LASAGNA A FIIAF l RIUNIONE DIRETTORI l LOTTA A ITALIAN SOUNDING l RINNOVATE FNP l CLEMENTINE ANTIVIOLENZA NATALE GREEN l VACANZE IN AGRITURISMO l BOLLICINE AUTOCTONE l VERMOUTH CON GLAMOUR l FESTIVAL GASTRONOMIA
SOMMARIO
L’EDITORIALE Indirizzare il cambiamento Massimiliano Giansanti .................
Vacanze in agriturismo Elisabetta Tufarelli ...................... 24
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Direttore responsabile Gabriella Bechi Coordinatore responsabile Gaetano Menna Editrice Sepe Presidente Diana Theodoli Pallini Direzione, Redazione e Amministrazione Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma Tel. +39.06.6852329 mondo.agricolo@confagricoltura.it Abbonamento annuo Testata associata all’USPI
Italia, Euro 30,00 Conto corr. postale n.33755000 Intestato a: Sepe - Mondo Agricolo, Roma Autorizzazione Tribunale di Roma, n. 1662 del 22/06/1950
Bollicine autoctone Gabriella Bechi .......................... 26
PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA Orgoglio e successo Gabriella Bechi ...........................
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Vertice a Bruxelles Gaetano Menna ..........................
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Italian sounding Gabriella Bechi .......................... 10
Veleggiando in campagna Gaetano Menna ......................... 19
FOCUS NATALE Scelta green Elisabetta Tufarelli ...................... 20
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UNCAI NOTIZIE Le news dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Organizzazione MantoGrano . . . . . . . 50 Campi rosa Assemblea . . . . . . . . . . . . 52 Anga Festa di compleanno . . . . . . . . . 53 Enapra Formazione . . . . . . . . . . . . . . . 56
L’albero capovolto Elisabetta Tufarelli ...................... 22
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Ala gocciolante interrata Anna Gagliardi ......................... 4 5
Mappamondo Danni Usa . . . . . . . . . . . . 38
Stampa e difusione a cura di New Business Media srl Via Eritrea 21, 20157 Milano Stampa: Litorama spa - Milano
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SPECIALE FERTILIZZAZIONE Concimare green Anna Gagliardi ......................... 4 2
Rubriche
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Confagricoltura
Vermouth con glamour Anna Gagliardi .......................... 29
Pria Agricoltura Smart . . . . . . . . . . . . . 57 Over65 Robotica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58
Coltiviamo l’Italia
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Assemblea di fine anno di Confagricoltura su obiettivi e strategie. Gli interventi di Giansanti e dei membri di giunta
di Gabriella Bechi
R
iparte dalle cinque parole chiave del suo programma elettorale, pronunciate al momento della sua elezione, nove mesi fa – “consapevolezza, responsabilità, avanguardia, orgoglio e successo” il presidente della Confagricoltura Massimiliano Giansanti, aprendo l’affollata assemblea di ine anno, che si è svolta il 14 dicembre, a Palazzo della Valle. Il primo momento di veriica con tutta la dirigenza sugli obiettivi e sulle strategie tracciati dalla presidenza e dalla giunta per il prossimo triennio. «Le cinque parole chiave – ha detto Giansanti - sono l’essenza stessa del fare lobby, di essere sindacato. Noi siamo un sindacato di imprenditori, che tutela l’impresa agricola. Non siamo un circolo, e dobbiamo fare lobby, per rilanciare la proposta politica che ha al centro le imprese. In questi mesi abbiamo lavorato in questo senso: stiamo dialogando con tutti i soggetti politici decisori, a livello nazionale, europeo e territoriale; abbiamo incontrato i parlamentari europei, i governatori delle regioni, i consiglieri regio-
Giansanti: «Rilanciare la proposta politica che ha al centro le imprese» nali e comunali; siamo presenti in tutti i tavoli ministeriali e ovunque abbiamo trovato ascolto ed interesse». Quindi le cose fatte: la nomina del nuovo direttore generale, Franco Postorino; il potenziamento dell’uficio di Bruxelles; l’avvio del processo di eficientamento interno e sul territorio; la valorizzazione di tutta la struttura; il progetto “Grandi imprese”; il rinnovo delle Federazioni nazionali di prodotto; il lavoro dei tavoli tematici guidati ognuno da un componente di giunta. A questi, che il presidente Giansanti considera la sua “squadra”, con compiti e ruoli ben deiniti, ha dato la parola nel corso della dell’assemblea chiedendo loro di riferire sullo stato dei lavori dei vari gruppi. Elisabetta Falchi, “Diritti degli imprenditori”: sempliicazione delle norme e delle regole, a cominciare dalle domande Pac, riforma di Agea. Giovanna Parmigiani, “Ambiente”: glifosato e acqua (dalla siccità alle alluvioni). Presenza nella cabina di regia del ministero dell’Ambiente, fauna selvatica (insieme al gruppo “Diritti degli imprenditori”). Diana Pallini, “Ricerca e Innovazione”: monito-
raggio sui fabbisogni delle aziende, collaborazione con Enapra e Agronetwoek, rapporti con centri di ricerca e Università. Luca Brondelli di Brondello, “Formazione”: corsi Enapra per dipendenti della sede centrale, neo assunti delle sedi territoriali, di alta formazione per i funzionari territoriali, per dirigenti e per le aziende agricole (in collaborazione con Foragri). Rago, “Rapporti di iliera”: promozione delle strutture interprofessionali, distribuzione del valore lungo la iliera; trasparenza dei prezzi, aggregazione (OP) e reti d’impresa. Donato Rossi, “Politiche di coesione”: rapporti con l’Agenzia della coesione, opportunità di inanziamento dei PON e POR, meccanismi di gestione dei terreni sottratti alla criminalità organizzata; Sandro Gambuzza”, “Lavoro: contrattazione collettiva, costo del lavoro, legge sul caporalato e voucher. Matteo Lasagna, “Credito e Assicurazioni”: Ruolo di Agricheck e Gaa, rapporti con istituti di credito, consorzi di difesa. Quindi il dibattito: per ascoltare la voce dei dirigenti del territorio e attraverso di loro quella delle imprese. «Perché solo attraverso l’ascolto e la condivisione – ha concluso Giansanti - potremo prendere consapevolezza della nostra leadership nella rappresentanza dell’impresa agricola». nnn DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 7
P R I M O P I A N O R A P P R E S E N TA N Z A
Giunta straordinaria sull’avvio del percorso di riforma della Pac post 2020
di Gaetano Menna
V
ertice straordinario della giunta di Confagricoltura a Bruxelles sul futuro della Pac, in occasione della presentazione della ‘comunicazione’ del commissario Hogan (a cui i componenti dell’esecutivo hanno partecipato); quindi una serie di incontri istituzionali a livello europeo. “È iniziato un percorso importante che condurrà alla riforma della Pac per il ‘post 2020’ e che ci deve vedere parte attiva – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti -. Si tratta di una riforma importante, che è fondamentale per le nostre imprese. Vogliamo che, quella futura, sia un’evoluzione dell’attuale politica agricola comune e non una rivoluzione”. La Pac oggi è stata migliorata con il pacchetto ‘Omnibus’ . Ora
Presidente e vicepresidenti con Paolo De Castro
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Vertice a Bruxelles bisogna intervenire per sempliicarla, renderla più adatta a gestire le sempre più ricorrenti crisi economiche dovute ad un mercato instabile che rischia di ridurre la iducia degli operatori delle iliere. Non vanno modiicati gli obiettivi - che in primis devono contemplare un reddito degli imprenditori agricoli equo e stabile - ma piuttosto gli strumenti, che devono essere adattati alle mutate condizioni in cui operano gli agricoltori della UE. Occorrono un bilancio e risorse adeguati, anche tenendo conto della dificile
No a rinazionalizzare la politica agricola ed al tetto agli aiuti partita del negoziato sulla Brexit e delle maggiori side che l’UE deve fronteggiare. Non è possibile che i capitoli inanziari agricoli siano sacriicati sull’altare di queste esigenze. Bisogna evitare che si discrimini tra le imprese. La ‘comunicazione’ della Commissione enfatizza l’utilizzo di plafonamento (un tetto) dei pagamenti e la degressività, con tagli alle aziende di maggiori dimensioni. “Questo è un aspetto politico sul quale sicuramente - ha detto Giansanti - dobbiamo intervenire, per evitare che si penalizzino realtà rilevanti del nostro sistema agricolo”. Ad avviso della giunta, afidare alle singole amministrazioni nazionali, come ha proposto la Commissione, la scelta delle misure da attuare per conseguire gli obiettivi comuni, può condurre a gravi e inaccettabili distorsioni di concorrenza tra imprese e settori produttivi. Si condivide in pieno, con la Commissione europea, l’esigenza
Giansanti ed il commissario Hogan
Incontro con Giovanni La Via
di aggiornare gli obiettivi della Pac, in relazione alle esigenze espresse dalla collettività, ma occorre sanare un’evidente contraddizione; in più occasioni il commissario Hogan ha rilevato che i pagamenti diretti della Pac rappresentano una parte importante di qualsiasi rete di sicurezza, a sostegno del reddito degli agricoltori nel contesto della crescente volatilità dei prezzi sul mercato globalizzato. Però, in aperto contrasto con tale impostazione, la Commissione propone ora di issare il plafonamento sull’ammontare dei
La giunta con Matteo Salvini
La giunta con Salvatore Cicu
pagamenti alle singole imprese; o di ridurre i trasferimenti in funzione delle dimensioni aziendali. In pratica, la Commissione pensa di penalizzare proprio le imprese in grado di dare il massimo contributo nella lotta al cambiamento climatico, al rilancio degli investimenti, alla diffu-
sione delle più moderne tecnologie da cui dipendono la competitività e la creazione di nuovi posti di lavoro. Confagricoltura poi, così come aveva fatto il think tank ‘Farm Europe’ (a cui aderisce), ha reagito con forza al percorso di ‘rinazionalizzazione’ paventato nella ‘comunicazione’ di Hogan. “Va deinito un insieme di regole da applicare allo stesso modo nei 28 Stati dell’Unione – ha osservato il presidente Giansanti . Servono uniformità e coesione e non fughe in avanti o indietro dei vari Stati membri. La Pac deve rimanere un pilastro comune e condiviso, sia in termini di risorse, sia di indirizzi politici”. “Nell’interesse delle nostre imprese chiediamo energicamente che la politica agricola per il post 2020 continui ad essere europea - ha concluso la giunta di Confagricoltura -.Vogliamo però che si riduca la burocrazia”. nnn DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 9
PRIMO PIANO RAPPRESENTANZA
Italian sounding
Camere di Commercio in Germania e Confagricoltura coalizzate per contrastare il falso made in Italy. Fioccano diffide e denunce
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S
i parla tanto di “italian sounding”, ovvero di quel fenomeno che colpisce i nostri prodotti più rappresentativi, in particolare nel comparto agroalimentare - ma anche in altri settori, come la moda e il design - che vengono venduti come fossero italiani, ma che in realtà non lo sono. Ma poche sono le azioni concrete ed eficaci che vengono intraprese per contrastarlo. In questo panorama si distingue proprio Confagricoltura, che, nel 2015, ha costituito l’associazione italo-tedesca “Italian Sounding e. V.”, insieme
alla Camera di Commercio Italo Tedesca, alla Camera di Commercio italiana per la Germania e alle Organizzazioni Conlavoratori, Promindustria, Ciao Italia, Agronomia Food GMBH, Associazione dei sommelier tedeschi DE.SA. Obiettivo è difendere il made in Italy in Germania. Latticini, yogurt, sughi pronti, olive, bruschette, gelati, dolci, biscotti, vini, pizza, denominati in lingua italiana e fregiati del tricolore, che sono venduti in Germania come se fossero italiani ma che, invece, sono tedeschi o di altri Paesi. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio italiana in
Pasta “San Remo” È prodotta in Australia
Germania, rappresentata dal vicepresidente della CCIE di Francoforte, Rodolfo Dolce, il fascino del tricolore in Germania è molto sentito e il 40 per cento dei consumatori tedeschi predilige i prodotti italiani. Girando però tra gli scaffali dei supermercati capita spessissimo di vedere prodotti che di italiano non hanno niente, se non un nome o colori evocativi: “Baresa”, “La luce”, “Riggano”, “Tizio”, “Bellarom”, che spesso e volentieri riportano sulle confezioni il tricolore. In Germania questo costituisce un illecito civile: un raggiro per il consumatore tedesco e una concorrenza sleale per il produttore italiano. E le cose non funzionano come in Italia, dove si deve ricorrere ad un’autorità pubblica
per denunciare il fatto. Il diritto tedesco concede la possibilità di intervenire contro l’illecito solo a una determinata categoria di associazioni (Camere di Commercio, associazioni di consumatori o private che rappresentino un numero rilevante di imprenditori). “Abbiamo pensato a un’iniziativa concreta per combattere un fenomeno dilagante – ha detto Giandomenico Consalvo, copresidente dell’Associazione per Confagricoltura – che ha visto la collaborazione tra diverse entità per favorire un Sistema Italia che funzioni e che sia in grado di cogliere le enormi potenzialità che ha. L’associazione è uno strumento semplice, facilmente accessibile, che è molto utile, in particolare, per i piccoli produttori, che non hanno la possibilità e i capitali necessari per registrare e difendere i loro marchi”. I risultati non si sono fatti attendere. Lo scorso anno l’associazione ha conseguito la sua prima importante vittoria nei confronti di produttori di pasta che espone-
L’impegno è incessante. Arrivati i primi importanti risultati vano alla Fiera Internazionale del Food di Anuga, a Colonia, confezioni con le diciture “Italiano”, “Milano”, “San Remo” e la bandiera dell’Italia, pur trattandosi di prodotti di origine non italiana. Quest’anno per conto dell’associazione, gli avvocati Rodolfo Dolce e Mattia Dalla Costa (CBA Studio Legale), hanno ottenuto dal Tribunale di Colonia due importanti provvedimenti di inibitoria: i prodotti provenienti dall’Egitto e Dubai, individuati e segnalati dall’associazione, non potranno più essere venduti o commercializzati in Germania. Poco più di un mese fa, inine, “Italian Sounding” ha chiesto ed ottenuto da un’importante catena di supermarket tedeschi che dalle confezioni poste in commercio spariscano a stretto giro diciture italiane ed il tricolore che traggono in inganno i consumatori e creano un danno alle aziende agroalimentari italiane. (G.B.)
