Anno 2014 • N. 4
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
ITINERARI DI
Isola d Elba, i tropici a casa nostra RECEPTION
Campeggi italiani, 10 milioni di arrivi per la stagione 2014
SFIDE E SPORT
Le scuole di calcio, il Manchester United all avanguardia
natural-mind.it
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Magazine prodotto con energia certiďŹ cata
in collaborazione con FAITA
Buone vacanze Cari lettori, fra alti e bassi è arrivata la stagione piena delle ferie e del turismo. Finora il tempo non l’ha aiutata, ma speriamo che agosto faccia il suo dovere, sia per quelli che partono, sia per quelli, le previsioni dicono molti, che rimangono a casa. Come pare che a casa rimangano anche i nostri parlamentari, sequestrati da Renzi per punizione. Il loro sacrificio non commuove nessuno. Dovrebbero lavorare seriamente alcune decine di mesi di agosto, per recuperare il tempo perso o malamente investito. In questo numero, accompagniamo le ferie stanziali o in movimento dei nostri lettori con articoli sulle bellezze dell’Elba, un’isola che non ha niente da invidiare alle più celebrate mete tropicali, sul delicato problema dell’immigrazione, sulle scuole di calcio, e molto altro ancora. A tutti, buone vacanze e buona lettura. La redazione
GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU ® natural mind . PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.
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natural mind®
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
Periodico online del Club natural mind
Anno 2014 • N. 4 REDAZIONE, COORDINAMENTO E PUBBLICITÀ Dall esperienza ultraventennale di marketing, comunicazione ed edizione di Make Tailored Advertising Srl info@maketa.it
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ITINERARI DI L’ISOLA D’ELBA I tropici a casa nostra
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RECEPTION • CAMPEGGI ITALIANI
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10 milioni di arrivi per la stagione 2014
• SIPAC
Un evento ormai classico
• CAMPING CLOUD
Tutto il mondo del camping in una nuvola
• V4A
Il marchio qualità internazionale dell’ospitalità accessibile
PASSIONI PICCOLA STORIA DELL’AUTO Il marchio Lancia
JUNIOR CLUB CONCORSO DI SCRITTURA Fatima e Sharon
E-SHOPPING L’ETA’ DEL NONNO Ciao Lorenzo: come nasce un libro
IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI
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STILI DI VITA
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L’ILLUSIONE DELLA SPERANZA La nuova immigrazione non è comparabile con quella passata
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SALUTE & BENESSERE
NON SOLO CALORIE La dieta non è matematica
A GUSTO MIO
RICETTE INGLESI Fish & Chips
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SFIDE & SPORT
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LE SCUOLE DI CALCIO Il Manchester United all’avanguardia
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ITINERARI DI
LĘźISOLA I tropici a casa nostra L
e sue acque sono cristalline, con colori che vanno dal verde al blu intenso, tanto trasparenti e limpide che puoi vedere il fondale a quaranta metri, ma non siamo alle Bermude. Le sue spiagge abbondano di sabbia bianca, con grani grossi che non sporcano, o ďŹ ni e carezzevoli come il talco, ma non si tratta delle Bahamas. Il suo verde rigoglioso arriva sul mare, ma non è quello delle Seychelles. Il suo
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ITINERARI DI
DʼELBA profilo è imponente, con un monte di origine vulcanica che si proietta oltre i mille metri, ma non parliamo delle Hawaii. La sua storia è piena di personaggi illustri, Napoleone per citarne uno, ma non è Sant’Elena. La straordinaria isola che accomuna queste ricercatezze è distesa sul Tirreno, a metà dell’Italia, a sole 12 miglia marine dalla costa. È l’Elba, la terza isola nostrana, quella della dimensione giusta. Non grande come la Sicilia e la Sardegna, da nasconderti il mare se sei all’interno, né piccola come Capri, da pestarti i piedi con gli altri. Una
serie ininterrotta di cale e calette, approdo ideale per i barcaioli, ma in genere raggiungibili anche a piedi dagli appassionati dello scoglio e della esclusività. Nuoto, surfing, pesca – subacquea o con la canna – trekking, mountain bike, tennis, golf, cucina tipica locale dai sapori toscani, abbarbicati e splendidi paesini medioevali che compongono gli otto comuni dell’isola, panorami mozzafiato, il fresco del bosco collinare dopo la calura marina, una lunga stagione da maggio ad ottobre ed altro reggono benissimo il confronto con le più celebrate località tropicali. Ma
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ITINERARI DI c’è altro ancora. La posizione strategica dell’isola, in mezzo al mar Tirreno, e le sue miniere di uno dei migliori tipi di ferro al mondo, già note ai greci che chiamavano l’Elba “Aethalia” per le scintille che la fusione del ferro spandeva sul mare, agli etruschi ed ai romani, ha sollecitato di volta in volta la cupidigia di signori e signorotti pisani, fiorentini, piombinesi, che hanno scritto la loro storia con vestigia di grande interesse. Fino a Napoleone che, per la verità, avrebbe fatto a meno del suo soggiorno all’Elba, ma che, comunque,
