#ROADTOSOCHI
MAGAZINE News, curiosità, pettegolezzi da dietro le quinte del Circo Bianco
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ESCLUSIVO MIKAELA SHIFFRIN, LA NUOVA FIDANZATA D'AMERICA
ISSN 1594-8471
Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1. LO/MI
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GLI UOMINI DI PUNTA IN VISTA DI SOCHI 2014
CHRISTOF INNERHOFER «Una medaglia a Sochi? Sarebbe come chiudere il cerchio..»
BODE MILLER ComE-back of the year. E i tifosi sono sempre pazzi di lui
Numero 126 NOVEMBRE 2013 mensile
6 euro
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Claudio Primavesi vice-direttore Race ski magazine
EDITO OPINIONE
OGNI MALEDETTA DOMENICA 1979-1982-1984. E ancora 1986-1980-1990. Non siamo diventati dei cultori della cabala. Sono gli anni di nascita di azzurri e azzurre classificati per la seconda manche del gigante di Soelden. I primi tre uomini classificati, Ligety, Pinturault e Hirscher, invece, sono del 1984-1991-1989 e le prime tre donne del 1991-1986-1989. Tra i 6 gigantisti negli 11 che la Francia ha piazzato sul Rettenbach, oltre al 91 Pinturault, c’era anche il ‘92 Faivre. Nella top ten femminile c’era una certa Mikaela Shiffrin, classe 1995, campionessa del mondo e detentrice della Coppa di slalom. La più vecchia della top ten è risultata essere Jessica Lindell-Vikarby, classe 1984. Anche se non è bello dare un’età alle signore… ecco le date di nascita delle altre azzurre a Soelden: 1984 (Giulia Gianesini), 1988 (Sabrina Fanchini), 1983 (Manuela Moelgg). Poi ci sono Sofia Goggia, classe 1992, Lisa Magdalena Agerer ed Elena Curtoni, 1991. E gli uomini? I non qualificati azzurri sono del 1981, 1988 e due ‘90, Borsotti e De Aliprandini, oltre al ‘79 Simoncelli, saltato. L’età media del podio maschile è stata di 25 anni. Quella delle donne di 24,3 anni. Forse dietro al momento no dello sci azzurro, stiamo parlando delle discipline tecniche, c’è questa verità: una squadra con tanta gente ‘matura’ che non ha saputo fare da traino ai giovani. Emblematico il caso di Lisa Magdalena Agerer, due anni fa in vetta alla Coppa Europa e ora incapace di qualificarsi per la seconda manche. È vero che ci sono altri casi simili e addirittura l’austriaca Jessica Depauli, anche lei vincitrice della Coppa Europa, a 21 anni ha abbandonato le gare. Però appena fuori dal podio di Soelden troviamo un’altra vincitrice della Coppa Europa, Anna Fenninger. Prima podio in Coppa del Mondo a 20 anni… La prima delle
Giovani che fanno fatica a confermarsi e ‘vecchi’ che non riescono a fare da ‘chioccia’. Sembra essere questo il problema della squadra azzurra
Dal blog di Mikaela Shiffrin
«Io e Bode a Soelden! Sono gasatissima dall’idea che la stagione inizi questo fine settimana!!»
due Coppe Europa l’ha vinta a 17 anni non ancora compiuti. Negli ultimi dieci anni due azzurri hanno vinto la Coppa Europa: Michael Gufler (miglior risultato in Coppa del Mondo un decimo posto in gigante) e Lisa Magdalena Agerer (miglior risultato in Coppa del Mondo un settimo posto in gigante). Altri nomi di atleti che hanno vinto il circuito continentale? Potremmo elencare, Hirscher, Pinturault, Gut, Fischbacher, oltre alla già citata Fenninger. Il posto in squadra bisogna guadagnarlo in
ogni ‘maledetta domenica’ (per citare un film). Questo, in sintesi, il pensiero del nuovo coach delle slalomgigantiste Livio Magoni, ma anche la filosofia del DT giovanile Serra. Una strada giusta, guardando per esempio al team che in questo momento viene preso ad esempio (anche dal potentissimo Wunderteam) per la gestione degli atleti (e dei successi!), quello statunitense. Un gruppo piccolo, con una concorrenza spietata, in perfetto stile americano. Con atleti che spesso finanziano le gare con espedienti vari: gare di golf, giornate di sci con clienti milionari… e senza altri paracadute per continuare a gareggiare. ‘Any given sunday’, ogni maledetta domenica va conquistata. Senza fatica non si ottiene nulla dicevano i nostri vecchi. Gli stessi vecchi che nello US Ski team fanno da traino ai giovani. «Siamo una grande famiglia» ci ha detto Mikaela Shiffrin nell’intervista che trovate in questo stesso numero. La stessa Mikaela Shiffrin che ci ha detto che se sei forte puoi e devi vincere subito i Mondiali, non fra qualche anno. La stessa Mikaela che ‘cinguetta’ molto e pubblica una foto con il veterano Bode Mille sul suo blog. Provate a cercare una foto di Sofia Goggia con Max Blardone… O a contare i tweet degli azzurri. Per vincere ci vuole (anche) lo spirito giusto. Speriamo che a Casa Italia lo ritrovino subito. I tecnici validi ci sono. I talenti anche. Basta solo trovare il bandolo della matassa. @raceskimagazine
Contenuti
Race ski mgazine 126 - Novembre 2013 SERVIZI LA NUOVA FIDANZATA D’AMERICA Intervista esclusiva alla giovane statunitense Mikaela Shiffrin di Claudio Primavesi
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32 THANKS GOD
MAGAZINE SOCHI 32 Tutte le news in attesa dei Giochi Olimpici invernali di Sochi 2014 a cura della redazione
SUMMER IS OVER
QUESTO È L’ACCORDO CHE NON C’È 49 La FISI si affida ad Infront per la gesione del marketing. O forse no… di Claudio Primavesi
Soelden live - Il racconto dell’opening di Coppa del Mondo sul Rettenbach di Gabriele Pezzaglia e Claudio Primavesi foto Zoom Agence
#ITALIANNATIONALSKITEAM #ROADTOSOCHI 46 Presentazione dei gruppi Coppa del Mondo maschile e femminile di Gabriele Pezzaglia INTIMAMENTE INNER Intervista a cuore aperto con Christof Innerhofer, l’uomo più atteso del team azzurro di Gabriele Pezzaglia
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FINFERLO NON MOLLA MAI 70 Botta e risposta con il gigantista trentino che quest’inverno proverà a cambiare marcia di Gabriele Pezzaglia CREDICI, MARTA! 72 Lo slalom femminile azzurro deve ripartire e per farlo punta anche su Marta Benzoni intervista di Gabriele Pezzaglia COPPA EUROPA, CAMBIA TUTTO 74 Un direttore tecnico per il settore giovanile e una squadra unica C&B. Il punto della situazione di Andrea Chiericato e Gabriele Pezzaglia ASSEMBLEA STRAORDINARIA FISI, IL PUNTO 80 Cosa poteva cambiare con il voto di Modena? Cosa succederà ora? di Claudio Primavesi TUTORIAL: FONDARE UNO SCI CLUB 81 Quali sono i passaggi per affiliare una nuova società alla FISI? di Luca Giaccone RUBRICHE ENERGIAPURA CHILDREN SERIES, IL BACKSTAGE 82 Esclusivo servizio fotografico con i migliori Children d’Italia foto di Ralf Brunel SKI DOME, DOVREMO ASPETTARE 88 Il punto sui progetti di Selvino e Lurisia. Intanto in Europa… di Luca Giaccone
2 \\ NOVEMBRE 2013
Editoriale ���������������������������������������������������������������������������������1 The insider ����������������������������������������������������������������������������6 Magazine Sölden �������������������������������������������������������������� 10 Un’estate di Twitter ��������������������������������������������������������� 14 Instagram Parade ������������������������������������������������������������� 16 Magazine Italia ������������������������������������������������������������������ 42 In vetrina �����������������������������������������������������������������������������90 Il giornale del mercato ��������������������������������������������������96
Per il mio progetto metto all’asta il casco che ho indossato A Sölden «Aiutatemi a portare l’acqua ai bambini di Kinshasa, nella repubblica democratica del Congo. Quest’anno sostengo l’associazione “Il mio aiuto x il tuo sorriso” nella costruzione di un pozzo in Africa. Grazie, Lara». laragut.ch
Rider: Felix Neureuther
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Fotografie Coppa del Mondo: ZOOM AGENCE info@zoom-agence.fr Contributi fotografici: Ralf Brunel, Enrico Schiavi Area tecnica e opinionisti: Marco Pastore, Mauro Pini In copertina: Lady Solden, alias Lara Gut, vincitrice dell’edizione 2013 dell’opening di Coppa del Mondo (foto Sindy Thomas - Zoom Agence)
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4 \\ NOVEMBRE 2013
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Marco Pastore* *Istruttore nazionale, allenatore di terzo livello, responsabile sponsorizzazioni atleti Dainese e racing Italia Tecnica-Blizzard
OPINIONE
*THE INSIDER Ci siamo! Una nuova stagione di Coppa del Mondo è ormai iniziata. L’Opening di Soelden ha risvegliato passione e interesse per il grande sci, anche se il culmine sarà raggiunto in febbraio, grazie all’appuntamento olimpico di Sochi. Soelden resta una tappa tanto importante quanto transitoria. Si gareggia relativamente presto e su neve naturale, ma possiamo tranquillamente dire che i tre migliori gigantisti al mondo in campo maschile hanno risposto ‘presente’ salendo subito sul podio. Ted Ligety sembra quasi non fare più testo, continua a vincere e ‘carvare’ come se gli sci non fossero mai cambiati. Nel computo delle due manche maschili, si sono visti sciare bene parecchi atleti e l’impressione è quella di un progressivo e sempre migliore adattamento ai nuovi sci con 35 metri di raggio. Analizzando meglio la classifica però, va anche detto che si sono qualificati per la seconda manche solamente due atleti al di fuori dei primi 30, più precisamente un ‘certo’ Bode Miller con il 32 e lo svizzero Thomas Tumler con il 34. Preso atto del deterioramento della pista, complice anche un’insolita temperatura primaverile, fa comunque pensare il fatto che nessun’altro abbia ottenuto la qualifica per la seconda prova e parliamo comunque di atleti
Anno zero
Con l’introduzione dei nuovi sci a norma FIS anche nelle categorie giovanili si rischia un progressivo abbandono delle gare, non solo per motivi economici. Intanto a Soelden solo due atleti fuori dai 30 si sono qualificati… di primissimo livello. Viene da chiedersi se con le vecchie geometrie il risultato sarebbe stato diverso. Sicuramente gli sci di due anni fa consentivano di sciare in maniera più redditizia, fluida e, diciamolo, esteticamente migliore, su piste rovinate. Ne guadagnava lo spettacolo e soprattutto anche dalle retrovie risultava più facile fare risultato. Inoltre il dispendio energetico degli atleti era minore e viene da chiedersi se gli infortuni dell’ultima stagione non siano anche dovuti a questo fattore. Sappiamo tutti i motivi che hanno spinto la FIS a modificare i materiali: la necessità di ridurre gli infortuni e migliorare la sicurezza. Va detto che dopo un anno non abbiamo ancora i dati a conferma di questo obiettivo e l’inverno che sta per iniziare sarà certamente un banco di
Lo svizzero Thomas Tumler, se si esclude il ‘big’ Bode Miller, è l’unico atleta fuori dai 30 che si è classificato per la seconda manche del gigante di Soelden. È la seconda volta che va a punti su 12 pettorali di Coppa del Mondo.
prova più attendibile, arricchito da una miriade di gare FIS dove tutti indistintamente, a cominciare da ragazzi della classe 1997, saranno costretti all’utilizzo delle nuove geometrie. Lo slalom gigante maschile è senza dubbio la specialità che ha maggiormente pagato il cambiamento e, al di là dell’obiettivo sicurezza non ancora dimostrato, a risentirne pesantemente è lo spettacolo e il divertimento. Ciò di cui non si tiene ancora conto è la differenza di livello tra i vari atleti; fino a oggi solo i più bravi (Coppa del Mondo e Coppa Europa) hanno gareggiato con raggio 35 metri e le difficoltà sono sembrate evidenti, ma tutto sommato gestibili. Da adesso in poi anche i più giovani si troveranno catapultati in questa nuova realtà, magari reduci da una stagione nella categoria Allievi con un paio di sci 186 cm con 27 metri di raggio. Se vi capita di chiedere a qualche Aspirante o Giovane come si trova con i nuovi materiali, con tutta probabilità risponderà: «pensavo peggio!». Certo, è possibile. L’estate sui ghiacciai presenta spesso condizioni di terreno liscio, magari ghiacciato, senza scalini o buche. Ma cosa succederà agli stessi ragazzi quando si troveranno in gara con il numero 140 a una FIS? Probabilmente la risposta sarà ben diversa. Il forte rischio è quello di un progressivo abbandono da parte di un numero sempre maggiore di ragazzi, tendenza peraltro già in atto da alcuni anni. Oltre a venire meno il divertimento, i genitori devono sobbarcarsi ingenti spese per rinnovare completamente il parco sci (almeno per tre discipline) dei loro figli e anche questo è un fattore rilevante e purtroppo causa della diminuzione di praticanti. Se è vero che le aziende non sono state unite nel manifestare il dissenso alle nuove regole, è anche vero e ormai un dato di fatto che per l’inverno 2014/15 le sciancrature in gigante rimarranno invariate. L’appuntamento della FIS è per maggio, al prossimo congresso, quando si tornerà a parlare di un possibile passo indietro per il 2015/16. Troppo tardi?
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Zoom
STOP! FOX CROSSING ŠFrancis Bompard/Zoom Agence
8 \\NOVEMBRE 2013
La volpe di Ushuaia è stata una vera e propria mascotte degli allenamenti autunnali degli azzurri. In questa immagine Werner Heel deve attendere che attraversi la pista per poter partire dal cancelletto.
PORtFOLIO
NOVEMBRE 2013 // 9
MAGAZINE SOELDEN Tina miss... senza rivali
MARCEL HIRSCHER
BODE MILLER
«Sembrano proprio degli uomini vecchi, nel verso senso della parola, ma non lo sono affatto»... a proposito della federsci austriaca
«No, non ho guardato le gare di sci in TV, solo il superG dei Mondiali di Schladming vinto da Ted»
BORSINO INFORTUNATI
QUOTE OF THE DAY
dopo la fuga della vonn verso vail la slovena è rimasta la regina incontrastata della scena mondana di soelden. Con qualche errore di etichetta...
la mie avversarie più pericolose? delle ragazze dai capelli biondi
Come a Schladming, anche a Soelden la regina mondana del Circo Bianco è stata Tina Maze. Protagonista dentro e fuori le piste. Assente Lindsey Vonn, scappata subito a Vail dopo la sessione di allenamento a Soelden e la decisione di rinviare il rentro, la slovena ha convocato una conferenza stampa il giovedì pomeriggio per presentare il nuovo sponsor per l’abbigliamento, Fila. E poi, qualche ora dopo, è stata la grande protagonista alla serata Milka, dove ha anche ricevuto il premio’Skieur d’Or’ dell’associazione internazionale dei giornalisti sportivi. Infine sabato pomeriggio è stato presentato l’attesissimo poster della Lange Icon con Tina ‘angelo’... Tiratissima, sorridente, con qualche velatura di lacrime ed emozione sugli occhi, Tina ha lanciato prepotente la candidatura a ‘miss sci’ anche per il 2014. Un solo appunto di etichetta: quella conferenza stampa convocata proprio mentre dall’altra parte di Soelden era in corso l’Audi Talks, con tutte le più importanti squadre della Coppa del Mondo è sembrata un inutile ‘mostrare i muscoli’... per non parlare della sua assenza al FIS Forum dove era invitata come vincitrice della Coppadel Mondo...
tantissimi infortuni (alla faccia dei nuovi sci che dovevano essere più sicuri), ecco come butta per alcuni big
TINA MAZE alla conferenza stampa di Fila
FEUZ VERSO IL RIENTRO Dopo un’infezione al ginocchio operato che sembrava mettere a rischio la carriera, Beat Feuz si è presentato a Soelden in buona forma. Il rientro è previsto a Lake Louise o a Beaver Creek. Discesa e superG gli obiettivi.
Saluti dalle svizzere Hanno abbandonato il Circo bianco le svizzere Martina Schild (32 anni, argento in discesa a Torino 2006, nella foto) e Célina Hangl (23 anni). Nel primo caso problemi alla schiena, nel secondo tre brutti infortuni (rottura della tibia e due operazioni al ginocchio).
Mc Kennis VA VELOCE
«la pazienza non è una mia dote e non gareggiare è molto difficile ma sarò ancora più eccitata per IL RIENTRO» LINDSEY VONN su Facebook annunciando che non avrebbe preso il via a Sölden
Frattura della tibia e del piatto tibiale a Garmisch per la statunitense che è tornata in pista proprio nei giorni dell’opening di Soelden, in anticipo sul programma. Rientro previsto tra Beaver Creek, Lake Louise o Val d’Isère.
Ospedale francia
Veronika ci prova
Daniel si è arreso
ciao kathrin
Jessica non ha l’età
Rottura del legamento crociato ma niente operazione per la slovacca Veronika Zuzulova. Gli esami hanno confermato la lesione ma in accordo con il marito-allenatore francese Velez sta provando a rientrare a Courchevel, a dicembre. Pensando a Sochi...
Dopo la rovinosa caduta di Lake Louise della scorsa stagione, l’elvetico Daniel Albrecht ha definitivamente annunciato l’addio in una conferenza stampa a Zurigo in autunno. Per lui si è anche ipotizzato un incarico nel Team Gut, ma per ora... no news
Kathrin Hölzl, la ventinovenne tedesca campionessa del mondo in gigante nel 2009 a Val d’Isère si è ritirata dopo una fugace apparizione a Lienz 2011 e un problema alla schiena con tanto di complicazioni neuro-muscolari che l’hanno messa ko da due stagioni.
Un ritiro a 21 anni: quello dell’austriaca Jessica Depauli, vincitrice della Coppa Europa 2011 e oro in slalom ai Mondiali Juniores del 2011 ma mai decollata in Coppa del Mondo. Alla base della decisione, a quanto sembra, motivi personali.
10 \\NOVEMBRE 2013
Steve Theolier, Marion Rolland, Laurie Mougel, Coralie Frasse-Sombet: i francesi sono decimati dagli infortuni, quasi tutti al crociato. Fermi ai box tutta la stagione l’austriaco Christoph Noesig e lo svedese Jens Byggmark, qualche problema per la svizzera Wendy Holdener (dovrebbe tornare a Levi) e Chemmy Alcott (spera di esserci a Sochi).
LARA GUT
TED LIGETY
«Quando ho vinto a St. Moritz e poi ai Mondiali ero troppo giovane, ero io, la mia famiglia e il resto del mondo, compresa Swiss-Ski»
«Mi sono allenato molto in slalom, credo di essere sulla strada giusta, in gigante invece non avevo il feeling dell’anno scorso»
quattro giorni molto intensi... L’opening di Coppa a Soelden è sempre uno degli eventi più ricchi di spunti e informazioni: dopo sette mesi di stop c’è tanto da dire e da scoprire... Ecco dunque che il giovedì e il venerdì che precedono le gare sono interamente dedicati a presentazioni e conferenze stampa. Giovedì è stata la volta dei big Head e dell’Audi Talks, dove sono presenti un po’ tutte le squadre, oltre alla conferenza per il nuovo sponsor per l’abbigliamento di Tina Maze. Venerdì l’appuntamento top è stato come sempre quello del FIS Forum, dove la federazione presenta le novità della stagione e poi via alle conferenze delle singole squadre con gli azzurri all’hotel Tyrolerhof, quello dove alloggiavano le donne. E poi sabato, last but not least... la Lange Icon...
©FIS Alpine
IL CIRCO BIANCO FASHION
1 Anna glam Il nuovo look di Anna Fenninger, con capelli biondissimi, la mette sul gradino più alto del podio ‘fashion’ di Soelden. È sempre più... la fidanzata d’Austria!
2 Il foulard di maria Prima di scendere in pista si è presenta in perfetta tenuta da ‘sciura’ e con quel foulard viola... Da quando è la signora Hoefl il look è decisamente cambiato.
3 il piede di ted Si è presentato alla conferenza stampa del suo sponsor tecnico con sci e... sandali. Non c’è che dire, certe scelte bisogna saperle fare con ‘non chalanche’.
Alla gara di sci come allo stadio... succede solo in Austria. Si inizia con le code per salire e scendere in auto dal Rettenbach... e poi a Soelden da questa stagione ci sono anche i cuscini da mettere sotto il sedere sulle gradinate!
Lieta news per i ‘malati di sci’: entro sei ore dalla fine della gara di Coppa del Mondo sul canale Youtube della FIS sarà possibile vedere un clip di tre minuti della competizione. Il servizio non è operativo per le gare austriache.
Miller è stato al centro della vita mondana nell’opening di coppa del mondo. con la moglie morgan e il figlioletto non è certo passato inosservato...
NELLE FOTO ACCANTO Le Milka Girls hanno donato 4814 euro, quanti i punti realizzati l’anno scorso, all’associazione austriaca Sport Hilfe. Il look ‘sciura’ di Maria Hoefl-Riesch. Il calendario con Bode Miller realizzato dall’ente del turismo di Soelden. Tina Maze alla presentazione del poster della Lange Icon, all’hotel Tyrolerhof.
CHICCHE E CURIOSITÀ DAI NOSTRI INVIATI NEL CIRCO BIANCO
FIS ski tube...
Tutti pazzi per Bode L’esordio ‘mondano’ è iniziato in trasferta... mercoledì sera a Innsbruck, dove la squadra di pallaovolo locale giocava una partita di Champions League. Bode Miller, ‘pettorale rosso’ della Soelden mondana, è stato visto in tribuna con la moglie Morgan Beck, guarda caso pallavolista, e il figlioletto avuto dalla modella Sarah McKenna. Felici e sorridenti, come sempre. Bode e Morgan non hanno fatto nulla per nascondersi. Lui si è dimostrato un padre impeccabile, giocando con il piccolo prima delle conferenze stampa, lei la perfetta moglie di una star: bionda, fisico invidiabile, infradito bene in vista nei pomeriggi ‘apres-ski’, sempre sorridente, proprio come la Cameron Diaz di ‘Tutti pazzi per Mary’... Il ‘ciclone’ dell’opening è stato senza dubbio lui, annullando Ted Ligety, ma anche Marcel Hirscher e l’astro nascente di Anna Fenninger, super coccolata dai media austriaci, ma più riservata. Certo, alla voce ‘papà perfetto’ stride un po’ quella mise con braccia e gambe scoperte per il figlioletto nel pomeriggio di Soelden. Faceva caldo, d’accordo, ma da qui a spupazzarsi un bimbo di qualche mese in abiti estivi... Che torni forte o no, la sua gara l’ha già vinta e Soelden era pazza per lui, tanto da dedicargli un intero calendario!
INSIDER SCOOP
©Enrico Schiavi
... però il live Completamente rivisitato il sito della FIS, look più ‘cool’, un unico portale per tutte le discipline. Bello, ok... ma il live timing sull’iPhone non funziona perché ci vuole Flash Player...
QUESTIONE DI CASCO Cambio tecnico per Mikaela Shiffrin. La statunitense ha un contratto con Oakley per la maschera e l’anno scorso usava un casco Poc. A Soelden ha usato un casco griffato Atomic, come gli sci e gli scarponi.
NOVEMBRE 2013 //11
MAGAZINE SOELDEN
Kjetil Jansrud
ALEXIS PINTURAULT
«Soelden è una pista difficile, avrei potuto gareggiare ma sono a metà di un ottimo lavoro di allenamento, giorno dopo giorno»
«La Coppa del Mondo generale? Sì, se sarò in grado di lottare per vincerla lo farò, vedremo più avanti come va la stagione»
STATS & NUMBERS
100.000
il montepremi dell’opening
Una bella cifra, in franchi svizzeri, la stessa per uomini e donne. Ai due vincitori sono andati 35.000 franchi, 23.000 ai secondi e 15.000 ai terzi. Ai decimi solo 1000 euro ma, di questi tempi, meglio accontentarsi!
TINA MAZE
3
le vittorie di tina maze nella gara di apertura
TED LIGETY
La slovena, con i successi del 2002, 2005 e 2012 è la donna più vincente a Soelden. Tra gli uomini lo scettro va a Maier (1998, 2000, 2005) e Ligety (2011, 2012, 2013).
1.59.50
8
il tempo finale di ted ligety sul rettenbach
le vittorie austriache sul rettenbach
Lo statunitense è stato l’unico a stare sotto i due minuti di gara. L’anno scorso 2.36.02 ma quest’anno a causa del vento il tracciato è stato accorciato.
Il Wunterteam detiene il record di primi posti,considerando uomini e donne, nell’opening di Coppa a Soelden: 3 vittorie di Hermann Maier, una di Stephan Eberharter, una a testa per Dorfmesiter, Hosp, Wachter e Zettel.
7
2,63
HERMANN MAIER
il distacco più grande in un gigante femminile sul ghiacciaio
MARCEL HIRSCHER
i twEet di marcel hirscher
Può stare simpatico o meno, ma Marcel è l’unico personaggio ‘internazionale’ dello sci austriaco. Ed è molto attento alla sua immagine ‘social’... Con 7 tweet e post su Facebook Hirscher ha vinto la gara social del Wunderteam.
ANITA WACTHER
Correva l’anno 1993, prima apparizione della Coppa del Mondo sul Rettenbach e Anita Wachter rifilò a Sophie Lefranc-Duvillard più di due secondi... sempre meno dei 2,75 di Ligety su Moelgg dell’anno scorso...
65%
LA PENDENZA MASSIMA DELLA PISTA DI GARA DI SOELDEN Il tratto centrale del Rettenbach è quello più duro. Sul muro della Gefälle la pendenza raggiunge il 65%, mentre la parte più piatta è il lungo traverso finale che raggiunge appena il 15,5%. Qui nel 2012, con la pista piena di neve fresca, si sono visti gli sciatori spingere come nel fondo...
43 €
il costo di un biglietto in tribuna
In Austria si paga per vedere una gara di sci, come in Italia allo stadio. E di gente ne arriva... 12.000 persone il sabato e 15.000 la domenica... Lo sci è proprio lo sport nazionale!
Un’estATE di Twitter
10 luglio MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher Signore e signori, sono orgoglioso di presentare: la mia piscina :D YEAH
26 luglio DAVIDE SIMONCELLI @davide_simo Slackline sull’acqua. Che fatica. @Lago Les 2 Alpes
13 settembre LINDSEY VONN @lindseyvonn E’ stato un grande giorno di sci e adesso è tempo di guardare il mio uomo @GCTigerTracker
28 luglio MANFRED MOELGG @manfredmoelgg CERVINIA...Today no skitraining... but golf training with @florianeisath
14 settembre AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal Neve fresca stamattina. @tedligety andrebbe bene per te. @Ski Portillo Chile
30 luglio JULIA MANCUSO @JuliaMancuso my favorite music:) Smokey Jones 10 luglio ALEXIS PINTURAULT @ AlexPinturault Una partenza un po’ carica!
SEGUITECI SU TWITTER @raceskimagazine 27 giugno LARA GUT @Laragut Il top? Farsi buttare giù dal letto alle 6 del mattino per un controllo antidoping... È solo la mia settimana d’esami a scuola 29 giugno MORGAN MILLER @MorganEBeck BODE IS BACK!!
13 luglio ANDRE MYHRER @slalom_myhrer Iron Maiden alla Friends arena stanotte. Mai visti prima, grandioso show. Ho bisogno di fare pratica shredding con la mia chitarra. (shredding è un modo di suonare la chitarra che punta pesantemente sulla tecnica e sulla velocità, ndr) 17 luglio LINDSEY VONN @lindseyvonn RT @voguemagazine: con @TigerWoods nel suo team, Olympic skier @lindseyvonn è tornata
6 agosto AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal Tropical Austria. 36 Celsius... 9 agosto LARA GUT @Laragut I capelli lunghi sono abbastanza esigenti :) 16 agosto CRISTIAN DEVILLE @cristiandeville Cristian prosegue nel suo compito di cuoco. Quale miglior giudice, se non @superrazzo ?
6 luglio LARA GUT @Laragut Tempo di... Downhill!
16 settembre TANJA POUTIAINEN @TanjaPoutiainen Skiing in Saas-Fee! Il mio primo giorno sul ghiacciaio :) 21 settembre TED LIGETY @tedligety Be jealous
18 luglio AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal Che differenza tra trascorrere la tua estate in Norvegia o alle Hawaii... 18 luglio TESSA WORLEY @TessaWorley Siete pronti per la tappa di domani, Bourg d’Oisans >>> Le Grand Bornand in #LeTourDeFrance ? 21 luglio FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone In macchina della Gran Fondo Mont Blanc a seguire la gara di bici e a sostenere @lisaagerer che fa la media 95km.
8 luglio LARA GUT @Laragut Post-allenamento... Innaffiamo le piantine di mele :) 8 luglio MARIA HÖFL-RIESCH @Maria 8 Lug Outside temp. +27, inside -6 #skihalle #landgraaf
16 settembre MORGAN MILLER @MorganEBeck La nostra casa. Ultimo mese e mezzo a disposizione. Chi vuole una vacanza rilassante? I love this home!
21 agosto DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Oggi a Cervinia #kilianburgada ha battuto il record! Cervinia-MatterhornCervinia in 2h52’02”
03 luglio DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Oggi visita ai bimbi del reparto oncologia pediatrica degli Ospedali Civili di Bs con l’associazione ABE forza bimbi!!!!! 5 luglio TINA MAZE @TinaMaze In ufficio con il ‘CIAO’ oggi
15 settembre MORGAN MILLER @MorganEBeck Serata con il fantastico marito prima della partenza per il Cile.
