Mondo Agricolo nn. 7-8 luglio-agosto 2021

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ADDIO A MAFRICI • LENZI A CEJA • STAND CIBUS • BANDI AGRICOLTURA SOCIALE • MACFRUT 2021 ACCORDO SU PAC • CONFAGRI ACADEMY • CONTOTERZISMO • FAIR PLAY MENARINI • PROGETTO RADIX

A PAG. 12 INTERVISTA A JOŽE PODGORŠEK

Assemblea 101 Visione, costruzione, strategia e proposta

Anno LXXII - n. 7-8 - LUGLIO-AGOSTO 2021 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


Bologna, 19-23 ottobre 2021

The Event ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI MACCHINE PER L’AGRICOLTURA E IL GIARDINAGGIO Organizzata da

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L’ E D I T O R I A L E nnn

La ripartenza

L

a parola che più ricorre, nel post Covid-19, è ripartenza. Quasi una combinazione lessicale: dopo la crisi, che ha colpito ogni ambito dell’economia e della vita, personale globale, è tempo di rilancio, di riapertura, di ripresa. Per questo anche la nostra assemblea, che si è tenuta recentemente a Palazzo della Valle, la prima dopo il Centenario, ha voluto essere un momento di costruzione, di strategia e di proposta. Perché, in questo nuovo inizio, l’agricoltura può svolgere un ruolo importante. Parliamo delle grandi potenzialità dell’agricoltura 4.0, che è già una realtà nel nostro Paese. Con 540 miliardi di euro di fatturato (il 18% di quello europeo), il 3/4 per cento della SAU e 538 soluzioni già disponibili sul mercato, è la nuova sfida per le campagne, ma anche per le città e per l’intera collettività. Agricoltura 4.0, ovvero l’evoluzione digitale di quella di precisione, basata sull’utilizzo e sulla condivisione dei dati a supporto delle decisioni da prendere, che consente di ottimizzare i costi, migliorare la qualità delle produzioni e ridurre l’impatto ambientale; ma anche di creare un legame più stretto tra città e campagna, tra produttore e consumatore, tra territorio e comunità. La pandemia ci ha fatto vedere la debolezza delle grandi città e riscoprire la bellezza e la qualità della vita delle aree rurali. È arrivato il momento di superare la contrapposizione tra questi due mondi e potremo farlo grazie alla tecnologia digitale e a veri e propri contratti di reciprocità. Città sempre più verdi, partendo dai campi e da ciò che producono: non solo cibo, ma anche piante ed energia pulita. E campagne sempre più “smart”, connesse, vicine ai territori, capaci di offrire soluzioni di inclusione sociale. Può sembrare un sogno lontano, ma non è così. Le risorse messe a disposizione dall’Europa sono un’opportunità da non perdere vanno utilizzate in maniera intelligente. Perché la ripartenza non può essere semplicemente un ritorno alla situazione pre Covid. Per crescere serve un cambiamento evolutivo che ci renda custodi del nostro patrimonio, ma innovatori; fieri della storia, ma non cristallizzati nella conservazione. Il Recovery Plan può essere l’occasione per fare un vero salto di qualità: per colmare il gap digitale del nostro Paese, ma anche quello infrastrutturale, quello logistico e quello che separa la ricerca italiana da quella di altri Paesi europei, e per aumentare gli investimenti. E se c’è un investimento che produce rilancio è quello sulla preparazione di nuove competenze e nuove generazioni di lavoratori. Anche in questo l’agricoltura vuole essere in prima linea. Massimiliano Giansanti LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 3


SOMMARIO

L’EDITORIALE La ripartenza Massimiliano Giansanti................. 3 APERTURA ASSEMBLEA Visione e costruzione Gabriella Bechi ........................... 6

Milano da bere Gabriella Bechi.........................

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Di nuovo in presenza Gabriella Bechi.........................

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SPECIALE MACFRUT Rivoluzione vegetale Mariangela Latella......................

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Rinfresca l’estate italiana Francesco Bellizzi......................

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NOVITÀ IN CAMPO Contoterzismo tra presente e futuro Gaetano Menna.........................

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ATTUALITÀ CULTURA Natura vivente Elisabetta Tufarelli.....................

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(Foto di Massimiliano Fusco) Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult

Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it

APERTURA INTERVISTA Pionieri della sostenibilità Cosatantino Moretti ...................

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PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA Artefice dei cambiamenti Gaetano Menna......................... 1 6 Pac e ripresa Francesco Bellizzi...................... 1 8

Abbonamento annuo

Lenzi al Ceja Paola Castello...........................

Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma

FOCUS IMPEGNO SOCIALE Coltiviamo sorrisi Elisabetta Tufarelli.....................

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22

Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità

Rubriche Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it

EPS Referendum caccia. . . . . . . . . . . . 54 Enapa Cristina Capisani . . . . . . . . . . . . 55

Donne al centro Elisabetta Tufarelli.....................

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Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it

Modello Pablito Gabriella Bechi .........................

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Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)

SPECIALE FIERE ED EVENTI Anteprima vino Anna Gagliardi.........................

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Organizzazione Assemblea Puglia. . . 56 Enapra Confagricoltura Academy. . . 58 Over65 Proteggere gli anziani. . . . . . 60 Agriturismo Suggestioni siciliane.. . . 62

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Buono a sapersi Bignami vino. . . . . . . 64



APERTUR A A SSEMBLE A

A Palazzo della Valle l’appuntamento n. 101. L’impegno per ripartire in Europa e Italia. La relazione del presidente Massimiliano Giansanti

Visione e

di Gabriella Bechi

Massimiliano Giansanti

U

n’assemblea di visione, di costruzione, di strategia e di proposta. Così il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha definito il 101° appuntamento con i dirigenti dell’Organizzazione, il primo dopo il Centenario celebrato lo scorso anno. “Perché - ha detto - è il momento della ripartenza e l’agricoltura vuole essere protagonista del cambiamento, anticipando il futuro del nostro Paese. Le imprese agricole sono pronte a investire per vincere le prossime sfide: aumentare la produttività, contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico e accrescere la sostenibilità ambientale. Gli obiettivi, però,

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foto di Massimiliano Fusco

costruzione

vanno raggiunti puntando sulle innovazioni e non attraverso restrizioni. Una risposta deve arrivare dalla puntuale e piena applicazione del PNRR, che ha nella transizione ecologica un punto fondamentale”. In un recente studio diffuso dalla Commissione Ue si rileva che l’impronta climatica dell’agricoltura europea, misurata in termini di unità di prodotto, si è ridotta a partire dal 1990. “Si tratta di risultati importanti - ha sottolineato Massimiliano Giansanti - ma sappiamo che occorre fare di più, a partire dello sviluppo delle energie rinnovabli, su cui Confagricoltura, prima fra tutte le Organizzazioni agricole, è impegnata da anni. Fotovoltai-

«La Pac non deve diventare un reddito di cittadinanza agricolo» co e biometano sono in grado di trasformare il volto delle aziende agricole valorizzando la loro capacità di produrre energia in un mondo che ne avrà sempre più bisogno, dando slancio a modelli virtuosi di integrazione tra città e campagna”. Altra questione di fondamentale importanza per il futuro dell’agricoltura è la nuova Pac, che entrerà in vigore nel 2023, ma per la quale già entro la fine di quest’anno gli Stati membri dovranno inviare alla Commissione

europea i programmi strategici nazionali. Una novità assoluta, in quanto dovranno contenere sia le scelte sui pagamenti diretti, sia i programmi di sviluppo rurale a livello regionale. “Abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sul compromesso che è stato raggiunto – ha detto Giansanti -. E continueremo a batterci per la difesa di quelle aziende che producono per il mercato, generano reddito e danno occupazione, distinguendo l’agricoltore professionale da chi fa un altro lavoro e si ritiene tale solo perché proprietario di un pezzo di terra. La Pac non può diventare un reddito di cittadinanza agricolo. Ora c’è molto lavoro da LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 7


APERTUR A A SSEMBLE A

«Serve piano strategico che valorizzi la qualità e la competitività» fare e in tempi stretti, in considerazione anche del fatto che la Pac dovrà essere integrata con i progetti di investimento del Recovery Plan. Senza dimenticare l’urgenza della riforma della Pubblica Amministrazione, della semplificazione e degli interventi in infrastrutture e logistica avanzata, nella digitalizzazione”. Ad avviso del presidente di Confagricoltura è necessario un piano strategico di lungo periodo, che sappia valorizzare la qualità della produzione agricola nazionale e la competitività delle imprese agroalimentari, partendo dai punti di forza e dalle eccellenze, che sono già una realtà, come è emerso dallo studio del professor Marco Fortis (v. pag. 9, ndr). “L’obiettivo - ha concluso il presidente Giansanti - deve essere quello di ottenere al più presto

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la certificazione di sostenibilità mente ambizioso, ma alla nostra per le produzioni agroalimen- portata”. nnn tari italiane. Un obiettivo certa-

Giansanti e Postorino


Il prof. Marco Fortis sui punti di forza del made in Italy. Tre effe vincenti

di Gaetano Menna

Campioni d’Europa

“L’

agricoltura taliana si è profondamente rinnovata, è cresciuta ed è forte. La competitività è già una realtà. Siamo leader nelle tre effe (fashion, furniture, food&wine), ma la competitività deve essere ancor più perseguita ed implementata”. Lo ha posto in evidenza il prof. Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e docente di Economia dell’Università Cattolica, che è intervenuto in collegamento video all’assemblea 101 di Confagricoltura. Il docente, in particolare, ha sottolineato come il nostro settore primario abbia saputo valorizzare molte delle sue produzioni vegetali fresche e trasformate connesse alla ‘dieta mediterranea’; grazie a queste è prima in Europa in termini di valore aggiunto; nel nostro Paese viene generato quasi un quinto del valore aggiunto dell’intero siste-

lia sia il primo produttore UE di ben 17 prodotti ortofrutticoli, a partire dai carciofi di cui il Belpaese ha una leadership mondiale, e secondo in altri 20. L’approfondimento analitico di Fondazione Edison e Confagricoltura proseguirà “perché - ha detto il docente - la strategia del Paese non può che basarsi sulla conoscenza e sulla consapevolezza di ciò che siamo”. I due organismi hanno ora in cantiere il report statistico ‘Il tesoro agricolo del Mezzogiorno’, ma agricolo dell’UE e negli ul- che evidenzia il fondamentale timi anni, l’Italia ha stabilmente contributo produttivo del Sud nnn preceduto la Francia, nonché la d’Italia. Spagna e la Germania. LEADER DELLE TRE EFFE (FASHION, FURNITURE, FOOD&WINE) L’attività della Fondazione Edison si incentra sulla ricerca scientifica e sullo studio di aspetti socioeconomici, culturali e civili che riguardano i sistemi produttivi. Con essa Confagricoltura ha avviato una proficua collaborazione che è sfociata nella recente pubblicazione del rapporto statistico in lingua inglese “I punti di forza dell’agricoltura italiana (produttore leader in Europa e nel Mondo)”. Illustra i primati in prodotti vegetali. Si rivela un supporto utilissimo per studiosi e stakeholder europei (e non solo), per questo la decisione di diffonderlo in lingua inglese. Entrando nel dettaglio, il prof. Fortis ha evidenziato come l’ItaLUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 9


APERTUR A A SSEMBLE A

Ministro Patuanelli a Palazzo della Valle: “Pac ha mancato obiettivo semplificazione“

di Elisabetta Tufarelli

“O

ccorre partire dalla consapevolezza del nostro patrimonio produttivo. Dobbiamo proteggerlo e conoscerlo e l’unica strada da percorrere per conservarlo è quella dell’innovazione. Non ce ne sono altre. Solo così riusciremo a tutelare le nostre produzioni in un territorio così complesso come quello italiano”. Lo ha rimarcato il ministro delle politiche Agricole, Stefano Patuanelli nel suo intervento nel corso della 101a assemblea di Confagricoltura. “L’agricoltura - ha continuato - ha davanti grandi sfide, che possono, però, rappresentare anche delle occasioni da cogliere, proprio per innovarsi, pur mantenendo alto il valore delle tradizioni e delle produzioni. Più gli imprenditori agricoli saranno capaci di intercettare l’innovazione, più lo Stato potrà accompagnare questi investimenti”. A proposito della Pac, a parere del ministro, occorre compiere una riflessione. “Condivido pienamente quello che il presidente Giansanti ha detto. Uno degli obiettivi principali della politica agricola comune - ha affermato - era la semplificazione e non è stato

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Grandi sfide raggiunto”. Il taglio c’è stato, indubbiamente: “Non potevo fare niente sul quantum, che era stato già deciso - ha precisato -. Con i 50 miliardi di cui disponiamo (che comprendono anche il cofinanziamento nazionale per lo sviluppo rurale, ndr) dobbiamo, però, essere capaci di accompagnare il progetto dell’agricoltura italiana tra 20 anni e la transizione ecologica per il settore con adeguata flessibilità”. Sempre a proposito di Pac Patuanelli ha ricordato che “ci sono comunque motivi di soddisfazione come per l’Ocm vino. Per la proroga del sistema di autorizzazione agli impianti vitati fino al 2045”. Altro risultato positivo che ha voluto sottolineare è stato l’inserimento, nel I Pilastro, della percentuale del 3% degli aiuti diretti destinati ad interventi per la gestione dei rischi. “Non un risarcimento ‘tout

court’ per le aziende agricole colpite da avversità e calamità, ma uno strumento - ha rimarcato - per fare prevenzione e creare una cultura sulla gestione del rischio”. Occorre, guardare vicino, ma anche lontano, verso all’orizzonte. “Il PNRR - ha concluso - è una grande occasione che non possiamo mancare. Abbiamo compiuto delle scelte e dovremo continuare a farne, assieme ai settori produttivi di cui l’agroalimentare è uno dei massimi rappresentanti. A margine dell’assemblea ha anche parlato di sistemi di etichettatura. “Il Nutriscore - ha detto - va a detrimento delle nostre grandi produzioni, quindi noi siamo perfettamente convinti che vada fermato. È un sistema che condiziona il mercato e il mercato non ha bisogno di essere condizionato, ma di essere informato”. nnn


L’intervento del ministro Cingolani: “Agricoltori protagonisti delle politiche di mitigazione ambientale”

di Francesco Bellizzi

Transizione ecologica

I

l settore agricolo italiano ha dimostrato di essere capofila nelle politiche di mitigazione ambientale. E proprio per questa ragione “bisogna proseguire lungo la strada già segnata e fare di più”. Parola del ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenuto all’assemblea di Confagricoltura. Energia, acqua, chimica e forestazione, sono stati i temi toccati dal ministro, contestualizzati in un quadro mondiale molto complesso e in continua evoluzione. Per l’agricoltura, la strada da percorrere non è solo quella della qualità, ma anche della “certificazione di sostenibilità”. In questo senso va il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che Cingolani ricorda di aver scritto in stretta collaborazione con il collega delle Politi-

che agricole Stefano Patuanelli. “Il nostro compito - ha detto - è rendere le vostre aziende agricole autonome dal punto di vista energetico, con l’uso di energie rinnovabili e con il riutilizzo degli scarti”. Fondamentale è, quindi, il tema delle risorse idriche che viene affrontato dal PNRR con la previsione di quaranta nuovi bacini. “La quantità di acqua piovana che interessa il territorio italiano è 4 volte quella necessaria all’agricoltura nazionale. Vogliamo iniziare a recuperarne una parte per destinarla all’irrigazione?”. Ma i bacini da soli non bastano. È necessaria una rete gestionale efficiente e per questo Cingolani prevede una spesa di 4 miliardi “per una smart grid, che offra una gestione delle colonnine di irrigazione assistita da intelligenza artificiale”.

Poi, il capitolo chimica. “C’è spazio di miglioramento sul fronte di composti di ammoniaca e quindi sulle emissioni di azoto, ma anche sull’uso degli antibiotici, già ridotti dal vostro settore del 40%. Avete fatto più del vostro dovere, ma bisogna proseguire. Sul fronte della forestazione, Cingolani ha ricordato che “più metri quadrati di foglie ci sono, più possiamo alimentare il carbon trapping e più possiamo sostenere il benessere del nostro territorio e di chi lo vive. L’alternativa è la desertificazione. In tal senso, la filiera vivaistica può fare la sua parte, in particolare nel recupero degli spazi urbani”. Infine, il settore digitale, che potrà dare una forte spinta alla automazione dei processi di coltivazione. “Penso al monitoraggio integrato dei terreni, attraverso droni e sensori a terra, ma anche attraverso satelliti. Parliamo di tecnologie che già abbiamo. Ciò che manca è un’analisi dei dati attraverso l’intelligenza artificiale”. Il ministro cita il Centro Meteo Europeo di Bologna, “che può aiutare nella costruzione di trattori gps control, collegati a sistemi di misurazione dell’umidità per l’individuazione dei periodi più adatti alla semina. Questa è l’agricoltura 4.0”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 11


APER T UR A IN T ERV IS TA

A colloquio con il ministro dell’agricoltura Jože Podgoršek all’avvio del semestre di presidenza UE della Slovenia di Costantino Moretti

L

a Slovenia ha assunto la presidenza dell’Unione europea per il secondo semestre dell’anno. A tal proposito abbiamo intervistato il ministro sloveno dell’Agricoltura Jože Podgoršek sui temi di viva attualità che riguardano l’UE e le relazioni Italia-Slovenia. A Bruxelles si sta lavorando sulla nuova Pac. Potrebbe spiegarci il suo punto di vista? L’avvio dell’attuazione della nuova PAC, ovvero del Piano strategico della politica agricola comune 2023-2027 è stato posticipato di due anni. Continuerà a concentrarsi sull’aspetto di garantire un reddito equo agli agricoltori e a riequilibrare la loro posizione nella filiera alimentare, a rafforzare l’orientamento di mercato e ad aumentare la competitività del settore agricolo, nonché a garantire la produzione di alimenti sicuri e di qualità. Un’enfasi ancora maggiore rispetto a prima sarà data al contributo dell’agricoltura alla tutela dell’ambiente, alla conservazione degli ecosistemi naturali, all’adattamento ai cambiamenti climatici e alla mitigazione delle loro conseguenze, soprattutto alla luce degli obiettivi del Green Deal europeo, ossia della transizione verso la neutralità

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Pionieri della Da 250 anni l’impegno della Slovenia per la sostenibilità forestale climatica e un’economia circolare entro il 2050. Si prevede che gli Stati membri rafforzeranno le loro ambizioni di raggiungere gli obiettivi “verdi” attraverso misure finanziate nell’ambito del FEAGA e del FEASR. Inoltre, la PAC continuerà a contribuire al ricambio generazionale e allo sviluppo delle zone rurali promuovendo l’occupazione, la crescita e l’inclusione sociale. Per quanto riguarda la predisposizione del Piano strategico, sono particolarmente importanti le raccomandazioni

della Commissione Europea, che abbiamo ricevuto nel dicembre 2020. Le raccomandazioni affrontano alcuni obiettivi economici, ambientali e sociali della futura PAC, e in particolare le ambizioni e gli obiettivi specifici delle strategie “Dal produttore al consumatore” e sulla Biodiversità fino al 2030. Nell’UE è in corso un vivace dibattito sulle etichette nutrizionali. L’Italia ha proposto il Nutrinform Battery ed avversa il NutriScore. Qual è l’opinione della Slovenia? L’etichettatura nutrizionale facoltativa sulla parte anteriore del prodotto (Front of Pack Nutrition Labelling - FOPNL) è stata identificata come uno strumento per


