Race ski magazine 122

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TECNICA COME CAMBIA IL MOVIMENTO IN GIGANTE CON I NUOVI SCI

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INDECISIVI ALLEGATO s REPARTO CORSE sempre più il magazine dello serrata la lotta per il titolo sci giovanile

Numero 122 DICEMBRE 2012 mensile

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SVINDAL DELUXE INIZIO DI STAGIONE A RAZZO PER IL NORVEGESE NELLE DISCIPLINE VELOCI

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ESCLUSIVO I MOTIVI DELLA RINASCITA AGONISTICA DI MANFRED MOELGG

ISSN 1594-8471

LEVI LIVE Il primo slalom di stagione vissuto da bordo pista



Edito

di Davide Marta

Christof Innerhofer alle prese con la vera Golden Eagle sul podio di Beaver Creek ©FISI/Pentaphoto

TU CHIAMALI, SE VUOI, CAMPIONI… Venerdì 30 novembre, una data da ricordare per Christof Innerhofer e Lindsey Vonn. Due campioni, che hanno saputo superare le difficoltà per tornare alla vittoria Uno non avrebbe nemmeno dovuto partire per la trasferta nordamericana della Coppa del Mondo. Aveva passato l’estate a fare la spola tra allenamenti (pochi) e sedute (tante) dal suo fisioterapista di fiducia a Monaco di Baviera. La schiena non dava pace e si guardava alla stagione agonistica con un grosso punto interrogativo. È stato anche costretto a rinunciare agli allenamenti di Ushuaia con il resto della squadra. L’altra sembrava più morta che viva. Ricoverata in ospedale a inizio novembre, un grande mistero sulle sue condizioni di salute, un carosello di voci e di ipotesi di ogni genere. Venerdì 30 novembre i due personaggi in questione sono letteralmente risorti dalle proprie ceneri, in una moderna riedizione sciistica dell’Araba Fenice. Christof Innerhofer ha dominato la concorrenza sulla Birds of Prey di Beaver Creek, una delle piste da discesa libera più feroci, una di quelle su cui vincono solo i grandissimi campioni, precedendo (non a caso) il leader di Coppa del Mondo Aksel Lund Svindal, fresco di due successi a Lake Louise. Lindsey Vonn è tornata in gara a Lake Louise, dopo un test nel gigante di Aspen la settimana prima, ‘seppellendo’ le avversarie sotto un secondo e sette decimi di distacco. Forse qualcuna di loro, dopo aver ironizzato sulla richiesta di gareggiare con i maschi, ci avrà ripensato… Si tratta di due fuoriclasse veri, sono fatti così. Non hanno un andamento regolare, sanno tirare fuori il massimo anche quando sembrano con le spalle al muro. A noi non resta che osservare, raccontare le loro imprese, inutile cercare spiegazioni. Proprio in questi giorni sto finendo di leggere Open, la biografia di Andre Agassi. Mai nessun campione dello sport aveva messo in luce come ha fatto il tennista americano la stridente diversità tra ciò che vivono i campioni dello sport nella loro quotidianità e quello che viene percepito dall’esterno. Una lezione importante, perché troppe volte si pretende di giudicare, di dare spiegazioni, di trarre conclusioni senza conoscere realmente i fatti. Nella natura più intima, quella che determina il reale andamento delle cose. È per questo motivo che ho voluto aprire questo numero della rivista con le vittorie di Christof e Lindsey, proprio perchè venute in momenti delicati della loro carriera. davide.marta@mulatero.it @davmarta


Contenuti

Race ski magazine 122 - Dicembre 2012

SERVIZI CHI HA (AB)BATTUTO LINDSEY VONN? Riviviamo il mese ‘horribilis’ della campionessa americana di Claudio Primavesi

8

IL RITORNO DI MANFRED MOELGG Abbiamo analizzato insieme a chi lo conosce meglio il momento magico di Manfred di Gabriele Pezzaglia

24

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VAMOS GROSS! Intervista esclusiva con lo slalomista fassano, uno degli uomini più attesi della stagione

di Gabriele Pezzaglia

«Quando la pista è ripida, sul ghiaccio verde, Gross non ha uguali. In quelle condizioni è davvero il numero uno al mondo» Jacques Theolier, allenatore

SORPRESA STEFFI 34 Il primo gigante stagionale ha consacrato il talento dell’austriaca Steffi Koehle di Caludio Primavesi INDEPENDENT SKIER 38 Intervista a Warner Nickerson, ‘cavallo pazzo’ della Coppa del Mondo maschile di Claudio Primavesi NEL SEGNO DI MYHRER Levi live. Il primo slalom della stagione raccontato dal nostro inviato di Gabriele Pezzaglia

42

MARZIANO SVINDAL 54 Storica doppietta a Lake Louise in discesa e superG per il campione norvegese di Davide Marta POSTURA, ASSI E MOBILITA’ Come cambia la tecnica di curva con i nuovi sci da gigante di Mauro Pini

60

A VENT’ANNI NON HAI PIU’ CHANCE Intervista all’emergente del gruppo discipline tecniche, Roberto Nani di Gabriele Pezzaglia

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SONO SOLO ALL’INIZIO DEL SOGNO Ottimo avvio di stagione per Michela Azzola. Conosciamola meglio di Gabriele Pezzaglia

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QUESTIONE DI FILO Abbiamo messo a confronto quattro modelli di affila-lamine elettrici di Sebastiano Salvetti

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RUBRICHE Editoriale 1 Parola del Vita Un mese di Twitter

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Magazine internazionale

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Professione tifoso

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Magazine Italia

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In vetrina

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Mailbox

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4 \\ DICEMBRE 2012

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In copertina: L’esultanza di Christof Innerhofer sul traguardo della discesa libera di Beaver Creek (foto Francis Bompard - Zoom Agence)

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RACE experts PAROLA DEL VITA

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A cura di Pietro Vitalini ex-atleta Ital-Jet

Storie parallele Lindsey Vonn, Manfred Moelgg, Werner Heel… Le vicende di inizio stagione, dalla voglia della statunitense di confrontarsi con gli uomini al ritorno in vetta dei due azzurri dopo il cambio di materiali. Senza peli sulla lingua

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pazio ai giovani. La FISI punta su FuturFisi in vista di Sochi, ma poi i risultati di inizio stagione sono venuti da atleti ormai quasi dimenticati per le loro opache prestazioni nelle ultime stagioni e non certo alle prime esperienze. Nelle gare di Soelden, Levi e in quelle nordamericane la sveglia è suonata forte per i due ‘alfieri’ azzurri Werner Heel e Manfred Moelgg. Tralasciando i risultati, che a inizio stagione possono anche essere letti con parametri differenti in funzione dello stato di forma, mi hanno sorpreso la grinta e la sicurezza nella sciata di Manfred e Werner. Il loro sembra un percorso parallelo: tutto è iniziato con il cambio dei materiali. Forse attirati da offerte economiche interessanti, i due si sono trovati poi a governare sci e scarponi poco adatti alla loro sciata. Sì, perché entrambi sono dei ‘purosangue’. Spiego meglio il mio ragionamento: gli atleti costruiti con anni di allenamento trovano meno difficoltà ad adattare la propria sciata, ma per chi fa dell’istinto la propria tecnica diventa difficile adattarsi a tutti i materiali. Avanti così miei prodi, perché il morale è altissimo e vedervi davanti ci fa sperare in una stagione fantastica! Sempre a proposito di atleti esperti, non fa una grinza il ‘vichingo’ Svindal, che con le prove veloci di Lake Louise si è già lanciato verso un’altra Coppa del Mondo. Merita un discorso a parte la regina statunitense Lindsey Vonn, che ha attraversato un periodo particolarmente negativo e sente la pressione della giovanissima Mikaela

8 \\ DICEMBRE 2012

Shiffrin a offuscare la sua maestosa immagine. Non ci sono dubbi sulla forza di super-Lindsey, però lanciata la sfida agli uomini e si deve fermare subito per un virus intestinale che la fa cadere in un baratro… Altro che sfide ai maschi. Va bene l’emancipazione femminile ma, senza nulla togliere alla bravissima Vonn, solo su alcune piste dove il gesto tecnico è minore rispetto alla componente di scorrevolezza le donne potrebbero avvicinarsi agli uomini. Su piste come Lake Louise nella parte alta e nella parte bassa ci può essere competizione, ma già dai curvoni ad altissima velocità il divario sarebbe enorme. Su altre piste non è possibile fare dei paragoni, dalla Birds of Prey di Beaver Creek, con le sue picchiate e i suoi salti, alla Stelvio di Bormio o alla mitica Streif di Kitzbuehel, dove la paura piega le gambe ad atleti di esperienza. Immaginiamoci come potrebbe scendere una donna con muscolatura inferiore e con minore determinazione nell’affrontare i salti… Ammetto che quando ero in nazionale

Isolde Kostner, dove i passaggi erano smussati, si avvicinava moltissimo ai nostri tempi. Ma tutto finiva con la parentesi degli allenamenti. La sparata della Vonn è stata più una provocazione, una manovra pubblicitaria. Per fortuna che la FIS non è scesa a compromessi, altrimenti avrebbe rovinato quelle emozioni che ogni donna ci mostra affrontando passaggi particolarmente difficili che per un uomo sarebbero stati banali o magari di poca difficoltà. Proprio per questo, ogni volta che commento una gara al femminile, mi lascio comunque emozionare dalle loro gesta, anche se so che un maschio le avrebbe compiute con una velocità di esecuzione che non ha paragoni ma forse peggio dal lato estetico. Probabilmente Lindsey ha bisogno di motivazioni forti per trovare nuovi stimoli o nuovi avversari, ma non li può cercare negli uomini. Siamo diversi nel DNA e non sarà di certo lo sci a renderci tutti uguali. Parola del Vita

Werner Heel è tornato prepotentemente alla ribalta con il quinto posto nel superG di Lake Louise (Foto Zoom)



COVER STORY | LINDSEY VONN

13 novembre MARIA RIESCH @MariaRieschFans Auguro una pronta guarigione a Lindsey Vonn che è stata ricoverata in ospedale ieri. Guarisci presto Lindsey!!

sente male e che ha dolori in tutto il corpo e alle ossa… è stata già in ospedale due o tre volte ma non si era mai fermata per la notte». Hammerle ha detto anche che la Vonn non si è più allenata dopo Soelden e che la decisione di saltare Levi era già stata presa precedentemente. Vail, 13 novembre. Kay scrive: «Lindsey resterà un’altra notte in ospedale. Si sta riposando e attende i risultati degli esami».

14 novembre AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal @lindseyvonn spero che tu stia meglio Lindsey. Compagni. #redbull #head #oakley #allthebest

Nella foto: Lindsey Vonn visibilmente stanca dopo la sciata in pista a Soelden

Chi ha (ab)battuto Lindsey Vonn? Parafrasando il titolo del nostro articolo del numero scorso, ripercorriamo le tappe del misterioso virus che ha messo ko la statunitense «È la grandezza stessa del personaggio che rende la sua recente ospedalizzazione una notizia… le circostanze misteriose non fanno altro che aumentare l’attenzione» ha scritto Ski Racing, il magazine statunitense dello sci agonistico, a proposito della misteriosa malattia che ha messo ko Lindsey Vonn dopo Soelden. Ripercorriamo dunque la vicenda in tutte le sue tappe. Soelden, 26 novembre 2012. Sciata libera sul Rettenbach. Lindsey al termine di una discesa appare particolarmente provata: ansima, rimane piegata sui bastoncini a lungo. Il giorno dopo, nella prima manche del gigante, fa fatica, classificandosi solo dodicesima e poi nella seconda salta. Levi, 10 novembre. Secondo i piani concordati con gli allenatori Lindsey, come Julia Mancuso, ha saltato lo slalom di Levi. 10 \\ DICEMBRE 2012

New York, 7 novembre. La Vonn è apparsa allo USSA Gold Medal Gala di New York. Vail, 8 novembre, via Twitter: «Non sto bene. Ho mangiato una zuppa di noodle e pollo e guardato Federer battere Ferrer. Questo mi ha fatto stare meglio :)». Vail, 12 novembre. Lindsey Vonn è stata ricoverata in un ospedale, probabilmente il Vail Medical Center. Il sito statunitense alpinepress.com segnala fonti vicine all’atleta che dicono che «non ha più potuto sciare dopo Soelden a causa di problemi non meglio identificati allo stomaco». Il suo agente Lewis Kay ha ammesso di essere in attesa dei risultati diagnostici a causa di «forti dolori all’intestino». Andrew Dampf dell’Associated Press ha raggiunto lo skiman Heinz Hammerle, il primo a parlare liberamente: «Mi ha detto che si

Lindsey si accascia al suolo dopo la seconda manche di Aspen. Stanca, ma soddisfatta. Il peggio sembra alle spalle

Vail, 14 novembre. Sempre Kay, in un’email: «Lindsey sta molto meglio oggi ed è stata dimessa dall’ospedale. Si riposa a casa. I dottori devono ancora capire che cosa ha causato il malore, ma per fortuna risponde bene alle terapie. Non sappiamo quando sarà in grado di ritornare a sciare e vi aggiorneremo sul suo stato di salute». Vail, 17 novembre. Dopo un silenzio di nove giorni, è tornata a farsi viva Lindsey: «Finalmente inizio a stare bene! Sembra che abbia avuto un’infezione all’intestino, ma tutti si sono presi cura di me. Grazie per tutti gli auguri di guarigione. Spero di tornare presto sugli sci, mi manca la neve!». Questo stesso giorno Lindsey è ritornata sulla neve, in campo libero. Aspen, 23 novembre. La Vonn ha tenuto una conferenza stampa e annunciato che avrebbe preso parte al gigante del giorno dopo ma non allo slalom, per conservare le forze in vista delle gare di velocità di Lake Louise. Da notare che ha corso senza avere provato un tracciato di gigante per intero dopo Soelden. «Ho avuto un virus intestinale veramente brutto che non passava e siamo andati all’ospedale… eravamo arrivati al punto che il dolore era insopportabile e le medicine non facevano effetto» ha detto ai giornalisti. La Vonn ha aggiunto di non avere molto appetito ma di essere dimagrita poco. Secondo alcuni rumour avrebbe perso circa sei chili. Aspen, 24 novembre. Nel gigante si è classificata ventunesima, crollando a terra sfinita. «Mi sento come se avessi corso una 100 miglia senza essere mai andata oltre le 5 miglia» ha dichiarato al traguardo. Il resto è cronaca, con la vittoria di Lake Louise una settimana dopo con il distacco abissale di 1.73. Chi può (ab)battere Lindsey Vonn?


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SPIRITO DI EMULAZIONE? foto di Francis Bompard Zoom Agence

12 \\ DICEMBRE 2012

Il 24 gennaio del 2004 Kristian Ghedina ha letteralmente ‘ammutolito’ i 40.000 spettatori al parterre della Streif di Kitzbuehel con una spaccata ad oltre 140 km/h sull’ultimo (temutissimo) salto. Un gesto che è entrato negli annali


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di questo sport. Durante le prove di Beaver Creek non è sfuggito ai fotografi di Zoom un tentativo di emulazione di Adrien Theaux. Che si stia ‘allenando’ per ripetere la performance del Ghedo?

Adrien Theaux durante le prove della discesa libera di Beaver Creek (Usa)

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* Zoom

RICOGNIZIONE SU MARTE foto di Alain Grosclaude Zoom Agence

12 \\ DICEMBRE 2012

Tante volte gli è stato detto che sembrava un marziano, ma di trovarsi a fare ricognizione su Marte, forse non se lo sarebbe aspettato nemmeno lui. Quest’immagine ritrae Ivica Kostelic in ricognizione a Levi, in occasione dello slalom di


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Coppa del Mondo dello scorso 11 novembre. Siamo in Lapponia finlandese, oltre il Circolo Polare artico. Qui il sole è una rarità di questi tempi…

Ivica Kostelic in ricognizione nello slalom di Levi (Fin)

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* Zoom

HO PERSO LA MANIGLIA! foto di Francis Bompard Zoom Agence

14 \\ DICEMBRE 2012

Irene Curtoni scivola via nello slalom di Aspen. Stava andando discretamente bene, poteva aspirare ad un piazzamento nei top 10. Invece si è inclinata un po’ troppo e si è trovata stesa sul pendio. Ha cercato di reagire, ma gli


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sci l’hanno sparata in aria. Nulla di grave, per fortuna, solo un po’ di rammarico. Il suo inizio di stagione, comunque, è stato più che positivo. È forse l’atleta più convincente del gruppo discipline tecniche.

Irene Curtoni in azione nella prima manche dello slalom di Aspen (Usa)

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Un mese di Twitter

SEGUITECI SU TWITTER @raceskimagazine 2 novembre ERIK GUAY @eguay La decisione se fare correre @lindseyvonn con gli uomini o no verrà presa nel fine settimana. Scommetto che non gareggerà! 3 novembre DOUGIE CRAWFORD @DougieCrawford La FIS ha preso una decisione sulla questione Vonn. Vergogna per il fatto che non si sia trovata una soluzione ma sono sicuro che avrà un’altra possibilità... 5 novembre TIM LAYDEN @SITimLayden Ho chiesto a Lindsey Vonn cosa ne pensa della proposta della FIS di scendere come apripista ma di non gareggiare contro gli uomini. Vonn: “Assolutamente no. Non è questo il punto. :( ‘’

7 novembre JULIA MANCUSO @JuliaMancuso Io e il mio fantasma in discesa questa mattina

8 novembre MARIA HOEFL-RIESCH @MariaRieschFans Ho preso una botta veramente forte sul pollice sbattendo contro un palo da slalom questa mattina :-( #badluck #havingpain 8 novembre TESSA WORLEY @TessaWorley Cielo blu a Levi… Chi ha detto che era sempre nebbioso qui?

11 novembre TED LIGETY @tedligety La differenza tra il pranzo di uno slalomista a metà gara e quello di un gigantista @slalom_myhrer prosciutto @ Levi World Cup reparto TV

13 novembre JESSICA LINDELL VIKARBY @jlindellvikarby Non solo coach, anche grande cuoco italiano! @Thoma

21 novembre AKSEL LUND SVINDAL @akselsvindal Beat Feuz fuori tutta la stagione per il ginocchio. Didier Cuche ritirato. Non sarà uguale questa stagione per gli svizzeri… Rimettiti Beat!

13 novembre DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Wake up Dada @ Fenili Belasi

13 novembre TINA MAZE @TinaMaze Colorado! Sempre bei colori! Siamo sempre senza bagagli, ma arrivano questa notte. :)

14 novembre ANA JELUSIC @anajelusic Da oggi sono ufficialmente laureata! 17 novembre MICHELLE GISIN @michellegisin kill the cheese :D

5 novembre ANNA FENNINGER @annafenninger Buon giorno… 06.00 - Ding Dong… Controllo doping… :D

20 novembre BODE MILLER @MillerBode Sto vendendo il mio yacht da 115 piedi. Se conoscete qualcuno interessato, indirizzatelo da me

22 novembre ANNA FENNINGER @annafenninger happy thanksgiving xD

23 novembre CARLO JANKA @Jankee86 Sono brutti giorni quando il letto del tuo compagno di stanza è ancora vuoto la sera! I migliori auguri per albright (Albrecht, ndr) 23 novembre TINA MAZE @TinaMaze “@Laragut: @ annafenninger @TinaMaze #viktoriarebensburg #manuelamoellg #AspenWorldCup i buoni amici sono sempre nei dintorni :) 24 novembre LENA DUERR @lenaduerr Gli alberi hanno occhi @Aspen

6 novembre JAN HUDEC @pandaHausofRock “@eguay: la FIS ha vietato le sponsorizzazioni delle agenzie di scommesse! …Qualcuno ha un’opinione?” Grazie FIS di avere deciso di ri-uccidere il nostro sport. #theend 6 novembre ANNA FENNINGER @TinaMaze non vengo a @levi, ti guarderò in TV divertiti e ci vediamo a @aspen

11 novembre MARCUS SANDELL @MareSandell Kalle ‘Carlos’ ‘Charly’ #Palander . Grazie per tutta la tua ispirazione e i consigli!

6 novembre BODE MILLER @MillerBode Un grande grazie a @TiffanyandCo per averci ospitato questa sera e avere tentato mia moglie con questo giocattolo da 2,8 milioni di dollari

11 novembre JULIEN LIZEROUX @JulienLizeroux Mister Kalle Palander si ritira facendo l’apripista nella seconda manche di Levi… Grande uomo!

18 novembre TINA MAZE @TinaMaze it’s time to fire up again! #running #skiing #focus #commitment 17 novembre MATTS OLSSON @MattsOlsson Mattina presto... #Vail #Colorado

24 novembre Doug Lewis @BormioBronze Fate correre Tina Maze contro gli uomini nel GS di Beaver Creek! 24 novembre US SKI TEAM @usskiteam Ironia? @MarcoSullivan e @MikaelaShiffrin sono partiti entrambi con il 42. Sullivan terzo a Lake Louise, Shiffrin nona, miglior risultato in GS #AspenWorldCup.

12 novembre LARA GUT @Laragut Upssss…!

19 novembre Tina Maze @TinaMaze Ho visto un’altra volpe, marrone chiaro, con la fine della coda bianca...

26 novembre TINA MAZE @TinaMaze Ad Aspen mi sono divertita molto! Grazie a tutti per avermi seguito ed esservi divertiti con me! Tina


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Lotte Sejersted Vista dalla partenza della discesa di Lake Louise Filtro: Normal

AKSEL LUND SVINDAL I primi tre del superG pronti alla premiazione! Filtro: Normal

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Hudec il filantropo

Skiers united for Beat Feuz Singolare iniziativa di solidarietà per lo sfortunato sciatore svizzero che ha dovuto dire addio alla stagione agonistica prima ancora che iniziasse a causa di un’infezione al ginocchio operato in primavera. Il palcoscenico sono state le pagine del quotidiano Blick. A Lake Louise i principali big della discesa si sono fatti fotografare con una fogliettino di auguri. Accanto a Klaus Kroell anche Kostelic, Fill, Innerhofer, Baumann, Raich, Svindal, Jerman e Jansrud. Torna presto Beat!

Da finanziato a finanziatore. Questa l’interessante storia del canadese Jan Hudec. Lo ha raccontato lui stesso al Calgary Herald alla vigilia delle gare veloci di Lake Louise. Hudec, nato in Cecoslovacchia e arrivato in Canada dopo un periodo in un campo per rifugiati nella Germania Occidentale, un anno fa, proprio prima delle gare nordamericane, era ‘a bolletta’: solo 400 dollari sul conto corrente. Gliene servivano 15.000 per rimanere nel team… E tutti, dagli amici ai familiari, lo scoraggiavano. «Ho letteralmente messo da parte giusto i soldi necessari per iniziare la stagione». Poi il quarto posto nel superG di Lake Louise e una stagione in crescendo, fino alla vittoria della discesa di Chamonix. Dopo essere stato aiutato, Jan ha pensato di diventare lui stesso finanziatore e ha deciso di sponsorizzare il casco di Larisa Yurkiw e Jeffrey Frisch con il suo logo pandaHAUS. È proprio questo il senso di quello che Hudec chiama ‘movimento pandaHaus’: atleti ‘arrivati’ che aiutano atleti meno fortunati o all’inizio. Non è stata resa pubblica la cifra donata da Jan che ha però dichiarato: «Non devi essere ricco per cambiare la vita di qualcuno».

Vietato scommettere

Leopardo Fenninger

Anna Fenninger, una delle atlete più in vista della squadra austriaca, ha deciso di sostenere i progetti di Cheetah Conservation Fund (www.cheetah.org), un’associazione animalista che si occupa della salvaguardia delle specie a rischio di estinzione in Africa. Si è prestata per un servizio fotografico in body-painting da leopardo, animale simbolo dell’associazione. Durante la stagione invernale utilizzerà anche alcuni elementi della sua attrezzatura con la classica colorazione ‘leopardata’. Per il 2014 previsti un viaggio in Africa e un calendario per raccogliere fondi.

Il Consiglio FIS, riunitosi a Oberhofen (Svizzera) lo scorso 3 novembre, ha stabilito che gli atleti non possono essere sponsorizzati da agenzie di scommesse, con effetto immediato. Per quanto riguarda gli accordi di sponsorizzazione con gare di Coppa del Mondo o Mondiali, gli accordi esistenti rimangono in vigore fino al termine della stagione. Una decisione definitiva verrà presa nella primavera.

Beat Feuz

IL BORSINO DEGLI INFORTUNATI

18 \\ DICEMBRE 2012

Non c’è pace per Beat Feuz. Lo svizzero sembra essere l’ultimo dei compagni di squadra perseguitato dalla mala sorte. Dopo avere deciso all’ultimo minuto di non prendere parte al gigante di Soelden, ha dovuto ricoverarsi per due volte a Berna sottoponendosi a vari interventi in artroscopia per ridurre gli effetti di un’infezione al ginocchio operato in primavera. La federsci svizzera ha annunciato che la stagione di Beat è finita prima ancora di iniziare.

Martina Schild

Il rientro anticipato dal Nord America e la speranza di poter risolvere il problema con una specifica terapia. Invece la svizzera Martina Schild, alla quale era stata diagnosticata un’ernia del disco, è stata operata a fine novembre. Non è ancora chiaro quando la trentunenne potrà tornare a mettere gli sci, ma i tempi sembrano lunghi.


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STEVEn NYMAN Il guerriero ninja lavora duro in ski-room. Grazie Leo per tutto ciò che fai! Filtro: Normal

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Marc Gisin Yeah! È leggermente ripido qui! Filtro: Amaro

Jens ByggmArk Così se ne va ogni speranza di fare il modello di mani… Filtro: Normal

«...Premiazione, INNO nazionale, intervista dopo la vittoria, ecc. Tutto ok! ma LA SENSAZIONE FORTE È come ti senti quando sei solo nella finish area. Appena terminata la discesa, cerchi il tuo nome in ALTO NEL tabellone luminoso. Niente è più bello di questI ATTIMI. Pura adrenalina, felicità, eccitazione. Questo weekend è un’esperienza che ho vissuto due volte!!» Aksel Lund Svindal dopo Lake Louise

Schladming a quota 100.000

Sciatori con i baffi

Movember. No, non è un errore, ma un movimento che in tutto il mondo, durante il mese di novembre, cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla salute dell'uomo e raccogliere fondi, in particolare per la ricerca sul tumore alla prostata e sulla salute mentale. I 'Mo Bros' per tutto il mese portano i baffi, aiutati dalle donne, anche loro con baffi, le 'Mo Sistas'. Tanti gli sciatori e le sciatrici che hanno aderito, a partire da Bode Miller. www.movember.com

E oltre. Hanno superato i cinque zeri, infatti, i biglietti venduti per i Mondiali di Schladming. Tra gli eventi più richiesti, quelli del fine settimana, con gigante, discesa e slalom maschile come gare più gettonate. I biglietti più richiesti sono anche i più economici: i posti in piedi.

Robbie Dixon con i compagni di squadra pochi giorni prima dell’infortunio

Chemmy cerca soldi

Non tutto il mondo è come l’Italia, dove i corpi sportivi sono un ottimo aiuto per chi vuole fare attività agonistica ad alto livello, Ecco dunque che l’inglesina Chemmy Alcott, al rientro dopo un lungo infortunio, per finanziarsi ha deciso di aprire una pagina di sottoscrizioni: www.chemmyalcott.com/donate. Le tariffe? 15 euro per una cartolina firmata, 250 per un poster incorniciato e firmato, 1000 per un pettorale incorniciato e firmato… fino ad arrivare a 1.500 euro per una lezione di sci e 2.000 per un evento, per esempio un ‘incentive’ aziendale. Good luck Chemmy!

Daniel Albrecht

Gli allenatori avevano cercato in tutti i modi di dissuaderlo. Eppure Daniel Albrecht ha voluto provare la discesa di Lake Louise. Lo svizzero, protagonista della bruttissima caduta a Kitz nel 2009, con conseguente coma, programmava di ritornare a correre anche le discese. Invece è caduto rovinosamente in un tratto piano e facile delle prove, riportando una lussazione della rotula e lalacerazione completa dei legamenti stabilizzatori della rotula del ginocchio sinistro. Un episodio che potrebbe scrivere la parola fine sulla sua carriera.

Robbie Dixon

Il ventisettenne canadese Robbie Dixon è caduto rovinosamente in una gara FIS a Copper Mountain a metà novembre, riportando una grave frattura della tibia destra che lo terrà lontano dalle gare a lungo, probabilmente per tutta la stagione. Nella scorsa stagione era arrivato quarto nel superG di Beaver Creek.

DICEMBRE 2012 \\ 19


Facebook cup standings Abbiamo riscritto la classifica della Coppa del Mondo 2012 in base al numero di 'like' su Facebook. Mancano Klaus Kroell e Liz Goergl… non pervenuti! La curiosità è che Lindsey Vonn può annoverare il triplo dei ‘like’ dell’uomo che ne ha di più, quasi cinque volte tanto quelli di Svindal, l’atleta in attività più seguito. Anche Julia Mancuso precede gli uomini...

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Lizeroux non molla

Never give up! Potrebbe essere questo il motto di Julien Lizeroux. È lo stesso sciatore francese ad avere ribadito la volontà di non mollare e ricordato il suo calvario recentemente. In breve le tappe e le… possibili soluzioni… Giugno 2011: operazione al tendine del quadricipite. Giugno 2011-gennaio 2012: riabilitazione. Gennaio 2012: check-up negativo: l’operazione non ha funzionato, i medici sono pessimisti. Giugno 2012: riabilitazione con i compagni di squadra e lenti progressi. Luglio 2012: operazione per ripulire la cartilagine e il ginocchio. Dopo sei settimane di riabilitazione riprende la preparazione atletica. Prossimo step: ritorno sulla neve, previsto a dicembre. Le prospettive? «Prima opzione: tutto va bene, avrò bisogno di molto sci in campo libero, più di 15 giorni, quindi le gare non sono vicine… seconda opzione: è troppo presto, troppo dolore, ritornerà al lavoro atletico».

