Mondo Agricolo

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ESTATE TRA SICCITÀ E GRANDINATE • STATI GENERALI PER UN ECOMONDO • ACCORDO CONFAGRICOLTURA E RIMINI FIERA • SICUREZZA ALIMENTARE, PECHINO VOLTA PAGINA • GREEN JOB • CHICCHI DI CAFFÈ ECO-COLLABORATIVI


Da o oggi gg gi un pa partner r tner unico unico p er un’agricoltura un n’agricoltura per c he g uarda che guarda ssempre emprre a vanti avanti L’impegno di Syngenta L’impegno S è quello di of offrire ffr f ire all’agricoltura ititaliana taliana gli strumenti per un futur o da protagonista. prrotagonista. E da oggi lo o fa futuro attraverso l’of ffe ferta integrata di sementi, sementti, l’offerta agr ofarmaci, insetti in nsetti ausiliari e servizi: agrofarmaci, proporre una scelta che consente di pr oporre ai a clienti pr odotti e soluzioni soluzzioni mirate uniche ed innovative. in nnovative. prodotti

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L’ E D I T O R I A L E

Direzione obbligata

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o sapevamo che tutto sarebbe cambiato, che tutto avrebbe dovuto essere cambiato. Lo sapevamo, eppure siamo stati egualmente colti di sorpresa dal fatto che le risorse a disposizione si sono liquefatte in un contesto drammatico per le imprese agricole italiane, soprattutto per quelle con le spalle meno larghe. Abbandono delle terre, mercato depresso, aumento dei costi di produzione, crisi dei consumi e dell’occupazione, difficoltà nei pagamenti, alta volatilità dei corsi delle commodity, difficoltà per il futuro della Pac: questi gli indicatori che ci dicono che siamo obbligati a cambiare. Di cambiamento si è parlato molto negli ultimi 15 anni, ma forse più come esercizio accademico che come logica di una convinta e reale necessità. Lo spaccato attuale del Paese sottolinea l’urgenza di indicazioni chiare e in questo c’è bisogno della politica, ma ci aspettiamo una politica più seria e calata nella realtà di quella che, purtroppo, si è vista troppo spesso in Italia. A questa nuova politica bisogna corrispondere altrettanta serietà, anche nel dire nettamente un “no” quando e se è necessario. Occorre scegliere se attendere che le cose accadano o se decidere noi i tempi di ciò che deve accadere. Per cambiare serve una chiara e ferma volontà e un sistema che si metta in gioco ridiscutendo poteri e posizioni consolidate. Non riuscire a leggere i mutamenti e non essere capaci di governarli sarebbe un fallimento in termini economici e professionali: le politiche difensive hanno ridotto la nostra capacità di pensare alla crescita, ma ora è venuto il momento di scelte decisive. E nelle scelte occorre anche un metodo, perché altrimenti rischiamo di ritrovarci perdenti. Innovare è un processo non facile, occorrono risorse e competenze ed occorre rimuovere situazioni cristallizzate. Dobbiamo uscire dal nostro ambito, avere più peso nel dibattito sulla “green economy”, sulla sostenibilità ambientale. Per farlo si deve puntare su aziende dinamiche, giovani, con prodotti differenziati, lavorando sul marketing, sull’internazionalizzazione, sui mercati e per le commodity puntare sull’integrazione con l’industria. In altre parole: l’agricoltura è inserita nel concetto di “made in Italy” che oggi tiene sui mercati e, ricchi di questa dote, dobbiamo lavorare per creare mercato alle nostre aziende. Mario Guidi

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SO MMA R I O L’EDITORIALE Direzione obbligata Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Primo piano SVILUPPO VERDE Stati Generali per un Ecomondo R.M.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22 Folgorata in una notte di mezza estate Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 Chicchi di caffè e di riso eco-collaborativi Anna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28 Energia a ciclo chiuso Anna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

Direttore responsabile GABRIELLA BECHI Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA Editrice Sepe Presidente DIANA THEODOLI PALLINI

Il punto ESTATE Caldo africano Giusy Pascucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II, 101 00186 Roma Tel. +39.06.6852358

Il Dragone è sempre più verde Maria Lodovica Gullino . . . . . . . . . . . . . . 36 Attualità SINDACATO Cambiare nel cambiamento Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

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Primo piano SVILUPPO VERDE Il Green sostenibile Vincenzo Lenucci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 Un samba per l’ambiente R.M.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

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Notiziario Energia Annuario . . . . . . . 41 Dicono di noi Media . . . . . . . . . . . . . . . 49 Mappamondo Farm Bill . . . . . . . . . . . 60 Organizzazione Assemblee . . . . . . . .

CLAUDIO PIETRAFORTE

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Donne Meeting . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68

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L’agroalimentare fa sistema R.M.A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59 Rubriche

Responsabile Pubblicità e Marketing

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Innovazione RETE Smart Land Andrea Granelli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54

Enapa Inps . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .69

Intervista CORRADO CLINI «Agricoltura protagonista nella crescita sostenibile» Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Anga Primavera araba . . . . . . . . . . . . 71 Over 60 Società . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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IL PUNTO ESTATE


Siccità, carenza d’acqua, incendi

Caldo africano Accaldati, assettati, disidratati, soffocati da Minosse, Scipione e Caronte. Con la colonnina di mercurio che sale oltre i 40 gradi. L’Italia sotto il solleone con temperature record e la terra bollente


IL PUNTO ESTATE La mancanza d’acqua e soprattutto le temperature eccezionali causano un deperimento organico delle piante di mais, girasole, soia, bietola falcidiando i raccolti. Allarme per la frutta di Giusy Pascucci

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offia sull’Italia il soffocante caldo africano, soffrono le campagne e la terra brucia. Da oltre un mese l’intero paese è stritolato in una morsa asfissiante, che espone le campagne ad effetti devastanti (tranne la pausa di Circe”, il nucleo di aria fredda proveniente dalla Finlandia). Scipione, Caronte, Minosse, gli anticloni che si sono susseguiti uno dopo l’altro non hanno tradito le aspettative che i loro nomi, legati a figure tutt’altro che benevole, evocano nell’immaginario collettivo. Hanno portato afa, siccità e temperature così elevate da lasciare, salvo qualche breve pausa, tutta l’Italia senza fiato: con le colonnine di mercurio fisse a 40 gradi e più al Sud e temperature di poco inferiori al Centro Nord (37° in Emilia) il nostro Paese ha registrato le temperature più

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alte d’Europa. Le conseguenze negative per le aziende ed i prodotti agricoli non si sono fatte attendere. Se, infatti, in città l’afa e il calore sono stati asfissianti, le campagne sono state infuocate. E’ già scattato l’allarme per molti raccolti e prodotti in fase di produzione e lavorazione per i quali si prevedono forti perdite, dovute non solo al caldo record ma anche al problema acqua. La forte siccità ha richiesto, infatti, un’irrigazione maggiore, che non è stata sempre possibile per via delle disponibilità idriche. Attualmente le produzioni che hanno maggiormente risentito della situazione sono state soprattutto mais, girasole, soia, pomodori, ortofrutta e bietola,

I danni alle produzioni prospettano redditi in calo e costi in aumento con qualche rischio anche per la prossima vendemmia. Carenza d’acqua e temperature record hanno generato un deperimento organico delle piante, mettendo a dura prova i prossimi raccolti. Secondo alcune stime di Confagricoltura la produzione di soia sarà letteralmente dimezzata, con un crollo previsto del 40-50%, mentre la raccolta di mais sarà inferiore del 20-30%. L’allarme riguarda anche la frutta estiva, per la quale si prevedono perdite di qualità e quantità. I danni alle produzioni lasciano intravedere un ulteriore calo dei redditi per gli agricoltori e un aumento dei costi di produzione, in un momento già non facile per il settore.Alle elevate temperature, come si accennava, ha fatto poi da contraltare la scarsa disponibilità idrica. La terra ha avuto bisogno di essere maggiormente irrigata, ma le disponibilità idriche negli invasi sono state insufficienti. Un allarme lanciato anche nella recente assemblea nazionale dell’Anbi, associazione nazionale dei consorzi di bonifica. Durante la quale è stata riaffermata con forza la necessità di

realizzare interventi strutturali e in un’ottica di lungo periodo, per evitare di dover continuamente fronteggiare situazioni di emergenza. La posizione è condivisa da Confagricoltura che ritiene si debba intervenire in primis attraverso la realizzazione di invasi adeguati. Servirebbero poi politiche indirizzate alla ricerca e all’innovazione per sostenere le aziende nelle scelte colturali e produttive e per individuare nuove varietà di piante a minore esigenza idrica. Ma occorrerebbero anche finanziamenti volti a favorire investimenti aziendali per un migliore uso delle acque. Il problema riguarda, e ha riguardato in questo periodo di grande caldo, tutte le regioni, nessuna


esclusa. Ma un pensiero particolare va all’Emilia Romagna che vive un momento di particolare disagio. Oltre a soffrire una scarsa piovosità (secondo dati Arpa 25 mm in meno di pioggia rispetto alla media 1991-2005), subisce anche le conseguenze del terremoto: la distribuzione delle acque irrigue è, infatti, limitata per problemi alle centrali di pompaggio conseguenti al sisma e quindi si ha minore afflusso per le irrigazioni di soccorso. E ad appesantire la situazione, sale anche la paura per i roghi. Spesso generati dall’autocombustione per il grande caldo, ma altrettanto spesso di origine dolosa. Due terzi dei boschi italiani sono privati e gestiti dagli agricoltori,

penalizzano tutta la collettività. I numeri parlano chiaro nei primi sei mesi del 2012, rispetto all’analogo periodo del 2011, gli incendi delle superficie boschive sono aumentati del 157% e, rispetto al precedente triennio che assolvono con continuità a preci- 2009-2011, del 194%. Un aumento imsi compiti di manutenzione, pulizia e portante che spinge Confagricoltura selvicoltura, attività che spesso risulta- a esortare le autorità preposte (Corno insufficienti di fronte al dolo. Per po Forestale, Protezione, Civile, Vigili questo i ripetuti incendi di questa set- del Fuoco) a non abbassare la guartimana allarmano moltissimi agricol- dia, sia nella prevenzione, sia nell'attori, preoccupati anche per i pascoli, tività antincendi vera e propria, sia gli allevamenti e le strutture che subi- nell’ attività investigativa e di represscono gravi danneggiamenti a causa sione (l'incendio boschivo è un delitdegli incendi. Con ripercussioni, anco- to contro la pubblica incolumità e, ra una volta, sui redditi e danni, spesso come tale, perseguibile penalmente). irrecuperabili, all'agro-ecosistema, che

Allarmano i ripetuti incendi Due terzi dei boschi sono degli agricoltori

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PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

Il Green sostenibile


La nuova via deve tener conto delle esigenze di agricoltori ed operatori di mercato di Vincenzo Lenucci

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ome può l’agricoltura contribuire alla green economy? Quale ruolo potrà giocare nello sviluppo sostenibile del Pianeta, che è quello che consentirà di crescere senza erodere le risorse a nostra disposizione, restituendole non compromesse alle generazioni future? Il documento di Rio fa riferimento all’impegno di aumentare produzione e produttività, di utilizzare le tecnologie, di realizzare maggiori investimenti, di incentivare la ricerca divulgando i risultati, di rispettare la biodiversità e garantire un uso sostenibile degli ecosistemi, sino all’opportunità di attivare strumenti per intervenire sui mercati e all’ urgenza di un efficiente sistema multilaterale degli scambi. In questo quadro cosa resta da fare sul piano delle politiche e su quello, altrettanto importante, delle scelte delle imprese? La green economy si può costruire con leggi e disposizioni prescrittive e obbligatorie, oppure anche solo indicative. Per essere chiari, si possono imporre vincoli e divieti o ci si può limitare a dare indicazioni, ad esempio con incentivi, per indirizzare al meglio le imprese e i consumatori in questa direzione. Ma la green economy può essere anche una scelta totalmente improntata su base volontaristica dell’impresa; senza condizionamenti da obblighi di legge né da incentivi di varia natura. Queste due possibili opzioni inducono ad alcune considerazioni. L’imposiLUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 13


PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

Serve un mix tra misure obbligatorie, vincoli, incentivi e libera iniziativa

zione di norme ambientali prescrittive per legge in genere aumenta i costi ed indebolisce la capacità competitiva delle imprese; almeno quando l’applicazione di tali norme è diversificata. Cosa più che probabile, visto che non si riesce ad avere una governance globale cui delegare certe decisioni. È difficile, infatti, che si riescano ad imporre dappertutto gli stessi standard sostenibili. Ed allora si possono scegliere due strade: o tentare di armonizzare il più possibile le regole, convincendo chi ha imposto standard più 14| MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

bassi a non praticare questo inevitabile “dumping ambientale”, oppure indennizzare adeguatamente i produttori per i vincoli che devono loro malgrado rispettare e sostenere in più dei loro competitor. Questo indennizzo si può ottenere in linea di principio anche attraverso il mercato. Ma un prodotto più “sostenibile”, anche se certificato e promosso presso i consumatori, non sempre riesce a spuntare un premium price tale da compensare i maggiori costi. L’alternativa è quella di compensare

direttamente i produttori caricando i costi sulla fiscalità generale, quindi sui contribuenti. Quando questo può accadere; ovvero quando le finanze pubbliche lo consentono. Altrimenti i produttori saranno esposti alla concorrenza internazionale e dovranno subire la pressione competitiva di chi non ha i loro medesimi obblighi senza ammortizzatori, mettendo quindi a rischio il potenziale produttivo. Quando invece si sceglie la strada degli incentivi è opportuno che questi siano considerati uno strumento utile, ma solo nella fase di avvio dei processi di green economy. La via del sostegno erogato in maniera permanente non può certamente essere quella che garantisce lo sviluppo di una sana economia verde. Infine, la strada completamente volontaristica e senza incentivi, che è forse quella più lineare e semplice: l’impresa individua un percorso virtuoso per il suo prodotto o il suo processo che la porti nell’ambito della green economy. Lo implementa, lo evidenzia al consumatore e cerca di spuntare un vantaggio competitivo da questa scelta sul mercato; chiudendo il cerchio tra un pianeta migliore e un prodotto/processo nuovo che genera crescita sostenibile ed occupazione. Qui non ci sono limiti alla fantasia ed occorre semmai catalogare e diffondere come best practice tutte quelle idee che possono far decollare l’economia verde (ed anche in questo numero di Mondo Agricolo gli esempi non mancano). Probabilmente la ricetta giusta per il “futuro che vogliamo” è un mix tra misure obbligatorie e vincolistiche, incentivi e libera iniziativa. Tutte scelte che debbono essere fatte con la consapevolezza che una cosa è la semplice tutela delle risorse naturali, un’altra è trarre da questa un fattore di crescita economica mediante l’attività delle imprese.


Un samba per l’ambiente

La Conferenza “Rio+20” si è concentrata sulla governance dello sviluppo sostenibile

tempo stesso promuovere un benessere sociale ed economico. Le attese sul vertice erano tante e le conclusioni, benché incluse in un corposo e fitto documento di oltre cinquanta car-

ca obiettivi e tempistiche. Per altri si è trattato invece di un successo di portata storica perché sull’obiettivo dell’economia verde si è riscontrata la convergenza praticamente di tutti i Paesi, sia di quelli avanzati sia di quelli in via di sviluppo tra cui il Brasile. È vero che non sono state defiParte la grande corsa nite scadenze temporali vincolanti, per promuovere il nuovo ma i sostenitori, tra cui il ministro Climodo di fare economia l 22 giugno si è conclusa la Conni, ricordano che non era previsto ferenza delle Nazioni Unite “Rio che venissero concordati i tempi. L' +20” sullo sviluppo sostenibile, telle dall’ambizioso titolo “il futuro opzione – ha affermato il ministro, ricosì denominata in quanto si è che vogliamo”, hanno raccolto valuta- cordando anche il ruolo dell’Italia svolta a vent’anni di distanza dal zioni diverse. nella complessa trattativa - era avere Vertice della Terra di Rio de Ja- Le ONG, specie quelle ambientaliste, un accordo a Rio per lanciare la hanno parlato di un insuccesso e di green economy a livello globale opneiro del 1992. Il nuovo summit di Rio si è concen- un testo debole, annacquato e poco pure non avere un accordo. E accortrato su green economy e governance vincolante, che peraltro non quantifi- do è stato, per promuovere, in ogni modo ed in ogni parte del globale per lo sviluppo sopianeta, il nuovo modo di stenibile, ovvero su come fare economia in maniera procedere verso un’“econosostenibile. mia verde”, che non sia solo Ora si può dire che la “sfida un miglioramento ambienglobale” è condivisa da tutti tale, ma un nuovo paradigi Paesi nell’ambito delle Nama che cerchi di alleviare zioni Unite. Parte ufficialminacce globali come il mente, al ritmo frenetico di cambiamento climatico, la samba, la grande corsa allo perdita di biodiversità, la desviluppo della green ecosertificazione, l’esaurimennomy. (R.M.A.) to delle risorse naturali e al

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L’ I N T E R V I S TA C O R R A D O C L I N I

«Agricoltura protagonista nella crescita sostenibile» di Gabriella Bechi

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Conferenza Rio+20, cooperazione internazionale,agro ambiente, biodiversità. Il ministro per l’Ambiente indica la rotta per il nuovo sviluppo

inistro Clini, è soddisfatto dei risultati raggiunti alla Conferenza Onu Rio+20?

La Conferenza Onu sulla sostenibilità che si è conclusa pochi giorni fa a Rio de Janeiro ha portato molti risultati positivi per l'ambiente. E ha aperto scenari molto innovativi per le politiche mondiali dei prossimi anni. Certo, l'accordo sul documento conclusivo non è quello che speravamo ma,soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, come Cina, India e Brasile, c'è stata la presa di coscienza che la loro crescita ha bisogno di tecnologie pulite, e il Brasile con la Cina e l'India sono in prima linea negli investimenti per l'energia rinnovabile

e la protezione dell'acqua. Il motto del Brasile è proprio desarrollo sustentàvel, sviluppo sostenibile. Ecco perché le conclusioni della Conferenza Onu di Rio de Janeiro non sono il fallimento che può apparire a qualcuno. I Paesi del mondo riconoscono che la crescita "verde" è l'obiettivo comune di tutti, ed è uno strumento per la lotta alla povertà e alle diseguaglianze, assumendo come criterio quello dell'uso efficiente delle risorse naturali ed energetiche. Dal '90 lei ha promosso e coordinato più di 400 progetti di cooperazione in 60 Paesi del mondo sul tema della sostenibilità ambientale. L'a-

Corrado Clini ministro dell’ Ambiente e della Tutela al territorio . . . 16 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012


gricoltura è stata protagonista in queste iniziative? E se sì come?

In questi anni sono stati realizzati alcuni interventi molto innovativi,nell'ambito dell'agricoltura sostenibile come, ad esempio, a Shanghai. Il progetto, ha consentito il trasferimento di tecnologie e know-how italiani per la promozione di produzioni agricole "verdi" sull'isola di Chongming, attraverso la riduzione dell'uso di pesticidi

L'agricoltura ha un ruolo importante nella tutela dell'ambiente. Spesso, invece, è messa sotto accusa come un settore in debito. Non ritiene si tratti di giudizi alquanto ingenerosi?

A Rio tutti i Paesi hanno riconosciuto che la crescita “verde” è l’obiettivo comune ed uno strumento per la lotta alla povertà e alle diseguaglianze.

e fertilizzanti, la messa a punto di tecniche innovative per il compostaggio da rifiuti agricoli, il monitoraggio e l'analisi delle fonti di inquinamento diffuse, promuovendo la coltivazione di prodotti organici "made in China". È solo uno dei progetti che abbiamo realizzato in Cina, un modello di cooperazione che io spero sia ripetibile anche in altri contesti.

In realtà l'agricoltura può essere una protagonista nello sviluppo sostenibile, bastipensare alla nuova programmazione europea, che prevede che il 30% di aiuti diretti alle aziende agricole siano vincolate alle azioni in campo ambientale, per ciò che concerne la LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 17


L’ I N T E R V I S TA C O R R A D O C L I N I

percui tali giudizi mi paiono frettolosi.

La sostenibilità ambientale è patrimonio culturale di imprese e cittadini. Qualunque intervento impositivo, senza questa disponibilità, non produrrebbe effetti.

Con il programma Carbon foot printing il suo ministero è impegnato da tempo nel supporto delle iniziative volontarie del settoreproduttivo ed è riuscito a coinvolgere le eccellenze di molti comparti. Qual è stata la risposta del mondo agricolo?

Abbiamo in corso il progetto pilota sulla viticoltura sostenibile, presentato nel corso dell'ultimo Vinitaly, con il biodiversità ed i cambiamenti climati- quale è stato creato un indicatore di ci. C'è una grande disponibilità del set- sostenibilità per la produzione vitivitore ad impegnarsi in questo senso, nicola italiana partendo da carbon e

water fooprint (l'impronta di carbonio e l'impronta d'acqua di un processo produttivo). Con questo progetto il ministero dell'Ambiente sostiene l'ingresso del comparto vitivinicolo italiano nel circuito delle grandi aziende internazionali che hanno puntato sulla certificazione ambientale del ciclo di vita dei propri prodotti. Auspico che nel futuro anche in questo settore possano aprirsi spazi di collaborazione. Signor ministro, sostenibilità volontaria o imposta dall'alto?

La sostenibilità ambientale è ormai un concetto largamente condiviso, e la riuscita dei programmi di sviluppo è proprio legata al fatto che sia ormai diventata patrimonio culturale, non solo delle imprese o degli operatori, ma di tutti i cittadini. Qualunque intervento impositivo, senza questa disponibilità di fondo, non sarebbe produttivo di effetti. Competitività sostenibile. È una possibilità reale per le imprese? E come conciliare con le politiche la visione "protettiva" e quella "produttiva" nella gestione delle risorse naturali?

Bisogna uscire fuori da una concezione solo conservativa dei beni naturali. Essi, anzi, proprio in un momento di crisi, possono essere fattore attivo della ripresa economica, a condizione che ne venga garantita una gestione efficiente e rispettosa degli irrinunciabili profili di tutela. Un uso efficiente delle risorse naturali vuol anche dire un uso migliore delle stesse, con risparmi economici consistenti. In definitiva, ministro, crede realmente che la green economy, possa aiutarci a uscire dalla crisi?

