Mug #03

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Anno 2 N째 3

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LUTZ PENELOPE JEANS MAGIS GOMA CANAPA


www.protokid.com

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Clothing wins over fashion

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Vestito batte moda

Mix & Play

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Mix & Play

The Gomers of Goma

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The Gomers of Goma

Paola Scibilia

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Paola Scibilia

Lisa Perini

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Lisa Perini

Jeans are still in full swing

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Il jeans va sempre. Ma dove?

Family Style

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Family Style

No adjectives, s’il vous plaît

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Niente aggettivi, s’il vous plaît

Tokyo

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Tokyo

An apology for absentmindedness?

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Apologia della distrazione?

An ancient quality fibre

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Qualità antica

Who do yo think yo are?

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Who do yo think yo are?

Tech & Roll

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Tech & Roll

News

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News

To read

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Leggere

To listen

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Ascoltare

Ci è stato chiesto se la nostra Mug è più hot o più cool. Beh, Mug is Mug, e i suoi contenuti sono scelti secondo stile e validità, non secondo temperatura. Visto poi che i lettori crescono in buona tendenza (l’unica che rispettiamo), non possiamo comunque far altro che ringraziare della domanda, come si fa in conferenza stampa per far capire che la domanda è un po’ così, e continuare a tessere trama e ordito secondo la nostra insanabile, sana, curiosità.

We have been asked if our Mug is more hot or cool. Well, Mug is what it is; we don’t choose its contents following the temperature, but according to style and soundness; and as our readers tend to be on the increase -the only fact we bother to keep an eye on- we can’t but say thanks for the question, as it happens at press conferences to imply that the question is a bit… and keep weaving the fabric of our sound, unquenchable curiosity.

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ph. Wolfgang Tillmans

VESTITO BATTE MODA

Clothing wins over fashion Lutz Huelle was born in Hamburg, Germany, thirty-five years ago. He had his sartorial apprenticeship at St Martin School, London, from 1991 to 1995, and at Martin Margiela’s maison for the following three years I was really determined to work with Margiela, and so I did, first on a training session, then as head of the shirt and handmade production. Late in 1998, after much pondering, Lutz resigned from Margiela’s and, after teaching at St Martin School for some time (when you leave a job you have to earn money anyhow) he set up on his own. He presented his first collection in February 2000. I felt I had something to say. I always wondered: Do I have anything to say? How do I see people? Will I succeed in doing something different?

Fall-Winter 00/01

ph. Wolfgang Tillmans

Lutz Huelle è nato ad Amburgo, Germania, trentacinque anni fa. La sua formazione sartoriale passa, dal 1991 al 1995, attraverso la londinese St Martin School e tre anni presso la maison Martin Margiela ero davvero determinato: volevo fortemente lavorare con lui, prima come stageur e poi come responsabile della maglia e delle produzioni artigianali. Alla fine del 1998 Lutz lascia Margiela per mettersi in proprio, ma lo fa con calma e pensandoci bene (nel frattempo, torna come insegnante alla St Martin’s School Quando lasci un lavoro, devi comunque guadagnare dei soldi). La sua prima collezione esce infatti nel febbraio del 2000. Avevo la sensazione di poter dire qualcosa. Mi chiedevo sempre: ho qualcosa da dire? Come vedo le persone? Sarò in grado di fare qualcosa di diverso?

LUTZ

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ph. Miguel Rosales

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Spring-Summer 02

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Le risposte a domande così importanti non hanno tardato a venire. Lutz sviluppa con le sue creazioni l’idea del Vestito, quasi un’entità destinata a fondersi con la personalità e le abitudini di chi lo indossa. I vestiti sono linguaggio, parte del corpo, dell’identità. Moda? Fashion? Non sono niente, perché non hanno un’identità. Non voglio creare moda. Voglio creare vestiti. E i vestiti di Lutz, anche ad osservarli dopo queste premesse, riescono a sorprendere per freschezza, creatività, una concettualità mai cervellotica e sempre aperta ad un utilizzo legato fortemente all’indole, all’occasione, al momento. Cerco di rovesciare i codici classici del guardaroba per mettere a punto modi diversi di portare i vestiti. Soprattutto per questo motivo i vestiti di Lutz sono spesso ricchi di humor - uno per tutti: il cappotto realizzato in spugna, che ricorda molto i pomposi accappatoi dei pugili…

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Le creazioni dello stilista tedesco sono spesso, come del resto è da sempre la biomeccanica umana, a geometria variabile: maglie che diventano maxipull, gonne sospese a fini bretelle per fare gran sera o complemento divertente secondo l’altezza cui sono portate, trench tagliati in due pezzi all’altezza della vita per creare spezzati da portare diversamente secondo l’umore, bomber classici con risvolti da smoking per decidere anche all’ultimo momento come e se colpire chi ci sta di fronte… Mi piace proporre dei capi che esprimano più cose insieme, dei vestiti in grado di evolversi secondo le circostanze.


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Fall-Winter 02/03

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The answers to such important questions did not take long to come. Through his creations Lutz has gradually developed his idea of ‘clothes’ meant to weld with the personality and habits of those who wear them. Clothes are a language, a projection of one’s body and identity. I don’t want to create fashion, I want to create clothes. Lutz’s clothes have the power to surprise for their freshness and creativity; the conceptions underlying them are never weird and can be suited to temperament, occasion and moment. I try to overturn the classical rules of clothing, and to work out different ways of wearing it. This is why Lutz’s items are often rich in humour, like for instance his towelling coat, strongly reminiscent of boxers’ robes. Just like human biomechanics, this German stylist’s designs are variable-geometry creations: shirts that become maxipulls, skirts with very thin braces that become an evening garment or a witty complement according to humour; classical bombers with tuxedo-like cuffs to parade should you decide to look stunning. I like proposing items that can express more ideas at the same time, clothes that can evolve under different circumstances.

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Fall-Winter 02/03

Lutz è un acuto osservatore delle persone, un curioso totale, e questo a noi di Mug piace molto. Il suo essere propositivo nei confronti dell’atmosfera che circonda le persone spinge a leggere questa in modo diverso, a cercare di tirar fuori da noi stessi una risposta allegra e soprattutto personale a invenzioni come gli orecchini-sciarpa (o sciarpa-orecchino?). Quelle che sembrano trovate-lampo per attrarre l’attenzione del pubblico, rivelano invece lo spessore della creatività di Lutz, uno spazio-specchio dove l’inventiva e l’espressività personale trovano elementi da utilizzare secondo le proprie dinamiche, senza dover rendere conto a canoni, codici ed imperativi di moda. L’idea di rinnovare in toto le collezioni ogni sei mesi non m’interessa. Vorrebbe dire che ciò che ho mostrato prima non ha più senso. Frase ad effetto? No, dopo quanto detto e visto, una chiusura coerente.

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Lutz has an enquiring mind and is a subtle observer of people; all of which the Mug team like a lot. He tries to catch the aura around people to better understand their personality and urge a humorous and personal response to inventions, like his scarf- earring. Such lightning ideas, whose only aim may seem confined to attracting the public’s attention, actually express the depth of Lutz’s creativity: a space-mirror in which one’s personal inventiveness and expressiveness can find their reflection, without having to stick to fashion canons. I don’t like the idea of totally renewing my collections every six months. It would imply that what I have shown so far is meaningless. Words meant to impress? Not at all! After all that has been said and seen, they sound like a coherent conclusion.


ph. Andrea Pancino

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LO STILE SECONDO PENELOPE ph. Andrea Pancino

MIX & PLAY

I negozi Penelope sono sorti e si sono radicati nel centro storico di Brescia in un lasso di tempo di circa trent’anni. Uno spazio temporale entro il quale Roberta Valentini ha saputo allargare ed approfondire il legame tra i diversi modi di concepire e vivere l’innovazione dello stile, l’anticipazione dei tempi, il modo più intimo e personale di distinguersi come individui. Un’azione da sempre rivolta a varie fasce d’età e di gusto, dunque, unite da uno stimolo comune anche quando diverso. Il successo di questo approccio è consolidato: in molti a Brescia hanno imparato a far tesoro del consiglio che Roberta dispensa, personalizzandolo, a tutti: “Giocare, rischiare anche accostamenti estremi. Mescolare sempre”.

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Mix & Play: Penelope’s conception of style. Penelope stores have been established in Brescia city centre over the last thirty years, enough time for Roberta Valentini to be able to carry on her research in style and innovation, and provide ever newer ways for people to cultivate their personality. Roberta’s proposals have always been addressed to various age and taste brackets, and her approach has proved successful to the extent that more and more people in Brescia treasure the advice she lavishes: “Play, take the risk of extreme matchings. Never cease to change them”.


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Penelope What we have just said is evident in the original Penelope store. It is an open space where the simultaneous use of fashion design, art and the cinema have created a new meeting point for people and ideas. The store is frequently updated and gives you a different feeling each time.

Apartment28

Penelope Nell’originario negozio Penelope, quanto detto fin qui è subito evidente. È una sorta di open space che ha il merito di aver di molto anticipato gli usi “paralleli” (leggi contaminazioni con arte e cinema) dello spazio di vendita, allo scopo di renderlo vero e proprio luogo d’incontro e di scambio di idee. Un negozio che, come trent’anni fa, viene aggiornato di frequente a livello di prodotto ma non solo, per dare pressoché ad ogni visita un feeling diverso.

