Race 123

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COPPA DEL MONDO

ESCLUSIVO I motivi dell'esplosione della squadra Discipline veloci

TECNICA La curva da gigante di Ligety analizzata in 60 fotogrammi

versione per ipad RACE SKI MAGAZINE è su app store

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Lo slalom gigante ha un nome e un cognomE: Ted Ligety

MOMENTI

INDECISIVI ALLEGATO s REPARTO CORSE sempre più

ISSN 1594-8471

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1. LO/MI

Il racconto live di tutte le tappe italiane

il magazine dello serrata la lotta per il titolo sci giovanile

Numero 123 gennaio 2013 mensile

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DADA SORRIDE Lo sci rosa torna sul podio a St. Anton grazie a Daniela Merighetti

MANNY CI CREDE Moelgg parte per Schladming con concrete chance di medaglia



Edito

di Davide Marta

Incrocio di sguardi tra Alexis Pinturault e Marcel Hirscher sul traguardo di Monaco di Baviera ©Zoom Agence

IL FUTURO è ADESSO MARCEL HIRSCHER, CLASSE 1989 E ALEXIS PINTURAULT, CLASSE 1991. LA COPPA DEL MONDO DEI PROSSIMI ANNI È DESTINATA A RUOTARE ATTORNO A QUESTO DUALISMO Marcel Hirscher è lo sciatore più forte del mondo nelle discipline tecniche. Penso ormai non ci siano dubbi, nonostante un mostruoso Ligety in gigante, nonostante qualcuno a turno provi ad insidiarlo in slalom. Alexis Pinturault lo può diventare, mi ricorda Hirscher di tre o quattro stagioni fa. Qui c’è il futuro della Coppa del Mondo maschile dei prossimi anni, tutti gli altri possono mettersi il cuore in pace. Certo, non è detto che la sfera di cristallo vada sempre ad uno di loro, tuttavia il Circo Bianco ruoterà a lungo attorno a questo duello. Una riflessione che mi è nata guardando il parallelo di Monaco di Baviera, quando i due si sono incontrati in semifinale. Dopo due run tiratissime, il tabellone indicava 0.00, non erano riusciti a guadagnare un solo centimetro uno rispetto all’altro. Il regolamento astruso della FIS ha voluto che andasse avanti Hirscer (per aver fatto meglio nella seconda prova), ma il verdetto sul campo è stato di assoluta parità. Mi è piaciuta particolarmente la foto che ho scelto per aprire questo numero della rivista, in cui i due si guardano, o meglio, ‘Pinturicchio’ guarda Marcel sul traguardo di Monaco. In quell’occhiata c’è il senso della sfida, il significato vero di questo sport. «Ok, questa volta ti è andata bene, alla prossima vedremo…». Poi non è stato esattamente così nelle prime gare di gennaio, perché l’austriaco in questo momento è più maturo, più solido, più avanti nel proprio percorso agonistico. Ma aspettiamoci grandi cose da Alexis e da questo duello. A proposito, una riflessione sul City Event che ha visto protagonisti i due personaggi in questione, anche se poi Neureuther li ha ‘suonati’ tutti e due. Ho sentito tantissime critiche, ma a me questa gara è piaciuta. Certo, il fascino non è quello del gigante di Adelboden o dello slalom di Wengen, ma il successo di pubblico, la grande visibilità mediatica non si possono trascurare, soprattutto perché in pista i contenuti tecnici non sono stati secondari. Le immagini parlano chiaro: atleti che hanno dovuto adattarsi ad archi di curva diversi, usando gli sci da slalom, che dovevano improvvisare l’abbattimento del doppio palo, concentrarsi sulla partenza dai cancelli, tener d’occhio l’avversario nel tracciato a fianco. Non a caso i più forti sono arrivati tutti davanti. Tutto bello, purché la FIS non consideri questo tipo di gara valida per la classifica di slalom, con i criteri di ammissione che abbiamo visto. Questa, va proprio detto, è stata una bestialità. @davmarta

davide.marta@mulatero.it


Contenuti

Race ski mgazine 123 - Gennaio 2013

SERVIZI BODE MILLER, CHI L’HA VISTO? Il campione americano è ancora uno sciatore in attività? di Claudio Primavesi VOLA ALTO L’ITALJET Viaggio all’interno della squadra del momento nelle discipline veloci di Gabriele Pezzaglia

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ONE MAN SHOW 24

OLANDESE DI COURCHEVEL 34 Intervista con Marvin Van Heek, a sorpresa nella top 10 della Val Gardena di Claudio Primavesi MAGAZINE MONDIALI SCHLADMING 2013 Tutte le news in vista del grande appuntamento iridato di febbraio di Claudio Primavesi

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LA GARA PIU’ PAZZA DEL MONDO 38 Val Gardena live - Il racconto da bordo pista del superG e della discesa di Gabriele Pezzaglia QUALCHE PORTA CON TED LIGETY 48 Una spettacolare sequenza in allenamento del re dello slalom gigante di Ralf Brunel OBIETTIVO NUMERO UNO, ESSERE VELOCI! 50 Come possiamo scivolare di più, o meglio, frenare meno degli avversari? di Mauro Pini MARCEL HIRSCHER NELLA LEGGENDA DELLA 3TRE 54 Madonna di Campiglio live Il racconto da bordo pista dello slalom di Gabriele Pezzaglia UNA DELLE TANTE? NO GRAZIE… 74Conosciamo meglio Sofia Goggia, talento del gruppo femminile Coppa Europa di Gabriele Pezzaglia SAFETY LAB Viaggio all’interno del reparto ricerca e sviluppo di Dainese di Sebastiano Salvetti

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RUBRICHE Editoriale 1 Parola del Vita Un mese di Twitter

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Magazine internazionale

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Professione tifoso

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Magazine Italia

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Mailbox

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Il giornale del mercato

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4 \\ GENNAIO 2013

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Alta Badia live Il racconto dell’incredibile impresa di Ted Ligety sulla Gran Risa di Gabriele Pezzaglia



Web & Social GIOCA AL TOTO-RACE Direttore responsabile: DAVIDE MARTA davide.marta@mulatero.it Vice-direttore: CLAUDIO PRIMAVESI claudio.primavesi@mulatero.it Marketing e pubblicità: SIMONA RIGHETTI simona.righetti@mulatero.it Segretaria di redazione: ELENA VOLPE elena.volpe@mulatero.it Responsabile sito e area agonismo: GABRIELE PEZZAGLIA gabriele.pezzaglia@mulatero.it

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Contributi fotografici: Ralf Brunel, Enrico Schiavi, Elvis Piazzi Collaboratori: Luca Giaccone, Marco Pastore, Mauro Pini, Pietro Vitalini

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In copertina: Tutta la grinta di Tina Maze, autentica dominatrice della prima parte della Coppa del Mondo femminile (foto Alain Grosclaude - Zoom Agence)

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collaboratori: Mauro Azzalea, Mauro Bonvecchio, Roland Brenner, Glauco Calderoni, Duilio Contrini, Lorenzo Fabiano, Luca Franchini, Ennio Frigeni, Luca Giaccone, Ruggero Giacopazzi, Giorgio Guidelli, Andrea Mammarella, Gianni Moriconi, Gabriele Pezzaglia, Marco Santoni, Ilario Tancon, Bruno Tavosanis

Il sito di riferimento dello sci alpino in Italia. Aggiornamenti quotidiani, foto e video-gallery, commenti dei lettori. L'appuntamento quotidiano con l'informazione per ORI UNICI Q gli appassionati AT del nostro sport. IA MED VISIT

coordinatore progetto: ANDREA CHIERICATO andrea.chiericato@mulatero.it

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RACE experts PAROLA DEL VITA

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A cura di Pietro Vitalini ex-atleta Ital-Jet

Donne sugli sci, gioie e dolori I mancati risultati della squadra nazionale hanno portato alla luce diversi problemi, ma potrebbero essere un’opportunità per rinnovare una struttura ormai obsoleta

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olo due anni fa veniva alla luce il talento di Federica Brignone e di Elena Curtoni, mentre Denise Karbon, Manuela Moelgg, Daniela Merighetti e le sorelle Fanchini erano una garanzia. Senza dimenticare le ‘emergenti’ Agerer, Marsaglia, Irene Curtoni, tutte ottime atlete. Oggi dove sono? In parte stiamo assistendo a un cambio generazionale, però quello che mi sembra più lampante è qualche lacuna nella gestione del gruppo. Le atlete mi sembrano lasciate un po’ a se stesse nei momenti difficili, sia a livello atletico che tecnico, ma soprattutto si respira un certo malumore tra atlete e tecnici. I risultati negativi fanno riflettere su alcune scelte strategiche di allenamento estivo-autunnale, che hanno portato le nostre atlete sempre più lontane dai loro obiettivi. Salviamo dalla débacle rosa le due sorelle Curtoni, Irene soprattutto, anche se commette troppi errori che pregiudicano spesso il risultato finale; è l’unica comunque che può ambire a certi piazzamenti in questo momento. Elena è ottima in superG, però in discesa libera paga la poca esperienza. Salviamo anche ‘Dada’ Merighetti, con ottimi piazzamenti nelle dieci e il bel podio di St.Anton, dove ha dimostrato che sulle piste tecniche sa far valere le proprie qualità tecniche e l’esperienza. Una riflessione il DT Raimund Plancker la dovrà certo fare, anche perché non ha trovato allenatori in grado di coinvolgere le atlete e farsi seguire. Certo, anche gli infortuni ci hanno messo lo zampino, però l’insofferenza mi sembra più mentale: in fondo un atleta corre

8 \\ GENNAIO 2013

sempre per se stesso e quindi l’uscita di scena di un compagno per infortunio equivale a quella di un avversario, o no? Certamente aver tolto dalla scena due allenatori esperti come Giuseppe Zeni, e Alberto Ghidoni può aver influito non poco sulla tranquillità della squadra, lasciando così spazio a individualismi e gruppi di lavoro privati. Ci sono atlete che si allenano con il team svizzero o francese, che si affidano a ‘guru’ di fiducia, invece di seguire le indicazioni del team. Non a caso le Curtoni seguono una preparazione personalizzata, ma se questo porta ad avere dei migliori risultati, perché non creare una struttura funzionale alle diverse esigenze? Penso per esempio ai gigantisti che si trovano a disputare a dicembre il maggior numero di gare e poi ad avere

30 o 40 giorni senza competizioni, che risultano ‘abbandonati’ perché i vertici tecnici della squadra devono seguire la Coppa del Mondo. Il presidente della FISI dovrebbe trovare il coraggio di rinnovare una struttura ormai obsoleta. Gli allenatori migliori, con esperienza e che sanno veramente leggere nel profondo le problematiche degli atleti, sono stanchi di vagabondare per il mondo, però hanno ancora tantissimo da dare. Allora perché non realizzare centri di altissima specializzazione, con degli allenatori esperti a disposizione, mentre a seguire il Circo Bianco della Coppa del Mondo si lasciano i giovanissimi e, a rotazione, i vari head coach dei campus? Proviamoci, forse sarebbe una soluzione più razionale. Parola del Vita

Irene Curtoni, l’atleta più in forma del team azzurro in questa prima parte di stagione (foto ©Ralf Brunel)



COVER STORY | BODE MILLER

Bode Miller chi l’ha visto? Cronaca di un anno vissuto lontano dalle piste da sci, tra matrimonio, incidenti golfistici, pancioni e… un futuro da sciatore. Forse! Cinque medaglie olimpiche, due Coppe del Mondo, 33 vittorie in Coppa del Mondo e… 35 primavere sulle spalle. Bode Miller, in pista e fuori, fa sempre parlare. Da febbraio 2012 ha abbandonato il Circo Bianco per un infortunio ad un ginocchio, ma nonostante questo si è continuato a parlare dell’americano come se stesse ancora gareggiando. Prima si è ‘riciclato’ come pirata-chic nella sua barca ormeggiata in California e padre amorevole della piccola Dacey, nata da una relazione ormai finita, poi ha annunciato il fidanzamento con la giocatrice di beach volley Morgan Beck. Appena il tempo di metabolizzare la notizia e si viene a sapere che si è sposato, con una cerimonia alla ‘Beautiful’ sulla sua barca, poi messa in vendita. Infine, sotto Natale, si scopre che Bode diven-

17 settembre BODE MILLER @MillerBode È stato un lavoro @MorganEbeck è difficile da convincere. Sono super eccitato!

26 dicembre BODE MILLER @MillerBode Oltre al nuovo arrivo in famiglia, mia moglie mi ha anche regalato un elicottero radiocomandato! FANTASTICO!

10 \\ gennaio 2013

terà papà per la seconda volta. E lo sci? Non c’è fretta, non c’è ‘schedule’, quando e se ci saranno le condizioni, rientrerà. Non prima di febbraio. «Nessuno vuole farsi ancora male quando rientra da un infortunio… E poi quando sei alla fine della tua carriera, hai più esperienza dei ragazzini che vogliono tornare per non perdere tempo» ha detto Bode Miller alla Associated Press, mentre Christof Innerhofer vinceva sulla Birds of Prey. Ripercorriamo le tappe di un anno vissuto intensamente. Febbraio 2012. Bode sente dolore al ginocchio sinistro ai test pre-olimpici di Sochi. Torna negli Stati Uniti e si sottopone a un intervento per ridurre una microfrattura e sistemare una parte di cartilagine rovinata dall’incidente del 2001.

Agosto 2012. Viene visto alle Olimpiadi di Londra in compagnia della giocatrice di beach volley Morgan Beck. 16 settembre. Rimette gli sci a Portillo. 17 settembre. Scrive in un tweet: «Ho trovato quella giusta e l’ho convinta a sposarmi». 7 ottobre. Sempre su Twitter: «Il grande giorno è arrivato, questa sera io e Morgan ci sposeremo sulla poppa della barca con le arpiste come testimoni». Intanto rilascia alcune interviste nelle quali dichiara di non avere alcuna fretta di rientrare in pista. I passatempi sono le corse di cavalli (il suo cavallo si chiama Carving) e il golf. 12 dicembre. Colpisce la moglie all’occhio proprio giocando a golf. 26 dicembre. Morgan Beck annuncia su Twitter: «Primo Natale con la mia nuova famiglia e condivideremo il più bel regalo di Natale quest’anno #babyonboard diventerò mamma!». 3 gennaio. Sempre Morgan Beck: «La data prevista per la nascita del piccolo Miller è 8/8/13. Così perfetto!».

Nella foto: Bode Miller con la moglie al parterre di Beaver Creek ©Zoom



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UN GIRO SUL CANALINO MIRAMONTI foto di Alexis Boichard Zoom Agence

12 \\GENNAIO 2013

Il ritorno di Madonna di Campiglio nel calendario di Coppa del Mondo è stato un vero successo. Tanto pubblico a bordo pista, entusiasmo in paese, una gara di altissimo livello. Ma anche un pendio dal


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fascino speciale, che si lega indissolubilmente alle imprese dei grandi campioni di questo sport. ChissĂ se pensava a questo JB Grange durante la sciata in pista in notturna il giorno prima della gara? GENNAIO 2013 // 13


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L’EMOZIONE DELLA PRIMA VOLTA foto di Alexis Boichard Zoom Agence

14 \\GENNAIO 2013

Cosa si prova, quando ti chiami Rok Perko e vivi a Trzic in Slovenia, e a vent’anni vinci un oro in discesa e un argento in superG ai Mondiali Juniores di Bardonecchia e poi per tutta la carriera non riesci ad andare oltre


PORtFOLIO

un dodicesimo posto in Coppa del Mondo? Cosa si prova, dicevamo, quando un giorno in Val Gardena sospendono la gara per nebbia e quando finalmente parti, esce il sole e tu vai sul podio? Cosa si prova? GENNAIO 2013 // 15


PORtFOLIO

16 \\GENNAIO 2013


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* Zoom

IL CONVITATO DI PIETRA foto di Ralf Brunel

Slalom in notturna sulla Aloch di Pozza di Fassa per i Campionati Italiani Assoluti, nell’inedita versione di fine anno. Serata limpida, pubblico a bordo pista, consueto scenario dolomitico irripetibile. Il tramonto su Cima Dodici durante la prima manche è stato uno spettacolo nello spettacolo, con le rocce rossastre silenziosi giudici della prova dei nostri migliori talenti dello slalom GENNAIO 2013 // 17


Un mese di Twitter

SEGUITECI SU TWITTER @raceskimagazine 12 dicembre BODE MILER @MillerBode Ho colpito mia moglie con una palla da golf #worstfeelingever

17 dicembre JULIA MANCUSO @JuliaMancuso Un’altra avventura Balkan Holidays

17 dicembre FEDERICA BRIGNONE @fedeBrignone operazione riuscita alla grande!! 18 dicembre TED LIGETY @tedligety con la leggenda Alberto Tomba 18 dicembre DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Stasera tra gli italiani in gara:Rocca gross,deville... cit. Radio number1 really? #ohmygosh

13 dicembre MAX BLARDONE @maxblardone L’allenamento di pfelders e’ stato molto difficile, 2 giorni su ghiaccio puro. Il mio stato di forma da 1 a 10 e’ 4

15 dicembre AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal Mario Cipollini; ‘’Svindal, possible photo?!!” wow!! Il migliore ricordo dell’Alta Badia da tempo. Vediamo se riesco a fare meglio nella seconda manche. #legend #biking 16 dicembre DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti No ma....ligety?si è capito già dalla seconda porta che non ce n’è per nessuno oggi 16 dicembre DOMINIQUE GISIN @dominiquegisin wendyholdeners 16 dicembre TESSA WORLEY @TessaWorley @dominiquegisin cosa?! State andando ad Aare in elicottero? Ragazze fortunate. Io sto guidando ora verso Zurigo.

28 dicembre MIKAELA SHIFFRIN @MikaelaShiffrin Heehee questo era divertente. Per tutti i fan che oggi erano fuori e volevano autografi ma non sono riusciti ad averli, scusate! Magari domani! 28 dicembre BELEN SIMARI BIRKNER @belensimari nuove tute per domani… mmmm quale sarà la mia scelta!!!???

18 dicembre TED LIGETY @tedligety Forse il più bel riscaldamento. Lo sciatore @shredoptics Dave Chodunsky a @ Madonna di Campiglio

13 dicembre MORGAN MILLER @morganEbeck Un grande grazie a @Kaenon per avere attutito un lancio a 160 miglia all’ora. Ho solo messo 50 punti invece di perdere l’occhio

15 dicembre FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone Laurent Praz è l’allenatore più figo di tutta Italia!

27 dicembre MICHELLE GISIN @michellegisin yeeeees c’è il mio nome! #semmering #superexcited @nervous #firstworldcup fra due giorni! :D

25 dicembre MIKAELA SHIFFRIN @MikaelaShiffrin Sembra che appendere gli alberi di Natale come ornamento sia il nuovo trend #bizarre #style #merrychristmas 26 dicembre MORGAN MILLER @MorganEBeck Primo Natale con la mia nuova famiglia e abbiamo potuto condividere il nostro più bel regalo @babyonboard diventerò mamma! 27 dicembre SILVANO VARETTONI @Svarettoni Buon giorno bormio!!prelievo del sangue!!

3 gennaio MORGAN MILLER @MorganEBeck Data di nascita prevista del piccolo Miller 8/8/13 così perfetto!! 4 gennaio DOUG HANEY @doughaney Un fatto poco conosciuto: è la giornata nazionale degli spaghetti. @MikaelaShiffrin è una GRANDE fan degli spaghetti. Sta anche conducendo lo slalom di Zagabria con un vantaggio di .35 5 gennaio STEVEN NYMAN @Believeinsteven Ohhhhh Yeah! quindicesimo al mondo su fantaskiracer.com per lo slalom femminile di Zagabria! Grazie a @MikaelaShiffrin & @ResiStiegler 5 gennaio LARA GUT @Laragut hey!@Lara_gut è falso! Non sono io che scrivo con @Lara_gut! 6 gennaio ALPINE PRESS @alpinepressski Hirscher su @MikaelaShiffrin: “Può darsi che sia meglio di Lindsey Vonn, chi può dirlo?” 6 gennaio SILVANO VARETTONI @Svarettoni Incredibile!!!!#bergomi ammette che c‘erano due rigori x la juve, ecco spiegato il caldo insolito di questi giorni!!

29 dicembre Kjetil Jansrud @kjansrud 1/2 A volte bisogna essere realistici.. La mia schiena è a posto a 100% dopo avere affrontato una delle discese più dure della stagione 2/2 Chi l’avrebbe detto dopo un’estate tormentata. Oggi ho perso, ma mi sento come un vincitore 30 dicembre BRIAN PINELLI @Brian_Pinelli Il giocatore di golf Miguel Angel Jumenez si è rotto il ginocchio sinistro sciando sabato. Fuori 4-5 mesi. Non si sa se stesse sciando con i nuovi sci da 35 metri di raggio. 31 dicembre STEVEN NYMAN @BelieveinSteven Dove è il miglior posto per comprare i botti a Innsbruck? Voglio mandare segnali dall’altra parte della valle 1 gennaio KILIAN ALBRECHT @kilianalbrecht Monaco è pronta

6 gennaio MATTHIAS HARGIN @mattiashargin Zagabria!

6 gennaio ERIN MIELZYNSKI @erinmielzynski Ora sono in Egitto a risposarmi per il resto della stagione, per questo mi scuso per il ritardo nelle risposte!! 6 gennaio DOUG LEWIS @BormioBronze @erinmielzynski com’è la neve in Egitto? #nicevacationspotforskiracer 6 gennaio TINA MAZE @TinaMaze I miei divertenti fan...


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JULIA MANCUSO Ho quasi perso il mio pollice… Wow!! Simpatico volatile! Filtro: Hudson

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TED LIGETY Pronti a tutto, bel giorno di pioggia per gareggiare a Zagabria. Filtro: Normal

«Ho pensato a Marlies Schild e a quanto avrebbe spinto nella seconda manche… ho caTalizzato questa energia» Mikaela Shiffrin dopo la vittoria nello slalom di Zagabria Lara Gut è la nuova Lange Icon Dopo Julia Mancuso, Resi Stiegler, Maria Hoefl-Riesch, Dominique Gisin, Manuela Moelgg e Federica Brignone ecco Lara Gut. La ‘Lange Icon’, la ragazza immagine Lange per il 2013, è lei. Il famoso poster del brand francese è un po’ come il calendario Pirelli dello sci e unisce forza fisica, fascino e femminilità.

Bye bye Stephan A 34 anni ha deciso di appendere gli sci, almeno quelli da gara, al chiodo. Lo specialista del gigante e superG austriaco Stephan Goergl ha salutato il circo bianco in Val Gardena. «I motivi sono due: lascio spazio ai giovani, anche perché il mio interesse ora è più per il freeski che per le gare e poi non sono al 100% a livello fisico». Nel libro dei ricordi cinque podi e due vittorie, a Beaver Creek nel 2004 e Lenzerheide nel 2005, in superG e gigante.

IL BORSINO DEGLI INFORTUNATI

18 \\ gennaio 2013

Ancora Zurbriggen ad Adelboden Non stiamo parlando di Pirmin, che sul Chuenisbärgli ha vinto tre volte ma di Elia, figlio di Pirmin che ha fatto il suo debutto in Coppa del Mondo sul ripido pendio di Adelboden. Classe 1990, Elia a dicembre era arrivato diciottesimo nel gigante di Coppa Europa di Zuoz.

MARLIES SCHILD

BEAT FEUZ

La stagione non era iniziata nel migliore dei modi, non aveva sfoderato quella sicurezza e superiorità tecnica alla quale ci aveva abituati. Poi ad Aare, prima ha saltato il gigante per i postumi di un’influenza e la mattina dello slalom è caduta malamente in allenamento. Subito trasportata in Austria, è stata operata nei giorni successivi per lo stiramento del collaterale mediale del ginocchio destro. Tre mesi di stop e addio ai Mondiali di Schladming per la sfortunata austriaca.

Dopo gli interventi per ridurre l’infezione al ginocchio operato e la conseguente fine della stagione (e della carriera?), lo svizzero ha ripreso a gennaio una leggera attività di allenamento fisico a Innsbruck (dove vive la fidanzata) ma sul suo futuro e sulle tappe di un eventuale rientro non ci sono certezze.


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JENS BYGGMARK Capodanno a Monaco (zona di guerra). Spaventoso che qualcuno abbia portato un bebè nel mezzo dei fuochi d’artificio. Filtro: Normale

Marie-Michele Gagnon Cosa c’è sopra le nubi?! Posso viverci?!;) Filtro: Normale

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JESSICA LINDELL VIKARBY La prima volta che un marchio diverso da Audi è in maggioranza nel parcheggio del nostro hotel Filtro: Amaro

Derby Theolier tra le porte strette Quindicesimo a Madonna di Campiglio e a punti anche nello slalom di Adelboden. A vedere quel nome, Steven Theolier, qualche dubbio veniva. Sì, è proprio lui, il figlio dell’allenatore degli slalomgigantisti azzurri. E naturalmente corre con la Francia. Un bel derby per Jacques, una scommessa vinta grazie al sostegno del Comitato Savoie della FFS, che ha permesso al ventiduenne di allenarsi e grazie allo stesso Jacques, che si è portato il figlio a Ushuaia quest’estate.

La Coppa dei giovani In testa ci sono loro (e chi altrimenti?): Mikaela Shiffrin e Alexis Pinturault. A suon di vittorie e punti. Stiamo parlando della classifica ‘Longines Rising Stars’, nata nell’autunno per premiare i due migliori atleti giovani della Coppa del Mondo. La Shiffrin, dopo la vittoria di Aare e quella di Zagabria, è anche balzata in testa alla classifica di slalom. I numeri della diciassettenne sono da brivido se si pensa che la ‘regina’ Marlies Schild ha vinto il primo slalom a quasi 23 anni e Janika Kostelic a 18… E che dire di Alexis Pinturault, capace di vincere il suo primo slalom in casa? Forse più che di stelle nascenti potremmo parlare dei nuovi Vonn e Kostelic…

Schladming a note folk… o rock? Sarà del cantante folk Andreas Gabalier l’inno ufficiale dei Mondiali di Schladming ‘Go for Gold’. La canzone, in realtà un mix di note pop, rock e dance, è stata presentata in occasione delle gare di Coppa del Mondo di Semmering. In precedenza la federsci austriaca aveva presentato l’inno della nazionale, una canzone del gruppo rock scozzese Nazareth.

Duello Ligety-Schroecksnadel sui nuovi sci GS Decisamente diverse le opinioni sui discussi sci GS da 35 metri… La vittoria bestiale (nei distacchi) di Ted Ligety in Alta Badia ha fatto dire al vulcanico presidente austriaco Peter Schroecksnadel che Ligety «è stato quello che ha criticato di più i nuovi materiali. In Facebook e ovunque postasse qualcosa… e ora è il più veloce… e molto più veloce. Bisogna pensare perché». Immediata la risposta di Ligety, riportata dal magazine statunitense Ski Racing: «Il presidente OSV dice che io sto truffando. Non mi meraviglierei se cercasse di incastrarmi». Secondo il Corriere della Sera Manfred Moelgg avrebbe invece espresso dei dubbi sulla larghezza delle code degli Head di Ligety dopo la gara in Alta Badia. Nella querelle si è inserito, indirettamente, anche il race director Hujara secondo il quale dopo diverse gare si può dire che la direzione presa è quella giusta anche se è presto per affermare che tutto è perfetto e i distacchi dell’Alta Badia sono stati «un bel momento per lo sci». Curiosamente lo sci Head, il primo ‘metallico’, venne soprannominato ‘the cheater’ (il truffatore) quando fu commercializzato proprio per la mancanza di un’anima in legno e le ottime prestazioni. Quando si dice corsi e ricorsi storici…

I 600 chili di Marcel

Non stiamo naturalmente parlando del peso del campione austriaco, ma del bagaglio record (e del costo esorbitante che deve avere pagato la federsci austriaca) che Hirscher si è portato nella trasferta nordamericana: 36 sci, una sacca piena di scarponi e…

Liz multata a Courchevel 999 franchi svizzeri di multa per Liz Goergl. Perché? Semplice, dopo essere uscita in gigante è risalita per fare la porta e riprendere la gara. Ma le nuove regole lo vietano… Ignorantia legis non excusat.

DANIEL ALBRECHT

KASPER, RIESCH E HANGL

Dopo la rovinosa caduta nelle prove della discesa di Lake Louise, con rottura del legamento interno del ginocchio e altri traumi alle articolazioni, è stato operato a Berna. Ora si trova a Fiesch, a casa sua, dove segue il processo di riabilitazione. Per il momento solo piccoli esercizi e camminate con le stampelle. Il ventinovenne non si è ancora pronunciato sul proseguimento della sua carriera, se ci sarà un seguito.

Non c’è pace per Susanne Riesch, caduta in allenamento sulle nevi sudamericane nell’estate 2011 e infortunatasi alla tibia sinistra, al crociato anteriore e al menisco. Dopo numerose operazioni, la tedesca ha deciso di posticipare il suo rientro alla stagione 2013/14 perché ha ancora dolore in allenamento. Caduto in allenamento a Val d’Isère, lo statunitense Nolan Kasper ha riportato una lesione dei legamenti. Per lui stagione finita. Sfortunata anche la svizzera Célina Hangl, già infortunatasi 15 mesi fa al legamento crociato e appena rientrata: a fine dicembre si è fratturata il femore destro. Per lei altro stop di diverse settimane.

gennaio 2013 \\ 19


MONEY STANDINGS La classifica dei premi in denaro FIS fino allo slalom di Zagabria di inizio gennaio

Marcel Hirscher festeggia il successo nello slalom di Sljeme Marcel Hirscher CHF 250.600 Aksel Lund Svindal CHF 163.446 Ted Ligety CHF 144.010 Felix Neureuther CHF 110.180 Andre Myhrer CHF 87.454,50

Cos’hanno in testa ‘sti francesi?

I discesisti francesi coccolano i propri caschi, al punto da avergli dedicato uno shooting fotografico con Zoom. Certo, servono per esporre gli sponsor, indispensabili per ‘campare’, ma proteggono anche la testa, che per campare è piuttosto utile!

