Gennaio 2012
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
RECEPTION
Appuntamento aI Sipac di Padova
JUNIOR CLUB
Il coniglio giocherellone
STILI DI VITA
In metro, storie ordinarie di gioventĂš
ITINERARI DI New York, l ombelico del mondo natural-mind.it Magazine prodotto con energia certiďŹ cata
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in collaborazione con FAITA
Anno nuovo, vita nuova? Caro lettore, il punto interrogativo è d’obbligo, seppur nella certezza che il tempo alle nostre spalle è definitivamente tramontato e non si riproporrà più negli stessi termini. È in atto un cambiamento epocale che abbiamo più volte evocato. Internet ha ridotto il mondo in un fazzoletto, introducendo due grandi novità paradossalmente contrastanti: il tempo reale e la realtà virtuale. Il tempo reale, che ci fa conoscere in diretta quanto accade nel mondo, e la realtà virtuale, all’interno della quale prendono corpo e spesso sostanza sogni e fantasie. Ed il contrasto si riflette ovunque, anche nell’economia che in un momento ci vuole sull’orlo del baratro e poco dopo ci induce al sollievo. Vedremo come va a finire. Nel frattempo, noi ci preoccupiamo di offrire un momento di relax ai lettori del nostro magazine. Questo mese vi raccontiamo New York, l’ombelico del mondo, stralci di turismo all’aria aperta, la formula che continua a crescere anno su anno (+5% anche nel 2011), i giovani in metropolitana, la crescita della statura umana, la nostra usuale favola per i più piccini e tante altre cose. Buon divertimento. La redazione GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU natural mind ®. PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.
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natural mind®
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
Periodico online del Club natural mind Gennaio 2012
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ITINERARI DI NEW YORK, L’OMBELICO DEL MONDO
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RECEPTION
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• IL SIPAC DI PADOVA • LE OASI DEL CAMPING IN ITALIA:
Abruzzo e Molise, fra mare e montagna
• ITALIA, TERRA DEL SOLE E DELL’ARTE: L’Abruzzo • LE NUOVE CASE MOBILI “FAITA HOME BY IRM
PASSIONI VOLARE, OH, OH!
MilleMiglia Alitalia SFIDE & SPORT CRESCITA DELLA STATURA E PRIMATI SPORTIVI
JUNIOR CLUB IL CONIGLIO GIOCHERELLONE Storia di natura per bambini da 2 a 8 anni
IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI
40 42 44 49
STILI DI VITA
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IN METRO, STORIE ORDINARIE DI GIOVENTU’
A GUSTO MIO
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RICETTE D’AMERICA (ANZI DI NY) • Cheesecake • Caesar salad
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SALUTE & BELLEZZA
L’OREAL PARIS. PERCHÈ IO VALGO Storia di uno slogan, 40 anni dopo
E-SHOPPING
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L’ETA’ DEL NONNO Ciao Lorenzo: come nasce un libro
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New York l’ombelico del mondo
ITINERARI DI
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DA AL L TO d em ell pir ’ bu sta e ild te in g
LL’ O ’
ITINERARI DI
S
e domandi ad un abitante di New Yo r k : “La metro funziona rego-
larmente a Natale?“ ti risponde, quasi piccato: “Of course! This is New York”. Naturalmente, qui siamo a New York. La città che non dorme mai. La città che alimenta gran parte della cultura, della storia, dell’economia e delle esperienze contemporanee. La città che non è l’America, come m a molti pensano, è solamente New Yo r k .
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FRANK SINATRA NEW YORK, NEW YORK
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ITINERARI DI L’ombelico del mondo. Basta salire sull’Empire State Building e guardarsi attorno a 360 gradi per rendersene conto. A sud, in lontananza sul suo isolotto-faro, la Statua della Libertà, il monumento che ha dato la prima speranza alla più grande emigrazione che
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ITINERARI DI
l’uomo abbia conosciuto. Di fronte ad essa, tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, hanno sfilato milioni di diseredati alla ricerca di un’opportunità per la loro vita e per quella delle loro famiglie. La stragrande maggioranza di essi l’ha ricevuta fondendo nel melting pot americano la propria straordi-
naria eterogeneità e producendo il miglior esempio, seppur necessariamente imperfetto, d’integrazione disponibile oggi al mondo. Altri non ci sono riusciti, respinti disperatamente dall’esito della quarantena obbligatoria sulla porta d’ingresso di Ellis Island, l’isolotto vicino alla Statua della Libertà oggi monumento nazionale, o naufragati nella difficoltà di adattarsi ad un mondo totalmente diverso da quello di provenienza. Più vicino, sulla punta meridionale di Manhattan, quel World Trade Center che fu il sito delle Torri Gemelle e che oggi si chiama più comunemente Ground Zero. E’ il nuovo territorio dal quale vuole ripartire la certezza di libertà degli americani dopo la sua vigliacca e sanguinosa violazione dell’11 settembre 2001, simboleggiata dalla nuova torre in avanzato stato di costruzione, battezzata per l’appunto Freedom Tower. Ground Zero rappresenta la sconfitta più cocente degli Stati Uniti,
