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Comunicato stampa The Wall “Il Buio – Ai margini della visione” a cura di Marco Bazzini in collaborazione con Isia Firenze Museo Novecento, Firenze 21 aprile – 21 giugno 2018

Firenze, 20 aprile 2018 - Tra i tasselli che compongono il piano di valorizzazione del nuovo corso del Museo Novecento, trova spazio al piano terra, su una delle grandi pareti che si affaccia nel chiostro, il progetto The Wall. Un format espositivo originale che propone la sintesi e l’elaborazione visiva tipica dell’infografica e offre allo spettatore uno schema figurato, ricco di informazioni e di suggestioni tra loro interconnesse, sviluppato graficamente lungo la parete. La prima esposizione, a cura di Marco Bazzini con la collaborazione di Isia Firenze, si intitola “Il Buio – Ai margini della visione” (20 aprile – 21 giugno) e indaga il tema del buio non come assenza, ma piuttosto come linea comune per raccontare la storia dell’arte sotto un nuovo punto di vista, per capire come gli artisti hanno utilizzato o vissuto o raffigurato il buio a partire dai contemporanei per andare a ritroso nei secoli. The Wall organizza, in un modello grafico facilmente comprensibile, informazioni concetti e dati sulle opere raccolte dal curatore così da suggerire al visitatore nuovi stimoli e nuove tracce di lettura. Definire il buio è difficile. È un carattere, una dimensione, una metafora? Una condizione o piuttosto un ambiente? Il buio è, comunque lo si declini, un qualcosa di sicuramente ambivalente. Si presenta e si ritrae allo stesso tempo. Non esiste buio senza luce, oscurità senza chiarezza. Proprio perché inarrivabile nella sua totalità, in questa mostra il buio è stato ricercato nelle opere d’arte. Un percorso visivo nella storia dell’arte che evidenzia come il buio nella sua costante presenza – si crede troppo spesso che alla sola luce ci sia l’arte – muti a seconda della cultura e del tempo. Se gli artisti più recenti invitano a stare nell’oscurità, altri protagonisti del Novecento si rifanno al buio come materia per l’espressione pittorica o per l’indagine introspettiva. Un percorso di oltre 60 opere che, procedendo al contrario, arriva alla rappresentazione dei notturni, un genere pittorico il cui primo episodio si trova a Firenze nella Cappella Baroncelli di Santa Croce con l’Annuncio ai Pastori di Taddeo Gaddi. “Una visione al buio vale almeno, se non di più, di una visione in piena luce – spiega Marco Bazzini -. Il buio, al contrario di quanto normalmente pensato, non deve essere inteso come una situazione di assenza di luce o contraria a ogni visibilità e quindi opposta a ogni processo di conoscenza. È, infatti, possibile vedere al buio e nel buio. E, non episodicamente, il buio è necessario”. L’elaborazione visiva dei dati è realizzata da ISIA Firenze - istituto di alta formazione al design e alla comunicazione del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca MIUR-AFAM. Il lavoro è stato elaborato dal primo corso del triennio ISIA anno accademico 2017/2018 sotto la guida del docente di linguaggi multimediali Francesco Fumelli e dell’esperto in visualizzazione dati Mirko Balducci.


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