Anno 2014 • N. 1
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
ITINERARI DI
La Russia degli zar
RECEPTION
Camping Cloud, tutto il mondo del camping in una nuvola
JUNIOR CLUB Il sentiero beffardo
natural-mind.it
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Magazine prodotto con energia certiďŹ cata
in collaborazione con FAITA
Nasce Camping Cloud® Cari lettori, l’anno di natural mind® inizia con due importanti novità. La prima riguarda il restyling del magazine, per renderlo più fruibile. D’ora in poi, avrà testi più corti, foto più grandi e caratteri più leggibili, come si conviene al web. La seconda novità interessa il mondo del camping, che è il primo riferimento della testata. Nasce, infatti, il portale Camping Cloud® (www.campingcloud.it) con l’obiettivo di raccogliere e mettere in comunicazione in un unico, grande contenitore web tutto il mondo e le componenti del camping: campeggiatori, strutture recettive, aziende interessate al segmento turistico dell’aria aperta, un settore in costante sviluppo malgrado la crisi. Oltre a questo, a metà fra la storia e l’arte, due facce della Russia, quella degli zar e quella di Putin, molto distanti nel tempo e nei modi ma con un minimo comun denominatore: la tendenza al pugno di ferro. Insieme, la storia della Zhiguli Lada, l’auto che più ha contribuito alla motorizzazione di massa della stessa Russia, i dati aggiornati dell’Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio, la favoletta per i bambini scritta da una bambina ed altro. Buona lettura. La redazione
GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU ® natural mind . PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.
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natural mind®
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
Periodico online del Club natural mind Anno 2014 • N. 1
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ITINERARI DI
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LA RUSSIA DEGLI ZAR Splendore e sangue nei suoi palazzi e chiese RECEPTION • CAMPING CLOUD
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Tutto il mondo del camping in una nuvola
• V4A
Il marchio qualità internazionale dell’ospitalità accessibile
PASSIONI PICCOLA STORIA DELL’AUTO Il marchio Lada
JUNIOR CLUB IL SENTIERO BEFFARDO
E-SHOPPING L’ETA’ DEL NONNO Ciao Lorenzo: come nasce un libro
IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI
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STILI DI VITA LA RUSSIA DI PUTIN Ai confini con l’Islam
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SALUTE & BENESSERE
DISTURBI DELL’ALIMENTAZIONE Ossessionati dal cibo
A GUSTO MIO
RICETTE RUSSE Il rito del the
SFIDE & SPORT
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ARBITRO O ARBITRIO? Il calcio condizionato dagli errori arbitrali
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La Russia
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degli zar
SPLENDORE E SANGUE NEI SUOI PALAZZI E CHIESE
ITINERARI DI
ITINERARI DI
L
a rivoluzione del 1917, con l’uccisione dell’ultimo zar Nicola II Romanov e l’avvento del comunismo ha, in qualche modo, congelato la millenaria storia della Russia, riducendola nel sentimento popolare alla più grande e cruenta lotta di clas-
se che l’umanità abbia conosciuto. Da una parte, la massa dei contadini vessati dal potere, cittadini servi della gleba poveri e senza diritti, dall’altra la nobiltà, impersonata dallo zar, che esercitava un potere suprem o , sociale
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ITINERARI DI ed economico. Non che, nel 1917, il resto d’Europa fosse molto più avanti sul piano della moderna democrazia. Oltre che in Russia, c’era ancora un imperatore in Germania (il prussiano Guglielmo II) ed in Austria (l’asburgico Carlo I), entrambi costretti ad abdicare dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, un re in Inghilterra (il windsoriano Giorgio V), un re in Spagna (il borbone Alfonso XIII) e molti altri re nelle nazioni minori. Ma la storia della Russia assume un colore particolare, il rosso. Che non è soltanto il colore universalmente riconosciuto al comunismo ed ai suoi simboli, ma è anche quello del sangue che ha accompagnato nel tempo le vicende del paese più vasto al mondo. Sangue durante la rivoluzione del 1917, sangue durante le due guerre mondiali, sangue anche prima, durante l’ultra centenaria storia degli zar. La rivoluzione bolscevica si accanì da subito contro la nobiltà, ma non trascurò il clero ed i luoghi di culto, responsabili di offrire un’alternativa spirituale al nuovo vangelo del materialismo marxista. Qualcuno ha calcolato in cento
