COPPA DEL MONDO LenzerheIde, poLemIche, InfortunI e spettacoLo
ESCLUSIVO La squadra nazIonaLe ItaLIana aI raggI X
CAMPIONATI ITALIANI L'atto fInaLe deLLa stagIone agonIstIca
ISSN 1594-8471
+!4@:2B1,UQTMMR!7Z8W8D8E8\
Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art.1, comma 1. LO/MI
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MOMENTI
INDECISIVI ALLEGATO s REPARTO CORSE SEMprE pIù il magazine dello SErraTa la lOTTa pEr Il TITOlO sci giovanile
ChI VA maX carca è IL nuovo responsabILe dIscIpLIne tecnIche deL canada
ChI VIENE LIvIo magonI torna per guIdare IL gruppo femmInILe dIscIpLIne tecnIche
Numero 125 aprile 2013 mensile
6 euro
made in Italy
Edito
di Davide Marta
Il parterre d'arrivo della Streif di Kitzbuehel ©Zoom
Ci piace, non ci piace Lo definiscono ‘appassionato di sci’. Ne conoscete qualcuno? Se leggete questa rivista sicuramente sì, anzi più probabilmente lo sarete voi stessi. Ecco, sapete dirmi se all’appassionato di cui sopra, di sci come di qualunque altro sport o attività, piaccia qualunque cosa che riguardi il suo ambito? Mi spiego meglio. Chi ama il cinema guarda qualunque cosa venga proposta sul grande schermo, purché si tratti di cinema? O ancora, un appassionato di viaggi è disposto ad andare da qualunque parte, purché si tratti di muoversi da casa? Un tifoso di calcio è disposto a guardare in TV una partita di Lega Pro? Rispondete pure da soli. Dal mio punto di vista la conclusione è no. Di una cosa sono sicuro, ‘certo’ sci non piace, se non a chi è strettamente un addetto ai lavori, e forse poi nemmeno a lui. Dal vivo è poco coinvolgente, in televisione è una tristezza. Credo che in tempi di crisi economica generale come quelli che stiamo faticosamente attraversando, il concetto di tanto e per tutti sia da rivedere. Attività costose come lo sci possono continuare ad avere successo se portate ad un livello superiore. Tornando all’esempio del calcio, la Champions League sottrae sponsor, spettatori e appeal ai campionati nazionali, ma non perché gli organizzatori siano degli orchi cattivi, semplicemente perché lì c’è lo spettacolo vero, quello che attira le folle, l’interesse dei media, dove i campioni danno il 100% in campo. Le squadre ‘risparmiano’ i migliori giocatori in vista di questi appuntamenti, a discapito di partite considerate minori. Ecco, nello sci questo non succede. Il calendario è lo stesso da anni, ‘infarcito’ di troppe gare, di località non all’altezza dello spettacolo tecnico e mediatico che dovrebbe offrire la massima vetrina internazionale, ‘soffocato’ da trasferte massacranti, continue, che non consentono di organizzare eventi collaterali. Il cerimoniale di premiazione è identico da sempre (non ricordo un cambiamento di procedura da quando faccio questo mestiere, sempre gli stessi volti, solo qualche capello bianco in più). Non esistono finestre temporali per recuperare gare in caso di maltempo, si deve correre a tutti i costi, con il risultato poi di portare via con l’elicottero gente come Lindsey Vonn o Klaus Kroell. Ne vale la pena? Intanto le gare di gigante, che piacciono davvero agli appassionati (sì, quelli di cui parlavo all’inizio dell’articolo…) continuano ad essere poche. In compenso ci sono i magnifici Team Event, City Event, Supercombinate e amenità del genere. Si corre in Bulgaria, ad Andorra, in Russia e chissà ancora dove, mentre Wengen, Kitzbuehel e Schladming sono tutte concentrate in poco più di una settimana. Visibilità globale? Una bufala. In fondo la NBA si gioca solo negli Stati Uniti, al massimo organizzano tournee promozionali, di tanto in tanto, per far conoscere i loro campioni. Insomma, o lo sci alpino fa un passo avanti ispirandosi alle grandi leghe professionistiche degli altri sport, oppure finirà nel dimenticatoio, seguito da pochi fanatici e da qualche addetto ai lavori. davide.marta@mulatero.it
@davmarta
Contenuti
Race ski mgazine 125 - Aprile 2013
SERVIZI Tina Maze, no limits! Approfondimento sull’incredibile stagione della campionessa slovena di Mauro Pini
22
Assi di coppe L’analisi, specialità per specialità, della Coppa del Mondo 2013 di Davide Marta
28
Argento salva tutti! Bilancio in rosso per i Mondiali Juniores in Quebec di Gabriele Pezzaglia
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(GRAN) FINALE A LENZERHEIDE
PRIMO PIANO - Il resoconto delle tribolate finali di Coppa del Mondo di Claudio Primavesi - foto Zoom
Europa meno azzurra 42 La stagione di Coppa Europa si conclude con pochi acuti per i nostri atleti di Gabriele Pezzaglia TU VUO’ FA IL CANADESE 48 Intervista a Max Carca che ha deciso di lasciare la FISI per allenare il Canada di Gabriele Pezzaglia CAMPIONATI ITALIANI ASSOLUTI 54 Il racconto ‘live’ delle gare tricolori di Pozza di Fassa e Passo San Pellegrino di Gabriele Pezzaglia - foto Ralf Brunel Il Mago torna a casa Dopo i successi con Tina Maze, Livio Magoni torna in Italia di Gabriele Pezzaglia
56
Azzurri ai raggi X Il bilancio della stagione di Coppa del Mondo, specialità per specialità a cura della redazione
58
Toto-Race, vince il più bravo Grande successo per il gioco a pronostici su raceskimagazine.it
70
Rossignol 2.0 78 Intervista ad Alessio Meda, direttore della filiale italiana del gruppo Rossignol di Davide Marta
aksellundsvindal.com
RUBRICHE Editoriale
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Parola del Vita
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Un mese di Twitter
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Magazine internazionale
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Professione tifoso
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Facce nuove
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Magazine Italia
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Il giornale del mercato
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4 \\ APRILE 2013
«…esaminando il calendario di Coppa a gennaio mi sono reso conto che per la classifica generale di Coppa sarebbe stata una battaglia davvero dura. Con 19 gare nelle discipline tecniche e 15 in quelle veloci mi sono reso conto di aver meno chance di Hirscher di fare punti, con l’incognita che le gare veloci sono più a rischio di cancellazione per il maltempo. Se sulla carta sembrava molto ardua, con l’annullamento di due gare qui a Lenzerheide è diventato pressoché impossibile. Così mi sono concentrato sulle classifiche di discesa e superG, e questo per me è stato un grande risultato, indipendentemente da quanti punti abbia fatto Hirscher nella overall. Sono contento, il prossimo anno ci riproverò. Devo migliorare un po’ in gigante, perché se non cambia il calendario, è davvero difficile per uno specialista della velocità puntare alla coppa più grande :-) Grazie a tutti per il tifo, alla prossima stagione!»
Rider: Felix Neureuther
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Race ski magazine è stata la prima rivista di sci in Italia a lanciare su App Store un'applicazione dedicata, ben due anni fa. Ad oggi 21.500 persone l'hanno scaricata sul proprio iPad e nell'ultima stagione sono decisamente incrementati quelli che hanno deciso di acquistare la versione digitale della rivista (+45% rispetto alla stagione 2011/2012). Un segnale, questo, che consultare le proprie riviste preferite su dispositivi mobili sta entrando nelle abitudini dei lettori anche in Italia. Per stare al passo con le innovazioni del settore, a inizio estate verrà rilasciata la nuova applicazione di Race ski magazine, completamente ripensata, sfruttando l'innovativa piattaforma progettata da Business Design. A differenza della precedente sarà fruibile da smartphone e tablet, sia del mondo Apple che Android. Potrete scaricarla su ogni dispositivo, quindi acquistare l'abbonamento oppure la copia singola della rivista, scaricarla in locale e consultare la vostra edicola personale in qualunque momento, anche senza connessione a internet. Un progetto completo, veloce e intuitivo. La data di rilascio della nuova applicazione sarà comunicata sul sito raceskimagazine.it e come offerta lancio per tutta l'estate sarà possibile consultare gratuitamente i numeri arretrati di Race ski magazine e Reparto Corse.
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collaboratori: Luca Giaccone, Patrizio Casse, Lorenzo Fabiano, Giorgio Guidelli, Bruno Tavosanis, Roland Brenner, Glauco Calderoni, Simone Del Nista, Marco Santoni, Andrea Mammarella, Antonio Moriconi Distribuzione in edicola: MEPE - Milano - tel 02 89 5921 Stampa: REGGIANI - Brezzo di Bedero (VA) Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 4310 del 11/03/1991. La Mulatero Editore srl è iscritta nel Registro degli Operatori di Comunicazione con il numero 21697.
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4 \\ aprile 2013
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Anche l'account Twitter della rivista non va in ferie. Potete interagire con la redazione, inviando le foto dei vostri allenamenti o segnalando notizie e curiosità. Verranno pubblicati nell'apposita sezione sul primo numero della prossima stagione. @raceskimagazine
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coordinatore progetto: ANDREA CHIERICATO andrea.chiericato@mulatero.it
Si chiude la stagione delle gare, ma la redazione di Race ski magazine non va in ferie. La versione web della rivista, infatti, continuerà ad informarvi quotidianamente su ciò che succede nel Circo Bianco. Seguiremo lo sci-mercato, con i vari spostamenti di allenatori e i cambi di materiale degli atleti, la situazione degli infortunati illustri, i gruppi di allenamento. E poi interviste, approfondimenti tecnici, video… Insomma, l'appuntamento quotidiano con raceskimagazine.it continua per gli appassionati di sci anche nella bella stagione.
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ORGANO UFFICIALE DELLA VOSTRA ESTATE
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In copertina: Tina Maze festeggia con coppe e medaglie la straordinaria stagione 2012/2013 (foto Alexis Boichard - Zoom Agence)
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RACE experts PAROLA DEL VITA
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A cura di Pietro Vitalini ex-atleta Ital-Jet
Sport per cittadini? Nelle categorie giovanili gli atleti che vengono dalla città ottengono sempre più risultati, ma soprattutto sembrano divertirsi e non dar peso agli sforzi per conciliare sci e scuola
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e Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto. Questo il mio pensiero da quando sono tornato a seguire le gare di sci giovanili e il lavoro dei club un po’ a tutti i livelli, dalle fasi provinciali e regionali fino ai Campionati Italiani delle categorie. Infatti ho constatato con un certo stupore quanti club cittadini si stiano organizzando in attività agonistiche di alto livello. Fino a poco tempo fa ad emergere erano i colleghi valligiani e di conseguenza anche i loro atleti, oggi la tendenza sta rapidamente cambiando. Rimangono ancora i club tradizionali a fare da traino nello sci agonistico, però se si leggono con attenzione i nomi degli iscritti, troviamo un altissimo numero di cittadini. Cosa è successo, tutto ad un tratto le famiglie valligiane non amano più questo sport? Oppure le altre opportunità sportive tolgono atleti allo sci alpino? Cosa hanno gli altri sport che attraggono sempre più giovani? Sicuramente la crisi economica porta i genitori a valutare con più attenzione le risorse per il futuro dei figli, il budget
familiare viene speso prima di tutto per dare loro un’istruzione che porti ad un lavoro sicuro, poi vengono lo sport e i vari divertimenti. Chi vive in montagna talvolta dispone di risorse più limitate, spesso i campioni del passato erano infatti figli d’arte, o di persone titolari di varie attività turistiche e ricettive o dell’indotto che queste creano; oggi il lavoro sugli sci è calato drasticamente e i costi sono in controtendenza, ma soprattutto sta cambiando la cultura del valligiano. Fino a pochi anni fa, vivendo in mezzo alla neve per diversi mesi all’anno, era una conseguenza naturale portare i figli a sciare. Un futuro da maestro di sci o da allenatore era un’ambizione, quasi uno status symbol, oltre ad essere un lavoro ben retribuito che permetteva ad un padre di famiglia di vivere discretamente. Nel frattempo però anche nei paesi sono cresciuti altri sport agonistici: fino a poco tempo fa a calcio si giocava solo all’oratorio, senza una vero e proprio allenatore, stessa cosa per la pallavolo, il basket, il pattinaggio o il nuoto. Erano tutte attività di contorno, che spesso venivano introdotte dal professore
di ginnastica durante le ore scolastiche, oppure con dei corsi nei mesi estivi, perlopiù come preparazione propedeutica allo sci. Oggi queste attività si sono estese a tutte le stagioni, rubando spazio allo sci, anche perché sono meno dispendiose, si praticano indoor e non impattano sull’orario scolastico, tutti aspetti che hanno notevole appeal per i genitori. Questa è una causa determinate, però a mio avviso non è la sola a far emergere l’atleta cittadino, che è invogliato fin da piccolo a scappare e vivere all’aria aperta, per togliersi dal grigiore delle città, anche per pochi attimi. Evadere lo stimola ad applicarsi nello sport. Gli sforzi che vengono sopportati da atleti, genitori e club, che percorrono chilometri per raggiungere le piste da sci, sono davvero notevoli, con levatacce incredibili e ritmi frenetici. Eppure sono quasi sempre i più sorridenti, sereni e se poi arrivano anche i risultati, si entusiasmano coinvolgendo tutti in una festa; come ad esempio per Marco Biasci, livornese doc, festeggiato da tutti i suoi compagni con la frase mitica ‘Boia deh, che oro!’ dopo aver vinto il titolo di Campione Italiano di slalom Allievi. Atleti cittadini ce ne sono stati anche in passato, Alberto Tomba è un esempio, probabilmente il suo grande seguito nasceva sì dai successi, ma anche dal fatto che gli sciatori cittadini si riconoscevano in lui. Parola del Vita.
I compagni di club festeggiano la vittoria di Marco Biasci a Campo Felice ©Risk4sport
PORtFOLIO
* Zoom GARMISCH, CASA INNERHOFER foto di Alexis Boichard Zoom Agence
Non sappiamo se sia la sua pista preferita, ma sulla Kandahar di GarmischPartenkirchen difficilmente qualcuno riesce a star davanti a Christof Innerhofer. E poi una vittoria è sempre una vittoria, soprattutto se si tratta della terza stagionale in discesa libera. Sul numero scorso della rivista, dedicato interamente ai Mondiali di Schladming, non c’era spazio, per cui abbiamo deciso di riprendere l’immagine dei festeggiamenti del successo di Inner, anche per celebrare la sua grandissima stagione e quella di tutto il gruppo azzurro discipline veloci guidato da Gianluca Rulfi.
PORtFOLIO
Un mese di Twitter
SEGUITECI SU TWITTER @raceskimagazine 9 marzo MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher Yes we can ;)
10 marzo MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher la stessa procedura di ieri… 10 marzo TINA MAZE @TinaMaze Vorrei dedicare la vittoria di oggi in slalom a una delle più grandi ATLETE della Coppa del Mondo@TanjaPoutiainen! Ti auguro solo il meglio! Guarisci in fretta
13 Marzo MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher 322km alle #WC-Finals... :)))
9 marzo ALICE MC KENNIS @AliceMckennis Le rose che mi ha regalato un uomo molto speciale… Risplendono ogni giorno in ospedale! Grazie @realduran
10 marzo DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti @TanjaPoutiainen so sorry per questa mattina!!! spero di vederti presto sugli sci 10 marzo TED LIGETY @tedligety Giorno terribile per lo sci agonistico #dreamingofsun
17 marzo ALPINE PRESS @alpinepressski RT@eWilmedia: Questa stagione @ MarcelHirscher è salito su tutti i podi dello slalom. Nella scorsa stagione non ha finito o è stato squalificato in 5/11 slalom
14 marzo TINA MAZE @TinaMaze Il primo è nelle mie mani! Ah, che grande soddisfazione.
17 marzo MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher Tempo di ringraziamenti! Grazie alla mia famiglia, allenatori, staff di servizio, amici e a te. Impossibile senza… #blessed
11 marzo LARA GUT @Laragut @TanjaPoutiainen sii forte e curati!! Spero di rivederti presto sulle piste 11 marzo FEDERICA BRIGNONE @FedeBrignone passo per passo... oggi ho provato a corricchiare, finalmente! :) Step by step...
9 marzo GIANMARIO BONZI @gianmilan76 Bel numero sui Mondiali @raceskimagazine Però da inizio stagione ho apprezzato soprattutto Reparto Corse Forse son troppo malato di sci;-)
14 marzo ALPINE PRESS @alpinepressski Con l’annullamento del SG femminile, @TinaMaze vince un altro titolo! Sembra che la sua sciata sia valida quanto il suo modo di cantare
17 marzo TED LIGETY @tedligety Ho vestito il globo. #minime 15 marzo SILVANO VARETTONI @SVarettoni Qui a #sochi ci sono solo 22 gradi!!!sicuro domani si fa la gara visto le previsioni di pioggia.. 15 marzo ALPINE ANNOUNCER @sporino Pensieri sulla Coppa del Mondo: punti pesati in funzione del numero di gare. Esempio: 10sl v 5sg = SG pts x 2: così Hirscher 1582, Svindal 1896.
13 marzo TINA MAZE @TinaMaze Mi pare che la coppetta di discesa libera sia di qualcun’altra, congratulazioni Lindsey! @Maria @LindseyVonn
16 marzo MARCEL HIRSCHER @MarcelHirscher Importante lavarsi i denti prima di ogni gara! :D Ottimizzate il vostro sorriso da dentifricio#FISworldcup #Lenzerheide
17 marzo TINA MAZE @TinaMaze Questo è il momento che ti sembra di esplodere di fierezza! Grazie allenatori, serviceman, fisioterapisti e…
13 marzo TINA WEIRATHER @TinaWeirather Peccato che la discesa sia stata cancellata :( La sola cosa veramente bella oggi-questa foto con due idoli @akselsvindal @eguay
16 marzo DANIELA MERIGHETTI @DadaMerighetti Spettacolo SHIFFRIN!!!!che manche.... che campionessa!ieri l’ho vista x la prima volta:NICE TO MEET U!temo che nn sappia chi sono!31vs17...
13 marzo MIKAELA SHIFFRIN @MikaelaShiffrin Vorrei dire che questo è stato il compleanno perfetto. Con una sorpresa speciale alla partenza della mia gara!!!
16 marzo LINDSEY VONN @lindseyvonn Complimenti @mikealashiffrin! 16 marzo JULIA MANCUSO @JuliaMancuso Impressionante vittoria @MikaelaShiffrin. Questa ragazza regge la pressione e scia come il vento. #winning 16 marzo alpine press @alpinepressski “Voglio ringraziare @TinaMaze... Mi ha ispirata e aiutata ad arrivare dove sono ora” dice una modesta @MikaelaShiffrin.
18 marzo LINDSEY VONN @lindseyvonn Credo che non fosse un segreto ben tenuto, ma sì, mi vedo con Tiger Woods. 18 marzo JESSICA LINDELL VIKARBY @ jlindellvikarby Triste che la stagione sia finita... Cercherò sempre il calore, le aspettative e l’atmosfera che c’è durante una gara di Coppa del Mondo!! 19 marzo Marion Rolland @MarionRolland Sembra di partire per una vacanza ma no… Direzione Peyragudes e i Pirenei per i centesimi Campionati francesi di sci alpino !!!
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MARIE-MICHELE GAGNON I miei bagagli sono esplosi non appena sono arrivata a casa Filtro: Normal
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Fanny Chmelar
Bye Bye Con la fine della stagione arrivano i primi addii... ecco chi lascia lo sci
La sciatrice tedesca, classe 1985, ha salutato i suoi tifosi a Ofterschwang sciando con una gonna rosa. La Chmelar, della quale ricordiamo un secondo posto in slalom ad Aare nel 2009 e 12 podi (due vittorie) in Coppa Europa, era già in dubbio se ritirarsi alla fine della scorsa stagione. Poi gli allenamenti principalmente con la squadra svedese e la decisione di ritirarsi. Nulla di deciso ancora sul suo futuro.
Tina e Marcel, assegni a cinque zeri
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ERIN MIELZYNSKI Sciatori di giorno… musicisti di notte! Kostelic, Myhrer e Hudec #rockstars #audiparty Filtro: Normal
Tobias Grünenfelder
Dopo 217 pettorali di Coppa del Mondo e cinque podi, con una vittoria, lo svizzero ha deciso, anche se a malincuore, di appendere gli sci al chiodo. In realtà l’obiettivo era di ritirarsi dopo Sochi 2014, ma la cattiva stagione ha anticipato la scelta. Grünenfelder ha vinto la sua prima e unica gara di Coppa del Mondo nel 2010 a Lake Louise, a 33 anni. Nessun altro aveva vinto la prima gara in età così avanzata. Dopo 15 anni, a 35 anni, dunque Tobias non sarà più al cancelletto di partenza.
Mandl festeggiato da Anna & C.
Terminata la Coppa del Mondo, si è chiusa anche un’altra graduatoria, molto particolare: quella dei Paperoni dello sci. Il dato, naturalmente, tiene conto solo dei premi in denaro ufficiali delle gare di Coppa del Mondo, senza considerare i premi degli sponsor e i contatti di sponsorizzazione… Al primo posto, neanche a dirlo, Tina Maze, con 701.797 franchi svizzeri, poco sotto, a quota 535.940, Marcel Hirscher. Alle spalle della Maze, nell’ordine, Fenninger (233.070) e Shiffrin (231.871,50). Sul podio maschile Svindal (299.053) e Ligety (269.956).
Tanti saluti al Circo Bianco anche da parte di Herbert Mandl, DT delle donne austriache che dopo tanti anni di onorata carriera ha deciso di dedicarsi alla famiglia. A Lenzerheide l’austriaco è sceso con dei pali sulle spalle e una foto delle sue atlete che lo hanno accolto festanti all’arrivo e gli hanno regalato un quadro con un pettorale e una grappa.
Scio di nuovo!
Federica Brignone La Salle, 16 marzo Ciao! Come potrete leggere nella news sulla home page (nella foto sono con mio fratello Davide) ho rimesso oggi gli sci e conto di farlo anche nei prossimi giorni, con calma, poche discese alla volta per non caricare troppo la caviglia. Sciare mi mancava un sacco e spero che la neve regga ancora per un po’ per riuscire a mettere giorni di sci nelle gambe e recuperare un po’ il tempo perso. Ne approfitto per ringraziare ancora una volta tutti quelli che in questo periodo mi hanno sostenuto e incoraggiato e... sopportato!
IL BORSINO DEGLI INFORTUNATI La stagione si è chiusa con gli ultimi atleti che hanno dovuto abbandonare le gare a causa di un incidente sugli sci…
12 \\ aprile 2013
KLAUS KROELL L’indicente all’origine di tante polemiche nel superG delle finali di Lenzerheide (volo contro le reti dopo un salto) è costato una frattura all’omero sinistro al velocista austriaco, subito operato all’ospedale di Coira. Per lui stop e rientro nella prossima stagione.
ANNE-SOPHIE BARTHET
Una sfortunata caduta prima del traguardo dello slalom di Ofterschwang, una botta alla testa e soprattutto alla spalla. Dopo un giorno in osservazione all’ospedale di Immenstad, la francese è stata portata in Francia per accertamenti. Ha una frattura alla spalla che non richiede operazioni ma uno stop che le ha impedito di partecipare ai Campionati Francesi.
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TED LIGETY Avventure di viaggio con il globo. Non il compagno di viaggio più facile. Spero che arrivi a casa tutto intero. Filtro: Normal
JULIEN LIZEROUX Bei momenti oggi a Kranjska Gora Filtro: Normal
LINDSEY VONN Guardate chi ho incontrato a Vail @ OrlandoJB_Bloom #niceguy #vailisawesome
Jean-Philippe Roy
A 34 anni e dopo una lunga serie di infortuni anche il canadese Jean-Philippe Roy ha deciso di dire basta. Il miglior risultato in carriera è un quinto posto nel gigante dell’Alta Badia nel 2004, quando il compagno di squadra Thomas Grandi vince la gara. Ha partecipato alle Olimpiadi 2002 e 2006 (prima di quelle del 2010 in casa si è infortunato) e a 6 Mondiali e ha collezionato 138 pettorali di Coppa del Mondo.
Lizeroux torna in pista
C’è anche la Coppa… del calcio Dodici squadre, partite di 8 minuti, su tre campi ricoperti di neve e… una coppa in tutto simile a quella di cristallo vinta da Maze e Hirscher. A Lenzerheide si è svolto il terzo FIS World Cup Football Tournament. Nelle squadre allenatori, staff, personale FIS, giornalisti. La finale ha visto contendersi il titolo Team Media Switzerland e Team Nordics. Nonostante il tifo di Aksel Lund Svindal hanno vinto gli svizzeri. Sulle ‘tribune’ sono stati visti anche Andrej Sporn, Lara Gut, Daniela Merighetti e Ilka Stuhec…
A Goldberg e Mcjames la NorAm Cup
‘Pilou’, venticinque anni di successi
Non ci sono solo gli addii degli atleti alle finali di Coppa del Mondo, ma anche quelli dei tecnici. Uno dei saluti più commoventi è stato quello del francese Jean-Philippe Vuillet, detto ‘Pilou’, DT delle donne e in federazione da 25 anni. Al suo posto è in arrivo Benjamin Melquiond, ex velocista e compagno di squadra di Luc Alphand.
La NorAm Cup si è chiusa con le finali di Squaw Valley e Nakiska e ha visto la vittoria dello statunitense Jared Goldberg con 1069 punti e della statunitense Megan Mcjames (alla seconda coppa dal 2006) con 1008 punti. La coppa di slalom è andata a una vecchia conoscenza delle scene internazionali, la canadese Anna Goodman, ritiratasi alla fine della scorsa stagione. Per lei tre vittorie e due podi in sette gare oltre al posto fisso in Coppa del Mondo. Che voglia farci un pensierino?
IVICA KOSTELIC
Ha gareggiato a Kranjska Gora e alle finali con il menisco del ginocchio sinistro lesionato e alcune fastidiose escrescenze ossee. Ivica Kostelic non aveva nulla da perdere e i risultati sono venuti… L’operazione è prevista ad aprile e conta di tornare sulla neve in estate… per preparare al meglio la stagione olimpica.
Mania Harlem Shake
Sembra essere la moda del momento, quella che sostituirà Gangnam Style. Si chiama Harlem Shake e prevede che un ragazzo mascherato o vestito e truccato in modo stravagante inizi a ballare da solo per circa 10/15 secondi mentre gli altri fingono di ignorarlo. Appena la musica cambia ritmo tutti i ragazzi presenti nel video iniziano a ‘ballare’ senza freni inibitori. Il tutto viene filmato e caricato sul web. Una moda che ha fatto breccia anche tra gli sciatori. Memorabile il video, in versione ‘single Harlem Shake’, del tedesco Felix Neureuther (www.youtube.com/watch?v=5yl5xI-XYUM) o il tweet di Lara Gut che invita a guardare il video Harlem Shake girato nella sede di Rossignol (www.youtube.com/ watch?v=5tu7W1DGMAs&feature=player_detailpage). Dobbiamo aspettarci anche un Harlem Shake ufficiale della Fis? Forse sarebbe un po’ troppo…
MC KENNIS, KAMER E ALCOTT
La statunitense si è rotta il piatto tibiale destro nella discesa di Garmisch-Partenkirchen, la svizzera si è procurata un infortunio alla testa della tibia nel superG di Garmisch e non ha più partecipato a nessuna gara, l’inglese Chemmy Alcott, dopo una stagione sotto tono a causa del continuo dolore alla gamba infortunata nel 2010, si è fatta operare il primo marzo a Innsbruck per rimuovere il materiale metallico di osteosintesi.
Pettorale da apripista nello slalom di Kranjska Gora. Ok, non è come essere in gara, ma dopo due anni di assenza dal Circo Bianco per Julien Lizeroux lo slalom nella località slovena dello scorso 10 marzo merita più di una semplice emozione. «Sono andato molto bene per i mezzi che ho al momento, certo in basso ero un po’ stanco» ha commentato lo sciatore transalpino al traguardo.
Dietro al globo di cristallo
Vale 5.000 franchi svizzeri (2.500 la ‘coppetta’ di specialità) e pesa 12 chili (8 la coppetta). Stiamo parlando del globo di cristallo che è stato consegnato ai vincitori della overall e delle specialità: in totale dieci esemplari. Ogni anno la FIS ne fa produrre 64 dalla ditta Joska per le diverse discipline di competenza, per un totale di 1.700 dal 1987, anno della prima produzione.
TANJA POUTIAINEN
Il gigante di Ofterschwang è costato caro alla veterana finlandese che ha dovuto sottoporsi a un’operazione a causa della rottura del legamento crociato anteriore (con danni anche al menisco) del ginocchio sinistro. Tanti i messaggi di affetto delle avversarie e.. tanta voglia di rientrare.