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nei suoi dieci mesi di permanenza prima di spiccare l’ultimo, fatale volo per Waterloo, amò immensamente l’isola e ci lasciò segni visibili della sua statura regale e umana, come le residenze dei Mulini e di San Martino, dove i magnifici arredi seguono le sue minime misure corporali, e lo stemma con le tre api, tuttora vessillo dell’Elba. Il tutto, a portata di mano. Anzi, proprio qui ! Ulisse
ITINERARI DI DOVE ALLOGGIARE
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sup
Hotel Hermitage Procchio www.hotelhermitage.it tel. 0565 9740
**** Grand Hotel Elba International Capoliveri www.elbainternational.it tel. 0565 946111
*** Hotel Cernia Sant’Andrea www.hotelcernia.it tel. 0565 908210
DOVE MANGIARE
Ristorante Publius www.ristorantepublius.it tel. 0565 99208
Luigi Trattoria Toscana Lavacchio tel. 0565 99413
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STILI DI VITA
Lʼillusione della speranza La nuova immigrazione non è comparabile con quella passata
«Partono ‘e bastimente pe’ terre assaje luntane... Cántano a buordo: so’ Napulitane! Cantano pe’ tramente ‘o golfo giá scumpare, e ‘a luna, ‘a miez’ô mare, nu poco ‘e Napule lle fa vedé...»
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uasi un secolo fa, nel 1919, E.A. Mario metteva in poesia il dramma dell’emigrazione con la celeberrima canzone “Santa Lucia Luntana”. Era appena finita la prima guerra mondiale e la fame e la disperazione per la mancanza di un futuro per sé e per la propria famiglia spingevano milioni di diseredati dell’Europa verso il nuo-
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vo mondo. Partivano pieni di ricordi, di malinconia e di lacrime per il paesello natio in un viaggio che si prospettava incerto e pericoloso. Davanti c’era l’ignoto, simboleggiato dall’acqua scura e minacciosa di quell’oceano che la maggior parte di loro non aveva nemmeno mai visto. Viaggiavano ammassati sui ponti delle navi, in gran parte all’aria aperta, custodendo le poche e povere cose che erano riusciti a portarsi dietro. Quegli emigranti d’inizio ‘900, così come quelli che li avevano preceduti sulla rotta atlantica fin da tre secoli prima, avevano concrete possibilità di auto realizzazione e di un futuro migliore perché si muovevano verso paesi in via di concreto sviluppo, forniti di
STILI DI VITA immense ricchezze naturali inesplorate, con un bassissimo tasso di popolazione. Generalmente partivano su richiesta di parenti e amici già sul posto, molto spesso avallata dal consenso delle autorità del paese ricevente preposte all’immigrazione. Il ché garantiva loro una prima, affidabile e calda accoglienza, un indirizzo ed un’assistenza essenziali per consolidare il proprio nuovo status. Seppur in condizioni di grande disagio, viaggiavano comunque su mezzi, in particolare su navi, abbastanza sicuri. I grandi naufragi della storia, dal Titanic all’Andrea Doria, non sono ricordati per le morti atroci degli emigranti, anche se è indubbio che ce ne siano state. Infine, sul loro viaggio non speculavano organizzazioni di caporalato, se non nella minima parte che riguardava la richiesta di emigrazione ed il disbrigo delle relative formalità. Insomma, la speranza di conquistare
un mondo migliore approdava in genere al successo e le famiglie riuscivano effettivamente a conquistarsi un futuro. Molto diversa è la dinamica dell’immigrazione odierna. La povera gente che arriva sulle nostre coste ammassata sulle carrette del mare è totalmente clandestina, priva di qualsiasi attestato o riferimento che giustifichi e semplifichi il suo approdo. Le sue prospettive d’inserimento nell’attuale contesto economico e sociale sono pressoché nulle, aggravate dalla crisi e da un colore diverso della pelle che, detta senza buonismi, peggiora la situazione. Il racket delle carrette rastrella i pochi soldi faticosamente guadagnati in patria. Infine, il rischio di morire tragicamente affogati o soffocati è altissimo. Tutto ciò giustifica la politica buonista del nostro governo o lo rende complice d’illusione e di morte? Tiffany
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RECEPTION
10 milioni di arrivi
nei campeggi italiani per la stagione 2014
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ttraverso il proprio Ufficio Stampa, FAITA FederCamping ha diffuso le previsioni sull’andamento del mercato dell’open air nella stagione 2014 raccolte con la collaborazione delle proprie Associazioni Regionali. La domanda si presenta sostanzialmente in linea con i risultati ottenuti nella precedente stagione. Dovrebbero, pertanto, registrar-
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si non meno di 10 milioni di arrivi (nel 2013 erano stati 9,8 milioni) nei 2650 campeggi e villaggi turistici italiani, per un totale di circa 70 milioni di presenze (69 milioni nel 2013). Il risultato è particolarmente significativo se si considera l’andamento complessivamente negativo del mercato turistico nazionale e se si valuta che oltre il 40% degli ospiti dell’open air sono stranieri.
