i fondi Agea alle imprese non arrivano (l’assessore ha parlato di un 25-30% di pratiche finalmente sbloccate). C’è un gran numero di aziende che ancora non riceve le risorse che gli spettano da tre anni. L’assessore ha ammesso le difficoltà che ha di fronte: «Ho il dovere di assicurare una continuità politica, anche se con una discontinuità tecnica». Ricotta ed il coordinatore Ambiente e Territorio della federazione Andrea Virgili quindi hanno fatto il punto sulle leggi regionali su cui occorre intervenire: L.14/2006 (multifunzionalità, agriturismo e turismo rurale), L. 38/99 (governo del territorio), L. 29/97 (aree naturali protette) e L. 4/2015 (danni da fauna). Molte le criticità che si riscontrano e che sono diventate endemiche. Per quanto riguarda i problemi dei danni della fauna, non si risolvono con i risarcimenti, ma con il contenimento. Ed ha ragione l’assessore quando ha affermato che «quando l’emergenza arriva al danno, abbiamo fallito». «Nel percorso che deve portare l’agricoltura laziale verso un assetto complessivo più strutturato e programmato, il collegato alla finanziaria 2018 - ha detto il presidente Ricotta - deve essere l’occasione importante per riordinare e migliorare il quadro normativo del settore». (G. M.) nnn GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 51


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO TORINO TOMMASO VISCA PRESIDENTE

Tommaso Visca è il nuovo presidente di Confagricoltura Torino. Visca, 38 anni, insieme al fratello Valerio e ai genitori, è titolare dell’azienda agricola Cervirola, a Carmagnola, specializzata nella produzione di latte biologico. “Sono consapevole - ha affermato - che l’agricoltura rappresenti una voce importante per la produzione di alimenti e servizi, ma anche per la sua funzione ambientale e paesaggistica, a vantaggio di tutta la società”.

MODENA CORRADI ELETTO AL VERTICE

Gianfranco Corradi, imprenditore agricolo di Cavezzo, è il nuovo presidente di Confagricoltura Modena. È titolare di un’azienda frutticola che produce pere. “Mi impegnerò per le imprese guidandole verso l’agricoltura del futuro - ha detto -. Produciamo cibo, siamo i principali tutori del territorio e svolgiamo un ruolo chiave nella gestione sostenibile delle risorse naturali e nella tutela della biodiversità”. 52 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

di Elisabetta Tufarelli

GIUSTINIANI AD ASSEMBLEA CONFAGRI TREVISO

Cresce l’occupazione Lodovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso, in occasione dell’assemblea dell’organizzazione provinciale ha rimarcato, nella sua relazione, che le aziende agricole hanno effettuato 6.475 assunzioni, di cui 6.320 a tempo determinato e 155 a tempo indeterminato. Ben 4.145 nel settore vitivinicolo e quasi il doppio rispetto al 2016, a dimostrazione che l’occupazione agricola nella Marca gode di buona salute. “I dati del 2017 - ha detto - testimoniano la risposta delle aziende agricole, in termini di legalità, all’assurda eliminazione dei voucher e dimostrano anche il pesantissimo aggravio burocratico che abbiamo dovuto affrontare - ha detto il presidente -. Il nuovo contratto di prestazione occasionale imposto, soprattutto per l’assurdo sistema telematico previsto per l’assunzione, non è mai stato utilizzato dalle nostre aziende. Ma a chi ci accusava di dare spazio al lavoro irregolare abbiamo risposto con i fatti, dando lavoro regolare a migliaia di persone. Con un grande impegno anche nella sensibilizzazione delle aziende in tema di sicurezza sui luoghi di lavoro”. Giustiniani ha tracciato un quadro difficile per l’agricoltura italiana, con un momento preoccupante anche per la congiuntura internazionale, “con l’annuncio di nuovi dazi dell’amministrazione Trump, che rischia di innescare una guerra con l’Ue a scapito del settore agricolo, e gli effetti dell’embargo russo che ha fatto crollare le nostre esporta-

zioni agroalimentari”. Le incertezze legate alla Brexit chiudono il cerchio, lanciando pesanti interrogativi sulle esportazioni che, per quanto riguarda la Marca, riguardano soprattutto il Prosecco. “Le nuove catene di valore come l’energia pulita, la bioeconomia e l’ecoturismo offrono un buon potenziale in termini di crescita e posti di lavoro nelle zone rurali - ha spiegato -. I sottoprodotti del settore agroalimentare e forestale potrebbero essere valorizzati quali fattori di produzione per la bioenergia e le bioindustrie, oppure per il biogas e i fertilizzanti”. A livello regionale da segnalare “l’ennesimo rinvio del piano faunistico venatorio, che toglie agli agricoltori la possibilità di chiedere l’esclusione del proprio fondo dalla caccia” e le azioni poco incisive “per il controllo degli animali selvatici. Cervi, daini, cinghiali, nutrie, cormorani imperversano nella provincia di Treviso e continuano a causare grandi danni alle aziende agricole. “Le Istituzioni si rimpallano le responsabilità e non danno risposte efficaci agli agricoltori - ha rimarcato Giustiniani -, che si trovano quindi ad affrontare da sole queste criticità”.


“PICK YOUR OWN” A BERGAMO

La spesa sui campi

Piace sempre più, anche agli italiani, l’idea di fare la spesa direttamente sui campi delle aziende agricole. Dopo il successo negli Usa, Regno Unito, Svizzera e Germania questa abitudine è diventata una realtà consolidata anche a Bergamo, grazie a Confagricoltura. Il “pick your own”, termine inglese che indica la possibilità offerta ai consumatori di praticare l’auto-raccolta nelle aziende agricole, scegliendosi direttamente dalle piante e nell’orto frutta e verdura, permette di trascorrere un week end o qualche ora salutare per contrastare efficacemente le giornate di lavoro al chiuso. «In questi anni - ha spiegato il direttore di Confagricoltura Bergamo Aldo Marcassoli - la raccolta self service ha avuto un incremento notevole, nonostante nel nostro territorio la frutticoltura sia più a dimensione familiare. È un’attività che seguiamo a 360 gradi, anche attraverso la novità rappresentata da questo percorso che, oltre al risparmio, garantisce alle famiglie cibi sicuri e di qualità e le invoglia a trascorrere il tempo libero a contatto con la natura». L’iniziativa è partita con sei aziende, poi arrivate ad otto e attualmente, dopo quattro

