Magazine di
STILE, Tendenze, Passioni Periodico Semestrale N° 2 - EURO 6,50
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L I F E S T Y L E MOTO
Nuova Bmw F 800 R VINI PREGIATI
Il Barolo
PERSONAGGI
Emma Marcegaglia
Speciale
NAUTICA
IRLANDA
L’Isola di Smeraldo
PORSCHE PANAMERA Nuovo “Space Concept”
ARNALDO POMODORO Artista Mondiale
C.E.R.N.
Alla Ricerca della “Particella di Dio”
ZUCCHERO FORNACIARI
Il Cantante Italiano dall’Anima Blues
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sommario AUTO DA SOGNO
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VIAGGI
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IRLANDA l’isola di smeraldo
VINI PREGIATI
24
BAROLO: IL “RE” DEI VINI un appassionante viaggio nel cuore delle langhe
MUSICA
28
ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI la storia del cantante dall’anima blues
SPORT
34
GOLF allunga la vita
SPECIALE NAUTICA
38
YACHT CLUB MY LIFESTYLE TRENDS esclusività & comfort
42
IL LUSSO NAVIGA SUL MARE MY LIFESTYLE TRENDS
46
CROCIERE & GRANDI TRAVERSATE MY LIFESTYLE TRENDS
ALTA CUCINA
50
GUALTIERO MARCHESI un ritratto
BENESSERE
54
JACUZZI lusso & benessere
SCIENZA
58
BENVENUTI AL C.E.R.N. 4 passi nel laboratorio di fisica delle particelle più grande del mondo
ABITARE
68
MY LIFESTYLE TRENDS
PERSONAGGI
72
EMMA MARCEGAGLIA la carriera che ha portato per la prima volta una donna alla guida di confindustria
MOTO
76
BMW F 800 R naked sportiva
ARTE
84
ARNALDO POMODORO
OROLOGI
90
ROLEX prestigiosi da 100 anni
MODA
96
MY LIFESTYLE TRENDS
100
MY LIFESTYLE TRENDS
MODA ACCESSORI
PORSCHE PANAMERA “space concept” & guida sportiva
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8
auto da sogno
P o r s c h e PANAMERA “SPACE CONCEPT” & G U I D A S P O R T I VA Stoccarda. La Porsche AG il 19 aprile ha presentato ufficialmente al pubblico la Panamera nella cornice del 13° Salone dell’Auto di Shanghai. La Gran Turismo quattro porte rappresenta, accanto alla 911, alla Cayenne e alla Boxster/ Cayman, la quarta linea di prodotto Porsche e sarà disponibile sul mercato europeo, in tre versioni, a partire dal 12 settembre 2009. Inizialmente, la Panamera verrà offerta con motore V8 da 400 e 500 CV, con trazione posteriore o integrale. In seguito, un modello 6 cilindri a benzina e una versione ibrida amplieranno la gamma.
Versioni disponibili al lancio: Panamera S (400 cv) - cambio manuale a 6 marce - euro 96.569 Panamera 4S (400 cv) - cambio PDK a 7 rapporti - euro 104.309 Versioni disponibili successivamente: Panamera Turbo (500 cv) - cambio PDK a 7 rapporti - euro 137.489
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L’ESTERNO: I designer della Panamera hanno posizionato con successo questa vettura in un nuovo segmento rispetto alla concorrenza, mantenendo, allo stesso tempo, il look di una tipica Porsche. Nello styling e nei particolari la Panamera segue la filosofia di design affinata nel corso dei decenni sulla 911 e implementata con successo anche su Boxster, Cayman e Cayenne. Solo per le dimensioni, la Panamera si distingue chiaramente nel suo segmento di mercato: più larga con i suoi 1.931 mm, ma più bassa (1.418 mm) dei modelli a quattro porte delle stessa classe. L’inconfondibile silhouette filante della GT è generata dalla lunghezza totale della vettura, 4.970 mm e dalle sporgenze corte e sportive anteriori e posteriori. La simbiosi tra il DNA sportivo, derivato dal look coupé, l’interpretazione unica della classica carrozzeria della berlina di lusso e i vantaggi degli interni versatili regalano alla nuova Porsche il suo aspetto originale e inconfondibile. Al posto della convenzionale griglia del radiatore, ad esempio, la Panamera presenta esclusive prese d’aria particolarmente visibili. I passaruota pronunciati e il cofano motore allungato conferiscono al frontale della vettura il tipico look 911, che i clienti Porsche apprezzano da almeno 45 anni, completato dalle inconfondibili lamelle profilate che delimitano i fianchi sul cofano anteriore piatto. Le modanature a V lungo il cofano motore e i cristalli posteriori che sporgono a freccia verso la coda regalano al nuovo, esclusivo concetto Panamera le caratteristiche di una vettura sportiva. I fianchi larghi sopra alle ruote posteriori, la pennellata dinamica del tetto nel tipico stile coupé e i terminali di scarico visibili recano il marchio della Porsche purosangue.
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auto da sogno estende
di spazio e di esperienza di guida a tutti i passeggeri,
elegantemente sopra agli interni spaziosi, invitando
GLI
INTERNI:
L’arco
sottolineando la loro individualità. Il sedile del
a salire a bordo. Come tutti i modelli Porsche, la
guidatore è perfettamente ergonomico e la posizione
Panamera è completamente orientata alle esigenze
ribassata produce il classico feeling diretto con la
e ai desideri del guidatore. Ma, ora, grazie al nuovo
strada tipicamente Porsche. Per tutti i passeggeri sono
concetto di spazio e all’architettura sportiva degli
previsti comodi sedili singoli. Gli interni, lussuosi già
interni, tutti i passeggeri potranno sperimentare il
per le vetture di serie, possono essere ulteriormente
particolare “feeling” del pilota, grazie all’elevato
personalizzati scegliendo fra un’ampia gamma di
comfort ergonomico offerto sia dai sedili anteriori
equipaggiamenti opzionali disponibili: allestimenti in
sia da quelli posteriori con profilatura marcata. Il
pelle liscia e naturale disponibile in 13 diversi colori e
vano bagagli è in grado di contenere agevolmente
combinazioni di materiali, inclusi quattro allestimenti
i bagagli di tutti i passeggeri. La flessibilità
bi-color che possono essere associati a sette pacchetti
di
interni proposti in diversi stili e materiali esclusivi, tra
configurazione,
che
del
tetto
consente
si
di
ribaltare
separatamente gli schienali dei sedili posteriori,
i quali carbonio e legno d’olivo naturale.
permette a pilota e passeggeri di regolare il vano
Come
bagagli in base alle diverse tipologie di trasporto ed
automatico a quattro zone. Temperatura, quantità
esigenze personali. Infine, ma non meno importante,
e flusso dell’aria nonché direzione possono essere
il lunotto posteriore dal carattere sportivo, e
regolati separatamente per ogni sedile.
optional
è
disponibile
il
climatizzatore
nel tipico design coupé, associa una straordinaria funzionalità ad un’estrema eleganza.
Nella nuova Panamera il guidatore e i passeggeri sono protetti da airbag, airbag a tendina e, sui sedili
Con una consolle centrale che si allunga dal
anteriori, da airbag laterali e per le ginocchia. Un
cruscotto fino alla zona dei sedili posteriori, la
sistema che assicura la massima protezione in caso
Gran Turismo Porsche offre una nuova sensazione
di impatto. Come optional sono disponibili gli airbag
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laterali per la zona dei sedili posteriori.
audio high-end al mondo. Mai, prima d’ora, in una vettura di serie era stata impiegata una tecnologia
I sedili anteriori comfort, di serie per Panamera S e
per la riproduzione audio di così grandi dimensioni ed
Panamera 4S, sono in stile sportivo ed il comando
efficacia sonora, nonché perfettamente integrata
elettrico di otto diverse regolazioni assicura un
nella vettura. Le membrane di riproduzione per oltre
comfort di viaggio eccellente. I sedili posteriori sono
2.400 cm² complessivi offrono un’esperienza acustica
singoli, offrono ampio spazio nella zona gambe e
molto simile a quella di un concerto dal vivo. 16 canali
sopra la testa e sono, quindi, confortevoli anche per
di amplificazione con potenza complessiva superiore
passeggeri di corporatura superiore alla media.
ai 1.000 Watt, 16 altoparlanti incluso il subwoofer attivo con amplificatore in classe D da 300-Watt:
La Panamera Turbo associa la regolazione elettrica
un’esperienza acustica unica.
dei sedili al pacchetto Memory Comfort che offre, oltre alla regolazione elettrica del piantone dello
Le qualità superiori della Panamera si esprimono
sterzo, il supporto lombare e la seduta allungabile.
chiaramente anche nel vano bagagli e nel concetto
Su richiesta, i sedili posteriori sono disponibili anche
di carico: grazie all’ampia apertura del portellone
come sedili sportivi adattivi o comfort regolabili
posteriore e al vano di carico profondo, guidatore e
elettricamente in molteplici posizioni.
passeggero possono sistemare agevolmente quattro valigie in posizione verticale dietro ai sedili posteriori.
La nuova Panamera è la prima Porsche ad offrire, su
La capacità di carico del vano bagagli della Panamera
richiesta, i più elevati standard audio di qualità high-
S e della Panamera 4S è di 445 litri, mentre nella
end: il sistema High-End Surround Sound System
Panamera Turbo è di 432 litri. Con gli schienali dei
dell’azienda
sedili posteriori reclinati, la capacità del vano bagagli
berlinese
specializzata
Burmester,
una delle più famose società produttrici di sistemi
12
raggiunge i 1.250 litri.
auto da sogno
MOTORIZZAZIONI E MECCANICA: Per la Panamera,
h. Il consumo di carburante, è di 11.1 l/100 km, le emissioni
Porsche ha sviluppato propulsori completamente nuovi:
di CO2 sono di 260 gr/km
i potenti motori 6 o 8 cilindri a “v”, con potenze dai 300
Il modello top di gamma, la Panamera Turbo, ha un motore
ai 500 CV. Alcuni motori sono turbocompressi, mentre
biturbo V8 da 4,8 litri con 500 CV (368 kW), cambio PDK
l’iniezione diretta (DFI) li rende economici e potenti.
e aerodinamica attiva con spoiler posteriore a profilo
Il cambio manuale è a 6 marce o a doppia frizione Porsche
variabile. Questo modello accelera da 0 a 100 km/h in 4,2
Doppelkupplung (PDK) a 7 rapporti. Oltre alla sportiva
secondi e raggiunge una velocità di 303 km/h. Il consumo
trazione posteriore, la versione top della Panamera è
è di 12,2 l/100 km, le emissioni di CO2 sono di 286 g/km.
dotata dell’ancora più sofisticata trazione integrale,
Tutti i modelli montano motori ad iniezione diretta (DFI)
disponibile come optional anche sulle altre versioni.
con sistemi di trazione a basso coefficiente di attrito
Inoltre, Porsche sta preparando una versione a trazione
e
ibrida, particolarmente attenta ai consumi.
riguarda il telaio, si può scegliere fra sospensioni in
Inizialmente, la Panamera sarà introdotta nel mercato
acciaio o sospensioni pneumatiche adattive con sistema
solo con motore V8 e trazione posteriore o integrale.
di regolazione attiva degli ammortizzatori. In base allo
La Panamera S, il modello d’entrata, è alimentata da un
stile di guida preferito o alla condizione del traffico, il
motore V8 da 4,8 litri con 400 CV (294 kW). L’accelerazione
guidatore può passare da uno stile di guida particolarmente
da 0 a 100 km/h avviene in soli 5,4 secondi, la velocità
rilassato e confortevole ad uno più sportivo premendo
massima è di 283 km/h. Il consumo di carburante, è di 10,8
semplicemente un tasto. Tutti i modelli Panamera dotati
l/100 km e le emissioni di CO2 sono pari a 253 gr/km.
del cambio PDK offrono la funzione automatica Start-
La Panamera 4S è dotata di un motore V8 da 4,8 litri con
Stop. In caso di sosta al semaforo o in coda, con il piede
400 CV (294 kW) e il cambio a doppia frizione PDK a sette
sul pedale del freno, il sistema spegne automaticamente
rapporti. In questo caso l’accelerazione da 0 a 100 km/h
il motore per riaccenderlo non appena viene rilasciato il
avviene in soli 5,0 secondi, la velocità massima è di 282 km/
pedale del freno.
carrozzeria
in
costruzione
leggera.
Per
quanto
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DOVE VIENE PRODOTTA La Porsche Panamera verrà costruita nello stabilimento Porsche di Lipsia, dove sono in costruzione un nuovo padiglione di 22.000 metri quadrati ed un centro logistico. Mentre i motori della Panamera vengono costruiti nello stabilimento principale Porsche di Zuffenhausen, le carrozzerie verniciate saranno fornite dallo stabilimento Volkswagen di Hannover. Lo stabilimento di Lipsia provvederà quindi all’assemblaggio finale della Panamera, con un target di vendita annuale previsto di circa 20.000 unità. Ancora una volta, Porsche coopera intensamente con i fornitori tedeschi nella produzione della Panamera, con il 70 percento circa del valore totale della vettura creato nel mercato interno. Si può quindi affermare che la Panamera è, indiscutibilmente, una vettura “Made in Germany”.
DICONO DI LEI... KLAUS BERNING (VICEPRESIDENTE ESECUTIVO VENDITE E MARKETING PORSCHE AG) afferma al debutto mondiale del nuovo modello: “Con la Panamera entriamo in un segmento di mercato completamente nuovo per i nostri clienti, continuando ad ampliare la nostra offerta”. WOLFGANG DÜRHEIMER (VICEPRESIDENTE RICERCA E SVILUPPO PORSCHE AG) spiega: “In questa Gran Turismo quattro posti sono confluiti tutto il know-how, l’esperienza, il patrimonio di idee e la grande passione per le auto sportive dei nostri ingegneri, tecnici e designer”.
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IRLANDA IRELAND UN PO’ DI STORIA • L’Irlanda pare fosse abitata fin dal 6000 a.C., da popolazioni collocabili nella media Età della Pietra. Poi, circa 4000 anni più tardi, tribù provenienti dall’Europa meridionale introdussero una cultura di tipo altoneolitico. I loro siti più noti e visitati in Irlanda sono le tombe megalitiche Newgrange e Knowth nella Contea di Meath. Risalenti entrambi al 3200 a.C., sono più antichi persino di Stonehenge in Inghilterra e delle Piramidi di Giza in Egitto. • Il santo patrono d’Irlanda in realtà non era affatto irlandese. San Patrizio, infatti, era stato fatto prigioniero nella sua terra, la Gran Bretagna, da predoni irlandesi che lo portarono sull’isola e lo costrinsero a lavorare come pastore. Riuscito a scappare e a rientrare in patria, il santo ebbe una visione di Dio che gli indicava di tornare in Irlanda, questa volta come evangelizzatore. A lui si attribuisce oggi il merito di aver diffuso il cristianesimo sull’isola, cosparsa oggi di tracce del suo passaggio. Tra queste forse la più nota è Croagh Patrick (www.
