natural mind n.5 2014

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Anno 2014 • N. 5

Econotizie per gli amanti della natura e del bello

ITINERARI DI

Glorious Britain, l orgoglio inglese corre sul Tamigi RECEPTION

La stagione turistica 2014, luci e ombre

STILI DI VITA

Le vergini del Paradiso, icone dei terroristi dell Islam

natural-mind.it

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Magazine prodotto con energia certiďŹ cata

in collaborazione con FAITA



A quando un piano marketing per il turismo italiano? Cari lettori, riferendoci all’imbuto nel quale si è ficcata l’Europa, verrebbe da dire “mal comune mezzo gaudio”. Ora, anche la poderosa Germania dei panzer segna il passo. Ma non è una buona notizia. Anzi è pessima. Vuol dire che si è fermata la locomotiva che trascinava anche i vagoni più arrugginiti e che, quindi, il cammino proseguirà ancora più lento. Non c’è da stare allegri. Riguardo all’Italia, si continua ad aspettare dal governo almeno una buona notizia: quella di un piano di marketing per rilanciare nel mondo il nostro turismo ed alcuni dei nostri prodotti più esclusivi ad esso collegati: la cucina e l’arte italiane. In attesa, vi invitiamo a leggere gli articoli di questo numero: le notizie (non incoraggianti) sulla stagione turistica appena trascorsa, un viaggio nella Glorious Britain, la sfida alla felicità, il paradiso delle vergini e molto altro ancora. Buona lettura. La redazione GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU ® natural mind . PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.

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natural mind®

Econotizie per gli amanti della natura e del bello

Periodico online del Club natural mind Anno 2014 • N. 5

REDAZIONE, COORDINAMENTO E PUBBLICITÀ

Dall esperienza ultraventennale di marketing, comunicazione ed edizione di Make Tailored Advertising Srl info@maketa.it

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PROGETTO GRAFICO

ITINERARI DI

GLORIOUS BRITAIN L’orgoglio inglese corre sul Tamigi RECEPTION

Make Tailored Advertising Srl

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LA STAGIONE TURISTICA 2014 Luci e ombre

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SIPAC 2104 Una data nel calendario del turismo open air

CAMPING CLOUD La nuvola che racchiude tutto il mondo del camping V4A Il marchio qualità internazionale dell’ospitalità accessibile

PASSIONI PICCOLA STORIA DELL’AUTO Il marchio Mazda

JUNIOR CLUB CONCORSO DI SCRITTURA Il lupo e l’agnello

E-SHOPPING L’ETA’ DEL NONNO Ciao Lorenzo: come nasce un libro

IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI

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STILI DI VITA

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LE VERGINI DEL PARADISO Icone dei terroristi dell’Islam

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SALUTE & BENESSERE I 5 SEGRETI DI UNA DIETA PERFETTA

A GUSTO MIO

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RICETTE INGLESI Marmellata di arance amare

SFIDE & SPORT

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SFIDA ALLA FELICITÀ I risultati di una ricerca condotta dalla Columbia University

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ITINERARI DI

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O U I S R O L

N I A T I R B L’orgoglio inglese corre sul Tamigi “Gli uomini sono migliori quando cavalcano, più giusti e più comprensivi, più attenti, più disinvolti e più animosi, più consapevoli di tutte le contrade e di tutti i percorsi”. EDOARDO I PLANTAGENETO, RE D’INGHILTERRA E DUCA D’AQUITANIA DAL 1272 AL 1307

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ul palazzo di fronte alla statua della regina Vittoria e all’entrata, dietro di lei, del castello di Windsor, campeggia un’insegna con la scritta “Glorious Britain”. È il marchio di fabbrica dell’orgoglio inglese, fiero di essere com’è, in larga parte unico al mondo. Un popolo che nei secoli ha saputo fermare le legioni dei romani, di Napoleone e di Hitler, che già il 15 giugno

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1215 si attribuiva la Magna Charta Libertatum, il primo manifesto nella storia a riconoscere i diritti fondamentali del cittadino, e che, ciò nonostante, continua a farsi rappresentare da una monarchia, ha indubbiamente qualcosa di speciale. Tanta gloria comanda il rispetto delle tradizioni e del passato, ma è anche un imperativo a sostenere nel futuro il blasone acquisito attraverso


ITINERARI DI una visione del mondo sempre ampia ed aggiornata. Per questo, il popolo più tradizionale al mondo è anche tra quelli più aperti alle novità, tuttavia senza salti nel vuoto, con raziocinio e molta applicazione. In parte, il destino della Britannia è quello comune a tutti i popoli isolani, che vivono difendendo la propria distanza da ciò che chiamano “il continente”, ma che, allo stesso tempo, dipendono fortemente da esso per i propri approvvigionamenti materiali e culturali. In altra parte, preponderante, è l’asset di una comunità che si è evoluta privilegiando l’aggregazione e la democrazia, valori che possono moltiplicare a dismisura le forze individuali. Il santuario della “Glorious Britain” è rappresentato da quell’angolo d’Inghilterra tracciato dal Tamigi fra le contee del Berkshire e dell’Oxfordshire, per giungere a Londra. Qui, fra Windsor, Oxford, Eton e Ascot, si addensa il pride, l’orgoglio inglese, di essere come si è. Mentre Buckingham Palace è la residenza cittadina di rappresentanza della casa reale, quella dove si fanno gli affari di stato e dove si ricevono i dignitari locali ed esteri, Windsor ne è la vera casa domestica,

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ITINERARI DI

quella di campagna, dove è concesso di mettere le pantofole, seppure nello stretto protocollo che governa la vita dei regnanti inglesi. Una casa proporzionata alla “Glorious Britain”, che si presenta nella forma del più grande castello abitato al mondo, nonché quello abitato da più lungo tempo. Qui, nei suoi circa 45.000 m² di ampiezza attuale, hanno abitato la maggior parte dei re e regine inglesi, qualche volta anche forzatamente prigionieri. La storia del castello e quella della monarchia britannica sono, quindi, legate indissolubilmente.