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milioni il pegno in vite umane pagato dalla Russia alla rivoluzione. Fossero anche un quarto, sarebbe comunque la più grande macchia di rosso mai sparsa sulla terra. Per una forma di catarsi, di inconscia espiazione, in epoca zarista la memoria del sangue è stata spesso celebrata attraverso la costruzione di bellissimi palazzi e chiese commemorativi, oggi pienamente recuperati alla storia dell’arte ed al turismo. L’esempio, forse più significativo, viene dalla vera icona di Mosca, quella stupenda citta-
ITINERARI DI
della del Kremlino sulla Piazza Rossa che, all’interno delle sue mura, ospita alcuni fra gli edifici più caratteristici al mondo. La Cattedrale di San Basilio o dell’Intercessione, il suo monumento più noto, fu costruita nel 1550 per commemorare con le sue colorate ed eleganti cupole a cipolla le gesta di Ivan il Terribile, zar ad 8 anni, cresciuto in
mezzo a lotte di potere e divenuto, per odio, giustiziere della propria nobiltà. Il contiguo Palazzo del Kremlino fu edificato fra il 1837 ed il 1849 da Nicola I, altro zar che non andò per le spicce, giustiziando gli ufficiali detti Decabristi in rivolta contro di lui. Né la scia di sangue che seguiva gli zar si dissolse quando la sede imperiale si trasferì da Mosca a San Pietroburgo, nello spettacolare Palazzo d’Inverno, oggi celeberrimo Museo Ermitage. Pietro il Grande, che ne fece iniziare la costruzione sul fiume Neva
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ITINERARI DI a cominciare dal 1704, fu egli stesso coinvolto in una diatriba familiare che generò morti e feriti. Figlio di secondo letto dello zar Alessio I, alla prematura scomparsa del padre fu nominato zar a 10 anni in coabitazione con il fratellastro di prime nozze Ivan, più grande ma infermo di mente. La convivenza fu segnata da lutti e sangue, soprattutto ispirati da Sofia, sorella di Ivan e sorellastra di Pietro, per ottenere la reggenza dell’impero. Altro nome evocativo a San Pietroburgo è la Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, che riprende a distanza di secoli ed abbastanza malamente le cupole e i colori moscoviti di San Basilio. Guarda caso, essa fu edificata sul luogo dove venne assassinato lo zar Alessandro II nel 1881. A pochi chilometri, a Ts a r s k o e
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Selo, il Palazzo di Alessandro, grazioso edificio neoclassico, e il sontuoso Palazzo di Caterina, con la famosa camera d’ambra, fatto costruire dalla grande zarina come residenza estiva. Lì, nel 1905, si rifugiò la famiglia i m perial e
ITINERARI DI per sfuggire alle ire popolari dopo la “Domenica di Sangue” in cui la guardia imperiale massacrò decine di manifestanti disarmati. E lì i rivoluzionari prelevarono prima lo zar e poi la sua famiglia per l’ultimo bagno di sangue nella storia degli zar. A an-
cercarlo bene, esiste che uno stemma commemorativo del rosso russo. Si trova nella città di Uglich, 250 chil o -
metri a nord di Mosca, sulle sponde del Volga. Esso raffigura un ragazzo con il pugnale in mano. Quel ragazzo è lo zarevich Dmitri, ultimo discendente di Ivan il Terribile, assassinato ad appena otto anni dal pretendente al trono Boris Gudunov. Manco a dirlo, nel luogo del suo eccidio sorge una chiesa del XVI secolo dal nome Dmitri sul Sangue. Ulisse
Come un pellegrino che passa io guardo i tuoi campI. E presso i bassi confini sonoramente seccano i pioppI. Odora di mele e di miele nelle chiese il tuo mite SalvatorE.
Sergej Aleksandrovic Esenin
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STILI DI VITA
La Russia di Putin Ai confini con
l’Islam
Nelle pagine precedenti abbiamo parlato della Russia degli zar. I tempi cambiano e, qualche volta, ritornano su se stessi. Quello che segue è il discorso che il presidente Vladimir Putin ha rivolto alla Duma (il parlamento russo) il 4 agosto 2013 a proposito delle tensioni causate dalla convivenza con le minoranze.
