Race 128

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ESCLUSIVA RACE SKI MAGAZINE È DISPONIBILE IN VERSIONE SMARTPHONE E TABLET

HENRIK KRISTOFFERSEN, TALENTO EMERGENTE DEL CIRCO BIANCO

SKI PEOPLE PETER FILL SI RACCONTA ALLA VIGILIA DI SOCHI 2014

THE INSIDER IL MONDO DELLO SCI HA ANCORA BISOGNO DI BODE MILLER

Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1. LO/MI

IN ALLEGATO REPARTO CORSE il magazine SEMPRE PIÙ dello SERRATA LA LOTTA sci giovanile PER IL TITOLO

MIKAELA SHIFFRIN IN SLALOM HA INGRANATO UNA MARCIA CHE FA PAURA. E CRESCE IN GIGANTE!

ISSN 1594-8471

+!4@:2B1,UQTMMR!7[8C8X8E8_

FULL GAS MARCEL HIRSCHER È SEMPRE A TUTTA. NON CI STA A PERDERE. SARÀ LUI L’UOMO COPERTINA DI SOCHI 2014? #NoRiskNoFun

FELIX NEUREUTHER PRIMA VITTORIA IN GIGANTE, ALTISSIMO LIVELLO IN SLALOM: BEWARE OF FELIX!

Numero 128 FEBBRAIO 2014 mensile

6 euro

made in Italy



di Davide Marta* *piemontese, classe 1974, maestro di sci, direttore responsabile della rivista di cui si occupa da quasi vent’anni. Si prepara per fare il papà...

OPINIONE

EDITO

L’importante è partecipare A

nno 2014, la comunicazione passa dai social network, il linguaggio si adegua, cambiano gli strumenti. In pochi anni i lettori si sono spostati dalla carta di giornali e riviste al monitor dei computer e laptop per consultare i siti internet, poi ancora più velocemente hanno iniziato a smanettare su smarphone e tablet. Prima si sfogliava, poi si cliccava. Ora si sfiora il cristallo con un dito. E ci sono i Google Glass in agguato. I tempi si riducono, i canali si ampliano. Tutti, in un certo senso, diventano reporter dell’attualità: Facebook, Twitter, Instagram, Vine, Youtube, Vimeo. Vado avanti? Anno 2014, in redazione ci stiamo preparando per le Olimpiadi di Sochi. Cosa c’è di diverso rispetto alla vigila di Vancouver, o di Torino, per citare le edizioni più recenti a cui abbiamo preso parte? Nulla, almeno dal nostro punto di vista. E tutta questa rivoluzione dell’informazione? Rispetto a due edizioni fa dei Giochi è sicuramente cambiato l’approccio alla notizia. Ma è una questione di forma. Se la rivista era un canale per informare, ora è uno strumento di approfondimento. Se il sito doveva essere aggiornato con continuità, ora è praticamente in presa diretta. Facebook era agli albori e Twitter non esisteva. Ora sono essenziali, ci succede di pensare per hashtag o di condensare le riflessioni in 140 caratteri. Ma il nostro mestiere non è cambiato. Andiamo sul campo per raccontare gli eventi, per trasferire l’atmosfera ai lettori che sono a casa, per parlare con i protagonisti e con gli operatori del luogo, per vedere con i nostri occhi ciò che succede. Facciamo i giornalisti, insomma. Sembra inutile doverlo sottolineare, ma esiste un grande inganno nella comunicazione contemporanea, la convinzione che internet renda tutto possibile. Fioriscono siti fatti da personaggi che non si possono certo definire giornalisti: zero competenze, zero connessione

Il bivio fuori dall’aeroporto di Sochi che porta a Krasnaya Polyana, sede delle gare di sci alpino delle Olimpiadi ©Zoom

con la realtà. Non solo in questo settore, è ovvio. La ricetta è semplice: basta fare un bel giro di quei siti internazionali che fanno correttamente il proprio lavoro, tradurre e scopiazzare le notizie, magari con l’accortezza di cambiare qualche parola e aggiungere un po’ di fumo, magari rubacchiare qua e là una foto. Et voilà, il sito è bello e pronto, aggiornato e pieno di spazzatura. Beh, ci dissociamo da tutto questo. Ben due nostri inviati, Claudio e Gabriele, sono in partenza per Sochi. Hanno il computer, la macchina fotografica, la videocamera e lo smartphone. Ma anche il taccuino, la penna, la

2/60

Race ski magazine

GIORNALISTI ITALIANI ACCREDITATI SOCHI 2014

60*

* -20% rispetto a Vancouver 2010

matita e la competenza, cosa che di questi tempi sembra un accessorio. Seguiranno i Giochi dal primo all’ultimo giorno, fianco a fianco con i protagonisti. Aggiorneranno il sito, i social, prepareranno con passione un numero speciale della rivista, da conservare e sfogliare tra qualche anno. Perché #roadtosochi, l’hashtag tanto abusato in rete, significa anche che quella strada va percorsa, che su quell’aereo bisogna salire, che in Russia bisogna andarci. Se no non vale, a riempirsi la bocca di parole sono capaci tutti. Sapete quanti giornalisti italiani sono accreditati? 60, tra televisioni, quotidiani, radio, carta stampata, agenzie. Il 20% in meno rispetto a Vancouver 2010. Nessun’altra rivista, nessun sito. Noi di Race siamo in due, rappresentiamo un trentesimo della stampa italiana accreditata… Con l’impegno e i costi che questo rappresenta per la nostra casa editrice. In fondo De Coubertin ha sempre sostenuto che alle Olimpiadi l’importante è partecipare. Noi partecipiamo. #RaceToSochi @raceskimagazine

58/60

giornalisti italiani accreditati a Sochi 2014


Contenuti

Race ski magazine 128 - Febbraio 2014 SERVIZI UNIVERSIADI, RISCOSSA TRICOLORE 20 Immagini, classifiche e commenti dalle gare di sci alpino delle Universiadi del Trentino di Claudio Primavesi HK94, FAST&FURIOUS 22 Intervista esclusiva ad Henrik Kristoffersen, talento emergente della Coppa del Mondo di Claudio Primavesi GIULIANO, TI RICORDI WHISTLER? 32 Intervista al campione olimpico in carica a pochi giorni dalle Olimpiadi di Gabriele Pezzaglia IL PASTICCIO DEI CONTINGENTI 34 L’Italia correrà con 14 atleti a Sochi. E abbiamo rischiato di averne solo 12… di Luca Giaccone WORLD CUP AWARDS - GENNAIO Felix Neureuther e Mikaela Shiffrin sono gli atleti del mese di gennaio a cura della redazione

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Il 2013 è stato un grande anno, il 2014 è iniziato altrettanto bene. Le prossime settimane sono piene di appuntamenti importanti, come Wengen e Kitzbuehel. E subito dopo si parte per la Russia, per Sochi, per le Olimpiadi. Sono carico a mille, sto bene, sto sciando alla grande, non vedo l’ora di andare là. Certo, prima ci sono due grandi appuntamenti come Wengen e Kitz. Ma le Olimpiadi sono le Olimpiadi, a mio giudizio il massimo possibile. Già, Olimpiadi: una parola che porta con sé così tanti ricordi, non solo di gare e dei risultati, ma di un’atmosfera speciale, del sentirsi parte di qualcosa di molto più grande. Sento sulla pelle queste emozioni olimpiche, non ce la faccio più ad aspettare. Stiamo in contatto, ragazzi, se ne vedranno delle belle! akselLundsvindal.com

COPPA DEL MONDO LIVE 40 26 pagine di cronaca, commenti, classifiche e foto delle tappe di Coppa del Mondo della Val Gardena, Alta Badia, Bormio e Adelboden a cura dei nostri inviati CUORE DI CAPITANO 72 Intervista esclusiva a Peter Fill alla vigilia delle Olimpiadi (e dell’avventura da papà!) di Gabriele Pezzaglia ASSOLUTI IN SALSA FASSANA 80 Il racconto ‘live’ degli Italiani Assoluti di slalom di Bormio vinti da Gross e Costazza di Gabriele Pezzaglia GIO ALL’ATTACCO 82 Intervista a Giovanni Borsotti, il gigantista di Bardonecchia in cerca di riscatto di Gabriele Pezzaglia SEMPLICEMENTE MARTA A tu per tu con Marta Bassino, giovane promessa della squadra femminile di Gabriele Pezzaglia

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RUBRICHE Editoriale ���������������������������������������������������������������������������������1 The Insider �����������������������������������������������������������������������������6 Magazine internazionale ���������������������������������������������� 12 Un mese di Twitter ����������������������������������������������������������� 16 Instagram Parade �������������������������������������������������������������� 18 Magazine Italia ������������������������������������������������������������������� 70 Il giornale del mercato ���������������������������������������������������96

4 \\ FEBBRAIO 2014

52 MR. SPEED

Due vittorie in discesa libera, due in superG. Primo posto nelle graduatorie di specialità e secondo assoluto alle spalle di Marcel Hirscher per poco più di venti punti. Questa la scheda di Aksel Lund Svindal al momento della chiusura di questo numero, alla vigilia delle gare di Wengen. Potrebbe essere lui il grande protagonista a Sochi: nei grandi appuntamenti raramente fallisce! foto ©Red Bull Content Pool


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IVICA KOSTELIĆ WORLD-CLASS ALPINE SKIER

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Web & Social APPUNTAMENTO QUOTIDIANO CON LO SCI AGONISTICO

MADE IN ITALY Direttore responsabile: DAVIDE MARTA davide.marta@mulatero.it

È come il caffè alla mattina per gli appassionati di sci alpino. L’unico sito professionale in Italia dedicato allo sci agonistico, con quasi 20.000 impressions quotidiane, è l’appuntamento sul web degli appasssionati di questo sport. Notizie, interviste, live report, video e foto-gallery. E molto altro…

Vice-direttore: CLAUDIO PRIMAVESI claudio.primavesi@mulatero.it Marketing e pubblicità: SIMONA RIGHETTI simona.righetti@mulatero.it

raceskimagazine.it

Segretaria di redazione: ELENA VOLPE elena.volpe@mulatero.it Responsabile sito e area agonismo: GABRIELE PEZZAGLIA gabriele.pezzaglia@mulatero.it Redazione LUCA GIACCONE ANDREA CHIERICATO Progetto grafico e impaginazione: NEXT LEVEL STUDIO Webmaster raceskimagazine.it: SILVANO CAMERLO Fotografie Coppa del Mondo: ZOOM AGENCE info@zoom-agence.fr Contributi fotografici: Ralf Brunel, Enrico Schiavi Area tecnica e opinionisti: Marco Pastore, Mauro Pini In copertina: Full Gas! È l’atteggiamento con cui Marcel Hirscher affronta tutte le gare e che lo rende unico. Nella foto un passaggio del gigante di Adelboden. (foto Alexis Boichard - Zoom Agénce)

HAI GIA’ SCARICATO LA NUOVA APP? È on-line la nuovissima versione della app di Race ski magazine. È disponibile per iOS in versione iPhone e iPad e per tutti gli smartphone e tablet con sistema operativo Android. Sfruttando l’innovativa piattaforma MagzApp consente una velocissima ed intuitiva lettura. È possibile acquistare la copia singola oppure l’abbonamento direttamente in-app, scaricare in locale la copia e leggerla anche senza connessione a internet, consultare le news e i video dal sito raceskimagazine.it. Inoltre è stata inserita la modalità che consente la lettura in doppia pagina ruotando il vostro dispositivo. Naturalmente è disponibile anche Reparto Corse!

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collaboratori: Roland Brenner, Patrizio Casse, Lorenzo Fabiano, Ruggero Giacopazzi, Giorgio Guidelli, Andrea Mammarella, Marco Santoni, Bruno Tavosanis Distribuzione in edicola: MEPE - Milano - tel 02 89 5921 Stampa: REGGIANI - Brezzo di Bedero (VA) Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4310 del 11/03/1991. La Mulatero Editore srl è iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il numero 21697. © copyright Mulatero Editore - tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questa rivista potrà essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge PER FAVORE RICICLA QUESTA RIVISTA

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6 \\ FEBBRAIO 2014

FO LL

coordinatore progetto: ANDREA CHIERICATO andrea.chiericato@mulatero.it

ERS OW

1.800

Aggiornamenti live dalle piste di gara e allenamento, feed delle ultime news dal sito, curiosità dai nostri inviati. Seguici su Twitter per essere sempre informato sulle notizie del grande sci. @raceskimagazine

ABBONATI A RACE SKI MAGAZINE Per non perdere nemmeno una copia la soluzione migliore è l’abbonamento. Il costo è di 30 euro, lo stesso importo che si pagherebbe acquistando le 5 copie della rivista in edicola al prezzo di 6 euro. Però, con l’opzione Postapress, la consegna è garantita in 24/36 ore. Così potrai leggere Race e Reparto Corse direttamente a casa tua e in contemporanea all’uscita in edicola. E non rischierai di dover girare diverse rivendite, dato che la rivista, appena esce, va velocemente esaurita! raceskimagazine.it/Abbonamenti


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ADRIEN THEAUX TESSA WORLEY

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ALEXIS PINTURAULT WORLD-CLASS ALPINE SKIER

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Marco Pastore* *Istruttore nazionale, allenatore di terzo livello, responsabile sponsorizzazioni atleti Dainese e racing Italia Tecnica-Blizzard

OPINIONE

*THE INSIDER

Gli Stati Uniti d’America non hanno mai avuto mezze misure e lo sport non fa eccezione. Nello sci spiccano i nomi di Ted Ligety, Lindsey Vonn, Mikaela Shiffrin e Bode Miller. Tutti campioni, autentici fuoriclasse. Bode Miller è sempre stato il personaggio più in evidenza e talvolta discusso nell’ambiente della Coppa del Mondo. Spesso al di fuori delle righe, schivo ma allo stesso tempo ricercatissimo da stampa e tifosi. Un atleta che continua a fare notizia e che più di una volta è stato paragonato ad Alberto Tomba in termini di notorietà e risultati eclatanti. Non si contano i ragazzini che lo hanno preso d’esempio, imitandolo nella tecnica e negli atteggiamenti. Il tutto per la rabbia dei loro allenatori, impegnati talvolta invano ad insegnare i fondamentali dello sci. Sì, perché Bode è inimitabile. La sua tecnica è unica e solo lui riesce ad essere efficace e veloce nonostante un assetto sugli sci perlomeno discutibile. Spesso si è sottolineato quanto sia arretrato ed inclinato in curva, ma la sostanza è un’altra: capacità di condurre e far correre lo sci in ogni situazione e di creare traiettorie estreme, brevissime. Non a caso l’errore è sempre dietro l’angolo e le 33 vittorie in Coppa del Mondo conquistate fino ad oggi,

Lo sci ha ancora bisogno di Bode Miller Spesso al di fuori dalle righe, è tornato molto determinato. E a Sochi potrebbe regalarci l’acuto che in tanti attendono

potrebbero essere molte di più. Ma è proprio questo atteggiamento, sempre all’attacco, senza alcuna riserva, che ha fatto impazzire e che ancora oggi attira gli appassionati del grande sci. La mentalità è ovviamente vincente e non sembrano esserci mai dubbi o pensieri calcolatori. Se poi aggiungiamo alcune pazzie, su tutte la discesa della Stelvio di Bormio su uno sci solo nel 2005, ecco che il campione è anche personaggio. Dopo un anno di stop per presunto infortunio e voci di ritiro, Bode Miller è di nuovo al cancelletto. L’esordio stagionale di Soelden è stato un chiaro messaggio di intenti: determinato, dimagrito e competitivo, ha fatto subito capire che l’obiettivo di tornare ai vertici non è certo un’illusione. Sembra una storia già scritta dove il campione torna e prima o poi vince.

Nella foto: Bode Miller in azione sulla Stelvio di Bormio ©Zoom

Magari a Sochi, in occasione dell’evento olimpico, il più prestigioso per qualsiasi atleta. A Soelden ha impressionato la reazione al traguardo, dopo una buona manche in gigante che mancava da parecchio tempo: il pubblico esultava e Bode manifestava una delusione mai vista prima. Della serie «non ci siamo, il mio livello è un altro». Un mese dopo, infatti, chiude lo slalom gigante di Beaver Creek al secondo posto, a quasi sei anni dall’ultimo podio in questa disciplina. Sochi è sempre più vicina e il percorso di Bode è quello che ci si aspettava: grandi sezioni di gara e ottimi piazzamenti, in attesa dell’acuto che tutti attendono e che l’Olimpiade potrebbe regalargli. A qualcuno potrà forse non piacere, ma una cosa è certa: lo sci ha ancora bisogno di Bode Miller.



PORtFOLIO

Zoom SORELLE DA PODIO ©Sindy Thomas/Zoom Agénce

Festa grande a casa Schild dopo lo slalom di Courchevel dello scorso 17 dicembre. Infatti la vittoria è andata a Marlies, che ha avuto il piacere di condividere il podio con la sorella Bernadette. E pensare che nella prima manche le posizioni erano invertite, con la svedese Frida Hansdotter che è rimasta tra le due anche al termine della gara. Per Marlies, la più anziana della due, si trattava della trentaquattresima vittoria in questa specialità, per la più giovane del secondo podio in carriera, dopo quello delle finali di Lenzerheide dello scorso mese di marzo. Due modi diversi di festeggiare, comunque la gioia speciale di una giornata che entrerà nell’album di famiglia.

10 \\ FEBBRAIO 2014


PORtFOLIO

FEBBRAIO 2014 // 11


PORtFOLIO

Zoom

MUOVE DI PIÙ UN PELO DI TIGRE... ©Michel Cottin/Zoom Agènce

12 \\ FEBBRAIO 2014

I fotografi del Circo Bianco per una volta sono usciti dalla noia delle solite foto al parterre. Tutti ad inseguire Tiger Woods, salito sulla neve di Val d’Isère per assistere alla gara della sua fidanzata Lindsey Vonn. E per miracolo, grazie allo sportivo più famoso al mondo, i quotidiani di tutto il mondo hanno pubblicato foto della Coppa del Mondo di sci. Purtroppo le


PORtFOLIO

cose non sono andate esattamente come avrebbe sperato la ‘coppietta’ americana, visto l’infortunio che ha stroncato definitivamente il sogno olimpico di Lindsey. «Viviamo i nostri sport allo stesso modo, è facile capirsi. Èntrambi lavoriamo molto duramente per preparare gli appuntamenti che contano, anche se io non devo scendere a 100 km/h dalle montagne.

Ho avuto esperienza di rieducazione a causa dei problemi al ginocchio che mi hanno tormentato a lungo e so cosa significa. Credo che imposterò l’agenda 2014 dei miei tornei in modo da avere un po’ di tempo per i miei figli e per stare vicino a Lindsey nella sua fisioterapia» ha commentato Tiger sul suo blog. FEBBRAIO 2014 // 13


MAGAZINE INTERNAZIONALE

ALEXIS PINTURAULT

ANDRE MYHRER

«Non posso che essere deluso per oggi ma è comunque stata la prima volta che sono arrivato al traguardo in slalom»

«Finalmente ancora sul podio. È stata una dura gara oggi ad Adelboden. Complimenti a Marcel Hirscher!»

Bode Miller padre a tutti i costi

QUOTE OF THE DAY

QUESTA MATTINA HO SCIATO IN GERMANIA, HO GUIDATO IN AUSTRIA, DISEGNATO UN PAIO DI SCI, MANGIATO UN FILETTO DI PESCE E GUIDATO IN SVIZZERA

SLALOM TRA LE PISTE E I TIRBUNALI LO STATUNITENSE SPERA DI OTTENERE L’AFFIDAMENTO DEL PICCOLO SAMUEL, AVUTO DA UNA RELAZIONE CON SARA MCKENNA

BORSINO INFORTUNATI NOVItÀ DALLE CORSIE DEL PRONTO SOCCORSO... TROPPI ATLETI CONTINUANO A FARSI MALE

BODE MILLERin un tweet dell’11 gennaio

Le cronache mondane della Coppa del Mondo non possono che avere ancora Bode Miller al centro dell’attenzione. Lo statunitense, infatti, è protagonista non solo tra le porte del gigante ma anche nelle meno piacevoli stanze dei tribunali. Appuntamento il lunedì dopo le gare di Beaver Creek a New York per la disputa sul figlio che Bode ha avuto da una relazione con la modella ed ex Marine Sara McKenna. Il piccolo Samuel (che Bode chiama però Nathaniel, in onore del fratello morto l’anno scorso per un attacco di epilessia) era stato affidato a Bode da un tribunale della California, successivamente alla mamma e infine, con l’ultima udienza, a tutti e due. Il tribunale di New York ha rinviato una decisione definitiva alla fine del mese di marzo. Intanto Bode ha anche chiesto al tribunale che il nome Nathaniel venga aggiunto a quello con il quale è registrato all’anagrafe e annunciato che lo porterà con sé a Sochi.

STAGIONE FINITA PER ROMAR

Il finlandese si è infortunato al ginocchio in allenamento a Lake Louise. Inizialmente si pensava a uno stop di tre settimane, poi controlli più approfonditi hanno costretto Andreas a uno stop di 12 settimane. Stagione finita.

Schroecksnadel e Sochi Andare a Sochi o no. Questo il dilemma di molti politici. Il presidentissimo della federsci austriaca, intervistato da Der Standard, ha apprezzato la scelta dei politici austriaci di essere presenti in Russia per ‘sostenere gli atleti’. «Quindi critica la scelta francese e tedesca» (di boicottare l’evento, ndr) ha chiesto l’intervistatore? «Non critico nessuno, ho solo detto che la presenza dei nostri politici è positiva per gli atleti» la risposta perentoria...

«DOPO QUALCHE DIFFICILE SETTIMANA PER TENTARE DI DECIDERE SE SPINGERE FINO AL LIMITE PER CERCARE DI ANDARE A SOCHI O FARE UN PASSO INDIETRO E GUARDARE AL FUTURO, HO DECISO DI GUARDARE AL FUTURO»

andrea dettling Stagione finita per Andrea Dettling: la ventiseienne svizzera si è fratturata la gamba destra a inizio gennaio durante un allenamento in gigante a Santa Caterina.

ALICE MC KENNIS SUL SUO BLOG DOPO LA DECISIONE DI RIENTRARE NELLA PROSSIMA STAGIONE

GOOGLE FIGHT

*dati al 13 gennaio

TESSA WORLEY

Marcel e Mikaela top su Google Si chiama Googlefight ed è un sito che, senza nessuna pretesa di ufficialità, permette di fare delle simpatiche sfide inserendo due nomi e calcolando quali dei due ha più risultati su Google. Abbiamo provato a fare una doppia sfida Hirscher-Ligety e Shiffrin-Schild…

14 \\ FEBBRAIO 2014

Mikaela Shiffrin 110.000*

Marcel Hirscher 104.000* Ted Ligety 64.300*

Marlies Schild 43.100*

Una caduta nello slalom di Courchevel e ciao ciao Olimpiade. Tessa Worley sarebbe arrivata a Sochi come campionessa del mondo in carica di gigante e stava entrando in forma, invece... rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con una piccola lesione del menisco esterno. E stagione finita.


LOTTE SMISETH sejersted

THOMAS FANARA

«Una discesa super divertente a Zauchensee! Sono contenta per il mio nono posto di oggi»

«Non ho mancato una vittoria ma guadagnato un secondo posto. Non ho rimpianti, è stata una battaglia»

.

IL CIRCO BIANCO FASHION

RAMPA DI LANCIO Tina Weirather ha scritto che è la partenza più cool della Coppa del Mondo, con la velocità che schizza da 0 a 100 in meno di 5 secondi. Lara Gut ha apprezzato. La partenza della discesa di Altenmarkt-Zauchensee ha fatto parlare... E poi, zitta zitta, Elisabeth Goergl le ha fregate tutte...

1 MANCUSO Spetta a Julia la vittoria della nostra speciale classifica mensile grazie al simpatico video nel quale canta Roar di Katy Perry insieme alle compagne.

INSIDER SCOOP CHICCHE E CURIOSITÀ DAI NOSTRI INVIATI NEL CIRCO BIANCO

Tomba superstar a Bormio, non solo sulla RAI. Sui social network è stato tutto un ‘cinguettio’ tra Svindal e Guay sulla sua presenza. Non c’è niente da dire, anche fuori pista la Bomba fa sempre gossip...

2 HIRSCHER Sui social network ci ha deliziato con le foto di quando aveva i capelli lunghi (e un altro parruchiere...), firma autografi a go go e con simpatia.

3 SVINDAL Mentre gli altri erano concentrati ad allenarsi che ti combina? Se ne va alle Canarie a correre in spiaggia. Fuoriclasse!

geo coaching

Aspettando Sochi...

Coppa Europa a Zinal. Cosa ti combinano le francesi per sciogliere la tensione? Giocano a geocoaching nel bosco innevato.

FELIX NEUREUTHER PROTAGONISTA IN PISTA E FUORI, MA GLI ALTRI NON SONO STATI A GUARDARE...

Come sempre i mesi pre-olimpici sono molto intensi dal punto di vista mondano. Senza nessuna pretesa di imporsi come esempio di mondanità, però, il personaggio più al centro dell’attenzione è stato Felix Neureuther. Dopo il video dell’Harlem Shake che ha spopolato su Facebook l’anno scorso, eccolo uscire con le dichiarazioni critiche con il Comitato Olimpico Internazionale e l’assegnazione dei Giochi a Paesi con una dubbia gestione dei diritti umani e poco attraenti per lo sci. Sochi e PyeongChang avvisate... E poi? E poi al centro delle cronache c’è sempre lei, Lindsey Vonn. Prima la scappata a Val d’Isère con Tiger Woods al traguardo della discesa, poi l’annuncio che non andrà a Sochi. Stile da diva, sempre. Continua a essere ‘cool’ anche Anna Fenninger che ha deciso di tornare al colore originario dei capelli, nero e aggressivo. Ora è possibile vederla su un calendario con i ghepardi... Per non essere da meno Julia Mancuso si è fatta fotografare sulla copertina di ben due magazine statunitensi. E Sochi 2014 deve ancora iniziare...

NELLE FOTO ACCANTO Dall’alto, in senso orario, la Mancuso donna copertina sui magazine americani a pochi giorni dalle Olimpiadi di Sochi, Hirscher mentre firma alcuni caschi durante un allenamento, Neureuther dopo la vittoria nel gigante di Adelboden, il calendario della Fenninger

AIR-BAG SOON? Werner Heel e Jan Hudec si sono presentati alle prove della discesa in Val Gardena con una strana ‘gobba’. Era il famoso air-bag che Dainese e FIS stanno testando. Nulla è stato ancora deciso sulla possibile adozione ma sembra che lo sviluppo sia quasi ultimato.

FEBBRAIO 2014 // 15


MAGAZINE INTERNAZIONALE

FELIX NEUREUTHER

TED LIGETY

«Questa è la seconda vittoria in gigante di un tedesco, è un momento storico e io ne faccio parte, incredibile»

«È andata così. Stavo entrando nella porta e lo sci è schizzato via... sono cose che fanno parte dello sci»

STATS & NUMBERS

1

25

I PODI IN DISCESA DI MARIA HOEFL-RIESCH

Con il terzo posto ad AltenmarktZauchensee la tedesca è arrivata a quota 25 ed è l’unica ad avere 25 o più podi sia in slalom che discesa.

LE VITTORIE IN SUPERCOMBI DEL CANADA

Con il primo posto ad Altenmarkt-Zauchensee Marie-Michele Gagnon ha conquistato la prima vittoria per il Canada in una supercombinata.

2

1.49.75 IL TEMPO FINALE DI MARCEL HIRSCHER NELLO SLALOM

Ad Adelboden l’anno scorso l’austriaco era arrivato al traguardo in 1.51.75, due secondi netti di differenza... su tracciati e nevi diverse...

IL NNUMERO MAGICO DI FELIX NEUREUTHER

Secondo podio in due anni ad Adelboden in gigante (e in assoluto), prima vitoria nella specialità e secondo tedesco a vincere un gigante (Max Rieger, BRD nel 1973). Ci sono voluti 41 lunghi anni...

7

IL FIGLIO SORPASSA IL PADRE

... Con la vittoria del gigante di Adelboden Felix Neureuther ha anche superato il padre Christian nel numero di vittorie in Coppa del Mondo...

32 e 325

ELISABETH GOERGL NONNA DELLA DISCESA

Con la vittoria ad Altenmarkt-Zauchensee l’austriaca è la più vecchia vincitrice di una discesa di Coppa e batte Michaela Dorfmeister (32 anni e 302 giorni).

17

2

LE VITTORIE IN DISCESA ALLE OLIMPIADI DI KATJA SEIZINGER

Il record della tedesca resiste perché Lindsey Vonn non sarà a Sochi...

LE GARE CON HIRSCHER O LIGETY AI PRIMI DUE POSTI Incredibile... ad Adelboden per la prima volta dopo 18 gare e due anni un gigante con entrambi fuori dalle prime due posizioni.



Un MESE di Twitter

29 dicembre FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone Grande CHIARA, così ti voglio! #chiaracostazza #lienz

7 gennaio RAGNHILD MOWINCKEL @RagMow Cosa? Sì, sto lavorando con #batman e #superman e sì, sono nella #bandofheroes! #rossignol

9 gennaio MARIA PEITILAE-HOLMNER @MariaPietila Ciao Italia, Guten Tag Deutschland, Servus Österreich #whataview

30 dicembre JULIA MANCUSO @JuliaMancuso Pensando a Michael Schumacher e pregando per lui e la sua famiglia. #amateilvostrocervello #icaschisonocool 30 dicembre TINA MAZE @TinaMaze Abbiamo solo fatto alcune curve per Schumi. #noncosìbenecomelui

SEGUITECI SU TWITTER @raceskimagazine 17 dicembre LARA GUT @TessaWorley zut!!!!! Ti aspettiamo ancora più forte al tuo rientro!

9 gennaio MICHELLE GISIN @michellegisin Ecco cosa non si deve fare in una tripla #whataimdoing

31 dicembre AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal Ultima sessione di allenamento del 2013. Corsa al tramonto sulla spiaggia. Buon anno! Arrivederci nel 2014;) 7 gennaio MIKAELA SHIFFRIN @Mikaela Shiffrin È difficile accettare che @lindseyvonn non sarà in gara a Sochi, ma sono veramente impressionata dalla sua determinazione. È un vero #eroe

18 dicembre NASTASIA NOENS @NastasiaNoens Una nuova battaglia, lunga e dura ma dalla quale uscirai più forte.. ti penso tanto 3 gennaio MELANIA CORRADINI @mellyCorradini E poi arrivi a Milano… sbaaam!

7 gennaio SOCHI 2014 @sochi2014 Da oggi manca un mese a @SOchi2014! #seeyouinsochi 8 gennaio LARA GUT @Laragut Sull’auto verso Altenmarkt! Yeeeeah 8 gennaio HAGEN PATSCHEIDER @PatscheiderH La vista dalla mia camera #wengen #jungfrau #silberhorn

9 dicembre MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher prima di cambiare #parrucchiere

10 gennaio MARIA HOEFL-RIESCH @Maria Grazie @fisalpine per aver preso la decisione presto questa mattina. L’allenamento di discesa è annullato #nodelays #nolongwaiting 11 gennaio MICHELLE GISIN @michellegisin ieri è stato bello! :D la mia prima vittoria in coppa europa #melchseefrutt :) grazie :)

4 gennaio BODE MILLER @BodeMiller Saturday Funday

8 gennaio TED LIGETY @tedligety Quando sono in pista sono solo io ma non sarei in grado di fare quello che faccio senza un team che mi aiuta 19 dicembre TINA MAZE @TinaMaze Avevamo appena iniziato a divertirci in GS. Dovrò continuare senza te. Mi manchi già. Curati! @TessaWorley 25 dicembre MORGAN MILLER @MorganEBeck Veloce stop per una pizza di Natale sulla strada per Bormio

5 gennaio ERIK GUAY @erikguay Brutto party con i maglioni di Natale

9 gennaio MANFRED MOELGG @manfredmoelgg Let’s jump….;-)

12 gennaio MATTIAS HARGIN @mattiashargin Sulla strada per l’allenamento questa mattina io e antoniah abbiamo incontrato questo ragazzi. Una birra di troppo o troppo lavoro...