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Di fronte a Windsor, sulla riva opposta del Tamigi e a questa collegata attraverso il ponte di Windsor, c’è Eton, la città dell’Eton College, la più famosa e prestigiosa scuola superiore privata del Regno Unito, costruita nel 1440 per volere di Enrico VI. Qui, in un contesto esclusivamente maschile in barba alla parità dei sessi, studiano e hanno studiato famosi artisti, scrittori, uomini politici e membri della famiglia reale, inclusi il futuro re d’Inghilterra William e suo fratello, il Principe Harry. Il curriculum scolastico acquisito ad Eton apre normalmente le porte di Oxford, la più antica e prestigiosa


ITINERARI DI

università anglosassone ed una delle prime al mondo, insieme alla rivale Cambridge. Anche la città “dalle sognanti guglie”, così detta per l’armonica architettura dei suoi edifici, ha istruito una lunghissima lista di personalità che hanno dato lustro alla gloria britannica. Infine Ascot, nota soprattutto per il famoso ippodromo fondato nel 1711 dalla regina Anna d’Inghilterra e, da allora, strettamente legato alle tradizioni della famiglia reale britannica, il cui entourage ha tuttora l’obbligo di indossare il tight. Le corse di Ascot celebrano un altro dei simboli sui quali

si regge la “Glorious Britain”, il cavallo, l’animale della caccia alla volpe, che, secondo la descrizione di Edoardo I Plantageneto, rende gli uomini migliori, più giusti e più comprensivi. Non tutti amano gli inglesi, anzi alcuni li odiano. Ma nessuno può disconoscere il rilevante contributo che la “Glorious Britain” ha dato alla democrazia nel mondo. Ulisse

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STILI DI VITA

Le vergini del Paradiso Icone dei terroristi dell’Islam

“Gli uomini in nulla hanno perduto la ragione quanto nella religione, nella quale sassi e chiodi fanno dei martiri”. THOMAS BROWNE, HYDRIOTAPHIA, URN BURIAL, 1658

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uesta frase fu scritta oltre 350 anni fa da Thomas Browne, medico e scrittore inglese, per illustrare la battaglia dell’uomo contro la propria mortalità e l’incertezza del suo destino, in questo mondo e nell’altro. Con profetica lungimiranza, oggi essa riassume mirabilmente l’atteggiamento di quelli che si autodefiniscono “combattenti per l’Islam”. In un articolo del 24 agosto scorso sul quotidiano governativo saudita “Al-Watan”, il giornalista Idris Al-Dris ha approfondito il concetto della dipendenza umana da una ossessiva osservanza della propria religione, analizzando perché tanti attentatori suicidi sono di origine saudita.

ragione della scelta di tanti giovani sauditi sta nello stile di vita ultraconservatore della loro società, che include la forte segregazione dei sessi e l’eccessiva morigeratezza

Il titolo dell’articolo, “L’oppressiva rigidità saudita spinge la gente a cercare la felicità nelle vergini del Paradiso”, già introduce le sue argomentazioni. Secondo Al-Dris, la

Il ché, secondo Al-Dris, indurrebbe i giovani maschi sauditi a credere che una soddisfacente relazione con una donna è possibile solo in Paradiso. Per di più, il rigido indottri-

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dell’abbigliamento.


STILI DI VITA namento spingerebbe i sauditi a rigettare i loro insegnamenti religiosi, com’è dimostrato dal fatto che molte giovani donne saudite abbandonano i loro modesti e castigati abiti appena hanno l’occasione di lasciare il paese. Come fanno le iraniane, che vestono il chador sotto la pressione del clero locale, ma che cambiano abito il momento in cui salgono su di un aereo per lasciare Teheran e rimettono quello tradizionale al ritorno. In sostanza, la segregazione forzerebbe ragazzi e ragazze ad esperienze di vita sepa-

rate addirittura oltre gli stretti dettami della religione. Così, le donne diverrebbero per gli uomini delle icone oggetto di desiderio, ma anche della paura che tale desiderio ostacoli l’ingresso in quel Paradiso al quale si accede soltanto attraverso una vita che ca-

stighi desideri e sentimenti. Con questo, AlDris non intende lanciare una fatwa, che nel diritto coranico è la sentenza in materia di diritto religioso emessa da un muftì, l’esperto di legge coranica al quale è riconosciuta l’autorità di sentenziare ciò che è permesso e ciò che è vietato. Non si ritiene qualificato ad un tale compito. Vuole soltanto sottolineare il suo imbarazzo per la doppia faccia e l’ipocrisia che mostrano i suoi concittadini e vuole incoraggiarli a mantenere una uniformità di comportamento, quale che sia il padrone in carica al momento delle loro azioni: il padre, il marito, lo sceicco o il muftì. La tesi di Al-Dris appare credibile, proposta com’è da un attento cronista delle abitudini del proprio paese. Rimane il fatto che la rigidità ed il conseguente stress che può generare un modello di educazione non può in alcuna maniera giustificare il tentativo d’imporre con la violenza la propria religione e, meno che mai, arrivare a sacrificare la propria e l’altrui vita a fronte di questo obiettivo. I sassi ed i chiodi cui si riferisce Browne rendono martire soltanto chi li riceve dall’esplosione di un corpetto. Tiffany