Bode e Morgan, era destino… Lei era una teenager che seguiva i Giochi olimpici di Salt Lake City con i genitori. Una sera stava facendo i compiti di inglese mentre dall'appartamento vicino proveniva musica a tutto volume. I genitori uscirono e si trovarono davanti Bode Miller. «Non avremmo pensato che dieci anni dopo ci saremmo ritrovati sposati» ha dichiarato Morgan Beck, la signora Miller, alla Associated Press. Poi,

22 \\ DICEMBRE 2012

nella primavera scorsa, Bode Miller ha visto una foto della giocatrice di beach volley nell'ufficio del suo agente Lowell Taub e ha chiesto il numero di telefono. Qualche tempo dopo Bode ha chiamato la pallavolista quando era a Fort Lauderdale, in Florida, per un torneo di beach volley. Anche Miller si trovava in città e voleva conoscerla. Così si sono incontrati e… il 7 ottobre sposati.

Marlies Schild 803

Michaela Kirchgasser 1.084

Tina Weirather 6.010

Viktoria Rebensburg 7.652

Tina Maze 16.113

Maria Riesch 36.808

Anna Fenninger 53.818

Julia Mancuso 147.677

Audi sarà presenting sponsor anche dei Mondiali di Vail 2015 e St. Moritz 2017. Il brand automobilistico bavarese ha sponsorizzato l’evento iridato ininterrottamente a partire dal 2003.

Lindsey Vonn 484.820

Hannes Reichelt 1.236

Alexis Pinturault 1.275

Kjetil Jansrud 2.991

Beat Feuz 8.952

Ted Ligety 30.879

Ivica Kostelic 50.197

Marcel Hirscher 73.329

Aksel Lund Svindal 86.509

Didier Cuche 137.297

Ancora Audi

La 3Tre nella città eterna È stata assente sette anni, ma per il ritorno ha fatto le cose in grande. Lo scorso 21 novembre la 3Tre, unica gara di Coppa del Mondo di slalom in Italia in questa stagione, si è presentata a Roma nel Salone d’Onore del CONI. Oltre al presidente del CONI Gianni Petrucci, al segretario generale Raffaele Pagnozzi e all'onorevole Manuela di Centa, membro onorario del CIO, c'erano il presidente del comitato organizzatore Tiziano Mellarini, quello del comitato esecutivo Lorenzo Conci e i presidenti delle federazioni nazionali di sci italiana e austriaca, Flavio Roda e Peter Schröcksnadel. Nell'occasione, infatti, sono stati presentati anche i Mondiali di Schladming 2013. L'attenzione è stata tutta per due grandi ex che non hanno voluto mancare: Giorgio Rocca e Alberto Tomba. Giorgio ha invitato Alberto a una sfida con il cronometro come apripista il prossimo 18 dicembre. Perché no?


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ride REDster

Lo scarpone che rende più emozionante Lo sci.

MARCEL HIRSCHER SCI: L’ESCLUSIVO MH ICON SERIES


PROFESSIONE TIFOSO

SPAZIO FAN CLUB Vi interessa far conoscere le attività del vostro fan club all’interno di questa rubrica? Da questo numero sarà uno spazio fisso Su Race, QUINDI ci sarà POSTO per tutti. Inviate una mail a race@mulatero.it.

La piazza di Moena in festa dopo il successo di Cristian a Kitzbuehel

Nasce il fan club di Cristian Deville A fine novembre è nato il fan club dello slalomista fassano che lo seguirà nelle trasferte più importanti, a partire da Madonna di Campiglio

NOME: Fan Club Cristian Deville NUMERO SOCI: in aggiornamento, si prevedono almeno 50 iscritti COSTO TESSERA: 25 euro AGEVOLAZIONI: cappellino ufficiale, grembiule, pacco di pasta Felicetti, scontistica in un negozio sportivo di Moena, risalita gratuita fino alla stazione intermedia della cabinovia del Lusia (per i primi 100 iscritti) SITO: www.cristiandeville.it

on sono pochi i fan club degli sciatori azzurri impegnati in Coppa del Mondo. Una realtà forse meno organizzata di quelle che troviamo in altri sport, nel calcio per esempio, ma sicuramente molto viva. Da questo numero Race ski magazine inaugura una rubrica per dare spazio a tifosi e gruppi organizzati. Per una volta, però, non iniziamo da una storia lunga ma con un fiocco rosa. Il Fan Club Cristian Deville, infatti, è ufficialmente stato costituito come società sportiva lo scorso 28 novembre. «In realtà un gruppo di tifosi organizzati che si raccoglieva attorno a Cristian è sempre esistito, ma non formalmente» ci ha raccontato Marco Pastore, uno dei cinque membri del consiglio direttivo, appena uscito dal notaio. I tifosi di Cristian sono dunque diventati una società sportiva affiliata al CONI. A presiedere il club è Claudio Pezzé. In programma tante trasferte. «Sicuramente a Campiglio, con

24 \\ DICEMBRE 2012

una cinquantina di tifosi, ma poi penso anche a Kitz, Kranjska e ai Mondiali, vedremo» ha continuato Pastore. Il gruppo storico nasce dalla famosa grigliata di fine stagione, quest’anno più viva che mai, dopo l’annata trionfale di ‘Devil’. La grigliata, che finora veniva ospitata nella villa del cugino di Cristian, si trasferirà in un luogo pubblico, probabilmente con il supporto del comune di Moena.

Cristian con il papà

L’aneddoto Quella volta in piscina… Kitz, la patria dello sci. Dopo una gara di ‘Devil’ il nucleo storico dei suoi tifosi, per festeggiare, si è tuffato in gruppo nella piscina dell’hotel che ospitava il fassano. Un tuffo ‘adamitico’. Con tanto di ramanzina… ma ne valeva la pena!

I festeggiamenti per il ‘varo’ della cabina dedicata aCristian sull’Hahnenkhamm


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Free-spirited. Esattamente come tutto ciò che facciamo, realizziamo i nostri sci racing con l’intento di rendere le vostre performance più elevate possibile. Per maggiori info visita il sito salomonracing.com


SKI PEOPLE | MANFRED MOELGG

PENSAVATE FOSSE ABBATTUTO STAGIONE ANDATA MALE? SI

PER UNA

UN PRIMO PIANO INTENSO DI MANFRED NELLA SCORSA STAGIONE © zoom


MANFRED MOELLG | SKI PEOPLE

DICEMBRE 2012 \\ 25


SKI PEOPLE | MANFRED MOELGG

CLICK

AVEVATE FATTO I CONTI CON UN ANIMO DA GUERRIERO! NON

26 \\ DICEMBRE 2012


MANFRED MOELgG | SKI PEOPLE

«Questo secondo posto ha un valore tutto particolare, tutto suo, unico. Dopo la medaglia iridata di Garmisch, l’anno scorso ho vissuto una stagione difficile, in cui ho buttato via occasioni importanti, motivo per cui stavo perdendo un po’ di fiducia nei miei mezzi. L’obiettivo era di tornare competitivo in questo biennio

fondamentale, con in agenda Mondiali e Olimpiadi, anche in gigante. Mi sono subito trovato bene con i nuovi materiali, ma non credevo di partire così forte. Sono tornato sul podio, tanto più in gigante e nella tappa inaugurale di Soelden, dove a parte un sesto posto, non avevo mai brillato».

NELLA SEQUENZA, L’ESULTANZA DI MANFRED SUL TRAGUARDO DI SOELDEN DOPO LA SECONDA MANCHE © zoom

DICEMBRE 2012 \\ 27


SKI PEOPLE | MANFERD MOELGG

IL RITORNO DI

MANFRED MOELGG

Mai una partenza così forte. Manfred Moelgg è l’azzurro del momento dopo due stagioni difficili. Cosa è scattato nella testa del ladino e come si è allenato in estate? I suoi risultati sono frutto di un delicato lavoro d’equipe. Abbiamo chiesto a chi lo conosce bene il segreto di questa rinascita di Gabriele Pezzaglia \ foto Zoom

RED MANF

82 GG 19 MOEL

DI IGILIO SAN V

BBE MARE

ubito davanti. Pronti via, una partenza impressionante per Manfred Moelgg: secondo a Soelden in gigante, quarto a Levi in slalom, secondo solo a Hirscher nella classifica generale della Coppa del Mondo dopo le prime due tappe stagionali. ‘Manni’ è rinato dopo due stagioni non facili. Le difficoltà, le ansie, le paure sono finalmente alle spalle. Sembra essersi svegliato dopo un incubo nel quale ha visto passare velocemente tutti quei podi in Coppa del Mondo, la ‘coppetta’ di disciplina e le medaglie iridate senza riuscire a riprenderle. Molto lavoro sugli sci per correzioni e accorgimenti tecnici

divenuti poi decisivi in termini di risultati, una preparazione come sempre scrupolosa sotto l’aspetto atletico: ecco la ‘ricetta’ vincente del ladino di Mareo. Nei test atletici e nei primi allenamenti a cronometro all’inizio dell’estate cominciava a distinguersi: in gigante avanti, passo dopo passo, in slalom sempre più vicino a Gross e Deville. Poi le prime gare ci hanno riconsegnato il Moelgg che tutti conoscevamo ma non vedevamo più da troppo tempo. Abbiamo chiesto proprio alle persone che gli sono più vicine i motivi di questa formidabile prima parte di stagione. Scoprendo che...

SOELDEN \\ AUSTRIA SLALOM GIGANTE

LEVI\\ FINLANDIA SLALOM

Non era mai andato oltre il sesto posto.

Gli andamenti delle due gare di inizio stagione a confronto negli anni

MANFRED SOTTO LA LENTE

Mai così vicino al podio

10°

10° 17°

15°

15°

17°

20°

20°

25°

25°

+30°

+30° 2003

2004

2005

RACE PORTA BENE!

2007

2008

2009

2011

2012

28° 2006

2008

2009

2010

2012

La video-intervista di Pezzaglia alla vigilia di una gara importante, ormai si sa, porVta bene. Era successo l'anno scorso a Kitzbuehel con Deville, a Schladming con Gross e anche questa volta a Soelden con Moelgg c'è stata la conferma. Il titolo parlava chiaro: «Moelgg, e se fosse la volta buona?». Puntualmente è arrivato il podio… Potete riascoltare le parole di Manfred nella sezione video di raceskimagazine.it, oppure sul vostro smartphone utilizzando il codice QR.

28 \\ DICEMBRE 2012


MANFRED MOELgG | SKI PEOPLE

Biografia Manfred Moelgg è nato a Brunico il 3 giugno del 1982 ma è cresciuto e risiede a San Vigilio di Marebbe. Arruolato nel Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, utilizza sci e scarponi Fischer, bastoni e guanti Leki, casco e protezioni Dainese. Gareggia in Coppa del Mondo da dieci anni. Ha vinto due slalom in Coppa del Mondo, Kranjska Gora 2008 e Garmisch 2009. Nella stagione 2007/2008 ha conquistato la Coppa del Mondo di disciplina. Due medaglie iridate: argento ai Mondiali di Aare 2007 in slalom e, sempre far le ‘porte strette’, bronzo a Garmisch nel 2011. È tornato sul podio a Soelden nel gigante di apertura e ha collezionato 15 podi nella massima serie. Ha partecipato a quattro edizioni dei Campioni del Mondo e a due Olimpiadi: Torino 2006 e Vancouver 2010, dove è stato settimo in slalom. Cinque i titoli italiani assoluti.

Barbara Merlin 28 ottobre GRANDISSIMO! Ritrovarsi è sempre più bello che scoprirsi...

DICEMBRE 2012 \\ 29


SKI PEOPLE | MANFRED MOELGG

Claudio Ravetto DT della nazionale maschile

«Ci siamo ispirati alla sciata di Kostelic» Ero sicuro che sarebbe tornato competitivo. In slalom è sempre stato fra i migliori interpreti al mondo della specialità, ma l’anno scorso e anche due stagioni fa faceva troppi errori dovuti alla poca concentrazione. Era un po’ insicuro e in slalom si paga questo stato d’animo. Ricordo che a marzo, alle finali di Schladming, è uscito al contrario da una ‘doppia’: questo ad esempio è sintomo di insicurezza. Durante la preparazione ha ‘resettato’ l’inverno passato e grazie al lavoro con Theolier ha aggiustato qualcosa sulla tecnica. Manfred è un ‘giocatore da serie’: quando va bene poi inizia a macinare ottimi risultati e non si ferma più. Abbiamo preso esempio da Kostelic: lui è simile al croato, rotondo nella sciata, centrale, accorto. In certi passaggi abbiamo lavorato sul fatto di non rischiare di complicarsi la vita: fra i suoi punti ‘deboli’ ci sono le ‘figure’. Per quel che riguarda il gigante, nonostante un grande podio, voglio ancora aspettare per dare un giudizio definitivo. Di sicuro anche in questa disciplina c’è stato un cambio di atteggiamento.

FedeRICA Brignone

Grandi Manny e Thali, che sciare! @Fedebrignone

30 \\ DICEMBRE 2012


MANFRED MOELgG | SKI PEOPLE

Nelle foto: Qui sotto, Manfred in ricognizione con il responsabile discipline tecniche, Jacques Theolier ©FISI/Pentaphoto in basso Manfred e suo fratello Michael. Nella pagina accanto un passaggio in allenamento ©Zoom

Jacques Theolier allenatore responsabile gruppo Coppa del Mondo DISCIPLINE tecniche

«Linee più tonde per riacquistare sicurezza» Durante gli allenamenti abbiamo cercato di differenziare un po' il lavoro rispetto al resto della squadra. In slalom il mio credo prevede linee esasperate, secche, tagli. Invece con Manfred ho cercato di fare un passo indietro, perché ho visto che con lui questo atteggiamento tecnico-tattico non paga più di tanto. Quindi abbiamo lavorato per ottenere una sciata simile a quella di due o tre stagioni fa: più rotonda, linee meno millimetriche, più continuità nell'azione, meno rischi. Abbiamo fatto tutto questo per riacquistare sicurezza e fiducia, elementi che hanno reso l'ultimo anno difficile e povero di risultati significativi. In questa situazione di 'sciata in sicurezza' lui è più convinto e riesce a fare velocità. Con Manfred ci siamo messi subito in discussione a fine stagione, così abbiamo iniziato a lavorare sulla neve in questa direzione. In poco tempo ha recuperato fiducia nei suoi mezzi e i risultati della prima parte dell’anno lo dimostrano. È un campione e come tale ha capito cosa non andava, per questo è tornato velocemente al vertice.

Vittorio Micotti coordinatore dei preparatori atletici della squadra nazionale maschile

«Più intensità e scioltezza hanno valorizzato le eccezionali doti aerobiche ed esplosive»

Già da aprile abbiamo cambiato qualcosa nella preparazione, cercando più intensità, ma anche scioltezza e naturalezza. Questo ha portato a una maggiore qualità. Dal punto di vista della prestazione Manfred non si discute. Lo dicono i test. Sa essere allo stesso tempo esplosivo e forte e ha una capacità aerobica sensazionale. Aerobico ed esplosivo, sembra un controsenso, ma Moelgg è così e dimostra che questi due elementi possono non essere in contrasto. Abbiamo comunque

cercato di gestire meglio questa sintesi, concentrandoci sull’aspetto neuromuscolare. E poi attenzione alla schiena, agli aspetti posturali, ricercando scioltezza negli esercizi. Insomma, partendo da delle basi solide, abbiamo cercato di dare maggiore coordinazione alla preparazione atletica. I risultati si sono visti subito, anche perché apprende velocemente e metabolizza ogni cambiamento metodologico, seppur minimo.

Michael Moelgg skiman

«La curva più rotonda del gigante lo avvantaggia» Il cambio degli sci da gigante ha aiutato molto Manfred. Con il raggio di 35 metri si trova molto meglio rispetto al vecchio materiale. Prima infatti faceva fatica proprio per la tecnica che era richiesta. Fino allo scorso inverno era necessario fare la curva sotto il palo e tagliare, ma lui sbagliava spesso gli automatismi di quel gesto. Faceva fatica un po’ a ‘carvare’ con quei tempismi. Ora invece che si è costretti a fare la curva prima del palo e cercare maggiormente la rotondità, è avvantaggiato. Questo nuovo sci da gigante è più idoneo alla sua sciata, alle sue caratteristiche. Abbiamo sciato di più rispetto all’anno scorso, sia con la squadra sia qualche volta da soli. Manfred necessita di tanto allenamento, per questo abbiamo aumentato la mole di lavoro sulla neve. Sullo sci da slalom invece nessun cambiamento strutturale.

DICEMBRE 2012 \\ 31


SKI PEOPLE | MANFRED MOELGG

Giuseppe Comploi amico e tifoso

«Quest’estate l’ho visto più grintoso e determinato del solito» Manfred è un amico di vecchia data, abbiamo trascorso l’infanzia insieme a San Vigilio di Marebbe. Da quando gareggia ho seguito diverse gare in Coppa del Mondo e quest’anno non sono voluto mancare a Levi. Ero certo che sarebbe partito così forte. Mi sono accorto di quanto era determinato già durante l’estate. Nel suo sguardo notavo una sicurezza diversa: quegli occhi facevano trapelare una fiducia ritrovata nei propri mezzi. Si è allenato duro, con la solita professionalità, ma io l’ho visto più grintoso del solito. In tutte le cose che fa ci mette passione e determinazione: alla Maratona Dles Dolomites, in bici, si è presentato tirato a lucido e i risultati si sono visti. Quando poi rientrava dai raduni sulla neve ho notato che c’era qualcosa di diverso, o meglio, vedevo il ‘Manfred mai domo’, quello che piace a me. Come potevo non andare in Lapponia?

MANUELA Moelgg sorella - atleta di Coppa del Mondo

32 \\ DICEMBRE 2012

«È sempre stato un preciso, ma quest’anno lo è ancora di più»

Parlo parecchio con Manfred. Da quello che mi raccontava in estate e in autunno sugli allenamenti effettuati in Argentina e sui ghiacciai, sembrava molto sicuro di sé e consapevole di sciare bene. Credo che sia stato davvero un grande a confermare queste sensazioni in gara, in particolare dopo un anno non facile. Ai miei occhi non è cambiato tanto, anche se ha lavorato parecchio e bene sia sugli sci che nella preparazione atletica.

È sempre stato un preciso, minuzioso, quest’estate mi sembrava che lo fosse ancora di più. Posso confermarlo, perchè spesso quando si allenava, soprattutto ‘a secco’, ero presente anche io. Insomma, dopo tutto questo ero sicura che mio fratello potesse ottenere risultati così prestigiosi. E non è finita qui, ve lo assicuro! A Soelden e a Levi mi ha fatto rivivere quell’emozione che mi ha sempre dato vederlo in televisione.


MANFRED MOELgG | SKI PEOPLE

Nelle foto: Qui sotto, Luca Caselli 'tratta' Manfred a Schladming, prima della 'Nachtrace', in basso Manfred in vista del traguardo di Levi ©FISI/Pentaphoto, nella pagina accanto l'esultanza di manfred sul traguardo di Levi ©FISI/Pentaphoto

Luca Caselli fisioterapista e osteopata della squadra nazionale maschile

«Osteopatia e fisioterapia per la zona lombo sacrale, il punto debole di Manfred» Il punto debole di Manfred è sempre stata la zona lombosacrale e in particolare quella che interessa l’area sacro-iliaca sinistra. Abbiamo cercato di concentrare l’attenzione su queste parti e soprattutto di aumentare i trattamenti fisioterapici e osteopatici per ridurre l’insorgere di queste problematiche. Bisogna lavorare nella zona del bacino per tenerlo sempre libero e sciolto e in questa direzione massaggi e manipolazioni su Manfred sono un vero toccasana. Le sollecitazioni dello sci sono molto traumatiche sul passaggio dorso-lombare… Rispetto al passato ci siamo accorti che è necessario un lavoro a carattere preventivo su tutte le articolazioni, così quando poi si verifica il ritorno del suo problema specifico possiamo concentrarci esclusivamente su quell’aspetto.

Patrick Thaler compagno nella squadra di slalom

«Il suo unico problema era il gigante, per il resto ha avuto tanta sfortuna» Da praticamente un decennio sono in squadra nazionale con Manfred. Gare, allenamenti, viaggi, confrontandoci sui problemi, condividendo le gioie. Un’amicizia lunga ma soprattutto solida quella con ‘Manni’. Fino a qualche anno fa eravamo compagni di camera, adesso, visto che io faccio solo una disciplina, ci siamo divisi, ma nonostante questo il feeling è sempre eccellente. Non avevo alcun dubbio che potesse tornare sul podio, avrei scommesso che sarebbe tornato a primeggiare in gigante. A dire la verità il suo problema era solo il gigante, dato che in slalom ha avuto tanta sfortuna e per troppe volte nell’ultimo biennio, se si esclude il bronzo di Garmisch, ha perso occasioni importanti per un errore o un’indecisione. Abbiamo lo stesso sci e lo stesso skiman, suo fratello Michael: sul materiale siamo diventati complici e questo scambio di idee è importante. Manfred quarto, io quinto a Levi: è stata quasi come una vittoria!

DICEMBRE 2012 \\ 33


SKI PEOPLE | STEFFI KOEHLE

Steffi Koehle

SORPRESA STEFFI L’austriaca Steffi KoeHle, terza nel primo gigante stagionale, punta tutto sulle porte larghe e si ispira a Denise Karbon di CLAUDIO PRIMAVESI \ foto Zoom

opo qualche infortunio ora sei tornata in forma, quali sono le sensazioni dopo il terzo posto di Soelden? «Sono felicissima… molti dottori mi avevano detto che non avrei più potuto sciare. Ho svolto un programma di preparazione atletica speciale e ora mi sento bene. La pista sul Rettenbach è molto difficile e io vado meglio sul piano, ecco perché essere sul podio a Soelden, su un tracciato ripido e faticoso, è stata una graditissima sorpresa». Come stai andando in superG? Farai gare di altre discipline? «Mi piace molto il superG, anche se non sono competitiva come in gigante, ma credo che in pochi anni potrò crescere. Per questa stagione l’obiettivo è di centrare i miei primi risultati nei top 10. Non voglio fare altre gare ma concentrarmi su queste due discipline».

Biografia

Stefanie 'Steffi' Koehle è nata a il 6 giugno 1986 a Fliess, in Tirolo, ed è tesserata per lo Ski Fliess. Entrata nell'orbita dell'ÖSV (la federsci austriaca) nel 2003, ha ottenuto il suo primo podio in Coppa del Mondo nel gigante di Soelden dello scorso 27 ottobre. Usa sci Voelkl, scarponi Fischer, attacchi Marker, bastoni Leki, casco e maschera Uvex. In Coppa Europa ha collezionato tre vittorie (un superG e due giganti), tre secondi posti (tutti in gigante) e due terzi (di cui uno in superG). Nella scorsa stagione, al gigante delle finali di Schladming, si è classificata nona.

34 \\ DICEMBRE 2012

Che cosa è cambiato dall’anno scorso? «Ho potuto fare una preparazione atletica e un allenamento di ottima qualità senza dovere affrontare nessuna terapia, questo mi ha permesso di migliorare nella tecnica e di aumentare l’auto-stima, fondamentale per ottenere risultati nello sci». Obiettivi stagionali? «Top 7 in gigante e top 15 in superG entro fine stagione».

E a proposito di Schladming 2013? «è un grandissimo evento e voglio essere al cancelletto in una o due discipline. Saranno i miei primi Mondiali e per me essere a Schladming sarebbe già un sogno». In Austria non è facile conquistare il posto in squadra, la concorrenza è tanta, non ti stressa questa situazione? «Abbiamo una squadra fortissima, soprattutto in gigante, come si è visto a Soelden, per questo è importante non pensare a lungo termine, per esempio a Schladming, ma a ogni singola gara, altrimenti la pressione aumenta». Con chi dividi la camera? «Eva-Maria Brem è la mia compagna di stanza e migliore amica in squadra, anche se facciamo parte di due gruppi diversi, lei di quello tecnico e io di quello della velocità, ma quando siamo negli stessi posti condividiamo sempre la camera».


STEFFI KOEHLE | SKI PEOPLE

SOCIAL STEFFI youtube.com/steffikoehle facebook.com/fanclubsteffikoehle

Cosa pensi dei nuovi sci da gigante? «Li preferisco e credo, ma questa è solo una mia opinione personale, che siano più adatti alla mia tecnica. Però non sono più sicuri, perché richiedono maggiore forza e affaticano e quando si è stanchi si perde lucidità, aumentando il rischio di farsi male». E della decisione della FIS di inserire i city event nella classifica degli slalom di Coppa del Mondo? «Non ha senso, perché alla partenza due atlete hanno potenzialmente dei punti e all’arrivo solo una? E perché alcuni atleti dovrebbero avere due opportunità di guadagnare punti per la Coppa del Mondo e altri no? Le regole erano giuste prima, quando partecipavano i primi 16 atleti della overall e non i primi 12 dello slalom e i 4 della overall!». Chi è Steffi Koehle? «Una ragazza tirolese che ama ridere e diver-

tirsi sulle piste con gli amici. Sono molto ambiziosa e lavoro duro, sperando di stare bene». Ultima vacanza? «Cancun, in Messico». Ultimo libro? «Jussi Adler Olsen - Verachtung (4.Teil)». Facebook o Twitter? «Facebook». Piatto preferito? «Omelette con Nutella». Pista preferita? «Aare, in Svezia». Cosa porteresti con te se la profezia dei Maya sulla fine del mondo fosse vera e potessi salvarti? Solo 5 cose... «La mia famiglia, il telefonino, Labello, gli

attrezzi per il Pilates e del cioccolato». Pratichi altri sport? «Mi piace il tennis». Cosa pensi dello sci e del doping? «Non ha senso». Chi è il tuo sciatore o la tua sciatrice preferita di tutti i tempi? «Denise Karbon». Sei mai stata in Italia e cosa pensi del Belpaese? «Ho dei bei ricordi, la mia prima vittoria in Coppa Europa è stata a Sella Nevea e la prima vacanza a Jesolo. Mi piace il clima dell’Italia e non è così lontana da casa, per questo è una bella destinazione per una vacanza breve».

DICEMBRE 2012 \\ 35


CIRCO BIANCO | ROOKIES

FACCE NUOVE Hanno pettorali alti, ma tanta voglia di emergere. Ecco i nomi nuovi delle prime gare di stagione di Claudio Primavesi foto Zoom

DAVID RYDING (GBR)

Dopo sette tentativi… i primi punti in Coppa del Mondo. Sono quelli conquistati dall’inglese David Ryding, classe 1986, nello slalom di Levi, dove si è classificato ventiseiesimo. Cinque i piazzamenti nella top ten in Coppa Europa per l’inglesino. Avvicinatosi allo sci sulle piste di plastica del Regno Unito, da bambino passava le vacanze sulle Alpi francesi e il suo sogno era quello di andare alle Olimpiadi…

BRITTANY PHELAN (CAN)

In Coppa del Mondo era arrivata nel 2009, ma le cose hanno iniziato a girare per il verso giusto solo ora: ventottesima a Levi, ventunesima ad Aspen, sempre in slalom. Prima nessun punto per la canadese di Mont Tremblant Brittany Phelan, classe 1991. In Coppa Europa un quinto e decimo posto.

ADAM ZAMPA (SVK)

Slovacco, classe 1990, Adam Zampa è partito alla grande in Coppa del Mondo dopo la conquista della Coppa Australiano-Neozelandese in estate: nono nel gigante di Soelden. Prima solo una lunga serie di uscite e mancate qualifiche. In Coppa Europa un podio a gennaio del 2012, in gigante. Adam 'Sangy' Zampa si candida a 'rookie' dell'anno. Non passa inosservato il suo furgoncino 'tatuato', uno dei più belli del Circo Bianco.

SANTERI PALONIEMI (FIN)

Campione del Mondo Junior di slalom in carica, classe 1993, Santeri Paloniemi è il volto nuovo dello sci finlandese. Diciassettesimo nello slalom delle finali di Schladming, ha pensato di fare altri punti a Levi (ventiquattresimo), proprio nel giorno dell'addio di Palander. Un predestinato. In Coppa Europa vanta un podio in slalom.

HENRIK KRISTOFFERSEN (NOR)

SUSANNE WEINBUCHNER (GER)

ANNA SWENN-LARSSON (SWE)

ANDREAS ROMAR (FIN)

Il dominatore dei Mondiali Junior di Roccaraso (un oro e due argenti) Henrik Kristoffersen ha collezionato il miglior risultato in Coppa del Mondo a Levi, undicesimo. Alle finali di Schladming, in slalom, era già stato ventiquattresimo. Ha classe da vendere il diciottenne norvegese… se ne è accorto anche Jansrud.

Ci ha preso gusto la svedesina Anna Swenn-Larsson, classe 1991. Nona ad Åre, decima alle finali di Schladming e settima nel primo slalom stagionale di Levi. Per lei anche tre podi in Coppa Europa e il secondo posto ai Mondiali Junior di Crans Montana del 2011. Naturalmente in slalom. Molto professionale il sito annaswennlarsson. com… peccato che sia tutto in svedese.

36 \\ DICEMBRE 2012

Classe 1991, tedesca, Susanne Weinbuchner si ricorderà a lungo la data del 27 ottobre 2012: debutta in Coppa del Mondo con un dodicesimo posto nel gigante dell'opening. Mica male… Fino a oggi solo Coppa Europa e solo un piazzamento nei top 10. Ai Mondiali Junior di Crans Montana del 2011 undicesimo posto in gigante e dodicesimo in slalom. Che sia la volta buona?

