LUXURY MAGAZINE
alta cucina
Periodico Trimestrale N° 23 - EURO 9,50
ANTONINO CANNAVACCIUOLO
In cucina da 30 anni, con amore e dedizione
SMARTPHONES DI LUSSO
Se lo smartphone si veste di diamanti
BUGATTI CHIRON
L’ultimogenita di casa Bugatti
WWW.MYLIFESTYLE.IT
sommario ALTA CUCINA
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ANTONINO CANNAVACCIUOLO in cucina da oltre 30 anni, chef con amore e dedizione
MUSICA
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EZIO BOSSO
SCRITTORI
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LA CULTURA, SENZA ECO “noi siamo la nostra memoria. quando morirò ricorderò tutto”
TRAVEL
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HOTEL D’ECCELLENZA soggiorni extra-lusso, le mete italiane
LUXURY
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ITALIAN POOL AWARD 2016 optional altamente tecnologici e sapienti scelte architettoniche: le 7 piscine vincitrici
FOOD
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PROTAGONISTA IL CIBUS straordinario successo per il cibus 2016, giunto alla 18ª edizione
ARTE top selection
52
ANGIOLETTA DE NITTO intervista all’artista salentina di fama internazionale
OROLOGI
56
CARTIER: TRA NOVITÀ E TRADIZIONE dialogo tra alta orologeria e alta gioielleria
LUXURY
64
UN GIOIELLO DI SMARTPHONE quando la tecnologia più evoluta diventa accessorio di lusso
PHOTOGRAPHER
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RITTS|KLEIN|NACHTWEY milano omaggia tre celebri fotografi contemporanei
AUTOMOBILI
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MERCEDES-BENZ CLASSE E con la decima generazione, il best seller della stella compie un grande passo avanti nel futuro
TOP CAR
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BUGATTI CHIRON
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© Ph. Discovery Italia
alta cucina
ANTONINO CANNAVACCIUOLO In cucina da oltre 30 anni, Chef con amore e dedizione
Sperimentazione, disciplina, emozione: sono questi gli ingredienti principali che lo chef di origini partenopee ma piemontese d’adozione, Antonino Cannavacciuolo, porta con sé dietro ai fornelli da oltre trent’anni. Due stelle Michelin, 3 forchette Gambero Rosso e 3 cappelli della Guida L’Espresso, il “gigante buono” dell’alta cucina italiana colleziona un successo dopo l’altro, non soltanto in cucina ma anche sugli schermi. Sempre pronto a lanciarsi in nuove avventure professionali, dopo lo straordinario successo del format televisivo “Cucine da incubo”, in onda sul Canale Nove del digitale terrestre, lo abbiamo ritrovato nelle vesti di giudice nella quinta edizione di Masterchef, al fianco dello storico trio composto da Barbieri, Bastianich e Cracco. Antonino nasce a Vico Equense il 16 aprile 1975 e il suo destino è sempre stato indissolubilmente legato all’ambiente della cucina: tra i suoi primi ricordi, fanno capolino quegli indimenticabili risvegli nella casa di famiglia, con il profumo del sugo che aleggiava in casa quando sua nonna, che si alzava presto al mattino, deliziava i suoi cari soprattutto in vista del pranzo domenicale. Suo padre, poi, era un autentico artista della decorazione, professore di cucina all’Istituto alberghiero di Vico Equense dove Antonino ha studiato e poi conseguito il diploma di maturità. Gli stage presso rinomati tristellati dell’Alsazia hanno poi sugellato l’inizio del suo percorso, ricco di conoscenze nuove, ispirazione e grandi soddisfazioni. Insieme a Cinzia Primatesta, sua futura moglie, nel 1999 inizia la gestione di Villa
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Crespi, una splendida villa storica sul Lago D’Orta, al tempo stesso hotel di lusso e rinomato ristorante di rara eleganza. Nel frattempo si sposa e con Cinzia crea la sua famiglia - che ora conta due figli legandosi profondamente alla sua terra adottiva, il Lago D’Orta, non solo nella sua innovativa cucina creativa, che sposa il sud con il nord, ma anche nelle radici e nel cuore. Oltre a Villa Crespi, lo chef Cannavacciuolo gestisce attualmente il Cannavacciuolo Café & Bistrot di Novara e il ristorante La Rei de Il Boscareto Resort & Spa, a Serralunga d’Alba. Una delle più recenti iniziative che bollono in pentola è stata la creazione della Cannavacciuolo
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© Ph. Discovery Italia
alta cucina
Academy, un network di imprenditori e formatori
anche di incondizionato amore per la qualità, per la
del settore, pronti a fornire il proprio bagaglio di
ricercatezza delle pietanze e per il rispetto assoluto
professionalità ed esperienza a chiunque abbia
verso i propri clienti.
scelto di aprire un’attività nell’ambito della ristorazione
Quando e come ha capito che quella dell’alta cucina
e dell’accoglienza, acquisendo strumenti, tecniche
era la sua strada?
e
«In realtà, la sola cosa che ho capito fin da giovane,
consapevolezza
indispensabili
per
costruire
un’impresa di successo.
era che dovevo per forza cucinare. Ho affrontato
Siamo riusciti a rivolgere qualche domanda allo
con determinazione e costanza ogni difficoltà per
chef più amato d’Italia, scandagliando alcuni dettagli
inseguire quest’istinto dentro me, che mi spingeva
relativi al suo percorso professionale, ma soprattutto
ad amare sempre più la cucina e il mio lavoro».
scoprendo il susseguirsi di emozioni che nel corso di
Tre caratteristiche fondamentali che a uno chef non
tutti questi anni hanno accompagnato la sua scelta
possono mai mancare…
di vita al servizio della cucina gourmet. Una cucina
«Essere Chef non è semplice. Il nostro è uno di quei
fatta di impegno, di sacrifici e di abnegazione ma
lavori che non puoi fare se non lo ami: turni di servizio
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© Ph. Discovery Italia
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lunghissimi, impegno, costanza, dedizione…ma ciò
passione per la cucina. Incredibile vedere come ci
che non può assolutamente mancare è “l’emozione”.
sia chi, pur di inseguire il proprio sogno, sia disposto
Non è nemmeno lontanamente possibile pensare di
a cambiare completamente vita: ci vuole coraggio».
cucinare senza emozioni che generano a loro volta
Quanto sono importanti i mezzi di comunicazione di
emozione: un piatto è, semplicemente, un insieme di
massa per far conoscere a tutti il settore ristorativo?
emozioni».
Quando si trova davanti alle telecamere si sente
Quali sono i nuovi trend della ristorazione?
vincolato e costretto all’interno di un copione o trova
«I nuovi trend propongono una cucina sempre più
il modo di non snaturare la sua essenza?
vicina alla natura».
«I mezzi di comunicazione hanno avuto il merito di far
Come considera la sua esperienza con Masterchef?
conoscere alcuni aspetti della ristorazione che, fino
«Sono stato davvero felice di avere la possibilità di
a poco tempo fa, erano praticamente sconosciuti
affrontare questa nuova esperienza. È stato bello
al
entrare a far parte di un gruppo tanto affiatato e
cerco semplicemente di trasmettere quale sia la
conoscere concorrenti che hanno nel cuore la
mia filosofia di cucina, quale la mia dedizione e i
grande
pubblico.
Attraverso
la
televisione,
alta cucina
fondamenti che ritengo indispensabili per la gestione di un locale. Gli aspetti di Antonino trasmessi in televisione rispecchiano esattamente il mio pensiero». Ci sono stati periodi difficili in cui è stato sul punto di lasciare tutto? E qual è stato, al contrario, il momento più importante ed emozionante della sua carriera? «Momenti in cui volessi mollare tutto non ne ho mai avuti, anche se in alcune circostanze, anche se solo per un paio d’ore, devo staccare la spina da tutto, andare a pescare al lago e svuotare la mente. Per quanto riguarda i momenti emozionanti…ce ne sono stati tanti. Ogni riconoscimento è per me importante come ogni altro, anche se non posso nascondere
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che il riconoscimento della prima stella Michelin è
un po’ di fatica in più…ma è possibile. Cerco di
stato davvero indimenticabile».
ritagliarmi
“Non si vive per lavorare ma si lavora per vivere”.
dedicare esclusivamente ai miei figli. La famiglia è la
È importante coltivare degli interessi e cercare di
famiglia: loro sono per me indispensabili».
costruire,
Cosa consiglia ai giovani (e ai meno giovani) che
nonostante
i
numerosi
impegni,
una
della
giornata
momenti
da
propria rete di valori anche al fuori del contesto
sognano di diventare chef?
lavorativo? Quanto contano, nella vita di tutti i giorni,
«Cerco sempre di trasmettere ai ragazzi della mia
la famiglia, l’onestà, l’attenzione verso il prossimo
brigata le mie esperienze, e una cosa che non
e in che maniera conciliare le esigenze delle mura
smetto mai di raccomandare è come gli errori siano
domestiche con l’attività imprenditoriale soprattutto
una parte fondamentale del processo di crescita,
quando si raggiungono livelli di responsabilità e
per tutti noi, in qualsiasi campo».
notorietà così elevati?
Che cosa bolle in pentola per i prossimi mesi?
«Non è per nulla semplice combinare tutti gli impegni,
«Come spesso mi trovo a pensare: chi vivrà
il lavoro e la famiglia, ma il tutto è possibile. Con
vedrà…».
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nell’arco
EZIO BOSSO
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musica
EZIO BOSSO
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musica
Emana luce Ezio Bosso sul palco dell'Ariston. Lui che, in soli dieci minuti, ha scritto la pagina più bella del Festival della canzone italiana 2016. Pianista, compositore e direttore d'orchestra, torinese di nascita, ha commosso il pubblico e dimostrato al mondo di essere maestro di vita, prima ancora che di musica. Lui che si è innamorato della musica grazie al fratello, il primo a cogliere la sua voglia di suonare. Lui che considerava la musica come il più bello dei giocattoli e si isolava dal resto del mondo per prendere in mano un qualunque strumento e ricavarne poesia. Lui che ha iniziato a comporre a 12 anni e a 17 fu mandato in accademia per uscirne da esperto. Un pianista atipico che troppo spesso, stivaletti e skinny jeans, veste i panni di rocker e gira il mondo, osserva il diverso per poi farlo proprio in coinvolgenti composizioni musicali. All'improvviso, il "terremoto" - come egli stesso definisce la malattia - e Bosso ha dovuto imparare ad accontentarsi dell'immaginazione per curiosare in quel mondo che tanto gli aveva dato e tanto ancora aveva da offrirgli. Da quando la malattia è entrata a far parte della sua quotidianità, il compositore vive tutto - musica compresa - tra casa e ospedale. Eppure, non percepisce alcuna differenza tra questi due luoghi: la sua vita continua ad essere vincolata da una stanza, quella in cui alle volte persino gli affetti più cari fanno fatica ad entrare. E fanno fatica non per quello che c'è in quel momento nella stanza, ma per quello che potrebbe esserci domani…perché, si sa, il futuro fa paura. Fa paura sapere di averlo e, al contempo, non essere in grado di sapere come sarà. Fa paura pensare che nel futuro si può cadere e non avere forza a sufficienza per rialzarsi. Ma il futuro è parte di noi. Il futuro è dietro una di quelle porte che siamo chiamati ad aprire perché per vivere devi inevitabilmente entrare in una delle stanze delle vita. Proprio partendo dalla stanza, posto noto a tutti, Bosso traccia passo dopo passo i piani di una vita che potrebbe essere quella di ognuno di noi, ricordando i particolari di ogni stanza, da quella dei giochi a quella delle relazioni, da quella del relax alla stanza del dolore. Un modo tutto suo per sollecitarci a vivere ogni sfumatura della vita. Un modo diverso per ricordarci che, in qualunque stanza ci si trovi, siamo noi a decidere cosa metterci dentro! A partire dal mese di aprile, l'illustre compositore e direttore d'orchestra ha dato via ad un tour che percorre tutta l'Italia per presentare live in piano solo il suo disco "The 12th Room". Un tour che ha già registrato i primi sold out a Milano, Roma, Firenze, Verona, Rimini, Cagliari, Udine e Mestre e presto arriverà anche in Puglia.