Giandomenico Consalvo
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P R I M O P I A N O R A P P R E S E N TA N Z A
Azioni e sinergie Riunione direttori delle sedi territoriali dell’Organizzazione sui temi di attualità. Focus su Agea, organismi pagatori e CAA
P
rima riunione dei direttori provinciali e regionali di Confagricoltura insie- ciò di cui le imprese hanno bisogno. me con il nuovo diret- Dobbiamo mettere a sistema le cotore generale Francesco noscenze di tutti, in ogni campo, per Postorino, che ha voluto riprendere in mano la nostra azione riportare questo appuntamento, che politica e sindacale”. sarà mensile, a Palazzo della Valle. Nella prima riunione, oltre ai temi di Un momento di incontro collegiale interesse generale (razionalizzazione e per discutere insieme, confrontarsi in qualità dei servizi, alla persona e alle modo nuovo e aperto sulle questioni imprese, relazioni tra le unioni e con che riguardano la vita associativa. il centro, attività di lobby, rapporti con “In questa sala – ha detto Postorino le altre organizzazioni agricole) è stato – ci sono coloro che nel bene e nel approfondita l’attività del CAA Confamale determineranno il futuro della gricoltura S.r.l. (Centro Autorizzato di nostra Organizzazione. Per questo Assistenza Agricola) che cura per conabbiamo bisogno di incontrarci regolarmente per fare il punto della situazione, per decidere insieme la strada da intraprendere.” All’incontro ha portato il suo saluto anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti: “Il nostro obiettivo è fare gli interessi delle nostre aziende. Questo signiica fare sindacato - ha Pistoni e sottolineato -. Per questo ho Postorino bisogno di ascoltare da voi
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to delle aziende associate le funzioni di servizio con gli organismi pagatori, con l’intervento del presidente del CAA Piergiovanni Pistoni. In primo piano, nel dibattito, la riorganizzazione di Agea così come è stata deinita dal decreto approvato dal consiglio dei ministri l’1 dicembre. Si attendono ora le successive disposizioni attuative, come quelle per valorizzare il ruolo dei centri di assistenza agricola. Da parte di Pistoni – che ha assunto la presidenza dell’ente a giugno scorso è stato ribadito il massimo impegno di tutto il sistema dei CAA, in stretta sinergia con le sedi territoriali, per le attività inalizzate all’erogazione alle aziende dei fondi comunitari. Attività organizzativa, al centro e sul territorio; comunicazione, interna e esterna; formazione; eficientamento ed obiettivi: questi i temi che saranno affrontati e discussi nei prossimi incontri. (G. B.)
L’impresa-famiglia Lasagna eletto presidente di FIIAF. L’impegno per le PMI agricole
C
arlo Lasagna è il nuovo presidente della FIIAF, la federazione che riunisce più di 150 mila aziende agricole familiari associate a Confagricoltura. Lo ha eletto l’assemblea delle PMI agricole riunita a Palazzo della Valle. “Le aziende agricole familiari – ha detto il neo presidente della Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare - sono un elemento irrinunciabile per la salvaguardia del territorio. La maggior parte degli ambienti ‘naturali’ sono il prodotto dell’azione dell’uomo e, in particolare, dell’agricoltura”. All’assemblea FIIAF è intervenuto anche il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che ha messo in evidenza il ruolo fondamentale all’interno dell’Organizzazione delle imprese familiari: “Sono parte importante e integrante – ha detto - del nostro sistema al centro e sul territorio”. Nella sua relazione Carlo Lasagna, dopo aver messo in evidenza l’importanza delle PMI, si è soffermato sulla competitività, sui rapporti con il sistema pubblico ed amministrativo, sull’interazione e sulla comunicazione con la società. “Le imprese familiari – ha proseguito - sono le più diffuse: la spina dorsale dell’agricoltura italiana. Rap-
da sinistra: Gatta, Lasagna e Massaroli
presentano un importante modello organizzativo con la sua peculiarità di un lungo orizzonte temporale, che si sviluppa attraverso le generazioni. Nell’impresa-famiglia, che è il nucleo vitale, i giovani s’insediano, apportano innovazione e miglioramenti gestionali e tutti insieme si superano momenti dificili: siamo un vero e proprio modello organizzativo”. “Le PMI agricole – ha aggiunto - hanno un grande potenziale e possono crescere utilizzando i vantaggi dell’aggregazione, attraverso le reti d’imprese. Mi impegnerò, insieme alla mia squadra, anche perché vengano avviate azioni di sostegno all’innovazione e alla redditività di lungo termine, come i piani di sviluppo rurale, il trasferimento di terreni e l’accesso al credito”. Il presi-
dente Fiiaf ha concluso ricordando l’importanza del lavoro sinergico e costruttivo tra la federazione delle imprese agricole familiari, l’Anpa che riunisce i pensionati di Confagricoltura e il patronato Enapa. Lasagna conduce insieme al fratello un’impresa familiare a San Benedetto del Po, in piena pianura padana dove produce mais, grano tenero e duro, soia ed erba medica. L’impresa lavora a stretto contatto con gli altri attori della iliera, in particolare con gli allevatori di suini (soprattutto quello pesante, tipico della zona), di vacche da latte (per la produzione di Parmigiano Reggiano) ed i distributori. Nel suo mandato Carlo Lasagna è afiancato dai vicepresidenti Nicola Gatta (FG) e Danila Massaroli (RA), e da 18 consiglieri. (E.T.)
LA TUTELA CON LA DOPPIA “I”
La Federazione Italiana Impresa Agricola Familiare è un’organizzazione di categoria - interna della Confagricoltura - che difende, tutela e rappresenta le piccole e medie imprese agricole, in particolare quelle a conduzione familiare. Sono associati, e compongono la FIIAF, i sindacati regionali e provinciali della stessa federazione, costituiti presso le articolazioni territoriali della Confagricoltura (a livello regionale e provinciale). La sede legale è a Roma – a Palazzo Della Valle - dove è presente anche la sua segreteria nazionale. DICEMBRE 2017| MONDO AGRICOLO | 13
P R I M O P I A N O R A P P R E S E N TA N Z A
Dolci clementine
Confagri Donna ha distribuito frutti in sei piazze italiane, raccogliendo fondi per i centri antiviolenza e sollecitando l’uguaglianza di genere di Elisabetta Tufarelli
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G
rande successo per l’iniziativa di Confagricoltura Donna che ha distribuito clementine, in sei piazze italiane, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 di novembre. “La civiltà e il progresso di una nazione - ha sottolineato la presidente Gabriella Poli - si misurano soprattutto sull’uguaglianza di genere. Ed è proprio nel confronto con altri Paesi che ci accorgiamo di essere indietro. La strada è ancora lunga, ma Confagricoltura
Donna c’è. Questa nostra iniziativa è un modo concreto per dare un contributo a quella che è una battaglia culturale e sociale e che continua a presentare cifre allarmanti. Vorremmo che le istituzioni preposte si assumessero impegni concreti e forti per contrastare la violenza di genere, purtroppo in crescita”. Per questa quinta edizione dell’iniziativa le imprenditrici agricole sono scese nelle piazze di Bari, Bologna, Cosenza, Cremona, Roma e Perugia per ricordare Fabiana Luzzi, studentessa sedicenne uccisa barbaramente, a Coriglia-
no Calabro, dal idanzato, in un agrumeto. “Siamo impegnate in una vera e propria battaglia culturale che deve necessariamente coinvolgere anche gli uomini - ha spiegato Paola Granata, presidente di Confagricoltura Donna Calabria ed ideatrice dell’iniziativa -. E’ il caso dei ragazzi della squadra di calcio cosentina A.C. Morrone, che hanno disputato la partita del 19 novembre scorso indossando le coccarde contro la violenza e dei giovani artisti del Conservatorio Stanislao Giacomantonio, che hanno suonato in piazza a Cosenza”. Le clementine di Confagricoltura Donna sono state distribuite nelle piazze in cambio di offerte libere: il ricavato è stato interamente devoluto ai centri antiviolenza. “Una delle dificoltà maggiori alla lotta contro la violenza di genere e alla sensibilizzazione culturale è, purtroppo, la reale mancanza di fondi suficienti – ha messo in evidenza Orsola Balducci, presidente di Confagricoltura Donna Lazio –. Per questo abbiamo voluto partecipare, per la prima volta, all’ iniziativa nazionale con uno stand regionale in Largo Argentina a Roma”. “Questo frutto, icona del ricordo – ha
Gabriella Poli
Poli: «Servono impegni forti per contrastare la violenza sulle donne» ricordato Alessandra Oddi Baglioni, presidente delle imprenditrici umbre - in questi cinque anni, con il suo vivido colore, ha precorso l’invito dell’Onu a tingere il mondo di arancione e raccogliere fondi per porre ine alla violenza contro donne e ragazze”. “Le dolci e profumate clementine, che hanno atti-
rato moltissimi cittadini nel nostro stand in Piazza Maggiore – ha precisato Rosanna Scipioni, presidente di Confagricoltura Donna Emilia Romagna – servono ad esprimere il nostro fermo no ai crimini contro le donne e lo fanno con il loro colore, il simbolo dell’antiviolenza: un passo oltre il rosso sangue”. Purtroppo quasi quotidianamente le cronache riportano episodi di crudeltà che colpiscono migliaia di donne. “Non possiamo dimenticare - ha osservato Cinzia Ceci, presidente delle imprenditrici agricole pugliesi - e il ricordo diventa un impegno a non abbassare la guardia. Le clementine, come le Mimose, le Stelle di Natale e i Ciclamini aiutano a ricordare che il problema va combattuto. Questo frutto ci permette di aiutare concretamente l’attività dei centri antiviolenza”. Da quest’anno la manifestazione organizzata da Confagricoltura Donna si fregia anche del patrocinio del ministero delle Politiche agricole. “Il 25 novembre – ha concluso Gabriella Poli – non è un rituale ine a se stesso. Continueremo a proporre le clementine nelle piazze con la speranza che la violenza di genere venga eradicata.
