Year 8 n째16 December 2008 BIANNUAL Spedizione in A.P. - 70% - DCI - TV registrazione del Tribunale di Treviso n. 1141 del 26/09/2001
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Year 8 n째16
THE TH E DUFFLE COAT COAT RAFF SIMONS RA MAMEG+MAISON MARTIN MARGIELA EMPORIO ARMANI
Mug Magazine issue 16, year viii
COVER PROJECT L
a fibra tessile ritratta nell’immagine di copertina è di origine completamente vegetale ed è conosciuta con il nome spagnolo di Abacà. La denominazione deriva dalla pianta tropicale della famiglia delle Musaceae, da cui viene ricavata. L’Abacà, Musa Textilis, è nota più volgarmente con i nomi di “Banano Tessile” e “Canapa di Manila” poiché originaria delle Filippine. Tuttavia nel 1925 la sua coltura venne introdotta anche a Sumatra dagli olandesi e nel 1930 nel Borneo settentrionale dagli imperialist i inglesi. La fibra, dopo essere stata lasciata essiccare al sole, viene fi lata in spaghi o cordame, assumendo caratterist iche di notevole resistenza, flessibilità e leggerezza. Le corde di abacà sono infatti a prova di acqua salata: anche bagnate possono galleggiare ed è per questo motivo che vengono utilizzate come funi e gomene a bordo di navi e per la fabbricazione di reti da pesca. Nei luoghi originari di produzione rimane l’antica tradizione di produrre con i suoi fi lamenti, detti “Tagal” (treccine per capelli).
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he textile fibre portrayed in the cover image is a totally vegetable one and is known under the Spanish name Abacà, from the tropical plant of the family Musaceae from which it is obtained.
Abaca, Musa Textilis, is more commonly known under the names “Textile Banana Tree” and “ Manila Hemp”, as it was originally found in the Philippines. However, in 1925 the Dutch extended its cultivation to Sumatra and in 1930 the British started to cultivate it in Western Borneo. After being left to dry in the sun, the fibre is spun into st ring or cordage which take on remarkable resistance, flexibility and lightness. In fact, abacà ropes are sea-water resistant, can stay afloat and are therefore widely used on ships and for the production of fishing nets. In the areas where it was originally produced people still continue the ancient tradition of using its fibres, or “Tagal” for the production of small plaits for hats.
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EVERGREENS SPOTLIGHT COLOPHON BROWSING READING FLASH BACK CREDITS
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U-NI-TY EMPORIO ARMANI
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SHOWCASE HISTORY OF DUFFLE COAT GLOVERALL HARNOLD BROOK STONE ISLAND COMME DES GARÇONS
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WRANGLER, WE ARE ANIMALS DESIGNER: RAF SIMONS RIFINIZIONE SANTO STEFANO QUADERNO, CAMICIA A QUADRETTI SHOP: MAMEG + MMM LIMONTA 1893
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EMPORIO ARMANI WRANGLER
SANTO STEFANO
Emporio Armani per la Primavera-Estate 2009 guarda ad un uomo contemporaneo, in grado di andare incontro al futuro, interpretando il dna autentico del marchio attraverso materiali innovativi e geometrie ricercate.
Rifinizione Santo Stefano di Prato, una delle realtà produttive più all’avanguardia a livello europeo per il finissaggio.
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We Are Animals rinnova lo spirito autentico di Wrangler: il contatto diretto con la natura, l’ambiente che ci circonda, la libertà e l’approccio artigianale al denim.
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RAF SIMONS
MAMEG + MMM
ART TEACH ME REPLAY GIAMPAOLO LUCATO PREMIATA FERRINO 1870
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ORIGINALS BY ORIGINALS SILVANO SASSETTI + PROGETTO ANTIQUE FABRICS SHOPS TOMO DOLL WORKSHOP FLASH MONTEDOMINI, FIRENZE LORENZO VILLORESI ROZAE NICHOLS
50 52 54 56 58 60 62 64 La Storia del Duffle Coat, comunemente detto anche Montgomery: dalle Fiandre Olandesi alle più moderne interpretazioni di questo mitico capo.
L’irruenza di Gothics, Mods, Metal, Punk, Gabbers tradotta in una nuova immagine della bellezza maschile: inedita, sofist icata e forte di un legame solido con le proprie radici.
Mameg e il nuovo store di Martin Margiela convivono in uno spazio che è molto più di un semplice negozio: un nuovo modo di fare retail.
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SPOTLIGHT
niti collezionist i da tutto il mondo. Ognuno si dist ingue dall’altro poichè sono dotati di un simpatico nomignolo e cost ruiti secondo un rappresentativo criterio tematico (musica, cinema, elettricità…). In arte non si butta via niente! Goodbye for ever to the ill-treated (and rather ugly) young intellectuals… now the Nerds have also become real works of art. Found in markets and antique shops among objects and materials fallen into disuse, these small robots have become keen col-
IL BEL GIOCO dernity of the components and lines scores a goal st raight in the heart of table-football lovers. In this object, designed by GRO Design and realised by TIM Model Makers, they will not only rediscover a cherished pastime of their childhood, but also an elegant piece of furniture and design. 11thegame.com
LOUIS VUITTON AT COMME DES GARÇONS La pallina rossa scivola in mezzo allo scintillio delle due squadre, tra le pareti di vetro. I giocatori non indossano le maglie delle più note squadre di calcio, portano il proprio numero inciso sulla “corazza” in silver chrome. La superficie da gioco è un’onda sinuosa e leggera. La modernità delle componenti e delle linee fanno goal nel cuore degli amanti del “calciobalilla”. In quest’oggetto, progettato da GRO Design e realizzato dalla TIM Model Makers, essi non riscopriranno solo il passatempo più amato della loro infanzia ma anche un elegante pezzo di design e di arredo. A red ball rolls within glass sides in the glitter of the two teams. The players don’t wear the shirts of well-known football teams, but bear numbers engraved in silver chrome breast-plates. The playfield is a light sinuous wave. The mo-
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del marchio francese in Giappone, Rei Kawakubo, accanto ad una serie di bauli storici, ha inoltre presentato una collezione esclusiva di borse Louis Vuitton personalizzate. I nuovi modelli sono disponibili esclusivamente su ordinazione presso lo store. A “Louis Vuitton” temporary shop has been opened in the premises of Tokyo Comme des Garçons store. The interior fitting of the whole store has for the occasion been redesigned to celebrate the Monogram motif of Louis Vuitton. On the 30th anniversary of the French brand’s presence in Japan, Rei Kawakubo presented a set of historic trunks and an exclusive collection of personalised Louis Vuitton bags. The new models are exclusively available to order at the store. commedesgarçonsmademoiselle.com
THE REVENGE OF THE NERDS All’interno del negozio Comme des Garçons di Tokyo ha preso vita un temporary shop “Louis Vuitton”. Per l’occasione l’intero store è stato ridisegnato internamente da un allest imento che è celebrazione del motivo Monogram di Louis Vuitton. Proprio in occasione del 30° Anniversario della presenza
Addio definitivamente ai giovani intellettuali (bruttini) bist rattati… ora i Nerds sono diventati anche delle vere e proprie opere d’arte. Assemblati con oggetti e materiali andati ormai in disuso, scovati nei mercatini e nei negozi di antiquariato, quest i piccoli robots sono diventati l’oggetto del desiderio di acca-
sperimentazione che ha portato a prodotti di grande impatto visivo e concettuale, tutti derivati da codici e algoritmi matematici trasformati in visual art. La sneaker cult del brand inglese viene reinterpretata applicando texture e temi grafici che la trasformano in un pezzo da collezione per tutti gli “sneaker fanatics”. A digital artist of world renown, a professor at MIT, Boston and the indisputable guru of motion graphics, John Maeda is the protagonist of a collaboration with Reebok. The experiment has led to products of tremendous visual and conceptual impact, all of which have been drawn from mathematical codices and algorithms transformed into visual art. The English brand’s cult sneaker is reinterpreted by applying textures and graphic themes that turn it into a collection item for all sneaker fanatics. reebok.com
lectors’ objects of desire all over the world. Each of them is unique in that it has a nice nickname and is built so as to stand for a given theme (music, elect ricity, the cinema…). When it comes to art nothing is ever thrown away! nerdbots.myshopify.com
DISPENSER DI STILE
THE LAWS OF SEMPLICITY
Eccezionalmente per gli irriducibili fans dei mitici Anni Ottanta Lomography dà avvio al suo nuovo progetto di dist ribuzione, presto operativo in tutta Italia. Appassionati, malinconici o anche solo curiosi potranno est rarre da dist ributori automatici fotocamere analogiche Lomo e accessori moda, come occhiali Super, zaini Invicta, giacche Noodle Park, orologi Timex, tutti rigorosamente serviti “freddi” per mantenere inalterati i materiali e soprattutto l’atmosfera.
Artista digitale di fama mondiale, docente dell’MIT di Boston e guru incontestato del motion graphic, John Maeda è il protagonista di una collaborazione con Reebok. Una
For all the inveterate fans of the mythic ‘Eighties’, Lomography are exceptionally working out their new dist ribution project, soon operational all over Italy. From VOLTARE
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automatic dispensers, fans as well as nostalgic or curious people will be able to get Lomo analogue cameras and fashion accessories like Super sun glasses, Invicta knapsacks, Noodle Park jackets, Timex watches, all of which are rigorously served ‘cold’ to keep the materials and, above all, the atmosphere unaltered. lomography.it
COMES WITH MUSIC! Il nuovo Nokia 5800 XpressMusic presenta il servizio Nokia Comes With Music, che offre un anno di accesso illimitato al catalogo musicale Nokia per scoprire un nuovo modo di scaricare e ascoltare la musica dal proprio cellulare. Tutto in un telefono touch-screen dotato di 8GB di memoria (fino a 6000 canzoni) e di un display a 3.2" per visualizzare al meglio foto e video e navigare in tutta la rete web con est rema nitidezza d’immagine. Le sue multifunzioni sono facilmente accessibili con l’uso della nuova “Media Bar”, un menu che permette la scelta immediata dei propri programmi preferiti e un accesso diretto al web. Il telefono può supportare qualsiasi fi le musicale rendendone al meglio la riproduzione grazie all’ottimo impianto stereo in surround.
The new 5800 XpressMusic Nokia presents the service Nokia Comes With Music, which offers a year’s unlimited access to Nokia’s musical catalogue to discover a new way of downloading and listening to music from one’s mobile phone. All of that comes in a touchscreen phone provided with 8GB memory (up to 6000 songs) and a 3.2" display to better visualise photos and videos and navigate the web with extremely clear images. Its countless functions are easily accessible through the use of the new “Media Bar”, a menu that enables us to immediately choose our favourite programmes and to have direct access to the web.
Una recente esperienza dell’eco-lusso rivolta a tutti gli acquirenti che hanno a cuore la salvaguardia del nost ro pianeta arriva dalla California. Dopo l’apertura dei primi due stores in Sunset Plaza nel West Hollywood e la più recente a Laguna Beach lo scorso inverno, la nuova Green Powered Concept Boutique di H.Lorenzo ricerca l’utilizzo delle più avanzate tecnologie “anti-spreco”: dai pannelli solari all’uso di borse di carta riciclata fino ad un sistema di ricevuta via mail sost itutivo dello scontrino fiscale. Il tutto racchiuso in una st ruttura che si apre in suggest ivi spazi illuminati dalla luce che fi ltra da ampie vetrate, riportando l’immaginazione al relax di un giardino verdeggiante.
RENDRE LE DENIM DÉSIRABLE
ECO X CULTURA Dove vanno a finire i pneumatici delle auto al termine del loro viaggio? La maggior parte di essi viene riciclato tramite combust ione, incrementando sensibilmente le emissioni di monossido di carbonio. Altri ancora impilati nelle numerose discariche abusive. Oggi con la speciale tecnologia “Hevea” è possibile riciclare il 70% di pneumatici usati trasferendone le numerose qualità in un materiale ugualmente elast ico, inalterabile, antitermico e anti-deterioramento. La nuova gomma lavorata e perfezionata, viene impiegata nella manifattura di borse di ogni genere e gusto, pensate per aver successo negli ambienti culturalmente evoluti, ma soprattutto per sostenere l’ecologia.
Straight from California a new proposal of ecological luxury products for all buyers who have at heart the preservation of our planet. After the opening of the first two stores at Sunset Plaza, West Hollywood, and more recently at Laguna Beach last winter, H. Lorenzo’s new
The phone can support any musical file and reproduce it at best thanks to the excellent surround stereo device it is equipped with. nokia.com
HLNR Green Powered Concept Boutique stands out for its commitment to the most advanced techniques aimed at avoiding wastage, ranging from solar panels, recycled paper bags and a new e-mail receipt system as a substitute for till receipts. The boutique is contained in a st ruct ure that widens in suggestive volumes lightened by large glass windows, where the imagination is led to recapture the relaxing atmosphere of a verdant garden. hlorenzo.com
son has led to a line that besides jeans includes also skirts, dresses, shirts and accessories, all of which are rigorously in denim. Details like diamond, sequin or horn buttons combined with the st ruct ured volumes and silhouettes that characterise each item represent the perfect merging of Alber Elbaz’s taste with Acne’s experience. lanvin.com acnejeans.com
Lanvin e Acne, insieme per una mini-collezione esclusiva, hanno cercato il modo di rendere il denim un capo d’abbigliamento adatto a qualsiasi occasione. La collaborazione tra Alber Elbaz e il direttore creativo del marchio svedese Jonny Johansson ha dato vita ad una linea in grado di proporre non solamente jeans ma anche gonne, abiti, camicie e accessori tutti rigorosamente in denim. Dettagli come i bottoni in brillanti, paillettes o addirittura in corno, combinate ai volumi e alle silhouettes st rutturate che particolareggiano ogni capo rappresentano la perfetta sintesi del gusto di Alber Elbaz con l’esperienza di Acne. While working together for an exclusive mini collection, Lanvin and Acne have tried hard to make denim suitable for all occasions. The collaboration between Alber Elbaz and the creative director of the Swedish brand Jonny Johans-
Where do car tyres end up when they wear out? Most of them undergo recycling through combustion and increase considerably the release of carbon dioxide, while a number of them are piled up in some unauthorised dumping ground. Thanks to the ‘Hevea’ technology it is today possible to recycle 70% of used tyres by transferring their properties to a material which is elastic and at the same time unalterable, heat and wear resistant. Processed and perfected, the new rub-
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di notebook promette inoltre il rispetto degli standard ambientali e assicura grande risparmio energetico nell’utilizzo di display LED retroilluminati. Un altro passo in avanti.
ber is used in the production of bags in various st yles, conceived to achieve success in culturally qualified circles, and above all to support ecology. hevea.tv
MURCHISONHUME
comes in different fragrances and in convenient dispensers made of recyclable plastic (PET), and show the firm’s commitment to respect the environment also in the great care they devote to packaging. murchison-hume.com
THE GREENER NOTEBOOKS
“Have the best money can buy, mop the floor and save the planet!” Murchison-Hume è la linea di prodotti ideati dai coniugi Keter per la pulizia della casa, totalmente atossici perché compost i interamente da materiali organici. I prodotti Murchison-Hume, che si presentano in pratici dispenser realizzati in plast ica riciclabile (PET) e in diverse fragranze, non dimost rano solamente un preciso impegno di rispetto ambientale ma anche una grande attenzione nella cura del packaging. Murchison-Hume is a line of products that the Keter family have created to clean the house. Besides being efficient, the products are made of organic materials that are harmless and risk-free for the environment. The line Murchison-Hume
Design nuovo, ancora più sottile ed extra resistente. L’innovazione risiede nella sost ituzione delle numerose componenti con un pezzo unico, chiamato “unibody”: un guscio senza saldature ricavato da un unico blocco di alluminio. Anche lo schermo ultrasottile e il trackpad sono est remamente robust i perché rivest iti in vetro, cosa che facilita ancor più l’utilizzo di gest i Multi-Touch come pizzicare, ruotare e sfogliare. L’intera nuova gamma
(Geometry and Funct ions In “N” Adaptions – geometria e funzioni in un numero N di interpretazioni). Al designer viene lasciata piena libertà creativa ma con il proposito di esaudire i desideri e le esigenze del cliente a livello di estetica e funzionalità. Il vision model GINA Light off re anche un’interpretazione nuova del passaggio fluido tra interni ed esterni e delle dinamiche tipiche delle Cabrio BMW, per poter meglio esprimere un moderno individualismo e un più attuale st ile di vita.
