SERRA PAST PRESIDENT • FOOD&SCIENCE • CIBUS FORUM • QUESTIONARIO VINO • PLASTIC FREE • RICORDO DI PLANETA WELFARE INDEX • BANDO AGRISOCIALE • SPIGHE VERDI 2020 • PREMIO FAIR PLAY • CUN SUINI • AVICOLI IN CRESCITA
Accendiamo l’innovazione Confagricoltura e Tim Giansanti eletto Confagri e Ambasciata assieme per 5G vicepresidente d’Israele avvicinano e agritech agricoltori europei imprese e ricerca Anno LXXI - n. 9 -SETTEMBRE 2020 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3 Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
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L’ E D I T O R I A L E nnn
Un nuovo Continente
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Commissione europea ha pubblicato la Strategia annuale per la crescita sostenibile relativa al 2021, un documento che definisce gli obiettivi da raggiungere con la “Recovery and Resilince Facility”, il principale contenitore di sussidi a fondo perduto e prestiti ai Paesi, stabiliti nell’ambito del Recovery Fund. La Strategia conferma l’obiettivo basato sul Green Deal europeo e sul concetto di sostenibilità competitiva. Da qui le sette linee guida ai governi della Ue: energia, ristrutturazione, rifornimento, connessione, modernizzazione, crescita, riqualificazione professionale. L’agricoltura ha tutte le carte in regola per contribuire in maniera determinante alla definizione del Recovery Plan che il nostro Paese dovrà presentare in tempi brevi. La pandemia ha mostrato i punti di forza e di debolezza del nostro sistema agroalimentare. Il punto di forza è la riscoperta dei beni primari, riportando l’attenzione su quelli essenziali, come i prodotti agricoli. Il punto debole è la strutturale non autosufficienza della produzione agricola e la conseguente dipendenza dalle importazioni estere. La sfida ora è sia qualitativa, sia quantitativa: produrre di più e con maggiore qualità. E la strada non può essere che la tecnologia. Occorre investire nella ricerca, creando o rinforzando cluster di imprese e Università per la sperimentazione di varietà nuove, più resistenti. E bisogna diffondere l’agricoltura di precisione con strumenti adeguati, primo fra tutti la digitalizzazione, collegando quelle popolazioni rurali che ancora non hanno accesso alla banda larga. Obiettivi da tempo individuati e perseguiti da Confagricoltura e che ora possono essere raggiunti. Occorrono però interventi mirati da parte delle Istituzioni, di concerto con le tante imprese innovative del settore e, soprattutto, una visione nuova da parte di tutti gli stakeholder, che veda nell’agricoltura una grande opportunità e non un settore da abbandonare al suo declino. È una partita difficile, che non può essere giocata a livello nazionale. Per questo l’Europa deve prendere in mano il suo destino, governando il cambiamento secondo un progetto comune, cercando di dare una sostanza politica agli aiuti straordinari del Recovery Fund, trasformandoli da strumenti finanziari a strumenti di governo. Non solo per uscire dalla crisi, ma per entrare nel nuovo Continente che si sta disegnando. Massimiliano Giansanti
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SOMMARIO L’EDITORIALE Un nuovo Continente Massimiliano Giansanti................. 3 APERTURA EUROPA Lambert e Giansanti al Copa G.M. ...... ................................. 5
Lunga vita Gaetano Menna ........................
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FOCUS INNOVAZIONE Metamorfosi Nicola Artoni ...........................
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Plastic free Paola Castello ..........................
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ATTUALITÀ VITIVINICOLTURA Pioniere di innovazione G. B. .....................................
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SPECIALE PRECISION FARMING Il vino nella rete Claudio Costantino ....................
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APERTURA L’INTERVISTA Orgoglio Confagricoltura Gabriella Bechi ........................... 6
Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Confagri Consult
Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Testata associata all’USPI
PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA Piattaforma per l’agritech C.C........ ................................. 9 Ci si salva insieme Gabriella Bechi .........................
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Abbonamento annuo Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n. 33755000 Intestato a: Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950 ROC 34051 del 24/03/2020 Pubblicità
Edagricole - New Business Media srl Piazza Galileo Galilei 6, 40123 Bologna Tel. +39 051.6575.822 Fax +39 051.6575.853 pubblicita.edagricole@newbusinessmedia.it
Rubriche Testardi, ci crediamo Elisabetta Tufarelli ....................
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Centro Studi Fitosanitari. . . . . . . . . . . 48
Ecolabel rurale Gabriella Bechi .........................
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Ufficio Traffico Tel. +39 051.6575.842 impianti.edagricole@newbusinessmedia.it
Vince il fair play Elisabetta Tufarelli ....................
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Stampa e diffusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Faenza Group - Faenza (RA)
Il sapore del futuro Gabriella Bechi .........................
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Mappamondo Marocco. . . . . . . . . . . . . 30
Organizzazione Legno. . . . . . . . . . . . . 50 Enapra Miscela formativa. . . . . . . . . . 52 Campi Rosa Post Covid.. . . . . . . . . . . . 54 Anga Assemblea.. . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
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Over65 Sport. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
APERTUR A EUROPA
Lambert e Giansanti al Copa Rinnovo cariche del Comitato delle Organizzazioni agricole europee
I
l presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il 18 settembre è stato eletto vicepresidente del Comitato delle Organizzazioni agricole europee (COPA), l’organismo che riunisce 60 Organizzazioni dei Paesi membri dell’Unione europea e 36 partner di altri Paesi. Presidente del COPA, per i prossimi due anni, è la francese Christiane Lambert, che succede al tedesco Joachim Rukwied di DBV. Giansanti, europeista convinto, è stato nominato ai vertici dell’Organizzazione europea in un momento cruciale, in cui si dovranno assumere decisioni chiave, a partire dal prossimo bilancio dell’Unione, dalla futura Politica agricola comune, dalla incertezza dei mercati
internazionali, ma anche dal Recovery Found e dalle politiche di sviluppo per fronteggiare l’emergenza economica a causa della pandemia, che richiedono lavoro propositivo e pressing incessante e determinato da parte del Coordinamento degli agricoltori europei. In seguito all’annuncio della propria elezione, Christiane Lambert ha dichiarato: “Sono onorata della fiducia dei miei colleghi europei, ma sono anche consapevole delle responsabilità che questa presidenza comporta. Gli agricoltori di tutta Europa sono preoccupati e le incertezze sono numerose. Che si tratti di PAC, della strategia “Farm to Fork”, del Green Deal, del processo della Brexit o del piano di ripresa, dobbiamo trovare risposte collettive a livello europeo nel prossimo futuro. Sono fermamente convinta che l’agricoltura rappresenti un settore strategico per l’Europa: la crisi dovuta al Covid lo ha dimostrato. L’Europa deve ripristinare il contatto con le proprie ambizioni agricole”. La neo-presidente, suinicoltrice di Main-et-Loire, ha quindi sottolineato che proseguirà il lavoro svolto dal suo predecessore Rukwied, “difendendo
con orgoglio gli interessi di tutti gli agricoltori europei”. Giansanti, a nome di Confagricoltura, ha fatto gli auguri di buon lavoro a Christiane Lambert e ringraziato Joachim Rukwied per l’impegno profuso nei tre anni di mandato alla presidenza. “Con Lambert e Rukwied - ha detto - c’è grande sintonia e condividiamo una visione di futuro”. “Ci troviamo - ha quindi spiegato il presidente di Confagricoltura in un momento di resilienza che richiede da parte della UE ogni sforzo per permettere alle imprese agricole, non solo di ripartire e riconquistare le posizioni perdute, ma anche di ammodernarsi e crescere, di andare oltre. Per far diventare il nostro sistema agricolo e agroalimentare più forte di prima. La centralità dell’agroalimentare in Europa è emersa in pieno in questo difficile momento a causa dell’emergenza della pandemia”. Gli altri vicepresidenti del COPA sono Tim Cullinan (IFA, Irlanda), Palle Borgström (LRF, Svezia), Pedro Gallardo (ASAJA, Spagna), Mladen Jakopović (HPK, Croazia), Roomet Sõrmus (EPKK, Estonia). (G.M.) nnn SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 5
A P E R T U R A L’ I N T E R V I S T A
A colloquio con Giandomenico Serra, che ha guidato l’Organizzazione in anni di transizione. L’impegno per la crescita dell’impresa agricola
Orgoglio Co
di Gabriella Bechi
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ontinuano le nostre interviste ai past president di Confagricoltura, gli uomini che hanno fatto la storia della nostra Organizzazione, che quest’anno festeggia il suo 100°compleanno. Un secolo che ha visto cambiamenti radicali, politici, economici e sociali, che hanno modificato anche il volto dell’agricoltura. A questo cambiamento ha portato un contributo importante Giandomenico Serra, che ha ricoperto il ruolo di presidente dal 1977 al 1983, anni difficili, di profondi mutamenti politici e di trasformazioni repentine del tessuto produttivo. Dottore possiamo dire che lei ha assistito alla nascita dell’impresa agricola e che ha contri-
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buito al suo consolidamento nella società? Certamente ho assistito alla sua nascita e come presidente di Confagricoltura, insieme a tutte le persone di grande statura che ho avuto al mio fianco, abbiamo cercato di intrepretare la sua evoluzione, favorendo l’affermazione di un nuovo modello di agricoltura. Cosa stava cambiando nel settore? Il passaggio dalla mezzadria ad altre forme di conduzione aveva modificato profondamente il peso dei fattori di produzione, favorendo la crescita del ruolo dell’imprenditore e di conseguenza della manifattura. Ma fare impresa agricola richiedeva investimenti importanti e il costo del denaro era a due cifre. La meccanizzazione era scarsa ed era iniziata la competizione con i Paesi extra Ue. Bisognava recuperare valore aggiunto
agricolo, ridurre il più possibile lo spazio tra produttore e consumatore, puntare sulla tipicizzazione dei prodotti. Che ruolo ha avuto la Comunità europea in questo percorso? Molto importante. L’agricoltura non avrebbe potuto essere quella che è oggi senza l’Europa. E in quegli anni fu determinante il lavoro svolto dal ministro Giovanni Marcora per la costruzione di un mercato comune europeo in cui l’agricoltura avesse un peso significativo. A questa costruzione Confagricoltura partecipò con profonda convinzione. Chi altro ha contribuito all’affermazione di questo nuovo modello imprenditorale dell’agricoltura? Certamente i giovani dell’Anga, molto attivi con l’allora presidente Agostino Bignardi e i tanti altri che poi hanno ricoperto
Giandomenico Serra
nfagricoltura
1977: passaggio del testimone da Diana a Serra.
Riformismo, equidistanza dai partiti e slancio sui mercati Ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada grandi statisti, da Andreotti, allora presidente del Consiglio, a Moro, da Spadolini a Berlinguer, a Craxi. Cosa chiedeva Confagricoltura al governo? Di partecipare alle scelte programmatiche. È del 1979 il “Decalogo”, un documento volto a configurare le grandi linee di un nuovo indirizzo di politica agraria alla luce della crisi energetica e dei problemi legati allo Sme e all’inflazione. Dieci punti, dalla riduzione del disavanzo agricolo nazionale alla riforma della Pac; dal costo del lavoro alla necessità di un prestito internazionale per favorire gli investimenti; dalla riforma del ministero dell’Agricoltura ai patti agrari; da una politica doganale che favorisse le esportazioni al piano forestale; dall’utilizzo di tecnologie al-
posizioni importanti nella casa madre, a cominciare dal mio successore Stefano Wallner. E poi l’Agriturist, grazie alla grande lungimiranza di Simone Velluti Zati, perché ha rafforzato la capacità dell’azienda agricola di fare impresa anche attraverso attività connesse. Erano anni di profonde trasformazioni anche nella politica, gli anni del famoso “compromesso storico”. Quale fu l’atteggiamento della Confagricoltura? Avevo ereditato una Confagricoltura che aveva tenuto sempre un atteggiamento di autonomia rispetto alla politica. Ho cercato di mantenerlo e di rafforzarlo pur lasciando aperto il confronto con tutto il “pentapartito”, compreso il partito socialista. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 7
A P E R T U R A L’ I N T E R V I S T A 2020: Serra nel suo studio.
L’attività imprenditoriale finalizzata a valorizzare la razza Bruna
ternative a quelle basate su fonti energetiche tradizionali ad una nuova disciplina degli Istituti di sperimentazione. Come erano i rapporti con le altre Organizzazioni agricole e non? Avevamo stretto buoni rapporti con la Confindustria e a livello comunitario avevamo contatti anche con la Coldiretti e con l’allora nascente Alleanza Contadina, pur con le dovute differenze di pensiero. Come è proseguita la sua vita al termine dell’esperienza confederale? Sono tornato a fare l’imprenditore agricolo, rimanendo profondamente legato all’Organizzazione, ma senza ricoprire alcun ruolo. Provengo da una famiglia di agricoltori da generazioni. I miei antenati comprarono la tenuta di Gainago nel 1879 e già da allora si era scelto di allevare e selezionare la vacca svizzera, oggi Bruna Italiana, per le sue caratteristiche di resistenza e adattabilità al territorio, iniziando anche ad apprezzarne la capacità di produrre un latte uniL’azienda Valserena punta sull’export 8 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
co per proprietà e per il giusto equilibrio fra quantità e qualità. Una passione tramandata per secoli e che ho trasmesso ai miei figli che oggi seguono l’azienda Valserena. Abbiamo 260 vac-
che in mungitura, un caseificio aziendale e produciamo circa 14 forme di Parmigiano Reggiano al giorno, “Solo di Bruna”, un prodotto di nicchia che per la maggior parte commercializziamo direttamente. Abbiamo ancora delle difficoltà a confrontarci con l’export e a fare la massa critica necessaria, ma il sogno dei miei antenati, di produrre un Parmigiano Reggiano “Solo di Bruna”, che fosse distinguibile e valorizzato per le proprie caratteristiche nutrizionali e organolettiche, ha raggiunto il suo coronamento nel 2005, con l’istituzione del Consorzio disolabruna® che ha permesso di esibire il relativo marchio ottenendo riconoscimento e tutele. nnn
PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A
Piattaforma per l’agritech
Accordo tra Tim e Confagricoltura per lo sviluppo dell’agricoltura smart. Una Fondazione e un advisory hub per ampliare 5G e soluzioni agro-innovative
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PRIMO PI ANO R APPRE SEN TANZ A
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a un’importanza fondamentale l’accordo siglato tra Tim e Confagricoltura, finalizzato allo sviluppo della smart agriculture nel nostro Paese grazie all’avvio del progetto ‘Agritech Innovation Hub’. Il protocollo d’intesa è stato firmato dall’amministratore delegato di TIM Luigi Gubitosi e dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ed intende sostenere gli imprenditori agricoli nella ripresa economica, tecnologica e sociale nel periodo postCovid, mettendo a loro disposizione soluzioni e piattaforme
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innovative. In particolare, l’accordo prevede l’avvio di una stretta collaborazione che porterà alla costituzione di una Fondazione, partecipata da attori istituzionali e partner di rilievo nazionale interessati all’implementazione di tecnologie innovative nel mondo agricolo. Il lavoro della Fondazione potrà essere affiancato da un Advisory Hub, costituito da una società di consulenza del settore, e da un Industrial Hub, costituito da realtà industriali, con il compito di realizzare e proporre offerte e prodotti innovativi, scalabili ed economicamente accessibili per l’intero network di imprenditori
Hub specifico per digitalizzazione servizi e data management agricoli. L’Hub si baserà su una specifica piattaforma per la digitalizzazione dei servizi e per il data management, finalizzata alla creazione di offerte integrate, su misura e di immediata fruizione, per gli imprenditori agricoli. L’intesa tra Confagricoltura e Tim vuole dare forte impulso al processo di digitalizzazione delle aree interne e rurali, al fine di favorire l’adozione di applicazioni
che si avvalgono delle potenzialità della fibra e dei servizi connessi a supporto delle imprese agroalimentari che producono, trasformano e commercializzano beni e servizi essenziali. Inoltre, l’accordo prevede che TIM, attraverso il programma “Operazione Risorgimento Digitale”, realizzato insieme a primari partner con l’obiettivo di diffondere la cultura digitale nel Paese, organizzerà seminari e momenti di formazione professionale agli associati di Confagricoltura per favorire l’apprendimento dei processi di digitalizzazione del settore. Le conoscenze e le competenze in campo digitale rivestono ormai un ruolo di cruciale importanza per le imprese agricole. È fondamentale da un lato permettere ad esse di superare i gap infrastrutturali che ancora sussistono in vaste aree rurali del nostro Paese; dall’altro procedere ad acquisire e utilizzare pienamente le tecnologie digitali (sia di base, sia avanzate) e poi rinnovare e potenziare le reti digitali in essere, favorendo la totale copertura 5G. Si parla di “agricoltura smart”, con molteplici applicazioni che manifestano tutto il loro potenziale con la diffusione del 5G e dell’Internet of Things (ICT), come ad esempio: sensori da campo, che vengono piantati nel terreno o installati sulle piante e rilevano
di continuo parametri come l’umidità, l’acidità o la temperatura del suolo; trattori connessi, in grado di muoversi in autonomia sui campi per arare, seminare o dissodare. Da segnalare poi i “dispositivi indossabili” (in inglese, “wearable device”) come collari e tag smart applicati al bestiame, che permettono di acquisire in continuo i parametri biometrici dei capi a dimora nelle stalle o allevati all’aperto. Mentre i droni dotati di telecamere, i sensori multispettrali ed i sistemi di geolocalizzazione GPS acquisiscono dati utili per ricavare ortofoto, indici di vigore e mappe di prescrizione che aiutano a capire lo stato di salute delle colture e la quantità di semi, concime e fitosanitari da distribuire. I dati “real time”, provenienti dalle differenti fonti ICT, possono essere analizzati per prendere decisioni tempestive, ma alimentano e arricchiscono pure i “big data”, ovvero i dati storici archiviati nei server delle aziende. L’analisi dei big data ha migliaia di applicazioni, come il supporto alle decisioni agronomiche rivolto agli agricoltori, la manutenzione predittiva di trattori e attrezzature, l’efficientamento della supply chain per le aziende di trasformazione e la creazione di una tracciabilità certa e completa per i prodotti agroalimentari. (C. C.) nnn
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Generali Italia e Confederazioni presentano il Rapporto Welfare e premiano imprese attente a dipendenti e comunità nell’emergenza Covid. Gli interventi di Conte, Di Piazza, Sesana e Giansanti di Gabriella Bechi
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Ci si salva ins
l welfare aziendale esce rafforzato dalla crisi Covid-19 e si afferma come una leva strategica per affrontare l’emergenza e per la ripresa sostenibile del Paese. È quanto emerge dal “Rapporto Welfare Index 2020”, presentato a Roma il 22 settembre alla presenza del Presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e del sottosegretario al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Stanislao Di Piazza. Settantotto le imprese premiate, di tutti i settori produttivi, che hanno ottenuto le 5W del rating Welfare Index PM. Storie straordinarie di aziende che, nel contesto del Covid-19, hanno avuto grande capacità di reagire all’emergenza e sono state punto di riferimento per la comunità, mettendo salute
e sicurezza al centro degli obiettivi aziendali e accrescendo il loro impegno in assistenza, formazione, conciliazione vita lavoro. Dai tamponi, ai test sierologici, alle iniziative aperte a tutto il territorio e di sostegno al sistema sanitario nazionale, a cui si sono aggiunti progetti di formazione a distanza, integrazione del reddito dei dipendenti in cassa integrazione e nuove modalità di lavoro “In questo nuovo contesto del Covid-19 - ha detto Marco Sesana, Country Manager & Ceo Generali Italia e Global Business Lines - abbiamo osservato come le imprese siano state il punto di riferimento immediato per i dipendenti, le loro famiglie e le comunità, agendo come soggetto sociale, oltre che economico e di mercato, dando vita a un nuovo
Il premier Giuseppe Conte
Conte: «Abbiamo capito che il benessere di ognuno dipende dalla comunità»
ieme welfare di sussidiarietà. Per questo, in questa edizione, abbiamo aggiunto la menzione speciale Resilienza”. Quest’anno Welfare Index PMI ha ampliato ulteriormente il quadro di analisi con oltre 6.500 interviste, triplicate in 5 anni, e ha allargato la partnership a tutte le
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5 Confederazioni nazionali, con l’ingresso di Confcommercio. Sono state monitorate le iniziative di welfare delle imprese di tutti i settori produttivi e di tutte le classi dimensionali (da 6 fino a 1000 dipendenti) in dodici aree: previdenza integrativa, sanità, servizi di assistenza, polizze assicurative, conciliazione vita lavoro, sostegno economico, formazione, sostegno all’istruzione di figli e familiari, cultura e tempo libero, sostegno ai soggetti deboli, sicurezza e prevenzione, welfare allargato al territorio e alle comunità. Dal rapporto 2020, che si è arricchito delle analisi sul Covid e sull’impatto del welfare sui risultati di bilancio, emerge che il welfare ha registrato, in questi 5 anni, una crescita continua: le imprese attive (ovvero quelle che attuano iniziative in almeno quattro delle dodici aree del welfare aziendale) sono raddoppiate nel quinquennio, passando dal 25,5% del 2016 al 45,9% del 2019, al 52,3% nel 2020. Per la prima volta le imprese attive superano il 50%, il 79% ha confermato le iniziative di welfare in corso e il 28% ne ha introdotte di nuove o potenziato quelle esistenti. Sanità, sicurezza, assistenza, forma-
zione, conciliazione vita lavoro si confermano le aree di maggiore intervento. L’esperienza di crisi ha cambiato anche la cultura di gestione dell’impresa: il 91,6% delle PMI ha infatti dichiarato di avere acquisito maggiore consapevolezza della centralità della salute e della sicurezza dei lavoratori e oltre il 70% ha affermato che, in futuro, il welfare aziendale avrà maggior rilievo. Il welfare fa crescere l’impresa anche in termini di produttività e occupazione. Lo conferma un’analisi sui bilanci dell’ultimo biennio di oltre 3.000 imprese tra quelle partecipanti alla ricerca, svolta in collaborazione con Cerved, che ha statisticamente dimostrato che il welfare aziendale contribuisce significativamente ai risultati delle imprese. Quelle più attive nel welfare hanno un tasso di produttività che aumenta del +6% nel biennio, triplo rispetto alla media delle PMI, pari a 2,1%. Anche l’occupazione cresce nelle imprese più attive quasi del doppio: attestandosi all’11,5% rispetto alla media del 7,5. “Oggi si parla tanto di sostenibilità - ha detto il sottosegretario al Lavoro Stanislao Di Piazza - ma io vedo qui le buone pratiche per realizzarla. E lo Stato deve individuare gli strumenti giuridici per premiarle. Bisogna uscire dalla contrapposizione profit - no profit. La buona impresa è quella che genera profitto per l’imprenditore e per la comunità. È quella che io chiamo la terza economia”. A premiare le aziende, nel pie-
I MAGNIFICI SETTE DELL’AGRICOLTURA
Sette le aziende premiate che si sono distinte nel settore agricolo: Agrimad Srl di Cosenza, I classificato e menzione speciale Resilenza; Natura Iblea Srl di Ragusa, II classificato e menzione speciale resilienza; Colleroni Srl di Siracusa, III classificato; Peverelli Srl di Como, con menzione speciale Resilienza; Mariscò - Azienda Agricola Laura Bargione di Palermo; Verdebionatura - Non Solo Piccoli Frutti di Sondrio, La Fraternità Soc Coop Soc Arl Onlus di Rimini, con menzione speciale per l’agricoltura sociale.