DesigneD For FreeDom Sempre più in alto e più lontano. Tutto ciò che realizziamo è studiato per permetterti di accedere al meglio della montagna con la più ampia libertà. Il risultato è un equipaggiamento total look, che ti permetta di evadere la massa alla ricerca della neve ideale.

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25 dicembre 2013 Filtro: Nashville

168

E ASEV ISTM R H C RY #MER ne e r u La s s Ro

26 dicembre 2013 Filtro: Lo-fi

242

613 15

1 gennaio 2014 Filtro: X-Pro II

A UOVO GURI NO NMICI! AU NER N A E M A FELIC I I CARI ILAEHOL TUTT RIAPIETSSON @MAHANSOL &@ ner olm ia Mar ilae-H Piet

CURIOSITÀ, NEWS, ESCLUSIVE, WAY OF LIFE #THROWBACKCHRISTMASHOLIDAYS

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LE VACANZE NATALIZIE VISTE ATTRAVERSO

4 gennaio 2014 Filtro: Normal

Lindsey Vo il 24 dicembre annu nn ncia un’iniziativa legata al suo casco olimpic o invitando a guarda re l’account Faceboo k due giorni dopo

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Cristian Deville (nickname: cristiandeville) dal 25 dicembre è su Instagram

25 dicembre 2013 Filtro: Normal

6 gennaio 2014 Filtro: Normal

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25 dicembre 2013 Filtro: Normal

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31 dicembre 2013 Filtro: Normal

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25 dicembre 2013 Filtro: Amaro

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24 dicembre 2013 Filtro: Normal

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INFO | UNIVERSIADE

«UNA GIORNATA FANTASTICA. SONO FELICISSIMO MA NON MI ACCONTENTO E NON HO NESSUNA INTENZIONE DI FESTEGGIARE PERCHÉ VOGLIO RIPETERMI ANCHE IN SUPERG. DOPO PENSERÒ ALLA FESTA». Davide Cazzaniga

STUDENTI TRICOLORI FRANCESI E ITALIANI HANNO DOMINATO LE GARE DI SCI DELL’UNIVERSIADE INVERNALE TRENTINO 2014, LASCIANDO DUE POTENZE COME AUSTRIA E SVIZZERA A QUOTA UN ARGENTO. ORI DI CAZZANIGA E BORGHETTI E TRE MEDAGLIE DALLA FAMIGLIA BOSCA 3600 tra atleti, dirigenti e tecnici, provenienti da 61 Paesi. L’Universiade Invernale che si è svolta in Trentino dal 13 al 20 dicembre è stata una piccola Olimpiade invernale e il più grosso evento sulla neve in Italia almeno fino al 2020. Riviviamo i momenti più significativi delle gare di sci alpino e le medaglie azzurre. 13 DICEMBRE DISCESA MASCHILE È stata subito Grande Italia nella giornata d’apertura dello sci alpino alla XXVI Winter Universiade Trentino 2013, con un oro e un bronzo nella discesa libera. Merito di Davide Cazzaniga e di 22 \\ FEBBRAIO 2014

Guglielmo Bosca. Davide Cazzaniga, tesserato per lo Sci Club Lecco e capace di interpretare nel modo migliore un percorso particolarmente tecnico nel tratto superiore e più armonico nella parte finale, è riuscito a chiudere la sua prova staccando di 48 centesimi il francese Giezendanner e di 73 centesimi Guglielmo Bosca. Fuori dal podio i due francesi Nicolas Raffort e Nils Allegre, mentre in sesta posizione, con un ritardo di 1’’.43, si è piazzato Emanuele Buzzi, veneto di Sappada e iscritto al primo anno della facoltà di giurisprudenza a Udine. Sempre in chiave azzurra, il comasco Michelangelo Tentori ha chiuso decimo, mentre Rocco Delsante è uscito

a poche curve dal traguardo, dopo una buona prestazione all’intertempo. DISCESA FEMMINILE In campo femminile è stato un trionfo delle sciatrici dell’Europa dell’Est con la russa Valentina Golenkova davanti alla slovacca Jana Gantnerova e alla polacca Karolina Chrapek. La migliore delle italiane è stata Gaia Martinelli, milanese che si allena a Lecco, undicesima sotto lo striscione d’arrivo a 2’’.41 dalla vincitrice. 14 DICEMBRE SUPERG MASCHILE Suona la marsigliese a Passo San Pellegrino al termine della gara che

UNA COMBINATA SU 4 GARE Nella classifica della combinata maschile oro per il Principato di Monaco con Olivier Jenot, davanti a Blaise Giezendanner (FRA) e al ceco Ondrej Berndt (CZE): la classifica è stata stilata sulla base dei risultati delle 4 prove disputate. Nella classifica di combinata femminile il successo è andato alla slovacca Jana Gantnerova che ha preceduto la connazionale Barbora Kantorova e la bielorussa Maria Shkanova.


UNIVERSIADE | INFO

Nella foto: Il podio del gigante maschile con Giulio Bosca insieme ai francesi Fabre e Favrot

STORIA

IL MEDAGLIERE 1. Francia 2. Italia 3. Slovacchia 4. Polonia 5. Russia 6. Finlandia 6. Serbia 8. Monaco 9. Austria 9. Svizzera 11. Repubblica Ceca 12. Svezia 12. Bielorussia

2 4 2 1 1 3 1 1 1 1 0 1 0 1 0 0 1 0 1 0 0 0 0 0 0

ha assegnato i titoli di superG, ma è arrivata anche la terza medaglia per il team dell’Italia nello sci alpino. La medaglia d’oro è stata conquistata dal francese Blaise Giezendanner davanti al connazionale Nicolas Raffort, mentre il milanese dell’Esercito Guglielmo Bosca ha ripetuto lo stesso risultato ottenuto nella discesa, collezionando dunque due medaglie di bronzo in due gare. Un po’ di rammarico per Emanuele Buzzi, sesto in discesa e quarto in superG, a soli 5 centesimi dalla medaglia di bronzo a causa di qualche imperfezione in vari passaggi. Gli altri azzurri: Giulio Bosca sesto, mentre Michelangelo Tentori e Rocco Delsante hanno chiuso rispettivamente all’undicesimo e quindicesimo posto. Giornata sfortunata per Davide Cazzaniga che ha saltato una porta. 15 DICEMBRE SUPERG FEMMINILE E arrivò il secondo oro… merito di Giulia Borghetti, ventitreenne di Cologno Monzese, che ha conquistato il titolo di superG precedendo la polacca Karolina Chrapek e la russa Valentina Golenkova. L’oro della Borghetti (detentrice del titolo universitario di gigante e combinata), studente di Filosofia alla Statale di

0 2 0 1 1 0 0 0 0 0 3 1 1

4 vittorie in discesa Quella di Cazzaniga è la quarta vittoria in discesa libera per l’Italia nella storia delle Universiadi Invernali, dopo i successi di Bruno Confortola nel 1975, di Franco Marconi nel 1978 e di Igor Cigolla nel 1985.

Milano, è un inno alla tenacia, visto che gli ultimi anni della sua esperienza agonistica sono stati costellati da tanti infortuni alle ginocchia e a un braccio. Sempre in chiave azzurra, Valentina Cillara Rossi (Gruppo Sportivo Fiamme Gialle) fuori dal podio per soli 8 centesimi. Ottava Elena Re e ventitreesima l’altoatesina Julia Catharina Agerer. 17 DICEMBRE GIGANTE MASCHILE La medaglia d’oro dello slalom gigante disputato sulla pista Alloch di Pozza di Fassa è andata al collo del transalpino Jonas Fabre davanti al compagno di squadra Thibaut Favrot e all’italiano Giulio Bosca, appaiati in seconda piazza con l’identico tempo e staccati di 28 centesimi dal vincitore. Così Giulio ha portato un’altra medaglia in famiglia dopo i due bronzi di Guglielmo. Undicesimo Francesco Romano, il poliziotto di Canazei che sta recuperando la forma dopo l’infortunio al ginocchio della scorsa stagione. Uno dei favoriti, lo slovacco Adam Zampa, ha invece rovinato tutto nella prima manche con un grave errore che non gli ha consentito di andare oltre la ventitreesima posizione. È andato

meglio nella seconda discesa, ma la sua rimonta si è fermata in nona piazza. Per quanto riguarda gli altri italiani il veneto Emanuele Buzzi ha chiuso sedicesimo e il poliziotto emiliano Rocco Delsante diciannovesimo. Fuori Guglielmo Bosca e Michelangelo Tentori. 18 DICEMBRE GIGANTE FEMMINILE Maryna Anna Gasienica-Daniel ha regalato un’altra medaglia d’oro alla Polonia aggiudicandosi lo slalom gigante femminile nello Skistadium Alloch di Pozza di Fassa davanti all’austriaca Michelle Morik e alla svedese Elaine Veronica Smedh. Dietro al successo della Gasienica-Daniel c’è anche un po’ d’Italia, visto che il suo allenatore è il piemontese Mauro Timon. La migliore è risultata la ligure Valentina Cillara Rossi, che si è presa la soddisfazione di stabilire il miglior tempo nella seconda manche, riuscendo così a risalire dall’undicesimo all’ottavo posto. Decima l’altoatesina Lisa Pfeifer mentre la milanese Giulia Borghetti, oro in superG a Trentino 2014, ha chiuso in dodicesima; poco dietro, quindicesima, la ligure Elena Re, ventiduesima l’altra altoatesina Carmen Geyr. 19 DICEMBRE SLALOM MASCHILE Il finlandese Joonas Rasanen ha vinto a sorpresa lo slalom, disputato in notturna sulla pista Alloch di Pozza di Fassa grazie a una grande rimonta nella seconda manche, dopo aver chiuso in quarta posizione la prima frazione. Con lui sul podio sono saliti lo slovacco Adam Zampa e il ceco Krystof Kryzl. Migliore italiano è stato il bolzanino Riccardo Tonetti, quinto e rallentato da un grave errore nella prima frazione, conclusa in decima piazza. L’unico altro azzurro al traguardo è stato il fassano Francesco Romano, diciassettesimo. 20 DICEMBRE SLALOM FEMMINILE La serba Nevena Ignjatovic ha vinto lo slalom femminile davanti alla svizzera Margaux Givel e alla ceca Martina Dubovska. Decimo posto per la francese Lucie Piccard, figlia di Franck Piccard. Unica azzurra al traguardo Elena Re, ventunesima.

QUOTES

«Se mi avessero pronosticato due medaglie nelle gare veloci alle Universiadi, avrei firmato subito. Quest’anno non mi ero praticamente mai allenato in queste discipline e invece sono arrivati due splendidi bronzi che voglio dedicare a mia nonna Giampiera, scomparsa poco tempo fa e al grande Amato Cerise». Guglielmo Bosca

«Questa medaglia ha un sapore straordinario, perché è la rivincita dopo tante difficoltà. Negli ultimi anni ho avuto ben tre rotture dei legamenti crociati delle ginocchia e pure la frattura a un braccio. Ma non ho mai mollato, la passione è sempre stata tanta e volevo coronare questa mia volontà con un risultato importante. Finalmente è arrivato». Giulia Borghetti

«Nei giorni scorsi vedere mio fratello sul podio mi faceva tanto piacere, ma volevo lasciare il segno pure io e ci sono riuscito». Giulio Bosca

FEBBRAIO2012 2014\\\\23 23 DICEMBRE


DI CLAUDIO PRIMAVESI FOTO ZOOM



HENRIK KRISTOFFERSEN | SKI PEOPLE

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HENRIK KRISTOFFERSEN È NATO IL 2 LUGLIO DEL 1994 Si è segnalato nel 2012 con tre medaglie ai Mondiali Juniores di Roccaraso (oro in gigante, argento in slalom e combinata), mentre a Quebec 2013 ha vinto l’oro nella combinata. Il debutto in Coppa Europa è stato il 27 novembre 2010 a Trysil. Nel circuito continentale quattro podi (due primi e un terzo posto in slalom e un primo posto in gigante). Il debutto in Coppa del Mondo l’11 marzo 2012 a Kranjska Gora. Nella massima serie ha conquistato un terzo posto a Levi e Adelboden in slalom e un nono posto nel gigante di Val d’Isère. Usa sci e scarponi Rossignol, bastoni Komperdell, protezioni Energiapura e guanti Snowlife. Nella foto: Henrik con la medaglia d’oro del gigante dei Mondiali Juniores di Roccaraso ©Pentaphoto

Era dal 29 febbraio 2004 che un norvegese non saliva sul podio dello slalom. Per la precisione in quella occasione furono in due: Truls Ove Karlsen primo e Tom Stiansen secondo, a Kranjska Gora. Poi più nulla. Fino al 17 novembre 2013. Sul terzo gradino del podio di Levi è salito un ‘ragazzotto’ di nome Henrik Kristoffersen, classe 1994. Oltretutto era dal 27 febbraio 2011 che uno sci Rossignol non saliva sul podio dello slalom maschile (terzo posto di Jean-Baptiste Grange a Bansko). Ecco, Kristoffersen è la summa di questi due risultati… e molto di più naturalmente. «Scusami se non ho risposto alla tua email ma sai, sono stati giorni molto pieni, prima l’Alta Badia, poi il trasferimento verso casa, ma ora abbiamo tutto il tempo di parlare». È iniziata così la mia intervista pre-natalizia con questo ‘teen-ager sul podio’. Una piacevole chiacchierata davanti al caminetto e all’albero, con tanti regali da scartare. Il primo regalo sono le due bottiglie di vino francese che lo ski-man Philippe Petitjean ti ha regalato, con etichetta personalizzata che ricorda il tuo primo podio. Preferisci il vino o la birra? «Veramente per il momento preferisco la Coca Cola». Diciamo che un altro regalo già scartato potrebbe essere il miglior tempo della seconda manche in Alta Badia, o no? «Dopo la prima manche non ero

26 \\ FEBBRAIO 2014

contento, ho sciato bene ma ero lento, sapevo che potevo fare meglio. Poi all’intervallo ho parlato con gli allenatori. Nella seconda manche volevo fare una gara pulitissima e così è stato. Sì, sono davvero soddisfatto».

31 DICEMBRE HENRIK KRISTOFFERSEN Siamo pronti per il veglione a Ramsau! Come siete vestiti? Buon Anno! @sebfossol #ramsau

Come descriveresti in poche parole Henrik Kristoffersen? «Concentrato e professionale nello sci, un po’ pagliaccio nella vita!». Qual è il tuo feeling in slalom e in gigante al momento? «Dopo Levi mi sono concentrato soprattutto sul gigante, mi sento in forma in entrambe le discipline, per me sono tutte e due importanti e poi vorrei arrivare al top al gigante in calendario in Svezia. In slalom il quattordicesimo posto di Val d’Isère non è proprio il risultato che avrei voluto, ma anche l’anno scorso lì ho fatto male, non qualificandomi, e se questo rimanesse il peggior risultato della stagione sarebbe già un miglioramento». Sei un altro talento della ‘generazione Shiffrin’, la conosci? Mi sembra che ti abbia fatto i complimenti via Twitter dopo il podio di Levi. «Sì mi ha fatto i complimenti e per me

24 DICEMBRE HENRIK KRISTOFFERSEN Buon Natale a tutti! #ioemiofratello

11 DICEMBRE HENRIK KRISTOFFERSEN Guardate cosa mi ha regalato il mio serviceman! Merci beaucoup! #thankyou


HENRIK KRISTOFFERSEN | SKI PEOPLE


HENRIK KRISTOFFERSEN | SKI PEOPLE

HK è un grande onore. Ci conosciamo, abbiamo scambiato qualche parola. Lei è la più forte slalomista del momento, senza dubbio. Certo, tra le donne c’è meno concorrenza ma questo non toglie nulla al suo talento». Che differenza c’è tra gli atleti della ‘generazione Shiffrin’, anzi, diciamo ‘generazione Kristoffersen’ e quelli alla Svindal? «Direi che la principale differenza è che noi siamo più piccoli, meno grossi rispetto a Svindal ma anche a Jansrud. Io peso 73 chili, e anche Hirscher o Pinturault sono piccoli. Piccoli ma più veloci nei movimenti». Come ti trovi in squadra con Aksel, Kjetil e gli altri? «Decisamente bene, siamo una piccola famiglia. Aksel mi ha aiutato molto all’inizio, soprattutto a relazionarmi con gli sponsor, la stampa, l’ambiente, ma anche ad affrontare le gare. Lo spirito del gruppo è ottimo, ci divertiamo, ma ci aiutiamo anche a migliorare». Tra i giovani quali sono i tuoi migliori amici? «Aleksander Aamodt Kilde, sicuramente. Ora si sta concentrando più sul superG e la velocità. E poi Sebastian Foss-Solevaag. Lui è appena più grande di me ma ci troviamo molto bene». E tra gli stranieri? «Mi trovo molto bene con gli italiani e i francesi, ma anche con austriaci e tedeschi. Parlo molto con i ‘colleghi’». Chi è l’allenatore con il quale lavori di più? «Christian Mitter, responsabile del gruppo tecnico. È austriaco e lo conosco bene perché prima era nel gruppo Coppa Europa. Poi fuori stagione mi alleno anche con mio padre, Lars, che è responsabile del gruppo Coppa Europa femminile». 28 \\ FEBBRAIO 2014

IL PUNTO DI MAURO PINI Henrik Kristoffersen, oltre alle indiscutibili capacità tecniche, rappresenta molto bene quella ‘nouvelle vague’ di atleti, della quale fanno parte anche Luitz, Faivre, Zingerle, Shiffrin e la Fjaellstrom, per fare altri esempi, che si segnalano per l’attitudine che portano in partenza. Non si pongono limiti, provano a fare qualcosa e mantengono la loro originalità. Il merito va anche agli allenatori, perché con loro sta succedendo l’esatto contrario di quanto avvenuto nelle squadre grosse, dove negli anni passati si è cercato di fare sciare tutti nello stesso modo. Bravi dunque i tecnici che li lasciano crescere senza snaturarli. Kristoffersen in particolare è il migliore esempio di come andrebbe affrontato il cancelletto di partenza: ha una grinta, una voglia di provarci che sono uniche. A livello tecnico, quando ‘gira bene’ rimane sempre attaccato alla neve, non si stacca mai, un mix di sensibilità nei piedi e libertà d’azione che è veramente micidiale. Kristoffersen poi rappresenta bene anche il modo di affrontare la curva che ha spiegato l’allenatore dei francesi David Chastan nel numero scorso, con un ingresso più largo ma un perfetto tempismo dello svincolo, che non va assolutamente ritardato.

Hai anche dei fratelli che sciano? «Sì, un fratello di tre anni più giovane, al primo anno FIS». Il tuo stile è molto particolare, gli allenatori ti lasciano libero di esprimere la tua sciata o ti danno delle regole ben precise? «Poche regole, molto chiare, che cerco di seguire al meglio, ma non sempre ci riesco». Lo slalom è anche potenza e il tuo corpo ha ancora margini di miglioramento, hai cambiato il

Nella skiroom di Kristoffersen Sei paia di sci in slalom e sei in gigante per Henrik Kristoffersen che è un atleta «semplice da seguire, come lo è la sua sciata» ha detto lo skiman Philippe Petitjean. Henrik sta sviluppando buoni doti di testatore e inizia a collaborare per lo sviluppo del suo sci, riportando feedback importanti a Petitjean. Sono sei le paia di scarponi: due da slalom, due da gigante, uno da superG e uno da discesa. «Seguo Henrik da tre-quattro anni - ci ha detto il boot-fitter Damien Amblard - e viene a giugno a Chamonix dove gli preparo una scarpa che testa durante l'estate. In funzione delle sue indicazioni ne preparo una seconda per l'autunno». Henrik usa scarpe da 306 millimetri con poco lavoro sullo scafo perché «non ha un piede molto largo». Settaggio piuttosto semplice per il momento e durezza relativamente bassa. Per il superG usa un modello con canting meno aggressivo.

lavoro di potenziamento atletico questa estate? «Assolutamente no, è rimasto identico, ma il mio corpo migliora anche sotto questo aspetto». Il tuo talento si è da subito espresso ad alti livelli con le tre medaglie di Roccaraso, è stato un problema essere subito così forte? Dopotutto se sei il migliore gli altri pretendono sempre di più… «No, non credo, non l’ho visto come un problema ma mi ha gasato ancora di più».


Nella foto: Henrik in azione nella seconda manche del gigante dell’Alta Badia in cui ha fatto segnare il miglior tempo ŠZoom

FEBBRAIO 2014 \\ 29


SULLE ORME DI JAGGE E FURUSETH? È Finn Christian Jagge il recordman norvegese dello slalom, con 7 vittorie e 17 podi, seguito da Ole Kristian Furuseth con 6 vittorie e 22 podi. Al terzo posto, molto distanziato, Kjetil Andre Aamodt, a quota una vittoria e 12 podi. In gigante Aamodt è il numero uno con 6 vittorie e 17 podi, seguito da Svindal con 4 vittorie e 10 podi e da Herik Haaker, con 4 vittorie e 8 podi.

Coppa Europa e Coppa del Mondo, differenze? «Prima e dopo la gara, ci sono più media, l’atmosfera, le attese e la pressione sono diverse, ma in gara non cambia nulla. Il livello è più alto in Coppa del Mondo ma anche in certe gare di Coppa Europa non si scherza».

Ole Kristian Furuseth

Finn Christian Jagge

Sochi si avvicina e sarà la tua prima Olimpiade, che cosa ti aspetti? «Poco, è la mia prima Olimpiade come hai detto e ho ancora tanto da imparare, preferisco concentrarmi sulla stagione, cercando di rimanere stabilmente nei top 10 in slalom e nei top 30 in gigante». Ti stai allenando in superG? «Sì, dovevo correre a Madonna di Campiglio, in Coppa Europa, ma poi hanno annullato la gara. Proverò ancora, ma solo in Coppa Europa per il momento». Hai un idolo, un modello a cui ti sei ispirato? «Kjetil Andre Aamodt, da sempre». Ora che sei salito sul podio, la gente inizia a riconoscerti quando cammini per le strade o vai al pub? «No, da noi lo sport più popolare è lo sci di fondo, poi certo, Svindal lo riconoscono e lo fermano». Nelle foto: L’esultanza sul traguardo di Val d’Isère. A destra un passaggio dello slalom sulla Face de Bellevarde

Nelle foto. Qui sopra Domme felice dopo la vittoria di Lake Louise. Nella pagina precedente la sua esultanza al traguardo.


HK A proposito di fondo, sei parente di Marthe Kristoffersen? «No, il mio è un cognome molto comune in Norvegia».

L’ALLENATORE HÅVARD TJØRHOM

TEAM AUSTRO-SCANDINAVO PER VINCERE

H

åvard Tjørhom è il direttore tecnico dello sci alpino norvegese. Un team piccolo, con 5 atleti di Coppa del Mondo. La squadra tecnica ha come punte di diamante Henrik Kristoffersen e Leif Kristian Haugen ed è allenata dal responsabile Christian Mitter e dall’assistente Stefan Kornberger. Kristoffersen si allena anche qualche volta con Aksel Lund Svindal, Kjetil Jansrud e Aleksander Aamodt Kilde con l’allenatore altoatesino Franz Gamper, che segue i polivalenti. A Tjørhom abbiamo chiesto qualcosa in più su Kristoffersen. È giovane e molto talentuoso, come si lavora con un purosangue del genere? «Christian Mitter segue Henrik da vicino e hanno un ottimo feeling, basato sulla stessa filosofia del lavoro duro. Le indicazioni sono precise ma bisogna anche lasciare gli atleti liberi di capire da soli e fare esperienza». Che tipo di potenziamento fisico avete programmato nella scorsa estate? «Organizziamo diversi camp con tutta la squadra a Oslo nella struttura dell’Olympiatoppen. Tutti gli atleti seguono lo stesso programma, hanno piani di lavoro individuali solo quando sono soli. In genere sfruttiamo aprile maggio per sciare in Norvegia e il lavoro atletico in patria, poi abbiamo fatto preparazione a secco anche a Riva del Garda, per il secondo anno. Cerchiamo di unire il team di Coppa del Mondo con quello di Coppa Europa».

Qual è la correzione tecnica più ricorrente in slalom e gigante? «È importante che Henrik abbia un approccio ‘pulito’ all’ingresso della porta, a volte poi in partenza si trattiene troppo e diventa passivo». Qual è la chiave del suo successo in slalom? «Prima di tutto è un gran lavoratore, in ogni allenamento fa un sacco di sessioni. Poi cerca di rendere semplici le cose complicate». Pregi e difetti? «È un cavallo da corsa. Può non essere il più forte in allenamento ma quando arriva la gara ha un motore in più. Parla, a volte troppo…». Primi podi in slalom. E il gigante? «Per noi sviluppare le sue capacità in gigante è un obiettivo e pensiamo che sia importante avere a disposizione più di una disciplina. Può migliorare sia in slalom che in gigante e lo vogliamo fare correre anche in superG in Coppa Europa». Come è stata la transizione ai nuovi sci da gigante? «Ha lavorato duro per digerirla e ha avuto un buon supporto da Rossignol». E la transizione dal team Junior alla Coppa del Mondo? «È ancora giovane e ha molto da imparare. È umile ma sa quello che vuole, è il più giovane del team di Coppa del Mondo e gli altri lo aiutano, ma sa stare in piedi da solo».

Da che parte della Norvegia vieni e come mai hai iniziato a fare gare di sci? «Abito a 15 minuti da Oslo, mio padre mi ha messo sugli sci a 4-5 anni, ma non mi ha spinto a fare gare: semplicemente mi piaceva e sono andato avanti». In estate ti abbiamo visto spesso sulle moto da cross… «Mi piace molto e lo uso come allenamento». Allenamento per lo sci? «Certo, aiuta molto per allenare il fisico ed è divertente, lo fanno anche Hirscher, Pinturault o De Aliprandini». Torniamo all’inverno, pista preferita? «Levi, ma anche Kitz, decisamente difficile la seconda però». Sei mai stato in Italia, a parte per le gare? «Siamo stati a Riva del Garda per l’allenamento a secco. Carino!». Ultima vacanza? «Una settimana in Francia, questa estate, ci sono andato per sistemare gli scarponi e poi mi sono fermato qualche giorno». Ti piace leggere? «No, preferisco guardare film». Film preferito? «Non ne ho uno in particolare, però mi è piaciuto il Signore degli Anelli e anzi, proprio oggi pomeriggio spero di riuscire ad andare al cinema a vedere il secondo episodio». Un Natale perfetto per il ‘Signore dei rapid gates’…

FEBBRAIO 2014 \\ 31


PARALIMPICS MASCOT

MAGAZINE OLIMPICO LO SLOGAN:

GETTING TO SOCHI www.sochi2014.com www.facebook.com/sochi2014

http://www.youtube.com/sochi2014

IL CALENDARIO 17 giorni, 7 sport, 98 medaglie in palio, 6000 atleti di 85 paesi presenti, 12 nuove gare: questi i numeri dei Giochi Olimpici russi in programma dal 7 al 23 febbraio prossimi.

37.000 I soldati e militari che veglieranno sulla sicurezza dei Giochi

Ecco nel dettaglio il programma dello sci alpino a Rosa Khutor. Domenica 9 febbraio ore 11 - Discesa maschile Lunedì 10 febbraio ore 11/ore 15 - Supercombinata femminile Mercoledì 12 febbraio ore 11 - Discesa femminile Venerdì 14 febbraio ore 11/ore 15.30 - Supercombinata maschile Sabato 15 febbraio ore 11 - SuperG femminile Domenica 16 febbraio ore 11 - SuperG maschile Martedì 18 febbraio ore 11/ore 14.30 - Gigante femminile Mercoledì 19 febbraio ore 11/ore 14.30 - Gigante maschile Venerdì 21 febbraio ore 16.45/ore 20.15 - Slalom femminile Sabato 22 febbraio ore 16.45/ore 20.15 - Slalom maschile

«Dobbiamo pensare che a Sochi hanno fatto in 5 anni tutto quello che sulle nostre Alpi abbiamo fatto in 150 anni» GIANFRANCO KASPER - PRESIDENTE FIS -

50 miliardi I dollari spesi per organizzare quelli che sembrano essere i Giochi più cari della storia

140.000 EURO PER L’ORO

IL PALINSESTO #SKYOLIMPIADI Sochi 2014 andrà in onda sulla pay tv Sky con 560 ore di copertura live. Per la prima volta non sarà la RAI a trasmettere gli eventi principali in chiaro ma Cielo, il canale del digitale terrestre del gruppo di Murdoch. Su Cielo sono previste 100 ore di diretta degli eventi più importanti, tra i quali anche tutte le gare di sci alpino. Su Sky copertura totale e in alta definizione sui canali 206, 207, 208, 210 e 211. Grazie a Sky Go sarà possibile seguire le gare anche su tablet, smartphone e pc e on demand le cerimonie e il meglio delle gare. Studio live da Casa Italia. Tre gli appuntamenti serali: dalle 20 alle 21 Olympic Room, per assistere alla riunione di redazione, a seguire Olympic Room Terzo Tempo con la possibilità di fare domande tramite mail e social network ufficiali e in seconda serata Sochi Express, per rivedere il meglio della giornata. I commentatori? Tra gli altri ci saranno: Camilla Alfieri, Giulia Candiago, Katia Colturi, Massimo Da Rin, Silvia Fontana, Adolf Insam, Jennifer Isacco, Maurizio Margaglio, Luca Orrigoni, Gabriella Paruzzi, Karen Putzer, Giorgio Rocca, Alberto Tomba, Andrea Zorzi, Cristian Zorzi. Su Cielo, oltre alle dirette delle gare più importanti, alle 19.30 gli highlights della giornata. Cielo si affiderà a Claudia Morandini per i commenti tecnici e al cronista sportivo Luca Sgarbi. #SkyOlimpiadi l’hashtag scelto per seguire in tempo reale i Giochi su Twitter e Facebook.

32 \\ FEBBRAIO 2014

A Trento nella riunione della Giunta Nazionale CONI svoltasi a dicembre durante l’Universiade, è stata deliberata l’entità dei premi relativi alle eventuali medaglie degli azzurri per i Giochi Olimpici Invernali di Sochi 2014, confermando quanto già fissato per Vancouver 2010 e cioè 140 mila euro per l’oro, 75 mila euro per l’argento e 50 mila per il bronzo.

TUTTO SUGLI AZZURRI Si chiama www.sochi2014.coni.it ed è il sito (anche in inglese) da pochi giorni on-line creato dal Comitato olimpico per accompagnare gli azzurri nella loro avventura e conterrà tutte le informazioni sulle gare, le classifiche e utili dati per conoscere meglio gli atleti. Interessante la sezione storica con tutti i medagliati italiani.


OFFICIAL MASCOT

2.700 km in bici da Courchevel a Sochi. Ecco la sfida di Jacky Delaup. Certo, viaggerà anche in bus in alcuni tratti. Delaup, 67 anni, ha calcolato di impiegarci 25 giorni e…. all’arrivo verrà assoldato come volontario allo stadio!

SICUREZZA A PROVA DI…

LA PRIMA VOLTA

All’Olimpiade, lo sappiamo, partecipano tutti, anche atleti di nazioni dove lo sci è sport folkloristico. Per questo la sicurezza, che già in Coppa del Mondo è curata nei massi dettagli, deve essere ancora più puntigliosa. Abbiamo rivolto un paio di domande a Paolo Fumis, safety team leader di SPM, azienda italiana specializzata nella fornitura di materiali per la protezione delle piste da gara. «La protezione vuol dire reti ma anche materassi in gommapiuma e ad aria, i famosi air pads ha esordito Fumis -. I primi sono materassi specificatamente studiati per assorbire al meglio gli impatti degli atleti in caso di urto garantendo la loro massima sicurezza. Generalmente gli air pads sono disponibili in due diverse dimensioni e vengono posizionati nell’area d’arrivo e in pista per proteggere ostacoli pericolosi come per esempio le postazioni tv. Per dare un’idea, l’area di arrivo di una pista da gara richiede circa 40 materassi (a Sochi saranno previste due aree complete di arrivo); altrettanti saranno sparsi per le piste a protezione dei punti più pericolosi. Le reti sono di tre tipi, le BC, che servono per delimitare l’area race, le B e le A - tutto materiale, ovviamente, a norma FIS -. Le B, posizionate in tre file, a distanza di due metri l’una dall’altra, sono altre due metri e, grazie a speciali pali da 260 cm in policarbonato, molto elastici, servono a dissipare la forza d’urto e ridurre la velocità dello sciatore prima che vada a schiantarsi contro le reti A. Per una normale gara di Coppa del Mondo si utilizzano normalmente molti chilometri di reti B, all’Olimpiade ce ne vorranno parecchi di più….