21 luglio JULIEN LIZEROUX @JulienLizeroux Bob durante l’estate. La discesa è più difficile in bici che non sul ghiaccio col bob
27 agosto GIULIANO RAZZOLI @superrazzo Sono stato appena intervistato telefonicamente dalla Radio National Argentina...vi direi di ascoltarla ma non so se prende a #ReggioEmilia 27 agosto MATTEO MARSAGLIA @MatteoMarsaglia La residenza argentina VarettoniMarsaglia offre un discreto affaccio sul Canal Beagle... :)
21 settembre MATTEO MARSAGLIA @MatteoMarsaglia I’m not jealous today @tedligety ;) Great #powderday in Chillan too!!
10 settembre FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone Dopo quasi un anno, domani rimetterò il pettorale in gigante per la South American Cup! Non vedo l’ora... :) 11 settembre ALEXANDRA COLETTI @Alexandra8883 Oggi ho fatto 4 giri di gs e 1 Giro in ospedale.. 11 settembre MIKAELA SHIFFRIN @MikaelaShiffrin Ogni 3 minuti e 56 secondi sono ‘fall in love’ con Atlas (Coldplay).
24 settembre FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone ushuaia-buenos aires-roma-CONIfiumicino-milano-metro-casa Milano! dopo 3 giorni in giro riuscirò ad arrivare a destinazione??
16 settembre 2013 Filtro: Mayfair
22 agosto 2013 Filtro: Normal
179
ith g #ws #is n i n i i a #th #tr e chi #gymkg #tyr adtoso o 0 #10 er #r #pow m Ada pa Zam
pero recu i d no Gior rmas de a Te lan... Chil TEO MAT SAGLIA R MA
6 settembre 2013 Filtro: Normal
25
commenti
21 agosto 2013 Filtro: Mayfair
28 settembre 2013 Filtro: Normal
588
jet #ital a t i re lav #bel ceo #malace #cir tasticp e #fan ass ia C t t Ma
Tea and Art e Maz Tina
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CURIOSITÀ, NEWS, ESCLUSIVE, WAY OF LIFE
UN’ESTATE VISTA ATTRAVERSO
Morgan E. Beck il 7 ottobre fa gli auguri a Bode Miller per il loro primo anniversario di matrimonio
Us Ski Team il 2 settembre annuncia il ritorno di Lindsey Vonn sulla neve
d#lan aia! orld u h s ew nU ing i undth #sea Runn e #aro unning scap uaia #r #ush a eric Fed none Brig
a l’alb le alia di SF d d a P a ba nell dengate l o #g Ted ty Lige
15 settembre 2013 Filtro: Hefe
5 settembre 2013 Filtro: Lord Kewin
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ng un arvi f ine Cd #one4 ining l k c Sla kerba e #tra #leu dytodiv #rea lo Car ka n Ja
21 luglio 2013 Filtro: Mayfair
? aldo v’è W#crowo D . ue er Dunq osumm strand #osl #ingeri ded til Kje srud n Ja
4 agosto 2013 Filtro: Low-Fi
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ul ata s a di iorn cy prim o di g r Supe d’Anne l’invern f lago ire per akesur part aia!! #w Ushu a Tessrley Wo
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14 luglio 2013 Filtro: Normal
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SKI PEOPLE | MIKAELA SHIFFRIN
e vit tim er le p e io r z ilen nd temb 12 set omentodis itedWeSta n m U # @ n t e U Forg Never laShiffrin e a @Mik
18 \\ NOVEMBRE 2013
1@
/1 del 9
MIKAELA SHIFFRIN | SKI PEOPLE
MIKAELA SHIFFRIN LA NUOVA FIDANZATA D’AMERICA
La scorsa stagione ha regalato una nuova grande star alla Coppa del Mondo femminile. Ma i successi di Schladming e nella Coppa di specialità non hanno scalfito le ambizioni di Mikaela Shiffrin, che ora guarda alle Olimpiadi di Sochi. Punta al gigante e strizza l’occhio al superG...
N
on bisogna essere una super donna, ce la puoi fare, come non ci vogliono dieci anni di carriera per vincere ai Mondiali: se puoi, lo devi fare subito. Io sono qui perché ho lavorato duro». Firmato Mikaela Shiffrin: età all’anagrafe 18 anni compiuti a marzo, maturità mentale come quella di una trentenne vincente da anni. In fondo la forza di Mikaela, di questo tornado che si è abbattuto sullo slalom (per ora…) è prima di tutto nella sua testa e nel modo in cui è stata gestita. A meno di dodici mesi di distanza dalla prima vittoria in Coppa del Mondo, il 20 dicembre ad Aare, ancora diciassettenne, sembrano passati tanti anni. La ragazzina timida che in quella gelida serata svedese vinse il suo primo slalom di Coppa del Mondo proprio nel giorno in cui la ‘regina’ Marlies Schild si allontanava dalla scena per un infortunio, quella teen ager tanto
« n BIO la Shiffri e a Mik a il è natarzo 1995 13 ma
emy, Acad untain do l’11 o M Burke a del Mon ello p te alla zn amen ato in Cop dio a Lien no a ic t s ii t c fi t o s i u p a b le t o e r iu d e odi e Cresc rmont, ha ante. Il prim (terza). P o, otto p nt d e e 11 nel V 2011 in gig embre 20 a del Mon al City Ev p e r o marz del 29 dic rali di Cop lalom (oltr ). Il miglio e a o s slalom n 37 pett empre in ivata terz di qualch i d e s o rr Soeld o vittorie, l 2013 è a esto post i Mondiali s e e r quatt ca dove n igante è il risultato d d’oro nello o s g di Mo mento in en (stesso medaglia res un terz i a h la piazz fa a Soeld ha vinto diali Junio ni, attacc eusch n o e o giorn ming dov ni). Ai Mo sci, scarp y, guanti R n d a Schla a soli 17 a slalom. Us hera Oakle c slalom nel 2011 in omic, mas t posto , casco A ic Atom oni Leki. t e bas
di Claudio Primavesi spavalda quanto muta davanti alla telecamera, non c’è più. Non c’è più neanche la Mikaela che a Schladming esordì con un «ho paura del buio, non di sciare». All’inizio della stagione 2013/14, alla vigilia della sua prima Olimpiade, è rimasta l’esuberanza giovanile, quella prorompente e contagiosa carica di vitalità, ma oggi Mikaela non è più una rookie e lei e il suo entourage, a partire da mamma Eileen, lo sanno. Eccome se lo sanno. Parte con un bottino di quattro vittorie in Coppa del Mondo, ma soprattutto con una medaglia d’oro mondiale nello slalom e la Coppa del mondo di specialità, scippata all’ultimo minuto a super-Maze. Lei, la bambina sciatrice, la biondina tanto agile tra i pali quanto ancora acerba nel fisico, è stata l’unica a dare un dispiacere alla sciatrice più potente del circo bianco. E magari potrebbe darle altri dispiaceri tra le porte larghe… Quando si parla di Mikaela, nulla è impossibile. NOVEMBRE 2013 \\ 19
SKI PEOPLE | MIKAELA SHIFFRIN
ikaela, non sei più una debuttante, non puoi nasconderti, come affronti la stagione olimpica e quali sono i tuoi obiettivi? «In Coppa del Mondo ogni ragazza ha una carica agonistica forte, ognuna dà il massimo, fino alla fine non puoi mollare mai, sono eccitata per la nuova stagione ma non voglio dire ‘devo vincere’, voglio continuare a fare quello che ho fatto l’anno scorso, vedere quanto lontano posso andare. Non mi aspetto nulla se non di sciare bene e andare veloce». D’accordo, ma un pensierino alle Olimpiadi l’avrai fatto? «È chiaro che l’anno prossimo l’Olimpiade sarà un appuntamento importante ma per me è la prima volta, voglio prima di tutto vivere questa esperienza, respirare l’aria dell’Olimpiade». Hai già sciato a Sochi? «Sì l’anno scorso dopo i Mondiali, la neve è un po’ diversa, più umida, la pista non è difficile, vedremo».
A Sochi hai fatto anche la tua prima discesa… «Mi sono divertita, ma era una discesa molto corta e facile, con solo 17 ragazze…». Per la cronaca è arrivata seconda. Ti vedremo in pista anche con il casco per le discipline veloci? «Sì, inizierò magari con i superG ma succederà quando mi sentirò pronta ad andare veloce, quando dominerò le curve, ora sto lavorando sul gigante». Il gigante… in estate hai fatto più porte da slalom o da gs? «Sono stata prima in Nuova Zelanda, dove abbiamo lavorato sullo slalom per non scordarmi come muovere velocemente i piedi e poi in Cile ho fatto più gigante. Ho visto dei progressi anche con i materiali e ora il mio feeling è molto migliore dell’anno scorso, mi sento più agile, più dolce, mentre prima avevo la sensazione di essere un po’ rigida, più pesante nell’azione e meno armonica».
Il punto di Mauro Pini
Ricorda la Kostelic, probabilmente sarà la nuova Vonn Mikaela Shiffrin mi ricorda Janica Kostelic per quella sua pulizia ed essenzialità, per quella sua centralità. Ha sicuramente due piedi molto sensibili, la sua è una sciata di precisione rispetto a quella di potenza della Schild. Disegna delle curve corte e molto redditizie, anche dal punto di vista della gestione energetica della gara. Credo che il successo di Mikaela sia comunque frutto non solo della componente tecnica ma anche di altri fattori molto importanti. Prima di tutto la sua testa, la sua forza e maturità mentale, incredibile per una diciottenne. Poi è stata gestita molto bene dallo US Ski Team e dalla sua famiglia. Vanno tutti nella stessa direzione, c’è affiatamento, i ‘vecchi’ trainano i giovani. Anche nell’approccio alla polivalenza stanno seguendo la strada giusta, senza fretta, c’è già la Vonn per il momento. Però non c’è dubbio che la strada
20 \\ NOVEMBRE 2013
MIKAELA DIVENTERà COME LA VONN ?
Mikaela Shriffin AL MOMENTO ASSOMIGLIA MOLTO ALLA KOSTELIC
di Mikaela sarà la polivalenza, potrà essere la nuova Vonn dopo che avrà impostato la propria sciata sulla curva da gigante. In slalom al momento è avanti rispetto alle altre giovani, però attenzione a Wendy Holdener e a Michelle Gisin, le due svizzere non hanno l’estro della Shiffrin ma potranno dire la loro in prospettiva.
Come ti trovi con i nuovi sci da gigante? «Intendi quelli introdotti due anni fa? Mi sono trovata subito bene, li ho sentiti più stabili e poi per noi donne il raggio è cambiato di tre metri, non è tanto. Ho sempre amato i miei sci, è stata una decisione giusta quella della FIS». Gigante vuol dire tecnica ma anche potenza, che lavoro hai fatto in estate? «Molto, dopo il primo ski camp a maggio in California ho fatto un primo blocco di preparazione atletica e poi ancora tra la Nuova Zelanda e il Cile altre tre settimane circa». Nelle foto: Il servizio fotografico è stato gentilmente concesso da NBC Olympics USOC Qui sotto: Mikaela con l’oro iridato di Schladming 2013 ©Zoom
In queste pagine: alcune immagini realizzate da NBC e da US Ski Team per la presentazione della squadra Olimpica per Sochi 2014.
Open
a #US iocat g a l l be re gran nnis temb e adal, 10 set giocata N crediblet in Bella enFinal # p #USO laShiffrin e @Mika
Mikaela ShĂŹffrin
SKI PEOPLE | MIKAELA SHIFFRIN
D ASA! E O A C EVI V O U N RE DI I PER L re I ESSE temb ARARM 11 set SÌ FELICE D RE A PREP ALOMBABY O IA L COOO NTE DI INIZ INDEER #S E IE IMPAZ ANTSTHER W #WHO
7 ot tobre pa!! a per l’Euro Quasi pront gain ha uc m o to #packed on #imracingso chi so to ad ro # #supercandy
Mikaela Shìffrin
SPONSOR ITALIANO FIN DAI PRIMI BARILLA PASSI
Fin dai pri mi Un prestig passi in Coppa de l Mondo M ioso abbin ikaela è sp amento p passato h onsorizza ubblicitari a affianca ta da Bari o, con un to nello sc Nella vers lla. marchio c i solamen ione ame he nel rec te ri A cana del lb di Mikaela e rt ente o To sito dell’a m : farfalle c b a e B zienda c’è ode Mille on salsa a zucca, il tu r. anche la lle erbe to tto con u ricetta pre scane, ca na bella g sugli sci e ferita v o letti di Bru rattata di un’ottima pecorino xelles e testimon romano. ial, ma a Beh, sarà tavola è p forte ur sempre american a…
L’anno scorso hai vinto nei momenti più difficili, dopo una prima manche non al top a Schladming e dopo una prima no a Lenzerheide, sembra che lo stress per te sia diventato benzina, come per Marcel Hirscher. «Sì è proprio così, anche se arrossisco a paragonarmi a Marcel. In quelle due situazioni ho sentito forte la pressione, non tanto in gara ma dalla sera prima. Sono arrivata all’intervallo tra le due manche con il massimo dello stress e oltre non potevo andare, me ne sono liberata e l’ho trasformato in una motivazione in più. Mi hanno aiutato molto il mio staff e i miei genitori che erano con me a Schladming e Lenzerheide».
esperienze e poi l’inverno passa veloce. Certo, quando torno ho voglia di stare a casa con il resto della famiglia per recuperare, non esco tanto». Hai sempre detto che i tuoi ‘miti’ sono Marlies Schild e Janica Kostelic, e tra gli uomini? «Sono da sempre una fan di Ivica Kostelic ma ora seguo con molta attenzione Ted Ligety e Marcel Hirscher; sì, potrei dire che sono loro gli sciatori che preferisco e poi guardare le gare maschili è bellissimo,
c’è tanta potenza nella loro sciata». Gli uomini, prima dei Mondiali gira voce che ti sia allenata con gli italiani, ti capita spesso di sciare con loro? «Sì è fortissimo allenarsi con gli uomini perché tirano sempre al
Nella pagina a lato: Mikaela con mamma Eileen e papà Jeff. Qui sotto: in azione nel gigante di Soelden ©Zoom
I tuoi genitori, tua mamma Eileen ti segue sempre, che rapporto hai con lei? «È il mio mental coach, mi aiuta a dare il meglio e a non innervosirmi e mi fa sentire a casa perché per cinque mesi sono lontana dagli States». Cinque mesi lontano da casa, non deve essere facile, non lo è per Ted Ligety, figuriamoci per una diciottenne… «Sì, però mamma mi aiuta molto e poi nello US Ski Team siamo come una grande famiglia, andiamo tutti d’accordo e condividiamo le nostre NOVEMBRE 2013 \\ 23
SKI PEOPLE | MIKAELA SHIFFRIN
massimo, quando scio da sola o con le donne e cerco di dare il massimo mi rendo conto che non è così, con gli uomini devi dare veramente tutto». A Schladming hai raccontato che la tua ‘mission’, il tuo segreto, è migliorare, puoi spiegare meglio questo concetto? «Sì non è un segreto, cerco, ogni giorno, di imparare qualcosa. Quando ho finito l’allenamento e cammino a bordo pista voglio poter dire che qualcosa è cambiato, nel movimento delle spalle piuttosto che nella posizione dei piedi, tutto qui». Sei passata in qualche mese dal tuo coach storico Kirk Dwyer allo US Ski Team, un salto non da poco… «È stato un grande cambiamento, prima di tutto perché sono passata dalla neve della East Coast a quella di Vail, poi perché è cambiato tutto, dagli allenatori alle compagne di squadra, ma il primo cambiamento è stato dentro di me».
Facebook o Twitter? «Tutti e due, con Facebook rimango in contatto con gli amici, con Twitter informo i giornalisti su quello che sto facendo, magari linko Instagram e altri social. Forse preferisco Twitter perché mi piace di più linkarlo agli altri social». Hai più di 40.000 fan su Facebook e più di 13.000 follower su Twitter, riesci a tenere i contatti con tutti? «È difficile, soprattutto dopo le gare, mi arrivano centinaia di messaggi».
anche se a volte gli impegni sono tanti e non è facile fare tutto». Qual è l’ultimo libro che hai letto? «Il mio libro di storia, dopo avere finito il corso di tedesco ho preso in mano il libro di storia».
Nelle foto. In alto Mikaela sul trono dello Snow Queen Trophy di Zagabria, vinto nella scorsa stagione ©Zoom
Ti scrivono anche dei ragazzi? «Ce ne sono un paio, ma anche un paio di ragazze…». I giornalisti, ne hai fatta di strada da Aare… «Mi piace parlare con i giornalisti, trovo che sia fondamentale anche perché voi fate conoscere il nostro sport a tantissime persone che magari non hanno il tempo di guardare le gare in tv, è importante trovare il tempo
Pratichi altri sport? «Gioco a tennis, mi ha insegnato mia mamma che è molto brava, poi faccio un po’ di windsurf e ho giocato tanto a calcio». Che tipo di musica ascolti? «Mamma mia, devo aprire la mia playlist di iTunes… direi che tra le mie cantanti preferite c’è Ellie Goulding».
IL COACH Si allena più duramente di qualsiasi altra sciatrice Roland Pfeifer, austriaco, è ‘women’s technical head coach’ e il principale riferimento di Mikaela Shiffrin nello US Ski Team. Insieme a Pfeifer lavora anche Peter Anderson. Chi meglio di Pfeifer può dire dove è arrivata la Shiffrin? Vi siete allenati più in gigante o in slalom? «Il focus era identico sulle due discipline, abbiamo lavorato su pendii difficili e Mikaela ha risposto bene. In gigante è migliorata molto e, grazie al lavoro di potenziamento atletico di giugno e luglio, ha potuto scaricare più potenza. Hanno avuto un ruolo anche i materiali». Pensate di farla gareggiare anche nelle discipline veloci? «In Cile ha fatto due giorni di allenamento di superG e ha sciato in modo molto promettente. Non abbiamo in programma di fare gare veloci prima delle Olimpiadi, ma non si può mai dire, sarà una decisione giorno dopo giorno». C’è una correzione tecnica, un consiglio in particolare che dai a Mikaela durante gli allenamenti? «Non posso parlare di correzioni perché tecnicamente è perfetta, piuttosto ho cercato di impostarla in funzione delle diverse tracciature delle gare, di adattare leggermente la tecnica e la posizione».
Qual è il segreto delle vittorie di Mikaela? «Il segreto non è poi un vero segreto: Mikaela si allena così duramente o forse più duramente di qualsiasi altra donna». Quali sono gli obiettivi e chi temete di più? «Non parliamo di vincere, l’obiettivo è di sciare al meglio in ogni gara. Non pensiamo a chi possa essere l’avversaria principale, siamo totalmente concentrati su Mikaela». Che ruolo ha la mamma di Mikaela nel suo ‘team’? «La supporta, soprattutto psicologicamente, io cerco di allenarla nel migliore dei modi, che poi vuol dire mantenere la fiducia nei suoi mezzi». Vi siete allenati con altre big? «No, abbiamo fatto sessioni singole, non abbiamo riscontri, ma non vediamo l’ora di vederla in azione perché abbiamo visto grandi progressi».
una era con , ma ile, ca è ertitae fac v i d a. rona corta la c cond sono i «M molto ». Per ata se TI RUSSI esa azze… arriv c is g d DEI CAMPIONA 17 ra LA DISCESA solo MIKAELA
DOPO
Nelle foto. L’abbraccio tra Mikaela e il suo coach austriaco Roland Pfeifer ©Zoom, Mikaela festeggia la coppetta di slalom con tutto il suo staff ©Zoom
Sull’a come ereo per Sa una b ambin ntiago. # 6 C a su ques hile, arr set temb to ae iv r reo s o. Dormir e apen ò doma do che ni sc ierò!
In Coppa del Mondo ogni ragazza ha una carica agonistica forte, ognuna dà il massimo, FINO ALL’ULTIMO CENTIMETRO DI GARA NON PUOI MOLLARE!
Mikaela Shiffrin
Le più giovani atelet e a podio in Coppa Christa Zechmeister GER
Pamela Behr GER
15,04
15,06
Heavenly Valley 1972/73 (3)
Pra Loup 1971/72 (2)
Jocelin Perillat FRA
15,09 Oberstaufen 1970/71 (3)
del Mondo in Slalom
Christa Zechmeister GER
16,01 Val d’Isere 1973/74 (1)
Fonte: ski-db.com
Christa Zechmeister GER
16,02 Les Gets 1973/74 (1)
Tamara McKinney USA
16,02 Piancavallo 1978/79 (3)
Poche esigenze e testa da collaudatrice
Andreas Dudek boot-fitter Atomic che si occupa degli scarponi di Mikaela ©Enrico Schiavi
26 \\ NOVEMBRE 2013
Andreas Dudek è uno dei due boot fitter che seguono gli atleti Atomic. A lui abbiamo chiesto qualcosa sugli scarponi della Shiffrin. «Mikaela è una delle atlete più facili da seguire, non ha esigenze particolarmente difficili e soprattutto è una grande collaudatrice, ti sa dire esattamente quello di cui ha bisogno e subito». Anche per i materiali una testa da ‘veterana’… «Sono stato tre settimane in Cile per mettere a punto i materiali, abbiamo lavorato molto» ha aggiunto Dudek. Un’altra particolarità di Mikaela è che usa poche scarpe: «Quattro scarponi da slalom e quattro da gigante, meno degli altri atleti, ma è lei che vuole così». Qualche particolare set-up? «No, ha una posizione neutra, utilizza il canting standard di 0.5». E la durezza? «Usa il Redster WC 160, una scarpa più soft di circa il 20% di quella che usa Marlies Schild».
Eppure non è la più giovane Mikaela Shiffrin è una ragazza prodigio, non ci sono dubbi. Però la sua vittoria nello slalom mondiale di Schladming non è da record. La più giovane vincitrice di uno slalom mondiale, infatti, è l’atleta del Liechtenstein Hanni Wenzel (tra l’altro madre di Tina Weirather…), a St. Moritz 1974 quando aveva 17 anni e 2 mesi (la Shiffrin era già entrata nel dodicesimo mese…). La più giovane vincitrice in assoluto rimane la canadese Betsy Clifford (16 anni e 5 mesi - gigante - Gardena 1970). Altre tre le atlete vincitrici più giovani della Shiffrin: Fabienne Serrat (gigante e combinata a St. Moritz 1974), la svizzera Marie Therese Nadig (discesa a Sapporo 1972) e la statunitense Diann Roffe Steinrotter (gigante a Bormio 1985). E la Coppa del Mondo? Mikaela non sale neppure sul podio… La più giovane vincitrice in slalom è la tedesca Christa Zeichmeister (16 anni e 1 mese a Val d’Isère nel 1973-74) e la quinta (Pamela Behr, Germania), aveva 16 anni e 3 mesi…
Christa Zechmeister GER
16,02 Badgastein 1973/74 (1)
Christa Zechmeister GER
16,02
Les Diablerets 1973/74 (1)
Betsy Clifford CAN
16,03 Grindelwald 1969/70 (2)
Pamela Behr GER
16,03 Val d’Isere 1972/73 (1)
Hanni Wenzel LIE
16,03 Naeba 1972/73 (2)
Betsy Clifford CAN
16,03 Badgastein 1969/70 (2)
inverno 2010 doppietta al topolino Non è passata un’era geologica dal marzo del 2010 allo stesso mese del 2013. Nel primo caso Mikaela Shiffrin vinceva sia lo slalom che il gigante alle finali internazionali del Trofeo Topolino. Tra le porte larghe si imponeva con 11 centesimi di vantaggio sull’olandese Adriana Jelinkova, in slalom (era già la sua specialità preferita...) con tre secondi e mezzo sulla svedese Magdalena Fjaellstroem. Nel secondo caso vinceva l’oro in slalom ai Mondiali di Shladming e qualche settimana dopo si aggiudicava la coppetta di specialità, sempre in slalom, alle finali di Lenzerheide. E meno male che qualcuno (in Italia) sostiene che i Giovani devono maturare... Mikaela Shiffrin in azione nell’edizione 2010 del Trofeo Topolino ©Newspower/EOS
Contingenti: aspettIAMO gennaio
MAGAZINE OLIMPICO Lo slogan:
Getting to Sochi www.sochi2014.com www.facebook.com/sochi2014
http://www.youtube.com/sochi2014
Bode a tutto campo «Penso che sia assolutamente imbarazzate che ci siano paesi che sono intolleranti e ignoranti». Le parole di Bode Miller riguardo alle leggi russe in tema di omosessualità sono state pesanti come macigni. Lo statunitense le ha pronunciate in occasione del Media Summit del Team USA a Park City, a inizio ottobre. Le Olimpiadi non possono che essere un obiettivo importante per Bode. «Sono motivato: rientro solo per i soldi e le medaglie» ha esordito, scherzando.
Shop
Difficile, sfogliando la ‘boutique on line’, capire quale sarà il must dei Giochi Olimpici di Sochi, come sono stati i guantini rossi a Vancouver. Ci sono le immancabili matrioske, le consuete felpe e magliette, anche se spesso con i colori ‘caucasici’. Forse saranno i modelli di elicotteri o i ‘vestitini’ per i cani?
Quanti posti per l’Italia a Sochi? Scaricando dal sito della FIS il documento ‘Summary of Quota’ alla data del 23 settembre troverete che della quota massima dei 320 atleti previsti per le gare di sci alpino per l’Italia c’è un ‘misero’ 11. Al meeting della FIS di ottobre la quota azzurra era salita a 15, gli stessi della Francia o della Svizzera, due in meno dell’Austria. Ancora troppo pochi. Ma come si arriva a questo numero? «La lista viene aggiornata periodicamente dalla FIS - ha spiegato il DT azzurro Claudio Ravetto -, tenendo conto di tutte le gare FIS, non solo di quelle di alto livello, dunque il contingente cambia di volta e fino alla data fissata dalla FIS come termine ultimo (il 19 gennaio 2014, ndr) può cambiare a seconda dei risultati». Ci sarà una quota base che il CONI potrà decidere di aumentare con la ‘riallocazione’, vale a dire considerando i posti assegnati alle nazionali che invece hanno deciso di non gareggiare. Queste dunque le scadenze: il 20 gennaio 2014 verranno rese pubbliche la lista delle quote olimpiche, la lista dei punteggi FIS, dove saranno ammessi solo i 500 classificati (le nazionali che non avranno atleti nei primi 500 al 20 gennaio 2014, potranno iscrivere un solo atleta e solo in gigante o slalom, mentre le nazionali che hanno un solo atleta, maschio o femminile, nei primi 500, potranno iscrivere un secondo atleta dell’altro sesso che abbia almeno 140 punti FIS, sempre al 20 gennaio 2014) e l’attribuzione da parte della FIS dei posti a disposizione per i vari comitati olimpici nazionali. La quota massima è di 22 atleti per comitato olimpico, con un massimo di 14 uomini o donne (ovviamente sempre solo quattro atleti in gara per le singole prove). Il 22 gennaio 2014 i comitati olimpici dovranno confermare la loro quota di atleti ammessi. Nei due giorni successivi la FIS dirà quanti posti sono ‘inutilizzati’, per la loro riattribuzione ai comitati olimpici nazionali che poi dovranno immediatamente confermare o meno la loro intenzione di ‘occupare’ quei posti. Solo il 27 gennaio 2014, quando scadranno le iscrizioni sapremo, dunque, quanti atleti azzurri vestiranno il pettorale a Sochi.
CALENDARIO
5.500 I prezzi dei biglietti dello sci alpino. Sono previsti due settori nel parterre d’arrivo: l’A centrale, con posti a sedere e numerati, il B, un po’ più laterale, con posti in piedi. Si va dai 1.500 rubli per entrare nell’area B della supercombinata, ai 5.500 per l’accesso alla tribuna A della discesa. Per il gigante i prezzi sono di 2.000 e 4.000 rubli, per superG e slalom di 2.500 e 4.500, mentre la discesa come detto è la più cara: 3.000 e 5.500.
28 \\ NOVEMBRE 2013
Ufficializzato il programma definitivo di Sochi 2014. 17 giorni, 7 sport, 98 medaglie in palio, 6000 atleti di 85 paesi presenti, 12 nuove gare: questi i numeri dei Giochi Olimpici russi in programma dal 7 al 23 febbraio prossimi. Ecco nel dettaglio il programma dello sci alpino a Rosa Khutor. Domenica 9 febbraio ore 11 Lunedì 10 febbraio ore 11/ore 15 Mercoledì 12 febbraio ore 11 Venerdì 14 febbraio ore 11/ore 15.30 Sabato 15 febbraio ore 11 Domenica 16 febbraio ore 11 Martedì 18 febbraio ore 11/ore 14.30 Mercoledì 19 febbraio ore 11/ore 14.30 Venerdì 21 febbraio ore 16.45/ore 20.15 Sabato 22 febbraio ore 16.45/ore 20.15
Discesa maschile Supercombinata femminile Discesa femminile Supercombinata maschile SuperG femminile SuperG maschile Gigante femminile Gigante maschile Slalom femminile Slalom maschile
OFFICIAL MASCOTS
Le mascotte Sono state scelte tramite un voto sul sito ufficiale dei Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014 le tre mascotte: l’orso polare, il leopardo e un coniglio. La coppia ‘The Ray of Light & Snowflake’ animerà invece i giorni dei Giochi paralimpici.
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Le medaglie azzurre ai Giochi olimpici invernali
Il portabandiera
Le medaglie 10 millimetri di spessore, 100 di diametro, da 460 a 531 grammi dei preziosi metalli con inserti in policarbonato. Ecco le medaglie… un po’ freddine per la verità, ma il valore per chi le poertrà a casa sarà enorme!