Gianna Amodeo ritira premio ad Agrimad
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Le aziende a 5W hanno messo salute e sicurezza al centro degli obiettivi
Massimiliano Giansanti
Premio all’azienda di agricoltura sociale La Fraternità (Francesco Tonelli)
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no rispetto delle regole di sicurezza, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, nel suo intervento, ha rimarcato i grandi cambiamenti che la pandemia ha provocato. “Abbiamo capito che salute e sicurezza sono le condizioni essenziali per lo sviluppo e non la conseguenza. L’homo economicus che non considera la dimensione esistenziale e sociale è stato superato dai fatti. Non c’è manuale di economia che oggi non consideri prevalente il concetto di stakeholder, ovvero il grado di soddisfazione dei dipendenti e di tutti coloro che entrano in contatto con l’azienda. Questo premio rappresenta la rivoluzione copernicana in atto e quest’anno assume un valore ancora maggiore, perché il Covid ci ha fatto capire che il benessere di ognuno dipende dalla comunità”. “Mai come adesso - ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - il welfare aziendale è importante. In questo momento di grande incertezza dare sostegno alle famiglie e ai lavoratori, per la difesa del lavoro e del reddito, è fondamentale ed è un modo di fare impresa in un’ottica di sviluppo sostenibile. Confagricoltura, con le sue imprese, ha sposato da tempo questa visione, che oggi assume un valore ancora più forte. Durante la pandemia abbiamo continuato a lavorare per fornire cibo agli italiani e ci siamo riusciti, non senza difficoltà, insieme ai nostri dipendenti. L’agricoltura, grazie anche allo stretto legame con il territorio e con la popolazione, ha confermato il suo ruolo sociale, che potrà essere maggiormente sviluppato attraverso un modello di crescita integrata con le grandi città che valorizzi le aree interne rurali”. nnn
In cinque anni destinati 670 mila euro a progetti di agricoltura sociale, solidale, di assistenza ed inclusione di Elisabetta Tufarelli
Testardi, ci crediamo SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 15
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L’
Italia ha una grande agricoltura. All’interno del primario si stanno sviluppando, anche con l’importante contributo di Confagricoltura, imprese che s’impegnano per l’agricoltura sociale. “Non più una nicchia, ma una realtà interessante che lavora per la sostenibilità economica, ambientale e sociale, permettendo a fasce di popolazione e territori di svilupparsi in un periodo particolarmente difficile. Con questi nostri progetti sosteniamo le comunità, creando opportunità, favorendo occupazione e mantenendo alta l’attenzione sulla qualità delle produzioni e sullo sviluppo economico”. Con queste parole il presidente, Massimiliano Giansanti, ha presentato la quinta edizione del premio “Coltiviamo agricoltura sociale”. Un’iniziativa fortemente voluta da Confagricoltura, che ha coinvolto la Onlus Senior - L’Età della Saggezza e Reale Foundation (la fondazione corporate di Reale Group), in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Univer-
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Progetti finanziati generato benefici e servizi sul territorio sità di Roma Tor Vergata, con l’obiettivo di sostenere progetti concreti di impresa e di solidarietà. I 670.000 euro fin qui donati sono serviti a promuovere, nei vari territori del Paese, progetti di solidarietà agricola. “Le iniziative che, negli anni, abbiamo aiutato a crescere si sono dimostrate - ha ricordato Giansanti - anche un potente strumento di sviluppo, capace di generare benefici e servizi
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sul territorio per la comunità e le persone a rischio di esclusione sociale”. L’agricoltura sociale è cresciuta molto in questi anni, diventando una realtà a cui le Istituzioni hanno dovuto guardare e quindi regolamentare. Lo ha confermato il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), in una recente indagine, che ha messo in evidenza come - anche a seguito dell’entrata in vigore della Legge del 18 agosto 2015, n. 141 - si siano sviluppate numerose realtà impegnate proprio nell’agricoltura sociale. Tra i vincitori dell’edizione 2019
CANDIDATURE FINO AL 15 OTTOBRE
La quinta edizione di “Coltiviamo Agricoltura Sociale” mette in palio 40.000 euro per ciascuno dei tre progetti vincitori e una borsa di studio per conseguire il master in Agricoltura sociale all’Università di Roma Tor Vergata. Occorre affrettarsi perché si può presentare la propria candidatura solo fino al prossimo 15 ottobre.
zo), nato per creare una vera e propria rete di supporto per le famiglie impegnando disabili, minori e giovani con disagio sociale nella cura di un orto, nella costruzione di un pollaio, nella successiva trasformazione degli ortaggi e delle erbe aromatiche, fino alla vendita dei prodotti. Serena e Fabio, i fondatori, hanno organizzato, il 12 settembre, il seminario ‘Agricoltura sociale: esperienze e risultati’, per presentare i frutti ottenuti con il premio. “Casa del Pietro - ha detto Luca Ginestrini, direttore dell’area organizzativa di Confagricoltura, partecipando all’eGinestrini al seminario vento - ha dimostrato il valore “Casa del Pietro” dell’agricoltura sociale e tutte le sue potenzialità. Il settore priil progetto ‘Eureka: Solleviamo mario ha saputo provare, nell’orto’ dell’azienda agricola ‘Casa lo scenario complicato con cui del Pietro’ di Capolona (Arez- abbiamo a che fare oggi, quan-
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to l’agricoltura stia acquisendo sempre più valore”. Presente al seminario anche il presidente della Rete Fattorie Sociali Marco Berardo Di Stefano che ha sottolineato il ruolo attuale e strategico di imprese come quella aretina. “Le fattorie sociali, per la loro distribuzione - ha ricordato - facilitano interventi mirati su tutto il territorio, facendo sì che non sia lasciato solo nessuno, neanche chi vive nelle zone meno servite. Un’altra funzione che non hanno mai interrotto è quella della produzione di cibo, con la garanzia di immettere nel mercato prodotti di ottima qualità e da filiera corta. Senza dimenticare i risultati incredibili sui sistemi integrati di welfare, produttività e salute rispetto agli investimenti dedicati all’agricoltura sociale”. nnn
CONFAGRI E JTI ITALIA SEMINANO VALORE
Grande successo per la prima edizione di “Agro-Social: seminiamo valore”, il nuovo programma di Confagricoltura, in collaborazione con JTI Italia (Japan Tobacco International), nato con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali di crescita sostenibile dei territori, incentivando iniziative di inserimento sociale e lavorativo dei soggetti più deboli. Numerose sono le idee progettuali inviate prima della scadenza, che andranno poi sviluppate: la regione più attiva è stata la Toscana, seguita dall’Umbria, ma anche Veneto e Campania hanno avanzato interessanti proposte progettuali di spiccato valore socio-economico. L’importante partecipazione sottolinea la sensibilità delle imprese agricole e delle comunità verso iniziative come questa, capaci di creare nuovi modelli di sviluppo del territorio rurale locale, coniugando sostenibilità e innovazione. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 17
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Ecolabel rurale
Premiata l’Italia virtuosa e sostenibile. FEE e Confagri assegnano a 46 Comuni le Spighe Verdi di Gabriella Bechi
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ancavano colorati gonfaloni dei Comuni, i sorrisi e gli sguardi soddisfatti e orgogliosi dei sindaci, le parole di tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito al raggiungimento dell’ambito risultato, ma le “Spighe Verdi 2020” sono state assegnate. Il Covid ha impedito lo svolgimento della tradizionale cerimonia di premiazione, ma non ha annullato l’impegno delle Amministrazioni nel periodo del lockdown, rendendo il riconoscimento ancora più importante degli anni passati. Sono 46 le località rurali che potranno fregiarsi, in questa quarta edizione, del riconoscimento Spighe Verdi 2020, come è stato annunciato da FEE Italia - Foundation for Environmental Education e Confagricoltura nel corso della conferenza telematica con i sindaci vincitori, che si Positano (SA)
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è tenuta alla fine di luglio. Il programma, che si basa sull’esperienza trentennale di FEE, presente in 77 Paesi, nella gestione dell’ecolabel volontario internazionale “Bandiera Blu” assegnato alle località turistiche balneari, è stato pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità. È dunque un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. E affinché il programma
Claudio Mazza
g
Ai Comuni si fornisce una possibilità concreta di crescere e migliorarsi raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. L’iter procedurale, certificato ISO 9001-2015, ha guidato la valutazione delle candidature, permettendo alla commissione di raggiungere il risultato finale. Nel gruppo di lavoro è stato importante il contributo di diversi Enti istituzionali come il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali; il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo; il Comando Unità Tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri; l’ISPRA; il CNR. L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma “Spighe Verdi”, poiché è da qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale. Per questo FEE Italia ha condiviso con Confagricoltura un gruppo di indicatori in grado di fotografare le politiche di ge-
stione del territorio e indirizzarle verso criteri di massima attenzione alla sostenibilità. Tra questi, la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche; la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. “Anche quest’anno il trend si conferma positivo. Sono 46 i Comuni che hanno ottenuto le Spighe Verdi, rispetto ai 42 dell’anno precedente - ha detto Claudio Mazza presidente di FEE Italia -. Una crescita che evidenzia la sempre maggiore attenzione che
Massimiliano Giansanti
I COMUNI PREMIATI NEL 2020
Le “Spighe Verdi” 2020 sono state assegnate in 13 regioni. Le due regioni con il maggior numero di riconoscimenti sono Marche e Toscana, con 6 località. Per le Marche: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano e Numana; per la Toscana: Castellina in Chianti, Massa Marittima, Castiglione della Pescaia, Castagneto Carducci, Fiesole e Bibbona. Con 5 località seguono la Campania (Agropoli, Ascea, Massa Lubrense, Positano, Pisciotta), il Lazio (Canale Monterano, Gaeta, Pontinia, Rivodutri, Roccagorga), il Piemonte (Monforte d’Alba, Pralormo, Santo Stefano Belbo, Canelli e Volpedo), la Puglia (Andria, Bisceglie, Castellaneta, Carovigno, Ostuni). Vantano tre località l’Abruzzo (Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Tortoreto), la Calabria (Santa Maria del Cedro, Sellia, Trebisacce) e il Veneto (Caorle, Montagnana, Porto Tolle). In Umbria ricevono il riconoscimento Montefalco e Todi. Una Spiga Verde in Liguria (Lavagna), in Lombardia (Sant’Alessio con Vialone) e in Sicilia (Ragusa).
Canelli (AT) SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 19
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Ragusa
Priorità all’agricoltura. Da essa deve partire la rivoluzione culturale
i Comuni rurali pongono alla gestione del territorio in chiave sostenibile. Sempre più centri rurali italiani guardano al programma Spighe Verdi come a una possibilità concreta di crescere e migliorarsi per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi in termini di eccellenza per quanto riguarda l’ambiente, l’agricoltura e quindi la qualità della vita, coinvolgendo e rendendo protagonista la comunità locale e la vocazione agricola del proprio territorio”. “Le realtà virtuose delle aree rurali italiane premiate oggi con Spighe Verdi - ha sottolineato Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura - sono un riconoscimento importante del ruolo che l’agricoltura svolge nel nostro Paese, come è stato dimostrato ampiamente durante la pandemia. Le numerose adesioni hanno confermato che il rilancio dell’economia nazionale, soprattutto in questa fase di ripartenza, passa Trebisacce (CS)
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proprio attraverso i comuni e i piccoli borghi, un vero patrimonio italiano, nel quale le attività agricole sono centrali. Mi inorgoglisce che, attraverso questo programma, venga anche certificato il valore del lavoro degli agricoltori. Sono loro che, attraverso le loro attività innovative e sempre più attente alla soste-
nibilità, la cura e presidio del territorio, hanno contribuito nel corso degli anni ad assicurare una corretta gestione ambientale, riuscendo a conservare e valorizzare questi territori come attrazione turistica, culturale ed enogastronomica”. “Ottenere la Spiga Verde - ha dichiarato Flaminia Santarelli, direttore generale del Turismo del ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo - è un momento importante per un Comune. Viene premiata infatti una scelta forte di gestione del territorio, in una cornice di sostenibilità e in una prospettiva di conservazione del paesaggio, cha va fino alla corretta gestione dei rifiuti e al miglioramento dell’arredo urbano. Viene premiato un percorso di condivisione, dove tutti diventano soggetti attivi ed è forte il contributo dell’agricoltura e delle produzioni agroalimentari di qualità”. nnn
Vince il fair play Premiati atleti e società per il rispetto di regole e valori di Elisabetta Tufarelli
“S
e parliamo di regole e di rispetto non possiamo non riferirci all’agricoltura, che più di tutti è sottoposta a regole scritte e non scritte. È un settore rispettoso
dell’ambiente, dei valori storico-culturali e delle persone. Se non avessimo rispetto per la terra, per l’ambiente e per i nostri agricoltori, non avremmo cibo. Il fair play è la nostra sostenibilità”. Così Massimiliano Giansanti ha salutato i numerosi partecipanti alla presentazione della XXIV edizione del Premio Menarini ‘Fair Play’, che gratifica sportivi, istituzioni, società sportive, aziende che si sono contraddistinti per il rispetto delle regole e dei rapporti umani e sociali. “Il connubio tra sport e agricoltura è molto forte in Italia - ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. C’è un forte richiamo al rispetto di due valori fondamentali: regole ed etica; non si può fare agricoltura o business prescindendo da questi. Chi mangia prodotti italiani ha la massima sicurezza e qualità garantita. E, come nello sport, gareggiamo per vincere. Anche se, come gli sportivi, subiamo gli imprevisti,
come il maltempo che ha imperversato in questi giorni. Agricoltura e sport mantengono alta, in giro per il mondo, la bandiera del Made in Italy”. Confagricoltura, nell’occasione, ha anche ricevuto il premio ‘Azienda Fair Play’. Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha parlato del futuro dello sport al tempo del Covid: “Coni e Confagricoltura hanno affrontato molte avversità. Ora si naviga a vista, come ha detto il presidente Giansanti. Nulla sarà come prima. Dobbiamo far quadrare le esigenze dei nostri mondi con questo virus. A questo premio è riconosciuto unanimamente un carattere di eccezionalità, un unicum nel mondo dello sport di cui siamo molto orgogliosi per il suo cliché di internazionalità. È importante perché contribuisce a far grande lo sport italiano. E, in questo momento, è fondamentale che i valori del fair play siano condivisi da tutSETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 21
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Conferenza stampa a Palazzo della Valle
A Confagri il premio “Azienda Fair Play” ritirato da Giansanti ti”. I riconoscimenti sono stati consegnati, come consuetudine, il 10 settembre a Castiglion Fiorentino, ma anticipati nell’incontro stampa a Palazzo della Valle a Roma. Un’unica eccezione è stata fatta per Giancarlo Fisichella, ex pilota della F1 e della Ferrari, premiato in anticipo per la categoria ‘Sport e solidarietà’ perché proprio il 10 era impegnato in una gara. Tra i premiati a Castel Fiorentino - annunciati dal presidente dell’Associazione Premio Internazionale Fair Play, Angelo Morelli - numerose figure storiche come l’ex pallavolista cubano Joel Despaigne, le leggende calcistiche Josè Altafini e Zibgniew Boniek e gli allenatori Arrigo Sacchi, Louis Van Gaal e Alessandro Campagna, quest’ultimo coach della Nazionale italiana di pallanuoto. Al loro fianco figurano atleti rappresen-
Giansanti, Morelli e Malagò
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tativi delle più diverse discipline come il motociclista Manuel Poggiali, le sorelle Fanchini, stelle dello sci alpino, e la golfista Federica Dassù. Tra i giovani talenti sportivi la nuotatrice Benedetta Pilato e la ginnasta Gaia Di Trapani, vincitrice del Premio Fiamme Gialle ‘Studio e sport’; sul podio storie di coraggio e
determinazione come quella del velista Andrea Stella. “Questa edizione ha un significato ancora più importante perché vuole celebrare chi, in questi duri mesi di lockdown, ha lottato, si è rialzato e non si è arreso portando avanti, nella vita di tutti i giorni, i valori del Fair Play”, ha concluso Ennio Troiano, diretto-
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Giansanti ritira il Premio Fair Play
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Giansanti a Parma al dibattito di Cibus Forum sui rapporti di filiera di Gabriella Bechi
U Il sapore del futuro 24 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
n “forum” permanente di confronto di tutta la filiera - dalle aziende agricole, alla trasformazione, fino alla logistica ed al commercio - per il rilancio dell’agroalimentare italiano. È la proposta lanciata dal presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenuto nella seconda giornata di Cibus Forum dedicata alle tematiche dell’agricoltura e della distribuzione. Dopo il saluto del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova (in streaming) che ha ricordato, tra l’altro, l’impegno del governo italiano per contrastare il sistema di etichettatura alimentare a semaforo “che induce a scelte disinformate” e le pratiche sleali in agricoltura, Denis Pantini, responsabile Agricoltura e Agroindustria di Nomisma, ha presentato una ricerca sul Green Deal. “È necessario essere rapidi - ha detto - nell’affrontare questa sfida, trasformandola in opportunità, altrimenti si corre il rischio che altri Paesi europei possano vantare una maggiore sostenibilità dei loro prodotti, annullando
Davanti a noi grandi sfide, ma anche grandi opportunità quel vantaggio competitivo di cui oggi gode il Made in Italy nel mondo”. Giansanti ha ricordato che l’emergenza Covid-19 ha riportato l’attenzione del mondo politico e dell’opinione pubblica sulla valenza strategica del settore agroalimentare. La questione della sovranità alimentare è tornata all’ordine del giorno. “La pandemia - ha detto il presidente di Confagricoltura - avrà conseguenze di ordine strutturale sui consumi e, di conseguenza, sulle modalità di produzione dei nostri prodotti. Abbiamo davanti a noi grandi sfide, ma anche grandi opportunità. Oggi produciamo il 75% del nostro fabbisogno; dobbiamo arrivare al 100%. Produrre di più in modo più competitivo deve essere il nostro obiettivo, l’obiettivo di tutta la filiera. Ci sono ampi spazi di
crescita sul mercato globale. C’è grande voglia di made in Italy, come dimostra la domanda di prodotto “fake”.”