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RECEPTION

La stagione turistica 2014

LUCI & OMBRE

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n realtà, più ombre che luci sulla stagione 2014 del turismo italiano ormai conclusa. In attesa dei dati ufficiali, le sensazioni ed i numeri parziali parlano, infatti, di una stagnazione del settore se non, addirittura, di una riduzione delle presenze e del volume d’affari. La prima causa che affligge il turismo degli ultimi anni è, ovviamente, la crisi economica. Si viaggia e si spende volentieri quando altri bisogni in cima alla lista delle priorità individuali e familiari sono compiutamente soddisfatti. Quando, cioè, si è riusciti ad ottenere un avanzo dai propri introiti, avendo coperto le spese fondamentali dell’alimentazione, della casa, dell’abbigliamento, degli spostamenti di lavoro, degli altri bisogni la cui soddisfazione è divenuta irrinunciabile. Purtroppo, sono tempi in cui le risorse individuali scemano di pari passo alla diminuzione del lavoro. Un trend che sembra non avere termine malgrado le reiterate ottimistiche previsioni di quei politici che in buona o in mala fede,

RECEPTION o nell’incapacità di leggere le trasformazioni dell’economia occidentale in atto, cercano di giustificare la loro inadeguatezza a gestire un fenomeno senza precedenti. La realtà è che l’asse economico che ha finora alimentato lo stile di vita occidentale si sta sempre più spostando verso oriente. In altre parole, l’Europa ricca e molle, più che gli Stati Uniti, ugualmente ricchi ma non molli, stenta sempre più ad imporre sul mercato mondiale i propri prodotti. Sulla sua strada trova dei concorrenti (Cina, India, Corea in primis, ma anche altri stati orientali) in grado di batterli sul prezzo e, ormai, anche sulla qualità. La teoria di marketing suggerisce che se non riesci a battere un concorrente sul prezzo di un prodotto perché i tuoi costi di produzione sono più alti, allora ti devi industriare di batterlo con una qualità superiore che invogli il consumatore ad acquistare ad un prezzo più alto e che il tuo concorrente non sia in grado di proporre.

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RECEPTION

In sostanza, per enfatizzare il concetto, vendere più Ferrari che utilitarie. E l’esempio calza a pennello, se è vero che il mercato generale dell’auto è in picchiata in Europa, mentre quello delle Ferrari e delle auto di lusso è in forte espansione per la richiesta dei nuovi ricchi di tutto il mondo. Oltre alla Ferrari di Maranello, l’Italia avrebbe un’altra Ferrari, ancora e molto più attraente per

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l’economia nazionale, il turismo. Nessun altro paese al mondo è in grado di produrre un’offerta di vacanza come la nostra, ricchissima com’è della formula oggi più richiesta sul mercato: natura e arte. Ma nei programmi enunciati da questo governo come, del resto, dai precedenti, non c’è nessuna attenzione e nessuna menzione per un progetto di promozione del


RECEPTION

turismo italiano. Si parla di riduzione del costo del lavoro, obiettivo sacrosanto visto che il nostro è fra i più alti in Europa, ma non una parola su progetti di marketing capaci di creare posti di lavoro. E senza nuovi posti di lavoro, l’occupazione non può crescere, così come non può crescere la disponibilità finanziaria delle famiglie. Tra le ombre, una fioca luce arriva dal settore dell’open air che, con-

trariamente a quello alberghiero, continua a mostrare una vitalità seppur a macchia di leopardo, con alcune regioni del nord e del centro che reggono ed altre del sud che cedono. Chaperon

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SIPAC RECEPTION

Una data nel calendario del turismo open air

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i avvicina la IV edizione del SIPAC (Salone Internazionale e Professionale delle Attrezzature per Camping), prevista il 19 e 20 novembre prossimi presso PadovaFiere. Come già nelle edizioni passate, FAITA FederCamping, la federazione che raggruppa i 2.500 campeggi italiani, continuerà a patrocinare l’evento come unica iniziativa fieristica alla quale dare il proprio appoggio e come sede per la propria Convention Nazionale annuale. L’intento è quello di rendere il SIPAC un momento d’incontro ricorrente fra tutti gli operatori dell’open air (campeggi, aziende fornitrici, tour operator) per fare il punto sui problemi e le opportunità del settore, aggiornarsi sulle novità com-

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merciali e tecniche, concludere affari. In sostanza, una occasione professionale e moderna per contrastare la crisi ed aprirsi a nuove, positive prospettive. Le tre edizioni fin qui condotte hanno registrato un costante ampliamento del programma ed un crescente interesse per l’iniziativa da parte degli associati FAITA, al punto che al SIPAC ed alla Convention Nazionale 2013 hanno partecipato oltre 350 titolari delle strutture più grandi, i quali hanno manifestato il loro ampio gradimento per l’iniziativa. Il tema della Convention Nazionale FAITA di quest’anno verterà su “La gestione dei rischi per l’impresa open air”, con interventi di


2014

RECEPTION

stretta attualità ed interesse per gli associati. A contorno di questo, sono previsti incontri dei titolari di campeggio con i maggiori Tour Operator europei nel contesto del programma Buy Camping, seminar con aziende in grado di offrire importanti contributi professionali e, ovviamente, la rassegna fieristica che presenterà le ultime novità del settore.