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ITINERARI DI più ancora di quella di Pearl Harbour, perché ha colpito al cuore il senso di sicurezza del Paese ed il suo concetto più forte, quello di democrazia. Da qui la necessità di ricostruirlo immediatamente trasformando il luogo della tragedia in un sacrario dal valore simbolico addirittura
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ITINERARI DI superiore a quello di Arlington, il cimitero degli eroi. E, a completare la catarsi, farne la matrice di una lotta senza quartiere al terrorismo sacrilego, secondo quel modello “occhio per occhio, dente per dente” che è parte integrante della fede americana. Risalendo l’East River, ecco Wall Street, da sempre perno delle attività economiche del pianeta. Oggi è il centro della grande crisi mondiale del sistema capitalistico tradizionale, originatasi proprio all’interno delle stesse mura dai vetri abbrunati che hanno prodotto la sua massima espansione. A Wall Street ed alle istituzioni che ad essa fanno riferimento spetta ora il compito, non facile, di trovare una nuova strada per rilanciare l’economia e la finanza del mondo. Poco più a nord e sulla stessa sponda l’UN Building, il palazzo delle Nazioni Unite, che concentra su New York tutte le decisioni che, nel bene e nel male, riguardano la
g e o politica del mond o . Risalendo ancora uptown, verso la parte alta della città, l’East Side ci offre le lussuose residenze da milioni di dollari della Manhattan bene. Qui e sul fronte dell’attiguo
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ITINERARI DI Central Park abitano le celebrità dell’economia, delle professioni e dello star system che si possono permettere di pagare oltre 100 dollari per un’ora di tennis o di gym. Sull’altro versante, quello occidentale, il West Side, un territorio più popolare, fatto di centinaia di shops che vendono di tutto, di fast food, di condomini che si perdono fino all’altro ramo del fiume Hudson che, con la sua biforcazione a monte, rende Man-
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ITINERARI DI hattan un’isola. In mezzo, il blocco dei grattaceli che fanno della skyline di Manhattan un paesaggio unico al mondo al cui interno si scava il reticolato delle avenue che dividono l’isola in senso verticale, da sud a nord, intersecandosi a 90 gradi con le street che vanno, invece, da est ad ovest. L’unica eccezione a questa geografia è rappresentata dalla Broadway, l’avenue che risale l’isola diagonalmente illuminata giorno e notte dai suoi cinema e teatri dove le opere nascono e rimangono in cartellone anche per vent’anni e più. Insieme al Lincoln Center, Broadway è la fucina della cultura mondiale. Così come la sfolgorante Times Square, snodo naturale della Broadway, lo è dell’informazione. Se New York è l’ombelico del mondo, Central Park, a sua volta, è il polmone di Manhattan. Il suo verde curato in maniera maniacale offre a tutta l’isola un luogo all’aria aperta sufficientemente grande da soffocare il rumore del traffico cittadino
e da fornire aria pulita, un lago e spazio alle migliaia di joggers, fidanzatini ed abitanti in genere alla ricerca di una parentesi salutistica. Particolare assolutamente non trascurabile, Central Park offre anche ospitalità allo zoo e a due musei che alimentano la fama e la fame di cultura di New York, il Metropolitan ed il Museum of Natural History. Infine, non si può chiudere questo particolare accento su New York senza rimarcarne dall’alto dell’Empire la sua qualità di ombelico anche del melting pot americano. Lo testimoniano i quartieri sottostanti, un crogiolo di razze, nazionalità, interessi diversi che vanno sotto il nome di Little Italy, China Town, Soho, Greenwich Village, Harlem. E più in là, oltre il fiume, gli altri quattro spicchi che collegati a Manhattan da quasi 500 stazioni della metro, formano insieme The Big Apple, La Grande Mela: Queens, Brooklyn, Bronx e Staten Island. Ulisse
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STILI DI VITA
In metro
Storie ordinarie di gioventù
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na mattina come le altre sulla metro in una città qualsiasi, a Milano o a Roma. E’ poco più dell’una e mezzo. La metro è piena di ragazzi appena usciti da scuola e si fatica a trovare posto a sedere. Io sono in piedi, appeso al mancorrente, sballottato tra la folla dei passeggeri dagli ondeggiamenti e dalle frenate del convoglio.
te-otto mesi a tracolla, che fronteggia abbastanza bene le oscillazioni del treno, grazie all’età ed alla conformazione fisica. Bassa, piuttosto tarchiata e dal viso alquanto piatto, sembra sud americana, andina, come confermano anche i tratti somatici del bambino.
Davanti a me, sedute, una distinta signora oltre la sessantina che conversa con una coetanea altrettanto signorile. Parlano di ordinarie vicende familiari, figli con lavoro precario, nipoti da prendere a scuola. Seduti, accanto a loro, un signore di mezza età che legge il giornale e, all’angolo, un teenager, forse un liceale appena uscito da scuola.
Il teenager ha la cuffietta sulle orecchie e viaggia in trance, completamente avulso dall’umanità che lo circonda. Gli occhi assorti reagiscono soltanto alle emozioni che gli comunica ciò che sta ascoltando. Ora brillano, esprimendo un momento di gioia, forse legato alla musica o forse al ricordo di una battuta con gli amici. Ora si rabbuiano, forse l’interrogazione della mattinata o forse un momento di difficoltà con la ragazza.