COPPA DEL MONDO | LENZERHEIDE
LENZERHEIDE (SUI) DI CLAUDIO PRIMAVESI FOTO | ZOOM
COPPA DEL MONDO
17 marzo AKSEL SVINDAL
Marcel e io abbiamo pensato che potremmo fare una sfida a braccio di ferro per assegnare la Coppa del Mondo generale @Lenzerheide
@akselsvindal
LENZERHEIDE | coppa del mondo
Polemiche, infortuni e spettacolo Una finale senza fine, ovvero con una fine decisa dal maltempo, come due anni fa. Un superG prima fatto partire, poi annullato dopo consultazioni con allenatori e atleti. Di Lenzerheide ricorderemo le critiche, le coppe di specialita’ assegnate senza poter disputare l'ultima, decisiva, battaglia, il muso di Hirscher per l'infortunio al compagno di squadra Kroell. Ma, nonostante tutto, rimangono le incredibili prestazioni dei due vincitori assoluti e della Shiffrin
aprile 2013 \\ 17 17 DICEMBRE 2012 \\
COPPA DEL MONDO | LENZERHEIDE
I
mmaginate che alla vigilia dell’ultima partita del campionato la Juventus sia prima con un punto di vantaggio sull’Inter. Il calendario prevede Milan-Juventus e InterPescara (già retrocessa). Le due partite vengono annullate per il maltempo e lo scudetto assegnato alla Juventus. Impossibile, inimmaginabile. Non esiste e non osiamo immaginare le polemiche che ne scaturirebbero. Se ne parlerebbe per anni. Ebbene, nello sci qualcosa di simile è successo e per ben due volte negli ultimi anni. Intendiamoci, se la sostanza è la stessa, i due sport sono ben diversi. Fa parte dello sci la possibilità di annullare una gara, non si gioca in uno stadio ma nello stadio della natura alpina. C’è un calendario ben definito ed è impossibile
Matthias Berthold, DT austriaco: «La giuria è fuori uso, non è possibile che venga chiesto alle squadre se deve esserci una gara, non sono rimasto solo deluso, ma anche scioccato» Wolfgang Maier, DT tedesco: «Non dobbiamo mettere in pericolo la salute degli atleti all’ultima gara per qualcosa che, in fin dei conti, non ha valore» Aksel Lund Svindal: «È chiaro
18 \\ aprile 2013
recuperare l’ultima gara, se non sul posto. Ecco, sul posto. Perché insistere con un team event mai amato (alzi la mano chi si ricorda chi ha vinto il team event di Lenzerheide?), regolarmente disputato, e cancellare discesa e superG femminile, impedendo alla Maze di vincere la coppetta di discesa e, soprattutto,
Klaus Kroell trasportato in ospedale dopo l'incidente nel superG
dando la certezza a Hirscher della vittoria generale per impossibilità di Svindal di competere? Sta in queste considerazioni l’assurdità di quello che è successo a Lenzerheide. Proprio Lenzerheide sale sul banco degli imputati. Forse anche la scelta delle località può aiutare, visto che due anni fa ci sono stati gli stessi problemi. Con il senno di poi è tutto facile, criticare è la cosa più semplice. Onestamente non crediamo che Svindal avrebbe potuto vincere la Coppa (anche se le sorprese della scorsa stagione a Schladming…), ma a maggior ragione un finale così lascia l’amaro in bocca e soprattutto rende poco credibile il nostro amato sport bianco. FARSA NELLA FARSA Alla figuraccia per le gare annullate,
che decidere se correre è una decisione politica, chi ha interesse a fare punti vuole correre, chi no preferisce non correre»
Mikaela Shiffrin: «Voglio ringraziare Tina Maze, mi ha ispirato e aiutato ad arrivare dove sono ora»
Christof Innerhofer: «Il Team Event? Capisco la volontà di farlo, ma a mio giudizio sarebbe stato meglio fissare il venerdì come giornata jolly, per eventuali recuperi. So bene che non si comanda al tempo, che siamo alla fine di una lunga e stancante stagione, ma si può essere meno rigidi nelle regole. Speriamo per il futuro»
Ted Ligety: «È stata la mia migliore stagione in gigante… il cambio delle regole è stato un vantaggio per me e proprio per questo sono stato il primo a criticarle… una regola che decide i vincitori e gli sconfitti non è una buona regola e poi ero convinto che la persuasione della FIS che il gigante sarebbe diventato più sicuro fosse sbagliata»
Nelle foto, da sinistra a destra. Ted Ligety in gigante, Felix Neureuther e Marcel Hirscher nello slalom
Max Blardone, una stagione mai decollata, gli si legge la perplessità sul volto
DICCI LA TUA @raceskimagazinE
LENZERHEIDE | coppa del mondo
il punto TECNICo di MARCO PASTORE
Hirscher, venti gare sul podio Stagione irripetibile, all'Alberto Tomba per l'austriaco, che ora non inforca più
se ne aggiunge un’altra, quella sul superG maschile. Gli ultimi ricordi sono i più vivi nella nostra testa e Lenzerheide non potrà che condizionare l’immagine della Coppa del Mondo 2013. Un superG prima iniziato, poi interrotto a causa dell’incidente a Klaus, con la consultazione degli allenatori che dà un risultato di 6 a 4 a favore della gara. La consultazione degli atleti che, per bocca del portavoce Ted Ligety decidono di correre, se le condizioni sono sicure. Polemiche, con gli austriaci che non vogliono prendere il via, con il DT del Wunderteam Berthold che critica pesantemente la gestione di Hujara e della giuria. Il francese che critica gli austriaci per la decisione di ritirare gli atleti in gara (era in testa De Tessières). È proprio vero, la giuria ha dato la sensazione di volersi ‘lavare le mani’ e lasciare la decisione ad altri ma, come ha detto un allenatore al captain’s meeting: «In questi casi non puoi essere democratico, la giuria deve decidere». AZZURRI ‘ATTAPIRATI’ Una stagione della discesa dominata… e la beffa di non potere fare l’ultima gara e giocarsi tutto per salire sul gradino più alto del podio. Cinque discese vinte in stagione e niente podio a causa dell’ultima
discesa non disputata. Non solo Svindal, ma anche gli azzurri sono stati penalizzati dalla mancata disputa della discesa di Lenzerheide. Alla vigilia delle finali la classifica era: Svindal 439, Kroell 381, Paris 378, Innerhofer 370. Sulla carta i giochi erano aperti. E sono rimasti sulla carta. L’Italia torna a casa però con il terzo posto nel ranking di discesa di Paris e il secondo di Marsaglia in quello di superG. Peccato per Moelgg, buttato fuori dal podio del gigante da Pinturault all’ultima gara. NON È LA PRIMA VOLTA Il pasticcio di Lenzerheide non è la prima occasione di polemica della stagione. Come dimenticare quella sulla prova della discesa dei Mondiali di Schladming e il parziale dietrofront con la prova ‘farsa’ dell’ultimo muro, il giorno stesso della gara? Discutibile anche la gestione del superG femminile, anche se non ci sarà mai la prova che l’incidente Marcel Hirscher con la sua seconda Coppa del Mondo consecutiva
Durante l’inverno abbiamo parlato molto di Marcel Hirscher, il fuoriclasse che ha lasciato il segno e ha saputo conquistare la seconda Coppa del Mondo generale consecutiva. Qualsiasi paragone tecnico con i campioni del passato è inopportuno, ma a livello di risultati siamo sulla falsa riga di ciò che ha fatto il grande Alberto Tomba. L’inverno appena concluso non lascia spazio ad alcun dubbio, Hirscher è stato protagonista assoluto di una stagione forse irripetibile. Tra Coppa del Mondo e Mondiali ha preso parte a 22 gare e ha sempre visto il traguardo. Tralasciando il superG di Beaver Creek, l’unico a cui ha partecipato piazzandosi al trentaduesimo posto, abbiamo assistito a una serie di risultati impressionanti. L’unica piccola macchia, volendo cercare il pelo nell’uovo, riguarda il gigante di Adelboden, chiuso in testa nella prima manche e compromesso nella seconda, retrocedendo al sedicesimo posto per via di un grave errore. Il resto è un capolavoro: venti gare senza perdere mai un colpo, sempre e costantemente sul podio. Sette vittorie, undici secondi posti e due terzi posti il bilancio finale, includendo la fantastica medaglia d’oro ai Mondiali di slalom e l’argento in gigante. Per prima cosa va sottolineata la costanza di rendimento ai massimi livelli. Un atleta così giovane potrebbe soffrire l’enorme pressione che lo circonda. I suoi concorrenti, i tecnici delle squadre avversarie, i media, il popolo austriaco e i tifosi in generale, non hanno certo reso vita facile al talento di Annaberg, ma la forza del campione si è vista e la conferma del successo del 2011/12 è stata netta e indiscutibile. Insomma, il fattore mentale ha giocato un ruolo determinante. Alla base di un simile successo c’è ovviamente tanto lavoro. Parliamo di un atleta abituato a dare sempre il massimo e pertanto a gestire con apparente facilità ogni situazione limite, ogni errore tecnico. Lo si è visto bene in più di un’occasione, ad esempio nello slalom di Kranjska Gora, dove sembrava fuori dai giochi dopo essersi praticamente fermato nella prima manche e dove ha poi chiuso al secondo posto. Spesso abbiamo parlato della grande reattività che lo contraddistingue, ma si tratta solo di uno dei numerosi ingredienti che ha portato a simili risultati. Marcel Hirscher ha messo a punto un atteggiamento tecnico sugli sci praticamente perfetto, centrale, simmetrico, stabile e con i tempismi sincronizzati al millesimo. In slalom le traiettorie sono sempre strette sul palo, anche quando la pista è bucata. È sempre molto rapido, anche grazie all’intervento prevalente dell’asse ginocchia-caviglie, più evidente rispetto a gran parte degli slalomisti. Al contrario della scorsa stagione, quest’anno non ha inforcato una volta e il lavoro estivo deve aver pagato anche in tal senso. In gigante ha dovuto inchinarsi alla supremazia di Ted Ligety e non c’è dubbio che l’americano abbia dominato la specialità con merito. Le linee più rotonde, condotte e scorrevoli di Ligety, al momento hanno la meglio su quelle più dirette di Hirscher. Va detto però che quando i tracciati impongono distanze ravvicinate, il duello tra i due è più equilibrato. Prova ne è stata la vittoria a Val d’Isère. Inoltre va annotato che è passata una sola stagione dall’introduzione delle nuove geometrie e crediamo che, oltre a Hirscher, anche i materiali abbiano margini di miglioramento tecnologico e che sia possibile annullare il divario attuale con lo statunitense.
aprile 2013 \\ 51 19 NOVEMBRE 2012 \\
COPPA DEL MONDO | LENZERHEIDE
Nelle foto. Sopra, il podio di specialità del superG. A destra, non sarà Schladming, ma il pubblico a Lenzerheide non è mancato. Gli statunitensi festeggiano le coppette di Shiffrin e Ligety. Tina Maze con Vianello, Magoni e Massi. Dominik Paris sul podio della discesa libera con il vincitore Aksel Lund Svindal
della Vonn sia stato provocato dalla neve molle o dalla snervante attesa e probabilmente è stato una fatalità. Come dimenticare la decisione di inserire i city event nella classifica dello slalom (e quindi anche della Coppa del Mondo generale) e il discutibile regolamento che permette di sostituire gli atleti classificati con delle autentiche ‘carneadi’ della stessa nazione? Vogliamo metterci anche la reazione alle critiche di Innerhofer dopo il malinteso nelle prove di Kitzbuehel? Che Innerhofer abbia sbagliato nei modi non ci sono dubbi, ma le critiche sono il sale della democrazia, anche quando sono colorite e farle passare per un delitto di lesa maestà… Pensiamo sempre a quello che si dice nel mondo del calcio e alle decisioni federali. Innerhofer a rischio deferimento e causa civile? E allora Cassano? IL VERDETTO SPORTIVO Lasciate da parte le polemiche, c’è il lato sportivo delle finali. A distanza di un mese possiamo mettere insieme le emozioni e i valori tecnici in un flashback che ci consente maggiore capacità di analisi che a pochi giorni dall’evento. Nel film di Lenzerheide c’è un elemento che stride. La vittoria della Coppa del Mondo dovrebbe essere una festa e in effetti lo è stata,
20 \\ aprile 2013
sia per Tina Maze che per Marcel Hirscher. Però non possiamo non registrare le dichiarazioni di Hirscher quando ha avuto la certezza di avere vinto la Coppa perché Svindal aveva annunciato di non partecipare allo slalom. L’austriaco si era detto più triste per l’infortunio a Klaus Kroell che per la vittoria. Si tratta di un’affermazione da collocare
14 marzo MARIA RIESCH
Gara cancellata. Complimenti a @lindseyvonn per la coppa! Ora sai come mi sentivo io due anni fa ;)
@Maria
Nella foto: Gauthier De Tessières, leader del superG prima dell'annullamento
nel preciso momento nella quale è stata pronunciata e detta da una persona sicuramente molto incline alla riflessione e al paradosso, però le parole sono pietre. Che cosa resterà di queste finali? Sicuramente, e non potrebbe essere altrimenti, l’exploit di Tina Maze, il suo record di punti, l’ennesima vittoria in gigante. Dire di Marcel Hirscher è scontato e ne parla già Marco Pastore in queste pagine. Però vincere la seconda Coppa del Mondo consecutiva, così giovane, prendendo parte praticamente solo alle gare tecniche è un fattore di non poco conto. Che dire di Ted Ligety che ha vinto l’ennesimo gigante? Semplicemente una stagione fantastica la sua. Spostando l’attenzione sulle singole coppette, sicuramente l’uomo copertina è lui insieme a
LENZERHEIDE | coppa del mondo
Lenzerheide - Svizzera 16 marzo 2013 \\ Lenzerheide GIGANTE \\ MASCHILE Tracciatori: S. Rearick (Usa) - F. Gamper (Nor) 1. Ted Ligety (Usa, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.14.76 2. Marcel Hirscher (Aut, Atomic) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.15.13 3. Alexis Pinturault (Fra, Salomon) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������2.15.92 4. Philipp Schoerghofer (Aut, Fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 2.15.98 5. Thomas Fanara (Fra, Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.22 6. Christoph Noesig (Aut, Fischer) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.53 7. Massimiliano Blardone (Ita, Dynastar) ������������������������������������������������������������������������������������������2.16.64 8. Steve Missillier (Fra, Salomon) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.71 9. Marcus Sandell (Fin, Fischer) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.17.10 10. Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.17.20 12. Davide Simoncelli (Ita, Salomon) ������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.17.90 13. Florian Eisath (Ita, Blizzard) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.17.91 Christof Innerhofer (Ita, Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������������������DNF 1
16 marzo 2013 \\ Lenzerheide SLALOM \\ FEMMINILE Tracciatori: P. Olsson (Swe) - S. Buergler (Aut) 1. Mikaela Shiffrin (Usa, Atomic) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.60 2. Bernadette Schild (Aut, ATOMIC) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.55.80 3. Tina Maze (Slo, Stoeckli) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.95 4. Kathrin Zettel (Aut, Atomic) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.04 5. Wendy Holdener (Sui, Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.37 6. Laurie Mougel (Fra, Fischer) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.57.39 7. Maria Hoefl-Riesch (Ger, Head) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.57.55 8. Carmen Thalmann (Aut, Head) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.57.95 9. Veronika Velez Zuzuolava (Skk, Salomon) �����������������������������������������������������������������������������1.57.96 10. Erin Mielzynski (Can, Rossignol) �������������������������������������������������������������������������������������������������������1.58.72 Irene Curtoni (Ita, Rossignol) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������DNF 1
17 marzo 2013 \\ Lenzerheide SLALOM \\ maschile Tracciatori: M. Pircher (Aut) - M. Pfeiffer (Swe) 1. Felix Neureuther (Ger, Nordica) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������1.52.20 2. Marcel Hirscher (Aut, Atomic) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.52.26 3. Ivica Kostelic (Cro, Fischer) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.52.71 4. Andre Myhrer (Swe, Nordica) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.53.28 5. Steve Missillier (Fra, Salomon) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.53.49
Christof Innerhofer: «Io sarei anche partito, anzi forse la maggioranza era per partire. D’altronde ci sono state occasioni molto più pericolose, vedi la discesa in Norvegia. Qua andiamo a 90 chilometri orari nel superG, in discesa c’era vento e si va a 130»
13 marzo LINDSEY VONN
Oh my god! ho vinto la Coppa del Mondo di discesa!!!!!! 6 di fila con un ginocchio fuori uso! Tutto nella vita torna
@LindseyVonn
Mikaela Shiffrin. La giovanissima atleta americana è quella che ha più impressionato proprio per la sua prestazione a Lenzerheide. Che fosse forte lo si sapeva e una medaglia d’oro mondiale a 17 anni non mente. Ma quello che ha fatto Mikaela è stato impressionante: sotto di oltre un secondo nella prima manche dello slalom, sorpassata da Tina Maze nel ranking alla penultima gara. Roba da ‘ammazzare’ un veterano. Quella sua seconda manche è stata la vittoria dello sci vero, oltre le mille polemiche. Ripartiamo da qui, dalla Shiffrin ma anche dagli altri ‘giovani’, da Hirscher, da Pinturault, che proprio nell’ultimo gigante ha scippato il terzo posto del ranking a Moelgg. E dalla Maze, che giovane non è ma ha la verve di una diciottenne.
6. Mario Matt (Aut, Blizzard) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.53.55 7. Markus Larsson (Swe, Rossignol) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.53.80 8. Benjamin Raich (Aut, Atomic) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.54.14 9. Naoki Yuasa (Jpn, Hart) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.54.46 10. Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.54.61 11. Giuliano razzoli (Ita, fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.54.68 14. Stefano gross (ita, voelkl) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.55.01 18. Patrick Thaler (Ita, fischer) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.55.78 CRISTIAN DEVILLE (ITA, VOELKL) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������DNF 1
17 marzo 2013 \\ Lenzerheide gigante \\ femminile Tracciatori: C. Schwaiger (Ger) - F. Winkler (Aut) 1. Tina Maze (Slo, Stoeckli) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.16.67 2. Tessa Worley (Fra, Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.17.02 3. Lara Gut (Sui, Rossignol) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.18.05 4. Viktoria Rebensburg (Ger, Nordica) ������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.18.41 5. Anna Fenninger (Aut, Head) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.18.54 6. Nadia Fanchini (Ita, Dynastar) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.18.62 7. Elisabeth Goergl (Aut, Head) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.18.86 8. Julia Mancuso (Usa, Head) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.19.14 9. Jessica Lindell Vikarby (Swe, Rossignol) ����������������������������������������������������������������������������������2.19.22 10. Anemone Marmottan (Fra, Rossignol) ���������������������������������������������������������������������������������������2.19.30 IRENE CURTONI (Ita, ROSSIGNOL) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������DNF 1 DENISE KARBON (Ita, FISCHER) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������DNF 2
aprile 2013 \\ 51 21 NOVEMBRE 2012 \\
PROFESSIONE TIFOSO
Christof e la mascotte a Garmisch
300 litri di birra in premio come ‘best fan club’ a Schladming
Christof e la capra
Festeggiamenti dopo la vittoria di Garmisch
Il fan club del campione di Gais, premiato ai Mondiali di Schladming, conta 1.100 iscritti ed è uno dei più ‘festaioli’ iamo in tanti, al momento 1.100, ma i dati sono in continuo aggiornamento». A parlare del Fanclub Christof Innerhofer, uno dei più numerosi nel Circo Bianco, è Günther Niederkofler, presidente, fondatore e amico del campione di Gais. Un club nato nel 2008 che ha nelle trasferte e nelle grandi feste i principali momenti conviviali e che richiede l’iscrizione una tantum e non su base annuale. «A Schladming abbiamo organizzato pullman per tutte le gare di Christof, eravamo in 90 e abbiamo anche vinto il contest per i fanclub». Già, la tradizionale sfilata ha portato un premio molto gradito: 300 litri di birra. Li avete già consumati? «No, dobbiamo ancora ritirarli, probabilmente li useremo per la festa estiva». Sì, perché le feste sono uno dei ‘must’ del club: una a fine stagione, 20 \\ aprile 2013
sulle nevi di Speikboden, in Valle Aurina (quest’anno lo scorso primo aprile), una in estate e una in autunno. «L’anno scorso coincideva con la chiusura degli impianti e c’erano migliaia di persone, comunque siamo sempre diverse centinaia e ci divertiamo molto». E le trasferte? Oltre a Schladming, le gare italiane, Sölden, Garmisch, Kitzbühel. E poi ci sono anche gruppi che volano lontano, come i 7 fedelissimi andati a Vancouver. «Abbiamo già programmato la trasferta a Sochi e quella a Vail per il 2015». Nel simbolo del club c’è una simpatica capra e anche alle sfilate viene indossata una maschera dell’animale da una persona. Come mai? Ecco svelato il mistero: «Gais, il paese di Christof, vuol dire capra e quindi la capra è diventata la nostra mascotte». Mille di queste capre!
Il fanclub a Schladming per la discesa
Una delegazione del fan club con la madre di Christof, Maria (a destra)
NOME: Fanclub Christof Innerhofer NUMERO SOCI: 1.100 COSTO TESSERA: 15 euro (una tantum) AGEVOLAZIONI: kit del tifoso (cappellino e altri gadget) SITO: www.christof-innerhofer.com
ROOKIES | CIRCO BIANCO
FACCE NUOVE Si sono presentati alle finali dopo aver preso il ‘pass’ ai Mondiali Juniores del Quebec. Per alcuni di loro è andata bene, per altri meno. Altri, invece, hanno pensato di farsi notare proprio prima delle gare di Lenzerheide… di Claudio Primavesi foto Zoom
CHRISTOPH NOESIG (AUT)
Finale di stagione in crescendo per l’austriaco classe 1985. Al gigante delle finali ha fatto registrare il miglior piazzamento in Coppa del Mondo, sesto. Risultato che arriva dopo il nono posto di Kranjska Gora (secondo miglior piazzamento) e il terzo posto nello slalom di Coppa Europa ad Arber, a gennaio. In Coppa Europa anche tre vittorie… ma l’ultima è stata nel 2010.
LISA-MARIA ZELLER (AUT)
Prima volta in Coppa del Mondo, niente punti. L’austriaca del 1992, campionessa Juniores di gigante, è uscita nella prima manche. Nel suo palmarès, oltre alla medaglia del Quebec, ci sono anche un quarto e un quinto posto in supercombinata in Coppa Europa e un decimo in slalom e superG. Ai ‘Mondialini’ di Roccaraso era arrivata sesta nel gigante.
THOMAS MAYRPETER (AUT)
Non era mai partito in Coppa del Mondo, ecco perché l’austriaco classe 1992 ci teneva a prendere parte al superG delle finali… Nel suo palmarès, oltre alla medaglia d’oro del superG in Quebec, ai Mondiali Juniores, 30 pettorali di Coppa Europa senza podi. I migliori risultati sono il quarto posto nella discesa di Reiteralm 2012 e l’ottavo nel superG di Val d’Isère di gennaio.
MATHIEU FAIVRE (FRA)
Classe 1992, al gigante delle finali si è classificato diciannovesimo. In stagione anche l’apparizione a Schladming, ventunesimo nel gigante, il decimo posto in Alta Badia e un sesto posto in Coppa Europa, nel gigante di Zuoz. Nel suo palmarès tre podi, con una vittoria, in Coppa Europa e un oro e un bronzo ai Mondiali Juniores. In quale gara? Naturalmente gigante!
JENNIFER PIOT (FRA)
Classe 1992, medaglia d’oro in discesa, ha potuto solo ‘provare’ la pista di Lenzerheide, perché la gara non è stata disputata. In questa stagione si era già messa in mostra in Coppa Europa con un primo posto in superG e un secondo in discesa a Bad Kleinkirchheim. In Coppa del Mondo 14 pettorali e mai a punti. Nelle prove di Lenzerheide ottava e ventunesima…
KASJA KLING (SWE)
Non più giovanissima (del 1988), in questa stagione due volte a punti in Coppa del Mondo, ventunesima nel gigante di Ofterschwang e ventisettesima nella superK di Meribel. In totale diciotto risultati a punti, con il miglior piazzamento al dodicesimo posto nel superG di Lake Louise 2010. Per lei anche sei podi con due vittorie in Coppa Europa e un ventiseiesimo posto nel gigante olimpico di Vancouver.
MAGDALENA FJAELLSTROEM (SWE)
Diciassettesima e ultima. La svedese fresca Campionessa del Mondo juniores e alla sesta apparizione in Coppa del Mondo ha comunque fatto i primi punti, perché nelle altre occasioni era sempre saltata o arrivata fuori dalle 30. Una vecchia conoscenza della Shiffrin (classe 95 come l’americana, si ‘combattono’ fin dai tempi del Topolino) con all’attivo anche tre podi (compresa una vittoria) in Coppa Europa, tutti quest’anno.
STEPHANIE VENIER (AUT)
Campionessa del Mondo Juniores di superG in carica, classe 1993, sperava di indossare il terzo pettorale di Coppa del Mondo alle finali di Lenzerheide e di fare punti (a Cortina e St. Anton quest’anno quarantasettesima e trentanovesima nelle discese). Invece niente gara… Ventinove pettorali e un podio in Coppa Europa, in questa stagione a Sella Nevea (terza nel superG), ai ‘Mondialini’ è arrivata anche seconda in discesa.
ANDREA FILSER (GER)
Primi punti a Ofterschwang (ventitreesima nello slalom) per la slalomgigantista tedesca classe 1993. In Coppa ha debuttato in questa stagione a Levi, poi Courchevel e infine Ofterschwang. In Coppa Europa un quarto e quinto posto in slalom e gigante a Courchevel e un decimo in slalom a Zakopane nella stagione in corso. Quinta in combinata e sesta nello slalom dei ‘Mondialini’ 2013. aprile 2013 \\ 21
Cover Story
NO
LIMITS
MANFRED MOELgG | SKI PEOPLE
DICEMBRE 2012 \\ 27
COVER STORY | TINA MAZE
Cosa cè dietro alla PRIMA Coppa del Mondo della slovena e a una stagione da record? Sarà ancora lei la numero uno l’anno prossimo? Le jeux sont faits, la Coppa del Mondo è finita da un mese. Ora, a 'bocce ferme', possiamo analizzare la stagione di Tina Maze con la mente libera dalle ultime emozioni e polemiche. Una stagione davvero impressionante che ha portato al record di 2.414 punti e 24 podi, mai raggiunto da nessuno (il precedente era di Hermann Maier con 22 podi e 2.000 punti). Che cosa c'è dietro a un tale exploit? Solo l'assenza di Lindsey Vonn? Impossibile, la Maze di quest'anno, pur con qualche punto in meno, avrebbe vinto la Coppa del Mondo anche se l'americana non si fosse infortunata e non avesse avuto i problemi che l'hanno resa meno competitiva a inizio stagione. L'annata di Tina è stata perfetta, una combinazione di tanti tasselli. Per prima cosa è iniziata subito bene, con la vittoria di Soelden, che l'ha caricata e le ha dato la convinzione di essere sulla strada giusta. La convinzione, la sicurezza è proprio il primo tassello, il primo pezzo di un puzzle ben più grande. Sulle capacità tecniche della Maze non si discute, il passo più grosso è stato però la sicurezza nei propri mezzi. In questo credo che sia stato fondamentale l'inserimento di uno skiman di grande esperienza come Andrea Vianello, che ha tolto quell'incertezza legata ai materiali, oltre naturalmente alla 'materia prima' prodotta dall'azienda svizzera Stoeckli. L'arrivo di Andrea Vianello mi porta a un'altra considerazione, legata al team. Credo che si sia creata una situazione simile a quella che ho vissuto io quando allenavo Maria Rienda Contreras: una piccola squadra con gli uomini giusti al posto giusto e soprattutto in grande sintonia. Ognuno ha il suo ruolo ben preciso e rema nella stessa direzione, senza andare oltre i suoi compiti. Sicurezza nei materiali e team completo e ben motivato. Questi due fattori sono sicuramente stati determinanti
24 \\ aprile 2013
24
i podi collezionati in stagione
di MAURO PINI \ foto Zoom
34
le gare alle quali ha partecipato, tutte quelle della Coppa del Mondo
82
le gare di Coppa consecutive alle quali ha partecipato
nella stagione trionfale di Tina. Attrezzi performanti con il giusto setup per tutte le discipline e nevi e uno staff di pochi ma molto competenti allenatori. Poi, è chiaro, c'è l'atleta. Pensando alla Maze mi viene in mente un aggettivo prima di tutto: stabile. Nella sua sciata, in tutte le discipline, la stabilità fa rima con potenza. La sua posizione è sempre ben impostata: centrale, con i piedi ben messi, mai un arretramento, una rotazione. Questo ci porta a un'altra considerazione. Tina nasce gigantista e la sua incredibile stagione in gigante (nove gare sempre sul podio, con ben cinque vittorie) è solo l'ultima prova dell'importanza di questa disciplina nello scacchiere dello sci. La curva del gigante è il fondamento dello sci moderno. Allenarsi bene tra le porte larghe porta frutti in tutte le discipline. I nuovi sci, come nel caso di Ligety, possono avere aiutato l'exploit della Maze? Le modifiche all'attrezzo da gigante sono meno importanti rispetto al settore maschile, ma vanno nella stessa direzione. Sicuramente una sciatrice potente come Tina Maze ha più controllo e minori possibilità di errore. Diciamo che non è stato un fattore determinante ma qualche punto può averlo portato. Poi, sicuramente, c'è stata una attenta preparazione atletica, frutto di anni di esperienza che hanno permesso di correggere alcuni probabili errori del passato, quando forse si era 'caricato troppo'. L'aspetto caratteriale, la meticolosità di una atleta che è una
17 marzo TINA MAZE
Finiamo questa favola con il numero 7!
@TinaMaze
220
le paia di sci che la Stoeckli ha prodotto per la Maze
TINA MAZE | COVER STORY
17 marzo TINA MAZE
Lo slalom è duro se non ti dedichi completamente! Complimenti alla 'bambina' @MikaelaShiffrin e al suo team per la coppa! MI sento sconfitta! :)
@TinaMaze
aprile 2013 \\ 25
COVER STORY | TINA MAZE
vera professionista, anche nella cura dei dettagli, è stato determinante. La Maze è stata spesso criticata per quel suo atteggiamento all'arrivo, per quella insoddisfazione se non vince. È proprio questa la sua forza, è l'atleta che tutti i bravi tecnici vorrebbero, che non si accontenta di un podio. Non è una tra le tante. Che cosa potrebbe fermarla? Io credo solo un infortunio, in questo momento è al top e ha la capacità di ripetersi. Un altro fattore destabilizzante potrebbe essere la partenza del tecnico Livio Magoni, smentita dallo staff della Maze fino all’ultimo, ma ormai ufficiale (vedi intervista a pagina 56). Sicuramente un elemento negativo ma credo che un team così ben collaudato saprà trovare un degno sostituto. Ecco perché Tina, probabilmente, sarà ancora la numero uno.