L’organizzatore del SIPAC, la società francese Code Events, è lo stesso del Salon SETT di Montpellier, la più grande ed esclusiva manifestazione europea dell’open air, con oltre 500 aziende partecipanti e 13.000 visitatori, che quest’anno giunge alla 36a edizione.

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RECEPTION

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O S S E

NE I L N

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AD

La nuvola che racchiude tutto il mondo del camping

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a oggi si può visitare il nuovo portale Camping Cloud che raccoglie le informazioni e le dinamiche di tutto ciò che riguarda

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il camping, modernamente definito turismo all’aria aperta per significare la forma di vacanza più vicina alla natura. Il portale è ancora in fase di


RECEPTION

www.campingcloud.it

ampliamento, ma dà già un’idea del servizio che offre. Destinatario principale è chi fa camping, ma anche chi non l’ha mai fatto perché ne ha un’immagine scomoda, legata al vecchio stereotipo dello sfigato che parte con la famiglia, pacco della tenda e picchetti sul tetto della macchina, pasta al forno già cotta, all’interno. Quel tipo di campeggiatore naïve non esiste più, se non nella minima misura del tradizionalista amante del rude contatto con la terra. Oggi il campeggio si può effettuare in comodissime ed attrezzatissime case mobili, dette così per il fatto di dover essere per legge trasportabili. In realtà si tratta di case modernissime fornite di tutti i comfort per una famiglia di 4 o 5 componenti, pronte per un uso immediato. Oggi si può addirittura campeggiare andando in treno. Tutto quel che serve è già lì, sul posto. Le moderne strutture offrono gli stessi servizi dei villaggi turistici: intrattenimento serale, sport di ogni tipo, babysitting e molto altro, ad un costo inferiore a quello di un buon hotel a tre stelle. Aggiungono un plus che nessun altro tipo di vacanza offre così estensivamen-

te: il contatto diretto con la natura. 10 milioni di turisti, un terzo dei quali stranieri, gode ogni anno di questa formula in Italia, il secondo mercato europeo dell’aria aperta dopo la Francia. Il nuovo portale Camping Cloud si pone come il mezzo di comunicazione moderno a disposizione di tutto il mondo interessato al camping: i 10 milioni di campeggiatori attuali, gli altri milioni di turisti in attesa di avvicinarcisi, gli imprenditori delle 2.500 strutture italiane di camping, le aziende produttrici di beni e servizi a vario titolo, interessate ad entrare in contatto con un business da oltre 2 miliardi di euro. La struttura del portale Camping Cloud offre spazio a tutto questo mondo, illustrandolo a chi lo conosce già ed a chi non, con blog per scambiare opinioni, offerte per risparmiare, possibilità di conoscere meglio i singoli campeggi e di prenotarli. E, in una sezione riservata, un impianto di comunicazione dei titolari di campeggio fra di loro e con i loro potenziali clienti. Last but not least, è in costruzione uno shop online che consentirà sia ai campeggiatori che alle strutture di acquistare online a prezzi convenienti una nutrita serie di prodotti e servizi dedicati al camping.

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HELIOS, la nuova casa mobile per i disabili costruita in base alla consolidata esperienza e ai consigli dell’associazione francese per i portatori di handicap. Un mercato da considerare sempre di piÚ per ragioni etiche ma anche economiche. 2,76 m

8,64 m

ABBIAMO TANTE COSE DA CONDIVIDERE

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RECEPTION

Village for all – V4A® Il Marchio Qualità Internazionale dell’Ospitalità Accessibile

La nostra Mission è di garantire “A ciascuno la sua vacanza”.

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uesto è il motto di V4A®. Come riferisce il sito dell’associazione, in un’epoca in cui il mondo è diventato un Villaggio Globale, è molto difficile per turisti con bisogni specifici o disabilità, trovare informazioni affidabili che consentano loro di programmarsi una vacanza, un viaggio o semplicemente un week end adeguato alle proprie esigenze. V4A® garantisce, attraverso le proprie informazioni, alle persone con disabilità permanente o temporanea, motoria, limitazioni sensoriali (ciechi e/o sordi), allergie e intolleranze alimentari, agli anziani, diabetici, dializzati, persone obese e alle famiglie con bambini piccoli, di poter scegliere un Hotel, un Agriturismo, un Campeggio, uno Stabilimento Balneare, un Museo, ecc… dove troveranno una Ospitalità Accessibile, una Ospitalità per tutti! Le strutture che si fregiano del Marchio V4A® sono state visitate

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dagli ispettori dell’organizzazione che hanno raccolto personalmente le informazioni pubblicate dal sito. Queste informazioni sono liberamente fruibili, non è necessario registrarsi o lasciare dati e, se interessati, ci si può iscrivere alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti e conoscere tutte le opportunità di vacanza e le offerte speciali disponibili nelle strutture V4A®. Da segnalare, in particolare, lo sviluppo da parte della IRM, società appartenente al gruppo francese Beneteau e leader nella fabbricazione di case mobili per campeggi, di unità abitative appositamente attrezzate per rispondere ai bisogni dei disabili. Ulteriori informazioni www.villageforall.net

sul

sito


RECEPTION

I campeggi preferiti di Trento Aosta

CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)