Alexis Pinturault CHF 69.954 Matteo Marsaglia CHF 64.175 Manfred Moelgg CHF 50.263,50 Hannes Reichelt CHF 44.165,50 Kjetil Jansrud CHF 43.828

Tina Maze Tina Maze CHF 344.400 Kathrin Zettel CHF 150.700 Lindsey Vonn CHF 125.000 Maria Hoefl-Riesch CHF 116.445 Mikaela Shiffrin CHF 108.635 Anna Fenninger CHF 98.760 Veronika V. Zuzulova CHF 84.468 Viktoria Rebensburg CHF 83.605 Lara Gut CHF 67.605 Tessa Worley CHF 60.294

Il regalo di Natale di ‘Simo’ Dallo spazio allo slalom A Semmering, nelle ultime gare della Coppa del Mondo femminile del 2012, sono state testate le nuove ‘camera car’ che dovrebbero essere utilizzate ai Mondiali di Schladming per trasmettere immagini ‘live’ direttamente dagli atleti. Prodotte dalla Riedel, la società che ha curato le immagini del ‘tuffo’ spaziale di Felix Baumgartner, sono leggerissime (pesano meno di uno ski stop) e inserite sul cinturino della maschera da sci perché il Congresso FIS ha valutato che sul casco avrebbero potuto creare problemi di sicurezza. Il race director Atle Skaardal si è speso in prima persona perché atlete di livello facessero dei test con i nuovi ‘occhi elettronici’. Commenti positivi delle austriache Michaela Kirchgasser e Kathrin Zettel.

70.000 euro. Non male come regalo di Natale. È quello che si è fatto Davide Simoncelli vincendo l’Alpine Rockfest di Andalo (Tn) lo scorso 20 dicembre. Il trentino ha battuto il compagno di squadra azzurro Luca De Aliprandini, Aksel Lund Svindal, Marcus Sandell e Ted Ligety nella finalissima a cinque. Ted Ligety, a onor del vero, era il più veloce ma è caduto, lasciando spazio a ‘Simo’ in questa gara dalla formula spettacolare con batterie eliminatorie e salti. Una formula apprezzata dai big in gara (Blardone, Richard, Mathis, Zampa, Olsson tra gli altri). Ma quello che è stato più apprezzato è il gruzzolo di 70.000 euro che si è portato a casa il vincitore. In questo senso è molto esplicito il tweet di Bode Miller: «La World Alpine Rockfest si avvicina! Vorrei esserci per divertirmi e portare a casa il premio :)».


DesigneD for freeDom

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Free-spirited. Esattamente come tutto ciò che facciamo, realizziamo i nostri sci racing con l’intento di rendere le vostre performance più elevate possibile. Per maggiori info visita il sito salomonracing.com


PROFESSIONE TIFOSO

La slitta alla sfilata di Soelden

Dal 1989 sulle piste di Coppa del Mondo…

NOME: Fan Club Sarone con gli Azzurri NUMERO SOCI: 250 COSTO TESSERA: 12 euro AGEVOLAZIONI: borsello-marsupio a tracolla, trattamento di riguardo per l’abbigliamento sciistico SITO: www.saronecongliazzurri.com

Sarone con gli Azzurri è presente a numerose gare.

Noi tifiamo per tutti Sarone per gli Azzurri dal 1989 sostiene gli sciatori italiani, dal primo all’ultimo. Storia di un fan club un po’ diverso ravamo quattro o cinque amici che si sono appassionati alle imprese di Alberto Tomba. Così, dopo le Olimpiadi di Calgary, abbiamo iniziato a seguire le gare e fare il tifo». A parlare è Mauro Giust, presidente e socio fondatore del fan club ‘Sarone per gli Azzurri’. Un club diverso, non dedicato ad un atleta in particolare, ma a tutti gli azzurri dello sci. «Nel nostro paese non ci sono campioni di sci e poi, quando vai allo stadio, tifi per Marchisio o Milito oppure per la Juve e l’Inter?» ha aggiunto Giust. Correva l’anno 1989 e Mauro iniziava a portare lo striscione nelle tappe principali della Coppa del Mondo, a partire da Kranjska Gora, la località più vicina. Sarone, 22 \\ GENNAIO 2013

infatti, si trova in Friuli Venezia Giulia, in provincia di Pordenone. Un club sui generis dunque, che tifa per i colori azzurri senza se e senza ma. Ma anche un club molto attivo, con circa 250 tesserati e sede presso la storica osteria ‘Bar da Jack’. «In passato seguivamo di più gli uomini, a parte la Compagnoni, ora ci spostiamo tanto anche per le donne e diversi atleti si fermano da noi quando sono di passaggio, molti poi sono venuti alla festa del ventennale». Le trasferte organizzate? Sicuramente quelle italiane, dove sono sempre molto riconoscibili, ma anche quelle austriache e tedesche, oltre alla Slovenia. «Siamo stati anche a Vancouver e a Torino, alle Olimpiadi,

per un totale di 150 gare» ci ha detto con una punta di orgoglio Giust. La soddisfazione più grossa? Vincere il premio dei fan club nella tradizionale sfilata di Soelden e quello in Val Gardena. «Di solito partiamo con un pullman e un camion, proprio per portare la grande slitta di legno che ci serve per la parata». Ma qual è il segreto del successo? «Sarebbe stato semplice negli anni d’oro fare il fan club di Alberto Tomba, invece abbiamo voluto essere sempre vicini a tutti gli atleti, per questo ci siamo ancora - ha concluso Giust -. Siamo l’unico fan club al mondo non legato a un atleta e senza sciatori nati nel paese dove abbiamo sede. Per finire, organizziamo qualche evento e lotteria dalle nostre parti che ci permette di mettere in cassa soldi per rendere meno costose le trasferte».


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Lo scarpone che rende più emozionante Lo sci.

MARCEL HIRSCHER SCI: L’ESCLUSIVO MH ICON SERIES


PRIMO PIANO | SQUADRA DISCIPLINE VELOCI

SCORSO INVERNO DICEVATE IN GIRO CHE I JET AZZURRI ERANO RIMASTI A TERRA PER I TAGLI DEL GOVERNO? LO

Christof Innerhofer al traguardo della Streif di Kitzbuehel nella scorsa stagione © zoom


SQUADRA DISCIPLINE VELOCI | PRIMO PIANO

I giorni di discesa nella preparazione - ESTATE 2011

I giorni di discesa nella preparazione - ESTATE 2012

gennaio 2013 \\ 25


PRIMO PIANO | SQUADRA DISCIPLINE VELOCI

AVETE COMMESSO UN GRAVE ERRORE! LI AVETE FATTI INCA**ARE DI BRUTTO! MARSAGLIA, RE DELLA BIRDS OF PREY

«Quando gli altri combattevano per fare le porte, Marsaglia a modo suo era in gara e ha seguito la linea giusta per la vittoria. Nessun altro è sembrato in grado di prendere rischi come lui e correggere gli errori». Hank McKee Ski Racing

26 \\ GENNAIO 2013

Werner Heel, Christof Innerhofer e Matteo Marsaglia ©FISI/Pentaphoto


MANFRED MOELgG | SKI PEOPLE

DICEMBRE 2012 \\ 27


PRIMO PIANO | SQUADRA DISCIPLINE VELOCI

VOLA ALTO L’ITALJET di Gabriele Pezzaglia \ foto Zoom

tt 20 or ie 1 2 ,1 / 11 1t 6 se 20 / er g 2 co 1 zo a 01 nd 3 po r 2 o \\ st e e \\ o 1t 7 6 er g g zo a a po r 0 r st e po e o di

Innerhofer, Marsaglia, Paris & co. sono gli uomini da battere di inizio stagione. Da gruppo deluso a team vincente e invidiato in tutto il mondo. Cosa è successo agli atleti di Rulfi? Lo abbiamo chiesto proprio ai tecnici azzurri

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20

gare di velocità, tre vittorie con tre atleti diversi e due podi. Christof Innerhofer nella discesa e Matteo Marsaglia nel superG di Beaver Creek, Dominik Paris nella discesa di Bormio, poi il doppio podio con Marsaglia e Werner Heel nel superG della Val Gardena. Una prima parte di stagione davvero eccezionale per i discesisti azzurri. Ma cosa è cambiato all’interno della squadra? Gli atleti sono sempre gli stessi, lo staff tecnico invece ha visto due nuovi innesti, anche se le vere motivazioni sono da ricercare in diversi fattori. Un linguaggio tecnico più ampio e approfondito, una specializzazione nei compiti dei quadri tecnici, una cura quasi ossessiva dei particolari. Anche la salute degli atleti è stata determinante perché, Innerhofer a parte, i ragazzi si sono potuti allenare con regolarità e senza intoppi. Il clima, lo spirito, l’entusiasmo, la serenità che si vive in queste settimane all’interno del team sono venuti con i risultati, è stata una conseguenza quasi naturale. Certo, al termine della scorsa stagione allenatori e atleti si sono guardati negli occhi e, prima di mettersi al lavoro e fare anche piccoli cambiamenti metodologici, hanno voluto rafforzare alcuni legami e ritrovare quella fiducia reciproca che, forse a causa di un’annata un po’ balorda, era venuta meno. Siamo andati a cercare le motivazioni più profonde di questa rinascita della squadra maschile di velocità chiedendolo proprio agli ‘insider’… Gli allenatori ci hanno detto cosa è cambiato rispetto alla scora stagione e cosa è stato introdotto di nuovo. La parola allo staff!

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vi

Il migliore avvio di stagione da tre anni

AZZURRI SU INSTAGRAm MATTEO MARSAGLIA 16 DICEMBRE Si festeggia! Filtro: SIERRA

WERNER HEEL 21 DICEMBRE Ultimo allenamento prima di Natale Filtro: AMARO


SQUADRA DISCIPLINE VELOCI | PRIMO PIANO

I KG presi da Werner Heel per un cambiamento nella preparazione atletica

LA SQUADRA AL GRAN COMPLETO Staff tecnico: Gianluca Rulfi, allenatore responsabile, Massimo Carca, allenatore responsabile polivalenti, Christian Corradino, allenatore (Esercito), Alberto Ghidoni, allenatore (Carabinieri), Alberto Senigagliesi (allenatore), Tommaso Frilli, preparatore atletico/allenatore, Dario Archetti, fisioterapista, Federico Tieghi, osteopata, Thomas Tuti, skiman Head, Hernst Habersatter, skiman Atomic, Sepp Zanon, skiman Nordica, Alec Kalamar, skiman Rossignol Atleti: Christof Innerhofer, Fiamme Gialle - 1984, Matteo Marsaglia, Esercito - 1985, Peter Fill, Carabinieri - 1982, Werner Heel, Fiamme Gialle 1982, Siegmar Klotz, Esercito - 1987, Dominik Paris, Forestale - 1989, Mattia Casse, Fiamme Oro - 1990, Silvano Varettoni, Forestale - 1984, Paolo Pangrazzi, Fiamme Oro - 1988

GENNAIO 2013 \\ 29


PRIMO PIANO | SQUADRA DISCIPLINE VELOCI

Claudio Ravetto DT della nazionale maschile «Prima di tutto abbiamo guardato al progetto nel suo insieme, analizzando cosa non andava e quindi come correre ai ripari. Le novità hanno comportato scelte tecniche, l’efficienza degli allenatori in pista, il rapportarsi fra di noi come staff e con gli atleti. La scelta di due nuovi allenatori come Alberto Ghidoni e Alberto Senigagliesi è stata funzionale al progetto. Comunque non c’è stato nessuno stravolgimento, nessuna rivoluzione, abbiamo solamente aggiustato il tiro su alcune questioni tecniche e metodologiche. Guai a risolvere tutto nell’equazione ‘via Roberto Fiabane e Richard Mazagg e dentro Ghidoni e Senigagliesi e tutto è stato risolto’. Insomma, cambiamenti ci sono stati, ma sono tutti frutto di un cammino fatto insieme, nel quale abbiamo introdotto qualcosa di diverso, quello che poi realmente ci mancava».

Nelle foto: Dall’alto, in senso orario. Dominik Paris in volo sulla Saslong (©Zoom), una riunione in albergo tra i tecnici (©Pezzaglia), una simpatica posa del ‘guascone’ Dominik Paris (©FISI/Pentaphoto)

GIANLUCA RULFI ALLENATORE RESPONSABILE GRUPPO DISCESA 30 \\ GENNAIO 2013

«Il cambiamento tecnico è stato quello di cercare di sciare di più a certe velocità. Abbiamo impostato il lavoro in discesa in maniera diversa, lavorando sui nostri punti deboli, ovvero la scorrevolezza e le curve oltre cento all’ora ad ampio raggio. I giorni di discesa effettuati negli allenamenti estivi e autunnali sono circa gli stessi, forse qualcuno in più di lavoro, ma è migliorata la qualità. In autunno a Tignes, invece che a Hintertux, ad esempio, stessi giorni, ma velocità maggiori e sensazioni differenti. È stato cambiato

il tipo di lavoro, in particolare il terreno. Anche se l’allenamento estivo di Las Lenas è saltato, a Ushuaia abbiamo fatto un allenamento sul facile, su nevi non eccessivamente dure. Più lavoro in posizione, più stradine, più piani. Fondamentale poi è stato il training a novembre a Copper Mountain, dove abbiamo avuto a disposizione una discesa lunga quasi il doppio rispetto a quella di Nakiska. La FISI ha investito di più per la trasferta e in questo periodo non è cosa di poco conto».


SQUADRA DISCIPLINE VELOCI | PRIMO PIANO

MASSIMO CARCA ALLENATORE RESPONSABILE DEI POLIVALENTI «Rispetto all’anno scorso c’è molta più comunicazione all’interno dello staff e con gli atleti. Adesso ogni allenatore ha dei compiti precisi, ogni cambiamento e ogni decisione vengono condivise e comunicate. Questo, oltre a dare maggiore armonia, semplifica il lavoro, rendendolo efficiente ed efficace. Scelte tecniche? Anche, ma stiamo più attenti pure al materiale. A volte basta qualche accorgimento, qualche cambiamenti sul set-up, che a questo livello può correggere una tendenza sbagliata magari attribuita solo alla tecnica. Un esempio al riguardo può essere il caso di Marsaglia che, pur dominando nei superG, in discesa fa fatica anche sul difficile. Forse è in un diverso settaggio la risposta ai suoi problemi».

Nelle foto. In alto Christof Innerhofer, sotto Werner Heel in azione in Val Gardena ©FISI/Pentaphoto

CHRISTIAN CORRADINO ALLENATORE «Fra i piccoli cambiamenti, ne abbiamo fatto uno di mentalità, di presa di coscienza da parte degli atleti, che a questo livello, almeno a mio giudizio, sono gli autentici allenatori di se stessi. Sto parlando del fatto di aver capito che in discesa essere veloci su nevi che non ti danno subito risposta, su manti più molli, sui piani, sui grumi, insomma, è importante quanto essere veloci sul duro. Insieme abbiamo proprio lavorato sul concetto che non si doveva riuscire a fare la differenza solo sul ghiaccio. A Ushuaia, ad esempio, abbiamo fatto più discesa, ma la diversità non è stata nei giorni, ma in come abbiamo impostato l’allenamento. Abbiamo tralasciato la parte bassa del Cerro Castor, dove ci sono piste più ripide, per stazionare quasi tutto il periodo nella zona del Chulungo dove ci sono piani» .

GENNAIO 2013 \\ 31


PRIMO PIANO | SQUADRA DISCIPLINE VELOCI

ALBERTO GHIDONI ALLENATORE

«Abbiamo cercato di insistere sul concetto della scorrevolezza. L’anno scorso i ragazzi hanno fatto fatica nei tratti piani di puro scorrimento. Lavori in posizione, lavori di stabilità sugli sci, lavori anche sulle linee. Ho cercato di portare alcuni concetti, che per certi aspetti possono sembrare diversi e nuovi, ma sono ‘pilastri’ nel concetto di fare velocità, sciare in accelerazione. Ad esempio, capitava che si preferisse sempre e comunque

Nelle foto. In alto Christof Innerhofer in azione sulla Saslong ©Zoom, qui a destra un bel passaggio di Marsaglia ©FISI/Pentaphoto. Nella pagina accanto Dominik Paris in azione ©Zoom, Matteo Marsagliafesteggia il podio in Val Gardena ©Zoom.

Un uomo in più C’è anche un allenatore in più per la discesa. È il piemontese Marco Viale, direttore tecnico della Spagna: certo, perché per quanto riguarda la discesa La FISI e la Federazione Spagnola hanno fatto un accordo di collaborazione. Viale si prende cura di una sezione della pista nelle prove e in gara. I suoi ragazzi così possono sfruttare consigli, indicazioni e correzioni dei nostri allenatori.

32 \\ GENNAIo 2013

il concetto della linea migliore. Attenzione, questo non sempre paga. A volte invece è meglio ‘leggere’ il terreno, sfruttare una piccola onda, prendere velocità da una gobbetta. Lo studio del terreno è fondamentale, ora sta entrando nelle ‘corde’ dei ragazzi. Può essere meglio guardare la pista, la neve, l’ondulazione, invece che la tracciatura».


SQUADRA DISCIPLINE VELOCI | PRIMO PIANO

TOMMASO FRILLI PREPARATORE ATLETICO «I cambiamenti, quando ci sono stati, sono a livello di singoli. Il più significatIvo ha riguardato Werner Heel che, dopo una stagione in cui non ha dato la giusta attenzione a un lavoro di forza, ha cambiato la preparazione. Un dato? Da ottobre 2011 a ottobre 2012 ha messo su nove chili, la maggior parte ovviamente di massa muscolare. Dominik Paris, che ha avuto problemi alla zona lombare, ha lavorato molto sulla stabilizzazione. Ha una schiena con alcune patologie, quindi lo scopo è fare anche un lavoro preventivo per avere compattezza nella zona lombare. Peter Fill ha lavorato di più su elasticità muscolare e resistenza alla velocità. Matteo Marsaglia è semplicemente riuscito ad allenarsi tutta l’estate senza infortuni. Finalmente».

ALBERTO SENIGAGLIESI ALLENATORE

«Il mio supporto alla squadra è duplice. C’è il lavoro tradizionale di allenatore in pista, cercando di sfruttare il fatto che anche io sono stato atleta e discesista nell’ultima parte della mia carriera. Forse questo è un bene, per un piccolo consiglio in più, un segreto, un aneddoto. E poi c’è il compito nuovo di fungere da ‘cinghia di trasmissione’ fra lo staff tecnico, gli skimen e gli atleti. Sono il primo ad andare in pista, vedo come si presenta

la neve, prendo le temperature e le fornisco agli skiman. Sono loro che scelgono il materiale con gli atleti, io non mi sovrappongo, ma il mio ruolo serve da collegamento, da aiuto. In questo modo c’è sempre un link fra la skiroom e gli allenatori».

GENNAIO 2013 \\ 33


MARVIN VAN HEEK | SKIPEOPLE

Marvin Van Heek

Olandese di Courchevel Dopo l’ottavo posto nella discesa della Val Gardena abbiamo voluto conoscere meglio Marvin Van Heek, scoprendo che… di Gabriele Pezzaglia

Biografia Marvin Van Heek è nato il 22 novembre 1991 a Montpellier in Francia e ha doppio passaporto francese e olandese. Ha cambiato nazionalità, da francese a olandese, a giugno 2011. Il debutto in Coppa del Mondo il 3 febbraio 2012 nella discesa di Chamonix, il miglior piazzamento lo scorso 15 dicembre nella discesa di Val Gardena, ottavo. In Coppa Europa un ventinovesimo posto nella discesa delle finali di La Thuile dell’anno scorso. Utilizza sci, scarponi e attacchi Salomon.

landese si fa per dire… Marvin Van Heek, il ventiduenne che lo scorso 15 dicembre ha portato i primi punti di Coppa del Mondo all’Olanda, dopo il ventiseiesimo posto di Harald De Man nel superG di Aspen del 1998, non sembra essere proprio ‘orange’. Lo chiamiamo sul telefonino con prefisso francese e risponde una segreteria telefonica con perfetto accento transalpino. Eppure corre per l’Olanda e il cognome non lascia dubbi… Al secondo tentativo risponde: «Alo!». Marvin è nato a Montpellier, in Francia, da padre olandese e madre francese. Il nonno era un magnate di una grande azienda tessile e decise di trasferirsi a sud, per «fare la bella vita». Così, con la moglie inglese, si fermò prima in Svizzera e poi in Francia del sud, dove è nato anche il padre di Marvin. Più tardi i genitori si sono trasferiti sulle Alpi, prima a Courchevel e poi a Val Thorens, dove gestiscono il ristorante ‘Face West’. Ecco svelato il mistero… Ottimo francese, ma l’olandese lo parli? «Veramente lo sto studiando, capisco qualcosa…» Come mai corri per i colori olandesi? «Ho doppio passaporto, francese e olandese, sono praticamente nato sulla neve e nelle categorie Junior ho corso in Francia, anche con Pinturault, che conosco bene e ha la mia stessa età. L’obiettivo era di entrare in nazionale oppure passare all’Olanda». Come ti alleni, esiste un team olandese? «Non proprio, ho il mio allenatore personale, Richard Romain, di Briancon, e mi pago i costi… una spesa non da poco». Come fai, hai un lavoro? «No, pagano i miei genitori... il ristorante!».

34 \\ GENNAIo 2013

Con chi ti alleni? «Essendo da solo mi aggrego con facilità alle altre nazionali, anche a quella francese, in estate ho fatto due stage in Sud America, quello tecnico a Ushuaia e quello di velocità a La Parva». Raccontaci il giorno che sei arrivato ottavo nella discesa della Val Gardena... «Una giornata lunga, tra rinvii e sospensioni. Poco prima di partire alla televisione che c’è in partenza ho sentito un grande grido e visto che Rok Perko era primo, poi ho visto che anche Nyman era davanti, allora mi sono detto che poteva essere una buona giornata anche per me, con l’obiettivo, che è un po’ anche quello stagionale, di arrivare nei trenta. Quando è sceso il francese Brice Roger, che in estate si è allenato spesso con me ed è poco più veloce, ho capito che si poteva veramente fare il tempo, ma sarei stato contentissimo di un posto nei venti! All’arrivo guardavo il pubblico per vedere la reazione ed è stato stranissimo, perché non c’era reazione… poi ho visto il cartellone…». I tuoi programmi... Coppa del Mondo, Coppa Europa?

«Coppa Europa e Coppa del Mondo, non mancherò alle classiche, da Wengen a Kitz». E i Mondiali? Obiettivo top 30? «Ci sarò e, visto che gli atleti in gara sono meno, spero in un risultato anche migliore dei 30». Discesa o superG? «Discesa». Con chi sei più amico in Coppa del Mondo? «Amico è una parola importante, parlerei più di compagni, comunque ho degli ottimi rapporti con diversi atleti. Prima di tutto Adrien Theaux perché è di Val Thorens, viene spesso a mangiare da noi al ristorante e suo fratello è stato anche mio allenatore. Poi naturalmente i francesi ma anche Jan Hudec». E i tuoi modelli del passato? «Sicuramente Hermann Maier, poi Luc Alphand, Alberto Tomba, Bode Miller, anche se non è un modello da copiare, e Antoine Deneriaz che alle Olimpiadi di Torino 2006 mi ha fatto vivere uno dei momenti televisivi più belli in assoluto»

FACEBOOK Trentanovesimo posto alla discesa di Bormio, con un grande errore a metà ma un ottimo finale!


POCombos Who are you? POC TEAM ATHLETES: BODE MLLER / JULIA MANCUSO / TJ SCHILLER* / JON OLSSON* BLAKE NYMAN / AURÉLIEN DUCROZ / TANNER HALL* / STEVEN NYMAN ANDERS BACKE / MITCH TÖLDERER / JEREMY JONES

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BIGLIETTI A RUBA

Skygate, il simbolo

A metà gennaio erano stati venduti circa 155.000 biglietti su un totale di 300.000 disponibili per tutte le gare. La media per gara è di 28.000 tagliandi e la vendita è iniziata a marzo 2012. Gli eventi più richiesti? Pur non essendoci ancora nessuna gara ‘sold out’ al momento di andare in stampa, sono discesa, gigante e slalom maschili quelle più gettonate, mentre stentano supercombi e team event. Il costo di un biglietto varia in media da 15 a 25 euro (ragazzi fino a 10 anni accompagnati gratis) e l’arena è divisa in sei settori. È possibile acquistare un massimo di 8 biglietti tramite il sito ufficiale della manifestazione.

130 tonnellate di acciaio per 890 metri di tubi e 32 metri di altezza. Lo Skygate, spettacolare arco sospeso sopra l’area di arrivo, è il simbolo dei Mondiali di Schladming. A illuminarlo 45.000 led…

In picchiata sulla Planai Le gare si svolgeranno nel comprensorio del Planai con arrivo unico nell’arena in centro al paese. La discesa maschile parte da quota 1753 e arriva a 777 metri, con un dislivello di 976 metri, lunghezza di 3282 metri e pendenza massima del 72%. Più tranquilli i dati per la gara femminile: 708 metri di dislivello, 2.757 di lunghezza e pendenza massima del 48%. La gara con la pendenza media più bassa sarà lo slalom, sia per le donne che per gli uomini, 48%. La pista da gigante maschile ha una lunghezza di 1218 metri e dislivello di 403 metri, quella da slalom è lunga 585 metri con dislivello di 223.

Official Clothing Per la quarta volta consecutiva sarà il marchio Halti a fornire le divise ufficiali per lo staff dei Mondiali. L’abbigliamento, color verde smeraldo, è arrivato poco prima di Natale. Dopo Aare 2007, Val d’Isère 2009, Gap 2011, ecco dunque il brand scandinavo anche nella località austriaca.

650 atleti da 70 Pesi, 1000 volontari, 7.000 tute Halti per l’abbigliamento ufficiale, 1.200 pasti serviti al giorno, 360 poliziotti, 260 guardie private, 200 operatori per il soccorso, 6 medici lungo le piste I NOSTRI INVIATI

CALENDARIO Lunedì 4 febbraio Martedì 5 febbraio Mercoledì 6 febbraio Venerdì 8 febbraio Sabato 9 febbraio Domenica 10 febbraio Lunedì 11 febbraio Martedì 12 febbraio Giovedì 14 febbraio Venerdì 15 febbraio Sabato 16 febbraio Domenica 17 febbraio

Speciale Mondiali Il prossimo numero di Race ski magazine sarà interamente dedicato ai Mondiali di Schladming. In edicola subito il 25 febbraio, sarà una vera e propria ‘chicca’ da collezione per gli appassionati. I servizi ‘live’ dei nostri inviati Gabriele Pezzaglia e Claudio Primavesi, le magnifiche foto di Zoom e i commenti tecnici di Marco Pastore e Mauro Pini. Prenotatelo dal vostro edicolante!

36 \\ gennaio 2013

Trasporti free I Mondiali saranno un evento amico dell’ambiente. Per questo con il biglietto è compreso il trasporto gratuito con i bus shuttle e il viaggio con le ferrovie austriache nell’area di 50 chilometri intorno a Schladming sarà gratuito.

18.30 cerimonia di apertura 11.00 superG donne 11.00 superG uomini 10.00 e 14.00 supercombinata donne 11.00 discesa uomini 11.00 discesa donne 12.00 e 18.15 supercombinata uomini 17.00 team event 10.00 e 13.30 gigante donne 10.00 e 13.30 gigante uomini 10.00 e 13.30 slalom donne 10.00 e 13.30 slalom uomini

Chalet Italia? Ci sarà Casa Italia? E dove sarà? Al momento di andare in stampa non c’è nessuna comunicazione ufficiale ma da Via Piranesi hanno fatto sapere che gli accordi sono in via di definizione e un angolo di Schladming con le bandierine italiane verrà allestito. Stay tuned! Già pronta invece Casa Austria, che sarà un’avveniristica costruzione in legno eco-sostenibile.


www.socrep.it

...need for speed


COPPA DEL MONDO | VAL GARDENA

VAL GARDENA (ITALIA) DAL NOSTRO INVIATO GABRIELE Pezzaglia FOTO | ZOOM

COPPA DEL MONDO

LA GARA PIU’ PAZZA DEL MONDO

Il secondo posto di Marsaglia e il terzo di Heel nel superG hanno confermato l’ottimo stato di forma dei velocisti azzurri. E la supremazia della ‘slitta’ Svindal. In discesa, invece, se ne sono viste un po’ di tutti i colori... l Circo Bianco è arrivato in Italia. Si parte in Val Gardena, la prima tappa della ‘settimana santa’ dello sci italiano. Gli azzurri hanno confermato lo ‘stato di grazia’ di Beaver Creek e dimostrato anche sulla Saslong, una pista dove in passato hanno fatto fatica, di essere sempre competitivi. Matteo Marsaglia e Werner Heel sono secondi solo al ‘vichingo’ Aksel Lund Svindal, padrone del superG. Il trionfo in Colorado di Marsaglia era arrivato su una pista tecnicamente molto valida, su un pendio impegnativo, ricco di picchiate, salti e ‘trabocchetti’. Il secondo

40 \\ GENNAIO 2013


VAL GARDENA | coppa del mondo

Werner Heel ha ritrovato il podio in Val Gardena

INSTAGRAM

Werner Heel Il tempo non è un granché oggi… Filtro: Normal

GENNAIO 2012 2013\\\\41 41 DICEMBRE


COPPA DEL MONDO | VAL GARDENA

AKSEL LUND SVINDAL

Oh yeah!!! ALLA GRANDE QUI IN VAL GARDENA, SUL PODIO CON DUE RAGAZZI DEL POSTO... NON POTEVO MICA LASCIARE TUTTO IL DIVERTIMENTO A LORO!!!

@akselsvindal

posto gardenese invece è tutta un’altra storia. Cambia lo scenario, anche se il ‘romano di Sansicario’ è sempre grande attore. I budelli di ghiaccio della ‘Birds of Prey’ si trasformano in pianori dolci, al massimo in ondulazioni del terreno, salti insidiosi e da interpretare come il ‘Golden Eagle’ lasciano spazio alle ‘Gobbe del Cammello’, dove è necessario solo ‘farsi portare’. Cambia la neve. Dura, che esige risposta, in America, più molle, invece quella ladina. MARSAGLIA, UN PODIO CHE VALE UNA VITTORIA Il secondo posto di Marsaglia è ugualmente fenomenale. «Vale quantomeno il successo di Beaver Creek. È arrivato in Italia innanzitutto, poi su una pista non certo idonea alle mie caratteristiche - ha detto Matteo -. Ho capito che le sensazioni che avevo durante la preparazione di essere migliorato in superG, anche sui piani, erano intuizioni giuste. Questo podio è una bellissima conferma dopo

Nelle foto. Sopra Aksel Lund Svindal, dominatore del superG sulla Saslong, qui a destra ancora una grande gara per Matteo Marsaglia in superG

Matteo Marsaglia ..so happy to see my big friend Rok Perko on the podium today!! :)

Beaver, anche perché in ricognizione ero un po’ dubbioso; troppo spesso in Gardena ho concluso delle prove con la consapevolezza di avere sciato bene, senza errori, ma poi il cronometro diceva il contrario. È una grande soddisfazione, un passo avanti importante. Per la testa è fondamentale

Dominik Paris: «Peccato, sarò più fortunato un’altra volta. Non c’è dubbio, la pista si è velocizzata. Gara falsata? Quantomeno gara lotteria».