Lago di Bled (foto di Krivec Ales)

sostenibilità

aiutare i consumatori a fare scelte alimentari più informate e più sane. Riteniamo che il FOPNL UE debba basarsi sulle porzioni, al fine di evitare di “punire” cibi che vengono consumati in piccole quantità, ma che sono importanti per la salute dei consumatori (ad esempio l’olio d’oliva). Qualora il FOPNL entri in vigore nell’UE, si dovranno fornire delle prove da cui risulta che i consumatori comprendono questo schema. Il FOPNL, armonizzato a livello dell’UE, dovrebbe basarsi sul principio che qualsiasi alimento, se consumato nella giusta quantità e frequenza, può svolgere un ruolo in una dieta sana, equilibrata e varia. Si dovrebbero considerare gli alimenti come parte di un quadro più ampio dei bisogni quotidiani di una dieta sana che promuova il cambiamento, la moderazione e il giusto equilibrio di tutti i gruppi alimentari. Il sistema non dovrebbe fornire una valutazione generale dell’alimento, bensì informazioni effettive sui singoli nutrienti contenuti nel prodotto, al fine di garantire che ogni consumatore possa effettuare una scelta in base alle proprie condizioni specifiche e al proprio stato di salute. La Slovenia sostiene l’Italia nella segnalazione della problematica degli alimenti protetti (DOP, IGP) che hanno una ricetta che non consente una riformulazione in termini di contenuto di grassi, zuccheri o sale; hanno un ricco patrimonio culturale e una reputazione e dovrebbero quindi essere esaminati separatamente all’interno del FOPNL. In Slovenia, le foreste sono gestite in modo sostenibile, tenendo conto degli aspetti ambientali, economici e sociali. Su cosa si basa questo tipo di gestione? Un modello del geneJože Podgoršek LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 13


APER T UR A IN T ERV IS TA

re potrebbe essere trasferito in altri Paesi? Questo tipo di gestione si basa sul lavoro professionale che deriva dalla pianificazione della silvicoltura. La Slovenia può vantare di avere una lunga tradizione in questo campo, e quest’anno in cui si commemora il 250° anniversario del primo piano di gestione forestale. Il nostro sistema, organizzato gerarchicamente in diversi livelli territoriali, coinvolge le parti interessate nel processo di preparazione, poiché sono importanti le aspettative dei proprietari delle foreste e di altre parti interessate. Crediamo che le nostre modalità di gestione, nonostante il cambiamento climatico, siano una garanzia sufficiente per la sopravvivenza della foresta. Vorrei evidenziare la componente sostenibile della gestione forestale, nello sviluppo della quale la Slovenia ha svolto un ruolo pionieristico attuandola da oltre 50 anni. L’approccio collega organicamente l’attività economica con la conservazione della natura, con meccanismi intrinseci di verifica interna continua, controllo e apprendimento cognitivo, che assicurano un adattamento 14 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

Pac: maggiore enfasi a contributo agricoltura per tutela ambientale delle misure alla condizione forestale. La nostra dottrina sostenibile e la sua attuazione pratica è già di interesse per molti Paesi, poiché può essere recepita e implementata in diverse condizioni per la gestione delle foreste. Come valuta i progetti di cooperazione tra Italia e Slovenia, come quello transfrontaliero per la protezione del vino Terrano? Potrebbe esserci anche un’intesa dei Paesi nel campo della silvicoltura? La Slovenia sostiene progetti che incoraggiano la cooperazione, lo scambio di esperienze e conoscenze tra produttori dei paesi vicini. Il Terrano è un vino sloveno con indicazione geografica; più precisamente si tratta di una denominazione di origine protetta che abbiamo registrato nell’Unione europea nel febbraio 2006. Possiamo confermare, con orgoglio, che la denominazione di origine protetta del Terrano ha ulte-

riormente unito i produttori di vino dell’altopiano carsico in Slovenia che, in questi 15 anni, hanno innalzato notevolmente la qualità del vino Terrano prodotto. Le nuove sfide nella produzione di uva e vino, legate anche ai cambiamenti climatici, e una maggiore evidenza dell’aspetto sostenibile della produzione di vino di qualità, ci incoraggiano a sviluppare ulteriormente l’indicazione geografica del Terrano. Intendiamo certamente mantenere alta la qualità del vino, quindi abbiamo ascoltato con interesse l’iniziativa di ampliare al versante italiano dell’altopiano carsico la zona di produzione del vino a denominazione di origine protetta Terrano. Nei precedenti incontri bilaterali, i ministri dell’Agricoltura della Slovenia e dell’Italia hanno già confermato la volontà politica di indirizzare adeguatamente l’espansione del settore produttivo. I produttori sul lato italiano, che produrrebbero il vino in conformità con il disciplinare cui è legato l’uso consentito dell’indicazione geografica del Terrano, potrebbero quindi utilizzarlo per presentare e commercializzare ulteriormente il loro vino di qualità ai consumatori interessati. L’indicazione geografica del Terrano è tutelata in tutti i Paesi dell’Unione Europea e rappresenta una forma di proprietà intellettuale congiunta dei produttori di vino Terrano. Quindi, in accordo con la legislazione europea, è fondamentale preparare una domanda di modifica a livello dell’Unione con la partecipazione di entrambe le parti interessate. È buona la cooperazione anche nel settore della pesca tra Italia e Slovenia; i due Paesi lavorano insieme per garantire una gestione sostenibile delle risorse ittiche nel Mare Adriatico, sia a livello dell’Unione europea, sia nell’ambito della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (CGPM). È già in


Etichette: non penalizzare alimenti come olio che si consumano in modica quantità corso una collaborazione in ambito forestale, in particolare a livello operativo; al riguardo l’Ente forestale sloveno, in qualità di servizio sul campo, partecipa a progetti con servizi che hanno analoghe mansioni in Italia. Si tratta di progetti che si svolgono principalmente nella macroregione alpina, programmi LIFE sulla gestione transfrontaliera delle grandi popolazioni di carnivori e sullo sviluppo di misure di protezione per gli agricoltori, cambiamenti climatici in termini di gestione del rischio, gestione delle foreste montane, ecc. Sono convinto che la proficua collaborazione sul campo possa essere trasferita anche a livello internazionale, cosa che continuerò a sostenere in futuro. A che punto è il progetto per la denominazione trilingue (sloveno, croato e italiano) dei prodotti tipici istriani? Per raggiungere questo obiettivo e per preparare possibili nuove domande per la tutela dei prodotti tipici istriani presso la Commissione Europea, è necessaria la collaborazione di tutte e tre le comunità che operano in Istria. La comunità croata è interessata quanto noi alla protezione di vari prodotti tipici istriani ed è anche molto attiva; per questo abbiamo convenuto che la Croazia coordini le richieste congiunte di Slovenia e Croazia per la protezione dei prodotti agricoli e alimentari dell’Istria. E, per questo motivo, abbiamo suggerito all’Italia di instaurare un legame più stretto con il ministero dell’Agricoltura croato. Nel 2020 la Slovenia ha lanciato una proposta europea per l’adozione di una norma che consenta la denominazione “aceto balsamico” per tutti gli aceti contenenti mosto o altri

succhi di frutta. Questa idea non è stata ben accolta in Italia. Ritiene che si arriverà a un accordo tra le parti o a una “guerra” per l’aceto balsamico? Secondo la Slovenia, “aceto balsamico” è un nome generico che è di uso comune e non contraddistingue le denominazioni geografiche protette registrate dall’Italia. Che l’aggettivo “balsamico” sia generico è confermato anche dalla sentenza della Corte di giustizia europea nel caso C-432/18 (l’informazione è stata pubblicata il 4 dicembre 2019). La Corte ha stabilito che l’articolo 1 del Regolamento (CE) n. 583/2009 del 3 luglio 2009 - che iscrive una denominazione nel registro delle denominazioni di origine protette e delle indicazioni geografiche protette (Aceto Balsamico di Modena IGP) - va interpretato nel senso che la protezione conferita alla denominazione “Aceto Balsamico di Modena” non può estendersi ai singoli termini non geografici della stessa. La Corte rileva che il termine “aceto” è un termine comune e il termine “balsamico” è un aggettivo comunemente usato per descrivere l’aceto

dal sapore agrodolce. Lo stesso viene affermato anche nel punto 10 della dichiarazione introduttiva del Regolamento (CE) n. 583/2009, che stabilisce che la denominazione “Aceto Balsamico di Modena” è tutelata nel suo complesso e non si applica ad alcuni componenti parziali di tale denominazione, e precisamente ai termini “aceto”, “balsamico” e “aceto balsamico” o alle traduzioni di tali termini. I singoli termini non geografici della designazione composta, anche utilizzati congiuntamente, nonché la loro traduzione, possono essere adoperati sul territorio comunitario nel rispetto dei principi e delle norme applicabili nell’ordinamento giuridico comunitario. Ne risulta che i termini non geografici della denominazione protetta “Aceto Balsamico di Modena”, cioè “aceto” e “balsamico”, e la loro combinazione e le traduzioni, non possono beneficiare della tutela offerta dalla denominazione commerciale “Aceto Balsamico di Modena”. Auspico che la Slovenia e l’Italia trovino una soluzione congiunta che sia adatta a entrambe le parti. nnn

LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 15


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Addio ad Arcangelo Mafrici, direttore generale di Confagricoltura in anni di rinnovamento di Gaetano Menna

Mafrici e Giansanti (Celebrazioni Centenario di Confagricoltura, 2020)

Artefice dei cambiamenti

L

a scomparsa di Arcangelo Mafrici - attivo direttore generale dell’Organizzazione dal 1990 al 1999 - ha colpito profondamente il mondo agricolo, ma non solo. Alla famiglia sono giunti messaggi di cordoglio ed attestati di stima dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, dalla giunta esecutiva e dal direttore generale Francesco Postorino.

“Arcangelo Mafrici - ha detto Massimiliano Giansanti - ha dedicato tutta la sua vita professionale alla Confagricoltura, dai primi passi in Calabria fino alla direzione generale. Ha diretto l’Organizzazione in anni molto difficili, quelli del tramonto della Federconsorzi e dei mutamenti politici del Paese, ma sempre tutelando la libertà di pensiero e di azione di Confagricoltura e la sua vocazione apartitica. Attento alla struttura organizzativa sul territorio, si era

vivamente impegnato per il suo consolidamento e perché fosse costantemente vicina alle necessità, alle richieste ed alle attese delle imprese associate. Agendo con orgoglio e dedizione”. Mafrici era una persona poliedrica e - cessata l’esperienza confederale - aveva svolto un’intensa attività saggistica, pubblicando più di 15 volumi, tra cui “Globalizzazione agricola e libertà di mercato”, giunto alla terza edizione. Ora stava scrivendo la “Storia degli Stati Uniti d’America”. Forse non è un caso che l’ultimo libro che ha dato alle stampe, sia stato la “Storia della Confagricoltura” (Gangemi Editore, 2018); a ben riflettere, con esso, si sono saldati gli interessi del sindacalista e quelli dello storico e dell’intellettuale. Questo volume è una testimonianza ulteriore del suo attaccamento all’Organizzazione, dimostrato anche dalla sua presenza alle celebrazioni del Centenario di Confagricoltura a Palazzo Colonna. nnn Mafrici con il Presidente Scalfaro (Udienza al Quirinale, 1996)

16 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021


Accordo provvisorio

Presidente Giansanti critico sulla riforma della politica agricola. Mancano risorse proprio quando occorre accelerare su innovazione e sicurezza di Gabriella Bechi

“C

i aspettavamo un Pac più ambiziosa, più economica, più orientata al mercato e alla tutela del reddito degli agricoltori”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti commentando l’accordo provvisorio

raggiunto a Bruxelles sulla riforma della politica agricola comune. Lo ha fatto intervenendo al webinar “La Pac 2023-2027: il punto sul negoziato”, organizzato da Fieragricola (la rassegna fieristica che in programma a Verona dal 26 al 29 gennaio 2022). “La Pac è nata sessanta anni fa con l’obiettivo di sostenere gli agricoltori a produrre per fornire ai cittadini cibo in quantità e sicurezza - ha ricordato Giansanti -. Di fronte al progressivo aumento della popolazione mondiale, l’obiettivo deve rimanere questo. Ma con le minori risorse previste (per l’agricoltura italiana la riduzione totale dei trasferimenti ammonta, fino al 2027, a 6,2 miliardi di euro, il 15% in meno sul periodo 20142020) sarà difficile per le imprese investire in capitale umano e innovazione, condizioni essenziali per produrre di più e meglio. E questo riguarda anche le politiche ambientali, che sono necessarie, ma che richiedono altrettanti investimenti. Senza contare che saranno proprio

le imprese più strutturate, più orientate al mercato, che operano nei settori chiave della nostra agricoltura, a subire i tagli più consistenti”. Per quanto riguarda la condizionalità sociale, Confagricoltura non è contraria, ovviamente, al principio, ma avrebbe voluto che la partita sul lavoro fosse stata giocata su un terreno più ampio, che avesse contemplato l’armonizzazione del costo, delle regole e delle sanzioni a livello europeo. “Credo che fare agricoltura sarà sempre più difficile - ha concluso Giansanti - ma al tempo stesso ho fiducia nella solidità del nostro sistema produttivo e nelle capacità dei nostri imprenditori. Adesso dobbiamo concentrarci sulla messa a punto del piano strategico che l’Italia dovrà sottoporre alla Commissione europea entro la fine dell’anno e che dovrà includere anche i programmi per lo sviluppo rurale finora rientranti nell’esclusiva competenza delle Regioni”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 17


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

Assemblea Anga su Europa e PNRR. La relazione di Francesco Mastrandrea. Manca eletto alla vicepresidenza di Francesco Bellizzi

I

Giovani di Confagricoltura guardano con realismo alla nuova Politica Agricola Comune e al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. È stato questo il messaggio lanciato dal loro presidente, Francesco Mastrandrea, nell’Assemblea dell’Anga di inizio luglio, in cui sono stati eletti anche il nuovo vicepresidente per l’Area Centro Italia, Francesco Manca, e Gior-

gio Grani come componente del Comitato di Presidenza. “Guardiamo con apprensione a tutto l’impianto della PAC per le conseguenze che può avere nel sistema agricolo italiano. Certo - ha spiegato Mastrandrea - è positivo il passaggio dal 2 al 3% degli stanziamenti per le giovani imprese, per noi vuol dire più opportunità di competere nel mercato globale”. Punto importante, che l’Anga ha in comune con Confagricoltura, è di certo la visione di un sistema agricolo che garantisca prima di tutto redditività. “Anche a noi non piace l’ambientalismo ideologico. Ma siamo consapevoli di come l’agricoltura stia cambiando. Dovremo produrre non più solo cibo ma anche ossigeno, nuove proteine e sempre più biomasse”. Anche il PNRR è “uno strumento da sfruttare al massimo”, con 1,2 miliardi per i contratti di filiera e 1,5 miliardi per l’agrisolare, valutando positivamente le possibili

premialità per gli interventi nelle aziende agricole dei giovani imprenditori. Altro tema affrontato dall’Assemblea è la ricerca di capitali. “Cercare nuove occasioni fa parte anche del nostro ruolo all’interno di Confagricoltura - ha osservato -. Stiamo organizzando per novembre iniziative di educazione finanziaria, che avvicineranno i nostri associati ai nuovi strumenti offerti dal mercato”. In questa visione verso il futuro, si inserisce il ruolo che l’Anga ha conquistato all’interno del CEJA che ha eletto presidente Diana Lenzi, già delegata Anga nell’Organizzazione dei giovani agricoltori europei, insieme a due nuovi delegati: Martina Dal Grande, presidente di Anga Treviso e il leccese, Carlo Guarini. “CEJA è il luogo della progettualità con le altre associazioni europee - ha concluso il presidente -. Un confronto che l’epidemia di Covid-19 ha accelerato”. nnn

Pac e ripresa

Francesco Mastrandrea

18 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

Francesc


È

co Manca

Diana Lenzi il nuovo presidente del CEJA, l’Organizzazione dei Giovani Agricoltori Europei che raccoglie 30 associazioni agricole e due milioni di produttori Ue. Già delegata dei Giovani di Confagricoltura -ANGA dal 2019 presso l’associazione con sede a Bruxelles, succede al giovane presidente francese Samuel Masse. “Il lavoro svolto negli ultimi anni con i Giovani di Confagricoltura nei rapporti istituzionali e nell’approfondimento delle politiche europee per i giovani imprenditori agricoli è stata la base per questa nuova esperienza - ha dichiarato la neopresidente -. Le posizioni e gli interessi dei giovani agricoltori europei saranno al centro delle attività del CEJA, tanto più che siamo consapevoli, io e i vicepresidenti (Adam Nowak della Polonia; Doris Letina della Slovenia; Thomas Duffy dell’Irlanda; Anne-Catherine Dalcq del Belgio; ndr) della delica-

ta fase di transizione politica che stiamo attraversando. È il momento di proseguire nel lavoro a favore delle nostre aziende e del sistema agricolo europeo”. Romana di nascita, è attivamente impegnata nell’Anga dal 2012, tra l’altro come presidente della Sezione Siena e vicepresidente nazionale. Si è occupata di approfondire, in particolare, i temi legati agli SDGs in agricoltura e soprattutto delle iniziative legate alle politiche che hanno portato dal Farm to Fork all’ultima proposta di riforma della PAC. Ha sostenuto e sostiene la centralità della politica europea come strumento di supporto ai giovani agricoltori e ha lavorato per trasferire questo messaggio a tutti gli associati, valorizzando la discussione e il confronto sulle proposte da portare al CEJA. Nel suo nuovo ruolo, Lenzi vuole essere la voce forte dei giovani agricoltori europei, portando le loro istanze su tutti i tavoli in

Per la prima volta la presidenza del Comitato dei Giovani d’Europa ad una donna di Paola Castello

cui si parla di agricoltura. “Oggi - ha dichiarato - bisogna porre in campo tutte le energie, perché la nuova riforma della PAC sia efficace e più sostenibile per le nostre imprese”. La sua elezione (è la prima presidente donna del Comitato dei giovani agricoltori europei) rappresenta un tassello importante che i Giovani di Confagricoltura mettono a segno nel loro lavoro di rappresentanza sindacale. nnn