Di fronte, in piedi, una ragazza poco più grande con un bambino di set-
Ad un certo punto, la signora distinta nota la ragazza con il bambino. Si alza
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STILI DI VITA
e le fa cenno di sedersi al suo posto. La ragazza si schermisce e ringrazia. Si vede che apprezza il gesto ma forse, per le sue abitudini tradizionali, le sembra troppo togliere il posto ad una signora anziana. Così declina cortesemente anche la sua ulteriore insistenza, mentre il teenager continua a navigare nella sua nuvola.
sto a scendere. Mentre mi muovo, si alza il teenager automa ed avanza anche la ragazza con il bambino. Davanti alla porta faccio in tempo a sentire l’ultima frase della signora distinta alla sua amica: “Sono fatti così. Forse gli abbiamo dato troppi diritti e pochi doveri”. Tiffany
Arriva la mia fermata e mi appre-
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SALUTE & BELLEZZA Rivista ispirata al vivere all’aria aperta e al contatto con la natura, la nostra. Ma anche al benessere psico-fisico, alle passioni e alla ricerca del piacere. Ecco perché, con questo numero di natural mind®, ci piace iniziare una rubrica dedicata alla salute, alla bellezza e alla cura di sé, in collaborazione con gli esperti del gruppo L’Oréal, azienda leader a livello mondiale nel settore della cosmesi che, da oltre un secolo, è in prima linea nella ricerca dell’innovazione, dell’eccellenza e della multiculturalità. Un regalo sicuramente apprezzato dalle nostre lettrici, ma forse anche dal sesso forte…
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SALUTE & BELLEZZA
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arla di emancipazione femminile e di autostima il celebre slogan di L’Oréal Paris “Perché io valgo”. Sono poche le marche, soprattutto quelle di bellezza, che possono vantare di essere rappresentate da un claim conosciuto in tutto il mondo. Ma come nasce? Primi anni ‘70, epoca di grandi cambiamenti culturali: ad una giovane
L’Oréal Paris. Perché io valgo Storia di uno slogan, 40 anni dopo
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SALUTE & BELLEZZA creativa di un’agenzia pubblicitaria di New York, Ilon Specht, viene affidato l’arduo compito di creare la campagna di una nuova colorazione per capelli. Al momento, il mercato è dominato dal concorrente Clairol, che nei suoi spot tv veicola, attraverso una voce maschile, il messaggio di uno stereotipo di donna bella, buona e muta, sottomessa ai diktat della bellezza espressi dall’uomo. Ilon ha un’illuminazione: “Préférence by L’Oréal è il più caro, ma poco importa, perché, dopo tutto, io valgo”. Tradotto: lo scelgo perché mi fa sentire bene con me stessa, accresce la mia autostima e perché è il migliore grazie alla ricerca scientifica e tecnologica del gruppo. La donna di L’Oréal utilizza la sua voce, si mette al centro, non si fa giudicare da nessun uomo.
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Il messaggio passa e rivoluziona i codici della pubblicità e, per contaminazione, anche quelli culturali di un’America ancora piuttosto conservatrice. L’Oréal aumenta in poco tempo le sue quote di mercato e diventa il marchio dell’autostima, che simboleggia i cambiamenti di vita. Pare dimostrato perfino che ci furono molti più divorzi tra le consumatrici di L’Oréal che tra quelle di Clairol.
SALUTE & BELLEZZA
Le donne della pubblicità Una serie di ambasciatrici carismatiche rafforza il messaggio “Perché io valgo” negli spot tv. Da Cybill Sheperd a Diane Keaton, passando per Jane Fonda, Beyonce, Jennifer Lopez o Freida Pinto, sono molte le celebrities che hanno fatto parte del dream team L’Oréal Paris. Ognuna di loro ha fatto proprio lo slogan e ci ha messo la propria personalità, rendendolo unico. Arriva la fama internazionale del brand e del suo slogan, che si evolve negli anni di pari passo con il cambiamento di costumi e mentalità. Dall’IO della femminista combattiva, si passa al VOI degli anni ‘90, in un contesto in cui le testimonial assumono un ruolo importante di identificazione, e poi al NOI dei tempi più recenti, malati di community e condivisione. Come afferma il sociologo americano Gladwell, “Perché io valgo” e le
successive declinazioni “Perché voi valete” e “Perché noi valiamo” sono oggi entrati a far parte del linguaggio comune e la loro portata ha di gran lunga superato il pensiero originario. Eccoli qui i primi 40 anni di questo rivoluzionario slogan. L’età della maturità e, perché no, del rinnovamento. Quello che accompagnerà le consumatrici di L’Oréal alla ricerca della bellezza e dell’autostima. Crono
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SALUTE & BELLEZZA
“capelli fragili? tendenti a cadere? non per me!�
Jennifer Lopez.
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* Test strumentale - applicazione di shampoo + balsamo + lozione vs shampoo classico. ** Resistenza dei capelli. Test strumentale dopo 10 applicazioni di shampoo + balsamo + lozione vs shampoo classico. *** Test di auto-valutazione su 340 donne che hanno utilizzato la gamma per 9 giorni.
SALUTE & BELLEZZA
innovazione arginina
capelli pi첫 resistenti
nuovo
con ARGInInA peR nutRIRe IL buLbo
tripla azione rinforzante BulBo + radice + fiBra
risultati straordinari provati n cApeLLI spezzAtI: meno 64% dALLA 1a AppLIcAzIone*. n + 124 % dI ResIstenzA dopo 3 settImAne**.
ARGININA RESIST X3
n IL 97 % deLLe donne hA vIsto I cApeLLI pI첫 foRtI***.