Il nono tempo è una sorpresa magnifica, mi ripaga di sofferenze, sacrifici, solitudine. Una dedica? Alla Forestale e al mio skiman Thomas Tuti».

Silvano Varettoni: «Ci credevo, ci speravo, soprattutto dopo gli allenamenti a Tignes con la squadra e il sesto posto in Coppa Europa.

Aksel Lund Svindal: «In superG mi veniva tutto facile, davvero un feeling pazzesco con la neve. Mi sento proprio bene. In discesa purtroppo l’attesa ha

42 \\ GENNAIO 2013

sapere che il risultato americano non è stato un caso. Confermarsi è altrettanto bello. Ora ho un solo obiettivo, si chiama Mondiale». IL RITORNO DI HEEL La Saslong si tinge d’azzurro. E non solo per il secondo posto di

reso la pista più veloce e alla fine va bene così». Peter Fill: «Ma che gara è questa? Era da annullare, da rinviare. Le condizioni troppe diverse da un atleta all’altro, no la discesa non è stata regolare».

DICCI LA TUA @raceskimagazinE


„More than 200 ATHLETES trust & win with KOMPERDELL“ Marsaglia ed Heel festeggiano il podio in superG

VAL GARDENA - ITALIA 14 DICEMBRE 2012 \\ VAL GARDENA SUPER G \\ MASCHILE TracciatorE \\ T. Moger (Nor) 1. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.36.95 2. Matteo Marsaglia (Ita, Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.38.02 3. Werner Heel (Ita, Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.38.07 4. Kjetil Jansrud (Nor, Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.38.13

TED LIGETY

MARCEL HIRSCHER

CARLO JANKA

5. Adrien Theaux (Fra, Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.38.23 6. Matthias Mayer (Aut, Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.38.43 7. Klaus Kroell (Aut, Salomon) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.38.48 8. Johan Clarey (Fra, Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.38.65 9. Joachim Puchner (Aut, Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.38.67 10. Christof Innerhofer (Ita, Rossignol) ������������������������������������������������������������������������������������������1.38.78 13. Dominik Paris (Ita, Nordica) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.38.88 19. Peter Fil (Ita, Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.38.97 22. Siegmar Klotz (Ita, Nordica) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.39.23

TESTA A TESTA Aksel Lund Svindal ha dominato il superG gardenese: una marcia trionfale sulla Saslong, una vittoria a dir poco netta. E pensare che lo scandinavo nel finale ha rischiato di uscire per una ‘spigolata’. Ha fatto, è vero, qualche metro in più degli altri per rientrare in linea, ma ha lasciato correre lo sci, limitando inutili attriti e soprattutto il ritardo. Alla fine ha dato oltre un secondo a Matteo Marsaglia e a Werner Heel. Gli azzurri sono i più veloci tra gli ‘umani’: Marsaglia ha conquistato il secondo posto finale nell’ultimo parziale, dove ha recuperato non solo su Heel, ma anche al norvegese Kjetil Jansrud e Adrien Theaux. Christof Innerhofer è stato protagonista di una discreta gara. Innanzitutto per l’iridato della disciplina stiamo parlando del miglior risultato di sempre in Val Gardena. ‘Inner’ ha sbagliato dalla partenza fino al ‘lancio’ che immetteva alle ‘Gobbe del Cammello’, zona dove invece Marsaglia si è avvicinato di più a Svindal, e ha recuperato nel tratto conclusivo. CURIOSITÀ Dalla gente presente in Val Gardena si è iniziata a capire l’inversione di tendenza e l’interesse per le gare di sci in Italia. Doveva essere l’anno della crisi e delle assenze, invece in Gardena tanto colore ed entusiasmo. I risultati fanno bene, gli azzurri, dopo i trionfi americani, sono stati accolti da tanti appassionati. Era ora. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Dominik Paris. Pettorale 48, ha chiuso il superG al tredicesimo posto. Per il forestale della Val d’Ultimo è il miglior risultato in superG. Cresce anche in questa disciplina: se migliora ancora in certi passaggi tecnici, può diventare uno dei protagonisti assoluti anche in questa specialità. LA DELUSIONE Non è certo una novità il periodo negativo dello svizzero Carlo Janka. Il grigionese però sembrava in crescita dopo le gare nordamericane. Invece in Val Gardena è tornato nell’anonimato. Non è proprio in condizione e il segnale di ripresa visto a inizio stagione è stato un miraggio. Finisce nelle retrovie, al trentacinquesimo posto, in discesa chiuderà addirittura al quarantasettesimo. PAGELLE AZZURRE Voto 8.5 a Matteo Marsaglia. Sarebbe da 10 visto il secondo posto su una pista troppo ‘facile’ per lui, ma il secondo abbondante che si prende da Svindal non gli permette di raggiungere il massimo dei voti. Vince e convince, fa podio, ‘Matte’ ormai è un punto di forza in superG per la squadra azzurra. Voto 8 a Werner Heel. Ha dimostrato di crescere ancora dopo le gare di Lake Louise e Beaver Creek. Dopo un biennio da dimenticare, è finalmente rinato e in Gardena è tornato addirittura sul podio. Non ci credevano in molti a inizio stagione. Voto 7,5 a Dominik Paris. Sempre più continuo, regolare, non solo in discesa ma anche in superG. Voto 6.5 a Christof Innerhofer. Cresce nel finale, buon segno visto il poco allenamento a causa della sua schiena.

2012 \\ 51 Maggior informazioni sulla serie racing e nostri atletiNOVEMBRE sul sito www.komperdell.com o contattateci: PRIFA SAS - Via Arnaria 9/1 - 39046 Ortisei (BZ) Tel. 0471 786118 - info@prifa.com


COPPA DEL MONDO | VAL GARDENA

Steven Nyman Curioso... oggi È’ il 12/12 2012, sono nato il giorno 12, avevo vinto qui con il pettorale #12. oggi nelle prove ho fatto quinto, che e’ meglio di dodicesimo... #thepowerof12

@believeinsteven

Matteo Marsaglia. Werner Heel fa un altro passo avanti rispetto alle gare nordamericane e torna sul podio in Coppa del Mondo. Nel superG gardenese è arrivato terzo. Dopo due anni difficili torna a vedere finalmente la luce. Un gioia che si tiene tutta dentro, fa quasi fatica a esprimerla. Aspetti un’esultanza quasi smodata al parterre e in conferenza stampa, dopo il ‘buio pesto’ dello scorso anno, invece il velocista della Val Passiria è composto, forse troppo. Ha sofferto negli ultimi periodi, lo capisci dai suoi occhi mentre racconta quel biennio difficile: «Non trovavo risposte ai miei risultati così scadenti, non capivo le motivazioni - ha detto Werner -. Ho cercato di ‘resettare’ tutto, anche se a un certo punto ero proprio sfiduciato. Devo ringraziare

44 \\ GENNAIO 2013

‘Manu’ Moelgg che mi ha caricato e aiutato ad avere nuovi stimoli. Mi sono messo sotto, ho cambiato materiale, ho testato parecchio, poi ho cambiato preparazione atletica e sono tornato a fare pesi con convinzione». SVINDAL PADRONE ASSOLUTO Se Marsaglia ed Heel hanno stupito per essersi trovati così bene sulla Saslong, chi ha confermato una netta supremazia quando bisogna stare chiusi in posizione e pensare solo a far scorrere lo sci è Aksel Lund Svindal. Il norvegese ha conquistato una netta vittoria: nonostante una spigolata nello schuss finale, che per poco non lo faceva uscire di scena, ha vinto con oltre un secondo di distacco. Non c’è nessuno oggi che

riesce a fare velocità come lui sui piani. Come una slitta, come un gatto, Svindal ha un piede così sensibile che sulla Saslong ricorda il miglior Kristian Ghedina.

Nella foto. Il vero ‘Re’ della Saslong è Leo Mussi, skiman di San Candido che su questa pista ha portato alla vittoria ben quattro volte Ghedina e due Nyman sui Fischer

LA SCOMMESSA DI GUENTHER Non è la prima volta che la discesa della Val Gardena viene interrotta, fermata, portata a termine ‘a singhiozzo’. Questa volta, dopo i rinvii a causa della visibilità, Guenter Hujara ha provato l’ipotesi della discesa sprint in due manche, ma anche questa opzione si è rivelata impossibile. Partenza dal via del superG allora, gara ‘secca’. L’Italia ha sognato: Dominik Paris ha fatto un capolavoro ed è balzato in testa alla classifica. Poi una pausa


VAL GARDENA | coppa del mondo

Guay, Nyman e Perko attendono di essere chiamati sul podio

VAL GARDENA - ITALIA 15 DICEMBRE 2012 \\ VAL GARDENA DISCESA \\ MASCHILE TracciatorE \\ H. Schmalzl (FIS) 1. Steven Nyman (Usa, Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.28.82 2. Rok Perko (Slo, Stoeckli) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.01 3. Erik Guay (Can, Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.29.06 4. Kjetil Jansrud (Nor, Head) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.22 5. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.27 6. Werner Heel (Ita, Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.29.32 7. Manuel Osborne-Paradis (Can, Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������� 1.29.36 8. Marvin VaN Heek (Ned, Salomon) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.41 9. Silvano Varettoni (Ita, Head) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.50 10. Brice Roger (Fra, Rossignol) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.55 10. Travis Ganong (Usa, Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.55 15. Dominik Paris (Ita, Nordica) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.29.67

TESTA A TESTA Una gara davvero strana, forse due gare in una. Prima i rinvii, poi gli stop. Pause forzate a causa della visibilità sempre più scarsa, poi un’interruzione di quasi 40 minuti. La gara riparte intorno alle 15 e succede il finimondo: da dietro si fa il tempo, la pista è davvero più veloce. Tutto il tracciato sembra più filante ma, tempi alla mano, è il tratto dalla partenza fino alle ‘Gobbe del Cammello’ quello più veloce, dove la gara si riapre. Due gare dicevamo, anzi, tre. La prima è quella con Dominik Paris in testa, la seconda è quella con la mostruosa accoppiata Jansrud&Svindal leader e poi la terza è quella delle sorprese. Guadare la classifica per credere: la Saslong dopo sei anni saluta un altro successo di Steven Nyman, anche la seconda piazza fa clamore, con lo sloveno Rok Perko. Partono intorno al 50 ed entrano nei ‘top ten’ anche il francese Brice Roger, i nostri Werner Heel e Silvano Varettoni e l’olandese Marvin Van Heek.

Nelle foto. A sinistra. Steven Nyman vincitore della discesa libera A destra. Rok Perko festeggiato dai compagni al traguardo della discesa

usskiteam

LA VITTORIA DI OGGI DI STEVEN NYMAN AVVIENE 6 ANNI DOPO L’ULTIMA VOLTA. È IL SECONDO MAGGIOR INTERVALLO TRA UNA VITTORIA E L’ALTRA. IL RECORD? DIDIER CUCHE: 6 ANNI E 7 GIORNI

@usskiteam

che sembrava normale routine è diventata un’incredibile attesa, quasi snervante. Fermi per oltre trenta minuti e, quando i ‘jet’ sono ripartiti, la Saslong si è velocizzata e la classifica è stata stravolta. Alla fine alla ‘lotteria’ ha vinto l’americano Steven Nyman, che si era imposto sei anni fa proprio in Gardena. Il podio è davvero singolare con lo sloveno Rok Perko secondo. Werner Heel è ottimo sesto, dimostrando di essere tornato competitivo anche in discesa. Ma la sorpresa più bella porta il nome di Silvano Varettoni. Il forestale è partito dalle retrovie e si è infilato in nona piazza. Un risultato che suona come una rivincita personale, dopo anni difficili a causa di infortuni e dopo periodi in cui si è trovato solo, senza alcuna considerazione.

CURIOSITA’ Le facce nella finish area di atleti e tecnici. Dopo l’ultima interruzione si facevano ancora i migliori tempi: urla, facce sbalordite, esultanze, pacche sulle spalle e tanta incredulità. C’è Perko che quasi si dimentica gli sci nel parterre, c’è Varettoni che passa qualche munito incredulo in mezze maniche, c’è Van Heek che urla come un bambino. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Sicuramente l’americano Steven Nyman. Aveva vinto già sei anni fa in Val Gardena, adesso una doppietta eccezionale. È vero che le condizioni lo hanno facilitato non poco, ma si vede che lo statunitense con questa pista ha un feeling tutto particolare e anche un’arma in più: lo skiman Leo Mussi. LA DELUSIONE Dominik Paris. Attenzione però, delusione derivante da una sfortuna incredibile. È l’unico infatti che sceso fra i primi finisce non lontanissimo dalle prime posizioni: deve davvero recriminare, perché in condizioni normali poteva essere da podio. LE PAGELLE AZZURRE Silvano Varettoni merita il 9. Come si può non dare un voto del genere al cortinese? Il suo risultato è il premio per non aver mollato mai. Voto 8 a Werner Heel. Dopo essere tornato sul podio in superG, Werner dimostra a se stesso e al mondo della velocità di valere anche in discesa. Con questo risultato il cerchio si è chiuso: bisogna ancora fare i conti con Heel. Voto 5,5 a Matteo Marsaglia e Paolo Pangrazzi,5. Non hanno sfruttato un momento nel quale si iniziava a fare il tempo. Voto 5 a Christof Innerhofer. Va bene la giornata particolare, ma la discesa gardenese proprio ‘Inner’ non riesce a digerirla. Dominik Paris, Peter Fill, Siegmar Klotz senza voto. Il primo troppo sfortunato con il numero, per gli altri due era impossibile fare risultato partendo fra i primi.

GENNAIO 2013 \\51 45 NOVEMBRE 2012 \\


COPPA DEL MONDO | ALTA BADIA

ALTA BADIA (ITALIA) DAL NOSTRO INVIATO GABRIELE Pezzaglia FOTO | ZOOM

COPPA DEL MONDO

ONE MAN

SHOW N.B. Le formule utilizzate sulla foto di Ligety sono puramente un effetto grafico senza alcuna valenza tecnico-scientifica!

46 \\ GENNAIO 2013


ALTA BADIA | COPPA DEL MONDO

un altro pianeta, di un’altra categoria. Una vittoria da antologia, che rimarrà per sempre nella testa e nel cuore di tutti gli appassionati di sci. Una supremazia assoluta quella di Ted Ligety: terzo successo stagionale in Alta Badia, ma non un successo qualunque. Questo giovanotto americano che viene dallo Utah ha trasformato una gara di Coppa del Mondo in una gara Children: distacchi pazzeschi, supremazia totale.

INVINCIBILE

Due secondi al secondo, tre al terzo, quattro al quarto. Il decimo si prende più di cinque secondi. Distacchi come pugnalate, sberle, roba pesante. Valgono un 5-0 in una finale di Champion’s League. Anche Marcel Hirscher diventa

Una domenica

bestiale

per

Ted Ligety sulla pista

DOC del gigante, con distacchi abissali. Come battere l’americano?

Theolier un’idea ce l’ha...

GENNAIO 2012 2013 \\\\47 47 DICEMBRE


COPPA DEL MONDO | ALTA BADIA

piccolo piccolo di fronte allo strapotere dello statunitense: non c’è storia, quando Ted arriva al traguardo si lotta per il secondo posto. L’austriaco è arrivato a 2.04, il francese Alexis Pinturault a 3.27. Ad oltre quattro secondi il tedesco Fritz Dopfer e il nostro Davide Simoncelli, protagonista di un eccezionale recupero nella seconda manche. Ma stiamo parlando di un’altra gara. Sembra di essere tornati indietro vent’anni, quando Sergio Bergamelli staccò di oltre due secondi sul ‘vetro’ di Kranjska Gora lo svizzero Hans Pieren.

SILENZIO IN PARTENZA

C’è silenzio e silenzio. Anche in partenza, nella start area. C’è quello tipico, conseguenza della concentrazione, dell’attimo prima di affacciarsi al cancelletto di partenza. Il silenzio del riscaldamento, degli ultimi accorgimenti a sci e attacchi. Silenzio, interrotto solo dalle radio e dalle ultime indicazioni dell’allenatore. Silenzio normale insomma. Poi c’è il silenzio nella zona della partenza in Alta Badia, dopo che tutti hanno percepito il capolavoro di Ligety. È un silenzio di sconforto, di resa. Una presa d’atto della netta inferiorità di tutti. E stiamo parlando del primo gruppo.

Nelle foto. Sopra. A sinistra Alex Zingerle, per lui esordio in Coppa del Mondo sulla pista di casa. A destra Hirscher, ce l’ha messa tutta ma non c’è stato nulla da fare Sotto. Max si ‘schianta’ nella seconda, stava viaggiando ad altissimo livello.

Un’atmosfera davvero surreale.

L’UNICO CHE CONDUCE IL NUOVO SCI

Una cosa è ormai chiara: il nuovo materiale da gigante è molto meno spettacolare di quello vecchio, usato fino allo scorso anno. Gli atleti fanno ancora troppa fatica a creare i tempismi e gli appoggi per ‘scappar

via’ in accelerazione. È vero, con il molle sarebbe stato anche peggio, ma anche con gli angoli e poco spazio ci sono troppe difficoltà. Ted invece è l’unico che è riuscito ad adattarsi alla perfezione al nuovo sci da gigante, è l’unico del Circo Bianco che riesce a sciare in conduzione, in accelerazione. Forse ci si è messa anche la Head a fornirgli degli sci stratosferici, ma visti i distacchi il

Varallo pro Roda

MAX BLARDONE

Gna gna gnaaaaaa.......... GAME OVER ...... :-) quest’anno proprio non gira in gara, fortunatamente sta x finire, ora si pensa a Adelboden . Grazie a tutti x il super tifo via Facebook e tutti i presenti a La Villa. Appuntamento al prossimo anno ;-) sempre carichi a 1000

48 \\ gennaio 2013

Marcello Varallo, gran capo della Coppa del Mondo in Badia, ha visto la gara nel parterre insieme al presidente della FISI Flavio Roda. L’ex-azzurro, che è proprietario dell’Hotel Ladinia, il quartier generale degli azzurri, si è speso in lodi per il nuovo presidente. «La FISI con Roda è tornata a essere una famiglia. L’accordo con le località è stato trovato subito, inoltre quest’anno abbiamo supportato la Federazione con iniziative di sostegno al circuito Grand Prix, quello delle eccellenze giovanili in Italia - ha detto Varallo -. C’è dialogo, perché Roda fa gli interessi generali. Era ora di cambiare».


ALTA BADIA | COPPA DEL MONDO

È come se il podio sulla Gran Risa l’avesse meritato solo lui, forse è giusto così

ALTA BADIA - ITALIA 16 DICEMBRE 2012 \\ ALTA BADIA GIGANTE \\ MASCHILE TracciatorI \\ A. Puelacher (Aut) - A. Andersson (Swe) 1. Ted Ligety (Usa, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.37.27 2. Marcel Hirscher (Aut, Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.39.31 3. Thomas Fanara (Fra, Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.40.54 4. Fritz Dopfer (Ger, Nordica) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.41.49 5. Davide Simoncelli (Ita, Salomon) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.41.73 6. Alexis Pinturault (Fra, Salomon) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������2.41.75 7. Marcus Sandell (Fin, Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.42.04 7. Felix Neureuther (Ger, Nordica) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.42.04

protagonista è per forza il ‘pilota’.

COME BATTERLO?

Ci sarà il modo di battere Ted Ligety? Jacques Theolier, l’allenatore responsabile degli slalomgigantisti azzurri, sembra aver trovato il modo. «Forse con la tracciatura. Solo in Val d’Isère non ha dettato legge. Perché? Penso per la tracciatura a 22-23 metri, in quel caso fa più fatica. Quando è più stretto e angolato non riesce a fare la velocità che fa con gli spazi dai 27 metri in sù. Lui è unico a fare velocità anche nel ‘fine curva’, ma in Val d’Isère, dove era necessario cambiare quasi subito, non riusciva a esprimersi come ha fatto nelle altre occasioni. Ecco, almeno dieci porte come Val d’Isère, così dobbiamo tracciare noi allenatori per fermarlo».

GLI ALTRI

Non c’è solo Ted, ma anche gli altri, gli umani. Mentre Ligety viaggia sicuro e solido verso l’ennesimo trionfo, gli altri tribolano, sbagliano, deragliano. Marcel Hirscher e Thomas Fanara finiscono sul podio, Massimiliano Blardone cade nella seconda dicendo addio ai sogni di gloria. Alexis Pinturault retrocede dalla terza alla sesta piazza. Davide Simoncelli e Luca De Aliprandini attaccano alla morte e risalgono rispettivamente in quinta e undicesima piazza. Ma è un’altra gara.

9. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.42.13

Luca De Aliprandini: «Il giorno più bello della mia vita dal punto di vista sciistico. Arriva questo undicesimo posto sulla pista che più amo. Un grazie? Fra i tanti, un riconoscimento speciale va ad Alessandro Serra». Ted Ligety: «Non credevo nemmeno io di infliggere un distacco del genere dopo la prima manche. Io un marziano? Ma va, mi hanno già battuto, e state sicuri che succederà di nuovo». Marcel Hirscher: «Oggi non c’era proprio niente da fare contro questo Ligety. Per quel che mi riguarda continua il mio momento felice, oggi il secondo posto vale davvero molto». Alex Zingerle: «È stato davvero emozionante, ho esordito in Coppa del Mondo sulla pista di casa, la Gran Risa. Io sono badiota di La Villa, il massimo. Peccato solo per non essermi qualificato, ma spero di avere altre occasioni».

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10. Mathieu Faivre (Fra, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.42.43 11. Luca De Aliprandini (Ita, Salomon) ������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.42.49 19. Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.43.12 26. Florian Eisath (Ita, Blizzard) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.44.20

TESTA A TESTA Di Ligety abbiamo già detto tutto: per l’americano una ‘cavalcata’ trionfale dal cancelletto di partenza al traguardo in entrambe le manche. Marcel Hirscher si conferma il più veloce degli ‘altri’: secondo già dopo la prima, mantiene la posizione anche nella seconda, rosicchiando poco meno di quattro decimi a Ligety. Alexis Pinturault, terzo dopo la prima manche, non riesce a trovare fin da subito nella seconda frazione il giusto feeling e perde tre posizioni, per un paio di centesimi dietro anche a Davide Simoncelli. Il trentino fa il quinto tempo di manche e risale dalla diciassettesima alla quinta posizione. Quarto tempo di sessione per l’altro trentino, il giovane Luca De Aliprandini, ottimo undicesimo. Ma la più bella rimonta è opera del francese Mathieu Faivre, che stacca il miglior tempo di manche e dalla trentesima giunge decimo. Manfred Moelgg invece commette un paio di sbavature nella seconda manche e chiude attardato al diciannovesimo posto, perdendo dieci posizioni. LA CURIOSITA’ In partenza, attaccato alla casetta di legno, gli austriaci hanno messo un ‘santino’ con un’immagine del giovane compagno scomparso: Bjorn Sieber. Un gesto significativo, nonostante i silenzi della FIS. LA SORPRESA DELLA GIORNATA È Luca De Aliprandini: dopo un inizio di stagione di assestamento, un periodo in cui ha preso le misure della Coppa del Mondo, proprio sulla pista per antonomasia per il gigante, conquista il suo migliore risultato in carriera. Al via con il pettorale 38, si qualifica ma aspetta la seconda manche per osare. Una gara ‘a tutta’, un risultato proprio a ridosso dei big. LA DELUSIONE Sono due. Ci aspettavamo una grande prova di Alexis Pinturault e di Stefan Luitz dopo Val d’Isère. Il primo è fortissimo, ma in gigante sta sprecando troppo. Il tedesco, dopo il podio pauroso in Francia, esce nella prima. LE PAGELLE DEGLI AZZURRI Voto 7 a Luca De Aliprandini. Per ‘Finferlone’ il miglior risultato in carriera in Coppa del Mondo. Davvero complimenti, non è da tutti andar forte in Badia. Voto 6,5 a Davide Simoncelli. Insufficiente nella prima, nella seconda sessione si ricorda di essere il ‘Re della Gran Risa’ ed è protagonista di una manche molto positiva. Voto 6 a Massimiliano Blardone. Peccato, dopo il quinto posto della prima manche era vicinissimo al podio, ma nella seconda, mente andava ‘a tutta’, è caduto ed è volato via sbattendo la pancia sulla neve. Occasione persa. Voto 6 a Florian Eisath: nei trenta, senza infamia e senza lode. Voto 6 ad Alex Zingerle. Era l’esordio in Coppa del Mondo, per di più a La Villa, a casa sua. Voto 5 a Manfred Moelgg. Retrocede nella seconda, perde nove posizioni. Sulle ‘sue’ nevi non ha trovato il giusto feeling. Voto 5,5 a Roberto Nani. Un passo indietro rispetto a Val d’isère. Non si qualifica. Matteo Marsaglia senza voto: sta crescendo in gigante, questo per lui forse era troppo.

gennaio 2013 \\ 51 49 NOVEMBRE 2012 \\


COPPA DEL MONDO | PRIMO PIANO

di Davide Marta commenti tecnici di Mauro Pini foto Ralf Brunel

TUTTO PARTE DAI PIEDI La sciata del fuoriclasse americano al ‘microscopio’

Dopo la straordinaria vittoria in Alta Badia abbiamo deciso di scoprire il segreto della sciata di Ted Ligety e abbiamo inviato il nostro Ralf Brunel a fotografare lo yankee durante un allenamento a Pozza di Fassa per la rifinitura prima di Adelboden. La pista è la famosa Aloch, utilizzatissima dalle squadre di Coppa del Mondo, caratterizzata da un tratto molto ripido (prime quattro porte della sequenza) che va poi degradando. Il fondo nevoso è stato barrato ed è estremamente duro. Abbiamo dovuto dividere la sequenza (si tratta di un’unica discesa) per motivi

di spazio, diversamente i singoli fotogrammi sarebbero risultati troppo piccoli e difficili da visualizzare. Alla fine ne è venuta fuori una doppia analisi: la sequenza a sinistra vede Ted impegnato nel punto più ripido della pista, quella di destra, invece, su pendio più dolce. Abbiamo mostrato a Mauro Pini, nostro analista tecnico, le immagini, per cogliere le sue impressioni. «Tre cose saltano subito all’occhio: la centralità in tutte le situazioni, il costante allineamento degli assi e il perfetto parallelismo dei piedi. La posi-

è sufficiente un fotogramma per passare da uno spigolo all’altro

Ottimo lavoro di caviglia che consente di tenere i piedi ‘sotto’

Spalle e bacino perfettamente allineati con l’asse dei piedi

Il piede esterno è già carico

Da notare come la sua gamba sia lunga solamente a inizio curva, per poi portarla gradualmente sotto grazie alla chiusura progressiva degli angoli

Inizia l’apertura dell’angolo di entrambe le caviglie

Tutto il corpo si ‘apre’ per preparare l’entrata della nuova curva, comprese le braccia

La mano interna rimane correttamente davanti al ginocchio Qui un piccolo errore in quanto perde la mano interna, che rimane arretrata, per cui deve stabilizzare la posizione con un intervento del ginocchio destro. Diversamente sarebbe andato in rotazione con le spalle La mano interna inizia leggermente a restare indietro: questo causerà il piccolo errore successivo

50 \\ GENNAIO 2013


PRIMO PIANO | COPPA DEL MONDO

zione di Ted è sempre molto raccolta, spalle e bacino cadono sull’asse dei piedi. Un atteggiamento sugli sci che gli consente di cambiare da uno spigolo all’altro in modo velocissimo. In tutte le curve possiamo notare come non gli serva più di un fotogramma per passare da uno spigolo all’altro». Ma qual è il segreto di questa sciata così redditizia? «Non esistono momenti statici, l’atleta sviluppa una sciata dinamica e fluida, collega alla perfezione tutte le fasi della curva. Le sue caviglie continuano a chiudersi e aprirsi senza soluzione di

continuità, un aspetto che gli permette di avere sempre il controllo dei piedi, soprattutto di quello interno, che lavora molto bene sotto il bacino». Si vedono adattamenti portati dai nuovi sci a raggio 35 metri? «Ligety è riuscito ad adattare la sua sciata senza stravolgerne i principi base. I piedi sono leggermente più vicini, se no difficilmente riuscirebbe a riportarli sotto, come invece avveniva con l’aiuto della sciancratura. Si vede che ha molto feeling con il pacchetto sci-scarpone dal modo in cui apre le caviglie, lascia andare avanti i piedi per

poi ritrovarsi immediatamente sopra in uno spazio davvero ristretto, senza alcuna perdita di equilibrio. Anche nei punti più difficili sembra in totale controllo». Dunque il segreto di Ted sta nei piedi… «Per una sciata efficace, ma questo è un principio generale che vale anche in altri sport, è fondamentale come si usano i piedi. Di conseguenza si riescono ad allineare sopra gli altri assi del corpo. Questo a Ligety riesce benissimo perché sa sempre dove si trovano i suoi piedi».

Come abbiamo visto nelle prime tre note a sinistra, il tempismo perfetto della sua azione gli consente di inclinarsi senza perdere il controllo dei piedi, addirittura entra in gioco il terzo appoggio dell’avambraccio interno che funge più che altro da sensore del grado di fargli capire il grado di inclinazione

1° -2.75

Inizia ad aprire la caviglia esterna togliendo pressione, ma mantiene un perfetto parallelismo dei piedi

-1.76

Da notare come tiene sotto lo sci interno, mantenendo un costante parallelismo degli assi

BEAVER CREEK (USA) 1° su Marcel Hirscher (Aut)

Allunga il tempo di esecuzione per adattarsi alla linea della porta doppia

SOELDEN (AUT) 1° su Manfred Moelgg (Ita)

Lo sci esterno è già attivato

3° +1.42

1° -2.04

1° -1.15

IL FOTOGRAFO

Posizione perfetta, da manuale: angoli chiusi, assi allineati, piedi paralleli

La magnifica sequenza di oltre 60 scatti è stata realizzata da Ralf Brunel utilizzando una Canon EOS-D1 Mark IV. Nell’occasione ha lavorato a 6 fotogrammi al secondo inseguendo l’atleta nell’azione e mantendo la focale costante. L’obiettivo utilizzato è stato un 70/200 mm Canon. La sequenza è stata scattata da posizione sopraelevata.

ADELBODEN (SUI) 1° su Fritz Dopfer (Ger)

Il corpo è in posizione aperta, gli sci passano sotto e si preparano al carico per l’entrata di curva successiva

Ottimo lavoro della caviglia esterna, perfettamente chiusa e in spinta

ALTA BADIA (ITA) 1° su Marcel Hirscher (Aut)

La sua azione è già rivolta a liberare la curva

VAL D’ISERE (FRA) 3° da Marcel Hirscher (Aut)

UN INIZIO STAGIONE DA URLO!