Lenzi al Ceja

Diana Lenzi

LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 19


PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A

g

le degli imprenditori agricoli come promotori dello sviluppo socio-economico, non solo Al via la terza edizione aziendale, ma anche territoriadel Premio Innovazione le. Ruolo che durante la pandemia è emerso con ancora magdi Confagricoltura giore evidenza. che valorizza Il Premio è indirizzato a tutte le aziende agricole che abbiale imprese agricole no sviluppato o implementato promotrici di sviluppo. negli ultimi tre anni soluzioni innovative di prodotto, di proCandidature cesso, organizzative o di marentro settembre keting, che possono riguardare anche la filiera o la connessione con la dimensione urbana, culturale, artistica e sociale. In questa edizione particolare rilievo Il bando ed il regolamento sarà dato ad alcune tematiche sono disponibili nella sezione “Premio innovazione” in questo momento strategiche del sito di Confagricoltura. per il settore agricolo ed agroalimentare, quali la transizione ecologica (lotta ai cambiamenti l via la terza edizione climatici, bioeconomia circoladel Premio nazionale re, gestione per l’innovazione in del suolo agricoltura indetto da Confagricoltura. Un’iniziativa nata per valorizzare la varietà e ricchezza di soluzioni tecnologiche e organizzative delle imprese del settore primario, con l’obiettivo di enfatizzare il ruolo centra-

A

e della sostanza organica, carbon farming), quella energetica (efficientamento dei processi produttivi, energie rinnovabili), il digitale e la valorizzazione delle aree rurali collinari e montane. “L’innovazione oggi più che mai svolge un ruolo chiave per l’agricoltura - ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. È lo strumento fondamentale per vincere la sfida della sostenibilità. Per questo tre anni fa decidemmo di indire questo premio, che non vuole essere solo un semplice riconoscimento per chi si è particolarmente distinto, ma soprattutto un esempio e uno stimolo per tutte le imprese agricole ad intraprendere con fiducia questa strada”. Le domande di partecipazione all’iniziativa dovranno essere compilate e presentate online a partire dal 19 luglio 2021 e sino al 30 settembre 2021 e saranno selezionate da una giuria composta da rappresentanti del mondo imprenditoriale, istituzionale ed accademico. La premiazione avrà luogo durante uno specifico evento celebrativo. (G. B.) nnn

Il nuovo volto dell’agricoltura 20 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021


FOCUS IMPEGNO SOCIALE

Festival della bontà

S

i è svolta a Spoleto, dal 2 al 4 luglio, all’interno del Festival dei Due Mondi, la prima edizione del ‘Festival per il Sociale’, organizzato dalla RAI in collaborazione con ASviS (Alleanza per lo sviluppo sostenibile), il primo evento in Europa pensato per affrontare il tema della sostenibilità a tutto tondo, in ambito economico, ambientale e sociale. Nel momento in cui l’Europa intera si sta interrogando sulla direzione da prendere e sull’impiego da dare alle ingenti risorse messe in campo per uscire dalla crisi, la Rai ha proposto una riflessione sull’Agenda 2030 e sul cammino che le forze vive della società italiana - il lavoro, le imprese, il mondo della solidarietà - stanno compiendo per cogliere questa grande opportunità di trasformazione. Un’occasione per il Servizio Pubblico di definire il suo profilo in modo sempre più coerente con gli obiettivi di coesione sociale che lo legittimano. Nei tre giorni del Festival Rai per il Sociale sono state perciò firme autorevoli dell’azienda ad accompagnare i partecipanti nel dialogo con personalità illustri delle istituzioni nazionali

ed europee. Tra queste anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che ha partecipato alla tavola rotonda ‘Alimentazione sostenibile alla luce dell’emergenza climatica’. “Produrre di più preservando le risorse naturali. È questa la grande sfida dell’agricoltura”, ha detto Giansanti, ricordando che nel 1990 la popolazione mondiale era pari a 5 miliardi, nel 2020 a 7 miliardi e che nel 2050 arriverà a 10 miliardi. Da qui la necessità di produrre di più, perché i consumi inevitabilmente aumenteranno, anche per la maggior capacità di spesa per l’alimentazione di alcuni Paesi emergenti. “Da questa premessa nasce la grande contrapposizione tra cibo naturale e cibo sintetico ha detto il presidente di Confagricoltura - e c’è il rischio che quest’ultimo si affermi, perché sulla base di determinati parametri, come le emissioni e le condizioni di lavoro, può apparire più accattivante. Ma non si deve dimenticare che ciò significa anche omologazione, brevetti, proprietà intellettuale. E

Presidente Giansanti a Spoleto all’evento Rai-ASviS su alimentazione sostenibile

di Gabriella Bechi

la negazione dell’identità e della cultura del cibo. Per questo è assolutamente necessario che il consumatore venga informato correttamente.” Confagricoltura difende il cibo naturale, convinta che l’agricoltura sarà in grado di vincere la sfida della sostenibilità grazie all’innovazione. “L’innovazione ha già permesso di ridurre le emissioni di oltre il 20% e l’uso di prodotti chimici del 30% - ha spiegato Giansanti - ma in futuro potrà fare molto di più per la difesa delle risorse naturali e della biodiversità. Il nostro Premio per l’Innovazione in agricoltura non nasce solo per dare dei riconoscimenti, ma per dimostrare che l’innovazione è già presente nelle aziende agricole (robotica, sensori, precision farming, idroponica) e per stimolare altre aziende ad intraprendere questa strada”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 21


FOCUS IMPEGNO SOCIALE

Bando 2021 del premio di Confagricoltura e Onlus Senior, con Reale Foundation, Rete Fattorie Sociali e Università Tor Vergata

Coltivi

di Elisabetta Tufarelli

C

inquecentotrentamila euro per i 13 vincitori delle cinque edizioni di “Coltiviamo Agricoltura Sociale”, ai quali si aggiungono altri 120mila euro per questa sesta edizione, di cui è appena stato pubblicato il bando 2021. Il premio, fortemente voluto da Confagricoltura con Senior l’Età della Saggezza Onlus, insieme a Reale Foundation, alla Rete Fattorie Sociali e all’Università di Roma Tor Vergata è nato proprio per valorizzare il capitale umano delle persone con fragilità. “Aver scelto di continuare a sostenere le migliori proposte nel campo dell’agricoltura sociale - ha affermato Angelo Santori, segretario generale della Onlus - è per noi un forte motivo d’orgoglio perché abbiamo la consapevolezza, anno dopo anno, di contribuire a fornire ancora più valore al settore primario che è stato capace di allargare, con successo, la sua sfera d’azione con progetti per l’inserimento per le persone a rischio di esclusione”. Crescono infatti, anche

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con l’importante contributo di Confagricoltura, imprese che s’impegnano per l’agricoltura sociale. 3.000 aziende agricole, 35.000 addetti, 250 milioni di fatturato sono i numeri di questo fenomeno, oggi una vera forma di welfare verde, che offre supporto, riabilitazione e reinserimento sociale alle persone più vulnerabili. “Grazie anche al nostro impegno - ha

sottolineato il presidente Massimiliano Giansanti - è diventata una realtà interessante a supporto e riscatto delle fasce più deboli contribuendo alla sostenibilità economica, ambientale e sociale e allo sviluppo delle aree rurali”. “Coltiviamo Agricoltura Sociale” nasce proprio dall’attenta analisi dei contesti e delle situazioni specifiche dei territori, dalla lettura dei bisogni delle comunità locali per quanto concerne l’inserimento nei contesti lavorativi di soggetti comunque fragili per età, disabilità o perché immigra-


amo sorrisi

Tre premi da 40 mila euro e borse di studio. Invio progetti entro 15 ottobre ti, detenuti, rifugiati e richiedenti asilo. Questa nuova forma di agricoltura sostenibile, infatti, viene declinata in diverse modalità, secondo le esigenze della collettività tutte con un comune denominatore: coinvolgere le “fasce deboli” della società. “Le nostre aziende agricole ha ricordato il presidente della Rete delle Fattorie sociali, Mar-

co Berardo Di Stefano - facilitano interventi mirati su tutto il territorio, facendo sì che non sia lasciato solo nessuno, neanche chi vive nelle zone meno servite. Senza dimenticare i risultati incredibili sui sistemi integrati di welfare, produttività e salute rispetto agli investimenti dedicati all’agricoltura sociale”. Questa nuova forma di agricoltura sostenibile viene realizzata e declinata in diverse modalità e secondo le diverse esigenze delle collettività e dei territori, ma tutte con un denominatore comune: coinvolgere le “fasce a

rischio” della società. Per partecipare alla selezione e avere la possibilità di vincere uno dei tre premi, ognuno abbinato ad una borsa di studio per la frequenza alla 7° edizione del Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata, occorre essere imprenditori agricoli e cooperative sociali o associazioni di più soggetti con capofila un imprenditore agricolo e presentare un innovativo progetto di agricoltura sociale. tempo fino al prossimo 15 ottobre (www.coltiviamoagricolturasociale.it). nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 23


FOCUS IMPEGNO SOCIALE

Chiuso il bando Agro-social di Confagricoltura e JTI Italia. In palio 120 mila euro di Elisabetta Tufarelli

S

i è chiusa, alla mezzanotte dello scorso 15 luglio, la possibilità di partecipare alla seconda edizione di “Agrosocial, Seminiamo Valore”, il bando per l’agricoltura sociale innovativa e sostenibile promosso da Confagricoltura e JTI Italia, che ha messo in palio 120mila euro per finanziare progetti di agricoltura sociale. L’iniziativa è stata lanciata per la prima volta lo scorso anno proprio con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali di crescita sostenibile sul territorio italiano. L’agricoltura sociale, infatti, soprattutto nelle aree interne del Paese, riveste un’importanza a 360°. Un patrimonio che Confagricoltura promuove da anni con numerose declinazioni: è sufficiente pensare all’inserimento lavorativo e sociale di soggetti deboli, o al nuovo modello di welfare aperto alle necessità delle comunità locali. Ma non solo. Le aziende agricole possono rendere un grande servizio alle aree rurali, perché sono capaci, per loro natura, di collegare perfettamente la produzione con l’inclusione, i territori con l’economia, attivando un motore di crescita e occupazionale. “In un periodo che ci auguria24 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

Donne al cent

mo sia di ripresa - ha sottolineato il direttore generale di Confagricoltura, Francesco Postorino - ci preme, in ogni occasione, continuare a mettere in eviden-

za il ruolo primario del settore agricolo per la ripresa dell’Italia. Abbiamo una grande opportunità da cogliere: quella di far crescere un modello concreto di


Linee direttrici: imprese femminili, aree interne e sviluppo del Mezzogiorno contrario della precedente, è stata aperta a livello nazionale, quindi le numerose candidature sono pervenute da ogni parte d’Italia. In particolare si è deciso di puntare sulla ripresa economica delle persone e delle aree più colpite dalla pandemia, focalizzando, prevalentemente, le priorità lungo tre linee direttrici: l’imprenditoria femminile, il rilancio delle aree interne e lo sviluppo del Mezzogiorno. Tra i numerosi progetti pervenuti spiccano, tra le regioni, quelli inviati dalla Sicilia. Tra gli argomenti, invece, quello che hanno riscosso maggior successo sono quelli che hanno riguardato, in particolare, lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e del Mezzogiorno. Il secondo step si concluderà i prossimo 31 agosto, quando i finalisti, terminata la fase di mentoring, trasmetteranno il progetto definitivo. Toccherà, infine, alla giuria di esperti selezionare in ciascuna delle categorie individuate - entro la metà del prossimo ottobre - le tre migliori idee che risulteranno vincitrici del bando 2021, aggiudicandosi il premio di 40.000 euro ciascuno, per sviluppare il proprio progetto di agricoltura sociale. nnn

tro

sviluppo che prenda il via dalle aree rurali, capace di generare benessere per le comunità del nostro territorio. Siamo convinti che proprio il contributo dell’a-

gricoltura sociale potrà ridurre il divario economico e sociale, creando occupazione e sostenendo la transizione verde”. Questa edizione del bando, al LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 25


FOCUS IMPEGNO SOCIALE

Obiettivo inclusione Presentato progetto “Radix“. Nel Lazio, alternative sostenibili al lavoro irregolare. Impegno di Confagri ed Enapra

“A

gricoltura sociale e contrasto al caporalato sono questioni che non possono non trovare accoglienza in questa sede”. Lo ha detto Sandro Gambuzza, vicepresidente di Confagricoltura con delega al lavoro, introducendo, a Palazzo della Valle, il seminario di approfondimento del progetto “Radix”, della Cooperativa Sociale Kairos. L’iniziativa, finanziata dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020 - che coinvolge tra i partner anche Confagricoltura ed Enapra, l’ente di formazione confederale - ha l’obiettivo

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di offrire, nel Lazio, alternative sostenibili al lavoro irregolare, contrastando il fenomeno dello sfruttamento in agricoltura. Gambuzza ha anche evidenziato come si sia passati al secondo pilastro della legge 199/2016 sul contrasto al caporalato, ovvero dalla fase sanzionatoria, a quella più propriamente della prevenzione, della formazione e delle politiche attive del lavoro. Nonostante l’impegno diffuso di enti politici, sindacati e aziende, che ha preceduto l’intervento normativo, il territorio della Regione Lazio rimane un punto di riferimento per lo sfruttamento lavorativo dei migranti e qui si si inserisce Radix, con l’obiettivo dell’inclusione sociale e dell’inserimento lavorativo in agricoltura dei rifugiati. L’importanza di questo progetto è proprio quella di essere riusciti a creare un partenariato attivo Confagricoltura, la maggiore organizzazione agricola assuntrice di manodopera e le comunità straniere. “Senza integrazione - ha sottolineato Luigi Niccolini presidente di Confagricoltura Latina - non si va da nessuna parte. Nella nostra provincia le popolazioni più nume-

rose e stanziali provengono dal Bangladesh e dalla Romania”. E l’inclusione sociale è lo scopo da cui parte questo progetto. “In agricoltura - ha rimarcato Marco Berardo Di Stefano, presidente della Rete delle fattorie sociali si piantano i semi, ma è l’agricoltura sociale ha farli germinare e, attraverso un percorso di accompagnamento, a fare emergere le potenzialità degli individui”. Per riuscire a offrire alternative occupazionali contrastando efficacemente lo sfruttamento, il progetto individua una serie di azioni per il raggiungimento di obiettivi intermedi. Da campagne di sensibilizzazione per valorizzare il contributo dei lavoratori stranieri al processo di sviluppo del territorio, alla creazione di una rete di Sportelli nell’Agro Pontino e a Roma, per interventi di engagement e orientamento dei beneficiari, fino a interventi mirati per stimolare la crescita delle competenze dei lavoratori agricoli. “Servizi, come quello della formazione e la capacità di fare incontrare domanda e offerta di lavoro - ha concluso Gambuzza - possono e devono essere al centro delle attività di contrasto al caporalato”. (E. T.) nnn


Cappelletti e Giansanti con la maglia di Pablito

È

Modello Pablito

a stato Palazzo della Valle, prestigiosa sede di Confagricoltura, da anni partner della manifestazione, ad ospitare la presentazione della 25° edizione di “Internazionale Fair Play - Menarini”, che si svolgerà il prossimo 1 settembre a Castiglion Fiorentino, durante la quale campioni e personaggi dello sport riceveranno l’ambito riconoscimento dedicato al fair play e all’etica sportiva. “Agricoltura e sport hanno molti elementi in comune - ha detto il presidente Massimiliano Giansanti - per questo da anni sosteniamo questo premio: la determinazione e la volontà di vincere, la forza per superare le avversità e accettare le sconfitte; ma anche il rispetto delle regole e i valori e l’etica nel comportamento. E infine l’orgoglio di rappresentare il

Made in Italy. L’agricoltura, come lo sport, è un allenamento duro e costante, un lavoro di squadra Presentata per produrre cibi di qualità sani e a Palazzo della Valle sicuri a beneficio di tutti i consumatori, primi fra tutti gli sportivi, 25° edizione per i quali l’alimentazione è fon- di Fair Play - Menarini. damentale. Un concetto che dovremmo avere sempre ben pre- Paolo Rossi esempio sente, perché sull’alimentazione per i giovani sportivi si gioca la partita del futuro”. Nell’anno della vittoria azzurra agli Europei di calcio - e con i Giochi Olimpici di Tokyo sem- di Gabriella Bechi pre più vicini - la XXV edizione del Premio Fair Play-Menarini potrà contare su un parterre di campioni e personaggi sportivi di grande rilievo che, attraverso le loro storie e i loro esempi, racconteranno il lato sano e appassionato dello sport mondiale. Principale novità di quest’anno sarà il Premio speciale nella categoria “Modello per i giovani”, LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 27


FOCUS IMPEGNO SOCIALE

Rossi e Giansanti

L’agricoltura, come lo sport, è un allenamento costante, un lavoro di squadra dedicato alla memoria del grande campione Paolo Rossi: un doveroso riconoscimento presentato, nel corso della conferenza stampa, dal comitato organizzatore del premio insieme alla moglie di “Pablito”, Federica Cappelletti, e che sarà assegnato a due importanti personalità del mondo calcistico come Marco Tardelli e Hans-Peter Muller. “Un campione - ha ricordato il presidente Giansanti - ma anche un imprenditore agricolo, socio storico di Confagricoltura con la sua azienda in provincia di Arezzo, che ha sempre messo il suo impegno e la sua dedizione per la crescita del settore”. E proprio dall’olimpo del pallone arriveranno a Castiglion Fiorentino a ritirare il premio anche l’allenatore del Bologna, Siniša Mihajlović, il tecnico della nazionale sammarinese, Massimo Bonini, l’olandese Patrick Stephan Kluivert, Eleonora Maria Goldoni, giovane attaccante del Napoli Calcio Femminile e l’ex arbitro Pierluigi Collina. Al loro fianco, figureranno leggende dello sport come il coach ed ex tennista sve28 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

dese, Stefan Edberg, lo “Sparviero” del pugilato Patrizio Oliva, e Pierluigi Marzorati, bandiera storica della Pallacanestro Cantù. E poi, ancora, tanti sportivi simbolo delle più diverse discipline come l’allenatore ed ex judoka aretino, Matteo Marconcini, la nuotatrice ungherese da record, Katinka Hosszu, e il canottiere Romano Battisti. Il Premio speciale dedicato al ricordo di Franco Lauro, nella categoria “Narrare le emozioni” sarà invece consegnato alla giornalista sportiva di Mediaset, Lucia Blini. Al fianco del premio, in veste di title sponsor, c’è il gruppo farmaceutico Menarini che, da nove anni, lega il proprio nome ai valori dell’etica e del fair play pro-

mossi dalla manifestazione. “La XXV edizione del Premio sarà anche l’occasione per celebrare, attraverso i valori dello sport, l’enorme sforzo che operatori sanitari, ricercatori, volontari e tutti coloro che sono impegnati in prima linea stanno compiendo per uscire da questa terribile pandemia - ha dichiarato Ennio Troiano, direttore global risorse umane Menarini -, In questo periodo, tanto atteso, di ripartenza ci auguriamo che i valori del fair play, fondati sulla condivisione di principi che rappresentano la vera essenza dello sport, siano il faro che ci guidi nell’affrontare le sfide del futuro”. Presente alla conferenza stampa anche la vicepresidente vicario del Coni, Silvia Salis, che ha preso la parola subito dopo il videomessaggio girato dal presidente Giovanni Malagò: “Lo sport italiano sta vivendo un momento esaltante che ci ha permesso di capire come il fair play abbia un ruolo fondamentale non soltanto nel processo di accettazione delle sconfitte, ma anche nella gestione delle vittorie. Il fair play è un seme che il Premio, proprio come il Comitato Olimpico, cerca di gettare e coltivare da sempre, soprattutto in un’ottica educativa nei confronti delle giovani generazioni”. nnn


SPECIALE FIERE ED EVENTI

Marco Caprai e Giovanni Mantovani

V

Stefano Benini e Lamberto Frescobaldi

Anteprima vino

a dato dato atto a VeronaFiere di aver avuto l’onore e l’onere di organizzare il primo evento di respiro internazionale in presenza dedicato al vino, dopo il lungo periodo di emergenza sanitaria. E lo ha fatto con uno degli appuntamenti più attesi del settore: OperaWine, il 19 giugno, seguito dal Vinitaly Preview il giorno seguente. Alle Gallerie Mercatali di Verona, la struttura storico-industriale di 7.000 metri quadrati di fronte alla sede della fiera, i produttori italiani incoronati da Wine Spectator hanno incontrato i buyer e la stampa. Dietro i banchi degli stand - tutti rigorosamente uguali 186 viticoltori che, dopo la brusca frenata degli scambi commerciali e dei consumi, si sono ritrovati finalmente dal vivo; dall’altra parte 300 operatori nazionali e stranieri portati dall’ente fieristico veronese in collaborazione con Ice Agenzia. “Molto di più di un segnale di ripresa - ha affermato il presidente di VeronaFiere, Giovanni Mantovani -. In una fase di cambiamento come quella attuale, OperaWine e Vinitaly Preview sono la risposta alle sfide che il settore sta affrontando sui mercati”.

