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n° -Dicembre n°628- Aprile 20182018
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Duel un progetto ideato da Sergio Risaliti
Ulla von Brandenburg Di un Sole Dorato 21 aprile - 21 giugno 2018
Direzione scientifica Sergio Risaliti
Mostra a cura di Saretto Cincinelli 20 dicembre 2018 – 28 febbraio 2019
La mostra Il disegno del disegno - terza tappa del progetto pluriennale ideato dal direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti - si discosta parzialmente dalla logica che ha informato le esposizioni allestite in precedenza nelle sale al primo piano del museo: non focalizza infatti la sua attenzione su un orientamento privilegiato del disegno verso un’altra disciplina, ma sull’intrinseca versatilità del medium.
L’opzione di avvicinare differenti media (fotografia, scultura, ricamo...) sotto una concezione ‘allargata’ di disegno, rimanda all’idea di skiagraphia o photographia (scrittura d’ombra o di luce) che Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia pone all’origine mitica della disciplina, una narrazione che finisce per coinvolgere la stessa pratica scultorea.
Al centro dell’esposizione, che indaga la pratica e il gesto del disegnare a partire dal lavoro di undici artisti maturati a ridosso della fine del Novecento e i primi anni del XXI secolo, non è tanto ciò che si manifesta tramite il disegno quanto ciò che e-viene come disegno. Ponendo l’accento sul disegno come forma formante più che come forma formata, la mostra si propone di inquadrare il medium in un movimento d’apertura teso a condurlo oltre i propri confini o anche a risolverlo in una sorta di disegno Nell’ambito del progetto Duel, accolto nelle sale espoinvisibile interno alla genesi dell’opera.
Ulla von Brandenburg It Has a Golden Sun and an Elderly Grey Moon, 2017 Film super-16-mm, colour, sound, 22’ 25’’ courtesy the artist, Art : Concept, Paris, Pilar Corrias, London and Produzentengalerie Hamburg Photo: Martin Argyroglo
sitive al piano terra, curatori ospiti sono chiamati a collaborare confortemente artisti attivi sulla scena èinternazionale per A risultare ridimensionata la visione tradiziorealizzare interventi site-specific ispirati alla collezione del nale del disegno, nella sua dimensione vicaria e preparatoria di progetto: disegno, quando c’è, non sta al postotra di Museo. Il titolo qui delilciclo rimanda a un duello dialettico nient’altro che di se stesso: le opere esposte artisti contemporanei e il patrimonio civicoevocano, museale.infatti, più il gesto tracciante che la figura tracciata, mantenendo Duel viene inaugurato dalla prima mostra monogravolontariamente una dimensione di non-chiusura, un valore fica in Italia di Ulla von Brandenburg (Karlsruhe, 1974), a dinamico e incoativo. cura di Lorenzo Bruni. In un percorso che si snoda in tre La questione edel ricorda Badiou - difinstallazioni undisegno collage,- come realizzate tra Alain il 2009 e il 2016, ferisce molto da quella di Amleto. Essa non l’artista propone un inedito dialogo con undomanda dipinto di“essere Felice o non essere” ma “essere e non essere”: reclama dunque non Casorati, Nudo giallo (1945), individuato tra quelli della una chiara alternativa ma una oscura e paradossale congiunCollezione Alberto Della Ragione. La mostra inizia con le zione tra essere e non-essere.
Nel racconto pliniano il disegno nasce da un’immagine sostitutiva. Non bisogna dimenticare che Butade, figlia di un vasaio di Corinto, non ritrae ‘dal vero’ il proprio modello, ma fissa i contorni della sua ombra portata. Il suo segno circoscrive così una presenza indebolita e fantasmatica, una quasi-assenza.... È da questo mito fondatore che prende le mosse Jacques Derrida quando, in Memoires d’aveugle, nota l’impossibilità per il disegnatore di mantenere fisso lo sguardo sul modello e contemporaneamente sul tratto che sta tracciando.