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croagh-patrick.com) nella Contea di Mayo, dove il santo si trattenne per 40 giorni nel 441 a.C. Ai giorni nostri i pellegrini continuano, ogni ultima domenica di luglio, a conquistare la montagna a piedi (anche scalzi). La tradizione vuole che le spoglie di San Patrizio riposino accanto alla Downpatrick Cathedral, nella Contea di Down. • I Vichinghi sferrarono il loro primo attacco all’isola nell’Anno del Signore 795. Nell’873, poi, 60 navi da guerra vichinghe si affacciarono minacciose alla foce del Liffey. Cinque anni più tardi Dublino fu conquistata, ma l’invasore fu infine attaccato e messo in fuga dalla popolazione locale. I Vichinghi tornarono ancora, 17 anni dopo, sotto la guida di Olaf il Bianco e presero definitivamente Dyflinn (che sarebbe divenuta poi Dublino). Dove sorgeva allora il Palazzo Reale ammiriamo oggi il Castello di Dublino, mentre nei suoi sotterranei si riconoscono ancora parte delle originarie mura difensive. • La prima metà del XIX secolo si concluse con anni tragici per l’Irlanda. Il Paese fu colpito dalla Great Famine,
L’ISOLA DI SMERALDO
viaggi
terribile carestia provocata da un parassita delle patate che compromise i raccolti dal 1845 al 1849. Oltre un milione di persone morirono di fame e molte di più presero il tifo. Oltre due milioni di disperati scelsero di emigrare all’estero, con il risultato che tra il 1848 e il 1850 oltre 6 milioni di irlandesi abbandonarono la propria terra. Per capirne di più sulla carestia visita il Famine Museum nella Strokestown Estate, nella Contea di Roscommon; il Cobh Heritage Centre e il Famine Commemoration Centre a Skibbereen, entrambi nella Contea di Cork. UN PO’ DI LETTERATURA • Sono irlandesi alcune delle penne più brillanti della letteratura. Basti pensare a James Joyce ed il suo capolavoro, l’Ulisse. Già a partire dal XVII secolo, vi sono stati una serie di brillanti letterati irlandesi. Parliamo naturalmente di Jonathan Swift e Oliver Goldsmith, ai quali successero altri geni come per esempio Oscar Wilde, Patrick Kavanagh, C S Lewis e Brendan Behan. • Tornando ai giorni nostri, gli spaccati di vita irlandese tratteggiati dal dublinese Roddy Doyle e da John B Keane. Non minor fama è toccata poi agli autori del Nord quali Seamus Heaney e Brian Friel. UN PO’ DI CULTURA • Gli irlandesi amano le tradizioni a tal punto che ogni cosa prevede rituali ben precisi: dal mangiare colcannon (un miscuglio di cavoli e puré di patate) a Halloween fino all’indossare qualcosa di verde nel giorno di San Patrizio. • Il bodhrán, che è un tamburello a mano, è uno degli
strumenti più popolari della musica irlandese, insieme al violino ed al flauto. La danza irlandese è davvero molto competitiva, e viene presa seriamente. Se vuoi divertirti, trova uno dei tanti céili, dove tutti si riuniscono per ballare. • L’equazione Irlanda=castelli è automatica quanto quella Irlanda=Guinness. La birra scura scorre a fiumi ovunque nel Paese? Ovunque nel Paese ecco svettare rocche e castelli, tutti con il loro bel tesoro di segreti e misteri. •La storia irlandese è affollata di miti e leggende, a loro volta popolate di guerrieri, santi e altre affascinanti figure. I miti celtici, in particolare, sono l’essenza stessa della cultura irlandese. Molti racconti famosi ruotano intorno alle figure dei bambini di Lir, trasformati in cigni dalla loro matrigna; del prode guerriero Cú Chulainn e di Finn McCool, uno dei più grandi eroi celtici, che conquistò la saggezza in gioventù semplicemente assaggiando il salmone della conoscenza e poi, da adulto, ebbe modo di trionfare sui giganti. • Il pub è il vero fulcro della vita culturale, sociale e musicale d’Irlanda. Questa istituzione offre contemporaneamente l’opportunità di bere qualcosa, filosofeggiare sulla vita, discorrere di politica, ascoltare poesia, festeggiare con una coppa di deliziosi gamberetti o semplicemente di apprezzare una Guinness davanti a un camino. Se vuoi conversare con la gente del posto non hai che da unirti a loro al bancone, se invece preferisci startene per conto tuo ti conviene prediligere una comoda poltrona in uno dei salottini. • L’Irlanda ha due capitali: Dublino é la Capitale della Repubblica d’Irlanda, Belfast dell’Irlanda del Nord.
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IRLANDA DEL NORD
BELFAST CITY
INFINITE SORPRESE AD OGNI ANGOLO, OVUNQUE SEGNI INDELEBILI DEL PASSATO, L’ABBRACCIO SCHIUMOSO DEL MARE E UNA LUNGA COSTA CHE PARE UN PIZZO. INSOMMA FAVOLOSI PAESAGGI IN PERFETTO STILE IRISH, CON UN TOCCO DI ATMOSFERE BRITISH… QUESTA È LA BELLISSIMA, IMPREVEDIBILE IRLANDA DEL NORD. CONTEE: Antrim, Armagh, Down, Fermanagh, Londonderry, Tyrone Una storia spesso burrascosa ma incisiva, una cultura profonda e la proverbiale giovialità dei nord-irlandesi hanno conferito a questa terra un fascino irresistibile. I suoi paesaggi con aspri rilievi, placidi laghi e la selvaggia costa sferzata dal vento e dall’acqua: una cornice d’eccezione per gli sport d’acqua,
BELFAST CITY ALL
le escursioni, arrampicate e infinite altre attività all’aperto. La cultura qui è uno sport nazionale e si pratica a colpi di festival, sagre gastronomiche, fiere di cavalli, visite a castelli antichi e nobili dimore di campagna, mostre ecc. L’Irlanda del Nord ha una sua propria cultura, chiamata Ulster-Scots, che prevale nelle contee e che viene espressa per lo più con musica e danze. BELFAST: capitale dell’Irlanda del Nord, è famosa per la sua vita notturna. Ma oltre ai pub, locali notturni e discoteche, Belfast è anche una delle più richieste mete per weekend in tutta Europa grazie a ristoranti, deliziosi hotel di design, negozi alla moda per lo shopping. MUSEI E GALLERIE: • la City Hall di Belfast, fondata nel 1906. A renderla unica sono in particolare la grande cupola, l’eccezionale galleria acustica e l’elegante scalone in marmo policromo italiano. • L’Ulster Museum di Belfast, accanto ai Belfast’s Botanic Gardens, un’ampia vetrina sulle belle arti, con dipinti, sculture e capolavori in vetro e ceramica.
BELFAST BOTANIC GARDENS
• Un tempo magazzino di tessuti, la Linen Hall Library di Belfast, fondata nel 1788, è una delle biblioteche più antiche di Belfast. Conserva la NI Political
18
viaggi
FERMANAGH: ENNISKILLEN CASTLE
Collection, l’archivio ufficiale dei disordini che hanno
furono rinvenuti fortuitamente negli Anni ’40. Il sito, che
recentemente turbato l’Irlanda del Nord, e una collezione
consiste di sette cerchi e qualche fila di pietre nonché
di e su CS Lewis.
alcuni tumuli sepolcrali, è databile attorno al 1500 a.C.
• L’Ulster Folk and Transport Museum di Belfast,
Fra le teorie sul suo significato, si è ipotizzato che fosse
Cultra Museum getta uno sguardo su passato e presente
un luogo di sepoltura, di culto e persino un osservatorio
dell’Ulster.
astronomico, ma lo scopo esatto di quelle pietre resta un
Il Folk Museum invita i visitatori a calarsi nelle atmosfere
mistero.
di un tipico centro urbano dei primi anni del Novecento,
• Navan Fort, nella contea di Armagh, era la residenza dei
tra fattorie, cottage, campi e bestiame.
Re dell’Ulster e capitale dell’antica Provincia. Si tratta
• La Belfast Exposed, creata nel 1983, è l’unica galleria
di un terrapieno circolare con due monumenti in cima a
fotografica del suo genere in tutta l’Irlanda del Nord.
una collina: un sito tombale dell’Età del Ferro e un vasto
È una passerella sulla fotografia contemporanea ed ha
tumulo.
una forte valenza sociale e politica.
• Narrow Water Castle, nella contea di Down, che veglia
• L’Ulster American Folk Park ai margini di Omagh, lo
sulle acque del Carlingford Lough.
Sperrin Heritage Centre di Plumbridgee, l’Armagh County
• Spettacolari le rovine di Dunluce Castle, nella contea
Museum.
di Antrim, che sembrano incoronare l’aspro scoglio
• L’Irish Linen Centre di Lisburn, svela tutti i segreti di
plasmato dal mare. Si dice che abbia ispirato il castello
una delle più raffinate forme di artigianato irlandese: la
descritto ne Le cronache di Narnia.
produzione di biancheria in lino.
• Carrickfergus Castle sempre nella contea di Antrim,
• Il St Patrick’s Trian Visitor Complex, di Armagh città,
è il castello normanno più bello e meglio conservato
toglie ogni curiosità sul santo patrono dell’isola.
d’Irlanda. La sua mole testimonia oltre 800 anni di potere
• A Londonderry, il Tower Museum con la nuovissima
militare.
esposizione di rari manufatti recuperati dal relitto della
• Enniskillen Castle. Maestosamente disteso sulla riva
nave dell’Armada spagnola, affondata in queste acque
del fiume Erne, nella contea di Fermanagh, il castello
nel 1588.
fu costruito quasi 600 anni fa in posizione strategica, a sentinella di uno dei pochi accessi all’Ulster.
MONUMENTI ANTICHI E CASTELLI:
Nel XVII secolo divenne guarnigione inglese e in seguito fu
• I Cerchi di pietre di Beaghmore, nella contea di Tyrone,
utilizzato anche come caserma.
19
IL
MAGICO
SUD
DELL’IRLANDA,
PER
AMMIRARE
I
SUOI
PAESAGGI
MOZZAFIATO. CONTEE: Carlow, Cork, Kerry, Kilkenny, Tipperary, Warterford, Wexford. Il Sud pittoresco d’Irlanda è famoso per il ritmo rilassato della vita e la bellezza naturale eccezionale. Il Sud sta diventando il posto più importante per la gastronomia irlandese. Nei tanti mercati degli agricoltori si trovano dei cibi con una reputazione d’eccellenza come pane di soda, le specialità degli smokehouse, formaggi e un’abbondanza di pesce fresco e frutti del mare. Ogni contea offre una propria magia. Per la vita di lusso si va a Kerry, dove si trova un gran numero di terme incredibili. Waterford e Wexford sono celebrati per le spiagge bellissime e i paesini adorabili sulla costa. All’interno si trovano le contee Kilkenny, Tipperary e Carlow con il loro
CORK: PRANZO CON VISTA SULLA MARINA
patrimonio antico, i festival, i pub fantastici e i fiumi tranquilli. Storia, patrimonio e gastronomia sono i punti di forza anche dI altre affascinanti città del Sud e Sud-Est irlandese. Cork è una città aperta, dal ricco patrimonio culturale (Capitale Europea della Cultura nel 2005) e, grazie alla sua reputazione come meta gourmet, insieme a meravigliosi mercati e ristoranti, la città ha il mix vincente per weekend e soggiorni brevi. Le città storiche di Kilkenny e Waterford sono anche loro mete da visitare: Kilkenny, con la sua atmosfera medievale, il festival della commedia e i rinomati Pub; l’adiacente città vichinga di Waterford conosciuta per la produzione di oggetti in cristallo, per il Light Opera Festival e per i rinomati ristoranti e locali. MUSEI E GALLERIE D’ARTE: • Il Kerry County Museum, esempio particolarmente efficace del fascino nostalgico che caratterizza i piccoli, grandi musei di campagna. MONUMENTI ANTICHI: • La Rocca di Cashel nella contea di Tipperary, dalla mole imponente, con il
WATERFORD: CLONEA STRAND
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TIPPERARY: ROCK OF CASHEL
IRLANDA REGIONE DEL SUD
KILLKENNY CASTLE
suo articolato e fiabesco sistema di torri e torrette.
viaggi STRUGGENTI SPETTACOLO
PAESAGGI
ANCORA
SPUMEGGIANTE
INDOMITI
DELL’OCEANO
E
LO CHE
COLPISCE E SCOLPISCE LA COSTA.
MUSEI E GALLERIE D’ARTE: • Limerick vanta l’Hunt Museum, con una delle più complete e prestigiose collezioni d’arte private d’Irlanda, con capolavori DI Renoir, Picasso e Yeats. La Limerick City
CONTEE: Clare, Donegal, Galway, Leitrim, Limerick, Mayo, Roscommon, Sligo, Offaly e Tipperary
Gallery of Art, poi, ospita una discreta collezione di arte irlandese dei secoli XVIII, XIX e XX. • Nella contea di Mayo, a Castlebar, per visitare il
L’ovest d’Irlanda è un posto di magia, piena di bellissime
National Museum of Ireland County Life. E’ l’unico dei
cittadine e paesini atmosferici, una costiera sensazionale,
National Museum della Repubblica d’Irlanda a non aver
le scogliere che si elevano dal mare, un paesaggio pietroso
sede a Dublino. Ai visitatori regala un vivido spaccato
con una bellezza desolata e un patrimonio culturale
sulla vita della gente comune in Irlanda negli anni tra il
ricco di tradizione.
1850 e il 1950.
Il dramma evocativo del paesaggio di Donegal include il Glenveagh National Park e Castle; dalla cima della
CASTELLI:
Ben Bulben di Sligo si può guardare la contea di Yeats
• Leap Castle, a un’ottantina di chilometri a Sud-Ovest
dall’alto; da un altro punto d’osservazione si può fare un
di Trim, nella contea di Offaly, ai margini del villaggio
viaggio oceanico alle isole Aran a Galway o l’isola Achill
di Clareen, famoso come il più infestato di fantasmi in
a Mayo.
Irlanda.
Per chi ama le altezze, niente è più gratificante di una
• Birr Castle, a pochi km da Clareen, nel vero centro
passeggiata lungo le scogliere di Moher a Clare.
geografico d’Irlanda. Dotato di favolosi giardini (la
Un po’ più vicino al livello del mare il parco pittoresco
fioritura delle magnolie non ha pari sull’isola), è famoso
‘Lough Key Forest Park’ a Roscommon è un rifugio di
per il suo straordinario telescopio, realizzato nel 1825 e mai superato in dimensioni fino al 1917.
La bellezza leggendaria del fiume Shannon, che si estende
• Le romantiche rovine di Kildownet Castle in Achill
dalle contee di Leitrim e Offaly a Limerick, toglie il
Island, nella contea di Mayo, un tempo postazione e rifugio
respiro.
della regina dei pirati Grace O’Malley.
IRLANDA REGIONE DELL’ OVEST
tranquillità.
DONEGAL: GLENVEAGH NATIONAL PARK E CASTLE
21
RISVEGLIA I TUOI SENSI CON SPETTACOLARI PAESAGGI,
particolare, è la patria di alcuni dei migliori allevamenti di
CITTÀ VIBRANTI, GRANDI EVENTI SPORTIVI E INTERESSANTI
cavalli nonché sede della Ryder Cup 2006.
SITI STORICI.
Ma quello che rende davvero unico l’est è il paesaggio incontaminato. Laghi luccicanti, fiumi tranquilli, autentica
CONTEE: Cavan, Kildare, Laois, Longford, Louth, Meath,
vita rurale, pascoli, piccole colline e aree boschive:
Monaghan, Offaly, Westmeath e Wicklow
quest’area è il paradiso per gli amanti della vita all’aria aperta e delle attività sportive, che potranno scegliere
DUBLINO: è una della mete più alla moda in Europa. La città
tra cicloturismo, sport acquatici, passeggiate a piedi,
vibra di energia grazie ai suoi eccellenti ristoranti, alle
golf, pesca, equitazione e crociere.
boutique alla moda, ai famosi Pub, alle bellissime gallerie d’arte, ai verdeggianti parchi cittadini, alla sua elegante
MUSEI E GALLERIE D’ARTE:
architettura, alla storia affascinante. Tutto questo
• Nella capitale della Repubblica d’Irlanda è protagonista
insieme alla sua location unica perfettamente posizionata
l’arte moderna, declinata in tutte le sue forme. Vedere
sul mare d’Irlanda.
per credere, all’Hugh Lane Municipal Gallery of Modern
La capitale della Repubblica d’Irlanda si trova nel
Art e all’Irish Museum of Modern Art, ospitato tra l’altro
cuore di una regione che incanta i suoi visitatori con
all’interno del Royal Hospital Kilmainham.
una selezione di splendidi monumenti storici, bellissimi
• La National Gallery a Dublino, espone una ragguardevole
paesaggi, emozionanti eventi sportivi, laghi incontaminati,
collezione di capolavori dell’arte irlandese ed europea.
fiumi e lunghissime spiagge.