Trieste

Milano

Venezia

VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)

Torino Genova

PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)

Bologna

VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)

Firenze Ancona

VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)

VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)

VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)

Perugia

CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)

CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)

CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)

Roma

VILLAGE HOTEL GREEN ASSISI Assisi (PG)

Campobasso

CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)

CAMPING VILLAGE PUNTA NAVACCIA Tuoro sul Trasimeno (PG)

VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)

Bari

Napoli Potenza

CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma

CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)

L’Aquila

CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE) CAMPING LA PINETA Campo Marino Lido (CB)

Cagliari

VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)

Catanzaro

CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT) GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)

Palermo

VILLAGGIO CAMPING COSTA DEL MITO Caprioli - Pisciotta (SA)

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A GUSTO MIO

DI ARANCE AMARE

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ncora una specialità gourmet. Emblema del Regno Unito, la marmellata di arance amare è forse una delle più conosciute al mondo. In Inghilterra, si differenzia totalmente da tutte le altre che vengono chiamate jam e prende il nome di marmalade. In effetti, una direttiva comunitaria definisce marmellata una mescolanza densa di polpa e succo di soli agrumi; invece le conserve preparate

Preparazione: Tagliate a metà le arance, spremete il succo e riversatelo in una pentola antiaderente. Svuotate per bene le arance con un cucchiaino raccogliendo la polpa ed i semi in un setaccio; fate uscire il succo e poi legate in un sacchetto di tela. Tagliate le bucce delle arance (senza la parte bianca) a striscioline e aggiungetele nella pentola; quindi, mettete dentro anche il sacchetto

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2 k g • i Siv 3l • su • con altri tipi di frutta o verdura, ottenu• te dalla lenta cottura della frutta con una sostanza zuccherina, si chiamano confetture. La peculiarità di questa marmellata sta anche nella particolare varietà di arance con la quale viene preparata, le arance di Siviglia. Questo agrume si trova sul mercato solo da inizio gennaio fino alla fine di febbraio e, mentre è completamente immangiabile da crudo perché troppo amaro ed aspro, ridotto in marmellata è davvero ottimo. Epicuro

INGLESI

MARMELLATA

RICETTE

ed r g In g

con i semi, coprite il tutto con l’acqua e lasciate a bagno tutta la notte. Questo consentirà di estrarre la massima quantità di


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A GUSTO MIO

di i a a gli acqu imon l i ro l d di 2 cche co i zu uc gd k 3

pectina dalla polpa e di ammorbidire la buccia. Il giorno seguente mettete la pentola a fuoco medio, quindi portate a bollore. Cuocete, senza coperchio, per 1 ½-2 ore, fino a quando la buccia sarà diventata molto morbida (per vedere se è pronta, prendetene un pezzo spesso e premetelo tra il pollice e l’indice; dovrebbe apparire leggermente trasparente). Rimuovete il sacchetto con i semi, lasciatelo raffreddare, poi, indossando i guanti di gomma, spremete quanto più liquido possibile per estrarre la pectina. Aggiungete lo zucchero, il succo dei 2 limoni e mescolate con un cucchiaio di legno fino a quando lo zucchero non si sarà sciolto completamente, a fuoco basso. Portate il tutto nuovamente ad ebollizione, schiumate e fate cuocere per almeno altri 5 minuti. Spegnete il fuoco, mescolate per bene per distribuire le scorze d’arancia in modo omogeneo e invasate subito, ancora calda, in barattoli di vetro sterilizzati. Tappate i vasetti con il coperchio, capovolgeteli e lasciateli raffreddare. Conservate la marmellata in luogo asciutto e buio e consumatela entro massimo 1 anno.

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PASSIONI

Piccola storia dell’auto

Il marchio

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iamo alla sedicesima puntata della nostra piccola storia dell’automobile, una innovazione tecnologica che ha cambiato il mondo. Nelle precedenti abbiamo trattato dell’introduzione generale al mondo dell’auto e poi, via via in ordine alfabetico, dei singoli marchi: Alfa Romeo, Audi, BMW, Citroën, DAF, Ferrari, Fiat, Ford, Honda, Jaguar, Lada, Lamborghini, Lancia, Maserati. Questa puntata è dedicata alla Mazda, la casa giapponese fondata nel 1921 da Jūjirō Matsuda con il nome di Toyo Cork Kogyo

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Mazda Co. Il marchio Mazda nasce, per assonanza, dal nome del fondatore il quale, a sua volta, richiama quello di Ahura Mazdā (“Spirito che crea con il pensiero” in avestico), il nome dato all’unico Dio della Religione Zoroastriana (detta anche Mazdeismo o Mazdaismo), creatore del mondo sensibile e di quello sovrasensibile. Nato ad Hiroshima nel 1875 da una famiglia di pescatori, Jūjirō Matsuda si avvicinò alla lavorazione del ferro a quattordici anni, come apprendista fabbro. Dotato di non comune ingegno per la meccanica, nel 1906 inventò


PASSIONI

quella che venne chiamata la “Matsuda-type pump”. Più tardi, acquistò la fonderia dove aveva imparato il mestiere e ne cambiò il nome in “Matsuda Pump Partnership”. Ma le cose non andarono per il verso giusto e Matsuda fu costretto a cedere l’azienda. Con tenacia, ne creò un’altra dal nome “Matsuda Works” e, con questa, fece una rapida fortuna divenendo fornitore dello Zar di Russia e, contemporaneamente, del governo giapponese che gli commissionò un nuovo tipo di fucile per i propri armamenti, il “Type 99”. Nel 1921 Jūjirō Matsuda era già un uomo ricco e di successo, tuttavia desideroso di nuove sfide. Così, da Osaka dove avevano sede le sue precedenti attività, ritornò a Hiroshima per assumere la

