Anno 2012 • N. 7
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
ITINERARI DI
Alberta, natura incontaminata RECEPTION
Muoversi in camper
STILI DI VITA
Destinati al malgoverno...
SFIDE & SPORT
I Giochi Olimpici, simbolo di pace, troppo spesso occasione di guerra
natural-mind.it Magazine prodotto con energia certiďŹ cata
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in collaborazione con FAITA
Flebili segnali positivi per il turismo Cari lettori, l’estate è arrivata e, secondo quanto risulta all’Enit, circa otto operatori su dieci dei Paesi oltreoceano hanno registrato aumenti nelle vendite della destinazione Italia, con crescite comprese tra il 12 ed il 35%. Più impalpabile la lettura del mercato europeo, data la sostanziosa abitudine dei turisti del nostro continente a muoversi in macchina, sfuggendo alle statistiche dei tour operator. Le indicazioni parlano, comunque, di un buon afflusso di turisti tedeschi ed austriaci, quelli che risentono meno dell’attuale situazione economica. Ancora tutto da vedere il trend degli italiani, ma le notizie che arrivano dalle località di vacanza non sono ottimistiche. Forse, alla fine, nella miscela fra turismo incoming e turismo interno, si riuscirà a salvare la stagione. Comunque senza gli acuti che potrebbe consentire un marketing più attivo degli asset turistici dell’Italia, la meta più ambita al mondo secondo i desideri dei turisti ma, di fatto, la sesta scelta. Che facciate vacanza in casa o fuori, questo numero di natural mind© vi offre interessanti articoli e riflessioni sull’Alberta, paradiso naturale del Canada, sul turismo all’aria aperta in Sardegna, sui Giochi Olimpici, sulla predestinazione degli italiani al malgoverno, sulla passione per l’auto e su molti altri argomenti, anche per i junior di casa. Buona lettura. La redazione GRADIREMMO CONOSCERE LA TUA OPINIONE SU natural mind ®. PER FORNIRCELA, CLICCA QUI.
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natural mind®
Econotizie per gli amanti della natura e del bello
Periodico online del Club natural mind Anno 2012 • N. 7
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iStockphoto, Fotolia, archivi privati, Regione Autonoma della Sardegna, Ente Foreste della Sardegna
PROGETTO GRAFICO
Make Tailored Advertising Srl
ITINERARI DI
ALBERTA, NATURA INCONTAMINATA Cartolina dal Canada SALUTE & BELLEZZA COLOR RICHE LO SMALTO DI L’ORÉAL PARIS
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RECEPTION
• FAITA HOME BY IRM •
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Tecnologia avanzata per un miglior comfort MUOVERSI IN CAMPER
1° Rapporto Nazionale sul Turismo en plein air in Camper e in Caravan • FIAT PRO MOBILE UN’UTILE APP PER LAVORATORI SEMPRE IN MOVIMENTO • LE OASI DEL CAMPING IN ITALIA: La Sardegna, bella e solida • ITALIA, TERRA DEL SOLE E DELL’ARTE: Sardegna, il paradiso a casa nostra
PASSIONI PICCOLA STORIA DELL’AUTO Il marchio BMW
JUNIOR CLUB IL PULCINO NERO Storia di natura per bambini da 2 a 8 anni
IL CLUB NATURAL MIND LA POSTA DEI LETTORI
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STILI DI VITA
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DESTINATI AL MALGOVERNO... Un destino lungo 800 anni
SFIDE & SPORT
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I GIOCHI OLIMPICI Simbolo di pace, troppo spesso occasione di guerra
A GUSTO MIO
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RICETTE SARDE Fregola con le arselle
E-SHOPPING
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L’ETA’ DEL NONNO Ciao Lorenzo: come nasce un libro
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ITINERARI DI
Alberta, natura incontaminata A mari usque ad mare From sea to sea D’un océan à l’autre
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t dominabitur a mari usque ad mare, et a flumine usque ad terminos orbis terrarum” (E dominerà dal mare fino al mare, e dal fiume sino ai confini del mondo). Questa frase, tratta dalla Vulgata (Ps 72, 8) ed attribuita a re Salomone, viene da uno dei salmi regali a significare auspicio di felice ed ampio governo per i sovrani. Parte della locuzione è visibile sullo stemma del Canada, secondo fra gli stati del mondo per superficie dopo la Russia, adagiato fra l’Oceano Atlantico e l’Oceano Pacifico ad occupare il 41% del territorio nordamericano. Un vastissimo paese con
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una densità di abitanti tra le più basse al mondo (3 per km quadrato) ed una enorme quantità di ricchezze naturali e minerarie grazie alle quali non è stato nemmeno sfiorato dalla recessione mondiale degli ultimi anni, anzi! ll Canada è per eccellenza la superpotenza estrattiva del pianeta. Evidentemente per un disegno geologico omogeneo alla confinante Russia, il suo sottosuolo ospita in grande quantità praticamente tutti i metalli della crosta terrestre e, fra questi, i più preziosi. Maggior estrattore mondiale d’oro, uranio, alluminio, potassio, il Canada è anche uno dei maggiori produttori di
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Cartolina dalla più bella provincia del Canada carbone, fosfati e gas naturale. Inoltre, notizia non molto nota, le sabbie bituminose della sua provincia Alberta gli conferiscono il grado di sesto paese petrolifero mondiale, dopo l’Arabia Saudita. Ma la ricchezza del Canada non si ferma al sottosuolo. Anche le sue vastissime pianure e le sterminate foreste contribuiscono all’altissimo reddito pro-capite del paese. Il Canada è il maggior produttore mondiale di mais ed uno dei maggiori in tutto il settore agricolo. Coltiva ed esporta massicciamente orzo, frumento, patate, avena, olio di colza, olio di girasole e soia.