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RECEPTION
Appuntamento al Sipac di Padova Il primo salone delle attrezzature professionali per il camping
È
ormai prossima l’edizione 2012 del Sipac che si svolgerà nel centro fieristico di Padova (PadovaFiere) il 14, 15 e 16 febbraio 2012. Il Sipac è il primo salone al 100% professionale, dedicato alle attrezzature per le strutture turisticoricettive all’aria aperta (camping, villaggi turistici, stabilimenti balneari
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ecc.) visitabile solo da titolari e gestori di queste strutture. Con il suo fatturato di circa 2,7 miliardi di euro ed i suoi 66 milioni di pernottamenti stagionali, il mercato dell’open air italiano è oggi il 2° mercato d’Europa, in costante
RECEPTION
aumento. Da questi presupposti nasce la prima edizione del Sipac, Salone Internazionale e Professionale di Attrezzature per Camping, che verrĂ curata dagli stessi
organizzatori dell’affermato Sett di Montpellier.
Salon
Il Dott. Maurizio Vianello, Presidente di FAITA Nazionale, la federazione che raggruppa circa 1000 titolari
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RECEPTION
di campeggi e villaggi turistici, così presenta il Sipac: “Sono lieto di salutare a nome di Faita FederCamping l’avvio da parte degli amici francesi del Sipac, il 1° Salone professionale italiano interamente dedicato a noi gestori della ricettività all’aperto. La scelta dell’Italia testimonia l’interesse del mondo imprenditoriale francese per il nostro settore dell’open air. Il Salone sarà anche l’occasione per stabilire
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nuove relazioni finalizzate allo scambio di esperienze professionali e per promuovere le destinazioni in campeggi italiani di turisti francesi, nella prospettiva di una politica di interscambio e di diversificazione dei mercati, ancora più utile di questi tempi”. Chaperon
RECEPTION
Il 14, 15 et 16 Febbraio 2012
Il SIPAC darà la possibilità, a tutti i fornitori del settore, di incontrare nell’arco di 3 giorni, oltre
2000 professionisti del settore, tutti proprietari e gestori di camping, villaggi turistici, bar, ristoranti, residence per vacanze, parchi giochi, stabilimenti balneari e spazi verdi....
Il mercato ITALIANO 2° mercato d’Europa 2700 strutture turistico‐ricettive all’aria aperta 2,7 miliardi di euro d’affari 66 milioni di pernottamenti stagionali 1 358 000 posti letto 43000 impiegati nel settore
Carta d’identità del Salone Tipologia: Salone internazionale Parco esposizioni: PadovaFiere Settore: Fornitori per la ricettività all’aria (camping, villaggi turistici, stabilimenti balneari ecc.) Superficie d’esposizione: Oltre 5000 m2 Previsioni: Oltre 2000 professionisti del settore Visitatori: 100% professionisti del settore, provenienti da tutta la zona adriatica (ITALIA, CROAZIA, SLOVENIA, AUSTRIA, etc.) e dalla FRANCIA Tipologia di visitatori: Gestori e proprietari di camping, villaggi turistici, stabilimenti balneari, bar, ristoranti, etc. Tipologia di espositori: Case mobili, chalet, attrezzature e servizi per le strutture ricettive all’aria aperta, piscine e giochi, sanitari, spazi verdi, etc. Edizione: 1a edizione italiana, dagli organizzatori del Salon Sett di Montpellier, il più grande ed importante salone europeo del settore
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RECEPTION
Le oasi del camping in Italia
Abruzzo e Molise, fra m
P Foto APT Abruzzo
roseguiamo il nostro percorso lungo l’Italia del camping. Data la stagione, ci soffermiamo ancora sulle località che offrono turismo all’aria aperta anche durante l’inverno, come Abruzzo e Molise, le due regioni con la più straordinaria combinazione di mare e montagna non solo d’Italia, ma probabilmente d’Europa.
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Due regioni dove spesso la montagna sale direttamente dal mare per raggiungere vette da massiccio alpino, con i quasi tremila metri del Gran Sasso e della Maiella. Due regioni abitate da
popolazioni fiere e laboriose, abituate sin dall’antichità al confronto con le asperità della natura, ma anche ai forti sentimenti e sensazioni che essa esprime.
RECEPTION
mare e montagna Quelle sensazioni così mirabilmente descritte dalla
penna di Gabriele d’Annunzio, il vate d’Italia, ne “La pioggia nel pineto” dove le parole, rimbalzando, riproducono magicamente i suoni della natura ed i
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RECEPTION sentimenti che evocano. In queste due regioni, da sempre unite per tradizione, albergano quasi il 4% dei campeggi italiani (il 3,9% per l’esattezza), che offrono circa 47.000 posti letto (il 3,5% del totale Italia). Una dimensione più o meno corrispondente al peso economico e demografico di Abruzzo e
Molise, ma in forte sviluppo di turismo e d’immagine. Lo può testimoniare chi frequenta le spiagge ormai
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RECEPTION
ad alta quota, la metà dei quali fra i mille ed i millecinquecento metri, trova accoglienza, piste e servizi di buon livello, oltre ad incantevoli paesini come Pescasseroli e Roccaraso.