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P R I M O P I A N O R A P P R E S E N TA N Z A
Cosenza: Paola Granata, presidente Confagricoltura DonnaCalabria
Bologna: Rosanna Scipioni, presidente dell’Associazione dell’Emilia Romagna alla postazione in piazza
Cremona: Gabriella Poli, presidente nazionale di Confagricoltura Donna, con alcune associate e dirigenti
Roma: Orsola Balduccipresidente delle imprenditrici laziali, con Franco Postorino, direttore generale di Confagricoltura
Perugia: il banchetto di Confagri Donna Umbria, con la presidente Alessandra Oddi Baglioni
Bari: agricoltrici pugliesi con la presidente Cinzia Ceci
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F O C U S N ATA L E
Scelta green Alberi “veri”e Poinsettia per feste all’insegna della natura
di Elisabetta Tufarelli
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asta alberi di Natale inti e decorazioni artiiciali: contorniamoci di Stelle di Natale ed alberi veri: sono più belli, ecologici e fanno pure bene alla salute. Sono molti i vantaggi nell’acquistare un albero vero. “Avere piante in casa – mette in evidenza Francesco Mati, presidente Federazione nazionale lorovivaistica di Confagricoltura - migliora la qualità dell’aria che respiriamo, e permette un buon sistema di climatizzazione e di iltraggio. Un albero
di Natale vero, sia un abete in vaso sia una punta, non solo non rilascia sostanze nocive, ma le abbatte, e in più emana un buon profumo di resina che contribuisce a creare nelle case un clima davvero di festa”. Gli alberi veri sequestrano CO2 e producono ossigeno, possono essere recuperati, riciclati o compostati, ma non solo: “E’ senza dubbio una scelta sostenibile e rispettosa dell’ambiente – spiega il presidente della FNP lorovivaistica -. Gli alberi artiiciali vengono utilizzati in media per 6-9 anni, spesso sono di dubbia provenienza
Mercato di Campo dei fiori a Roma (foto di Giampaolo Atzeni)
e possono diffondere particelle nocive negli ambienti chiusi. Contengono cloruro di polivinile o PVC che, come noto, rilasciano sostanze particolarmente pericolose. Quando acquistiamo piante ‘vive’, inoltre, sosteniamo la iliera produttiva delle aziende agricole del nostro territorio”. E le tendenze per quest’anno? “Sono buone – conclude Francesco Mati -. Assistiamo ad un ritorno alla tradizione, che porta ad un’aumentata sensibilità verso il naturale, albero compreso. Registriamo un grande interesse verso le conifere con l’ago argentato oppure pettinato, molto ornamentali e prodotte nei vivai italiani. D’altronde il nostro è un Paese che ha molti tipi di clima e di terreno in cui possono essere coltivate piante adatte a qualsiasi ambiente. Di conseguenza la nostra offerta spazia da piante adatte al clima Mediterraneo, ino a quello Nordeuropeo”. Ma qual è la regina delle piante natalizie per eccellenza? La Stella di Natale, che continua ad essere una grande risorsa ed è l’ideale per ‘vestire’ a festa la casa. “Il mercato delle stelle, quest’anno si preannuncia positivo – sottolinea Luca de Michelis, rappresentante della
Federazione lorovivaistica di Confagricoltura – anche se per il vero e proprio boom aspettiamo i giorni che precedono le Feste”. Di Stelle di Natale – Euphorbia pulcherrima, questo il nome scientiico - ne esistono circa 200 varietà. “Le sfumature cromatiche di questa pianta sono tutte bellissime - continua De Michelis. Variano dal giallo limone al color cannella, da differenti tonalità di rosso, a molteplici toni di arancione e rosa, colori che vanno dall’albicocca al bordeaux, dal bianco crema ino al salmone. Ma le più apprezzate sono quattro o cinque: in testa sempre la rossa, ma quest’anno crescono le vendite di quelle rosa, bianche e screziate”. L’offerta di stelle è molto ampia. “Generalmente – conclude il rappresentante della FNP – le più richieste sono quelle in vasi da 14 e 16 centimetri, anche se la tendenza di quest’anno è usare le Stelle di Natale come centrotavola in minivasetti”. Confagricoltura invita, quindi, ad acquistare per Natale alberi veri e a decorare gli ambienti di casa con iori e piante vere: non solo è una scelta “green”, ma anche una scelta che sostiene le aziende agricole italiane. nnn
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Nuove tendenze negli Stati Uniti, con piante appese al soffitto a testa in giù e fiori freschi al posto delle palline di Elisabetta Tufarelli
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a “faccia” agricola/economica del Natale negli Stati Uniti è cambiata in previsione delle festività 2017. Boom degli alberi di Natale veri che, quest’anno, si prevede aumenteranno molto di prezzo. La ragione? Gli Stati importanti per la produzione di cime di abeti sono l’Oregon e il Nord Carolina. Il grande problema è l’approvvigionamento. I vivaisti di alberi di Natale, dopo la “Grande Recessione”, sono diminuiti notevolmente e quelli rimasti non riescono a tenere il passo con la domanda che rischia di rimanere, almeno in parte, inevasa. L’Oregon, ad esempio, conta la maggior parte degli alberi negli USA e li esporta prevalentemente in Asia e in California. La Carolina del Nord, generalmente, li spedisce negli stati ad est del Mississippi, come la Florida. Le richieste di fornitura hanno registrato picchi di ben 20 volte superiori allo scorso anno. “In questo momento, effettivamente c’è carenza di alberi. Quindi la nostra più grande sida è avere abbastanza alberi per rifornire i clienti”, ha detto Jason Hupp, di Hupp Farms vicino al Silver Falls State Park in Oregon. Stesso problema, in Nord Caroli-
Poinsettia trend: negli Usa spopola varietà rosa “J’adore” na, per Bar Evergreens, che riesce esclusivamente a gestire le richieste dei clienti abituali e non ad evadere quelle dei nuovi. Nel 2016, negli Stati Uniti, sono stati venduti ben 19 milioni dei alberi di Natale veri e la ridotta disponibilità di coni d’abete preoccupa i produttori: il timore è che i consumatori si rivolgano a quelli artiiciali. A parere di Sarah Marketon, del Wisconsin Farm Bureau Federation: “Preferire un vero albero è una scelta ecocompatibile che supporta anche i vivaisti locali di alberi di Natale”. Per ogni albero raccolto, infatti, vengono piantate due o tre piantine. Il Wisconsin ha più di 365 vivai autorizzati per gli alberi di Natale. Lo stato è il quinto nella nazione per numero di alberi tagliati ed ettari (oltre 23.000) in produzione. Più di 600.000 sempreverdi vengono raccolti ogni autunno e la vendita di alberi di Natale e ghirlande genera oltre 16 milioni di dollari per l’economia del Wisconsin. Parlando di decorazioni sono curiose le ultime tendenze: quella di sostituire le palline con iori freschi
e quella di appendere un albero di Natale a testa in giù dal sofitto: sarebbe una tradizione che arriva dall’Europa centrale. Se, negli Usa, mancano gli alberi di Natale, per le Stelle non si prospetta una buona stagione. La pianta, infatti, dal suo secondo posto di pianta più venduta, quest’anno è addirittura uscita dalla “top 10” redatta dalla ditta Thompson & Morgan, che vede al primo i giacinti della varietà ‘Scented Pearl’; al secondo gli hibiscus ‘Festive Flair’; al terzo i cactus di Natale “rosa”; al quarto il narciso “Tete a Tete”; al quinto il cestello di giacinto Deluxe; al sesto l’ Amaryllis profumato ‘Double Delicious’; al settimo i cactus di Natale “tricolori”; all’ottavo gli alberi natalizi di di azalea; al nono i crochi di Natale e al decimo le orchidee ‘Anna Green’. Nonostante le circa 70 milioni di Stelle di Natale vendute sul suolo a stelle e strisce. A Filadelia il vivaista Robert Buist è più ottimista. E’ convinto che le nuove varietà di Poinsettia introdotte, soprattutto la varietà rosa ‘j’adore’ abbia enormi possibilità. “Ora le stelle di Natale – ha spiegato - sono state ridisegnate in modo moderno. Quella rosa, denominata J’adore, è stata allevata con cura per produrre il suo vivido colore insieme ad un vortice di foglie. nnn
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Melacca: «Italia terra di agriturismi, dai più rustici ai più esclusivi» sti dai più rustici ai più esclusivi in ogni regione, ma tutti come denominatore comune offrono menù che valorizzano la cucina e la gastronomia locale. Le destinazioni più ambite, dunque, quest’anno, come sottolinea una indagine di Agriturist, non saranno le capitali europee, né tantomeno le località esotiche, ma gli agriturismi. Chi lavora il 24, 25 e il 26 dicembre, sta registrando un record di prenotazioni, con moltissimi casi di “tutto esaurito”. Certamente, segnala Agriturist, in molte strutture, tra Natale e Capodanno, ci saranno alcuni giorni di “buco” e questo è un problema, soprattutto in montagna e collina, per le aziende agricole che devono riscaldare le strutture. Ma un po’ su tutto il territorio nazionale è tutto pieno soprattutto per il pranzo di Natale, mentre per il Capodanno (nel momento in cui scriviamo ndr) c’è ancora qualche posto. I clienti delle feste sono soprattutto italiani: a Natale famiglie e gruppi di famiglie, mentre a Capodanno, oltre alle famiglie, ci sono prenotazioni di gruppi di amici. Tutti, però, molto sensibili al buon cibo genuino, alla natura, alla sostenibilità e alla qualità. “La vacanza in agriturismo - conclude il presidente nazionale di Agriturist - corona il successo di un modello del ‘made in Italy’ che non invecchia mai, inventato da Confagricoltura con la creazione di Agriturist più di 50 anni fa e che oggi conta quasi 22 mila strutture, con una crescita di posti letto, di ristoranti, oltre che nel numero degli ospiti”. nnn DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 25
F O C U S N ATA L E
nico bianco, uno dei più antichi vitigni autoctoni della regione, utiMolte cantine italiane La cantina è il cuore lizzato dalle cantine Statti per proaffiancano le bollicine dell’azienda Lunae durre un Brut Metodo Classico. ai prodotti tradizionali In Sicilia, alle pendici dell’Etna, Planeta alleva Carricante. Il risulvero e proprio “metodo”: 42 mesi Charmat. Scendendo in Calabria, tato è un Brut Metodo Classico dal raccolto alla lut per uno spu- fa capolino un’altra varietà atta che afina almeno 12 mesi sulle mante considerato una vera eccel- alla spumantizzazione, il Monto- fecce. nnn lenza: la Ribolla gialla Brut. Nel Lazio Casale della Ioria spumantizza con il metodo charmat la Passerina e si sta assistendo alla rinascita di una piccola risorsa importante per lo sviluppo vitivinicolo locale, il Roscetto, che ben si adatta a questo procedimento. L’elevata versatilità del Verdicchio, nelle Marche, consente il suo utilizzo anche in versione spumante. Stessa cosa in Abruzzo con la varietà Pecorino. In Campania, un’azienda molto attenta alla spumantizzazione di vini da uve autoctone è Grotta del Sole di Quarto (Napoli), che utilizza il vitigno Asprinio Luisa Soldati de La Scolca per produrre Metodo Classico e 28 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2017
Vermouth con glamour Nasce l’istituto che rappresenta, in Italia e nel mondo, la storica bevanda ambasciatrice della torinesità di Anna Gagliardi
L
a bevanda più glamour del momento, ricca di storia, pura o declinabile in vari cocktails, è il Vermouth, vino aromatizzato inventato uficialmente da Carpano a ine Settecento, amato da re Carlo Alberto e fortuna delle industrie che nacquero in Piemonte sulle orme dell’ideatore. Oggi, al termine di un lungo percorso che ha portato all’IG (Indicazione geograica) “Vermouth di Torino”, le aziende che ne hanno condiviso l’iter hanno fondato l’Istituto del Vermouth di Torino. La grande
spinta propulsiva verso la sua creazione e, più in generale, alla rinascita internazionale del Vermouth di alta gamma, si deve all’azienda Giulio Cocchi di Asti, maison di proprietà della famiglia Bava, iscritta con attività ininterrotta al Registro nazionale delle Imprese Storiche d’Italia. Sei anni fa, in occasione dei 120 anni di Cocchi, il Vermouth di Torino viene riportato in auge con la ricetta originale di Giulio Cocchi. La chiave di svolta è proprio lì: se qualche tempo fa il Vermouth era considerato démodé, grazie al lavoro della famiglia Bava oggi è ambasciatoDICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 29
F O C U S N ATA L E
Ingredienti agricoli per il Vermouth: vino, erbe, spezie e zucchero
La famiglia Bava
re della torinesità e del patrimonio culturale sabaudo proposto in chiave moderna. A Cocchi si deve la fortuna di questo Vermouth oltre oceano e la dedizione dei grandi barman attenti alla qualità del prodotto. Non è un caso, quindi, che presidente del neo Istituto del Vermouth di Torino sia Roberto Bava, contitolare dell’azienda Bava insieme ai fratelli Giulio e Paolo e la presidenza di papà Piero. Con il marchio Cocchi escono varie etichette di Vermouth: oltre allo “Storico”, anche il “Dopo Teatro” e la “Riserva La Venaria Reale”, che vanno a completare i celebri aromatizzati “Americano”, “Barolo Chinato” e “Cocchi Rosa”, dietro ai quali si celano antiche ricette e un uso sapiente di erbe e spezie catalogate in una elegante “Botanical Library”. Fanno parte dell’Istituto del Vermouth di Torino le aziende che rappresentano la quasi totalità della produzione della de30 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2017
nominazione: Berto, Bordiga, Del Professore, Carlo Alberto, Carpano, Chazalettes, Cinzano, Giulio Cocchi, Drapò, Gancia, La Canellese, Martini & Rossi, Mulassano, Sperone, Torino Distillati, Tosti. L’istituto ha sede nel capoluogo piemontese e ha come obiettivi primari valorizzare, promuovere ed elevare la qualità del prodotto e la diffusione sui mercati attraverso il lavoro sinergico di tutti i produttori. A benedire nascita e scopi dell’istituto è stata la Regione Piemonte, conscia del fatto che la visibilità sui mercati internazionali del Vermouth di Torino avrà effetti positivi su tutto il mondo agricolo dal quale provengono i principali ingredienti del Vermouth: vino, erbe, spezie e zucchero. nnn PANETTONE E LIQUORE MADE IN PIEMONTE
Lo scorso anno Fantolino, azienda torinese leader della produzione di uova allevate a terra, e Galup, storico brand dolciario piemontese, avevano debuttato per la prima volta insieme con un accordo scaturito nella realizzazione di un panettone tutto Made in Turin, in edizione limitata. Il successo è stato tale che l’intera produzione è andata esaurita in poco tempo, spingendo Fantolino a rinnovare l’accordo con Galup. Quest’anno la collaborazione si è aperta a Cocchi, storica casa produttrice di spumanti e Vermouth. Ed è proprio quest’ultimo prodotto a esaltare il concetto di torinesità che connota al meglio la partecipazione: è infatti lo storico Vermouth di Torino, con la ricetta tradizionale Cocchi, l’ideale accompagnamento a questo panettone. La collaborazione è stata coordinata e presentata da Confagricoltura Piemonte: “Al di là degli abbinamenti gourmet – spiega il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – i tre marchi sono garanzia di genuinità e serietà, accomunati dalla storia che ciascuno di essi può vantare. Lo spirito di quest’iniziativa è in linea con l’impegno di Confagricoltura nella promozione della collaborazione degli accordi tra imprese per raforzare ulteriormente il made in Italy, e, in questo caso, il made in Piemonte. Fantolino, Cocchi e Galup, inoltre, sono realtà quotidianamente impegnate sul mercato nazionale o internazionale a difondere la cultura del prodotto derivante dalla materia prima agricola coltivata, o allevata, con cura e dedizione”.
F O C U S N ATA L E
Sapore e salute L’associazione piscicoltori sottolinea come la trota sia ideale nei pranzi delle feste natalizie
“ S
pesso si sceglie il pesce di mare ma anche quello di acqua dolce è un alleato prezioso della salute per una dieta equilibrata e, grazie al suo ridotto apporto calorico, permette di festeggiare senza ingrassare. La trota, eccellenza italiana, è sana, leggera e digeribile ed è il pesce ideale da servire sulle tavole natalizie”. Lo ha messo in evidenza il presidente dall’associazione piscicoltori italiani (API) di Confagricoltura, Pier Antonio Salvador. La trota, infatti, contiene tutti gli aminoacidi essenziali necessari per la crescita e viene consigliata nella dieta delle donne in gravidanza e dei bambini già dagli otto mesi. Garantisce l’apporto di fattori nutrizionali essenziali in forma naturalmente equilibrata; ed è povera di colesterolo. Questo pesce d’allevamento si fa apprezzare anche per l’alta digeribilità delle sue carni, tenere e sode, e arriva sempre freschissimo sulle nostre tavole poiché è prelevato giornalmente negli impianti d’allevamento in base ai quantitativi richiesti dal mercato. Grazie alla bassa percentuale di grassi, la trota si può consumare in porzioni più abbondanti di altri alimenti, salvando senso di sazietà e linea!