RECEPTION
Anche quest’anno si registra l’indicazione di una sostanziale tenuta dell’incoming dall’estero e di una flessione contenuta del mercato interno. L’analisi ha, altresì, evidenziato come sia il mercato interno a soffrire maggiormente con un tendenziale –2% di arrivi ed un più contenuto numero di presenze. Il fatturato complessivo del settore si aggirerà intorno ai quattro miliardi di euro con una lieve
flessione rispetto al 2013 (-1%). La spesa media pro capite degli ospiti dovrebbe aggirarsi intorno ai 50 euro al giorno. In proposito va ricordato che, nonostante i prezzi invariati, il peso delle nuove tassazioni incide aggiuntivamente fino al 10% della spesa per il pernottamento e spinge gli ospiti, specie quelli italiani, a contrarre sia i consumi per svaghi e servizi che i tempi medi di permanenza
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RECEPTION nelle strutture (attualmente di 7 giorni). Circa la scelta della modalità di soggiorno all’interno delle strutture open air si conferma la tendenza consolidata in questi anni con una prevalenza di soggiorni in boungalows e case mobili (il 40% delle presenze) mentre dovrebbe ripetersi il dato in lieve crescita di ospiti con camper e roulottes (il 35% delle presenze). Ancora in diminuzione la quota di ospiti in tende e dei cosiddetti “stanziali” (meno del 25% delle presenze). Questo il quadro per regione, in
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parentesi il peso sulle presenze regionali: NORD: in Trentino (4%) in diminuzione la presenza di olandesi, in crescita i tedeschi; in Veneto (25%) si prevede una moderata crescita di arrivi e presenze, per lo più attribuibile alle provenienze dall’estero; Emilia (9%) situazione stazionaria o in lieve crescita; Piemonte (3%) in lieve calo; Valle d’Aosta in crescita ma condizionata dalle condizioni meteo di inizio stagione; Lombardia (5%) situazione stabile con contrazione dei periodi di permanenza.
RECEPTION CENTRO: Toscana (13%) più o meno 1% con lieve crescita degli arrivi dall’estero; Lazio (4%) in crescita gli stranieri, fatturato stabile; Umbria in decremento; Marche (5%) situazione stazionaria in diminuzione gli ospiti di passaggio; Abruzzo (2,5%) in diminuzione arrivi e presenze. SUD E ISOLE: Campania (5,5) in calo arrivi e presenze; Sardegna (4%) in lieve flessione rispetto al 2013; Puglia (5%) in diminuzione, l’80% degli ospiti sono italiani; Sicilia (2%) in sensibile diminuzione. Nessuna previsione è venuta da
Basilicata, Calabria (2%). Il settore dell’open air si conferma, quindi, particolarmente dinamico e tenta di contrastare la crisi ampliando l’offerta offrendo maggiori servizi e coniugando comfort e contatto con la natura. Chaperon
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RECEPTION
Un EVENTO ormai classico nel calendario del turismo
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’ in via di programmazione la IV edizione del SIPAC (Salone Internazionale e Professionale delle Attrezzature per Camping), che si terrà presso PadovaFiere il 19 e 20 novembre 2014. Come già nelle edizioni passate, FAITA FederCamping, la federazione che raggruppa i 2.500 campeggi italiani, continuerà a patrocinare l’evento come l’unica iniziativa fieristica alla quale dare il proprio appoggio e come sede per la propria Convention Nazionale annuale. L’intento è quello di rendere il SIPAC un momento d’incontro ricorrente fra tutti gli operatori dell’open air (campeggi, aziende fornitrici, tour operator) per fare il punto sui problemi e le opportunità del settore, aggiornarsi sulle novità commerciali e tecniche,
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open air
concludere affari. In sostanza, una occasione professionale e moderna per contrastare la crisi ed aprirsi a nuove, positive prospettive. Le tre edizioni fin qui condotte hanno registrato un costante ampliamento del programma ed un crescente interesse per l’iniziativa da parte degli associati FAITA, al punto che al SIPAC ed alla Convention Nazionale 2013 hanno partecipato oltre 350 titolari delle strutture più grandi, i quali hanno manifestato il loro ampio gradimento per l’iniziativa. Il programma della Convention Nazionale FAITA di quest’anno è in via di definizione. Come in precedenza, il tema principale verterà su argomenti di altissima attualità ed interesse per gli associati. A contorno di questo, sono previsti incontri dei titolari di campeg-
