LUXURY MAGAZINE
ennio doris
Periodico Trimestrale N° 19 - EURO 9,50
SPECIALE NEW YORK:
Reportage dalla Grande Mela
ENNIO DORIS
Una scalata da favola
ROLEX
Le novità Baselworld 2014
AUTO DA SOGNO
Jaguar F-Type Project 7
WWW.MYLIFESTYLE.IT
ennio doris
sommario ennio doris top manager
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una scalata da favola l’uomo che ha fatto la storia della finanza italiana
luxury
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LA REGINA DEL LUSSO singapore, le vertigini di una città futuristica
on the road
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una, nessuna, centomila nyc, reportage dalla grande mela
luxury
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LUXURY SPA oasi di benessere oltre l’immaginazione
lifestyle top selection
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vittoria resort & spa quando a parlare sono le emozioni
musica top selection
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ROCK’N’ROLL FREAKISH CIRCUS SHOW puglia. fra jonio e adriatico, l’entroterra che non ti aspetti
alta cucina top restaurant
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gourmet tour: puglia e calabria i ristoranti di alta cucina alla prova degli esperti di passionegourmet.it
orologi
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innovare senza compromessi i nuovi modelli di rolex svelati al baselworld 2014
photographer
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valerio bispuri “fotografo la vera vita, dove siamo noi è un gioco”
motociclette
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gli atelier delle moto quando la meccanica diventa creatività
automobili
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nuova mercedes-benz classe s coupé
automobili
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jaguar f-type project 7
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ennio doris
UNA SCALATA...DA FAVOLA L’uomo che ha fatto la storia della finanza italiana
“Dalle stelle alle stalle”, recitava un vecchio detto popolare. Ma c’è anche chi, non senza difficoltà, ha compiuto il percorso inverso e da una condizione di povertà è arrivato a raggiungere le vette più alte. È la storia di Ennio Doris, fondatore del Gruppo Mediolanum, oggi Amministratore Delegato di Mediolanum S.p.A. e Presidente di Banca Mediolanum S.p.A. Con un patrimonio stimato di 1,7 miliardi di dollari, è 882° nella classifica 2013 della rivista Forbes riguardante gli uomini più ricchi del globo e 19° a livello italiano. In una pausa tra un incontro di lavoro e un convegno di finanza, ci racconta il suo percorso da “favola”: dalla famiglia povera ma felice alla malattia che lo ha colpito da bambino, dalla sorella camiciaia che paga i suoi studi al primo impiego in banca, dalla vendita di polizze ai fondi comuni, passando per l’incontro con Silvio Berlusconi nella piazzetta di Portofino, arrivando alla nascita della Banca Mediolanum. Un nubifragio di parole che scrosciano giù con passione ed energia. Ed un sorriso che contagia e che non può che suscitare ammirazione. Prima che l’imprenditore, l’uomo. Chi è e come nasce Ennio Doris? «Premetto che sono stato un uomo molto fortunato. Sono nato in una famiglia povera, in cui mio padre faceva il mediatore di bestiame e mia sorella, più grande di me di due
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Top MANAGER
Ennio Doris insieme al figlio Massimo, protagonista dell’ultima campagna di comunicazione Mediolanum
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ennio doris
anni, la camiciaia per quattordici ore al giorno. Ma, nonostante le ristrettezze economiche e le difficoltà, eravamo una famiglia felice. Sono nato lì, in questa casa che odorava di bestiame e in cui si respirava tanto amore». Come si diventa, quasi dal nulla, un banchiere di successo? Da dove e quando nasce la sua passione per la finanza? «La mia fortuna più grande è stata la nefrite, la malattia che mi ha colpito da bambino, all’ inizio degli anni quaranta, e che mi ha costretto a letto, immobile, per un anno. La curammo con la penicillina che arrivava dall’America ma, nonostante la cura, rimasi un bambino estremamente cagionevole. Per questo mi fu proibito di andare a lavorare dopo le scuole dell’obbligo, così come era nei piani della mia famiglia e nei miei sogni, e fui “costretto” a continuare gli studi. Mi scoprì appassionato di materie scientifiche. Feci le medie, poi ragioneria. Incontrai una professoressa che era disposta a pagarmi gli studi dell’Università. Ma rinunciai, convinto che fosse il momento di trovare un impiego e provare a ripagare la mia famiglia dei tanti anni di sacrifici. Cominciò così la mia prima esperienza in un istituto di credito e la mia scalata verso il mondo della finanza». Che cosa è rimasto delle sue origini umili e contadine? Quali valori, cioè, ritiene di non aver perduto per strada, nonostante il prestigio e il successo professionale? «Ho sempre avuto una convinzione, ossia che essere Dr. Jekyll e Mr. Hyde non paga. Non si può essere spietato negli affari e affettuoso nella vita privata. Bisogna essere se stessi sempre. Questo, che è l’ insegnamento di mio padre, funziona anche nel business». Molti l’hanno definita un innovatore del settore bancario italiano, nonché della finanza internazionale. Che ne pensa di questa definizione? «Penso che sia vera. Ne è un esempio quello che è accaduto dopo il fallimento di Lehman Brothers, quando abbiamo salvato i nostri clienti, mettendoci i soldi di tasca nostra. La mia famiglia, all’epoca, sborsò 63 milioni e mezzo, e 53 milioni e mezzo furono versati da Fininvest. È stato il più bell’ investimento che abbiamo mai realizzato. Anche perché l’anno dopo, abbiamo poi guadagnato più di 5 miliardi. La stessa cosa accade oggi, in caso di alluvioni o terremoti, a seguito dei quali aiutiamo i nostri clienti colpiti dalla calamità naturale riducendo il tasso dei mutui, o dei prestiti, e intervenendo con somme a fondo perduto nei casi più drammatici. Questo esempio è la dimostrazione che abbiamo fatto e facciamo finanza in maniera differente ed innovativa». Si racconta, invece, che Berlusconi la definì un “folle”. Perché questo aggettivo? Si sente realmente così? «All’epoca di questo episodio, nell’81, incontrai Berlusconi per esporgli le mie idee e parlargli dei miei progetti, relativi alla costruzione di una azienda dedicata alla famiglia, che diventasse il punto di riferimento nazionale e mondiale nel settore del risparmio
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Ph: Samuele Vincenti
Top MANAGER
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ennio doris
Ennio Doris al termine dell’intervista mostra in anteprima lo spot televisivo di Mediolanum
e della previdenza. Lui, prima di me, aveva già
cosa si può fare, oggi, per agevolare l’economia
consultato tanti altri manager di altre aziende e nella
italiana?
stragrande maggioranza dei casi questi avevano
«Siamo nella più grave crisi del dopoguerra, causata
chiesto somme altissime. Io invece, nonostante
da una politica del rigore imposta dall’Europa,
guadagnassi circa 100 milioni a settimana di
che,
commissioni, gli dissi: “Sono pronto a lavorare con
completamente demolita, così come già accadde nel
lei, ma da lei non voglio nulla. L’unica condizione è
’29. Se vuoi rilanciare l’economia, devi proporre una
quella di diventare i numeri uno”. Rimase sbalordito
politica completamente opposta: abbassi le tasse
ed una sera a cena a Portofino, rivolgendosi a sua
dei lavoratori e delle imprese e stimoli i consumi e gli
moglie, disse “Questo, Veronica, è più folle di me”.
investimenti. La ricetta è semplicissima».
Fu il più bel complimento che potesse farmi. Nacque
Recentemente, nel marzo 2014, è uscita la sua
in quel momento la nostra collaborazione che ha
biografia, edita da Sperling & Kupfer. Come mai
portato alla creazione di una azienda che oggi è in
questa scelta? Sentiva forse la necessità di far
grado di raccogliere sei mila miliardi di vecchie lire
conoscere anche l’aspetto più privato di lei?
l’anno».
«È stata una proposta dei miei collaboratori che,
Cosa pensa della attuale situazione finanziaria? Che
conoscendo la storia della mia vita, hanno sempre
piuttosto
che
agevolare
l’economia,
l’ ha
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Top MANAGER
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pensato che potesse essere interessante raccontarla.
Se dovesse dare un consiglio ai giovani, quale
Dopo anni di tentativi, mi sono lasciato convincere e,
sarebbe?
in poche sedute con il mio collaboratore Leopoldo
«Credo molto nella parabola dei talenti. I talenti
Gasbarro, abbiamo buttato giù il libro».
non sono solo quelli che ti ritrovi in culla, ma sono
Nelle pagine della biografia, si racconta di un padre,
soprattutto le opportunità che ti offre la vita, che
il suo, che, davanti alla sconfitta di Coppi, dice al
devi essere in grado di riconoscere e prendere al
figlio “c’è anche domani”. Qual è il domani di Ennio
volo. Soprattutto in ambito professionale. Il lavoro,
Doris? Che cosa vede nel suo futuro, personale e
qualunque esso sia, è l’unica cosa che ci distingue
professionale?
dagli animali. Chi lavora, in qualsiasi ambito ed
«Siamo in un periodo di profondo cambiamento, a
in qualunque condizione, è in una condizione di
livello mondiale. Il mondo sta per essere sconvolto
eccellenza e somiglia a Dio, perché sta creando.
da una rivoluzione che può essere paragonata a
Questo è l’augurio che rivolgo ai giovani d’oggi:
quella dell’arrivo del motore a scoppio nel mondo
quello di non mortificare il proprio talento, ed anzi
dei trasporti. Per gli innovatori, il futuro è pieno di
di accettare le sfide della vita ed approfittare delle
sorprese e sfide interessanti. Io, la mia famiglia e la
occasioni per migliorare se stessi e il mondo, ognuno
mia azienda siamo pronti a coglierle».
nel proprio ruolo».