Da qui inizia già la fase di uscita dalla curva


TECNICA MAURO PINI commentatore tecnico presso RSI LA2

MAURO PINI, classe 1965, ticinese di Airolo, è maestro di sci, allenatore e istruttore nazionale. Vanta un notevole curriculum come allenatore a tutti i livelli, dallo sci club Airolo al Comitato Ticinese, passando poi dalla Nuova Zelanda alla squadra femminile spagnola (6 vittorie di Maria Rienda Contreras), al team di Lara Gut (due medaglie in Val d’Isère 2009 e prima vittoria in Coppa del Mondo), per la squadra maschile di Coppa del Mondo della

Svizzera (oro di Defago nella discesa olimpica di Vancouver), fino all’ultima esperienza di direttore tecnico del settore femminile della Svizzera conclusa a fine stagione 2012. È stato anche direttore della scuola di sci di Airolo e direttore tecnico del corso allenatori dell’Argentina. Quest’anno si è preso un ‘anno sabbatico’ e oltre a collaborare con Race, commenterà le gare di Coppa del Mondo per la televisione Svizzera.

Obiettivo numero uno: essere più veloci Come possiamo scivolare di più, o meglio frenare meno dell’avversario?

Le componenti che intervengono sullo sciatore durante l’azione in un tracciato sono molteplici. La sciata del francese Alexis Pinturault è attualmente una delle più efficaci nel ridurre gli attriti e sfruttare a proprio vantaggio le forze che entrano in gioco nella curva agonistica ©Zoom

Partendo dal presupposto che lo sci è uno sport di scivolamento, reputo prioritaria la ricerca della massima riduzione della resistenza alla neve. Come posso raggiungere l’obiettivo di scivolare, o meglio, di frenare il meno possibile rispetto all’avversario? Più specificamente nello sci alpino, come posso utilizzare al meglio il materiale (sci, scarpe) e la superficie di scorrimento (neve)? 52 \\ gennaio 2013

Con una riduzione: • della resistenza dell’aria • dell’attrito del materiale • dell’attrito della neve Con un utilizzo ottimale: • della forza di gravità (forza d’attrazione verso il basso) • della forza centrifuga e centripeta

Dopo aver chiarito queste prerogative, nasce un’altra domanda che riempie le giornate e le notti degli allenatori (e non solo). Dove e come posso aumentare la velocità, o per lo meno ridurre al minimo la perdita di velocità? Cerco di riassumere nella tabella della pagina seguente i punti principali nelle 2 situazioni tipiche presenti nel nostro sport:


O UR ch A M coa I PIN

+ IN SINTESI

Utilizzando al meglio la forza di gravità (attrazione verso il pendio) Utilizzando l‘impulso di ‘rotazione’ ottenuto con la forza centrifuga e centripeta, così come l‘utilizzo dinamico dello sci Riducendo la resistenza dell‘aria riducendo la forza d‘attrito

Da questa prima analisi di base emergono i punti principali per la messa in opera della strategia, ossia del progetto tecnico: • Lunga fase orientata alla linea di massima pendenza. • Corta fase di rallentamento, allontanandosi il meno possibile dalla massima pendenza. • Un’accelerazione attiva con un’ottimale sequenza dei movimenti e una funzionalità aggiuntiva nell‘utilizzare le forze intrinseche del materiale (principio del pendolo e rebound). Per applicare al meglio la nostra strategia dobbiamo sottostare, come già puntualizzato negli articoli precedenti, a dei chiari presupposti: UN’OTTIMALE POSIZIONE DEL CORPO (postura - centralità) • Il corpo si mantiene in tutte le fasi della curva in posizione ottimale, così da poter utilizzare al meglio il materiale (sci). • Posizione stabile, inclusa la posizione degli sci e delle braccia e un ottimo equilibrio dinamico con una permanente regolazione e posizionamento del centro di gravità (antero-posteriore). • Ottimale libertà di movimento. • Ottimale struttura/posizione dei

Nella linea di MASSIMA PENDENZA (scivolare)

In curva

Linea di pendio

Possibilmente con una lunga e verticale fase di scivolamento e una curva breve (raggio)

Mantenendo la posizione del corpo centrata e utilizzando gli arti inferiori con i movimenti adeguati (principio del pendolo & rebound)

Spostamento del centro di gravità verso il centro della curva trovando l‘appoggio ideale (carico)

Riducendo la superficie d‘attrito (posizione aerodinamica)

Riducendo la superficie d‘attrito (posizione aerodinamica)

Ripartendo il carico su tutta la superficie di scivolamento

Minimizzando l‘azione del drift (sterzata) - ottimizzare il carico

vincoli (assi) e funzionalità (equilibrio) fra traslazione e angolazione e il posizionamento laterale del centro di gravità. • Assi del bacino, delle spalle e delle ginocchia paralleli e ben ‘impilati’. • Parallelismo delle gambe. SVILUPPO DEI MOVIMENTI (Utilizzo ottimale del materiale e delle forze in gioco) • Movimenti efficaci vicini alla zona di contatto della neve (movimenti generati dal basso) • Il flusso dei movimenti (impulso) si sviluppa attraverso le gambe, concretamente dalle caviglie verso l’alto (caviglia - ginocchio - bacino). • I l busto, la testa e le braccia (parte alta del corpo) partecipano a equilibrare e stabilizzare/utilizzare i movimenti. • A rmonia dei movimenti/ritmo. FLUSSO DEI MOVIMENTI e RITMO CON TIMING PERFETTO (come fattore di qualità nella gestione dei movimenti) • F luidità (dinamica) nella sequenza dei singoli movimenti. • R itmo - ottimale durata della sequenza dei movimenti (= dosare).

• Un ottimale timing - coordinazione dei movimenti con l’obiettivo di trovare il miglior compromesso tra ‘scivolare’ orientati alla massima pendenza e l’effetto rallentamento dovuto alla conduzione della curva (portare al momento giusto il carico/pressione sugli sci). È importante mantenere sempre il contatto con la neve per non rompere l’efficienza di scorrimento e l’effetto energia (rebound). Ora che i presupposti base sono chiariti e ben identificati, entriamo nella fase pratica della messa in cantiere della ‘curva ideale’, progetto base su cui poggiano le nostre convinzioni teoriche e soprattutto su cui si sviluppano i fondamentali del nostro sport. L’attuazione pratica per sviluppare la curva ideale e l’individualizzazione delle diverse fasi ci permetteranno di entrare nel vivo dell’essenza tecnica e della comprensione dei vari momenti sezionando ogni singolo centimetro della curva. Una corretta conoscenza di queste basi tecniche supporterà lo sviluppo sensoriale personale che aiuterà l’atleta nella gestione dell’energia rispetto al tempo e allo spazio (timing). Ciò permetterà di sviluppare una qualità tecnica propriocettiva positiva (approccio) nella gestione dei movimenti rispetto alla costruzione progressiva della curva. gennaio 2013 \\ 53


TECNICA

L’azione di Ted Ligety in allenamento è una perfetta sintesi di un flusso di movimenti ritmato e di un eccellente timing in tutte le fasi della curva.

Queste capacità stanno alla base di tutto il progetto tecnico che accompagnerà l’atleta nella sua crescita e nel suo miglioramento generale. La comprensione del gesto tecnico deve essere supportata da un sapere teorico e soprattutto dall’automatizzazione dei gesti fondamentali (movimenti e fasi della curva) mediante la variazione delle situazioni del momento (ritmo, intensità, velocità). È compito di ogni allenatore sviluppare e proporre i propri fondamentali, il proprio credo. Ciò che a mio avviso non dovrebbe mai mancare è ‘esigere’ la qualità del gesto tecnico, indipendentemente dal livello dell’atleta! Di seguito elenco il mio pensiero rispetto alla ‘mia’ curva ideale. La classificazione e la denominazione non sono determinanti, lo è invece il contenuto di ogni fase. Fase di stacco - Fase di transizione verso la fase 1 Inizio dinamico del cambio di curva - cambio attivo dal ‘vecchio’ al ‘nuovo’ sci esterno con fase di scivolamento sovrapposta allo spostamento del centro di gravità ottimale. • Corretto dosaggio dell’alleggerimento: diventare così leggeri da poter introdurre la curva riducendo il più possibile l’attrito creato dal contatto con la neve. • Avere pronto il ‘nuovo’ sci esterno già all’inizio della curva, così da promuovere l’efficacia della conduzione della curva (‘primo centimetro’). Fase 1 Conduzione dinamica (‘gioco di angoli’) con il movimento che parte dalle gambe (caviglia-ginocchio-anca) - principalmente

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con la parte inferiore della gamba verso l’avanti e lateralmente. • Effettuare i cambiamenti di direzione con movimento attivo e profondo (sciancratura) dello sci in modo che le code degli sci possano seguire la linea di corsa delle punte con il minor ‘drift’ possibile (cioè con il miglior contatto possibile con la neve). • La posizione dei piedi durante l’intera curva resta idealmente quasi sulla stessa linea. Fase 2 Sciare ‘lungo gli sci’ fino alla fine in modo dinamico/attivo sopra la pianta dei piedi e con gli sci piatti (in particolare lo sci esterno) per ottenere il più presto possibile la fase di scivolamento e, a sua volta, avviare un nuovo cambio attivo. • La posizione dei piedi durante l’intera curva resta quasi sulla stessa linea (cioè non sfalsati) e sono costantemente alla ricerca di questo approccio. • Utilizzare le forze risultanti (centrifuga/ centripeta, rebound dello sci) per massimizzare l’accelerazione (principio del pendolo) forzando in maniera ottimale i movimenti e regolando la posizione del centro di gravità (antero/ posteriore e lateralmente). Per rispondere alla domanda posta all’inizio dell’articolo riassumo le varie riflessioni con le seguenti conclusioni. Cercare e utilizzare le forze attraverso i movimenti e la posizione del corpo, così da poter rendere al massimo l’effetto dell’accelerazione e della velocità. È

l’unico modo per accelerare in maniera attiva (principio del pendolo). Quando la somma delle forze in curva è massima, i movimenti verticali verso il basso devono essere terminati e l’atleta deve uscire dalla curva con un movimento di distensione (l’effetto creato potrà dare il rebound dell’attrezzo). Il più velocemente possibile dalla partenza all’arrivo, questo è l’unico obiettivo che l’atleta e l’allenatore hanno in testa! Questo obiettivo comune porta noi allenatori a formulare dei concetti tecnici i quali, mediante la capacità di trasmettere e di amalgamare le differenti sfaccettature della professione di allenatore (formatore/ coach), permettono di portare gli atleti verso il raggiungimento dell’obiettivo comune. E qui sta la differenza tra un buon e un grande allenatore! Semplifichiamo dialogo e materia, esprimiamo concetti con convinzione e sapere. La credibilità è la chiave per il successo, l’atleta cerca nel proprio allenatore la persona di fiducia che lo aiuterà a raggiungere l’obiettivo finale! Saper essere vuol dire coerenza, sapere vuol dire competenze, saper fare vuol dire abilità personale.

KEEP IN TOUCH

Se avete quesiti da sottoporre a Mauro o commenti sugli articoli, inviate una mail a race@mulatero.it



COPPA DEL MONDO | MADONNA DI CAMPIGLIO

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COPPA DEL MONDO | MADONNA BORMIO DI CAMPIGLIO

Coppa del Mondo torna a Madonna di Campiglio. Dopo sette anni ecco di nuovo lo slalom della 3TRE sul leggendario Canalone Miramonti. Ed è stato un ritorno davvero glorioso, in ‘pompa magna’ e, a dire la verità, sopra ogni più rosea aspettativa. In Val Rendena il tutto esaurito: diecimila persone fra skistadium e bordo pista. Una bolgia infernale, uno spettacolo che da un po’ di anni non si vedeva in Italia per una gara di Coppa del Mondo di sci. Il Comitato organizzatore ha vinto la scommessa: Campiglio deve tornare a essere una ‘classica’ e ha tutte le carte in regola per diventare un punto fisso del calendario internazionale.

IL CANALONE E poi il Canalone. Quello sì che non tradisce mai. Lo avevamo lasciato nel 2005 sotto un’abbondante nevicata con Giorgio Rocca sul gradino più alto del podio, lo ritroviamo adesso tirato a lucido come nelle migliori occasioni. Te ne accorgi quando entri nel ‘catino’ dello stadio quanto è ripido. Lungo 470 metri, ha una pendenza media del 27 per cento con picchi che arrivano al 60 per cento e 180 metri di dislivello. Fra il calore del tifo e lo spettacolo della pista, non si capisce proprio perché la FIS abbia privato gli appassionati di un appuntamento così affascinante. Il

Canalone è una rampa di ghiaccio davvero erta e a fatica, già diverse ore prima della partenza, migliaia di tifosi si arrampicavano a bordo pista per aspettare gli slalomisti.

NOTTE BUIA PER GLI AZZURRI La notte trentina però non porta consiglio al plotone azzurro, anche se dopo la prima manche i nostri slalomisti erano ben piazzati. Cristian Deville terzo, poi Manfred Moelgg e un redivivo Giuliano Razzoli, fresco di passaggio a Fischer, ex-aequo al quarto posto. Si era qualificato anche Roberto Nani, proprio trentesimo. Bene nel complesso, eccezion fatta per Stefano Gross che era partito per primo e incredibilmente mancava la qualifica: mai in gara, forse troppo teso, il fassano concludeva una delle manche più brutte della sua carriera. Nella seconda manche una serie di errori hanno compromesso il podio:

Il successo di Conci «Una grande festa, un coinvolgimento totale del territorio per l’evento. Questa è la notizia più significativa. Neanche nei sogni si poteva pensare a una giornata così: neve, freddo, tanta gente. Abbiamo pensato a come promuovere l’evento con molto anticipo, cercando di mettere tutti a proprio agio, creando pacchetti e servizi su misura e motivando ogni persona coinvolta nell’organizzazione. Ho visto anche quattro o cinque pulman di studenti delle scuole medie della valle: è sempre difficile coinvolgere le scuole, di sera, senza insegnanti, eppure tramite gli sci club ci siamo riusciti. Purtroppo però se ne è andato Lanfranco…». Lorenzo Conci, presidente del comitato organizzatore 3TRE

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L’esultanza di Marcel Hirscher

Manfred non è riuscito ad attaccare a fondo ed è retrocesso di una posizione. ‘Razzo’, dopo un ottimo intertempo, ha inforcato ed è caduto rovinosamente a terra, ‘Devil’ è deragliato inspiegabilmente dal tracciato, dopo una partenza sciolta e fluida. Il podio, almeno uno per essere proprio pessimisti, sembrava scontato. Invece gli azzurri si sono sdraiati sul Canalone e sono rimasti giù nel parterre a imprecare e a ‘leccarsi le ferite’. Debacle, una sconfitta in casa poi brucia ancora di più, mentre i discesisti hanno conquistato il mondo.

HIRSCHER NON SBAGLIA UN COLPO Se in gigante è l’americano Ted Ligety a farla da padrone assoluto, in slalom c’è Marcel Hirscher. Il ‘furetto’ austriaco va forte dappertutto, in ogni situazione di neve e su ogni pendio. Conduce lo sci con naturalezza, è quasi disarmante per i suoi avversari vedere come gestisce la velocità. Sa dove attaccare, rischiare, rallentare: è l’unico che riesce a fare tattica in slalom, che è praticamente impossibile. I nostri tecnicamente sono validissimi, ma rispetto a Hirscher mancano proprio di questa caratteristica: sapere come e dove prendere i rischi. E poi Hirscher, grazie alla sua ineccepibile centralità, ha una solidità unica, che lo rende proprio sicuro. Riesce a


MADONNA DI CAMPIGLIO | coppa del mondo

Gli azzurri un po’ delusi dopo la seconda manche ©Newspower

MADONNA DI CAMPIGLIO - ITALIA 18 DICEMBRE 2012 \\ MADONNA DI CAMPIGLIO SLALOM \\ MASCHILE TracciatorI \\ A. Kostelic (Cro) - J. Applegate (Usa) 1. Marcel Hirscher (Aut, Atomic) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.42.50 2. Felix Neureuther (Ger, Nordica) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.44.17 3. Naoki Yuasa (Jpn, Hart) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.44.78 4. Andre Myhrer (Swe, Nordica) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.44.84 5. Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.45.02

incrementare il vantaggio sul tedesco Felix Neureuther di un secondo nella seconda manche e, staccando il miglior tempo, fa anche meglio del giapponese Naoki Yuasa, che è protagonista di una rimonta da paura terminata sul podio.

DOPO SIEBER, UN’ALTRA OCCASIONE PERSA CON LANFRANCO Festa e colore, entusiasmo contagioso nella notte di Campiglio. Purtroppo in questa cornice di sport, di neve e di tifosi, una notizia dolorosa. Se ne è andato un maestro di sci, Lanfranco Bertocci. Faceva il guardiaporte e si è accasciato per un malore cardiaco fatale. Forse ha ragione l’allenatore Jacques Theolier quando afferma che Lanfranco è morto sulla neve, sulla sua neve, e che lui stesso non avrebbe avuto piacere a rinviare la gara. Anche noi la pensiamo così. Però, come già è successo con il giovane Sieber, la FIS è mancata un’altra volta. Non un minuto di silenzio, non una comunicazione ufficiale, non un applauso. Non un’attenzione. Si poteva correre con il lutto al braccio nella seconda, si potevano abbassare i toni del cerimoniale delle premiazioni, si poteva solamente avvisare i tifosi per salutare Lanfranco, che comunque era un uomo di sci e di agonismo. Si poteva, anzi si doveva. Ma invece niente. Segno di forte insensibilità.

6. Markus Vogel (Sui, Fischer), ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.45.18

Nelle foto. In alto a sinistra Il Canalone Miramonti, a destra il momento dell'uscita di Razzoli nella seconda manche ©Newspower

7. Reinfried Herbst (Aut, Fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.45.25 8. Leif Kristian Haugen (Nor, Rossignol) ������������������������������������������������������������������������������������������ 1.45.46 9. Ted Ligety (Usa, Head) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.45.54 10. Ivica Kostelic (Cro, Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.45.70 20. Roberto Nani (Ita, Voelkl) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.46.52 DNQ Stefano Gross, DNF 1 Patrick Thaler e Riccardo Tonetti, DNF 2 Giuliano Razzoli e Cristian Deville

Manfred Moelgg: «Mi è mancata una marcia nella seconda, ma questo che arriva a Campiglio è un altro risultato. Dopo nove anni sono ancora qui, sempre quinto». Stefano Gross: «Non mi do spiegazioni di quanto è successo. Sono venuto sul Canalone per spaccare il mondo, per stare fra i primi. Invece non sono riuscito a trovare nemmeno una sensazione decente». Jacques Theolier: «La mia squadra è quella della prima manche. Purtroppo a volte lo slalom è amaro, capitano manche così. Ma ripeto, siamo quelli dell’anno scorso, siamo forti».

AKSEL LUND SVINDAL 18 dicembre Marcel Hirscher top 3 in tutte le gare tecniche di questa stagione. Sono impressionato!

@akselsvindal

TESTA A TESTA È stata la gara di Marcel Hirscher, davanti nella prima frazione e ‘best time’ nella seconda. Prima manche con un tracciato difficile, insidioso, pieno di trabocchetti. Una tracciatura aritmica, naturalmente ‘griffata’ Ante Kostelic. L’austriaco non ha fatto una piega, Stefano Gross invece, partito per primo, si è perso in quella selva di pali disegnata da papà Kostelic senza trovare mai feeling. Felix Neureuther conferma di essere in grande spolvero un po’ su ogni terreno, ma sul ripido e sugli angoli va ‘a nozze’: secondo tempo assoluto, se non sbaglia sarà difficile toglierlo dal podio iridato. Ivica Kostelic non riesce a primeggiare quest’anno: sembra impacciato, fa fatica a districarsi fra le ‘figure’ del padre e conclude con un decimo posto, un piazzamento sicuramente deludente. LA CURIOSITA’ Tanta gente alla gara. Prima della partenza si è creato un ‘imbuto’ umano, un ingorgo micidiale all’ingresso dello stadio dello slalom. Sembrava di essere ai tornelli di una gara di Champions League, invece era una gara di sci alpino. E soprattutto in Italia! Un piccolo inconveniente che gli organizzatori dovranno rivedere, ma senza dubbio una fotografia che dice della folla giunta per la 3Tre. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Sono due. Dopo il repentino cambio di materiali nessuno si aspettava un Giuliano Razzoli così in forma. L’olimpionico chiude al quarto posto la prima manche ed esce nel finale della seconda mentre però viaggiava su tempi da podio. E poi ci mettiamo il figlio del coach azzurro Jacques Theolier: il francese classe ‘90 Steven è arrivato quindicesimo con il pettorale 68. LA DELUSIONE È la seconda manche degli azzurri. Lo sappiamo, lo slalom è traditore. Basta un minimo per ‘saltare’ fuori dal tracciato. Il Canalone è stato fatale: Moelgg che non riesce a risalire sul podio, Razzoli e Deville che ‘deragliano’, buttando all’aria sogni di gloria. Il podio era davvero a portata di mano. Sarà per la prossima volta. PAGELLE AZZURRE Voto 7 a Manfred Moelgg. Il ladino è sempre regolare. Chiude quinto, anche se non riesce a salire sul podio, dimostra di essere fra slalom e gigante l’azzurro più costante. La ‘zampata’ arriverà. Voto 6,5 a Roberto Nani. Va avanti passo dopo passo, senza strafare. Voto 6.5 a Giuliano Razzoli. È vero, è uscito nella seconda in malo modo, ma quella prima sessione suona come un avvertimento: è tornato il ‘Razzo di Minozzo’. Voto 5,5 a Cristian Deville. Ci si aspetta di più dall’eroe di Kitzbuehel, che a inizio stagione ha commesso troppi errori. Però tecnicamente è ancora sopraffino. Tornerà presto sul podio. Voto 5 a Patrick Thaler: out nella prima manche. Voto 5 a Riccardo Tonetti: è uscito nella prima, deve fare il salto di qualità. Voto 4 a Stefano Gross. Senza mai entrare in gara, addirittura non qualificato: non è il vero ‘Sabo’, lui è un grande.

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COPPA DEL MONDO | BORMIO

TUTTO IN DUE CENTESIMI EMOZIONI CONTINUE NEL PARTERRE DI BORMIO: LA PISTA PIU’ STANCANTE DEL CIRCO BIANCO HA VISTO QUATTRO ATLETI NEL GIRO DI DUE CENTESIMI. PER FORTUNA DAVANTI C’È DOMINIK PARIS!

BORMIO (ITALIA) GABRIELE Pezzaglia FOTO | ZOOM

COPPA DEL MONDO

Capodanno a ‘Parigi’ Dominik Paris vince la sua prima gara in carriera sulla pista più difficile. Una discesa pazzesca, con quattro atleti in due centesimi di secondo e la condivisione del primo gradino del podio con Hannes Reichelt incere in Coppa del Mondo a ventitré anni. E poi in discesa e su una pista come la Stelvio. Non è roba da tutti i giorni e soprattutto per tutti. L’ultima gara di Coppa del Mondo in Italia porta la firma di Dominik Paris, ‘Parigi’ per i compagni di squadra, giovane virgulto azzurro che quest’anno aveva iniziato la stagione crescendo appuntamento dopo appuntamento. «Un giorno incredibile. Vincere in Italia nella discesa più impegnativa del circuito.

60 \\ GENNAIO 2013

Quanto ci metterò a rendermi conto di quello che ho fatto?».

QUATTRO IN DUE CENTESIMI Una giornata che sarà difficile da dimenticare. Da antologia. Gara ‘tiratissima’, vittoria ex-aequo con l’austriaco Hannes Reichelt. L’anno scorso a Bormio appaiati al nono posto, quest’anno sul gradino più alto del podio: un incantesimo magico.


LEVI | coppa del mondo BORMIO

FACEBOOK Thoughts of a young skier 30 dicembre 2012 «Ho rischiato tutto, anche la vita». Dominik Paris

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COPPA DEL MONDO | BORMIO

OPINIONE TECNICA

di MARCO PASTORE

Mostruoso Paris sul muro A dispetto dei rilevamenti cronometrici racchiusi in pochissimi centesimi la gara dei ‘magnifici quattro’ è stata abbastanza diversa Una prestazione davvero fantastica quella di Dominik Paris, su una pista non solo molto tecnica, ma massacrante dal punto di vista fisico. Dominik conferma ogni giorno di più i miglioramenti tecnici che lo stanno accompagnando costantemente nella sua giovane carriera e oggi può essere considerato un campione maturo, temibile per tutti. Non solo tecnica e scorrevolezza, ma anche una grande condizione fisica che gli ha permesso di vincere la gara soprattutto grazie all’ultima sezione di pista, quella dove tutti erano distrutti e dove ha fatto segnare il miglior parziale. La sua azione è sempre molto fluida e l’espressione della sua enorme forza fisica, sempre ben distribuita, con appoggi e assetto molto centrali. Un successo meritato, seppure condiviso con Hannes Reichelt. Non capita spesso di vedere quattro atleti in cima alla classifica, racchiusi in soli due centesimi di secondo. Gare praticamente identiche quelle di Paris, Reichelt, Svindal e Kroell, ma solo a livello cronometrico. La pista Stelvio è forse la più difficile del circuito, sicuramente la più dura dal punto di vista fisico. Analizzando le singole prove dei ‘magnifici quattro’ si notano differenze abbastanza nette tra le varie sezioni di pista. Al traguardo, distacchi e vantaggi costruiti nei rilevamenti parziali si annullano e la classifica di Bormio diventa qualcosa di difficilmente ripetibile. L’ultimo muro della Stelvio che porta al traguardo sembrava un incubo per tutti. Si sono visti sci di traverso, pericolosi arretramenti e ritardi di linea, cedimenti del baricentro. Eppure parliamo dei migliori sciatori al mondo. Chi ha saputo gestire meglio l’ultima parte di gara lo ha fatto non solo grazie a un’ottima condizione atletica, ma anche in virtù di un assetto centrale, un miglior equilibrio sugli sci e di conseguenza un minor dispendio energetico. In questo, Dominik Paris è stato certamente il migliore.

Un centesimo più indietro Aksel Lund Svindal, a due centesimi un altro austriaco, Klaus Kroell. Distacchi infinitesimali, da batticuore, ma nel DNA dei campioni c’è sempre una componente di fortuna. E Paris è un campione. È cresciuto, maturato. I giorni delle prove ne sono un esempio. Ha sbagliato la linea in Carcentina nella prima prova, è migliorato nella seconda. Ha capito che non riusciva a interpretarla al meglio e in gara ha cercato di limitare i danni in quella terribile diagonale e inventarsi un altro punto dove attaccare e riguadagnare il tempo perso per provare a vincere. Non sembrerebbe alla prima impressione, ma Dominik è un tipo riflessivo. Studia i tracciati alla perfezione e si confronta con i tecnici. Ha vinto la gara dal Salto di San Pietro in giù. Dove gli altri tiravano il freno per la stanchezza, dove gli altri sbagliavano cotti per la picchiata finale ‘spacca gambe’, lui ha spinto, attaccato, rischiato.

RESISTENZA E ‘PIEDE’ Per farle un’impresa come quella di Bormio ci vogliono due cose e lui ce le ha: resistenza e ‘piede’. La prima perché questo finale, pur non essendo particolarmente difficile, è massacrante: ci arrivi dopo una serie infinita di passaggi tecnici. La seconda perché fare velocità in discesa quando le curve non sono accentuate è roba che devi avere dentro, un dono di madre natura. Una vittoria cercata, voluta, calcolata. ‘Domme’, come lo chiamano gli altoatesini, ‘Parigi’, come lo apostrofano i tecnici. Un marcantonio di 100 chili, uno che nel sangue ha la velocità. Viene dalla Val d’Ultimo, una vallata sperduta nella

AKSEL LUND SVINDAL

28 DICEMBRE 30 anni e forse un po’ più intelligente? Ho mal di gola così salto le prove di oggi a Bormio...

@akselsvindal

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BORN FOR BORMIO

L’elvetico Patrick Kueng, secondo nella scorsa edizione delle gara sulla Stelvio (e quarto nel 2010), ha sfoggiato quest’anno un casco ‘celebrativo’ con il disegno della pista e la scritta Born for Bormio. Purtroppo la sua pista preferita quest’anno non è stata magnanima: solo ventinovesimo.

Chi ha saputo gestire meglio l’ultima parte di gara lo ha fatto non solo grazie a un’ottima condizione atletica, ma anche in virtù di un assetto centrale, un miglior equilibrio sugli sci e di conseguenza un minor dispendio energetico. (marco pastore)

parte occidentale dell’Alto Adige, ‘ultima’ appunto. La prima vittoria significativa quattro anni fa in Coppa Europa: superG a Sella Nevea, addirittura atleta del Comitato Alto Adige. Poi la squadra nazionale, le tre medaglie mondiali junior, le prime gare in Coppa del Mondo, il podio a Chamonix due anni fa. Adesso il trionfo sulla Stelvio. «Quando sono entrato in squadra non avevo ancora chiaro cosa aspettarmi dallo sci. Solo nelle ultime due stagioni ho capito che questa è la mia vita, dal momento che con gli sci posso togliermi delle soddisfazioni. Sono cambiato nelle aspettative che rivolgo


BORMIO | coppa del mondo

Dominik Paris: «Ma è tutto vero? Ho vinto in Coppa del Mondo? Non mi sembra possibile, capirò tutto questa sera quando sarò da solo a casa…». Christof Innerhofer: «Sono arrabbiato, mi aspettavo di più. Ho fatto qualche errore, è vero, ma oggi mi sono reso conto che ho poco allenamento». Matteo Marsaglia: «Alla fine ero veramente stanco, non stavo più in piedi. Questa è decisamente la più faticosa, poi fatta quasi due volte…».

a questa che adesso è diventata la mia professione».

Michele Dei Cas: «L’evento cresce anno dopo anno, ma questa edizione sarà ricordata come quella del giovane Paris e di un entusiasmo crescente intorno allo sci in Italia».

BORMIO - ITALIA 29 DICEMBRE 2012 \\ BORMIO DISCESA \\ MASCHILE TracciatorE \\ H. Schmalzl (FIS) 1. Dominik Paris (Ita, Nordica) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.58.62 1. Hannes Reichelt (Aut, Salomon) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.58.62 3. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.58.63 4. Klaus Kroell (Aut, Salomon) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.58.64 5. Johan Clarey (Fra, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.58.94 6. Werner Heel (Ita, Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.59.04 7. Travis Ganong (Usa, Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.59.11 8. Romed Baumann (Aut, Blizzard) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.59.28 9. Christof Innerhofer (Ita, Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������������������������1.59.29 10. Adrien Theaux (Fra, Salomon) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.59.32

TRATTO FINALE DECISIVO La Stelvio, sostengono gli atleti, è la pista più impegnativa del Circo bianco. Se Kitzbuehel è la più spettacolare, se Wengen è la più affascinante, la Stelvio è sfibrante, stancante. Pronti via. il ripido con il salto de ‘La Rocca’, il Canalino Sertorelli unico pezzo da fare in posizione, il salto del 2000, le curve di Fontana Longa, la diagonale della Carcentina, il Salto di San Pietro e la conseguente Piana dove si prende una velocità anche di 140 km/h.