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STILI DI VITA “In Russia, noi viviamo come russi. Qualsiasi minoranza, da qualsiasi posto provenga, se vuole vivere in Russia, lavorare e mangiare in Russia, deve parlare russo e deve rispettare le leggi russe. Se preferisce la legge della Sharia e vivere la vita dei musulmani, allora le consigliamo di andare a vivere in quei paesi dove quella è la legge dello stato. La Russia non ha bisogno di minoranze musulmane. Sono le minoranze ad aver bisogno della Russia e noi non garantiremo loro privilegi speciali, né tenteremo di cambiare le nostre leggi per soddisfare i loro desideri, indipendentemente da quanto forte esse strilleranno ‘discriminazione’ o ’islamofobia’! Non tollereremo la mancanza di rispetto nei confronti della nostra cultura russa. Noi dovremo imparare dai suicidi di Inghilterra, Olanda e Francia, se vogliamo sopravvivere come nazione. I musulmani stanno prendendo il sopravvento su quelle nazioni, ma non si impadroniranno della Russia. Le abitudini e le tradizioni russe
non sono compatibili con la cultura musulmana ed i modi primitivi della legge della Sharia. Quando questo onorevole corpo legislativo pensa di creare nuove leggi, per primo deve avere in mente l’interesse nazionale russo, osservando che le minoranze musulmane non sono russe.”
Il discorso di Putin è stato accolto dalla Duma con cinque minuti di standing ovation. A torto o a ragione, un doppio segnale: 1) la Russia rivoluzionaria dove tutti erano uguali, soprattutto i più deboli, ha ormai interamente rinnegato questo principio; 2) il confronto fra l’islamismo ed il resto del mondo è ormai planetario. Tiffany
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RECEPTION
Camping Cloud Tutto il mondo del camping in una
S
ta per arrivare online il nuovo portale www.
CAMPINGCLOUD.it
con l’obiettivo di raccogliere le informazioni e le dinamiche di tutto ciò che riguarda il camping, oggi definito turismo
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nuvola
all’aria aperta per significare la forma di vacanza più vicina alla natura. Destinatario principale del portale è chi già fa camping, ma anche chi ne ha un’immagine scomoda, legata al vecchio stereotipo dello sfigato che
RECEPTION parte con la famiglia, pacco della tenda e picchetti sul tetto della macchina, pasta al forno già cotta, all’interno. Oggi quel tipo di campeggiatore naïf non esiste più, se non nella minima misura del tradizionalista amante del rude contatto con la terra. Oggi il campeggio viene effettuato in comodissime ed attrezzatissime case mobili, dette così per il fatto di dover essere per legge trasportabili, fornite di tutti i comfort per una famiglia di 4 o 5 componenti. O in bungalow e maxi roulotte ugualmente attrezzate, o in lussuosi camper, dal design raffinato. Oggi si può addirittura campeggiare andando in treno. Tutto quel che serve è già lì. Le moderne strutture offrono gli stessi servizi dei villaggi turistici: intrattenimento serale, sport di ogni tipo, babysitting e molto altro, ad un costo inferiore a quello di un buon hotel a tre stelle. Aggiungono un plus che nessun altro tipo di vacanza offre così estensivamente: il contatto diretto con la natura. 10 milioni di turisti, un terzo dei quali stranieri, gode ogni anno di questa formula in Italia, il secondo mercato europeo dell’aria aperta dopo la Fran-
cia. Il nuovo portale Camping Cloud (www.CAMPINGCLOUD.it) si pone come il mezzo di comunicazione moderno a disposizione di tutto il mondo interessato al camping: i 10 milioni di campeggiatori attuali, gli altri milioni di turisti in attesa di avvicinarcisi, gli imprenditori delle 2.500 strutture italiane di camping, le aziende produttrici di beni e servizi a vario titolo, interessate ad entrare in contatto con un business da oltre 2 miliardi di euro. La struttura di www.CAMPINGCLOUD.it offre spazio a tutto questo mondo, illustrandolo a chi lo conosce già e a chi non, con forum per scambiare opinioni, offerte per risparmiare, possibilità di conoscere meglio i singoli campeggi e di prenotarli. E, in una sezione riservata, un impianto di comunicazione dei titolari di campeggio fra di loro e con i loro potenziali clienti. Last but not least, uno shop virtuale di e-commerce che consentirà sia ai campeggiatori che alle strutture di acquistare online a prezzi convenienti una nutrita serie di prodotti e servizi dedicati al camping. Chaperon
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HELIOS, la nuova casa mobile per i disabili costruita in base alla consolidata esperienza e ai consigli dell’associazione francese per i portatori di handicap. Un mercato da considerare sempre di piÚ per ragioni etiche ma anche economiche. 2,76 m
8,64 m
ABBIAMO TANTE COSE DA CONDIVIDERE
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RECEPTION
Village for all – V4A® Il Marchio Qualità Internazionale dell’Ospitalità Accessibile
La nostra Mission è di garantire “A ciascuno la sua vacanza”.