A new, even thinner and extra resistant design. The innovation lies in the substitution of former numerous components with a one-piece st ruct ure, called ‘unibody’: a shell obtained from a single piece of aluminium without resorting to welding. Also the extra thin screen and the trackpad are very light in that they are lined in glass, which makes Multi-Touch gestures like pinching, rotating and flicking much easier. Furthermore, the entire new range of notebooks grants compliance with environmental standards and assures considerable energy saving through the use of LED back-lighted displays. A further step forward. apple.com
FILM RECYCLING Chi mai avrebbe pensato di passeggiare per le st rade della propria città “indossando” i divi del cinema? Questo oggi è possibile grazie alle borse e agli accessori Yuko & Biba, presentate proprio alla most ra del Cinema di Roma. La novità sta nell’utilizzo di un materiale come la pellicola cinematografica 35mm in grado di creare un imprevedibile effetto di movimento e assicurare originalità e unicità ad ogni singolo pezzo. La sperimentazione viaggia su tre binari diversi: la moderna linea “Essenziale”, quella “Stimolante” che balza allo sguardo grazie ai giochi di luce, ed infi ne la “Tecno/Ecologica”, creata per il tempo libero. Sempre gli attualissimi must del recycling e del rispetto per l’ambiente, ma sbandierati con pregevole creatività. Who would have thought it would be possible to take a st roll downtown ‘wearing’ this or that film star? Today this has come true thanks to Yuko & Biba handbags and accessories, recently presented at the Rome Film Festival. The novelty lies in the use of a material like 35 mm cinema film that can create a surprising effect of movement and give each item a look at once original and unique. Yuko & Biba’s research
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follows three different tracks: a modern line “Essenziale”, the line “Stimolante” that delights the eye with its light effects, and a technical-ecological line created for leisure time, in which the up-to-date themes of recycling and respect for the environment are revisited with exquisite creativity. yucobiba.com
BMW G.I.N.A.
In BMW Group’s view the car of the future is a two-seat roadster whose main novelty lies in the GINA principle (Geometry and Functions In ‘N’ Adaptions). The designer is allowed full creative freedom with a view to meeting clients’ wishes and demands as far as style and functionality are concerned. GINA Light vision model also offers a new interpretation of the harmony between the inside finish and the outer body, as well as of the dynamics typical of BMW cabriolets, so as to better express modern individualism and an up-to-date lifest yle. bmw.lulop.com
CARBON RING Il gruppo BMW riconosce come macchina del futuro una roadster a due post i e presenta nuove soluzioni nel principio GINA
Che i diamanti siano i migliori amici delle donne è dogma ormai consolidato. Ma se questa volta sui colli delle donne più à la page ci fossero a luccicare le creazioni di Sarah McLellan e Prist ina Ortega, tutti i diamanti del mondo verrebbero messi in VOLTARE
8 ombra. Dal connubio arte–scienza e grazie alla collaborazione di queste due scienziate che avevano voglia di mettersi in gioco, è nata l’originale linea di gioielli McTega, colliers dalle forme primitive e dai colori sgargianti. Gli ingredienti sono: resina di poliestere, uretano, lattice naturale, rame, oro a 24 carati, polipropilene, il tutto mescolato con la tecnica dell’ injection molding. Esperimento eseguito con materiali inusuali ma dall’ effetto garantito.
That diamonds are ladies’ best friends is by now an unquestionable truth. However, if Sarah McLellan and Pristina Ortega’s creations were glittering on the necks of the trendiest ladies, all the diamonds in the world would be put in the shade. The two scientists have brought into play all their capacities and started a collaboration that has involved the merging of art and science and led to the original line of McTega jewellery, with necklaces in bright colours and primitive shapes. Their basic elements are materials like polyester resin, urethane, natural latex, copper, 24-c. gold, and polypropylene enhanced with the technique of injection moulding. No matter how unusual the materials with which the experiment has been carried out, it has definitely proved successful. mct ega.com
EVERYONE NEEDS A LITTLE HELP Per lievi malesseri e piccoli incidenti domest ici approdano dagli States i rimedi Help. Loro particolarità sono le confezioni, realizzate con un nuovo tipo di carta ricavata da materiali riciclabili al 100%, e dotate di un design sobrio, a “basso impatto visivo”. L’idea è quella di proporre un packaging adeguato allo stato d’animo che possiamo avere quando ci siamo appena feriti ad un dito oppure quando siamo in preda ad una fortissima emicrania. La gamma di quest i rimedi attualmente spazia dalle past iglie per il mal di testa “Help, I have a headache” ai bendaggi “Help, I’ve cut myself ”e il 5% del ricavato dalle vendita di quest i prodotti sarà dest inato ai malati senza assicurazione medica.
miche, solo in maniera vegetale. La collezione propone borse che non sono solo da portare, ma rappresentano oggetti di design capaci di infondere allegria, buon umore e secondo la tradizione giapponese, tanta fortuna.
‘ low visual impact’ designs. The idea is to offer a packaging that may befit our state of mind when we have just nicked our finger or are suffering from a bad headache. At the moment the remedies range from the tablets “Help, I have a headache”, to the bandages “Help, I’ve cut myself ”, and 5% of the proceeds from these products will go to sick people without medical insurance. helpineedhelp.com
LO STILE SCANDINAVO A ROMA
Marco Tasca’s experience. The inauguration of the new shop in Rome triggers the city’s willingness to open to new st yles and trends. Via Urbana, 52 – Roma st ylerst ore.com
Founded in 1996, coshell offers a new interpretation of Japanese folk craft. Rice bowls, goldfish glass bowls and real geta (Japanese clogs) become bucket bags in natural materials and different organically dressed leather qualities. The handbags in the collection are not only fashion accessories but also design items that have the power to inspire cheerfulness, buoyancy and, according to Japanese tradition, to bring good luck. coshell.net
UNA BORSA DI BUON AUSPICIO
THE SPACES THAT CHANGE
Fondata nel 1996, Coshell reinterpreta la magia del folkcraft giapponese. Ciotole di riso, bocce di vetro per i pesci rossi e vere Geta (zoccoli giapponesi) che diventano borse a secchiello. I materiali utilizzati sono naturali e i pellami conciati senza uso di sostanze chi-
iO Agency, società specializzata nello sviluppo di tecnologie multitouch, presenta iOO Core, una nuova maniera di “vivere i propri spazi” e di concepire le pareti e la pavimentazione della propria casa. Una telecamera a infrarossi, collegata ad un proiettore di immagini, disegna su muri e pavimenti scenari in grado di modificarsi istantaneamente, in risposta alla gest ualità e ai movimenti delle persone presenti. Sotto i nost ri passi o al passaggio della nost ra mano queste superfici diventano prati fioriti o specchi d’acqua, con tanto di pesci in movimento.
Por Portare a Roma (e in Italia) lo st ile scandinav navo, questo è lo scopo di Styler Store. E far farlo proprio in un periodo in cui si sono affermati moltissimi designer e brand scandinavi sc e il loro gusto è sinonimo delle tendenze t provenienti dalle accademie di moda m nord-europee. La precisione sartoriale ed un minimale fatto non solamente di bianco e nero ma di dettagli nascost i sono alla base dell’esperienza di Luce Tasca e Marco Piemonte. L’apertura di questo nuovo negozio a Roma accende la voglia della capitale di aprirsi a nuovi st ili e tendenze.
Help remedies are now available here from the States for slight disorders and small domestic accidents. Their packaging is typically realised with a new kind of paper obtained from 100% recyclable materials and is provided with sober,
The aim of Styler Store is to acquaint Rome (and Italy) with Scandinavian st yle, at a time when lots of Scandinavian designers and brands have made their name, and their taste embodies the trends from north European fashion academies. Sartorial precision, the use of black and white and of hidden details underlie Luce and
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iO Agency, a company specialised in the development of multitouch technologies, presents iOO CORE, a new way of living our own spaces and of conceiving the walls and the floors of our house. Linked to an image projector, an infrared camera fills walls and floors with scenes that can change instant by instant in response to people’s gestures and movements. As we walk or move our hands, the surfaces become blooming meadows or expanses of water with swimming fish. ioagency.com
A COUPLE OF “POCKET” SHOPS
e preziosi materiali: dalla pelle conciata in vegetale, impiegata nella produzione delle borse, o alla pelle di bisonte americano, unica per le sue caratteristiche di consistenza, spessore e morbidezza.
IL BEBÈ INCONTRA LA MODA Quinny lancia sul mercato una collezione di passeggini e carrozzine, a tiratura limitata, totalmente reinterpretati dal designer danese Henrik Vibskov, artista musicale e regista cinematografico. La linea ‘Quinny by Henrik Vibskov’ contrappone intensi stampati in brillanti colori a sfondi in nero, ecru e finiture in pelle, associandoli a materiali naturali e dettagli delicati. Motivi contemporanei e di tendenza che, come in una fiaba, ci spalancano le porte del magico mondo del l ’ immag i n a z ion e infantile. Quinny is now launching on the market a collection of st rollers and prams in limited edition, totally reinterpreted by a musician and film director, the Danish designer Henrik Vibskov. The line ‘Quinny by Henrik Vibskov’ contrasts vivid, brilliant colour prints on black and ecru backgrounds with a leather finish, and matches them to natural materials and delicate details. As if in a fairy tale, such up-to-date, trendy motifs lead us st raight into the magic world of infant imagination. quinnydesign.com
Comme des Garçons punta su Parigi per il lancio di un nuovo concept retail. Il Marais e l’Abbesses sono le zone dove sono stati inaugurati quest i due nuovi pop-up stores, punti vendita dalle dimensioni ridotte e un set-up candido e ordinato. Al loro interno è esposta la collezione CDG Play, ma anche Shirt Forever, articoli di pelletteria e le linee di profumeria Leaves, Incense e Red. Attenzione, visitateli prima che spariscano! Comme des Garçons have chosen Paris for the launching of a new-concept retail. Marais and Abbesses are the dist ricts where the two new popup stores have been opened, outlets in reduced size and with a lily-white, orderly set-up. Their interiors house the CDG Play collection, Shirt Forever, leather goods and the lines of perfumery Leaves, Incense and Red. Take our advice! Visit them before they disappear. commedesgarconsmademoiselle.com
BORN IN THE USA Dal 1985, il team Yuketen di Yuki Matsuda viaggia per le più remote località del territorio americano, dagli Appalacchi fino alla Sierra, alla ricerca degli artigiani custodi del sapere manifatturiero tradizionale “made in USA”. In questo modo, il risultato del loro lavoro prende forma attorno ad un’approfondita ricerca storica e una selezione dei più resistenti
Monica Cecchi viaggia con le sue creazioni attraverso immaginari fantast ici e ludici, fino agli angoli più remoti della sua memoria. Attraverso un procedimento di smontaggio e rimontaggio degli elementi del reale, dà nuova vita con le sue creazioni ai materiali di scarto, rendendoli nuovamente protagonist i. Gioielli che raccontano giochi infantili e storie del passato mentre, all’interno di scatole nere, le sculture creano piccoli mondi luminosi, come luoghi incontaminati dell’animo dell’artista. Oggetti abbandonati, rimast i accatastati in vecchie soffitte polverose che sembrano gridare per attirare l’attenzione, ricominciano a “raccontare” sotto le mani di Monica. Anche la dist inzione tra l’oggetto recuperato e il materiale prezioso qui si annulla nella percezione del racconto.
Since 1985, Yuki Matsuda’s Yuketen team have travelled to the remotest places of the American territory in search of skilled craftsmen who still master the traditional American know-how in the field of leather goods. The result of their work involves a deep historical research and a selection of the st rongest and most valuable materials including organically dressed leather for the production of handbags, and the skin of the American buffalo, which is unique for its st rength, thickness and softness. yuketen.com
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RITORNO ALLE ORIGINI
Napapijri si è sempre contraddistinta per una grande consapevolezza ambientale, il suo sostegno alle organizzazioni scientifiche e dei prodotti fortemente ispirati al viaggio e agli itinerari delle grande scoperte. Flag Project è la dimostrazione di quanto il brand, di proprietà della VF Corporation, senta l’esigenza di riavvicinarsi a questi valori e farli propri nuovamente. Il progetto si sviluppa intorno a una ventina di capi, interamente realizzati in Italia con materiali naturali, attraverso le più innovative lavorazioni e in collaborazione con le più importanti realtà tessili del territorio. Un’evoluzione che parte proprio dalla materia, dai colori storici e gli archivi del brand per arrivare alla valorizzazione dei dettagli più nascosti.
UN MONDO DI IMMAGINI With her creations Monica Cecchi travels through playful, imaginary worlds as far as the remotest areas of her memory. By disassembling and reassembling elements from reality, her creations give new life to rejects and give them back the status of protagonists. Jewels that recall children’s play and stories of the past, while sculptures create small light worlds inside black boxes, uncontaminated areas of the artist’s soul. Heaped in old dust y lofts, disused objects look as if they were shouting to attract people’s attention, and start a new tale as Monica’s hands give them new shapes. The difference between rejects and precious materials vanishes as the tale unfolds.
Napapijri have always been outstanding for their attention to the environment, support to scientific organisations and to the products that draw their inspiration from the routes of great discoveries and travelling in general. Flag Project proves that the brand, owned by VF Corporation, feels still keener on approaching and sharing these values. The project concerns some twenty items, entirely made in Italy out of natural materials with extremely innovative techniques, in collaboration with the most important textile firms in the area. Their evolution starts from the materials and from the brand’s traditional colours and archives to enhance the most secret details. napapijri.it
MADE OF LEGENDS SINCE 1905. The original American work boot. redwingshoe-europe.com
Lazzari sas | Via Paris Bordone, 14/16 31100 Treviso – Italy | T +39 (0)422 598733 F +39 (0)422 545456 | www.lazzariweb.it Visit our new On-line Shop at: www.lazzariweb.it/shop
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MUG MAGAZINE Biannual magazine, issue n°16, year VIII, December 2008. Regist razione presso il Tribunale di Treviso n°1141 del 26 Settembre 2001.
Via Paris Bordone, 14 31100 Treviso – Italy Tel.: +39 (0)422 598564 Fax: +39 (0)422 545456 info@mugmagazine.com mugmagazine.com
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WHERE THE HELL IS MY MUG?
Mug Magazine non solo in abbonamento postale ma anche in dist ribuzione gratuita all’interno di quei negozi, concept store e all’interno delle aree “Buyer” e “Press” dei seguenti appuntamenti espositivi. Beside being sent to you by mail, Mug Magazine is also dist ribuited free of charge in these ahops and in the “Buyer” a nd “Press” areas of the following tradeshows. Lazzari (Treviso), Sugar (Arezzo), Penelope (Brescia), Papete (Riccione), Jana (Torino), Be Boutique (Milano e Bergamo), 10, Corso Como (Milano), Sbaiz Spazio Moda (Lignano Sabbiadoro), Top Ten (Torino), Tad Concept Store (Roma), Tessabit (Como), H Lorenzo (Los Angeles), Mameg (Los Angeles), Atelier New York (New York), L’Eclaireur Tokyo (Tokyo), L’Eclaireur Paris (Parigi), Dover Street Market (London), Dover Street Market (Tokyo), Lift (Tokyo). Pitti Immagine Uomo (Firenze), Prêt à Porte Paris (Parigi), White (Milano).
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FROM FATHER
TO SON F
ar rivivere la propria passione in un figlio, uno dei compiti più difficili nella vita di un uomo. Jean Pierre Gassa, 40 anni di design e creazioni di moda, è riuscito in questo difficile compito, trovandosi a lavorare, fianco a fianco con il figlio Greg, nel progetto U-NI-TY. Elementi differenti di un gusto comune che si incontrano armoniosamente in un ideale di bellezza che non muore mai. Un’unità di pensieri e visioni, a cominciare proprio dalle immagini degli Anni ‘20, impresse nella mente: la principale fonte d’ispirazione è la st raight photography di Dorothea Lange, capace di immortalare una società americana in bilico tra la drammatica quotidianità e il desiderio di fuga. Un viaggiatore dall’animo leggero, è il protagonista dell’Estate 2009, dal bagaglio fatto di pezzi essenziali e grandi dettagli di st ile: un panama per ripararsi dal sole, una sciarpa per le serate più fresche. Sulle tracce di un’eterna eleganza, tipica delle atmosfere ispirate da Hemingway e lo st ile flamboyant delle spiagge della Florida. Un uomo dinamico ed elegante, sofist icato e disinvolto in giacche morbide come
VIAGGIARE PER MARE
INSIEME AI GRANDI POETI E LETTERATI DEL PASSATO, UNA FUGA DALL’INVERNO PIÙ FREDDO VERSO METE ESOTICHE. camicie e motivi floreali dipinti a mano. Un richiamo allo spirito della Dolce Vita, un invito a sognare. Viaggiare per mare insieme ai grandi poeti e letterati del passato, una fuga dall’inverno più freddo verso mete esotiche. La libertà dei colori più tenui e acquosi, le sovrapposizioni delicate di una fuga dalla realtà.