In questo percorso, a parere di Confagricoltura, un ruolo determinante avranno ricerca e innovazione. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 25
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“Dobbiamo rafforzare il concetto di cibo strettamente legato all’agricoltura e opporci a quello fatto in laboratorio - ha continuato Giansanti -. Ciò non significa non utilizzare tutte le opportunità che le nuove tecnologie, anche genetiche, offrono. Dobbiamo produrre bene, ma dobbiamo anche farlo al minor costo possibile.”
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Di fronte a questo scenario Giansanti si chiede se vadano nella giusta direzione le discussioni in corso sulla riforma della PAC e sulle comunicazioni della Commissione “Farm to Fork” e “Biodiversity”. “In termini generali - ha rimarcato - le proposte in discussione tendono a sottovalutare l’importanza della produttività aziendale e della competitivi-
Cabina di regia per rilanciare l’agroalimentare tà delle imprese. Basti pensare alla limitazione dei pagamenti diretti per le imprese maggiori e alla cosiddetta “convergenza esterna”, che ignora la diversità dei costi di produzione negli Stati membri. O alle rigide riduzioni quantitative nell’uso delle sostanze chimiche imposte all’agricoltura entro il 2030, senza aver valutato l’impatto in termini di possibili perdite di produzione. In sostanza, non si è posta sufficiente attenzione alla necessità di coniugare la sostenibilità ambientale con quella economica, sottovaluntando il ruolo che possono svolgere ricerca e innovazione.” La richiesta di Confagricoltura è che nei progetti che saranno finanziati con le risorse del ‘Next Generation Ue’ ci sia adeguato spazio per la diffusione in agricoltura delle più moderne tecnologie, per meglio tutelare le risorse naturali senza perdite di produzione. nnn
RIFLESSIONE CONGIUNTA DOPO IL LOCKDOWN
Oltre mille operatori al giorno presenti e circa 3mila spettatori in streaming, molti dei quali buyer esteri. Senza contare gli oltre 50 protagonisti della filiera agroalimentare che si sono susseguiti sul palco. È questo il bilancio di Cibus Forum, che si è svolto il 2 e il 3 settembre nel quartiere fieristico di Parma, tracciato da Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma, al termine della manifestazione. Leader di agricoltura, industria alimentare e grande distribuzione si sono trovati insieme, per la prima volta dopo il lockdow, per delineare, con i rappresentanti del governo e delle istituzioni, una strategia per la ripresa. La filiera, che ha dimostrato compattezza e reattività nella gestione della crisi adattandosi in velocità e sicurezza ai cambiamenti, si è riunita, per la prima volta “de visu”, in assoluta sicurezza, per un confronto diretto e per avviare un dialogo su come strutturarsi al meglio in vista dei prossimi cicli di Il ministro Di Maio sviluppo dell’agroindustria italiana. La riflessione comune ha confermato come il lockdown abbia spinto i consumatori a capire meglio il valore del prodotto e del lavoro che c’è dietro. Bisogna dunque insistere sulla valorizzazione del cibo italiano ed urgono misure di sostegno all’Ho.Re.Ca., in particolare ai ristoratori, che sono i grandi alfabetizzatori del cibo di qualità, in Italia e nel mondo. Tutti concordi sul fatto che non ci sarà ripresa senza innovazione e sostenibilità e senza un rinnovato spirito di collaborazione tra tutti i segmenti della filiera agroalimentare. Ora l’appuntamento è con Cibus 2021 che si inaugurerà il 4 maggio e sarà la prima grande fiera alimentare europea dopo l’emergenza Coronavirus. 26 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
Lunga vita
Webinar di Ambasciata d’Israele in Italia e Confagricoltura sulle innovazioni per shelf-life di prodotti agricoli di Gaetano Menna SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 27
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per i produttori associati alla Confederazione - in cui ricercatori e start up israeliani hanno presentato le ultime novità. Indubbiamente Israele sta lavorando alacremente sul fronte della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica per l’evoluzione dell’agricoltura 4.0 e sono molte le innovazioni che riguardano proprio la shelf-life. Uno dei primi problemi affrontati dai ricercatori israeliani è senz’altro quello di migliorare le prestazioni nella catena del freddo. La società agritech Amaizz ha sviluppato un’unità di refrigerazione
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no dei temi di viva attualità è quello della durata dei prodotti agricoli freschi. Il Centro Studi di Confagricoltura ha calcolato che se si riuscisse, con una migliore shelf-life, ad aumentare anche solo dell’1% il valore della metà della produzione agroalimentare nazionale, si avrebbe un incremento complessivo di giro di affari di 1 miliardo di euro l’anno per gli operatori. Ma intervenire sulla durabilità dei prodotti agricoli è importante anche per evitare la perdita di cibo e gli sprechi alimentari e poi per favorire l’export di ortofrutta ad alta deperibilità quali, ad esempio, fragole e frutti di bosco. In quest’ottica l’Ambasciata d’Israele in Italia e Confagricoltura hanno realizzato un webinar -
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Frigoconservazione a energia solare di Amaizz
per lo stoccaggio a freddo del prodotto. Funziona con un motore di raffreddamento ibrido ad energia elettrica, ma anche solare (con pannelli solari posizionati sull’unità di refrigerazione). Grazie ad essa si può conservare subito il prodotto nella fase di post raccolta, già in campo, dove non si hanno a disposizione le celle frigorifere. Il gruppo Decco-Safepack si occupa di trattamenti di conservazione del prodotto. Tra le novità, buste protettive ad aria modificata per la conservazione di avocado durante lo stoccaggio e la commercializzazione, permettendo di conservarli più
a lungo e di spedirli ancora più lontano. Sacchetti ad aria modificata anche per melenzane, peperoni e melagrane. Anche Zoepac (Post Harvest Solutions Ltd) si occupa di confezionamento in atmosfera modi-
Dopo 10 giorni banane con e senza confezione Zoepac
ficata. Il calore del campo - che favorisce il rapido deterioramento di frutta e verdura - viene immediatamente rimosso nei prodotti al momento della raccolta, ancor prima dell’applicazione di confezionamento e lavorazione. La start up TarriTech si occupa in particolare della shelf-life di prodotti freschi ad alta deperibilità, con un sistema di distribuzione di oli essenziali in un ambiente controllato. La soluzione è già stata commercializzata per i mandarini ed è stata implementata su scala pilota per fragole, pesche, nettarine e cachi. Sufresca - start-up che ha strette connessioni con l’Universi-
Dura di più il peperone con rivestimento commestibile Sufresca
Genetica, rivestimenti, confezioni ad atmosfera modificata, refrigerazione tà ebraica d’Israele - ha messo a punto innovativi rivestimenti commestibili per frutta e verdura che, impercettibili e biodegradabili, hanno lo scopo di prolungare la durata di conservazione dei prodotti post-raccolta. Si tratta di “coperture traspiranti” che possono prolungare la durata di conservazione dei prodotti di diverse settimane, mantenendo l’aspetto e il sapore come se i frutti fossero stati appena raccolti. I rivestimenti per pomodori, cetrioli, peperoni, bulbi di aglio e melagrane sono solo alcune delle tante innovazioni proposte e sono validi anche per il biologico. Tutti gli ingredienti utilizzati nei rivestimenti sono riconosciuti dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) come additivi alimentari. Gene-G fornisce i kit per lo studio del genoma di varie specie ortofutticole e l’estrazione del DNA che contiene le informazioni che determinano le caratteristiche delle cellule. Si occupa del miglioramento genetico dell’ortofrutta (pomodoro, pe-
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perone, cetrioli, meloni) con particolare riferimento alle applicazioni della selezione con marcatori (MAS, marker assisted selection) per rendere più efficiente il lavoro di selezione varietale in relazione alla resistenza alle malattie, alla morfologia, al colore ed anche alla durata del prodotto. Non poteva mancare una società che si occupasse della digitalizzazione che è un punto di forza della ricerca israeliana. Vibe Imaging Analytics svilup-
pa, produce e vende strumenti di analisi avanzati, sensori e big data su cloud. Fornisce tutte le migliori tecnologie di elaborazione dei dati e di imaging che includono l’ottica, il controllo dell’illuminazione, l’imaging della telecamera e lo sviluppo di algoritmi. L’obiettivo è di digitalizzare l’intera catena di approvvigionamento del settore cerealicolo, risicolo e sementiero per la classificazione commerciale, la qualità e il miglioramento delle rese. nnn
ATTIVA COLLABORAZIONE PER L’INNOVAZIONE
È intensa la collaborazione tra l’Ambasciata d’Israele e Confagricoltura per favorire i rapporti tra Gerusalemme e Roma nel settore agricolo, all’insegna delle imprese dei due Paesi. “Con lo Stato di Israele e la sua Ambasciata in Italia c’è un’importante sinergia che è culminata in un protocollo d’intesa - dichiara Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura -. Abbiamo più volte tenuto incontri nei due Paesi e visitato il ‘Volcani Center-Agricultural Research Organization - A.R.O.’, uno dei più rinomati centri di ricerca agricola al mondo. Vogliamo che le nostre imprese siano protagoniste del cambiamento: con l’avanzato know how israeliano possono esserlo ancora di più”. “Tra l’agroalimentare italiano e le tecnologie israeliane Giansanti con l’ex ministro all’Agricoltura Ariel - aggiunge Michal Gur-Aryeh, portavoce dell’Ambasciata di Israele in Italia - c’è una naturale complementarità che, opportunamente messa a frutto dalla collaborazione tra i due Paesi, sarà in grado di apportare un vantaggio competitivo ai prodotti della filiera tricolore”. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 29
M APPAMONDO
di Jordan Nash
Marocco, cresce l’export delle clementine
L’
8% delle clementine consumate negli Stati Uniti proviene dal Marocco, quarto produttore mondiale di mandarini, arance, satsuma e clementine. Lo riportano i dati diffusi da Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA). Il Regno ha esportato più di 4.716 tonnellate di
clementine quest’anno negli Usa, diventando il secondo più grande fornitore, anche se molto dietro al Cile. Secondo i dati del Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, quest’anno sono state commercializzate circa 58.950 tonnellate di clementine, un volume del 22% in meno rispetto alla stagione
precedente. Nel 2019 il Marocco ha incrementato la propria produzione di clementine che, oltre alle arance, costituiscono una parte importante dell’export, che si riflette in modo importante sull’economia del Paese Nord africano. Oltre al Nord America, le clementine marocchine attraversano, tra gli altri,
il continente europeo e transitano anche verso diversi Paesi africani. La pandemia di Covid-19 ha rilanciato il mercato degli agrumi, generando una domanda molto forte, in particolare di arance, poiché il consumatore è alla continua ricerca di cibi sani e allo stesso tempo ricchi di vitamina C.
GABON ASPIRA ALL’AUTOSUFFICIENZA
SPAGNOLI SI LAMENTANO PER IMPORT OLIO
Il Covid ha evidenziato la dipendenza del Gabon (costa atlantica dell’Africa centrale) dalle importazioni agricole, nonostante la partnership con la multinazionale Olam. Con la chiusura delle frontiere per l’epidemia, il prezzo del cibo è raddoppiato. Con un’economia orientata all’estrazione di petrolio, il Paese, con un’elevata popolazione urbana, (89,7% nel 2019) importa la maggior parte dei suoi prodotti alimentari per i suoi 2,1 milioni di abitanti. Per invertire la tendenza, il governo ha lanciato il programma Graine, che mira all’autosufficienza alimentare entro il 2030 nelle colture alimentari (banane, pomodori, manioca, peperoncino), nonché lo sviluppo del settore della palma da olio.
COAG, l’Organizzazione agricola spagnola, ha chiesto al ministero dell’Agricoltura, della Pesca e dell’Alimentazione di limitare le importazioni di olio d’oliva, poiché “tutti i record di ingresso dall’esterno della Spagna sono stati battuti”. Inoltre, ha sollecitato la Junta de Andalucía a condurre una campagna esaustiva per rivedere la tracciabilità dell’olio d’oliva che arriva dall’estero. “Non si tratta di pretendere un provvedimento strutturale, ma piuttosto di agire in una situazione di distorsione del mercato”, ha messo in evidenza il segretario generale dell’Organizzazione, Juan Luis Ávila.
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Trasformazione agricola nei Caraibi
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ao e Banca di Sviluppo dei Caraibi (CDB) sono impegnate ad aiutare i Paesi caraibici a riposizionare l’agricoltura verso crescita, prosperità e sostenibilità più inclusive. Uno studio avviato ha identificato le principali tendenze agricole nei Paesi membri della CDB, nonché le oppor-
tunità di investimento. Ha esaminato la trasformazione agricola attualmente in corso nei Caraibi: l’evoluzione, ad esempio, dalle classiche colture da esportazione, come zucchero e banane, a frutta e verdura irrigate. La maggior parte dei Paesi della regione è insulare, quindi il commercio agricolo -
sia la promozione delle esportazioni che la sostituzione delle importazioni - è particolarmente importante. Dato che gli uragani, le tempeste tropicali, la siccità e l’erosione sono enormi sfide per i Caraibi, lo studio ha esaminato l’impatto del cambiamento climatico e dei rischi naturali sul setto-
re. Ha anche esplorato aree in cui l’agricoltura può reinventarsi, come il collegamento con l’industria del turismo. La strategia di rilancio si concentra su cinque aree trasversali: genere, gioventù, alimentazione, buon governo e tecnologie dell’informazione, compresa l’agricoltura digitale.
AGRICOLTURA TUNISINA IN ROSSO
ATTIVISTI INGLESI CONTRO IL NO-DEAL
L’economia tunisina ha registrato un tasso di crescita del -21,6% per la prima volta nella storia recente del Paese. Preoccupa anche l’agricoltura. Durante la prima metà dell’anno, l’export di olio d’oliva è aumentato del 74%. Ma il raccolto cerealicolo, influenzato dalle condizioni meteo, dovrebbe diminuire del 35% rispetto alla stagione precedente. La direzione generale della Produzione agricola del ministero dell’Agricoltura, della Pesca e delle Risorse idriche ha rivelato che per la stagione 2020/2021 le previsioni sono di un calo del 40% della raccolta dell’olio d’oliva, rispetto all’annata precedente.