Inoltre, è uno dei maggiori produttori ed esportatori di legname, pittorescamente trasferito dai boschi impervi alle segherie di valle o addirittura di costa attraverso la libera navigazione dei tronchi sugli innumerevoli fiumi e laghi. Grazie a questa ricchezza d’acqua, il Canada è anche al primo posto mondiale nella produzione di energia idroelettrica, che addirittura esporta negli Stati
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ITINERARI DI
Uniti per il 14% circa. E ciò gli consente di dipendere molto meno degli altri paesi da fonti energetiche alternative. Le centrali a combustione, quelle atomiche e gli impianti solari ed eolici rappresentano soltanto il 30% circa dell’energia prodotta dal paese. Ugualmente importante, infine, l’allevamento del bestiame, specie di quello bovino, favorito dagli sterminati pascoli naturali. Così come è ricca la pesca, con i pescosi mari intorno all’isola di Terranova a sostenere un settore attivo ed efficiente. Tanta grazia di Dio ha attirato da sempre i coloni provenienti dall’Europa che, incuranti del clima rigido d’inverno ed afoso d’estate, ci si sono stabiliti volentieri per quel tanto che la severa legge sull’immigrazione ha consentito. Abitato per millenni dagli aborigeni delle First Nations, dopo la scoperta dell’America il Canada è stato teatro di aspre dispute tra inglesi e francesi, finché si è evoluto in una federazione multiculturale
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ed ufficialmente bilingue (inglese e francese), dopo aver pacificamente ottenuto la sovranità dall’ultima potenza che lo ha colonizzato, il Regno Unito. Parte importante della federazione è lo stato di Alberta, così nominato in onore della Principessa Louise Caroline Alberta (1848–1939), la quarta figlia della Regina Vittoria, che fu moglie del Marchese di Lorne, Governatore Generale del Canada dal 1878 al 1883. I nomi della principessa caratterizzano anche alcune famose località della provincia: il lago Louise, la cittadina di Caroline ed il monte Alberta. Contraddicendo al motto “A mari usque ad mare”, insieme al Saskatchewan Alberta è una delle due sole province canadesi (in totale sono 10 più 3 cosiddetti territori) a non avere sbocco sul mare. Ciò non gli impedisce, tuttavia, di offrire attrazioni straordinarie al turista, vere e proprie meraviglie della natura. Anzi, è proprio
ITINERARI DI
la sua particolare geografia di grande altopiano con pianure distese in mezzo alle montagne fra i 650 ed i 1.000 metri sul livello del mare, a conferirgli paesaggi mozzafiato. Un paesaggio spesso impervio ma bellissimo che corre da nord verso sud per 1.200 km e per 600 da est verso ovest, dove è arginato dalle Montagne
Rocciose. C i m e fino a 3.954 metri s.l.m., (il Monte Robson) ed una costellazione di piccoli laghi sparsi fra i tre maggiori, l’Athabasca (7.898 km²) che sconfina in parte nel Saskatchewan, il Claire (1.436 km²), il Piccolo Lago degli Schiavi (1.168 km²), in un reticolato di centinaia di fiumi. 21 paralleli, fra il 49° ed il 60°, e 10 me-
ridiani, fra il 110° ed il 120°, di natura incontaminata, piena di foreste, con una densità abitativa appena superiore a quella media del Canada (5,5 abitanti/kmq) e con città gioiello come Edmonton, il capoluogo (730 mila abitanti), e Calgary (1 milione), località sciistica nota in tutto il mondo anche a seguito dei XV Giochi Olimpici Invernali del febbraio 1988. Alberta è stata un’attrazione sin dagli albori del XX secolo per sciatori, scalatori, campeggiatori e normali turisti in cerca di quelle fresche sensazioni ed ampi orizzonti garantiti dai suoi magnifici parchi naturali, come il Banff National Park ed il Jasper National Park nelle Rocky Mountains, collegati dalla scenografica Icefields Parkway. 5 dei 14 siti canadesi protetti dall’UNESCO come patrimonio mondiale appartengono alla provincia: Canadian Rocky Mountain Parks, Waterton-Glacier International
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ITINERARI DI Peace Park, Wood Buffalo National Park, Dinosaur Provincial Park e Head-Smashed-In Buffalo Jump. Molti dei circa 8 milioni di turisti che ogni anno visitano Alberta sono anche attratti dalle sue manifestazioni folcloristiche. Circa 1,2 milioni di persone frequentano il Calgary Stampede, la celebrazione del Wild West di un tempo e dei ranch canadesi, mentre circa 700 mila rivivono al Capital Ex (già Klondike Days) di Edmonton l’epopea dei cercatori d’oro. Edmonton era la porta d’accesso alla via tutta canadese per le miniere d’oro dello Yukon, l’unica strada che permetteva ai cercatori di evitare il pericoloso e logorante passaggio attraverso il Chilkoot Pass. Un’altra destinazione che attrae
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più di 650 mila visitatori ogni anno è la Drumheller Valley, a nord-est di Calgary. Oltre ad offrire una ricca storia mineraria, essendo stata una delle più grandi miniere di carbone del Canada occidentale, Drumheller si presenta come la “Capitale Mondiale dei Dinosauri”. Nelle sale del suo Royal Tyrrell Museum of Palaeontology si può, infatti, ammirare una ragguardevole quantità di esemplari di dinosauro rinvenuti nella valle, una delle maggiori testimonianze al mondo dei grandi rettili che popolarono il mondo 60 milioni di anni fa. Infine, per chi ama i sapori del vecchio far west americano, da non trascurare l’Alberta Prairie Railway Excursions, una popolare attrazione turistica che consente d’im-
ITINERARI DI barcarsi su uno dei pochissimi treni a vapore ancora in funzione nel mondo per un viaggio amarcord attraverso la prateria. “Fortis et Liber” è il motto sullo stemma di Alberta, la provincia più ricca del Canada. Forte come la rosa selvatica, libero come il Gufo dal Grande Corno, fiore ed uccello simbolo della provincia. Ulisse
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STILI DI VITA
Destinati al malgoverno... ...o possiamo cambiare? Un destino lungo ottocento anni surse ver’ lui del loco ove pria stava, dicendo: O Mantoano, io son Sordello de la tua terra!; e l'un l'altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello! (Dante: Purgatorio, Canto VI)
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STILI DI VITA
È
tanto chiedere un Paese moderno, a giusta misura delle aspettative dei cittadini, rispettoso dei diritti e dei doveri, un Paese governato con serietà e rettitudine? A giudicare dalle parole rivolte da Sordello al conterraneo Virgilio ottocento anni fa attraverso la penna di Dante, l’impresa appare disperata, se non impossibile. L’Italia attuale continua ad
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STILI DI VITA apparire agli italiani ed agli stranieri la stessa nave senza pilota, in balia di una tempesta tanto più grave in quanto le sue dimensioni generali oggi sfuggono alla cognizione ed al controllo dei marinai di tutto il pianeta. Ovunque si naviga a vista, cercando di sopravvivere ai marosi che la tempesta erge ogni giorno, ogni ora, sempre più alti. L’intero occidente, Stati Uniti compresi e con l’eccezione di poche nazioni, combatte una lotta per la sopravvivenza qua e là identificata come l’agonia del capitalismo, l’assalto degli speculatori finanziari, la guerra del dollaro all’euro ed altre ipotesi di fantasia o, purtroppo, di realtà. Quale che sia il nome, l’origine o la direzione della tempesta in atto, sta di fatto che essa ha messo alle strette un sistema mondiale che fino a poco più di dieci anni fa sembrava avesse raggiunto uno stabile indirizzo di sviluppo verso la ricchezza globale. Purtroppo, non si erano calcolate due novità fondamentali. Da una parte, l’avvento di internet e l’effetto domino che avrebbe avuto sulle relazioni economiche, acceleran-