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ne of the hardest achievements for a man is to make his passions live on in the heart of a son. After a 40-year career as a designer and a fashion creator, Jean Pierre Gassa achieved this goal when he found himself working at U-NI-TY project, side by side with his son Greg. Different elements of a
common taste harmoniously merging in a never dying ideal of beauty. A unity of thoughts and visions, starting from the images of the ‘20s still engraved on the mind: the main source of inspiration, Dorothea Lange’s st raight photography that could portray American society on the borderline between dramatic daily life and a desire for escape. Retracing an eternal elegance, typical of the atmospheres inspired by Hemingway and of the flamboyant st yle of Florida beaches, the protagonist of the 2009 Summer season is a light-hearted traveller whose luggage is made of a few essential items and great st yle details: a panama hat to shield himself from the sun, a scarf for the coolest evenings. A dynamic and elegant man, both sophisticated and self-assured, wearing clothing with hand-painted floral patterns, and jackets that have the softness of shirts, reminiscent of the ‘Dolce Vita’ spirit, an invitation to dreaming. To travel by sea with the great men of letters and poets of the past, a flight from the cold winter towards exotic destinations. Freedom conjured up by the palest and most watery colours, delicate colour matches suggesting a flight from reality. u-ni-ty.com
LE BOOK PARIS 2009
in collaboration with LE BOOK NEW YORK 2009
in collaboration with
LE BOOK LONDON 2009
in collaboration with
www.lebook.com PARIS 4 rue d’Enghien 75010 Paris tél 01 47 70 03 30
LONDON 43-44 Hoxton Square London N1 6PB phone 207 739 1155
NEW YORK 552 Broadway, 6th floor New York NY 10012 phone 212 334 5252
PHOTOGRAPHS AND ART BY STEPHEN SPROUSE COURTESY OF THE STEPHEN SPROUSE BOOK BY ROGER PADILHA AND MAURICIO PADILHA PUBLISHED BY RIZZOLI
TO OUR WORLD
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IL CORPO RIVELATO NELL’ORIZZONTE URBANO DELLE ATMOSFERE NORD-EUROPEE SI COLLOCA LA COLLEZIONE ESTIVA 2009 DI EMPORIO ARMANI. L’IMMAGINE È QUELLA DI UN UOMO CONTEMPORANEO, IN GRADO DI GUARDARE AL FUTURO E INTERPRETARE IL DNA AUTENTICO DEL MARCHIO ATTRAVERSO MATERIALI INNOVATIVI E GEOMETRIE RICERCATE.
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a tridimensionalità degli abiti sembra dissolversi sotto il nost ro sguardo, per rivivere nella loro st ruttura interna: la figura umana non è più nascosta ma rivelata e sottolineata. Le giacche decost ruite si arricchiscono di finiture sartoriali sulle spalle, i morbidi colli, volutamente dest rutturati, si piegano agilmente in avanti. Le fodere, tagliate al vivo, creano leggere sovrapposizioni di tessuto, vestendosi di lino trattato con inedite lavorazioni, seta e poliestere. La pelle dei bomber e dei giubbotti, stampata al laser, è morbidissima al tatto mentre i tessuti da camiceria alleggeriscono le silhouette dei pantaloni. Il peso degli abiti svanisce, l’architettura del corpo è most rata: testa, collo, spalle, torace e polpacci risaltano. Gli abiti da sera si accompagnano a candide camicie dai polsini
inamidati e dai colletti bordati di bianco, in contrasto. Le tinte della collezione sono fredde e lucide, in accordo con l’ispirazione proveniente dal design nordico. La palette di colori che spazia dal grigio più rarefatto al blu navy, tipico delle uniformi militari, viene ripresa anche nella linea EA7, ispirata al kite surf. I capi più sportivi, quali parka o minitrench abbinati a bermuda, rifuggono un’eccessiva tecnicità most rando soluzioni che privilegiano, ancora una volta, delle linee definite. Un costante alleggerimento formale è messo in atto attraverso tagli netti e precisi che sono il risultato della grande ricerca svolta da Emporio Armani sulla st ruttura dei capi e sui materiali.
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EMPORIO ARMANI’S SUMMER 2009 COLLECTION IS SET IN THE ATMOSPHERE OF NORTH EUROPEAN URBAN MILIEUS. IT CONVEYS THE IMAGE OF A PRESENTDAY MAN, WHO CAN LOOK AHEAD TO THE FUTURE AND INTERPRET THE BRAND’S REAL ESSENCE THROUGH INNOVATIVE MATERIALS AND SOPHISTICATED GEOMETRICAL DESIGNS.
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s we look at the items of clothing they seem to lose their three-dimensionality, and take on a new life in their inner st ruct ure: the human body is no longer hidden but revealed and enhanced. Deconst ructed jackets are enriched with sartorial details on the shoulders, their deliberately dest ruct ured soft collars slenderly bending forward. The bleeding-edge lining, with hardly perceptible fabric overlaps, are in originally treated linen, silk and polyester. The laser printed skin of the bombers and jackets is very soft, while the shirt fabrics lighten the silhouette of the trousers. The weight of the garments vanishes, the body’s st ruct ure shows increasingly, and the head, neck, shoulders, chest and calves stand out. Dinner suits are matched to white shirts with starched cuffs and contrasting white-edged collars. The colours of the collection are cold and glossy in accordance with their inspiration from Nordic design. The palette ranges from the most rarefied of greys to navy blue, typical of military uniforms, and is the same as that of line EA7 that draws its inspiration from kite surf.
Typically sports items, such as parkas or mini-trench coats and Bermudas, shun redundant technical details and present solutions based on simple lines. Neat and precise cuts bring about an overall lightening of forms, the result of the research on materials and the st ruct ure of items carried out in depth by Emporio Armani. emporioarmani.com
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THE DUF COAT I
l “duffle coat” è uno dei capispalla più rappresentativi del cosiddetto British-Style ma per conoscerne l’origine dobbiamo spingerci fi no alle Fiandre Olandesi. I primi ad indossare il duffle coat furono infatti i pescatori belgi, che espost i alle fredde correnti del Mare del Nord, trovavano riparo sotto il pesante panno “Duffel”. Questo particolare tessuto di lana vede infatti discendere il proprio nome dalla località Duffelzandhoven, dove veniva originariamente prodotto, presso Anversa.
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he ‘ duffl e coat’ is a garment that represents at best the British Style in clothing, but to know about its origins we must move to Flanders. Th ose who first wore a ‘ duffle coat’ were in fact Belgian fi shermen, who, exposed to the chilly winds from the North Sea, realised that they could best be protected from the cold by the heavy cloth ‘Duffel’. This particular woollen cloth, in fact, draws its name from Duffelzandhoven, the village near Antwerp where it was originally manufact ured.
Archivio Vic Caserta madeinused.com
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L’
inizio della sua popolarità risale invece al debutto in ambito militare. Durante la Prima Guerra Mondiale i marinai della British National Navy erano soliti indossare delle giacche dotate già di tutti i tratti dist intivi del capospalla: il tessuto duffle, la chiusura frontale con lacci di corda (o cuoio) e alamari, facile da aprire e chiudere anche con indosso i guanti, l’ampio cappuccio allacciabile, in grado di proteggere dal freddo e dall’acqua, le grandi tasche laterali applicate, dove poter infi lare le mani e infi ne le spalle, lavorate a sprone. Tra la fi ne del Primo e l’inizio del Secondo Confl itto Mondiale quest a giacca viene ufficialmente adottata dalla Marina Inglese nel classico blu “navy” ma una volta terminata la Guerra, le eccedenze di quest a fornitura militare vengono rivendute al pubblico a bassissimo prezzo. Per questo motivo, sul fi nire degli Anni ‘40 e all’inizio dei ‘50, saranno proprio i liceali inglesi e francesi, in cerca di un capo pratico, caldo ed economico ad inserirlo nel loro guardaroba.
Una volta terminate le scorte militari, Harold & Freda Morris, fondatori del gruppo Gloverall, decideranno di continuare la produzione di questo capo, perfezionandone lo st ile e decretandone il successo continuato nel tempo. Lo stesso regista Jean Cocteau, che aveva scoperto questo capo addosso ai giovani dei caffè parigini, sarà un grande amante del duffle coat, most randosi sempre con indosso questa giacca anche nelle occasioni mondane. Oltre ad essere adottato per le uniformi scolast iche, esso sarà addirittura dest inato ai giovani delle famiglie reali inglesi nonchè utilizzato dai membri della “British Transglobe Expedition”. Negli Anni ‘80 il duffle coat troverà invece un posto tra i capi-icona dei movimenti giovanili del periodo, mentre numerosi st ilist i di fama internazionale ne proporranno periodicamente la loro interpretazione. Proprio per questo motivo e grazie ad una grande versatilità, ancora oggi, quest a giacca raggiunge altissimi livelli di popolarità.
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he Duffl e coat first became popular when it made its debut as a military garment. During World War I the British Navy sailors used to wear long jackets that already showed all the distinctive features of the coat: the duffel cloth they were made of, the front toggle fastening and frogs easily done up and undone even while wearing gloves, the wide detachable hood, an effi cient protection from the cold and rain, the large, side patch pockets into which they could stick their hands, and the yoke shoulders. Between the two World Wars the coat was offi cially adopted by the British Navy in the classic ‘navy’ blue colour, but, once World War II was over, redundant coats were sold to the public at a very low price. Th at was why in the late ‘Forties and early ‘Fifties British and French st udents enriched their wardrobes with this warm, practical and cheap item of clothing. After the military supplies were sold out, Harold & Freda Morris, the founders of Gloverall group, decided to embellish the coat’s st yle, and by continuing its production led it to a longlasting success.
After discovering that young people in Paris cafés wore the garment, the film direct or Jean Cocteau became keen on the duffle coat, to the extent that he always had this jacket on when taking part in social events. Besides being adopted for school uniforms, the coat was also chosen for the young members of the English Royal Families, and used by the fellows of the “British Transglobe Expedition”. In the ‘Eighties the duffle coat became outstanding as an icon of youth movements, while to this day countless st ylists of international renown have from time to time proposed ever new interpretations of this extremely popular and versatile item of clothing.
Il nome Montgomery: il duffle coat è conosciuto anche con il nome di “Montgomery” grazie alla leggendaria figura del Field Marshal Bernard Law Montgomery; comandante delle truppe alleate nello sbarco in Normandia e vincitore della celebre battaglia di El Alamein, il generale era solito indossarlo sopra la divisa militare. Th e duffl e coat is also called “montgomery” with reference to legendary Field Marshall Bernard Law Montgomery, who commanded the allied landing in Normandy, defeated rommel at El-Alamein and used to wear a duffl e coat over his uniform.
stephenvenezia.eu
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GLOVERALL Indissolubilmente legato all’immagine e alla produzione del duffle coat, il gruppo Gloverall comincia la sua avventura più di 50 anni fa nel cuore di Londra, a due passi da St Paul’s Cathedral. Icona dell’eccellenza della produzione laniera inglese, Gloverall ha gettato le basi del suo successo nel 1951, quando i fondatori Harold & Freda Morris cominciano la dist ribuzione sul mercato inglese dei duffle coat della British Navy, in eccedenza dopo il Secondo Confl itto Mondiale. Il grande successo riscosso da quest a vendita da parte della famiglia Morris li induce nel 1954, ad avviare una personale produzione di questo capo, elaborandone lo st ile e trasformandolo da capo esclusivamente militare in un indumento ad uso civile, desiderabile ed alla moda. Inextricably linked to the image and the production of duffle coats, Gloverall group began their adventure over half a century ago a few yards away from St Paul’s, in the heart of London. An icon that stands for the excellence of British woollen products, Gloverall found the key to success in 1951, when the founders Harold and Freda Morris started to sell the British Navy’s redundant duffle coats after World War II. The sale’s great success led the Morris family to start the production of this item in 1954 when, after working out its new st yle, they were able to turn this military item of clothing into a longed-for, fashionable garment for everyday wear.
La memoria storica di Gloverall per la produzione dei duffle coat risiede in ciascuno dei loro modelli. Questo classico Montgomery color cammello most ra infatti tutti gli elementi dist intivi del capo: la lunghezza dal ginocchio, il tessuto duffle, la lavorazione “a sprone” delle spalle e la chiusura con gli alamari in legno naturale e lacci di corda grezza. I tasconi applicati e l’ampio cappuccio ci rimandano alle immagini dei primi capi, quando la famiglia Morris, per prima, ne riprendeva la produzione. Il modello in viola fa parte invece della gamma in colore dei duffle coat prodotti per il celebre Dover Street Market di Londra. Gloverall’s historical memory for the production of duffle coats lies in each of their models. This classic camel Montgomery has all of the brand’s distinctive features: its knee-length, the duffle fabric it is made of, the yoke application on the shoulders, the toggle fastening and wooden frogs. The big patch pockets and the wide hood recall the images of the garment in the days when the Morris family first resumed its production. The purple model belongs to the range of colour duffle coats manufact ured for the renowned Dover Street Market, London. gloverall.com
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HARNOLD BROOK Harnold Brook intraprende la produzione di duffle coat alla fine della II Guerra Mondiale, proprio mentre la diff usione del capo oltrepassava i confini dell’uso militare ed esso veniva proposto, per la prima volta, in ambito civile. È nella città di Salford, nel cuore delle Midlands (zona rinomata per la produzione della drapperia e della confezione di alta gamma), che Harnold Brook porta avanti l’antica tradizione sartoriale di famiglia. La cifra st ilist ica del suo marchio, sin dagli inizi, risiede nella capacità di attualizzare un capo iconico, in genere interpretato in maniera classica, grazie all’applicazione di tessuti pregiati e particolari, realizzati in colori vivacissimi e di grande rottura della tradizione maschile: proporre dei modelli di duffle coat senza tempo, al di là di ogni tendenza, mantenendo sempre alti gli standard qualitativi della produzione. Lo smisurato grado di popolarità che investe Harnold Brook negli anni seguenti è il risultato del successo ottenuto negli Anni ’70 durante l’indimenticabile “Swinging London Era” e presso gli “Sloane Rangers”, la nuova generazione delle abbienti famiglie borghesi del West End. Harnold Brook started his production of duffle coats at the end of World War II, at a time when they were ceasing to be used as military garments and starting to become widespread items of clothing for civilians. It was in Salford, in the heart of the Midlands (a renowned area for the production of drapery and high-quality clothing), that Harnold Brook continued his family’s ancient tailoring tradition. From the very beginning the stylistic features of his brand relied on the st ylist’s ability to realise an iconic item, which he has generally interpreted in a classic fashion, thanks to the use of special and valuable fabrics in very bright colours that break with traditional men’s clothing, with a view to proposing timeless models of duffl e coat, regardless of all trends, aiming to achieve very high production standards. The great popularity that Harnold Brook
obtained in the following years was directly related to the success that the brand achieved in the ‘Seventies during the unforgettable “Swinging London Era” and with the “Sloane Rangers”, the new generation of well-off middle-class families in the West End. Le proposte multicolor di Harnold Brook, in versione a tre quarti o alla vita, accompagnano questo duffle coat “evergreen” in autentico pelo di cammello. Questa fibra di grandissimo pregio, ma di rara applicazione al cost ume contemporaneo, è apprezzata per la sua elevata morbidezza e capacità isolante. Così come alcuni modelli sono propost i con l’originale abbottonatura in juta e alamaro di legno, altri sono dotati di alamari realizzati in osso di bufalo e pelle. Altresì le misure del cappuccio (dotato di bottoni e chiusura st rap) sono state sensibilmente aumentate per conferire, ancora una volta, a quest i capi uno st ile unico e inconfondibile unitamente al rispetto della funzionalità da cui il duffle coat trae le proprie origini.