Penelope

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Boys Loft e Apartment28 In un grande spazio già vecchio magazzino di medicinali e poi galleria d’arte, questi negozi sono la frontiera più giovane dei negozi Penelope. Sono spazi unisex, con esposizione mista, sono presenti aree used, e si distinguono per il cubo sospeso nella vetrina centrale, sì, ma soprattutto per la costante ricerca nella selezione di capi ed accessori. Boys Loft è un riferimento-moda giovane in città che agli occhi della clientela sforna regolarmente idee cult. Apartment 28 è lo spazio nato più di recente: ha un arredamento informale ma tutt’altro che casuale, all’insegna di quel non-progetto che si affida interamente all’autenticità, al work in progress più vivo, all’idea immediata.

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ph. Andrea Pancino

Boys Loft and Apartment28 A former medicine store and art gallery, this large space is the new teenage fashion frontier of Penelope stores. It is structured in unisex modules with a rich display of items, including used ones. Besides the cube suspended in the central window, its distinguishing feature is the choice selection of clothing and accessories. Boys Loft is a teenage fashion landmark that churns out cult ideas, and Apartment 28, the most recently established space, is informal yet anything but casual. It deliberately rejects planning and relies on instant feelings and ideas to propose the functional rooms of a home seen from a work-in-progress perspective.

Apartment28

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ph. Andrea Pancino

Interno 5 È uno spazio nato dalla mente creativa di Oliviero Baldini, in collaborazione con Roberta Valentini di Penelope. È un negozio fatto di spazi tagliati con decisione, individualista, forte. È nato di getto, costruito nei suoi elementi di riferimento dal progettista stesso, è la summa dei suoi processi di rappresentazione affinati, misurati ed arricchiti dalla continua ricerca interiore. Piani e livelli sono ritmati da un gioco escheriano, il dialogo delle materie si dipana in armonie dissonanti e i capi entrano in tutto ciò come elemento fondante e fondamentale. Ogni dettaglio –e qui la parola disattende la dimensione– è una citazione: dal costruttivismo ai riferimenti formali della Russia stalinista, dalle forme organiche etniche e tribali dei pavimenti ai decori erotici di fine ottocento che ornano i camerini, ogni intervento ha uno spessore forte e comunicativo. Difficile non ricavarne stimoli!

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It is the store of Oliviero Baldini, renowned all over the world for his ever original and innovative designs. The store is made of spaces that bear the marks of a strong individuality. It was made in one go by the designer himself, and it embodies the best of Baldini’s creativeness, which constant dialogue with Roberta Valentini has tempered and enriched. In Interno 5 planes and levels draw their rhythm from an Escherian interplay, and dissonant materials are harmoniously matched to contain clothing, the fundamental element. Whatever the dimension, each detail is a quotation: from constructivism to references to Soviet Russia’s formalism, from the ethnic and tribal organic forms of floors to the late XIX century erotic decorations adorning the dressing rooms. Each solution has a depth that can be grasped in the carvings of the monolithic entrance hall, as well as in the small casts and in the light suspended metal cage. Very stimulating indeed!


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Showroom tel. +39 02 781504

www.clone-italia.com

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CLONE F A L L W I N T E R

C O L L E C T I O N

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THE GOMERS OF GOMA Francisco Javier Bassim Caracas, Venezuela 1964 Dopo gli studi in Venezuela, Francisco ha esposto nel suo Paese, negli USA, in Argentina e a Parigi. Con i suoi Gomers dà allo spettatore i personaggi e il compito di creare una storia dove calare anche se stesso. In Goma il punto focale sono i personaggi, che possono venire da qualunque parte: dai comics o dai fumetti più audaci, come i supereroi, oppure da una iconografia tradizionale come Las Meninas o la stessa Monna Lisa. A volte sono invenzioni dell’artista, ma tutti questi personaggi hanno in comune due punti: l’atteggiamento estetico con cui sono rappresentati e il colore, pieno di luce e forza. Nelle strane storie che spingono l’osservatore a creare, queste forme e le loro espressioni forti a volte sembrano inspiegabilmente più vere del vero, instillando con forte ironia dubbi e pensieri da coltivare. Esposizione dal 15 giugno al 31 agosto presso Spazio Lazzari, Treviso

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Francisco Javier Bassim Caracas, Venezuela 1964 After studying in Venezuela, Francisco has held exhibitions in his home country, in the USA, Argentina and Paris. His Gomers provide the spectators with characters to create a story in which they also are expected to have a role. Goma focuses on characters drawn from comics and their heroes, or from such traditional icons as Las Meninas or Monna Lisa; at other times the characters are the artist’s invention. Yet they all share two features: the lively, rich colours and the aesthetic expression with which they are represented. The strange stories that the spectator is urged to create, mysteriously take on aspects of truth that lead him to doubt, irony and thinking. Exhibition at Lazzari Space, Treviso, from June 15th to August 31th

FRANCISCO JAVIER BASSIM


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Esposizioni in Venezuela Exhibitions in Venezuela 1993 Religiones Exposiciòn Individual. PDVSA - Petròleos de Venezuela, Caracas 1993 Salòn CANTV Muestra Colectiva, CANTV, Caracas 1993 Salòn Bàrbaro Rivas Muestra Colectiva, Caracas 1996 Bienal de Arte Salvador Valero Muestra Colectiva, Mèrida 1996 Pequiven Muestra Colectiva, Caracas 1996 Semana Santa Pequiven Muestra Individual, Caracas

Esposizioni all’estero Exhibitions abroad New York Consolato del Venezuela Exposiciones: 1989 Colectiva 1990 Colectiva 1991 El color Individual 1993 Figuras Individual Miami Florida USA Galerìa de Arte Latinoaméricana Exposiciones: 1993 Caribe Colectiva 1995 Costumbres Individual Bogotà Colombia La Fontana Centro de Convenciones 1996 Las mejores firmas de Venezuela en Colombia Colectiva 1997 Encuentro de dos Culturas Colectiva

Istituzioni estere dove ha rappresentato il Venezuela Foreign institutions where he has represented Venezuela GEC Alstton International, Paris Francia Unicef, Tarjetas navideñas Univision Net Work – Miami Florida USA Financial Times Buenos Aires Argentina

ph. Luca Facchini

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PAOLA SCIBILIA Esposizione dal 1° settembre al 30 novembre presso Spazio Lazzari, Treviso

Paola Scibilia Treviso, Italia, 1970 Dopo un biennio all’Accademia di Belle Arti di Venezia, segue un praticantato artistico a Roma. Rientrata a Venezia, apprende la tecnica musiva che applica in opere tridimensionali in vetro. Scibilia spazia con le sue opere nel vetro lavorato e soffiato. E non sono mai riproduzione mimetica, ma scultura vera e propria che richiama forme antiche. After studying at The Academy of Fine Arts, Venice, Paola Scibilia had her apprenticeship in Rome. Back to Venice, she has specialized in mosaic techniques which she applies to her tridimensional glass works. Scibilia reconciles artistry and craftsmanship in works of decorated or blown glass which are never mimetic reproductions but real sculptures recalling ancient forms. paola.scibilia@eudoramail.com

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LISA PERINI Exhibition at Lazzari Space, Treviso, from September 1st to November 30th

Lisa Perini Treviso, Italia, 1973 Si sta diplomando all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha già partecipato ad importanti mostre, sia in Italia sia all’estero, esponendo all’Accademia e in altri spazi pubblici, ottenendo premi e riconoscimenti. Intensità, uso del colore per sondare la psiche, “necessità” cristallina di espressione artistica identificano l’opera di Lisa Perini, la cui versatilità espressiva muove l’animo verso spazi profondamente vicini. Lisa will get her degree from the Academy of Fine Arts, Venice. She has already taken part in important exhibitions both in Italy and abroad and has been awarded several prizes. The two elements that characterise Lisa Perini’s painting are the rich use of colour as an instrument of psychological inquiry, and the ‘crystalline’ necessity to express her artistic versatility. lisa.perini@tin.it

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IL JEANS VA SEMPRE. MA DOVE? Ecco una domanda che può toglierci dagli imbarazzi dei luoghi comuni più triti - ma anche più veri. Il mondo del denim viene sempre visto e studiato dal punto di vista storico, sociale, simbolico. Passato, spesso remoto. Ma il jeans è sempre stato bandiera per chi con le frontiere del futuro aveva dimestichezza: lo è anche ora che sembra integrato fra gli evergreen, un capo buono per il tanto e per il tutto… Mug presenta i jeans che vanno, ci vanno sul serio e soprattutto che sanno bene dove andare.

Jeans are still in full swing. An item that looks back to the past and ahead to the future. The world of denim is today seen and studied in its historical, social and symbolic implications; jeans have to do with the past, but have always been a banner for those who look ahead to future frontiers, an evergreen item for all occasions. Mug presents jeans that are indeed the rage, and have the makings of a hit in the world of fashion.