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PASSIONI

conduzione di un’azienda che produceva sughero artificiale, la Toyo Cork Kogyo Co. Con la fine della prima guerra mondiale, a produzione del sughero artificiale perse mercato e Matsuda dovette re-inventare un’attività per la sua azienda, iniziando a produrre attrezzi industriali. Da ciò nacque, nel 1931, l’introduzione sul mercato del tri-

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ciclo motorizzato “Mazdago” e, quindi, la prima iniziativa nella produzione di veicoli a motore. Il cui punto distintivo nel tempo, dal punto di vista dell’innovazione in campo automobilistico, rimane l’adozione del motore Wankel, o motore rotativo. La prima automobile prodotta dalla Mazda con questo motore è la Cosmo Sports 110S del 1967, seguita successivamente dalla Mazda RX-7, sovralimentata da due turbocompressori in tandem (1978), e dalla Mazda RX-8 ad aspirazione atmosferica. Questo modello innovativo del 2004, chiamato “Renesis”, riporta la modifica alla posizione delle luci di aspirazione e scarico. Nel 1991, la Mazda 787B con motore a quattro rotori vince la


PASSIONI 24 Ore di Le Mans. Questo modello è l’unico con tali caratteristiche ed è anche il primo ed unico a portare il marchio di un’auto giapponese sul gradino più alto del podio di questa celebre gara. Poco prima, nel 1989, Mazda introduce sul mercato la spyder che risulterà, nel tempo, la più venduta nel mondo, la Mazda MX-5. Nel frattempo, l’azionariato della Mazda si polverizza fra migliaia di piccoli investitori. A questi, nel 1979, si affianca la Ford che acquista fino ad un terzo del capitale sociale per poi discendere verso l’attuale 15% che la qualifica, comunque, come l’azionista più importante. Il fondatore Matsuda morì nel

marzo del 1952. Per commemorare la sua grandezza d’imprenditore, la Prefettura di Hiroshima dette incarico allo scultore locale Katsuzou Entsuba di realizzare una sua statua di bronzo, poi collocata nel parco Minami-ku. Leonardo

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SALUTE & BENESSERE

I 5 SEGRETI

DI UNA DIETA PERFETTA

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volte prendersi cura di se stessi può sembrare impegnativo, ci perdiamo nella routine e non riusciamo ad alimentarci in modo corretto. Provo a correre in aiuto con quelli che ho chiamato, simpaticamente, i 5 segreti della dieta perfetta. Molte persone vivono una specie di ansia rispetto al cibo. Quindi il primo segreto per poter raggiungere l’obiettivo è la SERENITÀ. Cerchiamo di vedere il

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cibo come una fonte di benessere e non di paure, ansie, sensi di colpa.,Qualunque cibo (di buona qualità) può essere un nostro alleato e non il contrario. Il secondo segreto è un punto fondamentale. Cambiare l’idea che la “dieta” sia qualcosa da fare in un periodo della vita che inzia e finisce dopo qualche mese. Ecco, se la pensate così, vi comunico che questa strategia è destinata a fallire. Questo per il semplice fatto che, per quanto saremo bravi a seguirla, a pesare tutti gli alimenti, a mangiare le nostre insalatine, a mettere sotto chiave la dispensa dei dolci, quando avremo raggiunto il nostro obiettivo (apparen-


SALUTE & BENESSERE temente) ci metteremo nella condizione mentale di ricominciare a comportarci come prima e, nella maggior parte dei casi, riprenderemo i chili persi. Se avete capito bene il secondo segreto, capirete anche che l’alternativa a “fare una dieta”, è cambiare l’alimentazione e quindi il comportamento alimentare. In questo modo la “dieta” durerà tutta la vita. Paura, eh? State calmi che arriva anche la buona notizia, il terzo segreto. “Tutta la vita” non significa sempre. Significa mangiare cose buone, sane e sostanziose la maggior parte del tempo e, qualche volta, quando ne abbiamo voglia, concederci quello che ci piace, appagarci con il nostro piatto preferito, magari un paio di volte a settimana. Quello sarà il momento in cui alimenteremo la nostra psiche così da avere la forza e la costanza di andare avanti. Per poter realizzare i primi 3 segreti abbiamo bisogno di una risorsa molto importante che possediamo tutti. Il quarto segreto è sviluppare la responsabilità verso noi stessi. Questo è il vantaggio dell’essere adulti, avere la consapevo-

lezza di quello che serve per cambiare le cose in meglio. Quindi, il quinto segreto è capire che, per raggiungere il nostro obiettivo di peso, non serve semplicemente cambiare quello che mangiamo, ma cambiare il nostro modo di pensare e quindi il nostro stile di vita. Con questi 5 consigli spero di aver stimolato in voi delle riflessioni. Così durante la giornata, quando dovrete decidere cosa mangiare, forse assumerete un nuovo comportamento, più sano e responsabile, magari tirerete fuori delle capacità inedite e più utili, fino ad arrivare a credere in questo nuovo modo di vivere per sentirvi finalmente bene e raggiungere veramente il vostro obiettivo. E il dimagrimento sarà un semplice effetto collaterale. Buon cambiamento a tutti! Dott. Luca Di Russo Biologo nutrizionista Life coach nutrizionale 328 3769181 - www.nutriblog.it dott.dirusso@nutriblog.it Anche su Facebook

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SFIDE & SPORT

DEL WORLD I T A T HA UL S I PP IR IN U S

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i può definire la felicità, misurarla e stabilire RT una classifica delle nazioni più felici? È O P ciò che tenta di fare l’Earth Institute E attraverso lo studio ”World Happiness Report”, condotto nell’ambito di centinaia di progetti di ricerca gestiti da più di 850 scienziati, studenti e collaboratori post-dottorato in oltre 30 centri di ricerca della Columbia University di New York.