8 ot t obr Armin @Coninew e s Z o e g port aban geler diera #soc a hi201 4
Sarà lo slittinista Armin Zoeggeler il portabandiera dell’Italia. La scelta è stata annunciata dal presidente Giovanni Malagò al termine della riunione della Giunta del Coni. Zoeggeler vanta un palmarès ricchissimo, dove spiccano due ori, un argento e due bronzi olimpici. «È un grande orgoglio per me - ha detto il carabiniere -. Sono molto contento e fiero di portare la bandiera italiana. Si tratta di un ulteriore premio per la carriera e un enorme stimolo in vista della prossima stagione».
Televisione
Le medaglie
10 millimetri di spessore, 100 di diametro, da 460 a 531 grammi dei preziosi metalli con inserti in policarbonato. Ecco le medaglie… un po’ freddine per la verità, ma il valore per chi le porterà a casa sarà enorme! ORO - Il sogno di tutti gli atleti a Sochi si concretizzerà così (per qualcuno...)
I Giochi Olimpici russi restano a Sky che li trasmetterà anche su Cielo, il canale satellitare e digitale terrestre in chiaro, mentre alla RAI andranno solo gli highlights degli avvenimenti principali in terra russa. Ma saranno gli ultimi: il cda della Rai ha ratificato l’accordo con Sky per i diritti televisivi dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro del 2016. Sky, che detiene i diritti per Sochi 2014 e Rio 2016, ha infatti deciso di ‘cedere’ le Olimpiadi brasiliane, trovando un accordo (si parla di 60 milioni) proprio con la RAI.
Olimpiadi sott’acqua
La torcia
Il primo tedoforo è stato il giovane sciatore greco Ioannis Antoniou: la torcia è partita dall’antica Olympia verso la Russia lo scorso 7 ottobre. L’arrivo a Mosca, non senza contestazioni, prima del viaggio verso Sochi. Che sarà lunghissimo visto che dovrà toccare tutte le 83 regioni della Russia. E chissà se sarà portata anche nello spazio, alla Stazione Spaziale Internazionale, come vorrebbe il capo del comitato organizzatore dei Giochi Olimpici di Sochi, Dmitry Chernyshenko?
A fine settembre un violento nubifragio si è abbattuto su Sochi, causando numerosi disagi e allagando completamente la maggior parte delle autostrade che circondano la città del Mar Nero. Decisamente un biglietto da visita da dimenticare visto che in quei giorni erano in visita ai siti olimpici gli ispettori del CIO…
50.000
Per assistere alla cerimonia di apertura i prezzi vanno dai 6.000 ai 50.000 rubli, ma tutti i biglietti si possono acquistare on-line solo se siete residenti in Russia sul sito ufficiale, altrimenti dovete rivolgervi agli ‘Authorized Ticket Resellers’ dei vari paesi. Il CONI ha affidato la vendita alla Jakala Events di Milano. La mail per saperne di più è sochi2014@jakalaevents.com.
NOVEMBRE 2013 \\ 29
COPPA DEL MONDO | SOELDEN
SOLDEN (AUT) TESTO DI G. PEZZARGLIA E CLAUDIO PRIMAVESI FOTO | ZOOM
COPPA DEL MONDO
30 \\ NOVEMBRE 2013
SOELDEN | coppa del mondo
Solita girandola di emozioni per l’opening di Coppa del Mondo a Soelden. La Gut mette il turbo e vince il primo gigante infliggendo oltre tre secondi a una Tina Maze irriconoscibile, Ligety si conferma re del Rettenbach con la terza vittoria consecutiva. Mentre i ragazzi di Theolier e la ‘banda del Mago’ steccano la prima. Cronaca di un week-end intenso (a dire poco…)
THANKS GOD, SUMMER IS OVER* * grazie a Dio l’estate è finita NOVEMBRE \\ 31 31 DICEMBRE 2013 2012 \\
COPPA DEL MONDO | SOELDEN
S
ette mesi e mezzo sono tanti. Forse troppi. Tanta attesa, tante voci, spesso incontrollate, tante illazioni. E poi, comunque, l’allenamento è una cosa e la gara un’altra… Lo hanno ammesso anche due protagonisti come Ligety e Rebensburg: fino a quando non tagli il traguardo della prima gara non sai veramente quanti progressi puoi avere fatto e quanti ne possono avere fatti i tuoi avversari. Non è facile riprendere il feeling con il pettorale e in quella spasmodica attesa ci si può anche perdere. È quello che sembra essere successo a Tina Maze, che è parsa ‘logorata’ da quello strapotere che l’ha consacrata regina nel 2013 e soprattutto dalle aspettative che una nazione intera ripone su di lei. Nel 2013, forse più di altre volte, l’attesa per i primi verdetti
25 ottobre Tina Maze
Grazie @le_silla. Which pair should I wear tonight for the first public draw of the season
@Tina Maze
è stata ancora più forte. Sarà perché la supremazia di Hirscher, Ligety e Maze, come sempre quando la gara inizia dal secondo posto in giù, stava togliendo interesse alla Coppa di cristallo. Sarà perché ci sono le Olimpiadi. La migliore verità sull’argomento l’ha detta proprio Ted Ligety, che si candida a mattatore della rassegna a cinque cerchi dopo avere ‘ammazzato’ quella iridata in casa Austria: «La Coppa del Mondo è il migliore allenamento per le Olimpiadi». Soelden a conti fatti è stata ancora più importante e carica di significati in un anno che segnava anche il ventennale di gare sul Rettenbach. UN RISULTATO CHE MANCAVA DA PIÙ DI 10 ANNI Il primo gradino del podio per la squadra svizzera femminile mancava da quasi 11 anni, da quel 4 gennaio 2003 che ha visto vincere Sonja Nef a Bormio. A colmare questa lacuna ci ha pensato l’ex ‘enfant-prodige’ Lara Gut con una prestazione maiuscola. La ticinese era data in forma da ‘radio Circo bianco’. Lei, la Rebensburg e la Weirather, si diceva nei giorni prima del gigante, sono quelle che nelle ultime settimane hanno sciato meglio e più veloci. Ma sul Rettenbach non si può mai dire e non c’erano voci concordi sullo stato di forma di Tina Maze. Che il suo allenamento estivo non fosse stato dei migliori lo aveva dichiarato anche lei ma, come ha detto Lara Gut in conferenza stampa «una campionessa non disimpara quello
che sa fare così bene». Eppure le voci incontrollate e i sette mesi di astinenza da cronometro la davano battuta dalla Goggia in allenamento e i giorni precedenti hanno lasciato trasparire un certo nervosismo, che è culminato con il ‘no show’ al FIS Forum, dove i due vincitori della Coppa del Mondo sono da sempre ospiti graditi. Quando finalmente le parole hanno lasciato spazio alle lamine si è visto come stanno, almeno ad oggi, le cose. Una Lara Gut diversa, precisa e potente ma soprattutto più matura di testa, si è lasciata dietro le spalle i tanti errori e ha lanciato prepotente la candidatura alla Coppa 2013. Una gara, un mese prima della stagione vera e propria, non può e non deve essere sufficiente per dire che la ticinese è la favorita per il trofeo di cristallo, però… La superiorità mostrata da
Passaggio di consegne Fino alla scorsa, trionfale, stagione, Livio Magoni è stato l’aiuto coach di Andrea Massi nello staff del team aMaze. Curiosamente lo abbiamo ‘beccato’ in pista proprio accanto al suo successore, il piemontese Walter Ronconi, già skiman di Blardone e allenatore di Maria Rienda Contreras.
SOELDEN | coppa del mondo
DI MAURO PINI OPINIONE TECNICA
Lara, SERENITÀ E FIDUCIA A BORDO PISTA CON IL MAGO
Rivivi le emozioni del passaggio delle atlete azzurre da bordo pista insieme all’allenatore responsabile Livio Magoni raceskimagazine. it/Videos Nelle foto. L’azione potente ma un po’ imballata di Tina Maze qui accanto Lara Gut in azione sul tratto ripido del Rettenbach
Lara tra le porte larghe, dove non aveva mai vinto, è stata importante. Solo Rebensburg, Zettel, Fenninger e Weirather (soprattutto quando avrà scalato posizioni nella start list del gigante) sembrano potere tenere questi ritmi. Con una Maze che deve ritrovare il bandolo della matassa, probabilmente più nella testa che nella tecnica o nell’attrezzatura, con una Vonn che rientra e punta alle Olimpiadi, con una Fenninger che deve ancora dimostrare di poter lottare per la overall, Lara sembra essere proprio in pole position. LA VITTORIA DELLA TESTA «Sono contenta perché per la prima volta sono riuscita a pensare solo a come so
Qui sotto. Dopo infortuni, qualche polemica e momenti difficili, Lara Gut può festeggiare
sciare e a quanto ho fatto di buono questa estate in allenamento, mi sono gettata alle spalle i tanti errori che facevo l’anno scorso e non lascio più scappare via gli sci, soprattutto nelle seconde manche». La Gut è apparsa a suo agio nel ruolo di prima donna dello sci, è sembrata sicura dei propri mezzi ma allo stesso tempo ha voluto mantenere il giusto ‘understatement’. «Vincere a Soelden dà morale, ma siamo a un mese dalla stagione, non cambia molto, come non cambia quando qui vai male, diciamo che ho guadagnato un po’ di soldi per pagarmi la settimana di vacanza che farò adesso, ma vado avanti step by step». Scortata dall’addetto stampa di Swiss-ski, Lara sembra integrata a tutti gli effetti nella squadra elvetica e lei stessa, dopo anni di incomprensioni e ‘guerra fredda’, non
Osservando le donne sciare nei giorni che hanno preceduto la gara ho avuto la sensazione di un miglioramento generale del livello, questo perché dopo un anno certi adattamenti al materiale avrebbero dovuto essere migliorati e anche perché le seconde linee hanno ricevuto attrezzi migliori. Sabato la gara ha invece ribaltato le mie impressioni. Lara è sicuramente la più in forma. In estate e autunno ha deciso di sciare una volta e mezzo in più rispetto al passato e si è visto, è apparsa quella più avanti nella preparazione e sembra avere fatto anche un passo avanti nella sciata. Una progressione ideale per le donne la sua, fatta di temperamento e tecnica. Bene anche la Weirather, che ha sfruttato al meglio le condizioni di neve molle a lei congeniali e che con la Gut formerà una coppia esplosiva (la sciatrice del Liechtenstein è di fatto integrata nel gruppo delle svizzere da tre anni a questa parte). Credo che nelle prossime settimane qualche atleta potrà avvicinarsi alla Gut, soprattutto la Rebensburg che può dare di più e non è sembrata ancora al cento per cento. Per la Coppa del Mondo generale è ancora presto, bisognerà vedere dopo le tappe americane e St. Moritz, allora si potrà iniziare a fare qualche valutazione più ‘solida’. E Tina Maze? Il suo mi è sembrato soprattutto un problema di pressione, di testa, probabilmente non gestito al meglio dallo staff. Capitolo azzurre: non mi è dispiaciuta Denise Karbon. Dal punto di vista tecnico c’è, è mancata un po’ di potenza ma sappiamo in quali condizioni è arrivata a Soelden. Non male anche Federica Brignone: ha perso un anno proprio nel momento della transizione allo sci nuovo. L’ho vista meno inclinata che con gli sci vecchi, è sulla strada giusta. Manuela Moelgg scia troppo contratta a causa dei problemi fisici. Credo che per lei varrebbe la pena di pensare alla qualità, concentrandosi su di una sola disciplina, lo slalom. Sofia Goggia si è lasciata probabilmente condizionare dalle aspettative riposte su di lei, da rivedere in superG. Una parola sulla Shiffrin: aspettiamo un paio di gare, quando sarà nel primo gruppo ne riparleremo… È sembrata molto ben impostata, rispetto all’anno scorso si è vista soprattutto la differenza in entrata e nella dinamica di curva, molto più fluida.
NOVEMBRE 33 NOVEMBRE2013 2012 \\ \\ 51
COPPA DEL MONDO | SOELDEN
Nelle foto. A sinistra. Il miglior tempo parziale nella seconda manche di Nadia Fanchini è forse l’unica nota positiva della spedizone azzurra sul Rettenbach. Sopra. Il podio femminile, con Kathrin Zettel, Lara Gut e Viktoria Rebensburg
ha perso occasione per dimostrarlo: «sono contenta di avere portato un’altra vittoria alla Svizzera e di avere vinto proprio qui dove si è imposto Daniel Albrecht quando io sciavo per la prima volta sul Rettenbach». E poi: «Quando ho vinto a St. Moritz e poi ai Mondiali ero troppo giovane, eravamo io, la mia famiglia e il resto del mondo. E nel resto del mondo c’era anche la federazione svizzera». Parole dette con il sorriso in bocca e senza punte polemiche. SLALOM SI’, SLALOM NO Lara, dopo una stagione 2011/2012 nella quale ha giocato, con scarsi risultati, a fare la polivalente (era la stagione senza Olimpiadi e Mondiali, si poteva provare), l’anno scorso ha deciso di non fare più slalom, dopo che nel 2012 non aveva mai raggiunto il traguardo. Solo un’apparizione alle finali di Lenzerheide, per riempire i contingenti. Ora ci si domanda se potrebbe tornare fra i rapid gates per fare qualche punto in più. Lei sulla questione è stata evasiva. Probabile che Lara e soprattutto i tecnici vogliano vedere come procede la stagione e giocarsi questa carta se ce ne fosse bisogno per la Coppa generale. L’inverno è ancora lungo,
34 \\ NOVEMBRE 2013
il Dio sci dirà chi sarà la regina, ma Soelden ha detto che la principessa del Rettenbach è la Gut e che ha fisico e testa per provarci. Proprio quella testa che in questo momento sembra mancare a Tina. Intanto Mikaela Shiffrin si è avvicinata ancora al podio… Sbrigatevi, perché questa ragazzina ha le stimmate del successo e sta bruciando le tappe... IL ‘MAGO’ NON FA SCONTI «Disastro completo, non ci siamo, dobbiamo lavorare, non ci siamo ancora di testa». Non usa mezzi termini Livio Magoni, il nuovo tecnico delle azzurre. «Anche le tre che si sono qualificate non hanno fatto quello che c’è da fare nelle due manche, a tratti hanno sciato bene, ma con gli intermedi non si arriva da nessuna parte». La prestazione
27 ottobre LINDSEY VONN
Grande weekend per @usskiteam Complimenti @tedligety per la vittoria di oggi! Sono contenta dEL FATTO CHE PRESTO TORNERO’ IN SCENA :) #beavercreekraces
@lindseyvonn
Nella foto: In alto sorriso a metà per la convalescente Denise Karbon. Sotto, il ritorno alle gare per Federica Brignone.
della squadra azzurra sul Rettenbach è sembrata la continuazione di quanto fatto vedere l’anno scorso. Cambiati gli staff, aria nuova, ma la musica in gara sembra sempre la stessa. Tralasciando le prestazioni delle singole, con una Karbon che ha deciso di partire solo pochi giorni prima della gara e ha lottato come sempre, una Brignone al rientro e una Nadia Fanchini che nella seconda manche, con l’aiuto del pettorale favorevole, ha fatto il miglior tempo, quello che emerge è che sono sempre le solite ‘vecchiette’ a evitare un tracollo completo. Su un pendio selettivo come quello di Soelden, con l’aggravante della quota, ci sta, ma le giovani, quelle che sanno di essere messe in discussione da subito? Si sono sciolte nella cappa di caldo che ha avvolto il Rettenbach. Una Goggia in forma e spavalda come sempre ha patito forse troppo la pista e la neve. Da una come lei ti aspetti comunque la qualifica, ma ha pagato il dazio e bene hanno fatto i tecnici a ‘nasconderla’ e proteggerla. E le altre? Gianesini, soprattutto Agerer, che fine hanno fatto? Ci sarà molto da lavorare per il ‘Mago’ che ha subito convocato una riunione con il suo staff e che nei giorni dopo Soelden ha organizzato le qualifiche per Levi. Qualifiche alle quali ha partecipato anche la ‘senatrice’ Manuela Moelgg. Niente sconti, il posto bisogna conquistarselo ogni giorno, bisogna sempre essere sotto pressione. Questa la ricetta di Livio, anche se per ora non è stata vincente.
www.leki.de SOELDEN - AUSTRIA 26 OTTOBRE 2013 \\ SOELDEN GIGANTE \\ FEMMINILE Tracciatori: P.Y. Albrieux (Fra) - L. Magoni (Ita) 1. Lara GUT (Rossignol) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:25.16 2. Kathrin ZETTEL (Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:26.00 3. Viktoria REBENSBURG (Nordica) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:26.44 4. Anna FENNINGER (Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:26.57 5. Tina WEIRATHER (Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:26.74 6. Mikaela SHIFFRIN (Atomic) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:26.78 7. Maria PIETILAE-HOLMNER (Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������������������������2:27.07 8. Jessica LINDELL-VIKARBY (Rossignol) ������������������������������������������������������������������������������������������� 2:27.33 9. Dominique GISIN (Dynastar) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:27.37 10. Marie-Michele GAGNON (Rossignol) ������������������������������������������������������������������������������������������� 2:27.40 14. Nadia FANCHINI (Dynastar) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:28.01 19. Denise KARBON (Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:28.22 25 Federica BRIGNONE (Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:28.75
TESTA A TESTA Non c’è stata storia. Lara Gut ha dominato, sempre. Nella prima manche i distacchi non lasciano spazio alle illazioni. Nella seconda, nonostante abbia dichiarato di non sapere amministrare, è comunque scesa più tranquilla: sedicesimo tempo di manche. Sulla prestazione ha influito la pista rovinata e ha comunque fatto meglio di Rebensburg (ventunesima) e Fenninger (ventiduesima). Nella prima prova è stata seconda solo al primo intertempo, dietro alla Fenninger. Le prime quattro della prima manche hanno tutte pettorali tra l’uno e il quattro. Brave Mikaela Shiffrin (pettorale 15, quinta a metà gara) e Tina Weirather (pettorale 37, settima a metà gara). La sciatrice del Liechtenstein ha concluso quinta, con una seconda manche migliore della prima (sesta). Ottima seconda manche della Fanchini, miglior tempo dopo il ventottesimo della prima.
massima sicurezza
CURIOSITÀ Lara Gut ha vinto il primo superG, a St. Moritz, con il pettorale 1, la discesa di Val d’Isère, l’anno scorso, con il n. 2 e a Soelden con il 3...
eccezionale comfort
LA SORPRESA DELLA GIORNATA Proprio Lara Gut. Che fosse un talento lo si sapeva da tempo, che fosse in grande forma lo dicevano diversi tecnici che l’hanno vista sciare in estate, ma da qui a pronosticare una sua vittoria… Chapeau anche per Tina Weirather.
puro piacere
PAGELLE AZZURRE Voto 7 a Nadia Fanchini. Diciamo 7,5 nella seconda manche e 4,5 nella prima. Ha fatto vedere che cosa può fare, ma non basta mezza gara. Voto 6 a Federica Brignone. Bisogna considerare la lunga assenza e il cambio dei materiali, ma da una fuoriclasse come lei ti spetti sempre qualcosa di più. Voto 6 a Denise Karbon. Fino a qualche giorno prima non sapeva neanche se ce l’avrebbe fatta, difficile chiedere di più. Voto 5 a Sofia Goggia. Ha l’attenuante della poca esperienza, siamo sicuri che saprà ripagarci. Voto 5 a Manuela Moelgg. Ha avuto tanti problemi, difficile aspettarsi di più ma forse non era da portare a Soelden. Voto 5 a Elena Curtoni. I tecnici dicono che in gigante sta andando bene, può e deve fare di più. Voto 5 a Giulia Gianesini. Anche per lei l’attenuante del rientro, ma se vuole rimanere in nazionale deve darsi da fare, subito. Voto 4 a Lisa Magdalena Agerer. Da una che ha vinto la Coppa Europa ci si aspetta decisamente di più. Voto 5 a Sabrina Fanchini. Anche in questo caso preferiamo non infierire visto il rientro da infortunio.
Photo © Christoph Schöch
LA DELUSIONE Non può che essere Tina Maze: ‘legata’, come bloccata, mai in gara, a 3.05 dalla vincitrice. Non può essere vero… Male anche la Worley e le azzurre, escludendo, per vari motivi, le tre che si sono qualificate.
COPPA DEL MONDO | SOELDEN
SI RIPARTE DA TED MA QUALCOSA È CAMBIATO In testa nell’ultima gara stagionale, ancora davanti nella prima del 2013/14. Ted Ligety continua a essere il re del gigante. Il primo verdetto dice che lo yankee sarà ancora l’uomo da battere. Con dei
se. L’anno scorso la supremazia di Ted era stata imbarazzante, in tutta la stagione. Ora sono gli stessi protagonisti a riconoscere che c’è qualche differenza. «Sono soddisfatto della prestazione della seconda manche, ho sciato al mio cento per cento e un secondo da Ligety va 25 ottobre Adam Zampa
36 \\ NOVEMBRE 2013
Autogramiade in #sölden #adamzampa #tedligety #alexispinturault
bene, con un po’ di fortuna potremo colmarlo» ha dichiarato Hirscher. Lo stesso Ligety ha ammesso di non essere stato così a suo agio in gigante come lo era stato nell’estate 2012. Il gap si è ridotto, almeno tra i tre ‘superuomini’ (l’americano, l’austriaco e Alexis Pinturault). Non 25 ottobre Federica Brignone
Having a fantastic good morning! 7.30 am Soelden slope @lisaagerer
25 ottobre Morgan E. Beck
Sta provando la sua attrezzatura! Carico per la gara di domenica!
SOELDEN | coppa del mondo
IL BILANCIO DI RAVETTO
Hannes e il gatto
La video-intervista a caldo con il DT del settore maschile, Claudio Ravetto raceskimagazine. it/Videos
Il fan club di Hannes Reichelt ha sfilato a Soelden con un gatto delle nevi. Curioso il retro, allestito come una perfetta postazione di partenza di Coppa del Mondo, con tanto di cancelletto ed elastico per trattenere i ragazzini che si mettevano in posizione e lanciavano verso la… strada. Curioso anche che risuonasse a tutto volume la telecronaca in italiano di Davide Labate.
ci sono più quei distacchi mostruosi, però la prima uscita stagionale ha confermato la sensazione che i nuovi sci hanno diviso in due la starting list. È come se ci fossero due sport, il primo per i ‘tre moschettieri’, poi un’altra disciplina riservata agli altri. E tra gli altri chapeau per la squadra 25 ottobre Warner Nickerson No.
No. Stai guardando l’obiettivo sbagliato!!! #distracted
Nelle foto. grande, a sinistra, Ted Ligety in azione. Qui accanto, in alto Alexis Pinturault, ormai una solida realtà ad altissimo livello, In basso. Attenti a Felix Neureuther, il tedesco sta crescendo a vista d’occhio anche in gigante. Sotto Bode Miller, grande protagonista (mediatico) a Soelden.
francese, capace di piazzare 5 atleti nei 10 e 6 negli 11 con una seconda manche a tutta. «In allenamento non sono sempre davanti, per fortuna ho una squadra forte e questo mi spinge a dare il massimo» ha detto Alexis Pinturault. La neve molle di Soelden, con temperature praticamente 27 ottobre Marcel Hirscher
Innamorato delle gare di sci sempre e dovunque #GS #soelden #wcopening
estive, ha forse mischiato un po’ le carte, ma i valori sembrano essere questi. WE WANT YOU BODE Con la vittoria sul Rettenbach, Ted Ligety è salito a quota 18 in gigante, tre 27 ottobre Matteo Marsaglia
Pronto per la mia seconda manche a Soelden
NOVEMBRE 37 NOVEMBRE2013 2012 \\ \\ 51
COPPA DEL MONDO | SOELDEN
DI MAURO PINI OPINIONE TECNICA
IN SALSA FRANCESE Premesso che la gara accorciata a causa del vento e la neve morbida hanno mescolato un po’ le carte, Soelden ha confermato che ci sono tre atleti di un altro pianeta. Ligety è un passettino più avanti, poi ci sono Hirscher e Pinturault. Dietro invece, tra i dieci che l’anno scorso ‘si difendevano’, si stanno facendo strada tre specialisti: Sandell, Schoerghofer e Neureuther. Sandell non lo conosciamo da oggi, ma non dimentichiamo che alcuni anni fa ha subito un grave incidente perdendo addirittura un rene. Schoerghofer, un vero specialista, è in ripresa. Non male anche il giovane Mathys: manca ancora un po’ di potenza e di fisico. Neureuther ha dimostrato di esserci nonostante l’operazione e i problemi di quest’estate, se non avesse perso lo sci… Impressionante la squadra francese: sei negli undici, sciano tutti bene. Fanara e Richard li conoscevamo, in questa occasione molto bravi anche Missillier, Faivre e Mermillod. Ma è la dinamica di squadra a lasciare senza parole, credo che i francesi scieranno bene anche in slalom e questo è un segnale d’allerta per gli azzurri... Nella squadra italiana è sembrata mancare proprio quella serenità, quella giusta carica per affrontare al meglio il difficile Rettenbach. Squadra da rivedere tra un mese. E Svindal? È proprio nel gigante che deve cercare di colmare il gap emerso la scorsa stagione rispetto ad Hirscher. Bella gara del norvegese che è apparso tecnicamente ben stabile e centrale, permettendogli una sciata dinamica e veloce. Il guanto della sfida per la generale è stato lanciato…. Una menzione per il management della squadra statunitense: è la migliore a gestire gli atleti. Hanno un gruppo più piccolo, è vero, ma il lavoro fatto in questi anni con Ligety, Miller, Vonn e Shiffrin dimostra che sono un passo avanti. E Miller? Sicuramente la neve molle lo ha aiutato, altrimenti certi errori gli sarebbero stati fatali, però ha dimostrato che la motivazione per fare qualche cosa di buono c’è e che la stoffa del campione è rimasta tale.
38 \\ NOVEMBRE 2013
gradini più in alto di Alberto Tomba ma ancora lontano dai 46 centri di sua maestà Stenmark. La pista sul ghiacciaio austriaco potrebbe prendere il suo nome: qui ha vinto le ultime tre gare e nelle precedenti tre esibizioni ha fatto due podi. Quest’anno a rubargli un po’ la scenda ci ha pensato Bode Miller, non solo fuori pista. Lo statunitense, probabilmente agevolato dalla neve molle che gli ha permesso di recuperare qualche errore, è arrivato tredicesimo nella prima manche, perdendo qualche posizione (diciannovesimo alla fine) nella seconda. Per lui, dopo quasi due anni di digiuno, un buon inizio. Si è visto che la classe non sparisce. Bode aveva bisogno di fare punti e a Soelden è andata bene così, poi si vedrà. Per sua stessa ammissione, nei giorni precedenti la gara, aveva fatto una ventina di manche di gigante con Ligety, battendolo sei volte. Nelle altre discese però era caduto… SEMPRE PIÙ HIRSCHER L’austriaco, che aveva dichiarato nelle settimane precedenti Soelden di avere un buon feeling per la prima gara stagionale, ha lavorato molto sulla tecnica e sui materiali quest’estate per colmare il gap da Ligety. Le prestazioni si sono avvicinate, Marcel è sembrato un gradino più su o Ligety uno più giù… «Nella prima manche non ero soddisfatto, per me non è mai facile correre in Austria, con tutti questi tifosi e tanta pressione, invece nella seconda ho sciato al mio cento per cento»
Italiani Flop. Da sinistra a destra. Cristian Deville, Florian Eisath, Giovanni Borsotti, Roberto Nani, Max Blardone e Davide Simoncelli. Qui a lato. L’azione cattivissima di Marcel Hirscher nella seconda manche
ha detto al traguardo. Hirscher, apparso sempre disponibile quanto profondo nelle sue considerazioni, anche nei giorni precedenti la gara, è ancora il candidato numero uno alla vittoria finale in Coppa, ma non sarà facile ripetersi per la terza volta consecutiva e le aspettative sono altissime come sempre. Come per un attaccante che deve sempre segnare… La storiella che lo sci non è la cosa più importante della sua vita la ripete ormai da mesi e, se è vero
«….ogni maledetta domenica si vince o si perde. Ma bisogna vedere se si vince o si perde da uomini…» Al Pacino ANY GIVEN SUNDAY (Oliver Stone, 1999)
27 ottobre TIM LAYDEN Così Ted Ligety DOMINA ancora Soelden. Se volete scommettere sulle Olimpiadi: 27 ottobre Ligety. Oro. Gigante. LINDSEY VONN
Grande weekend per @ @SITimLayden usskiteam Complimenti @ tedligety per la vittoria di TED LIGETY oggi! Sono contenta di fare parte di questo gioco presto @SITimLayden un po' presto :) #beavercreekraces per questa scommessa.