Io credo che gli investimenti nell'economia verde siano uno dei modi più concreti per uscire dalla crisi. Ma non lo penso solo io, è una visione condivisa da tutto il mondo, basti pensare al documento conclusivo Rio+20. 18 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012


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PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

Impiegata solo carta naturale proveniente da foreste coltivate

Il packaging si sbuccia Il rispetto dell’ambiente si fa anche innovando le confezioni degli alimenti, in cui la carta è facilmente separabile dalla plastica ed entrambe riciclabili di Marco Carnesecca

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embra un classico imballaggio per alimenti. In realtà è composto da due strati separati per facilitare il riciclo. Non sempre per il consumato-

re è facile comprendere se le confezioni di carta accoppiata (es. imballaggi di crackers, snack, merendine) devono essere buttate nella raccolta differenziata della plastica o in quella della carta. Così facendo, gran parte delle volte, per non “sbagliare”, insicuri del contenitore adeguato per il riciclo, si finisce per buttare tutto nel sacco dell’indifferenziata. Sbucciapack è innovativo perché rende possibile confezionare in automatico con impianti standard di uso comune, quindi senza costi maggiori per sostenere le modifiche dei sistemi di produzione, risparmiando inoltre nella quantità di

materiali plastici utilizzati, necessari per il mantenimento e la protezione dei prodotti confezionati.Viene garantita dal produttore una migliore conservazione degli alimenti in situazioni critiche, come sbalzi termici e luce, che sono motivo di stress per i prodotti confezionati. L’ involucro, usando la carta come strato esterno, riduce al minimo la quantità di materiali plastici usati per il mantenimento e la protezione dei prodotti confezionati; rende possibile l’impiego per la stampa di soli inchiostri all’acqua garantendo comunque una qualità eccellente. Per l’accoppiamento tra la carta e i film plastici vengono impiegate esclusivamente colle a base acqua. C’è anche da dire, a conferma della bio-sostenibilità del contenitore, che viene impiegata solo carta naturale ricavata da foreste coltivate (quindi non si impoverisce l’ambiente ma al contrario si fornisce un forte incentivo all’aumento del patrimonio boschivo) oltre a carta riciclata. E va posto in evidenza che questo involucro ripara dagli sbalzi termici e dalla luce che spesso sono motivo di stress per i prodotti confezionati. In questo modo gli imballi - indispensabili nella vita moderna e tanto criticati perché dopo l’uso difficili da smaltire - non sono più un problema ma una risorsa importante in quanto la carta diventa altra carta e i film plastici altra plastica. L’introduzione di prodotti come questo è sicuramente un buon sistema per sensibilizzare a migliorare la raccolta differenziata. Questo packaging riporta a tergo una tabella sintetica che spiega semplicemente, e in maniera facilmente decifrabile, come separare l’imballaggio. Una rivoluzione nel mondo del packaging agroalimentare, a salvaguardia dell’ ambiente. LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO |21


PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

Stati Generali per un Ecomondo Parte da Rimini Fiera lo sviluppo ecocompatibile del Paese

economy è lo strumento per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi, e per aiutare a uscire dalla povertà i Paesi in via di sviluppo senza gravare in modo irreparabile sul pianeta». Otto gruppi di lavoro per otto settori strategici per lo sviluppo di un’economia verde in Italia. Si tratta, in particolaIl futuro viene disegnato re, dell’eco-innovazione, del risparmio da otto gruppi di lavoro energetico e dello sviluppo delle fonti per otto settori strategici recento esperti impegnati rinnovabili; dello sviluppo del riciclo e in otto gruppi di lavoro su dei materiali rinnovabili; della mobilità temi strategici, circa 2.000 to nel corso di una conferenza stampa, sostenibile; dell’agricoltura di qualità tecnici e rappresentanti cui ha partecipato il ministro dell’Am- ecologica; dei servizi ambientali e del della società civile coin- biente, Corrado Clini - rientrato dal potenziamento degli strumenti econovolti in Assemblee nazio- Summit delle Nazioni Unite di Rio+20, mici per sostenere tale svolta. nali tematiche, 39 organizzazioni di im- dedicato proprio a questo argomento, «La Conferenza di Rio+20 - ha osservaprese, decine di incontri preparatori. alla presenza dei rappresentanti delle to Edo Ronchi, presidente della FondaQuesto il vasto processo partecipativo associazioni di imprese promotrici del- zione per lo Sviluppo Sostenibile e del Comitato organizzatore - ha alimentato che si concluderà a Rimini nell’ ambito l’iniziativa. di Ecomondo, il 7 e 8 novembre pros- «Anche la Conferenza Onu Rio+20 sul- la spinta internazionale per lo sviluppo simi, con gli “Stati Generali della Green la sostenibilità, che si è chiusa la setti- di una green economy. La crescente Economy”, dove sarà presentato un mana scorsa a Rio de Janeiro - ha di- consapevolezza ambientale apre spaprogramma per lo “sviluppo verde”, chiarato il ministro dell’Ambiente, Cor- zi di mercato, nazionale e globale, per quale contributo per far uscire l’Italia rado Clini - ha confermato che la green consumi e produzioni ad elevata qua-

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dalla crisi. Confagricoltura lo sta seguendo con attenzione partecipando attivamente ai gruppi di lavoro. L’avvio di questo percorso, promosso dal ministero dell’Ambiente e dal comitato organizzatore, è stato presenta-


lità ecologica. L’Italia grazie al dinamismo delle sue Pmi e alla tradizionale associazione del made in Italy alla bellezza e alla qualità, può utilizzare le chiavi della green economy per aprire le porte ad una nuova prospettiva di sviluppo». L’appuntamento è dunque a Rimini Fiera dove si svolgeranno la 16a edizione di Ecomondo, la 6a di Key Energy (fiera internazionale per l´energia e la mobilità sostenibili) e la 5° Cooperambiente. Il programma per lo sviluppo verde sarà presentato e discusso con i rappresentanti dell’Unione Europea e dell’OCSE, delle principali organizzazioni delle imprese e dei sindacati, del mondo politico e parlamentare, delle associazioni ambientaliste e dei consumatori, di Enti locali e Regioni. Nell’occasione verrà anche presentato il “Rapporto sulla Green Economy”, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in collaborazione con Enea. (R.M.A.)

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FIRMATO ACCORDO QUADRO TRA CONFAGRICOLTURA E RIMINI FIERA

Il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ed il presidente di Rimini Fiera Lorenzo Cagnoni hanno firmato un protocollo d’intesa che getta le basi per una collaborazione mirata allo sviluppo del settore agroalimentare. L’obiettivo è di agevolare l’incontro tra aziende italiane ed estere, di valorizzare le opportunità di sviluppo, di favorire l’internazionalizzazione attraverso i più adeguati strumenti di incoming ed outgoing. «La collaborazione è di estrema importanza ed offre – ha detto Guidi - nuove interessanti occasioni alle nostra imprese per affermarsi a livello internazionale». «L’accordo quadro con Confagricoltura – aggiunge Cagnoni – ci offre un’ulteriore opportunità di rafforzare il nostro ruolo al fianco delle imprese».


PRIMO PIANO SV I L U P P O V ER D E

Folgorata in una notte di mezza estate

Josè Rallo:“Dal 2000 Donnafugata ha scelto la sostenibilità: dalle rinnovabili, al riciclaggio dei materiali; dalla tutela del paesaggio, all’arte e alla cultura” di Gabriella Bechi

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“E

ra il 10 agosto 1999. Stavamo sperimentando la prima vendemmia notturna. Una scelta tecnica che avevamo preso a causa del forte caldo delle nostre parti. Capii subito che se avesse funzionato avremmo ottenuto un forte risparmio energetico, perché prima dovevamo pressare le uve e refrigerarle, portandole da 35° a 10°, adesso il passaggio sarebbe stato da 18-15° a 10°.” Inizia così il racconto Josè Rallo della sua “conversione” alla sostenibilità. Imprenditrice di successo, titolare insieme alla famiglia della azienda vitivinicola Donnafugata. Trecentoventotto ettari di vigneto in produzione, di cui 260 a Contessa Entellina, in provincia di Trapani e 68 a Pantelleria. Un’avventura che prende avvio nel 1983

dalle storiche cantine di famiglia Rallo a Marsala e nelle vigne di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia occidentale. Allo scrittore Tomasi di Lampedusa si deve il nome Donnafugata (donna in fuga), che nel romanzo Il Gattopardo, chiamò così i possedimenti del Principe di Salina che accolsero la Regina Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone, fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche, e che si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Con il padre Giacomo, la mamma Gabriella e il fratello Antonio, Josè sta portando avanti un progetto imprenditoriale che “mette l’uomo al servizio della natura, per produrre vini sempre più rispondenti al territorio”. “La sostenibilità è stata una folgorazione – dice -. Ho capito che il futuro del mondo non poteva che andare in quella direzione e noi imprenditori


non potevamo fare altro che metterci in quella strada. Il sole dà le uve più buone del mondo, ma noi per fare il vino abbiamo bisogna di energia. E allora perché non sfruttare lo stesso sole per produrla? Con un investimento molto impegnativo siamo partiti con il fotovoltaico: un primo impianto a Contessa Entellina nel 2001, un secondo nel 2002 e un terzo a Marsala, nel 2009. A Contessa, dove di ci sono le cantine di vinificazione siamo autosufficienti per il 70%.” Quindi le certificazioni: la ISO 14.000 sull’impatto ambientale, la ISO 22.000 sulla sicurezza alimentare e il prossimo obiettivo la Carbon foot print che misura le emissioni di CO2. Poi ancora la raccolta e il riciclo di tutti i materiali di scarto aziendali, dal legno, alla carta, al sughero. Ma l’impegno più grosso è stato rivolto al paesaggio, da una parte con il recupero dei vitigni autoctoni, dall’altra con la tutela del territorio. Dal 2009 Donnafugata ha messo a disposizione del progetto regionale “Innovazione e valorizzazione dei vitigni autoctoni siciliani” mezzo ettaro di terreno a Contessa Entellina dove sono Josè Rallo titolareinsieme alla famiglia dell’azienda Donnafugata

state impiantate 19 varietà, per un totale di 30 biotipi e quest’anno ci sarà la prima microvinificazione. Nel 1999 a Khamma, a Pantelleria, è stata recuperata una vigna di zibibbo di 7 ettari con piante a piede franco che superano 100 anni di età, straordinario patrimonio di biodiversità. Nel 2010 ha avviato un nuovo progetto di ricerca, sempre a Pantelleria: un campo sperimentale di 33 biotipi di Zibibbo per la

Nell’isola di Pantelleria il progetto di sostenibilità a salvaguardia del territorio valorizzazione e la salvaguardia di questa varietà, con la supervisione del professor Attilio Scienza. Ed è proprio a Pantelleria che si è concentrato il lavoro della famiglia Rallo sul territorio.“Un’isola che mi ha rapito il cuore, dove tutto è difficile. Il clima arido e ventoso, la vigna ad alberello bassissimo, la proprietà frazionata. I terrazzamenti e la manutenzione dei muretti a secco richiedono molto lavoro. I costi sono 4 volte superiori a quelli di Contessa. Ma per Pantelleria la viticoltura, oltre che un valore inestimabile da un punto di vista economico, è una forma di tutela del paesaggio”. Per questo Donnafugata ha

Il Giardino pantesco recuperato e donato al FAI

deciso di costruire lì la cantina sostenibile di Khamma,un progetto dell’architetto Gabriella Giuntoli, che da anni ripristina i più bei dammusi dell’isola. “Pensi che per costruire la cantina, che è 800 metri quadrati – ricorda Jose’ – abbiamo dovuto vincolare 7 ettari di paesaggio, che poi sono diventati 20, perché abbiamo continuato a comprare pezzi di questo paradiso. La cantina, in pietra lavica tagliata a mano, sorge in un anfiteatro naturale di terrazze coltivate a vigneto che salgono verso il monte Gibele( 836 metri) e che declinano verso il mare. Allo stesso tempo abbiamo iniziato a recuperare i caratteristici muretti a secco dell’isola (11 chilometri negli ultimi tre anni), che servono al contenimento del terreno e alla protezione dei vigneti, ma anche alla conservazione di numerose specie animali e vegetali. E, infine, abbiamo restaurato e donato al Fondo per l’Ambiente Italiano (FAI) un giardino pantesco, uno dei pochi esemplari visitabili di questa incredibile forma architettonica rurale capace di creare un microclima ideale per coltivare aranci secolari e dare vita ad un sistema agronomico autosufficienLUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 25


PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

te dal punto di vista idrico.” Dalla tutela del territorio, alla cultura e all’arte il percorso della sostenibilità viene spontaneo. Così il progetto di Donnafugata spazia dal supporto degli scavi archeologici della Scuola Normale di Pisa sulla Rocca Entellina, al re-

stauro della Madonna con Bambino “Per stare in piedi la sostenibilità del XV secolo del Museo “A.Peopoli” deve anche reggersi di Trapani, al sostegno al premio letteeconomicamente” rario Giuseppe Tomasi di Lampedusa, fino al progetto Donnafugato Music &Wine , un’esperienza multisensoria- musicale, con raccolta fondi per il terle che abbina ad ogni vino un brano ritorio. “La sostenibilità – con conclude Josè n I TAPPI DELLA SOSTENIBILITA’ Rallo – è un approccio mentale all’atTra le iniziative sostenibili dell’azienda Donnafuga c’è anche il progetto “100 tività imprenditoriale, un cammino, tappi&stappi”, realizzato in collaborazione con l’azienda produttrice di su- uno strumento molto elastico che, ghero Amorim Corck e il CTS (Centro Turistico Studentesco). una volta fissato il tuo obiettivo, ti conI tappi di sughero sono riciclabili al 100% e vengono utilizzati per sente di decidere i tempi e di persola costruzione di pannelli isolanti e nella bioedilizia. Grazie a que- nalizzare il modello di riferimento, sto accordo tutti i tappi delle bottiglie stappati direttamente dall’ spaziando e compensando tra i vari azienda, durante le manifestazioni, come Vinitaly, Cantine campi di intervento. Per stare in piedi aperte e così via, vengono restituiti. Inoltre, in collaborazione deve anche reggersi economicamencon il CTS (Centro Turistico Studentesco), è stata creata una te. Per mia esperienza personale sono rete di centri di raccolta, presso convinta che il mercato sia pronto a le sedi delle delle principali remunerarla, anzi in molti casi divencittà d’Italia, dove chi consegna terà una conditio sine qua non per 100 tappi di sughero , entro il vendere. In molti Paesi stranieri già è 31 di dicembre, riceve una bot- così. Quando andiamo in Canada o tiglia di Chardonnay “La Fu- negli USA, oltre alla presentazione delga” in omaggio. Tutti i tappi la gamma dei nostri vini, ci chiedono raccolti ritornano al fornitore l’elenco delle nostre buone pratiche.” per il riciclaggio. 26 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012


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Chicchi di caffè e di riso eco-collaborativi Un progetto di rete sp erimentale unisce l’industria del caffè, quella del riciclo ed il risicoltore Le capsule usate diventano compost di Anna Gagliardi

Walter Cib rario p resid ente di Confagricoltura Pavia

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na volta si usavano i fondi del caffè rimasti nella moka per concimare le piante nei vasi. L'evoluzione in chiave moderna dello stesso principio, applicato su scala mondiale e con obiettivi solidali, si chiama Ecolaboration ed è firmato dalla Nespresso (gruppo Nestlé), leader nella produzione di caffè in capsule. Il tutto ha inizio nel 2009, quando la multinazionale svizzera ha avviato un percorso di sostenibilità sociale e ambientale per tutta la filiera, dal chicco alla cialda. A differenza di quello che si potrebbe immediatamente pensare, il ruolo dell'agricoltura non è limitato alla coltivazione del caffè, ma diventa importante anche nell'ultima fase, oltre la tazzina. Il ciclo prevede infatti che il consumatore riconsegni le capsule usate in uno dei circa trenta negozi monomarca Nespresso presenti in Italia (operazioni simili sono già in atto in altri Paesi). Le cialde restituite vengono portate alla ditta Effedue di Gavardo, nel Bresciano, che provvede alla separazione del residuo di caffè dall'allumino: il materiale è lavorato con una capacità oraria delle macchine di una tonnellata e mezza, pari a duecentomila pezzi. Il caffè recuperato viene poi inviato a un’impresa di Bergamo, la Berco, specializzata nella realizzazione di compost per la coltivazione di riso.

Nell’ambito del progetto, il fertilizzante ricavato è destinato ai terreni di un’azienda associata a Confagricoltura Pavia, La Cappanella, a Garlasco. Il ciclo si completa con l’acquisto, da parte della Nespresso, del riso coltivato nell’appezzamento dedicato, e con la successiva donazione alla Fondazione Banco Alimentare Onlus, la quale provvede a distribuirlo alle strutture caritative. Il titolare de La Cappanella è Walter Cibrario, presidente dell’Unione Agricoltori di Pavia: “Al di là degli intenti solidali del progetto, senz’altro ammirevoli – racconta – è interessante per noi l’utilizzo del compost per la risaia: quello proveniente dalla lavorazione


L’agricoltura al centro di un progetto che limita l’impatto ambientale degli scarti di caffè è un fertilizzante organico del tutto naturale e particolarmente apprezzato”. Com’è nata la collaborazione con la Nespresso? “La sperimentazione della multinazionale era stata precedentemente avviata con l’Ente Risi: un passaggio importante, perché era utile verificare in modo scientifico tutti i fattori e i valori nutrizionali del prodotto. Una volta effettuato il controllo dei parametri, è

iniziata la collaborazione con Confagricoltura, che ha creduto nel progetto Ecolaboration e si è fatta avanti proponendo di mettere a disposizione coltivazioni dedicate”. Quindi si è arrivati all’Unione Agricoltori di Pavia e a Garlasco… “Esattamente. Il terreno con la risaia ha una superficie tutto sommato ridotta, circa cinque ettari (La Cappanella si estende su circa 200 ettari a indirizzo cerealicolo-risicolo), ma come primo step è già significativo: con la produzione di quel riso si ricavano infatti circa 60.000 porzioni”. Il presidente di Confagricoltura Pavia mette in evidenza l’aspetto della sostenibilità economica e ambientale

L’attività di separazione dei fondi di caffè dalle capsule

del progetto Ecolaboration che, a livello nazionale, annovera anche la collaborazione di Federambiente e Consorzio Imballaggi Alluminio:“Il prossi-

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PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

La Cappanella azienda risicola di Garlasco (Pavia)

mo obiettivo della Nespresso è ridurre del 20% le emissioni di CO2 per ogni tazzina di caffè: l’agricoltura ha iniziato a dare un contributo importante in tale contesto. Ora è allo studio ogni segmento dell’intero processo produttivo, dalla materia prima fino al

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funzionamento delle macchinette per il caffè: ritengo che ci sia ancora spazio per il nostro settore”. Il progetto è motivo di orgoglio anche per Confagricoltura, non solo perché partecipa alla realizzazione di un programma solidale, ma anche perché ha

favorito la collaborazione concreta tra una multinazionale e un singolo produttore, all’insegna della sostenibilità. Bello il termine“Ecolaboration”, mix di ecologia e collaborazione.“ Ecolaboration - fanno sapere dalla Nespresso - significa lavorare assieme ai nostri partner per gestire gli impatti sociali e ambientali del business; ci stiamo impegnando affinché le capsule usate siano classificate come imballaggio (e non come prodotto) al fine di consentirne la raccolta attraverso i sistemi di riciclaggio di imballaggi”. L’azienda vuole triplicare la capacità di raccolta delle capsule fino a farlo diventare 75% entro il 2013. “Quello che si sta sperimentano è, in fondo – prosegue Cibrario – anche un “progetto di rete” perché c’è un’attività collegata tra aziende di differenti settori produttivi; significativo poi che l’obiettivo finale, la molla che unisce, sia a carattere biosostenibile sia etico”.

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Il mondo dell’usato riparte da Bari

arantiti, sicuri e affidabili. Il mondo dell’usato agricolo riparte dalla Fiera del Levante di Bari. Durante la 76ma edizione, da sabato 8 a domenica 16 settembre 2012, nello spazio all’aperto di 5.000 mq prospiciente il viale principale, verranno ospitati i rivenditori di macchine e attrezzature usate e accessori per l’agricoltura, l’orticoltura e il giardinaggio. Si tratta di uno dei nuovi settori della Fiera, voluto per dare risalto al forte interesse che gravita attorno al mercato della meccanizzazione agricola e che trova il suo palcoscenico d’adozione in Agrilevante, la specializzata che si tiene a Bari negli anni dispari. Un’ulteriore risposta alle aspettative degli operatori agricoli, per incontrare le attuali esigenze di contenimento della spesa, per mac-

chine e attrezzature. Una grande opportunità per il bacino di utenza del Mediterraneo, particolarmente interessato al mondo dell’usato e, soprattutto, a quello degli accessori. Un segnale di grande attenzione verso la crescita della produzione agricola, che necessita, appunto, di una maggiore richiesta di mezzi tecnici, e che fa da stimolo allo sviluppo della produzione. Una sfida di competitività per farsi trovare pronti rispetto ai nuovi interlocutori mondiali.

Per questo, oltre ai mezzi, sarà possibile dialogare con gli operatori, per apprendere maggiori contenuti di servizio in termini di assistenza e orientamento sulle scelte strategiche delle aziende agricole. Infine, a impreziosire ancor di più l’offerta, ci sarà un campo prove allestito appositamente per testare i mezzi in esposizione e verificarne, in tal modo, condizioni e affidabilità.


