SKI HARD OR GO HOME
NUMERO 136 NOVEMBRE 2015 MENSILE
6 EURO
Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1. LO/MI
ski magazine
made in Italy
ESCLUSIVO
SKI PEOPLE
‘CARO FLAVIO TI SCRIVO’ LETTERA DI RAVETTO AL PRESIDENTE FISI
GIULIANO RAZZOLI GIANLUCA RULFI ERNESTO BORSATTI
SQUADRE NAZIONALI
COPPA DEL MONDO
DAL GRUPPO WORLD CUP AGLI OSSERVATI
SÖLDEN AL MICROSCOPIO
COMITATI
I NOMI CALDI IN VISTA DEL GRAND PRIX
LA NOSTRA INTERVISTA ESCLUSIVA POST-GARA
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COLPI DI LAMA QUELLI INFERTI DA FEDERICA BRIGNONE AL GHIACCIO DEL RETTENBACH... E A TUTTE LE AVVERSARIE!
9 771594 847005
REGINA DI SPADE
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SCI CLUB
50 PAGINE DI NEWS, INTERVISTE E SERVIZI ESCLUSIVI
EDITO Ritorno alle origini di Davide Marta
©Zoom Agénce
C’erano almeno altri tre o quattro editoriali che avrei voluto scrivere. Anche perché nel letargo estivo sono maturate idee e riflessioni che avrei voluto condividere con voi. Però lo spazio a disposizione è solo uno e non potevo tralasciare l’aspetto più importante. Infatti Race è tornato al formato unico, dopo tre stagioni in cui si era diviso in magazine e tabloid. È stato un esperimento interessante, è piaciuto prima a noi e poi ai lettori, a giudicare dal successo in edicola. Però ci è venuta un po’ di nostalgia, ci sembrava di dividere due mondi che invece vanno uniti e forse addirittura anche avvicinati. Non esiste la Coppa del Mondo senza la base degli sci club, non esisterebbero i club se non ci fosse il sogno della Coppa del Mondo. Così siamo tornati alla rivista unica. Stessa grafica, stesso progetto, stesso linguaggio. E abbiamo anche risparmiato qualche chilometro di cellophan: considerata la tiratura di Race, moltiplicata per le cinque uscite stagionali sono quasi 900 chilometri di plastica necessari a confezionare tutte le copie di Race con Reparto Corse. E per risparmio non intendo una faccenda economica, ma ecologica. Soprattutto però si tratta di un cambiamento in linea con il progetto editoriale che da qualche anno è in costante evoluzione. Con il termine ‘rivista’ nel 2015 non si può più intendere la sola carta stampa-
ta. L’integrazione con il web e con i social network è pressoché totale e la redazione lavora sulle diverse piattaforme secondo un progetto ben preciso. Ogni canale ha i propri ritmi, il proprio linguaggio e una tipologia di informazione da perseguire. A breve (nel mese di dicembre) verrà lanciata una nuova versione del sito raceskimagazine.it che manderà in pensione la vecchia e gloriosa interfaccia che ha visto pubblicare negli ultimi anni quasi 16.000 articoli (sì, avete letto bene, sedicimila!). Abbiamo puntato e punteremo molto sul web per l’attualità e l’alto livello, per la presentazione, la cronaca e il commento della Coppa del Mondo. Sulla versione cartacea troverete approfondimenti, considerazioni tecniche esclusive, firme prestigiose, foto spettacolari, ma soprattutto un occhio di riguardo per il mondo giovanile e la base del movimento sciistico nazionale. E nei prossimi numeri anche quelle inchieste che in questo mondo non sono (mai) state fatte. Il progetto è senz’altro ambizioso, ma stiamo mettendo in pista tutta la nostra passione e l’esperienza maturata in tanti anni sulle piste da sci. Usciamo dal cancelletto di questa nuova stagione a tutta, come Federica nella seconda manche di Sölden (non potevamo non dedicarle la prima copertina dell’inverno), come il nuovo ‘claim’ che abbiamo appena battezzato: #SkiHardorGoHome!
SOMMARIO
Race ski magazine 136 - Novembre 2015 ©Zoom Agénce
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FACEBOOK FEDERICA BRIGNONE
«Bisogna imparare dagli errori»
Quando i sogni diventano realtà… Grandi emozioni, ambiente fantastico, grandi fan! bel lavoro @mikaelashiffrin, @tina_weirather e tutte ! Grazie a tutti!
Cosa c’è dietro la prima vittoria di Federica Brignone di Gianmario Bonzi
SÖLDEN AL MICROSCOPIO Spunti tecnici dall'opening di Coppa del mondo di Claudio Ravetto 18 I NUMERI DI NANI I parametri fisici del migliore gigantista italiano di Gabriele Pezzaglia 22 RAZZO D’ANNATA… Dopo una delle migliori stagioni di sempre, Razzoli alza l’asticella per il 2016 di Gabriele Pezzaglia 24 TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI Novità e obiettivi delle squadre azzurre di Coppa del Mondo. Dopo la vittoria di Sölden gli obiettivi sono sempre più ambiziosi… di Gianmario Bonzi 28 2000 EURO DI DISCORDIA Due opinioni sul contributo atleti richiesto dalla FISI 36
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OSSERVATI SÌ, OSSERVATI NO I pro e contro del nuovo gruppo nel parere dell’allenatore veneto Andrea Schenal 50
ALL’ASSALTO DEL GRAND PRIX Tutte le novità dalle squadre dei Comitati regionali di Andrea Chiericato 60
SQUASSINO PRONTO A VOLARE L’atleta del comitato AOC è uno dei pretendenti alla vittoria del GPI di Gabriele Pezzaglia 52
SPAZIO REGIONI Notizie e curiosità dal mondo dei comitati e degli sci club: eventi, risultati, atleti… 70
A TUTTO SLALOM I team azzurri giovanili puntano ai rapid gates di Gianmario Bonzi 44
SLALOM KIWI PER I FRATELLI DI NANI Sei Senior sono stati in Oceania per preparare l'inverno di Gabriele Pezzaglia 54
MASTER E CIRCUITI Calendari e novità 112
CAMBIARE PER NON CAMBIARE I regolamenti del Grand Prix Italia 2016 di Andrea Chiericato 46
SCI, CASCHI, AURICOLARI: MODALITÀ D’USO Ecco le principali novità nella normativa FISI 58
PURGATORIO O TRAMPOLINO DI LANCIO? Alla scoperta del gruppo Osservati di Andrea Chiericato 48
CONFUSIONE E CONTROSENSO Parliamo della normativa attrezzatura della FISI di Vincenzo Tondale 59
LA SCOMMESSA DI RULFUS Dopo nove anni con i discesisti nuova sfida con le slalomgigantiste per Gianluca Rulfi di Gianmario Bonzi 38 ITALIA, BATTI UN COLPO! Le speranze azzurre per la Coppa Europa di Gianmario Bonzi 40
RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
LE NOSTRE RUBRICHE Editoriale 1 Il nostro DT 6 Magazine 10 Coach's corner 14 Instagram 16 In vetrina 114 Editor’s Choice 116 Il giornale del mercato 128
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WEB&SOCIAL MADE IN ITALY Direttore responsabile: DAVIDE MARTA davide.marta@mulatero.it Vice-direttore: CLAUDIO PRIMAVESI claudio.primavesi@mulatero.it
ARRIVA IL NUOVO SITO In corrispondenza delle tappe italiane di Coppa del Mondo a dicembre verrà lanciato il nuovissimo sito di Race ski magazine. Il vostro punto di riferimento sul web cresce e migliora in tutte le sue funzionalità. Aspettatevi grandissime cose!
Marketing e pubblicità: SIMONA RIGHETTI simona.righetti@mulatero.it Segretaria di redazione: ELENA VOLPE elena.volpe@mulatero.it Responsabile sito e area agonismo: GABRIELE PEZZAGLIA gabriele.pezzaglia@mulatero.it Redazione GIANMARIO BONZI ANDREA CHIERICATO LUCA GIACCONE Progetto grafico e impaginazione: NEXT LEVEL STUDIO Webmaster raceskimagazine.it: SILVANO CAMERLO
raceskimagazine.it #comingsoon
Fotografie Coppa del Mondo: ZOOM AGENCE info@zoom-agence.fr Contributi fotografici: Ralf Brunel, Enrico Schiavi Area tecnica e opinionisti: Kristian Ghedina, Denise Karbon, Marco Pastore, Mauro Pini, Claudio Ravetto In copertina: Federica Brignone, fresca vincitrice del Gigante di Sölden (foto Zoom Agénce) Distribuzione in edicola: MEPE - Milano - tel 02 89 5921
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Stampa: REGGIANI - Brezzo di Bedero (VA) Abbonamenti: 5 numeri 30 euro, 10 numeri 55 euro (raceskimagazine.it/Abbonamenti) Race ski magazine è disponibile in versione smartphone e tablet per iOS e Android
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IL SORPASSO Gli utenti che leggono il nostro sito in mobilità sono di più di quelli che lo consultano al PC: 46% dei visitatori quotidiani ci leggono su smartphone, il 12% su tablet e solo il 41% in forma tradizionale. Chi l’avrebbe detto anche solo due anni fa? raceskimagazine.it
NUMERI BOOM Nuova stagione per il gioco più amato dagli appassionati di sci alpino. Quasi 700 giocatori per la prima schedina di Sölden! Quest’anno un montepremi di tappa sempre più ricco, con la partecipazione di molte aziende inserzioniste della rivista. I premi verranno annunciati tappa dopo tappa. www.raceskimagazine.it/TotoRace
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RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
FACEBOOK Il post più visto sulla pagina Facebook di Race ski magazine durante il week-end di Sölden? L’immagine di Federica Brignone sul podio mentre innaffia tutti con lo champagne: 1.499 ‘like’ e 235 condivisioni in poche ore tra le quasi 30.000 persone che l’hanno visualizzato. facebook.com/raceskimagazine
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IL NOSTRO DT Opinione di
CLAUDIO RAVETTO
CARO FLAVIO TI SCRIVO… Lettera dell’ex direttore tecnico azzurro al presidente della FISI
> CLAUDIO RAVETTO Direttore tecnico della nazionale maschile di sci alpino dal 2007/08 al 2013/14, direttore congiunto uomini e donne nel 2010/11, in FISI dal 2002/03, prima come responsabile degli slalomisti e poi dei polivalenti, in 12 anni ha collezionato 3 podi olimpici, 12 mondiali, due coppe di slalom e 111 podi con 35 vittorie, come DT 28 podi con 23 vittorie e una coppa di slalom.
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Parafrasando Lucio Dalla, «Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’, e siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò. Da quando son partito c’è una grossa novità, l’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va». Ciao Flavio, amici… beh proprio amici non lo siamo mai stati, troppe le diversità caratteriali, ma buoni colleghi quello sì, in fondo nel 2001 sei stato tu a volermi nello staff della World Cup quando ne eri il responsabile. Da allora abbiamo condiviso molti momenti, successi e sconfitte; ricordo anche che sono fra quelli che ti hanno spinto a candidarti presidente; ecco le mie precise parole: «È ora che qualcuno che arriva dal ‘campo’ si assuma la responsabilità di fare il Presidente, tu di noi sei il più vecchio del mestiere, tocca a te». Con questa mia voglio proprio rammentarti i discorsi di allora, cosa ci dicevamo, quali erano le ambizioni. Una FISI di tutti con le porte sempre aperte. Questo è stato il tuo cavallo di battaglia elettorale, la FISI è pubblica, ha un azionariato popolare (tesserati), le decisioni devono essere prese alla luce del sole, chi è eletto deve essere trasparente verso i suoi elettori, il Consiglio Federale in streaming. Basta, dicevamo, con il potere chiuso
RACESKIMAGAZINE RACE SKI MAGAZINE- -NOVEMBRE NOVEMBRE2015 2015
in gran segreto in una stanza con la ‘segretaria eletta’, a gestire un bene che in realtà è comune. Il palazzo. Gli atleti vincono se sono bravi, ma anche se alle spalle hanno una società che funziona, esempio ne sono le squadre di calcio. Serve che i dirigenti, i segretari, i contabili, fino anche ai magazzinieri, remino tutti dalla stessa parte, siano coinvolti, abbiano obiettivi condivisi. Basta, dicevamo, con un palazzo af-
follato, burocratico, disorganizzato, che non conosce nemmeno i portabandiera e che addirittura tifa contro. Il progetto è il nocciolo della questione. Tante volte ci siamo detti - o forse ero io che in questo caso osservavo è ora di aggiornarlo, di rivederlo, servono qualità, idee innovative, ricerca per permettere ai campioni veri (sono pochi) di poter reggere il confronto internazionale, raccogliere medaglie. Nello stesso tempo cambiare gli ormai vetusti circuiti interni, trovando
> NELLA FOTO Claudio Ravetto con il presidente della Federazione Italiana Sport Invernali, Flavio Roda
modi e spazi a chi fuoriclasse assoluto non è, ma vuole lo stesso continuare a fare questo sport con divertimento e soddisfazione a tutte le età. La selezione del talento poi va molto più mirata, bisogna aiutare quelli veramente bravi, più scouting, più osservazione sistematica, più meritocrazia. Basta, urlavamo, ai contributi a pioggia, ad allenatori e atleti raccomandati posteggiati in squadra o nei gruppi sportivi, ai tantissimi abbandoni per demotivazione, ai tanti illusi dal miraggio del successo. La montagna. Bisogna farla rivivere. Riportare tanti o meglio tutti i bambini a pestare almeno una volta nella vita la neve, a provare effettivamente gli sport invernali (non solo scrivere di sport…); coinvolgere tutti gli operatori a questo scopo, fare sistema. Esiste il ‘diritto’ allo sport! Basta, dicevamo, lobby, i maestri di sci non tesserati, gli impiantisti che sfruttano i club, lo Stato che dimentica il turismo montano. I soldi. Dicevamo, è vero, sono pochi e sarà sempre peggio, vanno però utilizzati meglio, bisogna scegliere con metodo dove spenderli, in che proporzione fra le 16 discipline della FISI, avere obiettivi precisi, fare verifiche e soprattutto adottare criteri oggettivi (speriamo che i soldi di Cortina 2021 siano spesi per dare impulso all’attività non per tappare i buchi). Basta, dicevamo, geopolitica o clientelismo, basta accontentare chi urla di più o ha più ‘strumenti’ per chiedere. La politica. La FISI è una delle prime federazioni in Italia, è praticamente da sola una Olimpiade, ha un indotto come nessuno; deve avere maggiore forza in ambito nazionale a tutti i livelli, essere, per esempio, obbligatoriamente rappresentata nella giunta CONI. Siamo una nazione top a livello FIS, dobbiamo incidere, fare proposte, avere iniziativa, in sostanza ottenere quella leadership internazionale che ci spetterebbe per ranking. Basta, e lo dicevi proprio tu, con gente che non parla le lingue, che capita per caso nei tavoli che contano, stop all’improvvisazione, ai Consiglieri Referenti, a chi è in FISI interessato solo a vestire una giacca a vento. La formazione. Proprio in quella sede, quando eri responsabile STF (Scuola Tecnici Federali), facevamo
cotanti ragionamenti: lo sci è uno sport interessantissimo, complesso e complicato, ancora oggi affascinante da studiare e approfondire, occorre maggiore ricerca, maggior studio e soprattutto più divulgazione, possibilmente scritta, bisogna togliersi le inibizioni e mettere nero su bianco, lasciare una traccia. Basta, dicevamo, con la passione di aspiranti allenatori sfruttata solo per la quota di iscrizione, basta o almeno moderazione con i docenti che arrivano da altri mondi, bravissimi sì ma che di sci capiscono poco.
Universal
La personalità. La FISI vuole essere un’azienda al top, vuole primeggiare, avere un’immagine vincente. Quindi fierezza, orgoglio di farne parte, occhi che guardano tutti dritti negli occhi. Basta, dicevamo con i signorsì, con la mediocrità.
TEST REPORT
Il team. È il fulcro dell’organizzazione moderna, occorre saper lavorare in gruppo, avere le competenze giuste al posto giusto, solo così si primeggia. Basta, dicevamo, con chi si arroga il diritto di decidere tutto da solo credendo di essere il depositario unico della scienza e del sapere. L’etica. Non dobbiamo lasciare entrare nel nostro mondo personaggi ‘discussi’ che sfruttano lo sport solo per apparire o riciclarsi e che spesso trascinano la FISI nella cronaca giudiziaria. Basta e questo lo dico forte ora, ‘basta’!
TEST REPORT
È passato un anno da quando me ne sono andato (o mi hai cacciato?) ormai tre dalla tua prima elezione, so bene che non è facile cambiare le cose, che ci sono resistenze, che bisogna per forza scendere a compromessi, però la strada per il raggiungimento di questi obiettivi è ancora molto lunga. Ce la farai? O hai cambiato totalmente idea? O, come in molti dicono, «non siete all’altezza, meglio se piantate dei pali»? Io sono costretto (sempre più malvolentieri…) a tifare per te, non fosse altro che per la passione che mi lega a questo mondo e per corporativismo, abbiamo la stessa estrazione di ‘tecnico di sci alpino’. Tornando a Dalla «...vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra per continuare a sperare...». Uno sportivo in bocca al lupo, Claudio
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Gate Base
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COPPA DEL MONDO - PROTAGONISTI ©Zoom Agénce
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RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
COPPA DEL MONDO - PROTAGONISTI
FEDERICA BRIGNONE
«Bisogna imparare dagli errori» Un talento innato, il primo podio subito e poi quella vittoria tanto attesa. Con in mezzo infortuni, cadute e delusioni. Dopo il successo di Sölden l’azzurra ha voltato pagina e può veramente volare di Gianmario Bonzi
No, non vi diremo ‘finalmente’ come hanno pensato e scritto un po’ tutti. Perché nello sport ogni atleta ha i suoi tempi di maturazione e, se è vero che certe situazioni sembrano scontate, è altrettanto vero che l’imprevedibilità, per fortuna, rimane parte integrante dello sci alpino e della materia agonistica tout court. Federica Brignone che vince in Coppa del Mondo per la prima volta, a 25 anni, dopo sette podi e un argento iridato, sbancando il Rettenbach a Sölden come solo Denise Karbon aveva saputo fare per l’Italia (uomini compresi) il 27 ottobre 2007, è semplicemente un punto di partenza per lei, un giusto premio alla squadra di gigante femminile che può dominare il mondo, ma che non conquistava un successo dal 26 gennaio 2008 con la già citata fatina di Castelrotto e una grande notizia per lo sci italiano. Perché la valdostana non è solo una campionessa sugli sci, ma è una ragazza carina, simpatica (non per tutti), spontanea, che buca lo schermo come si dice in gergo, moderna nel modo di pensare e agire, sicuramente un personaggio. Quello che serve a tutto il nostro mondo per dare di nuovo una sterzata verso la notorietà. Basti pensare alla sua ‘danza’ improvvisata al sorteggio dei pettorali il giorno prima della gara, a quanto detto a caldo in TV («dopo aver fatto quelle scene, potevo solo vincere…») e alla ‘Canzone del sole’ intonata sul podio, su richiesta dello speaker, durante la cerimonia ufficiale di premiazione. E sapete cosa ci è piaciuto di più della vittoria di Federica? Non la sicurezza con cui ha dominato nella prima manche,
non la sua capacità di reggere la pressione nella seconda dopo il deragliamento del 22 ottobre 2011, stessa pista stessa gara, quando finì fuori pur essendo stata in testa a metà; no, a noi preme sottolineare il punto e a capo che ha messo un po’ sulla sua carriera ad aprile. Reduce dalla stagione 2014-2015 per lei non soddisfacente nonostante il ritorno sul podio e tanti piazzamenti tra le migliori, è come se avesse detto a se stessa: «Voglio molto di più. E allora cambio». Brignone quest’anno è stata seguita per la parte atletica, quando era a casa, da Federico Colli. Lavori massacranti, ritmi elevati. «Mi ha dato una grossa mano, è stata dura, qualche volta quasi da vomitare». Poi sulla neve con la squadra nazionale e, quando libera, con papà Daniele che le ha permesso di dare continuità al lavoro. «Con mio padre ho svolto un ottimo allenamento, non è stata la chiave, ma ha comunque contribuito a tutto questo». Et voilà, eccola guarda caso lì sul gradino più alto del podio. Con due manche praticamente dominate, nonostante qualche errore nella seconda come ha sottolineato anche il responsabile del team di slalom e gigante Gianluca Rulfi, ma con una capacità unica di mantenere sempre la velocità anche sui piani. «Questo successo ha un significato enorme, ero stata lì lì per vincere altre volte, ma vi dico, non si vince per caso - ammette Federica -. Ho rivisto le immagini del 2011, sono maturata. Sì, tra una run e l’altra ho ripensato a quella gara di quattro anni fa, anche perché me lo ricordavano tutti. Ho cercato di isolarmi, concentrarmi, ascolto sempre musica in questi casi. Ho provato
a uscire dall’hospitality, ma sentivo che tutti chiamavano il mio nome, anche gli austriaci, loro sono così travolgenti con quelli che vanno forte. Sono tornata subito dentro, tra le due manche ho bisogno di stare anche da sola. Avevo già sbagliato una volta e mi sono detta ‘questa volta no’, anche se gli errori ci stanno. Però bisogna imparare dai propri sbagli e io credo di aver imparato qualcosa con questa vittoria». Quando è salita sul podio ad Aspen, il 28 novembre 2009, a 19 anni, alla quinta gara in Coppa del Mondo, quarta in gigante, dopo un oro e un argento ai Mondiali jr., tutti abbiamo pensato: «a breve vincerà». E invece le storie dello sport fanno dei giri immensi, in alcuni casi. In mezzo qualche occasione persa, un infortunio, la sensazione che mancasse sempre qualcosa. Ma se c’è il talento naturale e il lavoro dietro, il cerchio prima o poi si chiude. E ora la carriera della figlia d’arte, nata a Milano, ma cresciuta a La Salle, può prendere un’altra piega, anche in superG, anche in slalom, anche in classifica generale. «L’unico obiettivo che avevo per la stagione era vincere almeno una gara. Adesso dovrò trovarne un secondo… la Coppa di specialità? No non ci penso proprio, la stagione è ancora lunghissima. Cercherò di portare avanti tre discipline, anche se non c’è tanto tempo. Sì, abbiamo una squadra eccezionale. Gianluca è di poche parole, ma di quelle giuste. È tranquillo e non mette tensione. Le altre non stanno certo a guardare, osserveranno la mia sciata e cercheranno di limare gli errori. Io farò lo stesso, proverò a migliorare ancora. Ho vinto una sola gara, la prima della stagione». Scommettiamo che non sarà l’ultima?
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MAGAZINE CHOC FENNINGER
STAGIONE FINITA PRIMA DI INIZIARE
Non c’è dubbio che la notizia più battuta durante l’opening di Sölden sia stata quella di un’atleta non al via, Anna Fenninger. L’infortunio in allenamento proprio sul Rettenbach il 21 ottobre, a poche ore dal via della stagione, è costato caro alla detentrice della Coppa del mondo. Anna Fenninger è caduta nella mattinata di mercoledì ed è stata subito trasportata in elicottero nella clinica di Hochrum, nei pressi di Innsbruck. La diagnosi è stata impietosa: rottura del legamento crociato e del legamento interno del ginocchio destro e strappo del tendine rotuleo. Operazione immediata e fine della stagione. La stessa Fenninger, in un post su Facebook, ha scritto: «questa è stata la mia ultima curva per nove mesi». L’austriaca era già stata costretta a due settimane di stop a settembre per problemi al ginocchio, ma in quel caso si trattava del sinistro.
LA DISCESA OLIMPICA NON SI TOCCA Lo ha dichiarato al FIS Forum Alpinum di Sölden il presidente Gianfranco Kasper (nella foto), dopo che lui stesso aveva espresso preoccupazioni per la regina delle discipline alpine: «La discesa olimpica non si tocca, lotteremo con tutte le nostre forze». La produzione tv di un evento su piste lunghe e con grandi dislivelli costa ed è complicata ed ecco dunque l’ipotesi di toglierla dal programma olimpico. Si tratta, naturalmente, di voci di corridoio, però... che Olimpiade sarebbe senza discesa?
ATLETI HI-TECH CON AIRBAG E TUTA ANTI-TAGLIO Dopo anni di studio alla ricerca della ‘formuletta magica’, di quell’algoritmo che eviti l’apertura accidentale che risulterebbe più dannosa di una caduta in alcune circostanze, giunge a un termine (positivo) la lunga parabola dell’airbag nello sci alpino. A Sölden infatti la FIS ha presentato i modelli Dainese e Poc. Per ora gli airbag non sono obbligatori ma la FIS ne raccomanda l’uso. Però i ‘palloni’ non sono l’unica novità, Energiapura ha presentato una speciale sotto-tuta anti-taglio. Forse se Bode Miller l’avesse avuta ai Mondiali di Vail… 10
NUMBERS
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Gli anni di presenza di Milka nello sci alpino
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Bye bye HANNO SALUTATO IL CIRCO BIANCO Susanne Riesch (GER) Regina Mader-Sterz (AUT) Dominique Gisin (SUI) Gina Stechert (GER) Carolina Ruiz Castillo (SPA) Marianne Abderhalden (SUI) Marie Marchand-Arvier (FRA) Nadja Jnglin-Kamer (SUI) Marine Gauthier (FRA) Marion Bertrand (FRA) Hailey Duke (USA) Alexandra Daum (AUT) Andrea Dettling (SUI) Elli Terwiel (CAN) Nicole Hosp (AUT) Andrea Fischbacher (AUT) Kathrin Zettel (AUT) Jessica Lindell-Vikarby (SWE) Julien Cousineau (CAN) Davide Simoncelli (ITA) Didier Defago (SUI) Mario Matt (AUT) Iver Bjerkestrand (NOR) Silvan Zurbriggen (SUI) Filip Trejbal (CZE) Martin Vrablik (CZE) Truls Johansen (NOR) Hans Olsson (SWE) Christian Spescha (SUI) Calle Lindh (SWE) Benni Raich (AUT)
È NATO JOSEF RAICH Fiocco azzurro in casa Raich-Schild. Lo scorso 21 ottobre è nato Josef, il primogenito dei due grandi ex sciatori austriaci, dopo che anche Benni ha annunciato il ritiro a luglio. Ecco la foto che ha postato sul suo account Twitter per annunciare il lieto evento.
ANNO NUOVO, GIACCA VECCHIA L’evento Audi di Sölden è un po’ come la sfilata della cerimonia inaugurale all’Olimpiade. Tutti sorridenti, entusiasti, sfavillanti con i nuovi colori delle giacche a vento, con le divise di rappresentanza tirate a lucido. Tutte nuove, belle dipende poi dal gusto oggettivo, ma comunque nuove. O quasi. E già, perché come spesso capita negli ultimi anni, gli italiani e le italiane si sono presentati con le giacche a vento dell’anno prima.
MAGAZINE TOP & FLOP
EBERHARTER CON COLMAR
TOP
FEDERICA BRIGNONE
Tremate, è tornata
L’ombra di Lindsey e Tina TOP
THOMAS FANARA
La gara della vita o quasi
Il campione austriaco Stephan Eberharter entra a far parte della famiglia Colmar come testimonial e va ad arricchire il gruppo di ski legends composto da Paolo De Chiesa, Piero Gros, Daniela Ceccarelli, Kristian Ghedina e Giorgio Rocca. Prima uscita pubblica per Stephan in versione Colmar proprio sulle nevi di casa, a Sölden, alla vigilia delle gare di esordio della Coppa del mondo.
La prima ha annunciato solo qualche ora prima del gigante di non essere della partita, rinviando il rientro alla tappa nordamericana. La seconda si è presa un anno sabbatico che sa molto di ritiro. Eppure a Sölden sono state sempre loro le mattatrici mediatiche. Tina si è presentata in forma smagliante alla consueta serata organizzata dalla Milka per consegnare di persona (e baciare!) il casco alle Milka Girls, Elena Curtoni, Tessa Worley, Sarka Strachova e Michaela Kirchgasser. Lindsey non ha voluto mancare sul Rettenbach ma… su un’altra pista, allenandosi in superG la mattina del gigante femminile. Chi l’ha vista giura che sia in grande forma…
Henrik raddoppia Dopo 12 anni con Rossignol, il norvegese Henrik Kristoffersen ha annunciato a Sölden, in una conferenza stampa organizzata dal marchio del galletto, di avere rinnovato fino al 2018 con la Casa francese. Kristoffersenn è il più giovane medagliato olimpico dello sci alpino (di sesso maschile), il più giovane norvegese ad avere vinto una gara di Coppa del Mondo e il migliore di sempre ai Mondiali giovanili con 8 medaglie, di cui 6 ori. Quasi una seconda vittoria per Rossignol dopo quella di Federica Brignone. Molto affollato anche l’incontro organizzato da Energiapura in un negozio sportivo dove Henrik ha firmato autografi a go-go.
FLOP
MARCUS SANDELL
Dopo la bella prestazione del 2014 un DNF
START AREA TUTTA NUOVA FLOP
VIKTORIA REBENSBURG
con le assenze di Maze e Fenninger doveva essere la regina del gigante ma per ora neanche un podio
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Audi ha realizzato una nuova start area per la Coppa del Mondo 2015/16 che ha fatto il suo debutto a Sölden. Che dire... proprio una partenza 3 D…
RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
GUS FA OUTING… AKSEL IL MACHO Ha fatto parlare anche a Sölden l’outing del freestyler statunitense Gus Kenworthy (argento slopestyle a Sochi 2014) che ha dichiarato di essere gay dalle pagine di ESPN The Magazine. «Essere il migliore al mondo è sufficiente per essere accettato?» titola il magazine statunitense? È sembrata una risposta a distanza quella data da Aksel-Lund Svindal che ha simpaticamente dichiarato di condividere tutto con Kjetil Jansrud ma non il letto.
FEBBRE DA COPPA È quella che ha colpito Francesca Marsaglia a Sölden. La lazialepiemontese non ha potuto prendere il via a causa dell’influenza.
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COACH’SCORNER Opinione di
Mauro Pini*
GIGANTE 3.0 Dopo tre anni dal cambio di attrezzatura mancano dati chiari sugli infortuni e i regolamenti sui materiali rischiano di allontanare i giovani dallo sci Ed eccoci ripartiti per quella che promette di essere, almeno nel settore femminile, una stagione molto interessante, alla ricerca di nuovi equilibri e dell’investitura della nuova leadership, sportivamente parlando. A Sölden mancavano all’appello, oltre a molte altre, quattro delle migliori gigantiste degli ultimi anni. Questa particolare situazione mai vista prima ha rimescolato le carte, permettendo a diverse ragazze di trovarsi un pettorale quasi insperato. Credo che, volgendo lo sguardo verso la classifica generale, sarà proprio il gigante il crocevia per chi vorrà mettere le mani sul ‘Coppone’. Essendo l’Italia la squadra meglio attrezzata nella disciplina, giocherà un ruolo importante ‘rubando’ punti importanti alle pretendenti alla vittoria finale. Dopo la prima gara, infatti, tutte le favorite alla vittoria della generale sono lì davanti. È iniziata la bagarre! Tre stagioni fa fu introdotto il cambio del regolamento concernente i materiali (modifica delle lunghezze e delle sciancrature) con il relativo azzeramento delle referenze e dei valori in campo. In Austria ho avuto occasione di scambiare con allenatori e addetti ai lavori qualche opinione in merito. Diverse le vedute, così come diverse sono le reazioni alle domande specifiche sull’evoluzione della situazione. Ricordiamo che la decisione della FIS è stata imposta basandosi su studi effettuati dall’Università di Salisburgo, studi che, diciamolo chiaramente, ben pochi hanno visto... L’obiettivo primario era quello di diminuire drasticamente gli infortuni alle ginocchia e garantire maggiore sicurezza all’atleta in questo senso. Ora, immagino che la FIS stia raccogliendo dati in merito e spero vivamente che alla fine di questa stagione venga divulgata una prima valutazione intermedia di quanti miglioramenti questa scelta - per alcuni scellerata, per altri obbligata - abbia portato. Ho la sensazione che le lesioni, forse diminuite durante le gare, siano tuttora in agguato negli allenamenti. Qualcuno potrebbe dire che la decisione è ormai stata presa e che, almeno fino alle prossime Olimpiadi, niente verrà modificato, inutile quindi discuterne e… meglio adattarsi
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alla situazione. Sì, sono d’accordo che gli atleti di alto livello, grazie all’evoluzione del materiale, al loro lavoro tecnico e soprattutto alla grande mole di lavoro fisico, continueranno ad adattarsi sempre meglio a questi sci (sebbene analizzando la prima gara della stagione mi sento di dire che sono pochi quelli che hanno già raggiunto un alto livello tecnico, anche tra i big). Per questo mi auguro che vengano fatte analisi sul maggior numero di dati possibili, sin dall’inizio, per verificare con cognizione gli effetti diretti e indiretti (oltre ai problemi tecnici) causati dai regolamenti attuali. È vero che nel settore femminile questo cambio non ha portato grandi stravolgimenti, mi sembra che il nuovo attrezzo, con le sue misure minime, si adatti abbastanza bene alla morfologia e alle capacità tecniche generali delle atlete. Nel settore maschile invece l’effetto devastante è stato l’abbandono della gran parte degli atleti ‘anziani’ e l’incredibile fatica nel gestire le forze generate, soprattutto per i giovani. Mi preoccupa molto proprio il settore giovanile, purtroppo la FIS sta sottovalutando le difficoltà che i giovani riscontrano nel dover re-imparare a sciare. Perché di questo si tratta, faccio infatti fatica a capire che senso abbia mettere ai piedi di un diciassettenne gli stessi sci di chi domenica ha sciato sul Rettenbach! Mi preoccupa la perdita di molti talenti che potrebbero decidere di lasciare questo sport perché non si divertono più, così come mi preoccupa molto la salute dei nostri giovani. È vero che, come dicono alcuni, nello sci è sempre esistito il mal di schiena, ma è anche vero che discopatie e dolori cronici prima dei vent’anni non sono normali. Ho l’impressione che l’effetto cercato non sia stato raggiunto, che le decisioni prese ne stiano anzi creando altri che potrebbero addirittura minare la salute dello sci stesso! Spero di sbagliarmi… *Ticinese, maestro di sci, istruttore e allenatore, ha allenato la nazionale spagnola, Lara Gut, Tina Maze ed è stato DT degli uomini e delle donne in Svizzera
©SALOMON SAS. TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI. FOTOS: ALExIS BOIchARD / AGENZIA ZOOM / chRISTOFFER SjÖSTRÖM.
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ENGINEERED FOR HIGHEST PERFORMANCE Sviluppata con gli atleti d’alto livello, la collezione Salomon S-LAB Racing ha aiutato King Kong a dimostrare le sue abilità discesistiche a Vail/Beaver creek e a vincere la coppa del Mondo.
SELFIE PARADE
Giordano Ronci
Un’estate attraverso Instagram
Marie Marchand Arvier Roberta Melesi
Alpine Canada 21 agosto 2015
Dustin Cook Emoij Mosaic
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Daniel Yule 24 agosto 2015
Erin Mielzynski 8 settembre 2015
Che la forza sia con te
Riflettendo
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Alexis Pinturault - 18 agosto 2015
Coaches worked hard! They did it finally Filtro: Normal
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Joachim Puchner 6 agosto 2015
Bode Miller - 24 luglio 2015
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Stai in equilibrio come queste pietre. Sono rimasto impressionato dal fatto che non sono incollate. Tutto quello di cui hai bisogno sono tempo e pazienza Filtro: Normal
Estelle Alphand - 29 luglio 2015
#2Alpes #possiamomettereviaglisci Like: 151
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INSTAGRAM Felix Neureuther - 3 ottobre 2015
Indovinate chi ha vinto ;)!!! Filtro: Valencia
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Luca Riorda 6 settembre 2015
Finalmente qualche spiraglio di luce Filtro: Normal
Silvano Varettoni 8 settembre 2015
Saluti da La Parva
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Ted Ligety 5 giugno 2015
Io e mio fratello @chawe dalla sua nascita fino ai nostri turbolenti anni da teen-agers Filtro: Normal
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Marvin Van Heek 30 giugno 2015
Martina Perruchon 18 agosto 2015
Tempo di barbecue con @steven_nyman !
Guarda sempre avanti, mai indietro‌ O andrai a sbattere.
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Jaqueline Fiorano 6 agosto 2015
Sara Hector - 5 ottobre 2015
E non aveva mai intuito quanto amore ci mettesse anche solo uno sguardo sfuggito
Brucia, brucia.. Filtro: Normal
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SPECIALE
COPPA DEL MONDO SÖLDEN
SÖLDEN
AL MICROSCOPIO
Tra prestazioni top e flop, tra novità e cose già viste. La gara di apertura di Coppa del Mondo è sempre un evento particolare che merita una lente di ingrandimento tutta sua. Ecco i punti più significativi di Claudio Ravetto - foto Zoom Agénce
ATTESA TROPPO LUNGA Sette mesi, per l’esattezza 216 giorni: così tanto abbiamo dovuto aspettare per vedere un gigante di Coppa del Mondo. Davvero troppo, troppo tempo. Sarebbe il caso di aggiungere al circuito una tappa sudamericana. Ushuaia, dove quest’anno si è svolto l’Interski e dove si allenano da anni tutti i top team, ha pendii all’altezza delle più belle gare europee, si potrebbero mettere in calendario tre gare maschili e altrettante femminili in una settimana, facendo disputare gigante, slalom e superG. Questo spezzerebbe la monotonia degli allenamenti estivi e la lunga attesa degli appassionati, tenendo anche più vivo l’interesse verso questo sport. Non solo: aiuterebbe ad ottimizzare i costi per la trasferta transoceanica per gli allenamenti e potrebbe aiutare ad avvicinare al grande sci nuovi potenziali appassionati. L’IMPORTANZA DELLA RIFINITURA Detto questo, parliamo delle gare di Sölden. Per una volta, partendo dalla fine, credo che valga la pena di applaudire gli allenatori della squadra italiana che hanno preparato molto bene questo appuntamento, bar-
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rando un pendìo in Val Senales. Gli ultimi giorni di rifinitura prima di Sölden si stanno rivelando sempre più determinanti per il risultato, gli atleti possono mettere a punto il materiale e gli equilibri corretti. Devo ammettere che nei miei anni da DT avevo sottovalutato un po’ questo aspetto. Va evidenziata la lungimiranza del presidente dell’ÖSV Peter Schröcksnadel che da quando è diventato azionista della Val Senales si è dato da fare per realizzare un servizio di cui hanno potuto usufruire le squadre austriache e italiana. LA PAGELLA DEI BIG… Giù il cappello davanti a Ted Ligety, atleta di un talento straordinario. Non avrei scommesso su di lui, lo pensavo ormai non più al top sul ripido, invece si è difeso molto bene sfruttando anche la perfetta preparazione della pista. Nota di merito per Thomas Fanara, forse il migliore della giornata, penalizzato solo dalla sua poca capacità di far scorrere gli sci negli ultimi secondi delle due manche. Hirscher non mi è sembrato ancora brillantissimo come aveva dimostrato di essere nella passata stagione, ciò nonostante senza un errore nel lancio del piano nella se-
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SÖLDEN LIVE Tutte le anticipazioni, l’avvicinamento alla gara di Sölden con gli allenamenti in Val Senales e Pitztal, le fasi finali della preparazione, i commenti pre e post gara li trovate sul nostro sito. Video esclusivi, foto-gallery e il racconto live dei nostri inviati in pista Andrea Chiericato e Gabriele Pezzaglia. Una copertura dell’evento senza paragoni. www.raceskimagazine.it
conda manche avrebbe potuto dominare ancora una volta la gara. Nani, da qualche anno sempre il numero uno del team Italia, purtroppo per lui sempre primo, secondo o terzo dei ‘normali’. Buonissima gara con il miglior risultato della carriera, ma per il podio dovrà inventarsi qualche cosa.
> NELLA FOTO Super Ted Ligety in azione
Mi aspettavo di più da Pinturault, che sembrava l’atleta con il trend più in crescita nella stagione precedente, vedremo se è stata solo una prima manche un po’ sotto tono a frenarlo. Anche da Kristoffersen, che per me è quello più innovativo dal punto di vista tecnico, mi aspettavo qual-
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I FATTI Nella gara maschile ha vinto per la quarta volta Ted Ligety. Se consideriamo che è andato altre tre volte sul podio, a parte l’errore dell’anno scorso, è il vero eroe dell’opening di Sölden. Miglior risultato in carriera per Roberto Nani, che con il quarto posto ha vinto la gara degli ‘umani’. Il podio è ancora distante più di un secondo e mezzo, ma l’inizio è incoraggiante.
Seconda manche ‘da paura’ con miglior tempo e sesto posto finale per il giovane austriaco Roland Leitinger che aveva concluso ventiseiesimo la prima manche. Cinque azzurri nei primi trenta (Nani quarto, Eisath undicesimo, Borsotti tredicesimo, Ballerin diciannovesimo, Moelgg ventitreesimo). Il risultato è secondo solo a quello dell’Austria e a pari merito con la Francia, ma loro ci battono per posizioni nella top 10.
Primo successo in carriera per Federica Brignone, dopo sette podi in Coppa del Mondo e un argento Mondiale. Saldato il conto con il Rettenbach dove conduceva la gara dopo la prima manche nell’ottobre del 2011 ma uscì di scena nella seconda. Trionfo di squadra per la banda-Rulfi con ben 208 punti contro gli 80 degli USA: 6 atlete a punti, tutte nelle prime 16.