@tedligety @lindseyvonn
che ha più volte mostrato di usare lo stress come benzina, anche per lui potrebbe esserci un certo logoramento. Oppure - più facile - che qualcuno faccia più punti dell’anno scorso. Chi? SVINDAL C’E’, LIGETY PUNTA SULLO SLALOM Per la Coppa, oltre a Hirscher, occhio a Svindal. Si è allenato molto
in gigante, appare in grande forma e alla prima stagionale si piazza quarto tra le porte larghe. Non succedeva da febbraio 2012, Bansko. Obiettivo centrato per questo brutto cliente sulla strada di Marcel. E poi occhio anche a Ligety, che potrebbe prendere qualche punto in più in slalom. Lo statunitense si è allenato molto tra i rapid gates e già a Levi testerà la propria condizione. «Credo di essere
NOVEMBRE 39 NOVEMBRE2013 2012 \\ \\ 51
COPPA DEL MONDO | SOELDEN
sulla strada giusta» ha detto Ted al riguardo. «Ligety ha già fatto vedere a tutti che può salire sul podio in slalom» ha ribattuto Hirscher. Intanto appena dopo Soelden Ted è volato in Colorado per un allenamento intensivo tra i pali… E Pinturault? Sicuro e spavaldo come sempre, in conferenza stampa ha detto di non pensare, per ora, alla Coppa del Mondo ma… strada facendo. Per quanto riguarda la singola gara, invece, da segnalare la bella prova di Marcus Sandell che, dopo il terribile incidente di tre anni fa, nel quale ha perso addirittura un rene, sembra essere definitivamente tornato. AZZURRI ANNO ZERO Non ci siamo, se la performance
40 \\ NOVEMBRE 2013
27 ottobre LINDSEY VONN MORGAN MILLER
27 ottobre Grande weekend @MorganEBeck per @ usskiteam Complimenti @ (foto) tedligety Un giornoper fantastico! la vittoria Così di oggi! di fiera Sono questi contenta due ragazzi di fare parte di questo gioco presto Miller :) #beavercreekraces
@lindseyvonn @morganEbeck
femminile azzurra a Soelden ha destato perplessità, quella maschile è stata ancora peggiore. La squadra di gigante è sembrata un’armata Brancaleone arrivata qui con le pile scariche e senza capire bene come stia cambiando la disciplina. «Non abbiamo né scorrevolezza, né sappiamo essere efficaci ad inizio curva» ha detto il DT Claudio Ravetto. Parole pesanti per una disciplina che è centrale nello sci moderno. Tolti i tre fenomeni, gli altri atleti stranieri si difendono, non sono dei fuoriclasse, il livello non è irraggiungibile, eppure gli azzurri si allontanano sempre più. Lasciando da parte l’acciaccato Moelgg, al quale non si poteva chiedere di più, Blardone sembra non essere proprio riuscito ad adattarsi ai nuovi materiali, Simoncelli è uscito subito, Eisath ha fatto la sua onesta parte. Ma è poco e poi i giovani si sono sciolti sotto il sole autunnale. È mancata quella marcia in più, quella svolta e le prospettive non sono buone, c’è poco tempo per recuperare la giusta strada. Speriamo che Soelden sia stato solo un brutto sogno e che le condizioni ‘particolari’ (neve molle, gara in quota) abbiano mischiato le carte, ma le sensazioni non sono buone. La squadra azzurra di gigante oggi non c’è più, è stata annientata da uno tsunami. O forse ha fatto harakiri da sola… Ora tocca a un altro ‘mago’ tirare fuori dal cilindro la bacchetta magica. Magari anche ‘one shot’. Sochi dice qualcosa? Monsieur Theolier, c’est a vous. In bocca al lupo, pardon… al Manni.
Nelle foto: a sinistra terzo successo di fila a Soelden per Ted Ligety. Sopra. I tre dominatori della gara maschile durante la flower ceremony
Rainer ha detto stop L’austriaco Rainer Schoenfelder ha salutato il pubblico durante il gigante maschile. Schoenfelder a 36 anni ha così chiuso definitivamente la sua carriera. Nel palmarès i bronzi olimpici in slalom e combinata a Torino 2006, la medaglia d’argento in slalom ai Mondiali di Bormio 2005 e cinque vittorie in Coppa del Mondo (oltre alla Coppa della specialità nel 2004).
LENZERHEIDE | coppa del mondo
SOELDEN - AUSTRIA 27 OTTOBRE 2013 \\ SOELDEN GIGANTE \\ MASCHILE Tracciatori: D. Chastan (Fra) - J. Theolier (Ita) 1. Ted LIGETY (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1:59.50 2. Alexis PINTURAULT (Salomon) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:00.29 3. Marcel HIRSCHER (Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:00.52 4. Steve MISSILLIER (Salomon) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:01.23 4. Aksel Lund SVINDAL (Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:01.23 6. Marcus SANDELL (Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2:01.32 7. Thomas FANARA (Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2:01.58 8. Cyprien RICHARD (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:01.66 9. Mathieu FAIVRE (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:01.68 10. Philipp SCHOERGHOFER (Head) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:01.80 17. Massimiliano BLARDONE (Dynastar) ����������������������������������������������������������������������������������������������2:02.77 25. Manfred MOELGG (Fischer) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:03.08 26. Florian EISATH (Blizzard) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2:03.16
TESTA A TESTA Nella prima non ha steccato e lì ha costruito il suo successo. Ted Ligety a metà gara comandava con un vantaggio di 90 centesimi. Nella seconda manche ha fatto registrare il quattordicesimo tempo, quinto al primo intermedio e poi ottavo. Peggio di Pinturault, decimo nella seconda frazione, ma meglio di Hirscher, quindicesimo. L’austriaco nella seconda ha fatto il percorso inverso: ventiduesimo sul muro, quindicesimo al traguardo. Se si divide in due la gara, Ligety è stato secondo nella seconda parte della prima manche, dove il più veloce è stato Raich. Nella seconda Ligety è stato ventunesimo nella parte finale mentre Pinturault ventiduesimo e Hirscher ottavo. Mai in gara Blardone che non è andato oltre il sedicesimo intertempo. CURIOSITÀ Due gare tracciate nella prima manche dall’allenatore dei francesi e nella seconda da quello degli azzurri… E poi… Ligety vincitore per tre volte consecutive e sei volte su sette sul podio, Pinturault due volte sul Rettenbach e due volte secondo. La cabala... LA SORPRESA DELLA GIORNATA Svindal. Era dal febbraio 2012 che non faceva un quarto posto in gigante. Ha dichiarato di essersi allenato molto tra le porte larghe… se ne vedono già i frutti. Marcus Sandell ha eguagliato il suo miglior risultato in un gigante di Coppa del Mondo. LA DELUSIONE Gli azzurri. Salviamo solo Moelgg perché solo una settimana prima non era neppure in grado di camminare. PAGELLE AZZURRE Voto 5,5 a Florian Eisath. Una discreta prima manche ma poi si è perso nella seconda. Voto 5,5 a Roberto Nani. Per un maledetto centesimo non si è qualificato per la seconda frazione. In allenamento, nei giorni prima della gara, rifilava otto decimi a Ivica Kostelic… Voto 5 a Luca De Aliprandini. Ha fatto fatica a entrare in gara, ad adattarsi. Ma attenzione, è un giovane fra i più talentuosi che abbiamo, bisogna continuare a investire su di lui. Voto 5 a Cristian Deville. Non è la sua specialità e partiva con un numero proibitivo. Ravetto l’ha portato a Soelden perché in allenamento era discreto e il ragazzo ha bisogno di trovare fiducia dopo un’annata balorda in slalom Voto 4,5 a Massimiliano Blardone. Rigido, bloccato. Sembrava appiccicato alla neve, non hai mai dato il senso di scappar via, di lasciar correre lo sci. È un campione, ma visto che fa poche gare deve sfruttare subito ogni occasione. Voto 4,5 a Davide Simoncelli. Già troppo in ritardo al primo rilevamento è poi uscito presto di scena. Per quel poco che si è visto non ha mai dato il senso di poter graffiare. Senza voto Manfred Moelgg. Una settimana prima era bloccato in ospedale dal mal di schiena. Senza voto Giovanni Borsotti. Rientrava da infortunio, ma da regolamento FIS non doveva partire con il 36?
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MAGAZINE ITALIA Sciatori, telecronisti e... Polemiche, novità in TV, accordi di sponsorizzazione, visite agli spogliatoi della serie A. Aspettando la Coppa è successo di tutto...
NADIA FANNCHINI
giulia gianesini
«Dopo Soelden non vedo l’ora di affrontare altre gare per poter dimostrare quello che valgo»
«Non è mai facile partire a Soelden dopo un infortunio, ci ho provato, certo bisognerebbe avere un pettorale più favorevole»
QUOTE OF THE DAY
BISOGNA PROVARE AD AVERE IL CORAGGIO DI CAMBIARE QUALCOSA
...che a noi viene da ridere! claudio ravetto dopo il gigante di Soelden
FISI IN TOUR Passerella in Piazza Castello, a Milano, lo scorso 11 ottobre per gli azzurri dello sci. Prima shooting fotografico e poi diretta tv con RAI Sport. Lo sci in città....
NUOVA COPPIA IN TV New entry tra i telecronisti RAI. Nello sci femminile è arrivato Enrico Cattaneo, mentre al commento tecnico è rimasto Luciano Zanier. Davide Novelli è passato alla boxe.
«se c’è una cosa che ho capito quest’anno è che nello sci è importante vincere ma anche divertirsi» FEDERICA BRIGNONE DOPO IL PRIMO GIGANTE STAGIONALE
BLARDONE CON LIMONE È ossolano ma per allenarsi ha deciso di scendere un po’ più a sud, a Limone Piemonte. Max Blardone infatti ha chiuso un accordo di sponsorizzazione con la località sciistica cuneese.
FERMO IMMAGINE
tifosi doc La gara è stata combattuta... non solo in pista ma anche in tribuna. Soelden è sempre un appuntamento molto sentito dai fan club azzurri. PARIS, CUORE ROSSONERO Non sembrava vero a Dominik di potersi allenarsi con i suoi calciatori preferiti, quelli del Milan. È successo lo scorso 4 ottobre a Milanello. «Certo che non sarebbe male allenarsi a 18 gradi...» il commento dell’azzurro.
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Andate avanti voi...
Da sinistra, i sostenitori di Federica Brignone, quelli molto vistosi di Florian Eisath, i supporter di Roberto Nani e un fan club molto particolare... quello dei nipotini di Denise Karbon!
Gli sciatori azzurri fuori dalla commissione atleti della fis e dalle candidature per il cio
Non amano molto i riflettori. Questo si potrebbe dire degli sciatori azzurri, che risultano assenti da commissioni e comitati internazionali e non brillano per la partecipazione alle assemblee pubbliche (per esempio all’infuocato FIS Forum del 2011 quando la federazione internazionale ha presentato lo studio sulla sicurezza e le nuove regole sull’attrezzatura). Dando uno sguardo alla composizione della Commissione Atleti della FIS alla casella Italia troviamo infatti Alessandro Pittin, che fa parte della FISI ma non è uno sciatore alpino. Ancora più emblematiche le candidature per la Commissione Atleti del CIO. Sono nove per due posti e ci sono anche degli sciatori: Didier Cuche, Kilian Albrecht, Ana Jelusic, Tanja Poutiainen e Sarka Zahrobska. Alla voce Italia, un solo candidato. Anche in questo caso sciatore ma non alpino... il fondista Pietro Piller Cottrer. Scarsa conoscenza delle lingue? Oppure voglia di starsene in disparte? L’unico sciatore che per qualche tempo si è dato un po’ da fare è stato Werner Heel con il sindacato atleti. E da quando ha smesso è tornato forte...
FLORIAN EISATH
Cristian deville
«Non dobbiamo buttare via tutto, ho visto tante cose buone, purtroppo l’ultimo mese non è stato come volevamo»
«Con il mio numero di partenza non era facile, mi spiace perché in allenamento andavo bene e ci credevo»
insider scoop CHICCHE E CURIOSITÀ DAI NOSTRI INVIATI NEL CIRCO BIANCO
I dolori di Theolier il coach degli slalomgigantisti si è lamentato per i troppi impegni e cambi di programma
Presentato alla FIS lo scorso ottobre il dossier finale della candidatura di Cortina d’Ampezzo ai Mondiali del 2019. La decisione verrà presa a giugno nel Congresso FIS di Barcellona
Jacques Theolier non è decisamente uno che le manda a dire... «Prima la presentazione delle squadre a Milano, poi la cerimonia per le auto a Campiglio, abbiamo dovuto cambiare programmi e non abbiamo potuto allenarci come avremmo voluto anche perché poi devi sempre adeguarti alle condizioni meteo, abbiamo fatto qualcosa ma non basta».
Addio Rolly, storia dello sci si è spento lo scorso 14 ottobre ROLLY Marchi, decano dei giornalisti sciistici, scrittore, inventore del trofeo topolino... Si è spento come una candela a 92 anni, lo scorso 14 ottobre a Milano. Una vita intensa quella di Rolly Marchi. Nato a Lavis, a 8 km da Trento, il 31 maggio 1921, c’è il suo zampino nella nascita della 3-Tre (nel gennaio 1950), che allora si disputò intorno a Trento (appunto 3-Tre, tre gare a Trento): discesa sulla Paganella, dominata dal fuoriclasse Zeno Colò, slalom a Serrada e slalom gigante sul Monte Bondone. Ma Rolly Marchi, appena finita la guerra (ha combattutto in Africa nei Granatieri di Sardegna), aveva fondato anche le Scuole di Sci del Monte Bondone e della Paganella. Dal punto di vista agonistico partecipò al Trofeo Dal Lago sul Bondone e a una discesa in Paganella e ne corse molte altre, come la Direttissima sulla Marmolada e il famoso Hahnenkamm a Kitzbuhel nel 1947. Con Giuliano Babini, azzurro dello sci, e altri amici, sempre nel 1945 aveva fondato il SAI, Sci Accademico Italiano. Nel 1958 con l’appoggio di Mike Bongiorno (nella foto con Marchi) inventò il Trofeo Topolino
è stato l’unico giornalista ad avere seguito tutte le olimpiadi invernali dal 1948 a torino 2006 che in pochi anni diventò la gara per ragazzini più importante del mondo. Nel 1959 promuoveva la prima gara di KL sul Monte Bianco, a Courmayeur. Anche il Parallelo di Natale è una sua creatura: prima edizione al Passo del Tonale nel 1974. È il solo giornalista al mondo che ha seguito tutti i Giochi Olimpici Invernali dal 1948 fino a Torino 2006. Con quelli estivi ne ha visti e raccontati ben 23. Per alcuni anni fu chiamato ‘il cow-boy delle nevi’, per il cappellone nero impostogli da Walt Disney ai Giochi Olimpici di Squaw Valley nel 1960. Nel 2004 la FIS lo ha nominato personaggio d’onore dello sci mondiale. Negli ultimi anni si dilettava anche con la rivista ‘La Buona Neve’. Addio Rolly, non basterebbe un romanzo per raccontare la tua affascinante vita.
Irene spera I FINANZIERI SONO PRONTI Presentati a metà ottobre a Montegrotto Terme i finanzieri che difenderanno i colori azzurri: Nadia ed Elena Fanchini, Sofia Goggia, Daniela Merighetti, Johanna Schnarf, Massimiliano Blardone, Christof Innerhofer, Cristain Deville, Stefano Gross
L’anno scorso Christof Innerhofer era ko per il mal di schiena. Sappiamo come è andata. Per Irene Curtoni si parlava di anno sabbatico per risolvere problemi simili. Anche lei è andata in Baviera dal Dr. Mueller e ora potrebbe rientrare...
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MAGAZINE ITALIA
davide simoncelli
MAX BLARDONE
«Ho iniziato facendo errori e uscendo quasi subito, non ho trovato la giusta confidenza, peccato perché sarà una gara strana ma...»
STATS & NUMBERS
«Questo è il nostro livello attuale, ora dobbiamo solo allenarci»
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le italiane che tornavano in gara a soelden dopo un infortunio
Più della metà delle azzurre hanno fatto il loro ritorno alle gare a Soelden. Delle 9, infatti, ben 5 erano al rientro: Moelgg, Brignone, Sabrina Fanchini, Gianesini e Karbon.
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le audi degli azzurri
Sono poco meno di trenta le auto che lo sponsor Audi ha consegnato ai migliori azzurri a Madonna di Campiglio pochi giorni prima dell’opening di Coppa. I criteri per aggiudicarsi l’auto in uso per una stagione? Un podio o una medaglia o l’ingresso nei primi 15 della classifica di specialità.
2.03.08 IL tempo di manfred moelgg sul rettenbach Secondo azzurro, Manfred non è andato oltre il venticinquesimo posto.
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DENISE KARBON
LE PRESENZE DI denise karbon NELL’OPENING
Al maschile il recordman degli azzurri sul Rettenbach è Max Blardone: dal 2000 non è mai mancato. Non gli porta bene però il pendio sul ghiacciaio: il miglior piazzamento è un quarto posto. Tra le donne Denise Karbon è a quota 10, con una vittoria e un terzo posto.
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EURO DI GUADAGNO degli azzurri a soelden
Gli italiani tornano dall’opening di Coppa del Mondo senza nessun premio in denaro.
30 I biglietti pagati dal fan club di florian esiath
Erano una trentina i tifosi di Florian Eisath venuti a Soelden per sostenerlo. Pochi ma... rumorosi!
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I PUNTI DI SOFIA GOGGIA IN COPPA DEL MONDO
La bergamasca, non qualificata per la seconda manche di Soelden, era alla quinta presenza nel massimo circuito.
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gli azzurri partiti nel fine settimana di apertura della coppa del mondo Erano 9 donne e 8 uomini. Nella foto Roberto Nani
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SPECIALE SQUADRE NAZIONALI
«...Siamo una squadra fortissimi fatta di gente fantastici e nun potimm’ perd’ e fa figur’ e mmerd’ perché noi siamo bravissimi e super quotatissimi e se finiamo nel balatro la colpa è solo dell’albitro…»
Checco Zalone
A febbraio torna il grande appuntamento con le Olimpiadi. L’Italia parte da questo nucleo di atleti per determinare il contingente di coloro che andranno a Sochi, in Russia, a lottare per le medaglie. Conosciamoli uno per uno in questo speciale di 12 pagine da conservare
Tutti gli uomini e le donne azzurre per una stagione che si preannuncia indimenticabile Saprà riconfermarsi il dream team della velocità maschile? come risponderanno LE GIGANTISTE agli stimoli del nuovo allenatore?
#ITALIANNATIONALSKITEAM #ROADTOSOCHI FOTO FISI/PENTAPHOTO SERVIZIO DI GABRIELE PEZZAGLIA
SPECIALE SQUADRE NAZIONALI
PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
DISCIPLINE VELOCI
Il nostro dream team Hanno vinto tutto, o quasi. Beaver Creek - discesa e superG - le discese di Bormio, Wengen, Kitzbuehel e Garmisch, le classiche insomma. E poi la medaglia d’argento ai Mondiali di Schladming, sempre in discesa. Una supremazia schiacciante, un dominio incontrastato. Dopo la stagione dei trionfi cosa dobbiamo aspettarci dal ‘Dream Team’ della velocità in questo inverno che culminerà con le Olimpiadi di Sochi? I nostri campioni si sono allenati e preparati al meglio per stupirci ancora.
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Nella foto di gruppo: 1. Cristof Innerhofer, 2. Dominik Paris, 3. Werner Heel, 4. Siegmar Klotz, 5. Matteo Marsaglia, 6. Peter Fill, 7. Silvano Varettoni
Gianluca Rulfi, allenatore responsabile
Hasta la victoria siempre E ora? Confermarsi prima di tutto e confermarsi vuol dire vincere di nuovo. Non sarà facile, ma la squadra dei velocisti azzurri ha lavorato dalla scorsa primavera con questo obiettivo preciso. Gianluca Rulfi, il confermatissimo allenatore responsabile di uno staff che ha perso Max Carca, passato al Canada, e cooptato dal team degli slalomisti Angelo Weiss, ha deciso di cambiare qualcosa nella preparazione estiva: «Abbiamo iniziato la preparazione sugli sci in Sud America, effettuando prima solo pochi giorni di allenamento dice Gianluca -. Visto che il momento cruciale della stagione è febbraio, con l’appuntamento olimpico, abbiamo allentato in questo modo l’impegno mentale nei primi mesi estivi, per arrivare più freschi e motivati in autunno, quando manca poco alle prime gare». Cambiare sì, ma senza stravolgere: è stata la filosofia di approccio di Rulfi alla nuova stagione. «Il concetto di routine non deve esistere per chi fa alto livello e anche per questo motivo abbiamo cambiato la programmazione». Gli allenamenti estivi sudamericani hanno fatto base su due località. «Buona la mole di lavoro di Ushuaia, dove ci siamo concentrati sul gigante per fare invece discesa e superG a Termas de Chillan - continua Rulfi -. Abbiamo perso qualche giorno in Cile a causa di neve e
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I PODI DELLA STAGIONE 2012-1013 4
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Christof Innerhofer DH Beaver Creek Matteo Marsaglia SG Beaver Creek Dominik Paris DH Bormio Christof Innerhofer DH Garmisch Christof Innerhofer DH Wengen Dominik Paris DH Kitzbuehel 2° POSTO Matteo Marsaglia SG Gardena 3° POSTO Werner Heel SG Gardena Christof Innerhofer SG Kitzbuehel
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vento, ma il lavoro svolto è stato soddisfacente perché abbiamo fatto discesa con diverse soluzioni di pendio». Rispetto alla scorsa estate non c’è stato un atleta che si è distinto particolarmente nel periodo estivo-autunnale, ma tutta la squadra si è alternata davanti. Aspetto da non sottovalutare, anzi «buon segno» a sentire il tecnico. La squadra dei velocisti è pronta per volare negli States. Novembre infatti è un mese importante, perché prima delle gare canadesi di Lake Louise è in programma il periodo di training a Copper Mountain, dove si
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Werner Heel SG Kvitfjell
affina la condizione, si ultimano i test materiali, si macinano chilometri per fare fondo. Rulfi punta su un quintetto: «Christof Innerhofer e Dominik Paris sono attesi ad una stagione di conferme. Hanno vinto, ora per crescere ancora serve regolarità, continuità. In discesa sono fra i più forti al mondo, ma attenzione anche a Werner Heel che è cresciuto ancora e a Peter Fill che ha risolto alcuni problemi con i materiali che lo limitavano. In superG contiamo su Matteo Marsaglia, sono sicuro che uscirà difficilmente dai primi».
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SILVANO VARETTONI: ‘Lazzaro’ si è rialzato e ha stupito tutti. Forse anche lui stesso. Sul punto di lasciare l’attività agonistica e relegato con il gruppo sportivo militare, impossibilitato a fare velocità, ha già fatto un’impresa a mettersi in mostra in Coppa Europa. Poi il nono posto in Gardena e il quinto a Kviftjell hanno convinto tutti che non siamo di fronte a una meteora, ma a un ottimo velocista che gli infortuni (e forse anche la miopia dei nostri tecnici) stavano per portarci via.
MATTIA CASSE: L’anno scorso un brutto infortunio alla spalla lo ha allontanato dalle gare all’inizio della stagione. È un giovane emergente, cresciuto paurosamente dal punto di vista atletico negli ultimi due anni. Solido, più maturo nella vita dell’atleta, è pronto per continuare a crescere. Attenzione, è anche un gigantista molto valido e fra le ‘porte larghe’ potrà togliersi soddisfazioni significative.
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SIEGMAR KLOTZ: È arrivato in squadra con Paris ma sta facendo un cammino diverso, più umano, probabilmente un percorso naturale. Ogni anno cresce. Deve trovare più convinzione e lasciarsi prendere meno dalla foga di fare risultato a tutti costi, anche se in una squadra di ‘mostri’ così è del tutto normale. Può essere competitivo in superG e discesa, è un velocista completo ma sicuramente ha grandi doti di scorrevolezza. Crescerà.
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: AT OMIC
WERNER HEEL: È risorto, anche se in molti, dopo un biennio ‘balordo’, lo davano per spacciato. È tornato sul podio in superG e in discesa si è avvicinato parecchio. Dalla sua ci sono l’esperienza e soprattutto il fatto di essere un velocista completo. Se sta bene può ambire a fare risultato su ogni pista e soprattutto in due specialità. Ha ritrovato quella serenità e quella sicurezza che aveva smarrito, elementi imprescindibili per un campione.
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MATTEO MARSAGLIA: Sicurezza. A sentire parlare gli allenatori sembra che in superG, non ce ne sia per nessuno quando i tracciati sono tecnici. Dopo anni di sofferenza per piccoli infortuni è riuscito ad affrontare integro una stagione e a dimostrare la sua classe cristallina. È un altro candidato ‘pesante’ per una medaglia olimpica. L’obiettivo è essere competitivo ad alto livello anche in discesa, cercando di sfruttare i pendii più idonei alle sue caratteristiche.
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Christof Innerhofer: È un cavallo di razza. Rischiava di saltare la stagione per la schiena e invece lo abbiamo ritrovato in cima alla classifica di Beaver Creek, Wengen e della ‘sua’ Garmisch, che in passato gli ha regalato il triplete iridato. Sul ghiaccio e in ogni condizione dove lo sci deve trovare una risposta fa scuola. Può vincere sia in discesa sia in superG, è l’altro fuoriclasse della squadra di velocità. Oltre alle sue immensi doti tecniche, è maturato molto anche nella gestione tattica della gara.
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PETER FILL: Parte più motivato che mai nella stagione olimpica dopo aver messo a punto durante l’estate alcuni problemi con i materiali. A tratti si è rivisto il vecchio ‘Pietro’ che vinceva e saliva sul podio ai Mondiali, ritrovando quella sciata redditizia che aveva caratterizzato i suoi anni migliori. Si è preparato con meticolosità perché è consapevole che quest’inverno sarà fondamentale nella sua carriera. Anche lui ha la stoffa per salire sul podio a Sochi.
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@MatteoMarsaglia E questa è la nostra #faccedarugby #italjet #italianskiteam
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DOMINIK PARIS: Un fuoriclasse. A ventiquattro anni è già un campione affermato della discesa. Ha vinto due classiche come Bormio e Kitzbuehel, ha chiuso al terzo posto la classifica di Coppa del Mondo, ha conquistato un argento ai Mondiali di Schladming. Maestro nella scorrevolezza e nel fare velocità, solido, potente. Se migliora nei passaggi dove gli angoli si fanno più accentuati e spezzano il ritmo, sarà l’uomo da battere. La pista olimpica sembra disegnata apposta per lui.
22 settembre MATTEO MARSAGLIA
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La squadra azzurra discipline veloci è forte e compatta. È cresciuta nelle scorse stagioni, compattandosi nei momenti difficili e festeggiando numerosi successi. Ora manca la ciliegina sulla torta.
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I NOSTRI CAMPIONI
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squadra nazionale | PRIMO PIANO
PUNTA DI DIAMANTE CHRISTOF INNERHOFER intervista a pag. 60
PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
DISCIPLINE TECNICHE
Quei bravi ragazzi Dovevano spaccare il mondo dopo una stagione brillante. Invece hanno fatto fatica, non sono mai riusciti a esprimersi al meglio in gara. È vero, Manfred Moelgg è tornato fra i primi al mondo in entrambe le specialità e ha conquistato un bronzo iridato eccezionale in gigante, dietro a mostri sacri come Ted Ligety e Marcel Hirscher, ma dalla formazione degli slalomgigantisti ci aspettavamo assolutamente di più. Capitolo slalom: Giuliano Razzoli ancora troppo discontinuo, Stefano Gross ha buttato al vento occasioni d’oro, Cristian Deville mai pervenuto. Capitolo gigante: Massimiliano Blardone sempre a rincorrere e solo Davide Simoncelli ha fatto vedere ancora lampi geniali. Dietro luci e ombre, con Roberto Nani che è riuscito a entrare stabilmente nei trenta al mondo in tutte e due le discipline.
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GIULIANO RAZZOLI: Olimpico. Dopo la medaglia d’oro in slalom a Vancouver riuscirà Razzo a centrare un altro successo che lo metterebbe al livello dei più grandi sciatori italiani di sempre? Dopo piccoli infortuni e problemi di materiale, lo abbiamo, seppur a tratti, rivisto sciare come ai tempi di quel magico anno. Le nevi di Sochi saranno un’occasione unica per entrare definitivamente nella leggenda.
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MASSIMILIANO BLARDONE: Unico. Il Blardo è così: unico nel suo genere, nel bene e nel male. Fuoriclasse delle ‘porte larghe’, nelle ultime stagioni ha alternato gare da manuale con altre incolori. Il gigantista azzurro più titolato sta cercando di risolvere i problemi di adattamento con i materiali per tornare a esprimersi al suo livello. Vittorie e podi in Coppa del Mondo, ma non è mai riuscito a stare nei primi tre ai Mondiali e ai Giochi. Sarà la volta buona?
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DAVIDE SIMONCELLI: L’eterno. Nonostante ne abbia passate di tutti i colori in questi anni dal punto di vista fisico, rimane un indiscutibile punto fermo per il gigante. Nell’ultima stagione è stato l’unico, oltre a Moelgg, a salire sul podio e a sfiorarlo durante la rassegna iridata. È una garanzia, uno sciatore inesauribile che ci ha abituato a grandi recuperi: chiudere in bellezza con Sochi sarebbe un omaggio alla carriera.
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MANFRED MOELGG: Il ritorno del campione. Riecco il Manfred Moelgg dei tempi della conquista della Coppa del Mondo di slalom, quello che dominava in lungo e in largo. Ed è tornato da podio anche in gigante. È la nostra ‘punta di diamante’ per le discipline tecniche e, forte di una medaglia iridata e dei podi in Coppa del Mondo, sia in gigante che in slalom, sarà il riferimento principale per puntare a una medaglia olimpica.