Gli organizzatori di Save British Farming (SBF), un gruppo di attivisti agricoltori, ha lanciato una campagna per invitare governo e i parlamentari britannici a mantenere gli standard agricoli nazionali in Gran Bretagna. Preoccupati per una Brexit no-deal e all’insegna degli slogan “salva il cibo britannico” e “salva l’agricoltura UK” hanno creato poster e striscioni da posizionare nelle aziende agricole e nei giardini di tutto il Paese per evitare che vengano sacrificati gli elevati standard agroalimentari del cibo nazionale, in cambio di accordi commerciali con gli Stati Uniti d’America. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 31
F OCU S INNOVA ZIONE
Mais sotto controllo Ricerca in campo di KWS Italia per ibridi di mais resistenti alle micotossine di Claudio Costantino
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È
importante il lavoro di sperimentazione che viene svolto, presso il centro di ricerca di Monselice (Padova), dai ricercatori di KWS Italia - l’azienda sementiera del gruppo tedesco specializzato nella produzione di sementi di mais, barbabietola da zucchero, cereali, girasole, colza e sorgo. L’obiettivo è assicurare la qualità del raccolto e l’assenza delle principali fusariatossine (in particolare fumonisine, DON e zearalenone), che sono tra le
principali avversità della pianta di mais che, negli ultimi anni, hanno contribuito a decimare la produzione di questa commodity in Italia. Si è realizzato così il progetto di ricerca sul campo “Mycontrol” (KWS Mycotoxin Management), che KWS ha condotto in collaborazione con l’Università di Padova, per assicurare, oltre ad una qualità produttiva ai propri agricoltori (componente essenziale per il proprio reddito), anche una garanzia sanitaria del prodotto agricolo. È il primo
Tecnica di inoculo artificiale
Progetto “Mycontrol” identifica e certifica ibridi senza tossigeni progetto a livello europeo che certifica e identifica gli ibridi più tolleranti ai marciumi tossigeni del mais. Inoculando diversi funghi nelle spighe di mais e testandone la risposta in diversi ambienti della pianura padana, i ricercatori di KWS hanno potuto valutare con precisione la reazione delle piante e identificare gli ibridi più tolleranti ai patogeni. Le tecniche di inoculo artificiale sono principalmente di tre tipi (Silk Channel Inoculation, Kernel Inoculation, Silk Aspersion Inoculation) ed hanno lo scopo di veicolare l’infezione fungina simulando i canali naturali attraverso i quali ogni specifico ceppo penetra e giunge sulle cariossidi. La silk channel inoculation consiste nella sospensione di spore iniettate nel canale delle sete della spiga tramite una siringa; in questo caso, quindi, si simula l’ingresso del fungo attraverso le sete, come avviene nel caso del Fusarium Graminearum. La kernel inoculation, invece, consiste nella sospensione di spore sulla spiga tramite l’utilizzo di
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una apposita “forchetta” incidendo direttamente la cariosside; in questo caso si simula il danno che causa la piralide, vettore nature del genere Fusarim Vericelloides. La silk aspersion inoculation veicola l’inoculazione del ceppo atossico di Aspergillus Flavus attraverso l’utilizzo di un vaporizzatore con una soluzione contenente cariche micotiche direttamente sulle sete. A seguito di tali procedure, al momento delle raccolte granella, vengono eseguite analisi di quantificazione per la presenza delle varie micotossine; le varietà che presentano una spiccata sensibilità a tali patogeni (e conseguentemente una presenza importante del fungo tossigeno) vengono scartate dal processo di selezione varietale. Il secondo step del progetto “Mycontrol” consiste nella certificazione del processo di selezione, ottenuta grazie ad un lavoro di screening e valutazione in campo della durata di sei anni, seguito direttamente dal prof. Roberto Causin del Dipartimento di Fitopatologia dell’Università di Padova. Il docente, con i suoi studi, ha dimostrato che alcuni ibridi KWS di ultima generazione presentano una sanità assoluta nei confronti del DON (deossinivalenolo) ed alcuni hanno anche una buona tolleranza per le fumonisine, rispetto ad altre genetiche coltivate in Italia. nnn
SUPER-IBRIDI: TRE KAPPA DI POTENZA PER I SUINI
La potenza in tre kappa: Kerubino, Kelindos e Kebeos. Sono i tre ibridi individuati nel centro ricerca di Monselice di KWS Italia ed indirizzati in particolare alla produzione di mais per allevamenti di suini. Hanno classe FAO 600/700. KWS Kerubino è un ibrido con eccellente potenziale Kelindos Kebeos KWS Kerubino produttivo nel segmento granella ed ha un’elevata tolleranza alle malattie, spiga inclusa. Kelindos è una pianta equilibrata, robusta e vigorosa con elevata tolleranza alla piralide e ottima resistenza all’allettamento. Kebeos è un concentrato di energia nel silomais e pastone, con ottima tolleranza alle malattie della spiga (DON tollerante). SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 33
F OCU S INNOVA ZIONE
La parola d’ordine di Food&Science Festival è la trasformazione, per essere più belli. E si parte proprio dal rinnovamento della kermesse
Metam
di Nicola Artoni
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lla stessa velocità con la quale il nostro mondo è mutato in questi ultimi mesi, così il Food&Science Festival ha rivisto e modificato alcune delle proprie caratteristiche per adattarsi al momento che stiamo attraversando senza dover interrompere il dialogo iniziato quattro anni fa con il suo pubblico. Promossa da Confagricoltura Mantova, ideata da FRAME - Divagazioni scientifiche e organizzata da Mantova Agricola, la manifestazione mette in scena la metamorfosi come tema centrale dell’edizione 2020, in programma a Mantova da venerdì 2 a domenica 4 ottobre. Con un rinnovato palinsesto di appuntamenti in presenza e online, visibili anche sul sito del Festival, si offrirà così uno spazio di confronto sui grandi mutamenti che attraversano il nostro tempo e che mai come in questo periodo abbiamo avvertito tanto intensamente. Tanti i luoghi della città coinvolti, in un’alternanza di nuovi e suggestivi scenari e location già note al pubblico 34 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
di Mantova. Tra i molti, Palazzo della Ragione, il Teatro Scientifico Bibiena, la Loggia del Grano, l’Atrio degli Arcieri di Palazzo Ducale, Piazza Leon Battista Alberti, Piazza delle Erbe, Piazza Mantegna, Piazza Sordello, Piazza Concordia, Piazza Marconi, Spazio Open di Alkémica, Latteria Sociale Gonfo (Villa Saviola, Mantova) e il Chiosco Zanzara (Lago Superiore, Mantova). Gli eventi saranno ad accesso gratuito, con obbligo di prenotazione
Rinnovato palinsesto di appuntamenti in presenza e online
orfosi
tramite l’app del Festival, che sarà disponibile a partire dal 24 settembre. Quest’anno inoltre, per la prima volta, il Festival lancia una campagna di crowdfunding: durante la manifestazione ci sarà la possibilità di donare liberamente o di scegliere una quota a cui corrisponderà un gadget. «Quello che a inizio ottobre vivremo - ha detto il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi - sarà il Festival della
rinascita, della ripartenza e del coraggio di organizzare la nostra manifestazione anche in un periodo tanto particolare come quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questi mesi. L’emergenza Covid-19 ci ha obbligato a rapportarci con uno stile di vita diverso, ma fin da subito l’intento di Confagricoltura Mantova è stato quello di far sì che anche la quarta edizione del Food&Science Festival andasse in scena. Sarà un’edizione certamente diversa, posticipata e che si svolgerà in un formato diverso rispetto al passato, proprio per garantire a tutto il nostro pubblico le migliori misure di sicurezza igienico-sanitarie. Quello che non cambierà è la ricchezza dei contenuti del nostro Festival, a partire dal tema scelto, quello della “Metamorfosi”, che perfettamente si adatta ai tempi che stiamo vivendo». A partire dall’evento inaugurale di venerdì 2 ottobre (ore 17.30) al Teatro Scientifico Bibiena, alla presenza anche del ministro per le Politiche agricole Teresa Bellanova, la manifestazione presenterà un susseguirsi di convegni, laboratori per grandi e piccoli, installazioni multimediali, conferenze in presenza e in streaming, mostre e talk per le strade della città, senza naturalmente dimenticare la libreria del Festival, che sarà naturale approdo per chi vorrà ulteriormente approfondire quanto ascoltato. «Professori, esperti, divulgatori scientifici, ricercatori e studiosi - prosegue Cortesi - ci prenderanno per mano e ci accompagneranno alla scoperta dell’evoluzione che ci attende nel prossimo futuro». Il programma completo degli eventi è disponibile sul sito www.foodsciencefestival.it. nnn SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 35
F OCU S INNOVA ZIONE
Ricco programma di iniziative di Syngenta. Presentazione ufficiale di alcuni esempi di progetti italiani del nuovo “Good Growth Plan”
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er il quarto anno consecutivo, Syngenta Italia è partner di ‘Food & Science Festival’ a Mantova. Ed ha scelto questo importante palcoscenico per presentare ufficialmente i progetti italiani del nuovo ‘Good Growth Plan’. Si tratta del rinnovato programma di sviluppo sostenibile, che impegnerà l’azienda al raggiungimento di obiettivi concreti e ancora più sfidanti, finalizzati al contrasto dei cambiamenti climatici e della perdita della biodiversità. Lo ha annunciato Riccardo Vanelli, amministratore delegato di Syngenta Italia. “Partecipare al ‘Food & Science Festival’ - ha osservato Vanelli - significa per noi ribadire una volta di più l’importanza del ruolo che scienza e innovazione rivestono nello sviluppo dell’agricoltura sostenibile. Sentiamo una responsabilità molto forte in questo senso
Riccardo Vanelli
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Appuntamento a Mantova e per questo abbiamo deciso di fare un passo in più, accelerando la nostra capacità di innovare”. Il primo appuntamento di Syngenta è fissato per il 2 ottobre, alle ore 14.00, presso Palazzo della Ragione. Si partirà appunto con l’illustrazione di alcuni esempi di progetti italiani, focalizzati tra l’altro su genetica, programmi di filiera e agricoltura digitale; seguirà quindi una tavola rotonda in cui istituzioni politiche, mondo scientifico e rappresentanti della filiera agroalimentare - partendo dagli impegni assunti dall’azienda - si confronteranno sul tema dei residui negli alimenti e sugli errori interpretativi e comunicativi che spesso accompagnano un argomento così importante per l’intera filiera agroalimentare e per i consumatori. Quindi il 3 ottobre, alle ore 12.15, l’azienda animerà piazza Leon Battista Alberti con l’edizione speciale di ‘ScienzAperta’, il format nato per favorire la creazione di una relazione diretta tra il mondo scientifico e tutti i suoi interlocutori, sottolineando l’importanza della corretta acquisizione e trasmissione di informazioni sui temi del rapporto tra agricoltura, cibo e innovazione;
i protagonisti saranno i consumatori coinvolti con un vero e proprio ‘quizzone’ dedicato a sfatare miti e tabù legati al mondo dell’agricoltura. Syngenta collaborerà con Marco Uggeri nei webinar per docenti delle scuole secondarie di secondo grado con l’obiettivo “Basi di gamification: giochi e pratiche ludiche a favore dell’apprendimento” con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti per affrontare, tematiche curricolari o legate a temi ambientali importanti. Torneranno ad accendersi i riflettori sulla mostra fotografica ‘Valelapena. Storie di riscatto dal carcere d’Alba’, che racconta, attraverso le immagini, l’omonimo progetto di agricoltura sociale nato dalla collaborazione di ministero della Giustizia, Casa di Reclusione d’Alba, Istituto Umberto I - Scuola Enologica di Alba, Comune di Alba e per l’appunto Syngenta. La mostra - già proposta con grande successo di pubblico ad Alba, Roma e Milano - sarà visibile presso Palazzo della Ragione. Infine Syngenta, per tutto il periodo del Festival, colorerà vie e piazze mantovane con splendidi ciclamini bianchi. (C. C.) nnn
Edizione virtuale di “Fields of Innovation”, per scoprire le novità orticole dei ricercatori di Syngenta di Claudio Costantino
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egli anni scorsi, nell’ultima decade di settembre è sempre stato programmato l’appuntamento di ‘Fields of Innovation’, la qualificata vetrina - promossa in Olanda - sul futuro dell’orticoltura e sulle innovazioni varietali e tecniche poste in essere dai ricercatori di Syngenta. Quest’anno, a causa di tutte le problematiche connesse all’emergenza pandemica, non è stato possibile realizzare l’evento in campo; l’appuntamento però è rimasto - svolgendosi in modalità virtuale - negli stessi giorni in cui era prevista l’edizione fisica (dal 21 al 25 settembre). E così i visitatori hanno potuto accedere virtualmente, vivendo un’esperienza in 3D, percorrendo l’intero campo sperimentale, selezionando e soffermandosi sulle colture di interesse, approfondendo le informazioni con l’ausilio di video e ponendo quesiti direttamente agli esperti. In questo modo pertanto è stato possibile presentare a tutta la filiera le soluzioni innovative ad alto valore aggiunto per l’orticoltura, comprese le nuove varietà che si distinguono per sempre più alta affidabilità, maggiore shelf-life e che rispondono alle richieste del
Ortaggi in 3D consumatore moderno. Normalmente, nel corso della kermesse olandese, ogni visitatore, ha il proprio ‘sacchetto’ in cui riunisce depliant, biglietti da visita, documentazione che raccoglie nei vari contatti. Anche nel corso della visita virtuale è stato possibile riporre le informazioni acquisite nel proprio ‘sacchetto’ il cui contenuto - al momento del logout, cioè all’uscita dalla manifestazione - è stato poi inviato via e-mail; consentendo così ai partecipanti di portarsi a casa tutti gli approfondimenti di maggiore interesse. “Indubbiamente - ha detto Brigitte van der Steen, Project Lead Fields of Innovation - è stata una visita differente dal solito ma, che si decida di fruirne da casa, dall’ufficio o dal campo, davanti al computer o dallo smartphone, noi siamo in ogni caso presenti per mettere a disposizione la nostra competenza”. “Nonostante le difficoltà era importante - ha sottolineato Paolo di Lernia, Responsabile Global Marketing Communications Vegetable Seeds di Syngenta - continuare ad offrire a tutti gli interessati la possibilità di conoscere le varietà inno-
vative e di elevata qualità e di entrare in contatto con i nostri esperti internazionali”. “Fields of Innovation, da sempre, è un appuntamento di grande rilevanza nel settore - ha concluso -. Ecco perché è stato così importante per noi cercare una soluzione alternativa all’edizione fisica che consentisse di realizzare in ogni caso l’evento e di ribadire la nostra vicinanza ai nostri clienti e partner”. nnn
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VAI A PIATTAFORMA VIRTUALE
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INNO VA Z IONE AMBIEN T E
Fileni lancia packaging tutto compostabile, dal vassoio alla pellicola protettiva, fino all’etichetta
Plastic
di Paola Castello
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è un’azienda che in questi tempi di attenzione ai cambiamenti climatici, alla tutela dell’ambiente e alla riduzione della plastica, sta portando avanti un percorso virtuoso che va ben al di là degli adempimenti in materia di riduzione delle plastiche previsti dalla direttiva europea SUPD (Single Use Plastic Directive) 904/2019. La SUPD, adottata dal Parlamento europeo già dal giugno 2019, prevede che gli Stati membri adottino misure in tal senso e che le aziende si adeguino entro luglio 2021. L’azienda Fileni, grande marchio di carni italiane al 100%, in provincia di Macerata, che da sempre ha nel suo Dna l’attenzione all’ambiente, al benessere animale e alla salute dei consumatori, ha giocato d’anticipo, lanciando per sei suoi prodotti
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un nuovo packaging, completamente compostabile in ogni sua parte, dal vassoio (realizzato in Mater-Bi), alla pellicola protettiva, fino all’etichetta. Il film protettivo della confezione è fatto in PLA (acido polilattico), un’innovativa bioplastica ottenuta dagli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucche-
ro e altri materiali naturali e rinnovabili. L’etichetta è realizzata in carta biodegradabile Vellum, tipo di pergamena particolarmente fine, liscia e molto resistente. Fileni ha voluto inoltre rinnovare completamente anche l’aspetto grafico delle etichette che, nella nuova versione, recano il
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Claim “Salviamo il Pianeta” sull’etichetta realizzata in carta biodegradabile vassoi in plastica tradizionale. Prosegue così l’impegno di Fileni verso un progressivo azzeramento degli sprechi e dell’impatto ambientale di tutta la filiera produttiva, un impegno concreto nei confronti dell’ambiente e dei consumatori stessi. “La nostra - afferma Roberta Fileni, membro del CDA del Gruppo - è una storia di tradizione e amore per il nostro territorio: ogni giorno, infatti, ci impegniamo per garantire il benessere degli animali, allevandoli nelle migliori condizioni e nel rispetto dell’ambiente. In linea con questo obiettivo e con le indicazioni che arrivano anche da Bruxelles, lavoriamo per rendere sostenibile ogni aspetto della nostra filiera e questo nuovo packaging ci ha aiutato a chiudere il cerchio, rendendo realmente circolari anche le confezioni dei nostri prodotti”. nnn
claim “Salviamo il Pianeta”, lanciando così un chiaro messaggio e inducendo il consumatore a fare una scelta consapevole e responsabile. Il nuovo packaging, realizzato in collaborazione con Novamont (leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals), e che sarà esteso anche ad altri prodotti, consentirà all’azienda di evitare l’immissione nell’ambiente di 1,5 milioni di SETTEMBRE 2020| MONDO AGRICOLO | 39
AT T UALI TÀ ZOO T ECNI A
Tensioni nelle CUN suini che non riescono a rilevare i prezzi in modo corretto
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omenti di tensione sui prezzi del settore suinicolo rilevati attraverso le CUN (Commissione Unica Nazionale), che dovrebbero formulare, in modo regolamentato e trasparente, la tendenza di mercato e i prezzi dei prodotti da utilizzare nei contratti di compravendita. Come fa notare Claudio Canali, presidente della Federazione suinicola nazionale di Confagricoltura, il comparto dei suini grassi ha beneficiato di prezzi soddisfacenti solo a gennaio e febbraio 2020. Nel periodo di lockdown legato all’emergenza Coronavirus, le quotazioni dei suini da ma-
cello sono invece sprofondate a 1 euro al chilo, dando adito anche a fenomeni di speculazione. “Poi - spiega - i prezzi hanno cominciato a riprendersi e ci auguriamo che si raggiunga almeno il pareggio rispetto ai costi di produzione, che si aggirano intorno a 1,40 al chilo per i capi pronti per il macello. Continuano tuttavia a mancare alcune condizioni che consentono rilevazioni trasparenti delle tendenze del mercato attraverso le CUN”. “Una volta, per il comparto suinicolo - sottolinea Canali - venivano prese in considerazione diverse piazze di riferimento, con le quotazioni rilevate a Modena il lunedì, a Mantova il giovedì, a Fossano il mercoledì e a Milano il venerdì. Ora la piazza è unica, con Mantova che quota i suini grassi e i suinetti, o Parma che rileva i prezzi delle carni”. Ma come funzionano le CUN del settore suinicolo? Ciascuna delle
In CUN suini da macello garanti intervenuti 19 volte in 33 settimane 5 commissioni (per suinetti, suini da macello, tagli di carne suina fresca, grasso e strutti, scrofe da macello) opera nel rispetto del decreto del ministero delle Politiche agricole, adottato di concerto con il ministero dello Sviluppo economico, ed è composta dai rappresentanti delle due categorie, venditori e acquirenti. Ciascuna CUN è formata, quindi, da dieci commissari per la parte venditrice e da dieci commissari per la parte acquirente, che sono designati dalle organizzazioni professionali e dalle associazioni di categoria rappresentative dei produttori. Alle riunioni possono partecipare fino ad un massimo di 5 commissari per parte. I mediatori e i rappresentanti dei grossi gruppi del comparto (che hanno la filiera completa) possono far parte di un gruppo di esperti esterni che possono partecipare alle riunioni delle CUN e fornire il proprio contributo. La CUN del settore suinicolo è composta anche da un