anni di successo, la rete ne conta 11. Le aziende del circuito, tutte associate al Confagricoltura Bergamo, sono soddisfatte da un progetto, che fa bene alla salute dei cittadini perché permette di garantirsi frutta e verdura di qualità e che offre vantaggi economici alle imprese, con un giro d’affari complessivo vicino ai 170.000 euro. Ora è tempo di fragole e ciliegie, poi toccherà ad albicocche, meloni, uva spina, piccoli frutti rossi. In agosto si potranno raccogliere pesche, susine, uva da tavola e pere; mentre per i lamponi toccherà attendere fino ad ottobre. In pianura è disponibile un’ampia scelta tra varietà autoctone e non autoctone di ortaggi e frutta. In collina e montagna, invece, è sempre più presente la frutticoltura rappresentata non solo dalle mele, ma anche da piccoli frutti, lamponi e ciliegie. Compongono il circuito di Confagricoltura: la società agricola «Il frutteto» di Bolgare, Spirano e Tavazzano; «Il frutteto dei Colli» di Ponteranica e Bergamo, l’azienda «Breda Massimiliano» di Martinengo, l’azienda «Verderame» di Torre Boldone, «C’era una pesca» di Castel Liteggio, la «Società cooperativa agricola» di Castel Cerreto, il «Frutteto I Casali» di Spirano, la società agricola «Fior di frutta» di Gorle, la società agricola «Dell’uomo della terra» di Costa di Mezzate, la società agricola «Tropico dei Colli» di Bergamo (Valtesse), il «Frutteto Santa Maria» di Oreno di Vimercate (Monza e Brianza).

EMILIA ROMAGNA BERGAMASCHI ALLA FEDERAZIONE

Eugenia Bergamaschi è stata eletta presidente di Confagricoltura Emilia Romagna. Sarà affiancata dai vicepresidenti Claudio Canali e Andrea Rossi. L’imprenditrice modenese, è titolare di una azienda a indirizzo seminativo (coltiva erba medica e grano). «Cercherò di stare al passo con i tempi a fianco delle aziende che rappresentiamo - ha assicurato - impegnando energie e risorse per un’agricoltura di qualità che sappia recuperare redditività».

COSENZA PRESIDENZA A GRANATA

Paola Granata conduce un’azienda agricola, ad indirizzo cerealicolo, pataticolo, frutticolo e vitivinicolo, di un centinaio di ettari, nel comune di Spezzano della Sila nel cuore del Parco Nazionale della Sila. “Garantirò il massimo impegno - ha rimarcato - nella soluzione dei problemi che attanagliano il settore agricolo, avvalendomi del supporto concreto dell’intero consiglio direttivo”. GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 53


FORMAZIONE

ENAPRA PARTNER DEL POLITECNICO DI MILANO PER RICERCA

Innovazioni digitali Confagricoltura ed Enapra, il suo ente di formazione, sono attivamente impegnate nel ruolo di guida del processo di informazione, promozione, validazione e valorizzazione per lo sviluppo dell’innovazione e digitalizzazione in agricoltura. Al tal fine si promuovono e coordinano: studi, ricerche, convegni, dibattiti utili a promuovere la conoscenza e la diffusione delle tematiche, dei servizi e delle tecnologie; iniziative di comunicazione idonee e corrette sulle tematiche dell’innovazione; valutazione e riconoscimento della qualità dei servizi offerti dagli operatori dell’innovazione e digitalizzazione. “L’Enapra, vuole contribuire, attraverso i suoi servizi di formazione e consulenza, a fornire agli associati una visione del futuro della filiera agricola ed agroalimentare - ha dichiarato il presidente dell’ente di formazione Luca Brondelli di Brondello -. Gli imprenditori che intendono praticare un’agricoltura più mo-

derna, redditizia e meno impattante sull’ambiente attraverso le numerose innovazioni disponibili hanno bisogno, prima di tutto, di essere orientati e sostenuti nella loro scelta da autorevoli fonti di studio e da analisi del mercato. Muove da queste premesse la partnership definita con il Politecnico di Milano per la collaborazione nella ricerca denominata “Osservatorio Smart Agrifood 2018”. I focus tematici della ricerca sono fondamentalmente quattro: agricoltura 4.0, qualità alimentare e tracciabilità, start up smart agrifood, gestione e valorizzazione della proprietà dei dati. Analizzandoli e declinandoli su diversi ambiti applicativi e tecnologici la ricerca si pone obiettivi di indagine, di divulgazione della conoscenza delle nuove soluzioni digitali in ambito agrifood e di incontro/confronto tra gli attori della domanda (aziende fornitrici) e della offerta (aziende agroalimentari). Al termine, i risultati delle attività svolte saranno

Parola chiave del mese: internet of things Internet of things, o “internet delle cose”, è un’espressione con la quale si fa riferimento all’estensione agli oggetti fisici delle potenzialità del web. Grazie al collegamento alla rete di oggetti (che vanno dai sensori, agli elettrodomestici, ai componenti dell’automotive) possono infatti comunicare dati gli uni con gli altri e acquisire quindi informazioni aggregate, per poter poi agire conseguentemente. In agricoltura trova già applicazione nella precision farming.

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condivisi con gli addetti ai lavori e i principali stakeholder attraverso varie iniziative: workshop, tavoli di lavoro, webinar info-formativi, la stampa di un rapporto finale, la realizzazione di alcuni report digitali sulle principali tematiche emerse. L’intera produzione scientifica della ricerca, infine, sarà resa nota al pubblico in occasione di un convegno finale. L’iniziativa - che ha segnato l’avvio ufficiale del percorso comune tra Enapra e l’Osservatorio - si è svolta a Mantova lo scorso 18 maggio nell’ambito del “Food & Science festival” dove si è tenuto un incontro dal titolo “Open Innovation per creare valore e competere sul mercato”. Un’intera giornata di formazione e approfondimento dedicata agli imprenditori agricoli e ai professionisti sul tema “Agricoltura 4.0”, realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo e Syngenta. Prossimo appuntamento il 25 giugno a Ventimiglia, in Liguria. Antonella Torzillo