2.414
i punti realizzati da Tina Maze nella Coppa del Mondo 2013
MASSI DIXIT «Ci siamo allenati molto bene durante l'estate a Ushuaia nelle discipline tecniche, dove abbiamo potuto testare i nuovi sci da gigante in condizioni invernali. Negli ultimi giorni della trasferta a Portillo abbiamo allenato le discipline veloci, lavorando anche con la squadra maschile austriaca. Il nostro team funziona bene e sono contento che ne faccia parte ancora Livio Magoni, con il quale ci troviamo molto bene. Non si può insegnare la tecnica a Tina perché il livello è già altissimo, per questo abbiamo concentrato il nostro lavoro su tanti dettagli, per partire con il piede giusto. L'anno scorso avevamo probabilmente 'caricato' troppo e abbiamo avuto difficoltà nel setup dei materiali, già a Soelden e sulle nevi fredde nordamericane, che hanno rallentato la nostra corsa a inizio stagione. Ora abbiamo fatto dei passai avanti. Tina si trova bene con i nuovi attrezzi, le uniche difficoltà potrebbero essere nei giganti che girano molto e con tratti piani. Abbiamo un nuovo skiman che non ha bisogno di presentazioni, Andrea Vianello, che ha lavorato con Tomba e Mancuso. Vedo bene Tina in tutte le discipline, in particolare ha fatto passi avanti in superG, dove è più aggressiva. Forse è più indietro in slalom, dove però partiva da un'ottima base e poi, dovendo allenare quattro discipline, è normale avere delle priorità». Andrea Massi, allenatore capo team Tina Maze, Race ski magazine 121, novembre 2012
26 \\ aprile 2013
5.400
giri e 2.808 chilometri percorsi dal test team Stoeckli
TINA MAZE | COVER STORY
aprile 2013 \\ 27
COPPA DEL MONDO | IL BILANCIO
30 \\ APRILE 2013
IL BILANCIO | coppa del mondo
I VINCITORI
COPPIA D'ASSI Dal bis di Marcel Hirscher, al record di punti di Tina Maze. La Coppa del Mondo 2013 ha regalato spettacolo e non ha affatto risentito dell’ingombrante concomitanza con i Mondiali di Schladming. Con tutti i pregi e i difetti che da diverse stagioni ormai la caratterizzano. Ecco i protagonisti, specialità per specialità, con le valutazioni della redazione su chi ha convinto e chi meno di Davide Marta \ foto Zoom
AVETE DIMENTICATO QUALCOSA?
In questo servizio non troverete analisi e vincitori di Supercombinata e City Event. Consideriamo da sempre inutile la prima disciplina, mentre la seconda è un bello spettacolo promozionale ma non pensiamo sia paragonabile ad una gara classica. Per cui, visto che la FIS continua a propinarceli, faremo finta che non esistano. Magari questo può servire a far riflettere che in tempi di crisi come quelli che attraversa anche lo sport dello sci di alto livello, forse è meglio concentrare risorse sulle gare davvero tecniche per gli atleti e spettacolari per il pubblico. Fateci sapere cosa ne pensate @raceskimagazine
COPPA DEL MONDO 2013 Uomini - CLASSIFICA FINALE
COPPA DEL MONDO 2013 DONNE - CLASSIFICA FINALE
1. Marcel Hirscher (Aut, Atomic) �����������������������1535 2. Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ������������������� 1226 3. Ted Ligety (Usa, Head) ��������������������������������������������� 1022 4. Felix Neureuther (Ger, Nordica) ����������������� 948 5. Ivica Kostelic (Cro, Fischer) ����������������������������900 6. Alexis Pinturault (Fra, Salomon) ���������������� 790 7. Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ������������������������� 636 8. Hannes Reichelt (Aut, Salomon) ������������������� 595 9. Andre Myhrer (Swe, Nordica) ���������������������������575 10. Christof Innerhofer (Ita, Rossignol) ��522
1. Tina Maze (Slo, Stoeckli) �������������������������������������� 2414 2. Maria Hoefl-Riesch (Ger, Head) ��������������������1101 3. Anna Fenninger (Aut, Head) ����������������������������1029 4. Julia Mancuso (Usa, Head) ���������������������������������� 867 5. Mikaela Shiffrin (Usa, Atomic) ������������������������ 822 6. Viktoria Rebensburg (Ger, Nordica) �������� 787 7. Kathrin Zettel (Aut, Atomic) ������������������������������759 8. Lindsey Vonn (Usa, Head) �������������������������������������� 740 9. Lara Gut (Sui, Rossignol) ���������������������������������������662 10. Frida hansdotter (Swe, Rossignol) ��������615
APRILE 2013 \\ 31
COPPA DEL MONDO | IL BILANCIO
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
EL MARC HER HIRSCTE 2 VOL IONE DEL CAMP O MOND
Marcel Hirscher (Aut, Atomic) ������������������������������������960 Felix Neureuther (Ger, Nordica) ���������������������������������716 Ivica Kostelic (Cro, Fischer) �����������������������������������������535 Andre Myhrer (Swe, Nordica) ��������������������������������������532 Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ��������������������������������������335
BEST TEAM Naturalmente l’Austria ha dominato, grazie ai punti di Hirscher, ma non solo. Ben 1.642 punti, contro i 979 della Svezia e i 927 dell’Italia.
Slalom Speciale Uomini Il vincitore
marcel hiRscher
Felix Neureuther Tre vittorie e tre secondi posti. Una stagione magica per il figlio d’arte tedesco.
32 \\ APRILE 2013
Manfred Moelgg Era l’ultima ruota del carro da guerra di Theolier e ha finito la stagione come punta di diamante.
Naoki Yuasa Con una seconda manche leggendaria sulla 3-Tre ha riportato il Giappone sul podio di Coppa.
Top & FLOP della stagione A sinistra gli atleti che hanno impressionato, a destra quelli che hanno deluso
Andre Myhrer Il detentore della coppetta è partito fortissimo a Levi, ma si è via via spento nel corso della stagione.
Cristian Deville Poteva essere l'anno della consacrazione, con l'obiettivo dei Mondiali. Non ne è girata una giusta…
Lenzerheide 2°
K. Gora 2°
Kitzbuehel 1°
Wengen 2°
Zagreb 1°
Adelboden 1°
Hirscher ha messo il turbo nella parte centrale della stagione, quando ha infilato tre primi posti consecutivi tra Madonna di Campiglio e Adelboden. Senza dimenticare la classicissma di Kitzbuehel…
M. di Campiglio 1°
NON CI PIACE Non sarebbe cambiato nulla, ma la decisione della FIS di inserire i punteggi dei due City Event nella classifica di slalom ci è sembrato completamente fuori luogo.
UN MESE DI GENNAIO IN ‘STILE KOSTELIC’
Val d’Isere 3°
CI PIACE Il ritorno della mitica 3-Tre di Madonna di Campiglio nel calendario di Coppa del Mondo.
Levi 2°
Con 244 punti di vantaggio sull’avversario più diretto, il tedesco Felix Neureuther, peraltro autore della miglior stagione in carriera, Marcel Hirscher ha letteralmente dominato la scena dello slalom. Una regolarità impressionante, fatta di dieci gare di Coppa del Mondo senza nemmeno un’uscita e soprattutto senza scendere mai dal podio. A questo aggiungiamo quattro vittorie, il titolo mondiale davanti a 40.000 persone a Schladming, oltre ad un primo e secondo posto nei City Event. C’è bisogno di aggiungere altro?
Stefano Gross Un altro azzurro che partiva per 'spaccare il mondo' e che a fine stagione si deve leccare le ferite.
IL BILANCIO | coppa del mondo
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
ELA MIKA RIN NI SHIFFNI E 3 GIOR N L A E 18 IONE D CAMP O BEST TEAM MOND Svezia terra di slalomisti.
Mikaela Shiffrin (Usa, Atomic) ��������������������������������������688 Tina Maze (Slo, Stoeckli) ���������������������������������������������������655 Veronika Velez Zuzulova (Svk, Fischer) �����������������500 Frida Hansdotter (Swe, Rossignol) �����������������������������435 Tanja Poutiainen (Fin, Fischer) �����������������������������������354
Infatti il ranking di specialità è stato vinto dalle scandinave con 1153 punti contro i 1083 dell'Austria e i 632 degli Stati Uniti.
Slalom Speciale Donne La vincitrice
Tina Maze La coppetta è sfumata all'ultima gara, ma con sei podi e due vittorie la stagione è da incorniciare.
Frida Hansdotter Quattro podi, tutti secondi posti e una medaglia al Mondiale. Per Frida una stagione ok, aspettando il 2014…
Wendy Holdener Primo podio, sesto posto in classifica, a 20 punti dal mostro sacro Poutiainen. La slalomista svizzera cresce.
Top & FLOP della stagione A sinistra le atlete che hanno impressionato, a destra quelle che hanno deluso
Maria Hoefl Riesch Quest'anno con lo slalom non ha avuto feeling. Capita, ma da una campionessa come lei ci si aspetta sempre il massimo.
Lenzerheide 1°
Maribor 8°
Flachau 1°
ZagREB 1°
Aare 1°
Nastasia Noens Qualche problema fisico, ma troppi errori e sempre molto lontana dalle migliori.
OfTerschwang 3°
Sei podi dei quali quattro vittorie. Età: 18 anni, compiuti tre giorni prima di vincere la Coppa del Mondo. La stagione di Mikaela Shiffrin è stata qualcosa di sensazionale, che ha saputo rendere interessante lo slalom femminile. D'accordo, non c'era la Schild, ma il duello con la Maze è stato avvincente, fatto di sorpassi e controsorpassi. L'anno scorso per la giovanissima americana tre inforcate, quest'anno solo una. La gestione dell'ultima gara della Shiffrin, in svantaggio nella classifica di specialità e con un ritardo di più di un secondo nella prima manche, è stata da veterana. Già, veterana diciottenne e Campionessa del Mondo.
Impara a rialzarti: ecco il motto della Shiffrin, dopo l’unica inforcata sono arrivate due vittorie importantissime a Zagabria e Flachau, dopo aver perso il comando del ranking. Con la vittoria di Lenzerheide la consacrazione.
Semmering DNF2
NON CI PIACE Flachau e Semmering, perché due slalom in Austria in due settimane?
ALTI E BASSI, MA CHE LAMPI DI CLASSE!
Aspen 7°
CI PIACE Una vincitrice della Coppa del Mondo competitiva anche in slalom.
Levi 3°
MIKAELA SHIFFRIN
Erin Mielzynski Ha fatto podio a Zagabria, ok, ma per un talento del genere non può bastare. La rivedremo al top la prossima stagione. APRILE 2013 \\ 33
COPPA DEL MONDO | IL BILANCIO
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
TED Y LIGETUNTI 145 PNTAGGIO DI VA RSCHER SU HI
Ted Ligety (Usa, Head) �������������������������������������������������������720 Marcel Hirscher (Aut, Atomic) ������������������������������������575 Alexis Pinturault (Fra, Salomon) �������������������������������326 Manfred Moelgg (Ita, Fischer) ��������������������������������������301 Thomas Fanara (Fra, Fischer) �������������������������������������236
BEST TEAM L'Austria con 1326 punti ha fatto la parte del leone, precedendo la Francia (989) e l'Italia (809).
Slalom Gigante Uomini Il vincitore
Top & FLOP della stagione A sinistra gli atleti che hanno impressionato, a destra quelli che hanno deluso
NON CI PIACE A parte 'sua maestà' Ted Ligety, gli altri sono proprio bruttini da veder sciare con gli sci da 35 metri di raggio…
34 \\ APRILE 2013
Lenzerheide 1°
Difficile dire quando Ted abbia messo la quinta, ha sempre dominato! Però le tre doppiette di vittorie consecutive, soprattutto quella iniziale, hanno dato un segnale inequivocabile agli avversari. Avversari?
CI PIACE La prima manche di Ligety in Alta Badia con 2.40 di vantaggio su Hirscher e il decimo in classifica a oltre 4 secondi entrerà nella storia di questo sport.
Kranjska Gora 1°
AAA CERCASI AVVERSARI PER IL 2014
Garmisch-Partenkirchen 3°
Marcel Mathis È giovane e ci sta una stagione di adattamento, ma c'è stato un passo indietro rispetto all'anno scorso.
Sei successi e 145 punti di vantaggio su Marcel Hirscher forse non bastano a sottolineare la superiorità tecnica espressa dallo statunitense in questa disciplina. Una crescita globale, coronata con lo splendido Mondiale a Schladming in cui Ted si è preso anche l'oro in superG e combinata, avanzando una chiara candidatura alla sfera di cristallo generale. Per tutti gli avversari (a parte Hirscher, forse) c'è da rimboccarsi le maniche per raggiungere lo stesso feeling di Ted con gli sci da 35 metri di raggio.
Adelboden 1°
Marcel Hirscher Ha battuto Ligety a Val d'Isère e l'avrebbe battuto sonoramente ad Adelboden senza quell'errore sul muro finale.
TED LIGETY Alta Badia 1°
Romed Baumann Un po' per colpa dei materiali, un po' per scarso adattamento alle sciancrature, non andava davvero avanti.
Val d’Isère 3°
Thomas Fanara Ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato, a tratti è sembrato tra i più vicini al 'marziano' Ligety.
Beaver Creek 1°
Max Blardone Ci aveva abituati talmente bene la scorsa stagione che lo aspettavamo sempre sul podio…
Soelden 1°
Alexis Pinturault 'Pinturicchio' cresce, sbaglia ancora troppo, ma ormai è una realtà in questa disciplina.
IL BILANCIO | coppa del mondo
1. 2. 3. 4. 5.
2012
2013
AZE TINA MRECORD RIE O I V V A TRO VITTO QUAT A DI FIL
Tina Maze (Slo, Stoeckli) ���������������������������������������������������800 Anna Fenninger (Aut, Head) �������������������������������������������480 Viktoria Rebensburg (Ger, Nordica) ��������������������������411 Tessa Worley (Fra, Rossignol) ����������������������������������������383 Kathrin Zettel (Aut, Atomic) ������������������������������������������382
BEST TEAM Strapotere austriaco con 1560 punti. La Slovenia, grazie quasi esclusivamente a Tina Maze, si accontenta del secondo posto a quota 904, seguita dalla Germania a 757.
Slalom Gigante Donne La vincitrice
NON CI PIACE La trasferta di Courchevel con il solo gigante.
Non c’è mai stata storia, con le primE quattro gare vinte dalla slovena la coppetta aveva già preso una direzione ben precisa. Poi però per tornare alla vittoria ha dovuto aspettare Lenzerheide.
Lenzerheide 1°
UN POKER PER INIZIARE LA STAGIONE
CI PIACE La pista di Soelden, impegnativa, dove viene fuori la marcia in più delle campionesse. Maze docet.
OFTErschwang 2°
Tanja Poutiainen La carta d’identità si fa sentire e sembra aver ‘mollato il colpo’ a favore dello slalom.
Maribor 2°
Kathrin Zettel Fin da Soelden in feeling con i nuovi sci: dal diciannovesimo al quinto posto, anche se è andata bene soprattutto all’inizio.
Semmering 2°
Stefanie Koehle Dopo il podio di Soelden sembravano alle spalle gli infortuni, invece è stata una stagione come le altre.
Aare 3°
Tessa Worley Sembrava meno brillante del 2012, però quella medaglia d’oro a Schladming, vinta alla Ligety, vale una stagione.
Courchevel 1°
Viktoria Rebensburg Stagione incolore, seppur al terzo posto: troppe incertezze, sembrava la sua brutta copia.
St. Moritz 1°
Anna Fenninger Si riconferma una buona gigantista, anche se battere questa Maze è sempre più difficile.
Di Ligety ha detto che è un’ispirazione guardare il suo gigante, per le altre donne l’ispiratrice è lei. Semplicemente sensazionale la sua stagione tra le porte larghe: 9 gare, 9 podi, 5 vittorie, tre secondi posti e un terzo. Sul gigante è costruita la sciatrice Tina Maze, confermando la centralità della disciplina. Da qui è partita per salire sul tetto del mondo. Da dove sarà difficile toglierla.
Aspen 1°
A sinistra le atlete che hanno impressionato, a destra quelle che hanno deluso
TINA MAZE
Soelden 1°
Top & FLOP della stagione
APRILE 2013 \\ 35
COPPA DEL MONDO | IL BILANCIO
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
Lund Aksel SvindalO Quattr vittorie e un secondo posto
Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ������������������������������������480 Matteo Marsaglia (Ita, Rossignol) �������������������������������249 Matthias Mayer (Aut, Head) ��������������������������������������������228 Werner Heel (Ita, Atomic) ������������������������������������������������224 Adrien Theaux (Fra, Salomon) �������������������������������������191
BEST TEAM L’Austria ha fatto più punti di tutti (973), senza però nemmeno una vittoria e con meno piazzamenti sul podio di Italia (768) e Norvegia (648).
SuperG Uomini Il vincitore
AKSEL LUND SVINDAL
NON CI PIACE Vale lo stesso discorso del gigante: togliamo le superK e facciamo due superG in più.
Matteo Marsaglia Prima vittoria in carriera sulla Birds of Prey, secondo in Val Gardena dietro a sua maestà Svindal.
36 \\ APRILE 2013
Werner Heel Risorge dalle sue ceneri e porta a casa due podi (terzo in Val Gardena e Kvitfjell) e due quinti posti.
Matthias Mayer Il figlio di Helmuth Mayer si toglie una bella soddisfazione con il secondo posto a Kitzbuehel.
Top & FLOP della stagione A sinistra gli atleti che hanno impressionato, a destra quelli che hanno deluso
Ivica Kostelic Cercava punti in questa disciplina per competere nella overall, ma non è mai stato in condizione.
Sandro Viletta Rientrato da un infortunio, per tutta la stagione non è riuscito a trovare il ritmo gara.
Kvitfjell 1°
Kitzbuehel 1°
Val Gardena 1°
Imbarazzante, come Ligety in gigante. Non c’è mai stata storia, a parte il secondo posto di Beaver Creek, sul gradino più alto è sempre salito Aksel. Ecco il segreto di una supremazia schiacciante nella graduatoria di specialità ed ecco perché l’annullamento della gara di Lenzerheide ha pesato così tanto in chiave graduatoria overall.
Beaver Creek 2°
CI PIACE Da quando sono cambiati i materiali in gigante, il superG è forse la disciplina più spettacolare in TV.
L’HA BATTUTO SOLO MATTEO MARSAGLIA
Lake Louise 1°
Ha fatto quasi il doppio dei punti del suo più diretto inseguitore, il nostro Matteo Marsaglia, che è anche l’unico che è riuscito a batterlo in tutta la stagione. Questi dati sintetizzano al meglio la grande superiorità mostrata da Aksel Lund Svindal in superG, la disciplina che oggi forse più di ogni altra esalta le doti fisiche e tecniche del vichingo. Quattro vittorie e un secondo posto sono numeri da Herminator: l’annullamento della gara di Lenzerheide non ha influito sulla conquista della ‘coppetta’ ma ha tolto ad Aksel le residue speranze di agganciare Ligety nella overall.
Florian Scheiber Gli austriaci si aspettavano qualcosa di più dal vincitore della Coppa Europa dell’anno scorso.
IL BILANCIO | coppa del mondo
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
aze Tina M podi Quattro gare in sei
Tina Maze (Slo, Stoeckli) ���������������������������������������������������420 Julia Mancuso (Usa, Head) �����������������������������������������������365 Anna Fenninger (Aut, Head) �������������������������������������������304 Lindsey Vonn (Usa, Head) �������������������������������������������������286 Maria Hoefl-Riesch (Ger, Head) ������������������������������������251
BEST TEAM Sfida combattuta quella tra Austria e Stati Uniti, con la prima davanti di poco: 954 a 900. Al terzo posto la Germania con 616 punti.
SuperG Donne La vincitrice
Julia Mancuso Più competitiva rispetto alla discesa e l’annullamento dell’ultima gara brucia...
Nicole Schmidhofer Non male la sua stagione, ottavo posto e quel podio a Cortina davvero promettente.
Carolina Ruiz Castillo Quasi il triplo dei punti e un quarto posto a Cortina, cresciuta anche in questa disciplina.
Top & FLOP della stagione A sinistra le atlete che hanno impressionato, a destra quelle che hanno deluso
Jessica Lindell Vikarby Da quasi 200 punti della scorsa stagione a 50, una involuzione netta per la bionda svedese.
Elena Curtoni Dopo Garmisch 2011 sembrava un ‘crack’ in questa disciplina, invece fatica ad ingranare.
Garmisch Partenkirchen 4°
Garmisch Partenkirchen 2°
Quattro podi in sei gare, con una vittoria. Non sarà una supremazia come quella del gigante, ma anche nel superG Tina ha detto la sua. La sua potenza, la stabilità, la centralità della curva da gigante trasportate in quelle più veloci del superG. Che hanno contribuito, eccome, alla vittoria finale. Che dire. Nulla, lo strapotere della slovena è stato imbarazzante quest’anno, anche se, almeno nel superG, la vittoria finale meno scontata. E se si fosse corsa l’ultima gara… Chissà…
Cortina d’Ampezzo 3°
Meno schiacciante che in gigante la sua supremazia. In superG l’arma vincente di Tina è stata la regolarità con ben quattro podi su sei gare e una vittoria. In ogni caso i peggiori risultati sono stati due quarti posti, diciamo che si è visto anche di peggio...
St. Moritz 2°
NON CI PIACE Saremo ripetitivi, ma non avere la possibilità di gareggiare alle finali con il ranking ancora aperto…
UNA SOLA VITTORIA PER SUPER-TINA Lake Louise 4°
CI PIACE La vittoria di Lindsey Vonn a St. Moritz: una bella sfida con Tina Maze. Purtroppo una delle poche.
St. Anton 1°
TINA MAZE
Lotte Sejersted Il talento che ha ‘spopolato’ a livello Juniores sembra essersi appannato... Da rivedere.
APRILE 2013 \\ 37
COPPA DEL MONDO | IL BILANCIO
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
Lund Aksel Svindal un’ottima partenzaAmerica in Nord
Aksel Lund Svindal (Nor, Head) ������������������������������������439 Klaus Kroell (Aut, Salomon) ������������������������������������������381 Dominik Paris (Ita, Nordica) ������������������������������������������378 Christof Innerhofer (Ita, Rossignol) ��������������������������370 Hannes Reichelt (Aut, Salomon) ����������������������������������290
BEST TEAM Anche qui vince l’Austria con 1587 punti contro i 1174 dell’Italia, ma con undici atleti a punti contro i 7 della Rulfi-band.
Discesa Libera Uomini Il vincitore
Top & FLOP della stagione A sinistra gli atleti che hanno impressionato, a destra quelli che hanno deluso
NON CI PIACE Le polemiche di Kitzbuehel hanno forse tolto a Innerhofer un po’ di serenità in vista della Streif e dei Mondiali. Hujara padre padrone?
38 \\ APRILE 2013
Kvitfjell 2°
Come per la Maze in superG, anche per Svindal in discesa l’arma vincente è stata la regolarità, anche se curiosamente ha ‘toppato’ le due classiche di Wengen e Kitzbuehel. Però a fine stagione sul gradino più alto c’è lui…
CI PIACE La stagione del team di Gianluca Rulfi. Non solo vittorie, ma anche piazzamenti e giovani in crescita. GarmischPartenkirchen 5°
AGLI AZZURRI LE TAPPE, AD AKSEL LA COPPA
Kitzbuehel 9°
Benjamin Thomsen Dopo il podio di Kvifjell dello scorso anno, ci si aspettava ben altro da lui.
A differenza delle altre discipline, il vincitore della graduatoria di discesa libera può annoverare un solo successo in tutta la stagione, ma tanta regolarità. Aksel Lund Svindal si è aggiudicato una sfera di cristallo molto made in Italy: ben cinque gare su otto sono andate ad atleti dell’Ital-Jet, ma lui è stato capace - dopo un’ottima partenza in Nord America con un primo e secondo posto - di ottenere piazzamenti utili. Meno dominante che in superG, è riuscito comunque in una storica accoppiata nelle due discipline veloci, imitando i grandissimi dell’epoca recente: Didier Cuche (2011), Stephan Eberharter (2003 e 2004) ed Hermann Maier (2001 e 2002).
Wengen DNF
Hannes Reichelt Primo a Bormio, terzo a Wengen e Kitz. La sua miglior stagione di sempre in discesa.
AKSEL LUND SVINDAL
Bormio 3°
Patrick Kueng La sua stagione è deludente. Se poi pensiamo che è il migliore degli svizzeri in classifica…
Val Gardena 5°
Dominik Paris Quindici anni dopo Ghedina un italiano sul gradino più alto della Streif
Beaver Creek 2°
Joachim Puchner La grande speranza delle Aquile biancorosse non è riuscita a decollare.
Lake Louise 1°
Christof Innerhofer Trionfo a Wengen, vittoria sulla Birds of Prey e nella ‘sua’ Garmisch: chapeau!
IL BILANCIO | coppa del mondo
2012
2013
1. 2. 3. 4. 5.
NN EY VO LINDS vittorie Tre con cinque gare
Lindsey Vonn (Usa, Head) �������������������������������������������������340 Tina Maze (Slo, Stoeckli) ���������������������������������������������������339 Maria Hoefl-Riesch (Ger, Head) ������������������������������������272 Stacey Cook (Usa, Rossignol) ������������������������������������������244 Lara Gut (Sui, Rossignol) ��������������������������������������������������228
BEST TEAM Non c’è stata storia: 1.330 punti per gli Stati Uniti, grazie anche a Stacey Cook, Julia Mancuso e Alice McKennis. A seguire: Svizzera (873) e Austria (679).
Discesa Libera Donne La vincitrice
Julia Mancuso Non ha approfittato dell’assenza della compagna-rivale Vonn, finendo peggio dell’anno scorso.
Stacey Cook Una doppietta come per Lindsey Vonn, sempre a Lake Louise, ma al secondo posto. Bella stagione.
Elisabeth Goergl Trecento punti meno dell’anno scorso, fa tristezza vederla al ventiquattresimo posto…
NON CI PIACE Una coppa assegnata per un solo punto senza poter disputare l’ultima, decisiva gara. Come si è detto della legge elettorale, una porcata.
LA STAGIONE PIU’ DIFFICILE DI LINDSEY VONN Nella stagione più brutta è stata determinante ancora ‘Lake Lindsey’, la sua pista preferita in Canada, con due vittorie secche. E poi l’ultima zampata a Cortina, prima di salutare le gare per infortunio e dopo la battuta d’arresto di Val d’Isère e il ritorno opaco a St. Anton. L’annullamento dell’ultima gara le ha regalato una coppetta per arricchire la bacheca (già ben fornita).
Cortina d’Ampezzo 1°
Lara Gut Ritorno alla vittoria e quinto posto nel ranking, per Lara la strada per il ritorno al top è sempre più corta.
St. AntoN 6°
Tina Weirather Metà punti rispetto al 2012. Anche se ha vinto la prima gara (un superG), per lei un passo indietro.
Val d’Isère DNF
Lindsey Vonn Un’impresa Lindsey la fa sempre. Anche vincere una coppa da infortunata non è male...
CI PIACE La new entry St. Anton, una bella pista, anche se quest’anno il maltempo l’ha penalizzata.
Nonostante gli infortuni, nonostante, diciamolo, al 99% la coppa sarebbe andata alla Maze se solo a Lenzerheide si fosse corso, la coppetta della discesa a Lindsey Vonn nella sua stagione più sfortunata, iniziata male e finita peggio, è una bella soddisfazione per la statunitense. Tre vittorie con cinque gare e la solita doppietta di Lake Louise... pardon Lake Lindsey. Doveva sfidare i ‘maschietti’, però vincere una coppa da infortunata è stata un’altra impresa importante.
Lake Louise 1°
A sinistra le atlete che hanno impressionato, a destra quelle che hanno deluso
LINDSEY VONN
Lake Louise 1°
Top & FLOP della stagione
APRILE 2013 \\ 39
MONDIALI JUNIORES | QUEBEC
Argento salva tutti Solo l’exploit di Alex Zingerle per la spedizione azzurra in Quebec, mentre Austria, Francia e Svizzera hanno fatto incetta di medaglie. La Bassino È l’unica ‘96 nella top ten
QUEBEC (CANADA) Di GABRIELE Pezzaglia FOTO | C.O. WJC Quebec 2013
40 \\ aprile 2013
onostante alcune sorprese, i Campionati del Mondo Juniores hanno rispecchiato fondamentalmente i valori in campo della stagione 2012-2013. È stato il Canada francofono a ospitare l’appuntamento più importante della stagione giovanile internazionale: gare in Quebec con le discipline tecniche nel quartier generale di Mont Sainte
Anne e quelle veloci a Le Massif. Chi ha vinto e chi ha fatto podio, in particolare in campo maschile, sono atleti ed atlete che primeggiano in Coppa Europa, qualcuno mette già la faccia con discreti risultati in Coppa del Mondo. Le specialità tecniche maschili confermano sul gradino più alto del podio giovani che nel
Alex Zingerle 26 febbraio
Good day at the office ;) silver medal junior world championships gs
LEVI| mondiali | coppa del mondo quebec juniores
Nelle foto: a sinistra Alex Zingerle ha salvato il bilancio della squadra azzurra con l’argento nel gigante. A destra la squadra maschile in Quebec
IL BILANCIO DI SALVADORI E GHEZZE
circuito continentale hanno centrato gli obiettivi più importanti. In slalom l’austriaco Manuel Feller ha dimostrato solidità e maturità, in gigante il norvegese dal nome nobile Aleksander Aamodt Kilde, vincitore della Coppa Europa generale, ha sbaragliato la concorrenza. Se si guarda la classifica dello slalom si nota come i più forti siano davanti: Ramon Zenhausern, Santeri Paloniemi, Luca Aerni, Henrik Kristoffersen, davanti anche in gigante, e Reto Schmidiger sono gli atleti che dalle prime FIS di novembre sino a fine stagione sono stati costantemente superiori. Chi manca all’appello fra i primi della specialità è purtroppo Giordano Ronci: il romano, dopo aver chiuso al settimo posto la prima frazione, ha attaccato alla morte andando a caccia del podio. A dieci porte dal traguardo però il laziale è deragliato, incrociando gli sci. Un’occasione buttata, anche perché ‘Giordà’ stava viaggiando su tempi da podio. Peccato.