ennio doris
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luxury
LA REGINA DEL LUSSO
Singapore, le vertigini di una città futuristica Mezzo secolo fa era poco più di un villaggio di pescatori all’Equatore, appena lasciato dagli inglesi. Ora Singapore è divenuta il quarto
principale centro finanziario del mondo, con un importante ruolo nel commercio internazionale e nella finanza: un abitante su trenta è milionario, la città è una calamita per i plutocrati dell’Asia, e la ricchezza sfrenata ha prodotto super-lussi come un cocktail da 20 mila euro. La Città-Stato, collocata a sud della penisola della Malesia, è una meta turistica di tutto rispetto che attrae i visitatori grazie ai suoi scenari paradisiaci. Le cifre raggiungono ogni anno i 14 milioni di turisti ed ora è più facile partire anche dall’Italia (Milano) con le nuove cabine first e business di Singapore Airlines. Ma il villaggio multietnico solo recentemente ha mutato il proprio volto in quello di una metropoli futuristica, che poco o nulla ha da invidiare alle colleghe americane quanto a grattacieli, skyline mozzafiato e palazzi avveniristici progettati da archistar internazionali del calibro di Pininfarina. E nel 2014 è riuscita a scalzare la vicina Tokio dal podio di città più costosa del mondo, incoronata dalla classifica annuale dell’Economist
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Intelligence Unit, elaborata dall’omonimo settimanale britannico. Dieci anni fa Singapore era soltanto diciottesima nella graduatoria e la sua ascesa riflette da un lato il rafforzamento di un’economia in espansione; dall’altro il forte rialzo di alcuni costi legato ai prezzi energetici (la penisola è infatti priva di risorse naturali proprie) o alle tasse per l’acquisto di un’automobile. Singapore non è banalmente alla portata di ogni tasca: i costi di trasporto sono tre volte superiori a quelli di New York e la città è nota per l’enorme divario di reddito tra ricchi e poveri. Il primato è confermato anche in materia di shopping: seguono a ruota le solite Parigi, Oslo e Zurigo. Non è un caso, quindi, che i suoi più prestigiosi centri commerciali abbiano ottenuto una maxi quotazione in borsa: i mall di proprietà della Singapore Press Holdings Ltd (Sph) e Overseas Union Enterprise Ltd (Oue) hanno infatti presentato un’offerta pubblica agli investitori che va dai 500 ai 600 milioni di dollari. Nel primo caso si tratta del famoso flagshipstore ‘Paragon’, che ospita i negozi di Prada, Gucci e Jimmy Choo, nel secondo caso del ‘Mandarin Gallery’, uno dei centri commerciali più famosi e gettonati dai marchi di tutto il mondo, tra i quali Emporio Armani e Marc
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by Marc Jacobs. Il distretto dello shopping di lusso è concentrato tra Orchard Road e la vicina Scotts Road: è qui che sorge il più scintillante tra i mega store, lo ION Orchard, con 400 negozi e 28 ristoranti. Orchard Road negli anni ‘30 dell’Ottocento era coperta di frutteti di noce moscata, adesso è ancora incorniciata da grandi alberi che offrono un po’ di ombra. Allo stesso modo si può scampare al temibile caldo equatoriale rifugiandosi nelle numerose aree sotterranee provviste di aria condizionata. La zona merita una lunga passeggiata, impreziosita com’è da gioielli di architettura coloniale ed importanti musei come la famosa galleria d’arte ‘Ion Art’. E non mancano punti di ristoro di altissima qualità: presso lo ‘Chatterbox’ si cucina, infatti, il pollo al riso più famoso e più costoso. Così come il ‘Mezza9’, famoso per il brunch Sunday Munch, vale i 138 dollari a persona che includono champagne Perrier-Jouet a volontà. Se esiste un ottimo motivo per affrontare il viaggio verso l’estremo Oriente, infatti, questo è dato dal cibo squisito che si può gustare in ogni punto della città: la cucina dei singaporesi è il frutto di
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un melting pot di tradizioni unico al mondo, ma disciplinato, come ogni cosa in questa metropoli ossessionata dall’ordine e dalla pulizia. Non ci sono solo succursali dell’alta cucina del vecchio continente ma anche nuove identità: si va dal french twist di Andre, situato in una vecchia shop house di Chinatown, al gastrobar ‘Immigrants’ dove assaggiare piatti, in versione tapas, di tutti i gruppi etnici dell’isola. Il ristorante del momento è però l’atelier creativo ‘Tippling Club’. Di riflesso, la vita notturna offre scenari da vertigine, letteralmente: all’ultimo piano del grattacielo One Raffles Place (282 metri), nel cuore del distretto della finanza, c’è il 1-Altitude, palcoscenico ipnotico con vista panoramica sulle luci della vicina Malesia e sulla giungla tropicale di Sentosa. Ogni latitudine dell’isola è pervasa da una perenne voglia di divertimento: tra hotel, SPA di lusso e spiagge si trova persino una costola degli Universal Studios. È innegabile la quantità di attrazioni che offre la città, ma il segmento di mercato cui si punta maggiormente è quello delle convention e dei congressi. Basti pensare che l’Expo Convention & Exhibition Centre conta su una superficie di oltre 123mila metri quadrati, tra spazi espositivi e sale
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conferenze, sale riunioni, ed accoglie ogni anno sei milioni di visitatori e più di 600 eventi, mostre, incontri d’affari, conferenze. Un soggiorno presso la ‘Città del Leone’, che sia per affari o per godere di una crociera tra le isole, è senz’altro un’esperienza unica. Resa ancora più eccezionale dalla vasta scelta di resort ed hotel che offrono panorami irresistibili e servizi eccezionali. Lusso ed originalità si sposano perfettamente al Fullerton, un tempo vecchio ufficio postale, tra i più belli della città. Oppure si può optare per uno degli hotel più lussuosi del mondo, il famosissimo Shangri-La, immerso nel verde e situato a soli 5 minuti a piedi da Orchard Road. Non meno accogliente e famoso è il Marina Bay Sands che affaccia sul meraviglioso parco di Marina Bay e vanta, al suo interno, il Casinò più caro del mondo. Ma per dominare dall’alto questa città modernissima, una delle posizioni migliori è dalle suite del Ritz Carlton Millennia, in cui la domenica va in scena il “super brunch” più frequentato della città: con 368 dollari si possono provare oltre 300 piatti innaffiati da Dom Pérignon. Quale che sia il motivo, allora, Singapore è entrata di diritto nei sogni dei milionari di tutto il mondo.
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© Immagini: MARIA ROSARIA DE LEO
on the road
UNA, NESSUNA, CENTOMILA new york city: reportage dalla grande mela La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. E come? Ma costruendomi, appunto. Camminando lungo le vie numerate tra Est e Ovest della città che non dorme mai, riecheggiano le parole di Luigi Pirandello. Manhattan è tutto ciò che si può immaginare, l’impossibile che diviene possibile, le infinite parti che abbracciano il tutto, il diverso che resta particolare ma si eleva all’unico. Ogni parola è vuota se non si riempie dell’immagine che uno vede, scruta, osserva, come il riflesso sugli infiniti pezzi di vetro e metallo che grattano il cielo. Manhattan possiede tante personalità quante sono le orecchie che odono i suoni della città e degli uomini che vi lavorano, forgiati di elmo e pala. Tanti volti quanti sono gli occhi che la guardano, mentre i tombini fumano come nei mille film americani propinati in tv, mentre gli streetdancer ballano in prossimità del Brooklyn Bridge, catturando l’attenzione dei passanti e la testa cade indietro sulle spalle, immobile a guardar il sole e la luna che si nascondono dietro strani edifici lunghi ed altissimi e dall’altra parte della città, dolci innamorati si sfiorano le mani e si danno il primo bacio sotto un albero di ciliegio a Central Park, mentre i turisti immortalano il momento dalla barchetta sul laghetto. Atterrati a New York si diventa “nessuno” ma tornati a casa, ci si rende subito conto di aver conservato le centomila sfumature di una città romantica, individualista, consumista, comunitaria, solidale, verticistica, accogliente. Una, nessuna e centomila, appunto.
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L U X U R Y
S P A
oasi di benessere OLTRE l’immaginazione
Oasi di benessere in cui ritemprare mente e corpo, senza rinunciare al massimo comfort che solo una struttura di lusso può regalare. Perché se è vero che massaggi, saune, percorsi termali ed emozionali sono divenuti una moda, il settore luxury non si è lasciato sfuggire questa tendenza. E ha costruito un fiorente business intorno ai principi cardine delle SPA: le virtù del sale, i rituali dell’acqua, il design più ricercato e le nuove tecnologie. In giro per il pianeta esistono proposte per ogni tasca ma, nel settore del turismo di lusso, la SPA è divenuta il fiore all’occhiello di ogni hotel. E non sono neppure poche le strutture in grado di offrire la massima qualità, in termini di servizi e prodotti, così sofisticate da soddisfare la clientela più esigente, offrendo soluzioni sorprendenti. Al limite della fantasia e del sogno. Un esempio su tutti, tanto per rendere l’idea, è l’Huvafen Fushi by Aquum, probabilmente il resort più incredibile del pianeta. I suoi fondatori hanno inventato, infatti, la prima SPA sottomarina, dotata di due cabine situate a sei metri di profondità ed interamente circondata da vetrate che affacciano sulle meraviglie dell’Oceano Indiano, barriera corallina compresa nel prezzo. I clienti possono godere, nel frattempo, di un trattamento unico nel suo genere che si avvale dei prodotti biologici delle Maldive. Per raggiungerlo serve un volo intercontinentale, giacché il resort è situato nell’atollo di Malè
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luxury
Nord ma ne vale certamente la pena, considerato che
colori sgargianti, splendide fontane, maestose colonne
tra i servizi sono inclusi maggiordomi, spiagge private e
e da un gigantesco acquario. Al suo interno, i clienti
persino le esclusive gallerie d’arte sottomarine.
possono godere di coccole esclusive, generalmente
Poco distante sorge un altro Resort & SPA dai fasti
appannaggio dei vip, grazie ai trattamenti basati su
imperiali: lo Shangri-La’s Villingili, considerato alla stregua
impacchi utili per bilanciare i “chakra” e di massaggi
di un paradiso terrestre, il cui centro benessere propone
con le pietre calde. E non poteva essere diversamente,
terapie basate sulle tradizioni cinesi, himalayane ed
considerato che il complesso alberghiero del gruppo
asiatiche e sul trattamento Kandu Boli che utilizza i gusci
Jumeirah è il più sfarzoso del mondo.
delle conchiglie di ciprea. Immancabile, poi, l’esclusivo
Per garantirsi un soggiorno da favola, comunque, si può
padiglione per lo yoga, con vista sull’Oceano.