Tutte in fila dietro a Federica Brignone le tre possibili candidate alla successione di Anna Fenninger (ferma ai box per infortunio) nella Coppa del Mondo overall: Shiffrin, Weirather e Gut. Sempre che la signorina Vonn sia d’accordo. Record di spettatori sul Rettenbach: 31.500 persone, 14.000 per la gara femminile, 17.500 per quella maschile. No, non è una partita di Champion’s League…
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cosa di più; forse fisicamente non è ancora a livello degli avversari. La vera delusione della prima gara sono stati i tedeschi, anche se Neureuther si è parzialmente difeso (seppur con i soliti acciacchi alla schiena) con un sesto posto, mentre Dopfer mi è apparso rigido e statico. Hanno avuto anche problemi di preparazione dei materiali? Per dare giudizi definitivi in questo campo bisognerà aspettare altre verifiche. Senz’altro al primo colpo d’occhio lo sci che sembra aver fatto il passo avanti più notevole rispetto alla scorsa stagione è Fischer. 20
… E DEGLI ITALIANI Discreti gli altri italiani, Eisath con i soliti alti e bassi di intensità dovuti a un atteggiamento mentale non sempre determinato, al contrario di Borsotti che mi sembra ormai aver definitivamente ritrovato il suo furore agonistico dopo l’infortunio, che però lo porta talvolta a un disordine tecnico. Buono Ballerin che ha bisogno di qualifiche per trovare sicurezza per destreggiarsi con più consapevolezza nell’ambiente di Coppa, grande Manfred a qualificarsi con quel numero, anche se sono del parere che a
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questo punto della carriera dovrebbe dedicarsi totalmente allo slalom (ma sarei ben contento di essere smentito). Peccato per l’uscita di De Aliprandini che non aveva sciato male e ha bisogno di fare manches per ritrovare il ritmo gara, così come per gli altri giovani: le condizioni della pista permettevano a tutti di qualificarsi, cosa che non succede quasi mai sul ghiacciaio del Rattenbach. Caso a parte Max Blardone: è stato un grandissimo e mi scuserà per ciò che dico. Sono stato accusato di non far correre i giovani e la considero
una scelta corretta con l’avvicinarsi dell’evento olimpico, ma a tre anni dalla Corea non avrei mai sacrificato Zingerle per Blardone, anche se ancora nei primi trenta. Una menzione alla squadra francese di gigante che si conferma la più competitiva. FEDERICA 10 E LODE Voglio fare i complimenti a Federica Brignone. Finalmente! Era ora! E che non si fermi qui, in gigante ha un grosso talento, deve sfruttarlo in pieno. Riguardo alla gara femminile, ritengo che spesso le donne vengano fatte
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QUESTIONE DI TEMPISMO La prestazione tecnicamente più significativa è stata probabilmente quella di Thomas Fanara. Ha perso la gara nei tratti pianeggianti, ma sul ripido ha mostrato una capacità tecnica fuori dal comune, soprattutto rapportata al suo fisico minuto. La chiave della sua sciata? L’anticipo motorio con cui affronta le varie fasi di curva: qualunque inerzia diventa gestibile se controllata fin dall’inizio e Thomas dimostra che talvolta il tempismo è predominante sulla potenza.
correre su piste di serie B, questa volta invece le condizioni erano troppo difficili e non è stato un bello spettacolo vederle scendere quasi tutte con estrema difficoltà. Non è stato purtroppo un bel vedere dal punto di vista tecnico. La squadra femminile di gigante azzurra è decisamente la numero uno, 208 punti di Coppa del Mondo sono tanta roba (100 Brignone e 108 le altre), davvero un ottimo bottino. Comportamento da signore del nuovo responsabile tecnico Rulfi che ha giustamente condiviso i meriti con il predecessore Magoni. Prevedo sonore bacchettate…
CHI FA DA SE’ FA PER TRE? Un’ultima considerazione sulla squadra italiana: leggo che Nani e Brignone, i due italiani migliori, si sono allenati spesso per conto loro; non lo dico con spirito critico o per sminuire il lavoro dei miei colleghi delle squadre nazionali che stimo nella maniera più assoluta, ma è forse ora di introdurre un sistema nuovo di allenamento? Dopo tanti anni vissuti direttamente in pista, ritengo che le gare in tv debbano essere rese più spettacolari, si devono avere più informazioni, per esempio tre rilevamenti della velocità per il lancio del piano, il piano
e sull’ultima porta farebbero capire meglio le differenze sul tratto finale, sempre determinante a Sölden. Invece di mettere tanti poliziotti per le multe ne potrebbero mettere almeno uno in pista… Utili sarebbero anche dei rilevatori di luce: ho passato più tempo a guardare in su se passava la nuvola per non sapere quanto sia influente sul risultato, anche un secondo di differenza, la visibilità. IN GUERRA NUDI? Polemiche sulle giacche a vento che arrivano o non arrivano; sono stato pesantemente coinvolto tempo fa
> NELLE FOTO In alto, da sinistra a destra, il team azzurro al gran completo festeggia la vittoria di Federica e l’ottimo risultato di squadra. Il team austriaco in allenamento sulla nuova pista della Val Senales e Thomas Fanara in azione. Sotto, Federica Brignone sta per salire per la prima volta sul gradino più alto del podio di una gara di Coppa del Mondo. Qui accanto, il Rettenbach nella seconda manche
e qualcuno se ne ricorderà. Ai più sembreranno sterili o esclusivamente relative al marketing, ma non è così. Il professor Vercelli, psicologo della squadra, mi ha insegnato che le Olimpiadi sono la rappresentazione moderna della guerra, gli stati formano i loro eserciti con tanto di generali, capitani e truppe e dopo la battaglia (competizione) contano le medaglie: glorificano gli eroi, escludono gli sconfitti, ripudiano i vili. In tutto ciò la divisa rappresenta l’armatura, elemento tutt’altro che da sottovalutare! Provate voi ad andare in guerra nudi!
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LA FABBRICA DEI CAMPIONI
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I NUMERI DI NANI
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DI GABRIELE PEZZAGLIA Roberto Nani è nato il 14 dicembre 1988 e risiede a Livigno (So). Tesserato per il Gruppo Sportivo dell’Esercito, è il punto di forza della squadra azzurra in Coppa del Mondo per il gigante. Nella massima serie è stato 14 volte nei ‘top 10’ in gigante, in Coppa Europa ha vinto due slalom ed è stato campione italiano assoluto di gigante e slalom. Usa sci Völkl, scarponi Tecnica, attacchi Marker, casco, maschera, protezioni e guanti Dainiese, bastoni Leki; il main sponsor è Livigno. Nella stagione 2012-2013 ha chiuso ventottesimo nella World Cup Start List di gigante, nel 2013-2014 nono, nel 2014-2015 nono.
Sedute forza Lo sci esige alti picchi di forza e così, per sopportare le dinamiche in gioco, bisogna sviluppare questa qualità
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Giorni di allenamento di gigante dal 15 maggio a Sölden
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Giorni di allenamento di slalom dal 15 maggio a Sölden
3.800 TEST SALTO VERTICALE CON CONTROMOVIMENTO
61CM
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MASSIMO CONSUMO DI OSSIGENO (VO2MAX) Il valore medio per gli uomini tra 20 e 29 anni è di circa 34-42 Ml/kg/min - un atleta di sport aerobico come lo scialpinismo può avere valori intorno al 70. Questo parametro biologico esprime il volume massimo di ossigeno che un essere umano può consumare nell’unità di tempo per contrazione muscolare. Il valore è espresso in litri/minuto oppure in ml/kg/min se non correlato al peso corporeo. Nello sci non è un fattore limitante della prestazione ma è indicativo dello stato di fitness generale dell’atleta in quanto parametro correlato con la capacità di sopportazione dei carichi di allenamento e le relative capacità di recupero.
5.000WATT
Passaggi in slalom
ATLETA MEDIO
4 LITRI / MINUTO 50ML/KG/MIN
POTENZA SVILUPPATA TEST SQUAT ISOINERZIALE CONCENTRICO (DESMOTEC YOYO)
6.200
NANI
Tempo sui 100 metri. Il record del mondo di Usain Bolt è di 9’’58 - il tempo di Nani è fuori dai top 30 italiani
3.609WATT
Passaggi in gigante
il valore medio per un atleta adulto è di 50 cm Test indicativo delle caratteristiche neuromuscolari dell’atleta. Oltre al dato dell’altezza del balzo, i parametri analizzati sono il picco di forza e il picco di potenza. Nello sci è un tipo d’indagine utilizzata da parecchio tempo sia per la praticità sia per l’attinenza alle modalità di attivazione muscolare.
SECONDI
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Sedute aerobiche Per supportare le attività di forza e per mantenere uno stato ottimale di forma generale. importante anche per migliorare le risposte immunitarie.
POTENZA SVILUPPATA AL TEST SQUAT ISOINERZIALE ECCENTRICO (DESMOTEC YOYO) L’isoinerziale è una tecnologia che permette, a parità di lavoro concentrico, di avere dei picchi eccentrici maggiori rispetto ad altre modalità. Permette di svolgere in condizioni di sicurezza esercitazioni anche ad alte intensità di tipo eccentrico.
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SEDUTE RESISTENZA SPECIFICA Sedute di resistenza alla forza, alla forza veloce e resistenza lattacida sono i lavori più attinenti alle richieste energetiche dello sci.
INTERVISTA
4 etichette per 4 piste
ZAGABRIA CAMPIGLIO Caberlot del Podere Barolo riserva il Carnasciale Villero di Vietti
KITZBÜHEL Giulio Ferrari riserva del fondatore
KRANJSKA GORA Galatrona di Fattoria di Petrolo
Da buon emiliano, Giuliano Razzoli è anche un amante del cibo di qualità e del buon bere. Se di lui si potrebbe dire che… come il buon vino, migliora invecchiando, Razzo si è prestato per noi a un piccolo gioco: abbinare una bottiglia di vino alle quattro piste più belle del circus. «Zagabria la abbinerei al Caberlot del Podere il Carnasciale, vino che punta molto sull’equilibrio gustativo - ha detto l’emiliano -. Proprio come a Sljeme, pista dove non sono ammessi errori. Tracciato classico per un vino unico: Barolo riserva Villero di Vietti, intenso, ricchissimo, pieno di sfumature... proprio come la storica 3-tre. Kitz la abbinerei a un Giulio Ferrari riserva del fondatore. Vino spumante tra i migliori del mondo, complesso ma a allo stesso modo elegante e fine... un po’ come la Ganslern: non ha pendenze estreme ma un fascino unico nel suo genere. Kranjska Gora si abbina a un Galatrona di Fattoria di Petrolo, vino potente ma allo stesso tempo equilibrato e morbido al palato... come l’ultimo muro della Podkoren, difficile ma… ci si arriva da un cambio di pendenza relativamente dolce».
Giuliano Razzoli RAZZO D’ANNATA... All’alba del suo trentunesimo compleanno (il giorno dopo lo slalom di Val d’Isère…) e dopo una delle migliori stagioni in Coppa del Mondo, l’emiliano si presenta al cancelletto di partenza al top e con obiettivi ambiziosi di Gabriele Pezzaglia - foto Zoom
Inferno, andata e ritorno, ora però più forte di prima, forse più forte di sempre. L’ inverno passato ci ha riconsegnato il vero ‘Razzo’, Giuliano Razzoli è tornato a essere un protagonista assoluto dello slalom mondiale. E doveva essere così. Troppo importanti i suoi successi precedenti per sciogliersi sotto il sole dell’ennesimo inverno tiepido. Giuliano poi è una risorsa per un mondo come quello dello sci, almeno in Italia, sempre alla ricerca di personaggi come questo emilia24
no tanto amato dai tifosi. Un’annata in crescita costante quella del reggiano, terminata con due podi e con l’ottavo posto nella ‘World Cup Start List’. E adesso sembra pronto per altri traguardi... Sei tornato sul podio dopo un periodo difficile, cosa hai pensato a Kranjska Gora appena te ne sei reso conto? «Che me lo meritavo dopo alcuni momenti complicati. E poi, ti dico la verità, ho pensato che Kristoffer-
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INTERVISTA
La posizione nella World Cup Start List di slalom dopo i Giochi di Vancouver* * ultima lista della stagione di Coppa
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2015 (8) 2014 (30) 2013 (17) 2012 (13) 2011 (11) 2010 (8)
INSTAGRAM GIULIANO RAZZOLI 2 settembre 2015
> NELLA FOTO In apertura, una simpatica posa a Kranjska Gora
Scusa #liga se non sono lì ma sul divano un po’ ammalato... che guardo le foto e i video dei miei amici! Comunque lo stereo sta suonando
sen era andato davvero fortissimo per essere davanti dopo quella mia grande seconda manche!» Una stagione tutta in salita però in recupero costante. Cosa ti ha lasciato in bocca? «È stata dura. A Levi partivo con il 29 e tanti dubbi in testa. Poi sono riuscito a sfiorare il podio ad Adelboden, Kitzbuehel, Schladming. Quindi ecco i secondi posti di Kranjska Gora e Meribel. In fin dei conti è stata la stagione nella quale ho sciato meglio della mia carriera, ma è mancata una medaglia mondiale a Beaver Creek che era a portata di mano. Purtroppo sono uscito quando andavo... 'a razzo’». La nuova sciata di Razzoli com’è? «Sono più regolare, più continuo. Riesco a essere competitivo in svariate condizioni e tracciati, ad esempio anche sullo stretto, dove sono migliorato molto. Sbaglio meno. D’altronde ora sono a posto fisicamente, mentre negli ultimi RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
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INTERVISTA
BIO Giuliano Razzoli è nato il 12 dicembre 1984 e risiede a Villa Minozzo, sull’Appennino Reggiano. Specialista dello slalom, è stato campione olimpico a Vancouver nel 2010. In Coppa del Mondo nove podi e quattro quarti posti, con le vittorie a Zagabria nella stagione 20092010 e Lenzerheide 2010-2011. Tre le vittorie in Coppa Europa. Portacolori dell’Esercito, è campione italiano assoluto di slalom, titolo conquistato altre due volte. Usa sci e scarponi Fischer, casco e maschera Uvex, bastoni Leki, guanti Level, protezioni Energiapura.
Giuliano Razzoli nello slalom di Kitz
anni ho avuto problemi fisici alla spalla o al quadricipite che mi hanno frenato» Nel tuo periodo difficile hai cambiato anche materiale in corsa. Perché questa scelta inusuale? Ti hanno anche criticato... «Solo un atleta sa quando è il momento giusto per fare dei cambiamenti drastici, come ho fatto io passando a Fischer appena prima di Campiglio. Chi critica non sa, non capisce». Da sempre esaltato e criticato senza mezze misure. Come convivi con questa tendenza dei media e dell’opinione pubblica? «La vittoria olimpica e i miei risultati in Coppa del Mondo mi hanno messo subito sotto i riflettori, quasi fossi il salvatore della patria. E poi certo, venire dall’Appennino e mettersi in mostra a suon di risultati ha scosso il mondo dello sci tradizionale. E per quel che mi riguarda, quando le cose non girano per il verso giusto non mi si risparmiano 26
critiche. In effetti non c’è un trattamento uguale ad altri, sembra che Razzo non possa sbagliare mai. Ma non tutti sanno che dal podio al quindicesimo posto c’è poco, pochissimo, differenze a volte impercettibili, dettagli». Patisci la pressione dei media? «No, riesco a convivere con questa situazione, sono le conseguenze del successo. Certo, mi rendo conto che i miei podi hanno riacceso entusiasmo fra i tifosi, speranze, voglia di sci, sogni. Ma questo è una grande notizia ed è l’elemento che fa ripartire l’inverno con l’obiettivo non solo di confermarmi, ma di fare ancora meglio». E il tuo ‘fan club’? «Facile venire a Méribel dopo un podio la settimana prima. Dal reggiano invece veniva almeno un pullman a ogni gara, anche quando tribolavo. Non finirò mai di ringraziarli, sono orgoglioso di avere gente così al mio fianco».
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Parlaci di Patrick Merlo, il tuo skiman. «Un altro che non mi hai mai abbandonato, che ci ha sempre creduto. Ha lasciato Nordica e si è licenziato durante l’inverno 2012-2013 per seguirmi in maniera incondizionata. E poi professionalmente è più di uno skiman, molto utile nella fase di test dei materiali e di confronti con i tecnici dell’azienda». Sci e atletica, come hai trascorso estate e autunno? «Sulla neve ho sempre sciato con la squadra, a secco ho lavorato anche con Luca Tonelli, che si interfaccia con Tommaso Frilli, il nuovo preparatore della FISI. Sintesi perfetta, niente gelosie, obiettivi comuni». Cosa pensi del contributo economico che devi dare alla federazione? «Mi dispiace sapere che la FISI non attraversa un felice momento dal punto di vista economico. Penso che ci sia bisogno di cambiamenti
nel mondo dello sci in generale, in FISI come anche in FIS. Penso alle sponsorizzazioni ad esempio. Forse dovremmo avere più libertà di movimento, ci sono troppe regole che ti limitano e sono così da sempre. Si chiedono da una parte contributi, poi dall’altra ti frenano per trovare nuove risorse. Quello che non capisco ad esempio è l’impossibilità di utilizzare spazi sulle tute da gara. Insomma, ci sarebbe da rivedere qualcosa». Cos’è lo slalom? «È la sfida che più mi esalta. È bello ma cattivo, affascinante ma perfido. È un po’ come la vita, nel senso che da un momento all’altro può cambiare tutto. Se a Beaver Creek non avessi ‘toccato’ lo scarpone, non sarei scivolato via e probabilmente staremmo qui a parlare di una medaglia iridata». Come vedi il mondo dello sci dei più piccoli, c’è esasperazione rispetto ai tuoi anni? «Forse. Però non riesco a credere che ci sia una regola su come e quanto allenarsi da ragazzino. Secondo me alla fine la selezione è naturale» Razzo, ci pensi ai Giochi coreani? «A volte sì, per forza... anche se è presto. Ma la felicità, la completezza, la coscienza di essere davvero il migliore che ti dà una medaglia d’oro olimpica non ha eguali».
SPECIALE
AZZURRI COPPA DEL MONDO
TUTTI PER UNO UNO PER TUTTI
Allenamenti personalizzati e lavoro in autonomia, ma anche più attenzione alla forza e alla resistenza e qualche cambio importante nello staff tecnico delle squadre di Coppa del Mondo. Per puntare al podio in tutte le discipline maschili e alla vittoria nel gigante femminile. Obiettivo già raggiunto a Sölden di Gianmario Bonzi - foto Andrea Chiericato, FISI/Pentaphoto, Zoom Agénce
Parola chiave: individualità. Le novità non sono mancate nella collezione news primavera-estate della nazionale italiana di sci alpino 2015-2016 che ha aperto la stagione alla grande, con il successo di Federica Brignone in gigante e il quarto posto di Roberto Nani, tra gli altri risultati, a Sölden. I pezzi più pregiati? ‘Grande ritorno’, ‘usato sicuro’ o ‘chi fa da sé’, scegliete voi. Max Carca, piemontese, 43 anni, si è ripreso il team maschile direttamente dal Canada e questa volta con i gradi di direttore tecnico; Gianluca Rulfi, cuneese di Prato Nevoso residente a Genova, classe ’64, ha invece accettato una sfida intrigante e ricca di incognite, lasciando i discesisti per approdare alla guida delle talentuose gigantiste (più le slalomiste, ovviamente), dopo un addio non proprio amichevole tra il titolare della ‘panchina’, Livio Magoni, e la FISI. A livello organizzativo bisogna sottolineare come molti atleti, ben più che in passato, abbiano voluto gestirsi da soli per integrare gli allenamenti ufficiali con la squadra, sciando a livello individuale e pagandosi ovviamente le spese. In ogni caso le gior-
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nate sugli sci, numericamente, sono state simili a quelle dell’estate 2014. UOMINI: PODIO IN TUTTE LE SPECIALITÀ Idee chiare, obiettivi precisi, poco fumo. Max Carca è tornato sapendo bene come lavorare e progettando su basi solide. Intanto ha riportato il gruppo dei velocisti in Cile, dove esistono piste di velocità ben più attrezzate rispetto a quelle ‘adattabili’ di Ushuaia e raccogliendo l’applauso del ‘veterano’ Peter Fill. L’allenatore piemontese ritroverà in squadra gli ex infortunati Luca De Aliprandini (classe ’90, 26 gare e quattro risultati tra i primi 15 in Coppa del Mondo, miglior risultato il sesto posto di Val d’Isère tra le porte larghe) e Alex Zingerle (classe ’92, sette gare in gigante e due risultati tra i primi 20 nel circuito maggiore), con un Innerhofer che finalmente ha potuto allenarsi sugli sci e a secco, d’estate, come probabilmente non gli capitava da un lustro (tornerà a gareggiare anche in gigante) e Manfred Moelgg completamente recuperato dopo l’infortunio al tendine d’Achille. «La base su cui lavoro - ha detto Carca
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- è da sempre quella del rispetto reciproco: si procederà per obiettivi e programmazione. In un’annata che non prevede Mondiali od Olimpiadi, le Coppe di specialità diventano l’obiettivo principale del 2016. Sono convinto di avere un gruppo capace di puntare al podio in tutte le specialità. Per farlo sarà fondamentale individualizzare al massimo la preparazione di ogni singolo atleta, collaborare per dare un servizio sempre migliore a ognuno, scoprire quale potenziale può sviluppare un atleta per impostare le due successive stagioni che culmineranno con i Mondiali di St. Moritz 2017 e le Olimpiadi coreane del 2018, il nostro vero punto d’arrivo». DISCESISTI IN CILE Podi in tutte le specialità? Un obiettivo ambizioso, ma all’altezza della tradizione italiana maschile. Bello che venga dichiarato subito. E possibile, certo. L’Italia si ritrova con il solito ottimo gruppo di slalom degli ultimi anni (nella scorsa stagione una vittoria, Gross, e cinque podi complessivi, con Giuliano Razzoli super motivato a ritrovare la via del
successo). In gigante la concorrenza straniera è tremenda e quasi imbattibile, ma Roberto Nani (dodici piazzamenti tra i primi dieci in gigante, senza podi), come appena dimostrato a Sölden, è solo un passo dietro i grandi fenomeni Hirscher e Ligety, mentre da Ushuaia è rientrato un Giovanni Borsotti dato in ottima forma. In superG e discesa la squadra è forte da anni (ma necessita di ricambi per il futuro, li vedremo in azione già in questa stagione) e ha dominato la stagione 20122013 vincendo le cinque discese classiche della Coppa del Mondo (Beaver Creek, Wengen e Garmisch-Partenkirchen con Innerhofer, Bormio e Kitzbuehel con Paris, in più argento iridato a Schladming, oltre al superG conquistato da Marsaglia, sempre in Colorado) anche se nella scorsa stagione il solo Dominik Paris (vittorioso in superG a Kitzbuehel, con altri cinque podi) è stato continuo dall’inizio alla fine, Mondiali esclusi. Inoltre nelle ultime tre annate la squadra maschile ha sempre vinto almeno una gara in Coppa, conquistando una media complessiva di sette podi con circa
> NELLA FOTO I due portacolori
SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI della velocità , Christof Innerhofer e Dominik Paris, in una simpatica posa dello shooting realizzato dalla FISI a Verona
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MOBILE Squadre maschili Ecco chi sono gli azzurri di Coppa del Mondo
50 top 10 a stagione. Numeri buoni che possono però crescere, anche esponenzialmente. Le premesse sudamericane, leggi Valle Nevado e La Parva, in Cile, sono buone, anche perché Paris e compagni hanno trovato davvero condizioni fantastiche in Sud America. «Siamo riusciti a fare diverse manche di discesa da 1’15” con riscontri buoni e sensazioni positive - ha detto Alberto Ghidoni, responsabile dei velocisti -. I ragazzi stanno lavorando sodo, sono molto motivati, anche Christof Innerhofer che da troppe stagioni non arrivava a fine estate con questa qualità di lavoro». A proposito di Inner, in Cile l’altoatesino di Gais ha testato molti scarponi e sci per il superG anche in funzione dei tracciati con neve più molle, su cui pare essersi adattato meglio. Peccato solo per qualche problema di troppo alla schiena di Matteo Marsaglia. UNA STAGIONE A QUOTA 44 Pochi i ritiri significativi in campo maschile, due sicuramente annunciati già dall’estate precedente (Didier Defago, Mario Matt) uno preventivabile (Benni Raich), di 30
Simoncelli si è già detto e scritto tutto. Non sono da sottovalutare, invece, gli infortuni estivi, che hanno già costretto a rimandare l’inizio di stagione per Kueng, Feuz, Caviezel, Richard, mentre Matts Olsson, discreto gigantista, svedese, rientrerà solo per l’annata 2016-2017 esattamente come il miglior velocista tedesco, Tobias Stechert. Svindal è invece tornato a tempo pieno alle gare. Il calendario è bello fitto: sono addirittura 44 le prove previste: 10 giganti, 11
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slalom, un parallelo (Alta Badia), un City Event, 11 discese, 7 superG, 3 combinate alpine. Le novità sono rappresentate dal City Event di Stoccolma e dal parallelo in Badia, ritornano Chamonix e Hinterstoder e si viaggerà anche in oriente, con le tappe giapponesi e coreane (preolimpiche). Le varie start list vedono in generale tanti azzurri nei trenta, nel primo gruppo però troviamo il solo Paris in velocità, Nani ed Eisath in gigante, Gross e Razzoli in slalom.
NANI VA DA SOLO Chi fa da sé fa per tre? Fatto sta che per integrare il lavoro di squadra, non sempre esaustivo secondo alcuni atleti, c’è chi ha pensato di organizzarsi anche per conto proprio. Roberto Nani per migliorare in slalom e abbassare i punti FIS nella disciplina (impresa riuscita a metà) si è pagato una lunga trasferta in Australia e Nuova Zelanda. «È stato un lavoro davvero significativo, non solo per quanto riguarda lo slalom, ma anche per il gigante - ha detto
SPECIALE
AZZURRI COPPA DEL MONDO
> NELLE FOTO da sinistra in senso orario, Riccardo Tonetti; Roberto Nani; Elena Curtoni, Dominik Paris, Federica Brignone, Giuliano Razzoli, Nadia Fanchini, Stefano Gross, Marta Bassino e Christof Innerhofer in una simpatica foto di gruppo e Luca De Aliprandini in azione al rientro dopo l'infortunio dello scorso inverno
il livignasco -. Ho partecipato ad alcune gare del circuito continentale ma, se si esclude un podio, non sono riuscito a fare i punti che mi ero prefissato. Purtroppo ho preso un’influenza nei giorni di gara ed ero debilitato, ma il lavoro svolto è stato sicuramente buono. E poi il gigante. Ho trovato ottime condizioni di neve, mi sono allenato spesso sul ‘barrato’ e ho eseguito una gran parte di test con i materiali. Anche a Ushuaia si lavora bene, ma cambiare destinazione e quindi pendii è molto
stimolante e credo proprio allenante. Per questo la trasferta è da ritenersi assolutamente positiva». Da sottolineare anche che tra gli osservati Max Blardone ha sciato solo in autonomia anche se convocato. «Quest’anno - ha ammesso il direttore sportivo Massimo Rinaldi - la cosa ha fatto scalpore. Ma in realtà ogni estate molti atleti lavorano anche da soli. Pure d’inverno, come facevano per esempio i Moelgg, con una scappata in Val Senales o a Plan de Corones. Quasi tutti gli atleti hanno un punto di ri-
ferimento tecnico a casa, questo da sempre. E non è assolutamente vero che la Federazione non gradisce queste ‘uscite’ da soli. L’importante è che serva. Per esempio, ho visto un atleta allo Stelvio sciare in mezzo a buche larghe come trincee d’estate. Così secondo me ha poco senso». NOVITÀ ATLETICA Qualcosa di diverso quest’estate si è visto, tenendo però conto che principalmente tutti gli atleti lavorano individualmente, chi (la maggior
parte) seguito da un preparatore atletico personale comunque sempre in contatto con ‘la base’, chi sotto le linee guida di Micotti e Muzzarelli. Le squadre A, B e C, infatti, hanno potuto svolgere un vero e proprio corso base a Novara sulla tecnica nel sollevamento pesi. Può sembrare banale o scontato, non lo è affatto, tant’è vero che sono rimasti tutti entusiasti. «Faccio solo un esempio - ha aggiunto Rinaldi -: un ragazzo della squadra B al terzo giorno di lavoro era in grado di sollevare 75
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VITTORIO MICOTTI
PIÙ LAVORO PER TENERE IL PASSO DI LIGETY, HIRSCHER E PINTURAULT Novità importanti, soprattutto per i gigantisti. A spiegarcelo è Vittorio Micotti, responsabile atletico della squadra guidata da Raimund Plancker: «Analizzando nel dettaglio le gare dello scorso anno ci siamo resi conto che perdevamo sempre un po’ nel finale, serviva insomma maggiore
LA SITUAZIONE ALL’ESTERO MARIE-MICHELE GAGNON:
«MAI PAGATO PER ALLENARMI, MA PUÒ ESSERE UTILE»
resistenza - ha ammesso il preparatore atletico -. Per questo siamo andati ad aumentare i carichi di lavoro sia sugli sci che a livello atletico e anche a Ushuaia abbiamo eseguito una preparazione fisica diversa rispetto alle trasferte precedenti. È difficile confrontare completamente
i test atletici di quest’anno con quelli del 2014, perché sono cambiati alcuni parametri, sicuramente però possiamo affermare che registriamo valori di potenza e resistenza più alti per i ragazzi di slalom e gigante, in modo particolare per Roberto Nani. Oltretutto
di specialità; risalire sul podio in superG, ‘svezzare’ al meglio atlete come Pichler, Sosio, Delago, Cillara Rossi e proseguire nel trend positivo che dura da tre anni per i numeri, leggi vittorie, podi e piazzamenti tra le prime dieci. Nulla di eccezionale, sia chiaro, ma sempre costantemente in crescita.
l’anno ‘sabbatico’ dichiarato da Tina Maze) e da qualche cambio di materiale eccellente (Gut, Mancuso). L’Italia dello sci alpino femminile si è ritrovata con un nuovo allenatore delle discipline tecniche, il pluri-decorato Gianluca Rulfi, a capo della squadra probabilmente con più talento in assoluto tra le porte larghe, per qualità e quantità (otto atlete tra le prime trenta della start list, due tra le prime sette, 4 nelle 15, cinque nelle 20), che ha per altro esordito alla grande centrando subito una vittoria con Federica Brignone. Rulfi si ritrova in più nel team Michela Azzola (dopo due operazioni, tornerà in gara a dicembre in Coppa Europa, resta la nostra migliore speranza giovane in slalom) e Sofia Goggia (bel lavoro per lei in Argentina),
> NELLA FOTO In alto, il preparatore atletico Vittorio Micotti con Mattia Casse. Nella foto grande, la grinta di Sofia Goggia a Sölden e, a destra, Irene Curtoni con Ruggero Muzzarelli durante gli allenamenti estivi
«Personalmente non ho mai dovuto pagare per allenarmi - ci dice Marie-Michéle Gagnon, 26 anni, polivalente canadese, una vittoria e due podi in Coppa del Mondo -. Ma penso che sia molto importante e utile da parte delle atlete riuscire ad organizzarsi da sole per gli allenamenti in un momento economicamente difficile da parte della Federazione. Le atlete europee sono anche fortunate perché si trovano tutto sommato vicine a molti ghiacciai. Anch’io avrei voluto sciare di più quest’estate. Se si può fare da soli, anche pagandosi le spese, ritengo che sia un’ottima soluzione».
chili, cosa impensabile 48 ore prima, grazie alla tecnica acquisita sotto la guida del bravissimo istruttore Formicola, che prevede un grande lavoro di piedi e non solo braccia e schiena. In più abbiamo dato a tutti delle linee guida per i test atletici, codificati a Malles davanti a qualche sciatore presente, che spero diventino la base del lavoro a partire dalla squadra C fino alla A per tutti i prossimi anni a venire. Perché i ragazzi più giovani da questo punto di vista avevano delle carenze notevoli. Infine aggiungo che Micotti e Muzzarelli, invece di fare un giorno da un atleta e uno da un altro, situazione che non gioverebbe a nessuno, per avere sotto controllo la preparazione fisica, hanno cercato per quanto possibile di radunare alcuni sciatori, 32
per esempio in Caserma a Predazzo per i trentini o in altre situazioni, in modo da tenere monitorato il lavoro atletico per qualche giorno, sia a livello maschile che femminile». E il presidente Roda ha recentemente parlato di Malles come possibile centro ‘federale’, nel prossimo futuro, per la preparazione atletica della FISI, sul modello di Albertville in casa francese. Sarebbe un grande passo avanti. DONNE: IL GIGANTE PRIMA DI TUTTO Obiettivi? Li elenchiamo subito, giusto per sgomberare il campo da equivoci: tornare a vincere almeno una gara in gigante, l’obiettivo è stato già centrato a Sölden per cui alziamo il tiro e diciamo lottare per la coppa
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RIVOLUZIONE TECNICA, TRADIZIONE DISCESA Dopo l'estate del caso Fenninger, prima per la lite con la Federazione austriaca e poi lo sfortunato infortunio che le farà saltare l’intera stagione e la terrà lontana dalle piste da sci per nove mesi, sono tante le incognite a cominciare dagli addii illustri (Hosp, Zettel, Lindell-Vikarby, Gisin, Fischbacher su tutte, con
ragione quando ti devi confrontare con il terzetto Hirscher-Ligety-Pinturault, capace di salire sul gradino più alto del podio in 24 degli ultimi 27 giganti disputati in Coppa del Mondo. Solo Neureuther e Kristoffersen sono riusciti a strappare loro la vittoria…». E l’obiettivo per Nani e compagni sarà proprio questo: tentare il miracolo, passando magari prima per un gradino più basso del podio…
aggregata al gruppo del gigante per ripartire dalla disciplina base dopo due anni da incubo, mentre a completare lo staff tecnico ecco Angelo Weiss, di ritorno con le donne, e i confermati Liore e Muzzarelli (allenatore/preparatore atletico). Tutto invariato nel team di velocità guidato sempre da Alberto Ghezze, con una Karoline Pichler in più nel motore, promossa coraggiosamente, ma con merito, direttamente nella squadra di Coppa del Mondo di discesa dopo avere conquistato il posto fisso in gigante attraverso la Coppa Europa con sole sei gare disputate (cinque podi e due vittorie, tutte tra le porte larghe). Occhio alle ‘comparsate’ nel circuito maggiore di Federica Sosio, anche in slalom (ma è oro iridato jr in carica in superG) e Nicol Delago, discesista con grande scorrevolezza nelle vene, così come la sorella Nadia inserita in squadra ‘C’.
(Stoccolma). Una piccola mano è arrivata dalla fortuna perché i ritiri e gli anni sabbatici di cui sopra ci hanno regalato ai nastri di partenza una situazione favorevole che però dovrà essere sfruttata e in parte è già successo sul Rettenbach: troviamo infatti almeno un’italiana nel primo gruppo di ogni disciplina (quattro in gigante, quattro in superG, due in discesa, una in combinata, una in slalom), addirittura cinque nei mini-sottogruppi delle migliori sette, tra gigante (Nadia Fanchini e Federica Brignone), superG (Nadia Fanchini), discesa (Elena Fanchini) e combinata alpina (Francesca Marsaglia). Non è tutto, ma aiuta. Premesse buone, ovviamente, ma poi contano solo i risultati… «Spero che sia arrivata la maturità giusta per tutte - ha detto il direttore sportivo Massimo Rinaldi -. In Marta Bassino credo tantissimo, ma dobbiamo lasciarla crescere in maniera naturale, deve farsi le ossa da sola».
OTTO GARE IN PIÙ All’orizzonte si staglia un’annata con numero di gare aumentato (da 33 a 41): nove discese, dieci slalom, nove giganti, otto superG, quattro combinate alpine, un city event
ALLENAMENTO SU MISURA Forse è maturata la consapevolezza che per vincere, a questo punto, serve curare davvero ogni minimo dettaglio a livello individuale e quanto successo a Federica Brignone è un caso em-
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POLE VENOM SL GLOVE WORLDCUP RACE TITANIUM
Foto © Gepa Pictures | Dominik Paris with LEKI Poles & Gloves
quest’anno ci sono due giganti in più nella stagione di Coppa del Mondo e le gare in questa disciplina sono distribuite in maniera più equilibrata, non essendoci Olimpiadi e Mondiali, rispetto ad altre annate. Dicembre resta un mese molto importante, così come importante è la gara di Sölden, ma serve più resistenza tra le porte larghe per rimanere competitivi nell’arco di tutta la competizione. A maggior
ALLENAMENTI INDIVIDUALI - PRO - DENISE KARBON
«Lavoro a casa sì, ma…» «Integrare gli allenamenti ‘ufficiali’ con qualche uscita da soli può essere utile, lo facevo anch’io, ma l’importante è che si segua lo stesso indirizzo tecnico della Nazionale e che ci sia unità di vedute tra chi ti segue singolarmente, anche poche volte all’anno, e gli allenatori in squadra. Mi capitava spesso di fare qualche giorno di sci con mio papà, allenatore che ovviamente mi conosceva meglio di chiunque altro. E sempre avendo ben presente il lavoro fatto con il team. A volte è persino più divertente, magari può arrivare l’input
giusto proprio in questi casi isolati, o puoi concentrarti su determinati particolari, con calma, senza guardare solo il cronometro, altrimenti finisci per fare sempre lo stesso lavoro con i soliti metodi in squadra. Basta che ci sia chiarezza, gli allenatori ogni tanto sono un po’… permalosi, non amano molto ingerenze nel loro campo. Cosa manca alle nostre gigantiste azzurre per vincere tanto? Nulla come si è visto, Federica, Nadia e Manuela per esempio hanno esperienza, grinta, voglia, classe. Solo, devono osare
UN’ESTATE SUGLI SCI *
Allenamenti in squadra
al massimo, senza paura di commettere errori, lasciarsi andare. È importante iniziare bene per prendere fiducia e trainare tutta la squadra. Ecco, fiducia è la parola chiave, da mettere in pista senza troppi pensieri. Una vittoria, ed è arrivata, cambia tutto per le gare successive. Mi piace molto Marta Bassino, a suo favore ha la caratteristica tecnica più importante di tutte: la capacità di collegare le curve sempre in velocità, senza frenare mai. Un talento naturale, unico. Se c’è quello, tutto il resto si può costruire».
Allenamenti singoli
* informazioni aggiornate al 4 di ottobre
FEDERICA BRIGNONE - TOTALE 38 GIORNI
31
7
10-11 gg a Les 2 Alpes (giugno), 4 a Cervinia (agosto), 16 a Ushuaia; 7 a Cervinia
MARTA BASSINO TOTALE - 29 GIORNI
25
4
6 gg a Les 2 Alpes (giugno), 4 a Cervinia (agosto), 15 a Ushuaia; 4 a Les 2 Alpes (luglio)
CHIARA COSTAZZA - TOTALE 33 GIORNI
28
5
10-11 gg a Les 2 Alpes (giugno), 5 giorni a Saas Fee (agosto), 3 giorni allo Stelvio (settembre), 5 in Lituania (settembre), 4 a Hintertux (fine settembre/ottobre); 5 allo Stelvio
NICOLE AGNELLI - TOTALE 34 giorni
28
6
10-11 gg a Les 2 Alpes (giugno), 5 giorni a Saas Fee (agosto), 3 giorni allo Stelvio (settembre), 5 in Lituania (settembre), 4 a Hintertux (ottobre); 6 giorni in due tranche allo Stelvio con papà
SOFIA GOGGIA - TOTALE 34 GIORNI
31
3
10-11 gg a Les 2 Alpes (luglio), 4 a Cervinia (agosto), 16 a Ushuaia; 3 giorni allo Stelvio a luglio con le Fiamme Gialle
ROBERTO NANI - TOTALE 52 GIORNI
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17 3 giorni ski dome Lituania, 6 giorni a Zermatt e 3 a Hintertux, 5 giorni a Pitztal; 20 giorni a Perisher e Coronet Peak, 10 allo Stelvio e 5 a Les 2 Alpes
blematico. Allora le ragazze sono partite da Les 2 Alpes, in Francia, ai primi di luglio, con undici giorni di sci, trovando condizioni fantastiche, ma per lavorare esclusivamente su tecnica, addestramento, difetti, provando e ripassando gli stessi gesti, fino ad automatizzarli. Ciascuna con le proprie debolezze e insicurezze da ‘curare’. «Siamo andati principalmente a lavorare sui fondamentali ha detto Alberto Ghezze -. L’inizio dell’estate è il momento giusto per farlo. Abbiamo cercato di risvegliare e stimolare certi aspetti della tecnica pura, per non fossilizzarci solo su allenamenti standard. A volte li abbiamo un pochino esasperati, questi fondamentali, ma sapendo che poi andremo a ripescare il tutto in un ‘cassettino della memoria’ quando potrà tornare utile, ben più avanti. In condizioni difficili, di visibilità o neve molle. Quindi non solo tecnica di base, ma molto di più, lavorando su come ci si muove e come ci si può muovere in determinate circostanze sugli sci. E dopo qualche giorno, per testimonianza diretta di alcune atlete, questo tipo di allenamento aveva già cominciato a dare i suoi frutti. Ci sembrava giusto dare stimoli diversi». In più a Ushuaia, quando possibile, avendo le azzurre a disposizio-
ALLENAMENTI INDIVIDUALI - CONTRO - KRISTIAN GHEDINA
«Lavorare in gruppo motiva» Lo sci è uno sport individuale, ma il confronto con i compagni di squadra è fondamentale. Ecco perché secondo me più ci si allena insieme, meglio è. Bisogna fare due distinzioni tra lavoro atletico e sulla neve. Nel primo caso, anche ai miei tempi, si faceva un po’ di programma a casa, da soli, ma non ricordo nessuno che avesse un ‘guru’ personale, al massimo chi abitava vicino si ritrovava per andare in palestra o in pista insieme. I raduni atletici erano tanti, anche 5-6 all’anno della durata di più di 10 giorni, a Malles, in Sardegna, in Sicilia, 34
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Erano occasioni d’oro perché lavorare insieme motiva e avevi possibilità di confronto con i compagni. Andando avanti con gli anni, nelle ultime stagioni di carriera, mi sono proprio reso conto che fare il compitino, fare gli esercizi assegnati, in maniera corretta, senza motivazioni, non portava risultati. Conta sempre la ‘fame’, il duro lavoro e in gruppo è tutto più facile e naturale. Per quanto riguarda l’allenamento sulla neve, sulla carta girare da soli è meglio perché trovi la pista bella e tutta per te, senza attese, puoi gestire meglio il tempo, ma trovo che anche
in questo caso confronto con i compagni e soprattutto adattamento alle condizioni della pista, magari rovinata da più passaggi, siano fondamentali. In Coppa del Mondo si scende sulla pista che si trova e in slalom i primi nella seconda manche partono per ultimi… Ecco perché fare un tempo migliore nella seconda discesa di un allenamento è molto stimolante. Poi, in fin dei conti, è chiaro che quello che conta più di tutto rimane comunque la fame di successo. Anche con pochi mezzi, senza guru e da soli si può vincere tutto. Come hanno fatto i Kostelic.
SPECIALE
AZZURRI COPPA DEL MONDO > NELLA FOTO Manuela Moelgg è la veterana delle slalom-gigantiste azzurre
MOBILE Squadre femminili Ecco chi sono le azzurre di coppa del mondo
ne una pista di velocità e due-tre per gigante e slalom, si è cercato di lavorare singolarmente, motivo per cui si sono viste coppie di atlete (Brignone-Pichler in superG, Goggia-Nadia Fanchini in gigante per non fare che due esempi) con a disposizione un intero tracciato, tecnici dedicati, fisioterapista in alcune giornate, come altre squadre (Austria e Stati Uniti su tutte) fanno da anni. Anche la stessa Marta Bassino ha sciato in tutte le specialità, segno che per ogni atleta si vuole seguire un indirizzo diverso a seconda delle caratteristiche. Le condizioni non sono state perfette per la troppa neve caduta, ma almeno in tre discipline (gigante, superG e slalom) il lavoro sudamericano può dirsi soddisfacente. CHI FA DA SÉ… In estate, un mese abbondante senza sci ‘ufficiale’, fino al ritorno a Cervinia, il 18 di agosto, dopo Les 2 Alpes, prima di Ushuaia e dei ghiacciai per le slalomiste. E allora ci si organizza. Chiara Costazza e Nicole Agnelli al Passo dello Stelvio, rispettivamente
con Sci Club Radici e Gruppo Sportivo della Polizia in un caso, papà Marco nell’altro; Marta Bassino (che per la prima volta in carriera ha affrontato la trasferta argentina per l’allenamento su neve invernale) e Francesca Marsaglia a Les 2 Alpes con il Comitato Alpi Occidentali, la prima anche per testare i nuovi Salomon, la seconda seguita pure da papà Andrea (allenatore); le sorelle Curtoni da anni lavorano a Les 2 Alpes, spesso seguite da papà Luciano e la scorsa estate non ha fatto eccezione per loro. Federica Brignone ha sfruttato l’abbonamento ‘stagionale’ agli impianti per lavorare a La Thuile o Cervinia, magari con Laurent Praz (suo tecnico in ASIVA) e papà Daniele (allenatore), per un totale di sette giorni in due tranche, in un caso anche con Mielzynski, Gagnon e Prefontaine come compagne di allenamento. «Sì, sicuramente è stata un’estate diversa da quelle precedenti - ha ammesso la figlia d’arte valdostana -. Ho lavorato molto dal punto di vista atletico, magari con meno ore, ma in maniera più intensa; allenamento utilissimo, sempre con la supervisione di Muzzarelli, ma seguita a casa da Federico Colli. Sono davvero soddisfatta di come ho lavorato, penso che con qualcuno che ti sta dietro riesci sempre a dare il cento per cento in ogni cosa. Quando ho sciato da sola ho trovato condizioni fantastiche, per fortuna, per cui reputo quei giorni molti importanti». A giudicare dal trionfo di Sölden, una scelta più che azzeccata...