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"THE 12TH ROOM", SINTASSI DI UN DISCO: Un doppio disco per una storia unica, quella di un compositore ed un interprete che vivono all'unisono nella persona di Ezio Bosso. Un percorso meta-narrativo che mette insieme le radici e la personalità di un musicista che ha ridisegnato il concetto di stanza, oltre ogni idea precostituita, oltre ogni opinione comune. Il primo disco (di 56 minuti) è composto da dodici brani, tra cui quattro inediti, sette di repertorio pianistico e uno mai eseguito prima. Un insieme omogeneo di brani che si presentano un po' come fossero stanze collegate tra loro che portano alla dodicesima stanza, quella Sonata n.1 in Sol Minore contenuta nel secondo disco; una composizione di circa 45 minuti che, pur senza interruzioni, è composta da tre movimenti. Ogni brano racconta una stanza, immagine allegorica di archi temporali, metafora di fasi che attraversiamo nella vita in un alternarsi di momenti al top di cui canti le odi e momenti che vorresti dimenticare. Eppure, per Ezio Bosso, quella dodicesima stanza è stata rivelatrice di una personalità al di sopra della persona, di una forza che diversamente sarebbe rimasta celata dall'armatura dell'apparenza. Ogni suono presente nei brani è prodotto dal pianoforte; la postproduzione è stata minima e basata sul concetto di far avere all'ascoltatore l'esperienza di sentirsi quasi dentro il pianoforte, come fosse il pianoforte stesso una stanza in cui entrare. Ogni brano ha la sua storia. Ogni titolo ha un significato, tanto profondamente personale quanto facilmente riscontrabile in ognuno di noi. Come più volte dichiarato dallo stesso autore, Following è nato subito dopo l'incidente perché "impari a seguire veramente solo quando ti perdi", l'esatto contrario di quanto avviene nell'ascolto della musica, quell'azione che spesso porta a perdersi seguendo. Ma ci sono anche brani che chiamano in causa altri celebri musicisti, come La Suite: Bach was in Another Room, racconto della storia di Chopin che, rimasto senza stanza, la cerca in Bach, oppure brani che partono da una ricerca sociologica personalmente condotta dall'autore. Qualche tempo prima di incidere questo album, infatti, Bosso decise di selezionare undici cartelli stradali uguali per tutti i paesi del mondo per poi usarli come fossero macchie di Rorschach: se ne andò in giro per le strade chiedendo agli intervistati cosa vedessero oltre la loro funzione. Ne è venuto fuori The Tea Room, una melodia che, prendendo spunto dallo "Split" (come è chiamato il cartello con due frecce che partono dallo stesso punto per poi dividersi), fa leva su una presunta arte poetica misteriosamente espressa mediante
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musica
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la segnaletica stradale. La chiave di lettura, ovviamente,
perché è quella in cui vive da quando la malattia lo ha
è l'amore, la fine di una storia, la separazione.
colpito. «Era buia.», ha più volte dichiarato il compositore,
Storie di attese, di speranze, di parole non dette che
«Per il solo fatto di esserci entrato, ho disimparato tutto:
paradossalmente, lasciando in sospeso il giudizio,
a parlare, camminare, suonare. E poi ho imparato tutto
mettono in moto pensieri sempre più frenetici, sempre
di nuovo. È come se fossi rinato».
più insistenti. È dall'attesa che nasce la coscienza di ciò
Ad un certo punto della sua vita, a quella malattia
che ci manca. È dalla mancanza, da quella dissacrante
autoimmune degenerativa a cui Bosso darà l'appellativo
sensazione di non essere completi che nasce la poesia.
di "incidente", si è unito un tumore al cervello. E così
E, assieme ad essa, nasce la coscienza per quella
che la stanza, quel luogo che per molti è un rifugio,
dodicesima stanza da cui l'album prende il nome.
diventa una prigione, un luogo troppo piccolo per vivere
Ad ispirare il titolo dell'album è stato un antico libro
la vita ma abbastanza grande da farti percepire in modo
ripudiato dal buddismo tibetano "Le dodici stanze". Un
chiaro e distinto quella triste sensazione di solitudine.
testo basato sulla teoria secondo la quale non viviamo
Il problema è che gli uomini trovano sempre l'esigenza
nel tempo ma nello spazio: ogni momento della vita è una
nel buio, mai nella luce. Ed è così che Bosso ha trovato
stanza e la dodicesima è anche la prima, quella da cui si
l'esigenza di comporre nei suoi momenti bui, in quei
parte per lanciare un ultimo sguardo al passato prima di
momenti che, negandoti ogni filtro, fanno parlare la tua
ricominciare. Una stanza che Ezio Bosso conosce bene
anima e il risultato, come in questo caso, è la poesia.
cartier.it Copertino - Via C. Mariano, 280 - 0832 947344 Lecce - Via Oberdan, 19 - 0832 453095 Gallipoli - Corso Roma, 106 - 0833 266463
Un tocco di novità per My Lifestyle, pur conservando invariata la sua identità di rivista incentrata sul mondo del lusso. Dopo la musica e l’arte, inauguriamo una rubrica riservata alla narrazione, alla cultura nel senso più ampio del termine, dedicando ciascuna edizione ad uno dei più grandi nomi della letteratura italiana e non solo. Anche perché, come recita un famoso passo della pellicola L’attimo fuggente, “medicina, ingegneria sono nobili professioni necessarie al nostro sostentamento; ma la poesia, il romanticismo, l’amore: sono queste le cose che ci tengono in vita”. Allora non si poteva non avviare questo nuovo spazio omaggiando un uomo che è stato e resterà sempre un vero e proprio punto di riferimento per la cultura italiana di tutti i tempi, Umberto Eco. Scrittore, linguista, esperto di semiotica, docente, filosofo: la sua carriera professionale si è dimostrata talmente ampia che costringerlo nei limiti di un’etichetta è praticamente impossibile. Insignito di numerose onorificenze e lauree honoris causa, viene universalmente riconosciuto come uno dei più poliedrici autori della letteratura italiana contemporanea, autore di saggi e libri, come Il nome della rosa, capaci di amalgamare in maniera magistrale elementi di storia, filosofia, romanzi gialli. Mai banale e mai uguale a se stesso, con la sua mente brillante ed una pungente ironia ha saputo affrontare senza timori qualunque argomento, partendo dalla convinzione che la lettura ricoprisse un ruolo fondamentale nella vita di ciascun
LA CULTURA, SENZA ECO “NOI SIAMO LA NOSTRA MEMORIA. QUANDO MORIRÒ RICORDERÒ TUTTO”
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scrittori
Umberto Eco (e Piero Angela) al Festival della Comunicazione 2015
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essere umano: “Saper leggere allunga la vita”,
stesso, il sogno di tutti i bibliofili: Umberto Eco si
affermava.
conosce
muove con estrema disinvoltura, nelle stanze della
solo il proprio punto di vista; chi, invece, ama
propria abitazione, tra file di interminabili scaffali
immergersi nella lettura, è capace di vivere mille
che conservano, con archivistica precisione,
vite insieme, di combattere a Waterloo accanto
migliaia di libri. Una breve ripresa, dalla durata
a Napoleone, di attraversare il Rubicone insieme
di poco superiore al minuto, condivisa da quegli
a Cesare e percorrere il mondo in lungo e in
stessi utenti avvezzi al mare magnum del web
largo al fianco di Gulliver.
che, senza pensarci due volte, lo stesso studioso
Non a caso, subito dopo la scomparsa dello
ha avuto modo di definire “legioni di imbecilli”.
scrittore, si è diffuso in rete, con un’incredibile
“Pro e contro il web” sarebbe stato proprio il
viralità, un video che rappresenta l’emblema
titolo della lectio magistralis che Eco avrebbe
della sua enciclopedica conoscenza e, al tempo
dovuto tenere in occasione del Festival della
La biblioteca dell’abbazia di Melk a cui si ispirò Umberto Eco per scrivere Il nome della rosa
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Perché
chi
non
legge
scrittori
Comunicazione di Camogli, evento di cui è
invece rappresentata da giornalisti come Mario
stato uno dei padri fondatori, che si svolgerà il
Calabresi, Beppe Severgnini, Ferruccio de Bortoli;
prossimo 8 settembre per il terzo anno.
imprese, cultura digitale e diritti saranno i restanti
Adottando come filo conduttore proprio l’argo-
ambiti culturali attorno a cui si svilupperanno gli
mento scelto da Eco, questo Festival si svilupperà
interventi.
in sette aree tematiche differenti, tutte con ospiti
Una schiettezza, quella di Umberto Eco, che
di elevata caratura.
ha suscitato spesso intensi dibattiti tra i suoi
Per la scrittura, ci saranno nomi del calibro di
sostenitori e chi invece, pubblicamente, ha
Claudio Magris, Massimo Gramellini e Andrea
espresso
De Carlo; Piero Angela e Samantha Cristoforetti,
perfettamente, il Professore, a risvegliare dal
per le scienze; Benigni e Bisio per il settore
torpore le menti di tanti italiani. D’altronde è proprio
arte e lo spettacolo; la comunicazione sarà
questa la funzione della vera cultura: generare
opinioni
contrastanti.
Ci
riusciva
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confronti e innescare quelle micce capaci di scuotere le coscienze collettive. Passiamo ora rapidamente in rassegna alcuni dei libri di Eco più famosi ed apprezzati dal pubblico di lettori. IL NOME DELLA ROSA. È il suo romanzo per antonomasia. Edito nel 1980, è ambientato in un monastero benedettino del Nord Italia, nel 1327, e rientra nella categoria del giallo storico. Parla del ritrovamento di un manoscritto, opera di un anziano monaco, che racconta gli avvenimenti accaduti nel suo periodo di noviziato all’interno della
struttura
sotto
la
guida
del
proprio
maestro Guglielmo da Baskerville. Fu trasposto in pellicola cinematografica nel 1986, con una sceneggiatura scritta e diretta dal regista JeanJacques Annaud che rivisitò, con il consenso dello scrittore, alcuni dettagli della trama. Il film fu record di incassi assoluto nella stagione 1986/87 e venne magistralmente interpretato da Sean Connery nei panni del protagonista Guglielmo da Baskerville. Ma non è tutto: stando a quanto annunciato dalla Rai, tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017 inizieranno le riprese di una serie tv incentrata sul romanzo, che sarà suddivisa in 10 puntate da 50 minuti. Il regista non è stato ancora selezionato ma il cast, come dichiarato dalla direttrice di Rai Fiction, Eleonora Andreatta, sarà di levatura internazionale. IL PENDOLO DI FOCAULT. Risale al 1988 un altro famigerato romanzo, che prende il suo titolo dall’omonimo pendolo, realizzato da Foucault per dimostrare scientificamente il fenomeno della rotazione terrestre. Il narratore, Casaubon, è studente e diventa poi professionista in campo editoriale nella ridente Milano. Grazie al susseguirsi di varie circostanze, individua nel mito dei templari il suo focus culturale e professionale. Questo consente al romanzo di sviluppare una serie di tematiche secondarie che introdurranno nel racconto una serie di personaggi. BAUDOLINO. Un altro romanzo di ambientazione medievale, seppur più recente, è Baudolino, pubblicato nel 2000. La storia si svolge nel 1154 e il suo protagonista è un giovane piemontese
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scrittori
di qualche tempo la data prevista per la
Federico Barbarossa.
pubblicazione.
Bugiardo incallito e inventore delle storie più
Già dal titolo, che si ispira ad un passo della
assurde, finisce paradossalmente col diventare
Divina Commedia - è infatti una frase pronunciata
quasi profetico, dal momento che tutto ciò che
da Pluto nel canto VII dell’Inferno - si delinea la
afferma diventa realtà, come la canonizzazione
volontà di riflettere, partendo da un non-senso
di Carlo Magno, il Graal o la creazione della
carico di significati simbolici, su quegli elementi
lettera del Prete Giovanni.
che caratterizzano il mondo postmoderno.
PAPE SATÀN ALEPPE. L’ultima creatura letteraria
Una società liquida, come è stata denominata da
di Umberto Eco è Pape Satàn Aleppe, che ha
Bauman, in cui a farla da padrone è la crisi delle
visto la luce nelle librerie di tutta Italia poche
ideologie, accompagnata dal repentino crollo di
settimane dopo la morte dell’autore, anticipando
numerosi schemi comportamentali e narrativi.