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Nonostante la grave siccità di questo anno abbia limitato fortemente la produzione nazionale della trota iridea “la qualità – ha ricordato Salvador – resta altissima. Nel 2016 in Italia abbiamo prodotto 36800 tonnellate di trote, in più di 300 impianti di acquacoltura distribuiti su tutto il territorio nazionale”. Anche il noto nutrizionista, professor Eugenio del Toma, mettendo in risalto le ottime qualità organolettiche, le comprovate virtù nutritive e la sua azione preventiva nelle malattie cardiovascolari, ritiene che la trota sia da consigliare a chi voglia mantenersi in salute senza fare eccessivo ricorso ai farmaci. In particolare la
trota d’acquacoltura offre livelli di sicurezza, controlli e igienicità tali da poterla consigliare a chiunque oggi voglia seguire un’alimentazione sana e corretta. Buona, sana, ma non solo. “L’acqua - ha concluso il presidente API (Confagricoltura) - è un bene inestimabile e prezioso, fonte di vita. La trota iridea è la sentinella ambientale, termometro della buona qualità delle acque perché si trova esclusivamente all’interno di quelle pulite: un vantaggio per la salute del consumatore. E’ un pesce prezioso perché sano, sicuro e controllato, da sempre iore all’occhiello della cucina italiana e dell’acquacoltura nazionale”. (E.T.)
LE RICETTE DEI PISCICOLTORI
Sul sito dell’Associazione Piscicoltori Italiani (www.api-online.it) anche ricette e suggerimenti per portare in tavolo gustose pietanze di pesce, in particolare di trote. Filetti di trota alla ligure o alle olive nere, al cartoccio con verdurine, al vapore con pomodori, al vino bianco, al vino rosso, alla piemontese, alla boscaiola, con risotto. Queste ricette dimostrano come la trota sia estremamente versatile, gustosa e salutare.
M A P PA M O N D O
di Jordan Nash
Il meteo penalizza l’agricoltura Usa Raccolti in calo nelle campagne per uragani, tornado, incendi, vento e bombe d’acqua
I
l bilancio 2017 dell’agricoltura Usa non è stato certamente tra i migliori. Partiamo dal cuore dell’agricoltura statunitense: la cosiddetta ‘corn belt’ dove la neve tardiva della primavera scorsa ha ritardato le semine. Poi uragani, tornado, incendi, vento e pioggia hanno colpito, tutto l’anno, altre parti del Paese. La capacità degli agricoltori di resistere e riprendersi è stata messa
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a dura prova. A febbraio, la California ha avuto gravi inondazioni. La pioggia molto necessaria ha causato l’esondazione del iume Feather e oltre 200.000 acri di terra agricola e campi sono stati sommersi per diversi mesi. Il caldo,
seguito, a marzo, da una gelata tardiva ha danneggiato i raccolti di frutta e verdura in alcuni stati meridionali: solo la Georgia ha perduto raccolti di mirtilli e altre colture da frutto per oltre 200 milioni di dollari. Tra ine aprile e ine maggio gravi inondazioni in Missouri e Arkansas. Negli stessi mesi si registravano forti nevicate in Kansas, Nebraska, Oklahoma e Texas tanto da ritar-
AGRO-COOPERAZIONE TRA MAROCCO ED ETIOPIA
Il Marocco e l’Etiopia offrono un “enorme potenziale di cooperazione” in molti settori, in particolare in quelli agricolo ed agroalimentare. Lo hanno affermato ad Addis Abeba i partecipanti a un Forum imprenditoriale che ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del mondo delle imprese dell’Etiopia e del Marocco. I due Paesi avevano concluso, lo scorso anno, un “ambizioso” protocollo d’intesa proprio sul tema dell’agricoltura. Si tratta di un accordo che non mancherà di dare nuovo impulso a vari segmenti agricoli in Etiopia, rendendo un settore tanto vitale (vi è impiegato l’80 per cento della popolazione attiva) più produttivo e più attrattivo per gli investitori. dare le semine, oltre alle perdite di bestiame. Gli uragani Harvey e Irma hanno lasciato il segno. Harvey ha causato perdite per oltre 159 milioni di dollari,
mentre Irma ha distrutto i raccolti di ortofrutta e causato perdite di bestiame e strutture in Florida. Inine, la California continua ad essere martoriata dal fuoco.
CRESCE EXPORT DI OLIO D’OLIVA TUNISINO
Le esportazioni di olio d’oliva tunisino raggiungeranno nella stagione corrente le 200 mila tonnellate. Lo ha affermato il direttore dell’Ufficio nazionale dell’Olio tunisino (Onh), Chokri Bayoudh, riferendosi ad un volume di produzione stimato tra le 260 mila e le 280 mila tonnellate. Le entrate finanziarie
corrispondenti dovrebbero essere di 2 miliardi di dinari tunisini, ha aggiunto Bayoudh, parlando ad una platea di operatori del settore. La raccolta delle olive per la presente stagione si trova attualmente al 30% del totale, con 30 mila tonnellate di olive raccolte e 5 mila tonnellate di olio già prodotto.
Fichi d’India salvavita in Madagascar I frutti sono un vero “kit d’emergenza” nei periodi di gravi carenze di cibo e di acqua
viene utilizzata come cibo, ma anche come fonte di acqua grazie al liquido immagazzinato nelle sue pale (può accumulare ino a 180 tonnellate di acqua per ettaro coltivato) e per l’alimentazione zootecnica.
EXPORT CARNE SUINA TEDESCA A SEUL
La Corea del Sud ha aumentato ancora le importazioni di carne suina tedesca, dopo la crescita registrata dal 2014 al 2016. Questo andamento è stato favorito dal forte rafforzamento delle spedizioni marittime provenienti dalla Germania e dalla Danimarca. Uno dei prodotti più amati dai consumatori coreani è la pancetta che, lungo il suo viaggio verso il Paese asiatico, raggiunge
prezzi elevati. Da gennaio a settembre di quest’anno le importazioni di carne suina sono incrementate dell’8 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, attestandosi a circa 377.000 tonnellate. Gli Stati Uniti rimangono il principale fornitore, con una quota di oltre il 30 per cento. Il maggiore esportatore a livello europeo è invece di gran lunga la Germania.
PROSCIUTTO “JAMON” MADE IN CHINA
G
rave crisi alimentare nel sud e nel sudest del Madagascar. La tremenda siccità aveva compromesso i raccolti di prodotti di base come riso, mais e manioca in un Paese in cui nove persone su dieci sono uficialmente povere. In questo contesto, un prodotto introdotto dai francesi nel XVII secolo, il ico d’India, è diventato essenziale per garantire la sopravvivenza delle persone e degli animali durante la stagione secca. La pianta, inizialmente riiutata dagli abitanti, è diventata una sorta di kit di emergenza, anti siccità:
In posti come l’Etiopia o la Somalia, dove la penuria di piogge soffoca il bestiame, i ichi d’India possono diventare dei salvavita. La capacità della pianta di crescere in zone aride e secche (che rappresentano oltre il 40% della supericie terrestre) offre un enorme potenziale per Paesi con problemi di precipitazioni irregolari o scarse. Proprio in Madagascar quando una terribile siccità ha devastato l’isola, l’entità del disastro fu palese: la mancanza di ichi d’India da cui ottenere l’acqua e il cibo provocò una carestia mortale.
I cinesi amano i prosciutti spagnoli, tanto che sono diventati comuni nella maggior parte delle catene di supermercati dove si trovano prodotti di importazione. Gli investimenti in promozione nel Paese più popoloso del mondo hanno dato i loro frutti. Ma l’appetito cinese sta provocando un notevole aumento dei prezzi in Spagna. Il problema del “jamon de bellota”, cioè il prosciutto dei maiali allevati allo stato brado e alimentati prevalentemente con ghiande, è ora la scarsità del prodotto, perché c’è bisogno di due ettari di terra per animale. La dozzina di aziende che vendono nel Paese asiatico non hanno abbastanza prosciutto con la lunga stagionatura richiesta dalla Cina, 40 o 48 mesi. Si apre spazio anche per le aziende cinesi: due imprese locali hanno iniziato a importare carni fresche di maiale iberico da allevamento convenzionale per stagionarlo nella città di Jinhua. DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 39
Vanelli (Syngenta Italia): «Imparare a coniugare business e sostenibilità» tore di “Agribusiness Management Development Program”. «Credo – ha proseguito - che la prima edizione abbia confermato la necessità e la volontà del settore di acquisire strumenti gestionali da afiancare a una formazione tecnico-agronomica di grande livello e mi auguro che il successo del corso sia di ispirazione per tutti gli enti e le aziende che ruotano attorno al mondo dell’agribusiness e per tutti i soggetti che guardano al settore come un’opportunità di investimento». «Siamo molto soddisfatti di come si è concluso il primo anno di questo programma di formazione e di averlo confermato per una seconda edizione. Desideriamo che un numero sempre maggiore di imprenditori del settore agricolo possa agire in modo strategico per la propria azienda», ha dichiarato Riccardo Vanelli, Territory Marketing Head di Syngenta Italia. «Prendere le decisioni giuste - ha concluso - si traduce nel rispondere al meglio ai bisogni e alle aspettative dei clienti, nel rispetto di ogni fase della iliera produttiva, delle regole della sostenibilità e dell’ottimizzazione delle risorse». nnn ti soggetti di primaria importanza che condividono l’obiettivo di fornire, all’agricoltore, gli strumenti necessari per agire da manager della propria azienda; questo aspetto è fondamentale per ottenere una posizione di rilievo sul mercato. La formula formativa proposta è risultata ottimale e vincente, in un contesto ancora in crescita costante, fattore che ha portato a confermare il “Programma Nazionale in Agribusiness Management” per una seconda edizione 2018. «Con questo programma SDA Bocconi ha gettato un ponte verso il settore agricolo, portando competenze che, per troppo tempo, sono rimaste appannaggio di manager e imprenditori di altri settori», ha dichiarato Vitaliano Fiorillo, diret-
I NUMERI DEL SUCCESSO DELLA PRIMA EDIZIONE DEL CORSO
Nella prima edizione l’ “Agribusiness Management Development Program” ha coinvolto una platea di 15 partecipanti, tra cui imprenditori agricoli e aspiranti tali. Insieme, hanno seguito 170 ore di alta formazione in aula, oltre a sessioni di apprendimento in distance learning e otto incontri strutturati con esponenti e manager del settore agricolo e agroalimentare. Il corso è stato completato con due visite guidate presso rilevanti aziende della iliera dell’agribusiness ed i partecipanti hanno presieduto a tre eventi su tematiche di rilievo per il settore, aperti anche al pubblico interessato: “Finance for agribusiness”, “Riqualiicazione paesaggistica, nuove opportunità di sviluppo per il settore primario” e “Agritech, il futuro è in campo”. DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 41
SPECIALE FERTILIZZAZIONE SOSTENIBILE
Da evitare apporti eccessivi di fertilizzanti nocivi ai conti economici, ma anche al terreno e all’ambiente di Anna Gagliardi
Concimare green
R
ispettare l’ambiente e ridurre i costi di produzione sono esigenze quanto mai attuali che costringono gli agricoltori a ricorrere a pratiche agronomiche moderne che scienza e tecnologia hanno saputo individuare. Diverse sono le linee di azione adottate per migliorare la risposta delle colture e per mettere a disposizione degli operatori fertilizzanti con varie tipologie di funzioni. Tra le pratiche agronomiche al centro dell’attenzione rispetto ai temi della sostenibilità ambientale, delle questioni itosanitarie e della quantità e qualità delle produzioni vi è la fertilizzazione. Ottimizzare la concimazione dal punto di vista agronomico e ambientale signiica sostanzialmente far assorbire alla coltura, in base alle sue esigenze, la maggior parte, se non la totalità, dell’elemento nutritivo apportato. Inoltre, la quantità fornita, unitamente alle eventuali disponibilità naturali, deve trovarsi in forma facilmente assimilabile dalle piante nei periodi in cui queste hanno la necessità di assorbire gli elementi
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nutritivi. Sono da evitare, invece, apporti eccessivi di fertilizzanti che possono compromettere la qualità della coltura, aumentando i costi di produzione e comportando dispersioni di elementi chimici nell’ambiente. Alla base della nutrizione delle piante c’è la fertilità del terreno, che va conservata e potenziata poiché rappresenta il patrimonio più importante per l’azienda agricola. L’apporto periodico di sostanza organica è consigliato in tutti i tipi di appezzamenti, ma è indispensabile laddove sono state ese-
guite boniiche agrarie e su piante giovani, al ine di migliorare la fertilità del terreno. La deinizione del piano di concimazione si basa sul principio della restituzione degli elementi asportati annualmente dalla coltura. La concimazione autunnale delle colture da frutto, che va effettuata prima della fase di riposo invernale, è una pratica molto diffusa che consente alla pianta di immagazzinare nei tessuti di riserva del legno una signiicativa quantità di elementi nutritivi. Un altro approccio, caratterizzato da un bas-
SPECIALE FERTILIZZAZIONE SOSTENIBILE
spese a una certa altezza da terra, per esempio nel caso di colture arboree, o posate a livello del suolo per le erbacee. La distribuzione, nei sistemi originali, era possibile attraverso un’erogazione continua dell’acqua, che dalla tubazione veniva distribuita al terreno o all’apparato radicale della pianta passando attraverso appropriati fori nel tubetto di adduzione. Nei sistemi più recenti la distribuzione avviene “a goccia”, grazie a opportune conformazioni dell’erogatore che permettono un lusso discontinuo dell’acqua di irrigazione, ma che assicurano limitate perdite di carico lungo la tubazione. Sono questi i più moderni sistemi di fertirrigazione delle colture a seminativo e orticole che prevedono l’erogazione dell’acqua e dei fertilizzanti mediante la stesura sul terreno, o 44 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2017
Si rivela molto efficace concimare con fertilizzanti liquidi disciolti in acqua leggermente interrata, subito dopo la semina o il trapianto, utilizzando semplici sistemi a svolgimento della tubazione applicati alle trattrici agricole, di tubazioni in particolari materiali plastici (le più conosciute “manichette”) che a ine campagna vengono raccolte e smaltite tra i riiuti agricoli non pericolosi. Tubazioni maggiormente durature sono quelle che servono impianti arborei, quali melo, pero, pesco vite (in alcune situazioni pedologiche particolarmente dificili); tra queste ultimamente si deve annoverare anche il nocciolo. La fertirrigazione ha numerosi vantaggi: permette