Per la terza volta è arrivato settimo, miglior risultato in carriera. Il superG di Lake Louise per Andreas Romar, classe 1989, finlandese, è la conferma della maturità dopo altri due settimi posti e un decimo nella scorsa stagione. Per lui, nel 2009, un terzo posto in discesa ai Mondiali Junior di Garmisch.


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WARNER NICKERSON | SKI PEOPLE

Warner Nickerson www.warnernickerson.com

INDEPENDENT SKIER Nel Circo Bianco ha un sacco di amici, pur non essendo uno dei ‘big’. Il recente video che ha pubblicato su youtube ha chiarito alla perfezione il parere di tanti atleti sui nuovi sci da gigante. Ecco Warner Nickerson, atleta di Coppa del Mondo ‘fai da te’… di claudio primavesi

La sua ‘performance’ video con i pareri dei migliori atleti del Circo Bianco sui nuovi sci da gigante ha fatto il giro del mondo. L’ha ripresa anche la stessa FIS… Un lavoro da fare invidia alle migliori testate televisive! Warner Nickerson è stato anche uno dei primi, se non il primo, a caricare su YouTube un filmato di allenamento con i nuovi sci da gigante. Eppure Warner non è solo un ‘film-maker’. Potremmo definirlo un ‘independent skier’. «Lo US Ski Team ogni tanto mi permette di allenarmi con la squadra, altrimenti faccio gruppo soprattutto con Jon Olsson e giro molto, unendomi a diversi team; per esempio quest’estate, quando i miei compagni sono andati in Cile, io ero a Zermatt». Dove hai preso un’ancora con Kostelic… Già, ma come ti è venuto in mente di girare quel

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film? «Proprio per il fatto di girare molto e allenarmi con tante squadre ho la fortuna di parlare con molti colleghi. All’inizio siamo stati tutti negativi al massimo sui nuovi sci mentre poi le Case costruttrici hanno fatto veramente un buon lavoro per renderli dei buoni attrezzi, soprattutto su neve dura». Well done, ottimo lavoro, ma ora dicci cosa ne pensi tu… «Concordo con i miei colleghi, non sono male, ma penso che questo cambio sia comunque negativo per i giovani». Warner non è proprio il modello medio dello sciatore, sicuramente non dello sciatore europeo. Dopo la high school (corrispondente al nostro liceo) si è dedicato allo sci per un anno ma siccome i risultati non erano tali da farlo arrivare in nazionale, si è iscritto all’università e dopo quattro anni si è laureato in ‘Economics and politics’. Poi ha partecipato a uno speciale programma per gli studenti dei college che si chiama ‘Ski Racing International’ e a 24 anni ha debuttato in Coppa del Mondo, nello slalom di Beaver Creek. Ma come fa? Chi gli paga le spese? «Beati voi italiani che avete i Carabinieri, la Forestale… è il miglior sistema, da noi è diverso. Io mi finanzio soprattutto con le donazioni. In particolare ci sono alcuni clienti che porto a sciare quando ho tempo libero che sono i miei principali sponsor, poi organizzo anche un torneo di golf ‘fun racing’ a settembre, con 105 iscritti».


SKI PEOPLE | WARNER NICKERSON

Biografia Warner Nickerson è nato a Gilford, nel New Hampshire, il 31 luglio del 1981. Usa sci, scarponi e attacchi Head e il miglior piazzamento in Coppa del Mondo è un ventiquattresimo posto nel gigante di Beaver Creek del 2010, seguito da un ventiseiesimo, sempre in gigante, a Hinterstoder nel 2011. In Coppa Europa è arrivato sesto nel gigante di Madesimo del 2008.In Nor-Am Cup due vittorie (gigante e slalom), due secondi posti e un terzo, tutti in gigante.

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WARNER NICKERSON | SKI PEOPLE

UN VIDEO DA NON PERDERE

Cercate wcnicker1 su youtube. Il video ‘World Cup athlete review of 35 meter skis’ è davvero interessante, a patto di conoscere l’inglese! 33.150 visualizzazioni in poco più di un mese!

Nelle foto. Sotto. Olsson, Nickerson, il fotografo Oskar e Byggmark a L.A. dopo la Gumball 3.000… in buona compagnia. In basso. Warner, il filmmaker Cirill e Jens Byggmark con la Camaro usata nella Gumball 3.000. Accanto. Warner in azione a Soelden, con uno stile tutto personale.

FACEBOOK 28 ottobre Sono contento - e un po' sorpreso - che la FIS abbia postato il mio video! haha Grazie.

Sul tuo sito scrivi, tra gli hobbies, che sei anche agente immobiliare… «Sì, ma è veramente un hobby…». Un laureato in Coppa del Mondo, roba da fare invidia a Kostelic, ma non ti senti un po’ un pesce fuor d’acqua? «No, veramente no, a parte che la laurea serve solo se sei in un’azienda, ma se sei tu stesso imprenditore non vale molto». Insomma, più parlo con Warner, più ne viene fuori un simpatico (e intelligente) ‘turista’ della Coppa del Mondo, amico di Ted Ligety, Tim Jitloff, Jimmy Cochran, Tommy Ford. Le vacanze? Uscire in barca con gli amici, magari sul lago del New Hampshire dove è di casa. Oppure… beh, le auto devono interessare visto che quest’anno ha

partecipato alla Gumball 3.000, gara coast to coast negli States. Faceva coppia con lo svedese Jens Byggmark, su una Camaro! Ma il divertimento, gli amici non sono tutto. L’ultimo libro letto è la biografia di Steve Jobs («molto interessante»). E l’Italia è un crocevia importante… «La mia pista preferita è la Gran Risa e da voi ho fatto delle belle vacanze. Per esempio qualche anno fa quando ho percorso il trekking delle Cinque Terre, durante una pausa della Coppa Europa, con Dane Spencer». A chiacchierare con Warner, lo stress dei risultati, le selezioni sembrano lontani anni luce. È vero che nello US Ski Team pensate più a divertirvi

«Nella vita non conta in quale team sei, chi conosci o quanti soldi fai, è importante essere se stessi e fare tutto quello che serve per dare il massimo. Non c'è nulla che può sostituire il duro lavoro. Questo blog riguarda il mio vivere la vita mezz'ora alla volta e lasciare che siano gli uccelli a preoccuparsi delle cose che non sono importanti». 40 \\ DICEMBRE 2012

3 novembre posso scrivere per Ski Racing Magazine??? potrebbe essere divertente.

sciando e a girare il mondo e che i risultati non sono al primo posto? «Potrebbe sembrare, ma è il nostro modo di fare le cose bene. Noi americani ci concentriamo sulla sciata, convinti che i risultati arriveranno, ma non è vero che non ci interessano, anzi. Semplicemente così ci divertiamo di più; il mio obiettivo, per esempio, è quello di mettere insieme le migliori curve e divertirmi, non di qualificarmi, ma la qualifica diventa una conseguenza di una buona sciata, che è anche la più divertente». Non male… last but not least, cosa vuol dire, come scrivi nel tuo blog, vivere ‘one half hour a time’ (mezz’ora alla volta)? «Non programmare troppo, cogliere al volo le opportunità, lasciare decidere alla vita. Un esempio? Un giorno d’estate del 2011 mi hanno chiamato Bode Miller, Jon Olsson e Leif Haguen: «Vieni a Venezia, ti aspettiamo!». Il giorno dopo ero con loro alla Gumball 3.000 e siamo stati in giro due settimane, fino a raggiungere Istanbul. Poi ho guidato da Istanbul alla Norvegia per allenarmi con Jon e Leif. Una delle più belle vacanze della mia vita». Pretty brilliant, Warner! Tu l’hai detto di Marcel Hirscher e noi lo diciamo di te!



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LEVI (FINLANDIA) DAL NOSTRO INVIATO GABRIELE Pezzaglia FOTO | ZOOM

COPPA DEL MONDO

Andre Myhrer inizia la stagione come l'aveva finita, sul gradino più alto del podio. Italia a due facce: anche se non c'è stato il podio, gli uomini hanno dimostrato vaLore e iNtercambiabilità al vertice. Per le donne una gara anonima e rinunciAtaria

NEL SEGNO DI

MYHRER evi, Lapponia finlandese. Ottocentocinquanta chilometri a nord di Helsinki, quasi duecento da Rovaniemi, oltre il Circolo Polare artico. Qui è andato in scena il primo slalom stagionale di Coppa del Mondo. Dalla Lapponia esce un’Italia a due facce. Quella degli uomini senza il podio, è vero, ma con una squadra solida e ricca di alternative e poi quella delle donne, ancora in ritardo di condizione e rinunciataria negli atteggiamenti. E la concorrenza non è stata a guardare… a partire da Andre Myhrer che continua a essere il numero uno. Senza dimenticare Maria Hoefl-Riesch che, in barba agli acciacchi all’anca, si candida ad anti-Maze beffando l’eroina di casa, Tanja Poutiainen, unica che in Finlandia, dopo l’abbandono di Kalle Palander, riesce a muovere le masse intorno allo sci alpino. Ecco i principali verdetti di Levi, con l’Italia che arranca da una parte e che invece in campo maschile sfiora il podio con due ottimi piazzamenti, grazie al quarto posto di Manfred Moelgg e al quinto di Patrick Thaler. Dopo Soelden, anche a Levi uomini e donne hanno gareggiato sullo stesso tracciato, anche se per spettacolo, pista e contorno la differenza sembra ancora abissale. COMANDA MYHRER, MA L’ITALIA C’È L’Italia dello slalom era la formazione più attesa. È vero, l’anno scorso gli azzurri avevano vinto una sola gara, ma fra le

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LEVI | coppa del mondo

Kalle for president Una grande festa a Levi per l’addio ufficiale dell’eroe di casa, Kalle Palander. È sceso come apripista nella seconda manche della gara maschile ed è stato ‘osannato’ dal pubblico. Palander ha mostrato poi uno scarpone color oro, appositamente fabbricato da Fischer per l’occasione. È l’atleta che ha reso importante lo sci alpino in Finlandia anche se la sua carriera purtroppo è stata costellata da troppi infortuni. Però trenta podi, quattordici vittorie in Coppa del Mondo e una medaglia d’oro ai Mondiali non sono male come bottino…

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COPPA DEL MONDO | LEVI

Nella foto Uno scorcio della Levi Black

43 piste nel cuore della Lapponia Un nome che è entrato ormai nella testa degli appassionati di sci agonistico. Levi è una località sciistica di tutto rispetto, con hotel e servizi per una clientela di livello medio alto. Il comprensorio non è proprio piccolo: 26 impianti e 43 piste. Certo, i dislivelli non sono come sulle Alpi, ma qui la vacanza è un insieme di sci, passeggiate con le motoslitte, sauna… E poi, grazie alla latitudine, la neve manca raramente (a parte l’anno scorso). Se qualcuno volesse provare l’ebbrezza di una sciata nordica, l’aeroporto è a 15 minuti e il sito internet per le informazioni è: www.levi.fi

‘porte strette’ avevano conquistato nove podi su undici gare e soprattutto dimostrato di essere in crescita costante e punto di riferimento per gli avversari. Ci aspettavamo il botto, almeno il podio. Attendavamo un altro exploit da Cristian Deville e Stefano Gross, invece sono arrivati il ‘redivivo’ Manfred Moelgg e l’eterno Patrick Thaler. Quarto e quinto. La squadra comunque ha risposto bene e proprio l’intercambiabilità ai vertici è pura dimostrazione di forza, come nelle squadre di calcio in cui segnano tutti. Moelgg è arrivato vicino al podio, confermando la posizione della prima frazione e soprattutto la splendida forma di Soelden, Thaler ha recuperato cinque piazze. Cristian Deville dopo l’ottavo posto della prima manche, è uscito di scena appena all’inizio del secondo round. Stefano Gross non è mai entrato

Stefano Gross: «Non so darmi spiegazioni. Ero venuto a Levi con la sicurezza di far bene, puntare a un posto fra i primi. Invece una debacle senza se e senza ma».

in gara, sempre lontano dai primi, a ogni intermedio. Quinto tempo di manche e segnali di risveglio nella seconda frazione per Giuliano Razzoli, che alla fine guadagna sedici posizioni e termina tredicesimo. Davanti c’è sempre Myhrer: vince il terzo slalom consecutivo e dimostra di ‘andare a nozze’ su questo pendio ibrido, pianoro iniziale e poi muro. Lo svedese è quello che è riuscito meglio a far velocità su questa neve frenante, collosa, non certo fredda né tipica di queste latitudini. È lui il più forte ed è accompagnato dal solito Marcel Hirscher e dal connazionale Jens Byggmark. Hirscher, dopo la prova non brillantissima di Soelden, è sembrato più regolare in slalom; Byggmark sembra tornato quello che abbiamo conosciuto agli esordi: scomposto, disunito, eclettico sicuramente, ma comunque grande

Sono più sereno, rilassato, ho piena fiducia nei miei mezzi. Tranquillo a tal punto che anche io a volte non mi riconosco più».

Giuliano Razzoli: «Due errori nella prima manche sul muro, uno nella seconda nella parte finale del ripido. Però nella seconda manche sono riuscito a lasciar correre lo sci: sono contento a metà».

Patrick Thaler: «Dopo stagioni difficili, dall’anno scorso ho trovato continuità e regolarità. Il trucco? La famiglia mi ha dato quel giusto equilibrio, ora penso solo a sciare perché non ho problemi fuori dalla mia professione».

Manfred Moelgg: «Un quarto posto che vale, una condizione crescente. Cos’ha il nuovo Manfred?

Andre Myhrer: «È un momento fantastico, mi viene tutto facile. La ‘Levi Black mi si addice e mi piace perché

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protagonista grazie a una sciata davvero redditizia. LA SODDISFAZIONE DI THEOLIER È la lucida analisi del ‘mago’ dello slalom Jacques Theolier a dare un valore a gara e prestazione degli azzurri prima dell’appuntamento di Val d’Isère. «Siamo forti, ma ci sono anche gli altri. Byggmark è quello che mi ha impressionato di più, se non commetteva quelle due sbavature nella parte conclusiva avrebbe potuto vincere. Peccato solo per la neve, perché il giorno prima era ghiacciata, ma in gara l’innalzamento delle temperature e l’umidità hanno reso il manto frenante, più molle. Gross e Deville sono sempre stati, in estate e autunno, i più veloci in allenamento; vedere Moelgg e Thaler appena

ha un pendio variegato. Sono in forma, spero di non essere al top solo adesso... i Mondiali sono a febbraio». Chiara Costazza: «Non ho fatto una grande gara, ma per ora mi accontento. Devo crescere passo dopo passo, torno da Levi con un po’ di convinzione in più». Manuela Moelgg: «Ho voluto gareggiare e ho fatto bene. Non sono contenta della mia prova, ma ho pagato il fatto di essere stata troppo tempo ferma. Ho bisogno di un po’ di tempo e di tanti giri fra i pali».

DICCI LA TUA @raceskimagazinE


© GEPA-Pictures | Davide Simoncelli

L'esultanza quasi incredula di Maria Riesch

LEVI - FINLANDIA 10 novembre 2012 \\ levi slalom \\ FEMMINILE TracciatorI \\ J. Pollock (Can), S. Buerger (Aut) 1. Maria Hoefl-Riesch (Ger, Head)................................................................................................................ 1.55.58 2. Tanja Poutiainen (Fin, Fischer) ..................................................................................................................1.56.13 3. Mikaela Shiffrin (Usa, Atomic)................................................................................................................... 1.56.32 4. Tina Maze (Slo, Stoeckli) ...................................................................................................................................1.56.54 5 Veronika Velez Zuzulova (SVK, Salomon).................................................................................. 1.56.82 6. Therese Borssen (Swe, Fischer) ...............................................................................................................1.56.90 7. Anna Swenn-Larsson (Swe, Head) .........................................................................................................1.57.10 8. Maria Pietilae-Holmner (Swe, Rossignol) .................................................................................1.57.26 9. Alexandra Daum (Aut, Rossignol) ..........................................................................................................1.57.73 10. Marie-Michele Gagnon (Can, Rossignol).................................................................................. 1.57.76 16. Chiara Costazza (Ita, Rossignol) .........................................................................................................1.58.17 19. Irene Curtoni (Ita, Rossignol) ............................................................................................................. 1.58.40

TESTA A TESTA In pochi credevano che l’atleta di casa Tanja Poutiainen si sarebbe lasciata sfuggire la vittoria. Dopo la prima manche la finlandese aveva tre decimi di vantaggio sulla Riesch: nella seconda frazione la bavarese è l’unica che è riuscita a fare velocità sul muro, quando già sul piano aveva dimostrato fluidità e scorrevolezza. Tanja non ha sbagliato sulla parte più ripida, ma la sua azione è sembrata troppo legnosa e troppo spesso di traverso, accentuando gli appoggi. La statunitense Mikaela Shiffrin ha conservato il terzo posto della prima manche, conquistando il secondo podio in Coppa del Mondo, sempre fra le ‘porte strette’. Quarto tempo finale per Tina Maze: la slovena era settima a un secondo di ritardo nella prima, anche perché sul muro non era stata impeccabile. Nella seconda manche ha staccato il terzo tempo ed è risalita al quarto posto, ma dimostrando ancora parecchio margine. CURIOSITA’ Non capita spesso di vedere più tifosi a una gara femminile rispetto a quella maschile. Tribuna e bordo pista straripanti per lo slalom delle donne: i finlandesi hanno raggiunto la ‘Levi Black’ per dar man forte alla loro campionessa, Tanja Poutiainen. LA SORPRESA DI GIORNATA Sono due. C’è l’austriaca Alexandra Daum, scesa con il pettorale 27 e nona al traguardo: prima volta nelle ‘top ten’ in Coppa del Mondo. E poi c’è la statunitense Mikaela Shiffrin. Era già salita sul podio l’anno scorso a Lienz ma, vista la giovanissima età (è una ‘95), quest’anno si aspettava con ansia di vedere se riusciva a confermarsi. Lo ha fatto dimostrando determinazione e carattere, oltre che una sciata moderna ed efficace. LA DELUSIONE L’Italia. Non ci può consolare il sedicesimo posto di Chiara Costazza. Manuela Moelgg ha sciato poco, è vero, ma alla vigilia, almeno per sua ammissione, sembrava a posto. Pochi pali nelle gambe sono un dato oggettivo, ma l’atteggiamento in gara è sembrato fin da subito rinunciatario. Aspettavamo, se non un acuto, almeno una prova più convincente anche da Irene Curtoni, dopo il più che buono ottavo posto di Soelden. Non è piaciuta nel complesso la mentalità delle nostre ragazze. PAGELLE AZZURRE Voto 5,5 a Chiara Costazza: qualcosa si muove, ma siamo ancora troppo lontani da quello che la fassana ci aveva fatto vedere in passato. Segni di risveglio, la aspettiamo comunque nei prossimi appuntamenti. Voto 5,5 a Manuela Moelgg: la schiena, il recupero, poi la botta ad Hintertux in allenamento. Poco allenamento, pochi pali e di conseguenza poca resistenza. Voto 5,5 a Federica Brignone. Ci ha provato, sfiorando per poco meno di due decimi la qualificazione. Voto 5 a Irene Curtoni: dopo la prima manche l’atleta della Valgerola ci aveva detto che voleva cambiar marcia. Invece ha chiuso senza infamia e senza lode, diciannovessima e troppo attardata dalle prime.

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COPPA DEL MONDO | LEVI

OPINIONE TECNICA

di Mauro Pini

Il ritorno di Byggmark Lo svedese è la più bella conferma del PRIMO SLALOM STAGIONALE, insieme alla Shiffrin, sicura come una veterana Bello Myhrer, un piacere osservarlo! Che posizione, che tranquillità, che pulizia del gesto, che precisione nei passaggi, che efficacia! È però di un altro svedese che sono rimasto incantato, quel Byggmark che ci aveva illuminato alcuni anni fa con uno stile tutto suo, con quella sfrontatezza che difficilmente poteva portarlo lontano. Dopo due stagioni trascorse nel ‘purgatorio’, l’anno scorso aveva dato segni di risveglio e ora eccolo sul podio, pronto a incantare la platea assieme al suo compagno di squadra. Buona la prestazione degli azzurri e bravo Moelgg, che a Sölden ha dimostrato che i nuovi sci non sono fatti solo per gente forte fisicamente (come alcuni sostengono) ma soprattutto per piloti che li sanno usare al meglio! L’acciaccata Riesch, così almeno twittava lei stessa nei giorni precedenti alla trasferta nordica, ha dato dimostrazione di forza e tecnica. Per una volta Levi non si vinceva sul piano iniziale ma trovando ritmo e precisione nella parte centrale del muro. La sua seconda manche è stata di ottimo livello. Così come la gara della giovane Shiffrin che, in assenza delle due leader Vonn e Mancuso, ha preso in mano le redini della squadra statunitense. L’avete vista in partenza? A pochi secondi dal via palesava una tranquillità e una forza mentale incredibili. Il linguaggio del corpo indicava chiaramente che lei era pronta, cosa che ha dimostrato alla grande: ben messa sugli sci, pochi fronzoli nei movimenti, sempre in contatto con la neve. Infine uno dei miei esempi di ‘riferimento tecnico’ ha lasciato il Circo Bianco. Un grande campione, sfortunato nel finale della sua carriera, icona dello sci moderno. Auguri Kalle!

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Nella foto In alto, il vincitore Andre Myhrer in azione a Levi, sotto Patrick Thaler in azione

fuori dal podio mi dà la sicurezza che c’è una squadra ancora valida e pronta a fare podio con più atleti. Io sono ambizioso, punto sempre ai tre gradini più alti, se non a vincere, ma c’è una concorrenza agguerrita e un movimento dello slalom sempre in crescita. Per Levi va bene così». La concorrenza, appunto, forse l’elemento che s’impone con più prepotenza dopo la trasferta di Levi. Tra gli uomini sono sempre più tirati i distacchi e sempre di più gli atleti forti. Il discorso è meno evidente per le donne, dove però la Shiffrin ha confermato il suo grandissimo talento e dove lo slalom ha ricordato di essere una ‘roulette’ nella quale anche le più brave possono fare harakiri. Schild e Kirchgasser, ne sono in esempio…

Nella foto sopra lo svedese Andre Myhrer in azione durante lo slalom maschile di Levi

MIKAELA SHIFFRIN pochi ISTANTI PRIMA dEl via palesava una tranquillità e una forza mentale incredibili. Il linguaggio del corpo indicava chiaramente che lei era pronta, cosa che ha dimostrato alla grande

LAPPONIA O PADANIA? Dura, ‘barrata’, ghiacciata: ecco la neve per lo slalom femminile. Umida, lenta, ‘saponosa’: è quella che si sono invece trovati sotto gli sci gli uomini. Una neve più da Appennino a fine stagione che da Lapponia. Il sereno e il gelo della ‘sciata in pista’ del venerdì e comunque le ottime condizioni del manto del sabato hanno lasciato il posto a una nebbiolina fitta e a una pioggia sottile sottile, più da Pianura Padana che da Circolo Polare. Condizioni totalmente diverse, come anche le temperature davvero insolite. Il giorno dello slalom maschile nel parterre non si è mai scesi sotto un grado, cosa atipica per questo periodo a Levi.


„More than 200 ATHLETES trust & win with KOMPERDELL“ Marcel Hirscher sui trampoli al traguardo

LEVI - FINLANDIA 11 novembre 2012 \\ levi slalom \\ MASCHILE TracciatorI \\ M. Pircher (Aut), M. Pfeifer (Swe) 1. Andre Myhrer (Swe, Nordica) ...........................................................................................................1.49.55 2. Marcel Hirscher (Aut, Atomic) ..........................................................................................................1.49.61 3. Jens Byggmark (Swe, VoElkl) ...........................................................................................................1.50.16 4. Manfred Moelgg (Ita, Fischer) .......................................................................................................1.50.28

TED LIGETY

MARCEL HIRSCHER

CARLO JANKA

5. Patrick Thaler (Ita, Fischer) ..............................................................................................................1.50.50 6. Reinfried Herbst (Aut, Fischer) ......................................................................................................1.50.59 7. Felix Neureuther (Ger, Nordica) .................................................................................................. 1.50.65 8. Ivica Kostelic (Cro, Fischer) ..............................................................................................................1.50.91 9. Mattias Hargin (Swe, Nordica) .........................................................................................................1.51.05 10. Philipp Schmid (Ger, Volkl) ...............................................................................................................1.51.06 13. Giuliano Razzoli (Ita, Nordica) ....................................................................................................1.51.20 21. Stefano Gross (Ita, VoElkl) ...............................................................................................................1.51.69

TESTA A TESTA Il podio della prima manche è identico al podio finale. Unica differenza che il vincitore Andre Myhrer sente il fiato sul collo di Marcel Hirscher: l’austriaco recupera quasi un paio di decimi nella seconda e termina a soli sei centesimi dallo scandinavo. Perde terreno invece Jens Byggmark a causa di due errori prima del traguardo che comunque lo lasciano sul gradino più basso del podio. Anche la quarta piazza è invariata, con Manfred Moelgg che sfiora però il podio per 12 centesimi. Gran recupero di Patrick Thaler nella seconda: risale cinque posizioni e termina quinto. Il ‘vecchio Thali’ stacca il quarto tempo di manche e dimostra di essere davvero ‘duro a morire’. Sesto posto per Reinfried Herbst: grazie alla squalifica del compagno Mario Matt a causa di misure irregolari attacco-piastra-sci, viene ‘ripescato’ in trentesima piazza. Così l’austriaco sfrutta il numero uno nella seconda frazione e fissa il miglior tempo di manche. CURIOSITA’ Solo Patrick Thaler, Riccardo Tonetti e Roberto Nani hanno effettuato la ‘sciata in pista’ della vigilia. Gli altri hanno svolto il riscaldamento sulla ‘Front Slope’ in centro a Levi, al mattino e, per non sprecare troppe energie, niente ‘Levi Black’, preferendo al pomeriggio una rifinitura in palestra. LA SORPRESA DI GIORNATA Il tedesco Philipp Schmid: chiude nei ‘top ten’ partendo con il pettorale 47. Fino a Levi in Coppa del Mondo non era mai andato meglio del diciannovesimo posto (la scorsa stagione ad Adelboden). LA DELUSIONE L’azzurro Stefano Gross. Dopo una stagione sensazionale conclusa al quinto posto della classifica mondiale di slalom, tutti gli occhi erano puntati sul fassano di Pozza. Invece, tradito forse da una neve poco idonea alle sue caratteristiche ma soprattutto inusuale per la Lapponia, non azzecca nessuna delle due manche e chiude attardato dai primi, relegato al ventunesimo posto. Delusione perché in allenamento è da giugno di gran lunga il più veloce e perché temutissimo anche dagli atleti stranieri di primo livello. PAGELLE AZZURRE Voto 9 a Manfred Moelgg: dodici centesimi dal podio. Sicuro, preciso, soprattutto sereno. Dopo il podio di Soelden eccolo quarto a Levi. Voto 8,5 a Patrick Thaler: non ‘molla l’osso’ e continua a stupire. ‘Thali’ sta vivendo una seconda giovinezza dopo un anno, quello passato, che lo ha visto protagonista. Voto 6 a Giuliano Razzoli: bene nella seconda, ma commette ancora troppi errori. Manca di regolarità, forse di concentrazione. La voglia di strafare? Voto 6 a Cristian Deville: ottavo dopo la prima, anche se forse ci aspettavamo di più visto come ci ha abituati. Nella seconda esce quasi subito, ma da come sciava il posto nei ‘top ten’ era praticamente sicuro. Voto 5,5 a Stefano Gross: non ha mai dato l’impressione di lasciare il segno. Voto 5,5 a Roberto Nani: esce dopo il primo intermedio. Voto 5,5 a Riccardo Tonetti: prova incolore, ma dalla sua ha il poco allenamento ad alto livello.

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COPPA DEL MONDO | LEVI

Nelle foto Sotto, la grinta di Tina Maze, molto convincente anche in slalom. A destra la flower ceremony nel traguardo della Levi Black. Sotto, l’azione di Mikaela Shiffrin.

del Mondo generale. L’Italia delude. Fa fatica, non punge, sembra accontentarsi, sbaglia approccio. Un atteggiamento rinuciatario dettato dalla paura di uscire? Sta di fatto che lasciamo Levi solo con il sedicesimo posto di Chiara Costazza e il diciannovesimo di Irene Curtoni. Senza infamia, senza lode. Nella prima manche sfiora la qualificazione Federica Brignone, deludono Manuela Moelgg, Nicole Gius, e Michela Azzola. Per quest’ultima, bisogna ricordarlo, era la prima gara in slalom in Coppa del Mondo. Non fanno la differenza sul ripido, ancora lente sui piani. Non basta la buona volontà delle azzurre.

Comune denominatore fra le due giornate però l’assenza, o quasi, di luce. A metà novembre la Lapponia è così: alba alle 8 del mattino, alle 15 è buio pesto. Se poi ci mettete la coltre di nebbia che invadeva la ‘Levi Black’ per lo slalom maschile… MARIA OK, L’ITALIA NO Dopo la prima manche dello slalom femminile tutti si aspettavano la vittoria di Tanja Poutiainen. Tribuna piena, bordo pista straripante per la finlandese, più gente sicuramente alla gara femminile che a quella maschile. Una novità. Tanja ha acceso gli animi

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Cesare Pastore allenatore della squadra femminile di slalom, non troppo soddisfatto dopo la trasferta di Levi

dei tifosi locali, nonostante la notte artica e il clima ancora lappone per qualche ora prima del cambiamento che sarebbe avvenuto nella notte. Maria Riesch ha ribaltato la situazione e sul muro ha conquistato una vittoria netta. Altro che condizione altalenante e dubbi della vigilia. Ha confermato il suo stato di grazia Tina Maze, quarta all’arrivo dopo un recupero nella seconda: dopo il trionfo di Soelden dimostra anche in slalom di essere competitiva e di avere ancora tanto margine. La slovena sembra al momento la favorita numero uno per la Coppa

LA DELUSIONE DI PASTORE Cesare Pastore, coach delle slalomiste, non si nasconde. «La delusione c’è, anche se al momento dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo e dei timidi segnali di Costazza e Curtoni. Dobbiamo ancora lavorare sui piani, perché in allenamento ho visto progressi ma sulla ‘Levi Black’ sono spariti. Alla Moelgg manca allenamento, non si inventa nulla, ma nel complesso ho visto proprio una difficoltà a esprimersi, a voler fare quello che si aveva in testa. Scarso adattamento, la buona volontà non è bastata. Si volta pagina e si guarda avanti». Per forza.