Il numero dei top player italiani selezionati per OperaWine dalla rivista americana, opinion leader internazionale del settore, quest’anno è lievitato a 186 perché ha incluso, oltre ai tradizionali 100, anche gli “all timer”, ovvero i produttori che sono stati presenti almeno una volta al prestigioso appuntamento di Verona. Massiccia, come sempre, la presenza delle aziende di Confagricoltura, con oltre metà degli espositori. Per Marco Caprai (Arnaldo Caprai) un ritorno importante “perché corrisponde alla ripresa ed è palese la felicità di rivedersi dopo tanto tempo”; per Lamberto Frescobaldi (Marchesi de’ Frescobaldi) “in questa fase ci sono segnali importanti da parte dei mercati asiatici”; per Enrico Viglierchio (Banfi) “L’Italia si sta muovendo bene e c’è fermento nel mondo della ristorazione e delle enoteche”. Dall’Alto Adige Martin Foradori (Hofstaetter) precisa che “l’estero non si è mai fermato del tutto, così come l’online e la grande distribuzione, ma oggi la riapertura è una tappa fondamentale”. Riguardo ai vini, i veri protagonisti della scena, la Toscana l’ha fatta da padrone con 47 etichette, seguita dal Veneto con 23 e dal

A Verona i produttori italiani incoronati da Wine Spectator hanno incontrato buyer e stampa di Anna Gagliardi

Piemonte con 20: le tre regioni rappresentano il 68% dell’export italiano. I vini rossi erano 134, seguiti da 32 bianchi fermi, 17 spumanti e 3 passiti. Se i grandi rossi ammaliano da sempre i palati internazionali, c’è da dire che alle degustazioni è emerso anche grande interesse verso i bianchi, sempre più minerali e con lunghi affinamenti: da Garofoli a Cervaro della Sala (Marchesi Antinori) da Livio Felluga a Lunae, la tendenza è proprio questa, dare spazio a uve e terroir che sanno sprigionare fascino ed eleganza nel calice. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 29


SPECIALE FIERE ED EVENTI

Ad ottobre la grande kermesse dedicata al vino. Presenti le aziende di Confagricoltura

di Gabriella Bechi

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onfagricoltura sarà presente con le aziende vitivinicole associate alla ‘Milano Wine Week’, in programma dal 2 al 10 ottobre. Lo ha annunciato il presidente Massimiliano Giansanti nel corso della conferenza stampa di presentazione che si è tenuta a Palazzo Reale nella Sala delle Cariatidi, alla presenza del sindaco Sala e del sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. “Siamo orgogliosi di partecipare alla manifestazione - ha detto - che è un grande momento di ripartenza per un settore che ha sofferto più degli altri a causa della pandemia, ma che, con le sue 300 mila imprese e gli oltre 700mila ettari vitati, rappresenta un asset trainante dell’economia italiana e del nostro commercio con l’estero. Oggi si riparte dal vino, dobbiamo tornare a bere, ovviamente in maniera responsabile, anche perché i nostri produttori hanno investito e continuano ad investire in tecnologia, territorio e sostenibilità e il nostro prodotto ha raggiunto livelli di eccellenza tra i più alti nel mondo. Milano è la capitale dell’enogastronomia, della moda, dell’arte e del design ed è, quindi, il luogo ideale per rafforzare il legame tra il vino con

30 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

Milano altri importanti comparti della nostra economia”. La quarta edizione della kermesse vuole proprio mettere il vino al centro del sistema delle eccellenze del Made in Italy. E lo fa scommettendo sulla tecnologia e trasformandosi in un evento esperienziale, unico, in connessione con tutta la città che, grazie ad una nuova App, permetterà ai visitatori di creare un itinerario su misura dei propri interessi, pianificato nei dettagli e

capace di interagire con i luoghi e gli eventi della moda, del design, dell’arte e della ristorazione. La stessa App consentirà di usufruire dei tanti servizi della città: affittare una bici, prenotare la visita di una mostra, riservare un posto ad un evento o partecipare a uno dei Wine Tours che, durante i giorni della manifestazione, connetteranno Milano ai territori vinicoli situati a breve e media distanza. Quartier generale della manifestazione sarà an-


Il vino al centro del sistema eccellenze del Made in Italy

da bere cora una volta Palazzo Bovara, in Corso Venezia, ma il palinsesto sarà distribuito in ogni angolo di Milano, con momenti dedicati agli operatori di settore, eventi di formazione e networking, attività per il pubblico nei palazzi storici, nelle piazze e nei locali. Una vera e propria ripartenza, non solo per il vino o gli eventi, ma per tutto il mondo dell’ospitalità e della ristorazione, che potranno ricominciare dopo un anno difficile. In calendario nove giorni

con centinaia di appuntamenti ed incontri - gestiti nel pieno rispetto delle norme a tutela della sicurezza dei partecipanti - che potranno essere seguiti anche dagli operatori del trade e della ristorazione, della stampa qualificata e degli importatori in 11 città di 7 Paesi chiave per l’export vinicolo: Montreal, Toronto, New York, Chicago, Miami, Londra, Mosca, Shanghai, Shenzen, Tokyo, Hong Kong, a testimoniare che il canale digitale e la tecnologia non vo-

gliono sostituire gli eventi fisici. Quattro i Forum della manifestazione: Wine Business Forum, Shaping Wine (organizzato in collaborazione con SDA Bocconi), Wine Geek, il nuovo simposio sulla Wine Science, e il Wine Generation Forum. Milano Wine Week non sarà solo per il pubblico appassionato, ma anche una vetrina commerciale e relazionale per tutti gli operatori del settore con Wine Business City, in programma al MegaWatt il 3 e 4 ottobre. Un innovativo evento business di due giorni che consentirà l’incontro tra aziende, operatori del settore HoReCa e del retail fisico e digitale in un periodo dell’anno fondamentale, durante il quale vengono definiti gli acquisti per l’ultimo trimestre del 2021 e il primo trimestre del 2022. Anche in questo caso la vera innovazione è rappresentata dalla Wine Business City App, l’applicazione studiata per facilitare il contatto tra aziende e operatori presenti all’evento e ottimizzare l’esperienza e le agende degli incontri. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 31


SPECIALE FIERE ED EVENTI

Dall’acqua all’acquavite


Le associazioni del comparto del beverage si confrontano sulla ripartenza dopo la pandemia

di Gabriella Bechi

L’

emergenza Covid 19 si è fatta sentire pesantemente sul comparto del beverage. Da una ricerca commissionata da Assobibe a Nomisma emerge che i consumi di bevande in Italia nel 2020 sono complessivamente calati dell’8,4% (-8,4% le bevande analcoliche e -8,3% quelle alcoliche), con ripercussioni importanti su un settore che conta 3.300 aziende. Numeri che si spiegano in parte con la contrazione dei consumi “fuori casa” che nel 2020 hanno fatto segnare -35% rispetto all’anno precedente: il settore Ho.Re.Ca ha perso 34,4 mld di euro e il saldo tra imprese nate e cessate è stato di -13.060. A rendere il quadro ancora più complesso hanno contribuito la contrazione dei flussi turistici in Italia, che l’anno passato hanno fatto segnare un -52%, soprattutto alla voce turismo straniero (-70%), e il diffondersi di modalità di studio e lavoro da remoto: nel 2020 la crescita potenziale di italiani coinvolti in percorsi di studio e formazione a distanza è di oltre 11 milioni, mentre sono stati 7 milioni i lavoratori in smart working durante il lockdown, con ripercussioni evidenti sui consumi presso pubblici esercizi e ristoranti, che hanno perso mediamente 250 miliardi

di euro al mese. Questi i dati alla base del confronto “Tra Covid e ripartenze: le aspettative per rilanciare il mercato interno”, che ha coinvolto le sigle del comparto del beverage, della distribuzione e dell’agricoltura. Alla tavola rotonda organizzata da Assobibe hanno preso parte i presidenti di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, di Federvini Micaela Pallini, di Mineracqua Enrico Zoppas, di Assobirra Michele Cason, di FIPE Lino Enrico Stoppani, di Italgrob Vincenzo Caso. “Nonostante gli effetti della pandemia, le imprese hanno continuato ad investire in innovazione di prodotto e di processo, rimboccandosi le maniche e collaborando con la filiera, dal campo al consumatore - ha detto Giangiacomo Pierini, presidente Assobibe -. Il settore vuole rialzarsi e ed essere messo nelle condizioni di poterlo fare, lavorando per il rilancio del mercato. Sono ancora troppe le variabili sul futuro in uno scenario macroeconomico incerto e sul quale incombe il rischio di un calo della propensione alla spesa, nel caso si andasse verso un aumento della fiscalità e della tassazione. Ad oggi, grazie al fondamentale supporto della filiera e dei sindacati, siamo riusciti a scongiurare un pericolo che costerebbe alle imprese 320 milioni all’anno, secondo le stime MEF. Non si rilancia l’economia tassando l’agroalimentare.” “L’agroalimentare è il primo comparto dell’economia del Paese, con un contributo di 540 miliardi di euro l’anno al Pil - ha commentato il presidente d Confagricoltura Massimiliano Giansanti - e deve essere chiaro che la ripresa globale passa attraverso questo settore, insieme al turismo. Per questo è necessaria una strategia condivisa per il suo rilancio, che veda imprese e istituzioni lavorare fianco a fianco sul fronte del mercato, della logistica, della fiscalità e che valorizzi le materie prime nazionali nei processi

Necessaria strategia condivisa per rilancio di food and beverage produttivi, per favorire una crescita intelligente e sostenibile del comparto.” L’importanza di fare squadra è stata ribadita anche da FIPE e Italgrob, che hanno chiesto grande attenzione alla sicurezza e interventi strutturali che agevolino l’incontro di domanda e offerta di lavoro per contrastare il fenomeno della dispersione di professionalità a cui si è assistito durante la pandemia. A chiusura delle riflessioni il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha ricordato l’impatto che nuove misure restrittive come Sugar e Plastic tax avrebbero su un settore strategico per il Paese: “È necessaria una loro soppressione per evitare di drenare risorse necessarie all’innovazione, con conseguenze rilevanti su occupazione diretta e indiretta e sugli equilibri del comparto della filiera. È fondamentale, inoltre, che si sviluppino politiche industriali a supporto degli investimenti, evitando tasse e divieti che indeboliscono la base industriale, vero motore per lo sviluppo sostenibile del Paese.” nnn

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SPECIALE FIERE ED EVENTI

Ampio stand a Cibus 2021 per incontri, degustazioni e show cooking. L’impegno per il made in Italy di Gabriella Bechi Il progetto di Casa Confagricoltura

Di nuovo

“C

asa Confagricoltura” ritorna a Cibus nell’edizione 2021, la prima grande fiera internazionale italiana B2B a riaprire in presenza, a Parma dal 31 agosto al 3 settembre, un pass per la ripartenza del food and beverage italiano. Previsto uno stand di 320 mq all’interno del padiglione 5, riservato alle aziende e ai Gal, dove si alterneranno momenti di degustazione ed incontri di approfondimento in presenza e in collegamento Internet, dedicati a temi di attualità: lo spreco alimentare, il valore delle produzioni Dop e Igp, il credito in agricoltura, il progetto di Confagricoltura e Reale Mutua “Agricoltura 100”. Le iniziative culmineranno con un convegno, che si svolgerà il 1° settembre, dedicato al grande dibattito europeo sul sistema di etichettatura Front of Pack Nutriscore, che metterà a confronto produttori, nutrizionisti, esperti di salute e sicurezza alimentare, ricercatori. Inoltre sarà attivo il truck per show-

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Il 1° settembre convegno su sistema etichette nutrizionali cooking, con gli chef dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo e con i prodotti delle aziende associate alla Confederazione. Confagricoltura ha rinnovato con convinzione la propria adesione, rassicurata dal successo della campagna di vaccinazione e confortata dalle misure di sanificazione e distanziamento che verranno adottate da Fiere di Parma nel suo quartiere espositivo, peraltro già sperimentate con successo al Cibus Forum del settembre 2020.

Luigi Di Maio, ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, durante la conferenza stampa di presentazione, ha dichiarato: “Il settore agroalimentare è l’emblema del “Made in Italy” in tutto il mondo. Possiamo promuoverlo grazie alle fiere, che sono una vetrina per l’export e un generatore di crescita economica. Tutto il sistema fieristico italiano ha dato prova di resilienza e maturità. Adesso finalmente possiamo pensare alle riaperture”. In esposizione a Cibus 2021 tutte le merceologie: dai salumi ai formaggi, dalla pasta al pomodoro, Giansanti al taglio del nastro di Cibus 2019


in presenza

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SPECIALE FIERE ED EVENTI

Nel lockdown non è diminuita la richiesta del food italiano

dall’olio ai prodotti da forno, dal beverage al grocery, dai surgelati ai prodotti locali, e altro. Si aggiungerà anche una nuova area dedicata al canale dell’Horeca (ristoranti, bar e affini), chiamata “Ho.Re.Ca. The HUB”, in collaborazione con Dolcitalia. Tra le altre aree previste, quella del nuovo spazio di Unionbirrai e Birra Nostra dedicato alle birre artigianali e quella di Bellavita Expo, la manifestazione B2B che da anni organizza nelle capitali estere eventi promozionali del Food & Beverage italiano. Infine, i visitatori di Cibus 2021 sa36 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

ranno accolti in grande stile dalla città di Parma, che quest’anno è Capitale della Cultura e Capitale Unesco per la Gastronomia: nelle vie cittadine si terrà “Cibus Off”, il fuori salone che, per tutta la durata della manifestazione coinvolgerà strade, piazze e locali della città, all’insegna del binomio cibo e cultura. A Cibus 2021 saranno presenti i buyer italiani ed europei del retail e folte rappresentanze di operatori commerciali dagli Usa, America Latina, Asia, grazie anche al programma di incoming di ICE Agenzia. Ai buyer verrà

offerta un’esperienza unica sul territorio con “factory tours” e “retail tours”, per visitare gli stabilimenti produttivi della food valley e i punti vendita distributivi, e “tours on-site”, con percorsi tematici dedicati a produzioni tipiche, alla scoperta dei nuovi trend dell’Authentic Italian. Nel lungo periodo del lockdown, l’agroalimentare made in Italy non solo ha soddisfatto la domanda domestica, ma ha aumentato le sue quote di esportazione. La richiesta dall’estero, infatti, è stata crescente, sia per quanto riguarda i prodotti tipici della dieta mediterranea (pasta, pomodoro, olio, formaggi), sia per i prodotti premium di alta qualità. Buone premesse, dunque, per una forte ripresa produttiva del comparto e il consolidamento di nuove posizioni sui mercati internazionali. “Voglio pensare a Cibus come al momento simbolico della ripresa dell’industria alimentare italiana - ha detto Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare -. Dopo avere assicurato le forniture ai mercati in un anno difficilissimo come il 2020, la prima parte del 2021 non mostra grandi segnali di ripresa. La fine dell’estate, però, dovrebbe segnare un momento di svolta. Con la ripresa dell’HoReCa e il ritorno a pieno regime delle esportazioni, credo che l’industria alimentare potrà riportare, nella seconda metà dell’anno, i numeri del 2021 quantomeno a quelli registrati nel 2019, sperando di superarli. A suggello di questi auspici, Cibus sarà l’occasione per lanciare un segnale forte: il Made in Italy torna al centro ed è pronto ad affacciarsi sui mercati esteri per riprendere, più veloce di prima, l’autostrada dell’export”. nnn


SPECIALE FIERE ED EVENTI

nostre aree rurali, molte delle quali non hanno ancora una Giansanti e Caprai connessione internet. Digitale oggi per le aziende agricoa Tech Economy Hub le significa innovazione, poter de Il Sole 24 Ore. utilizzare pienamente gli strumenti dell’agricoltura di preTecnologia cisione, essere in grado di ricome acceleratore spondere alle grandi sfide del futuro: produrre di più, med’innovazione glio, riducendo le emissioni e preservando le risorse naturali, e informare adeguatamente il consumatore. Ma l’innovazione non è solo quella tecnologica. Un grosso contributo al raggiungimento di questi obiettivi può venire anche dalla genetica. Per questo è necessario un ripensamento a livello europeo sulle TEA, basato su un no dei settori approccio laico e non ideologidove l’innova- co di fronte alla ricerca scienzione tecnolo- tifica. gica ha permesso di andare nella direzione di maggiore circolarità e sostenibilità è proprio il nostro, che di fatto è già entrato nella nuova era digitale con l’agricoltura di precisione basata sull’utilizzo dei dati.” Lo ha detto il presidente di Confagricoltura partecipando a “Tech Economy Hub”, la piattaforma di confronto e di dialogo tra i player della business community, organizzata da Il Sole 24 Ore e Core, società specializzata nell’attività di relazioni pubbliche e istituzionali. “Durante la pandemia il digitale è entrato prepotentemente anche nell’agroalimentare - ha spiegato Giansanti -. Possiamo tranquillamente affermare che il 2020 sia stato un anno di sperimentazione. Le vendite on line sono esplose sia nella GDO, sia nel food ed anche le aziende agricole si sono organizzate in questo senso. È un percorso da cui non si torna indietro. Per questo diventa fondamentale superare il digital divide delle

“U

“Il digitale - ha aggiunto Marco Caprai, componente della giunta di Confagricoltura con delega all’innovazione - ha consentito il paesaggio dall’agricoltura di precisione a quella 4.0, basata sull’utilizzo dei dati, che possono essere analizzati in maniera tecnologica ed immediata a supporto delle decisioni da prendere. E questo è un vantaggio per tutto il processo produttivo, non solo per il settore primario, ma anche per quelli della trasformazione e della distribuzione. I dati, inoltre, hanno un valore non solo se vengono adeguatamente utilizzati, ma anche se vengono condivisi. Per questo il prossimo passaggio sarà quello dall’agricoltura di precisione all’agricoltura connessa”. (G. B.) nnn

Agricoltura connessa

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SPECIALE

Macfrut è la prima fiera ortofrutticola in presenza. Quattro aree dinamiche

I

l 7, 8 e 9 Settembre la Fiera di Rimini - con il Macfrut - diventerà un grande hub internazionale dell’agrifood, capace di attrarre buyer da tutto il mondo. Macfrut sarà dunque la prima fiera dell’ortofrutta in presenza e celebrerà uno degli eventi chiave del settore in ambito mondiale: l’anno internazionale dell’ortofrutta, dichiarato dalla FAO. In contemporanea si terrà anche Fieravicola, la Fiera internazionale delle attività avicunicole.