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CONFRONTO
MASSIMO RINALDI & LUCIANO CURTONI
DUEMILA EURO DI DISCORDIA «Gentili atleti, così come anticipato dal Presidente federale in occasione del workshop di Desenzano e condiviso dal Consiglio del 30 luglio scorso, la Federazione Italiana Sport Invernali, per la stagione 2015/2016, chiede la vostra partecipazione alle spese di viaggio per lo svolgimento degli impegni federali di allenamenti e gare di questa stagione (…). Il versamento della quota richiesta è condizione essenziale per poter prendere parte agli impegni federali di allenamenti e gare (…)». Inizia così la mail ricevuta da tutti gli atleti delle squadre A e B della Nazionale italiana di sci alpino. Il contributo richiesto è stato di 2.000 euro per tutti gli atleti che sono nei top30 della WCSL di Coppa del Mondo. E oggi in più sappiamo che il contributo è finalizzato a progetti per i giovani e non serve invece per le spese di viaggio. Ecco due opinioni sull’argomento.
PRO Massimo Rinaldi, direttore Sportivo sci alpino, FISI
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Ricordo che per lunghi anni si pretendeva dagli atleti il 30% dei loro introiti su sponsor personali. I soldi versati dagli atleti dello sci alpino resteranno solo ed esclusivamente all’intero del ‘comparto alpino’, discorso che vale anche per le altre discipline affiliate alla FISI. Con quei soldi, che effettivamente non sono moltissimi, ma in caso contrario bisognerebbe chiedere 10.000 euro a ogni atleta, si vanno a finanziare progetti che coinvolgono anche i giovani. Faccio un esempio: a Vilnius, in Lituania, si sono allenate insieme, al coperto, atlete della squadra A, B e C. Questo lo considero un investimento sullo slalom, che a livello femminile sappiamo essere in difficoltà. Lo stesso hanno fatto i maschi. Investire su questa disciplina significa anche portare sciatrici giovani e di talento ad allenarsi con ragazze che gareggiano abitualmente in Coppa del Mondo. Ecco l’idea base con cui verranno sfruttate queste risorse, per capirci. Altro esempio: a novembre le ragazze della velocità potranno partire qualche giorno prima per Copper Mountain, dove risiederanno praticamente due settimane per preparare al meglio Lake Louise. Vi garantisco che anche solo quattro giorni in più in Colorado non sono uno scherzo dal punto di vista economico. Su tutto il resto si può discutere: sciare molto di più, con il rischio di arrivare ‘cotti’ all’inizio della stagione? Per noi non ne vale la pena. Si potevano anche fare 5-6 giorni ulteriori a Ushuaia, ma dopo tre settimane di lavoro intenso non sarebbero serviti perché a quel punto gli atleti hanno necessità di recuperare. Mandare anche le velociste donne a La Parva, in Cile? È un rischio, si tratta di lavorare a 3.000 metri di quota in una situazione in cui già gli
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uomini fanno molta fatica. Meglio un certo tipo di lavoro in Argentina, per poi accelerare dopo. E nella Terra del Fuoco fra due anni verrà ultimata la pista di discesa… A 700 metri sul livello del mare se anche le condizioni sono sfavorevoli, si può sciare lo stesso come avvenuto quest’estate. In Cile no. Il programma di allenamenti è stato condiviso prima della richiesta di contributi agli atleti. Vorrei capire esattamente cosa significa pretendere un servizio diverso...
CONTRO Luciano Curtoni, allenatore e papà di Irene ed Elena, atlete del circuito maggiore
Mi sembra una scelta folle, nel modo e nel concetto. Nel modo, perché non si possono avvisare gli atleti con una mail, ventilando di non farli correre in caso di mancati contributi. Nel concetto, perché non saranno, credo, questi 80.000/100.000 euro intascati, quelli che sono, a risolvere i problemi della FISI. Si potevano toccare altre situazioni, guadagnando molto di più. Questa richiesta è una contraddizione: già molti atleti si pagano gli allenamenti da soli, in più devono anche dare un contributo a una Federazione che non riesce (o non può) allenarli come dovrebbe? E non mi si venga a dire che lo fanno anche altre nazioni: verissimo, ma poi offrono ben altro. Ho visto i francesi a Les 2 Alpes tutta l’estate... Se pago, e mi può anche star bene in tempi di crisi, allora esigo un trattamento ben differente. Infine, aggiungo che mandiamo ai giovani un messaggio devastante: già si fa una fatica enorme tra spese e scuola per farli arrivare a un certo livello. In più adesso diciamo loro: ‘Guardate che per gareggiare in Coppa del Mondo dovrete pure pagare, e più sarete bravi più pagherete’. Assurdo.
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Rulfus
Dopo nove anni con i discesisti una nuova sfida con le slalom-gigantiste per l’allenatore cuneese. Porterà quello spirito vincente che ha saputo trasmettere a Inner, Domme & co? A giudicare dalla prima gara stagionale, sì di Gianmario Bonzi - foto di Andrea Chiericato
Dalla potenza di Domink Paris alla leggerezza di Federica Brignone, dall’esperienza di Christof Innerhofer alla beata gioventù di Marta Bassino. Un cambiamento epocale? Sicuramente. Dovuto, a sentire lui. Qualcuno ha pensato a un declassamento per chi sembrava destinato al ruolo di direttore tecnico della squadra A maschile, dopo avere lavorato con i velocisti per nove anni; un posto poi assegnato al rientrante Max Carca. Invece l’allenatore in questione è finito a lavorare con le talentuose gigantiste, da portare al successo partendo da una buona base, e le poco numerose slalomiste, da rilanciare. Nessun declassamento, in realtà. Anzi. Perché il cambiamento, udite udite, lo ha cercato proprio lui, Gianluca Rulfi da Prato Nevoso, nativo di Cuneo e ora ligure d’adozione, l’allenatore gentiluomo che ama la buona cucina (pesce soprattutto) ed è animato da una passione verace per il continuo rinnovamento tecnico dello sci, sport nel quale c’è sempre qualcosa da imparare. «Era arrivato il momento di cambiare - ammette Gianluca - lo sapevo io, lo sapevano gli altri, non c’era alcun dubbio in merito. Bisognava rivoltare tutto come un calzino e sinceramente avevo buttato lì la proposta al direttore sportivo Rinaldi nel gennaio scorso, quando si vociferava di un passaggio con la Shiffrin di Livio Magoni. ‘Se per caso ci fosse una possibilità, mi piacerebbe allenare le ragazze’ - avevo sussurrato». Con una preferenza proprio per slalom e gigante. Che sia l’uomo giusto al posto giusto, proprio per il suo modus operandi? Lo si è detto tante volte per altri, è vero, ma probabilmente (saranno i fatti a confermare o smentire) il gruppo di gigantiste azzurre ha solo bisogno di fiducia, tranquillità e, chissà, forse del carattere più aperto e conciliante di un Rulfi, tecnico non certo malleabile, ma 38
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nemmeno ‘aggressivo’ in pista. Perché alla fine si tratta semplicemente di mettere nelle condizioni migliori (fisiche, sugli sci, ma soprattutto mentali) per esprimere il talento, già presente, un gruppo giovane che qualcosa ha dimostrato. Tecnicamente si può sempre intervenire, ma non più di tanto per atlete già formate. Ed è quindi altro a fare la differenza con atleti di Coppa del Mondo, quell’altro che potrebbe arrivare proprio da Gianluca, appunto. «A questi livelli non avevo mai allenato le donne, certo l’ho fatto nelle categorie molto inferiori, ma quella è un’altra storia aggiunge Rulfi -. Il bilancio post Ushuaia è assolutamente positivo, sotto tutti i punti di vista. Le prime differenze che ho notato? In realtà nulla di particolare, forse le ragazze, se ne facciamo una questione di impegno e retta via da seguire, sono anche più attente di certi ragazzi. Le ho trovate determinate, costanti nel perseguire un determinato obiettivo e come gruppo direi compatto. A livello tecnico non esistono differenze fra i due sessi, davvero, al di là della potenza. Tutti gli sciatori italiani hanno una caratteristica facilmente riconoscibile, se vogliamo, anche quando sciano semplicemente in campo libero, che risiede nella cura dei fondamentali. Questo vale ovviamente per uomini e donne. Da anni ero impegnato solo con discesa e superG, ma in realtà nella squadra che seguivo si faceva un lavoro molto più ampio e tecnico, allargando il campo d’azione spesso anche a gigante e slalom, per cui non mi sono trovato certo spiazzato. Aggiungo: i cambiamenti ci vogliono, in tutti i settori. Anzi, a volte sono persino perfetti…». Gianluca ha idee chiare sulle ragazze che sta allenando solo da qualche mese: «Intanto, vi dico che sono contento per il fatto che le atlete più ‘esperte’, parlo di Nadia Fanchini, Irene Curtoni, Chiara Costazza, Manuela Moelgg, che
avevano già iniziato lo scorso anno un processo di ritorno a un’ottima condizione atletica, stanno proseguendo sulla stessa lunghezza d’onda e anzi migliorando ancora. Perché poi alla fine non è possibile esprimere in pieno il proprio valore sugli sci se non si è sorretti dalla salute fisica. C’è dunque una tendenza positiva da questo punto di vista». Idee chiare, dicevamo. Per esempio sulla ‘polivalenza’ di Marta Bassino. «Ha tutte le caratteristiche per fare bene anche in superG e in discesa. Con lei infatti stiamo cercando di aprire un po’ il ventaglio delle possibilità, perché ne ha le caratteristiche. Quindi abbiamo fatto più velocità rispetto al recente passato, a partire dall’Argentina, dove Marta non era mai stata. Il tutto per metterla nelle condizioni di affrontare un calendario più ampio in Coppa del Mondo. Se continui a fare gigante e basta senza lavorare anche nelle altre discipline, non puoi crescere in queste specialità». Per esempio sul recupero di Sofia Goggia: «L’ho trovata super motivata, ora dobbiamo arrivare all’antica stabilità ripartendo dal gigante. Con calma. Ha capito che è necessario affrontare tutto con meno foga, cambiando registro e credo che abbia già fatto un bel passo avanti». Per esempio sullo slalom di Federica Brignone: «Sicuramente le fa bene tecnicamente, le ha sistemato l’assetto del corpo che tendeva a essere ‘ballerino’. La specialità è molto rigorosa da questo punto di vista, ti impone estrema stabilità con la parte superiore. Da lì a fare risultati il discorso è diverso, bisogna essere perfettamente a posto fisicamente, dedicare tempo alla disciplina e magari bisogna avere anche un po’ di pazienza. In primis, soprattutto, arrivare al traguardo, la cosa più importante. Ma per tutte le atlete che si cimentano in più di due discipline il punto di partenza deve essere comunque il gigante, anche perché poi può risultare facile inserire il lavoro sulle altre specialità se la base costruita tra le porte larghe è buona». Che le donne siano con te, Gianluca.
BIO Gianluca Rulfi, classe ’64, cuneese di nascita, ma di Prato Nevoso, dove possiede anche un negozio di articoli sportivi, è alla prima stagione con le gigantiste-slalomiste azzurre. Atleta fino alla Coppa Europa, ha iniziato ad allenare una volta terminata la carriera agonistica, nel 1986, partendo proprio dallo Sci Club Prato Nevoso per poi approdare in Nazionale a metà anni Novanta. Dalla stagione 2006-2007, post Olimpiadi di Torino, ha lavorato con i velocisti azzurri.
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COPPA EUROPA - AZZURRI
GRUPPO COPPA EUROPA UOMINI Bacher Fabian Battilani Henri Buzzi Emanuele Cerbo Nicolò De Vettori Matteo Maurberger Simon Paini Federico Ronci Giordano Sala Tommaso Sorio Daniele
GRUPPO COPPA EUROPA DONNE
CS Forestale CS Esercito CS Forestale CS Esercito GS Fiamme Gialle CS Forestale CS Carabinieri CS Esercito GS Fiamme Oro CS Esercito
1993 1994 1994 1994 1993 1995 1995 1992 1995 1994
Cillara Rossi Valentina Delago Nicole Galli Jole Gasslitter Verena Pirovano Laura Sosio Federica Timon Alessia Zenere Asja
GS Fiamme Gialle GS Fiamme Gialle SC Livigno Asd CS Carabinieri Sporting Club Mad. Campiglio CS Esercito Sc Bardonecchia Ad CS Forestale
ITALIA, BATTI UN COLPO! Il valdostano campione del mondo Junior di discesa guida una pattuglia di atleti (e atlete) che punta a riconfermare l’ottima tradizione azzurra nel circuito continentale di Gianmario Bonzi - foto Andrea Chiericato, Zoom Agénce
Il trend è indubbiamente più che positivo guardando solamente alle ultime quattro stagioni, in cui l’Italia ha conquistato la classifica generale grazie a Lisa Magdalena Agerer (2011-2012) e Riccardo Tonetti (un anno fa), con il corollario di sette coppe di specialità e ben 15 posti fissi. Il tutto senza dimenticare che l’obiettivo principale delle Nazioni che partecipano al circuito continentale rimane a nostro avviso quello di preparare gli atleti alla Coppa del Mondo più che fare incetta di trofei, visto che il valore vero di uno sciatore lo si misura poi al livello superiore. Però vincere aumenta la fiducia e soprattutto consente nella maggior parte dei casi proprio il salto ‘in alto’. Quindi i numeri citati non vanno sottovalutati e la vittoria tutt’altro che disprezzata. Basta solo non dimenticare che un successo in Coppa Europa, sia a livello generale che di tappa, non vale automaticamente una carriera da protagonista in Coppa del Mondo. Per portare un po’ di esempi, è vero che la classifica generale è stata conquistata, limitatamente agli anni 2000, da campioni del calibro di Jansrud, Reichelt, Hirscher, Pinturault, Riesch, Fischbacher, Goergl, Fenninger (due volte) e Gut, ma 40
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pure da Marinac, Holzknecht, Struger, Blaser, Hackl e Depauli... UOMINI ALL’ASSALTO DEL POSTO FISSO Per il secondo anno consecutivo le squadre B e C sono unità distinte, dopo l’esperimento non esattamente riuscito nella stagione 2013-2014. Il ritorno al passato ha pagato subito i dividendi, motivo per cui si prosegue sulla stessa falsariga, sperando di replicarne i risultati e possibilmente migliorarli. Il gruppo maschile deve difendere il successo nella classifica generale conquistato pochi mesi fa da Riccardo Tonetti, ma in realtà gli obiettivi principali sono incamerare fiducia e conquistare qualche posto fisso. La squadra, sicuramente eterogenea, è in effetti formata, in toto, da atleti già comunque testati a questi livelli, chi tanto chi poco, e con tre ragazzi del ’95, Maurberger, Paini e Sala, segno che si vuole puntare a ottenere risultati subito. Lo staff, guidato da Alexander Prosch, è composto da Luca Vuerich, Stefano Pergher e dal preparatore atletico Andrea Viano. Gli skimen quest’anno salgono a tre: con Fabio Vierin e Bruno Borsato c’è anche Tiziano
Vuerich. Ufficialmente sono dieci gli atleti in squadra, ma ovviamente bisogna tenere conto di eventuali innesti dalla ‘C’ per le gare di Coppa Europa e soprattutto degli osservati Senior, tra cui Pietro Franceschetti, Guglielmo Bosca, Paolo Pangrazzi (sesto ai Mondiali di Garmisch-Partenkirchen 2011 in supercombinata) e Davide Cazzaniga, che sicuramente saranno della partita per le prime gare di Coppa Europa tra Austria
1994 1996 1995 1996 1997 1994 1997 1996
COPPA EUROPA - AZZURRI
VITTORIE E PODI STAGIONE 2014-2015
6
podi
3
vittorie
UOMINI 3 vittorie: 2 Riccardo Tonetti (slalom di Jaun e Kranjska Gora); 1 Mattia Casse, superG di Soldeu. 6 podi: 2 Stefano Gross (3° a Nova Ponente e 2° a Pozza di Fassa in slalom), 2 Riccardo Tonetti (2° a Oberjoch e 3° a Grandvalira-El Tarter in slalom), 1 Mattia Casse (2° in superG a Saalbach), 1 Cristian Deville (3° a Oberjoch in slalom).
DONNE
5
4
podi
vittorie
4 vittorie: 2 Karoline Pichler (due giganti a Hemsedal), 1 Chiara Costazza (slalom Bad Wiesse), 1 Lisa Magdalena Agerer (superG Soldeu). 5 podi: 3 Karoline Pichler (2° nei due giganti di Valtournenche, 2° nel gigante di Zinal), 1 Federica Sosio (2° in superG a Davos), 1 Anna Hofer (3° in superG a Hinterstoder).
SPECIALE
COPPA EUROPA AZZURRI
e Scandinavia, da fine novembre a inizio dicembre. In più nel circuito gareggerà anche Michelangelo Tentori, classe ’91, oro in gigante e superG alle Universiadi in Sierra Nevada 2014 e inserito nel gruppo ‘Interesse Nazionale’. DISCIPLINE TECNICHE: TANTA ROBA Le speranze sono alte, si punta a entrare con costanza tra i primi dieci, come
minimo, grazie al ventenne Simon Maurberger, già in gara a Sölden 2015, soprattutto in gigante (due volte nono lo scorso anno in Coppa Europa e sesto ai Mondiali Junior), Tommaso Sala (nessun top 10 finora nel circuito continentale, ma ottavo posto ai Mondiali Junior in gigante), Daniele Sorio (a 3 centesimi dal bronzo iridato Junior tra le porte larghe) e Fabian Bacher. Dopo una stagione sotto le aspettative in Coppa del Mondo, è
tornato nel circuito continentale Giordano Ronci, che solo l’11 febbraio 2014 vinceva proprio nel circuito continentale in slalom a Oberjoch, in Germania, rifilando quasi mezzo secondo a un certo Henrik Kristoffersen. Deve azzerare tutto e puntare al posto fisso per riconquistare la Coppa del Mondo. Può farlo, così come gli altri citati. «Tra gli slalomgigantisti vedo molto bene Tommaso Sala e Simon Maurberger - ha detto Alexander Prosch -. Simon lo scor-
> NELLE FOTO Da sinistra in senso orario, Henri Battilani, Federica Sosio, Devid Salvadori e Asja Zenere. Alla pagina seguente, Valentina Cillara Rossi
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COPPA EUROPA - AZZURRI a Maribor. «Le serve solo più continuità su tutti i tipi di tracciati» ha detto Devid Salvadori, responsabile delle donne. ATIPICA Federica Sosio sembra a tutti gli effetti già pronta per la Coppa del Mondo e per questo gareggerà più volte anche con le ‘grandi’, con una caratteristica particolare: è un’ottima slalomista, ma… vince nelle discipline veloci, mentre deve crescere in gigante. Sicuramente atipica per il prototipo classico azzurro, soprattutto al femminile. «E infatti con lei stiamo portando avanti un discorso particolare, con l’obiettivo però di non bruciarla, stancarla o appesantirla troppo - ha aggiunto il tecnico azzurro -. Ha lavorato più delle altre perché si sdoppierà tra diversi circuiti e tante discipline».
so anno ha fatto esperienza, adesso può migliorare e puntare a posizioni importanti in Coppa Europa. Sala sta andando molto forte anche in gigante, non solo in slalom. Bacher è sulla buona strada, ma è ancora un po’ indietro rispetto ai compagni di squadra, mentre Sorio alterna giornate in cui va fortissimo ad altre in cui sbaglia: deve trovare la regolarità. Ronci? Ha recuperato molto sotto l’aspetto mentale, è determinato e carico. Ora deve continuare a lavorare perché è un pochino indietro rispetto ai compagni e, soprattutto, ha bisogno di ritrovare fiducia in gara. Quest’anno farà anche qualche gigante per levargli la pressione dello slalom». SI PUNTA SU BUZZI E ‘BATTI’, MA OCCHIO A DE VETTORI Nel gruppo ci sono due iridati Junior, Matteo De Vettori in supercombinata (2014) e Henri Battilani in discesa (2015), che hanno già esordito in Coppa del Mondo ma devono paradossalmente ancora macinare risultati importanti (leggi podi o vittorie) in Coppa Europa. Questo è l’anno buono per farlo, anche per Emanuele Buzzi, che proprio insieme a Battilani ha avuto la possibilità di allenarsi in Cile, tra Valle Nevado e La Parva, con la squadra di Coppa del Mondo. An42
che Emanuele ha già esordito nel circuito maggiore. A Nicolò Cerbo (entrato dal Grand Prix Italia) si chiede di centrare i primi punti nel Circuito Continentale. Battilani e Buzzi restano comunque le ‘punte’ di diamante: «Per loro vedo un doppio lavoro: in Coppa Europa possono stare davanti e in Coppa del Mondo mi aspetto che facciano qualche punticino prima della fine della stagione. Ormai sono pronti al salto di qualità. Paini e Cerbo cominceranno la Coppa Europa con l’obiettivo di tenere il passo di Battilani e Buzzi e di entrare fra i primi trenta delle classifiche. La bella sorpresa potrebbe essere Matteo De Vettori - ha concluso Prosch - che dopo due stagioni passate a risolvere vari problemi è riuscito a fare tutta la preparazione estiva e ora è a fisicamente a posto. Mi aspetto una bella stagione da lui. Molto dipenderà da quanto tempo impiegherà a trovare il giusto ritmo di gara, ma potrebbe essere la sorpresa positiva del gruppo. Potenzialmente è al livello di Battilani e Buzzi, staremo a vedere». RAGAZZE IN CERCA DI CONFERMA Gruppo giovane, con tre atlete del ’96 e due del ’97: otto ragazze per crescere e sognare, con obiettivi,
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ambizioni e caratteristiche diverse. Federica Sosio (oro iridato Junior in superG), Nicol Delago (bronzo in discesa) e Valentina Cillara Rossi potrebbero vincere subito per fare il grande salto nel circuito maggiore, già ‘assaggiato’ da tutte. Ne hanno le possibilità. Da Jole Galli, Verena Gasslitter e Laura Pirovano ci si aspetta una crescita costante, mentre Asja Zenere (già a punti nel circuito continentale) e Alessia Timon entrano in Nazionale passando direttamente in squadra B, un salto non da poco, con tutte le qualità, comunque, per fare bene fin da subito. UN GRUPPO GIGANTE Due anni fa Agnelli e Bassino, nella scorsa stagione Pichler. Le giovani gigantiste azzurre stanno facendo man bassa di posti fissi per la Coppa del Mondo e il nome su cui puntare quest’anno dovrebbe essere quello di Valentina Cillara Rossi, genovese classe ’94 rientrata in Nazionale nel 2014-2015 e autrice di una buona stagione pur senza acuti, più volte però sfiorati. Ha chiuso all’undicesimo posto la classifica di specialità, ma è stata anche in testa a una manche (Zell am See, con Zettel e Brem in gara!) mostrando sprazzi di grande classe ed esordendo in Coppa del Mondo
GIOVANI E GIÀ TALENTUOSE Nel gruppo di Salvadori, confermatissimo con tutto il suo staff (Dorigo, Sberze, Belingheri e l’allenatore-preparatore Momo), Federica Sosio a parte, non ci sono praticamente slalomiste pure, ma solo gigantiste veloci. E due esordienti in azzurro: Alessia Timon, valsusina di Bardonecchia, classe ’97 (sei gare nel Circuito Continentale e già tre volte a punti in superG), promettente supergigantista, e Asja Zenere, vicentina di Enego, classe ’96, già tredicesima nel superG di Davos in Coppa Europa e campionessa italiana Giovani in entrambe le discipline veloci, dotata di buona sensibilità sugli sci. Con loro ecco Nicol Delago in discesa, una velocista atipica per la scuola italiana nel senso che è dotata di grande scorrevolezza naturale. «Ha davvero quelle caratteristiche da velocista che servono in Italia, ovviamente deve fare ancora esperienza e migliorare tecnicamente. Grande potenziale anche per Verena Gasslitter e Laura Pirovano, gran talento del gigante azzurro, argento agli EYOF e campionessa italiana Junior ex aequo con Jole Galli. A proposito - ha concluso Salvadori - Jole Gali ha già fatto bene in superG nel circuito continentale (quinta a Hinterstoder, ndr), può farlo tra le porte larghe dove ha anche realizzato una grande seconda manche ai Mondiali Junior. Fisicamente è finalmente a posto».
Photo credit: Mirja Geh - Agence Zoom / Athlete: Anna Fenninger / Conception & Graphic Design:
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NAZIONALI - SQUADRA C Federico Liberatore SPECIALE
NAZIONALI SQUADRA C
C’è una caratteristica principale che accomuna entrambe le squadre giovani, sia al maschile che al femminile, ed è quella di essere formate (con l’unica eccezione di Nadia Delago al femminile) da atleti specialisti delle discipline tecniche, slalomisti-gigantisti nel caso maschile, slalomiste principalmente in quello femminile. Ovvio che poi le gare verranno disputate in entrambe le specialità tecniche a livello internazionale e in Italia gli atleti si cimenteranno anche nelle prove veloci, almeno agli Assoluti di categoria, ma le caratteristiche sono e rimarranno queste. Gli obiettivi restano diversi: i maschi puntano ad abbassare i punti FIS, centrare qualificazioni alle seconde manche per poi crescere gradualmente, avendo ancora numeri di partenza alti; tra le ragazze, invece, ci sono atlete che hanno ottenuto già buoni risultati in Coppa Europa e ora cercano conferme, ma soprattutto continu44
A TUTTO SLALOM Il team giovanile femminile è un laboratorio per il futuro dei rapid gates ma anche tra gli uomini il focus è sulle discipline tecniche di Gianmario Bonzi - foto Andrea Chiericato
ità. Da questo gruppo, almeno in parte, passa il futuro dello slalom femminile, com’è noto in difficoltà per risultati e numeri praticamente da tre lustri, con rare eccezioni. SCOSSA MASCHILE Il team guidato da Ivan Nicco (con Davide Lugon allenatore-skiman, Enrico Vicenzi tecnico e Andrea Viano allenatore/ preparatore atletico) registra due ingressi, anche se in un caso si tratta in realtà di un ritorno: Alex Hofer (già in C due anni fa e ora di nuovo in Nazionale grazie al Grand Prix), altoatesino, campione italiano Junior in carica di slalom e Hans Vaccari, friulano, inserito per scelta tecnica della
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commissione giovani, non avendo vinto nessuna classifica del Grand Prix (secondo in slalom). Con lui Liberatore, Pasini, Hannes Zingerle, fratello di Alex, e lo sfortunato Davide Da Villa, travolto da un’auto pirata lo scorso settembre mentre si stava allenando e ancora fermo, dopo avere rischiato veramente grosso e alle prese con problemi alla testa da risolvere. A differenza della squadra femminile, non c’è nessun atleta nativo del 1997, con un solo classe ’96, Vaccari, al debutto in Coppa Europa nel dicembre 2014 a Obereggen. Serve dunque un deciso passo avanti proprio in questa stagione per sperare quanto meno nel salto in squadra B.
STRATEGIA «A parte lo sfortunato Da Villa, per altro in buona forma prima dell’incidente stradale - davvero un peccato per lui - gli altri ragazzi stanno tutti bene - ha detto il responsabile Ivan Nicco - e si sono allenati nella maniera migliore. Il grande obiettivo resta lo stesso dello scorso anno, ovvero migliorare il numero di partenza, quindi abbassare i punti FIS per cercare di partire attorno alla trentesima posizione o poco oltre in Coppa Europa. E poi ovviamente centrare le prime qualificazioni alle seconde manche. Il tutto passando anche attraverso gare FIS, come sono pure quelle del circuito Grand Prix. Per Hofer e Vaccari il discor-
NAZIONALI - SQUADRA C
GRUPPO GIOVANI MASCHILE Da Villa Davide Hofer Alex Liberatore Federico Pasini Giovanni Vaccari Hans Zingerle Hannes
GRUPPO GIOVANI FEMMINILE
GS Fiamme Gialle GS Fiamme Gialle GS Fiamme Oro CS Forestale CS Forestale CS Carabinieri
1995 1994 1995 1994 1996 1995
Nadia Delago
so è diverso, gareggiare in Coppa Europa al momento può servire una, due volte al massimo per fare esperienza, vedere le piste, capire come funziona il Circuito, ma nulla di più, perché altrimenti si troverebbero a partire tutto l’anno tra gli ultimi, con pettorali attorno al numero 80. Così non ha senso. Faranno le gare italiane, dove il contingente raddoppia per la squadra di casa e per il resto vedremo». Liberatore è il più polivalente del gruppo, vice-campione italiano Junior di discesa dietro l’iridato giovani Henri Battilani. «Siamo convinti di potere raggiungere il nostro obiettivo - ha concluso Nicco - continuando a seguire le linee guida del lavoro impostato un anno fa e andando ovviamente a correggere dove esistevano lacune. Qualcosa siamo riusciti a fare nel-
la scorsa stagione, ci riproviamo». Interessante la strategia, già adottata in passato da Nicco, da alcuni Comitati regionali e soprattutto da molte squadre giovani straniere, di ‘fare lavorare’ gli sci agli stessi atleti, che diventano quindi anche skimen dei loro stessi attrezzi del mestiere: «Lugon darà ovviamente loro una mano, per esempio con gli scarponi e in altre situazioni, ma la nostra idea è di sensibilizzare l’atleta, aiutarlo a conoscere e sviluppare il materiale. Il motivo principale è quello di preparalo ai ‘piani superiori’, dove troverà sì skimen a lui dedicati, ma dovrà anche essere in grado di dare loro le indicazioni giuste su come sistemare gli sci. E se non conosci minimamente la materia, come puoi farti capire?». Teoria intrigante. Vedremo se si rivelerà vincente...
Delago Nadia Fiorano Jasmine Krautgasser Sabine Midali Roberta Perruchon Martina
SC Gardena Raiffeisen AD CS Esercito GS Fiamme Gialle CS Esercito CS Esercito
Jasmine Fiorano
IL FUTURO DELLO SLALOM La squadra femminile è di fatto un team di slalom (guidato da chi di slalom si intende, avendo allenato anche in Coppa del Mondo nella specialità, sempre con le ragazze, ovvero Cesare Pastore, coadiuvato da Arioli e Semeria), con l’eccezione della new entry in Nazionale Nadia Delago, velocista gardenese con le stesse caratteristiche della sorella Nicol, cioè in primis grande scorrevolezza. Per il resto, ecco quattro slalomiste con età, carriera e punti di forza diversi, ma un bel peso sulle spalle: rivitalizzare una disciplina che negli ultimi 18 anni di Coppa del Mondo ha visto la sola Chiara Costazza imporsi nel circuito maggiore, per altro nell’ormai lontano dicembre 2007 a Lienz. Certo, l’investimento è stato fatto anche su altre ragazze, non
1997 1995 1996 1994 1996
tutto ‘grava’ su Perruchon, Midali, Fiorano e Krautgasser, ma il futuro immediato tra i rapid gates in rosa passa da loro. La valdostana Perruchon, confermata, ha classe da vendere, ma deve trovare continuità e soprattutto cominciare a finire le gare, il suo principale problema. Lo scorso hanno ha portato a termine solo tre slalom su dieci, con un grande diciassettesimo posto a Zinal (con pettorale 75), ma ovviamente non può bastare. La corregionale Jasmine Fiorano, altro talento, è stata tartassata dagli infortuni negli ultimi tre anni, ma finché la salute l’ha assistita, nella scorsa stagione, ha mostrato lampi di classe sia in gigante (undicesima a Valtournenche) che in slalom in Coppa Europa. Roberta Midali, bergamasca, classe ’94, ha chiuso alla grande l’ultima annata centrando i primi punti nel circuito continentale sia in gigante che in slalom e soprattutto vincendo il titolo italiano assoluto a Tarvisio tra le porte strette, davanti a Nicole Agnelli e Chiara Costazza. E poi ecco Sabine Krautgasser, classe ’96, altoatesina, vincitrice della classifica di specialità nel Grand Prix e quindi promossa in Nazionale. Ha già gareggiato tre volte in Coppa Europa, sempre nella sua disciplina, sfiorando la zona punti con pettorali molto alti, che sta abbassando. Attorno a questo gruppo graviteranno comunque altri nomi assai promettenti, facciamo solo qualche esempio, ce ne sono molti: Michela Speranzoni, classe ’95, ottima gigantista che ha chiuso al secondo posto la classifica di gigante del Grand Prix Italia; poi l’altra ’95 Martina Nobis, orientata sulla velocità e due ragazze classe ’98, come Lucrezia Lorenzi, campionessa italiana Junior della disciplina, e Sofia Pizzato, seconda in superG ai Campionati Italiani Giovani.
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GRAND PRIX GIOVANI - REGOLAMENTO
CAMBIARE PER NON CAMBIARE
CALENDARIO
AUMENTANO LE GARE Le gare del Grand Prix Giovani maschile e femminile sono state leggermente ritoccate verso l’alto. Dalle 5 di gigante si passerà a 6, stesso discorso per lo slalom. Rimangono confermate invece 3 prove di superG, 3 di discesa e 2 di supercombinata. Ai fini della classifica verranno presi in considerazione i migliori 4 giganti, 4 slalom, 2 superG, 2 discese, mentre le supercombi saranno valide solo per la generale. A fine anno verrà premiato anche il miglior Aspirante che però non avrà il posto in squadra azzurra. In campo maschile 2 giganti e 2 slalom saranno esclusivamente dedicati agli Juniores per avere un confronto maggiore tra coetanei.
Gli atleti ai primi anni di categoria porteranno più punti all’attività giovanile dei Comitati, il vincitore sarà premiato a fine stagione, non c’è più il limite delle 25 gare di gigante e slalom per gli Aspiranti primo anno. Ma le modalità per entrare in squadra nazionale rimangono invariate di Andrea Chiericato
Nel segno della continuità. È quanto emerso dalla Commissione Giovani di metà settembre dedicata al regolamento del circuito istituzionale. Di fatto non ci saranno ulteriori stravolgimenti, i paletti per entrare in squadra nazionale sono stati confermati. Vestiranno l’azzurro nella stagione 2016-2017
i vincitori della classifica assoluta, quelli che si aggiudicheranno le standing di slalom, gigante e di velocità. Tutti gli atleti della categoria Giovani si giocheranno un posto in azzurro, nessuno sarà escluso. Potrà entrare in squadra un 1995 oppure un 1999 e in caso di doppia vittoria il secondo non
verrà ripescato di diritto ma potrà vestire la giacca azzurra solo se scelto tecnicamente. Da classifiche, quindi, entreranno al massimo otto atleti, quattro per il settore maschile e altrettante per quello femminile. Ci potrebbe poi essere spazio per qualche ‘scelta tecnica’. In questo caso influiranno even-
tuali titoli conquistati ai Campionati Italiani, i punteggi FIS e l’anno di nascita. Tutto confermato anche nei Senior con l’ingresso del solo vincitore, entro l’anno 1993. Poche novità per gli accessi in squadra, ma qualcuna in più per i Comitati. Per incentivare la partecipazione al Grand Prix degli Aspiranti, la FISI ha deciso di aumentare il valore dei punti che questi atleti portano all’attività giovanile del Comitato e al calcolo dei contingenti per il prossimo anno. Un Aspirante avrà un punteggio maggiorato del 30% e, quindi, in caso di vittoria porterà 130 punti anziché 100. E poi una novità importante che non riguarda solo l’Italia ma tutto il mondo delle gare e della FIS. Il congresso internazionale ha abolito il limite delle 25 gare di gigante e slalom per gli Aspiranti primo anno. Tecnici e atleti non dovranno più fare i calcoli per non sforare a fine stagione e potranno portare anche i giovani a fare qualche esperienza in più.
NUMBERS
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Posti in azzurro per gli atleti Giovani
Senior soltanto entrerà in squadra
Il limite di gare FIS per gli Aspiranti primo anno che è stato abolito
Le gare di gigante e slalom
Le prove di superG e discesa
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GRAND PRIX GIOVANI - REGOLAMENTO
5 DOMANDE X 5 ALLENATORI
Dove va questo circuito? 1. Il Grand Prix è appetibile oppure CIT e NJR hanno la meglio? 2. I punti degli Aspiranti valgono di più per il Comitato, è effettivamente un incentivo? 3. Non c’è più il limite di gare per i ‘primo anno’, una scelta corretta? 4. Sarebbe giusto inserire in azzurro il vincitore della classifica Aspiranti? 5. Più gare, più trasferte, più costi, qual è la tua idea?
MATTEO PONATO
LUCA ROSSI
ALESSANDRO BIOLCHINI
ELIO PRESAZZI
ANDREA SCHENAL
AOC
VALLE D’AOSTA
EMILIA ROMAGNA
LOMBARDIA
VENETO
1. Lo scorso anno è andato bene, noi allenatori dobbiamo spiegare qual è la strada per andare avanti.
1. Ci sono troppe illusioni in questo mondo, bisogna tornare a fare i piccoli passi. Prima ti metti in evidenza alle NJR, poi cresci e cerchi di farlo al Grand Prix.
1. Per un ragazzo che vuole salire di livello è giusto, chiaramente è un circuito non accessibile a tutti ma bisogna dire che il Grand Prix ha il compito di individuare talenti.
1. Dipende dalla qualità tecnica dell’atleta. Chi vuole divertirsi un po’ di più preferisce i circuiti minori, i più forti ovviamente puntano al circuito istituzionale.
1. È appetibile per quelli bravi, ovvero 10/15 persone, poi gli altri patiscono troppo e preferiscono gare più facili. Chi vuole la squadra chiaramente passa dal Grand Prix.
2. È giusto incentivare gli Aspiranti che prima disertavano e poi si catapultavano in un mondo totalmente sconosciuto. Così hanno il tempo di capire il meccanismo.
2. È un segnale il fatto di poter dare più spazio agli ultimi arrivati, anche se prima devono pensare ad abbassare i punti.
2. È una cosa giusta perché diamo un po’ più di fiducia ai giovani. Bene anche per i Comitati regionali.
2. Sì, è certamente un incentivo, anche se noi del Piemonte già in questi anni abbiamo portato diversi Aspiranti alle gare del Grand Prix Italia. 3. È molto positivo perché spesso eri indeciso se fare sprecare una gara, oppure fare restare l'atleta in albergo. Meglio così, però i tecnici devono avere buon senso. 4. È giusto prenderlo in considerazione, ma è anche giusto non automatizzare la cosa. Le regole per entrare in squadra sono corrette. 5. Il nostro sport è così, è difficile ridurre o eliminare. Quest’anno non si poteva fare di meglio.
3. Avrei tenuto la regola perché si rischia di vedere atleti che girano il mondo per fare troppe gare, tralasciando poi tutti gli allenamenti. 4. Un Aspirante che vince probabilmente ha dei punti FIS già bassi e quindi direi che una valutazione tecnica debba essere fatta. 5. Dovremmo tornare alla normalità, girare un po’ meno e fare trasferte minime solo con chi si gioca la squadra. Se vai bene i punti li fai anche a casa.
3. Giusto perché dopo lo stop delle categorie gli atleti arrivano più strutturati sia fisicamente, sia tecnicamente. Tutti devono giocarsi le loro chance, da subito. 4. È giusto che ci sia una valutazione tecnica per il vincitore, se è un talento ben venga la convocazione in squadra azzurra. 5. Per noi le gare sono tutte molto lontane, il fatto di avere cercato di raggruppare alcuni appuntamenti darà una mano alla logistica e ai costi.
3. Prima la consideravo una scelta giusta, poi alla fine sei sempre a fare i calcoli. I bravi sforavano sempre, quindi meglio così, ma ognuno deve saper usare la testa. 4. È un’arma a doppio taglio. Chi vince è giusto che sia preso in considerazion, ma deve essere fatta una bella analisi tecnica. Molti sono entrati troppo giovani e si sono persi. 5. È un eterno dilemma, sarebbe bello riuscire a raggruppare blocchi di gare con spostamenti minimi.
2. Sono uno dei promotori, è una tappa intermedia ed è giusto così, poi chiaro il circuito rimane difficile. 3. Sono sempre stato contrario perché diventi pazzo per gestire una stagione. È giusto che ci sia libertà anche perché la categoria Giovani è sempre più corta. 4. Se va forte sarebbe corretto, ma con squadre C così piccole è difficile trovare posto. 5. Finalmente stiamo cercando di raggruppare più gare nello stesso posto o comunque in località limitrofe. Stiamo prendendo la giusta direzione, altrimenti eravamo in giro tutte le settimane.
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GRAND PRIX - NOVITÀ 1 - SIMONE STILETTO - ALPI CENTRALI
OPINIONI
LA PAROLA AI COACH 1
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«Più un rimedio che una soluzione» «Il Progetto? È più un rimedio che una soluzione. L’imbuto è al contrario, una base troppo piccola e questo non va bene. L’aver fatto le squadre ristrette ed escluso i più anziani ha fatto nascere il gruppo ‘Osservati’. Forse hanno capito che qualcosa non funzionava e allestito di conseguenza questo progetto. I ragazzi che hanno partecipato sono stati contenti: una bella esperienza, nuovi stimoli, nuovi punti di vista che possono darti ulteriori certezze o mettere dei dubbi. È tutto partito da una delle prime Commissioni Giovani ma non l’ho condiviso».
Paolo Pangrazzi ©Zoom Agénce
OSSERVATI PURGATORIO O TRAMPOLINO DI LANCIO? FISI e Comitati hanno voluto allargare la base creando un gruppo composto da 57 Giovani e Senior fatto di atleti a cui dare un’altra chance e giovanissimi in attesa del grande salto. Una soluzione che non tutti i coach giudicano bene di Andrea Chiericato
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RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
I Comitati hanno chiesto, la federazione ha risposto. Le due realtà hanno convenuto sulla necessità di avere una base un po’ più allargata e così da inizio estate è nato un gruppo Osservati. Atleti Giovani, Aspiranti e Senior sono stati inseriti in una lista ‘privilegiata’ per allenamenti ed eventuali convocazioni alle gare. Le squadre C sono stringate e, con uno staff composto da 3 persone, il numero degli atleti non poteva essere aumentato. Su questo punto sono tutti stati d’accordo e così si è cercata una soluzione idonea. È stato creato un gruppo di 57 atleti, 44 uomini e 13 donne. All’interno è poi stata fatta una ulteriore suddivisione per discipline e, al maschile, per categorie (Giovani e Senior). Il progetto Osservati non va confuso con gli ‘atleti di interesse nazionale’. «Questi ultimi sono atleti che hanno qualcosa in più rispetto agli Osservati - ha detto Ro-
GRAND PRIX - NOVITÀ 2 - MAURILIO ALESSI - ALPI CENTRALI
3 - HEINI PFITSCHER - ALTO ADIGE
«Uno stimolo per chi è fuori squadra»
«Forse sono troppi atleti»
«Tenendo conto che i numeri della C sono piuttosto ridotti, c’è sempre uno spazio per qualche aggregato. Non credo che questo discorso dia fastidio agli azzurri, non compromette la qualità del lavoro di nessuno. Anzi, per chi è fuori squadra è sicuramente uno stimolo maggiore perché i ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi durante la preparazione. È bello anche essere seguiti da altri tecnici che possono avere diversi punti di vista».
«L’idea non è male, è interessante prendere in considerazione alcuni ragazzi che non hanno trovato spazio in nazionale. Certo, forse ce ne sono un po’ troppi, sarebbe stato meglio avere un gruppetto più ristretto e farlo allenare di più. È comunque un bel confronto tra tecnici e atleti, un qualcosa di diverso rispetto al solito. Ripeto che secondo me sono troppi, ma adesso è ancora presto per parlare, vedremo alla fine della stagione».