La raffinata Chester Beatty Library conserva invece
Dublino è solitamente il punto di arrivo dei visitatori e,
una inestimabile e rinomata collezione di testi sacri,
questa città giovane e vibrante, offre un mix di storia,
manoscritti illuminati e miniature rappresentativi di tutte
cultura, locali e pub, elegante architettura, shopping
le principali religioni del mondo.
e alcuni dei migliori ristoranti del Paese. Cosmopolita e
• Il National Museum of Natural History a Dublino risale
unica nel suo genere, Dublino è una delle più belle città
al 1857. Con una collezione di oltre due milioni di reperti
d’Europa.
provenienti dall’Irlanda e dal resto del mondo, è il posto ideale dove portare i bambini perché si appassionino alla
Oltre a Dublino, l’est dell’Irlanda offre al visitatore
storia naturale.
uno spettacolo totalmente differente. La regione è
• Oltre due milioni di reperti anche al National Museum
famosa per il patrimonio naturalistico, gli antichissimi
of Ireland Archeology and History a Dublino. In questo
siti di Newgrange e Clonmacnoise, i superbi campi da golf
caso si tratta di manufatti databili tra il 7000 a.C. e il
e le rinomate corse di cavalli. La contea di Kildare, in
tardo Medioevo. In mostra anche la più bella e raffinata
IRLANDA REGIONE DI DUBLINO E L’EST
DUBLIN CITY
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viaggi collezione di oreficeria preistorica in tutta l’Europa occidentale. • Tra i vanti del National Museum of Decorative Arts and History a Dublino, inaugurato recentemente ai Collins Barricks, un vasto assortimento di armi, mobili, argenteria, ceramiche e porcellane, cristallerie e costumi antichi. • Chi ama la letteratura, infine, non può farsi mancare una visita al Dublin Writers Museum in città e al James Joyce Museum nell’incantevole sobborgo marinaro di Sandycove. • Il Cavan County, esempio particolarmente efficace del fascino nostalgico che caratterizza i piccoli, grandi musei di campagna. MONUMENTI ANTICHI E CASTELLI: • Più antiche persino delle piramidi, le tombe megalitiche
MEATH: NEWGRANGE
di Newgrange nella contea di Meath. Costruito attorno al 3.200 a.C. lo straordinario complesso di tombe a galleria è delimitato da 97 pietre verticali. Ingresso e sala sepolcrale sono stati studiati in modo da permettere l’accesso ai raggi solari nel solstizio d’inverno e in quello d’estate. • L’antichissimo complesso tombale di Knowth, sempre nella contea di Meath si presenta assai simile a quello di Newgrange, da cui dista pochissimo. Fu costruito circa 5.000 anni fa. Vi si accede esclusivamente con tour guidati dal Brú na Bóinne Visitor Centre, nei pressi del villaggio di Donore. È visitabile da aprile a ottobre. • La Torre di Kells, la cui mole imponente doveva respingere gli attacchi vichinghi, si è conservata intatta fino ai giorni nostri, così come parte dell’annesso monastero. E’ qui che un migliaio d’anni fa fu realizzato il preziosissimo manoscritto miniato Book of Skells, oggi conservato al Trinity College di Dublino. • Trim Castle, nella contea di Meath. Per diversi secoli è stato il castello più imponente e importante d’Irlanda.
MEATH: TRIM CASTLE
DUBLIN: TRINITY COLLEGE
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Dove viene prodotto: II Barolo è un vino in purezza, ovvero ricavato esclusivamente dalle uve Nebbiolo prodotte negli interi territori comunali di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d’Alba, ed in parte nei territori comunali di La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d’Alba, Roddi, Cherasco. Gli ettari coltivati sono complessivamente 1250, con una resa di circa 7 milioni 600 mila bottiglie all’anno (catasto vitivinicolo 1998). La Morra, coi suoi quasi 400 ettari vitati, supera il 30% della produzione.
Come viene prodotto: Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di affinamento di almeno tre anni: durante questo tempo deve rimanere come minimo due anni in botti di rovere. La scelta del rovere e della dimensione della botte è lasciata all’esperienza del vinificatore. Cosicché il Barolo matura sia nelle grandi botti tradizionali, sia nelle botti di medie dimensioni, sia nei carati di 225 litri. Il periodo di affinamento decorre dal 1 ° gennaio successivo all’annata di produzione delle uve. Esempio: l’annata 1996 può essere commercializzata soltanto dal 1 ° gennaio 2000. Dopo un periodo di cinque anni di affinamento al Barolo può essere aggiunta la dizione: riserva. E’ consentita l’aggiunta, a scopo migliorativo, di Barolo più giovane ad un Barolo più vecchio derivante dalla stessa vigna o viceversa, nella misura massima del 15%. In etichetta deve figurare il millesimo relativo al vino che concorre in misura preponderante. Prima di essere messo in commercio, il Barolo deve superare una prova di degustazione eseguita da un’apposita commissione costituita dal Ministero dell’Agricoltura. Il superamento della prova dà diritto al contrassegno DOCG da incollare sul collo della bottiglia.
Le annate storiche: II Barolo è uno dei grandi vini da invecchiamento. E’ difficile dire quanti anni possa rimanere in bottiglia senza perdere le sue caratteristiche organolettiche. Diversi sono i fattori che condizionano la maturazione: l’annata, il cru, la temperatura della cantina, il buio, l’umidità, e via elencando, in genere, nelle migliori condizioni un barolo può superare i 15 anni di invecchiamento. Negli ultimi cinquant’anni (dal 1949) i grandi millesimi, universalmente riconosciuti, sono: 1958, 1961, 1964, 1971, 1982,1985, 1989, 1990.
BAROLO: IL “RE ” DEI VINI UN APPASSIONANTE VIAGGIO NEL CUORE DELLE LANGHE
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vini pregiati
LA DEGUSTAZIONE:
SCARAFFAMENTO: Se si tratta di un Barolo giovane, non è il caso di scaraffare. Se il Barolo è d’annata, conviene trasferirlo in una caraffa con la massima attenzione per evitare intorbidamenti. Si scaraffa poco prima di servirlo. TEMPERATURA DI SERVIZIO: Intorno ai 18°C. BICCHIERE: Il bicchiere del Barolo deve essere capiente, panciuto, a forma di tulipano, con stelo piuttosto lungo, di cristallo incolore. E’ stato studiato e prodotto il bicchiere “Piemonte”. COLORE: Rosso granato brillante che assume riflessi arancione percepibili soprattutto nell’unghia (anello esterno della superficie del vino nel bicchiere, a contatto col vetro). PROFUMI: Intensi e netti, con sentori floreali che ricordano la rosa e la viola nei vini giovani; col trascorrere del tempo prevalgono sentori di frutta quali la ciliegia sciroppata e la prugna cotta, poi sensazioni vegetali di sottobosco e terre bagnate quali il tartufo e i funghi freschi e secchi, infine aromi speziati di pepe, cannella e vaniglia, che evolvono verso profumi animali come il cuoio ed infine odori chimici ed eterei quali il catrame (goudron). GUSTO-RETROGUSTO: Sapore asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico, avvolgente; struttura forte e complessa; in bocca si percepisce la bacca rossa della marasca e della mora, la liquirizia e la vaniglia, il tabacco e il caffè; l’astringenza dei tannini, più evidente nei vini giovani, va decrescendo ed armonizzandosi con l’invecchiamento. ABBINAMENTI: Il Barolo predilige vivande a base di carni rosse brasate e arrostite, di selvaggina di pelo e di piuma (brasato al Barolo, lepre af civet, fagiano in salmì). Va accostato a formaggi stagionati e a pasta dura (bra duro, parmigiano reggiano e grana padano, castelmagno erborinato). Come vino di fine pasto con la pasticceria secca (paste di meliga).
WWW.STRADADELBAROLO.IT
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La storia: Un tempo, questo vino era conosciuto semplicemente
chiesto alla Marchesa perché “non gli avesse mai fatto gustare quel
come “Nebbiolo” dall’uva che lo produce. Nelle Langhe, ancora
suo famoso vino del quale tanto aveva sentito parlare”. “Presto,
adesso, al di fuori della zona d’origine del Barolo, è chiamato col
molto presto” rispose Giulia, quasi sfidando il sovrano. Qualche
nome di Nebbiolo d’Alba e di Langhe Nebbiolo. E’ nella seconda
giorno dopo i torinesi assistettero ad una strana processione:
metà del secolo scorso che s’iniziò a chiamarlo semplicemente
videro passare per via Nizza a Torino e sfilare per le vie delle città
Barolo, dal nome del paese dove aveva i possedimenti la contessa
una lunga fila di carri, ciascuno con la sua carrà di vino. I carri erano
Giulia Colbert Falletti. E’ stata appunto questa nobildonna a far
diretti a Palazzo Reale, sede della Corte, e furono fatti sfilare
conoscere e meglio apprezzare il suo Nebbiolo di Barolo presso la
attraverso le vie centrali della città, attirandosi la curiosità di
corte dei Savoia a Torino.
tutta la popolazione: forse il primo esempio di pubblicità del vino
Tuttavia, una parte di merito spetta anche al grande statista Camillo
barolo… I carri e le relative carrà erano trecentoventicinque, uno
Benso conte di Cavour che nel castello di Grinzane vinificò per
per ogni giorno dell’anno, sottratti i quaranta giorni di quaresima
la prima volta, con l’aiuto dell’enologo Oudart, un Nebbiolo più
(la Marchesa, era molto pia). Questo vino piacque moltissimo al
secco, secondo le nuove tendenze dell’epoca. E fu questa nuova
Re, tanto che ne divenne anch’egli produttore nelle sue terre di
tipologia di Nebbiolo a conquistare Torino e poi l’Italia. Già alla
Verduno, dirette dal generale Staglieno, già impiegato presso il
fine del secolo scorso il Barolo era considerato il più grande
Cavour. E infatti la frequentazione della corte dei marchesi Falletti
dei vini italiani, anche all’estero, dove iniziava la sua esportazione,
e la loro amicizia con le famiglie più nobili fu di enorme giovamento
soprattutto nelle Americhe.
anche al vino che veniva prodotto sulle loro terre di Barolo. I
Alla Marchesa di Barolo è legato l’aneddoto che spiega come la fama
Falletti lo regalavano ai Savoia, lo offrivano ai loro invitati nel
del vino sia giunta sino alla Casa reale: Re Carlo Alberto avrebbe
loro salotto torinese, ne rifornivano con liberalità gli amici.
ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI LA STORIA DEL CANTANTE DALL’ANIMA BLUES • Adelmo Fornaciari nasce a Roncocesi, provincia di Reggio Emilia, il 25 settembre 1955. Tutti lo chiamano Zucchero, soprannome attribuitogli dall’ insegnante elementare. •1970: Inizia la carriera musicale formando i primi gruppi musicali: I Duca, Le nuove luci. Continua così l’esperienza con le band: I Decals, Sugar & Daniel e successivamente gli Sugar & Candies. •1980: Forma una nuova band che si chiama Taxi che lo accompagnerà durante le serate dei successivi tre anni. - Si classifica primo al “Festival di Castrocaro” e partecipa alle edizioni del 1982 e del 1983 di “Sanremo” con le canzoni “Una Notte che Vola Via” e “Nuvola”. •1983: Segna l’uscita del suo primo album, intitolato “Un po’ di Zucchero”. Deluso dalla sua situazione artistica, vuole dare una svolta alla sua carriera e nel 1984 vola in California. •1985: La canzone “Donne” viene presentata al “Festival di Sanremo”: si classifica penultima ma ben presto il 45 giri DONNE/TI FARO’ MORIRE diventa uno dei singoli più richiesti. - Viene pubblicato il disco ZUCCHERO & THE RANDY JACKSON BAND. •1986: Si presenta con successo al “Festival di Sanremo” con il brano “Canzone triste”, a cui fa seguito il long playing RISPETTO. - Alla finale del “Festivalbar”, premiato con il primo disco d’oro, canta l’inedito “Come il
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musica sole all’improvviso”. - Esce il 45 giri COME IL SOLE ALL’IMPROVVISO/UNA RAGIONE PER VIVERE, i cui proventi vanno all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla. •1987: Viene messo in vendita il 33 giri BLUE’S. - Parte il BLUE’S tour e fa tre concerti con il suo grande idolo Joe Cocker. - Esce il 45 giri SENZA UNA DONNA/NON TI SOPPORTO PIÙ e partecipa, vincendolo, al “Festivalbar” con l’album BLUE’S. •1988: Inizia il suo primo tour europeo che lo porta in Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Spagna, Danimarca e Belgio. A New York incide una versione di “Dune mosse” con Miles Davis. •1989: Esce l’album ORO INCENSO & BIRRA. - Inizia il tour con alcuni concerti con Joe Cocker e Miles Davis. All’arena di Verona si esibisce con Dee Dee Bridgewater e Ray Charles e a Roma, in chiusura del tour, con Paul Young, Eric Clapton e Clarence Clemmons. •1990: Esce l’album ZUCCHERO SINGS HIS HITS IN ENGLISH con i suoi maggiori successi tradotti in lingua inglese; il disco esce in Europa, Sud America, Giappone, Stati Uniti, Asia, Australia e Sud Africa. •1991: Esce il singolo SENZA UNA DONNA (WITHOUT A WOMAN) cantato con Paul Young, il disco raggiunge il primo posto in quasi tutti i paesi europei, il secondo in Inghilterra e il quarto posto negli Stati Uniti. - Dopo aver cantato “Muoio per te” con Sting al “Gran premio internazionale della televisione”, partecipa come special guest al suo tour italiano, cantando “Muoio per te” ed “Every breath you take”. •1992: Per la parte del tenore nei provini del nuovo disco viene chiamato il giovane Andrea Bocelli mentre, tra i coristi c’è anche la giovanissima Giorgia Trodani che, senza cognome, diventerà famosa qualche anno dopo. - Esce il primo video singolo della storia: si tratta de L’URLO, anteprima del nuovo disco. - Esce in tutto il mondo MISERERE, registrato in versione italiana ed inglese. - Zucchero scopre e lancia Andrea Bocelli. - Partecipa
al
“Pavarotti
International”
eseguendo:
“Miserere” con Pavarotti, “Muoio per te” con Sting, “L’urlo” e con i vari ospiti della serata “La donna è mobile”. •1993: Parte L’URLO tour in tutta Europa che, in estate, arriva in Italia. - Esce una compilation intitolata CLUB TENCO nella quale è inclusa la versione di “Come il sole all’improvviso” cantata con Gino Paoli nel 1986. - Esce il disco WALZER D’UN BLUES di “Adelmo e i suoi Sorapis”, la formazione è composta da: Zucchero Fornaciari, Dodi Battaglia, Fio Zanotti, Maurizio Vandelli, Michele Torpedine e Umbi Maggi. •1994: Zucchero torna al “Festival di Sanremo” come autore per Andrea Bocelli che vince nella sezione giovani con il brano “Il mare calmo della sera”. - Si esibisce per “Woodstock 94”. 1995: Invitato da Dan Aykroyd si esibisce alla House of Blues in una serata di gala per la celebrazione del 46° compleanno di John Belushi. - Esce in contemporanea mondiale SPIRITO DIVINO registrato in versione italiana, inglese e spagnola. - Partecipa al “Pavarotti International” dove canta con
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musica Luciano Pavarotti e il Piccolo coro dell’Antoniano. - Vince il premio come miglior album dell’anno al “Festivalbar”. •1996: Parte lo SPIRITO DIVINO tour, comincia dagli Stati Uniti ed ottiene un ottimo successo, poi passa in Francia e si conclude negli stadi italiani. - Viene premiato a Montecarlo in occasione del “1996 World Music Award” da Alberto Tomba e Maria Grazia Cucinotta, come artista italiano che ha venduto maggiormente nel mondo nel 1995. - Come ogni anno si presenta al “Pavarotti International”. - Viene pubblicato in tutto il mondo THE BEST OF ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI’S GREATEST HITS, una raccolta dei suoi successi arricchita da tre brani inediti. •1997: Parte il THE BEST OF ZUCCHERO SUGAR FORNACIARI’S GREATEST HITS tour che andrà in Sud America, negli Stati Uniti e in Europa. - Viene pubblicato il disco THE BLUES COLLECTION, dove Zucchero esegue con Buddy Guy il brano “Before you accuse me”. - In occasione della “Mostra del cinema di Venezia” si esibisce con Gerard Depardieu cantando il brano “Un piccolo aiuto”. L’attore parteciperà alle registrazioni del video di “Va, pensiero”. •1998: Anche quest’anno è ospite al “Pavarotti International”. - Il nuovo album viene anticipato dal singolo BLU che, viene presentato il giorno del suo compleanno. - Viene pubblicato BLUESUGAR in versione italiana e inglese. Alla presentazione del nuovo disco viene donato anche il CD TICKET, il nuovo biglietto per i concerti di Zucchero che si può anche ascoltare: nel cd è inciso un blues acustico inedito. •1999: Parte dai palasport italiani il BLUESUGAR world tour 1999. - Ospite al “Pavarotti International” canta con B.B. King e, con i vari ospiti, il brano “We are the world” sigla finale del concerto. - Invitato da Bono degli U2 partecipa al “Net-aid” un concerto di beneficenza che si svolge a Londra, a Ginevra e nel New Jersey - Viene pubblicata la compilation THE NIGHT OF THE PROMS 1999 dove sono incluse le versioni orchestrali di: “Hai scelto me”, “Il volo” e “Madre dolcissima”. - Per festeggiare la fine del 1999 si esibisce in piazza del duomo a Milano. •2000: Presente anche quest’anno al “Pavarotti International” esegue la sua “A wonderful world” e “Everybody’s talking” colonna sonora del film “Un uomo da marciapiede”. - Dal sito ufficiale di Zucchero si può ascoltare on-line la versione integrale del brano “Everybody’s talking” registrata dal vivo durante il “Pavarotti International” il brano con comparirà in nessun disco. •2001: Al “Festival di Sanremo” si presenta come autore di due brani: “Luce (tramonti a nord est)” (premio della critica) cantata da Elisa e “Di sole e d’azzurro” cantata da
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Giorgia, le due canzoni si classificano rispettivamente prima
mentre cantavano “Miserere”.
e seconda.