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done a dismisura i trend fino a creare bolle speculative che dapprima hanno gonfiato l’economia e poi, esplodendo, l’hanno depressa. Dall’altra e nel contesto, l’importanza che ha assunto la speculazione finanziaria planetaria, con il sistematico gioco in borsa alla ricerca della migliore remunerazione del capitale. Queste novità hanno giocato soprattutto a sfavore dei paesi con eccesso di spesa pubblica e con un grosso buco nei conti dello stato, in sostanza quelli più indebitati. L’Italia, con il suo debito pubblico globale secondo soltanto a quello degli Stati Uniti, è purtroppo alla testa di tale schiera. Ma la constatazione più triste e preoccupante è che una spesa pubblica così esorbitante non è andata a migliorare i servizi per i cittadini, anzi. Oltre che la lista degli stati più indebitati, l’Italia comanda anche quelle dei paesi meno efficienti in tutti i servizi essenziali: scuola, giustizia, sanità, organizzazione della macchina statale, ecc. Né i soldi spesi sono andati a migliorare la competitività del nostro sistema produttivo. Pur avendo la miglior offerta
STILI DI VITA potenziale di turismo nella ineguagliabile combinazione di natura e cultura che l’Italia può esibire, siamo scesi dal 1° posto degli anni ’70 come principale destinazione turistica mondiale al 6° dei giorni odierni. E non è andata meglio nei settori universalmente riconosciuti c o m e e c cellenza del “Made in Italy”, le famose 4F: Food – cucina; Furniture – arredamento e design; Fashion – moda; Ferrari – inteso come tecnologia avanzata. Anche qui abbiamo perso
competitività, affari e reddito. Segnati dal destino o semplicemente succubi del malgoverno ? Se crediamo a certi proverbi che sono la saggezza dei popoli, “Faber est suae quisque fortunae”, ognuno è fabbro della propria sorte. Dunque, più che il destino dobbiamo incolpare i cattivi governanti che abbiamo eletto addirittura per secoli, a giudicare dall’invettiva di Sordello. Ma, sostanzialmente, dobbiamo incolpare noi stessi che li abbiamo eletti. è quindi tempo, l’ultimissimo, per cambiare e per eleggere gente nuova, affidabile, da giudicare in base a ciò che ha saputo fare nella vita ed a provate doti morali e civili. Basta con le chiacchiere dove, da sempre, primeggiano gli imbonitori. Tiffany
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RECEPTION
FAITA Home by IRM
Tecnologia avanzata per un miglior comfort
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RECEPTION
I
n un mondo dove tutto cambia rapidamente, il camping sente la necessità di trasformarsi in quello che i francesi, leader di questo tipo di turismo in Europa, chiamano “hôtellerie en plein air”. L’albergo all’aria aperta al quale ci si riferisce è sostanzialmente una struttura reMod. Super Mercure, m. 7,50x4, n. 2 camere cettiva dove il comfort ed i servizi hanno molta più importanza e spazio di quelli che avevano per lo spartano campeggiatore del passato. Oggi il camping è in larga parte turismo familiare, appetibile non solo per il vantaggio di prezzo che offre, ma soprattutto per il rapporto che il prezzo ha con la qualità del servizio e del comfort, ormai indispensabili anche per chi ama il piede nudo nella sabbia. E Mod. Super Titania, m. 8x4, n. 3 camere le case mobili, insieme all’accreraggruppa gran parte dei circa 2.500 sciuta capacità di entertainment del campeggi italiani, ha fatto un accordo camping sul modello dei villaggi turicon il gruppo francese Benéteau per stici, rappresentano la chiave di volta la produzione nel nuovo stabilimento rispetto al passato, essendo in grado di Bologna di quattro modelli di case di offrire a tutta la famiglia spazi momobili studiati apposta per le esidernamente ottimizzati. Per questo genze del mercato italiano e, perciò, FAITA Nazionale, la Federazione che contrassegnati con il marchio “FAITA
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RECEPTION Mod. Titania, m. 8x3, n. 2 camere
case mobili. Le nuove “FAITA Home by IRM” rappresentano l’ultimo grido in fatto di tecnologia specifica, combinando materiali ecologici e duraturi con soluzioni abitative di grande comfort e praticità per la famiglia ospite. Un motivo in più a favore del turismo all’aria aperta, ormai vicino a rappresentare il 20% della formula di vacanza in Italia.
Home by IRM”. Laddove IRM rappresenta il marchio del gruppo francese leader nel mercato europeo delle Mod. Super Mercure Riviera, m. 7,50x4, n. 2 camere
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RECEPTION
RECEPTION
Dal 7 al 9 ottobre, alla Fiera di Rimini SUN e Faita ancora insieme
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ol patrocinio ufficiale di Faita FederCamping, la 30° edizione del Salone internazionale dell’arre-
do e attrezzature per l’esterno presenterà delle novità importanti a favore del comparto turistico all’aria aperta. Non solo, infatti, si svolgerà la 4^ edizione di Camping & Village Show, il più grande appuntamento italiano riservato ai gestori della ricettività all’aperto e organizzato da SUN in collaborazione con l’Associazione Mondo del Campeggio. Agli operatori del turismo open-air, espositori, visitatori professionali e tour operator selezionati, si presenterà uno scenario rinnovato: 5 Padiglioni attigui, praticamente tutta l’ala Ovest della Fiera di Rimini occupata dal SUN, saranno esclusivamente dedicati alle attrezzature per il settore turistico e
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RECEPTION ratori all’anno e che col mondo del camping e dei villaggi ha infinite affinità di prodotti e servizi -, il padiglione riservato ai giochi e allo svago all’aria aperta (gonfiabili, giocattoli, castelli, attrezzature per grandi e piccini), e il percorso espositivo adibito al benessere ‘in e con l’acqua’, dove si trovano mini-Spa, idromassaggi, piscine dentro e fuori terra, sempre più presenti e apprezzati nelle strutture ricettive. Ciò che si presenterà ai professionisti della filiera della vacanza all’aria aperta e in particolare ai gestori della ricettività all’aperto, sarà quindi un polo espositivo dal potenziale unico nel Belpaese, all’interno di una fiera che da 30 anni è il più grande, ricco e completo appuntamento ricettivo open-air. Accanto ai padiglioni dedicati alle case mobili e attrezzature
B2B dedicato ai professionisti dell’arredo e attrezzature da esterno.
per il campeggio nella cornice del Cam-
Informazioni sulla fiera SUN:
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RECEPTION
Muoversi
in CA MPER 1° Rapporto Nazionale sul Turismo en plein air in Camper e in Caravan
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,6 milioni di turisti all’anno, italiani e stranieri, fanno vacanza in camper nel nostro paese secondo il Ciset, Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Un universo finora soltanto intuito nei suoi gusti e nelle sue abitudini, mai investigato con una seria ricerca demoscopica. Ci ha pensato l’APC, l’Associazione dei Produttori di Camper e Caravan, che nel 2012 ha condotto il primo studio sull’argomento, pubblicandolo sul proprio sito a metà dell’anno. Sono 41 le aziende associate ad APC, tra produttori di autocaravan, caravan,
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componenti e accessori per il turismo en plein air e contano più di 4.000 dipendenti, ai quali vanno aggiunti 3.000 dipendenti della filiera. Questa industria produce ogni anno circa 13.000 camper, sviluppando un fatturato complessivo superiore ai 600 milioni di euro, di cui il 58% destinato all’export.