Roberto Lorenzi
CHI SONO
Giovani Maschile Lorenzo Teglia, Pascal Rizzi, Sebastiano Andreis, Francesco Gori, Matteo Canins, Andrea Squassino, Damian Heel, Lorenzo Moschini e Pietro Canzio (slalom), Matteo Confortola, Matteo Vaghi, Florian Schieder, Giovanni Pompei, Samuel Molling, Marco Giunti, Giulio Zuccarini, Antonio Vittori, Michael Tedde, Thomas Mair, Alberto Blengini, Lorenzo Moschini e Pietro Canzio (gigante), Edoardo Longo, Tiberio Guidolin, Riccardo Bosio, Federico Simoni, Athos Casartelli, Dominik Zuech, Mirko Vallory, Christoph Atz, Marco Furli, Mattia Trulla, Florian Schieder, Giulio Zuccarini, Lorenzo Moschini e Pietro Canzio (velocità).
Giovani Femminile berto Lorenzi, direttore tecnico giovanile -. In Interesse Nazionale ci sono tutta una serie di persone che valgono già una convocazione in Coppa Europa o Coppa del Mondo, che magari hanno già avuto qualche risultato e ora stanno faticando oppure che sono in crescita ma non ancora al livello giusto per correre in uno dei due circuiti». Il gruppo Osservati è invece formato da atleti dei Comitati che meritano di essere monitorati e di respirare l’aria della squadra nazionale. «Di fatto sono gli esclusi della C, ma la FISI vuole comunque avere un occhio di riguardo e tenere sotto controllo questi atleti». Ci sono sciatori più esperti e giovani che hanno fatto il salto di categoria da poco. La FISI lo sa e ha impostato un lavoro differente in base all’età. Roberto Lorenzi e i tecnici Ivan Nicco e Cesare Pastore hanno preferito lavorare in estate con i ragazzi del 1997/1998 e rinviare in autunno le convocazioni ai
NASCE IL GRUPPO LILLEHAMMER 2016 La federazione quest’anno ha deciso di creare un secondo gruppo. È il team YOG Lillehammer 2016 (Giochi Olimpici della Gioventù) che racchiude i migliori atleti italiani candidati a una convocazione. Al momento è stato fatto un solo raduno, allo Stvelvio, dal 21 al 25 luglio scorso. Ora si attende un miglioramento dei ghiacciai per effettuare un secondo periodo di qualità. «Potremmo muoverci a novembre ma anche a dicembre - ha detto Roberto Lorenzi -. Cerchiamo le migliori piste per dare un prodotto maggiore rispetto a quello che fanno già con i Comitati».
raduni dei Senior o comunque degli atleti all’ultimo anno Giovani. «Abbiamo scelto questa linea perché con i più piccoli lavoriamo sul futuro e quindi puntiamo maggiormente sull’allenamento con la squadra, i più grandi invece vengono già messi a confronto con gli azzurri ed eventualmente convocati in Coppa Europa». Gli Osservati sono stati chiamati ad allenarsi in base alla disponibilità dei posti. Alcuni hanno sfruttato qualche spazio libero per lavorare addirittura con la B. Leggermente diverso il discorso femminile, dove si è cercato di dare maggiore risalto allo slalom e a tutte le slalomiste, giovani e meno giovani. «Questa lista è nata per potere dare un po’ di precedenza agli atleti più bravi ma anche per assegnare loro qualche posto alle gare FIS estere. La FISI crede in questi sciatori e ha voluto dare un segnale: possibilità di emergere ai più anziani e lavorare per il futuro con i giovani».
Giulia Lorini, Lucrezia Lorenzi, Petra Smaldore, Martina Nobis (slalom), Sofia Pizzato, Roberta Melesi, Miriam Kirchler, Marta Giunti (gigante), Costanza Oleggini, Arianna Stocco, Michela Speranzoni e Martina Nobis (velocità).
Senior Guglielmo Bosca, Davide Cazzaniga, Paolo Pangrazzi, Pietro Franceschetti, Luca Riorda, Nicolò Menegalli, Rocco Delsante, Federico Gariboldi.
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Opinione di
ANDREA SCHENAL
OSSERVATI SÌ, OSSERVATI NO Il nuovo gruppo è un incentivo per i primi esclusi dalla squadra, mentre per i più giovani è solo uno zuccherino
Prima le polemiche, poi la corsa ai ripari. La nascita del gruppo Osservati potrebbe tradursi proprio in questa maniera. In primavera sono state fatte delle squadre C davvero piccole, ma tanti altri ragazzi meritavano un posticino in azzurro e così la FISI ha ‘tamponato’ creando questo gruppo di atleti da aggregare di volta in volta alla B o alla C, a seconda dei posti disponibili e dell’età. È stata certamente un’iniziativa lodevole perché permette un bel confronto, specialmente per i più giovani, per contro non dà la possibilità di effettuare un programma completo perché hanno sciato circa 4/5 giorni. Il dubbio è molto semplice. Serve a un’effettiva crescita dell’atleta oppure è un confronto sporadico e momentaneo? È chiaro che da allenatore penso che uno sciatore debba seguire una programmazione ben definita e nessuno ha la bacchetta magica per risolvere errori tecnici in quattro giorni. Gli allenatori delle squadre devono prima conoscere i ragazzi nuovi (Osservati) e poi iniziare a correggerli, senza rompere gli equilibri con Comitati e Club, dove magari si lavora in una certa direzione o con un certo linguaggio. Non dobbiamo poi sottovalutare le varie programmazioni. Questi raduni federali vanno a incastrarsi con quelli del club o del Comitato, o addirittura con entrambi, e non è una situazione semplice. Certamente, come già
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detto, è un’iniziativa positiva. Per i primi esclusi dalla squadra, per i Senior e per i più bravi è un grande incentivo perché sono comunque monitorati e potranno eventualmente essere convocati per la Coppa Europa. Forse, per i più giovani, è più uno zuccherino. Devo anche dire che tutti sono stati trattati allo stesso modo. Gli atleti sono contenti di questi stage, con gli allenatori si trovano bene, con gli skimen anche e, nonostante siano fuori squadra, sono equiparati ai colleghi che vestono la giacca azzurra. Forse sarebbe meglio concentrare queste uscite in autunno, dove un confronto con il cronometro sarebbe importante. Concludo con un ragionamento che riguarda l’aspetto psicologico, spesso dimenticato da tutti. Per un ragazzo che arriva da fuori e viene proiettato nel giro azzurro non è facile. È un aspetto delicato, è uno stage ‘borderline’: ti alleni con gli azzurri, ma non sei azzurro, tutto sembra bello, ma poi rischi di rimanere fuori. Per gli Osservati forse è un raduno fatto di tensioni, dove a ogni manche hai gli occhi puntati. Una giornata negativa potrebbe lasciare strascichi e una impressione poco positiva anche per il futuro e per eventuali altre convocazioni. È davvero un bene per l’atleta? * allenatore squadra Comitato Veneto
ŠAndrea Chiericato
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Grand Prix Ski People
INTERVISTA
SQUASSINO PRONTO A VOLARE È uno dei punti di forza del Comitato AOC e affronta l’inverno 2016 con il grande obiettivo dei colori azzurri. E magari di mettersi in mostra in Coppa Europa se ne avrà l’opportunità di Gabriele Pezzaglia - foto Andrea Chiericato
Andrea Squassino è uno dei Giovani più promettenti che in questa stagione potranno giocarsi la squadra nazionale azzurra passando dal Gran Prix Italia Juniores. L’atleta del Comitato Alpi Occidentali è pronto per il grande salto: ha trascorso un’estate e un autunno curando ogni dettaglio e allenandosi con costanza e determinazione.
to per quanto riguarda il club di appartenenza. Dopo cinque anni con Artesina - che ringrazio vivamente - mi sono tesserato con lo Ski Team Cesana. Siamo un gruppo di Giovani e Senior di buon livello che si tirano a vicenda: Luca Riorda, Michele Gualazzi, Giacomo De Marchi, Alessandro Bréan e Rocco Delsante. Abbiamo tutti voglia di riscatto, di dimostrare che possiamo dire ancora la nostra. Ci segue ‘Uccio’ Ferraris, abbiamo preso casa da metà giugno a fine luglio a Les 2 Alpes. Un lungo periodo di allenamento senza distrazioni, anche Alessandro Serra ha fatto due periodi con noi».
Ultimo anno Giovani, stagione della verità? «Non so, di sicuro in testa ho un obiettivo ben preciso. Voglio vincere la classifica del Gran Prix Italia Giovani ed entrare in squadra nazionale. E poi, se parto forte, posso avere anche chance in Coppa Europa. Mi gioco tanto, fin dalle prime gare». Determinatissimo, da dove ti viene tutta questa carica? «In questi anni sono stato sempre un bravo sciatore a livello giovanile, ma non sono mai venuto fuori. Ero nella mischia, in seconda linea. In tante occasioni ho mostrato di avere le carte in regola per fare il grande salto, ma è sempre mancato qualcosa. In questi anni ho avuto anche sfortuna. Ai Campionati Aspiranti di discesa a Bardonecchia sono caduto praticamente sul traguardo ed ero più veloce di Tommaso Sala che ha vinto e ora è un punto fermo delle squadre azzurre giovanili. Poi, sempre da Aspirante, mi ero meritato la convocazione per le Olimpiadi Giovanili di Innsbruck, che però non è mai arrivata nonostante i risultati. Però guardo avanti, non cerco scuse, ora mi sto preparando al meglio per affrontare questa stagione da protagonista». Quali sono gli avversari che temi di più per il Grand Prix? «Florian Schieder e Christoph Atz dell’Alto Adige, poi Matteo Confortola delle Alpi Centrali, Edoardo Longo del Veneto e il mio compagno di squadra Lorenzo Teglia». Cosa hai cambiato nei tuoi allenamenti? «Diciamo che ho fatto un grande cambiamen52
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Perché questo cambiamento? «Avevo bisogno di nuovi stimoli e confronti. Il cervello reagisce meglio se ti alleni con atleti che hanno più esperienza di te». E poi c’è il Comitato Alpi Occidentali... «Chiaro, con il Cesana mi alleno quando non sono con Matteo Ponato e non ci saranno gare in calendario o programmazione di eventi rilevanti. Il nuovo gruppo del Cesana è importante ma non posso certo prescindere dalla squadra regionale e da Matteo. Con lui mi sono sempre trovato bene, per me è una guida importante, forse quello che oggi mi conosce meglio».
BIO Andrea Squassino, 186 cm x 83 kg, è nato il 24 aprile del 1995 e risiede a Garessio (Cn). Ultimo anno della categoria Giovani, è tesserato con lo Ski Team Cesana ed è uno dei punti di forza della squadra regionale piemontese. Vanta una medaglia di bronzo ai Campionati Italiani Aspiranti. L’anno scorso è stato ottavo nella classifica generale del GPI. In Coppa Europa ha esordito nelle gare veloci di Sarentino nel 2013 e lo scorso inverno in slalom a Carezza. Utilizza sci Blizzard, attacchi Marker e scarponi Tecnica.
Quale specialità preferisci? Dove puoi fare la differenza? «In slalom e in velocità. In gigante un po’ meno, anche se quest’estate sono migliorato. Mi sento polivalente, per questo guardo alla standing generale del circuito istituzionale». Tecnicamente su cosa hai lavorato principalmente in questi mesi? «Sulle linee. Io sono molto alto, a volte mi schiaccio troppo. Abbiamo lavorato sulla profondità della curva, sul parallelismo degli arti inferiori. I primi risultati inizio a vederli, specialmente in gigante dove faccio più fatica. E poi sulla testa. A volte sono stato troppo emotivo, sento le gare in maniera eccessiva.
INTERVISTA
Ho già perso troppi treni, anche per sfortuna, non solo per colpa mia. Ora bisogna fare quel passo decisivo per emergere davvero. D’altronde lo sci è così, o tutto o niente. Almeno per l’alto livello». È vero che a fine stagione hai anche pensato di mollare l’agonismo? «Lasciare no, ma a dire la verità ero proprio sfiduciato. A inizio stagione sono partito
forte, poi sono calato. Ho chiuso ottavo nella classifica del Gran Premio Italia ma so che posso dare molto di più. Forse ho sofferto un po’ la pressione e l’ansia. Al penultimo anno Giovani se non vai sempre a tutta ti guardano storto, come se fossi vecchio da buttare via». Già, vecchi a diciotto anni.. «Solo nel nostro sport finito il biennio Aspiranti hai già gli occhi puntati addosso se non
eccelli. Poi guardi la Coppa del Mondo e vedi gente che matura a trent’anni e va sul podio e vince a trentacinque. A livello giovanile c’è una frenesia, una schizofrenia stupida che non ti dà il tempo di maturare tecnicamente, di crescere come atleta e come uomo. Ci sono scelte che non capisco. Hanno messo fuori squadra Riorda, ma come fa uno in un anno a primeggiare subito in Coppa Europa? Non si dà il tempo giusto». RACE SKI MAGAZINE- NOVEMBRE 2015
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FOCUS ATLETI
IN CAPO AL MONDO
SULLE TRACCE DI NANI
Beretta, Franceschetti, Testa, Codega, Baruffaldi e Gariboldi: sei Senior fra Australia e Nuova Zelanda per le gare FIS e del circuito continentale. E poi allenamento insieme al livignasco per preparare un inverno da protagonisti in Europa di Gabriele Pezzaglia - foto Getty Images (Dianne Manson, Hannah Peters, James Jubb)
Non mollano, ci credono, resistono. Un mese fra Australia e Nuova Zelanda per allenamenti e gare ad agosto e i primi giorni di settembre. Carlo Beretta, Stefano Baruffaldi, Ivan Codega, Pietro Franceschetti, Andrea Testa e Federico Gariboldi. Senior, qualcuno già azzurro, altri no o non ancora, comunque tutti e sei con la propria storia agonistica e il desiderio di rilanciarsi nello sci che conta. Infortuni, retrocessioni, stagioni balorde, incomprensioni da lasciare definitivamente alle spalle. Ora solo il desiderio di risalire la china, qualcuno più di altri, e lasciare finalmente il segno. Si sono messi in discussione con un’estate davvero particolare fra Thredbo e Perisher in Australia, Coronet Peak e Treble Cone in Nuova Zelanda. Con loro non un nome qualsiasi, anzi
CARLO BERETTA Circolo Sciatori Madesimo
1992
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FACEBOOK PIETRO JADER FRANCESCHETTI 7 settembre 2015 Il mio training camp in Nuova Zelanda è finito. Paesaggi magnifici e allenamenti molto divertenti. È tempo di mettere i piedi in acqua. Bye bye New Zealand
Una trasferta per trovare nuovi stimoli, per confrontarsi, per capire se valeva ancora la pena continuare. Carlo Beretta, che è volato in Australia con il fratello Filippo e Michele Pedroncelli, ha trovato le risposte che cercava: «Allenamenti efficaci, peccato solo per le condizioni non sempre buone che abbiamo trovato in gara. Ho capito di non essere così lontano da chi abitualmente abita i quartieri alti delle classifiche in Coppa Europa. In questa trasferta ci siamo confrontati con atleti stranieri validi, gare assolutamente di buon livello. Era stata programmata proprio per vedere se c’erano le condizioni per andare avanti e ho capito che posso ancora provarci
RACESKIMAGAZINE RACE SKI MAGAZINE-- OTTOBRE NOVEMBRE 2015 2015
uno dei più altisonanti dello sci azzurro: Roberto Nani. Il più forte gigantista italiano nella graduatoria mondiale ha scelto l’emisfero australe e non il Sud America con il resto della squadra azzurra per cercare di concentrarsi sullo slalom. D’altronde i nostri sei guerrieri
> NELLA FOTO Stefano Baruffaldi in azione nel gigante di Coronet Peak del 30 agosto
e vincere la mia sfida. In gigante sono cresciuto, mi sono tolto qualche soddisfazione sul podio nelle FIS di Thredbo, iniezioni di fiducia che non sottovaluto».
RISULTATI TOP 15 Gigante FIS Thredbo, 10 agosto: Gigante FIS Thredbo, 11 agosto: Gigante ANC Coronet Peak, 2 settembre: Gigante ANC Coronet Peak, 2 settembre:
2 2 10 9
GRAND PRIX - ATLETI
hanno proprio in Robi il riferimento principale. Nani si è trovato ‘a piedi’ dopo la categoria Giovani, iniziando la stagione senza nemmeno un gruppo sportivo militare. Però ha lottato e, come ancora adesso spesso fa, si è autogestito e autofinanziato, soprattutto
IVAN CODEGA Sci Club Livigno
1992
‘autostimolato’. E i suoi discepoli stanno seguendo l’esempio. Per loro Nani è un paradigma, quello che dalle difficoltà, e soprattutto dalla solitudine, è riuscito a riemergere e a diventare il numero uno in Italia fra le porte larghe. Un mese di sci dunque per i sei.
Gariboldi e Franceschetti, in compagnia dello skiman del secondo Matteo Bortolotti, hanno fatto tappa a Coronet tutto il periodo. Una stazione con un paio di piste dedicate essenzialmente agli allenamenti, che ha visto la presenza di nazionali statunitensi in prima li-
Dopo due anni difficili, Ivan cerca di riscattarsi. Non sarà facile ma il senso della trasferta australiana e neozelandese sta proprio in questo. Passo dopo passo ha trovato feeling in gara, in allenamento è cresciuto. Codega guarda avanti: «Infortuni e altri problemi mi hanno frenato in queste due ultime stagioni, poi ho avuto anche problemi con i materiali che sto risolvendo grazie al passaggio a Nordica. So che la strada è in salita, sono anche cosciente che, essendo al terzo anno Senior, non ci sarà più la via del Gran Premio Italia Senior per entrare in squadra azzurra. Avevo bisogno di chilometri, di pali, di
mettere già la testa nell’inverno. Esperienza da ripetere, abbiamo trovato grande disponibilità e possibilità per allenarci».
RISULTATI TOP 15 Slalom FIS Thredbo, 13 agosto: Gigante FIS Treble Cone, 5 settembre:
RACE RACESKIMAGAZINE SKI MAGAZINE- NOVEMBRE - OTTOBRE 2015
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GRAND PRIX - ATLETI PIETRO FRANCESCHETTI Fiamme Oro
1993
Solo una tappa, Coronet Peak, per Franceschetti, insieme al suo skiman Matteo Bortolotti. Qualche giorni di riposo forzato per la febbre, quando purtroppo erano in programma le gare ANC. Ma Pietro, come tutta la banda, aveva non solo l’obiettivo di cimentarsi in gara ma anche allenarsi con meticolosità. «Abbiamo avuto la possibilità di girare con Roberto Nani, in gigante e anche in slalom. È vero, Robi testava materiale, ma il cronometro mi ha dato risposte importanti. Ci siamo gestiti bene, abbiamo fatto un training di alto livello in ottime condizioni. L’autogestione, se fatta in maniera professionale e con gli strumenti necessari, può portare i suoi frutti. In Italia
la squadra diventa ancora di assoluta importanza perché ti da’ più garanzie di partecipare alle gare in Coppa Europa e un rapporto privilegiato con le aziende. I miei obiettivi? Coppa Europa, spero che questa stagione mi facciano esordire nella trasferta scandinava visto che partirò a ridosso dei 40»
RISULTATI TOP 15 Gigante ANC Coronet Peak, 30 agosto: Gigante ANC Coronet Peak, 2 settembre:
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> NELLE FOTO Qui accanto, dall’alto, Pietro Franceschetti prima dello slalom e in gigante a Coronet Peak. A destra, Andrea Testa nello slalom di Coronet Peak del 29 agosto
nea con Ted Ligety e Mikaela Shiffrin, poi austriaci, svizzeri, canadesi e atleti locali. Per Carlo Beretta, insieme al fratello Juniores Filippo e al tecnico Michele Pedroncelli, oltre a Coronet, anche Thredbo e Perisher in Australia. Come anche per Ivan Codega e Stefano Baruffaldi, in trasferta agli ordini di Marco Agnelli e di Andrea Testa con Roberto Nani e lo Juniores Francesco Gori, accompagnati invece da Corrado Castoldi. Se Coronet è una realtà votata all’agonismo, Perisher è la stazione più trendy d’Australia e qui gli atleti hanno potuto lavorare efficacemente grazie alla collaborazione con lo staff tecnico di Ross Peraudo, piemontese con doppio passaporto che corre con i colori australiani. A Coronet sveglia alle 5.30 del mattino e alle 7 già in pista sui pendi ‘barrati’: davvero straordinarie le condizioni e le piste condivise con la ‘tribù’ degli Zampa. Tutto sotto la supervisione di alcuni allenatori locali. Allenamenti e gare, FIS della Australian and New Zealand Cup, queste ultime anno dopo anno sempre più qualitativamente valide. Parecchi
ANDREA TESTA Sci Club UBI Banca Goggi
1991
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big al via, difficile fare punti, semmai confermarli, ma soprattutto un’occasione per prendere le misure delle gare e confrontarsi con diversi atleti che in inverno disputeranno la Coppa Europa, il circuito su cui scommettono gli irriducibili fratelli di Nani.
Con Roberto Nani, Francesco Gori e Corrado Castoldi: Perisher prima e Coronet Peak dopo. Anche per Andrea gare e allenamenti a tutta e una dichiarazione che riassume una condizione per tutti e sei i ‘fratelli’: «Robi è la nostra ispirazione, se non avesse fatto quello che ha fatto avremmo smesso. Io sicuramente. È traino, ci dà determinazione e anche speranza». Uno slalom ANC in cui ha buttato via per un’inforcata nella seconda manche un grande risultato dopo un quinto posto a un secondo dai tanti big presenti, comunque un podio nella FIS di Treble Cone. Testa, inspiegabilmente, non è ‘osservato FISI’: «Non mi interessa,
RACESKIMAGAZINE RACE SKI MAGAZINE-- OTTOBRE NOVEMBRE 2015 2015
l’importante è che mi permettano un allenamento di slalom per selezionarmi in Coppa Europa. Questa trasferta mi convince ulteriormente che ho le mie chance da giocarmi ancora, ma a questo punto pretendo considerazione».
RISULTATI TOP 15 Slalom ANC Perisher, 23 agosto: Slalom ANC Coronet Peak, 29 agosto: Slalom FIS Treble Cone, 4 settembre:
7 15 2
GRAND PRIX - ATLETI FEDERICO GARIBOLDI Esercito
1994
STEFANO BARUFFALDI Fiamme Gialle
1992
Quando arebbe dovuto esplodere, lasciare il segno, ‘Gariba’ ha perso la stagione a causa di un infortunio. Però nell'ultima stagione Giovani, è riuscito a mettersi in mostra. Ecco il passaggio dall’ASIVA all’Esercito, con la speranza di crescere ancora. «La Coppa Europa è il mio obiettivo finale e questa trasferta è stata il miglior modo per preparare l’inverno. Allenamenti ad alto livello, a Coronet Peak abbiamo trovato non solo condizioni ottime per il training, ma anche un’organizzazione snella ed efficiente che ci ha permesso di concentrarci sul lavoro. Venti giorni
‘monacali’ con sveglia quando era ancora buio e allenamenti serrati fino a mezzogiorno. Un agosto davvero particolare, ma ne è valsa la pena. Ci tornerò».
«In gara ho fatto un po’ fatica, ma la trasferta era stata impostata soprattutto per allenamenti su nevi invernali, condizioni diverse. Esperienza positiva, costruttiva, nonostante sia stato uno sforzo finanziario e organizzativo significativo. Avevo bisogno di stimoli nuovi, pendii diversi, confronti continui». Baruffaldi è un altro che stringe i denti e guarda avanti, ma è anche uno che ha imparato a farsi poche illusioni. «Non pretendo la Coppa Europa subito, ma voglio un monitoraggio costante sulle mie condizioni e parità di trattamento. Si parte dalle FIS, Gran Premio Italia o estero, poco importa. Sarà un anno determinante, l’anno in cui mi
gioco il futuro. E nell’emisfero australe ho messo le basi».
RISULTATI TOP 15 Gigante FIS Treble Cone, 5 settembre:
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RISULTATI TOP 15 Slalom FIS Thredbo, 12 agosto: Slalom ANC Perisher, 22 agosto: Slalom ANC Perisher, 23 agosto: Gigante ANC Perisher, 24 agosto: Gigante ANC Coronet Peak, 2 settembre: Gigante ANC Coronet Peak, 2 settembre: Gigante FIS Treble Cone, 5 settembre:
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5 11 9 13 4 6 10
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MATERIALI - REGOLAMENTI
SCI, CASCHI, AURICOLARI MODALITÀ D’USO Ecco le principali novità nella normativa FISI per la prossima stagione. Sci vecchi ancora per un anno, escluse le finali nazionali: Italiani, Topolino e Pinocchio. Confermati i regolamenti sui caschi Cambio sci o tengo quelli dello scorso anno? Probabilmente molti atleti e genitori si sono posti questa domanda quando hanno dovuto prendere una decisione in vista dell’ormai imminente stagione agonistica. E non perché gli attrezzi fossero usati e consumati ma perché ancora una volta i regolamenti sono cambiati. Ma soprattutto quanti erano veramente a conoscenza di eventuali nuovi cambiamenti? La FIS ha variato le misure degli sci già la scorsa stagione, la FISI invece aveva preferito temporeggiare un anno, rinviando appunto alla stagione 2015/2016 l’adeguamento alle normative internazionali. Poi un mezzo passo avanti e uno indietro. Da via Piranesi è arrivata una nota informativa sulle novità per il prossimo inverno. Di fatto rimane tutto invariato per le competizioni internazionali Children, anche quelle svolte sul territorio italiano. I tre eventi clou invece si adatteranno, ovvero Campionati Italiani, Trofeo Topolino e Trofeo Pinocchio dovranno essere corsi con sci FIS. Ricapitolando le misure, per lo slalom la lunghezza minima è di 130 cm, in superG minimo 183 cm con raggio di almeno 30 metri e una larghezza massima sotto il piede di 65 mm. In gigante invece non si potrà andare oltre i 188 cm, con raggio di 17 metri e una larghezza massima sempre di 65 mm. E per tutte le altre gare? Le competizioni che non rientrano nelle sopra citate categorie non avranno queste limitazioni. Ovvero ancora per questa stagione potranno essere utilizzati sci di vecchia generazione. Poi, dal prossimo anno, tutti con materiali omologati FIS. «L’adeguamento alla normativa FIS sarà obbligatorio a partire dalla stagione 2016-2017 per tutte le categorie e le gare dei 58
©Zoom
calendari federali» riporta la nota della federazione. Tutto confermato invece per i caschi. La normativa internazionale, quella che prevede la doppia certificazione (EN1077 e ASTM 2040), entrerà in vigore dal 2016/2017. Discorso valido per i Children, mentre è già attiva dalla passata stagione per Aspiranti e Giovani. Quest’anno Allievi e Ragazzi potranno ancora utilizzare caschi con almeno una delle due omologazioni richieste. La FISI ha inoltre fatto una precisazione doverosa sui caschi, che dovranno essere utilizzati senza alcuna modifica o alterazione e senza applicare supporti o apparecchiature. Cosa significa? Che i supporti per le Gopro, sempre più utilizzati, non possono essere applicati, o quanto meno non possono essere utilizzati in gara. Vietato anche l’uso degli auricolari e delle apparecchiature ricetrasmittenti in qualsiasi tipo di competizione.
RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
Le misure SCI Competizioni internazionali Children - tutto invariato Topolino, Pinocchio, Campionati Italiani
Slalom minimo 130 cm
SuperG Minimo 183 cm raggio di almeno 30 m - larghezza massima sotto il piede 65 mm
GS massimo 188 cm - raggio 17 m - larghezza massima sotto il piede 65 mm
CASCHI Giovani e Aspiranti omologazione EN1077 e ASTM 2040 Children almeno una delle due omologazioni
Opinione di
VINCENZO TONDALE
NORMATIVA FISI CONFUSIONE E CONTROSENSO Al di là dei regolamenti è la mancanza di informazioni chiare a destare preoccupazione Apparentemente la nuova normativa sugli sci potrebbe sembrare ininfluente, anzi addirittura una boccata d’ossigeno, visto il rinvio, poi si snocciolano le questioni, i modi e le tempistiche e vengono messi in evidenza aspetti che non possono essere tralasciati. La nota della FISI è uscita ad agosto, giorno più, giorno meno, il problema non cambia. La stagione dei club è già ampiamente iniziata con la preparazione sui ghiacciai. I ragazzi e gli allenatori lavorano giornate e giornate per trovare la giusta tecnica e adattarsi ai diversi materiali, sci nuovo o vecchio che sia, ognuno ha iniziato ad affinare il gesto. Ad agosto ormai si entra nel vivo, tutto il resto è già stato fatto. Tornando ancora più indietro penso ai genitori, agli sci club, alle aziende che hanno già fatto e ricevuto gli ordini a inizio estate. La produzione è partita, le famiglie sostengono costi importanti per sci di nuova generazione che, se poi guardiamo con attenzione, cambiano veramente poco. Se ci fosse stato un drastico input come per i Giovani era un conto, ma di fatto la differenza è minima, forse più commerciale che tecnica. Al di là dei regolamenti, che vanno rispettati, sono la confusione e la non informazione che si è creata anche nel mese di ottobre che preoccupano. Normativa in vigore? Rettifiche? Passo indietro? Tanti club si sono posti delle domande. Niente da fare, sembra che la nuova normativa venga applicata così come comunicata in estate. Bene, qui nasce una
nuova considerazione. Che senso ha diversificare i materiali tra gare regionali e Campionati Italiani? Un allenatore può avere dei nomi certi ma tanti atleti fino all’ultimo non hanno la garanzia di qualificarsi agli Italiani. È un controsenso svolgere le gare locali con gli attrezzi vecchi e costringere gli atleti a usare sci FIS ai tre appuntamenti nazionali. Cosa succederà? I qualificati dell’ultima ora con sci fuori norma faranno un nuovo acquisto? Lo scorso anno questo cambio di regolamento a stagione in corso era valido solo per le fasi internazionali di Pinocchio e Topolino. Era tutta un’altra cosa perché gli atleti italiani coinvolti erano una manciata e le aziende si erano messe a disposizione per la fornitura momentanea del materiale FIS. A un Campionato Italiano, dove i numeri sono ben più alti, è impensabile una cosa del genere. Forse era meglio fare un passaggio più graduale, spalmato su più anni, in modo che il cambiamento avvenisse quasi in modo naturale. Così, quasi certamente, usciranno polemiche dell’ultima ora, anche perché molti addetti ai lavori erano all’oscuro di tutto. Mi auguro che gli sci da superG, almeno per quest’anno, rimangano invariati perché i club hanno un parco ‘mezzi’ davvero ampio e sarebbe un bagno di sangue cambiare tutto. * allenatore Children sci club Lecco
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COMITATI
SPECIALE SQUADRE REGIONALI
> NELLE FOTO In senso orario, Lorenzo Teglia (AOC), Davide Simoncelli (TN), la squadra maschile dell’Alto Adige e Francesco Galdiolo (TN)
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SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI
ALL’ASSALTO DEL GRAND PRIX Tutte le novità nei team regionali che si presentano al via della stagione con filosofie (e costi) diversi, ma un obiettivo comune: proiettare i propri atleti in azzurro attraverso il circuito istituzionale Testo e foto di Andrea Chiericato
I più bravi sciatori di una regione che cercano di farsi spazio a livello nazionale e internazionale per arrivare fin lassù, alla Coppa del Mondo e a tanti altri obiettivi. Gli atleti dei Comitati regionali lottano ogni giorno contro un sistema, una piramide sempre più piccola, quasi all’incontrario, dove c’è spazio per sempre meno persone. Loro sono le eccellenze che ogni regione ha scelto di allenare, di seguire in maniera particolare per portarli più in alto possibile. Ogni realtà, ogni tecnico, ogni consiglio regionale adotta una sua metodologia e programmazione, con un obiettivo unico e comune a tutti: essere ai vertici del circuito istituzionale e proseguire la trafila attraverso la Coppa Europa. Di posti nelle squadre C ce ne sono sempre meno, il gruppo è stringato ed è quindi fondamentale non fallire il Grand Prix Giovani. Ecco che i Comitati più grandi d’Italia hanno messo a punto una programmazione differente sotto certi aspetti e comune per altri. Anche la gestione dell’atleta, dei costi e della preparazione atletica spesso sono diverse. La maggior parte dei Comitati preferisce iniziare a sciare già in estate per curare fin da subito il gesto tecnico dei propri atleti. Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino e Alto Adige, Emilia-Romagna e Veneto hanno ‘spalmato’ diverse settimane di lavoro da giugno a novembre, mentre Lombardia e Friuli-Venezia-Giulia hanno preferito radunarsi solo in questo ultimo periodo, lasciando ai club tutta l’attività iniziale. Punti di vista differenti, dettati anche dalla situazione economica. Le Alpi Centrali, per esempio, non chiedono un solo euro ai propri atleti. Dunque meno giorni di preparazione, più qualità ma nessuna quota per lavorare con il Comitato. Forse è ormai rimasto l’unico perché anche realtà come Alto Adige, Trentino e Valle
LE GARE
Si inizia il 26 novembre Dal 26 al 29 novembre Livigno ospiterà il consueto blocco di gare FIS NJR. La società Cancro Primo Aiuto proporrà due giganti e altrettanti slalom per entrambe le categorie. In caso di mancanza di neve le gare saranno recuperate a Santa Caterina Valfurva. Il 28 e 29 novembre sono in programma 2 slalom NJR a Passo Monte Croce e 2 giganti a Solda. Poi il calendario FIS entrerà nel vivo.
d’Aosta hanno inserito una quota che viene poi girata per saldare pernottamenti in albergo e skipass. Queste tre squadre sono solo un esempio perché lo stesso discorso va fatto anche per AOC, CAE, FVG, VE, con modalità simili. Anche sulla preparazione atletica ci sono visioni differenti. Il Trentino di Matteo Guadagnini segue gli atleti in tutto e per tutto, i veneti si stanno organizzando sulla falsariga, mentre Alto Adige e Lombardia lasciano più spazio ai preparatori individuali, sia per questione di costi, sia per gli spostamenti logistici. Tante realtà, diverse filosofie con due obiettivi: il Grand Prix e la nazionale. Ma solo le prime gare daranno qualche risposta, sicuramente non definitiva perché la stagione è come sempre lunga e piena di insidie.
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COMITATI
SPECIALE SQUADRE REGIONALI
> NELLE FOTO Riccardo Grecchi dell'ASIVA in azione. A destra, alcuni atleti del Comitato AOC
VALLE D’AOSTA
Una struttura importante per seguire ogni singolo atleta in tutte le discipline. Il Comitato ASIVA si presenta al cancelletto di partenza con alcune importanti novità. Giuseppe Butelli è stato confermato alla guida del settore maschile e al suo fianco avrà un secondo tecnico fisso. È Massimiliano Iezza, alpino che ha condiviso gran parte della carriera agonistica proprio con ‘Geppo’. E proprio il binomio ASIVA-Esercito ha permesso di impostare un lavoro differente, un po’ come fa il Veneto con la Forestale. In estate la preparazione è stata unica, poi da settembre gli allenamenti sono diventati sempre più personalizzati e mirati. A Les 2 Alpes e Cervinia hanno sciato con il Comitato solo i
sei atleti effettivi, poi da settembre è entrato l’aggregato Giovanni Zazzaro. Un secondo gruppetto di aggregati ha invece fatto qualche raduno a rotazione. «I 1999 devono seguire un lavoro diverso - ha detto Giuseppe Butelli -. Devono abituarsi ai nuovi materiali e allenarsi su gesti diversi, abbiamo quindi deciso di lasciarli con i club per il lavoro di base. A rotazione si sono allenati con la prima squadra e hanno avuto la possibilità di confrontarsi». Il team valdostano è un mix di slalomgigantisti e velocisti e quindi, non appena è stato possibile, si è cercato di diversificare. «Essendo due tecnici del Comitato, più Roger Pramotton dell’Esercito, siamo riusciti a seguire tutti e a fare una preparazione certosina, ognuno nella sua disciplina». Da settembre
proprio gli alpini hanno iniziato ad allenarsi con i valdostani. Luca Riorda, Guglielmo Bosca, Sabrina Fanchini, Davide Cazzaniga sono solo alcuni degli atleti che hanno sciato con l’ASIVA. Cinquanta giorni di sci suddivisi fra gigante, slalom e un po’ di superG. «A Zermatt siamo riusciti a fare qualche giornata sulla pista da velocità insieme ai francesi: neve ottima e allenamento spettacolare, difficile trovarne altre». A seguire la preparazione atletica c’è sempre il riconfermato Claudio Bastrentaz che ha organizzato una quindicina di giorni presso la caserma di Courmayeur. Ha seguito gli allenamenti a secco, due test atletici e poi preparato le tabelle che gli atleti hanno seguito in autonomia. «Abbiamo inoltre trovato una collaborazione con
una palestra per andare due volte la settimana a fare pesistica - conclude Butelli -. Abbiamo scelto di abbandonare un po’ le macchine e lavorare molto con il bilanciere: era necessario avere dei professionisti che seguissero la postura». In ASIVA da quest’anno gli atleti non pagano più la quota fissa ma saldano ogni volta alberghi e skipass. Discorso diverso per le piste e alcune trasferte (Wittenburg), dove il Comitato contribuisce alle spese. Tutto invariato per l’inverno: gli atleti che entrano nella ‘top 15’ Giovani delle gare Grand Prix hanno l’albergo pagato.
ALPI OCCIDENTALI
Sci al Comitato, atletica ai club. Le due attività sono ben distinte in AOC. Una scelta condivisa da tut-
NUMBERS
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Comitati regionali hanno una squadra effettiva di lavoro
Gli atleti (aggregati compresi) del Comitato AOC
Giornate sugli sci per gli altoatesini
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SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI > NELLE FOTO A sinistra, Elena Nicolini e a destra., gloria per tutti ai passaggi in quota
QUOTES LORENZO TEGLIA
LORENZO TEGLIA «Mi aspetto una bella crescita in slalom, ma soprattutto in gigante dove lo scorso anno ho faticato. Voglio raggiungere risultati importanti ai Campionati Italiani e al Grand Prix Italia, i presupposti ci sono perché in estate ho fatto un buon lavoro con il Comitato. È difficile trovare un avversario principale, come sempre sono tantissimi. Devo però dire che il mio compagno di squadra Andrea Squassino è cresciuto molto e potrebbe essere davvero una grande sorpresa per questa stagione».
ti che negli anni ha portato ottimi risultati. La squadra regionale ha sciato 50 giorni tra Les 2 Alpes e lo Stelvio. Una prima parte di estate è stata dedicata alle attività addestranti, al gigante, allo slalom e a qualche giro di superG. Poi ritmi decisamente più alti, giri di cronometro per arrivare pronti alle prime gare. «Non solo, a settembre abbiamo sciato parecchio con gli sci lunghi - ha detto Matteo Ponato -. Appena capita l’occasione lo facciamo, in estate abbiamo incastrato solo due giornate di velocità». Tante curve e poca corsa, dicevamo. Ognuno si gestisce l’atletica con il proprio club o preparatore atletico. «Noi abbiamo organizzato solo i test atletici per fornire alla FISI i dati degli Osservati che ci hanno
chiesto. Partecipano comunque tutti, ne approfittiamo per valutare complessivamente lo stato di forma del team». I ragazzi delle Alpi Occidentali sono davvero competitivi. Dei 9 atleti effettivi, sei sono inseriti tra gli Osservati FISI e uno, Matteo Franzoso, è nel gruppo YOG (Giochi Olimpici della Gioventù). Insomma una squadra che negli anni è cresciuta parecchio e che in questa stagione potrà mettersi ancora una volta in evidenza. Ma Ponato, confermato nel ruolo di responsabile della squadra maschile, non vuole mettere pressione ai propri atleti, non pone obiettivi particolari e attende fiducioso l’inizio delle gare. «Tutti possono fare bene, ognuno ha le proprie caratteristiche, i propri pregi per andare forte
in una disciplina piuttosto che in un’altra. Spero che dopo Luca Riorda e Nicolò Cerbo altri si tolgano delle belle soddisfazioni». Anche in Piemonte la gestione dei costi rispecchia le altre realtà. Ogni atleta è chiamato a sostenere le proprie spese di alloggio e skipass, mentre tutto il resto (trasferte, costi di gestione) e le spese degli allenatori sono coperte dal Comitato.
ALPI CENTRALI
In Lombardia l’estate è ‘libera’. I ragazzi si allenano con i propri club e solo quando iniziano le scuole vengono organizzati i collegiali. «Facciamo meno, ma quello che facciamo è tutto spesato dal Comitato» ha detto Simone Stiletto, tecnico che da undici stagioni al-
QUOTES MATTEO VAGHI «Ho lavorato con maggiore continuità questa estate, specialmente dal punto di vista atletico. Sugli sci ho alternato sedute con il Comitato e con il club, dando ovviamente priorità alle uscite con la squadra regionale. Quest’anno non voglio crearmi aspettative, ho degli obiettivi che sono quelli di tutti: entrare in Nazionale, poi vorrei fare bene ai Campionati Italiani e provare ad affacciarmi a qualche gara di Coppa Europa».
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Le uscite sugli sci del Friuli da fine settembre alle prime gare
Le stagioni di Stiletto a capo delle Alpi Centrali
Gli atleti AOC inseriti nel gruppo Osservati RACE RACESKIMAGAZINE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE - OTTOBRE 2015
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SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI GIORNATE DI ALLENAMENTO UFFICIALI CON I COMITATI
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giorni di sci
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giorni di sci
giorni di sci
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giorni di sci
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giorni di atletico
preparazione atletica individuale o non curata in prima persona dal Comitato
COMITATO VALLE D’AOSTA
COMITATO ALPI OCCIDENTALI
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giorni di atletico
preparazione atletica individuale o non curata in prima persona dal Comitato COMITATO ALPI CENTRALI
COMITATO TRENTINO
> NELLE FOTO A sinistra, Elena Nicolini e a destra., gloria per tutti ai passaggi in quota
QUOTES MATTEO CONFORTOLA
«Sarà una stagione fondamentale per me, sono all’ultimo anno di categoria e sarà decisiva per il mio futuro sugli sci. Spero di rimanere sui valori raggiunti nelle ultime due stagioni e cerco di migliorarmi nel circuito Senior. I miei avversari? Aspetto le prime gare per capire com’è la situazione».
> NELLE FOTO Ludovico Piller Cottrer del Friuli-Venezia- Giulia. A destra, dall'alto, alcuni atleti del Trentino e Pascal Rizzi
lena la squadra regionale. Ormai è da diversi anni che le Alpi Centrali sono strutturate in questo modo. Si lavora dunque sulla qualità e non sulla quantità. Undici ragazzi in tutto, sette completamente spesati e quattro paganti. «Se ci sono soldi andiamo incontro anche agli altri quattro, abbiamo deciso di fare una sola squadra senza aggregati. Tra club e Comitato c’è comunque collaborazione: tutti sanno quello che fanno gli atleti, non è più come una volta quando spesso ognuno si 64
teneva i propri segreti». Anzi, Simone Stiletto ha costantemente monitorato la situazione. Dieci giorni in ghiacciaio per conoscere i ragazzi, club e tecnici e per instaurare un legame sempre più forte. Le porte del Comitato sono sempre aperte: i club che vogliono seguire gli allenamenti lo possono fare. Riunire la squadra per fare preparazione atletica è impossibile. La Lombardia è troppo estesa, le vallate sono scomode e gli atleti si organizzano autonomamente. «Diamo fiducia alle realtà locali
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che lavorano molto bene - ha proseguito Stiletto -. Ormai tanti atleti e altrettante società si appoggiano a professionisti e quindi è giusto che lavorino con loro». Le Alpi Centrali hanno sciato 35 giorni nello ski dome di Wittenburg, allo Stelvio e a Hintertux. Novembre è sempre un mese ostico per sciare e hanno quindi tenuto aperta la comoda porta di Bormio, strizzando però l’occhio alla trasferta in Norvegia. Sulla carta le Alpi Centrali hanno una squadra competitiva. «I 1997
sono tutti medagliati - ha concluso Stiletto -, Confortola è atteso al grande salto di qualità, mentre dobbiamo recuperare Furli perché è un gran velocista ma lo scorso anno è caduto parecchie volte. Dobbiamo farlo tornare al top più mentalmente che tecnicamente».