Il Paraguay e Malta saranno presenti sulle piste di sci delle Olimpiadi Invernali per la prima volta. Battesimo bianco anche per lo Zimbabwe, con Luke Steyn, nato nella capitale Harare ma cresciuto tra la Svizzera e i campus universitari del Colorado. Il ventenne e ha partecipato alla Nachtrace di Coppa del Mondo di Schladming nel 2012, senza però qualificarsi per la seconda manche.

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CASA ITALIA

Il conto alla rovescia dell’ultimo mese prima dell’inizio dell’Olimpiade è stato scandito da una simpatica iniziativa sui social del comitato organizzatore con foto delle venues e un numero che ricordasse un dato relativo all’impianto che coincidesse con quello dei giorni mancanti. Ecco le più belle...

Ci sarà, anzi, ce ne saranno due, una a Sochi, una delle poche direttamente all’interno del parco olimpico, per una superficie di 400 metri quadri e una a Rosa Khutor, dove si svolgono gli eventi alpini, all’interno dell’hotel Park Inn, per una superficie di circa 500 metri quadri.

#RACETOSOCHI Sarà questo l’hashtag della spedizione di Race ski magazine a Sochi. Gabriele Pezzaglia e Claudio Primavesi saranno sulle piste olimpiche dall’8 al 24 febbraio per informarvi quotidianamente con le news di raceskimagazine.it, i video, i post di Facebook, i cinguettii di Twitter e… tante sorprese. Stay tuned!

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SKI PEOPLE | GIULIANO RAZZOLI

GIULIANO, TI RICORDI

WHISTLER?

IL CAMPIONE OLIMPICO DI SLALOM A VANCOUVER RISCHIA DI NON POTERE DIFENDERE LA SUA MEDAGLIA A SOCHI, A MENO CHE… DIALOGO LAST MINUTE CON GIULIANO RAZZOLI, RICORDANDO QUEL MAGICO 27 FEBBRAIO DI GABRIELE PEZZAGLIA

Sarebbe un peccato non vederlo a Sochi. Sarebbe una delusione perché quando vinci la gara più importante del pianeta, l'ultima cosa che ti passa per la testa è il fatto di non poter nemmeno difendere quel titolo. Sarebbe una disdetta per lo sci azzurro e per la sua immagine. Sarebbe una sconfitta anche per noi addetti ai lavori che lo abbiamo consacrato e che comunque crediamo vivamente che un'altra sua medaglia olimpica avrebbe potuto essere importante per la crescita del nostro complicato e difficile movimento. Giuliano Razzoli è ancora in dubbio per le Olimpiadi russe. Quando questo numero di Race va in stampa non ha ancora centrato i risultati utili per difendere a Rosa Khutor l'oro di Whistler Creekside. Sono passati quattro anni da quel magico 27 febbraio. «È cambiato tanto, sono diventato non dico famoso, ma più conosciuto indubbiamente sì - ha detto 'Razzo' quando lo abbiamo contattato -. Ho continuato a fare la vita da atleta, ho lavorato in estate e inverno per essere competitivo, ma ho scoperto la notorietà che una medaglia d'oro inevitabilmente ti dà: inviti, manifestazioni, rassegne, premiazioni, tavole rotonde. E poi interviste, fotoshooting, sponsor, tifosi. Una vita nuova, emozionante e coinvolgente, ma con il giusto distacco che non mi ha fatto mai perdere di vista il mio lavoro che è sciare e cercare di farlo il meglio possibile». Quattro anni da Vancouver, venti giorni da Sochi. 'Razzo' insegue un altro sogno. In questi giorni è ancora aggrappato alle lamine e alla buonasorte, pronto sulle piste 'classiche' del Circo Bianco per guadagnarsi una convocazione in extremis. La buonasorte dicevamo. Con quella il reggiano non ha mai avuto un rapporto idilliaco. «Piccoli problemi fisici, ma che sono macigni se

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vuoi stare davanti. Quadricipite destro e zona lombo-sacrale, fastidi che si sono cronicizzati e che spesso vengono fuori. Come ad inizio anno a Bormio ad esempio, quando mi sono bloccato in gara». Lo slalomista di Villa Minozzo è sempre stato uno che non rende mai al 100 per cento se non è al top. Forse questo è il suo limite più grande. Nonostante a Vancouver abbia gestito la pressione della gara in maniera eccellente, dal momento che era favorito, solitamente non è un 'animale da gara'. «Lo slalom è fatto di tanti automatismi legati tra loro dove la centralità e l'equilibrio sono gli elementi maggiori. Il confine fra il podio ed essere nei primi dieci è impercettibile, ma se non sei al top è difficile essere davanti». Non è detta l'ultima parola, anzi. 'Razzo' ci crede. In questi anni l'olimpionico ha creato un bel movimento. Il fan club più solido in Italia, ma soprattutto è l'unico degli sciatori azzurri, insieme a Christof Innerhofer, a essere uscito dal ristretto mondo dello sci. «Credo di aver fatto tutto quello che dovevo fare, con la squadra e Jacques Theolier e con chi mi segue quando mi alleno in

Nelle foto, in senso orario: Giuliano festeggia con Alberto Tomba, in azione, con il papà e sul traguardo con Kostelic e Myhrer ©Zoom gènce

Appennino, insieme a Marcellino Marchi, i fratelli Sentieri, Ruggero Muzzarelli e Riccardino Corioni - ha concluso 'Razzo' -. Non mi interessa avere la coscienza a posto, io voglio vincere. L'unica cosa che non mi va giù sono le persone che giudicano il lavoro senza sapere i sacrifici che io e i miei compagni facciamo». Anche se non lo ammette, anche se non vuole pensarci, anche se cerca di farselo scivolare via, 'Razzo' ha avuto addosso l'inevitabile 'croce' di salvatore della patria. In tanti si aspettano da lui un'altra medaglia olimpica. È lo sciatore con l'accento emiliano, è il 'piacione' che non perde mai le staffe e l'educazione, è il campione popolare, è quello che nell'immaginario collettivo è semplicemente un 'montanaro atipico'. Ed è quello che ha fatto la differenza. Per questo l'Italia sportiva lo sogna ancora sul podio che conta in assoluto di più.


GIULIANO RAZZOLI | SKI PEOPLE

VANCOUVER, IL RICORDO DEL PEZ

«Domani Giuliano o Julien...»

14 GENNAIO GIULIANO RAZZOLI @superazzo Qui sono al traguardo ad Adelboden...non ero proprio in forma:-)! Cmq sto migliorando a vista d’occhio! Ciaoooo

27 febbraio 2010. Ultimo giorno di Olimpiade. Aria di smobilitazione, ma la tensione è ancora alta. L’adrenalina meno, molto meno, perché si sentono le fatiche di tre settimane ‘non stop’, di ‘live’ vissuti sul campo. Ultimo giorno come ultima possibilità, occasione finale, chiamata conclusiva. Fino alla vigilia medaglie sfiorate o sfuggite. Zero, niente. Con l’incubo di replicare quel numero tondo di Torino 2006… Ma c’è lo slalom. Ricorderò sempre cosa mi disse Jacques Theolier alla vigilia: ‘Domani Giuliano o Julien’. Il primo è Razzoli, il secondo Lizeroux. Aveva ragione il tecnico francese. Prima manche Razzo in testa. Lo stress della debacle si trasforma in tensione, in attesa, un’attesa snervante. Tutti appesi a un filo, quello degli sci del reggiano. Il frastuono della prima manche di papà Giuliano Senior e dei tifosi accorsi dall’Appennino diventa silenzio. Dopo la prima manche esco dalla finish area ma non vado, come solitamente faccio, in sala stampa. Non ci riesco, non ho la testa. Sento la gara, non provo ad abbozzare un’ipotesi di pezzo, non riseco a mettere giù due appunti. Sono sicuro che è inutile, perché quello che potrò vivere (nel bene o nel male) deve ancora accadere. Parte la seconda, me la guardo solo nella tribunetta dei tifosi. Ma quelli di ‘Razzo’ non ci sono, come me si sono dispersi, nascosti. Due numeri alla partenza di Giuliano, raggiungo il corridoio riservato ai media. Scende che è una marcia trionfale verso il traguardo, verso una medaglia d’oro che è leggenda. Una vittoria che ha salvato la spedizione e ha valorizzato la nostra trasferta. Indimenticabile, speriamo non irripetibile.

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OLIMPIADE | AZZURRI

IL PASTICCIO DEI CONTINGENTI A INIZIO GENNAIO SEMBRAVA CHE LA SPEDIZIONE AZZURRA DELLO SCI ALPINO POTESSE ESSERE RIDOTTA A SOLI 12 ATLETI, POI L’ORGANIZZAZIONE FRETTOLOSA (E IN GRAN SEGRETO) DI DUE SUPERCOMBINATE A PILA HA REGALATO UN PAIO DI POSTICINI IN PIÙ AGLI AZZURRI, MA ORMAI LA FRITTATA ERA FATTA. ECCO COME SI È ARRIVATI A QUESTA SITUAZIONE DI LUCA GIACCONE E GABRIELE PEZZAGLIA

Quote olimpiche, è stato il dilemma delle ultime settimane. Proviamo a fare chiarezza, scorrendo quello che è successo in questi due anni per capire meglio come è nato il ‘pasticcio’ che ha rischiato di decimare la spedizione azzurra dello sci a Sochi. Partiamo da settembre 2012. La FIS pubblica il ‘Sochi 2014 - FIS Qualification system’, il regolamento per essere ammessi ai Giochi russi. Giusto o sbagliato che sia, questa è la decisione della FIS. La quota è di 320 atleti, al massimo 22 per comitato olimpico, con un limite a 14 per sesso (e ovviamente sempre solo quattro atleti in gara per le singole prove). C’è poi il capitolo B, quello appunto per stabilire la lista FIS che servirà per definire la quota delle varie nazioni. Si parte dal luglio 2012 fino al 19 gennaio 2014 e si tiene conto dei migliori 36 \\ FEBBRAIO 2014

I PAPABILI TRA GLI UOMINI SLALOM: MANFRED MOELGG, PATRICK THALER, ROBERTO NANI GIGANTE: MANFRED MOELGG, ROBERTO NANI, LUCA DE ALIPRANDINI, DAVIDE SIMONCELLI SUPERG: PETER FILL, CHRISTOF INNERHOFER, WERNER HEEL, DOMINIK PARIS DISCESA: PETER FILL, CHRISTOF INNERHOFER, WERNER HEEL, DOMINIK PARIS. SUPERCOMBINATA: PETER FILL, CHRISTOF INNERHOFER, DOMINIK PARIS, LUCA DE ALIPRANDINI Dominik Paris, l’unico azzurro a vincere una gara di Coppa del Mondo prima delle Olimpiadi

Al momento di andare in stampa sembra che il contingente italiano possa essere di 14 atleti. In questo caso l’ipotesi più accreditata prevede questi 13 nomi più uno tra Merighetti, Razzoli o Gross.


AZZURRI | OLIMPIADE

LA PAROLA AI PROTAGONISTI

CLAUDIO RAVETTO:

«Un regolamento contro le eccellenze» Un regolamento complicato quello per predisporre i contingenti olimpici. La Federazione Italiana Sport Invernali per cercare di aumentare i ‘dodici’ per Sochi ha organizzato in fretta e furia le supercombinate di Pila. Ma non poteva farlo prima? Il direttore tecnico del settore maschile Claudio Ravetto è chiaro e manda al mittente le critiche: «La scelta di gennaio inoltrato ha una sua logica. Infatti le altre nazioni praticamente non hanno più tempo per fare altre supercombinate e così non c’è più la possibilità di passarci nuovamente davanti. Certo, visto quanto è cervellotico questo regolamento, dobbiamo vedere se effettivamente abbiamo aumentato, e di quanto, il contingente olimpico». Sembra allora che la scelta sia stata azzeccata. Come un goal al novantesimo in un derby. Intanto Ravetto attacca la FIS: «Queste regole premiano la partecipazione, non l’eccellenza. Pare che la FIS si sia accorta in itinere di aver fatto male i calcoli, ma il CIO non ha voluto saperne di tornare indietro. Cosa dovevamo fare? Mandare un Moelgg in giro a fare supercombinate o un Innerhofer a cercare giganti? Noi non vogliamo andare a Sochi per partecipare, ma per vincere. E poi certo, oltre alla partecipazione, queste regole premiano i polivalenti e quindi le nazioni più grandi come noi, Austria e Francia. Insomma, un regolamento fatto forse senza nemmeno immaginare le conseguenze. Con Pila tuttavia dovremmo aver aumentato il contingente per la Russia».

‘CAPITAN FUTURO’:

«I Comitati sono con noi» Alessandro ‘Capitan Futuro’ Serra, direttore tecnico giovanile e in prima persona con lo sci club Aosta nell’organizzazione dell’evento, difende strenuamente la scelta delle supercombinate ‘chiuse’ di Pila e getta acqua sul fuoco. «Queste gare sono state fatte ad hoc per il contingente olimpico, quindi sono un’eccezione. La maggior parte dei Comitati ha capito la scelta, anzi in molti ci hanno detto di andare avanti. Semmai ci hanno proposto, ed è una cosa da accettare indubbiamente, di fare gare così in più discipline, invitando i migliori cinque-sei giovani di specialità. Scelti come? Per valutazione tecnica, ovviamente».

I PAPABILI TRA LE DONNE cinque risultati in gigante e slalom e dei migliori tre in discesa, superG e combinata. Gli ‘arrivi’ in Coppa del Mondo valgono di più, ma valgono anche quelli delle altre gare, dalle coppe continentali fino alle FIS. Dunque per portare punti alla propria nazione occorre aver fatto punti dappertutto. Un regolamento realizzato in modo da allargare le presenze, favorendo anche le nazionali che non sono al top della Coppa del Mondo. Ma anche privilegiando gli atleti polivalenti e di conseguenza le nazionali che hanno atleti polivalenti in squadra. Alla scadenza, nella lista FIS saranno ammessi solo i primi 500 classificati (ma le nazionali che non avranno atleti nei primi 500 al 20 gennaio 2014 potranno iscrivere un solo atleta e solo in gigante o slalom, mentre le nazionali che hanno un solo atleta, maschio o femminile, nei primi 500, potranno iscrivere un secondo atleta dell’altro sesso che abbia almeno 140 punti FIS, sempre al 20 gennaio 2014). Un anno dopo, al meeting della FIS, l’Italia è ancora indietro, ma è allo stesso livello di Francia e Svizzera, appena qualche atleta in meno dell’Austria. C’è stata la SAC e la ANC, c’è tutta la stagione di Coppa del Mondo, ma anche quella di Coppa Europa, la NorAM e tutto il circuito FIS. Bisogna fare punti e piazzamenti dappertutto, tutto conta. Arriviamo a inizio gennaio: con pochi polivalenti, gli azzurri sono indietro. Il primo è Matteo Marsaglia, ventitreesimo assoluto con punti in superG, discesa e gigante, seguito da Sofia Goggia, Elena Curtoni e Camilla Borsotti. Innerhofer è il quinto azzurro, oltre il sessantesimo posto nel ranking, ma ha solo ‘arrivi’ in discesa e superG. Stesso discorso per Paris o Moelgg, preceduti anche da Lisa Magdalena Agerer che ha fatto punti in supercombi, gigante e superG anche se mai risultati da top ten in Coppa del Mondo. Insomma, gli specialisti in Coppa del Mondo sono ‘battuti’ dai polivalenti delle gare FIS: Werner Heel e Peter Fill sono preceduti da Karoline Pichler. Gli atleti azzurri ammessi sono pochi, solo dodici. L’Austria intanto è salita a 20 atleti, la Svizzera e gli Stati Uniti a 18, la Francia a 15 e dietro l’Argentina e il Giappone, sfruttando i

SLALOM: CHIARA COSTAZZA, FEDERICA BRIGNONE GIGANTE: FEDERICA BRIGNONE, NADIA FANCHINI SUPERG: NADIA FANCHINI, ELENA FANCHINI, FEDERICA BRIGNONE DISCESA: NADIA FANCHINI, ELENA FANCHINI SUPERCOMBINATA: NADIA FANCHINI, FEDERICA BRIGNONE Il team femminile rischia di essere il più penalizzato dal contingente ridotto di partecipazione

circuiti continentali sono arrivati a 8 atleti. C’è poi la riallocazione dei posti ‘inutilizzati’, ma quello riguarda i comitati olimpici e non le federazioni. Mano male che sono arrivate le ‘additional rules’ della FIS per la supercombinata il 6 gennaio: si sono accorti che molti atleti di vertice non avevano i tre piazzamenti nella specialità, anche perché nell’ultima stagione di Coppa del Mondo ce ne sono state solo tre in calendario e chi ne aveva ‘persa’ una, non aveva il pass per Sochi. Così per partecipare alla supercombinata, bastavano i tre piazzamenti in discesa e meno di 80 punti. Paris o Fill, per esempio, che non avevano ancora la qualifica in supercombinata, possono andare a Sochi. Ma... la FISI organizza comunque in gran segreto a Pila due supercombinate FIS maschili il 13 gennaio, in modo da far salire i suoi atleti nel ranking con la qualificazione in tre specialità e di conseguenza far aumentare il numero di atleti. Fill, che vince le due gare di Pila, scala dalla centosessantaduesima alla quindicesima posizione, Paris si trova quattordicesimo. L’Italia al 16 gennaio da 12 passa a 14, l’Austria è a 21, la Svizzera a 16, gli Stati Uniti a 16, la Francia a 15. Le liste sono state chiuse il 20, proprio mentre questo numero di Race ski magazine andava in stampa e il 27 di gennaio, quando arriva in edicola, l’Italia potrebbe avere guadagnato ancora un posticino con le riallocazioni tra comitati olimpici. Insomma, sarebbe stato meglio andare a Sochi con 20 atleti ma, fatta la frittata, meglio 14 o 15 che 12. Questo almeno fino al momento di andare in stampa… FEBBRAIO2012 2014\\\\37 37 DICEMBRE


MAGAZINE OLIMPICO

www.sochi2014.com DISCESA LIBERA 9 febbraio Così a Vancouver 2010 Didier Defago Aksel Lund Svindal Bode Miller

Mancano all’appello le classicissime I NOSTRI FAVORITI di Kitz e Wengen quando chiudiamo Aksel Lund Svindal questo numero. Aksel Lund Svindal ed Erik Guay Erik Guay sono sembrati i più costanti in Peter Fill stagione e sono entrambi in condizione psicofisica ottimale. Gli austriaci puntano OUTSIDER su Reichelt e su un manipolo di giovani Kjetil Jansrud, con poco da perdere. Gli azzurri sono forse Patrick Kueng la squadra più competitiva. Johan Clarey

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Ancora più che in discesa è sembrato I NOSTRI FAVORITI Aksel Lund Svindal il padrone della Aksel Lund Svindal specialità. Se non commette errori è Hannes Reichelt l’uomo da battere. Gli azzurri hanno Christof Innerhofer un conto in sospeso con la sorte: Inner, Heel e Fill possono puntare al bersaglio OUTSIDER grosso. A livello di squadra attenzione agli Werner Heel austriaci Mayer, Streitberger e Reichelt, Bode Miller oltre al possibile quarto (Striedinger, Franz Adrien Theaux o Puchner).

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Hannes Reichelt

SUPERG 16 febbraio Così a Vancouver 2010 Aksel Lund Svindal Bode Miller Andrew Weibrecht

SUPER COMBINATA 14 febbraio Così a Vancouver 2010 Bode Miller Ivica Kostelic Silvan Zurbriggen

SLALOM GIGANTE 19 febbraio Così a Vancouver 2010 Carlo Janka Kjetil Jansrud Aksel Lund Svindal

SLALOM SPECIALE 22 febbraio Così a Vancouver 2010 Giuliano Razzoli Ivica Kostelic Andre Myhrer

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Al momento della chiusura non se ne era ancora disputata nessuna. Così dobbiamo andare a sensazione, basandoci sul valore assoluto degli atleti. Rispetto a Vancouver è sparito Silvan Zurbriggen e Ivica Kostelic non fa più la differenza in slalom.

I NOSTRI FAVORITI

La disciplina più spettacolare, in cui un terzetto di atleti sembra avere una marcia in più: Ligety, Hirscher e Pinturault. Ma subito dopo di loro ci sono diversi atleti che scalpitano, non ultimo quel Felix Neureuther che ha appena vinto ad Adelboden. La squadra tedesca potrebbe essere la grande sorpresa.

I NOSTRI FAVORITI

Ted Ligety Aksel Lund Svindal Alexis Pinturault

OUTSIDER

Bode Miller Benjamin Raich Sandro Villetta

Marcel Hirscher Ted Ligety Alexis Pinturault

OUTSIDER

Leif Kristian Haugen Stefan Luitz Mathieu Faivre

A meno di miracoli a Wengen e I NOSTRI FAVORITI Kitzbuehel, quando la rivista sarà già Felix Neureuther in stampa, rischiamo di partire per Marcel Hirscher la Russia senza il campione in carica. Andre Myhrer Giuliano Razzoli è irriconoscibile rispetto alla ‘belva’ che ha sbancato Whistler OUTSIDER Mountain quattro anni fa. In Coppa Henrik Kristoffersen comanda Hirscher, ma il suo margine in Mattias Hargin termini di prestazione sui diretti inseguitori Jean-Baptiste è davvero sottile. Grange

Tutti gli atleti che andranno a Sochi hanno possibilità di competere per il podio. Bisogna vedere come starà fisicamente Dominik Paris, puntiamo su Peter Fill, mentre Innerhofer è relativamente scarico da pressioni.

Inutile nasconderci, siamo la squadra più forte, rischiamo addirittura di lasciare a casa Matteo Marsaglia. Chiunque correrà è in grado di competere per per il podio, anche per la medaglia d’oro.

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Le chance calano, anche se nella frazione di slalom può davvero succedere di tutto. Se Inner e Peter faranno una buona manche di discesa, allora le cose cambieranno di molto.

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Difficile che Manfred Moelgg possa ripetere l’exploit di Schladming 2013. Per Simoncelli è l’ultima chance, mentre Nani e De Aliprandini (se verrà portato per questioni di contingente) devono provarci per davvero.

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Ci affidiamo a Moelgg e Thaler. Entrambi stanno bene e hanno il morale alto. È l’occasione della vita e non sono così distanti dai più forti. Forse non hanno la zampata per la vittoria, ma un posto sul podio, chissà…


I FAVORITI PER RACE SKI MAGAZINE Abbiamo analizzato le ultime prestazioni in Coppa del Mondo e, per quanto la materia sia complicata, fatto i nostri pronostici per le Olimpiadi. Quanti ne indovineremo?

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

LE NOSTRE FAVORITE

Tina Weirather Ci aggrappiamo alle lamine di Nadia Maria Hoefl-Riesch Fanchini, in forma e capace di colpi Anna Fenninger di teatro nelle grandi occasioni, e della sorella Elena, con due OUTSIDER podi stagionali; ancora incerta Lotte Smiseth Sejersted la presenza di una ‘Dada’ Marianne Merighetti non al top. Kauffmann-Abderhalden

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Nadia Fanchini è partita bene a Beaver Creek poi si è persa per strada. Sembra lei la migliore chance azzurra.

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Pochissime, non abbiamo combinatiste…

LE NOSTRE FAVORITE

Tina Weirather Anna Fenninger Lara Gut

OUTSIDER

Tina Maze Kasja Kling Elisabeth Goergl

LE NOSTRE FAVORITE

Nicole Hosp Marie Hoefl-Riesch Tina Maze

OUTSIDER

Marie Michele-Gagnon Anna Fenninger Michaela Kirchgasser

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Federica Brignone ha già sfiorato il podio e non si fa intimorire dai grandi eventi, stesse valutazioni per Nadia Fanchini.

POSSIBILITA’ DI MEDAGLIA PER L’ITALIA

Per i miracoli non siamo ancora attrezzati, difficile pensare a un exploit di Chiara Costazza, anche se un premio alla carriera lo meriterebbe.

I NOSTRE FAVORITE

Mikaela Shiffrin Jessika Lindell-Vikarby Anna Fenninger

OUTSIDER

Maria Pietilae-Holmner Federica Brignone Anemone Marmottan

LE NOSTRE FAVORITE

Mikaela Shiffrin Maria Pietilae-Holmner Marlies Schild

OUTSIDER

Marie-Michele Gagnon Nastasia Noens Frida Hansdotter

Alla vigilia del doppio appuntamento di Cortina Maria Hoefl-Riesch, Tina Weirather e Anna Fenninger (alla quale però manca ancora la zampata sul gradino più alto del podio) sono sembrate le atlete più costanti in discesa con una Lara Gut andata calando ma capace sempre di stupire. E poi attenzione a ‘Liz’ Goergl: è tornata a vincere e sulla pista di Sochi è già andata bene… Azzurre aggrappate a Nadia ed Elena…

DISCESA LIBERA 12 febbraio

I nomi che si sono messi in mostra sono simili a quelli della discesa: una Weirather in grande forma e molto regolare, una Fenninger che sembra avere fatto il definitivo salto di qualità, una Gut sempre fuoriclasse che in certe situazioni e su piste ‘doc’ (leggi Beaver Creek) tira sempre fuori gli attributi, magari una ‘vecchietta’ di nome Goergl.

SUPERG 15 febbraio

È una specialità tenuta in vita artificialmente solo per le medaglie iridate e olimpiche. L’ultima è stata vinta a sorpresa da MarieMichele Gagnon, in generale atlete dall’esperienza di Niki Hosp, Maria Hoefl-Riesch e Tina Maze hanno qualche chance in più. La Mancuso non sembra proprio in forma, ma gli americani all’Olimpiade si trasformano…

SUPERCOMBINATA 10 febbraio

La Rebensburg è sempre forte ma è incappata in una stagione no, con una lunga assenza a causa di una bronchite. Assente anche la Worley causa infortunio, le più accreditate e regolari sono Anna Fenninger, Tina Weirather, una Mikaela Shiffrin che potrebbe scegliere proprio Sochi per la prima vittoria (e conosce la pista…), una Jessica Lindell-Vikarby in forma e una Lara Gut capace di errori ma anche di manche strepitose.

SLALOM GIGANTE 18 febbraio

Lo slalom è una lotteria ma la sicurezza e la sfrontatezza di Mikaela Shiffrin sono una garanzia, è un gradino sopra le altre e conosce la pista. Poi ci sono Marlies Schild e la ‘sorellina’ Bernadette, Maria PietilaeHolmner, Frida Hansdotter, una Michaela Kirchgasser che sta tornando in forma e una Kathrin Zettel che può sempre dire la sua anche in un’annata no.

Così a Vancouver 2010

Lindsey Vonn Julia Mancuso Elisabeth Goergl

Così a Vancouver 2010

Andrea Fischbacher Tina Maze Lindsey Vonn

Così a Vancouver 2010

Maria Riesch Julia Mancuso Anja Paerson

Così a Vancouver 2010

Viktoria Rebensburg Tina Maze Elisabeth Goergl

SLALOM SPECIALE 21 febbraio Così a Vancouver 2010

Maria Riesch Marlies Schild Sarka Zahrobska

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euther n, Neur elbode ante per la d A i d . o re in gig uro di Berlino uccess Con il s primo vincito m l e l d il uta e su è stato o la cad apace di salir larghe c nia dop Germa tleta tedesco io tra le porte o del d a rz L’unico più alto del po el lontano ma ne n n o A , r in t. e d S g a t r ie g Max R a Moun e Klammer e to s o ta s p a er i im er rò interse uando s reva pe 1973, q gli austriaci H quinto). Cor ente ci a fu m s ti te o Gro ecen davan no BRD. R o Pierin ndo l’an (il nostr andiera della n Luitz (seco e) e b r fa sotto la dati vicini Ste no in Val d’Isè prio ad n n ro erano a terzo quest’a nno scorso p che salì e l’a er scorso fer, secondo lix Neureuth e p Fritz Do en (davanti a F odio). p d Adelbo ima volta sul r p la r pe

.de euther x-neur li e ite .f s w n a ww utherF xNeure li e F / m

an Christi i Rosi e tto il suo d lo o li g to del fi sbocciato in tu nni. Due Il talen ente ent’a lm a n fi a dei tr mio in sembra ore alla sogli cutive, a Bor nte, d e a s ig n g o c splen in ie en e vittor delbod ra, ne bellissim prattutto ad A za una dall’alt 014. io 2 tan e so slalom hi giorni di dis ’ di questo iniz zza per e li r fi in n a poc a r er un atleta ‘o tutto, e fanno l’ isbärgli, oltre ‘deragliato’ p nda o e c n s e e s s u fo h a ll on Sul C ano rrivo de ietta, n la dopp e porte dall’a enti lo candid chi: h m o c le S o e p r e o a errore anche. Quattr rotagonista p utto la m olo di p ntità e sopratt ntato u r n u o ad to, sere a sempre affr tore. à, talen h ia maturit tezza con cui fessione di sc ra ro spensie la sua p

ok.co

facebo

o Dopo meotstto p a o t t tu

POCHI MA BUONI La squadra di gigante della Germania cresce, sia come risultati che come livello tecnico espresso. Neureuther ha vinto ad Adelboden, Luitz è andato sul podio a Val d’Isère e Dopfer ha fatto vedere pezzi di gara di ottimo livello. Per la prima volta a punti anche il ’90 Benedickt Staubitzer.

AIR TIME La Saslong con poca neve è un rompicapo per tutti i concorrenti. Ogni asperità del terreno diventa un problema. Cambia completamente l’approccio e nella zona del Ciaslat bisoigna inventarsi le linee migliori. In televisione è poi stata esaltata dall’eccellente lavoro del regista Sandro De Mannicor.

o Vi presneunotvo io m il amico

HK94 Troppo facile dire Henrik Kristoffersen? Beh, un ’94 che si conferma sul podio di slalom ad Adelboden merita senz’altro la palma di giovane più interessante in circolazione. Leggetevi l’intervista che gli abbiamo dedicato!

QUEL MALEDETTO BRONZO… Non sappiamo se Gianluca Rulfi e i suoi atleti siano già riusciti a digerire il ‘rospo’ del bronzo in superG di Weibrecht a Vancouver 2010. Fatto sta che lo yankee, da quel giorno, è completamente sparito. Prima un infortunio, ora non riesce proprio a ritrovare lo smalto. Starà preparando un altro scherzetto per Sochi?


scelto r il ame ha all of F a dell’anno pe H ts r o p v n S ti to r o y o d a p a P s r La Colo Shiffrin come premiazione cos. Ok, a n o ll la r e e B n a ver Mik herà dei Den ile allo affianc 2013 e , quarterback to più sensib ord N ta g S il Mannin do è forse lo i tutto are a tagna d in r n g o a lo o m m C i il sport d pressionate im gareggia li g a e i im sc he a fianco a, ma è 8 anni c Americ a ragazza di 1 FIS sia messa ale n n o u io d t naz come ppa del Mon llo spor o e al di là nella C stro sacro’ de rma in più ch rezzare o p fe di un ‘m nse. Una con nte, sanno ap uti degli e e en statunit no, probabilm i risultati ott a e dell’oce ero le qualità v per dav atleti.

ol mai, vu aela, or succede ik M i d ultati vare ciò che i dei ris r slalom Stupirs dire non osse negli ultimi ta z e due te n ta n n e ie L te m a os ce sempli La sicurezza econdo posto i il punto di le s . in pista ell’ordine un hau) fanno di attenzione, (n . Ma Flac e tà li io e sue ia m c ile nell a Bor a spe vittorie to tecnico nell eranza giovan . Mikaela è b n te u r e riferim ’è niente di es ’è solo una pa li sci, anche non c no ce n e padrona deg e nulla per e lm a r b ,o vittorie entrale, semp cui bastereb tamento da c , in or sempre uazioni limite ara. Un comp na veterana g u nelle sit re al vento la na volta. Già, o costanti e n u o a s v e butta te ic n bili… giga a, si d inesora veteran E i progressi in ni. di 19 an

iffrin aelaSh m/Mik laShiffrin o .c k o facebo r.com/Mikae twitte

e Lindsey cettare ch rtita ai c a a r u d È pa sarà della Vonn non mpici di Sochi. Ma Giochi Oli ionata dalla sua s sono impres e. È davvero una n io z a determin leggenda!