CAMPI ROSA

di Elisabetta Tufarelli

POLI, SACCO E BRONDELLI HANNO ACCOLTO IMPRENDITRICI

Donnagricoltura Tour… in Piemonte puntano sull’innovazione, e fortunatamente il nostro tessuto imprenditoriale femminile vanta molte di queste realtà che meritano di essere messe in luce”. La giornata è proseguita con il pranzo all’agriturismo Cascina Capanna di Montegioco e la visita dell’azienda agricola omonima: 120 ettari a indirizzo zootecnico, cerealicolo Questa edizione del “Donnagricol- e viticolo. Non è mancata la cultura nella prima tappa di Donnagricoltutura Tour” è partita dalla provinra Tour: il gruppo di imprenditrici cia di Alessandria, tra la Pianura si è recato allo studio di Giuseppe Padana e l’Appennino Ligure, a Pontecurone, nel Tortonese, dove ha Pellizza da Volpedo e ha passeggiasede Tenuta Marlenzone, una delle to per i luoghi del celebre pittore. Volpedo è un piccolo comune due proprietà dell’azienda Agridell’Alessandrino famoso per avere corti, condotta da Michela Corti dato i natali all’artista che ha dipinto con il fratello Claudio: 115 ettari “Il Quarto Stato” e per la frutticoltucoltivati a cereali, ma soprattutto noci. Agricorti è infatti il più grande ra, in particolare per la coltivazione della pesca. “Abbiamo avuto modo produttore di noci del Nord Ovest d’Italia, con 36.600 piante. A fare gli di far conoscere – ha concluso la presidente di Confagricoltura Dononori di casa, insieme ai titolari, la na Piemonte, Paola Sacco - il nostro presidente nazionale di Confagriterritorio e le aziende di pianura che coltura Donna, Gabriella Poli, con sono tipiche della zona per indirizzo la neo presidente regionale Paola di coltivazioni, ma che riescono ad Sacco. “Questo nostro progetto essere competitive anche con coltuha detto Poli - dedica particolare attenzione alle aziende agricole che re tradizionali”. (Anna Gagliardi) LE CONSULTE di Confagricoltura Donna Emilia Romagna sono diventate cinque: taglio del nastro per Ravenna, guidata dall’imprenditrice trentenne Sandra Giuliani, titolare della società agricola Patuelli Malagola, con 65 ettari di seminativi e un vigneto di Trebbiano di Romagna. «Nella nostra regione - ha sottolineato Rosanna Scipioni, presidente di Confagricoltura Donna Emilia Romagna - c’è il numero di consulte provinciali più alto d’Italia. Ora Ravenna si aggiunge a Bologna, Modena, Parma e Ferrara, a dimostrazione dell’importanza di disporre di una rappresentanza estesa e legittimata a livello regionale, che rende più incisive le nostre azioni».

LE SIGNORE DELL’OLIO

“Le signore dell’olio” hanno vinto la 6° edizione del Premio “Anna Maria Briganti” del Soroptimist Club di Grosseto, dedicato all’imprenditorialità femminile che valorizza il territorio. Si tratta di tre imprenditrici di Confagricoltura Grosseto: Anna Barberini, Elena Neri e Francesca Quiriconi, autrici di un progetto comune nato nel 2016 con un contratto di rete, avviato dalla Camera di Commercio e concluso grazie a Confagricoltura Grosseto. L’idea è stata quella di mettere in vendita tre tipologie di olio avvalendosi di un cofanetto glamour, dove le bottiglie scelte per contenere 20 centilitri del prezioso prodotto, assomigliano più alle ampolle che a contenitori alimentari. Un packaging raffinato ed esclusivo emblema dell’eccellenza maremmana. “Sono state premiate tre imprenditrici socie - ha detto il presidente di Confagricoltura Grosseto, Attilio Tocchi - che hanno mostrato come oggi sia determinante lavorare in rete per far crescere il proprio business”. (Alessandra Porro) GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 55


Come misurare i parametri della crescita TAVOLI PROGRAMMATICI SUI MODELLI DI VALUTAZIONE DEI PROGRESSI AZIENDALI

T

re anni dopo l’incontro di Palermo, i Giovani sostenibilità. Nel primo la presentazione di Alda Dalledi Confagricoltura continuano a concentrare donne e di Giovanni Bertuzzi è partita dall’analisi del la propria attenzione sui tre assi portanti: rap- bisogni dei soci per predisporre un piano formativo presentanza, formazione ed elaborazione di proposte imprenditoriale rimodulabile alle specificità dei diversi per lo sviluppo delle imprese agricole. Luca Ginestri- territori, che parte dal Business Model Canvas, lo struni, neo responsabile della mento standard internadirezione Organizzativa, zionale, per l’innovazione IL C O M M E N T O in plenaria, ha ricordato dei modelli di business. L’Anga, in questi 60 anni, come 60 candeline siano Tra i relatori, anche Miè stata capace di far conun traguardo importanchele Di Stefano, direttovivere tradizione e inte per l’associazione che re di Enapra. Il secondo, novazione. Certamente i rappresenta il futuro della coordinato da Diana Lenzi tempi sono cambiati, ma nostra grande Confederae da Donato Chieffo, si è continua ad essere capace zione. “Siate presenti negli occupato di qualità analizdi anticipare i e problemi spazi, nelle cooperative e zando le filiere degli assotrovando le risposte. D’alnei consorzi, nei comuni e ciati e dei sistemi di qualitronde innovare significa nelle circoscrizioni, nelle tà esistenti, per progettare proprio avere la capacità guardare avanti. Riassociazioni che ruotano un modello sullo schema spondiamo a stimoli che vengono dall’esterno intorno al nostro mondo. del Model Business Cane, dopo aver approfondito ed esserci confronPartecipate ai tavoli dove vas dove la qualità diventi tati, formuliamo delle proposte e diamo risposi discutono le politiche un parametro economico. ste. Siamo capaci di condividere idee, pensieri e agricole, rapportatevi a Il terzo gruppo, quello programmi con altri associati che, magari, non tutti i livelli con la politisulla sostenibilità, seguiavevamo visto mai prima. Puntiamo a precorca, portando avanti le noto dal vicepresidente del rere i tempi per governare il cambiamento. La stre idee e la nostra rapSud, Emanuele Savona nostra associazione è tutto questo: un insieme presentanza - ha esortato e da Roberto Fiumara e di persone, uomini e donne giovani, di territori - perché sarete i responcon l’ex ministro dell’amdiversi, ma che hanno radici comuni nelle imsabili del contagio intelletbiente, Corrado Clini, si è prese agricole. La partecipazione e la conoscentuale di una nuova visione occupato di arrivare alla za sono importanti: ci permettono di misurarci, imprenditoriale, dinamica definizione di un modello di crescere e di aumentare le nostre consapevoe sostenibile”. I dirigenti di stima e verifica della solezze definendo obiettivi ambiziosi, ma sempre concreti e raggiungibili. che hanno partecipato al stenibilità economica deRaffaele Maiorano convegno quadri si sono gli investimenti per quella Presidente Nazionale dell’Anga impegnati in tre gruppi di sociale ed ambientale. lavoro: giovani, qualità e Elisabetta Tufarelli