RECEPTION
gio con i maggiori Tour Operator europei nel contesto del programma Buy Camping, seminar con aziende in grado di offrire importanti contributi professionali e, ovviamente, la rassegna fieristica che presenterà le ultime novità del settore. L’organizzatore del SIPAC, la so-
cietà francese Code Events, è lo stesso del Salon SETT di Montpellier, la più grande ed esclusiva manifestazione europea dell’open air, con oltre 500 aziende partecipanti e 13.000 visitatori, che quest’anno giunge alla 36a edizione. Chaperon
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RECEPTION
N O O
S S E AD
! E N LI
La nuvola che racchiude tutto il mondo del camping
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a oggi si può visitare il nuovo portale Camping Cloud (www. campingcloud.it) che racco-
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glie le informazioni e le dinamiche di tutto ciò che riguarda il camping, modernamente definito turismo all’aria aperta
RECEPTION per significare la forma di vacanza più vicina alla natura. Il portale è ancora in fase di ampliamento, ma dà già un’idea del servizio che offre. Destinatario principale è chi fa camping, ma anche chi non l’ha mai fatto perché ne ha un’immagine scomoda, legata al vecchio stereotipo dello sfigato che parte con la famiglia, pacco della tenda e picchetti sul tetto della macchina, pasta al forno già cotta, all’interno. Quel tipo di campeggiatore naïve non esiste più, se non nella minima misura del tradizionalista amante del rude contatto con la terra. Oggi il campeggio si può effettuare in comodissime ed attrezzatissime case mobili, dette così per il fatto di dover essere per legge trasportabili. In realtà si tratta di case modernissime fornite di tutti i comfort per una famiglia di 4 o 5 componenti, pronte per un uso immediato. Oggi si può addirittura campeggiare andando in treno. Tutto quel che serve è già lì, sul posto. Le moderne strutture offrono gli stessi servizi dei villaggi turistici: intrattenimento serale, sport di ogni tipo, babysitting e molto altro, ad un costo inferiore a quello di un buon hotel a tre stelle. Aggiungono un plus che nessun altro tipo di vacanza offre così estensivamente: il contatto diretto con la
natura. 10 milioni di turisti, un terzo dei quali stranieri, gode ogni anno di questa formula in Italia, il secondo mercato europeo dell’aria aperta dopo la Francia. Il nuovo portale Camping Cloud (www. campingcloud.it) si pone come il mezzo di comunicazione moderno a disposizione di tutto il mondo interessato al camping: i 10 milioni di campeggiatori attuali, gli altri milioni di turisti in attesa di avvicinarcisi, gli imprenditori delle 2.500 strutture italiane di camping, le aziende produttrici di beni e servizi a vario titolo, interessate ad entrare in contatto con un business da oltre 2 miliardi di euro. La struttura del portale Camping Cloud (www.campingcloud.it) offre spazio a tutto questo mondo, illustrandolo a chi lo conosce già ed a chi non, con blog per scambiare opinioni, offerte per risparmiare, possibilità di conoscere meglio i singoli campeggi e di prenotarli. E, in una sezione riservata, un impianto di comunicazione dei titolari di campeggio fra di loro e con i loro potenziali clienti. Last but not least, è in costruzione uno shop online che consentirà sia ai campeggiatori che alle strutture di acquistare online a prezzi convenienti una nutrita serie di prodotti e servizi dedicati al camping.
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HELIOS, la nuova casa mobile per i disabili costruita in base alla consolidata esperienza e ai consigli dell’associazione francese per i portatori di handicap. Un mercato da considerare sempre di piÚ per ragioni etiche ma anche economiche. 2,76 m
8,64 m
ABBIAMO TANTE COSE DA CONDIVIDERE
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RECEPTION
Village for all – V4A® Il Marchio Qualità Internazionale dell’Ospitalità Accessibile
La nostra Mission è di garantire “A ciascuno la sua vacanza”.