LEVI | coppa del mondo

La lezione della

‘Black’

* Punto Folio Tecnico SARAH MARCO BURKE PASTORE

Cristian Deville Il fassano ha sciato con molto margine

Il primo slalom stagionale ha detto che ci sono atleti non ancora al top, come Kostelic e altri in forma, come Myhrer e Hirscher

MARCO PASTORE

esordio stagionale degli slalomisti in terra finlandese è stato particolare. La pista di Levi non è delle più impegnative, si sa, ma quest’anno ha inciso parecchio il meteo. Dopo la gara femminile di sabato, disputata con condizioni di neve perfette, le temperature si sono alzate nella notte e l’alto tasso di umidità ha reso il manto nevoso più morbido. Una sorta di patina saponosa che ha in parte stravolto i valori in campo. L’interpretazione di alcuni atleti non ha portato ai risultati sperati. Chi è rimasto deluso Quello che ha patito di più questa situazione è stato Stefano Gross, dato in grandissima forma alla vigilia e velocissimo durante gli allenamenti estivi. Stefano è partito all’attacco da subito. Una prima manche senza particolari sbavature, dando l’impressione di un’azione senza alcuna riserva. Eppure non è riuscito a creare velocità, forse a causa di un’eccessiva incidenza con la presa di spigolo. Ha provato a rimediare nella seconda frazione, ma non era giornata e ha chiuso incredulo al ventunesimo posto. Non c’è dubbio, a breve il pronto riscatto. Ivica Kostelic non ha convinto del tutto. Solitamente il campione croato va a nozze su condizioni di neve come quelle di Levi. Questa volta non è riuscito a esprimere al massimo il suo potenziale e ha chiuso all’ottavo posto, senza infamia e senza lode. Cristian Deville ha disegnato una prima manche con margine. Avrebbe potuto dare di più, ma si è limitato a una prova regolare, senza prendere alcun rischio, chiusa comunque all’ottavo posto. La seconda manche non lascia il tempo di capire come si mettono le cose e arriva un’inforcata alla quinta porta.

Poco male, siamo solo all’inizio. Chi può essere soddisfatto Ski Sweden. Andrè Myhrer si conferma lo slalomista più forte dopo la conquista della Coppa di specialità 2011/12. Perfettamente a suo agio su questo tipo di neve, ha scelto traiettorie un po’ più rotonde degli altri trovando il giusto compromesso di presa di spigolo e risultando molto scorrevole e regolare. Jens Byggmark poteva vincere. Ha attaccato a mille e non sono mancati alcuni errori recuperati con grande reattività. Lascia sul terreno alcuni decimi preziosi, ma è tornato sul podio dopo quasi quattro anni, se si escludono i Mondiali. Nella top ten anche Mattias Hargin. Manfred Moelgg torna ai vertici anche in slalom. Un quarto posto frutto di un’interpretazione molto fluida e scorrevole sul lungo piano iniziale, poi rapido e breve in curva sul muro. Non solo tecnica, ma sicuramente testa e convinzione, grazie anche allo splendido podio di Soelden. Patrick Thaler è quinto e ha impressionato sul piano, dove è andato molto veloce, forse una novità. Tecnicamente ha ben poco da imparare e sul tratto più impegnativo non ha sbagliato nulla. Arriva per lui il terzo miglior risultato in carriera. Marcel Hirscher non manca il podio neanche questa volta. Tecnica e interpretazione sono differenti rispetto a Myhrer, ma alla fine li separano solo sei centesimi. A 23 anni può già vantare 12 vittorie e 29 podi in Coppa del Mondo. Chi lo ferma? Le prossime gare di slalom saranno senza dubbio più avvincenti. Si torna su piste più impegnative, a cominciare da Val d’Isère e Madonna di Campiglio, un gradito ritorno. Difficile trovare un favorito visto il livello generale ormai stratosferico.

Stefano Gross Una giornata storta. Troppe aspettative?

Jens Byggmark Al talento si sta aggiungendo solidità

Marcel Hirscher È sempre un punto di riferimento in slalom

Ivica Kostelic Bene, ma non benissimo, Ma arriverà...

DICEMBRE2012 2012\\\\49 51 DICEMBRE


COPPA DEL MONDO | LEVI

CARTOLINE Da

LEVI

ALCUNI ‘SCATTI’ DEL NOSTRO INVIATO IN LAPPONIA

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COPPA DEL MONDO | ASPEN

ASPEN COPPA DEL MONDO COLORADO USA

SCOREBOARD

24 NOVEMBRE \\ ASPEN (USA) SLALOM GIGANTE \\ FEMMINILE TRACCIATORI \\ G. OBKIRCHER (AUT) \\ S. COSTAZZA (ITA) 1. Tina Maze (Slo, Soeckli) ������������������������������������������������������������������ 1.59.39 2. Kathrin Zettel (Aut, Atomic) ������������������������������������������������� 2.00.29 3. Viktoria Rebensburg (Ger, Nordica) ��������������������������2.00.93 4. Lara Gut (Sui, Rossignol) ��������������������������������������������������������������2.01.12 5. Irene Curtoni (Ita, Rossignol) ������������������������������������������������2.01.19 6. Tessa Worley (Fra, Rossignol) ���������������������������������������������2.01.39 7. Taina Barioz (Fra, Fischer) ��������������������������������������������������������� 2.01.60

CATERINA D’AUSTRIA

7ex. Elisabeth Goergl (Aut, Head) ���������������������������������������� 2.01.60 9. Mikaela Shiffrin (Usa, Atomic) ����������������������������������������������2.01.73 10. Tanja Poutiainen (Fin, Fischer) �����������������������������������������2.02.18 16. Nadia Fanchini (Ita, Dynastar) ��������������������������������������������� 2.02.61 22. Sabrina Fanchini (Ita, Dynastar) ������������������������������������ 2.03.03

25 NOVEMBRE \\ ASPEN (USA) SLALOM SPECIALE \\ FEMMINILE TRACCIATORI \\ R. SOULARD (SWE) \\ C. SCHWAIGER (GER) 1. Kathrin Zettel (Aut, Atomic) ���������������������������������������������������1.42.46 2. Marlies Schild (Aut, Atomic) ����������������������������������������������������� 1.43.13 3. Tina Maze (Slo, Stoeckli) �������������������������������������������������������������� 1.44.27 4. Maria Hoefl-Riesch (Ger, Head) ���������������������������������������� 1.44.39 5. Maria Pietilae-Holmner (Swe, Rossignol) ��������������1.44.61

Chi avrebbe scommesso su una Kathrin Zettel così in forma in questo inizio di stagione? Primo e secondo posto ad Aspen. Intanto Tina Maze domina il gigante e prende il largo nella overall di Davide Marta foto Zoom

Aspen, tanto è bella la località, quanto è ‘tosta’ la pista per una gara femminile, specialmente il gigante. Non a caso risulta sempre uno degli appuntamenti più spettacolari del Circo Rosa. Le note salienti? Il ritorno in gara di Lindsey Vonn, dopo la settimana ‘horribilis’ in cui si rincorrevano voci sulle sue condizioni fisiche, la splendida prestazione di Kathrin Zettel e la solidità impressionante di Tina Maze. BIS IN GIGANTE Potenza, cattiveria, grande confidenza con i nuovi attrezzi: questa è Tina Maze in questo inizio di stagione, anche se i suoi tecnici giurano che non è nemmeno all’80% delle potenzialità. La vittoria nel gigante di Aspen è stata molto più netta di quei nove decimi che la separano da Kathrin

Nelle foto. In alto l'esultanza di Kathrin Zettel sul traguardo dello slalom, sotto Irene Curtoni, la migliore delle azzurre

54 \\ DICEMBRE 2012

6. Lena Duerr (Ger, Fischer) ������������������������������������������������������������1.45.33 7. Mikaela Shiffrin (Usa, Atomic) ����������������������������������������������1.45.52 8. Tanja Poutiainen (Fin, Fischer) ��������������������������������������������1.45.58 8ex. Michaela Kirchgasser (Aut, Atomic) ���������������������1.45.58 10. Christina Geiger (Ger, Rossignol) �������������������������������� 1.45.67 18. Manuela Moelgg (Ita, Rossignol) �����������������������������������1.47.35

Zettel, frutto di una prima manche di un altro pianeta e di una seconda molto più ragionata. Le avversarie di specialità ‘arrancano’ un po’: Viki Rebensburg si è ripresa il podio con una seconda manche più convincente, Tessa Worley sembra un po’ appannata, Federica Brignone in ritardo di condizione. Mentre vanno segnalate due atlete in crescita: Lara Gut, quarta con uno dei migliori crono nella seconda manche, e la nostra Ieie Curtoni, che con un errore nella seconda discesa si può mordere le mani per un podio gettato al vento. La valtellinese scia bene, ormai ha acquisito fiducia nei propri mezzi, il podio è solo questione di tempo. A punti le due sorelle Fanchini, mentre ha deluso un po’ le aspettative Lisa Magdalena Agerer che, dopo aver dominato in Coppa Europa l’anno scorso, sembra patire il passaggio definitivo nel circuito maggiore. SCACCO ALLA REGINA Forse l’uscita di Levi nell’ouverture stagionale di specialità le ha tolto un po’ di fiducia. Fatto sta che Marlies Schild si è vista scalzare dal gradino più alto del podio dalla compagna di squadra Zettel. Il che, come tutti sanno, in Austria è quanto di peggio possa succedere ad uno sciatore. La tensione della sfida si è limitata a questo. Per il resto lo slalom femminile si conferma una specialità poco spettacolare. Tina Maze ha fatto il ‘compitino’ portando a casa un terzo posto che vale e le azzurre - nonostante una partenza all’arrembaggio di Irene Curtoni, poi saltata quando stava correndo per un buon piazzamento - si confermano completamente fuori dai giochi.

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Tina Maze Ring, ring! Buongiorno! Volevo semplicemente uscire per l'allenamento di slalom, quando mi è piombato in camera il controllo anti-doping. Fa parte del gioco :) L'allenamento è andato bene lo stesso! Filtro: Rise

Resi Stigler È ora di scendere in pista… Filtro: Normal



COPPA DEL MONDO | LAKE LOUISE

LAKE LOIUSE COPPA DEL MONDO CANADA

SCOREBOARD

24 NOVEMBRE 2012 \\ LAKE LOUISE (CAN) DISCESA LIBERA \\ MASCHILE TRACCIATORE \\ H. SCHMALZL (FIS) 1. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ������������������������������������������� 1.48.31 2. Max Franz (Aut, Atomic) �����������������������������������������������������������������1.48.95 3. Marco Sullivan (Usa, Atomic) ������������������������������������������������� 1.48.97 3ex. Klaus Kroell (Aut, Salomon) ������������������������������������������ 1.48.97 5. Tobias Stechert (Ger, Head) ����������������������������������������������������� 1.49.16 6. Erik Guay (Can, Atomic) ������������������������������������������������������������������1.49.48 7. Guillermo Fayed (Fra, Head) ���������������������������������������������������� 1.49.52 8. Dominik Paris (Ita, Nordica) ������������������������������������������������������ 1.49.55 9. Kjetil Jansrud (Nor, Head) ������������������������������������������������������ 1.49.59 10. Johan Clarey (Fra, Head) ��������������������������������������������������������1.49.84 14. Peter Fill (Ita, Atomic) �������������������������������������������������������������������1.49.96 20. Werner Heel (Ita, Atomic) ��������������������������������������������������������1.50.37

25 NOVEMBRE 2012 \\ LAKE LOUISE (CAN) SUPER G \\ MASCHILE TRACCIATORE \\ M. CARCA (ITA) 1. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ����������������������������������������� 1.34.96 2. Adrien Theaux (Fra, Salomon) �����������������������������������������������1.35.81 3. Joachim Puchner (Aut, Atomic) �������������������������������������������1.35.86 4. Ted Ligety (Usa, Head) ���������������������������������������������������������������������1.35.87 5. Werner Heel (Ita, Atomic) ����������������������������������������������������������� 1.36.06 6. Matthias Mayer (Aut, Head) ��������������������������������������������������������1.36.15 7. Andreas Romar (Fin, Atomic) �����������������������������������������������������1.36.18 8. Max Franz (Aut, Atomic) ������������������������������������������������������������������1.36.19 9. Matteo Marsaglia (Ita, Rossignol) ����������������������������������1.36.25 10. Patrick Kueng (Sui, Salomon) ���������������������������������������������� 1.36.27 12. Peter Fill (Ita, Atomic) �������������������������������������������������������������������1.36.32

MARZIANO SVINDAL Grande impresa del vichingo: la doppietta a Lake Louise in discesa e superG era riuscita soltanto a Stephan Eberharther nel 2002 e a Bode Miller nel 2004

di Davide Marta foto Zoom

Nella foto in alto: L’azione potente di Aksel Lund Svindal ©Zoom

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Kjetil Janrud #Lakelouise non c’è bisogno di aggiungere altro... Filtro: NORMAL

Non sarà una delle piste più spettacolari del Circo Bianco, però è ormai una classica. Con tutte le sue difficoltà, legate ad una neve ogni anno diversa da come la si aspetta e dal meteo, variabile come in poche altre località. I punti dove fare la differenza sono pochi, l'attacco e l'uscita dal muro, in primis e la capacità di far scorrere gli sci, sul piatto e in curva, risulta determinante. TUTTI VICINI, A PARTE AKSEL La discesa libera sta vivendo un ricambio generazionale importante. Salutati prima Walchhofer, poi Cuche, con Miller che non si sa bene cosa farà, sembra che Svindal abbia deciso di 'pigiare' sull'acceleratore. Netta la sua vittoria su Max Franz, il campione nazionale austriaco che ha iniziato la stagione della consacrazione con il piede giusto. Classe 1989, come il nostro Paris, è uno dei

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volti nuovi della disciplina. Già, il nostro Domme, convincente come non mai nella prima gara di stagione, nonostante un'estate tribolata per l'operazione alla spalla. Moderatamente soddisfatto il DT azzurro Ravetto. «Pista facile e visibilità non ottimale. A Lake Louise è sempre così, ma ho notato progressi rispetto al passato, stiamo migliorando in queste condizioni. Però oggi contava anche la fortuna. Certo, nulla da togliere ad Aksel Lund Svindal, ha vinto con margine ed ha anche fatto alcuni errori». Purtroppo è caduto Mattia Casse, procurandosi una lussazione ad una spalla (ridotta già all'ospedale di Banff ) e una frattura alla testa dell'omero. Per lui due mesi di stop. IL RITORNO DI WERNER HEEL La vittoria di Svindal in superG è stata ancora più impressionante per come si è

'consumata'. Sul tratto ripido, specialmente all'ingresso, ha mostrato una capacità superiore agli avversari nel controllare gli sci senza tuttavia frenare, lasciandoli scorrerere e portando fuori nel piano una velocità impressionante. Anche in casa Italia si festeggia, non il podio, ma il ritorno ad altissimo livello di Werner Heel. Una gara quasi perfetta, condizionata da una 'sbavatura' di linea nel tratto alto che gli è costata forse la piazza d'onore alle spalle di Svindal. Alle spalle del norvegese un convincente Theaux, l'austriaco Puchner e Ligety. Una grande gara per lo yankee, che ha confermato di stare bene e di esser sempre più a proprio agio a velocità attorno ai 100 km/h. Un altro passo avanti verso la overall? Buona gara anche di Matteo Marsaglia, nono. «Per me è un inizio positivo, su una pista che non ho mai 'digerito' più di tanto. Attendo pendii più adatti alle mie caratteristiche» è stato il suo commento. Discreto anche Peter Fill, dodicesimo, che è sembrato più convincente che in discesa.


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COPPA DEL MONDO | LAKE LOUISE

LAKE LOUISE COPPA DEL MONDO CANADA

SCOREBOARD

30 NOVEMBRE \\ LAKE LOUISE (CAN) DISCESA LIBERA \\ FEMMINILE TRACCIATORE J. TISCHHAUSER (FIS) 1. LINDSEY VONN (USA, HEAD) ��������������������������������������������������������������� 1.52.61 2. STACEY COOK (USA, ROSSIGNOL) �����������������������������������������������1.54.34 3. MARIA HOEFL-RIESCH (GER, HEAD) ������������������������������������������1.54.35 3ex. TINA WEIRATHER (LIE, ATOMIC) ����������������������������������������������1.54.35 5. STEFANIE MOSER (AUT, FISCHER) �������������������������������������������������1.54.48 6. NADJA KAMER (SUI, STOECKLI) ������������������������������������������������������1.54.49 7. DANIELA MERIGHETTI (ITA, SALOMON) ������������������������������������1.54.51 8. JULIA MANCUSO (USA, HEAD) ��������������������������������������������������������1.54.55 9. DOMINIQUE GISIN (SUI, DYNASTAR) ������������������������������������������� 1.54.62 10. MARION ROLLAND (FRA, ROSSIGNOL ) ���������������������������������� 1.54.67 19. ELENA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ��������������������������������������������� 1.55.55 24. FRANCESCA MARSAGLIA (ITA, VOELKL) �������������������������������1.56.18 26. VERENA STUFFER (ITA, FISCHER) 1.56.22

1 DICEMBRE \\ LAKE LOUISE (CAN) DISCESA LIBERA \\ FEMMINILE TRACCIATORE J. TISCHHAUSER (FIS) 1. LINDSEY VONN (USA, HEAD) ������������������������������������������������������������1.52.90

Super Vonn a 'Lake Lindsey'

Dominio quasi imbarazzante della statunitense sulla pista canadese tre settimane dopo il ricovero in ospedale di CLAUDIO PRIMAVESI foto Zoom

2. STACEY COOK (USA, ROSSIGNOL) �����������������������������������������������1.53.42 3. MARIANNE KAUFMANN-ABDERHALDEN (SUI, HEAD) ����1.53.52 4. MARIE MARCHAND-ARVIER (FRA, ROSSIGNOL) �������������� 1.53.72 5. DANIELA MERIGHETTI (ITA, SALOMON) ���������������������������������1.54.03 6. MARIA HOEFL-RIESCH (GER, HEAD) �������������������������������������������1.54.12 7. TINA WEIRATHER (LIE, ATOMIC) ������������������������������������������������������ 1.54.14 8. ANNA FENNINGER (AUT, HEAD) �����������������������������������������������������1.54.16 9. JULIA MANCUSO (USA, HEAD) ��������������������������������������������������������1.54.36 10. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) �����������������������������������������������������������1.54.57 17. VERENA STUFFER (ITA, FISCHER) ������������������������������������������������1.54.95 19. ELENA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ������������������������������������������� 1.55.10

2 DICEMBRE \\ LAKE LUOISE (CAN) SUPERG \\ FEMMINILE TRACCIATORE D. PETRINI (SUI) 1. LINDSEY VONN (USA, HEAD) ��������������������������������������������������������������1.22.82 2 JULIA MANCUSO (USA, HEAD) ���������������������������������������������������������1.23.25

Lindsey Vonn è tornata e rilancia prepotentemente la propria candidatura per la Coppa del Mondo. Le tre gare veloci di Lake Louise dicono questo, con la statunitense capace di fare il pieno di punti e mettere nel mirino la Maze. Altre notizie? Di minor conto… però anche le azioni di Tina Maze nelle gare veloci salgono ed Elena Curtoni, con un undicesimo posto nel superG, si riaffaccia nei piani alti. TOH, E’ TORNATA LINDSEY Chi avrebbe scommesso che a tre settimane dal ricovero in ospedale avrebbe demolito la concorrenza sulla pista dove sperava di gareggiare con gli uomini? La notizia, in una gara più volte interrotta per la nebbia, è proprio questa: Lindsey c’è e rifila 1.73 alle inseguitrici… Dietro di lei la compagna di squadra Stacey Cook, al primo podio in carriera, e al terzo posto, appaiate, Maria Hoefl-Riesch e Tina Weirather. Le altre ‘sentenze’ della giornata: ‘Dada’ Merighetti settima a 16 centesimi dal podio, solo ventesima Tina Maze, primi punti per Chemmy Alcott al rientro.

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3. ANNA FENNINGER (AUT, HEAD) ���������������������������������������������������� 1.23.27 4. TINA MAZE (SLO, STOECKLI) ��������������������������������������������������������������1.23.44 5. MARIA HOEFL-RIESCH (GER, HEAD) ������������������������������������������1.23.98 6. LARA GUT (SUI, ROSSIGNOL) �������������������������������������������������������������1.24.07 7. DOMINIQUE GISIN (SUI, DYNASTAR) ��������������������������������������������1.24.29 8. LEANNE SMITH (USA, ROSSIGNOL) �����������������������������������������������1.24.41 9. STEFANIE MOSER (AUT, FISCHER) ������������������������������������������������� 1.24.47 10. FABIENNE SUTER (SUI, STOECKLI) ���������������������������������������������1.24.48 11. ELENA CURTONI (ITA, ATOMIC) ����������������������������������������������������� 1.24.49 20. VERENA STUFFER (ITA, FISCHER) ����������������������������������������������1.24.99

Nelle foto. In alto la ‘linguaccia’ di Lindsey alla Del Piero. Qui sopra Stacey Cook in azione ©Zoom

GARA FOTOCOPIA Seconda discesa in due giorni, seconda vittoria della Vonn, con il podio per due terzi uguale. Al secondo posto, infatti, è arrivata ancora l’altra statunitense Stacey Cook. Terza la svizzera Marianne Kaufmann-Abderhalden. I distacchi sono stati meno accentuati: 52 centesimi sulla Cook, 62 sulla svizzera. Daniela Merighetti ha guadagnato due posizioni rispetto al settimo posto della prima discesa: quinta, dietro alla francese Marchand-Arvier. Da segnalare però che a ‘Lake Lindsey’ Tina Maze ha migliorato nettamente la propria prestazione in un giorno: da ventesima a decima.

24. FRANCESCA MARSAGLIA (ITA, VOELKL) ������������������������������1.25.28 30. ELENA FANCHINI (ITA, DYNASTAR) ������������������������������������������� 1.25.65

TRE SU TRE Lindsey Vonn è stata implacabile anche nella terza gara di Lake Louise, in un superG corso, come le due discese, tra nebbia e neve. La statunitense ha preceduto la compagna di squadra Julia Mancuso e l’austriaca Anna Fenninger. La novità è il quarto posto di Tina Maze, in continuo miglioramento nelle gare veloci e la conferma che Lara Gut, sesta dopo il quarto posto nel gigante di Aspen, si sta ritrovando. In Casa Italia lascia ben sperare l’undicesimo posto di Elena Curtoni.


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...need for speed


COPPA DEL MONDO | BEAVER CREEK

BEAVER CREEK COPPA DEL MONDO

USA

SCOREBOARD

30 NOVEMBRE \\ BEAVER CREEK (USA) DISCESA LIBERA \\ MASCHILE TRACCIATORE H. SCHMALZL (FIS) 1. CHRISTOF INNERHOFER (ITA, ROSSIGNOL) ����������������������������1.41.69 2. AKSEL LUND SVINDAL (NOR, HEAD) ������������������������������������������ 1.41.92 3. KJETIL JANSRUD (NOR, HEAD) ������������������������������������������������������� 1.42.19 4. FLORIAN SCHEIBER (AUT, SALOMON) �������������������������������������� 1.42.29 5. DOMINIK PARIS (ITA, NORDICA) ������������������������������������������������������ 1.42.54 6. GEORG STREITBERGER (AUT, HEAD) ����������������������������������������� 1.42.56 7. JOHAN CLAREY (FRA, HEAD) ����������������������������������������������������������� 1.42.58 8. PETER FILL (ITA, ATOMIC) ����������������������������������������������������������������������1.42.62 9. KLAUS KROELL (AUT, SALOMON) ��������������������������������������������������1.42.70 10. DIDIER DEFAGO (SUI, ROSSIGNOL ) ��������������������������������������������1.42.74 22. SIEGMAR KLOTZ (ITA, NORDICA) ������������������������������������������������1.43.20

1 DICEMBRE \\ BEAVER CREEK (USA) SUPERG \\ MASCHILE TRACCIATORE B. SCHAFFER (AUT) 1. MATTEO MARSAGLIA (ITA, ROSSIGNOL) ������������������������������������1.14.68

La squadra azzurra festeggia il doppio trionfo sulla Birds of Prey

Qui Beaver Creek,

Italia! Innerhofer, Marsaglia, Simoncelli: due vittorie e un terzo posto in Colorado. E tanti piazzamenti. La squadra da battere è quella azzurra di GABRIELE PEZZAGLIA foto Zoom

È stata una delle trasferte più memorabili della storia dello sci italiano, di quelle che rimarranno negli annali azzurri per sempre. Beaver Creek ha detto che l’Italia della velocità c’è e che sarà la squadra da battere e confermato che nelle discipline tecniche sono tanti gli atleti azzurri da podio. Ma è stata anche la tappa della conferma che Svindal sarà l’uomo da battere in Coppa. Ligety permettendo, visto che in gigante è di un altro pianeta e in superG è abbonato ai primi posti… La vittoria della determinazione e del talento A Beaver Creek la vittoria della classe, perché ‘Inner’ ha sciato in maniera fantastica nelle sue condizioni, neve dura, e sul suo terreno, pendenze importanti e passaggi tecnici significativi. La vittoria della spregiudicatezza, perché in ricognizione ha pensato di buttarsi giù ‘a tutta’ senza fare troppi calcoli e rischiare. È la vittoria del talento, perché vincere in Colorado con la metà dei giorni di allenamento dei suo rivali significa essere, per dirla con Max Carca, «una spanna sopra gli altri». Infine la vittoria della determinazione, perché

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2. AKSEL LUND SVINDAL (NOR, HEAD) ������������������������������������������� 1.14.95 3. HANNES REICHELT (AUT, SALOMON ) ����������������������������������������1.15.38

BEAVER CREEK SU INSTAGRAM

4. TED LIGETY (USA, HEAD) ���������������������������������������������������������������������� 1.15.42 5. WERNER HEEL (ITA, ATOMIC) ������������������������������������������������������������� 1.15.56 6. KJETIL JANSRUD (NOR, HEAD) �������������������������������������������������������1.15.58 7. MATTHIAS MAYER (AUT, HEAD) ���������������������������������������������������������1.15.67 8. GAUTHIER DE TESSIERES (FRA, HEAD) ������������������������������������� 1.15.79 9. THOMAS MERMILLOD BLONDIN (FRA, SALOMON) ��������� 1.15.87 10. JAN HUDEC (CAN, ROSSIGNOL) ����������������������������������������������������1.15.94 17. CHRISTOF INNERHOFER (ITA, ROSSIGNOL) ������������������������ 1.16.23 18. SIEGMAR KLOTZ (ITA, NORDICA) �������������������������������������������������� 1.16.25

MATTEO MARSAGLIA Ben stipati in macchina verso Beaver Creek!! :)

29. DOMINIK PARIS (ITA, NORDICA) ���������������������������������������������������� 1.16.78

2 DICEMBRE \\ BEAVER CREEK (USA) GIGANTE \\ MASCHILE TRACCIATORI J. SLIVNIK (FIN) S. BRUNNER (SUI) 1. TED LIGETY (USA, HEAD) ��������������������������������������������������������������������� 2.25.59 2. MARCEL HIRSCHER (AUT, ATOMIC) ���������������������������������������������� 2.27.35 3. DAVIDE SIMONCELLI (ITA, SALOMON) ��������������������������������������2.27.66 4. MANFRED MOELGG (ITA, FISCHER) ���������������������������������������������2.28.15 5. ALEXIS PINTURAULT (FRA, SALOMON) �������������������������������������2.28.19

TRAVIS GANONG Taglio di capelli da rookie!

6. AKSEL LUND SVINDAL (NOR, HEAD) �����������������������������������������2.28.34 7. KJETIL JANSRUD (NOR, HEAD) ������������������������������������������������������ 2.28.68 7. FRITZ DOPFER (GER, NORDICA) ���������������������������������������������������� 2.28.68 8. MASSIMILIANO BLARDONE (ITA, DYNASTAR) �������������������� 2.28.87 9. CHRISTOPH NOESIG (AUT, FISCHER) ���������������������������������������� 2.28.90 25. FLORIAN EISATH (ITA, BLIZZARD) ���������������������������������������������2.30.39

ha resistito a momenti di solitudine, a viaggi disperati per curarsi la schiena prima di trovare la giusta soluzione, a infiltrazioni, trattamenti, cure. Per tutti questi motivi Innerhofer ha fatto fatica a realizzare subito la sua vittoria bestiale. «Ma è tutto vero? Svegliatemi, non ci credo...» ripeteva ancora dopo la premiazione. È la vittoria più bella. «Tripletta iridata a parte, in Coppa del Mondo questa è la vittoria più importante perché inaspettata. Giorno dopo giorno la condizione cresceva, ma al massimo mi aspettavo una prestazione nei primi dieci e sarei stato già soddisfatto». Niente Argentina in estate con la squadra, ma allenamenti sui ghiacciai alpini con Max Carca. «Non so quanti dottori ho visto, quanti trattamenti, applicazioni, infiltrazioni ho fatto. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato, dallo staff FISI a quelli a casa e poi un ringraziamento particolare va a Martin Auracher, un dottore tedesco. In autunno ero più a Schliersee che a casa mia». Ma c’è una dedica particolare per questo trionfo. La dedica a una donna, ed è una novità per ‘Inner’, prima scanzonato playboy: «Martina, giornalista, 28 anni. Un motivo in più per essere felice di tornare a casa e rendermi conto di questo successo».