RECEPTION Punta di diamante del settore, FIAT Professional che fornisce la motorizzazione ed il telaio Ducato ad oltre il 50% dei camper prodotti e circolanti in Europa. Il rapporto dell’APC fotografa lo stato dell’arte dell’industria caravanning, simbolo del made in Italy all’estero e della vacanza en plein air in camper o caravan. Una modalità di viaggio ecosostenibile, ricercata da chi vuole abbinare
Dalla ricerca emerge che l’Italia è la destinazione più ambita per la bellezza dei luoghi da visitare rispetto alle principali nazioni europee in cui è più diffusa la cultura del camper style, come Germania e Francia. Tuttavia, l’ospitalità en plein air italiana risulta carente sia per le aree di sosta, sia per la facilità di accesso alle strutture ricettive che per i servizi. La crisi
sta colpendo anche il settore del caravanning. contatto diretto con la natura ed op- Infatti, la domanda di veicoli ricreazionali portunità di rapido spostamento per nuovi ha subito nel 2011 una diminuziose stesso e per la propria famiglia. ne del 6,9% rispetto al 2010, con 8.709
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RECEPTION
veicoli venduti, di cui 7.010 camper (-7,2%) e 1.699 caravan (-5,7%). Il numero dei camper nuovi immatricolati a noleggio è rimasto pressoché costante tra il 2007 e il 2011, attorno al 15% del totale mercato. Raffrontando i camper immatricolati per il noleggio con il calo delle vendite di nuovi camper, si può affermare che il noleggio rappresenta una risposta alla
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crisi, un’opportunità che consente all’utenza potenziale di scoprire il camper style. Il Nord O v e s t dell’Italia registra i maggiori movimenti di acq u i sto di camper sia nuovi che usati. Il parco circolante è composto dal 50,6% di veicoli con più di 10 anni di anzianità e dal 49,4% con meno di 10. Addirittura il 35,6% ha un’età superiore ai 15 anni. A livello europeo, si registra tra il 2010 e il 2011 un incremento del mercato dei camper a confronto con
RECEPTION quello delle caravan. I Paesi con la più alta densità di camper e caravan ogni 10.000 abitanti sono quelli del Nord e Centro Europa, come riflesso della tendenza ad avere un rapporto più diretto con la natura e l’ambiente. Confrontando i movimenti dei camper nuovi e usati del 2011, l’Italia, rispetto ai mercati di Germania e Francia, registra il minor numero di veicoli nuovi venduti: solo 47 ogni 100.000 abitanti, contro 87 della Germania e 104 della Francia. In Italia, i volumi del mercato dell’usato sono maggiori rispetto ai volumi del nuovo: per ogni veicolo nuovo immatricolato ci sono 3,1 veicoli usati, dato molto più elevato rispetto alla Francia (2,6) e alla Germania (2,5). Il camperista italiano è giovane (39 anni) e, nel 50% dei casi, settentrionale. Il 44% dei camperisti italiani va in vacanza con il proprio animale domestico mentre il 9% decide di partire con persone disabili o aventi difficoltà nei movimenti. Il 76% dei turisti italiani en plein air sceglie la vacanza itinerante e la meta preferita del 50% è il mare. Il camperista straniero, per
lo più tedesco o francese, ha un’età media di 47-48 anni. Il 35% dei tedeschi e il 41% dei francesi portano con sé anche un animale domestico, soprattutto cani e gatti. Il 52,2% dei camperisti italiani e il 52% dei camperisti francesi optano per soste al di fuori dei campeggi. I tedeschi, invece, prediligono i campeggi e gli agricampeggi (55,6%). Tra le migliori mete europee da visitare l’Italia occupa un posto privilegiato per la bellezza del territorio. Tuttavia essa non compare nei primi posti per l’offerta di strutture ricettive. Nell’opinione dei camperisti italiani e francesi
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RECEPTION è la Francia la migliore destinazione europea per l’offerta di aree attrezzate, mentre i tedeschi preferiscono il proprio Paese. L’Italia si posiziona al terzo posto nella classifica stilata dagli italiani, al quarto in quella dei tedeschi, mentre non compare tra le quattro destinazioni preferite dai camperisti francesi. I camperisti italiani consultano internet per raccogliere informazioni e per
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scegliere le aree di sosta (83%), mentre gli stranieri usano principalmente il passaparola. I campeggi a pagamento sono visti dagli italiani con fiducia perché ben attrezzati e dotati di servizi. Al contrario, le aree di sosta sono considerate meno affidabili. I turisti stranieri che fanno una vacanza en plein air in Italia sono 2,6 milioni, per 23 milioni di notti e una spesa complessiva di circa 1,2 miliardi di euro. I turisti italiani che viaggiano in Italia in camper, caravan o tenda sono 3 milioni, per 31 milioni di notti e una spesa complessiva di 1,4 miliardi di euro equivalente, mediamente, a 467 euro a testa per l’intero soggiorno. Il turista straniero in Italia spende in media 462 euro a testa per l’intero soggiorno e circa 54 euro al giorno. I francesi spendono più di quelli tedeschi, i camperisti meno dei caravanisti (minori costi strutturali). Tra i turisti stranieri che scelgono l’Italia come meta per le proprie vacanze en plein air vi sono, nell’ordine, tedeschi, olandesi, austriaci e francesi, che rappresentano complessivamente il 74% del movimento e della spesa per turismo incoming all’aria aperta.
RECEPTION Sono 10 su 100 i turisti tedeschi diretti in Italia che decidono di trascorrere la propria vacanza en plein air, 5 su 100 nel caso della Francia. Le principali regioni italiane di destinazione dei turisti stranieri all’aria aperta sono: Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige e Toscana. Le province più visitate: Venezia, Verona, Bolzano, Brescia, Genova e Pisa. I turisti italiani che hanno scelto una destinazione estera per un soggiorno en plein air nel 2010 sono stati circa 1 milione. Le loro principali destinazioni sono state Francia, Croazia, Austria,
seguite da Germania e Svizzera. Spagna e Grecia risultano le mete preferite da chi viaggia in caravan e tenda. Notevoli le iniziative per promuovere in Italia la cultura del camper style, del turismo itinerante e della ricettività en plein air, un modo di affrontare la vacanza moderno, in grado di restituire, in particolare ai bambini, quel pieno contatto con la natura e quel senso di libertà che manca nelle città dove si vive tutto l’anno. Ulisse
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RECEPTION
Fiat Pro Mobile UN’UTILE APP PER LAVORATORI SEMPRE IN MOVIMENTO
A
nche Fiat Professional sbarca su iTunes presentando una app gratuita pensata per chi utilizza la sua gamma di veicoli commerciali. “Fiat Pro Mobile” - questo il nome dell’applicazione - conferma la volontà di Fiat Group Automobiles di essere sempre vicino alle esigenze dei propri clienti professionisti offrendo quanto di meglio oggi la tecnologia mette a disposizione, incluse ovviamente le nuove funzionalità che si stanno sviluppando nel mercato della telefonia mobile. Disponibile in 5 lingue, prossimamente anche su Google Play, “Fiat Pro Mobile” si aggiunge alle applicazioni di Customer Care già realizzate per i marchi Fiat, Alfa Romeo, Lancia e Jeep, e di queste eredita la piattaforma comune che offre agli utenti una serie di servizi davvero utili. Tra questi: “Il tuo profilo”, dove è possibile gestire le scadenze personali e quelle
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relative al p ro p r i o veicolo; “Trova una concessionaria”, per scoprire il dealer o l’officina più vicina; “Contatta Fiat”, che consente di rivolgersi direttamente al Servizio Clienti Ciao Fiat; “Notizie sul traffico” e “Assistenza stradale” per viaggiare tranquilli; “News e promozioni”, per essere sempre aggiornati; “Libretto Uso e Manutenzione”, una versione specifica del libretto informativo di Ducato e Fiorino
RECEPTION
e “Trova il tuo veicolo”, la funzione che, una volta parcheggiato il proprio veicolo, ne “registra” la posizione. Sarà quindi facilissimo ritrovarlo accedendo alla funzione “Trova” che indicherà anche il percorso da fare. Inoltre, è stato inserito un servizio specifico per “Fiat Pro Mobile”, disponibile anche sul web: si tratta della “Guida Sincera Fiat Professional” che raccoglie le recensioni dei ristoranti consigliati da
persone che per lavoro viaggiano quotidianamente. Le trattorie e i ristoranti de “La Guida Sincera” oltre a servire ottimi pasti, prestano un’attenzione particolare alle esigenze dei propri clienti che - essendo lavoratori - necessitano di un servizio veloce, prezzi contenuti e ampi posteggi. L’utente può così trovare il ristorante più vicino, consultarne le recensioni e gli orari di apertura. Nei prossimi mesi altre funzionalità saranno implementate come, ad esempio, il servizio “Pronta consegna” per trovare subito il veicolo desiderato nelle concessionarie della propria zona.