Sono quattro le aree dinamiche presenti nella fiera, diverse nelle proposte, ma unite dal comune denominatore dell’innovazione. La prima area riguarderà ‘International Asparagus Days’ per la prima volta ospitato dentro Macfrut. Interesserà tutti i comparti dell’asparago: dalle nuove varietà alla produzione vivaistica, dalla preparazione dei terreni per l’impianto alla conduzione della asparagiaia, dalla raccolta degli asparagi sia bianchi che verdi, alla lavorazione in modo ecocompatibile per garantire al consumatore finale un prodotto di elevata qualità. Con ‘Macfrut Field Solution’ ci sarà un vero e proprio campo dimostrativo di oltre mille metri quadri, più ampio rispetto alle passate edizioni, nel quale agricoltori e tecnici potranno vedere in diretta come operano macchine e attrezzature innovative nell’era dell’agricoltura 4.0. Se c’è un bene sempre più primario è l’acqua. E proprio al suo utilizzo in ambito agricolo è dedicata ‘Acquacampus’, l’area dinamica che presenta le più moderne tecnologie applicate alle risorse idri-

che in serra e in pieno campo. Sempre più si parla di vertical farming, coltivazioni fuori suolo e moderni sistemi produttivi in floating system. Punto di incontro tra il mondo produttivo e quello tecnologico, è il ‘Greenhouse Tecnology Village’, un vero e proprio villaggio dell’innovazione in orticoltura in serra allestito nei padiglioni della Fiera. Presenti produttori di tecnologie, materiali e mezzi tecnici, sementieri e vivaisti specializzati. Grande novità di Macfrut 2021 sarà ‘Biosolutions International Award’, un riconoscimento assegnato a soluzioni con forti caratteri innovativi, ideato per fare conoscere e premiare le innovazioni. Quindi il Congresso internazionale (Biosolutions International Congress), che quest’anno metterà a confronto varie esperienze su un tema centrale come quello della cimice asiatica. L’ortofrutta è un settore strategico dell’agroalimentare italiano, che vale oltre 15 miliardi di euro, di cui un terzo destinato all’export (nel 2020 5,144 miliardi di euro, +3,8% sul 2019). (G. M.) nnn

Agrifood hub


Frutticoltura protetta

Coperture polifunzionali monoblocco

Alcune anticipazioni su workshop a Rimini di martedì 7 settembre su uno dei temi che più coinvolge tecnici e produttori

L

e nuove frontiere della frutticoltura protetta: questo il titolo del workshop, in programma martedì 7 settembre, a Rimini al Macfrut. Abbiamo chiesto ai tre esperti che interverranno di anticiparci alcuni contenuti che verranno affrontati. Partiamo da Stefano Lugli dell’Università di Modena e Reggio che parlerà delle coperture nel ciliegio che “sono andate modificandosi negli anni di pari passo con l’evoluzione dei sistemi di impianto.

Dai modelli antipioggia, introdotti circa trent’anni fa nei ceraseti tradizionali per la difesa delle ciliegie dal cracking, le coperture sono divenute oggi polifunzionali, in grado di proteggere le coltivazioni specializzate intensive da numerose avversità biotiche e abiotiche: insetti come drosophila, mosca e cimice, uccelli, eventi atmosferici come grandine, pioggia e vento. Tutto in un’unica soluzione, a difesa delle produzioni di elevata qualità e di alto reddito”. Davide Neri, dell’Università delle Marche, si soffermerà sulle coperture multifunzionali che “nei frutteti rappresentano una strategia di protezione attiva contro stress biotici e abiotici, utile anche nella programmazione delle produzioni e della qualità dei frutti. Apposite reti fotoselettive, schermanti e riflettenti, possono alterare in modo positivo lo spettro luminoso, l’ombreggiamento e il regime termico, con un significativo impatto sulla fotosintesi e sul benessere delle piante in base al tipo di materiale (colore, tessitura) e di istallazione. Le coperture possono limitare la bagnatura dei frutti e delle foglie (anti-pioggia), i danni da gran-

dine, vento, uccelli e/o escludere l’entrata di insetti con reti a maglia stretta su fila singola o su blocchi di file. Le coperture riducono anche le radiazioni ultraviolette (circa il 20% per le reti antigrandine fotoselettive) con un significativo vantaggio per gli operatori e la riduzione dei rischi di tumori della pelle”. Rino Ghelfi, dell’Università di Bologna, toccherà il tema della sostenibilità economica di questi sistemi. “L’intensità dei fenomeni climatici avversi e la diffusione di nuovi patogeni ha accresciuto considerevolmente l’aleatorietà delle produzioni per molte specie frutticole; se l’adozione di sistemi di protezione garantisce indubbiamente un miglioramento quali-quantitativo del raccolto, sono tuttavia gli aspetti economici e finanziari a decretarne, in ultima analisi, il successo e la conseguente diffusione. Per questa ragione si propone la valutazione economica di una selezione di impianti protettivi attualmente disponibili in frutticoltura, con un focus particolare sul ciliegio: dai tradizionali anti-grandine a quelli multifunzione completi di rete anti-insetto, monofilari o monoblocco e con diversi livelli di automazione”. (C. S.) nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 39


SPECIALE

Giansanti a Bari alla premiazione dei protagonisti dell’ortofrutta di Mariangela Latella

Massimiliano Del Core

“I

l futuro del settore primario non potrà prescindere dall’innovazione. La scienza applicata all’agricoltura rappresenterà la chiave di volta per il mondo agricolo. Chi investirà in questa direzione avrà un futuro sul mercato. Chi non lo farà rischierà di rimanerne fuori”. Così Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha esordito nel suo intervento durante il seminario ‘La rivoluzione vegetale: la nuova frontiera del consumo’ che, a Bari il 16 luglio, ha preceduto la cerimonia di premiazione de ‘I Protagonisti dell’Ortofrutta Italiana’, l’evento di punta del settore che si è concluso con l’assegnazione dell’ ‘Oscar dell’Ortofrutta’ a Simona Caselli, presidente di Areflh,

Rivoluzio esperta di questioni europee, già assessore all’Agricoltura dell’Emilia-Romagna. Confagricoltura è partner del premio del Corriere Ortofrutticolo insieme a Fruitimprese, CSO Italy, Italia Ortofrutta Unione Nazionale, Italmercati. Premiati dal presidente Giansanti Massimiliano Del Core, presidente di Grape & Grape, centro di innovazione varietale pugliese sull’uva da tavola; Natalino Gallo, che guida l’OP calabrese Agricor; i fratelli Nicola e Vitantonio Giuliano dell’OP pugliese Orchidea. Giansanti, nel suo intervento, ha affrontato pure i temi dell’innovazione e della sostenibilità, ricollegandosi al suo intervento all’Assemblea di Confagricoltura (v. pag. 6, ndr). Ha quindi fatto l’esempio delle aziende che 40 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021


Italy e la capacità di produrre in modo sostenibile, oppure possiamo scegliere di restare chiusi nel nostro recinto. Ma ciò, sia chiaro, significherà la morte per la nostra agricoltura”. Sul fronte delle categorie di prodotto, Giansanti ha sottolineato l’enorme differenza tra i cosiddetti prodotti sintetici e i prodotti freschi. “La competizione sul mercato - ha precisato il presidente di Confagricoltura non è tra prodotti veggie e prodotti zootecnici, ma tra veggie e sintetici. Su questa dicotomia ci giochiamo la partita per raggiungere il target della cosiddetta generazione Z, gli adolescenti di oggi, per intendersi. Guardando a questi consumatoNatalino Gallo

Vertical farming: alti costi produttivi, ma elevata sostenibilità ri del futuro, possiamo dire che se oggi investiamo nella scienza applicata all’agricoltura, stiamo costruendo il nostro futuro di mercato. Siamo davanti ad una svolta epocale. Dobbiamo solo capire cosa vogliamo dal futuro, tenendo presente anche che, da qui a dieci anni, dovremo misurarci con modelli distributivi completamente diversi. Basti pensare al fenomeno della piattaforma Gorillas e di come, su Milano, stia già mettendo in crisi i retailer tradizionali”. nnn Nicola e Vitantonio Giuliano

ne vegetale producono in vertical farming. “Il costo dei loro prodotti è ancora alto perché – ha detto - devono ancora svilupparsi le economie di scala per questa filiera produttiva, ma sul tema della sostenibilità ambientale queste aziende riescono a raggiungere obiettivi e a dare delle risposte che altri comparti non riescono a dare”. La strada alla sostenibilità può aprire mercati importanti, tanto più se l’ ‘impronta verde’ dei prodotti può avvalersi del marchio ‘made in Italy’, molto apprezzato sul mercato globale. “Pensiamo alla Svezia - ha proseguito Giansanti -. Quel mercato riesce a produrre solo il 30% del suo fabbisogno alimentare. O decidiamo di andare su quel mercato facendo leva sui nostri punti di forza, come il made in LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 41


SPECIALE

OP San Rocco porta nei supermercati la Meloncella, prodotto autoctono del Salento di Francesco Bellizzi

S

econdo una ricerca Doxa, nel 2020, il 50% dei consumatori italiani si è orientato verso una dieta bilanciata e basata su materie prime italiane. Una tendenza che rappresenta un’ottima notizia per il settore ortofrutticolo nostrano e di qualità. Tra i suoi esponenti c’è l’organizzazione di produttori San Rocco di Leverano (Lecce), una realtà pro-

duttiva importante che conta 229 soci ed oltre 300 ettari di colture protette. La Op punta sull’innovazione ed ha nella Meloncella, il suo prodotto di punta, tanto da averla candidata ad un importante riconoscimento. “Questo tipo di melone, molto simile al cetriolo ma più digeribile, rappresenta il 50% del volume di affari e della produzione dell’Op, con un fatturato annuo di 300mila euro, su un totale di 4 milioni”. Chi parla è Walter Ingrosso, classe ’68, agronomo, imprenditore agricolo di seconda generazione e presidente dell’Organizzazione da 12 anni. Pur essendo un ecotipo della zona del Salento, la Meloncella è diffusissima in tutta la Puglia, tanto da cambiare nome di provincia in provincia. Menunceddha o Spiuleddha, sono solo alcuni dei nomi usati nel Sud pugliese, mentre sui banchi di Bari e Foggia è conosciuta con quello di Carosello. “Meloncella” è invece la denominazione che l’Op San Rocco ha scelto e registrato intorno al 2017, al momento dell’accordo con la

rete Lidl. È proprio la sua storia, quasi secolare, ad aver spinto Ingrosso e il suo direttore generale, Luigi Zecca, a fare domanda al ministero delle Politiche agricole per il riconoscimento Igp. “Raccogliendo informazioni storiche, ci siamo resi conto che c’erano tutte le condizioni”. Il ministero ha fatto richiesta di integrazioni, alle quali Op sta lavorando. “Conto che la procedura si concluda positivamente nell’arco di sei mesi”, spiega Ingrosso. La seconda produzione dell’Op, è quella dei pomodori che, come il resto dei prodotti, vengono coltivati in base alle qualità tipiche del territorio. Seguono melanzane, peperoni, zucchine, meloni, fagiolini, melograni, novità che si aggiungono alla lista, in particolare d’inverno. Tale attenzione per la produzione rientra in una idea ben precisa che la San Rocco ha del concetto di sostenibilità, declinato in tutti i suoi aspetti. A partire da quello economico. “A monte di quella ambientale e sociale, ci deve es-

Walter Ingrosso

Rinfre l’estate 42 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021


Presentata domanda di riconoscimento IGP per la Meloncella sere una sostenibilità economica - spiega Walter Ingrosso -. Le nostre aziende hanno una buona redditività, garantita da una politica basata sulla giusta remunerazione per i prodotti coltivati e consegnati”. L’Op San Rocco è presente nella grande distribuzione del Meridione d’Italia da 25 anni e da quattro è sbarcata sulla rete nazionale. Fino a quel momento i suoi prodotti erano reperibili in Puglia e in Basilicata, grazie a un accordo con il marchio Coop in Puglia. Nel 2017 arriva l’accordo con Lidl, al quale si aggiunge il recente contratto con Coop Alleanza 3.0, che ha permesso di rinforzare la presenza dell’Op sugli scaffali delle regioni della dorsale adriatica fino al Friuli Venezia Giulia. “L’ingresso nella grande distribuzione ci ha permesso di dare ai soci

sca italiana

certezze sui pagamenti e il riconoscimento del valore del loro lavoro”, commenta il presidente. La GDO è il canale che si è aggiunto a quello dei mercati generali, da cui l’Op è partita e che porta da ormai quattro anni le sue produzioni in tre grandi città del Nord Italia: Bologna, Milano e Torino. Una presenza che arriva fino ai mercati svizzero e tedesco. Accanto a quella economica c’è anche una sostenibilità sociale, riconosciuta dalla certificazione di buone pratiche agricole GlobalGAP e dal modulo volontario GRASP. La sostenibilità ambientale, invece, è data dal rispetto

delle norme regionali di difesa integrata, che prevedono di procedure di controllo dell’impatto ambientale delle colture. “Filiera corta e chilometro zero sono principi che ci appartengono da sempre - conclude il presidente -. Lo dimostra anche l’assenza di intermediari tra i nostri campi e i canali di distribuzione”. Un disciplinare di produzione in linea con la certificazione ISO 9001, rigidi quaderni di campagna e controlli ogni 2-3 anni delle coltivazioni garantiscono uno standard produttivo molto alto. “Forniamo ai soci anche la consulenza di due tecnici per l’uso dei prodotti antiparassitari e per la loro sostituzione con metodi alternativi”, spiega il presidente. Il 95% degli ortaggi della San Rocco viene prodotto in serra. “Questo ci permette un controllo più accurato delle piante, e quindi una significativa riduzione degli antiparassitari, grazie a reti antiinsetto e a trappole cattura massale, basate sull’uso di feromoni”. La griglia di regole e analisi che l’Op si è data va ad aggiungersi a quelle previste dalla Asl e quelle richieste dalla grande distribuzione. Questa attenzione alle modalità di produzione si riflette anche sull’identikit del socio tipo della San Rocco. “La nostra Organizzazione - conclude Ingrosso - è composta da imprese familiari di seconda generazione che hanno vissuto e stanno vivendo un importante ricambio generazionale. L’età media si aggira tra i 40 e i 42 anni, e non mancano soci ventenni. I campi non superano mai i 2 ettari di estensione”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 43


SPECIALE

In provincia di Cuneo l’impresa familiare Giacosa si è rinnovata nel tempo, passando da zootecnia ad ortofrutticoltura e quindi al biologico di Elisabetta Tufartelli

A

Savigliano, in provincia di Cuneo, Graziano Giacosa insieme a sua moglie Daniela conduce un’azienda familiare di 32 ettari ad indirizzo frutticolo biologico. “La mia famiglia - afferma - è in agricoltura praticamente da sempre. Negli anni sono, ovviamente, cambiate molte cose. L’attività è stata ampliata e dall’originario allevamento misto di vacche da carne e latte con un piccolo frutteto annesso, negli anni ‘80 c’è stata la vera svolta. Abbiamo cambiato l’indirizzo e iniziato a produrre pesche e mele”. Oggi l’impresa familiare si è specializzata principalmente in mele, pere e kiwi, conservando solo una piccolissima parte a pescheto. Graziano Giacosa è anche presidente della Federazione dell’impresa agricola familiare di Confagricoltura Piemonte e vice presidente del Consorzio di difesa dalle avversità atmosferiche della provincia di Cuneo e coglie ogni occasione per sottolineare l’importanza delle imprese familiari “che in agricoltura - ricorda - rappresentano l’80% delle aziende attive, ricoprendo un ruolo importante dal punto di vista economico, dell’aspetto sociale, per via del ricco bagaglio di tradizione e competenze, che tramandano di generazione in generazione”. 44 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

Evoluzione

Come siete arrivati alla decisione di modificare un’azienda tradizionale in biologica? “È stata un’evoluzione graduale, ma costante. Da quando mio padre aveva intrapreso la strada del residuo zero per la nostra frutta, che producevamo per una nota industria di alimenti per l’infanzia, al mio ingresso a tempo pieno in azienda, dopo aver terminato gli studi da geometra, fino alla svolta completa e alla totale metamorfosi in biologica nei primi anni Duemila”. Soddisfatto? “Sicuramente sì, perché siamo riusciti a portare a compimento la completa trasformazione in bio, anche se partivamo da un’azienda che aveva già scelto, da tempo, di produr-

Graziano Giacosa è presidente Federimpresa di Confagricoltura Piemonte re a basso impatto ambientale. Abbiamo anche raggiunto buoni obiettivi dal punto di vista economico, ma i problemi sono tanti, a partire dalla battuta d’arresto del settore biologico, registrata a causa dell’immissione di prodotti importati”. Anche la pandemia vi ha creato difficoltà? “Non dirette per quanto riguarda la commercializzazione della nostra frutta. Certamente c’è stata la preoccupazione di non poter onorare le scadenze, soprattutto durante la


aziendale

Graziano e Daniela Giacosa con i figli

prima ondata, per la carenza di manodopera. Poi c’è stato l’aggravio di spese per garantire la sicurezza nostra e dei lavoratori. Purtroppo, e non solo a causa della pandemia, la forbice costi/ricavi per le produzioni agricole si è stretta sempre di più. I costi fissi continuano ad aumentare, mentre il margine di guadagno continua inesorabilmente a ridursi. Quel che preoccu-

pa è che scontiamo pienamente, lavorando a cielo aperto, anche gli effetti derivanti dal cambiamento climatico”. Quali sono i suoi progetti futuri? “Prima di tutto quello di resistere. Poi, dipende da tanti fattori, il primo sono i miei figli, che oggi sono ancora troppo piccoli per sapere cosa vorranno fare. Certo, se dovessero continuare la tradizione di famiglia rimanendo in azienda, potremmo pensare di commercializzare direttamente, evitando tanti passaggi che, certamente, non giovano alle tasche dell’agricoltore. Sarebbe un investimento importante. Ma prendere in considerazione questa ipotesi è ancora prematuro”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 45


M APPAMONDO

di Jordan Nash

Francia: scuola fattoria per nuovi imprenditori

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00 ettari di tenuta agricola a 30 chilometri da Parigi. Parte da qui il progetto Hectar, supportato dal patron di Iliad, Xavier Niel per una scuola/fattoria che accoglierà i primi studenti già dal prossimo settembre. L’idea è quella di formare i futuri imprenditori agricoli. Il programma è di Audrey

Bourolleau, ex consigliera del presidente Emmanuel Macron, che s’impegna per non perdere la leadership francese di primo Paese produttore agricolo in Ue. “Siamo di fronte a una sfida generazionale. In Francia - rimarca Bourolleau - ben 160.000 aziende agricole dovranno essere rilevate entro i prossimi

tre anni. Serve una futura generazione di agricoltori e il tradizionale sistema di formazione non è sufficiente a soddisfare queste esigenze”. Un progetto pensato in grande:2000 studenti l’anno, 5000 mq di strutture scolastiche, 370 ettari di terreno agricolo, un castello, due masserie e boschi, per formare imprenditori

agricoli, ma anche lavoratori e dirigenti di aziende agricole. L’approccio sarà rispettoso per l’ambiente e la scuola si concentrerà sulle tecniche per preservare i suoli agricoli. “Abbiamo scelto di essere biologici e crediamo nell’agricoltura rigenerativa - precisa Bourolleau vale a dire che non ariamo i terreni”.