Leader nella Tecnologia al Servizio della Sicurezza

Podio 'nobile' nel gigante. Davide Simoncelli insieme a Ligety e Hirscher

La prima volta di ‘Matte’ Matteo Marsaglia dalla vigilia ‘annusava’ il colpaccio, si sentiva pronto per una giornata di gloria tutta da raccontare. Il giorno prima del superG lo aveva predetto: «Con il 12 vinco». Così è stato lo scorso primo dicembre. Una vittoria che ha sottolineato una superiorità assoluta, registrato l’eccellente momento del ‘romano di Cesana’, che già la settimana precedente aveva dominato i superG FIS di Copper Mountain. «Sentivo che il podio era alla portata, ma non volevo farci troppo caso, sono un tipo superstizioso. Ma si vede che il mio giorno era proprio scritto. Prima di partire anche il cronometrista al cancelletto, appena mi ha visto, mi ha detto ‘Arriva il vincitore’». Per la dedica una persona su tutte: «A mamma Roberta. Mi ha sostenuto nei momenti difficili. Non nascondo che ho anche pensato di lasciar perdere tre anni fa, mi sentivo perseguitato dagli infortuni». Sarà anche vero che a volte è questione di destino, coincidenze, ma a vedere ‘Matte’ sul podio non sembra che fosse tutto così certo. Anzi. Marsaglia racconta: «Sul podio Svindal mi parlava, io ero in confusione per la felicità, non ero quasi presente». Sulla ‘Birds of Prey’ una vittoria tanto imperiosa. «Al traguardo ho capito di aver fatto un’impresa. Me la godo, non scorderò mai questo successo. Però non deve essere l’unico, l’Italia deve riscoprire lo sci, ma veramente. Ci vogliono i risultati, le vittorie. Il mio sogno? Che lo sci ritorni a essere seguito, anche dalla massa». E forse ci vuole proprio uno come Matteo Marsaglia. ‘Simo’, uno che non molla Terzo atto, il gigante più lungo, quello più faticoso, che chiude la tappa di Beaver Creek. The end con lieto fine azzurro: Davide Simoncelli terzo, Manfred Moelgg quarto. Eccolo ‘Simo’: «Incredibile, sono felicissimo, non mi aspettavo assolutamente un risultato del genere. Ho poco allenamento nelle gambe, e anche in America nelle giornate di training non brillavo particolarmente e il cronometro confermava il mio stato, seppur di crescita, non di altissimo livello. Invece dalle prime porte mi sono subito adattato alla grande, nella seconda poi il capolavoro. Sono partito con una voglia matta di attaccare, di non risparmiarmi». Una dedica particolare per la fidanzata Irene e la sua famiglia. Ancora Davide: «In Francia stavo davvero male, senza Irene, Carmela e Luciano sarebbe stato difficile. Mi hanno aiutato, mi hanno trasmesso serenità in un momento estremamente particolare». Chiude Davide con una dedica speciale. «Premessa doverosa, con questo staff mi trovo molto bene. Tuttavia questo podio è dovuto anche al lavoro fatto negli anni passati e quindi con Matteo Guadagnini. Quando ha lasciato il gruppo dei gigantisti, mi sono detto che avrei dedicato a Matteo una bella gara. Ecco, oggi il mio pensiero va anche al lavoro svolto con lui».

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TECNICA MAURO PINI commentatore tecnico presso TSI

MAURO PINI, classe 1965, ticinese di Airolo, è maestro di sci, allenatore e istruttore nazionale. Vanta un notevole curriculum come allenatore a tutti i livelli, dallo sci club Airolo al Comitato Ticinese, passando poi dalla Nuova Zelanda alla squadra femminile spagnola (6 vittorie di Maria Rienda Contreras), al team di Lara Gut (due medaglie in Val d’Isère 2009 e prima vittoria in Coppa del Mondo), per la squadra maschile di Coppa del Mondo della

Svizzera (oro di Defago nella discesa olimpica di Vancouver), fino all’ultima esperienza di direttore tecnico del settore femminile della Svizzera conclusa a fine stagione 2012. È stato anche direttore della scuola di sci di Airolo e direttore tecnico del corso allenatori dell’Argentina. Quest’anno si è preso un ‘anno sabbatico’ e oltre a collaborare con Race, commenterà le gare di Coppa del Mondo per la televisione Svizzera.

Postura, assi e mobilità Con i nuovi sci da gigante è fondamentale ‘muoversi’ per creare energia e diversi atleti top dovranno rivedere la loro sciata fatta di movimenti ridotti all’essenziale La posizione delle tibie che si appoggiano costantemente sul linguettone dello scarpone, tipica dei giovani atleti, è anche un’abitudine di alcuni sciatori di Coppa del Mondo. Sebbene il problema del peso che cade sui linguettoni non sia da attribuire esclusivamente all’abitudine malsana del risalire lo skilift con le ascelle appoggiate ai bastoni, sono convinto che ciò non aiuti a trovare la postura ideale durante la sciata. La posizione con appoggio costante sullo scarpone non permette infatti di caricare e scaricare lo sci come si dovrebbe, compromettendo la scorrevolezza dell’attrezzo. Nel momento in cui passiamo la linea di massima pendenza ed entriamo nella fase finale della curva, cominciamo a liberare lo sci, ‘lasciandolo scorrere’. È fondamentale che i vincoli (angoli che creiamo con la posizione del nostro corpo) comincino ad aprirsi seguendo il principio del pendolo. La caviglia, aprendosi, permetterà all’atleta di avere la sensibilità necessaria per posizionare il baricentro sulla ‘pianta’ dei piedi e non davanti a essi. Questa capacità propriocettiva aiuterà lo sci a utilizzare l’energia di ritorno e permetterà quella leggerezza necessaria per far scorrere al meglio gli attrezzi. La tendenza a chiudere la caviglia viene dall’impressione di dover dare una continua pressione allo sci, ottenendo invece il risultato opposto. La capacità di gestire l’articolazione nello scarpone in modo da liberare lo sci è di fondamentale importanza. Il compito principale dell’articolazione della caviglia consiste nel lasciar fluire le forze (energia) da e per l’attrezzo tramite il linguettone della scarpa. La postura aperta (a mo’ di 62 \\ DICEMBRE 2012

Fritz Dopfer (Ger) in azione nella prima manche di Soelden. Da notare l’asse del corpo sempre allineato e gli assi orizzontali sempre ben impilati.

«…la posizione con appoggio costante sullo scarpone non permette di caricare e scaricare lo sci come si dovrebbe, compromettendo la scorrevolezza dell’attrezzo…»

burattino, per intenderci) ci permette di essere sempre centrali e avere gli arti disponibili. Se l’articolazione ‘busto/bacino’ si chiude a causa di un avanzamento troppo accentuato delle spalle, compenseremo gettando le anche indietro e compromettendo la mobilità dell’articolazione in senso laterale. Questa situazione ci metterà in difficoltà al momento di creare la posizione di angolazione. La mobilità, intesa


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Anna Fenninger (Aut) in azione nella seconda manche a Soelden. Nei primi due scatti della sequenza si nota come il corpo si comprima. Nel terzo possiamo vedere la ‘manovra d’inizio’ di apertura dei vincoli.

come possibilità/capacità di gestione dei ‘movimenti’ delle articolazioni, è fondamentale per una sciata dinamica dove il corpo deve muoversi per trovare l’energia da trasmettere allo sci. Per trovare quella fluidità d’azione tanto richiesta dagli allenatori è indispensabile allineare (impilare) gli assi delle articolazioni, così miglioreranno proprio stabilità e mobilità. Guardando lo slalom gigante di Sölden ci siamo resi conto dell’importanza di riuscire a creare molta energia per guidare i nuovi sci. L’energia è frutto di un lavoro, che per uno sciatore si traduce in movimenti. Negli ultimi anni alcuni fra gli atleti top hanno sviluppato una sciata con movimenti ridotti all’essenziale. La ‘qualità posturale’ permetteva loro di essere sempre ben centrati sugli attrezzi. Ora, con i nuovi sci, questo non basta (o meglio non funziona…) e la loro difficoltà nel trovare il ‘setup’ ideale è indicativa. Questi atleti non sono abituati a ‘muoversi’, ad aprire e chiudere i vincoli, a distendersi e comprimersi per caricare/scaricare energia sui loro sci. Molti di questi atleti avranno bisogno di tempo prima di trovare la giusta ampiezza dei movimenti e il giusto mix tra centralità e gestione dei vincoli. Per l’allenatore è importante capire su quali aspetti tecnici lavorare (fondamentali), incolpare il materiale non serve. Le nuove sciancrature non perdonano, le sole inclinazioni del corpo verso l’interno della curva non funzionano più...

mailbox - race@mulatero.it

E la seconda parte di curva? Buongiorno Mauro, spero che non ti offenda se di do del tu non conoscendoti di persona. Sono Marco Costazza e lavoro per lo Ski Team Fassa. Volevo complimentarmi con te per l’articolo riguardante la tecnica pubblicato sul numero di Race ski magazine di novembre. Sono pienamente d’accordo su quello che hai scritto, ma volevo chiederti se potevi approfondire di più la seconda parte di una curva, quella dal palo in poi. Su quale

obiettivo lavori per svincolare il più presto possibile e quale è secondo te la miglior traiettoria in funzione della nuova curva e degli sci stessi. Grazie per l’attenzione e buon lavoro. Marco Costazza Caro Marco, senza che fosse programmato, credo che leggendo l’articolo di questo mese potrai trovare in parte una risposta alla tua domanda. Non perdere però le prossime uscite perché tornerò ancora sull’argomento. Grazie per i complimenti. Mauro Pini

Thomas Fanara (Fra) in azione nella prima manche di Soelden. Da notare il perfetto allineamento degli assi spalle, bacino, ginocchia, caviglie.

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STEFANO GROSS | SKI PEOPLE

Stefano Gross

Vamos Gross! Si può essere esclusi dalla squadra C e dopo qualche stagione diventare uno degli slalomisti più forti al mondo? La storia di Sabo Gross ci dimostra che è possibile. Però ci vogliono il suo talento e il suo grande cuore intervista di Gabriele Pezzaglia foto di Ralf Brunel

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SKI PEOPLE | STEFANO GROSS

Nella foto: Stefano Gross durante il servizio fotografico realizzato da Ralf Brunel per questa intervista


STEFANO GROSS | SKI PEOPLE

Biografia Stefano Gross è nato a Bolzano il 4 settembre 1986 e risiede a Pozza di Fassa in Trentino. Tesserato con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, ha concluso la stagione 2011-2012 al quinto posto della classifica di specialità di slalom in Coppa del Mondo, grazie anche a tre podi: Adelboden, Schladming e Bansko. La prima vittoria importante nel 2006 a Pila, ai Campionati Italiani Giovani di slalom. Nello stesso anno quarto posto ai Mondiali Giovani di Mt. St. Anne, Quebec. L'Alta Badia la pista degli esordi: in Coppa del Mondo nel dicembre 2008 e in Coppa Europa nel dicembre 2005. In entrambe le occasioni senza terminare la prima manche. In Coppa Europa vanta un 'posto fisso' nella stagione 2009/2010 e quattro podi: nel 2010 a Bansko, Monte Pora e Kranjska Gora e nel 2011 a Formigal. Usa sci Voelkl, scarponi Fischer, bastoncini Gabel, guanti Dainese, casco e maschera Alpina, protezioni Dainese.


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Ritrovarsi in tre mesi dall'anonimato alla gloria, dalle retrovie al 'primo gruppo', dalle piste segnate e scalinate a quelle immacolate e vergini. Stefano Gross è piombato prepotentemente sulla scena dello slalom mondiale. Non un fulmine a ciel sereno, intendiamoci, il ragazzo faceva intravedere importanti potenzialità, ma i suoi risultati così prestigiosi hanno lasciato il segno. Una scossa, un terremoto. Adelboden, Schladming, Bansko: tre podi, uno più bello dell'altro. Ognuno con la sua storia e il suo significato. «L'alba di una nuova vita» quello svizzero, «Il più bello, anche se il secondo» quello austriaco, «La conferma di essere fra i grandi dello slalom» quello bulgaro. L'anno scorso nella prima gara di Coppa del Mondo a Beaver Creek partiva con il pettorale numero 40, a fine stagione, forte dei tre podi e di altri sei risultati nei 'top ten', 'Sabo' ha chiuso quinto la classifica mondiale delle 'porte strette'. ESPLOSIVITÀ Gross è la nuova frontiera dello slalom. Più simile a Hirscher che a Kostelic, tantomeno a Myhrer. Esplosivo, energico, al limite. Linee millimetriche, esasperate, rischi. Più dritto che rotondo. Le sue traiettorie sono rasoiate. È nervo e potenza, è elasticità, esplosività. Il suo atteggiamento tattico è votato all'attacco, sempre e comunque. «Quando arrivi a un certo livello, per rimanerci non devi fare tanti calcoli. Attaccare e basta, pensare poco, sparare giù». Mentalità vincente. Il suo terreno di battaglia è il ghiaccio, non la neve morbida come per Myhrer. Massima pendenza, angoli, duro: ecco il 'pane' di Sabo, anche se durante la scorsa stagione ha dimostrato di trovarsi a proprio agio su diverse tipologie di pendii. È maturato, l'unico punto debole rimane la neve morbida, dove fa più fatica a prendere velocità, dove quasi d'istinto si mette sugli spigoli. MAI CERCARE SCUSE Se come ogni campione ha le sue preferenze di neve e di tracciatura, 'Sabo' è però uno abituato a non cercare scuse per una gara andata storta.

«Sorrido quando qualche mio collega mette le mani avanti e dà la colpa alla neve. Tutte balle. Il campione va forte comunque, deve cercare di adattarsi sempre». Anche se è sulla ribalta internazionale solo da un anno, Gross di battaglie ne ha condotte tante. Perse e vinte, di qualcuna porta ancora le cicatrici. Un 'guerriero' come direbbe lui. Non è stato facile arrivare fra i primi al mondo dello slalom, anzi. Quasi come un'ossessione Sabo non smette di ripeterlo: «Partire davanti è tutta un'altra storia. Ho fatto fatica ad

«Quando la pista è ripida, sul ghiaccio verde, Gross non ha uguali. In quelle condizioni è davvero il numero uno al mondo» (Jacques Theolier, allenatore)

emergere subito perché prendevo il via dopo la musica, con piste segnate e solchi che sembravano binari». Per il suo senso sfrenato all'attacco davvero un impedimento oggettivo. SUL PUNTO DI MOLLARE Otto anni fa è entrato nel giro della nazionale. Due anni con la squadra C, prima con Alberto Ghezze, quindi con Alessandro Serra. Poi a casa. La colpa? «Fa solo slalom» la cruda e discutibile sentenza. Inizia così un momento difficile. «Ci sono rimasto male, all'inizio ero frastornato, non sapevo cosa fare». Poi è arrivata l'opportunità di rimettersi in gioco con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle. «Ho accettato la scommessa, senza la Finanza forse avrei lasciato perdere. Ho preso al volo l'opportunità di riscatto e ci ho dato dentro. Non potevo mollare così». Per Gross, come per tanti altri atleti, il gruppo sportivo, tanto chiacchierato, è stato l'ancora di salvataggio. È ripartito da zero, dal purgatorio delle FIS per cercare una convocazione in Coppa Europa, per

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STEFANO GROSS | SKI PEOPLE

inseguire di nuovo la squadra azzurra. La svolta nella stagione? Con il 'posto fisso', il ritorno in squadra, la spola fra la B e il gruppo Coppa del Mondo. Infine con l'arrivo di Jacques Theolier l'innesto ufficiale con gli slalomisti. ALTO LIVELLO Ha fatto bene a non mollare. I risultati di Stefano Gross sono la vittoria della perseveranza, del sacrificio, ma anche del carattere. In tanti avrebbero lasciato perdere, senza avere la forza di reagire. Escluso dopo un quarto posto ai Mondiali Juniores di slalom: non è facile da digerire. Ma nel segreto di 'Sabo' non c'è solo quella voglia pazza di riconquistare ciò che gli avevano tolto, la dedizione al lavoro, la sua dote innata di slalomista talentuoso e attaccante. C'è stata anche la fortuna di trovare Theolier e la sua squadra, di confrontarsi con i migliori. «L'opportunità di allenarsi ad alto livello ti può mettere in condizione di fare il salto di qualità. Io devo tanto a Theolier, al confronto con i miei compagni. Certo, ci ho messo del mio, altrimenti non vai da nessun parte, nessuno ti regala niente». Il resto è cronaca. è la storia, anzi la favola, di quello che era sul punto di lasciar perdere e ora invece è un punto di riferimento per il mondo dello slalom. Manca una cosa a dire la verità. La vittoria. Ma con quella testa e con quel talento non può non arrivare… Salire sul podio in Coppa del Mondo, lo avresti mai detto? «Era solo un sogno». Ti senti un atleta appagato? «No, mi manca ancora la vittoria, magari ai Mondiali, meglio alle Olimpiadi, sarebbe fantastico. Ma sarei falso se non dicessi che gran parte dei miei obiettivi sono stati raggiunti». Il momento più difficile della tua carriera? «Primavera 2006. Fuori squadra dopo il quarto posto ai Mondiali Giovani di Mt. St. Anne. Un'esclusione ritenuta un'ingiustizia, quasi un affronto». La motivazione era il fatto di essere troppo specialista. Cosa hai pensato? «Più che pensato, non capivo, cercavo un'altra opportunità, me l'hanno negata». E allora? «Due anni con la Finanza, con Loris Donei, Daniel Dorigo, Roberto Fontanive. Grazie a loro ho ritrovato i giusti stimoli e non ho mollato».

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«è l'esempio concreto di come il lavoro paga. Ha fatto dei passi avanti da gigante, adesso ha una sicurezza bestiale. Chapeau» (Cristian Deville, compagno di squadra)

Nelle foto: Sabo in allenamento nella sua valle, a destra i festeggiamenti sul parterre della Planai di Schladming dopo il secondo posto della Nightrace ©Zoom, in basso a destra Relax nella nuova casa di Pozza

Lo slalomista perfetto deve avere… «Non credo a un modello preciso. Hirscher, Kostelic e Myhrer, Deville, per non parlare del sottoscritto. Ognuno è speciale a modo suo». E il tuo essere speciale? «La rapidità, il taglio, la voglia di attaccare. Quest'ultima cosa l'ho capita con il tempo osservando i grandi campioni stranieri. Risparmiarsi anche un attimo, ragionare, fare anche solo un calcolo, vuol dire regredire in classifica. L'alto livello è così. Insomma, osare sempre». Dicono che sei il 'preferito' di Jacques Theolier? «Con Theolier ho un ottimo rapporto, ma Jacques va d'accordo con tutti. Anzi, la sua maggiore qualità è proprio il fatto di non fare distinzioni. Mi ricordo dopo Vancouver una sua precisazione. Ci disse che anche se allenava il campione olimpico lui metteva tutti sullo stesso piano per farci rendere al massimo delle nostre potenzialità». Parlaci ancora di Theolier... «è il migliore nella gestione del gruppo. Un capo carismatico, un tecnico valido. E poi uno che la pensa come me sul fatto che non bisogna risparmiarsi in gara».

E il resto dello staff tecnico? «Con Giuseppe Bianchini, lo skiman, ci intendiamo al volo quando testiamo. Vittorio Micotti, il preparatore atletico, pignolo come piace a me. Simone Del Dio, allenatore, lavoratore instancabile, uno di quelli che non ti fa mai mancare nulla. Angelo Weiss, allenatore, grande motivatore, porta entusiasmo in squadra. Luca Caselli, il fisioterapista, conosce a memoria i miei muscoli. Ognuno con il suo ruolo con Jacques a capo ma che ha la massima fiducia nei suoi uomini». Hai un 'guru' al di fuori della nazionale? «Perché dovrei? Ho una squadra con uno staff ben preciso di cui mi fido. Non credo ai doppioni. Non servono a nulla, se non a complicarti di più le idee».

«Un vero professionista. Non spreca un giro, nei test è molto efficace. Uno sguardo e ci capiamo al volo» Giuseppe Bianchini (Skiman Voelkl)


SKI PEOPLE | STEFANO GROSS

Un allenatore che ricordi in maniera particolare prima di entrare in squadra? «Cesare Pastore, l'allenatore che dal Comitato mi ha portato in squadra. Comunque con tutti i coach dello Ski Team Fassa ho avuto un ottimo rapporto». Prima di una gara hai qualche rituale? «No, non sono assolutamente scaramantico». Ti è mai capitato di dire 'odio lo sci'? «Odiare mai. Certo che a volte, ad esempio dopo Levi, mi sono fatto tante domande. Ero spiazzato, non capivo».

«è una persona generosa, disponibile. Ma quando si mette in testa una cosa la vuole raggiungere a tutti i costi. Dopo Levi non l'ho mai visto così 'nero'...» (Silvia Gross, la sorella)

Spiegaci meglio. «Su cento discese in allenamento ero davanti 99,9, poi a Levi in quella che contava veramente non sono riuscito a interpretare la gara. Odio no, però…». C'è uno sport in cui ti sarebbe piaciuto emergere se non avessi fatto lo sciatore? «L'hockey su ghiaccio, da bambino giocavo nel Fassa. Poi ho scelto lo sci». Se potessi essere protagonista di un film, quale sceglieresti? «Millionaire. Perché? Soldi e donne, non male dai».

Hai votato alle primarie di Centro Sinistra? Cosa pensi della politica italiana? «Non ho votato. Riguardo alla politica penso che sia una grande bagarre senza avere in mente il bene comune. Spesso solo tante chiacchiere». Secondo te l'Italia è un bel Paese dove vivere? «Tante cose non funzionano, però io sono innamorato della mia Val di Fassa». Un posto all'estero? «Un paese di lingua spagnola. Sono stato a Cuba, Messico, Spagna, Argentina e anche in Brasile. Mi piace la lingua, l'atmosfera, il calore di quella gente. E soprattutto la semplicità». La casa dove vorresti invecchiare? Come te la immagini? E dove? «Quella a Pozza che ho appena finito di costruire. Tra i miei trofei, spero tanti».

Sei fidanzato? «No, penso che non avrei il tempo necessario per un rapporto. Adesso non ho voglia di rendere conto a qualcuno, poi si vedrà. E poi non è meglio averne più di una?».

Faresti sciare tuo figlio? «Cercherei di trasmettere la mia passione per lo sci, ma senza obbligarlo». Se si avverasse la profezia dei Maya sulla fine del mondo e potessi salvare cinque persone? «Due belle donne, ma non dico chi. E poi i miei tre nipotini: Luis, Larissa e Noemi».

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ELENA CURTONI Buongiorno da Vail… Filtro: Normal

ENRICA CIPRIANI We love Victoria! Filtro: Normal

INSTAGRAM TOP

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FLAVIO Roda con Pagnozzi La FISI appoggerà Raffale Pagnozzi nella corsa alla presidenza del CONI. Il presidente Roda ha rotto gli indugi alla fiera Skipass di Modena: «Pagnozzi si è candidato alla presidenza del Coni per le elezioni del prossimo febbraio, il nostro voto sarà a suo favore perché in questo momento è importante dare continuità al lavoro che il CONI sta compiendo». A Skipass è intervenuto anche lo stesso Pagnozzi: «Abbiamo notato che da quando è salito alla presidenza Roda, la FISI ha cambiato approccio. Il CONI è vicino alla Federazione in vista degli avvenimenti che ci aspettano fino al 2014. Del presidente Roda mi ha colpito il desiderio di puntare con grande convinzione sul talento dei giovani, credo che la FISI sarà la prima federazione rispetto alle altre a godere per il 2013 di un ulteriore sostegno economico che fa parte del budget approvato dal CONI nei giorni scorsi per investire ulteriormente sui giovani».

Casse out due mesi Mattia Casse, caduto rovinosamente nella discesa di Lake Louise, dovrà stare fermo almeno due mesi. Subito soccorso è stato trasportato in elicottero (foto a lato) all'ospedale di Banff, dove la lussazione alla spalla è stata 'ridotta'. Rientrato in Italia, è stato visitato dall’equipe di Panzeri a Milano che ha riscontrato una frattura del trochite e della testa omerale della spalla sinistra. Il Dottor Alex Castagna gli ha immobilizzato la spalla con un tutore che terrà per 30 giorni. Fra un paio di settimane Casse sarà nuovamente valutato e solo allora i medici decideranno se operarlo. Niente di grave invece al ginocchio, sono una gran botta. In bocca al lupo Mattia!

Morzenti: «Se mi candidassi? Prenderei il 70 per cento!» Alla presentazione della stagione della Riserva Bianca dello scorso 16 novembre c'era anche Gianni Morzenti: non è più presidente della LIFT, la società degli impianti di Limone Piemonte (adesso guidata da Massimo Arrighi), ma era al tavolo dei relatori in veste di giornalista-moderatore (visto è iscritto all'albo dei pubblicisti). E sui 'rumor' che lo vogliono pronto a rientrare in campo ci ride su. «Nemmeno per sogno: ormai si sono dimenticati il passivo della FISI quando sono arrivato e l'attivo quando sono andato via. Per fortuna ho ancora tanti amici in questo mondo: ci vediamo spesso, ma solo per 'fare festa'. In più di un'occasione mi hanno chiesto di tornare: sono convinto che se mi candidassi alla prossima assemblea FISI otterrei il 70 per cento dei consensi, ma preferisco rimanere alla finestra…».

Le slalomgigantiste su FB

È stata creata il 19 novembre e pochi giorni dopo aveva già 618 'like'. La nuova pagina delle slalomgigantiste azzurre su Facebook si presentava con una cover 'retrò', quella delle quattro componenti del team olimpico azzurro alle Olimpiadi del 1936 di Garmisch Partenkirchen. E poi… foto delle piste, delle camere, video degli allenamenti. Insomma Brignone, 'Ieie' Curtoni, Costazza & co. ci tengono a informarci… www.facebook.com/ItalianNationalSkiTeamLadiesgssl

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Fill, Marsaglia e Ravetto dal 'Gallo'

Durante la trasferta nordamericana la squadra dei velocisti azzurri insieme a buona parte dei tecnici è stata al Pepsi Center di Denver a tifare Danilo Gallinari, stella della squadra dei Nuggets che milita nella NBA, impegnata contro i campioni del mondo dei Miami Heat. Nonostante il tifo dei nostri uomini-jet la vittoria è andata al team di Miami, ma a fine partita gli azzurri hanno avuto l'opportunità di scambiarsi il reciproco in bocca al lupo con il ventiquattrenne talento del basket italiano.


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DANIELA MERIGHETTI Benvenuti a Calgary! Filtro: Lo-fi

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FLORIAN EISATH La cena è pronta… Filtro: Normal

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Werner Heel Siamo una famiglia numerosa! Filtro: Rise

Mercato

L’ARMATA DI ENERGIAPURA

L’azienda di Tezze sul Brenta ha presentato il nuovo gruppo di promoter che si muoveranno sulle piste di tutta Italia. Per loro una linea di abbigliamento esclusiva, che anticipa la collezione 2013. Il gruppo è composto da Luca Rossi (Valle d’Aosta), Fabio De Crignis, Roberto Saracco, Oriano Rigamonti (Piemonte),Vicenzo Tondale, Lorenzo Galli, Alberto Losa, Alain Pini (Lombardia), Alessandro Finazzer (Trentino), Martin Veith, Andrea Bianco, Italo Panzanini (Alto Adige), Fabrizio Cesamolo, Daniel De Bortoli, Damiano Guidolin (Veneto), Luca Berti (Friuli Venezia Giulia), Barbara Milani, Emanuele Zanella (Emilia Romagna), Stella Seghi (Toscana), Giuseppe Alborghetti, Lorenzo Alesi e Giacomo Perni (Centro/Sud).

Nani VINCE IL GIGANTE NOR-AM

Aspen 27 novembre, secondo gigante Nor-Am e grande vittoria di Roberto Nani. Il livignasco sfrutta le uscite nella seconda manche del capofila Marcel Hirscher e degli azzurri Giovanni Borsotti e Davide Simoncelli. Così 'Robi' ha conquistato un importante successo, precedendo addirittura di 87 centesimi il finlandese Marcus Sandell. Un inizio di stagione davvero con i fiocchi per Roberto!

Auguri!

Florian Eisath compie gli anni il 27 novembre, Max Blardone il 26. Naturale, dunque, unire le feste. Come hanno fatto i due azzurri che si trovavano in trasferta in Colorado per preparare il gigante di Beaver Creek. Brindando a mille successi…

«...Non è facile scrivere dopo un week-end del genere. Vorrei solo nascondermi per la vergogna e mandare a quel paese tutti, ma non è la cosa giusta da fare: devo riuscire a girare la pagina anche questa volta! È come se qualcuno ti prendesse a bastonate e ogni volta che provi a rialzarti lui ti colpisce, sempre più forte. Lo sci è lo sport più bello del mondo, ma anche il più 'stronzo', non perdona, devi sempre dare tutto in quei due minuti e se non ci riesci hai perso tutto, bruci tutto l'allenamento che hai fatto, tutte le tue speranze e perdi confidenza in te stessa. Poi la gente non aiuta, deve sempre giudicare e commentare e ti fa sentire sempre peggio. A chi mi ha detto: 'periodo da dimenticare' o 'sei in crisi' vorrei rispondere: 'stai zitto, lo so da sola e mettere il coltello nella piaga non aiuta'. Credo di dover imparare da queste sconfitte e ricominciare dal primo scalino per risalire, pian piano, almeno fino al punto di prima. Quanto ci metterò non lo so, so solo che non sarà facile, ma non mollerò!» Federica Brignone su Facebook dopo le gare di Aspen

I Comitati di Coppa per il Gran Prix

Gara più grande aiuta gara più piccola. Ecco dunque che i Comitati Organizzatori di Coppa del Mondo hanno sponsorizzato i pettorali delle gare del Grand Prix, come mostra nella foto Veronica Olivieri.