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RECEPTION
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Le oasi del camping in Italia
La SARDEGNA, BELLA E SOLIDA FOTO GENTILMENTE CONCESSE DALLA REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA E DALL’ENTE FORESTE DELLA SARDEGNA
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e isole, si sa, costituiscono un cosmo a se stante per la distanza che stabiliscono fra la mentalità dei loro abitanti e quella del “continente”, come gli isolani definiscono qualsiasi terraferma. Un passo diverso, più pacato ed arcaico, un approccio diverso alla natura, un rapporto umano più solidale, adatto a contrastare un am-
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biente non sempre misericordioso e, comunque, più avaro di risorse, un maggior distacco dalla materia, un confronto più paritario fra persone maggiormente abituate a calpestare lo stesso suolo ed a patirne gli stessi umori. Così le isole, così la Sardegna. La seconda isola più estesa del mar Mediterraneo dopo la Sicilia (l’otta-
RECEPTION “INTENDO RICORDARE LA SARDEGNA DELLA MIA FANCIULLEZZA, MA SOPRATTUTTO LA SAGGEZZA PROFONDA ED AUTENTICA, IL MODO DI PENSARE E DI VIVERE, QUASI RELIGIOSO DI CERTI VECCHI PASTORI E CONTADINI SARDI
(…) NONOSTANTE LA LORO ASSOLUTA MANCANZA DI CULTURA, FA CREDERE AD UNA ABITUDINE ATAVICA DI PENSIERO E DI CONTEMPLAZIONE SUPERIORE DELLA VITA E DELLE COSE DI LÀ DELLA VITA”.
va in Europa e la quarantottesima nel mondo) rispecchia fedelmente queste caratteristiche. Anzi le accentua dividendosi in tante sottoisole con storie diverse, comunque accomunate dall’antica saggezza dei pastori e dei contadini celebrata dalla Deledda e, molto tempo prima, dalla civiltà nuragica. Che parli la lingua sarda, il sassare-
se, il gallurese, il dialetto algherese, il dialetto tabarchino o l’italiano regionale della Sardegna, l’abitante dell’isola rimane comunque ancorato ai valori tradizionali di un territorio che è più dell’80% montuoso e collinare. Un’isola di montanari, dunque, più che di marittimi. Un’isola di pastori e contadini, più che di pescatori.
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Foto © Regione Autonoma della Sardegna, Mascia Daniela
GRAZIA DELEDDA, NATA A NUORO – PREMIO NOBEL 1926 PER LA LETTERATURA
Un’isola che, comunque, ha sfruttato la propria centralità per sviluppare rapporti commerciali e territoriali con Foto © Regione Autonoma della Sardegna tutte le potenze che si sono succedute nel Mediterraneo, attraendo addirittura variegati insediamenti.
Foto © Regione Autonoma della Sardegna
E questa attrazione continua tuttora nella formula del turismo moderno alla ricerca di luoghi belli e caratteristici da offrire al vacanziere. In questa ottica, la Sardegna ha saputo valorizzare al meglio il suo patrimonio naturale e culturale, ponendosi ed attrezzandosi come una delle destinazioni leader di tutto il Mediterraneo. E tale caratteristica si applica anche al turismo all’aria aperta dove, malgrado le obiettive difficoltà logistiche ed il costo elevato del
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Foto © Ente Foreste della Sardegna, Chiaramida Antonello
RECEPTION
RECEPTION traghetto per persone e mezzi, la Sardegna rappresenta una delle destinazioni più ricercate da italiani e stranieri. La regione, infatti, ospita un buon numero di campeggi (102, equivalenti al 3,9% del totale nazionale), sensibilmente più grandi ed ospitali della media italiana essendo in grado di offrire circa 70.000 posti letto (5,1% del totale Italia).
Foto © Regione Autonoma della Sardegna
Chaperon Foto © Ente Foreste della Sardegna, Chiaramida Antonello
Foto © Regione Autonoma della Sardegna
Il mare, i dintorni e le specialità culinarie di località come Arborea, Arzachena, Budoni, Costa Smeralda, La Maddalena (un’isola nell’isola), S. Antioco, Santa Teresa di Gallura, per citarne solo alcune, fanno sognare una straordinaria vacanza a milioni di persone di tutto il mondo.
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RECEPTION
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ontinuiamo a scoprire la nostra bella penisola e approdiamo stavolta nella regione che più di ogni altra è un susseguirsi ininterrotto di insenature, spiagge e scogliere. 1.850 km di litorali che offrono una varietà di panorami, dalle rocce di granito alle falesie calcaree, dalle torri di avvistamento alle vestigia di antiche civiltà.
SARDEGNA, IL PARADISO A CASA NOSTRA
Foto © Regione Autonoma della Sardegna
Mare caraibico a due passi da casa, fondali variopinti che si intravedono sotto le acque trasparenti, il profumo della flora mediterranea che si mischia al salmastro. L’approdo alla Sardegna stordisce. E, se ci si avventura all’interno, si scopre un mondo altrettanto sorprendente. Come al solito, un paio di spunti per i visitatori: • Le grotte di Nettuno e del Bue Marino: tra le più grandi e più belle dell’intero Mediterraneo, si trovano rispettivamente ad Alghero e sulla costa centro-orientale. La prima, lunga oltre 1 km, è raggiungibile sia via mare che via terra. Dopo un percorso fitto di concrezioni colonnari, si arriva al bacino di un lago alimentato dal mare, chiamato la Reggia, da cui si intravede una spiaggia dalla sabbia bianchissima e, nell’ultima parte della grotta, il terrazzo chiamato Tribuna della musica. La seconda grotta prende il nome dalla foca monaca che fino a pochi anni fa la popolava. Lunga 5 km e suddivisa in due rami, è visitabile per circa 900 metri. Il ramo sud è formato da un’ampia galleria ricca di stalattiti e stalagmiti, dove penetra l’acqua del mare e sono visibili numerosi laghetti d’acqua dolce; Altro elemento di rilievo la presenza di graffiti del neolitico: una dozzina di figure danzanti incise nelle sue pareti. • La via dell’olio: un itinerario che conduce alle più profonde tradizioni agro-pastorali dell’isola, tra olivi secolari che crescono ora su declivi vulcanici, ora su spiazzi intrisi di salsedine. Prima tappa ad Alghero e Ittiri. Scendendo a sud, s’incontra il Montiferru, terra vulcanica che chiude a ovest le verdi pianure dell’Oristanese, dove si trovano oltre 700 maestosi esemplari plurisecolari. Dirigendosi verso il cuore dell’isola, meritano una sosta il Sarcidano e l’Ogliastra. Infine, s’arriva all’estremo sud: il Parteolla (con Dolianova in testa) è la zona elettiva della produzione di un ottimo extravergine. A Dolianova s’incontra un piccolo museo a tema che ben illustra gli attrezzi e gli strumenti utilizzati nella produzione e nella conservazione dell’olio.