far riferimento alle classifiche mondiali che selezionano
Il lusso, poi, può raggiungere le 7 stelle nella cornice
l’eccellenza della categoria. Tra queste la top ten di CN
mozzafiato del Burj Al Arab di Dubai: un complesso
Traveller’s Readers’ Travel Awards, basata sui voti degli
ricettivo da sogno, nel cuore degli Emirati Arabi, in cui è
utenti, che nel 2013 ha visto in testa l’austriaco Parkhotel
stato realizzato un vero santuario del benessere. Come
Igls. I numeri del successo sono presto elencati: personale
sottolinea Trivago, la SPA rapisce i sensi grazie alla
medico altamente qualificato, attenzione ai casi singoli
ricchezza e dell’imponenza della struttura, decorata con
e la celebre Mayr Terapia, che pone l’accento sulla
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luxury
disintossicazione, la rigenerazione e il benessere olistico. Al secondo posto si è classificato il COMO Shambhala Estate, a Bali, seguito da un’altra struttura europea, il Brenner’s ParkHotel & SPA, a Baden-Baden, in Germania. Ottimo anche il posizionamento delle spa thailandesi e indiane. Ma anche senza dover valicare i confini nazionali, tuttavia, non sarà difficile trovare spazi ultra lussosi, in cui dedicare del tempo prezioso a sè stessi. Si può senz’altro dire che il Bel Paese non ha nulla da invidiare alle grandi strutture internazionali e, anzi, può vantare panorami mozzafiato in cui immergersi per lasciarsi alle spalle lo stress. Che siano al mare, in alta montagna o tra le dolci colline della Toscana, l’Italia è rientrata a buon titolo nella prestigiosa classifica di CN Traveller’s grazie all’Espace Henri Chenot, una SPA inserita nel Palace hotel Merano che offre programmi personalizzati basati sui principi della biontologia. Ed anche in questo settore, un giro lungo lo Stivale regala sempre nuove emozioni: ad Ischia, in uno degli angoli più noti al mondo, sorge infatti il Mezzatorre Resort & SPA (membro della Leading Hotels of the World, l’associazione che raggruppa i luxury hotel più esclusivi) che richiama le antiche tradizioni termali, sfruttando le acque di una fonte privata, sita all’interno del parco. Ed ancora, dalle parti di Gubbio è doveroso fare un salto al ‘Parco Acque’: una famosa spa firmata dall’architetto Simone Micheli che sorge all’interno del Park Hotel ai Cappuccini. Caratteristica è la sua suddivisione in due spazi: il primo di 350 mq è chiamato ‘Acque Emozionali’; il secondo spazio è più intimo e dispone di una vasca idromassaggio circolare, di una vasca a forma di arca che utilizza acqua addizionata con magnesio e potassio e di una vasca talasso. Le sponde chic del lago di Como sono probabilmente la location ideale per una ‘SPA suite’: le più raffinate si trovano presso il CastaDiva Resort & SPA e rappresentano la migliore esperienza di lusso, sia individuale che di coppia, orientata intorno ai quattro elementi naturali (aria, acqua, terra e fuoco). Estremamente variegata è l’offerta che offre Milano: l’imbarazzo della scelta può essere risolto puntando decisamente sugli hotel di lusso, come l’iconico ‘Four Seasons’ che ha inaugurato una lussuosissima spa firmata dalla nota designer Patricia Urquiola, dagli interni di gran classe rigorosamente ‘made in Itlay’ e provvista di tutto: sauna, bagno turco, pool, jacuzzi, area fitness e l’hair SPA in cui si vantano cure avanzate per capelli che pescano tra i metodi tra i più innovativi, come quello di Rossano Ferretti, il creatore dell’innovativo taglio a caduta naturale. Lo storico Hôtel Bellevue & SPA di Cogne è senz’altro un punto di riferimento per l’intero Vecchio Continente, titolo che si è conquistato grazie ai numerosi riconoscimenti, tra cui il
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recente premio Prix Villegiature Awards 2013. La nuova
Byblos solo alcuni nomi della grande moda italiana che
area benessere della SPA si chiama Le Sorgenti Del
hanno investito in lussuosi e unici hotel, ma anche in
Gran Paradiso ed è stata appena ampliata: il risultato
centri benessere esclusivi e di ultima generazione. Questi
sono 1.200 mq di puro benessere, attrezzati con le
brand si fanno portavoce di una maniera di intendere
migliori tecnologie e quattro biosaune (alla camomilla,
il benessere di lusso del corpo e della mente tutto
finlandese, agli agrumi ed al fieno di montagna), una
all’italiana: lezioni di stile e di stili di vita che coniugano
grotta polare, una stanza del sale (pareti di sale
in questi spazi dediti alla filosofia di beauty e wellness,
dell’Himalaya, letti in cedro e nebulizzatore di sale
un design degli ambienti spesso ricercato ed innovativo,
marino), una grotta dell’orso (trattamento Rasoul), un
che segue il fil rouge della cifra stilistica di ogni maison.
antico chalet valdostano del 1717 per enoterapia per la
Cosa possiamo chiedere se abbiamo la fortuna di
coppia o per bagni di latte e miele, una Suite SPA, tre
soggiornare in una di queste scintillanti SPA? Di tutto
zone relax (letti ad acqua, di paglia, di foglie di mais,
e di più, a seconda del budget. Ma senz’altro la
a memoria di forma e a comandi elettrici), un laghetto
varietà dell’offerta valica i confini dell’immaginazione e
alpino con pesci d’acqua dolce.
le strutture assomigliano sempre più a piccoli paradisi
L’ultima tendenza è invece dettata dalle SPA griffate, cioè
in terra: una eccellente ed imperdibile via di fuga dalle
di proprietà di una maison: Armani, Missoni, Ferragamo,
fatiche quotidiane cui non si può davvero rinunciare.
VITTORIA RESORT & SPA Otranto (Lecce - Italy), via Catona Tel +39 0836.807111 www.vittoriaresort.it
[ Quando a parlare sono le emozioni ] Pensiamo ad un posto paradisiaco, in cui lasciarsi cullare dalle emozioni e dai sensi. Immaginiamo l’eleganza degli ambienti e la rilassatezza delle atmosfere. Chiudiamo gli occhi e abbandoniamoci al pensiero di un momento di relax e di piacere. Lo scenario è uno dei più suggestivi dell’intera penisola, la città di Otranto, scrigno prezioso di bellezze naturali ed artistiche, ponte naturale tra Oriente ed Occidente, crocevia di popoli e di culture, luogo ideale per trascorrere momenti di riposo e di svago. Lasciamoci rapire dal fascino millenario di questo splendido borgo racchiuso dalle mura aragonesi, con case bianche e stradine lastricate di pietra viva che convergono verso la bellissima cattedrale, e dai panorami mozzafiato delle sue coste, bagnate da un mare incontaminato e cristallino. All’interno di questa splendida culla, a pochi metri dal centro storico, ma immerso in un’isola di verde e tranquillità, si erge il Vittoria Resort & SPA, struttura incantevole che si compone di sessantasei camere divise tra classic e superior, una SPA, una piscina,
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lifestyle
VITTORIA RESORT & sPA
un parcheggio privato, ed una attrezzata zona umida. Sinonimo di comfort, relax, servizi mirati alle esigenze degli ospiti, tranquillità e benessere, il Vittoria Resort & SPA è adatto sia ai nuclei familiari per la loro vacanza mare, sia alla clientela business in cerca di una location suggestiva in ogni periodo dell’anno. Essenziale ed intrigante nelle sue strutture architettoniche, con la sua collocazione garantisce una sosta distensiva per riscoprire il piacere di un luogo da vivere, da respirare e da raccontare. All’interno di questa oasi, ci si può dedicare al benessere e alla bellezza, con EIDOS SPA, ideata e progettata per offrire un rifugio di relax olistico. L’ingresso nella zona umida comprende: soft sauna, bagno turco, percorso kneipp, bagno mediterraneo, cascata di ghiaccio, piscina idromassaggio, docce emozionali, aroma e cromoterapia, zona relax con angolo lettura e tisaneria. Nonché un’attrezzata zona fitness. La forza benefica delle terme romane è garantita attraverso la cabina Raxul, in grado di ricreare, in un unico ambiente e in sequenza, tutti gli stadi climatologici delle terme.
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Top Selection
Un prodotto unico in cui la qualità dei trattamenti estetici si abbina all’uso sapiente delle mani da parte delle operatrici, per poi completarsi attraverso i trattamenti di benessere e bellezza interni alla cabina: Raxul (Rituale dei fanghi), Essenthia (Rituale delle essenze), Thalasso (Rituale delle maree). La cabina è composta da elementi naturali quali pietra, acciaio, legno e cristallo, sapientemente amalgamati per dare vita ad uno straordinario oggetto di design e donare, con la complicità dell’acqua e del calore, sensazioni di piacere e serenità senza tempo. EIDOS SPA è l’unica in Puglia ad avvalersi del metodo eubiotico e del cosmetico eubiotico, che ricercano “il buono per la vita” di un individuo, in tutte le sue manifestazioni fisiologiche, al fine di proporre uno stile di vita più rispettoso della persona nella sua unicità di corpo, psiche e spirito. Il corpo è, quindi, parte importante, e va ascoltato e protetto, dalle cellule ai tessuti, agli organi, ai sistemi, all’organismo intero ed, in particolare, la pelle non è solo
PH: Giuseppe Anglano
un tessuto di rivestimento, ma diventa organo intelligente, in grado anche di riconoscere
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lifestyle
ciò che le viene applicato e, se necessario, di reagire al contatto con sostanze che le appaiano nocive od estranee. L’estetica eubiotica affronta gli inestetismi tenendo conto che ad ognuno corrisponde una diversa condizione fisiologica, frutto di un diverso equilibrio endocrino, e che tale equilibrio evolve con l’età. E poi tanti altri trattamenti - dal Trattamento Ristrutturate della barriera di permeabilità (RBP) ai bagni ed i fanghi Talaterm passando per il bendaggio modellante, il Sinerplus, il Talaplus, e il Bodyreset - decisamente innovativi e visibilmente efficaci, che mettono al centro la persona e garantiscono un raggiungimento di risultati estetici e un grado elevatissimo di relax e di distensione. Un mix di bellezze naturalistiche, scenari meravigliosi, strutture all’avanguardia, servizi innovativi per un soggiorno speciale, che parla al cuore di tutti i viaggiatori con il linguaggio delle emozioni.