56 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018


CONVEGNO QUADRI

PREMIATO LOMBARDO FACCIALE

Past president ed ex anghini

Contest fotografico

I

social non sono solo una vetrina per un brand o un’azienda. Grazie alla loro diffusione, il XVII Convegno quadri dirigenti dei Giovani di Confagricoltura è diventato anche un evento social. La loro importanza all’interno del network nella comunicazione è cresciuta in modo esponenziale innalzandoli da semplici mezzi d’intrattenimento, a reali strumenti di informazione alla portata di tutti. Prima, durante e dopo l’appuntamento romano, sono stati proprio i social, infatti, a ricoprire un ruolo determinante per il successo e la diffusione dell’evento: moltissime sono state le condivisioni di foto e video, i tweet e i tag agli account ufficiali di Anga e utilizzando gli hashtag predisposti per l’occasione: #angafa60 #confagricoltura #future #agricoltura. Per i “60 anni di un’agricoltura giovane, di qualità e sostenibile” i giovani di Confagricoltura hanno scelto, come sponsor ufficiale dell’evento, Timac Agro, l’azienda del gruppo francese Roullier che, grazie

ai grandi sforzi di ricerca dei suoi laboratori, è in grado di proporre agli agricoltori fertilizzanti speciali all’avanguardia, in grado di migliorare notevolmente le performance produttive e qualitative delle colture. “Siamo stati lieti di promuovere questo Convegno Quadri dei giovani di Confagricoltura - ha detto vice presidente del Groupe Roullier zone Italie, Pierluigi Sassi -. Imprenditori agricoli più preparati e innovativi che migliorano questo comparto strategico. Anche a tal fine abbiamo organizzato il fotocontest ‘Premio Timac - #tuttiasaintmalo’, che permette a giovani di Confagricoltura di visitare il Centro mondiale dell’innovazione, il più grande centro ricerche privato d’Europa sulla nutrizione, creato dal Groupe Roullier a SaintMalo”. E anche il contest fotografico in chiave social #tuttiasaintmalo ha trascinato la partecipazione numerosa dei giovani agricoltori associati e appassionato i social. La competizione, infatti, prevedeva che ad aggiudicarsi il premio fosse la foto con il maggior numero di like su Facebook e Instagram. Il primo viaggio premio è andato a Salvatore Lombardo Facciale di Catania, che con la sua bella foto di una trattrice sul campo ha fatto strike (ben 427 like e tantissime condivisioni su Fb e 331 su Instagram), è risultato vincitore assoluto della gara. Gli altri due viaggi premio sono stati assegnati alla sezione di Lecce, che ha partecipato con la delegazione più numerosa alla due giorni romana.

Numerosi i past president e gli ex-Anghini che hanno voluto partecipare a 60 anni di agricoltura giovane, di qualità e sostenibile. A Partire dal Cavaliere del Lavoro Alfredo Diana (eletto presidente nell’assemblea del 9 maggio 1964), fierissimo con il simbolo dell’innovazione di allora, l’atomo ancora appuntato sulla giacca. Il professor Corrado Giacomini (eletto presidente nell’assemblea del 2 febbraio 1979), ha ricordato le esperienze maturate e il patrimonio di amicizie. Presente Giandomenico Consalvo (eletto nell’assemblea del 12 febbraio 1989), che ha sottolineato quanto abbia imparato. C’era Gerardo Diana (eletto nell’assemblea del 26 maggio 2004) che ha sottolineato come il futuro sia pieno d’opportunità da cogliere. Non poteva mancare Nicola Motolese (eletto presidente nell’assemblea del 12 maggio 2010), che ha sottolineato la sua bella esperienza. Hanno partecipato anche Rinaldo Chidichimo, uno dei fondatori dell’Anga, Massimo Franco, Giorgio Ferrighi, Stefano Segantin, Rosario Marchese Ragona, Francesca Picasso, Alessandra Cecere, Elena Santilli, Nicola Gherardi e tanti altri. GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 57


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Sostenere la salute mentale ATTIVITÀ QUOTIDIANE

Gli scienziati sostengono che il rischio di demenza in età avanzata è maggiore tra le persone con depressione o ansia. Lo studio, riportato nella rivista “Psychological Medicine”, ha dimostrato l’importanza di sostenere la salute mentale per proteggere il cervello in età avanzata. Gli psicologi hanno eseguito una revisione sistematica di 34 studi trasversali e valutato le prove disponibili in 71 mila persone. I ricercatori hanno scoperto che tra gli individui affetti da depressione c’era un declino maggiore nelle funzioni cognitive

durante la maggiore età adulta, rispetto a chi non l’aveva. Dato il lungo periodo pre-clinico prima che la demenza venga diagnosticata, il riscontro è significativo per gli interventi precoci, poiché non esiste una cura per la malattia. Gli autori principali Darya Gaysina e Amber John chiedono una maggiore consapevolezza dell’importanza di sostenere la salute mentale. Per salvaguardare le funzioni celebrali negli over 70, a parere dei ricercatori, occorre fornire solidi servizi di supporto a chi soffre di depressione e ansia.

GLI ANZIANI vanno di più al cinema. È quanto emerge dal “Rapporto Cinema 2018. Spettatori, Scenari e Strumenti”, realizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con il sostegno della direzione generale Cinema Mibact e la collaborazione di Istituto Luce-Cinecittà, Università Cattolica di Milano e Istituto Toniolo. La crescita del pubblico ‘over 60’ accomuna il mercato europeo del cinema e questo trend di crescita si conferma anche in Italia, con un aumento di ben 11 punti percentuali rispetto al 2001. Il cinema è visto come momento di socializzazione in particolare da vedove e uomini soli. L’indagine è stata condotta in 5 città italiane: Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari. L’analisi è soprattutto qualitativa, anche se supportata da dati quantitativi. 58 | MONDO AGRICOLO | GIUGNO 2018

Uno studio del Rush University Medical Center ha dimostrato che attività come fare le pulizie di casa, portare a spasso il cane, il giardinaggio permettano di muoversi di più migliorando le funzioni cognitive. La ricerca ha preso in esame 262 anziani, di un’età media di 81 anni. Gli studiosi ne hanno messo in relazione il livello di attività con le funzioni cerebrali attraverso una risonanza magnetica. “Le nostre attività siche quotidiane sono di supporto alla salute del cervello e gli adulti di tutte le età dovrebbero continuare a provare ad aumentare l’attività sica per ottenere questi bene ci”, ha spiegato Shannon Halloway, autrice principale dello studio.