- Esce FABER – AMICO FRAGILE un album tributo a Fabrizio
- Bryan Adams pubblica un singolo cantato in italiano, IO
De Andrè registrato a Genova nel 2000, Zucchero canta “Ho
VIVO (IN TE), il testo è stato scritto da Zucchero.
visto nina volare”.
- Nei negozi si può trovare il nuovo disco SHAKE in versione
- Partecipa al mega concerto “46664 give 1 minute of your
italiana.
life to AIDS” una manifestazione organizzata per sostenere
•2002: Dopo la data zero, parte da Zurigo lo Shake world
Nelson Mandela
tour 2002 con ospite Paul Young che ha cantato con
•2004: Presenta il nuovo album “ZU & COmpany” con un
Zucchero “Senza una donna”.
concerto speciale alla Royal Albert Hall.
- Ospite al “Pavarotti International” dove canta con il
- Viene pubblicato il disco “ZU & COmpany”, una raccolta
maestro Luciano Pavarotti e con Andrea Bocelli “Miserere”.
delle migliori canzoni di Zucchero in duetto con grandi
- Viene pubblicato il nuovo cd di Mina VELENO che include il
artisti internazionali come: Miles Davis, Sting, Vanessa
brano scritto anche da Zucchero: “Succhiando l’uva”.
Carlton, Haylie Ecker, Mousse T., Macy Gray, Jeff Beck, Manà,
•2003: Durante un viaggio a Cuba incontra Chucho Valdes e
John Lee Hooker, Sheryl Crow, Dolores O’Riordan, Eric
altri musicisti cubani del Buena Vista Social Club.
Clapton, Tom Jones, B.B. King, Ronan Keating, Cheb Mami,
- Viene messo in vendita in tutto il mondo il cd GAÏA che
Solomon Burke, Paul Young, Brian May, Luciano Pavarotti,
include il brano cantato da Zucchero “World”.
Andrea Bocelli.
- Protagonista più del solito al “Pavarotti & friends”:
- Vince il festivalbar.
ha cantato con Luciano Pavarotti, Manà, Queen ed ha
•2005: È il primo artista italiano ad avere l’intera discografia
accompagnato al pianoforte il maestro e Bono degli U2
pubblicata sul nuovo supporto fonografico: superaudio cd. - Invitato personalmente da Bob Geldof partecipa alla manifestazione “Live8”. •2006:
Zucchero
viene
insignito
dell’onorificenza
di
Commendatore dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. - Esce in tutti i negozi italiani la raccolta di Francesco De Gregori intitolata TRA UN MANIFESTO E LO SPECCHIO nel quale è inclusa una versione di Diamante cantata dal cantautore romano - Il nuovo cd “FLY come possiamo volare con le aquile se siamo contornati da tacchini…”, che va subito al n. 1 e ci resta per svariate settimane. - Esce il nuovo lavoro di Laura Pausini nel quale la cantante ricanta “Come il sole all’improvviso” con Johnny Halliday. •2007: Viene premiato con il Telegatto di platino da SORRISI E CANZONI per la diffusione della musica italiana all’estero. - Si conclude la prima parte del Fly World Tour 2007 che lo ha visto protagonista in 60 città europee e italiane registrando il sold-out quasi ovunque. - Ritorna in Europa e in Italia da Novembre fino a dicembre per l’ultima parte del tour 2007. - Con una conferenza stampa viene presentato a Roma ALL THE BEST un doppio cd che raccoglie i maggiori successi con l’aggiunta di cover e brani inediti. •2008: Parte dalla fine di Marzo l’All The Best World Tour 2008. La prima parte del tour si conclude a Milano con il “San Siro Stadium Theatre”, per una sola notte lo stadio SanSiro si trasforma nel teatro più grande del mondo. - Partecipa al 46664 di Londra (Hyde Park) per i 90 anni di Nelson Mandela. - Partecipa al memorial e al concerto “Salute Petra” in onore di Luciano Pavarotti nella splendida cornice di Petra in Giordania. Durante il concerto tributo canta “Miserere” che viene duettata virtualmente con il celebrato tenore. - Viene pubblicato un nuovo album “LIVE IN ITALY” (2 cd e 2 dvd) che riassume i concerti dell’Arena di Verona e dello Stadio San Siro di Milano con 4 brani inediti. •2009: L’artista è fermo sia come uscite discografiche che come tour. Se ne riparlerà nel 2010.
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Golf <allunga la vita> Sono circa 100.000 gli italiani tesserati alla Federazione Italiana Golf e oltre 360 gli impianti in tutta Italia (con i campi pratica e promozionali). COME INIZIARE: Le possibilità ci sono eccome, basta sapere dove trovarle (per esempio consultando il sito: www.federgolf.it). Premessa: per non sprecare soldi, mai decidersi senza aver verificato (attraverso qualche lezione) se l’amore per il golf scoppia davvero. Data per esplosa la passione, eccoci al dunque. Per ridurre le spese all’osso, ci sono i cosiddetti “campi promozionali”. Sono piccoli circoli che non hanno un campo loro (al massimo qualche buca) ma hanno tante postazioni per allenarsi. Diventandone soci con una spesa fra i 200 e i 500 euro l’anno, si ottiene la tessera federale. Con questa tessera, una volta conquistato l’handicap, si può giocare dovunque, anche nei circoli più belli, pagando solo il green-fee, cioé l’ingresso per quella giornata. Nei giorni feriali, il green-fee oscilla tra i 40 e i 50 euro: non è una follia, per un giro di 18 buche che impegna non meno di 4 ore e mezzo (uno ski-pass giornaliero va dai 20 ai 30 euro: ma nessuno, per questo, pensa che lo sci sia uno sport d’élite). Se invece si è in grado di sostenere la spesa d’iscrizione ad un circolo vero, basterà rivolgersi ai tanti club che non chiedono la sottoscrizione di una quota-proprietari. Con una spesa di 1.500/2.000 euro l’anno si hanno a disposizione tanti ottimi impianti: e, una volta diventati soci, non si pagherà più nulla, in quel circolo, anche giocando tutti i giorni. Se poi si vuol far parte di un club prestigioso (e con piscina, sauna, bagno turco, palestra) la spesa, ovviamente, crescerà, come per uno di quei templi dell’alta cucina, celebrati sulle grandi guide. QUANTO COSTA: Un buon set completo di bastoni costa circa 350/400 (e dura quasi in eterno) ma un neofita può acquistarne anche uno usato a metà prezzo. Chi poi ha particolari esigenze può arrivare a spendere cifre sino ai 2.000 Euro. Per quanto riguarda le lezioni di golf si va dai 20 ai 30 Euro alla mezz’ora. CAMPAGNA TESSERAMENTO LIBERO: Con la tessera federale (60 euro per gli adulti e 22 euro per gli under 18), puoi scegliere la struttura golfistica più gradita. Basta compilare l’apposita domanda di iscrizione e consegnarla, insieme al certificato medico ed alla quota della tessera, al Club prescelto. GOLF E SALUTE: Adesso esiste anche la prova scientifica, il golf non è soltanto uno sport divertente ma contribuisce addirittura ad allungare la
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sport
BÄCKSTRÖM JOAKIM
ROBERTO DONADONI
FRANCESCO MOLINARI
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McDonalds LPGA Championship Campionati Nazionali Ragazzi/e medal US Open Championship
(2° major femminile) (GC Milano) (2° major maschile)
9-12/7 16-18/7 16-19/7 23-26/7 30/7-2/8
US Womens Open Rapallo Open Open Championship Evian Masters Women’s British Open
(3° major femminile) (Alpr Tour, GC Rapallo) (3° major maschile) (LPGA Tour e Ladies European Tour) (4° major femminile)
6-9/8 13-16/8 21-23/8
WGC Bridgestone Invitational US PGA Championship Solheim Cup
(4° major maschile) (incontro Europa-Stati Uniti femminile)
1-3/10 8-10/10 14-17/10 28-31/10
Volturno International Open Feudo d’Asti Open Federation Cup Apulia San Domenico Gran Final
(Alps Tour, Volturnogolf) (Alps Tour, GC Feudo d’Asti) (Challenge Tour) (Challenge Tour, San Domenico Golf)
4-7/11
Campionato Nazionale Open
(CG Ugolino-Firenze)
* Gare italiane dilettanti.
vita. Un recente studio del Karolinka Instituet di Stoccolma, ha coinvolto i 600.000 tesserati della federazione svedese di golf, dimostrando che chi si dedica a questo sport ha un’aspettativa di vita maggiore rispetto agli altri soggetti a parità di condizioni socio-economiche, con un incremento medio di cinque anni. Il golf fa bene innanzitutto alla mente, distrae dalla routine quotidiana, si svolge in un contesto rilassante e aiuta ad affrontare se stessi, perché oltre alla competizione con gli altri golfisti, comporta una sfida tutta personale con il campo e con il proprio autocontrollo. A questo concetto è legata anche la capacità di mantenere la concentrazione, elemento fondamentale per riuscire a dare costanza al gesto tecnico. Il golfista deve essere in grado per tutta la durata dell’attività sportiva di visualizzare mentalmente il movimento necessario per lanciare correttamente la pallina e seguire la giusta traiettoria. Il golf fa bene alla circolazione: camminare per 4-5 ore su di un percorso di 5-6 km (spesso sotto il sole) trasportando una sacca del peso minimo di 8 kg e il ripetuto movimento (swing) che occorre per lanciare la pallina (che coinvolge ben 13 parti del PIOVANI
corpo) rappresentano un esercizio fisico consigliabile a individui di sesso ed età diversa. Del resto uomini, donne, anziani e bambini possono giocare insieme, grazie al sistema dell’handicap sul quale poggia tutta l’architettura di questo nobile e divertente sport che ha una straordinaria capacità di incuriosire e coinvolgere proprio tutti. Per giocare a golf, quindi, occorre essere allenati perché sono coinvolti molti muscoli e articolazioni del corpo (muscoli del dorso, del cingolo scapolare, i rotatori del tronco, gli addominali, i muscoli del braccio dell’avambraccio, delle gambe e dei glutei) e per completare un percorso standard di 18 buche occorre dedicarsi ad un’attività aerobica di impegno “medio” con un consumo energetico stimato dagli esperti intorno alle 5 Kcal/min. A corollario di queste osservazioni c’è anche il discorso legato alla coordinazione, elemento indispensabile e principale del gesto tecnico, abbinato alla flessibilità e molto meno - in proporzione - alla forza, al contrario di quanto si possa immaginare vedendo un professionista effettuare il drive al tee di partenza (primo colpo e fondamentale per avvicinarsi alla buca). Viene spontaneo ritenere che il segreto del colpo sia la forza impressa. In realtà la tecnica espressa attraverso un movimento flessibile e coordinato rappresenta già un buon 80% di possibilità che la pallina abbia uno spostamento regolare, controllato e a lunga gittata. Aiutando la circolazione, il golf fa bene, quindi, anche al cuore e rappresenta un valido strumento di riabilitazione vascolare.
ALEXIS ZEBINA
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Scontato invece il discorso legato agli effetti sull’ossigenazione, l’abbattimento dello stress e il recupero di un rapporto molto stretto con l’ambiente.
I PROSSIMI APPUNTAMENTI
FRANCESCO MOLINARI: BUNKER
11-14/6 14-17*/6 18-21/6
trends
speciale nautica
YACHT CLUB Esclusività & Comfort
cantiere FERRETTI YACHTS modello ALTURA 840 motorizzazione 2 MTU 12V 2000 propulsione DIESEL velocità di crociera 27 NODI velocità massima 30.5 NODI
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trends
speciale nautica
trends
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il Lusso Naviga sul Mare
speciale nautica
cantiere CUSTOM LINE modello NAVETTA 33 motorizzazione MAN V 12 potenza 1360/1550 mhp velocità di crociera 16.5 NODI velocità massima 19.5 NODI
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trends
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speciale nautica
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trends
Crociere & Grandi Traversate
cantiere MOCHI CRAFT modello LONG RANGE 23 motorizzazione MAN 550/800 mhp propulsione DIESEL/ELETTRICA velocità di crociera 13,5 NODI (800) velocità massima 16 NODI (800)
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speciale nautica
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trends
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[ GUALTIERO MARCHESI ] • Nasce a Milano nel 1930. Il suo approccio con la gastronomia avviene in giovane età nella cucina del ristorante dell’albergo “Mercato” di proprietà dei genitori. La sua formazione inizia al Kulm di St. Moritz e alla scuola alberghiera di Lucerna in Svizzera (1948-1950). Tornato all’albergo “Mercato”, propone una cucina d’avanguardia che attinge ai testi classici. Successivamente perfeziona le sue tecniche in francia presso il “Ledoyen” a Parigi, “Le Chapeau Rouge” a Digione, il ristorante dei fratelli Troisgros a Roanne. • Ritorna in Italia nel 1977 e inaugura a Milano il suo ristorante di via Bonvesin de la Riva riscuotendo un immediato successo: una stella della guida Michelin, due stelle nel 1978. Nel 1985 la Michelin, per la prima volta in Italia, gli attribuisce le tre stelle. • Nel settembre 1993 trasferisce il Ristorante a Erbusco nel cuore della Franciacorta. • Nel 2000-2002 viene eletto Presidente dell’Euro-Toques International, associazione rappresentata in 18 paesi e che raccoglie quasi 3.000 Chef di altissimo livello in Europa. • Nel 2000 apre il Club Atlantica sul Costa Atlantica, nave ammiraglia di Costa Crociere. • Nel gennaio 2001 inaugura il nuovo Ristorante Gualtiero Marchesi a Parigi, in rue de Castiglione 9, nelle vicinanze di Place Vendôme, all’interno del Jolly Hotel Lotti. Questa apertura rappresenta un passo ulteriore nella strategia che prevede l’apertura di alcuni ristoranti gastronomici con il marchio Gualtiero Marchesi, in location molto selezionate. Il Ristorante è inserito nella guida Michelin 2002 con una stella. • Nell’ottobre 2002 Gualtiero Marchesi inaugura l’Hostaria dell’Orso, il più antico ristorante della capitale, ubicato in una palazzina medioevale le cui fondamenta risalgono al 1400 d.c., tra Piazza Navona ed il Tevere. All’Hostaria dell’Orso, lavora un allievo di Gualtiero Marchesi proponendo sia i suoi piatti storici sia una raffinata rivisitazione della cucina romana. • Il 22 ottobre 2002, l’Accademia Internazionale della Gastronomia gli conferisce il Grand Prix “Mémoire et Gratitude”, il premio più prestigioso dato dall’Accademia allo chef che nella storia ha lasciato un segno, a colui che con impegno e costanza ha rinnovato i concetti della cucina classica fino a determinarne l’evoluzione. • Nel 2003 inaugura il Club Medusa sul Costa Mediterranea di Costa Crociere. • Nello stesso anno, viene nominato Presidente d’Onore di Euro-Toques International. • Nel gennaio 2004 apre i battenti ALMA, Scuola Internazionale di Cucina Italiana, fortemente voluta da Gualtiero Marchesi. Tra i suoi insegnanti alcuni degli chef più rappresentativi della cultura gastronomica italiana e Gualtiero Marchesi nel ruolo di Rettore. • In linea con le scelte strategiche del Gruppo Gualtiero Marchesi, il ristorante di Parigi viene trasferito a Cannes. Il primo marzo del 2004 viene inaugurato Les Princes par Marchesi, 50 Boulevard La Croisette, in collaborazione con il Gruppo Lucièn Barrière. • Nel 2004 l’Hostaria dell’Orso ottiene la prima stella Michelin. • Nel gennaio 2007 è stata inaugurata a New York L’Italian Culinary Academy che nasce da una partnership tra il French Culinary Institute e la Scuola ALMA. • Nel 2008 apre il Ristorante Alla Scala il Marchesino.