L’incredibile podio con Reichelt e Paris primi a pari merito e Svindal secondo

11. Peter Fill (Ita, Atomic) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.59.61

DICCI LA TUA @raceskimagazinE

Nelle foto. In alto, Hannes Reichelt in azione. Sotto a destra, ‘Parigi’ in azione sulla Stelvio, a sinistra Innerhofer scherza con Kroell al traguardo ©FISIPentaphoto

TESTA A TESTA Fino alla diagonale della Carcentina gli austriaci Hannes Reichelt e Klaus Kroell erano nettamente in testa. Intorno ai quattro decimi il vantaggio su Dominik Paris, che dopo il salto di San Pietro ha fatto davvero la differenza. Anche Aksel Lund Svindal era in vantaggio, ma il ‘vichingo’ ha lasciato centesimi preziosi nel tratto conclusivo. È arrivato spossato nel finale, anche perché alla vigilia aveva qualche linea di febbre. Sono stati i primi quattro a fare la differenza, chiusi in un ‘fazzoletto’ di due centesimi. Pazzesco. L’Italia è stata ancora protagonista. Anzi, a un certo punto, prima dell’arrivo degli austriaci, eravamo tre nei tre: podio momentaneo per Werner Heel e Christof Innerhofer, poi a fine giornata i due azzurri chiuderanno comunque con un sesto e nono posto di qualità. Certo, da ‘Inner’ forse ci aspettavamo qualcosa di più, ma non dobbiamo mai dimenticarci che ha fatto poco allenamento e ha patito la picchiata finale più di ogni altro. LA CURIOSITA’ Come per le altre gare italiane, anche a Bormio c’è stata un’inversione di tendenza per quanto riguarda il pubblico. La tribunetta a dire la verità è piccola e facile da riempire, ma il vero ‘termometro’ è il Ciuk: quasi un migliaio di persone fra la ‘terrazza’ della Baita de’ Mario, il bordo pista, il dente del salto di San Pietro. Anche Bormio pare essersi svegliata. Finalmente. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Nessuno si aspettava un’altra gara maiuscola di Aksel Lund Svindal. Lo scandinavo aveva saltato la prova il giorno precedente per un’influenza e non si era nemmeno presentato all’affollatissima estrazione dei pettorali in piazza del Kuerc. Invece in gara ha dimostrato di essere ‘duro a morire’ e di rispondere sempre all’appello. LA DELUSIONE Didier Defago l’anno scorso aveva vinto, quest’anno invece è giunto al traguardo solo ventesimo. La Svizzera è davvero in crisi. PAGELLE AZZURRE Voto 9,5 a Dominik Paris. Semplicemente perfetto, la prima vittoria arriva in giovane età su una pista ‘sacra’. ‘Parigi’, è tuo il futuro. Voto 8 a Werner Heel. Non solo in superG, non solo in discese ‘facili’ come la Gardena. Adesso Werner è tornato competitivo anche in libere tecnicamente valide. Voto 7 a Peter Fill. ‘Pietro’ era davanti fino a metà gara. Tecnicamente non è mai stato messo in discussione, l’atteggiamento sì. Ora è sulla strada per tornare sul podio. Voto 6,5 a Christof Innerhofer. Sta pagando il poco allenamento. Un nono posto sarebbe buono, ma l’iridato ci ha abituati talmente bene... Voto 5.5 a Siegmar Klotz. In prova va forte, in gara fa fatica. Ha bisogno di un risultato per il morale. Voto 5,5 a Silvano Varettoni. Dopo la grande gara gardenese aspettavamo ‘Varetta’ nei primi trenta. Voto 5 a Paolo Pangrazzi. Lento dall’inizio alla fine dove arriva al quarantaquattresimo posto. Matteo Marsaglia senza voto: due discese sulla Stelvio (alla fine trentaquattresimo), umanamente impossibile.

GENNAIO 2013 \\51 63 NOVEMBRE 2012 \\


COPPA DEL MONDO | IN BREVE

SCOREBOARD COPPA DEL MONDO

ST. MORITZ SVIZZERA

TINA MAZE 7 DICEMBRE \\ ST. MORITZ (SUI) SUPERCOMBINATA \\ FEMMINILE TRACCIATORI: M. TATSCHL (AUT) D. FILL (ITA)

Doveva essere il fine settimana del sorpasso per Lindsey Vonn, invece la statunitense è saltata e Tina Maze si è portata a casa 100 punti nella supercombinata, davanti a Nicole Hosp e Kathrin Zettel, che conferma il suo stato di forma. 1. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ������������������������������������������� 2.01.76 2. NICOLE HOSP (AUT, FISCHER) ������������������������������������ 2.02.64 3. KATHRIN ZETTEL (AUT, ATOMIC) ��������������������� 2.02.84 12. Elena curtoni (ITA, ATOMIC) ������������������������������2.04.57 17. DANIELA MERIGHETTI (ITA, SALOMON) ����������� 2.05.21 18. FEDERICA BRIGNONE (ITA, ROSSIGNOL) ������2.05.29 22. FRANCESCA MARSAGLIA (ITA, VOELKL) ������2.06.00 26. ELENA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ���������������������2.06.68 27. LISA MAGDALENA AGERER (ITA, ATOMIC) ���2.06.70 30. CAMILLA BORSOTTI (ITA, HEAD) ��������������������������� 2.07.97 LINDSEY VONN 8 DICEMBRE \\ ST. MORITZ (SUI) SUPERG \\ FEMMINILE TRACCIATORE: L. MAGONI (SLO)

Non sono più i distacchi di Lake Louise ma Lindsey Vonn si è ripresa lo scettro dopo il passo falso della supercombinata. Dietro di lei, a 37 centesimi, c’è però sempre Tina Maze… come a dire, dovrai passare sopra il mio corpo per la Coppa generale. 1. LINDSEY VONN (USA, HEAD) ����������������������������������������1.02.71 2. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ���������������������������������������� 1.03.08 3. JULIA MANCUSO (USA, HEAD) ����������������������������������� 1.03.72 9. ELENA CURTONI (ITA, ATOMIC) ����������������������������������1.04.48 22. DANIELA MERIGHETTI (ITA, SALOMON) �������� 1.04.99 23. LISA MAGDALENA AGERER (ITA, ATOMIC) ���1.05.02 TINA MAZE 9 DICEMBRE \\ ST. MORITZ (SUI) GIGANTE \\ FEMMINILE TRACCIATORI: J. FERGUS (USA) C. THOMA (SWE)

Tina non sbaglia un colpo in gigante e anche nella chiusura della tappa di St. Moritz ha voluto ribadire la sua supremazia con una gara di potenza, anche se le avversarie si avvicinano, con la Rebensburg a pochi centesimi e subito dietro la Worley. 1. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ��������������������������������������������2.11.07 2 VIKTORIA REBENSBURG (GER, NORDICA) ������������2.11.15

64 \\ GENNAIO 2013

3 TESSA WORLEY (FRA, ROSSIGNOL) ���������������������������2.11.62 7. IRENE CURTONI (ITA, ROSSIGNOL) ����������������������������2.13.57 13. DENISE KARBON (ITA, FISCHER) ������������������������������2.14.39 16. ELENA CURTONI (ITA, ATOMIC) ���������������������������������2.14.84 20. MANUELA MOELGG (ITA, ROSSIGNOL) ��������������2.15.24 21. LISA MAGDALENA AGERER (ITA, ATOMIC) ������2.15.27 26. NADIA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) �������������������������2.15.66

1. LARA GUT (SUI, ROSSIGNOL) ���������������������������������1.19.75 2. LEANNE SMITH (USA, ROSSIGNOL) ������������������ 1.19.91 3. NADJA KAMER (SUI, STOECKLI) ������������������������ 1.20.25 16. ELENA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ���������������1.21.03 22. VERENA STUFFER (ITA, FISCHER) ������������������ 1.21.43 24. FRANCESCA MARSAGLIA (ITA, VOELKL) ��� 1.21.51 26. NADIA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ��������������� 1.21.95

COPPA DEL MONDO

COPPA DEL MONDO

VAL D’ISÈRE FRANCIA

ALEXIS PINTURAULT TINA MAZE 8 DICEMBRE \\ VAL D’ISÈRE (FRA) SLALOM \\ MASCHILE TRACCIATORI: A. DOPPELHOFER (GER) - K. HARRINGTON (CAN)

Gara capolavoro di Alexis Pinturault, alla prima vittoria in slalom, dopo un’estate da infortunato. Ne ha fatto le spese Hirscher, terzo ma primo a metà gara. Secondo Felix Neurether. 1. ALEXIS PINTURAULT (FRA, SALOMON) ����������1.36.55 2. FELIX NEUREUTHER (GER, NORDICA) ����������1.37.05 3. MARCEL HIRSCHER (AUT, ATOMIC) ������������������ 1.37.12 7. CRISTIAN DEVILLE (ITA, VOELKL) ��������������������� 1.37.87 11. MANFRED MOELGG (ITA, FISCHER) ��������������� 1.38.16 20. PATRICK THALER (ITA, FISCHER) ��������������������1.38.47 21. GIULIANO RAZZOLI (ITA, NORDICA) ������������1.38.52 24. ROBERTO NANI (ITA, VOELKL) ������������������������ 1.38.70 MARCEL HIRSCHER TINA MAZE 9 DICEMBRE \\ VAL D’ISÈRE (FRA) GIGANTE \\ MASCHILE TRACCIATORI: A. PROSCH (ITA) M. SPRENGER (AUT)

Incredibile, ma per la prima volta in stagione, non solo non ha rifilato distacchi abissali, ma soprattutto non ha vinto. Stiamo parlando di Ted Ligety che torna da Val d’Isère con un terzo posto lasciando lo scettro a Marcel Hirscher. 1. MARCEL HIRSCHER (AUT, ATOMIC) �������������������������� 1.54.10 2. STEFAN LUITZ (GER, ROSSIGNOL) �����������������������������1.55.26 3. TED LIGETY (USA, HEAD) ��������������������������������������������������1.55.52 5. MASSIMILIANO BLARDONE (ITA, DYNASTAR) �� 1.55.79 10. ROBERTO NANI (ITA, VOELKL) ������������������������������������1.56.47 13. MANFRED MOELGG (ITA, FISCHER) ������������������������1.56.53 20. FLORIAN EISATH (ITA, BLIZZARD) ��������������������������1.56.92 LARA GUT TINA MAZE 14 DICEMBRE \\ VAL D’ISÈRE (FRA) DISCESA \\ FEMMINILE TRACCIATORE: J. TISCHHAUSER (FIS)

Lara Gut è tornata alla vittoria. Oltre al ritorno della Gut, però, la notizia è che Lindsey Vonn è uscita dopo poche porte, fatto che in discesa non accade spesso.

COURCHEVEL FRANCIA

TINA TINA MAZE MAZE 16 DICEMBRE \\ COURCHEVEL (FRA) GIGANTE \\ FEMMINILE TRACCIATORI: C. BRUESCH (FIN) S.BUERGLER (AUT)

In gigante non c’è gara, si parte dal secondo posto perché per il primo c’è Tina Maze. La legge della stagione 2012/13 è questa e Courchevel non ha fatto eccezione, nonostante Kathrin Zettel ci abbia provato. 1. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) �������������������������������� 2.16.84 2. KATHRIN ZETTEL (AUT, ATOMIC) ����������������������2.17.06 3. TESSA WORLEY (FRA, ROSSIGNOL) ���������������� 2.17.24 7. IRENE CURTONI (ITA, ROSSIGNOL) �������������������2.19.19 12. MANUELA MOELGG (ITA, ROSSIGNOL) ������2.20.01 23. NADIA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ������������� 2.22.20 COPPA DEL MONDO

AARE SVEZIA

VIKTORIA REBENSBURG TINA MAZE 19 DICEMBRE \\ AARE (SWE) GIGANTE \\ FEMMINILE TRACCIATORI: L. MAGONI (SLO) H. RENOTH (GER)

Probabilmente è l’eccezione che conferma la regola, però ad Aare, alla quinta apparizione stagionale tra le porte larghe, Tina Maze si è accontentata del terzo gradino del podio. Per una volta fa notizia una sua mancata vittoria. A spodestarla Viktoria Rebensburg. 1. VIKTORIA REBENSBURG (GER, NORDICA) �������2.28.94 2. ANNA FENNINGER (AUT, HEAD) ��������������������������������2.29.56 3. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ������������������������������������������2.29.85 18. ELENA CURTONI (ITA, ATOMIC) �������������������������������2.32.70 MIKAELA SHIFFRIN TINA MAZE 20 DICEMBRE \\ AARE (SWE) SLALOM \\ FEMMINILE TRACCIATORI: G. OBKIRCHER (AUT) T. ZUZULA (SVK)


IN BREVE | COPPA DEL MONDO

OPINIONE TECNICA

di Mauro Pini

All’arrivo di Frida Hansdotter ci ha messo un po’ per realizzare che aveva vinto proprio lei. La serata pazzesca di Mikaela Shiffrin, diciassette anni, statunitense, si è chiusa con una seconda manche capolavoro e la prima vittoria in slalom e in carriera. 1. MIKAELA SHIFFRIN (USA, ATOMIC) ������������������1.45.36 2. FRIDA HANSDOTTER (SWE, ROSSIGNOL) ���1.45.65 3. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ������������������������������� 1.45.88 12. IRENE CURTONI (ITA, ROSSIGNOL) �������������� 1.47.80 19. CHIARA COSTAZZA (ITA, ROSSIGNOL) ����� 1.48.84 COPPA DEL MONDO

SEMMERING AUSTRIA

ANNA FENNINGER TINA MAZE 28 DICEMBRE \\ SEMMERING (AUT) GIGANTE \\ FEMMINILE TRACCIATORI: S. COSTAZZA (ITA) D. PETRINI (SUI)

Dopo il secondo posto di Aare, Anna Fenninger è tornata sul gradino più alto del podio, un anno dopo Lienz 2011, sempre in Austria. Due manche perfette le hanno permesso di rifilare 1.10 a Tina Maze e 1.18 alla francese Tessa Worley 1. ANNA FENNINGER (AUT, HEAD) ���������������������������������2.13.09 2. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) �������������������������������������������2.14.19 3. TESSA WORLEY (FRA, ROSSIGNOL) �������������������������2.14.27 12. NADIA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) �������������������������2.16.32 16. IRENE CURTONI (ITA, ROSSIGNOL) �������������������������2.16.66 19. DENISE KARBON (ITA, FISCHER) �������������������������������2.16.79 29. MANUELA MOELGG (ITA, ROSSIGNOL) ��������������2.17.96 30. LISA MAGDALENA AGERER (ITA, ATOMIC) ��2.18.00 VERONIKA TINA MAZEVELEZ ZUZULOVA 29 DICEMBRE \\ SEMMERING (AUT) SLALOM \\ FEMMINILE TRACCIATORI: P. WILLMANN (FRA) R. SOULARD (SWE)

Dopo la prima manche ci si sarebbe potuti aspettare un’altra vittoria, l’ennesima, di Tina Maze. Invece no, la Maze ha amministrato chiudendo al terzo posto e la gioia più grande è stata di Veronika Velez Zuzulova, alla prima vittoria in carriera. 1. VERONIKA V. ZUZULOVA (SVK, SALOMON) ������1.37.28 2. KATHRIN ZETTEL (AUT, ATOMIC) ����������������������1.37.38 3. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ��������������������������������1.37.48 8. IRENE CURTONI (ITA, ROSSIGNOL) �������������������1.39.21 13. CHIARA COSTAZZA (ITA, ROSSIGNOL) ������1.39.90 14. MANUELA MOELGG (ITA, ROSSIGNOL) ����� 1.39.94 19. MICHELA AZZOLA (ITA, ROSSIGNOL) ���������1.40.26

COPPA DEL MONDO

QUELL’ERRORE DELLA VONN

ZAGABRIA CROAZIA

LA STATUNITENSE HA SBAGLIATO A VAL D’ISERE NELLA STESSA SITUAZIONE DI DUE STAGIONI FA A CORTINA. CHE CI SIA UN PROBLEMA TECNICO?

MIKAELA SHIFFRIN TINA MAZE 4 GENNAIO \\ ZAGABRIA SLALOM \\ FEMMINILE TRACCIATORI: R.PFEIFER (USA) L. MAGONI (ITA)

Colpo di scena a Zagabria: Tina Maze ha inforcato nella seconda manche dello slalom di Coppa del Mondo. Un’uscita di scena mesta quella della slovena ampiamente al comando della classifica generale. Ne ha approfittato Mikaela Shiffrin, comunque prima già a metà gara. 1. MIKAELA SHIFFRIN (USA, ATOMIC) ����������������� 2.01.73 2. FRIDA HANSDOTTER (SWE, ROSSIGNOL) � 2.02.92 3. ERIN MIELZYNSKI (CAN, ROSSIGNOL) ������� 2.03.49 19. IRENE CURTONI (ITA, ROSSIGNOL) ��������������2.06.80 MARCEL HIRSCHER TINA MAZE 6 GENNAIO \\ ZAGABRIA SLALOM \\ MASCHILE TRACCIATORI: A. WEISS (ITA) W. ERHARTER (AUT)

Fantastico Marcel Hirscher. L’austriaco ha vinto lo slalom di Zagabria ed è balzato in vetta alla Coppa del Mondo generale. Sul podio con il ‘furetto austriaco’ c’è lo svedese Andre Myhrer, che recupera tre posizioni, poi l’austriaco Mario Matt a 1.09. 1. MARCEL HIRSCHER (AUT, ATOMIC) �����������������1:56.17 2. ANDRE MYHRER (SWE, NORDICA) �������������������1:56.74 3. MARIO MATT (AUT, BLIZZARD) ��������������������������� 1:57.26 4. STEFANO GROSS (ITA, VOELKL) ������������������������ 1:57.32 7. MANFRED MOELGG (ITA, FISCHER) ���������������� 1:57.90 10. PATRICK THALER (ITA, FISCHER) �������������������� 1:58.55 14. CRISTIAN DEVILLE (ITA, VOEKL) �������������������� 1:59.02

INFOSTRADA SPORTS #SKIALPINE: @MIKAELASHIFFRIN È LA PRIMA SCIATRICE #USA A VINCERE DUE GARE IN COPPA DEL MONDO PRIMA DI COMPIERE 18 ANNI @infostrada2014

TESSA WORLEY WHUAU PINTU! IMPRESSIONANTE!! PETTORALE NUMERO 3 PER ME DOMANI. CERCHERO’ DI ISPIRARMI ALLA TUA GRANDE VITTORIA ;)) @TessWorley

In dicembre abbiamo vissuto alcune tra le più belle tappe della Coppa femminile. A St. Moritz l’antipasto con la supercombinata, poi due gare di alto livello. Nel superG, grazie al bel tracciato disegnato da Livio Magoni, le ragazze hanno dovuto ‘tirare fuori dal cappello’ le loro doti migliori. Livio ha seguito molto bene il terreno, ha messo diverse porte nascoste e ha ‘girato’ il giusto nella parte centrale. Un tracciato appositamente pensato per valorizzare le doti della sua protetta, che per un soffio ha mancato la cinquina. Al traguardo Tina ha subito capito di aver fatto una gara di alto livello ma niente ha potuto contro ‘Madame’ Vonn che ha veramente sfoderato una delle sue migliori prove in superG. Grande, grandissima Vonn che non si è lasciata impressionare e, grazie a una discesa mista tra potenza e tecnica, ha dimostrato di che spessore è fatta. Le specialiste Rebensburg, Worley e Koehle hanno dimostrato che anche le gigantiste possono dire la loro in un superG tecnico... A Val d’Isère Lara Gut ha sfoderato una delle sue tipiche prove farcite di tenacia, voglia di far andare gli sci e pulizia nelle linee come solo lei sa fare. La pista Oreiller Killy presentava un manto nevoso compatto ma poco duro, bisognava quindi essere precisi e limitare gli errori, piccole sbavature potevano davvero compromettere la gara. Il pettorale di partenza basso ha effettivamente favorito Lara e Leanne ma… carpe diem! Però è dalla Vonn che sono rimasto relativamente sorpreso, quel suo errore nel caricare troppo violentemente lo sci interno l’ho visto più volte, sempre la stessa dinamica, sempre sul piede sinistro come esterno. Ricordo due stagioni fa a Cortina sui dossi di Rumerlo, dove la stessa situazione la inviò direttamente verso le reti. Già a Lake Louise, nel punto più difficile della pista (al curvone di Fishnet), passò vicino alle reti proprio a causa dello sci interno (sempre il destro) che spigolava e picchiava contro l’esterno, facendole perdere l’aderenza. La cosa si è ripetuta a Courchevel, che ci sia un problema tecnico che non riesce a risolvere? Nelle gare pre e post natalizie di Are e Semmering alcune ragazze si sono presentate in grande spolvero. La Shiffrin, la Hansdotter (bello slalom ad Åre), la Fenninger. Bel segnale da parte della squadra azzurra nello slalom di fine anno, la Curtoni sta prendendo in mano le redini di una squadra acciaccata, senza mordente e soprattutto senza la sua leader in gigante come punto di riferimento. Fa male vedere una Denise lottare per la qualifica alla seconda… GENNAIO 2013 \\ 65


CIRCO BIANCO | ROOKIES

FACCE NUOVE HANNO NUMERI DI PARTENZA ALTI, MA TANTA VOGLIA DI EMERGERE… OPPURE PER UNA VOLTA SONO ANDATI A PUNTI. ECCO I NOMI NUOVI DELLE ULTIME GARE DI COPPA DEL MONDO di Claudio Primavesi foto Zoom

ROK PERKO (SLO)

Non è nuovo nella zona punti (21 ‘incursioni’ dal 2006) ma la Val Gardena gli ha portato sicuramente bene perché alla tenera età di 27 anni ha conquistato il primo podio. Classe 1985, oltre al secondo posto nella discesa del 15 dicembre vanta anche due sedicesimi posti in superG sulla Saslong. Si vede che apprezza particolarmente certe piste perché il secondo miglior risultato è il dodicesimo posto nel 2009 e 2010 in discesa a Kvitfjell. A Bardonecchia 2005 (Mondiali Junior) un primo e secondo posto.

LAURIE MOUGEL (FRA)

Un quinto posto a Zagabria vale oro. Soprattutto per chi, prima, non era andato oltre il ventesimo posto… La francesina classe 1988 ha debuttato in Coppa del Mondo proprio a Zagabria nel 2010 e vanta altre tre incursioni in zona punti, sempre in slalom. Nella bacheca anche due secondi posti in slalom di Coppa Europa. È cresciuta sciisticamente nel comprensorio di Serre-Chevalier.

NILS MANI (SUI)

Primi punti per lo svizzero classe 1992 a Bormio, con un ventisettesimo posto. Terzo in discesa e secondo in superG ai Mondiali Juniores di Roccaraso, avrà ancora tempo per farsi le ossa. Intanto in Coppa Europa vanta già cinque piazzamenti nei top ten e il podio nella discesa di Wengen nel 2010.

66 \\ gennaio 2013

BRICE ROGER (FRA)

Classe 1990, in Val Gardena ha conquistato il miglior risultato in carriera: decimo. Certo, le condizioni meteo ci hanno messo lo zampino, ma non male, anche perché è andato a punti solo altre tre volte: ventesimo nella supercombinata di Chamonix del 2012 e trentesimo nella discesa di Bormio 2011. E poi? Sedicesimo nell’ultima discesa di Bormio! L’anno scorso anche un secondo posto nella discesa di Coppa Europa di Altenmarkt-Zauchensee.

EMI HASEGAWA (AUT)

Diciannove gare di Coppa del Mondo senza mai qualificarsi. E non è neppure così giovane: classe 1986. Poi, complice magari la neve fradicia di Zagabria, un ventitreesimo posto a casa dei Kostelic! Anche se rimarrà l’unica soddisfazione, se la ricorderà a lungo. In Coppa Europa un ottavo posto ad Alleghe, in gigante, nel 2009.

ELLI TERWIEL (CAN)

Due ventitreesimi posti, in slalom. La canadese classe 1989 a Semmering ha bissato il piazzamento di Courchevel del 2011. In Coppa Europa il miglior risultato è un settimo, mentre in Nor-Am Cup a dicembre è arrivata terza a Panorama. La pagina FB non è tra le più aggiornate e vanta… 36 ‘mi piace’!

DAVID CHODOUNSKY (USA)

Diciottesimo nello slalom di Zagabria, eppure non è il miglior piazzamento in Coppa del Mondo: è arrivato decimo nello slalom di Adelboden. Non è proprio un giovane (classe 1985) e vanta altri tre slalom ‘a punti’, oltre a 34 pettorali di Coppa Europa (tre top ten) e una partecipazione ai Mondiali di Garmisch. Ha esordito in Alta Badia nel 2009. Originario del Minnesota, nel 2009 è stato campione statunitense di slalom.

MANUEL FELLER (AUT)

Debutto a Levi per il 1992 Manuel Feller e quattro slalom stagionali fino a Zagabria. Al secondo tentativo, a Val d’Isère, eccolo a punti, in ventitreesima posizione. L’anno scorso ha vinto lo slalom di Coppa Europa di Obereggen mentre ai Mondiali di Roccaraso era ‘deragliato’ e ai campionati austriaci arrivato quinto.

LUCA AERNI (SUI)

È diventato famoso al City Event di Monaco quando ha rappresentato la Svizzera sostituendo Beat Feuz grazie a un regolamento discutibile. Prima di Monaco un’apparizione a Campiglio, senza qualificarsi. In Coppa Europa ha vinto lo slalom di Chamonix di gennaio. È un ‘93, c’è tempo…


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COPPA DEL MONDO | MONACO DI BAVIERA

FELIX INFIAMMA L’OLYMPIAPARK Successo di pubblico e spettacolo assicurato per il City Event di Monaco di Baviera ma non sono mancate le critiche, anche pesanti, perché per la prima volta la gara assegnava punti per la Coppa di specialità e generale. Escludendo atleti, come Moelgg, quarti nella classifica dei pali stretti… Venticinquemila spettatori assiepati sulla collina olimpica di Monaco di Baviera. Indubbiamente un bel successo per lo sci in città. I motivi di gioia, se si esclude l’esultanza di Neureuther e Velez Zuzulova per la meritata vittoria, finiscono qui. Perché il City Event del primo gennaio è stato sommerso da una serie di critiche pesanti come un macigno. NEUREUTHER BASTONA HIRSCHER Vincere davanti a mamma Rosi Mittermaier, in patria, non è da poco. Se poi in finale si batte un certo Marcel Hirscher meglio ancora. Felix Neureuther festeggia il nuovo anno nel migliore dei modi, battendo, nell’ordine, Ligety, Hargin, Myhrer e Hirscher. Punti pesanti i suoi per la coppetta di specialità, proprio davanti all’austriaco con il quale presumibilmente lotterà fino alla fine. Al terzo posto Alexis Pinturault e al quarto Andre Myhrer. In chiave Coppa del Mondo l’unico a gioire è Hirscher. Per il resto azzurri fuori subito…

68 \\ GENNAIO 2013

LA ZUZULOVA NON SI FERMA PIÙ Una vita con la fama dell’eterna seconda e poi, quando ti sblocchi, due vittorie di fila. Il 2013 di Veronika Zuzulova, signora Velez, comincia come era finito il 2012, davanti a tutte. Ne sa qualcosa Tina Maze, battuta in finale che, invece di festeggiare il distacco aumentato dalle avversarie in chiave Coppa del Mondo sfodera una faccia piuttosto ‘attapirata’ alle telecamere. Dietro, in una gara che non vedeva al via nessuna azzurra, ecco spuntare al terzo posto Michaela Kirchgasser e poi Tanja Poutiainen. Tra le favorite, eliminate al primo turno Maria-Hoefl Riesch e Kathrin Zettel. Tutti contro il City Event Il criterio di selezione degli atleti e la validità per la classifica di slalom hanno ricompattato il fronte degli atleti e dei tecnici contro la FIS. Già quando la FIS ha deciso di assegnare punti per la Coppa di specialità si era capito che i due City Event avrebbero fatto discutere. Pesantissima

la lettera aperta indirizzata dal blog di Julien Lizeroux alla federsci internazionale. Al centro delle critiche del francese il regolamento, già criticato da molto atleti per il criterio di selezione che, in assenza dei nomi designati in base alle start list, non prevede che venga inserito l’atleta che occupa il posto successivo nelle stesse liste, ma la sostituzione con sciatore a discrezione delle federazioni nazionali. Con il risultato che al posto di Hannes Reichelt (quinto della WCSL generale ma quarto se consideriamo che Hirscher partecipava già in virtù della posizione nella start list di slalom) l’Austria ha schierato Reinfried Herbst, cinquantacinquesimo nella start list generale e ventesimo in quella di slalom. Un modo per fare punti in slalom mentre atleti ai primi posti della classifica di specialità, ma non della start list, hanno guardato la gara in TV… E che dire di Luca Aerni, giovane svizzero, al posto di Beat Feuz? La conclusione di Lizeroux non richiede commenti: «Ancora una volta la gara si svolgerà e ancora una volta si potrà puntare il dito contro coloro che hanno


MONACO DI BAVIERA | COPPA DEL MONDO

ANDRE MYHRER LUCA AERNI MARIO MATT FRITZ DOPFER CRISTIAN DEVILLE MATTHIAS HARGIN FELIX NEUREUTHER TED LIGETY

IVICA IVICA

ANDRE MYHRER

KOSTELIC ANDRE MYHRER

BERNADETTE SCHILD THERESE BORSSEN M. PIETILAE HOLMNER TANJA POUTIAINEN NICOLE HOSP KATHRIN ZETTEL JULIA MANCUSO

STEFANO

PINTURAULT

1 GENNAIO \ CITY EVENT - MASCHILE

MATTHIAS HARGIN

HIRSCHER

JENS JENS

BYGGMARK

1. FELIX NEUREUTHER 2. MARCEL HIRSCHER 3. ALEXIS PINTURAULT 4. ANDRE MYHRER

FELIX NEUREUTHER

ALEXIS

MARCEL

CLASSIFICA FINALE FELIX NEUREUTHER

GROSS

PINTURAULT

FELIX NEUREUTHER

BYGGMARK MANFRED

PRANGER

MARCEL

HIRSCHER

MARCEL MARCEL

HIRSCHER

HIRSCHER REINFRIED

HERBST

criticato. Ma non si potrà mai cancellare l’idea che i maggiori attori della Coppa del Mondo sono gli atleti, che dovrebbero essere al centro dei progetti presenti e futuri di sviluppo e promozione dello sci nel mondo. A buon intenditore...». Non ha risparmiato critiche anche il vulcanico presidente della potente federazione austriaca, Peter Schröcksnadel, che alla vigilia della gara ha bocciato la decisione di assegnare punti validi per la Coppa del Mondo e ha candidato Vienna («più fredda di Monaco o di Roma») per i prossimi eventi cittadini, magari nel parco di Schönbrunn. Critico anche il DT azzurro Ravetto: «Assegnare punti per la Coppa di slalom quando atleti che si trovavano al quarto posto della classifica di specialità ma non TINA MAZE