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Energia a ciclo chiuso Nell’azienda La Bellotta di Luca Remmert si sperimenta il trattore all’idrogeno. Il pieno lo fa con le rinnovabili aziendali di Anna Gagliardi

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L

a Bellotta è l’azienda agricola di Luca Remmert, un forte impegno per Confagricoltura (già componente della Giunta nazionale e presidente provinciale), prima ancora per l’Anga e, ancora oggi, per il territorio torinese (è vicepresidente della Compagnia di San Paolo). A lui si deve la svolta da tradizionale azienda agricola a moderna impresa sostenibile, grazie a una rivoluzione graduale delle attività: per la zootecnia, dalle duecento vacche da

latte degli anni Sessanta si è passati a mille bovini da carne nel 1980 e all’attuale allevamento avicolo di novemila galline per la produzione di altrettante uova biologiche. Per le colture, oggi si annoverano cereali, mais, triticale, prati stabili, boschi cedui, piante da legno, oltre ad alcune coltivazioni biologiche. In tutto circa quattrocento ettari a pochi chilometri da Torino, tra il Parco regionale della Mandria e il torrente Stura, a breve distanza dalla Reggia di Venaria. La trasformazione de La Bellotta si


completa nel 2010 con la costruzione dell’impianto di biogas alimentato dal-

L’impianto di biogas genera 8,5 milioni di Kw/h

tecnici dell’azienda, genera circa 8,5 milioni kWh immessi nella rete elettrica nazionale. Per chi non ha dimestichezza con questi valori bastano due riferimenti per coglierne il senso: l’impianto di biogas permette la produzione di energia elettrica annuale per diecimila persone; quello fotovoltaico consente di risparmiare oltre 120 tonnellate all’anno di anidride carbonica, oppure 43 tonnellate equivalenti di petrolio. “La filosofia aziendale è ispirata al raggiungimento della sostenibilità totale che stiamo raggiungendo con continui investimenti nel campo dell’innovazione di prodotto e di processo – spiega Luca Remmert – .Ci abbiamo sempre creduto: prima ancora che entrassero in vigore le norme per la salvaguardia ambientale abbiamo adottato ‘buone pratiche’ in ogni segmento produttivo, anticipando tecniche ancora oggi non automaticamente correlate al concetto di attività agricola e zootecnica. Sono stati quindi messi in pratica metodi biologici certificati, si è ridotto l’impiego di energia, fino ad arrivare alla produzione, con l’impianto di biogas, di 15.000 tonnellate all’anno di digestato in grado di soddisfare praticamente l’intero fabbisogno delle coltivazioni de La Bellotta, che ora

Forte il grado di innovazione Tra bio, fertilizzazione in rete, rinnovabili e biogas le produzioni aziendali, e anticipato, due anni prima, dalla posa di pannelli fotovoltaici da circa 180kW sui capannoni un tempo rivestiti di Eternit: circa tremila metri quadrati completamente integrati nelle coperture degli edifici, in modo da non impattare con l’ambiente circostante. Tradotto in energia, questo significa 216.000 kW/anno. L’impianto di cogenerazione di biogas ha una potenza elettrica di 1 MW; annualmente, tramite la digestione anaerobica delle biomasse e dei reflui zooLUGLIO -A GOSTO 2012| MONDO AGRICOLO | 33


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Il trattore NH²™ di New Holland a emissioni zero Luca Remmert

non utilizza più concimi chimici”. La fertilizzazione, inoltre, avviene tramite una rete di sette chilometri di tubazioni interrate in cui passa il prodotto, che, con apposite attrezzature, viene iniettato direttamente nel terreno. L’ultimo passo nel cammino della sostenibilità è rappresentato da una sperimentazione altamente innovativa partita nel 2010 con la New Holland e inserita 34| MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

tra i migliori programmi del ministero per lo Sviluppo economico “Industria 2012 – Nuove tecnologie per il Made in Italy”. “New Holland Agricolture dice Remmert - ha scelto La Bellotta per provare il trattore NH2TM a idrogeno di seconda generazione, a zero emissioni. Il concetto di indipendenza energetica dell’azienda è incentrato sulla capacità dell’impresa agricola di produrre energia elettrica da fonti rinnovabili a basso impatto ambientale, di stoccarla sotto forma di idrogeno e di riutilizzarla facilmente. In questo modo il ciclo diventa veramente completo, andando a raggiungere traguardi significativi”. Ela-

borato sulla base di un trattore New Holland T6000, il modello in dotazione a La Bellotta avrà tre fuel cell per una potenza complessiva di 100 kW. Il trattore, infatti, utilizza la tecnologia delle celle a combustibile per produrre elettricità destinata ad alimentare il motore di trazione, gli apparati ausiliari di bordo e anche gli attrezzi per la lavorazione del suolo. Il progetto si basa sul presupposto che, rispetto alle automobili e agli autocarri, i trattori e le mietitrebbia lavorano usualmente a breve distanza dalla sede dell’azienda e possono quindi essere riforniti senza problemi. Gli agricoltori, quindi, sono in una posizione di assoluto vantaggio per approfittare della tecnologia di utilizzo dell’idrogeno. Per il forte grado di innovazione, La Bellotta è stata scelta come meta di una giornata-studio organizzata dall’Anga di Torino, aperta ai giovani di Confagricoltura, prevista per il prossi mo 14 settembre.



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Il Dragone è sempre più verde

Risaie terrazzate del Longsheng, vicino a Guilin, nella Cina Meridionale

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Agroinnova realizza in Cina un programma di cooperazione agro-ambientale. Sostenibilità, biologico, riduzione di agro farmaci, lotta ai nuovi parassiti di Maria Lodovica Gu llino Direttore Agroinnova Università di Torino

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groinnova coordina e realizza in Cina un ampio programma di cooperazione nel settore agro-ambientale finalizzato alla ricerca, alla formazione e al trasferimento tecnologico nel campo dell’agricoltura sostenibile. Le attività sono iniziate nel 2000, in collaborazione con il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, nel quadro delle principali convenzioni e protocolli internazionali sull’ambiente (es. Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici, Protocollo di Montreal sulle sostanze pericolose per la fascia di ozono stratosferico, Protocollo di Cartagena per la Conservazione della Biodiversità, Convenzione di Stoccolma sugli Inquinanti Organici Persistenti, Convenzione per la Lotta alla Desertificazione) e sono poi proseguite, ampliandosi notevolmente, anche grazie alla collaborazione con altri Enti ed Agenzie internazionali (Unione Europea, ministero degli Affari esteri, ministero della Ricerca e dell’Università). Le attività progettuali hanno permesso di sviluppare una partnership di lungo termine con centri di ricerca e accademici cinesi per il rafforzamento delle collaborazioni con Enti, Università e imprese italiane e cinesi. Le attività svolte riguardano due paesi e tematiche agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare di estrema attualità nel panorama economico e politico internazionale. L'attività di cooperazione è tesa alla risoluzione di que-

stioni pratiche connesse al tema della difesa delle piante che, inteso nel suo significato più ampio, rappresenta oggi un argomento di grande attualità anche per le dirette e complesse affinità con problematiche di tipo ambientale (inquinamento dell'aria, dell'acqua, del suolo) e igienico-sanitario

Processi innovativi nelle aree più colpite dai processi di erosione (sicurezza alimentare) che polarizzano l'attenzione dell'opinione pubblica. Il trasferimento di know-how e tecnologie innovative per la promozione dell’agricoltura sostenibile, è iniziato coinvolgendo le regioni autonome della Mongolia Interna e dello Xinjiang, che sono in Cina tra le più colpite dai processi di erosione dei suoli e di desertificazione, causa l’uso eccessivo di acqua, fertilizzanti e prodotti chimici. Prove sperimentali di campo sono state condotte in collaborazione con la Chinese Research, Academy for Environmental Sciences allo scopo di dimostrare l’applicabilità tecnica ed economica di sistemi di irrigazione a goccia per l’impiego di volumi idrici e fertilizzanti e fitofarmaci a dosi ridotte nelle produzioni orticola e viticola. In collaborazione con la Novamont SpA, sono state realizzate

Casa rurale nelle campagne dello Xinjiang

prove dimostrative dell’efficacia dell’impiego di film pacciamanti biodegradabili. Sono stati inoltre realizzati corsi di training per agricoltori e tecnici locali sulle moderne tecniche di lotta ai parassiti delle piante e di monitoraggio e controllo dei parametri ambientali in coltura protetta. Particolare attenzione è stata dedicata alla riduzione dell’uso di agrofarmaci obsoleti, in collaborazione con imprese e centri di ricerca italiani. L’agricoltura biologica è dal 2005 uno dei temi principali della cooperazione italo-cinese nel settore agro-ambientale. Agroinnova ha coordinato un progetto finalizzato alla diffusione di strategie e tecniche di coltivazione biologica in un’area rurale vicino a Shanghai. Il progetto puntava sull’impiego di portainnesti resistenti ai parassiti, di varietà tolleranti e di prodotti biologici per la lotta alle malattie delle piante, sulle tecniche di compostaggio per il riutilizzo dei rifiuti organici come fertilizzanti e ammendanti, sull’uso di sistemi di irrigazione a goccia per la riduzione dei consumi idrici. I temi relativi alla qualità dei prodotti biologici, alla loro certificazione e commercializzazione sono, inoltre, stati affrontati in seminari, corsi di formazione e study tour organizzati in Cina e in ItaLUGLIO - AGOSTO 2012 2012 | MONDO AGRICOLO | 37


PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE n

MARIA LODOVICA GULLINO

ci”, nonché lo sviluppo dei relativi maLa prof.ssa Maria Lodovica Gullino è il direttore teriali didattici. Un altro tema di grande attualità afdi Agroinnova, Centro di Competenza frontato è quello della biosicurezza. per l' innovazione in campo agro-ambientale Un progetto, finanziato dall’Unione dell'Università di Torino, che realizza ricerca, Europea all’interno del programma trasferimento di tecnologie, formazione Asia-Link, ha permesso di valutare il ripermanente e comunicaschio di trasferimento tra Europa e zione su temi di grande Asia di parassiti delle colture e dei proattualità. Agroinnova dotti agricoli non ancora presenti, coha sede nel campus me conseguenza della globalizzazione universitario di dei mercati. Il progetto ha consentito Grugliasco (Torino) di formare dal punto di vista tecnico e e dispone di moder- scientifico docenti e giovani ricercane strutture, tori cinesi riguardo al contenimento serre e di specie aliene invasive e allo svilupcampi spepo di mezzi tecnici e linee guida a suprimentali. porto dell’adozione di procedure standard operative riconosciute a livello internazionale per l’identificalia. Grazie ad un progetto finanziato zione, il contenimento e la lotta ai dall’Unione Europea nell’ambito del nuovi parassiti. Programma Asia Link, è stata avviata Il tema principale della collaboraziouna intensa collaborazione anche nel ne attuale con la Cina riguarda la sicusettore della formazione universitaria. rezza alimentare, La riduzione dell’uQuattro Università europee (Torino, so di agrofarmaci, per limitare la preViterbo, Bonn e Wageningen) e 4 ci- senza di residui nei prodotti agricoli, e nesi (Pechino, Zhejiang, Northeast e lo studio della presenza di micotossiQinghai) hanno sviluppato un curri- ne negli alimenti e dei metodi per preculum di studi in “Produzione e com- venirne la presenza sono tra i princimercializzazione di prodotti biologi- pali argomenti di ricerca affrontati nell’ambito di progetti condotti mediante lo scambio di studenti e ricerTecnici all’opera catori. Queste tematiche, di grande atper l’innesto erbaceo sull’isola tualità in Cina dopo l’ingresso del paedi Chongming, Shanghai

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se nel WTO sono utili alla Cina per portare le loro produzioni agli standard richiesti dai Paesi importatori. Tutti i progetti svolti nel campo dell’agricoltura sostenibile puntano alla promozione del modello italiano di agricoltura per la protezione dell’ambiente, del cibo sano e sicuro, del quadro normativo che lo promuove e lo tutela, delle strategie e tecnologie messe a punto in Italia dalle nostre imprese per garantire produzioni rispettose dell’ambiente. In agricoltura tutela della salute del consumatore e protezione ambientale viaggiano sullo stesso binario. Come la protezione ambientale, anche la tutela della salute del consumatore è ormai diventata

L’obiettivo è raggiungere gli standard richiesti dai Paesi importatori una questione che va affrontata a livello globale, una partita che non può essere giocata solo in casa, ma che richiede interventi mirati oltre confine. In campo formativo si è puntato alla diffusione di conoscenze tecniche e scientifiche aggiornate, alla formazione di personale capace di interiorizzare le innovazioni e guidare il cambiamento in un’ottica sostenibile, sia come esperti del settore industriale, sia come funzionari delle amministrazioni pubbliche o operatori del mondo accademico. L’attenzione è rivolta anche al miglioramento degli standard di qualità dei prodotti agro-alimentari, soprattutto in risposta ad una aumentata domanda interna di prodotti biologici e come strumento di incentivazione delle esportazioni. La necessità di aggiornamento tecnico, scientifico, gestionale e normativo delle amministrazioni cinesi sta aumentando e richiede nuovi approcci e competenze. Non va, infine, dimenticato che forme di agricoltura sostenibile garantiranno anche un miglior reddito per gli agricoltori, oltre che una maggiore tutela della loro salute e un miglioramento delle condizioni di vita dei cinesi.


Sicurezza alimentare, Pechino volta pagina Il governo cinese ha potenziato i controlli sugli alimenti e inasprito le sanzioni per i trasgressori di Elisabetta Tufarelli

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n un comunicato sul suo sito internet, il consiglio di Stato cinese ha annunciato un progetto a tappe con l’obiettivo di migliorare, nel giro dei prossimi 3 anni, la sicurezza alimentare risolvendo i problemi più gravi. Il governo di Pechino, entro i prossimi cinque anni, intende anche realizzare un meccanismo di regolamenti efficace, livelli legali e aiuti tecnologici, oltre ad un sistema di gestione dell'industria alimentare che possa garantire standard di sicurezza più affidabili. Il programma ha l’obiettivo di perfezionare il meccanismo di regolazione, il sistema legale e degli standard, il supporto tecnico, migliorando il livello complessivo di gestione della sicurez-

za alimentare dell'industria del settore. La sicurezza alimentare costituirà, per la prima volta, un indice di valutazione delle performance annuali dei governi locali. C’è anche l’intenzione di creare un database pubblico con le

In giugno a Beijing sette giorni di meeting sul cibo sicuro società che hanno superato gli standard di sicurezza alimentari e quelle che invece sono sulla lista nera. Sono perfino previste ricompense per i consumatori che denunciano chi non rispetta gli standard di sicurezza alimentare o chi immette sul mercato prodotti scaduti. Così anche la Cina, seconda potenza economica mondiale,ha deciso di intraprendere la strada della sostenibilità, cominciando da quello che, per anni è stato il suo problema principale, quello della scarsa qualità dei suoi prodotti alimentari. Nel campo della sicurezza degli alimenti, infatti, il Paese continua ad arrancare colpito da vari scandali. Sono proprio le frodi e le sofisticazioni alimentari ad essere uno

dei principali motivi di malcontento della popolazione e sono stati gli stessi cinesi a scoprire che, in patria, un pasto su dieci è tossico. Pochi giorni dopo la chiusura della Settimana della sicurezza alimentare cinese, la notizia che un pranzo sano lo fanno solo gli atleti olimpionici e gli astronauti, che sarebbero i titolari esclusivi del diritto di mangiare bene, certamente non ha contribuito a chetare gli animi della popolazione. La preoccupazione dell'opinione pubblica cinese è forte: dall'inizio del 2012, le autorità hanno scoperto 15.000 casi di alimenti al di sotto degli standard ed hanno chiuso 5.700 imprese senza licenza, come ha comunicato la stessa Amministrazione Statale dell’Industria e del Commercio. Sono i prodotti lattiero caseari, l’olio alimentare, il cibo stagionale e le bevande non alcoliche, quelli di qualità minore e anche a rischio maggiore di sofisticazione. Pechino intende ‘ripulire’ il settore, migliorando sensibilmente, prima che sia troppo tardi, la sicurezza alimentare. Non ci stupirà vedere la Cina raggiungere in poco tempo anche questo ambizioso obiettivo. LUGLIO - AGOSTO 2012 2012 | MONDO AGRICOLO | 39


PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

Nuovi lavori Green job: workshop a Roma. C’è spazio, sottolinea Ezio Veggia, per nuove attività e figure professionali

la Funzione Pubblica. «Il mercato del lavoro in agricoltura – ha spiegato Ezio Veggia - sta cambiando profondamente e si apre a nuove attività e figure professionali per lo sviluppo delle attività agro energetiche che acquistano grande rilevanza; questo sforzo

Il Trattore fotovoltaico. In Brasile è stato progettato un trattore fotovoltaico per la raccolta degli ortaggi. Sul tettino le celle fotovoltaiche per sfruttare l'energia del sole che alimenta i motori elettrici.

vanza delle nuove attività che interessano un gran numero di imprese agriNon si possono escludere cole che abbinano all’attività produttiva tradizionale altre integrative ed indalle agevolazioni del DL novative. Sviluppo le imprese agricole Dai dati del censimento agricolo si rileva che sono quasi 22 mila le aziende o sviluppo soste- però va sostenuto e favorito proprio che si occupano di energia da fonte nibile apporta be- perché crea occupazione». rinnovabile; circa 45 mila le imprese nefici all’ambien- Il vicepresidente confederale ha ricor- biologiche. Le aziende interessate alla te ed al territorio, dato come il decreto sviluppo colle- manutenzione ed alla realizzazione di ma anche all’eco- ghi l’erogazione dei finanziamenti alla siepi, filari di alberi e muretti per la nomia ed all’oc- creazione di nuovi posti di lavoro per prevenzione del dissesto idrogeologicupazione. Green economy deve di- i giovani. «La misura agevolativa, così co invece sono quasi 274 mila. ventare green job”. Lo ha sottolineato come prevista, attraverso il riferimen- «Tendenzialmente negli ultimi anni va il vicepresidente di Confagricoltura to testuale al settore della green eco- crescendo il numero delle imprese Ezio Veggia intervenendo, a Roma, al nomy, sembra escludere le imprese che si dedicano ad attività bio-sosteworkshop “Il contributo dei lavori ver- agricole, trascurando il loro apporto, nibili – conclude Ezio Veggia -. Magdi allo sviluppo sostenibile in Italia do- le potenzialità e la propensione agli giore attenzione alle imprese del settore agricolo si traduce in una magpo Rio+20», organizzato dal ministero investimenti». dell’Ambiente e dal dipartimento del- Veggia ha quindi evidenziato la rile- giore tutela del territorio». (R.M.A.)

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N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

mento delle deiezioni animali e dal pascolo; e “coltivazione con fertilizzanti” (15%), che implicano le emissioni in aria dall’utilizzo di fertilizzanti azotati.Nel complesso, l'evoluzione delle variabili testimonia un miglioramento dell'eco-efficienza dell'agricoltura italiana nel periodo 2005-2010. La situazione quindi, è in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti. (A. P.)

Dichiarazione di Efsa sulle tecniche di clonazione È stata pubblicata la dichiarazione scientifica dell’EFSA sull’uso delle tecniche di clonazione per la riproduzione di animali da carne e da latte (http://www.efsa.europa.eu/it/efsajournal/pub/2794.htm). La relazione, prendendo in considerazione le ultime ricerche condotte sui cloni animali e sulla loro progenie, ha riconfermato i risultati delle precedenti dichiarazioni scientifiche. La carne ed il latte degli animali clonati non presenta alcun problema di sicurezza alimentare, ma la tecnica, specie per la prima generazione e per le madri, rappresenta un pericolo. Infatti si osserva un aumento del numero di decessi in tutte le fasi dello sviluppo animale, dal periodo perinatale fino allo stadio giovanile, oltre ad anomale percentuali di aborto. Nessun pericolo per la diversità genetica, la biodiversità o l’ambiente derivante dai cloni d’allevamento rispetto agli animali allevati in modo convenzionale, a conferma che molte sono le favole che circolano in certi ambienti animalisti. La tecnica di clonazione rispetto alla tecnica di riproduzione in vitro risulta non particolarmente efficiente (4560%), tuttavia in caso di particolari situazioni riproduttive, come il mantenimento di popolazioni animali rare potrebbe essere utilizzata.La dichiarazione dell’EFSA è particolarmente importante poiché la Commissione Europea ha lanciato recentemente una consultazione pubblica, a cui possono accedere tutti i cittadini europei (http://ec.europa.eu/dgs/health_consumer/dgs_consultations/animal_cloning_consultation_en.htm) su questa tematica. La consultazione chiede se sia necessario etichettare i prodotti animali derivati da cloni im42 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

ponendo ai produttori ed importatori un sistema di tracciabilità. In Europa la clonazione animale a fini di produzione alimentare è sotto moratoria, ma non è impedita l’importazione dei prodotti da essa derivati dai Paesi terzi come gli USA. Un’imposizione di questo genere, non essendo legata a motivi di sicurezza alimentare, potrebbe essere denunciata al WTO come dumping, scatenando una guerra commerciale di cui probabilmente pagheremmo i danni. Infatti già a novembre il Panel WTO si è espresso contro l’imposizione dell’indicazione dell’origine in etichetta delle carni suinicole provenienti da Paesi terzi, poiché non legata a motivi di sicurezza alimentare. (L. T.) Programma LIFE+ e la Rete Rurale Nazionale In occasione dei venti anni di LIFE, il 28 giugno 2012 a Roma si è tenuto il workshop sul tema "La Rete Rurale Nazionale e il programma LIFE+. Un momento di confronto e approfondimento delle priorità ambientali delle politiche di sviluppo rurale attuali e post 2013 attraverso i progetti LIFE+", organizzato dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali attraverso la Rete Rurale Nazionale . Durante il workshop è stata presentata la pubblicazione che raccoglie i progetti LIFE+ maggiormente significativi relativi alle priorità ambientali delle politiche di sviluppo rurale realizzata dal Focal Point Nazionale LIFE+ con il supporto della Rete Rurale Nazionale.Dai dati presentati emerge come il programma LIFE continui a rappresentare per l’Italia lo strumento finanziario comunitario di maggior successo, sia in termini di partecipazione, sia di finanziamenti complessivi concessi ai progetti italiani. I soggetti che maggiormente si avvalgono di questo strumento finanziario sono le pubbliche amministrazioni, le PMI, e gli istituti di ricerca. I progetti LIFE+ italiani si inseriscono a pieno titolo tra i maggiori beneficiari: da un lato, per il cospicuo numero di proposte che a partire dal 2007 sono state ammesse al cofinanziamento (164 su un totale di 732 finanziate a livello europeo), dall’altro per l’ammontare dei contributi comunitari ottenuti (circa 160 milioni), a fronte di una allocazione nazionale indicativa complessiva per i progetti italiani di 78 milioni, a cui è corrisposto un investimento globale di 335 milioni.Il risultato più rilevante ottenuto è sicuramente stato l’aver garantito, per tutte le tematiche ambientali, un sostegno finanziario a approcci e soluzioni originali alle problematiche ambientali a supporto degli obiettivi specifici della normativa e della politica europea. Le sfide ambientali emergenti non possono essere affrontate nel modo tradizionale in contrapposizione con le esigenze dei settori produttivi; occorre sostenere e divulgare le buone pratiche e le tecniche volte a rendere eco efficienti le produzioni e accrescere la consapevolezza


del valore economico delle risorse ambientali.Questo approccio è contenuto nel nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP) per il periodo 2014-2020, che pone le tematiche ambientali e dell’azione per il clima come parti integranti di tutti i principali strumenti e programmi, arrivando a riconoscere che la stessa azione può e deve perseguire contemporaneamente obiettivi di crescita e di salvaguardia delle risorse naturali.Il settore agricolo è particolarmente investito nell’ambito della futura politica agricola comunitaria di un ruolo di produttore di beni primari e di “custode” dei beni ambientali. Pertanto è importante che il capitale di idee e di esperienze dei progetti LIFE+ sia reso disponibile al mondo agricolo, ai membri della Rete Rurale Nazionale e a tutti i soggetti interessati che saranno chiamati nei prossimi anni ad affrontare sfide importanti in materia di gestione delle risorse naturali e di lotta ai cambiamenti climatici. L’arresto della perdita della biodiversità, la lotta ai cambiamenti climatici e la gestione delle risorse idriche rappresentano importanti obiettivi della politica agricola comunitaria e tematiche centrali del piano strategico nazionale dello sviluppo rurale e dei programmi di sviluppo rurale 2007-2013.In questo conte-

sto, l’attività portata avanti dal ministero delle Politiche agricole e alimentari e forestali attraverso la Rete Rurale Nazionale si è proposta di fare emergere lo stretto legame esistente tra agricoltura, sviluppo rurale e lo strumento finanziario per l’ambiente LIFE. L’obiettivo dell’attività è stato quello di garantire la complementarietà e promuovere lo sviluppo di sinergie con lo strumento per l’ambiente LIFE. L’incontro e il confronto tra mondo dello sviluppo rurale e beneficiari dei progetti LIFE assume un ruolo significativo come strumento per la condivisione di conoscenze, esperienze e buone pratiche a favore dell’ambiente e della lotta ai cambiamenti climatici. (A. P.)