‘Deflo’ tra birra e Moldavia Mirko Deflorian non molla. A Milano presso il Noon, un locale del centro, ‘Deflo’ ha presentato uno dei suoi sponsor, la birra Peel Pie. Il trentino di Tesero continuerà a difendere i colori della Moldavia e sarà allenato sempre da Furio Brigadoi.

L'Abetone ad Aspen In occasione delle gare di Coppa del Mondo del 24 e 25 novembre una delegazione del comune toscano, guidata dal sindaco 'impiantista' Gian Piero Danti, è stata ad Aspen, in Colorado, per siglare un protocollo d'intesa che nel 2014 porterà a gemellarsi le due località sciistiche. Aspen è già gemellata con Chamonix, Davos e Garmisch. Un sottile filo conduttore unisce le piste toscane con quelle delle Montagne Rocciose: nel 1950 Zeno Colò vinse la discesa libera e il gigante ai Mondiali di Aspen.

465.000 euro ai Comitati

LA FOTO Lo striscione firmato da tutte le compagne di squadra esposto al parterre di Lake Louise, dove Lucia Recchia ha annunciato il suo addio alle gare ©FISI/Pentaphoto.jpg

Sabato 24 novembre a La Thuile si è svolto il settimo Consiglio Federale della gestione Roda, il primo ospitato dalla località valdostana. L'argomento più importante della giornata è stato l'approvazione della prima variazione di bilancio, con un incremento dei ricavi rispetto al bilancio di previsione 2012 di circa 2.104.000 euro. Di questi 1.650.000 sono stati destinati ai costi per l'attività sportiva e per la promozione. Il Consiglio Federale ha inoltre deliberato l'attribuzione di contributi alle società sportive per circa 135.000 euro e ha ratificato la delibera dell'ultimo Consiglio di Presidenza in cui erano stati attribuiti ai Comitati regionali contributi per un totale di circa 465.000 euro, di cui oltre il 50 per cento dedicati all'attività giovanile.

RIP Angelo

Lurisia, chiudono gli impianti, apre lo ski-dome? Sfumato il progetto a Casale Monferrato, adesso lo skidome piemontese si ripresenta a Lurisia, nel Monregalese. Il gruppo che ha illustrato il progetto al Comune di Roccaforte Mondovì lo scorso 28 novembre è sempre lo stesso: la 'SempreSci'. Questa volta non si tratta di un capannone in mezzo alla pianura, ma verrebbe realizzato sfruttando le pendenze naturali del terreno, nella zona dove oggi parte la cabinovia verso il Monte Pigna. Un impianto con 430 metri di lunghezza, 60 di larghezza con un pendenza del 25 per cento, 'appoggiandosi' alla montagna. I progettisti assicurano basso impatto ambientale, rivestimenti in legno, pannelli solari. Resta un investimento importante, oltre 15 milioni, voluto da un gruppo di imprenditori piemontesi, lo stesso che aveva cercato di realizzare lo skidome a Casale. Un investimento tutto privato (con tanto di pre-contratti firmati per l'acquisto dei terreni), anche perché il Comune di Roccaforte Mondovì in questo momento sta lavorando a una soluzione per gli impianti di risalita sul Pigna, che per la prossima stagione invernale non prevedono l'apertura.

I ‘big’ puntano alla Rockfest Per la terza edizione l’Alpine Rockfest di Andalo (Tn) diventa una delle gare più ambite dai big della Coppa del Mondo, soprattutto per il ricco premio di 70.000 euro al vincitore. Una gara con una formula particolare, a batterie eliminatorie, che il 20 dicembre vedrà impegnati nella località trentina i vincitori delle prime due edizioni, Cyprien Richard e Ted Ligety, ma anche Hirscher, Svindal, Mathis, Schoerghofer, Miller, Blardone, Innerhofer, Eisath, Borsotti e De Aliprandini. Salvo defezioni dell’ultimo momento, questi saranno infatti i principali protagonisti. Proprio il finanziere di Pallanzeno si candida per la vittoria finale: «Dico a tutti di stare tranquilli perché il vincitore sarò io. Una gara del genere e sopratutto in Italia: non posso farmela scappare e dedicherò alcuni allenamenti proprio per farmi trovare pronto. Ho seguito le precedenti due edizioni in televisione per una lunga serie di motivi, ma quest’anno non posso mancare».

Una vita per la FISI. Potrebbe essere questo il titolo di un film su Angelo Vergani, scomparso lo scorso 20 novembre. Il ‘ragioniere’, come era conosciuto in Via Piranesi, era entrato in federazione nel 1948 come fattorino ed è rimasto nel palazzo del CONI per ben 62 anni. Andato in pensione nel 1989, infatti, ha ricoperto altri incarichi fino al 2010. Dal 1968 al 1989 è stato segretario generale (record di durata tuttora imbattuto). Nel 1956 Vergani, assunto come impiegato, chiese di andare volontario alle Olimpiadi di Cortina per conoscerne il funzionamento. Sarà la prima di 14 edizioni dei Giochi vissute dal ‘ragioniere’, come era conosciuto in FISI. Vergani è stato anche nominato Cavaliere della Repubblica per meriti di lavoro. Dopo la scomparsa di Claudio Baldessari, un altro pezzo di storia della FISI se ne va.

…buon viaggio Ragioniere... e metta a posto le cose anche lassù... (commento anonimo su raceskimagazine.it)



ROBERTO NANI | SKI PEOPLE

Roberto Nani

A vent’anni non hai più chance Il livignasco approdato alla ‘corte’ di Theolier si racconta. Ricordando gli anni duri quando, mancata la convocazione in nazionale, è stato lasciato solo. Un’esperienza che lo ha rafforzato… sognando la Coppa del Mondo di slalom di Gabriele Pezzaglia

Biografia

iservato e timido al primo impatto. Però se impari a conoscerlo ti accorgi che non è così ma esattamente il contrario: estroverso, sicuro, determinato. Sa quello che vuole, sa come raggiungerlo. Certo, Roberto Nani è un tipo di poche parole, ma che pungono. La sua carriera è stata caratterizzata da cadute e rincorse, da momenti di scoramento e successi. Dopo anni a rincorrere i grandi palcoscenici, da questa stagione ‘Robi’ fa parte integrante del gruppo degli slalomgigantisti di Coppa del Mondo. È arrivato a confrontarsi con i campioni del Circo Bianco senza bruciare le tappe, facendo un passo alla volta: gruppo sportivo militare, poi squadra di Coppa Europa, da ultimo alla ‘corte’ di Jacques Theolier. Ogni stagione un capitolo diverso, una storia da raccontare, ma fra mille insidie e difficoltà Nani è già riuscito a togliersi delle belle soddisfazioni. Disputa slalom e gigante, non ha preferenze particolari, ma una voglia matta di ‘spaccare il mondo’, di dimostrare davvero di poter competere ad alto livello con i grandi protagonisti dello sci. Dalle domande che gli abbiamo fatto ne esce un tipo sincero, diretto. Un lavoratore instancabile, attento a consigli e stratagemmi, disposto a mettersi in discussione e soprattutto affamato di vittorie.

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Roberto Nani è nato a Sondrio il 14 dicembre 1988, risiede a Livigno ed è tesserato per il gruppo sportivo dell’Esercito. Anche se nominalmente fa parte del gruppo Coppa Europa, da agosto è inserito a tutti gli effetti nel gruppo Coppa del Mondo delle discipline tecniche. È campione italiano assoluto di slalom in carica, titolo conquistato a Roccaraso. In Coppa Europa ha vinto due gare: lo slalom di Formigal (Spagna) nel 2011 e quello di Lenzerheide (Svizzera) l’anno scorso. Nel circuito continentale ha collezionato altri due podi l’anno scorso in Norvegia, a Trysil (secondo in gigante e slalom). I primi punti in Coppa del Mondo sempre l’anno scorso ad Adelboden, con il ventunesimo posto in slalom. Nell’opening del gigante di Soelden di questa stagione è stato invece diciottesimo. Usa sci Voelkl, scarponi Fischer, bastoni Leki, casco e protezioni Dainese.

Una carriera in salita, costruita un passo alla volta. Non hai mai pensato di non farcela? «Nessuno mi ha mai regalato nulla, ho fatto tutto da solo. Non ho mollato, non ho mai pensato di farlo nemmeno un secondo, sono sempre stato consapevole dei miei mezzi». Il momento più difficile? «La fine della categoria Giovani. Ho mancato l’ingresso in squadra nazionale dopo anni da protagonista. In quella primavera di sei anni fa mi sono sentito tremendamente solo». Perché? «Il nostro sport è ingiusto. A vent’anni non hai praticamente più chance. È una situazione anormale, mi sentivo fuori da tutto e da tutti.

Una sensazione che è durata alcuni mesi. Senza sci club, Comitato, squadra e gruppo sportivo militare». Cosa ti è mancato negli anni dei Giovani? «Sciavo nell’Alta Valtellina Alpine Ski, ma l’ultimo anno mancava un po’ la fiducia nel gruppo, il feeling con lo staff tecnico. Ho patito questa situazione. Tutti hanno bisogno di una guida, a maggior ragione in quegli anni quando sei ancora in via di formazione». E poi? Cosa ti ha dato la forza di andare avanti? «Il fatto di sapere quanto valevo e di non averlo dimostrato ancora. Dopo un paio di mesi di scoramento, ho incontrato Luciano Curtoni e sono stato tutta l’estate ad allenarmi con lui a Les 2 Alpes. Sono ripartito più deciso che mai. Poi ho iniziato le prime gare in autunno, a dicembre finalmente la chiamata dal Centro Sportivo dell’Esercito. Abile e arruolato!». Che ruolo ha avuto per te il gruppo sportivo? «Fondamentale, una vera e propria ‘ancora di salvataggio’. Ti puoi allenare serenamente, iniziare a pianificare allenamenti e gare con più tranquillità. Durante le prime gare era dura, da solo in viaggio, alle riunioni, in skiroom, in ricognizione. Ringrazio l’Esercito, che poi mi ha dato quella sicurezza economica indispensabile per andare avanti». Quando hai capito che la tua carriera poteva prendere la piega giusta? «Tre anni fa, proprio al primo anno con l’Esercito. Ad inizio stagione avevo vinto e fatto podio nelle FIS di Zinal, da quel momento mi è venuto tutto più semplice. Poi ho vinto la Coppa Italia e quindi una stagione in crescita in Coppa Europa culminata con la vittoria in slalom nella finale di


SKI PEOPLE | ROBERTO NANI

Formigal. Così sono entrato in squadra B». Come ti sei trovato con Alessandro Serra? «Bene. È un grande motivatore ed è molto bravo a spiegarti un errore, un atteggiamento sbagliato. In tanti capiscono che quella cosa non va, ma in pochi sanno fartelo notare e darti una soluzione». C’è una figura ‘nascosta’ dietro ai tuoi successi? «Diciamo che da cinque anni mi segue Corrado Castoldi. Tanti pregi: mi ha aiutato a dare metodo e organizzazione agli allenamenti, a programmare le mie gare, dal momento che fino all’anno scorso gareggiavo in più circuiti. Un difetto? Mi farebbe allenare notte e giorno senza sosta…». Dove vuole arrivare Nani con gli sci? «Sono Campione Italiano assoluto di slalom, ho vinto in Coppa Europa, ora voglio vincere in Coppa del Mondo. E poi la Coppa del Mondo di disciplina, ecco il grande obiettivo…». Chi è il tuo compagno di camera? «Manfred Moelgg. Mi trovo bene, siamo gli unici che fanno gigante e slalom. Per me è un riferimento, lo ascolto, mi consiglia dall’alto della sua esperienza e dei suoi successi. Siamo simili, all’apparenza introversi, poi molto disponibili. A differenza di altri...». Sei fidanzato? «Sì, con Veronica Giacomelli, livignasca, ma non sciatrice. Meglio così, ho modo di staccare, di confrontarmi su altro, di capire che nel mondo non c’è solo lo sci. Stiamo insieme da due anni». E cosa c’è di importante allora oltre lo sci? «Prima di tutto la famiglia: i miei genitori mi hanno sempre sostenuto nella mia avventura. E poi metto un valore, la disponibilità, il mettersi al servizio degli altri. A volte basta poco». Il tuo migliore amico? «Sono due, Andrea Testa e Matteo Sosio. Il primo scia, l’altro no». Figlio unico? «Ho un fratello, Simone, ha sette anni più di me. Mi dà una mano quando mi alleno a casa con Castoldi. Quest’inverno verrà con me alle gare, sarà il mio... autista». Come sta andando l’Italia? «C’è da aver paura, recentemente ho letto che il 20 per cento dei giovani italiani è disoccupato. Non si può andare avanti così…».

FACEBOOK MATTEO DE VETTORI GRANDE ROBIII!!!!!

SOFIA GOGGIA SU QUEL MURO LA SECONDA MANCHE NON SARESTI SOPRAVVISSUTO SENZA I PROTOCOLLI ENDURANCE DI DELOS MICHELA AZZOLA GRANDE ROBI!

Segui la politica? «Poco, mi arrabbio. Troppe parole, pochi fatti. Discussioni spesso inutili, pragmatismo ed efficacia inesistenti. D’altronde la classe politica è sempre la stessa». Livignasco tutta la vita? «Amo Livigno, ma quando smetterò di sciare probabilmente non ci vivrò. Un inverno di almeno sette mesi pesa…». Dove andresti a vivere? «Anche in città, che non vuol dire necessariamente una metropoli. Una città di provincia, più a misura d’uomo, la giusta via di mezzo, insomma. Come base però, perché mi piace viaggiare, quando sto troppo in un posto mi annoio».

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MICHELA AZZOLA | SKI PEOPLE

Michela Azzola

Sono solo all’inizio

del sogno Michela Azzola ha iniziato la stagione come l’aveva finita, con una vittoria in Coppa Europa. E l’esordio in Coppa del Mondo… di Gabriele Pezzaglia

uel tono di voce soffuso, quei concetti chiari, senza fronzoli, quella naturalezza. E quella normalità, quasi disarmante. Tratti distintivi del carattere, che possono non farti capire chi è e cosa vuole davvero Michela Azzola. Attenzione però: ‘Michi’ è una determinata. Quella naturalezza nel porsi, nel parlare e nel fare è la conseguenza di una stabilità interiore. Almeno per quanto riguarda la sua professione, lo sci. Una carriera sempre in crescita, passo dopo passo, verso i grandi palcoscenici. Gli anni vincenti della categoria Giovani nello sci club Orezzo Val Seriana con Luca Agazzi ed Efrem Merelli, poi il Comitato Alpi Centrali, la squadra C, quindi il gruppo Coppa Europa. Senza bruciare le tappe. Michela non è una che parla troppo. Non scade mai in ovvietà, arriva subito al nocciolo della questione. Per ‘Michi’ allenamento, impegno, costanza sono alla base di tutto. E poi il dialogo, il confronto serrato con gli allenatori, con quella favolosa ‘macchina da guerra’ che è il gruppo Coppa Europa. L’anno scorso la svolta. Tanti piazzamenti, un quarto posto in Germania, poi la vittoria in slalom a Courmayeur alle finali di Coppa Europa. Più slalomista che gigantista, anche se in estate e in autunno ha lavorato per migliorarsi tra le ‘porte larghe’ e in superG. A ottobre l’esordio in Coppa del Mondo a Soelden, non calcolato. Poi Levi, nella ‘sua’ specialità. Infine la Coppa Europa, dove ha iniziato come aveva terminato: vincendo.

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Cos’è la vittoria per te? «Il raggiungimento di un obiettivo, la dimostrazione che hai fatto qualcosa di buono e che hai lavorato nel modo giusto». La vittoria è perfezione? «No, almeno non sempre. Puoi vincere anche se non sei perfetta. O al contrario, puoi vincere avendo ancora margine, potendo dare di più». Quale emozione si prova sul gradino più alto del podio? «Difficile da spiegare. In quei momenti sono un po’ assente, rivivo la gara, ho nel pensiero

Biografia Michela Azzola è nata a Bergamo il 20 novembre 1991 e risiede in Val Seriana, ad Albino. Tesserata per il Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle, è al quarto anno in squadra nazionale e fa parte del gruppo Coppa Europa. Vanta due vittorie in slalom: a marzo alle finali di Courmayeur e a novembre a Vemdalen, in Svezia, nell’opening del circuito continentale. Ha esordito quest’anno in Coppa del Mondo nel gigante di Soelden e in slalom a Levi. Giampietro Mutti è il suo preparatore atletico ‘esterno’ e usa sci e scarponi Rossignol, bastoni Gipron, casco e occhiali Uvex, guanti Level, protezioni Dainese.

il momento di quando alzi gli occhi e cerchi sul tabellone il risultato. Faccio ancora fatica a godermi la vittoria, sono frastornata». A Courmayeur finisci vincendo, a Vemdalen inizi allo stesso modo. Differenze? «A Courmayeur la vittoria della tenacia, del tener duro. Venivo da un stagione in crescita, il successo è stato il coronamento di un anno davvero positivo. Vemdalen la sorpresa, la vittoria della presa di coscienza di essere quantomeno fra le migliori della specialità. Non ne ero sicura prima dell’inizio della stagione». E poi? «Poi due cerimoniali diversi. A Courmayeur sotto la neve con il tricolore che sventolava e l’inno di Mameli. In Svezia niente sonoro e una sala chiusa, sembravamo in ‘ufficio gare’…». Obiettivi per il 2013? «Uno su tutti, il ‘posto fisso’ in Coppa Europa». Cosa hai pensato al cancelletto di Soelden, prima gara di Coppa del Mondo? «Un altro traguardo raggiunto. Ogni anno riesco a migliorarmi, a crescere. La Coppa del Mondo è una parte del mio sogno». Qual è il tuo sogno? «Lo sto vivendo giorno per giorno. Il mio sogno è in parte già realtà, ma una realtà in evoluzione. Sono tanti piccoli sogni quante le tappe della mia carriera. Ma sono solo all’inizio, o almeno lo spero». Cosa significa far parte di una squadra vincente come il gruppo Coppa Europa? «Ti carica, ti dà entusiasmo. La vittoria di Courmayeur è scaturita dalla consapevolezza di potercela fare anche io come le mie compagne nelle gare precedenti».


SKI PEOPLE | MICHELA AZZOLA

Nelle foto. In basso. Album dei ricordi, la prima gara in Coppa del Mondo di Michela, lo slalom di Levi ©Fisi Pentaphoto. Sotto. Michela insieme a Federica Brignone a Levi

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LA VITTORIA DI VEMDALEN Le prime cinque dello slalom di Coppa Europa a Vemdalen

Che rapporto hai con Alberto Ghezze? «Ottimo. Un anno in C, poi in B. ‘Albi’ è un motivatore, è quello della parola giusta al momento giusto, sopratutto trasmette tranquillità. La serenità è un elemento fondamentale per me, le pressioni non servono a niente». Qual è la tua amica in squadra? «Marta Benzoni, la conosco dai tempi dell’Orezzo, in Comitato, in C e in Coppa Europa. Dieci anni in giro insieme. E poi Sofia Goggia. Fuori squadra Cristina Capitanio, mia compagna in Comitato». Tu vinci, Marta fa più fatica... «L’anno scorso ha avuto problemi respiratori, quest’anno va forte. In Coppa del Mondo ha esordito prima lei di me... qualcosa vorrà pur dire».

Orgogliosa di essere bergamasca? «Certo, parliamo poco e cerchiamo di fare i fatti».

Un allenatore fuori della squadra a cui sei legata? «Luca Agazzi, sci club Orezzo, quello che ha accompagnato in squadra me e Marta». Il tuo primo tifoso? «Papà Claudio, cerca di seguirmi ovunque. Mi ha raggiunta anche in Lapponia!». Bergamasca della Val Seriana… che posto è? «Abito ad Albino. Un po’ montagna, un po’ paese, un po’ collina. Un po’ tutto e niente, per me tutto».

Bergamo, una delle ‘patrie’ della Lega. La politica? «Non mi interessa, non mi scalda il cuore». Cosa ti scalda il cuore oltre lo sci? «Il windsurf. Lo pratico da quando ero bambina, in Sardegna. Il suono della velocità e del vento lo accomuna allo sci». Ti senti realizzata? «In parte. Sto costruendo il mio sogno. Intanto mi sento fortunata, lo sci sta diventando la mia professione. Credo sia fantastico». Michela, ma lo sci non è già il tuo lavoro? «Non lo so... non voglio montarmi la testa».

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FIS | MATERIALI

Meglio un uovo oggi o una gallina domani? 35 metri di raggio o 27? Quali sci da gigante verranno utilizzati nelle FIS? La tendenza è per i vecchi modelli, almeno nella gare maschili, ma nel settore regna la confusione

di Gabriele Pezzaglia

Oltre Oceano Negli States, dove le nuove misure non sono obbligatorie neppure in Nor-Am Cup, come si sono comportati atleti e allenatori? Secondo un’inchiesta realizzata dai colleghi di Ski Racing, l’orientamento è di utilizzare i vecchi sci, tranne per chi andrà a fare prevalentemente il circuito Nor-Am o gare junior internazionali. Quindi, tirando le somme, pochi useranno le nuove misure.

ci nuovi o sci vecchi? È stata questa la domanda più ricorrente nel parterre delle prime gare FIS. Se in Coppa del Mondo e in Coppa Europa da questa stagione sono obbligatori i nuovi sci da gigante con raggio di 35 metri, per gli altri circuiti si può ancora usare il vecchio modello da 27 metri. La scelta spetta a tecnici e atleti delle squadre giovanili. I nostri ragazzi hanno utilizzato lo sci vecchio. A spiegare le motivazioni è il responsabile maschile di FuturFisi, Devid Salvadori: «In estate ci siamo allenati sempre con gli sci nuovi, visto che i ragazzi che avranno l’opportunità di gareggiare in Coppa Europa e ai Mondiali Juniores dovranno abituarsi al raggio di 35 metri - ha detto Salvadori -. Però nelle FIS, che la direzione agonistica utilizza proprio come strumento di qualifica per la Coppa Europa, abbiamo gareggiato con gli sci vecchi e così hanno fatto tutti i nostri colleghi stranieri. La motivazione? Semplice, quelli vecchi sono più veloci, in particolare in condizioni di neve molle e in tracciati angolati. Lo sci vecchio è più performante e maneggevole». Per vedere le differenze a cronometro bastava recarsi in estate e in autunno ai raduni FuturFisi. Non solo l’atleta della nazionale che utilizzava lo sci vecchio era più veloce, ma anche l’aggregato di turno della Leva Nazionale o del Comitato fermava prima il cronometro. E che sci si useranno al Gran Prix? Un’altra domanda difficile. La tendenza oggi punta verso lo sci vecchio ma una scelta univoca non c’è. «Vedremo strada facendo, ma con lo sci vecchio è più facile fare risultato, sicuramente molti atleti di Comitato e di club useranno il modello da 27 metri per mettersi in mostra» ha aggiunto Salvadori. Peraltro bisogna segnalare che nemmeno tutti gli

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Giacomo Rigamonti in azione nelle prime FIS NJR della stagione a Bormio ©Pezzaglia

Per vedere l’intervista completa. vai nella sezione video di raceskimagazine. it, oppure inquadra il codice QR con il tuo smartphone

«…gli sci con le vecchie sciancrature sono più veloci, in particolare in condizioni di neve molle e in tracciati angolati, in cui risultano più performanti e maneggevoli. È più facile fare risultato, sicuramente molti atleti di Comitato e di club useranno il modello da 27 metri per mettersi in mostra…» (Devid Salvadori)

atleti dei Comitati hanno in dote gli sci con le nuove misure. Meno complicata la situazione nel settore femminile. A detta delle nostre atlete e delle colleghe straniere le differenze non sarebbero così grandi come nelle gare maschili, anche perché il raggio in questo caso è di 30 metri. A fare il punto sul settore rosa è il responsabile femminile di FuturFisi, Heini Pfitscher: «Nelle prime FIS alcune delle nostre avevano lo sci vecchio, ma la maggior parte quello nuovo - ha detto Pfitscher -. La differenza è minore rispetto agli uomini, anche se in alcuni test il vecchio sci è più veloce di mezzo secondo». Al Gran Prix, a differenza del settore maschile, la tendenza sarà quella di indirizzarsi sulle nuove misure. Un anno di transizione, insomma. A meno che non arrivi un Ligety della situazione, in grado di rifilare tre secondi con le nuove sciancrature…


www.socrep.it


IL BORSINO AZZURRO

\ ANALISI DEGLI OBIETTIVI E DELLO STATO DI FORMA DEI NOSTRI CAMPIONI

COPPA EUROPA | ANALISI

ON FIRE - MARTA BENZONI Dopo una serie di problemi respiratori durante lo scorso inverno, è tornata ad allenarsi con regolarità. In slalom ha le ‘carte in regola’ per salire sul podio, ma anche in gigante, se sta bene, può avere chance per le prime piazze. I quadri tecnici credono molto in lei.

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TOP 3

TOP 10

TOP 30

Michela Azzola Dopo aver chiuso la stagione con la vittoria in slalom a Courmayeur, è partita subito ‘a tutta’ anche quest’anno con la vittoria a Vemdalen. Obiettivo minimo il ‘posto fisso’ fra le ‘porte strette’. E cresce anche in gigante.

Alessia Medetti Ha saltato le prime gare di Coppa Europa per impegni burocratici con le Fiamme Gialle, ma è pronta per lasciare un segno in Coppa Europa. Correrà presumibilmente tutte le discipline, in slalom forse è più avanti.

Marta Bassino Primo anno Aspiranti e nuovo innesto in FuturFisi, è partita molto bene nelle FIS di novembre. Marta ha già avuto delle opportunità nelle prime gare di Coppa Europa. Gareggerà in gigante e velocità nel circuito continentale, con l’obiettivo di maturare.

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Anna Hofer In gigante ha una potenzialità enorme per il circuito continentale, viste anche le sue partecipazioni a punti in Coppa del Mondo. Per lei che ‘gira’ da qualche anno sarà la stagione della verità. Obiettivo ‘posto fisso’ proprio fra le ‘porte larghe’. condizione

Sofia Goggia In velocità scierà sulle piste di Coppa del Mondo, invece per quanto riguarda il gigante e lo slalom sarà al via, sempre se il calendario lo permetterà, in Coppa Europa. Fra le ‘porte larghe’ il podio è senza alcun dubbio a portata di mano. condizione

Sarah Pardeller In slalom la portacolori dell’Esercito è partita molto bene nei primi due appuntamenti svedesi, sfiorando il podio. Ha più esperienza, se fa un altro passo in avanti può avere addirittura delle possibilità per il ‘posto fisso’. condizione

Karoline Pichler L’obiettivo del podio al momento non è facile ma, visto come sono andati gli allenamenti estivi e autunnali e la sua crescita anno dopo anno, ci si può azzardare a scommettere sull’altoatesina. Polivalente, è cresciuta in velocità. condizione

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Janina Schenk Sta lottando con il mal di schiena dall’estate, ma sembra sulla strada giusta per una definitiva guarigione. Solida, fisico possente, in velocità se sta bene può infilarsi tranquillamente nelle prime dieci. condizione

Michela Borgis è stata confermata, lo staff ha creduto in lei. Fra gigante e una disciplina veloce può riuscire a farsi vedere nelle prime dieci della classifica. Rendimento altalenante, al secondo anno in squadra deve provare a stare davanti. condizione

Nicole Agnelli Durante l’estate è passata da FuturFisi a parte integrante della ‘banda di Alby’. È molto migliorata in allenamento, in slalom potrà farsi valere ed affacciarsi fra le ‘top ten’. Anche in gigante sta crescendo, ma non è ancora competitiva come fra le ‘porte strette’. condizione

Ida Giardini Nonostante sia al debutto in squadra nazionale C, ha già fatto vedere buone cose in Coppa Europa nelle gare di velocità della passata stagione. In superG e in discesa potrà essere una delle sorprese dell’inverno. I tecnici ci credono. condizione

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Federica Sosio Secondo anno in squadra C, in Coppa Europa avrà modo di gareggiare in superG e discesa. Deve migliorare in queste discipline e completare la maturazione per mettersi in mostra. condizione

Valentina Cillara Rossi Dopo alcuni problemi legati agli infortuni, cercherà di far valere nel circuito continentale le sue doti di gigantista. Fra le ‘porte larghe’, la sua disciplina principe, avrà modo di mettersi in luce ed è attesa a risultati significativi. condizione

Veronica Olivieri Secondo anno Aspitanti ma già alla seconda stagione in squadra azzurra: la Olivieri farà la spola fra il circuito Grand Prix e la Coppa Europa, partendo dalle gare italiane delle discipline tecniche. I primi punti in Coppa Europa sono sicuramente a portata di mano. condizione

Jasmine Fiorano Stesso discorso fatto per la Olivieri, in più è partita forte in una Fis ad inizio stagione. In gigante la Fiorano può iniziare a mettersi in mostra e a fare la necessaria esperienza per puntare con convinzione al circuito continentale nell’anno successivo. condizione


ANALISI | coppa EUROPA

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TOP 3

TOP 10

TOP 30

Paolo Pangrazzi Dopo il sesto posto ai Mondiali di Garmisch nel 2011, ha attraversato un momento difficile lo scorso inverno. È partito con il piede giusto a Reiteralm, sfiorando il podio ed è candidato a ottenere un ‘posto fisso’ almeno in una delle due discipline veloci, oltre che a tornare già durante la stagione a ‘mettere il naso’ in Coppa del Mondo.

Giordano Ronci A Levi è partito con due discreti trentesimi posti. Ancora all’ultimo anno Giovani, è una delle promesse dello sci azzurro. In slalom cercherà di infilarsi già da quest’anno nei primi dieci.