This ‘evergreen’ multicolour duffle coat by Harnold Brook comes in waist or three-quarter length versions in real, valuable camelhair, appreciated for its great softness and insulating power but hardly ever used in present-day clothing. Just as some models come with the traditional jute fastening and wooden frogs, others are in leather with buffalo bone frogs. Furthermore, the size of the hood (supplied with buttons and st rap fastening) has been considerably increased to give these items a unique and unmistakable st yle and to respect the functionality that has always characterised the duffle coat. goacorporation.com
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STONE ISLAND Sin dalla nascita del marchio nel 1982, il progetto Stone Island ha proposto dei capi di design caratterizzati dall’abbinamento di un altissimo valore tecnico ad una grande attenzione alla funzionalità e all’innovazione. Le ricerche rivoluzionarie intraprese su fibre e tessuti hanno condotto spesso all’introduzione di materiali mai impiegati prima nell’indust ria dell’abbigliamento. I capispalla, fiore all’occhiello della produzione Stone Island, in tessuto reflect ive o in microfibra di poliestere nylon, sono disegnate seguendo il Modular Anatomy: un modello di approccio alla cost ruzione del capo, sviluppato da Aitor Th roup e ispirato, in termini funzionali, alle linee ergonomiche tradizionali. Design all’avanguardia a vantaggio della nost ra contemporaneità.
Il Duffle coat è concepito in lana pettinata, preparata per subire un trattamento di infeltrimento. Il capo, dalle linee ampie e classiche, presenta le tradizionali applicazioni a sprone sulle spalle e i grandi tasconi laterali, il tutto completamente caratterizzato dal “taglio a vivo”. L’ abbottonatura frontale, oltre ai classici alamari in legno e corda, è rinforzata da una chiusura nascosta con bottoni automatici, presenti anche internamente al cappuccio. Caratterist iche principali, la chiusura a fl ap aggiunta sul collo e le rifi niture a contrasto in cotone bianco che sottolineano la presenza di tutti gli elementi st rutturali del tipico duffle coat. Onnipresente nei capispalla Stone Island il simbolo del brand: la rosa dei venti applicata non con cucitura ma tramite due bottoni
Eversince the brand was born in 1982, Stone Island project has proposed design items of clothing characterised by the combination of a very high technical value with a great care for functionality and innovation. Revolutionary results in research on fibres and fabrics have often led to the introduction of materials never before employed in clothing manufact ure. Coats, the flagship of Stone Island production, whether in reflective fabric or in nylon polyester micro-fibre, are designed according to Modular Anatomy, an approach model to the tailoring of an item, developed by Aitor Th roup, and drawing its inspiration, in terms of functionality, from traditional ergonomic lines. A state-of-the-art design to the advantage of present-day life.
The model proposed by Stone Island is entirely realised in bleeding-edge worsted which is submitted to felting treatment. The garment has all the traditional features of the duffle coat, from the yoke application over the shoulders to the big side patch pockets. The classic wooden-frog front fastening is reinforced also by a hidden inner snap fastening. The flap fastening added to the collar and the white cotton contrasting finish clearly show the presence of all the st ruct ural elements typical of the duffle coat. st oneisland.com
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COMME DES GARÇONS Comme des Garçons nasce in Giappone nel 1969 dalla st ilista giapponese Rei Kawakubo; il brand, divenuto famoso durante gli Anni ‘70 per il suo st ile non convenzionale, conta oggi differenti linee per uomo e per donna, ed è conosciuto anche per i suoi celebri Guerrilla Store. Junya Watanabe, nominato nel 1987 responsabile della linea Tricot di Comme des Garçons, disegna, dal 1993, la linea a suo nome, sotto il marchio giapponese. Il designer è interprete di una forte ricerca sui tessuti, sulla cost ruzione dei capi e la loro trasformabilità. Una delle sue ultime interpretazioni è proprio quella del classico duffle coat, più volte presentato all’interno delle collezioni di Comme des Garçons. In 1969 Comme des Garçons was set up in Japan by the Japanese st ylist Rei Kawakubo. After becoming famous in the ‘Seventies for its unconventional st yle, the brand currently proposes different lines for men and women and is well known for its ‘Guerrilla Stores’. Junya Watanabe, who was appointed production manager of the line Tricot, Comme des Garçons in 1987, has since 1993 also been creative designer of the line by appointment of the Japanese brand. The designer has carried out a deep research on fabrics, tailoring and reversibility of items and has lately reinterpreted the classic duffle coat, a garment which has again and again been presented in the Comme des Garçons collections.
Comme des Garçons Shirt propone un duffle coat più corto rispetto alle versioni a tre quarti delle precedenti stagioni; accanto alla tradizionale chiusura con alamari trovano spazio delle tasche interne oblique. Il capo, in panno di lana leggero, ha una vest ibilità asciutta che lo rende adatto anche ad un pubblico giovane e più sportivo. Dalla collaborazione tra la storica Gloverall e lo st ilista Junya Watanabe è stato concepito quest ’originale duffle coat. Gli inserti monocromatici delle spalle, delle maniche e sull’allacciatura frontale del capo si alternano perfettamente al motivo a quadri del tessuto, dimost rando ancora una volta lo st udio dello st ilista giapponese sugli st ilemi cost ruttivi del capo. The duffle coat that Comme des Garçons Shirt proposes is shorter than the three-quarter versions of the previous seasons, and although it has the traditional frog fastening, it is supplied with inside slanting pockets. Made of light wool cloth, it has a slim fit that makes it suitable for sporty young people. This original duffle coat is the result of a collaboration between epoch-making Gloverall and the designer Junya Watanabe. The singlecolour insertions on the shoulders, sleeves and front fastening of the coat are a perfect match to the chequered pattern of the fabric, and show the designer’s great care in the rendering of the garment’s basic stylistic features. doverst reetmarket.com
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ARCHIVE Montgomery provenienti dall’archivio storico del Centro Internazionale per la documentazione di moda Modateca Deanna, da sinist ra verso dest ra: Daniel Hechter, Joseph, Trussardi. Duffle coats from the historical archive of the International Centre for Fashion Documentation, Modateca Deanna, left to right: Daniel Hechter, Joseph, Trussardi. modateca.it
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PROPOSALS Alcuni esempi delle più recenti interpretazioni del duffle coat: a sinist ra la versione proposta da CDG Shirt con alamari in legno e chiusura in corda; a dest ra quella più moderna e rivisitata nell’abbotonatura e nel cappuccio di Emporio Armani. A few examples of the latest interpretations of the duffle coat: Left: the version proposed by CDG Shirt with st ring and wooden frog fastening; Right: Emporio Armani’s more modern version with updated fastening and hood.
Comme des Garçons Shirt Fall - Winter 2007/2008
Emporio Armani Fall - Winter 2008/2009
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WE ARE
ANIMALS PER RISVEGLIARE L’ANIMALE CHE È DENTRO DI NOI. TO AWAKEN THE ANIMAL THAT LIES DORMANT INSIDE US.
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itornare all’essenza, risvegliare l’animale che c’è dentro di noi rest ituendoci la consapevolezza di chi e cosa siamo attraverso un’iniezione di purezza, natura, ist into. Quest o è l’orizzonte di senso entro il quale Wrangler ha deciso di realizzare la nuova campagna We Are Animals. Tredici modelli spogliati da ogni convenzione e lasciati agire come un branco, sono st ati fotografati, in piena notte, nella forest a del New Jersey, Stati Uniti. Messi di fronte alla necessità di adattarsi a condizioni est reme, i protagonist i di quest i scatti sono diventati un tutt’uno con l’ambiente, dando vita a situazioni cariche di simbolismo. I diversi visual che compongono la campagna hanno il sapore della primordialità, della necessità di sopravvivere, di procurarsi cibo o dissetarsi, senza trucchi né artifi cialità.
Sviluppata dall’agenzia parigina Fred & Farid, We Are Animals è il messaggiomanifest o della nuova fi losofi a di Wrangler: riscoprire e attualizzare un senso di libertà sopito, spingere verso un ritorno ad un’ist intualità animalesca, essenziale, forte di richiami ed emozioni. Diff usa sulla st ampa e presentata nelle principali città europee attraverso maxi affi ssioni, la campagna rinnova lo spirito originale del brand: il contatto diretto con la natura, l’ambiente che ci circonda, la libertà e l’approccio artigianale al denim.
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o go back to our essence, to awaken the animal that lies dormant inside us by becoming once again aware of who and what we are with an inject ion of purity, nature and natural inst inct. Th is is the domain of meaning within which Wrangler have decided to launch their new campaign “We Are Animals”.
I DIVERSI VISUAL CHE COMPONGONO LA CAMPAGNA HANNO IL SAPORE DELLA PRIMORDIALITÀ, DELLA NECESSITÀ DI SOPRAVVIVERE, DI PROCURARSI CIBO O DISSETARSI, SENZA TRUCCHI NÉ ARTIFICIALITÀ.
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IL CONTATTO DIRETTO CON LA NATURA, L’A MBIENTE CHE CI CIRCONDA, LA LIBERTÀ E L’A PPROCCIO ARTIGIANALE AL DENIM. Detached from all conventions and free to act as in a herd, thirteen models were photographed by night in a forest of New Jersey, USA. Having to adjust to extreme life conditions, the protagonists of these shoots became one with the environment and gave life to highly symbolic situations. The various visuals that make up the campaign convey genuinely primitive suggestions: the necessity for survival, the need to find food and drink. Developed by the Paris-based agency Fred & Farid, ‘We Are Animals’ is the message and manifesto of Wrangler’s new philosophy: to bring back to life a dulled sense of freedom, to advocate the return to essential, brutish instincts that can trigger acute emotions and associations. Advertised through the press and presented in the main European cities by massive billsticking, the campaign renews the brand ’s original spirit that called for a direct contact with nature and the environment, freedom and a handmade approach to denim. eu.wrangler.com
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er comprendere la forza innovativa di Raf Simons bisogna spingersi oltre i confini del suo percorso nel mondo della moda; esso cost ituisce solamente la superficie (visibile ai più) di una personalità poliedrica, complessa e privata. La sua formazione, avvenuta in Belgio, come gran parte della sua attività, comincia nell’indust rial e interior design. Van Beirendonck lo porta a contatto con un mondo nel quale è presto incoraggiato ad entrare da Linda Loppa, allora responsabile del Fashion Department della Royal Academy di Anversa. Il suo lavoro, dalla creazione del marchio Raf Simons, nel 1995, prosegue ininterrottamente fino al 2000, anno in cui il designer si allontana dalla scena e considera nuove direzioni professionali.
La moda maschile non cost ituisce tuttavia il fulcro dell’universo creativo di questo designer. L’Arte, la Musica, le Immagini e le Parole sono il tessuto connettivo del suo lavoro. Il suo sguardo si posa sull’interiorità dell’uomo, la psiche dei ragazzi, da sempre fonte inesauribile della sua ispirazione. L’energia dirompente, talvolta la rabbia e la forza ribelle dei movimenti giovanili del presente e del passato si mescolano in maniera inedita alla tradizione. Umori, stati d’animo, atteggiamenti precisi esalano dall’individualità delle singole collezioni. Raf Simons ha saputo abbattere un muro. Ha saputo eliminare la distanza ieratica della moda dagli interpreti più autentici delle culture e delle “subculture” urbane contemporanee. Una chiara affermazione di indipendenza attraverso lo sguardo e la determinazione di chi fa dell’affermazione della propria indipendenza una ragion d’essere.
Il suo cammino nel fashion riprenderà solamente nel 2001, dopo l’incontro con il produttore belga Gysemans ed un nuovo team creativo. Nel 2003 viene insignito del Swiss Textile Awards di Lucerna mentre prosegue l’insegnamento presso la University of Applied Arts di Vienna che lo impegnerà fino al 2005. Il 2004 vede Raf Simons protagonista di una riconfigurazione aziendale, grazie ad un accordo di dist ribuzione siglato col gruppo Futurenet e all’affidamento della licenza produttiva a Futurepresent. L’anno successivo sarà nominato direttore creativo della maison Jil Sanders e debutterà il marchio Raf by Raf Simons.
L’irruenza di Gothics, Mods, Metal, Punk, Gabbers tradotta in una nuova immagine della bellezza maschile: inedita, sofist icata e forte di un legame solido con le proprie radici.
L’IRRUENZA DI GOTHICS, MODS, METAL, PUNK, GABBERS TRADOTTA IN UNA NUOVA IMMAGINE DELLA BELLEZZA MASCHILE
o understand Raf Simons’ innovative power we must go beyond his achievements in the world of fashion, for they are only the immediately perceivable signs of a modest but rich and versatile personality. He had his professional training in industrial and interior design in Belgium, the country where he has carried out most of his activity. Thanks to Van Beirendonck he came into contact with a world which he was soon encouraged to enter by Linda Loppa, director of the Fashion Department of the Royal Academy, Antwerp.
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From the creation of the Raf Simons brand in 1995, his work went straight on till 2000, when the designer left the fashion scene to follow new professional routes. The st ylist resumed his activity in fashion only in 2001, after he met the Belgian entrepreneur Gysemans and a new creative team. In 2003 he won the Lucerne Swiss Textile Award, and continued his teaching activity at Vienna University of Applied Arts until 2005. In 2004 Raf Simons reorganised his firm thanks to a dist ribution agreement with Futurenet Group and by entrusting Futurepresent with production under licence. The next year he was appointed creative director of the maison Jil Sanders and the brand Raf by Raf Simons made its debut. The designer’s creative activity, however, is not focused on men’s fashion. In fact, the texture of his work is indebted to art, music, images and words, while his research is focused on catching the inmost essence of man and of young people’s psychology, his endless sources of inspiration. In his works the disruptive energy, the anger or rebellious st rength of past and present youth movements merge with tradition in a new way. Precise moods, states of mind and attitudes are expressed in the individual character of each collection. Raf Simons has been able to break a barrier, to do away with the hieratic and distant attitude of fashion towards the most authentic interpreters of contemporary urban cultures and subcultures, and by so doing to clearly assert his independence and raison d’etre. The vehemence of Gothics, Mods, Metal, Punk, Gabbers are translated into a new image of masculine beauty, a new sophisticated beauty enhanced by a strong liaison with its own origins. rafsimons.com
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NEL CUORE DI PRATO PRATO È UNO DI QUEI LUOGHI D’ITALIA DOVE LA PRODUTTIVITÀ, OGNI GIORNO, SI TRASFORMA IN CREATIVITÀ ED INNOVAZIONE.
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ui ha sede la Rifinizione Santo Stefano di Renato Cecchi. Una delle persone che più hanno contribuito a rendere questa città orgoglio del patrimonio culturale dell’indust ria italiana. La sua avventura comincia oltre cinquant’anni fa, nel 1957, con l’apertura di un lavaggio a secco. Inizialmente al suo fianco, in quest ’attività dove si lavavano i tessuti e i “peneri” di lana delle bronzine dei treni e si recuperavano materiali di scarto, vi sono solo due operai. In breve la Santo Stefano (così chiamata in onore del santo patrono) cresce, si sposta nella sua attuale sede ed aumenta il numero dei suoi lavoratori. Negli Anni ‘70, mentre la maggior parte delle lavorazioni si orienta verso il settore laniero, Cecchi decide di specializzarsi nel trattamento del lino, della viscosa, del cotone e della seta. I procedimenti rivoluzionari messi in pratica, già allora, rendono in breve tempo la Rifi nizione Santo Stefano una delle realtà produttive più all’avanguardia a livello
europeo per il finissaggio. Al suo interno la materia viene lavata, smacchiata e lavorata fino ad ottenere il massimo della vest ibilità e del comfort. Attualmente essa vanta una lavorazione media di 15 milioni di metri di tessuto l’anno.