PINTURAULT ALEXIS

FRITZ DOPFER

AKSEL LUND

SVINDAL

ALEXIS

COPPA DEL MONDO MONACO DI BAVIERA

KOSTELIC

Nelle foto, da sinistra a destra. Un parterre da concerto rock all’Olympiapark di Monaco, Neureuther e Velez Zuzulova festeggiano la vittoria, Julia Mancuso impegnata nella ‘complicata’ partenza

della start list, come Manfred Moelgg, non hanno potuto partecipare, è un controsenso». Cosa dice il regolamento? Al City Event potevano partecipare i primi quattro atleti della World Cup start list di Coppa del mondo più i primi 12 della World Cup start list di slalom. I punti assegnati per la classifica di Coppa del Mondo sono stati i seguenti: 15 punti per gli eliminati al primo turno, 30 punti per gli eliminati nei quarti, 50 punti per il quarto

classificato, 60 punti per il terzo classificato, 80 punti per il secondo classificato, 100 punti per il vincitore. Tutti i punti sono validi sia per la Coppa del Mondo generale che per la Coppa del mondo di slalom che per la classifica per nazioni. I concorrenti squalificati nella prima run hanno subito un penalty time di 0” 50 nella seconda. Se nessuno dei due contendenti terminava la seconda manche, si teneva conto del risultato della prima manche. Se entrambi i concorrenti non concludevano neppure la prima manche, il concorrente che aveva percorso la distanza maggiore veniva promosso d’ufficio. In caso di arrivo a pari merito al termine della seconda manche, passava il concorrente più veloce nella seconda. MARIA HOEFL VIKTORIA

TINA MAZE

REBENSBURG TINA MAZE

M. PIETILAE HOLMNER

TANJA POUTIAINEN

KIRCHGASSER

ZUZULOVA

1. V. VELEZ ZUZULOVA 2. TINA MAZE 3. MICHAELA KIRCHGASSER 4. TANJA POUTIAINEN

KIRCHGASSER ERIN

MIELZYNSKI MIKAELA MIKAELA

SHIFFRIN

CLASSIFICA FINALE TANJA POUTIAINEN

MICHAELA MICHAELA

V. VELEZ

TINA MAZE

JULIA MANCUSO

KIRCHGASSER

1 GENNAIO \ CITY EVENT - FEMMINILE

VIKTORIA

REBENSBURG

MICHAELA COPPA DEL MONDO MONACO DI BAVIERA

RIESCH

SHIFFRIN FRIDA

HANSDOTTER

V. VELEZ ZUZULOVA V. VELEZ ZUZULOVA

V. VELEZ ZUZULOVA CARMER

THALMANN

GENNAIO 2013 \\ 69


COPPA DEL MONDO | ADELBODEN

ADELBODEN COPPA DEL MONDO SVIZZERA

SCOREBOARD

12 GENNAIO \\ ADELBODEN (SUI) GIGANTE \\ MASCHILE TRACCIATORI: A. DOPPELHOFER (GER) - S. QUITTET (FRA) 1. TED LIGETY (USA, HEAD) ����������������������������������������������������������������������2.28.67 2. FRITZ DOPFER (GER, NORDICA) ���������������������������������������������������� 2.29.82 3. FELIX NEUREUTHER (GER, NORDICA) ��������������������������������������� 2.29.91 4. MANFRED MOELGG (ITA, FISCHER) �������������������������������������������� 2.30.24 5. IVICA KOSTELIC (CRO, FISCHER) ��������������������������������������������������2.30.40 6. AKSEL LUND SVINDAL (NOR, HEAD) ����������������������������������������� 2.30.53 7. PHILIPP SCHOERGHOFER (AUT, FISCHER) ����������������������������2.30.82 8. BENJAMIN RAICH (AUT, ATOMIC) ������������������������������������������������ 2.30.96 9. MARCUS SANDELL (FIN, FISCHER) ������������������������������������������������ 2.31.03 10. DAVIDE SIMONCELLI (ITA, SALOMON) ������������������������������������2.31.10 18. FLORIAN EISATH (ITA, BLIZZARD) �����������������������������������������������2.31.90

13 GENNAIO \\ ADELBODEN (SUI) SLALOM \\ MASCHILE TRACCIATORI: M. PFEIFER (SWE) - J. THEOLIER (ITA) 1. MARCEL HIRSCHER (AUT, ATOMIC) ����������������������������������������������� 1.51.75 2. MARIO MATT (AUT, BLIZZARD) �������������������������������������������������������� 1.52.05

Lo scatenato Marcel Hirscher in azione

PROVA DI FORZA

In gigante voleva stravincere e ha sbagliato sotto lo striscione d’arrivo. In slalom ha ‘ciccato’ la prima manche e fatto scintille nella seconda. Che Hirscher ad Adelboden!

3. MANFRED MOELGG (ITA, FISCHER) ���������������������������������������������1.52.37 4. IVICA KOSTELIC (CRO, FISCHER) ���������������������������������������������������1.52.87 5. FELIX NEUREUTHER (GER, NORDICA) ���������������������������������������1.52.91 6. ALEXIS PINTURAULT (FRA, SALOMON) �������������������������������������1.52.94 7. MANFRED PRANGER (AUT, VöLKL) ����������������������������������������������1.53.47 8. FRITZ DOPFER (GER, NORDICA) ����������������������������������������������������� 1.53.61 9. STEVE MISSILLIER (FRA, SALOMON) ������������������������������������������� 1.53.67 10. DAVID CHODOUNSKI (USA, NORDICA) ���������������������������������1.53.87 12. GIULIANO RAZZOLI (ITA, FISCHER) �������������������������������������������1.54.25 15. ROBERTO NANI (ITA, VöLKL) �����������������������������������������������������������1.54.78

INSTAGRAM TED LIGETY Mi godo la cerimonia di premiazione dalla gru con i miei amici Fritz e Felix! Filtro: Normal

di GABRIELE PEZZAGLIA foto Zoom

Lo spettacolo ad Adelboden non manca mai e non è solo per i 28.000 presenti al gigante del sabato, la gara per eccellenza sul leggendario Chuenisbärgli… Impossibile fare previsioni: il gigante è davvero impegnativo e quel muro finale che si affaccia sul ‘catino’ di pubblico dello ski stadium fa venire i brividi. E poi lo slalom, sempre più una ‘classica’ della Coppa. Le sorprese non sono davvero mancate, sabato e domenica. IL POKER DI TED Nel gigante questa volta è stato Marcel Hirscher a interpretare meglio il pendio. Dopo aver chiuso con pochi centesimi di vantaggio su Ted Ligety e mentre stava dominando la seconda discesa, ha però commesso un grave errore di linea nel tratto conclusivo, quando le pendenze si fanno davvero ‘toste’. È rientrato, ma nel passaggio successivo ha sbagliato ancora. Marcel si è salvato, però ha preso un’enormità, terminando sedicesimo. Ligety invece ha sciato più rotondo la parte centrale e

70 \\ GENNAIO 2013

senza rischiare eccessivamente sul muro finale. Paura di uscire? Probabile. Così il ventottenne dello Utah ha conquistato la quarta vittoria della stagione, consolidando la leadership della Coppa del Mondo di gigante. A seguire la premiata ditta tedesca Dopfer & Neureuther, quindi un ottimo quarto posto per Manfred Moelgg. Decimo Davide Simoncelli, che ha recuperato diverse posizioni nella seconda manche come anche Florian Eisath, diciottesimo. Chi invece delude è Massimiliano Blardone. Dopo l’Alta Badia, è uscito anche in Svizzera. Finita una stagione trionfale, ‘Blardo’ non sta raccogliendo tanto. Però è uno ancora in grado di fare medaglia ai Mondiali: mai dire mai, l’ossolano è un vecchio ‘volpone’ e ci ha abituati a imprese magiche. Fuori anche Luca De Aliprandini, Roberto Nani e l’esordiente Giulio Bosca. MARCEL SUPER NELLA SECONDA Un recupero sensazionale: Marcel Hirscher è risalito dall’ottava piazza e ha conquistato una vittoria

davvero strepitosa nello slalom della domenica. Fluido nonostante gli angoli vertiginosi, costantemente all’attacco anche se la pista esige di stare sempre all’occhio, senza prendere rischi eccessivi. Non fa una piega sul Chuenisbärgli e recupera l’impossibile senza mai sentire il cambio di neve: vince sempre, sul molle croato e sul ghiaccio bernese. Sul podio il compagno di squadra Mario Matt e il nostro Manfred Moelgg. Quarto infine Ivica Kostelic: il croato è sempre più in ascesa. Obiettivo Schladming 2013? Dopo tre stagioni Manfred Moelgg torna sul podio in slalom: il ladino di Mareo ha chiuso in testa la prima manche ma alla fine non è riuscito a tener botta alla rimonta furiosa di Hirscher. Dopo il gigante, anche in slalom Moelgg può a questo punto ambire a una medaglia iridata. Giuliano Razzoli è finito dodicesimo, Roberto Nani quindicesimo, miglior risultato in carriera in slalom. Out nella seconda Cristian Deville, mentre a causa di due errori pesanti Stefano Gross non si è qualificato per la seconda manche.


ST. ANTON | COPPA DEL MONDO

SUPER Dada

a casa Schranz

ST. ANTON COPPA DEL MONDO AUSTRIA

SCOREBOARD

12 GENNAIO \\ St. ANTON (AUT) DISCESA \\ FEMMINILE TRACCIATORE: J. TISCHHAUSER (FIS) 1. ALICE MCKENNIS (USA, ATOMIC) ��������������������������������������������������� 1.14.62 2. DANIELA MERIGHETTI (ITA, SALOMON) �����������������������������������1.14.69 3. ANNA FENNINGER (AUT, HEAD) �����������������������������������������������������1.14.78 4. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ���������������������������������������������������������������1.14.92 5. LAURENNE ROSS (USA, ATOMIC) ����������������������������������������������������1.14.94 6. LINDSEY VONN (USA, HEAD) ������������������������������������������������������������� 1.14.96 6. DOMINIQUE GISIN (SUI, DYNASTAR) ��������������������������������������������1.14.96 8. MARION ROLLAND (FRA, ROSSIGNOL) ���������������������������������������� 1.15.11 9. TINA WEIRATHER (LIE, ATOMIC) ������������������������������������������������������� 1.15.23 10. CORNELIA HUETTER (AUT, VOELKL) ������������������������������������������1.15.31 17. ELENA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) �����������������������������������������������1.15.52 17. FRANCESCA MARSAGLIA (ITA, VOELKL) ���������������������������������1.15.52 23. VERENA STUFFER (ITA, FISCHER) �������������������������������������������������1.15.77 29. ELENA CURTONI (ITA, ATOMIC) ������������������������������������������������������1.16.25 30. LISA MAGDALENA AGERER (ITA, ATOMIC) ��������������������������1.16.30

13 GENNAIO \\ ST. ANTON (AUT) SUPERG \\ FEMMINILE TRACCIATORE: A. FUERBECK (GER) 1. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) �������������������������������������������������������������� 1.16.55 2. ANNA FENNINGER (AUT, HEAD) ���������������������������������������������������� 1.16.59 3. FABIENNE SUTER (SUI, STOECKLI) ������������������������������������������������1.17.54 4. LINDSEY VONN (USA, HEAD) ������������������������������������������������������������ 1.17.55 5. MARIA HOEFL-RIESCH (GER, HEAD) ������������������������������������������ 1.17.64 6. JULIA MANCUSO (USA, HEAD) �������������������������������������������������������� 1.17.75 7. LARA GUT (SUI, ROSSIGNOL) ���������������������������������������������������������������1.17.81

Podio con Merighetti, McKennis e Fenninger

Secondo posto di Daniela Merighetti nella discesa ‘sprint’ e prima vittoria in superG della Maze, che beffa la Fenninger per soli quattro centesimi

‘DADA’ SCACCIACRISI Le abbondanti nevicate dei giorni precedenti hanno costretto gli organizzatori ad abbassare la partenza della discesa e a ritardare la partenza di 30 minuti. Una discesa che le atlete avevano avuto modo di provare una sola volta, a causa del maltempo. Una discesa ‘nuova’ perché fuori dal circuito da anni. Ne ha approfittato

10. ANDREA FISCHBACHER (AUT, VOELKL) ������������������������������1.18.07 15. DANIELA MERIGHETTI (ITA, SALOMON) �������������������������������1.18.59 20. NADIA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ��������������������������������������������1.19.10 21. ELENA CURTONI (ITA, ATOMIC) ����������������������������������������������������� 1.19.15 26. CAMILLA BORSOTTI (ITA, HEAD) ������������������������������������������������ 1.19.56 29. LISA MAGDALENA AGERER (ITA, ATOMIC) ������������������������ 1.19.86

di CLAUDIO PRIMAVESI foto Zoom

Il ritorno nel giro della Coppa di St. Anton, culla dello sci, coincide con il primo podio stagionale delle azzurre. Un podio che, per qualche giorno, scaccia malumori e polemiche nell’entourage azzurro. Un podio che conferma ‘Dada’ Merighetti prima donna della velocità italiana. Di St. Anton ricorderemo però anche la prima vittoria di Tina Maze in superG e il ritorno ‘sbiadito’ della Vonn. I ruoli sembrano essersi invertiti…

8. VIKTORIA REBENSBURG (GER, NORDICA) ���������������������������� 1.17.85 9. FRAENZI AUFDENBLATTEN (SUI, STOECKLI) �������������������� 1.18.04

30. FRANCESCA MARSAGLIA (ITA , VOELKL) ����������������������������1.19.87

la statunitense Alice McKennis, alla prima vittoria in Coppa del Mondo, una delle tante punte di diamante della squadra statunitense di velocità che, oltre a Lindsey Vonn al sesto posto, ha piazzato Laurene Ross al quinto. E poi venne il momento di Daniela Merighetti. Discesa coraggiosa la sua, senza sbavature, all’attacco nell’ultimo tratto. A St. Anton la bresciana ha trasformato la sua regolarità in estro, perdendo per l’inezia di 7 centesimi. Una vittoria che ‘Dada’ ha voluto subito dedicare alla squadra: «Questo podio è dedicato alla mia squadra, perché i risultati non stanno arrivando: il risultato forse potrà sbloccare anche loro, in allenamento sono vicine, vedremo». Per il resto, terzo posto dell’eroina austriaca Anna Fenninger e solo sesto per una Lindsey Vonn apparsa ancora lontana dagli standard ai quali ci aveva abituato.

St. ANTON INSTAGRAM

DANIELA MERIGHETTI

LINDSEY VONN Congratulazioni a Alice per la vittoria di oggi! È bello correre di nuovo con queste ragazze! #fastteam @aliceMckennis @usskiteam

INSUPERABILE TINA Abbiamo imparato a conoscerla: quando arriva seconda non è soddisfatta. Tina Maze è così e quest’anno gli vanno tutte bene. Nella domenica austriaca riesce a vincere il suo primo superG di Coppa del Mondo. Una prestazione impressionante la sua, alla ‘Vonn’ verrebbe da dire. Forse anche meglio. La slovena scende dopo la Fenninger, che in Austria considerano la nuova Moser-Proell. E, per soli 4 centesimi, toglie ad Anna la gioia della seconda vittoria dopo Semmering, in Austria, a casa di Schranz, presente in tribuna. Senza parole. Dietro alla Suter, terza, la Vonn migliora la prestazione del giorno precedente con una discesa migliore ma ancora senza acuti. Daniela Merighetti non è riuscita a bissare il podio di sabato, terminando quindicesima.

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WERNER HEEL Zöggeler stai attento! Filtro: Amaro

INSTAGRAM TOP

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ENRICA CIPRIANI Che team nazionale è? Filtro: Amaro

Arrivano i ‘deb’

Dopo il terzo posto nello slalom iridato di Pozza di Fassa di fine gennaio per Giordano Ronci è arrivata anche la convocazione in Coppa del Mondo a Zagabria. Vabbé, non è proprio andata nel migliore dei modi, niente qualifica, sarà per la prossima volta. «Sono davvero contento, è l’esordio nella massima serie, oggi è questa la cosa più importante, è stato un grande giorno» ha detto il romano al termine della gara. Lo stesso privilegio è toccato a Giulio Bosca nel gigante di Adelboden… mica male. Nato a Torino, ‘Giulione’ è cresciuto sciisticamente a Courmayeur con il Crammont Mont Blanc e Luca Rossi. Poi gli anni in Comitato ASIVA con Matteo Joris e Ivan Nicco, quindi l’ingresso in squadra nazionale C con Alessandro Serra, il coach che oggi lo allena in Coppa Europa. Due ‘cittadini’ all’assalto della Coppa! Debutto per un altro azzurrino, Alex Zingerle, sul baratro della Gran Risa. Anche per lui niente qualifica, ma vuoi mettere che soddisfazione. Dopo la medaglia alle Olimpiadi Giovanili… Giulio Bosca in azione ©Enrico Schiavi

Rinforzi per le Fiamme Gialle Lo scorso 9 gennaio il Gruppo Sciatori Fiamme Gialle di Predazzo (Tn) ha ‘fatto acquisti’. Nella sezione sci alpino sono stati ‘arruolati’ Stefano Baruffaldi e Alessia Medetti. I due ‘azzurrini’ di FuturFisi, entrambi lombardi, hanno già un palmarès di tutto rispetto. Per Baruffaldi, classe 1992, un primo posto in superG ai Campionati Italiani Giovani, un terzo in slalom e un quinto in combinata ai Mondiali Juniores, mentre per Alessia, classe 1993, poker l’anno scorso ai Campionati Italiani Giovani e altro titolo in superG nel 2011. Altri due cittadini sulle piste…

IL BORSINO DEGLI INFORTUNATI

72 \\ gennaio 2013

FISI, conti a posto Il Consiglio Federale di Madonna di Campiglio del 18 dicembre scorso ha approvato all’unanimità il bilancio per il 2013. Il preventivo evidenzia un pareggio di bilancio, con l’obiettivo della riduzione delle spese amministrative per destinare sempre più risorse all’attività agonistica.

GIOVANNI BORSOTTI

MATTEO DE VETTORI

Giovanni Borsotti, caduto a dicembre a Sestriere in allenamento, si dovrà fermare almeno quattro mesi. Il talentino di Bardonecchia si è procurato la rottura del crociato anteriore del ginocchio destro, la rottura del menisco e lo stiramento del crociato del ginocchio sinistro. Pesante il commento: «Che dire, la stagione finisce qui purtroppo, tra le cause a mio giudizio ci sono i nuovi sci, la FIS ha scelto queste nuove misure a spese degli atleti. Intanto siamo noi a farci male..».

Stagione finita per Matteo De Vettori: il trentino di ‘FuturFisi’ è caduto nel superG FIS in Gardena a dicembre. De Vettori si è rotto il crociato del ginocchio destro e ha scheggiato il piatto tibiale. Operato, dovrà affrontare una lunga riabilitazione di almeno sei mesi. In bocca al lupo ‘Deve’!


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HENRI BATTILANI Filtro: Lord Kelvin

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MARTA BASSINO Filtro: Lo-Fi

IVAN CODEGA Filtro: Normale

TRAUMA - CENTER FEDERICA BRIGNONE Milano, 18 dicembre «Ciao a tutti, ieri mi sono operata per la prima volta nella mia vita, al Galeazzi di Milano. L’intervento è andato molto bene, mi hanno talmente drogato che non ho sentito niente e a posteriori avevo solo dei flash; mi hanno dimesso questa mattina. Finalmente non ho più la cisti, il taglio si trova dietro il malleolo e mi hanno dato 12 punti. All’incirca per una decina di giorni, prima di togliere i punti, camminerò con le stampelle, poi potrò iniziare con calma in acqua e sulla bici. Dopo un mese proverò a fare qualcosa di più attivo e magari proverò a mettere lo scarpone, ma non voglio avere fretta, nel caso dovessi avere anche solo un po’ di fastidio rinvierò il mio rientro sugli sci».

NO Innerhofer? No party! È quello che devono avere pensato i passeggeri dello shuttle bus in partenza dall’area d’arrivo della Birds of Prey di Beaver Creek lo scorso 30 novembre quando hanno visto arrivare Christof Innerhofer. «Wait, wait!» il grido rivolto all’autista. Poi ‘Inner’ è salito, ha spruzzato champagne, ha passato la bottiglia e invitato tutti in Alto Adige. Come ha scritto la rivista statunitense Ski Racing, che ha documentato con foto il momento, per 10 minuti l’autobus si è trasformato in un «party su ruote».

La Salle, 6 gennaio

Le ‘azzurrine’ con Lindsey Non capita tutti i giorni di allenarsi con Lindsey Vonn. È successo alla squadra femminile di FuturFisi, che ha avuto modo di provare le porte larghe con la statunitense a metà gennaio sulle piste di Passo San Pellegrino, a cavallo tra Trentino e Veneto. L’americana, a pochi giorni dal rientro in Coppa del Mondo a St. Anton, si trovava in Trentino per testare materiali. Per FuturFisi c’erano Giulia Benedetti, Ida Giardini, Roberta Midali, Veronica Olivieri, Lisa Pfeifer, Tatiana Nogler Kostner, Federica Sosio e Valentina Cillara Rossi. Chi si è avvicinata di più a Lindsey? Ida Giardini il primo giorno, Valentina Cillara Rossi e Giulia Benedetti il secondo…

HAGEN PATSCHEIDER L’altoatesino ha terminato anzitempo la stagione. Dopo la seconda prova in Valgardena, e pronto per gareggiare sulla Saslong, si è dovuto fermare a causa del riacutizzarsi del dolore alla schiena. «Ora faccio addirittura fatica a camminare, appena migliorerò deciderò con la Commissione Medica come curarmi, ma la mia stagione termina qui» ha detto sconsolato Patscheider.

«… Dopo l’operazione mi avevano dato come minimo 3 settimane prima di poter provare a fare qualcosa di più intenso, ma la mia ferita per il momento non è ancora chiusa bene, quindi devo stare tranquilla e lavorare solo con la parte alta». Federica Brignone

SABRINA FANCHINI Rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro durante una gara FIS negli Stati Uniti a inizio dicembre. Questo il triste verdetto per Sabrina Fanchini. Per la più piccola delle Fanchini stagione finita.

GUGLIELMO BOSCA Entrato in C la scorsa primavera dopo essersi imposto nel Grand Prix Giovani e avere partecipato ai ‘Mondialini’, è ancora fermo. Ha un’infiammazione al collaterale del ginocchio sinistro e sta facendo riabilitazione a Milano. Incerta la data del rientro. Per ora assiste alle gare del fratello Giulio...

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MONEY STANDINGS La classifica dei premi in denaro FIS fino alla slalom di Zagabria di inizio gennaio. Tra parentesi la posizione nel ranking internazionale

Matteo Marsaglia M. Marsaglia (7) CHF 64.175 M. Moelgg (8) CHF 50.263,50 C. Innerhofer (11) CHF 42.710 W. Heel (12) CHF 38.675 D. Paris (13) CHF 37.500 D. Simoncelli (24) CHF 16.840 P. Thaler (31) CHF 8.541

‘Razzo’ e ‘Luzzo’ cambiano Casa A dicembre Giuliano Razzoli ha lasciato Nordica, dopo quattro anni, per approdare nella scuderia Fischer. Insieme a ‘Razzo’ il suo fidato skiman Patrick ‘Luzzo’ Merlo, in Nordica da otto anni. «Con Nordica e la famiglia Zanatta ho vinto e raggiunto traguardi eccezionali, questa scelta è stata tanto sofferta quanto inevitabile, avevo bisogno di nuovi stimoli» ha detto Razzoli. «Finisce una grande avventura con tante soddisfazioni, non so se per merito mio o degli atleti che seguivo, ma sono proprio soddisfatto» il commiato di Merlo, che ha seguito anche Edoardo Zardini, Giancarlo Bergamelli, Hannes Paul Schmid e Patrick Thaler.

M. Blardone (32) CHF 8.000 S. Gross (35) CHF 7.260 C. Deville (47) CHF 4.194 P. Fill (56) CHF 3.000 L. De Aliprandini (59) CHF 2.541 S. Varettoni (61) CHF 2.420 R. Nani (75) CHF 1.000 F. Eisath (81) CHF 605

Beretta con il ‘Blardo’ In Alta Badia Max Blardone è sempre pronto a stupire. Quest’anno niente vittoria, però l’anno scorso aveva annunciato di aspettare un bambino e a dicembre si è fatto intervistare con il piccolo Alessandro in braccio. E poi? E poi con il logo nuovo fiammante dei salumi Beretta sul casco. La sponsorizzazione del colosso alimentare è un regalo di Natale last minute. Da mettere in mostra quanto prima con un podio… Irene Curtoni I. Curtoni (25) CHF 16.545,50 D. Merighetti (28) CHF 12.000 D. Karbon (49) CHF 2.500 E. Curtoni (53) CHF 1.500 M. Moelgg (63) CHF 605 N. Fanchini (63) CHF 605

Addio Ferruccio Bonaiti Istruttore nazionale, maestro di sci, a Bardonecchia e in Val di Susa era molto conosciuto e apprezzato. Se ne è andato in punta di piedi nella notte di giovedì 3 dicembre. Ferruccio Bonaiti, classe 1940, è stato una colonna portante dello sci in valle, contribuendo a migliorare le tecniche di insegnamento in campo nazionale e internazionale. Nella sua carriera ha preso parte a sei edizioni dell’Interski, meeting quadriennale di confronto tra le tecniche sciistiche a livello mondiale. Venerdì mattina Ferruccio era atteso dai suoi giovani allievi, pronti a fare tesoro dei preziosi consigli su come migliorare la tecnica di conduzione degli sci. Ma non si è presentato. RIP Ferruccio.



SOFIA GOGGIA | SKI PEOPLE

Sofia Goggia

UNA DELLE TANTE?

NO GRAZIE! Dopo l’infortunio della scorsa stagione è ripartita alla grande con diversi podi e la vittoria nel GS di Coppa Europa di Courchevel. Sofia Goggia è una che attacca sempre. Per vincere, nella vita e nello sport

D eterminata. Questa è la caratteristica più evidente di Sofia Goggia. Va dritta al nocciolo della questione, senza giri di parole. In testa solo idee chiare e obiettivi precisi. Ha capito che nessuno ti regala nulla, nella vita e nello sport, ma te lo devi conquistare giorno dopo giorno. Un infortunio ad un ginocchio a metà dello scorso inverno ha frenato la sua ascesa in Coppa Europa - in cui andava come un treno - e non le ha permesso di partecipare ai Mondiali Juniores di Roccaraso. Sofia, che comunque è rimasta terza in classifica generale e ha conquistato i ‘posti fissi’ in superG e supercombinata, non si è abbattuta e dopo l’operazione si è subito concentrata sulla riabilitazione. Metodica, precisa, non lascia nulla al caso. Si confronta con i tecnici, sa ascoltare, ma ha spirito critico, è una che ama mettersi in gioco. Bergamasca, vent’anni, è alla quarta stagione con la squadra nazionale. Dopo l’infortunio ha rimesso gli sci solo ad agosto sui ghiacciai alpini con Mattia Lavelli, senza partecipare alla trasferta sudamericana. Piano piano ha ritrovato la condizione e ha iniziato la stagione in Coppa Europa con

76 \\GENNAIO 2013

di Gabriele Pezzaglia

risultati significativi. Molto spesso fra le prime, poi sul podio, fino alla vittoria nel gigante di Courchevel. E poi le presenze in Coppa del Mondo. Risultati frutto di capacità tecniche, certo, ma anche del carattere e di uno spirito di sacrificio unico. Sofia mette testa e cuore in tutto quello che fa, elementi indispensabili per continuare a crescere. Cosa vuol dire vincere? «Avere fatto il meglio, aver dimostrato a te stessa e a chi ti sta vicino che hai raggiunto il massimo. Vincere è la perfezione di quel momento, ma non vuol dire che sia perfezione assoluta». La sensazione che hai provato sul gradino più alto del podio in Coppa Europa? «Per una giornata ti senti appagata. Ma dalla mattina successiva si torna in battaglia e alla ricerca di conferme».

Biografia Sofia Goggia è nata il 15 novembre 1992 e vive a Bergamo. Al quarto anno con la squadra azzurra, è tesserata per il gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Ha esordito in Coppa del Mondo il 28 dicembre 2011 nel gigante di Lienz. L’anno scorso ha chiuso al terzo posto la classifica generale di Coppa Europa. Nel circuito continentale è salita cinque volte sul podio con due vittorie: prima nella scorsa stagione nella supercombinata di Sella Nevea e il 19 dicembre 2012 nel gigante di Courchevel. Ha il ‘posto fisso’ in superG e supercombinata. Utilizza sci e scarponi Atomic, casco, maschera, guanti e protezioni Dainese, bastoncini Leki.