ARRIVANO LE SVEDESI Impressionante il livello tecnico della squadra discipline tecniche della Svezia, guidata dall’altoatesino Christian Thoma. Oltre ai risultati brillantissimi di Jessica LindellVikarby, Frida Hansdotter e Maria Pietilae-Holmner, ci sono tante giovani che vanno a punti e si affacciano in alto nelle classifiche di slalom e gigante.

HIGH SPEED Il lancio della discesa libera di Zauchensee è rimasto impresso in tutte le atlete. Decine di post su facebook, twitter e instagram (la foto è presa dall’account di Lara Gurt) durante le ricognizioni. Pronti via e subito 120 km/h. E poi numerosi salti, di cui uno è stato fatale per la nostra Elena Fanchini.

m. Smilingytseaare u g e Thes ery best! the v

LA SORELLA DI DOMINIQUE È un momento in cui, salvo il fenomeno Shiffrin e alcune giovanissime come Lara Gut che sono in Coppa del Mondo da anni, negli ordini di arrivo di tutte le discipline ci sono tante atlete nate nei mitici anni ’80. Tra i veri volti nuovi segnaliamo allora Michelle Gisin, che al contrario della sorella Dominique, ama lo slalom...

TINA IN CRISI? SALTA L’ALLENATORE! Andrea Massi, team manager e compagno di Tina Maze, prima della trasferta di Altenmarkt-Zauchensee ha annunciato l’esonero di Walter Ronconi e l’ingaggio di Mauro Pini. «Walter si è d’accordo sul fatto che qualcosa si doveva cambiare, la decisione è stata presa di comune accordo».


COPPA DEL MONDO | GARDENA

COPPA DEL MONDO

GARDENA (ITA) TESTO DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO | ZOOM

42 \\ FEBBRAIO 2014


GARDENA | coppa del mondo

SASLONG AIR I IME

UNA PISTA RICCHISSIMA DI ONDULAZIONI HA ‘FATTO FUORI’ PARIS NELLE PROVE E MESSO IN DIFFICOLTA’ TANTI BIG, AZZURRI COMPRESI. SI SONO SALVATI, E ALLA GRANDE, SVINDAL E GUAY CHE SI CANDIDANO A UOMINI DA BATTERE PER SOCHI

L’urlo di Erik Guay sul traguardo della discesa

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F

lashback. Prima prova cronometrata della discesa sulla Saslong. Dominik Paris, l’uomo del presente e del futuro della velocità, non solo azzurra, ‘gioca’ con un dosso, atterra male e fila via dritto verso le reti di protezione. Gran botta, tanta paura ma per fortuna solo un forte ematoma. Trasferta finita per lui che aveva detto più volte che quest’anno voleva vincere

Nella foto: Aksel Lund Svindal in azione. Sotto, la sua esultanza sul traguardo della Saslong. A destra in alto un bel passaggio di Peter Fill in superG, sotto la caduta di Matteo Marsaglia in superG ©FISI/Pentaphoto

proprio qui. Ecco la prima chiave di lettura del fine settimana in Gardena, la gara che ‘non è stata’. Gobbe, ondulazioni, maledette gibbosità. Ha vinto, non solo nella discesa ma anche nel superG, chi è riuscito ad assecondare meglio le pieghe del terreno al Ciaslat e a far correre lo sci nei tratti, non pochi, di scorrimento. Questa la sentenza della due giorni in Val Gardena, dove comunque la

parte alta della pista, soprattutto nella discesa, rimane sempre determinante. La poca neve, bella dura, però ha accentuato le asperità del terreno. Con due diversi risvolti. FACILE-DIFFICILE Il superG era facile e proprio la facilità è diventata la difficoltà. «Tutti spingevano al massimo e cercavano di fare velocità dove non si andava, tirando dritto e per questo in tanti sono usciti». Parola di Bode Miller, mica dell’ultimo degli apripista. Un tracciato facile dove tutti per vincere hanno spinto al massimo, spesso sbagliando anche a causa di gobbe e asperità che hanno mosso il terreno come un mare in tempesta. Ecco la chiave di lettura di questo ‘maledetto’ sabato. Ne hanno fatto le spese Peter Fill, che ha inforcato proprio l’ultima porta buttando via un possibile podio, Matteo Marsaglia, che ha rimediato una forte botta al ginocchio e, tra uscite e squalifiche, Klaus Kroell, Ted Ligety, Patrick Kueng, Hannes Reichelt e Manuel Osborne-Paradis.


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Alberto Ghidoni con Kristian Ghedina

I SEGRETI DELLA SASLONG

Il podio del superG con Svindal tra Hudec e Theaux

Chi meglio di Alberto Ghidoni, tecnico azzurro, conosce la Saslong? Le prime gare negli anni Ottanta e poi tante esperienze con la squadra. Quali sono i punti determinanti della discesa? «Nella parte alta la curva che immette nel piano, dopo la compressione, è fondamentale per conservare la velocità, poi, sempre per conservare la velocità, ci sono naturalmente i muri di Sochers». E le gobbe del cammello? «Sono da fare dando il cento per cento e poi al Ciaslat ci sono ancora tante gobbe importanti dove bisogna cercare di rimanere attaccati alla neve. La parte finale sembra facile ma si può perdere tanto». Proprio come al luna park…

VAL GARDENA - ITALIA 20 dicembre 2013 \ \ Val Gardena SUPERG \\ MASCHILE Tracciatore: W. Hubmann (Sui) 1. Aksel Lund Svindal (Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.35.82 2. Jan Hudec (Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������1.36.40 3. Adrien Theaux (Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.36.73 4. Kjetil Jansrud (Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.36.84 5. Romed Baumann (Blizzard) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 1.37.08 6. Erik Guay (Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.37.19 7. Georg Streitberger (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������1.37.34 8. Bode Miller (Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.37.37 9. Christof Innerhofer (Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������1.37.38 10. Joachim Puchner (Atomic) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 1.37.41 11. Werner Heel (Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.37.45 24. Silvano Varettoni (Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.38.39 38. Siegmar Klotz (Nordica) �������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.39.48 46. Mattia Casse (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.39.93 55. Stefano Baruffaldi (Fischer) �������������������������������������������������������������������������������������1.42.09

MISTER SUPERG Questa disciplina sembra inventata apposta per lui. Aksel Lund Svindal dimostra ancora una volta il suo potere. Il possente polivalente norvegese si aggiudica il superG in Val Gardena, dando dimostrazione di una forza sublime, di una capacità di far correre lo sci senza eguali e di una concentrazione pazzesca, visto come ha azzeccato le linee di questo ‘dritto’ ma insidioso tracciato che ha fatto non poche vittime. Parliamo della terza vittoria in superG in Gardena, dopo il successo dell’anno scorso e quello del 2009. Dopo lo scandinavo è arrivato il canadese Jan Hudec, autore di una prova sensazionale e quindi sul gradino più basso del podio il francese Adrien Theaux. Kjetil Jansrud ha dimostrato di trovarsi sempre a suo agio sulla Saslong (l’anno scorso…). L’Italjet alla fine ha dovuto aggrapparsi a Christof Innerhofer (1.37.38), nono, che stacca il suo miglior risultato qui e che, per le caratteristiche della pista, era il meno ‘pronosticabile’. Poi c’è Werner Heel undicesimo (1.37.45) e un Silvano Varettoni che fa un passetto

QUOTE Bode Miller sulla gara di superG «Tutti spingevano al massimo e cercavano di fare velocità dove non si andava, tirando dritto e per questo in tanti sono usciti»

in avanti e chiude ventiquattresimo (1.38.39). Siegmar Klotz trentottesimo, Mattia Casse quarantaseiesimo, Stefano Baruffaldi, all’esordio in Coppa del Mondo, cinquantacinquesimo. Domani la discesa, domani, come avrebbe detto Rossella O’Hara, «è un altro giorno». LA RIVINCITA DI ERIK Scippato della vittoria l’anno scorso, quando Steven Nyman, con il 39, ha sfruttato uno squarcio nel cielo per alzare le braccia, il canadese Erik Guay si è ripreso il gradino più alto del podio con gli interessi. Operato a luglio al ginocchio e tornato sulla neve solo a novembre, Guay è rientrato in forma a tempo di record, merito

DSQ Peter Fill e DNF Matteo Marsaglia

TESTA A TESTA Sempre primo agli intermedi, primo-terzo-quarto nei parziali dividendo in tre la pista: gara regolare per lo ‘slittone’ Svindal. In superG si corre per il secondo posto… Prova in rimonta invece per Hudec. Quinto-quarto-quarto-secondo la sequenza dei suoi intertempi, in particolare è stato secondo nel tratto finale della gara. Gara regolare anche per Theaux passato terzo-secondoterzo e terzo agli intertempi. Decisa rimonta per ‘Inner’ che è stato ottavo nella prima parte di gara e secondo nel tratto centrale, fermando infine al dodicesimo posto il cronometro nel tratto finale. CURIOSITÀ Norvegesi e canadesi si allenano spesso insieme. Con ottimi risultati, visto che hanno occupato 4 posti nella top 6. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Erik Guay, chi se lo aspettava già a questi livelli dopo l’operazione al ginocchio e un solo mese sulla neve? LA DELUSIONE Si aspettava la conferma di Patrick Kueng, invece ha deluso le aspettative, uscendo. PAGELLE AZZURRE Christof Innerhofer voto 7: il miglior risultato di sempre in Gardena su una pista che proprio non gli si addice. Werner Heel voto 6: gara discreta, ma da lui ci si aspetta sicuramente di più visto quello che ha dimostrato nella seconda ‘vita’. Silvano Varettoni voto 6: una sufficienza perché è entrato nei trenta in superG, visto che è più specificatamente discesista. Stefano Baruffaldi: sufficienza d’ufficio per l’esordio nella massima serie. Siegmar Klotz e Mattia Casse voto 5: indietro e soprattutto mai in gara. Peter Fill senza voto: poteva essere 8, o forse 9, ma quell’inforcata ha vanificato un sogno. Matteo Marsaglia senza voto: vederlo leccarsi le ferite è già cosa buona perché la caduta poteva fare molto male.

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OPINIONE TECNICA

DI MAURO PINI

POCA NEVE UGUALE PISTA DIFFICILE Il primo pensiero sulla Val Gardena è: che belle gare! Incredibile come una pista considerata facile con tanta neve, sia diventata così selettiva con l’accentuarsi della rugosità del terreno. In discesa ho avuto l’impressione che si stia creando una situazione simile al gigante dove i migliori sono un gradino avanti, solo che in questo caso i migliori sono un gruppetto di 5-6 atleti tra i quali, oltre ai primi

sulla Saslong, anche Dominik Paris. Gli altri? Svindal, Jansrud, Theaux, Guay… Nel superG sono venuti fuori la grande esperienza, il tasso tecnico, il fisico e la perfetta confidenza con il materiale di Svindal. Sarà una dura lotta tra lui e Hirscher per la Coppa generale… La caduta di Paris in allenamento è da mettere in conto per un discesista e poi un pensiero per Peter Fill: sta sciando bene, speriamo che

riesca a non perdere il filo del discorso tra gennaio e febbraio perché sono convinto che non abbia mai espresso al cento per cento il suo talento. Un’ultima riflessione su Bode Miller. Per lui ci vorrebbe il titolone: è sempre bello guardarlo come tifoso e come tecnico, ti riserva sempre qualcosa, che sia una curva o un salto, quell’emozione che ti fa gioire di questo sport.

INSTAGRAM 20 DICEMBRE MATTIA CASSE

che dite si farà???? val gardena..

anche di un lavoro molto meticoloso. Dicono i suoi allenatori che non l’avevano mai visto lavorare così tanto. Sochi… sto arrivando… AIR FORCE SASLONG Il freddo ha reso la pista più veloce delle prove e del superG. Alcuni atleti hanno detto di essere stati per aria più di 30 volte. Anche la discesa è stata questione di gobbe. E di recuperi. Chi è sceso pulito, ha tenuto troppo e non ha lottato per il podio. Ha vinto chi ha recuperato meglio le sbavature, gli errori di linea. Guay è stato insuperabile dal Ciaslat in giù, dove ha disegnato un’altra gara rispetto a tutti. Battuto per soli 12 centesimi il norvegese Jansrud (anche lui al rientro in questa stagione dopo l’operazione al ginocchio) che nella parte alta aveva 90 centesimi di vantaggio, ma alla fine si è dovuto inchinare al canadese. Sul terzo gradino del podio il francese Johan Clarey, quarto Aksel Lund Svindal e quinto Bode Miller. Nella top ten tanti atleti del superG dunque.

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ITALIA SÌ, ITALIA NO Doveva essere un altro giorno. Lo è stato per Peter Fill che non ha rischiato di vincere ma, dopo la botta rimediata il giorno prima che invece lo vedeva almeno da ‘primi cinque’, è stato comunque capace di entrare per il rotto della cuffia nella top ten. Altro giorno anche per Werner Heel, sempre a suo agio sulla Saslong. Meno bene Innerhofer, trentaseiesimo, Varettoni trentatreesimo, Casse e Klotz cinquantaquattresimi. Il dream team quando è arrivato a casa non è andato come avrebbe potuto, complice anche la sfortuna che ha messo fuori gioco almeno due atleti e mezzo (considerando Fill a mezzo servizio). E poi Matteo Marsaglia: in superG ha rimediato una bella cartella ma

per fortuna solo botte che però gli hanno impedito di prendere parte alla discesa. Anche a Casa Italia, come è successo a Guay, si aspetta la rivincita: appuntamento al 2014.

Nelle foto: in alto Werner Heel, il migliore dell’ItalJet sulla Saslong, qui a destra Guay all’arrivo


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Leader nella Tecnologia al Servizio della Sicurezza

Il nuovo telo SAFETY PANEL Il podio della discesa libera con Erik Guay tra Kjetil Jansrud e Johan Clarey

VAL GARDENA - ITALIA 21 dicembre 2013 \ \ Val Gardena DISCESA \\ MASCHILE Tracciatore: H. Schmalzl (FIS) 1. Erik Guay (Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.56.65 2. Kjetil Jansrud (Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.56.77 3. Johan Clarey (Head) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.89 4. Aksel Lund Svindal (Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.94 5. Bode Miller (Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.57.04 6. Patrick Kueng (Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.57.28 7. Manuel Osborne-Paradis (Rossignol) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.45

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8. Werner Heel (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.51 9. Jan Hudec (Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.55 10. Peter Fill (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.57 33. Silvano Varettoni (Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.59.30 36. Christof Innerhofer (Rossignol) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.59.43 54. Siegmar Klotz (Nordica) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.03 54. Mattia Casse (Head) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.03

TESTA A TESTA La classe non è acqua e Guay ne ha da vendere. Sedicesimo nel primo quinto di pista, è poi passato decimo e da lì ha costruito il suo capolavoro: secondo-primo-primo. Impossibile resistergli e infatti Jansrud è stato secondo-primo-decimo-dodicesimo-sedicesimo. Più discontinua la gara di Clarey: primo-terzo-undicesimo-tredicesimoquinto. Bene nelle ultime due sezioni Heel, settimo e in rimonta. CURIOSITÀ A parte la ‘premiata ditta’ Norvegia/Canada che ha confermato ancora il suo score con 5 atleti nei top 10, da segnalare le stesse bandiere del superG sul podio: Canada, Norvegia e Francia. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Sicuramente ancora Guay, un piccolo miracolo il suo rientro dopo l’infortunio. LA DELUSIONE Udite udite, nessun austriaco nei primi dieci in discesa. Strano no? LE PAGELLE AZZURRE Werner Heel voto 6,5: un’altra discreta gara ma aspettiamo una ‘zampata’ che sicuramente è in grado di fare. Peter Fill 6,5: una buona gara, anche se non potevamo aspettarci di più dopo la rovinosa caduta in superG che lo ha riempito di ematomi. Silvano Varettoni 5: l’anno scorso ‘Lazzaro Varetta’ è risorto proprio qui, quest’inverno invece non ha mai dato l’idea di trovare il giusto feeling. Christof Innerhofer, Siegmar Klotz, Mattia Casse voto 4,5: il primo nei tratti di scorrimento si è trovato troppo attardato, per gli altri due continua il momento no ma non bisogna mollare!

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COPPA DEL MONDO | ALTA BADIA

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PROPRIETA’ COMMUTATIVA CAMBIANDO L’ ORDINE DEGLI ADDENDI, LA SOMMA NON CAMBIA

LIGETY, HIRSCHER E PINTURAULT: SE UNO DEI TRE NON CADE, SUL PODIO DEL GIGANTE CI VANNO LORO. RESTA SOLO DA INTUIRE (E QUESTO È IL MESSAGGIO VENUTO DALL’EDIZIONE 2013 DELLA GRAN RISA) SU QUALI GRADINI SALIRÀ OGNUNO DEI TRE. E GLI AZZURRI CHE FINE HANNO FATTO SU QUELLA CHE È SEMPRE STATA A LORO PISTA?

LIGETY

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22 DICEMBRE ALEXIS PINTURAULT CHE SBALLO FINIRE L’ANNO SUL PODIO! E CON I MATERIALI VA SEMPRE MEGLIO! Grazie a tutti e buone feste! :)

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Nella foto: l’esultanza di Pinturault


ALTA BADIA (ITA) TESTO DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO | ZOOM

COPPA DEL MONDO

FEBBRAIO 2014 \\ 49 49 DICEMBRE 2012 \\


COPPA DEL MONDO | ALTA BADIA

C’era una volta l’Alta Badia. Potrebbe essere questo il titolo del film degli azzurri nel gigante più bello della Coppa del Mondo (insieme ad Adelboden). Una volta si diceva… arriverà la Gran Risa per risollevare le sorti di Blardone & co. Una pista tecnica, ripida, dura, un canalino che ha sempre esaltato le caratteristiche dei nostri come ad esempio Simoncelli, del quale, a suo tempo, si è anche detto: è forte solo in Badia (naturalmente sbagliando). C’era una volta, perché quest’anno la storia è stata diversa. «Siamo stati i primi ad adattarci al fuso orario europeo in Val d’Isère dopo la trasferta americana e poi ci siamo addormentati sulla pista di casa». Dietro alla battuta del DT Claudio Ravetto c’è tanta verità. LE CAUSE DELLA DEBACLE Solo due anni fa Max Blardone incantava il mondo con una vittoria pazzesca sulla stessa pista. Ora mette tristezza vedere Max al venticinquesimo posto e

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Nelle foto. Qui sopra Ted Ligety in azione, a destra ingrande Marcel Hirscher sullo striscione di arrivo. A destra, sopra, la dedica di ‘Pinturicchio’ al compagno di squadra Jeandet Muffat, sotto Hirscher sul tratto finale della Gran Risa

Davide Simoncelli al ventunesimo, Manfred Moelgg al sedicesimo. In Val d’Isère c’erano un fantastico Roberto Nani e un altrettanto stupefacente Luca De Aliprandini, un bel ritorno di Borsotti. Sulla Gran Risa sono rimasti, rispettivamente, un’uscita nella seconda manche, un ventiseiesimo posto infarcito da un erroraccio e un’uscita nella prima manche. E poi peccato per Alex Zingerle, enfant du pays, che stava

sciando bene ma è uscito nella prima frazione. Eppure ci sono diagnosi e (forse) prescrizioni diverse per i diversi malati. I due ‘vecchi’ Blardone e Simoncelli non si sono adattati ai nuovi sci. Inutile girarci intorno. È un problema di tecnica ma anche di testa. Non si sentono sicuri, non hanno quella confidenza che ti permette di osare, non piegano come i tre ‘mostri sacri’ (ma anche come tanti altri atleti) alla ricerca del

DELUSIONE AZZURRA Due anni fa Max Blardone andava a vincere su questa pista. Oggi invece solo 25°. Primo tra gli italiani Moelgg, sedicesimo


ALTA BADIA | COPPA DEL MONDO

OPINIONE TECNICA DI MAURO PINI

UNA GRAN RISA SOTTO TONO Onestamente del fine settimana italiano mi è piaciuta di più la discesa, l’Alta Badia è stata un po’ soffocata dal tracciato e dalle condizioni di neve inusuali per il periodo. Questa, almeno, è stata la mia sensazione. Rimane però sempre uno dei giganti più belli e vincere qui è molto difficile. E più la situazione è difficile, più Hirscher si esalta. Che dire sui primi tre: davanti ci sono sempre loro, anche se è cambiato l’ordine. Mi hanno impressionato i tedeschi, sono un bel gruppo, potrebbero essere la sorpresa della seconda metà della stagione. Gli azzurri? Si vede da come entrano in curva, da come non piegano, ma anche dai gesti del corpo, che Blardone e Simoncelli non hanno confidenza con i nuovi sci. I giovani ci hanno provato, è normale nella gara di casa. Mi è piaciuto anche Jitloff, che aveva già sciato bene a Soelden e Beaver Creek.

taglio in entrata di curva. Moelgg, che l’anno scorso era stato uno dei primi atleti a prendere confidenza con i nuovi sci, sta ritrovando a tratti la giusta convinzione dopo lo stop forzato per il mal di schiena. E i giovani? Si sono sciolti come la neve nella domenica primaverile fuori calendario della Val Badia. Non per inconsistenza tecnica ma per voler ‘strafare’. «Era la gara per fare punti, migliorare la start list, invece ho visto

troppi esagerare, volere dimostrare». Le parole di Claudio Ravetto sono sempre un’analisi sintetica ma molto ‘ricca’. Ci aggiungiamo però l’attenuante della qualifica olimpica, che in una stagione così incide e non poco. Ne sanno qualcosa Max e Davide che rischiano di rimanere a casa. Per qualificarsi mancano Adelboden e Garmisch. Non si sa mai, ma è dura.

NON C’È DUE SENZA TRE? Fa impressione anche vedere Marcel Hirscher per la seconda volta sul gradino più alto e davanti a Ted Ligety nella classifica di gigante. Quel Ligety che qui l’anno scorso ridicolizzò i ‘colleghi’ infliggendo distacchi abissali. Intendiamoci, il podio è sempre appannaggio degli stessi (se si esclude la Nelle foto. Da sinistra a destra Alex Zingerle ci ha provato finché non ha commesso un grave errore. Blardone, la delusione di Manfred Moelgg. Battuta d’arresto per Roberto Nani dopo due ottimi risultati e Simoncelli

CURVA GRAN RISA Nonostante si corresse solo il gigante le tribune erano piene e c’era ‘fermento’. La gara è stata molto sentita dal pubblico e dall’ambiente, come sempre, ma abbiamo notato un leggero aumento delle presenze, un’atmosfera più calda, più coinvolgente. Un piccolo segnale positivo tra crisi economica e di popolarità dello sport bianco.

FEBBRAIO 2014 \\ 51 51 NOVEMBRE 2012 \\


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Il podio della Gran Risa con Hirscher tra Pinturault e Ligety

ALTA BADIA - ITALIA 22 dicembre 2013 \ \ Alta Badia GIGANTE \\ MASCHILE Tracciatori: F. Perrin (Aut) - M. Pircher (Aut) 1. Marcel Hirscher (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.37.45

Che botta per Ivica Kostelic nella seconda manche!

2. Alexis Pinturault (Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������������� 2.37.80 3. Ted Ligety (Head) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.38.03 4. Fritz Dopfer (Nordica) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.38.82 5. Felix Neureuther (Nordica) ��������������������������������������������������������������������������������������������2.39.10 5. Tim Jitloff (Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.39.10 7. Benjamin Raich (Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.39.44 8. Stefan Luitz (Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.39.47 9. Leif Kristian Haugen (Rossignol) �����������������������������������������������������������������������������2.39.59 10. Steve Missillier (Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������������������2.39.71 16. Manfred Moelgg (Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 2.40.11 19. Florian Eisath (Blizzard) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 2.40.50 21. Davide Simoncelli (Salomon) ������������������������������������������������������������������������������������� 2.40.72 25. Massimiliano Blardone (Dynastar) ��������������������������������������������������������������������� 2.41.12 26. Luca De Aliprandini (Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������2.41.51 DNQ Mattia Casse, DNF1 Alex Zingerle e Giovanni Borsotti, DNF2 Roberto Nani

TESTA A TESTA Gara in rimonta in entrambe le manche per Hirscher, con la differenza che nella prima è stato terzo-secondo e primo agli intermedi e nella seconda decimo-ottavo-ottavo. Al contrario è stato fatale l’ultimo tratto della prima manche a Pinturault, sempre primo e secondo al traguardo. In calo Ligety: secondo-terzo-terzo (prima manche) e sedicesimo-diciannovesimo-dodicesimo. L’austriaco ha comunque fatto meglio dei due concorrenti anche nella seconda manche, dominata da Henrik Kristoffersen. Sesto e ventottesimo tempo di manche per Manfred Moelgg: due numeri che parlano chiaro. LA CURIOSITÀ Cifre tonde nella statistica di giornata: trentesima gara di Coppa del Mondo in Alta Badia, cinquantesimo podio di Hirscher, quarantesimo di Ligety... LA SORPRESA DELLA GIORNATA Sicuramente lo statunitense Tim Jitloff, quinto come nel 2009 a Sestriere. E a Beaver Creek era stato decimo... LA DELUSIONE Non possiamo che mettere gli azzurri al completo e poi, non ce ne voglia, vedere Ligety per due volte consecutive fuori dal gradino più alto del podio... LE PAGELLE DEGLI AZZURRI Alex Zingerle voto 6: nella seconda manche non c’è, è vero, ma alla quarta gara in Coppa del Mondo e con una qualifica già in tasca, dimostra di essere brillante. Florian Eisath voto 5,5: il diciannovesimo posto badiota non può valere la sufficienza. Luca De Aliprandini, Roberto Nani, Giovanni Borsotti: bene a tratti, dimostrano di interpretare una sciata moderna, ma hanno troppa voglia di fare e finiscono per strafare. Mattia Casse 4,5: in gigante al momento tribola troppo. Massimiliano Blardone e Davide Simoncelli 4: in Badia, rispetto ai primi, fanno un altro sport. ‘Simo’, che è un signore ed è capace di fare autocritica, parla addirittura di frustrazione. Attenzione però, parliamo di fuoriclasse e possono ancora qualificarsi per i Giochi. Ma sarà dura vista la ‘Giovane Italia’...

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parentesi di Val d’Isère): Hirscher, Pinturault, Ligety. Cambia l’ordine, ma i ‘fattori’ sono sempre gli stessi. Loro praticano un altro sport. Però vedere Ligety superato anche da Pinturault lascia qualche speranza per lo spettacolo. Ora nella schedina del TotoRace sai che quei tre arriveranno davanti agli altri, ma tra di loro? Eppure la Gran Risa quest’anno è stata un rebus per tutti. Hirscher ha candidamente ammesso che il suo feeling solo il giorno prima della gara era pessimo e che sarebbe stato difficile pronosticare il successo. Ligety ha confessato di non avere attaccato abbastanza, di avere fatto un paio di errori e di averli pagati su questa neve. Ecco, la neve. Una chiave di lettura, anche per la prestazione degli azzurri. Non si è corso sul solito campo di pattinaggio, ma con ‘materia prima’ primaverile, che ha cambiato i programmi di tutti. MATERIALI Sia Hirscher che Ligety hanno ammesso che nei loro risultati ha pagato e non poco il lungo lavoro di setup dei materiali. Mentre Pinturault ha dichiarato che a Beaver Creek e a Val d’Isère aveva avuto dei problemi. Segno che, se il gap si sta chiudendo, è dovuto a un certosino lavoro d’équipe dove

Nella foto. Il presidente Roda con Gustav Thoeni

l’atleta è solo la punta (fondamentale) di un iceberg. DEUTSCHLAND UBER ALLES A Soelden siamo rimasti incantati dai francesi (che per la verità sono sempre ‘sul pezzo’), in Alta Badia hanno impressionato i tedeschi. Tre nei dieci con Dopfer quarto (non lo scopriamo oggi), Neureuther quinto (sta tornando…) e Luitz ottavo (cresce in fretta, eccome se cresce…). DOVE SONO FINITI I GIORNALISTI? Succede sempre più spesso nei parterre di Coppa del Mondo. Il ‘corridoio’ per i media sempre più stretto, lontano dagli atleti, scomodo per le interviste. Per non parlare degli accreditati ‘finti’, degli imbucati insomma, dei tanti ‘guest’ che ‘guest’ non sono e disturbano chi deve lavorare davvero. FIS, ma perché non te ne rendi conto?



COPPA DEL MONDO | BORMIO - DISCESA

BORMIO - DISCESA (ITA) TESTO DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO ZOOM

COPPA DEL MONDO

SOFT SVINDAL P

eccato. Non c’è mai la certezza di vincere, intendiamoci, ma la nevicata durante la notte ha rovinato i piani al ‘dream team’ della velocità. La Stelvio ha cambiato completamente volto il giorno della gara: neve fradicia e lenta, il contrario delle prove, soprattutto della seconda. Così i sogni di gloria del magico squadrone azzurro hanno frenato, come hanno frenato inevitabilmente gli sci di Christof Innerhofer sui piani, seppur pochi, del pendio bormino. Nelle prove ‘Inner’, ma anche Peter Fill e Silvano Varettoni, avevano dimostrato di poter valere la vittoria, il podio. Era una Stelvio dove lo sci dava la ‘risposta’ giusta, perché ormai è un dato di fatto che noi a tirare le curve oltre i cento chilometri orari sul duro e ghiacciato siamo semplicemente fenomenali, unici, imbattibili. Invece a essere imbattibile è stato quel lungagnone vikingo di Aksel Lund Svindal: il solido norvegese doma per la prima volta la Stelvio, dimostrando di andare forte dappertutto. Angoli o piani, ghiaccio o morbido, Svindal

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è indiscutibilmente il numero uno. Il più regolare, almeno per il momento. Sul podio ci finiscono l’austriaco Hannes Reichelt, che l’anno scorso aveva vinto ex-aequo con il nostro Dominik Paris, e il canadese Erik Guay, altro atleta che dimostra di essere in una forma smagliante. A seguire il francese Adrien Theaux e l’austriaco Matthias Mayer. LA PROVA DEGLI AZZURRI Christof Innerhofer aveva staccato il miglior tempo nella prima prova, poi nella seconda era ancora da podio ma si è alzato nel finale per risparmiare i quadricipiti in fiamme dopo le sollecitazioni della picchiata finale. In gara chiude comunque con un ottimo sesto posto che gli consegna ufficialmente il biglietto aereo per Sochi. Inner ha perso il podio nella parte alta del Canalino Sertorelli e nel pianoro del Ciuk, ossia quel tratto che va dall’uscita della Carcentina fino al salto di San Pietro. Fra l’altro c’era un dente prima del salto, un avvallamento, quasi in salita, un passaggio da ammortizzare, da assecondare, dove i

nostri non sono stati impeccabili. Certo, non è bastato che dalla Konta fino a Feleit, ossia la zona del traguardo, Innerhofer abbia pennellato le linee attaccando a tutta. Ha guadagnato su tutti è vero, ma non è riuscito comunque a salire sul podio. «Una grande gara comunque, sapevo che con il cambio del manto nevoso fatalmente le speranze di vittoria sarebbero state poche, ma io mi sento in forma e ho il colpo in canna» faceva sapere motivato al parterre. Peter Fill ha chiuso quindicesimo, frenato anche lui dalle nuove condizioni, Werner Heel si è inventato altre linee in Carcentina e ha pagato questi errori, attardato oltre il quarantesimo posto, più indietro Paolo Pangrazzi, Matteo Marsaglia, Siegmar Klotz e Mattia Casse. IL VARETTONI CHE NON T’ASPETTI Una grande prestazione per Silvano Varettoni. Con Paris, ancora assente per la caduta in prova in Gardena, sono gli unici azzurri in grado di fare velocità quando le


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INSTAGRAM 28 DICEMBRE AKSEL LUND SVINDAL

Figo vedere che l’interesse per lo sci in Italia sta veramente aumentando. Grande folla all’estrazione dei pettorali questa sera. Domani corro con il #20

AKSEL LUND SVINDAL

NEVICA SULLA STELVIO LA SERA PRIMA DELLA GARA. GLI UOMINI DI PASQUALE CANCLINI FANNO UN MIRACOLO PER METTERE LA PISTA IN CONDIZIONE. SVINDAL NE FA UN ALTRO SCIANDO CON UNA LEGGEREZZA E UNA FLUIDITÀ DA VERO CAMPIONE

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OPINIONE TECNICA DI MAURO PINI

SPAZIO AL WUNDERTEAM DEI GIOVANI

Nella foto: qui a destra l’esultanza Innerhofer. Sotto, Battilani Pangrazzi, Vierin e Corradino. Il podio della discesa con Svindal tra Reichelt e Guay. A lato, Silvano Varettoni in azione.