Renato Cecchi
La Santo Stefano inoltre off re diversi servizi specialist ici: dalla preparazione alla follatura del tessuto, dal lavaggio alla tintura in continuo e discontinuo (una delle maggiori in Europa), dalla rifinizione alle applicazioni speciali. Tra queste troviamo un finissaggio in grado di rendere irrest ringibili i tessuti in lana (e mist i di lana), di dargli una mano più “scattante” e mantenerli stabili dimensionalmente. Ziros è invece la test imonianza della nuova direzione intrapresa dall’azienda: questo trattamento, completamente ecologico, agisce ad una temperatura di -37°C su lino, cotone, viscose e tessuti mist i conferendo loro inalterabilità, brillantezza dei colori e una gualcibilità ridottissima, per un effetto “non-st iro”, anche dopo svariati lavaggi. La Rifinizione negli ultimi anni si è dotata anche di un laboratorio chimico completo, dedicato all’analisi, alla ricerca dei tessuti e alla determinazione di una vast issima casist ica in grado di ottimizzare sensibilmente i tempi di lavorazione. La sfida di Santo Stefano oggi non risiede solo nel proseguimento di una produzione di altissimo livello, con le persone che come Pietro Pulidori, Monica e Lucia Cecchi ne hanno raccolto l’esperienza manifatturiera. Oggi l’azienda ha deciso di prendersi cura delle fibre nel rispetto dell’ambiente e di invest ire in soluzioni innovative che la portino ad essere sempre all’avanguardia della tecnica e dell’innovazione. Per dimost rare, ancora una volta, che il futuro può essere già presente.
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rato is one of the cities where productivity is each day transformed into creativity and innovation, the location of “Rifinizione Santo Stefano” owned by Renato Cecchi, one of the entrepreneurs that have most contributed to the cultural heritage of this city and to make it outstanding among the other indust rial cities. Renato Cecchi’s adventure started over fi fty years ago, in 1957, with the opening of a drycleaner’s. At the very start only two workers helped the owner in the workshop where they washed fabrics and the wool ‘ fringes’ used by the national railways for the bearings of trains, and recovered waste materials. In a short while ‘Santo Stefano’ (so called in honour of the local Patron Saint) grew in size, increased the number of its employees and moved to its present-day location. In the ‘Seventies, when most of the work was devoted to the treatment of wool fabrics, Cecchi decided to specialise in the treatment of flax, viscose, cotton and silk. The revolutionary treatments carried out at the time transformed Rifinizione Santo Stefano into one of the most advanced finishing factories in Europe, with plants where fabrics are washed, spotted and processed so as to obtain the highest comfort and fit. The firm can currently pride itself of processing an average fi fteen million metres of fabric a year. Furthermore, “Santo Stefano” offers several specialised services: from fabric preparation to milling, from washing to pad batch and pad steam dyeing and flow dyeing (one of the biggest in Europe), from finishing to special treatments. Amongst these they carry out a finishing treatment that can make wool fabrics ( and wool union fabrics) shrink-proof, give them a more lively feel and keep them unaltered in size. Ziros, instead, bears witness to the firm’s new course: this totally ecological treatment works at a temperature of –37°C on linen, cotton, viscose and union fabrics and makes them unalterable while enhancing colour brilliancy, reducing creasing and obtaining a no-ironing effect even after repeated washing. A few years ago “Rifinizione” set up a chemist ry lab where research on fabrics and case studies are carried out with a view to optimising processing timing.
Today “Santo Stefano” is not simply facing the challenge of very high production levels thanks to people who, like Pietro Pulidori, Monica and Lucia Cecchi, have inherited the firm’s rich productive experience, indeed it has also decided to treat fabrics through technically advanced environment-friendly techniques, and to invest in innovative solutions. To prove, once again, that future achievements depend on present planning. santost efano.prato.it
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QUADERNO CAMICIA A QUADRETTI LINEE CHE SI DISTACCANO, DISERTANO DAL RITMO RIPETITIVO. TRASGREDISCONO PRIMA VERSO UNA SEMI-DIAGONALE QUASI IMPERCETTIBILE, UN TROMPE L’ŒIL, PER POI DELIRARE VERSO UNO SPAZIO CHE NON È PIÙ QUELLO BIDIMENSIONALE.
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olo un quaderno a quadretti, solo una camicia a quadretti bianco-blu. La familiarità di quello che potrebbe essere un semplice quaderno di scuola a quadretti. Una superficie dotata da linee verticali e orizzontali diventa l’ispirazione di un lavoro di sperimentazione di nuovi tessuti per camiceria. Il classico quadretto bianco-blu è ricost ruito, scomposto, sovrapposto in un gioco di geometrie che creano effetti di trompe l’œil a quadretti. Linee che si intersecano, si incrociano, si sfiorano, si sovrappongono, si distaccano, si avvicinano, si allontanano, spariscono… Linee che si distaccano, disertano dal ritmo ripetitivo. Trasgrediscono prima verso una semi-diagonale quasi impercettibile, un trompe l’œil, per poi delirare verso uno spazio che non è più quello bidimensionale.
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A SQUARED EXERCISE-BOOK, A CHECK SHIRT
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nly a copybook with squared sheets, only a shirt with a white and blue chequered pattern. What could be a simple copybook with squared sheets cannot fail to look familiar. A surface crossed by vertical and horizontal lines, the source of inspiration for research work on new shirt fabrics. The classic white and blue checks are reconst ructed, disassembled, overlapped in a geometric play that creates chequered trompe l’oeil effects. Lines that intersect, cross, brush one another, then overlap, depart, get close, move away, disappear… Lines that break away and refuse to follow repetitive rhythmical patterns; first by describing a hardly perceptible half diagonal, a trompe l’oeil, then by wildly making for a no longer two-dimensional space.
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IL 9970 DEL SOUTH SANTA MONICA BOULEVARD, BEVERLY HILLS, STA CAMBIANDO LA MANIERA DI FARE RETAIL. DIETRO ALLA FACCIATA UNIFORME E LUCCICANTE DI QUESTO EDIFICIO SI CELA MOLTO PIÙ CHE UN SEMPLICE NEGOZIO.
“SOTTO LO STESSO TETTO“ CONVIVONO M AMEG E L’ULTIMO NATO DEGLI STORE AMERICANI DI M ARTIN M ARGIELA.
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LA SINERGIA È ALLA BASE DI QUESTO PROGETTO, NATO DAL DESIDERIO DI OFFRIRE QUALCOSA DI
so dal desiderio di condividere con lei uno spazio di vendita e al contempo aprire un secondo st ore negli States. Unire le forze per creare una situazione diversa da quella degli altri monobrand e proporre un nuovo approccio al pubblico.
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L’ingresso della boutique, che si aff accia sul boulevard, è dominato da una grandissima piramide di fl ute da champagne in plast ica. Il tappeto bianco è macchiato dalle tipiche impronte nere dei tabi giapponesi. Mentre i trompe l’oeil creati con le immagini della sede parigina si alternano alle pareti bianche, completamente sabbiate. La neutralità e la leggerezza dell’architettura interna ci invitano a scoprire l’allest imento del negozio.
Circa due anni fa infatti, Sonia Eram, è st ata avvicinata dalla Maison belga proprio mentre cominciava a cercare una nuova sede per il suo st orico multibrand di Brentwood. Lo st aff dello st ilist a era mos-
Un piccolo corridoio dorato ci porta subito dentro a Mameg. I clienti possono accedervi attraverso lo st ore Margiela, dal Little Santa Monica Boulevard, oppure passando attraverso lo splendido giardino di crape myrtle, sul retro, oltre le caratterist iche mura nere. Una semplice divisione fa sì che si possa passare dall’atmosfera ar-
PIÙ CHE UN’ESPERIENZA DI SHOPPING. l 9970 del South Santa Monica Boulevard, Beverly Hills, st a cambiando la maniera di fare retail. Dietro alla facciata uniforme e luccicante di quest o edifi cio si cela molto più che un semplice negozio. “Sotto lo st esso tetto“ convivono Mameg e l’ultimo nato degli st ore americani di Martin Margiela.
tifi ciale anteriore a quella intima e familiare post eriore. Una è accost ata all’altra con semplicità, senza st ridore. Mameg si sviluppa su due livelli. Accanto agli abiti dei maggiori fashion designer e a due originali sofa Citterio, sul piano rialzato, c’è post o anche per la scrivania dove la Eram è solita lavorare. Una moderna living room dove gli spazi impiegati dallo st aff si fondono con quelli dest inati alla clientela. La sinergia è alla base di quest o progetto, nato dal desiderio di off rire qualcosa di più che un’esperienza di shopping. Oltre 400 mq in grado di fondere la forza contest uale del monobrand con l’esperienza di vendita del multibrand, per dare vita a una nuova idea di retail.
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WITH A SURFACE OF OVER 400 SQUARE METRES, THE STORE CAN MERGE THE CONTEXTUALISED STRENGTH OF A MONO-BRAND WITH THE SELLING POTENTIAL OF A MULTI-BRAND AND MARKS THE BEGINNING OF A NEW IDEA OF RETAIL.
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t 9970 South Santa Monica Boulevard, Beverly Hills, they are changing their way of selling retail. What lies behind the smooth, glittering façade of the building is much more than a simple store, as both Mameg and the latest born of Martin Margiela’s American stores coexist under the same roof. In fact, about two years ago, at the time when Sonia Eram was in search of new premises for her epoch-making Brentwood multibrand store, she was contacted by the Belgian Maison who wanted both to share an outlet with her, and to open their second store in the USA. The idea was to unite their resources to create something different to the other monobrands and a new way of approaching the public. The entrance to the boutique looks out on the boulevard and is dominated by a huge pyramid of plastic champagne flutes. The white carpet bears the typical black footprints of Ja-
panese tabi-socks, while the trompe l ’oeils created with the images of the Paris headquarters alternate with the white, completely sandblasted walls. The neutral quality and lightness of the interior design lead us to discover the store’s fittings. A short gold-coloured passage leads us straight into Mameg. Clients can get to it through Margiela store, from Little Santa Monica Boulevard, or through the splendid garden of crape myrtle at the back, beyond the characteristic black walls. A simple partition harmonises away the differences between two contrasting atmospheres, by letting us into an intimate and cosy interior through an artificial one, delicately matched to each other with simplicity. Mameg is a two-storey shop. The upper storey displays lines of clothing by the greatest fashion designers and two original Citterio sofas, but it has enough room also for the writing desk at which Sonia Eram is used to working.
A modern living room where the spaces used by the staff are merged with those devoted to clients. Grounded on synergy, the project springs from the desire to offer something more than the experience of shopping. With a surface of over 400 square metres, the store can merge the contextualised strength of a mono-brand with the selling potential of a multi-brand and marks the beginning of a new idea of retail.
Maison Martin Margiela & Mameg 9970 South Santa Monica Blvd Beverly Hills CA 90212.
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ABACA, MUSA TEXTILIS L’ABACA È UNA PIANTA MOLTO ANTICA CHE APPARTIENE ALLA FAMIGLIA DELLE MUSACEE; ESSA È CONOSCIUTA VOLGARMENTE COME “CANAPA DI M ANILA” ED È APPUNTO ORIGINARIA DELLE FILIPPINE. CRESCE IN MANIERA ASSOLUTAMENTE SPONTANEA IN CLIMI SUBEQUATORIALI, SENZA ALCUN TIPO DI INTERVENTO DA PARTE DELL’UOMO.
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al suo fogliame e dagli steli si ottiene una fibra tessile che già nel XIX° secolo veniva utilizzata per fabbricare spaghi, gomene e corde ad uso navale. Le corde ricavate dalla fibra dell’Abaca hanno proprietà eccezionali: nonostante pesino un terzo rispetto a quelle fabbricate in canapa, sono in grado di garantire la medesima resistenza e se bagnate sono più flessibili. Le tecniche di lavorazione di questa fibra si sono notevolmente affinate nel tempo e grazie alle più recenti tecnologie e ad una serie di operazioni di tipo artigianale, ora è possibile ricavare dalla pianta un fi lo molto sottile, adatto anche alla realizzazione di tessuti per l’abbigliamento.
Limonta 1893, realtà leader a livello mondiale del settore tessile, 4 anni fa ha deciso di invest ire nella produzione dei tessuti ricavati dalla fibra di Abaca. La cifra st ilist ica della sua lunghissima tradizione è stata infatti sempre contraddist inta da un altissima ricerca tecnica ed estetica: prima nei tessuti jacquard, poi nei velluti, nei tessuti speciali e quelli piani. Le sue divisioni spaziano dalla produzione di tessuti speciali per l’abbigliamento, l’accessorist ica e l’arredamento a quella di rivest imenti murali e pavimentazioni sportive sintetiche. Limonta è inoltre dotata di una tintoria e di un’azienda tessile altamente specializzata nei tessuti piani ed off re st rumenti e soluzioni informatiche per le relazioni esterne ed infragruppo delle aziende. Il grande sviluppo della sua attività nel settore tessile
e la costante collaborazione con le realtà più evolute e prest igiose nel campo della moda e dell’arredamento inducono le aziende del Gruppo alla continua ricerca di nuove soluzioni tecniche e allo sviluppo di nuovi progetti. Abaca rientra in un’ottica di particolare attenzione alla tematica ambientale ed è la test imonianza della capacità di Limonta di invest ire, in termini tecnologici, su una lavorazione tradizionale ed una fibra completamente naturale. Essa viene infatti ricavata senza l’ausilio di prodotti chimici. La sua regolarità, la sua leggerezza, la grande elast icità e asciugabilità sono superiori a quelle di tutte le altre fibre vegetali della stessa specie. Il fi lato di Abaca permette a Limonta, grazie alla sua finezza, di realizzare tessuti unici per qualità ed aspetto.
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ABACA, MUSA TEXTILIS
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baca is an ancient plant of the family Musaceae. Native to the Philippines, it is sometimes called Manila hemp, grows spontaneously in subequatorial regions and does not have to be cultivated by man. Abaca fibre is obtained from the plant leaf stalks and was used in the XIX century as a source of cordage fibre. Ropes obtained from Abaca fibre have exceptional qualities; in fact, although their weight is only one third of those in real hemp, their st rength is the same and they are more flexible when wet. Over the years, the processing techniques of this fibre have become more and more sophisticated, so much so that it is now possible to obtain a very thin thread suitable for weaving clothing fabrics.
Four years ago Limonta 1893, a world leading firm in the field of textiles, decided to invest in the production of fabrics obtained from Abaca fibre. Its long-standing st yle tradition has always been characterised by high-level technical and aesthetic research: first in jacquard fabrics, then in velvets, in special fabrics and in smooth ones. The firm’s production ranges from special clothing fabrics, to those for accessories, furnishing, wall coating and synthetic paving for sports facilities. Besides availing itself of a dyeing department and of textile plants specialised in the production of smooth fabrics, Limonta also provides inst ruments and computer solutions for internal and external relationships of firms. The great development of the firm’s activities in the field of textiles and their
constant collaboration with the most advanced and prestigious firms in fashion and interior design urge the Group’s companies to an endless search for new technical solutions and to the development of new projects. Abaca bears witness to the firm’s special sensitivity for environmental problems and their willingness to technically invest in the traditional processing of a totally natural fibre, obtained without employing chemical products. The fact that the fibre can easily dry, is smooth, light, and extremely elastic enables it to surpass any other fibre of the same kind. Thanks to its thinness, Abaca yarn enables Limonta to weave fabrics that are unique both for their look and quality. limonta.com
TEACH ME, FAST FORWARD: the video issue
24-26 Settembre 2008, Venezia Lo scorso Settembre, presso i Magazzini ex Ligabue (Venezia), si è svolta la quinta edizione di Teach me. Il Fest ival della Comunicazione Visiva ha impegnato la Facoltà di Design e Arti dell’Università IUAV di Venezia, sostenuta dalla Fondazione Claudio Buziol, in una tre giorni di workshop, lect ures e proiezioni. Gli st udenti si sono confrontati con artist i e professionist i di rilievo internazionale come Mike Mills, Ago Panini, Miranda July, I Ragazzi Della Prateria. Il tema di questa edizione è stato il video, piccolo grande mondo in movimento nel quale i confini tra arte, grafica e musica si confondono. A conclusione dei lavori, il TM party e l’assegnazione del primo Fast Forward Prize alla scuola francese Le Fresnoy particolarmente dist intasi nella promozione della creatività giovanile.