Ti senti polivalente? «Faccio gigante, velocità e anche slalom. In questo senso sì, però la polivalenza non vuol dire solamente gareggiare in tutte le discipline, ma anche farlo bene». L’anno scorso un brutto infortunio, come hai reagito? «Il giorno dopo l’incidente ho cercato di voltare pagina e mi sono messa a lavorare per recuperare il più in fretta possibile. Insomma, ho avuto subito uno scatto positivo». È stata difficile la rieducazione? «È stato un lavoro intenso, mi sono trasferita a Mantova per cinque mesi e ho cercato una casa su studenti.it». Un’esperienza nuova? «Ho condiviso casa con ragazze universitarie, ma per me è normale, perché a Bergamo fre-


SKI PEOPLE | MICHELA AZZOLA

FACEBOOK Per comprendere il vero senso della gioia devi avere qualcuno con Cui condividerla! Grazie a tutti! Buon Natale al team EC italiano!

quento anche gente che non vive solo di sci». Chi sono i tuoi migliori amici? «Maria Borsatti, Cristina Midali e Luca Bianchi, mio cugino». Ti piace vivere in città? «Sì, sto bene a Bergamo alta. Poi le montagne sono proprio così vicine…». A Bergamo tutta la vita? «Mi piacerebbe vivere in Canada, magari in un ranch con tanti cavalli». Gli allenatori a cui sei più legata? «In squadra i responsabili che ho avuto, ossia Alberto Ghezze, il mio allenatore di oggi, e Roberto Lorenzi; prima invece Nicola Avogadro, ai tempi del Goggi e Radici, quindi Devid Salvadori con il Rongai». Come ti trovi con Alberto Ghezze? «Bene, ho stima di ‘Alby’. Ci confrontiamo molto sulla tecnica, abbiamo un bel dialogo. Mi piace come allenatore, anche se a volte frena un po’ il mio istinto di attaccante». E in sci club? «Devo molto a Nicola Avogadro

perché mi ha plasmato il carattere, sono diventata più sicura e ‘cattiva’. Adesso è Devid che ha preso il suo posto; quando voglio un consiglio, lui c’è sempre». Dicono che attacchi sempre, che non molli mai. «Io ci provo sempre, mi hanno insegnato che per distinguerti devi rischiare, attaccare. Così puoi vincere, altrimenti sei una delle tante. Ma è una cosa che non m’interessa». Dove vuole arrivare Sofia Goggia? «In Coppa del Mondo, stabilmente. Questa è una stagione di transizione, la Coppa Europa è ancora importante per la mia maturazione». Cosa ti manca ancora? «Tanto, ma devo crescere ed è normale. Nel presente però mi mancano, come dice il mio allenatore Ghezze, un po’ di chilometri sugli sci. In questi anni ho avuto diversi infortuni…». L’obiettivo di questa stagione? «I Mondiali Juniores. Si correranno in Quebec, disputerò tutte le discipline. Voglio vincere». Il sogno? «Mettermi al collo un oro olimpico».

La cosa più bella dello sci? «Vincere con distacco, magari in una bella giornata di sole». La più brutta? «Il freddo ai piedi, davvero insopportabile». Altri sport che pratichi? «Bici e... i watten (gioco di carte diffuso nel mondo di lingua tedesca, ndr). Lisa Agerer e Marco Pilatti i miei maestri». Cosa manca allo sci? «La comunicazione, compito della Federazione. Però manca anche una stampa che voglia comunicare lo sci, come anche la maggior parte degli altri sport. Si vive di solo calcio, una cosa che non mi piace affatto». Che rapporto hai con la politica? «Ho poco tempo, ma a dire la verità non mi affascina l’argomento: per quel poco che vedo, mi accorgo che i politici non fanno molto per il bene comune». Sei fidanzata? «C’è un’altra domanda? Top secret, non posso rispondere».

GENNAIO 2013\\ 77


SILVANO VARETTONI | SKI PEOPLE

Silvano Varettoni

Varetta 2,

il ritorno Dopo un periodo infinito di infortuni, finalmente Silvano Varettoni è tornato competitivo anche in Coppa del Mondo, con il nono posto in Val Gardena. Storia di un ragazzo che ha tenuto duro per amore di questo sport, anche nei momenti più difficili di Gabriele Pezzaglia

essere preso in considerazione in autunno dalle squadre azzurre, grazie a una stagione positiva in Coppa Europa, quella passata. La storia di ‘Varetta’, come tutti lo conoscono nel mondo dello sci, è quella di un ragazzo che, sul punto di mollare, ha stretto i denti, ha voluto giocarsi le ultime chance. ‘Varetta’ ha tenuto duro e ce l’ha fatta. Qual è il significato che attribuisci al nono posto nella discesa in Gardena? «Un risultato che mi ha ripagato dopo un periodo difficile. Sapevo che potevo dimostrare qualcosa di buono. Ho fatto bene a non mollare». uello sguardo nella zona del traguardo in Val Gardena diceva tutto. Quegli occhi valevano più di mille interviste. Erano occhi sbalorditi, quasi increduli, ma sicuramente appagati. Senza dubbio erano occhi finalmente felici. Silvano Varettoni ha vinto la scommessa. Ed è stata una scommessa dura. Il nono posto sulla Saslong, miglior risultato per il cortinese nella massima serie, ha chiuso finalmente un periodo infinito fra infortuni, recuperi, esclusioni. Dopo i primi quattro anni in squadra nazionale, dalla C alle prime gare in Coppa del Mondo, un incidente brutale aveva messo in forte dubbio la sua carriera. A Kvitfjell, in Coppa del Mondo, nel 2008 si era ‘fatto fuori’ di tutto: crociati, collaterali e menischi. Una strage. Un anno senza sci, poi un recupero eterno, ma soprattutto senza essere inserito in squadra nazionale, se non una parentesi fra i cosiddetti atleti di ‘interesse nazionale’. Ecco dunque due inverni aggrappato al Gruppo Sportivo della Forestale, prima di

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twitter 15 dicembre 9° posto nella discesa sulla saslong! Che gara... 21 dicembre Vittoria col cuore! #finoallafineforzajuventus

Quando hai visto che si poteva fare il tempo, cosa pensavi in partenza? «Che potevo farcela anche io, ma nei dieci no, credevo di entrare nei venti». Hai detto che hai fatto bene a non mollare, ma ci sei andato vicino, non è vero? «Molto vicino direi. Quando vedi che non sei in squadra, quando ti accorgi che le attenzioni sono ridotte al minimo nonostante tu venga da un infortunio, ti sembra quasi impossibile potercela fare di nuovo». E allora? «E allora dopo i tricolori del 2011 a La Thuile ero davanti a un bivio. Oswald Schranzhofer della Forestale mi ha convinto a provarci di nuovo. Ho detto di sì, anche se avevo molti dubbi». Perché? «Perché un conto è essere un atleta che fa slalom

Biografia Silvano Varettoni è nato il 3 dicembre 1984 a Pieve di Cadore. Tesserato per il gruppo sportivo della Forestale, vive a Borca di Cadore. Da quest’autunno è aggregato al gruppo Coppa Europa e, dopo il risultato in Val Gardena, disputerà la Coppa del Mondo. Tre i podi in Coppa Europa, tutti in superG: prima dell’infortunio nel 2006-2007 a Tignes, dove arrivò secondo, quindi l’anno scorso la vittoria a Sarentino e il terzo posto alle finali di La Thuile. Prima del nono posto in Gardena nella discesa, il miglior risultato in Coppa del Mondo è stato nella stagione 2007/2008 a Bormio nella discesa, diciottesimo. Sci, attacchi e scarponi Head. Sponsor personale: Impresa s.p.a.


SKI PEOPLE | SILVANO VARETTONI

Un pensiero di quel giorno? «Più che un pensiero un ringraziamento. La Head, o meglio Thomas Tuti, non mi ha mai abbandonato». Dopo la vittoria di Sarentino sei rientrato nei piani azzurri finalmente... «In autunno sono stato aggregato alla gruppo Coppa Europa. Ho fatto anche allenamenti a Tignes con la squadra di Coppa del Mondo e il cronometro non era nemmeno male, anzi... E pensare che era la prima volta che mettevo gli sci da discesa». E le prime gare? «Reiteralm in Coppa Europa, un sesto posto nella discesa in due manche. Ma un sesto posto di valore, visto che ero l’unico che è riuscito a contrastare un dominio pazzesco degli austriaci sulla loro pista d’allenamento per eccellenza». Sei cortinese, rapporti con Kristian Ghedina? «È un mito Kristian, un amico. Sono contento che abbia gioito con me nel parterre della Saslong». Vi vedete a casa? «Sì, ma non parliamo molto di sci. Giochiamo a calcetto insieme, con noi un altro ex azzurro, Edoardo Zardini». I tuoi migliori amici? «Michel De Luca, Nicola Dibona, Luca Zandonella e Simone Menardi».

e gigante, un conto è la velocità. La Forestale, intendiamoci, ha cercato di farmi allenare sui ghiacciai austriaci in discesa e superG, ma è completamente diverso fare stage con la squadra. Mi mancava il confronto, respirare l’ambiente azzurro, però ho voluto provarci ancora». Ti sei sentito solo? «La Forestale mi ha aiutato. Oswald certo, ma anche tutti gli allenatori come Ernesto De Mattia, cortinese come me. Mi sono stati vicini, loro…». Dove ti allenavi in velocità con la Forestale? «Val Senales o Stubai. Sveglia alle 4 del mattino e via per fare quattro o cinque giri. È stata dura, anche se giornate di sacrificio così ti fanno apprezzare le persone che hai a fianco».

E la squadra nazionale si è fatta viva in quei tre anni? «Non mi ha chiamato mai nessuno. In questo mi sono sentito un po’ solo, devo dire la verità». L’anno scorso finalmente una stagione importante. «In superG, in Coppa Europa, mi sono sentito subito bene, poi in Val Sarentino è arrivata una vittoria che è stata una svolta. Direi la prima mattonella per costruire il risultato nei top ten in Gardena. E non dimentichiamo il podio a La Thuile». Cosa ha significato quella vittoria? «Un convincimento significativo, un cambio di marcia nella mia testa, un atteggiamento diverso. Insomma, finalmente un ritorno».

Sci, e… «Hockey naturalmente. Sono un tifoso accanito del Cortina. Quando posso vado a fare un tifo sfrenato». Tifoso di calcio? «Certo, tifosissimo della Juventus. Anzi, appena finita la stagione devo assolutamente andare a vedere i ragazzi allo Juventus Stadium». Sei fidanzato? «Sì con Lara, di Cortina. Non ha fatto sci agonistico, ma pattinaggio». Cosa ti aspetti dal 2013? «Entrare nei primi 30 della discesa, questo è l’obiettivo minimo. Poi confermarmi ancora nei dieci sarebbe straordinario…». Il sogno di ‘Varetta’? «Il podio, in Coppa del Mondo».

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COPPA EUROPA | HIGHLIGHTS

FOCUS Riccardo Tonetti REAZIONE D’ORGOGLIO La partenza è stata a rilento, sia in Coppa Europa che in Coppa del Mondo. Nel circuito continentale solo un diciannovesimio posto a Levi ed un quattordicesimo in Val di Fassa. Nella massima serie fra Levi, Val d’Isère e Madonna di Campiglio neanche un punticino. Appesantito, imballato, con quel desiderio di strafare che non solo ti allontana da buoni risultati, ma ti fa inevitabilmente indietreggiare. Poi a Chamonix ‘Capitan Futuro’ lo ha messo davanti alle sue responsabilità. C’era necessità di un cambio di marcia, di un risultato, di una scossa. E allora? Detto fatto. In Francia subito un podio e poi la vittoria nei due slalom di Coppa Europa, il primo successo per ‘Ricky’. Davvero una grande reazione! Ora lo aspettiamo ‘al piano di sopra’. foto ©Ralf Brunel

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HIGHLIGHTS | coppa EUROPA

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COPPA EUROPA | HIGHLIGHTS

FOCUS

Giordano Ronci ROMANO DE ROMA

Ce l’ha fatta Giordano: a Zagabria l’esordio in Coppa del Mondo, dopo una prima parte di stagione davvero sfavillante. Una crescita costante anno dopo anno: in pochi hanno creduto in Giordà (non Giordi come qualche ‘alpino’ lo apostrofa). Con papà Antonio sempre a fianco ha risalito le liste FIS, ha vinto piccole battaglie e superato infortuni. Il titolo di Campione Italiano Giovani lo ha portato diritto nella ‘Serra Armada’. In Coppa Europa qualche punticino a Levi per ingranare. È uscito a Pozza e Obereggen, ma stava andando forte, poi diciassettesimo a San Vigilio. A Chamonix eccolo nei ‘top ten’, poi il bronzo tricolore. Il bello deve ancora venire foto ©Ralf Brunel 82 \\ GENNAIO 2013


HIGHLIGHTS | coppa EUROPA

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CAMPIONATI ITALIANI | SLALOM

Pozza vince la scommessa A Moelgg e Irene Curtoni i titoli assoluti di slalom. Ma la vittoria più bella è quella del pubblico, che ha affollato un evento che era sempre stato relegato a fine stagione, nell’indifferenza di appassionati e turisti

DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO RALF BRUNEL

ampionati Italiani Assoluti di slalom in notturna e disputati alla fine dell’anno: un esperimento voluto dal presidente Flavio Roda nel quale ha creduto lo Ski Team Fassa. Il risultato? Manifestazione riuscita, con un pubblico forse mai visto per questo tipo di eventi. Eravamo abituati a contare qualche parente e militare nei parterre dei Campionati Italiani ma questa volta oltre duemila tifosi, appassionati e turisti si sono riversati ai piedi della Aloch di Pozza di Fassa, in Trentino. Uno scenario spettacolare, una scommessa vinta. Tutti i big della specialità si sono presentati per giocarsi lo scudetto delle ‘porte strette’, a differenza di tante manifestazioni tricolore che a fine marzo registravano assenze degli azzurri più rappresentativi. Gli slalom maschili e femminili si sono svolti su un pendio tecnicamente molto valido, che ospita ormai una ‘classica’ di Coppa Europa e gli allenamenti degli azzurri di Coppa del Mondo. Quattro manche avvincenti, con inizio alle 14 per la prima femminile e gran finale alle 19 con la seconda maschile. E, come da copione, grande gara vuol dire anche grandi vincitori. ORO MOELGG, GRANDE RONCI Manfred Moelgg e Irene Curtoni si mettono al collo le prime medaglie

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tricolori della stagione. Il finanziere ladino conquista il sesto oro assoluto in carriera, la portacolori dell’Esercito il quarto. ‘Manni’, già in testa dopo la prima frazione, ha staccato di quasi otto decimi uno dei padroni di casa, Cristian Deville. Ma la sorpresa del tricolore assoluto si chiama Giordano Ronci. Romano, classe 1992, ha conquistato la medaglia di bronzo. Un risultato eccezionale per il laziale dell’Esercito, che si è messo dietro diversi atleti che gareggiano in Coppa del Mondo: per fare un nome, Stefano Gross. È sicuramente quella di Giordano l’impresa da ricordare degli Italiani, che ha convinto il direttore tecnico Claudio Ravetto a convocarlo per la Coppa del Mondo a Zagabria. «SIAMO IN COPPA DEL MONDO?» Manfred Moellg fa una pubblicità alla Val di Fassa senza nemmeno accorgersene. È il ‘bello della diretta’, senza copioni predefiniti: «Mai visto tanta gente così, ho corso in tantissimi Campionati Italiani, ma uno scenario e un entusiasmo del genere è davvero eccezionale: mi sembra di essere in Coppa del Mondo». Professionista serio, oltre che grande campione. Il marebbano ha sempre onorato la manifestazione tricolore. È contento,

«Abbiamo bisogno di manifestazioni così. Per troppo tempo i Campionati Italiani Assoluti sono stati un evento marginale, ora dobbiamo insistere su questa strada. Probabilmente l’anno prossimo sarà Bormio a organizzare, nella serata dopo la discesa maschile di Coppa del Mondo, gli slalom, sicuramente quello maschile». Flavio Roda, presidente della FISI


LEVI | coppa del mondo

esulta, nonostante uno come lui abbia vinto di tutto e di più nella massima serie. «Ci tenevo a far bene, a vincere. Ottima pista, avversari agguerriti. Vi dice qualcosa Tonale 2003? Nove anni fa il primo titolo di slalom e attenzione, non finisce qui». GIOVANI LEONI Brillano dietro i Giovani azzurri, perché non c’è solo Ronci. Sorprende l’Aspirante delle Fiamme Gialle Davide Da Villa, si conferma il poliziotto Andrea Ballerin, avanza il forestale di FuturFisi Fabian Bacher. A fare il punto

è il coach della C, Devid Salvadori: «Queste sono gare che ti caricano, che ti danno una marcia in più, stiamo abituando i nostri Giovani al confronto, allo stimolo costante». E aggiunge: «Bisogna provarci sempre, senza ansia: lasciamo la Val di Fassa con delle prestazioni molto positive nel complesso». Anche il direttore tecnico Claudio Ravetto, solitamente rigido ed esigente, sembra contagiato dall’atmosfera natalizia: «Ho visto Giovani che combattono, crescono, sgomitano, oggi mi è piaciuto davvero Da Villa, non solo Ronci». Se Ronci a

Nella foto In alto, Moelgg, Deville e Ronci sul podio davanti alla folla di Pozza di Fassa. Nelle foto piccole, da sinistra a destra. Stretta di mano tra Flavio Roda e Giorgio Deluca, presidente dello Ski Team Fassa, Sabo Gross, idolo di casa, e lo staff dello Ski Team Fassa, efficientissimo in pista. Qui a destra. L’abbraccio tra Ieie Curtoni, vincitrice della gara, e Chiara Costazza, uscita a due porte dal traguardo quando era in testa.

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CAMPIONATI ITALIANI | SLALOM

NON MOLLARE MAI! Nella foto Non mollano, tengono duro, vanno Uno scorcio Levi Black avanti. Nientedella squadra nazionale, gruppo

sportivo militare, Comitato. Sono i Senior dello sci club UBI Banca Goggi. Nicola Rota, classe 1989, poi tre nati nel 1991: Nicolò Colombi, Giordano Magri e Andrea Testa. Rota ha chiuso come quinto italiano a Pozza di Fassa e non nasconde la soddisfazione. «Questa è la dimostrazione che bisogna sempre lottare e tenere duro fino in fondo: è difficile, ma siamo in quattro e cerchiamo di aiutarci e confrontarci - ha detto il bergamasco -. Molti lasciano perdere il mondo dell’agonismo, non è il nostro caso. Come si fa a smettere di sciare a vent’anni?». I risultati stanno dando ragione a Rota, anche se al momento purtroppo è fermo per un problema al ginocchio, ma a fine mese sarà di nuovo pronto per combattere. L’allenatore è Roberto Avogadro, dietro le quinte Antonio Noris che dice la sua: «Noi una bella eccezione? Sì, ma dovrebbe essere questa la normalità. Purtroppo lo sci sta diventando lo sport di quelli che smettono, ma così non c’è futuro».

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Pozza ha staccato il biglietto aereo per Zagabria, Da Villa si è assicurato la presenza in Coppa Europa nel doppio appuntamento a Chamonix, prima volta nel circuito continentale in gare all’estero. ‘DERAGLIA’ COSTAZZA, VINCE CURTONI La gara femminile ha visto il successo di Irene Curtoni. Chiara Costazza non è stata ‘profeta in patria’. Al termine della prima manche era in testa. Nella seconda è partita decisa, si vedeva che voleva lo scudetto: ha attaccato, era in vantaggio poi, proprio nelle ultime porte, la poliziotta è ‘deragliata’ clamorosamente. La Curtoni gioisce anche se il primo pensiero è proprio per la Costazza: «Ero curiosa di vedere come sarebbe andata a finire perché con Chiara c’era un bel duello». Anche lei, come ‘Manni’, crede nello ‘scudetto’: «Ho vinto il titolo, sono

Nella foto. Momenti di festa a Pozza di Fassa, con la sfilata degli atleti dello Ski Team e con i fuochi artificiali dopo la gara. Sotto. A sinistra, Manfred Moelgg, nuovo campione italiano di slalom, a destra Cristian Deville, secondo sulla pista di casa

contenta, il tricolore è una gara a cui tengo sempre». Grazie all’errore di Chiara è stata la ‘vecchietta’ Nicole Gius a festeggiare il secondo posto: sembrava sulla via del tramonto la minuta slalomista dell’Esercito che viene dall’Alta Val Venosta, ma l’argento assoluto le permette di avere altre chance in Coppa del Mondo. Bronzo è bello: nei maschi c’è Giordano, fra le femmine Michela Azzola, classe ‘91, bergamasca che vince in Coppa Europa e si candida fra le slalomiste azzurre del futuro. Ben piazzate Elena Curtoni, quarta e Camilla Borsotti, la prima forse l’unica polivalente che abbiamo, la seconda specialista della supercombinata. A guidare le Giovani c’è Roberta Midali, dodicesima. Per una volta la classifica delle donne è più ‘vecchia’ di quella degli uomini: se Davide Da Villa è il primo aspirante ed è ottavo assoluto, qui c’è Jasmine Fiorano in quindicesima piazza.


Leader nella Tecnologia al Servizio della Sicurezza

I primi tre della gara maschile

POZZA DI FASSA - ITALIA 30 DICEMBRE 2012 \\ POZZA DI FASSA slalom \\ MASCHILE

Ti piacciono le invenzioni che ti semplificano la vita?

1. Manfred Moelgg (Fiamme Gialle, 1982) �����������������������������������������������������������������������������������������������������1.47.25 2. Cristian Deville (Fiamme Gialle, 1981) ������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.48.04 3. Giordano Ronci (Esercito, 1992) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.48.09 4. Stefano Gross (Fiamme Gialle, 1986) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������1,48.59 5. Nicola Rota (AC, 1989) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.49.95 6. Davide Da Villa (Fiamme Gialle, 1995) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.50.47 7. Andrea Ballerin (Fiamme Oro, 1989) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.61 8. Adam Peraudo (Carabinieri, 1987) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.94 9. Fabian Bacher (Forestale, 1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.51.96 9. Giulio Bosca (Esercito, 1990) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.51.96

CURIOSITA’ Ha ragione Manfred Moelgg quando dichiara che non si è mai vista tanta gente a un tricolore come a Pozza. Oltre ai tifosi dei fan club e agli appassionati, tanti turisti accorsi in Val di Fassa per le festività hanno partecipato con entusiasmo a questa festa dello sci. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Sicuramente Da Villa, primo Aspirante: il trentino chiude ottavo assoluto FIS e sesto assoluto nella classifica per il titolo italiano. Una prova incoraggiante per un giovane di belle speranze. LA DELUSIONE Aspettavamo una ‘fiammata’ da Roberto Nani dopo il titolo dell’anno scorso. Invece ‘Robi’ è uscito nella prima manche. Unica scusante, un’influenza che stava ‘covando’ e che poi l’ha obbligato a fermarsi prima di Zagabria.

POZZA DI FASSA - ITALIA 30 DICEMBRE 2012 \\ POZZA DI FASSA slalom \\ FEMMINILE

Le (Patent Pending) di Visibilità +100% Maggiore sicurezza per gli atleti Guaine personalizzate per sci club

1. Irene Curtoni (Esercito, 1985) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.47.81 2. Nicole Gius (Esercito, 1980) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.48.79 3. Michela Azzola (Fiamme Gialle, 1991) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������1.49.20 4. Elena Curtoni (Esercito, 1991) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.49.97 5. Sarah Pardeller (Esercito, 1988) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.29 6. Camilla Borsotti (Carabinieri, 1988) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.49 7. Marta Benzoni (Esercito, 1990) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.87 8. Michela Borgis (VA, 1991) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.51.27 9. Roberta Midali (AC, 1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.52.96 10. Daniela Merighetti (Fiamme Gialle, 1981) ����������������������������������������������������������������������������������������� 1.53.04

CURIOSITA’ È la determinazione e la voglia di sciare di Daniela Merighetti. Anche se non ha da chiedere nulla allo slalom, eccola dare il massimo ed entrare nelle top ten. LA SORPRESA DI GIORNATA Michela Azzola sale sul podio, un risultato che conferma la sua crescita costante. Sarebbe ora che diventasse un punto fisso in Coppa del Mondo visto l’andazzo non certo positivo. LA DELUSIONE Se Manfred brilla e vince, la sorella Manuela esce nella prima frazione. In questo momento non riesce proprio a esprimersi. Il risultato che serve per dare coraggio e fiducia è ancora rinviato.

Disponibili per qualsiasi tipo di palo (diam. 30, 27 e 25 mm) le - FIS APPROVED - possono essere utilizzate sia per le gare sia per l’allenamento quotidiano degli sci club (che possono così identificare al meglio il tracciato a loro dedicato).

Un’ altra brillante rivoluzione SPM nel segno dell’ innovazione e della sicurezza SPM S.p.A. Via Provinciale, 26 - 21030 Brissago Valtravaglia (Varese) Telefax +39 0332 57.61.68 coms@spmspa.it - www.spmspa.it

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AZIENDE

Race

Lab

Safety Lab Sicurezza dalla testa ai piedi: il travaso di tecnologia dalle due ruote alla neve permette a Dainese d’innovare nel settore dei paraschiena e nell’integrazione tra capi d’abbigliamento e protezioni. In arrivo i caschi WC 2013 e l’algoritmo definitivo per l’air bag di Sebastiano Salvetti Foto Ruggero Zigliotto

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AZIENDE

Nelle Foto: Sopra. I capi d’abbigliamento Dainese, analogamente ai prodotti da moto, offrono la possibilità di integrare le protezioni. Sotto. Il centro logostico di Vicenza, un momento della nostra intervista e a fianco una tipica situazione di intervento dell’airbag.

Q

uando cadi a 260 km/h, impattando sull’asfalto e terminando la corsa nella sabbia, puoi affidarti solamente a Dio e… a ciò che indossi. Quando da oltre 40 anni proteggi i migliori piloti di Superbike e Motomondiale, puoi travasare conoscenze e tecnologia verso altri mondi. Sci alpino innanzitutto. Forte del knowhow maturato in ambito moto, Dainese realizza una completa gamma di prodotti destinati ad atleti e appassionati, con l’obiettivo di proteggere gli sportivi dalla testa ai piedi. L’influenza delle due ruote porta in dote l’integrazione dei capi d’abbigliamento con le protezioni, la realizzazione di paraschiena che non alterano la libertà di movimento degli atleti, lo studio di guanti con

inserti antishock e, in particolare, la progettazione di caschi che rispondono a standard di sicurezza superiori persino a quanto richiesto dagli enti certificatori. Abbiamo avuto la possibilità di visitare gli stabilimenti e il centro ricerche del brand veneto. Fibra di carbonio o policarbonato? La sicurezza non ha prezzo. Il carbonio, infatti, costa più della plastica, ma nel caso dei caschi porta in dote innegabili vantaggi. Contrariamente al policarbonato, è insensibile alle basse temperature, la rigidità del materiale non muta nemmeno a -20°C, è più leggero e assorbe gli urti. A proprie spese. Ovvero, in caso d’impatti violenti,

è maggiormente incline a rompersi o esfogliarsi, ammortizzando gli shock anziché trasmetterli al capo. Funge, creando un parallelo con il settore automobilistico, da zona a deformazione programmata. Permettendo, in fase costruttiva, d’irrobustire localmente le zone più esposte, massimizzando la protezione senza incidere su massa e ingombri complessivi. In estrema sintesi, la frontiera della tecnologia. Frontiera dove Dainese è pioniere. L’azienda di Molvena (VI), che può annoverare oltre 50 brevetti depositati negli ultimi 15 anni, sviluppa i propri modelli sia in base all’esperienza sul campo sia grazie a simulazioni computerizzate d’impatto, tenendo conto delle variazioni strutturali dovute al mutare

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AZIENDE

Made in Italy I caschi Dainese top di gamma, sia in carbonio sia in policarbonato, nascono presso lo stabilimento Mavet di Campodoro (Pd). Il reparto ricerca e sviluppo dei prodotti ‘neve’ è a Molvena (Vi), presso la sede storica dell’azienda vicentina. Qui si fondono tecnologia e maestria artigiana, specie nella realizzazione a mano dei prototipi.

Progettazione e simulazione Una fase di progettazione e simulazione d’impatto per i caschi. I programmi computerizzati replicano urti sia a temperatura ambiente sia a -25°C. Grazie al travaso di tecnologia dal mondo delle due ruote, Dainese è in grado di verificare ‘a secco’ tenuta e deformazione dei prodotti.

Un cuscino da 14 litri David Manzardo, project manager Dainese, con il D-Air Ski, air bag composto da un cuscino di 14 litri il cui gonfiaggio ad alta pressione s’abbina a spessori ridotti e generatori di gas a freddo per evitare scottature e interferenze legate alle basse temperature. Sia gli attuatori, tre accelerometri lineari e tre giroscopi, sia la parte elettronica sono ‘annegati’ nel paraschiena.

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delle temperature. Rispettando e, anzi, andando oltre gli standard stabiliti dalle norme comunitarie. Attingendo alla propria tradizione. Un esempio? I dissipatori d’energia cinetica delle fibbie di ritenzione non sono vincolati direttamente alle calotte, bensì a componenti metallici (maggette) interposti tra cinturino e calotta. Un accorgimento mutuato dal motociclismo, che consente di ridurre i traumi e scongiurare radicalmente i cedimenti. Analoga attenzione per la realizzazione delle taglie: non mediante un’unica calotta abbinata a imbottiture diverse, ma grazie a calotte di dimensioni specifiche equipaggiate con polistirene a spessore differenziato. Così che tanto Manfred Moelgg e Maria Hoefl-Riesch quanto Baby, Cuccioli e Allievi godano dello stesso comfort e della medesima protezione. World Cup 2013: crescono i volumi La costante spinta all’innovazione ha visto Dainese collaborare con la FIS, nel silenzio della disciplina comunitaria, perché venissero definiti nuovi standard di sicurezza per i caschi in Coppa del Mondo. A ottobre 2013 le calotte e le imbottiture interne aumenteranno di spessore e diametro, garantendo una maggiore dissipazione dell’energia cinetica e conseguentemente un superiore livello di protezione. Energia cinetica espressa matematicamente dal semiprodotto della massa di un corpo per il quadrato del modulo della sua velocità. Velocità d’impatto che, per l’appunto, dovrà passare dagli attuali 5,3 m/s a 6,8 m/s, avvicinando lo standard dei prodotti destinati alle due ruote (7,5 m/s). Al momento hanno scelto la sicurezza Dainese atlete quali Maria Hoefl-Riesch, Manuela Moelgg, Sofia Goggia, Anna Swenn-Larsson e Therese Borssén, mentre la squadra maschile è composta dagli azzurri Cristian Deville, Manfred Moelgg, Stefano Gross, Werner Heel, Florian Eisath e Roberto Nani, i canadesi Jan Hudec,

John Kucera, Manuel OsborneParadis e Robbie Dixon, gli svedesi André Myhrer, Jens Byggmark, Axel Baeck, Matts Olsson e Jon Olsson. Air bag entro Sochi 2014 Dalla stretta collaborazione con gli atleti prende spunto lo sviluppo del progetto D-Air Ski. I migliori atleti Dainese vengono dotati, durante svariate tappe di Coppa del Mondo, dell’apposita piattaforma per la raccolta dati integrata nella protezione dorsale e composta da 12 accelerometri inerziali, fondamentale per giungere alla definizione dell’algoritmo di attivazione del primo air bag dedicato allo sci alpino. Air bag in


AZIENDE

Test d’impatto I caschi da gara subiscono stringenti prove di resistenza all’impatto. Le calotte, ‘surgelate’ a -25°C, vengono abbinate a una falsa testa e lasciate cadere da un’altezza di 165 cm su un battente piatto.