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Jacques Theolier, specialista in medaglie IVO FIAM ORT M E D MOE FRE LG N A
debacle». Dopo una stagione no e per certi versi sfortunata, gli slalomgigantisti stanno mettendo a punto la preparazione in vista dell’inverno. «Ho parlato fin dalla primavera con i ragazzi - prosegue Theolier -. Ogni cosa che facciamo deve essere vista in funzione delle Olimpiadi. Appuntamenti di questo genere si costruiscono passo dopo passo, non si improvvisa nulla». A Ushuaia per la prima volta gli azzurri delle discipline tecniche non hanno trovato la solita neve marmorea. Condizioni bizzarre, spesso con brutto tempo e talvolta vento. Theolier
Una solo idea, un obiettivo preciso: Olimpiade. Jacques Theolier non è un tipo che fa pretattica. Non si nasconde il tecnico francese: «Vogliamo vincere ai Giochi di Sochi, o comunque cercare di arrivare all’appuntamento russo con la consapevolezza di aver fatto tutto nel migliore dei modi e pronti a giocarci le nostre carte - esordisce Jacques -. La Coppa del Mondo è importante chiaramente, ma quest’inverno servirà anche da selezione per le Olimpiadi. Vincere in Coppa dà lustro, però se dovessimo vincere prima e fallire l’appuntamento di Sochi sarebbe una mezza
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STEFANO GROSS: Incisivo. Elastico, potente, solido. Due anni fa lo era, l’anno scorso lo è stato a spizzichi e bocconi. In slalom è capace di mettersi tutti dietro perché tecnicamente non si discute. È uno slalomista della nuova generazione, un talento. Deve solo essere convinto dei propri mezzi e imparare a gestire le emozioni.
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GIOVANNI BORSOTTI: È reduce da un infortunio che lo ha costretto a saltare la stagione e a frenare la sua ascesa in Coppa del Mondo. Rimane indiscutibilmente uno dei giovani più interessanti del panorama internazionale, anche se avrà bisogno di tempo per rilanciarsi. Speriamo non troppo.
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ROBERTO NANI: Passo dopo passo è cresciuto fino a stabilizzarsi nei primi trenta al mondo in gigante e in slalom. Il suo obiettivo è migliorare ancora queste graduatorie e perché non inseguire una qualificazione per il quartetto olimpico di Sochi? Più facile in gigante.
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FLORIAN EISATH: In crescita. Lo ha dimostrato lo scorso inverno, lo ha fatto vedere ancora durante la preparazione a Ushuaia. Gigantista puro, è pronto a inseguire il primo grande risultato. Questo sarà un anno decisivo per il suo futuro.
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LUCA DE ALIPRANDINI: Un altro giovane che si è inserito dalle retrovie. Deve fare ancora esperienza, maturare, ma ha tutto il tempo necessario per diventare un gigantista di alto livello. Intanto ha già dimostrato in qualche occasione di valere la massima serie.
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CRISTIAN DEVILLE: Si era preso un anno sabbatico Cristian Deville. E già, perché dopo aver dominato due anni fa, lo scorso inverno si è inspiegabilmente bloccato. Ma ‘Devil’ non può aver disimparato a sciare così improvvisamente. In slalom del resto testa e sicurezza valgono davvero tanto. In allenamento è tornato ad andar forte, adesso aspettiamo i suoi exploit anche in gara.
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pre ad allenarci. Fino a ottobre abbiamo trovato poche giornate perfette, però è meglio così». Per vincere è necessario imparare a gestire l’inconveniente, adattarsi, rischiare. «E queste sono doti da allenare». Parola di Jacques Theolier, il tecnico corteggiato da tante federazioni che è rimasto alla FISI pensando a Sochi.
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Nella foto di gruppo: 1. Roberto Nani, 2. Massimiliano Blardone, 3. Giuliano Razzoli, 4. Davide Simoncelli, 5. Florian Eisath, 6. Patrick Thaler, 7. Giovanni Borsotti, 8. Stefano Gross, 9. Cristian Deville.
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non fa una piega: «Le condizioni apparentemente non eccezionali che abbiamo trovato in Argentina e sui ghiacciai alpini sono state a mio avviso del tutto funzionali, in Russia potremmo trovare neve non ghiacciata e sicuramente un pendio non ripido, una pista che si potrà segnare». In Italia c’è l’ossessione di cercare ghiaccio e muri sempre e comunque. E spesso in condizioni differenti i nostri ragazzi hanno pagato dazio, vista la difficoltà sui tratti di scorrimento. «Dobbiamo variare gli allenamenti, sciare anche se ci sono condizioni avverse di neve e visibilità. Certo, guardare alla sicurezza prima di tutto, ma uscire sem-
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PATRICK THALER: Nonno ‘Thali’ non molla. È sempre pronto a graffiare, a mettersi in mostra, a far vedere che è ancora vivo e vegeto e soprattutto in grado di colpire ancora. Non si è allenato in Argentina ed è stato aggregato a ottobre.
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Claudio Ravetto: «Facciamo due medaglie!» Il DT azzurro è convinto che potremo fare bene a Sochi e che slalomisti e gigantisti si rialzeranno È il gran capo dello sci maschile italiano. Un tipo deciso, dalle scelte nette e spesso scomode. Figura carismatica, grande motivatore e ormai, a suon di risultati, stimato anche in altri ambienti sportivi non prettamente sciistici. Claudio Ravetto, che dopo i successi dello scorso anno vuole essere protagonista anche alle Olimpiadi di Sochi. Dopo una stagione come quella dell’anno scorso, possiamo affermare finalmente che lo sci italiano è diventato vincente? «Lo sci italiano negli ultimi anni ha già vinto. Io parlo per quello maschile, anche perché si tratta della materia che mi compete, e l’anno scorso ha continuato a farlo. A Vancouver e Garmisch avevamo già lasciato il segno, certo l’anno scorso è stato ancora più incisivo». Di cosa sono figli questi trionfi? «Sono frutto di un lavoro metodico fatto negli anni. È un percorso tecnico, atletico, di ricerca, di organizzazione, nato dopo Torino ma che si è completato nell’ultimo quadriennio». Non ti sembra che nonostante questi successi l’opinione pubblica e i media non abbiano comunicato un’immagine vincente? «Purtroppo è così. Si parla ancora troppo solo del calcio e non degli altri sport. E non si è ancora capito che i successi dello sci possono far vivere una risorsa economica come la montagna e tutto il suo indotto». Discesisti squadra davvero da battere? «Questo no lo so, tuttavia posso dire che abbiamo ancora margine. Se raggiungiamo il nostro limite allora batterci sarà difficile!». Vinciamo alle Olimpiadi? «Facciamo due medaglie e mi andrebbe molto bene. Possiamo farne addirittura tre e sarebbe un successo strepitoso. Con chi? Avranno chance tutti quelli che saranno convocati, sarà 52 \\ NOVEMBRE 2013
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una dura battaglia far parte del contingente». Gli slalomgigantisti rialzeranno la testa dopo una stagione avara di successi? «Credo proprio di sì. D’altronde l’anno scorso non abbiamo vinto, ma in tante occasioni siamo arrivati vicini al podio. E non solo con Manfred Moelgg, ma anche con Stefano Gross e Giuliano Razzoli, che in certe occasioni sono stati sfortunati. Ricordate due anni fa in slalom? Eravamo fra i più competitivi, non abbiamo disimparato a sciare. A proposito, mi aspetto un ritorno al vertice di Cristian Deville». Cosa ci manca ancora in slalom e gigante? «In slalom Marcel Hirscher non è poi così lontano. In gigante oggi a Manfred Moelgg, Massimiliano Blardone e Davide Simoncelli manca ancora qualcosa rispetto all’austriaco, a Ted Ligety e Alexis Pinturault. Cosa? La prima presa di spigolo violenta e in generale l’adattamento al nuovo materiale». Sei un direttore tecnico vincente, ma cosa hai trasmesso per prima cosa ai tuoi ragazzi e ai tuoi allenatori? «Era necessario un cambio di mentalità. Ho trasmesso il verbo che non bisogna mai accontentarsi. Prima un quindicesimo posto poteva essere una conquista, oggi tutti sanno che l’obiettivo per cui sono convocati in
Coppa del Mondo è il podio». Dall’anno scorso stai delegando molto ai tuoi tecnici, almeno così sembra... «Per forza! Prima di tutto mi fido e poi nell’alto livello deve funzionare tutto il team con i suoi meccanismi. Ognuno ha il suo ruolo, il suo compito, non c’è una persona che può pensare e fare tutto. Questa si chiama professionalità». Sei sempre stato attento alla ricerca e non hai fatto mistero che è stato un peccato perdere Stefano Maldifassi. Perché? «La ricerca è alla base dello sport, ogni risorsa va tenuta stretta». Sei stato spesso accusato di prendere in considerazione solo gli atleti di alto livello e di frenare l’ascesa delle seconde linee. Cosa rispondi a questa critica? «Falso: Dominik Paris, Mattia Casse, Roberto Nani e Luca De Aliprandini sono giovani e oggi gareggiano in Coppa del Mondo. Il discorso è un altro. Sono contro chi vuol vivacchiare, giovani o meno giovani, militari e civili». Da quest’anno ci sono due direttori tecnici. Oltre a Ravetto, c’è Serra per i giovani, cosa ne pensi? «Strada giusta da percorrere, serve una direzione che ricerchi il talento fra i giovani. Ho condiviso la scelta dell’incarico di Alessandro». Che strada prenderà lo sci italiano dopo i Giochi? «Quella che ha iniziato a intraprendere, cioè due: da una parte l’alto livello, dall’altra il mondo giovanile. E poi ce ne sarebbe un’altra, quella di chi vuol sciare e fare gare senza l’obiettivo di squadra e Comitato. Di chi vuole ancora fare questo sport oltre i vent’anni insomma. Ma non so nemmeno se deve essere compito della FISI centrale...».
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PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
DISCIPLINE VELOCI
Sulle ali di ‘Dada’ e Nadia Si riparte dal commovente argento iridato di Nadia Fanchini e poco più. Daniela Merighetti è salita un’altra volta sul podio e a Cortina non è riuscita nell’impresa di bissare la storica vittoria dell’anno passato nonostante avesse comandato nelle prove. E poi tante prestazioni anonime, di una squadra che non ha trovato mai il bandolo della matassa. Dopo poche gare si respirava un’aria pesante in squadra fra atlete e staff tecnico, al punto di dover obbligare la federazione a girare completamente pagina. Dalla Coppa Europa è arrivato Alberto Ghezze con tutto il suo staff per riuscire a raddrizzare una situazione non certo facile.
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Nella foto di gruppo: 1. Daniela Merighetti, 2. Johanna Schnarf, 3. Camilla Borsotti, 4. Nadia Fanchini, 5. Elena Fanchini, 6. Sofia Goggia, 7. Elena Curtoni, 8. Francesca Marsaglia, 9. Verena Stuffer
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Alberto Ghezze è il nuovo allenatore responsabile della velocità femminile. Il tecnico cortinese, dopo due anni di vittorie in Coppa Europa, è arrivato nella massima serie portando con sé tutto il suo staff. Per otto noni i tecnici sono cambiati, è rimasto infatti solo Daniel Zonin, che comunque ha cambiato referente e ora fa lamine e solette alla ‘senatrice’ Dada Merighetti. Tecnici diversi, ma i nomi in squadra sono sempre gli stessi. «Mi aspetto molto da questo gruppo, la Merighetti è
un’atleta su cui ogni giorno dobbiamo scommettere per un piazzamento almeno fra le prime cinque - esordisce Alberto -. Abbiamo lavorato sulla tattica di gara, il suo punto debole. L’anno scorso ha sbagliato troppo, ma ora ha la maturità per farlo molto meno. Un’altra punta è Nadia Fanchini, troppo spesso sfortunata. Lei è una fuoriclasse, se riusciamo a preservarla al meglio darà ancora tanto allo sci italiano». Ma ecco il motivo conduttore della ‘banda di Alby’: «Una squadra che cresce
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VERENA STUFFER: Deve dimostrare già dalle prime gare di potersi qualificare nelle prime quindici. Altrimenti sarà dura per lei continuare la stagione nella massima serie. Forza.
le più giovani non possono accontentarsi di stagioni anonime, vedi Lisa Agerer o Francesca Marsaglia». Attenzione, quest’ultima farà anche gigante: «in allenamento in Argentina ha dimostrato una condizione brillante». Ci si aspetta tanto da Sofia Goggia, ma il veneto mette subito tutti in guardia: «L’errore più grande è mettere pressione a Sofia, non può essere la salvatrice della patria a priori, è al primo anno di Coppa del Mondo e deve crescere.
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FRANCESCA MARSAGLIA: Dopo un anno difficile negli allenamenti estivi sembra aver dato segni importanti di risveglio. È inquadrata fra le velociste, ma i tecnici la indirizzeranno anche sul gigante.
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ELENA FANCHINI: Scorrevole e sensibile, ha sempre evidenziato lacune tecniche nei passaggi più difficili. È una velocista pura, in passato ha dimostrato di avere i numeri. Dicono che sia in ripresa... e se a Sochi fa il colpaccio?
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ELENA CURTONI: Polivalente. È l’atleta più completa che abbiamo. Sembra che i tecnici abbiano capito che può distinguersi ad alti livelli anche in gigante, non solo in superG e discesa. Anche in combinata ha delle potenzialità. Insomma, Elena sembra avere raggiunto quella maturità e quell’esperienza per fare il salto di qualità che tutti si aspettano. Se rompe il ghiaccio, si salvi chi può.
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nel suo complesso, che aspira a entrare con regolarità nelle top ten, podi e medaglie sono gli obiettivi finali certo, però la crescita di una compagine la noti se acquista quella continuità di risultati che non ha avuto in passato». Elena Curtoni è in grado di farlo, ma anche tutte le altre, Elena Fanchini in prima battuta. Non ci sono solo loro però: «Se non nelle dieci, una Verena Stuffer o una Camilla Borsotti devono abitare nelle prime quindici posizioni,
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LISA MAGDALENA AGERER: Ha pagato come tutte un anno storto. Così ha chiuso una stagione in maniera anonima. Gigantista e velocista, deve dimostrare di essere capace di fare il salto di qualità. In Coppa Europa era semplicemente imbattibile, e ora?
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SOFIA GOGGIA: Futuro. È vero, i tecnici continuano a ripetere che non bisogna metterle fretta, che Sofi è al primo anno ufficiale in Coppa del Mondo, che è sbagliato caricarla di troppe responsabilità. Sarà anche giusto, ma una che si presenta in punta di piedi a un Mondiale e sfiora il bronzo in superG, dimostra che ha del talento da vendere e che quindi può ottenere già subito risultati che contano.
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JOHANNA SCHnARF: Ritorna da un brutto infortunio al ginocchio e anche in estate ha avuto problemi. Se in forma è fra le migliori velociste e combinatiste della squadra azzurra, ma ogni previsione a oggi sembra azzardata.
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NADIA FANCHINI: Gli ultimi incidenti però sembravano averle tarpato le ali definitivamente. Invece la seconda delle sorelle Fanchini ha ripreso a volare: la medaglia d’argento in discesa ai Mondiali ha confermato che la sua classe, la sua determinazione e la sua costanza sono davvero infinite. Nadia, se sta bene fisicamente, è da podio in tre specialità. Scusate se è poco...
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DANIELA MERIGHETTI: Senatrice. È la veterana, la più esperta, la più navigata. E soprattutto è quella che in discesa, ma anche in superG, può regolarmente state davanti. Se solo limita i piccoli errori e le sbavature che spesso caratterizzano le sue discese, potrà togliersi delle grandi soddisfazioni. Non ha ancora dimostrato tutto il suo valore, ma può essere indiscussa protagonista a Sochi.
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CAMILLA BORSOTTI: Come la Stuffer è attesa subito a uno scatto di orgoglio per dimostrare se vale ancora l’inserimento nella squadra di Coppa del Mondo. Coraggio.
Poi io sono convinto che potrà fare bene, ma questo è un altro discorso». Sarà anche un altro discorso, ma abbiamo tanto bisogno di una giovane così audace e determinata. Si parte allora, con un gruppo vecchio e uno staff nuovo. «Ognuno con il suo ruolo, con il suo compito preciso, meccanismi rodati in questi anni, un gruppo di lavoro unito, una mia scommessa». In bocca al lupo signor Ghezze!
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DISCIPLINE TEcNICHE
‘Fede’ guida la riscossa Niente di fatto. Le azzurre dello slalom e del gigante hanno deluso ogni aspettativa. Inutile girarci intorno. È vero, gli infortuni lo scorso inverno hanno martoriato il team, ma le ragazze hanno raccolto comunque troppo poco. Urgevano cambiamenti radicali, così è arrivato Livio Magoni dopo i trionfi al fianco della slovena Tina Maze e Ruggero Muzzarelli per la preparazione atletica. La stagione olimpica sarà quella del riscatto? Con il ritorno in prima linea di Federica Brignone speriamo proprio di sì. E le altre big? Denise Karbon e Manuela Moelgg sono in recupero ma saranno al top da dicembre, mentre preoccupa sempre di più la schiena di Irene Curtoni. Salgono in gigante le quotazioni della sorella Elena. E Nadia Fanchini...
6/10 Non bastava la novità, il semplice cambiamento. Ci voleva un rivoluzionario e uno stratega al tempo stesso. È arrivato Livio Magoni a guidare le slalomgigantiste nell’anno di Sochi. Poteva stare comodamente a godersi altri trionfi con Tina Maze, ma il bergamasco vive di nuovi stimoli, rinnovate sfide e forse aveva voglia anche di un po’ di luce propria. Le azzurre non potevano rappresentare palcoscenico migliore dopo una stagione da dimenticare. Livio è uno che è abituato a convivere con lo stress e le situazioni difficili. Sa superare le polemiche, guardare
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avanti. Anzi, forse vive meglio nelle tensioni ed è sempre stato uno dei tecnici più indicati a tirare fuori il carattere dalle atlete. «Le gare diranno se abbiamo fatto le scelte giuste, noi intanto abbiamo la coscienza a posto - esordisce il tecnico bergamasco -. Prima di tutto ho cercato di convincere le ragazze che nello sport si può rinascere sempre. L’anno scorso dopo le gare le osservavo, le scrutavo. Nei loro occhi era palese un senso di abbandono e di tristezza. Ho cercato di lavorare sull’autostima, sulla convinzione, sul crederci sempre. Bisogna avere il fuoco dentro,
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FEDERICA BRIGNONE: Classe. Minuta ma nervosa, piccola ma solida. E soprattutto talentuosa. Podi e medaglie, Fede in gigante è l’atleta da cui ci aspettiamo di più. È giovane, ha una lunga vita agonistica davanti, ma ha già una maturità tale che può tranquillamente stare comodamente in vetta alle classifiche. Sempre. Unico dubbio è l’infortunio dello scorso anno, ma in autunno stava già sciando forte.
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DENISE KARBON: Indomabile. Un’altra che ha sofferto nella sua carriera per diversi infortuni, ma allo stesso tempo è forse l’unica azzurra che ha dimostrato di essere la numero uno. Il trionfo in Coppa del Mondo in gigante, anche se non è più recente, la inserisce fra quelle atlete che, grazie a bravura ed esperienza, possono mettersi al collo una medaglia olimpica.
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MICHELA AZZOLA: Dopo un anno di esperienza in Coppa del Mondo e la partecipazione alla rassegna iridata, per Michi si prospetta una stagione nella quale bisogna iniziare a scalare ulteriormente le classifiche. Tecnicamente valida, è un’atleta molto professionale e attenta. In estate è stata frenata da un piccolo infortunio, ma in slalom potrebbe essere la sorpresa.
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CHIARA COSTAZZA: Per Chiara questo inverno sarà davvero cruciale. In estate è migliorata molto e sembra essere tornata quella che primeggiava in slalom. È a un bivio: risorgere o mettersi definitivamente in un angolo.
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MANUELA MOELGG: Un infortunio dopo l’altro, adesso Manu sembra essere in via di recupero. Ma il problema vero è la mancanza di un allenamento continuo ed efficace negli ultimi anni. È sicuramente una delle nostre atlete più forti, intendiamoci, ma i punti interrogativi a causa della sua salute sono ancora pesanti.
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ne, non viceversa». Manuela Moelgg e Denise Karbon? «In ritardo ma in recupero, soprattutto la seconda». Non lo dice ma sappiamo che sono una scommessa che vuole vincere: stiamo parlando di Michela Azzola e Marta Benzoni, cresciute con lui ai tempi dello sci club Orezzo. «E poi c’è una Nadia Fanchini che anche in gigante può tornare a primeggiare».
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Nella foto di gruppo: 1. Federica Brignone, Denise Karbon, 3. Nadia Fanchini, 4. Chiara Costazza, 5. Irene Curtoni, 6. Sofia Goggia, 7. Manuela Moelgg, 8. Elena Curtoni
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SABRINA FANCHINI: Anche lei è reduce da un infortunio ed è difficile fare previsioni. Stando al cronometro, in gigante, in autunno, sembra che si sia ripresa bene. Vedremo.
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santa ragione, non c’è mai stata piena presa di coscienza di questo limite. Non si vincono le gare sui tratti difficili». E Federica Brignone? «Da podio se sta bene, sempre, è una fuoriclasse e non si discute». Le sorelle Curtoni? «Irene è un punto interrogativo, Elena oltre che nella velocità può esprimersi molto bene in gigante. Dal gigante alla velocità, ecco la suo propensio-
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nello sci, altrimenti meglio stare a casa». In estate tanta attenzione al lavoro atletico. «L’atletica è fondamentale e abbiamo voluto monitorare sempre il lavoro con raduni collegiali - continua Livio -. Dopo una stagione così stare in gruppo, motivarsi e darci dentro anche ‘a secco’ era indispensabile». Tecnicamente accenti diversi. «Sui piani le italiane le hanno sempre prese di
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IRENE CURTONI: È la più competitiva fra gigante e slalom. Non c’è alcun dubbio. Ma il problema alla schiena è talmente preoccupante che non si sa nemmeno se potrà gareggiare.
Settore femminile
Gruppo discipline tecniche Allenatore responsabile: Jacques Theolier Allenatori: Simone Del Gruppo discipline tecniche Dio, Stefano Costazza, Alexander Prosch Allenatore responsabile: Preparatore atletico: Livio Magoni Vittorio Micotti Allenatori: Cesare Pastore, Osteopata-fisioterapista: Alessandro Roberto Luca Caselli Preparatore atleticoSkiman Salomon: allenatore: Gianluca Petrulli Ruggero Muzzarelli Skiman Völkl: Giuseppe Fisioterapista: Bianchini, Paolo Ferrari Seraina Pazzeller Skiman FISI: Nicola Martini, Skiman Fischer: Michael Moelgg, Patrick Merlo Federico Brunelli Skiman Dynastar: Skiman Fischer: Nicolò Concari Nicola Marcon Skiman Dynastar-Rossignol: Skiman Blizzard: Heini Pfeifer Mauro Sbardellotto Direttore tecnico: Raimund Plancker
Gruppo discipline veloci Allenatore responsabile: Alberto Ghezze Allenatori: Giovanni Feltrin, Marco Viale, Michael Mair Preparatrice atletica: Monika Mueller Osteopata-fisioterapista: Mattia Freo Skiman FISI-allenatori: Mattia Lavelli, Daniel Zonin, Mattia Giongo
Settore maschile Direttore tecnico: Claudio Ravetto
Organizzazione e logistica: Massimo Rinaldi
Gruppo discipline veloci Allenatore responsabile: Gianluca Rulfi Allenatori: Christian Corradino, Alberto Ghidoni, Alberto Senigagliesi, Angelo Weiss Preparatore atletico: Tommaso Frilli Osteopata-fisioterapista: Federico Tieghi Skiman Head: Thomas Tuti Skiman Nordica: Sepp Zanon Skiman Atomic: Ernest Habersatter Skiman Rossignol: Alex Kalamar
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Raimund Plancker: «Serviva una scossa» Il DT femminile è convinto che sia l’anno nuovo per alcune ragazze saranno messe in gioco da subito: «ora basta accontentarsi» Si è salvato dalla tempesta che ha stravolto lo staff delle azzurre. Stiamo parlando di Raimund Plancker, che dopo una stagione deludente si è affidato ad un gruppo di tecnici tutto nuovo per puntare a un veloce riscatto. Riuscirà Raimund a far tornare la quiete in casa azzurra a suon di risultati? Al terzo anno da direttore tecnico del settore femminile, il carabiniere gardenese questa volta ci crede. Una stagione da dimenticare, adesso si riparte. È stata dura? «La stagione passata è stata avara di risultati. Prima gli infortuni, poi i problemi con i materiali, infine la voglia di rincorrere sempre un risultato che ci ha portato solo a strafare. Ora si riparte, abbiamo cambiato tanto negli staff e nella preparazione». Un terremoto nei quadri tecnici... «Ci stava, ci voleva. Serviva una scossa. Penso di aver fatto la scelta giusta, un cambiamento radicale era doveroso». A fine stagione anche tu sei stato sul punto di mollare? «Non proprio, però ho detto al presidente Roda di essere a disposizione, pronto a fare quello che voleva lui per il bene della federazione». Tornando agli infortuni, cosa è successo davvero a Irene Curtoni? «A gennaio c’è stato un riacutizzarsi del suo problema alla schiena. Nonostante abbia fatto una stagione positiva in entrambe le discipline, non è riuscita a esprimersi come poteva. A Schladming prima del gigante non riusciva nemmeno a camminare...». E adesso? «Recupero difficile, ci sta che Irene si prenda un anno di stop per curarsi davvero al meglio». Una bella botta anche per la Brignone. Ma non potevate fermarla ai primi sintomi? 58 \\ NOVEMBRE 2013
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«Ci poteva stare, era anche il parere della Commissione medica. Però Fede ha voluto provarci ancora, poi solo dopo l’uscita nella seconda manche di St. Moritz ha desistito. D’altronde erano settimane che sugli sci da una parte non si appoggiava nemmeno. Così era impossibile fare le curve». Moelgg, Curtoni, Schnarf, Karbon, Gianesini. Recuperi sempre più lunghi e dall’esterno si ha l’impressione che manchi una linea comune sul tema medico. Non ti pare? «Questo è un tema, fra l’altro molto delicato, che a mio giudizio dobbiamo risolvere. Oggi ognuno può farsi curare da chi vuole con l’ausilio della Commissione medica. In tanti altri sport non è così. Forse è venuto il momento di cambiare, anche se per cambiare la Commissione medica ha budget troppo risicati». Daniela Merighetti tornerà a vincere? «Ha fatto un podio l’anno scorso, ma poteva raccogliere di più. Mi mangio le mani se guardo le analisi delle gare e vedo che sei volte era davanti all’intermedio e poi usciva o retrocedeva. ‘Dada’ se sta bene è una da podio, sempre». Non ti ha pesato fare a meno di un tuo uomo di fiducia come David Fill? «Umanamente molto, è stato un mio aiuto in Coppa Europa con gli uomini e con le velociste
quando ero responsabile ed è un tecnico molto valido. Forse non mi sono reso conto che per un incarico così complesso aveva ancora troppa poca esperienza». Sei tu che hai voluto a tutti i costi Livio Magoni? «Certamente. Per sostituire un tecnico di valore come Stefano Costazza c’era necessità di un pezzo da novanta, di uno di grande carattere e soprattutto di un vincente». In discesa cambiano i tecnici ma la squadra no. Perché? «C’è poco ricambio, nessuno da dietro, fino a oggi, ha spinto. Alcune ragazze però sanno che saranno messe in gioco da subito. Sto parlando soprattutto di Verena Stuffer, Camilla Borsotti ed Enrica Cipriani. Ora basta accontentarsi». Raimund, i tuoi critici dicono che sei troppo buono, che il tuo ruolo naturale è l’allenatore. Cosa rispondi a queste osservazioni? «Voglio che a rispondere sia il campo. So e sappiamo tutti che quest’inverno non possiamo più sbagliare, ma le critiche devono essere tecniche, il resto sono chiacchiere da bar, sfoghi, invidie». Cosa ti ha colpito della nuova Italia di Magoni e Ghezze? «C’è una voglia incredibile di riscatto, di guardare avanti, di crederci. Abbiamo fatto il doppio dei giorni di atletica e intensificato quelli sulla neve. Risultato? Ho visto solo del gran entusiasmo e nessuna lamentela». Riusciremo a salire sul podio di Sochi? «Io ci credo. In prima linea ci sono Nadia Fanchini, Brignone e Merighetti. E poi Irene Curtoni, Moelgg, Karbon e Schnarf, sempre che stiano bene». Ti sei dimenticato di Sofia Goggia... «È al primo anno in Coppa del Mondo, può fare tutto e il contrario di tutto. Diamole tempo».