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I campeggi preferiti di Trento Aosta
CAMPING CA’ SAVIO Cavallino Treporti (VE)
Trieste
Milano
Venezia
VILLAGGIO DEL SOLE Marina Romea (RA)
Torino Genova
PARCO VACANZE RIVAVERDE Marina di Ravenna (RA)
Bologna
VILLAGGIO DEI PINI Punta Marina Terme (RA) HOLIDAY VILLAGE FLORENZ Lido degli Scacchi (FE)
Firenze Ancona
VILLAGGIO CAMPING LIDO Maccagno (VA)
VILLAGGIO PINETA Milano Marittima Cervia (RA)
VILLAGGIO CAMPING BOSCO Cannobio (VB)
Perugia
CAMPING VILLE DEGLI ULIVI Marina di Campo (LI)
CENTRO TURISTICO ECOCHIOCCIOLA Maserno di Montese (MO)
L’Aquila
CAMPING CANAPAI Rio Marina (LI)
Roma
CAMPING EUCALIPTUS Alba Adriatica (TE)
Campobasso
CAMPING RESIDENCE AMIATA Casteldelpiano (GR)
Bari
VILLAGGIO CAMPING LE MARZE Marina di Grosseto (GR)
Napoli Potenza
CAMPEGGIO SUMMERLAND Viterbo HAPPY VILLAGE & CAMPING Roma
CAMPING VILLAGE DON DIEGO Grottammare (AP)
Cagliari
VILLAGGIO CAMPING TESONIS Marina di Tertenia (OG)
Catanzaro
HOTEL PICCADA & APPARTAMENTI LA GALATEA Palau (OT) CAMPING MIRAGE Barano d’Ischia (NA) CAMPEGGIO EUROPA Terracina (LT) LE PALME VILLAGE Terracina (LT)
Palermo
GREEN VILLAGE Marina di Camerota (SA)
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A GUSTO MIO
RICETTE SARDE Torniamo alla gastronomia regionale italiana, occupandoci in questo numero di Sardegna. Regione un po’ misteriosa, chiusa alle influenze esterne, la seconda isola italiana per estensione conserva una tradizione saldamente ancorata a sapori sempli-
ci e intensi, di terra e di mare. Nel corso della sua storia il tessuto culinario originario è stato in parte completato con specialità derivate dall’influenza esercitata dai popoli invasori. Dal ricettario regionale abbiamo pescato un classico dell’isola. Epicuro
FREGOLA CON LE ARSELLE Ingredienti: • 1 kg di vongole • 200 g di pomodori pelati • 250 g di fregola (pasta di semola di grano duro) • 1 lt di brodo di pesce • 100 ml di olio di oliva e.v.o. • 4 spicchi di aglio • pepe q.b. • sale q.b. • 2 cucchiai di prezzemolo tritato
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Preparazione: Mettete le vongole in uno scolapasta che introdurrete in un recipiente un po’ più grande, lasciandole completamente immerse nell’acqua fredda corrente per un’ora. Intanto fate rosolaretre spicchi d’aglio in una padella abbastanza
A GUSTO MIO capiente. Scolate le vongole, mettetele a cuocere nell’olio, facendole aprire a fuoco vivace. Poi pulitele dai gusci (lasciandone qualcuna integra per la decorazione finale) e filtrate con un colino l’acqua di cottura. In un altro tegame, fate rosolare leggermente uno spicchio d’aglio nell’olio con il prezzemolo, aggiungete il pomodoro e lasciate insaporire qualche minuto. Unite quindi il brodo di pesce e poi la fregola e salate. Versate anche l’acqua delle vongole e, man mano che la fregola cuoce, aggiungete, se serve, altro brodo bollente. Alla fine terminate la cottura aggiungendo le vongole e un po’ di prezzemolo tritato. Decorate con qualche arsella col guscio, condite con un filo d’olio crudo, una spolverata di pepe e servite ben caldo.
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PASSIONI
Piccola storia dell’auto “Quando corre Nuvolari mette paura perché il motore è feroce mentre taglia ruggendo la pianura...” (Lucio Dalla, Nuvolari)
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ontinua su natural mind ® la nostra breve storia dell’automobile. Siamo alla terza puntata e per chi fosse alla prima lettura ripetiamo che protagonista della nostra storia è il marchio dell’auto, più che il motore, la linea od altri elementi meccanici. In termini tecnici, il marchio è l’associazione fra il nome che contraddistingue il prodotto e la rappresentazione grafica che lo racchiude. Un po’ come una persona, che s’identifica con un nome e con una propria, particolare ed inimitabile figura corporea. In termini moderni, questa
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immagine del marchio assume il nome di logo, abbreviazione anglosassone di logotype. Il marchio tende a rimanere identico a se stesso per tutta la vita allo scopo di identificarsi, sempre e con chiarezza, presso il consumatore al quale si riferisce. In un mercato come quello dell’auto ad altissimo tasso di sviluppo tecnologico e di novità, può tuttavia essere necessario un suo periodico re-styling con l’obiettivo di ringiovanirne ed ammodernarne le linee. Salvo necessità di cambiamenti drastici, il re-styling tende comunque a mantenere piena continuità con il
PASSIONI
Il marchio BMW
marchio precedente. Il logo del quale trattiamo oggi, in rigoroso ordine alfabetico dopo Alfa Romeo ed Audi, è BMW, acronimo di Bayerische Motoren Werke (Fabbrica Bavarese di Motori), con sede a Monaco di Baviera. La
genesi del marchio e dell’azienda è legata alla p ro d u z i o n e di motori per aereo durante la prima guerra mondiale quando l’industria meccanica tedesca era impegnata a produrre “macchine volanti” in grado di competere con gli avanzati Sopwith Camel britannici, d e c i s i v i dominatori dei cieli. Fu Max Friz, un
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PASSIONI
brillante ingegnere del reparto corse della Daimler, a sviluppare un motore aeronautico a sei cilindri in linea e albero a camme in testa in grado di funzionare a quote molto elevate, ben oltre i 5.000 metri. Per realizzare questo progetto Friz si trasferì presso la Rapp Motorenwerke, licenziataria bavarese della Austro-Daimler alla quale la Daimler tedesca aveva affidato il progetto. Lì incontrò l’ingegnere Josef Popp il quale capì immediatamente la potenzialità del nuovo motore e ne caldeggiò l’adozione a Julius Auspitzer, cofondatore e unico azionista della Rapp Motorenwerke. La società passò poi nelle mani dello stesso Popp il quale realizzò un prototipo del propulsore, ricevendo poi una commessa di 600 esemplari da
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parte del governo prussiano. Successivamente, il 21 luglio 1917, la società assunse il nome di Bayerische Motoren Werke GmbH, trasformato poi in Motoren Werke AG (società per azioni), adottando il nuovo marchio costituito da un campo circolare nero con un’elica d’aereo in movimento all’interno, sovrastato dall’acronimo BMW nei colori nazionali bavaresi bianco, azzurro e oro. Dopo la fine della guerra, alla Germania venne proibita la produzione di aerei e così Popp dette a Friz l’incarico di
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sviluppare motori motociclistici e nautici. Nel 1929 si aggiunse la produzione di un’auto su licenza inglese, la Austin Seven, e poi di altri modelli come la BMW 320 e la 326. Durante la seconda guerra mondiale, la BMW si trovò fortemente impegnata nello sforzo bellico, come gran parte delle aziende tedesche. È’ di quel periodo la realizzazione di una delle più classiche motocarrozzette della storia, la R75. Ma è anche dello stesso periodo l’orribile uso di manodopera a bassissimo costo preveniente dai campi di concentramento di Dachau
e Buchenwald. Il nuovo dopo guerra portò fame e crisi finché la BMW trovò la sua occasione con l’acquisto della licenza di fabbricazione dell’italiana Isetta, una microvettura particolarmente adatta ad un paese in ricostruzione. Seguirono altri momenti di difficoltà finché il 9 dicembre 1959 il magnate tedesco Herbert Quandt, già partecipe dell’impresa, diventò l’azionista di riferimento, posizione che la famiglia tuttora mantiene. Il resto è storia nota. La storia di un marchio e di un’azienda prestigiosi che continuano ad arricchire l’immagine di Monaco di Baviera. Leonardo