Prezzi della discordia 40 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
Comitato dei garanti costituito da sei (tre + tre supplenti) rappresentanti che hanno il compito di formulare la tendenza di mercato e i prezzi indicativi nel caso in cui i commissari non trovino un accordo. Quello delle tensioni nella definizione dei prezzi non è certo un problema nuovo, si trascina da anni a fasi alterne, ma ora indubbiamente si è acuito, con un ruolo abnorme dei garanti. “Il problema più grande delle CUN - sottolinea Canali - è la mancanza di una pluralità di mercati di riferimento per lo stesso prodotto. Il ruolo dei commissari è oggi sempre meno efficace perché ognuno rimane fermo sulle proprie posizioni e alla fine si tende ad arrivare ai garanti per mediare e indicare un prezzo di mercato. Di solito la parte più forte riesce a far valere i suoi interessi e la CUN quindi non riesce a rilevare il prezzo in maniera corretta”. Prendiamo il caso della CUN suini da macello con i garanti che sono dovuti intervenire 19 volte in 33 settimane e 1 volta non sono stati
formulati i prezzi; i garanti della CUN suinetti sono intervenuti 17 volte e per ben 7 volte non sono stati espresse quotazioni. Nel caso dei suini grassi (allevatori e macelli) la parte agricola - fa notare sempre Canali - è inoltre penalizzata dall’estrema frammentarietà delle aziende e spesso si trova a soccombere rispetto ai numeri e alle dimensioni della parte acquirente. I contratti vengono stipulati alla fine dell’anno per quello successivo, fissando
i volumi di consegna e i premi, ma non il prezzo che viene poi indicato dal mercato. “Sarebbe invece più utile per gli allevatori - conclude il presidente della Federazione suinicola nazionale di Confagricoltura - lasciare dei quantitativi liberi da contratto in modo da stimolare i macelli a una ricerca settimanale di materia prima sul mercato, incentivando così una reale contrattazione, assieme ai volumi, anche sul prezzo di vendita”. (F. B.) nnn
Claudio Canali
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AT T UALI TÀ ZOO T ECNI A
Avicoli in crescita
Rapporto Ocse e Fao: nel 2020-2029 pollame motore propulsivo della produzione di carne
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l settore avicolo farà da traino ai consumi di carne nei prossimi dieci anni. Lo rivela il recente rapporto sulle “Prospettive agricole nel decennio 2020-2029”, curato da Ocse e Fao. Il consumo globale pro capite di carne è destinato a salire entro il 2029 di 0,5 kg, rispetto ai die-
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ci anni precedenti, ma l’aumento sarà dovuto quasi interamente al consumo di carne di pollame. Si prevede che il consumo globale di pollame aumenti fino a 145 milioni di tonnellate nel prossimo decennio e rappresenti il 50% dei nuovi consumi di carne. Il settore avicolo continuerà ad essere il principale motore della crescita della produzione di carne, anche se si prevede che sarà leggermente inferiore rispetto al decennio precedente e che rappresenterà la metà della carne prodotta in più sempre nei prossimi dieci anni. Il breve ciclo di produzione avicola consente infatti agli allevatori di reagire rapidamente ai segnali del mercato e si presta a miglioramenti e rapidi progressi nella genetica, nella salute degli animali e nelle pratiche alimentari. Oltre tutto - viene posto in evidenza - variazioni dei prezzi, l’attenzione a salute e diete porteranno i consumatori a privilegiare sempre più la carne di pollame nel post-Covid. Secondo il rapporto di Ocse e
Fao per il prossimo decennio, la produzione del settore avicolo dovrebbe crescere rapidamente, grazie all’aumento della produttività in Cina (che ritornerà a investire nel settore dopo la battuta d’arresto per l’influenza aviaria) e poi in Brasile e Stati Uniti e agli investimenti effettuati nell’Unione Europea (in particolare in Ungheria, Polonia e Romania, che beneficeranno pure dei minori costi di produzione). Finora i prezzi bassi al dettaglio hanno contribuito a rendere la carne avicola quella preferita dai consumatori nei Paesi in via di sviluppo. Con la crescita lenta dei redditi nei prossimi dieci anni, dopo l’emergenza Covid-19, questa tendenza proseguirà e la carne di pollame costituirà la parte più importante nella crescita dei consumi pro capite a livello globale. Si prevede pure che il settore avrà uno spazio sempre più importante nella dieta, in particolare in diversi Paesi con grandi popolazioni come India e Cina. (F. B.) nnn
AT T U A L I TÀ V I T I V I N I C O LT U R A
Il cordoglio di Confagricoltura per la scomparsa di Diego Planeta, protagonista del Rinascimento del vino siciliano
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na perdita incolmabile, non solo per il mondo del vino, ma per tutti coloro che credono nella forza e nel coraggio di fare imprenditoria, nel più profondo significato della parola”. Il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha commentato così la scomparsa di Diego Planeta, protagonista di primissimo piano del mondo del vino italiano e pioniero del processo di rinnovamento della viticoltura siciliana. “Oltre ad aver ricoperto incarichi di prestigio in ambito vitivinicolo - ha evidenziato Giansanti - ha speso la sua vita a diffondere la cultura del territorio e della collettività, anche nei momenti più difficili. Da quando negli anni ’70 divenne presidente della Cantina Sociale Settesoli, di Menfi, con l’obiettivo convinto di far crescere, insieme alla sua azienda, tutte le piccole realtà vinicole della zona. Un obiettivo che Diego Planeta ha perseguito in tutto il suo percorso imprenditoriale, con battaglie personali e sindacali all’interno di Confagricoltura, che hanno portato allo sviluppo e alla diversificazione delle aziende di famiglia, in cui ha voluto da sempre coinvolgere figli e nipoti, che da oggi continueranno con convinzione a diffondere il suo messaggio”. Insieme al presidente Giansanti, tutta Confagricoltura si è stretta
Pioniere di innovazione intorno alla famiglia Planeta in questo triste momento. Diego Planeta nasce a Palermo nel 1940 e presto comincia ad impegnarsi nelle aziende agricole di famiglia nelle province di Agrigento, Ragusa e Siracusa. Attraverso un costante sforzo innovatore, a partire dagli anni Sessanta trasforma l’attività aricola in una moderna impresa che oggi dà lavoro a oltre 120 persone, fattura 12 milioni di euro e produce vino e olio di qualità esportati in tutto il mondo. Nel 1964 partecipa alla costituzione della Cantine Settesoli, la più grande cantina in Italia per capacità di produzione, di cui nel 1972 diviene presidente. Nel 1965 viene eletto vice-presidente dell’Unione Provinciale degli Agricoltori di Agrigento, di cui è stato anche presidente dal 1970 al 2002. Nel 1967 costituisce a Vittoria la SIS, società per azioni attiva nel settore dei servizi per l’agricoltura, specializzata nelle attività di protezione e disinfestazione dei suoli. L’azienda, oggi presente sull’intero territorio nazionale, è attiva anche in produzioni specializzate, oltre che nella fornitura di assistenza tecnica per la produzione agricola e di servizi di marketing. Nel 1994 SIS spa acquisisce il Centro Seia di Ragusa. Dal 1985 al 1992 è stato presidente dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino, di cui ha rivoluzionato l’as-
setto strutturale ed organizzativo. Componente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e del Consiglio della Confederazione Italiana della Vite e del Vino, dal 2001 è stato vicepresidente di Assovini Sicilia. Dal 2002 è stato membro del Consiglio Scientifico di Agrinnova (Università di Torino) e dal 2003 della Società Italiana di Economia Agro-Alimentare (Università di Parma). Per il contributo al processo di internazionalizzazione della Sicilia, nel4 2003 è stato insignito del Premio Florio. Nel 2004 è stato nominato membro aggregato dell’Accademia dei Georgofili e gli è stata conferita la laurea honoris causa in Scienze Agrarie dall’Università di Palermo. La famiglia Planeta, grazie al lavoro straordinario di questo grande imprenditore, oggi è impegnata, con produzioni altamente specializzate, non solo nel settore vitivinicolo, ma anche in quello ortovivaistico. “Con il cavaliere Diego Planeta - osserva il presidente di Confagricoltura Ragusa, Antonino Pirrè - se ne va un pezzo importante della storia dell’agricoltura, della vitivinicoltura e dell’ortovivaismo siciliano ed italiano, un pioniere di innovazione che tanto ha dato al nostro tessuto imprenditoriale, ponendosi come modello di intraprendenza mosso dall’amore profondo per la propria terra”. (G. B.) nnn SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 43
AT T U A L I TÀ V I T I V I N I C O LT U R A
Sondaggio Confagri su aziende enoiche e OCM Promozione. Nel lockdown accelerati comunicazione web ed e-commerce
Il vino
di Claudio Costantino
I
l blocco dell’export e del canale Ho.Re.Ca. ha fatto sentire pesantemente i suoi effetti sul settore vitivinicolo. Le aziende enoiche si sono dovute fermare nel lockdown ma, nonostante tutto, la comunicazione e il rapporto con i consumatori non è mai cessato, anzi è cresciuto notevolmente. Le imprese del vino, in questi mesi, hanno rafforzato la loro presenza su Internet, per la comunicazione su social media e per l’e-commerce. È questo uno dei dati più interessanti che emerge dal sondaggio di Confagricoltura, rivolto - con apposito questionario - alle aziende vitivinicole associate per fare il punto sulla situazione a seguito dell’emergenza Coronavirus e per raccogliere opinioni e proposte al fine di rendere più efficaci gli stanziamenti del nuovo bando OCM Promozione nei Paesi Terzi. Molteplici le iniziative condotte dai produttori per la comunicazione web: presentazioni dell’azienda con dirette Instagram; realizzazioni di video istituzionali e presentazione dell’azienda; degustazioni virtuali, con o senza invio di prodotto, rivolte ai consumatori e condotte dall’azienda stessa
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o da enologi; degustazioni organizzate da importatori per i compratori esteri con invio di prodotto dall’Italia; tour virtuali 3D in cantina e vigneto; video interviste con giornalisti e specialisti di settore; pubblicazione di tutorial di presentazione dei vini online; webinar con venditori e distributori; presentazione dell’azienda e dei vini prodotti; collarini apposti su bottiglie che rimandano a video di presentazione dei prodotto; invio newsletter e presenza su webchat (finestra di dialogo inte-
rattiva sul sito aziendale); iniziative promozionali via IGTV e attraverso wineblogger negli USA. Le aziende si sono dichiarate soddisfatte dei risultati ottenuti, soprattutto per il coinvolgimento del consumatore finale. Dal punto di vista delle attività commerciali, le aziende hanno colto le opportunità on line, aprendo diversi canali di vendita tramite piattaforme di terzi (citata Alibaba), in alcuni casi contattando direttamente i clienti sulle reti social. Molti imprenditori ora
Virtual tour azienda Banfi
nella rete
vorrebbero potenziare questo canale di commercializzazione. Da una maggiore consapevolezza dell’utilità degli strumenti web e social è emersa anche l’esigenza di un utilizzo più efficiente dei fondi a disposizione; a tal fine le aziende hanno valutato importante la formazione sul ruolo e sulle modalità di utilizzo dei social network per la promozione e la vendita. Guardando al nuovo bando OCM Promozione, le aziende hanno chiesto di poter includere
nel piano i costi che si sostengono per la realizzazione delle degustazioni sul WEB (es. costi dei vini e loro spedizione per degustazioni virtuali, costo del personale diretto ed indiretto operante nel Paese di destinazione,
Degustazioni 3D webinar, influencer, youtube, webchat rinnovamento tecnologie). Si è chiesto pure il finanziamento di confezioni regalo (gift) anche con prezzo a scaffale esplicitato e dei costi delle promozioni nel canale off trade (enoteche, supermercati). Sarebbe opportuno poi un sostegno per la promozione attraverso i social; ovvero il finanziamento per influencer, l’assistenza nell’ottimizzazione dei siti e profili su social (instagram, facebook, twitter e tik tok), l’advertising su social, l’utilizzo di professionisti in loco che possano aiutare la gestione del mercato a distanza. Resta alta l’attenzione al carico burocratico, per cui sono molte-
plici anche le richieste di semplificazione. Infine è stato ribadito che, accanto a tutte le iniziative innovative, non deve essere abbassata l’attenzione sulle attività tradizionali di consolidamento e mantenimento dei mercati. nnn SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 45
AT T U A L I TÀ V I T I V I N I C O LT U R A
Una storia d’amore
L’impresa familiare Scribano, a Craoretto, in Friuli, coltiva con passione la vigna ed i valori del territorio di Elisabetta Tufarelli
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a storia dell’impresa familiare Scribano nasce da una storia d’amore, che continua. Tutto parte da Salvatore, un sarto siciliano di Ragusa che arrivò, durante la Seconda Guerra Mondiale, in Friuli e s’innamorò perdutamente della bellezza dei Colli e, soprattutto, di Renata di Prepotto, decidendo di sposare entrambi. Furono impiantati così i primi vigneti in questo territorio altamente vocato per la viticoltura, riparato dalle correnti fredde dalle Alpi Giulie e ventilato dall’Adriatico. Il nipote di Salvatore, Alberto, ha continuato l’attività che, per suo padre e per suo nonno era la seconda, facendone il suo la-
voro a tempo pieno. “Era il 2007 - racconta sua moglie Caterina attivamente impegnata anche lei in azienda - quando Alberto ha deciso di mollare tutto per dedicarsi al 100% alla conduzione e alla crescita dell’azienda di famiglia”. Ci troviamo nella valle del fiume Judrio, a cavallo tra i Colli Orientali e il Collio, lungo il confine tra la provincia di Udine e Gorizia, a due passi dalla Slovenia. L’azienda è costituita da quattro ettari a vigneto da cui si ricavano vini Igt Venezia Giulia, tutti coltivati senza l’utilizzo di diserbanti, disseccanti e insetticidi, a garanzia della naturalezza, della salubrità e della genuinità del prodotto finale. “Quando Alberto ha preso in
Vendemmia all’insegna della convivialità e della cultura rurale no festoso del campanaccio che segnala l’agrisosta. La filosofia dell’azienda familiare Scribano è proprio quella di rispettare e di tutelare i valori legati al paesaggio e all’ambiente natura-
Famiglia Scribano
mano l’azienda - spiega - io ho le, uniti alle tradizioni e ai riti cominciato a lavorare con lui. della cultura rurale del territoVenivo tutti i fine settimana, mi rio. L’impresa è così diventata entusiasmavo man mano che si appassionava sempre di più ai lavori, come quello della potatura. Non ci fermiamo mai. La vendemmia arriva una volta l’anno ed è anche l’occasione per verificare le nostre sperimentazioni sui nuovi vitigni, ma è senza dubbio il momento più atteso e la facciamo rigorosamente a mano, con l’aiuto degli amici dell’Associazione ‘Il Taglio’. Grazie a loro, alla convivialità, è partito il nostro desiderio di far rivivere il rito della vendemmia così com’era”. Nel corso della giornata il lavoro viene interrotto dal suo-
un luogo di aggregazione e, nel tempo, anche una sosta golosa. “La vendemmia con la sua convivialità - spiega l’imprenditrice familiare - ci ha spinto verso l’attività di accoglienza. Nel 2015, proprio con la nascita del nostro primo figlio Carlo, abbiamo iniziato con tre camere per l’agriturismo e con un punto di ristoro a base di spuntini freddi preparati con l’aiuto della mamma di Alberto”. Gli Scribano hanno avuto anche una seconda figlia, Rita, e l’agriturismo ha iniziato ad impegnare Caterina sempre di più. “Dai piatti freddi siamo passati a servire anche quelli caldi praticamente a tempo pieno. Grazie all’aiuto di Amalia e Piera - precisa - il nostro ristorante è aperto otto mesi l’anno”. L’agriturismo già da fine luglio è stato meta di vacanza d’italiani, ma anche di tedeschi ed austriaci. “Ora abbiamo un momento di fermo conclude Caterina - ma veniteci a trovare. Respirerete le nostre tradizioni. A partire dalla sosta al bancone, dove Alberto sarà lieto di mescervi un bicchiere del nostro vino, in cui si racchiude tutta la dedizione, la tipicità e la tradizione che si trovano in vigna, magari, accompagnato dal nostro piatto forte, le polpette al sugo di nonna Claudia, una fetta di frittata o un intramontabile ûv dûr”. nnn
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CENTRO STUDI
di Riccardo Calabrese e Giorgio Lo Surdo
PRIMI IN EUROPA PER RIDUZIONE IMPIEGO DI FITOSANITARI
Italia virtuosa
I
rilevamenti dell’Istat sulle vendite dei prodotti fitosanitari per le colture agricole evidenziano come gli agricoltori italiani abbiano notevolmente ridotto, negli ultimi anni, la somministrazione di prodotti fitosanitari. Nel periodo 2011-2018 sono stati effettuati complessivamente trattamenti per una media di 127 mila tonnellate annue di fitosanitari contro le 153 mila del periodo 2002-2010, con una riduzione del 17%. Il minimo è dell’ultimo anno rilevato (2018) con poco più di 114 mila tonnellate. Più sensibile (-26%) è stata la diminuzione media complessiva dei principi attivi contenuti nei prodotti fitosanitari, più rilevante per gli insetticidi e acaricidi (-43%), seguiti da fungicidi (-30%) ed erbicidi (-20%). Per i prodotti “altri”, l’incremento dei principi attivi è stato dell’8%, nettamente inferiore all’incremento delle quantità di prodotti somministrati (+14%). Le somministrazioni medie di principi attivi per ettaro sono passate dai 9 kg del periodo 2000-2010 ai 6,6 kg del periodo 2011-2018 (-26%). Il minimo si è registrato nel 2013 (5,9 kg) seguito dal 2018 (6 kg); il massimo è del 2002 (10,3 kg). I positivi risultati raggiunti dall’Italia in termini di contenimento dell’impiego di fitosanitari assumono ulteriore rilevanza se confrontati con quelli dei principali competitor agricoli nell’Unione Europea (Francia, Germania, Spagna), relativamente alle somministrazioni medie
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annue del quadriennio 20152018 rispetto a quelle del quadriennio 2011-2014. Per quanto riguarda fungicidi e battericidi, il nostro Paese è l’u-
g
nico a segnare una riduzione di impieghi (-7%) a fronte degli incrementi di Spagna (+17%), Germania (+16%), Francia (+10%). Per contenimento della sommi-
Vendite dei prodotti fitosanitari (principio attivo) nei principali Paesi agricoli dell’Unione Europea: confronto fra le medie annue dei periodi 2011-2014 e 2015-2018 (tonnellate) Francia
Germania
Italia
Spagna
37.865
32.227
Media annua 2011-2014 Fungicidi e battericidi
29.224
10.740
Erbicidi
28.993
18.409
7.983
14.362
Insetticidi e acaricidi
2.344
12.401
2.221
7.510
Molluschicidi
713
208
78
113
Regolatori di crescita
2.591
2.835
328
182
Altri
2.837
209
13.191
17.324
Totale medie annue
66.702
44.802
61.666
71.718
Fungicidi e battericidi
32.054
12.477
35.066
37.844
Erbicidi
31.349
15.651
7.358
15.870
Insetticidi e acaricidi
3.934
15.281
2.170
6.807
Molluschicidi
659
208
56
93
Regolatori di crescita
3.332
3.266
263
168
Altri
2.204
165
13.472
14.815
Totale medie annue
73.532
47.048
58.385
75.597
Variazione % totali medie annue
+10,24%
+5,01%
-5,32%
+5,41%
Media annua 2015-2018
Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Eurostat
g
PRODURRE DI PIÙ CON MENO IMPATTO SULL’AMBIENTE
La somministrazione di prodotti fitosanitari in agricoltura è sempre più al centro del dibattito sulla sicurezza alimentare e sulla salvaguardia dell’ambiente. Al di là delle valutazioni sugli effetti dei diversi principi attivi sulla salute delle persone e dell’ecosistema, il volume delle vendite di fitosanitari è già indicatore significativo della capacità degli agricoltori di difendere le colture dai parassiti razionalizzando, e quindi limitando, i trattamenti che, oltretutto, sono costosi. Sulle quantità di impiego dei prodotti fitosanitari influiscono: la corretta esecuzione dei trattamenti preventivi di routine; le contingenti condizioni ambientali che determinano eventi bio-patologici di particolare rilevanza e conseguente necessità di trattamenti straordinari.