© Immagini a pag. 96
che a 13 anni viene adottato dall’imperatore
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[ SOGGIORNI EXTRA-LUSSO, LE METE ITALIANE ]
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Luoghi incantevoli, soggiorni al top e servizi stellati in
Dai resort immersi nelle acque cristalline a suggestivi
location elitarie. Coccolarsi tra comfort e relax è il sogno
reperti d’epoca perfettamente incastonati in Spa capaci
di ognuno di noi ma, chissà perché, in tema di lusso e
di regalarti un viaggio nel tempo. Ogni regione italiana
paesaggi mozzafiato, per i più, la meta prediletta sono
nasconde angoli di paradiso che le acute menti di
le velate spiagge caraibiche.
architetti hanno reso hotel extra-lusso, al servizio di
Accade perché la nostra mente collega spontaneamente
quanti vogliano dedicarsi una vacanza da sogno.
i luoghi lontani all’esilio dallo stress, accade perché
Vivaci o rilassanti, alternativi o alla ricerca del benes-
siamo abituati alla comodità della “fama risaputa” o
sere, d’alta classe o dal profumo storico: gli hotel italiani
forse perché non siamo sufficientemente informati sul
sono in grado di offrire soggiorni da sogno, all’altezza
lusso nostrano.
dei clienti più esigenti.
Eppure, proprio la nostra Italia dispone di strutture
Ma dove si trovano le suite più lussureggianti? My
d’eccellenza, hotel di lusso e paesaggi superbi capaci
Lifestyle ha stilato la sua classifica scegliendo un albergo
di ammaliare. Location in cui la tradizione si amalgama
del nord, uno del centro, uno del sud ed un’ultima meta
in un perfetto connubio con la più avanzata tecnologia,
tra le isole.
in grado di dar vita a progetti meticolosamente studiati
Quattro destinazioni diverse in cui concedersi un
per offrire tutto il comfort e l’eleganza di cui abbiamo
soggiorno extra-lusso pagando per una sola notte
bisogno.
anche cifre a cinque cifre.
travel
TOWNHOUSE GALLERIA - Milano: Situato nel cuore di
garantisce stile ed eleganza alla clientela più esigente.
Milano, all’interno della famosa Galleria Vittorio Emanuele II,
Il progetto di questi spazi elitari porta la firma dell’architetto
il TownHouse Galleria è un 5 stelle lusso, dotato di tutti
Ettore Mocchetti, cui va il merito di un’elaborazione
i comfort possibili senza mai rinunciare alla ricercatezza
magistrale di altissimo pregio che ha voluto, sin dall’inizio,
e strutturato in ben 58 camere, 10 delle quali offrono il
mantenere intatti i preziosi decori.
servizio di suite che prende il nome di Seven Stars.
Le camere sono finemente arredate per coniugare
Sotto la guida dell’imprenditore Alessandro Rosso,
l’antico con il moderno, grazie all’apporto di grandi
il TownHouse Galleria, inaugurato nel marzo 2007,
esperti dell’Istituti delle Belle Arti.
appartiene alla famiglia TownHouse Hotel, una catena
Di livelli altissimi anche i servizi che il Seven Stars
di hotel che racchiude fascino ed eleganza in luoghi
Galleria offre ai fortunati ospiti. Si spazia dalla cura
esclusivi dedicati a ospiti d’élite disposti a pagare
del corpo, affidata al vicino centro benessere Caroli
dagli 800 ai 4.000 auro a notte. Soggiornare qui sarà
club ai trasferimenti in auto di rappresentanza a quelli
come essere in una casa d’autore: le suite sono infatti
in jet privato. Nota distintiva è la figura del cosiddetto
dedicate a grandi maestri italiani della musica, da Bellini
“maggiordomo dedicato”, una sorta di personal assistant
a Donizetti, da Puccini a Rossini, ma anche Verdi, Vivaldi
assegnato in maniera esclusiva ad una camera, pronto
e Toscanini. Ambassador Wing è, invece, il nome dato
a soddisfare ogni richiesta dell’ospite (acquisti inclusi,
alla suite più grande che, nei suoi 160 metri quadri,
data la ricca offerta della Galleria Vittorio Emanuele II);
TOWNHOUSE GALLERIA (sotto e pagina accanto)
HOTEL D’ECCELLENZA
al maggiordomo è richiesta la conoscenza di almeno
con dimensioni da 21 a 60 mq, delineano un soggiorno
tre lingue ed un servizio rigorosamente senza uniforme
esclusivo con mobili realizzati su misura da artigiani locali
secondo la filosofia della direzione. Nulla è lasciato al
e complementi d’arredo dal fascino contemporaneo:
caso perché l’eccellenza nasce dalla sapiente gestione
pellami naturali per letti e poltrone, lino per tendaggi e
di ogni dettaglio.
lenzuola, spugne pregiate per la biancheria dei bagni,
NUN RELAIS Assisi: Fascino, storia e spiritualità trovano
sono esempio dell’attenzione che Relais Nun presta ai
una fusione perfetta nel Relais Nun, l’albergo di lusso
suoi ospiti.
sorto nel cuore di Assisi, città di San Francesco.
Un design ricercato che offre agli ospiti la possibilità
Circondata dalle colline umbre, la prestigiosa struttura
di scegliere tra la seduzione dell’Osteria Gourmet, con
offre 18 suite, uniche nel genere ma accomunate da
piatti ispirati alla tradizione umbra, e il relax presso il
un comfort tecnologico che in punta di piedi entra nella
centro benessere Nun Spa Museum che prende forma
storia dell’antico monastero di Santa Caterina, in un
come un vero e proprio museo privato. All’interno
ambizioso progetto di ristrutturazione che ha voluto
del centro benessere è possibile farsi coccolare con
mantenere in equilibrio l’arcana bellezza dei reperti
trattamenti dedicati al benessere mediante l’utilizzo di
di epoca romana con la leggerezza di una visione
una piscina multimassaggio, una vasca relax, la jacuzzi,
architettonica contemporanea.
la tisaneria e percorsi di salute personalizzati (tepidario,
Camere Deluxe, Suite, Privilege Suite e Exclusive Suite,
caldario, sudario, frigidario), il tutto dinnanzi alla bellezza
Lürssen YachtsGALLERIA TOWNHOUSE SOLANDGE
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NUN RELAIS
travel
dei sei maestosi pilastri in calcare del I secolo d.C. che circondano la vasca, reperti in grado di regalare un affascinante viaggio nel tempo. La struttura offre, inoltre, una serie di team building tra cui cena ad occhi chiusi, caccia al tartufo, degustazione guidata di sigari, rhum e cioccolato, Wine Tour ma anche suggestive gite in mongolfiera e affascinanti escursioni in Vespe vintage. A disposizione degli ospiti è anche la Sala di Santa Caterina, un’antica chiesa del convento, oggi perfettamente ristrutturata e dedicata all’organizzazione di eventi di vario genere: dalla presentazione di prodotti ai concerti di musica classica, ma anche cerimonie religiose. Una struttura multiuso, dunque, in grado di far fronte alle variegate richieste degli ospiti. Una location in cui il fascino della storia si intreccia al comfort innovativo e ad un panorama incantevole, dando vita ad un’esperienza indimenticabile.
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Lujac Desautel SALT
PALACE HOTEL & SPA - Capri: Lusso e vista mare sembra essere il binomio perfetto per il successo che marchia il Golfo di Napoli, a pochi passi dal suggestivo centro di Anacapri. Il Capri Palace Hotel è un elegante albergo 5 stelle, le cui arcate, volte e colonne d’ispirazione mediterranea, fanno da sfondo ad una raffinata selezione di opere d’arte contemporanea, segno distintivo del luogo. La struttura, curata in ogni minimo dettaglio, dispone di 52 camere classiche e camere deluxe e 17 suite tra cui la suite presidenziale Paltrow con piscina privata e giardino pensile. Ad apporre un sigillo di originalità, la scelta di dedicare alcune suite a icone del cinema come le indimenticabili Marylin Monroe, Maria Callas e Audrey Hepburn o a grandi protagonisti dell’arte, da Andy Warhol a Joan Mirò. Mentre dalle finestre delle camere è possibile godere dell’impareggiabile bellezza CAPRI PALACE HOTEL & SPA
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travel
PITRIZZA HOTEL
del mare di Capri da un lato o della privilegiata vista del
Non mancano, in questa affascinante location, occasioni
Monte Solano dall’altro.
per seguire meeting e eventi o godere di suggestive gite
Nel Capri Palace Hotel prende forma l’idea di arte che
in barca o escursioni.
coinvolge tutti gli aspetti della vita: arte è Le rive dei mari,
Per i rinfreschi e gli itinerari gastronomici ogni ospite
l’imponente parete installata all’ingresso dell’edificio, arte
ha la possibilità di scegliere, sulla base del proprio
è il mosaico che orna la piscina, arte sono le camere
personale gusto, tra i tre ristoranti di cui la struttura
dedicate ai “grandi” del cinema internazionale, arte sono
dispone: “L’Olivo”, ristorante con 2 stelle Michelin, “Il
le decorazioni e i complementi d’arredo stilizzati che
Riccio”, esclusivo Beach Club stellato a pochi passi dalla
regalano stile ed eleganza. E nella poesia di questi spazi
famosa Grotta Azzurra e il più informale “Bistrot Ragù”
non viene mai meno il saldo legame con la tradizione,
con splendida terrazza vista mare.
elemento propedeutico alla ricerca dell’innovatività.
PITRIZZA HOTEL - Costa Smeralda: Tra le isole italiane,
Per chi è alla ricerca di relax, invece, l’albergo offre i
spicca il fascino ammaliatore della Sardegna, un posto in
servizi del Capri Beauty Farm, centro benessere pre-
cui lo sfarzo e la bella vita trovano il perfetto sincronismo
miato più volte come migliore SPA medica al mondo e
con la natura e le spiagge assumono i colori dei Tropici.
specializzato in diverse attività estetiche e curative, come
Incastonato tra le rocce e i fiori della macchia
la famosa “Scuola delle Gambe”, ideata e brevettata dal
mediterranea, sulla baia di Liscia di Vacca in Costa
Professor Francesco Canonaco.
Smeralda, fa capolino la meravigliosa struttura del
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PITRIZZA HOTEL
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Pitrizza Hotel. Un complesso di lusso in cui trovare la
da pranzo e soggiorno, una vasta terrazza e da una
propria dimensione tra suggestivi tramonti e incantevoli
piscina privata.
vedute, lasciandosi coccolare da personale preparato,
Chi è alla ricerca di relax, invece, potrà abbandonarsi
comfort e l’eleganza con cui è adornato ogni angolo
al lento scorrere del tempo nella piscina di acqua
dell’hotel.
salata, scavata nel granito della roccia, fiore all’occhiello
Per rispondere alle differenti richieste degli ospiti, l’Hotel
dell’Hotel. Ma non è tutto. wi-fi in riva al mare, business
dispone di 44 camere tradizionali, 5 suite, 9 unique
center, area commerciale per lo shopping di lusso e
suite con piscina privata e 6 ville. Spazi minuziosamente
una vasta scelta di attività sportive per chi, anche in
curati nel dettaglio con elementi distintivi in ferro battuto,
vacanza, non intende rinunciare alla forma fisica. Dallo
legno e marmo che esaltano la manifattura tradizionale
sci d’acqua alla vela, dal windsurf alla canoa ma anche
sarda in un piacevole contrasto con le più moderne
percorsi ciclistici ed un campo da tennis attrezzato: gli
tecnologie. Spazi esclusivi capaci di soddisfare anche i
amanti dello sport hanno una vasta scelta di attività da
clienti più esigenti e regalare un soggiorno indimenticabile
svolgere. Un’offerta completa che nulla ha da invidiare
e panorami mozzafiato.
al campo della ristorazione: un servizio puntuale e
Degna di nota è l’impareggiabile Suite Presidenziale, un
impeccabile caratterizza il Ristorante Pitrizza, il luogo
angolo di paradiso che misura ben 159 mq, composto
ideale per gustare i piatti tipici della tradizione sarda,
da tre camere doppie, un’ampia zona giorno con sala
rivisitati dall’estro creativo dello Chef.