September 24th-26th 2008, Venice The fi fth edition of ‘Teach Me’ took place last September in the Magazzini ex Ligabue, Venice. The Faculty of Arts and Design of IUAV University, Venice, with the support of Claudio Buziol Foundation, undertook the organisation of the three-days Festival of Visual Communication with workshops, lect ures and film projections. Students have debated and exchanged views with artists and outstanding international professional men like Mike Mills, Ago Panini, Miranda July and I Ragazzi della Prateria. The theme of this edition was the video, a small great motion world in which art, graphics and music are merged. The Festival came to an end with the TM party and the award of the first Fast Forward Prize which the French School ‘Le Fresnoy’ was granted for their outstanding promotion of young students’ creativity. teachme.it
“TRANS-PAESAGGI” (Tra conosciuto e conoscibile) è la nuova interpretazione della realtà che ci arriva dal fotografo Gian Paolo Lucato. L’artista veneto esporrà il suo nuovo percorso fotografico presso lo Spazio Lazzari dal 16 marzo al 31 maggio 2009, rendendo così partecipe il pubblico delle sue visioni digitali. Il suo particolare modo di percepire l’ambiente che ci circonda inghiotte l’osservatore in un mondo completamente nuovo, osservato attraverso gli occhi di un artist a contemporaneo che vive fino in fondo la quotidianità dei giorni nost ri.
IN BLOOM
12 dicembre 2008-28 febbraio 2009
GIAN PAOLO LUCATO: quando l’immagine crea il mondo.
In Bloom è la ricost ruzione di un giardino visionario inaugurato lo scorso venerdì 12 dicembre 2008 presso lo Spazio Lazzari di Treviso. Dai rami secchi e spogli di grandi alberi da frutto spuntano foglie e fiori fatti di stoffa, carta e bottoni. Un’installazione dal forte impatto visivo, ideata e realizzata da Omoproject, con il supporto della Fondazione Claudio Buziol, per celebrare la tradizione e la grande originalità di Replay utilizzando gli elementi che sono alla base della riconoscibile creatività del marchio. December 12th 2008 – February 28th 2009. “TRANS-PAESAGGI” (Between the known and the knowable) is a new interpretation of reality offered by the Veneto-born photographer Gian Paolo Lucato. From March 16th to May 31st 2009, the artist will exhibit shots from his latest photographic research at Lazzari Space and enable the public to appreciate his digital visions. Lucato’s special way of representing the surrounding environment has the power to see viewers into a totally new world, perceived by the eye of an artist who fully lives the everyday life of our times.
“In Bloom” is the creation of a visionary garden inaugurated on Friday Dec. 12th at Lazzari Space, Treviso. The dry, bare branches of big fruit trees put forth leaves and blooms made out of fabric, paper and buttons. The installation has a st rong visual impact, and was created and realised by Omoproject, with the support of the Claudio Buziol Foundation, to celebrate the tradition and great originality of Replay through the use of elements that underline the brand’s recognisable creativity. fondazioneclaudiobuziol.org replay.it
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CERCANDO L’ARMONIA TRA L’ELEGANZA, LA STORIA E IL ROCK’N’ROLL!
PREMIATATHE SHOOTS D
onne e uomini giocano, danzano, ammiccano pur restando immobili di fronte all’obiettivo che si apre, per una frazione di secondo, sulla nuova visione del mondo di Premiata. Tra i giovani talenti selezionati da Graziano Mazza per rappresentare il mood del marchio, che dal 1995 è interprete della perfetta fusione tra l’eleganza classica e lo stile moderno, si ritrovano scatti come quelli di Tom Schierlitz, Anette Aurell e Marcelo Krasilcic. Un contrasto di bianchi e neri sottolinea il fascino dell’eleganza Premiata, non dimentica della tradizione e concepita per rinnovarsi sulle esigenze delle donne e degli uomini d’oggi. Aggressività e decisione si mescolano a purezza di stile e forme. Tanta energia e romantica audacia si insinuano tra gli sguardi provocanti, stimolati da ambientazioni surreali e al tempo stesso così vicine da essere per noi riconoscibili. La mostra, andata in scena dal 12 Settembre al 30 Novembre 2008 nella cornice dello Spazio Lazzari di Treviso, verrà riproposta al pubblico a Gennaio, nella showroom Premiata di Via Friuli a Milano, in occasione delle presentazioni di Milano Moda Uomo.
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Ph: Fran Melhop Spring - Summer 2002
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en and women mimic plays and dances as they stand winking and motionless in front of the objective that for a split second opens on Premiata’s new world view. Among the young talents selected by Graziano Mazza to embody the brand’s mood, which has since 1995 interpreted the perfect fusion of classic elegance and modern st yle, we can find shoots like those by Tom Schierlitz, Annette Aurel and Marcelo Krasilcic. The contrast of blacks and whites emphasises the charm of Premiata’s elegance, mindful of tradition but conceived to renew itself following the demands of the men and women of today. Aggressiveness and resolution are one with purity of st yle and forms; dynamism and romantic boldness creep into provoking glances stirred by surrealistic settings so close to us as to be recognisable. Staged from September 12th to November 30th in the premises of Lazzari Space, Treviso, the exhibition can be further visited by the public in Premiata’s showroom in Via Friuli, Milan, on the occasion of Milano Moda Uomo (Milan Men’s Fashion) presentations. premiata.it lazzariweb.it
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Ph: Anette Aurell Spring - Summer 1999
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Ph: Anette Aurell Fall - Winter 1999/2000
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CAPSULE D’AMORE LO SPAZIO LAZZARI, DALL’8 OTTOBRE AL 1 DICEMBRE 2008, HA OSPITATO L’INSTALLAZIONE “CAPSULE D’AMORE”: PROGETTO ESPOSITIVO DELLA LINEA FERRINO 1870, IDEATO E VOLUTO DA A NNA FERRINO E CURATO DAL DESIGNER MORENO FERRARI.
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a perfetta geometria della forma circolare che ricorre in tutti gli elementi del marchio è la chiave di volta di questa nuova avventura dell’azienda, da anni punto di riferimento per trekker, esploratori, alpinist i e amanti della vita all’aria aperta. L’obiettivo è sentirsi perfettamente immersi nella natura, nello spazio circostante e riuscire a rispondere al nost ro crescente bisogno di radici, nonostante gli impegni quotidiani e la vita frenetica ci obblighino ad essere sempre in movimento.
Un nuovo concetto di accoglienza mobile viene inaugurato attraverso quest i moderni ripari metropolitani: il cerchio, segno ricorrente e rappresentativo dell’intero progetto, ne è sintesi perfetta nonché portatore di valenze ancest rali (pancia, terra, ospitalità, protezione, ecc.). Le “Capsule d’amore” hanno infatti disegnato una linea curva continua, involuta nel mezzo a richiamare l’idea della circolarità, nella suggest iva cornice del cortile esterno dello Spazio Lazzari. La collaborazione tra l’imprenditrice torinese ed il designer si completa inoltre con la presentazione di nuove soluzioni per l’abbigliamento, gli “equipaggiamenti mobili”: accessori come zaini, borse organizer, pratici sacchi a pelo e sofist icati capispalla concepiti secondo i dettami della praticità e del comfortable design.
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rom October 8th to December 1st Lazzari Space staged the installation “Love Capsules”, an exhibition project of the Ferrino 1870 line, desired and created by Anna Ferrino, edited by the designer Moreno Ferrari. The perfect geometry of the circular shape recurring in all of the brand’s elements is the key stone to the new adventure of the Firm, which for years has been a benchmark for trekkers, explorers, climbers and lovers of life in the open air. The project’s objective is to make people feel one with nature in the surrounding environment, and to satisfy their growing need to be rooted in it, although the frantic rhythm of daily engagements obliges them to be on the move at all times. These modern metropolitan shelters inaugurate a new concept of mobile welcome: the circle is the recurring sign that perfectly symbolises the whole project, as it stands for ancest ral archetypes like the womb, the earth, hospitality, protection etc.. The “Capsule d’amore” were arranged so as to form a continuous curved line which bent in the middle of the suggestive outer yard in Lazzari Space to create the idea of circularity. The collaboration between the Turin st ylist and the designer has also resulted in the presentation of their “mobile equipments”, new solutions for clothing, including accessories like knapsacks, organiser bags, convenient sleeping bags and sophisticated coats conceived following the dictates of convenience and comfortable design. ferrino1870.com
LA PERFETTA GEOMETRIA DELLA FORMA CIRCOLARE È LA CHIAVE DI VOLTA DI QUESTA NUOVA AVVENTURA
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ORIGINALITÀ CREATIVA ORIGINALS È IL BRAND LIFESTYLE DI ADIDAS CHE OGNI STAGIONE, ATTRAVERSO PROGETTI COME ORIGINALS BY ORIGINALS, CI INVITA A CELEBRARE L’ORIGINALITÀ E L’AUTENTICITÀ INSITE IN OGNUNO DI NOI.
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a PE 09 di Originals by Originals presenta tre mini-collezioni di calzature e capi uomo-donna nate dalla collaborazione con Kazuki, Alyasha e Jeremy Scott. Ciascun designer ha concepito tre differenti proposte urban fashion, reinterpretando e personalizzando i modelli della linea Originals.
Kazuki ha disegnato una collezione st reetwear fortemente st ilizzata, caratterizzata da dettagli come zip invisibili e impermeabili, scarpe da basket modello KBall arricchite da materiali esclusivi. Alyasha invece ha attualizzato linee classiche americane degli anni ‘40 e ’50: calzature Jivebomber in st ile Oxford con suole modello sneaker, capi in cotone pesante e materiali naturali con particolari vintage e grafiche in st ile college. Jeremy Scott ha infine mescolato, in un efficace gioco di contrast i, linee classiche e sportive con paillettes e stampe leopardate, arrivando addirittura a proporre uno smoking interamente in jersey. Complessivamente 92 capi sperimentali e d’avanguardia che saranno dist ribuiti in esclusiva presso le boutique e punti vendita più selezionati al mondo.
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Originals is Adidas’ lifest yle brand which, through projects like Originals by Originals, invites us each season to celebrate our inborn originality and authenticity. PE 09 of Originals by Originals presents three mini collections of footwear, men’s and women’s clothing born from a collaboration with Kazuki, Alyasha and Jeremy Scott. By providing a reinterpretation and a personalised version of the models of Originals line each designer worked out three different urban fashion proposals. Kazuki designed a highly st ylised st reetwear collection, featuring details such as invisible and waterproof zips, and model Kball basket shoes enriched with exclusive materials. Alyasha, instead, realised classic American lines of the ‘Forties and ‘Fifties: Oxford st yle Jivebomber footwear with sneaker soles, items in thick cotton and natural materials with vintage details and college-st yle graphic decorations. Jeremy Scott effectively contrasted classic and sports lines with sequins and printed leopard skin, and went as far as to propose a jersey dinner suit. As a result, ninety-two experimental and avant-garde items will be franchised to the world’s most select boutiques and outlets.
60 YEARS OF SOLES AND STRIPES
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sessant’anni del marchio delle “tre st riscie” saranno festeggiati da Originals, in collaborazione con Luisa Via Roma, in occasione dell’edizione invernale di Pitti Immagine Uomo; il 13 Gennaio 2009 un’opera site specific di Felice Limosani sarà infatti presentata presso lo store fiorentino. Ispirata alla cultura elettronica e al design interattivo, la poliedricità dell’artista italiano off rirà al pubblico un’affascinante metafora in grado di associare la creatività all’attrazione e l’originalità al magnetismo. L’installazione dest inata a diventare itinerante vedrà come seconda tappa lo Spazio Lazzari di Treviso.
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n the winter edition of Pitti Immagine Uomo, Originals in collaboration with Luisa Via Roma will celebrate the sixty years of the three-st riped brand, and on January 13th 2009 a site specific installation by Felice Limosani will be presented at the Florentine store. Drawing his inspiration from elect ronic culture and interactive design, the versatile Italian artist will propose to the public an intriguing metaphor that has the power to associate creativity to attractiveness and originality to magnetism. Bound to become itinerant, the installation will next be exhibited at Spazio Lazzari, Treviso. adidas.com/originals
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PROGETTO SI APRE AL MONDO DEL FASHION A 360°. Progetto si apre al mondo del fashion a 360°. A gennaio 2009, assieme alle calzature e agli accessori salgono sul piedistallo anche i capi d’abbigliamento per debuttare a Pitti Immagine Uomo (Firenze). Giancarlo Coltri, Paolo Smagliato e Diego Zorzi colgono una nuova sfida per rafforzare la propria immagine a livello internazionale: quella di un’agenzia dotata di una grande esperienza nel segmento del lusso, al passo con i cambiamenti di mercato e con le esigenze del pubblico, sempre attenta alle ultime tendenze del momento. “Progetto” has an all-round and comprehensive relationship with the world of fashion. In January 2009 its items of clothing, footwear and accessories will make their debut at Pitti Immagine Uomo (Florence). Giancarlo Coltri, Paolo Smagliato and Diego Zorzi are facing a new challenge to enhance their image at international level. In fact, thanks to their great experience in luxury items and acute sensitivity for the latest trends their agency can meet clients’ demands and face market changes. progetto.mi.it
PROGETTO,
A NEW CHALLENGE
PASSIONE PER LE SCARPE DALLA LUNGHISSIMA TRADIZIONE DELLE BOTTEGHE ARTIGIANE MARCHIGIANE, CULLA DELL’ARTE CALZATURIERA ITALIANA, NASCE L’ESPERIENZA DEL “MADE IN ITALY” DI SILVANO SASSETTI.
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alla lunghissima tradizione delle botteghe artigiane marchigiane, culla dell’arte calzaturiera italiana, nasce l’esperienza del “made in Italy” di Silvano Sassetti. Un percorso professionale cominciato a Monte San Pietrangeli (Ascoli Piceno), dove Sassetti muove i primi passi come calzolaio e nel 1977 fonda l’omonimo calzaturificio. Ogni giorno, sotto il suo attento sguardo e attraverso procedimenti artigianali, prendono forma 300 paia di calzature dai dettagli unici. Ogni giorno la tradizione si perpetua nelle lavorazioni più pregiate. Di recente Silvano Sassetti, grazie alla dedizione dei figli Emanuele e Andrea, ha introdotto nella sua produzione un’innovativa soluzione tecnica che risponde al nome di Goodyear Flex: lavorazione in grado di ovviare alla rigidità iniziale tipica
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delle calzature Goodyear e garantire eccezionale morbidezza e comfort già alla prima calzata. Per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più evoluto e raffi nato, Sassetti ha inoltre sviluppato una particolare “product ion to measure”: è in grado cioè di realizzare, su richiest a, delle calzature personalizzate in base al gusto del cliente; a partire da una gamma di modelli preesistenti, l’azienda dà la possibilità all’acquirente di selezionare direttamente i materiali e le fi niture a lui più congeniali. Punto di riferimento internazionale nel panorama calzaturiero, il brand è forte oggi di un’esportazione in Gran Bretagna, Francia, Russia, Est-Europa, Stati Uniti, Germania e Giappone. La st agione est iva 2009 vede per l’uomo l’introduzione delle sneaker e di una particolare fi nitura “forata” della pelle, accanto ai classici modelli della linea; per la donna gli st ivali vengono propost i sia in pelle che in un particolare tessuto “rasoseta” lavato, derivato direttamente dall’abbigliamento. Una grande passione e una lunga tradizione artigianale che in un mondo dominato
dalle serialità e dal’omologazione si rivelano, ogni giorno di più, le chiavi per un successo duraturo nel tempo.
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ilvano Sassetti’s experience in the field of made-in-Italy footwear stems from the long-standing tradition of Marche-based workshops, the cradle of Italian artistic footwear. Sassetti began his professional career as a shoemaker at Monte San Pietrangeli, Ascoli Piceno and in 1977 set up a shoe factory of his own. Everyday he superintends the handmade production of 300 pairs of shoes rich in unique details, which make a contribution to the tradition of valuable handicrafts of this exceptional district. Thanks to the commitment of his sons Emanuele and Andrea, Silvano Sassetti has recently enriched his production with an innovative technical solution, named Goodyear Flex, an extra soft inner sole that can do away with the initial stiff ness typical of Goodyear footwear and guarantees softness and comfort from the very start.