1. Il prodotto nazionale lordo pro-capite; 2. Le aspettative di una vita in salute; 3. L’avere qualcuno su cui contare;

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A L L A A D I F S F

L’impegno, affrontato con serietà e metodo scientifico, si pone il compito di valutare la sostenibilità dell’ambiente nel quale vivono gli abitanti di 146 nazioni ed il grado medio di felicità da loro raggiunto. Per fare ciò, lo studio stabilisce sei chiavi di lettura di altrettanti aspetti della vita che, secondo i parametri stabiliti dall’Earth Institute, concorrono al raggiungimento della felicità, e cioè:


SFIDE & SPORT UN

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La percezione di quanta libertà si ha nelle scelte della propria vita;

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5. La percezione di libertà dalla corruzione;

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6. La generosità.

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Come si vede, la valutazione spazia dall’esame delle facoltà economiche a quello delle aspettative sociali, alla quantità e qualità della libertà disponibile, alla rettitudine morale dell’ambiente, alla generosità intesa come forma di sostegno fra cittadini. In sostanza, un mazzo di chiavi per aprire le porte di casa di questi 146 paesi e verificare quanto è felice chi ci vive dentro.

TA DALLA C O L U DOT M B IA

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Il rapporto indica anche gli effetti collaterali più importanti della raggiunta felicità: una persona felice vive più a lungo, è più produttiva, guadagna di più ed è anche migliore come cittadino. L’Earth Institute svolge lo studio con cadenza periodica così da poter registrare le variazioni dei dati nel tempo.

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SFIDE & SPORT di, come l’Eden sulla terra. I grandi Gli ultimi disponibili, relativi al 2013, paesi seguono con un certo ritardo: anno della seconda edizione delgli USA sono al posto 17, il Regno lo studio, propongono una classifiUnito al 22, la ca che vede Francia al 25, ai primi dieci la Germania posti paesi al 26, la Spacon una pogna al 38, l’Ipolazione litalia, ad onta mitata rispetdi stereotipi to al territorio della nostra disponibile. felicità come Segno che il il sole ed il s o v r a ff o l l a mandolino, al mento com45, la Russia plica l’ammial 68, la Cina nistrazione al 93. Gli ultidello stato, la mi dieci posti vita di relaziosono tutti cone e, quindi, il benessere. La felicità non è avere ciò che si desidera, perti da paesi africani, con ma desiderare ciò che si ha. Il paese più feil Togo ultimo lice al mondo O. WILDE assoluto. è la Danimarca, seguito da Singolare la Norvegia, Svizzera, Olanda, Svezia, posizione di Israele, che s’immagineCanada, Finlandia, Austria, Islanda e rebbe in coda data la continua tensioAustralia, per stare nei primi 10. La ne sotto la quale vivono i suoi abitanti. penisola scandinava appare, quinInvece Israele è 11°, avendo addirit-

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SFIDE & SPORT

tura recuperato tre posizioni rispetto allo studio passato, mentre gli USA ne hanno perse sei. I suoi vicini nel Medio Oriente sono molto meno felici a causa della corruzione dei governi e del bassissimo livello di libertà personale.

“C’è, oggi, nel mondo una domanda crescente affinché le politiche g o v e rnative s i a no aderenti a ciò che la gente identifica come il proprio vero benessere”, nota il Prof. Jeffery Sachs, uno degli studiosi coinvolti nella ricerca. “E sempre di più i leader mondiali parlano dell’importanza del s e n t i rsi bene come guida per le loro azioni di governo”. Olimpia

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JUNIOR CLUB Continuano ad arrivare in redazione i contributi dei giovanissimi scrittori fra i 6 e i 12 anni che vogliono raccontare una loro fiaba. Le bambine o bambini interessati possono inviare i loro scritti all’indirizzo email: magazineonline@natural-mind.it. Pubblicheremo quelli che riterremo più interessanti, comunicandolo prima alla piccola o al piccolo scrittore. Anna Maria, dodici anni, ci ha inviato queste riflessioni che pubblichiamo volentieri.