36
luxury
ITALIAN POOL AWARD 2016
Optional altamente tecnologici e sapienti scelte architettoniche: le 7 piscine vincitrici Panorami mozzafiato, optional lussuosi, indescrivibili giochi cromatici e rigeneranti getti idromassaggio: sono tantissimi i dettagli che, oltre a portare all’apice del relax, sono capaci di farci sentire in un’altra dimensione e di farci viaggiare con la fantasia immersi in una piscina che del lusso ha fatto il suo primo biglietto da visita. Oltre ai vantaggi psicofisici, dovuti alla riduzione degli ormoni dello stress e ad un generale rilassamento delle tensioni corporee, l’impiego di tecnologie basate sul potere massaggiante dell’acqua contribuisce a migliorare la circolazione sanguigna, rafforza i muscoli respiratori, stimola il metabolismo e disintossica la pelle. Quali sono, dunque, gli elementi che vengono presi in considerazione nella valutazione oggettiva del valore aggiunto di una piscina sulla base dei benefici garantiti a chi la utilizza? L’inserimento nel contesto architettonico e naturale, le soluzioni tecnologiche e impiantistiche volte alla progettazione, la realizzazione e la funzionalità della piscina, con un occhio di riguardo alle soluzioni volte al risparmio energetico sono ad esempio alcune delle principali caratteristiche prese in considerazione dalla giuria dell’Italian Pool Award, concorso che, dal 2010, premia annualmente l’eccellenza dell’industria della piscina nello stivale. Si è svolta nel mese di febbraio,
QC Terme
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3L Costruzioni e impianti
all’interno della manifestazione ForumPiscine, la serata conclusiva del concorso fondato dalla rivista Piscine Oggi che ha visto, come da tradizione, la contestuale presenza di due giurie: una tecnica, costituita da professionisti di comprovata esperienza nel settore e una popolare, che ha preso forma su Facebook. È stato infatti elevato il numero di utenti che hanno votato la propria piscina preferita attraverso le fotogallery pubblicate sul noto social network. In base alle categorie individuate, sono stati scelti gli impianti che più di tutti rappresentano un esempio di struttura ben progettata e costruita, nella quale si possano distinguere contenuto tecnologico, rispetto e capacità di integrazione con l’ambiente, un design accurato e attenzione al risparmio energetico. Oltre alle caratteristiche appena elencate, i giurati hanno tenuto conto anche della qualità del materiale pervenuto, apprezzando la volontà di presentare materiale fotografico di particolare pregio, in grado di mettere in evidenza le caratteristiche e le qualità delle piscine candidate al concorso. Ognuna delle categorie selezionate ha visto la vittoria di una sola piscina, che si è dimostrata il prodotto di maggiore qualità all’interno del panorama italiano nella costruzione di
38
luxury
piscine. Su oltre 30 progetti candidati, sono stati sei quelli che si sono aggiudicati un posto d’onore nella rosa dei vincitori, oltre alla piscina che ha ottenuto il premio speciale Facebook. CATEGORIA “COMMERCIALE OUTDOOR INFERIORE A 20 METRI”: L’Italian Pool Award per la categoria “outdoor inferiore a 20 metri” è stato assegnato alla piscina di QC Terme Milano, ritenuta meritevole per le soluzioni tecniche, impiantistiche e di design che hanno permesso di inserire una piscina in un contesto unico nel suo genere; la piscina è infatti circondata da un’antica cinta muraria, i cui resti sono emersi anche durante gli scavi. Particolarmente apprezzata la scelta di utilizzare pareti in cristallo per lasciare visibili, anche sott’acqua, porzioni delle antiche mura. Un modo per tornare indietro nel tempo, grazie al fascino degli antichi fasti, tra vasche sensoriali, musicoterapia, percorso Kneipp, docce Vichy e idromassaggi di tutti i tipi, dalle cascate agli idromassaggi a pavimento, passando dalla stimolazione degli idrogetti. CATEGORIA “COMMERCIALE OUTDOOR SUPERIORE A 20 METRI”: La giuria tecnica ha ritenuto meritevole di premio le tecnologie impiegate per la creazione di una piscina, realizzata da 3L
Architetto Bianchetti - Architettura Tre
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Costruzioni e Impianti e collocata, anche in questo caso, all’interno di un suggestivo contesto di grande pregio: l’isola di Sacca Sessola, nella Laguna di Venezia. Conosciuta anche con il nome di Isola delle Rose, è fra le isole più grandi e più giovani della Laguna, realizzata artificialmente sulla Codas di Reziol, un ramo del Canale Rezzo, nel 1870. L’unicità della realizzazione di questa piscina è rappresentata dalla lavorazione “su misura” dell’intero manufatto e dall’adozione di soluzioni, di particolare complessità tecnica, finalizzate a rendere “invisibili” tutti i processi di produzione. CATEGORIA “COMMERCIALE INDOOR”: Un ex palazzo di ghiaccio, recuperato e trasformato in un centro benessere dotato di piscine interne ed esterne: è il progetto realizzato dall’Architetto Bianchetti - Architettura Tre, a cui è stato conferito il premio per la categoria “Commerciale indoor”. Gli esperti hanno apprezzato, in questo caso, soprattutto la scelta del materiale di rivestimento: un gres porcellanato color pietra che riveste sia l’interno sia l’esterno della vasca, donando un senso di piacevole continuità all’ambiente. CATEGORIA “RESIDENZIALE OUTDOOR FORMA GEOMETRICA”: La giuria ha ritenuto meritevole
Progetto Ambiente
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luxury
Euwork
di premio la sobrietà di questa piscina, presentata da Progetto Ambiente per la categoria “Residenziale Outdoor Forma Geometrica”. La piscina si inserisce nell’ambientazione circostante come se esistesse da sempre, valorizzando lo spazio e trasformandosi in uno specchio d’acqua che riflette il cielo e la natura. Apprezzata, oltre alla cifra stilistica che ha guidato la scelta di forma, materiali e tonalità, anche la soluzione trovata per sopperire alla carenza di acqua, ovvero la realizzazione di due vasche per l’accumulo dell’acqua piovana, impiegata per alimentare la piscina. CATEGORIA “RESIDENZIALE OUTDOOR FORMA LIBERA”: Una piscina dalla forma sinuosa che richiama alla mente l’immagine di un sasso levigato: una vera chicca immersa nell’ambiente, quella realizzata da Euwork a cui è stato a buon diritto assegnato il premio “residenziale outdoor forma libera”. La giuria ha ritenuto meritevole di premio l’inserimento nel contesto di questa piscina, concepita nell’ottica di apertura verso l’ambiente circostante e verso il mare, sfruttando il naturale dislivello del giardino anche grazie all’inserimento di un bordo tracimante. Apprezzati soprattutto la
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Milla(sopra) - Marco Giovinazzo Architect (sotto)
forma organica impressa all’invaso, i colori e i materiali, scelti in linea con la tradizione del luogo. CATEGORIA “BIOPISCINE”: Un altro lodevole esempio di adattamento all’ambiente circostante e di valorizzazione di quelli che possono sembrare, in apparenza, criticità: la giuria ha ritenuto meritevole di premio le soluzioni adottate da Milla per sfruttare i dislivelli del terreno, studiando i laghetti su due altezze e andando a creare un effetto cascata lungo tutto il bordo a sfioro, con l’elegante terrazzamento in legno che maschera i locali tecnici. Apprezzata inoltre la doppia profondità dell’acqua (per gli adulti e per i bambini), che crea uno spazio fruibile per tutta la famiglia. PREMIO SPECIALE FACEBOOK: L’architetto Marco Giovinazzo ha ottenuto il favore degli internauti con una piscina dalle linee essenziali ed eleganti. È impreziosita inoltre da giochi di luce e di colore, che conferiscono un ulteriore elemento di raffinatezza ad un impianto già inserito in un contesto ambientale che lo valorizza particolarmente: non a caso questa piscina porta con sé 1379 “mi piace”, moltissimi commenti di apprezzamento e condivisioni da parte del pubblico.
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44
food
Ha compiuto il suo diciottesimo anno di età uno degli appuntamenti più importanti per l’agroalimentare in Italia, riservato a un pubblico dei professionisti del food, retail e Ho.Re.Ca nazionale ed estero. Si tratta del Cibus, il Salone Internazionale dell’Alimentazione ospitato a Parma ogni due anni, che anche per il 2016 si riconferma come un evento di riferimento per tutte le principali realtà imprenditoriali del settore, vetrina di visibilità internazionale con convegni e tavole rotonde su temi di attualità in ambito food and retail. Organizzato da Fiere di Parma e Federalimentare, si è svolto tra il 9 e il 12 maggio, ospitando espositori di ogni settore: carni e salumi, formaggi e latticini, gastronomia ultrafresco e surgelati, pasta, conserve, condimenti, prodotti dolciari e da forno, bevande, prodotti tipici nazionali e regionali e molto altro ancora. Già nel 2014, anno dell’ultima edizione svolta, i numeri sono stati da capogiro: oltre 67.000 visitatori qualificati, 12.000 esteri di cui 1.000 top buyers esteri da 50 paesi, ospitati grazie all’incoming program dedicato. Anche per il 2016 la partecipazione è stata particolarmente significativa, vista l’adesione di un numero sempre crescente di tutte le più importanti aziende alimentari della penisola che hanno deciso di promuovere all’interno di questo spazio i loro migliori e più pregiati prodotti gastronomici. Tra i grandi ospiti di questa edizione, lo chef Carlo Cracco, testimonial del marchio San Carlo.
Straordinario successo per il Cibus 2016, giunto alla 18ª edizione
PROTAGONISTA IL CIBUS
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46
«Cibus 2016 si conferma la fiera alimentare
vegetariani e vegani - per i quali è stata creata
più conosciuta e rilevante in Italia e nel
la comune etichetta “VEG” che identificherà
mondo» - ha dichiarato Elda Ghiretti, Cibus
gli stand di queste categorie - ma anche ai
Brand Manager - «L’adesione delle aziende
prodotti biologici, con pochi grassi, con poco
alimentari è numerosa ed entusiasta. Sanno
sodio, senza glutine e relative a numerose
di trovare una piattaforma che si modella in
tipologie
tempo reale alla domanda del mercato, sia in
salutare e genuina.
termini di innovazione che di tipicità. Gioca a
Sono stati quattro gli ambiti di interesse
nostro favore anche l’ incredibile esperienza
all’interno
dei 6 mesi in Expo, col padiglione “Cibus
le
è Italia” che ha ospitato centinaia di buyer
Workshop, Incoming, Eventi in Città, Sezioni
esteri».
Speciali. In quest’ultimo ambito è stato incluso
Grande spazio è stato riservato ai prodotti
tra l’altro il nuovo spazio Halal/Kosher, uno
orientate
dei
sottosezioni
verso
quali della
si
un’alimentazione
sono
fiera:
sviluppate
Convegni
&
food
showcase dedicato ai prodotti Made in Italy
dei prodotti ittici nazionali appare in continua
certificati Halal e Kosher, per uno sguardo
crescita; Cibus, per quest’anno, si è reso
più ampio sul mondo e sulle esigenze di tutti
dunque portavoce di due focus point, i
i consumatori.
piatti pronti a base di pesce e le tradizioni
Altra novità è stato lo spazio Seafood EXPO,
gastronomiche tipiche delle singole regioni.
dedicato agli espositori del settore ittico, dove
Elementi questi che, se ben integrati tra loro,
i visitatori hanno avuto la possibilità non solo
possono fungere da volano per la presenza
di scoprire i prodotti ma anche di partecipare
dell’Italia nel mercato estero, facendo leva
ad incontri ed approfondimenti sul tema,
sulle potenzialità dei nostri prodotti di punta.
presso la specifica area workshop.
Tantissime aziende, infatti, sono specializzate
Grazie alla configurazione geomorfologica
nella produzione di conserve, piatti affumicati,
del nostro territorio e alla qualità delle materie
precotti o pronti da cuocere, a base di pesci,
prime provenienti dai mari italiani, il mercato
molluschi e crostacei provenienti dai nostri
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food
mari. Ed ecco allora che il Cibus si trasforma
controversie”. Infine, il Cibus ha avuto l’onore
nello scenario ideale per un confronto aperto
di ospitare l’annuale concorso Alma Caseus,
e puntuale su tutto ciò che ruota attorno alla
volto a valorizzare il patrimonio dei formaggi
nutrizione e alla produzione agroalimentare
italiani, premiando i migliori professionisti del
nel senso più ampio del termine.
settore caseario nazionale.
Un’ulteriore tematica che è stata approfondita
L’EREDITÁ DELL’EXPO 2015
è quella delle intolleranze alimentari e, in par-
A fare la differenza, per questa nuova
ticolare, di glutine e lipidi contenuti all’interno
edizione del Cibus, è stata la partecipazione
degli alimenti che giungono quotidianamente
all’Expo 2015, con il padiglione “Cibus è
sulle nostre tavole: si tratta dell’edizione 2016
Italia - Federalimentare”, l’unico a presentare
di “Pianeta Nutrizione”, organizzato da Fiere di
in esposizione la globalità delle 13 filiere
Parma e AIM Group International, attraverso
alimentari italiane, mille marchi e migliaia
un
di prodotti di 420 aziende, riunendo gli
convegno
intitolato
“Alimenti:
miti
e
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50
esponenti dell’industria, dell’agricoltura e della
consenta, per la prima volta, di monitorare
distribuzione in 250 incontri tra workshop,
con puntualità e su base annuale il fenomeno
convegni, conferenze stampa e degustazioni
della contraffazione agroalimentare.
guidate. Un mix di esposizione e degustazione
Ma come incrementare la presenza dei
che ha posto le basi per un nuovo format,
prodotti agroalimentari italiani nei mercati
pronto per essere replicato in questa 18esima
internazionali, valorizzando l’eccellenza e la
edizione della fiera.
qualità delle nostre materie prime in linea con
Tante idee, occasioni di confronto e soprattutto
gli obiettivi economici esplicitati dal Governo?
opportunità si sono rese concretizzabili dopo
La risposta a questo interrogativo la fornisce
“Cibus è Italia”. Federalimentare e Fiere di
direttamente Antonio Cellie, Ceo di Fiere di
Parma, ad esempio, hanno proposto la
Parma: «La piattaforma fieristica può essere
creazione di un “Osservatorio permanente
molto utile nella strategia complessiva per
sull’Italian
portare l’export agroalimentare italiano ai 50
sounding”,
uno
strumento
che
food
miliardi auspicati dal Governo entro il 2020.