Furthermore, to meet the demands of a more and more refined and sophisticated public, the Firm has developed a special line of ‘production to measure’, involving the manufacture of personalised footwear following a client’s individual taste. Starting from a range of pre-existing models, the firm enables customers to directly select the materials and finish they prefer. An international benchmark in the presentday world of footwear, the brand mostly exports its products to Great Britain, France, Russia,
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Germany, Eastern Europe, the USA and Japan. Men’s sneakers and a special perforated leather finish will make their appearance for the Summer Season 2009, side by side with the line’s classic models. Women’s boots are proposed both in leather and in a special washed satin, directly derived from the field of clothing. In a serialised and standardised world a great passion for and a long tradition of handmade footwear definitely prove to be the keys to longlasting success. sassettisilvano.it progetto.mi.it
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ANTIQUE FABRIC SHOPS
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allery Kei è collocata a Kyoto, un’altra antica città. La Gallery si è specializzata in stoffe primitive quali ad esempio la wistaria, la canapa, il lino, il cotone, ecc. usate in Giappone da tempo immemorabile. Il proprietario ritiene che quest i semplici tessuti di uso quotidiano ci debbano colpire ancor oggi per la loro bellezza e freschezza. Gallery Key propone tessuti antichi ma anche kimono confezionati con stoffe antiche che cost ituiscono un’attrattiva sia per gli appassionati di antiquariato che per gli amanti della moda.
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ituato nell’antica città di Nara, “Ohtani” è uno st raordinario negozio che off re una collezione di antiche stoffe stampate denominate Sarasa. Il proprietario del negozio è giunto alle Sarasa dopo aver st udiato le stoffe per anni, e benché la sua attenzione sia dedicata soprattutto alle Sarasa precedenti al XVIII secolo, egli tratta anche molti altri tipi di stoffe. I pezzi eccezionali che il negozio raccoglie dimost rano il buon gusto e il raffinato senso artist ico del titolare.
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ocated in the ancient city of Nara, “Ohtani” is a super collector of antique printed fabrics called Sarasa. The owner of Ohtani has got to Sarasa after st udying fabrics in depth for years, and, although his focus of attention is the collect ion of Sarasa dating from before the eighteenth century, he also deals in many other different types of fabrics. The great pieces the shop contains undeniably show the owner’s good taste and refined artistic sense.
G OHTANI
Allery Kei is located in Kyoto, another ancient city. Gallery Kei has specialised in fabrics in raw materials such as wisteria, hemp, linen, cotton etc., which have been worn in Japan from time immemorial. These simple fabrics of daily use, the owner believes, still greatly impress us today with their beauty and freshness. The Gallery proposes antique fabrics, but also kimonos made out of antique fabrics which attract both fans of antiques and fashion lovers.
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GALLERY KEI
MORITA
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ota attualmente come una delle maggiori st rade della moda nella Aoyama di oggi, Antique Street è stata il paradiso dei collezionist i di antichità, e, nonostante la maggior parte dei negozi di antiquariato siano ormai stati chiusi, morita vende stoffe antiche e antichi manufatti da quasi quarant’anni. La loro collezione di stoffe, un tempo usate per avvolgere o decorare opere d’arte di valore, va dagli inizi del XIX secolo ai primi del Novecento.
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urrently known as one of the major fashion streets in Aoyama, Antique Street used to be a paradise for antique collectors, and, despite most antique shops have by now been closed, Morita has been selling antique fabrics and handmade objects for nearly 40 years. Their collection of fabrics, which used to be mostly employed to wrap or decorate valuable art pieces, ranges from the early XIX century to the early XX century.
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TOMO DOLL WORKSHOP TUTTE LE FAMIGLIE GIAPPONESI HANNO IN CASA ALMENO UNA BAMBOLA TRADIZIONALE, BENCHÉ ESSA TENDA A ESSERE DIMENTICATA DA QUALCHE MEMBRO DELLA FAMIGLIA CON IL PASSARE DEL TEMPO.
L’IMPORTANZA
DELL’IDEA DI TOMO CONSISTE NEL RICORDARE ALLA GENTE IL VALORE DELLA BAMBOLA E AL TEMPO STESSO NEL CONFERIRE UN VALORE PARTICOLARE A CIASCUNA DI ESSE.
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omo is a workshop specialised in the creation of a Japanese traditional doll. Called Ichimatsu, the doll is chosen by elderly people as a gift for a child and, in accordance with tradition, it is also considered as a token of prayer for the child’s bright future. However, the dolls created in the Workshop have something more than the ordinary traditional ones, as Tomo use antique kimonos to manufacture their dolls’ costumes. Tomo reduce men’s kimonos to a doll’s size and see to it that a main pattern of the larger kimono shows in the small sized one. In this way all dolls become original works and are richer in meaning. Doll artists usually get antique fabrics by themselves, yet customers sometimes bring them their own kimonos rich in private memories for their child or grand child.
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omo è un laboratorio specializzato nella produzione di una tradizionale bambola giapponese. La cosiddetta bambola Ichimatsu è scelta da persone anziane come regalo per un bambino, e, secondo la tradizione, è considerata un simbolo di preghiera affinché egli abbia un futuro luminoso. Le bambole realizzate nel laboratorio, però, hanno qualcosa di più delle semplici bambole tradizionali poiché Tomo usa antichi kimono per realizzarne i cost umi. Alla Tomo si riducono dei kimono alle dimensioni di bambola, facendo in modo che un disegno principale del kimono da adulti figuri in quello di taglia ridotta. In questo modo tutte le bambole acquistano originalità e arricchiscono il loro significato. I creatori di bambole di solito si procurano autonomamente i tessuti antichi, tuttavia i clienti talvolta portano i loro chimono, ricchi di ricordi personali, per la bambola dest inata al figlio o al nipote.
All Japanese families have at least one traditional doll at home, but they tend to be forgotten by some member of the family as time goes by. The relevance of Tomo’s idea consists in reminding people of the doll’s meaning by adding personal value to each one of them.
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FLASH F
lash è il nuovo progetto di Pablo Flack, che nel 2004 ha fondato Bist rotheque con David Waddington. Flash è il progetto che fa seguito a “The Reindeer” e rappresenta il loro secondo ristorante temporaneo. L’idea per Flash è venuta l’ultima notte del loro ristorante Shoreditch di enorme successo, “The Reindeer”, che nel 2006 funzionava come ristorante pop-up e luogo di ritrovo sul tema del Natale, completamente prenotato con settimane di anticipo. Flack e Waddington sono st ati contattati dalla Royal Academy per la creazione di un ristorante per la GSK Contemporary (una st agione eclettica con tre mesi di most re e eventi). Concettualmente il ristorante diventerà un ambiente dentro all’ambiente, ma anche una inst allazione dentro a una most ra d’arte, grazie all’approccio collaborativo che Pablo ha scelto.
Pablo ha lavorato con David Kohn (architetto progettist a alla Gagosian Gallery di King’s Cross) sulla st ruttura temporanea, ottenuta mediante i contenitori per lo stoccaggio di opere d’arte che sarà usata per esporre opere di artist i emergenti come Simon Popper e Alexis Teplin. L’illust ratore Will Broome si è occupato della porcellana prodotta dalla Wedgwood, e il designer Giles ha creato, appost a per il sito, un enorme lampadario di crist allo Swarovski da centro. Se volete vedere con i vost ri occhi vi consiglio di far presto, poiché quest a st raordinaria sala da pranzo nel cuore di Londra, piena del brusio di gente che conversa, chiude il 19 gennaio 2009. Non c’è motivo di preoccuparsi comunque, poiché la Bist rotheque non scomparirà tanto presto.
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Illustrator: Will Broome produced by Wedgwood
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lash is the new project from Pablo Flack, who, with David Waddington established Bist rotheque in 2004. Flash is the follow up project to “The Reindeer” and represents their second temporary restaurant. The idea for Flash came on the last night of their hugely successful Shoreditch restaurant “The Reindeer”, which functioned as a pop-up Christmas-themed restaurant & venue in 2006, and was fully booked weeks in advance. The duo were approached by the Royal Academy to create a restaurant for GSK Contemporary (an eclectic three-month season of exhibitions and events). Conceptually, the restaurant will become a room within a room, but also an installation within an art exhibition, thanks to the collaborative approach that Pablo has taken.
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Bistotheque Interiors
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FLASH render interiors
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Pablo worked on the temporary st ruct ure, created from art storage boxes, with David Kohn (project architect on the Gagosian Gallery in King’s Cross) which will be used to display works by up and coming artists like Simon Popper and Alexis Teplin. Illust rator Will Broome has taken care of the china, produced by Wedgwood, and designer Giles has created a huge Swarovski crystal centre-piece chandelier specifically for the site. But if you want a piece of the cake you’d better be fast as this cool and buzzy dining room in the heart of London is closing on January 19th ‘09. No need to worry as Bist roteque, on the other hand, won’t be disappearing anytime soon! bookfl ashnow.com bist rotheque.com
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IL FASCINO DELLE COSE DI UN TEMPO MONTEDOMINI NASCE A FIRENZE NEL 1812, DALLA FUSIONE DI DUE ANTICHI CONVENTI TRECENTESCHI: QUELLO DI MONTICELLI E QUELLO DI MONTEDOMINI. UN TEMPO LA SUA FINALITÀ ERA QUELLA DI “DARE SOLLIEVO AGLI INDIGENTI A VANTAGGIO MAGGIORE DELLE ARTI”, COME RECITA ANCORA UNA LAPIDE POSTA ALL’INTERNO DEI SUOI CORTILI.
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in dai primi anni accoglie infatti poveri e giovani disagiati in cerca di lavoro. Diviene per un breve periodo collegio, per trasformarsi poi, agli inizi del ‘900, in ricovero per anziani e bisognosi di assistenza. Ora Montedomini è un’Azienda Pubblica di Servizi alla Persona. La sua evoluta st ruttura polifunzionale è in grado di abbinare aree per la didattica a numerosi servizi pubblici, quali ad esempio una mensa e l’assistenza domiciliare telematica. Appena varcata la soglia dell’antico ist ituto ci si imbatte nel vecchio guardaroba di Montedomini. Ma l’odore che si respira non è affatto quello degli armadi colmi di abiti raffermi. Un grande tavolo da lavoro, macchine per cucire, rocchetti di fi lo e ferri da st iro d’epoca sembrano essersi
appena fermati. La lavanderia precede una stanza dalle dimensioni st raordinarie, dove corrono tutto intorno due piani di armadi “abitabili”. Accanto alle giacche e i cappelli perfettamente conservati di chi un tempo abitava la Pia Casa di Lavoro, c’è spazio per un nuovo progetto: Montedomini 1476. Esso nasce dalla volontà di Beppe Pirrone e Giuliano Pacini di riproporre in chiave moderna i vecchi modelli della sartoria tradizionale fiorentina. Il ricavato della vendita di quest i camicioni da notte e di queste vestaglie sarà interamente dest inato all’omonima Fondazione: un primo passo per la salvaguardia dei valori tradizionali e di un’originalità tutta fiorentina e italiana.
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Montedomini was born in Florence in 1812 from the merging of Monticelli and Montedomini, two ancient XIV-century convents. In the old days its aim was “to relieve the destitute to further benefit the arts�, as a plaque in one of its yards still reads. In fact, Montedomini used to welcome poor people and indigent young men looking for a job. Then, for a short period, it was turned into a boarding school, and later became a rest home for poor, elderly people. At present Montedomini is a Social Service Public Enterprise, and its complex multifunctional st ruct ure includes didactic activities and a number of public services, among which are a canteen and a computerised home care service. As soon as we step past the gate into the ancient institution, we can see Montedomini’s antique wardrobe. Its smell, however, in no way recalls wardrobes crammed
with disused clothes. A large working table, sewing machines, thread reels and antique irons look as if they had been idle for just short while. The laundry precedes a room of extraordinary size with a double row of walk-in wardrobes along the walls. There is enough room both for the perfectly preserved jackets and hats of those who lived in the Pious Work-House in the old days, and for the new project Montedomini 1476, the result of the inventiveness of Beppe Pirrone and Giuliano Pacini, who are determined to provide a modern version of the old models of traditional Florentine couture. All the profits from the sale of the big night shirts and dressing gowns will be donated to the Montedomini Foundation: a step forward towards the preservation of traditional values and of Florentine and Italian originality. montedomini.it
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HAUTE COUTURE DEI SENSI
HAUTE COUTURE OF THE SENSES
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n 2006 Lorenzo Villoresi won the Coty Prize, the most important international award in the field of perfumery, and was the first Italian to be given the title of “perfume maker of the year”. The personalised fragrances that have given him international renown are created in the splendid frame of his Florence-based fi fteenthcentury atelier. After devoting his skills to the most prestigious firms for over ten years, in 1993 Villoresi created his first collection entirely focused on mono-thematic fragrances, a personal interpretation of the classic Musk, Sandal, Patchouli, Incenses, Spices, Vetiver and Wild Lavender. Totally handmade from the selection of their ingredients, to their packaging and the precious accessories, his “olfactory visions” stand out for their originality and uniqueness.
NEL 2006 LORENZO VILLORESI È STATO INSIGNITO DEL PREMIO
COTY, IL PIÙ IMPORTANTE RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE NEL CAMPO DELLA PROFUMERIA.
PER LA PRIMA VOLTA UN ITALIANO È STATO INFATTI NOMINATO
“PROFUMIERE DELL’ANNO”.
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ella splendida cornice del suo atelier quattrocentesco, a Firenze, prendono vita le fragranze “su misura” che l’hanno reso noto a livello internazionale. Dopo un’attività decennale al servizio delle più prest igiose aziende, Villoresi ha creato nel 1993 la sua prima collezione, totalmente incentrata su fragranze monotematiche: i classici Musk, Sandalo, Patchouli, Incensi, Spezie, Vetiver e Wild Lavender da lui personalmente reinterpretati. Oggi le sue “visioni olfattive” mantengono i caratteri di originalità e unicità della produzione artigianale, a partire già dalla selezione degli ingredienti per la composizione delle fragranze, dalla confezione e dai preziosi accessori.
Una professione cominciata nel lontano Oriente dove Villoresi ha iniziato ad appassionarsi al mondo delle essenze e delle spezie e che ha condotto alla creazione delle collezioni, articolate in una linea di profumeria per la persona ed una linea di profumazioni per la casa con prodotti per il bagno ed accessori. Oltre ai saponi, pot-pourris, creme, acque aromatiche, lozioni ed essenze per l’ambiente, troviamo tra le novità anche i “cristalli profumati” e gli “incensi giapponesi”, disponibili in tre diversi formati e presentati in un packaging dal gusto tipicamente nipponico. La profonda devozione di Lorenzo Villoresi per l’arte della profumeria risiede nella sua capacità di far rivivere la tradizione rinascimentale fiorentina: una continua e appassionata ricerca di qualità e bellezza perchè il profumo diventi occasione, gioco e veicolo di seduzione. lorenzovilloresi.it
After a stay in the Far East, where Villoresi became keen on the world of essences and spices, he started the activity which led to the creation of his collections, a line of men’s and women’s fragrances and one for the house which includes products for the bathroom and accessories. Besides soaps, pot-pourris, creams, aromatic waters, lotions and essences for the home, the novelties include “perfumed crystals” and “Japanese incenses”, available in three different formats and presented with a packaging in typically Japanese taste. Lorenzo Villoresi’s commitment to the art of perfumery lies in his power to bring back to life the Florentine Renaissance tradition through a never ending, passionate search for quality and beauty, to make fragrances become occasions for, and plays and inst ruments of seduction.
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AMELIA’S MAGAZINE
ARKITIP – STAY TUNED!
Arrivata al decimo numero, la rivista semest rale Amelia festeggia andando a riscoprire le bellezze dell’India. I contatti con gli artist i di altre culture sono importantissimi per Amelia’s che ogni numero approfondisce sempre paesi e culture diversi. Dalla musica all’arte, dalla moda ai viaggi, il magazine off re ampio spazio agli artist i emergenti alla ricerca di un luogo dove farsi conoscere dal grande pubblico. Tratto assolutamente dist intivo: le copertine.
Arkitip Magazine continua ad evolversi. Iniziata la sua carriera di rivista indipendente con pubblicazioni di sole 50 copie, ogni numero viene stampato in 1500 copie (limited edition) e corredato di copertine sempre più esclusive. Ogni uscita è un progetto a sé stante che appoggia le proposte di nuovi creativi, proclamando libertà d’espressione. Arkitip rappresenta un punto di riferimento per chi l’arte la fa e per chi la compra: oltre a supportare ogni nuova forma artist ica, permette di rendere l’arte accessibile e vicina sia ai compratori che ai semplici appassionati.