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ROCK’n’ROLL FREAKISH CIRCUS SHOW
Puglia. Fra Jonio e Adriatico, l’entroterra che non ti aspetti
musica
Troppo lunga e diversa fra provincia e provincia.
Entroterra brindisino in quella lingua di terra che
Troppo ricca di bellezze e talenti. Creativa, talvolta
congiunge idealmente la Valle d’Itria
irriverente. Talune, persino verso se stessa e la sua
di Lecce, prossima frontiera del marketing territoriale
storia. Per questo magica. Ăˆ la Puglia.
dopo lo svezzamento recente delle due coste jonica
Capita che nel gioco perenne dei corsi e ricorsi
e adriatica.
storici, persino mode e culti nati e vissuti altrove, si
Nasce ad Erchie 9 anni fa, il sogno di Giuseppe
annidino e infiltrino le culture locali, viralizzandole a
Carrozzo; un sogno borderline con una possibile
tal punto da generare nuove semiautoctone versioni.
deriva trash e che invece, a differenza di innumerevoli
Prendi
tentativi simili, sboccia nella piĂš autentica definizione
Erchie...ad
esempio,
8.000
abitanti
che
raddoppiano in un solo magico giorno di agosto.
freak.
alla Provincia
Top Selection
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Autentica è l’aria che si respira ogni anno, in una
“prove” che spaziano dalle cinture agli stivali trans-
specie di collasso temporale in cui il palco e gli artisti
stagionali dei suoi concittadini, passando per le
condividono al 50% la scena col pubblico senza la
pettinature, le posture e la musica monopolizzante
sottile linea che divide solitamente i due ambienti.
ogni automobile che arruoti l’asfalto urbano.
Tutto è interconnesso e magicamente sinergico.
Faccio finta di credergli ma finisce che prima o poi
Il pubblico è sistemico nell’evento e sembra che tutto
gli creda veramente tanto è il coinvolgimento nella
sia stato costruito per un altro pubblico, quello che
preparazione di quest’evento ogni anno; sindaco in
non c’è ma guardando da fuori, dalla stampa del
testa e amministrazione al seguito.
giorno dopo o dai social, smania d’esserci prima o
Costruire un Festival con cadenza annuale su solide
poi, magari l’anno successivo.
basi economiche e professionali è un azzardo in sé.
Giuseppe mi racconta il segreto di Erchie mitizzando
Costruirne uno con crescita costante su base quasi
risieda nel genoma del piccolo comune da sempre
esclusivamente emozionale è follia il cui sottoprodotto
avvezzo al Rock and Roll, fornendomi innumerevoli
denominato audacia si rivela premiante oltre ogni
musica
ragionevole considerazione. Il Rock and Roll Freakish
leveraggi
Circus Show è un carrozzone anni ’50 con un
la macchina turistica. La Notte della Taranta e
complessi
in
grado
di
amministrare
propellente moderno in grado di spingerlo forte verso
il Negramaro Wine Festival, il Locomotive Jazz
una dimensione internazionale che attualmente è già
Festival ed il Rock and Roll Freakish Circus Show, la
più di un eco. Gli artisti del panorama ne hanno
rassegna Time Zones. Facce diverse di un diamante
oggi piena consapevolezza mentre il pubblico si
poliedrico che ha appena iniziato a brillare.
autoalimenta nel mito crescente.
Accoglienza e stratificazione dell’offerta per target
L’inserimento nel cartellone di Puglia Events e da
ampi o cluster di nicchia che siano, questo è
quest’anno anche di Lecce 2019 sembrerebbe la
l’imperativo di un territorio che ha rifiutato snobbi-
strada maestra per la consacrazione definitiva che
sticamente la grande industria ma che rivela la propria
tutti attendono l’anno venturo, collimante col decimo
attitudine internazionale proprio nelle contaminazioni
anno di questo straordinario One Night Festival.
multiformi della propria creatività.
La Puglia ha bisogno di più volani per muovere
È questione di geni. Ha ragione Giuseppe.
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Top RESTAURANT
ANGELO SABATELLI: Il negativo dell’Omaggio a Monk (omaggio a Massimo Bottura)
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alta cucina
Estate e mare. Un binomio unico, imprescindibile, quasi indissolubile, che riporta alla mente calde giornate in località balneari e succulenti menù di pesce. Soprattutto se le specialità culinarie sono proposte da tre dei ristoranti più rinomati e apprezzati di Puglia e Calabria. Tra Monopoli, la meravigliosa Polignano a Mare e Catanzaro si sviluppa, infatti, in questo numero, il viaggio di My Lifestyle e Passione Gourmet in tre cucine di eccellenza, in cui la tradizione si sposa con l’innovazione e la creatività, garantendo piatti mai banali e rivisitate specialità locali. Angelo Sabatelli (Monopoli, BA) - Monopoli, Roma, Jakarta, Hong Kong, Shangai, Mauritius, Monopoli. Questo l’esordio quantomai azzeccato, sintetico e puntuale della scorsa scheda scritta su Angelo Sabatelli. Un concentrato della sua cucina, del suo viaggio e del suo ritorno in patria. Ha coraggio questo cuoco, che ha fatto esperienza in terre lontane e torna a casa per riproporle e contestualizzarle in maniera mai banale e a tratti molto originale. Siamo di fronte ad un grande interprete che, in quello che, probabilmente, in questo momento è il miglior ristorante di Puglia, declina la sua storia in una maniera tutt’altro che scontata, vista anche la difficoltà del contesto. Ci sentiamo di applaudire a questo coraggio ma anche alle indubbie qualità nella ricerca di equilibrio, la giusta definizione di questa cucina. Che insegue contrasti lievi, sussurrati, eleganti ma molto persistenti. No, qui non siamo al cospetto di una cucina dolce ma di una cucina dall’equilibrio trovato all’interno di una timbrica delicata e avvolgente. Che intreccia l’innovazione, quella sana, con la tradizione di una terra che ha tanto da offrire in termini di prodotti e materie prime. Tutte ben rappresentate da questo ristorante che può essere giustamente considerato un vanto della terra pugliese. Questa è la vera fusion, per niente confusion. Prendiamo la variazione di gamberi: l’uno tagliente e pungente, a cui lo sprint è dato da capasanta essiccata ripassata in aglio, olio e peperoncino e crema di nocciola. L’altro delicato e rotondo, con latte di mandorla, caviale affumicato e funghi secchi.
I ristoranti di alta cucina alla prova degli esperti di passionegourmet.it
GOURMET TOUR: PUGLIA E CALABRIA
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Top RESTAURANT
Un rincorrersi di sapori, sensazioni d’oriente e prodotti local, di profumi e di consistenze davvero formidabile. O come il formidabile riso alla salsa di cipolla e anguilla laccata, in cui il bilanciamento delle sapidità e delle acidità, non scontate, ha donato ad un piatto di marcato imprinting grasso-dolce una persistenza ed una lunghezza infinite. Sì, lunghezza, persistenza. Come quella di un grande e fine vino di Borgogna, forse più Chablis in realtà...sussurrato e quasi etereo, ma emozionalmente lungo e persistente agli occhi attenti e non sprovveduti. Un plauso alla sala, capitanata dalla moglie di Angelo e dal valido sommelier, che saprà accudirvi e accompagnarvi in questo viaggio intorno al mondo, che parte ed arriva in Italia, pardon in Puglia. Una carta dei vini dalle referenze importanti e tutt’altro che banali, con una attenzione ai vini naturali e sopratutto ai vini buoni, completano il quadro di questo delizioso ristorante che, non dimentichiamolo, è immerso in un resort di lusso in questa fantastica terra del nostro sud. Qui Monopoli, avamposto di avanguardia culinaria pugliese. Da Tuccino (Polignano a Mare, BA) - Se negassimo a Polignano l’indubbio privilegio di aver dato i natali a Domenico Modugno, Tuccino sarebbe senza dubbio la bandiera iconica del meraviglioso borgo pugliese. Difficile incontrare qualcuno, amico gourmet o semplice conoscente, che dopo aver
angelo sabatelli: Cachi, caldarroste e agrumi
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alta cucina
angelo sabatelli: Stuzzichino di benvenuto 2 Gamberi panati con salsa dolce piccante; coniglio alla cacciatora con doppio ristretto di peperone
saputo della nostra missione a Polignano non ci abbia chiesto: “Sei stato da Tuccino, vero?”. Lo conoscono tutti questo indirizzo, da decenni, quasi fosse un monumento tutelato dalla soprintendenza. Perché tanto successo, tanta fama indiscussa e trasversale? Di posti buoni o ottimi, dove gustare materie prime di mare e preparazioni di qualità, Polignano è piena. Soprattutto nel centro storico, che rispetto all’ubicazione di Tuccino, più nascosta verso il nascente porto turistico, consente anche di assaporare con gli occhi lo splendore di questo luogo affascinante: prima di cena qui è difficile resistere a una passeggiata tra le strette vie del cuore di Polignano, per scoprire all’improvviso uno dei panorami più attraenti dell’intera costa pugliese, con lo sguardo a inseguire una lingua di mare cristallino che s’insinua nel ventre dello sperone roccioso. Ammirare il tramonto dalla terrazza in cui hanno collocato la statua del sommo Mimmo è un privilegio che neppure gli anziani del villaggio si negano ogni giorno. Poi alla sua sinistra la strada degrada lentamente verso le zone residenziali, gli anfratti marini, le spiagge, e...verso Tuccino. Rispetto alla generale semplicità che domina i ristoranti locali, Tuccino ostenta subito un’originale eleganza. Parcheggio privato, linee armoniose dell’edificio, spazi ampi, ordinati e luminosi. Un colpo d’occhio ben diverso da quello che doveva essere il locale ai suoi esordi, una cinquantina d’anni fa,
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Top RESTAURANT
ANTONIO ABBRUZZINO: Agnello; triglia