Sauna salvavita BRACCIALE INTELLIGEN

Per la terza età la tecnologia può rivelarsi utile per la salute. Tra le ultime soluzioni l’invenzione giapponese della pelle elettrica. Spessa meno di un centimetro può essere applicata sul braccio per misurare pressione e battito cardiaco. Tra i bracciali intelligenti c’è CarePredict Tempo, in grado di monitorare le attività e la posizione di un individuo in ogni momento del giorno, dotato di un pulsante di assistenza. Grace, invece, attraverso sensori, permette di rilevare l’inizio di una vampata di calore ed è dotato di un dispositivo di ra reddamento che allevia il disturbo. In ne, il cerotto Snorelax che si applica sulla mascella e permette di respirare meglio.

La sauna svolgerebbe un ruolo di protezione e prevenzione contro l’ ictus. Non solo panacea per il corpo e fonte di benessere e relax, ma anche salvavita. Lo rivela uno studio condotto in Finlandia. La ricerca ha preso in considerazione le abitudini di 1628 individui, con età compresa tra 53 e 74 anni e mai colpiti da ictus. Nei 15 anni dell’indagine i volontari hanno risposto a una serie di questionari, specificando il tipo di frequenza legato alla sauna, quindi una serie di abitudini quotidiane quali consumo di alcolici, attività sportiva, livelli di colesterolo e

pressione arteriosa. Le persone, sottoposte a una visita di controllo a inizio ricerca, sono state divise in gruppi in base all’attitudine verso le saune locali (1, 2, 3, 4 e 7 sedute settimanali), quindi monitorate costantemente. Ne è emerso che una frequentazione quasi quotidiana diminuirebbe il rischio di ictus di ben il 60%. Questo studio di pura osservazione apre un nuovo percorso per ricerche approfondite, oltre a dimostrarsi un primo step da ampliare ed estendere: avrebbe anche confermato una correlazione tra la sauna finlandese e la pressione del sangue.

STRETTO LEGAME TRA IL RITMO DEL PASSO e i rischi di mortalità. Lo ha rilevato uno studio condotto dai ricercatori delle Università di Sydney in Australia, ldi Limerick in Irlanda, Cambridge, Edimburgo e Ulster. Fino a oggi non è stato studiato il ‘come camminare’. Gli scienziati hanno così esplorato i legami tra la velocità di cammino e la mortalità. Gli autori hanno analizzato 11 indagini condotte sulla popolazione del Regno Unito nel periodo 19942008, raccogliendo dati relativi a 50.225 camminatori. Ne è emerso che un ritmo di camminata medio è collegato a un rischio di mortalità inferiore del 20%, mentre un ritmo veloce a un rischio inferiore del 24%. E sono, in particolare, gli individui più anziani a trarre maggiori benefici dai passi a ritmo più vivace. GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 59


AGRITURISMO

di Anna Gagliardi

CASA DEL BOSCO A BORZONASCA (GE)

Liguria da scoprire

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l luogo è esclusivo per la posizione in cui si trova: letteralmente immerso nel verde, al punto che per raggiungerlo si lascia l’automobile nel parcheggio distante 150 metri dalla struttura e si attraversa un viale tra la vegetazione e un ruscello. Ad accogliere e a portare gli ospiti alla “Casa del Bosco” a Borzonasca, in Liguria, c’è il titolare Sandro Monteverde. L’agriturismo si trova ai piedi del Parco Naturale dell’Aveto, a un’ora di distanza da Genova, Portofino e le Cinque Terre. Intorno alla villa, come in un quadro, ci sono tutte le sfumature del bosco, dei terrazzamenti coltivati e dei cammini che si possono percorrere a piedi, in bicicletta o a cavallo. È la Liguria meno nota alle masse e maggiormente apprezzata dagli stranieri alla ricer-

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ca di qualcosa di diverso e autentico, a pochi passi dal mare ma ricco di natura vera, non artefatta. “I clienti - racconta il titolare - provengono per la quasi totalità dell’estero. Scelgono questi luoghi perché possono rilassarsi godendo del bello che l’Italia offre: il paesaggio, il clima, il buon cibo, lontano dal caos ma con le comodità necessarie per un soggiorno di qualità”. La Casa del Bosco propone cinque camere e un nuovo appartamento per accogliere gli ospiti che possono godere anche della piscina e del solarium per completare il relax ammirando e annusando i profumi del bosco di castagni, faggi, felci e abeti intervallati qua e là dai ruscelli, dalle cascate di acqua limpida, dai piccoli laghi. Poco distanti dalla struttura si trovano i terrazzamenti con gli alberi da frutto, gli ulivi, i vigneti e le coltivazioni di ortaggi che danno origine ai prodotti tipici della cucina ligure. Per i pasti in agriturismo Sandro suggerisce la formula easy del piatto fisso e dessert abbinati ai vini banchi e rossi della zona. La cucina dell’entroterra annovera specialità che esaltano le materie prime, a iniziare dall’olio extravergine e dal basilico, ingre-

dienti base del pesto, richiestissimo dai commensali. La sala da pranzo della struttura è stata ricavata da un’antica cantina usata un tempo per la vinificazione, ma in realtà tutti gli ospiti preferiscono stare all’aperto e godersi il fresco in terrazza degustando i sapori liguri. Al mattino, invece, la prima colazione prevede torte e marmellate fatte in casa, yogurt e altre specialità dolci e salate, la maggior parte sempre di propria produzione. Per chi opta di uscire in zona, non c’è che l’imbarazzo della scelta: a meno di 20 chilometri c’è Chiavari, poco distante Genova, quindi Portofino, Camogli, San Fruttuoso, Sestri, alcune delle perle della Liguria di Levante. Oppure le Cinque Terre con i porticcioli e i sentieri. Dalla


mondanità di Portofino alla storia e alla cultura di Genova, dalle spiagge e il mare del Golfo del Tigullio alle vette dell’Appennino: le possibilità di trascorrere una vacanza ricca di esperienze sono davvero numerose e in grado di accontentare i gusti di tutti, sportivi o stanziali, amanti dell’arte o delle escursioni. La Casa del Bosco ha anche una storia tutta sua da raccontare. La villa, nel Novecento, ha ospitato Giacomo Devoto, il celebre autore del dizionario della lingua italiana insieme a Gian Carlo Oli. Il professor Devoto, genovese di nascita, negli anni Quaranta e Cinquanta scelse la casa quale suo soggiorno principale. Ancora oggi una delle camere dell’agriturismo è dedicata al professore e conserva all’interno

il suo scrittoio. Forse non tutti gli stranieri sono in grado di apprezzarne il valore, ma sicuramente lo sono intere generazioni di italiani che avevano o hanno ancora in casa i due tomi del vocabolario “Devoto - Oli”. Racconta Sandro: “La casa fu stata acquistata dai miei nonni, CASA DEL BOSCO

via Vittorio Veneto, 1/A Borzonasca (Genova) cell: 340.7284206 email: info@agriturismocasadelbosco.it www.agriturismocasadelbosco.it

quindi è passata ai miei genitori e a me. Nel 2008 abbiamo aperto l’agriturismo: abbiamo realizzato lavori di ristrutturazione e restauro che hanno riguardato completamente la villa, nel rispetto dell’architettura originaria (risale a fine Seicento), ma introducendo tutte le necessità di una moderna struttura destinata ad accogliere i turisti. Tecnologia e servizi sono a disposizione degli ospiti che possono soggiornare alla Casa del Bosco da aprile a settembre, il periodo di apertura dell’agriturismo lungo l’anno. Le camere e l’appartamento sono tutti coperti da WiFi, arredati con mobili antichi e con comfort moderni: la capacità massima di ospitalità è di quindici persone nelle camere e quattro nell’appartamento. GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 61