Carbonio a deformazione progressiva Lo spessore delle calotte dei caschi in carbonio è un millimetro inferiore agli analoghi componenti in policarbonato; differenza resa possibile dalle maggiori capacità d’assorbimento degli urti appannaggio delle fibre composite rispetto alle materie plastiche.

grado di gonfiarsi in 50 millisecondi, raggiungendo la massima protezione in 100 millisecondi, e che mira a tutelare spalle, torace, schiena e clavicole limitando al contempo i movimenti del collo durante la caduta. Un progetto nato nel 2006 in ambito moto, applicato dal 2010 allo sci alpino, passato attraverso la partnership del 2011 con la FIS e che giungerà a compimento entro le Olimpiadi Invernali di Sochi 2014. Sistema la cui attivazione è legata non tanto alla posizione del busto dell’atleta quanto all’entità e velocità d’alterazione della postura, nell’intento di riconoscere scostamenti indice di un’imminente caduta. Air bag che lavora in sinergia

con il paraschiena, sovrapponendosi o meno all’azione di quest’ultimo in base all’entità della perdita d’equilibrio. Protezioni dorsali che, del resto, sono uno dei fiori all’occhiello dell’azienda veneta. Dal 1995, anno in cui Dainese introdusse il paraschiena nelle discipline veloci, l’evoluzione è stata continua, mirando a fondere sempre più saldamente comfort, ergonomia e sicurezza. Con particolare riguardo alla mobilità lombare, al rispetto della curvatura dorsale, alla leggerezza grazie all’impiego, ad esempio, di materiali d’assorbimento in alluminio a struttura alveolare e all’integrazione con i capi d’abbigliamento.

Verifiche interne sui materiali Ogni materiale tessile o plastico utilizzato da Dainese viene testato internamente prima di essere utilizzato. Nella foto sopra uno stress test su un componente tessile.

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INFO PR

Colmar, il futuro ha un cuore antico La collezione 2013/14 dell’azienda brianzola è un concentrato di linee e colori innovativi con un occhio ai 90 anni di storia del brand

T

essuti che richiamano il passato declinati in chiave futuristica. Colori in grado di cambiare l’atmosfera di una giornata grigia, tecnologia all’ennesima potenza. È questa l’essenza della collezione Colmar Neve 2013-2014. Un concentrato d’innovazione e di stile per un inverno da immortalare in un fermo immagine di stacco dalla frenesia quotidiana. Si tratta di capi pensati per tutte le esigenze, sia per gli sciatori ‘classici’ che amano linee più strutturate e capi più eleganti che per i giovani freerider. Per i primi c’è la collezione Signature, caratterizzata dall’eleganza che la stampa di tessuti come il principe di Galles e lo spinato conferisce a giacche e pantaloni ipertecnici. I giovani freerider possono buttarsi sulla linea firmata Jon Olsson, dove spicca un camouflage futuristico che si accende di colori freschi come il mandarino e il turchese. Poi c’è Superlight, declinazione rinnovata della linea dai

Boutique

NUOVE TENDENZE Alcuni dei capi della collezione Colmar 2014

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colori vitaminici e sgargianti proposta l’anno scorso. Anche gli agonisti hanno la loro collezione dedicata: la Racing team, di cui fanno parte i capi replica della nazionale francese e croata. All’interno dei capi nuove stampe che richiamano le più note località delle gare di Coppa del Mondo. Per la donna che ama essere atletica ma glamour, Colmar ha pensato a tessuti preziosi caratterizzati dall’inserimento di pellicce raffinate e inserti scamosciati o a tessuti di design, oltre che a linee che definiscono perfettamente la silhouette femminile. Infine una collezione nella collezione dedicata al novantesimo anniversario della fondazione del marchio: la capsule collection Black Transformer. Colore total black e body mapping, un concentrato di futuro dentro alla storia di Colmar. Una storia che, dopo 90 anni d’innovazione, ha ancora molto da raccontare. www.colmar.it


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Caschi

Gare

POC, SICURO E BELLO

Pali

UNA SFIDA PER GLI SCI CLUB

Il modello Skull Comp DH è stato studiato per essere ‘COOL’, MA il 30% più resistente

SPM IN MULTICOLOR

REWOOLUTION RAID INVITA A CONFRONTARSI NELLA PROPRIA SFIDA LE SQUADRE ‘SOFT’ DEGLI SCI CLUB

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on due grandi baffi da cowboy e la nuova moglie al fianco Bode Miller si è presentato al parterre di Beaver Creek dicendo di non sapere ancora quando sarebbe tornato a correre. Bode negli anni con quel suo essere diverso dagli altri eppur vincente ha dettato stili, mode, perfino correnti di pensiero che hanno lasciato il segno. Eppure ci sono cose su cui anche un funambolo un po’ svampito come Bode non transige: la sicurezza per esempio. Per proteggersi ha scelto POC, l’azienda che ha come missione quella di ‘fare tutto quanto è possibile per salvare vite e ridurre per gli atleti le conseguenze di incidenti negli sport di gravità’. Lo Skull Comp DH di POC per esempio è il casco nato per downhill e super G, con materiali e tecnologie che garantiscono protezione su impatti ad alte velocità e di grande violenza. è stato testato a una velocità superiore del 30% rispetto a quella richiesta nei normali test di omologazione, con il risultato che è il 30% più sicuro degli altri caschi. Tutta la linea Skull da allenamento e gara utilizza uno shell semi rigido con nucleo in EPP in grado di assorbire maggiore energia nell’impatto. Questo valore aggiunto dei caschi POC sfrutta il principio scientificamente provato secondo cui solo una calotta leggermente elastica riesce a prolungare il tempo d’impatto e a ‘frenare’ meglio il colpo per il capo. I caschi di POC sono così ‘cool’ che starebbero bene in un museo di arte moderna. Eppure se sono stati scelti da Julia Mancuso, da Jon Olsson, da tutta la squadra svedese e dal nostro amato Bode Miller, non è sicuramente perché sono belli. Perché ‘non c’è nulla di più stravolgente della semplicità’. www.pocski.com

LE NUOVE GUAINE Sono state utilizzate con successo ANCHE A MADONNA DI CAMPIGLIO

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e ne parlava da mesi, le nuove guaine colorate prodotte da SPM era attese alle prime prove sul campo nelle gare che contano. Ecco dunque che questa innovazione ha fatto il suo debutto in Coppa del Mondo. Il primo impiego nello slalom femminile di Aspen e poi quello tanto atteso, dopo sette anni di assenza dal circuito di Coppa del Mondo, sul Canalone Miramonti di Campiglio. I riscontri di atleti e tecnici sono stati positivi. Disponibili per qualsiasi tipo di palo (diametro 30, 27 e 25 mm), le guaine sono omologate FIS e possono essere utilizzate sia per le gare sia per l’allenamento quotidiano degli sci club (che possono così identificare al meglio il tracciato a loro dedicato). L’utilizzo di speciali pigmenti colorati (fluorescenti nelle versioni arancione e giallo) migliora notevolmente la percezione del palo soprattutto in condizioni di nebbia e in gare in notturna. Questo significa anche maggiore sicurezza per gli atleti perché diminuiscono le probabilità di inforcate e, di conseguenza, di infortuni. È anche possibile personalizzare le nuove guaine con il logo dello sci club. INFO: www.spmspa.it coms@spmspa.it numero verde 800.697171

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erché non portare i propri atleti a competere in una gara diversa? Serve destrezza, multilateralità, capacità di prendere decisioni in tempi rapidi. All’interno dei Rewoolution Raid Winter verrà redatta anche una speciale classifica per gli sci club. Non solo slalom gigante, ma anche skicross, freeride, freestyle, mogul, chilometro lanciato e ciaspole. Non solo velocità, ma anche stile, non solo neve battuta ma anche powder. Con un obiettivo unico… la Nuova Zelanda! I Rewoolution Raid Winter sono raid multi-sport nella migliore tradizione outdoor. Dopo il primo appuntamento del 26 e 27 gennaio a Livigno, la prossima tappa sarà il 16 e 17 marzo sulle Dolomiti. Rewoolution Raid 2013 è riservato a team composti da tre rider. Il team che avrà raggiunto la miglior classifica globale e uno estratto a sorte, naturalmente solo fra quelli che avranno preso parte a entrambe le tappe, si aggiudicheranno un fantastico viaggio in Nuova Zelanda. Perché la Nuova Zelanda? Perché il brand che sponsorizza l’evento, Rewoolution appunto, produce abbigliamento sportivo utilizzando pura lana merino neozelandese. Rewoolution è un nuovo sistema di abbigliamento tecnico sportivo in pura lana merino. Questa linea di capi non punge ma, al contrario, è molto morbida, grazie alla finezza della sua fibra (17,7 micron di diametro). La complessa struttura della fibra utilizzata garantisce un alto potere assorbente (oltre il 35% del suo peso, contro il solo 5% di una fibra sintetica) che permette di asciugare più velocemente il sudore. Rewoolution nasce da materie prime ed energie rinnovabili. www.rewoolutionraid.com/it

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MATERIALI | ANTEPRIMA

AMPHIBIO anche nel race Dal 2013/14 l’innovativa costruzione asimmetrica verrà impiegata sugli sci da gara Elan

Video

Guarda il video della presentazione in anteprima degli sci Elan a Kaprun lo scorso novembre nella sezione video di raceskimagazine.it oppure sul tuo smartphone inquadrando il codice QR

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a parola d’ordine è una sola: innovazione. È questo il leitmotiv in casa Elan, il brand sloveno che ha contribuito negli ultimi anni a introdurre numerose novità e sviluppare tecnologie rivoluzionarie per lo sci. Fondata nel 1945, Elan è stata una delle prime aziende a credere negli sci carving e nell’ultimo decennio ha messo a punto numerose nuove tecnologie. Nel 2003 Fusion, con il primo sistema sci/scarpone integrato, poi nel 2006 Waveflex, una particolare struttura per una diversa curvatura e torsione dello sci. Per terminare con Amphibio, nel 2011, una tecnologia unica sul profilo degli sci per combinare facilità in ingresso curva con un più stabile ‘grip’ delle lamine. Anche quest’anno l’azienda slovena non è da meno e ancora una volta ha rinnovato l’intera collezione per la stagione 2013/2014 con tre tecnologie innovative, 23 nuovi modelli e tre categorie di sci tutte nuove. La più

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grande novità che interessa il mondo dell’agonismo riguarda il consolidato ‘profilo Amphibio’: dopo aver fatto breccia nel mercato due anni fa, sarà applicato anche sugli sci da gara. Lo sviluppo su questa categoria è partito dall’analisi di distribuzione delle forze che agiscono su lato interno ed esterno dello sci, che ha evidenziato le radicali differenze nell’utilizzo di lamina interna ed esterna. La soluzione è la fabbricazione asimmetrica e i risultati sono chiari a vista d’occhio: punta e coda degli sci sono realizzate in maniera differente e si completano con la tecnologia ‘Powerspine’. In pratica una colonna vertebrale centrale rinforzata conferisce rigidità all’attrezzo (in aggiunta al camber, ovvero la centina del profilo Amphibio), abbinata a degli ‘ossi’ laterali per il controllo della torsione dello sci (che si aggiungono al rocker). In questo modo lo sci da gara risulta più facile in fase di inserimento nella curva, mantenendo le

caratteristiche di tenuta e reattività dei materiali da Coppa del Mondo. Dopo il successo riscosso nei suoi due anni di vita, anche la categoria Amphibio si rinnova, con un’offerta di sci ancora più vasta. Gli sci da all-mountain firmati Porsche Design Studio sono progettati per soddisfare le più svariate esigenze, dai più facili e versatili Amphibio 78 e Amphibio 12, all’Amphibio 78 Ti rinforzato in titanio e dal largo 88 XTi ai performanti Amphibio 82 XTi e Amphibio 14. Dall’anno scorso Elan ha un occhio di riguardo anche per il pubblico femminile, grazie alla categoria dedicata alle sole donne: W Studio, abbreviazione di Women Studio. Dalla prossima stagione questa categoria, una vera e propria gamma da allmountain, sarà notevolmente ampliata con l’aggiunta di modelli nuovi studiati appositamente per le sciatrici. Le tecnologie impiegate sono le stesse utilizzate nelle altre categorie, sono invece diversi i materiali. L’idea alla base è che le donne non richiedono soltanto performance dai materiali che utilizzano ma anche leggerezza. Il pezzo forte della collezione al femminile è l’Elan Delight, uno sci che «pesa meno della borsa di una donna», meno di un chilogrammo ad asta, realizzato per rispondere alle necessità di tutte le sciatrici sulle piste. Non è ancora finita. L’altra novità per la prossima stagione è l’introduzione di una categoria di sci da freeride completamente nuova: Spectrum. Cinque modelli per le esigenze più diverse. Larghezze da 95 a 115 millimetri con costruzione in alluminio sui modelli più larghi per soddisfare le esigenze di chiunque ami sciare fuoripista. Insomma, Elan non smette mai di indirizzare il suo impegno verso la ricerca e anche per la prossima stagione darà un grande apporto per l’innovazione delle tecnologie sugli sci. www.socrep.it www.elan-ski.com


INFO PR

E Free, imbottitura ‘senza buchi’ Dalla collaborazione con sci club e atleti è nata una nuova linea Energiapura che verrà presentata all’ISPO e dal 2013/14 sarà disponibile anche in negozio

Nella foto: Vincenzo Tondale, allenatore dello sci club Lecco, con uno dei nuovi capi E Free. Sotto: Roberto Saracco dell’Equipe Limone

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a storia di Energiapura è iniziata con le forniture personalizzate per gli sci club. Di anno in anno, con la continua voglia di dare sempre all’utilizzatore finale un prodotto con prestazioni migliori e innovative. Grazie a questo rapporto privilegiato con chi passa sulla neve buona parte dell’inverno, in tutte le condizioni dal freddo intenso alle nevicate, dalla pioggia al sole primaverile, il brand veneto ha acquisito un’enorme esperienza. Ogni prodotto viene usato per più anni da sciatori esigenti di ogni età. Come avviene nel mondo dell’auto, il riferimento era ed è ancora oggi la collaborazione con atleti di ogni livello. Dai report e dai consigli degli utilizzatori top nascono prodotti in costante miglioramento ed evoluzione, sempre più efficienti. Una grande soddisfazione... Ed è proprio grazie il rapporto privilegiato con sci club in Italia e all’estero e atleti che ha contribuito in maniera fondamentale a costruire la reputazione di Energiapura. Ecco come è nata una nuova serie di prodotti testati già da qualche stagione: si tratta di una linea con imbottitura ‘Primaloft’ idrorepellente, adatta a condizioni meteorologiche estreme. Questi articoli pioneristici, già provati con successo da alcuni sci club, hanno fatto nascere

la nuova linea ‘E Free’ che che verrà presentata alla fiera ISPO di Monaco di Baviera a inizio gennaio e sarà in vendita anche nei negozi. Le nuove giacche si distinguono dalle normali imbottite perché sono impermeabili e traspiranti da 10.000 a 15.000 millimetri di colonna d’acqua in 24 ore, ma soprattutto perché sono ‘holeless’, cioè l’imbottitura non viene bucata per non mettere a repentaglio le caratteristiche importantissime della membrana e dell’imbottitura stessa. Vantaggi unici per chi lavora sulla neve, nelle peggiori condizioni. Parola di atleta di sci club! www.energiapura.info

Anteprima ISPO 2013 Protezione da Coppa del Mondo

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l Long Back World Cup è una versione innovativa del tradizionale Long Back Protector ed è utilizzato dagli atleti di Coppa del Mondo. Studiato per essere ancora più ergonomico e aerodinamico (testato con gli atleti in galleria del vento), ha le bretelle e la fascia di chiusura centrale regolabile in altezza per adattarsi meglio alle varie dimensioni del busto. È composto da tre strati di memory foam, forati e di spessore diverso. Questa struttura

garantisce non solo una perfetta ergonomia rispetto alla forma della schiena, ma anche una maggiore flessibilità e, attraverso i fori, la massima traspirazione. Una volta indossato, è lo stesso calore corporeo ad assicurare la perfetta aderenza tra il prodotto e la schiena. I tre strati, separati fra di loro, fanno in modo che l’onda d’urto disperda la sua intensità di strato in strato e si dissipi sulla superficie complessiva del protettore.

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il maestro di sci

Virginia M. Sabato

forza Giordi! #giordanoronci

Uomini-jet 110 e lode!

@ilmaestrodisci

@virgyxms93

FACEBOOK Umberto Bergagna ma una copia digitale della foto di Theaux a pagina 10-11 di questo mese...?starebbe benissimo come screen saver!! Pierluigi Stecca Ciao sapete dirmi dove posso avere informazioni sull’acquisto dell’affila lamine Carrot? Non trovo né prezzi né negozi on line… Riccardo Andolfi Ehi ragazzi , ma qualche bella foto del Ted sulla Gran Risa?

ClAudio Riboldi

#bella questa #vittoria! Ma suggerimenti per domani? Niente sci vuol dire #shopping forzato con la ragazza fin dal mattino!

E METTERE LA FOTO UN PO’ PIU’ GRANDE?

Carissimi, grazie per aver pubblicato la foto corretta, su segnalazione di Massimo Lazzaro, selezionatore del Comitato FVG. Però... conservatela per una prossima occasione, per almeno pubblicarla con una dimensione un pochino più grande e visibile :-) giusto per noi genitori, che ci riempiamo di orgoglio a vedere i nostri ragazzi immortalati sulla rivista. Nel nostro piccolo è sempre una grande soddisfazione! Un saluto a Elena e buon lavoro a tutto lo staff Race ski magazine!! Famiglia Zucconelli

@RibsRibbis

Libertas Bettola

segnalo che nell’articolo uscito a pag. 22 di Reparto Corse del mese di dicembre viene dimenticato il Libertas Bettola (PC) @libertasbettola

Effettivamente la vicenda di questa foto del FVG è stata un po’ travagliata. Prima abbiamo sbagliato a pubblicarla, poi lo spazio per la rettifica si è ridotto ed è diventata un ‘francobollo’. Ok, cerchiamo di rimediare! Questa volta si vede bene? Un saluto a voi e a tutta la squadra di Massimo Lazzaro!

LE ALTRE LETTERE MEMORIAL FOSSON, COME MAI NON NE PARLATE?

nel trovare il modo di sostenerlo economicamente. L’assoluta fiducia di chi gli ha procurato nel tempo i materiali senza nessuna contropartita. Di chi li ha sempre preparati al meglio. Sentire che il merito è del talent scout Michael Mair suona come un’offesa. Quindi è sufficiente che qualcuno chieda tutto questo ad Antonio Ronci e il quadro sarà piu completo, impedendo al cantastorie di turno di dire cose inesatte. Scusate ma lo dovevo, anche se avrei preferito poterlo fare con i diretti interessati telecronisti. Giovanni Truddaiu

Buonasera, vorrei sapere per quale motivo il vostro autorevole giornale non parla, non racconta, tantomeno cita la conclusione del memorial Fosson. Mi pare che la rivista Race sia parte attiva del Memorial e penso che per dovere di cronaca, e per far onore ai ragazzi che vi hanno partecipato almeno un piccolo trafiletto lo si possa fare. Sicura di un Vostro riscontro, cordialmente. Mirella Audisio Ciao Mirella, curioso che dopo esserci prodigati ad organizzare il Memorial Fosson insieme agli amici dello sci club Aosta, ci siamo dimenticati di pubblicare sul sito l’articolo conclusivo della manifestazione. Troppo lavoro! Comunque vedrai un ampio servizio su questo numero di Reparto Corse!

LA STORIA DI GIORDA’ Buonasera, è appena terminata la gara di Zagabria, dove il nostro amico Giordano ha esordito in Coppa

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del Mondo. Abbiamo ascoltato dai telecronisti inesattezze clamorose al limite del sopportabile. Perchè la vostra rivista non fa un poco di chiarezza, raccontando come si è sviluppata la carriera di Giordano e chi realmente si è adoperato per la sua crescita? Partendo da una base ineludibile della feroce volontà di papà Antonio e di Giordano nel seguirlo nelle sue scelte per raggiungere traguardi sempre piu importanti. Dalla grande disponibilità dell’avvocato Severino D’Amore

Buonasera Giovanni. Non ho sentito la telecronaca in questione. Evidentemente chi parlava in questi termini di Giordano non legge Race. Seguiamo Giordano da quando era categoria Cuccioli, ne abbiamo parlato quando nessuno sapeva chi era. L’abbiamo intervistato anche quando non si poteva immaginare questo suo exploit a livello Juniores. E naturalmente continuiamo a farlo ora che gareggia in Coppa Europa e mette il naso nel circuito maggiore. Quindi suggeriamo una maggiore lettura di Race ski magazine!


Lucia Minnucci Innerhofer - imperioso! PARTECIPA ALLE DISCUSSIONI SU FACEBOOK CON DOMANDE E CONSIGLI

@LuciMinn

ORARI E PALINSESTI Ciao ragazzi, innanzitutto complimenti per il sito e la rivista. È sempre un piacere leggere i vostri articoli. Solo un piccolo spunto personale, che magari potrebbe essere utile anche ad altri lettori. Troverei molto utile un riquadro con date e orari delle gare (magari solo WC and EC) in programma nel week-end. Lo so che sul sito fis-ski è possibile trovare tutte queste informazioni, ma voi siete un punto di riferimento del settore per molti appassionati, magari troppo pigri per cliccare sul sito della federazione. Saluti e complimenti ancora. Francesco Ciao Francesco, grazie dei complimenti. E grazie del suggerimento. Penso che dalla prossima stagione studieremo qualcosa del genere per soddisfare i nostri lettori.

LE SOLITE POSTE... Sono un vostro lettore da parecchi anni e per la prima volta ho deciso di abbonarmi tramite la spedizione postale. Il primo numero - non avendolo ricevuto dopo 15 giorni dall’uscita - mi è stato spedito nuovamente. Il secondo non l’ho ancora ricevuto! Da oggi mi trovo in montagna per le vacanze, pertanto mi chiedo se possiate abilitarmi almeno a leggerlo tramite l’ipad. Non farò mai più l’errore di abbonarmi in futuro, tornerò ad acquistare la rivista in edicola! Carlo Naibo Ciao Carlo, naturalmente ci dispiace di questo disguido. Purtroppo, come ormai ripetiamo ogni mese, noi ci limitiamo a pagare (tanto) in anticipo e a ricevere lamentele per i disservizi. Non abbiamo alcuna possibilità di monitorare il lavoro delle Poste Italiane. Per cui, tristemente, per soddisfare gli abbonati che non ricevono le loro copie dobbiamo rispedirle in busta chiusa, a costi esorbitanti. Alla fine di tutto? Ci rimettiamo… Ma va bene così!

UNA FOTO DI ILARIA Con gentilezza volevo chiedere a Davide se potevo avere in qualche modo la foto di mia figlia Ilaria che gareggiava con il numero 22 nel gigante categoria Allievi sulla pista Renato Rosa a Pila in occasione del Memorial Fosson. Sicuro che mi risponderete colgo l’occasione per augurarvi buon 2013! Eugenio Pinelli Ciao Eugenio, come ti avevo accennato, non sono un grande fotografo! Se ti accontenti di questa foto, te la posso inviare! Un saluto a te ed Ilaria.


Race Ski Magazine n. 123 Gennaio 2013

a cura di Simona Righetti

Settore sportivo in controtendenza?

Non era facile prevederlo e anzi si potrebbe parlare di una vera e propria sorpresa, infatti in un anno di grave crisi a livello mondiale e di grosse tensioni sui mercati azionari, il trend positivo rispetto al 2011 - vicino quasi al 30% - del valore delle azioni di aziende quotate legate al mercato dello sport è qualcosa che gli operatori del settore non

avevano previsto. Un’analisi a livello mondiale potrebbe far ipotizzare una forte influenza del mercato americano, che nell’ultimo trimestre ha ricominciato a crescere - seppur lentamente - ma non è così. Infatti i risultati migliori sono quelli delle tredici aziende con sede in paesi europei, il cui valore azionario è cresciuto di più del 38%. Un ri-

sultato trainato dal Gruppo Luxottica, grazie alle ottime performance di Oakley, e da Adidas. Il trend generale del settore degli sport è stato decisamente positivo rispetto agli altri settori, una tendenza già manifestatasi negli scorsi anni, quasi a far pensare che in tempi di crisi si risparmia su tutto, ma non si rinuncia alle proprie passioni.

Filiale in Italia per Mizuno

La nuova filiale del gruppo giapponese ha iniziato la sua attività ad inizio gennaio 2013; non si tratta in realtà di una filiale ex-novo, bensì dell’acquisizione da parte di Mizuno Corporation dello storico distributore del marchio (per i prodotti non legati al mondo del golf) Alto S.p.A. Alto, distributore di Mizuno dal 1989 aveva ottenuto negli anni buoni risultati sia sul fronte

economico (20 milioni di euro di ricavi annui), che di penetrazione del marchio nei punti vendita (in particolare con la linea tecnica Breathe Thermo); tuttavia, la generale crisi di mercato, e la necessità di creare maggiori sinergie con le altre filiali europee del gruppo hanno spinto la casa madre alla decisione. Mizuno Italia S.r.l. è la nuova azienda operativa dal 10 gennaio 2013.

Ski Pursuit, social media per lo sci Natale a ‘gonfie vele’ per le località L’idea ce l’hanno avuta quelli del Gruppo Rossignol e pare che questa applicazione per smartphone stia riscuotendo successo fra gli ‘ ski addicted’. I servizi che offre allo sciatore sono davvero interessanti: un report completo di tutte le discese effettuate, sia in pista che fuoripista, con suddivisione per giornata e per località, per avere a portata di click le statistiche delle proprie performance: velocità, distanza percorsa e molto altro ancora. Naturalmente il tutto si può condividere

con i propri contatti Facebook e attraverso le funzioni ‘Top Friends’ e ‘Top World’ è possibile confrontare i propri risultati con quelli di amici o dei campioni preferiti. E per rivivere le proprie runs Ski Pursuit dispone anche di una visualizzazione 3D, che sfrutta la tecnologia Google Earth. Infine attivando la funzione ‘Hot Spots’ si possono ricevere informazioni in tempo reale su dove si trova la propria community di amici skier. Insomma, più social di così…

Dopo un 2011 difficile, l’avvio di stagione per tante località turistiche montane è stato indubbiamente positivo. Il perfetto connubio fra un precoce arrivo della neve un po’ dovunque e una congiuntura meteorologica favorevole durante le vacanze natalizie ha fatto registrare il pienone in quasi tutte le stazioni della Penisola. Queste le indicazioni emerse da un’indagine di Trademark Italia, che par-

lano di un +7% di presenze per le località dell’Appennino, mentre sull’arco alpino sono state privilegiate le destinazioni in grado di offrire non solo sport, ma anche intrattenimenti di vario genere, a conferma che il binomio sport/divertimento di casa nelle principali località austriache sta finalmente prendendo piede anche da noi. La tendenza generale parrebbe quella di rinunciare alle destinazioni

vacanziere, che comportano lunghi voli aerei e alte spese, per puntare su mete più facilmente raggiungibili, che però offrano un ottimo livello di servizio ed in questo da sempre la fanno da padroni Val Gardena e Val Badia. In attesa delle prenotazioni per le settimane bianche, che si auspicano in linea con il buon afflusso natalizio, gli operatori del settore tirano un sospiro di sollievo.

Il rating de Il Sole 24 Ore per il distretto di Montebelluna

Che i tempi d’oro delle 700 aziende con un fatturato da 1.200 miliardi di vecchie lire - il 50% della produzione mondiale di scarponi da sci oltre a numerosi primati nazionali - siano ormai molto lontani è un fatto assodato, ma quali siano state davvero le conseguenze positive e non per il distretto di Montebelluna della delocalizzazione in Far East di buona parte della produzione (7/8 mila lavoratori impiegati in zona contro le circa 70 mila persone che lavorano nel mondo per aziende

montebellunesi) non è così semplice da capire. Il Sole 24 sulla base di una griglia di 12 variabili ha definito i punti di forza e di debolezza di questo storico distretto industriale italiano. Punti di forza: 1) Alta internazionalizzazione: circa il 65% della produzione - pari a 40 milioni di paia di scarpe - viene venduta su mercati esteri con la Germania come acquirente top e una grossa crescita in Russia e Giappone; 2) Buon livello di innovazione: Montebelluna ha saputo

In agenda

§ Un inizio 2013 davvero intenso per l’ormai famoso Rossignol Demo Tour: 25/26 gennaio a Ovindoli, 27/28 gennaio a Campo Felice, poi la due giorni di Roccaraso (28/29). A febbraio tappa al Cimone (1/2/3), San Martino di Castrozza (6/7), Abetone (9-10) e poi direzione Valle d’Aosta per gli eventi di Cervinia (12/13), Pila (14/15), La Thuile (16/17). Per proseguire con Madonna di Campiglio (19/20), Plan de Corones (21/22), Cortina (23/24/25), Val Badia (26/27) e Val Gardena (28).

adattarsi alla domanda di prodotti di diverse tipologie, ricercando la destagionalizzazione e rielaborando anche i processi produttivi importati dall’estero; 3) Discreta attrattività: il boom dell’acquisto di aziende locali da parte di grandi gruppi stranieri risale ormai agli anni Settanta, ma le competenze di alto livello presenti in zona continuano ad attirare manager e designer da tutto il mondo. Punti di debolezza: 1) Basso utilizzo delle leve di marketing: pur vantando un’ec-

§ Quinta edizione per il tour promozionale Ricola Winter Tour, che dà la possibilità a tutti gli appassionati di provare durante i giorni dell’evento le migliori marche di sci, oltre naturalmente a gustare le famose caramelle gialle e qualche ottima tisana all’interno degli igloo allestiti in quota e in paese. Due le tappe di febbraio: Terminillo (2/3) ed Etna (16/17), mentre a marzo appuntamento a Cortina d’Ampezzo (2/3), Madesimo (9/10) e Cervinia/Courmayeur (16/17). Il gran finale con

cellenza assoluta in termini sia numerici che qualitativi il made in Montebelluna è ancora poco riconosciuto e riconoscibile; 2) Scarsi ‘antidoti’ alla concorrenza: la capacità di innovare in passato non è stata adeguatamente protetta; oggi la copertura di brevetti internazionali è un passaggio obbligato che richiede notevoli investimenti; 3) Insufficiente capacità di fare rete: inesistente finora la collaborazione fra le aziende del distretto; forse la crisi attuale porterà ad un’inversione di rotta.

l’iniziativa Sciare per la Vita a Santa Caterina Valfurva il 6 e 7 aprile. § 23 - 24 marzo: appuntamento a Carezza per l’ultima tappa di Prove Libere Tour per provare in anteprima tutti i nuovi modelli 2014! § 17 - 19 aprile: appuntamento immancabile con Prowinter, l’unica fiera europea b2b dedicata al noleggio e ai servizi per gli sport invernali.




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