petto di piccione bollito
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alta cucina
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[ UN RITRATTO ]
Nicola Dal Falco Il primo libro di Scuochi, 2007
Gualtiero usa spesso la metafora delle sette note. Un piatto assomiglia ad una partitura. «Se cerchiamo l’armonia, la leggerezza è per cacciare indietro quella sensazione di tristezza triviale o di volubile conformismo. Il desiderio di astrazione e di purezza ci guida verso la semplicità. I piatti devono stimolare la digestione, l’assimilazione dei sapori, eccitando i sensi senza mai stancarli. Ho sempre paragonato l’arte di cucinare alla musica che ti avvolge e penetra senza tregua, riaffiorando in maniera imprevedibile». «È stato osservando un cuoco giapponese mentre scomponeva i piatti che ho perso ogni timore reverenziale - ricorda Gualtiero Marchesi - la sua libertà mi ha conquistato e ho iniziato a smontare le ricette». L’orientale si abbandona al flusso dell’esperienza. I dettagli sono per lui tutti importanti, tutti solenni. Viceversa, l’occidentale cerca forza nella sintesi. Gualtiero Marchesi ha rubato un po’ di analisi al mondo orientale per vedere dentro, contemplando e dialogando con gli elementi che compongono il piatto. Ha cercato di capirli anziché di usarli e basta. Come nel caso delle lasagne, portando a regime il motore della vecchia ricetta: «Per alleggerire le lasagne ho allargato i fogli di pasta sul piatto anziché sovrapporli, spargendo sopra il ragù e la bechamelle senza farina, ottenuta grazie ad una riduzione di brodo e panna. Il piatto ha perso l’aspetto e la pesantezza del mattone. L’operazione non ha snaturato le lasagne, le ha solo rinnovate e il sapore - ciò che conta veramente - si è affinato». Lo stesso discorso vale per la cotoletta alla milanese, rimodernata, servita con l’osso e divisa in quattro o cinque bocconi per salvare il piacere croccante della panatura. Tagliandola direttamente sul piatto, invece, si liberano gli umori e finirebbe col bagnarsi. Per i più golosi, Marchesi ne ha lasciato un pezzo attaccato all’osso. Nel 1977, Marchesi lanciò la Nouvelle Cuisine in Italia e fu una sfida che servì a spazzare via il vecchiume. La battaglia, con intuito strategico, si sviluppava nelle retrovie del nemico, contro l’ancestrale paura della fame. Chi si avvicinava alla tavola lo faceva per abbuffarsi. Colori, forme, per non dire sapori, si perdevano in un guazzabuglio che, alla fine, rasentava la monotonia. «Reagimmo a questa nemesi culinaria e coronaria, predicando con i fatti una cucina che si potesse solfeggiare, logica, capace di mettere in fila materie prime e concetti. Ritrovammo una leggerezza, una leggerezza intellettuale. È vero, il radicalismo finisce sempre per diventare chic e l’attesa tra un piatto e l’altro era insostenibile. La fame non veniva placata mai, ma, per così dire, galvanizzata. Tuttavia, le premesse erano giuste e, ancor’oggi, il piatto che amo di più risale a quel periodo. La ricetta prevede sette penne, venti grammi di tartufo nero di Norcia affettato e sette punte di asparagi, tagliate a becco di flauto Non occorre spiegare nulla». «In un piatto - sottolinea Marchesi - è sempre l’eccesso di tecnica a sciupare tutto. Maturando, mi sono scaldato, ho messo da parte certe stampelle. Le donne e alcuni uomini arrivano prima, perché imboccano la via maestra, non si nascondono alla passione. Un piatto riuscito non è mai perfetto, non deve esserlo. L’emozione richiede movimento, intemperanza, slancio. In giardino, mentre si preparava un temporale di mezza estate, Gualtiero ha ricevuto una grande scatola rossa con i nuovi spaghetti Latini, pegno di una vecchia promessa. Fare della pasta di qualità non rugosa. L’opposto di quanto si predica da anni. La trafila di bronzo lascia una superficie che raccoglie il sugo. A Gualtiero che ragiona in base alla regola del contrasto, capace di stimolare il gusto e la digestione, questo abbraccio non piace. Così Carlo Latini glieli ha fatti lisci, sempre utilizzando le trafile di bronzo. Non poteva che nascere una disquisizione sulla cottura della pasta al dente. Tralasciando i preamboli, la regola dovrebbe essere questa: otto minuti di cottura, i primi tre con il fuoco acceso e il resto a fuoco spento con il coperchio. Risultato: acqua chiara, spaghetto consistente senza risultare duro e più digeribile.
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L U S S O & BENESSERE Jacuzzi da sempre sa anticipare bisogni e tendenze, offrendo prodotti e soluzioni innovative e su misura, che aprono nuove strade e che inaugurano nuovi modi di pensare l’ambiente bagno. La sala da bagno come luogo privilegiato per evadere, ritagliarsi uno spazio personale e coccolarsi. Dalla prima Roman Bath alle vasche “tondeggianti”, dai box doccia alle minipiscine, dalle moderne linee di prodotto minimali fino allo studio del Concept Bath, con le linee complete di ceramiche da bagno, l’impegno nel garantire l’elevatissimo standard qualitativo non è cambiato, trasformando i prodotti Jacuzzi in luoghi di benessere fisico e mentale privato. Jacuzzi, leader mondiale e marchio di riferimento nel settore dell’arredo bagno e delle spa, in europa ha circa 280 dipendenti, oltre 250 brevetti
sviluppati e un giro d’affari di circa 90
milioni di euro; numeri che confermano la posizione di leadership incontrastata,
depositaria
dell’idromassaggio.
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della
tecnologia
autentica
benessere
UNIQUE: un viaggio alla scoperta delle più intime sensazioni, un percorso di benessere, vitalità, energia. Unique, unica di nome e di fatto. Design, eleganza, essenzialità descrivono la nuova Spa di Jacuzzi. Un centro di benessere nell’intimità della propria abitazione, uno spazio dove rigenerarsi al dolce movimento dell’acqua. Unique permette di introdurre il mondo dell’acqua in ogni ambiente, nella sala da bagno come in ogni altro luogo della casa, e persino all’esterno. Molteplici sono i rivestimenti delle pannellature: legno, pelle, mosaico, tessuto, Teak e Wengè… basta solo scegliere il materiale che meglio si sposa con il resto dell’arredamento. E tante sono le dotazioni: poggiatesta ergonomici, impianto di filtrazione dell’acqua, copertura termica per l’installazione outdoor, faro subacqueo, cascata e, perché no, la musica grazie al dispositivo per ingresso MP3.
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AQUASOUL Lounge ed Extra: due modi diversi di interpretare benessere e relax, entrambe firmate dal designer Carlo Urbinati. Jacuzzi si è focalizzata sui rituali e le attitudini della persona per la ricerca e lo sviluppo di Aquasoul, realizzando uno strumento che conduce all’essenza dell’utilizzo dell’acqua e delle sue proprietà benefiche. In aggiunta all’idromassaggio tradizionale, le vasche Aquasoul possono essere dotate del rivoluzionario sistema Aquasystem con altri quattro cicli pre-impostati: Silence (con ridottissime emissioni sonore), Breath (rilassa la mente e scioglie le tensioni con un movimento continuo e ritmato), Renew (vigoroso ed energizzante che aiuta la muscolatura a ritrovare elasticità e tono), Dream (mix di dolcezza e tonicità che combina la delicatezza del contatto con l’acqua e l’energia di un idromassaggio tonificante). I cicli sono azionabili anche grazie ad un maneggevole telecomando. Entrambi i modelli sono inoltre dotati di un faro al led che conferisce un’aura di luce.
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benessere
NOVA: la forma perfetta del benessere. La casa non è più un ambiente rigido e delimitato ma aperto ed armonioso, all’interno del quale coesistono in perfetto equilibrio elementi naturali e tecnologici. Lo spazio circolare regala un nuovo modo di vivere la propria casa e in particolare il bagno. NOVA, l’ultima creazione per Jacuzzi del designer Carlo Urbinati, massima espressione di design, funzionalità e tecnologia, si presenta nella nuova veste centro stanza. E accanto alla linea idromassaggio, che si arricchisce del modello centro stanza pannellato, nasce la linea NOVA DESIGN, guscio senza idromassaggio, disponibile sia nella versione pannellata sia in quella ad incasso. Con NOVA e NOVA DESIGN non esistono confini, barriere, limitazioni; immergervisi significa entrare in una dimensione oltre il tempo e lo spazio, in un mare di libertà e relax assoluto. NOVA è perfetta in tutti gli ambienti, risultando un complemento sofisticato che si adatta ad ogni tipo di arredamento, grazie anche alle pregiate finiture. Niente è infatti lasciato al caso ed ogni dettaglio è attentamente studiato: sia NOVA che NOVA DESIGN sono disponibili in versione senza top (in acrilico bianco) e con top in marmo (nero assoluto, pietra Medea e bianco Carrara) o in legno (wengé e teak), con o senza rubinetteria (sia meccanica sia elettronica). L’ampiezza e la profondità, generose più che mai, permettono un’immersione totale, consentendo di godere di tutti i benefici propri dell’idromassaggio: stimolazione, tonificazione e rigenerazione. Nei nuovi modelli Nova è stata adottata una soluzione di aggancio a molla per il pannello frontale per garantire la massima stabilità.
LA STORIA: Dal Friuli alla California, la storia di
vero “strumento” di benessere e di relax.
Jacuzzi inizia nel 1917. Dall’ ingegno di una famiglia
È Roy Jacuzzi®, seconda generazione della famiglia, a
e dalla sua creatività nacquero pompe, eliche e
dar vita, nel 1968, alla prima vasca con idromassaggio
aeroplani. L’esperienza in campo meccanico, unita alle
integrato: la Roman Bath, questo il nome scelto per
geniali intuizioni dei componenti della famiglia, hanno
il sistema idromassaggiante con bocchette integrate
portato allo sviluppo di quella tecnologia che è stata
nell’architettura della vasca che ancora oggi sta
la vera rivoluzione del benessere: l’idromassaggio.
alla base di ogni nuovo modello. Così una dopo l’altra,
L’applicazione della nuova tecnologia nacque quasi
nel corso degli anni, sono nate le vasche più famose al
per caso: nel 1956, in seguito alla necessità di una
mondo, diverse nella forma, nelle dimensioni e nello
terapia per uno dei componenti della famiglia Jacuzzi,
stile, uguali negli elevati standard qualitativi.
dai laboratori aziendali venne proposto l’adattamento
Oggi Jacuzzi è leader incontrastato del settore e
del meccanismo di una pompa con l’ideazione di un
prosegue nel suo cammino di esplorazione globale
congegno che altro non era che il prototipo di
del concetto di “bagno&benessere”; un connubio che
un impianto per idromassaggio. Al di là degli scopi
esige attenzione, studio di forme e funzioni, materiali e
terapeutici, si resero presto conto che esisteva un
tecnologie innovative che vengono modulati e declinati
mercato che poteva recepire questo prodotto come
per ogni fascia di pubblico.
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Benvenuti al C.E.R.N. 4 PASSI NEL LABORATORIO DI FISICA DELLE PARTICELLE PIÙ GRANDE DEL MONDO dopo la seconda guerra mondiale, si sentì il bisogno di fondare un centro europeo all’avanguardia per la ricerca per ridare all’Europa il primato nella fisica, dato che in quegli anni i principali centri di ricerca si trovavano tutti negli Stati Uniti. A questo scopo venne riunito un consiglio di scienziati, che decise in seguito di costruire il laboratorio. Il CERN (Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire), è il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle. Si trova al confine tra Svizzera e Francia, alla periferia ovest della città di Ginevra. Qui i fisici cercano di esplorare i segreti della materia e le forze che regolano l’universo. La convenzione che istituiva il CERN fu firmata il 29 settembre 1954 da 12 stati membri. Oggi fanno parte del CERN 20 stati membri più alcuni osservatori, anche extraeuropei. Scopo principale del CERN è quello di fornire ai ricercatori gli strumenti necessari per la ricerca in fisica delle alte energie, attraverso esperimenti che rappresentano lo stato dell’arte sia dal punto di vista scientifico che tecnologico. Questi strumenti sono essenzialmente gli acceleratori (che accelerano le particelle fino a energie molto elevate), i rivelatori (che permettono di vedere e scoprire nuove particelle che si creano durante le collisioni) e non bisogna dimenticare la fervente e stimolante atmosfera rappresentata da una così straordinaria concentrazione di menti e competenze: oltre 7.000 scienzati provenienti da più di 80 paesi.