quando Vito Benito Centrone detto Tuccino aprì uno “sciale” sul mare dove vendeva solo cozze nere. L’evoluzione verso l’alto è un processo rapido e costante nel tempo, la chiave del successo di “Tuccino” l’inflessibile volontà di Benito di scovare il miglior prodotto che il mare avesse da offrire. E di portarlo semplicemente in tavola. La cucina non si pone in teoria davanti alla materia ittica, non osa fargli ombra, è al suo servizio, con i suoi pregi e i suoi difetti: alcune preparazioni sono più azzeccate, altre meno, come accade normalmente anche altrove. Qui da Tuccino, però, c’è un qualcosa in più. Il grande merito di Benito è di aver instillato nelle menti di suo figlio Pasquale e di suo nipote Vito lo stesso amore viscerale per questo lavoro che l’ha animato nel corso della sua intera esistenza. Un’eredità che è una garanzia per il presente e per il futuro. Se non fate di professione il pescatore, è probabile che qui da Tuccino assaggerete i crudi di mare più buoni della vostra vita, dai crostacei ai mitili, dalle coquillages ai pesci selvaggi. Letteralmente di un altro mondo. Una selezione hors catégorie che passa attraverso le centinaia di chilometri che ogni giorno il buon Vito (19 anni) si sobbarca per raggiungere i migliori mercati, anche i più lontani. Sempre con quel sorriso sincero sulle labbra, il medesimo che abbiamo letto negli occhi del padre Pasquale, al quale una sciagurata malattia ha deciso di negare libertà di movimento e di
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alta cucina
parola. Ma non certamente l’opportunità di essere felice e di sognare, come gli accade da sempre nel suo ristorante, accanto alla sua famiglia, ai suoi clienti e di fronte al suo mare. Antonio Abbruzzino (Catanzaro) - A Catanzaro è nata una nuova stella, anno 2014. È la prima stella nella storia di questa provincia. Si è posata su una piccola bomboniera fuori città, un luogo in cui abbiamo trovato grande fermento. Questa grande ed importante conquista è merito prima di tutto suo, di Antonio Abbruzzino. Cuoco, come ama definirsi, ma soprattutto uomo e padre fantastico. Antonio è professionista di grande mestiere, ma ha deciso da tempo di accompagnare il piccolo grande Luca e, come tutti i grandi padri, di osservarlo da lontano ma facendogli percorrere la sua strada. Affiancando, assecondando, consigliando ma mai prevaricando. Segue con amore e dedizione il suo cucciolo, giovane professionista a cui dà spazio di manovra per esprimersi. A cui consiglia di mettere il naso fuori dal suo locale periodicamente per vedere ciò che accade nel mondo, per crescere ed affinarsi. E Luca lo fa, con sguardo curioso e intelligente. Stage da Crippa e da Uliassi, per citarne alcuni, dove ha letto e reinterpretato, ed adattato al suo contesto, non banalmente copiato. È straordinario conoscere Luca, che così giovane (ha 24 anni) è già così posato, attento, maturo e
ANTONIO ABBRUZZINO: Spaghettoni
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Top RESTAURANT
convinto. Si pone sempre con atteggiamento umile, attento. Vuole ancora crescere Luca, imparare, ha fame di conoscenza. Ma la sua cucina è già limpida, cristallina, pulita ed elegante come fosse quella di un quarantenne, e pure bravo. Merito di Mamma Rosetta, che assiste e veglia dalla sala, e di papà Antonio, come già detto, che faticano, come tutti di questi tempi, a dare spazio e futuro ad un figlio che già oggi, ma prossimamente ancora di più ne siamo certi, racconterà una storia importante nella sua città e nel Sud più in generale. Piatti non banali, eleganti, raffinati e tecnici. Piatti che trasudano qualità e ricerca per la materia prima, che si impregnano dell’odore della tecnica senza mai esserne sovrastati. Piatti che tentano di leggere un territorio e si stanno sempre più sdoganando da un timbro internazionale per abbracciare il profumo del locale, della tradizione rivisitata. Piatti dall’equilibrio difficile come il perfetto triglia, carciofi, liquerizia e menta o come lo spaghettone, reso elegante dalla salsa alle vongole veraci e persistente dal tarassaco e cicoria, con quella punta di essenza di arancia che elegantemente portava a termine il cerchio gustativo. O come l’Agnello, fantastico nella sua rotondità e nel suo vigore ed infine i dolci, di un tenore mai visto a queste latitudini. Messaggio ai naviganti: l’Aeroporto di Lamezia è a meno di mezz’ora di strada. Approfittatene prima possibile…
© Ph. articolo di Angelo Sabatelli: Danilo Giaffreda, Dragan Filipovic, Valerio Napoletano
ANTONIO ABBRUZZINO : Pescatrice per il gaglioppo
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alta cucina
Cellini Time oro bianco, quadrante laccato bianco
orologi
Rolex gode di una fama straordinaria nel mondo intero per la sua perizia e per la qualità dei suoi prodotti. In occasione di Baselworld 2014 la maison svizzera ha svelato moltissime novità della collezione Oyster, nonché una gamma interamente rinnovata della sua collezione Cellini, interpretazione contemporanea del tradizionale orologio per le occasioni eleganti. Con queste novità, Rolex dimostra la sua padronanza dell’arte orologiera, sempre all’insegna dell’innovazione e senza mai scendere a compromessi. Lo dimostrano lo straordinario disco della lunetta Cerachrom monoblocco rosso e blu del nuovo Oyster Perpetual GMT-Master II, l’innovativa spirale Syloxi in silicio introdotta nella nuova generazione di movimenti femminili, o la rinascita dell’Oyster Perpetual Sea-Dweller 4000, una leggenda tra gli orologi subacquei professionali. Che si tratti della collezione Oyster o Cellini, ogni modello di Rolex racchiude il ricco patrimonio fatto di innovazioni, imprese, eleganza e prestazioni. LA NUOVA COLLEZIONE CELLINI: Contemporanea celebrazione del classicismo e dell’eterna eleganza dei segnatempo tradizionali, si compone di dodici modelli dalle linee sobrie e raffinate. I materiali nobili, le finiture lussuose, ogni dettaglio è elaborato nel rispetto dei codici dell’arte orologiera. Tutti i nuovi modelli Cellini sono animati da un movimento meccanico di alta precisione a carica automatica e da un cronometro certificato interamente prodotto da Rolex. La collezione si declina in tre famiglie di quattro varianti, esclusivamente in oro bianco o Everose 18 ct.: Cellini Time, l’espressione più essenziale del classicismo orologiero; Cellini Date, che aggiunge la funzione di calendario a lancetta; e Cellini Dual Time, che indica simultaneamente due fusi orari. Come tradizione vuole, questi orologi si indossano con cinturini in pelle di alligatore lucida, chiusi da una fibbia ad ardiglione in oro 18 ct. CELLINI TIME: Il suo quadrante chiaro e semplice valorizza i codici del classicismo orologiero, reinterpretandoli con elegante modernità: numeri romani allungati e stilizzati, indici applicati anch’essi più lunghi e suddivisi, nel centro, dal passaggio della minuteria. Quest’ultima si allontana dalla circonferenza del quadrante e va ad occupare una posizione tra il centro e il
innovare senza compromessi i nuovi modelli di rolex svelati al baselworld 2014
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Cellini Dual Time - Oro Everose, quadrante guillochè argento
bordo, a portata di lancette. Queste ultime, a gladio e sfaccettate, segnano secondi, minuti ed ore con tutta la precisione del movimento del cronometro automatico. Il modello Cellini Time è proposto in quattro varianti: con quadrante laccato nero o laccato bianco e, in funzione delle preferenze, con cassa in oro bianco o Everose 18 ct. di 39 mm di diametro. L’orologio si indossa con un cinturino in pelle di alligatore lucida grandi squame, con impunture, di colore nero o marrone secondo i modelli, abbinato a una fibbia ad ardiglione in oro 18 ct. del colore della cassa. CELLINI DUAL TIME: Questo modello conferisce a chi lo indossa il dono dell’ubiquità temporale. Un’unica occhiata è sufficiente per cogliere l’attimo, nel luogo in cui ci si trova ed altrove. Il contatore cerchiato d’oro a ore 6 sul quadrante indica i minuti e le ore di un posto lontano ma che conta. Per distinguere le ore del giorno e della notte, i simboli del sole e della luna transitano a ore 9 all’interno del piccolo contatore. La lancetta delle ore può essere regolata in modo indipendente, a salti, su qualsiasi fuso orario che diventa man mano ora locale, senza interferire con la marcia corretta dell’orologio e con la sua precisione di cronometro automatico.
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orologi
Il modello Cellini Dual Time è proposto in quattro varianti: con quadrante guilloché “rayon flammé de la gloire” nero o argento e, in funzione delle preferenze, con cassa in oro bianco o Everose 18 ct. di 39 mm di diametro. L’orologio si indossa con un cinturino in pelle di alligatore lucida grandi squame, con impunture, di colore marrone o nero secondo i modelli, abbinato a una fibbia ad ardiglione in oro 18 ct. del colore della cassa. CELLINI DATE: Con il calendario a lancetta, il modello Cellini Date aggiunge alle indicazioni delle ore, dei minuti e dei secondi, scanditi con tutta la precisione del suo movimento cronometro certificato, l’informazione della data. Il contatore cerchiato d’oro e guilloché al centro, che si trova a ore 3 sul quadrante, reca sulla propria circonferenza la successione dei giorni del mese. Il Cellini Date è proposto in quattro varianti: con quadrante guilloché “rayon flammé de la gloire” nero o argento, con cassa in oro bianco o Everose 18 ct. di 39 mm di diametro. L’orologio si indossa con un cinturino in pelle di alligatore lucida grandi squame, con impunture, di colore nero o marrone secondo i modelli, abbinato a una fibbia ad ardiglione in oro 18 ct. del colore della cassa.