«L’ immagine
Cibus è già il punto di incontro dei produttori
abbiamo dato al mondo è quella di una
italiani e degli operatori esteri e la nostra
filiera
esperienza è a disposizione per un sempre
agricoltori,
maggiore coordinamento con il ICE/ITA e
distribuzione, capace di superare antiche
con Federalimentare e per un ruolo attivo nel
rivalità.» - ha dichiarato Luigi Scordamaglia,
dopo Expo».
Presidente di Federalimentare - «Un modello
Cibus si fa inoltre promotore di una nuova
di cooperazione che ci permetterà di essere
soluzione “chiavi in mano” che raccolga
più competitivi nello scenario nazionale e
l’eccellenza del paniere di prodotti italiani
internazionale, grazie anche al sostegno del
da offrire e vendere a consumatori esteri,
Governo che ha dato un supporto inedito
fungendo da raccordo e al tempo stessa da
all’alimentare mettendolo al centro della sua
ponte tra lo stivale e gli altri Paesi del mondo.
politica di rilancio del Paese».
unita
dell’alimentare in
tutte
industria
le di
sue
italiano
che
componenti
trasformazione
e
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TOP SELECTION
ANGIOLETTA DE NITTO
Intervista all’artista salentina di fama internazionale Angioletta De Nitto ti conquista con la sua personalità ancor prima che con la sua arte. L’abbiamo incontrata in occasione di una sua mostra e, sin dalle sue prime parole, siamo rimasti colpiti dalla sua incredibile capacità di entrare facilmente in empatia con chiunque. Poi, abbiamo cercato di comprendere meglio la sua arte, chiedendole di spiegarci quale sia il criterio di scelta dei soggetti delle sue opere ed il perché abbia scelto la tecnica dell’iperrealismo. «Diversi sono i soggetti da me scelti per creare le mie opere ma in quest’occasione parlerò in particolare delle biglie e delle meduse. Le “mie biglie” altro non sono che la metafora dei nostri caratteri; biglie uniche e protagoniste così come lo siamo ciascuno di noi, biglie (le colorate palline di vetro con cui noi tutti abbiamo giocato da bambini) che perdono la propria identità per divenire ritratti di uomini. Nella storia della filosofia, delle religioni, della matematica si legge come l’uomo si sia, da sempre, posto al centro del mondo. L’uomo nella sua onnipotenza ha scelto di identificarsi nelle figure geometriche del cerchio, (“l’Uomo Vitruviano” di Leonardo da Vinci) e della sfera, per esaltarsi. Ricordo, a tal proposito, ciò che sosteneva Parmenide: “L’Essere è paragonabile a una sfera perfetta, sempre uguale a se stessa nello spazio e nel tempo, chiusa e finita”, infatti, per gli antichi greci il finito
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arte
ICARO (2005) Acquerello cm 44x30 su foglio cm 50x70
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TOP SELECTION
IL FUOCO DENTRO (2013) Olio su tela con cristalli Swarovski e strass cm 120x100
AMPLESSO (2003) Olio su tavola cm 42x42
NINO (2011) Olio su tela cm 40x40
TRE SFERE (2006) Olio su tela cm 120x100
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arte
era sinonimo di perfezione, per tutto ciò, in questa mia produzione artistica, ho deciso di identificare l’UOMO con la SFERA. Dunque la scelta di dipingere palline di vetro trasparenti o opache, colorate o mono colore, piccole o grandi, isolate o in gruppo, disposte in uno spazio in cui conservano la propria ombra o in una spazialità assoluta perdendola definitivamente. La scelta di dipingere le “mie meduse” ha invece avuto inizio dopo aver letto della scoperta, da parte di un’equipe di biologi marini italiani, capeggiata da F. Boero, professore ordinario di Zoologia all’Università di Lecce, di una medusa immortale dal nome scientifico “turritopsis nutricola”. L’idea di voler rappresentare l’immortalità aveva trovato il soggetto giusto; meduse il cui soffio vitale non muore mai, “acqua” nell’acqua che torna a rivivere, immortalato dallo scatto col flash di un fotografo subacqueo. Con le mie meduse ho voluto rappresentare quel soffio di vita che continua anche dopo la morte, e allora mi sono chiesta: perché lasciarle nell’oscurità degli abissi? Da qui l’idea di dipingerle nello spazio cosmico e quei puntini che prima rappresentavano il plancton (nutrimento per il loro vivere) si trasformano in cristalli che disegnano le costellazioni celesti. Perché ho scelto di dipingere con la tecnica dell’iperrealismo? Credo che tutto nasca dal mio carattere. Detesto l’ipocrisia, la falsità, sono una persona trasparente che ha bisogno di veder chiaro intorno a se. Non mi piace stare tra la folla e la confusione, non mi piace stare in primo piano, tutto ciò m’indispone. Con questo non voglio dire d’essere una persona solitaria, ma amo condividere il tempo che mi rimane (dopo le dieci e più ore giornaliere, che dedico al mio lavoro) con quelle persone sincere e amiche che hanno saputo conquistare la mia fiducia e che sono capaci di stimolare la mia creatività. È stato dunque il prepotente desiderio di “chiarezza” che mi ha portato a scegliere la tecnica iperrealista per creare le mie opere e all’osservatore, che si avvicina a osservarne una ricambio quest’opportunità di chiarezza, affinché non abbia dubbi su ciò che vede e sul messaggio che il soggetto esprime. Per me questo resta il modo più trasparente e onesto con cui fare arte oggi, arte viva, arte rivoluzionaria, perché l’artista ha la capacità di costringere l’osservatore a guardare con occhi diversi, con una percezione visiva che può essere tanto dissacrante quanto consacrante». Angioletta De Nitto
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Hypnose watch, large model
orologi
CARTIER: TRA NOVITÀ E TRADIZIONE DIALOGO TRA ALTA OROLOGERIA E ALTA GIOIELLERIA È un perfetto connubio di alchimia, eleganza e lusso quello espresso dalle nuove creazioni Cartier. Dopo oltre 160 anni di lavoro in parallelo, oggi Alta Orologeria e Alta Gioielleria si intersecano per aprire un nuovo capitolo della poetica di Cartier. Guidata dall’audacia di chi sceglie di infrangere la legge dei generi, la Maison sperimenta l’importanza di una relazione osmotica tra i mestieri. Qui, i savoir-faire dialogano, si completano per dar vita a oggetti rari e preziosi, eterni cantori del bello. E accade che il fascino di una falena riviva in un oggetto superlativo che gioca con le trasparenze e i pavé, un oggetto il cui fascino è proprio in quel suo essere al contempo pendente, orologio e medaglione, un oggetto dal fascino indefinibile. A portare una nota esotica negli atelier di Alta Gioielleria Cartier sono i dragoni di fuoco le cui scaglie tempestate di diamanti sottolineano il movimento sinuoso dell’animale fantastico che si avvolge attorno al quadrante tra occhi di smeraldo e tratti d’onice. Con gli orologi Panthères et Colibri e Panthère Mystérieuse l’animale simbolo della Maison esplora l’universo delle complicazioni femminili. Forte di un virtuosismo tecnico straordinariamente naturale, Cartier crea un universo in cui il tempo si misura al battito d’ali di un colibrì e la pantera diventa custode di una dimensione temporale misteriosa. Sul quadrante dell’orologio Panthères et Colibri, la lunetta tempestata di diamanti crea un abbagliante contrasto di luci capace di conferire maggiore fascino alla sapiente arte orologiera.
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Clè de Cartier watch, 40 mm
Nel paziente lavoro di scultura, l’artigiano tagliatore porta in evidenza la soggettività dell’agata che, unita all’eleganza oltre-tempo del felino, trova la sua massima espressione nell’orologio a pendente Panthère Mystérieuse. Il virtuosismo dei diamanti alternati a cilindri di ossidiana avvolgono la pantera in un bordato che lascerà il segno della seduzione tanto negli intenditori del prezioso quanto negli amanti delle opere d’arte. Un futuristico tuffo nel passato quello che Cartier rievoca con il modello Clè, un orologio dal design raffinato che già dal nome rimanda alla somiglianza tra la corona ed una chiave. La regolazione dell’ora e della data, infatti, viene effettuata facendo girare una chiave come avveniva negli orologi tradizionali che Cartier traspone nella versione da polso, targata 2015. Rappresentativo dell’ingegno Cartier, questo esemplare inaugura il primo movimento scheletrato automatico della Maison, il calibro 9621 MC, scientificamente studiato per valorizzarne l’estetica.
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orologi
La sua peculiarità risiede in questa struttura traforata all’interno della quale i ponti a forma di numeri romani III, VI, IX e XII definiscono l’architettura del movimento tra vuoti e pieni, trasparenza dei profili e vivacità organica dei componenti orologieri. Per la prima volta, grazie allo straordinario virtuosismo degli orologiai Cartier, l’architettura scheletrata entra in una nuova dimensione che sposa alla perfezione il movimento automatico. Un’alchimia resa possibile dal sapiente equilibrio tra spessore e diametro che condizionano il peso ideale del rotore in oro 22 carati che, oltre a rendere invisibile la massa oscillante, assicura l’efficacia di carica. Tra le novità presentate al Salon International de la Haute Horlogerie a Ginevra, gli orologi Drive de Cartier ed Hypnose. Un’icona di femminilità evidenziata dalla presenza di diamanti. Un’alternanza di toni neri e bianchi in un vortice di brillantezza che fa di Hypnose il simbolo supremo dell’eleganza. Un segnatempo gioiello dal potere ipnotico, attraente per la forma e il gioco illusorio delle
Hypnose watch, large model
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Hypnose watch large model
linee che mescola la raffinatezza delle elissi grafiche al grande classico dell’orologeria. La caratteristica forma ovale, orlata da luminosi pavé di diamanti, lo rende perfetto per una serata speciale e, al contempo, adatto per completare una preziosa mise da giorno per la donna che vuole distinguersi. Movimenti, giochi di prospettiva e illusioni ottiche illustrano la maestria della Maison nell’uso della lacca nera, applicata negli incavi e come contrappunto ai diamanti che corrono da un ovale a un altro, illuminando le ore con un approccio al tempo delicato e poetico. Dallo stile prezioso e ricercato, Hypnose presenta cinque varianti in duplice dimensione mantenendo costante i 18 carati e il movimento a quarzo. Un primo modello, disponibile sia in oro rosa che bianco, presenta lunetta e quadrante ornati di diamanti taglio brillante, lacca nera e cinturino in alligatore. Una piccola variazione, invece, interessa un secondo modello che limita l’inserzione di diamanti alla lunetta, confermando l’eleganza del cinturino in alligatore e la doppia proposta in oro rosa o bianco.