Q
uesto è il motto di V4A®. Come riferisce il sito dell’associazione, in un’epoca in cui il mondo è diventato un Villaggio Globale, è molto difficile per turisti con bisogni specifici o disabilità, trovare informazioni affidabili che consentano loro di programmarsi una vacanza, un viaggio o semplicemente un week end adeguato alle proprie esigenze. V4A® garantisce, attraverso le proprie informazioni, alle persone con disabilità permanente o temporanea, motoria, limitazioni sensoriali (ciechi e/o sordi), allergie e intolleranze alimentari, agli anziani, diabetici, dializzati, persone obese e alle famiglie con bambini piccoli, di poter scegliere un Hotel, un Agriturismo, un Campeggio, uno Stabilimento Balneare, un Museo, ecc… dove troveranno una Ospitalità Accessibile, una Ospitalità per tutti! Le strutture che si fregiano del Marchio V4A® sono state visitate
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dagli ispettori dell’organizzazione che hanno raccolto personalmente le informazioni pubblicate dal sito. Queste informazioni sono liberamente fruibili, non è necessario registrarsi o lasciare dati e, se interessati, ci si può iscrivere alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti e conoscere tutte le opportunità di vacanza e le offerte speciali disponibili nelle strutture V4A®. Da segnalare, in particolare, lo sviluppo da parte della IRM, società appartenente al gruppo francese Beneteau e leader nella fabbricazione di case mobili per campeggi, di unità abitative appositamente attrezzate per rispondere ai bisogni dei disabili. Ulteriori informazioni www.villageforall.net
sul
sito
RECEPTION
I campeggi preferiti di Trento Aosta
CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)
Trieste
Milano
Venezia
VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)
Torino Genova
PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)
Bologna
VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)
Firenze Ancona
VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)
VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)
VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)
Perugia
CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)
CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)
CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)
Roma
VILLAGE HOTEL GREEN ASSISI Assisi (PG)
Campobasso
CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)
CAMPING VILLAGE PUNTA NAVACCIA Tuoro sul Trasimeno (PG)
VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)
Bari
Napoli
CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE)
Potenza
CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma
CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)
L’Aquila
Cagliari
VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)
Catanzaro
CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT) GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)
Palermo
VILLAGGIO CAMPING COSTA DEL MITO Caprioli - Pisciotta (SA)
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A GUSTO MIO
RICETTE
il rito del the GASTRONOMIA
STRANIERA.
STAVOLTA VIENE DA UNA TERRA SCONFINATA, LA RUSSIA, CHE ABBRACCIA DUE CONTINENTI. MA, PIÙ CHE UNA RICETTA, QUESTA VUOL ESSERE UN’INCURSIONE NELLA TRADIZIONE LOCALE. IL RITO DEL THE, INTRODOTTO IN RUSSIA NEL XVII SECOLO, RAPPRESENTA UN IMPORTANTE MOMENTO DI CONVIVIALITÀ, NEL QUALE, PIÙ CHE LA QUALITÀ DELL’INFUSO, GIOCANO UN RUOLO CHIAVE LE RICCHE SUPPELLETTILI UTILIZZATE PER LA SUA PREPARAZIONE,
COME LA ZAVARKA E IL SAMOVAR, E IL RICCO BUFFET CON RICETTE DOLCI E SALATE.
EPICURO Preparazione Il the russo viene preparato in una particolare teiera chiamata zavarka, con 20 grammi di the, solitamente nero, e 100 millilitri di acqua. Questo the, molto concentrato e dall’aroma forte e intenso, viene versato nelle tazze e poi
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A GUSTO MIO
RUSSE
diluito a piacimento con l’acqua scaldata all’interno del samovar. Il samovar è una sorta di coppa riccamente decorata, dotata di un rubinetto nella parte bassa e di una base di appoggio per la teiera sulla sommità. Funziona dunque sia come bollitore, sia come caldaia. Sulla sua sommità viene posizionata la teiera affinché l’infuso si mantenga caldo, mentre al suo interno un tubo metallico pieno di combustibile solido scalda l’acqua, poi utilizzata per diluire il the. Accompagnamento Tradizionalmente il the viene servito con un ricco buffet che può comprendere piatti dolci e salati: i blinis, le crêpes russe molto soffici e gonfie, accompagnate con panna acida (smetana) o caviale, i pirojki, i fagottini di pasta cotti al forno con un ripieno di carne, funghi o verdure, o ancora torte e biscotti.