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AG jeans · Fillmore Miner Dagli anni ‘70 ad oggi Adriano Goldschmied è un leader indiscusso nel mondo del jeans, collaborando alla nascita di realtà come Diesel, Replay, Goldie. Ora opera in California con il proprio marchio AG Adriano Goldschmied. Tessuto: Denim a 14 once leggermente ingiallito e stone washed. Design: Fillmore Miner è un 5 tasche con zip, di cui si nota subito la cura per il dettaglio: ricamo ad onda sulle tasche posteriori, rinforzo e micro etichetta per la quinta tasca, zip corta, stampe descrittive del modello dentro il pantalone. La linea è leggermente svasata, il taglio all’altezza della vita varia: dietro è normale, sul fronte è molto basso per un’ottima vestibilità.

Adriano Goldschmied has been a leader jeans designer since the 70s, and contributed to the making of such labels as Diesel, Replay and Goldie. He now works in California where he makes his own AG (Adriano Goldschmied) labels. Fabric: slightly yellowed 14 oz stone wash denim. Design: Fillmore Miner is a five-pocket model with extremely refined details like: the wave-like stitchwork on the back pockets, the contrasting yellow extra stitchwork, the micro-label for the fifth pocket, the short zip and the prints within the jeans describing the model’s details. The line is slightly flared and the cut at the waist varies, from normal at the back to very low at the front, to provide better wearability.

Bobson · 555 XR Storico marchio giapponese fondato nel 1950, produce per altri marchi molto conosciuti come Kenzo e Et-Vous. Esporta inoltre a livello mondiale con diversi family brands. Tessuto: il jeans arrivato è un 14 once, color indigo, con un leggero tono verde. Il cotone proviene dall’ottimo produttore giapponese Kurabo. Design: il taglio è classico cinque tasche, chiusura con la zip, cimosa, il patch è in pelle di capra, le tasche posteriori sono rinforzate con rivetti non visibili, mentre il tab (piccola etichetta sulla tasca posteriore) è di color marrone e posizionato esternamente. All’interno istruzioni per il lavaggio ed etichetta, sul retro del patch “Pure Denim”.

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This epoch-making Japanese brand dates from 1950 and produces for other wellknown brands like Kenzo and Et-Vous. It is exported the world over with several family brands. Fabric: indigo 14 oz denim with a shade of green. The top quality cotton is produced by Kurabo. Design: it is a classical five-pocket model with zip and selvage. The patch is in goat skin, and the back pockets are reinforced by indiscernible rivets. The tab is brown and is stitched on the outer surface of the back pocket. Inside the jeans are the instructions for washing, whereas the reverse of the patch reads ‘Pure Denim’.


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Diesel · 848 Diesel propone il modello 848 nella sua Denim Gallery, presente nei principali negozi monomarca di New York e Tokyo. Tessuto: denim 100% con pesantezza 10 1/2 once, quindi molto leggero, la sua principale caratteristica è data dall’effetto ragnatela, ottenuto accartocciando i capi singolarmente in un sacco e lavati con la pietra pomice (stone wash) fino ad ottenere il contrasto dell’usura del filo chiaro. Ulteriori lavaggi garantiscono l’effetto anti-ingiallimento e la resa di comfort e morbidezza di questo jeans molto indicato per la stagione estiva. Design: il taglio semplice si basa sul comune 5 tasche con i dettagli tipici di Diesel: etichetta a striscia obliqua sulla quinta tasca e ricamo della “D” tra la tasca posteriore destra e il retro del jeans.

Diesel’s Denim Gallery offers model 848 available in the best New York and Tokyo single label stores. Fabric: the extra light 10 1/2 oz denim is characterized by the typical cobweb effect obtained by stone wash. Further washing prevents yellowing, and makes this kind of jeans particularly soft, comfortable and especially suitable for the summer. Design: the simple cut follows the fivepocket model, and bears Diesel’s distinctive details: a stripe- shaped label aslant the fifth pocket, and a “D” embroidered between the back of the jeans and the right back pocket.

Full Count · 0105FW Il modello 0105FW è un classico di Full Count, una delle maggiori realtà giapponesi del panorama denim. In Giappone si può parlare di culto e passione massima per il jeans: solo qui si può produrre un pantalone di questa caratura. Tessuto: puro cotone dello Zimbabwe, colore blue indigo e pesantezza 13,7 once. Patch in vero cuoio, lavaggio a mano. Design: la fattura di questo jeans dimostra grande maestria: per migliorare il fitting le gambe sono composte asimmetricamente fronte-retro e parallelamente l’una con l’altra, conferendogli una vestibilità realmente tridimensionale. Giochi di simmetria pure sui decori applicati alle tasche posteriori, che richiamano con ironia l’aquila delle montagne californiane, simbolo dei 501. Il capo per ora è disponibile solo nei mercati asiatici.

Among Japan’s leaders in the field of denim, Full Count manufacture 0105FW, a top classic that only this country’s cult for jeans can account for. Fabric: indigo blue 13.7 oz pure Zimbawe cotton, characterized by hand washing and real back leather patch. Design: these jeans’ design simply bears the mark of artistry, as the asymmetrical side to front stitching leads to better fitting and wearability. The symmetrical decorations on the back pockets ironically recall the eagle of the California mountains, a symbol of the 501. The item is at present available only on the Asian markets.

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Levi’s Red · Straight Cut È una linea nata per mano dei designer del jeanswear moderno, ispirandosi alla grande ed insuperabile tradizione Levi’s. Distribuita nel mondo ad una ristretta selezione di negozi presenta, come nel ciclo della moda, due collezioni l’anno. Il capo che presentiamo appartiene appunto alla collezione A/I 2002/3. Tessuto: ha una lavorazione super stretta, così da mantenere l’aspetto rigido. Comunque, l’interno e il tocco a mano danno una sensazione di morbidezza: il cotone proviene dalle migliori industrie giapponesi. Design: il tema è l’esagerazione del fitting che riprende il taglio di storici modelli elaborandoli e l’ingrandimento di particolari come cuciture, rivetti, patch e risvolti, accentuando i riferimenti alla cultura del rock’n’roll

Levi’s Red Straight Cut is created by the best modern jeanswear designers and draws its inspiration from the great unsurpassed Levi’s tradition. Available in a number of selected stores, the line offers two collections a year. The item we present belongs to the F/W 2002/03 collection. Fabric: the tight weaving accounts for the jeans stiffness although they are all softness inside. Design: the emphasis laid on fitting echoes and elaborates the cut of traditional models; the stress on details like rivets, stitches, patches and turn-ups highlights references to rock’n’roll culture.

Paper Denim & Cloth è una nuova realtà americana nata nell’anno 2000 con la volontà di fornire un jeans d’autore, totalmente assemblato negli USA. Ogni capo, compreso il 2 ltd 55, richiede 6 ore per l’assemblaggio: ogni jeans viene poi numerato e quindi reso unico. Negli Stati Uniti è già cult brand. Tessuto: denim di origine giapponese o italiana, con trattamenti di lavaggio ad effetto invecchiamento da 1 a 4 anni Questo modello ha la finitura “tsunami”, nome che in giapponese indica le enormi ondate oceaniche provocate dall’attività sismica. Nel nostro caso indica un forte lavaggio sbiancante ottenuto manualmente, soprattutto sul fronte. Design: è un classico 5 tasche, al cui fitting vien data particolare attenzione così come a dettagli quali rivetti, bottoni e cuciture, scelti per rafforzare la struttura del jeans e garantirne una lunga durata.

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Paper Denim & Cloth have since 2000 been producing designer jeans which are now a cult brand in the USA. Each item takes six hours to assemble -”2 ltd 55” is no exception- and is then numbered and individualized. Fabric: the fabric is Japanese or Italian denim whose ageing is obtained through washing. Its “tsunami” finish -the name stands for a seismic wave- involves bleaching through hand washing, especially at the front. Design: each detail of this five-pocket classic is masterly handled; rivets, buttons and stitching make the jeans stronger and guarantee durability.

ph. Andrea Pancino

Paper Denim & Cloth · 2 ltd 55


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Samurai jeans · 0510XX II Samurai è un nuovo marchio giapponese. Tessuto: puro indigo denim con pesantezza 15 once dopo il lavaggio, di provenienza americana. Il modello che ci è arrivato non è lavato, quindi rigido al primo lavaggio perderà stringendosi del 10/15 % sulla lunghezza, mentre varierà di poco in larghezza. Design: il fatto di non essere lavato permette un auto-fit indossandolo, adattando il capo al proprio corpo, come da battesimo del jeans degli anni sessanta. Per il resto grande cura sui dettagli storici del capo: cinque tasche, rivetti in rame, patch in vero cuoio e cimosa. Per ora disponibile solo nel mercato giapponese.

Samurai is a new Japanese brand. Fabric: American-made pure 15 oz indigo denim The model we have in stock hasn’t undergone washing and is stiff; on its first wash it’ll shrink by 10-15% in length and a trifle in width. Design: the fact that it has had no wash allows self-fitting through wear, as happened with jeans in the ‘60s. Details are carried out with great care: copper rivets, leather patch and selvage. Available only on the Japanese market.