TRENTINO
In Trentino si prosegue con il ‘Progetto Azzurro’, nato nel 2011 e volto a radunare le eccellenze locali. In questi anni il numero degli atleti
COMITATI
SPECIALE SQUADRE REGIONALI
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giorni di sci
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preparazione atletica individuale o non curata in prima persona dal Comitato COMITATO ALTO ADIGE
giorni di sci
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COMITATO VENETO
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preparazione atletica individuale o non curata in prima persona dal Comitato COMITATO EMILIA ROMAGNA
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giorni di sci
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preparazione atletica individuale o non curata in prima persona dal Comitato
COMITATO FIULI VENEZIA GIULIA
> NELLE FOTO A sinistra, Elena Nicolini e a destra., gloria per tutti ai DAVIDE SIMONCELLI passaggi in quota
DALLA COPPA AL TRENTINO
è stato ridotto. Si era partiti da circa 45, oggi sono meno della metà. Inutile dirlo, una delle motivazioni riguarda l’aspetto economico, la seconda una scelta tecnica per cercare di alzare l’asticella. «Vogliamo aumentare la motivazione, lo scorso anno abbiamo addirittura fatto una squadra femminile con 3 persone» ha detto Matteo Guadagnini, sempre coordinatore delle due formazioni. In Trentino lo sci sorride ancora. La Provincia investe e grazie al contributo che eroga permette al Comitato di avere una programmazione completa. I ragazzi sono comunque chiamati a versare una quota ma il servizio che viene offerto è davvero a 360°.
Ha indossato l’ultimo pettorale della sua carriera al termine della passata stagione, ha lasciato i parterre della Coppa del Mondo e si è subito messo dall’altra parte con radio, chiave, trapano e una quantità indescrivibile di esperienze da trasmettere ai giovani. Davide Simoncelli ha iniziato un nuovo percorso, con la sua solita umiltà, allenando la squadra maschile del Comitato Trentino. «Sono aiuto allenatore - ha subito voluto precisare quando lo abbiamo incontrato allo Stelvio -. Sono qui per imparare dai miei colleghi che hanno molta più esperienza. Sono stato fortunato a essere inserito in uno staff come questo, dove ci sono persone valide e fidate». ‘Simo’ ha poi fatto un passo indietro a quel giorno in cui ha deciso di lasciare l’attività agonistica. «Sono convinto di avere fatto la scelta giusta, anche se non è mai giusta al 100% - ha proseguito -. Per fare l’atleta servono delle caratteristiche che ormai si sono consumate: volontà, voglia di fare, voglia di mettersi in gioco, non ce la facevo più». Ora seguirà da vicino i giovani trentini. «Sono contento di fare questo, mi metto a disposizione di atleti e allenatori, il mio obiettivo è quello di portare la mia esperienza, poi sarà il tempo a dire se servirà».
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SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI LE SQUADRE
ASIVA
AOC
AC
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Athos Casartelli, Riccardo Grecchi, Federico Simoni, Michael Tedde, Matteo Vaghi e Federico Vietti. AGGREGATI: Federico Codini, Nicolò Mazzocco, Jean Claude Ferrod, Nicholas Pellissier, Andrea Tanzi, Giovanni Zazzaro.
Sebastiano Andreis, Benedetto Avallone, Alberto Blengini, Matteo Franzoso, Paolo Padello, Andrea Squassino, Lorenzo Teglia, Mirko Vallory, Giovanni Pompei (da ottobre). AGGREGATI: Paolo Bonardo, Giacomo Scaglione, Stefano Cordone, Andrea Borgato, Enrico Ferla.
Matteo Confortola, Marco Furli, Francesco Gori, Guido Malzanni, Lorenzo Moschini, Antonio Vittori, Giulio Zuccarini, Nicolò Molteni, Giacomo Rigamonti, Francesco Sorio, Federico Tomasoni.
Edoardo Longo, Andrea Rossi, Riccardo Bosio, Pietro Canzio, Matteo Pradal, Davide Filippi, Federico Lorenzi
Quarantacinque giorni di sci, tre settimane di raduno atletico a Lavarone, Pejo, Andalo e uno a Gabicce Mare. C’è poi un preparatore atletico, Luca Scarian, molto preparato e sempre presente che organizza uscite e tabelle, sia quando la squadra è in ritiro, sia quando i ragazzi sono a casa da soli. «Sono tutti seguiti, Scarian si sposta sul territorio e segue da vicino ogni situazione». In Trentino spesso si lavora a gruppi unificati, uomini e donne si mescolano a seconda delle esigenze: gli slalomisti insistono su questa disciplina, quelli più propensi al gigante si concentrano su altri tracciati. «Questo perché l’asticella del Grand Prix è sempre più alta - ha proseguito Guadagnini -. Non dobbiamo specializzarci, perché non è giusto, ma dobbiamo
veramente spingere sui punti forti di ogni atleta». Punte di diamante? «Pascal Rizzi e Davide Parisi dovranno lottare per la standing del circuito istituzionale». Quest’anno la squadra maschile è seguita da Walter Nave e da una new entry di tutto rispetto: Davide Simoncelli, ex gigantista azzurro, subito apprezzato dai ragazzi.
skipass stagionali Dolomiti Superski e Ortler, confermano i tecnici altoatesini. «Grazie alla struttura del Comitato e alla Regione Autonoma riusciamo a fare tutto quello che ci prefissiamo, siamo molto contenti». Quest’anno è stato ripetuto il blocco sci e atletica tra Malles e Stelvio ma il periodo è stato accorciato. Dai 30 giorni del 2014 si è passati a circa undici perché si è voluto puntare molto di più sullo sci che sull’atletica. La squadra maschile ha sciato quasi due mesi (55 giorni) e si è concentrata principalmente su addestramento in gigante e slalom. Solo a fine agosto si è avvicinata al gesto tecnico vero e proprio. Anche in casa Alto Adige si cerca di individualizzare il lavoro e specializzare gli atleti. «I velocisti hanno sciato di più con gli sci lun-
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ALTO ADIGE
Anche in Alto Adige i numeri sono stati leggermente rivisti. «Preferiamo avere meno atleti e dare un sostegno maggiore a chi è in Comitato» ha detto Heini Pfitscher, confermato alla guida del team maschile e affiancato quest’anno da Nick Stricker. Ogni atleta paga all’incirca 1.500 euro e ha alloggi e skipass per tutta l’estate, le spese di viaggio e gli
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> NELLE FOTO In alto, alcuni atleti del Comitato Alto Adige in allenamento. A destra, Lorenzo Moschini delle Alpi Centrali
SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI
TN
AA
FVG
CAE
Patrick Bastiani, Alessio Fontanazzi, Francesco Galdiolo, Michele Gasparini, Martin Nardelli, Tommaso Nardi, Davide Parisi, Pascal Rizzi, Andrea Sartori, Matteo Scalet, Gianluca Seri, Alberto Spagolla, Marco Vignola, Giovanni Zotta.
Christoph Atz, Matteo Canins, Tizian Gabrielli, Damian Hell, Michael Hofer, Thomas Mair, Samuel Moling, Alexander Prast, Patrick Renner.
Andrea Beltrame, Matteo Bicocchi, Samuele Martinuzzi, Ludovico Piller Cottrer, Lorenzo Satriani, Francesco Gentilli, Lorenzo Mencaccini, Luca Taranzano, Diego De Zan.
Marco Giunti, Marta Giunti, Giulia Tintorri, Davide Iozzelli, Matteo Modesti, Edoardo Giunipero, Marco Biasci.
AGGREGATI: Andrea Berra.
COMITATI
SPECIALE SQUADRE REGIONALI
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COMITATI
SPECIALE SQUADRE REGIONALI
ghi, gli altri si sono concentrati maggiormente sulle discipline tecniche - ha proseguito Pfitscher -. Oggi è impossibile andare forte in quattro specialità, bisogna allenarsi in tutto perché è utile, poi però è necessario entrare nello specifico e cercare di andare forte dove sei effettivamente forte». Sono nove gli atleti che compongono il gruppo maschile. Il tecnico Pfitscher non vuole puntare il dito su possibili protagonisti. «Siamo un bel gruppo omogeneo che sta lavorando molto bene - ha concluso -. Ovviamente con i più anziani punteremo a fare classifica nel circuito istituzionale ma prima sarà fondamentale abbassare i punti; cerchiamo invece di fare crescere i giovani».
VENETO
Veneto in versione slalom. La squadra del senatore Andrea Schenal ha lavorato molto tra i rapid gates. «Sembra che vogliano privilegiare gli slalomisti e allora ci siamo adattati» ha detto il DT. La preparazione estiva è cambiata quest’anno. 68
Prima i club avevano tanto spazio, ora in prima linea c’è il Comitato che porta avanti un lavoro specifico. «Già prima della conclusione delle scuole siamo tornati in pista, abbiamo preferito ripartire subito perché poi tra esami e altri impegni è difficile radunarli tutti». Il Veneto ha anticipato i tempi, ma si è anche preso un mese di stop completo da metà luglio a fine agosto: «ci siamo concentrati sull’atletica». E proprio sulla preparazione a secco il Comitato ha voluto imitare i colleghi del Trentino: più controllo diretto e meno lavoro autonomo. Sono state diverse le uscite atletiche curate da Enea Bortolluz, ex atleta del Comitato e ora preparatore, raduni presso la caserma della Forestale di Auronzo di Cadore con programmi ben specifici. «Lo scorso anno lasciavamo molta più libertà, ora invece preferiamo seguire noi i ragazzi e avere sempre gli atleti sotto controllo». Il 90% dei ragazzi ha poi un preparatore atletico personale che rimane però sempre in stretto contatto con il referente di
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Comitato. Le spese vive (alberghi e skipass) sono a carico di ogni singolo ragazzo; non viene chiesta una quota ma ognuno si paga il proprio. Tutto il resto è invece a carico del Comitato. «Una volta si riuscivano a pagare gli skipass, ora non è più possibile». Da sottolineare la continua collaborazione con la Forestale. L’unione fa la forza e i due team lavorano quasi sempre insieme, un modo per ridurre le spese e per avere importanti riferimenti come Nicolò Menegalli e Lisa Magdalena Agerer. Pietro Canzio, classe 1998, è una delle perle venete, così come Mattia Trulla e Riccardo Bosio che potranno fare la differenza in velocità. E poi c’è Edoardo Longo in cerca di un rilancio definitivo. «Si è allenato molto bene, speriamo che sia l’anno buono» ha detto Schenal. Insieme a Schenal lavora Federico Vanz, con un grande aiuto che arriva dallo staff della Forestale.
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Spazio al lavoro dei club, poi in-
terviene il Comitato. Da ormai diversi anni è questa la linea presa dal Comitato Friuli-Venezia-Giulia. L’attività ufficiale della squadra regionale è partita solo a fine settembre con un primo raduno sulle nevi austriache di Hintertux. Una quindicina di giornate in tutto per il Comitato, racchiuse in poco più di due mesi. La grande novità in casa FVG riguarda il settore tecnico. Da quest’anno la ‘panchina’ è occupata da Francesco Ciot che ha rilevato il posto di Massimo Lazzaro. In Friuli però, più che di allenatore, si parla di selezionatore e coordinatore. Lasciando tanto spazio agli sci club, la funzione di Ciot è più di aggregazione e organizzazione delle attività comuni. «È la soluzione ottimale perché i club lavorano già molto bene - ha detto il neo responsabile -. Da fine settembre ho organizzato le uscite collegiali, non voglio sostituirmi ai vari club». Ciot segue il Comitato ma prosegue con la sua attività di allenatore del Team Progetto Giovani. In inverno seguirà tutte le gare del Gran Premio Italia e
SPECIALE SQUADRE REGIONALI MASCHILI > NELLE FOTO Da sinistra in senso orario, Marco Giunti in azione a Pila, il Comitato CAE a Les 2 Alpes e Marco Biasci, arrivato dalla Valle d’Aosta
farà da collante con i club. «La mia funzione è quella di gestire gli impegni agonistici, con un occhio di riguardo al circuito istituzionale e alle sessioni di allenamento - ha aggiunto Clot». Con questa struttura anche la preparazione atletica è stata curata dalle varie società: ognuno ha lavorato autonomamente con il proprio preparatore atletico. Ciot si interfaccia spesso con Walter Wedam, direttore tecnico dello sci alpino, e con tutti gli allenatori locali. Ha una squadra composta da nove atleti effettivi e un solo aggregato. I più anziani, quelli che cercheranno un posto al sole nel Grand Prix Italia, sono Ludovico Piller Cottrer e Samuele Martinuzzi. Le porte della squadra sono però sempre aperte: chi merita sarà convocato. «Siamo una realtà talmente piccola che non abbiamo problemi a inserire dei nomi, siamo partiti da una squadra ma altre persone potranno essere convocate». I costi? Sono a carico dei ragazzi: non pagano una quota ma saldano alberghi e skipass ogni volta che si muovono. Gli
allenatori sono invece spesati dal Comitato Regionale.
EMILIA-ROMAGNA
Atleti in entrata, altri in uscita, ma da e per altri Comitati regionali. Il CAE è forse la squadra che si presenta con maggiori novità. Alessandro Biolchini e Maurizio Marcacci hanno un gruppo decisamente rinnovato. Sono partiti verso il Comitato Alpi Centrali Giulio e Viola Zuccarini, mentre dalla Toscana sono arrivati i fratelli Marco e Marta Giunti. Dalla Valle d’Aosta la new entry Marco Biasci, con Giulia Tintorri, Davide Iozzelli, Matteo Modesti ed Edoardo Giunipero a completare il gruppo. Insomma, le novità in casa CAE
non mancano e la voglia di fare neppure. I ragazzi hanno trascorso l’estate a Les 2 Alpes: tre periodi da 10 giorni con condizioni della neve a dir poco eccellenti. «Abbiamo cercato di dare continuità alla preparazione, periodi sugli sci lunghi, poi due settimane fermi dove comunque è stato portato avanti il lavoro atletico» ha detto ‘Biolca’. La preparazione a secco è stata curata da Maurizio Marcacci nei pressi di Vidiciatico. «Una gestione globale dai test alle schede tecniche e alla personalizzazione del lavoro - ha proseguito il DT -. Abbiamo provato a migliorare la forza e la dinamicità cercando di riprodurre il gesto tecnico a secco, utilizzando per esempio i roller». Su questo
versante dell’Appennino dunque il 95% del lavoro è gestito direttamente dal Comitato Regionale. Il CAE ha lavorato un mese sulla neve concentrandosi sulla tecnica di base e allenandosi molto tra i ciuffetti: a settembre gli atleti non erano ancora entrati in un tracciato vero con il cronometro. «I ragazzi hanno caricato tanto atleticamente e quindi sugli sci hanno tenuto meno intensità» fanno sapere. Lavoro sodo dunque in casa CAE che costa agli atleti circa 2.000 euro per coprire i servizi extra, ovvero la preparazione degli sci e quella atletica atletica. «Un rimborso spese per avere un servizio all inclusive, gli allenatori sono invece a carico del Comitato».
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PIEMONTE - SCI CLUB
Michele Gualazzi
CESANA PUNTA SU GIOVANI E SENIOR Perché fare smettere o lasciare allo sbando i Seniores o gli atleti in cerca di un posto in squadra nazionale? La domanda se l’è posta lo Ski Team Cesana che in poco tempo ha risposto presente. La categoria Giovani del club ha fatto un notevole balzo in avanti. Sono arrivati in massa atleti che contano, quelli che hanno ancora voglia di mettersi in gioco e di lavorare sodo. Così Andrea Squassino, Alessandro Bréan, Luca Riorda, Rocco Delsante, Giacomo De Marchi e Michele Gualazzi hanno Eleonora Zanetti
raggiunto il club valsusino dove sono seguiti da Uccio Ferraris. «È davvero bello lavorare con loro, sono atleti tosti, divertenti, gente che ci crede e ha un cuore - ha detto il coach -. Sono dei professionisti che cercano il salto definitivo». I neo arrivati non fanno gruppo a sé ma lavorano con gli altri ragazzi del club. «Sono un bel traino, averne di atleti così» ha aggiunto l’allenatore. Oltre a Ferraris, che in inverno seguirà anche il Grand Prix Senior, lavorano anche Samuele
TROFEO BODINO AL SESTRIERE Il Trofeo Bodino Engineering 2015 è stato vinto dallo sci club Sestriere con 990 punti, 10 in più del Sansicario. Terzo posto per i cuneesi del Mondolè (791), quarta l’Equipe Limone (762) e quinto il Lancia (626). Enrico Ferla
VALSUSA ANCHE CON I PULCINI Un servizio a 360° per cittadini e valligiani. Lo Ski Team Valsusa amplia la sua offerta e mette a disposizione dei tesserati un allenatore fisso per ogni categoria. Il club infatti non seguirà più solo Children e Giovani, ma si dedicherà in modo continuativo anche ai Pulcini. I tecnici Mirko Verra, Andrea De Bortoli e Giuseppe Tiano - direttore agonistico del club - seguono Baby e Cuccioli, Claudio Scioscia, Fabrizio Conversazioni e Fabio Milano lavorano con Ragazzi e Allievi, mentre Paolo De Crignis e Davide Coggiola seguono il settore Aspiranti e Giovani. Proprio questi ultimi due allenatori si occupano anche
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Cadei e Vittorio Borgato. Lo Ski Team Cesana non ha una sede fissa di allenamento: ruota sulle piste di Sestriere, Frais, Sansicario e Claviere per cercare pendii differenti e adattarsi a ogni situazione. In estate ognuno ha lavorato per conto proprio, il primo raduno ufficiale è stato fatto a fine settembre a Hintertux: cinque giorni di lavoro proficuo. Gli atleti si concentreranno su gigante e slalom, a eccezione di Bréan e Delsante che punteranno tutto sul gigante.
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della preparazione atletica, il primo con base a Bardonecchia, il secondo a Torino per assecondare le varie esigenze. Per questo è stato istituito un servizio navetta gratuito che dalla città porterà gli atleti a Bardonecchia circa cinque volte a stagione. Tra gli 80 agonisti spicca un gruppo motivato di Giovani. «Siamo in controtendenza rispetto ad altre realtà - ha detto Tiano -, fortunatamente abbiamo 20 atleti nella categoria, da segnalare anche il nostro vivaio seguito da Elena Scandone e Maira Verra, con Giorgia Scandone nei SuperBaby». E se ti fai male? Quota assicurata con rimborso del 50%.
FERLA E VILLA CHIUDONO ANZITEMPO Otto podi per Enrico Ferla e 3 per Andrea Villa nel 2015. Al termine della stagione i due atleti classe 1996, nonostante i risultati, hanno deciso di lasciare l’attività agonistica.
PIEMONTE - SCI CLUB
MANUELA LAVAZZA
PRESENTA LO SCI CLUB OLIMPIONICA
Sulle nevi di Sestriere nasce una nuova realtà dove l’insegnamento dello sci viene prima dell’agonismo puro. Nello staff anche Alberto Casse e Valter Blanc, tecnici con anni di esperienza in Coppa del Mondo Tutto è nato dopo il tirocinio fatto presso la Scuola Sci Olimpionica e da una enorme passione per lo sci e la montagna. Manuela Lavazza ha deciso di intraprendere una nuova avventura e aprire uno sci club a Sestriere. La società si chiama proprio Olimpionica e alla direzione tecnica c’è Alberto Casse, attuale direttore della Scuola Sci e allenatore di grande esperienza. «Durante il tirocinio ho avuto l’opportunità di conoscere meglio Alberto - ha detto Manuela Lavazza -, il rapporto di stima e amicizia mi ha spinta a intraprendere questo nuovo percorso». La neopresidentessa ha da poco iniziato questa avventura ma ha già le idee piuttosto chiare. Mette alla base dell’attività l’insegnamento, il fattore psicologico e solo dopo l’agonismo. L’esasperazione è spesso diventata la cultura dello sport, ma all’Olimpionica questa parola non trova spazio. I ragazzi devono prima imparare a sciare, con la giusta tecnica, poi arriva tutto il resto. «È un presidente già preparato, sa a cosa andiamo incontro» ha ribattuto Casse durante la lunga chiacchierata torinese. All’Olimpionica dunque non si punta a lavorare solo con pali, tracciati e cronometro, ma si cerca di fare crescere i ragazzi con i giusti tempi, senza saltare importanti tappe intermedie. Al momento il club è ancora in fase di organizzazione, i tecnici sono già stati individuati, ma il loro ruolo è in via di definizione. Nello staff ci sarà Valter Blanc, altro nome importante e già tecnico dei
BIO MANUELA LAVAZZA Ha iniziato a sciare a 4 anni con genitori e nonni, da sempre appassionati di neve e montagna. Ha mosso i primi passi ‘agonistici’ a Pragelato, poi ha corso nel circuito FIS Cittadini dai 14 ai 27 anni. In qualche occasione ha anche partecipato alle FIS Race, poi nel 2014 ha passato la preselezione e nel maggio 2015 è diventata maestra di sci. Laureata a Torino presso l’Università Scienza della Mediazione Linguistica.
Simone Origone
Vars Speed master 2014
«IL PROBLEMA DI UN CAMPIONE L’HO SEMPRE RISOLTO A LIVELLO PSICOLOGICO E NON TECNICO». Alberto Casse, allenatore negli anni ’90 delle squadre Coppa del Mondo di velocità di Francia, Svizzera e Canada.
discesisti di Coppa del Mondo. Poi spazio a Enrico Negrini, Claudio Cianalino, Luca Alpozzi, Sara Picotto, Clotilde Casse, Giulia Sicbaldi, Luca Melchior, Lorenzo Medici e Giovanni Saracco. «Ho già idea del loro incarico ma voglio prendere ancora un periodo di riflessione» ha detto Casse.
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New World Record 252,45 Km/h
NEGOZI TOP - PIEMONTE/VALLE D'AOSTA
Querio 100% SKI SERVICE Chiude il negozio per ampliare il laboratorio. Grandi occasioni nei prossimi tre mesi: si svende tutto per riorganizzazione locali L’attività è iniziata nel 1978 e da allora non si possono contare le lamine che sono state affilate, le impronte che sono state disegnate, gli scarponi che sono stati modificati. Da Ernesto Querio, nel cuore del Canavese, sono passati un po’ tutti, sci club e squadre nazionali, atleti italiani e stranieri, professionisti e amatori. Preparare sci ad alto livello è questione di talento, c’è quel mix di manualità e intuizione che nessun macchinario è in grado di sostituire: si può affiancare e migliorare il lavoro dello skiman, ma come si dice, è il ‘manico’ quello che conta. Ernesto, in questo, è sempre stato tra i primi della classe. Proprio partendo dalla forte tradizione si è deciso di puntare nella riorganizzazione dell’attività: al Mago si è affiancato da qualche anno il figlio Federico nella gestione del laboratorio, un giovane maestro
di sci con tanta passione e idee nuove. Così Ernesto e la moglie Clara hanno realizzato che era il momento di cambiare qualcosa: si è deciso di abbandonare il reparto vendita per ampliare il laboratorio. «Nel pieno della stagione c’è talmente tanto lavoro che diventa difficile seguire la vendita con l’attenzione necessaria. Abbiamo preso una decisione per certi versi sofferta, dato che anche il negozio aveva una lunga tradizione, ma volevamo dedicare tutte le energie per fare la differenza nel settore in cui ci distinguiamo dagli altri» ha commentato Ernesto. Così parte da inizio novembre una svendita di tutto il materiale tecnico e l’abbigliamento, per predisporre i locali alla nuova destinazione. Una scelta di qualità, per soddisfare sempre di più l’affezionata clientela del laboratorio e se possibile per accoglierne di nuova.
«Se qualcuno ha bisogno di attrezzatura da gara, siamo sempre disponibili a consigliare ed eventualmente ordinare ad hoc il materiale. Ma pensavamo che fosse ora di cambiare qualcosa e siamo contenti della decisione presa» ha aggiunto Federico. Fate un salto a Foglizzo, troverete occasioni imperdibili
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RACESKIMAGAZINE - NOVEMBRE 2015
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PIEMONTE - SCI CLUB
ATOMIC TALENT
MICHELE FRANZOSO
ALTA FORMAZIONE BY SANSICARIO
Il club piemontese ha scelto quest’anno di introdurre un nuovo progetto con stage esclusivi seguiti da Matteo Marsaglia, Davide Simoncelli e dal mental coach Andrea Zavaglia di Andrea Chiericato
Giornate di allenamento supplementari per gli atleti che dedicano davvero tanto tempo allo sci e vogliono investire in ulteriori sessioni di lavoro. È il progetto ‘Alta Formazione’ ed è una novità assoluta che lo sci club Sansicario ha introdotto questa estate. Un percorso formativo diverso e molto particolare per undici atleti. Una parte di lavoro svolta con i restanti compagni di squadra e alcuni stage esclusivi mirati a una disciplina. «Abbiamo voluto proporre questo nuovo servizio - ha detto Oriano Rigamonti, direttore tecnico del sodalizio -. Diversi ragazzini svolgevano già qualche giornata in più di sci e quindi abbiamo deciso di organizzare un lavoro mirato e riunirli». Quaranta giorni sugli sci con ‘docenti’ di tutto rispetto che di curve, velocità e prestazioni ad alto livello ne sanno e anche tanto. L’azzurro Matteo Marsaglia, cresciuto proprio con Oriano Rigamonti, ha curato quattro giorni dedicati alla velocità. Un lavoro difficile da fare, specialmente quando si parla di superG. «Non ci aspettavamo una risposta del genere - ha proseguito Rigamonti -. Matteo ha davvero catturato i ragazzi che in 4 giorni hanno fatto passi da gigante, addirittura
hanno effettuato il passaggio della strettoia, quello che fanno le nazionali». Altre quattro giornate sono state riservate al gigante e, a fianco dello staff tecnico del Sansicario, ha lavorato Davide Simoncelli. Tre giorni sono invece stati dedicati ad Andrea Zavaglia, mental coach che ha lavorato mattina e pomeriggio insieme agli atleti spiegando loro la gestione degli stati d’animo, delle gare e come riconoscere la prestazione. Al progetto hanno aderito Giovani, Ragazzi e Allievi. Les 2 Alpes è stata la località di riferimento per tutto il lavoro estivo e gli atleti hanno vissuto in chalet e appartamenti. A settembre è poi stato fatto un periodo dedicato allo slalom presso lo ski dome di Amneville, poi ancora qualche giorno in ghiacciaio prima di tornare a gruppi compatti da inizio novembre. Quaranta giorni di sci spalmati da giugno a ottobre, alcuni personalizzati, altri svolti comunque con gli altri ragazzi del club. «Abbiamo fatto davvero una bella preparazione - ha concluso Rigamonti -. Non mi ricordo quattro giorni di superG come quest’estate, neanche in inverno. Il prossimo anno cercheremo di introdurre anche uno stage mirato ai rapid gates».
Nome: Cognome: Data di nascita: Residenza: Sci club: Sci, scarponi, attacchi:
Michele Franzoso 16.05.2001 Sestriere Sestriere Atomic
Discipline tecniche o velocità? Cosa preferisci e perché? «Entrambe, riesco a sciare meglio in gigante, ma anche il superG mi esalta parecchio». Come hai impostato la preparazione estiva? «Da giugno in avanti ho alternato settimane di sci ad altre dedicate alla preparazione atletica, quest’ultima seguita da Fabio Bianco Dolino del club». Oltre allo sci, quali sono i tuoi hobby? «Se non avessi sciato mi sarebbe piaciuto giocare a calcio, quando posso quindi lo faccio».
Quali obiettivi ti sei dato per questa stagione? «Essere sempre tra i migliori in tutte le gare». Chi sono i tuoi allenatori e come ti trovi con loro? «Mi alleno con Alessandro Giordano ‘Giurda’, lo conosco bene perché era il tecnico di mio fratello (Matteo, ndr). È molto preparato, mi trasmette sicurezza ed entusiasmo ed è sempre pronto ad aiutarti. Unico difetto, non ama perdere a calcio o calcetto». Cosa pensi di Atomic? «In casa nostra, sin da piccoli, abbiamo usato questi sci. In una sola parola: sono perfetti».
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PIEMONTE - EVENTI
INTERNATIONAL SKIGAMES
Dall’11 al 13 in arrivo Baby e Cuccioli da tutta Italia e dall’estero. In palio 50.000 euro, un pullmino e materiale tecnico Arrivano da tutta Italia, dalla Svizzera e dalla Francia sulle nevi del Mondolè Ski per le prime gare della stagione. L’International Ski Games si ripropone ancora una volta come primo appuntamento per le categorie Pulcini. L’annullamento per mancanza di neve dello scorso anno ha dato ulteriore carica al team di Beatrice Boglio, ormai pronto all’invasione pacifica dei migliori Baby e Cuccioli d’Italia. L’opening di categoria è in programma dall’11 al 13 dicembre, sempre sulle piste cuneesi di Prato Nevoso. Hanno già confermato la presenza oltre 30 club e anche la formula dell’evento è rimasta inalterata. «Siamo contenti della risposta dei club - ha detto Beatrice Boglio -. SPONSOR Abbiamo i numeri per fare un grande evento internazionale. Nella località sciistica gireranno per giorni centinaia di bambini, un fenomeno positivo anche per alberghi e stazione». Gli atleti del 2004 e 2005 gareggeranno palio per i club, premi a sorteggio in gigante, slalom e gimkana, e un pullmino di proprietà per i mentre i 2006 e 2007 si vincitori dell’evento. La classifica sfideranno in due giganti e una di società verrà calcolata con la gimkana. Da non dimenticare che tabella punti Coppa del Mondo, i primi 4 della gara di venerdì e con premiazione per i migliori altrettanti di quella del sabato si 5 club, i 3 atleti del parallelo e i sfideranno nel parallelo notturno. migliori 5 delle prove di gigante, Divertimento, socializzazione, slalom e gimkana. ma anche tanti ricchi premi E poi tanto allenamento: anche da conquistare. Il montepremi quest’anno gli organizzatori complessivo agli International Ski metteranno a disposizione Games ammonta a circa 50.000 alcune piste per il training. I club euro. Diverso materiale tecnico in potranno lavorare sia nei giorni
precedenti, sia nel pomeriggio, dopo la conclusione delle gare. «Un grande ringraziamento va alla Prato Nevoso Ski che anche quest’anno supporta l’evento». Nell’organizzazione degli International Ski Games lavoreranno tantissime persone, oltre alla sezione di Prato Nevoso con i tecnici Lara Basso, Carolina Ponato, Massimiliano Novena, Andrea Carasso, Stefano Lanzavecchia, Luca Trione, Gabriele Morandi e la new entry,
di provenienza Sansicario, Attilio Perona. Non farà più parte del gruppo invece Federico Bertolo, impegnato nella specialistica di Ortopedia. A coordinare tutti ci sarà sempre Beatrice Boglio. Da quest’anno le piste di Prato Nevoso (due in più) sono coperte al 100% da innevamento programmato. INFORMAZIONI info@mondoleskiteampratonevoso.it
NUMBERS
50 mila Gli euro del montepremi
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I club iscritti al momento
i club premiati e gli atleti di GS, SL e gimkana
Le edizioni precedenti della manifestazione
KJETIL JANSRUD
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ON THE ROAD - LES 2 ALPES
ALPS - 2 LUGL 2 S IO LE
NOI C’ERAVAMO
Estate intensa per lo Ski College Limone di Gabriele Pezzaglia - foto Andrea Chiericato
Tra i tanti tracciati presenti a Les 2 Alpes nel mese di giugno spunta anche quello dello Ski College Limone. Children e Giovani hanno lavorato agli ordini del direttore tecnico Stefano Dalmasso, l’esperto coach che ha assunto incarichi nelle nazionali francesi e italiane e ora si sta dedicando a questa importante realtà di casa. Sono sei i periodi di allenamento complessivamente organizzati. Ancora una volta il caldo l’ha fatta da padrone, ma le piste dell’Isère hanno comunque retto alla perfezione. Lo Ski College ha dedicato la mattinata a esercizi essenzialmente di addestramento. I tecnici del sodalizio cuneese hanno predisposto tracciati corti dove gli atleti hanno potuto effettuare diversi giri. Un lavoro tecnico individuale, una metodologia che Dalmasso e i suoi allenatori hanno scelto per i mesi estivi per cercare di corregge gli errori tecnici che ogni sciatore si porta dietro dall’inverno passato. Insieme indistintamente Ragazzi, Allievi e Giovani. Dopo la mattina sulla neve, Marco Gullino ha organizzato in paese un paio d’ore di lavoro a secco. Visto che i portacolori del Limone sciano ogni mattina e nei pomeriggi dedicano un po’ di tempo alla preparazione atletica, il lavoro pomeridiano non può essere ovviamente costituito da blocchi di carico. Quindi esercizi basati in particolare su rapidità, equilibri e allungamento. Giornate piene insomma per lo Ski College, ma sicuramente efficaci e redditizie. E ci sono i risultati a dimostrarlo. 1
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ON THE ROAD - LES 2 ALPES 5
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1. Alessandro Andreis impegnato fra le porte larghe 2. Marco Gullino a consulto con Corrado Barbera 3. Chloe Edelson in azione fra i pali nani 4. Giorgio Cordone ed Edoardo Lanteri al termine di una discesa
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PEOPLE Presidente: Simone Azoaglio Consiglieri: Stefano Dalmasso, Carlo Carbonaro, Piergiorgio Olivero, Mauro Luparia Allenatori: Stefano Dalmasso, Giorgio Cordone, Carlo Fiandrino (Giovani), Marco Gullino e Alberto Parola (Ragazzi e Allievi), Mattia Rista e Fabio Pejracchia (Baby e Cuccioli)
5. Alessandro Andreis, Corrado Barbera e Carlo Cordone si prendono una breve pausa prima di riprendere a girare 6. Emily Dalmasso in partenza del gigante 7. «Sono pronto, pista libera?» dice via radio Andrea Morselli 8. Dai 3.500 metri del ghiacciaio ai 1.600 di Les 2 Alpes paese: sempre al lavoro. Ecco Agnese Bonis
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9. Esercizi di equilibrio per Matilde Quirino, 10. Stretching per Alessandro Andreis e Andrea Morselli 11. Circuiti di rapidità per Michelle Sisti ed Emily Dalmasso
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VALLE D’AOSTA - EVENTI
MEMORIAL
PIETRO
FOSSON
MEMORIAL FOSSON
TANTE NOVITÀ MA FORMULA INVARIATA La classifica dei club sarà calcolata con i punti della tabella T3 e non più con la somma dei tempi. Qualche modifica che non cambierà la sostanza. Nel Challenge anche i club con almeno un atleta per categoria Il Memorial Fosson conferma la formula di gara ma con qualche modifica al calcolo del Challenge a squadre. Niente paura, conti alla mano non cambia nulla. I tempi lasciano spazio ai punti, ciò significa che i rilevamenti cronometrici fatti registrare dai ragazzi in ogni singola gara saranno trasformati in punti che entreranno nel classico calderone per la generale. Per fare questo calcolo non verrà presa in considerazione la tabella Coppa del Mondo, ma la T3 dell’Agenda dello Sciatore, tabella per il calcolo proporzionale che tiene conto della posizione dell’atleta e del numero dei partenti. Per il Challenge verranno sempre presi in considerazione i migliori due risultati su tre per ogni gara e categoria. Saranno così eliminate anche tutte le penalità per atleti caduti o saltati e per squadre incomplete. Il famoso ‘ultimo tempo più un secondo di penalità’ è stato abolito, evitando così trucchetti ‘real time’ per favorire una squadra piuttosto che un’altra. E allora tutto in mano ai propri atleti che dovranno cercare il piazzamento per fare i punti per il proprio team. «Prima di ufficializzare questo regolamento abbiamo fatto tutte le verifiche del caso - ha detto Massimo Raffaelli, patron dello sci club Aosta e della manifestazione -. Abbiamo constatato che il nuovo metodo non influisce sui risultati del club, anzi, rispecchia
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SPONSOR
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esattamente la classifica dello scorso anno». Il Memorial Fosson è nato come gara a squadre e vuole continuare a premiare l’insieme delle prestazioni. Priorità assoluta dunque agli sci club che, altra novità, per rientrare in classifica dovranno avere un minimo di quattro atleti (uno per categoria) e, come sempre, non più di 12. Saranno inoltre accettate delegazioni
straniere e di Comitati Regionali o Provinciali; a seguire troveranno posto, fino al raggiungimento del contingente massimo, le seconde squadre di club e gli individualisti. «Cambiando i numerici minimi, molti sci club hanno la possibilità di entrare nella classifica - ha proseguito Raffaelli -. È certamente uno stimolo maggiore e un bel confronto per tutti i partecipanti».
VALLE D’AOSTA - EVENTI MEMORIAL FOSSON - NUMBERS
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Il numero massimo di atleti per ogni squadra
Il minimo per entrare nella classifica del Challenge
Gli atleti attesi al cancelletto di partenza
allenarsi. Anche in questa stagione, sempre neve permettendo, le squadre potranno richiedere l’arrivo anticipato e organizzare le ultime sessioni di training prima del via della stagione. All’organizzazione logistica ci penserà lo staff tecnico dello sci club Aosta che cercherà la migliore soluzione per piste, alberghi e ovviamente skipass. Nulla dovrà essere improvvisato: i club possono richiedere questa opzione nei tempi e nei modi stabiliti dal regolamento. TUTTI A PILA Pila sinonimo di comodità. Dopo la positiva esperienza dello scorso anno è stata confermata la logistica dell’evento. Gli alberghi nel complesso hanno funzionato, così come skiroom e pasti: qualcosa da migliorare c’è sempre e lo staff ha già provveduto alle modifiche del caso e ad aumentare i posti letto riservati all’evento. Alberghi e riunioni di giuria saranno dunque a Pila, a pochi passi dalle piste che ospiteranno le gare.
IL PROGRAMMA Anche la sesta edizione del Memorial Fosson aprirà la stagione agonistica di Allievi e Ragazzi. L’appuntamento è sempre per metà dicembre sulle nevi valdostane di Pila. L’arrivo delle squadre è previsto per domenica 13 dicembre, poi dal 14 al 16 le competizioni che assegneranno la vittoria del Challenge. Meteo permettendo,
il programma rimane quello originariamente fissato lo scorso anno e poi stravolto a causa della mancanza di neve. I Ragazzi gareggeranno in gigante e slalom, mentre per gli Allievi, oltre allo slalom, si cercherà di riproporre il superG. La terza giornata sarà dedicata alla riconfermata Energiapura Cup, la gara di slalom gigante che varrà non solo per il Challenge
del Fosson ma anche come prima prova dell’Energiapura Children Series, il circuito virtuale ideato dal brand di abbigliamento e da Race ski magazine che include anche Trofeo Topolino, Trofeo Pinocchio e Campionati Italiani di categoria. TRAINING Ogni anno tantissimi sci club vogliono raggiungere Pila con qualche giorno di anticipo per
PASSERELLA IN PIAZZA La cerimonia di inaugurazione e le premiazioni finali si svolgeranno in Piazza Chanoux ad Aosta, nel cuore della città che ogni anno accoglie quasi 500 coloratissime giacche degli atleti e dei tecnici partecipanti. Per gli allenatori è invece stato nuovamente previsto un incontro conviviale all’insegna del divertimento e, perché no, di un confronto agonistico al di fuori delle piste da sci.
INFORMAZIONI www.memorialfosson.com info@memorialfosson.com 328.24.89.964
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VALLE D’AOSTA - SCI CLUB Nicola Quaquarelli
PLATINETTI VIA DAL GRESSONEY Pochi cambiamenti nello staff tecnico dello sci club Gressoney. Alberto Platinetti, lo scorso anno nei Giovani, non allenerà più la realtà dell’Alta Valle del Lys. Al suo posto è arrivato Simone Vicquery che dopo diverse stagioni è tornato nell’organico del club; con lui sempre il direttore tecnico Walter Stevenin. Negli Allievi confermati Peter Angster e Davide Lazzarin, nei Ragazzi spazio a Christian Ceresa e a Niccolò Bianco, mentre nei Cuccioli lavoreranno Pierre Miniotti e Sovrana Welf. La categoria Baby è affidata a Silvia Signetto e Katrin Bieler. Il Gressoney continua anche quest’anno la collaborazione con lo Ski Institut, la scuola sportiva capace di unire studio e sport con programmi mirati e personalizzati.
«SISTEMA DIFFICILE E COSTOSO»
NICOLA QUAQUARELLI LASCIA L’AGONISMO
Una decisione presa a malincuore, ma quasi obbligata perché muoversi in autonomia è difficile e costoso. Entrerà nello staff del Crammont e cercherà di partecipare a qualche gara del Grand Prix La delusione, il magone e un filo di voce rotto dall’emozione. La sua decisione fa male a se stesso ma contro il sistema non si può fare nulla. Nicola Quaquarelli getta la spugna e lascia l’attività agonistica, o meglio, gareggerà ancora, ma non dedicherà più il 100% di energie e risorse per inseguire quell’obiettivo tanto atteso: la squadra nazionale. «Lascio andare il sogno di una vita, il sogno che avevo da vent’anni - ha detto -. Gli stimoli erano ancora alti, ma ci sono tutta una serie di fattori che mancano, ci vogliono tante risorse per fare questo sport». Lo scorso anno Quaquarelli si è trovato nella medesima situazione, poi ha deciso di proseguire ancora perché non ha avuto il coraggio di
lasciare questo mondo. «Ho sempre detto che avrei smesso quando sarei stato felice del mio passo successivo». Detto, fatto. Tra pochissimo ‘Quaqua’ diventerà maestro di sci e inizierà il cammino da allenatore. «Questo è il mio mondo, sarò comunque felice e contento di passare dall’altra parte della cattedra». Il portacolori del Crammont Mont-Blanc non dà colpe a nessuno e analizza una situazione davvero difficile. «Mi sono allenato con Luca Rossi, poi in trasferta sei spesso da solo. È difficile organizzarsi, muoversi, gareggiare in solitaria o comunque solo con alcuni compagni d’avventura. Tante volte avrei voluto avere un allenatore al mio fianco che mi desse due dritte o anche solo la
motivazione giusta al momento giusto. In Italia non sei mai tranquillo, o vai subito fortissimo oppure fatichi sempre, anche a trovare spazio nelle gare un po’ più importanti». L’ultima stagione di Quaquarelli non è stata delle migliori. «Ho fatto tantissime prime manche tirate, poi ho sbagliato molto nelle run decisive. Questo non mi ha permesso di andare in Coppa Europa e tutto si è complicato». Il futuro di Quaquarelli passa sempre dal Crammont. Aiuterà Luca Rossi nella categoria Giovani, ma qualche gara del Grand Prix proverà a farla. «Mi sono iscritto alle liste FIS, ho comunque 20 punti e tornerò al cancelletto».