ENERGIA Misure per il rafforzamento del settore energetico Tra le misure urgenti e strutturali per la Crescita sostenibile del Paese introdotte dal D.L. n. 83 del 22 giugno 2012 recante “Misure urgenti per la crescita del paese”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 147 del 26 giugno, ce ne sono alcune volte al rafforzamento del settore energetico. Si segnalano, in particolare, le detrazioni per interventi di efficientamento energetico de-


N O T I Z I A R I O E N E R G I A E A M B I E N T E D I C O N F A G R I C O LT U R A

gli edifici (art. 11), le nuove disposizioni sulla gestione e contabilizzazione dei biocarburanti, con misure di sostegno alle filiere nazionali e UE (art. 34), la revisione del sistema delle accise sull'elettricità e sui prodotti energetici e degli oneri generali di sistema elettrico e regimi tariffari speciali per le imprese energivore (art. 39), la promozione di investimenti nella green economy legati ad un incremento dell’occupazione giovanile (art. 57) e il sostegno alla realizzazione di impianti idroelettrici da parte dei consorzi di bonifica (art. 59). (R. P.) Le nuove regole del quarto Conto energia Il Gse ha aggiornato, d'intesa con il ministero dello Sviluppo economico, le “Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti previste dal DM 5 maggio 2011” (quarto Conto energia) per tenere conto dell'entrata in vigore di disposizioni normative di recente pubblicazione. Le novità, fa sapere il Gse, riguardano le nuove regole per la realizzazione di impianti in aree agricole (articolo 65 della legge 27/2012), le nuove disposizioni per la presentazione della Certificazione antimafia (legge 35/2012), l'attuazione delle disposizioni su certificazioni di garanzia e qualità e attestato del produttore di adesione ad un sistema/consorzio che garantisca il riciclo dei moduli fotovoltaici a fine vita utile (a partire dal 30 giugno 2012, come previsto dai commi 5 e 6 dell'articolo 11 del DM 5/5/2011), l'obbligo d'integrazione delle fonti rinnovabili per i nuovi edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, per i quali la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata successivamente al 30 maggio 2012 (comma 4 dell'articolo 11 del dlgs 28/2011). In particolare, in riferimento all'obbligo di iscrizione a consorzi per lo smaltimento dei moduli fotovoltaici per gli impianti che entrano in esercizio dopo il 30 giugno 2012, il Gse comunica che è previsto un periodo transitorio di 6 mesi per adeguarsi pienamente ai requisiti previsti dalle regole, con effetto retroattivo a partire dal 1° luglio. (R. P.) TERREMOTO L’ipad per la verifica di staticità degli edifici Nel centro storico di Ferrara è in fase sperimentale la verifica di staticità degli edifici tramite... ipad. Proprio così, perché mai come in questo caso, la tecnologia può essere utile per accelerare le pratiche burocratiche. La Cassa nazionale di previdenza dei geometri ha infatti chie44 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

sto ad Apex di mettere a punto un'applicazione per il monitoraggio dei danni del terremoto. L'ente previdenziale dei geometri, a sua volta, ha dotato il Dipartimento regionale della Protezione Civile di alcuni ipad che, sfruttando l'applicazione Apex, possono trasferire i risultati dei rilievi direttamente on line.

RINNOVABILI L'indennizzo automatico per i ritardi del gestore di rete nell’allaccio degli impianti fotovoltaici Il Tar della Lombardia, accogliendo un ricorso di Enel Distribuzione, ha annullato la delibera ARG/elt 225/10 recante “Integrazione dell’Allegato A alla deliberazione dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas 20 ottobre 2010, ARG/elt 181/2010, ai fini dell’attivazione degli indennizzi previsti dal d.m. 6 agosto 2010 in materia di impianti fotovoltaici”con cui l'Autorità per l'energia ha introdotto un indennizzo automatico ad hoc dovuto dal distributore al gestore di un impianto fotovoltaico quando un ritardo nella connessione alla rete determini l'accesso a una tariffa incentivante inferiore. La delibera 225/10, era stata introdotta dall'Aeeg in attuazione del DM 6 agosto 2010 che ha definito gli incentivi del Terzo Conto energia per il fotovoltaico. L'indennizzo era poi stato confermato anche per il Quarto Conto energia. Delle diverse argomentazioni mosse da Enel Distribuzione, il Tar ne ha accolta solo una, ma sufficiente ad annullare la delibera, ossia che, affinché l'applicazione dell'indennizzo sia accettabile, è necessario provare che la perdita di una data tariffa incentivante sia effettivamente da ascrivere al ritardo imputabile al distributore (e non a quello eventualmente causato da altri soggetti, compreso il proponente). (R. P.) RIFIUTI Sistri: pubblicato il decreto di sospensione È stato pubblicato in G.U. il decreto-legge n. 83/2012 che, come avevamo anticipato nel precedente numero, ha sospeso l’entrata in vigore del Sistri per un periodo massimo di 12 mesi. Più precisamente il termine d’inizio operatività del Sistri sarà fissato con decreto ministeriale non oltre il 30.6.13, per consentire nel frattempo le verifiche di funzionamento del sistema, nonché le necessarie modifiche normative, ivi incluse le auspicate semplificazioni per le piccole imprese.Nel periodo di sospensione - che comporta il blocco di tutti gli adempimenti informatici e contributivi prescritti dal Sistri - le imprese saranno soggette alla preesistente disciplina normativa e sanzionatoria del d.lgs. 152/06, con obbligo di tenuta e compilazione del registro di carico e scarico e del formulario di trasporto, così come vigente prima del d.lgs. di riforma n. 205/10 consolidativo del Sistri. (P. M.)


A T T U A L I TÀ M O T O R I

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IL TRATTORE VIAGGIA ALL'ESTERO

La ripresa dei mercati internazionali di macchine agricole – ha ricordato il presidente dei costruttori Goldoni – favorisce le esportazioni dell’industria italiana che, dopo un 2011 molto positivo , registra un inizio d’anno promettente, con incrementi nei primi quattro mesi del 18,4% in valore per le trattrici e dell’8,3% per le altre tipologie di macchine. A fine 2011 le vendite di trattrici superiori ai 30 HP sono cresciute in India (+20%) in Cina (+9%), negli Stati Uniti (+2%), nell’Europa Occidentale (+13%), in Russia (+76%), in Turchia (+68%). Proseguono le vendite in Brasile anche se in calo del 7%. Invece resta la fase recessiva del mercato nazionale (nel primo semestre 2012 -21,9% per le trattrici, -7,5% per le mietitrebbiatrici, 23,7% per le trattrici con pianale di carico e -15,2% per i rimorchi).

gli organizzatori e le associazioni di categoria che BolognaFiere intende operare per accreditarsi, in maniera ancora più incisiva, quale grande polo fieristico di riferimento per i materiali, le tecnologie e i prodotti del futuro, una vetrina internazionale per innovazione e ricerca». «La fiera di Bologna, insieme con i la. L’intesa prevede, oltre alle edi- distretti produttivi collocati in zioni del novembre prossimo (dal Emilia Romagna – ha sostenuto dal 7 all’11) e del novembre 2014, ul- canto suo il presidente di FederUteriori cinque edizioni biennali, fi- nacoma Massimo Goldoni - gode di no al 2024. Si conferma dunque un grande immagine e reputazione, e sodalizio storico (la prima edizio- costituisce per la meccanica e la ne dell’Eima risale al 1969) per motoristica uno del “poli” di riferiquella che è una delle rassegne di mento a livello mondiale». settore più importanti e prestigio- «Eima International - ha quindi fatse a livello mondiale ed uno degli to presente Goldoni - già oggi attiappuntamenti principali nel calen- ra a Bologna espositori da 40 Paedario fieristico di Bologna. Soprat- si e visitatori da 140 Paesi. Si svoltutto, l’accordo rilancia una part- ge in un momento particolarmennership per l’ulteriore sviluppo te dinamico e interessante per il della manifestazione. settore della meccanizzazione che «L’accordo con FederUnacoma – vede una crescita consistente delha dichiarato Duccio Campagnoli, la domanda. «Il settore della mecpresidente di BolognaFiere– non canica agricola e della cura del conferma solo un’intesa, ma dà verde ha davvero la possibilità di l’avvio a un vero e proprio parte- catalizzare l’interesse e di essere nariato tra BolognaFiere e Federa- sempre più crocevia dei mercati, zione. E’ anche attraverso una col- dall’Ovest all’Est e dal Nord al Sud laborazione sempre più stretta con del mondo».

Eima, residenza fissa

a Bologna FederUnacoma e Bolognafiere definiscono la strategia per il rilancio del salone delle macchine agricole di Claudio Pietraforte

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resentato con una conferenza stampa a Bologna l’accordo di lungo periodo che impegna la Federazione dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma (Confindustria) e BolognaFiere per la realizzazione dell’Eima, l’Esposizione internazionale della meccanizzazione agrico-

LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 45


PRIMO PIANO SVILUPPO VERDE

ca della Camera dei Deputati ha annunciato la presentazione di un disegno di legge quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento di suolo. Il provvedimento prevede una limitazione della superficie agricola edificabile nazionale, realizzata secondo il modello tedesco. Le Regioni, a loro volta, la stabiliscono a scala regionale e la ripartiscono tra i Comuni. Verrà istituito un comitato con la funzione di monitorare il consumo di superficie agricola sul territorio nazionale ed il mutamento di destinazione d’uso dei terreni agricoli. Ogni anno il comitato dovrà presentare un rapporto sul consumo di suolo. Previsto quindi il divieto di mutamento di destinazione per i terreni agricoli in favore del quale siano stati erogati aiuti di stato o comunitari, che non potranno avere una destinazione diversa da quella agricola per almeno dieci anni dall’ultima

I terreni scomparsi Ogni giorno si perdono 100 ettari di terra fertile per la cementificazione. Così si depaupera il settore primario, ma anche il turismo Non basta impedire bisogna anche fare

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gni giorno 100 ettari di terreno vanno persi. Negli ultimi 40 anni parliamo di una superficie di circa 5 milioni. Siamo passati da un totale di aree coltivate di 18 milioni di ettari a meno di 13. E’ l’agricoltura che scompare. Un terzo di questi terreni è finito sotto il cemento di abitazioni, strade, centri commerciali, capannoni industriali, o è stata “intrappolata” fra le costruzioni compromettendone l’uso agricolo. Il ministro Catania, in un incontro promosso dal dicastero presso la Bibliote-

Annunciato dal ministro Catania un disegno di legge per la valorizzazione delle aree agricole erogazione. Verrebbe, inoltre, abrogata la norma che consente agli enti locali di utilizzare una quota dei proventi dei titoli edili per il finanziamento delle spese correnti. «Il problema del consumo del suolo nel nostro Paese deve essere una priorità da affrontare e contrastare – ha detto il ministro Catania -. Non penso, naturalmente, a un ritorno a un paese agreste, ma immagino uno Stato che rispetta il proprio territorio e salvaguarda le proprie potenzialità». Il presidente di Agriturist Vittoria Brancaccio, dal canto suo, ha ricordato come gli effetti negativi della cementificazione del territorio stanno intaccando anche la qualità dei paesaggi italiani «che rappresentano una risorsa fondamentale per il turismo; il Belpaese è sempre meno bello e fa sempre più fatica ad attrarre il pur crescente movimento turistico mondiale. Dal primo posto che l’Italia oc-


ad oltre il 9% della SAU: ovvero 1,2 milioni di ettari oggi improduttivi». Confagricoltura ha svolto un’analisi sulla base cupava negli anni ’70 siamo scesi og- dei dati del Censimento gi al quinto posto». Ha commentato il 2010, mettendoli a conpresidente di Confagricoltura Mario fronto con quelli dei Guidi: «E’ assolutamente apprezzabile il trent’anni precedenti, da tentativo di mettere al centro dell’at- cui emerge chiaramente tenzione del Paese l’agricoltura produt- che, se da un lato c’è stativa e i terreni che possono essere ad to un drastico calo della essa recuperati, seppur consideriamo superficie agricola, dalmeno condivisibili i limiti sulla destina- l’altro sono aumentati zione nel tempo dei terreni agricoli». quelli che Istat definisce «Denunciamo da anni – ha proseguito - i “terreni a riposo” e che vengono lagli effetti di una cementificazione sel- sciati incolti. La terra “che dorme” nel vaggia del territorio, una pressione che 2010 assommava a quasi 550 mila etsta ridimensionando gli spazi agricoli tari ed è aumentata di circa il 50% dal del nostro Paese, ma vogliamo anche ri- 1982. Si tratta di superfici che poscordare, con forza, che oltre il 4% della sono tornare rapidamente in produSAU (superficie agricola utilizzata) è a zione e che rappresentano un potenriposo e che, unendola alla superficie ziale immediatamente disponibile attualmente non utilizzata, si potrebbe per rafforzare la nostra agricoltura e rimettere in coltura un’estensione pari creare nuove opportunità per i gio-

«Il 4% della Sau è a riposo È un potenziale produttivo che andrebbe recuperato»

vani imprenditori. «Come imprenditori - ha concluso il presidente Guidi - ci aspettiamo ora altrettanta attenzione, con una politica che dia spazio alla crescita e ci consenta di rimanere nel circuito della competitività internazionale. Vorremmo vedere finalmente inaugurata la stagione delle misure concepite per fare, non per impedire». (G. M.)


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DI CO N O DI N O I R A S S E G N A S T A M P A

Media: dal sisma alla siccità Nu merosi gli articoli e i servizi televisivi e radiofonici su lle questioni agricole più attuali.

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mu, terremoto, export agroalimentare, produzione di grano duro, siccità e allarme incendi. Sono solo alcuni dei numerosi temi d’attualità affrontati da Confagricoltura, che hanno avuto un importante riscontro mediatico. LA REPUBBLICA: Il sottosegretario allo Sviluppo economico Vieri Ceriani rende noto il gettito Imu. Mario Guidi. (Confagricoltura), non ci sta:“Il problema non è sulle cifre, ma è se il settore agricolo potrà sopportare le nuove tasse”. LA STAMPA: Imu. Per Mario Guidi: “Ad oggi gli agricoltori hanno pagato almeno il doppio della vecchia ICI”. E comunque, per il bilancio finale, bisogna attendere dicembre, quando sarà stata versata l’imposta anche per i fabbricati rurali non ancora accatastati”. LA NAZIONE: “Allarme dall’agricoltura”. Costi di produzione, oneri burocratici, riforma

L’intervista del Corriere della Sera al presidente Mario Guidi

della Pac, Imu sui fabbricati, questi i temi affrontati dal presidente di Confagricoltura Mario Guidi. IL RESTO DEL CARLINO: “La stima dei danni nelle province emiliane colpite dal sisma potrebbe arrivare a un miliardo di euro. L’intero settore è in ginocchio”. Lo ha detto il presidente Mario Guidi, dopo aver consegnato al ministro Catania, richieste precise per aiutare il settore. LA STAMPA: Serve una corsia preferenziale per le esigenze delle imprese.“Nelle aree terremotate bisogna favorire la ripresa da subito, senza perdere tempo”. Lo ha detto il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi. AVVENIRE: L’export agro-

alimentare sale oltre il 6%. “Finalmente un importante segnale d’inversione per le esportazioni dei prodotti agricoli”. RAI RADIOUNO: Mario Guidi conferma i dati positivi dell’ export: “Ci sono alcuni limiti a cui bisogna porre subito rimedio”. RAI UNO TG1: Terremoto. Agricoltura in ginocchio. Il presidente Mario Guidi prospetta, allo stato attuale, danni per un milione di euro. C’è bisogno di una rapida soluzione, a partire dalla verifica dell’agibilità dei fabbricati e se è necessario, aggiunge Guidi, rivisitare le norme che gestiscono simili situazioni di emergenza. RAI DUE TG2 EAT PARADE: Mario Guidi: “La produzione di grano duro è diventata insuf-

ficiente nel nostro Paese, perchè l’industria non ne favorisce la coltivazione; infatti spesso il prezzo scende molto e non è sufficientemente remunerativo”. RAI DUE TG2 INSIEME ESTATE: Siccità, Confagricoltura afferma che il caldo potrebbe portare al collasso dell’agricoltura, mettendo in serio pericolo i raccolti. RADIO RAI DUE: Allarme di Confagricoltura per i numerosi incendi che hanno colpito, diverse zone del centro sud, in paricolare Sicilia e Sardegna. ODEON TV: Il presidente Mario Guidi alla “maratona televisiva” pro terremotati. I fondi raccolti consentiranno, in assoluta sicurezza, la ripresa del prossimo anno scolastico. LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 49


A T T U A L I TÀ S I N D A C A T O

Inc ontr o del 18 luglio con i vertici del Trentino Alto Adige

Cambiare nel cambiamento Concluso il “giro d’Italia” di Guidi e Mastrobuono sulle linee della relazione assembleare. È stata condivisa dai presidenti territoriali la strategia di rinnovamento di Gaetano Menna

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ll’assemblea del 31 maggio a Torrimpietra (Roma), il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, con la sua relazione, aveva tracciato un percorso di profondo rinnovamento dell’Organizzazione («Non c’è alternativa all’innovazione», dirà alla platea). Confagricoltura deve saper “cambiare nel cambiamento” che investe la società, l’economia, la politica ed anche il mondo della rappresentanza, a fronte di una crisi ancora lunga e dagli esiti incerti. Il cammino del-

la crescita però deve essere condiviso da tutta la struttura e tutti devono fare la loro parte; da ciò l’esigenza di incontrarsi e confrontarsi “sul territorio”, in questa Italia lunga e stretta che non è omogenea, cogliendo le specificità locali, calibrando gli indirizzi e le strategie alle varie realtà. Guidi ed il direttore generale Luigi Mastrobuono, in un mese intenso – dal 18 giugno al 19 luglio – hanno tenuto ben undici incontri regionali ed interregionali con tutti i presidenti ed i direttori delle strutture provinciali e regionali.