Cellini date Oro bianco, quadrante guillochè nero
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Oyster
Perpetual
Milgauss:
Rolex
presenta
una
nuova edizione dell’Oyster Perpetual Milgauss che esibisce un’estetica tanto unica quanto simbolica. Il segnatempo abbina il vetro zaffiro verde, una novità introdotta per la prima volta in orologeria nel modello Milgauss del 2007, a un nuovo quadrante di colore “bluZ” elettrico, che richiama la caratteristica lancetta dei secondi a forma di saetta nonché la vocazione tecnica dell’orologio paramagnetico destinato agli ingegneri e agli scienziati. Visto attraverso il vetro zaffiro verde, il quadrante blu Z assume un colore magnetico e di grande forza attrattiva. Infatti, sin dalle sue origini, il Milgauss è un orologio in anticipo sui tempi. Creato nel 1956 per gli ingegneri e i tecnici che lavoravano a contatto con le onde magnetiche, fonte di disturbo per la corretta marcia degli orologi meccanici, è stato progettato per resistere ad interferenze che raggiungono addirittura i 1.000 gauss (da qui il suo nome). La cassa Oyster di 40 mm, garantita impermeabile fino a 100 metri, è un esempio di robustezza e affidabilità. Il Milgauss è dotato del calibro 3131, un movimento meccanico a carica automatica sviluppato e prodotto da Rolex. Il bracciale Oyster garantisce un altissimo livello di sicurezza e di comfort al polso. È dotato del fermaglio Oysterclasp con chiusura pieghevole e dispone, inoltre, di una maglia di allungamento rapido Easylink che permette di regolare con facilità la lunghezza del bracciale di circa 5 mm, per un maggiore comfort in ogni circostanza. Oyster Perpetual GMT-Master II: In occasione di Baselworld 2014 Rolex presenta, in prima mondiale, una nuova versione dell’Oyster Perpetual GMT-Master II dotata di disco della lunetta Cerachrom in ceramica bicolore rossa e blu, che abbina il meglio dell’alta tecnologia e l’estetica iconica del modello originale del 1955. Una combinazione di colori considerata impossibile da realizzare in ceramica. Il nuovo disco Cerachrom bicolore rosso e blu è ottenuto grazie a un procedimento unico sviluppato e brevettato da Rolex, che permette di realizzare un componente in ceramica di due diversi colori in un unico blocco, colorato nella massa, e richiama la lunetta tradizionalmente bicolore dei modelli GMTMaster e GMT-Master II originari. I dischi Cerachrom di Rolex, introdotti nel 2005, presentano il vantaggio di essere praticamente antiscalfitture, particolarmente resistenti alla corrosione ed il loro colore rimane inalterato nonostante l’effetto dei raggi ultravioletti. La scala graduata delle 24 ore incisa nella ceramica è rivestita di un sottile strato di platino mediante deposito PVD
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OYSTER PERPETUAL MILGAUSS
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(Physical Vapor Deposition). La cassa Oyster di 40 mm, garantita impermeabile fino a 100 metri, è un esempio di robustezza, proporzioni ed eleganza. La carrure dalle linee caratteristiche è ricavata da un blocco massiccio di oro bianco 18 ct. Il vetro, con lente di ingrandimento Cyclope a ore 3 per facilitare la lettura della data, è in zaffiro praticamente antiscalfitture. Il GMT-Master II è dotato del calibro 3186, un movimento meccanico a carica automatica con secondo fuso orario e visualizzazione della data. La progettazione e la qualità di fabbricazione gli conferiscono una precisione e un’affidabilità che non temono confronti. L’organo regolatore è dotato di spirale Parachrom blu, brevettata e prodotta in una lega esclusiva di niobio e zirconio. Insensibile ai campi magnetici, questa spirale vanta una grande stabilità rispetto agli sbalzi di temperatura e, in caso di urto, rimane fino a dieci volte più precisa di una spirale tradizionale. Il bracciale Oyster a maglie massicce in oro bianco 18 ct. è dotato di fermaglio di sicurezza Oysterlock che previene eventuali aperture accidentali. Il bracciale dispone, inoltre, di una maglia di allungamento rapido Easylink.
OYSTER PERPETUAL GMT-MASTER ii
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orologi
va l e r i o
b i s pu r i
“fotografo la vera vita, dove siamo noi è un gioco”
Narrare la sofferenza, le ingiustizie, le sopraffazioni è un’operazione non facile. Ancor di più è farlo cogliendone la vera essenza, con precisione ed onestà, senza alcuna distorsione. Valerio Bispuri, da grande fotoreporter, nei suoi viaggi in America Latina, Africa e Medio Oriente riesce a cogliere, con le sue foto, il dolore puro. Questa breve intervista ci aiuta a conoscerlo meglio, prima di abbandonare qualsiasi parola e dare spazio solo alle immagini. Quando e da dove nasce la sua passione per la fotografia? «La passione per la fotografia posso dire che è quasi ancestrale. A 8 anni durante una gita scolastica vicino Roma comprai di nascosto, con la paghetta che mi era stata data dai genitori, una macchina fotografica in un tabaccaio. Poi a 18 anni un corso fotografico organizzato dalla regione e da lì l’amore, la passione che si è sempre unita alla voglia di indagare, di scoprire, di rivelare le cose sconosciute o che si conoscono poco o che non si vogliono far conoscere. La fotografia è diventato un mezzo per raccontare». Durante la sua carriera ha documentato storie nelle quali la dignità dell’Uomo veniva continuamente calpestata. Perché l’ha fatto? Pensa che la fotografia possa cambiare il mondo? «Rispondo come alla fine del mio documentario di Sky Arte, Solitario y final: Quando spesso mi domandano, “Valerio ma perchè fotografi solo la miseria, il dolore la sofferenza umana?” Ma perchè quella è la vera vita, dove siamo noi è un gioco...». La sua attività di fotoreporter l’ha portata a visitare molti paesi. Quale di questi le è rimasto nel cuore? «Posso dirne uno solo su tutti, dove ho vissuto 10 anni, l’Argentina e Buenos Aires!». Ci racconta un aneddoto legato ad un sua foto e che ricorda con particolare commozione? «2006, carcere di Mendoza, Argentina, padiglione numero 5, quello dove erano rinchiusi i detenuti più violenti e pericolosi. Le guardie e il direttore del carcere non volevano io entrassi, i detenuti invece mi chiamavano perchè volevano mostrarmi le condizioni in cui vivevano. Ho insistito e alla fine il direttore del carcere mi ha detto che se volevo entrare lo avrei fatto da
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solo, senza protezione e dopo aver firmato un foglio in cui mi assumevo tutte le responsabilità. Sono entrato nel padiglione numero 5 senza polizia, ero da solo con 150 detenuti. Mi hanno accolto, mostrato le condizioni disumane in cui vivevano e aiutato a fotografare. Sono stato per due ore con loro. Grazie a queste foto nel 2009 in una mostra a Buenos Aires sui carceri argentini e grazie ad Amnesty International e al governo argentino, il padiglione numero 5 del carcere di Mendoza è stato smantellato». Cosa c’è nel futuro di Valerio Bispuri? «Altri progetti di cui non posso molto parlare ma che scavano sempre nel dolore con l’ intento di raccontare, di indagare e anche denunciare i soprusi, le condizioni di ingiustizia nel mondo. La fotografia ha la possibilità di svelare».
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VALERIO BISPURI Nato a Roma nel 1971, si è laureato in giornalismo presso “L’istituto di Comunicazione” di Roma e ha poi ho conseguito un Master in Arte e Letteratura presso l’Università “La Sapienza”. Fotoreporter professionista dal 2001, ha collaborato con numerose riviste italiane e straniere. Per dieci anni si è occupato di documentare le condizioni delle carceri nei paesi dell’America Latina, che lo ha portato a realizzare “Encerrados - Viaggio nelle carceri del Sudamerica”, un importante progetto sui diversi aspetti della vita dietro le sbarre. Il reportage è stato esposto al “Visa pour l’Image” a Perpignan nel 2011, al Palazzo delle Esposizioni a Roma, presso l’Università di Ginevra ed al Browse Festival di Berlino. Dal 2010 sta realizzando un progetto di lunga durata nel Sud America per denunciare la diffusione del consumo di Paco, una droga a basso costo che sta uccidendo migliaia di adolescenti e bambini nei sobborghi delle metropoli sudamericane. Il suo progetto “Paco” si è classificato al primo posto al POY Latam Award 2013 e si è aggiudicato il premio del pubblico al 9Days Japan Award 2013. Egli ha realizzato numerosi reportages in America Latina, Africa e Medio Oriente e le sue opere esposte in Italia, Francia, Spagna, Germania ed Argentina. Attualmente vive tra Buenos Aires e Roma ed è rappresentato dall’agenzia Echo.
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motociclette
gli atelier delle moto
QUANDO LA MECCaNICA DIVENTA CREATIVITà
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motociclette
Ci sono luoghi che non ammettono compromessi. Tanto
e rimontare pezzi di motore. Quando l’esperienza della
meno quelli tra perfezione, bellezza ed efficacia. Sono i
strada, la passione per la velocità e l’abilità delle dita
posti in cui il sogno di un oggetto unico e straordinario
rappresentano un talento, le piccole officine meccaniche
diventa progetto creativo. Realizzato all’interno di un
sparse nella periferia italiana compiono il salto di qualità.
laboratorio in cui gli artigiani dei motori hanno elevato
E non sono neppure poche quelle divenute ‘botteghe’
una passione a professione per difendere, in questo
a tutti gli effetti, con tanto di riconoscimenti ufficiali
modo, la tradizione dell’artigianato italiano: quella che,
nell’olimpo dei customizer, e con una clientela disposta
per intenderci, rappresenta la cifra della cultura e
a mettersi in coda per mesi, pur di soddisfare lo sfizio
dell’economia italiana, e probabilmente una delle poche
di una motocicletta unica al mondo. Le moto artigianali
ancore di salvezza nel mare morto della crisi.
rappresentano, infatti, un’isola felice nell’anonima pro-
Se l’artigianato ha mille volti, esiste una creatività che
duzione di serie. Sono modelli ‘cuciti addosso’, al pari di
non ti aspetti anche nel cuore della tecnologia più
un abito sartoriale.
avanzata. È questa l’alchimia perfetta raggiunta dai
La costruzione di una ‘special’, infatti, richiede che prima
customizer delle motociclette: te li immagini ragazzoni
vengano prese le misure sulle spalle dei clienti. E quando
con le mani irrimediabilmente sporche di grasso e la
la tecnologia più minuziosa, le linee estetiche, i dettagli
testa per aria, cresciuti in fretta a furia di smontare
più sorprendenti riescono a sposare appieno il gusto del
www.crs-motorcycles.com (pag. 72/75)
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www.vyrus.it (pag. 76/77)
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cliente, la sua intima personalità, il risultato è perfetto.