E prezzi competitivi rispetto alle più celebrate mete sciistiche. Il ché, di questi tempi, non guasta. Chaperon
Foto APT Abruzzo
d i moda di Alba Adriatica, Giulianova, Martinsicuro, Pineto, Roseto, Ortona, Termoli. Ma, altrettanto, chi è più affezionato alla montagna dove nella ventina di campeggi
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RECEPTION
C
ome noto, in questa rubrica diamo spazio ai luoghi della nostra bella Italia, agli itinerari e ai percorsi che ci consentono di scoprire a poco a poco il suo tesoro. La destinazione di cui ci occupiamo in questo numero coniuga al meglio gli aspetti culturali e paesaggistici con la ricca offerta di vacanze all’aria aperta.
L’ABRUZZO Regione seria e operosa, l’Abruzzo. Una regione singolare, fatta di montagna e di mare, di paesi arroccati e riserve naturalistiche incontaminate. In poco più di un’ora ci si sposta dalle alte quote appenniniche alle località lacustri e balneari. Facile scegliere un percorso o una località da visitare. Vi proponiamo qualche spunto.
Foto APT Abruzzo
• ORTONA (CH): fiera città di cultura e di mare, è anche una delle più apprezzate stazioni balneari della costa chietina. Il litorale di circa 20 km, dopo un primo tratto di spiaggia ampia e sabbiosa, diventa un susseguirsi ininterrotto di insenature, baie, spiaggette, scogliere e promontori a picco sul mare. Acquabella e Ripari di Giobbe le località più belle. La città si erge su di un colle e dalla sua splendida passeggiata si gode un bel panorama. • PRATI DI TIVO (TE): con i suoi fuoripista e lo sci alpinismo, è la stazione sciistica più nota del teramano, nel Parco Nazionale del Gran Sasso. Comodamente raggiungibili dal suggestivo centro storico di Pietracamela, le piste dei Prati di Tivo si snodano ai piedi del versante settentrionale del Corno Piccolo. Da visitare la vicina Castelli, celebre dal ‘500 al ‘700 per la lavorazione artistica della ceramica, ancora oggi viva e presente nelle numerose botteghe-laboratorio. • ROCCARASO (AQ): comprensorio dalle enormi potenzialità, è la località sciistica più nota ed attrezzata dell’Appennino, in provincia dell’Aquila, sugli Altopiani Maggiori, tra le due grandi aree protette dei Parchi Nazionali d’Abruzzo e della Majella. 110 km di piste perfettamente innevate che tra il 29 febbraio e il 9 marzo 2012 ospiteranno i Campionati Mondiali Juniores di Sci Alpino.
Info su www.abruzzoturismo.it 3 0
RECEPTION
I campeggi preferiti di Trento Aosta
CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)
Trieste
Milano
Venezia
VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)
Torino Genova
PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)
Bologna
VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)
Firenze Ancona
VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)
VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)
VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)
Perugia
CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)
CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)
L’Aquila
CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)
Roma
CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE)
Campobasso
CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)
Bari
VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)
Napoli Potenza
CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma
CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)
Cagliari
VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)
Catanzaro
HOTEL PICCADA & APPARTAMENTI LA GALATEA Palau (OT) CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT)
Palermo
GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)
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Mod. SUPER TITANIA, m. 8x4, n. 3 camere
RECEPTION
Al Sipac la presentazione dei 4 modelli
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el nostro magazine è presente con una certa routine una rubrica sulle case mobili, cioè su quel tipo di alloggio che sempre di più viene offerto dai campeggi ai loro clienti. La scelta non è casuale, ma riflette l’accento che necessariamente va posto sull’evoluzione del camping come formula di vacanza familiare.
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In un mondo dove tutto cambia rapidamente, il camping sente la necessità di trasformarsi in quello che i francesi, leader di questo tipo di turismo in Europa, chiamano “hôtellerie en plein air”. L’albergo all’aria aperta al quale ci si riferisce è sostanzialmente una struttura ricettiva dove il comfort ed i servizi hanno molta più importanza
Mod. SUPER MERCURE, m. 7,50x4, n. 2 camere
RECEPTION
studiati ad hoc per il mercato italiano e spazio di quelli che avevano per lo spartano campeggiatore del passato. Oggi il camping è in larga parte turismo familiare, appetibile non solo per il vantaggio di prezzo che offre, ma soprattutto per il rapporto che il prezzo ha con la qualità del servizio e del comfort, ormai indispensabili anche
per chi ama il piede nudo nella sabbia. E le case mobili, insieme all’accresciuta capacità di entertainment del camping sul modello dei villaggi turistici, rappresentano la chiave di volta rispetto al passato, essendo in grado di offrire a tutta la famiglia spazi modernamente ottimizzati.
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Mod. SUPER MERCURE RIVIERA, m. 7,50x4, n. 2 camere
RECEPTION
RECEPTION Le nuove “FAITA Home by IRM” sono già in consegna per rendere più piacevoli le vacanze 2012 all’aria aperta. Chaperon
Mod. TITANIA, m. 8x3, n. 2 camere
Per questo FAITA Nazionale, la Federazione che raggruppa gran parte dei circa 2.500 campeggi italiani, ha fatto un accordo con il gruppo francese Beneteau per la produzione nel nuovo stabilimento di Bologna di quattro modelli di case mobili studiati apposta per le esigenze del mercato italiano e, perciò, contrassegnati con il marchio “FAITA Home by IRM”. Laddove IRM rappresenta il marchio del gruppo francese leader nel mercato europeo delle case mobili.