PORTOGALLO PUNTA SU ENERGIA SOLARE

FLAGELLO TOPI IN AUSTRALIA

Il ministro dell’Agricoltura portoghese, Maria do Ceu Antunes, ha recentemente annunciato uno stanziamento di 10 milioni di euro per finanziare progetti di energia solare. La notizia è stata data in occasione dell’apertura, da parte del governo, delle domande per l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle aziende agricole previste dal programma. L’iniziativa sostiene investimenti fino al 70% per interventi compresi tra 700 e 35.000 euro. “L’obiettivo di questa nuova misura - ha affermato do Ceu Antunes - è quello di riuscire a rendere il settore agricolo più sostenibile, innovativo e redditizio”

Piaga topi in Australia. Sono migliaia gli agricoltori colpiti nella parte orientale del Paese da questo flagello senza precedenti. I roditori si moltiplicano a vista d’occhio, procreando già a sei settimane e partorendo ogni 21 giorni. Sono stati distrutti raccolti, così come orzo e grano nei magazzini. Gli agricoltori hanno ottenuto il permesso di usare esche doppiamente tossiche del normale, ma chiedono sostegni per affrontare questi altissimi costi. Un sondaggio condotto su 1100 agricoltori indica che ben il 94% è stato costretto a spendere fino a 150 mila dollari per cercare di eliminarli.

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Agricoltura tunisina continua a crescere

L’

agricoltura tunisina ha raggiunto il 23° posto al mondo per la coltivazione biologica e il primo posto per le aree olivicole. Il Paese è anche primo in Africa per aree certificate e prodotti esportati. Grazie al rafforzamento dei sistemi di controllo e certificazione, le aree

bio sono cresciute di 20 volte tra il 2001 e il 2020, mentre il valore dell’export è aumentato di 6 volte tra il 2013 e il 2020. I prodotti biologici tunisini sono competitivi a livello internazionale, raggiungendo più di 20 destinazioni con un valore di esportazione, registrato nel 2020,

di quasi 700 milioni di dinari. La politica sviluppata in favore di questi prodotti si basa su norme riconosciute equivalenti ai requisiti internazionali e su un sistema di efficace controllo e certificazione accreditato da organismi internazionali e approvato dal ministero dell’Agricoltura. Queste

scelte hanno permesso ai prodotti bio tunisini di ottenere il riconoscimento europeo della Svizzera e del Regno Unito dopo la Brexit. Il Paese sta lavorando per conseguire un nuovo riconoscimento nei mercati con un grande potenziale, come quelli degli Stati Uniti, del Canada e della Cina.

PIANO BIDEN PER BIODIVERSITÀ

I TEDESCHI PREFERISCONO E-COMMERCE

Il “piano 30x30” dell’amministrazione Biden conta di preservare il 30% della terra e dell’acqua entro il 2030. Già il 12% del territorio è protetto, ma per arrivare all’obiettivo serve un ulteriore 18%, pari ad una superficie equivalente al doppio del Texas. Il progetto è ambizioso. Il dipartimento degli Interni ha pubblicato il documento ‘Conserving and Restoring America the Beautiful’, che delinea i passaggi per preservare le aree chiave sulla terra e nei mari per ripristinare la biodiversità. Gli agricoltori sono tutti a favore della conservazione della terra, ma vogliono dettagli chiari prima di aderire al progetto.

La pandemia ha cambiato il comportamento di acquisto dei tedeschi. La rassegna della stampa estera di Agrapress riporta i dati dell’Online Monitor 2021, dell’associazione del commercio tedesca (Hde). Nel report si rimarca che quasi la metà degli utenti di Internet ha ordinato almeno una volta prodotti alimentari online. E ben il 52% dei consumatori è intenzionato fare la spesa più spesso tramite smartphone o tablet, rispetto a quanto faceva prima. Nel 2020 le vendite online hanno rappresentato solo il 2% di quelle totali di generi alimentari, ma l’aumento è considerevole: nel 2018 la quota si fermava all’1,2%. LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 47


NOV I TÀ IN C AMP O

Giansanti a webinar di Universal Robots. In atto la quarta rivoluzione agricola

Agrorobotica

“A

ttenti a non dare un significato limitativo al concetto di ‘agricoltura 4.0’ in una logica meramente fiscale. Non è un’estensione di industria 4.0. È invece un nuovo modello produttivo: il digitale e la robotica sono la quarta rivoluzione agricola - dopo quelle della genetica, della meccanica e della chimica - e permettono di ridurre tempi e costi nel processo produttivo e di filiera. Basti pensare ai sistemi di mungitura, o di raccolta per le produzioni vitivinicole e olivicole”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, intervenendo al webinar di Universal Robots sulla robotica collaborativa in agricoltura. Universal Robots è stata fondata nel 2005. Dal lancio del primo robot collaborativo (cobot) nel 2008, la società ha registrato una crescita considerevole. Ha sede in Danimarca e filiali in tutto il mondo. Nel 2019 ha raggiunto un fatturato di 248 milioni di dollari. “Il settore primario - ha osser-

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vato Massimiliano Giansanti nel corso del dibattito - ha davanti a sé una sfida epocale: produrre più cibo in quantità, qualità e salubrità per una popolazione mondiale in aumento ma, allo stesso tempo, impattare di meno sulle risorse naturali. La stessa politica europea va in questa direzione con le strategie definite da New Green Deal e Farm to Fork. È indubbio, dunque, che il settore agricolo si trova oggi di fronte ad una grande e decisiva opportunità, ma ancora non ha a disposizione tutti gli strumenti necessari. Al momento solo il 3-4% della superficie agricola in Italia è coltivata con strumenti 4.0, segno che il mercato deve ancora esprimere larga parte del suo potenziale. Per raggiungere gli obiettivi sfidanti del coniugare produttività e sostenibilità, per far fronte anche alle necessità del cambiamento climatico in atto, IoT, robotica collaborativa, automazione dei processi produttivi, precision farming sono assolutamente decisivi. Ad avviso del presidente di Confagricoltura c’è la necessità

di avviare un percorso condiviso con il governo che riprenda il sostegno politico ed economico-finanziario per le imprese che decidono di effettuare investimenti finalizzati alla transizione tecnologica e digitale. Il credito di imposta è stato un successo e deve rimanere tale. Fondamentale poi è il trasferimento della conoscenza delle tecnologie e la formazione degli operatori; dovendo affrontare investimenti importanti, devono essere posti in grado di individuare le soluzioni più adatte alle proprie necessità aziendali, tenendo presenti i gap infrastrutturali del Paese, in particolare delle aree agricole, ed anche l’evoluzione continua dell’innovazione tecnologica. “Con le opportunità, economiche e di riforma che ci si aprono nei prossimi mesi, anche grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, conoscendo molto bene le criticità che ci trasciniamo irrisolte da anni, dobbiamo avere la forza, la creatività e, perché no, anche un pizzico di sana follia, per ribaltare i piani e le visioni su cui finora ci siamo adagiati - ha annotato il ministro dell’Università e della Ricerca Maria Cristina Messa nel messaggio inviato agli organizzatori -. Lo dobbiamo fare se vogliamo realmente generare un incremento di competitività sostenibile e duraturo nel tempo per il nostro Paese”. (G.M.) nnn


Contoterzismo tra presente e futuro

Confagri e Uncai rinsaldano rapporti. Progetto normativo per agromeccanica di Gaetano Menna


NOV I TÀ IN C AMP O

Rossi, Giansanti, Tassinari, Lambro e Postorino

C

onfagricoltura considera fondamentale la collaborazione tra agricoltori e agromeccanici; tanto è vero che ha rinsaldato i rapporti con Uncai (Unione nazionale contoterzisti agromeccanici industriali) ed ha anche definito, nella persona di Donato Rossi, un delegato della giunta confederale per iniziative organizzative e di attiva collaborazione sul territorio. In quest’ottica le due associazioni hanno promosso il convegno “Le aziende agromeccaniche tra presente e futuro”, trasmesso in diretta streaming sul canale YouTube confederale. Il convegno è stato l’occasione per la presentazione ufficiale della proposta di Legge Uncai sull’istituzione di un albo nazionale degli agromeccanici, incardinato nei pilastri della formazione, della professionalità, della sicurezza e della certificazione del lavoro e dei processi. “La sfida dell’innovazione tecnologica e del rilancio dell’agricoltura 4.0 si vince assieme, agricoltori e contoterzisti - ha esordito Donato Rossi -. Riorganizzare il sistema agromeccanico è un interesse comune”. “Serve una disposizione normativa - ha spiegato il presidente Uncai Aproniano Tassinari - che riconosca la professionalità degli imprenditori agromeccanici per lo svolgimento sia di servizi conto terzi, sia agroambientali, venendo incontro quindi anche agli obiettivi della strategia Farm to Fork e della futura Pac, con gli eco-schemi e la domanda sempre più diffusa di tracciabilità”. “Il contoterzista - ha aggiunto Tassinari - è una figura centrale e radicata all’interno dei territori dove lavora, con ricadute positive sia sulla qualità delle lavorazioni, sia sull’ambiente, sia sulla società. È un professionista orientato al cliente, che garantisce sempre

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Tassinari: «Contoterzista figura centrale e radicata all’interno dei territori» la massima sicurezza nei cantieri di lavoro, rapidità di intervento, cura per le risorse ambientali affidategli, aggiornamento dell’offerta di servizi con il costante rinnovo di macchinari e tecnologie, concordando con gli agricoltori gli investimenti da attuare. Il progetto legislativo, che sottoponiamo all’attenzione delle forze politiche, vuole proprio favorire la collaborazione e la crescita del sistema agricolo e agromeccanico”. “Ridurre la burocrazia è un obiet-

tivo fondamentale - ha osservato il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, in collegamento video -. Disponibile a parlare dell’albo professionale. Con il PNRR arriveranno fondi importanti per l’innovazione tecnologica anche nel settore agricolo ed agromeccanico”. Anche dalla vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera Maria Spena è stato espresso impegno a studiare con attenzione una nuova figura giuridica per il contoterzista. I settori agricolo e del contoterzismo indubbiamente vanno supportati nei processi di rinnovamento in essere, con strumenti finanziari e agevolazioni. E nel convegno si è


parlato anche di innovazione e di investimenti aziendali. “Le macchine per l’agricoltura stanno vivendo una trasformazione epocale, guidate dal digitale ha dichiarato il band president di New Holland Agriculture Carlo Lambro -. Ci stiamo spostando sempre di più dall’hardware al software. Il nostro motto è ‘field, fleet, farm’. Stiamo aumentando sempre più la connettività delle nostre macchine per gestire tutte le attività e garantire soluzioni d’avanguardia, sempre nel rispetto della sostenibilità”. “Siamo impegnati attivamente perché si concretizzi un processo di incentivazione agli investimenti - ha quindi evidenziato il

Postorino: «Impegnati attivamente per processo incentivazione investimenti» direttore generale confederale Francesco Postorino -. Il credito d’imposta lo abbiamo fortemente voluto, ma non ci fermiamo; adesso stiamo lavorando alla sua ‘bancabilità’, che è uno strumento ulteriore per agevolare chi vuole investire e innovare. Abbiamo chiesto poi che il ‘Bonus Sud’ possa essere utilizzato anche per le macchine agricole. Il settore agromeccanico sta lavorando con noi e ci supporta, perché siamo convinti che siano leve importanti”.

“Abbiamo espresso e motivato le nostre riserve sull’accordo per la nuova Pac – ha concluso il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - Ora c’è molto lavoro da fare e in tempi celeri per far sì che venga migliorato il testo di Bruxelles, integrandolo con i progetti di investimento del Recovery Plan, dove ci sono risorse importanti anche per il rinnovamento del parco macchine. Bisogna superare le contraddizioni. Il futuro che si sta delineando sui campi agricoli, che il PNRR supporta o dovrebbe supportare, è un futuro da innovatori, da imprenditori e non certo da agricoltori cassintegrati che potrebbe volere Bruxelles”. nnn LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 51


AT T U A L I TÀ C U LT U R A

Natura vivente

Osias Beert, Natura morta con Ostriche

Assemblea Confagri Donna sull’arte di coltivare. Il cibo ed il suo legame profondo con popoli e tradizioni di Elisabetta Tufarelli

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S

i è tenuta l’assemblea di Confagricoltura Donna ancora una volta online “Speriamo - ha sottolineato la presidente Alessandra Oddi Baglioni – per l’ultima volta”. Le imprenditrici hanno affrontato i temi di grande attualità: dall’approvata riforma della PAC al PNRR, dal sostegno all’imprenditoria femminile alla progettazione dei prossimi eventi. In quest’occasione è stato dato grande spazio al profondo legame tra agricoltura e arte; d’altronde il settore si contraddistingue proprio per “l’arte di coltivare il suolo allo scopo di ottenerne prodotti utili all’alimentazione dell’uomo e degli animali e materie prime

indispensabili”. Presentando l’intervento del professor Michele Dantini, storico dell’Arte dell’Università per stranieri di Perugia, la presidente di Confagricoltura Donna ha rimarcato: “Viviamo un momento particolare e abbiamo riflettuto, durante i nostri lavori, sui temi che riguardano il nostro settore da vicino. Uno di questi è che l’agricoltura, nonostante non si sia mai fermata durante la pandemia, continuando a garantire cibo, viene costantemente attaccata. Vogliamo, con questo suo contributo, mettere in evidenza quanto il cibo, nei secoli, sia stato importante per l’umanità, non solo per ragioni di sopravvivenza, ma soprattutto per il suo legame profondo


con la cultura e la filosofia stessa della vita. I prodotti agricoli sono veri e propri capolavori, che hanno ispirato numerosi artisti”. Da qui è partito l’interessante approfondimento sui quadri del XVII e XVIII secolo che ritraggono fiori, frutta e cibo. “Condivido - ha detto il professor Dantini - questa vostra preoccupazione per la terra e i suoi prodotti e inizierò questo mio contributo proprio evidenziando la vicinanza tra il regno della fertilità con quello delle messi”. E l’agricoltura e i suoi frutti sono, indubbiamente, arte nell’arte. “Il mio intervento - ha spiegato - è dedicato a natura morta dell’arte italiana e olandese, soprattutto nell’arte barocca. Mi sono resoconto di quanto valore simbolico sia portatrice l’immagine del cibo”. Il professore ha anche sottolineato come la definizione “natura morta” sia una terminologia poco rispettosa. “L’espressione - ha sottolineato - nasce in Francia intorno alla metà del ‘700, ma in realtà la natura morta è tutt’altro che morta: andrebbe definita natura vivente”. Dantini ha poi dimostrato questa sua convinzione attraverso una

Oddi Baglioni: «Agricoltura e i suoi frutti sono arte nell’arte» magnifica carrellata di opere d’arte. “Per tutto il ‘600 e ‘700 - ha messo in evidenza - i pittori comunicano attraverso il cibo una varietà stupefacente di temi, che non hanno nulla a che fare con la gastronomia, ma che s’incrociano con la morale, la religione, addirittura con le dispute teologiche e, infine, con i concetti della resurrezione e dell’immortalità”. Così le numerose imprenditrici hanno potuto ammirare grandissimi capolavori: dall’allegoria della Carità di Giotto, nella Cappella degli Scrovegni a Padova, alla “Natura morta con Ostriche” di Osias Beert; dalla “Natura morta con ciliegie” di Georg Fiegel, al “Banco di macelleria” di Pieter Aertsen, a tanti altri. “Abbiamo voluto dimostrare - ha concluso Alessandra Oddi Baglioni - come l’agricoltura sia prima di tutto un’arte che, oggi più che mai, ha bisogno di promozione, conoscenza, creatività e, certamente, sostegno”. nnn

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Alessandra Oddi Baglioni

NASCE CONFAGRICOLTURA DONNA BRESCIA

Nell’azienda agricola Conti Thun l’agricoltura si tinge di rosa, con la nascita della consulta di Confagricoltura Donna Brescia. L’obiettivo è quello di fare rete, «di essere di supporto alle donne impegnate in questo settore», come ha evidenziato Camilla Alberti, consigliere Confagricoltura Brescia e presidente della Strada del Franciacorta. Caterina Brazzola, presidente regionale di Confagricoltura Donna ha ricordato l’importanza di: «Mantenere i contatti, restare in collegamento lavorando insieme. A livello nazionale organizziamo giornate di lavoro, sul tema dell’ambiente, per esempio, e manifestazioni come quella in aiuto dei centri antiviolenza in occasione della Giornata mondiale del 25 novembre». Parvinder «Pinky» Aoulakh, la donna di origine indiana vittima di violenza domestica che ha cominciato la sua «nuova vita» proprio a Confagricoltura Brescia ha raccontato: «Il progetto è nato in seguito a un incontro, lo scorso 8 marzo, sul tema dell’imprenditoria femminile in agricoltura: immediatamente abbiamo registrato 28 adesioni, ma sono in continuo aumento. Il nostro intento è valorizzare le donne che lavorano nelle aziende, condividere esperienze e creare confronti». Ha cominciato a farlo Ilona Thun, padrona di casa, raccontando della sua azienda familiare di Puegnago, «un angolo di paradiso che arduamente abbiamo scelto: le donne, la loro propensione al cambiamento e la loro sensibilità in questo mondo sono fondamentali. Per cui mettiamoci insieme, tra donne, parliamo e aiutiamoci». Confagricoltura è già al loro fianco: «Le imprese guidate da donne sono in crescita in ogni settore - ribadisce Garbelli -: non potevamo non cogliere questa opportunità di valorizzare e incentivare l’imprenditoria femminile”.