immagini in bianco e nero di Singspiel, video del 2009, per
“Il disegno – dichiara Sergio Risaliti – si separa in fondo dal giungere, alla fine del percorso, al colore di It Has a Golden modello esterno, non ha più a che fare con la rappresentaSun and Elderly Grey Moon, opera del 2016, proiettata zione o laan riproduzione, ma con la presentazione o manifeall’interno della cappella sconsacrata del museo, piccolo stazione. Potremmo dire che il disegno è epifania. Da qui esso risulta in relazione con la luce e con ilalle fantasma”. gioielloessere di architettura religiosa, riservata installazioni
artistiche contemporanee. Il nucleo centrale dell’esposi-
Non casualmente, dunque, molte delle opere in mostra appazione è caratterizzato da una tenda-sipario di colore blu, iono emblematicamente giocate su una sorta di in-stallazioBlue Curtain 2015, da guardare e attraversare come ne (nel duplicedel senso di messa in scena e in stallo) del segno: un dipinto astratto. Le atmosfere magiche e sospese della prospettive diverse ma non necessariamente contraddittorie, almeno all’interno di una(Novara, ricerca che ripensare pittura di Felice Casorati 1883vuole – Torino, 1963)il disegno l’ipotesi che il supporto non sia dato prientrano seguendo in risonanza con le opere dell’artista. Il richiamo ma ma sorga in uno insieme al (di)segno che lo genera.
ai metodi e alle procedure del teatro e delle arti sceniche servono ad affrontare questioni sociali e storiche. Ulla
È quanto accade nei dis-piegamenti delle carte in cui fioriscono i giardini ‘stagionali’ di Massimo Bartolini; nelle sinopie ‘postume’ di Antonio Catelani; nell’affiorare delle figure nel gesto formante delle terrecotte di Emanuele Becheri; nelle duplicazioni evocanti un cortocircuito tra ciò che è scomparso e ciò che non smette di riaffiorare di Andrea Santarlasci; nelle infinite, minute segnature delle pagine marmoree di Massimiliano Turco: tracciati di un divenire, che mostra il senso di una ripetizione mutante; nelle sculture incorporanti il disegno della propria genesi materiale di Daniela De Lorenzo; negli autoritratti tracciati senza mai posare lo sguardo sul foglio di Chiara Camoni; nelle presentazioni extra-rappresentative dei Senza titolo (Chiasmi) e delle Prosopopee di Carlo Guaita, nell’Atlas di Margherita Moscardini che, tramite un inedito display performativo, mostra moltitudini aggregate in uno spazio pubblico da cui sono sottratte le architetture e, infine, nelle fotografie in bianco e nero di Paolo e Giulia Cenci, di disegni che nella vonMeoni Brandenburg invita sorta chi osserva a istantanei godere dell'arte al loro platitude restituiscono l’astratto ritmo interno di uno di là del suo tempo storico e a riflettere sulla sua dimenscenario naturale o svolgono il ruolo di annotazioni e schizzi sione sociale. Scegliendo preparatori evocanti operedia dialogare venire. con Casorati, inoltre,
riporta la nostra attenzione al periodo tra le due guerre,
La mostra parladalla a più dittatura voci, non vuole infatti modellare una caratterizzato nazi-fascista, da populiprospettiva sguardo, ma diffusa modulare un percorso, disesmi di vario dello genere e da una paura della diversità gnare uno spazio di transito, capace di suggerire la rilettura (dinamiche che sembrano riproporsi anche oggi nel nostro spiazzante di categorie precostituite, per condurre in primo quotidiano). è stata pensata comeindiviuna piano, oltre alL’esposizione verbo essere delle singole produzioni rappresentazione in trediatti in cui lo spettatore si ritrova duali, l’accadere plurale un evento.
ad interrogarsi su quale sia il limite tra la realtà e la sua rappresentazione, e quali possano essere oggi le forme rituali utilizzate per stabilire canali di condivisione tra l’identitàCincinelli locale e l'altro da sé. Saretto