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uesto è il motto di V4A®. Come riferisce il sito dell’associazione, in un’epoca in cui il mondo è diventato un Villaggio Globale, è molto difficile per turisti con bisogni specifici o disabilità, trovare informazioni affidabili che consentano loro di programmarsi una vacanza, un viaggio o semplicemente un week end adeguato alle proprie esigenze. V4A® garantisce, attraverso le proprie informazioni, alle persone con disabilità permanente o temporanea, motoria, limitazioni sensoriali (ciechi e/o sordi), allergie e intolleranze alimentari, agli anziani, diabetici, dializzati, persone obese e alle famiglie con bambini piccoli, di poter scegliere un Hotel, un Agriturismo, un Campeggio, uno Stabilimento Balneare, un Museo, ecc… dove troveranno una Ospitalità Accessibile, una Ospitalità per tutti! Le strutture che si fregiano del Marchio V4A® sono state visitate
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dagli ispettori dell’organizzazione che hanno raccolto personalmente le informazioni pubblicate dal sito. Queste informazioni sono liberamente fruibili, non è necessario registrarsi o lasciare dati e, se interessati, ci si può iscrivere alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti e conoscere tutte le opportunità di vacanza e le offerte speciali disponibili nelle strutture V4A®. Da segnalare, in particolare, lo sviluppo da parte della IRM, società appartenente al gruppo francese Beneteau e leader nella fabbricazione di case mobili per campeggi, di unità abitative appositamente attrezzate per rispondere ai bisogni dei disabili. Ulteriori informazioni www.villageforall.net
sul
sito
RECEPTION
I campeggi preferiti di Trento Aosta
CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)
Trieste
Milano
Venezia
VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)
Torino Genova
PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)
Bologna
VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)
Firenze Ancona
VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)
VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)
VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)
Perugia
CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)
CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)
CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)
Roma
VILLAGE HOTEL GREEN ASSISI Assisi (PG)
Campobasso
CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)
CAMPING VILLAGE PUNTA NAVACCIA Tuoro sul Trasimeno (PG)
VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)
Bari
Napoli Potenza
CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma
CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)
L’Aquila
CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE) CAMPING LA PINETA Campo Marino Lido (CB)
Cagliari
VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)
Catanzaro
CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT) GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)
Palermo
VILLAGGIO CAMPING COSTA DEL MITO Caprioli - Pisciotta (SA)
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A GUSTO MIO
RICETTE
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INGLESI
l fish and chips è indubbiamente il piatto d’Inghilterra più famoso al mondo e tra i più buoni! Andare in un qualunque pub tipico ed ordinare una porzione di fish and chips è uno dei 3 must quando siete a Londra! Senza prendere l’aereo, potete creare questo delizia direttamente a casa vostra! Epicuro
PIATTO DEL GIORNO
& C H H S IPS I F
Per la pastella - 100 g di farina - 1 uovo - birra qb - 400 g di merluzzo - sale qb - 500 g di patate - olio di semi di girasole - sale qb
Preparazione: Nonostante sia un piatto molto semplice, ne esistono ricette diverse, con pastelle e sistemi di cottura differenti. Noi abbiamo scelto una delle più semplici e gustose.
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A GUSTO MIO Sbattere in una ciotola la farina con l’uovo fino ad ottenere un impasto a briciole. Aggiungere poco per volta la birra, mescolando vigorosamente con una forchetta. Bisogna ottenere una pastella liscia, ma piuttosto densa. Condire con un po’ di sale. Se si sono formati dei grumi, meglio lasciare riposare per 10 minuti, poi aggiungere ancora poca birra e ricominciare a mescolare con vigore. Una volta che la pastella è pronta, immergervi il merluzzo intero e friggerlo in olio bollente per circa 5 minuti, avendo cura di girarlo di tanto in tanto, fino
a che non sarà uniformemente dorato e croccante. Tagliare le patate a spicchi o grossi bastoncini in modo naturale. Riporle in una ciotola sotto l’acqua corrente per togliere l’amido in eccesso. Asciugarle e lasciarle riposare qualche minuto. Friggerle in abbondante olio (volendo anche insieme al merluzzo) e salarle una volta scolate sulla carta assorbente.