At its tenth issue, the biannual Amelia’s magazine celebrates the event with articles that rediscover the beauties of India. Each issue contains articles that deal in depth with different countries and cultures. In particular, besides dealing with music, art, fashion and travel, the magazine devotes great attention to up-and-coming artists from different cultures wishing to gain fame with a wider public. An absolutely outstanding feature are the magazine’s front covers. ameliasmagazine.com
UN SEDICESIMO Un Sedicesimo: anziché parlare di grafica, farla. Gli autori sono artist i, grafici, illust ratori, st udenti, scrittori, sarti e cuochi di interesse internazionale che con un linguaggio semplice e diretto si rivolgono sia ai professionist i che ai profani: Steven Heller & Louise Fili, Protey Temen, Federico Maggioni, Francesco Dondina, Paul Cox, Italo Lupi, Est her Lee, Daniel Eatock e Steven Guarnaccia. Ogni numero è affidato ad un autore diverso che ha 16 pagine (un sedicesimo) per creare il proprio progetto, in totale autonomia, dalla testata al colophon. Quasi come una galleria d’arte che ogni due mesi propone una most ra differente. “Un Sedicesimo” means ‘to do’ graphic instead of speaking about it. The authors are artists, graphic designers, illust rators, students, writers, tailors and cooks of international renown who address both laymen and professionally qualified readers in a simple and direct language: Steven Heller & Louise Fili, Protey Temen, Federico Maggioni, Francesco Dondina, Paul Cox, Italo Lupi, Esther Lee, Daniel Eatock and Steven Guarnaccia. Each issue offers a different author sixteen pages (1/16) to create a totally autonomous project of his/her own, from the headlines to the colophon. It is almost like an art gallery offering an art exhibition every two months. unsedicesimo.com
Arkitip Magazine continues its evolution. After starting as an independent magazine with issues of only 50 copies, each number is currently printed in a limited edition of 1,500 copies with more and more exclusive front covers. Each issue is a project on its own that supports up-and-coming creators’ proposals and lays claim to freedom of expression. Arkitip is a benchmark both for art creators and buyers, and supports any new form of art by making it accessible to and approachable by buyers and enthusiasts. www.arkitip.com/magazines
WE IS MORE THAN YOU AND I. Il Web può mettere in connessione il mondo intero e renderlo un posto migliore: questa è la convinzione degli autori di WEMagazine. Sono visionari ed innovatori provenienti da tutti gli angoli della rete che partecipano alla realizzazione di questo progetto interamente multimediale. Gli articoli pubblicati ogni 3-4 mesi sottolineano le potenzialità della nascita di una net-culture, toccando in ogni numero una vast issima gamma di argomenti: dall’arte alla politica, dalla religione all’economia. La prossima uscita on-line è prevista per il 13 febbraio 2009. The authors of WE-Magazine firmly believe that the Web can create connections with the whole world and make it a better place. Visionaries and innovators from all corners of the Web are contributing to realise this entirely multimedia project. Published every 3-4 months the articles emphasise the potential advantages from the birth of the net culture, and in each issue deal with a great variety of topics: from art to politics, from religion to economics. The next forthcoming on-line issue is due to appear on February 13th 2009. we-magazine.net
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ROZAE NICHOLS CHIAROSCURO
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ozae Nichols is an American designer who can manifest concepts into unique clothing. Her collections provoke further sources of inspiration to the women who collect her creations. Handmade details merge with an unusual tactile language to create clothing for artistically responsive women. Rozae Nichols Fall/Winter 2009/2010 collection is the visual account of hope and progress from darkness to light, from ambiguity to positive force. Spirituality and mysticism are the pervading themes of the season. A silk smoke print evokes ephemeral movement, ghost-like illumination. A black column dress comes alive with a graphic of chalk drawn lightening. Combining mysterious imagery, rich texture, and fluid draping the Fall-Winter 2009/2010 shimmers and envelopes the body in light and shadow. Colours are warm and neutral accented with a metallic edge all of which suggest her respect for harmony and longevity. A renewed feeling of confidence in the future is conveyed by soft feminine forms,
ROZAE NICHOLS È UNA STILISTA AMERICANA CAPACE DI ESPRIMERE REALTÀ CONCETTUALI IN CAPI DI ABBIGLIAMENTO UNICI.
LE SUE COLLEZIONI COSTITUISCONO
ULTERIORI FONTI DI ISPIRAZIONE PER LE DONNE CHE COLLEZIONANO LE SUE CREAZIONI.
DETTAGLI ARTIGIANALI
SI FONDONO CON UN LINGUAGGIO TATTILE INUSUALE PER CREARE CAPI PER DONNE DOTATE DI SENSIBILITÀ ARTISTICA. sensual use of light and transparency. Rozae by Rozae Nichols continues the tradition of the brand’s first collection. Conceived for a youthful generation of women the line targets a feminine tomboy with a quirky sense of irony. In the spirit of “arte povera” appropriation of disparate materials and symbols are at the core of the creative voice for Rozae by Rozae Nichols. For Fall-Winter 2009/2010 a 19th century x-ray print suggests her reverence for non-obsolete technology; the light bulb graphic is used as an icon for the spirit of ideas, inventions, electricity and light; tree branches and antlers inspire reflection of nature’s remarkable functional design. Both collections are manufact ured in Los Angeles in selected factories with a familiar milieu where artisanal craftsmanship and workers’ rights are fully embraced and supported. The whole of Rozae Nichols’ work is enveloped by optimism and suggests that people should look ahead to the future with compassion and confidence. rozaenichols.com
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a collezione Rozae Nichols AutunnoInverno 2009/2010 è un racconto fatto per immagini della speranza e del cammino dall’oscurità alla luce, dall’ambiguità alla forza positiva. I temi dominanti della stagione sono la spiritualità e il mist icismo. Una stampa su seta color fumo richiama il movimento effi mero, una illuminazione spettrale. Un abito nero a colonna è ravvivato da un motivo grafico che rappresenta un lampo color gesso. Combinando immagini misteriose e una ricca tessitura a un drappeggio fluido la collezione Autunno/Inverno 2009/2010 brilla e avvolge il corpo di luci ed ombre. I colori sono caldi e neutri ma accentuati da una tonalità metallica, e il tutto suggerisce il rispetto della st ilista per l’armonia e la longevità. Un rinnovato senso di fiducia nel futuro trova espressione nelle morbide forme femminili, nell’uso sensuale della luce e della trasparenza. Rozae by Rozae Nichols continua la tradizione della prima collezione del marchio. Concepita per una generazione giovanile di donne, con un senso particolare di ironia, la linea individua come obbiettivo un maschiaccio dotato di femminilità. Secondo
lo spirito dell’”arte povera”, l’appropriazione di materiali e simboli disparati stanno alla base dell’espressione creativa di Rozae by Rozae Nichols. Per la collezione Autunno-Inverno 2009/2010 una stampa a raggi x del XIX secolo suggerisce la venerazione della st ilista per la tecnologia non obsoleta; l’immagine della lampadina elettrica è usato come simbolo dello spirito di idee, invenzioni, elettricità e luce; rami d’albero e antenne fanno riflettere sulla notevole funzionalità del design della natura. Le collezioni sono entrambe realizzare a Los Angeles in fabbriche scelte con un ambiente familiare in cui si pratica una lavorazione artigianale e si sostengono e tutelano i diritti dei lavoratori. Tutta l’opera di Rozae Nichols trasuda ottimismo e suggerisce che si dovrebbe guardare al futuro con solidarietà e fiducia.
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A SHADY PROMISE Wangechi Mutu
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VISUAL ID Kesaharu Imai - Ed. World Mook
Editrice. Damiani La prima monografia dell’artista keniota Wangechi Mutu concentrata sul tema dell’identità femminile. Dalle 100 immagini, provenienti tutte da progetti grafici che utilizzano tecniche artist iche differenti si defi nisce l’immaginario della donna di colore nella contemporaneità. La fusione di pittura e collage trasforma violentemente i corpi in una spaventosa arma seduttiva, dotata di sembianze animalesche e selvagge, dai colori vividi e caldi, capaci di trapelare comunque immensa dolcezza. The first work by the Kenyan artist Wangechi Mutu on the theme of women’s identity. The 100 pict ures, all of which are obtained through graphic projects realised with different art techniques, help define the black woman’s imagination in the present day world. Th rough the fusion of painting and collage the bodies are violently transformed and take on warm, vividly coloured, wild and brutish features, which succeed nonetheless in conveying great sweetness. damianieditore.it
GA DDO MORPURGO Dario Scodeller \ Enrico Camplani \ Gaddo Morpurgo
Da una collana di 7 volumi, quest ’ultimo ripercorre con immagini e fotografie diverse visioni immerse in un alone mist ico che hanno tutte in comune uno stesso elemento: le mani. Le mani quando indicano e segnalano, le mani giunte che pregano, le mani che st ringono, le mani che sollevano, le mani descritte da un punto di vista anatomico, le mani che mettono in pratica il linguaggio dei segni… Un volume interessante e originale, da tenere a portata di… mano! The last of the work’s seven volumes, the book offers images and pict ures that recapture visions in a mystic aura, all of which have the same element in common: hands. Hands that point and signal, hands that join in prayer, grasp or lift, hands described from an anatomical point of view, or speaking the language of signs…an interesting and original volume, to keep…handy! happybooks.it
ECO -CHIC Sandy Black - Ed. Black Dog
Editrice Foschi Oltre alla volontà di creare un profi lo completo e dinamico della storia del design italiano degli ultimi 40 anni, il progetto si propone di fornire una serie di tracce autobiografiche sugli st udi di Gaddo Morpurgo, ricost ruendone anche alcune delle tappe della sua poliedrica attività didattica all’Università IUAV di Venezia. Progettista di design contemporaneo e ideatore di alcuni originali e significativi allest imenti contemporanei nel corso degli anni ’80, il suo percorso di ricerca ha incrociato l’attività didattica, facendone specchio e campo del proprio fare creativo. Besides providing a thorough and dynamic historical outline of Italian design over the last forty years, the project is aimed at supplying autobiographic information on the studies of Gaddo Morpurgo and at retracing some of the main stages of his rich teaching activity at IUAV University, Venice. A specialist in contemporary design and the creator of some original and meaning ful contemporary installations during the ‘Eighties’, Morpurgo carried out research and teaching activities that merged with his creativeness and mirrored it. foschieditore.com
L’Eco-chic è l’ideale compromesso tra st ile e qualità ma soprattutto un nuovo modo di fare shopping nel perfetto rispetto dell’ambiente. Il libro esplora i nuovi percorsi dell’indust ria del fashion, in continuo cambiamento, andando anche a smascherare i segreti nascost i dietro agli abiti che indossiamo tutti i giorni. Analizzando esempi concreti di designers come Ciel, Edun, Katharine Hamnett e American Apparel, con l’ausilio di numerose illust razioni, Sandy Black dimost ra come l’eco-fashion st ia modificando gli schemi tradizionali della moda e sviluppando nuovi appetibili modelli produttivi per raggiungere un pubblico sempre più vasto ed attento. Eco-Chic is the ideal compromise between st yle and quality, indeed a new way of doing shopping and fully respecting the environment. The book is an exploration of the new and ever changing ways of the fashion indust ry and unveils a number of secrets that lie hidden in the clothes we wear every day. With the help of countless illust rations, Sandy Black analyses in detail such designers as Ciel, Edun, Katharine Hamnett and American Apparel, and shows that eco-fashion is changing the traditional frame of reference of fashion by developing new alluring productive models to involve ever more numerous and demanding clients. blackdogonline.com
ATMOSPHÈRE’S
ad & design D.I.V.A. / Photographe Vincent Alvarez
Collezioni inverno 2009/2010 Da venerdì 30 gennaio a lunedì 2 febbraio 2009 PRÊT À PORTER PARIS® Porte de Versailles – Pad. 3 NUOVO Visitatori : SALONI INTERNAZIONALI FRANCESI S.R.L. T : 02 43 43 531 M : info@salonifrancesi.it Espositori : T.D.F. — Raffaella Spada T : 02 48 01 50 26 M : info-fiere-francia@tdf.191.it
The place to live FASHION www.pretparis.com
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THE FLASHBACK 1985
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inelli è sempre la stessa. Quella di Cino Cinelli. Sì, Cinelli quello che ha vinto la Sanremo nel ‘43 e nel ‘48 ha trasformato le sue intuizioni in realtà: il primo manubrio in alluminio, la prima sella con lo scafo in plast ica, i primi “cinghietti” ferma-piede e il primo pedale a sgancio rapido, per dirne alcune. Trent’anni dopo la società passa ad Antonio Colombo e la Cinelli non smette di guardare avanti. Guarda oltre e si guarda intorno. E intanto le bici cambiano. Si abbandonano le congiunzioni e si introduce il Tig nei telai da st rada (Laser). Arrivano i riconoscimenti, le vittorie ma Cinelli non si ferma, guarda sempre avanti. Cinelli è capace sempre di reinventarsi. Bootleg nasce nel 2000 e introduce in azienda lo Street Cycling. Bootleg è la bici-pirata, fatta per chi consuma il pavè, incrocia i binari, salta sui marciapiedi, consegna pacchi e si spinge lontano. La bici è un mezzo. Ti cambia la vita e cambia quelle degli altri. Chi pedala non esala. E allora abbassiamo la testa, alziamoci in piedi sui pedali, spingiamo. E anche noi come Cinelli guardiamo sempre avanti.
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inelli is always the same, the firm that used to be owned by Cino Cinelli. Yes, Cinelli, the gentleman who won the Sanremo bike race in 1943, and in 1948 made his intuitions come true: the first aluminium handle-bars, the first seat with a plastic support, the first toe clips and quick release pedals, just to mention a few. Thirty years later, when the firm was taken over by Antonio Colombo, they didn’t give up looking ahead. At a time when bikes were undergoing a deep evolution, the firm was able to get glimpses of change far in advance. All-welded frames were given up and roadster frames (Laser) were provided with Tigs. Victories and awards did not prevent Cinelli from looking ahead and creating new inventions. In 2000, when Bootleg was born, Street Cycling affected the firm’s production. Bootleg is a pirate-bike, made for those who ride on stone paved roads, cross railways, ride on to side walks, deliver parcels and roam far away. A bike is a means of transport, it changes your life and other people’s lives. Riding a bike does not cause pollution. Then, let’s lower our head, rise on the pedals and press on them. We also, like Cinelli, can look ahead.
2008 DA CINO ALLA BOOTLEG...
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Mug Magazine issue 16, year viii
CREDITS U-NI-TY
12
WRANGLER
26-27
LIMONTA
42-43
ADIDAS ORIGINALS
50
MONTEDOMINI
u-ni.ty.com
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limonta.com
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montedomini.it
Text: Paolo Vitale
Text: Paolo Vitale
Text: Alessandro D’Annibale
Text: Paolo Vitale
Text: Alessandro D’Annibale
EMPORIO ARMANI
14-15
RAF SIMONS
emporioarmani.com
rafsimons.com
Text: Paolo Vitale
Text: Alessandro D’Annibale
29-32
MUGART
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PROGETTO: SILVANO SASSETTI
52-53
progetto.mi.it sassettisilvano.it
LORENZO VILLORESI
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lorenzovilloresi.it Text: Giulia Barbazza
Text: Mug Project Text: Alessandro D’Annibale
GLOVERALL
20
gloverall.com
RIFINIZIONE: S. STEFANO 34-35 santostefano.prato.it
PREMIATA
46-47
premiata.it
Text: Alessandro D’Annibale
HARNOLD BROOK
MATTORI 22
Text: Orietta Pellizzari
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MAMEG+MMM doverst reetmarket.com
54-55
rozaenichols.com
Text: Reiko Hanafusa
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TOMO DOLL WORKSHOP 56-57
CINELLI
Ph. 1: Fran Melhop “S/S 2002” Ph. 2: Anette Aurell “S/S 1999” Ph. 3: Anette Aurell “F/W 1999/2000”
Text: Reiko Hanafusa
cinelli.it
Text: Giulia Barbazza
FLASH/BISTROTHEQUE
28-29
mattori.it
COMME DES GARCONS
ANTIQUE FABRIC SHOPS
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STONE ISLAND
ROZAE NICHOLS
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39-41
FERRINO 1870 ferrino1870.com
Text: Alessandro D’Annibale Text: Giulia Barbazza
48-49
bookflashnow.com bist rotheque.com
58-59 Photo 1: Archivio Cinelli Photo 2: Andrea Schillirò
Text: Cesare Tonon Text: Alessandro D’Annibale
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