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I punti ottenuti dallo sci club Chamolé, migliore centro regionale giovanile di sci alpino della Valle d’Aosta
La posizione dell’Aosta nella graduatoria FISI di sci alpino. È il secondo club civile dopo il Gardena
I club nella ‘top 30’ FISI. Oltre all’Aosta, 11° Pila, 12° Chamolé, 16° Courmayeur, 17° Crammont e 26° Gressoney
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LUCIANAZ, IMPEGNI ALLENTATI
Pierre Lucianaz
Pierre Lucianaz sulle orme di Nicola Quaquarelli. È all’ultimo anno di categoria, è un 1995 che avrebbe potuto ancora lottare per il Grand Prix, invece ha desistito. L’atleta dello sci club Chamolé non lascia del tutto l’agonismo, proseguirà anche lui con qualche gara qua e là, ma con uno spirito diverso, con meno tensione e meno costanza. ‘Pedro’ fino ad aprile faceva parte del Comitato ASIVA e, ovviamente, anche quest’anno non avrebbe avuto problemi ad avere il posto. Poi la chiamata ai tecnici per annunciare questa decisione.
LAURENT PRAZ DT A LA THUILE L’ex allenatore del Comitato ASIVA Laurent Praz è il nuovo direttore tecnico dello sci club La Thuile. Dopo cinque stagioni con le squadre regionali, due al fianco di Ivan Nicco e tre come responsabile del settore femminile, Praz ha sostituito Samuele Jacquemod che per altri impegni di lavoro non ha potuto proseguire con il club. Stesso discorso
per Mattia Jacquemod, mentre gli altri allenatori sono stati confermati. Il neo presidente è Alessandro Bandito che ha sostituito Marco Boscardin. Lo sci club La Thuile, oltre a essere impegnato con l’organizzazione della Coppa del Mondo femminile, curerà anche i Campionati Regionali Children e la finale del circuito Baby.
Athos Casartelli
ATHOS CASARTELLI ALL’AOSTA Da Gressoney al capoluogo regionale. Il comasco Athos Casartelli è rimasto nella Vallée ma ha deciso di spostarsi allo sci club Aosta. Da quest’anno sarà seguito da Umberto Fosson, Luca Borgis e Christian Comé, tecnico che ha lasciato i Children per dare un supporto ai più grandi. Casartelli lo scorso anno conquistò la medaglia d’argento nel superG dei Campionati Italiani Aspiranti di Passo San Pellegrino e il quarto posto in discesa. Ora è atleta della squadra ASIVA ed è tra i componenti del gruppo 'Osservati' creato dalla FISI. RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
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Valle d’Aosta Ski People
INTERVISTA
Federico Vietti Esperienza e punti FIS in Sud America Il valdostano del 1997 ha scelto di volare in Argentina e Cile per fare qualche gara, sciare in condizioni diverse e conoscere nuove località con l'obiettivo di mettersi in mostra in Coppa Europa se ne avrà l’opportunità di Andrea Chiericato
Federico Vietti non aveva mai preso l’aereo per andare a trovare un fazzoletto di neve e sciare. Questa estate ha deciso di partire in trasferta e di imitare le squadre nazionali e i tanti Senior che lasciano l’Europa per cercare i primi risultati stagionali. È valdostano, è del 1997 ed è atleta del Comitato ASIVA. In accordo con i suoi tecnici ha scelto di raggiungere Argentina e Cile per fare una nuova esperienza. Cosa ti ha spinto a raggiungere il Sud America? «Ho voluto fare una nuova esperienza, cercare qualche punto FIS, ma anche sciare in condizioni diverse è utile per il proprio bagaglio tecnico. Poi questa trasferta mi ha permesso di conoscere nuove località». Condizioni diverse, cosa hai trovato? «Un clima davvero particolare, tanta nebbia, umidità, vento e neve comunque poco compatta. Sono rimasto impressionato da queste condizioni. È però stato interessante correre in situazioni estreme». Quando hai deciso di partire? «Ho organizzato tutto all’ultimo perché due settimane prima della partenza la neve scarseggiava. Non appena ho saputo che le condizioni erano cambiate sono partito». Una scelta azzardata? «Ho rischiato fino in fondo, il tempo è stato davvero stringato e una volta atterrato mi sono subito trovato in gara. D’altronde non potevo fare altro: o stavo a casa o dovevo azzardare». Quindi non ti sei allenato in Sud America? «Praticamente no. Ho fatto quindici giorni di trasferta e mi sono concentrato sulle gare, poi il resto del tempo l’ho utilizzato per spostarmi da una località all’altra. Devo però dire che in Europa ho fatto un lavoro certosino, mi sono preparato davvero bene. Questo grazie all’ASIVA e ai tecnici Giuseppe Butelli e Massimiliano Iezza». 82
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Federico Vietti a consulto con Giuseppe Butelli, tecnico dell’ASIVA
Come ti sei organizzato in Argentina e Cile? «Mi sono appoggiato a Davide Maquignaz, tecnico di Cervinia che da anni è con la nazionale cilena. Grazie a lui e alla squadra ho avuto tutto il sostegno necessario, anche per gli spostamenti. Sono stati davvero molto disponibili, non posso che ringraziarli».
Grazie ai tuoi risultati sei anche stato leader della South American Cup… «Sì, non me lo aspettavo. Però dopo i podi che ho fatto sono riuscito a conquistare diversi punti che mi hanno collocato al comando provvisorio. Sapevo ovviamente di non poter vincere ma ero ugualmente contento».
Sei partito da solo? «No, ho scelto di fare questa esperienza con mio papà Claudio».
Non hai pensato di prolungare la tua trasferta per cercare il successo? «Alla fine della stagione mancavano tante gare, qualche allenatore mi ha detto di restare e tentare la vittoria. Poi ho scelto di rientrare».
CURIOSITÀ Federico Vietti è atleta dello sci club Pila. Predilige le discipline tecniche, ma a volte si cimenta anche in discesa e superG. Nella lista base FIS del 2016 aveva 36.78 punti in slalom e 36.14 in gigante. Dopo la vittoria nello slalom cileno di Antillanca il suo punteggio in slalom è sceso a 30.55 che gli vale la 418a posizione provvisoria (seconda lista FIS).
Quando sei rientrato hai ripreso subito con l’ASIVA? «No, mi sono dovuto riposare un po’, ho saltato il raduno atletico di fine agosto-inizio settembre perché altrimenti era dura. Poi ho rimesso gli sci allo Stelvio intorno al 10 settembre e da lì ho proseguito. Ho parlato con diversi atleti che fanno la doppia stagione e dicono tutti che devi prenderti una pausa perché altrimenti a marzo scoppi».
PROTAGONISTI
RESULTS 16-08-15 15-08-15 12-08-15 11-08-15 10-08-15 08-08-15 07-08-15
Antillanca Antillanca Cerro Catedral Cerro Catedral Cerro Catedral Chapelco Chapelco
CHI CHI ARG ARG ARG ARG ARG
Giant Slalom Slalom Giant Slalom Slalom Slalom Giant Slalom Giant Slalom
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Cambia sede e aumenta la superfice lo storico negozio sempre piu’ leader nel racing Un'esperienza pluriventennale e uno spazio ormai limitato per fare fronte alle richieste. Technosport cambia sede e si amplia su una superfice con il doppio della metratura e un’area espositiva davvero impattante. Un locale tutto nuovo, con un arredamento moderno che lascia però spazio anche ad angoli caratteristici in legno, realizzati con meticolosità da Andrea Zemoz, uno dei tre soci, con i consigli fondamentali di papà ‘Frank’. Si entra in negozio e si respira aria di novità, di cambiamento e di un servizio sempre più esclusivo. Un punto vendita nato 24 anni fa con l’ausilio di Dario Nicoli (uno dei primi negozianti di settore in Valle d’Aosta), con l’intento di dare assistenza agli agonisti. E ancora oggi è così, con i consigli di Andrea Zemoz (sciatore con esperienza ventennale nel settore), di Egon Boccadelli (maestro di sci e allenatore di club) e Marco Scagliarini (maestro, allenatore ed esperienza pluriennale come skiman Rossignol in Coppa del Mondo). Technosport è specializzato nel settore ‘race’ dello sci alpino. Qui atleti, sci club, allenatori trovano davvero tutto il necessario per le rispettive attività. Inutile citare i marchi trattati: tutte le più importanti aziende hanno spazio tra gli scafali del punto vendita aostano. All’interno del negozio sci, attacchi, scarponi, bastoni, maschere e caschi, ma anche tutto l’abbigliamento tecnico, le divise e i principali accessori: zaini, cappelli, protezioni, tute
da gara. Proprio l’aspetto sicurezza non viene tralasciato con una grande fornitura di caschi, paraschiena e protezioni di tutti i generi. Technosport dispone anche di materiale per lo sci di fondo, lo sci alpinismo, mentre in estate si concentra su tennis, trail, running e trekking. Ma niente paura, c’è un vasto assortimento anche per chi non fa gare. Il semplice sciatore può trovare tutto il necessario per la settimana bianca o la stagione sugli sci. Abbigliamento, sci, accessori, ma anche un fornitissimo noleggio stagionale. Bambini e adulti possono rivolgersi al personale specializzato per sci, scarponi, bastoni e perfino i caschi. Poi c’è la parte laboratorio, decisamente più grande rispetto a prima. Dietro le quinte lavorano le macchine Wintersteiger, Tunejet e Trimjet per preparare i materiali. Tuning, impronte, piatto, angolo: ogni singola richiesta viene esaudita. Infine un boot fitting completamente rinnovato con macchinari all’avanguardia per fresare, bombare gli scafi e personalizzare plantari e scarpette. Technosport è anche sinonimo di tecnologia: esiste un reparto e-commerce con alcuni prodotti e tanti altri a richiesta specifica che saranno spediti e una WI-FI Free Zone all’interno del negozio permette di essere sempre online. Il punto vendita è facilmente raggiungibile dalla telecabina Aosta-Pila, ma anche dal casello autostradale del capoluogo valdostano.
Contatti: Technosport - Frazione Plan Felinaz, 19 - 11020 Plan Felinaz (AO) - technosport@tiscali.it - www.technosport.vda.it - Telefono: 0165.32.829 84
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LOMBARDIA - EVENTI
CANCRO PRIMO AIUTO
Categorie giovanili in pista
Lo sci club Oltre CPA oranizza 17 gare FIS NJR e Cit e i Campionati Italiani Aspiranti Torna dopo 21 edizioni di successo il circuito Cancro Primo Aiuto, il circus giovanile più importante della Lombardia e non solo, con atleti al via da tutta Italia e dall’estero. Ben 17 gare FIS Cit e FIS NJR sulle nevi di Livigno, Santa Caterina Valfurva e Aprica. «Ci aspettiamo 2.000 atleti da oltre 25 Paesi» ha detto Omar Galli, ‘deus ex machina’ del fortunato circuito. L’opening, in programma a Livigno il 26-29 novembre, con quattro FIS NJR per uomini e donne, è una specie di apertura della stagione giovanile con atleti in arrivo dai tutti i Comitati. Livigno è il tradizionale appuntamento di inizio calendario per confrontarsi dopo una lunga estate senza cronometro. Un po’ come Sölden per gli atleti di Coppa del Mondo. La tappa nel ‘piccolo Tibet’ è la prima di sette, con chiusura dal 12 al 13 marzo a Santa Caterina con tre FIS Cit. Organizzato dallo sci club Oltre CPA, braccio operativo della Onlus Cancro Primo Aiuto, attiva nel campo dell’assistenza sociale e socio sanitaria a favore prevalentemente degli ammalati di cancro e delle loro famiglie, il circuito devolve tutti gli utili proprio alla onlus. «In questa stagione organizziamo anche i Campionati Italiani Aspiranti dal
14 al 20 marzo a Santa Caterina Valfurva, con la presenza di oltre 600 atleti» ha aggiunto Galli. Inoltre Cancro Primo Aiuto darà un sostanzioso premio ai vincitori della graduatoria finale di tutte le FIS NJR della Lombardia, vale a dire il circuito Autotorino.
> NELLE FOTO Uno scatto dei Campionati italiani Children dello scorso anno organizzati da Cancro Primo Aiuto. A sinistra, Omar Galli
IL CALENDARIO 26-29 novembre: 19-20 dicembre: 9-10 gennaio: 17-18 gennaio: 21-22 gennaio: 12-13 marzo: 14-20 marzo:
4 FIS NJR m/f Livigno 3 FIS Citt m/f S.Caterina 3 FIS NJR m/f S.Caterina 3 FIS Citt m/f S.Caterina 2 FIS Citt m/f Aprica 3 FIS Citt m/f S.Caterina Campionati Italiani Aspiranti m/f S.Caterina
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LOMBARDIA - SCI CLUB Giulio Zuccarini
TRE DOMANDE A VERONICA OLIVIERI Veronica Olivieri, classe 1995, affronta l’ultimo anno di categoria Giovani e scommette sull’inverno 2016.
ALTA VALTELLINA TEAM D’ECCELLENZA Una formazione che raccoglie le eccellenze in Alta Valtellina grazie all’adesione di alcuni sci club della zona. Ecco il Team Alta Valtellina, un gruppo di lavoro che ha iniziato l’attività in estate allo Stelvio e che nella stagione invernale fa base essenzialmente a Santa Caterina Valfurva, Livigno e Bormio. I riferimenti tecnici sono Maurilio Alessi, Stefano Tantardini, Luca Ruschetta per quanto riguarda il settore maschile ed Eugenio Sosio per le tre donne del team. Un gruppo di valore, che ambisce a grandi traguardi e che è formato principalmente da Senior, Giovani ‘osservati FISI’ e atleti del Comitato regionale Alpi Centrali. Dall’Emilia-Romagna intanto sono arrivati due pezzi da novanta: Giulio Zuccarini, Giacomo Rigamonti
uomo che può fare classifica al Gran Premio Italia, e la sorella Viola. Dal GB ecco Antonio Vittori, altro innesto significativo, quindi dall’Ossola Luca Ruschetta, atleta che la scorsa stagione rimase fermo per infortunio. In campo femminile un’altra Giovane che rientra da uno stop prolungato e rappresenta una delle atlete capaci di lasciare il segno nella classifica GPI, Virginia Sosio. La squadra è completata da Riccardo Toppan, Albino Cantoni, Nicolò Rodigari, Alessandro Gianotti, Niklas Cusini, Martin Talacci, Stefano Capitani e Alessia Confortola. E poi tre Senior in cerca di riscatto: Ivan Codega, Filippo Nana e Matteo Baruffaldi, salito anch’egli in Alta Valtellina.
RIGAMONTI ALLO SKI RACING CAMP
Come affronti la prossima stagione, per te fondamentale? «Con la determinazione di sempre, anzi di più, perché sono cosciente che quest’anno sarà decisivo per il mio futuro. Punto in alto senza tanti pensieri». Quali sono i tuoi obiettivi? «Voglio partire forte nel circuito delle FIS, in particolare con il Gran Premio Italia. Ma l’obiettivo primario è la Coppa Europa, slalom e velocità. Per fare il salto devo mettermi in mostra nel circuito continentale. Poche storie...». Con chi ti stai allenando? «Sono tesserata con il Reit di Bormio e ho fatto una intensa estate di allenamento con Andrea Martinelli. Ho sciato allo Stelvio, ma il grosso del lavoro è stato incentrato sulla preparazione atletica. E poi ho fatto un buon allenamento anche con il Comitato Alpi Centrali».
E sono sei le stagioni dello Ski Racing Camp, la creazione di Corrado Castoldi, comasco ormai bormino a tutti gli effetti e guru del campione azzurro Roberto Nani. Un team variegato con elementi di spicco. Castoldi fa attività a 360° e consente di allenarsi in Alta Valtellina in inverno, estate e autunno, sulle nevi austriache e negli impianti indoor nelle mezze stagioni e, ciliegina sulla torta, in Australia e Nuova Zelanda ad agosto. Un programma per gente che non molla, che ci vuole provare sempre. Nello staff del Team Castoldi c’è anche Giulia Alborghetti che si appoggia per la logistica al Team Alta Valtellina. Con Castoldi si allenano Andrea Testa, tesserato con il Goggi, Francesco Gori, Giovane ‘osservato FISI’ e forte di due medaglie tricolori agli Italiani e Giacomo Rigamonti. Ecco, ‘Riga’, la nuova e ultima scommessa di Corrado.
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LOMBARDIA - SCI CLUB
BATTISTA TOMASONI: «SERVE A POCO VINCERE A 10 ANNI» L’abbandono dopo la categoria Allievi è un tema sicuramente sentito e all’ordine del giorno. Fra i club che fanno una battaglia convinta contro questa tendenza degli ultimi inverni c’è sicuramente l’UBI Banca Goggi di Bergamo. «In alcuni casi l’abbandono può essere fisiologico, dettato per esempio dai costi che aumentano dopo il biennio Allievi, però il Goggi ha da sempre una filosofia in materia - ha detto il responsabile Pulcini e Children, Battista Tomasoni -. Le nostre battaglie, anche quelle sui Senior portate avanti da Antonio Noris, ci vedono in prima linea, siamo convinti che l’abbandono prematuro sia una sconfitta per tutti». Tomasoni focalizza la discussione sull’esasperazione legata al risultato. «Il nostro sci è troppo incentrato sulla prestazione, questo è frustrante, soprattutto per chi non lo ottiene. È la tendenza non solo tra i Children, ma già da Baby e Cuccioli. Bisogna invece imparare ad allenarsi e a gareggiare: al Goggi la linea è questa e siamo convinti della nostra scelta». Il coach combatte contro il sistema che crea false illusioni, alimentato non solo da allenatori, ma anche da dirigenti e genitori. Per Tomasoni i numeri parlano chiaro: «Solo il 15% di chi fa podio al Topolino esordisce in Coppa del Mondo. Quindi è inutile fare carte false per vincere da piccoli, imporsi a dieci anni non serve a nulla, ma troppo spesso invece si mette uno stress inutile e dannoso ai ragazzi. Come finisce? Con l’abbandono precoce».
Alain Pini
Battista Tomasoni
ANZI A QUOTA 60
Davide Baruffaldi
Una realtà sempre più di riferimento per milanesi, monzesi, lecchesi e comaschi che fanno agonismo a Bormio. Stiamo parlando dell’Anzi Ski Team, che conta su una sessantina di elementi. Ecco Chiara Anzi, che cura organizzazione e logistica: «Diamo un servizio significativo alle famiglie non valtellinesi che in inverno gravitano su Bormio. Così predisponiamo allenamenti esclusivamente nei fine settimana e nei periodi di vacanza tradizionale». Nello staff tecnico è cambiato il ruolo di Roberta Anzi, che dai SuperBaby è passata a coordinare tutte le categorie. Al suo posto c’è Nicola Andreola. Nei Baby e Cuccioli non c’è più Matteo Colombo, ma è Stefano Losa ad affiancare Caterina Sosio. Ragazzi e Allievi invece ancora sotto la responsabilità di Michele Anzi e Ambra Picenni.
CRESCE IL GB SKI CLUB Sesto anno di attività per il GB Ski Club, realtà comasca con sede ad Asso che opera all’Aprica. Il GB si sta creando uno spazio significativo in Brianza aumentando anno dopo anno come numero di atleti e presentandosi in inverno con sessanta unità e alcune novità. Alain Pini innanzitutto è passato dai Children ai Giovani e sarà aiutato da Umberto Simoncelli. Sono stati creati due team: la piccola squadra degli Aspiranti che gareggia nei circuiti FIS tradizionali con Ginevra Bonsia, Monica Dugnani e Angelo Valsecchi e un gruppo che si cimenta nelle gare FISI. Davide Sesini e il nuovo arrivo Andrea Fontanella seguiranno i Children. Ricco di atleti e competitivo il gruppo dei Baby e Cuccioli, dove hanno ben figurato la scorsa stagione Hans Peter Picco, Ginevra Gaiani, Ludovica Sala, Filippo e Federica Barloni e Gabriele Bianchi, allenati da Davide Miglio, Paolo Stefanini e Michele Brivio. E poi una scommessa: la GB Ski Accademy, che si occupa dell'avviamento all’agonismo.
BARUFFALDI&CO, I NUOVI ASPIRANTI DEL LECCO Diversi innesti con i ‘99 nella categoria Giovani del Lecco. Lasciano la ‘corte’ di Vincenzo Tondale la campionessa regionale di gigante Francesca Mercaldo, Angelica Feltre, Alessandra Pelizzari e Davide Baruffaldi, campione italiano di gigante e vincitore a livello Children di sei medaglie tricolori. Con i quattro di Tondale, anche un arrivo dalla Valmalenco, Andrea Stievano. Davide è il punto di riferimento del gruppo: «Arrivo nei Giovani, nella categoria che conta per davvero. Tante motivazioni, entusiasmo, anche curiosità e punti di domanda. Mi confronterò con gente che va forte, molto più forte di me, ma questo è uno stimolo. Sono per la politica dei piccoli passi, però sarà importante lasciare un segno».
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LOMBARDIA - SCI CLUB
Ernesto Borsatti
«I club vivano con le proprie gambe, la FISI pensi all’alto livello» di Gabriele Pezzaglia
È innegabile che il Radici sia uno dei club di riferimento non solo delle Alpi Centrali ma di tutto il panorama agonistico italiano e il suo direttore tecnico, Ernesto Borsatti, uno degli ‘homme de ski’ più lungimiranti. All’inizio della stagione agonistica, in un momento non tra i più felici per lo sport bianco, abbiamo voluto fare un punto proprio con lui per capire quale può essere il ruolo di una società oggi e le prospettive. Il mondo dello sci agonistico è in continua evoluzione. Come si declinano queste novità con la realtà del Radici? «A volte penso che stiamo perdendo uno dei nostri scopi. Ma non solo noi Radici, credo tutto il variegato pianeta delle realtà di base. Si fa sempre più fatica a vedere nello sci uno sbocco professionale come atleta di alto livello». E questo si può ripercuotere sui ragazzi? «Certamente, sui ragazzi e sulle famiglie. Mancano a volte le giuste motivazioni, ci si chiede dove possa portare questo percorso. È sempre più difficile emergere, anche se la missione del nostro club non si misura solo in quanti atleti diamo in dote al Comitato regionale o alla squadra nazionale giovanile». E allora qual è il vostro fine ultimo? «Noi facciamo agonismo, presentiamo tutte le categorie. Il Radici è un club che ha le gare nelle corde, che solo negli ultimi due anni ha portato altrettante atlete in azzurro e in Coppa Europa, ossia Roberta Midali e Roberta Melesi. Però la nostra missione non si esaurisce qui. La soddisfazione più grande è vedere i ragazzi impegnarsi nello sci e vivere le emozioni che solo lo sport e la montagna ti possono dare. Sembra un concetto banale, ma è l’essenza del nostro lavoro e della nostra missione». E il rapporto con la FISI? «Io sono fra quelli che dicono che ogni club deve vivere con le proprie gambe e il proprio progetto. Noi dobbiamo fare sciare i bambini da sei anni
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essere un team più votato ai circuiti FIS e istituzionali e uno invece meno impegnativo, con allenamenti e trasferte più blande, obiettivi minori e che includa anche i Senior. Sempre ‘race’ intendiamoci, ma di livello differente. Solo così si riescono a tenere nel giro anche atleti con altre motivazioni».
fino… ai cinquanta. La FISI centrale non c’entra, Via Piranesi deve lavorare solo sull’alto livello, poi certo, confronto e consigli ben vengano. Ma da entrambe le parti. Ognuno deve fare il proprio lavoro, non bisogna prendere spazi non propri». Diamo un occhio ai numeri del Radici. Soddisfatto? «Abbiamo circa un centinaio di atleti, dai Pulcini ai Giovani. Possiamo crescere ancora, soprattutto fra Baby e Cuccioli. Nella bergamasca abbiamo una notevole concorrenza, ma ci sono spazi e in questa direzione abbiamo preso un valido responsabile di categoria come Matteo Nana». E il vivaio? «Questo è un aspetto molto importante: attraverso la Play, realtà sempre del pianeta Radici e gestita da Cristina Radici ed Ennio Frigeni, lo scorso inverno abbiamo coinvolto circa cinquecento bambini dall’asilo alle medie. Entro tre anni vogliamo arrivare a quota mille. Fra chi frequenta i corsi Play ci sono potenziali agonisti che potranno poi proseguire nelle nostre formazioni». Parliamo di Giovani e Senior, un tasto dolente del nostro mondo... «Come Giovani abbiamo due team con proposte diverse. Credo che sia giusto così, perché ci deve
E i Master? Anche voi del Radici avete meno atleti di una volta... «Sì, ma ci sta. Ho vissuto da atleta Master e da allenatore gli anni ‘90, quando c’era una realtà vivissima. Però parliamo di gente che faceva poco agonismo a vent’anni e così dopo i quaranta cercava un riscatto. Adesso, invece, da oltre un decennio c’è un agonismo quasi totalizzante già da ragazzini e così dopo una certa età non si ha più voglia di fare l’atleta. Sono cambiati i tempi e non è un dramma se i numeri nei Master calano». Lo sci comunque soffre sempre di più rispetto ad altre discipline sportive e questo è un dato innegabile... «Dipende. Noi dobbiamo cercare di allungare l’età degli agonisti, fare capire che non si scia e gareggia solo con l’obiettivo di entrare in squadra nazionale o in un gruppo sportivo militare. Altrimenti falliremmo in toto. Per contro non dobbiamo nemmeno metterci a paragonare lo sci con le discipline di massa del momento, come ciclismo e running. Lo sci è uno sport estremamente tecnico dove non ti inventi a 30 anni. E poi ha bisogno di strutture e i costi sono importanti. Tutta un’altra storia insomma». Tornado a dove siamo partiti... ma il Radici sta centrando la sua missione? «Credo di sì. Dal punto di vista dei risultati di Children e Giovani registro una crescita positiva. E poi ce la stiamo mettendo tutta per trasmettere il valore della passione ai nostri ragazzi. A volte questo è più difficile, ma se un tecnico ci riesce, forse è più soddisfatto. I valori dello sport, ossia impegno, dedizione e condivisione, rimangono per sempre. La nostra presidentessa Olga Zambaiti dice sempre di pensare che dietro al cancelletto prima di tutto c’è un ragazzo e non solo un atleta».
LOMBARDIA - SCI CLUB
BIO Ernesto Borsatti, classe 1967, vive a Bergamo. È vice presidente e direttore tecnico dello sci club Radici, realtà agonistica della bergamasca che ha sede ad Albino. Coach della categoria Children, è Istruttore Nazionale e fa l’allenatore di sci alpino da 27 anni. Scia Blizzard.
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ON THE ROAD - PASSO DELLO STELVIO
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NOI C’ERAVAMO
Brixia in pista con tutte le categorie di Gabriele Pezzaglia - foto Andrea Chiericato
Nonostante un luglio infuocato anche a 3.000 metri, lo sci club Brixia ha trovato il ghiacciaio dello Stelvio in condizioni ottimali. In pista tutte le categorie insieme, una scelta mirata che il club, presieduto da Davide Ledizzi, ha voluto introdurre per fare gruppo e collaborare tra i vari settori. Una scelta che serve anche a fare capire che aria si respira più in alto, introducendo gradualmente il cambio di categoria. Allo Stelvio i tecnici hanno lavorato su più fronti. Dopo il tradizionale riscaldamento in campo libero, per Giovani e Children gigante sul Geister sinistro: un tracciato filante il primo, più angolato il secondo, che ha visto all’opera gli atleti del Brixia fino alle 10.45. L’ultima ora abbondante di allenamento è stata dedicata alla velocità. Children e Giovani hanno lavorato 60 minuti sugli sci lunghi con esercizi specifici mirati alla scorrevolezza e alla posizione a uovo. Baby e Cuccioli hanno invece scelto come palestra di allenamento il Geister destro. Sfruttando le onde create artificialmente dal direttore di stazione Umberto Capitani, è stato effettuato un lavoro di addestramento tecnico rivolto a questi terreni. Esercizi in campo libero in particolare, per cercare di valorizzare le doti di sensibilità e adattamento. Nel complesso più di quattro ore sugli sci, con neve dura e temperatura davvero gradevole. Allenamento a tutta insomma, prima di rientrare a Bormio e sfruttare il pomeriggio per un richiamo di preparazione atletica. Il Brixia ha deciso di alternare il soggiorno fra Bormio e il Passo. 90
PEOPLE Presidente: Davide Ledizzi Consiglieri: Angelo Ledizzi, Walter Mondolo, Giuseppe Orlini, Roberto Orlini Allenatori: Walter Ziliani e Angelo Ledizzi (Giovani), Paolo Rivadossi e Angelo Delpanno (Ragazzi e Allievi), Cristiano Bragadina, Giovanni Arlango, Pietro Giardini e Alberto Rizzini (Baby e Cuccioli), Klio Carlig e Anna Colombo (Superbaby)
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1. Alberto Claudani, campione regionale Cuccioli, in un esercizio fra i pali del gigante senza bastoni 2. Mentre i ragazzi risalgono sull’ancora, c’è tempo per una foto di gruppo dei tecnici: Anna Colombo, Cristiano Bragadina, Walter Ziliani, Klio Carlig, Angelo Delpanno e Paolo Rivadossi 6
3. «Dammi una mano Clio» afferma il piccolo Leonardo Niccoli 4. Una breve pausa per il team Giovani e Children e... scatta subito la foto 5. Ecco il gruppo dei Pulcini del Brixia 6. Prima di smontare il gigante dei Children, i Superbaby fanno esercizi di ricognizione fra i pali 7. Ultimo giro di addestramento per Nicola Loiudice 8. Matteo Dusi in posizione di ricerca di velocità 9. Tra un giro e l’altro Sofia Valtolina gioca e scivola sulla neve
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VENETO - SCI CLUB Rossella Alberti
Walter Girardi
TRULLA& GUIDOLIN CON IL DRAGO DI GIRARDI Tiberio Guidolin, ultimo anno di categoria Giovani, e Mattia Trulla, classe 1997, hanno scelto di non aderire al programma del Comitato Veneto e prepararsi in estate e autunno con Walter Girardi allo sci club Drago. Puntano in alto i Giovani veneti. «Guidolin ha come obiettivo il Gran Premio Italia di velocità e può ancora togliersi delle soddisfazioni - ha detto Girardi -. Trulla invece deve maturare nel complesso, nonostante le enormi potenzialità, perché ha ancora tre anni di categoria a disposizione. Stiamo lavorando per fare monetizzare in termini di tempo la velocità in uscita curva di Tiberio, con Mattia ci stiamo concentrando sugli appoggi in entrata. Non è una sfida facile mettersi in mostra nel GPI, ma ci proviamo con determinazione dopo stagioni al di sotto delle aspettative». Gigante prima di tutto, ma Girardi fa molto affidamento sulla velocità, grazie a un incessante lavoro sui materiali con Thomas Tuti, professionista di alto livello. Nello staff tecnico anche Matteo Gasparini e un team composto da Diego Dalla Costa, Riccardo Dalla Palma, Giacomo Zanchetta, Matteo Vesentino, Margherita Rigo, Camilla Agostino e tre ‘99: Tommaso Boselli, Riccardo Tobanelli e Niccolò Vesentini. In inverno il Drago farà base tra Folgaria ed Enego.
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CORTINA VIVAIO DEL COMITATO Numeri importanti a Cortina. Lo sci club ampezzano, presieduto da Igor Ghedina, può contare su 16 atleti, forte anche della collaborazione con il Drusciè. Confermato responsabile del team Paolo Boldrini, affiancato da Federico Gasperi e da Matteo Picozzi, che rispetto all’anno scorso lavora in pianta stabile con la compagine ampezzana. Matteo Gandini invece si prende cura della preparazione atletica. Sedici atleti dunque, tra i quali quattro nella squadra regionale del Comitato Veneto: Andrea Rossi, Federico Lorenzi, Beatrice Ghedina e Bianca Ghezze, figlia di Alberto, responsabile delle velociste azzurre di Coppa del Mondo. Inoltre due ‘99 sono aggregate al Comitato, Rossella Alberti e Sara Gasperi. «La nostra collaborazione con Andrea Schenal e Paolo Zardini del Comitato è solida, non solo crediamo
nella professionalità del team regionale, ma sul campo affianchiamo sempre un nostro allenatore» ha fatto sapere il direttore tecnico Michele Di Gallo. La filosofia di Di Gallo è molto chiara: «Prima di tutto cerchiamo di non esasperare i Children, poi ai Giovani riserviamo una proposta davvero completa perché con tre allenatori possiamo gestire meglio più gruppi di lavoro. I ragazzi possono scegliere se allenarsi al mattino o al pomeriggio e, anche quando ci sono gare, noi abbiamo sempre almeno un allenatore a casa che predispone una sessione di training». Inoltre il Cortina è sempre protagonista nell’organizzazione di manifestazioni. Il 25 e 26 gennaio due superG NJR, il giorno successivo due superG maschili del Gran Premio Italia. Infine il 5 e 6 marzo due slalom NJR, ultima tappa della Coppa Veneto.
VENETO - SCI CLUB
IL GALLIO DI GIULIA GIANESINI Secondo anno per Giulia Gianesini alla direzione tecnica dello sci club Gallio, importante realtà dell’Altopiano di Asiago presieduta da Paolo Pertile, in crescita nei numeri e con una linea condivisa e ben definita. «Siamo un club con l’agonismo nel dna, i numeri crescono, come il team Giovani che praticamente si è creato in soli due anni - ha detto l’ex azzurra di Coppa del Mondo e Istruttrice nazionale -. Però l’agonismo non può essere visto come esclusiva vocazione, in particolare dai più piccoli fino alle categorie Children. La crescita umana, la socialità e la multidisciplinarietà sportiva sono imprescindibili per i nostri gruppi di lavoro. Altrimenti facciamo salire i ragazzi nei Giovani già sfiancati, senza benzina e sempre meno motivati». In due anni Giulia ha messo in moto una categoria che
SALOMON TALENT
VALENTINA SAVORGNANI
al Gallio non c’era affatto. Ora sono dieci i portacolori della società vicentina a fianco dell’ex gigantista azzurra: Gianluca Monari, Riccardo Cantele, Marco Costa, Marco Busa, Andrea Sambugaro, Riccardo Menegini, Greta Paris, Camilla Lagnerini, Giorgia Alberti, Elena Mosele. Il ruolo di Giulia prevede anche la supervisione di Ragazzi e Allievi, allenati da Ross e Oscar Zampese, e dei Baby e Cuccioli, invece sotto la responsabilità di Filippo Sartori e Ugo Pesavento.
A FALCADE I MONDIALI CITTADINI Sulle nevi bellunesi di Falcade dal primo al 7 febbraio andranno in scena i Campionati del Mondo Cittadini FIS. L'evento è organizzato dallo sci club 2000 di Mason Vicentino di Damiano Guidolin. «Sarà una grande manifestazione di sport e agonismo con una quarantina di nazioni rappresentate e un’organizzazione efficace che prevederà cinquanta persone sul campo - ha detto il patron del club -. Abbiamo investito sulla comunicazione dell’evento, con la conferenza stampa di settembre in cui la FIS ci ha consegnato la bandiera ufficiale e a Modena presso Skipass con la presentazione ufficiale nello spazio FISI».
AGONISTICA VALBELLUNA: PARTE UN SOLIDO PROGETTO GIOVANI Prende forma il progetto dell’Agonistica Valbelluna, associazione presieduta da Paolo Antonio Saletti, punto di riferimento per la categoria Giovani di diversi sci club del territorio. A coordinare sul campo l’attività è arrivato dal Nottoli Carlo Ceccato che si affida anche alla collaborazione di Francesco Avesani. «Abbiamo fatto una quarantina di giorni in ghiacciaio, un programma significativo rispetto al passato» ha detto Ceccato.Tesserati con il Ponte nelle Alpi ma inseriti nel progetto: Riccardo Bosio, Marco Cirillo, Alessandro Salzano, Daniele De Battista, Thomas De Min, Federico Fontanelle, Simone Piaz, Sara Zuccolato, Francesca Pierobon, Emma Benini e Zoe Fattorel. In forza al Trichiana, Luca Dalle Sasse, Debora Feltrin e Leonardo Olivieri. In quota al Limana invece Margherita Mazzoncini ed Erika De Vecchi. Ci sono anche Alberto Reolon per Slalom Ski, Enrico Meler per Nottoli, Rebecca Bristot per Nevegal, Davide Sabiane per Tambre e Riccardo Rizzon e Nicolò Carazzai per Vallata Feltrina.
Francesco Calandri
Nome: Valentina Cognome: Savorgnani Data di nascita: 25/01/2001 Residenza: Pavia di Udine Sci club: Ski College Veneto Sci, scarponi, attacchi: Salomon
Discipline tecniche o velocità? Cosa preferisci e perché? «Preferisco la velocità perché si può sempre fare meglio. L’orgoglio ti porta continuamente a cercare di migliorare».
CALANDRI HA DETTO BASTA
Come hai impostato la preparazione estiva? «Questa estate mi sono allenata bene, con costanza e forza di volontà».
Francesco Calandri, sci club Cortina, classe 1996, vincitore della Coppa Veneto, ha lasciato l’agonismo. Il trevigiano si è trasferito a Milano per frequentare l’Università Bocconi.
Oltre allo sci, quali sono i tuoi hobby? «Mi diverto a correre e a pedalare con la mia mountain bike».
Quali obiettivi ti sei data per questa stagione? «Non mi sono posta particolari obiettivi, se non quello di avere sempre la giusta costanza nelle gare e cercare di avere buoni risultati». Chi sono i tuoi allenatori e come ti trovi con loro? «Allo Ski College lavoro con Elena Valt. Con lei mi trovo davvero bene e riesco ad allenarmi in modo proficuo». Cosa pensi di Salomon? «Sono degli ottimi materiali con cui mi trovo bene, avanti così!».
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VENETO - SCI CLUB
Davide Filippi
Luca Martignago
WAY SPORT: GIOVANI CON UOEI E ORSAGO Cambio della guardia alla presidenza del Way Sport. Marco Loss sostituisce Graziano Sonego che rimane comunque all’interno del consiglio direttivo. Cambia anche lo staff tecnico dei Children, che vede la conferma di Daniel De Bortoli ma con l’arrivo dai Giovani di Stefano Savini. Sono sette i Ragazzi e Allievi: Luca Martignago,
Edoardo Massaggia, Federico De Carli, Giulia De Wrachien, Marco e Pietro Bonotto e Matilde Michelazzo. Però la novità più significativa riguarda la categoria Giovani: il Way Sport ha stretto una collaborazione con l’UOEI Treviso e l’Orsago. Tre club uniti per allenare i più grandi, seguiti dal tecnico Mauro Dell’Anna. Il
gruppo Giovani è formato da Filippo Biondo, Greta Loss, Maria Vittoria Sonego, Matteo Giuggioli, Pietro Hirat, Marco Hirat, Anna Costacurta per il Way, quindi Edoardo Bertani, Luca Genoria, Riccardo De Conti tesserati Orsago, infine in forza all’UOEI Massimo Martimbianco, Angelo Lucchetta e Maria Sole Zagnoni.
SCI, SCUOLA E LAVORO PER LO SKI COLLEGE VENETO Lo Ski College Veneto arricchisce la proposta e oltre alle attività sciistica e scolastica ne affianca una lavorativa. La struttura ha infatti instaurato una importante partnership con il pastificio Felicetti che ha sede a Predazzo. «Fra le nostre idee di crescita c’è anche un collegamento con le realtà industriali e non solo con quelle legate allo sport - ha detto il vicepresidente dello Ski College, Denis Soccol -. Felicetti collabora con noi mettendo a disposizione dei cuochi di alto livello per l’Istituto Alberghiero del polo Umberto Follador di Agordo. Faremo un concorso di cucina interno legato anche all’alimentazione sportiva e chi vincerà parteciperà a uno stage in ristoranti rinomati». Lo Ski College sta inoltre definendo gli ultimi dettagli per la collaborazione con un’azienda di 94
TRE DOMANDE A DAVIDE FILIPPI Davide Filippi sbarca nel pianeta Giovani. Tesserato con lo sci club 18 Cortina, fa parte della squadra regionale del Comitato Veneto e si candida a diventare fra gli Aspiranti più interessanti del panorama nazionale. Una stagione difficile quella appena trascorsa, perché? «Mi sono infortunato al ginocchio destro, però non mi sono operato subito e ho provato a fare la stagione. Non è andata come mi aspettavo, ma non voglio dare solo colpa all’infortunio, anche la mia sciata era schiacciata e troppo arretrata».
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Dopo l’operazione, quando sei tornato a sciare? «Ho rimesso gli sci a Stubai a ottobre con il Comitato. Ho una grande voglia di dimostrare il mio valore, di allenarmi con Andrea Schenal e tutto il team regionale. Quando non sarò con loro avrò tempo anche di sciare con il 18 e i miei tecnici Paolo Valente e Mauro Baldo».
abbigliamento sportivo che aprirà le porte per alcuni stage. Altri esempi di sinergie con il mondo produttivo e non solo hanno riguardato società di impianti, scuole di sci e
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Università degli studi di Venezia, con il Dipartimento Scienze Motorie. L’offerta formativa scolastica del polo va dai licei agli istituti tecnici e al già citato Istituto Alberghiero.
Gli obiettivi per il 2016? «Ho vinto da Ragazzo e da Allievo i Campionati Italiani. Penso che il successo tricolore o quantomeno una medaglia da Aspirante sia il mio obiettivo. Certo, la concorrenza è tanta e rende la sfida più affascinante».
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Veneto Ski People
INTERVISTA
EDOARDO LONGO L’inverno della verità Tre anni fermo per infortunio, una piccola operazione anche quest’anno e la voglia di andare forte nelle sue discipline. Il bolognese della Forestale vuole lasciare il segno nella stagione decisiva e puntare al Grand Prix di velocità di Gabriele Pezzaglia
BIO Edoardo Longo è nato a Bologna il 19 febbraio 1995. Tesserato con la Forestale, scia Atomic. È stato fermo tre anni per infortuni di vario genere e in carriera fra Children e Aspiranti ha collezionato sei medaglie ai tricolori di categoria e un bronzo in discesa agli Italiani Aspiranti.
Edoardo Longo
È atteso al grande assalto, è l’anno decisivo che non può fallire. Edoardo Longo è uno dei punti di forza del Comitato Veneto, è bolognese ed è tesserato con la Forestale. La sua carriera nella categoria Giovani è sempre stata difficile. Il velocista emiliano ha dovuto fare diversi slalom tra gli infortuni e continui stop. Ora è pronto per la grande stagione.
le. Ora ho ripreso ad allenarmi regolarmente».
Ultimo anno di categoria Giovani, come lo vorresti affrontare? «Con la giusta determinazione, la voglia di riscatto, il desiderio di lasciare il segno. Ultimo anno di categoria non c’è dubbio, ma se mi guardo indietro ho saltato tre stagioni per un infortunio al ginocchio e un incidente ancora più grave quando mi hanno investito in bicicletta. Ma è acqua passata e guardo avanti con fiducia».
Cosa pensi del possibile scioglimento della Forestale da parte del Governo? «Penso che sia assurdo volere cancellare una storia fatta di specializzazione, professionalità mirata, spiccata vocazione sportiva e non solo. È proprio un grande errore, il corpo andrebbe mantenuto».
Ora come stai fisicamente? «Bene, anche se ho subìto un piccolo intervento a settembre per l’asportazione di un’ernia addomina96
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Forestale e Comitato Veneto, cosa pensi di questa collaborazione? «È efficace e stimolante lavorare insieme come stiamo facendo. Credo che sia davvero una scelta giusta, il gruppo è affiatato».