ZINGERLE ARGENTO ‘VIVO’ L’unico dei nostri che si è infilato fra i primi è stato un eccezionale Alex Zingerle. Il ladino di La Ila ha centrato un grande obiettivo fra le ‘porte larghe’ di Mont St. Anne. A guardare bene anche Zingerle non viene certo da una stagione anonima, non è una meteora. Dopo aver dominato la prima parte dell’inverno nel circuito Grand Prix ed essendosi inserito fra i top ten in Coppa Europa, il badiota ha conquista questa medaglia d’argento ‘pesantissima’, una medaglia che salva il bilancio del ‘plotone di Devid Salvadori’. Già l’anno scorso a Roccaraso si era messo al collo una medaglia, ma quella del Team Event ha senza dubbio un valore minore. Questo argento per Zingerle vale come una scommessa vinta: «L’anno scorso c’erano voci che mi vedevano fuori dal nuovo progetto della squadra nazionale giovanile, i risultati non sono stati brillanti come quest’anno, ma a volte non
si capisce che è necessario dare un minino di tempo per maturare - ha detto l’altoatesino -. Mi mancava regolarità, continuità e anche un po’ di fortuna. Quest’inverno sono stato protagonista. L’argento è proprio il giusto premio per non aver mollato, per averci creduto. La migliore risposta a chi non ci credeva». AUSTRIA SQUADRA DA BATTERE IN VELOCITÀ Le gare veloci di Le Massif, dopo i ritardi delle prime giornate a causa delle pessime condizioni meteo, sono state svolte con regolarità. L’Austria dimostra un’altra volta di essere lo squadrone da battere. Ha dominato il superG con Mayrpeter, che è stato secondo in discesa, ma tutto il team è arrivato nelle prime piazze. Niklas Koeck, Mario Karelly e Johannes Strolz sono i punti di forza e finiscono appena a ridosso del podio. In discesa la medaglia d’oro è andata allo svizzero Nils Mani, secondo
La parola al ‘capo spedizione’ degli ‘azzurrini’ in Quebec, Devid Salvadori: «Il bilancio minimo era portare a casa una medaglia. Ci siamo riusciti con Alex Zingerle, una medaglia di valore. Obiettivo minimo centrato insomma, anche se abbiamo buttato via una grande occasione con Giordano Ronci. Si è un po’ addormentato nella prima frazione, ma nella seconda ha cercato con tutte le forze la medaglia. È uscito a poche porte dall’arrivo, non servono a nulla purtroppo i tanti complimenti degli allenatori stranieri. Credetemi, se Giordano arrivava era un’altra medaglia sicura. In velocità siamo mancati all’appello, un po’ come nei superG e in discesa in Coppa Europa dove i nostri Giovani hanno fatto fatica. Discreto Henri Battilani, peccato per Emanuele Buzzi e Guglielmo Bosca che in discesa a pezzi sono stati buoni. In superG abbiamo fatto ancora più fatica, anche perché hanno abbassato la partenza e siamo partiti in piano, nostro punto debole. In velocità c’è da lavorare». Di altro tenore le valutazioni di Alberto Ghezze sulle ragazze: «Se si osservano le prime dieci di ogni disciplina, si può notare che Marta è l’unica del ‘96, ha fatto una grande discesa, un sesto posto che è un punto di partenza per il futuro. La Bassino è molto giovane, avrà altre occasioni per centrare il podio, è davvero una risorsa per lo sci femminile. Peccato per Sofia, era il nostro punto di forza, quella botta a inizio Mondiale proprio non ci voleva. Le altre, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, non sono state all’altezza. Non posso essere soddisfatto».
aprile 2013 \\ 41 41 DICEMBRE 2012 \\
MONDIALI JUNIORES | QUEBEC
21 febbraio 2013 \\ Mt. SAINTE ANNE SLALOM \\ FEMMINILE
22 febbraio 2013 \\ Mt. SAINTE ANNE gigante \\ FEMMINILE
QUEBEC (CANADA)
QUEBEC (CANADA)
1. Magdalena Fjaellstroem (Swe, 1995) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.52.10
1. Lisa-Maria Zeller (Aut, 1992) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.22.23
2. Michelle Gisin (Sui, 1993) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.52.54
2. Ragnhild Mowinckel (Nor, 1992) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.22.37
3. Adeline BauD (Fra, 1992) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.52.64
3. Romane Miradoli (Fra, 1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.22.85
4. Petra Vlhova (Svk, 1995) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.52.86
4. Adeline Baud (Fra, 1992) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.23.13
5. Nathalie Eklund (Swe, 1992) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.52.91
5. Maryna Daniel Gasienica (Pol, 1994) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.23.53
16. Alessia Medetti (Ita, 1993) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.57.54
27. Karoline Pichler (Ita, 1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.25.09
DNS 1 Sofia Goggia
DNF 1 Ida Giardini, Marta Bassino, DNS 2 Sofia Goggia
DNF 1 Karoline Pichler. DNF 2 Nicole Agnelli
DNF 2 Nicole Agnelli, Alessia Medetti
in superG, un altro dei riferimenti per la velocità, già in testa alle classifiche del circuito continentale. L’Italia arranca. Non può bastare il tredicesimo posto di Henri Battilani, comunque il primo ‘94 in classifica, elemento da non sottovalutare. Gli altri hanno fatto chi fatica, chi troppi errori. In discesa Guglielmo Bosca ed Emanuele Buzzi, rispettivamente quindicesimo e ventesimo, hanno alternato parziali da prime piazze a tratti troppo attardati. Così alla fine rimangono lontani dai primi. Stefano Baruffaldi, sia in discesa sia in superG, dopo essere stato protagonista l’anno scorso in Abruzzo, non ha trovato mai il bandolo della matassa. In superG azzurri mai in gara: il primo è stato Bosca, trentesimo, con appiccicati Baruffaldi e Buzzi. Se l’argento di Zingerle ha lasciato il segno in questa rassegna iridata per il settore maschile, le donne hanno raccolto davvero poco. SENZA LA GOGGIA A BRILLARE È SOLO LA BASSINO Purtroppo alla ‘banda di Alby’ è mancata Sofia Goggia. La bergamasca, reduce da un eccellente Mondiale a Schladming, era volata in Quebec con grandi ambizioni. Purtroppo durante il riscaldamento dello slalom ‘Sofi’ si è procurata una contusione alla tibia, ha partecipato solo alla prima manche del gigante ed è dovuta rientrare anticipatamente in Italia. Senza la Goggia l’Italia si è persa. Inforcate, 22 febbraio 2013 \\ LE MASSIF DISCESA \\ MASCHILE
Nelle foto: in alto Marta Bassino, sesta in discesa e migliore ‘96, qui a lato Magdalena Fjaellstroem ha vinto lo slalom e Jennifer Piot, Campionessa del Mondo di discesa
La curiosità Una Campionessa del Mondo Juniores… più vecchia della Campionessa del Mondo. La svedese Fjaellstroem, infatti, è nata il 12 gennaio 1995, mentre Mikaela Shiffrin il 13 marzo 1995…
come Nicole Agnelli in slalom, errori grossolani in gigante, come nella seconda manche di Karoline Pichler dopo un più che buono settimo posto, errori generali di interpretazione come per Ida Giardini e Alessia Medetti. L’unica nota positiva della spedizione femminile in Canada è stata Marta Bassino: classe ‘96, ha staccato un ottimo sesto posto nella discesa.
QUEBEC (CANADA)
24 febbraio 2013 \\ LE MASSIf SUPER G \\ MASCHILE
SORPRESA VENIER La medaglia d’oro dello slalom femminile va all’Aspirante ‘svedesina’ Magdalena Fjaellstroem, sempre ‘in palla’ in Coppa Europa, che vince il titolo iridato a completamento di una grande annata che le ha regalato anche il ‘posto fisso’. Se Michelle Gisin e Adeline Baud completano il podio, c’è da segnalare il quarto posto
QUEBEC (CANADA)
1. Nils Mani (Sui, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.30.95
1. Thomas Mayrpeter (Aut, 1992) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������58.49
2. Thomas Mayrpeter (Aut, 1992) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.31.14
2. Nils Mani (Sui, 1992) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 58.57
3. Valentin Giraud Moine (Fra, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.31.34
3. Adrian Smiseth Sejersted (Nor, 1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������58.90
4. Aleksander Aamodt Kilde (Nor, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.32.17
4. Niklas Koeck (Aut, 1992) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������58.94
5. Bernhard Niederberger (Sui, 1993) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.32.23
5. Mario Karelly (Aut, 1992) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������59.05
13. Henri Battilani (Ita, 1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.32.90
30. Guglielmo Bosca (Ita, 1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.00.39
15. Guglielmo Bosca (Ita, 1993) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.33.28
31. Stefano Baruffaldi (Ita, 1992) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.00.42
20. Buzzi (Ita, 1994), 24. A. Zingerle (1992), 42 S. Baruffaldi (1992), DNF P. Franceschetti
32. E. Buzzi (Ita, 1994), H. Battilani (Ita, 1994), 54. P. Franceschetti (Ita, 1993), DNS A. Zingerle
42 \\ APRILE 2013
quebec | mondiali juniores
24 febbraio 2013 \\ le massif Superg \\ FEMMINILE
QUEBEC (CANADA)
26 febbraio 2013 \\ le massifv discesa \\ FEMMINILE
QUEBEC (CANADA)
1. Stephanie Venier (Aut, 1993) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.00.89
1. Jennifer Piot (Fra, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.11.18
2. Corinne Suter (Sui, 1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.01.69
2. Stephanie Venier (Aut, 1993) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.11.22
3. Rosina Schneeberger (Aut, 1994) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.01.80
3. Romane Miradoli (Fra, 1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.11.42
4. Romane Miradoli (Fra, 1994) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.01.93
4. Jasmine Flury (Sui, 1993) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.11.50
5. Ragnhild Mowinckel (Nor, 1992) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.02.07
5. Maria Therese Tviberg (Nor, 1994) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.11.56
27. Ida Giardini (Ita, 1993) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.03.19
6. Marta Bassino (Ita, 1996) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.11.65
DNS Sofia Goggia.
17. Karoline Pichler (Ita, 1994) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.12.42
DNF Nicole Agnelli, Alessia Medetti, Marta Bassino, Karoline Pichler
23. Ida Giardini (Ita, 1993), 42. Alessia Medetti (Ita, 1993)
della slovacca Petra Vlhova, altra ‘95 che conferma di avere grandi doti, margine e futuro. La prima azzurra è Alessia Medetti, sedicesima, troppo poco. In gigante ma soprattutto in superG due sorprese: fra le ‘porte larghe’ si è imposta l’austriaca Lisa Maria Zeller, in superG Stephanie Venier, argento poi in discesa. L’Austria anche nel settore femminile la fa da padrona in velocità e quello che conferma la solidità del team è il fatto di fare podio fra Coppa Europa e Mondiali Juniores con atlete ed atleti differenti. In discesa la francese Jennifer Piot ha interrotto questo strapotere. Sempre con le prime della classe un’altra transalpina: stiamo parlando di Romane Miradoli, bronzo 25 febbraio 2013 \\ Mt. SAINTE ANNE GIGANTE \\ MASCHILE
Giordano Ronci 27 febbraio
buttare via una medaglia uscendo a 10 porte dalla fine dopo che il peggio era passato mah!!!
in gigante e in discesa. L’Italia, come abbiamo detto, affonda. In gigante escono tutte, in superG la prima è Ida Giardini ventisettesima, in discesa c’è solo il ‘lampo’ di Marta Bassino. Ma è troppo poco. Al di là della medaglia di Zingerle, solo Ronci e Bassino hanno dimostrato di valere le prime posizioni. Certo, c’è il grande rammarico per la Goggia,
QUEBEC (CANADA)
e ci mettiamo anche Bosca che è stato bloccato per un infortunio nella prima parte della stagione, ma complessivamente siamo ancora un po’ indietro rispetto alle altre nazioni. Da Roccaraso comunque si sono visti segnali di crescita. E questo è già un primo passo significativo.
26 febbraio 2013 \\ Mt. SAINTE ANNE SLALOM \\ MASCHILE
Nelle foto: in alto a sinistra Giordano Ronci… tanti rimpianti per lo slalom. In alto il norvegese Aleksander Aamodt Kilde si è imposto nel gigante, oltre che nella Coppa Europa generale e sotto l’austriaco Manuel Feller, re tra le porte strette
QUEBEC (CANADA)
1. Aleksander Aamodt Kilde (Nor, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.20.75
1. Manuel Feller (Aut, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.59.40
2. Alex Zingerle (Ita, 1992) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.21.23
2. Ramon Zenhausern (Sui, 1992) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.00.16
3. Zan Kranjec (Slo, 1992) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.21.50
3. Santeri Paloniemi (Fin, 1993) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.00.57
4. Henrik Kristoffersen (Nor, 1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.21.69
4. Luca Aerni (Sui, 1993) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.00.60
5. Daniel Meier (Aut, 1993) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.22.10
5. Henrik Kristoffersen (Nor, 1994) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 2.00.73
29. Emanuele Buzzi (Ita, 1994) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 2.25.33
10. Alex Zingerle (Ita, 1992) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������2.03.65
DNF 1 Guglielmo Bosca, Pietro Franceschetti, Fabian Bacher
DNF2 Giordano Ronci, Pietro Franceschetti
DNF 2 Giordano Ronci
DNF 1 Fabian Bacher, Emanuele Buzzi, Stefano Baruffaldi
APRILE 2013 43 NOVEMBRE 2012 \\ \\ 51
COPPA europa | finali
Europa meno azzurra
Dopo la trionfale stagione 2012, Italia ridimensionata nel circuito continentale, soprattutto tra gli uomini. Qualche ombra sugli atleti in arrivo da FuturFisi dove probabilmente va rivisto qualcosa Tre ‘posti fissi’ per la prossima stagione in Coppa Europa con Michela Azzola, Sofia Goggia e Silvano Varettoni, che per 6 punti non fa il posto anche in discesa. Per un punto niente da fare per Camilla Borsotti. È comunque buono il bilancio delle squadre azzurre in Coppa Europa, anche se, ma era prevedibile, non si sono confermati i risultati eccezionali dell’inverno 2011-2012 dove l’Italia era stata la nazione più punteggiata. Partiamo dal settore maschile.
16 marzo michela azzola
Scatti di un gran bel finale di stagione :)
FALSA PARTENZA Una preparazione estiva ‘ad handicap’ quella della’ Serra Armada’. Niente Argentina, niente Zermatt. In autunno una dozzina di giorni di velocità sempre e solo ad Hintertux. Le prime gare in Finlandia sono state disastrose. Gli azzurri sono stati gli unici a non essersi allenati in Lapponia, tanto meno a partecipare alle FIS che precedevano i due giganti e i due slalom d’apertura del circuito continentale. E poi il solito problema dei contingenti più vuoti che pieni, questione che si è trascinata fino alle finali di Sochi. «Problemi di budget» è stata la spiegazione, anche se, visto l’andazzo e come si prospetta il futuro per i gruppi Coppa Europa, è meglio che si permetta agli atleti di pagarsi i viaggi aerei ed eventualmente i soggiorni quando la Federazione non ci arriva. Poi al rientro sulle Alpi sono arrivati gli infortuni: squadra di velocità dimezzata con gli stop di Andy Plank e Hagen Patscheider. Insomma, non si poteva immaginare partenza peggiore. AZZURRI IN CRESCITA Alessandro Serra è uno che parla chiaro. ‘Capitan Futuro’ elogia senza se e senza ma chi si è distinto: «Il bilancio tutto sommato è positivo, visti i problemi che abbiamo avuto. Devo riconoscere una crescita considerevole di Giordano Ronci. Chiedevo i top trenta nella
44 \\ DICEMBRE 2012
classifica di Coppa Europa di slalom, è arrivato appiccicato ai venti. Sulle buche, nelle vasche, quando le piste sono rovinate, riesce a fare velocità, non si intimorisce. Deve migliorare in condizioni diverse, ad esempio sul ‘facile’, sul ‘barrato’, dove non fa ancora la differenza. Giordano comunque è uno che ha margine, ottimo essere entrato quattro volte nei primi dieci. Ma la cosa che più mi ha colpito di questo ragazzo è l’essere un ‘animale da gara’, gestisce bene l’approccio alle manifestazioni: averne così. Bene anche Riccardo Tonetti, vincitore nello slalom
finali | COPPA europa
COPPA EUROPA 2013 VINCITORI ASSOLUTI ALEKSANDER AAMODT KILDE �����������������������������(Nor) RAMONA SIEBENHOFER ���������������������������������������������(Aut) POSTI FISSI UOMINI + PRIMI CLASS. ITALIANI Slalom 1. David Ryding ��������������������������������������������������������������� (Gbr) 2. Manuel Feller ���������������������������������������������������������� (Aut) 3. Luca Aerni ������������������������������������������������������������������������ (Sui) 10. Riccardo Tonetti ������������������������������������������������� (Ita) Gigante 1. Manuel Pleisch ������������������������������������������������������������(SUI) 2. Victor Malmstrom �������������������������������������������������(Fin) 3. Thoams Frey ����������������������������������������������������������������(Fra) 5. Florian Eisath ������������������������������������������������������������� (Ita) SuperG 1. Aleksander Aamodt Kilde ������������������������ (Nor) 2. Vincent Kriechmayr ������������������������������������������� (Aut) 3. Silvano Varettoni �������������������������������������������������� (Ita) 8. Paolo Pangrazzi ������������������������������������������������������ (Ita) Discesa 1. Ralph Weber �������������������������������������������������������������������(Sui) 2. Markus Duerager �������������������������������������������������(Aut) 3. Manuel Kramer ������������������������������������������������������� (Aut) 4. Silvano Varettoni �������������������������������������������������� (Ita) 10. Paolo Pangrazzi ��������������������������������������������������� (Ita) POSTI FISSI DONNE + PRIMI CLASS. ITALIANI Slalom 1. Michela Azzola ��������������������������������������������������������� (Ita) 2. Charlotta Saefvenberg ������������������������������ (Swe) 3. Magdalena Fjaellstroem �������������������������� (Swe) 6. Sarah Pardeller ������������������������������������������������������� (Ita) Gigante 1. Ramona Siebenhofer ���������������������������������������� (Aut) 2. Adeline Baud ��������������������������������������������������������������(Fra) 3. Coralie Frasse Sombet �����������������������������������(Fra) 7. Sofia Goggia ���������������������������������������������������������������� (Ita) SuperG 1. Cornelia Huetter ������������������������������������������������� (Aut) 2. Corinne Suter ������������������������������������������������������������� (Sui) 3. Ramona Siebenhofer ���������������������������������������� (Aut) 4. Camilla Borsotti ���������������������������������������������������� (Ita) 9. Enrica Cipriani ������������������������������������������������������������ (Ita) Discesa 1. Sofia Goggia ����������������������������������������������������������������� (Ita) 2. Cornelia Huetter �������������������������������������������������(Aut) 3. Joana Haehlen ���������������������������������������������������������� (Sui)
di Chamonix. Dopo una partenza in sordina è cresciuto. È l’opposto di Ronci, va forte sul liscio, sul ‘facile’, patisce i pendii rovinati e in gara non fa le stesse manche performanti degli allenamenti. E poi c’è Luca De Aliprandini. È stato in cogestione con il gruppo Coppa del Mondo. In Coppa Europa ha vinto ad Andorra, dimostrando classe e determinazione, miscela vincente. Ha sofferto un po’ i nuovi materiali, soprattutto lo sci lungo a basse velocità, anche perché, non essendo alto, fa più fatica a portarsi a spasso questo nuovo attrezzo. Fra i militari merita
considerazione il poliziotto Andrea Ballerin. È cresciuto in slalom e anche in gigante si è trovato bene con il nuovo materiale. E poi l’ho visto più spregiudicato. Infine Silvano Varettoni. Il forestale ha fatto il ‘posto fisso’ in superG e l’ha sfiorato in discesa: tre podi con la vittoria nel superG di Sochi. Ma dopo quello che ha dimostrato in Coppa del Mondo era già a posto così. Infine tra i ragazzi di FuturFisi aggregati al gruppo Coppa Europa, da segnalare l’ottima stagione di Alex Zingerle che è entrato due volte nei primi dieci ed è stato l’azzurrino che ha dimostrato la migliore
crescita. È un atleta su cui investire». AZZURRI IN DIFFICOLTÀ Per qualcuno non è andata bene. C’è chi ha fatto fatica al primo anno di circuito come Giulio Bosca, forse anche perché non gli è stata data la massima fiducia e fatto seguire un programma ben delineato. «Ci ha provato, ha fatto tutte le discipline ma senza raccogliere qualcosa di soddisfacente, senza distinguersi in nessuna, sotto le aspettative» ha fatto sapere Serra. Crisi vera per Adam Peraudo: «Si è involuto, è partito nel primo gruppo in gigante, è arrivato
Nelle foto. Silvano Varettoni, posto fisso in superG, a sinistra Michela Azzola ha vinto la Coppa Europa di slalom
aprile 2013 \\ 45 45 DICEMBRE 2012 \\
COPPA europa | finali
lontano dai primi quasi sempre». Michele Cortella? «Qualche ‘lampo’ in discesa, ma troppo poco ancora». L’atleta da cui ci si aspettava una stagione di riscossa e magari un ‘posto fisso’ è stato Paolo Pangrazzi. «È partito bene, in corsa per fare il posto in superG e discesa - ha detto ‘Capitan Futuro’-. Alta motivazione, voglia di spaccare il mondo, purtroppo alle prime difficoltà non è riuscito a riemergere e fare il salto di qualità. Gli manca sempre la ‘zampata’, quel passo in più per fare la differenza». FUTURCRISI Se si esclude Varettoni e in parte un comunque non eccezionale Pangrazzi, in velocità non ci siamo. Anzi, rispetto all’anno scorso c’è stata un’involuzione. Diversi FuturFisi hanno corso tutta la Coppa Europa di velocità, ma i risultati sono stati scarsi. Henri Battilani ad esempio ha fatto un passo indietro. Solo una volta nei primi trenta, poi sempre in difficoltà. Aaron Hofer e Andrea Ravelli mai nei primi trenta. Anche Emanuele Buzzi o Ivan Codega quando sono stati convocati non hanno mai dato segni di vita. Matteo De Vettori si è subito infortunato. Cosa c’è dietro a questa debacle? «Battilani è giovane, ci sta un anno di difficoltà. Rispetto all’anno scorso l’ho visto meno bravo a interpretare in gara le linee più efficaci, l’ho visto più insicuro - sostiene Serra -. Anche la scorrevolezza, sua dote principale, ne ha risentito. Gli altri? Non so come spiegare questi risultati. A scanso di equivoci fra FuturFisi e gruppo Coppa Europa gli allenamenti sono stati svolti». È vero, ma forse non basta. La preparazione estiva con la squadra C, poi dall’autunno ‘chi si è visto si è visto’. Infine
Alessandro Serra, allenatore responsabile del gruppo Coppa Europa maschile Nelle foto: in alto Aleksander Aaamodt Kilde, norvegese, ha vinto la Coppa Europa 2013 ©Zoom Agence, sotto a sinistra Giulio Bosca ha saltato la prima parte di stagione ma poi ha fatto vedere buone cose in superG, a destra le atlete e lo staff del gruppo tecnico femminile di Coppa Europa
con i Comitati al Grand Prix, quindi con il gruppo Coppa Europa. Sballottati, a volte senza un indirizzo preciso. Più che mancanza di un progetto, forse si è sentita la mancanza di un progetto condiviso? O, forse, troppa quantità e poca qualità. Di sicuro, ma questo è un problema che deve essere affrontato a livello di squadre C, atleti Giovani non possono essere divisi fra squadra nazionale giovanile, gruppo Coppa Europa, Comitato regionale. Interviene sul caso Devid Salvadori, tecnico di FuturFisi: «Uno come Battilani ad esempio ha fatto trenta giorni di velocità prima delle gare, gli altri un po’ meno, ma siamo lì. Cosa è mancato? L’allenamento è stato fatto e di discreta qualità. Certo, si può sempre fare meglio. A Battilani non è riuscito il salto di qualità. Non dobbiamo dimenticare che parliamo sempre di ‘un ‘94 di belle speranze, ha ragione Serra quando
dice che un anno di transizione, dove prendere le misure, ci può stare nella maturazione di un ragazzo in discesa. Gli altri sono stati in difficoltà, come Andrea Ravelli, anche se è stato fermo in diversi periodi per dei piccoli infortuni e Guglielmo Bosca, che ha saltato la prima parte della stagione ma poi in superG ha fatto vedere buone cose. È mancata una maggiore condivisione con il gruppo Coppa Europa, abbiamo poche forze in campo. Il solo Corrado Momo faceva gli sci ai ragazzi della C aggregati alla B, ma senza avere praticamente tempo per seguire il resto. Qualcosa da rivedere c’è». SUPER AZZOLA In campo femminile due vittorie nelle Coppe di disciplina con Sofia Goggia in discesa e Michela Azzola in slalom. Della prima si è detto tanto: il quarto posto ai Mondiali di Schladming la pone come punto di forza della nuova squadra
finali | COPPA europa
posto mi ha fatto capire davvero che potevo lottare per traguardi importanti. Una vittoria che mi ha dato fiducia e mi ha fatto partire per la preparazione estiva con tanta determinazione. Adesso? Ora bisogna fare sul serio in Coppa del Mondo». Per la serie… parti con dei sogni, arrivi con delle certezze.
di velocità in Coppa del Mondo, che sarà diretta proprio da Alberto Ghezze, per due anni responsabile in B. Per la Goggia il secondo posto nella generale, tre podi e altrettante vittorie, una in gigante a Courchevel e due in discesa a St.Anton e Jasna. L’Azzola invece ha vinto la Coppa di disciplina forte di due podi e di due vittorie, a Vemdalen e Zakopane. «Una stagione fantastica in slalom, con la vittoria in Coppa Europa e addirittura la qualificazione ai Mondiali di Schladming - ha detto la slalomista bergamasca -. Sono partita subito forte con due podi compresa una vittoria in Svezia, poi la stagione è proseguita con regolarità fino al trionfo nella classifica di specialità. Questi successi sono figli dell’ultima gara della scorsa stagione. Ho vinto proprio un anno fa lo slalom delle Finali di Coppa Europa a Courmayeur. Oltre alla gioia del successo momentaneo, quel primo
Nelle foto: sopra Michela Azzola, vittoria della standing di slalom e posto fisso ©Zoom Agence, sotto a sinistra l’austriaca Ramona Siebenhofer è la nuova regina d’Europa ©ZoomAgence, a destra il ‘podio’ della coppetta di discesa con Sofia Goggia in compagnia della svizzera Johana Haehlen e dell’austriaca Cornelia Huetter
GHEZZE TIRA LE SOMME Detto di Azzola e Goggia, abbiamo chiesto ad Alberto Ghezze di fare il punto sulla squadra femminile: «Karoline Pichler è cresciuta, anche se ha tribolato all’inizio a causa di un ginocchio, per questo i podi conquistati in discesa e gigante sono ‘oro che cola’. Anche con Marta Benzoni abbiamo vinto una scommessa. Era in bilico per rimanere in squadra, abbiamo avuto ragione a tenerla. È migliorata in slalom, come anche Sarah Pardeller che ha lottato fino all’ultimo per fare il ‘posto fisso’: a mio parere sono pronte per la Coppa del Mondo, non per convocazioni sporadiche ma per un progetto di continuità, ovviamente con la Azzola. Nicole Agnelli soffre ancora troppo la buca, ma ha fatto passi avanti, ha faticato un po’ invece Alessia Medetti. In velocità hanno brillato Ida Giardini e Marta Bassino. Quest’ultima davvero la più bella sorpresa. In gigante siamo indietro. In superG abbiamo perso il ‘posto fisso’ per un punto con Camilla Borsotti, un vero peccato. Anna Hofer non ha fatto il salto di qualità, ma anche le altre, a eccezione di qualche risultato sporadico, non sono state protagoniste. Sotto le aspettative Janina Schenk, anche se ha avuto sempre problemi alla schiena, e Michela Borgis».
Andrea Ballerin: «Quando ti danno fiducia e ti fanno gareggiare i risultati arrivano. I tecnici della B mi hanno sostenuto» Michela Azzola: «Se si vince si festeggia, se una gara va male si cerca di voltare pagina con serenità. Questo il segreto della ‘banda di Alby’» Giovanni Feltrin: «Una stagione con tante soddisfazioni, ma allo stesso tempo lunga e stancante. La FIS ha in mente di ridurre di qualche gara il calendario e effettuare spostamenti più razionali. Sottoscriviamo» Riccardo Tonetti: «A Chamonix è scattato qualcosa. Avevo il fuoco dentro, una vittoria che mi ha davvero rilanciato. Anche per la Coppa del Mondo» Giordano Ronci: «Sono contento della stagione, ma non mi basta. Io voglio vincere» Alberto Ghezze: «Sarò ripetitivo, ma ringrazio tutto il mio staff: Giovanni Feltrin, Mattia Lavelli, Alberto Arioli, Monika Mueller, Edward Lawrence, Eros Belingheri. Averne...» Alessandro Serra: «Il gigante delle Finali che è poi quello olimpico è troppo piatto. Se ci sarà neve molle come per noi sarà proprio banale»
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aprile 2013 47 NOVEMBRE 2012 \\ \\ 51
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GUGLIELMO BOSCA Filtro: Normal
Start List, le posizioni degli azzurri… Con le due ultime gare stagionali delle discipline tecniche è stata aggiornata la start list di Coppa del mondo di slalom e gigante maschile e femminile. Nello slalom sono due gli azzurri nel primo gruppo: Manfred Moelgg con il 6, Stefano Gross con l’11, appena fuori Giuliano Razzoli (17) e Patrick Thaler (18) e a seguire Cristian Deville (25), Roberto Nani (30) e Riccardo Tonetti (47). Nel gigante maschile Moelgg è il primo azzurro (4) seguito da Davide Simoncelli (10), Max Blardone (12) Florian Eisath (22), Roberto Nani (28) e Luca De Aliprandini (36). Passando alle discipline veloci, nella discesa abbiamo Dominik Paris al secondo posto, Christof Innerhofer al quarto, poi Werner Heel (11), Peter Fill (21), Silvano Varettoni (29), Siegmar Klotz (34), Matteo Marsaglia (51). Nel superG: Matteo Marsaglia al secondo posto, Werner Heel al quinto, Christof Innerhofer (11), Peter Fill (17), Siegmar Klotz (19), Dominik Paris (24).
CONFERMATA IN CASSAZIONE LA CONDANNA A MORZENTI La sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 27 febbraio ha confermato la condanna per concussione aggravata all’ex presidente FISI Gianni Morzenti. In Corte d’Appello a Torino la condanna era stata di sei anni, la Cassazione ha confermato la responsabilità ma ha ‘rimandato’ il caso alla Corte d’Appello per rivedere l’entità della condanna, dopo le recenti normative in questa materia. Insomma, potrebbe arrivare una pena più ‘leggera’, una rideterminazione per il principio del ‘favor rei’. Resta il fatto che la condanna passata in giudicato è definitiva e sembra chiudere le porte a una candidatura di Morzenti in FISI, argomento di cui si era parlato nell’ambiente. Proprio a tal proposito Morzenti aveva dichiarato ad un nostro giornalista, a metà tra la dichiarazione e la battuta, «se mi ricandido prendo il 70% dei voti».