hanno compiuto il grande salto verso l’imprenditoria del
Fare un elenco dei marchi di lusso della produzione
settore. Ora l’atelier è riconosciuto soprattutto per la
italiana è difficile perché il mercato si dimostra dinamico
produzione di due modelli assemblati a mano, che per
ed in espansione: si passa dalle customizzazioni su
merito delle personalizzazioni rimangono sempre pezzi
moto di serie (da Harley Davidson a Triumph, fino a
unici: la “Vun” (15 mila euro) e la “Duu” (da 44 mila),
Bmw) ai costruttori di telai e motori. Tra questi ultimi, nel
tradotti dal dialetto locale “uno” e “due”.
settore delle custom, c’è il marchio Headbanger capace
Sempre nel capoluogo lombardo, Dario Mastroianni di
di inventare personalizzazioni infinite su una base di sei
Officine Mermaid ha addirittura ideato un intero quartiere
modelli: il prezzo di questi piccoli capolavori di stile e
dedicato a custom e special: ci sono laboratori, bar, negozi
meccanica non scende mai al di sotto dei 22 mila euro
di abbigliamento tecnico e vintage, il primo store europeo
e si vendono benissimo all’estero.
dello storico marchio australiano Deus Ex Machina,
Anche il laboratorio milanese Cr&s è riuscito a ritagliarsi
perfino un teatro. «I nostri numeri sono in continua crescita
un posto di tutto rispetto in questo mercato di nicchia,
- spiega Mastroianni - chi sceglie le nostre moto vuole
con una produzione su misura limitata a poche decine
prodotti unici e alta qualità. Produciamo circa 90 moto
di esemplari all’anno. Alla guida ci sono Giorgio Sarti e
all’anno. Tutte a mano».
Giovanni Cabassi che da “semplici” appassionati di moto
Il prezzo, chiaramente sostenuto, non rappresenta un
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www.tottimotori.com (pag. 78)
problema per chi ha in mente di ordinare un prodotto di lusso, in più capace di regalare le sensazioni fantastiche di un mezzo da gran premio. Per le superstradali della riminese Vyrus si parte dai 29 mila euro per raggiungere gli 80 mila. Il team di artigiani, capeggiato da Ascanio Rodorigo, lavora su commissione avvalendosi di schizzi grafici, ed è riuscito a realizzare la motocicletta più leggera del mondo, composta da 750 particolari. I due modelli di punta, la 987 C3 4V motorizzata con il Ducati 1200 e la 986 M2 forte del celebre motore Honda CBR600RR, brillano per le performance sportive: chi se ne intende parla di una capacità di accelerazione esaltante, stabilità in curva e di un assetto frenante privo di indecisioni. «Mi diverto con le moto da molti anni e adoro creare esemplari unici commissionati da clienti esigenti. Realizzare i sogni più incredibili è la mia missione, ogni loro desiderio è per me una sfida: dal compressore volumetrico all’utilizzo di ruote dalle dimensioni incredibili, serbatoi e scarichi ultra performant - racconta Ascanio Rodorigo, Project Manager di Vyrus Divisione Motori da ragazzo vidi una F40 a Rimini, mio padre Jet fighter pilot, assisteva in prima persona all’omologazione dei freni all’aeroporto di Miramare. Ero affascinato da ogni dettaglio: le luci, il cruscotto e gli interni scarni, l’essenzialità degli accessori, le linee aggressive e affascinanti. Tutto mi comunicava l’essenzialità di un oggetto rude e terribilmente efficiente. Fu una folgorazione, un’ ispirazione per le mie realizzazioni: la moto da corsa in garage». La sofisticazione la fa da padrone anche in casa Totti Motori, azienda che dal 1989 dedica particolare al settore custom Harley Davidson con trasformazioni e costruzione di special, mentre qualche anno più tardi ha concentrato l’attività sulla costruzione di moto intere o di singoli particolari, dedicandosi anche al restauro di moto d’epoca e marchi come Triumph, BSA, Harley Davidson e Honda. Il bolognese Roberto, tra i pochi costruttori certificati Imbba Usa (unico ente abilitato a certificare gli atelier internazionali) spiega che il lavoro su una singola motocicletta può richiedere fino a 60 ore. «Il valore aggiunto dei customizer è dato dalla costruzione delle cosiddette ‘special’: si tratta di modelli unici che richiedono un percorso di elaborazione piuttosto complesso, lungo e tortuoso: ci vuole una buona dose di buon gusto, ottime conoscenze tecniche e, come sempre, tantissima passione per ottenere un eccellente risultato. Generalmente la loro produzione, così come la fase di progettazione, è fatta in collaborazione con il committente e tiene conto delle sue esigenze e richieste. L’ innovazione e l’unicità sono gli elementi distintivi, tant’ è che non ho mai concesso repliche. Ma in ogni caso non è il prezzo a caratterizzare una ‘special’, quanto il suo contenuto tecnico-estetico».
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motociclette
Nuova mercedes-benz classe s coupÉ
automobili
Il Design Stile, esclusività degli allestimenti e sportività raffinata: la
LED di serie è disponibile un faro anteriore speciale,
nuova Mercedes-Benz Classe S Coupé coniuga le pro-
dotato complessivamente di 47 cristalli Swarovski:
porzioni classiche di un grande coupé sportivo con
17 cristalli rettangolari costituiscono le luci diurne con
il prestigio dei tempi odierni e, dopo più di trent’anni,
design a fiaccola, mentre 30 cristalli tondi l’indicatore di
rinnova il mito della leggendaria SEC.
direzione.
In accordo con il carattere emozionale di questa vettura,
Il profilo laterale è definito dalla linea tesa e cupoliforme
la vista laterale è caratterizzata dalla dropping line che
del tetto e dalle porte senza cornici, oltre che da
sottolinea le proporzioni tipiche del marchio.
un’elegante cornice cromata tridimensionale e continua
Al centro del frontale domina la mascherina del radiatore
che racchiude le superfici vetrate. L’assenza del montante
Matrix costituita da elementi rettangolari cromati.
centrale sottolinea il look coupé tipico di Mercedes.
I fari LED, con le luci diurne che disegnano il caratteristico
Lungo la fiancata, la fascia muscolosa presente sopra
sopracciglio, esprimono originalità e sicurezza di sé.
l’asse posteriore crea un’impressione di leggerezza e di
In combinazione con l’Intelligent Light System con tecnica
dinamismo anche a vettura ferma. Le superfici e le linee
automobili
continue della fiancata disegnano una rientranza carica
sportivo della coda. Un elemento delle funzioni luci si
di tensione alla confluenza con la coda.
trova nei parafanghi, l’altro nel cofano bagagliaio.
La zona posteriore, con le sue superfici di base, le
Il paraurti posteriore in due parti sottolinea la sportività
ampie spalle e le incisive linee caratteristiche, completa
già presente nel design del frontale. Il diffusore verniciato
l’emozionante immagine complessiva.
in nero lucido soddisfa esigenze poste dall’aerodinamica
Il cofano bagagliaio risulta particolarmente piatto grazie
e dal design. I terminali di scarico sono integrati nel
allo spostamento del portatarga nell’area inferiore del
diffusore.
paraurti. La Stella resta, per così dire, sospesa risultando
Di serie la Classe S Coupé è dotata di un tetto Panorama
più grande, e quindi più appariscente. Inoltre può ruotare
che si estende per due terzi dell’intera superficie del tetto.
verso l’esterno per dare spazio alla telecamera per la
Il MAGIC SK Y CONTROL consente, con la pressione
retromarcia assistita o alla telecamera a 360°, disponibi-
di un tasto, di rendere la trasparenza chiara o scura.
le a richiesta.
Inoltre è possibile oscurare completamente l’abitacolo
I gruppi ottici posteriori sdoppiati sottolineano il look
con una tendina avvolgibile parasole.
GLI INTERNI Gli interni della nuova Classe S Coupé sono l’espressione
L’alta consolle centrale dall’aspetto sportivo affonda
del linguaggio formale di Mercedes-Benz: "chiarezza
verso il basso, estendendosi fino al vano posteriore.
sensoriale". Prestigio, qualità artigianale e sensazione
Tutti gli sportelli e gli appoggi presentano un raffinato
tattile eccezionale stimolano tutti i sensi delle persone a
rivestimento in pelle.
bordo, massima espressione del ‘lusso moderno’.
Il nuovo volante «Super Sport» colpisce per le decise
La plancia della Classe S Coupé si articola in un’area
razze galvanizzate che conferiscono al volante una
superiore ben definita, con un ampio movimento
profondità accentuata.
avvolgente che confluisce nelle porte e un corpo inferiore
Davanti al bracciolo si trova il touchpad (a richiesta), dalla
molto ribassato dalle forme flottanti.
superficie nera lucidata a specchio e dal bordo con look
Questa particolare architettura consente di mettere in
cromato. Con il touchpad si possono comandare tutte le
primo piano l’ampio display TFT in due parti nel formato
funzioni della head unit mediante il tocco delle dita. Sul
widescreen. Il tutto è sottolineato con stile da luci sof-
touchpad è inoltre possibile scrivere direttamente lettere,
fuse ‘ambient’ Korona.
numeri e caratteri speciali, in qualsiasi lingua.
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Sia i sedili anteriori che quelli posteriori presentano un
nel campo visivo del guidatore, riducendo i motivi di
carattere sportivo: i due posteriori sono realizzati come
distrazione rispetto a quanto avviene sulla strada.
sedili singoli. I rivestimenti delle porte e quelli laterali
Esso fornisce informazioni sulla velocità della vettura e
posteriori si fondono tra loro, con un risultato visivo
sui limiti di velocità, nonché istruzioni di navigazione e
alquanto piacevole. Nuove tonalità per gli interni, come
indicazioni fornite dai sistemi di assistenza alla guida.
rosso bengala, marrone cuoio o porcellana, consentono
Il sistema head up proietta nel campo visivo del guida-
di personalizzare ulteriormente gli interni.
tore un’immagine virtuale di circa 21x7 centimetri, che
Le luci soffuse «ambient» di serie, dotate di diverse
sembra fluttuare a circa due metri di distanza sopra il
soluzioni luminose, concorrono a creare un’atmosfera
cofano motore.
di benessere nell’abitacolo. Il Cliente ha a disposizione
In collaborazione con gli esperti di sistemi audio High End
sette soluzioni luminose.
del marchio Burmester sono stati sviluppati due sistemi
Il display head-up, disponibile a richiesta, visualizza
audio di qualità: il Burmester® Sound System Surround
le principali informazioni sul parabrezza direttamente
e il Burmester® Sound System Surround High-End 3D.