Wrangler · 13MWZ Prorodeo Cowboy Cut Jean Man With Zip, uomo con la cerniera, è un pantalone introdotto nel mercato nel 1947. È disegnato in collaborazione con i protagonisti del rodeo, quindi con il cavallo alto per il massimo comfort in sella. Tessuto: 100% puro cotone denim con pesantezza di 14 3/8 once. È sanforizzato, cioè trattato per non restringersi al lavaggio. Design: è il classico 5 tasche con rivetti in rame come rinforzo, disegnato da Rodeo Ben per la Blue Bell, proprietaria del fino ad allora sconosciuto marchio Wrangler, che da molti anni presenta una linea chiamata Cowboy Cut interamente dedicata al mondo western, partita appunto da questo storico modello Prorodeo.

“Man with Zip” made their first appearance on the market in 1947, but it was later collaboration with rodeo riders that led to a top comfort crotch design. Fabric: 100% pure14 3/8 oz sanforized denim. Design: it is a classic five-pocket model reinforced with copper rivets, designed by Rodeo Ben for Blue Bell, the owners of “Wrangler”, totally unknown as late as 1947. Blue Bell have for many years been manufacturing the western-inspired Cowboy Cut Line, whose origin can be traced back to epoch-making Prorodeo model.

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Number 136 in a series of Diesel “How to...� guides to successful living. For more information: call Diesel Italia 0424-4855 www.diesel.com

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protest, support and act at www.diesel.com


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FAMILY STYLE Il marchio Premiata ha una tradizione più che secolare alle spalle. Sin dal 1885, dal primo laboratorio della famiglia Mazza, il rigore e la passione applicata all’arte calzaturiera hanno indicato scelte e percorsi. Da Premiata nulla viene lasciato al caso, tutto è terreno di ricerca: materiali, linee, forme, imprenditorialità avanzata. Lo stile è vissuto come innovazione, quindi, oltre che come una questione di famiglia. Ne abbiamo parlato con l’attuale alfiere di tanta tradizione, Graziano Mazza.

Premiata can pride themselves on a century-old tradition. The Mazzas have coupled passion and accuracy in shoe- making since 1885, when they set up their first workshop, and never leave anything to chance; in fact materials, forms, design and advanced entrepreneurial skills are the outcome of their methodical research. Style is a familiar gift which urges the Mazzas on to endless innovation. Here is the interview that Graziano Mazza gave us.

Premiata, da dove nasce il nome? Il nome è nato casualmente. Cercavamo un nome italiano per l’azienda, all’epoca, e senza studi di marketing abbiamo scelto Premiata. Abbiamo considerato di dare maggiore importanza al prodotto e di ricondurre la riconoscibilità del marchio alla qualità del prodotto stesso. Quindi consideravamo che il nome da scegliere per il marchio e per l’azienda fosse meno rilevante, forse sbagliando…

Where did the brand ‘Premiata’ draw its origin from? The name came to our mind by chance. At the time we were racking our brain for an Italian name, and we chose ‘Premiata’ without availing ourselves of any marketing research. We thought that the product should be given priority and that, whatever the name, it was its quality that would make the brand.

Quali lavorazioni, processi e materiali caratterizzano le collezioni A/I 2002/03 uomo e donna di Premiata? Il nostro stile ricerca da sempre un’armonia tra eleganza antica e rock and roll. Per la stagione AI 02/03 abbiamo proposto delle lavorazioni tradizionali artigianali con un look più industriale e moderno. La superficie dei pellami è personalizzata da dettagli innovativi, come il tatuaggio africano/nubiano nell’uomo, ovvero una scarnificazione del pellame, un concetto nuovo del dettaglio tradizionale brogues. Poi il nostro traforato in rilievo, il piercing, diversi tipi di lucentezze. Fra queste, proponiamo un pellame che si opacizza subito con l’uso, divenendo più invecchiato: ciò crea una scarpa che sembra tramandata da generazioni, e quindi per noi più interessante e bella. A quali mercati, a quali clienti punta un marchio come Premiata? Noi serviamo un mercato internazionale, non c’è un paese più o meno adatto o di punta. La persona che sceglie di indossare Premiata può essere di qualsiasi nazionalità. Il nostro cliente finale, che noi definiamo internazionale, è una persona che ha la stessa nostra filosofia di vita. Qual è la filosofia di Premiata? Cerchiamo di fare un nostro stile, non dettato dai canoni della moda. Le nostre scarpe sono un complemento alla personalità di chi le indossa, e caratterizzano e completano con stile il suo vestire. La nostra filosofia è un po’ bohèmienne, se mettete le nostre scarpe ve ne innamorerete…

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As for materials and production, what are the main features of Premiata’s A-W 2002/03 men’s and women’s collections? Our style has always sought to harmoniously combine traditional elegance and rock‘n‘roll. For the F/W 2002/03 season we have proposed traditional handmade items with a more modern and industrial look. The leather surface has been made more personal through innovative details -like Afro-Nubian tattoos- and by introducing variations on the usual brogues. Furthermore our relief fretted leather, piercing and kinds of polish are absolutely new; in particular, a kind of leather that becomes opaque after use, and looks older on shoes that seem to bear the mark of previous generations. We thought it might be more interesting and beautiful. What markets and customers is your brand meant for? Our brand is sold on the international market, and the people who choose to wear Premiata can be of any nationality but share our conception of life. What is Premiata’s philosophy? We try to create a style of our own, totally independent from the current fashion. We want our shoes to be a complement to the personality of our customers; they are meant to characterise and give style to their clothing. Our philosophy is a bit bohemian; if you wear our shoes, you’ll fall in love with them.


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NIENTE AGGETTIVI… …s’il vous plaît Free Lance è un brand tra i pochi per i quali gli aggettivi sono superflui. Non sembri piaggeria o, peggio, pubblicità mascherata: è che la sua immagine, le idee che esprime sono dirette, prima che forti e valide. Parlano di personalità, e chi ha personalità ascolta, tutto qui. C’è una concretezza, nelle scarpe più sexy del reame, che parla ad ogni parte di noi. Cosa c’è dietro? Sicuramente delle personalità molto forti, come quella di Yvon Rautureau, che con il fratello Guy produce Free Lance dal 1980. Ecco qualche battuta da lui scambiata con Mug. Free Lance è eccellenza tecnica, design innovativo, idee sexy-glamour di culto da oltre vent’anni. In tutto questo tempo il “sentirsi sexy” come è cambiato, dal vostro punto di vista? Free Lance da sempre ricerca il “sentirsi sexy”, ma con un una buona dose di humor. Free Lance è diversa dagli altri, specialmente dai brand italiani, per via del suo tocco francese, presente e sensibile nel design come nella realizzazione tecnica della scarpa. Quali vantaggi porta avere alle spalle un’esperienza familiare di atelier risalente alla fine del ‘800? A quei tempi di scarpe sexy non se ne producevano molte… Abbiamo le scarpe nel sangue dal 1870. Il nostro bisnonno era ciabattino, nostro nonno e nostro padre facevano a mano scarpe di alta qualità. Noi ci siamo indirizzati verso la calzatura fashion quando siamo entrati nell’azienda di famiglia, e quando abbiamo creato Free Lance vent’anni fa. Cosa distingue lusso e volgarità, parlando di calzature? Lusso e volgarità non sono mai una questione di prezzo. Si possono trovare scarpe volgari in ogni categoria di prezzo, ma la vera differenza sta nel modo di indossarle. La gente può essere molto più volgare delle scarpe e degli accessori che indossa: è soprattutto una questione di attitudine e stile, mai di tacco alto o basso, o di colori.

No adjectives, s’il vous plaît. Free Lance is one of the few brands that needs no adjectives. Although it may seem advertising in disguise or even flattery, we firmly believe that the image it presents, and the ideas it expresses are straightforward and valid. These shoes denote great personality, and those who do have personality can’t but feel their charm. The sexiest shoes available are so matter-of- fact that our response is instantaneous. What lies behind all that? No doubt such strong personalities as Yvon’s and Guy Rautureau’s, the two brothers who have been manufacturing Free Lance since 1980. Mug reports on their interview. Free Lance has meant technical excellence, innovative design and sexy, glamourous ideas for over twenty years. How do you think “feeling sexy” has changed over the years? Free Lance has always meant never ending research into ‘feeling sexy’, with just the right pinch of humour, of course. Free lance is different from other brands, especially from Italian ones, due to the French touch of its design and technical details. What advantages are involved in having an atelier family background dating back to the late 19th century? Not many sexy shoes were made in those days… Shoes have been our business since 1870. Our great grandfather was a cobbler, and our grandfather and father later took to making high quality shoes by hand. We started with fashion shoes when we joined the family business, and created Free Lance twenty years ago. What makes the difference between luxury and vulgarity, when it comes to shoes? Luxury and vulgarity are never a question of price; we believe the true difference lies in how we wear them. People can be far more vulgar than the shoes or accessories they wear; it’s above all a matter of attitude and style, never of detail or colour.