Nel “giro d’Italia” a tappe, il primo dato emerso è la totale condivisione al processo evolutivo indicato dal presidente. Il cambio di mentalità che la relazione Guidi ha proposto con coraggio e lungimiranza – hanno detto i dirigenti – va nella giusta direzione; per la sua attuazione occorrono nuove visioni sui livelli organizzativi, sulla rete, sui flussi di informazione, sui rapporti tra centro e territorio, sui servizi.Tutto ciò riducendo i costi. Le imprese – è stato evidenziato nei vari incontri – chiedono un’ associazione che le affianchi nel corso dei mutamenti profondi e necessari, stimolando, facendo comprendere la strada da intraprendere. Sollecitano un percorso di sviluppo che favorisca, tra l’altro, l’occupazione, la trasparenza fiscale, l’immagine del pro-

Per le imprese occorrono nuovi servizi ma con l’anima sindacale

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INCONTRO CON LA DELEGAZIONE DEL FMI

Confagricoltura ha incontrato, a Roma, a Palazzo della Valle, una delegazione del Fondo monetario internazionale (FMI).Il Fondo Monetario - nell'ambito del suo ruolo di assistenza ai Paesi, per la crescita e per lo sviluppo dell’economia e dell'occupazione - ha voluto incontrare i rappresentanti di Confagricoltura per una panoramica sugli interventi in essere nel settore agricolo. Nel corso dell’incontro si è discusso sulla delega al governo per la riforma fiscale e sono state approfondite le tematiche relative alla struttura della tassazione nel settore agricolo, alla distribuzione territoriale dell’imposizione ed alla sua incidenza sulle diverse tipologie giuridiche di impresa. Confagricoltura ha evidenziato le specificità dell’agricoltura e come l’attuale sistema di tassazione, sulla base dei redditi catastali, presenti delle analogie con altre forme impositive come gli “studi di settore”.

credito, assicurazione, sicurezza, contratti di rete, progettazione, impostazione fiscale dell’impresa, internazionalizzazione, software aziendale, tracciamento dei rifiuti, formazione,orgaprio territorio e che valorizzi le ec- nizzazione del prodotto, vendita al cellenze. dettaglio, raccordo con l’Università, Si è discusso a lungo sui nuovi servi- borsa merci telematica… La tecnolozi dell’Organizzazione che rispondo- gia farà la parte del leone nei prossimi no alle attuali esigenze delle imprese. anni e il modello evolutivo non potrà Servizi che dovranno essere sempre che essere impostato sulla rete. più sofisticati, ad alta specializzazio- Le imprese chiedono più servizi ma ne; molti i campi in cui muoversi: anche sindacato (l’anima sindacale è il

collante con la base associata). L’Organizzazione deve saper leggere le dinamiche, fare sintesi, offrire un modello per l’agricoltura. Confagricoltura non è una società di servizi, ma un Sindacato con il “binocolo” per guardare più avanti, che tutela e rappresenta, che delinea scenari, che fa previsioni e progetti. L’agricoltura – si è osservato – è inserita nel concetto del “made in Italy” che ha appeal sui mercati internazionali e nazionale. Si riparte da qui nei confronti della grande distribuzione, dell’internazionalizzazione, della valorizzazione del territorio. Con discorsi di filiera e di reti, facendo massa critica con le produzioni. Altro tema portante è quello dei giovani; va impostato un progetto sul ricambio generazionale, accelerando l’inserimento dei giovani in azienda ed in associazione. Non è mancata una riflessione sulla spending review: Le imprese devono poter ridurre gli oneri burocratici, anche attraverso lo snellimento dei livelli amministrativi e la loro semplificazione, i tagli alla spesa pubblica. Quindi meno Province, meno società pubbliche, meno passaggi procedurali, giustizia più snella, Regioni più leggere. LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 51


A T T U A L I TÀ S I N D A C A T O

Voglia di normalità Vertice confederale a Modena su sisma e ricostruzione. Sono oltre 6500 le imprese colpite per danni complessivi di oltre 900 milioni

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i è svolto giovedì 12 luglio, presso la sede di Confagricoltura Modena l’incontro di coordinamento tra il presidente nazionale di Confagricoltura Mario Guidi, il presidente regionale Guglielmo Garagnani e i presidenti provinciali delle zone colpite dal terremoto, compresa la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi. «Nei territori sconvolti dal sisma, ad alta densità imprenditoriale – ha ribadito Guidi - c’è voglia di “normalità”, di voltare pagina». Si fa il punto sui danni che, per le oltre 6.500 imprese agricole colpite, ammontano a più di 700 milioni di euro,

tenendo conto delle strutture e delle attrezzature danneggiate nel solo settore agricolo, a cui occorre aggiungere quelli del comparto del Parmigiano Reggiano e del Grana Padano che superano i 200 milioni di euro. «Confagricoltura – ha ricordato il presidente - ha attivato una task force per dare assistenza tecnico-legale agli associati ed ha presentato una serie di puntuali indicazioni e richieste perché la politica recepisca le reali ed inderogabili necessità dell’agricoltura». In primo piano nell’incontro una serie di temi che hanno grande importanza per le imprese: i contributi e gli sgravi fiscali per agevolare una pronta ricostruzione e ristrutturazione dei fabbri-


Guidi: «Sotto le macerie c’è il cuore pulsante del made in Italy» cati rurali, gli interventi per le strutture produttive e le certificazioni di agibilità sismica che rischiano di rallentare la ripresa delle attività; i finanziamenti ed il credito agevolato; il ricorso ad ammortizzatori sociali; le agevolazioni procedurali per delocalizzazioni temporanee e definitive; la sospensione di versamenti e adempimenti fiscali; i rinvii delle scadenze normative, le deroghe per la costruzione e ricostruzione degli impianti per le energie rinnovabili. Ci sono anche problemi contingenti, come quello dello smaltimento delle macerie. In base a queste problematiche è stato esaminato il lavoro fino ad ora svolto in Parlamento, in relazione alla conversione in legge del decreto 74/12, prendendo atto che sono stati fatti positivi passi avanti con la legge approvata alla Camera (al momento in cui scriviamo il testo è all’esame del Senato che avvia la discussione in aula dal 30 luglio per approvarlo prima del 6 agosto, ndr) in cui sono stati accolti molti emendamenti sollecitati da Confagricoltura; rimangono comunque non soddisfacenti le misure per gli

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LA CAPITALE IN FERMENTO, I GRANDI CHEF DEL LAZIO UNITI PER L’EMILIA

La solidarietà alle zone terremotate arriva anche dal mondo della ristorazione. Tutti i grandi chef stellati di Roma e del Lazio hanno risposto all’appello di Ramona e Riccardo di Giacinto del ristorante All’Oro e del giornalista Luigi Cremona, per organizzare una bellissima serata di beneficenza che si è svolta a Roma il 17 luglio. Da Francesco Apreda del ristorante Imàgo dell’Hotel Hassler, a Heinz Beck della Pergola dell’Hilton,da Cristina Bowerman del Glass, a Antonello Colonna del Vallefredda Resort, da Anthony Genovese del Pagliaccio, a Oliver Glowig del ristorante dell’Hotel Aldrovandi, a Angelo Troiani del Convivio. Ognuno di loro ha cucinato un piatto per le oltre 400 persone che hanno partecipato alla serata. La solidarietà, oltre che dagli chef e dagli ospiti, è arrivata dal tutto il mondo che ruota intorno alla cucina, dal proprietario della location, Officine Farneto, un edificio straordinario, unico nel suo genere a Roma, raro esempio di “archeologia industriale”; ai ragazzi dell’Istituto Alberghiero Pellegrino Artusi di Roma, a una decina di sommelier di comprovata professionalità. Per arrivare a quello che c’ è dietro al cibo, la produzione agricola, dna e motore dell’alimentazione. Aziende dai nomi eccellenti, come Bisol & Figli, Cantine Briziarelli, Consorzio del Parmigiano Reggiano, Caseificio Barlotti, Il Cervo Rampante, Moet Hennessy, Mumm, Olmo Antico, Tasca D’Almerita, che hanno partecipato con denaro e prodotti. Sono stati raccolti, tra donazioni spontanee, biglietti venduti e acquisto di prodotti ed oggetti nel mercatino posto all’uscita della location, oltre 18.000 euro interamente destinati alla ONLUS Fattoriabilità www.fattoriabilita.it che si propone, attraverso il micro birrificio Vecchia Orsa, di creare opportunità lavorative per persone svantaggiate. La vecchia struttura, fortemente danneggiata dal terremoto, lascerà presto il posto ad una nuova sede più consona e sicura. (G. B.) sgravi fiscali e previdenziali. «Abbiamo chiesto alle Istituzioni - ha detto Mario Guidi – di fare in fretta, attivando l’opportuna corsia di emergenza. Sotto le macerie c’è il cuore pulsante del made in Italy agroalimentare, ovvero la produttività, i posti di lavoro e il futuro di un intero indotto. Questo non va dimenticato». «Per tale motivo – ha concluso il presidente nazionale di Confagricoltura – occorre mantenere viva l’attenzione attraverso la determinante attività dei Commissari, chiamati a svolgere il delicato ruolo di coordinamento sul territorio per garantire un’omogeneità di intervento nel rispetto di procedure semplificate, celeri e meno vincolanti. Tenendo anche presente che la ricostruzione può e deve essere un’occasione per ammodernare le strutture».(R.M.A.) LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO |53


I N N O VA Z I O N E R E T E

Smart Land


Con il digitale si valorizza anche il territorio nell’ottica dello sviluppo ambientale e sostenibile di Andrea Granelli

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l contesto competitivo, la società e i mercati sono sempre più “complessificati” e interrelati e le reti – di persone, di conoscenza, di tecnologie e di imprese – diventano forse lo strumento più utile ed efficace per dominare questa complessità crescente e orientarla verso la creazione di valore e vantaggio competitivo. Gli approcci settoriali – a silos – restringono lo spazio competitivo e riducono le opzioni di crescita. Per questo motivo le varie forme di Rete – dalle reti infrastrutturali (digitali/Internet of things ed elettriche/Smart Grid), a quelle di conoscenza, fino ai recenti contratti di Rete per incentivare aggregazioni stabili e “project oriented” fra imprese, sono una grande opportunità. E per lanciare queste nuove Reti sia le Istituzioni sia il mondo finanziario stanno mettendo a punto misure incentivanti e percorsi agevolati. La sfida dunque è far nascere le nuove Reti, capaci di mettere insieme – grazie anche alla Rete digitale (straordinaria, potentissima ma pur sempre strumento) – imprese, Istituzioni, banche, centri di ricerca e talvolta i consumatori stessi. Queste nuove aggregazioni rendono obsoleti i concetti di filiera (e le conseguenti politiche strettamente settoriali) introducendo, per esempio, quello di ecosistema, dove contano anche le relazioni non formalizzate e dove i confini sono aperti e in continua mutazione. Ma, in questo ambito, a che punto si trova il settore LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 55


INNOVAZ I O N E R E T E

Il Progetto della Smart city Langfang che trasforma la città cinese in un modello ecologico di riqualificazione urbana è stato premiato dall’Associazione degli architetti Usa

agroalimentare che, come noto, è uno dei principali comparti in termini di fatturato, numero di imprese e occupazione, secondo solo a quello manifatturiero? L’intero settore dell’agribusiness (agricoltura, industria, distribuzione e servizi) ha un valore complessivo di poco inferiore ai 250 miliardi di euro (di cui circa 45,5 miliardi è il valore della sola produzione agricola). Oltretutto l'Italia si conferma (nel 2010) il primo Paese europeo per numero di riconoscimenti di qualità conseguiti: 219 prodotti Dop, Igp e Stg riconosciuti dall'Ue (25 in più rispetto al 2009) e oltre 4600 specialità agroalimentari tradizionali censite dalle regioni. Nonostante la sua dimensione, rilevanza e “familiarità” con la qualità e l’innovazione e il “lavorare in filiera”, il settore agricolo non sta però cogliendo a pieno – come potrebbe – 56| MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

l’opportunità delle Reti.Tra i contratti di Rete nati nell’ultimo anno, solo l’8% è riconducibile al mondo agricolo. Inoltre, i grandi temi di infrastrutturazione e sviluppo di piattaforme e contenuti digitali (dai bandi per le Smart Cities alla costruenda “Agenda Digitale Italiana”) vedono sì una crescente attenzione al territorio, ma al territorio urbano, al limite esteso a quella di-

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mensione non antropizzata caratterizzata da forti valenze turistiche. Ma il digitale è tecnologia strategica anche per il settore agroalimentare e può contribuire in moltissimi ambiti: controllo di processo, tracciabilità alimentare, monitoraggio “integrale” del territorio, simulazione degli impatti ambientali, gestione del catasto e georeferenziazione dei patrimoni ambienta-

RIFLETTERE SUL FUTURO DELLE CITTÀ

Secondo la Commissione Europea - COM (2009) 519 - la Smart City è: “ una città basata sulle reti intelligenti, su una nuova generazione di edifici e di soluzioni di trasporto a basse emissioni in grado di cambiare il nostro futuro energetico”. Una visione dunque prettamente tecnologica. Il tema delle smart cities è l’occasione per riflettere a fondo sul futuro delle nostre città, riunendo attorno a tavoli progettuali i principali attori (non solo decisori e fornitori), per cogliere a pieno le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie ma in piena armonia con la storia, le tradizioni e le vocazioni dei nostri centri urbani, diversi – non semplicemente più piccoli – rispetto alle megalopoli che stanno spuntando come funghi da oriente a occidente.


– circa 100 tonnellate annue di ortaggi, grazie a una serra idroponica super-tecnologica di 15.000 metri quadrati.Ci sono quindi spazi importanti – da cogliere – non solo nella “moda” li, eCommerce e marketing digitale, … delle Smart Cities (a cui si stanno olOltretutto il concetto di Smart Cities è tretutto associando molte risorse fistato dal governo – in particolare dal nanziarie – soprattutto europee – e ministro Profumo – esteso a quello molta attenzione dei media) ma anche delle Smart Communities (città diffu- creando un nuovo “capitolo” – pose e comunità – che nascono anche at- tremmo chiamarlo “Smart Land” – dotraverso l’aggregazione di piccoli co- ve affrontare e declinare il rapporto muni o sistemi metropolitani – e dove tra innovazione, nuove infrastrutture vengono affrontati congiuntamente materiali e settore agricolo (o, in sentematiche socio ambientali, quali mo- so più esteso, paesaggio), che consenbilità, sicurezza, educazione, rispar- ta anche di uscire dalle strette di una mio energetico o ambientale). Questo contrapposizione spesso troppo struconcetto sottende, di fatto, una inte- mentale e banalizzata fra il cibo natugrazione fra città e natura circostante. rale e la cattiva tecnologia e affrontare Ma il rapporto fra città, natura (e cibo) temi più ampi come per esempio la può spingersi anche oltre: pensiamo sostenibilità alimentare oppure il conal tema degli orti urbani e soprattutto trollo climatico. Oltretutto questi ardelle serre idroponiche, come il caso gomenti saranno il cuore di Expo della newyorkese Gotham Green, che 2015 e a questo appuntamento l’Italia produce – sui tetti della Grande Mela dovrà arrivare preparata a un raccon-

Si guarda al rapporto tra città, natura e cibo. La tecnologia è green

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ANDREA GRANELLI

Andrea Granelli è il presidente di Kanso, società che si occupa di innovazione e nuove tecnologie. È stato amministratore delegato di Tin.it e dei laboratori di ricerca del Gruppo Telecom. Ha pubblicato numerosi libri sulle innovazioni digitali. A Confagricoltura Academy ha parlato delle reti come fattore di sviluppo dell’impresa.

to che unisca in maniera armonica la storia e specificità del nostro territorio con le frontiere della tecnologia, perché è nella giusta armonizzazione fra tradizione e innovazione che si gioca il futuro della nostra economia.


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INNOVAZIONE R E T E

L’azienda agricola “Casale del Giglio”

cativo, ed altre due iniziative in fase di start up. Di queste la prima è l’aggregazione delle imprese dell’agroalimentare sui temi della qualità della commercializzazione, della formazione, della ricerca, dello scambio di informazioni commerciali, dell’innovazione di processo. Presenti all’incontro alcune delle imprese interessate nel settore caseario, del vino, dell’olio, dolciario e alimentare. La seconda è invece orientata al marketing territoriale e si rivolge ad imprese agricole, del turismo, dei servizi e dell’industria del territorio, per coordinare e dare immagine ai prodotti della pianura pontina, ed attrarre investimenti e visitatori intorno alla produzione complessiva che caratterizza l’area. I progetti sono sostenuti da Confagricoltura Latina e Confindustria Latina. Il presidente di Confagricoltura Lati-

L’agroalimentare fa sistema Presso l’azienda agricola “Casale del Giglio”, convegno di filiera di Confagricoltura e Confindustria

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el quadro dell’accordo tra Confagricoltura e Confindustria, martedì 3 luglio, si è svolto il convegno su "Le Reti d'impresa nella filiera agroindustriale pontina" presso l’Azienda Agricola Casale del Giglio. Quella della location non è stata una scelta casuale, infatti il titolare dell’azienda, Antonio Santarelli, è uno dei promotori dell’iniziativa. Per Confagricoltura erano presenti il vicepresidente Ezio Veggia ed il direttore generale Luigi Mastrobuono.

L’evento, organizzato da Confagricoltura e Confindustria Latina, in collaborazione con Retimpresa, ha focalizzato le opportunità che il contratto di rete offre alle aziende agroindustriali, al fine di migliorare la crescita dimensionale delle PMI locali. Nell’incontro sono stati illustrati tre progetti: il contratto di rete stipulato dal settore farmaceutico, che è signifi-

Prodotti valorizzati da aggregazione e marketing territoriale na, Adelino Lesti, ha inoltre presentato – nel corso dell’incontro - un quadro dell’ economia pontina di settore, mettendo in luce con il presidente di Confindustria Latina, Paolo Marini, le potenzialità di tali progetti. E’ intervenuto anche l’assessore al lavoro della Regione Lazio, Mariella Zezza, che ha annunciato il programma regionale che stanzia 5 milioni di euro a favore delle reti di impresa. Infine i vicepresidenti nazionali, Ezio Veggia per Confagricoltura ed Aldo Bonomi per Confindustria, hanno annunciato il progetto comune che vede già quattro contratti di rete in divenire in altrettante provincie italiane. Si parte da Latina e Perugia. (R.M.A) LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO |59


MAPPAMONDO di Elisabetta Tufarelli

La scure sul Farm Bill PRODUZIONE RECORD PER IL MAIS

Le Organizzazioni di settore sul piede di guerra per le forti riduzioni alla spesa agricola

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agricoltura è fondamentale nell’economia rurale e nazionale USA, fornisce lavoro ad un americano su 12 e sostiene circa 2,2 milioni di famiglie di produttori e allevatori. Il Congresso ha storicamente mantenuto un significativo investimento sull’America rurale attraverso il Farm Bill. Si tratta di un ampio omnibus legislativo la cui spesa viene autorizzata ogni cinque anni. Inizialmente, questi aiuti federali avevano il compito di proteggere l’economia agricola e contenere il surplus di raccolti,per evitare il crollo dei prezzi. Chiamarlo Farm Bill oggi,in realtà,è improprio,perché anche se la normativa contiene disposizioni fondamentali per gli agricoltori e per il loro successo economico, l’80% dei fondi viene assegnato per l’assistenza alimentare (food stamps) a 46 milioni di indigenti. Forti sono le preoccupazioni delle organizzazioni agricole per i

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tagli previsti sul Farm Bill 2012. La NFU (National Farmers Union), in particolare,dichiara:“Le ingiustificate riduzioni alla spesa agricola sono inaccettabili perché andrebbero a incidere pesantemente sulle imprese,con l’obiettivo di ridurre il disavanzo nel bilancio federale,quando questo provvedimento è nato proprio per soddisfare le esigenze degli agricoltori e degli allevatori in tempi di crisi, in modo che l'agricoltura possa continuare a rappresentare una fabbrica di posti di lavoro per tutti gli americani”. Il Senato ha appena completato la discussione sui provvedimenti economici e legislativi che dovranno sostituire il Farm Bill 2007, che scadrà a settembre. Sono previsti tagli ai sostegni agricoli per 2 miliardi l’anno,ma molti membri del Congresso ritengono che questo mastodonte legislativo, così costoso e complicato,avrà pochissime chance di essere approvato in un anno elettorale.

La produzione mondiale di mais nel 2 0 1 2 /1 3 arriva alla previsione da record di 9 1 7 milioni di tonnellate, nonostante le preoccupazioni sui raccolti negli stati Uniti. "Mentre il mercato si è focalizzato sulle diminuzioni negli USA, le prospettive altrove sono decisamente più solide, in particolare in Cina e in India”, riporta il rapporto dell’International Grains Council, che vede comunque rischi di ribassi a meno che il meteo negli Usa

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non migliori. Il raccolto di mais in Cina, il secondo produttore mondiale, è arrivato a 1 9 5 milioni di tonnellate, in India a 2 2 milioni di tonnellate, mentre il raccolto di mais degli Stati Uniti è stato ridotto di 5 milioni di tonnellate. Secondo quanto scrive il Cig, gli stock globali di mais, alla fine della stagione 2 0 1 2 /1 3 , rivisti verso il basso di 4 milioni di tonnellate e portati a 1 3 7 milioni, sono ancora superiori ai 1 2 9 milioni di tonnellate della stagione precedente.

FRANCIA ,LA TERRA COME BENE RIFUGIO

Tra il 2 0 1 0 e il 2 0 1 1 , in Francia, il prezzo medio dei terreni e prati liberi è salito del 6 % arrivando a 5 .4 3 0 euro per ettaro. Il costo delle terre e dei prati affittati è cresciuto più lentamente (+ 3 %), 3 8 3 0 euro / ha nel 2 0 1 1 . Queste medie, ovviamente, nascondono enormi disparità. Nelle zone di seminativi, il prezzo medio del terreno libero, supera 6 .0 0 0 euro per ettaro, contro i 4 .2 0 0 euro / ettaro nei bacini di allevamento del bestiame. Le operazioni più costose registrate nello scorso anno, hanno riguardato la Regione Centrale Superiore ( 1 0 0 0 0 euro / ha), mentre nel Nord-Pas de Calais si è arrivati a 2 0 .0 0 0 euro per ettaro. I massimi sono stati registrati nell’Aube con i 3 4 0 0 0 euro/ ha. Il continuo aumento dei prezzi delle terre che si è verificato tra il 2 0 0 7 e il 2 0 1 1 , a parere di Robert Levesque, della Federazione Nazionale della Safer, dimostra che la terra agricola è considerata un porto sicuro per gli investitori in questo periodo di incertezza nei mercati finanziari. Una vera e propria scommessa sul futuro che anticipa il crescente bisogno di terra per soddisfare la domanda agricola e dell’ agroenergia.




ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO IL PRESIDENTE GUIDI ALLE ASSEMBLEE TERRITORIALI

«Gua rd a re la realtà co n o cchi nuo vi»

Assemblea Confagricoltura Grosseto

Dal 2 6 giugno al 2 6 luglio il presidente di Confagricoltura ha partecipato a diverse assemblee. A Lamezia Terme, dopo la riconferma di Alberto Statti alla presidenza regionale, Mario Guidi si è soffermato sulla situazione economica nazionale e internazionale con la quale, inevitabilmente, l'agricoltura calabrese deve confrontarsi: “Gli ultimi dati mostrano un calo del 6 % dei consumi alimentari, un dato certamente non positivo per il settore agroalimentare –ha detto -.Per uscire dalla crisi occorre scegliere un modello di sviluppo adeguato per l'economia italiana. Il nostro Paese, per essere competitivo, deve puntare sull'agroalimentare che, insieme al turismo e alla cultura, sono i settori strategici della nostra economia”. Intervenendo a Frosinone, Mario Guidi ha invitato a guardare la realtà con occhi nuovi: “La crescita passa attraverso un salto culturale e l’avvio di un nuovo processo – ha rimarcato -. Gli eventi politici ed economici che stiamo vivendo segnano un punto di svolta col passato. Le imprese devono progettare e realizzare il futuro, fornendo alla politica proposte e progetti per lo sviluppo”. L’assemblea a Pisa è stata l’occasione per esaminare la riforma della Pac, “che deve essere più moderna e innovativa per essere davvero lungimirante e utile – ha osservato -. La battaglia vera, però, si gioca sul greening, misura miope intro-

dotta pretestuosamente per giustificare, agli occhi dei cittadini europei, i contributi dati all'agricoltura, quando invece il suo ruolo a favore dell'ambiente è intrinseco all'attività stessa”. Riflettere sulla perdita di competitività delle aziende agricole e individuare possibili soluzioni e proposte, sono i temi affrontati all’incontro di Confagricoltura Arezzo. “Si parla tanto delle difficoltà della nostra attività, il problema non è quello di fare gli agricoltori, ma di farlo in Italia. Siamo prigionieri di un sistema troppo complicato, oneroso e costoso – ha ribadito Guidi -. Dobbiamo chiedere alla politica di fare uno sforzo perché l’agricoltura si salva solo se l’agricoltore si salva, e questo si può ottenere solo uscendo dalla marginalità in cui siamo confinati”. A Grosseto il presidente ha anticipato le battaglie autunnali: Confagricoltura sarà in prima linea per difendere le specificità del settore. Si è anche soffermato sul mondo agricolo che ha permesso alla politica di decidere le strategie più importanti. “Noi stessi abbiamo creduto di essere diversi, protetti dentro una gabbia che oggi ci frena - ha sottolineato -. Occorre pensare in termini di imprese aggregate e di reti d’imprese per sviluppare le esportazioni, come già accaduto in varie parti d’ Italia con Confindustria. Siamo sull’orlo del precipizio e per questo è necessario cambiare passo”.

di Elisabetta Tufarelli

ORESTE MASSIMINO A CUNEO

L’ assemblea di Confagricoltura di Cuneo ha eletto, per il prossimo triennio, il presidente Oreste Massimino. “Mi impegnerò per proseguire nel percorso di crescita che ha intrapreso l’associazione agricola con i miei predecessori - ha detto Massimino -. Sono convinto che il settore agricolo meriti maggior attenzione da parte delle istituzioni, ancor più in una provincia agricola come la nostra, dove il comparto primario rappresenta un settore strategico per la nostra economia”.