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orologi
A completare il pregiato quintetto di orologi Hypnose, la Maison Cartier offre al pubblico più esigente l’esemplare con lunetta, quadrante e bracciale interamente ornati di diamanti a taglio brillante; un modello decisamente più chic, disponibile solo in oro bianco. Istinto, indipendenza ed eleganza sono, invece, i baluardi dell’uomo Drive. Un uomo dalla personalità forte, capace di vivere fuori dagli schemi ma soprattutto dotato di uno spirito di adattamento tale da creare un perfetto equilibrio tra la parte selvaggia e l’anima raffinata che è in sé. Il segnatempo Drive cattura i segni caratteriali attraverso l’estetica coussin della cassa che cambia a seconda delle versioni, disegnando le linee di uno stile che è insieme elegante e moderno, espressione autentica del savoir-faire Cartier. La cassa, in oro rosa o acciaio, è dotata di un quadrante guilloché nero, grigio o bianco con numeri romani e lancette a forma di gladio. Attraverso il fondello trasparente è possibile ammirare il movimento di Manifattura 1904 MC proposto in due versioni: ore, minuti e piccoli secondi per il 1904-PS MC;
Self-winding Manufacture mechanical Movement 1904-FU MC
Drive de Cartier flying tourbillon watch, 18-carat pink gold
secondo fuso orario, indicatore giorno e notte, grande datario e piccoli secondi per il 1904-FU MC. L’orologio Drive de Cartier è disponibile anche in versione Alta Orologeria, tourbillon volante 9452 MC certificato con il “Poinçon de Genève”. Se i motivi del quadrante richiamano il disegno di una calandra, il vetro bombato, il contatore a sei ore e la corona sono ispirati da un’automobile, ad alimentare l’orologio Drive vi sono tre calibri: il 1904-PS MC, nato nel 2010 nella Manifattura Cartier e posto sin da subito su livelli di eccellenza. Questo calibro da 11 linee ½ è stato studiato per assicurare una stabilità cronometrica ottimale grazie a un doppio bariletto che garantisce la costanza della coppia mollamotore sul lungo periodo; il 1904-FU MC per la piccola complicazione, che vede la luce nel 2014, muove un secondo fuso orario retrogrado, un’indicazione giorno/notte, grande datario e piccoli secondi, complicazioni gestite direttamente dalla corona; il movimento meccanico 9452 MC è, invece, il cuore pulsante dell’orologio Drive de Cartier tourbillon volante, esemplare di Alta Orologeria.
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luxury
UN GIOIELLO DI SMARTPHONE Quando la tecnologia più evoluta diventa accessorio di lusso
Simboli di uno status sociale che va ben oltre la mera funzionalità, i cellulari - dopo l’introduzione sul mercato di smartphone sempre più tecnologici – sono diventati parte integrante delle nostre giornate, consentendoci di svolgere in maniera rapida un numero crescente di attività. Eleganza, minimalismo, pregio e modernità trovano la loro massima espressione in telefonini che, realizzati con materiali di lusso, si trasformano in veri e propri gioielli elettronici. Oro, vetro zaffiro, pelle, diamanti, tecnologia 4k per una qualità dell’immagine altamente performante, ma anche processori e caratteristiche tecniche che garantiscono al dispositivo mobile prestazioni fuori dal comune. Cellulari di diverse migliaia di euro, disponibili ogni anno con modelli nuovi e perfezionati nei loro molteplici componenti. Tra le aziende votate alla produzione di cellulari di lusso, due colossi di primaria importanza sono rappresentati dalla ditta britannica Vertu, specializzata nella creazione di smartphone rifiniti a mano, e il marchio made in Switzerland Savelli. Quest’ultimo, fondato dal designer Alessandro Savelli, di padre italiano e madre inglese, ha scelto di dar vita ad accessori femminili capaci di fondere l’efficienza della tecnologia all’estetica dell’alta gioielleria.
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VERTU: Ciascun esemplare dei telefoni cellulari, realizzati a mano in Inghilterra usando i materiali più sofisticati del mondo, è assemblato da un singolo artigiano, elemento che ne accresce l’unicità, oltre che l’originalità. Il Nuovo Signature Touch è l’ultimo super performante smartphone di casa Vertu, disponibile da ottobre 2015. Un apparecchio che unisce in maniera sinergica performance tecnologiche, servizi dedicati, elevata qualità dei materiali e un display dai colori nitidi e vibranti, a cui si affianca la straordinaria esperienza acustica garantita dalla tecnologia Dolby® Digital Plus con virtual surround. Pelle pregiata e Titanio grado 5 rivestono lo smartphone, dotato del sistema operativo Android 5.1 Lollipop, che garantisce una notevole velocità e una user experience senza paragoni. Il look, minimale e incisivo, è caratterizzato da un design particolarmente geometrico in cui ogni dettaglio rappresenta al meglio il dna del brand nella sua forma più semplice e pura, richiamando gli elementi iconici dell’estetica Vertu. Nella parte posteriore del telefono, personalizzabile con un’incisione ad hoc, il back plate a doppia anta ad ali di gabbiano custodisce la nano SIM e la micro SD card; la stereo sound bar si è evoluta in un binario a V lucido e separato. Una nota a parte merita l’impattante scelta di materiali, che per questo originale modello di smartphone si è ulteriormente evoluta, includendo pelle di vitello semi-anilina dalla percezione tattile lussuosa. Il Nuovo Signature
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Touch é in vendita al pubblico in una selezione di 4 colori per otto modelli distinti e personalizzabili: Jet Calf, Garnet Calf, Grape Lizard, Pure Jet Lizard, Jet Alligator, Pure Navy Alligator, Clous de Paris Alligator e Pure Jet Red Gold. Da fine gennaio è presente sul mercato anche il frutto della consolidata collaborazione tra Vertu e Bentley, il connazionale partner di eccellenza nel settore automobilistico: Signature Touch for Bentley. Un design nato dalla combinazione di due pelli Bentley, Beluga e Hotspur, con impunture a contrasto, zigrinatura sui tasti laterali, barra del suono dal design unico e logo Bentley 3D. L’app Bentley mette inoltre a disposizione di clienti e appassionati contenuti dedicati accompagnandoli nel mondo Bentley attraverso eventi esclusivi, accessi VIP e funzionalità progettate per integrare Signature Touch con la gamma completa di automobili Bentley. Il telefono include anche il nuovo servizio Lost Phone che, in caso di perdita o furto, consente al proprietario di bloccarlo, rimuoverne i dati in remoto e ripristinarne le impostazioni di fabbrica. SAVELLI: La prima collezione ideata da Savelli, intitolata Jardin Secret, include undici modelli dal design spiccatamente italiano e dall’inconfondibile “fluidità” estetica. Ciascuna curva sinuosa è ispirata infatti alla Line of Grace, simbolo icona del marchio, un concetto estetico di bellezza senza tempo e sensualità femminile finemente reinterpretato. La collezione si declina in tre categorie, ciascuna delle quali esprime un diverso mondo. Elégante è una linea contemporanea in tre stili d’impatto: Python, Blue Jeans Ostrich, Black Sport.
Vertu - Signature Touch Pure Jet Red Gold
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Savelli - Jardin Secret, Champagne Diamonds
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Savelli - Jardin Secret, Diamond Rain
Précieuse, sofisticato e dagli intrecci in oro rosa, presenta quattro diversi modelli, per rispondere al meglio alle preferenze di ciascuna cliente: Emerald Iguana, Classic Caramel, White Ice, Ardent Red. Merveilleuse, infine, comprende quattro diversi esemplari tempestati di pietre preziose: Diamond Rain, Diamond Night, Champagne Diamonds, Black Insane. Ciascun telefono viene assemblato artigianalmente in Svizzera, utilizzando le medesime tecniche della lavorazione dell’orologeria e della gioielleria di alta gamma. L’oro - solitamente oro rosa 18 carati - è lavorato con pazienza, scolpito e lucidato a mano, nella più autentica tradizione dell’arte orafa. Per l’inserimento dei diamanti nella struttura del cellulare, i maestri artigiani utilizzano le più complesse tecniche di incastonatura, come il raffinato “serti neige”: le pietre di diverso diametro sono poste una accanto all’altra, per esaltare la sinuosità dell’accessorio con i loro riflessi luminosi. Altri materiali impiegati per la realizzazione di questi smartphone pregiati sono le ceramiche hi-tech resistenti ai graffi e i pellami esotici, selezionati e lavorati da un atelier francese di maroquinerie di alta gamma. Oltre un anno è stato necessario per lo sviluppo della forma, la trasparenza e la lucentezza di della cupola in vetro zaffiro ultra bombè che protegge gli schermi Savelli, capace di accentuare al meglio la sensualità e l’armonia delle linee stilistiche. In collaborazione con Gemfields, punto di riferimento mondiale nel settore delle pietre preziose, Savelli ha realizzato
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nel 2014 due modelli di smartphone-gioiello in edizione limitata. Emerald Night, realizzato con quasi 400 smeraldi taglio brillante, oro rosa 18 carati, pregiata ceramica nera, satin antracite, schermo ultra-bombé in vetro zaffiro inscalfibile, è stato prodotto in 19 esemplari; il modello Emerald Insane, invece, che ha dato vita a soli 8 pezzi, è stato realizzato in oro bianco 18 carati e impreziosito con 75 smeraldi taglio baguette (4.5 carati) e 900 diamanti taglio brillante da 12,5 carati. Anche la più recente Savelli Ruby Limited Edition è una perfetta dimostrazione del savoir-faire e dell’eccellenza artigianale della maison ginevrina. Nell’atelier Savelli, gli artigiani scolpiscono l’oro e incastonano le pietre preziose con grande attenzione al dettaglio. Nel modello Savelli Ruby Mystery, declinato in 20 esemplari, 395 rubini taglio brillante e di diverso diametro sono incastonati a mano nel cuore in oro bianco 18 carati con la tecnica del ‘serti-neige’, stagliandosi nel ‘total black’ di questo modello, per cui è stato impiegato il trattamento PVD. Savelli Ruby Passion, che ha introdotto per la prima volta l’oro giallo nella collezione, è stata un’edizione limitata a 8 esemplari. In questo straordinario smartphone, 395 rubini taglio brillante, circondati da 144 diamanti, sono stati incastonati nell’oro giallo con l’originale tecnica del ‘rain setting’, lucenti come gocce di pioggia su una struttura curvilinea di grande delicatezza.
Savelli - Gemfields Limited Edition, Emerald Night
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RITTS | KLEIN | NACHTWEY
Milano omaggia tre celebri fotografi contemporanei Attenzione alla luce, giochi di colore, magistrale sensibilità alle innumerevoli sfumature del mondo. Sono questi gli elementi chiave delle tre imperdibili mostre fotografiche che si terranno, tra febbraio e settembre, nella suggestiva cornice di Palazzo della Ragione di Milano. Un’occasione per scrutare negli obiettivi di maestri del nostro secolo, leggere la poesia nelle loro opere e immergersi tra il glamour, i giovani volti delle star e i cruenti scenari di guerra. Un modo per viaggiare di fronte ad un ritratto e omaggiare tre grandi artigiani dell’immagine. HERB RITTS - IN EQUILIBRIO: FOTOGRAFIE 1980-2002 (20 febbraio - 5 giugno 2016): Immagini di leggerezza ed armonia, ritratti di un equilibrio scaturito da un attento dosaggio di elementi naturali e di luce emanata dal corpo, dal viso. Ogni particolare è studiato nei minimi dettagli; ogni movimento è descritto a pieno da un supremo gioco di luci e ombre; ogni spazio misurato, per non lasciare assenze…Il risultato è un’istantanea di glamour, immediatezza e classe.
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Š Herb Ritts Foundation
photographer
Herb Ritts - Madonna (Profilo True Blue), Hollywood 1986
Herb Ritts - Stephanie, Cindy, Christy, Tatjana, Naomi, Hollywood 1989
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photographer
Californiano di nascita, Herb Ritts si avvicina al mondo della fotografia quasi per caso, per poi acquisirlo come un vero e proprio lavoro quando, nel 1978, la celebre rivista Vogue pubblica un ritratto del giovane attore Richard Gere, fotografato dal vecchio amico Herb in un’autofficina durante una pausa di una gita nel deserto: quel ritratto farà la fortuna di entrambi. In breve tempo Ritts diventerà un affermato fotografo di moda, lavorando con designer e stilisti del calibro di Armani, Chanel, Versace, Calvin Klein, Valentino e tanti altri; l’unicità delle sue opere segnerà importanti campagne pubblicitarie, mentre si costruirà la fama di fotografo di fiducia di molte celebrities di Hollywood tra cui Madonna, Michael Jackson, Tom Cruise, Tina Turner e Julia Roberts. Tra gli anni Ottanta e Novanta diventerà punto di riferimento per lo stile fotografico del tempo e per i suoi colleghi. Ciononostante, elemento costante nella sua carriera rimarrà proprio l’umiltà: non di rado nelle sue composizioni riprende celebri immagini del passato con citazioni e omaggi. La sensualità di Edward Weston, il rigore formale di Horst P. Horst, la solarità mediterranea di Herbert List rivivono, rivisitate, nelle sue splendide opere. Gran parte delle realizzazioni avvengono en plein air, a volte addirittura nelle ore più calde e lucenti del giorno, ore che per la maggior parte dei fotografi sono considerate un nemico pronto ad inficiare ogni oggetto catturato dall’obiettivo. Ritts, invece, riesce a padroneggiare la luce indomabili e le ombre sfuggenti del mezzogiorno per dare ad ogni ritratto la dignità che gli è propria, sia esso immagine di oggetto o personaggi celebri. Quando è lui a guidare la penna, ogni opera prende le sembianze di una meravigliosa combinazione di materiali e forme, creando un ensemble di elementi capaci di dare vita a quelle immagini. La maestria di Ritts si spinge fino alla capacità di dipingere la reazione di un corpo all’acqua che lo investe, al vento che lo accarezza, al sole che lo brucia, capacità, questa, che lo rende tanto divino quanto più © Herb Ritts Foundation
riesce a cogliere quelle multiformi sensazioni umane. Nulla per l’artista nasce da casualità. Ogni ritratto è frutto di uno studio intenso e scrupoloso, sempre attento a capovolgere stereotipi e dar vita ad un prodotto originale, ma lontano dalle inutili complicanze proprie dell’artista di fama.