GIGI PARRAVICINI VERSO IL PRINCIPATO DI MONACO Al momento di andare in stampa mancava solo la firma, ma ormai dovrebbe essere quasi ufficiale: Luigi Parravicini, coach bergamasco delle velociste azzurre di Coppa del Mondo, è sul punto di andare nel Principato di Monaco ad allenare Alexandra Coletti. Dunque un altro tecnico FISI con i bagagli pronti, destinazione estero, dopo Max Carca e Paolo Deflorian. Nonostante le sirene di Livio Magoni, che lo avrebbe voluto nel suo team, Gigi avrebbe dunque scelto la via di Monaco. Parravicini e la Coletti, peraltro, hanno già lavorato insieme nelle squadre minori azzurre. Come nel calcio, i ‘mister’ azzurri sono diventati da esportazione, a conferma della validità della scuola sciistica italiana.
IL BORSINO DEGLI INFORTUNATI
48 \\ aprile 2013
DENISE KARBON
Nicole Gius ha detto basta Nicole Gius ha salutato compagne di squadra e tifosi ai Campionati Italiani di metà marzo, in Val di Fassa. L’addio dopo la prima manche del gigante. ‘Nick’ è stata per praticamente un decennio in squadra nazionale maggiore ed è salita quattro volte sul podio in Coppa del Mondo: in slalom a Semmering nella stagione 2002-2003 e a Zagabria nel 2008-2009, quindi in gigante a Kranjska Gora nella stagione 20062007 e a Lienz l’anno successivo. Quindi 25 volte nei ‘top ten’ in Coppa del Mondo, ha partecipato addirittura a sette edizioni dei Mondiali chiudendo al quinto posto lo slalom a Val d’Isère 2009. Due le Olimpiadi dove è stata ottava nello slalom di Vancouver 2010.
Nel corso del gigante femminile di Lenzerheide di domenica 17 marzo si è procurata la frattura del malleolo tibiale e della parte vicina del perone della gamba destra che le è stata immediatamente ridotta chirurgicamente. I tempi di recupero saranno di circa tre mesi.
MANUELA MOELGG
I consueti guai alla schiena (soffre da anni di patologie da sovraccarico alla colonna vertebrale), l’hanno costretta a gareggiare per tutto l’anno senza l’adeguata preparazione. Ha saltato le tappe finali di coppa a causa di un problema alla cartilagine del ginocchio in via di guarigione.
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DAVIDE SIMONCELLI E se continua a nevicare... Perché non approfittarne?! I love powder e boschetti Filtro: Normal
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MATTEO MARSAGLIA Filtro: Hefe
… e delle azzurre Nel gigante femminile Irene Curtoni, decima e Nadia Fanchini diciottesima, sono le migliori azzurre, mentre fra i pali stretti Irene Curtoni occupa la diciottesima posizione. Nel gigante femminile anche Denise Karbon (24) Manuela Moelgg (29), Elena Curtoni (30), Lisa Magdalena Agerer (40) e Sabrina Fanchini (47), mentre Federica Brignone quando tornerà in gara avrà un pettorale del primo gruppo. Nello slalom Chiara Costazza è alla posizione 26 seguita da Manuela Moelgg (38) e Michela Azzola (40). In campo femminile nel superG la prima azzurra è Elena Curtoni, ventesima, poi Daniela Merighetti (25), Sofia Goggia (29), Nadia Fanchini (32), Verena Stuffer (33), Lisa Agerer (34), Francesca Marsaglia (41), Camilla Borsotti (45), Enrica Cipriani (47) ed Elena Fanchini (48). Nella discesa: Daniela Merighetti (11), Elena Fanchini (19), Nadia Fanchini (23), Verena Stuffer (29), Francesca Marsaglia (32), Camilla Borsotti (37), Lisa Agerer (38), Elena Curtoni (44).
FLAVIO RODA, UN ANNO DOPO... «È già trascorso un anno dalla mia elezione a presidente della FISI, il tempo è volato veloce, le cose fatte sono state molte come le cose che restano ancora da fare…». Inizia così la lettera aperta che il presidente della FISI Flavio Roda ha inviato al mondo degli sport invernali pochi giorni prima di andare in stampa. Si parla, naturalmente, dei risultati sportivi, ma anche del pianeta giovani, aprendo a possibilità di modifiche in FuturFisi: «La nostra Federazione e’ stata la prima in Italia a progettare e ad implementare un progetto sportivo per i giovani atleti tra i 15 anni e i 20 anni… Terminata la prima stagione, ora il progetto è sensibile di perfezionamenti, come è nella logica delle nuove iniziative». Tra i passaggi negativi quello sul tesseramento che, nonostante le modifiche alla tessera, non è in crescita e, per proporre tessere differenziate, il presidente ha annunciato un’assemblea straordinaria per la modifica dello statuto. Curiosamente, però, nessun riferimento ai conti, che erano uno dei cavalli di battaglia di Morzenti. Nuovo presidente, nuovo stile…
GIULIA GIANESINI
Caduta nel corso di un allenamento in gigante sulla pista di Ushuaia nello scorso mese di settembre, si è procurata un trauma cranico commotivo che le ha lasciato delle cefalee che le procurano difficoltà nella concentrazione sugli sci. Ha preso il via nei giganti di Soelden, St. Moritz e Courchevel, senza mai qualificarsi per la seconda manche.
SABRINA FANCHINI
Operata il 12 dicembre per la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, sta completando a Brescia la fase riabilitativa, in primavera tornerà a fare sciata in campo libero.
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IRENE CURTONI Cooking some Bucatini all’amatriciana with my man @davidesimo Filtro: Walden
A Nadia e Dominik il GP Pool
Sono Nadia Fanchini e Dominik Paris i vincitori del Gran Premio Pool Sci Italia 2013. Nella speciale classifica del Pool la Fanchini, con 23,5 punti, è davanti a Daniela Merighetti (17) e Irene Curtoni (17). Paris, con 56 punti, ha superato Innerhofer (48) e Moelgg (47,5). Nell’albo d’oro del premio 2013 Nadia Fanchini / Dominik Paris - 2012 Federica Brignone/Massimiliano Blardone - 2011 Federica Brignone/Christof Innerhofer - 2010 Johanna Schnarf / Giuliano Razzoli - 2009 Denise Karbon / Peter Fill - 2008 Denise Karbon / Manfred Mölgg - 2007 Manuela Mölgg / Peter Fill - 2006 Chiara Costazza / Peter Fill - 2005 Lucia Recchia / Giorgio Rocca - 2004 Denise Karbon / Manfred Mölgg - 2003 Denise Karbon / Giorgio Rocca - 2002 Daniela Ceccarelli / Isolde Kostner / Karen Putzer.
GIOVANNI BORSOTTI
Operato lo scorso 12 dicembre per la rottura del legamento crociato e del menisco del ginocchio destro e la lesione del legamento collaterale del ginocchio sinistro, sta terminando il periodo di potenziamento muscolare e fra poche settimane comincerà gli allenamenti sugli sci.
Lo sci ricorda Pietro Mennea Anche lo sci si è fermato per salutare Pietro Mennea, la ‘Freccia del Sud’. Secondo quanto deciso dal CONI, infatti, in tutte le gare delle federazioni associate è stato osservato un minuto di silenzio nel fine settimana del 23 e 24 marzo.
JOHANNA SCHNARF
Infortunata lo scorso 25 settembre nel corso di un allenamento in gigante sulla pista di Cerro Castor, in Argentina, è stata operata a causa della rottura del legamento crociato anteriore e del menisco laterale del ginocchio destro. Ha completato la riabilitazione e a marzo ha ricominciato a fare sciata libera.
MATTIA CASSE
Nel corso della discesa maschile di Lake Louise dello scorso 24 novembre si è procurato la frattura del trochite e della testa omerale della spalla sinistra. Ha ricominciato ad allenarsi a pieno ritmo sugli sci da alcune settimane.
FEDERICA BRIGNONE
Operata lo scorso 17 dicembre per l’asportazione di una cisti tendinea all’altezza del malleolo della caviglia destra, sta proseguendo la riabilitazione e a marzo ha indossato per la prima volta gli scarponi, sciando in campo libero.
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val di fassa | CAMPIONATI ITALIANI
L’esperimento dello slalom è la strada da seguire. I Campionati Italiani Assoluti, fatti così, sono gare tecnicamente preparate alla perfezione ma senza appeal per i ‘big’, per i media e per il pubblico DI GABRIELE PEZZAGLIA \ FOTO RALF BRUNEL
Nella foto: Paolo Pangrazzi, neo-campione italiano di discesa libera
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CAMPIONATI ITALIANI | val di fassa
POZZA DI FASSA - ITALIA 20 marzo 2013 \\ Passo San Pellegrino gigante \\ femminile 1. Elena Curtoni (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.07 2. Francesca Marsaglia (Esercito) ������������������������������������������������������������������������������������������ 1.56.26 3. Anna Hofer (Fiamme Oro) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.48 4. Karoline Pichler (Fiamme Oro) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 1.56.70 5. Nicole Agnelli (Caspoggio) ������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.56.84 6. Michela Azzola (Fiamme Gialle) ���������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.11 7. Ida Giardini (Livigno) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.58 8. Lisa Magdalena Agerer (Forestale) �������������������������������������������������������������������������������� 1.57.87 9. Marta Benzoni (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.96 10. Elena Re (Ski College Limone) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 1.57.99
POZZA DI FASSA - ITALIA 20 marzo 2013 \\ Passo San Pellegrino gigante \\ maschile 1. Davide Simoncelli (Fiamme Oro) �������������������������������������������������������������������������������������������� 1.50.43 2. Michael Gufler (Carabinieri) ����������������������������������������������������������������������������������������������������1.50.79 3. Alexander Ploner (Carabinieri) �������������������������������������������������������������������������������������������1.50.97 4. Luca De Aliprandini (Fiamme Gialle) ���������������������������������������������������������������������������������1.51.33 5. Christof Innerhofer (Fiamme Gialle) ������������������������������������������������������������������������������1.51.36 6. Michele Gualazzi (Ski College Limone) ������������������������������������������������������������������������� 1.51.56 7. Florian Eisath (Fiamme Gialle) ��������������������������������������������������������������������������������������������������1.51.60 8. Adam Peraudo (Carabinieri) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.51.68 9. Alex Zingerle (Fiamme Gialle) ��������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.51.76 10. Andrea Ballerin (Fiamme Oro) ��������������������������������������������������������������������������������������������� 1.52.08
Un Campionato Italiano Assoluto in tre atti: gli slalom il 30 dicembre in notturna poi, a fine stagione, i giganti e le gare veloci. Gare inizialmente programmate a Passo San Pellegrino la settimana prima di Pasqua, con i giganti al Col Margherita e superG e discese sulla Cima Uomo. Però le pessime condizioni meteo hanno costretto i solerti organizzatori dello Ski Team Fassa a far disputare i giganti sulla Aloch di Pozza e rinviare alla prima settimana di aprile la velocità. Scelta poi rivelatasi azzeccatissima. Una manifestazione ben riuscita in pista e nella logistica, anche se, rispetto agli slalom, le gare si sono svolte in tutt’altra atmosfera. PARTERRE DESERTI PER LA VELOCITÀ Ricordate le zone d’arrivo della Aloch per gli slalom in notturna? Ecco, l’opposto. Non c’era anima viva a vedere le gare, ma ormai è così da troppi anni. I Campionati Italiani Assoluti sono rassegne dimenticate dai media, inserite nei calendari a fine stagione, colpo di coda di annate agonistiche sempre più logoranti. Troppo stridente il contrasto con gli slalom, a tal punto che tanti addetti ai lavori vedrebbero una rassegna del 52 \\ aprile 2013
genere anche durante il periodo clou della stagione. «La Federazione ormai spezzetterà queste gare, gli slalom sono già in calendario a dicembre» ha fatto sapere Devid Salvadori di FuturFisi. «Sarebbe un’idea fare il gigante tricolore dopo quello di Coppa de Mondo in Alta Badia, così queste gare sarebbero valorizzate» ha detto il DT del Trentino Matteo Guadagnini. «Solo nello sci alpino gli Assoluti sono a fine stagione, in altri sport invernali invece sono da anni ormai nel pieno dell’attività - gli fa eco Giorgio Deluca dello Ski Team Fassa -. Velocità a dicembre? Noi saremmo anche disponibili, l’importante è mettersi d’accorso sul calendario». Simone
Ida Giardini settima assoluta ma prima nella graduatoria Grand Prix della discesa libera
UN PIEDE DENTRO, L’ALTRO FUORI I Campionati Italiani Assoluti sono l’appuntamento della stagione dove si pianificano le squadre, dove i direttori tecnici incontrano gli allenatori e gli atleti, dove ogni momento è buono per scovare una notizia, una ‘bomba di mercato’, ascoltare i buoni propositi dei nuovi arrivati o le lamentele degli esclusi. Fra i tanti argomenti scegliamo quello riguardante due velociste: stiamo parlando di Camilla Borsotti e Francesca Marsaglia. Hanno un piede fuori e uno dentro dalla futura squadra delle velociste. Di loro vogliamo pubblicare una considerazione sacrosanta: «Che si decidano, qui nessuno ti dice nulla. Siamo alle solite, serve chiarezza, dobbiamo programmarci. Certo che se non siamo in squadra è davvero difficile avere la possibilità di fare discesa, è quasi come essere tagliate fuori…». (Nella foto Brosotti e Marsaglia)
Stiletto delle Alpi Centrali è favorevole ad anticipare tutto il calendario: «Mi viene in mente Santa Caterina Valfurva per parlare di una località del mio Comitato. Stazioni del genere sarebbero disponibili sempre e comunque». Intanto una soluzione dovrà essere trovata: fa tristezza non vedere nessuno ai parterre di un Campionato Italiano con al via atleti del calibro di Dominik Paris, per fare un solo nome. E poi in piena stagione potrebbe diventare una gara utile a dissipare gli storici e annosi dubbi sulle convocazioni per i grandi eventi, tipo Mondiali o Olimpiadi. Perché non scegliere tra gli ‘indecisi’ con una gara secca, tipo i trials americani?
val di fassa | CAMPIONATI ITALIANI
Toh, si rivede Casse... Apripista d’eccezione di tutte le gare veloci il poliziotto Mattia Casse. Eccolo ai ‘microfoni’ di Race: «Dopo l’operazione per la frattura alla spalla sinistra ho fatto parecchia riabilitazione e fisioterapia. Poi ho ripreso a sciare e fare qualche allenamento con la squadra dopo i Mondiali. Adesso eccomi qui, recuperato. Una grande stagione quella dei miei compagni, ma che rabbia non potermi confrontare con loro! Sarà per il prossimo inverno».
SIMONCELLI, BIS D’ORO Alla fine hanno primeggiato i big azzurri, anche se sarebbe stato bello un impegno maggiore da parte dei nostri campioni per essere presenti a più gare. Anche così il Campionato Italiano Assoluto potrà tornare ad avere il lustro che meriterebbe. Intanto il gigante sulla Aloch ha premiato uno dei nostri migliori interpreti della specialità. Il poliziotto di Rovereto Davide Simoncelli ha vinto per la seconda volta consecutiva il titolo. Sul podio con lui ci sono due terribili ‘vecchietti’: stiamo parlando di Michael Gufler ed Alexander Ploner. I carabinieri altoatesini non mollano l’osso, dimostrando che in Italia
Quelli del Fassa Hanno lavorato incessantemente: un tricolore infinito, tra rinvii, spostamenti e annullamenti. Il tempo sempre ostile, le condizioni sempre al limite. Eppure sulla Aloch di Pozza di Fassa e sulla Cima Uomo del Passo San Pellegrino la macchina organizzativa dello Ski Team Fassa, coadiuvata dal presidente Giorgio Deluca e dal direttore tecnico Marco Costazza, ha funzionato alla perfezione. Professionalità ed entusiasmo. Averne... (Nella foto lo staff dello Ski Team Fassa)
Nelle foto: Elena Curtoni in azione sulla Aloch , più a destra Michele Gualazzi, ottimo sesto assoluto e primo Giovani.
al momento rappresentano ancora le seconde linee più valide. Può piacere o no, ma ‘carta canta’. Poi Luca De Aliprandini, il tre volte vincitore quest’anno in Coppa del Mondo Christof Innerhofer e l’ottimo sesto Michele Gualazzi, che è anche il primo Giovane in classifica. Tra le donne, assenti le convalescenti Manuela Moelgg, Denise Karbon e Irene Curtoni, è toccato ad Elena Curtoni aggiudicarsi il titolo delle ‘porte larghe’. La polivalente dell’Esercito dopo la supercombinata di Pila due anni fa conquista il secondo oro e precede la ‘collega’ Francesca Marsaglia e la poliziotta Anna Hofer. Nei quartieri alti della classifica anche tre Giovani: Karoline
Pichler, Nicole Agnelli e Ida Giardini. A PANGRAZZI E MERIGHETTI GLI SCUDETTI DELLA DISCESA Neve e vento hanno costretto Deluca e la sua ‘banda’ a posticipare le gare veloci. In programma il 4 e 5, sono state poi anticipate di un giorno a causa di questo pazzo inverno che non ha mollato mai fino alla fine, con condizioni sempre al limite. In un giorno prove e gara sulla Cima Uomo, grazie a una ‘finestra’ di sole. In campo femminile la finanziera Daniela Merighetti è stata la più veloce. Per ‘Dada’ è il quarto oro assoluto in carriera, il secondo in discesa: ha dato oltre sette decimi di distacco a Francesca Marsaglia dell’Esercito e a Camilla Borsotti dei Carabinieri, un’enormità su una pista dove non ci sono passaggi particolarmente tecnici. Delude Elena Fanchini: ‘slittona’ com’è, era la favorita per la vittoria ma invece si deve accontentare della medaglia di ‘legno’. Settima Ida Giardini: l’atleta del Livigno ha vinto la classifica Grand Prix, precedendo Marta Bassino e Federica Sosio. Fra gli uomini è Paolo Pangrazzi a conquistare la medaglia d’oro. Un premio per un’annata un po’ tribolata, discreta certo, ma senza quella zampata decisiva, aprile 2013 \\ 53
CAMPIONATI ITALIANI | val di fassa
Nelle foto: dall’alto verso il basso: Camilla Borsotti in azione, la Forestale al gran completo festeggia l’ottimo risultato in superG, Verena Stuffer in azione. Al centro Dominik Paris in azione.
senza lasciare il segno. Per il poliziotto di Madonna di Campiglio si tratta della prima medaglia tricolore assoluta. Siegmar Klotz dell’Esercito si è fermato alla seconda piazza mentre sul podio c’è uno dei protagonisti assoluti della stagione, il forestale Silvano Varettoni che si è messo al collo il bronzo. Anche la discesa maschile era valida come tappa del circuito Grand Prix dove si è imposto Aaron Hofer, davanti a Guglielmo Bosca ed Henri Battilani.
Cortella: «Bene, ma si può dare di più» Michele Cortella
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Secondo argento per Michele Cortella, sempre in superG, sempre a Passo San Pellegrino. «Sono contento per la medaglia, sono moderatamente soddisfatto della mia stagione in velocità. In Coppa Europa sono nei primi trenta, ho fatto sesto ad Hinterstoder, ma si può sempre fare meglio. Ho avuto anche un po’ di sfortuna, come a Sarentino, quando ho perso uno sci. Intanto ringrazio la Forestale e guardo al prossimo inverno per andare forte in Coppa Europa e riuscire a inifilarmi successivamente in Coppa del Mondo».
SUPERG: VERDE ASSOLUTO Nonostante una nebbia minacciosa ma soprattutto una visibilità ‘piatta’, i superG sono andati comunque in scena. Su sei medaglie, addirittura cinque sono state griffate dalla Forestale. I ‘guerrieri verdi’ hanno dominato in lungo e in largo sulla Cima Uomo. Un trionfo totale. In campo femminile il primo oro di Verena Stuffer: dopo un’annata difficile è arrivata una vittoria che lascia alle spalle momenti bui, come quando in Nordamerica è stata investita con gli sci da un allenatore
‘Paflo’ e i fan Pangrazzi e un suo fan
Un gruppuscolo di sostenitori di Paolo Pangrazzi sono l’eccezione che conferma la regola in merito alle presenze alle gare veloci di questi Assoluti. Una sparuta rappresentanza del ‘Paflo Fan Club’ ha fatto festa con il poliziotto di Madonna di Campiglio che esulta per la sua prima vittoria assoluta in un tricolore: «Sono molto contento, spero che questo successo sia da stimolo per l’anno prossimo. Mi aspettavo di più, non posso nasconderlo, ma adesso voglio voltare pagina. Ho tanti esempi in giro che dimostrano che se si lotta si può arrivare a ottenere grandi risultati».
val di fassa | CAMPIONATI ITALIANI
‘Signor’ Varettoni
Carlo Beretta con Davide Cazzaniga
La riscossa di Carlo Beretta Quando questo numero arriverà in edicola si staranno svolgendo le ultime tappe Grand Prix con le gare veloci di Santa Caterina Valfurva valide anche come Campionati Italiani Giovani. Intanto al quarto posto e primo Giovane ‘fuori squadra’ della classifica Grand Prix Juniores c’è Carlo Beretta. Classe ‘92, lecchese di Ello cresciuto nel Circolo Sciatori Madesimo, è in forza al gruppo sportivo dell’Esercito. Oltre ai tecnici del corpo militare è seguito dal fedele Davide Pedroncelli e da quest’inverno anche da Giuseppe ‘Tello’ Gianera, maestro di lamine e solette. Dopo un avvio difficile, Carlo piano piano ha risalito posizioni ed è stato protagonista in gigante, superG e discesa. È a un passo dal rientrare nel giro azzurro, perché il primo dei ‘fuori squadra’ da regolamento della Commissione Giovani ha diritto di accedere alla nazionale.
Dopo un’annata davvero brillante in Coppa del Mondo di discesa e con il ‘posto fisso’ in superG, Silvano Varettoni lascia gli Assoluti con due bronzi. Ma quello che più ha colpito è la sua gioia per l’argento di Cortella. Nella finish area della Cima Uomo guardava scendere gli ultimi atleti ‘pericolosi’ e quando ha capito che il podio di ‘Cort’ era al sicuro, ha tirato un sospiro di sollievo e abbracciato Michele. Bel gesto ‘Varetta’!
Michele Cortella e Silvano Varettoni
passo san pellegrino - ITALIA 3 aprile 2013 \\ Passo San Pellegrino discesa \\ maschile 1. Paolo Pangrazzi (Fiamme Oro) ��������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.35 2. Siegmar Klotz (Esercito) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.37 3. Silvano Varettoni (Forestale) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.53 4. Michele Cortella (Forestale) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.62 5. Luca De Aliprandini (Fiamme Gialle) ����������������������������������������������������������������������������������1.15.69 6. Dominik Paris (Forestale) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.79 7. Aaron Hofer (Fiamme Gialle) �������������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.86 8. Guglielmo Bosca (Esercito) �������������������������������������������������������������������������������������������������������1.15.92 9. Rocco Delsante (Polizia) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.16.22 10. Henri Battilani (Aosta) ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.16.38
3 aprile 2013 \\ Passo San Pellegrino discesa \\ femminile 1. Daniela Merighetti (Fiamme Gialle) ������������������������������������������������������������������������������������1.16.99 2. Francesca Marsaglia (Esercito) ���������������������������������������������������������������������������������������������1.17.71 3. Camilla Borsotti (Carabinieri) ������������������������������������������������������������������������������������������������ 1.17.84 4. Elena Fanchini (Fiamme Gialle) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.17.92
straniero, spaventandosi e perdendo fiducia. Il carabiniere Camilla Borsotti conquista il secondo podio di questa rassegna, poi terza una rediviva Lisa Magdalena Agerer, un’altra delle tante azzurre apparse in difficoltà in Coppa. Un podio per rilanciarsi? Fra i maschi è andata in scena una tripletta d’altri tempi, nonostante al via ci fosse il finanziere Werner Heel che è da poco salito due volte sul podio in Coppa del Mondo in questa specialità. Il vicecampione del mondo della discesa Dominik Paris ha vinto l’oro,
mentre la sorpresa più bella è quella di Michele Cortella. Per il veronese si tratta della classica iniezione di fiducia che lo convincerà a non mollare e a combattere ancora per trovare spazio nel circuito continentale. Ha completato il podio verde Silvano Varettoni. Heel è finito quarto, poi Paolo Pangrazzi, Siegmar Klotz e Luca De Aliprandini. Il superG femminile non valeva come circuito Grand Prix, a differenza di quello maschile: vittoria di Henri Battilani su Aaron Hofer, Guglielmo Bosca, Davide Cazzaniga e Carlo Beretta.
5. Lisa Magdalena Agerer (Forestale) ���������������������������������������������������������������������������������� 1.17.99 6. Verena Stuffer (Forestale) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.18.53 7. Ida Giardini (Livigno) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.18.77 8. Marta Bassino (Val Vermenagna) ����������������������������������������������������������������������������������������1.18.80 9. Federica Sosio (Fiamme Gialle) ������������������������������������������������������������������������������������������������1.19.29 10. Elisabeth Egger (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������������1.19.43
5 aprile 2013 \\ Passo San Pellegrino superg \\ maschile 1. Dominik Paris (Forestale) �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������1.19.62 2. Michele Cortella (Forestale) ��������������������������������������������������������������������������������������������������1.19.94 3. Silvano Varettoni (Forestale) �������������������������������������������������������������������������������������������������1.19.99 4. Werner Heel (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������������������������1.20.27 5. Paolo Pangrazzi (Fiamme Oro) ������������������������������������������������������������������������������������������������1.20.56 6. Siegmar Klotz (Esercito) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.20.70 7. Luca De Aliprandini (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������1.20.77 8. Henri Battilani (Aosta) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.21.19 9. Michelangelo Tentori (Fiamme Oro) ��������������������������������������������������������������������������������1.21.49 10. Aaron Hofer (Fiamme Gialle) ��������������������������������������������������������������������������������������������������1.22.09
«La mia Forestale...» Per la serie ‘amare un Corpo’, una mentalità, un colore. Ha trionfato a Kitzbuehel, a Bormio, si è messo al collo la medaglia d’argento ai Mondiali di Schladming, ma questo oro assoluto in superG vuol dire tanto per Dominik Paris, a cui è stato consegnato anche da Pierangelo Molinaro il premio ‘Candido Cannavò’, promosso da ‘Sciare con il Cuore’. «Una vittoria per la ‘mia’ Forestale. Ci tenevo, ci tenevano. A maggior ragione dopo quest’annata trionfale, qui sentivo la pressione di dover dimostrare di essere il numero uno, almeno in una gara. È andata bene, il premio finale di una stagione indimenticabile. E poi la soddisfazione di aver ricevuto il premio ‘Candidò Cannavò’, un grande giornalista di sport».
Dominik Paris
5 aprile 2013 \\ Passo San Pellegrino superg \\ femminile 1. Verena Stuffer (Forestale) �������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.21.04 2. Camilla Borsotti (Carabinieri) ����������������������������������������������������������������������������������������������� 1.21.84 3. Lisa Magdalena Agerer (Forestale) ������������������������������������������������������������������������������� 1.22.08 4. Elena Curtoni (Esercito) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.23.19 5. Anna Hofer (Fiamme Oro) ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.23.22 6. Ida Giardini (Livigno) ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� 1.23.29 7. Daniela Merighetti (Fiamme Gialle) ����������������������������������������������������������������������������������� 1.23.79 8. Francesca Marsaglia (Esercito) ������������������������������������������������������������������������������������������ 1.23.88 9. Federica Sosio (Fiamme Gialle) �����������������������������������������������������������������������������������������������1.24.02 10. Marta Bassino (Val Vermenagna) �������������������������������������������������������������������������������������� 1.24.91
aprile 2013 \\ 55
MAX CARCA | SKIPEOPLE
Max Carca
Tu vuò fa il canadese... Max Carca ha accettato la proposta di Alpine Canada e allenerà la squadra maschile di Coppa del Mondo delle discipline tecniche. Ricordi, progetti e saluti nella prima intervista da ex di Gabriele Pezzaglia
SQUADRA CHE VINCE... Davvero pochi ritocchi nel settore maschile: d’altronde squadra che vince non si cambia. Max Carca ha lasciato la formazione dei velocisti, ma probabilmente il suo ruolo non verrà ricoperto da nessun altro tecnico, nonostante gli atleti stiano spingendo per un altro coach nel team. Si sta pensando piuttosto a una soluzione solo per le gare. Inoltre sono al vaglio ipotesi per incrementare la struttura in funzione fisioterapia/ osteopatia/prevenzione. Nelle discipline tecniche c’è stato un nuovo innesto: Stefano Costazza, già allenatore responsabile delle azzurre delle discipline tecniche, affiancherà Jacques Theolier e i suoi uomini per il gigante.