ANDREA MANSUINO PER LA LIGURIA

Andrea Mansuino è stato rieletto alla presidenza di Confagricoltura Liguria. Lo affiancano i vicepresidenti Melacca e Oldoini. “Riposizionare la nostra azione sindacale in un contesto produttivo che sta cambiando velocemente ed in cui i punti di riferimento, anche in seguito alla forte crisi economica e politica in atto, sono cambiati radicalmente”, questo l’obiettivo di Mansuino per affrontare le nuove sfide di mercato che attendono le nostre imprese agricole. LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO | 63


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO MA URIZIO A NOLFO A UDINE

Maurizio Anolfo è il nuovo presidente di Confagricoltura Udine. L’assemblea, per la prima volta, ha scelto direttamente il presidente e i consiglieri. “Più che parlare bisogna agire subito, mantenendo l'attuale livello di qualità dei servizi erogati e rispondere alle nuove richieste delle aziende -ha detto Anolfo-. Nel difficile momento che stiamo vivendo dobbiamo cambiare il modo di far sindacato: “Dobbiamo saper rispondere alle richieste pianificando strategie ed attività di consulenza”.

CONFA GRI PUGLIA RICONFERMA B UCCI

Il presidente di Confagricoltura Bari Umberto Bucci è stato riconfermato all’unanimità anche presidente di Confagricoltura Puglia per il prossimo triennio. La sua rielezione è avvenuta nel Corso dell’Assemblea dell’Organizzazione regionale che si è tenuta a Bari. Bucci, nel suo intervento, si è soffermato sulle problematiche attuali dell’economia in generale e di quella agricola in particolare, indicando le priorità degli impegni che Confagricoltura Puglia dovrà affrontare. 64| MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

A LLEA NZA TRA A NB E CNB

Bietole, rappresentanza unitaria

È nata a Bologna la CGBI (Confederazione generale dei bieticoltori italiani). Un’ associazione fortemente voluta da Confagricoltura per dare al settore bieticolo italiano uno strumento efficace per affrontare le nuove sfide che si apriranno con la riforma della politica agricola Comune. Nel 2006, la riforma dell’Organizzazione di mercato dello zucchero ha previsto un regime di aiuti transitori, per l’adattamento della produzione di bietole nei Paesi che riducevano di oltre il 5 0 % la quota zucchero. Questa ristrutturazione, oltre a comportare la chiusura di 1 5 dei diciannove zuccherifici italiani, ha ridotto la quota zucchero ad un livello tale, da costringere l’Italia a dipendere, per i due terzi del proprio fabbisogno, dalle importazioni di questa commodity strategica per la sicurezza alimentare. Ora, in un momento delicato per l'economia del Paese, ANB (Associazione nazionale bieticoltori) e CNB (Consorzio nazionale bieticoltori) hanno ufficialmente definito l’integrazione della rappresentanza e dei servizi. “Abbiamo l'obbligo di aggregare le energie positive, per consentire ad una filiera storicamente ben organizzata di avere certezze nella creazione di valore per gli agricoltori – dice Mario Guidi, presidente di ANB -. Dobbiamo raffor-

zare la rappresentanza per essere più incisivi nella difesa degli interessi del mondo bieticolo”. “Il settore bieticolo afferma Alessandro Mincone, presidente del CNB - oggi può camminare con le proprie gambe grazie al lavoro e agli investimenti cospicui delle industrie saccarifere e delle Associazioni. Queste ultime, infatti, hanno contribuito alla stabilizzazione del prezzo delle barbabietole, attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti”. E la scommessa della nuova Confederazione Generale dei Bieticoltori Italiani è quella di riuscire a ricompattare la filiera bieticolo-saccarifera nazionale, affinché la barbabietola da zucchero continui a rappresentare un’opportunità economica valida per i produttori, tra le colture arabili. In particolare, la Confederazione dei bieticoltori assumerà la rappresentanza unitaria dei 2 0 .0 0 0 soci delle due associazioni nel confronto interprofessionale con l’industria e razionalizzerà le attività di servizio presso gli zuccherifici, evitando duplicazioni e riducendo i costi. E la fine dei sostegni accordati temporaneamente alla bieticoltura italiana, dopo la rinuncia a due terzi della quota zucchero nazionale, ha fatto nascere la forte esigenza di dare maggior peso alla bieticoltura italiana.


MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP

Disciplinare: contrari alle modifiche

Il presidente confederale Guidi ha scritto al ministro per le Politiche agricole Catania e agli assessori regionali, per confutare le proposte di modifica al disciplinare della Mozzarella di Bufala Campana Dop, recentemente approvate dal Consorzio di Tutela. Il nuovo intervento dell’ Organizzazione degli imprenditori agricoli ha inteso consolidare le ferme prese di posizione di Michele Pannullo (Federcampania), Antonio Marulli (Caserta) e Rosario Rago (Salerno), che ritengono le modifiche prospettate al disciplinare del più importante marchio Dop del Centro-Sud Italia fortemente rischiose ai fini della qualità di questo formaggio fresco, unico e molto apprezzato. La Mozzarella di Bufala Campana Dop, rappresenta la terza industria della Campania per volume di fatturato e, intorno ad essa, ruotano, tra allevamenti ed indotto, circa ventimila posti di lavoro. Questo formaggio tradizionale campano, oltre che nelle province di Caserta e Salerno, viene prodotto anche nel Lazio meridionale e in parte della Puglia e del Molise. È un patrimonio da salvaguardare e valorizzare ed è, per produzione, il quarto formaggio italiano. Nella lettera al ministro Mario Catania e agli assessori all'Agricoltura di Campania, Puglia, Lazio e Molise, il presidente di Confagricoltura ha esposto le ragioni e i timori dei produttori e chiede un approfondito confronto per garantire, in tutti i passaggi della filiera, una completa tracciabilità della materia prima utilizzata.Preoccupa gli imprenditori di Confagricoltura, in particolare, il progetto di modifica del limite temporale che può intercorrere tra la mungitura del latte di bufala e l’inizio della filatura della cagliata, oggi chiaramente indicato in 60 ore a tutela della freschezza della mozzarella DOP. “La proposta, mantiene il termine delle 60 ore, ma - ha detto Guidi - riferito allo stato intermedio della produzione della cagliata, rendendo di conseguenza pos-

sibile, pur non parlando mai apertamente di congelamento ma solo di opportuno condizionamento, un’innaturale interruzione del processo produttivo”. Confagricoltura ha espresso la propria contrarietà anche per altri passaggi contenuti nella proposta da cui deriverebbe un prodotto che, per qualità e caratteristiche organolettiche, nulla avrebbe a che vedere con la tradizionale Mozzarella di Bufala. L'iscrizione all'albo comunitario dei prodotti a Denominazione di Origine Protetta risale al 1996, riconoscendo le caratteristiche organolettiche e merceologiche derivate prevalentemente dalle condizioni ambientali e dai metodi tradizionali di lavorazione esistenti nella specifica area di produzione delimitata. Confagricoltura è perplessa pure per la possibilità di riconoscere l’utilizzo della DOP per tipologie e qualità inesistenti nella tradizione produttiva, seppure esclusivamente destinate al canale Ho.re.ca, come il superamento delle attuali pezzature tipiche. Come hanno sottolineato il presidente Guidi ed i dirigenti territoriali dell’ Organizzazione, da iniziative volte solo ad allentare i vincoli produttivi, non possono che derivare danni all’immagine di un prodotto ricercato in tutto il mondo, che è il più famoso dei formaggi freschi Dop.

PAOLO CARRÀ A VERCELLI - BIELLA

Il consiglio direttivo di Confagricoltura Vercelli e Biella ha confermato alla presidenza, per il triennio 2 0 1 2 -2 0 1 4 , Paolo Carrà, agronomo, conduttore di un’ azienda agricola risicola. “Molte - ha detto - le questioni aperte : dalla riforma della Pac, alle nuove disposizioni in materia di prevenzione incendi, dal decreto emissioni in atmosfera per gli essiccatoi, alle problematiche del disaccoppiamento del riso, dalla informatizzazione dei listini, ad una riorganizzazione del mercato del riso”.

SICILIA: SOSTEGNO PER L’ OCCUPAZIONE

“Sostegno all'occupazione produttiva nelle imprese usando i fondi europei.” Lo auspica Confagricoltura Sicilia insieme alle altre Organizzazioni datoriali che già lo scorso primo marzo avevano dato vita alla “Marcia per lo sviluppo e l’occupazione”. In particolare al Governo si chiede di favorire l’accelerazione della spesa comunitaria e di rendere possibile, anche in Sicilia, l'impiego di fondi per il credito e gli investimenti produttivi e strategici. LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO | 65


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO PREMIO DI LAUREA VINCENZO SCHIAVONE PANNI

Apprezzate le tesi su genetica e bioenergia La Basilicata è altamente vocata per la produzione di cereali, in particolare grano duro. Storia e tradizione colturale non si accompagnano con l’andamento climatico, la globalizzazione e l’aumento dei costi. Così, nonostante sia molto sviluppata l’attività di trasformazione, il comparto attraversa una fase regressiva, sebbene il grano duro continui a essere una coltura di primo piano nell’economia agricola regionale. Proprio il piano cerealicolo nazionale e la filiera cerealicola lucana sono stati i temi cardine della seconda edizione del “Premio di Laurea Vincenzo Schiavone Panni”, assegnato alle tesi di laurea discusse nell’anno accademico 2009-2010, per ricordare la figura dell’imprenditore agricolo e presidente di Confagricoltura Potenza, che

nei suoi diversi incarichi (Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, presidenza del Consiglio dei Ministri, Ente Riforma Puglia e Lucania, Centrale ortofrutticola di Metaponto) si è sempre impegnato per lo sviluppo dell’economia agricola, delle infrastrutture viarie ed irrigue del Mezzogiorno. Le tesi premiate valorizzano e approfondiscono la conoscenza del sistema agricolo ed agro-industriale regionale. L’obiettivo è far continuare il

pensiero e l’azione di Vincenzo Schiavone Panni nell’impegno dei giovani. La dottoressa Anna D’Onofrio con: “Studio della variabilità genetica in una collezione di frumento duro (Triticum durum DESF) attraverso marcatori morfologici, biochimici e molecolari” e la dottoressa Margherita Arcieri con: “Rendimento ed efficienza energetica di colture da bio-energia in Basilicata”, si sono aggiudicate i due premi messi a disposizione dalla famiglia Schiavone Panni in collaborazione con il Banco di Napoli. Oltre a Confagricoltura Basilicata, hanno patrocinato la manifestazione, le Facoltà di Agraria dell'Università degli studi del Molise, quella della Tuscia di Viterbo, l'Ordine degli agronomi di Roma e la Federazione dei dottori in agraria e forestale.


FORMAZIONE di Luca Sonaglia

15 PROGETTI FORMATIVI DI FORAGI- ENAPRA

In azienda i lavoratori stranieri studiano l’italiano Recentemente il Foragri (Fondo paritetico nazionale interprofessionale per la formazione continua in agricoltura) ha pubblicato la lista dei piani formativi ammessi a finanziamento per il secondo avviso del 2011. In questo contesto va segnalato che Enapra è riuscito a far entrare in graduatoria ben 15 progetti che attuerà su tutto il territorio nazionale, di cui cinque rivolti ai funzionari della rete confederale e dieci rivolti ai dipendenti delle aziende associate. Qui di seguito riportiamo una brevissima descrizione dei singoli progetti. Confagricoltura, con il Fondo, ha progettato un piano che prevede l’erogazione di un corso sul pacchetto Office, un corso per project management, un corso specialistico per 72 direttori di sedi con l’obiettivo di presentare una serie di tecniche e strumenti per sostenere il processo di cambiamento che sta caratterizzando Confagricoltura, sia a livello nazionale che territoriale. Confagricoltura Friuli Venezia Giulia: l’intervento rivolto ai dipendenti delle Unioni provinciali prevede l’erogazione di corsi sugli adempimenti normativi per le imprese agricole, il fisco nel settore agricolo, l’inquadramento civilistico dell’impresa agricola, il lavoro e la previdenza e un corso di sindacalizzazione. Confagricoltura Calabria: il piano rivolto ai dipendenti delle Unioni e delle società di servizi è strutturato in due corsi: uno sul fisco in agricoltura e l’altro sulla sicurezza nel luogo di lavoro. Confagricoltura Liguria: il piano che coinvolge diverse imprese florovivaistiche prevede corsi focalizzati sulla gestione tecnica e amministrativa delle aziende del comparto.

Unione Provinciale Agricoltori Agrigento: il piano prevede due progetti distinti per un totale di 48 ore: un progetto relativo alla comunicazione verso gli associati e gli enti pubblici ed un progetto sull’uso avanzato del pacchetto Office. I destinatari sono tutti i dipendenti dell’Unione. Confagricoltura Arezzo: il piano rivolto ai dipendenti dell’Unione prevede corsi relativi alle paghe e alla comunicazione di front office. Agriturist Siena: il piano che coinvolge diverse aziende agrituristiche è focalizzato sulla gestione innovativa dell’agriturismo e prevede moduli sull’aggiornamento normativo e sulla gestione e promozione dell’azienda. Confederdia: il piano coinvolge diverse aziende delle provincie di Catania e Siracusa e ha come obiettivo quello di aggiornare gli impiegati amministrativi di tali imprese sulle questioni di fiscalità aziendale e sull’utilizzo di Office a livello avanzato. Pusabren Soc. Coop a.r.l.: l’iniziativa verte sull’erogazione di corsi inerenti la sicurezza sul lavoro; un corso per dirigenti e preposti alla sicurezza sul decreto 81/2008; un corso per il corretto utilizzo delle attrezzature per la silvicoltura ed un corso per

applicazione in azienda dello standard OHSAS 18001:2007 per la gestione della sicurezza. Casale del Giglio Az. Agr. S.r.l.: l’azienda ha voluto strutturare il piano formativo inserendo un corso sul modello organizzativo come da D.lgs. 231/2001, un corso sull’inglese tecnico, un corso tecnico sull’olivicoltura e uno sulla viticoltura sostenibile. Ha inoltre richiesto un corso sulla figura professionale del wine ambassador. Finagricola Coop. a r.l.: il piano prevede il coinvolgimento di ben 300 destinatari divisi in vari corsi che hanno come oggetto la sicurezza, l’igiene, l’utilizzo di software tecnico e le procedure per i capitolati clienti. Az. Agr. Fungar s.n.c.: il piano ha l’obiettivo di erogare diversi corsi di lingua italiana per gli extracomunitari dipendenti dell’azienda. I corsi sono suddivisi sulla base delle conoscenze linguistiche in entrata a partire dal corso base sino a quello utile ad affrontare l’esame per il permesso di soggiorno secondo le normative vigenti. Maccarese S.p.a. e Cirio Agricola S.r.l.: le aziende si sono associate sulla base di una strategia formativa comune che prevede l’aggiornamento del personale addetto agli impianti di biogas e alle stalle. Tenimenti Ruffino S.r.l.: il piano prevede una serie di interventi che vanno dal corso di inglese agli inteventi per la gestione delle emergenze in cantina, dal corso per preposti alla sicurezza a quello per il pronto soccorso. Tenuta Ca’ Bolani (Gruppo Zonin): l’azienda ha svolto l’aggiornamento professionale dell’intera squadra dei potatori inserendo nel piano anche altre attività legate alla sicurezza e alla valutazione del rischio chimico in cantina ed in vigna. LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO |67


CAMPI ROSA di Elisabetta Tufarelli

Meeting lombardo

Gabriella Poli

Nell’ agriturismo Cascina Le Preseglie di Desenzano del Garda, si è tenuto il meeting di Confagricoltura Donna Lombardia, per il lancio dell’iniziativa la “Maratona delle imprenditrici verso Expo 2015”. Ombretta Colli, sottosegretario alle Pari opportunità della Regione Lombardia, è stata la ‘madrina ideale’ del nuovo progetto al femminile dell’Organizzazione. A fare gli onori di casa, la presidente regionale e vice presidente nazionale Gabriella Poli, insieme al direttore di Confagricoltura Lombardia Umberto Bertolasi. Il progetto si struttura in un itinerario di visite ad aziende agricole condotte da imprenditrici, che comincerà il 14 settembre proprio alla cascina Le Preseglie di Cristina Bordignon e proseguirà nelle diverse aziende, che si distinguono per attività ed assetti all’avanguardia. Nel 2015, poi, verrà anche realizzato il percorso guidato dedicato ai visitatori di Expo. Con l’occasione si è parlato anche di possibili sinergie con la Regione Lombardia. Stefania Tamborini, dirigente della DG

Agricoltura, si è soffermata sui percorsi di educazione alimentare. Giovanni Moser, consulente d’impresa, ha esaminato le opportunità delle reti d’impresa approfondendo la strategia per renderle vincenti, e permettere a chi ne fa parte, di conquistare un livello di competitività sui mercati, altrimenti irraggiungibile.“Le pari opportunità hanno fatto passi da gigante in Lombardia– ha detto Ombretta Colli -. Questo è il mio primo incontro con donne impegnate nell’agricoltura e sono meravigliata per ciò che siete e che fate. Tra le ragioni d’orgoglio della nostra regione c’è anche il vostro lavoro, esempio e speranza per le nuove generazioni, così incerte nella costruzione del loro futuro. L’agricoltura dà possibilità interessanti e la porta della Regione, anche per quanto mi riguarda, è sempre aperta. Una raccomandazione? Fare e “fare bene” non basta più: bisogna anche farlo sapere”. Ed oggi più che mai è la strada che Confagricoltura Donna Lombardia sta percorrendo. (S. G.)

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MARATONA VERSO EXPO 2015

Gabriella Poli, nel suo intervento, ha rimarcato il dinamismo e l’importanza dell’impresa al femminile anche nel settore primario: “Le imprenditrici agricole sono il 29%, gestiscono dunque un’azienda su tre e sono protagoniste nei processi innovativi, dalla ricerca alla multifunzionalità. “Maratona delle imprenditrici verso Expo 2015” rappresenta l’apertura del triennio che dedicheremo al tema dell’alimentazione, nella prospettiva della prossima Esposizione Universale di Milano. Poli ha anche spiegato che nell’iniziativa: “Saranno coinvolte altre associazioni al femminile, e faremo conoscere le eccellenze imprenditoriali agli addetti ai lavori e al pubblico di Expo”. Alla manifestazione sono previsti 20 milioni di visitatori, per una media giornaliera di 160.000 ospiti. Confagricoltura Donna Lombardia, sottolinea Poli, ha come obiettivo prioritario sostenere il protagonismo femminile nel comparto agroalimentare: dalla produzione alla trasformazione, fino alla commercializzazione. Promuovendo un confronto sul ruolo dell’agricoltura e valorizzando la presenza delle donne che operano nel settore, in quanto decisivo nei processi di sviluppo locale.

LE IMPRENDITRICI FANNO RETE

Paola Granata

A Lamezia Terme (Catanzaro), l'incontro “organizzativo” del presidente di Confagricoltura Mario Guidi e del direttore generale Luigi Mastrobuono con i dirigenti calabresi per condividere le strategie e gli indirizzi confederali è stato anche l’occasione per presentare le iniziative di Confagricoltura Donna Calabria. Il presidente regionale degli imprenditori calabresi, Alberto Statti, ha comunicato l’elezione dell’imprenditrice cosentina Paola Granata alla vicepresidenza nazionale della neonata associazione femminile. “Proprio in questo periodo, con l’utilizzo di fondi della Camera di Commercio destinati alle pari opportunità, si sta ultimando un sistema di rete al femminile - ha detto Paola Granata - che sarà in grado di mettere in vetrina tutte le produzioni e offrire servizi, interagendo in sinergia con le altre categorie produttive, calabresi e non”. Oltre all’incontro con Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura al Parlamento europeo, tante le iniziative che le socie di Confagricoltura Donna Calabria stanno portando avanti, con determinazione e tenacia, utilizzando attentamente le risorse e facendo tesoro delle altre opportunità, convinte di rappresentare, in un momento di crisi così evidente, il vero elemento di novità che può far crescere qualitativamente le attività agricole della regione vincendo la sfida della competitività ”.


IL PATRONATO CON LA SPIGA

Intesa Inps e istituti di patronato “A meno di sette mesi dalla entrata in vigore della riforma pensionistica introdotta dal Governo Monti, gli istituti di Patronato e l’Inps hanno raggiunto un importante accordo per ridefinire i reciproci ruoli e funzioni, affidando al dialogo telematico la richiesta di qualsiasi istanza e servizio”. Lo ha ricordato il presidente dell’Enapa, patronato di Confagricoltura, Roberto Poggioni. Il raggiungimento dell’intesa ha richiesto innumerevoli incontri tecnico-politici e il testo finale è innovativo ed equilibrato. Infatti, se da un lato si mantiene, come confermato dal legislatore, il canale telematico come unico mezzo di comunicazione per il cittadino, dall’altro si tiene conto delle esigenze dei Patronati, riconoscendo loro il ruolo fondamentale di intermediario tra il cittadino e l’istituto previdenziale. All’accordo nazionale seguiranno, nei prossimi mesi, accordi territoriali

con le sedi Inps regionali e provinciali, per meglio definire i comportamenti necessari per dare efficienza nella soluzione dei problemi e rapidità nel giusto riconoscimento dei diritti dei cittadini. Tuttavia, quanto giustamente riconosciuto dall’Inps in termini di funzione sociale dei Patronati, con l’alleggerimento dei carichi di lavoro per le loro sedi, sta determinando un aumento dell’attività e degli oneri organizzativi ed alcune volte un eccessivo antagonismo tra i Patronati. Per tale ragione e per ben festeggiare i vent’anni del

patronato con la spiga, è necessario essere sempre più presenti sul territorio e nel contempo allargare gli orizzonti operativi, considerando l’accordo sottoscritto come un punto di partenza per cercare nuove opportunità e ridurre l’effetto dei tagli operati al Fondo Patronati dal precedente Governo e a quanto pare anche dall’attuale. Si conferma così l’avveduta scelta operata 20 anni fa dalla dirigenza di Confagricoltura nel dotarsi di un proprio Patronato al servizio dei soci e dei cittadini nonché di mediazione con la P.A. e gli Enti di previdenza.