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TOKYO

10 Corso Como Comme Des Garçons

Vicino Aoyama, a Tokyo, non esattamente nel fronte principale del “fashion district” cittadino, sono da poco sorti due negozi vicini: 10 Corso Como Comme Des Garçons e Undercover for Comme Des Garçons. Il baricentro del trend sta per spostarsi? Chissà. Di certo, c’è che 10 Corso Como Comme Des Garçons è uno spazio eccezionale, ideato da Rei Kawakubo e Carla Sozzani, una fusione appagante e densa dei modi di intendere la moda dei progettisti. Il negozio è concepito come un magazi-

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ne di moda, cambia di continuo e non manca di attrarre l’attenzione con le sue particolari simmetrie. Al suo interno, oltre ai capi e agli accessori, troviamo oggetti d’arte, libri, CD - da notare come stilisti del calibro di Azzeddine Alaïa e Vivienne Westwood abbiano realizzato creazioni esclusive per questo negozio, la Westwood, in particolare, usando materiali Comme Des Garçons.

10 Corso Como Comme Des Garçons is located in a back alley of Ayoama fashion area, Tokyo. Born from the different yet integrating sensibilities of Rei Kawakubo and Carla Sozzani, the shop is situated outside Tokyo’s main fashion scene; an innovating initiative, a breath of fresh air in an area where Comme Des Garçons can’t fail to attract their fans. With its tall column as a centre, the space consists of a series of symmetrical buildings and is planned just like a fashion magazine,

with constant changes that draw the public’s attention. The variety of original items to be found on display at 10 Corso Como is amazing, and ranges from fashion items to art objects, books and CDs. Azzedine Alaïa’s items are exclusively designed for the shop, whereas the clothing by Vivienne Westwood’s is all made from Comme Des Garçons’ materials.


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Undercover

L’altro negozio di cui vogliamo parlare, Undercover, dista solo due porte dal primo. È uno spazio nato dalla creatività di Jun Takahashi, che recentemente ha svelato dei capi esclusivi per 10 Corso Como Comme des Garçons, denominati Undercover x Comme des Garçons. Il negozio propone la sua immagine “fantasy on the dark side”: nelle vetrine i capi sono messi uno sopra l’atro fino al soffitto, mentre tessuti neri coprono lo spazio dell’entrata, impedendo la visione dell’interno dello spazio.

Il tema della collezione Primavera/Estate 2002 è stato “l’Illusione della Nebbia”: molti capi erano avvolti in altri tessuti leggerissimi, creando atmosfere davvero particolari. Come potete intuire, il taglio del brand si colloca tra lo street fashion e la moda, e debutterà a Parigi il prossimo ottobre.

Another shop we want to talk about is Undercover, which is two doors away from the first, a space created by Yun Takahashi, who recently designed exclusive items for 10 Corso Como Comme des Garçons, hence named Undercover x Comme des Garçons. An influential fashion house since its first appearance at 1994 Tokyo Collection for the F/W season 1994-95, Undercover is renowned for its ‘fantasy in dark’ and is located near 10 Corso Como Comme des Garçons. Undercover for Comme des Garçons has

really done a lot to give the area a touch of novelty. The show window displays items piled up to the ceiling, whereas the entrance door is lined with black fabrics that prevent viewers from seeing inside. The theme of the Spring/ Summer “2002” collection was ‘ The Illusion of Haze”, evidence of the maison’s inventiveness, with items veiled in thinner materials that create a unique atmosphere. The maison’s brand, between street fashion and ‘mode’, will make its debut in Paris next October.

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MAGIS APOLOGIA DELLA DISTRAZIONE?

Magis è un’azienda distratta, per sua stessa ammissione, per via della tipologia di progetto che spesso supera i confini dell’arredamento per esplorare territori nuovi. Sfogliando il suo catalogo di oggetti di design, essa sembra priva di un disegno strategico. È vero, il nostro lavoro non è indirizzato da coerenze imposte, o da criteri di marketing. Pensiamo solo a quello che ci piace fare. Così esordisce Eugenio Perazza, che fondò Magis quasi trent’anni fa, nell’incontro con Mug in un giorno di inizio estate 2002. Magis, an apology for absentmindedness? By their own admission Magis are absentminded; this is due to their projects which often go beyond furniture and explore new domains. Leafing through their catalogue of design furnishing items one is struck by the apparent lack of an overall design. It is true, our work does not follow the mainlines of marketing research or self-imposed coherence. Our main concern is what we like, we don’t care about much else. This is how Eugenio Perazza, the founder of Magis about thirty years ago, put it when Mug met him one day early in summer 2002.

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Magis non è prigioniera dei designer con i quali collabora, anzi è lei che dirige il design assegnando ai vari progettisti breafing precisi. Il nostro progetto strategico di sviluppo prodotto partito molti anni fa, solo da poco comincia ad essere apprezzato dal mercato, dalla stampa e dalla critica del design. Magis sviluppa prodotti long seller ed è sempre stata lontana dalle mode. C’è oggi crisi di consumi? Chiediamo a Perazza. Non credo ci sia una crisi di consumi. C’è semplicemente una nuova situazione che si va assestando e un nuovo paniere dei consumi è in via di definizione. Chi sarà in grado di capire quello che ci entrerà dentro, saprà essere nel futuro.

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Far from being prisoners of our designers’ contributions, Magis provide them with precise instructions, so much so that our long-standing strategy for production improvement is now being appreciated by the market and by design critics. What Magis are concerned for are long sellers; in fact trendy products have never been our target. Are we undergoing a consumption crisis? we asked Mr. Perazza. I don’t think there is a consumption crisis; more simply things are settling down and a new consumption basket is now underway. Those who can give an answer to the new demand, will be able to be on the market in the future.


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Alcuni riconoscimenti ottenuti in questa prima parte del 2002. Aprile: il curatore della sezione design del Victoria and Albert Museum seleziona 70 prodotti, all’interno del grande osservatorio Salone del Mobile di Milano, per rappresentare nel suo museo di Londra il meglio della produzione di design della rassegna milanese, e ben 10 di questi 70 prodotti appartengono a Magis. Aprile: il Design Museum di Londra decide di dedicare una mostra a Magis a settembre di quest’anno nello stesso periodo di 100% Design. Maggio: Magis vince il premio per la migliore collezione alla fiera ICFF di New York. Maggio: il Financial Times di Londra classifica Magis fra i cinque migliori rappresentanti del design italiano nel mondo. Giugno: Wallpaper seleziona le 10 aziende al mondo che oggi fanno più tendenza e influiscono sui nuovi modi di vivere e tra queste annovera Magis.

Here are some instances of international recognition won by Magis: April: the design section manager of The Victoria and Albert Museum selected 70 items among those on show at Salone del Mobile, Milan, to exhibit at the London-based Museum, and ten out of seventy items are Magis’ creations. April: The design Museum, London, decided to devote an exhibition to Magis’ creations this coming September, just when “100% Design” will be held. May: Magis were awarded the prize for the best collection at the ICFF fair, New York. May: the Financial Times, London, included Magis among the five best representatives of Italian design. June: Wallpaper included Magis in a selection of the ten best world trendsetters.

ph. courtesy of Magis

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Dov’è nata l’idea dei Post Computer Games? Chiediamo a Perazza. Siamo partiti dalla semplice constatazione che i bambini giocano sempre, in ogni momento: mentre camminano, mentre parlano, mentre mangiano. Il gioco è dentro in loro. Sono gli adulti che non giocano più o giocano pochissimo, e abbiamo quindi progettato dei giochi per loro. Nell’era dei computer, dell’ufficio che sta nella tua briefcase e presto nella tua tasca, dell’ufficio che ti segue ovunque tu vada, nasce il desiderio di pause detecnologicizzate, da qui l’idea dei Post Computer Games, di costruire cioè dei giochi un po’ naïf, semplici riproponendo giochi di un tempo lontano, giochi da giocare all’aria aperta, da soli o in compagnia, con dentro un pizzico di competizione. A questo punto Perazza ha cominciato a parlarci di futuri progetti riguardanti il 2003, 2004, 2005, di Me Too, una linea di oggetti e mobili per bambini, di MagisUomo una collezione di oggetti per l’uomo, della nuova sede di Magis, di altro… e anche noi di Mug siamo stati colti dalla distrazione.

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How did the idea of Post Computer Games come to your mind? we asked Mr. Perazza. We simply started from the observation that children always play: they leap while walking, they sing while speaking, or eating. It is adults who do not play any longer or play very little, and therefore we have thought of games for them. In the age of computers, when your office can be held in your briefcase, and can follow you wherever you go, you need detechnologized breaks; hence our idea of Post Computer Games, that is simple, naïve games that allow you to recapture those of bygone times, to play in the open air, by yourselves or in other people’s company, with just a pinch of competition. At this point Mr. Perazza started talking to us about his future plans for 2003, 2004, 2005, about Me Too, a line of objects and furniture for children, about MagisUomo, a men’s object collection, about Magis’ new seat, and much more… Enough to make our mind stray away!


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Where?

w w w. p i o l a . i t

P i o l a Tr e v i s o e - m a i l : p i o l a @ p i o l a . i t · V i a C a r l o A l b e r t o , 1 1 · 3 1 1 0 0 Tr e v i s o - I t a l i a · Te l . + 3 9 0 4 2 2 5 4 0 2 8 7 Piola

Jesolo

e-mail:

piola@piola.it

·

Via

Pindemonte,

3

·

30017

Lido

di

Jesolo

(Venezia)

-

Italia

·

Te l .