di distribuire gradualmente i fertilizzanti, in particolare gli azotati, a mano a mano che le piante ne hanno bisogno; abbisogna di uno scarso impegno della manodopera per la distribuzione; non richiede ai mezzi meccanici di entrare nel campo e permette, quindi, di evitare eccessivi calpestamenti del suolo e di intervenire quando il terreno non è accessibile (per esempio per l’eccessiva altezza delle piante); migliora l’eficienza del fertilizzante, che ha sempre bisogno dell’acqua per essere assorbito dalla coltura. Ogni frutticoltore dovrà impostare un bilancio delle asportazioni e dei reintegri frazionati nelle diverse fasi in base al reale carico di frutti. È fondamentale un controllo assiduo del comportamento di ogni singolo frutteto, evitando eccessi di vigore e stati di carenza. nnn
ATTUALITà FOOD
Gustosa sinfonia Le aziende di Confagri hanno presentato al “Festival della Gastronomia” le eccellenze del made in Italy agroalimentare di Gabriella Bechi
Fattoria sociale Le Cascine
N
ella cornice della Fabbrica Orobia, ex scalo ferroviario coperto di edera, un monolite industriale dal fascino assoluto trasformato con il passare degli anni in una delle più ambite location di eventi a Milano, a due passi dalla Fondazione Prada, a ine novembre si è svolto il “Festival della Gastronomia”, l’evento organizzato da Luigi Cremona e Witaly, che ha richiamato oltre 10 mila visitatori. Confagricoltura era presente con un proprio spazio espositivo in cui le aziende associate hanno proposto ai visitatori le eccellenze del made in Italy agroalimentare. Dagli oli ai vini; dagli ortaggi freschi a quelli trasformati; dalle verdure sott’olio ai patè; dalla pasta allo zafferano; dalle con-
Fotografie di Giampaolo Atzeni
serve alle confetture, al miele; dalle composte ai succhi; dai taralli alla pasticceria artigianale. Veri e propri “capolavori” irmati dagli agricoltori, che sempre più allargano la loro visione imprenditoriale dalla produzione alla trasformazione, in un’ottica di mercato di iliera sostenibile, aperta al mercato globale e ai soggetti che vi operano. Un’attenzione particolare Confagricoltura ha dedicato, quest’anno, all’agricoltura sociale, ospitando nel proprio spazio espositivo, con i suoi prodotti, la fattoria sociale “Le Cascine” di Terranova dei Passerini (Lodi), attivamente impegnata nell’inseri46 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2017
mento socio-lavorativo di persone malate di alzheimer. “Negli ultimi anni gli imprenditori italiani si sono confrontati sempre di più con il mercato globale e hanno mostrato grandi capacità – ha commentato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti –. Il nostro stile, le nostre tradizioni, le storie che caratterizzano i nostri straordinari prodotti sono il valore aggiunto del made in Italy che tutto il mondo ci invidia e che devono diventare valore aggiunto anche per le imprese. Se si pensa a quanto contino per l’uomo il cibo, il nutrimento e la salute si comprende quanto sia
Premio Confagricoltura a Stephan Zippl
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ATTUALITà FOOD
Cassata con il logo Confagri della Fattoria Spezia
fondamentale l’agribusiness e quali Valorizzare i prodotti agricoli siano ancora le side che le imprein cucina: allo chef Zippl se dovranno affrontare. Side che si vincono guardando lontano: al premio speciale di Confagri mondo”. “Expo – ha detto il presidente di Confagricoltura Lombardia Anto- glior Chef Emergente e quello minio Boselli intervenendo dal palco glior Pizza Chef Emergente (meno della manifestazione – ci ha con- di 30 anni) selezione Nord 2018. fermato le grandi potenzialità del È questa la dodicesima edizione nostro agroalimentare ed aperto le del premio. Dodici anni di successi porte all’internazionalizzazione. Per di partecipazione e contenuti, che proseguire su questa strada occorre hanno visto crescere la ristorazione fare squadra all’interno della iliera, italiana e la rilevanza degli chef in coinvolgendo il mondo della pro- quanto attori del settore agroalimenduzione, quello della trasformazione e quello della distribuzione. Ma anche quello rappresentato dagli chef e dagli esperti di gastronomia, perché sono questi che, con la loro maestria, sono capaci di valorizzare, esaltando gusti e sapori attraverso sapienti abbinamenti, i prodotti della terra, diventando i veri ambasciatori del made in Italy nel mondo”. Il “Festival della Gastronomia” va in questa direzione. Nel corso della manifestazione, a cui hanno partecipato grandi chef come Massimo Bottura, Francesco Cerea, Ciccio Luigi Cremona Sultano, Philippe Léveilleé, e Antonio Boselli si sono svolte contemporaneamente le gare di mi48 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2017
tare; ma anche di tanti giovani che, per lo più sconosciuti all’atto della gara, hanno poi ottenuto importanti riconoscimenti sul campo negli anni successivi. Hanno passato le selezioni per il Nord del 2018, per gli chef, Christian Mandura del ristorante “Geranio” di Chieri (TO) e Christian Fava del “Magnolia” di Cesenatico” (FC); per i pizzaioli, Raffaele Russo della pizzeria “Da Zero” a Milano e Alessandro Cecchetti di “Grigoris” a Venezia. Il premio speciale di Confagricoltura per lo chef che ha saputo meglio valorizzare i prodotti dell’agricoltura è andato a Stephan Zippl, chef del ristorante 1908 a Soprabolzano, in provincia di Bolzano, con la ricetta Cotechino, panettone tostato, crema pecorino, salsa cachi, vinaigrette al balsamico e bioetola. Ma nella struttura del 1920, lasciata volutamente allo stato originale sono stati ospitati anche molti altri eventi: la Premiazione dei Ristoranti e degli Alberghi della Guida Touring Club Italiano 2018; “Parmigiano Identity”, la rassegna dei migliori piccoli produttori di Parmigiano Reggiano, con le loro forme in degustazione, a cura del Consorzio del Parmigiano Reggiano; la presentazione di Wine Net, la prima Rete nata per promuovere le eccellenze della cooperazione vitivinicola italiana. E negli spazi adiacenti all’ evento si è svolta la tradizionale e seguitissima manifestazione “Re Panettone”, la rassegna dei migliori prodotti artigianali di tutta Italia (v. pag.32, ndr). Queste le aziende di Confagricoltura che hanno presentato i loro prodotti alla manifestazione: Agriturismo Fattoria Spezia; Azienda agricola Villa Pedestone; Casale San Giorgio; FAI (Federazione Apicoltori Italiani); Giansanti Di Muzio; Olio Visconti; OP Mediterranea/ La Fiammante; Pantaleo Greco; Pastiicio Granoro; Società agricola Le Cascine. nnn
ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO
EMILIA ROMAGNA: NASCE FIIAF REGIONALE
Si è costituito a Bologna il Coordinamento delle Imprese Agricole Familiari (Fiiaf) di Confagricoltura Emilia Romagna. «Circa il 60% delle aziende nostre associate è oggi a conduzione familiare. Queste realtà – ha osservato la neo-coordinatrice regionale Danila Massaroli, ravennate e produttrice di cereali, erba medica e mais – sono un pilastro della nostra agricoltura regionale. Le aziende agricole familiari hanno un ruolo rilevante nel garantire il ricambio generazionale e nel promuovere forme di multifunzionalità. Inoltre l’innovazione passa dallo sviluppo sul territorio di reti di impresa e aggregazioni». Fare squadra e sviluppare le imprese, anche attraverso corsi di formazione mirati, sono tra i programmi del Coordinamento. «Saremo di concreto supporto alle aziende agricole familiari – ha concluso Massaroli – fornendo un aggiornamento costante e continuo sulle vigenti normative nazionali ed europee, nonché sulle opportunità messe in campo per tale tipologia d’azienda».
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di Elisabetta Tufarelli
IN VENTI SCUOLE IL PANE DELLA FILIERA MANTOVANA
“MantoGrano” alle mense scolastiche
Il pane “MantoGrano” sbarca nelle mense scolastiche della provincia. Il progetto, promosso da Confagricoltura Mantova e Molino Magri, è quello di una iliera vera e propria ed è una realtà ben consolidata nel panorama provinciale mantovano, e non solo. Molino Magri viaggia ormai a passo ben cadenzato anche al di fuori della provincia di Mantova, dove molte realtà hanno iniziato a paniicare utilizzando le due farine della iliera: la “Uno Gonzaga” e la “Integro Gonzaga”. Ora, grazie al rinnovo per tre anni dell’appalto della ristorazione scolastica da parte dell’amministrazione comunale di Mantova, il pane “MantoGrano” è sbarcato uicialmente anche nelle mense delle scuole dell’infanzia e primarie mantovane. Già dal mese di settembre, infatti, in tutte le mense scolastiche gestite da CIR food – Cooperativa Italiana di Ristorazione, vengono serviti i prodotti realizzati con le farine della iliera: «Siamo estremamente soddisfatti per questo accordo – ha spiegato Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Mantova – che ci consente di far arrivare la iliera del pane mantovano all’interno degli asili e delle scuole elementari mantovane. Ogni giorno ne vengono prodotti tra i 45 e i 50 chili, con un consumo totale
di circa diecimila chilogrammi all’anno». Sono venti le scuole mantovane nelle quali viene servito il pane “MantoGrano”, in iloni realizzati interamente con la farina di tipologia “Uno Gonzaga”, per un totale di circa 250.000 pasti all’anno. «Le elevatissime proprietà nutrizionali della farina – ha proseguito Lasagna – sono perfettamente mantenute nel pane che viene servito nelle scuole. I nostri piccoli studenti possono contare su un prodotto ricco di vitamine, proteine e sali minerali, un alimento importantissimo per la loro crescita, in tutto e per tutto sicuro e genuino. I grani selezionati, infatti, vengono coltivati, raccolti, moliti e trasformati in farina all’interno della provincia di Mantova, garanzia di provenienza certa e di totale salubrità del pane che ogni giorno facciamo loro trovare sulle tavole». Un plauso all’iniziativa dell’Organizzazione provinciale degli imprenditori agricoli anche dalle Istituzioni: «Quando mi è stata presentata la proposta di Confagricoltura Mantova, ho immediatamente realizzato che l’idea fosse da sostenere nelle nostre scuole coinvolgendo direttamente Cir Food – ha detto l’assessore del Comune di Mantova alla Pubblica istruzione Marianna Pavesi –. La produzione di pane che utilizza materie prime locali non è quindi solo uno slogan, ma una realtà che farà arrivare sulle tavole dei nostri ragazzi un prodotto di assoluta qualità».
CONFAGRI MODENA SUL NODO IDRAULICO
Allarme esondazione Il Secchia fa paura
“Occorre afrontare il nodo idraulico per evitare che con la pioggia tornino sempre le stesse paure. Bisogna intervenire nelle arginature e nelle casse di espansione per la sicurezza delle persone”. Lo ha sostenuto con decisione la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi, che ha vissuto in prima linea la piena del Secchia e i timori ad essa associati. Confagricoltura Modena ha messo in evidenza che dal 1° gennaio 2016 ad oggi l’area modenese ha già fronteggiato quattro piene del iume Secchia. “In passato non si era mai veriicata una situazione del genere – ha osservato Bergamaschi - le case vicine agli argini non sono state mai così tanto a rischio. In questi anni le politiche sul iume Secchia sono state ineicaci: a causa dell’assenza di manutenzione, oggi il conto presentato cittadini, agricoltori e a tutto un territorio risulta molto salato”. Il maltempo che ha generato la piena del iume Secchia ha tenuto con il iato sospeso gran parte dell’area. L’allarme (al momento in cui scriviamo n.d.r.) ora sembra rientrato, ma restano sul tappeto la paura e le numerose diicoltà che hanno coin-
volto gran parte della provincia modenese. La Confagricoltura provinciale, facendo il punto della situazione nelle aziende agricole, ha lanciato un appello per la realizzazione di infrastrutture che possano limitare i danni di questi eventi diventati ormai periodici. “A nome dell’associazione degli imprenditori agricoli – ha afermato la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – ringrazio la Protezione Civile nella persona di Rita Nicolini e tutti i volontari che hanno presidiato giorno e notte. Non ricordo una piena così importante: un evento eccezionale, anche se l’eccezione sta diventando la regola quando si parla di calamità naturali. Il sistema ha tenuto, è vero, ma non possiamo dimenticare i disagi, dal traico in tilt alla sospensione delle attività produttive, alle ore di angoscia che hanno dovuto sopportare tante persone”. Dopo lo scampato il pericolo, la presidente si è proiettata nel futuro chiedendo interventi urgenti per una maggiore sicurezza dei cittadini: “Servono – ha concluso - opere infrastrutturali fondamentali. E’ da tanto che sono state inserite in agenda, ma il sistema burocratico italiano sta rallentando la loro attuazione. Le opere idriche devono diventare una priorità dell’agenda politica, perché riguardano la sicurezza degli abitanti”.
CAMPANIA: INCONTRO CON BONAVITACOLA
Nella sede di Confagricoltura Salerno il vicepresidente della Regione Campania on. Fulvio Bonavitacola, insieme con presidente della Camera di Commercio di Salerno e di Conindustria Salerno, Andrea Prete e il presidente dell’ASI Antonio Visconti, hanno incontrato le principali realtà imprenditoriali agricole della Piana del Sele. Il presidente di Confagricoltura Campania, Rosario Rago, ha presentato i valori numerici del comparto agricolo in termini di fatturato e manodopera, mentre l’on.Bonavitacola ha illustrato i piani del Consiglio regionale in tema di smaltimento dei riiuti e di compostaggio e le previsioni del piano riiuti per i territori di Battipaglia ed Eboli. Il vicepresidente della Regione Campania si è impegnato a condividere con Confagricoltura Salerno un documento su ciò che la Regione ha messo in atto in tema di trattamento dei riiuti e ha assicurato alle imprese una presenza signiicativa al tavolo tecnico per afrontare compiutamente la problematica dello smaltimento dei riiuti urbani.