UNA RECENTE INDAGINE ISPO ha certificato che i Patronati sono conosciuti dal 93% della popolazione, il 47% afferma di saper indicare anche una sigla e ben il 73% si è già rivolto a una delle 29 strutture esistenti per svolgere una pratica previdenziale. É anche molto significativa la quota di coloro che dichiarano che potrebbero farlo in futuro: lo afferma il 28% degli italiani. Tra questi ultimi, si notano soprattutto lavoratori atipici e i giovani adulti (25-44enni). Ad essere maggiormente informati dell’attività gli uomini e i lavoratori più garantiti; al contrario, chi conosce pochi o nessun servizio sono soprattutto le donne e i lavoratori atipici. Ben quattro italiani over 24 su dieci (41%) utilizzano o hanno utilizzato almeno un servizio del patronato. Il servizio maggiormente richiesto dalla popolazione è quello legato alle pensioni (24%); seguono i servizi per gli assegni famigliari (21%) e per l'indennità di disoccupazione (13%). É comunque alto l’interesse per tutti i servizi offerti dai Patronati, sia tra gli utenti effettivi, sia tra i potenziali. Ampia l'area degli utenti potenziali per ciascun servizio: sarebbero interessati, oltre che ai servizi pensionistici (48% di potenziali), soprattutto a quelli riferiti alle malattie professionali (40%) e all'indennità di disoccupazione (38%).

di Mario Maselli

ASSISTENZE E INFORMAZIONE

La riscrittura delle regole che disciplinano il rapporto tra Inps e Patronati si collega perfettamente con il nuovo scenario di norme previdenziali introdotte a dicembre dalla Riforma Monti. I nuovi requisiti di accesso alle pensioni, il loro adeguamento alla speranza di vita, le novità nel sistema di calcolo del trattamento che si maturerà, stanno creando un crescente e alcune volte preoccupante interesse in tutte le categorie e fasce sociali. Conoscere quale sarà il proprio futuro pensionistico e quali scelte fare o come accedere ad una delle 100 prestazioni previdenziali o sociali, nell’era del colloquio telematico con la Pubblica Amministrazione, costituisce molto spesso, per milioni di cittadini, un vero problema. Per soddisfare questo diffuso bisogno di informazione e di assistenza - che nei fatti si traduce sempre più in una qualificata e professionale consulenza gratuita - al primo posto vengono gli Istituti di Patronato che avvicinano i cittadini ai servizi della pubblica amministrazione, diventando così un punto di riferimento soprattutto per la sfera dell'assistenza previdenziale, anche per i cittadini italiani residenti all'estero. I servizi erogati dai patronati sono percepiti come servizi strettamente interrelati con il pubblico e con i servizi di pubblica utilità, “essenziali” e per questo da garantire. L’Enapa, promosso ben 20 anni fa da Confagricoltura, con le sue 244 sedi e 410 recapiti è presente in maniera omogenea sul territorio. Per informazioni e per trovare la sede più vicina (www.enapa.it).

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AL FIANCO DELLE ISTITUZIONI E DELLE IMPRESE DA OLTRE 60 ANNI. L’expertise di Ismea al servizio del sistema agroalimentare.

ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) è un ente pubblico economico. L’Istituto: Svolge attività di informazione sui mercati agroalimentari e realizza studi e ricerche Favorisce l’imprenditoria e il ricambio generazionale in agricoltura

Costituisce forme di garanzia finanziaria e creditizia al servizio delle imprese agricole Svolge attività di valutazione del merito creditizio delle aziende agricole Supporta con attività di assistenza tecnica le amministrazioni centrali e territoriali

Fornisce strumenti per la gestione del rischio in agricoltura

Ismea via Nomentana, 183 00161 - Roma Centralino Tel. (+39) 06.855681 www.ismea.it


A S S O C I A Z I O N E N A Z I O N A L E G I O V A N I A G R I C O LT O R I

Mezzogiorni mediterranei tra bufere e speranze LE PRIMAVERE ARABE CI HANNO INSEGNATO CHE I GIOVANI SONO ENERGIE VITALI

P

romosso dall'Obi, l'Osservatorio Banche - Imprese di di democratizzazione”.“Senza un lavoro – ha osservato BeEconomia e Finanza, la seconda edizione di Sorrento chir Khalfallah, membro della Commissione africana dei diMeeting.Tutti concordi sulla necessità di condividere, ritti dell’uomo e dei popoli – i giovani perdono la speranin tutta l'area del Mediterraneo, alcuni obiettivi comuni.Tra za, avvertono il dolore del rifiuto sociale, e ciò equivale per i temi dibattuti, quello delle primavere arabe e la “questione loro ad un diniego della cittadinanza economica che genegiovanile”.“Fino a tre anni fa il Nord Africa sembrava fosse ra rancore e provoca sentimenti di frustrazione. L’elevato completamente tranquillo, come il mar Mediterraneo – ha tasso di disoccupazione causa un aumento di criminalità, di esordito il Premio Nobel per la Pace 2003, Shirin Ebadi.– Poi comportamenti antisociali, e rende le nostre società più vulsono iniziate le rivoluzioni. La stampa occidentale ha chia- nerabili”. “Un’economia sana, trasparente, fonte di ricchezmato questo evento, però, za e di reddito – ha scritto il primavera araba. La primapresidente del Senato, ReI L C O M M E N T O vera araba comincerà quannato Schifani – è un mesL’importanza della formazione do le donne musulmane posaggio di speranza, sopratè indiscussa. L’economia nazionale tranno ottenere pari diritti. tutto per i giovani, affinché e mondiale sono in rapida Nei paesi musulmani esse vipossano avanzare verso un transizione e questa crisi economica vono una situazione di granfuturo migliore, all’insegna fa riflettere su comportamenti de disagio e discriminaziodi una crescita duratura e e abitudini. Sappiamo che non si ne”. Per la giornalista Rita El dinamica”. Il presidente Nipossono più applicare vecchi schemi a nuovi modelli, Khayat i giovani e le donne cola Motolese, intervenenperché si rischia di rimanere fuori dal gioco, facendosi sono le catene deboli della do alla tavola rotonda: ”Mezsoffiare spazio da chi è più veloce. Sono rapidamente sponda sud del Mediterrazogiorni d’Europa e Medicambiati riferimenti situazioni, certezze e serve la capacità neo, un’area dove regna diterraneo nella bufera. I giodi interpretare e guidare i processi di sviluppo. Investire soccupazione, lavoro precavani, Nuovi Argonauti”, ha sul capitale umano, in una associazione come la nostra, rio, diseguaglianza tra i sesricordato che per uscire daldiventa indispensabile. Anche la leadership non è sempre si. “La primavera araba - ha la crisi e cambiare sistema una qualità innata, ma va coltivata e fatta emergere: aggiunto - non ha mantenuoccorre rendere i giovani a Confagricoltura serve una classe dirigente competente, to le sue promesse, non è protagonisti. “I giovani sono capace di interpretare e guidare i processi di sviluppo. stata in grado di mutare queuna risorsa fondamentale su È con questo spirito che abbiamo partecipato a diversi sta situazione. I Paesi delcui si dovrebbe puntare per percorsi formativi, diretti ai giovani dirigenti sul territorio, l’Europa devono unire gli contribuire in maniera cocon l’obiettivo di crescere individualmente e come sforzi per tendere la mano a struttiva e responsabile al risistema, per meglio rispondere alle esigenze degli associati. quelli dei Mezzogiorni del lancio del Paese, ma credito Nicola Motolese Mediterraneo, dando avvio e burocrazia frenano l’imPresidente Nazionale Anga a scambi su base egualitaria prenditoria giovanile”. e condividendo il processo Elisabetta Tufarelli LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 71



Ciolos e Catania all’azienda Stasi UNITI NEL NOME DELL’OLIO

Un convegno sulla futura riforma della politica agricola comune (Pac) post2013 e sul rilancio del settore dell’olio d’oliva che si è tenuto a Lecce, è stato l’occasione per la visita del commissario europeo all’agricoltura, Dacian Ciolos, del ministro per le Politiche agricole e alimentari, Mario Catania, e dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Dario Stefano ad un’azienda leader del settore olivicolo, condotta da giovani agricoltori di Confagricoltura, le Agricole Stasi di Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi. L’impresa è condotta da cinque fratelli e cugini, uniti nel nome dell'olio. Ma esclusivamente quello di qualità e lavorato, naturalmente, nel frantoio aziendale. Una donna, Margherita, i suoi fratelli Francesco e Sergio e i cugini Francesco e Andrea, hanno trovato un’intesa e, invece di dividere la pro-

prietà hanno puntato sulla realtà produttiva locale, con la voglia di dimostrare le enormi potenzialità della propria terra, affermandosi sul mercato con produzioni di eccellenza. L’impresa conta complessivamente 80 ettari con circa 15 mila piante a sistema intensivo e 2 mila esemplari plurisecolari. Oggi è una realtà olivicola riconosciuta per l'estrema qualità dei propri oli e per l'eleganza delle sue confezioni in Italia e all'estero. Nel corso della visita i giovani olivicoltori Stasi hanno avuto modo di evidenziare come produrre olio di qualità, coltivare e curare gli oliveti monumentali (alcuni dei quali millenari) rappresenti una sfida che va sostenuta dalle politiche agricole comunitarie attraverso specifici interventi da inserire nella Pac post2013. Il commissario europeo, particolarmente colpito dal fascino e dall’im-

Da sinistra: Mario Catania, Dacian Ciolos, Margherita Stasi, Dario Stefano, Francesco Stasi, Fernando Stasi, Andrea Stasi.

ponenza degli olivi monumentali, ha ribadito che la Commissione sta lavorando per fare in modo che determinati tipi di agricoltura ad alta valenza “ambientale” vengano tutelati ed incentivati.


REGGIO CALABRIA

Giuseppe Barbaro neopresidente

Giuseppe Barbaro, 32 anni, giovane imprenditore olivicolo ed esperto in marketing territoriale, è il nuovo presidente dell’Anga di Reggio Calabria. Insieme a lui è stato rinnovato, per il prossimo triennio, tutto il consiglio direttivo giovani imprenditori fortemente impegnati nel mondo dell’agricoltura. “Avvicinerò i numerosi giovani imprenditori della mia provincia, incoraggiandoli a migliorare e potenziare le loro aziende agricole, certo che il ritorno alla terra sarà la base del nuovo slancio economico della nostra provincia e anche del Paese”. Lo ha detto il neo presidente Giuseppe Barbaro appena eletto. E i giovani di Confagricoltura Reggio Calabria guardano al futuro puntando sull’impegno degli “under 40”. “In particolare intendiamo riappropriarci del ruolo di mediatori tra agricoltori e la società – continua Barbaro – soprattutto in questa difficile f a s e i n c u i c’è bi s o g n o d i concretezza, noi abbiamo una grande forza perché il nostro settore, più di altri, è l’emblema dell’economia reale”. Giuseppe Barbaro, nel suo intervento, si è anche soffermato sull’importanza fondamentale del rapporto di “Confagricoltura con la società di oggi”, osservando, nello storico sindacato agricolo nazionale, la capacità di “anticipare il futuro”. 74 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

La mozzarella dal “gusto giusto”

LATTE DELL’ALLEVAMENTO BIOLOGICO PONTERÉ

L’ agricoltura insegna moderazione ed equilibrio”, questo lo slogan di Nicola, Alessandra e Carla Cecere, convinti sostenitori del procedere con calma, senza mai forzare la natura. Così, l’impresa agricola Ponteré, in località Parco Camera, nel comune di Cancello Arnone ha trovato un rapporto più naturale tra terreno e capi di bestiame e si è convertita al biologico. Siamo in piena Campania Felix, una terra difficile, dove ci sono però tante persone che lavorano bene, con serietà, e orgoglio. “Mio padre non avrebbe mai voluto che io vivessi in questo territorio – dice Nicola Cecere -, io invece ho scelto rimanere e voglio che anche mio figlio resti qui”. L’azienda ha una superficie di circa 60 ettari. L'ordinamento produttivo è a indirizzo prevalentemente zootecnico e orticolo.“Da 700 capi siamo scesi a 300, perché abbiamo scelto di lavorare mantenendo in armonia il rapporto tra terra e agricoltura”, sostengono i fratelli Cecere. È dal loro latte che si fa la mozzarella dal “gusto giusto”, quello della rinascita, della bellezza, della libertà prodotto nel caseificio “Le Terre di Don Peppe Diana”, su un terreno confiscato al clan dei casalesi e gestito da “Libera Terra”. Un prodotto della legalità buono e dall’alto valore

sociale, che lo rende ancora più saporito.Le bufale di razza mediterranea sono nutrite con un’alimentazione assolutamente “naturale” e producono un latte dotato di caratteristiche peculiari che conferisce alla mozzarella aromi del tutto particolari.“Il nostro è un allevamento biologico estensivo, mungiamo una sola volta al giorno, i vitelli vengono nutriti con il latte materno e non facciamo inseminazioni artificiali”, sottolineano con fierezza gli imprenditori. L’obiettivo è un’impresa biologica, multifunzionale, innovativa, avanzata tecnologicamente e capace di fare cultura sul territorio attraverso la fattoria didattica. Nei pressi del centro aziendale, costituto dalle strutture tipiche di un allevamento zootecnico e da un corpo di fabbrica recentemente ristrutturato, è presente un piccolo lago.L'impatto ambientale dell’allevamento è molto basso e permette di preservare il piacevolissimo paesaggio agrario del pascolo di pianura, dotato di un’elevata capacità di attrattiva turistica. Oltre alle bufale, in azienda ci sono anche 40 arnie per la produzione di miele d'api e i fratelli Cecere stanno avviando una linea cosmetica di saponi artigianali e bagnoschiuma a base di latte di bufala e miele.


Emergenza posti di lavoro ASSEMBLEA ANGA CUNEO

Da sinistra: il presidente dell’Anga regionale Piemonte Alessandro Boido, il presidente dell’ Anga Cuneo Andrea Ingaramo, il direttore di Confagricoltura Cuneo Roberto Abellonio e il vicepresidente nazionale Anga Matteo Brunelli

Numerosissimi i giovani imprenditori che hanno partecipato all’assemblea annuale dell’Anga di Cuneo. Il difficile momento attraversato dal settore è sotto gli occhi di tutti. Ma quali sono, in particolare, i problemi che vivono gli ‘under 35’ che si occupano di agricoltura? “L’ emergenza occupazionale preoccupa moltissimo: in altri Paesi si ritorna all’agricoltura, sarebbe bene che anche in Italia si favorisse realmente lo startup delle aziende e il ricambio generazionale, creando le condizioni reali per far insediare gli under 40 – sottolinea Andrea Ingaramo, presidente dei giovani di Confagricoltura Cuneo -. La terra è l’emblema dell’economia reale e potrebbe rappresentare una soluzione vera all’attuale periodo di incertezza”. Certamente, per uscire dalla crisi, sarebbe opportuno affiancare e promuovere l’impegno per la crescita delle giovani imprese. Per il direttore di Confagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio: “La crisi economica che stiamo vivendo non è di facile soluzione e avrà una for-

te ricaduta sui nostri stili di vita - ha detto -, ma nel frattempo gli agricoltori continuano a produrre. E lo fanno da soli, perché sono stati totalmente abbandonati a se stessi. Ai giovani l’invito a continuare ad impegnarsi e a farlo bene, ma attenzione a ponderare bene gli investimenti”. Quello che preoccupa l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto è il calo del numero delle aziende agricole cuneesi (-36% secondo i dati Istat):” Sono pochi gli agricoltori che si lamentano,ma molti sono ormai rassegnati. Fino ad oggi la crescita non c’è stata e sono aumentate solo le tasse imposte e i nuovi adempimenti burocratici”. All’ evento è intervenuto anche il vicepresidente nazionale Anga, Matteo Brunelli, che ha portato la testimonianza diretta dei disagi vissuti dalle aziende agricole a causa del sisma che ha colpito l’Emilia e la provincia di Mantova. “I problemi principali di chi è determinato a ricominciare – ha detto Matteo Brunelli - sono i fondi non ancora sbloccati, oltre a diverse questioni anche legate alla burocrazia che impediscono di ripartire”. All’incontro erano presenti anche il presidente dell’Anga regionale, Alessandro Boito e una delegazione dell’Anga di Imperia.

TERNI

Guido Gatti, nuovo presidente

È Guido Gatti il nuovo presidente dell’ Anga di Terni. Gatti, 24 anni, laureando in Giurisprudenza, gestisce l'azienda agricola di famiglia ad indirizzo cerealicolo. Lo ha eletto, all’unanimità l’assemblea dei Giovani di Confagricoltura di Terni. Con Gatti, a rafforzare la squadra dell’Anga di Terni, entrano anche Lorenzo Paci Gauttieri, Maria Caterina Cagnotto, Tommaso Campi e Giulia Silvani. Il neo presidente anticipa le sue linee di programma: instaurare rapporti concreti con le istituzioni locali, dare massima visibilità all’Anga, mantenere un costante filo diretto con i giovani appartenenti a l l e a lt re org an i z z a z i on i imprenditoriali a agli ordini professionali e lavorare al rafforzamento dell’Anga regionale, con un coinvolgimento diretto di tutti i partecipanti alla sezione provinciale. “Soltanto un lavoro di rete e sinergia – sottolinea Gatti – riesce a dare forza ai giovani in una realtà in cui occorre un lavoro congiunto per far sì che l’agricoltura torni ad essere motrice del nostro sistema economico regionale”. Di crescita e dell’apporto di idee che possono venire dai giovani, ha parlato anche il presidente di Confagricoltura Terni, Rufo Ruf fo che ha s ottoline ato l’importanza di un’inversione di rotta e del ricambio con nuove forze giovani. LUGLIO - AGOSTO 2012 | MONDO AGRICOLO | 75


OVER 60

di Elisabetta Tufarelli

Una società a misura d’anziano

Nel 2050 solo Giappone, Germania e Corea del Sud saranno Paesi più vecchi di noi. Oggi la popolazione italiana ha un’ età media di 43,5 anni, ma nel 2059 salirà a 49,8 e crescerebbe ancora di più senza gli immigrati che “ringiovaniscono” il nostro Paese. Abbiamo 144 anziani ogni 100 giovani, che diventeranno 256 ogni 100 nel 2050. In pratica, gli italiani over 65 sono uno su cinque e fra soli trent’anni diventeranno uno su tre, mentre nel 2050 un italiano su sette avrà più di ottant’anni. Con tutto quello che comporta in termini assistenziali, sociali e sanitari, perché aumenteranno anche le persone non autosufficienti. Emerge forte il problema della progettazione di una società adatta a tutte le età. Il 2012 è dedicato all’invecchiamento attivo e alla solidarietà tra le generazioni; ciò significa anche creare migliori opportunità, in modo che che gli anziani possano ancora svolgere un ruolo sul mercato del lavoro. Occorre anche lottare contro la povertà e l’esclusione sociale, in particolare femminile, incentivare il volontariato e la partecipazione attiva alla vita familiare e sociale e promuovere l’invecchiamento sano e dignitoso. È necessario adeguare le condizioni di lavoro, lottare contro gli stereotipi negativi e la discriminazione basata sull’età, migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, adattare i sistemi di 76| MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

apprendimento permanente alle esigenze di una manodopera anziana e garantire sistemi di protezione sociale adeguati. Il Consiglio europeo stimola gli Stati membri e la Commissione europea ad adottare, entro il 2012, principi comuni relativi all'invecchiamento attivo che contemplino gli aspetti dell'occupazione, della partecipazione alla società e del diritto alla vita sana, indipendente e dignitosa, prendendo in considerazione le diverse sfide poste agli uomini e alle donne, nel rispetto dei diversi sistemi nazionali di diritto sociale e del lavoro. Sotto impulso delle presidenze danese (1° gennaio/30 giugno 2012) e cipriota (1° luglio/ 31 dicembre 2012) che hanno posto la questione delle sfide demografiche tra le priorità del loro mandato, la Commissione europea intende presentare una proposta specifica di principi comuni, che sarà sottoposta all’attenzione del Consiglio EPSCO di dicembre, in occasione proprio della fine dell’ Anno europeo 2012 e in collegamento con i seguiti del Libro Bianco sulle Pensioni. Anche l’associazione degli over 60 di Confagricoltura è pienamente impegnata per un invecchiamento attivo, vitale e dignitoso e promuove una società a misura di chi ha i capelli bianchi e può continuare a partecipare e dare un apporto costruttivo alle comunità locali e al Paese.

ATTENZIONE AL CALDO ESTIVO In presenza di temperature elevate aumenta il pericolo per la salute degli anziani, specialmente se affetti da particolari patologie o ricoverati presso strutture assistenziali. È stato tracciato l’identikit degli anziani più a rischio. Destano maggiori preoccupazioni quelli che vivono da soli, abitano ai piani alti dei palazzi e in appartamenti piccoli, ma crea apprensione anche chi ha problemi di salute e poca disponibilità finanziaria. L’associazione dei pensionati di Confagricoltura, poiché invecchiando si perdono alcune delle capacità funzionali che difendono dal caldo, raccomanda di evitare di uscire di casa nelle ore più calde, di coprirsi comunque la testa e proteggersi anche gli occhi. È importante, consumare molti liquidi e arieggiare le stanze della propria abitazione. Se ci si sente fiacchi, oltre a bere è opportuno cercare un posto fresco e ventilato dove fermarsi per riposare. L’alto tasso di umidità (oltre il 50%), potrebbe favorire, più delle alte temperature, malori perché non permette al sudore di evaporare e abbassare la temperatura corporea, mantenendo l'equilibrio termico del corpo. Con il forte caldo è opportuno ridurre l’attività fisica, ma muoversi con moderazione fa sempre bene, ma bisogna farlo esclusivamente nelle ore più fresche. Sono indicate anche passeggiate a piedi o in bicicletta, il gioco delle bocce e la cura dell’orto o del giardino.