SKIPEOPLE | MAX CARCA
ca, ma abbiamo caratteri e un modo di gestire i rapporti estremamente differenti». Un atleta che hai allenato e su cui puntavi ma invece non è mai esploso? «Luca Senoner: aveva un potenziale davvero immenso il ragazzo».
opo undici anni di Coppa del Mondo con la squadra azzurra, Max Carca, quarant’anni, tortonese di Volpedo, ha deciso proprio nelle ultime settimane di allenare la giovane compagine canadese di Coppa del Mondo delle discipline tecniche. L’allenatore di tanti campioni, in ultimo di Christof Innerhofer, è pronto per una nuova emozionante sfida. Ecco la sua prima intervista da allenatore del Canada. Quando e perché hai maturato questa scelta? «È da un po’ di anni che ho richieste da squadre estere, quest’inverno però, dopo le finali di Lenzerheide, ho preso una decisione definitiva». Ti mancava qualcosa in Italia? «Io stavo bene e anche il discorso economico è stato ininfluente. Però mi sentivo arrivato, come appagato, avevo necessità di nuovi stimoli». Cosa ti mancherà dell’Italia? «Il rapporto con gli atleti che ho costruito anno dopo anno. Mi mancherà il condividere i momenti belli e quelli meno belli». Tanti successi con Christof Innerhofer, quello che ricordi più volentieri? «Tanti successi, hai detto bene, ma la vittoria di Wengen sul leggendario Lauberhorn quest’anno è senza dubbio il trionfo più significativo». Hai allenato anche Giorgio Rocca. Come ti sei trovato a confrontarti con un atleta così forte? «Mi sono trovato subito bene, siamo diventati anche amici con il tempo. Ho potuto assistere a tutte le sue vittorie e ai podi. Alla prima vittoria, a Wengen 2003, ero in ‘partenza’, poi ero responsabile degli slalomisti quando fece il secondo posto, con Manfred Moelgg primo, a Garmisch nel 2009». Con Razzoli ci hai visto bene. È vero che hai insistito per portare ‘Razzo’ in squadra A? «Sì è vero. Con Razzoli c’è un grande rapporto, ci sentiamo ancora. Con la sua famiglia mi sento uno di casa». È vero che con Claudio Ravetto è stato sempre un rapporto ‘odi et amo’? «Diciamo che fra me e Ravetto c’è stima recipro-
L’allenatore che stimi di più? «Antonio Frattarelli». La cosa che ti piace di più dello sci? «È uno sport in continua evoluzione e dove ti metti sempre in discussione». La cosa che ti piace di meno? «Quando in Coppa del Mondo per motivi economici decidono di fare le gare a tutti i costi, sempre e comunque». Giovanni Morzenti o Flavio Roda? «Flavio Roda presidente!». Perché? «È uno di noi, è un mio collega. Con Flavio mi sono sempre trovato bene, ho avuto un dialogo costruttivo». I segreti delle sei vittorie della passata stagione? «Non c’è un segreto particolare, sono stati successi nati da una continuità di lavoro, da un progetto che viene da lontano. Un progetto di team insomma, creato giorno dopo giorno». Cosa ti aspetti da questa nuova esperienza in Canada? «Di crescere come uomo e allenatore e di far
crescere questa squadra. Sarà una sfida avvincente, uno stimolo nuovo, una battaglia tutta da giocare. Ma ho fiducia». Al tuo fianco Paolo Deflorian... «Già, conosco Paolo dai tempi in cui facevamo insieme gli atleti. È uno affidabile, gran lavoratore, anche un motivatore». E anche il piccolo Edoardo adesso al tuo fianco. Ti ha cambiato la nascita di un figlio? «Certo, sono più sereno. Vedo le cose da un altro punto di vista e dando la giusta importanza, il giusto peso». Le scommesse con la nuova squadra? «Michael Janyk e Julien Cousineau nei ‘top ten’, e poi ho tanti giovani. In gigante devono crescere». Supercombinata disciplina da eliminare? «C’era dai tempi di Thoeni, ma non faccio il tifo per la supercombi. Però se la vogliono tenere per assegnare medaglie facciano pure. Semmai sarebbero da valorizzare maggiormente le altre discipline e rendere il circuito più spettacolare». E come? «Innanzitutto con le riprese televisive, questo è l’aspetto più importante, la svolta. E poi valorizzare le piste più impegnative, inserire nei tracciati parecchi passaggi tecnici, più spettacolari. Merita un discorso il superG: mi piace molto, a volte però si fa di tutto per renderlo noioso, vedi l’utilizzo di piste assolutamente non idonee come Lake Louise e Kitzbuehel». Che gara consiglieresti di vedere dal vivo? «Adelboden, Wengen, Kitzbuehel, Schladming. Insomma, quella che si vuole, ma a gennaio, il mese del grande sci». Hai un rammarico in questi undici anni da coach azzurro? «Non aver conquistato un podio nella Coppa del Mondo generale. D’altronde Christof Innerhofer e Peter Fill sono stati frenati dagli infortuni».
Lo segue Deflorian
«Una grande avventura con Max Carca e i canadesi. Nuovi stimoli, nuove motivazioni. Dopo dieci anni di Comitato Alpi Occidentali, due di squadra C femminile e quattro anni con le slalomgigantiste azzurre è venuto il momento di cambiare. È stata una grande avventura con le azzurre, ma andato via Stefano Costazza è finito praticamente un ciclo. A questo punto mi sono reso subito disponibile al nuovo progetto con il Canada». (Paolo Deflorian)
Una delusione? «L’uscita nella seconda manche a Torino 2006 di Giorgione. Peccato, l’Italia intera faceva il tifo per lui». Giornalisti e mondo dello sci, come vedi questo rapporto? «La stampa ovviamente è utile per la promozione del nostro sport. In Italia a volte però è poco obiettiva. Io e i giornalisti? Forse a volte faccio fatica ad aprirmi, ma sono fatto così…». APRILE 2013 \\ 57
LIVIO MAGONI | SKIPEOPLE
Livio Magoni
IL RITORNO DEL ‘MAGO’ Cambio dELLA guardia nel settore femminile discipline tecniche. Ecco Livio Magoni, bergamasco di Selvino, 49 anni e nelle ultime tre stagioni nello staff del fenomeno Tina Maze di Gabriele Pezzaglia
i trionfi con Tina Maze, mi avrebbe fatto un immenso piacere poter tornare ad allenare in Italia e poter dare il mio contributo». Il sogno è diventato realtà adesso... «Già. Dopo i Mondiali ci sono stati i primi contatti con Raimund Plancker. Poi la trattativa è andata avanti piano piano, adesso eccomi qua».
Magoni sarà l’allenatore responsabile al posto di Stefano Costazza. È questa la notizia ‘bomba’ dello sci mercato di primavera. Livio Magoni, dopo innumerevoli trionfi con la fuoriclasse slovena, è pronto a rimettersi in gioco e portare di nuovo in alto le azzurre del gigante e dello slalom. È un ‘cavallo di ritorno’ visto che aveva già lavorato con la squadra di Coppa Europa. Quando hai deciso di lasciare il team di Tina? «Già l’anno scorso ero in dubbio se rimanere, poi dopo un terzo ed un secondo posto nella Coppa overall mi mancava il primo. L’ultima sfida, poi vinta, mi ha convinto a rimanere un altro anno» Perchè questo divorzio? «Non è stato un divorzio, ma una scelta personale, dettata principalmente da due esigenze. La prima di natura familiare, dato che ho avuto un altro bimbo, Elias. E poi volevo stare di più a casa. Con la Maze a casa ci stai poco, troppo poco. In inverno praticamente mai. Poi avevo un sogno...Visto che mi sentivo appagato dopo
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Cosa ti ha lasciato l’esperienza con Tina? «Troppe, tante cose. È la numero uno, indiscutibilmente la più forte. La cosa che mi ha sempre impressionato è la sua forza di volontà, il fatto di non volere mollare mai, di non essere mai appagata. È veramente il massimo della professionalità e della tenacia». L’episodio che ti è rimasto più impresso? «Prima del gigante di Lenzerheide, con la Coppa generale e la Coppetta già in tasca, ha trascorso la vigilia come se quella gara fosse decisiva. Non perde mai un attimo la concentrazione, vuole vincere sempre e comunque. E quando va male ad esempio nella prima manche? Non conosce la parola calcolo, per lei ogni svantaggio è recuperabile. Ha la testa come Alberto Tomba». I ricordi più belli? «L’oro in gigante a Garmisch 2011, poi dopo la supercombinata di Meribel quest’inverno con l’aritmetica della Coppa del Mondo. Ho pianto…». Dicono che non sia facile lavorare con Andrea Massi, cosa ne pensi?
«Ognuno ha il suo carattere, certo, il suo non è facile ma anche io ho la mia personalità e Tina ha la sua. Quando vivi praticamente tutti i giorni insieme per tre anni è come stare in famiglia. Si gioisce, ci si confronta e a volte si litiga, un po’ come quando stai sempre a casa con la moglie». Hai mai avuto contrasti con la Maze? «Se qualcosa non le andava bene dopo la gara non si risparmiava. Ma attenzione, non contrasti o litigi, ma chiarimenti, precisazioni. In modo schietto, limpido, senza tante parole. Contrasti nel vero senso della parola assolutamente mai» Torni da vincitore, ma ti hanno mandato via malamente, non è vero? «Dopo la stagione 2004/2005 mi avevano accusato di aver mostrato alle atlete un filmato non proprio sportivo durante la trasferta di Coppa Europa in Val Sarentino. Volevano incastrarmi, sono stati dei poveretti, forse assaliti dalla gelosia, dall’invidia. Mi hanno cacciato, prima però c’è stato un processo sportivo in FISI. Come è andata a finire? Assolto pienamente, addirittura chi mi ha accusato ha poi ritrattato. Una bufala bella e buona insomma, peccato che ho perso il lavoro. Poi a posteriori devo ringraziarli, alla fine ho fatto esperienze all’estero estremamente vincenti e costruttive». Cioè, qual è stato il tuo percorso dopo l’uscita dalla FISI? «Prima con il Principato di Monaco, poi con la Polonia e anche due anni con lo sci club Orezzo. Un progetto d’eccellenza chiamato ‘Pro Ski’ vo-
SKIPEOPLE | LIVIO MAGONI
Nella foto: Livio Magoni in ricognizione con Tina Maze
«…quello con il team di Tina non è stato un divorzio, ma una scelta personale, dettata principalmente da due esigenze. La prima di natura familiare, dato che ho avuto un altro bimbo, Elias. E poi volevo stare di più a casa. Con la Maze a casa ci stai poco, troppo poco. In inverno praticamente mai.…»
luto da Efrem Merelli, Massimo Testa e Claudio Azzola. Più che un club sembrava una nazionale: Marta Benzoni, Stefano Baruffaldi, Elena Curtoni, Michela Azzola, Nicole Agnelli». Qual è la prima cosa che vorrai portare in Italia dell’esperienza con Tina e Andrea? «Sono due. La prima è la voglia di non mollare mai, di cercare sempre il limite, di non accontentarsi. La seconda è il confronto serrato, il dialogo. In Italia siamo troppo abituati a fare tanti giri di parole, ci confondiamo, siamo schiavi di paronie assurde a volte». Spiegati meglio... «Se c’è un problema fra atlete e staff bisogna subito parlarsi, in maniera cristallina. Non prima sfogarsi con il papà, il nonno, lo skiman, e chi passa per la strada. Più si arriva al nocciolo delle questioni, più le cose si risolvono in fretta». Gli obiettivi che ti poni con le ragazze? «Recuperare posizioni e risalire fino alla vittoria.
GRANDI CAMBIAMENTI Rivoluzioni nel campo femminile, anche se il direttore Raimund Plancker è stato confermato. Con Livio Magoni arriveranno anche Alessandro Roberto (dalla squadra discipline veloci) e il preparatore atletico Ruggero Muzzarelli dalla squadra B maschile. Paolo Deflorian va in Canada, Cesare Pastore è stato invece confermato. In dubbio ancora la posizione di Roberto Lorenzi. Nella velocità al posto di David Fill ecco Alberto Ghezze e con lui dal gruppo Coppa Europa salgono anche Giovanni Feltrin, Mattia Lavelli e Monika Mueller. Fill e Dorigo verso la Coppa Europa femminile. Si cerca il sostituto di Luigi Parravicini che andrà ad allenare il team del Principato di Monaco.
Abbiamo ragazze che hanno vinto e torneranno a farlo. Importante sarà prima risolvere i problemi fisici di alcune atlete come Molegg, Irene Curtoni e Karbon. Anche nel campo della riabilitazione servono regole, uniformità, cure condivise. Non ognuna a modo suo». Elena Curtoni, la consideri una polivalente? «Può diventarlo. Ma attenzione, polivalenza vuol dire quattro discipline e soprattutto quadruplicare la quantità di lavoro atletico». Che ruolo ha la preparazione atletica? «Fondamentale. Oggi fai la differenza se atleticamente il tuo fisico risponde sempre ad ogni forza esterna, ad ogni sollecitazione. Per farlo devi essere fisicamente a posto». Nadia Fanchini? «L’ho allenata in Comitato, in B e C. È una fuoriclasse. Aspettatevi ancora grandi cose da Nadia». Come vedi il rapporto fra sci e comunicazione in Italia? «Il mondo dello sci è chiuso, non siamo bravi comunicatori. I giornalisti fanno anche troppo con quello che hanno a disposizione».
aprile 2013 \\ 59
azzurri ai raggi di Gabriele Pezzaglia \ foto Zoom
Ăˆ stata una stagione a due facce, quella irripetibile dell’Ital-Jet, con cinque vittorie nelle discese, una in superG, la medaglia di Paris e quella da dimenticare del settore femminile e dello slalom maschile. Quella di Manfred Moelgg, che ha riportato la medaglia mondiale del gigante in Italia e quella di Federica Brignone, lontana dallo sci per un intervento. I nostri voti ai protagonisti e uno sguardo al futuro, disciplina per disciplina. Un inserto per ricordare e per prepararsi alla prossima stagione, ingannando l’attesa nei lunghi mesi estivi
SQUADRA nazionale | PRIMO PIANO
PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
9,5/10
DISCESA MASCHILE
Ital-jet da leggenda Senza parole. Una stagione incredibile per la discesa maschile, la migliore di sempre. Otto discese, cinque vittorie. Tripletta con Christof Innerhofer fra Beaver Creek, Wengen e Garmisch Partenkirchen, poi Dominik Paris che trionfa a Bormio e Kitzbuehel. Un dominio incontrastato, che ha visto anche il recupero di Werner Heel e una stagione sorprendente di Silvano Varettoni. Dietro questi ragazzi un team preparato e affiatato, meticoloso, rodato, guidato da Gianluca Rulfi e Massimo Carca, con il supporto di Christian Corradino, Tommaso Frilli e dei nuovi innesti Alberto Ghidoni e Alberto Senigagliesi. Se poi ci aggiungiamo l’argento Mondiale di Paris siano di fronte davvero a una stagione probabilmente irripetibile. Una squadra che vince perché è finalmente completa: non solo curve ad alta velocità, ghiaccio o comunque neve ‘che risponde’ sotto i piedi: adesso l’Ital-Jet è competitiva su più terreni. Il record era tre vittorie in una stagione, oggi è ampiamente superato.
Mezzo punto in meno della perfezione solo perché ci è sfuggita la coppetta di specialità (alla portata).
Il commento di Gianluca Rulfi «La squadra è cresciuta dopo una stagione di difficoltà. Abbiamo lavorato sui tratti pianeggianti, sulla scorrevolezza, sulle linee. Il lavoro ha pagato, siamo di fronte alla stagione dei record. Tutti sono cresciuti, mi aspetto ancora il salto di qualità da Marsaglia e Klotz. Innerhofer e Paris sono stati straordinari: il primo ha quella capacità eccelsa di creare velocità in curva, un'abilità da ginnasta nello spingere, il secondo è una miscela di forza, resistenza, 'piede fino': in una parola solidità».
Il futuro Lo staff sarà confermato, a parte Max Carca che ha scelto di volare in Canada (vedi intervista pag. 54). Rispetto all’anno scorso entrerà a far parte del gruppo in maniera effettiva Silvano Varettoni. E dopo l’infortunio sarà della partita anche Mattia Casse.
FOCUS ON Christof Innerhofer 2012: 203 punti 2013: 370 punti
L'esultanza di Christof Innerhofer per lo straordinario successo di Wengen ©FISI/ Pentaphoto
* posizione nella graduatoria di specialità
4
+12 16
3
+11 14
+35
10
10
Christof Innerhofer: ha vinto tre discese, un trionfo su tre piste da leggenda, Birds of Prey, Lauberhorn e Kandahar. Quarto nella classifica di specialità, a pochissimi punti dal secondo, è stato protagonista nonostante non si sia allenato in Argentina.
60 \\ aprile 2013
2013 2012
2013 2012
10
8
Dominik Paris: il ‘tempio’ dello sci, la Streif di Kitz. Terzo al mondo in discesa, ha vinto sempre nei tratti conclusivi, dimostrando una forza e una resistenza incredibile. Qualità e classe sopraffina. Ed è il più giovane tra i big della specialità.
Werner Heel: tre sesti posti, una rinascita dopo un biennio difficile. Ha cambiato materiale, ha diversificato la preparazione atletica puntando sulla forza e mettendo su sette chili di muscoli. Sprazzi dell’atleta vincente che avevamo conosciuto.
-2 24 22
26 45
2013 2012
2013 2012
7,5
Silvano Varettoni: un guerriero, che ha iniziato la stagione aggregato al gruppo Coppa Europa, finendola con il ‘biglietto’ per il gruppo Coppa del Mondo per il prossimo inverno. Quinto a Kvitfjell, proprio dove si era gravemente infortunato cinque anni fa.
2013 2012
6
Peter Fill: gare discrete, la migliore a Beaver Creek, ottavo, e poi spesso a ridosso dei primi dieci. Anche lui in crescita rispetto alla scorsa stagione, ma può fare di più. Manca davvero poco per tornare a primeggiare.
-1 33 32
-6
51
45
2013 2012
2013 2012
5,5
5,5
Siegmar Klotz: il dodicesimo posto di Kitzbuehel è il miglior risultato. Qualche piccolo miglioramento, ma in discesa non è ancora da prime piazze.
Matteo Marsaglia: ha fatto ancora troppa fatica in discesa. All’inizio dell’inverno ha avuto problemi di ‘set up’ con i materiali, ma dopo la discesa della supercombinata iridata ha fatto piccoli passi avanti. Può e deve crescere.
squadra nazionale | PRIMO PIANO
7,5/10
SUPERG MASCHILE
Scuola Italia
C’è il rammarico di Schladming dove al via avevamo cinque atleti, su una pista adatta alle nostre caratteristiche.
* posizione nella graduatoria di specialità
2 16
+14
4
+31
13
10
-3
9
Matteo Marsaglia: la prima vittoria in Coppa del Mondo su una pista selettiva come la Birds of Prey, poi il secondo posto sulle nevi di ‘casa’ della Saslong: tanto basta per mettere le mani sul podio della Coppa di disciplina terminata al secondo posto.
2013 2012
8
7
Dopo una stagione balorda, in cui tutto è andato per il verso sbagliato e dove si faceva fatica a vedere la luce, la situazione del superG azzurro è completamente cambiata. Matteo Marsaglia che vince a Beaver Creek e sale sul podio in Val Gardena, chiudendo al secondo posto la classifica finale di specialità. Poi ecco Werner Heel che ‘resuscita’: sul podio in Gardena e a Kviftjell, un ritorno di prepotenza sulla scena dopo un biennio difficile. E poi Siegmar Klotz che cresce a tal punto di meritarsi la qualifica ai Mondiali, un Dominik Paris che entra nei primi trenta al mondo, un Peter Fil che tiene sempre botta. Infine il ‘solito’ Christof Innerhofer, già iridato della disciplina, che è riuscito a salire sul podio di Kitzbuehel. Su 25 finalisti a Lenzerheide addirittura sei erano azzurri. Peccato solo per il superG iridato, dove i ragazzi non sono mai riusciti a essere in gara.
+29 23
41
2013 2012
Werner Heel: due podi che la dicono lunga sul suo ritorno. Gli è mancata solo la vittoria, ma la sua stagione in superG è da prima pagina. Se continua così nessuno gli può togliere la vittoria in futuro.
+25
16
25
35 2013 2012
+8
17
Christof Innerhofer: ci aspettavamo una medaglia ai Mondiali, conclusi al settimo posto. Comunque la ‘zampata’ Christof non se l’è risparmiata: il podio è arrivato a Kitzbuehel, a conferma che anche in superG la stagione è stata positiva.
2013 2012
5,5
Peter Fill: settimo a Kitzbühel come migliore risultato, una stagione così così, non al top ma nemmeno nelle retrovie. Ci ha abituati meglio, ha ancora tanto da dare a questa disciplina.
2013 2012
6,5
Siegmar Klotz: decimo a Kitzbühel e a Kvitfjell, una stagione in crescita per ‘Sighi’, che al momento ha più feeling in questa disciplina. È cresciuto tecnicamente ma fa ancora troppe sbavature.
Il futuro 52
2013 2012
6
Dominik Paris: è cresciuto, con due posti nei primi quindici è riuscito a entrare nei primi trenta della specialità. Un passo avanti in una disciplina dove può eccellere.
Lo staff è quello della discesa, per quanto riguarda gli atleti il gruppo è lo stesso ed è composto dai soliti otto. Aspettando Paolo Pangrazzi fra discesa e superG, che partirà dal gruppo Coppa Europa, e i convalescenti Andy Plank e Hagen Patscheider. E magari anche Henri Battilani.
FOCUS ON Werner Heel 2012: 35 punti 2013: 224 punti
Il podio di specialità a Lenzerheide, con Marsaglia secondo alle spalle di Svindal e davanti all'austriaco Mayer
Il commento di Gianluca Rulfi «L’anno scorso abbiamo fatto molta difficoltà in superG, ancora più della discesa. In discesa a tratti qualcosa si è visto, in questa specialità se non era buio pesto ci mancava poco. Abbiamo cambiato modo di sciare e mentalità. Sono cresciuti tutti con due punte: Matteo Marsaglia già da quest’estate si trovava suo agio anche sul facile, sulla neve non dura, ed ha fatto quel passo in avanti che lo ha inserito far gli atleti da battere, poi Werner Heel che è tornato quello di due anni fa. Però tutta la squadra ha avuto una crescita, sono contento per Paris e Klotz».
aprile 2013 \\ 61
PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
7/10
GIGANTE MASCHILE
Luci e ombre
Aspettavamo Blardone, è arrivata una storica medaglia di Moelgg. I giovani hanno faticato più del previsto.
Una stagione più che discreta quella del gigante, anche se per certi versi è stata un’annata in ‘chiaroscuro’, con note positive e qualche altra meno. Massimiliano Blardone, terzo l’anno scorso nella standing di disciplina e forte di due vittorie, ha fallito. Non fa più parte del primo gruppo ristretto e non è riuscito mai a salire sul podio. Sarà quello che ha patito di più i nuovi materiali, è vero, ma questo elemento non giustifica una stagione negativa, anche perché ha ‘ciccato’ anche un altro Mondiale a cui ha partecipato. Luca De Aliprandini non è entrato nei trenta, ma in Alta Badia ha pur sempre conquistato un ottimo undicesimo tempo. Bene Davide Simoncelli: ha fatto il podio a Beaver Creek, quindi è sempre stato a lottare con i primi e grande protagonista del Mondiale, anche se purtroppo per tre decimi ha perso il bronzo. Visto l’incidente estivo all’addome vederlo protagonista è stata già una bella soddisfazione. Roberto Nani è entrato nei primi trenta, Florian Eisath ha fatto qualche passo in avanti, mentre Manfred Moelgg è stato l’indiscusso protagonista azzurro. È quello che si è adattato meglio al nuovo sci: subito podio a Soelden e poi una stagione coronata con il bronzo iridato e il quarto posto nella Coppa di specialità.
Il commento di Claudio Ravetto «Blardone ha avuto problemi con il cambio di materiale, con la nuova tecnica del gigante, come tanti altri: scia bene ma gli manca qualcosa. Veramente bravo Simoncelli, anche se per tre decimi non ha fatto la medaglia ai Mondiali, la sua è sicuramente una stagione positiva. Nani a piccoli passi fa vedere che c’è, Manfred Moelgg ha fatto la sua migliore stagione, peccato per l’ultima gara dove ha perso il podio nella classifica di specialità ma è nel primo gruppo ristretto in entrambe le discipline tecniche. In complesso, a differenza dello slalom, stagione positiva». In alto Max Blardone nel gigante di Lenzerheide
* posizione nella graduatoria di specialità
4 20
+16
11
10
3
-1
27
+11
22 33
-
2013 2012
2013 2012
-10
2013 2012
2013 2012
FOCUS ON Manfred Moelgg 2012: 116 punti 2013: 301 punti
35
2013 2012
13
2013 2012
Il futuro
9
Manfred Moelgg la più bella stagione di sempre in gigante: è tornato sul podio a Soelden e poi è sempre stato con i primi. Dopo Aare 2007 e Garmisch 2011, a Schladming è arrivata la terza medaglia, la prima in gigante.
62 \\ aprile 2013
7
Davide Simoncelli: si è ripreso velocemente dall’intervento chirurgico all’addome in estate e dal conseguente stop. Subito competitivo, un podio, un sesto posto ai Mondiali e una buona stagione. Manca ancora quel ‘passettino’ per tornare a vincere.
6,5
Roberto Nani: obiettivo centrato entrando nei primi trenta, grazie anche al decimo posto di Val d’Isère che gli ha fatto guadagnare la convocazione per i Mondiali. Avanti a piccoli ma decisi passi.
6
Florian Eisath: al rientro da un infortunio al braccio, ha fatto una discreta stagione. Passi avanti in classifica, chiude a ridosso dei venti, anche se può fare molto di più, come nella seconda manche di Lenzerheide dove era sui tempi di Ligety.
6
Luca De Aliprandini: undicesimo in Alta Badia, poi un po’ troppa fatica con il nuovo materiale. Ha fatto la spola fra Coppa Europa, dove ha vinto, e Coppa del Mondo. Cresciuto, ha enormi potenzialità che non ha ancora sfruttato.
5
Massimiliano Blardone: dopo una stagione trionfale non è stato mai protagonista. Problemi di materiale? Probabile. Davvero sotto le aspettative, anche se ‘Blardo’ ci ha abituato sempre a inimmaginabili e continui grandi ritorni.
Staff confermato, l’unico dubbio potrebbe riguardare Alexander Prosch, ma le ultime voci lo vedrebbero ancora con il gruppo. Fra gli atleti Roberto Nani entra a tutti gli effetti con la squadra, mentre Luca De Aliprandini dovrebbe ancora iniziare con il gruppo Coppa Europa ed essere successivamente integrato con la A. Tornerà anche Giovanni Borsotti, infortunato. Da dietro sarà preso sicuramente in considerazione Alex Zingerle.
squadra nazionale | PRIMO PIANO
5/10
SLALOM MASCHILE
Un passo indietro FOCUS ON
Il futuro Medesimo staff e gruppo di atleti del gigante. Grazie al diciannovesimo posto di Kranjska Gora di Riccardo Tonetti l’anno prossimo ci sono otto posti in slalom per l’Italia. Ad oggi dovrebbero essere con molta probabilità riempiti da ‘Ricky’ e da Giordano Ronci. Questi due partiranno con il gruppo Coppa Europa e saranno via via introdotti nella squadra A. Ma attenzione anche ad Alex Zingerle e Giovanni Borsotti.
Cristian Deville 2012: 450 punti 2013: 81 punti
* posizione nella graduatoria di specialità
Il dream team di Theolier è partito per spaccare il mondo ma ha finito con la coda tra le gambe.
5
+21
spesso. Giuliano Razzoli è tornato a sciare forte dopo aver cambiato in corsa i materiali, ma i risultati non hanno rispecchiato questo progresso. Patrick Thaler è partito forte e poi si è smarrito. Si salva Roberto Nani, che ha avuto il merito di entrare nei primi trenta, come anche Riccardo Tonetti, che dopo alcune apparizioni ha conquistato a fine stagione i punti necessari per entrare nel contingente azzurro. Brilla solo Manfred Moelgg: ad Adelboden è tornato sul podio e ha chiuso quinto la classifica di slalom. Il numero uno non solo in gigante, ma anche fra i ‘pali stretti’.
Il commento di Claudio Ravetto «Eravamo la squadra da battere… invece è andata subito male a Levi. Lo slalom è così, dipende molto dalla sicurezza, dalla fiducia nei propri mezzi. L’ossessione di sbagliare ha compromesso la stagione, quella di Deville in particolare. Gross è andato ad alti e bassi, ma in rapporto all’inverno scorso e alle sue potenzialità non ci siamo. La grande sorpresa è Moelgg, poi sono contento perché Tonetti ha fatto il posto fisso. Razzoli è tornato a sciare bene ma mancano i risultati. La squadra è forte, ci credo ancora, ma la stagione non può essere positiva».
16
-1
46 2013 2012
2013 2012
Manfred Moelgg: un podio e sei piazzamenti nei dieci, con due quarti posti, a dimostrazione che ‘Manni’ è tornato fra i migliori interpreti della specialità. Peccato solo per l’uscita ai Mondiali, era in corsa per una medaglia.
Abbiamo iniziato la stagione come la squadra più forte. I migliori interpreti delle ‘porte strette’, facevamo paura a tutti, grazie a risultati sorprendenti. Invece è andata subito male, sempre a rincorrere il risultato. Gli slalomisti hanno perso sicurezza piano piano, smarrendo fiducia nei propri mezzi. A novembre Cristian Deville era quarto al mondo, Stefano Gross quinto: adesso i fassani sono rispettivamente dodicesimo e venticinquesimo. Non possono bastare un quarto e un quinto posto di ‘Sabo’ Gross, ci aspettavamo di più perché l’anno scorso ha dimostrato di valere il podio, se non sempre,
17
30
26
8,5
Stefano Gross a terra alle finali di Lenzerheide
+16
12
5
-7
2013 2012
6
Stefano Gross: quarto a Zagabria, quinto a Wengen e undicesimo a Schladming. Detta così la stagione sarebbe positiva, eccome. Ma da lui ci aspettavamo (e anche lui) i podi. È un campione, tornerà grande. Moelgg docet.
2013 2012
6
Roberto Nani: ‘Formichina’ Nani ha conquistato i punti necessari per chiudere proprio trentesimo la standing di slalom in Coppa del Mondo. Ha ancora parecchio margine.
16
13
5,5
Patrick Thaler: un inizio convincente, poi da metà stagione un’involuzione che lo ha fatto uscire dal primo gruppo di merito.
4
-3
2013 2012
2013 2012
5,5
4,5
Giuliano Razzoli: è partito male, poi ha cambiato materiali da Campiglio e si è rivisto a tratti il ‘Razzo di Minozzo’. Però è ancora troppo inconcludente ed è finito fuori dai primi quindici.
-21
25
Cristian Deville: l’eroe di Kitzbuehel 2012 si è smarrito. Invece di reagire ha fatto ancora più fatica, a parer nostro per l’ingiusta non convocazione a Schladming. Non la meritava sulla carta, è vero, ma nella gara secca dava più garanzie di Thaler.
aprile 2013 \\ 63
PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
GIGANTE FEMMINILE
5/10
Partite male, finite peggio
Tante attenuanti, soprattutto di carattere fisico. Ma guardando i numeri la stagione è insufficiente.