nistrazione di erbicidi, la Germa- Spagna (+10%) restano ben lonnia (-15%) va meglio dell’Italia tane da una riduzione. (-8%); mentre Francia (+8%) e Facciamo bene anche per la
g
Sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari distribuiti per ettaro di superficie trattabile (kg/ha) Anno
Fungicidi
Insetticidi e acaricidi
Erbicidi
Vari
Totale
2000
5,7
1,3
1,0
0,6
8,6
2001
5,3
1,3
1,1
0,6
8,3
2002
6,9
1,3
1,3
0,8
10,3
2003
5,9
1,4
1,3
0,9
9,4
2004
5,6
1,2
1,0
1,1
8,9
2005
6,0
1,3
1,0
1,2
9,5
2006
5,7
1,2
1,0
1,2
9,1
2007
5,6
1,2
1,0
1,3
9,1
2008
5,8
1,0
1,0
1,4
9,1
2009
5,3
0,9
0,9
1,3
8,4
2010
4,6
0,9
1,1
1,1
7,6
Media annua 2000-2010
5,67
1,18
1,06
1,05
8,94
2011
4,6
0,8
0,9
1,2
7,5
2012
3,9
0,7
0,9
1,1
6,6
2013
3,5
0,7
0,8
0,9
5,9
2014
4,2
0,6
0,9
1,0
6,7
2015
4,5
0,7
0,9
1,1
7,2
2016
4,0
0,6
0,8
1,2
6,6
2016
3,6
0,6
0,8
1,3
6,3
2016
3,5
0,6
0,8
1,2
6,0
Media annua 2011-2018
3,98
0,66
0,85
1,13
6,60
Variazione % fra le medie
-29,81%
-44,07%
-19,81%
+7,62%
-26,17%
Fonte: elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Istat e Ispra
riduzione dell’impiego di insetticidi (-2%), dietro la Spagna (-9%); in Germania (+23,2%) e soprattutto in Francia (+68%) tale impiego è notevolmente aumentato. Per la limitazione all’impiego di molluschicidi, l’Italia è al primo posto (-28%), seguita da Spagna (-17%) e Francia (-7%); la Germania segna un negativo di solo due decimi percentuali. Primato del nostro Paese anche nel contenimento dei trattamenti con regolatori di crescita (-20%), davanti alla Spagna (-8%); segnano incrementi del 15% la Germania e del 29% la Francia. Infine il nostro Paese segna un lieve incremento (+2%) nell’impiego degli “altri” prodotti per la protezione delle colture, mentre registrano diminuzioni la Spagna (-14%), la Germania (-21%) e Francia (-22%). L’impiego di questi prodotti, peraltro, è diffuso solo in Italia (13,5 mila tonnellate) e Spagna (14,8). Le vendite complessive medie annue di prodotti fitosanitari nei due quadrienni considerati (2011-2014 e 2015-2020) evidenziano che solo l’Italia ha realizzato una riduzione (-5%), mentre Spagna e Germania sono in crescita del 5% e la Francia del 10%. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 49
ORGANIZZ A ZIONE E TERRITORIO SICILIA MARCHESE RAGONA ALL’ESA
Rosario Marchese Ragona è stato nominato al C.d.A. dell’ESA (Ente di Sviluppo Agricolo). “Siamo certi - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Sicilia Ettore Pottino - che l’enorme bagaglio di esperienze e conoscenze da lui maturate all’interno della nostra Organizzazione possa contribuire a rilanciare un ente che ha perso nel corso del tempo smalto e portare un valore aggiunto al settore primario siciliano alle prese con problemi di ricerca, innovazione, globalizzazione e certificazione delle produzioni”. Marchese Ragona, avvocato quarantanovenne di Canicattì, conduce insieme al fratello due aziende ad indirizzo ortofrutticolo e zootecnico nelle province di Agrigento e di Ragusa. Vanta una lunga storia all’interno di Confagricoltura Sicilia, iniziata come presidente, prima provinciale e poi regionale, dell’Associazione dei Giovani Agricoltori. Attualmente è presidente della Confagricoltura di Agrigento e vicepresidente della Confagricoltura regionale. 50 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
di Alessandra Porro
PROGETTO DI CONFAGRICOLTURA BELLUNO
Tracciabilità del legno
Tracciare il legname bellunese, partendo dall’albero tagliato nel bosco, passando dalle segherie e arrivando alle imprese che lavorano il legno. Un marchio di origine certa e visibile, come per la carne e altri prodotti, che valorizzi quelli forestali da filiera locale bellunese. E in futuro anche quelli del Veneto. È l’obiettivo del progetto finanziato da Confagricoltura Belluno e Camera di Commercio di Belluno presentato alla “Fiera&Festival delle Foreste” (che si è svolta dall’11 al 13 settembre), nello stand di Confagricoltura allestito a Longarone. “Il progetto intende sviluppare un sistema di tracciabilità che, mediante moderne e complesse tecnologie, possa in modo semplice e immediato dare certezza dell’origine del legno impiegato nei prodotti, dai piccoli utensili agli edifici - spiega Michele Salviato, responsabile Gestione forestale sostenibile di Confagricoltura Belluno. “Il bosco copre circa il 25% del territorio veneto. Favorire il comparto forestale è una priorità per garantire la sostenibilità ambien-
tale ed incentivare acquisti che portino vantaggi sul territorio”. “Il progetto potrebbe interessare 12 mila imprese del legno tra Belluno e altre province venete - chiarisce Salviato - e la maggior parte è interessata a materiale legnoso con la certificazione di qualità Pefc, garantito italiano”. Confagricoltura, due anni fa, era stata capofila del progetto di certificazione del legname bellunese, arrivando a ottenere il marchio di ‘Gestione forestale sostenibile’ per 14 mila ettari di bosco dal Comelico al Cadore. “Questo è un ulteriore passo verso la creazione di filiere forestali d’eccellenza, che valorizzino il territorio montano e consentano di creare ricchezza - sottolinea Diego Donazzolo, presidente di Confagricoltura Belluno -. Dopo la certificazione Pefc, che è stata un importante traguardo, ora è utile valorizzare il legname di alta qualità, come quello del Comelico, garantendo al consumatore finale che i prodotti di origine forestale derivino da foreste gestite in maniera legale e sostenibile”.
CAMERE DI COMMERCIO DI TARANTO E BRINDISI
Confagri contraria alla fusione
La riorganizzazione delle Camere di Commercio porterà alla fusione delle Camere di Commercio di Taranto e Brindisi. “Siamo contrari alla fusione e, soprattutto, all’accelerata imposta dal Dl di agosto n. 104 che ha fissato al 14 ottobre il termine per chiudere i lavori - sottolineano il presidente di Confagricoltura Puglia e Taranto Luca Lazzàro e il presidente di Confagricoltura Brindisi Antonello Bruno -. Apprendiamo con favore la notizia dell’approvazione da parte delle commissioni congiunte di Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato dell’emendamento per la sospensione sino ad almeno dicembre 2021 degli effetti del decreto legge per gli accorpamenti delle Camere di commercio e auspichiamo una piena convergenza da parte dei parlamentari pugliesi. In caso di accorpamento il Tarantino e il Brindisino verrebbero penalizzati: i due territori, sebbene confinanti, hanno esigenze e peculiarità economiche e produttive molto diverse”. Confagricoltura ha posto in evidenza come l’accorpamento delle due
Camere non generi alcun tipo di risparmio, in quanto personale e sedi rimarrebbero intatti, ma comporterebbe una penalizzazione delle realtà più piccole, un rallentamento nelle procedure e una riduzione della rappresentanza delle imprese in seno agli organi di governo delle Camere, che peraltro non hanno alcun tipo di emolumento e quindi sono a costo zero. Con l’accorpamento, l’ente camerale di Taranto e Brindisi dovrebbe dialogare con due tribunali, due province, due prefetture, due aree di crisi complesse e - peculiarità delle due realtà pugliesi - con due importanti autorità di sistema portuale, quella del Mar Ionio e quella del Mare Adriatico Meridionale. “Non sarà la presenza di più vicepresidenti previsti dalla riforma a risolvere il naturale rallentamento delle numerose iniziative legate al mondo dell’impresa. Adesso, invece, tutti i nostri sforzi - concludono i due presidenti - devono essere concentrati verso la semplificazione della ripresa economica in questo delicatissimo periodo afflitto dalla pandemia Covid19”.
NOVARA CORDOGLIO PER ROMANO GIANOTTI
Il 26 agosto a Novara si è spento Romano Gianotti, attivo agricoltore e dirigente di Confagricoltura Novara. Nato a Chieri nel 1941, dopo gli studi in ragioneria, assunse con passione la conduzione dell’azienda di famiglia a Cascina Montà di Agognate (cereali, riso, allevamento vacche da latte). Dal 1974 al 1979 fu presidente dell’Unione agricoltori di Novara. Tra l’altro diede grande impulso all’Anga novarese (che arrivò a contare 120 associati) ed all’attività dei giovani; la “Festa Verde”, che veniva organizzata annualmente, richiamava oltre 1500 partecipanti. Era stato per tanti anni consigliere dell’Unione agricoltori e poi revisore dei conti di Confagricoltura Piemonte ed anche consigliere d’amministrazione di Reale Mutua Assicurazioni. Attivo nel sociale, era stato anche presidente del Lions Club Novara Ticino. Gli agricoltori piemontesi lo ricordano con affetto: era un uomo cordiale, appassionato, dotato di grande equilibrio e forte spirito di servizio, un vero gentiluomo di campagna. (E.Z.) SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 51
FORMAZIONE
di Antonella Torzillo
LEZIONI IN AULA INTEGRATE AD ATTIVITÀ ONLINE
Miscela formativa Il 2020 sarà ricordato come l’anno “particolare”. L‘esperienza Covid ha condizionato e continuerà a condizionare a lungo la vita di tutti sotto molteplici punti di vista: sociale, economico, psicologico. Nei mesi dell’emergenza si sono dovute sospendere pure tutte le attività in aula di Enapra, ma nello stesso tempo si è colta l’occasione per imparare a utilizzare al meglio gli strumenti della formazione a distanza. Oggi però non si vuole disperdere quello che si è imparato a fare durante i mesi dell’emergenza, con la consapevolezza che è determinante riprendere di slancio anche la consolidata attività di aula. COSA FA ENAPRA Enapra declina la sua attività di formazione in tre macro aree di intervento che vanno ad arricchirsi sempre più di nuove opportunità: iniziative rivolte alle imprese agricole; iniziative rivolte al sistema confederale; iniziative rivolte a soggetti di varia natura che già operano
in agricoltura. Nell’ambito della prima macro area per le aziende, l’ente di formazione realizza, insieme alla struttura territoriale di Confagricoltura, piani formativi finanziati dal Foragri, dal FONDIR, corsi a catalogo. “Negli ultimi anni - ha dichiarato Luca Brondelli di Brondello, presidente dell’Enapra - siamo diventati di fatto consulenti di
Parola chiave del mese: Formazione blended La formazione “blended”, ovvero miscelata, è un approccio che unisce didattica in aula con attività online. A differenza dell’eLearning, la parte online della formazione non sostituisce ma integra quella faccia a faccia con i docenti. Dunque formazione nello shaker per trovare il giusto mix in tempi di pandemia.
52 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
importanti gruppi agricoli e agroalimentari per la valutazione, pianificazione e gestione di tutta l’attività formativa. Merito della qualità della nostra offerta molto attenta alle aspettative di un mercato sempre in evoluzione. Le imprese sono ormai consapevoli dell’importanza della valorizzazione del capitale umano impegnato in agricoltura. La qualità delle conoscenze, delle abilità e delle competenze è fattore critico di successo. Se ne stanno accorgendo, ora, anche l’opinione pubblica e la politica che spesso sottovalutano l’importanza del lavoro in un settore al quale si richiedono prodotti con elevati standard di qualità, di sicurezza, di sostenibilità. Dovrebbe essere chiaro
FORMAZIONE
che invece per essere competitivi, bisogna investire tempo nell’acquisizione di conoscenze e competenze, sia per gli imprenditori, sia per i loro collaboratori”. Assai importante anche l’attività formativa per i dipendenti del sistema Confagricoltura. Per questa macro area è stato costruito un insieme di strumenti inseriti in un programma formativo unico denominato #ColtiviamoCompetenze, all’interno del quale si collocano le attività specifiche segmentate per le varie necessità, sia dei dipendenti, sia dei dirigenti sindacali. Sono stati realizzati corsi per i neo assunti, di alta formazione per i funzionari delle sedi territoriali, corsi
ad hoc per il personale della sede nazionale, e corsi executive per i dirigenti eletti di Confagricoltura, ma anche delle altre realtà associative del perimetro confederale: Giovani di Confagricoltura (Anga), Associazione dell’Impresa Familiare Coltivatrice (FIIAF), Confagricoltura Donna. Fanno parte delle attività del programma #ColtiviamoCompetenze, inoltre, tutte le iniziative legate alla specificità di formazione tecnica (obbligatoria e non) per gli enti e le società del perimetro, in particolare Patronato Enapa e CAF. Infine, nel terzo ambito di attività caratteristiche dell’ente si collocano tutte le iniziative realizzate in virtù dell’accreditamento presso la Regione Lazio. Di concerto con le sedi provinciali di Confagricoltura, Enapra si occupa pure di vari corsi tra cui quelli per IAP (imprenditori agricoli professionali), quelli per il rilascio e l’aggiornamento dei patentini fitosanitari e infine per aspiranti selecontrollori della fauna selvatica, in collaborazione con gli Ambiti Territoriali di Caccia operanti nel territorio regionale laziale. LAVORI IN CORSO Al momento Enapra è impegnata nella progettazione dei piani formativi da presentare sul nuovo Avviso Foragri in scadenza nel mese di settembre. “In questa fase di difficoltà - ha dichiarato Michele Distefano, direttore dell’ente di formazione - abbiamo ricevuto dal territorio molte richieste di realizzazione di piani formativi. È un
segnale positivo che conferma quanto le aziende siano consapevoli che la ripartenza si può realizzare solo con una profonda qualificazione del personale, che deve essere in grado di gestire gli enormi cambiamenti intervenuti nelle aziende. Inoltre, la spinta verso l’innovazione e la digitalizzazione, la sostenibilità, la gestione della ‘smart farm’, definiscono un profondo fabbisogno di formazione al quale stiamo lavorando per dare risposte concrete”. E tutto questo non più solo in aula. Si punta molto ora sulla “formazione blended” erogata cioè con la metodologia classica della lezione in presenza, integrata - per la parte più consistente della formazione obbligatoria - dalla didattica a distanza, attraverso l’utilizzo della piattaforma online a disposizione. Tale strumento ha già consentito ad oltre seicento operatori del CAF Confagricoltura di aggiornare e qualificare le proprie competenze professionali. Con lo sviluppo del programma #CondividiamoCompetenze - raccolta di ‘pillole formative’ sui principali temi agricoli realizzata nel picco dell’emergenza sanitaria - si è sperimentato e poi adottato lo strumento della piattaforma e-learning all’interno della quale si sta già erogando per le strutture territoriali di Confagricoltura formazione obbligatoria, aula virtuale, e contenuti innovativi. Gli uffici di Enapra sono sempre a disposizione per qualunque richiesta (www. enapra.it). SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 53
CAMPI ROSA
di Elisabetta Tufarelli
LE IMPRENDITRICI NEL POST COVID
WEBINAR SICILIA
Determinate e combattenti
Alessandra Oddi Baglioni
Quali sono le caratteristiche di un’imprenditrice di successo? Il mix perfetto è fatto di entusiasmo, intraprendenza, determinazione, lungimiranza. “Soprattutto in questa fase di crisi - ha sottolineato la presidente di Confagricoltura Donna, Alessandra Oddi Baglioni - il contributo femminile al siste-
ma economico nazionale è fondamentale in termini di innovazione e creatività. Anche se il nostro è uno dei settori produttivi più antichi e tradizionali, è anche uno di quelli contraddistinti proprio dall’innovazione ed ha riguadagnato, in quest’anno difficile, il suo status di “primario”, strategico per l’economia italiana”. Non è certamente un caso che anche la presenza della donna in agricoltura si relazioni ad una maggiore attitudine all’innovazione. Moltissime, infatti, sono le imprese agricola guidate da mano femminile e numerose sono condotte da giovani imprenditrici under 35. “Desidero qui ringraziare le nostre imprenditrici che - anche nei momenti più complicati che hanno contraddistinto questo periodo veramente difficile - non si sono mai perse d’animo, continuando a darsi da fare mettendo in campo, oltre al loro lavoro ed alla loro dedizione quotidiana perseveranza capacità di problem solving. Grazie a tutte per il vostro impegno”.
Nel recente webinar organizzato da Confagricoltura Donna Sicilia, con la partecipazione dell’Ismea, si è fatto il punto sulle difficoltà e sulle opportunità per far sviluppare le imprese “in rosa”. “Con le difficoltà burocratiche, che purtroppo permangono, la nostra regione - ha sottolineato la presidente Maria Pia Piricò, registra una crescita della leadership femminile nelle imprese. Una recente indagine di Unioncamere ci colloca al quarto posto, dopo Lombardia, Lazio e Campania ed è il nostro settore a registrare l’incremento maggiore +31,1%, con una quota che è passata dal 21,1% al 23,6% del totale”. Capolista della imprenditoria rosa siciliana è Catania che conta 24.623 aziende; seguita da Palermo (23.505), Messina (14.488), Trapani (12.238) e Agrigento (10.246), Siracusa (10.163), Ragusa (8.685), Caltanissetta (6.053), Enna (4.215) Con questi numeri, la Sicilia, in tema di aziende condotte da donne, si colloca davanti al Veneto, il Piemonte, la Toscana e l’Emilia Romagna.