Qual è il tuo punto di riferimento tecnico? «Oswald Schranzofer, l’allenatore responsabile del gruppo sportivo della Forestale con cui sono tesserato: e non potrebbe essere altrimenti. A differenza di molti, credo che sia giusto ascoltare una
sola voce, una guida tecnica. È anche un segno di rispetto, quello di non scavalcare le gerarchie. Prima Mauro Baldo, Paolo Zardini, Andrea Schenal. Ora c’è ‘Schranz’...». Ti sei orientato esclusivamente sulle discipline veloci? «Direi di sì, più discesa e superG, anche se mi piacciono le combinate alpine. Ma punto con determinazione alla velocità». Cosa rappresenta la discesa per te? «Velocità, adrenalina e tante emozioni, ma anche sapere controllare il rischio. Fare velocità con gli sci mi ha responsabilizzato anche ad andare in macchina o in moto». Obbiettivo per l’inverno? «Il Gran Prix Italia, la classifica di velocità ovviamente. E poi se ne avrò l'occasione vorrei iniziare a mettermi in mostra in Coppa Europa».
TRENTINO - SCI CLUB
NEVE FRESCA, GOBBE, SNOWPARK La ricetta vincente dei pulcini TEZENIS
I Pulcini del Tezenis a Cervinia
preveda l’attribuzione a ogni atleta di un compito-obiettivo di crescita tecnica, mentale e fisica - ha detto Marco Peterlini, direttore tecnico del club -. Il vero successo sta nel riuscire a raggiungere questo obiettivo personale, perché per noi vittoria e successo non sono sinonimi». La preparazione dei Pulcini è partita con tre raduni in ghiacciaio fra Stubai, Hintertux e Cervinia. Poi il percorso autunnale con uno stage ancora a Cervinia che ha visto oltre quaranta adesioni. In autunno inoltrato training a fine settimana alternati, prima
di spostarsi a Folgaria, dal mese di dicembre. Inoltre due sedute atletiche a settimana in Valsugana, Rovereto, Verona, Vicenza e Mantova. Il responsabile della categoria Cuccioli è Massimo Righi, dei Baby Nicola Scienza, dei pre-agonisti Michele Tomazzoli, del percorso base Fabio Vanzetta e dell’avviamento Giovanni Carrara. Lo staff tecnico dei Pulcini è completato da Anna Bassan, allenatrice e responsabile della preparazione fisica, e da Riccardo Galdiolo, Matteo Zandonai, Francesca Lagnerini e Federico Pallanc.
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Gli atlrti delle squadre regionali
I podi di Laura Pirovano in gare FIS
I tecnici che seguono il Comitato
Allenamenti impostati principalmente sulle capacità coordinative e di adattamento attraverso discipline alternative quali skicross o gimkana, lavori in situazioni più svariate come neve fresca, onde, gobbe, snowpark e poi approfondimento di concetti tecnici in maniera semplice, cercando di stimolare i ragazzi con l’utilizzo di ciuffetti, pali nani e normali. È questo il segreto delle categorie Baby e Cuccioli del Tezenis Ski Team, club che conta complessivamente quasi ottanta atleti. «Il nostro obiettivo è diffondere una cultura sportiva, che
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ROSSIGNOL HEROES
ALTIPIANI SKI TEAM ALLENAMENTI IN INGLESE PER I BAMBINI Sciare a Folgaria-Lavarone e parlare in inglese. All’Altipiani Ski Team le categorie SuperBaby e Pulcini uniscono sport e istruzione. Dopo l’esperimento dello scorso anno è stato riproposto il progetto tra il club presieduto da Francesco Da Villa e l’Istituzione Scolastica Altipiani Cimbri. «Grazie a questa collaborazione i nostri atleti possono coniugare sport e apprendimento della lingua inglese - ha detto il numero uno del club trentino -. L’attività sciistica è proprio parte integrante di quella scolastica: di fatto i bambini hanno più tempo per sciare perché tutto rientra nel monte ore scolastico. A fine anno rilasciamo poi giudizi e pagelle con le valutazioni». I numeri del club sono in costante crescita: «Per fortuna, stiamo andando veramente bene». I SuperBaby sono 25, seguiti da Federica Marsari, Luciano Trentini e da un tecnico ancora in via di definizione. Oltre 50 i Pulcini curati da Ottl Fredi, Marilena Cuel, Luca Trentini e dal responsabile - ex tecnico azzurro - Emilio Gheser, Arcadio Dalprà e Giacomo Pierbon si prendono cura dei 35 Children, mentre i Giovani sono seguiti dall’ormai storico responsabile Fabrizio Bertoldi che sarà affiancato da Daniele Carbonari. L’Altipiani Ski Team, con il DT Ruggero Carbonari,
è decisamente attivo anche nell’organizzazione gare. Per la prima volta in calendario un gigante e uno slalom di Coppa Europa maschile (12-13 gennaio), evento importante che da anni aspettavano sugli altipiani. «Era diverso tempo che inseguivamo questo appuntamento, quando ci è stato proposto lo abbiamo accettato al volo». Inoltre verranno organizzate le consuete gare Pulcini, Children e NJR, oltre alla parte tecnica del Trofeo Topolino. E proprio sulla gara firmata Walt Disney c’è una novità dell’ultim’ora: «Quasi certamente cureremo anche il programma di snowboard, finora mai fatto» ha chiuso il presidente.
BONAPACE SI RITIRA Enrico Steve Bonapace ha deciso di lasciare l’attività agonistica. Il trentino tesserato Fiamme Oro, classe 1994, nella scorsa stagione è arrivato due volte secondo, nello slalom di Passo Rolle e in quello di Folgaria, entrambi NJR.
Alessio Fontanazzi
ECCO GLI ‘EROI’ ROSSIGNOL IN TRENTINO E ALTO ADIGE
8 ATLETI E 5 RACING CENTER DEL GALLETTO TRA LE DOLOMITI Sono diversi gli atleti trentini e altoatesini che sciano con materiali firmati dal ‘brand’ francese. Ci sono Miriam Gabloner, Samuel Moling, Matteo Canins, Damian Hofer, Alessio Fontanazzi e Vivien Insam, ora di nuovo alle prese con un infortunio. E poi non bisogna dimenticare gli azzurrini Hannes Zingerle e Alex Hofer, quest’ultimo rientrato in squadra al termine della stagione grazie al Gran Premio Italia. Gabloner è contenta dello sci da slalom: «Mi trovo molto bene, il gigante è migliorato tanto rispetto al precedente, poi con gli scarponi non ho mai avuto problemi». Anche il servizio è favoloso: «Posso sempre chiedere e ricevere assistenza quando ho bisogno di qualcosa». Adattamento in poco tempo e materiali eccellenti. Damian Hofer dice: «Sci e scarponi vanno molto bene, ogni volta che scio mi diverto. Sono molto soddisfatto del racing service». Matteo Canins ha fatto medaglia agli Aspiranti lo scorso anno. «Gli sci sono facili ma allo stesso tempo ‘spingono’ tanto - ha detto -. Anche lo scarpone va bene, ha una calzata gradevole ed è molto preciso. Bene anche il servizio». Prosegue con la
Hannes Zingerle
linea Rossignol anche il trentino Alessio Fontanazzi: «Con sci e scarponi tutto molto bene, sono simili a quelli dello scorso anno: bei prodotti. Anche del servizio non mi posso lamentare». Anche Samuel Moling è contento della sua scelta: «Sci e scarponi vanno molto bene, anche il servizio è buono, sono soddisfatto». Gli atleti del galletto locali vengono seguiti dai ‘racing center’, veri e propri concessionari che dispongono di tutta l’attrezzatura da gara e offrono un preciso servizio post-vendita. In Trentino Alto Adige sono: Narsport di Mezzolombardo (tel. 0461.602717 - info@nardellisport. com), Serafini Sport di Madonna di Campiglio (tel. 0465.440290, info@serafinisportcampiglio.it), Ski Center di Bressanone (tel. 0472.838250, blackjackoffice@ gmail.com), Sport Prosch di Corvara (tel. 0471.830217, info@ sportprosch.com) e Sport Ventura di Tesero (tel. 0462.813025, sportven@tin.it).
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TRE DOMANDE A DAMIAN HOFER
Samuel Moling ©Photo Elvis
ASPIRANTI D’ORO E DI BELLE SPERANZE Dal Ladinia escono due campioni italiani Giovani, Samuel Moling e Matteo Canins. Allenamenti a due velocità nel Club Un gruppetto Giovani ristretto ma davvero competitivo. Dalle fila dello sci club Ladinia escono ben due campioni italiani, Samuel Moling e Matteo Canins che lo scorso anno si sono aggiudicati il titolo tricolore di gigante e slalom. «A livello psicologico hanno dimostrato di essere davvero forti - ha detto il loro allenatore Massimo Longhi -. Hanno cambiato categoria ma senza patire questo enorme salto, anzi, si sono subito messi in evidenza». Però tra gli 100
VELOCITA’ IN GARDENA In Val Gardena si gareggerà a fine novembre con il consueto blocco di gare FIS. Appuntamento dal 23 al 28 con un gigante, uno slalom, una discesa, un superG e una Alpine Combined maschile. Organizza il Comitato Saslong Classic Club, lo stesso che cura anche la Coppa del Mondo di sci alpino.
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Aspiranti del Ladinia c’è anche Andrea Pedevilla che la scorsa stagione ha faticato più dei suoi compagni. «Anche lui è molto bravo tecnicamente, ma ha patito il salto di categoria, spero vivamente che si rimetta in carreggiata perché è dotato». Dagli Allievi sono poi saliti due 1999 di belle speranze, Mattia Davare e Aaron Planatscher. Il gruppo Giovani del Ladinia, club presieduto da Stefan Thaler, è a doppia velocità: alcuni
Com’è andata la preparazione estiva? «Devo dire che è tutto andato per il meglio, mi sono concentrato molto sulla preparazione atletica. Poi, solo a fine agosto ho fatto le prime giornate sugli sci, sfruttando le condizioni del ghiacciaio svizzero di Saas-Fee. Infine sono rientrato al College di Stams dove ho continuato ad allenarmi». Come ti trovi con i nuovi materiali? «Non mi posso lamentare. Sia con gli sci da gigante, sia con quelli da slalom mi trovo molto bene. Non ho alcun problema». Ti sei posto degli obiettivi? «No, al momento non voglio pensare alle gare. Cerco di fare del mio meglio, innanzitutto voglio migliorarmi tecnicamente, solo dopo potrebbero arrivare le soddisfazioni».
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I podi di Celina Haller
atleta del 2000 in gara con i colori dello sci club Merano
VIVIEN INSAM, SFORTUNA INFINITA Dopo l’infortunio al ginocchio, Vivien Insam è tornata in pista a settembre. Ma la sfortuna l’ha nuovamente perseguitata. L’atleta del 1997 stava acquisendo stabilità e feeling sulla neve quando si è infortunata per l'ennesima volta. Per lei una microfrattura che la obbligherà a 6 settimane di stop. «Avevo fatto un buon lavoro atletico e fisicamente mi sentivo molto bene, poi purtroppo questo nuovo stop».
atleti fanno agonismo al 100% e seguono dunque tabelle specifiche di allenamento, altri preferiscono un'attività più blanda, sciando in inverno e dedicandosi agli hobby durante l’estate. Massimo Longhi in questi mesi ha lavorato a stretto contatto con la categoria Allievi, seguita dal direttore tecnico del club Sicio Costamoling. «Ci uniamo per ridurre i costi e per poter permettere agli Allievi di allenarsi con i più grandi - ha proseguito Longhi -. Inoltre posso già iniziare a conoscere i miei futuri atleti e impostare un lavoro a lungo termine». Anche la preparazione atletica
FRITZ LINTNER MOLLA Ha concluso il suo percorso Giovani, avrebbe dovuto iniziare quello tortuoso dei Senior, ma ha detto no. Fritz Lintner, classe 1994, si è ritirato dall’attività agonistica.
è seguita nei dettagli. Sepl Zingerle, papà degli azzurri Alex e Hannes, cura le tabelle di allenamento e le sedute settimanali: quattro fino all’inizio della scuola per poi scendere a tre. Sotto il lavoro è meno intenso «perché bisogna allenarsi ma anche divertirsi a questa età». I Ragazzi sono seguiti da Claudio Tiezza, i Cuccioli da Luca Tiezza e Claudio Clara, mentre i Baby sono in mano a Heidi Schrott e a Roberto Clara e i SuperBaby a Lisa Di Genova. «I bambini molto piccoli vengono invece gestiti dalle scuole di sci, solo successivamente entrano tra le fila del club».
Racer ELAN RACER AARON SENONER
«Gareggerò con materiali che rispecchiano la nuova normativa» Aaron Senoner da sempre usa materiali Elan, è del 2001 ed è pronto ad affrontare il primo anno Allievi. Studia all’ITE di Ortisei e scia con lo sci club Gardena. Prima di passare al nuovo inverno, qual è il bilancio della scorsa stagione? «Positivo, sono contento della mia stagione, nelle gare ho avuto buoni risultati, sono contento di quanto ho fatto in slalom, ma anche in gigante. Il superG invece mi piace ma devo ancora migliorare». Come ti sei allenato in estate? «Per la prima volta ho fatto un programma atletico con i pesi, abbiamo fatto 4 sedute la settimana. Poi ho sciato un periodo a Les 2 Alpes, successivamente Stelvio e Val Senales ma non sono andato oltre i 15 giorni di sci».
Chi sono i tuoi allenatori? «Florian Runggaldier, che mi ha seguito anche in estate, e Daniel Perathoner. Sono molto bravi, mi trovo bene e svolgiamo un buon lavoro, anche perché club e scuola riescono a collaborare bene». Con quali sci hai deciso di gareggiare? «Ho scelto di adeguarmi alle normative FIS e quindi avrò materiali con i nuovi raggi. Li ho provati e c’è differenza, credo comunque che sia una scelta giusta perché ci avviciniamo già a quelli che saranno poi gli sci che useremo nei Giovani». Cosa pensi di Elan? «Da quando scio utilizzo questi sci, mi sono sempre trovato bene. Anche il servizio è ottimo e con l’azienda c’è una bella collaborazione».
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FRIULI VENEZIA GIULIA - SCI CLUB
DELLA MEA UNA FAMIGLIA IN PISTA BACHMANN MIGLIOR SOCIETÀ Il Bachmann ha conquistato il primo posto di società al termine del circuito FVG 2014-2015 precedendo Cimenti e 5 Cime. Per quanto riguarda le classifiche di categoria, i vincitori sono stati nei Pulcini Alessia Prisciandaro, Marco Angelini, Priscilla Matiz, Emil Kerpan, Ginevra Quinz, Michele Bergagnini, Sophie Nevierov, Simone Candotti, Sofia Colombo, Erik Bordon, Caterina Sinigoi e Sebastiano Maddalena; nei Children Ludovica Padulano, Renato Moretti, Giulia Di Francesco e Diego De Zan; nei Giovani Matilde Petris, Valentina Eydallin, Matteo Bicocchi, Marco Bidoli, Noemi Noris, Barbara Madrassi, Massimo Sancandi e Samuele Martinuzzi. (Nella foto: Giulia Di Francesco ©Photo Newspower)
Lara Della Mea
Greta e Lara si sfideranno nelle FIS, la piccola Sveva è già sulle orme delle sorelle, con papà Michele quotato allenatore e mamma Sabrina pronta a tifare di Bruno Tavosanis
Una famiglia a tutto sci. Sì, perché a casa Della Mea l’argomento principe non può che essere questo, essendo il padre Michele un quotato allenatore, le figlie Greta (‘97), Lara (‘99) e Sveva (2002) sciatrici agoniste e mamma Sabrina la tifosa numero uno. Greta e Lara, peraltro, vivranno una stagione particolare, perché per la prima volta si confronteranno in gara e non solo durante gli allenamenti. I due anni di differenza avevano impedito fino a oggi una sfida diretta, divenuta inevitabile con il passaggio di Lara dai Children ai Giovani. Uno stimolo in più e non una rivalità familiare pronta a nascere, assicura papà Michele, che da sempre 102
segue le sue ragazze e adesso potrà farlo anche nel ruolo di allenatore della squadra di Comitato in coabitazione con Daniele De Crignis, storico partner allo sci CAI Monte Lussari. Inevitabilmente Della Mea senior dovrà cercare di proteggere soprattutto la neoarrivata Lara, che si porta in eredità un numero impressionante di titoli italiani e di successi al Trofeo Topolino e al Pinocchio; di conseguenza le aspettative degli addetti ai lavori nei suoi confronti sono alte. «Non sente la pressione ed è tranquilla ha detto ‘Naio’ -. Prima di sbilanciarmi voglio aspettare almeno il mese di gennaio, di certo in questo primo anno nessuno le chiederà
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nulla; dovrà solo sciare con serenità e passione». Nella passata stagione Lara ha avuto una borsite al tallone sinistro che poi è degenerata, costringendola a continui stop. Il problema ora è stato risolto, ma la zona è delicata e quindi necessita di protezione, oltre che di molta attenzione. Greta punta a crescere ancora nelle discipline tecniche, in particolare nello slalom, ripartendo dal bel undicesimo posto degli Assoluti conquistato a marzo sulla pista di casa di Tarvisio. E poi c’è la più piccola, Sveva, che cercherà di rubare qualche segreto a Greta e Lara in questa sua seconda stagione fra le Ragazze per poi, chissà, provare a batterle fra qualche anno.
UDINE: PROGETTO GIOVANI Si chiama ‘Progetto Categoria Giovani’ l’iniziativa promossa dalla FISI Udine, in collaborazione con Cimenti, Sappada e Sirio Sella Nevea, per permettere ai club provinciali che non riescono a sostenere una propria squadra Giovani di offrire ai tesserati l’opportunità di proseguire l’attività agonistica oppure prepararsi al corso Maestri. Il gruppo è affidato a due ex allenatori della squadra femminile di Comitato, Max Toniut e Andrea Puicher Soravia. (Nella foto: Andrea Puicher Soravia)
CENTRO-SUD
For the strongest, most aggressive skiers on the mountain
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EMILIA ROMAGNA - SCI CLUB Michela Speranzoni
Luigi Quattrini e Andrea Magnani
FIOCCO AZZURRO IN APPENNINO È NATO LO SKI TEAM CIMONE di Gabriele Pezzaglia
Un nuovo sci club in Emilia Romagna: è nato lo Ski Team Cimone, dopo quattro stagioni di collaborazioni a livello di categoria Giovani fra realtà della zona. Infatti il gruppo di lavoro, che ha accompagnato in Comitato regionale prima e nelle Fiamme
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Oro poi Michela Speranzoni, ha gestito fino allo scorso inverno i Giovani dei sodalizi modenesi del Riolunato, Frignano, Sestola e Fanano. Adesso questi venti elementi sono tesserati con il nuovo sci club dando vita all’unica formazione modenese che si
Gli sci club affiliati al Comitato Regionale Appennino Emiliano. Lo sci club più numeroso è il Sestola, davanti al Riolunato e al Maranello, tutti premiati a Skipass Modena dal presidente Giulio Campani.
LO SCI CLUB FORLÌ PUNTA SULL’AVVIAMENTO Continua il progetto dell’avviamento allo sci agonistico dello sci club Forlì, società presieduta da Marco Lelli che in inverno fa base a Campigna. Infatti, sulle nevi dell’Appennino Romagnolo Toscano, il Forlì da sabato 23 gennaio mette in moto i corsi promozionali per i bambini da 6 anni fino ai ragazzi di quattordici. «Quaranta è il numero massimo che ci prefissiamo e che solitamente raggiungiamo. I nostri corsi rappresentano un modo per avvicinarsi all’agonismo, sono il nostro vivaio insomma. Il bacino di utenza? In particolare Forlì e il territorio della Val Bidente» ha fatto sapere Lelli. 104
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occupa della categoria. Fa il punto della situazione Andrea Magnani, il direttore tecnico: «Quattro anni fa abbiamo perseguito la strada della collaborazione per cercare più qualità, ma riuscendo a controllare i costi attraverso la cogestione dell’attività. Ora abbiamo dato
vita proprio a una realtà distinta che inizia a guardare anche alle categorie Children dell’Appennino modenese. Infatti quest’anno aderiscono già allo Ski Team Cimone i Children di Riolunato e Frignano». Il Cimone Ski Team è presieduto da Antonio Grani, che è anche l’azionista di maggioranza della società che gestisce gli impianti del Cimone, un plus importante. Se Magnani allena i Giovani con Maicol Rovina, Ragazzi e Allievi sono sotto la responsabilità di Andrea Torri.
ZAMPOLINI SPORT Race e sportswear equipment al Cerreto Il negozio di articoli sportivi e abbigliamento Zampolini Sport nasce a Cerreto Laghi (Re) nel 1971. Dopo vari ampliamenti, è diventato un punto di riferimento con 400 mq e 8 vetrine suddiviso in tre settori: articoli sportivi e abbigliamento da sci, bambino e abbigliamento sportswear. Da Zampolini c'è davvero il meglio: Colmar, Woolrich, Peuterey, Lacoste, Harmont&Blaine, Met, Liu Jo, Twin Set. E poi Kjus, Dkb, Phenix, Armani, Podhio, Energiapura, Mizuno, Under Armour, Dainese, Tecnica, Nordica, Voelkl ed Head. Competenza, prezzi concorrenziali e un laboratorio di sci gestito dal titolare maestro di sci e membro associazione skiman. E ovviamente è il negozio dell'agonismo con sconti per atleti dei club. Insomma, grande e autenticata professionalità!
Via Monte Nuda, 5 - Cerreto Laghi - Collagna (Re) tel. 0522.898119 - www.zampolinisport.it
TOSCANA - SCI CLUB
TUTTI A LEZIONE DAL MAGO Stage in ghiacciaio a Stubai con Livio Magoni per i Giovani che dall’anno prossimo saranno riuniti nella nuova squadra regionale
I tecnici impegnati in pista
PAROLA DI ATLETA
AUGUSTO BONARELLI 2000 SKI CLUB «Sono poche le occasioni per misurarci con i ragazzi che sono tesserati con la Toscana. A Stubai abbiamo avuto il modo di farlo, di metterci in gioco, di vedere a che punto siamo. È stato un momento importante e ricco di contenuti, sicuramente da rifare. Personalmente avevo bisogno di un lavoro in team, anche perché l’inverno è alle porte e partire subito forte è molto importante».
Uno stage in ghiacciaio a Stubai, in Austria, a inizio ottobre, per mettere le basi per il futuro. Questo il reale significato della settimana tirolese per i Giovani del Comitato Appennino Toscano. Il CAT non ha una squadra regionale, ma l’obiettivo di Massimo Sichi, presidente della Commissione Sci Alpino, e Walter Remitti, responsabile della sottocommissione Giovani, è iniziare a progettare un team per l’inverno 2017. E allora ecco una selezione dei migliori Giovani che si sono cimentati fra gigante e slalom, un modo per confrontarsi e mettersi in mostra. In pista, a osservare da vicino il futuro dello sci toscano, un tecnico d’eccezione: l’ex coach di Tina
Maze e della nazionale azzurra femminile Livio Magoni, che ha dato il suo contributo tecnico e si è confrontato con i ragazzi. Inoltre lo stage ha visto la presenza del
preparatore atletico Marco Porta e dell’ingegnere Luigi Pimpinella che sono stati a disposizione degli atleti. «Un modo per fare il punto della situazione sui Giovani toscani - ha detto Massimo Sichi -, anche perché poi ci ritroveremo a inizio dicembre per fare una selezione in vista dei primi appuntamenti del Gran Premio Italia. Inoltre dobbiamo iniziare a ragionare come gruppo di lavoro, perché la prossima primavera ripartirà la squadra del CAT a tutti gli effetti e con un programma diverso rispetto ai club». Lo stage con Magoni ha funzionato nel migliore dei modi e il CAT guarda già al futuro. «Vogliamo riproporlo nel breve periodo» fanno sapere i toscani.
MARTA VANTAGGIOLI SCI CLUB DOGANACCIA «Uno stage utile ed efficace, reso ancora più importante dalla presenza di Livio Magoni. Riuscire a rapportarsi con un coach che ha allenato Tina Maze non capita tutti i giorni; con lui abbiamo lavorato anche fuori dalla pista. Video, confronto serrato, consigli. Mi ha stupito la sua forte carica nel motivarti sempre. Spero che il CAT riproponga questa metodologia di lavoro».
I PARTECIPANTI
Atleti - Academy School Val di Luce: Leonardo Amidei, Cosimo Bizzeti, Matteo Dati, Edoardo Giovannelli; Doganaccia: Davide Morelli, Marta Vantaggioli; Abetone: Lorenzo Ponticelli, Filippo Niccolai, Lorenzo Guandalini, Ada Bonacchi, Consuelo Bigazzi, Viola Lapucci, Eva Angeli; 2000 Ski Club: Aurelio Bonarelli, Matteo Frosali, Giacomo Frosali; Tracce Bianche: Andrea Maddii; Sottozero: Jacopo Fanucci, Giulia Ferracci; Amiata: Ilaria Simonetti, Martina Coppi. Allenatori - Livio Magoni, Massimo Sichi (Doganaccia), Massimo Ciacci (Academy SchOol Val di Luce), Walter Remitti (2000), Leonardo Pasquesi e Federico Galli (Abetone), Carlo Filippeschi (Amiata).
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L’ENORME DIFFICOLTÀ DI SCIARE AL CENTRO-SUD Costi, sacrifici e spostamenti enormi per tentare la scalata verso l’alto. Ma tecnici e allenatori spesso faticano a portare avanti questa passione, lasciando talvolta da parte lo sport bianco di Giorgio Guidelli Buferone. Di quelli che ti ribaltano. E la nebbia. Di quella che t’acceca. Che fatichi a scrutare anche la stanghetta del cancelletto. È la costante, in Appennino. L’eccezione, sulle Alpi. Così è. Così è stato. Dalla notte dei tempi dello sci. Che, ironizzava sconsolato un giorno un commissario di gara, non per niente si chiama sci alpino. E non appenninico. Con queste condizioni si trovano titanicamente ad allenarsi e ‘fare i tempi’ gli atleti dell’intera dorsale del centro-sud. Con le nuvole basse, sui tracciati, sale anche lo scoramento, al quale vanno addossandosi una crisi globale e una sfiducia crescente, dall’una e dall’altra parte: atleti e tecnici. Chi riesce, è un campione vero. Di volontà. Ma per tirare avanti, 106
a queste latitudini appenniniche, ci vogliono coraggio e passione da vendere. «Ce ne vuole tanta, tantissima», spiega l'auctoritas degli allenatori del centro sud, Giampiero Freddi, figlio di Pietro, che scrive e ha scritto la storia agonistica dello sci maceratese, marchigiano e appenninico. I Freddi, dinastia che si assimila a trofei e tradizione granitica della tecnica, guidano lo sci club Marche 2000, il cui presidente è Giampiero. Sulle loro curve, nascono e sono nati campioni, allevati con certosina cura e magistrale determinazione. Ora, racconta Giampiero, in Appennino è sempre più difficile. «Qui c’è il mare e c’è poco da fare, non siamo sulle Alpi». E allora si cerca di ottimizzare. Di fare a gara coi tempi ma
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INTERAP IN EMILIA Il Criterium Interappeninico, che riunisce ogni anno i migliori Children dell’Appennino, si svolgerà dal 15 al 19 febbraio. L’organizzazione dell’evento è stata affidata al Comitato Emiliano. anche con le difficoltà. Che poi sono omogenee in tutto il centro-sud. Qualsiasi allenatore risponde più o meno allo stesso modo. Una botta di conti globale calcolata con gli addetti ai lavori: per un atleta appenninico, anche al minimo dell’addestramento, le giornate d’allenamento invernali,
gare a parte, si riducono all’osso in maniera direttamente proporzionale al tempo atmosferico, spesso avverso. Dunque si punta molto sulle giornate estive in ghiacciaio, a centinaia e centinaia di chilometri dalle città della caviglia dello Stivale. Secondo un calcolo condiviso con chi allena queste realtà, la spesa media giornaliera per un allenamento in ghiacciaio oscilla, risparmiando, tra un minimo di cento e un massimo di centotrenta euro. Il costo, aggiunge qualcuno, va moltiplicato per almeno due settimane. Da questo vanno esclusi materiali, scioline e i viaggi di elevato chilometraggio per gli allenamenti e le gare invernali, anche quelle davvero distanti da casa. E che
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CLS IN FESTA Lo scorso 24 ottobre la sala congressi del Foro Italico di Roma ha ospitato la trentaquattresima edizione di ‘Lazio Pianeta Sci’, consueta festa degli sport invernali. Durante la giornata sono stati premiati anche i migliori atleti della passata stagione. Nell’occasione è anche stato presentato il progetto ‘Lo Sport è vita. La FISI a difesa della Vita”. saltano spesso per maltempo e richiedono anche ulteriori pernottamenti in albergo. Le competizioni sono tante, la scuola si salta e a prezzi elevatissimi si riescono a raggiungere risultati al limite della sufficienza. Scatta, inevitabile, la domanda «Chi te lo fa fare?». Un dato di fatto: da una statistica anche solo orale, risulta che spesso, in Appennino, chi può permettersi lo sci a certi livelli sono ragazzi con genitori che hanno due nutriti stipendi. E neanche questo basta. «Sono spese che crescono – ha aggiunto Giampiero Freddi – e allora sai che succede? Che il figlio lo si manda a giocare a pallone sotto casa. Ci vuole tanta, tanta passione». Tra gli atleti c’è chi punta a diventare bravo nella tecnica e nella conduzione per poi intraprendere il cammino di maestro e darsi all’insegnamento. Ma in pochi hanno una chance di lanciarsi nel mondo agonistico dal livello medio-alto. A volte è anche difficile creare il gruppo, presupposto fondamentale per la squadra. E allora si cerca di ottimizzare. Ma così è dura anche per chi allena. Al centrosud, per la maggior parte, lo si fa soprattutto per passione, ma se ci si dovesse vivere, spiegano in tanti sulla dorsale, sarebbe difficile. «Non si vedono grandi possibilità per il futuro», ha precisato, sempre sconsolato, chi lavora con trapano e pali alla mano, alla vigilia della stagione agonistica in Appennino. Di sci alpino.
TRE DOMANDE A GOFFREDO MAMMARELLA Goffredo Mammarella è pronto per il primo anno Allievi. L’atleta del Campo Felice, classe 2001, ha lavorato un po’ meno in estate a causa degli esami di terza media, poi ha recuperato in questi ultimi mesi. Diverse giornate sugli sci sempre sul ghiacciaio del Passo dello Stelvio Goffredo, come ti senti? «In slalom sto ritrovando il giusto ritmo, mentre in gigante mi sento a posto, non mi pongo obiettivi particolari, cerco di fare del mio meglio, anche perché sono al primo anno della categoria». Sci nuovi o sci vecchi? «Ho scelto di gareggiare con i nuovi materiali FIS perché li ho già usati alla fine della passata stagione e mi sono subito trovato molto bene. C’è differenza tra i due sci ma sono subito riuscito ad adattarmi». Quanto è difficile sciare per un abruzzese? «Non è affatto semplice perché tutte le volte che ti sposti devi calcolare un giorno di viaggio da e per la località sciistica. Sarebbe certamente meglio abitare sulle Alpi, ma è così e quindi ci organizziamo per fare attività».
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Presidente: Andrea Buffardi Consiglieri: Gianluca Bucci e Christian Castellano Allenatori: Christian Castellano (direttore tecnico), Renato Cotronei e Gianluca Bucci, (Ragazzi e Allievi), Federica Torino, Simone Troiano e Marco Colacurci (Baby e Cuccioli), Paolo Riccio e Andrea Buffardi (Superbaby)
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Posillipo in Francia con Christian Castellano
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NOI C’ERAVAMO
TESTO GABRIELE PEZZAGLIA - FOTO ANDREA CHIERICATO
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PHOTOS 1. Il DT Cristian Castellano analizza la posizione insieme a Ludovica Mecco e Massimiliano Claar 2. Il sole picchia già duro: le attenzioni di Federica Torino a Giuseppe Spigno 3. Elena Spigno in azione 4. Tutta la precisione di Andrea Berti 5. Una piccola pausa ci sta: rifornimento a 3.400 metri!
Il Posillipo è ripartito con una settimana di allenamento a Les 2 Alpes e da Christian Castellano. È l’ex azzurro il nuovo coordinatore dello sci club partenopeo. Il tecnico marchigiano è alla prima stagione con il Posillipo, ma ha preso subito per mano Superbaby, Pulcini e Children grazie alla sua esperienza. In terra francese giornata di sole, temperature davvero inusuali, ma manto nevoso che ha retto decisamente bene. E allora tanto meglio, con una squadra davvero affiatata che saliva all’alba alla volta del ghiacciaio dell’Isère per rientrare in albergo poco prima delle 14. Campo libero prima di tutto, poi spazio a esercizi sugli archi di curva. Presenti essenzialmente atleti delle categorie Baby e Cuccioli, anche se non sono mancati Ragazzi e Allievi. Esercitazioni con pali nani e ciuffetti, alternando i tracciati per cercare spazi diversi. Tanta voglia e tanto entusiasmo per questi piccoli sciatori, tutti con il sorriso. L’ultima ora, quando tutti attendono la parola fine, ancora esercizi, questa volta con gli scarponi slacciati. Un esercizio che Castellano e il suo staff utilizzano per sentire meglio l’appoggio a inizio curva.
6. Gianluca Bucci spiega l’inizio curva a Roshani Bucci, Gustavo Baculo, Ludovica Berti, Luca Claar e Andrea Berti 7. La stanchezza in ghiacciaio inizia a farsi sentire? A vedere Orazio Rizzi pare di sì…
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8. Finisce l’allenamento e c’è l’occasione per riunire i tecnici: il DT Christian Castellano, Andrea Buffardi, Federica Torino e Gianluca Bucci 9 . Finalmente il pranzo nel quartier generale di Les 2 Alpes, La Belle Etoile A destra, il direttore tecnico del Posillipo Christian Castellano intento a tracciare
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IX ENERGIAPURA CHILDREN SERIES
ALBO D’ORO ALLIEVI FEMMINILE 2007 Nicole Agnelli 2008 Valentina Cillara Rossi 2009 Valentina Cillara Rossi 2010 Jasmine Fiorano 2011 Roberta Melesi 2012 Laura Pirovano 2013 Elisa Fornari 2014 Carlotta Saracco 2015 Carlotta Saracco
ALLIEVI MASCHILE 2007 Andrea Ravelli 2008 Luca Riorda 2009 Emanuele Buzzi 2010 Edoardo Longo 2011 Paolo Bonardo 2012 Mattia Trulla 2013 Paolo Padello 2014 Michael Tedde 2015 Damian Hofer
RAGAZZI FEMMINILE 2007 Stefanie Angerer 2008 Jacqueline Illy 2009 Arianna Stocco 2010 Laura Pirovano 2011 Lara Della Mea 2012 Lara Della Mea 2013 Lara Della Mea 2014 Ilaria Ghisalberti 2015 Nina Bachmann
RAGAZZI MASCHILE 2007 Matteo Menazziv 2008 Edoardo Longo 2009 Dominik Zuech 2010 Mattia Trulla 2011 Hugo Steinhauser 2012 Giovanni Zazzaro 2013 Matteo Franzoso 2014 Francesco Colombi 2015 Filippo Della Vite
PASSERELLA CHILDREN A PROWINTER Davanti a Peter Fill e Tina Maze hanno sfilato i 40 atleti che si sono distinti nella nona edizione del circuito voluto da Race ski magazine ed Energiapura. Premiate anche le migliori società sportive e i Comitati Regionali Nona edizione, nono successo. A Prowinter di Bolzano, lo scorso aprile, si sono svolte le consuete premiazioni dell’Energiapura Children Series. Sul palco altoatesino sono saliti i migliori Children d’Italia che durante la stagione invernale hanno ben figurato negli appuntamenti nazionali. E come sempre non sono mancati i super ospiti ‘brandizzati’ dal noto marchio d’abbigliamento italiano. Per l’occasione hanno raggiunto Bolzano il velocista azzurro Peter Fill e la campionessa slovena Tina Maze, accompagnata dal tecnico Valerio Ghirardi. Davanti ai big della Coppa del Mondo hanno sfilato i Ragazzi e gli Allievi dei club italiani, protagonisti assoluti di Memorial Fosson, Trofeo Topolino, Trofeo Pinocchio e Campionati
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Italiani: i quattro eventi presi in considerazione per il calcolo della classifica. Alberto Olivetto e Vincenzo Tondale per Energiapura e Davide Marta e Gabriele Pezzaglia per Race ski magazine hanno premiato insieme agli ospiti i 40 atleti
protagonisti. La standing Allievi è stata vinta da Damian Hofer e da Carlotta Saracco, vincitrice per la seconda volta consecutiva. Nei Ragazzi hanno invece primeggiato il bergamasco Filippo Della Vite e l’altoatesina Nina Bachmann.
> NELLE FOTO Tina Maze alla cerimonia di Prowinter. In alto a destra, le Allieve, sotto, il podio delle società e i Ragazzi premiati
IX ENERGIAPURA CHILDREN SERIES
RESULTS ALLIEVI FEMMINILE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
SARACCO Carlotta PLATINO Elisa ROSSETTI Marta FANTI Francesca GHISALBERTI Ilaria CALATI Veronika DA CANAL Carlotta PETERLINI Giulia DANDER Elisabeth DI FRANCESCO Giulia
AOC EQUIPE LIMONE AA SPORTCLUB MERANO TN AGONISTICA CAMPIGLIO TN SKI TEAM FASSA AC RADICI GROUP AOC SKI TEAM CESANA VA CHAMOLE’ SKI CLUB TN TEZENIS SKI TEAM AA GARDENA FVG MONTE LUSSARI
440 291 277 241 227 214 200 173 170 160
ALLIEVI MASCHILE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
HOFER Damian AA ASV RIDANNA BARUFFALDI Davide AC LECCO FRANZOSO Matteo AOC SESTRIERE ZAZZARO Giovanni VA CHAMOLE’ SKI CLUB KASTLUNGER Tobias AA SKI CLUB BRUNECK COLOMBI Francesco AOC EQUIPE LIMONE VINATZER Alex AA GARDENA RAIFFEI DALMASSO Giacomo VE SKI COLLEGE VENETO NARDI Tommaso TN SKI TEAM FASSA CORDONE Stefano AOC SKI COLLEGE LIMONE
480 320 280 250 238 208 229 210 170 155
RAGAZZI FEMMINILE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
BACHMANN Nina SAVORGNANI Valentina LUCCHINI PILAR Elisa DE MARTINO Carlotta BLANGERO Gaia GIORDANI Benedetta BIAGI Ottavia LANTIERI Isabella SANFILIPPO Giulia PIZZATO Lucia
AA TRAININGSZENTRUM 355 VE SCI CLUB ARABBA 352 VA AZZURRI DEL CERVINO 330 AC RADICI GROUP 279 AOC EQUIPE LIMONE 213 VA LA THUILE-RUTOR 210 AC SCI CLUB PENNA NERA 206 AC SKI TEAM VALPALOT 188 VA CHAMOLE’ SKI CLUB 188 VE 18 148
RAGAZZI MASCHILE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
La classifica di società è stata vinta dal Radici Group su Equipe Limone e Gardena, mentre tra i Comitati hanno dominato le Alpi Occidentali, su Alpi Centrali e Alto Adige. Quest’anno l’Energiapura Children Series spegnerà
dieci candeline. Il primo appuntamento sarà come sempre il gigante Energiapura Cup, inserito all’interno del Memorial Fosson, il primo evento stagionale in programma a Pila dal 14 al 16 dicembre.
DELLA VITE Filippo BENDOTTI Matteo SACCARDI Tommaso SCUSSEL Federico DI PAOLO Gianlorenzo DAMANTI Davide PIZIO Alessandro FRANZONI Alessandro FRANZOSO Michele AVALLONE Umberto
AC RADICI GROUP AC RADICI GROUP CAE SCHIA MONTE CAIO VE SKI COLLEGE VENETO CAM SAI NAPOLI AOC EQUIPE LIMONE AC RADICI GROUP TN AGONISTICA CAMPIGLIO AOC SESTRIERE AOC SESTRIERE
386 320 269 251 236 207 205 198 170 160
SCI CLUB
COMITATI
1 RADICI GROUP 1844 2 EQUIPE LIMONE 1524 3 GARDENA RAIFFEISEN 973 4 CHAMOLE’ SKI CLUB 902 5 SESTRIERE 691 6 AGONISTICA CAMPIGLIO 661 7 SKI COLLEGE VENETO 610 8 SKI TEAM FASSA 592 9 SPORTCLUB MERANO 543 10 ASV RIDANNA 516 11 LECCO 507 12 LA THUILE-RUTOR 431 13 MONTE LUSSARI 411 14 SKI TEAM VALPALOT 407 15 TRAININGSZENTRUM 378
1 AOC 4269 2 AC 3856 3 AA 3707 4 VA 2360 5 TN 1874 6 VE 1733 7 FVG 719 8 CAE 587 9 CAT 431 10 CAM 296 11 CLS 258 12 CAB 159
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MASTER - NOVITÀ
CAMBIA ANCORA LA COPPA ITALIA
RINNOVATI CALENDARIO E CATEGORIE La Coppa Italia cambia ancora per assecondare le esigenze dei Comitati e dei partecipanti. Il calendario diventa un mix tra le oltre 60 gare circoscrizionali proposte lo scorso anno e le tre tappe secche della stagione precedente. Insomma, la commissione Master, diretta per il settore sci alpino sempre da Enrico Ravaschio, ha scelto una via di mezzo per andare incontro alle richieste della base e dei club. La Coppa Italia 2015-2016 verrà riproposta per nove fine settimana con diverse gare radunate nelle due giornate, più il consueto appuntamento finale. Alle prove potranno partecipare i Master, ma anche Giovani e Senior che non rientreranno in alcuna premiazione finale: il titolo di Coppa Italia andrà infatti solo ai più ‘anziani’. Tutti i più importanti Comitati Regionali sono di fatto coinvolti nell’organizzazione di alcune gare del circuito nazionale. Si parte il 5 e 6 gennaio all’Abetone con quattro prove di slalom gigante, mentre il finale spetterà quest’anno all’Agonistica Veneziano che proporrà due giganti tra Falcade e Passo San Pellegrino. Già definita la data dei Campionati Italiani. Le medaglie tricolori Master saranno assegnate dal 26 al 28 febbraio a Temù/Tonale. Le novità non finiscono perché cambiano anche la suddivisione dei gruppi e delle fasce d’età. «Una modifica che è servita per cercare di avere categorie più omogenee - ha detto Enrico Ravaschio -. In passato i primi del gruppo B erano quasi sempre gli atleti della categoria 55-59 anni. Di conseguenza abbiamo recepito le richieste della base, aggiustando il tiro». Così
TOP RACER
LAPUCCI: «OBIETTIVO COPPA»
Quattro gruppi Master anziché tre con gare aperte anche a Senior e Giovani, fuori dalla classifica di Coppa Italia. Stagione molto più corta con nove tappe e più gare radunate dalla prossima stagione i gruppi saranno 4 e non più 3. I Master A andranno dal 1981 al 1971 (3 sotto categorie), i Master B passeranno dal 1970 al 1956 (3 catego-
rie), mentre i Master C diventando gruppo maschile e raggrupperà gli sciatori nati dal 1955 in poi. Le donne rientreranno nel gruppo D, suddiviso in 13 sotto categorie.