Henri Battilani È il nome nuovo della discesa, già in evidenza l’anno scorso, quando non era ancora in squadra azzurra. Per questo FuturFisi dalle belle speranze ci si aspetta una crescita costante negli ordini di partenza del superG e soprattutto in discesa.

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Andy Plank Buona la prima a Reiteralm, per Andy questa sarà una stagione cruciale. Andrà all’inseguimento di un ‘posto fisso’ in superG o in discesa. È uno della ‘vecchia guardia’, pronto per il definitivo salto di qualità. condizione

Hagen Patscheider Stesso discorso fatto per Andy Plank. Dopo un anno difficile nella massima serie, deve ritrovare i risultati in Coppa Europa. Obiettivo ‘posto fisso’, Hagen anche in gigante può dire la sua. Protusione alla schiena permettendo. condizione

Riccardo Tonetti Nonostante prenda parte anche ad alcuni slalom di Coppa del Mondo, Tonetti avrà come obiettivo fondamentale quello di concludere fra i ‘primi tre’ la classifica di specialità dello slalom di Coppa Europa. C’è tanta attesa per Riccardo. condizione

Adam Peraudo Il carabiniere disputerà con la squadra B i giganti e gli slalom di Coppa Europa. Se vuole tornare veramente competitivo, rientrando nel giro azzurro e magari per un posto in qualche gara di Coppa del Mondo, dovrà dannarsi l’anima per centrare il ‘posto fisso’ in gigante. condizione

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Giulio Bosca Dopo un anno in C, è rientrato nel giro azzurro. Più che discreto in tutte le discipline, sta cercando ancora un minimo di specializzazione. Risultati alla mano, in superG e in slalom può fare il colpaccio. condizione

Antonio Fantino Dopo anni difficili a causa di infortuni alle ginocchia, in gigante lotterà per recuperare il tempo perso. Ha talento, può togliersi importanti soddisfazioni. condizione

Andrea Ravelli Retrocesso dalla B alla C, per rimanere stabilmente nel giro azzurro e convincere i tecnici ha bisogno di una grande stagione. Fra gigante, superG e discesa dovrà cercare in tutti i modi di fare il salto di qualità, avviato già in allenamento. condizione

Andrea Ballerin Per il poliziotto vale in linea di massima il discorso di Peraudo. Per cercare risposte sul futuro, almeno in slalom, la sua specialità, dovrà avvicinarsi ai primi della classe del circuito continentale. Dalla sua il fatto che in slalom la concorrenza è meno folta rispetto al gigante, fattore da sfruttare. condizione

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Stefano Baruffaldi Partito alla grande nelle FIS, avrà modo di trovare spazio in gigante e slalom con la ‘Serra Armada’. Al secondo anno in C, per Baruffaldi è arrivato il momento di alzare il tiro e mettersi in mostra in Coppa Europa. condizione

Matteo De Vettori Secondo anno in FuturFisi, è già partito in Coppa Europa a Reiteralm. In velocità ci sono i posti, De Vettori deve sfruttare questa occasione e fare passi avanti, cercando la fiducia degli allenatori. condizione

Nicola Rota Il portacolori in slalom dello sci club Goggi avrà modo di lottare per un posto ‘al sole’. I primi trenta per Nicola sono l’obiettivo minimo, anche se potrà essere ulteriormente protagonista con una ‘zampata’ in una singola gara. È in cerca di continuità. condizione

Guglielmo Bosca Al debutto in FuturFisi, prima di un piccolo problema al ginocchio a novembre, in allenamento era fra i più veloci in superG e in gigante. Si giocherà le sue chance in Coppa Europa, ha le ‘carte in regola’ per entrare tra i primi trenta in qualche occasione, già dal primo anno in azzurro. condizione

ON FIRE - SILVANO VARETTONI Da fine estate il forestale è stato aggregato alla ‘Serra Armada’ per la fase degli allenamenti di velocità. Buon inizio a Reiteralm in discesa, ha dimostrato che gli infortuni sono alle spalle. Se sta bene, come ha già fatto l’anno scorso, può vincere. Ovviamente l’obiettivo è il ‘posto fisso’. DICEMBRE 2012 \\ 79


AFFILA LAMINE ELETTRICI

Race

Lab

QUESTIONE DI FILO Abbiamo provato i quattro affila lamine elettrici più diffusi. Carrot brilla per intuitività, Jomax per finezza delle regolazioni, Snowglide per qualità della finitura e TriOne per stabilità dell’utensile. Lavorano alla pari, quando non meglio, di uno skiman d’alto livello

E

scono al calar delle tenebre. Abbandonano figli, amici e fidanzate. Sfidano il gelo della notte, spingendosi in luoghi oscuri. Signori indiscussi di scantinati e garage. Una tribù silenziosa. Un clan. Che celebra i propri ‘riti’ dopo aver indossato il grembiule, acceso la luce e… iniziato a tirar di lima. È il popolo degli allenatori, degli skiman e in generale di tutti coloro che preparano una miriade di sci nel corso dell’anno. Uomini per i quali il ‘filo’ è un rito da officiarsi quotidianamente, abbinando fattori apparentemente agli antipodi: massima qualità della finitura e minimo tempo necessario. Se un tempo olio di gomito e abilità manuale nel gestire lima, squadretta, togli fenolo, diamante e gomma abrasiva erano l’unica via percorribile, oggi il mondo è cambiato. Radicalmente. Grazie innanzitutto alla valdostana TriOne, che oltre dieci anni fa ha realizzato il primo affila lamine elettrico. Da allora l’evoluzione tecnica è stata costante e a TriOne si sono affiancati Qui a fianco. Carrot in azione. A destra. L’operazione di rimozione del fenolo, indispensabile per garantire il corretto funzionamento degli affila lamine elettrici

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SERVIZIO E FOTO DI SEBASTIANO SALVETTI

dispositivi concorrenti, rendendo il settore decisamente ‘vivo’ sia commercialmente sia tecnicamente. Ma come lavorano questi macchinari? Che risultati garantiscono? Richiedono manualità da chirurgo

oppure possono essere utilizzati da chiunque? Per rispondere a queste domande abbiamo confrontato i quattro dispositivi più diffusi, messi alla frusta dallo skiman di fama internazionale Ernesto Querio, altresì


AFFILA LAMINE ELETTRICI

HANNO 'AFFILATO’ PER NOI

ERNESTO QUERIO Il suo laboratorio di Foglizzo, in provincia di Torino, è da sempre un 'must' per lo sci agonistico. Di qui passano atleti di tutti i livelli, fino alla Coppa del Mondo. Il soprannome 'mago' deriva dalla riconosciuta perizia nel fare le lamine a mano e nell'improntare solette. Non ha mai usato affilatori elettrici, così gli abbiamo chiesto di provarli per noi.

Nelle Foto: Alain nella sua ski-room a Cervinia, Ernesto esamina nel dettaglio il lavoro fatto dalle macchinette,

ALAIN SELETTO

noto come ‘il mago’ di Foglizzo, e dagli allenatori Alain Seletto (sci club Azzurri del Cervino) e Luca Liore (Centro Sportivo Esercito). Attenzione alle polveri Sfatiamo un tabù: la finitura a macchina non ha nulla da invidiare alla lavorazione a mano. O meglio, non ha nulla da invidiare alla migliore delle lavorazioni manuali. Qualsiasi sia il dispositivo utilizzato, la precisione e la costanza dei risultati si attestano a livelli d’eccellenza. A patto di rispettare alcune regole base. Prima fra tutte un’attenta e puntuale rimozione del fenolo. Più generosa rispetto a quanto necessario lavorando a mano. In caso contrario le mole a tazza non mantengono l’angolo desiderato

o, peggio, raccolgono impurità perdendo efficacia. Sempre senza dimenticare che, in linea di massima, tutti i congegni in prova nascono per la finitura; non per la sgrossatura. I trattamenti ‘pesanti’ non sono contemplati. Solo lati positivi? No. Le note dolenti rispondono al nome di polveri metalliche e prezzo d’acquisto. Nel primo caso, fatta eccezione per TriOne, abbinabile agli aspiratori industriali, la dispersione di pulviscolo è notevole e impone sia l’utilizzo della mascherina per evitare di compromettere le vie respiratorie sia la successiva, meticolosa, pulizia della soletta, mentre nel secondo il portafoglio è sotto pressione a causa della, per ora, limitata diffusione dei dispositivi: impossibile spendere meno di 1.600 euro.

Ex-atleta della squadra nazionale, vive a Breuil-Cervinia dove gestisce il nuovo sci club Azzurri del Cervino, fondato insieme al papà Bruno nella scorsa stagione. Si occupa personalmente della preparazione degli attrezzi dei propri atleti e ha valutato come questi strumenti possano aiutare il lavoro di chi ha molte paia di sci da fare ogni giorno.

LUCA LIORE Giovane allenatore dello staff del Centro Sportivo Esercito, ex-azzurro in squadra C, fresco istruttore nazionale. Utilizza da qualche anno un affilatore elettrico e ha valutato i vari modelli sulla base delle sue esperienze quotidiane nel rifinire la propria attrezzatura e quella dei suoi atleti top.

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AFFILA LAMINE ELETTRICI

Carrot by Comax PRO: Intuitività // CONTRO: Espulsione polveri SCHEDA TECNICA Carrot by Comax www.carrotbycomax.com Mole in dotazione: 2 (grana 120 e 240) optional grana 80, 320 e 500 Angolo di lavorazione: 87°-88° (optional 85°-86°-89°) Tuning: no Dimensioni utensile 150 x 70 x 175 mm Peso utensile: 1.340 g Batteria: opzionale (260,00 euro) Dimensioni alimentatore: 220 x 115 x 105 mm Peso alimentatore 2.660 g Peso kit completo: 6.450 g Prezzo: 1.591,00 euro

M

assimo feeling sin dal primo utilizzo. Immediato, intuitivo, facile per chiunque. Da riferimento l’ergonomia; a patto d’avere mani grandi. Gli ingombri della squadretta graduata, da applicare all’utensile mediante due perni a vite, sono generosi. Altrettanto intuitiva la regolazione della profondità d’azione della mola, affidata alla ghiera al vertice dell’impugnatura, supportati dal sistema di controllo elettronico che taglia l’alimentazione qualora si lavori con una pressione eccessiva. Quindi con possibili rischi per l’integrità sia della lamina sia del motore elettrico. Il sensore induttivo alla base dell’utensile attiva la macchina una volta a contatto con il metallo, disattivandola dopo pochi secondi dall’interruzione di questo vincolo. Un notevole vantaggio qualora si operi in luoghi rumorosi, tanto da rendere superfluo qualsiasi interruttore, ma al tempo stesso un fattore di difficoltà in spatola e coda: la curvatura non agevola

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il contatto sensore-lamina. Fornito con due mole in dotazione (grana 120 e 240) e corredabile con ulteriori utensili (grana 80, 320 e 500), Carrot può contare su due velocità d’azione e sull’agevole sostituzione delle superfici affilanti: è sufficiente svitare un singolo perno,

innestare la mola e avvitare. Nessuna critica quanto a qualità della lavorazione che avviene, analogamente al rivale Jomax, mantenendo lo sci di taglio con la soletta rivolta all’opposto dell’operatore. L’angolo è fedele al setup della squadretta prescelta, la finitura caratterizzata da una bava metallica impercettibile e la lucidatura impeccabile. A fronte di un apprendistato nullo e di un tempo di lavorazione minimo. Il perfetto connubio tra manualità e automazione. Unica controindicazione, è privo di qualsiasi sistema di contenimento delle polveri metalliche. Per questo è consigliabile mantenere bagnata la lamina. È ideale per chiunque debba preparare in breve tempo un grande numero di sci senza rinunciare alla qualità dell’affilatura.


AFFILA LAMINE ELETTRICI

Jomax Motor PRO: Finezza delle regolazioni // CONTRO: Espulsione polveri

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stremamente professionale, richiede abilità per essere sfruttato al meglio. La personalizzazione è da riferimento: l’angolo d’affilatura è variabile in modo infinitesimale. La scala delle regolazioni segue il sistema sessagesimale. La lavorazione della lamina laterale avviene con lo sci di taglio e la soletta rivolta all’opposto dell’operatore. La preparazione dell’utensile non è immediata: è necessaria la preventiva calibrazione della profondità d’azione della mola in funzione del grado d’usura della stessa. Operazione delicata, non agevolata dalle chiavi a brugola in dotazione, corte e ostacolate nella loro azione dagli ingombri del soffietto che cela l’innesto del sistema d’alimentazione del motore elettrico. L’ergonomia non è da riferimento: ad alcune difficoltà nel mantenimento dell’angolo in fase d’ingresso e uscita, ovvero in corrispondenza della curvatura della spatola e della coda, si aggiungono il posizionamento dell’interruttore lontano dall’utensile, a monte del trasformatore, e una discreta difficoltà nel mantenere stabile il sistema. Difficoltà dovuta alla limitata superficie di appoggio/scorrimento a contatto con la soletta. Dimenticata l’impugnatura tradizionale della squadretta, è preferibile adottare una

SCHEDA TECNICA Jomax Motor www.jomaxski.com Mole in dotazione: 1 Angolo di lavorazione: da 85° a 90° Tuning: si (da 0° a 2°) Dimensioni utensile: 125 x 90 x 175 mm Peso utensile: 1.180 g Batteria: no Dimensioni alimentatore: 190 x 60 x 40 mm Peso alimentatore: 790 g Peso kit completo: 3.450 g Prezzo: 1.996,00 euro

presa a una sola mano all’estremità del congegno; quest’ultimo più facile da gestire in fase di spinta che in trazione. Il punto di forza è la finitura della lamina: precisa, fedele alle impostazioni e con una lucidatura impeccabile. Marcata, però, l’espulsione di polveri metalliche: manca qualsiasi sistema di recupero. Grazie a un’apposita interfaccia in dotazione, Jomax consente di realizzare anche il tuning. Operazione, rivolta la soletta al cielo, che necessita di notevole perizia, anche a causa degli ostacoli che incontra il movimento dell’utensile qualora si utilizzi una morsa centrale tradizionale. In sintesi, Jomax è uno strumento professionale destinato a skiman di alto livello, non chiamati a realizzare decine di sci bensì a curare in modo certosino ogni preparazione.

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AFFILA LAMINE ELETTRICI

Snowglide Af.l PRO: Accuratezza della finitura // CONTRO: Difficoltà nel monitorare il lavoro effettuato

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i discosta dal resto della concorrenza dato che, pur agendo sulla lamina laterale, lavora con lo sci in piano e la soletta orientata verso l’alto. Quanto ad ergonomia non brilla per intuitività: la presa a due mani ricorda un vassoio piuttosto che una squadretta. Sotto il profilo pratico, però, non presta il fianco a critiche. Scorre senza fatica lungo la soletta, affilando con grande precisione. Cuore del sistema è una molla di recupero che, una volta rilasciata, porta automaticamente la mola a contatto con la lamina. Diviene così superflua qualsiasi regolazione della profondità d’azione dell’utensile. Impossibile, al contempo, esercitare una pressione eccessiva. Il sistema compensa automaticamente il consumo della superficie affilante e segue fedelmente la sciancratura dello sci. A patto di operare con morse perfettamente in piano, pena una discreta difficoltà da parte della molla nel richiamare la mola. È efficace anche nei punti di entrata e uscita, ovvero in corrispondenza di coda e spatola. Emergono invece alcune difficoltà qualora si desideri monitorare costantemente la qualità del lavoro effettuato, in quanto è necessario portare lo sci di taglio e rimuovere l’affila lamine. Positiva la collocazione dell’interruttore al vertice della struttura metallica, in posizione immediatamente accessibile. Nonostante la presenza di due piccole calamite per contenere l’emissione delle polveri metalliche,

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SCHEDA TECNICA Snowglide AF.L www.snowglidetools.com Mole in dotazione: 1 (grana B46) optional grana B15, B25 e B91 Angolo di lavorazione: da 80° a 90° Tuning: versione AF.1 a 2.480,50 euro Dimensioni utensile: 160 x 190 x 140 mm Peso utensile: 2.230 g Batteria: inclusa Dimensioni alimentatore: 175 x 125 x 73 mm Peso alimentatore: 2.470 g Peso kit completo: 5.050 g Prezzo: 1.996,50 euro

il pulviscolo non manca e impone l’utilizzo della mascherina. Eccezionale la finitura della lamina. Da riferimento per pulizia e assenza di bava. Lucida e pronta all’uso. Con un angolo che rispecchia fedelmente le impostazioni prescelte. Difficile pretendere di più. In aggiunta, è l’unico affila lamine in grado

di operare, seppur perdendo precisione, anche senza aver rimosso con cura il fenolo. Il punto debole dell’utensile francese? Lavorando su di uno sci privo di attacchi la macchina incontra delle difficoltà di scorrimento dovute al contatto con la morsa centrale.


AFFILA LAMINE ELETTRICI

TriOne PRO: Stabilità d’azione // CONTRO: Bava metallica residua SCHEDA TECNICA TriOne www.tri1.it Mole in dotazione: 1 Angolo di lavorazione: da 84° a 90° Tuning: opzionale (795,00 euro) Dimensioni utensile: 220 x 120 x 170 mm Peso utensile: 2.500 g Batteria: opzionale Dimensioni alimentatore: 240 x 170 x 100 mm Peso alimentatore: 5.000 g Peso kit completo: 10.500 g Prezzo: 1.999,90 euro

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l primo sul mercato, il primo compatibile con un aspiratore industriale per risolvere il problema delle polveri metalliche. Un plus degno di nota, che rende l’affila lamine valdostano ideale per quanti prestano attenzione alla salute, alla pulizia delle solette e all’agilità d’azione, potendo operare senza mascherina. Vantaggio, quest’ultimo, tutt’altro che trascurabile, specie per i portatori d’occhiali. Qualora non abbinato a un aspiratore, TriOne può comunque contare su di un efficace sistema magnetico anti polveri. Analogamente ai concorrenti Jomax e Carrot, lavora con lo sci di taglio, mantenendo però la soletta orientata verso l’operatore. La struttura è massiccia, con la squadretta di generose dimensioni che poggia contro la soletta, a tutto vantaggio della stabilità. Proprio la facilità di gestione dell’utensile, ben bilanciato, e l’ergonomia sono due dei suoi punti di forza, efficace anche nelle fasi di entrata e uscita in corrispondenza della curvatura di spatola e coda. L’interruttore, integrato

nell’utensile, interrompe l’alimentazione non appena rilasciato. Rispetto alle versioni del passato la sostituzione della mola è più rapida, dal momento che

i perni di tenuta della parte superiore sono a sgancio rapido e consentono di accedere immediatamente, dall’alto, alla superficie affilante. Analogamente al rivale Carrot, la profondità d’azione della mola può essere regolata agendo sulla ghiera al vertice del motore. La velocità è regolabile e la finitura delle lamine apprezzabile, sebbene la discreta bava metallica richieda di ‘pulire’ il filo intervenendo manualmente con le lime diamantate. L’angolo rispecchia fedelmente quanto impostato. Rispetto ai rivali permette, optando per una mola a tazza dalla grana più grossa (optional), d’effettuare anche lavori di sgrossatura non estrema. Per l’abbinamento con l’aspiratore viene dotato di raccordo metallico dedicato (208,00 euro).

Nelle foto a destra. Il TriOne è l’unico degli affilatori compatibile con un aspiratore, soluzione che rende superfluo l’uso della mascherina.

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INFO PR

Scarpette a iniezione, plantari customizzabili e calze a compressione differenziata. L’azienda austriaca personalizza la calzata abbinando la sensibilità di uno scarpone race al comfort di un modello da turismo

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uando ti abitui a sciare con scarponi da gara, tornare ai modelli ‘normali’ può rappresentare un trauma. Le sensazioni appaiono appannate, la trasmissione degli impulsi ritardata, il bloccaggio del piede approssimativo. La prima reazione è imputare la colpa alla rigidità dello scafo. ‘Troppo morbido’, è la sentenza più diffusa. In realtà, più che le plastiche cedevoli, sono i volumi interni a limitare le prestazioni. Avvezzi a scocche particolarmente strette, non appena la calzata diviene più generosa si ha la sensazione che vengano meno supporto e precisione. BootDoc è la risposta a questi inconvenienti; senza rinunciare al comfort di una scarpa ‘da negozio’. Distribuita in Italia da Wintersteiger (che ha acquisito l’azienda), la linea di prodotti è composta da calze a compressione variabile, plantari personalizzabili e scarpette a iniezione. Proprio le scarpette, proposte in diverse varianti e abbinabili a qualsiasi scafo, sono il fiore all’occhiello della collezione. Forti d’intercapedini interne che, una volta iniettate, da un lato si adattano fedelmente alla forma del piede, dall’altro, espandendosi, vanno a colmare gli incavi tra scarpetta e scafo. Eliminando le aree di vuoto che inficiano il bloccaggio degli arti. La personalizzazione interessa malleoli, calcagno e ossa del tarso, senza trascurare la zona metatarsale e delle falangi, queste ultime interessate sia lateralmente sia inferior-

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BootDoc:

tutto intorno a te mente dal materiale a espansione; sino a estendersi, a richiesta, alla linguetta, risolvendo così eventuali problemi tibiali. A patto, beninteso, di rivolgersi a uno specialista del boot fitting in grado di ‘plasmare’ l’iniezione quasi fosse una scultura. Stefano Macori, titolare dell’omonimo centro specializzato di Courmayeur (AO), è l’artista per eccellenza di queste lavorazioni, cui abbina la customizzazione dei plantari BootDoc. Plantari preformati o integralmente modellabili che copiano fedelmente la conformazione del piede correggendo eventuali tendenze alla pronazione o supinazione, rispettando al contempo ingombri e di-

segno della scarpetta prescelta. Creando così un sistema unico, in grado di massimizzare la sensibilità senza rinunciare a comfort e doti termiche tipiche di uno scarpone standard. In aggiunta, le calze a compressione variabile BootDoc, grazie a zone di spinta differenziate lungo polpacci, tallone e mesopiede, favoriscono la circolazione sanguigna scongiurando perdite di calore e affaticamenti muscolari dovuti all’utilizzo prolungato degli scarponi. Tanto per l’agonista quanto per il turista, essendo disponibili con volumi studiati in base alla diversa massa muscolare. Info: www.boot-doc.com


INFO PR

Colmar, anima ‘race’ Capi replica e di ispirazione agonistica. Sono molti gli outfit della collezione sci 2012-2013 derivati dalle sponsorizzazioni sportive e arricchiti dai suggerimenti degli atleti

Nelle foto. Tessa Worley e Alexis Pinturault, atleti di punta dell'Equipe de France, con i capi Colmar

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orte dell’esperienza di quasi 90 anni di attività (che si appresta a festeggiare a febbraio 2013) e dei preziosi feedback che provengono dagli atleti sponsorizzati (la squadra di sci alpino francese, quella croata e la londinese Chemmy Alcott), Colmar ha messo a punto per questa collezione invernale i capi adatti a chi desidera assomigliare in tutto e per tutto agli atleti che gareggiano in Coppa del Mondo. O a chi ama anche solo andare

a vedere le gare di sci del circuito maggiore perché particolarmente legato ai resort turistici dove queste gare hanno luogo. Nasce così la linea Racing Team World Cup: modelli dedicati agli sciatori più esigenti ed esperti, caratterizzati dal tessuto stretch meccanico impermeabile e traspirante che garantisce la massima funzionalità per affrontare i tracciati più impegnativi. Una proposta vivacizzata da colori

classici accentuati da un tocco rosso brillante. Ad arricchire questi capi e a renderli maggiormente appealing per gli appassionati delle gare sono gli interni, che ripropongono i pettorali da gara utilizzati nelle località più belle dell’arco alpino e non solo, come Aspen, Chamonix, Cortina, Wengen e Kitzbuehel. Una linea che permette di vivere lo sci a 360 gradi, sentendosi così i campioni della stagione. www.colmar.it

Boutique

Double face per sentirsi in gara

Eccole le favolose giacche della linea Racing Team World Cup. Un esercizio stilistico che non passerà sicuramente inosservato, soprattutto nelle località più alla moda. Proprio come quei pettorali rappresentati all’interno dei capi Colmar. I prezzi dei modelli nelle foto vanno da 405 a 425 euro

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INFO PR

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Liski, sicurezza chiavi in mano A

Tra le novità il palo Chrono, il puntale Speed e una nuova linea di prodotti per la preparazione atletica

nche quest’anno Liski è presente alle principali gare di fondo, biathlon, snowboard e sci alpino come fornitrice ufficiale della FIS. In questo inizio stagione ha già collaborato con gli organizzatori dello slalom gigante di Soelden e quelli dello slalom di Levi, intervenendo con l’intero pacchetto, a Lake Louise con impianti di protezioni tipo A e ad Aspen con le nuove reti tipo B. La novità dell’anno, però, è legata all’introduzione del sistema di cronometraggio Chrono. Il sistema è inserito in un normale palo da sci che, al momento dell’urto da parte dello sciatore, lancia un segnale; un ricevitore poi acquisisce il pacchetto dati fornendo la progressione dell’atleta in tempo reale. Cronometraggio rivoluzionario e unico nel suo genere che consente di avere un elevato numero di intertempi (telemetria) e velocizzare al tempo stesso la tracciatura dell’intero percorso, oltre che aumentare la sicurezza in pista, evitando l’installazione di fotocellule pericolose lungo il tracciato. Sempre in tema di riduzione del tempo di allestimento pista da parte degli allenatori, a totale vantaggio degli atleti, molto apprezzato è il nuovissimo puntale Speed,

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che consente agli allenatori una rapida e facile tracciatura per qualsiasi disciplina, tecnica o veloce, e con qualsiasi tipo di neve, dalla soffice a quella ghiacciata. La facilità nell’estrazione senza l’utilizzo della chiave lo rende unico nel suo genere, soddisfando le più svariate esigenze degli utilizzatori; sulla falsariga di questo nuovo puntale è stato anche leggermente modificato il modello Flash, rendendolo ancora più efficace. Inoltre Liski, in collaborazione con allenatori e fisioterapisti delle più importanti squadre nazionali, ha sviluppato una nuova linea di prodotti dedicati alla preparazione atletica dello sciato-

Le gare Liski del 2012/13 • Val Gardena: impianto A con palo XL e tripla rete • Alta Badia: pacchetto completo • Paganella Rockfest: pacchetto completo • Åre: pacchetto completo • Bormio: pacchetto completo • City Event Monaco di Baviera: pacchetto completo

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Nelle foto. 1. Mosca 2. Alta Badia 3. Bormio 4. Levi 5. I pali in Cor-Ten utilizzati a Madonna di Campiglio sulla pista Pancugolo 6. Aspen 6

re, proponendo nuovi materiali come differenti pedane instabili, palle mediche e psicomotorie che aiuteranno l’atleta a migliorare equilibrio e coordinazione. L’azienda bergamasca ha anche studiato e prodotto in tempi record un nuovo telo da gara per rispettare le norme FIS pubblicate nel giugno 2011 e valide per la stagione 2012/13. Questo telo era in vendita addirittura già nella stagione passata. Altro successo non da poco riguarda le protezioni di tipo A con la costruzione e installazione di pali Pro in Cor-Ten per la creazione di un impianto di circa mille metri per la nuova pista nera ‘Pancugolo’ a Madonna di Campiglio, con una pendenza massima del 70 per cento. La colorazione ruggine del palo in Cor-Ten si sposa perfettamente con la natura circostante, soprattutto quando si tratta di un parco naturalistico. www.liski.it

• Zagabria: pacchetto completo • Adelboden: reti di sicurezza e pali da slalom • St. Anton: pacchetto completo • Flachau: pacchetto completo • Wengen: reti di sicurezza • City Event Mosca: pacchetto completo • Kranjska Gora: pacchetto completo • Lenzerheide: reti di sicurezza • Diverse gare di Coppa Europa tra cui le finali di Sochi: test event per i Giochi Olimpici del2014.


INFO PR

Zaini griffati Energiapura per i migliori al mondo L’azienda di Tezze sul Brenta fornisce vari modelli alle federazioni italiana, austriaca e svizzera

Nelle foto. Qui sotto la nazionale svizzera di sci, a destra alcuni atleti austriaci e in basso gli azzurri. Tutti con zaini Energiapura.

E

nergiapura, un marchio ormai leader nel settore racing, non si limita a tute da gara e protezioni nel mondo dello sci di alto livello. È infatti fornitore tecnico per gli zaini di ben tre importantissime federazioni nel Circo Bianco: Austria, Italia e Svizzera. L’azienda veneta produce diversi modelli di zaini per queste squadre, studiati ad hoc per le esigenze degli atleti. Per esempio il nuovo ‘Racer Bag’, il cui disegno deriva direttamente dai suggerimenti degli atleti che ne fanno uso quotidiano. È infatti dotato di tasche porta scarponi e c’è molto spazio per inserire tutta l’attrezzatura da gara. Per gli allenatori Energiapura mette a disposizione il ‘Coach Bag’, caratterizzato da varie tasche per riporre l’occorrente (porta punta per il trapano, porta cacciaviti, spazzole). Per l’intera squadra invece c’è il ‘Team Bag’, zaino ‘gigante’ che può avere diversi utilizzi, sia durante le gare, per contenere l’abbigliamento degli atleti in partenza, che durante gli allenamenti, per portare le varie attrezzature necessarie per la squadra. Infine viene messo a disposizione il ‘Trolley’ per seguire gli atleti nelle trasferte in giro per il mondo. «Per noi questo lavoro è prezioso per ottenere feedback dagli atleti. Ci

servono per migliorare sempre di più la collezione di prodotti che si rivolge ai ragazzi degli sci club» ha spiegato Alberto Olivetto, titolare di Energiapura. Tutta la linea di zaini viene realizzata

con materiali resistenti e impermeabili e con un design personalizzato a seconda dei colori della nazione. Anche il look vuole la sua parte… www.energiapura.info

New entry by Energiapura Arrivano anche i guanti

Eguanti tecnici da gara. Si tratta di modelli in nergiapura cresce con la nuova linea di

pelle con imbottitura in Thinsulate, impermeabile e traspirante. I nuovi guanti hanno una forma anatomica e l’impugnatura e la vestibilità sono state studiate per garantire comodità e protezione. Ci sono anche i rinforzi con inserti in gomma ad alta densità per proteggere i punti più delicati da eventuali impatti. Per l’ingresso nel settore dei guanti da gara il mar-

chio veneto ha studiato tre modelli: GS, Moffola tre dita e SL. I primi due presentano una fascia di pelle più rigida nel polso per inserire il para-avambraccio, in modo da proteggerlo da eventuali impatti, invece il modello Slalom ha una protezione specifica nella stessa zona. I colori disponibili: azzurro, verde, fucsia, bianco e nero. I guanti Energiapura sono utilizzati da atleti delle federazioni italiana, russa, ceca, giapponese e polacca.