Ricerca australiana sulle lenti

decisamente inferiore (dall’8 al 40% secondo la frequenza delle uscite). Gli autori della ricerca raccomandano, in base ai loro risultati, per ridurre il rischio di cadute e di fratture, di utilizzare lenti monofocali soprattutto per le attività all'aria aperta, mentre a casa, probabilmente, le progressive restano una buona soluzione.

idealit.com

Le lenti multifocali sono senza alcun dubbio comode, ma potrebbero anche essere pericolose. Questo è il parere di una ricerca australiana pubblicata sull'autorevole British Medical Journal. Le lenti progressive, che tra gli anziani riscuotono grande successo per la comodità di non cambiare occhiali, potrebbero essere la causa – secondo lo studio australiano – di gran parte delle cadute dei senior. Il pericolo di perdere l’equilibrio, sempre secondo gli autori della ricerca, aumenterebbe durante le attività all'aperto. Per confermare la loro intuizione, i ricercatori che lavorano presso l'Università di Sidney, hanno reclutato circa 600 persone over 65 che, in precedenza, erano già state vittime di cadute. Ad alcuni è stato proposto di cambiare e usare lenti monofocali. Questi ultimi hanno registrato un'incidenza di cadute

A CHE ETÀ si è vecchi? Secondo una ricerca Nielsen condotta in 5 3 Paesi del mondo, le risposte riflettono forti variazioni in base alle diverse aree geografiche. Nei Paesi più “anziani” (età media 42 anni), il 70% degli intervistati ritiene che si diventa vecchi a 7 0 anni. Nei 1 4 Paesi più giovani (età media 2 7 anni), il 2 7 % ritiene che già intorno ai 60 anni u na persona può essere considerata vecchia e un altro 27% a 70 anni. In Italia, il 49% degli intervistati ha risposto tra i 70 e i 79 anni. Con il crescere dell’età media della popolazione, infatti, aumenta anche la percezione degli anni in cui ci si considera vecchi: a livello globale circa la metà degli intervistati over 60 anni pensa che si è vecchi solo dopo gli 80 anni.

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AGRITU RISM O di Giorgio Lo Surdo

PRIMO SEMESTRE DIFFICILE

STRATEGIE

In calo le prenotazioni

Il rilancio aziendale parte dal web

L’Osservatorio Nazionale del Turismo ha pubblicato il rapporto sul livello di utilizzazione delle strutture ricettive turistiche nel primo trimestre 2012 e sulle previsioni per il secondo semestre. Il quadro complessivo del periodo gennaio-marzo, evidenzia, rispetto allo stesso dato del 2011, una flessione delle presenze del 3%, con gli alberghi a -7% e l’extralberghiero a +4%. L’agriturismo non segue la tendenza positiva dell’extralberghiero, registrando una diminuzione di pernottamenti del 6%; più pesante è il calo complessivo di presenze per la meta “campagna”, che ha chiuso a -7%. Le prenotazioni turistiche del periodo aprilegiugno vanno un po’ meglio, registrando una diminuzione di presenze dello 0,4%; ma l’agriturismo conferma il momento non favorevole con lo stesso -6% del primo trimestre; la meta “campagna” va oltre, attestandosi a -10%. Anche il fine settimana di Pasqua, che pure aveva alimentato qualche ottimismo, è stato negativo per l’agriturismo, evidenziando, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, una diminuzione di presenze del 5%. La situazione è preoccupante e bisogna analizzarne le ragioni per adottare iniziative conseguenti. L’ipotesi di fare 78| MONDO AGRICOLO |LUGLIO - AGOSTO 2012

maggior uso del circuito di intermediazione, è stata già adottata dagli imprenditori agricoli, ma non è servita: rispetto al 2011, le aziende agrituristiche che si sono iscritte nei grandi portali di prenotazione, sono passate dal 28% al 43%. È ragionevole presumere che, per effetto del maggior ricorsoall’intermediazione, gli agriturismi abbiano sofferto, non solo per la riduzione delle presenze, ma anche per la quota di fatturato ceduta, sotto forma di commissione, agli intermediari. Un altro aspetto delicato da prendere in considerazione riguarda i prezzi: gli alberghi li hanno considerevolmente ribassati; gli agriturismi, che già praticavano prezzi contenuti, in generale li hanno congelati. Si direbbe che gli appassionati dell’agriturismo appartengano, in quota rilevante, a fasce sociali che soffrono particolarmente la crisi. Anche la presenza “on-line” delle aziende agrituristiche, con un proprio sito internet, ha registrato una crescita significativa: in un anno è passata dal 81% al 90%; ma anche questa “reazione” alla crisi sembra non aver prodotto risultati apprezzabili. Occorre tuttavia perseverare in questa direzione, migliorando la qualità dei contenuti del sito internet aziendale in modo da favorire il più possibile le prenotazioni non intermediate. Ma soprattutto bisogna far fronte alla drastica riduzione degli ospiti italiani con una promozione più incisiva verso l’estero, da realizzare attraverso una attenta scelta delle guide on-line rivolte agli stranieri e investendo sulla traduzione del sito aziendale in più lingue, tenendo conto delle più frequenti provenienze dei turisti “non italiani” nelle diverse zone.

La domanda turistica interna continua a calare. Secondo un sondaggio di Federalberghi, quest’ estate solo il 46% degli italiani (27,6 milioni) trascorrerà almeno una notte fuori casa a scopo di vacanza. La domanda di agriturismo, complessiva-mente, si allinea a questa tendenza con il 50% delle aziende che lamenta una flessione degli ospiti e un 35% che si ritiene già fortunata per la conferma delle presenze dello scorso anno. Ma c’è un 15% che, nonostante la crisi, riesce ad incrementare visitatori e fatturato. Come? Il primo “segreto” sta nel passaparola e nei ritorni: la cura per la piena soddisfazione dell’ospite, fa sì che ciascun “pienamente soddisfatto” rappresenti un vero e proprio agente pubblicitario gratuito per l’azienda che lo ha ben accolto. E lui stesso, piut-tosto che visitare luoghi nuovi, preferirà la rassicurante, piacevole, sperimentata accoglienza di chi ha saputo “sedurlo” con la propria cordialità e professionalità. Chi poi è così bravo da favorire l’amicizia fra i propri ospiti, avrà la piacevole sorpresa essere eletto “luogo di ritrovo” del grup-po, che si riproporrà di anno in anno, magari via via più numeroso. Basta una degustazione guidata, una gara culinaria, un torneo della pasta. Giocare insieme aiuta a conoscersi e a voler nuovamente condividere il luogo e la vacanza che hanno generato l’incontro. Quando però si tratta di trova-re nuovi ospiti, è su internet che bisogna “lavorare”. Si può puntare solo alla quantità dei contatti: fra tanti che curiosano, magari solo in cerca di un posto letto vicino a una determinata località, qualcuno finirà per prenotare. Oppure dedicarsi anche alla qualità, “raccontando” la vacanza che piaccia al genere di ospiti che… ci piacciono. In questa seconda ipotesi. Il sito internet dell’azienda diventa così strumento ideale, dove testi e fotografie narreranno il “dove”, “che vedere”, “che fare”, che “scoprire”.


VINO di Barbara Mengozzi

LA QUALITÀ AUTOCTONA DI VERRONE

Benvenuti ad Agropoli Valley Fino a poco tempo erano in molti a chiamarlo “l’altro Fiano” per distinguerlo da quello di Avellino, eletto al rango di archetipo. Oggi c’è addirittura chi ha coniato la denominazione Agropoli Valley identificando in questo comprensorio del Cilento la nuova frontiera delle viticoltura campana. Senza avventurarsi in azzardati raffronti, di certo ci sono tutti i presupposti per parlare di interpretazione cilentana del Fiano, alla base di prodotti con una loro ben distinta personalità, diversi quindi, ma in più occasioni assolutamente all’altezza di quelli irpini. Un brillante traguardo raggiunto grazie al lavoro di un gruppetto di volenterosi che già negli anni ‘70 hanno deciso di procedere controcorrente rinunciando alle rese elevate di un vitigno “straniero” come il Barbera per intraprendere il cammino della qualità autoctona. Piena fiducia, quindi, nelle potenzialità di Aglianico e Fiano sostenuti, sul fronte commerciale, da un ragionato rapporto qualità-prezzo. Si ispirano a questa strategia anche le scelte dell’azienda Verrone: 13 ettari, di cui una decina vitati, sulle colline di Agropoli, in provincia di Salerno. Qui si persegue fin dal 1971 la passione per la viticoltura e la ricerca di tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale, con l’obiettivo di ottenere vini dalla personalità forte e tipicamente cilentana, lontani da ruf-

fianeria e omologazione. Perfettamente in linea con questa scelta il Fiano Riserva Girapoggio, particolarissimo Fiano in purezza che si fregia della Doc Cilento e prodotto di nicchia a tutti gli effetti (la produzione ammonta a circa 1.500 bottiglie da 750 millilitri). Le uve, provenienti dalla vigna più vecchia dell’azienda, piantata su flisch cilentano argillosocalcareo ed esposta ai raggi del caldo sole estivo, vengono raccolte rigorosamente a mano alla fine di settembre. Alla fermentazione in vasche d’acciaio termocondizionate fanno

seguito l’affinamento per un anno in barriques di terzo passaggio e per un altro anno in bottiglia. L’annata 2008 si presenta di un bel colore giallo paglierino carico, dai riflessi dorati. Profumi floreali e fruttati emergono in rapida successione mentre in bocca sensazioni di caldo e fresco si mescolano per dare origine ad un finale intenso e persistente, con belle note minerali in evidenza e una velata tannicità che completa l’insieme. «Questo Fiano – sostiene il produttore – ha il dono della semplicità che diventa assoluta profondità».

La cucina marinara che piace a De Gregori Semplicità e profondità intesa come persistenza di sapori sono anche i tratti caratteristici di quella tra le carbonare di mare che più rispetta i dettami di uno dei piatti “cult” della tradizione romanesca, sostituendo l’uovo di gallina con uova di riccio e bottarga (uova di muggine). L’originale pietanza, unita al Fiano Riserva Girapoggio da intense affinità elettive che poggiano sul territorio, porta la firma di Maria Pugliese, abilissima ai fornelli nella rivisitazione di ricette indigene il cui filo conduttore è la cucina marinara all’insegna di qualità e freschezza. Le sue creazioni si possono gustare al ristorante U’Zifaro di Scario, che ha il pregio di abbinare ad un’offerta gastronomica di alto livello, accompagnata da un’altrettanto qualificata carta dei vini, un’ubicazione suggestiva. La sera, infatti, ai più fortunati viene offerta la possibilità di cenare a lume di candela sulla terrazza che si affaccia sul porticciolo di uno dei borghi più belli del golfo di Policastro, lungo la costiera cilentana. Patron del locale, che annovera una clientela fatta di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura, è Vito Troccoli, figlio di Antonio che in paese chiamavano zifaro, un uccello di mare molto simile al gabbiano. Arredi sobri in stile marinaro aggiungono un tocco di atmosfera a questa trattoria tanto piacevole alla vista quanto al palato, che ha tra i suoi clienti più affezionati il “principe” Francesco De Gregori, con il quale Troccoli vanta un’amicizia storica, nata più di quarant’anni fa a Woodstock, durante quella celeberrima tre giorni di pace-amore-musica, simbolo di un’epoca e di un’intera generazione. LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO | 79


BUONO A SAPERSI...

IL FUTURO APOCALITTICO IN CUI LA NATURA SI RIBELLA

Il romanzo “fantasostenibile” di Nada

N

ada Malanima, artista sensibile, si alterna tra musica e scrittura; pubblica ora il terzo romanzo “La grande casa” (Bompiani, 2012, pagg. 144, € 15) che potremmo definire, più che fantascientifico, “fantasostenibile”, uno spot alla sostenibilità. È ambientato nel futuro (nell’arco dei prossimi 20-50 anni), in cui gli sconvolgimenti climatici hanno cambiato profondamente le stagioni, l’ambiente e non solo. Il racconto si svolge sullo sfondo di una natura che si è ribellata con alluvioni, terremoti, malattie e catastrofi. Le acque del mare, surriscaldate, non hanno più pesci ed alghe; non sono balneabili e sulle spiagge si costruiscono centrali nucleari, il bagno è ammesso solo «in piccolissime piscine di acqua antibiotica, una attaccata all’altra, a volte anche per chilometri». In questo quadro apocalittico c’è chi, come Gemma (ex-cantante in cui si rispecchia l’autrice) parla con gli alberi, e assiste impotente al disastro; ha in sé l’energia dell’universo ed è di esempio a tutti. C’è quindi Elke

Richter che appartiene a una ricca famiglia. I genitori l’hanno portata fin da bambina in Italia, sul litorale di Corielba (il nome è di fantasia), ed è qui che Elke torna, adulta, con un passato doloroso alle spalle, per cominciare una nuova vita. Per questo rileva una vecchia fornace e la trasforma in una villa, anzi nella sua piccola grande utopia: una“grande casa”, un luogo per persone che amano il silenzio e lo cercano. Poi c’è Emilia: rimasta orfana, è andata dalle suore e ha trovato il conforto paterno di un bidello di scuola, prima di perdersi nel miraggio di diventare una ballerina famosa. Il romanzo è la storia dell’amicizia di queste tre donne speciali e del destino che le ha fatte incontrare. Accanto a loro, gli altri ospiti della grande casa: visionari incompresi, artisti, solitari che, nel ricovero di Elke, trovano finalmente se stessi

Con i battiti dell’albero, il suono è green Suonare un albero come se fosse uno strumento a percussione, o addirittura a corda. Con una dotazione professionale di microfoni, registratori, cavi tesi e archetti (anche lo stetoscopio per ascoltare i battiti della natura). Diego Stocco (diegostocco.com) è un originale compositore e sound designer italiano trasferitosi in California (per Hollywood, tra l’altro, ha lavorato alla colonna sonora del film “Sherlock Holmes” di Guy Ritchie). Il suo disco “Music from a tree” è particolarissimo, con la natura che è suono, energia vitale. Bastano un archetto e una corda tesa tra i rami per far emergere sonorità e vibrazioni intense, che vengono dal profondo. 80 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012

sconfiggendo l’indifferenza che li aveva posti ai margini della vita sociale. Nada racconta le vicende di un piccolo gruppo di personaggi indimenticabili. Insieme sapranno ricostruire una convivenza diversa, fatta di passione, di sensibilità in

Il racconto è soprattutto un’esortazione a evitare il disastro ambientale un mondo sconvolto. «La temperatura nel mondo saliva… ora il grano si raccoglieva in primavera ed a maggio l’uva era già matura per via dei lunghi inverni miti, mentre le estati erano sempre più fredde e piovose». Un racconto che è soprattutto un ammonimento, un’ esortazione a evitare il disastro ambientale a cui stiamo andando incontro. Gaetano Menna


LA RASSEGNA “MANGIASTORIE” IN PROVINCIA DI MACERATA

Metti una sera a cena con il rock

“M

angiaStorie" è la rassegna che coniuga musica e gastronomia in una formula semplice ma di grande effetto. Tra febbraio e maggio si sono tenuti cinque appuntamenti a Bergamo, a luglio altri due a San Ginesio (bellissimo borgo in provincia di Macerata). Metti una sera a cena, con alcuni tra i più stimolanti musicisti della scena alternative-rock italiana. L’idea, è proprio il caso di dire, è stuzzicante. Cenare con Paolo Benvegnù (fondatore degli Scisma), i Massimo Volume, Cristiano Godano (frontman dei Marlene Kuntz) , Massimo Zamboni (già leader dei CCCP e del Consorzio Suonatori Indipendenti), per i fans, è stata un’esperienza interessante e divertente. Si è potuto “mangiare” (con menù appositamente studiati sulla personalità degli artisti, i lori gusti, il territorio) e “ascoltare storie” (conversazioni a tavola in modo informale in cui emerge il tratto umano del musicista che poi però fa meglio comprendere anche la sua

n

musica). A volte gli artisti (è il caso di Benvegnù, dei Massimo Volume) hanno bissato, dopo l’appuntamento di Bergamo, quello in provincia di Macerata. I menù rappresentano i personaggi. Benvegnù è milanese di origine ma fiorentino di adozione dopo lo scioglimento degli Scisma; il menù bergamasco quindi affonda nella tradizione culinaria toscana con antipasto misto toscano, gnocchi alla

NATURA VIVA: L’UCCELLO CON LE PIUME RICICLATE

L'austrialiano Sean E Avery (seaneavery.com) propone sculture di animali molto particolari. Le sue affascinanti opere d'arte, infatti, sono realizzate tutte con materiali informatici di scarto (a cominciare dai compact disc rotti, e poi circuiti integrati e altre parti di vecchi computer). «La natura stessa della mia scultura fa sì che ogni pezzo sia completamente unico - dichiara lo scultore - . Uso solo oggetti riciclati per creare le mie sculture, ciò classifica il mio lavoro come “arte sostenibile”».

Cristiano Godano al “GiGianca” Il cantante dei Marlene Kuntz alla premiata officina gastronomica di Bergamo

fiorentina. Per Zamboni che è nato a Reggio Emilia, emerge l’ emilianità e quindi in menù anche passatelli reggiani in brodo e filetto di maiale al lambrusco. Lo svolgimento è stato quanto di più naturale possa esservi: i commensali si sono prenotati e, all’arrivo, hanno fatto conoscenza diretta con gli artisti, con i quali è stato possibile, per tutto l’arco della serata, dividere e scambiare impressioni, riflessioni, punti di vista. Al termine, un minirecital voce e chitarra, o voce e pianoforte. In evidenza i due locali. Il primo è stato l’osteria “Al GiGianca” di Bergamo che ama definirsi “premiata officina gastronomica”, ovvero un luogo dove sperimentare e innovare ma sempre in modo artigianale Appuntamenti a San Ginesio presso il ristorante “Il Borgo”, struttura di charme, raffinata ed elegante, perfettamente in sintonia con la bellezza ed il fascino del paese che la ospita. (G. M.) LUGLIO - AGOSTO 2012| MONDO AGRICOLO | 81


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

ALLA FOCE DELL’ISONZO

GEOMETRIE SONORE

La mano-pianta inno all’habitat

All’essenza del sound che esplode nel dodecaedro gotico

Con il disco c’è anche la spilletta da appuntare in petto. Quella de “I Salici” non è solo musica, è un vero e proprio inno all’habitat. La mano-pianta è in fondo un messaggio, un logo preciso, lo stesso che emerge dal festival da loro promosso “Aeson - arti nella natura”; land art realizzata nella riserva naturale regionale “Foce dell'Isonzo”. Il sound dell’estremo Nord Est ha i respiri delle acque e dei boschi, nasce in una terra di confini fisici e culturali e per questo è aperta a visioni nuove e contaminazioni. Lo dimostra il loro nuovo cd dal nome chilometrico “Nowhere better than this place Somewhere better than this place” (Pagefound/ Lizard Records di Loris Fu r l a n ) c omp o s t o d a b a l l at e elettroacustiche, folk e blues ritmati, c av a l c at e ro c k e m om e nt i d i sperimentazioni jazz o rumoristiche. Non manca la componente medievale

Il quarto disco dei Daal (www.daal.it) è misterioso e spirituale allo stesso tempo. A cominciare dal titolo “Dodecahedron”, dedicato alla figura geometrica che piaceva a Pitagora e Platone, essendo un poliedro regolare composto da 12 pentagoni (con tutte le altre forme possono essere create dalle sue diagonali). Il dodecaedro lo si ritrova nelle cattedrali gotiche, nelle loro piante, nei rosoni con i 12 apostoli in ognuno dei pentagoni e l’immagine di Cristo al centro. È connessa alla figura geometrica la teoria del “quinto elemento” , quello dei corpi celesti e dell'anima, insomma dell’ “essenza”. La musica dei Daal (il nome è un acronimo con le prime due lettere dei nomi dei leader del gruppo il percussionista Davide Guidoni ed il tastierista Alfio Costa) va proprio alla ricerca dell’essenza e lo fa con un percorso composito, non inquadrabile in etichette. È un album strumentale che si basa su 12 racconti ispiratori non a caso gotici. Il sound è composito, poliedrico. Ci sono momenti techno e industrial, ma anche atmosfere pinkfloydiane; c’è l’hard rock alla Deep Purrple e contemporaneamente suggestioni classiche per archi. Il numero 12 è onnipresente, tanti sono i racconti e le tracce del cd. Dodici sono poi i musicisti ospiti che collaborano, tra cui: Papotto ai fiati (Periferia del mondo), Salati alle chitarre (The Watch), Zitello all’arpa (Jenny Sorrenti), Aiolfi al basso (Tilion), Alberti al violoncello e Trabucco al violino (Hostsonaten di Fabio Zuffanti). Da sottolineare che l’album è proposto anche in una particolare confezione boxset a tiratura limitata in stoffa nera, che contiene anche un secondo cd intitolato “The call of the witches” con brani inediti ed il poster con tutte le dodici storie gotiche che hanno ispirato le sonorità. Tutto è così complesso eppure altrettanto semplice, coinvolgente ed avvolgente… Quella dei Daal si conferma “musica-essenza” che va alla radice del suono, che sia prog, rock, jazz o classica poco importa.

delle origini, arricchita da contaminazioni etniche dai sapori orientali. Quello del quintetto di Devid Strussiat, Marco Fumis, Marco Stafuzza, Simone Paulin, Stefano Rusin è davvero una proposta musicale di grande fascino, fatta di impasti vocali, di riff trascinanti, di world music nel senso più ampio, genuino e caratterizzante del termine, che si agita sulle rive dell’Isonzo che, con i suoi 136kmdi lunghezza, attraversa tante realtà, raccogliendo suoni lontani eppure così vicini. All’ascolto lasciatevi sorprendere da brani che rispecchiano grandi orizzonti, squarci visionari, culture che si uniscono, l’arte che sa di terra e di acque cristalline. Nella prima traccia “Feeding Roots” c’ è un motivo appena accennato, che viene da lontano e che verrà sviluppato a lungo nella finale “Om”. Il disco finisce come comincia, o viceversa, nella circolarità del suono.

Contaminazioni tra rock e mondo arabo Nel numero di questa rubrica dedicato alle contaminazioni ed alla musica non etichettabile, non poteva mancare una segnalazione di “Arabeski Rock”, il particolare progetto musicale di Tiziano Novelli e Claudio Gimmi che, come fa comprendere il nome, vuole fondere stili e generi miscelando esperienze musicali tra loro molto differenti. Il loro primo album in studio si intitola “Il Viaggio” e comprende nove brani che sono un mix di rock di impronta progressive e fusion, con venature e melodie del Mediterraneo, senza trascurare atmosfere più pop e musica della tradizione araba. Fioriture, ricami e abbellimenti orbitano intorno alle note di una semplice melodia e coinvolgono emotivamente. La band allarga gli orizzonti e ora, dopo l’uscita del compact, sta lavorando alle musiche per un etno-musical. 82| MONDO AGRICOLO | LUGLIO - AGOSTO 2012


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“Oltre 7000 balle all’anno senza mai fermarsi” “Il lavoro della big baler su paglia ed erba medica è continuo per tutta la durata della stagione di raccolta. Fermarsi anche un solo giorno sarebbe un grave danno. La LSB 1290 non teme nessuna sollecitazione ed è estremamente afidabile in ogni condizione di lavoro.”

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