CHEOS
IL NUOVO CASCO HYBRID
LA TECNOLOGIA “IBRIDA” DEL CHEOS COLLEGA PER LA PRIMA VOLTA I VANTAGGI DI INMOLD E HARDSHELL: ALTA RESISTENZA AGLI URTI E TANTO SPAZIO PER APERTURE E CANALI. OLTRE ALLE APERTURE NELLA PARTE ANTERIORE, L’ARIA FREDDA FLUISCE DAL BORDO ANTERIORE DEL CASCO VERSO L’INTERNO. QUEST’ULTIMA VIENE SCALDATA IN CANALI E PASSA TRAMITE APERTURE SULLA PARTE ALTA E POSTERIORE VERSO L’ESTERNO. TRAMITE QUESTO “VENTURI-EFFEKT”, CHEOS RAGGIUNGE UNA VENTILAZIONE MAI REALIZZATA FINO AD OGGI. WWW.ALPINA-SPORTS.DE WWW.FACEBOOK.DE/ALPINA-SPORTS WWW.SOCREP.IT
CHRISTOF INNERHOFER | SKIPEOPLE
Intimamente
Inner
Il finanziere di Gais, dopo il triplete della scorsa stagione, si appresta ad affrontare una stagione importantissima, che porterà alle Olimpiadi di Sochi. E potrebbe consacrarlo definitivamente come personaggio. Non solo in pista SERVIZIO DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO ZOOM
CE FACEBOOK
24 maggio
jessica parker… io e dr.. sandro veronesi
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l'ha fatta. Vincere nello sci è difficile, ripetersi ancora di più. Essere campione esige regolarità e Christof Innerhofer è diventato, inverno dopo inverno, un punto di forza della squadra azzurra di velocità a suon di medaglie, podi, vittorie. Essere campione significa ricercare il massimo, sempre. Non accontentarsi mai. Ecco la differenza fra il bravo atleta e il fuoriclasse. Sei vittorie in Coppa del Mondo, tre medaglie iridate, altri cinque podi. L'anno scorso tre perle, tre classiche conquistate: i trionfi a Beaver Creek, Wengen e Garmisch Partenkirchen rimarranno una tripletta degna di quella mondiale del 2011. Christof è nel massimo del suo splendore agonistico. Vince e convince, è personaggio riconosciuto anche fuori dallo sci, è l'Italia dello sport che va. Ed è per questo motivo che le Olimpiadi di Sochi arrivano al momento giusto per consacrarlo definitivamente. Numero uno In certe situazioni e condizioni è indiscutibilmente il migliore. Per dirla con il direttore tecnico Claudio Ravetto «è un esempio nel modo in cui riesce ad affrontare le curve ad alta velocità. Sul ghiaccio in particolare, ma non solo. Quando lo sci deve trovare la risposta
sulla neve è inimitabile, tecnicamente non si discute». È uno dei pochi che sa fare della tattica tra le porte, che nello sci è quasi impossibile. «Conosce più degli altri il punto dove si può fare la gara, interpreta le linee sempre con efficacia, sulle gobbe sa dove spingere, accelerare, sulle onde è capace di fare velocità optando per le migliori traiettorie - dice Gianluca Rulfi, l'allenatore responsabile -. Sa prendere i rischi con intelligenza, impressiona per quanto è meticoloso». Una precisione quasi maniacale e un'attenzione a ogni dettaglio: in ricognizione è sempre l'ultimo. «Vuole confrontarsi, capire, ti martella di domande - puntualizza il coach Alberto Ghidoni -. Lui ha le sue idee, ma cerca il confronto, è aperto alle novità». Però come tutti, anche i più grandi, il finanziere di Gais ha il suo punto debole: fa fatica a fare velocità sui piani quando la neve non è eccessivamente dura, non è maestro in scorrevolezza. «Se c'è da inventarsi qualcosa, da risolvere una situazione con un colpo di genio, lui c'è» sostiene Christian Corradino, altro allenatore azzurro. D'altronde la difficoltà è stimolo per i campioni, l'imprevedibilità strumento per esprimersi al meglio e fare la differenza. Inner è così. Te ne accorgi non solo in ricognizione o in partenza
«…voglio andare forte dalla prima gara di Coppa del Mondo. Per me questa è la stagione 2013/2014 prima di tutto e poi quella olimpica. Certo, mi manca solo una medaglia olimpica... sarebbe chiudere un cerchio…»
BIO Christof Innerhofer è nato a Brunico (Bz) il 17 dicembre del 1984 e vive a Gais, un paese di 3000 abitanti in Valle Aurina. Tesserato per le Fiamme Gialle, ha esordito in Coppa del Mondo nel novembre 2006 nello slalom di Levi. Undici podi in Coppa del Mondo con sei vittorie: la discesa di Bormio nella stagione 2008-2009, la supercombinata di Bansko nel 2010-2011, il superG di Schladming l’anno successivo e la scorsa stagione le discese di Beaver Creek, Wengen e Garmisch. Ai Mondiali di Garmisch Partenkirchen nel 2011 una storica tripletta: oro in superG, argento in combinata e bronzo in discesa. Usa sci, scarponi, casco e bastoncini Rossignol, guanti Level e protezioni Energia Pura.
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CHRISTOF INNERHOFER | SKIPEOPLE
Magic moments L’incredibile 2012/13 di Christof
30/11/2012 DH Beaver Creek 19/01/2013 DH Wengen 25/01/2013 SG Kitzbühel 23/02/2013 DH Garmisch Partenkirchen
di una gara, ma anche prima di un semplice giro di allenamento. Sempre quella voglia di spaccare il mondo, sempre quel fuoco dentro. La schiena, un problema Se la capacità di far correre lo sci può essere il tallone di Achille, Innerhofer sta lottando da un anno e mezzo anche con un altro problema. Un maledettissimo mal di schiena lo costringe a periodi forzati di pausa, a cambiamenti di programma, a rinunce. E soprattutto a convivere con il dolore. Le ha provate tutte l'iridato di Garmisch, fino a quando si è rivolto allo studio del dott. Mueller, in Baviera, che con fisioterapia e infiltrazioni ha alleviato il suo dolore. Nell'estate 2012 faceva quasi fatica a camminare, al punto che gli era balenata anche l'idea di fermarsi un'intera stagione per curarsi. Le frequentazioni con il dottore tedesco invece lo hanno
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Nelle foto. Dall’alto, in senso orario. Innerhofer con Usain Bolt al Golden Gala di Roma, in una simpatica foto durante la vacanza in Thailandia, in ricognizione di una gara e (nella foto grande) all’arrivo del superG di Kitz della scorsa stagione.
rimesso in piedi e Inner è riuscito a essere comunque grande protagonista. Non bisogna dimenticare che ha avuto un ruolo importante Federico Tieghi, l'osteopata dei discesisti, con cui ha uno strettissimo rapporto. Trattamenti conservativi costanti, esercizi dedicati, massaggi mirati, Innerhofer non può fare a meno di questa figura che ha voluto con insistenza che rimanesse in organico. Monitoraggio costante e soprattutto un lavoro atletico a corpo libero programmato sulle sue
esigenze e necessità ad opera di Vittorio Micotti e Tommaso Frilli completano questo delicato disegno per preservare e tutelare la sua schiena. Personaggio Christof negli ultimi tre anni si è consacrato al grande pubblico. È diventato personaggio in maniera naturale, non è impostato, nonostante sia professionale e attento anche nell'aspetto della comunicazione. Si è guadagnato la fiducia di marchi italiani
SKIPEOPLE |CHRISTOF INNERHOFER
Nelle foto. Dall’alto, in senso orario. In azione ai Mondiali di Schladming, un momento di concentrazione prima di scendere in pista, un’altra immagine delle vacanze.
molto conosciuti, Intimissimi e Armani su tutti, due partner che gli hanno permesso di fare il salto di qualità. «Innerhofer finalmente è riuscito a 'sdoganare' lo sci, cosa che solo Giorgio Rocca aveva fatto dopo i fasti di Alberto Tomba» dice il manager Andrea Vidotti. 'Inner' ha capito che la differenza la si fa solo se si esce dal perimetro del mondo dello sci. In questo è un altoatesino atipico, anche perché è attento a gusti e tendenze del mondo mediterraneo e non solo germanico e
mitteleuropeo. Campione anche in questo aspetto. BOTTA E RISPOSTA Dopo i tuoi trionfi sei diventato un 'personaggio', ti sei accorto di questo cambiamento? «Negli ultimi due anni la mia popolarità è cresciuta. Ora mi fermano per la strada, anche nelle grandi città. Mi riconoscono, mi salutano. Una foto, un autografo, una stretta di mano».
Stai cercando di 'sdoganare' lo sci fuori dal perimetro della montagna, non è vero? «Ce la sto mettendo tutta. Ma questa cosa non arriva da un giorno all'altro. Da anni lavoro per questo obiettivo. Vincere ed essere famosi solo da 1000 metri in su non ha molto senso». Si dice che gli sciatori a volte non sono gente da riflettori. Cosa ne pensi? «Io parlo per me. Ho sempre capito l'importanza della comunicazione, sono sempre stato disponibile e con i media ho un buon rapporto. Penso che siamo utili a vicenda, ci serviamo. Il giochino è semplice. Ruoli diversi, ma rapporto fondamentale. Come si fa a non capirlo?». Armani, Intimissimi, questi marchi ti hanno dato una mano considerevole per accrescere la tua popolarità… «Certo, e penso che mi abbiano scelto non
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CHRISTOF INNERHOFER | SKIPEOPLE
solo perché vinco sugli sci. Gli sponsor vogliono gente che sorride, persone disponibili, capaci di essere a proprio agio ovunque. Le grandi aziende vogliono gente viva, vera, che sa trasmettere un messaggio, oltre che vincere». Alla FISI cosa manca in termini di marketing, di comunicazione? «Stanno cercando formule nuove per vendersi. Io dico che se dopo una stagione incredibilmente vincente come la scorsa non si riesce a fare il boom di sponsor, allora non ci si riuscirà più. Intanto qualche sponsor è arrivato». Anche Intimissimi fra l'altro. C'è lo zampino di Innerhofer? «Sì, non ho problemi a dirlo. Ho fatto da tramite». Quando hai capito che saresti diventato un campione? «Gennaio 2008, in Val d'Isère dopo il primo posto in prova sulla Face de Bellevarde. Ho capito che potevo arrivare lontano». Hai vinto in Coppa del Mondo e ai Mondiali. Adesso c'è Sochi, obiettivi? «Voglio andare forte dalla prima gara di Coppa del Mondo. Per me questa è la stagione 2013-2014 prima di tutto e poi quella olimpica. Certo, mi manca solo una medaglia olimpica... sarebbe chiudere un cerchio». Cosa ti è mancato a Schladming 2013? «Situazioni opposte rispetto a Garmisch 2011. Ogni condizione, ogni situazione in Germania era a mio favore, in Austria no. In particolare ho sofferto la visibilità tanto scarsa quanto piatta. Non a caso mi sono operato agli occhi la scorsa estate».
La tua vittoria più bella? «Ho avuto la fortuna di vincere delle classiche, se devo proprio scegliere il Lauberhorn di Wengen. Pista spettacolare, lunga e difficile, e panorami mozzafiato». Ora sei stabilmente fidanzato con Martina. Cosa ti ha dato? «Serenità, tranquillità, ho capito che staccare la spina dallo sci si può. Anzi, si deve. Ora ho
Ti è dispiaciuto l'addio di Max Carca? «Sicuramente. Ho fatto fatica a capire il motivo, mi trovavo davvero bene. D'altronde non c'è mica il detto che... squadra che vince non si cambia?».
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A che posto metti la famiglia? «Al primo. Quando torno a Gais trascorro tanto tempo con papà Gottfried e mamma Maria. Hanno fatto tanti sacrifici per farmi vivere la mia passione. Sono gente semplice, persone che hanno dato l'anima per farmi sciare. Mia mamma ha anche lavorato la notte in una panetteria per pagarmi la retta allo ski college di Malles». Innerhofer e la politica? «Io mi intendo di economia, di moda e di donne (ride), con la politica c'entro poco».
Qual è l'allenatore a cui sei più legato? «Oggi Alberto Ghidoni». Pregi e difetti di Claudio Ravetto? «Tecnicamente è validissimo ed è un grande motivatore. Oggi purtroppo è sempre meno presente in pista».
iniziato a ritagliarmi del tempo per me. Mi ha aiutato a capire che oltre allo sci c'è anche qualcos'altro».
28 ottobre Letizia Schatzi... Mette questo video e pensa che stanotte riesco a dormire!?!? Ma daii Innerhofer Christof...!!! #ilnuovodiosole
Una cosa che ami dello sci e una che odi? «Amo la voglia di agonismo, quel fuoco che mi mette dentro, quel desiderio di lotta, di sfida, di vittoria. Dicevo lo sci che ti incendia dentro, ma è anche neve, aria, vento. Natura a 360° insomma. Odio perché è uno sport che è troppo traumatico, io con la mia schiena lo so bene». La schiena, è stato veramente Martin Auracher a metterti in piedi? «A lui devo tanto, ho fatto bene a recarmi in Germania. E poi devo dire che, a casa con il mio fisioterapista e in squadra con Federico Tieghi, lavoriamo al meglio per preservarmi».
LUCA DE ALIPRANDINI | SKIPEOPLE
Luca De Aliprandini
Finferlo
FACEBOOK 19 luglio Wednesday #Training, #Whip at Arco di Trento — presso crossodromo pietramurata - TN
non molla mai Dopo l’undicesimo posto in Alta Badia della scorsa stagione, Luca De Aliprandini è pronto a risalire le classifiche delle porte larghe
L
di Gabriele Pezzaglia
uca De Aliprandini è fra i giovani più interessanti del panorama nazionale. Specialista del gigante, il trentino è pronto a fare il salto di qualità in Coppa del Mondo dopo aver preso le misure l’anno scorso. Nominalmente ancora nel gruppo Coppa Europa, si è allenato tutta l’estate e l’autunno con la squadra A e si è posto come primo obiettivo quello di entrare stabilmente nei ‘top 30’ della specialità. Luca per tutti sei ‘Finferlo’. Chi ti ha dato questo soprannome? «Furio Brigadoi e Cesare Pastore ai tempi del Comitato. Poi ci sono le varianti, come Finfer che mi ha dato Alessandro Serra o Finferlone come dice Giovanni Borsotti».
Sta per iniziare il sesto anno in squadra azzurra, ma i primi anni non sono stati facili... «Ho passato tre anni in C, due con Alessandro Serra e uno con Matteo Joris. Ho fatto un po’ fatica, ma è normale penso, troppo spesso tutti
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si dimenticano che non è facile il passaggio dal Comitato alla squadra». Cosa vuoi dire con questo? «Che è assurdo, come mi sto accorgendo oggi, che dopo un anno in nazionale Junior si inizi a sparare giudizi. Bisogna invece dare tempo al tempo, avere la pazienza di aspettare». Il momento più difficile in squadra C? «Il secondo anno. Però alla fine mi sono appeso al terzo della classifica delle FIS Giovani, così mi sono salvato e sono rimasto in squadra. Il quarto era Jacopo Di Ronco... che è ancora in gruppo sportivo e fa fatica ad emergere, pur essendo uno sciatore di valore». L’anno dopo? «Iniziavo a piazzarmi nei primi trenta in Coppa Europa, incominciavo a mettermi in mostra. In squadra c’era Joris, ma il circuito era seguito da Serra, il coach che poi ho ritrovato l’anno dopo in B». In squadra B sei partito subito forte e poi hai concluso facendo il posto fisso. È stata una grande stagione, non è vero? «Già in Argentina andavo bene, poi durante l’anno sono cresciuto, gara dopo gara, e proprio alla finale di La Thuile è arrivato il posto fisso. In quel momento ho capito che lo sci era diventato il mio lavoro e il mio sogno finalmente iniziava a materializzarsi». Che rapporto hai con Alessandro Serra? «Mi ha sempre spronato, ha sempre creduto in me. Con lui ho lavorato tecnicamente, sul fatto
Biografia Luca De Aliprandini è nato il primo settembre 1990 a Cles (Tn) e risiede a Tuenno. Scia Salomon ed è tesserato per le Fiamme Gialle. Ha un fratello, Andrea, e due genitori non sciatori, Nadia e Livio. Negli anni della categoria Giovani ha vinto il titolo di campione italiano di gigante nel 2008 a Pozza di Fassa. In Coppa Europa è entrato diciotto volte nei primi quindici, è salito quattro volte sul podio in gigante e lo scorso marzo ha vinto il gigante andorrano a Soldeu. A punti una volta in Coppa del Mondo, undicesimo in Alta Badia lo scorso anno.
Luca De Aliprandini nel gigante di esordio della stagione a Soelden in cui ha chiuso la prima manche in trentatreesima posizione ©FISI/Pentaphoto
di dare intensità agli allenamenti e sbagliare di meno. Mi ha trasmesso quella voglia di crederci sempre che ora ho fatto mia. Un lavoro anche di testa. Gli sono proprio riconoscente».
i tracciati a bassa velocità e i materiali nuovi. Comunque, come per il discorso fatto per la C, anche in Coppa del Mondo non si può avere tutto subito».
E Jacques Theolier? «Grande professionista. Poche parole, ma chiare. Un tipo che ti sa motivare, ti carica».
Cosa pensi dei nuovi sci da gigante? «Pessima idea quella della FIS. Non hanno limitato gli infortuni, anzi. Inoltre lo spettacolo è decisamente sceso. Se fossi un giovane che non scia come me per lavoro non so se andrei avanti con questo materiale».
Che rapporto hai con il tuo skiman Gianluca Petrulli? «È troppo semplicistico dire che è uno skiman. È una persona che mi sta vicino, mi consiglia, è molto attento. D’altronde ho la fortuna che ‘Petru’ e il mio compagno di scuderia Davide Simoncelli hanno un’ esperienza enorme». L’anno scorso stabilmente in Coppa del Mondo grazie al ‘posto fisso’… Come è andata al stagione? «Ho fatto un po’ fatica, il risultato migliore l’undicesimo posto in Alta Badia. Ho patito
Perché? «Semplice, è meno divertente di prima. E poi lo spettacolo ci ha perso». Ci pensi a Sochi? Quali sono i tuoi obiettivi per l’inverno? «Adesso non penso alle Olimpiadi. Il mio obiettivo minimo è essere stabilmente nei primi trenta al mondo nel gigante».
La cosa che ti piace di più dello sci e quella che ti piace meno? «Viaggiare. Bello perché vedi posti nuovi in giro per il mondo, ma allo stesso tempo a volte diventa stressante essere così tanto tempo lontano da casa». La tua passione? «La moto, il cross». Il tuo motto? «Non mollare mai». La pista più affascinante? «La Gran Risa di La Villa». La località che ti ha fatto venire la pelle d’oca? «Adelboden. Quando sei al cancelletto vedi quel muro e senti il boato, ti vengono i brividi». Il tuo sogno? «Parliamo di sogni? Beh, vincere la Coppa del Mondo di gigante».
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MARTA BENZONI | SKIPEOPLE
Marta Benzoni
Credici
Marta! Dopo due anni non facili la Benzoni ora punta a esprimere tutte le sue potenzialità. E ritrova Magoni, l’allenatore dei tempi felici dell’Orezzo Valseriana di GABRIELE PEZZAGLIA
Quali obiettivi ti sei posta? «In Coppa del Mondo devo assolutamente entrare stabilmente nelle prime trenta in slalom e in Coppa Europa fare qualcosa di importante. Sto parlando di stare nelle dieci, di fare podi». In primavera sei stata inserita fra le ‘atlete di interesse nazionale’... «Mi sono allenata all’inizio della preparazione con la squadra A e poi fino a
Dopo quattro anni in squadra azzurra, Marta Benzoni è stata ‘declassata’ fra le atlete di ‘interesse nazionale’, anche se dall’autunno ha avuto la possibilità di rientrare nel gruppo Coppa del Mondo insieme a Livio Magoni, l’allenatore con cui ha lavorato due anni ai tempi dello sci club Orezzo Valseriana. Dopo alcuni problemi fisici e un anno di transizione, la slalomista orobica è pronta per fare il definitivo salto di qualità. Iniziano le gare Marta, sei di fronte a un inverno fondamentale per il tuo futuro. Non è vero? «È proprio così, adesso voglio dimostrare davvero il mio valore. Questo inverno sarà cruciale per il mio futuro»
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Biografia Marta Benzoni è nata il 22 novembre 1990. Bergamasca di Rovetta, Val Seriana, scia Fischer ed è arruolata nel Gruppo Sportivo dell’Esercito. È stata vice campionessa italiana Giovani di discesa a Caspoggio nel 2010. Nel 2009 ha partecipato alla rassegna mondiale giovanile di Garmisch e, sempre in Germania, a Ofterschwang, ha esordito appena dopo in Coppa del Mondo in slalom. Sei volte nelle ‘top ten’ in Coppa Europa, tre volte in slalom, due in supercombinata e una in gigante. Miglior risultato nel circuito continentale lo scorso febbraio in slalom sulle nevi polacche di Zakopane, sesta. Nella scorsa stagione ha preso parte a due slalom in Coppa del Mondo ma senza fare alcun punto.
ottobre con il gruppo sportivo dell’Esercito. Poi ancora con il gruppo Coppa del Mondo». L’anno scorso hai fatto fatica in Coppa Europa. Perché? «Troppi errori, volevo strafare, non sono stata contenta della mia stagione. La cosa positiva è stata però aver risolto i problemi fisici dell’anno prima». A cosa ti riferisci? «Problemi respiratori, asma, facevo fatica a respirare dopo mezza manche di slalom. Impossibile fare risultato». Non è tanto facile risolverli... «Verissimo. Non riuscivano a trovarmi la cura, poi sono guarita grazie all’intervento del dottor Cottini. Ma è stato un inverno pesante, non facile quando vedi le tue compagne che migliorano e tu triboli perché al termine di una manche sei a pezzi». Quali riferimenti hai fuori dalla squadra? «Marco Pilatti e Alberto Ghezze». Intanto ora lavori con Livio Magoni. Che rapporto hai con lui? «Bellissimo. È un grande motivatore. Livio mi ha allenato due anni nella categoria
SKIPEOPLE | MARTA BENZONI
Giovani con lo sci club Orezzo Valseriana. È stato quello con cui c’è stata la svolta, che mi ha fatto capire cosa vuol dire essere e fare l’atleta. Senza i suoi insegnamenti non so se sarei arrivata in squadra nazionale…». Al quarto anno Giovani sono arrivati i tuoi migliori risultati... «Sì, non c’era più Livio ma Luca Agazzi che, a parte il biennio di Livio, mi ha seguito dalla categoria Ragazzi fino all’ingresso in squadra nazionale. Quell’anno ho vinto tre slalom FIS Giovani ad Abetone, Courmayeur e Nevegal e sono salita sul podio finale della classifica del circuito. Così è arrivato l’ingresso in squadra nazionale». Ma è vero che da piccola non volevi sciare mai? «Diciamo che non mi piaceva particolarmente, ma alla fine partecipavo ai corsi con Claudio Vivinoni perché non potevo mancare alla gara di fine corso in Presolana». Non proprio amore a prima vista con la neve. Facevi altri sport? «Facevo un po’ di tutto, ma mi piaceva un sacco giocare a calcio nella squadra del San Lorenzo, la frazione di Rovetta dove abito». Con quali compagne ti trovi meglio? «Michela Azzola, con la quale sono entrata in nazionale e che era compagna di sci club. Poi Sofia
INSTAGRAM 2 giugno 2013 #sclero in stubaital #aaa #corsomaestri
Goggia, Sabrina Fanchini e negli ultimi tempi Sarah Pardeller». Cosa ti piace dello sci? «Essere in mezzo alla natura, mi dà un senso di libertà». Senti la gara? «Solitamente no, l’anno scorso però ho fatto un po’ fatica. Forse avevo troppa pressione». Di cosa faresti a meno nello sci invece? «Di quella sensazione che ho quando non riesco a esprimermi. Tutto si complica, diventa più difficile, più pesante». Per tornare ad andare forte cosa ti manca? «Devo essere più fredda, più spavalda. Elementi importanti che ho un po’ smarrito. Mi sono allenata tanto e con efficacia questa estate, ma forse è nella testa che devo fare il giusto cambio di marcia». Il tuo slogan per la stagione 2013-2014? «Credici Marta, ce la puoi fare». Sogni nel cassetto? «Prima di sognare penso a un obiettivo fattibile nel breve periodo. Anzi brevissimo! Nelle trenta a Levi. Sì, dovrei gareggiare in Finlandia».
GIOVANI | C&B
CAMBIA TUTTO Da quest’anno non ci sono più la squadra Coppa Europa e la nazionale giovanile ma un unico team ‘allargato’ coordinato da Alessandro Serra, promosso direttore tecnico giovanile. Un gruppo aperto in entrata e in uscita, dove bisognerà lottare giorno dopo giorno per guadagnarsi il posto
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C&B | GIOVANI
Partiamo da qui
«Squadra aperta sottintende il concetto di contingente aperto, i nostri Giovani in nazionale saranno in prima linea in Coppa Europa, ci saranno convocazioni in questa direzione certo, ma il principio primario è che in Coppa Europa gareggia chi merita davvero». Alessandro Serra
Coppa Europa 2013 10 vittorie (5 maschili e 5 femminili) 9 secondi posti (3 maschili e 6 femminili) 11 terzi posti (5 maschili e 6 femminili)
era una volta la squadra B. Tempo di cambiamenti significativi questa stagione, quasi una rivoluzione. Due squadre in una. Infatti non ci saranno più il tradizionale gruppo Coppa Europa e la nazionale giovanile, ma le formazioni B e C sono state riproposte in un unico team. Si tratta, sia per il settore maschile, sia per quello femminile, essenzialmente di due gruppi con atleti della categoria Juniores a cui si aggiungono pochi Senior d’eccellenza. Squadre C allargate verrebbe da dire. La fusione intanto ha portato a numeri importanti. Diciotto gli uomini e quindici le donne, con rispettivamente solo quattro e due Senior. Alla guida di struttura e progetto c’è Alessandro Serra, che ha assunto un nuovo ruolo, quello di direttore tecnico giovanile, una figura che ha voluto addirittura il CONI. ‘Capitan Futuro’ coordinerà tutto l’aspetto agonistico dalla Coppa Europa in giù. Il coach di Cesana Torinese non sarà solo il riferimento per le squadre azzurre, ma rappresenterà la cinghia di trasmissione con Gruppi Sportivi Militari, Comitati e società, convocherà atlete e atleti per la Coppa Europa scelta che spettava fino all’anno scorso a Claudio Ravetto - sarà il responsabile principale del circuito Grand Prix in ogni suo aspetto. Le squadre C&B unite saranno il riferimento per il mondo giovanile che punta all’alto livello. Una scelta che, non dobbiamo dimenticarlo, è stata dettata anche da restrizioni economiche, ma che vuole ‘accorciare’ la strada per arrivare in Coppa del Mondo. E questo è un aspetto da non sottovalutare. Il ‘capitano’ parla chiaro: «Sono squadre aperte in entrata, ma anche in uscita, abbiamo cambiato il vecchio modello a compartimenti stagni, la C&B deve essere un passaggio verso l’alto livello, il circuito di riferimento sarà principalmente la Coppa Europa». Misurarsi nel circuito
Mondiali Juniores 2013 1 medaglia d’argento
continentale per crescere dovrà essere l’obiettivo primario di ogni giovane azzurro. «Ma attenzione, non è automatico, a differenza del passato, chi è in squadra non ha diritto a partecipare a priori al circuito, le convocazioni si guadagnano sul campo nel corso della stagione» chiosa Serra. Agli opening maschili di Coppa Europa saranno effettuati dei test insieme ai cosiddetti ‘Militari&Senior di interesse nazionale’ per stilare i contingenti e via via durante l’inverno saranno inseriti anche atleti dei Comitati che si mettono in mostra nel circuito Grand Prix. Ricordate le polemiche degli anni passati sul fatto che correvamo senza riempire i contingenti? «Non dovrà più accadere» taglia corto Serra. «Squadra aperta sottintende il concetto di contingente aperto, i nostri Giovani in nazionale saranno in prima linea in Coppa Europa, ci saranno convocazioni in questa direzione certo, ma il principio primario è che in Coppa Europa gareggia chi merita davvero». Apertura, strumento degli stage a livello Senior ma anche Juniores, costante supervisione ‘sotto’, controllo: la Federazione ha deciso di scegliere i talenti e preservarli con questo nuovo concetto. Tuttavia Serra precisa: «Chi merita corre, ma io comunque mi aspetto dai C&B davvero molto, vista anche la preparazione estiva ed autunnale davvero complessa che i nostri ragazzi e le nostre ragazze hanno effettuato. Voglio in squadra lottatori, esigo spregiudicatezza, fiammate, gente che deve provare a stupire e non accontentarsi». D’ora in avanti sarà sempre così. In squadra chi merita, fuori chi non lascia il segno. O almeno chi non ci prova.
NOVEMBRE2012 2013\\\\71 71 DICEMBRE
GIOVANI | C&B
LA SQUADRA
18
uomini in pista
Alex Zingerle
Giordano Ronci
Henri Battilani
Carlo Beretta
Guglielmo Bosca
Pietro Franceschetti
1992 Fiamme Gialle
1992 Esercito
1994 Esercito
1992 Esercito
1993 Esercito
1993 Esercito
Rinviato l’opening
UOMINI
In prima linea Ronci e Zingerle Dopo un anno con la squadra C, Devid Salvadori è l’allenatore responsabile del team C&B. Un’estate e un autunno intenso con oltre cinquanta giorni di sci e sei raduni atletici. Un gruppo davvero numeroso con quindici atleti fino ad agosto e quindi con l’inserimento di altri tre come Stefano Baruffaldi, Luca Riorda e Fabian Bacher per un totale di diciotto unità. Coppa Europa e circuito Grand Prix rappresentano i ‘campi di battaglia’ degli azzurrini. «Sono questi i nostri circuiti di riferimento, il mio staff sarà quello che seguirà la Coppa Europa, ma non è assolutamente automatico che chi è in squadra nazionale disputerà il circuito continentale - esordisce il coach bresciano -. Di fatto è una C allargata e in Coppa Europa avranno sicuramente
18 luglio Nicolò menegalli Ahah @deve93 BIG, anche oggi sole delleneeevi
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spazio quei Militari e quei Senior che l’anno scorso si sono distinti; penso ad Andrea Ballerin, Giulio Bosca, Michele Cortella, Andy Plank, Nicola Rota per fare solo alcuni esempi o atleti di ‘interesse nazionale’ come Riccardo Tonetti, Hagen Patscheider e Paolo Pangrazzi». Salvadori non fa mistero che fra gli atleti della sua squadra ci sono due nomi su tutti: «Giordano Ronci e Alex Zingerle». I C&B comprendono atleti di età differente. Spaziano dai Senior fino ai ‘95 ed è assolutamente normale che ognuno avrà obiettivi completamente diversi. «Da Ronci e Zingerle mi aspetto che finiscano la stagione nei top ten di una disciplina mentre Michael Eisath, Carlo Beretta e Stefano Baruffaldi devono iniziare a piazzarsi con regolarità a ridosso dei
Nelle foto: in basso a sinistra Devid Salvadori ‘catechizza’ Daniele Sorio. A destra Salvadori e Valentini al lavoro. Nella pagina a lato, una bella immagine di Alex Zingerle in azione agli Assoluti di Pozza dello scorso inverno ©Ralf Brunel
Doveva partire il 5 e 6 novembre con due superG maschili a Reiteralm (Austria) la Coppa Europa maschile. Invece l’ondata di caldo che ha avvolto l’Europa a fine ottobre ha costretto al rinvio. Le nuove date sono il 19 e 20 novembre. La prima tappa femminile è invece prevista con i due slalom e i due giganti di Levi (Finlandia) del 22-25 novembre. La Coppa farà tappa in Italia ad Andalo Paganella (12/13 dicembre - SL/GS L), San Vigilio (14 dicembre - city event), Pozza di Fassa (15 dicembre - SL M), Obereggen (18 dicembre - SL M), Madonna di Campiglio (21/22 dicembre 2 DH M), Sestriere (28/29 gennaio 2014 - SL/GS L), Val Sarentino (5/7 febbraio 2014 - DH/SC/SG M), Monte Pora (6/7 febbraio - 2 GS L), Sella Nevea (12/14 febbraio 2014 - 2 DH L + SG).
primi. E poi ci sono i ‘93 fra cui Guglielmo Bosca, Fabian Bacher, Pietro Franceschetti e il ‘94 Henri Battilani dai quali mi aspetto un ulteriore salto di qualità». La squadra ha poca esperienza, se si escludono Ronci, Zingerle e, due anni fa, Battilani, nessuno ha abitato stabilmente i top 30. Per molti, per esempio quando saranno convocati i ‘94 e i due innesti del ‘95 Davide Da Villa e Tommaso Sala, varrà come un anno di formazione. «Ognuno deve progredire per meritarsi di continuare il cammino in azzurro» chiosa Salvadori.