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PASSIONI
Piccola storia dell’auto
Il marchio
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iamo alla quattordicesima puntata della nostra piccola storia dell’automobile, una innovazione tecnologica che ha cambiato il mondo. Nelle precedenti abbiamo trattato dell’introduzione generale al mondo dell’auto e poi, via via in ordine alfabetico, dei singoli marchi: Alfa Romeo, Audi, BMW, Ferrari, Citroën, DAF, Fiat, Ford, Honda, Jaguar, Lada, Lamborghini, Maserati. Questa puntata è dedicata alla Lancia, uno dei più prestigiosi marchi automobilistici italiani, fondata nel 1906 da Vincenzo
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LANCIA Lancia. Come tanti altri pionieri dell’industria automobilistica, Vincenzo Lancia nasce come corridore al volante di vetture Fiat e diviene noto sin dai primi anni del ‘900 in virtù delle sue prestigiose affermazioni sportive. Il successo e la passione per le quattro ruote gli fanno presto immaginare un futuro da imprenditore e, così, fonda la Lancia & C, dove la C è rappresentata dall’amico e collega in Fiat Claudio Fogolin. Per disegnare il primo marchio dell’azienda, Vincenzo Lancia affida al conte Carlo Biscaretti di Ruffia l’incarico di studiare
PASSIONI
un’immagine capace di far riconoscere il nome Lancia al primo colpo d’occhio. Fra i cinque disegni proposti, Vincenzo ne sceglie uno che include nome, volante e bandiera. I primi due elementi, ammodernati, sono presenti tuttora nel marchio. Fin dal suo primo modello, la Lancia si presenta con quel piglio innovativo che ha poi caratterizzato tutta la vita del marchio. La prima vettura, infatti, esposta nel 1908 all’VIII Salone dell’automobile di Torino come “12 HP“,
ha uno chassis basso e leggero ed una innovativa trasmissione a cardano, invece che a catena. Il motore è un 4 cilindri biblocco di 2545 cm³ rotante ad un regime di circa 1800 giri al minuto, decisamente elevato per l’epoca, in grado di spingere la vettura sino a circa 90 chilometri all’ora. Su suggerimento del fratello Giovanni, studioso di lingue classiche, nel 1919 Vincenzo Lancia ribattezza la vettura come modello “Alfa“ con l’intento di seguire l’alfabeto greco nella denominazio-
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PASSIONI ne dei modelli successivi, cosa puntualmente avvenuta con la Beta (1909), Delta (1911), Epsilon (1912), Eta (1913), Theta (1913), J o t a (1915). Nel periodo fra le due guerre mondiali, la sfilza alfabetica continua e nasce la Kappa (1919) che, però, non ha successo ed avvia la Lancia al suo primo vero momento di crisi. È la Lambda (1923) a risollevarne le sorti. Destano sensazione la sua forma
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a fuso, il radiatore circolare, la sospensione anteriore a balestra trasversale e, soprattutto, un rivoluzionario telaio portante con moderno tunnel per l’albero motore. In sostanza, Vi n c e n z o Lancia inventa la scocca portante. Con la Lambda termina per il momento il periodo dell’alfabeto greco. Nel periodo fascista (1931 – 39) i nomi dei nuovi modelli si rifanno all’antica civiltà italica: Ar-
PASSIONI
tena, città dei Volsci in provincia di Roma, Astura, storico castello presso Nettuno, Augusta, chiaro riferimento alla grandezza romana, Aprilia, altro nome capitolino, Ardea, idem. Nel dopoguerra, il nome dei nuovi modelli si sposta dalla romanità all’italianità e nascono Aurelia, come la più importante strada italiana, e Appia. Nel 1963, con le cosiddette 3F, Flaminia, Flavia e Fulvia, inizia un nuovo filone, parte importante del quale è legato alle corse, con piloti famosi come
Ascari e Villoresi. Nel 1969 Lancia entra nella galassia FIAT e ne segue le alterne vicende, perdendo inizialmente immagine e vendite, ma recuperando prospettive sul mercato mondiale a partire dalla fusione della casa torinese con la Chrysler. Leonardo
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SALUTE & BENESSERE
NON SOLO CALORIE la
dieta non è MATEMATICA
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’è chi dice che per dimagrire serve semplicemente un calcolo matematico. Per perdere 1 kg di grasso è necessario togliere 7.000 Kcal a settimana dalla dieta che corrispondono a circa 15 piatti di tagliatelle al ragù o 20 fette di torta di mele o 15 tavolette di cioccolato al latte o 65 cucchiai di olio. Sembra difficile vero? E in effetti lo è. La dieta non
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può solo ridursi ad una sottrazione di calorie, ma consiste nel trovare l’equilibrio migliore di sostanze utili al nostro benessere. Ogni alimento che mangiamo non è solo un contenitore di calorie, ma anche di vitamine, glucidi, grassi, proteine, sali minerali ecc.. Poi va preso in considerazione anche l’aspetto piscologico, il gusto, quello che ci piace e quello che non amiamo. Non parliamo poi dell’attività fisica collegata all’alimentazione perché questo articolo diventerebbe un libro. Tutto questo è solo per sottolineare quanto una corretta alimentazione non si possa improvvisare, soprattutto se il nostro desiderio è quello di dimagrire.