Il lupo e l'agnello

La prepotenza spesso cerca falsi pretesti «Chi nasce lupo non muore agnello» PROVERBIO ITALIANO

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o letto ieri la favola di uno scrittore latino che si chiama Fedro. La favola parla di un lupo prepotente che, per lavarsi la coscienza, cerca un pretesto per mangiarsi un agnello. La scena si svolge così. Arrivano tutti e due sullo stesso ruscello per bere. Il lupo si mette più in alto, lungo il corso del ruscello, l’agnello molto più in basso. Il lupo, cercando il pretesto per mangiarsi l’agnello, gli dice: “Perché mi hai sporcato l’acqua che devo

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bere?”. L’agnello, timoroso, risponde: “Ma come posso farti questo, lupo? L’acqua corre da te a me, che sono più in basso“. Il lupo rimane un attimo perplesso per questa verità, ma poi continua: “Sei mesi fa, tu dicesti male di me”. E l’agnello, sempre timoroso: “Ma sei mesi fa io non ero ancora nato!”. E il lupo, stizzito: “Tuo padre ha parlato male di me” e, così dicendo, salta addosso all’agnello e se lo mangia. Fedro conclude: “Questa favola


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JUNIOR CLUB è stata scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti cercando una falsa causa”. Io penso che la prepotenza sia uno dei peggiori difetti delle persone perché porta a sottomettere gli altri con la forza e non con la ragione. Io sono contenta se qualcuno mi fa ragionare e mi convince che una mia idea o una mia azione è sbagliata. Sono contenta

p e rché, così, non ripeterò più quell’errore in futuro. Ma non accetto che qualcuno mi costringa con la forza a fare o a dire una cosa contro la mia volontà, una cosa della quale non sono convinta. Penso che i ragazzi e le ragazze come me, anche se sono molto giovani, abbia-

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no il diritto di avere ed esprimere le loro opinioni. Insieme, hanno anche il dovere di ascoltare i genitori, i parenti, o anche persone estranee, quando fanno notare che queste opinioni sono sbagliate o, in certi casi, hanno bisogno di essere corrette. Io vivo in campagna e mi ricordo che una volta mia nonna mi rimproverò aspramente perché ero tornata da sola a casa attraverso un sentiero nel bosco invece che per la strada asfaltata. Mi disse che potevo fare qualche brutto incontro con persone cattive o, alla meglio, trovare un serpente sulla mia strada. Io pensai che la nonna era vecchia e, ormai, paurosa di


JUNIOR CLUB tutto e mi ribellai con un tono piuttosto aggressivo. La strada nel bosco era bellissima e sicura. Io non avevo incontrato niente e nessuno, anzi avevo fatto una passeggiata memorabile. Qualche tempo dopo, mi dovetti ricredere. Il nostro cane era scomparso da due giorni e lo cercavamo disperatamente dappertutto, senza risultato. Io e mia sorella Francesca eravamo tanto affezionati a lui che non vedevamo l’ora di ritornare da scuola con il pulmino. Lui ci aspettava sempre alla fermata, scodinzolando. Chissà come faceva a sapere l’ora del nostro ritorno!

Quando avevamo perso la speranza di ritrovarlo e piangevamo per la sua scomparsa, sentimmo un flebile lamento che proveniva dal bosco. Mio padre corse e lo trovò. Era lui, ormai allo stremo delle forze per il morso che una vipera gli aveva dato sul naso. Mio padre lo portò a tutta velocità dal veterinario che, fortunatamente, riuscì a salvarlo. Quell’episodio mi fece capire che mia nonna aveva ragione. Spesso l’insidia e la violenza si nascondono in posti che l’ingenuità fa sembrare belli e sicuri. Anna Maria – 2a Media

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E-SHOPPING

L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro

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’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,

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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly


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“Ciao Lorenzo”, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle.

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TPVision rinnova ed estende la gamma di TV dedicata al settore alberghiero • La nuova gamma di TV LED rappresenta l’offerta più diversificata di TV Philips dedicata al settore Hospitality • La gamma di TV Philips per il settore alberghiero include ora tre serie complete di Smart TV • La serie Philips EasySuite+, annunciata recentemente, offre caratteristiche che rispondono alle esigenze di ospedali e di strutture sanitarie • I modelli Signature sono caratterizzati da un design elegante e lineare, e sono dotati di una gamma completa di funzionalità per il settore alberghiero TPVision annuncia la nuova gamma di TV Philips dedicata al settore Hospitality, caratterizzati dal design sottile e dotati di retroilluminazione LED eco-friendly. Questa serie come le precedenti è stata sviluppata attraverso la cooperazione di un team di esperti nel settore. Questa linea di TV Philips è la più diversificata per il settore alberghiero mai realizzata, con cinque modelli differenti per rispondere alle esigenze di albergatori e strutture sanitarie. Tre di loro – la serie PrimeSuite, MediaSuite e Signature – sono Smart TV. Questi TV permettono l’accesso alle applicazioni online, tra cui YouTube e Facebook, e alla funzionalità Secure SimplyShare, che permette lo streaming di contenuti digitali, come film e immagini, dai dispositivi mobile alle TV.

www.tpvision.it


IL CLUB NATURAL MIND

LA POSTA DEI LETTORI

Grande successo per la nostra ecorivista! Continuate a scriverci i vostri commenti all’indirizzo survey@natural-mind.it; ci aiuteranno a migliorare il magazine.

Dico solo questo: FISH & CHIPS!! grandi! Elisa

Grazie per tutti i consigli che m i date. Quest’anno ho provato per la p rima volta il camp eggio seguendo le vostre indicazio ni e mi sono div ertito tantissimo. Manuel

omunic r e p o e, vi scriv i piace molto, n io z a d e m Gentile r ra rivista nche a mio t s o v la e carvi ch ggere sempre a sse. Io non le re la faccio sfoglia con inte mputer, ma la co marito e o pratica con il o di sed a r g lt in sono mo io figliolo sono lm grazie a zie e a presto ra guirvi. G ina Giusepp

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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2012 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.


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