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PASSIONI
Piccola storia dell’auto
Il marchio LADA
S
iamo alla dodicesima puntata della nostra piccola storia dell’automobile, una innovazione tecnologica che ha cambiato il mondo. Nelle precedenti abbiamo trattato dell’introduzione generale al mondo dell’auto e poi, via via in ordine
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alfabetico, dei singoli marchi: Alfa Romeo, Audi, BMW, Ferrari, Citroen, DAF, Fiat, Ford, Honda, Jaguar. Il marchio del quale trattiamo oggi è Lada, significativo non tanto per il volume di auto vendute o per la loro immagine, quanto per il fatto storico di aver rappresentato il primo approccio industriale della Russia alla produzione d’auto attraverso la creazione della socie-
PASSIONI
tà AutoVAZ (acronimo russo di Fabbrica Automobilistica del Volga) e la partnership con la Fiat. A vanto nazionale, fu infatti la Fiat ad essere incaricata di costruire gli stabilimenti AutoVAZ, vendendo contemporaneamente alla società russa la licenza per produrre la 124 nelle versioni berlina e station wagon. Ciò portò l’impianto, inaugurato nel 1970 a Togliattigrad, alla dimen-
sione record di 270km di linea di montaggio ed alla capacità produttiva di quasi 1 milione di vetture all’anno. Per il primo modello da introdurre sul mercato fu scelto il nome Lada, derivante da una divinità slava personificazione dell’Amore e dell’Amicizia o, secondo un’altra interpretazione, europeizzazione del nome Lod’ja (лодья), l’imbarcazione dell’eroe russo
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PASSIONI
Sten’ka Razin, che compare, stilizzata, nella L del logo Lada, inizialmente bianca su sfondo rosso, poi bianca su sfondo nero ed ora bianca su sfondo azzurro. La prima auto comparsa sul mercato fu la Lada-VAZ 2101, ovvero una Fiat 124 con motore di 1,2
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litri e 60cv derivato da quello della Fiat 1300. Motore a parte, la vettura era totalmente identica a quella prodotta in Italia, salvo l’adozione di sospensioni rinforzate per far fronte al dissesto delle strade russe. La vettura, subito rinominata in
PASSIONI patria Zhiguli, ebbe un enorme successo e contribuì alla motorizzazione di massa sovietica, esattamente come la Fiat 600 in Italia, la Citroen 2CV in Francia, la Volkswagen Maggiolino in Germania, la Trabant nella DDR, per rimanere oltrecortina. Ma, benché la Zhiguli venisse esportata in Europa, il modello Lada-VAZ più famoso in occidente rimane certamente il fuoristrada Niva del 1976. Anche questo equipaggiato con motore Fiat di 1,6 litri, aveva caratteristiche d’avanguardia per l’epoca, come la trazione integrale permanente e la scocca portante, non rinunciando tuttavia agli atout del vero fuoristrada, marce ridotte e differenziali bloccabili. Gli anni ’80 e ’90 videro un continuo progresso della AutoVAZ, in collaborazione con Fiat ma anche con altre grandi marche. Nel
1984 venne lanciata la Samara, prima Lada-VAZ a trazione anteriore con nuovi motori monoalbero in testa, studiata in collaborazione con la Porsche. Nel 1995, la Serie 100, derivata dalla Samara, con le novità del retrotreno a ruote indipendenti e del cambio a 5 marce. Nel 2001 una nuova joint-venture, con la General Motors, accompagnata dalla costruzione ad hoc di una nuova ala dello stabilimento di Togliattigrad per la produzione di alcuni modelli GM. Nel 2010 l’acquisition del 25% di AutoVAZ da parte del gruppo Renault. Nel 2012 la fine della produzione della Zighuli e la fine di un’epoca. Leonardo
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SALUTE & BENESSERE
Ossessionati dal
M
cibo
olte persone parlano di disturbi
il vomito quando si sentivano gonfi. Beh,
del comportamento alimentare
fortunatamente per loro, le cose sono ben
(DCA) senza sapere esattamen-
diverse.
te di cosa si tratta. Molti miei pazienti cre-
Facciamo un po’ di chiarezza.
dono di essere stati anoressici o bulimici
L’etimologia delle parole ci dà un’idea di
perché hanno passato un periodo in cui
cosa stiamo parlando, tuttavia può essere
non mangiavano o perché si inducevano
fuorviante.
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SALUTE & BENESSERE Anoressia significa “senza appetito” (An-
sturbi dell’Alimentazione Non Altrimenti
orexis).
Specificati o DANAS e i Disturbi dell’a-
Bulimia significa “fame da bue” (Bous-
limentazione incontrollata (anche nota
limos).
come Binge eating disorder o BED).