SALUTE & BENESSERE
L’estate è arrivata e, quando il sole ci scalda, magari iniziamo a farci il problema della prova costume (che andrebbe un po’ ridimensionata). Per questo motivo - e per tanti altri - può essere una buona idea seguire un’alimentazione sana, equilibrata, ma anche gustosa, e che preveda momenti di svago. Ma, soprattutto, potrebbe essere una buona idea abbandonare una volta per tutte le diete fai-da-te, o peggio ancora i metodi innovativi e rivoluzionari che ci fanno credere di
poter dimagrire in un battito di ciglia. Ormai è appurato che questi metodi sono tutti delle bufale e l’unico sistema innovativo che vi porterà al raggiungimento del vostro obiettivo è il cambiamento dello stile di vita. Meditiamo. Dott. Luca Di Russo Biologo nutrizionista Life coach nutrizionale 328 3769181 - www.nutriblog.it luca.dirusso@nutriblog.it nutriblog su Facebook
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SFIDE & SPORT
Le scuole di calcio Il Manchester United a i d r a u g n a v all’a “Learn to play the United way” (Impara a giocare alla maniera dello United)
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uesto è il motto delle “Soccer Schools” che il Manchester United organizza in tutto il mondo, in particolare in Inghilterra, a Manchester ma anche vicino Londra, per esempio nell’antico college di Bradfield isolato nella verdissima campagna del Berkshire. La filosofia dello United vuole unire i principi ottimali della pratica sportiva del calcio, lo sport più praticato al mondo, con quelli che devono regolare la vita di tutti i giorni: il rispetto delle regole e degli orari, il ri-
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spetto dell’avversario, il comportamento civile, insegnamenti, questi, tipici della cultura tradizionale del college inglese. E considera l’insegnamento e l’applicazione delle tecniche calcistiche necessarie per battere l’avversario o per difendersi da lui come il più divertente esercizio giovanile per confrontarsi con gli altri e per cercare di raggiungere il proprio risultato di squadra. A questo, le “Soccer Schools” del Manchester United aggiungono due altri ingredienti oggi indispensabili per lo sviluppo della perso-
SFIDE & SPORT
nalità e delle opportunità future di un ragazzo: l’insegnamento della lingua inglese, al quale dedicano un tempo quasi pari a quello speso per l’insegnamento del calcio, e la convivenza con coetanei di altre nazionalità e di differenti culture: europei, asiatici, americani, africani, indiani, giapponesi, coreani e altro. Il Manchester United è la squadra più conosciuta e tifata
al mondo per effetto della larga espansione dell’impero coloniale inglese nel passato e delle abitudini indotte, nel tempo, in quelli che furono sudditi di Sua Maestà. Basti pensare che lo United continua a vendere ogni anno oltre un milione di magliette, più del doppio di squadre che lo precedono nelle classifiche UEFA degli ultimi anni, come Real Madrid, Barcellona, Bayern.
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SFIDE & SPORT La formula delle “Soccer Schools” del Manchester segue, in sostanza, il principio di specializzazione che oggi domina. Se ti piace una cosa e se la vuoi fare, falla bene, in prospettiva di ciò che potrai ricavarne domani. Che, per un giovane nel calcio, non deve essere la chimera di diventare necessariamente Rooney o Van Persie, ma di mettersi nel portafoglio un’esperienza
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di vita che lo aiuti ad individuare i propri goals, nella sua traduzione letterale di obiettivi, e a sviluppare le energie e la tenacia per cercare di raggiungerli. In questo senso, le “Soccer Schools” dello United valgono qualsiasi scuola calcio nostrana. Chi le frequenta consapevolmente, per passione o perché ha qualche ragazzo coinvolto, sa bene quale incontrollato bagaglio
SFIDE & SPORT di speranze c’è dietro un bambino che corre dietro una palla insieme a dei coetanei. Genitori che credono ciecamente nelle qualità calcistiche del figlio e che litigano con l’allenatore perché lo sostituisce durante la partita o perché non gli dà la posizione di gioco che loro ritengono più giusta. Figli che si tagliano i capelli o si tatuano come il loro campione e che lo scimmiotta-
no in campo. La realtà è che solo un ragazzo su duemila delle scuole calcio arriva a giocare in Serie A e che uno solo al mondo ogni venti anni diventa Messi. Olimpia
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JUNIOR CLUB Continuano ad arrivare in redazione i contributi dei giovanissimi scrittori fra i 6 e i 12 anni che vogliono raccontare una loro fiaba. Le bambine o bambini interessati possono inviare i loro scritti all’indirizzo email: magazineonline@natural-mind.it. Pubblicheremo quelli che riterremo più interessanti, comunicandolo prima alla piccola o al piccolo scrittore.