VINO

di Gabriella Bechi

RUCHÉ LACCENTO DELL’AZIENDA MONTALBERA A CASTAGNOLE MONFERRATO

L’anfiteatro naturale

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a sei generazioni, la famiglia Morando crede e investe nella viticoltura piemontese. Da anni si dedica con passione alla valorizzazione dell’autoctono Ruchè. Grazie a questo impegno costante, oggi la cantina Montalbera si pone di diritto tra le grandi realtà vitivinicole del Piemonte. Da poco più di 3 ettari nel 1980 Montalbera ha oggi 160 ettari accorpati in un unico appezzamento a Castagnole Monferrato (AT), disposti a forma circolare a corpo unico, un anfiteatro che l’Unesco ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità, e 15 ettari a Castiglione Tinella (Langa), sempre accorpati in un unico appezzamento. L’azienda ha chiuso il 2017 con oltre 650 mila bottiglie prodotte e oggi esporta circa il 40% della sua produzione in trentacinque Paesi, offrendo lavoro a 25 persone in continuativo tra campagna e cantina e a 120 nel periodo della vendemmia. Le fondamenta di questo successo risiedono

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in valori solidi e riconoscibili che si traducono con grande chiarezza nei vini prodotti dall’azienda. Rigore e progettualità, interpretazione e terroir: queste sono le basi della filosofia produttiva di Montalbera, che ha scelto la strada della ricerca continua e della sperimentazione senza mai dimenticare le origini e le tradizioni. Un pensiero che mette al centro di tutto il “vino frutto”, esaltando le grandi peculiarità dei vigneti, interpretandone le caratteristiche e declinandole in modi diversi, dall’acciaio al legno, dalla sovramaturazione all’appassimento, così da valorizzare al meglio la sfaccettata personalità di ciascun vitigno. Un concetto che Franco Morando, direttore generale di Montalbera, declina così: «Il sogno di tutte le generazioni di uomini applicati al vino che ci hanno preceduto è ottenere dalla coltivazione il miglior frutto-uva possibile, trasformarlo in vino senza sciupare o alterare il patrimonio di

Franco Morando

gusto e di aroma sintetizzato dalla natura nel frutto, vinificare senza perdere un’oncia del valore nativo». Franco Morando ha saputo valorizzare il vitigno Ruchè rispettandone le caratteristiche peculiari, ma facendolo suo, interpretandone l’essenza in stili diversi, riuscendo a portarlo sulle migliori tavole italiane e internazionali. In particolare, Montalbera mette “l’accento qualitativo” sulla “É” di Ruché e fa dell’etichetta “Laccento” la sua icona. Colore rosso rubino intenso con riflessi violacei, profumo intrigante con sentori floreali, note di petali di rosa e frutti di bosco. Gusto delicato e intenso al tempo stesso, piacevolmente aromatico, morbido ed elegante. Un prodotto che riesce a regalare in un bicchiere profumo, dolcezza, morbidezza, mineralità e alcolicità è raro. “Laccento” ci riesce al meglio. Montalbera è stata la prima azienda a portare la denominazione Ruchè all’eccellenza dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso nel 2017 con l’etichetta “La Tradizione”, replicando nel 2018 con “Laccento”. Sempre nel 2018, con 99 punti “Laccento” è stato consacrato come “miglior vino rosso italiano” dal sensorialista Luca Maroni.


“LA BRAJA” A MONTEMAGNO (AT)

Tradizioni e stagioni

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iamo a Montemagno, punto di congiunzione fra il Monferrato Casalese e quello Astigiano. E il Ruchè è il vino che spicca da questo paese, insieme a Barbera e Grignolino. Una delle grandi mete del gusto, da sempre, è il ristorante la Braja, che già guarda la parte astigiana, dove scende il paese e ha di fronte a sé proprio i vigneti dell’azienda Montalbera. È la creatura dei fratelli Palermino, Antonio e Giuseppe, di origine pugliese, che, dopo una esperienza al ristorante Il Giardinetto a Grazzano Badoglio, lo conducono dal 1975. La famiglia è il nucleo intorno al quale ruota tutta l’attività: Giuseppe in cucina, con il figlio Ezio e la nuora Kerri, Antonio in sala con il figlio Cristian. Il locale è un’antica villa appartenuta al vecchio medico del paese ristrutturata dall’architetto Antonio Guarene, che l’ha resa esclusiva e preziosa. Una sala da 40 coperti; una da 18, un’altra da 12 e una saletta da 8 coperti. All’esterno, la zona giardino utilizzata prevalente per l’aperitivo o il caffè. La cucina, legata alle tradizioni storiche che spaziano dal Piemonte alla Puglia e al corso delle stagioni, è semplice e raffinata al tempo stesso, basata su materie prime prevalentemente locali, accuratamente selezionate, come i funghi porcini, i tartufi del Monferrato e di Alba, la cacciagione. Piatti della tradizione sapientemente rielaborati per adattarli ai gusti di una clientela sempre più esigente. Come quella che frequenta la Braja, affezionati del posto e turisti

stranieri per i quali il locale è un punto di riferimento, grazie anche agli unanimi riconoscimenti tributati da guide nazionali e internazionali. Tra i piatti ci ha colpito lo Sfizio di gamberi avvolti con fiore di zucchina e lardo, gli Involtini di bresaola di Fassone ripieni di robiola e nocciole, la Carne battuta al coltello con la salsa di uovo, lo Sformato di cardi di Nizza con bagna cauda, tra gli antipasti; il Risotto Carnaroli con funghi porcini, gli Agnolotti del plin fatti a mano, Tjarin al nero di seppia fatti a mano con calamari, gamberi, cima di rape e fonduta di bufala per chi predilige il pesce come primo piatto. Tra i secondi, il Filetto di branzino con cipolle rosse di Tropea e fagiolini, il Filetto di vitello Fassone alla Barbera o al Ruché e il filettino di maialino con foie gras e tartufo nero, ma anche la trippa di Fassone con crema di cannellini e le Costatine di agnello alla griglia. Semifreddo al torrone d’Asti o Bunét con crema alla vaniglia e pere caramellate come dessert.