La neve caduta nella notte ha reso una gara diversa quella sulla Stelvio, però quello che sorprende sono gli austriaci: sette nei venti alla faccia della paventata crisi e, a parte Reichelt, tutti giovani, con due ‘90 e un ‘91. È vero che le condizioni erano un po’ più facili, ma il Wunderteam sta trovando i ricambi giusti. Bravo Christof Innerhofer: non era la sua neve ma ha sciato bene. La gara si è decisa dall’ingresso della Konta, un curvone sul piede destro che immette sul tratto finale. Una nota per Didier Defago e Travis Ganong: sono gli unici due con numeri bassi entrati nei dieci. Bella gara la loro. Poi vorrei spendere due parole anche per Varettoni che, dopo il nono posto della Val Gardena e il quinto di Kvitfjell, si sta guadagnando i galloni sul terreno, mi è proprio piaciuto.

nevi non sono particolarmente dure. Il cadorino di Borca termina nono a un centesimo dal settimo posto e a 16 da Innerhofer. Lo chiamano ‘Lazzaro’ perché l’anno scorso è ‘risorto’ in Gardena, entrando per la prima volta nei ‘top ten’ dopo anni fuori squadra per infortuni e incomprensioni, ma sulla Stelvio, pista tecnica per eccellenza, ha dimostrato definitivamente che non è assolutamente una meteora ma un’altra arma dell’artiglieria di Gianluca Rulfi. «Nelle gare precedenti ero un po’ in difficoltà, ma sapevo di avere nelle gambe e nella testa un altro risultato importante - ha detto Varettoni -. Questo è il terzo risultato nei primi dieci in un anno e ho dimostrato, oltre a essere valido nel far correre lo sci, di interpretare al meglio anche i passaggi più difficili».

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INSTAGRAM 29 DICEMBRE MATTEO MARSAGLIA Decisamente deluso dalla mia discesa di oggi...per fortuna al traguardo ho trovato un certo Alberto che mi ha fatto fare due risate... @albertotomba #tombalabomba #legenda #dello #sci

SUL TETTO AL CIUK SOPRA AL NUOVO ‘DENTE’ Abbiamo avuto l’onore di vedere la discesa insieme al direttore tecnico Claudio Ravetto e al presidente Flavio Roda. Una location particolare, sul tetto di una casupola di legno al Ciuk, appena prima del salto di San Pietro. Sotto di noi un passaggio nuovo. La poca neve caduta sulla Stelvio non ha riempito come al solito buche e avvallamenti. Terreno più in evidenza, rughe più vistose. Così quel saltino quasi in salita prima del mitico salto di San Pietro diventava un passaggio da affrontare ammortizzandolo e assecondandolo. La nevicata della vigilia lo ha reso meno accentuato ma comunque tanto vistoso quanto decisivo. Aksel Lund Svindal e Bode Miller fanno scuola su questi passaggi: le loro gambe lunghe

Nelle foto: Roda e Ravetto in pista. Sotto, Pasquale Canclini, direttore di pista a Bormio. A destra La delusione di Werner Heel al traguardo


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BORMIO - ITALIA 29 dicembre 2013 \ \ Bormio DISCESA \\ MASCHILE Tracciatore: H. Schmalzl (FIS) 1. Aksel Lund Svindal (Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������1.54.08 2. Hannes Reichelt (Salomon) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 1.54.17 3. Erik Guay (ATOMIC) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.54.59 4. Adrien Theaux (Salomon) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.54.97 5. Matthias Mayer (Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.55.04 6. Christof Innerhofer (Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������1.55.06 7. Guillermo Fayed (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.21 7ex. DIDIER DEFAGO (Rossignol) �������������������������������������������������������������������������������������������1.55.21 9. Silvano Varettoni (Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.22 10. Travis Ganong (Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.26 10. Markus Duerager (Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������ 1.55.26 15. Peter Fill (Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.61 33. Siegmar Klotz (Nordica) �������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.44 44. Werner Heel (Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.86 48. Paolo Pangrazzi (Blizzard) ������������������������������������������������������������������������������������������ 1.57.10 52. Matteo Marsaglia (Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������� 1.57.41

TESTA A TESTA Aksel Lund Svindal fa la gara perfetta. La sua è una cavalcata vincente dal Canalino Sertorelli fino all’arrivo. Un’azione regolare, senza segnare mai il miglior parziale, ma comunque sempre velocissimo. Erik Guay e Hannes Reichelt sono stati più veloci fino alla Carcentina. Christof Innerhofer ha fatto segnare il migliore parziale nel finale: dimostrazione di forza, lucidità, di scelta di linee azzeccata. Dove ha perso il podio Inner? Nella parte alta è stato veloce ma non impeccabile, ma soprattutto si è piantato dopo la Carcentina, nella piana del Ciuk. Così dopo il salto di San Pietro, nella Piana non è stato velocissimo, anche se poi ha incrementato nel finale.

Nelle foto: a sinistra un passaggio di Adrien Theaux, qui sopra un suggestivo scorcio della zona di partenza di Lake Louise, il team azzurro festeggia Dominik Paris ©FISI Pentaphoto

sembrano molle, ammortizzatori da BMX. La loro azione quasi felina, le loro linee di conseguenza più efficaci. MIRACOLO A BORMIO È stata dura questa volta mettere

LA CURIOSITÀ Non si parla mai degli apripista. Tanti azzurrini sulla Stelvio, per esempio Guglielmo Bosca: «Quando scendi da qui, ogni discesa poi ti sembra una sciocchezza».

insieme la Stelvio. Pasquale Canclini, il responsabile dell’innevamento, ci ha spiegato: «È stato un dicembre particolarmente caldo, non abbiamo mai fatto così fatica per preparare la Stelvio. Viste le alte temperature il nostro impianto di innevamento ha fatto i miracoli e ci sono voluti venti giorni per produrre i 60.000 metri cubi di neve della parte bassa sui 100.000 totali. Poi, per fortuna, il 25 e 26 ha fatto freddo la notte e il manto ha tirato a dovere». Peccato però per la nevicata della vigilia di gara, ma non si può avere tutto dalla vita!

LA SORPRESA DELLA GIORNATA Prima ‘top ten’ per Markus Duerager: chiude decimo il giovanotto austriaco, che in precedenza non aveva fatto meglio del ventiquattresimo posto a Beaver Creek. Discesista completo, punto di forza della nuova Austria? LA DELUSIONE Ci aspettavamo di più da Werner Heel. L’anno scorso è rinato dopo un periodo davvero difficile. Werner anche ad inizio stagione ci ha già abituato a buone prestazioni, ma sulla Stelvio ha chiuso troppo attardato. Siamo convinti che avrà occasione di rifarsi. LE PAGELLE DEGLI AZZURRI Silvano Varettoni voto 8: grande prestazione di ‘Lazzaro’, che entra per la terza volta nei top ten in Coppa del Mondo. Christof Innerhofer voto 7: dopo aver dominato la prima prova, ha pagato la trasformazione della neve e ha chiuso sesto. Peccato per un paio di sbavature nella parte centrale dove ha perso il podio. Dalla Piana di San Pietro in giù, quando la pista si innervosisce ancora, è stato superlativo. Peter Fill voto 6: sufficienza per Pietro ma nulla di più. Peccato, anche lui ha pagato la neve cangiante. Altrimenti avrebbe avuto ragione il DT Claudio Ravetto quando sosteneva che poteva essere da podio. Paolo Pangrazzi voto 5,5: prima gara in Coppa del Mondo della stagione. Non brillante, ma a tratti ha dimostrato di avere margine. Siegmar Klotz voto 5,5: appena fuori dai 30, un piccolo segnale c’è. Werner Heel voto 5: sulla Stelvio una prova incolore, ha sbagliato linee in Carcentina. Matteo Marsaglia voto 4,5: in discesa fa ancora troppa fatica. Mattia Casse 4,5: è un momento difficile. Coraggio, ti rialzerai. Henri Battilani senza voto: non ha corso ‘Batti’, anche se era in selezione. Ma vogliamo citarlo perché giocarsi un posto a diciannove anni su un pendio del genere non è da tutti.

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BORMIO (ITA) TESTO DI GABRIELE PEZZAGLIA FOTO | ZOOM

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E R A W BE ! X I L E F F O

NULLATI A CHE N A M O L A R, SL RMIO GL I FEL IX NEUREUTHE ESCE O B I D O I LLA STELVIKAELA SHIFFRIN E A ATTENZ IONE, CR U S O N A R M SI RECUPE OVA DI FORZA DI MAR CEL HIRSCHER. ELGG… O R M EM .P ZAGABRIA PRECEDERE ANCH AMENTE MANFRED RIESCE A IMPETUOS

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6 GENNAIO FELIX NEUREUTHER Felix il fortunato!!!

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FELIX NEUREUTHER È NATO A GARMISCH-PARTENKIRCHEN NEL 1984 E HA VINTO 7 GARE DI COPPA DEL MONDO (6 SLALOM). È IL VICE-CAMPIONE DEL MONDO DI SLALOM

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La Shiffrin sul podio di Bormio tra la Pietilae-Holmner e la Noens

BORMIO - ITALIA 5 gennaio 2014 \ \ Bormio SLALOM \\ femminile Tracciatori: T. Renoth (Ger), T. Rimml (Aut) 1. Mikael Shiffrin (Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.00.41 2. Maria Pietilae-Holmner (Rossignol) ����������������������������������������������������������������2.00.54 3. Nastasia Noens (Salomon) ������������������������������������������������������������������������������������������������2.01.03 4. Bernadette Schild (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������2.01.15

L

e alte temperature di questo pazzo inverno non hanno reso possibile incoronare il ‘re’ e la ‘regina’ dello slalom. Così il Circo bianco è rimasto in Italia e più precisamente a Bormio. Sulla Stelvio infatti sono stati recuperati gli slalom di Zagabria: quello femminile al limite della praticabilità, sotto una tempesta di acqua e neve, quello maschile invece è stato reso insidioso da un manto che si ‘segnava’ considerevolmente e rendeva quei pianori infiniti davvero difficili da interpretare. Due gare che alla fine, non certo per il pendio particolarmente esaltante, sono risultate comunque selettive e i colpi di scena non sono mancati. SICUREZZA SHIFFRIN In campo femminile ha colpito ancora l’americanina Mikaela Shiffrin, che coglie così la settima vittoria in Coppa

5. MariE-Michele Gagnon (Rossignol) ��������������������������������������������������������������������� 2.01.52

del Mondo. Sul podio la svedese Maria Pietilae-Holmner e la francese Nastasia Noens. La giovanissima campionessa del Colorado dimostra, in barba alla sua età, di avere una sicurezza e un’interpretazione tattica da far invidia alle veterane delle ‘porte strette’. Non si inventa nulla e la sua sciata redditizia la fa balzare in testa nella prima frazione. Nella seconda tuttavia deve cercare, per tenere lontana la rientrante PietilaeHolmner, di incrementare il vantaggio e tirare di più. Lotta fra le buche e sotto la neve che cade copiosa, riuscendo così a confermare il risultato della prima piazza. Sa quando attaccare, frenare, rischiare, osare: difficilissimo nello sci, tanto più in slalom. Ma lei lo mette in pratica e non fa una piega. LA MIGLIORE AZZOLA E le azzurre? Lienz ci aveva regalato un sussulto di Chiara Costazza, settima, ma la fassana non conclude la seconda frazione dopo essere stata a ridosso delle prime dieci nella manche iniziale. Solo quattro porte, una ‘scodata’ e bye bye Bormio… Così ci ha pensato Michela Azzola a consolarci: la bergamasca di Albino finisce undicesima, recuperando nella seconda manche oltre dieci posizioni e conquistando il piazzamento migliore della carriera nella massima serie. «Venivo da un momento non brillantissimo, a Bormio sono riuscita a ritrovare i giusti L’abbraccio tra Shiffrin e Pietilae-Holmner sul traguardo

6. Marlies Schild (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.01.55 7. Michaela Kirchgasser (Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������� 2.01.72 8. Anna Swenn-Larsson (Head) ���������������������������������������������������������������������������������������� 2.01.75 9. Barbara Wirth (Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.01.76 10. Frida Hansdotter (Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������������2.01.85 11. Michela Azzola (Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������2.01.97 DNQ 2 Federica Brignone, Sarah Pardeller, Marta Benzoni, Manuela Moelgg, Sabrina Fanchini DNF 2 Chiara Costazza

TESTA A TESTA Mikaela Shiffrin ha tenuto testa a Maria Pietilae-Holmner anche nella seconda manche: dopo aver chiuso con soli tre centesimi di vantaggio ha terminato con 13. Solo loro due sono state in gara per giocarsi la vittoria, le uniche a contendersi il gradino più alto del podio. In casa azzurra c’è da segnalare l’ottima seconda manche di Michela Azzola. Dalla ventitreesima posizione è finita undicesima: per l’orobica il sesto tempo di manche e il secondo miglior parziale. LA CURIOSITÀ Bisogna ritornare al 19 marzo del 2000 per trovare un podio quasi simile in slalom a Bormio… per quanto riguarda le nazioni. USA-Svezia e, al posto della Francia, Italia. I nomi? Koznick-Paerson-Biavaschi. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Dopo tre anni la francese Nastasia Noens ritrova il podio. Un piazzamento importante, che la inserisce fra le atlete più in forma della specialità. LA DELUSIONE Ventiquattresima al traguardo, cosa succede a Tina Maze? Un andamento troppo discontinuo per la slovena. Va bene non vincere come l’anno scorso, ma la prima metà della stagione segna un’involuzione significativa. LE PAGELLE DELLE AZZURRE Michela Azzola voto 7: il migliore risultato in carriera. Avanti Michi, non fermarti ora! Chiara Costazza 5: dopo il settimo posto di Lienz facevamo il tifo per una conferma. Invece è deragliata nella seconda manche. Federica Brignone 5,5: a tratti ha fatto vedere di valere la qualifica ma poi si è persa. Se insiste può togliersi delle soddisfazioni in slalom. Sabrina Fanchini, Manuela Moelgg, Marta Benzoni, Sarah Pardeller 5: anonime, incolori, indecifrabili, anche perché fra queste ci sono delle specialiste delle ‘porte strette’. Alla prossima ragazze.


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Nelle foto: Nella pagina accanto, in apertura Mikaela Shiffrin in azione sulla Stelvio. In questa pagina, a sinistra Felix Neureuther in azione, sopra, in alto suona l’inno tedesco sulla Stelvio, sotto Manfred con Giorgio Rocca e il presidente FISI Flavio Roda

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tempismi - ha detto Michela -. Nella seconda ho fatto un ottimo tempo e in un parziale anche il migliore. Segnali importanti. Ora si guarda avanti in cerca di conferme». Le altre fanno sempre troppa fatica. Ancora senza Irene Curtoni il ‘piatto piange’. Federica Brignone, nonostante tratti convincenti, non è riuscita a qualificarsi. Ha lottato ma è stata vinta fin dalle prime porte una Manuela Moelgg che parte ancora con pettorali proibitivi. Non hanno centrato la qualifica nemmeno Sabrina Fanchini, Marta Benzoni e Sarah Pardeller. IL CARATTERE DI MANNY Manfred Moelgg intanto conquista il primo slalom della stagione. Un’annata partita per il verso sbagliato già in

6 GENNAIO MANFRED MOELGG Saluteee..... grande giornata oggi...

L’esultanza del nostro Manny

Argentina e poi in autunno: diversi piccoli ma fastidiosi problemi non ci hanno consegnato a Soelden il ‘Manni’ dell’anno passato e così è stato tutto un inseguire la forma migliore. Due ottavi posti a Val d’Isère, una mezza grande gara in Alta Badia con il sesto posto nella prima manche del gigante e sulla Stelvio un terzo posto che sa davvero di impresa. E già, perché nella seconda sessione nessuno riusciva a fare il tempo. Il ladino di Mareo invece recupera addirittura tre posizioni e riesce a interpretare al meglio la discesa senza frenare nei segni e continuando a spingere. Un podio da campione, con classe e con mestiere, un risultato che lo riporta fra i primi della disciplina e ci regala un Moelgg in forma olimpica. «È stato molto difficile perché era necessario dare una continuità all’azione davvero efficace ha detto Moelgg al traguardo -. Su un pendio del genere devi essere in forma, perché appena ti addormenti prendi decimi senza nemmeno accorgertene. Sono soddisfatto, anche se nella parte alta della seconda ho perso almeno il secondo posto, in alcuni passaggi faticavo a trovare il ritmo e a ‘riempire gli spazi’. Bormio? Mi porta fortuna. Qua la prima gara di Coppa del Mondo, qui la vittoria della Coppa del Mondo

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A seguire lo svedese Matthias Hargin, uno di quei big che ama questo tipo di pista e neve, il sempre più ritrovato JeanBaptiste Grange e, dopo il francese, un altro nastro nascente, il norvegese Henrik Kristoffersen.

Felix Neureuther tra Marcel Hirscher e Manfred Moelgg

BORMIO - ITALIA 6 gennaio 2014 \ \ Bormio SLALOM \\ MASCHILE Tracciatori: B. Brunner (Usa), H. Wallner (Ger) 1. Felix Neureuther (Nordica) ���������������������������������������������������������������������� 1.59.75 2. Marcel Hirscher (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������2.00.11 3. Manfred Moelgg (IFischer) ���������������������������������������������������������������������2.00.40 4. Naoki Yuasa (Hart) �����������������������������������������������������������������������������������������2.00.48 5. Matthias Hargin (Nordica) ���������������������������������������������������������������������� 2.00.80 6. Jean-Baptiste Grange (Fischer) ����������������������������������������������������������� 2.00.87 7. Henrik Kristoffersen (Rossignol) ������������������������������������������������������2.00.93

Nelle foto. Stefano Gross in azione, sotto Marcel Hirscher sui piani della Stelvio

cinque stagioni fa». Jacques Theolier candida Moelgg a ‘mister Sochi’: «Era molto difficile, tanti hanno ‘beccato’ due secondi. La prova di Manfred è stata anche di testa. Non è facile attaccare quando in partenza ti accorgi che nessuno fa più il tempo. Moelgg ci è riuscito e state attenti, perché ha ancora margine. Sopratutto sui piani».

8. Fritz Dopfer (Nordica) ������������������������������������������������������������������������������� 2.00.94 9. Andre Myhrer (Nordica) �����������������������������������������������������������������������������2.01.23 10. Luca Aerni (Salomon) ��������������������������������������������������������������������������������� 2.01.30 11. Patrick Thaler (IFischer) ��������������������������������������������������������������������������� 2.01.42 22. Stefano Gross (Voelkl) ���������������������������������������������������������������������������� 2.22.17 DNF 2 Cristian Deville DSQ 1 Giordano Ronci DNF 1 Riccardo Tonetti DNQ 2 Roberto Nani, Giuliano razzoli

TESTA A TESTA Nella seconda manche diversi big hanno faticato a fare il tempo perché la pista si segnava e invece da dietro Naoki Yuasa ha fatto un recupero pazzesco. Citiamo, fra le tante, le seconde frazioni degli austriaci Benjamin Raich e Mario Matt che sono retrocessi in classifica. Ma anche lo stesso Marcel Hirscher ci ha messo un po’ a trovare il ritmo nella seconda e a metà gara sembrava addirittura che potesse perdere il podio. Poi invece, con un eccezionale recupero nel finale, ha chiuso secondo, ma ha dovuto comunque cedere a Felix Neureuther la testa della classifica. Manfred Moelgg ha fatto un gran recupero in manche due e ha perso il secondo posto finale nella prima parte. LA CURIOSITÀ L’uomo delle seconde manche: ecco il giapponese Naoki Yuasa. Sempre in Italia, sempre quando Giorgio Rocca fa l’apripista. A Madonna di Campiglio l’anno scorso risale fino al podio, a Bormio quest’anno al quarto posto. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Lo ‘svizzerino’ Luca Aerni, classe ‘93, allenato da Matteo Joris, con il pettorale 41 stacca il decimo tempo finale che vale il suo miglior risultato in slalom in Coppa del Mondo LA DELUSIONE Giuliano Razzoli continua a fare troppi errori. Deraglia nel finale della prima manche. Dove è finito l’olimpionico? È un fuoriclasse ma Sochi si allontana così… LE PAGELLE DEGLI AZZURRI Manfred Moelgg voto 8.5: è tornato davanti. Un podio di gambe, cuore e testa. Quando bisogna tirare fuori le unghie lui c’è sempre. Patrick Thaler voto 6,5: è vero, ha perso tre posizioni nella seconda manche, ma quest’inverno stupisce per regolarità. Cristian Deville voto 6: un segnale nella prima poi purtroppo cade e si fa male a un ginocchio. Roberto Nani voto 5,5: non si qualifica per la seconda nonostante fosse dentro fino a poche porte dalla fine. Riccardo Tonetti voto 5: mai con il ritmo giusto. Giuliano Razzoli voto 4,5: l’ennesimo errore ed è ancora out. Stefano Gross voto 4,5: si perde sulla Stelvio senza fare mai velocità.

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NEUREUTHER SEMPRE IN SPINTA Il tedesco Felix Neureuther è quello che ha interpretato meglio questa Stelvio. Più forte di tutto e di tutti nella notte bormina, anche di quei segni che ti obbligavano a essere preciso per non incagliarti e di conseguenza frenarti. La tattica era una sola, visto il pendio dolce e non ghiacciato: spingere, far correre lo sci, sciare in accelerazione, fare velocità. Non graffiare la neve, non mettersi di traverso. In gergo si dice ‘sciare di taglio’, ‘cercare il taglio’. Attivi, in spinta, a ‘riempire gli spazi’. Il bavarese riesce nell’impresa di mettersi dietro anche il fuoriclasse austriaco Marcel Hirscher che era in testa dopo la prima sessione. Il giapponese Naoki Yuasa fa l’impresa nella seconda manche e chiude quarto, recuperando addirittura diciotto piazze.

GLI AZZURRI Patrick Thaler, dopo il sesto posto di Levi e l’eccellente podio di Val d’Isère, fa un passo indietro: chiude undicesimo il ‘nonno di Sarentino’, che rimane comunque con Moelgg l’unico qualificato per Sochi dopo tre slalom. Peccato davvero per Cristian Deville: un segnale di ripresa nella prima manche grazie all’undicesimo posto ma nella seconda ‘deraglia’ e si procura anche una distorsione al collaterale del ginocchio sinistro. Esce nel finale della prima un Giuliano Razzoli sempre più in difficoltà. Irriconoscibile Stefano Gross, male anche Riccardo Tonetti che non trova mai il ritmo. Roberto Nani, dopo una discreta prima parte, ‘tira i remi in barca’ e arriva al traguardo senza qualificarsi. Errori anche per il giovane romano Giordano Ronci che non si qualifica. Ma Giordà ha una vita davanti per crescere. L’ESERCITO DI RINALDI In discesa hanno fatto i miracoli per allestire la Stelvio, ma anche per lo slalom femminile il lavoro è stato immenso. Infatti dalle tre del mattino Massimo Rinaldi, il direttore di gara, e i suoi uomini erano tutti in pista per spalare la tantissima neve che da quarantotto ore cadeva su questo angolo di Valtellina. All’alba è arrivata anche l’acqua a complicare le cose, ma grazie alle squadre di addetti e volontari in pista tutto si è risolto nel migliore dei modi. Complimenti!


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COPPA DEL MONDO | ALTENMARKT-ZAUCHENSEE

COPPA DEL MONDO

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SCOREBOARD 12 GENNAIO \\ ALTENMARKT-ZAUCHENSEE (AUT) DISCESA LIBERA \\ FEMMINILE TRACCIATORE: M. MAYR (FIS) 1. ELISABETH GOERGL (HEAD) ��������������������������������������������������������������1.47.45 2. ANNA FENNINGER (HEAD) �����������������������������������������������������������������1.48.01 3. MARIA HOEFL-RIESCH (HEAD) ����������������������������������������������������� 1.48.08 4. TINA WEIRATHER (ATOMIC) ��������������������������������������������������������������1.48.36 5. NICOLE HOSP (FISCHER) ���������������������������������������������������������������������� 1.48.47 6. LARISA YURKIW (ROSSIGNOL) �������������������������������������������������������1.48.58 7. CAROLINA RUIZ CASTILLO (SALOMON) ���������������������������������1.48.59 8. M. KAUFMANN-ABDERHALDEN (HEAD) ��������������������������������1.48.62 9. LOTTE SMISETH SEJERSTED (ATOMIC) �����������������������������������1.48.72 10. REGINA STERZ (VOELKL) ����������������������������������������������������������������� 1.48.73 17. DANIELA MERIGHETTI (SALOMON) ��������������������������������������������1.49.17 25. VERENA STUFFER (FISCHER) �������������������������������������������������������1.50.06 28. FRANCESCA MARSAGLIA (VOELKL) ����������������������������������������1.50.12

Elisabeth Goergl in azione, a destra: prima vittoria in carriera per la Gagnon

L’outsider e la veterana Prima vittoria della canadese Marie-Michele Gagnon e ritorno sul gradino più alto del podio per Elisabeth Goergl, che fa lo sgambetto alla compagna di squadra Anna Fenninger nella località austriaca

36. CAMILLA BORSOTTI (HEAD) ��������������������������������������������������������� 1.50.60 37. NADIA FANCHINI (DYNASTAR) ������������������������������������������������������ 1.50.66 43. ELENA CURTONI (ATOMIC) �������������������������������������������������������������1.50.93 43 JOHANNA SCHNARF (FISCHER) �������������������������������������������������1.50.93 47. ENRICA CIPRIANI (HEAD) ������������������������������������������������������������������� 1.51.93 DNF ELENA FANCHINI

12 GENNAIO \\ ALTENMARKT-ZAUCHENSEE (AUT) SUPERCOMBINATA \\ FEMMINILE TRACCIATORI: A.GHEZZE (ITA) - M. PINI (SLO) 1. MARIE-MICHELE GAGNON (ROSSIGNOL) ���������������������������2.05.55 2. MICHAELA KIRCHGASSER (ATOMIC) ���������������������������������������2.05.87 3. MARIA HOEFL-RIESCH (HEAD) ���������������������������������������������������� 2.05.94 4. NICOLE HOSP (FISCHER) �������������������������������������������������������������������2.06.06 5. SARA HECTOR (ATOMIC) ���������������������������������������������������������������������2.06.42 6. TINA MAZE (STOECKLI) ������������������������������������������������������������������������2.06.68 7. RAMONA SIEBENHOFER (HEAD) ��������������������������������������������������2.06.72 8. ANNA FENNINGER (HEAD) ���������������������������������������������������������������2.06.73

di CLAUDIO PRIMAVESI foto Zoom

9. SARKA STRACHOVA (FISCHER) �����������������������������������������������������2.06.82

R

itorno ad Altenmarkt-Zauchensee dopo tre stagioni per le donne. Una pista che le azzurre non hanno mai amato, ricca di cambi di direzione e con una spettacolare ‘rampa di lancio’ in partenza. La tradizione è stata rispettata e per le donnejet della ‘banda di Alby’ non è stato un fine settimana di gloria, condito anche da una caduta di Elena Fanchini su uno dei salti della discesa. La pista della località austriaca, però, ha riservato non poche sorprese. GALLINA VECCHIA FA BUON BRODO Proprio mentre Anna Fenninger iniziava a festeggiare vittoria e primo posto nella Coppa del Mondo generale è risorta Elisabeth Goergl. La trentaduenne, con il pettorale 29, ha disegnato linee perfette conquistando una vittoria in discesa che in casa Austria mancava dal 2012, sempre con Elisabeth Goetschl. Doppia beffa dunque per

64 \\ FEBBRAIO 2014

10. DENISE FEIERABEND (HEAD) ����������������������������������������������������� 2.06.86

Anna, che ha comunque mantenuto, seppur di poco, il comando della generale. Un’altra sorpresa è stata il miglior risultato in carriera della sciatrice indipendente canadese Larisa Yurkiw, sesta al traguardo. Le azzurre si devono accontentare di un diciassettesimo posto di Daniela Merighetti che proprio non riesce a ingranare in questa stagione e si prendono un bello spavento per il volo di Elena Fanchini, che si fa trovare arretrata su un salto. Nei primi quattro posti, se si esclude la Goergl, ci sono le ‘top player’ della Coppa, mentre Lara Gut sembra avere perso lo smalto di inizio stagione… LA PRIMA VOLTA La prima volta è sempre particolare. Per quanto sia stata sorprendente la vittoria della canadese Marie-Michele Gagnon, bisogna ricordare che la ventiquattrenne del Quebec è stata capace di arrivare nella top ten in tre discipline, superG, slalom e supercombinata e ha sfiorato più volte il podio. Sedicesima

18. CAMILLA BORSOTTI (HEAD) ���������������������������������������������������������2.07.90 19. LISA MAGDALENA AGERER (ATOMIC) ��������������������������������� 2.08.64 25. FRANCESCA MARSAGLIA (VOELKL) ������������������������������������� 2.09.34 DNF 1 ENRICA CIPRIANI, JOHANNA SCHNARF, DANIELA MERIGHETTI, FEDERICA BRIGNONE, ELENA CURTONI

INSTAGRAM 10 GENNAIO ELENA CURTONI DIVERTENTE TORNARE SU UNA PISTA DI DISCESA

nel superG, la Gagnon ha sfruttato il pettorale nello slalom, dando tutto, senza calcoli. Al secondo posto un’altra atleta che era attardata in superG ed è specialista dello slalom, Michaela Kirchgasser, segno che il caldo che ha rovinato la pista ha favorito chi partiva prima nello slalom. Al terzo posto una Maria Hoefl-Riesch che sfrutta la gara per prendere il comando della Coppa generale. Ma la lotta sarà serrata fino all’ultimo…


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COPPA DEL MONDO | ADELBODEN

COPPA DEL MONDO

ADELBODEN (SUI) TESTO DI DAVIDE MARTA FOTO | ZOOM

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ADELBODEN | coppa del mondo

GIGANTE = ADELBODEN LO SPIRITO NAZIONALISTICO CI IMPORREBBE DI PUNTARE SULLA GRAN RISA, MA NESSUNA PISTA DA GIGANTE È SPETTACOLARE COME IL CHUENISBÄRGLI. VITTORIA DI FELIX NEUREUTHER, IN SLALOM RISCATTO DI MARCEL HIRSCHER

FEBBRAIO 2014 \\ 67


COPPA DEL MONDO | ADELBODEN

QUOTE JACQUES THEOLIER sul week-end di Adelboden «Sono contento della due giorni svizzera, anche se questa squadra può darci soddisfazioni maggiori. Il podio, come a Bormio, può essere sempre alla nostra portata anche per le medaglie olimpiche, forse ci sono più chances che in gigante.