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EPS Ente Produttori Selvaggina di Landolfo di Napoli

QUELLO CHE C’È DA SAPERE SU REFERENDUM CACCIA

Effetto boomerang Dall’1 luglio, fino alla fine di settembre, si sta procedendo in tutta Italia, da parte dei promotori, alla raccolta delle firme - autorizzata l’11 febbraio scorso - per la realizzazione del referendum sull’abrogazione della legge 157/92. Come già annotato in questa rubrica, va sgombrato il campo dagli equivoci: qualora la raccolta delle firme andasse in porto ed il quesito referendario ottenesse - una volta sottoposto al parere degli Italiani - la maggioranza dei voti, non sarebbe la caccia ad essere abolita, ma la legge che ne disciplina l’esercizio, con un conseguente vuoto normativo. Infatti cassare la 157/92 non vuol dire vietare l’attività venatoria, ma solo abolire le attuali norme che ne regolano lo svolgimento. Da tempo andiamo affermando che è necessaria ed ormai non più rinviabile la modifica della 157/92, una legge che a tutti mostra i segni del tempo e che non risponde più all’esigenza per cui era stata pensata e definita, an-

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che con il contributo delle associazioni ambientaliste. Le vicende di questi anni, l’esperienza maturata anche in Paesi a noi vicini - che sicuramente non possono essere additati come insensibili agli aspetti ambientalistici e di protezione e sviluppo della fauna e flora selvatica - indicano chiaramente come occorra avere il coraggio di abbandonare posizioni esclusivamente protezionistiche per perseguire obiettivi di reale gestione della fauna. Assicurare una presenza di fauna selvatica autoctona, rispettosa delle potenzialità del territorio, è un’esigenza non solo del territorio - per il mantenimento e lo sviluppo delle sue potenzialità produttive - ma anche della fauna stessa, che da eccessivi carichi ambientali può trarre solo danni. In quest’ottica, l’eventuale abolizione, attraverso il quesito referendario, dell’esercizio venatorio e del controllo selettivo - seppur

mal perseguito - rappresenta un pericoloso limite allo sviluppo ed alla stessa sopravvivenza delle specie che si afferma di voler proteggere. Il mantenimento e la salvaguardia della fauna selvatica si ottiene attraverso un responsabile, mirato e regolamentato prelievo dei capi. È giunto il momento che la politica - unitamente alla scienza ed alle associazioni più responsabili e rappresentative - delinei nuovi percorsi che evitino il ripetersi dello scempio di questi ultimi anni in cui è totalmente mancata una responsabile e reale gestione. Oltre tutto occorre che la politica si curi davvero di quegli agricoltori e allevatori che, ogni giorno, devono fare la conta dei danni provocati da ungulati e selvatici - non solo quindi cinghiali, caprioli, daini, lupi, ma anche corvi, taccole, cornacchie, piccioni, storni, gabbiani, per non parlare poi della fauna alloctona - che imperversano nelle campagne, distruggono raccolti, coltivazioni, vigneti, assalgono greggi ed allevamenti e creano problemi concreti anche ai comuni cittadini, con incidenti stradali e incursioni nelle città. Giova in conclusione ripetere che la tutela e la gestione della fauna - a cui tengono agricoltori e cacciatori anche più di molti altri soggetti - non può essere assicurata vietando tutto, bensì assicurando il suo svolgimento nel rispetto delle leggi e degli indirizzi della scienza, per l’insostituibile ruolo di equilibratore della pressione esercitata dalla fauna selvatica sui territori e sulle attività antropiche.


PATRONATO

di Elisabetta Tufarelli

Due domande a… Cristina Capisani dare una consulenza immediata in quanto non abbiamo accesso ai pagamenti con le eventuali specifiche delle trattenute. Perché anche se tutto è telematico non si può consultare lo storico. Per facilitare il nostro lavoro servirebbe libera consultazione agli archivi dell’Inps.

ché è molto vario: permette di incontrare tante persone che ci presentano le problematiche più disparate e, insieme ai colleghi, due in sede e due negli uffici zona, cerchiamo di trovare risposte ai quesiti più diversi. Non sempre, però, tutto fila liscio. Ad esempio Ci commenta il suo impegno la- se un pensionato ci chiede come vorativo? mai ha avuto una decurtazione Il mio lavoro mi piace molto per- della pensione, non è possibile Le sedi di patronato sono fondamentali per l’assistenza al cittadino. Al loro interno gli utenti trovano competenza e professionalità. In questo numero la parola alla responsabile, dal 1995, del patronato Enapa di Mantova.

ASSEGNO PONTE PER I FIGLI Dal 1° Luglio e fino al prossimo 31 dicembre 2021 le famiglie con figli minori - rientrano anche i lavoratori autonomi - possono richiedere l’assegno “ponte”. In attesa che entri in vigore l’assegno unico figli, che dovrebbe partire a gennaio. L’assegno ponte si rivolge a quelle famiglie che non hanno diritto agli ANF (assegni al nucleo familiare) previsti per i lavoratori dipendenti. L’ importo è determinato sulla base dell’ISEE e al numero dei figli. Con ISEE oltre i 50mila euro non si ha diritto ad alcun beneficio. Per sapere a chi spetta e come fare richiesta cerca il tuo patronato Enapa (www.enapa.it).

Qual è il quesito più frequente che le pongono gli utenti? Per gli agricoltori è fare chiarezza sulla riduzione di due dodicesimi dei contributi Inps dovuti a fine anno 2020 dagli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti. Nonostante siano passati diversi mesi non è stata ancora messa in linea dall’Inps l’istanza ed è stata differita anche la scadenza del 16 luglio in quanto hanno diritto alla riduzione anche per il mese di gennaio 2021. Mentre i cittadini ci chiedono di capire come funziona l’assegno ponte, in attesa di quello unico.

LOCAZIONI AL RIBASSO? LO STATO PREMIA Dal 6 luglio al 6 settembre i proprietari di immobili che rinegoziano, al ribasso, il canone di affitto delle loro abitazioni possono aver diritto ad un contributo. Questo beneficio, introdotto dalla legge di conversione del decreto “Ristori” (n. 176/2020), è nato per incentivare gli affittuari ad accordare, per il 2021, una riduzione dei canoni di locazione degli immobili ad uso abitativo, per aiutare i conduttori che si trovano in difficoltà economica a causa dell’emergenza da Coronavirus. Per ulteriori informazioni (www.enapa.it). LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 55


ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO CUNEO NOCCIOLE IGP AI PASSEGGERI

Una confezione di pregiate nocciole piemonte IGP, rigorosamente “Made in Cuneo”, è stata consegnata in omaggio a tutti i viaggiatori del primo volo in arrivo da Monaco di Baviera che, nella serata lunedì 28 giugno, è atterrato all’aeroporto di Levaldigi (CN). Un’iniziativa promossa dal consorzio Cascine Piemontesi e da Confagricoltura Cuneo, in collaborazione con l’ATL del Cuneese, per contribuire a celebrare una tappa importante per lo scalo cuneese e promuovere uno dei prodotti simbolo dell’agricoltura locale. Una coltura da sempre presente, che negli ultimi anni ha visto uno sviluppo importante accompagnato da una sempre maggior attenzione alla sostenibilità ambientale. Il mondo agricolo cuneese guarda con estrema attenzione a questa tratta, che non solo mette in collegamento diretto il suo territorio con uno dei propri partner commerciali più importanti, ma apre a interconnessioni più ampie con tutto il mondo, a vantaggio dell’export agroalimentare cuneese. 56 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

di Alessandra Porro

ASSEMBLEA CONFAGRI BARI-BAT CON EMILIANO E GIANSANTI

Allarme Xylella e selvatici

Politica agricola, Psr, tecnologia, innovazione: sono solo alcuni dei temi affrontati dal presidente di Confagricoltura Bari-Bat Michele Lacenere, durante l’assemblea che si è svolta il 16 luglio nel capoluogo pugliese, alla presenza del governatore della Regione Michele Emiliano, del presidente nazionale e del direttore generale dell’Organizzazione Massimiliano Giansanti e Francesco Postorino e, in collegamento online, dell’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia. Sull’emergenza Xylella Lacenere ha lanciato l’allarme: “Lo diciamo da anni: bisogna avere la responsabilità delle scelte che vanno prese. La Xylella rischia di diventare un’emergenza nazionale: se non si ferma ci saranno danni incalcolabili alla produzione di tutto il Paese. Mi auguro che, da una parte, quanto prima arrivino quelle risposte che possano dare rilancio ad un settore e a un territorio come quelli dell’olivicoltura e del Salento; dall’altra che arrivino pure delle garanzie per la provincia di Bari. La Xylella inizia ad essere troppo

vicina a noi”. Attenzione, nella sua relazione assembleare, riservata pure al problema della fauna selvatica: “Sono anni che continuiamo a fare la conta dei danni. La Regione, che pure si è dotata di una legge in materia, non riesce a venire a capo sul tema degli abbattimenti selettivi”. Quindi, sulla Pac, il presidente di Confagricoltura BariBat ha evidenziato che “grazie all’azione della Confederazione sono stati limitati i danni che potevano derivare da una proposta europea irricevibile”. “La politica agricola - ha concluso Massimiliano Giansanti - è importante per gli agricoltori, ma a Bruxelles è stata scritta una riforma che non ci piace. Siamo stati gli unici ad averlo detto: questa Pac non guarda agli interessi degli agricoltori. Nonostante tutto continueremo a dare battaglia e andremo avanti sempre di più verso le importanti sfide, che sono quelle della sostenibilità e della sicurezza alimentare e su questo anche gli agricoltori pugliesi sono pronti, già attivi, ma giustamente attendono risposte”.


ASSEMBLEA CONFAGRI UMBRIA CON PRESIDENTE NAZIONALE

Puntare sulle aggregazioni

Si è riunita nella sede regionale a Ponte San Giovanni l’assemblea generale ordinaria di Confagricoltura Umbria, che ha provveduto al rinnovo delle cariche. I componenti dell’esecutivo eletti sono: Fabio Rossi, confermato presidente, Filippo Antonelli, Anna Grazia Boccali, Giacomo Iraci, Vincenzo Cecci, Anna Ciri e Rufo Ruffo, questi ultimi tre confermati come vicepresidenti. La parte pubblica è stata caratterizzata dall’incontro ‘La nuova PAC per un’agricoltura strategica e sostenibile’, che ha visto l’intervento del presidente nazionale di Confagricoltura Massimiliano Giansanti. A Bruxelles chiediamo una riforma della politica agricola che tuteli gli agricoltori e quindi il sistema produttivo europeo - ha ricordato Giansanti -. Troviamo inaccettabile che si voglia prevedere un taglio sostanzioso delle risorse laddove, al contrario, andrebbe ampliata la spesa per assicurare obiettivi fondamentali per la collettività, come l’approvvigionamento di cibo, la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale. L’accordo

andrà rivisto anche nell’ottica di una sua stretta interconnessione con il PNRR. “Anche l’Umbria avrà meno risorse - ha aggiunto il presidente regionale Fabio Rossi - e sarà quindi fondamentale puntare su aggregazione e filiere, sinergie e sostenibilità ambientale, che deve andare però di pari passo con quella economica.” Necessaria per Rossi, quindi, sarà “la collaborazione tra istituzioni, imprese e ricerca, per trovare strumenti idonei per le tecniche a minore impatto ambientale”. “Ricerca e innovazione insomma - ha concluso Rossi - da misurare con l’effettiva sostenibilità economica oltre che ambientale”. “Ho fiducia nella solidità del nostro sistema produttivo e nelle capacità dei nostri imprenditori - ha concluso Giansanti -. Ora dobbiamo concentrarci sulla messa a punto del piano strategico che l’Italia dovrà sottoporre alla Commissione europea entro la fine dell’anno e che dovrà includere anche i programmi per lo sviluppo rurale, finora rientranti nell’esclusiva competenza delle Regioni”.

RAGUSA A RUBA LE CARRUBE

Con l’avvicinarsi del periodo della raccolta delle carrube che, stando alle previsioni, quest’anno dovrebbero avere un prezzo non bassissimo, iniziano a palesarsi nelle campagne iblee le prime “ronde” alla ricerca di alberi particolarmente carichi. “Ci sono giunte diverse segnalazioni da parte di imprenditori associati - spiega il direttore di Confagricoltura Ragusa, Giovanni Scucces - sulla presenza di persone nei loro carrubeti, alla ricerca di alberi da depredare. Qualcuno ha già subìto furti di carrube, anche se ancora non mature”. “Per queste ragioni - continua Scucces - chiediamo alle autorità preposte di intervenire immediatamente predisponendo una maggiore presenza delle Forze dell’Ordine nelle nostre campagne, al fine di prevenire furti che, altrimenti, si consumerebbero in modo indisturbato. Inoltre, invitiamo chi acquista carrube a tutelare i produttori e a combattere il mercato nero, verificandone sempre la tracciabilità”. LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 57


FORMAZIONE

di Antonella Torzillo

PROGRAMMA DI FORMAZIONE CONTINUA CON LE “SCUOLE DI SINDACATO”

Nasce Confagricoltura Academy Inaugurata ‘Confagricoltura Academy’, importante occasione di crescita e di sviluppo per tutta l’Organizzazione degli imprenditori agricoli. Prima di tutto bisogna dire cos’è l’‘Academy’. È un luogo, fisico e/o virtuale, dove si condividono e si sviluppano conoscenze, saperi, tecniche, pratiche e idee innovative per accrescere i talenti e garantire lo sviluppo futuro dell’azienda. Nell’Academy si valorizzano le persone - assume valore e importanza il capitale umano e la sua capacità di creare conoscenza - e si sviluppa il processo della learning organization, un concetto che, nella gestione aziendale, significa organizzazione aperta all’apprendimento dei suoi membri e che si trasforma continuamente in attuazione ad una strategia di competitività aziendale. Le nostre società sono ormai caratterizzate da continui cambiamenti e scenari mutevoli, fattori che generano complessità e indeterminatezza e che impongono alle aziende di qualsiasi tipologia un costante riallineamento delle strategie e un continuo adattamento della formazione. Questo ha portato ad assistere, negli ultimi anni, ad

una rapida diffusione delle Academy aziendali. Il progetto esecutivo di Confagricoltura Academy, approvato da direttivo e giunta confederale, declina gli obiettivi e gli indirizzi formativi confederali in ‘Scuole’ per dirigenti, direttori, funzionari, innovation broker, imprenditori (gli associati) e anche ‘nuovi talenti’. Attraverso le Scuole si intende implementare un sistema che, annualmente, propone le attività, le realizza, e ne verifica gli effetti. Alla base di tutto c’è la ‘strategia sindacale’ definita dagli organi elettivi. In considerazione di essa ‘Knowledge management’ (in italiano ‘gestione della conoscenza’) vede nella formazione (le scuole di sindacato) il suo pilastro. Lo scorso 22 giugno si è tenuto, a Roma a Palazzo Della Valle, il primo appuntamento della ‘Scuola Direttori’. “Il motore della nostra associazione sono le imprese e le loro sedi provinciali di riferimento e quindi non è un caso se abbiamo scelto di inaugurare la nostra Academy partendo proprio dalla ‘Scuola Direttori’, il progetto di formazione continua per i direttori delle sedi territoriali, unioni

Parola Chiave del mese: Knowledge management Knowledge management (in italiano ‘gestione della conoscenza’) è la capacità di ricercare, organizzare e mettere a disposizione, in maniera sistematica, il capitale intellettuale di un’azienda e di alimentare una cultura di apprendimento continuo e di condivisione della conoscenza.

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provinciali e federazioni regionali - ha spiegato il direttore generale di Confagricoltura Francesco Postorino -. Altrettanto ragionata è la scelta dei temi. Partendo da un’attenta analisi dei fabbisogni formativi e delle evidenze concernenti il complesso lavoro di un direttore territoriale, si è arrivati ad individuare un percorso formativo che, nell’immediato, si concentra su due filoni tematici: ‘Lobby e relazioni istituzionali’ e ‘Marketing associativo’. Due argomenti che, all’interno di un’associazione di categoria, costituiscono i pilastri di ogni azione volta allo sviluppo organizzativo ed alla tutela più efficace delle imprese associate”. Nel primo incontro della Scuola Direttori, infatti, ci si è focalizzati proprio sui temi di lobby e relazioni istituzionali; si proseguirà nel mese di settembre con il secondo incontro sui principi teori-


ci e sugli strumenti di analisi per il marketing associativo. “Attraverso Confagricoltura Academy è molto più efficace gestire i processi di diffusione e condivisione degli obiettivi confederali e vengono certamente affinati gli strumenti di promozione dell’innovazione in tutta la rete di Confagricoltura - ha osservato il presidente dell’ente di formazione di Confagricoltura, nonché componente della giunta esecutiva, Luca Brondelli di Brondello -. Prende forma una nuova concezione di formazione, non più basata sull’idea di corsi da fare una tantum sulla base di un catalogo disponibile, ma sull’idea di un apprendimento continuo all’interno del contesto lavorativo

di riferimento, in cui è favorito il coinvolgimento diretto delle risorse nei processi di formazione e auto-formazione ed è più facile anticipare le competenze richieste dai cambiamenti in atto, a partire dalla digital transformation”. “La nostra Academy - ha concluso il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti nel suo intervento alla Scuola Direttori - non risponde ad una moda estemporanea, ma affonda le sue radici in un programma di formazione coordinato e ragionato che abbiamo avviato nel 2017 con il nome di #ColtiviamoCompetenze e che abbiamo portato avanti in questi anni con grande determinazione. Oggi siamo ancora più convinti che il capitale umano

costituisca la nostra ricchezza e il fattore determinante per qualificare sempre di più la rappresentanza e la tutela delle aziende agricole associate, tanto a livello nazionale quanto a livello europeo. E perciò l’attuale complesso delle iniziative formative che ha coinvolto finora tutto il sistema confederale si arricchisce di contenuti e attività e si evolve nella cosiddetta Confagricoltura Academy, che racchiude in sé obiettivi di identità e sviluppo organizzativo, di leadership tecnica, di ricambio generazionale e di gestione del cambiamento, ad ognuno dei quali rispondono specifiche Scuole di Alta Formazione con percorsi innovativi e di qualità”. LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 59


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

Proteggere gli anziani

“Gli anziani sono la fascia d’età che ha pagato il tributo più alto alla pandemia per la fragilità connessa all’avanzare degli anni e per il depotenziamento del servizio sanitario nazionale. Come Anpa - Associazione nazionale pensionati di Confagricoltura abbiamo apprezzato la notizia dell’accordo tra Istat e Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria per la popolazione senior presso il ministero della Salute, che non fa che confermare l’urgenza di curare e preservare i nostri anziani”. Lo ha detto Angelo Santori, segretario generale Anpa, in occasione dell’avvio della collaborazione tra l’Istat e la suddetta Com-

missione, presieduta da Monsignor Vincenzo Paglia e nata per esplorare le condizioni dell’assistenza sociale e sanitaria degli over 75. Su quasi 7 milioni di over 75, l’Istat ha identificato oltre 2,7 milioni di anziani con gravi difficoltà motorie, compromissioni dell’autonomia nelle attività di cura della persona e in quelle strumentali della vita quotidiana. “In attesa di ripensare l’assistenza agli anziani - ha concluso Santori - l’Anpa (che tutela gli interessi e i diritti materiali e morali degli associati insieme alla Onlus ‘Senior - L’Età della Saggezza’) ha avviato, e continua a mandare avanti sul territorio, progetti rivolti proprio ad aiutare i più fragili”.