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Herb Ritts - Bill T. Jones, Los Angeles 1995
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Non manca, tra le sue creazioni, la volontà di rivisitare
è stata la linea d’azione seguita dall’artista, ovvero
i grandi miti cinematografici, icone di un’epoca che non
quella di mettere da parte le tecniche fotografiche per
sarà mai tanto lontana da cadere nel dimenticatoio del
lasciarsi guidare dall’istinto.
pubblico, sia esso grande esperto d’arte o semplice
Da febbraio a giugno 2016, a raccontare l’artista, nella
spettatore nostalgico dei tempi che furono.
cornice di Palazzo della Ragione di Milano, saranno gli
Oltre alla moda, ai ritratti, all’intenso rapporto con il
oltre centoventi scatti originali provenienti dall’Herb Ritts
cinema, Ritts si è misurato anche con l’immagine
Foundation di Los Angeles.
in movimento, dirigendo video musicali in cui ha
Una mostra fotografica che ricostruisce il grande talento
inevitabilmente lasciato la sua firma.
di Herb Ritts attraverso tre percorsi tematici.
Ad essere immortalata è la natura che, soave e senza
Protagonista del primo percorso è il corpo di cui Ritts
forzatura, viene calata in un universo mitico in cui, a
fu eccellente interprete; cultore di quell’armoniosa
contatto con l’acqua, l’uomo diventa pesce, la donna
macchina, perfetta in quel suo unire sotto un’unica
sirena e i due giocano tra le onde del mare, mentre le
forma la forza, l’energia e l’equilibrio.
nuvole del cielo danno corpo a fantasie e desideri. Un
Un’icona per le tante mode che, nate in quel periodo,
mondo che delinea alla perfezione quella che da sempre
finiranno nel quotidiano di giovani e meno giovani.
© Herb Ritts Foundation
photographer
Jogging, palestre, trattamenti di bellezza e molte altre
quell’anima troppo spesso celata dalle forme carnali.
attenzioni che faranno del corpo e del benessere
WILLIAM KLEIN, IL FATTORE UMANO. FOTOGRAFIE,
fisico uno stile di vita. In secondo luogo, l’esposizione
INSTALLAZIONI E FILM (15 giugno - 11 settembre 2016):
riflette l’esperienza a stretto contatto con la natura che
Tra i fedeli ritratti dei vip ed il fascino della natura
Ritts ha vissuto nell’Africa dei Masai: i grandi spazi
selvaggia catturata da Ritts, nell’ampia sala di Palazzo
incontaminati, i colori della terra, l’immensità del cielo,
della Ragione si fa spazio l’ecletticità, a volte irriverente,
la libertà.
di William Klein.
L’ultimo percorso, invece, è dedicato ai ritratti che
Un ritorno in patria per il poliedrico e instancabile artista
hanno contribuito a creare la mitologia di alcune delle
newyorkese che, proprio a Milano, nel lontano 1952,
celebrità più acclamate della musica (tra cui Madonna,
realizzò le sue prime opere.
David Bowie, Jennifer Lopez) alle icone del piccolo e
In parte presentata alla Tate Modern di Londra e al
del grande schermo (a partire da un giovane Richard
FOAM di Amsterdam, la mostra mette in scena le
Gere, Brad Pitt, Penelope Cruz ed Elizabeth Taylor). In
opere più belle di colui che, alla maestria del fotografo,
questi ritratti è evidente la sua formidabile capacità di
congiunge quella del cineasta, del designer e di scrittore
far emergere la personalità dei protagonisti e palesare
di fama mondiale. Gli anni ’50 rappresentarono un
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punto cruciale della sua vita tra il volume disegnato
sempre nuove per trovare quella che più si addice al
"Life is Good & Good for You in New York", che gli
suo modo di essere, quel grandangolare utilizzato per
varrà il premio Nadar, e la collaborazione nel cinema
entrare nel soggetto e non perdere nessun partico-
con il grande Fellini.
lare dell’immagine. New York, Roma, Tokyo, Mosca,
Amante dell’originalità e precursore di nuove tendenze
Parigi fanno da sfondo alla suggestiva carrellata di
artistiche, Klein diede vita ad un nuovo stile che da
immagini, strategicamente posizionate per omaggiare e
molti fu definito poco accademico e più vicino agli
al contempo ripercorrere passo per passo la carriera
scatti “rubati”. Le sue immagini non sono catalogabili
di un grande autore divenuto, col tempo, punto di
in alcuna logica: sono sfocate, mosse, fatte a caso
riferimento irrinunciabile per la fotografia internazionale.
e particolarmente granulose. Un modo tutto suo di
JAMES
esprimere novità, vitalità e ribellione, contro ogni forma di
FOTOGIORNALISMO (Novembre 2016 - aprile 2017):
normalità e convenzione. Una vera e propria rivoluzione
La città di Milano si arricchisce della profonda sensibilità
di quella che fino ad allora era stata semplicemente
di James Nachtwey che ha testimoniato alcuni degli
definita “fotografia di strada”. Partendo dall’arte delle
eventi più drammatici degli ultimi quarant’anni. I suoi
fotografia, tradizionalmente intesa, Klein indaga tecniche
occhi hanno raggiunto e mostrato il dolore, la paura,
William Klein - Le Petit Magot, 11 November, Paris, 1968
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NACHTWEY.
PIETAS.
30
ANNI
DI
photographer
lo smarrimento, come l’amore, la speranza e la voglia
Intraprendeva ogni viaggio con la consapevolezza del
di farcela.
pericolo ed era sempre in prima linea, ad immortalare
Intrepido testimone delle crudezze di guerra, Nachtwey
quell’attimo che in cuor suo si augurava di non dover
è considerato l’erede di Robert Capa per la sua capacità
rivivere. Il suo scatto era corteggiato da numerose
di cogliere momenti tragici con precisione sconvolgente
redazioni giornalistiche e dopo aver intrapreso diverse
e con la compassione che solo chi ha osservato da
collaborazioni - prima con Time, poi con Magnum
vicino la sofferenza umana è capace di comprendere.
Photos - decise di dar vita, assieme ad alcuni colleghi,
Nel corso degli anni, colleziona importanti riconoscimenti
all’agenzia VII, che lascerà nel 2013.
di carattere mondiale perché mondiale era il suo
A suggestionare i visitatori, nella cornice del meraviglioso
impegno. Dal collasso dell’ex Jugoslavia al conflitto in
Palazzo della Ragione di Milano, sarà una raccolta di
Cecenia, dal genocidio in Ruanda alla guerra in Iraq,
oltre 200 immagini tratte dai suoi celebri reportage.
fino ad arrivare a quel tragico 11 settembre del 2001
Pietas è il suo nome, una serie di colpi bassi inferti al
quando, a New York, fotografa il crollo del World Trade
diffuso ottimismo umano, un invito a riflettere sul difficile
Center: queste e molte altre erano le tappe “roventi”
complito del giornalista inviato di guerra e sulla società
della vita professionale di Nachtwey.
contemporanea.
James Nachtwey - Sudafrica, 1992
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MERCEDES-BENZ CLASSE E
Con la decima generazione, il best seller della stella compie un grande passo avanti nel futuro Un design pulito e dal forte impatto emotivo caratterizza la nuova Classe E, ultima nata in casa Mercedes-Benz. Moderna, sofisticata, elegante, hi-tech: i tecnologici sistemi di comando, l'infotainment, le numerose funzionalità innovative come l'assistente attivo al cambio di corsia, aprono inoltre le porte ad una guida sempre più sicura e confortevole, rendendo la Classe E la più intelligente delle berline di categoria business. Altrettanto esemplare il motore diesel, perfezionato in ogni suo aspetto che, grazie anche alla struttura leggera della vettura e valori record in termini di aerodinamica, stabilisce nuovi parametri di riferimento nel segmento sotto il profilo dell'efficienza. Le nuove sospensioni pneumatiche multicamera, disponibili a richiesta, garantiscono un comfort e una dinamica di marcia straordinari. «Arrivati alla decima generazione, con la nuova Classe E proseguiamo decisi la lunga storia di questa icona», ha dichiarato Ola Källenius, membro del Consiglio Direttivo di Daimler AG e responsabile della Divisione Vendite di Mercedes-Benz Cars, «grazie a tecnologie innovative, questa vettura consente una nuova esperienza di guida, esprimendo con coerenza attraverso gli interni pregiati ed esclusivi l'ambizione all'eccellenza di Mercedes-Benz». La nuova Classe E è già disponibile in concessionaria con prezzi a partire da 51.166 euro.
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IL DESIGN: Eleganza e dinamicità fanno della nuova Mercedes Classe E un emblema di sensualità e carisma che lascia trasparire, dietro il design di una berlina, il fascino che solo un modello dal carattere high tech può possedere, incarnando con estrema coerenza la filosofia di design che guida le creazioni Mercedes-Benz. In linea con le ultime tendenze stilistiche, presenta un profilo slanciato grazie al cofano motore allungato, che segue il profilo del tetto stile coupé fino a confluire in una coda dalle ampie spalle. Sbalzi corti, passo lungo e ruote generose sono i dettagli in cui si concretizza il carattere atletico della vettura, la cui eccezionalità si manifesta anche nella distanza dal passaruota anteriore alla sezione della porta, straordinariamente ampia. I cristalli laterali, bassi e allungati, presentano una cornice decorativa discontinua in alluminio di grande pregio e contribuiscono a sottolineare la linea slanciata e vigorosa della vettura che, dal punto di vista estetico, si mostra molto più compatta di quanto sia effettivamente. Il frontale, particolarmente incisivo, è variamente configurato a seconda della versione di design e di equipaggiamento. Le versioni Sport, Business Sport, Amg Line e Premium Plus sono legate dal fil rouge della mascherina sportiva raffigurante la grande Stella centrale; la Classe E Exclusive, invece, reinterpreta la mascherina con la Stella sul cofano in chiave decisamente moderna. Altro elemento caratteristico sono i fari ben pronunciati, con vetri trasparenti, che delineano il "volto" del veicolo disegnando, attraverso le luci diurne, un doppio sopracciglio. La Classe E è dotata di serie di fari LED High Performance statici, mentre la versione Premium Plus è equipaggiata con fari MULTIBEAM LED dinamici, che le conferiscono uno sguardo imperturbabile e presentano, con il motivo della doppia fiaccola e altri particolari raffinati, un design inconfondibile anche di giorno. Come i fari anteriori, anche i gruppi ottici posteriori completamente realizzati con tecnologia LED presentano una linea tesa; il design delle luci, oltre ad evidenziare anche nelle ore notturne la forma che caratterizza i gruppi ottici posteriori, determina un peculiare effetto luminoso che evoca nella memoria la polvere di stelle, la Via Lattea o lo scintillio della turbina di un jet. Risultato, questo, reso possibile da un'innovativa tecnologia che impiega riflettori capaci di creare una speciale struttura superficiale, perfettamente calcolata per le luci posteriori. I gruppi ottici posteriori si distinguono anche sotto l'aspetto della sicurezza: le luci di stop come gli indicatori di direzione variano il loro livello di luminosità a seconda delle condizioni di luce esterne.