@Tedligety

@millerbode summed my weekend best “it’s a tough when the highlight is being hung from your balls then pushed off a building over a crowd of people.” (vi lasciamo tradurre da soli lo slang di Ted…)

L

asciamo da parte la retorica sull’atmosfera unica di Adelboden. C’è un dato, su tutti, che deve far riflettere: più di 29.000 spettatori paganti per il gigante del sabato. Chi ha già avuto la fortuna di assistere a questo evento, sa di cosa stiamo parlando: un villaggio al parterre d’arrivo che è un’autentica festa, fatta di musica, eno-gastronomia, padiglioni degli sponsor. Non è fantascienza, è semplicemente volontà e coraggio di credere in un progetto che è basilare per la località e la sua promozione. Troppe volte, specialmente in Italia, a fronte di piste preparate magnificamente, si avverte la gara di Coppa del Mondo come ospite di passaggio e neppure troppo gradito. E poi c’è lo spettacolo della gara, soprattutto quando si svolge in un week-end di sole (quante edizioni negli ultimi anni con pioggia e nebbia!) e quando lo scarso innevamento rende vive tutte le asperità del terreno. Quest’anno, purtroppo, la neve oltre ad essere poca era anche morbida, causa le alte temperature che alla quota di Adelboden non sono una rarità nemmeno a inizio gennaio.

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Nelle foto: Felix Neureuther in azione. Sopra, da sinistra a destra, l’urlo liberatore di Neureuther al primo successo in gigante. Un momento della ricognizione. Luca De Aliprandini esultante sul traguardo e in azione nella seconda manche ©FISI/ Pentaphoto

IL GIGANTE, INNANZITUTTO - Come la finale a Wimbledon, il Superbowl, la March Madness nel basket NCAA, il gran premio di Montecarlo, l’Augusta Masters nel golf. Potete andare avanti voi (mettiamoci anche Kitz o Wengen per la discesa libera, se volete!). Questo è il gigante sul Chuenisbärgli. Tutte le curve ti lasciano con il fiato sospeso, può succedere qualunque cosa, in ogni momento.

Le condizioni del manto nevoso quest’anno hanno inciso soprattutto nella prima manche. Nella seconda Hans Pieren e i suoi sono riusciti a salare e trattare il fondo nevoso rendendolo più compatto e un pochino più uniforme. In sintesi, vasche tagliate nella prima manche, tagli e scalini nella seconda. Cosa ne è venuto fuori? Il talento di gigantista di Felix Neureuther, che covava sotto la cenere da un paio di


ADELBODEN | coppa del mondo

Il podio del gigante con Neureuther davanti a Fanara e Hirscher

ADELBODEN - SVIZZERA

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11 gennaio 2014 \\ Adelboden SLALOM GIGANTE \\ MASCHILE Tracciatori: A. Prosch (Ita) - S. Rearick (Usa) 1. Felix Neureuther (Nordica) �������������������������������������������������������������������������������������������2.34.60 2. Thomas Fanara (Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.34.70 3. Marcel Hirscher (Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.34.79 4. Alexis Pinturault (Salomon) ���������������������������������������������������������������������������������������� 2.34.92 5. Leif Kristian Haugen (Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������� 2.35.84 6. Manfred Moelgg (Fischer) �����������������������������������������������������������������������������������������������2.35.96 7. Davide Simoncelli (Salomon) ��������������������������������������������������������������������������������������� 2.36.00 8. Mathieu Faivre (Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.36.02

11 gennaio Manfred Moelgg

Mi buttoooo.... estrazione pettorali... che numero volete?? ;-)

stagioni e che si è palesato in tutta la sua evidenza con una sciata rotonda, continua, fatta di un’interpretazione personale delle geometrie dei nuovi sci. Ma anche di una scuola emergente, dato che Dopfer e Luiz (anche se qui non hanno brillato) crescono e sono sempre atleti da tenere d’occhio. Felix ha ribaltato il risultato della prima manche, in cui Thomas Fanara (sfruttando il pettorale numero 1) gli aveva rifilato 1.32. Il francesino si è sciolto nella seconda discesa, conquistando il secondo posto a 10 centesimi da Neureuther. Braccino, paura di vincere? Spiace, perché la vittoria manca nel palmarès di quello che forse sottotraccia è stato uno tra i gigantisti più tecnici degli ultimi anni. Non a caso tra i cinque podi in carriera, due li ha ottenuti ad Adelboden e due sulla Gran Risa. Podio (sai che novità…) anche

9. Roberto Nani (Voelkl) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.36.32 10. Benjamin Raich (Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.36.44 11. Luca De Aliprandini (Salomon) ��������������������������������������������������������������������������������� 2.36.44 18. Massimiliano Blardone (Dynastar) ��������������������������������������������������������������������� 2.36.69

TESTA A TESTA Due manche quasi speculari per Fanara e Neureuther, che a turno se le sono date di santa ragione. Peccato (per Fanara) che il tedesco sia stato 10 centesimi più veloce nella seconda. Dove li ha presi? Un po’ dappertutto, ma all’ultimo intermedio Fanara aveva ancora 23 centesimi di vantaggio, vuol dire che ha ‘beccato’ oltre tre decimi negli ultimi 18 secondi di gara. Hirscher è stato il più regolare, ma in entrambe le manche gli è mancata la zampata del mattatore. CURIOSITA’ Sono stati i francesi i migliori sul terribile muro finale: Mathieu Faivre nella prima manche, Cyprien Richard nella seconda. LA SORPRESA DELLA GIORNATA Cresce con convinzione la sciata di Leif Kristian Haugen, un norvegese ‘educato’ negli States a cui sembra fare molto bene la frequentazione con Ligety e Neureuther nel tempo libero… LA DELUSIONE Possiamo dirlo? Non si arrabbia nessuno? Ok, sua maestà Ted Ligety. Nervoso e poco continuo nella prima, sfortunato nella seconda. PAGELLE AZZURRE: Manfred Moelgg voto 7,5: continuo e determinato, nella prima ha sfruttato il pettorale, nella seconda ha tirato fuori gli attributi. Davide Simoncelli voto 7: non datelo per finito, alcuni segmenti di gara lo proiettano con i fortissimi. Roberto Nani voto 7: una prima manche meno confusionaria lo avrebbe confermato a ridosso dei primi cinque. Luca De Aliprandini voto 6,5: chi è il vero Finferlo? Quello lento e abulico della prima manche o il gigantista con i baffi della seconda? Max Blardone voto 6: lotta, sbuffa, spinge, ma non rende. Però sembra più brillante di inizio stagione. Florian Eisath voto 5: quattro secondi e mezzo iniziano a essere eccessivi per uno della sua esperienza. Giovanni Borsotti voto 5: fa troppa fatica, vorrebbe strafare ma lo sci non corre.

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COPPA DEL MONDO | GARDENA

QUOTE MANFRED MOELGG sulla weekend di Adelboden «Cresco in gigante, in slalom sono sempre fra i migliori. Oggi ho perso il podio all’ingresso del muro nella seconda manche, ma quello che è importante dopo queste gare è il fatto che mi sento sicuro, fiducioso, da podio insomma. La forma è arrivata piano piano, ora sono sul punto di affinarla in vista degli altri importanti appuntamenti di gennaio e ovviamente dei Giochi di Sochi».

per un arruffato Marcel Hirscher, che si è letteralmente ‘scaraventato’ giù per la pista, scomponendosi qualche volta di troppo per riuscire a portare a casa l’ennesima vittoria. E Ligety? Ci ha provato nella seconda, voleva fortissimamente vincere dopo averle buscate nella prima (e in Alta Badia). Peccato che un taglio nella zona più buia della pista gli abbia fatto rimbalzare lo sci all’interno del palo. Straddle! Inforcata. Gara finita. Così al quarto posto ecco Pinturicchio e poi il sorprendente e crescente yankee di Norvegia Leif Kristian Haugen. Ed ecco finalmente i nostri: sesto Moelgg, settimo Simoncelli, nono Nani e undicesimo De Aliprandini. Niente male davvero. ORGOGLIO AZZURRO Prima manche così così per i nostri, seconda con il coltello tra i denti. I vecchi hanno mostrato di avere ancora qualcosa da dire, sia Moelgg che Simoncelli e anche Blardone ha dato segnali di ripresa, almeno in termini di atteggiamento (nella seconda manche). I giovani sembrano aver parzialmente risalito la china rispetto ai colleghi francesi (Faivre, Pinturault) con cui battagliavano in Coppa Europa qualche anno fa e che poi sembravano improvvisamente dei fenomeni rispetto a loro. In quest’ottica si può leggere il miglior tempo di manche di De Aliprandini nella seconda discesa: certo, 70 \\ FEBBRAIO 2014

è più facile quando non si ha nulla da perdere, però bisogna anche averli nelle gambe certi tempi. Idem per Nani, in versione fun carving sul muro finale della prima manche senza un bastone e poi sempre arrembante nella seconda discesa. Vedremo chi andrà ai Giochi, dipende tutto dalla regola ‘cervellotica’ della FIS. Forse non abbiamo frecce da medaglia, ma possiamo fare la nostra figura. SLALOM MOZZAFIATO Non ha il fascino del gigante, ma anche lo slalom non è niente male. Spaventosa la grinta con cui Marcel Hirscher è andato a strappare (letteralmente) la vittoria dalle mani di Myhrer negli ultimi metri di pista. Vorticosa la

Nelle foto: In alto a sinistra Kristoffersen è sorpreso o siamo sorpresi noi? In alto, ancora un bel passaggio di Neureuther in slalom. Mattias Hargin, leader dopo la prima manche e quarto alla fine, Patrick Thaler, miglior tempo nella seconda manche dello slalom.


GARDENA | coppa del mondo

Il podio dello slalom con Marcel Hirscher tra Andre Myhrer e Henrik Kristoffersen

ADELBODEN - SVIZZERA 12 gennaio 2014 \\ Adelboden SLALOM SPECIALE \\ MASCHILE Tracciatori: S. Quittet (Fra) - C. Leitner (Jpn) 1. Marcel Hirscher (Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.49.75 2. Andre Myhrer (Nordica) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.04 3. Henrik Kristoffersen (Rossignol) ��������������������������������������������������������������������������1.50.41 4. Mattias Hargin (Nordica) ���������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.55 5. Manfred Moelgg (Fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 1.50.75 6. Patrick Thaler (Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.97 7. Markus Larsson (Rossignol) �������������������������������������������������������������������������������������������1.51.06 8. David Chodounsky (Nordica) ���������������������������������������������������������������������������������������� 1.51.45 9. Stefano Gross (IVoelkl) �������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.51.49 10. Benjamin Raich (Atomic) ����������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.51.59 15. Giuliano Razzoli ( Fischer) ��������������������������������������������������������������������������������������������� 1.52.19

TESTA A TESTA Dove ha vinto la gara Marcel Hirscher? Sull’ultimo tratto della seconda manche. Nella prima aveva 4 centesimi di vantaggio su Myhrer. All’imbocco del ripido finale della seconda ne accusava 17 di ritardo dallo svedese. Negli ultimi 18 secondi di gara gli ha inflitto ben 42 centesimi. L’unico che è stato più veloce di lui in questo tratto così tecnico è stato il nostro Patrick Thaler.

QUOTE ROBERTO NANI sul weekend di Adelboden «Sapete cosa ho pensato? Di sganciare anche l’altro! Mi era successo già in Coppa Europa, e non era andata male. Sono soddisfatto del mio risultato, anche se nella seconda manche potevo dare maggior intensità all’azione. La stagione sta procedendo molto bene in gigante. In slalom domani cercherò di prendere la qualifica, partirò però indietro ma non voglio nemmeno pensare di partire sconfitto…»

crescita di HK94 (vedi intervista a pag 22) che non è più un giovanotto interessante, ma uno che ha fatto due podi in questa stagione. E poi occhio ad Hargin: era in testa nella prima manche, spinge come un forsennato

e sta sprecando possibili podi e vittorie. Però è solido, sullo sci… Su una pista come quella olimpica potrebbe essere l’uomo della sorpresona. Bene gli azzurri, fuori dal podio più per una prima manche troppo accorta che per demeriti assoluti. Thaler ha confermato di vivere una seconda giovinezza, incantando sul muro della seconda manche, in cui nessuno ha sciato come lui e dove ha fatto segnare il miglior crono parziale. Bene anche Moelgg, con Stefano Gross che sembra muovere i primi passi per uscire dalla crisi d’identità che lo ha afflitto da ormai troppo tempo. Anche in questo caso sarà dura inserirsi nella lotta per le medaglie, ma se lotta sarà, i nostri con questo atteggiamento ci si possono buttare.

CURIOSITA’ Solo tre atleti si sono piazzati nella top 10 di slalom e gigante ad Adelboden: uno è Marcel Hirscher (terzo e primo), uno il nostro Manfred Moelgg (sesto e quinto) ed infine un giovane emergente… Benjamin Raich (decimo in entrambe le gare). LA SORPRESA DI GIORNATA Ok, aveva già fatto podio a Levi, ma un Kristoffersen così efficace su una pista del genere forse non se lo aspettava nessuno. LA DELUSIONE Mario Matt non ha saputo sfruttare il numero 1 nella prima manche, sbagliando clamorosamente all’ingresso del muro. Nella seconda ha provato a recuperare, ma è subito uscito di scena. PAGELLE AZZURRE: Manfred Moelgg voto 7,5: missione recupero della condizione compiuta per il ladino, ora si punta in alto! Patrick Thaler voto 7,5: possiamo dirlo? Il miglior Thaler di sempre. Stefano Gross voto 6,5: il fassano stringe i denti e vede la luce in fondo al lungo tunnel degli ultimi mesi senza risultati all’altezza. Giuliano Razzoli voto 6: sufficienza di incoraggiamento visti i problemi alla schiena. Cristian Deville s.v.: ancora una prima manche discreta, nonostante il dolore al ginocchio. Poi esce di scena. Scia discretamente, sembra sfiduciato.

FEBBRAIO 2014 \\ 71


MAGAZINE ITALIA

Manfred Moelgg

Raimund Plancker

«È un gran risultato quello dello slalom di Adelboden, anche se il podio si poteva prendere. Non mi basta certo un quinto posto».

«Siamo dispiaciuti per la Marsaglia che dopo il superG aveva una buona posizione, purtroppo in slalom ha lasciato qualche decimo di troppo. Continuiamo a sbagliare troppo ma dobbiamo guardare avanti».

La prima volta di...

QUOTE OF THE DAY INSTAGRAM

QUESTA MATTINA HO SCIATO IN GERMANIA, HO GUIDATO IN AUSTRIA, DISEGNATO UN PAIO DI SCI, MANGIATO UN FILETTO DI PESCE E GUIDATO IN SVIZZERA

Tempo di esordi nelle file azzurre. La prima volta, si sa, è unica. È successo a Stefano Baruffaldi, il 20 dicembre nel superG della Val Gardena (cinquantacinquesimo al traguardo). ‘Baru’ è stato chiamato quando si è liberato il posto lasciato da Dominik Paris. Un altro velocista ha quasi assaporato la gioia del debutto: Henri Battilani. Per lui la chiamata alle selezioni per la discesa di Bormio. Non le ha passate ma provare la Stelvio è quasi come esordire in gara… Tra le donne l’emozione della prima volta è toccata a Nicole Agnelli, convocata per lo slalom di Courchevel del 17 dicembre (fuori nella prima manche). La Agnelli ha poi dovuto rinunciare al gigante di Lienz per qualche problemino allo schiena. Per lei parlano i buoni risultati di inizio stagione in Coppa Europa… speriamo che presto parlino anche i risultati di Coppa del Mondo.

BODE MILLERin un tweet dell’11 gennaio

Gli svizzeri per Nadia

Che sfiga Matteo... Prima la gran botta nel superG della Val Gardena, poi, mentre si allenava con i gigantisti al Weismatten di Gressoney (Ao), un altro volo e un’altra gran botta. Per fortuna nulla di grave ma niente Adelboden e Wengen. Per Matteo Marsaglia, se si considera anche che a Beaver Creek non ha finito la gara, un inizio di stagione decisamente iellato. Ma ‘Matte’ non molla.

QUOTE OF THE MONTH

COME ALTRE NAZIONI, ANCHE NOI ABBIAMO ORGANIZZATO GARE PER FARE PUNTI IN SUPERCOMBINATA E PROVARE AD AUMENTARE IL CONTINGENTE PER LE OLIMPIADI. CERTO CHE IL MECCANISMO È DAVVERO CERVELLOTICO CLAUDIO RAVETTO DT squadra maschile

«SIAMO AGENTI MA ANCHE ADVISOR, PER RENDERE PIÙ APPETIBILE IL PRODOTTO FISI E METTERE LA FEDERAZIONE AL CENTRO DEL SISTEMA NEVE E COSÌ VENDERLA MEGLIO E AUMENTARE ANCHE I TESSERATI. PER QUESTO CI SONO UNA QUINDICINA DI PERSONE DI INFRONT CHE LAVORANO SUL PRODOTTO FISI E PER QUESTO L’ACCORDO PREVEDE UN MINIMO GARANTITO PARI AL VALORE DEI DIRITTI DI MARKETING DELL’ANNO SCORSO, PERCHÉ ABBIAMO L’AMBIZIONE DI FARE MOLTO MEGLIO». MARCO BOGARELLI - PRESIDENTE INFRONT ITALY

72 \\ FEBBRAIO 2014

30 DICEMBRE WERNER HEEL FORZA SCHUMI, GUARISCI PRESTO! TI ASPETTO….

Medaglia iridata (a Schladming), nuovo manager (Andrea Vidotti, quello di ‘Inner’, con esperienze anche con Rocca e Tomba) uguale nuovo sponsor. L’equazione è stata immediata per Nadia Fanchini che porta sul casco la scritta Valeur Investments, società di Lugano (Svizzera).


Patrik Thaler

‘DADA’ MERIGHETTI

«Sono molto contento, finalmente sono regolare, continuo, ecco cosa cercavo. Sesto, terzo, undicesimo e ancora sesto».

«Un’altra esperienza... Non il risultato che volevo quando sono partita per Altenmarkt. Pazienza... pensare positivo e guardare avanti. Chi si ferma è perduto!».

«ALZI LA MANO CHI AVEVA SENTITO NOMINARE KRASNAYA POLYANA (O ANCHE SOCHI) COME LOCALITÀ SCIISTICA PRIMA CHE LE VENISSERO ASSEGNATI I GIOCHI. NON SONO RUSSOFOBICA, MEN CHE MENO SONO RAZZISTA O CE L’HO CON I RUSSI, LE DUE VOLTE CHE SONO STATA IN RUSSIA A GAREGGIARE IN COPPA DEL MONDO (PARALLELO A MOSCA E PREOLIMPICHE A SOCHI) HO PERÒ NOTATO CHE LO SCI ALPINO NON È LA LORO PIÙ GRANDE PASSIONE: NON C’ERA PRATICAMENTE NESSUNO A GUARDARCI! QUANTO AI CONSIGLI DI STARMENE A CASA DA UN’OLIMPIADE CHE POTREBBE ESSERE TRISTE NON CI PENSO NEMMENO, IO A SOCHI ANDRÒ (SPERO) PER LE GARE E PER TENTARE DI VINCERE UNA MEDAGLIA, SE LO SCOPO FOSSE SOLO DIVERTIRMI IL VIAGGIO ME LO ORGANIZZEREI IO E NON CERTO D’INVERNO!» FEDERICA BRIGNONE DAL SUO BLOG

INSTAGRAM 9 GENNAIO WERNER HEEL

Ora facciamo tutto :)

Ascolti record per Adelboden La seconda manche dello slalom di Adelboden, trasmesso in diretta su Rai Sport 1, ha raggiunto oltre 700.000 telespettatori e uno share medio vicino al 3,50% per tutta la durata della trasmissione. Ai 700.000 del digitale vanno aggiunti i 170.000 che hanno seguito la diretta Rai sui canali Sky e sulla piattaforma TvSat, per un totale di oltre 800.000 spettatori come punta massima. Si tratta di uno dei risultati più significativi da quando lo sci alpino viene trasmesso sui canali digitali e satellitari.

L’ultimo slalom di Amato Cerise Prima tecnico della squadra ASIVA, poi della nazionale, infine allenatore e direttore tecnico dello Ski Club Pila. Una vita per lo sci quella di Amato Cerise, che si è spento, dopo una lunga malattia, lo scorso 11 dicembre. Amato lascia la moglie Cristina Galassi, da pochi giorni vice presidente dell’Union Valdotaine, i figli Edoardo, fino allo scorso anno atleta dell’ASIVA e Andrea, classe 1996 tesserato per lo Ski Club Pila.

Peter e Sabrina sul trono del Parallelo di Natale Un finale di anno decisamente con i fiocchi quello di Peter Fill. Certo, in Coppa del Mondo qualche rammarico, dopo i due podi di Beaver Creek però… il carabiniere si è consolato al Parallelo di Natale. Il 24 dicembre, sulle nevi di Foppolo (Bg), il velocista azzurro si è imposto nella tradizionale gara organizzata dallo sci club Selvino Toni Morandi, un’occasione per farsi gli auguri. In finale vittoria in rimonta su Giordano Ronci. Da segnalare anche un ritorno alle gare di Kristian Ghedina, che è stato battuto proprio da Ronci in semifinale. Tra le donne vittoria di Sabrina Fanchini che ha battuto in finale Daniela Merighetti. Il premio Angelo Vergani è andato a Mattia Casse.

Ci ha lasciati Francesco Battocchi La neve si è tinta di nero lo scorso 4 gennaio quando si è sparsa la triste notizia della morte del sedicenne Francesco Battocchi, fratello di Matteo, atleta in forza al Comitato Trentino. Francesco, colpito da una grave malattia a ottobre, era stato anche campione trentino di superG ma ultimamente era atleta della nazionale A1 di sci d’erba.

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SKI PEOPLE | PETER FILL

74 \\ FEBBRAIO 2014


PETER FILL | SKI PEOPLE

BIO PETER FILL È NATO IL 12 NOVEMBRE 1982 E RISIEDE A CASTELROTTO. Papà Alois, per tutti Luis, e mamma Luiza, ora pensionati, avevano un’attività di vendita all’ingrosso di frutta e verdura. Proprio durante una consegna, Peter ha conosciuto la compagna Manuela, fidanzata da 12 anni e che gli darà a breve un figlio. In Coppa del Mondo ha collezionato 11 podi fra discesa, superG e supercombinata e nella stagione 2008-2009 ha vinto la discesa di Lake Louise. Vanta due medaglie mondiali, argento in superG in Val d’Isère nel 2009 e bronzo in supercombinata a Garmisch nel 2011. È stato campione del mondo junior di superG a Tarvisio nel 2002, la stagione in cui ha vinto anche la discesa di Coppa Europa di St. Moritz. L’anno prima a Verbier bronzo iridato giovanile in gigante. Dodici le medaglie ai Campionati Italiani Assoluti, tre d’oro (due in gigante e una in superG). Ha già partecipato a due Olimpiadi, il miglior risultato il nono posto in combinata a Torino 2006. In questa stagione due terzi posti, in discesa e superG a Beaver Creek. È tesserato per il gruppo sportivo dei Carabinieri. Usa sci e scarponi Atomic, casco e maschera Briko, bastoni e guanti Leki e protezioni Energiapura.

NOVEMBRE 2012 \\ 51


SKI PEOPLE | PETER FILL

INSTAGRAM 20 DICEMBRE PETER FILL #italjet #italydownhill #saslong bella pizza :-( but i am ready to fight again tomorrow !!!

76 \\ FEBBRAIO 2014


PETER FILL | SKI PEOPLE

«A VOLTE I GIORNALI PARLANO DI QUELLO CHE SENTONO, NON DI QUELLO CHE VEDONO. STARE CHIUSI IN QUEL RECINTO AL PARTERRE HA POCO SENSO E SOPRATTUTTO NON HAI POI QUELL’ENFASI NEL COMUNICARE QUESTO SPORT CHE INVECE SAREBBE NECESSARIA»

A

veva visto giusto papà Luis quando in estate prenotò il volo aereo per Sochi. Ci sperava, lo sentiva, ci credeva. E aveva avuto ragione già allora. Infatti Peter Fill quest’inverno è davvero tornato competitivo. I podi in superG e discesa a Beaver Creek gli hanno garantito la convocazione per le Olimpiadi, ma l’aspetto più significativo è che in tutte le gare l’altoatesino ha dimostrato di poter essere davanti, di combattere a testa alta con i primi. Attenzione, l’anno scorso non sciava male tecnicamente, ma aveva perso quel feeling e quelle sensazioni che i velocisti, se smarriscono, pagano in termini di cronometro e quindi di prestazione. «Tecnicamente validissima, ma troppo gentile la sua sciata» diceva nemmeno due anni fa un tecnico francese apostrofando l’azione dell’azzurro in Argentina, mentre le due nazionali si allenavano insieme. Niente di più vero. Troppo in spigolo, sembrava che avesse perso in scorrevolezza, forse anche troppo arrendevole nei passaggi critici. Meno temerario e guerriero del solito insomma. Tutto questo probabilmente anche per un set-up non perfetto del materiale. Pietro invece oggi è tornato ad abitare i quartieri alti delle classifiche, a viverli, a respirare l’aria del podio. D’altronde il suo posto è lassù in cima, come dimostrano i risultati della sua carriera. Finalmente quando è in gara dà sempre l’idea di poter essere davanti, anche se una sbavatura, un errore o un inconveniente, come quella maledetta inforcata nell’ultima porta del superG in Gardena, può fare svanire un sogno, o come quella nevicata notturna prima della discesa di Bormio che ha reso fradicia la Stelvio. Ma ci può stare: vita, sport e sci sono così, l’imprevisto negativo fa sempre parte delle regole del gioco. Ha trentadue anni ‘Pietro’ e, nonostante quel viso angelico e paffutello, quello sguardo a volte attonito, quegli atteggiamenti così educati e pacati che ti sembra che sia un esordiente, è invece un atleta esperto, un marinaio di lungo corso. Podi e vittorie, medaglie iridate. Una storia da polivalente, nata già oltre una dozzina di anni fa, quando questo talento è stato catapultato in Coppa del Mondo. Fill è stato l’unico azzurro che in passato ha provato a competere per la Coppa assoluta,

anche se fisicamente ha un po’ patito, in particolare per quello strappo addominale l’estate prima dei Giochi di Vancouver che lo ha fatto tribolare un’intera stagione e gli ha fatto abbandonare questo obiettivo. Nelle ultime stagioni la scelta di puntare essenzialmente sulla velocità e adesso, alla vigilia delle Olimpiadi, è uno dei nostri indiscutibili punti di forza. Lo staff tecnico ripone speranze importanti su di lui. «È in gran forma, ha ritrovato lo smalto delle stagioni migliori - ha detto il direttore tecnico Claudio Ravetto -. Un discesista completo, eccelle nelle parti tecniche ma è anche capace di far correre lo sci. Si presenta a Sochi con due podi e altri ottimi piazzamenti e in dote anche della sfortuna. Se non cambiava la neve, a Bormio, il giorno della gara poteva vincere». Per l’allenatore responsabile Gianluca Rulfi è stata una questione prevalentemente di episodi, di situazioni, quando a mancare erano brillantezza e salute: «Infortuni a parte, ha pagato a volte il materiale, altre invece episodi sfortunati come quella cartella l’anno scorso a Kitzbuehel che poi ti fa inevitabilmente tirare i freni per tutta la stagione». Alla vigilia di Sochi l’Italia può contare su ‘Pietro’. BOTTA E RISPOSTA Sei tornato a essere competitivo, a far parte della squadra di velocità più forte al mondo. Avevi paura di non farcela? «No mai. Certo, lo scorso inverno ho affrontato le prime gare non da protagonista e ho perso via via un po’ di fiducia. Ma non ho mai messo in dubbio le mie capacità». Certo che essere comprimario quando gli altri dominano la scena... «Lo sci è uno sport individuale, chiaramente ognuno gioca per se stesso. Ma ho trovato in questa situazione i nuovi stimoli per riemergere e tornare sul podio. Fino a due anni fa ero spesso io quello davanti». Adesso quando scendi sei uno di quelli che mette paura agli avversari. Cosa è cambiato questa estate? «Poco, quasi nulla. Sciavo bene anche l’anno scorso, parlerei più di episodi sfortunati, di circostanze. Posso dire che ho fatto più recuperi,

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INSTAGRAM 22 NOVEMBRE PETER FILL Juve storia di un grande amore

ma poi la ragione vera valla a sapere. La discesa a volte è strana, in altre specialità hai più risposte ai quesiti». Cos’è la discesa? «Ricercare il limite, voglia di osare, vivere nel rischio. La velocità rende i passaggi apparentemente più facili davvero insidiosi. La velocità devi averla dentro, la discesa è una disciplina per pochi. Tutti possono fare gigante e slalom, la discesa no». Hai mai avuto paura? «La prima volta che mi sono affacciato in partenza a Kitzbuehel non è stato proprio facile. E poi ogni volta che in ricognizione a Wengen studiamo le linee per entrare nella ‘Brueckli S’ dico che è realisticamente impossibile passare. Invece in gara ci entri a 110 all’ora...» Da quasi 15 anni sei in Coppa del Mondo, quando è iniziata al tua avventura? «Grazie al titolo iridato junior di superG ho partecipato al superG delle finali di

IL LIBRO DEI RICORDI 1. La prima vittoria in Coppa del Mondo a Lake Louise nel 2008 2. L’argento iridato in superG a Val d’Isère 2009 alle spalle del ‘mostruoso’ Cuche e davanti ad Aksel Lund Svindal. 3. Il bronzo iridato in supercombinata a Garmisch 2011 dietro a Svindal e Innerhofer 4. Il doppio podio dello scorso novembre in discesa e superG a Beaver Creek

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Altenmarkt. Era marzo 2002, terminai dodicesimo. Da quel momento sono sempre stato in Coppa del Mondo». Hai anche intrapreso la strada della polivalenza perché poi l’hai lasciata perdere? «Nell’estate 2010 in Argentina mi sono strappato gli addominali. Ho perso

tanto tempo, ho rincorso tutta la stagione. Dopo quell’inverno ho iniziato ad abbandonare il gigante». E comunque al rientro a Vancouver potevi fare medaglia, ricordi? «Già, a tre porte dalla fine avevo ancora il terzo tempo. Poi sono caduto. Non ero ancora la top fisicamente e non avevo

Nella foto qui sopra Pochi istanti prima della partenza sulla Birds of Prey di Beaver Creek ©Zoom


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CURIOSITÀ Una festa con la cugina Peter Fill e Denise Karbon sono cugini. Per questo ogni anno organizzano, all’inizio di gennaio, durante le vacanze natalizie, una grande festa per i propri fan all’Alpe di Siusi, con annessa gara sociale. Un momento di festa e di condivisione con tanti premi per tutti.

il nuovo sci con la ‘piastra lunga’ che gli altri atleti Atomic usavano perché non mi ero mai praticamente allenato. Per terra e altre botte, un altro stop». In discesa quanto è importante l’esperienza? «Abbastanza, ma non come qualcuno crede. Almeno parlo per la mia

esperienza. Io mi sono adattato subito bene anche alle ‘classiche’, l’importante è fidarsi di chi ti mette in pista» Già, gli allenatori. Ti manca Max Carca? «Sì, lo sento spesso. Ha fatto una scelta professionale che condivido. È un grande tecnico, forse unico, carismatico

Nelle foto. Dall’alto verso il basso, foto ricordo a Beaver Creek con tutto lo staff. Il momento più amaro della stagione con l’inforcata sul traguardo della Val Gardena che è costata un podio

quanto Claudio Ravetto. Max è anche un amico». Si dice che i grandi tecnici non devono essere anche amici degli atleti. Cosa ne pensi? «Carca è un professionista prima di tutto. Poi è anche un mio amico. Non ci vedo niente di strano. Ti dirò di più, questa esperienza può essere utile per accrescere il suo bagaglio e così potrà tornare a insegnarci altre cose per continuare a crescere». Ad esempio? «La scorrevolezza, quella capacità di far correre lo sci, elementi che non sono proprio nelle nostre corde. Siamo migliorati come squadra, lo staff è cresciuto come siamo cresciuti noi atleti, ma su quell’aspetto siamo ancora deficitari». La gara più bella del Circo Bianco? «Wengen. Sapete per cosa? Per l’atmosfera. Per i tifosi, chi gareggia sul Lauberhorn è un eroe, un mito». Addirittura più Wengen di Kitz? «Per l’atmosfera e per il tifo autentico sì. Un esempio? Dopo una vittoria Fritz Strobl non lo hanno fatto entrare in una festa vip a fine gara: non lo avevano riconosciuto. A Wengen non sarebbe mai successo. Kitz è più la gara dei vip, della massa in festa. La Lauberhornrennen è più affascinante, è leggenda vivente». Cosa pensi dei giornalisti italiani? «I media sono fondamentali per veicolare le informazioni, credo che il nostro mondo debba coinvolgerli maggiormente. Bisogna invitare i giornalisti alle gare, portarli in pista. A volte i giornali parlano di quello che sentono, non di quello che vedono. Stare chiusi in quel recinto al parterre ha poco senso e soprattutto non hai poi

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quell’enfasi nel comunicare questo sport che sarebbe necessaria». I discesisti vincono e fanno podio, ma l’attenzione non è equivalente, non ti sembra? «Comunichiamo male lo sci. Punto e basta. C’è anche da dire che per fortuna qualcosa quest’inverno si è mosso. In Gardena e a Bormio c’era più gente nei parterre e a bordo pista. Questo è un piccolo ma buon segnale». Hai un allenatore personale? «Per la preparazione atletica sì, collaboro con Einar Prucker dei Carabinieri. Sugli sci lavoro sempre con la squadra, con cui mi trovo bene perché stanno prendendo forma delle professionalità precise nello staff. Certo, qualche volta capita di allenarmi con il papà di Denise, zio Arnold». Cosa pensi di chi fa molto affidamento sugli allenatori privati? «L’importante è condividere un progetto, gestire le professionalità senza sovrapporle». Tre anni fa hai rischiato di perdere tuo papà Luis, anche in gara hai risentito di questa situazione estremamente delicata. Come hai fatto a tenere comunque duro e gareggiare sempre? «Per lui, solo per lui che è il primo tifoso. Durante la gara in Gardena lo hanno trasportato via in elicottero per una forma di pancreatite acutissima. In macchina, per stargli vicino, ho fatto 30.000 chilometri in tre mesi. Facevo le prove, gareggiavo e poi lo raggiungevo in ospedale».