RECEPTION
I “green products” di Philips
L
a Philips (Royal Philips Electronics) è sempre più concentrata nell’innovazione verde, allo sviluppo della quale ha destinato 2 miliardi di euro, da spendere entro il 2015 nei processi produttivi dei suoi tre settori strategici: Healthcare, Lighting e Consumer Lifestyle. L’impegno Philips nel proporre soluzioni e prodotti sostenibili ha permesso di raggiungere già un’incidenza del 38% dei “green products” sul fatturato globale (rispetto ad un’incidenza del 31% nel 2009). Nel mercato dei televisori, Econova LED TV1 è il TV LED più verde d’Europa. Con telecomando solare, è in grado di ridurre il consumo energetico fino al 60% – il più basso della
categoria - garantendo immagini di primissima qualità. Inoltre, è costruito con materiali riciclati e facilmente riciclabili mantenendo tuttavia inalterata la sua straordinaria qualità grazie al robusto rivestimento in alluminio. Insignito del premio European Green TV 2010-2011 dall’Associazione European Imaging & Sound (EISA), Econova LED TV riceverà la classificazione A+ in occasione dell’introduzione dell’Etichetta Energetica Europea.
Per ulteriori informazioni sull’iniziativa sostenibile EcoVision5 di Philips visita www.philips.com/about/sustainability Per ulteriori informazioni sulla riduzione del consumo di energia a casa vostra visita asimpleswitch.com
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A GUSTO MIO
Ricette d’America (anzi d
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trana sensazione “gastronomica” quella che generalmente prova un Italiano rimpatriando da un viaggio nella Grande Mela. Alla soddisfazione per il ritorno ad una cucina più sana e sapori più autentici (“…mi piace che il dolce sia dolce e
non speziato e il salato non sappia di cannella…”), si mescola la nostalgia per quei miscugli strani di provenienza diversa, che dopo tutto sono gustosissimi, e per quegli effluvi di grasso e fritto che impregnano le strade. Facciamo conto, dunque, di essere
Cheesecake (torta al formaggio) Ingredienti • 250 g di biscotti digestive • 100 g di burro • 50 g di zucchero di canna (oppure di zucchero semolato + 1/2 cucchiaino di cannella) • 230 g di zucchero semolato • 2 cucchiai di zucchero a velo • buccia grattugiata di 1 limone • 300 ml di panna fresca • 200 ml di panna acida o Sour cream (in alternativa, panna fresca messa ad acidulare in frigo con il succo di 1 limone) • 400 g di Philadelphia • 3 uova • 2 bustine di vanillina Preparazione Frullate i biscotti con lo zucchero di canna e aggiungete a poco a poco il burro sciolto. Amalgamate e stendete il compo-
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sto, pressandolo bene sul fondo e sui lati di uno stampo a cerniera del diametro di 22-24 cm, imburrato e foderato con carta forno. Mettete la tortiera in frigo per un’ora. Ponete in una terrina le uova, una bustina di vanillina, la buccia di limone grattugiata, lo zucchero e sbattete il composto affinchè diventi omogeneo. Aggiungete poi il Philadelfia e la panna fresca senza montarla, amalgamando bene. Se desiderate un composto più morbido, montate a neve le chiare d’uovo e aggiungetele alla fine. Versate la crema ottenuta sul fondo di biscotti che avrete tolto dal frigorifero, livellatela e infornate a 180° per 30 minuti (senza mai aprire il forno), poi abbassate la temperatura a 160° per altri 30 minuti. A cottura avvenuta, spegnete il forno e lasciate riposare per 30 minuti, con lo sportello leggermente aperto.
A GUSTO MIO
di New York) appena rientrati da New York e, ancora storditi dal jet lag, tuffiamoci a capofitto tra le sue ricette tipiche, magari quelle che più si addicono al nostro gusto. Alla faccia dei puristi della cucina italiana… Epicuro
Nel frattempo, mescolate la panna acida con lo zucchero a velo e l’altra bustina di vanillina. Quando il dolce sarà ben freddo, versateci sopra il composto e spalmatelo uniformemente. Mettete in frigo per almeno 6 ore. Guarnite con frutta fresca o salsa, ad esempio alle fragole o ai frutti di bosco, o cioccolato o caramello. Ogni fetta dovrebbe essere tagliata, come fanno a New York, col “dental floss”, cioè con il filo interdentale.
Caesar salad
(insalata alla Cesare) Ingredienti • 4 cespi di lattuga • 1 cucchiaio di aceto • 2 spicchi di aglio • 2 cucchiai di succo di limone • 1 cucchiaino di salsa Worcestershire • 150 ml di olio di oliva • 1 uovo • 2 fette di pane casareccio alte 1 cm • 100 g di Parmigiano Reggiano a scaglie • pepe q.b. • sale q.b. Preparazione Eliminate la crosta dal pane e tagliatelo a quadretti che farete tostare a fuoco moderato in una pentola antiaderente con un cucchiaio di olio e il succo di uno spicchio di aglio. Per la salsa frullate nel mixer il succo di limone, l’uovo (la ricetta originale prevede che l’uovo cuocia nell’acqua bollente per 1 minuto), l’aceto, l’aglio, la salsa Worcestershire, il sale, il pepe, unendo poco alla volta l’olio, fino ad ottenere un composto denso simile alla maionese. Servite la Caesar salad mettendo le foglie più tenere di lattuga sul fondo di un’insalatiera, poi i crostini di pane, le scaglie di parmigiano e infine condendo il tutto con la salsa ottenuta. La ricetta può essere arricchita con l’aggiunta di pezzetti di pancetta rosolata croccante o petto di pollo arrosto.