C&B | GIOVANI
Michael Eisath
Stefano Baruffaldi
Nicolò Menegalli
Michele Gualazzi
Emanuele Buzzi
Daniele Sorio
Tommaso Sala
1990 Fiamme Oro
1992 Fiamme Gialle
1994 Forestale
1994 Ski College Limone
1994 Forestale
1994 Esercito
1995 Fiamme Oro
LO STAFF TECNICO
Davide Da Villa
Matteo De Vettori
Fabian Bacher
Luca Riorda
Alex Hofer
1995 Fiamme Gialle
1993 Fiamme Gialle
1993 Forestale
1993 Ski College Limone
1994 Fiamme Gialle
Allenatore responsabile: Devid Salvadori Allenatori: Daniele Simoncelli, Stefano Pergher, Luca Vuerich Preparatore atletico: Thomas Valentini Skiman: Fabio Vierin, Bruno Borsato
NOVEMBRE 2012 \\ 51
GIOVANI | C&B
DONNE
LE RAGAZZE DEL ‘DOC’ Roberto Lorenzi torna in Coppa Europa dopo l’esperienza nella massima serie. Il trentino è il nuovo allenatore responsabile della squadra C&B femminile. Dodici atlete, diventate poi quindici con l’innesto a settembre di Costanza Oleggini, Maria Nairz e Nicole Delago. Come per il settore maschile, anche per le donne squadra azzurra non vuol dire assolutamente contingente per la Coppa Europa. «In squadra ci sono atlete che hanno già dimostrato di stare con le prime e su di loro faccio grande affidamento - esordisce Lorenzi - . In prima linea ci sono Karoline Pichler, che ha fatto già un podio in Coppa Europa, Marta Bassino e Ida Giardini, ma anche dalle Senior Nicole Agnelli e Carmen Geyr voglio un salto di qualità netto, visto anche che corrono in slalom, una disciplina dove in questi anni facciamo un po’ troppa fatica». Poi ci sono atlete come Federica Sosio e Alessia Medetti che, dopo un
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periodo di rodaggio in squadra, devono provare a mettersi in mostra. Fra queste ci sono anche Veronica Olivieri e Maria Nairz, rientrata in squadra dopo un anno in Comitato. Capitolo a parte per Jasmine Fiorano, ancora non al top dopo l’infortunio. Infine la truppa delle Aspiranti sulle quali Lorenzi ha le idee chiare: «Un gruppetto motivato che si sta mettendo in mostra, da loro non posso certo aspettarmi subito che vadano forte in Coppa Europa, anche se in gigante atlete come Roberta Melesi e Verena Gasslitter si stanno inserendo bene». Punti di forza del circuito saranno Marta Benzoni e Sarah Pardeller, atlete di ‘interesse nazionale’ alla conquista del ‘posto fisso’, poi saranno prese in considerazioni anche quelle ex-azzurrine che si stanno allenando con i gruppi sportivi militari come Valentina Cillara Rossi, Janina Schenk, Lisa Pfeifer e Tatiana Nogler Kostner, per fare alcuni nomi.
INSTAGRAM 19 settembre IDA GIARDINI
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Leader nella Tecnologia al Servizio della Sicurezza
LA SQUADRA: 15 DONNE ALLA RISCOSSA
Ida Giardini
Karoline Pichler
Marta Bassino
1993 Livigno
1994 Fiamme Gialle
1996 Esercito
Carmen Geyr
Nicole Agnelli
Alessia Medetti
1992 Fiamme Oro
1992 Caspoggio
1993 Fiamme Gialle
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Federica Sosio
Veronica Olivieri
1996 Radici
1993 Fiamme Gialle
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Jasmine Fiorano
Verena Gasslitter
Maria Nairz
1995 Esercito
1996 Altipiano Sciliar
1993 Kronplatz
Jessica Mazzocco
Costanza Oleggini
Nicole Delago
1994 Valle Antigorio
1995 Ski College Limone
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PRIMO PIANO | MILITARI
MILITARI SOTTO OSSERVAZIONE Fiamme Oro, Fiamme Gialle, Carabinieri, Forestale ed Esercito hanno accolto diversi atleti esclusi dal giro delle nazionali. Ecco quali sono i top, alcuni dei quali hanno partecipato agli stage organizzati dalla FISI in estate E autunno. Anche per loro l’obiettivo è la Coppa Europa SERVIZIO E FOTO DI ANDREA CHIERICATO
Sempre all’ordine del giorno, sempre di più. I Gruppi Sportivi Militari, quelli che tanti atleti stranieri (vedi per esempio gli statunitensi, obbligati spesso a finanziare la loro carriera con cene, gare di golf e giornate di sci con clienti milionari) ci invidiano in anni di ‘vacche magre’ come gli ultimi, sono sempre più ‘centrali’ nell’organizzazione agonistica azzurra. Fiamme Oro, Carabinieri, Forestale & co, con budget e contingenti di atleti diversi, sono un ‘porto sicuro’ per chi è rimasto fuori dal giro azzurro. A maggior ragione in questa stagione con tagli importanti nelle squadre nazionali. La FISI ha deciso di instaurare un rapporto sempre più diretto con i militari, tanto che il direttore tecnico giovanile Alessandro Serra ha organizzato tre stage con i militari più meritevoli nel periodo estivo e autunnale, per testarli in occasione della Coppa Europa. Un aiuto reciproco, un rapporto necessario, visto che la linea federale sarà sempre più quella di inserire negli organici azzurri solo atleti di Coppa del Mondo e Giovani. Vediamo allora come si presentano al via della stagione 20132014 i cinque Gruppi Sportivi Militari e quali sono i nuovi organici. Fiamme Oro Dopo un anno particolarmente vittorioso con i trionfi nel circuito Grand Prix di Michael Eisath e Carmen Geyr e il loro ingresso in nazionale, alla guida della Polizia, il gruppo più attivo e numeroso, c’è sempre Giuseppe Zeni. Nello staff tecnico Michel Davare, Matthias Thaler ed Enrico Costa, che si prendono cura di tredici elementi. Fino a novembre si sono allenati con i poliziotti Paolo Pangrazzi, Giulia Gianesini ed Enrica Cipriani, poi reinseriti negli organici azzurri. Gli altri atleti sono Anna Hofer, Lisa Pfeifer, Tatiana Nogler Kostner e Andy Plank, lo scorso anno entrambi in 76 \\ NOVEMBRE 2013
nazionale, Sara Rungger, Francesco Romano, Rocco Delsante e Andrea Ballerin, che da tesserato è diventato arruolato. Questi atleti, con molta probabilità, troveranno spazio fin da subito nel circuito continentale. Alcune novità in entrata: sono stati tesserati due sciatori che hanno terminato l’esperienza con i rispettivi Comitati perché al primo anno Senior, Marco Manfrini e Johannes Damian. Un altro nuovo tesserato è Federico Liberatore, in uscita dalla Finanza. Oltre a Ballerin inoltre c’è un altro nuovo arruolato: Tommaso Sala, che è in squadra C&B. Escluso Michelangelo Tentori, in primavera c’è stato un contatto anche con Norman Cerini e Antonio Moriconi, ma il rientro dalle squadre di molti atleti ha frenato la trattativa per un possibile tesseramento. Carabinieri Martin Karbon, Patrick Staudacher ed Einar Pucher sono a capo di un gruppo sicuramente più ristretto rispetto a quello della Polizia ma non meno ambizioso. Adam Peraudo, Antonio Fantino e Hagen Patscheider, quest’ultimo dall’autunno ancora nell’orbita azzurra, rappresentano un tridente che sicuramente si può mettere in mostra. Nelle file dell’Arma ci sono ancora gli ‘eterni’ Michael Gufler e Alexander Ploner, che non hanno proprio intenzione di mettere gli sci in cantina, nonostante i DT Claudio Ravetto e Alessandro Serra, viste le innumerevoli occasioni già offerte, hanno fatto capire che non avranno spazio. Intanto sono stati arruolati Federico Paini ed Hannes Zingerle, che però rimarranno ad allenarsi con i propri Comitati. In estate ha condiviso il lavoro atletico con i Carabinieri anche Peter Fill. Forestale Fra le novità dei ‘guerrieri verdi’ il tesseramento
Tre stage per i più forti Ad agosto (Cervinia, gigante), settembre (Wittenburg, slalom) e ottobre (Stelvio, velocità) si sono svolti tre stage ‘Militari & Senior’ organizzati dalla FISI. Oltre ai militari sono stati aggregati anche Davide Cazzaniga e Michelangelo Tentori dello sci club Lecco e Nicola Rota dell’UBI Banca Goggi. Ecco i militari di interesse nazionale: Andy Plank Francesco Romano Rocco Delsante Marco Manfrini Johannes Damian Andrea Ballerin Jacopo Di Ronco (in foto) Michele Cortella Adam Peraudo Aaron Hofer Giulio Bosca Federico Poncet Alessandro Brean Thierry Marguerettaz
MILITARI | PRIMO PIANO
Nelle foto: a sinistra Alessandro Serra a bordo pista durante uno dei raduni dedicati ai migliori Senior. Sotto, il gruppo delle Fiamme Oro e una foto di gruppo per Davare (Fiamme Oro), Serra, Carrara (Carabinieri) e Liore (Esercito)
INSTAGRAM 9 agosto 2013 Federico Liberatoaare
#me #slalom #12 /13 #loscoiattoloportafortuna #trentino #atomic #leki #ghesemo #GdF #snow #winter #pocoseduto
14 giugno 2013 Alessandro Brean
Colle Piccolo San Bernardo #bike #snow #cse #aostavalley
di Andrea Appierto, che sostituisce Pietro Cipriani. Con Appierto in squadra ci sono Jacopo Di Ronco e Michele Cortella. Questi ultimi due sono le ‘punte di diamante’ del corpo e in Coppa Europa hanno le chance per emergere definitivamente. Il quarto atleta è Edoardo Longo, ancora infortunato. Fabian Bacher invece si è allenato fino ad agosto e poi è entrato a pieno regime con la nazionale. I tecnici sono sempre il DT Oswald Schranzhofer ed Ernesto De Mattia, mente Federico Vanz ha abbandonato l’agonismo e allenerà il Comitato veneto con i colleghi Andrea Schenal e Aronne Pieruz. Esercito Nello staff tecnico non c’è più Luca Liore, che sarà il punto di riferimento delle azzurre nel circuito Grand Prix. I coach sono sempre loro, la ‘premiata ditta’ Roger e Richard Pramotton. Giulio Bosca, rientrato dalla squadra, è l’atleta più rappresentativo e sarà un punto fermo in Coppa Europa. Nel team figurano inoltre Thierry Marguerettaz, Michele Landini e Alessandro Brean. Poi un nuovo arrivo,
Federico Poncet: conclusa la categoria Giovani e l’esperienza con il Comitato è il nuovo tesserato dell’Esercito. Fra le ‘new entry’, nonostante si allenino con le squadre C&B, ci sono Henri Battilani, Daniele Sorio, Jasmine Fiorano e Marta Bassino. Fiamme Gialle Dopo un anno di stallo, è tornato a comporsi anche il team della Finanza. Se il responsabile Loris Donei in inverno sarà aggregato allo staff dei C&B per il circuito Grand Prix, sul campo c’è Roberto Fontanive. Fino ad agosto con i ‘gialloneri’ Stefano Baruffaldi, poi rientrato nella nazionale juniores, fino a settembre invece Riccardo Tonetti, che ora è aggregato con il gruppo Coppa del Mondo. Con le Fiamme Gialle dunque sono rimasti solo quattro atleti. In tre sono rientrati dalla squadra: Aaron Hofer, Valentina Cillara Rossi e l’altro ex-azzurrino, ancora infortunato, Andrea Ravelli. Elisabeth Egger invece è ancora ferma ai box dalla scorsa stagione e molto probabilmente, anche se inserita in squadra, farà fatica a tornare ad allenarsi.
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GIOVANI | C&B
A TU PER TU
Giordano Ronci:
«Devo dimostrare sempre qualcosa in più, ma va bene così» Il campione italiano Giovani di slalom è pronto a fare il salto di qualità ed è la punta di diamante del gruppo maschile
Il
sogno di Giordano Ronci continua. Dopo gli infortuni che ne hanno frenato ... anche se a Pellizano mi trovo l’ascesa, il romano sta per iniziare il bene, Roma resterà secondo anno agonistico con la squadra sempre nel mio nazionale. Ronci è considerato ormai cuore, è unica e sono orgoglioso di indiscutibilmente uno dei punti fermi essere cresciuto nella della squadra di Coppa Europa e avrà capitale... spazio sicuramente anche nella massima serie. Il campione italiano Giovani di slalom è fra le note più felici del nostro sport.
siamo riusciti ad allenarci abbastanza bene. Mi hanno riferito che da novembre a volte mi aggregheranno alla squadra A, sarebbe davvero fantastico allenarsi con Moelgg, Deville, Razzoli, Gross...».
Lo scorso gennaio hai esordito in Coppa del Mondo, si è realizzato un sogno? «Un primo sogno sì, un traguardo importante è stato raggiunto. Ma è solo il primo. Al cancelletto di partenza a Zagabria per un attimo non riuscivo a credere a cosa stavo facendo».
Ma non ti sembra che Giordano Ronci debba dimostrare sempre qualcosa in più degli altri? «Mi sono accorto che è proprio così. Ma per me è uno stimolo. Dai, diciamo che è meglio così». È vero che papà Antonio ha un ruolo fondamentale per te? «A lui devo tanto, rimane il mio primo allenatore, la persona di riferimento».
Dai un voto alla tua passata stagione. «Un 8 bello e buono. Al primo anno in squadra quattro volte nei top ten, l’esordio in Coppa del Mondo, la conferma del titolo di slalom italiano Giovani e il bronzo assoluto». Però i Mondialini... «Proprio in questi giorni con Devid Salvadori stavo riguardando il video di quella maledetta seconda manche. Se non fossi uscito sono sicuro che sarei salito sul podio». Sei al secondo anno in squadra. È vero che hai fatto fatica a inserirti nell’estate 2012? «Sì, forse perché non ho mai vissuto l’atmosfera giusta. E forse perché è strano che un romano possa andar forte sugli sci». Non siete in troppi in squadra C&B? «Forse sì, siamo in diciotto. Ma tutto sommato
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Cosa significa Roma per te? «Roma è la mia città. Anche se in Trentino, a Pellizzano, mi trovo bene, Roma rimarrà sempre nel mio cuore, è unica e sono orgoglioso di essere nato e cresciuto nella capitale».
Gli obiettivi per questa stagione? «Il posto fisso in slalom in Coppa Europa. E magari infilarmi in Coppa del Mondo nella seconda manche».
Biografia Giordano Ronci è nato a Roma il 12 ottobre 1992. Scia Salomon, è tesserato per il gruppo sportivo dell’Esercito ed è al secondo anno in squadra nazionale. In Coppa Europa è entrato quattro volte nei ‘top ten’ e sulle nevi spagnole di La Molina ha conquistato il suo miglior risultato, sesto in slalom. Terzo agli Assoluti, è da due stagioni consecutive il campione italiano Giovani di slalom. In carriera ha vinto otto gare FIS. Ha esordito in Coppa del Mondo in Croazia a Zagabria lo scorso gennaio.
Su che aspetto tecnico stai lavorando? «Sulla stabilità in entrata curva, sono troppo scomposto e disunito a volte, quindi perdo in solidità». Gigante? Velocità? «In gigante sono migliorato, per quel che riguarda la velocità ho fatto un paio di giorni di supergG allo Stelvio registrando uno dei migliori tempi. Sarà stato un caso, ma vi assicuro che è una cosa che dà morale. Però le discipline sono due, quelle tecniche».
C&B | GIOVANI
A TU PER TU
IDA GIARDINI: «Lo sci è diventato il mio lavoro» La bresciana tesserata per il Livigno è una delle atlete dalle quali i tecnici si aspettano di più e punta a fare bene anche in gigante
F
ra le atlete più quotate del gruppo Coppa Europa femminile c’è sicuramente la bresciana di Desenzano del Garda Ida Giardini. Vincitrice del titolo italiano Giovani di discesa, ora allo sci club Livigno, la lombarda si sta facendo spazio e in velocità migliora gara dopo gara. Fra le atlete della C&B di Roberto Lorenzi sarà un punto fermo per il circuito continentale. Ida, sei diventata discesista per caso o hai sempre avuto nelle ‘corde’ la velocità? «A dire la verità avevo paura della velocità, anche se tecnicamente la discesa mi è sempre piaciuta. Poi in una stagione ho vinto due discese FIS a Sella Nevea e mi sono sbloccata». Primo anno in squadra e subito delle belle prestazioni in Coppa Europa, non è vero? «Sono contenta della mia ultima stagione in Coppa Europa, per quanto riguarda la velocità e anche per il titolo tricolore Giovani. In gigante invece mi aspettavo di più, non sono mai entrata nelle trenta». E ora? «In gigante voglio iniziare a fare dei risultati. In Coppa Europa correrò almeno tre discipline». Un pensiero alla Coppa del Mondo? «Non ci penso, anche se poi l’obiettivo finale è quello. Intanto farò alcuni allenamenti con la A, già questo è straordinario». Lo sci ormai è diventato il tuo lavoro... «Sì, me ne sono accorta l’anno passato. Da cosa? Volevo provare a iscrivermi all’Università. È impossibile, per ora cerco di fare bene una cosa sola».
L’Università rimane tra i tuoi obiettivi? «Sì, penso di farla quando non scierò più. Dopo la maturità avevo passato il test in Bocconi a Milano ma frequentare era impossibile. Allora ho lasciato perdere».
...forse chi non abita in montagna e non ha tutto comodo ha dentro una voglia maggiore e digerisce meglio tutti quei sacrifici...
Sei un altro esempio di atleta che arriva in nazionale e non abita in montagna. Non ti sembra strano? «A volte ci penso, è strano davvero. Forse chi non abita in montagna e non ha tutto comodo ha dentro una voglia maggiore e digerisce meglio tutti quei sacrifici». Cosa ami dello sci e cosa non ti piace? «Mi piace il fatto che giri il mondo e l’atmosfera della gara è davvero unica. Odio quando ti costringono a gareggiare sempre e comunque, fregandosene se le condizioni di sicurezza sono al limite». Con che compagna ti trovi meglio in squadra? «Alessia Medetti e Federica Sosio, eravamo insieme anche nel Comitato Alpi Centrali». Qual è il tuo riferimento tecnico? «Premessa: mi trovo molto bene con Roberto Lorenzi e Daniel Dorigo. Però con Devid Salvadori ho un feeling particolare. Anche con Lorenzo Galli, visto che da due anni sono tesserata con il Livigno. A casa invece ho la fortuna di essere vicina a Damiano Scolari e così facciamo il programma a secco sempre insieme». L’obiettivo per la stagione 2013-2014? «Podio in Coppa Europa e medaglia ai Mondiali Juniores».
Biografia Ida Giardini è nata il 23 marzo 1993 a Desenzano, sulla sponda bresciana del Lago di Garda e scia Dynastar. Arrivata due anni fa in squadra nazionale dopo aver gareggiato nello sci club Rongai Pisogne, è tesserata con il Livigno. È la campionessa in carica di discesa della categoria Giovani e in Coppa Europa si è classificata sette volte nelle prime venti: l’undicesimo posto lo scorso dicembre nella discesa di St. Moritz il migliore risultato in carriera. Sesta in superG, quindi settima in gigante e in discesa agli ultimi Assoluti.
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FEDERAZIONE | ATTUALITà
Passaggio delle deleghe da 3 a 5, non era un rischio che si potessero concentrare i voti nelle mani di poche persone? «Non ho visto questo rischio quanto una decisione nell’interesse dello sport, per garantire una migliore partecipazione».
Voto on-line, è ipotizzabile? `«Al momento no e non è stato neanche preso in considerazione perché non rientra nelle linee guida del CONI»
QUESTION TIME 5 DOMANDE A FLAVIO RODA
3 Il primo motivo della convocazione era il doppio tesseramento, quali erano i vostri progetti? «Proporre proprio due tessere, perché quella di oggi, anche se dall’anno scorso abbiamo aumentato l’offerta, è a tutti gli effetti una tessera agonistica, con una tessera ‘base’ potremmo per esempio fare associare i maestri di sci, che sono 16.000».
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Non è stato raggiunto il quorum, si è parlato di un’Assemblea in autunno, poi non se ne è fatto più nulla, quali i prossimi passi? «In accordo con il CONI abbiamo deciso di riproporre le modifiche dello Statuto nell’ambito dell’Assemblea elettiva della prossima stagione, appena prima di dare il via alla vera e propria Assemblea elettiva».
ASSEMBLEA STRAORDINARIA
A Modena si è parlato anche della figura del direttore generale, che poi è stata comunque creata, cosa comporta? «Il direttore generale è una persona a contratto che viene giudicata sulla base del suo lavoro ed è legata alla figura del presidente, nel senso che il suo mandato non può durare oltre la decadenza del presidente, salvo rinnovo del nuovo numero uno di Via Piranesi. Il segretario generale invece era un dipendente. In accordo con il CONI abbiamo istituito questa figura che già oggi costa circa la metà di quanto costava un segretario generale».
DI CLAUDIO PRIMAVESI
Cosa poteva cambiare, cosa succede ora Il 29 giugno le società sono state chiamate a MODIFICARE lo statUTo ma non è stato raggiunto il quorum. Quali erano le modifiche principali? Verranno riproposte?
SE
ne è parlato a lungo nei mesi estivi: l’Assemblea Straordinaria della FISI per modificare lo statuto. L’appuntamento era il 29 giugno, ma non è stato raggiunto il quorum. Nulla di fatto dunque. Un’occasione persa? Quali sarebbero state le novità più importanti? Per capire meglio, ripercorriamo le tappe della vicenda e ipotizziamo gli sviluppi futuri. IL FATTO IL 29 giugno a Modena si sono presentate 244 società aventi diritto al voto (il ‘limite’ era di 241, ovvero un quinto delle società affiliate alle FISI), ma non è stato raggiunto il quorum del 50% più uno dei voti validi (il totale dei voti rappresentati ammonta a 31.626 su 157.990, pari al 20,02%), seconda condizione perché l’assemblea straordinaria fosse costituita per modificare lo statuto federale. LE 5 MODIFICHE PIÙ IMPORTANTI… RIMASTE SULLA CARTA 1. Il numero minimo dei tesserati per formare uno sci club: da 35 a 30 soci. 2. Il quorum per la validità dell’Assemblea elettiva in seconda convocazione: dal 50% + 1 al 35%.
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3. L e deleghe che ogni società può portare all’Assemblea: da 3 a 5. 4. Il numero dei consiglieri dei Comitati regionali, per adeguarli a quelli della FISI che ora sono 10, anche se tre comitati, Alpi Occidentali, Veneto e Alpi Centrali, avrebbero potuto averne 13. 5. Il doppio tesseramento. In pratica si voleva diversificare la tessera, inserendone anche una ‘turistica’, con garanzie minime e costo ridotto, per proseguire sulla strada della diversificazione delle formule, già iniziata l’anno scorso.
SCI CLUB | FEDERAZIONI
Tutorial:
fondare uno sci club Ecco le pratiche e i passi da fare per creare una società sportiva affiliata alla FISI DI LUCA GIACCONE Sci club, ski team, equipe: ma come si arriva alle piste di gara? Come nasce e quanto tempo ci vuole per creare un sodalizio sportivo invernale? Prima di tutto bisogna ‘creare’ una società, quasi sempre una ASD, associazione sportiva dilettantistica. Bisogna che i soci fondatori sottoscrivano l’atto costitutivo e uno statuto (ce ne sono di pre-confezionati sul sito della FISI) con scopo, patrimonio, diritti e obblighi degli associati e le condizioni per la loro ammissione, stabilendo il nome, la sede e le varie cariche societarie. Ovviamente scegliendo questo tipo di associazione deve esserci l’assenza di fini di lucro e il divieto di distribuire utili tra i soci. Il principio è quello della gratuità degli incarichi degli amministratori, mentre i soci istruttori possono comunque essere remunerati. Il passo successivo è quello di recarsi all’Agenzia delle Entrate per la registrazione dell’associazione e per avere un codice fiscale, presentando atto costitutivo e statuto in duplice copia. L’associazione adesso esiste. Non è dunque necessario un atto notarile: i costi sono quelli delle tasse di registro e dei bolli. IN FEDERAZIONE E COMITATO Per affiliarsi alla FISI, bisogna scaricare i moduli dal sito per l’affiliazione, oppure presentarsi direttamente al Comitato regionale. Nel modulo di prima affiliazione (il modulo 20), devono essere presenti i nomi del presidente, del vice, del segretario e dei consiglieri (per una ASD i fondatori devono essere dunque almeno tre o quattro), oltre ai revisori dei conti. Occorre ‘barrare’ la o le discipline del club e se vengono praticate a livello agonistico e bisogna anche segnalare le altre attività previste, che vanno dall’organizzazione alle fiaccolate, dalle ciaspole al trekking, dai corsi di sci alle settimane bianche. Compilato il modulo di prima affiliazione, quello della richiesta tesseramento e quello della richiesta di ‘adesione al tesseramento on line’, bisogna consegnarli, unitamente all’atto costitutivo, allo statuto (oltre alle ADS, possono essere affilate anche le srl o le società di capitale) e alla ‘liberatoria privacy società’ al Comitato regionale. La quota di affiliazione è di 52 euro ed è richiesto, come prima
Quanto costa la nuova affiliazione stagione 2013 (dati in euro) FISI
€ 50
52
300
Federciclismo FIDAL Federtennis Federnuoto
150* 300** 700***
*€53,00 alla FIDAL e €97,00 al Comitato regionale **Tassa nuova affiliazione per i circoli che hanno aderito a SuperTennis Club € 150,00 affiliazione ridotta € 100,00. ***540,00 alla FIN e € 160,00 al Comitato di appartenenza)
affiliazione, un numero minimo di 35 tessere (al costo di 25 euro l’una). L’affiliazione vale dal primo ottobre al 30 settembre dell’anno successivo. Il Comitato regionale controlla tutta la documentazione presentata, dà il proprio parere e trasmette il tutto alla FISI ‘centrale’ a Milano. L’ufficio tesseramento dirà se tutto è ok e quindi assegnerà un codice identificativo alla nuova società. Ultimo atto, quello della registrazione al CONI entro 90 giorni. Solo con questa iscrizione l’associazione è validamente costituita e potrà beneficiare delle agevolazioni fiscali.
Curiosità Vincolo atleti: federazioni a confronto In FISI il vincolo degli atleti con la società vale per una sola stagione. Vediamo cosa accade a livello giovanile in altre federazioni dove ci sono società sportive ma si gareggia a livello individuale. FEDERNUOTO - Gli atleti del nuoto sono tesserati a vincolo temporaneo fino al primo anno della categoria Ragazzi. Nelle altre categorie il vincolo definitivo è valido per otto stagioni. Il rinnovo è automatico: l’atleta che vuole cambiare, deve fare la sua richiesta nel corso della sesta stagione di tesseramento di vincolo definitivo. Alla società è riconosciuto il diritto, comunque rinunciabile, a percepire una indennità di preparazione proporzionale ai risultati dell’atleta. Si va da 1.500 euro fino a 1.5000 per chi è medagliato ai campionati assoluti. FIDAL - L’atleta può tesserarsi con una società diversa, ma dopo una autorizzazione al trasferimento degli organi federali, sia al termine del vincolo, sia quando è vincolato purché munito del nulla osta della società di provenienza. Il trasferimento viene rilasciato alla nuova società quando ha effettuato il versamento dell’indennità di preparazione, oppure qualora ci sia una variazione di residenza dovuta a motivi di lavoro, opportunamente documentata. La durata del periodo di vincolo è fissato in un anno per Esordienti e Ragazzi, mentre per Cadetti, Allievi, Juniores e Promesse il vincolo dura per tutta la permanenza nella categoria. L’indennità di preparazione per il trasferimento di un atleta viene calcolata sulla base del migliore risultato tecnico: si va dai 150 euro per i Cadetti ai 5.000 per le Promesse. FEDERCICLISMO - Per le categorie giovanili agonistiche, che dall’ultimo anno Giovanissimi in sù sono vincolati, è previsto un bonus per la società di appartenenza che da va dai 250 fino ai 2.000 euro, oltre al pagamento del punteggio di valorizzazione. Bonus che deve essere pagato anche se l’atleta è svincolato. Gli atleti delle categorie giovanili e amatoriali non sono sottoposti a vincoli societari e quindi possono cambiare società senza dover richiedere il consenso della società di tesseramento della stagione precedente. FEDERTENNIS - La tessera atleta vincola l’atleta maggiorenne e quello minorenne appartenente al settore Under 10 solo fino al 31 dicembre dell’anno in corso, mentre gli Under 12, 14, 16 e 18 sono vincolati fino al massimo di quattro anni consecutivi o fino al raggiungimento della maggiore età. Il trasferimento degli atleti prevede una indennità di preparazione, oltre a una tassa di trasferimento.