Ha ragione Raimund Plancker quando dice che l’infortunio di Denise Karbon alle finali di Lenzerheide chiude nel peggiore dei modi una stagione nata male. Federica Brignone infortunata per un problema legato a una cisti tendinea e fuori gran parte della stagione, Manuela Moelgg che praticamente non si è mai allenata per i soliti problemi alla schiena: così le ‘punte di diamante’ sono ko. Se poi ci mettiamo una Denise Karbon che, nonostante un buon inizio con un settimo posto a Soelden, sembra non rischiare ed attaccare più come una volta, il bilancio del team è davvero magro. Si aggiunge lo stop di Giulia Gianesini e Sabrina Fanchini e una Anna Hofer che non è riuscita a fare il salto: ci dobbiamo aggrappare a Irene Curtoni e Nadia Fanchini. La prima quattro volte nei dieci (ma da gennaio ha avuto problemi alla schiena che le hanno fatto rischiare la partecipazione alla rassegna iridata), la seconda è partita male anche se è stata protagonista nel finale di stagione con un settimo e un sesto posto. Una debacle la stagione di Lisa Agerer, dopo un’annata impressionante nel circuito continentale.
Il commento di Stefano Costazza «Una stagione partita male con tanti, troppo infortuni. Senza Brignone, con Moelgg a mezzo servizio, senza Gianesini, Sabrina Fanchini, con la stessa Irene Curtoni da fine dicembre sempre alla prese con un lancinante mal di schiena. Mi aspettavo qualcosa di più da Nadia Fanchini, anche se a fine stagione si è ritrovata. Karbon? Ha cercato di dare il massimo, a volte ci riesce, altre meno».
FOCUS ON DenisE Karbon 2012: 136 punti 2013: 109 punti
* posizione nella graduatoria di specialità
9
8
-1
+11
17 28
+18 29
14 21
-7
-13 35
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47 2013 2012
2013 2012
2013 2012
2013 2012
-16
2013 2012
Denise Karbon in azione
24 40 2013 2012
Il futuro
7
Irene Curtoni: è stata la gigantista più continua. Matura anno dopo anno, peccato che, anche a causa dei suoi problemi fisici, non riesca a fare quel salto di qualità per salire sul podio e magari vincere.
64 \\ aprile 2013
6,5
Nadia Fanchini: ha finito molto bene, ma all’inizio della stagione sembrava la cattiva copia della Nadia della scorsa primavera, quando era tornata competitiva. Ora sta di nuovo bene, è una fuoriclasse.
6,5
Elena Curtoni: piano piano è cresciuta e adesso è nelle trenta della disciplina, grazie al dodicesimo posto di Ofterschwang. Il titolo italiano assoluto dimostra comunque una piccolo passo avanti.
6
Denise Karbon: più che discreta a inizio stagione, si è persa. Sembra rischiare e crederci meno, ma quando ci dà dentro è ancora fra le più forti, vedi il quarto posto della prima manche a Lenzerheide.
5
Manuela Moelgg: non si è mai allenata, ha fatto una fatica tremenda per la schiena. Un consiglio: scegliere una cura e insistere con quella senza fare il giro delle ‘sette chiese’.
5
Lisa Agerer: da ‘Imperatrice d’Europa’ a una stagione anonima. Non può assolutamente essere questo il suo valore reale.
Stefano Costazza non sarà più il responsabile. Al suo posto Livio Magoni, dopo l’esperienza vincente con Tina Maze. Nello staff Ruggero Muzzarelli dovrebbe occuparsi della preparazione atletica. Fra le atlete Elena Curtoni sarà stabilmente impegnata nei giganti, ma paradossalmente la novità del prossimo inverno sarò il ritorno, speriamo in gran spolvero, di Federica Brignone.
squadra nazionale | PRIMO PIANO
4/10
SLALOM FEMMINILE
Cercasi nuovi talenti
Azzurre lontanissime dalle migliori. Una disciplina da rifondare, partendo dalle giovani.
* posizione nella graduatoria di specialità
19
18
13
-1
42
28 39
40
-27
41
-
-
2013 2012
2013 2012
2013 2012
6,5
6,6
5,5
Irene Curtoni: ha salvato la ‘baracca’ con un ottavo e un sesto posto. Ha perso i primi quindici, ma sulla sua stagione pesa la precaria condizione fisica da inizio gennaio.
+11
Michela Azzola: la leader della Coppa Europa ha già fatto vedere qualcosa di positivo al primo anno in Coppa del Mondo. Due diciannovesimi posti non sono male: infatti è arrivata la convocazione per Schladming.
Una stagione negativa quella dello slalom femminile. Si salva esclusivamente Irene Curtoni: perde il primo gruppo, ma è entrata due volte nelle prime dieci. Peccato per un Mondiale andato male, ma ci ha provato. Da segnalare Michela Azzola: primi punti in Coppa del Mondo in due occasioni, un’atleta su cui puntare già dall’anno prossimo anche perché ha vinto la Coppa Europa di disciplina. Manuela Moelgg irriconoscibile, Chiara Costazza ancora troppo lontana dalle prime nonostante qualche lampo. Tre gare per Nicole Gius, tutte decisamente sotto tono. Hanno gareggiato anche Marta Benzoni e Sarah Pardeller del gruppo Coppa Europa, ma sono state più che altro prime apparizioni per prendere le misure del massimo circuito. Elena Curtoni ha corso qualche slalom senza mai qualificarsi. Inoltre è pesata l’assenza per infortunio di Sabrina Fanchini. Insomma, una stagione davvero sotto le aspettative per le azzurre.
Chiara Costazza: ha fatto intravedere qualche spiraglio. La domanda che tutti si fanno è se tornerà quella Chiara che ha fatto podio in Coppa del Mondo. Speriamo.
2013 2012
5
Manuela Moelgg: Vale quanto scritto nella valutazione sullo slalom gigante. Se riuscirà a ritrovare una condizione fisica accettabile, resta l’azzurra con le migliori possibilità in questa disciplina.
2013 2012
Il commento di Cesare Pastore «Dove si poteva andare se abbiamo avuto una squadra completamente incerottata? Ho avuto a disposizione solo Chiara Costazza con continuità. C’è stato un piccolo passo avanti, speriamo che possa servire per crescere ancora e tornare su alti livelli. Moelgg e anche Irene Curtoni si sono allenate davvero poco, devono risolvere i loro problemi. Vedo un futuro roseo per Azzola e bisogna insistere con Benzoni e Pardeller».
5
Nicole Gius: tre gare senza qualifica o non concluse, poi la retrocessione nel circuito FIS. Ha lasciato l’agonismo dopo il gigante degli Assoluti.
Il futuro Non è ancora ufficiale la conferma di Cesare Pastore con le slalomiste. Serve una rivoluzione in questo settore: puntare sulle più giovani, con Azzola, Benzoni, Pardeller e Agnelli. Insistere poi su Elena Curtoni, aspettando un recupero delle infortunate. Oggi i risultati scarseggiano, ma nello sport, e ancora di più nello sci alpino, mai dire mai...
FOCUS ON Manuela Moelgg 2012: 184 punti 2013: 31 punti
Qui sopra, Michela Azzola, l'atleta su cui si punta maggiormente per il futuro. A sinistra Manuela Moelgg, mai veramente in gara a causa dei problemi fisici
aprile 2013 \\ 65
PRIMO PIANO | SQUADRA nazionale
DISCESA FEMMINILE
6/10
Due acuti e poco altro
La domanda è: una medaglia mondiale può salvare una stagione fatta di pochi alti e troppi bassi?
Il futuro Il team con più cambiamenti per quanto riguarda lo staff tecnico. Il responsabile non sarà più David Fill ma Alberto Ghezze. Con il tecnico già responsabile in Coppa Europa dovrebbero ‘salire’ Mattia Lavelli e Giovanni Feltrin. Cercasi preparatore atletico. Qualche ragazza rischia il posto, entrerà a far parte del gruppo a tutti gli effetti Sofia Goggia e a questo punto non sarebbe male provare Giovani come Ida Giardini e Marta Bassino.
-
7
7
=
22
13
FOCUS ON Elena Fanchini 2012: 154 punti 2013: 100 punti
* posizione nella graduatoria di specialità
-9
+7 30
30
37
2013 2012
Daniela Merighetti, discreta stagione per lei, anche se con qualche rammarico per alcune occasioni perse ©FISI/ Pentaphoto
Un podio in Coppa del Mondo e una medaglia ai Mondiali: due ‘acuti’, due risultati significativi, poi più niente. Si può riassumere così la stagione della discesa femminile, il cui bilancio non può essere positivo. La ‘veterana’ Daniela Merighetti ha fallito l’appuntamento iridato e soprattutto brucia ancora la gara di Cortina dove aveva dominato le prove. Per carità, con i risultati delle altre, ci teniamo stretta ‘Dada’, che comunque si è piazzata quattro volte nelle prime dieci e a St.Anton ha staccato un ottimo secondo posto. Nadia Fanchini a Schladming ha fatto un capolavoro: dopo l’ennesimo infortunio, era tornata a gareggiare quest’inverno in velocità e prima dell’argento iridato aveva fatto solo tre discese. Una medaglia da sogno. Elena Fanchini invece fa fatica a esprimersi ad alto livello: entra nei dieci solo a Cortina, un buon risultato, ma che rimane isolato. Verena Stuffer ha deluso: da troppo tempo in squadra, non è riuscita a fare quel salto di qualità che tutti si aspettavano. Un paio di discrete gare per Francesca Marsaglia, che rimane nelle trenta, ma che ha ancora tanto margine. Grandi potenzialità inespresse anche e soprattutto per Elena Curtoni, che in questa disciplina è in crisi. Incolore anche la stagione di Camilla Borsotti e Lisa Agerer.
2013 2012
8
Nadia Fanchini: la medaglia d’argento ai Mondiali da sola vale questo voto. È la fuoriclasse del gruppo, lo ha dimostrato per l’ennesima volta.
+4 37
2013 2012
6,5
Daniela Merighetti: un podio, altra bella gara, ma dalla ‘senatrice’ azzurra ci aspettiamo qualcosa di più vista la sua tenacia e il suo spirito mai domo.
27
41
2013 2012
5,5
Elena Fanchini: un settimo posto non può certo bastare per la sufficienza. Stagione sottotono, Elena non sembra libera di mente per attaccare a tutta.
+2 29
2013 2012
2013 2012
5
Francesca Marsaglia: qualche sprazzo qua e là, ma serve tanto, troppo di più per una stagione almeno di discreto livello.
+11 38
+4
49
44 48
2013 2012
2013 2012
Il commento di David Fill «Daniela Merighetti ha raccolto poco rispetto a quanto ha fatto vedere, solo il podio a St. Anton, ha sbagliato Cortina dopo che era stata davanti in prova ed è entrata nelle dieci altre volte. La stagione è negativa, troppi errori, anche se in ogni gara dimostra di poter fare il colpo. Elena Fanchini è andata bene a Cortina ma da gennaio ha avuto problemi alle ginocchia e non è riuscita a fare altre belle gare. Purtroppo è mancata molto Johanna Schnarf, peccato per la Cirpiani che, dopo il posto fisso, non era partita con il piede giusto. Dalle altre atlete mi aspettavo qualcosa di più, qualche gara isolata di Borsotti e Marsaglia ma tutto sommato siamo in ritardo. Nota positiva, invece, Nadia Fanchini».
66 \\ aprile 2013
5
Camilla Borsotti: un finale più che discreto con un ventunesimo e un diciannovesimo posto. Che siano di buon auspicio per il futuro?
5
Verena Stuffer: non riesce mai a ‘graffiare’. Arrivare diciassettesima conta poco dopo tutti questi anni in Coppa del Mondo.
5
Lisa Agerer: ha davvero sofferto il primo anno in Coppa del Mondo con aspettative concrete da parte dell’ambiente.
5,5
Elena Curtoni: è una polivalente anche se i tecnici azzurri l’hanno etichettata come discesista. Questa disciplina è quella dove fa più fatica.
squadra nazionale | PRIMO PIANO
SUPERG FEMMINILE
4/10
La speranza si chiama Goggia La prima italiana in classifica è Elena Curtoni, diciannovesima. Un bilancio insufficiente quello della squadra azzurra in superG, che infatti ha qualificato solo Elena alle Finali di Lenzerheide. Una stagione fallimentare nel complesso, nonostante Sofia Goggia abbia lasciato tutti ‘a bocca aperta’ con un sorprendente quarto posto ai Mondiali. Ma è stata l’ossatura della squadra a fallire: Daniela Merighetti, anche se non è questa la sua disciplina principe, Lisa Agerer, Verena Stuffer, Francesca Marsaglia sono troppo indietro. Ancora più attardate Camilla Borsotti ed Elena Fanchini. Enrica Cipriani, che ha fatto i posti fissi in entrambe le discipline veloci l’anno scorso, è vero che si è fatta subito male, ma non ha mai lasciato intendere che poteva ‘mordere’. Una stagione balorda, dove anche Elena Curtoni, nonostante la sua annata sia stata sufficiente, poteva e può fare molto meglio. E poi c’è Nadia Fanchini, ma dopo tanti mesi senza velocità era l’unica atleta che non si poteva giudicare. La squadra è da ricostruire ma soprattutto motivare.
Stagione abulica, a differenza del gigante qui non ci sono nemmeno le attenuanti.
Il commento di David Fill «Elena Curtoni ha disputato una discreta stagione anche se ha le carte in regola per fare di più. Abbiamo creduto nella convocazione di Sofia Goggia, che ci ha ripagati. Due atlete ok, le altre meno. In tante hanno reso al di sotto delle aspettative, anche perché il potenziale del gruppo esiste. Daniela Merighetti ha sbagliato tanto, soffrendo la mancanza di prove e commettendo così errori tattici».
Il futuro I cambiamenti della discesa sono da prendere in considerazione anche per il superG. In questa disciplina c’è necessità di un cambio di atteggiamento totale. Le ragazze della velocità si sono lamentate per la mancanza di serenità e fiducia. Arriva ‘Alby’ Ghezze e la sua ‘banda’: in Coppa Europa due anni di successi, ma attenzione, il suo non sarà un compito facile nella massima serie. Coraggio!
Sofia Goggia, grande talento 'sbocciato' a Schladming
* posizione nella graduatoria di specialità
-
19
11
-8
-17 12
-
8
Sofia Goggia: una gara, un voto. Parliamo di Schladming 2013. Un po’ come Nadia Fanchini per la discesa. La velocista del futuro, da preservare.
+1
29
-
2013 2012
29 30
-7 40 33
+8
-15
31 39 47
2013 2012
2013 2012
6,5
5
Elena Curtoni: la migliore, anche se ha un margine incredibile proprio in questa disciplina. Infatti anche lei stessa non si è detta particolarmente soddisfatta.
Daniela Merighetti: il migliore risultato per la ‘senatrice’ azzurra in superG è un settimo posto ai Mondiali. In Coppa del Mondo un quindicesimo. Può fare molto meglio ‘Dada’.
2013 2012
5
Verena Stuffer: rimane nelle prime trenta ex-aequo con la Merighetti. Ma non ha dimostrato di poter primeggiare.
2013 2012
4,5
Francesca Marsaglia: fa fatica, commette ancora troppi errori grossolani. Tecnicamente ha i numeri, ma in questa specialità è stata troppo in difficoltà.
2013 2012
4,5
Lisa Agerer: altra atleta dal notevole potenziale che ha reso nettamente al di sotto delle aspettative. Da rivedere.
32
2013 2012
6,5
Elena Fanchini: SuperG? No, non ci siamo.
FOCUS ON Elena Curtoni 2012: 151 punti 2013: 91 punti
INFO PR
Macori Anima Service Un nuovo PROGETTO consentirà agli sci club di usufruire durante gli allenamenti estivi dello stesso servizio di boot-fitting degli atleti di Coppa del Mondo
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www.macoribootfitting.com +39 348 2216346
T
ante stagioni in Coppa del Mondo come service e boot-fitter non servono solamente per approfondire la conoscenza tecnica della materia e affinare le capacità manuali in laboratorio. Sviluppano anche una certa logica del lavoro, un approccio alla professione a cui difficilmente si può arrivare per altre vie. Questa è la rifelssione che sta alla base dei nuovi progetti di Stefano Macori, che tre anni fa ha avviato il laboratorio Macori Boot Fitting ad Aosta, successivamente trasferito a Courmayeur, con lo scopo di mettere a disposizione di tutti gli sciatori, agonisti e non, la sua grande esperienza che ne fa uno dei tecnici più qualificati ad operare sullo scarpone in
I
l vincitore della Birds of Prey, secondo nella graduatoria di Coppa del Mondo di superG, si affida abitualmente a Stefano Macori per il fitting dei suoi scarponi, come numerosi altri atleti di Coppa del Mondo, delle squadre nazionali e dei Comitati. Ecco il suo commento. «Ho conosciuto Stefano ai tempi della
70 \\ aprile 2013
Italia e non solo. «Credo che sia stata una scelta vincente, c’è ancora molto da fare perché gli sciatori si rendano conto di quanto uno scarpone personalizzato li possa aiutare nella propria sciata, sia sotto il profilo tecnico che semplicemente del comfort. Tuttavia ho l’impressione che le cose stiano cambiando e anche in Italia ci siamo avviati verso abitudini che all’estero sono più che diffuse». Ma l’anima ‘service’ di Macori continua a farsi sentire, nonostante il via vai pressoché incessante in laboratorio e il telefono che squilla di continuo. «Comprendo che per la posizione geografica del laboratorio non sia comodissimo per tutti raggiungermi. Per questo durante l’estate
ho ideato un nuovo servizio, che non è altro che la replica di quello che facevo in Coppa del Mondo. In una serie di date tra fine giugno e agosto, sarò nelle principali località estive di allenamento (Cervinia, Les 2 Alpes e Stelvio, ndr), a disposizione di atleti e allenatori che volessero un servizio sugli scarponi. In questo modo anche chi viene da più lontano non deve sobbarcarsi il viaggio e le conseguenti spese per venire specificamente in laboratorio». Molto semplice, ma allo stesso tempo rivoluzionario. Nella stagione estiva la maggior parte degli atleti cambia l’attrezzatura e lontani dalla tensione delle gare c’è la tranquillità per fare esperimenti sui set-up. Basta prendere appuntamento con Stefano nel pomeriggio dopo lo sci, si esce già con lo scarpone modificato. Il giorno successivo si potrà subito testare la validità dell’intervento, oppure tornare per ulteriori modifiche. Questo vale sia per problemi di dolore ai piedi, ma anche per correggere postura e appoggio durante la sciata. «È lo stesso lavoro che si fa con gli atleti delle squadre nazionali. La mattina sulla neve si può parlare con gli allenatori, valutare le problematiche, il pomeriggio, previo appuntamento, si interviene immediatamente». Una possibilità in più, insomma, che Stefano mette a disposizione dei club senza alcun sovrapprezzo. «È un po’ come se il mio laboratorio nella bella stagione si spostasse dove c’è più bisogno di interventi sugli scarponi». A inizio giugno verranno rese note sul sito macoribootfitting.com le date in cui Stefano sarà disponibile nelle varie località. A quel punto basterà prenotare e per una volta avere a disposizione un autentico servizio boot-fitting da Coppa del Mondo. I club numerosi possono anche prenotare una o più giornate in esclusiva.
Matteo Marsaglia Rossignol ed ho subito apprezzato il suo lavoro. Poi l’ho perso un po’ di vista quando è andato in Canada, ma al suo rientro mi sono subito affidato a lui per gli scarponi. Professionale, grande conoscitore della scarpa in tutti i suoi aspetti, attento, sempre disponile. Lo scarpone è fondamentale, più dello sci. Lo consiglio vivamente».
La nostra proposta abbonamenti per la stagione 2013/2014 Race ski magazine è arrivato al numero 125 e fin dal primo anno di vita i principali sci club hanno sostenuto la rivista aderendo alla formula abbonamenti. Anche oggi che la rivista risulta la più venduta e diffusa in Italia nel settore dello sci alpino, continuiamo a seguire con cura i club nostri abbonati, che anche quest'anno nonostante la crisi generale - sono risultati in aumento. Proprio per questo motivo annunciamo che anche per la prossima stagione invernale 2013/2014 sarà possibile aderire alla formula speciale sci club al prezzo invariato di 21 euro per ricevere i classici 5 numeri di Race ski magazine con l'allegato Reparto Corse. Come funziona? 1 - La segreteria dello sci club invia all'ufficio abbonamenti di Race ski magazine un elenco completo degli indirizzi dei soci che intende abbonare (minimo 10). 2 - Le copie vengono spedite a casa dei soci nominalmente. 3 - A fine stagione, conteggiati gli abbonamenti effettivi, viene fatturato l'importo direttamente allo sci club. I vantaggi? 1 - Il risparmio, dato che acquistare le cinque copie in edicola o con abbonamento privato costa 30 euro. 2 - La velocità, dato che il servizio Postapress garantisce la consegna in 24/36 ore dalla stampa e spesso si riceve la rivista prima ancora che esca in edicola. 3 - La collaborazione con la redazione, dato che i club che aderiscono alla proposta possono contare su spazi dedicati per promuovere la propria attività. Per ogni tipo di informazione si può contattare l'ufficio abbonamenti all'indirizzo ordini@mulatero.it oppure allo 0124 428051.
Reparto Corse Il tabloid Reparto Corse è stato accolto dall’ambiente con grandissimo entusiasmo. Prima 40 pagine, poi 48 dal terzo numero in poi. Eppure sembra che lo spazio non sia mai abbastanza per contenere tutte le informazioni e le news dal mondo delle gare di circuito e degli sci club, a testimonianza della vivacità del settore. Nella prossima stagione Reparto Corse crescerà ancora come contenuti e come attenzione ai particolari. Trattandosi ovviamente di un prodotto rivolto al 100% al mondo dei club, le adesioni alla campagna abbonamenti potrebbero aiutare ad aumentare ancora il numero di pagine, dedicando maggiore spazio alle diverse realtà locali dei Comitati delle Alpi e dell’Appennino. Stiamo anche cercando collaboratori locali che vogliano inviare contributi dalle piste di gara dei circuiti dei vari Comitati. Se interessati potete inviare una mail a race@mulatero.it
totorace | risultati
Toto-Race by Podhio vince il più bravo… Cresce ogni anno il gioco dedicato alla Coppa del Mondo sulla home-page di raceskimagazine.it
CLASSIFICA FINALE 2013*
IL VINCITORE
1. Vorkat 2. Matteo 3. Franky 4. Chicca66 5. Altabadia22 6. Titina 7. Lufede 8. Mario56 9. Pongo 10. Lapo
Domina la Valfurva Dietro i nicknames dei primi tre della classifica finale 2013, Vorkat, Matteo e Franky, si celano tre furvesi doc. Il vincitore è infatti Luca Confortola, secondo classifcato il fratello Matteo, terzo Marco Pietrogiovanna, amico e compagno di sci club nell’Alpine Ski Alta Valtellina. Un caso? Niente affatto sembrerebbe… «Avevo già vinto nella scorsa stagione, due anni fa ha vinto Marco. È nata come una sfida tra di noi, che siamo ‘malati’ di sci e poi ci siamo trovati in testa alla graduatoria generale. Quest’anno devo dire che è stata più dura, ci sono avversari sempre più agguerriti…». Ma qual è la strategia? «C’è un lungo studio dietro! Scherzi a parte, leggiamo tutti gli articoli su Race, stiamo attenti ai risultati delle prove, agli ordini di partenza, allo stato di forma dei vari atleti. E poi ci vuole anche un po’ di fortuna!». Cosa ne pensi del Toto-Race? «Divertente, davvero… E poi rende anche più emozionante guardare le gare in TV, facendo magari il tifo per l’atleta su cui si è puntato». Il premio quando lo sfrutterai? «Nella prossima stagione, adesso ho ancora un po’ di gare e le selezioni da maestro di sci». Vediamo se nel 2014 qualcuno riuscirà ad interrompere questo predominio della Valfurva!
72 \\ aprile 2013
140 137 134 132 132 132 132 131 131 130
* utilizziamo i nickname di registrazione a raceskimagazine.it
PODHIO TECHNICAL SUPPLIER
Il gioco abbinato ai grandi eventi sportivi piace, eccome. Ancor di più se è sano, volto semplicemente a vedere chi ne sa di più e magari a sfidarsi tra amici. Su questo filone è cresciuto sempre di più il Toto-Race, la schedina settimanale di tredici pronostici legati alle principali tappe di Coppa del Mondo proposta sulla homepage di raceskimagazine.it. Sono stati circa 500 gli appassionati che si sono sfidati nelle diciassette tappe del gioco, con grande puntualità e sempre maggior competenza. Già, perché indovinare oltre dieci pronostici, con tutte le varianti che offre una gara di sci alpino, è davvero complicato ed è necessaria un’approfondita conoscenza del settore, oltre ad un po’ di…. fortuna! Provare per credere, anche noi della redazione ‘arranchiamo’ nella pancia del gruppo... Il segreto del successo del Toto-Race è la semplicità della formula: ogni settimana la redazione propone 13 duelli tra gli atleti impegnati nelle gare del week-end. È sufficiente cliccare 1 se si pensa che ad arrivare davanti sia il primo dei due nomi, X se si ritiene che nessuno dei due concluderà la gara, due se si punta sul secondo. Automaticamente il sistema registra i pronostici e il lunedì mattina invia una newsletter con il punteggio ottenuto dal giocatore, la sua posizione in classifica generale e il link alla schedina della nuova tappa. Immediato, veloce, intuitivo, come vogliono le regole del web 2.0. I più bravi vengono premiati settimanalmente. Quest’anno sponsor del Toto-Race è stata l’azienda Podhio; bellissime felpe in cotone sono andate a tutti e diciassette i vincitori di tappa. Il leader della classifica generale si è invece aggiudicato un soggiorno di una settimana per due persone a Soelden da sfruttare la prossima stagione, offerto dall’ente del turismo del Tirolo (hotel 4 stelle in mezza pensione e ski-pass). Niente male, no? Appuntamento alla prossima Coppa del Mondo, sempre con il Toto-Race! raceskimagazine.it/TotoRace
Ogni settimana il Toto-Race ha premiato il vincitore con delle bellissime felpe messe in palio da Podhio. Una partnership ‘vincente’. Podhio, infatti, nasce dalla passione per lo sci con un’idea di fondo: quella di riunire in un unico brand una categoria di prodotti differenti per tipologia e tecnologia ma che soddisfano un solo bisogno: la competizione nello sci alpino. L’azienda, fornitrice ufficiale degli istruttori nazionali FISI di sci alpino e sci di fondo fino al 2014, commercializza felpe, t-shirt, polo, tute da gara, cappellini, borse e zaini e tanti altri articoli utili per il singolo o per il club. lI podio, la vittoria, la gara e le competizioni sono i concetti e i mondi di appartenenza, da qui nasce il claim: ‘Podhio….100% natural instinct’. Info: www.podhio.it
REWOOLUTION RAID WINTER 2013
X-Max BG e Tuscania volano in Nuova Zelanda
Nelle foto: A sinistra: la partenza della tappa di Livigno ©Francesco Fabiano Sopra: i due team vincitori ©Marco Corriero A destra: Rewoolution Raid Winter 2013 Livigno ©Daniele Castellani
I due team si sono aggiudicati l’ambito premio dopo la seconda tappa dei Rewoolution Raid Winter
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i è chiusa lo scorso 17 marzo la seconda tappa di Rewoolution Raid Winter 2013, l’originale evento multidisciplinare outdoor che unisce discipline molto diverse come una manche di gigante e una di skicross o una ciaspolata. L’appuntamento era sulle nevi delle Dolomiti e in palio, visto che si trattava del secondo e ultimo appuntamento, due ambiti biglietti aerei per la Nuova Zelanda, alla scoperta degli allevamenti di pecore dalle quali viene ricavata la lana merino utilizzata per i capi activewear Rewoolution. Ben 54 team composti da tre persone si sono presentati alla partenza della gara sulle nevi di Plan de Gralba. I partecipanti hanno affrontato il tracciato attraversando Val Gardena, Val di Fassa, Val Badia, Arabba e Marmolada e cimentandosi in numerose discipline: parallelo, freeride, freestyle, slalom gigante, ski cross, gobbe, km lanciato, tutte rigorosamente in orienteering. Al risultato finale di tutte le prove è stato sommato il punteggio ottenuto
rintracciando i check point disseminati sul territorio e segnalati nel Road Book consegnato alla partenza. A dominare la classifica della categoria Pro, il team Italian Cowboys che ha completato il percorso totalizzando 29.250 punti. Primo nella categoria Amatori il team X-Max Bergamo che ha chiuso totalizzando 27.250 punti. Il momento clou della premiazione è stato l’annuncio dei vincitori del viaggio in Nuova Zelanda, offerto da ZQ in collaborazione con Rewoolution. Ad aggiudicarsi il biglietto aereo sono stati due team, entrambi partecipanti alle due edizioni dei Rewoolution Winter Raid (Livigno 26-27 gennaio e Dolomiti 16-17 marzo): X-Max Bergamo, che ha raggiunto la miglior classifica globale nelle due tappe e Tuscania che, baciato dalla fortuna, è stato estratto a sorte. Con la proclamazione dei vincitori si è chiusa la sessione invernale dei Rewoolution Raid. L’appuntamento è per le due edizioni estive che vedranno gli atleti affrontare nuovi percorsi e nuove discipline. I Raid Summer sono in programma l’1 e 2 giugno a Bergamo e il 21-22 settembre a Nago-Torbole. www.rewoolutionraid.com
REWOOLUTION RAID WINTER 2013 CLASSIFICHE CATEGORIA PRO Dolomiti 1° Team Italian Cowboys ���������������� (29.250 pt) 2° Team White Spirit ��������������������������� (26.100 pt) 3° Team Engadina �������������������������������(25.000 pt) CATEGORIA AMATORI Dolomiti 1° Team X-Max Bg ��������������������������������(27.250 pt) 2° Team Sciare Mag ����������������������������(23.500 pt) 3° Team Fredarola Tesla ��������������������(22.250 pt) TEAM SHOP Dolomiti 1° Team X-Max Bg ��������������������������������(27.250 pt) 2° Team Unico Sport Reloaded ����� (16.250 pt) 3° Team Essence of Freedom ���������(15.500 pt) TEAM DONNE Dolomiti 1° Team Skadi ���������������������������������������� (16.000 pt) 1° Team Oma’s Sister Canazei........ (16.000 pt) CLASSIFICA COMBINATA Livigno + Dolomiti 1° Team X-Max Bg ������������������������������� (56.250 pt) 2° Team Engadina ������������������������������ (54.000 pt) 3° Team Italian Cowboys ���������������� (53.350 pt)
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Contatto diretto
I brand del gruppo Rossignol hanno affiancato come sponsor tecnico alcune delle più importanti manifestazioni agonistiche di categoria
TROFEO SAN CARLO 6/7 APRILE
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ortare tre marchi storici dello sci agonistico, tre brand da sempre a fianco degli atleti di Coppa del Mondo, anche sul territorio, alla base dello sci agonistico. Questa la mission che il Gruppo Rossignol ha voluto perseguire negli ultimi mesi. «Un obiettivo soprattutto di immagine, perché Rossignol, Dynastar e Lange sono da sempre vicino ai giovani e alla base dello sci agonistico, ma in passato non eravamo così presenti in manifestazioni chiave del movimento giovanile» dice Matilde Gava, del dipartimento marketing & comunicazione della filiale italiana del Gruppo. La presenza dei tre brand del gruppo ha riguardato diverse manifestazioni. Il 16 febbraio Rossignol e Dynastar erano presenti alla gara di slalom gigante a favore di Telethon organizzata al Col Gallina, sopra Cortina d’Ampezzo. Una presenza con premi per gli atleti in gara e gadget. Il 3 marzo, a Limone Piemonte, c’è stata invece la Bottero Cup, organizzata dal noto negozio di articoli sportivi. I prodotti dei marchi del gruppo sono stati anche in questo caso tra i premi e i gadget. «Abbiamo creduto in altri eventi per le giovani leve, come l’Uovo
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MPEZZO
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Nelle foto: in alto un podio degli Ski Games di Bardonecchia. Qui a lato le locandine di alcuni degli eventi ai quali il Gruppo Rossignol ha voluto essere presente
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d’Oro e la Stricker Sprint o il primo Criterium Nazionale Cuccioli di Cortina» aggiunge Matilde Gava. Nel caso del gigante internazionale di Sestriere, l’Uovo d’Oro, quest’anno in programma il 30 marzo, il Gruppo ha voluto premiare gli atleti vincitori con attrezzatura, come anche per la Stricker Sprint e il Criterium del 6 e 7 aprile. La Stricker Sprint della Plose, sopra Bressanone, in particolare, è una manifestazione internazionale rivolta ad atleti dai quattro ai 14 anni nello spirito del grande Erwin Stricker. «Importante la scelta di essere accanto agli organizzatori del Criterium di Cortina perché si tratta della prima manifestazione di questo tipo, un vero e proprio campionato nazionale di categoria» ha voluto sottolineare Matilde. Altra presenza significativa quella agli Ski Games di Bardonecchia, riservati alle categorie Cuccioli e Ragazzi. «La nostra attenzione per i giovani ci ha portato anche a ringraziarli uno per uno, insieme agli atleti delle nazionali maggiori, con tre pagine, una per marchio, pubblicate sulla Gazzetta dello Sport. La creatività per Dynastar, in particolare, riprende anche il cinquantesimo anniversario del marchio». Un altro evento interessante è il Festival della Montagna di Alagna, dove i brand del Gruppo saranno al centro di una serie di test consumer indirizzati al freeride. «Vogliamo dimostrare a tutti i nostri potenziali clienti che siamo un marchio con una forte tradizione e vocazione agonistica e che i nostri attrezzi sono in grado di trasformare ogni giornata in ‘another best day’» conclude Matilde Gava. Da Alberto Tomba a Innerhofer e… domani chissà… www.rossignol.com www.dynastar.com www.lange-boots.com
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La nuova linea Black Transformer
Alle finali di Lenzerheide Colmar ha consegnato una giacca ‘limited edition’ celebrativa del novantesimo anniversario dell’azienda ai medagliati di Schladming
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lle finali di Lenzerheide Colmar ha avuto ottimi motivi per festeggiare e per salutare con successo questa stagione invernale grazie alle straordinarie performance dei propri atleti della Francia e della Croazia. Anche nelle gare di fine stagione, con i piazzamenti sul podio di Tessa Worley, Ivica Kostelic
Nelle foto: in alto a sinistra atelti e testimonial Colmar durante la festa di Lenzerheide. In alto a destra: Stefano Colombo, responsabile comunicazione di Colmar, consegna la giacca a Ivica Kostelic. Qui sopra: Gauthier De Tessieres in azione nel superG di Schladming in cui ha conquistato la medaglia d’argento
e Alexis Pinturault, gli atleti ‘targati’ Colmar hanno dato conferma della forte sinergia con i team e premiato l’impegno di tutti per mettere questi fuoriclasse nelle condizioni migliori per dare sempre il meglio. Ma alle finali Colmar ha voluto rivolgere un’attenzione particolare ai propri atleti e suggellare tutti questi successi con un aperitivo dove Stefano Colombo, marketing manager di Colmar e quarta generazione della famiglia in azienda, e Paolo De Chiesa hanno omaggiato i campioni che hanno vinto la medaglia ai Mondiali di Schladming con i primi numeri dell’edizione limitata della Black Transformer, la giacca celebrativa del novantesimo anniversario di Colmar. Un modo per sottolineare la grande collaborazione con gli atleti e la passione che da sempre Colmar mette nei propri prodotti. www.colmar.it
Black Transformer è la linea nata per rendere omaggio ai 90 anni del marchio monzese. Il futuro di Colmar comincia da qui… I capi di questa ‘capsule collection’ sono da uomo e da donna e si caratterizzano perché realizzati seguendo il cosiddetto ‘body mapping’, ovvero un mix di tessuti differenti, che si adattano perfettamente a ogni esigenza di movimento e termicità. Estremamente ergonomici e confortevoli, questi capi sono stati realizzati solo in un elegante nero e celebrano l’anniversario di Colmar riportando il 90 in modo discreto sulla manica. La giacca è realizzata in serie numerata. Un concentrato di futuro dentro la storia di Colmar. Una storia che, dopo 90 anni di innovazione, ha ancora molto da raccontare.