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PASSIONI
Volare, oh, oh! MilleMiglia Alitalia, una (s)promozione
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a Icaro in poi, volare è sempre stata una delle massime aspirazioni dell’uomo che, tuttavia, ha sempre messo in bilancio il rischio di cadere. A cominciare proprio da Icaro. Ma può essere anche il caso di chi, come il sottoscritto, aveva fatto conto di utilizzare per un viaggio di piacere i punti MilleMiglia faticosamente ed onerosamente accumulati in numerosi viaggi con Alitalia. Volando, volando, ero arrivato a disporre di oltre 120.000 punti, molti più di quelli richiesti per avere gratis due biglietti intercontinentali a/r per gli Stati Uniti. Così, a marzo dello scorso anno, ho telefonato all’apposito numero verde MilleMiglia e li ho richiesti per
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l’estate passata. Pensavo di aver dato un preavviso sufficiente, ma la ragazza all’altro capo del filo mi ha riso dietro. Allora ho chiesto di spostare il viaggio di altri sei mesi, a Natale. Dopo più di dieci minuti al telefono, naturalmente a mie spese, sono riuscito ad ottenere delle date: partenza da Roma per New York il 21 dicembre, ritorno il 7 gennaio. Poteva sembrare accettabile se non fosse che avevo chiesto di: 1. partire dopo Natale, per passarlo con i miei; 2. andare a Miami e non a New York. Obtorto collo, ho comunque dato l’ok alla prenotazione. Come da istruzioni, ho ritelefonato entro due giorni per la conferma dei voli ed ho scoperto che dovevo:
PASSIONI
3. pagare 276 euro/persona per diritti aeroportuali quando, stando alla pubblicità Alitalia, il viaggio doveva essere gratis; 4. ritornare con KLM, anziché Alitalia, facendo scalo ad Amsterdam. Praticamente, un viaggio di 24 ore; 5. preoccuparmi personalmente di prenotare e pagare i biglietti a/r NYMiami; 6. non c’erano altre alternative. Essendo ormai in ballo, obtortissimo collo, alla fine ho pagato e sono partito. Così ho scoperto un ulteriore onere, e cioè: 7. 50 euro di spesa per l’imbarco di due valigie, normalmente ammesse gratis come bagaglio al seguito ma non previste dalla formula
MilleMiglia concessami. A conti fatti, il viaggio mi è costato almeno quanto avrei speso acquistando i due biglietti, considerati anche gli enormi disagi che ho incontrato. Una promozione o una (s)promozione? A chi viaggia con Alitalia ed al Garante per la Pubblicità l’ardua sentenza. Leonardo
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SFIDE & SPORT
Crescita della statura
A
ntropologi, medici e scienziati misurano continuamente l’uomo in tutta la sua dimensione psichica e fisica per cercare di capire sempre meglio le leggi che ne regolano la vita e lo sviluppo. E così scoprono di volta in volta, o credono di scoprire, sofisticate teorie che avallano l’indiscussa evoluzione della specie umana nei millenni. Tralasciamo i terreni più fantasiosi e scientifici che riguardano l’approfondimento dello sviluppo dei sentieri della mente, organo determinante ai fini della supremazia dell’uomo sugli altri esseri viventi nel pianeta Terra. Ci indirizziamo, invece, all’esame di un parametro fisico che, invece, non è determinante per tale supremazia ma che, comunque, è molto importante per talune acquisizioni umane. Parliamo delle dimensioni fisiche dell’uomo ed in particolare della sua altezza.
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L’uomo non è il più grande degli esseri viventi, anzi. Tuttavia le statistiche dimostrano in maniera inequivocabile che la sua dimensione è in continuo aumento, essendo l’altezza umana cresciuta più o meno di dieci centimetri nell’ultimo secolo ed il peso in misura proporzionale. Non è ancora chiaro se per effetto di un fenomeno naturale, di una migliore alimentazione, del progresso della medicina, o di tutto questo e di altro insieme. Fatto sta che questa crescita comporta nel tempo dei cambiamenti considerevoli nell’ambiente che l’uomo costruisce intorno a sé: nella dimensione delle case, delle suppellettili, del vestiario e di tutto quello che ha relazione con la sua statura. In particolare, cambia i risultati in quell’importante cimento umano che è lo sport, i cui standard o primati vengono continuamente aggiornati da sistemi di allenamento
SFIDE & SPORT
e primati sportivi Un processo parallelo
sempre più scientifici e sofisticati ma anche, incontestabilmente, dal miglioramento del materiale uomo. E si sfatano dei tabù. Come quello che un uomo di due metri debba essere necessariamente plantigrado come, ad esempio, fu Calebotta, il primo italiano di quelle dimensioni ad affacciarsi negli anni cinquanta in uno sport di superman come il basket. Oggi, con quell’altezza, si gioca da playmaker, lontano dal canestro dove dominano giganti quindici centimetri più alti. Per non parlare della disciplina principe dello sport, l’atletica, e, all’interno di questa, del mito di qualsiasi grande evento, dalle Olimpiadi in poi, e cioè le prove di velocità nella corsa. Livio Berruti vinse i duecento metri alle Olimpiadi di Roma del 1960 grazie alla scioltezza con la quale riuscì a far mulinare le sue lunghe leve di atleta alto un metro e ottanta. Oggi, dopo
cinquant’anni, il primatista olimpico e mondiale della stessa specialità, Bolt, è alto quasi due metri ed ha un tempo di 1” e 31/100 inferiore, un’enormità nella disciplina. E lo stesso accade nella pallavolo dove, agli esordi della disciplina ai primi del ‘900, la rete era alta m. 2,13. Oggi è 30 cm. di più, a m. 2,43. Ciononostante, gli atletoni di oltre due metri che la frequentano riescono a schiacciarci decine di centimetri sopra. E così nel nuoto dei continui record, dove è ormai raro trovare un atleta sotto il metro e novanta. Eccezione alla regola, gli sport che richiedono un grande coordinamento, come la ginnastica ed i tuffi, o dove il peso è un handicap, l’equitazione. Ma non ci meraviglierebbe che una statistica storica dimostrasse come anche qui la statura media dei praticanti sia aumentata. Olimpia
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JUNIOR CLUB Le storie di natura che raccontiamo hanno un duplice scopo: divertire i junior di casa e presentare loro, di volta in volta, una situazione che li faccia riflettere. La storia seguente parla delle qualità di certi animali, in questo caso il coniglio, come invito alla loro conoscenza.