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INSTAGRAM 1 GENNAIO PETER FILL Best place to start the new year

Una forza incredibile davvero... «Non è stato facile. Era ancora in ospedale quando ho conquistato il bronzo in combinata a Garmisch. Mi ricordo che sono scoppiato a piangere in conferenza stampa. Ora tutto è passato fortunatamente». E adesso Luis ha già i biglietti per Sochi in tasca. Lo sai? «Certo e ha fatto bene. Le Olimpiadi non sono solo il momento fondamentale di questa stagione, ma la vera catapulta per consacrarmi. Devo riuscire a tenere questa condizione brillante fino ai Giochi. Però...».

Però? «Però il 4 volo in Russia, il giorno prima Manuela dovrebbe partorire, speriamo che sia tutto in anticipo, certo che non decidiamo noi...» Pietro, non hai parlato di questa grande notizia. Perché? «È talmente una cosa fantastica, che renderà la mia vita ancora più bella e intensa, che mi sembra superficiale pubblicizzarla, che a volte vuol dire strumentalizzarla». Dopo aver fatto l’atleta cosa farai? «Con calma, spero di gareggiare altri quattro-cinque anni. Poi mi piacerebbe fare l’allenatore. Credo di avere una dote importante... la pazienza! A volte noi discesisti siamo matti». E ti vedi sempre in montagna in futuro? «Mi vedo nel posto più bello del mondo, l’Alpe di Siusi. Magari a giocare tanto a golf». Non ci sono molte somiglianze con lo sci però... «Mica vero. Fare un bel drive è come fare il Lauberhorn, la pista più lunga al mondo. Un bunker lo paragonerei a una pista insidiosa come la Birds of Prey o la Stelvio. E poi c’è il put, il colpo finale, l’obiettivo.... quindi la pista olimpica, la Rosa Khutor!».

Nelle foto. A sinistra, in alto Peter alla tradizionale Cavalcata di Oswald Menestrello, sotto nella sua Alpe di Siusi, a lato un passaggio in gara in Val Gardena



CAMPIONATI ITALIANI | BORMIO

ASSOLUTI IN SALSA FASSANA

Stefano Gross e Chiara Costazza sono i nuovi campioni italiani di specialità. Si sono imposti a fine dicembre sulla Stelvio, in un antipasto di quello che sarebbero state le due gare di Coppa del Mondo. Un esperimento da ripetere e migliorare

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TESTO: GABRIELE PEZZAGLIA FOTO: BRIMAR/MARCO BRIOSCHI

ontinua con successo l’esperimento di disputare alla fine dell’anno gli slalom dei Campionati Italiani Assoluti. Nel 2013 è toccato allo Ski Team Fassa organizzare l’evento sulla Alloch di Pozza, mentre quest’inverno, il 30 dicembre, le gare sono andate in scena a Bormio ad opera della Onlus Cancro Primo Aiuto, l’associazione che, grazie all’Alta Valtellina Alpine Ski e a Omar Galli, organizza il circuito FIS ‘Memorial Fontana’ in diverse località valtellinesi. Due slalom in notturna e con la diretta televisiva di Rai Sport a promuovere la manifestazione sono stati il regalo di fine anno per gli appassionati.

INSTAGRAM 29 DICEMBRE ELENA CURTONI SLALOM!!! ALLENAMENTO NOTTURNO A SANTA CATERINA! MI STO PREPARANDO PER I CAMPIONATI ITALIANI DI DOMANI!

BENE, MA SI PUÒ E SI DEVE FARE DI PIÙ MELTING POT CAMPIONATI Discreto l’afflusso di pubblico I Campionati Italiani Assoluti sono anche nel parterre, anche se e soprattutto un momento di incontro, si può e si deve fare di festa. Ci sono tutti. Atleti di Coppa meglio. Certo, fino a «PERCHÉ NON SI POTEVA del Mondo, di Coppa Europa, due anni fa non c’era Senior e Giovani di Comitati e PARTIRE DALLA PARTENZA società. Per una volta si incroanima viva a gare TRADIZIONALE DEGLI ciano i destini di tanti ragazzi SLALOM?» del genere, ma il che solitamente si cimentano su passato non può percorsi diversi. Giuseppe Zeni essere un metro (ex coach azzurro di paragone. Per e direttore tecnico questo si dovrebbe iniziare a pensare a organizzare delle Fiamme Oro) non solo gli slalom ma fare disputare tutto il programma degli Assoluti nelle feste natalizie, magari rendendoli validi come gare del circuito Gran Premio Italia. Difficile in una località? Si può gareggiare in due stazioni. I Campionati Italiani Assoluti devono essere valorizzati perché assegnano gli ‘scudetti’ di disciplina e vedono la presenza degli azzurri che gareggiano in Coppa del Mondo. Compito di chi? Della Federazione, dei

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comitati organizzatori, delle stazioni sciistiche, dei media. Comunque le competizioni bormine hanno riscosso abbastanza successo e lo ha certificato Federica Brignone: «È la prima volta che gareggio in un Assoluto e vedo tifosi e appassionati alle gare». Un passo avanti importante c’è stato, bisogna ammetterlo. LA PRIMA VOLTA DI SABO Stefano ‘Sabo’ Gross conquista la sua prima medaglia in una rassegna tricolore assoluta ed è quella d’oro. Il finanziere fassano, davanti anche nella prima sessione, si conferma sul gradino più alto del podio. Su una pista apparentemente meno idonea alle sue caratteristiche rispetto ad altri azzurri, perché poco ripida e da sciare tutta in spinta, Gross non mette mai in discussione la sua leadership e conquista una vittoria che dà morale in un avvio di stagione in salita, sia per i risultati, sia per problemi di salute dei


BORMIO | CAMPIONATI ITALIANI

CAMPIONATI ITALIANI

BORMIO \ SCOREBOARD ITALIA

30 dicembre 2013 \ \ Bormio SLALOM \\ FEMMINILE Tracciatori: L. Magoni - R. Lorenzi

Il podio femminile

1. Chiara Costazza (1984, Fiamme Oro) ����������������������������������1.33.83 2. Sarah Pardeller (1988, Esercito) ����������������������������������������� 1.34.97 3. Marta Benzoni (1990, Esercito) ������������������������������������������������ 1.35.29 4. Carmen Geyr (1992, Fiamme Oro) �������������������������������������������� 1.35.50 5. Elena Curtoni (1991, Esercito) ��������������������������������������������������1.35.59 6. Federica Sosio (1994, Fiamme Gialle) ��������������������������������1.37.34 7. Sabine Krautgasser (1996, AA) ���������������������������������������������������1.39.45 8. Alessia Alario (1996, AOC) ��������������������������������������������������������������1.40.54 9. Arianna Stocco (1996, FVG) ����������������������������������������������������������1.40.84 10. Tatiana Nogler Kostner (1994, Fiamme Oro) ���������� 1.41.14

«QUESTA VOLTA MI HA TRADITO LA MIA STELVIO. SU QUESTA PISTA LA PRIMA GARA IN COPPA DEL MONDO, LA CONQUISTA CINQUE ANNI FA DELLE COPPA DEL MONDO DI SLALOM E A INIZIO ANNO UN PODIO ECCEZIONALE».

Nella foto: Stefano Gross delle Fiamme Gialle, neo campione italiano di slalom

genitori. L’Esercito sale sul podio Manfred Moelgg con ‘Sabo’, Roberto Nani termina secondo, mentre Giuliano Razzoli è terzo. L’olimpionico precede un ottimo Riccardo Tonetti in quarta piazza. Un po’ sottotono Manfred Moelgg, quinto, che non riesce a bissare la vittoria ‘by night’ dell’anno scorso, e Patrick Thaler, sesto. Da segnalare il nono posto di Stefano Baruffaldi e l’undicesimo reduce dal settimo posto in Coppa del Mondo e primo Junior in classifica del finanziere Alex a Lienz e più motivata che mai, conquista un Hofer. Un atteso Giordano Ronci, bronzo l’anno titolo che conferma la sua condizione sempre scorso, è deragliato nella seconda manche. più in crescita. La poliziotta aveva terminato già la prima manche al primo posto davanti SCUDETTO COSTAZZA alla francese Adeline Baud, ma nella seconda Quarta medaglia e secondo titolo, dopo ha vinto in un sol boccone scudetto e FIS. Courmayeur 2011, per Chiara Costazza. Infatti nella classifica finale dopo la Costazza ci Parlano insomma ladino-fassano questi sono cinque atlete transalpine: Adeline Baud, tricolori delle ‘porte strette’. Chiara, appena Nastasia Noens, Anne-Sophie Barthet e Taina

Il podio maschile 30 dicembre 2013 \ \ Bormio SLALOM \\ MASCHILE Tracciatori: A. Weiss - S. Del Dio 1. Stefano Gross (1986, Fiamme Gialle) ����������������������������������1.25.29 2. Roberto Nani (1988, Esercito) ��������������������������������������� 1.25.86 3. Giuliano Razzoli (1984, Esercito) ����������������������������������������1.26.09 4. Riccardo Tonetti (1989, Fiamme Gialle) ������������������ 1.26.10 5. Manfred Moelgg (1982, Fiamme Gialle) ���������������������������1.26.17 6. Patrick Thaler (1978, Carabinieri) �������������������������������1.26.67 7. Cristian Deville (1981, Fiamme Gialle) ����������������������� 1.27.09 8. Giovanni Borsotti (1990, Carabinieri) ����������������������� 1.27.10 9. Stefano Baruffaldi (1992, Fiamme Gialle) ���������������������1.27.71 10. Thierry Marguerettaz (1990, Esercito) ����������������1.28.28

Barioz, a dimostrazione che la sua vittoria è ‘pesante’. Settima ma argento tricolore è Sarah Pardeller dell’Esercito, che precede sul podio italiano la ‘collega’ Marta Benzoni. Poi Carmen Geyr, Elena Curtoni e la prima Giovane, Federica Sosio, atleta di casa e sostenuta proprio dalla Onlus Cancro Primo Aiuto. Fra le vittime illustri della Stelvio ci sono Manuela Moelgg, uscita nella prima manche, e Michela Azzola, ko nel secondo round.

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GIOVANNI BORSOTTI | SKIPEOPLE

A TU PER TU

GIO ALL’ATTACCO UNDICESIMO AL TERZO GIGANTE DI COPPA DEL MONDO DOPO IL RIENTRO DALL’INFORTUNIO, BORSOTTI NON HA FRETTA, MA IDEE CHIARE E OBIETTIVI PRECISI

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Giovanni Borsotti è rientrato alle gare quest’inverno dopo una stagione di stop a causa di un infortunio al ginocchio. Il ventitreenne di Bardonecchia al terzo gigante stagionale di Coppa del Mondo ha subito staccato un importante undicesimo posto: in Val d’Isère ‘Gio’ ha confermato il risultato di due anni fa ad Adelboden, il migliore nella massima serie. Sulle nevi savoiarde per Borsotti la consapevolezza che i momenti di difficoltà del recupero sono finalmente alle spalle. Giovanni, pilastro della ‘Giovane Italia’ delle discipline tecniche, ha ancora voglia di crescere e per la fine della stagione si è posto come obiettivo di tornare fra i ‘top trenta’. Ecco cosa ci ha detto.

Val d’Isère, undicesimo in gigante. Ce l’hai fatta, non è vero? «Dopo l’infortunio e un recupero così difficile, questo undicesimo posto mi ha tolto un grosso peso. Una liberazione insomma, un piazzamento che mi ha dato sicurezza».

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DI GABRIELE PEZZAGLIA

Sicurezza di esserci, di poter stare con i primi? «Diciamo sicurezza di poter guardare avanti sapendo che i problemi legati all’infortunio sono definitivamente passati e poi consapevolezza di potermi giocare tutte le mie carte. Ho ancora tanto margine». E in Alta Badia cosa è successo? «Dopo poche porte sono uscito. Aspettavo conferme dopo Val d’Isère, ma voglio voltare subito pagina e guardare avanti». Senza quell’infortunio forse avresti ‘arrancato’ di meno. Avresti potuto giocarti la convocazione per Sochi... «Forse sì, adesso c’è ancora Garmisch, ma

BIOGRAFIA Giovanni Borsotti è nato il 18 dicembre del 1990 e risiede a Bardonecchia. Sangue piemontese e toscano, perché la mamma Luisa è elbana. In forza ai Carabinieri, fa parte del gruppo discipline tecniche di Coppa del Mondo. In Alta Badia nel 2010-2011 la prima volta a punti: ventiduesimo. Il migliore piazzamento undicesimo due anni fa in gigante ad Adelboden e quest’inverno in Val d’Isère. In Coppa Europa è salito cinque volte sul podio e ha vinto il gigante di Trysil nella stagione 2010-2011 e la supercombinata di Meribel. Vanta due titoli italiani Giovani in slalom e uno Assoluto in superG. Utilizza sci, scarponi, maschera e casco Salomon, guanti e bastoni Level e protezioni Energiapura.

devo fare una gara stratosferica per stappare la convocazione olimpica. Intanto il quarto posto dovrebbe andare a Simoncelli. E la cosa non mi dispiace affatto...». Che rapporto hai con Davide? «Molto buono. All’interno della squadra degli slalomgigantisti abbiamo fatto un bel team Salomon con Gianluca Petrulli, il sottoscritto, Davide e Luca De Aliprandini. Simoncelli è il nostro punto di riferimento, la sua esperienza è fondamentale per noi giovani e ogni suo consiglio lo prendo sempre come veritiero e utile alla mia crescita di atleta e uomo». E Luca? «Luca chi? Finfer volevi dire! Il numero uno, un grande. Il mio amico, il mio compagno di camera da quattro anni. Stiamo crescendo insieme in Coppa del Mondo sotto la nicchia di ‘Simo’ e ‘Petru’». Credi negli allenatori privati tanto di moda oggi? «No. Io mi alleno sempre con Jacques Theolier e la squadra nazionale. Mi trovo bene, sono professionisti che frequentano da anni la Coppa del Mondo. Un allenatore privato spesso è destabilizzante, per crescere davvero devi avere una sola ‘campana’. E chi meglio di allenatori della nazionale? Poi certo, a casa può capitare di allenarmi con mio papà Dario, ma è tutto un altro discorso». Se non è Sochi, qual è l’obiettivo di questa stagione? «Tornare nei primi trenta al mondo in gigante. In


GIOVANNI BORSOTTI | SKI PEOPLE

questo modo posso partire più avanti e giocarmi le mie chance. Con il 50 o oltre è tutta un’altra storia. In inverni non rigidi come questi i numeri sono troppo importanti. Sei sei dietro, sei svantaggiato». Giovanni Borsotti arriverà fra i grandi? «Credo, spero. Ma non ho fretta. E una cosa è certa, ora sto facendo un po’ fatica per l’infortunio dell’anno scorso, ma sono sicuro che piano piano arriverà quella continuità che cerco e che è la chiave di volta del successo. L’importante è non abbattersi mai. Neanche però esaltarsi troppo». Non sembri un tipo che si abbatte… «Niente affatto, lo sport e il nostro in particolare riserva momenti bui, batoste, momenti di crisi, cose inevitabili. Succede a tutti, tranne se ti chiami Alberto Tomba o Marcel Hirscher...». Adelboden o Alta Badia? «Per la pista Alta Badia, la Gran Risa è il tracciato per eccellenza per il gigante. Però…». Però? «Ad Adelboden ci sono 40.000 persone a vedere il gigante. Spettacolo mai visto, pazzesco. Adelboden è l’unica gara di gigante di cui non si può fare a meno. Anzi, la FIS dovrebbe cercare di avere più garanzie dalle località in termini dello spettacolo che possono assicurare». E Antonio Fantino, un altro tuo grande amico? «Toni purtroppo si è fatto male quando ancora non stava frequentando la squadra A e adesso il ritorno è più difficile. Mi auguro che non molli e ce la faccia a riemergere. Ha talento, non si discute». E questo sci allora, lo hai digerito? «Cosa devo fare, mi è toccato. Ma non cambio idea. La FIS ha fatto un grave errore perché questo sci è più pericoloso e ha limitato lo spettacolo». Oltre al gigante, in quale disciplina vorresti primeggiare? «In slalom. In allenamento vado forte. Aspettate che mi metta a posto in gigante...».

FACEBOOK 24 DICEMBRE GIOVANNI BORSOTTI Uno dei più bei bar in cui sono mai stato #foppolo #bergamo Uno spettacolare passaggio di Borsotti nel gigante di Val d’Isère

Fuori dallo sci che tipo sei? «Mi piace ridere, scherzare, sdrammatizzare, fare festa. Non si può essere sempre seri. E poi dopo l’inverno andrò ancora al mare. Il surf è la mia passione, voglio stare un po’ di più all’Isola d’Elba, la mia seconda casa». Donne? «Ora sono single. E come nello sci... all’attacco».

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MARTA BASSINO | SKI PEOPLE

A TU PER TU

SEMPLICEMENTE

MARTA

MARTA BASSINO È PARTITA ALLA GRANDE NEI GIGANTI DI COPPA EUROPA. LA PIEMONTESE È UNO DEI TALENTI DELLO SCI AZZURRO, HA ANCORA MARGINE E UN SEGRETO: «ESSERE LIBERA DI TESTA»

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Dire che ha bruciato le tappe forse è eccessivo, ma affermare che si è subito distinta assolutamente no. A nemmeno diciotto anni Marta Bassino è un indiscutibile punto di forza del gruppo Coppa Europa. L’anno scorso si era subito messa in mostra fra circuito continentale e ‘Mondialini’, ma quest’inverno un filotto di risultati sorprendenti in gigante l’ha resa una delle atlete, se non l’atleta, su cui bisogna puntare per il futuro. Senza tentennamenti. Stupisce per la serenità, sbalordisce per la semplicità, doti fondamentali per diventare grande, insieme a un bagaglio tecnico già notevole. Pronti via, da Aspirante sei già protagonista in Coppa Europa. Ti aspettavi di trovarti così a tuo agio fin da subito? «Sinceramente no. L’anno scorso sono partita forte e soprattutto quest’anno in gigante sto facendo ottime gare. Fino ad adesso mi è venuto tutto facile, quasi da non crederci...».

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DI GABRIELE PEZZAGLIA

In gigante sei sempre con le migliori, hai fatto una preparazione specifica? «Mi sono allenata bene con la squadra in estate e autunno. Ma dirti che mi aspettavo di fare consecutivamente tre quinti e un settimo posto non è affatto vero. Anzi, temevo un po’ il fatto di non avere confronti, invece questo timore è stato subito spazzato via dai risultati. Dai miei e da quelli delle mie compagne». I tuoi risultati in gigante dimostrano che sei ampiamente una valida alternativa per la nostra squadra di Coppa del Mondo. Ci pensi? «Certo.

Mi aspetto una ‘chiamata’ in Coppa del Mondo. Anche quest’inverno. Non so se sarò in grado di mettermi subito in mostra come ho fatto in Coppa Europa, ma arrivare così presto in alto mi lusinga e mi dà la consapevolezza che su di me si fa affidamento». Essere designata come l’azzurra del futuro non ti dà ansia, non ti mette pressione? «Assolutamente no. Fino ad oggi mi sono conquistata i miei risultati lavorando duramente, ma allo stesso

BIOGRAFIA Marta Bassino è nata il 27 febbraio 1996 e risiede a Borgo San Dalmazzo, nel cuneese. Cresciuta con papà Maurizio nello sci club Val Vermenagna, è al secondo anno in squadra nazionale. Ai Mondiali Juniores in Quebec l’anno scorso è stata sesta in discesa e questa stagione in Coppa Europa quattro ‘top ten’ in gigante (fino al momento di andare in

stampa…): due quinti posti a Levi, quinta ad Andalo-Paganella e settima a Zinal. Tre le vittorie in giganti FIS. Due anni fa la tripletta d’oro ai tricolori Aspiranti di Bardonecchia con discesa, superG e gigante. Usa sci Salomon e scarponi Salomon, casco e maschera Uvex e protezioni Leki.


MARTA BASSINO | SKI PEOPLE

Marta Bassino in azione nel gigante degli Assoluti di Pozza di Fassa dello scorso aprile ©Ralf Brunel

tempo approcciando questa avventura sempre con serenità. Come dire, mi sento forte, so di avere margine, ma riesco a essere libera di testa. Del resto non mi sento di dover dimostrare qualcosa per forza, a priori». Consapevolezza, serenità, convinzione: sai che sono le ‘armi’ per diventare vincenti? «Io sono così perché sono sempre stata così». Ma non ti abbatti mai? «Non mi abbatto, semmai mi arrabbio per una gara andata male. Ma è sbagliato fasciarsi la testa, prendersela, abbattersi. Ogni gara ha la sua storia. Fatta una battaglia, bisogna pensare a quella successiva». Che rapporto hai con gli allenatori della squadra? «Buono. Come sempre. Heini Pfitscher, Damiano Scolari, Roberto Lorenzi, Daniel Dorigo, Marco Sberze che è il mio skiman. Mi trovo bene con tutti. Faccio fatica a fare differenze. Avrò tanti difetti, ma in squadra mi sono sempre trovata bene e davvero difficilmente mi lamento».

E Fabrizio Martin? «È l’allenatore del Comitato. Con lui ho trascorso tutto il primo anno Giovani e anche adesso lo sento spesso. C’è stima reciproca». Ma lo sci è gioco o professione? «Tutti e due. Gioco lo è perché ci metto passione. Professione perché difendo i colori dell’Esercito». Quando hai capito che lo sci poteva diventare una professione? «Primo anno Giovani ai Campionati Italiani Aspiranti. La tripletta d’oro in discesa, superG e

INSTAGRAM 10 GENNAIO MARTA BASSINO Buongiorno!! #allenamento #casa #limone #bellagiornata #ski #gs #solecaldo #friends #river #tuono

gigante è stata il trampolino di lancio». Qual è stato il risultato più importante? «Il sesto posto in discesa l’anno scorso ai Campionati Mondiali Junior in Quebec. E proprio i ‘Mondialini’ sono un grande obiettivo per questa stagione». La vita da ‘nomade’ ti piace? «Sì, mi piace stare in giro. Soffro solo le sveglie presto e le giornate eterne». Fai o facevi altri sport? «Fino a tre anni fa ginnastica artistica. Poi ho lasciato. Tuttavia per quel che riguarda equilibrio e alcuni movimenti mi ha aiutato». Leggi? Qual è il tuo libro preferito? «Inferno di Dan Brown». E il film? «Due: In Time e The Tourist». E fuori dallo sci come è Marta Bassino? «Una ragazza normalissima, al penultimo anno di scuola, che sta bene a casa e con gli amici e detesta la falsità delle persone».

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Restyling Trione ASPIRATORE, DIMENSIONI RIDOTTE, MOTORE PIÙ POTENTE, SQUADRETTA DALLA SUPERFICIE DIMINUITA… TRIONE È SEMPRE DI PIÙ LO STRUMENTO PER PREPARARE SCI DA COPPA DEL MONDO DI ANDREA CHIERICATO

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al 1999 a oggi è passato tanto tempo, ma passione ed entusiasmo di chi sta dietro la TRIone non si sono mai spenti. Anzi, la ricerca, lo sviluppo e i test proseguono continuamente, alla ricerca della novità, della piccola modifica per migliorare ulteriormente quello che è stato il primo affilalamine elettrico. Da poco è uscita la nuova versione, un vero e proprio gioiellino per la preparazione degli sci. Un attrezzo adatto a tutte le categorie di utilizzatori, dall’alto livello all’amatore, passando ovviamente per sci club, noleggi e Comitati. La versione 2014 è stata rinnovata sotto tutti i punti di vista. Mantenendo invariato il cuore del prodotto, ovvero la dimensione della

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mola e il sistema di lavorazione della lamina. La macchina è sostanzialmente più piccola rispetto alla precedente. È stato abbassato e compattato il blocco motore, in modo da rendere la TRIone ancora più pratica e maneggevole. Nonostante le dimensioni ridotte, il motore è decisamente più potente ed è composto da quattro carboncini, contro i due della precedente versione. La riduzione del blocco motore ha anche permesso di ridurre la superficie della squadretta, un giusto mix per garantire il perfetto bilanciamento dell’attrezzo. E proprio la squadretta ha risolto parecchi problemi che si venivano a creare con le morse e soprattutto con i nuovi sci, raggio 35 metri, meno sciancrati e quindi più

stretti. La superficie d’appoggio più piccola infatti permette agli utenti di lavorare la lamina sul fianco senza che la macchina vada a toccare la morsa. Un bel problema in meno, anche durante la lavorazione degli sci da discesa libera e superG, con l’attrezzo che può essere ben fissato e bloccato per una affilatura precisa. Quindi rinnovati i componenti, ma invariata la metodologia di utilizzo. Mettendo lo sci con la soletta rivolta verso l’utilizzatore, si fanno alcuni passaggi con la macchina. Poi la lamina è quasi pronta, basta rifinire il filo con uno dei classici metodi: diamante, pietra, gomma, carta vetro, a seconda delle varie abitudini, e lo sci è pronto. Ma il valore aggiunto della versione 2014 è l’aspiratore, collegabile direttamente al cilindro. Tanti potrebbero dire: non serve a nulla, è un piccolo optional per una macchina, ma in realtà non è così. La curva di aspirazione che viene agganciata al posto delle calamita è davvero un


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1. In questo particolare si può notare anche il nuovissimo interrutore nero. 2. La nuova versione non tocca la morsa che blocca lo sci. In questa immagine anche l’accessorio per l’aspiratore. 3. L’affilalamine TRIone è perfetto anche per gli sci da velocità.

di più. È la svolta per l’affilalamine e l’attacco per l’aspiratore è stato studiato e testato nei minimi particolari. Sembrava semplice costruire un piccolo ‘aggeggio’ che catturi i metalli, ma così non è stato. Grazie agli aspiratori dotati di presa elettroutensile, TRIone con il suo interruttore di accensione aziona simultaneamente il sistema. Si può eliminare del tutto la maschera protettiva. Il risultato? Gli skiroom sono più puliti, come gli stessi sci dopo la lavorazione, ma in generale tutto l’ambiente di lavoro rimane ‘sano e genuino’. In effetti è vero, tanti club e Comitati che hanno provato l’aspiratore non riuscirebbero più a tornare indietro. Gli ideatori di TRIone hanno anche studiato e verificato che grazie all’aria che passa attraverso la mola c’è un minore surriscaldamento durante la lavorazione. Un altro piccolo dettaglio che permette di ottenere una lamina leggermente meno temprata. Inoltre la pulizia interna e il cambio della mola sono più semplici e rapidi e, grazie ai due perni posti sulla parte superiore, è

possibile intervenire immediatamente. Novità sul motore e sulla macchina in generale, ma non solo. Gli uomini della TRIone sono attenti anche ai dettagli. E allora ecco che nella nuova versione è stato rivisto anche tutto il sistema elettrico. Rinnovato l’interruttore che con una leggera pressione avvia e ferma la macchina, come è stato rivisto anche il sistema di cablaggio, con i cavi di alimentazione avvolti da una guaina nera morbida che, oltre a ridurre sollecitazioni e possibili rotture dei fili, evita il loro intreccio durante la lavorazione, un aspetto noioso per l’utilizzatore. Un dettaglio che renderà ancora più fluida e divertente la preparazione dei materiali. Continua ricerca e sviluppo anche sulle mole di lavorazione. Ormai hanno preso sempre più piede le due diamantate, che nell’alto livello o comunque nella preparazione dei materiali da gara hanno sostituito le mole blu e nere, ancora in produzione, ma rivolte maggiormente a sci

d’allenamento o turismo. La CBN1 è la prima mola diamantata griffata TRIone. È quella classica, già di finitura e pronta all’uso dopo poche passate di diamante, solo per togliere qualche residuo di lavorazione. È una mola che rende la lamina leggermente più temprata e dunque un pelo più dura, sci più vincolato e meno pilotabile. Discorso inverso invece per la CBN6. Questo accessorio è meno temprante, rende lo sci più semplice e manovrabile, quindi pilotabile. È stata molto apprezzata nel settore femminile e non solo. Ad alto livello c’è chi usa una mola, chi l’altra, a seconda delle sensazioni degli atleti, ma anche in base alle condizioni delle piste da gara o allenamento. Ma si sa, ogni skiman ha i suoi metodi e le sue manie. Ogni atleta preferisce una lamina più aggressiva o più tenue. A quei livelli, non c’è una strada unica per raggiungere l’obiettivo… l’importante è arrivarci, con un metodo o l’altro. Tanti service della Coppa del Mondo, pur già in possesso del precedente modello, non hanno voluto rinunciare alla rinnovata versione, giudicata davvero in modo positivo dai grandi campioni. Tornando invece alla realtà di club e comitati è davvero la mola giusta e perfetta per i giovani sciatori. La CBN6 si presta molto bene anche per gli sci da velocità. Provata e testata rende la lamina davvero pulita, precisa e scorrevole. Un prodotto, quello TRIone, che non va bene esclusivamente per le discipline tecniche, come spesso si sente dire, ma è ottimale per affilare e rifinire anche il materiale da discesa libera e superG. TRIone ormai è perfettamente inserita nel mondo dello sci giovanile. Gli sci club per comodità, praticità e professionalità si affidano a questo gioiellino. Ma anche in Coppa del Mondo, tutti i più grandi campioni hanno sui banchi da lavoro questo piccolo capolavoro, lo stesso che viene distribuito ai Comitati, club, noleggi e privati. TRIone, il ‘primo’ affilalamine, prodotto da quattro persone che per anni hanno messo sul piatto la loro esperienza e professionalità. www.tri1.it

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Liski protegge le piste olimpiche L’AZIENDA BERGAMASCA SARÀ FORNITORE UFFICIALE DI SOCHI 2014 E HA PROVVEDUTO AL MATERIALE PER LA SICUREZZA ALLE UNIVERSIADI. TRA LE NOVITÀ IL PUNTALE SPEED E LA LINEA PER LA PREPARAZIONE ATLETICA CHE AIUTA A MIGLIORARE COORDINAMENTO ED EQUILIBRIO

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alla provincia di Bergamo alle località sciistiche di tutto il mondo. Liski è protagonista assoluta da vari decenni nelle forniture di porte da slalom e di attrezzature per l’allestimento e la messa in sicurezza delle piste da sci. L’obiettivo dello staff Liski è quello di offrire alla propria clientela prodotti di grande affidabilità che permettano agli atleti e agli allenatori di dare il massimo durante le gare e gli allenamenti. LA NOVITÀ SPEED Il nuovo puntale Speed per pali da slalom è stato introdotto nei vari mercati internazionali da pochi mesi, ma ha già conquistato il mercato grazie alla sua praticità di utilizzo e alla garanzia di qualità. Con questo innovativo puntale infatti gli allenatori possono tracciare e

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In questa pagina: Sopra: uno scorcio della zona di arrivo della Rosa Khutor di Sochi ©Zoom. Sotto: una pista di Sochi con reti di sicurezza Liski. A lato: il nuovo puntale Speed

recuperare i pali durante le sessioni di allenamento senza l’utilizzo della chiave, con un notevole risparmio di tempo ed energie. Le risposte dei distributori in tutto il mondo confermano che i club e gli allenatori hanno subito apprezzato la grande duttilità del puntale che può essere usato su tutti i tipi di neve, da quella più soffice a quella più ghiacciata, e in qualsiasi disciplina, dallo slalom alla discesa. Può essere montato su tutti i tipi di pali slalom Liski: C6 World Cup (diametro 30 mm), Top27 (diametro 27 mm) e Soft - Mini - Soft (diametro 25 mm), oltre che sui pali Snowboard, Gummy e flessibili per porte esterne. PROTAGONISTA ALLE UNIVERSIADI Per la gamma dei pali da slalom è stata da poco rinnovata l’omologazione FIS, così come per i teli da discesa, superG e gigante. Oltre al telo per gare di Coppa del Mondo World Cup 2012, a ottobre ha ottenuto il certificato FIS anche il modello Race per pali della categoria B (diametro 25-28.9 mm). I teli LISKI approvati FIS per discesa, superG e gigante e quelli da snowboard sono stati utilizzati durante le recenti Universiadi invernali del Trentino, di cui Liski è stata partner tecnico. Oltre ai materiali per l’allestimento dei tracciati di gara quali


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pali da slalom e teli, sono state fornite tutte le attrezzature di sicurezza: reti di protezione e materassi, transenne, striscioni e strutture per la pubblicità. In questo grande scenario sportivo i prodotti LISKI hanno fornito la solita

garanzia di qualità e sicurezza per tutti gli atleti in gara. Sullo slancio del grande successo avuto nella 10 giorni di gare, proprio in questi giorni il Trentino ha dichiarato la sua intenzione di candidarsi per i Giochi Olimpici del 2022 o 2026.