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scienza
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CERN: paesaggio invernale del Globo della Scienza e dell’Innovazione
IL CERN SVELATO...IN PROFONDITÀ
CERN Computer Centre
Veduta aerea del CERN
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Al CERN i fisici studiano la materia utilizzando gli acceleratori di particelle, macchine che accelerano i fasci di particelle fino a farli collidere l’uno contro l’altro oppure contro un bersaglio. Nelle collisioni, l’energia in gioco è molto grande e questo permette di ricreare in laboratorio condizioni simili a quelle esistenti pochi istanti dopo il Big Bang. Gli acceleratori utilizzano intensi campi elettrici per dare energia ai fasci di particelle e campi magnetici per guidare i fasci nella macchina. Gli acceleratori più grandi sono circolari, in questo modo le particelle possono acquistare ad ogni giro sempre più energia. Il complesso degli acceleratori del CERN comprende sette acceleratori principali, costruiti in vari periodi. Fin dal principio, è stato previsto che ogni nuova e più potente macchina avrebbe utilizzato le precedenti come “iniettori”, creando una catena di acceleratori che porta gradualmente un fascio di particelle ad energie sempre più elevate, fermo restando che nessuna macchina del CERN oltre agli acceleratori lineari può accettare particelle “statiche”. Per consentire il funzionamento di questa catena, tutte le funzioni degli acceleratori sono coordinate da un unico segnale di riferimento, generato da un sistema di orologi atomici con una precisione dell’ordine del nanosecondo. In particolare, nel CERN vi sono: •Due LINAC, o acceleratori lineari, che generano particelle a basse energie, che successivamente vengono immesse nel PS Booster. Uno fornisce protoni, l’altro ioni pesanti. Sono noti come Linac2 e Linac3, rispettivamente. Tutta la catena di acceleratori successiva dipende da queste sorgenti. •Il PS Booster, che aumenta l’energia delle particelle generate dagli acceleratori lineari LINAC prima di iniettarle nell’acceleratore successivo PS. Viene inoltre utilizzato per esperimenti separati, come ad esempio ISOLDE (Isotope Separator Online), che studia nuclei instabili di isotopi molto pesanti ed è dotato di un suo piccolo LINAC dedicato chiamato REX-ISOLDE. •Il Proton Synchroton da 28 GeV (PS), costruito nel 1959. •Il Super Proton Synchrotron (SPS), un acceleratore circolare di 2 km di diametro, costruito in un tunnel, che iniziò a funzionare nel 1976. Originariamente aveva un’energia di 300 GeV, ma è stato potenziato più volte fino agli attuali 450 GeV. Oltre ad avere una propria linea di fascio rettilinea per esperimenti a bersaglio fisso, ha funzionato come collisionatore protone-antiprotone e come booster finale per gli elettroni e i positroni da iniettare nel Large Electron Positron Collider (LEP). Ha ripreso questo ruolo per i protoni e gli ioni piombo richiesti da LHC. •L’Isotope Separator On-line (ISOLDE), che è usato per studiare nuclei instabili di isotopi molto pesanti. •Il Large Hadron Collider (LHC), entrato in funzione il 10 settembre 2008, che ha rimpiazzato il LEP. 27 chilometri di circonferenza, scavato tra 50 e 150 metri sotto terra, accelera due fasci di particelle a oltre il 99,9% della velocità della luce. Il 21 settembre l’LHC ha presentato una fuga di Elio con il conseguente innalzamento della temperatura sopra i -270 gradi centigradi. Il guasto ha costretto i ricercatori a spegnere l’acceleratore per il tempo necessario per riparare il guasto e riportare la temperatura ai giusti valori.
scienza
LHC: immagine del tunnel generata al computer 1954 Fu fondato il Cern 1957 Entra in funzione il Sincrociclotrone (SC), il primo acceleratore 1959 Entra in funzione il Sincrotrone a Protoni (PS) 1968 George Charpak inventa la Camera a Fili Proporzionale (Nobel nel 1992) 1971 Entra in funzione il primo Collisore di Protoni, l’ISR 1973 Scoperta delle cosiddette “Correnti Neutre” nella camera a bolle Gargamelle, la prima conferma della teoria Elettrodebole 1976 Entra in funzione il Super Sincrotrone a Protoni (SPS) 1983 Scoperta delle particelle W e Z negli esperimenti UA1 e UA2 dell’SPS 1984 Per quest’ultima scoperta, fu assegnato il Premio Nobel a Carlo Rubbia e Simon van der Meer 1989 Entra in funzione il grande collisore di elettroni e positroni LEP; conferma l’esistenza di soli 3 tipi di neutrini 1990 Tim Berners-Lee inventa il Word Wide Web 1993 Risultati sulla violazione di CP, una piccola differenza tra materia e antimateria 1995 L’anti-idrogeno viene osservato per la prima volta 1999 Inizia la costruzione del grande collisore di adroni LHC 2000 Creazione di un nuovo stato della materia, il plasma quark-gluoni, esistito probabilmente nei primi istanti dell’universo 2002 Primi risultati sugli atomi di anti-idrogeno 2008 10 settembre: entra in funzione l’acceleratore di particelle LHC 2008 21 settembre: l’acceleratore di particelle LHC ha avuto un guasto dovuto ad una perdita di elio
LEP (Large Electron-Positron)
SC: il primo acceleratore (1957)
Carlo Rubbia e Simon van der Meer (1984)
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LHC: vista complessiva
LHC, L’ACCELERATORE DI PARTICELLE PIÙ GRANDE DEL MONDO LHC (Large Hadron Collider - Grande Collisore Adronico) è una macchina capace di concentrare molta energia in uno spazio minuscolo. LHC produce collisioni frontali tra due fasci di particelle dello stesso tipo, protoni o ioni di piombo, alle energie più alte mai raggiunte in laboratorio. Le particelle sono così piccole che la probabilità di scontro tra due di esse è estremamente bassa. Nel punto in cui i fasci si incrociano, le collisioni sono solo 20 su 200 miliardi di particelle, ma poiché i fasci si incrociano circa 30 milioni di volte al secondo, LHC produce fino a 600 milioni di collisioni al secondo. Grazie a quattro enormi rivelatori di particelle (ALICE, ATLAS, CMS e LHCb) si potranno osservare queste collisioni ed esplorare territori ancora sconosciuti della materia, dell’energia, dello spazio e del tempo. I fisici aspettano con ansia di scoprirne i risultati.
LHC: due magneti prima di essere collegati
POTENTE, MA QUANTO? Negli acceleratori come LHC, l’unità di misura dell’energia delle particelle è il tera-elettronvolt (TeV). Un TeV equivale circa all’energia di volo di una zanzara ma il protone è circa mille miliardi di volte più piccolo della zanzara. L’energia di un protone in LHC è di 7 TeV, l’energia di una collisione tra due protoni raggiunge i 14 TeV. Gli ioni di piombo contengono molti protoni e quindi l’energia di collisione è molto maggiore: 1150 TeV. Quando LHC raggiunge la massima potenza, ognuno dei suoi fasci di particelle ha un’energia equivalente a quella di un’auto lanciata a 1600 km orari. Lanciato ad una velocità prossima a quella della luce, un protone effettuerà 11.245 giri al secondo. Un fascio di particelle circolerà per 10 ore, percorrendo 10 miliardi di chilometri, equivalenti ad un viaggio di andata e ritorno dalla Terra al pianeta Nettuno. L’energia contenuta nei magneti sarebbe sufficiente a fondere 50 tonnellate di rame! COME FUNZIONA I fasci di particelle sono accelerati ad un’energia di 0,45 TeV nella catena di acceleratori più piccoli, prima di essere iniettati nell’anello di LHC, dove effettuano milioni di giri. Ad ogni giro, ricevono un’ulteriore spinta da un campo elettrico, fino a raggiungere l’energia finale di 7 TeV. Per controllare fasci di particelle ad un’energia così alta, LHC utilizza 1800 magneti superconduttori. Le bobine sono realizzate in niobio-titanio, un materiale superconduttore in grado di condurre elettricità senza resistenza ad una temperatura bassissima: –271 gradi Celsius. Se LHC utilizzasse magneti “caldi” tradizionali invece che magneti superconduttori, il suo anello dovrebbe misurare 120 chilometri per raggiungere la stessa energia di collisione e consumerebbe 40 volte più di elettricità.
CMS
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Da milioni di collisioni al secondo fra particelle. saranno prodotti circa mezzo miliardo di dati al secondo (100 GB ogni 4 minuti). Per questo motivo è stato realizzata la Grid: i dati rilevati verranno selezionati in una camera di calcolo e, dalla Svizzera, i dati verranno poi mandati attraverso la rete e attraverso connessioni dedicate verso i centri universitari europei e di tutto il mondo.
scienza
L’acceleratore Lhc eseguirà quattro esperimenti principali in altrettanti rivelatori differenti: CMS, Atlas, Lchb e Alice. Cms (Compact Muon Solenoid): Collisioni di protoni e ioni pesanti ad energie mai ottenute prima, per ricreare in laboratorio le condizioni che erano presenti una frazione di miliardesimo di secondo dopo il Big-Bang e per cercare nuove particelle come il bosone di Higgs (la cosidetta “particella di Dio”, che conferisce la massa a tutte le particelle costituenti la materia conosciuta), particelle super-simmetriche, mini buchi neri, gravitoni o nuovi stati della materia molto densi e caldi. Sebbene gli obiettivi di Cms e Atlas (che rappresentano gli esperimenti principali di LHC) siano gli stessi, Cms utilizza soluzioni tecnologiche diverse. Attraverso Cms si cercherà di comprendere: perché il mondo è come è, perché alcune particelle sono più pesanti di altre, di cosa è fatta la materia oscura dell’Universo, se lo spazio ha più di tre dimensioni, quali erano le caratteristiche della materia densa e calda dell’universo primordiale, se e come possiamo fare ulteriori progressi verso una teoria unificata in grado di spiegare tutti i fenomeni fisici. Il rivelatore Cms è costituito da una struttura cilindrica del peso di 12.500 tonnellate, 21 metri di lunghezza e 15 metri di diametro ed è situato a 100 metri di profondità, ATLAS (A Toroidal LHC ApparatuS): È enorme: alto 25 metri, lungo 45 e pesa circa 7.000 tonnellate. ATLAS è costituito da più rivelatori, ciascuno dedicato alla misura di una grandezza fisica (energia dei prodotti della reazione, traiettoria, tipo di particelle, …). Atlas insieme a Cms andranno alla ricerca della conferma del Modello standard tramite la rivelazione del bosone di Higgs, si occuperà dello studio della fisica del quark top, la violazione di CP, la rivelazione di W e Z pesanti. Dai sotterranei scavati sotto Meyrin, in Svizzera, ATLAS guarderà verso lo spazio per cercare nuove dimensioni, microscopici buchi neri e le prove dell’esistenza della materia oscura. LHCb (Lhc Beauty) detector è stato progettato per rispondere ad una domanda precisa: esiste l’antimateria e dove è andata a finire? L’universo ebbe inizio circa 13,7 miliardi di anni fa sottoforma di “brodo” omogeneo di energia e particelle, denso ed estremamente caldo. L’energia si convertì presto in particelle di materia e antimateria che, urtando, si annichilavano ritrasformandosi in energia. Per un breve periodo ci fu un bilanciamento perfetto (simmetria) tra materia e antimateria. Poco dopo la nascita dell’universo, le particelle e le antiparticelle acquisirono la loro massa caratteristica e avvenne un fenomeno che differenziò la materia dall’antimateria, causando l’asimmetria tra le due (ma oggi non c’è traccia di antimateria, ad esempio non esistono stelle o galassie di antimateria). La spiegazione completa di questa simmetria imperfetta sembra essere “nuova fisica” che può essere rivelata con il raggiungimento di una maggiore energia nelle collisioni, ricreando le condizioni di quando l’universo aveva solo un centesimo di miliardesimo di secondo, in cui furono prodotte coppie di quark chiamati beauty (bellezza) e anti-beauty. LHC accelererà particelle alla più alta energia mai raggiunta in laboratorio e il rivelatore LHCb registrerà le collisioni tra queste particelle. Siccome le coppie di quark beauty e anti-beauty prodotte nella collisione viaggiano vicino alla
ANTIMATERIA: MATERIA ALLO SPECCHIO L’antimateria è molto più che un argomento da fantascienza. E’ possibile crearla e studiarla in laboratorio se si dispone di energia sufficiente o di una temperatura abbastanza alta. Un collisore di particelle come l’LHC al CERN può essere utilizzato come fabbrica di antimateria. L’antimateria è la controparte della materia, la sua immagine speculare. Un oggetto di antimateria resta indistinguibile da uno di materia fino a che i due non vengono in contatto. Quando ciò avviene si ha l’annichilazione, che lascia solamente una scia di energia. Nel 1966, il fisico russo Andrei Sakharov delineò tre condizioni necessarie perché la materia predominasse nell’universo. Una di queste condizioni è che dovrebbe esserci una differenza misurabile tra materia e antimateria: l’immagine speculare non sarebbe, quindi, perfetta. L’osservazione di certe collisioni di particelle hanno mostrato che la simmetria speculare non è perfetta per una collisione su un migliaio. Da altre osservazioni, tuttavia, si trova che questo non è sufficiente a spiegare l’asimmetria materiaantimateria che caratterizza il nostro universo.
LHC: gli esperimenti principali
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Un’immagine generata al computer del rivelatore LHCb
L’INTERAZIONE FORTE: La materia è fatta di atomi, ciascuno formato da un nucleo circondato da una nuvola di elettroni. I nuclei sono costituiti da protoni e neutroni, a loro volta costituiti da quark, i quali sembrano essere costituenti elementari. I quark vengono trattenuti all’interno di protoni e neutroni da una forza nota sotto il nome di “Interazione Forte”, dovuta allo scambio di particelle chiamate gluoni. L’interazione forte è anche responsabile per il legame tra protoni e neutroni nel nucleo. la fisica dell’Interazione Forte è in buona parte compresa, restano da spiegare due fenomeni fondamentali: il confinamento ed il meccanismo di generazione della massa . IL CONFINAMENTO: Non si è mai riusciti ad osservare un quark isolato: i quark, così come i gluoni, sembrano essere permanentemente legati fra loro e confinati dentro particelle composite, come i protoni e i neutroni. Il meccanismo esatto all’origine di questo fenomento (chiamato confinamento) rimane sconosciuto. LA GENERAZIONE DELLA MASSA: Si sa che i protoni, così come i neutroni, sono costituiti da tre quark. Sommando però i valori delle masse dei tre quark si arriva appena all’ 1% circa della massa di un protone o di un neutrone. Da dove viene il restante 99%? Il meccanismo che confina i quark all’interno di protoni e neutroni sarebbe quindi anche responsabile della generazione della maggior parte della massa dei costituenti del nucleo (e quindi, visto che la massa degli atomi è essenzialmente concentrata nei nuclei, della maggior parte della massa della materia ordinaria?)
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traiettoria delle particelle che collidono, l’esperimento LHCb è essenzialmente una serie di rivelatori collocati vicino all’acceleratore, uno dietro l’altro per 20 metri. In totale il rivelatore pesa circa 4500 tonnellate. LHCb registrerà con estrema precisione un miliardo di coppie di quark anti-beauty e beauty all’anno. ALICE è un esperimento gigantesco (16 m di altezza e larghezza, 26 m di lunghezza). Gli scienziati sperano di ricreare (su un volume confrontabile con quello di un nucleo atomico, per un istante infinitesimo), attraverso collisioni ad altissima energia tra nuclei di piombo accelerati nell’LHC a velocità prossime a quella della luce, lo stato della materia esistente un milionesimo di secondo dopo il Big Bang e durata solo qualche frazione di secondo. Un Plasma di Quark e Gluoni allo stato liquido in cui, a causa delle altissime temperature (2.000 miliardi di gradi, 100.000 volte più alta di quella presente al centro del Sole) dell’universo primordiale, la teoria delle interazioni forti predice che i quark e i gluoni, normalmente confinati all’interno di particelle composte come protoni e neutroni, siano liberati (deconfinamento). ALICE studierà questo plasma mentre espandendosi e raffreddandosi si trasforma nuovamente in materia ordinaria, con lo scopo di esplorare in profondità la fisica del confinamento, sondare le proprietà del vuoto, spiegare il meccanismo di generazione della massa nell’interazione forte e capire quindi i processi che hanno gradualmente dato luogo alle particelle che costituiscono la materia dell’universo attuale. altri due rivelatori minori, ma specializzati, sono: Lhcf che simulerà i raggi cosmici e Totem che misurerà la grandezza del protone e il suo comportamento.
Una simulazione di una collisione di ioni di piombo in ALICE
scienza
Esperimento TOTEM
LHC: DOPO IL TILT, SI RIPARTE IN AUTUNNO Il 19 settembre 2008, poco dopo il grande successo della prima grande “prova generale” del 10 settembre, LHC aveva subito una battuta d’arresto a causa di un malfunzionamento che aveva mandato in tilt l’acceleratore. Dalle ricerche seguenti era emerso che il problema era nato dal difettoso collegamento elettrico tra due magneti dell’acceleratore. Come risultato, tutti i 53 magneti dell’acceleratore, disposti lungo i 27 km della circonferenza, dovettero essere puliti e riparati, per un costo di 15 milioni di franchi (in pratica il conto per le pulizie più salato della storia), cui dovrebbero sommarsi 10/20 milioni per ricostruire gli elementi di ricambio. In questi giorni il Cern ha annunciato la ripresa dei lavori a settembre 2009, con la prima collisione di particelle prevista a ottobre. Questo è in effetti il terzo rinvio per il Cern, che aveva originariamente previsto il restart prima ad aprile e poi a giugno. Ha detto Rolf Heuer, direttore generale dell’istituto, che “questa nuova data è sicuramente la migliore per l’acceleratore e per i fisici che stanno aspettando di lavorare sui dati”. E conclude dicendo che si tratta di una precauzione necessaria a far si che l’acceleratore funzioni correttamente.
vista all’interno del settore 3-4 del tunnel del LHC dove si è verificato il guasto del 19 settembre
ROLF-DIETER HEUER Direttore Generale del CERN dal 2009
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CERN, 3 marzo 2009 - 20° anniversario della nascita del web: TIM BERNERSLEE e ROBERT CAILLIAU ai lati del computer NeXT (primo server web).