IL CONIGLIO GIOCHERELLONE Storia di natura per bambini da 2 a 8 anni
I
conigli hanno uno strano modo di fiutare il mondo per rendersi conto di quello che succede. Muovono svelti, svelti le narici ed i baffi che ci sono sopra. In questo modo riescono continuamente a fiutare l’aria e a rendersi conto delle cose e degli animali che sono vicini sentendo i loro odori. E questo li aiuta soprattutto a capire quando in giro c’è il rischio di guai. Perché i conigli sono molto curiosi e spesso si ficcano in situazioni pericolose. Allo stesso tempo, però, sono anche molto timidi e paurosi. Così gli odori che arrivano attraverso le narici sono utilissimi per fargli capire quando è meglio darsela a gambe a tutto spiano. Denver era un
coniglietto d’angora, di una specie cioè molto pelosa. Aveva appena due mesi e quando stava raggomitolato su se stesso come fanno i gatti, sembrava un morbido batuffolo di cotone bianco. Per questo era molto amato nei prati dove viveva. In particolare, aveva una profonda e bellissima amicizia con una tartarughina di nome Dallas. Passava un sacco di tempo con lei ed il loro gioco preferito era quello di acchiapparsi correndo. Naturalmente avevano dovuto inventarsi dei trucchi per competere alla pari, perché il coniglietto Denver era troppo più veloce della tartaruga Dallas. Allora avevano stabilito che Denver doveva sempre correre con una benda sugli occhi, mentre Dallas avrebbe potuto usare un lungo bastoncino tenuto
JUNIOR CLUB fra le sue robustissime mandibole per toccare Denver e vincere, così, il gioco. Giocavano incessantemente, giorno dopo giorno. Una mattina, era il turno di Denver ad acchiappare. L’amica tartarughina cominciò a bendarlo come faceva di solito, ma avendo il sospetto che la striscia di stoffa poi si allentasse e lasciasse intravvedere qualcosa, la strinse sugli occhi del coniglietto più forte che poté. Lì per lì Denver non ci fece caso. Ma dopo un po’, mentre cercava di acchiappare l’amica, cominciò a sentire un gran dolore alla testa che gli fece perdere l’orientamento. Per non rovinare il gioco, non si dette per vinto e continuò a cercare. Cercando, cercando al buio e con la mente confusa, si allontanò di molto dal suo prato e, ad un tratto, sentì come un morso fortissimo e molt o doloroso al piede destro. Cercò di liberarsi, ma quella stretta si faceva sempre più
forte e il dolore anche. Decise, allora, di contravvenire alla regola di non togliersi mai la benda che si erano dati con Dallas. Quando riacquistò la vista, si rese conto che la morsa che gli bloccava il piede altro non era che una trappola messa da qualche cacciatore per catturare una preda. Si rese anche conto che girando, girando era finito molto distante dal suo prato e lo assalì la paura che arrivasse il cacciatore e se lo portasse via per mangiarlo. Allora cominciò a strillare con quanto fiato aveva in gola finché non sentì qualcosa che gli batteva sulla spalla da dietro. Pensando che fosse il cacciatore, si voltò terrorizzato. Scoprì, invece, che era la sua amica Dallas che con la bacchetta gli faceva segno di averlo acchiappato. Poi, con le sue forti mascelle attaccò la trappola e piano piano la ruppe, liberando Denver. Il coniglietto giocherellone rise, sollevato da tanta bravura. Poi si caricò sulla schiena l’amica così preziosa e ritornò a casa a gambe levate. Fedro
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L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro
L
’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,
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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly
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IL CLUB NATURAL MIND
LA POSTA DEI LETTORI Grande successo per la nostra ecorivista! Continuate a scriverci i vostri commenti all’indirizzo survey@natural-mind.it; ci aiuteranno a migliorare il magazine.
fico, fico, fico!!!!! mi piace moltissimo ‘sto giornale!!!! ;O) Ghiro
buon Natale! ta è molto belis v ri a ll e d ie z Gra a tutti! la un abbraccio Ivana
Grazie per l’invio, è u na rivista m to interess olante.
ta grais iv r a r t s vo Mi piace la email ia v e t a d n ma tis. Me la razie G ? e s e m ogni sterdam m A a d e Jacquelin
Orietta
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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2011 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.