Dico che l’etimologia è fuorviante perché
Io trovo che queste definizioni siano trop-
le persone con questi disturbi non si fanno guidare dalla fame, piuttosto sono ossessionate dal cibo. Questa pressione le spinge ad essere ossessive nell’evitare di ingerirlo o compulsive nelle abbuffate, ma di certo non lo fanno perché non sentono la fame o perché ne hanno troppa (parlando di fame biologica). Per diagnosticare un DCA, gli psicologi si servono del DSM, un manuale dove sono raggruppati tutti i vari disturbi in base alla frequenza dei sintomi osservati. Sul DSM IV si definisce Anoressia Nervosa “rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al livello del peso minimo normale. Intensa paura di aumentare di peso ecc...”
po complicate. Per questo ne preferisco un altro tipo: Anoressia Nervosa Si può distinguere in due tipologie: • L’Anoressia Primaria dove il disturbo è il problema principale. • L’Anoressia secondaria dove il disturbo è causato da un’altra patologia o situazione pregressa, come: malattie infettive, neoplasie, depressione, psicosi schizofrenica, personalità psicopatiche, anoressia sociale o da modelli estetici di riferimento. Si può intuire facilmente che l’anoressia presente nell’immaginario comune è quella secondaria sociale o da modelli estetici. La terapia sarà quindi volta a ge-
Per la Bulimia Nervosa invece la defini-
stire quest’ansia sociale che ha presumi-
zione è “ricorrenti episodi di abbuffate.
bilmente a che fare con l’autostima. Non
Sensazione di perdere il controllo durante
voglio sminuire questa condizione, ma è
l’episodio ecc...”
abbastanza chiaro che la differenza con
Esistono poi altri tipi di DCA come i Di-
l’anoressia primaria è molto marcata. Il trattamento dell’Anoressia primaria è
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SALUTE & BENESSERE gico e una rieducazione nutrizionale. Bulimia Nervosa Possiamo individuare tre differenti tipi: • Bulimia primaria univoca, dove l’ossessione e la compulsione è rivolta prettamente al cibo. • Bulimia
primaria
multicompulsiva,
dove invece la compulsione è rivolta a più oggetti che possono portare piacere (cibo, alcool, acquisti compulsivi molto più complesso. La persona affetta da questo disturbo ha una condizione di salute precaria, è una persona che rifiuta il cibo sistematicamente e metodicamente, è una persona che pianifica in modo ossessivo le proprie restrizioni e, nel caso, le abbuffate e i momenti di compensazione. È una persona piena di regole autoimposte, che ha paura della convivialità, ha paura soprattutto della sensazione di fame e normalmente nega la sua condizione. Per questo è fondamentale metterla davanti al fatto che la sua condotta alimentare la porterà ad avere problemi di salute. Infatti il trattamento di questo disturbo richiede l’intervento multidisciplinare, a partire da una terapia medica, un approccio psicoterapeutico e farmacolo-
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ecc.). • Bulimia secondaria ad una patologia pregressa come depressione, sindromi ansiose, ipocondria, ritardi mentali, alcolismo, demenze, trattamenti farmacologici con antidepressivi, antipsicotici, cortisone o antistaminici. In questo caso (come nel Binge eating disorder), la parola chiave è compulsione, cioè il desiderio irrefrenabile di compiere azioni anche se hanno conseguenze negative. Le crisi bulimiche sono dei rituali ossessivi che vengono seguiti da crisi compensative, come il vomito o l’uso intenso di lassativi. Le persone affette da questi disturbi soffrono di violenti sensi di colpa con comportamenti autopunitivi e lesivi della propria autostima. Sono per-
SALUTE & BENESSERE sone insicure, ansiose, che non si stimano e che sono incapaci di controllare gli impulsi. Solitamente hanno il forte desiderio di riempire un vuoto interiore con il cibo. Per tutti questi motivi il comportamento più efficace da assumere con loro deve essere quello dell’accettazione della persona, del conforto, sottolineando i loro pregi e i loro punti di forza. Il contrasto e la svalutazione serviranno solo a peggiorare la situazione. I casi di anoressia e bulimia primarie sono più rari ma, purtroppo, sono condizioni molto radicate nell’individuo, fanno parte del suo essere e spesso l’obiettivo del trattamento non è tanto la guarigione completa quanto il miglioramento delle condizioni e della qualità di vita (soprattutto nell’Anoressia primaria). È importante che sia chiaro a tutti, ma soprattutto a chi è affetto da questi disturbi, che i DCA possono provocare importanti danni all’organismo, con gravità variabile a seconda dell’entità del disturbo. L’anoressia e la bulimia sono patologie molto serie e a volte drammatiche, quindi credo sia fondamentale imparare a riconoscere che tipo di disturbo abbiamo da-