L’ enoteca e la carta dei vini, sinonimo di altissima qualità nella continuità di una prestigiosa tradizione, propongono una vasta selezione di prodotti, provenienti innanzitutto dal Piemonte, dall’Italia e da tutto il mondo. Sugli scaffali, accanto alle più grandi bottiglie nazionali e francesi, autentiche rarità enologiche, frutto di una grande passione e di una continua e minuziosa ricerca. Ristorante La Braja Via S. Giovanni Bosco 11, Montemagno (AT) TJARIN AL RUCHÉ

Con il Ruché Laccento dell’azienda Montalbera, Giuseppe Palermino propone Tjarin al Ruché con ristretto di coniglio e funghi porcini

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BUONO A SAPERSI

IL ROMANZO DI ALESSANDRO PETRUCCELLI

Spoon River dei viventi

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orna in libreria - in una nuova edizione per Editori Riuniti - il libro di Alessandro Petruccelli, “Una cartella piena di fogli” (192 pagg., 16 euro). Il romanzo uscì originariamente nel 1990, ma mantiene ancora oggi attualità e vitalità. Alessandro Petruccelli ha insegnato negli istituti superiori ed è autore di vari romanzi, accompagnati da numerosi e significativi premi. Esordì con “Un giovane di campagna”, edito nel 1976. Successivamente pubblicò: “Due compleanni e una città” (1985), “Il pensionando” (1999), “La favola dell’uomo senza amici” (2006), “La lettera e il viaggio” (2014). Ha scritto anche pocket illustrati per ragazzi, come “La mucca Sposella”, “L’uomo solo e la formica”, “L’asino Giacchino” e, recentemente, “Il piccolo capraio” (Graphe.it edizioni). I suoi racconti hanno sempre mantenuto forti richiami all’Italia rurale, di ieri e di oggi, alle nostre radici agricole. Con la riedizione di “Una cartella piena di fogli” si ha l’occasione di rileggere uno dei migliori romanzi del prof. Petruccelli, che è stato definito dalla critica «Spoon River dei viventi», «Viaggio nell’umanità», «Commedia umana»; richiama fortemente l’attenzione sulla disoccupazione giovanile e sul bisogno improcrastinabile dei giovani di impegnare le loro energie. Il libro, pluripremiato e sponsorizzato dall’Istat in occasione del censimento del 1991, rappresenta il “mondo segreto” che si nasconde

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dietro le porte delle case. La storia è ambientata a Roma e narra di due giovani diplomati che, avendo spedito per caso la domanda, vengono chiamati nella capitale per ricoprire l’incarico di rilevatori del censimento. I due ragazzi partono dal loro paesino di campagna di Terra di Lavoro, carichi di speranze e di aspettative e con l’intento di rimanere impiegati a Roma. Il censimento offre loro la possibilità di conoscere le diverse condizioni delle persone e famiglie che devono visitare. Si mostrano disponibili verso i casi umani e si entusiasmano quando ricevono segnali di simpatia. Una serie di personaggi animano così le pagine con le loro vicende: i vecchi coniugi a cui i ladri hanno svaligiato la casa, rimessa in ordine dopo tanti sacrifici; il marito che va ogni giorno al cimitero per farsi perdonare dalla moglie scomparsa i molti tradimenti; il ragazzo che si droga per strada e non vuole essere disturbato nel suo “viaggio” («Sto andando dove la giovinezza è bella»); l’anziana signora che darebbe volentieri in sposa la nipote al protagonista, se avesse un lavoro stabile; la cantante che sulla scheda del censimento si definisce “tersicorea”; l’uomo che fa collezione delle ultime parole pronunciate dai morenti; colui che ha nel cassetto nove romanzi da cui si aspetta gloria e danaro; i diffidenti che temono che il censimento sia fatto per indagare sulle loro irregolarità fiscali. E ancora si muovono nelle pagine del libro uomini e donne pessimisti, delusi, sconfitti, malcontenti; e poi tutta

una serie di idealisti che si lasciano andare a espressioni poeticamente ispirate: i figli, anche se ingrati e irriconoscenti, «sono l’arcobaleno della vita»; «i buoni che soffrono, i giusti che portano la croce, sono fonti d’amore»; «fratelli miei inchinatevi alla rugiada che incontrate lungo il vostro cammino»; «quando sarò grande, il mondo sarà più bello perché insegnerò a tutti come riempire di farfalle le città e lanciare nel cielo gli aquiloni». E poi non si perde occasione per riferirsi al paese d’origine, alla cultura contadina, ad un mondo fatto di valori, sentimenti, sapori. Con richiami costanti alle tradizioni e alla saggezza popolare. Città miraggio e campagna concretezza, sono viste come antipodi, come due mondi separati (e forse lo erano davvero). Nella prefazione il noto critico letterario Geno Pampaloni (scomparso nel 2001) parte dal romanzo per fare un’azzeccata considerazione sul suo autore: «Nell’altalenante equilibrio di tristezza e di fiducia sta lo spirito del racconto di Petruccelli, il suo realismo che, usando un’espressione in voga, possiamo dire “dal volto umano”». (G. M.)


“DOVE NASCE L’AMORE” DI POSSENTINI E TOZZI

Il gioco dell’attesa

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itengo ammirevole e da sottolineare la cura che Edizioni Curci pone nella realizzazione dei suoi libri per ragazzi. Fa comprendere appieno che la letteratura young non va considerata genere di secondo ordine, perché assume primaria importanza. Quelli che poniamo in mano ai nostri piccoli sono i loro primi libri. Sono, da parte dei genitori, un atto d’amore, indicano ai bambini un percorso culturale; con essi si tramanda la passione per la lettura e si invita ad allenare la mente. In epoca di editoria sempre più digitale e incorporea, di elettronica che diventa sempre più predominante e condizionante, è audace, utopistico, donchisciottesco, realizzare libri belli per ragazzi. A maggio, in coincidenza con la Festa della mamma, è giunto in libreria “Dove nasce l’amore”, con testi di Lorenzo Tozzi ed illustrazioni di Sonia Maria Luce Possentini (14,90