LA TECNICA La nuova Classe S Coupé debutta con il V8 biturbo da
di attivazione delle valvole dipende dal programma di
4663 cm³. La S 500 Coupé ha una potenza di 335 kW
marcia selezionato: nel programma S le valvole vengono
(455 CV) ed una coppia massima di 700 Nm.
aperte prima che nel programma E.
All’emozione di una guida sportiva concorre in misura
Il potente sound della Classe S Coupé si percepisce già
determinante il sound dell’impianto di scarico. Le
in fase di avviamento.
frequenze più basse producono un suono più pieno e
Con il MAGIC BODY CONTROL, presente a bordo della
sportivo.
Classe S, debuttava il primo assetto in grado di vedere.
Nel silenziatore trasversale del terminale di scarico a
Ora il Coupé presenta un’altra novità mondiale: la funzione
due condotti si trovano due valvole che possono essere
di inclinazione in curva. L’accelerazione trasversale che
aperte e chiuse in modo pneumatico in funzione del
agisce sulle persone a bordo della vettura viene ridotta
numero di giri. Poiché con le valvole aperte i gas di
come per la guida in una curva ripida e gli occupanti
scarico vengono convogliati nel terminale con un
restano più saldi sui sedili. Essa mira a ottenere non
percorso modificato, il sound diventa più deciso. Il punto
solo velocità in curva superiori, ma anche un’esperienza
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di guida piacevole, soprattutto sulle strade extraurbane.
nata con l’interruttore ABC come una delle tre modalità
Con la funzione di inclinazione in curva il punto di
di marcia disponibili ed è attiva in una gamma di velocità
appoggio dei singoli montanti telescopici viene spostato
compresa tra 30 e 180 km/h.
in base alla curva percorsa.
Come la Classe S berlina, anche il nuovo Coupé è
In questo modo la vettura s’inclina in curva costantemen-
disponibile con una varietà di nuovi sistemi di assistenza.
te ed automaticamente in frazioni di secondo fino a
I sistemi di «Intelligent Drive» comprendono, ad esempio,
un’angolazione di 2,5 gradi, in funzione della curvatura
il sistema frenante PRE-SAFE® con riconoscimento
della strada e della velocità di marcia.
dei
Il sistema riconosce le curve grazie alla telecamera
assistenza allo sterzo e Stop&Go Pilot, il Brake Assist
pedoni,
il
DISTRONIC
PLUS
con
sistema
di
stereoscopica posta dietro il parabrezza, che rileva la
BAS PLUS con sistema di assistenza agli incroci, il
curvatura della strada con un anticipo di 15 metri, e
sistema antisbandamento attivo, il sistema di assistenza
grazie a un ulteriore sensore di accelerazione trasversale.
abbaglianti adattivi Plus e il sistema di visione notturna
La funzione di inclinazione in curva può essere selezio-
Nightview Plus.
Jaguar F-TYPE
La nuova f-t ype Project 7 sarà la più veloce e potente Jaguar mai realizzata e verrà prodotta in sole 250 unità. Le consegne ai clienti sono previste a partire dalla seconda metà del 2015
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Un roadster a due posti, per rendere omaggio alle sette vittorie di Jaguar a Le Mans, con elementi stilistici distintivi ispirati al modello D-type che quest’anno celebra il suo 60° anniversario
Project 7
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La Jaguar F-TYPE Project 7 conserva il caratteristico
La F-TYPE Project 7 dispone di una seconda barra
design minimalista della Concept del 2013.
antiribaltamento, dietro il sedile del passeggero.
Quel progetto era un esperimento stilistico che fondeva
Le numerose modifiche aerodinamiche sulla F-TYPE
il ricco patrimonio storico delle auto da competizione di
Project 7 includono uno splitter anteriore con una
Jaguar con la nuova linea di auto sportive presente sulla
sezione inferiore in plastica modellata e una sezione
F-TYPE. Così, le principali “linee vitali” della F-TYPE Project
superiore in fibra di carbonio. Le minigonne laterali, il
7 restano quelle della F-TYPE e si fondono agevolmente
diffusore posteriore ed uno spoiler posteriore regolabile
con la sezione posteriore della carenatura ispirata alla
sono tutti realizzati in fibra di carbonio.
D-type, che incorpora una barra antiribaltamento che
Tutti questi componenti fanno sì che la F-TYPE Project 7
digrada verso il basso, dietro la testa del guidatore.
generi il 177% in più di deportanza rispetto alla F-TYPE
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Convertible alla sua velocità massima di 300 km/h.
alle auto da competizione. L’interno presenta inserti con
Anche il rivestimento dietro i sedili, le prese d’aria sul
impiallacciatura in fibra di carbonio sulla console, un
cofano, le griglie di ventilazione laterali e le calotte degli
volante in Alcantara (con opzione in pelle), levette del
specchietti sono tutti in fibra di carbonio.
cambio in alluminio e sottoporta fatti su misura con il
Un tetto Bimini è stato appositamente progettato. Si
logo Project 7.
aggancia al binario superiore della capote, può essere
La F-TYPE Project 7 è alimentata dal motore Jaguar
comodamente ripiegato e, quando non in uso, riposto
V8 5,0 litri sovralimentato già presente sulla F-TYPE R
nel vano bagagli - che offre 196 litri di spazio di carico.
Coupé, ma in una forma ulteriormente evoluta; eroga
Il conducente ed il passeggero siedono su avvolgenti
575 CV (con un incremento di 25 CV rispetto alla
sedili con finiture a motivi romboidali trapuntate, ispirate
F-TYPE R Coupé) e 680 Nm di coppia. La potenza viene
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inviata alle ruote posteriori attraverso la trasmissione
nero opaco utilizza valvole bypass a controllo elettronico
Jaguar Quickshift a otto rapporti e tramite la seconda
tarate per aprirsi secondo una serie di parametri,
generazione dell’Electronic Active Differential.
modificando efficacemente la circolazione del gas di
Tutto ciò permette a questa roadster interamente in
scarico in un flusso regolare e lineare per ridurre la
alluminio, del peso di 1.585 kg (80 kg in meno rispetto
contropressione e migliorare la qualità del suono.
alla F-TYPE V8 S Convertibile) di accelerare da 0 a 100
I cerchi in lega Storm da 20 pollici in nero lucido pos-
km/ in 3,9 secondi, con una velocità massima limitata
sono essere equipaggiati con pneumatici Continental
elettronicamente di 300 km/h.
ForceContact ad alte prestazioni.
Il sistema di scarico commutabile Active Sports Exhaust
I freni sono a matrice carboceramica (CCM) con dischi
con quattro terminali a vista rivestiti in ceramica di colore
anteriori da 398 mm e posteriori da 380 mm uniti
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rispettivamente a pinze monoblocco a 6 e a 4 pistoncini.
Le specifiche articolazioni delle sospensioni anteriori
Composto da una matrice di fibra di carbonio e ceramica,
offrono una maggiore campanatura negativa, migliori
il sistema frenante CCM offre prestazioni costanti ed
supporti superiori, nuove barre antirollio anteriori e
un’eccellente resistenza al fading ed all’usura, anche
posteriori, molla anteriore e posteriore ed ammortizzatori
in prolungate condizioni di guida estrema. Il sistema
regolabili in altezza.
dispone di una funzione di precarico che applica una
Il sistema Jaguar Adaptive Dynamics controlla attivamente
minima pressione di frenata a tutte e quattro le pinze
il movimento verticale del corpo vettura, il rollio ed il
quando l’acceleratore viene rilasciato e prima che il
beccheggio, grazie al costante monitoraggio degli input
pedale del freno sia premuto di nuovo al fine di garantire
provenienti dal guidatore e all’assetto stradale della
una costante sensibilità del pedale del freno.
vettura, adeguando di conseguenza l’ammortizzazione
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fino a 500 volte al secondo per ottimizzare la stabilità.
La F-TYPE Project 7 2014, sarà costruita a mano in
Il Dynamic Mode garantisce un migliore controllo del
un’edizione limitata esclusiva di non oltre 250 unità
corpo vettura attraverso un’ammortizzazione più stabile,
e sarà dotata di una targa numerata tra i due sedili,
una maggiore ponderazione dello sterzo, cambi di marcia
firmata da Ian Callum (Direttore del Design Jaguar).
e risposta dell’acceleratore più rapidi ed è configurabile
La F-TYPE Project 7 sarà offerta in 5 colori metallizzati:
attraverso il touchscreen centrale da 8 pollici.
Ultra Blue, Caldera Red, British Racing Green (con
Il sistema frenante di serie Torque Vectoring by Braking
decalcomanie bianche opzionali), Ultimate Black e
(TVbB) applica precise quantità di forza frenante sulle
Glacier White (con decalcomanie grigie opzionali).
singole ruote per affinare l’aderenza in curva e lavora
La F-TYPE Project 7 2014 rappresenta la Jaguar di
insieme con l’Electronic Active Differential e con il DSC.
serie più veloce e potente mai realizzata.
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EDITORE Giovanni Colella editore@mylifestyle.it DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Paticchio CAPOREDATTORE Annalisa Nastrini redazione@mylifestyle.it ARTICOLI REDAZIONALI Marina Schirinzi Carlo Elia Maria Rosaria De Leo Si ringraziano per la gentile collaborazione: Maria Rita Tattini Bruno Petronilli Alexia Merlo Claudia Colella Andrea Farkasova Olivier Gerber Sara Ibrahim Alessandro Totti Daniela Scardaccione Giovanni Mariani IMPAGINAZIONE E GRAFICA PLUS Adv FOTOLITO, ALLESTIMENTO E STAMPA Officine Grafiche PUBBLICITÀ PLUS Adv Tel. 329.7888992 www.plusadv.it info@plusadv.it
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