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TOMORROW PEOPLE Bolzano, 18 aprile, fiera Prowinter. Conclusa la premiazione della VII edizione di Energiapura Children Series, ci siamo divertiti ad improvvisare uno shooting fotografico, chiedendo ai protagonisti di indossare la tuta appena vinta. Scoprendo che, nonostante la giovane età , non hanno nulla da invidiare ai colleghi adulti in quanto a presenza scenica, anzi‌ foto di Ralf Brunel
NON CI SONO DIDASCALIE
Il nostro obiettivo era di lavorare qualche ora con i ragazzi, abituandoli al fatto che in un eventuale futuro ad alto livello nello sci, esistono anche questi aspetti a cui prestare attenzione. Per cui non cercate i nomi dei ragazzi, ma goidetevi l’ottimo lavoro che hanno fatto con il nostro Ralf Brunel
ALBO D’ORO
Ridendo e scherzando… Sono già sette edizioni! Energiapura Children Series è la premiazione organizzata dalla nostra rivista insieme all’azienda Energiapura, tenendo conto dei risultati ottenuti dagli atleti della categoria Children (Allievi e Ragazzi) nelle principali manifestazioni nazionali della stagione: Memorial Fosson, selezioni nazionali del Trofeo Topolino, del Pinocchio sugli sci e Campionati Italiani di categoria. Vengono considerati i migliori cinque piazzamenti su sette a disposizione. I migliori dieci di ogni categoria ricevono l’esclusiva tuta da gara Energiapura realizzata in serie limitata per l’evento. Ecco l’albo d’oro partendo dal 2007, anno della prima edizione. ALLIEVI FEMMINILE 2007 Nicole Agnelli 2008 Valentina Cillara Rossi 2009 Valentina Cillara Rossi 2010 Jasmine Fiorano 2011 Roberta Melesi 2012 Laura Pirovano 2013 Elisa Fornari ALLIEVI MASCHILE 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Andrea Ravelli Luca Riorda Emanuele Buzzi Edoardo Longo Paolo Bonardo Mattia Trulla Paolo Padello
RAGAZZI FEMMINILE 2007 Stefanie Angerer 2008 JaquelinE Illy 2009 Arianna Stocco 2010 Laura Pirovano 2011 Lara Della Mea 2012 Lara Della Mea 2013 Lara Della Mea RAGAZZI MASCHILE 2007 Matteo Menazzi 2008 Edoardo Longo 2009 Dominik Zuech 2010 Mattia Trulla 2011 Hugo Steinhauser 2012 Giovanni Zazzaro 2013 Matteo Franzoso
VII ENERGIAPURA CHILDREN SERIES CLASSIFICA FINALE ALLIEVI FEMMINILE 1. Fornari Elisa (Aosta - VA) ������������������������������������������������������������430 2. Pirovano Laura (Ag. Campiglio - TN) ��������������������������������350 3. Pizzato Sofia (18 - VE) ������������������������������������������������������������������������299 4. Smaldore Petra (DERVIESE - AC) ���������������������������������������������272 5. Tschurtschenthaler Vera (Alta Pusteria - AA) �� 265 6. Fiorano Jacqueline (Chamolé - VA) �������������������������������� 264 7. Dellantonio Sara (US Latemar - TN) ����������������������������������228 8. Timon Alessia (Gressoney - AOC) ������������������������������������������ 177 9. Paventa Giulia (Mondolé - AOC) �������������������������������������������� 155 10. Rizzi Angelica (Valpalot - AC) ���������������������������������������������� 146 RAGAZZI FEMMINILE 1. Della Mea Lara (Monte Lussari - FVG) �����������������������������410 2. Viviani Serena (Sestriere - AOC) �������������������������������������������390 3. Fanti Francesca (Ski Team Fassa - TN) ����������������������������360 4. Calati Veronika (Ski Team Cesana - AOC) ��������������������255 5. Rossetti Marta (Ag. Campiglio - TN) ����������������������������������250 6. Sandulli Elena (Fana - AA) ��������������������������������������������������������� 207 7. Pozzi Carolina (Bormio - AC) ������������������������������������������������������161 8. Del Fabbro Anna (Cimenti Sci Carnia - FVG) ��������������� 153 9. Kaufmann Ines (Ora - AA) �������������������������������������������������������������� 147 10. Bertolotti Laura (Schia Monte Caio - CAE) ������������ 143
VII ENERGIAPURA CHILDREN SERIES CLASSIFICA FINALE ALLIEVI MASCHILE 1. Padello Paolo (Equipe Limone - AOC) �����������������������������372 2. Mair Thomas (Wipptal - AA) �������������������������������������������������������285 3. Biasci Marco (Academy School Val di Luce - CAT) 231 4. Trulla Mattia (Centro Sci Vicenza - VE) ������������������ 220 5. Beltrame Andrea (CAI XXX Ottobre - FVG) ����������������217 6. Zuccarini Giulio (Tutto Bianco - CAE) ������������������������210 7. Blengini Alberto (Mondolé - AOC) ���������������������������������� 187 8. Scaglione Giacomo (Equipe Limone - AOC) �������������� 163 9. Vittori Antonio (Alta Valsassina - AC) ����������������������� 149 10. Hell Damian (Valle Aurina - AA) ��������������������������������������� 149 RAGAZZI MASCHILE 1. Franzoso Matteo (Sestriere - AOC) �������������������������������460 2. Pellissier Nicholas (La Thuile/Rutor - VA) ������������330 3. Zazzaro Giovanni (Monti Ernici - CLS) �����������������������304 4. Filippi Davide (Centro Sci Vicenza - VE) ��������������������� 295 5. Baruffaldi Davide (Lecco - AC) �������������������������������������������272 6. Cordone Stefano (Ski College Limone - AOC) �����236 7. Colombi Francesco (Equipe Limone - AOC) �������������� 185 8. Allegrini Riccardo (Livata - CLS) ��������������������������������������� 181 9. Skerk Larsen (GS Sella Nevea - FVG) ������������������������������172 10. Gasparini Michele (Tezenis - TN) �������������������������������������� 169
SKINEWS | ATTUALITà
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Lo ski-dome di Selvino consumerà un quarto dell’energia di quello ormai famoso di Dubai
Ski-dome, dovremo ancora aspettare... Si allontana l’apertura del primo impianto per lo sci indoor italiano. A Selvino si spera nell’avvio dei cantieri per l’Expo, DI LUCA GIACCONE
IL
primo ski-dome in Italia resta sulla carta. Nessuna ‘posa della prima pietra’ nei due progetti che sono ancora ‘attivi’. A Selvino, a metà luglio, è arrivato pure il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a sostenere l’iniziativa. Lo ski-dome avrebbe dovuto aprire nel 2015 in occasione dell’Expo, lo stesso Maroni ha detto che «bisogna fare in fretta» ma che difficilmente si potrà sciare indoor per quella data a Selvino. Però allora dovrebbe essere stato aperto almeno il primo cantiere di scavo e lo ski-dome avrà così una vetrina nel padiglione della Lombardia, proprio all’Expo. Il Comune di Selvino, con il sindaco Carmelo Ghilardi (presidente del Comitato Alpi Centrali), oltre ovviamente alla ‘Neveland’, che ha lanciato il progetto in Lombardia, dopo il no del Trentino, sta lavorando. Qual è lo stato dell’arte? Il 2 luglio è stata presentata alla conferenza dei servizi la Valutazione ambientale strategica (VAS) dopo che a maggio è stata prorogata la validità del precedente PGT (Piano del Governo del Territorio), non senza le voci contrarie di alcune associazioni ambientaliste, come Orobie Vive. «L’iter - ha spiegato Willy Nardelli della Neveland - è lungo, ma l’attuale calendarizzazione degli incontri è stata mantenuta. Abbiamo avuto tante osservazioni contrarie, spesso pre-concettuali, quasi che lo ski-dome fosse un eco-mostro anche se realizzato sotto terra o una struttura per ricchi, quando invece renderebbe lo sci più accessibile. Abbiamo dato una risposta a tutti: adesso puntiamo a definire l’accordo di programma nella prossima primavera». Le ‘cambiali’ politiche sembrano avere il loro peso nell’operazione: «L’impegno del presidente Maroni è importante anche senza l’aspetto economico, conta di
88 \\ NOVEMBRE 2013
Si scia sotto terra Due piste da 30 metri di larghezza lunghe più di 600 metri con un dislivello superiore a 120 metri, una pista da snowboard e freestyle lunga più di 180 metri e larga 30, una pista per principianti, una parete di arrampicata su ghiaccio alta 10 metri e larga 40, una parete di arrampicata sportiva (all’esterno) alta 10 metri e larga 30, una pista di fondo (utilizzabile anche in estate per la mountain bike), una seggiovia per la pista lunga, uno skilift per lo snowboard e un tappeto di risalita per i principianti. Il tutto sotto terra… Ecco in sintesi i numeri del progetto di Selvino. Nel business plan gli organizzatori ipotizzano una presenza di 180.000 persone nel corso dell’anno. Se mai verrà aperto…
più avere una garanzia che ci sia la volontà politica di realizzare l’impianto» ha sottolineato Nardelli. Alcuni dettagli non di poco conto però devono ancora essere definiti: «Quando si potrà finalmente avere la certezza di poter costruire, saranno noti tutti gli aspetti economici, con persone pronte ad investire che adesso rimangono ancora nell’ombra». Intanto a Lurisia, nel Cuneese, siamo ancora più indietro. La struttura presentata dalla ‘Sempresci’ è più ‘semplice’: una sorta di ‘tunnel’ di 400 metri e largo 60, che si ‘adagia’ sul fianco di una altura nei pressi della partenza della cabinovia del Monte Pigna. A giugno il consiglio comunale di Roccaforte Mondovì (Lurisia è una frazione, ndr) ha dato solo un parere favorevole in attesa di avere il progetto definitivo.
In Danimarca il più grande del mondo Gli ski-dome non sono certo una novità, la novità è quella che c’è un progetto per realizzare il più grande al mondo. Siamo in Danimarca, a Randers, nel cuore dello Jutland, zona di tradizione ben poco sciistica e anche piuttosto lontana da Copenaghen. Una sorta di fiocco di neve gigante, con tre ‘archi’: in due si potrà sciare indoor, nel terzo anche all’aperto. Qualche numero: la struttura è di quasi 700 metri di diametro, con un’altezza di 110 per una ski area complessiva di 64.000 metri quadrati interni e 36.000 esterni. Nella progettazione delle piste i danesi hanno anche chiesto la collaborazione della stazione francese dell’Alpe d’Huez.
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Atomic È lo sci da gigante della Casa di Altenmarkt in versione ‘no FIS’, un’arma infallibile, con la collaudata tecnologia Doubledeck che garantisce precisione e divertimento. Per non essere da meno di Hirscher & co ecco lo scarpone Redster Wc 150, il casco Redster FIS, la sacca porta scarponi o casco FIS Boot Helmet Pack e la borsa da viaggio Ski Gear Travel Bag. 939,99 euro lo sci Redster GS (con attacco X12 TL9), 599,99 euro lo scarpone, 189 euro il casco, la borsa scarponi 69 euro e la borsa viaggio 199 euro. www.atomic.com
90 \\ NOVEMBRE 2013
EDITOR’s CHOICHE
Caschi & co
Rossignol Uno sci che esce dall’atelier gara della maison francese ma con raggi più umani. È il Radical WC GS Master R20, nella misura 180 cm con raggio da 21 m. Perfetto con lo scarpone Radical WC SI 130, con comoda pianta da 97 mm, casco Radical Fiber Blue, realizzato in fibra di carbonio, borsa scarponi Heated Bag e sacca sci 2/3 P 210 Radical. 1.164 euro lo sci (con attacco Axial2 Worldcup 120), 490 euro lo scarpone, 260 euro il casco, 180 euro la borsa scarponi e 80 euro la sacca sci. www.rossignol.com
Poc Test effettuati in laboratorio hanno dimostrato che l’impatto con il palo può generare una forza di 70 G, paragonabile a due giocatori di football americano che si scontrano in piena corsa. Da queste studi è nato il casco Skull Orbic Comp di Poc, dotato di un pannello deflettore multi impatto in materiale VPD 2.0, nella parte frontale del casco, che riesce ad assorbire l’urto con i pali senza compromettere l’anima del casco stesso. Questo modello è omologato secondo le nuove regole FIS (RH2013). Prezzo: 390 euro. www.pocsports.com
Uvex
Dynastar-Lange Per emulare Max Blardone e Nadia Fanchini c’è lo sci Speed Course WC Master R20 con costruzione gara e raggi per divertirsi. In abbinata il collaudato scarpone Lange RS 140, con pianta da 97 mm, il casco Race SR, valido sia per discesa che slalom, la sacca porta sci 2 Pairs 195 cm e la borsa porta scarponi Heated Bag. 1.284 euro lo sci (con attacco PX Racing 15 Maxflex), 558 euro lo scarpone, 138 euro il casco, 56 euro la sacca sci e 180 euro la borsa scarponi. www.dynastar.com www.langeskiboots.com
Uvex è stata tra le prime case ad adeguarsi alle nuove norme della FIS (Federazione Internazionale Sci) per le gare di Coppa del Mondo di discesa libera che richiedono prodotti più protettivi. Il risultato è il Race 3 Carbon, il casco con il nuovo marchio di omologazione FIS, dal peso piuma di 450 grammi. Costruito con una sofisticata tecnologia che permette al carbonio di avvolgere completamente la calotta interna con uno strato in PES aumentato che protegge nel momento dell’impatto. Prezzo: 699 euro. www.uvex-sports.com
Bastoni da campioni Il Titanium Carbon GS di Leki è un bastone da gigante hi-tech con sistema di allacciatura Trigger S System, fusto in carbonio da 16 millimetri e alluminio da 14 millimetri molto resistente. Verniciatura ultra-sonic e rotella a cono. Prezzo: 149,95 euro. www.leki.de
NOVEMBRE 2013 \\ 91
INFO PR
Nelle foto A fianco: dall’archivio Colmar un’immagine di Piero Gros in galleria del vento con Mario Cotelli. Sotto: immagini della giornata di test con il croato Natko Zrncic Dim
Colmar, dalla guaina di Gros alla galleria del vento A metà settembre sono state testate le tute da discesa della Croazia al politecnico di Milano
C
olmar è tornata nella galleria del vento del Politecnico di Milano con la squadra croata per testare le tute del futuro prossimo. Allenatori e tecnici, compreso Kristian Ghedina, che è responsabile per la Croazia delle discipline veloci, si sono ritrovati il 17 settembre per testare le tute da gara che gli atleti della Croazia, uno su tutti Ivica Kostelic, useranno nella prossima stagione di Coppa del Mondo e per le Olimpiadi di Sochi 2014. Colmar, che da quest’anno produrrà direttamente tutti i prodotti che gli atleti useranno in gara, ha testato le tute da gara a diverse intensità di vento con Natko Zrncic-Dim (4 podi in Coppa del Mondo e bronzo ai mondiali del 2009 in supercombinata), alter ego di Ivica Kostelic, impegnato sulle nevi di Zermatt. Al Politecnico di Milano si sono ritrovati anche Paolo De Chiesa e Piero Gros che per Colmar fu il primo a entrare in una Galleria del vento a provare una tuta da gara e che ha così commentato questa sessione di prove: «Se penso a quando, nel dicembre del 1974, vinsi il gigante di Val d’Isère grazie ad un incredibile recupero nella seconda manche, ascoltando il consiglio di Mario Colombo, (attuale presidente di 92 \\ NOVEMBRE 2013
Colmar, ndr), che mi disse di indossare la tuta lucida da discesa della Colmar anziché il maglione da slalom, mi sento un precursore!». E così il 17 settembre è già stato individuato il tessuto più performante per questa stagione, innovazione traducibile in qualche centesimo di secondo di vantaggio rispetto al passato. www.colmar.it
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1. Giacca della nazionale francese con collo interno polar, maniche preformate, zip impermeabili e cappuccio staccabile; realizzata in tessuto parzialmente termosaldato per una maggiore aerazione. Prezzo: 540 euro. 2. Giacca tecnica della nazionale croata con particolare fodera interna ‘Pettorale Zagreb con foto storiche’ , realizzata in morbido tessuto laminato con membrana poliuretanica dalle alte performance di traspirabilità. Caratterizzata dal Thermore® TMK, imbottitura termica che mantiene la temperatura corporea al suo stato naturale. Prezzo: 485 euro.
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INFO PR
Aumentati gli accordi di co-marketing che garantiscono sconti e servizi a chi acquista stagionale o skipass giornaliero e confermato il ritorno dei big del Circo Bianco nel 2016/17
Vialattea, una montagna di novità (aspettando la Coppa) L
a Vialattea si prepara con rinnovato entusiasmo alla nuova stagione. «Quando abbiamo acquistato la società la media passaggi annui per impianto del comprensorio era di circa 180.000, con 55 impianti in esercizio, nella passata stagione è stata pari a oltre 300.000» ha spiegato il presidente della Sestrieres, Giovanni Brasso, lo scorso 17 ottobre durante la presentazione della stagione al ‘Principi di Piemonte’ a Torino . Una riorganizzazione, quella della Vialattea, che sta portando riscontri importanti. «I prezzi del giornaliero nel nostro comprensorio sono abbondantemente al di sotto di quelli praticati dai nostri competitor italiani e stranieri: quest’anno purtroppo abbiamo ritoccato la tariffa dello skipass giornaliero, anche se solo per l’acquisto diretto alle casse, mentre, acquistando il biglietto on-line, il costo è il medesimo dello scorso anno, invariato dalla stagione 2008/2009». Aspetto fondamentale quello dell’innevamento programmato. «Gli impianti sono di proprietà pubblica - ha ribadito l’amministratore delegato, Alessandro Perron Cabus -, certamente la più importante eredità olimpica che l’evento del 2006 ha lasciato al territorio. Il contratto sottoscritto tra la Sestrieres e la Regione Piemonte per la gestione dell’innevamento è scaduto il 31 maggio scorso. Il successivo 22 luglio la Regione ci ha comunicato che I NOSTRI PARTNER
la parte relativa agli impianti di risalita e d’innevamento di proprietà pubblica è stata affidata alle amministrazioni del territorio della Vialattea. Siamo soddisfatti di questa scelta che ci consentirà di interloquire direttamente con amministratori e funzionari che sono certamente più vicini alla nostra realtà». A livello di strutture, realizzati cinque chilometri di nuove piste, tre tappeti di risalita e una stazione intermedia sulla seggiovia Nuovo Garnel. Continua l’ormai consolidato carnet di co-marketing che si presenta arricchito da nuove e importanti collaborazioni. La principale novità della stagione
Torna la Coppa del Mondo Il rientro di Sestriere nel calendario di Coppa del Mondo è previsto per la stagione 2016/2017. «Avremo due gare femminili, un gigante e uno slalom - conferma il presidente Brasso - in una data importante come inizio dicembre, sicura vetrina per l’avvio della stagione turistica. Dovremo essere pronti a creare un grande evento per far fronte alle aspettative della FIS. Anche perché il nostro obiettivo è quello di rimanere saldamente nel calendario di Coppa del Mondo, magari alternando gare maschili e femminili, o con una presenza fissa ogni due anni». Quest’inverno si parte con due gare di Coppa Europa femminile, gigante e slalom il 28 e 29 gennaio, sul monte Alpette, organizzate dalle Truppe Alpine, che coordineranno anche i loro campionati sciistici (Ca.S.T.A.) in programma da 27 al 31 gennaio.
è senz’altro la ‘Vialattea Restaurant Card’ che viene offerta a chi acquista uno stagionale e permette di usufruire di sconti presso i ristoranti aderenti all’iniziativa. Tra i nuovi partner Bollé, che si affianca a Robe di Kappa, Cisalfa e Longoni per il settore sportivo. Al ‘capitolo’ benessere troviamo Aquatica, QC Terme e Palestre Torino, per divertimento e tempo libero ecco Promotur, Uci Cinemas, Parco Zoom, Fondazione Torino Musei, Mondovicino (che ha arricchito l’offerta dello scorso anno con una promozione legata al rifornimento carburante presso la Power Station interna all’outlet), sette negozi della catena Expert e Self e poi Fondiaria SAI, che permette di usufruire di uno sconto sull’acquisto di prodotti assicurativi. Ai clienti degli stagionali e dei giornalieri viene offerta inoltre la possibilità di acquistare il dispositivo Neos Park per il pagamento del parcheggio a un prezzo concorrenziale. I clienti dello skipass giornaliero, invece, potranno beneficiare di uno sconto del 15 per cento sul Japanese Food proposto dai locali Kombu aderenti, sia in loco che take away. Un importante accordo è quello che coinvolge Vialattea e Bardonecchia con la SITAF e che consentirà di risparmiare sul pedaggio dell’Autostrada Torino-Bardonecchia, nella misura di un viaggio di andata e ritorno gratuito ogni cinque effettuati.
INFO PR
Partner tecnico del Memorial Fosson Anche in questa stagione si conferma la partnership di Energiapura con l’organizzazione del Memorial Pietro Fosson, la gara che apre la stagione della categoria Children che si svolgerà dal 16 al 18 dicembre prossimi sulle nevi di Pila, in Valle d’Aosta con i più importanti sci club italiani al via. Tutti gli atleti e gli allenatori riceveranno un esclusivo capo di abbigliamento, che verrà svelato la sera della presentazione in piazza ad Aosta! Non mancate!
Per vincere ci vuole energia (pura) L’azienda veneta è partner dei principali Gruppi Sportivi militari, di diversi Comitati Regionali e dei più forti sci club: da queste collaborazioni nascono le linee di abbigliamento e protezioni più richieste nei negozi
L
o sport e lo sci, nel nostro caso, è energia pura: sicurezza, velocità, potenza, passione. È con questo spirito che, anno dopo anno, Energiapura è diventato un marchio leader nella produzione di abbigliamento tecnico racing e protezioni per lo sci alpino. Perfezione tecnica e innovazione sono le sfide che portano questo brand a ricercare materiali innovativi, a
sviluppare modelli sempre più avanzati e a collaborare con i più forti atleti e le migliori squadre a livello mondiale. Energiapura è entrata da tempo nel mondo agonistico-professionale dello sci collaborando e diventando partner tecnico di vari Gruppi Sportivi Militari, come Fiamme Gialle, Forestale, Esercito, Carabinieri e Polizia. Energiapura è ormai da parecchi anni
In apertura: Edoardo Longo della Forestale in azione Qui sopra: l’Equipe Limone festeggia la vittoria al Memorial Fosson 2013
fornitore ufficiale di numerosi Comitati Regionali: Alto Adige, Trentino, Veneto, ASIVA, Comitato Umbro-Marchigiano. Tutte esperienze e collaborazioni, soprattutto nel settore agonistico giovanile, che hanno contribuito ad elevare questo brand come il più richiesto dai più forti e prestigiosi team e sci club di tutta Italia. Qualche esempio? Equipe Limone, Lecco, Aosta, 2000 Mason, Brixia, Club 18, Centro sci Vicenza, Crammont, Courmayeur, Chamolé, Madesimo, Bormio, Selvino, Valchisone, Bardonecchia, Valtournenche, Formazza, Terminillo, Monti Ernici, Vesuvio, Tuttobianco, Valpalot, Val d’Ayas, Alagna, Val di Fassa, Val Gardena, Borno, Frabosa, Marche 2000 e tantissimi altri. www.energiapura.info
Sopra: atleti e tecnici dello sci club Lecco in pista
Race Ski Magazine n. 126 novembre 2013
a cura di Simona Righetti
Come sono andati i primi 9 mesi del 2013 per Amer Sports? E’ stato presentato il 24 ottobre l’Interim Report del periodo gennaio - settembre 2013 del Gruppo Amer Sports. I numeri parlano di un aumento delle vendite pari al 7%, nonostante lo slittamento del picco di consegna dei preordini di attrezzatura invernale al quarto trimestre 2013.
Buone quindi le prospettive di fine anno per il Gruppo, che dovrebbe raggiungere almeno il target di crescita del 5% annuo fissato dal management. Le vendite nette del Gruppo nel periodo considerato sono state pari a 608,9 milioni di euro a fronte di un risultato nello stesso
periodo del 2012 di 601,9 milioni. La crescita a doppia cifra in tutti i segmenti è stata solo parzialmente controbilanciata dal leggero calo (-3%) nelle vendite del segmento Winter Sports Equipment dovuto al suddetto slittamento di alcuni preordini all’inizio del quarto trimestre.
Rossignol ai norvegesi di Altor
Lo stand Atomic ad ISPO 2013
La montagna italiana sfida la concorrenza estera Dopo un paio di stagioni di stagnazione, il sistema neve in Italia riparte con una serie consistente di investimenti infrastrutturali, stimati dalla società Jfc in 128 milioni di euro; nuovi impianti, raccordi tra le piste, ammodernamenti, sistemi di innevamento, manutenzioni e riassetti, ecc. sono le opere che le principali località montane mettono
Dovrebbe concretizzarsi entro la fine dell’anno il passaggio della maggioranza dello storico brand francese Rossignol nelle mani del fondo di equity partner norvegese Altor, che è anche nell’azionariato del marchio Helly Hansen. Proprio l’expertise di Altor nel tessile sembra essere una delle principali opportunità per il futuro di Rossignol. Il nuovo azionariato dovrebbe essere composto per l’80% da Altor e per il 20% da un gruppo formato da Bruno Cercley, attuale presidente, dall’investment company Weber e dalla famiglia Boix-Vives (i parenti del fondatore e proprietario fino al 2005). Uscirebbero dall’azionariato gli attuali azionisti di maggioranza, gli australiani della banca d’affari Macquarie, e Jarden, che controlla anche altri due brand dello sci, K2 e Völkl. L’operazione è al vaglio della authority dei due Paesi.
in campo per sfidare la concorrenza estera. Per quanto riguarda invece l’attività promozionale l’Osservatorio Italiano del Turismo Montano ha stimato un investimento da parte delle destinazioni alpine italiane pari a 26 milioni e 800 mila euro, a cui si aggiunge una quota pari a 1,7 milioni di euro delle altre destinazioni montane italiane.
ISPO e ISPO Beijing verso il tutto esaurito Prospettive positive per le due fiere dell’articolo sportivo, in programma a Monaco di Baviera dal 26 al 29 gennaio 2014 e a Pechino dal 19 al 22 febbraio 2014. I due eventi, organizzati da Monaco Fiere, sono stati presentati alla stampa italiana a Milano a fine ottobre. I numeri definitivi del 2013 dicono che a Monaco sono passati 81.721 visitatori e nella fiera hanno creduto 2481 espositori da 52 Paesi, per
un totale di 103.220 metri quadrati. A Pechino gli espositori erano 410 con 27.876 visitatori. L’obiettivo 2014 è di arrivare a 450 espositori e 30.000 visitatori. Dal 2005 la fiera cinese è cresciuta ogni anno, partendo da 150 espositori. Nel 2014 la novità è il segmento ‘Health & Fitness’ e il potenziamento del programma Academy, una serie di conferenze e workshop itineranti per i negozianti.
Fatturato dello sci più che dimezzato in nove anni
A Oberalp la distribuzione di Julbo
I dati del Pool Sci Italia, il consorzio che riunisce i fornitori tecnici della nazionale azzurra di sci non lasciano dubbi. Anche nel 2012/13 il numero di sci e scarponi venduti e il fatturato del settore sono calati: 173.837 sci venduti e 175.892 scarponi, per un fatturato complessivo di 52.954.716 euro. Nel 2004/05, quando il Pool ha iniziato le rilevazioni, il fatturato era di 106.433.542 euro, gli sci venduti 398.149
Cambio nella distribuzione italiana del marchio francese di occhiali sportivi Julbo. Da settembre il brand è distribuito da Oberalp S.p.A., che controlla, tra gli altri, Salewa e Dynafit. Proprio con Salewa sono allo studio operazioni di co-marketing perché alcuni testimonial,
e gli scarponi 373.318. Un calo inarrestabile, tranne nelle stagioni dal 2007/08 al 2010/11, quando il numero di sci venduti è cresciuto ma rimanendo ben lontano dai dati della prima stagione esaminata. Sostanzialmente stabili i prezzi media di vendita (ai negozi, iva esclusa) dell’abbinata sci + attacchi che, con qualche oscillazione, sono passati da 203,46 euro nel 2004/05 a 210,92 dell’ultima stagione.
come per esempio il freerider Glen Plake, sono in comune. Fondata nel 1888, Julbo esporta in oltre 80 Paesi e il 45% circa del suo fatturato è prodotto dall’esportazione. I prodotti maggiormente venduti sono gli occhiali da outdoor e kid, oltre alla collezione invernale.