DONNE E RISO, associazione di Confagricoltura, presieduta da Natalia Bobba, nei suoi quaranta anni d’attività è impegnata a trasmettere i valori della coltivazione del riso e le caratteristiche del territorio di risaia. Ma non solo. Appena finita l’emergenza ha ripreso in pieno anche gli incontri “fondamentali - rimarca la presidente - per dibattere i problemi della famiglia e della donna inserita nel contesto agricolo, come imprenditrice e come cittadina”. L’11 settembre, con numerose componenti di Confagricoltura Donna Piemonte, c’è stato l’incontro al Sacro Monte di Crea (Alessandria). Dopo la Santa Messa officiata dal rettore, il pranzo è stata l’occasione di rincontrarsi e confrontarsi sul taglio del riso e sull’imprenditoria femminile. Il divario di genere esiste in tutti i Paesi, ma le qualità multitasking femminili iniziano ad emergere. “Le difficoltà indubbiamente esistono - ha detto Bobba - ma dobbiamo continuare ad impegnarci 54 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
ASSEMBLEA ANGA A PALAZZO DELLA VALLE
IL PUNTO
“Sono stati mesi critici quelli passati, ma stiamo lavorando per la ripresa”. Ha esordito così il presidente dei Giovani di Confagricoltura - Anga, Francesco Mastrandrea, aprendo i lavori della prima assemblea in presenza dopo il lockdown, a Palazzo della Valle, a Roma. “A proposito di ripartenza in questa situazione difficile, valutiamo positivamente le misure previste dal DL Semplificazione a favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile, che danno respiro alle aziende con una serie di agevolazioni fiscali e creditizie”. Tema centrale dell’assemblea è stato l’innovazione, obiettivo anche di una nuova partnership avviata dall’Anga - e presentata durante i lavori - con Prima Foundation (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area), ente che promuove la collaborazione tra mondo della ricerca, mondo imprenditoriale e l’Università degli Studi di Siena, per una serie di eventi congiunti e per la creazione di un osservatorio sulle imprese innovative in Italia. A seguire, è stata fatta una riflessione con il delegato alla Ricerca e Innovazione dell’Area Sviluppo Sostenibile e Innovazione di Confagricoltura, Daniele Rossi, sull’avvio di progetti europei, dedicati ai giovani, da realizzare in sinergia con Confagricoltura. Una specifica sessione è stata dedicata a “Farm to Fork”, la strategia che fa parte del Green Deal della Commissione europea, con l’obiettivo di rendere sostenibile il sistema alimentare. “Ad ottobre - ha ricordato la rappresentante Anga presso il Ceja, Diana Lenzi - proseguirà a Bruxelles il dibattito sulla nuova PAC, all’interno del quale porteremo le nostre proposte. Si tratta di una politica decennale in cui è indispensabile che i giovani abbiano un ruolo chiave”. Innovazione e politiche per i giovani saranno anche i temi su cui verteranno i prossimi eventi Anga sul territorio nazionale. “Le imprese agricole a conduzione giovanile (età fino a 35 anni) hanno registrato nell’ultimo quinquennio un incremento del 15,2%. È fondamentale - ha concluso Mastrandrea - consolidare questo andamento proprio per dare ai giovani una prospettiva di sviluppo”.
Giovani di Confagricoltura
Ripartire da innovazione
Francesco Mastrandrea Presidente Nazionale Anga
a cura di Paola Castello
La pandemia ha colpito tutti duramente, cambiando programmi e aspettative per i prossimi mesi ed anni. Come imprenditori agricoli siamo stati ringraziati e il fatto di aver continuato a lavorare in un semestre unico nella storia degli ultimi 50 anni, ci è stato riconosciuto. In questo tempo così particolare ed inedito abbiamo assistito anche ad una spinta avanti dell’Europa verso un piano di rilancio storico, il Next Generation EU, un nuovo strumento temporaneo per la ripresa. I vari governi adesso hanno l’obbligo di presentare i progetti per l’utilizzo dei fondi previsti da questo piano. Ora è il momento di attuare politiche di sviluppo che abbiano al centro i giovani. Abbiamo portato e continueremo a portare le nostre istanze nelle sedi istituzionali, nazionali ed europee, affinché il nostro Paese lavori concretamente per la “next generation”. I Giovani di Confagricoltura ci sono e chiedono ai decisori politici di crederci e lavorare insieme per l’agricoltura delle generazioni future.
SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 55
Giovani di Confagricoltura
BENESSERE ANIMALE
È stata una vera e propria puntata speciale del Food&Science Festival Delivery quella andata in scena in diretta dalla Fiera Millenaria di Gonzaga, a cura di Confagricoltura Mantova. Al centro del dibattito il benessere animale e le sue ripercussioni sul comparto della zootecnia. Un tema tanto delicato Salvo Lombardo quanto prioritario per Confagricoltura ed ANGA, come ha ricordato il delegato della FNP Bovini da Carne dei Giovani di Confagricoltura, Salvo Lombardo. L’Anghino, che in Sicilia gestisce un allevamento di bovini da carne da 200 capi, ha sottolineato anche l’importanza dell’innovazione tecnologica a disposizione delle nuove generazioni di allevatori. «Un aiuto per noi importantissimo - ha detto Lombardo, - grazie al quale possiamo migliorare quotidianamente il nostro lavoro e il grado di benessere che forniamo agli animali allevati. Anche la formazione degli allevatori è un aspetto prioritario, dal momento che solo con l’acquisizione di nuove competenze si può crescere e migliorare». All’evento è intervenuto, tra gli altri, anche il presidente di Confagricoltura Mantova, Alberto Cortesi, che ha focalizzato l’attenzione sul ruolo chiave che gioca l’informazione in questo ambito. “Per noi - ha rimarcato Cortesi - è fondamentale che al consumatore finale arrivino informazioni corrette, anche sull’impegno che ogni giorno i nostri allevatori garantiscono per il benessere dei loro capi. Fake news e incompetenza sono pericolosissime per il nostro settore». Collegata in streaming anche la dottoressa Martina Tarantola, docente di Scienze Veterinarie presso l’Università di Torino e specializzata in “Farm Animal Welfare”. «Dal punto di vista scientifico - ha detto Tarantola - sono almeno 50 anni che si studia il benessere animale. A che livello siamo? Buono direi, anche se resta fondamentale garantire il dialogo tra comunità scientifica, addetti ai lavori e consumatori finali».
56 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
SUMMER PARTY DI ANGA FERRARA
Focus sulla ripresa
Si è tenuto in provincia di Ferrara il Summer Party dei Giovani di Confagricoltura - Anga. La serata (momento conviviale a cui è seguito un dibattito) ha avuto luogo nell’agriturismo La Torretta di San Bartolomeo in Bosco di proprietà dell’anghina Caterina Scaramagli. Focus principale del confronto la ripartenza e le difficoltà legate ad essa, quali la sanificazione e divisione degli ambienti, la gestione degli operai, la carenza di manodopera, solo per citarne alcune. I Giovani si sono confrontati inoltre sull’impatto della pandemia nei diversi settori produttivi. All’incontro presenti gli associati di Ferrara, i presidenti e i soci di Anga Modena (Alice Consoli) e Rovigo (Claudio Previatello), una delegazione di Anga Cremona e il componente del comitato nazionale Anga, Francesco Manca. È intervenuto all’evento anche Alessandro Vacchi, vicesindaco ed assessore all’Agricoltura di Portomaggiore, comune della provincia ferrarese dove si tiene un’importante fiera dedicata all’agricoltura. “Il lavoro dell’agricoltore è tornato sotto i riflettori. Sta a noi ora sfruttare questo rinnovato interesse per i prodotti italiani da parte di aziende e consumatori, finalmente consci di quanto sia importante approvvigionarsi di derrate italiane, sicure e controllate”, ha sottolineato Claudia Guidi, presidente di Anga Ferrara.
CONCORSO FOTOGRAFICO “GIOVANE TERRA”
Grande successo per la quarta edizione della rassegna fotografica “Giovane Terra: crescere senza invecchiare”, organizzata dai Giovani di Confagricoltura Mantova attraverso Confagricoltura Mantova. Il tema scelto quest’anno, “Guardiani silenziosi: gli alberi delle cam“Neve sul viale” (Dal Maso) pagne mantovane”, ha portato all’invio di 71 scatti, tutti esposti in Fiera Millenaria di Gonzaga. dove è andata in scena la premiazione finale. A trionfare, con 112 punti, è stato Riccardo Dal Maso, con la sua foto “Neve sul viale”, che ha più di tutte colpito la giuria. Al secondo posto, staccato di soli due punti, Alessandro Salvarani con la sua “Saluto al sole”. A completare il podio Letizia Valenza e il suo scatto “Il tramonto della quercia”, che ha totalizzato 107 punti. Il premio speciale della critica è stato invece assegnato a Lorenzo Linthout, grazie al suo scatto “Insieme”. “La rassegna “Giovane Terra” - ha spiegato Andrea Carlini, presidente dei Giovani di Confagricoltura Mantova - è ormai una bellissima tradizione per noi, un appuntamento atteso da numerosi fotografi mantovani. Per noi è un modo efficace per valorizzare ancora di più le campagne che ci circondano, nelle quali quotidianamente lavoriamo”. Al primo classificato è andata in premio una cena per due persone presso l’agriturismo Eliodoro di Roverbella, al secondo un cesto di prodotti dell’azienda agricola Corte Forte d’Attila di Nosedole, al terzo un cesto di prodotti della filiera MantoGrano (a cura del Forno Martelli di Viadana), mentre al premiato dalla critica una confezione di bottiglie di vino dell’azienda agricola Cobelli - vini Bastià di Bande di Cavriana.
Giovani di Confagricoltura
Alberi, guardiani silenziosi
ANGA AGRIGENTO
Andrea Giglia presidente
Andrea Giglia
Ha 30 anni il nuovo presidente dei Giovani di Confagricoltura Agrigento, Andrea Giglia. Dal 2014 gestisce l’azienda agricola di famiglia dove si coltivano vite da mosto, vite da tavola, melograni ed albicocche. Il fiore all’occhiello dell’azienda è l’agriturismo, a Campobello di Licata in provincia di Agrigento, “Baglio Làuria”, antico eremo francescano del ‘700. Con 6 camere l’agriturismo dà ospitalità a turisti provenienti maggiormente dal nord Europa (Germania, Olanda). Giglia è anche vice presidente Anga Sicilia e membro del consiglio nazionale di Agriturist. A proposito della ripartenza del settore il neo presidente di Agrigento dice “La stagione è ovviamente partita in forte ritardo, abbiamo riaperto solamente i primi di luglio. I dati di agosto sono stati molto confortanti (ricavi superiori al 2019), ma le prospettive per i mesi di settembre ed ottobre sono in netto calo rispetto allo stesso periodo del 2019, proprio a causa dell’incertezza legata all’andamento della pandemia”. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 57
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
Sport fa bene al cervello
I ricercatori dell’Università della California hanno provato a individuare nel sangue dei topi elementi che frenano l’invecchiamento cerebrale. La chiave sarebbe in un enzima indotto dal movimento che arriva fino al cervello. Quindi salire un piano di scale, apparecchiare la tavola, fare giardinaggio: praticare un leggero esercizio fisico anche in età avanzata è essenziale per la salute fisica, ma anche per quella cerebrale. Uno studio dell’Università di San Francisco, California, dimostra ora che l’esercizio fisico non solo aiuta a rallentare il decadimento cognitivo, ma addirittura permette di riparare
i danni, ovvero di agire anche dove un inizio di decadimento c’è già. I ricercatori hanno raccolto campioni di sangue di persone anziane sane e attive (dai 68 ai 78 anni) e li hanno confrontati con campioni di persone sane ma sedentarie (con una attività fisica pari a meno di 7100 passi al giorno). Le persone attive avevano alti livelli di GPLD1 nel sangue. “Chi pratica sport produce una proteina che dice al cervello di ringiovanire - ha commentato il dottor Villeda. Un risultato straordinario perché prima nessuno aveva scoperto una così forte collaborazione tra fegato e cervello”.
VITAMINA C
La vitamina C potrebbe essere la chiave per migliorare i muscoli in età avanzata. Lo sostiene una nuova ricerca della Norwich Medical School dell’Università dell’East Anglia, in Gran Bretagna, pubblicata sul Journal of Nutrition. Le persone anziane che mangiano molta vitamina C, dimostra lo studio, hanno una migliore massa muscolare, e questo contribuisce a proteggere le loro ossa. Per avere effetti positivi non servono enormi quantità. Si perde massa muscolare scheletrica già a partire dai 50 anni, ogni anno fino all’1%. I ricercatori hanno studiato i dati di oltre 13.000 persone tra i 42 e gli 82 anni, osservando che coloro con la più alta quantità di vitamina C nella loro dieta o nel sangue avevano una maggiore massa muscolare scheletrica, rispetto a quelle con gli importi più bassi. È sufficiente mangiare ogni giorno un agrume, come un’arancia, e una porzione di verdura in ogni pasto”.
SONDAGGI SUL VACCINO contro l’influenza tradizionale ed il Coronavirus. Una ricerca presentata al Meeting di Rimini ha rivelato che una percentuale di italiani vicina al 50% è intenzionata a vaccinarsi contro l’influenza ed una superiore al 60% è pronta a ricorrere al vaccino contro il Coronavirus, con un balzo oltre al 70% per gli anziani, in caso di una disponibilità del prodotto entro le festività natalizie. Nel dettaglio, il 49,8% della popolazione - secondo lo studio - è favorevole a ricorrere al vaccino influenzale, con una percentuale del 69,6% per quanto riguarda gli anziani ultra 65enni. Quanto alla disponibilità a vaccinarsi contro il Covid-19, il 62% degli intervistati si è dichiarato favorevole, con percentuali che arrivano al 72% per ultra 65enni. 58 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
La musica rock non ha età
LATTE A2
Un Sì convinto al latte vaccino nella dieta degli anziani, viene dallo studio, tutto italiano, realizzato nell’ambito del progetto Prolat pubblicato sulla rivista internazionale ‘Nutrients. La ricerca ha valutato gli effetti positivi sulla mucosa intestinale di un particolare tipo di latte vaccino caratterizzato da un diverso profilo di caseine, quelle di tipo A2. In particolare si è osservato che il consumo di latte vaccino fresco favorisce la produzione di acidi grassi a catena corta. I risultati indicano che il consumo di latte di tipo A2 sembra rallentare, parzialmente, l’invecchiamento della salute dell’intestino, organo particolarmente sensibile per le persone anziane, che soffrono spesso di alterazioni a carico del sistema immunitario e del microbiota.
R3M, il sito che tratta tutto ciò che ha a che fare con il mondo della musica rock, riporta un video Youtube, non nuovissimo, di un gruppo di “over 65” a commentare alcune canzoni di band famose. D’altronde se Mick Jagger ha 77 anni e Paul McCartney 78, che c’è da meravigliarsi? Nulla, ma l’esperimento è stato divertente per chi vi ha partecipato e per quelli che lo hanno visto. Ha anche coinvolto dei bambini under 10 a commentare gli stessi artisti. Chi ha reagito meglio? Senza dubbio alcuno gli over che hanno
ricordato il suono della band di Freddie Mercury, i Queen, come il simbolo della loro infanzia oltre che del rock and roll. “Questa sì che è musica”, hanno commentato, citandola come la band che ha realizzato i migliori concerti dal vivo in assoluto. I pezzi dei Queen sono così famosi e conosciuti da tutti che i “diversamente giovani” si sono divertiti a canticchiare le grandissime hit, da We Will Rock You a We Are the Champions, fino al capolavoro Bohemian Rhapsody, ma anche le canzoni più vecchie come Killer Queen.