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Sessanta anni all’insegna dell’innovazione ANGA NON È SOLO IL “VIVAIO” DI GIOVANI PROMESSE DELL’ORGANIZZAZIONE MADRE, MA UN ORGANISMO VIVACE E VITALE
A
lla vigilia dei suoi primi 60 anni, l’associazione presidente degli ‘under 40’ di Confagricoltura - di non che riunisce i giovani di Confagricoltura è sta- fermarsi alla celebrazione, ma di guardare costanteta capace di mantenere la sua qualità e la sua mente avanti. Desideriamo ricordare l’evoluzione sinidentità, pur coordinandola ai tempi. Così, dal marchio dacale di un’associazione che non è solo il “vivaio” di originario - il simbolo dell’atomo (che quando è nato giovani promesse dell’organizzazione madre ma, sosimboleggiava la modernità) - si è passati alla “g” di prattutto, un organismo vivace e vitale in una struttura giovani, pur mantenendo composita qual è Confagriil logo originario, per dare coltura”. E l’Anga dimostra IL C O M M E N T O una spinta di innovazione - attraverso la scelta dell’abQuest’anno che si chiude è staanche immediatamente vibinamento 60anni/conveto importante per la nostra assosualizzabile e identiicabile gno quadri - il suo forte ciazione, un bilancio del lavoro all’associazione. “Il nostro orgoglio di appartenenza. di squadra essenziale: siamo obiettivo – ha osservaIl futuro è sempre dei giopresenti sul territorio e abbiamo to Raffaele Maiorano – è vani: quelli di Confagricolcostituito nuove sezioni. Abbiaquello, in linea con Contura hanno radici profonde mo ascoltato con attenzione e fagricoltura, di crescere nell’impresa, quella vera. messo in pratica le richieste che gli associati hanno sempre di più, mostrarsi L’Anga è nata forte e libera espresso nelle varie riunioni, negli interregionali e il più possibile e farsi riproprio “per tutelare le imnei consigli nazionali. Forti dell’esperienza posiconoscere; il nostro sloprese agricole competitive tiva di quest’anno abbiamo deciso di proseguire, gan è di sapersi innovare ed eficienti”. Allora, come anche per il prossimo, con gli accordi con “Smau” pur restando coerenti con oggi e come continuerà, e “GGroup” e - con il sostegno nazionale - arrivei valori storici e dell’idencertamente, a fare anche in ranno per Natale le arance siciliane, omaggio dei tità dell’Anga, il brand di futuro. “Senza dimenticare giovani agricoltori di Catania, nelle aree terremotariferimento per tutti i gio– ha concluso Maiorano – te. Nel 2018 il grande evento è quello del convegno vani imprenditori agricoli. l’importanza per Confagriquadri, che sarà abbinato ai 60 anni della nostra Il nostro scopo è lavorare coltura di avere una sua associazione: desideriamo guardare avanti, forti, sempre più partendo dal associazione giovanile, ocperò, di una storia e di radici importanti, che ci territorio, cuore pulsante casione indispensabile di hanno permesso di crescere per essere quello che dell’associazione”. L’assoconfronto, sviluppo e forsiamo oggi e per quello che diventeremo domani. ciazione sta preparando mazione, non solo per forSu questa linea la nuova campagna associativa. una “festa di compleanno”, mare i dirigenti per l’Orgache sarà, ovviamente, cenizzazione di domani, ma Raffaele Maiorano lebrata a Roma insieme al anche e soprattutto per afPresidente Nazionale Anga prossimo convegno quaiancare e supportare nella dri dirigenti. “È una scelta crescita validi imprenditoprecisa – ha proseguito il ri”. Elisabetta Tufarelli
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CALABRIA
ASSEMBLEA GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA ANGA
Prodotti “young” a #Stelledelsud
Innovazione sindacale
A Roma, in pieno centro, nel prestigioso Palazzo Ferrajoli, si è tenuta anche quest’anno “#Stelledelsud”, la manifestazione che mette in evidenza le imprese straordinarie di una parte d’Italia che merita maggiore attenzione. “Siamo quei giovani che hanno scelto di rimanere in Calabria grazie all’agricoltura. Abbiamo messo in pratica le nostre idee, investito in innovazione e vogliamo sviluppare le nostre imprese. Manifestazioni come quella di oggi sono importanti perché permettono di diffondere e di far conoscere ancora di più le nostre eccellenze. Abbiamo presentato l’olio extravergine, il bergamotto, vini e carciofini selvatici. L’eccellenza di un territorio unico”. Lo ha detto Giuseppe Barbaro, presidente dei giovani agricoltori di Confagricoltura Calabria, in occasione della partecipazione delle aziende associate all’Anga all’iniziativa “#Stelledelsud” nata, con l’associazione Assud, nel 2015, per contribuire allo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia.
Afollatissima assemblea di ine anno dell’associazione che riunisce i giovani di Confagricoltura. Molti i punti all’ordine del giorno. “È stato un anno intenso - ha ricordato il presidente Raffaele Maiorano - e in squadra andiamo alla grande. Sono partite tante nuove sezioni e l’impegno costante sul territorio si consoliderà con la campagna associativa 2018”. Angelo Santori, in qualità di presidente di Mutua Fima, ha parlato delle novità del prossimo anno della polizza sanitaria, che fornisce un servizio fondamentale, non solo agli associati di Confagricoltura, ma anche a tutti i cittadini. Gli imprenditori agricoli potranno ofrirla come beneit ai propri dipendenti, usufruendo anche di detrazioni. Maiorano ha elencato le numerose iniziative che hanno visto l’Anga protagonista: iliere intelligenti, l’accordo con Gi Group e i numerosi eventi sul territorio. Il presidente dei giovani imprenditori agricoli, parlando dell’accordo con Smau - la più articolata piattaforma italiana di incontro e matching dedicata all’innovazione per le imprese e gli enti locali - ha introdotto l’intervento del suo
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presidente Pierantonio Macola. Dopo aver ringraziato l’Anga, per la proicua collaborazione, Macola, oltre ad averne suggerito il rinnovo anche per il prossimo anno, ha proposto di ampliarla con ulteriori iniziative. L’assemblea è proseguita con l’arrivo dei rappresentanti del Sudtirolerbauernjugend (SBJ) che hanno messo in evidenza le numerose sinergie fra le due associazioni. In particolare, è stato afrontato un tema molto sentito dalle due organizzazioni giovanili: quello del ricambio generazionale. Rafaele Maiorano ha spiegato l’impegno dell’Anga - raccolto e sviluppato con sensibilità della senatrice Bertuzzi per far partire i contratti di aiancamento economico e gestionale nell’attività d’impresa agricola tra giovani e ‘over 65’ - per avviare il turnover nel settore e la formazione dei giovani agricoltori. Inine, Cosimo Calciano, fondatore della start up Revotree che, attraverso un sistema dotato di intelligenza artiiciale (che permette un controllo completo ed eiciente del processo d’irrigazione), consente di risparmiare anche il 50% dell’acqua, oltre a ridurre l’uso di fertilizzanti.
CONVEGNO ANGA DI MANTOVA SU AGROMETEOROLOGIA
Saper leggere le previsioni I giovani di Confagricoltura Mantova hanno afrontato, in un convegno, il tema del meteo, importantissimo per le aziende agricole che operano ‘a cielo aperto’. Andrea Carlini, presidente di Anga Mantova ha messo in evidenza che «le previsioni meteo sono un elemento fondamentale per la nostra attività. Capire come vengono prodotte, come osservarle e quanto possono essere attendibili è importante per tutti i nostri associati». Quanto possiamo idarci delle previsioni del tempo? Come fare per avere la certezza che tali previsioni siano corrette? E, soprattutto, come nascono le previsioni, chi le fa e quando? Il professor Luigi Mariani, docente di agrometeorologia all’Università di Milano, ha spiegato che il clima europeo non è più uguale a prima e la colpa non va fatta ricadere soltanto sulle
emissioni di CO2. Per ottimizzare le previsioni del tempo «si parte – ha spiegato dalle osservazioni visuali, lo stato del cielo, le nubi, i fenomeni in atto, la fenologia delle piante coltivate; per poi arrivare alle misure, con strumenti di buona qualità sparsi sul territorio, alle previsioni vere e proprie e ai modelli interpretativi, per trasformare i dati in nostro possesso in informazioni utili per l’azienda». Le previsioni si basano su modelli matematici
a base isica, che possono essere globali o ad area limitata. Tali modelli sono alimentati da dati osservati con sondaggi, satelliti, reti di stazioni o radar meteo. Dai dati raccolti vengono poi elaborate previsioni a brevissimo termine. E l’attendibilità? «Varia moltissimo – ha chiarito il prof. Mariani – in funzione del periodo dell’anno, dell’area interessata e della circolazione in atto». Nel settore agricolo sarebbe importante avere previsioni attendibili a medio-lungo termine. «Le previsioni meteo – ha concluso - vanno utilizzate in maniera consapevole perché sono espressione di una probabilità. I dati previsionali a breve-medio termine possono essere utilizzati senza troppi problemi, ma dopo il 5°-7° giorno, vanno considerate “tendenze”. A lungo termine persistono problemi legati all’aidabilità.
FORMAZIONE
INCONTRO CON LE IMPRESE AGRICOLE DEL FRIULI
Formazione aziendale
Sul territorio, sempre più a ianco delle imprese associate. Prosegue il ciclo di incontri con le aziende del sistema Confagricoltura per la divulgazione e la promozione delle opportunità formative oferte da Enapra. L’ultimo appuntamento in ordine temporale si è svolto lo scorso 9 novembre a Udine presso Confagricoltura Friuli dove i vertici confederali locali e di Enapra hanno incontrato oltre venti aziende agricole tra le più rinomate e rappresentative del settore agroalimentare della regione. L’incontro è stato preparato e animato dal direttore di Confagricoltura FVG, Sergio Vello, e dai colleghi direttori delle Sedi Provinciali friulane. “Il mio impegno e quello dei miei colleghi provinciali – ha dichiarato in apertura dei lavori Claudio Cressati, presidente di Confagricoltura Friuli Venezia Giulia – è quello di rappresentare e tutelare gli interessi di tutte le aziende agricole, grandi e piccole, che lavorano in un contesto sempre più diicile. Occorre che l’associazione si aianchi alle imprese guidandole in un percorso di consolidamento e recupero di elemen56 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2017
ti di competitività. E la formazione, in un tale contesto, rappresenta una delle tante leve da cui non si può prescindere per raggiungere l’obiettivo della tenuta e dello sviluppo delle imprese del settore” “Con questi incontri a livello regionale – ha proseguito Luca Brondelli di Brondello presidente Enapra - intendiamo uscire dalle stanze degli uici per avvicinarci sempre di più ai territori e dialogare con le imprese associate al sistema per coinvolgerle in un percorso di crescita condivisa. Nel nuovo Catalogo 2018 – 2020, disponibile sul nostro sito internet, le imprese possono trovare
percorsi formativi inediti che vanno incontro alle loro esigenze di competitività ed innovazione. Un ottimo risultato. Ma non basta. Vogliamo continuare ad ascoltare e raccogliere i fabbisogni formativi espressi dagli agricoltori e arrivare a fare dell’Enapra un coach, capace di aiancare le imprese nella individuazione e nella scelta di percorsi formativi utili alla loro crescita e di sostenerle, tramite la formazione, nei processi di trasformazione avviati”. Dopo questa introduzione, Michele Distefano, direttore dell’Enapra e Luca Sonaglia, responsabile della formazione per le aziende agricole, hanno illustrato nel dettaglio le varie opportunità formative rivolte speciicamente alle imprese agricole. Particolare attenzione è stata dedicata all’ambito della formazione inanziata da For.Agri, il fondo per la formazione e l’aggiornamento continuo dei dipendenti del settore agricolo sia attraverso il sistema dell’Avviso che del voucher formativo. E poi un focus sulle proposte Skill4Agri co-progettate con Intesa San Paolo Formazione (società formativa di Banca Intesa) che attengono speciicamente all’area della formazione in materia di strumenti per la crescita e lo sviluppo delle aziende. Per i prossimi mesi sono in preparazione incontri simili nelle altre realtà regionali.
Novità informative per approfondire Vi segnaliamo due novità: il numero “zero” di Enapra Informa, la nostra circolare informativa in cui periodicamente selezioniamo per i nostri lettori pillole di informazione, spunti e rilessioni sui principali temi legati alla formazione e all’innovazione nel settore agricolo.E poi la nuova brochure Enapra; dopo il rinnovamento del sito internet e la presenza sui social, anche una nuova brochure istituzionale che rende immediata la presentazione dell’Ente. Per consultare Enapra Informa e la nuova Brochure basta accedere al sito www.enapra.it.
INNOVAZIONE
VERSO LA RIFORMA DELLA POLITICA AGRICOLA COMUNE
Sostenere l’agricoltura “intelligente” Il primo degli obiettivi della futura politica agricola comune (PAC), alla cui riforma sta lavorando la Commissione europea già da diversi mesi, sarà quello di “promuovere un settore agricolo intelligente e resiliente”. Un’agricoltura “intelligente” è un’agricoltura che riesce ad adattarsi al clima, che si avvale del supporto combinato di formazione, consulenza e innovazione e che, nel contempo, riesce a fornire beni pubblici e servizi ecosistemici legati al suolo, all’acqua, alla biodiversità, alla qualità dell’aria, all’azione per il clima, oltre a bellezze paesaggistiche. La futura politica agricola comune fornirà un contributo decisivo per raggiungere questi obiettivi. I vantaggi di un modello di agricoltura intelligente sono esempliicati dalla Commissione europea nella seguente tabella. In questo contesto, ricerca e innovazione giocano un ruolo decisivo: la futura PAC investirà notevoli risorse nello sviluppo del capitale umano e nella ricerca e potenzierà il sostegno all’innovazione, iniziato, nel corso della programmazione 2014-2020, attraverso la creazione del partenariato europeo per l’innovazione “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura” (PEI-AGRI), il quale ha di certo dato un primo impulso alla creazione e alla condivisione di conoscenze, portando fuori dai laboratori ricerca e innovazione e inserendole nei campi e nei mercati, ma con risultati ancora insoddisfacenti, perché l’accesso degli agricoltori alla conoscenza e alle nuove tecnologie è oggi ancora molto limitato. Eppure, le innovazioni nei vari settori sono a portata di mano di tutti gli agricoltori e possono favorire la multifunzionalità dei sistemi agricoli e alimentari dell’intera Unione europea.