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GLI INTERNI: Anche gli interni seguono le linee di un design originale e ricco di contrasti, che esprime perfettamente la filosofia di design Mercedes-Benz incentrata sulla "limpida sensualità". Coniugano infatti l'eleganza del segmento superiore con la sportività moderna della Classe C. La nuova Classe E si distingue per l'accostamento di elementi tridimensionali importanti a superfici scultoree e zone chiare e piatte, riservate a comandi e display, dal sapore avanguardistico. Con il loro linguaggio formale, da un lato, e la sapiente architettura degli spazi, dall'altro, gli interni della nuova Classe E incarnano idealmente la sintesi di due poli opposti e al tempo stesso complementari: emozione e intelligenza. A caratterizzare l'abitacolo sono i due display, entrambi con diagonale dello schermo di 31,2 centimetri (12,3 pollici) e definizione di 1920x720 pixel, che si fondono esteticamente nel cruscotto widescreen, formando un unico elemento centrale che sottolinea lo sviluppo orizzontale del design degli interni. Il guidatore può scegliere, per il design della strumentazione widescreen, fra tre stili diversi: Classic, Sport e Progressive. A questa si abbina il COMAND online, che per le versioni Amg Line e Premium Plus è di serie, mentre il modello base dispone di due strumenti circolari incassati e di un display a colori da 17,8 centimetri (1000 x 600 pixel), abbinato ad un display centrale. Di notte, è possibile retroilluminare il display con le luci soffuse «ambient» Multicolor, che determinano l'illusione ottica che il cruscotto resti sospeso in aria. Un'altra innovazione è costituita dai pulsanti Touch Control integrati nelle razze del volante multifunzione, per la prima volta riscontrabili a bordo di un'automobile. Si tratta di due campi sensibili al tocco, come lo schermo di uno smartphone, che reagiscono con estrema precisione ai movimenti delle dita, consentendo al conducente di utilizzare tutte le funzioni previste dal sistema infotainment in maniera intuitiva ed ergonomica, servendosi di uno spazio minimo per impartire le istruzioni e senza dover togliere le mani dal volante. La nuova Classe E dispone, inoltre, di alcuni tasti diretti, ad esempio, per regolare il climatizzatore e, per la prima volta, anche per attivare e disattivare alcuni sistemi di assistenza alla guida. Le numerose possibilità di comando fanno il paio con una configurazione completamente nuova di comandi e display, nata dal desiderio di unire strettamente l'intuitività d'uso con un design autoesplicativo e al tempo stesso accattivante. Il risultato è una nuova esperienza di comando, con visualizzazioni e animazioni ad alta definizione.
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LA TECNICA: Per la nuova Classe E saranno inizialmente disponibili le motorizzazioni E 220d, con motore diesel a quattro cilindri completamente nuovo, E 200, con motore a benzina a quattro cilindri ed infine E 350d, con motore diesel a sei cilindri. Successivamente, l'offerta sarà completata da altri modelli, tra cui la E 350e. Questo modello PLUG-IN HYBRID si distingue per dinamismo ed efficienza, e consente di percorrere oltre 30 chilometri in modalità esclusivamente elettrica a zero emissioni locali. Il suo motore a benzina a quattro cilindri, combinato al motore elettrico, eroga una potenza complessiva di 210 kW (286 CV) ed una coppia totale di 550 Nm. La E 350e garantisce così le prestazioni di una sportiva, pur consumando meno di una compatta. Con il nuovo quattro cilindri diesel, nasce una nuova famiglia di motori che apre nuove dimensioni in materia di efficienza. Nonostante la minore cilindrata, ridotta a poco meno di due litri, e il peso inferiore, sceso del 16% circa rispetto al modello precedente, il nuovo motore diesel eroga 143 kW (194 CV), 18 kW in più del suo predecessore, vantando, a bordo della E 220d, un consumo combinato medio di 3,9 litri ogni 100 chilometri nel ciclo NEDC. Le emissioni di CO 2 sono pari a 102 grammi al chilometro, un valore registrato fino a questo momento soltanto su poche vetture nettamente più piccole. Inoltre, il nuovo motore è più compatto del precedente. I quattro cilindri a benzina BlueDIRECT della Classe E coniugano una risposta brillante e un'elevata erogazione di potenza con un comportamento efficiente e un basso livello di emissioni. Gli iniettori piezoelettrici consentono fino a cinque iniezioni per fase di lavoro, assicurando così una composizione ottimale della miscela. L'iniezione diretta di terza generazione è integrata dall'accensione multipla veloce ("Multi Spark Ignition", MSI). Il nuovo cambio automatico a nove marce 9G-TRONIC, di serie, grazie all'ampia spaziatura dei rapporti dalla prima alla nona marcia, consente una generale riduzione del regime rappresentando, quindi, un fattore determinante per l'elevata efficienza energetica e il comfort di marcia della vettura. L'assetto offre un piacere di guida all'insegna dell'agilità in curva e, al tempo stesso, del comfort di marcia. La dotazione di serie prevede le sospensioni meccaniche con tre assetti: DIRECT CONTROL, dalla taratura confortevole, AGILITY CONTROL, ribassato di 15 millimetri (tranne EXCLUSIVE), DYNAMIC BODY CONTROL, sportivo con sistema di sospensioni attive e ribassato di 15 millimetri. In alternativa, può essere equipaggiata con le sospensioni AIR BODY CONTROL, sospensioni pneumatiche multicamera su entrambi gli assi, un'esclusiva nel segmento.
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Lecce-Surbo Via G. Leone (Zona PIP) Tel. 0832.360911 - 0832.363243 Gruppo De Mariani
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auto da sogno
BUGATTI CHIRON Degna erede della Veyron, la Bugatti Chiron è una delle autovetture da sogno che hanno fatto maggiormente parlare di sé durante l’ultimo Salone dell'Auto di Ginevra. Una meccanica profondamente rinnovata, una potenza fuori dal comune e un nuovo sistema di scarico in titanio sono alcuni elementi che rendono inconfondibile l’identikit di questo veicolo made in Francia, oltre alla monoscocca in carbonio ed allo chassis adattivo con 5 programmi di guida.
LA FILOSOFIA Millecinquecento cavalli e milleseicento newton metri:
Più prestante della Veyron Super Sport, la Chiron
numeri da record per quella che viene definita dalla
presenta un tachimetro analogico con fondo scala a
casa di Molsheim l'auto più potente, lussuosa e veloce
500 km/h e ha uno stile del tutto singolare, creato ad
del mondo. Attesissima dai clienti più esigenti, questo
hoc dal designer Walter De Silva. L'ultimogenita di casa
veicolo di lusso sarà sul mercato a partire dall'autunno
Bugatti sarà inoltre dotata del cambio sequenziale a
2016 con soli 500 esemplari, un terzo dei quali risulta
doppia frizione a sette rapporti e di due turbocompres-
già venduto. Le prestazioni sono eccezionali: l'hypercar
sori elettrici, mentre la struttura portante della carrozzeria
è capace di scattare da 0 a 100 km/h in appena 2.5"
si presenta in alluminio e fibra di carbonio, per poter
(0-200 km/h in 6.5" e 0-300 km/h in 13.6"), toccando
contenere la massa intorno ai 1.800 kg.
una velocità massima, limitata elettronicamente, di 380
Un vero e proprio gioiellino, tanto nel volto quanto nel
km/h, con possibilità di arrivare a 420 km/h.
prezzo, che la renderà un lusso riservato a pochi.
auto da sogno IL DESIGN Il design della Bugatti Chiron si presenta lineare e dai
in due parti il lunotto, creando un doppio tunnel che
tratti essenziali; al tempo stesso, questa hypercar è
giunge fino all'alloggiamento dell'ala posteriore.
caratterizzata da superfici estremamente generose il cui
La Bugatti continua a sostenere la filosofia del "ciò che
stile pronunciato è ispirato alla leggendaria Bugatti Type
vedi è ciò che tu hai": la Chiron è realizzata nel pieno
57SC Atlantic, la più famosa creazione di Jean Bugatti,
rispetto dell'autenticità. Le parti che sembrano fibra di
genio del design e figlio del fondatore Ettore.
carbonio, alluminio o pelle sono realmente realizzati con
Tutta la vettura appare più bassa dello standard, grazie
questi materiali.
ad un perfetto rapporto tra altezza e larghezza.
Il simbolo frontale sulla griglia del radiatore, conosciuto
Dai contorni della struttura generale fuoriescono soltanto
anche come Bugatti "macaron", è un vero gioiello. Questo
la lunga striscia del faro a Led e il diffusore con gli
simbolo è caratterizzato da un design completamente
scarichi sdoppiati. Una sorta di pinna centrale suddivide
nuovo, molto più grande del precedente.
GLI INTERNI Dotata di un design altamente sofisticato, la Chiron può
questo assicura un layout simmetrico anche negli interni.
vantare di possedere la consolle centrale più stretta mai
L'ovale aperto, basato su una C stilizzata (l'iniziale della
usata prima, comprendente una leva e 4 tasti circolari
firma di Louis Chiron), già elemento dominante nella vista
per l'aria condizionata. In linea con il principio che una
laterale dell'auto, è ripreso nell'abitacolo come una linea
grande varietà di funzioni si presenta in maniera chiara e
luminosa di separazione tra le unità simmetriche per
consente operazioni intuitive, il secondo livello di ciascun
guidatore e passeggero, con una lunghezza da primato
indicatore fornisce ulteriori funzioni per il monitoraggio
nel settore automobilistico.
dei dati relativi alle performance di guida, consentendo
L'ergonomia, la comodità, l'estetica e la funzionalità di
al conducente anche una programmazione individuale.
questo gioiellino francese sono tutti studiati in funzione
L'interno della vettura riflette i temi stilistici degli esterni,
del pilota, per un'esperienza di guida più unica che
inclusa la pinna centrale ispirata al Bugatti Atlantic:
rara.
auto da sogno
LA TECNICA ll monoscocca, realizzato interamente in fibra di carbonio,
tiscono leggerezza, resistenza, prestazioni e durata. Le
garantisce un'elevatissima leggerezza e rigidità.
pinze dei freni anteriori sono dotate di 8 pistoncini in titanio,
Il telaio è adattivo, con cinque diversi programmi di guida.
mentre 6 pistoncini per il retrotreno. Ogni pinza monta
La modalità "Top Speed" permette di raggiungere la
pistoni di diverso diametro per avere una distribuzione
velocità massima ed è attivata dal conducente con una
uniforme della pressione, evitando l'usura irregolare.
seconda chiave di accensione separata, per sottolineare
La Chiron rappresenta un punto di riferimento anche
la particolarità e la volontà di guidare fino a 420 km/h.
per l'elettronica presente a bordo. Oltre 50 sensori
I nuovi pneumatici ad alte prestazioni sono stati realizzati
gestiscono motore, trasmissione, telaio e comfort. Il
insieme a Michelin e testati presso strutture aerospaziali.
pilota può così concentrarsi completamente sulla guida,
Bugatti utilizza speciali dischi carbo-ceramici che garan-
godendo delle emozioni senza altre distrazioni.
auto da sogno IL MOTORE L'obiettivo di potenza per il motore W16 da 7.993 cc.
Il motore è stato dotato di quattro turbocompressori con
di nuova concezione della Chiron era 1.500 CV. Per
configurazione a due stadi, più grandi e dalle prestazioni
raggiungere questo obiettivo, il motore otto cilindri, già
più elevate. Per garantire la massima accelerazione da
ben noto a clienti e appassionati, è stato completamente
fermo ed evitare il "turbo lag", la Chiron parte con solo
ridisegnato con maggiore utilizzo di materiali leggeri quali
due turbocompressori in funzione. Le altre due unità
il titanio e fibra di carbonio. I fattori chiave per ottenere
vengono attivate solo a circa 3.800 giri al minuto.
maggiore potenza sono stati i turbocompressori dalle
Come risultato, la sovralimentazione a due stadi offre
prestazioni più elevate e la doppia iniezione del carburante
una curva di potenza assolutamente lineare da 2.000
con 32 iniettori. Inoltre, il sistema di raffreddamento
giri al minuto, con un'enorme coppia ai bassi regimi ed
dell'aria di alimentazione è stato migliorato.
una potenza facilmente controllabile.
EDITORE Giovanni Colella editore@mylifestyle.it DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Paticchio ARTICOLI REDAZIONALI Grazia Pia Licheri Serena Carbone redazione@mylifestyle.it Si ringraziano per la gentile collaborazione: Alessandra Antonioli, Silvia Ferrari Gianluca Capaldo, Irene Scardia Maria Rita Tattini, Mara Gruppioni, anna chiara della corte, Marta Falcon Elisa Dal Bosco, Mariangela Marcantonio Raffaella Manca, Francesca Ragnedda Alice Spiga, Marco Fanini, Alice Roselli Maria Paola Uggieri, Aurelio Fiorio Sara Allegri, Natasha Mehandroo Giusy Patera, Valentina Notarberardino IMPAGINAZIONE E GRAFICA PLUS Adv FOTOLITO, ALLESTIMENTO E STAMPA Officine Grafiche PUBBLICITÀ PLUS Adv Tel. 329.7888992 www.plusadv.it info@plusadv.it
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