+39

0421

372266

P i o l a B u e n o s A i r e s e - m a i l : p i o l a @ p i o l a . c o m . a r · L i b e r t a d 1 0 7 8 c . p . 1 0 1 2 C a p i t a l F e d e r a l - A r g e n t i n a · Te l . + 5 4 ( 1 1 ) 4 8 1 2 0 6 9 0 / 4 8 1 5 4 7 4 6 P i o l a S ã o P a u l o J a r d i n s e - m a i l : o s c a r f r e i r e @ p i o l a . c o m . b r · R u a O s c a r F r e i r e 5 1 2 · B a i r r o J a r d i n s S ã o P a u l o ( S P ) - B r a s i l · Te l . + 5 5 ( 1 1 ) 3 0 6 4 - 6 5 7 0 P i o l a S ã o P a u l o M o e m a e - m a i l : m o e m a @ p i o l a . c o m . b r · R u a C a n a r i o 1 2 7 7 · B a i r r o M o e m a S ã o P a u l o ( S P ) - B r a s i l · Te l . + 5 5 ( 1 1 ) 5 5 6 1 - 4 3 7 7 P i o l a S ã o P a u l o V i l a b o i m e - m a i l : v i l a b o i m @ p i o l a . c o m . b r · P r a ç a V i l a b o i m , 4 9 · B a i r r o H i g i e n ó p o l i s S ã o P a u l o ( S P ) - B r a s i l · Te l + 5 5 ( 1 1 ) 3 6 6 3 - 6 5 3 9 P i o l a C a m p i n a s e - m a i l : c a m p i n a s @ p i o l a . c o m . b r · R u a F e r r e i r a P e n t e a d o 1 4 6 3 · B a i r r o C a m b u í C a m p i n a s ( S P ) - B r a s i l · Te l . + 5 5 ( 1 9 ) 3 2 5 1 - 1 1 1 9 P i o l a C u r i t i b a e - m a i l : c u r i t i b a @ p i o l a . c o m . b r · A l . D o m P e d r o I I , 1 0 5 · B a i r r o B a t e l C u r i t i b a ( P R ) - B r a s i l · Te l . + 5 5 ( 4 1 ) 2 2 5 - 7 7 2 5 P i o l a S a n t o s e - m a i l : s a n t o s @ p i o l a . c o m . b r · R u a Ti m b i r a s , 1 7 · B a i r r o G o n z a g a S a n t o s ( S P ) - B r a s i l · Te l . + 5 5 ( 1 3 ) 3 2 8 6 - 1 1 8 3 P i o l a M i a m i B e a c h e - m a i l : p i o l a u s a @ b e l l s o u t h . n e t · 1 6 2 5 A l t o n R o a d · M i a m i B e a c h , F L 3 3 1 3 9 - U . S . A . · Te l . + 1 ( 3 0 5 ) 6 7 4 - 1 6 6 0 / F a x : ( 3 0 5 ) 6 7 4 - 6 8 9 0

Peperoncino, Monica?

Yes, please…


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QUALITÀ ANTICA

LA CANAPA Della canapa, come per i maiali, non si butta via proprio niente, e dai tempi più antichi. Da essa si ricavano olii, alimenti, sostanze per uso industriale: quella di essere un tessuto di pregio è solo una delle mille applicazioni della canapa, pianta della quale l’Italia è stata in passato uno dei maggiori produttori, a livello quantitativo e qualitativo. Per molti motivi, fra questi la possibilità di ricavare sostanze stupefacenti dalla pianta e i crescenti interessi dell’industria tessile, quarant’anni fa la produzione della canapa in Italia, e in molte altre parti del mondo, cessò. Oggi la canapa gode di miglior fama, e lo deve alle sue caratteristiche di coltivazione, lavorazione e utilizzo che la rendono una materia prima di spicco tra quelle ecologicamente sostenibili. E fra gli utilizzi dove è più evidente la duttilità e la convenienza della canapa c’è proprio quello tessile. Molto simile al lino, la fibra della canapa è da due a tre volte più resistente di qualsiasi altra fibra dura, e non è soggetta alle alterazioni tipiche di molte

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altre fibre. Addirittura, a parità di lunghezza un filato di canapa pesa sensibilmente meno rispetto a qualunque altra fibra dura. Dalla canapa quindi nascono tessuti essenziali, resistenti, che spiccano per la loro versatilità e per la naturale valorizzazione dovuta all’uso. La canapa è fresca d’estate e calda in inverno, e si presta a mischiarsi in mille armature con le altre fibre cellulosiche. I finissaggi più diversi, come potete immaginare, non spaventano i filati di canapa, e parlando di colori notiamo come questo prezioso filato si presti sempre a tinture solidissime. Oltre ad essere ecologicamente sostenibile, un tessuto come la canapa vale per le sue caratteristiche, e un capo con essa confezionato va valutato bene, perché può offrire moltissimo in termini di qualità e creatività.

Si ringraziano l’Industria Filati Tessuti Crespi ed il Consorzio Canapa Italia


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ph. Luca Facchini

Hemp: an ancient quality fibre. Hemp processing, just like pork processing, leaves you nothing to throw away. From hemp we draw oil, food and substances for industrial use, and the fact that it affords a valuable fabric is only one of its many advantages. Italy used to be one of the major producers of top quality hemp, yet forty years ago its production came to a halt more or less everywhere, both because of its drug potential and the rise of other fibres. Today hemp is back again as an outstanding material; in fact it is easily grown, processed and used, and, last but not least, ecologically sustainable. Textile industries find it profitable and versatile. Very similar to flax fibres, those from hemp are two or three times as resistant as any other fibre, much lighter and free from alterations. Hemp combines strength and versatility, is fresh in summer and warm in winter, improves through use and lends itself to countless mixtures with other cellulosic fibres. The most different finishings are no problem for hemp fabrics, and as to dyeing, the results are always excellent. Ecologically sustainable, they are valid for their characteristics, and when it comes to fashion they allow the creation of top quality items.


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WHO DO YO THINK YO ARE?

OXYGENE

Certo, come no. Lo yo yo è roba per ragazzetti decerebrati. A poco vale che sia stato un’ottima arma da caccia quattro secoli prima di Cristo… Nulla vi dirà, allora, il fatto che da quei tempi la tecnologia (quella che non schifa l’aspetto ludico della vita) ha fatto i tipici passi da gigante. Dall’India, infatti, negli anni ‘30 si è diffuso lo yoyo che dorme. Cosa c’è di diverso da uno yoyo che va su e giù con un colpo di polso ben assestato? C’è che il tipico cordino arrotolato su se stesso non è più fissato all’asse: il cordino viene srotolato nella sua parte finale, lo yoyo viene inserito nell’asola che si forma e poi si riarrotola il tutto. Risultato: quando lo yoyo arriva a fine corsa continua a girare e permette di effettuare figure ed evoluzioni (trick) - tanto lui, per l’appunto, dorme nella sua asola, girando pigramente su se stesso. Risvegliarlo (farlo tornare su, in mano) è facile: il lato interno delle coppe dello yoyo è lavorato in modo che, venendo a contatto con il cordino, venga sfruttato il movimento circolare dello yoyo per riprendere così “vita” verso la mano. Mug ha conosciuto uno yoer di razza, Carlo Alberto Menon, che ha ideato e costruito Oxygène, lo yoyo che vedete nelle foto. Oxygène ha le coppe in una particolare (e segreta) lega di alluminio aeronautico, l’asse in titanio e intorno a questo una bussola in bronzo al berillio. I materiali sono scelti e calibrati per ottenere pesi ed equilibri perfetti in relazione ai trick che si vogliono effettuare, ci ha detto. E ci ha presentato un mondo dove con solo colpo di polso e i cuscinetti a sfere giusti uno yoyo “dorme” anche per 11 minuti, e una serie di trick dai nomi come “dividi l’atomo”, altamente spettacolari e fantasiosi. Partite da yoyomaniacs.com se vi va di saperne di più di questa particolare branca dell’hi-tech e ancora, non crediate sia roba da ragazzetti decerebrati: chi vi credete di essere, who do Yo think Yo are?

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Although the yo-yo was a good hunting device four centuries before Christ, it is now commonly believed to be a gadget for slow-witted young boys. Since those early days, technology has made great progress. In the 1930s the dormant yo-yo spread everywhere from India.In what way does it differ from a yo-yo that goes up and down as you give it a sharp pull? The difference is that the string doesn’t roll around its axis any longer: the final portion of the string is unrolled, the yo-yo is introduced into the resulting loop, then the string is rolled up again. As a result, when the yo-yo travels down to the loop, it keeps revolving and performs tricks as it lies dormant there. To arouse it and bring it back to your hand is pretty easy: the inside of the yo-yo’s two caps is so contrived as to capture the string in the yo-yo’s rotational movement and to cause the gadget to roll back to your hand again. Mug have met top yo-yo maker Alberto Menon who has invented and made Oxygène, the yo-yo in the photos. Oxygène has caps of a special aluminium alloy used in the aviation industry, a titanium axis with a beryllium bronze bush around it. “The materials are chosen so as to obtain the right weight and poise for spectacular tricks”, Menon explained to us. He introduced us into the world of yo-yos where, with a single stroke and the right ball bearings, a yo-yo lies dormant even for eleven minutes, and can perform a number of fantastic and spectacular tricks like ‘split the atom’. Get in touch with yoyomaniacs.com if you want to know more about this branch of hi-tech, and do not think this is stuff for slow-witted kids: who do yo think yo are?