In questa pagina: In alto a sinistra: un telo omologato FIS dell’azienda bergamasca In alto a destra: pali e telo Liski sulla Rosa Khutor di Sochi. Sotto: l’arco per i baby park che è stato fornito alla FIS per lo Snow World Day insieme a 50.000 pali da slalom

FORNITORE TECNICO DI SOCHI 2014 L’Universiade ha fatto, per così dire, da ‘apripista’ per i Giochi Olimpici Invernali di Sochi e anche in questo caso Liski è fornitore tecnico dei vari materiali di protezione e allestimento delle piste nelle venues della manifestazione. Oltre ai

PER LA PREPARAZIONE ATLETICA DELLO SCIATORE Sempre quest’anno ha debuttato, già con ottimi risultati, la nuova linea di prodotti dedicati alla preparazione atletica dello sciatore, con scalette, ostacoli innovativi, differenti pedane instabili, palle mediche e psicomotorie, nastri d’equilibrio che aiuteranno l’atleta a migliorare

equilibrio e coordinazione. Anche in questo caso è stata fondamentale la collaborazione con allenatori e fisioterapisti delle più importanti squadre nazionali. In attesa di vedere all’opera i migliori atleti del mondo sulle piste delle Olimpiadi russe… Liski ha già vinto le sue medaglie!

diversi chilometri di reti di protezione di vario tipo (impianti tipo A chiavi in mano, sistemi di protezione tipo B, sistemi Fast) e di transenne di delimitazione e ai vari materassi, verrà fornito l’intero pacchetto dei pali da slalom e dei teli necessari per lo svolgimento delle gare di tutte le discipline. Come per le precedenti Olimpiadi, anche in questa occasione verranno utilizzati i materiali Liski per i Giochi Paralimpici, nel mese di marzo. I tecnici dell’azienda bergamasca saranno presenti a entrambi gli eventi per dare il loro contributo nella gestione della sicurezza sia in pista che all’arrivo, come già accade da diversi anni nelle gare di Coppa del Mondo. FINALI DI COPPA EUROPA Sempre nel mese di marzo, in chiusura di stagione, un altro grande evento sarà targato Liski: le Finali di Coppa Europa di Soldeu, ad Andorra. In questo caso sarà il ‘pacchetto affitto Liski’ a entrare nuovamente in azione, con reti B, reti B/C, transenne Limit per il pubblico e gli addetti ai lavori e i classici materassi ad aria per il parterre d’arrivo, oltre naturalmente a pali da slalom, pettorali e accessori vari. Questa eccezionale stagione sarà da ricordare anche per l’accordo pluriennale con il comitato organizzatore della Coppa del Mondo di Garmisch in Germania e per la fornitura di 50.000 pali da slalom per bambini alla Federazione Internazionale di Sci nell’ambito dell’Evento FIS Snow World Day, insieme ai nuovi archi per campi scuola.

INFO:

www.liski.it - info@liski.it tel. 035.4826195 FEBBRAIO 2014 \\ 91


OLIMPIADI | SAMSUNG GALAXY TEAM

Christof Innerhofer

Melania Corradini

Omar Visintin

GUARDA I VIDEO DEI TRE ATLETI Christof Innerhofer

Melania Corradini

Omar Visintin

Siamo una squadra galattici...

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hristof Innerhofer non ha bisogno di presentazioni. Melania Corradini, trentina, 26 anni, è la vicecampionessa paralimpica di superG di Vancouver 2010. Omar Visintin, 24 anni, uno dei più forti snowboarder italiani, terzo l’anno scorso nella Coppa del Mondo di snowboardcross e oro ai Mondiali Juniores di Nagano nel 2009. Insieme alla specialista dello short track Arianna Fontana e allo slittinista Armin Zoeggeler formano il Samsung Galaxy Team. A loro abbiamo rivolto quattro domande alla vigilia di Sochi 2014. Obiettivo minimo e massimo? Christof Innerhofer: Non mi pongo obiettivi per Sochi, so che arriverò lì preparato e concentrato per fare una bella gara. Certo, vincere una medaglia alle Olimpiadi sarebbe il massimo, visto che ho già vinto sia ai Mondiali che in Coppa del Mondo e in tre discipline diverse. Sarebbe un ottimo completamento per la mia carriera di atleta. Melania Corradini: Obiettivo minimo sciare al meglio delle mie capacità, poi se le altre saranno più forti, almeno non avrò rimpianti. Obiettivo massimo sciare come so fare… poi il resto si vedrà! Omar Visintin: L’obiettivo è solo uno, fare podio. Non c’è un obiettivo minimo. Non andrò a Sochi per partecipare o per fare il turista. Darò il massimo come faccio sempre perché penso di poter andare a medaglia.

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Che cosa vuol dire partecipare a un’Olimpiade? Christof Innerhofer: È il massimo per un atleta, il raggiungimento di un sogno. È un evento bello da vivere, mi piace l’atmosfera che si respira in quei giorni, il fatto di stare al Villaggio Olimpico con gli atleti di tutto il mondo e anche di discipline diverse è un’esperienza che ti arricchisce. Melania Corradini: È il sogno di ogni atleta, per me è un po’ strano perché quando ho iniziato a sciare, da piccola, non sognavo di arrivare così in alto, ero consapevole delle mie capacità ma allo stesso tempo non conoscevo questo ‘mondo’. Non sapevo che esistessero anche le gare per persone disabili e non so se, nascendo in un’altra maniera, avrei potuto vivere queste esperienze. Omar Visintin: Partecipare vuol dire un sogno che si avvera! Un sogno che c’è da sempre, da quando guardi lo sport in tv da bambino e che ti spinge a fare sempre di più, a rinunciare a tante cose della tua vita, per esempio al tempo che dedichi alle persone care o anche più semplicemente al fare festa. Ma son rinunce che non pesano quando pensi che oltre a divertirti hai la possibilità di entrare nell’immortalità con una medaglia olimpica. La vittoria più bella? Christof Innerhofer: Senza nulla togliere alle altre gare, penso che la settimana che ho vissuto ai Mondiali di Garmisch

sia stata indimenticabile: tre medaglie in tre gare. Devo anche dire che Wengen è stata una vittoria che mi ha dato molto, una pista fantastica dove sognavo di vincere un giorno. Melania Corradini: È sicuramente la medaglia d’argento a Vancouver, è stata come una vittoria. Davanti a me un’atleta incredibile che è riuscita a vincere tutte e cinque le medaglie d’oro. Rientravo da un infortunio, arrivare lì era già un sogno, il giorno prima avevo perso la medaglia di bronzo per 11 centesimi. Omar Visintin: La vittoria in Coppa del Mondo nel 2012. Da lì ho capito che posso competere con i più forti al mondo e che nessuna gara è impossibile. Come ci aggiornerai sulle tue giornate a Sochi? Christof Innerhofer: Con il mio Samsung Note 3 posterò delle foto, degli aggiornamenti e dei commenti sui miei profili Facebook. Sto imparando a usare anche Twitter, datemi un po’ di tempo! Melania Corradini: Con Facebook e Twitter dal mio Galaxy Note 3.. è ovvio! Omar Visintin: Con il mio Note 3 aggiornerò la fan page su Facebook, Instagram e Ttwitter. Ovviamente cercherò di essere più presente possibile, ma poi come sarà strutturata la mia giornata e quanto tempo avrò a disposizione non lo so ancora.


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Francia e Croazia,

Curiosità

ecco le tute olimpiche SONO STATE PRESENTATE A VAL D’ISÈRE LE ‘RACE SUITS’ DI KOSTELIC, PINTURAULT & CO. PER LE OLIMPIADI DI SOCHI

Guarda il video del TG5 sul test in galleria del vento delle tute Colmar… e non solo

IL TEST IN GALLERIA DEL VENTO

La galleria del vento del Politecnico di Milano è una delle più grandi e moderne d’Europa. È proprio qui che le nuove tute Colmar sono state testate da un grande del calibro di Kristian Ghedina, ‘mentore’ per la discesa di Ivica Kostelic.

Nella foto: Julien Lizeroux e Ivica Kostelic con le nuove tute.

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ono state presentate a Val d’Isère in occasione della tappa della Coppa del Mondo maschile le nuovissime tute da gara di Colmar che Francia e Croazia vestiranno a Sochi 2014. Modelli d’eccezione Ivica Kostelic e Julien Lizeroux, due ‘senatori’ dello sci e due maestri di sport e di vita che dimostrano come con coraggio e passione si possano superare le avversità, tornare in pista e vincere. ESPERIENZA IN PISTA Il nuovo design delle tute, come ha spiegato Stefano Colombo, marketing manager dell’azienda, che da oltre 60 anni veste i migliori campioni della neve, richiama i colori della bandiera di Francia e Croazia ed è il frutto di tutta l’esperienza e la ricerca che Colmar

mette a disposizione degli atleti. I suggerimenti e il confronto con gli sciatori sono la base per continuare a realizzare e produrre abbigliamento performante non solo per i campioni in gara, ma per tutti coloro che amano e vivono il mondo della neve. SI PARTE DAL TESSUTO Si fa presto a dire tuta. Ma come nasce un prodotto hi-tech come la guaina da Coppa del Mondo di Colmar? Si parte dal tessuto che viene testato per avere un risultato ottimale di aerodinamicità. Il passo successivo è il trasferimento della stampa su ogni singolo pezzo della tuta, per comporre perfettamente il disegno grafico, con particolare attenzione alla temperatura del macchinario in modo da salvaguardare l’elasticità e mantenere

la brillantezza del colore, rispettando i requisiti di passaggio d’aria richiesti dalla FIS. L’IMPORTANZA DELLE MISURE Fondamentale è la modellatura della tuta che viene costruita sull’atleta come una seconda pelle. C’è un’attenzione all’ergonomia ideale che comporta costanti verifiche e aggiornamenti durante la stagione con misurazioni del fisico dell’atleta in continua evoluzione. Ogni dettaglio della confezione viene attentamente valutato e migliorato grazie all’incessante ricerca di materiali innovativi (fili, elastici, zip ecc.).

INFO: www.colmar.it FEBBRAIO 2014 \\ 93


PREVIEW ISPO | 2014_15

Elan: performance ‘user friendly’ L’azienda slovena presenta le nuove versioni di GSX Fusion e Speed Magic, due modelli race carve che ‘addomesticano’ la tecnologia world cup per sciate top. Il secondo è dedicato alle donne. Costruzione RST Sidewall (fianchi dritti), Powerspine per distribuire gradualmente la forza dalle gambe allo sci, anima in legno lamellare avvolta da due strati di titanio (Dual TI - GSX) o con uno strato e spigolo rivestito con un altro strato di titanio (MonoTitanium - Speed) per conservare le doti di flessibilità. www.elanskis.com

Alpina: parola d’ordine ‘light’

Snow Mythos è stato pensato per smentire i luoghi comuni sui caschi: sono pesanti, scomodi, troppo caldi, troppo freddi o brutti. Peso piuma di 399 grammi, sistema di ventilazione con tre regolazioni e integrato con la maschera… www.alpina-sports.com

Reusch: gara hi-tech Il nuovo modello world cup della Reusch, in pelle, preformato e molto elastico, è già stato utilizzato da alcuni testimonial a Kitzbuehel e sarà in pista a Sochi. Il ‘Race-tec 14 Giant Slalom’ sfrutta taglio 3D Cut, costruzione Crotch disancorata a cuciture esterne, protezione in materiale composito delle nocche, protezioni in silicone con stampa in ceramica su nocche, dita, pollice e parete dell’indice, chiusura elastica, palmo rinforzato con stampa in silicone. www.reusch.com

L’inverno che verrà

L’ISPO DI MONACO DI BAVIERA, CHE SI TIENE PROPRIO MENTRE QUESTO NUMERO DI RACE ARRIVA NELLE EDICOLE, È LA PRINCIPALE VETRINA SULLE NOVITÀ E TENDENZE DELL’ARTICOLO SPORTIVO PER IL PROSSIMO INVERNO. ECCO ALCUNE ANTICIPAZIONI

Atomic: arriva l’abbigliamento Atomic annuncia il lancio delle sua prima gamma di abbigliamento per la stagione invernale 2014/15. Si tratta di capi hi-tech articolati in tre linee: Cliffline, Ridgeline e Treeline. Le giacche e i pantaloni da sci sono tagliati e sagomati con la massima attenzione per assecondare i movimenti dello sciatore. I nuovi capi Atomic garantiscono il migliore comfort durante l’azione perché si adattano perfettamente al movimento del corpo in corrispondenza dei punti cruciali: zona delle ginocchia e attorno a gomiti e spalle. Sono stati utilizzati materiali top come Pertex e PrimaLoft. Oltre a essere leggera e resistente, la nuova gamma permette un controllo ottimale della temperatura corporea, grazie a tessuti multistrato traspiranti e a materiali termoriflettenti posizionati nelle zone strategiche. www.atomic.com

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Rossignol: gli attrezzi della ‘band of heroes’ Band of Heroes è il nome che l’azienda ha scelto per ribattezzare il proprio team di atleti e così si chiamano anche tutti gli attrezzi della nuova linea racing, con un look molto aggressivo (e molto racing…) che combina il rosso e il bianco. C’è lo sci Hero Elite LT, che utilizza la nuova tecnologia Prop Tech per facilitare l’ingresso curva e la maneggevolezza, l’attacco Hero Axial3, la scarpa Hero World Cup SI, il casco Hero Fiber, la maschera RG5 Hero, il guanto WC Hero Glove e il bastoncino Hero Cak. www.rossignol.com


Lange: sempre più RS

Dynastar: missione All Mountain Si chiama Powertrack la nuova linea di sci di Dynastar (che quest’anno festeggia 50 anni) che ha una missione molto impegnativa: diventare il riferimento nel segmento All Mountain, con doti di maneggevolezza e versatilità top. Rocker in punta e coda, costruzione a sandwich con foglio di titanio. www.dynastar.com

Restyling per il best-seller RS, modello top di derivazione racing. Nuovo look ma sempre rispettoso del ‘blue feeling’ della Casa francese con 4 ganci asimmetrici completamente ridisegnati e linguetta personalizzabile per un fit su misura. Disponibile con flex 110-130 e 140 e in due last: 97 e 100 mm. www.lange-boots.com

Leki: un guanto ‘cattivo’ Si chiama Worldcup Race Titanium S Lobster il nuovo guanto da gara disponibile anche in versione moffola. Tra le specifiche tecniche: dita ergonomiche preformate, sottile pelle di capra con inseriti ceramici sul retro e di silicone sul palmo, per garantire un ottimo grip. E inoltre: Thinsulate e fleece interno per calde sciate, pannelli di Titanio e Silicone sulle dita e sulle nocche. www.leki.de

Colmar: heritage hi-tech La linea Signature è l’evoluzione dell’heritage del brand reinterpretato in chiave moderna e ipertecnica. Per i capi di questa linea è stato utilizzato il tessuto bielastico con tecnologia Colmar Proof-Tech che garantisce impermeabilità, con più di 20.000 mm di colonna d’acqua, e traspirabilità unita al comfort. I colori sono classici ma dalle tonalità ricercate quali il rubino, il blu prussiano, il muschio e il senape, sapientemente mescolati a tessuti con textures operate a disegno Principe di Galles, gessato o microarmaturato per ottenere combinazioni innovative, sobrie ed eleganti per lui. www.colmar.it

Energiapura: calore senza ingombro La felpa Workout Fluo di Energiapura, pensata per i garisti, è stata creata in tessuto wind-stopper impermeabile studiato per bloccare esternamente il vento freddo, permettendo così di restare caldi all’aperto senza doversi coprire ulteriormente. Estremamente traspirante, il sudore (sotto forma di vapore acqueo) può uscire facilmente attraverso il tessuto eliminando la spiacevole sensazione di freddo umido che normalmente si crea durante l’attività fisica. Workout Fluo offre calore senza l’ingombro dei tradizionali tessuti per l’isolamento. www.energiapura.info

Uvex: performance ‘cool’ e olimpiche

Level: dal MotoGP allo sci La moffola Racing World Cup è uno prodotto disegnato per le caratteristiche della nuova tecnica agonistica e sfrutta la speciale costruzione con materiale Superfabric. Derivato dall’esperienza del MotoGP, questo materiale è la soluzione ottimale contro i forti impatti durante le gare di sci. Vantaggio: più resistenza e maggiore scorrevolezza. I prodotti SQ (Special Quality) sono disponibili in forma 5 dita, moffola e Rocker, che offre un nuovo stile trendy. Le speciali protezioni intercambiabili con le bandiere delle nazioni offrono la possibilità di personalizzare a piacimento il guanto. www.levelgloves.com

Anche l’occhio vuole la sua parte ed ecco perché i nuovi caschi gara Uvex, che rispondono agli ultimi standard FIS (devono superare un test di laboratorio con impatto a 6.8 metri secondo e assorbire 250 G di energia) utilizzando un materiale per il guscio molto resistente e leggero, che non aumenta volume e peso, hanno anche un look accattivante. Look che vedremo per la prima volta in pista a Sochi: i colori dominanti sono il rosa e blu cobalto dell’Helmet5 da slalom oppure declinato con effetto cromato sul modello Race Plus. www.uvex-sports.com FEBBRAIO 2014 \\ 95


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POC & Bode L’AZIENDA SVEDESE E LO SCIATORE AMERICANO: QUESTIONE DI STILE E… SICUREZZA

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a quando si è presentato al cancelletto della prima gara di Coppa del Mondo è tra i personaggi più ambiti del Circo Bianco. Con la sua prestazione sensazionale nel gigante di Beaver Creek ha dato un forte segno di vita e quando scia dà emozioni come solo i grandissimi campioni sanno fare. Stiamo parlando di Bode Miller, questo ragazzo americano che ci ha abituati ad aspettarci di tutto da lui e dallo sci: perché chi può vincere con uno stile che va contro le regole della gravità, dormendo in un camper e facendo festa

Distributore per l’Italia:

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prima della gara, detta legge. Eppure ci sono cose su cui anche un funambolo un po’ svampito come Bode non transige: la sicurezza per esempio. E per proteggersi ha scelto POC, l’azienda che ha come missione quella di ‘fare tutto quanto è possibile per salvare vite e ridurre per gli atleti le conseguenze di incidenti negli sport di gravità’. Lo Skull Orbic X di POC per esempio è il casco più adatto sul mercato per chi fa agonismo, con materiali e tecnologie che garantiscono protezione in impatti ad alte velocità e di grande violenza (conforme alla nuova regola FIS - RH2013) e che riescono ad attutire gli impatti dei pali. Tutta la linea Skull Orbic è realizzata con un guscio semi rigido con nucleo in EPP in grado di assorbire maggiore energia nell’impatto. Questo valore aggiunto dei caschi

La base ideale per allenarsi allo Stelvio NEL CUORE DEL COMPRENSORIO, L’HOTEL THOENI 3000 PROPONE SERVIZI PERSONALIZZATI PER GLI SCI CLUB E UNA STRUTTURA DI ALTO LIVELLO

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iamo nel cuore della stagione ed è proprio ora che è tempo di iniziare a pensare agli allenamenti estivi. Dove? Al Thoeni 3000, sulle piste dello Stelvio. Una scelta che ha tanti vantaggi. Il primo è quello di poter usufruire di una struttura di livello, anche a quota 3000 metri, con camere semplici ma molto funzionali e un ristorante davvero valido. Un fattore non da poco per mettere tutti a proprio agio e poter dare il massimo in pista. La posizione

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del Thoeni 3000 è perfetta, al Trincerone, presso la stazione di arrivo della prima funivia, per arrivare sempre sci ai piedi in albergo ed essere i primi la mattina a raggiungere le piste, evitando le code delle prime corse della funivia e… dormendo qualche minuto in più. Non basta? Dopo lo sci ci si può rilassa-

POC sfrutta il principio scientificamente provato secondo cui solo una calotta leggermente elastica riesce a prolungare il tempo d’impatto e a ‘frenare’ meglio il colpo per il capo. Tutta la famiglia dei caschi Skull offre questo vantaggio a cui si aggiunge una barriera in Aramide (un materiale resistentissimo) per evitare le perforazioni. A questi importanti contenuti dei prodotti POC se ne aggiungono altri di non minore valore che ottimizzano il comfort di ogni modello per l’uso specifico per cui è stato studiato. Per terminare la famiglia dei caschi da gara, Sinuse SL per lo slalom è equipaggiato con il sistema brevettato della doppia calotta con due gusci sovrapposti che lascia entrare aria e uscire il sudore, proteggendo contro le perforazioni. Difficile pensare che POC faccia le cose così seriamente visto che sembrerebbe concentrata solo sull’estetica dei suoi prodotti… I suoi caschi sono così ‘cool’ che starebbero bene in un museo di arte moderna. ll senso del colore di POC poi sembra quello innato di Bode per la neve: imprevedibile, sempre in grado di sorprendere. Eppure se i caschi sono stati scelti da atleti di altissimo livello, tra cui Julia Mancuso e tutta la squadra svedese, Jon Olsson e il nostro amato americano, è sicuramente perché sono belli, ma soprattutto sicuri!

INFO www.thoni3000.it info@thoni3000.it tel. 0342.903321 re in piscina oppure si può continuare ad allenarsi nella piccola ma attrezzata palestra dotata di cyclette e altri strumenti. Il Thoeni 3000 inoltre è convenzionato con i vicini Bagni di Bormio Spa Resort, per passare un pomeriggio diverso e fare ‘team building’… Last but not least, diverse sale riunioni perfette per i meeting tecnici, per la parte teorica dell’allenamento. I prezzi? Per quelli ci sono tante offerte su misura in funzione delle esigenze dei singoli sci club. Basta chiedere di Michele Dei Cas e non rimarrete delusi. Provare per credere, il Thoeni 3000 è da sempre la ‘casa del grande sci’: nazionali, comitati, corsi istruttori e allenatori. Ci sarà un motivo per cui tutti lo scelgono…


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Energiapura con la Russia a Sochi

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er le imminenti Olimpiadi di Sochi Energiapura ‘gioca’ a favore della squadra olimpica di casa Russia. L’azienda italiana infatti è fornitore ufficiale delle tute da gara e delle protezioni della nazionale russa e al termine di un quadriennio di collaborazione, proprio a Sochi, gli atleti russi dovranno dimostrare di poter competere con altri atleti di nazioni ben più blasonate a livello sciistico… Come ha detto il presidente della FIS Kasper, in cinque anni nell’area di Sochi c’è stato lo sviluppo di 150 anni sulle Alpi. Lo stesso è avvenuto a livello agonistico, in un Paese con una cultura dello sci alpino

IL MARCHIO ITALIANO È FORNITORE TECNICO DELLA FEDERSCI CHE OSPITA I GIOCHI. ECCO CHI SONO GLI ATLETI PIÙ FORTI

Aria di Olimpiadi? Nello slalom di Adelboden del 12 gennaio Alexander Khoroshilov ha ottenuto il suo risultato più prestigioso in carriera. È vero che può vantare due top ten in combinata, ma il tredicesimo posto in uno slalom tecnico come quello del Chuenisbärgli è davvero un piazzamento di spessore tecnico assoluto. Una spinta in più per provare il tutto per tutto nella gara di casa a Sochi…

relativamente giovane e tradizioni ben più radicate nel fondo e in altri sport bianchi. Energiapura ha da subito creduto nel progetto russo perché crede nelle squadre giovani e da sempre sfrutta la sua sperimentata tecnologia soprattutto nelle discipline veloci. Anni di test in galleria del vento e sperimentazioni continue in collaborazione con il Politecnico di Milano rappresentano l’evoluzione della tecnologia top secret utilizzata soprattutto per i raffinati strumenti di velocità quali ormai sono le protezioni da gara. Così paravambracci e parastinchi World Cup diventano alleati preziosi nella guerra contro l’attrito e lo scorrimento sui pali. Energiapura mette l’atleta di alto livello nella condizione di sentirsi sicuro nella lotta contro… il cronometro. Anche le speranze russe. www.energiapura.info

TRE NOMI SU CUI PUNTARE Gli atleti di punta della federsci russa sono Alexander Khoroshilov, Pavel Trikhichev ed Elena Prosteva. Il primo è sicuramente il più conosciuto. Ventinovenne (compirà 30 anni proprio durante i Giochi di Sochi) ha al suo attivo un podio in Coppa Europa, nello slalom del Monte Pora del 2009, quattro ‘top 10’ in Coppa del Mondo (due in combinata e due nel City Event di Mosca, miglior piazzamento un ottavo posto in combinata) e un decimo posto in supercombinata ai Mondiali. Il miglior risultato all’Olimpiade è il ventunesimo posto in supercombi a Whistler-Vancouver 2010. Per Trikhichev, classe 1992, un podio in Coppa Europa (secondo nel gigante di Arber del 2013), un ventottesimo posto, sempre in gigante, lo scorso dicembre a Val d’Isère, un ventisettesimo in GS a Schladming 2013 e il sesto posto in combinata ai ‘Mondialini’ del Quebec dell’anno scorso. Infine la Prosteva vanta un podio in Coppa Europa nel superG di St. Moritz del 2010, un ventiseieseimo posto nella supercombi di Coppa del Mondo di Val d’Isère nel 2009 e un ventiquattresimo in superG all’Olimpiade di Vancouver 2010.

1. Taglio 2. Confezionamento 3. Modelleria 4. L’omologatore FIS Herbert Klammer e Michele Della Bona di Energiapura

1. Alexander Khoroshilov 2. Elena Prosteva 3. Pavel Trikhichev

FEBBRAIO 2014 \\ 97


Race Ski Magazine n. 128 // febbraio 2014

a cura di Simona Righetti

I prodotti Thermore ottengono la certificazione Bluesign Thermore, l’azienda italiana produttrice di fibre tessili per l’isolamento, si è aggiudicata la certificazione Bluesign, uno standard svizzero assegnato alle produzioni tessili ecosostenibili. Obiettivo dell’azienda è

quello di eliminare dalle sue produzioni i componenti potenzialmente dannosi per la salute umana, sostituendoli con fibre riciclate, come nel nuovo prodotto Aria, fatto al 50% da materiali di riciclo.

Il lavoro stagionale: un sostegno per l’occupazione In un panorama occupazionale che rimane davvero difficile, un segnale di speranza ci arriva dal lavoro stagionale e dal made in Italy. Infatti, grazie soprattutto alla domanda internazionale, il settore del turismo e dell’alimentare chiudono

il 2013 con un saldo attivo degli occupati. Buoni i dati relativi all’industria della ricettività invernale che si è preparata all’inizio stagione attraverso l’assunzione di 2.300 dipendenti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Aria il nuovo prodotto realizzato da Thermore con il 50% di materiali di riciclo.

Trivago.it stila la classifica delle destinazioni sciistiche con la miglior reputazione online Alla vigilia dell’esodo natalizio il più autorevole sito di ricerca sui prezzi degli hotel al mondo (trivago.it) ha stilato la classifica delle destinazioni sciistiche europee con la miglior reputazione online. Al comando della classifica Zermatt con un indice di 86,52 su 100,

seguita a ruota da Kaprun (86,13) e Mayrhofen (86); al quarto posto la prima italiana, Madonna di Campiglio, con un punteggio di 85,78. Le altre mete italiane, tutte con un punteggio al di sotto degli 85 punti, sono Canazei, Bormio, Livigno e Courmayeur; Cortina

d’Ampezzo solo sesta fra le italiane si porta a casa un ranking di 82,02. In maniera abbastanza ‘prevedibile’ l’Austria conquista il primato della classifica con ben 8 località nel ranking, seconda l’Italia con sei mete, mentre in terza posizione chiude la Polonia con 5.

Casa vacanza: il nuovo trend per le vacanze in montagna degli italiani

L’abitato di Cortina visto dall’alto delle piste da sci

Black out a Cortina: una tegola sulla candidatura presentata per i Mondiali 2019 Si è verificata a Santo Stefano e si è protratta per più di 24 ore l’interruzione nel servizio di fornitura dell’energia elettrica per alcuni comuni del Bellunese, tra cui Cortina d’Ampezzo; l’episodio ha interessato un totale di circa 54.000 utenze, provocando il rientro a valle di buona parte dei turisti che si erano recati nella località ampezzana per trascorrere le vacanze natalizie. Indubbiamente una brutta tegola

per l’immagine della località e un biglietto di presentazione non troppo ‘invitante’ per la candidatura ad ospitare i Mondiali di sci alpino del 2019. Enrico Valle, presidente esecutivo del Comitato organizzatore della candidatura di Cortina ai Mondiali di sci del 2019, si è detto davvero preoccupato per la figuraccia con i vertici FIS. Vedremo se l’accaduto avrà un peso in sede di assegnazione della manifestazione iridata.

Complice la crisi, la nuova tendenza, che si sta imponendo per quegli italiani che non vogliono rinunciare alle vacanze natalizie, è la richiesta di case in affitto nelle diverse località montane. Mentre diminuisce la domanda per gli hotel, le prenotazioni di immobili in affitto per il periodo

fra Natale e Capodanno ha fatto registrare un aumento di circa il 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le case vengono percepite dagli italiani come strutture meno costose, anche più flessibili e pratiche in particolare per le famiglie che si spostano con bambini o anziani al seguito.

Valle d’Aosta: buoni i primi bilanci delle località sciistiche Molto soddifacente le prima parte di stagione in Valle d’Aosta. Nel comprensorio di Pila i primi passaggi da inizio stagione sono stati circa 66 mila con un incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del 3/4%. In linea con i risultati 2012 le affluenze nelle stazioni di Courmayeur e La Thuile. Penalizzato da vento e maltempo il comprensorio di Cervinia, che però ha fatto registrare un vero e proprio picco nella giornata del 30 dicembre, con la bellezza di 14.500 primi passaggi. Ancora in elaborazione al momento i dati della Monteroski, mentre si sono detti soddisfatti per la buona affluenza gli albergatori valligiani.




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