euro libro più audio online). Book da sfogliare, da guardare, anche da ascoltare. Della pubblicazione, infatti, fa parte anche una canzone originale, sempre di Tozzi, ascoltabile dal sito (www.edizionicurci.it) tramite QR code pubblicato sul volume. Si intitola “Mamma di pancia, mamma di cuore” ed è un gioioso inno alla tenerezza materna: «Mamma di pancia, mamma di cuore, ma cosa importa dove nasce l’amore. A me importa soltanto che mi resti accanto, che mi prendi per mano nella gioia e nel pianto». Questo libro vuole sfruttare le interconnessioni per far sì che il bambino abbia ulteriori stimoli: le tavole grafiche, i testi poetici, il brano musicale. Il tutto è unito nel nome della mamma, che è fonte e energia di vita. Quello proposto è un libro importante anche per il tema trattato (con estrema delicatezza ed eleganza) che è quello dell’adozione. Da qualche parte nel mondo esiste, ed esisterà sempre, un bambino che aspetta di essere adottato, accolto e amato. Le poetiche illustrazioni e i suggestivi testi descrivono il punto di vista di un bambino che cresce consapevole di essere frutto di una scelta d’amore, senso profondo del verbo “adottare”, dal latino adoptare, “desiderare, scegliere”. Sfogliando le pagine emerge con forza il senso di attesa, il tempo dilatato che il difficile cammino dell’adozione comporta, sia per i bambini, sia per i futuri genitori. Una sola vicenda che ne racconta tante: storie di famiglie coraggiose e di figli che ogni giorno nascono,

sempre e comunque, dal cuore di una madre che li ama. Lorenzo Tozzi, abruzzese trapiantato in Umbria, è avvocato, musicista da sempre; cantante, autore, compositore e film maker. Artista attento alle problematiche sociali, ha anche scritto e diretto docu-fiction e cortometraggi. Da alcuni anni scrive con passione canzoni per bambini (il suo brano “Me la faccio sotto” ha partecipato allo Zecchino d’oro 2018). Sonia Maria Luce Possentini, nata a Canossa, pittrice e illustratrice pluripremiata, ha scandagliato l’alfabeto dei sentimenti ed è sicuramente tra le disegnatrici più singolari e riconoscibili del libro illustrato di questi anni. A proposito del suo stile ha detto in un’intervista: «Desidero che i miei colori siano polveri sottili e impalpabili, che trascino con spugne da trucco, sfumini, dita. Con la gomma o con i chiari pratico lumeggiature, come un artista rinascimentale. Desidero che i contrasti siano forti e radicali». Ogni doppia pagina del volume “Dove nasce l’amore” contiene una tavola illustrata, un quadro fatto di pennellate espressive, ambiente ovattato ed onirico, a ricordarci un bambino che aspetta il calore di una famiglia. I testi sono lirici, diremmo ungarettiani. Come quello iniziale: «Dalla mia stanza si vede il mare». Un bambino che sfoglia questo libro allena la sua sensibilità, comincia a comprendere l’importanza della famiglia, partecipa al gioco dell’attesa, fantastica sulla sua mamma che è ospitalità, apertura al nuovo. Gaetano Menna GIUGNO 2018 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

IL CONTRABBASSO DI FELICE DEL GAUDIO

La voce del deserto

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esto album solista del bassista e contrabbassista Felice Del Gaudio. Come per i CD precedenti (escluso “La via lattea”, ndr) il titolo è una sola parola, un’immagine, un’impressione: “Asylum”, “Home”, “Lucania”, “Nostalgia”. Ora ha pubblicato “Desert” (Cancan prod.). Lucano (innamorato della sua terra a cui ha dedicato un CD), trapiantato a Bologna, Del Gaudio ha pubblicato quattro metodi per lo studio del basso, un dvd didattico ed ha al suo attivo un gran numero di collaborazioni, più di 150 registrazioni discografiche, concerti in tutto il mondo. Questo disco ha il fascino delle dune del deserto, di un paesaggio cangiante, disegnato dal ven-

L’armonia del vento Archi, pizzicato, echi: mondo poetico

to; ha i colori ed i respiri del Mediterraneo, world music, classica, venature jazz. «Ripercorro ha detto un tragitto che vede il contrabbasso strumento unico e fondamentale attraverso le molteplici sonorità che sa offri- re: arco, pizzicato, echi, reverberi, loop, percussioni. Un mondo poetico». L’artista ha preso suoi precedenti brani e gli ha dato nuova veste, li ha levigati con il soffio della creatività. Anche se conoscete bene i suoi precedenti lavori ed i brani inclusi in questo album, ascoltate la “voce del deserto” e del contrabbasso, sorprendetevi di ritrovare emozioni rinnovate.

IL DISCO DI MARIAFAUSTA

Corde oblique

Milioni di facce

Il CD dei napoletani Corde Oblique, “Back Through The Liquid Mirror” ((Dark Vinyl Records), fotografa il momento attuale di una band in grande forma anche in palcoscenico. Il sestetto guidato da Riccardo Prencipe si è riunito per un giorno negli Splash Studio di Napoli e ha reinterpretato i classici del proprio repertorio attraverso lo “specchio liquido” del presente, tutto d’un fiato, registrando e filmando la performance; spiccano anche due cover, “Flying” degli Anathema e “Kaiowas” dei Sepultura. «Sfogliando il catalogo dei nostri album - ha osservato Prencipe - ci si rende conto che alcuni brani sono difficili da riproporre durante un concerto per motivi strumentali. Abbiamo sempre registrato step by step, costruendo gli album dalle fondamenta e sovrapponendo gli strumenti uno ad uno come pennellate multistrato, come si fa con un montaggio cinematografico. Il live assume invece un carattere più folk-rock-progressivo, ed è quello che volevamo uscisse fuori. Volevamo la spontaneità e il vigore del teatro».

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itolo pirandelliano per il disco della songwriter e polistrumentista messinese MariaFausta, “Million faces”. Milioni di facce dietro cui ci sono persone, maschere, essere ed apparenza. La voce ed il suo violino hanno sorpreso gli appassionati del rock progressive, come opening act, nel recente tour de Le Orme & David Cross (King Crimson). Primo singolo è il brano “Look Over”, una dichiarazione d’amore nei confronti della bellezza. Il video, girato tra Calabria, Sicilia e le isole Eolie, mette in evidenza straordinarie bellezze della nostra terra come: le cascate di Molochio in Calabria, le piscine di Venere a Milazzo, alcune riprese nei Sonoria studio a Scordìa ed il vulcano è quello dell’omonima isola. Dietro i tanti volti delle canzoni, delle sonorità che spaziano tra i generi musicali, c’è un’artista che ha temperamento, che sa coinvolgere con la sua ecletticità. Niente maschera solo concretezza e bellezza del sound.

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