Nonostante ciò, la difusione delle nuove tecnologie nel settore agricolo rimane al di sotto delle aspettative in quanto sono distribuite in modo ineguale sul territorio dell’UE e occorre afrontare con particolare urgenza l’accesso delle piccole e medie aziende agricole alla tecnologia, perché ricerca e innovazione sono alla base dei progressi che si realizzano a fronte delle side del settore agricolo e delle zone rurali dell’UE sul piano economico, ambientale e sociale. Per questo la futura PAC dovrà potenziare ulteriormente le sinergie con la politica in materia di ricerca e innovazione nella promozione dell’innovazione. Pertanto, le future misure di aiuto alle imprese agricole volte a potenziare i risultati economici, sociali e ambientali delle aziende e la mitigazione/adattamento ai cambiamenti climatici, saranno collegate a servizi che forniranno conoscenze, consulenza, competenze e innovazione. A questo proposito, poiché la riuscita della scommessa in un’“agricoltura intelligente” dipende dalle prestazioni combinate dei consulenti agricoli, dai sistemi di formazione e di istruzione agricola,
dai ricercatori e dalle organizzazioni degli agricoltori, la futura PAC sosterrà con decisione il raforzamento dei servizi di consulenza agricola, nell’ambito di sistemi della conoscenza e dell’innovazione agricola, ino a farne una condizione preliminare per l’approvazione dei piani strategici della PAC che ogni Stato membro presenterà alla Commissione europea nell’ambito della programmazione post 2020. Inine, in questo contesto, sulla scorta dei risultati ottenuti dal partenariato europeo per l’innovazione PEI-AGRI e dal partenariato europeo per l’innovazione relativo all’acqua – che hanno inanziato progetti pilota a partecipazione multipla e il collegamento in rete in tutta Europa per mettere le nuove conoscenze a disposizione – sarà potenziato il sostegno agli scambi tra pari di consulenti agricoli, formatori, ricercatori. Favoriti anche i collegamenti in rete e la cooperazione tra gli agricoltori, anche attraverso le organizzazioni di produttori (OP), le quali possono diventare importanti veicoli di condivisione delle conoscenze, d’innovazione e di risparmio sui costi per gli agricoltori.
I VANTAGGI DI COLTIVARE SMART
Fonte: Commissione europea, 2017
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AGRITURISMO
di Elisabetta Tufarelli
SAN OTTAVIANO A MONTEROTONDO MARITTIMO (GR)
Toscana d’amare
U
na regione altamente vocata all’agriturismo è senza dubbio la Toscana. Conosciuta nel mondo per le fattorie ed i casali: dagli alloggi più abbordabili a quelli più esclusivi. In piena Maremma, in un posto bellissimo, nel punto in cui si incontrano le province di Grosseto, Livorno e Pisa c’è San Ottaviano, un agriturismo davvero speciale. È qui che incontriamo Francesco Neri, neo rappresentante dei giovani agricoltori di Confagricoltura in Agriturist, che insieme alla moglie Hilary gestisce l’azienda. “Ofriamo ai nostri ospiti – spiega Francesco - un luogo unico, in un’atmosfera paradisiaca in piena natura, dove potersi rilassare in tranquillità, dedicandosi alle attività preferite. A pochi chilometri c’è il piccolo e afascinante borgo medievale di Suvereto”. Ma non solo. L’azienda unisce due caratteristiche
Hilary e Francesco
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importanti: permette agli ospiti di riuscire realmente a staccare la spina, immersi nella campagna toscana, visitando le numerose città d’arte e i borghi della zona. “Siamo – prosegue l’imprenditore - un ideale punto di partenza per raggiungere San Gimignano, Volterra, Bolgheri, Massa Marittima, Castagneto Carducci, San Vincenzo e Campiglia Marittima. E in mezz’ora si può godere di spiagge bellissime come quella di Follonica e il golfo di Baratti. l nostro obiettivo è che, pur in una location grande, i nostri ospiti vengano accolti come in famiglia e riescano a sentirsi a casa”. A San Ottaviano si organizzano eventi e matrimoni e i cancelli sono aperti anche per gli amici a quattro zampe. “Il nostro levriero Toki – racconta – è il punto di riferimento: anche se, dopo 14 anni, non è più con noi.
Il suo spirito vive sempre e accoglie tutti i suoi amici. Qui i cani possono accedere a tutte le aree della struttura, naturalmente al guinzaglio e nel rispetto degli altri ospiti”. San Ottaviano è un’azienda di 250 ettari tra bosco e seminativi, dove si producono orzo, erba medica e ieno. “La nostra impresa – racconta Francesco - continua ad evolversi, trasformandosi. L’ex frantoio ospita ora il ristorante dove ofriamo prodotti legati alla nostra produzione agricola, come miele biologico, orzo, olio extravergine d’oliva, confetture, erbe aromatiche, verdura e frutta. L’orzo è utilizzato e trasformato nel nostro birriicio artigianale per produrre le Birre De’ Neri. Nel nostro ristorante è possibile gustare le specialità della cucina semplice e autentica toscana, in particolare pasta fresca e carne. Per questo abbiamo
iniziato anche con l’allevamento di limousine, con l’obiettivo di ofrire carne bovina genuina”. L’agriturismo è composto da 26 appartamenti, tutti ristrutturati nel rispetto della tradizione rurale, che vanno dal monolocale, per due persone, ino al quadrilocale, per un massimo di 8 persone; ci sono anche due piscine. Nella parte alta si trovano i casali storici della fattoria, dove sono ospitati anche il ristorante, la reception e il birriicio artigianale agricolo. L’intera tenuta è circondata da sentieri, mappati e segnalati, dove gli ospiti posso passeggiare scegliendo percorsi da 1 a 4 ore alla scoperta di paesaggi diversi e sempre afascinanti, dall’alveo del iume Cornia ai campi coltivati, attraversando oliveti, boschi e macchia mediterranea. San Ottaviano è la location ideale anche per escursioni in bicicletta e
per altre attività all’aria aperta, come passeggiate a cavallo: “Siamo uno dei pochi agriturismi – precisa – in grado di ofrire l’equitazione a tutto campo: lezioni e passeggiate per tutti i livelli”. Le strade panoramiche e senza traico SAN OTTAVIANO
Loc. Massoni Monterotondo Marittimo (GR) Tel/Fax 0566/910104 Cel 333/2160412 info@sanottaviano.it www.sanottaviano.it
ne fanno un luogo molto amato dai motociclisti. Chiediamo a Francesco: come mai, nella terra del vino hai deciso di impiantare un birriicio? “Siamo produttori di orzo – ricorda – e svegliandomi ogni giorno con il panorama dei campi, qualche anno fa mi è venuta, logicamente, in testa l’idea di produrre birra. Avevamo il vantaggio di avere in azienda un grande rustico in disuso adattissimo per farne un birriicio. Poi ne ho parlato con mio padre e non è stato un ‘detto fatto’, anzi. I tempi di realizzazione sono stati piuttosto lunghi tra corsi, permessi, collaudi e prove tecniche. Ora riusciamo ad ofrire ai nostri ospiti un ‘plus’: la possibilità di gustare una buona birra (chiara, ambrata e indian pale ale) da cereali prodotti in proprio e maltata in Italia”. DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 61
VINO
di Gabriella Bechi
“NUSSBAUMER GEWURZTRAMINER” DI TRAMIN A TERMENO (BZ)
Emozioni altoatesine
I
proprietari sono 300 viticoltori che lavorano la terra nelle microzone di Termeno, Ora, Egna e Montagna, su una supericie totale di circa 260 ettari, culla del vitigno Gewürztraminer, vera e propria bandiera di questi luoghi. Parliamo della Cantina Tramin, una delle cantine sociali di più antica tradizione dell’Alto Adige, con sede a Termeno sulla Strada del Vino, presieduta da Leo Tiefenthaler, attuale presidente di Confagricoltura Bolzano. Una realtà che riassume in sé tutti i caratteri tipici della propria terra: l’incanto della natura e le sue suggestioni polisensoriali, la precisione creativa e produttiva verso una qualità costante, la capacità di fare sistema e di cooperare. La cantina produce mediamente 1,8 milioni di bottiglie ogni anno, destinate per il 75% al mercato nazionale e per il restante 25% a quello estero. Il fatturato complessivo supera i 10 milioni di euro. Pluripremiata negli anni e costantemente citata nelle classiiche di qualità e nelle guide enogastronomiche internazionali, Tramin opera lungo tutta la catena del valore: produzione, viniicazione e distribuzione vengono gestite internamente da uno staf di professionisti estremamente coinvolto e appassionato. Anche la nuova sede di Cantina Tramin, inaugurata all’avvio del 2010, esprime con coerenza questi valori, grazie a una sintesi architettonica in cui convivono passato e futuro, legno e ferro, vetro e cemento, trasparenza e oscurità. Il
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progetto pluripremiato è irmato da Werner Tscholl, che ha saputo innestare il nuovo intervento sul corpo originario della Cantina senza sottrarre terreno alle vigne. Il risultato sono vini che sprigionano delicate sinfonie olfattive in una tavolozza di emozioni destinate a perdurare nella memoria dei sensi. La collezione Cantina Tramin è una sequenza di prove d’artista divisa in due grandi famiglie di etichette: i Monovitigni e i Vini d‘Autore. I Monovitigni sono bottiglie che esprimono la pienezza di ogni vitigno autoctono della zona nel massimo rispetto delle potenzialità della natura. Unterebner Pinot Grigio, Nussbaumer Gewurztraminer, Freisinger Schiava, Maglen Pinot nero, Urban Lagrein, Volentin Moscato Rosa, Terminum Gewuztraminer vendemmia tardiva. Di ciascuna famiglia, Cantina Tramin propone una linea di Classici e una di Selezioni. I Vini d’Autore, invece, sono uvaggi espressione del talento e della creatività dell’enologo, l’interpretazio-
ne superba e armonica della ricchezza e del territorio: Stoan, Loam, Roen. Su tutti spicca il Nussbaumer Gewurztraminer 2015, Alto Adige Doc. Dopo la pigiatura l’uva è lasciata a macerare brevemente nel mosto; segue pressatura soice immediata. Fermentazione lenta a temperatura controllata (18°C) in piccoli contenitori d’acciaio, ainamento e maturazione in piccoli contenitori d’acciaio, a contatto continuo con i lieviti. Dopo l’imbottigliamento, il vino è lasciato in bottiglia per un minimo di 4 mesi per un’ulteriore maturazione, portando il periodo di ainamento complessivo a 15 mesi. Colore giallo paglierino carico con rilessi dorati, al naso è un sorprendente caleidoscopio di note iorite di petali di rosa, iori bianchi speziati, note esotiche di frutta gialla matura come melone, mango, maracuja, buccia di limone e spezie aromatiche quali cannella, chiodi di garofano, noce moscata, zenzero, zaferano. Sapore corposo, profondo, speziato, succoso; intensa aromaticità e freschezza, mineralità spiccata che si accentua con l’invecchiamento. Si accompagna magistralmente con antipasti a base di pesce, cibi afumicati, piccanti, formaggi stagionati a pasta molle, carni bianche, pesce; ideale con crostacei e frutti di mare.
RISTORANTE “LA SIRIOLA” A SAN CASSIANO (BZ)
Cucina a chilometro “vero”
U
na tipica “ciasa alpina” nel cuore dell’Alta Badia, l’Hotel Ciasa Salares, a San Cassiano, in provincia di Bolzano, gestito da diverse generazioni dalla famiglia Wieser, ospita un luogo di charme che fa della cura dell’ospite il suo iore all’occhiello: il ristorante “La Siriola” che vede protagonista ai fornelli Matteo Metullio, enfant prodige dell’alta cucina italiana. Ventotto anni, triestino, Matteo frequenta la scuola alberghiera e fa la sua esperienza decisiva Ristorante “Alle Codole” a Canale d’Agordo (BL). Quindi la chiamata inaspettata da parte dello chef Norbert Niederkoler, presso l’hotel Rosa Alpina. Nella stagione invernale 2012/13 inizia come Sous Chef presso il ristorante La Siriola dove, nella primavera del 2013 gli viene proposto di guidare la cucina stellata. Il primo importante traguardo è la conferma della stella Michelin, che farà di Matteo lo chef stellato più giovane d’Italia, nonché rappresentante italiano per “Chef next generation” 2013 a Berlino. Il successo non si arresta e nel 2014, a Roma, vince il concorso “Chef Emergente Italia” 2014, organizzato da Luigi Cremona e Witaly. Quest’anno la conquista della seconda stella Michelin. Una cucina, quella di Matteo, tradizionale, 100% italiana, con una forte inluenza mediterranea - anche se ovviamente non trascura i prodotti e i piatti tipici della montagna trentina - ma al tempo stesso innovativa, non tanto nella tecnica, quanto negli abbinamenti. Così nascono piatti come la Zuppetta
vero”, che punta l’accento sulla scelta dei prodotti in base alla loro qualità, senza farne una questione geograica e di distanze,” in quanto – dice - il chilometro zero è un concetto poco realistico e realizzabile e, soprattutto limitativo”. Rivendica la sua completa libertà: “L’Italia è piena di prodotti di eccellenza, dal Nord al Sud e io non potrei di lumache con il coregone afumiprivarmene. Al ristorante si deve cato, curry verde, aglio dolce, pane venire per stare bene e passare una rafermo al prezzemolo; il Toast di bella serata, e io devo usare quello scampi e faraona, maionese agli agru- che serve per fare una buona cucina. mi, insalata di puntarelle all’aneto; il E poi non sono un ilosofo, ma un Risotto all’acqua di pomodoro, crudo cuoco”. Simbolo di questa profonda di scampi, animelle fritte, salsa al convinzione di Matteo, che gli ha basilico; la Pancia di maialino, purè di procurato anche non poche critiche, patate al wasabi, astice e cardoncelli. è un suo piatto: “Lo spaghetto freddo Una cucina centrata sul gusto pieno, a Km 4.921”, creato nel 2014. Un che abbina, in modo originale, sapori tufo nell’anima gastronomica della vicini e lontani, carni e pesce, per una Penisola: pasta di Gragnano cotta proposta sempre nuova, che supera nell’acqua di pomodori San Marzai conini territoriali. Uno chef che ha no, gli scampi di porto Santo Spirito, voluto abbattere il concetto di “km l’olio di olive di Taggia afumicato, zero” per supportare quello di “km le uova dei contadini di San Cassiano e il basilico calabrese. Svariati i menù degustazione che portano il ROAST-BEEF DI CERVO nome di altrettante piante, tra cui segnaliamo quello itinerante “Rosa Canina” che, oltre a ofrire un’ottima panoramica della cucina, porta gli ospiti a muoversi tra i vari ambienti caratteristici dell’Hotel, tra cui la fornitissima Wine Cellar e la golosa Chocolate Room, con un’oferta di oltre cinquanta tipologie di inissimo Lo chef Matteo Metullio, con il Nussbaumer Gewurztraminer 2015 di cioccolato per un’esperienza sensoCantina Tramin, propone Roast-beef di riale indimenticabile. cervo, con pistacchio di Bronte, chips di La Siriola, Via Pre De VI 31, Loc. riso al wasabi e miele al limone. Armentarola, San Cassiano (BZ) DICEMBRE 2017 | MONDO AGRICOLO | 63
BUONO A SAPERSI...