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SFIDE & SPORT
I Giochi Olimpici Simbolo di pace, troppo spesso occasione di guerra
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ome tutti sanno, i giochi olimpici nacquero nella Grecia antica, in quella città di Olimpia della quale conservano il nome. All’origine il termine olimpiade designava non la manifestazione in sé, ma il periodo quadriennale fra i giochi ed i greci usavano questo spazio per il computo degli anni. Nel periodo dei giochi veniva sospeso qualsiasi tipo di ostilità in tutta la Grecia e questa tregua veniva definita Ekecheiria, un salvifico momento di pace. La moratoria durò per le 292 edizioni dei giochi antichi, dal 776 a.C. al 393 d.C., quando il cristianesimo divenne la religione ufficiale dell’Impero Romano. Allora l’imperatore Teodosio I, su spinta del vescovo di Milano Ambrogio, li vietò ritenendoli una festa pagana in forza delle manifestazioni religiose che tradizionalmente accompagnavano quelle
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sportive. Alla fine del XIX secolo, il barone francese Pierre de Coubertin volle riprendere l’idea. Era convinto che la sconfitta francese nella guerra franc o prussiana (18701871) fosse stata determinata dalla mancanza di un’adeguata preparazione fisica dei soldati francesi. de Coubertin voleva anche trovare un modo di avvicinare le nazioni attraverso un leale
SFIDE & SPORT Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior. Odio e amo. Forse ti chiedi per quale motivo io lo faccia. Non lo so, ma sento che accade e me ne dolgo. (CATULLO: CARME 85 “ODI ET AMO”)
confronto dei giovani di tutto il mondo nello sport piuttosto che nella guerra. Stimolate anche dalla scoperta delle rovine dell’antica Olimpia ad opera di archeologi tedeschi, nacquero così i
primi Giochi Olimpici dell’era moderna ad
Atene, nel 1896. Nell’occasione, il barone de Coubertin dovette accettare una pesante deroga all’antico regolamento dei giochi, chiamando a partecipare anche le donne. Nelle prime olimpiadi, infatti, potevano concorrere soltanto maschi liberi di stirpe greca e la necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti restringeva ulteriormente la partecipazione alle classi più facoltose. A partire dal 1924 vennero poi istituiti i Giochi Olimpici invernali, che nel 1994 vennero distanziati di due anni da quelli estivi, e quindi le Paralimpiadi fra persone diversamente abili. Dunque, il minimo comun denominatore fra giochi antichi e moderni è l’aspirazione alla pace. La quale, tuttavia, nella enorme dilatazione del mondo in cui avvengono i giochi moderni non può essere contemplata come assoluta tre-
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SFIDE & SPORT gua di guerra, per l’impossibilità di congelare tutti i conflitti del pianeta o di escludere i partecipanti di paesi belligeranti. Consapevolmente, i Giochi Olimpici moderni si sono limitati alla semplice aspirazione alla pace, continuando senza molta convinzione a raccomandare la tregua nelle guerre in corso. Hanno voluto comunque dare visibilità allo spirito olimpico universale prendendo a proprio vessillo i cinque anelli-continenti intrecciati in campo bianco, che portano i colori presenti nelle bandiere di tutte le nazioni. L’anelito olimpico alla giustizia ed all’onestà è rafforzato dal motto “Citius, altius, fortius” (Più veloce, più alto, più forte). E questa scelta prudente si è dimostrata molto realistica perché la violenza, la sopraffazione ed i rigurgiti della guerra hanno troppo spesso infestato e funestato l’evento olimpico. I Giochi del 1916 furono cancellati a causa dello scoppio della prima guerra mondiale e così avvenne per quelli del 1940 e 1944, a causa della seconda. Inoltre i vincitori della prima guerra mondiale impedirono alle nazioni sconfitte di
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partecipare alle Olimpiadi del 1920 e lo stesso accadde a Londra nel 1948, con l’unica eccezione dell’Italia, graziata per aver dichiarato guerra ai tedeschi dopo l’armistizio del 1943. La politica interferì sullo svolgimento delle Olimpiadi anche in altre occasioni. È diventato storia l’atteggiamento ostile di Hitler nei confronti del nero americano Jesse Owens, reo di aver vinto quattro medaglie d’oro proprio in faccia al Fuhrer, nell’Olimpiade di Berlino del 1936. A causa della cortina di ferro, l’URSS non prese parte ai Giochi Olimpici fino alle Olimpiadi di Helsinki del 1952 e dal 1928 in poi organizzò una competizione sportiva internazionale chiamata Spartachiadi alla quale molti atleti comunisti scelsero, o dovettero scegliere, di partecipare al posto delle Olimpiadi. I Giochi Olimpici del 1956 furono i primi a venire boicottati. Paesi Bassi, Spagna e Svizzera rifiutarono di parteciparvi in segno di protesta per la repressione sovietica della rivolta ungherese del 1956. In aggiunta, Cambogia, Egitto, Iraq e Libano boicottarono i Giochi per
SFIDE & SPORT la crisi di Suez. Un incidente politico di scala minore avvenne durante le celebrazioni dei Giochi di Città del Messico 1968. Due atleti afroamericani, Tommie Smith e John Carlos, mostrarono il pugno chiuso delle Pantere Nere durante l’esecuzione dell’inno statunitense alla cerimonia di premiazione dei 200 metri per denunciare il razzismo USA contro gli afroamericani. Negli anni settanta e ottanta furono ancora i boicottaggi a segnare i Giochi. Prima furono i paesi africani ad astenersi dalle Olimpiadi 1976 per protesta contro la tournée della nazionale neozelandese di rugby nel Sudafrica dell’apartheid. Ai Giochi di Mosca nel 1980 furono invece gli USA, assieme ad altri paesi del blocco occidentale, a rifiutarsi di partecipare a causa dell’invasione sovietica dell’Afghanistan. Per reazione, i sovietici ed i loro partner del blocco orientale boicottarono i successivi Giochi di Los Angeles del 1984. Ma il capitolo più nero della storia olimpica venne scritto nel 1972 ai Giochi Olimpici di Monaco di Baviera. Un commando di terroristi palestinesi prese in ostaggio 11 membri della squadra olimpica israeliana ed il tentativo delle forze dell’ordine di liberarli finì in un bagno di sangue.
Morirono tutti gli atleti, cinque terroristi ed un poliziotto. La violenza non si arrestò lì. Durante le Olimpiadi di Atlanta 1996, una bomba piazzata da Eric Robert Rudolph, un estremista cristiano, nel Centennial Olympic Park uccise due persone e ne ferì più di cento. Le Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002 furono le prime dopo gli attentati dell’11 settembre 2001. Da quel momento in poi i Giochi richiesero altissimi standard di sicurezza, quelli stessi previsti ma già ampiamente contestati che dovranno proteggere i Giochi Olimpici di Londra 2012. Quando pubblicheremo questo articolo le Olimpiadi saranno già avviate e c’è da augurarsi che lo sport sia l’unico protagonista. Rimane, comunque, l’amaro in bocca nel constatare che la violenza e l’odio riescono a contaminare anche il massimo evento organizzato dall’uomo per celebrare la pace. E non abbiamo parlato dei mali che circondano il mondo degli atleti: doping, imbrogli, risse, ecc. D’altra parte, i Giochi Olimpici simboleggiano l’animo umano dove amore ed odio s’intrecciano come i cerchi del suo vessillo. Olimpia
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JUNIOR CLUB Le storie di natura che raccontiamo hanno un duplice scopo: divertire i junior di casa e presentare, di volta in volta, una situazione che li faccia riflettere. La storia seguente parla delle qualità di certe creature, in questo caso un pulcino che veniva scansato da tutti gli abitanti del pollaio perché era nero.