Fatima e Sharon L’amore è più forte della paura «L’amore è l’unica religione. Tutto il resto è solo spazzatura» (Osho, Il canto della meditazione)
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ia madre mi ha parlato di Osho Rajneesh, un maestro spirituale indiano morto da qualche anno (1990), che usava queste parole: “Ricorda: l’opposto dell’amore non è l’odio, ma è la paura. L’odio è amore a testa in giù, non è l’opposto dell’amore. Il vero opposto dell’amore è la paura. Quando ami ti espandi; quando hai paura ti rattrappisci. Quando hai paura ti chiudi; quando ami ti apri. Quando hai paura ti assalgono i dubbi; quando ami hai fiducia”. Poi mi ha raccontato la storia di due bambine che
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vivevano vicine, ma separate dall’odio. Si vedevano da due collinette, una di fronte all’altra, ma non si potevano incontrare perché, in basso, le divideva una rete con il filo spinato e loro avevano paura ad avvicinarcisi. Avevano la mia stessa età, undici anni, ma non gli stessi pensieri. I due paesi dove vivevano erano in guerra fra di loro e in guerra non si hanno gli stessi pensieri che si hanno in pace. Una si chiamava Fatima e viveva in Palestina, nella striscia di Gaza, l’altra era Sharon e viveva in un kibbutz israeliano
JUNIOR CLUB proprio al confine. Malgrado l’odio che divideva i loro paesi, non riuscivano a sentirsi nemiche, nemmeno quando il rumore dei cannoni o le scie dei razzi solcavano quel cielo che avevano in comune. Quando si guardavano a distanza dalle loro collinette non avevano paura di quegli scoppi e di quei lampi. Sognavano, sognavano di potersi incontrare un giorno e di potersi parlare in una lingua che, miracolosamente, le facesse comunicare. Sognavano di conoscersi, di parlarsi, di entrare, da amica, una nella casa dell’altra. Un giorno, mentre si
guardavano e sognavano dalle loro collinette, furono attratte dal miagolio disperato di un minuscolo gattino che si era arrampicato troppo in alto sulla rete che le divideva e non riusciva a scendere. Il micino tentava di ritornare a terra ma aveva paura del vuoto e si bloccava. Ritentava ma, niente, non c’era niente da fare. Così ritornava in cima alla rete, a cavallo fra i due territori. Fatima e Sharon lo guardarono per un po’, in apprensione a causa di quei vani tentativi. Poi constatarono che il gattino non ce l’avrebbe mai fatta da solo e, simultaneamente, decisero di scendere giù
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JUNIOR CLUB ad aiutarlo. Si avvicinarono alla rete e lo presero contemporaneamente, tirandolo ognuna dalla sua parte. Quello strattone inconcludente procurò al micio solo dolore e paura e lui cominciò a miagolare ancora piÚ forte. Fatima e Sharon si guardarono negli occhi. Che fare? Poi, una di loro, non si sa chi,
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JUNIOR CLUB prese l’iniziativa. A gesti fece comprendere all’altra che il micio andava tirato giù, sfamato e adottato, perché in giro non c’era l’ombra di una gatta che potesse essere sua madre. Ma chi doveva adottarlo? Io? Tu? Alla f i n e compresero che l’unico modo di risolvere il problema era
quello di raggiungere un accordo e, sempre a gesti, stabilirono che l’avrebbero tenuto un giorno ciascuna. Ogni mattina si sarebbero incontrate proprio lì, a quella rete, e si sarebbero scambiate il micio. Il micio crebbe e con i suoi artigli divenuti forti riuscì un giorno a rompere la rete, permettendo finalmente a Fatima e Sharon di abbracciarsi. La paura era passata ed era arrivato l’amore. Lucilla – 1a Media
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L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro
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’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,
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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly
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TPVision rinnova ed estende la gamma di TV dedicata al settore alberghiero • La nuova gamma di TV LED rappresenta l’offerta più diversificata di TV Philips dedicata al settore Hospitality • La gamma di TV Philips per il settore alberghiero include ora tre serie complete di Smart TV • La serie Philips EasySuite+, annunciata recentemente, offre caratteristiche che rispondono alle esigenze di ospedali e di strutture sanitarie • I modelli Signature sono caratterizzati da un design elegante e lineare, e sono dotati di una gamma completa di funzionalità per il settore alberghiero TPVision annuncia la nuova gamma di TV Philips dedicata al settore Hospitality, caratterizzati dal design sottile e dotati di retroilluminazione LED eco-friendly. Questa serie come le precedenti è stata sviluppata attraverso la cooperazione di un team di esperti nel settore. Questa linea di TV Philips è la più diversificata per il settore alberghiero mai realizzata, con cinque modelli differenti per rispondere alle esigenze di albergatori e strutture sanitarie. Tre di loro – la serie PrimeSuite, MediaSuite e Signature – sono Smart TV. Questi TV permettono l’accesso alle applicazioni online, tra cui YouTube e Facebook, e alla funzionalità Secure SimplyShare, che permette lo streaming di contenuti digitali, come film e immagini, dai dispositivi mobile alle TV.
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IL CLUB NATURAL MIND
LA POSTA DEI LETTORI Grande successo per la nostra ecorivista! Continuate a scriverci i vostri commenti all’indirizzo survey@natural-mind.it; ci aiuteranno a migliorare il magazine.
Grazie per le tante novità
Bella rivista, ben fatta e sempre interessante
Paolo Luca
a fare d a z n a c a tipo di v ural mind ho l u s a is c t Ero inde o. Leggendo na gio dopo tann eg quest’an tornare in camp è andata i e deciso d farò sapere com i ti anni. V Ciao, buone vac anze Saretta a t t ie n Anto
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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2012 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.