SENZA VACCINO

Troppi over 60 non sono ancora stati vaccinati. Si parla di due milioni e mezzo di persone, che con le varianti che galoppano si teme contribuiscano a mantenere vivo e vitale il virus. In generale è vero che calano i contagi, ma contemporaneamente sono in aumento i casi di variante Delta. Il rischio, forte, è che i non vaccinati diventino terreno fertile per la diffusione di queste varianti. In tutto il mondo il 95% delle persone che ha perso la vita aveva più di 60 anni. Per questo è importante proteggerci. Completare il ciclo vaccinale, come ha detto il ministro Speranza, è l’unica strada possibile per chiudere questa stagione così drammatica”.

IN ITALIA LE CULLE SI SVUOTANO e gli anziani aumentano, ma ci sono ben 7.500 medici pediatri e appena 4.300 specialisti in geriatria. Gli over 65 sono 13 milioni e 400.000 i nuovi nati all’anno. Nei prossimi tre anni in base al numero di borse di specializzazione calerà anche il fabbisogno di specialisti in geriatria. Non c’è dubbio che il fabbisogno di specialisti, già insufficiente a coprire le necessità di popolazione anziana in crescita, vada preso in seria considerazione. La denuncia è degli esperti della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) e della Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (Sigot), che lanciano l’allarme sulla necessità di dedicare risorse per la gestione degli anziani. 60 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021


SILVER FITNESS

Non più giovane? Per mantenersi in forma occorre praticare il ‘Silver Fitness’. Palestre e centri fitness si stanno riempendo di una nuova clientela: ultrasessantenni con esigenze molto diverse rispetto alla solita utenza. Questa nuova disciplina di allenamento è mirata proprio sull’esigenze delle persone senior e basata su una ginnastica appropriata alle caratteristiche e alle mutazioni del loro corpo. È una risposta ottimale contro la vita sedentaria. I programmi per i senior puntano sulla costanza come regola principale. Per questo i percorsi di Silver Fitness hanno tanto successo, oltre all’evidente giovamento per il corpo, per gli organi e per la mente: il segreto è la giusta costanza.

Al servizio dei più deboli

Riccardo Ragazzi (presidente Anpa) e Gianfranco Corradi (presidente Confagricoltura Modena).

La pandemia non ha fermato la voglia di mettersi al servizio dei più deboli. Lo ha dimostrato Confagricoltura Modena che, insieme alla Onlus “Senior - L’Età della Saggezza”, grazie alla collaborazione del Centro Servizi Volontariato Terre Estensi, ha deciso di sostenere “Cà Nostra”, un progetto innovativo di coabitazione di anziani parzialmente non autosufficienti, gestito dalle famiglie con il supporto del Csv, volontari e associazioni, Ausl e Comune di Modena. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di coniugare il co-housing con la cura e il bisogno di socialità dell’ospite e dei familiari. “Diamo il nostro supporto

ad associazioni del nostro territorio che si mettono a disposizione di coloro che ne hanno più bisogno e si distinguono proprio per il loro impegno e dedizione a favore delle fasce più deboli”, è il commento del presidente di Confagricoltura Modena Gianfranco Corradi che, assieme al presidente di ANPA Modena Riccardo Ragazzi, ha effettuato una donazione per contribuire alla gestione del progetto. Il sostegno ricevuto consentirà a “Ca’ nostra” di migliorare gli impianti di aria condizionata e elettrico, ma non solo. Sarà possibile avviare attività ricreative a favore degli ospiti della casa, come la musicoterapia.

INCENTIVO ECONOMICO PER GLI OVER 65 che si recheranno in visita a Malta nel periodo compreso tra il 18 ottobre e il 19 dicembre 2021, per un minimo di 15 notti. Gli studi condotti dall’Autorità per il turismo di Malta (MTA) mostrano che i pensionati generalmente cercano vacanze a lungo termine durante i mesi secondari. Per questa iniziativa MTA ha quindi previsto un budget complessivo di 1 milione di euro, con l’intento di promuovere il turismo dei senior, incentivare permanenze più lunghe e favorire gli arrivi durante la bassa stagione. Per poter approfittare dell’iniziativa gli over 65 interessati possono inviare la propria domanda a marketing@visitmalta.com. LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 61


AGRITURISMO

di Elisabetta Tufarelli

AGRITURISMO SAN LEONARDELLO A GIARRE (CATANIA)

Suggestioni siciliane

S

iamo alle pendici dell’Etna in un luogo magico, dove mare e montagna si fondono perfettamente creando un suggestivo e indimenticabile paesaggio. Si presenta così la location dell’agriturismo San Leonardello, gestito con attenzione e passione da due sorelle: Saria e Vera Calabretta. Ci troviamo nel comune di Giarre, in provincia di Catania, a pochi minuti dal Vulcano più grande d’Europa, da Taormina e dal mare di Riposto ed Acireale. L’agriturismo, dove ci accoglie Vera, è completamente immerso in un agrumeto biologico coltivato a limoni, arance e kumquat da cui si ricavano ottime marmellate e limoncello. “Abbiamo iniziato con l’agriturismo nel 2001 - racconta - e nel 2009 abbiamo

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avviato anche la trasformazione dei prodotti aziendali in liquori, marmellate di agrumi e confetture per acquisti anche on-line”. Ci troviamo all’interno di quello che potrebbe essere definito un inno alla multifunzionalità. “Abbiamo una piccola azienda - spiega ed abbiamo scelto, già nel 1990, addirittura prima di aprire l’agriturismo, di puntare sul biologico. Le nostre produzioni, oltre che per la vendita, le utilizziamo per degustazioni e per la preparazione dei piatti di cucina tipica siciliana. Proprio perché siamo piccoli abbiamo deciso di puntare anche sulla differenziazio-

ne dell’offerta”. Certamente aiuta la posizione: dai terrazzi è possibile spaziare con lo sguardo ed ammirare il mare e gli splendidi tramonti. A San Leonardello praticamente c’è tutto quel che si può desiderare per una vacanza rilassante e indimenticabile: vicinanza al mare e alle più belle località turistiche della Sicilia orientale: Acireale, Catania, Siracusa, Noto, Caltagirone, Taormina e l’Etna. Non è certamente un caso che è apprezzatissimo soprattutto dai turisti stranieri. “Normalmente in quest’epoca siamo già pienissimi, ma ancora soffriamo degli strascichi della pandemia. Gli italiani fanno vacanza essenzialmente ad agosto e le prenotazioni dall’estero sono ancora poche: manca lo ‘zoccolo duro’ di chi fa base da noi per partire alla


scoperta della cultura, delle tradizioni e dell’enogastronomia siciliana”. Qui si respira la Sicilia a pieni polmoni in un mix ideale di relax e proposte di attività. A partire dalla splendida piscina al sale marino immersa nel giardino di agrumi. A disposizione degli ospiti gli ampi spazi esterni, la connessione wi-fi, il ping pong, jogging tra i tipici muri a secco. È possibile inoltre prenotare escursioni sull’Etna in 4x4, con pick up o a dorso d’asino, sull’Etna o ancora a cavallo in riva al mare. Ma non solo: all’interno dell’azienda, su richiesta, si possono organizzare passeggiate in bicicletta, lezioni di yoga e di musicoterapia. E non è finita qui! È possibile prenotare gite in barca lungo la

costa e itinerari turistici in tutta la Sicilia orientale, con guide esperte. Riservata, su prenotazione, agli ospiti che pernottano un’esclusiva cena tipica siciliana. Il fiore all’occhiello sono i corsi di cucina, che permettono di compiere un AGRITURISMO SAN LEONARDELLO

Via Madonna della Libertà n.165 San Leonardello di Giarre (Catania) Tel: 095964020 - Fax: 0958991465 Cell: 3472361843 Email: info@sanleonardello.it GPS: 37.6883233 N 15.1716910 E

affascinante viaggio attraverso i piatti che caratterizzano la tradizione gastronomica siciliana. “Da noi - rimarca Vera - il turismo si trasforma in un’esperienza anche culturale. Questi corsi, che contiamo di riprendere presto, ci accompagnano alla scoperta delle tante diverse influenze e delle antiche ricette tramandate oralmente, che, nei secoli, hanno reso la nostra cucina ricca, salutare, semplice e appetitosa”. A San Leonardello c’è anche una piccola fattoria di animali domestici con cani, gatti e galline: qui, per i più piccoli, vengono organizzati percorsi di educazione ambientale alla riscoperta dei sapori perduti, delle buone abitudini alimentari e della tradizione agricola della Sicilia. LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 63


BUONO A SAPERSI

TUTTO SU BACCO CON LA DOTE DELLA SINTESI

Il Bignami del vino

S

ono stati e continuano ad essere l’oggetto del desiderio di ogni studente. Disprezzati dai professori, sono sempre stati un prezioso salvagente nei momenti più difficili. Parliamo dei Bignami, i libretti marroncini che riassumono in forma piana le nozioni basilari di una determinata disciplina. Chiunque abbia frequentato una scuola italiana dal 1931 in poi sa cosa sono e oggi, nonostante Google e i telefonini, esistono ancora e non se la passano niente male. Allora, perché non dedicare un Bignami anche al vino? Ci ha pensato Emanuele Fioretti, che ha appena pubblicato “Il BignaVino”, l’approccio tascabile al vino (edito da Lombardo, Milazzo-ME). Prendendo spunto dal mitico Bignami, ha voluto sintetizzare in 58 pagine, sotto forma di pillole illustrative, le nozioni base per approcciarsi al mondo della bevanda più famosa della storia. Nato a Firenze, Emanuele deve la sua passione per il vino a Giorgio Pinchiorri, patron della pluristellata Enoteca Pinchiorri. Inizia a studiarlo, supera brillantemente i tre livelli di sommelier e dopo varie esperienze nel settore, apre il locale “BirBacco”. Dopo cinque anni, un breve soggiorno a New York, e quindi Roma, nell’alta ristorazione e locali di nicchia, tra cui la Salumeria Roscioli, uno dei templi 64 | MONDO AGRICOLO | LUGLIO-AGOSTO 2021

dell’enogastronomia italiana. Chiamato per una cosulenza in Sicilia, decide di rimanervi, lavorando per numerose aziende vitivinicole sull’Etna. Intanto prende forma, insieme anche alla moglie Erika, insegnante di Yoga, il progetto Argo Salotto Olistico, una fusione tra lo Yoga ed il Vino, all’inizio itinerante, poi strutturato in una bella loction di Milazzo. Per Emanuele, professionista esperto, il vino però è soprattutto cultura, convivialità, spensieratezza e continua ricerca del buono. È convinto che la passione per il vino non debba essere priviliegio solo di chi in questo mondo vive e lavora. E se probabilmente è innata e difficilmente può essere insegnata, di sicuro può essere stimolata e provocata. Il libro si pone questo obiettivo, intoducendo il lettore, anche il più inesperto, alle nozioni base: dalla coltura della vite e al suo ciclo vegetativo, alle tecniche di vinificazione; passando per la descrizione dei vini bianchi, rosati, rossi, speciali, come gli spumanti, i passiti, i muffati, le vendemmie tardine, i biologici; per arrivare alla classificazione dei vini, con le loro denominazioni d’origine, fino all’etichettatura. Brevi capitoli sono dedicati alle bottiglie, con le loro diverse forme, ai tappi e ai bicchieri. L’ultima parte

del volumetto è riservata alla degustazione, l’unico sistema di valutazione qualitativa di un vino, sia tecnica, sia professionale. Essenziale per l’enologo e il sommelier, importante anche per il consumatore finale. Un gesto che coinvolge e stimola tutti e cinque i sensi, alcuni passionali come il tatto e l’udito, altri fondamentali, come la vista, l’olfatto e il gusto. Operazione strettamente connessa a quella altrettanto importante dell’abbinamento cibo-vino. Una prosa agile e divertente conduce il lettore attraverso argomenti non sempre facili, comunicando la passione di Emanuele per il vino, ma anche il rispetto per questo prodotto. “All’interno di un calice - conclude - non ci sono solo 125 centilitri di vino: c’è un anno, minimo, di lavoro di molte persone, ci sono le difficoltà di un territorio o di un stagione andata male, ci sono lo stile e le idee di chi quel vino lo produce”. Gabriella Bechi


BUONO A SAPERSI

IL LIBRO DI PAOLO PANICHI, AVVOCATO E SCRITTORE

Incontri “legali”

“I

ncontri quotidiani con menti alterate”: è il titolo del libro dell’avvocato Paolo Panichi - legale di Confagricoltura Umbria - che propone 14 racconti con altrettanti personaggi pirandellaniamente in cerca d’autore. Il titolo può essere fuorviante, può far pensare ad un saggio, ad una prolusione legale. Invece Panichi tratteggia, con grande capacità artistica, alcuni personaggi molto ‘particolari’. “I protagonisti dei racconti non sono di fantasia, come non lo sono le loro storie - dice il legale-scrittore - i nomi degli stessi, invece, lo sono (in sostituzione di quelli veri, per una doverosa garanzia di privacy). Quelle che popolano il libro, sono persone effettivamente vissute e viventi, molto particolari, incontrate nella quarantennale professione di avvocato. Quasi tutti i soggetti hanno una caratteristica comune, una più o

g

meno marcata alterazione dello stato mentale”. Il libro - che si può acquistare cartaceo o come ebook su Amazon - è un acquarello. Non a caso l’autore è anche un valente pittore. Tratteggia con pennellate fluide persone che sembrano improbabili e che invece ha davvero incontrato. La realtà, spesso, supera la finzione. Nel libro troviamo il “pidocchio” (che con la sua tirchieria vive una vita tribolata), la menzognera narcisa, il truffatore, l’avido, il manipolatore, la paranoide, la nevrotica ossessiva cattiva, lo stupido, il bipolare, il ladro patologico, la ninfomane. Il volume possiede una forte valenza psicologica. L’autore ha annotato nella prefazione che la scrittura è stata motivata da un intento catartico, ripescando dalla memoria le situazioni più strane e particolarmente difficili che è stato costretto ad affrontare e risolvere. Si susseguono così

soggetti affetti da patologie o che esprimono ‘esuberanze’ caratteriali, tic e manie. È convinto, con la sua opera, di poter aiutare i lettori a riflettere sulla varietà delle menti degli uomini. Nella narrazione resta lo sguardo da avvocato che si unisce a quelli da scrittore e da pittore. Rivelando, nell’insieme, la ‘grande bellezza’ della vita. Gaetano Menna

MARKETING: IL CORAGGIO DI OSARE

Si intitola “Disruption Marketing” (Mondadori Electa), il nuovo libro di Federico Lazzerini - esperto a livello internazionale di marketing e branding - che racconta come ripensare il concetto di brand e farlo evolvere fino alla costruzione di un’identità personale. Il testo invita gli imprenditori a sfruttare sapientemente tutte le opportunità delle nuove tecnologie. Vuole essere una bussola originale in un mondo che non ha più punti cardinali e dare ‘coraggio’ a chi si sente smarrito: “L’augurio migliore che si possa fare a una persona è quello di vivere in tempi interessanti - conclude - e questi lo sono; il vantaggio che abbiamo noi esseri umani, rispetto a qualsiasi tecnologia, è la flessibilità di pensiero”. LUGLIO-AGOSTO 2021 | MONDO AGRICOLO | 65


CAMPI SONORI

di Gaetano Menna

SAVELLI E ZANOTTI INSIEME

Scherzi a parte

A

lex Savelli e Ivano Zanotti - l’uno pluristrumentista, fondatore dei Pelican Milk, l’altro batterista della Bertè e di Ligabue - realizzano un CD a quattro mani ed undici voci, “Italian Kidd” (Radici Music Records). Più che un album, un festival, come dicono i due artisti che hanno cercato la voce adatta da indossare per ogni canzone. Un disco rock, tutto italiano, che suona molto anglosassone: la natura dell’album ha ispirato il gioco di parole del titolo (con kidd che non significa Ragazzi italiani “bambino” ma “scherzare”). Ed Il rock di casa nostra è uno scherzo la copertina che suona potente e variegato

IL RITORNO DI WENDY?!

Puro punk ‘n roll

W

endy?! - la formidabile rock band del vocalist e chitarrista Lorenzo Canevacci - pubblica il nuovo disco “In the Temple of Feedback” (Tide Records, con la produzione di David Petrosino). “Feedback”, in linguistica ed anche in psicologia, è l’effetto retroattivo di un messaggio o di un’azione su chi li ha promossi. In questo caso segna il ritorno alle origini della band che si nutre alla fonte del rock’n roll. In tempi di pandemia, chiusura, stop forzato dei concerti, la band ha sentito l’esigenza di evasione e si è rifugiata così nella musica che ha amato da sempre: il rock n’ roll, quello vero, sincero ed istintivo, senza nessuna concessione alle mode del momento o alle richieste del mercato. La nuova sezione ritmica è ancor più trascinante e permette alle melodie e alle chitarre di trovare una struttura energica e a tratti punkeggiante su cui appoggiarsi. I testi spaziano da tematiche personali e intime a quelle più sociali; in essi si cita Bob Dylan e si rende omaggio a Johnny Genzale, uno dei pilastri del movimento punk. Per puro e godibile punk ‘n roll.

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ritrae un bambino; è uno scherzo quella pluralità di vocalist della migliore scena rock italica; è uno scherzo l’ultima canzone, “Non siamo soli”, in italiano, dopo 14 brani rock in inglese; è uno scherzo pure il titolo di quel brano a ricordare quanto sia stato affollato lo studio di registrazione, ma anche a rammentare il momento particolare in cui questo disco è stato realizzato, tra lockdown e isolamento. Scherzi a parte, questo è un ottimo CD, che suona potente, variegato ed è ricco di sfumature. La particolarità sono gli undici cantanti, ma la caratteristica che contraddistingue il progetto è la scrittura, con 74 minuti di grande spessore, ritmo ed energia.

Canto della natura “Intrecci sonori, tracce di un ecosistema acustico in Calabria” (Squilibri Editore), a cura di Valentino Santagati, è una ricerca che va oltre gli intenti dell’indagine etnomusicologica. Il ricercatore percorre strade poco battute in Italia (con poche eccezioni come “Il paese dei suoni” di Antonello Ricci) e molto più frequentate all’estero da studiosi come Steven Feld. Ha preso in considerazione il medio corso della fiumara Amendolea (Condofuri) e di quella Agrifa (San Lorenzo) dove si ascoltano il ronzare di insetti, il canto di uccelli, rane, cicale e grilli, lo scampanare diffuso ai pascoli, tra belati e richiami. “L’ecosistema acustico - si legge nelle note introduttive al CD - è stato alimentato da popolazioni di agricoltori ed allevatori immersi in una dimensione soprannaturale (di forte impronta precristiana e politeista) nella quale il suono può rivelare ciò che non si vede”. Davvero un’affascinante immersione nel canto della Natura.



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