Il pulcino nero
Storia di natura per bambini da 2 a 8 anni
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n pollaio è per i pennuti un po’ come sono i paesi e le città per gli uomini. Ci vivono in molti, di razze ed origini diverse. E questo è spesso causa di litigi e di confronti poco gentili perché, magari, uno si sente più bravo o più bello degli altri. Questa situazione interessa meno ai piccoli perché loro vogliono soprattutto giocare e nel gioco un compagno vale l’altro. Così succedeva a Pennaland, un grande pollaio dove vivevano insieme più di cento pennuti: oche, anitre, tacchini e tante galline. Insieme a loro vivevano anche i pulcini che nascevano dalle uova covate dalle chiocce di ciascuna specie. Per chi non lo sapesse, la chioccia è la femmina di un pennuto che ad un certo punto della stagione, verso la tarda primavera, sente il bisogno di far nascere dei pulcini. Allora le viene una grande febbre che
riscalda tutto il corpo e lei usa questo calore per riscaldare delle uova, che possono essere anche di altre femmine. Sta sopra a queste uova per una ventina di giorni, finché il calore non fa crescere e nascere l’embrione di pulcino che c’è dentro. Ad un certo punto si sente il picchiettio del piccolo che sta rompendo il guscio dell’uovo per uscire. E, alla fine, nasce il pulcino. Nella stagione delle nascite, questi eventi erano molto comuni nel pollaio di Pennaland. Nascevano ochette gialle, tacchinelli bianchi e polletti di tutti i colori. Ognuno di questi pulcini tendeva a stare con i piccoli della propria specie, ma succedeva spesso che partecipassero tutti insieme al loro gioco preferito: rincorrersi all’interno del pollaio, strillando ognuno nella sua lingua. Le goffe ochet-
JUNIOR CLUB te correvano starnazzando “qua, qua, qua” ed altrettanto facevano le piccole anatre. I tacchinelli saltellavano sulle loro lunghe gambe, emettendo un suono gutturale, incomprensibile. I polletti, quasi rotondi appena nati, correvano ruzzolando ogni tre passi e facevano “pio, pio, pio”. L’unico che non partecipava ai giochi era un pulcino chiamato semplicemente Pio. Era nato nero come il carbone e gli altri piccoli, di qualsiasi specie fossero, non lo volevano nemmeno vedere. Non si sa se per paura di un colore misterioso come il nero, che rassomiglia al buio ed alla notte, o per razzismo verso un essere diverso. Fatto sta che il povero Pio viveva un’esistenza molto misera, senza amici e quasi senza mangiare. Infatti, ogni volta che si avvicinava al grano sparso sul terreno del pollaio veniva cacciato a colpi di becco dagli altri pennuti, grandi e piccoli. Con qualcuno dei pulcini Pio, che era molto coraggioso, aveva provato a mostrare i muscoli. Ma aveva dovuto ritirarsi perché immediatamente arrivava qualcun altro in soccorso del nemico. Ma venne il giorno in cui Pio poté cercare il suo riscatto. Un grosso falco roteava sempre sopra il pollaio di Pennaland con la manifesta intenzione di scendere in basso e portarsi via un pennuto per mangiarselo. Non l’aveva mai fatto temendo, forse, la reazio-
ne dell’intero pollaio. Erano così tanti che potevano sopraffarlo, malgrado lui fosse un grosso
rapace, Un giorno, però, la fame lo spinse all’attacco ed il falco si buttò dall’alto all’interno del pollaio. Atterrò con un grande frastuono di ali e tutti i pennuti cercarono immediatamente un rifugio, impazziti dalla paura. L’unico che rimase immobile e fiero di fronte al falco fu il pulcino nero Pio. Non ci sarebbe stata lotta perché il falco era cento volte più grosso di Pio ed aveva artigli e becco enormi. Ma la fierezza e la determinazione a combattere di quel moccioso lo impressionò e lo fermò. Fu un attimo determinante perché tutti gli altri pennuti capirono che anche un falco può avere paura e si mossero per aggredirlo. Vista la mala parata, il falco se ne ritornò nei suoi cieli e non si presentò mai più. E quel piccolo pulcino nero, scansato da tutti, diventò l’eroe del pollaio di Pennaland. Fedro
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L’ETA’ DEL NONNO Come nasce un libro
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’età del nonno, dopo quella del figlio e del padre, è l’età definitiva. Un’età che, molto più delle altre, marca il tempo e che, al suo inizio, può creare sgomento. Un’età che, oggi più che mai, segna il trapasso dai lenti e naturali ritmi millenari della vita dell’uomo a quelli frenetici e sempre più artificiali dell’età moderna. L’annuncio del primo nipote in arrivo spalanca d’improvviso la prospettiva della vecchiaia. Risuona come la tromba del silenzio dopo una lunghissima giornata di marcia, esaltante e faticosa. Così, l’idea di diventare nonno può istintivamente far puntare i piedi nel tentativo di fermare il tempo o rallentarlo. Invece, quando ci si accomoda dentro, si scopre che un nipote regala nuovi scopi e traiettorie alla vita,
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offrendo l’occasione per un viaggio nella memoria alla ricerca di ciò che è stato e di ciò che potrà ancora essere. Un fil rouge che ha stimolato Luciano Lupi a scrivere “Ciao Lorenzo”, un libro, bello e tenero, ottimamente recensito da stampa e lettori, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle. Il dialogo del nonno con Lorenzo, il nipote nascituro, affronta temi importanti diventando, pagina dopo pagina, una sorta di vademecum rigoroso ma senza pregiudizi, affettuoso e delicato, intelligente e moderno, in grado di aiutare futuri neo genitori o nonni a fornire risposte concrete ai tanti perché di figli e nipoti. Friendly
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“Ciao Lorenzo”, una lettera d’amore da nonno a nipote, dall’ultima generazione della terra alla prima delle stelle.
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io Mi piace. anche al m la e t ia v in Per favore olarossa. amico nuv Antonio
Buon giorno. Max Mi piacerebbe che il mio amico a. ricevesse la Vostra bella rivist Complimenti e saluti. Annibale
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natural mind® è il magazine online che rispetta l’ambiente natural mind®, il magazine per chi ama l’aria, i viaggi e la natura edito da Make Tailored Advertising in collaborazione con FAITA FederCamping, è prodotto e distribuito nel rispetto dell’ambiente. I consumi di energia elettrica legati alla produzione/invio delle newsletter di natural mind® del 2012 sono stati, infatti, certificati con “100% energia pulita Multiutility”. Certificare i propri consumi energetici equivale ad utilizzare energia elettrica interamente prodotta da fonte rinnovabile: la certificazione "100% energia pulita” è basata sull'immissione in rete (tramite l'annullamento di certificati RECS) di un quantitativo di energia rinnovabile pari al consumo di energia legato alla produzione/invio del magazine, che dà diritto all'ottenimento di status "100% energia pulita” a favore dello stesso. Grazie a questa iniziativa è stata evitata l’emissione in atmosfera di 700 Kg di CO2 e sono stati risparmiati 250 Kg di petrolio. Il marchio "100% energia pulita Multiutility" che appare sulla newsletter, marchio di proprietà di Multiutility S.p.A. registrato a livello europeo e che viene concesso solamente a chi rispetta l’ambiente, è l’attestazione della scelta etica che ha effettuato l’editore di natural mind®. I certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) sono titoli che attestano la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile per una taglia minima pari a 1 MWh e favoriscono la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile dagli impianti che altrimenti non avrebbero le condizioni economiche per continuare a produrre energia "verde". I certificati RECS sono distinti dall'erogazione fisica dell'elettricità e la loro emissione consente la commercializzazione dei certificati stessi anche separatamente dall'energia elettrica cui fanno riferimento. Mediante il loro consumo, l'acquirente finanzia l'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili testimoniando, pertanto, il suo impegno a favore dell'ambiente.