vanti, per capire che tipo di strada prendere e che condizione possiamo desiderare. Credo sia un atto di responsabilità importante verso di noi e verso le persone a cui vogliamo bene che si trovano in questo tunnel. Meditiamo…
Dott. Luca Di Russo Biologo nutrizionista Life coach nutrizionale 328 3769181 - www.nutriblog.it dottlucadirusso@nutriblog.it nutriblog su Facebook
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SFIDE & SPORT
arbitro
Il calcio condizionato dagli errori arbitrali
A
mente fredda, che direste di un sistema sportivo dove uno spettatore televisivo, comodamente seduto in poltrona con una bibita in mano, giudica le azioni di gioco meglio di sei arbitri in campo? Direste che è una balla o che c’è sotto un imbroglio. Purtroppo questo sistema esiste davvero e si chiama gioco del calcio. Allora, se non è una balla, dov’è l’imbroglio? Sta nella perversa volontà dei supremi dirigenti
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del calcio, leggasi Blatter e Platini, di perpetuare un regolamento arbitrale nato agli albori del calcio, in pieno Ottocento, che rifiuta l’adozione di moderni strumenti tecnologici come la moviola, ormai usata dagli altri sport maggiori in tutto il mondo. Il tutto, a scapito del fair play incredibilmente ed ipocritamente evocato a supporto del calcio dai suoi vertici. Ma, andiamo con ordine. Prima diamo sostanza all’affermazione
SFIDE & SPORT
o arbitrio?
che gli arbitri di calcio commettono gravi errori incisivi sulle partite e sulle classifiche. Poi, se l’ipotesi è verificata, cerchiamo di immaginare perché ciò avviene, nonostante la tecnologia sia oggi in grado di azzerare o, comunque, ridurre drasticamente il numero di questi errori, confinandoli nell’area dell’assoluta incertezza e rendendo, così, incontestabile la decisione arbitrale. L’Osservatorio sugli Errori Arbitrali nel Calcio, in collaborazione con Adiconsum, conduce da dieci
anni uno studio per verificare quali e quanti errori vengono commessi dagli arbitri durante il Campionato di Serie A e quale impatto producono sui risultati delle partite, sulla classifica e, particolare niente affatto trascurabile, sulle scommesse sul calcio. Ebbene, i risultati dell’Osservatorio dimostrano in maniera inequivocabile che, in media, ogni anno agonistico oltre il 40% delle partite di Serie A è condizionato da gravi e determinanti errori arbitrali in situazioni da gol/non gol, che spo-
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SFIDE & SPORT
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SFIDE & SPORT stano oltre 250 punti, causando un terremoto nelle classifiche ed attribuendo arbitrariamente benefici o penalizzazioni a quella o quell’altra squadra e a quello o quell’altro scommettitore. L’attuale campionato 2013/14 di Serie A non sfugge alla regola. Come si può vedere dalla classifica Virtualclass® qui accanto, elaborata dall’Osservatorio alla fine del Girone d’Andata neutralizzando gli errori arbitrali, ci sono notevoli differenze con quella reale. Il 41% delle partite risulta falsato, 79 punti di classifica spostati (4,2 per ogni giornata di gara), la Roma sarebbe prima, il Milan in Europa League. Naturalmente si tratta di dati virtuali e nessuno può dire come sarebbe finita la partita se l’arbitro non avesse sbagliato. Ma rimane il fatto che l’analisi decennale dell’Osservatorio e la cronaca dei media tutte le settimane mostrano impietosamente quali e quanti errori l’arbitro commette, a nostro parere in buona fede, per l’incapa-
cità dell’occhio umano di seguire sempre e con esattezza l’azione di gioco. Allora, perché ciò avviene? Cosa ostacola l’introduzione della moviola in campo? A detta dei padroni Blatter e Platini, la moviola in campo rallenterebbe il gioco. Una sfacciata ipocrisia, visto che il gioco giocato non è più di 53-55 minuti sui 90 + 4-5 di recupero e che le discussioni in campo sui casi controversi superano di minuti i 10 secondi che impiega la moderna moviola a fornire un replay. La verità è che il sistema moviola, una volta adottato, non può essere addomesticato, mentre l’arbitro sì. E questo è fondamentale quando si tratta di aggiustare Mondiali e grandi competizioni, dove i resti da dare a chi organizza sono altissimi e dove ci sono da proteggere interessi di bottega. La mano di Henry in Francia – Irlanda insegna! Olimpia
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JUNIOR CLUB Continuano ad arrivare in redazione le storie dei giovanissimi scrittori fra gli 8 e i 12 anni che vogliono raccontare una loro fiaba. Le bambine o bambini interessati possono inviare i loro scritti all’indirizzo email: magazineonline@natural-mind.it. Pubblicheremo quelli che riterremo più interessanti, comunicandolo prima alla piccola o al piccolo scrittore.