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Offerte speciali sci club Nei mesi estivi ci sono tariffe agevolate per gli sci club. Per il trattamento di mezza pensione il costo è di 60 euro, per la pensione completa con pranzo al sacco si spendono 65 euro, mentre con 70 euro si ha diritto a una gratuità per gli allenatori ogni 4 atleti.
Tanti motivi per allenarsi a Breuil Cervinia nei mesi estivi, dalla presenza di MOLTI campioni alle tariffe scontate
www.hotelsertorelli.it tel. 0166.949797
Sertorelli Sport Hotel Il ‘buen retiro’ di Inner L
a palestra sciistica ideale durante l’estate. Il ghiacciaio di Plateau Rosa, sopra Zermatt e Breuil Cervinia, tra Svizzera e Valle d’Aosta, nei mesi più caldi diventa una meta perfetta per allenarsi. I motivi sono tanti. Primo fra tutti la quota elevata (si sfiorano i 4.000 metri) che consente di trovare neve quasi sempre in condizioni simili a quella invernale. In seconda battuta un fattore da non sottovalutare è la possibilità di confrontarsi con tanti atleti di livello che hanno scelto queste nevi eterne come loro base estiva. Non sono pochi i team che si ritrovano su questo ghiacciaio, dagli svizzeri agli austriaci e canadesi, con alcuni atleti che negli anni passati hanno saltato la trasferta sudamericana, per esempio Ivica Kostelic e Lara Gut. Ecco dunque che scegliere il versante italiano di Breuil Cervinia porta altri indubbi vantaggi. Per esempio la possibilità di
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Nelle foto: in apertura Christof Innerhofer l’estate scorsa al Sertorelli Sport Hotel A destra: l’nsegna con vista Cervino. Sopra: la skiroom. Sotto: una suite ‘tutto legno’
rientrare velocemente nel pomeriggio verso Torino o Milano (raggiungibili in un paio di ore massimo) per un consulto medico ed essere a cena a Cervinia, pronti per un’altra giornata di sci, oppure la presenza di strutture di alto livello per completare il lavoro sulla neve come palestre, piscine e campo da golf. E poi… c’è il Sertorelli Sport Hotel, quattro stelle pensato in funzione dello sci. Il buen retiro di Christof Innerhofer che l’anno scorso, a causa del mal di schiena, non ha raggiunto i compagni in Sud America e qui ha costruito la sua trionfale stagione. Al Sertorelli sono passati quasi tutti i campioni dello sci azzurro e non solo. Oltre a un attrezzato centro fitness (con piscina) e area benessere, c’è un ristorante con offerta molto varia e le camere sono state recentemente rinnovate con un piacevole stile montanaro.
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Energiapura in salsa messicana La nuova tutina Energiapura Mexico è già un must tra i giovani atleti protagonisti ai Campionati Italiani Children
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nergiapura è da sempre ‘a fianco’ dei ragazzi che nello sci hanno riposto tutte le aspettative e i sogni, cercando di mettersi in gioco con loro. In un mondo di regole, il modo di comunicare delle giovani leve è all’insegna della trasgressione, con un look ‘cool’ e fuori dalle regole. Ed ecco perché Energiapura è particolarmente apprezzata, con capi senza parametri da adulti e novità che ogni anno stupiscono. Tutine da gara che sembrano uscite dalla fantasia e dalla curiosità dei campioni di domani diventano must che li contraddistinguono, capaci di farli diventare anche nei campi di gara quello che realmente sono o sognano di essere. Capi pensati per questi talenti in crescita che si colorano delle loro idee, dei viaggi immaginari, dei temi ironici, degli argomenti distanti dalle convenzioni, ma vicini ai loro mondi… La novità 2013/14 è la tuta Mexico, un mix di colore e fantasia indossata dai migliori atleti Children d’Italia come Laura Pirovano, Mattia Trulla, Lara Della Mea, Nicholas Pellissier, Sofia Pizzato, Veronika Calati, Giacomo Scaglione, Matteo Franzoso, Serena Viviani, Petra Smaldore, Davide Baruffaldi, Govanni Zazzaro e molti altri ancora...
Nelle foto: da sinistra Veronika Calati, Lara della Mera, Serena Viviani con la tuta Mexico A destra: Matteo Franzoso Qui a lato: Davide Baruffaldi del Lecco in azione alle selezioni del Trofeo Topolino ©Newspower
Save the date 7° Energiapura Children Series
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iovedì 18 aprile, alle 13, la fiera Prowinter di Bolzano ospiterà le premiazioni della settima edizione di Energiapura Children Series, la premiazione dei migliori talenti Children italiani nata in collaborazione con Race Ski Magazine. Si tratta di un appuntamento attesissimo da parte di tutti gli atleti protagonisti della stagione. Verranno come di consueto premiati i migliori 10 atleti per categoria con la tuta esclusiva in serie limitata che tutti aspettano con curiosità e impazienza. Quest’anno ci saranno delle belle sorprese tra gli ospiti che saliranno sul palco… Il conto alla rovescia è cominciato... Ci vediamo a Bolzano!
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AUTO | PROVE SUL CAMPO
delle
Suv nevi
Abbiamo provato la nuova Ford Kuga 2.0 TDCi 163 Cv Powershift Titanium: pratica, confortevole, capiente e con soluzioni che sembrano pensate apposta per gli sciatori. Efficace sui fondi a bassa aderenza, diverte nel misto a fronte di consumi contenuti. Ricco allestimento e prezzo di 32.750 euro Testo e foto DI Sebastiano Salvetti
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n’auto per sciatori! Efficace in presenza di neve, sicura in caso di fondi a bassa aderenza, decisamente capiente e con soluzioni in grado di entusiasmare quanti sono abituati a ‘caricarsi come asini’ di sci, scarponi, pali e sacche. Alcuni esempi? Grazie alla chiave a transponder il portellone si apre/chiude automaticamente avvicinando semplicemente per alcuni secondi un piede al paraurti posteriore, il divanetto (frazionabile 40/60%) si abbatte con un unico gesto grazie alla trazione della levetta collocata alla base dei sedili, il bagagliaio presenta il piano di carico a filo con la soglia d’accesso, agevolando l’inserimento o la rimozione di oggetti pesanti. In sintesi, per modularità degli interni e capienza non ha nulla da invidiare a
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multispazio o monovolume di medie dimensioni. Un’auto che punta tutto sulla praticità? Sarebbe un’affermazione riduttiva. La nuova generazione di Kuga, Suv compatta di casa Ford, oltre a un look decisamente gradevole beneficia di soluzioni tecniche interessanti per quanti frequentano la montagna. Prima fra tutte la trazione integrale permanente, forte della ripartizione della coppia tra gli assali in funzione delle condizioni d’aderenza e dell’azione combinata del controllo elettronico della trazione sui singoli dischi freno, così da rallentare la ruota maggiormente incline a perdere grip riportandola all’aderenza ottimale. Soluzioni che favoriscono la progressione sui fondi innevati o ghiacciati, cui si aggiunge il controllo elettronico della stabilità evoluto rispetto al passato, così da agire non solo sul sistema Abs, quindi
sui freni, ma anche sull’acceleratore, parzializzando autonomamente il gas al fine di riportare in traiettoria il veicolo qualora stia per scivolare. Tradotto in pratica, quando si entra in curva a una velocità sproporzionata rispetto alle condizioni d’aderenza dell’asfalto, anziché andare incontro a un tanto marcato quanto rischioso sottosterzo, l’elettronica riporta in traiettoria l’avantreno. Un’assicurazione contro gli infortuni! Cambio a doppia frizione Pratica e sicura… come uno sci da turismo avaro di emozioni? Tutt’altro. Kuga 2.0 TDCi 163 Cv Powershift è piuttosto un allround d’alto livello. Ama tanto il corto e medio raggio, forte di un avantreno rapido e preciso in inserimento nonché di uno sterzo comunicativo, non eccessivamente servoassistito, quanto gli
PROVE SUL CAMPO | AUTO
archi di curva ampi, dove si apprezzano le sospensioni dalla taratura non troppo cedevole, bilanciato mix tra prestazioni e comfort, in grado di contenere rollio e coricamento laterale. Sotto il profilo dinamico il vero punto di forza è il cambio a doppia frizione a 6 rapporti PowerShift. Dolce, progressivo, rapido, pressoché impercettibile nei passaggi di marcia. Non ha nulla da invidiare ad analoghe unità adottate da blasonate rivali quali Volkswagen Tiguan e Audi Q3. Apprezzabili, in aggiunta, l’opzione Sport che garantisce una gestione elettronica del cambio più aggressiva e la possibilità di selezionare manualmente i rapporti in caso di tratti innevati o sterrati impegnativi. Doppia frizione che esalta il carattere del 2.0 td 16V common rail, accreditato di 163 Cv e 34,7 kgm di coppia. Un 4 cilindri reattivo ai bassi regimi, dall’erogazione regolare, priva di flessioni, che offre il meglio ai medi regimi a fronte di percorrenze tutt’altro che proibitive: 13,5 km/l reali nel ciclo combinato. Un valore migliore rispetto alla media della categoria, cui si accompagna uno scatto da 0 a 100 km/h in 10,4”. Titanium: top di gamma L’allestimento Titanium, top di gamma, è decisamente ricco. Include interni parzialmente in pelle, climatizzatore automatico bizona, cruise control, cerchi in lega da 17”, 7 air bag, Abs, controllo della trazione e della stabilità, assistente alla partenza in salita e, soprattutto, il sistema Ford SYNC con Emergency Assistance che, tramite telefono Bluetooth, chiama automaticamente il 112 in caso d’incidente, segnalando la
posizione del veicolo e comunicando l’accaduto nella lingua locale. Attingendo agli optional, più precisamente al Driver Assistance Pack (1.250 euro), è possibile beneficiare di abbaglianti automatici, arresto d’emergenza in caso di collisione imminente nel traffico urbano, avviso d’ostacolo nella zona d’ombra, mantenimento della corsia di marcia, riconoscimento dei segnali stradali e monitoraggio dell’attenzione del guidatore. Dotazioni degne di un’ammiraglia.
SCHEDA TECNICA Ford Kuga 2.0 TDCi 163 Cv Powershift Titanium
MOTORE
Ciclo Diesel, anteriore trasversale, 4 cilindri in linea. Distribuzione a doppio albero a camme in testa, 4 valvole per cilindro, iniezione diretta common rail. Turbocompressore. Cilindrata 1.997 cc, alesaggio 85,0 mm x corsa 88,0 mm. Potenza max 163 Cv (120 kW) a 3.750 giri/ min. Coppia max 34,7 kgm (340 Nm) da 2.000 a 3.250 giri/min. Euro 5.
TRASMISSIONE
Trazione integrale permanente, cambio automatico a doppia frizione a 6 rapporti + rm.
TELAIO 8 cm più lunga che in passato La nuova Ford Kuga è 8 cm più lunga del precedente modello; la capienza del bagagliaio aumenta di 46 litri, attestandosi a 456 litri con 5 persone a bordo e 1.653 litri una volta abbattuti i sedili posteriori. Migliora l’accessibilità al vano di carico: il divanetto frazionabile 40/60% è reclinabile con un unico gesto.
Avantreno a ruote indipendenti tipo McPherson, montanti telescopici, bracci inferiori, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici. Retrotreno a ruote indipendenti, bracci multipli oscillanti, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici. Barra antirollio anteriore e posteriore. Sterzo a servoassistenza elettrica. Freni anteriori e posteriori a disco, Abs. Cerchi in lega da 17” con pneumatici 235/55.
DIMENSIONI
Passo 2.690 mm, lunghezza 4.524 mm, larghezza 1.838 mm, altezza 1.744 mm. Peso 1.707 kg. Capacità bagagliaio 456/1.653 litri. Capacità serbatoio 60 litri.
PRESTAZIONI
Velocità massima 196 km/h. Accelerazione 0-100 km/h 10,4 secondi. Consumo medio 6,2 l/100 km (16,1 km/l). Portellone automatico Il portellone ad azionamento automatico, funzionale quando si hanno le mani impegnate con sci e bagagli: si apre semplicemente avvicinando per alcuni secondi un piede al paraurti. È un optional offerto a 750 euro e include la chiave a transponder.
Cerchi in lega da 17” Sono di serie per l’allestimento Titanium, top di gamma, i cerchi in lega da 17” con pneumatici 235/55. Le ruote da 18” (in foto) costano 250 euro.
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aziende
Rossignol Abbiamo intervistato Alessio Meda, direttore dallo scorso ottobre della filiale italiana del Gruppo Rossignol
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Nella foto: Alessio Meda nella showroom della filiale italiana del Gruppo Rossignol
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isogna sempre fare i conti. Inutele perdersi in parole, quando poi si tira una riga e i numeri non tornano». Il ragionamento non fa una grinza e per certi versi, nonostante l’estrema semplicità, suona come nuovo nell’ambiente dell’attrezzo invernale. Pensieri e musica di Alessio Meda - veronese classe 1981 - che all’inizio della stagione ha assunto la direzione della filiale italiana del Gruppo Rossignol, dopo la gestione ‘ad interim’ di Jean-luc Gaydon, scafato manager di fiducia della proprietà francese. Nonostante la giovane età, Alessio vanta una certa esperienza, dapprima come financial controller delle filiali industriali italiane del Gruppo e in seguito alla direzione finanziaria di tutte le filiali sul nostro territorio. «Non mi lamento della prima stagione, chiaramente in rapporto al particolare momento storico ed economico che stiamo attraversando. Ho valutato attentamente le logiche del settore, che per certi versi mi sono sembrate singolari, e ho maturato una serie di idee per affrontare le prossime stagioni». L’approccio di Meda è diverso da quel-
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lo a cui siamo abituati. «Non vengo dallo sci, pratico questo sport in forma turistica quando trovo il tempo. Ma non credo sia una discriminante, anzi sono convinto del contrario. Per troppo tempo, soprattutto quando il mercato ‘tirava’, le aziende di sci si sono affidate a dirigenti scelti più per meriti sportivi che per competenze gestionali. Ora credo che questo non sia più possibile, bisogna guardare oltre i confini degli sport invernali e confrontarsi con il mercato globale. Mettiamola così, un osservatore esterno è in grado di cogliere meglio il baco del sistema, cosa che chi ne è coinvolto al 100% fa fatica a comprendere». Nei suoi discorsi tornano sempre i numeri: si prepara, studia, esamina quotidianamente l’andamento dei dati di vendita, butta l’occhio all’economia nazionale e non solo, è molto attento alle potenzialità del web. «Bisogna cambiare, credo che sia chiaro a tutti, se no questo settore è destinato al default. Penso che siamo tutti troppo restii ai cambiamenti e questo è un problema da non sottovalutare. Perciò ho deciso di invertire rotta: credo che
sia meglio affondare per un proprio errore che temporeggiare in uno status quo che - ormai è dimostrato - non porterà da nessuna parte». Curiosa l’idea che si è fatto delle aziende concorrenti. «Non siamo capaci di fare lobby in senso positivo, costruttivo. Ci si trova parlando di argomenti vari, secondari, senza affrontare le reali problematiche del settore. Cosa ne penso? Che ci sia poca etica, che di fronte ad una cordialità di facciata, si agisce poi per logiche suicide: piuttosto di lasciar spazio ad un concorrente con proposte migliori, si preferisce andare in perdita. Questo è il reale problema del settore». Ma come si esce da quesa situazione? «Va cambiata l’ottica. In primis si deve lavorare per la crescita di questo sport, ma questo non può essere fatto da un’azienda da sola. Poi deve cambiare il rapporto di base, la ‘sudditanza’ nei confronti di negozi o grossi gruppi di acquisto che dettano le regole del mercato solamente guardando al proprio tornaconto. Per il futuro in Italia dei prodotti del Gruppo vedo una distribuzione in negozi che decideranno di sposare la causa, accettando condizioni eque e vantaggiose per entrambe le parti. Dove non sarà possibile punteremo sull’apertura di punti monomarca che possano convogliare i numerosi appassionati dei nostri marchi, assicurando servizio e competenza». Chiusura d’obbligo sulle condizioni ‘di salute’ del Gruppo a livello internazionale… «Non posso dire che non si sia sentita la crisi, ma Rossignol sta bene. Dopo la preoccupazione di ottobre e novembre le cose sono migliorate e i numeri attuali ci confortano. Per il futuro? Poche cose ma semplici. Vogliamo rafforzarci nei settori in cui siamo ‘storicamente’ leader, come l’agonismo o lo sci di alto livello, e crescere nell’abbigliamento, nel segmento lady e nella nicchia emergente del freeski, dove offriamo un catalogo davvero all’avanguardia». Una bella sfida… «Non dimentichiamoci che il nostro è pur sempre un gruppo industriale: i costi sono molto alti, la marginalità è poca e gli errori si pagano molto cari: bisogna sempre stare attenti ai conti…». Già, conti e numeri. Alessio Meda non se ne dimentica mai.
Race Ski Magazine n. 125 aprile 2013
a cura di Simona Righetti
In un mondo ancora molto ‘al maschile’, una new entry in rosa per Rossignol New entry nella filiale italiana del Gruppo Rossignol, che controlla i marchi Rossignol, Dynastar, Lange e Look. Dal mese di novembre è entrata in azienda Matilde Gava, per dare il proprio contributo al dipartimento marketing & comunicazione. Classe 1983, Gava porta in azienda la sua esperienza in settori lontani dallo sci
come quello della cosmesi (L’Oréal), del biomedicale (CID) e del vino (La Collina dei Ciliegi). Nella formazione della new-entry del Gruppo un Master in Comunicazione, Marketing & Sales Management con Publitalia ‘80, la laurea triennale in Scienze Politiche e specialistica in Relazioni Pubbliche e Reti Mediali.
Una laurea per i professionisti degli sporting goods Risale agli ultimi giorni di marzo l’apertura di un nuovo campus, del Centro Professionale Nazionale Francese per la commercializzazione degli articoli sportivi e per il tempo libero, a Meylan, nell’area di Grenoble. La struttura, che occupa una superficie di 1.600 metri quadrati, ha una grandezza doppia rispetto a quella precedentemente in essere a Seyssins, che era stata chiusa all’inizio del 2013. Con la nuova location il CNPC si prepara ad offrire una laurea di primo grado per professionisti dell’industria degli sporting goods, la prima di questo tipo di Europa.
Nuovo sales manager per Cober
Vinicio Rossi è il nuovo responsabile commerciale di Cober, l’azienda italiana produttrice di bastoni da sci, trekking e nordic walking. Dopo una lunga carriera nel settore dell’articolo sportivo, Rossi approda a Milano per ricoprire l’incarico di direttore commerciale.
Matilde Gava del dipartimento marketing & comunicazione del Gruppo Rossignol
BasicNet: crescono le vendite. Definito anche l’accordo con l’Agenzia delle Entrate
Il dato relativo alle vendite del Gruppo BasicNet (proprietario dei marchi Kappa, Robe di Kappa, K-Way, Superga e altri) ha registrato un incremento del 6% - per un importo pari a 434 milioni di euro - nel 2012 rispetto all’anno precedente. La crescita è stata determinata principalmente
dal successo sui mercati internazionali, in particolare nel continente americano (+37%), mentre la crescita sul mercato europeo - considerato nel suo complesso - si è attestata al 6%. Nonostante i buoni risultati sul fronte del fatturato il Gruppo ha chiuso con una perdita di 17 milioni
INCIDENTI IN PISTA
Gestore responsabile solo se non segnala pericoli particolari Risale al 10 dicembre 2012, ma è stata depositata in cancelleria il 19 febbraio di quest’anno, la sentenza della Corte Suprema di Cassazione di rigetto del ricorso presentato da un uomo, che richiedeva un risarcimento pari a 250 milioni di vecchie lire per i «gravi danni subiti» nel 1999, a seguito di una caduta dagli sci, avendo urtato una staccionata di legno che delimitava la pista. I giudici di Piazza Cavour - con una sentenza che verrà presa come
riferimento nella prassi giurisprudenziale - hanno evidenziato come il gestore di un impianto sciistico possa essere ritenuto responsabile di un incidente occorso ad uno sciatore, e quindi essere condannato a risarcirgli il danno subito, se non adotta «adeguate protezioni e segnalazioni solo quando sussistono condizioni particolari di pericolo», che non sono state ravvisate nell’incidente occorso al richiedente.
Enrico Negretti è il primo Direttore Generale della FISI Un cambiamento importante nell’organigramma della FISI, è stata infatti creata la figura di Direttore Generale, prima inesistente, e l’incarico è stato affidato ad Enrico Negretti, già per cinque anni Presidente del Consiglio dei revisori dei Conti della stessa FISI. Il nuovo Direttore Generale
di euro (a fronte di un risultato positivo nel 2011 per 8,1 milioni). Il risultato d’esercizio è stato pesantemente impattato (circa 15 milioni di euro) dall’accantonamento prudenziale effettuato dal Gruppo per l’accordo extra giudiziale raggiunto con l’Agenzia delle Entrate di Torino.
subentrerà alla figura del Segretario Generale, che viene meno con la fine dell’incarico di Fausto Cartasegna. Un ruolo importante quello di Negretti, che si occuperà del funzionamento complessivo della struttura federale, a partire dagli aspetti amministrativi fino a quelli gestionali e organizzativi.
Jack Wolfskin partner della ESF
L’obiettivo è quello di promuovere anche in Francia la vasta gamma di prodotti outdoor dedicati ai più giovani; per questo Jack Wolfskin ha siglato una partnership di grande rilievo con la ESF, la Scuola di Sci francese, che conta ben 250 scuole e circa 17.000 maestri di sci in tutta la Francia.
Controcopertina di Gabriele Pezzaglia
Giovani, serve la politica del ‘doppio binario’ Diversificare i circuiti: un Grand Prix d’eccellenza e più attenzione alle NJR se vogliamo arginare l’emorragia di agonisti Cala il sipario sulla stagione 2012-2013. È stato l’anno del presidente-allenatore Flavio Roda, l’anno dei Mondiali di Schladming, la stagione dei trionfi azzurri con Innerhofer, Paris, Marsaglia, l’anno della ‘resurrezione’ di Manfred Moelgg e Nadia Fanchini. E un altro anno del circuito Giovani, di un mondo che vive attraverso l’attività dei Comitati e degli sci club, la base dello sci agonistico, la linfa del movimento. Un’altra stagione è andata via. Se ne sono sentite ‘di cotte e di crude’ negli ultimi mesi. Si è pianificato, ideato, criticato, esternato. Tante le questioni in agenda, fra queste quella dei numeri. A livello regionale c’è stato un arretramento, mediamente del 20 per cento, di iscritti alle gare NJR. I Comitati, giustamente, si preoccupano e lanciano un campanello d’allarme. Le FIS Giovani Regionali sono un patrimonio da salvare, sono le gare delle società, del territorio. Sono le competizioni di chi forse non arriverà mai in Comitato e tantomeno in nazionale, ma sostiene tutto il nostro movimento. I vertici federali che si occupano di Giovani cercano di portare l’attenzione solo sui circuiti istituzionali, oggi Grand Prix, affermando che non ci possono essere gare in concomitanza. Ma è tutto qui il problema? Assurda miopia. Stiamo facendo un doppio errore: non valorizzare i Giovani più meritevoli con gare selezionate, con più discipline veloci, con più organizzazione, e dall’altra parte ‘ammazzare’ la base. Serve un doppio binario: da una parte un circuito d’eccellenza, aperto (come è adesso) ai Senior, che parta anche prima e viva in autonomia e più supportato dalla FISI, e un altro, anzi, tanti altri, a livello regionale, che siano meno esasperati. Un doppio binario: così avremo più talenti da portare in Coppa Europa e in Coppa del Mondo e non disperderemo giovani ragazze e giovani ragazzi. Non è servito a nulla in Italia fermare le categorie. E non servirà. Bloccare l’emorragia degli iscritti alle gare giovanili passa anche attraverso il messaggio che non si scia solo per entrare in squadra nazionale. È drammatico quando in pista senti dare del ‘vecchio’ agli atleti all’ultimo anno Giovani. Già, e qui si apre tutta un’altra questione, siamo l’unico sport che ha un movimento Senior debolissimo, ma se continuiamo così finiremo per restringere anche quello giovanile. gabriele.pezzaglia@mulatero.it
Alcune atlete del Comitato Veneto con il coach Aronne Pieruz in ricognizione di una FIS NJR