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TECH & ROLL

Energy è un telaio professionale che cerca e trova un perfetto equilibrio (sempre lui) tra i materiali utilizzati, garantendo la minor dispersione possibile di energia tra pattino ed atleta e, quindi, prestazioni migliori. La soletta, ricavata per fresatura a controllo numerico da un’unica barra di materiale, è in Ergal (lega di alluminio 70/75, molto leggera ma di elevata rigidità e resistenza) e presenta le più avanzate soluzioni tecniche per offrire una risposta più rapida alle sollecitazioni e garantire un appoggio della scarpa sul telaio veramente personalizzabile. L’asse e il puntalino regolabile sono in titanio, per la massima resistenza e leggerezza. Le sospensioni sono in un elastomero particolare, disponibili in quattro diverse durezze per un assetto ideale. Tecnologia? È sempre una questione di equilibrio, ad ogni livello.

Roller-skating is always a matter of balance; as you learn, keeping your balance means to keep the most delicate parts of your body unhurt; once you can stand on your skaters the balance that counts enables you to roll along without looking clumsy, and this is all that many can achieve. Yet roller-skating triggers in countless others a keen sense of competition, or a desire to have the best skaters available. Eighty per cent of hockey or figure skating world champions use Energy, TM Technologies’ futuristic roller-skaters, the leading item of Roll Line, the outcome of TM-T’s specialistic analysis in motion technology. Energy is a professional truck whose perfect balance of materials guarantees minimum energy waste and top performances. The truck is obtained through automatic milling of a single bar of Ergal (a 70/75 extra light, highly resistant aluminium alloy) and the advanced technical solutions it is coupled with provide a prompt answer to strain, thanks to the perfect hold of the adjustable frame. The axis and tip are made of titanium for top strength and lightness and the suspensions are made of a particular elastomer, available in four different gradations for smooth rolling. Technology is after all a question of balance, at any level. ph. Luca Facchini

Pattinare? È sempre una questione di equilibrio, ad ogni livello. Mentre impari, l’equilibrio più urgente è quello che ti salva parti del corpo fra le più delicate. Quando si riesce a stare in piedi sui pattini l’equilibrio che conta è quello tra il procedere senza cadere e uno stile che non sia comico. Molti si fermano qui, mentre per alcuni subentra la passione, l’agonismo, o la semplice voglia di avere il miglior mezzo possibile. L’80% dei campioni mondiali di pattinaggio artistico e di hockey usa Energy, il pattino avveniristico della TM Technologies. È un’azienda specializzata, che fa della tecnologia del movimento oggetto di studio, prima che di business, e il modello Energy -prodotto di punta della gamma Roll Line- spiega ciò meglio di qualunque discorso.

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NEWS GPS satellitari: eTrex Vista di Garmin È il modello più completo della gamma Garmin: navigazione, computer di viaggio, altimetro, bussola e una dettagliata cartografia (fino a 24 MB di mappe MapSource™) sono accessibili con un solo tasto. eTrex Vista è compatto ed impermeabile, offrendo la massima maneggevolezza e comodità di consultazione nelle situazioni più diverse.

Adidas for Yohji Yamamoto Continua il connubio tra lo storico marchio tedesco e il maestro stilista giapponese, che per la collezione uomo autunno/inverno 2002/03 combinano con ironia calzature altamente tecniche a dettagli eleganti e materiali ricercati.

Askman Fondata nel 1913 in Danimarca, la ditta Askman produce mobili e oggetti d’arredo. Il design è classico e senza tempo, con l’obiettivo della massima funzionalità ottenuta con la pulizia delle forme e la ricerca dei materiali tipica del design danese e nordico in genere. L’architetto Jorgen Moller è il loro principale designer, già collaboratore di Arne Jacobsen ed espositore al Museum of Modern Art di New York e al Israel Museum of Modern Art di Gerusalemme.

Garmin’s satellite GPS eTrex Vista The most complete model of Garmin’s line: navigation, travelling computer, altimeter, compass and detailed maps (up to 24 MB MapSource™ Maps) are available just by pressing a key. Vista is compact, waterproof, handy and easy to consult at all times.

Adidas for Yohji Yamamoto Leading designer Yohji Yamamoto and Adidas, the renowned German brand, present a men’s collection of shoe-wear for the F/W 2002-03 season that ironically combines technical features, elegant details and precious materials.

Askman

Gli orologi di Mandarina Duck Debutta la collezione di orologi Mandarina, creata in collaborazione con Seiko. Due i materiali, uretano ed acciaio, per gli undici modelli che compongono questa linea unisex, denominata “vaso da tempo” per la forma della cassa.

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Mandarina Duck’s watches Mandarina’s watches, created in collaboration with Seiko, make their debut with a line of eleven urethane and steel unisex models called ‘vaso da tempo’ (time vase), from the shape of their cases.

Askman

Askman Established in Denmark in 1913, Askman produce furniture and furnishing accessories. Their timeless, classical, typically Danish design achieves top functionality thanks to its simple forms and innovative materials. Arne Jacobsen’s former collaborator, Architect Jorgen Moller is Askman’s leading designer, whose works have been exhibited at the Museum of Modern Art, New York, and at the Israel Museum of Modern Art, Jerusalem.


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Ploof Ploof is a set –sofa and armchair- presented by Kartell and made of masscoloured polythene through rotation moulding. The plush seat is designed by Philippe Starck and rests on four pressurefitted feet of polished aluminium.

Ploof Ploof è una collezione di divano e poltrona presentati dalla Kartell, e realizzati con il processo del rotation moulding in polietilene colorato in massa. il design morbido della seduta, progettata da Philippe Starck, poggia su quattro piedini in alluminio lucidato, inseriti a pressione.

Diesel Kids Nasce a Treviso il primo monomarca Diesel Kids. L’azienda veneta utilizzerà questo spazio come test per dare vita in breve tempo ad una serie di negozi nelle principali capitali. Coordinato dalla Lazzari, il primo Diesel Kid è in via Calmaggiore 50.

Fabrica Fabrica presenta “Paradise from vocal box”, un progetto di Fabrica musica e Koichi Makigami in collaborazione con l’Institute of Living Voice di Anversa. Fabrica è attualmente impegnata nella creazione di un progetto che indaga sulla vocalità e sulle sue grandi potenzialità, influenzata proprio da un artista che delle sonorità della voce ne ha fatto virtù: Koichi Makigami. Il progetto darà spazio, come sempre, alle capacità creative dei giovani ricercatori ospitati presso la nuova struttura creata dall’architetto giapponese Tadao Ando, e provenienti da tutto il mondo. 12 settembre 2002 a Innsbruck (Festival di Klangspuren) 13 settembre 2002 a Bolzano (Festival Transart)

Fabrica present “Paradise from Vocal Box”, a project by Fabrica Music and Koichi Makigami in collaboration with the Institute of Living Voice, Antwerp. Influenced by an expert in voice sonority like Koichi Makigami, Fabrica are now carrying out an enquiry on vocality and its potentials. The project will involve the creative skills of young talented students from all over the world at Fabrica’s new premises, designed by Japanese architect Tadao Ando. (September 12th 2002 at Klangspuren Festival, Innsbruck; September 13th 2002 at Transart Festival, Bozen)

Iwachu La tradizionale teiera Giapponese completamente in ghisa, nei modelli Arare e Kambin, adatta per un eccellente pausa tè e per tutti gli infusi. Iwachu The traditional cast iron Japanese teapot comes in the models Arare and Kambin, ideal for all breaks and teas.

Diesel Kids

Diesel Kids

Diesel Kids Treviso has now its first single-brand Diesel Kid store, a test that will enable the Veneto based firm to set up shops in the main European capitals. Located at 50, Via Calmaggiore, Treviso’s Diesel Kid is managed by Lazzari.

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LEGGERE a cura di/courtesy of: Idea Architecture Books - www.ideabooks.it

Tank Book - Best of Tank Magazine 1998-2000 Thames & Hudson La rivista Tank, superato il culto delle celebrità e degli editoriali prestigiosi, rilancia le pubblicazioni del settore utilizzando un nuovo formato ‘bookzine’ (libro-rivista), che ospita talenti nuovi e propone un’interessante blend di immagini a illustrazione di tendenze in materia di moda, arte, grafica, fotografia e design. Al suo primo anno, Tank ha avuto largo consenso internazionale e un grande successo nelle vendite, tanto che il suo formato continua ad influenzare le principali riviste del settore. Tank Book raccoglie in un volume il meglio dei primi undici numeri della rivista, ora introvabili, con i contributi dei nuovi talenti e immagini di assoluta innovatività. Comprende opere di Stephen Gill, Martin Parre, Michael Danner, Julie Verhoeven, Terry Van Biesen, Donovan Wylie e molti altri.