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Il signor Werner Geier, titolare di Geier Diffusion, distributore italiano del marchio Uvex , ringrazia i suoi atleti delle squadre nazionali e i campioni italiani delle varie categorie nella stagione 2011/2012, cogliendo l’occasione per augurare una stagione 2013 ricca di successi.

ATLETI ITALIANI UVEX IN COPPA

BORSOTTI CAMILLA

CURTONI ELENA Squadra A discipline veloci

Campionessa italiana Assoluta di SL

CURTONI IRENE

GIANESINI GIULIA Squadra A discipline tecniche

Campionessa italiana Assoluta di DH

KLOTZ SIEGMAR

MARSAGLIA FRANCESCA

MERIGHETTI DANIELA

PARIS DOMINIK

THALER PATRICK

Squadra A discipline veloci

Squadra A discipline veloci

Squadra A discipline veloci

Campionessa italiana Assoluta di SG

Squadra A discipline veloci

FANCHINI ELENA

Squadra A discipline tecniche

CAMPIONI ITALIANI 2012

BARBAGELATA BEATRICE

BARUFFALDI DAVIDE

DE VETTORI MATTEO

FIORANO JASMINE

Campionessa italiana Allievi di GS

BASSINO MARTA

Campionessa italiana Aspiranti di GS, SG, DH

PICHLER KAROLINE Campionessa italiana Giovani di GS

Campione italiano Giovani di SK

PIROVANO LAURA

Campionessa italiana Alievi di SL e SG

Campione italiano Ragazzi di SG

Campionessa italiana Aspiranti di SL

SALA TOMMASO

Campione italiano Aspiranti di GS e DH

BARUFFALDI STEFANO Campione italiano Giovani di SG

MEDETTI ALESSIA

PATSCHEIDER HAGEN

SORIO DANIELE

ZAZZARO GIOVANNI

Campionessa italiana Giovani di SL, SG, DH, SK

Campione italiano Giovani di GS

Campione italiano Assoluto DH

Campione italiano Ragazzi di SL


INFO PR

Calendario 26/27 gennaio Livigno 16/17 marzo Dolomiti

Nella foto.Un momento del viaggio in Nuova Zelanda dei vincitori dell'edizione 2011 ©Alfredo Croce

U

na grande gara di due giorni. Non solo slalom gigante, ma anche skicross, freeride, freestyle, mogul e chilometro lanciato. Non solo velocità, ma anche stile, non solo neve battuta ma anche powder. Con un obiettivo unico… la Nuova Zelanda! Tornano i Rewoolution Raid Winter, raid multi-sport nella migliore tradizione outdoor. Appuntamento il 26 e 27 gennaio a Livigno e il 16 e 17 marzo sulle Dolomiti. Rewoolution Raid 2013, aperto a team composti da tre rider si candida a diventare uno degli appuntamenti più cool della stagione invernale per gli amanti dell’avventura con gli sci ai piedi. Il team che avrà raggiunto la miglior classifica globale e uno estratto a sorte, naturalmente solo fra quelli che avranno preso parte a entrambe le tappe, si aggiudicheranno un fantastico viaggio in Nuova Zelanda. Perché la Nuova Zelanda? Perché il brand che sponsorizza l’evento, Rewoolution appunto, produce abbigliamento sportivo utilizzando pura lana merino neozelandese prodotta dal consorzio ZQ, suo partner in questa avventura. Com’è andata l’anno scorso? Ad aggiudicarsi il viaggio messo in palio per l’edizione invernale 2012 dei Raid sono stati due team: Italian Cowboys, che ha raggiunto la miglior classifica globale sommando i punteggi dei due appuntamenti e Ciumbarumba che, baciato dalla fortuna, è stato estratto a sorte. Sono partiti verso gli antipodi il 7 agosto Simone Carli, Edoardo Cappelletti, Niccolomaria Angriman (Ciumbarumba), Matteo Murer e Diego Schmalz (Italian Cowboys), insieme a Luca Albrisi, vincitore per entrambe le tappe della categoria snowboard, in sostituzione di Alex Martini che, purtroppo, non ha potuto partecipare. Intense giornate di running, snowboard, mountain bike, backcountry alla scoperta di un territorio unico, patria della lana Merino più pregiata da cui nascono i prodotti Rewoolution. I team hanno avuto infatti la possibilità di visitare gli allevamenti di proprietà del brand e di scoprire le varie fasi di produzione della preziosa materia prima. Un’esperienza indimenticabile per i team, che poteva anche essere seguita at-

Sognando la Nuova Zelanda Rewoolution Raid Winter, un nuovo concetto di gara e divertimento sulla neve. Si gareggia in team di tre persone, ci si confronta in gigante, skicross, freeride, freestyle, mogul e chilometro lanciato. Ma soprattutto si vince un viaggio da sogno in Nuova Zelanda traverso i canali social Facebook e Twitter con l’hashtag #rrnztrip. Check point e road book Studiando il road book i team che prenderanno parte all’edizione 2013 dovranno decidere quali prove affrontare e quali dei numerosi ‘check point’ disseminati sul territorio scovare, valutando con attenzione il percorso migliore per rientrare al campo base nel tempo limite stabilito. Uno speciale contest fotografico che si terrà durante la gara, permetterà ai team di incrementare il loro punteggio finale. Sarà fondamentale pertanto la strategia adottata da ogni squadra per ottenere i punti necessari alla vittoria. Il format dei Rewoolution Raid non termina con le edizioni invernali ma avrà anche due tappe summer in cui i team si cimenteranno in percorsi che includono discipline come mountain biking, orienteering, trail running, roping down, nuoto. www.rewoolution.it

©Marco Varoli

Sci Club: perchè no? Messaggio rivolto agli allenatori di sci club di vedute più ampie: perché non portare i propri atleti a competere in una gara come questa? Serve destrezza, multilateralità, capacità di prendere decisioni in tempi rapidi. Un modo diverso di competere e di fare esperienza… Fateci una pensata: all’interno dei Rewoolution Raid Winter verrà redatta anche una speciale graduatoria per gli sci club. Per i primi tre sci club che si iscriveranno inviando un’email a info@rewoolutionraid. com citando nell’oggetto ‘iscrizione Race ski magazine’, quota di partecipazione gratuita!

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INFO PR

4Slopes

Pali

5 buoni motivi per registrarsi

Più colore sulle piste

Tante promozioni del mondo della montagna in una community DI APPASSIONATI

SPM ha brevettato una speciale guaina colorata per rendere meglio visibili le porte

è

nata da un gruppo di giovani sciatori che vengono dal mondo delle gare ed è già diventata un fenomeno. 4Slopes, l’innovativa piattaforma on-line con annessa app per iPhone e smartphone Android, propone tante opportunità commerciali per gli operatori del settore attraverso l’area 4Slopes Luxury Box. Ecco dunque che proprio la vendita di offerte promozionali dedicate al mondo della montagna (skipass agevolati, articoli sportivi sia in città che in montagna, aperitivi e serate) è uno dei cinque buoni motivi per registrarsi. Ma 4Slopes è anche un vero e proprio mondo per tutti gli appassionati della montagna, una community in continua crescita che coinvolge sempre più attività che si sentono legate a questa passione. Altri motivi per registrarsi? Un portale che garantisce qualità e credibilità per acquistare i prodotti con pochi click e ritirando il prodotto con un semplice coupon (anche con spedizione a casa). Conoscere viaggi, località ed eventi che racchiudono lo spirito di divertimento, scoprendo anche gli amici più vicini sulle piste. E poi la condivisione di informazioni (anche sugli altri social network) dedicate alle montagna e un’area per promuovere tutte le attività che hanno bisogno di far crescere il proprio business, creando un network di fidelity. www.4slopes.com

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Sci Elan nel Pool Sci Italia

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Anche il brand sloveno tra i fornitori tecnici degli azzurri

lan è da poco entrata a far parte del Pool Sci Italia, che raggruppa i fornitori tecnici delle nazionali azzurre. Dopo l’ingresso di Alpina e il forte legame tra Toko e FISI (come fornitore ufficiale di sciolina), un altro marchio importato da Socrep è entrato dunque a far parte del Pool. Il marchio sloveno e l’importatore italiano sono molto attivi nel settore dello sci giovanile, supportando tanti atleti nel raggiungimento di grandi risultati. Sebbene il mercato stia vivendo un momento di crisi, per dar seguito alla forte presenza che già avevano nelle attività del settore giovanile, Elan e Socrep hanno dunque deciso di investire ancora di più, entrando nel Pool Sci Italia. Una ulteriore prova che l’azienda crede fortemente nelle potenzialità del settore racing. Il Pool esiste ufficialmente dal 1974, ma la sua creazione coincide con la nascita della Coppa del Mondo, grazie soprattutto all’idea portata da Jean Vuarnet. Fino al 1992 ne facevano parte tutti i fornitori azzurri, da allora solo quelli tecnici, cioè sci, scarponi, attacchi, protezioni, bastoncini, occhiali.

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a un’idea semplice e originale l’ennesima innovazione targata SPM. Dopo l’invenzione del palo snodato e la rivoluzione del sistema Brush Grip, un’altra novità che rivoluzionerà il mondo delle gare a tutti i livelli: le nuove guaine colorate. Disponibili per qualsiasi tipo di palo (diametro 30, 27 e 25 mm), sono omologate FIS e possono essere utilizzate sia per le gare sia per l’allenamento quotidiano degli sci club (che possono così identificare al meglio il tracciato a loro dedicato). Numerosi i vantaggi rispetto alle tradizionali guaine finora presenti sul mercato. Prima di tutto la visibilità: l’utilizzo di speciali pigmenti colorati (fluorescenti nelle versioni arancione e giallo) migliora notevolmente la percezione del palo soprattutto in condizioni di nebbia e in gare in notturna. Questo significa anche maggiore sicurezza per gli atleti perché diminuiscono le probabilità di inforcate e, di conseguenza, di infortuni. È anche possibile personalizzare le nuove guaine con il logo dello sci club. Le guaine colorate vanno ad aggiungersi a una serie di prodotti di successo dell’azienda di Brissago Valtravaglia come il collaudato puntale Brush Grip. Un’altra innovazione coperta da brevetto è quella del puntale Gold: uno speciale rinforzo interno posto alla sommità del tubo permette di ‘smorzare’ le vibrazioni e le sollecitazioni a seguito del passaggio dell’atleta. Per maggiori informazioni www.spmspa.it - coms@spmspa.it numero verde 800.697171.


EDITOR’s CHOICHE

Level SQ Rocker CF

Komperdell Cross Vest

U

U

n guanto giovane e trendy che unisce look e tecnologia. L’imbottitura con Custom fit è fatta di materiale termoregolabile che dopo 60 secondi di riscaldamento a 80 gradi nel forno apposito è pronto per prendere la forma della mano. Esterno in pelle con rinforzi sul palmo e sulle nocche. 149,95 euro. www.levelgloves.com

Dainese Kers

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a giacca Kers di Dainese è interamente termonastrata in tessuto elastico laminato due strati Gore-Tex Pro Product. Il tessuto morbido e ad alte prestazioni e gli inserti elastici localizzati sottobraccio assicurano comfort e libertà di movimento uniti a una eccellente traspirabilità e impermeabilità di lunga durata (20.000 millimetri di colonna d'acqua). L'imbottitura interna top di gamma Dainese, Pro-Tech inner lining, combina i migliori materiali presenti sul mercato: Primaloft® One 60 gr e Schoeller®-PCM a controllo dinamico del microclima corporeo. 799 euro. www.dainese.com

Kappa 6Cento

M

aglia girocollo manica lunga linea 6Cento che ricorda gli anni della Valanga Azzurra. Vestibilità slim fit, 50 per cento lana, 50 per cento acrilico. Spalle, vita e gomiti rinforzati in maglia pesante. Personalizzazioni e logo Kappa ricamati. 150 euro. www.kappa.it

Atomic Redster Marcel Hirscher SL

C

ombina l’eccezionale prestazione dei più veloci sci da slalom con il design esclusivo del vincitore generale della Coppa del Mondo. Il modello, di derivazione dal Redster Doubledeck, è stato studiato per gli sciatori che, come Marcel, pretendono il massimo da loro stessi e dai loro sci: struttura Cap Sandwich con Piste Rocker, anima in legno di alta qualità e inserti in titanio. 799 euro il Redster MH (disponibile in un numero limitato di pezzi), 939 euro il Doubledeck SL. www.atomic.com

Alpina Cheos

U

n casco all mountain che applica la tecnologia Hybrid Tec. Nel processo di lavorazione, unico a livello mondiale, il guscio esterno viene unito al guscio interno mediante il processo in-mold Tech. Risultato: areazione estremamente efficace e solidità imbattibile. Previsto anche un metodo di regolazione veloce, efficace e millimetrico mediante una piccola rotella. Misure: 55-59, 58-61. 154 euro. www.socrep.it

Uvex Race fp 2 gfk

C

asco da gara molto aereodinamico che rispetta le norme FIS. Calotta intera in carbonio con fori per mentoniera e tunnel aereodinamico per minimizzare al meglio la resistenza d’aria. Interno in polistirolo ad alta densità. Misure 53-54,5556,57-58,59-60,61-62. 299 euro. www.geierdiffusion.com

na vest rivoluzionaria per garantire la giusta protezione dagli urti unita a comfort e libertà di movimento. Tutto questo è possibile grazie al sistema multi-camere e alla costruzione a cintura. Massima protezione per la colonna vertebrale e per le vertebre cervicali e lombari. Rispetta lo standard CE 1621-2. 249.95 euro. www.komperdell.com

Energiapura Flowers

È

la tuta maggiormente utilizzata e richiesta dai giovani atleti degli sci club. Realizzata in Lycra con membrana interna antivento, blocca esternamente il vento e riesce a trattenere il calore corporeo grazie alla membrana interna antivento, lasciando traspirare la sudorazione in eccesso. 221 euro. www.energiapura.info

Lange RS 140

U

n modello 'cattivo', che sfrutta la tradizione racing di Lange, adatto agli sciatori tecnici che cercano prestazioni ottimali. Scarpetta WC Fit, taglie 24-30,5 MP, larghezza pianta 97 mm, flex index 140. 558 euro. www.lange-boots.com

Salomon S-Line II Insulated Jacket

I

l completo S-Line, molto tecnico e innovativo, si ispira al mondo dell’agonismo aggiungendo un taglio moderno e un design essenziale a esprimere senza ostentazione il concetto di performance. Al centro la tecnologia ClimaPRO Active a rappresentare il vero DNA Salomon per quanto riguarda l’abbigliamento. Un tessuto estremamente leggero e ultra traspirante, assolutamente impermeabile che protegge e offre massimo confort in ogni situazione sulla neve. Imbottitura Primaloft per il massimo comfort termico e leggerezza, sistema Recco integrato. 600 euro. www.salomon.com

Poc POCito Skull

A

nche i più piccoli devono avere la protezione dei più grandi. È questo il credo di Poc, il brand svedese di caschi e protezioni. Ecco perché POCito Skull, il simpatico casco baby, è basato sulla costruzione dello Skull COMP con guscio semirigido e rinforzo completo in Aramide ed è regolabile per le taglie XS-S. Inclusa nel pack una luce led posteriore e pettorina per aumentare la visibilità dei più piccoli in pista. 150 euro. www.pocsports.com

Uvex Racer

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ente singola antiappannante, montatura in polimero termoplastico iniettato, gommapiuma d’appoggio rivestita in alcantara. Compatibile con il casco, copertura fori in Climatec termoregolante. Modello gara originale in dotazione a gran parte degli atleti di Coppa del Mondo. Disponibili lenti di ricambio in diversi colori. 79 euro. www.geierdiffusion.com

DICEMBRE 2012 \\ 93


Hannes Zingerle intervista online su #fb per il prossimo numero di @ raceskimagazine! @HannesZingerle

FACEBOOK Luca Prelli Sono riuscito solo ora ad appropriaRmi della vostra nuova rivista... È veramente fantastica e l’idea del Reparto Corse è davvero ottima! Complimenti Francesca Siccardi Ho comprato questa mattina la vostra rivista: è veramente bella! L’idea del giornale aggiunto mi è piaciuta molto! Il poster è bellissimo: avete fatto un ottimo lavoro, il mio giudizio sulla rivista è 10/10! Vincenzo Tondale Reparto Corse… Vi siete superati!

JANIRA MELLE’

Salve, innanzitutto complimenti per la vostra fantastica rivista. Sarei felicissimo di poter vedere pubblicata la foto di mia figlia Janira Mellé della categoria Allievi, anno 1989, dello sci club La Thuile Rutor. Ringraziandovi anticipatamente, cordiali saluti! Gege Mellé

Andrea Enzo Baiguini Complimenti per come tenete aggiornata la pagina Facebook e per la rivista! La migliore! Luca Tambella Che bella copertina, Race!

Eccoti accontentato! E ‘in bocca al lupo’ a Janira per la sua stagione agonistica...

LE ALTRE LETTERE UN ADDIO DOLOROSO In primis devo farvi i miei complimenti per l’ottima rivista, punto di riferimento per tutti gli appassionati del settore e di quella orda di genitori di campioni in erba che bazzicano il settore giovanile, come lo sono stato io. Ormai però parlo da ex e vi scrivo per togliermi un ‘sassolino’. Siamo di Mestre, in provincia di Venezia, mio figlio Leo scia da quando aveva 3 anni circa e a 6 si è affacciato all’agonismo grazie all’ottimo sci club Mestre, facendo 3 anni per poi passare allo sci club CA.RI.VE. Nella sua piccola carriera ha gareggiato tanto, conquistando svariate volte il podio […]. Da quest’anno all’età di 13 anni abbiamo dovuto fare una scelta dolorosa, abbandonare lo sci per il kayak. In estate mio figlio ha sempre fatto kayak e quest’anno, forte di un fisico possente, ha ottenuto risultati rilevanti (campione regionale sia nei 2000 che nei 200, per il Comitato Veneto ha partecipato al meeting delle regioni a Caldonazzo dove è arrivato quinto nei 2000 e ha vinto un bronzo nei 200). Una scelta che apparentemente sembra motivata dagli ottimi risultati, ma in cuor mio invece so che è dettata da ben altre motivazioni. Purtroppo questo bellissimo sport che è lo sci, oggi è diventato economicamente insostenibile. Io sono un autoferrotranviere e mia moglie è un’infermiera, per cui potete immaginare lo sforzo e i sacrifici

affrontati in questi stupendi 6 anni. Ma quando vedo che negli otto mesi in cui mio figlio riesce a fare a malapena cinque giorni a Hintertux in agosto, perchè costa meno, […] ci sono ragazzi che fanno piu di 50 giorni in ghiacciaio o vanno adirittura all’estero negli skidome. Allora ti accorgi che non potrai mai competere con loro. Lo sci agonistico oggi è accessibile solo a persone con grosse possibilità economiche, basta leggere le classifiche del settore giovanile per rendersene conto. Tutti bravi ragazzi, si intende, molto tecnici e che saranno il futuro delle squadre nazionali. Dotati e capaci di grande tecnica anche se forse per essere un campione bisogna avere qualcosa dentro, che sono sicuro qualcuno di loro avrà. Ringrazio tutte le persone conosciute in questi sei anni, dai primi passi di mio figlio con i maestri della Val Fiorentina, fino ad arrivare all’ultimo allenatore, Wilma Valt dell’Equipe di Falcade. Un addio doloroso, ma inevitabile. Alessandro Borsoi Ciao Alessandro, grazie per aver affidato a Race la tua lettera di ‘commiato’ dal mondo dello sci agonistico. Ci auguriamo che Leo resti comunque uno sciatore, magari sotto altre forme, e che continui a frequentare la montagna. In quanto al problema dei costi, hai sollevato

un tema di grande attualità. Ne parleremo approfonditamente. Per ora leggi l’intervista a Mauro Baldo su Reparto Corse, il tema è proprio questo. In bocca al lupo a Leo per la nuova carriera sportiva nel kayak!

NON SAPEVAMO DI AVER CHIUSO… Vorrei segnalare che ho fatto richiesta del numero di novembre di Race ski magazine all’edicola di Comeana nel comune di Carmignano (PO) e il distributore ha detto che non esiste la testata e l’editore ha chiuso. E con questo si rifiuta di portare il giornale. Spero che prenderete delle iniziative verso il distributore che già altre volte si è rifiutato di portare la vostra testata. Fabio Romanelli Ciao Fabio, per l’editoria specializzata quello dell’edicola è un nodo abbastanza critico. Purtroppo distributori ed edicolanti cercano di esporre riviste e quotidiani di ampio interesse, quelli che incontrano il gusto della fetta più ampia dei clienti. Lo sci è uno sport di nicchia, specialmente al Centro Italia non c’è da stupirsi se qualche edicolante non conosca nemmeno Race. Da qui a dire che l’editore è chiuso, comunque, c’è un po’ di differenza. Prova con l’abbonamento! Ci sono formule interessanti...


ValeComoretto

Adoro la versione mobile di @ raceskimagazine leggibile ma soprattutto fruibile e utilizzabile anche da blackberry! Ottimo lavoro! #qualcunocicapisce @ValeComoretto

PROTESTA DI UN OVER 65

Come da molti anni a questa parte, anche quest’anno mi sono concesso il lusso di acquistare lo stagionale della ‘Vialattea’. La novità che da quest’anno la riduzione di prezzo per gli over 65 è stata eliminata mi ha molto amareggiato; non per l’importo della riduzione in sé, ma nel modo subdolo con cui è stata perpetrata. Molto probabilmente il prossimo anno andrò a sciare in Francia dove c’è più rispetto per gli anziani. La Sestrieres spa, dopo aver sbandierato ai quattro venti che il prezzo degli stagionali 2012/13 non era variato, ha invece colpito la fascia più debole. È facile essere arroganti nei confronti di chi ha difficoltà a difendersi, perché non ha più né la voglia, né la forza numerica per farsi rispettare. Non mi rimane che il mugugno, e la cattiva pubblicità, che cercherò di far giungere al maggior numero di persone. Saluti. Marco Rabot Buongiorno Marco, abbiamo affidato all’ufficio stampa della Sestrieres spa la risposta alla sua mail. «La Sestrieres Spa ha da sempre annunciato la propria politica volta all’eliminazione progressiva delle situazioni di privilegio e dei benefit, quali che essi siano. Tale politica, come è fin troppo ovvio, è volta a favorire quelle che noi oggi riteniamo essere le fasce più deboli, rappresentate in questo momento storico dalle famiglie, soprattutto da quelle più numerose. Gli Over 65, nella maggior parte dei casi, possono godere di un reddito certo, ma soprattutto possono disporre (beati loro!) di molto tempo libero, infatti, utilizzano lo skipass stagionale mediamente per più di 40 giornate sci, che, in relazione alle tariffe attuali, corrisponde a un costo medio a giornata inferiore a € 17,50. Prendiamo atto con dispiacere che il sig. Rabot dal prossimo anno andrà a sciare in Francia e ci farà una pubblicità negativa, ma continuiamo ad essere convinti che sia giusto proporre a tutti gli altri sciatori, la maggior parte dei quali raggruppata come sopra detto in famiglie numerose, il rapporto qualità prezzo più conveniente possibile».

VIST RANKING, ESISTE ANCORA? Non sentendone parlare mi chiedevo se il Vist Ranking avrà svolgimento anche quest’anno oppure se l’iniziativa è stata abbandonata. Grazie e buon lavoro Marco Santin Ciao Marco, c’è stato qualche problema con lo sponsor dell’iniziativa. Per cui abbiamo tardato a comunicare calendario e modalità. Ci stiamo lavorando, sul prossimo numero annunceremo i premi in palio. La classifica verrà comunque stilata, con il nome Italian Ranking.


ABBONAMENTI | PROMOZIONI 2012-2013

10 BUONI MOTIVI PER ABBONARSI Scegli una delle formule esclusive di abbonamento a Race ski magazine. Potrai acquistare in abbinata i gadget tecnici a prezzi davvero unici! SOLUZIONE 1 L’ABBONAMENTO CLASSICO abbonamento per una stagione a 5 numeri della rivista con servizio Postapress (consegna in 24/36 ore) IMPORTO: 30 euro

Energiapura. Disponibile sia nelle taglie Junior che Senior. VALORE PACCHETTO: 221 euro + 30 euro abbonamento Race = 251 euro OFFERTA SPECIALE: 179 euro*

SOLUZIONE 2 DUE STAGIONI: UNA COPIA IN OMAGGIO abbonamento per la stagione invernale 2012/2013 e per quella 2013/2014 con servizio Postapress (consegna in 24/36 ore) IMPORTO: 55 euro SOLUZIONE 3 LO ZAINO UFFICIALE DEGLI AZZURRI Soluzione 1 + lo zaino ufficiale della FISI prodotto da Energiapura. VALORE PACCHETTO: prezzo di vendita in negozio: 93 euro + 30 euro abbonamento Race = 123 euro OFFERTA SPECIALE: 99 euro* SOLUZIONE 4 IL PARA-AVAMBRACCI DI TINA MAZE Soluzione 1 + para-avambracci in carbonio Energiapura. Taglia unica. VALORE PACCHETTO: prezzo di vendita in negozio 120 euro + 30 euro abbonamento Race = 150 euro OFFERTA SPECIALE: 125 euro* SOLUZIONE 5 I BASTONI DA GARA IN CARBONIO DI AKSEL LUND SVINDAL Soluzione 1 + un paio di bastoni in carbonio di Swix. Disponibili, a scelta, nei modelli da slalom (dritto), gigante, oppure discesa libera. Misure da 105 a 135 cm con variazioni di 5 cm per volta. VALORE PACCHETTO: prezzo di vendita in negozio: 186 euro + 30 euro abbonamento Race = 206 euro OFFERTA SPECIALE: 149 euro* SOLUZIONE 6 LA TUTA DA GARA PIU’ COOL Soluzione 1 + l’esclusiva tuta da gara Flower di

SOLUZIONE 7 I PARASTINCHI DI MARCEL HIRSCHER Soluzione 1 + parastinchi da slalom in carbonio Energiapura. Disponibili nella versione Senior e Junior/Lady. VALORE PACCHETTO: prezzo di vendita in negozio: 220 euro + 30 euro abbonamento Race = 250 euro OFFERTA SPECIALE: 199 euro* SOLUZIONE 8 PARASTINCHI + PARA-AVAMBRACCI Soluzione 1 + l’abbinata dei modelli parastinco e para-avambraccio descritti nelle soluzioni 4 e 7. VALORE PACCHETTO: prezzo di vendita in negozio: 220 euro + 120 euro + 30 euro abbonamento Race = 370 euro OFFERTA SPECIALE: 289 euro* SOLUZIONE 9 LE CERE PERFLUORURATE DI BRIKO-MAPLUS Soluzione 1 + set 3 cere perfluorurate FP4 nelle versioni supremed, med e hot (a scelta solide da 20 gr o liquide da 50 ml). VALORE PACCHETTO: prezzo di vendita in negozio: 288 euro (il kit da tre cere) + 30 euro abbonamento Race = 318 euro OFFERTA SPECIALE: 179 euro* SOLUZIONE IPAD Vai su Apple Store, scarica l’applicazione di Race ski magazine per iPad. Quindi abbonati, per ricevere il giorno prima dell’uscita in edicola la tua versione iPad di Race ski magazine. Per gli abbonati alla versione cartacea è possibile attivare l’abbonamento iPad spendendo solo 5 euro. Con l’applicazione si possono anche leggere le news del sito raceskimagazine.it! IMPORTO: 20 euro

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COME PAGARE? Potete acquistare una delle formule di abbonamento collegandovi alla pagina web raceskimagazine.it/Abbonamenti, oppure contattare il nostro servizio abbonamenti per avere indicazioni per il pagamento con bollettino postale oppure bonifico bancario al numero 0124 428051 oppure con una mail a ordini@mulatero.it SEI GIA’ ABBONATO? PUOI RICEVERE UGUALMENTE QUESTI PRODOTTI Nessun problema, i prodotti che fanno parte di questa promozione sono acquistabili anche dagli abbonati attivi (abbonamento fatto dal proprio sci club, oppure abbonamento ancora attivo). È sufficiente contattare il nostro ufficio abbonamenti e ordini (ordini@mulatero. it), indicare il proprio nominativo come abbonato, e verranno forniti prezzi e modalità per acquistare il prodotto scelto. *IMPORTANTE Tutti i prodotti sono forniti dalle aziende in serie limitata e per un periodo limitato (scadenza offerta prorogata al 31/12/2012). Disponibili fino ad esaurimento scorte.

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SPESE DI SPEDIZIONE Tutte le proposte sono già comprensive del contributo per le spese di spedizione di 6 euro. NUMERI ARRETRATI Si possono ordinare anche i numeri arretrati al prezzo di 6 euro cadauno, a cui aggiungere il contributo spese di spedizione.




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