QUI È NATO IL WEB Il World Wide Web è nato al CERN nel 1989 (quest’anno si festeggiano i 20 anni), da un’idea di Tim Berners-Lee e Robert Cailliau. Nacque nel 1980 come progetto marginale, chiamato ENQUIRE, basato sul concetto dell’ipertesto (anche se Berners-Lee ignorava ancora la parola “ipertesto”). Con lo scopo di scambiare efficientemente dati tra chi lavorava a diversi esperimenti, è stato introdotto al CERN nel 1989 con il progetto WordWideWeb: il primo browser sviluppato sempre da Berners-Lee. Inoltre Tim Berners-Lee sviluppò le infrastrutture che servono il Web e cioè il primo web server. Il 30 Aprile 1993 il CERN annunciò che il World Wide Web sarebbe stato libero per tutti. Una copia della prima pagina web, creata da Berners-Lee, è disponibile sul sito del W3C. Nel 1993 la NCSA rilasciò il primo browser grafico, Mosaic. Da quel momento lo sviluppo del www fu inarrestabile. Attualmente il CERN sta coordinando le attività per creare il Grid, una “griglia” di computer collegati a livello mondiale attraverso reti di comunicazione. Il Grid costituirà un’enorme potenza di calcolo.
IAN BIRD (capo sviluppo del grid)
IL BROWSER REALIZZATO DA BERNERS LEE
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NCSA MOSAIC 0.6 beta
porte da interni infissi esterni ingressi automatici
LECCE - VIA PARINI, 39/41 Tel. 0832.314902 | woodproject@libero.it
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FENDI CASA - Collezione 2009 le ambientazioni si vestono con i colori chiari del ghiaccio, abbinati a tinte intense, varianti scure del dark-moka, del blu notte e del nero. L’impatto emozionale di colori e decori, a monte è supportato dall’elevato standard del design e dalla qualità “made in Italy”: divani e poltrone sono realizzati “artigianalmente”, curati nei dettagli, eleganti e confortevoli. Pregiati velluti in seta, ciniglie e rasi sontuosamente ricamati a sfumature, vestono gli elementi imbottiti, le forme e i volumi fuori dall’ordinario. La caratteristica lavorazione a capitonné, che disegna schienali e imbottiture. Sempre presenti le tradizionali pelli pieno fiore in diverse varianti: lisce, madreperlate oppure arricchite con polveri argentate. Tradizionale la soffiatura a bocca dei mastri vetrai di Murano per la creazione di oggetti unici come lampadari e vasi in vetro. Una poliedrica kermesse di proposte, allineate in una straordinaria sequenza, visioni e interpretazioni uniche del lusso nel mondo dell’abitare, da percorrere lasciandosi stupire e sedurre.
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abitare
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EMMA MARCEGAGLIA La carriera che ha portato per la prima volta una donna alla guida di CONFINDUSTRIA
Photo: GIUSEPPE NICOLORO
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personaggi
Emma Marcegaglia è nata a Mantova il 24 dicembre 1965 da Steno e Palmira Bazzini, secondogenita dopo Antonio. Frequenta le elementari a Gazoldo degli Ippoliti (MN), dove si trova la sede principale delle aziende della Marcegaglia S.p.A., gruppo industriale attivo nella lavorazione dell’acciaio fondato nel 1959 dal padre Steno. Frequenta le scuole medie inferiori ed il liceo scientifico a Mantova, diplomandosi nel 1985. Gli studi proseguono all’università Bocconi di Milano, dove consegue a pieni voti nel 1989 una laurea in Economia Aziendale, perfezionandosi infine con un Master in Business Administration presso la New York University.
Inizia subito a lavorare nel gruppo Marcegaglia dove da sempre la conduzione, la proprietà e il consiglio di amministrazione sono sotto la guida della famiglia. Emma affianca il fratello Antonio occupandosi della parte amministrativa e finanziaria.
Nel gennaio 1990 il padre le chiede di seguire Albarella S.p.A., di cui il gruppo Marcegaglia ha acquistato il 100% delle azioni. Albarella è un’isola privata situata nella laguna a sud della città di Venezia. Situata nel Parco Naturale del Delta del Po, collegata con un ponte alla terraferma, l’isola misura 5 Km di lunghezza per 1,5 di larghezza: si tratta di oltre 500 ettari coperti dalla macchia mediterranea. L’isola conta due milioni di alberi di 150 specie arboree diverse, tra cui il pino marittimo e il pioppo bianco “Populus Alba”, da cui l’isola prende il proprio nome. Emma affianca la KTMG, la società di revisione che compie un’analisi della situazione aziendale di Albarella, la quale opera nel mercato del turismo e della gestione alberghiera e immobiliare.
Con determinazione, a partire dal 1991, vara nuove strategie che riportano l’azienda in positivo e nel contempo migliorano la qualità del prodotto. Nel frattempo viene creata una nuova struttura all’interno del gruppo Marcegaglia, l’ufficio servizi finanziari, dedicata alla gestione della tesoreria del gruppo: è Emma che viene scelta per dirigerlo, occupandosi (per tutte le società
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del gruppo) della gestione dei rapporti con le banche,
Luigi Bonnefon, all’epoca di soli 37 anni).
delle attività sui mercati, dei titoli di stato e aziendali.
Con il 99.2% delle preferenza (1.328 voti su 1.330),
Nel 2001 sposa Roberto Vancini, ingegnere informatico, e
dalla maggioranza che l’ha eletta è stata definita una
nel 2003 ha avuto una figlia, Gaia.
“bulgara”.
Insieme al fratello Antonio, è amministratore delegato
Con cerimonia ufficiale all’Auditorium della Musica di
del gruppo e di tutte le società controllate; il padre
Roma, il 23 maggio 2008, è investita del titolo di presidente
Steno ricopre invece la carica di presidente.
di Confindustria.
Emma Marcegaglia è inoltre presidente della Fondazione
Succede a Luca Cordero di Montezemolo.
Areté Onlus per il sostegno dell’attività Vita-Salute San Raffaele, membro permanente del “Enterprise Policy
HANNO DETTO DI LEI:
Group – Professional Chamber” e del Comitato Esecutivo
• La Marcegaglia è molto brava (Sergio Marchionne).
dell’Aspen Institute Italia.
• Forza Emma, forza Confindustria. A ciascuno di voi
Ha
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ricoperto
gli
incarichi
di
vice
presidente
di
auguro di poter riuscire a trasformare in realtà i vostri
Confindustria per l’Europa, presidente nazionale dei
progetti e i vostri sogni (Silvio Berlusconi).
Giovani Imprenditori di Confindustria, presidente dello
• Determinata e umile; bravissima a scuola e sempre pronta a
YES (Young Entrepreneurs for Europe), vice presidente di
scherzare; eccezionale e affettuosa (Katia Bulgarelli).
Confindustria con deleghe all’energia e al coordinamento
• Nel momento in cui uno si impegna a fondo, anche la
delle politiche industriali e ambientali.
provvidenza allora si muove. Infinite cose accadono per
Per il suo attivo impegno in Confindustria, il 13 marzo è
aiutarlo, cose che altrimenti non sarebbero mai avvenute.
eletta presidente di Confindustria per il periodo dal 2008
Qualunque cosa tu possa fare o sognare di poter fare,
al 2012, diventando così la prima donna a ricoprire la
incominciala! L’audacia ha in sé genio, potere e magia:
carica, oltre che la seconda più giovane (nel 1910 è eletto
incominciala adesso (Luca Cordero di Montezemolo).
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BMW F800R Naked Sportiva Nel 2006, con lâ&#x20AC;&#x2122;arrivo della Serie F 800, BMW Motorrad è entrata per la prima volta nel segmento delle medie cilindrate. Dopo la sportiva F 800 S, e la turistica F 800 ST, nel 2007 hanno debuttato la F 800 GS e la F 650 GS, due Enduro che hanno completato la gamma GS della famiglia BMW. Con il lancio della F 800 R BMW Motorrad compie il passo successivo: la F 800 R è una Roadster sportiva sviluppata per esaltare il divertimento di guida. Si posiziona tra le affermate Naked della famiglia BMW la R 1200 R e K 1300 R.
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moto
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DESIGN DA ROADSTER: SPORTIVO E DINAMICO Il design della nuova F 800 R ha numerosi punti di contatto con la nuova K 1300 R. Sin da ferma esprime una forte aggressività e, grazie ad una sezione posteriore dal look leggero e alla combinazione compatta di proiettore e strumentazione, la F 800 R si presenta anche corta e slanciata. Grande attenzione è stata dedicata ai dettagli più importanti e molti sono i particolari rivisiti: le lancette della strumentazione (ora più adattate al look dinamico), la piastra superiore della forcella ed i riser del manubrio e, non ultimo, il manubrio che ha ora una sagoma cuneiforme. Rispetto alla F 800 S, l’altezza della sella è inferiore, dettaglio apprezzato da ragazze e neopatentati. Il cruscotto con strumentazione analogica fornisce al guidatore le informazioni in modo chiaro e veloce. BMW offre, come optional, un computer di bordo che comprende molte funzioni. Il proiettore sdoppiato asimmetrico con coperchio in materiale sintetico trasparente già visto sulla F 800 GS conferisce alla nuova F 800 R un look sportivo ed il family feeling BMW. La F 800 R è disponibile in tre colori: bicolore Alpinwhite pastello e Schwarz lucido seta che segue il trend attuale, Feuerorange pastello, più sportivo e provocatorio e White aluminium metallizzato opaco, moderno e tecnico. Telaio, forcellone e motore sono tenuti in nero. Insieme ai cerchi in lega verniciati anche in nero. In contrasto, la molla dell’ammortizzatore posteriore di colore arancione. Il ricco programma di accessori consente di personalizzare la F 800 R secondo le esigenze del cliente.
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moto
La F 800 R è disponibile in tre colori: bicolore Alpinewhite, Fireorange e Whitealuminium.
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LA CICLISTICA: MOTORE E TELAIO, UNIONE PERFETTA
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Tutte le caratteristiche tecniche della nuova
telaio di alluminio attraverso quattro perni.
F 800 R sono state scelte e sviluppate in coerenza
La nuova F 800 R è equipaggiata con un nuovo
con la tipologia di moto: peso a secco di soli 177
forcellone
kg,199 kg con pieno di benzina, la ciclistica con
monobracci oscillanti, la struttura è in lega
forcella tradizionale e forcellone oscillante e
leggera e dona alla moto un look agile e
la trasmissione finale a catena.
sportivo.
La ciclistica assicura elevata maneggevolezza,
All’anteriore
agilità e precisione ed il massimo divertimento di
con
guida su strade aperte ricche di curve.
sovrapposizione
Per ottenere un collegamento il più possibile
e dello stelo. La solidità delle sospensioni
diritto tra cannotto di sterzo e fulcro del
influenza positivamente la stabilità di traiettoria
forcellone, è stato utilizzato il telaio in alluminio
e il comportamento di guida.
della F 800 S, estremamente resistente alle
La nuova F 800 R si muove agilmente anche nei
torsioni.
cambi
Per ottimizzare il peso e l’ingombro, il motore
al guidatore feedback diretto per il massimo
è
steli
di
posteriore.
c’è
(Ø
43
differenza
dei
una
forcella
telescopica
mm)
con
sostanziosa
del
direzione
A
fodero
più
una
della
secchi,
forcella
trasmettendo
nella
divertimento sulle strade ricche di curve. La
ciclistica. Il blocco motore è imbullonato al
taratura molla/ammortizzatore è adatta alla
telaio sopra il forcellone.
dinamica di guida, l’escursione anteriore di 125 mm
Il telaietto posteriore, in tubi d’acciaio, è quasi
è un ottimo compromesso tra comfort e tenuta di
identico a quello della F 800 S ed è collegato al
strada. L’ammortizzatore di sterzo è di serie.
integrato
come
elemento
portante
moto La nuova piastra di sterzo superiore è in lega leggera fucinata; i riser del manubrio, anche essi fucinati, supportano un largo manubrio in lega a forma di cuneo. Il nuovo ammortizzatore di sterzo aumenta la stabilità di guida e la precisione dello sterzo. L’eccellente dinamica di guida viene promossa dalla ripartizione equilibrata delle masse. Al posteriore c’è un’ammortizzazione regolabile in estensione e, tramite un pomello facilmente accessibile, nel precarico della molla. La taratura molla/ammortizzatore è stata adattata alle esigenze della nuova F 800 R. L’escursione è di 125 mm. Le
ruote
fucinate
caratterizzate
in
lega
dalla
leggera
valvola
sono
montata
lateralmente che facilità il controllo della pressione dei pneumatici. La ruota anteriore dalle dimensioni 3,5 x 17” calza un pneumatico 120/70 ZR 17, mentre la ruota posteriore dalle dimensioni 5,5 x 17” consente di montare un pneumatico 180/55 ZR 17.
MOTORE: IL BICILINDRICO LE DONA GRANDE DINAMICITÀ La nuova F 800 R è equipaggiata con un motore bicilindrico parallelo in linea con cilindri inclinati in avanti di 30 gradi, fronte marcia, con fasatura dei cilindri a 360 gradi. La testata del motore ha due alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro. La sonorità ricorda i motori boxer di maggior cubatura. Il motore, di 798 cm³ di cilindrata, ha una potenza di 64 kW/87 CV a 8.000 giri/min. e una coppia di 86 Nm a 6.000 giri/min. Rapido nel salire di giri, sviluppa già a 5.000 giri/ min. il 90% della coppia massima e, tra i 5.000 e gli 8.000 giri/min., il motore spinge con vigore rendendo appagante la guida sportiva. La rapportatura del cambio è ottimizzata per aumentare il divertimento di guida: mentre la rapportatura delle prime tre marce è identica a quelle della F 800 S, dalla quarta alla
DATI TECNICI F 800 R: CILINDRATA: 798 cm³ POTENZA MASSIMA: 64kw - 87cv a 8.000 g/min. (versione depotenziata: 25kw - 34cv) COPPIA MASSIMA: 86 Nm a 6.000 g/min. (vers.depot.: 55 Nm) GAS DI SCARICO: Catalizzatore a 3 vie (Euro 3) PNEUMATICO ANTERIORE: 120/70 ZR 17 PNEUMATICO POSTERIORE: 180/55 ZR 17 PASSO: 1.514 mm FRENO ANTERIORE: doppio disco flottante (Ø 320 mm), pinza fissa a 4 pistoncini FRENO POSTERIORE: a disco singolo (Ø 265 mm), pinza flottante a pistoncino singolo ALTEZZA SELLA: 800 mm (bassa 775 - alta 825) LUNGHEZZA AL CAVALLO: 1.770 mm (bassa 1.720 - alta 1.820) PESO CON PIENO DI BENZINA¹: 199 kg PESO A SECCO²: 177 kg CAPACITÀ DEL SERBATOIO: 16 lt 1. In conformità alla normativa 93/93/CE con i liquidi di esercizio e serbatoio carburante riempito al 90% della capacità. 2. Peso a vuoto senza tutti i liquidi di esercizio.
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sesta è stata accorciata per essere più adatta
Per la F 800 R è stato sviluppato un nuovo impianto
alla destinazione della moto: la guida su strade
di scarico con catalizzatore separato, in questo
extraurbane ricche di curve.
modo il terminale della F 800 R, in acciaio inox
L’eliminazione quasi totale delle inevitabili forze
opaco, è più corto contribuendo all’immagine
d’inerzia che si manifestano nei motori bicilindrici
dinamica e sportiva della nuova Roadster BMW.
avviene attraverso un sistema tuttora esclusivo
Pur
nel panorama della produzione motociclistica:
prestazioni, il consumo del propulsore è rimasto
una biella che compensa le forze d’inerzia di primo
molto
e di secondo ordine, in modo da ridurre al minimo
categoria. Nella guida su strade extraurbane è
le vibrazioni, migliorando il comfort per pilota e
possibile percorrere 100 chilometri con meno di
passeggero.