Il sentiero
beffardo
U
n giorno, Luca e Michele ebbero una brutta esperienza. Erano in vacanza al mare con le loro famiglie, quella era una spiaggia dove non erano mai andati. Assai curiosi, si inoltrarono in un sentiero che non
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sapevano dove portasse, senza avvertire nessuno. Era un bel sentiero. A destra c’erano enormi massi dove la gente si sdraiava con l’asciugamano; le rocce arrivavano
JUNIOR CLUB fino alla riva del mare, quindi molte di esse erano bagnate. A sinistra, invece, c’erano massi completamente asciutti e bollenti (il sole scottava), con un po’ di vegetazione: piccoli fili d’erba. Era come stare su un ponte, sospeso tra i due gruppi di rocce. Dopo quasi un’ora di cammino, i bambini videro qualcosa all’orizzonte: era una spiaggia fatta di piccoli sassi, completamente deserta; non c’era nessuno. La esplorarono bene: i sassi avevano forme e dimensioni diverse, perfino il fondale del mare era fatto di sassi. Il mare era calmo e tranquillo e l’acqua invitava a farsi una
nuotatina. I due bambini non resistettero, fecero un bel bagno e poi si asciugarono con gli asciugamani che si erano portati. Il cielo, modificandosi, fece capire che il tramonto era vicino e i bimbi sapevano che le famiglie dovevano tornare a casa. Allora si incamminarono verso il loro ombrellone. A un certo punto, trovarono un incrocio, ma non ricordarono bene la strada e scelsero quella sbagliata. Quando si accorsero dell’accaduto, si spaventarono e cominciarono a chiamare aiuto. Arrivò il bagnino che li riaccompagnò dalle famiglie, assai preoccupate. Cecilia, anni 10
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E-SHOPPING
L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro
L
’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,
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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly
E-SHOPPING NE HANNO PARLATO
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TPVision rinnova ed estende la gamma di TV dedicata al settore alberghiero • La nuova gamma di TV LED rappresenta l’offerta più diversificata di TV Philips dedicata al settore Hospitality • La gamma di TV Philips per il settore alberghiero include ora tre serie complete di Smart TV • La serie Philips EasySuite+, annunciata recentemente, offre caratteristiche che rispondono alle esigenze di ospedali e di strutture sanitarie • I modelli Signature sono caratterizzati da un design elegante e lineare, e sono dotati di una gamma completa di funzionalità per il settore alberghiero TPVision annuncia la nuova gamma di TV Philips dedicata al settore Hospitality, caratterizzati dal design sottile e dotati di retroilluminazione LED eco-friendly. Questa serie come le precedenti è stata sviluppata attraverso la cooperazione di un team di esperti nel settore. Questa linea di TV Philips è la più diversificata per il settore alberghiero mai realizzata, con cinque modelli differenti per rispondere alle esigenze di albergatori e strutture sanitarie. Tre di loro – la serie PrimeSuite, MediaSuite e Signature – sono Smart TV. Questi TV permettono l’accesso alle applicazioni online, tra cui YouTube e Facebook, e alla funzionalità Secure SimplyShare, che permette lo streaming di contenuti digitali, come film e immagini, dai dispositivi mobile alle TV.
www.tpvision.it
IL CLUB NATURAL MIND
LA POSTA DEI LETTORI Grande successo per la nostra ecorivista! Continuate a scriverci i vostri commenti all’indirizzo survey@natural-mind.it; ci aiuteranno a migliorare il magazine.
e per la t n a t ie z Gra pre intem e s a t rivis ressante Anna
ero!
l num e b n Gra io Anton
Grazie per la rivista n aturalistica viatami on in oggetto line; da un ina v is ione gener interessan ale, la trov te perchè spazia in v o ziando, so ari aspetti prattutto, q evidenuelli riguar ria aperta. danti la vit a all’aSperando di visionar e sempre matica anc in versione he le pross inforime rubric rivolgo i m h e c h iei più cord e uscirann iali saluti o, Maurizio
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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2012 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.