Mauro Lapucci è di Prato, corre per lo sci club Marzocco di Firenze e ha partecipato insieme ad altri italiani alle prime gare di Coppa del Mondo Master, andate in scena questa estate in Cile. Il toscano ha progetti ambiziosi e quest’anno punta alla classifica generale di CdM. «Mi sono posto come obiettivo la Coppa del Mondo Master - ha detto Lapucci -. Il circuito conta una trentina di gare ma ai fini della classifica vengono presi in considerazione gli atleti che fanno almeno 6 e massimo 9 gare». Lapucci parteciperà alle tappe italiane dell’Abetone e di Pila, dove cercherà il quarto successo stagionale, dopo quelli conquistati tra La Parva e Valle Nevado.
FIS MASTER CUP
3 VOLTE IN ITALIA Italia subito protagonista nella FIS Master Cup. L’apertura europea del circuito mondiale 2015 spetterà infatti al Belpaese che proporrà le due tappe iniziali. All’Abetone il 5 e 6 dicembre si svolgeranno le gare di slalom gigante valide per il quindicesimo Trofeo Città di Firenze. 112
RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
Organizza la due giorni il classico pool di sci club: Coverciano, Firenze, Lanciotto e Prato Play. Una settimana più tardi la carovana si sposterà in Valle d’Aosta, precisamente sulle nevi di Pila. Lo ski club Pila del presidente Eugenio Pinelli curerà le gare di slalom e
gigante del 12 e 13 dicembre, che assegneranno la Coppa Amato Cerise. Dal 4 al 6 marzo i Master raggiungeranno Piancavallo per la terza e ultima prova italiana. Il Trofeo Sacile, organizzato dal locale club, prevede gare di superG, gigante e slalom.
CIRCUITI - SENIOR Marco Mussa
solo nei weekend, due eventi nella stessa giornata, non solo giganti ma anche slalom e superG. E poi tracciati curati e assistenza in pista continua, parterre di arrivo allestito con vele e striscioni degli sponsor, premiazioni sul campo al termine delle gare, estrazione di premi tra tutti i partecipanti, copertura fotografica e video di tutti i concorrenti, sottocategorie per età in ottica della classifica generale». Quindi gli sci club apprezzano? «Assolutamente sì, nelle ultime stagioni diversi sci club hanno creato delle squadre dedicate alla Ski Race Cup».
SKI RACE CUP
UNA FORMULA DI SUCCESSO Il circuito lombardo è in costante crescita ed è l’ideale per tutti quegli atleti che vogliono sciare, divertirsi e fare gare più tranquille: una valida alternativa al calendario FIS A gennaio parte la nona edizione della Ski Race Cup e Marco Coppadoro, una delle colonne dell’organizzazione, analizza la situazione del circuito lombardo.
Avreste mai pensato di arrivare così lontano? «All’inizio se ci avessero detto che la Ski Race Cup sarebbe durata così a lungo non ci avremmo creduto. Questo
CALENDARIO GARE 05/01/16 TONALE 06/01/16 TEMU’ 16/01/16 CHIESA VALMALENCO 17/01/16 CHIESA VALMALENCO 30/01/16 BORMIO 31/01/16 ISOLACCIA 13/02/16 MONTECAMPIONE 14/02/16 MONTECAMPIONE 05/03/16 TONALE Camp. Reg. 06/03/16 TONALE Camp. Reg. 19/03/16 MADESIMO 20/03/16 MADESIMO 02/04/16 APRICA 03/04/16 APRICA
GS + SG GS +GS GS + SG GS + GS GS + SL GS + GS GS + SL GS + GS GS + SG GS + SL GS + GS GS + SL GS + SL GS + GS
circuito è nato dalla volontà di un gruppo di appassionati con l’obiettivo di rilanciare le gare Giovani-Senior a livello regionale. Certamente non è stato facile, soprattutto se si considera che nello staff siamo rimasti davvero in pochi a fare fronte a tutte le incombenze organizzative». Guardando i numeri non sembra che abbiate risentito della crisi che ha colpito lo sci agonistico. Qual è la ricetta di questo successo? «L’ingrediente migliore si trova nell’organizzazione, composta da atleti ancora in attività e che vivono lo sci in prima persona. Abbiamo sempre cercato di organizzare le gare così come ci sarebbe piaciuto che fossero, ossia concentrate
Come ve lo spiegate? «Gli sci club si sono resi conto che non potevano insistere solo e unicamente sulle FIS che comportano costi importanti tra allenamenti e trasferte, perdita di giorni di scuola a fronte di risultati magari non all’altezza. Il ragazzo, pur bravo, che non ha tempo e modo di dedicarsi agli allenamenti per potersi giocare un piazzamento tra i primi, facilmente si demotiva. Gli stessi allenatori hanno capito che dovevano fare qualcosa per non rendere lo sci esclusivamente professionistico. Con la Ski Race Cup abbiamo cercato di proporre una valida alternativa alle gare FIS». Come valutate l’eventuale introduzione dei materiali FIS anche nelle gare FISI? «Sarebbe un tragico errore. L’esperienza delle FIS NJR è sotto gli occhi di tutti, i materiali sono troppo tecnici e difficili e non sono certamente adeguati al livello medio dei partecipanti alle gare FISI. Senza voler affrontare l’aspetto costi, sicuramente non irrilevante in una contingenza economica come quella attuale, siamo convinti che verrebbe a mancare a molti il gusto e il divertimento di tirare le curve e partecipare alle gare».
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PROTEZIONE
CASCHI
Sulla testa dei campioni Gli atleti di Coppa del Mondo usano caschi con la doppia omologazione EN1077 e ASTM 2040, dal 2016/17 obbligatoria per tutti. Ma sulla sicurezza è meglio non risparmiare… Ecco qualche modello già in regola
ALPINA Downhill Comp Guscio esterno molto resistente e interno isolante e ammortizzante ATOMIC Redster WC in EPS con costruzione Hard Shell, come quello Esterno in Kevlar + fibra di ‘Frenci’ Marsaglia. di vetro, è compatibile Si può aggiungere la con la mentoniera. mentoniera. MISURE: 52-53, 53-54, 55-56,
MISURE: XXS (52-53), XS (53.5-
56-57, 58-59, 59-60, 60-61
54.5), S (55-5 M (56.5-57.5), L (5V8-59), XL (59.5-60.5), XXL
COLORI:
(61-62)
PREZZO: 199,50 €
COLORI:
UVEX hlmt 5 race Il casco di Razzo ha un design ‘cool’ che deriva dai modelli da freeski e costruzione hard shell.
ROSSIGNOL Hero Carbon Fiber FIS Il modello utilizzato da Inner (che però ha un diverso colore, non in vendita) ha la calotta con fibra di carbonio che aumenta la rigidità e riduce il peso.
MISURE: 52-55, 55-59, 59-62 MISURE: 54, 56, 58, 60, 61 COLORI: COLORI: PREZZO: 189,90 € MENTONIERA: 41,90 €
PREZZO: 275 € mentoniera: 50 €
MENTONIERA: 46,50 €
BOLLÉ Podium Guscio in ABS e mentoniera in metallo asportabile per il casco di Anna Fenninger. MISURE: 52, 54, 56, 58
PREZZO: 249 €
COLORI: 2 COLORI + SPECIAL
MENTONIERA: 15,86 €
EDITION FENNINGER PREZZO: 185-195 €
METTI UNO SLALOM CON MARCEL Per emuli di Hirscher… ecco il modello Troop SL replica. Disponibile in tre misure, costa 129 euro (esclusa mentoniera 15,86 euro). Esiste anche la versione Redster WC replica Marcel Hirscher.
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A PROVA DI PALO Lo Skull Orbic Comp di Poc è un grande classico. Ha una costruzione a doppia calotta semi-rigida con imbottitura in EPP, strato di supracore a nido d’ape, membrana in Aramide e deflettore in VPD per attutire gli impatti multipli dei pali, aumentando la durata. Disponibile in tre misure, costa 420 € (430 la versione Julia Mancuso).
alpina-sports.com
PHEOS & CHEOS PHEOS
CHEOS
VETRINA 01
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EDITOR’S CHOICE
Chi ben comincia… 10 idee shopping per iniziare nel migliore dei modi la stagione 08
01. SCI
SALOMON S Lab X Race GS 30
Il modello da gara a norma FIS della Casa di Annecy, potenza e controllo nella tradizione del brand. Costruzione full sandwich sidewalls, è disponibile nelle misure 183, 188, 190 e 195 cm. 1.000 € | salomon.com 02. SCARPONE
LANGE RS 140
La scarpa più performante del marchio nella categoria race performance è un cavallo di battaglia con pianta larga 97 mm, calzata precisa ed efficiente e il tradizionale colore blu. 599 € | lange-boots.com 03. SCI/2
DYNASTAR Speed Course WC Factory
Il modello a norma FIS per alteti elite ed agonisti, di diretta derivazione da quello usato da Nadia Fanchini & co. Lunghezza 195 e … con la serigrafia tutta nuova. 1.360 € con attacco dynastar.com 04. GUANTO
LEVEL Junior Pro Mitt CF
La moffola replica del World Cup CF, appositamente sviluppata per le mani dei campioni del futuro. 119,95 € | levelgloves.com 05. BASTONE
LEKI Trigger S
Il modello utilizzato dal 95% degli atleti Leki di Coppa del mondo in slalom e gigante, con il collaudato ‘attacco’ Trigger. 99,95 € | leki.com
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06. SCIOLINA
TOKO HelX liquid 2.0
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Scorrimento ok su tutti i tipi di neve, con temperature tra -2° e -12° di aria e neve, applicazione a freddo e 100% di fluoro. n.d. | socrep.it
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07. OCCHIALI
JULBO Montebianco
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08. ABBIGLIAMENTO
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Giacca replica della nazionale francese femminile in poliestere elasticizzato, impermeabile e traspirante. 605 € | colmar.com 09. PROTEZIONI
ENERGIAPURA Long Back Protector Tiger
Paraschiena totalmente regolabile, certificato fino a – 20°. Il calore corporeo assicura la perfetta aderenza tra il prodotto e la schiena. 104 - 114 € energiapura.info
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10. ACCESSORI
Thule SnowPack
Il più sottile portasci da tetto, studiato appositamente per sci larghi con attacchi ingombranti, grazie alla possibilità di alzarlo. Si adatta perfettamente alle barre di carico. Da 185,44 (2 sci) a 278,16 (6 sci) € | thule.com
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INFO PR
DRS La rivoluzione del mondo race tutta Made in Italy Giuseppe Bianchini, skiman affermato di Coppa del Mondo, è il team leader del nuovo scarpone DRS di Dalbello, 'avanguardia verde' nata in Italia che devono esistere all’interno di un prodotto race, di un pacchetto in questo caso». Quando e come è nato questo progetto? Tutto cominciò nell’estate del 2012, il gruppo Marker-Völkl aveva l’esigenza di creare uno scarpone da gara per completare il ‘pacchetto’ sci-attacchi. Dalbello, diventato distributore ufficiale nella stagione 2009-10, aveva tutte le caratteristiche necessarie per la realizzazione di questo prodotto, anche se fino a quel momento l'azienda era focalizzata più sul freeride. All’inizio è stato un po’ difficile comunicare con il ‘linguaggio race’ ma, grazie al preparatissimo staff di Dalbello e alla loro esperienza pluriennale in questo settore, ci siamo riusciti».
In questi ultimi anni si è sentito tanto parlare dello scarpone da gara DRS del Calzaturificio Dalbello, oggi partner ufficiale di Marker-Völkl. L’intero progetto è stato realizzato nello stabilimento di Asolo (Tv), tutto ‘made in Italy’ dunque. Più di 200 mani esperte hanno collaborato per fare nascere questa innovazione tecnico-sportiva. Abbiamo incontrato 118
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Giuseppe Bianchini, Project Leader del DRS e attuale skiman di Stefano Gross e Riccardo Tonetti in Coppa del Mondo. Giuseppe, intanto cosa vuol dire DRS? «Significa Dalbello Race System, racchiude in sé proprio questo tipo di strategia e filosofia, basata su equilibri e caratteristiche essenzialmente da gara
Nello specifico, quali sono le caratteristiche tecniche? «Grazie a una ricerca interna abbiamo capito che la necessità era la precisione. L’atleta riesce a esprimere la massima potenza con un piede non troppo stretto né troppo costretto. Di conseguenza abbiamo studiato una scarpa precisa, ergonomica e moderna, non dolorosa come quelle di vecchia generazione. C’è una zona posteriore precisa, avvolgente e molto potente; tutta la forza confluisce nella parte posteriore. Nella zona dell’avampiede le dita non sono schiacciate, strette, accavallate o compresse. La tecnologia Dalbello Drive&Control è nata così: una guida potente e precisa che parte dal tallonecaviglia, dal collo del piede e dalla tibia e un avampiede piuttosto libero e poco costretto rispetto ad altri generi di scarponi». E la scarpetta? «È stata utilizzata tomaia per il rivestimento esterno, microfibra associata a PU e imbottiture PE per la parte interna. È una scarpetta non troppo rigida che si adatta molto bene alle caratteristiche dello scafo
INFO PR
©Zoom Agénce
> NELLE FOTO A sinistra, Giuseppe Bianchini con il DRS, qui accanto, lo svizzero Daniel Yule, uno degli atleti che usa lo scarpone Dalbello
e del piede, ha dei rinforzi laterali a livello della tibia e della caviglia. La linguetta è particolarmente ergonomica, studiata per avvolgere ogni tipo di tibia, con punta in neoprene per ospitare al meglio quella che è la forma della punta del piede senza comprimerla troppo». Le plastiche? «Il DRS ha quattro tipi di durezza e copre tutte le esigenze degli atleti, dai più piccolini di 11-12 anni che vogliono già usare una scarpa con delle geometrie reali da WC, fino ad arrivare a una mescola per atleti strutturati e forti: gli slalomisti solitamente usano la nostra scarpa più rigida. In ordine decrescente abbiamo M-S-SS-XS, così contraddistinte per non creare confusione. Le mescole sono uniche nel loro genere, hanno un trattamento specifico che le rende molto meno sensibili ai mutamenti della temperatura rispetto a una plastica normale». Rispetto al primo passo nel mondo race dello Scorpion cosa è cambiato? «Siamo partiti con un progetto completamente nuovo facendo comunque tesoro degli errori del passato. È stato un investimento importante per arrivare a una scarpa moderna e rivoluzionaria che si adattasse a quella che è la nuova tecnica e alle esigenze del mercato».
Chi sono le persone che hanno fatto parte di questo progetto? «In primis hanno collaborato tanti atleti, questo dice tutto. Poi boot-fitter esperti, come Florio Gazzola, modellista con una manualità non comune, coinvolto fin dall’inizio. Martino Colonna mi ha sostenuto nella ricerca: abbiamo capito le esigenze per questo tipo di geometrie e le abbiamo associate alle tipologie di plastica, con tanti test in laboratorio e sul campo. In pista ci ha aiutato anche Danilo ‘Pago’ Paganoni, grazie alla sua ventennale esperienza in Coppa del Mondo. Ma in generale sono stato supportato da tutta l’azienda».
l’unico scarpone a essere stato introdotto sul mercato dopo i cambiamenti della FIS e testato da atleti importanti con materiali di nuova generazione. Siamo andati a bilanciare quelli che erano degli sci più difficili e che giravano di meno con una scarpa abbastanza precisa, immediata e che compensasse».
Come mai sei a capo di questo progetto sullo scarpone, tu che normalmente ti occupi di sci? «È stato tutto abbastanza naturale, avendo grande esperienza di sci, attacchi e piastre e iniziato a trattare lo scarpone dal 2010. Come detto, mancava lo scafo per completare il pacchetto ed era quindi necessaria una persona che conoscesse il Dna di Völkl: sono italiano, ero interno all’azienda, conosco bene il prodotto e soprattutto ero in linea con i progetti che aveva Dalbello».
Qual è stato il tuo contributo? «Essendo sempre a contatto con gli atleti ho prima fatto da collaudatore e testatore per scremare il prodotto grezzo insieme a un team. Poi sono stato il tramite tra atleti e modelleria. Sono molto soddisfatto di questo lavoro e di avere ricevuto tanti feedback positivi dagli atleti».
È stato scritto e detto più volte che il DRS è la scarpa più innovativa sul mercato… «È vero, anche perché siamo gli ultimi nati: ci sono pro e contro. Il DRS è però
DRS: scarpa da SL o GS? «Dopo tanti test abbiamo capito che è una scarpa che si adatta a tutte le discipline, anche a quelle veloci. Dove eccelle? È ancora presto, ce lo diranno gli atleti e i loro risultati tra qualche stagione».
E quali sono questi feedback positivi? «Quelli degli atleti di Coppa del Mondo sono molto buoni. È una scarpa molto precisa e immediata che dà un’ottima risposta, quindi soddisfacente fin da subito, soprattutto per sciatori potenti. Per gli atleti più giovani abbiamo fatto una scarpa Extra Soft (XS) e stiamo avendo ottimi riscontri». RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
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INFO PR
Vialattea, a mani libere
Per il secondo anno consecutivo la Vialattea è stata riconfermata da Audi come Destination Home of Quattro
La Vialattea si prepara alla nuova stagione. Lo fa con le solite certezze e importanti novità. Innanzitutto piste all’avanguardia, sempre più a servizio di ogni tipo di utente, con una percentuale di piste blu nel comprensorio salita al 25%, ma soprattutto skipass a mani libere grazie alla sostituzione di tutto il sistema di emissione biglietti e di controllo accessi, al fine di valorizzare il comprensorio sciistico ed adeguarlo ai più moderni standard tecnologici: un investimento complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Così, grazie alla tecnologia RFID, il tornello si aprirà, tenendo lo skipass comodamente in tasca, eliminando fastidiosi tempi di attesa. Punto forte la politica prezzi bloccati. Lo stagionale, acquistato nel periodo promozionale, è rimasto invariato nel prezzo dalla stagione 2007/2008, per il giornaliero l’aumento è stato di solo un euro in tre anni… «Come una una tazzina di caffè!» hanno sottolineato il presidente Giovanni Brasso e l’amministratore delegato
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Alessandro Perron Cabus. E per tutti gli skipass prosegue la campagna di co-marketing che ha raccolto tanti consensi: buoni sconto del valore corrispondente a quello del biglietto. Si va dalla grande distribuzione con Coop e Ikea Family, al benessere e tempo libero con Kelemata, Qc Terme, Fondazione Torino Musei, Aquatica, Uci Cinemas e Palestre Torino, all’abbigliamento e attrezzature sportive con Zalando, Kappa, Cisalfa, Longoni, Bollè, Rossignol, Thirtytwo e Slash, sino al servizi con Unipolsai, Concessionaria Rinaldi, Parking Go e Qs4B Excellent Partner Vodafone e alla ristorazione con Ikea Family, McDonald's, Girarrosti Santa Rita, Lavazza e Kombu Japanese Food. IN ARRIVO LA COPPA DEL MONDO Il 28 e 29 gennaio Sestriere ospiterà un gigante e uno slalom femminile di Coppa Europa; per il futuro lo Sporting Club Sestrieres rimane candidato ad ospitare la Coppa del Mondo nel dicembre del 2016, con uno slalom e un gigante femminile.
MARSAGLIA POWER La Sestrieres ha riconfermato l’ottima collaborazione con i fratelli Marsaglia che hanno portato il marchio della Vialattea in giro per il circuito di Coppa del Mondo come main sponsor. Entrambi gli atleti hanno mosso i primi ‘passi’ sulla neve proprio a Sansicario. ARRIVA IL VIALATTEA EXPRESS Grazie alla nuova partnership con Sadem, a partire dal 5 dicembre, e per tutta la durata della stagione sciistica, sarà possibile raggiungere le piste del comprensorio con il Vialattea Express. Verrà attivato un collegamento con autobus dedicato che, nelle giornate di sabato, domenica, nei giorni festivi e durante il periodo delle vacanze scolastiche di Natale, Carnevale e Pasqua, partirà da Torino Porta Susa alle ore 7,30 e, percorrendo l’autostrada A32 del Fréjus, effettuerà una fermata a Cesana (piazzale telecabina), un’altra a Sauze di Cesana ed arriverà a Sestriere alle 9,15. Il rientro è previsto alle ore 17 con arrivo a Torino alle ore 19,15. Verrà commercializzato un ‘pacchetto unico’ composto da biglietto autobus e skipass giornaliero al costo di 45 euro.
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Ghirardi: «Con Brush Grip si traccia più velocemente» Il tecnico italiano ora in forza alla nazionale canadese utilizza porte e puntali SPM Valerio Ghirardi, indimenticato allenatore di Isi Kostner e l’anno scorso con il team di Tina Maze, da questa stagione è in forza alla nazionale canadese, dove sta cercando di costruire una squadra competitiva nella velocità femminile in vista dei Giochi del 2022. «Certamente è un altro lavoro rispetto ad allenare una campionessa come Tina: obbiettivi e metodologie sono diversi e, da un certo punto di vista, mi sembra di tornare un po’ indietro a quando allenavo la squadra C femminile in Italia nel ‘92 - ha detto il ‘Ghiro’ -. Quello è stato poi il gruppo che è arrivato in Coppa del Mondo (Kostner, Merlin, Perez), qui però è più difficile perché le ragazze sono giovanissime (dal ’95 al ’97) e abbiamo solamente un posto fisso più uno». Ghirardi, dopo avere utilizzato materiale SPM con il team di Tina, allena anche le atlete canadesi con porte e puntali dell’azienda italiana. Quali sono i vantaggi del puntale Brush Grip SPM? «Un allenatore da solo riesce a tracciare molto più facilmente e velocemente rispetto a quando utilizza il ’vitone’. Anche per gli sci club è, secondo me, un’invenzione importante: spesso un solo allenatore ha tanti bambini e, grazie al Brush, è molto facile riuscire a cambiare tracciati e alternare gli esercizi tecnici in poco tempo. Posso ormai dimenticare la chiave in camera senza problemi».
il rosso si vedono bene. La distanza delle porte è solitamente di 9/10 metri, quindi devono esserci delle condizioni di visibilità assurda. Bisognerebbe verificare, testare sul campo quali colori si notano meglio quando c’è nebbia». Credi che, se ci fossero state prima, avrebbero cambiato le sorti di qualche competizione/atleta? «Non so dirlo con certezza, ma ci sono atlete che non soffrono la poca visibilità, altre che invece portano le lenti a contatto e ci vedono già poco.... Le porte fluo sono sicuramente un aiuto in più. La FIS sta facendo di tutto per aumentare la sicurezza degli atleti e vanno in questa direzione, forniscono sicuramente delle indicazioni in più e danno maggiore confidenza e sicurezza all’atleta». Possibili suggerimenti sui materiali? «Lo scorso anno con il Team Maze abbiamo rotto pochissimi pali. Succede ogni tanto che, in primavera, quando la neve si scioglie e sopra si forma uno strato leggero di crosta, ci siano difficoltà a togliere i pali con il Brush rispetto al solito... ma si faticava certamente di più con
il vitone! Con il Brush basta un mezzo giro di chiave e il palo è via. Quando c’era poca neve si presentava il problema del puntale troppo lungo, non si inseriva completamente nella neve. Abbiamo risolto il problema segandone alcuni e il risultato era lo stesso, ma quelli di SPM hanno colto la difficoltà e hanno subito messo sul mercato il più corto Brush Grip Short. Anche per quanto riguarda lo sganciamento dei teli SPM è assoulutamente in linea con il regolamento FIS. Sullo sganciamento dei teli siete assolutamente in linea con il regolamento della FIS». Cosa pensi dell'aggiunta del segno "FIS Recommanded" sui pali SPM per il corretto posizionamento dei teli? Può servire soprattutto in quelle situazioni in cui i guardiaporte (spesso volontari) non conoscono la posizione esatta e possono così imparare più facilmente. La sfida per gli allenatori è quindi di provare i pali SPM Brush Grip... Siamo sicuri non torneranno più indietro al "vecchio" puntale a vite! www.spmspa.it Valerio Ghirardi con le canadesi
Cosa ne pensi delle porte fluo? Secondo te sono utili per la discesa? «In discesa le porte sono sempre state rosse e, nei punti in cui si confondevano con le reti perché dello stesso colore, si cambiavano con quelle blu. Cambiando colore a teli e pali si ha un buon contrasto. Quando ci sarà poca visibilità le porte fluo serviranno: si noteranno molto di più rispetto ai soliti pali. La prima impressione è che il palo fluo sembri di un diametro superiore rispetto a quello che realmente è (i pali utilizzati erano da 27 mm e sembravano da 30, ndr)». Consiglieresti i pali fluo per lo slalom? «A differenza delle discipline veloci, in slalom, anche quando c’è poca visibilità, sia il blu che RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
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Fischer
Alessio Albini
Investe sul racing
Responsabile agonismo fresco di nomina e tante novità all’insegna del servizio all’atleta italiano Non c’è solo Razzo. La 'pattuglia' degli atleti Fischer italiani è una delle più nutrite e il distributore della Casa di Ried im Innkreis, Oberalp di Bolzano, una delle società leader in Italia nel settore degli articoli sportivi, ha progetti molto interessanti. La prima notizia è l’arrivo di Alessio Albini, Allenatore Federale già attivo nell’organizzazione logistica di allenamenti sui ghiacciai austriaci. Albini è il responsabile del racing per l’Italia. Un ruolo che verrà presto affiancato da diversi promoter a livello locale che saranno le antenne sul territorio. Il progetto a breve e medio termine è molto ambizioso, con l’obiettivo di valorizzare il parco atleti esistenti ma anche di ampliarlo, partendo dalle categorie dei più piccoli. Si vuole seguire l’atleta dalle sue prime gare e farlo crescere fino alla categoria Giovani e… chissà. Per fidelizzare ragazzi e ragazze è importante il servizio, ed è proprio su questo che a Bolzano stanno lavorando. Si procede lungo due filoni. Fino ai Giovani gli atleti sono già seguiti da un ristretto gruppo di ‘service center’ su base regionale, che forniscono materiali e assistenza postvendita a Baby, Cuccioli e Children. I promoter seguiranno sempre di più gli atleti sul campo, fornendo assistenza alle gare. Molta attenzione anche per il boot fitting, con una selezione di collaboratori di fiducia divisi per settori. All’interno del gruppo Giovani ci sono invece dei ‘top’ che, su indicazione e con la collaborazione del distributore italiano, ricevono i materiali e sono seguiti direttamente dalla Casa madre, come gli atleti di Coppa del Mondo. Dieci atleti da seguire, aspettando di rimpinguare la pattuglia…
I magnifici dieci «Sono un po’ il fiore all’occhiello di tutto il movimento giovanile, i nostri ‘portacolori’, ma vogliamo dare la stessa attenzione anche agli atleti delle categorie inferiori per età» dice Alessio Albini. Stiamo parlando, naturalmente, dei dieci Giovani top Fischer. Sono Simon Pernthaler (1996), Patrick Renner (1995), Petra Smaldore (1997), Francesco Gentilli (1998), Sara Dellantonio (1997), Raphael Kroel (2000), Tobias Kastlunger (1999), Marta Rossetti (1999), Alberto Blengini (1997) e Martin Nardelli (1998).
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Colmar
un inverno pieno di novità
Ecco gli high-light della collezione 2015-16 del celebre marchio
Moda in pista
Alzi la mano chi non conosce Colmar. Il marchio di Monza fa parte della tradizione dello sci e ogni anno propone capi nel solco della storia e dell’innovazione. Ecco le principali novità 2015/16. La linea Racing rappresenta un classico Colmar ripreso e reso sempre più performante dai feedback dei campioni e dei testimonial. I tessuti sono tecnici, tagliati a laser con tecnica welding, la cartella colori è molto forte in abbinamento al nero. Ogni giacca ha una caratteristica tecnica molto particolare: una è realizzata con la tecnica del bodymapping; una diventa packable grazie a una zip interna e un’altra è realizzata con reti tridimensionali per una maggiore protezione sulla schiena. È da questa collezione che vengono sviluppati i capi della prossima stagione della squadra francese e del Liechtenstein.
NON SOLO RACE L’offerta Colmar si amplia con la proposta di prodotti adatti a chi interpreta la neve diversamente dalla classica sciata sulle piste da sci, ma preferisce lo scialpinismo, il freeride e il freeski. Sono capi multi layer a tre strati e termosaldati, da utilizzare a seconda dell’attività off piste come il giovanissimo Luca Tribondeau, 17enne testimonial Colmar che per l’azienda ha realizzato una collection: giacca in color vinaccia con inserti in jeans, abbinata a pantaloni geo camou con tocchi wasabi e una felpa con cappuccio con inserti di lycra giallo fluo. Completa la gamma la linea Superlight con giacche ultraleggere ma calde dove la dominante principale la fanno il colore e le stampe, i nuovi tagli delle trapunte e le fibre utilizzate tra cui l’ovatta Thinsulate. Le giacche, sia uomo che donna, sono reversibili con nuove stampe tecniche che le rendono estremamente contemporanee.
La linea Signature prevede due giacche speciali ‘Zoom on Earth’: per lui una veduta notturna di una metropoli, per lei una visione aerea dei ghiacci dell’Antartide. Due proposte che nel look non rinunciano al massimo della tecnicità che la linea, top di gamma, propone. I colori sono eleganti, ma sportivi e vanno dal rosso prussiano al blu china, verde foresta e grigio lavagna da abbinare al bianco e nero per lui; per lei invece il lacca, il tortora, il mimosa e l’acquamarina sono sempre da abbinare ai classici bianco e nero. Il Fashion scende in pista con linee e colori più femminili (il petunia, il senape, il fiordaliso e il verde silvestre) con tessuti lucidi e opachi, uniti nel capo e fibre tecniche con inserti modaioli come il poliuretano effetto pelle nelle applicazioni tinta su tinta. La tuta intera dal sapore vintage, con una trapunta diversa su gomiti e ginocchia, da portare con il gilet nero, è il capo icona insieme alla capsule collection, quest’anno incentrata su quattro giacche reversibili. Soffici piumini che, girati, si trasformano in tecnicissimi maglioni ispirati dalle stampe scandinave. www.colmar.it
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EVENTI Bojan Krizaj
Ingemar Stenmark
Elan 70 anni e non sentirli Il marchio sloveno ha festeggiato un compleanno importante a Lubiana insieme a Ingemar Stenmark di Gianmario Bonzi
Una celebrazione in pompa magna, ma in realtà semplice, ben studiata. Un’organizzazione impeccabile. E poi lui, la leggenda dello sci, Ingemar Stenmark. Incontrarlo è sempre un’emozione, anche alla soglia dei 60 anni. Una serata ricca di storia e anche di futuro, nella capitale Ljubljana, a quattro passi dalla sede dell’azienda alla quale ha partecipato anche Race ski magazine. Elan, storico marchio sloveno, non solo di sci, ha festeggiato i 70 anni di vita lo scorso 19 ottobre con una cena di gala a base di… quartetto d’archi, immagini, acrobati, rievocazioni storiche, tanti ospiti, due grandi presentatori, l’immancabile torta e ovviamente ottimo cibo. Ma, soprattutto, con la sensazione che chi è cresciuto con questo marchio e, bisogna dirlo, con i tronfi di Stenmark, lo ha fatto perché ha impresso da sempre una caratteristica unica: innovazione. Rimasta oggi intatta, che si tratti di novità sul design o sui materiali tecnici, che si tratti di costruire prodotti/accessori per lo sci piuttosto che per la navigazione (sì, Elan produce anche barche a vela…). Basti pensare all’introduzione delle sciancrature. La storia di Elan inizia durante la Seconda Guerra Mondiale, quando dodici artigiani e ingegneri produssero qualche centinaia di paia di sci in legno, leggeri e resistenti, per le truppe partigiane. L’inizio è più che promettente e solo dopo pochi anni Elan esporta verso gli Stati Uniti e 124
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spedisce più di 800 paia di sci all’anno. Gli anni Cinquanta e Sessanta sono segnati dall’incremento del range di produzione, nel 1963 Elan istituisce un istituto per l’innovazione, che appena due anni dopo deposita il suo primo brevetto. Nel decennio successivo il nome di Elan può davvero brillare, grazie al prodigio svedese e leggenda dello sci Ingemar Stenmark. Negli anni Novanta aggiunge un’ulteriore innovazione alla sua lunga lista, una vera rivoluzione: l’introduzione degli sci sciancrati è stata sicuramente la più grande novità nell’industria dello sci degli ultimi decenni. Immancabile, infine, l’incontro con Stenmark: poche parole, tanto carisma. In forma smagliante,
ancora riservato, non si vanta dei suoi successi e non ne parla mai, se non quando glielo chiedono i giornalisti. Non è cambiato di una virgola il campione di Tärnaby alla soglia dei 60 anni, ha ammesso quanto sia stato difficile «mantenere alte le motivazioni per rimanere al top 15 anni», ha parlato di una Coppa del Mondo di sci «che necessita di qualche novità per attrarre di più i giovani» e celebrato Alberto Tomba come «un campione anche di simpatia come non ce ne sono più oggi». Inimitabile ‘Ingo’. Con Elan ha conquistato tutti i suoi 86 successi in Coppa del Mondo: «Mi hanno cercato tante altre aziende, inutilmente: non avrei mai cambiato».
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LEGAME INDISSOLUBILE CHILDREN SERIES
Energiapura graffio vincente
Il leit motiv 2016 dell’azienda vicentina è una tigne bianca Le linee lanciate negli anni scorsi sono diventate ‘cult’, come per esempio l’American Dream del 2014. Ma non per questo vanno in soffitta, anzi, il catalogo nuovo prevede una collezione ancora più ampia, con tantissime bandiere. Per questa stagione però il team di designer di Energiapura ha pensato allo sguardo felino (e alla zampata vincente) di una tigre bianca per lasciare il segno. Una tigre delle nevi su uno sfondo dell’universo illuminato dall’aurora boreale che si muove a suo agio tra i rapid gates e le porte larghe. Una tigre vincente. È questa la novità 2015/16: giacca, pant, pant felpato, gilet, felpa, back protector, guanti. Tutti all’insegna di: #thetigerinsideyou.
Quest’anno hanno vinto Carlotta Saracco dell’Equipe Limone (Allieve), Damian Hofer (Allievi), Nina Bachmann (Ragazze) e Filippo Della Vite (Ragazzi) come riportiamo in un’altra sezione di Race. Ma quello che conta è che le Children Series sono nate proprio da un’idea di Race e di Energiapura e che lo spirito della manifestazione, giunta alla decima edizione, è decisamente quello dell’azienda. Perché non pensare a una graduatoria che metta in evidenza gli atleti più costanti, quelli che si sono distinti lungo tutta la stagione? Detto, fatto. Ma pensando anche al divertimento della grande festa finale di Prowinter, premiazione che nel 2015 ha visto anche Tina Maze sul palco, una premiazione molto ‘fun’. Come i motivi delle tute griffate Energiapura.
www.energiapura.info RACE SKI MAGAZINE - NOVEMBRE 2015
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Nuovi colori per Race+ di Uvex Il casco rispetta già i severi standard della FIS
Nuovi colori per il cavallo da battaglia della collezione Uvex, il costruttore di caschi, maschere e protezioni per lo sci e gli sport invernali made in Germany che ‘veste’ la testa di alcuni dei più forti atleti della Coppa del Mondo e dei circuiti giovanili. Il modello Race+, infatti, dalla stagione 2015-16 sarà disponibile anche in un verde e arancione molto ‘cool’ oltre al collaudato all cyan. Due motivi in più per scegliere un best seller che ha la sua ragione d’essere, prima ancora che nel look, nel contenuto e nella garanzia di sicurezza. Conforme ai nuovi e severi standard della Federazione Internazionale Sci (omologazioni EN1077 e ASTM 2040), è costruito con la innovativa +technology che garantisce il 16% di protezione in più di quanto richiesto dagli standard internazionali con il 15% di peso in meno di un tradizionale casco in ABS. Race+ è disponibile in 5 taglie (da 51-53 cm fino a 58-59) ed è abbinato alla collaudata maschera Fire race, anche questa disponibile dal 2015 in verde e arancio. Fire race garantisce protezione al 100% contro i raggi UVA, UVB e UVC e un’esperienza al 100 per cento anti appannamento grazie al trattamento Supravision. Il casco costa 169,90 euro, la maschera 79,90.
I CASCHI UVEX RACE+ Tonalità che non passano inosservate e doppia omologazione per gare sicure
LA MASCHERA UVEX FIRE RACE Disponibile con i nuovi colori ma anche nel cyan/blue di Sochi 2014
SULLA TESTA DI BIG E GIOVANI La pattuglia degli atleti italiani Uvex è tra le più numerose, a cominciare dai big: Giuliano Razzoli, Dominik Paris, Siegmar Klotz, Irene Curtoni, Camilla Borsotti, Michela Azzola, Marta Bassino, Karoline Pichler. Però il brand tedesco è sempre stato molto attento anche ai giovani talenti. Nella lista atleti ci sono Daniele Sorio, Luca Riorda, Francesco Romano, Rocco Delsante, Federico Liberatore, Federico Paini, Hannes Zingerle, Verena Gasslitter, Roberta Melesi, Federica Sosio, Jamsine Fiorano, Jole Galli, Roberta Midali, Laura Pirovano, Sabine Krautgasser.
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Vist in pista con i russi Il marchio italiano veste Khoroshilov & co. La partnersip presentata a Riva del Garda www.vist.it
Dopo la Zuzulova, dopo la Gran Bretagna, ecco la Russia. Vist, marchio nato tra le Dolomiti che ha legato il proprio nome al race più puro, è diventato partner tecnico della federsci russa. Un ritorno alle origini quello del brand di Caldaro che a Khoroshilov & co fornirà non solo tute da gara ma anche tutto l’abbigliamento per il prima e dopo. Un accordo importante perché quella russa è una squadra completa, con atleti e atlete in tutte le discipline e tre gruppi per sesso, dalle discipline veloci a quelle tecniche e ai giovani. In totale sono circa 25 atleti.
L’accordo è stato presentato a Riva del Garda, scelta da alcuni atleti della squadra russa per un raduno atletico lo scorso ottobre. Era presente insieme al DT Urban Planinshek, sloveno, e al presidente della federsci russa Leonid Melnikov, Alexandr Khoroshilov, la stella del team, capace di vincere l’ultima edizione dello slalom di Coppa del Mondo di Schladming e numero quattro della WCSL di slalom. NON SOLO SLALOM La squadra maschile russa ha
nello slalomista della Kamtchatka sicuramente un faro, in grado di illuminare tanti giovani talenti. Tra i più promettenti Aleksander Andrienko (trentesimo nel gigante di Garmisch, classe 1990, e Pavel Trikhichev (ventesimo nello slalom di Levi). «Siamo cresciuti molto grazie alle Olimpiadi di Sochi e alla grande attenzione sullo sci e cresceremo ancora, vedo diversi atleti pronti a fare il salto» ha detto Khoroshilov. Nei quadri dei team russi, anche David Fill, che allena i velocisti.
Scuderia nuova collezione team Come suggerisce il nome, si tratta della nuova linea pensata per chi sta in pista tutto il giorno: atleti, allenatori, maestri. Motivo ricorrente del design i ‘pannelli dinamici’ disegnati da Jonas Blanking, ispirati al design automobilistico. Offrono vantaggi funzionali, come per esempio il migliore movimento di corpo e muscoli, oltre a dare quel look race che non guasta. Fanno parte della linea giacche e pantaloni in Toray, oltre a gilet, pant scaldamuscoli, mantelle anti-pioggia, softshell, sweater e tute da gara in versione uomo, donna e junior (dai 6 anni).
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Race Ski Magazine n. 136 novembre 2015
a cura di Claudio Primavesi
Stubai fa il pieno di club e Comitati DOLOMITI SUPERSKI
i cannoni salvano la stagione
Leggero calo per Dolomiti Superski, uno dei più grandi consorzi di impianti a fune al mondo, nel 2014/15. Le giornate skipass vendute sono state complessivamente 9.042.943, che corrisponde a una leggera diminuzione sulla stagione precedente 2013/2014, con lo skipass Dolomiti Superski quasi alla pari. In termini di passaggi, il numero è aumentato di circa l’1,6 % nei confronti del 2013-2014, andando comunque a superare i 139 milioni di ‘beep’. A influenzare il risultato un inizio di stagione caldo e con poca neve con una ripresa nel corso dell’inverno, grazie anche ai cannoni sparaneve. Nella stagione in corso saranno comunque diversi gli impianti di risalita inaugurati, tra i quali spiccano il ‘Funifor’ Alba-Col dei Rossi, in Val di Fassa, un investimento da 18 milioni di euro, e la telecabina Falcade-Le Buse, da circa 14 milioni di euro.
FISI A -1,9 MILIONI Si è chiuso ancora con una perdita d’esercizio l’ultimo bilancio della federsci. Nel 2014 il risultato è pari a -1.919.481 euro (nel 2013 -2.175.525). I costi sono stati pari a 23.845.801 euro (-1.743.247 euro sul 2013) e le entrate (valore della produzione) di 22.135.764 euro (-2.019.008 sul 2014).
Piazzole tutte prenotate con anticipo che verrebbero occupate se solo ce ne fossero in più. Per tutto l’autunno è stato un viavai di Comitati, dai toscani ai veneti e ai valdostani, per la prima volta su queste nevi. Omnia Sport (www. omniasportpartner.com), che gestisce gli ‘allotment’, ha anche organizzato dei collegiali aperti a più sci club con Livio
Magoni e Claudio Ravetto (proprio nei giorni dell’opening di Sölden). La località austriaca offre tracciati di allenamento di gigante, slalom e superG a prezzi concorrenziali per gli sci club a partire da 35 euro in mezza pensione in hotel tre stelle con pista di allenamento inclusa e pali Brush SPM e la possibilità di pocket lunch per 3,5 euro.
Montagna piemontese a +25% Un aumento medio del 25% degli arrivi nei Comuni montani piemontesi nella calda estate 2015. È questo, secondo quanto riportato dal sito montagnaonline.com, il primo dato sui flussi turistici che UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani)
ha rilevato grazie a un’analisi compiuta con i Sindaci e i Presidenti delle Unioni montane. Il primo bilancio, molto positivo, della stagione 2015 ribalta i dati drammatici del 2014, quando per colpa del maltempo la montagna aveva perso fino al 70% rispetto al 2013.
PROWINTER
2016
Non è aperto tutto l’anno (chiude infatti nei mesi più caldi dell’estate) ma il ghiacciaio di Stubai (www.stubai. at), a pochi chilometri dal Brennero, è diventato una vera e propria enclave italiana. Sulle piste della valle infatti a disposizione di sci club e Comitati del Belpaese ci sono circa un terzo delle oltre venti piazzole per l’allenamento.
Fiera internazionale per noleggio, attrezzature e tecnologie degli sport di montagna
A Investcorp il marchio Poc Investcorp, compagnia di investimenti del Bahrain, ha acquisito a inizio ottobre il marchio svedese Poc, specializzato nella produzione di caschi e protezioni, da Black Diamond. Il valore dell’operazione è di 65 milioni di dollari. Poc, fondata nel 2005, era stata acquisita nel 2012 da BC per un valore di 43,5 milioni di dollari. Investcorp controlla anche Dai-
nese, Helly Hansen e il marchio di motoscafi Riva. Tra gli obiettivi dell’operazione, una sinergia proprio tra Dainese e Poc, marchi attivi entrambi nel settore delle protezioni. Ad assistere Investcorp nell’operazione di acquisizione anche una vecchia conoscenza dello sci, l’avvocato Bruno Gattai, già campione italiano di discesa e telecronista di Telemontecarlo.
NUMERI
Funivie Madonna di Campiglio: 2014/2015 da record
Incassi invernali al netto dell’IVA 23.928.377 € (+11,07%) passaggi 9.527.119 (+13,10%) primi ingressi 1.064.325 (+9,55%)
6 - 8 aprile 2016 | Fiera Bolzano
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ALPITEC CO N N E CT I N G K N OW L E D G E