5 litri di benzina. Il serbatoio da 16 litri consente
Un altro grande vantaggio di questa elegante
un’autonomia di circa 300 chilometri.
costruzione è la sua bassa rumorosità perché
BMW Motorrad fornisce (ex fabbrica e senza
vengono evitati i tipici rumori delle ruote dentate
sovrapprezzo) anche una versione con potenza
o delle catene.
ridotta a 25 kw (34 cv) a circa 7.000 giri/min. e
assicurando
contenuto
divertimento
ed
è
il
di
guida
riferimento
e
della
Anche il circuito dell’olio presenta dei dettagli
55 Nm a circa 3.500 giri/min., per i neopatentati.
tecnici raffinati e si distingue dallo standard
La riduzione della potenza avviene attraverso un
della categoria per la lubrificazione a carter
meccanismo delle valvole a farfalla modificato
semisecco.
che ne limita l’angolo di apertura.
ARNALDO POMODORO
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arte
Arnaldo Pomodoro: SFERA N° 6
Esigenza prioritaria nel mio lavoro è sempre stata la relazione dell’opera con lo spazio in cui viene collocata. La scultura, infatti, è la realizzazione di un “proprio” spazio dentro lo spazio maggiore dove si vive o ci si muove. L’opera, quando trasforma il luogo in cui è posta, ha veramente una valenza testimoniale del proprio tempo, riesce ad improntare di sé un contesto, per arricchirlo di ulteriori stratificazioni di memoria.
Oggi penso che le mie sculture siano cristalli, o nuclei, oppure occhi o fuochi, per la frontiera e per il viaggio, per la complessità, per l’immaginario.
Arnaldo Pomodoro.
ARNALDO
POMODORO 85
Arnaldo Pomodoro nasce nel Montefeltro nel 1926, si trasferisce a Milano nel 1954. Qui frequenta intellettuali come Alfonso Gatto, Leonardo Sinisgalli, Ettore Sottsass, Fernanda Pivano, e artisti come Fontana, Munari, Mulas, Baj e tanti altri. Realizza i primi gioielli che esporrà in alcune edizioni della Triennale milanese e i rilievi in cui emerge una singolarissima “scrittura” inedita nella scultura, subito notata e interpretata dai maggiori critici. Nei primi anni Sessanta affronta la tridimensionalità e sviluppa la ricerca sulle forme della geometria solida: ne smangia la superficie e provoca erosioni e fratture, con l’intento di romperne la perfezione e scoprirne la parte interna. Nel 1966 gli viene commissionata una sfera di tre metri e mezzo di diametro per l’Expo di Montreal, ora a Roma di fronte alla Farnesina: è il passaggio alla scultura monumentale. E’ la prima delle numerose opere dell’artista che hanno trovato collocazione in spazi pubblici di grande suggestione e importanza simbolica: nelle piazze di molte città (Milano, Copenaghen, Brisbane, Los Angeles, Darmstadt), nel parco della Pepsi Cola a Purchase, New York, di fronte al Trinity College dell’Università di Dublino, al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, di fronte alle Nazioni Unite a New York, nella sede parigina dell’UNESCO. Nel 2000 ha realizzato la nuova “Sala d’armi” del Museo Poldi Pezzoli di Milano, nel 2002 una grande “Corona radiante” (con crocifisso di Giuseppe Maraniello) nella Cattedrale di St. John the Evangelist a Milwaukee, e nel 2003 la Croce e l’Altare per la Nuova Aula Liturgica di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, progettata da Renzo Piano. Nel 2004 è stata collocata a Roma, in piazzale Nervi, la scultura “Novecento” (altezza 21 metri e diametro 7), commissionata all’artista in occasione del Giubileo per celebrare il passaggio del millennio.
Arnaldo Pomodoro: OBELISCO NOVECENTO (Roma - Eur)
Arnaldo Pomodoro: IL GRANDE DISCO (Charlotte - USA)
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arte Memorabili mostre antologiche, a partire da quelle alla Rotonda della Besana di Milano nel 1974 e al Forte di Belvedere di Firenze nel 1984, fino a quelle a Parigi nei Giardini del Palais-Royal nel 2002, nel centro cittadino di Lugano nel 2004 e a Palazzo Magnani a Reggio Emilia nel 2006 lo hanno consacrato artista tra i più significativi del panorama contemporaneo. Mostre itineranti si sono inoltre svolte in Europa, Stati Uniti, Australia e Giappone. Ha insegnato nei dipartimenti d’arte delle università americane: Stanford University, University of California a Berkeley, Mills College. Si è dedicato anche alla scenografia, antica passione della giovinezza, realizzando “macchine spettacolari” in numerosi lavori teatrali, dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica: a partire dalla messinscena con Ronconi sul lago di Zurigo di un testo di Kleist nel ’72 e dalle straordinarie
Arnaldo Pomodoro: SOGLIA: A EDUARDO CHILLIDA
FONDAZIONE ARNALDO POMODORO (Milano) (foto Vaclav Sedy)
esperienze a Gibellina sui ruderi negli anni Ottanta, fino a “Un ballo in maschera” di Verdi, rappresentato nel 2005 al Teatro dell’Opera di Lipsia con la regia di Ermanno Olmi e la direzione di Riccardo Chailly. Ha avuto numerosi e importanti premi: a San Paolo nel ‘63, a Venezia nel ‘64, uno dei sei premi internazionali del Carnegie Institute nel ’67, con Albers, Bacon, Miró, Paolozzi e Vasarely, il Praemium Imperiale per la scultura a Tokyo nel 1990. Nel 1992 il Trinity College dell’Università di Dublino gli conferisce la Laurea in Lettere honoris causa e nel 2001 l’Università di Ancona quella in Ingegneria edilearchitettura. Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine “Al merito della Repubblica Italiana” nel 1996, riceve nel 2005 la Medaglia d’oro del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Vive e lavora a Milano a fianco della “darsena” di Porta Ticinese.
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Arnaldo Pomodoro: OBELISCO NOVECENTO (Roma - Eur)
Aforismi di Arnaldo Pomodoro:
una termite, per separare e togliere, per entrare all’inter-
• «Avevo già capito che la strada della pittura non mi era
no della forma, per distruggerne il significato simbolico.
congeniale, mentre ero attratto dalla materia che avevo
In questo sentimento c’era forse anche la memoria della
bisogno di toccare e di trasformare.»
guerra che, a Orciano di Pesaro, era stata molto dura: lì
• «Ho sempre considerato importante l’insegnamento, il
vicino passava la “linea gotica”, e ci furono continui bom-
rapporto con i giovani studenti, cercando di ristabilire il
bardamenti. A venti chilometri c’era la polveriera di Mon-
clima stimolante della bottega, dove insieme si può speri-
tecchio, che fu fatta saltare dai tedeschi con un’esplosio-
mentare e progettare.»
ne spaventosa: ci parve un grande terremoto, ma fu anche
• «Ho scelto i solidi della geometria intervenendo come
il segno che la guerra stava per finire.»
Arnaldo Pomodoro: SFERA CON SFERA (Dublino - Trinity College)
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Arnaldo Pomodoro: ST. PETER’S CHURCH (New York)
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R O L E X PRESTIGIOSI DA 100 ANNI
La storia di Rolex è intimamente legata all’intraprendenza e allo spirito di iniziativa di Hans Wilsdorf, un bavarese che nel 1905, all’età di ventiquattro anni, fonda a Londra una società specializzata nella distribuzione di articoli di orologeria. In un’epoca in cui gli orologi da taschino sono ancora universalmente diffusi, Hans Wilsdorf punta sul futuro dell’orologio da polso. Per garantire ai clienti l’affidabilità dei suoi modelli, rivoluzionari per quei tempi, li dota di un movimento di alta precisione fabbricato in Svizzera. In oro o in argento, questi orologi decisamente all’avanguardia suscitano l’interesse di un pubblico moderno in tutti i paesi del Commonwealth. È nel 1908 che Hans Wilsdorf crea il marchio Rolex per firmare i suoi modelli. Dal Datejust (primo orologio con datario) al Submariner (primo orologio impermeabile fino a 200 metri), Rolex continua a proporre sempre più ardite innovazioni tecnologiche. Fin dagli inizi, Wilsdorf associa il nome Rolex a imprese eccezionali, provando in tal modo la superiorità dei suoi orologi: dalla vetta dell’Himalaya alla Fossa delle Marianne, nessun altro orologio colleziona così prestigiosi successi.
Submariner Date
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PRECISIONE INNANZITUTTO
Per conquistare un pubblico esigente, Rolex punta in primo luogo sulla qualità del movimento. Nell’intento di migliorarne continuamente l’affidabilità, Hans Wilsdorf sottopone i suoi modelli a un sempre maggior numero di test ufficiali. E i risultati non si fanno attendere. Nel 1910 ottiene in Svizzera il primo certificato di cronometro mai rilasciato a un orologio da polso. Nel 1914, l’osservatorio di Kew in Gran Bretagna conferisce a un Rolex un certificato di precisione di classe A, fino ad allora appannaggio dei cronometri della marina. Questa è la prova che, ormai, precisione e orologio da polso vanno di pari passo. Dopo la prima guerra mondiale, nel 1919, Wilsdorf fonda a Ginevra “Montres Rolex SA”. La scelta di avvicinarsi a Bienne, dove sono fabbricati i movimenti, è dettata dalla volontà di esercitare un controllo diretto sulle varie fasi della produzione e sulla qualità del prodotto finito.
Sea Dweller - DEEPSEA
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orologi
2 RIVOLUZIONI: L’OROLOGIO IMPERMEABILE E L’AUTOMATICO Nell’intento di migliorare l’affidabilità dei suoi orologi e garantirne il successo in tutto il mondo, Wilsdorf realizza, nel 1926, il primo orologio veramente impermeabile all’acqua, all’aria e alla polvere. Chiamato OYSTER, questo orologio dalla cassa assolutamente ermetica, come un’ostrica appunto, continua a funzionare perfettamente dopo quindici ore e quindici minuti di traversata della Manica al polso di una giovane nuotatrice britannica. Si tratta di un evento eccezionale. Hans Wilsdorf fa pubblicare un’inserzione sulla prima pagina del Daily Mail in cui annuncia il successo di questo orologio impermeabile con il quale inizia la marcia trionfale del ROLEX OYSTER nel mondo. Ma Wilsdorf non riposa sugli allori: una cassa perfetta come quella dell’Oyster ha bisogno di un movimento ancora più perfezionato. Nel 1931, Rolex inventa così il meccanismo di ricarica automatica a rotore “Perpetual”. Un’altra rivoluzione tecnologica e culturale che avrebbe cambiato radicalmente le abitudini di tutti. Il nuovo sistema segna infatti la fine della ricarica manuale: grazie al semplice movimento del polso l’orologio viene ricaricato automaticamente, garantendo così il funzionamento ininterrotto del meccanismo. Va notato che la cassa impermeabile è stata una condizione necessaria per la creazione del rotore “Perpetual”. Un orologio automatico funziona infatti in modo preciso soltanto se dotato di una cassa perfettamente ermetica. Questa soluzione d’avanguardia è peraltro all’origine di tutti gli orologi automatici moderni.
Day-Date II Datejust Special Edition
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TAPPE FONDAMENTALI DELLA STORIA ROLEX: 1905 Hans Wilsdorf, fondatore della Rolex, si specializza nei movimenti ad ancora, precisi ma costosi. 1910 Rolex dimostra che un orologio da polso di dimensioni ridotte può essere talmente preciso da meritare, ed ottenere, il certificato ufficiale svizzero. È il primo “cronometro da polso” ufficialmente riconosciuto. 1914 Per la prima volta nella storia, un famoso osservatorio, quello di Kew, in Gran Bretagna, assegna ad un orologio da polso - un Rolex - un certificato di classe “A”. 1926 Rolex presenta l’Oyster, il primo orologio realmente impermeabile e con protezione assoluta contro l’acqua e la polvere. 1927 L’orologio da polso di Mercedes Gleitze, che effettua a nuoto la traversata della Manica, ha una cassa Oyster. L’orologio rimane perfettamente impermeabile. 1931 Rolex inventa e fa brevettare il meccanismo di ricarica automatica a rotore “Perpetual”. 1945 Rolex presenta il “Datejust”, primo cronometro da polso a fornire l’indicazione della data in un riquadro collocato all’interno del quadrante. 1953 Rolex partecipa alla conquista dell’Everest: la spedizione vittoriosa guidata da Sir John Hunt è equipaggiata con cronometri “Oyster Perpetual”. 1953 Rolex realizza il “Submariner”, il primo orologio da immersione impermeabile (allora) fino a 100 m di profondità (oggi 300 metri).
Cosmograph Daytona
1954 Rolex presenta il GMT-Master, primo orologio da polso, automatico ed impermeabile, con indicazione simultanea
dell’ora di due fusi orari a scelta. 1956 Rolex lancia il “Day-Date”, primo cronometro da polso al mondo ad indicare il giorno della settimana in lettere e in ventisei lingue. 1960 Uno speciale Rolex Oyster, con movimento tradizionale, applicato all’esterno del batiscafo “Trieste” del professor Jacques Piccard, si immerge al largo di Guam, nel Pacifico ad una profondità di 10.916 metri. Benchè esposto ad una pressione superiore ad una tonnellata per centimetro quadrato, l’orologio si mantiene perfettamente funzionante. 1971 Rolex crea il “Sea-Dweller 2000”, il primo cronometro da polso impermeabile fino ad una profondità di 610 metri. Il “Sea-Dweller” è provvisto di una valvola ad elio che permette, durante la fase di decompressione, una pressione dell’orologio pari a quella del sommozzatore. 1978 Reinhold Messner, compiendo la sua storica scalata dell’Everest senza ossigeno, porta al polso un cronometro “Oysterquartz”. 1980 Rolex realizza il modello “Sea-Dweller 2004”, garantito impermeabile fino a 1220 m, provvisto di una valvola ad elio ed un vetro di zaffiro. 1983 Rolex presenta il “GMT-Master II”, impermeabile e automatico, con lunetta girevole, una lancetta 24 ore ed una lancetta 12 ore indipendente per l’indicazione simultanea dell’ora di due fusi orari a scelta. OGGI Sono oltre sei milioni i movimenti Rolex ai quali è attribuito il certificato ufficiale di cronometro. Si tratta di più della metà di tutti i cronometri svizzeri esaminati dall’Ufficio Svizzero di Controllo Cronometri.
INNOVAZIONE NELLA CONTINUITÀ
Nel 1963 le redini della società passano nelle mani di André J. Heiniger. Quarantaduenne, ha già una grande esperienza del settore, in Svizzera e all’estero. Egli condivide le idee del suo predecessore e, per più di trent’anni, svolgerà un ruolo fondamentale per lo sviluppo di Rolex, diventando l’artefice del suo straordinario successo nel mondo intero. Uomo di grandi intuizioni, decide di mantenere l’Oyster come punta di diamante della collezione e di porre l’accento sulla certificazione sistematica degli orologi. Inoltre, per garantire il controllo di qualità dei prodotti Rolex, decide di concentrare in Svizzera tutte le fasi dei processi di produzione. Rolex rafforza la sua presenza nei cinque continenti, puntando sull’esclusività della distribuzione grazie alla creazione di nuove filiali e all’intensificazione dei rapporti con la clientela. Gli anni settanta vedono l’avvento dell’orologio al quarzo. Rolex partecipa attivamente allo sviluppo di questa tecnologia, ma André J. Heiniger sceglie, con grande sorpresa di tutti, di restare fedele all’orologio meccanico: una decisione strategica vincente che lo renderà uno straordinario protagonista dell’orologeria moderna. Nonostante i prodotti vengano tuttora realizzati, montati e finiti a mano, la Casa ginevrina si avvale di tutte le tecnologie più avanzate. Modernità degli strumenti, rinnovamento continuo degli impianti, progettazione computerizzata, garantiscono la qualità e contribuiscono alla notorietà dei prodotti.
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