PUBBLICAZIONE DEI GIOVANI DI CONFAGRICOLTURA CALABRIA
Il calendario “racconta” l’agricoltura
“N
atale, ma che bontà”: questa l’iniziativa con cui i Giovani di Confagricoltura Calabria promuovono l’originale calendario dedicato all’attività agricola ed ai prodotti di eccellenza della loro terra. La pubblicazione è realizzata con il patrocinio del Consiglio regionale della Calabria, la Città metropolitana di Reggio Calabria, il Parco nazionale dell’Aspromonte; partner dell’iniziativa sono Rotaract (Rotary Reggio Calabria Sud, “Parallelo 38”), Distretto Leo 108 Ya (l’associazione giovanile dei Lions Clubs International), Kiwanis Club Fata Morgana – Città di Villa San Giovanni (l’organizzazione mondiale di volontari a servizio della comunità e dei bambini); media partner sono le testate giornalistiche Corriere Calabria e L’Altro Corriere. Il ricavato dalle vendite del presente calendario andrà in beneicenza alla parrocchia Sant’Aurelio di Arghillà ed all’Emporio della Solidarietà di Reggio Calabria. Nella copertina la foto che ritrae i vertici delle varie Sezioni provinciali dell’Anga calabrese, con il presidente regionale Giuseppe Barbaro. L’Anga ha voluto fortemente questo calendario che porterà nelle case della gente, per 365 giorni, l’agricoltura, il suo ruolo, il suo impegno. «”Natale ma che bontà” – ha spiegato Barbaro – è l’iniziativa con la quale diamo forma e sostanza alla nostra sensibilità sociale, rendiamo evidente la sollecitudine verso chi più ha bisogno, difondiamo il vero senso di uno “spirito agricolo”, sensibilizziamo i consumatori verso il consumo di quei prodotti sani, genuini e tipici, frutto di antichi saperi
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contadini». Sull’ultima pagina della pubblicazione (il retro copertina) c’è invece una suggestiva foto dell’artista Silvana Marrapodi che “racconta” la raccolta dei frutti e la fatica dell’attività agricola. Nella foto si vede di spalle un lavoratore, a torso nudo, che protende la mano verso i frutti che pendono copiosi dalla pianta. Marrapodi è una giovane talentuosa, che si occupa di discipline igurative e scenograia. La sua macchina fotograica ha fermato un istante di quotidianità, dal signiicato profondo e simbolico. L’immagine del braccio muscoloso verso il cielo, verso il “tesoro”, è altamente simbolica e narrativa. Sottolinea pure la forza, la potenza dell’agricoltura, che è sogno e vita. Ancora un titolo-slogan: “Diamo forza e vita ai sogni”, accompagnato dall’hashtag “coltiviamoilfuturo” (dunque, con una proiezione sui social del messaggio). Al di sotto della foto artistica di Marrapodi, la rilessione del presidente Barbaro che, tra l’altro, annota: «La Calabria è uno scrigno di sapori e l’agricoltura regionale - quella che conserva e difende la tradizione ma è allo stesso tempo capace di innovare - vive oggi una stagione
di piena consapevolezza della propria importanza economica ed occupazionale». Dodici mesi per dodici fotograie su prodotti, attività zootecniche (le capre in Aspromonte) e colturali, lavorazione del terreno con il trattore, le agroenergie (i pannelli solari posti come coperture dei capannoni aziendali). Poi i prodotti, il bergamotto, le clementine, le cipolle di Tropea, i peperoncini, i pomodorini, i ichi, le patate; e ancora la viticoltura e l’olivicoltura. Tutti scatti suggestivi, di un settore in movimento. Senz’altro – quando parliamo di frutti – si tratta di natura “viva” (al contrario della natura morta dei quadri). Soddisfazione per l’iniziativa è stata espressa dal commissario di Confagricoltura Reggio Calabria, Marino Scappucci. «Le immagini scelte per accompagnare i dodici mesi del 2018 mostrano – ha detto Scappucci - come il settore pluriennale sia multifunzionale, sappia realizzare prodotti di altissima qualità, sappia allevare e presidiare il territorio, punti anche sull’energia alternativa. Il calendario dell’Anga è un atto di orgoglio; l’orgoglio - come ricorda sempre il presidente nazionale Giansanti - di essere agricoltori ed associati di Confagricoltura». Gaetano Menna
IN EDICOLA E LIBRERIA “BARBANERA 2018”
L’almanacco del buon vivere
“L’
almanacco Barbanera” è una pubblicazione attesa ed amata. Un classico del buon vivere che accompagna da oltre due secoli e mezzo (è arrivato al n. 256) la nostra quotidianità, ne scandisce il tempo, i gesti, la saggezza. Lo si trova in edicola e libreria (al prezzo di 8.90 euro) con due esclusivi allegati: la rivista “Oroscopo” dedicata alle previsioni 2018 per i 12 segni dello zodiaco ed il pratico calendario “La luna in casa”. Tra nuove rubriche ed antichi saperi, l’almanacco è l’amico idato di sempre, che ci indica uno stile di vita in armonia con le stagioni ed i ritmi del tempo naturale. I dodici mesi sono il cuore del volume; con le “aperture”, illustrate da Monica Zani, ci fanno entrare, di volta in volta, nel vivo e nelle atmosfere del tempo che ci aspetta. Immagini intense, dove il tempo presente si mescola al passato ed al futuro, innestando l’oggi su immagini antiche, su un fondale iconograico che viene dai vecchi Barbanera; subito però il tempo riprende il suo corso; da gennaio a dicembre si alternano tante pratiche di buon vivere, seguendo la luna ed il variare delle stagioni; per i giorni della festa e quelli del lavoro, per tutti i tempi e le età, ricco di notizie utili per la vita in casa, l’orto, il giardino, il balcone, il benessere psicoisico, il lavoro ed il tempo libero. «Nelle sue pagine vive il respiro dell’attualità, ma – dice Maria Pia Fanciulli, responsabile dell’uicio stampa di Barbanera – senza mai tagliare i ponti con i valori della tradizione». Non è un caso che l’Unesco abbia accolto il Barbanera nel “Memory of the world register”, dichiarandolo “memoria del mon-
do”, patrimonio dell’umanità, simbolo universale di un genere letterario che ha contribuito al progresso di popoli e nazioni. Precetti, consigli, buone pratiche: gli almanacchi Barbanera, dal Settecento ad oggi, sono una vera miniera. Ma, fra i tanti suggerimenti, ce n’è uno che sembra raccoglierli un po’ tutti. È una sorta di ricetta, quasi una formula magica a cui aidare le nostre umane felicità: «Seguire la natura ed i prodotti suoi; questa è la vera cura per vivere felici lunghi anni lontani dai rumori e dagli afanni». Lo raccomandava il celebre astronomo e ilosofo Barbanera, già negli anni di ine Ottocento, quando forse quei “rumori” erano le macchine di un’industria che stava sottraendo sempre più spazi alle campagne e che Barbanera, lungimirante, invece voleva proteggere. Gli afanni, invece, erano, probabilmente, quelli da evitare con uno stile di vita sano e consapevole. Oggi, invece, c’è una rinnovata attenzione sul ruolo centrale della campagna e del verde e di uno stile di vita senz’altro più consapevole del ruolo dei prodotti agricoli. L’edizione 2018 - sempre con l’inconfondibile copertina rossa, con il sole e la luna a governare le nostre giornate - è ricco di contenuti, con molte novità; ad esempio quella dello yoga per pollici verdi, in un incontro tra benessere di corpo e mente, lavori nell’orto e nel
giardino, ambiente e sostenibilità. E, ancora, le buone ricette che vedono la frutta protagonista di sorprendenti primi e secondi piatti. E poi consigli per evitare gli sprechi, riciclare, recuperare i riiuti. Ancora oggi, come sempre, l’astronomo e ilosofo Barbanera incontra il suo discepolo Silvano, per il suo “Discorso generale” con le considerazioni sul nuovo anno; sottolinea come sia proprio nelle azioni di ogni giorno, nei gesti della quotidianità, che devono vivere il cambiamento ed una nuova mentalità, aperta, positiva, generosa, di tutti quei sentimenti e valori che sono nel nostro Dna. Il maestro ed il discepolo, mentre parlano, raccolgono i corbezzoli, così belli e rossi che mettono allegria. Con Barbanera che esclama: «Tempi complicati anche per i saggi». Anche l’indovino ha dificoltà ad interpretare i tempi attuali. (G. M.) Un recente studio avanza ipotesi sull’identità dei compilatori ottocenteschi dell’Almanacco Barbanera. Emergono figure dall’affascinante profilo intellettuale: eruditi dai variegati interessi che combinavano l’osservazione botanica con saperi di carattere astronomico. La “Fondazione Barbanera 1762” Custodisce la più importante collezione di lunari e almanacchi conosciuta al mondo. Promuove iniziative di studio e valorizzazione sull’almanacco e sull’editoria popolare.
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CAMPI SONORI
di Gaetano Menna
IL NUOVO CD DEL DUO AL FEMMINILE PMS
Profumo di pensieri
ÒP
rofumo di pensieri” - brano dell’EP di esordio di PMS (Martina Mollo e Caterina Bianco) del 2016 - ci era sembrato un po’ il manifesto del duo napoletano. Flussi emozionali e strumentali per il pianoforte di Martina ed il violino/viola di Caterina nella prima parte del brano; il canto con le voci sovrapposte e palpiti sincronizzati delle due artiste, nella seconda. Dopo quello, che potremmo deinire un profumo di progetto, giunge ora un nuovo suggestivo disco - “Di giallo e grigio” (Arealive) - pensato come un 33 giri: con la facciata “A” tutta di canzoni e la “B” con i brani strumentali. Anche la durata è quello del supporto analogi-
Trasfusione di colori Martina Mollo e Caterina Bianco
CD E VINILE BIANCO DI ALAN BEDIN
La stagione di Tenco i intitola “T&nCó” il nuovo progetto di Alan Bedin dedicato a Luigi Tenco e company. Il CD esce per l’etichetta Ravi Records, mentre l’LP bianco è stato curato da MP Records. Bedin – cantautore ma anche eclettico operatore culturale, performer ed insegnante di canto armonico e contemporaneo – da anni accarezzava questo progetto, in parte già sperimentato con la precedente formazione Il Magnetofono. Il nuovo album lo ha inciso in compagnia di due ottimi compagni d’avventura, il pianista Marco Ponchiroli ed il iatista Luigi Sella ed è molto di più di una rilettura dell’universo musicale di Tenco. È uno scavo in profondità – passando dal cantautorato, al jazz ed anche dall’amato Demetrio Stratos - nelle sue canzoni ed anche in quelle di altri artisti di una stagione: “Io sono il Vento” (portata a Sanremo, nel 1959, da Arturo Testa), “Ore d’amore” (di Fred Bongusto), “Mondo di uomini” (la versione italiana del brano “It's a man's man's man's world” di James Brown, cantata da Lucio Dalla, ma il cui testo italiano lo aveva scritto proprio Tenco con Bardotti).
S
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co (42 minuti). Il disco, prodotto da Ernesto Nobili, si muove tra avant-pop, dark, elettronica, neofolk e modern-classical, abbinando strumenti classici ed elettronici. Disco di contrasti e di unioni, minimale e ricco, a due facce che poi sono una sola medaglia. In esso c’è spazio pure per un omaggio alla Napoli popolare, con “Viandanti”, il cui testo è stato scritto da Massimo Mollo (papà di Martina), storico membro di “E' Zezi – Gruppo Operaio”, attivo negli anni ’70. Il CD - presentato a Napoli il 16 dicembre con un “silent concert” (dove si è ascoltata la performance in cuia) – ha subito conquistato il pubblico.
Archeonauti del sound I vocalist pugliesi, Ivan Santovito e Ilena Salvemini, hanno le stesse iniziali, da ciò l’idea di denominare il loro progetto “ISproject”. L’album d’esordio, “The Archinauts” (AMS Records/BTF), è un concept particolare sull’uomo che inluisce su architettura, natura e città. «Noi tutti – dicono gli artisti - siamo archeonauti; interagiamo con il mondo e molto spesso non lo apprezziamo abbastanza». A sostenere il duo c’è Fabio Zuffanti, straordinario bassista genovese ed uno dei nomi più noti ed apprezzati a livello internazionale del rinascimento progressivo, che qui agisce nelle vesti di produttore. A suonare è praticamente la band di Zuffanti (Z-Band), con guest star lo storico sassofonista-lautista dei Delirium, Martine Grice. “The Archinauts” è un disco di neoprog maturo, eclettico, complesso, che coinvolge pienamente per il canto e le sonorità, ed estremamente visionario. Punta sull’immagininiico, sulle architetture sostenibili che ci proiettano verso l’alto, come ben fa comprendere la copertina di Maurizio Barberio.