LE “COPERTINE” DI VOGUE di tendenza sui social media. È la #VogueChallenge la nuova sfida virale dei social che invita gli utenti a mettersi in posa e a pubblicare la propria immagine. Hanno partecipato con entusiasmo anche gli ospiti della Robinson House Care Home di Bristol, in Gran Bretagna, che con la loro immagine hanno fatto rivivere le iconiche cover. Un modo spiritoso e divertente per mettersi alla prova divertendosi a reinventarsi come modelli per la più prestigiosa rivista di moda al mondo. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 59
AGRITURISMO
di Elisabetta Tufarelli
TORRE CANGIANI A MASSA LUBRENSE (NA)
Vista mozzafiato
A
Torre Cangiani si sogna ad occhi aperti! Si potrebbe riassumere così l’essenza di questo agriturismo, totalmente immerso nella natura, tra uliveti e limonaie, che gode di un panorama mozzafiato sul Golfo di Napoli, con Capri, Ischia e il Vesuvio. Siamo a Massalubrense, ad una manciata di chilometri da Sorrento, dove incontriamo il proprietario Cristiano Nunziata. “Mia madre Matilde e mio padre Aldo hanno intrapreso quest’attività quasi per gioco alla fine degli anni Novanta. Tutto è cominciato da quasi due ettari tra limoneto e uliveto, una sola camera nella Torre e tanta voglia di valorizzare questa proprietà di famiglia rendendola viva e sostenibile anche dal punto di vista economico”. L’impresa
agrituristica è in una posizione invidiabile, tra le rovine di antiche ville imperiali, immersa in uno dei tratti più suggestivi della costiera campana, tra Amalfi e Sorrento, all’estrema punta della penisola sorrentina. Ma non solo. La location è unica. Non solo perché permette di respirare a pieni polmoni le atmosfere e il clima, ma anche perché offre sapori di cibi meravigliosi che provengono da queste terre incantevoli sospese tra cielo e mare. Poi c’è la Torre. È di famiglia, tramandata di generazione in generazione, che è stata eretta nel XVI secolo, per difendersi dalle scorrerie dei pirati saraceni. Oggi è incorporata in una residenza rurale piena di charme, con una piccola corte interna, mentre all’esterno i limoni e gli ulivi secolari, arrampicati sulle terrazze scoscese, fanno da cornice a questo angolo di paradiso. “Produciamo olio, dai limoni ricaviamo marmellate e coltiviamo un orto - spiega Cristiano - esclusivamente per i clienti del nostro agriturismo. Da numerosi anni abbiamo scelto di convertire l’azienda in biologica e siamo stati prima con l’AIAB, poi con ICEA e ora facciamo parte di Suolo e Salute. Teniamo molto a preservare il nostro ambiente con meticolosa attenzione, cura ed amore. Per questo abbiamo inserito anche alcune arnie, che rappresentano proprio il simbolo del naturale, e siamo passati al fotovoltaico”. A disposizione degli ospiti ci
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sono 4 splendide camere matrimoniali panoramiche e un appartamento totalmente indipendente di 100 metri quadri. La prima colazione, abbondante e gustosa, viene servita sulla terrazza panoramica vista mare. “Offriamo, su prenotazione, la ristorazione ai nostri ospiti. La chef è mamma che, con l’aiuto di papà, preparava saporiti piatti tipici della nostra cucina. Due mesi fa papà è venuto a mancare improvvisamente: era un asse portante per tutto e appassionato, in particolare, del nostro giardino. Ora ci stiamo riorganizzando e con la pandemia eravamo perfino indecisi se riaprire e lo abbiamo fatto proprio perché
mio padre aveva insistito”. E come è andata? “All’inizio - spiega - non si capiva molto né sulle regole da osservare, né sulle presenze. Abbiamo cominciato ad avere i primi ospiti AGRITURISMO TORRE CANGIANI
Massa Lubrense (Na) cell: 3339207758 tel: 0815327825 email: info@torrecangiani.com www.torrecangiani.com
per i fine settimana di giugno. A luglio, considerato il Covid, l’attività è andata abbastanza bene; calcolando lo scorso anno, invece, abbiamo perso il 60%. Bene anche ad agosto. Ci consideriamo fortunati e non ci possiamo lamentare”. Torre Cangiani è la base ideale per escursioni a piedi lungo i sentieri molto panoramici che costeggiano il mare o che si inoltrano verso l’interno nella macchia mediterranea, alternando giornate di mare. Massa Lubrense ha ben 18 frazioni. Da non perdere il sentiero che parte da una di queste, Termini, alla scoperta delle Terre delle Sirene, lungo la Baia di Ieranto. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 61
VINO
di Gabriella Bechi
ORPICCHIO 2016 DELLA FATTORIA DIANELLA
Cantina con salotto tari, Francesco e Veronica Passerin d’Entreves, hanno curato personalmente il restauro del borgo creando un ambiente elegante e sobrio, dove si respira il calore e l’ospitalità che da sempre hanno caratterizzato la villa. Novanta ettari, di cui 25 di vigneto, posti ad un altitudine di circa 200 metri, ad ovest di Firenze, una delle sottozone del Chianti Docg dal 1932, su terreni collinari di origine calcarea di medio impasto. I vigneti a condul 2 maggio 2019, anniversario zione biologica hanno una densità di della morte di Leonardo, nella 5500 piante ad ettaro e una forma di Fattoria Dianella, a Vinci, i Conti allevamento prevalentemente a corPasserin d’Entrèves hanno voluto done speronato. La varietà maggiorcelebrare il grande artista ricreando mente rappresentata è il Sangiovese a simbolicamente, nell’orto ornamenta- cui si uniscono Colorino, il Cabernet le della villa, la “Vigna di Leonardo”, Sauvignon, la Malvasia lunga del riportando nella sua terra natale la Chianti ed il Vermentino. Malvasia di Candia. I cloni sono Completano l’attività aziendale la stati gentilmente concessi, per la produzione di olio extravergine di prima volta, dalla famiglia Castellini oliva e l’ospitalità. Ma tutto ruota proprietaria della Casa degli Atellani intorno al vino, la grande passione di dove sorge la “Vigna di Leonardo” Francesco e Veronica, che seguono realizzata in occasione di Expo 2015 tutte le lavorazioni in vigna ed in a Milano. cantina proponendo una selezione di La Fattoria è un borgo, composto da prodotti nel rispetto della tradizione, poche case, dalla chiesa di “S. Micon la convinzione che il vino sia chaelis de Aliana” risalente al 1200 e espressione del suo territorio. dalla villa medicea, costruita alla fine Tra le 100 e le 130 mila le bottiglie del 500 e usata come casina di caccia, prodotte, destinate per scelta aziendada cui il nome Dianella, vezzeggiativo le in percentuale maggiore al mercato di Diana, dea della caccia. Nel 1700 nazionale. Oltre al Chianti, la Fattoria passò in proprietà ai marchesi Federi- Dianella propone il Chianti Riserva, ghi e successivamente alla famiglia “Il Matto delle Giuncaie”, “Le veglie Fucini. Qui il poeta Renato Fucini, di Neri”, “Sereno e Nuvole”, “All’Aria sepolto nella cappella del parco, Aperta”, la vendemmia tardiva “Dolci compose molte delle sue opere. Nella Ricordi”, i cui nomi si ispirano ai titoli prima metà del ‘900 divenne prodelle novelle di Renato Fucini. E le prietà dei Conti Passerin d’Entrèves bollicine “Maria Vittoria & Ottavia”, e Courmayeur. Gli attuali proprieche portano i nomi delle figlie: un
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rosato di Sangiovese spumantizzato con il metodo ancestrale e un metodo Charmat da Vermentino. Ma il fiore all’occhiello è “Orpicchio”, da un antico vitigno biotipo di Trebbiano che porta lo stesso nome, scoperto nel 2011 espiantando una vigna, da cui è stato creato un piccolo vigneto entrato in produzione nel 2014. Seicentocinquanta le bottiglie del 2015 e 1300 del 2016, tutte numerate. Fermentazione in acciaio inox a 12°C-16°C per 30 giorni, affinamento in tonneau di rovere francese per 12 mesi e successivamente 6 mesi in bottiglia. Colore giallo paglierino intenso. Al naso presenta note muschiate che ben si amalgamano con quelle di frutta matura, albicocca e pesca. Acidulo ed estremamente piacevole. In bocca è elegante, sapido, persistente, minerale ed equilibrato.
RISTORANTE FATTORIA DIANELLA
La cucina di Leonardo
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attoria Dianella non è solo un’azienda vinicola, ma un sistema complesso che ruota intorno al vino e al suo territorio, per offrire al visitatore esperienze diverse e irripetibili. La Villa dispone di una suite e due camere doppie dotate di ogni comfort, sul tema di tre colori pastello, salvia, lavanda e rosa, che fungono da leitmotiv dell’arredamento tipico di una vecchia casa di campagna, ricreandone l’atmosfera suggestiva in una perfetta simbiosi fra semplicità e raffinatezza. Sale di diverse dimensioni e il parco secolare con la cappella di famiglia, la rendono particolarmente adatta per matrimoni, ricevimenti, mostre, convegni ed occasioni speciali. Quattomila i visitatori ogni anno. Al centro di questo
variegato sistema di ospitalità c’è il ristorante, “Cantina con cucina”, perché di questo si tratta, regno dello chef Alessio Bagnoli. Quarantatre anni, appassionato di cucina fin da giovanissimo, dopo aver trascorso quindici anni nel ristorante di famiglia a Empoli, ha affinato le sue capacità attraverso numerose esperienze professionali, fino ad arrivare a Villa Dianella quattro anni fa. Colazioni ‘fatte in case’ per gli ospiti, brunch domenicali, lunch con degustazione di vini, cene su prenotazione, ‘dinner week end’, banchetti: in ogni situazione il ristorante propone rigorosamente una cucina che si rifà alla filosofia dell’azienda e al territorio. I piatti sono quelli della tradizione toscana realizzati con ingredienti bio e rigorosamente di stagione, tutti provenienti da produzioni interne o dalle migliori aziende agricole del territorio. I sapori di un tempo interpretati e presentati con il gusto ed il sapere di oggi. Mousse di fichi e salame (una rivisitazione della tipica merenda fiorentina), Tortelli fatti a mano con zucchine, salsa di rigatino croccante e menta, Tagliatelle al Chianti con ragù di caccia, Risotto al Pecorino toscano o all’Uva, Filetto di manzo con Lardo di Colonnata sfumato con il vino, schiacciata alla Fiorentina rivista. Molti i piatti ispirati a Leonar-
do da Vinci. A legare l’artista e Dianella, oltre alla passione per la terra toscana e per il vino, c’è anche un comune interesse per il cibo, profonda espressione del territorio. Appassionato sperimentatore di ricette e ingegnoso inventore di utensili da cucina, come testimonia il Codice Atlantico, ideò oggetti precursori dell’attuale cavatappi e il macinapepe, ispirato al faro di La Spezia. Ed è proprio per ricordare questo suo aspetto, forse meno conosciuto, che Alessio Bagnoli propone alcuni dei piatti storici del periodo rinascimentale, come gli gnocchi di pane raffermo, gli involtini alla brace con erbette di campo, la crema di miglio fri con coulisse di fragoline di bosco e petali di rosa e naturalmente la “zuppa del vinciano”. E, infine, l’Acquarosa, la bevanda dissetante a base di petali di rosa che a Dianella viene realizzata secondo la ricetta originale di Leonardo, contenuta nel Codice Atlantico. Nonostante le difficoltà legate alla pandemia, che hanno reso il 2020 un anno particolamente difficile, i progetti di Francesco e Veonica Passerin d’Entreves vanno avanti. Nella primavera del 2020 sarà completato il wine resort per offrire ai clienti un’ospitalità ancora più completa, sempre in linea con l’attuale filosofia aziendale. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 63
BUONO A SAPERSI
IN VIAGGIO NEI BORGHI D’ITALIA
Borghi d’Italia
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resce l’attenzione per i comuni rurali ed i borghi, anche grazie alle sollecitazioni di Confagricoltura. Si tratta di agglomerati - che gli agricoltori hanno presidiato nel corso degli anni, assicurando coesione sociale e gestione ambientale di grande fascino, che occorre rivitalizzare anche con opportuni interventi (è di questi giorni, ad esempio, la legge della Regione Lazio per la “Tutela e valorizzazione dei piccoli comuni”). In quest’ottica c’è bisogno anche di
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far ripartire il turismo, e l’agriturismo soprattutto, che possono essere il vero motore della rinascita e dello sviluppo delle aree interne, spina dorsale del Paese. Per ricordare il valore ed il fascino dell’Italia dimenticata, giunge opportuno il volume “In viaggio tra i borghi d’Italia” (Dario Flaccovio Editore, luglio 2020), a cura del travel blogger Andrea Petroni. Il testo - annota il suo curatore nell’introduzione - “nasce dalla voglia di far riesplodere in tutti la gioia di viaggiare e rilanciare il nostro turismo interno, ripartendo dalle piccole realtà. Da quei gioielli di cui l’Italia è piena, che vivono spesso all’ombra delle grandi città e che, invece, non hanno nulla da invidiare alle loro sorelle più grandi. Ma nasce anche dalla voglia di far conoscere un’Italia ai più sconosciuta”. Il libro dedica spazio e illustra 92 luoghi preziosi. A presentarli e raccontarli
molteplici autori - coordinati da Petroni - che quei borghi vivono e amano. Tra i contributi più originali e significativi c’è senz’altro quello della presidentessa di Confagricoltura Donna Alessandra Oddi Baglioni che ci conduce a Montone (in Umbria, nell’Alta Valle del Tevere). Lo fa attraverso il racconto e le suggestioni di Paolo e Francesca dei giorni nostri che attraversano la porta del Verziere, salgono alla rocca di Fortebraccio, vanno alla Chiesa di San Francesco dove Matteo Caporali aveva dipinto la Madonna che protegge dalla peste; ammirano quindi la vallata che in estate è tutta gialla di girasoli e verde scura di tabacco. Questo libro ha il grande merito di far comprendere che i borghi d’Italia sono storia, arte, paesaggio, agricoltura e sostenibilità; abbiamo il dovere di non farli diventare pietre abbandonate. Gaetano Menna
INDAGINE SUI FEMMINISMI FUTURI
“Femminismi futuri” (Iacobellieditore, dicembre 2019) è l’interessante saggio dedicato alla condizione, alla denuncia, alle preoccupazioni delle donne del XXI secolo. Il volume, curato da Lidia Curti, con Antonia Anna Ferrante e Marina Vitale, propone molteplici contributi del gruppo di lettura e di ricerca tutto al femminile, nato nell’ambito del Centro di studi postcoloniali e di genere dell’Università Orientale di Napoli. Teorie, poetiche, fabulazioni: studiose di diverse generazioni e interessi sono partite dalla lettura dei testi teorici e critici del femminismo recente, dal cyber e xeno-femminismo alla nuova ecologia di Donna Haraway, per proseguire con romanzi fantastici e di fantascienza speculativa femminile (come quello della coreana Han Kang sull’inquietante donna arborescente), con le serie tv come “Sense8”, analizzando pure l’arte afrofemminista. Molti gli interrogativi che vengono dal femminismo del nuovo secolo in una società insidiata da fantasmi e mostri dell’antropocene (l’epoca geologica attuale condizionata dagli effetti dell’azione dell’uomo) e attraversata dal progresso digitale e tecnologico. 64 | MONDO AGRICOLO | SETTEMBRE 2020
REAGIRE AL TRAUMA DELLA SEPARAZIONE
Famiglie resilienti
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ono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà ed a dare nuovo slancio alla propria esistenza. Essere resilienti è più che resistere; è risorgere, è fare della debolezza un punto di forza. Rossella Cappabianca, sociologa e mediatore familiare, ha pubblicato “Famiglie resilienti” (Diogene Edizioni, giugno 2020), che è il frutto del suo cammino professionale nelle relazioni d’aiuto alle famiglie in crisi. Nel testo pone in evidenza la pratica della mediazione familiare come possibile uscita da una situazione di conflittualità per raggiungere tra gli ex coniugi, magari con figli minori, un accordo condiviso. L’ispirazione all’autrice - come ha ricordato nell’incontro di presentazione
g
del volume - è venuta dalle vicende delle famiglie che ha seguito nel corso della sua attività professionale e poi vivendole anche sotto un’altra veste, che è quella dell’insegnamento; nelle scuole, infatti, è venuta a contatto con i figli ed ha visto, dalla loro angolazione, l’impatto della separazione tra i genitori. Dunque una riflessione a tutto tondo sulla famiglia alle prese con un evento traumatico qual è la separazione - che impatta sulla socializzazione primaria (il nucleo familiare per l’appunto) e quella secondaria (qual è la scuola, ad esempio). “Nel testo - ha spiegato la sociologa nell’incontro - ho raccontato alcuni casi da me seguiti che riguardano coppie che hanno vissuto il mutamento di vita con grandi difficoltà (ovviamente con nomi cambiati e situazioni un po’ alterate, per
un’ovvia questione di privacy). Il lettore può scoprire, nelle vicende esplicitate, una parte di sé, un po’ come avviene quando fruisce di un qualsiasi libro; quindi il mio non vuole essere solo un saggio per addetti ai lavori che indica un nuovo approccio sociologico (che è quello sistemico-relazionale), ma anche un racconto che tutti possono seguire ed in cui, spesso, possono ritrovarsi”. (G.M.)
RISCOPRIRE LA MUSICA DEI GENESIS
I Genesis sono una band molto amata, a partire dagli anni ’70, nella formazione guidata da Peter Gabriel. Hanno venduto oltre 150 milioni di dischi, facendo il botto in particolare negli anni ’80; “We Can’t Dance”, ultimo sforzo in studio con Phil Collins, è nella top five degli album più venduti degli anni ’90. Mario Giammetti ha dedicato al gruppo inglese una quindicina di libri; pubblica ora “Genesis, tutti gli album, tutte le canzoni” (Il Castello, settembre 2020) che è una preziosa guida all’ascolto che analizza, canzone per canzone, tutti gli album incisi in studio. L’analisi musicale va di pari passo con quella del contesto dell’epoca, rivissuto spesso attraverso la voce diretta dei protagonisti, proponendo citazioni e curiosità e ripercorrendo l’intera storia del gruppo. La particolarità di questo book cartonato è di essere riccamente e splendidamente illustrato, con fotografie di performance rare e con materiale da collezione. Risulta davvero imperdibile per gli appassionati di vecchia data, ma anche per i più giovani, che avranno modo di approfondire compiutamente la musica di questa straordinaria band. SETTEMBRE 2020 | MONDO AGRICOLO | 65
CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
IL NUOVO ALBUM DI CORPO
Ricomincio da tre
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uella dei Corpo - di cui esce il CD “III” (Lizard Records) - è storia esemplare di un Salento vivacemente colto e artisticamente illuminato. Attivi dal 1969, Francesco e Biagio Calignano non si sono mai fermati e la loro musica e attività di insegnamento hanno contagiato e trasmesso valori sul territorio (promuovendo la nascita e lo sviluppo di una miriade di band locali costituite dagli allievi). Il progetto è rimasto circoscritto in tutti questi anni, ma non va dimenticato un Citazionismo altro tratto, caro a questa terra: Il classico fonte l’orgoglio. Nei tumultuosi anni inesauribile d’ispirazione
IL RITORNO DI HOMUNCULUS RES
Palindromi e rock
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l titolo del quarto disco degli Homunculus Res (uscito per AMS Records il 24 luglio), “Andiamo in giro di notte e ci consumiamo nel fuoco”, deriva da un famoso palindromo latino (In girum imus nocte et consumimur igni) e la definizione potrebbe riferirsi alle falene che, attratte dalla luce delle torce, si bruciano. E, non a caso, il CD si apre con il brano “Lucciole e lanterne” (giocando sul significato del termine “lucciola”); “In girum” fa espressa citazione del palindromo. La band di Dario D’Alessandro - autore di musica, testi e illustrazioni - e dei fratelli Di Giovanni unisce prog canterburiano e vena cantautorale, pop e psichedelia, jazz-rock e melodia. Tratta il tema della società dei consumi che tutto brucia, con riferimenti nei vari brani a fuoco, luce, calore, elettricità, proponendo pure metafore, messaggi subliminali, presenze mistiche e oscure. L’intero album conferma e rafforza il valore di una band più unica che rara nell’intero panorama del rock progressivo internazionale.
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70, si fecero apprezzare in Francia e Svizzera ed avrebbero avuto la possibilità di incidere per una label francese e proiettarsi sul mercato internazionale, ma rifiutarono per non scendere a compromessi. Oggi va dato merito ad un discografico con fiuto come Loris Furlan di aver pubblicato le registrazioni del 1979 rimaste nell’oblio (CD “I-II”) e sollecitato la band a pubblicare nuovi brani. “III” è stupefacente ordito sonoro (prog, influenze colte, psichedelia, elettronica, jazz), ma anche intreccio d’amore per la storia, la propria terra e la famiglia: la regina Maria Carolina incoronata a Caserta, il gatto con gli stivali del mosaico della Cattedrale di Otranto, la fedele cagnolina scomparsa.
Graffi di vita Il pianoforte è accanto alla scrivania ed al computer, perché Carla Magnoni dà peso ad ogni singola nota, musicale e testuale. Dopo una lunga esperienza in band, una manciata di singoli, l’artista toscana il 18 settembre ha finalmente pubblicato l’album d’esordio. “Cento passi avanti”. “Mi piace sempre mettere del pensiero nei miei testi, mi piace dare un peso ad ogni parola - sottolinea -. Non sono una cultrice dell’usa e getta, nella mia vita come anche nella musica”. E i 9 brani incisi non sono certo usa e getta; coinvolgono, costringono a riflettere (’Donne’ sull’altra metà del cielo), strappano un sorriso (‘Notte insonne’ sull’amore che scombussola, ‘Quello che non sai fare’ sull’uomo saccente), o una lacrima (‘Siamo noi’ sui migranti, ‘Digli che è finita’ sull’amore malato). Sa essere incantata (‘Autunno fra i capelli’) e disincantata (‘Oltre il bene ed il male’). Soprattutto usa con perizia l’arma dell’ironia. “L’ironia - dice - ti lascia dire cose terribili con leggerezza”. Le sue canzoni sono graffi di vita.
Un secolo di storia e di progresso
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