Tank magazine showcases an ingenious blend of images from fashion, art, graphics, photo journalism and design in a ‘bookzine’ format. Resisting celebrity worship and PR -lead editorials in favour of experimentation with rising voices, Tank gives new life to magazine publishing. In its first year Tank has achieved major international following and unprecedented sellout success. Its format keeps influencing a generation of magazines, including some in main stream publishing. Taking the very best from the first eleven issues, most of which are no longer available, this book is a rich store of the freshest talents and most innovative visual ideas. It includes works by Stephen Gill, Martin Parre, Michael Danner, Julie Verhoeven, Terry Van Biesen, Donovan Wylie and many more.

The Modern Japanese Garden Freeman/Nosé Mitchell Beazley La progettazione del giardino giapponese, conosciuta in Occidente nelle sue forme tradizionali, ha avuto sorprendenti sviluppi nell’ultimo decennio. I maggiori architetti del paesaggio, quali ad esempio Asushi Akenuki, Masatoshi Takebe e Yasujiro Aoki, e architetti quali Kengo Kuma e Kan Izue realizzano progetti di giardini di notevole livello sperimentale con riferimento a forme, stile e contenuti. “The Modern Japanese Garden” è il primo libro a offrire un’indagine a tutto campo sui giardini contemporanei, presentandone i progetti e consentendone l’utilizzo ai lettori occidentali. Il corredo fotografico del volume è inedito e documenta giardini pubblici e privati. L’opera approfondisce argomenti quali: la miniaturizzazione del paesaggio, lo spazio abitativo moderno, il connubio arte-giardino e lo sviluppo della filosofia Zen. Un volume illuminante, la cui lettura è un passaggio obbligato per architetti e cultori del girdino e del paesaggio.

Japanese garden design, known to the West in its traditional form, has undergone striking developments in the last decade. Leading Japanese landscape designers, such as Asushi Skenuki, Masatoshi Takebe and Yasujiro Aoki, and architects, such as Kengo Kuma and Kan Izue have been endlessly experimenting with its form, style and content. “The Modern Japanese Garden” is the first survey of contemporary Japanese Gardens to have presented the designs in a way that is relevant to Western readers and their homes. Most of the speciallyphotographed locations are unpublished in the West and, besides important public gardens they offer examples of some of the best domestic gardens. By exploring such themes as the miniaturization of the landscape, the modern living space, the fusion of art and garden and the evolution of Zen philosophy, this inspiring book provides basic reference for all garden enthusiasts, garden and landscape designers and architects.

Century Phaidon Raccontata per fotografie, Century è una storia del XX secolo, un periodo di grandi progressi e scoperte, così come di sofferenze e atrocità, il primo secolo ad avere documentazione fotografica. Le immagini di questo libro mostrano le trincee della Prima Guerra Mondiale, il volo dei fratelli Wright, l’avvento dei regimi totalitari, le comiche di Buster Keaton, i viaggi spaziali e la caduta del muro di Berlino. Scelte da fonti di tutto il mondo, le fotografie colpiscono per la loro immediatezza, in quanto raffigurano persone e avvenimenti del mondo della politica e della guerra, dell’arte e delle scoperte, della cultura e della società. Ogni immagine è corredata da esaurienti informazioni di carattere generale e da citazioni. Century è al tempo stesso manuale di storia e illuminante documentazione visiva concepita e curata dall’ex direttore fotografico del Sunday Times Magazine, Bruce Bernard, che con Century ha coronato i suoi trent’anni di lavoro nel settore. L’ultima edizione, di formato molto contenuto, è aggiornata fino all’11 settembre 2001; un’ineludibile rassegna di storia moderna.

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Century is a history of the twentieth century told in photographs. More than any other, the last century was a period of advances and discoveries as well as of atrocities and suffering, and the first to be documented by the camera. Culled from sources all over the world, the photographs are immediate and provoking. They depict people and events from the worlds of politics and war, art and invention, cultural and social history. Accompanied by extended historical background information for every image, as well as by evocative quotations, Century is a history handbook and a visual aid to familiar and unknown times. Conceived and edited by the former picture editor of The Sunday Times magazine, Century is the culmination of Bruce Bernard’s thirty years’ work in the industry. The book is now available in a new edition including events up to the 11 September 2001.


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ASCOLTARE a cura di/courtesy of: Family Affair - Milano

Terry Callier Speak your peace Mr. Bongo Dopo “Alive” dello scorso anno “Speak Your Peace” è il primo studio album del folk-blues man americano realizzato per l’inglese Mr Bongo. Il grande Terry Callier sta attraversando un momento di grande fervore creativo: “Speak Your Peace” è un disco di diamantina bellezza, un lavoro che trasuda soul da ogni solco, avulso da facili concessioni al mercato. Il disco contiene 14 tracce prodotte da Jean-Paul ‘Bluey’ Munick degli Incognito, fatta eccezione per tre brani prodotti da Marc Mac dei 4 Hero, mentre il grande Paul Weller scrive e suona canta insieme al nostro il brano “Brother To Brother”, primo singolo tratto dall’album.

After last year’s ‘Alive’, ‘Speak your Peace’ is the first studio album this American folk-blues composer has made for England-based Mr Bongo. Great Terry Callier is going through a great creative season. ‘Speak your Peace’ is a soul-pervaded CD of rare beauty, which makes no concessions to market trends. The CD contains 14 tracks by Jean-Paul ‘Bluey’ Munick of Incognito, and three pieces by Marc Mac of 4 Hero, whereas great Paul Weller plays and sings ‘Brother to Brother’ with Terry Callier.

Crazy Penis The wicked is music Paper Recordings Attesissimo secondo album per il duo inglese Crazy Penis già autore dell’ottimo “A Nice Hot Bath With”, autentica perla di jazzy house. Era il 1998 e, da allora, il duo originario si è trasformato in una splendida live band di 5 elementi. Le numerose esibizioni dal vivo che il gruppo ha tenuto negli ultimi anni hanno contribuito in maniera determinante alla sua evoluzione che, da progetto prettamente dance “da studio”, si è trasformato assumendo connotati pop accostabili a quelli dei Groove Armada.

English duo ‘Crazy Penis’, the authors of ‘A Nice Hot Bath With’, have now issued their second eagerly awaited album, a jewel of Jazzy House. Since 1998 the original duo has grown into a splendid five-member live band. Their countless live performances over the past few years have greatly contributed to making their studio-dance music evolve into pop music that can be likened to Groove Armada’s.

S-Tone Inc. Sobrenatural Schema La Schema Records sta attraversando un momento di grande fervore creativo, segno di una crescita artistica che si sta traducendo anche in notorietà, e che sta trasformando l’etichetta milanese da piccola indie a label di punta del panorama Nu Jazz internazionale. In questo contesto si colloca perfettamente “Sobrenatural” il nuovo lavoro di S-Tone Inc., disco di rara bellezza che riesce, come nessun altro in Italia e come pochi nel mondo, a coniugare la classicità della musica brasiliana e delle atmosfere easy listening d’annata con le pulsioni della club scene, regalandoci momenti di grande musica.

Schema Records’ artistic growth and creativeness are giving the Milan-based brand international renown in the world of Nu Jazz. No wonder their latest issue, ‘Sobrenatural’, by S-Tone Inc, is a CD of great beauty which, like few others in Italy and abroad, couples classical Brazilian music with vintage easy listening atmospheres and club scene rhythm, and gives us moments of really great music.

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ABBONATI A MUG SUBSCRIBE TO MUG Per sottoscrivere l’abbonamento gratuito a Mug: To get Mug free at your address: • fotocopiare il coupon sottostante ed inviarlo via fax al numero +39 0422 608636 photocopy the coupon below and fax it to +39 0422 608636 • inviare una e-mail con tutti i vostri dati a mug@lazzariweb.it indicando come oggetto “Abbonamento Mug” send an e-mail with your personal data to mug@lazzariweb.it specifying “subscription to Mug” Desidero sottoscrivere l’abbonamento gratuito a Mug per i prossimi 4 numeri (a partire da dicembre 2002) I wish to get Mug’s next 4 issues free of charge (starting from December 2002) Inviatemi anche il numero 2 (ad esaurimento delle copie disponibili) N° 2 of Mug is also available. Send in your request, as there is only a limited number of copies. Voglio diventare distributore di Mug. Chiedo di essere contattato per conoscere le modalità di adesione. How can I become a distributor of Mug? Please get in touch and let me know.

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MUG Anno 2 numero 3 - Agosto 2002 Registrazione del Tribunale di Treviso n. 1141 Editore: Lazzari S.a.s. via Paris Bordone, 14/16 31100 Treviso, Italia Ph. +39 0422 410771/610169 Fax +39 0422 608636 mug@lazzariweb.it www.lazzariweb.it Direttore responsabile: Mara Bisinella Concept, art direction, ricerca: Luca & Nicola Facchini, Carlo Zuccarello, Mauro Mongarli Organizzazione, coordinamento e impaginazione:

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